A quasi un anno dalla visita del papa la capanna di zio tom

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 70 - mercoledì 25 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Paolo Di Laura Frattura

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Paolo Frattura. Finalmente, possiamo registrare un passaggio positivo: ovvero quello del mantenimento in servizio, almeno fino a dicembre 2016, dei precari della sanità. Il progetto di legge è il suo e lo ha presentato, per l'approvazione, in Consiglio regionale. Salvi, al momento, i lavoratori impegnati nei servizi e, soprattutto, i servizi a favore dei cittadini che avrebbero risentito della mancanza di adeguato personale.

Il Tapiro del giorno a Sabino Iafigliola

Il Tapiro del giorno lo diamo a Sabino Iafigliola. Il presidente del Consiglio comunale di Campobasso ha deciso di ridursi l'indennità di carica visto il particolare momento economico e sociale. Qualche voce interna, però, ritiene che la riduzione sia stata fatta per evitare di incappare nell'aliquota maggiore delle tasse essendo, lo stesso, già dipendente dell'amministrazione regionale. Il cumulo delle voci in entrata avrebbe potuto, infatti, determinare l'innalzamento della tassazione.

Appello a Mons. Bregantini: doveva arrivare il Papa la curia si è attivata per creare uno scempio per la città di Campobasso qualcuno si dovrebbe vergognare

A quasi un anno dalla visita del Papa la capanna di zio Tom invece di essere conservata con cura la Curia non si attiva a rimuoverla servizio a pagina 2


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

25 marzo 2015

aaTre collaboratori alla direzione per la Salute per ridurre i ricoveri impropri, le liste d’attesa e per migliorare l’innovazione tecnologica, la telemedicina, il governo clinico della Casa della Salute

Un laureato in giurisprudenza, un architetto e un ingegnere: ce la faranno mai? Qua e là negli atti amministrativi delle direzioni d’Area, della direzione della Salute e soprattutto della direzione generale, le notizie relative a queste forme e a queste formule di lavoro e di collaborazioni per pochi fortunati Uno stillicidio di contratti di collaborazione coordinata e continuativa; uno stillicidio di avvisi pubblici, di selezioni: la Regione, alla chetichella, e un po’ alla rinfusa, sta utilizzando fondi europei addirittura che risalgono al settennio 200/2006, per non dire del settennio 200/20123 e di quello 2014/2020. Stillicidio, perché si colgono qua e là negli atti amministrativi delle direzioni d’Area, della direzione della Salute e soprattutto della direzione generale, notizie relative a queste forme e a queste formule di lavoro e di collaborazioni. Fortunati coloro che le beccano e le centrano. Gente comunque tenuta sull’avviso dalla vastissima rete di clientele di cui s’intesse la Regione Molise, oppure con la specola costantemente aperta sulla regione. Da sempre. Mica da oggi. Oggi, tutt’al più, come detto, gente che si avvale di ciò che resta dei finanziamenti europei e della necessità di realizzarli quali appunto sono le ricordate, nei giorni scorsi, 53 unità da selezionare in materia di implementazione, gestione e attuazione della fase finale del Programma operativo regionale del Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Por Fesr Molise 2007-2013) e

CAMPOBASSO. Scusate, ma l'operazione del controllo di qualità e miglioramento dei servizi sanitari non doveva essere a carico dell'’Osservatorio regionale per la qualità dei servizi? La Regione Molise lo istituisce con delibera di giunta n. 1823 del 2002, in attuazione della legge regionale del 21 novembre 1997 n. 28; a leggere le funzioni riconosciutegli c’è da strabuzzare gli occhi: monitoraggio e valutazione di efficienza e standard di qualità strutturali ed organizzative del Sistema Sanitario regionale, con particolare riferimento alle liste di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri, alla revisione ed attuazione delle carte di servizio ai processi di umanizzazione all'interno delle strutture sanitarie, al miglioramento dei sistemi di relazione con i cittadini; supporto e consulenza tecnica alla Direzione generale per la salute, per l'elaborazione di strumenti normativi per la pianificazione e la programmazione della politica sanitaria regionale, sempre nell'ottica del miglioramento della qualità dei servizi sanitari, con partecipazione attiva all'attuazione del piano di rientro del disavanzo sanitario; promozioni di

del Por Fesr Molise 2014 - 2020, nonché dei Programmi in corso di attuazione finanziati con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc) 2007-2013 e delle attività di competenza tecnico-economica e giuridica connesse alle funzioni dell’Autorità di Audit nell’attuazione del Por Fesr 2007-2013. A questa selezione hanno chiesto di partecipare oltre duemila professionisti: un numero straordinario, come straordinario dovrà essere l’impegno e il

lavoro della commissione selezionatrice presieduta da Gaspare Tocci. In giro sul sito regionale, abbiamo rintracciato altre collaborazioni, debitamente già selezionate, che confermano la giostra delle occasioni di lavoro che si producono dai progetti europei sui quali, diciamolo apertamente, l’attenzione dell’opinione pubblica è marginale, essendo un campo dove agiscono figure specialistiche, interessi specialistici e procedure altrettanto specialistiche.

Molte procedure affidate, pagandole, al Formez, altre gestite direttamente dalle strutture regionali. Come queste collaborazioni che stiamo trattando, sottoscritte a supporto del Servizio risorse finanziarie e infrastrutture sanitarie della direzione generale delle Salute (Marinella D’Innocenzo), collegate al progetto che mira alla riduzione degli accessi impropri nelle strutture d’emergenza e delle liste d’attesa, e al progetto Casa della salute: inno-

E perchè mandato al macero l’Osservatorio dei servizi di qualità? La struttura esisteva ma da sei mesi non funziona più. Perchè? attività, di formazione degli operatori della sanità nelle materie di competenza, diffusione di esperienze innovative e buone pratiche; promozioni di iniziative di comunicazione e di informazione ai cittadini in ambito sanitario; promozione e sostegno di iniziative miranti al miglioramento dei rapporti tra istituzioni sanitarie e organizzazioni di volontariato e di

rappresentanza e tutela dei cittadini. Ancora: definizione di protocolli d'intesa e convenzioni tra Regione, ASREM e Università; elaborazione di progetti originali in ambito sanitario; realizzazione di progetti di ricerca ministeriali. Infine: attività di coordinamento regionale e supporto amministrativo nella materia dei trapianti e delle donazioni di organi e tessuti.

C’è praticamente elencato ogni passaggio strategico e decisivo per costruire una sanità avanzata, umana, efficace ed efficiente. La struttura amministrativa prevede(va): un direttore responsabile dell'Osservatorio, un responsabile tecnico monitoraggio per la valutazione e la qualità, un responsabile tecnico per la formazione, la comunicazione e la divulgazione,

vazione tecnologica, telemedicina, governo clinico. Riduzione degli accessi impropri nelle strutture d’emergenza e delle liste d’attesa costituiscono un nodo gordiano che non si riesce a sciogliere. Nell’un caso e nell’altro si creano interferenze e accumulo di richieste dovute soprattutto alla presenza di soggetti che non dovrebbero essere ammessi nell’un caso e nell’altro. Da qui, a quanto pare, è sorta la necessità di indire un avviso pubblico per la valutazione comparativa di un incarico di collaborazione coordinata e continuativa finalizzato al progetto “Riduzione degli accessi impropri nelle strutture di emergenza e delle liste di attesa”, in favore di un laureato in giurisprudenza, e del progetto “Casa della salute: innovazione tecnologica, telemedicina, governo clinico”, per la valutazione comparativa di due incarichi di collaborazione coordinata e continuativa, ” in favore di due laureati di cui uno in architettura e l’altro in ingegneria. Le rispettive selezioni sono andate a vantaggio di Tania De Rubertis, di Mario Crocco e di Elena Oriente. Dardo

un responsabile amministrativo, numero due operatori tecnico-informatici. A quanto ci risulta, nel corso degli anni, oltre a direttore non s’è mai affiancata più di una figura delle altre previste. E da sei mesi non c’è più neanche il direttore. L’ultimo è stato il dottor Florindo Magnifico. Da sei mesi l’Osservatorio non funziona. Qualche osservazione risulta doverosa: se si crea una struttura con quel ben di Dio di competenze bisogna renderla operativa; se lo fosse stata, in dieci anni dovrebbe, per forza di cosa, aver prodotto dei risultati che avrebbero impedito lo sfacelo del tempo presente della sanità regionale; se, al contrario, era palese che l’Osservatorio era una scatola vuota perché tenerlo fittiziamente in piedi per oltre dieci anni? Non erano delle giunte e degli assessori che si sono succeduti, le competenze(la stragrande maggioranza) assegnate all’Osservatorio? Perché, sempre, tanta inutile ridondanza? Insomma: sulla carta viviamo in un mondo meraviglioso, pieno di buone intenzioni. Nella realtà in un mondo di dilettantesca faciloneria quando non di colpevolissima mala-amministrazione. E, ora, arrivano i consulenti.


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3 25 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La decisione di due dirigenti di autoridursi del 25% lo stipendio apre, in termini netti, la questione dei vertici regionali

Chi mette mani a Molise Dati? CAMPOBASSO. E’ sintomatico quanto accade in Regione. C’è il dirigente di turno che stila una delibera, poi approvata dalla Giunta regionale, con la quale si chiede unilateralmente la riduzione dello stipendio del 25% per i dirigenti e del 20% per gli impiegati, mentre per se stesso e per gli altri dirigenti della Regione nulla viene tolto. Il caso Molise Dati è sintomatico perchè ci sono forze che vorrebbero spazzarla via per fare posto, a cosa? A Chi? E, soprattutto, perchè? La questione dirigenti non ci appassiona più di tanto. Del resto, che andrebbero tagliati negli emolumento, da queste colonne, lo abbiamo sempre sostenuto perchè il momento impone atti coraggiosi e consequenziali alla situazione in essere. La decisione assolutamente personale del direttore e del vice direttore di Molise Dati di ridursi del 25% lo stipendio dovrebbe trovare la piena emulazione da parte di altri loro colleghi dalle strutture regio-

nali a quelle degli enti sub regionali. Indipendentemente da questa fase, sulla quale ci si ritornerà, resta in piedi la questione Molise Dati. Perchè disfarsi di un proprio bene? Certo, come ogni cosa va migliorata, maggiormente qualificata ma esiste e non va buttata al

macero. Molise Dati, come moltissimi lettori sapranno già, è la società interna (quelli chic dicono “in house”, letteralmente in casa) della Regione Molise deputata alla gestione di tutte le questioni informatiche e digitali che attingono l’attività dell’Ente. Saranno note

ai più anche le difficoltà che hanno investito la stessa Molise Dati in questi ultimi mesi: conferenze stampa, rappresentanti sindacali con lunghe facce afflitte, dipendenti in presidio davanti l’azienda; le solite scene cui, destino crudele, siamo ormai quasi

assuefatti. Personale a rischio, così come la fornitura dei servizi, la gestione e la corretta manutenzione delle apparecchiature; incuria, trascuratezza, faciloneria. Il solito refrain. Qualsiasi persona di buon senso, a questo punto, si aspetterebbe che l’amministrazione regionale si spendesse per risolvere queste difficoltà, visto e considerato quanto delicate e strategiche siano la digitalizzazione delle pubblica amministrazione e dei relativi servizi al cittadino (quelli chic parlano di E-gov, amministrazione telematica). Perchè, allora, emarginarla? Perchè restano ancora soldi non versati relativi all’anno 2014? Perchè mandati di pagamento restano fermi e imbrigliati in matasse regionali dirigenziali? Sono interrogativi ai quali qualcuno deve, pure, dare una risposta. Anche perchè non è possibile, pensare di cancellare una storia molisana, fatta di sacrifici, di uomini per non si sa quali obiettivi da perseguire.

Precari nella sanità, prorogati fino al 2016 “L’Asrem potrà garantire i servizi” A presentare la proposta di legge, il presidente della Giunta regionale, Frattura CAMPOBASSO. “La qualità dell’offerta sanitaria passa e dipende prima di tutto dal benessere organizzativo dei tanti professionisti e operatori che lavorano, ognuno con il suo ruolo, nel sistema sanitario regionale. Con la legge approvata all’unanimità oggi dal Consiglio regionale, garantiamo questo, la migliore programmazione dell’utilizzo delle risorse umane e professionali, a fronte dei limiti che da anni ci vengono imposti dal blocco del turn-over, ossia il divieto di assunzioni a tempo indeterminato”, così il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha ringraziato il Consiglio regionale per l’approvazione della sua proposta di legge che dà la possibilità all’Asrem e ai diversi enti del servizio sanitario regionali di prorogare fino al 31 dicembre 2016 i contratti in scadenza nel pe-

l’intervento Ormai non c’è giorno che giornali, web e televisioni non si occupino delle ‘mille’ vertenze che affliggono il Molise. Ma qualcosa si può fare per arginare la crisi. Troppo spesso, infatti, viene posto in secondo piano uno strumento complementare che potrebbe dare risposte a tutti, anche alle piccole partite Iva, ai commercianti, ai tanti lavoratori in proprio, che non hanno adeguate tutele in termini di sostegno al reddito, senza contare tutti gli altri soggetti che vivono in condizioni di povertà estrema”. In quest’ottica il MoVimento 5 Stelle ha ribadito con forza la ne-

riodo di vigenza della legge stessa. “Blocco del turn-over nel pubblico impiego e divieto di nuove assunzioni, problematiche dovute alle procedure del piano di rientro – ha ricordato Frattura –, hanno messo la nostra Azienda sanitaria nelle condizioni di ricorrere all’utilizzo di forme contrattuali flessibili di lavoro, a tempo determinato, questo per continuare a garantire comunque i livelli essenziali di assistenza”. “Abbiamo oltre 500 dipendenti a tempo determinato – questi, i dati forniti dal governatore –. È evidente che il venir meno di tale forza lavoro determinerebbe una sostanziale paralisi di fondamentali settori del nostro servizio sanitario regionale. Ecco perché questa legge si è resa fondamentale, nella piena consapevolezza della qualità offerta da tutti gli operatori sanitari”.

L’Asrem e gli altri enti, in relazione al proprio effettivo fabbisogno e nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla normativa vigente in materia nonché dal decreto del commissario ad acta 4 del I febbraio 2010, potranno disporre la proroga anche fino al 31 dicembre 2016 dei contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza nel periodo di vigenza della legge approvata dal Consiglio regionale oggi per i soggetti che hanno maturato, alla data di pubblicazione della legge di conversione del decreto legge 101 del 31 agosto 2013, almeno tre anni anche non continuativi alle proprie dipendenze. Al fine del mantenimento e sviluppo dei programmi di ricerca in sanità, inoltre, l’Asrem e gli enti del Ssr possono disporre la proroga degli incarichi originari di collaborazione coordinata e continuativa.

Reddito cittadinanza, un percorso da fare cessità del Reddito minimo e del suo finanziamento, cercando di individuare anche una connessione con il Fondo Sociale Europeo che fa esplicito riferimento alla ‘lotta alla povertà’. “Un percorso che va portato avanti con convinzione perché realizzabile. Del resto anche la maggioranza di centrosinistra ha annunciato la sua condivisione e non sarebbe potuto essere diversamente dato che proprio il finanziamento del Reddito minimo di cittadinanza era parte integrante del programma elettorale di Frattura. Tuttavia, resta sempre il nodo anche politico dell’adeguata coper-

tura finanziaria dell’iniziativa. In questo ambito, andando oltre le accuse di populismo che ci sono state mosse nelle scorse settimane, quello che è venuto fuori dall’incontro è la necessità di perseguire una precisa scelta politica: quella di destinare o meno risorse al finanziamento di uno strumento fondamentale per migliaia di persone. E, allora, cerchiamo di capire di numeri. Da un recente rapporto dello Svimez, risulta che circa 4000 famiglie molisane vivono con un reddito annuo inferiore ai 6000 euro. Se si volesse garantire il Reddito minimo per tutte quelle famiglie,

“Ancora per garantire l’erogazione dei livelli minimi essenziali di assistenza sanitaria ai detenuti nelle carceri molisane, i contratti libero-professionali in essere del personale infermieristico potranno essere prorogati con oneri a carico del progetto ‘Sanità penitenziaria e territorio’, fino a concorrenza della disponibilità dei finanziamenti assegnati per la realizzazione della linea progettuale. Questo ci sembra un buon modo per assicurare qualità nel percorso di riorganizzazione che stiamo affrontando”, ha concluso il presidente Frattura nella sua relazione all’Aula.

sarebbero necessari 16 milioni di euro annui, per intenderci il valore delle perdite che ha prodotto la Gam nel solo ultimo anno in cui è stata operativa. Se, invece, tramite il regolamento esistente si volesse stilare una graduatoria dei casi più critici per ogni Ambito Territoriale, basterebbe un investimento annuo di 500.000 euro, ad esempio, per sostenere oltre 200 famiglie molisane, per intenderci più o meno quelle che ruotano intorno allo Zuccherificio del Molise. In definitiva, una cosa è certa: è possibile iniziare un percorso che porti al Reddito minimo, ma tutto resta nelle mani della politica che dovrà fare le scelte più appropriate: l’input, il MoVimento 5 Stelle, lo ha già dato! Movimento Cinque Stelle


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

25 marzo 2015

Il Molise che viene giù I sindaci di San Felice, Acquaviva, Montefalcone, Castelamuro e Montemitro chiedono lo stato di calamità Venti strade provinciali chiuse, nelle ultime settimane, a causa di frane, smottamenti, cedimenti della carreggiata. Danni accertati per quasi cento milioni di euro. Un campo di battaglia che ha fatto prigionieri migliaia di molisani. Prigionieri dei disagi negli spostamenti (si provi ad immaginare il pendolarismo per lavoro), dei rischi aumentati nella normale percorrenza, dell’ansia nel sentirsi ancora più isolati in caso di emergenza, specie sanitaria. Considerata la conformazione del territorio regionale e la frammentazione della popolazione in piccoli e piccolissimi comuni, non è difficile rendersi conto di quanto le strade provinciali rappresentino un’infrastruttura fondamentale per mantenere, ad un livello minimo di decenza, la qualità della vita dei cittadini. La situazione è particolarmente grave nei comuni di San Felice del Molise, Acquaviva Collecroci, Montemitro, Montefalcone

CAMPOBASSO. Il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze Enrico Zanetti ha espresso per conto del governo parere favorevole all’ordine del giorno in materia di Imu agricola presentato dall’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli. La pronuncia è avvenuta nella seduta assemblea alla Camera dei deputati del 18 marzo scorso. Il documento proposto dalla parlamentare eletta in Molise nella lista del Partito democratico è stato condiviso in toto, con una modifica lieve che ha visto individuare nella locuzione ‘capacità contributiva’ e non ‘reddito’ l’ambito impositivo per le aziende

L’INTERVENTO

Dalla sezione provinciale di Campobasso dell’Oipa un monito a cambiare le politiche di gestione del randagismo in Molise. “L’incrementazione dei controlli sui cani padronali, effettuata al fine della iscrizione in anagrafe canina regionale del maggior numero possibile di esemplari, se svolta senza la contestuale promozione ed incentivazione delle sterilizzazioni, risulta un lavoro sterile che nel tempo non porta a nessun risultato concreto ai fini della risoluzione del randagismo. E assodato, ma evidentemente non ancora per tutti, che le cagne microchippate non partoriscono cuccioli già registrati in anagrafe. Ciò ne consegue che i successivi controlli sulle cucciolate partorite dalle migliaia di cagne regolarmente registrate, risulteranno im-

nel Sannio e Castelmauro. I sindaci hanno ufficialmente chiesto alla Regione di farsi tramite con il Governo per il riconoscimento dello stato di calamità; il rischio di completo isolamento di queste comunità è elevatissimo. E questi sono

già tra i paesi più complicati da raggiungere in condizioni normali. I tagli contemplati nella revisione di spesa attuata dal governo Renzi ha praticamente prosciugato le casse delle amministrazioni provinciali ed è per questo che, nella seduta di

giovedì 26 marzo prossimo, il consiglio provinciale discuterà una mozione per chiedere ufficialmente che la Regione consideri l’extrema ratio di dirottare i ventiquattro milioni in predicato di essere destinali alla realizzazione della metropoli-

tana leggera per l’attuazione di un piano di manutenzione delle strade provinciali molisane. “Le strade di bonifica montana dell’intero territorio regionale – si legge nella richiesta partita da Gianluca Cefaratti, presidente del consiglio provinciale di Campobasso – sono state di fatto lasciate nell’incuria generale, non avendo provveduto la Regione alla riclassificazione delle stesse e quindi alla individuazione del soggetto gestore a seguito della soppressione di gran parte delle Comunità Montane molisane e nonostante alcune di esse rappresentino, di fatto, importanti e strategici assi viari a servizio del territorio e dei cittadini che lo percorrono”. Probabilmente da un punto di vista di correttezza formale la richiesta ha più il senso della provocazione ma, ammesso che così fosse, il governo regionale dovrebbe non mostrarsi sordo. Il diritto di spostarsi e di farlo in sicurezza dovrebbe essere garantito.

“Imu agricola, passi correttivi” Passa l’ordine del giorno presentato dall’onorevole Venittelli agricole. “Un passo importante, con cui il Governo riconosce quelle che sono le istanze provenienti dal territorio. In Molise la questione Imu agricola ha assunto una rilevanza notevole, specie per la componente costiera e del suo hinterland, per questa ragione accogliamo con soddisfazione la decisione del sottosegretario Zanetti di aderire al contenuto dell’ordine del giorno, che impegnerà ora Palazzo Chigi ad agire di conse-

guenza”, ha commentato l’onorevole Venittelli. “Le sollecitazioni provenute dalle categorie e dai proprietari terrieri molisani non sono cadute nel vuoto – ha rimarcato la deputata molisana – a conferma dell’attenzione che in sede parlamentare si presta alle problematiche della nostra regione e non solo. Vigileremo affinché le indicazioni presenti nell’ordine del giorno saranno attuate”.

Randagismo, vanno cambiate le politiche di gestione possibili da rieffettuarsi su tutto il territorio. La proprietà responsabile dei cani padronali è culturalmente lontana dalla mentalità contadina di gran parte della popolazione molisana. A tal proposito però, le normative nazionali derivanti dalla Legge madre n. 281 del 1991 ed i regolamenti regionali parlano chiaro. Gran parte delle somme accantonate per il randagismo devono necessariamente essere messe a disposizione dei Comuni affinché essi favoriscano la sterilizzazione dei cani padronali, anche con convenzioni da stipulare con gli studi veterinari privati. Niente di tutto questo è stato ancora programmato da parte dei responsabili regionali al randagismo, omissione alquanto grave che costringerà le

scriventi associazioni a chiedere chiarimenti in merito ed ad informare i competenti organi di controllo della incresciosa situazione creatasi. Ancora una volta manca la reale volontà a risolvere questa

piaga che viene abitudinariamente utilizzata per fare business a danno degli animali. Le regioni Italiane del Sud, sono all’ultimo posto nelle graduatorie

europee che confermano la mala gestione di questo fenomeno. I nostri volontari continueranno il loro fondamentale lavoro di promozione della pratica della sterilizzazione sul territorio, unica soluzione al fenomeno che in altre nazioni nord europee più progredite ha dato i suoi frutti e le statistiche parlano chiaro. Il Molise è la regione con il più alto numero di randagi in proporzione al numero di abitanti. La crisi che attanaglia il nostro paese ovviamente si ripercuote anche sul costante incremento delle cucciolate visto gli elevati costi delle sterilizzazioni da affrontare presso gli studi privati. La sterilizzazione pubblica dovrebbe con bassi costi risolvere il problema alla radice……quando?”

OIPA Molise


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5 25 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le cose che avrebbero dovuto far grande il Molise e non sono state

Unioncamere Molise, Patto Territoriale per l’Occupazione del Matese, Parco Scientifico e Tecnologico "Moliseinnovazione", che fine ha fatto la sede di rappresentanza a Novi Sad?

Ed è lecito conoscere le risorse investite e i risultati ottenuti? Ecco una delle cose dette, scritte, descritte e poi finite nel nulla, di cui nessuno si occupa né si perita di sapere il come, il quando e il perché. Siamo - è vero – una società liquida, ma ciò non autorizza a glissare su tutto e su tutti. Un minimo di dignità giornalistica ci obbliga a tirare fuori dai cassetti della cronaca fatti, avvenimenti e circostanze che al momento in cui si sono realizzati hanno raccolto attenzione, a volte il plauso, spesso l’apprezzamento, di cui però si sono perse le tracce. Come è accaduto all’iniziativa intrapresa da Unioncamere Molise, Patto Territoriale per l’Occupazione del Matese, Parco Scientifico e Tecnologico "Moliseinnovazione" (alias Paolo di Laura Frattura, Enrico Colavita, e Giovanni Cannata): il meglio di alcune componenti sociali ed economiche del Molise. Attenzione, plauso e apprezzamento, per ciò che avevano in programma di attuare e per aver scelto di impiantare una propria rappresentanza istituzionale

CAMPOBASSO. Il settore delle costruzioni di certo è quello che più ha risentito della grave crisi in atto da alcuni anni, ma allo stesso tempo è connotato dal carattere della trasversalità, sia perché è uno dei pochi veri volani del sistema economico, in grado di innescare tutta una serie di meccanismi di rivitalizzazione degli altri comparti produttivi, sia

in Serbia, a Novi Sad, intitolandola, non a caso,”Piacere Molise d.o.o”, logo particolarmente familiare ai molisani, collegato alle fortune (iniziali) e alle vicende (successive) della Mostra mercato omonima, allestita per anni dalla Camera di Commercio di Campobasso a Selvapiana. La decisione di impiantare una rappresentanza a Novi Sad aveva un substrato: ovvero le ini-

ziative intraprese con la Provincia autonoma della Vojvodina mediante le quali erano stati messi in relazione gli operatori economici e commerciali del Molise con quelli della Serbia, paese fuori dalla comunità europea, ma che aspira ad entrarci, con notevoli potenzialità economiche e in fase di crescita e di sviluppo. Alla Serbia, infatti, guardano con interesse soprattutto le regioni italiane dell'Adriatico, e il Molise, non a caso, già nel 2007 aveva fiutato l’opportunità di scambi commerciali concludendo un accordo nel corso della campionaria MoliseinFiera

svoltasi a Campobasso nel mese di ottobre, sigillato e controfirmato nel corso della Fiera dell’Innovazione di Novi Sad, nel mese di novembre di quell’anno. Nel marzo 2008 una missione di imprenditori molisani s’era recata in Serbia, in pompa magna, accolta presso la sede di “Piacere Molise d.o.o.”. Scopo dichiarato: conoscere e approfondire il mercato serbo e dei paesi dell’est europeo, e avvalersi dei supporti serbi per individuare le opportunità di business e di collaborazione con importatori, distributori, autorità politiche e amministrative locali. Ulteriore scopo della rappresentanza molisana a Novi Sad - è stato detto, scritto e sottoscritto - era quello di organizzare e assecondare le iniziative promozionali, economiche e culturali connesse allo sviluppo del Made in Italy sul territorio serbo. Roba seria, insomma, e impegnativa che, non a caso, ha coinvolto istituzioni pubbliche, denaro pubblico, e imprenditori. Pertanto è lecito, anzi

doveroso, chiedere che fine abbia fatto la rappresentanza; che fine abbiano fatto i contatti, gli accordi, le intese, gli scambi; quanto sia costato questo ambaradan. Questioni aperte, che meritano di essere conosciute nella loro evoluzione. Il denaro pubblico ha una sua sacralità che nessuna ragione né opportunità possono mettere in discussione. E non va dimenticato che Unioncamere Molise, Patto Territoriale per l’Occupazione del Matese, Parco Scientifico e Tecnologico "Moliseinnovazione" (alias Paolo di Laura Frattura, Enrico Colavita, e Giovanni Cannata) si sono avvalsi del concorso e del contributo della Regione Molise e del Ministero Italiano dello Sviluppo Economico e del Dipartimento delle Politiche di sviluppo e coesione. Un corredo di eventi, di determinazioni, di impegni, di spese, che l’opinione pubblica chiede di sapere. Ma, come per altre circostanze simili, dubitiamo verrà data una spiegazione. Dardo

“Rilanciare l’edilizia valorizzando il territorio” La proposta è stata formulata dall’Acem Molise perché può risentire favorevolmente anche dell’attuazione sensata di politiche strategiche volte a promuovere le peculiarità e le risorse del territorio. “Il rilancio dell’edilizia deve passare anche per la valorizzazione delle risorse e della vocazione del

L’INTERVENTO di Luigi Petrella* Ci risiamo. L’Ente per il Diritto allo Studio Universitario poche volte l’anno ha veramente un’utilità e, dunque, dovrebbe funzionare al meglio. La sua attività, sostanzialmente, è quella di effettuare i pagamenti delle borse di studio agli studenti beneficiari e liquidare le fatture dei ristoratori che gestiscono il servizio mensa convenzionato. Niente di più. L’unica accortezza è quella di rispettare i tempi e le scadenze perché il sussidio non è un premio per i risultati raggiunti ma uno strumento per garantire concretamente lo studio e la vita universitaria. Puntualmente, però, ogniqualvolta bisogna svolgere le proprie attribuzioni ci troviamo dinanzi ad incompetenze totali e disservizi reiterati. Le rate delle borse di studio vengono erogate senza un

territorio molisano - afferma il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ma la politica deve avere una visione programmatica sul futuro della Regione e premere sui punti di forza che ciascun’area è in grado di offrire, sviluppandone le peculiarità in chiave strategica ed i

vantaggi per il settore che rappresentiamo arriveranno da sé”. “Ogni Comune, ogni area, ogni località della nostra Regione ha qualche potenzialità o qualche polo di eccellenza che può essere promosso, per cui anche politiche apparentemente rivolte ad altri set-

tori, se spingono l’incremento demografico producono sia pur indirettamente effetti positivi per le imprese edili – conclude il Presidente dell’ACEM – ma questo è possibile mediante una linea operativa da condividere con il territorio”.

L’Esu e gli universitari molisani esatto sistema e precisione temporale. è un calvario. Ci sono le matricole 2013/2014, ad esempio, che ancora aspettano, dopo quasi due anni, i due terzi della borsa vinta. Peccato che gli studenti debbano pagare affitti, bollette, abbonamenti per i trasporti, libri, tasse universitarie. “Purtroppo devono anche nutrirsi”. Ricorrono a prestiti di danaro, a prestiti di libri (in quanto quelli della biblioteca d’Ateneo sono spesso edizioni non aggiornate ed anche in questo caso l’ESU ha la facoltà di erogare contributi per rinnovare il patrimonio librario, ma figuriamoci), ad imbarazzanti discussioni con i locatori che pretendono, giustamente, il canone d’affitto. Solo grazie a qualche buon amico non si fa ricorso all’elemosina. Tutto ciò sta succedendo proprio in questo periodo. Se si telefona in sede (fuorilegge) dell’Ente, le risposte, se vengono date, sono deprimenti. Eppure esiste un C.d.A., una struttura amministrativa completa con annesso un

direttore generale specifico per l’Ente. La cosa più triste è che nel C.d.A. siede anche un Rappresentante degli Studenti, Massimo Barbato, che risulta non pervenuto, ma i gettoni di presenza e i rimborsi lui li prende. La Regione Molise dovrebbe sovrintendere (considerato la natura sub-regionale dell’ESU) ma nulla di fatto. Anzi dovrebbe, per legge, rimborsare la tassa regionale, già pagata, agli studenti meno abbienti. I pagamenti sono fermi al 2010. Come se non bastasse ci mette anche del suo. Ecco come si accolgono gli studenti nella Regione Molise e come si favorisce lo sviluppo del sistema universitario molisano. Intanto tutto tace. è questa superficialità e indifferenza che rattrista e fa male. Massimo Pezzullo, studente SSPL Unimol. L’Ente per il Diritto allo Studio sta dando un importante insegnamento alle matricole dell’anno sorso, in quanto ha fatto trascorrere Natale e a breve anche Pa-

squa, senza effettuare i dovuti pagamenti. Leggiamo in questo un implicito messaggio anticonsumistico, infatti, per evitare che gli studenti spendano l’importo della borsa di studio in inutili spese Pasquali, ad alimentare il sistema capitalista, non erogano ancora la borsa di studio. A questi ragazzi, l’ESU vuole trasmettere una consapevolezza ancora maggiore: così come Gesù trascorse quaranta giorni nell’orto degli ulivi, a digiuno, loro, aventi diritto alla borsa e dunque a reddito basso o nullo, devono vivere in prima persona l’esperienza quaresimale, che però dura un anno, anziché quaranta giorni. Gli studenti ringraziano per gli insegnamenti e comprendono le difficoltà dei dirigenti e dei politici che devono sopravvivere con soli dodicimila euro al mese. *Studente in medicina Unimol


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Campobasso

25 marzo 2015

Ciò che resta della capanna per la messa del papa è una delle tante lesioni estetiche e funzionali alla città

Se la Curia fa orecchie da mercante si ricorra all’ordinanza Del tutto illogico il mantenimento di ciò ch’è diventato un obbrobrio mento non avendo quel manufatto alcuna destinazione praticabile e possibile. E’ lì a testimonianza di niente. Anzi, col suo progressivo deperimento lentamente, ma inesorabilmente, avvilisce il ricordo del 5 luglio 2014. Anche per questo quella struttura merita di essere tolta alla vista. Siccome crediamo al sindaco e, quindi, crediamo che abbia sollecitato la Curia vescovile e le associazioni cattoliche che con la Curia hanno collaborato, non avendo ottenuto il risultato sperato, sommessamente gli ricordiamo che tra le sue prerogative v’è l’istituto dell’ordinanza. Ordini pertanto

Quale logica sostiene il mantenimento della struttura in metallo e canne di bambù utilizzata per la celebrazione della messa in occasione della venuta del papa a Campobasso? Crediamo nessuna logica, essendo del tutto illogico il mantenimento di ciò ch’è diventato un obbrobrio estetico. Il sindaco, da queste colonne sollecitato a restituire lo spazio pubblico occupato (e non pagato) dalla capanna, aveva promesso di farsi parte diligente con la Curia vescovile e con le associazioni cattoliche che hanno partecipato all’organizzazione della visita papale, perché procedessero allo smantella-

che ciò che resta della capanna, venga rimosso, e se ancora non ascoltato, come temiamo che accada, s’avvalga anche della prerogativa di intervenire direttamente gravando degli oneri dello smantellamento il soggetto cui la capanna e l’occupazione del suolo pubblico hanno fatto capo. A meno che il sindaco non gradisca mantenere una vacua struttura in tubi metallici e canne di bambù priva di ogni scopo e destinazione, da aggiungere alle tante lesioni estetiche che punteggiano la città resa oggettivamente sgradevole dall’arbitrarietà e dall’incuria.

Divertimento responsabile, il progetto A Ripalimosani la fase conclusiva della manifestazione nell’ambito sociale contri. La tappa finale sarà un incontro rivolto alle famiglie. Giovedì 26 marzo alle ore 16 al Convento San Pier Celestino gli esperti, con l’ausilio di testimonianze di chi il tunnel lo ha conosciuto, incontreranno tutta la cittadinanza per parlare di comportamenti devianti, di campanelli d’allarme, di rischi e di prevenzione. Perché il modo migliore per prevenire e risolvere i problemi è conoscerli ed affrontarli insieme. Per l’Ambito territoriale sociale di Campobasso ci saranno Luciano Gambalunga e Pasquale Andolfi, gli stessi che hanno lavorato coi ragazzi e che stanno attivando lo stesso percorso in altri comuni del territorio.

RIPALIMOSANI. E’ giunto alla fase conclusiva il progetto sul Divertimento Responsabile attivato in paese dagli operatori dell’Ambito territoriale sociale con il supporto della Regione e del Comune di Ripalimosani. L’iniziativa, rivolta ai ragazzi delle scuole medie, è stata caratterizzata da un percorso di classe, durante il quale è stata attivata un’azione di prevenzione sui ragazzi in merito all’uso di alcool, sostanze stupefacenti e altre droghe. In gioco il futuro dei giovani e la consapevolezza delle conseguenze che un divertimento non responsabile può comportare: i ragazzi hanno partecipato attivamente e hanno seguito con interesse gli in-

A Campitello il salva ambiente Fine settimana nella località matesina per fare il punto della situazione CAMPOBASSO. La tutela dell’ambiente e la salvaguardia del patrimonio naturale del Molise saranno traguardi e obiettivi perseguibili con maggiore efficacia. Su iniziativa del presidente regionale dell’ANTA Molise Domenico Esposito, l’associazione di Guardie

ambientali volontarie molisane ‘Moli.G.A.V.’ rappresentate dal presidente Avv. Mariangela Di Biase e i vertici italiani dell’ANTA (Associazione Nazionale per la Tutela Ambientale), hanno stretto, infatti, una collaborazione significativa che verrà perfezionata nel prossimo fine

settimana, sabato 28 e domenica 29 marzo 2015, nell’ambito di un evento organizzato a Campitello Matese, all’hotel Miletto, denominato: “AMAmbientemoliSANO”. Una due giorni che vedrà impegnate le due associazioni in numerose attività, aperte alla partecipazione esterna. Tra i capisaldi del protocollo d’intesa che sarà sottoscritto a Campitello Matese, sede dell’ANTA/Moli.G.A.V., per gentile concessione e condivisione di

intenti e scopi del Sig. Salvatore Muccilli, l’istituzione del Centro Nazionale di Formazione e Aggiornamento delle Guardie Ambientali Volontarie, aderenti alle due organizzazioni. Una partnership associativa che vedrà le realtà molisana e nazionale agire insieme per lo studio, la ricerca, l’informazione e la formazione sulle tematiche ambientali che interessano il territorio; attraverso proposte innovative a beneficio delle aziende, amministrazioni

e cittadini su risparmio ed efficienza energetica, energie rinnovabili, rifiuti; nonché garantire la tutela dei valori naturalistici del territorio con l’impegno delle GAV. Una manifestazione nobilitata che vedrà la presenza del presidente nazionale dell’ANTA Ennio Maccari e di Alessio Berni, segretario nazionale di ‘Innamorati dell’Italia’. Nel ricco programma ci sarà spazio anche per interventi di carattere istituzionale, sia regionale che locale.


Campobasso

7 25 marzo 2015

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Il 27 marzo sono stati chiamati a rapporto il sindaco, la giunta e i consiglieri delegati dal sindaco

Nove consiglieri nove, di maggioranza e minoranza, tentano una rivoluzione culturale a Palazzo san Giorgio

Nel consiglio comunale è spuntata la voglia di essere e di valere Tra il 27 marzo (in prima convocazione ) e primo aprile (che non si trasformi in uno scherzo, però) il consiglio comunale di Campobasso convocato dai consiglieri Ambrosio, Colarusso, Madonna, Maroncelli, Cretella, Pilone, Coralbo, Tramontanmo e Perretta, è chiamato ad una piccola ma significativa rivoluzione culturale. Alla quale sarà il caso di prestare attenzione per il modo e se, e come, potrà attecchire per diventare un nuovo costume amministrativo fatto di apertura, di partecipazione, di conoscenza e di condivisione. Evento inedito, indubbiamente. Rispetto ad una tradizione che assegna all’assemblea e ai consiglieri ruoli sempre più marginali qualora dagli organi esecutivi venga a mancare la propensione al confronto. La rivoluzione si avrebbe nel momento in cui dalla interrogazioni, dalle interpellanze, dalle mozioni e dagli ordini del giorno si passerebbe come si intende procedere il 27 e/o il 1 aprile ad una forma diretta e immediata di conoscenza del rendimento e

del rendiconto dell’operato del sindaco, della giunta, dei singoli, assessori, dei consiglieri delegati dal sindaco a incarichi particolari e, cosa mai accaduta finora, dei rappresentanti del comune in senso ai consigli di amministrazione di enti, aziende e istituzioni. Molto dipenderà dall’esito dell’esperimento, da come sarà vissuto e sviluppato dai protagonisti, dal grado di sensibilità di ciascuno nel prendere atto e contatto con un nuovo modo di essere e di fare. Si dirà, ma quale rivoluzione! Si tratta di svolgere un consiglio monotematico come se ne sono svolti tanti e purtroppo con esiti e risultati evanescenti. Tutto vero. I consigli monotematici sono previsti dallo statuto e dalla legge, quindi niente di speciale. Di speciale. invece, è l’oggetto della convocazione: la relazione annuale da parte dei componenti la giunta comunale; la relazione annuale 2014 e mensile 2015 da parte dei consiglieri delegati i; la relazione annuale 2014 dei rappresentanti del comune in enti, aziende e istituzioni. Richieste formali

dal punto di vista regolamentare, ma, come accennavamo, mai formalizzate con tanta accuratezza e così larga partecipazione di consiglieri di varia appartenenza (maggioranza e minoranza). Ciò vuol dire che nel consiglio comunale, come un bucaneve, è spuntata la voglia di essere e di valere. Essere consiglieri a pieno titolo, e incidere nel momento di assecondare e/o contrastare la gestione amministrativa qualora perda di vista il programma, o si distacchi dagli impegni condivisi. I nove consiglieri sono partiti larghi: dalle relazioni. Ma la loro azione potrebbe svilupparsi per cerchi concentrici, di volta in volta, su argomenti, scelte, decisioni più stringenti. Sull’abbrivo di questa interessante iniziativa infatti non è escluso che l’idea fatta germogliare in consiglio comunale muova le commissioni ad avere maggiore incidenza e centralità nell’ambito dell’azione amministrativa comunale. D’altronde, si tratterebbe di superare la fase in cui si sono da sempre adagiate, ovvero di stazionare su argomenti

difficili da ricondurre sul piano pratico, per passare, come più volte s’espresso in tal senso uno dei nove firmatari, il consigliere Michele Ambrosio, a una più incisiva azione di vigilanza, come statutariamente è previsto e sancito. Lo Statuto dice, infatti, che le commissioni consiliari sono organismi consultivi interni del Consiglio comunale preposti a formulare pareri sugli atti di competenza dell’organo deliberante, oltre ad avere carattere istruttorio e svolgere funzioni di supporto rispetto alle attività di indirizzo e controllo politico-amministrativo attribuite al Consiglio, e all’esercizio delle prerogative dei Consiglieri. Singoli consiglieri, commissioni consiliari: di fatto siano in presenza di una sorta di rivoluzione di metodo e di qualità. Che amplia il concetto di democrazia e la sfera delle responsabilità, e restringe il potere (o l’autarchia? – ndr) degli organi esecutivi. Sviluppi da monitorare. Dardo

Festival dell’Astronomia, terza settimana Oltre mille fra bambini e ragazzi con sosta spaziale al Planetario CAMPOBASSO. Terza settimana al Festival dell’Astronomia. Oltre mille fra bambini e ragazzi hanno già varcato le porte della conoscenza, addentrandosi nell’universo accessibile, con sosta spaziale al Planetario, nella piazza esterna dell’ex Gil, e visita alle mostre allestite nell’ala Nord della scuola primaria “Enrico D’Ovidio” sempre a Campobasso. A proposito dell’accogliente edificio scolastico di via Roma, é stata seguita e apprezzata la conferenza organizzata nel weekend in un’aula magna vestita del fascino del cosmo e pronta a ospitare la giornalista di Ansa scienze Monica Nardone e due ricercatori del Cira (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali) che hanno ricordato e commentato la straordinaria esperienza del veicolo spaziale europeo IXV (Intermediate Experimental Vehicle) che, l’11 febbraio scorso, in 100 minuti, è uscito dall’atmosfera per poi rientrarvi e ‘tuffarsi’ intatto nel Pacifico. La missione è perfettamente riuscita anche grazie all’assistenza tecnica fornita dal Cira all’Agenzia Spaziale Europea. Nel corso dell’incontro il botta e risposta tra la giornalista e i ricercatori Giuliano Marino e Giuseppe Rufolo che, tra drop test di amma-

raggio e altre sperimentazioni, hanno raccontato il processo tecnico e progettuale che ha portato il veicolo a sfidare con successo le temperature imposte da una caduta a folle velocità, direttamente dallo spazio attraverso l’atmosfera. IXV è partito dallo spazioporto di

Kourou nella Guyana francese a bordo del vettore europeo ‘made in Italy’ Vega. La missione sub-orbitale si è conclusa con l’IXV tornato sulla Terra, in mare, in modo autonomo. L’audience campobassana si è mostrata molto interessata alle vicende di questo veicolo spa-

Il Settenario per la Vergine Addolorata Nella chiesa di Santa Maria della Croce l’esecuzione dello zucheta-zù CAMPOBASSO. Da sabato 21 marzo 2015, nella chiesa di S. Maria della Croce a Campobasso ha avuto inizio il Solenne SETTENARIO alla Vergine Addolorata. L’esecuzione della cantata Sacra “ Oh di Gerico Beata”, intitolata così dal Maestro De Nigris, autore di parole e musica fu composta nel 1890. La prima rappresentazione fu eseguita nella chiesa della Cattedrale. Da alcuni manifesti dell’epoca, 1912, si evince che data l’importanza e solennità della funzione, il tenore veniva espressamente da Napoli, non essendoci voci così importanti in loco. Durante la “sette-na”, in gergo campobassano da sette sere, la

chiesa è gremita in ogni ordine di posto, pronta ad emozionarsi nell’ascoltare le dolci note del Maestro De Nigris. Comunemente il settenario è conosciuto dai campobassani come il canto dello “zucheta-zù”, una specie di botta e risposta tra violini e contrabasso che chiudono le varie parti. Il programma è iniziato sabato 21 marzo per terminare venerdì 27 marzo e prevede per tutte le sette sere la celebrazione della S. Messa alle ore 19.00 a seguire l’Inno per il Settenario. L’orchestra intitolata al Maestro De Nigris, i solisti e il coro saranno diretti dal Maestro Antonio Colasurdo.

ziale sperimentale – delle dimensioni di un’automobile e il peso di circa 2 tonnellate – in grado di compiere un rientro atmosferico controllato dall’orbita terrestre bassa. I ricercatori del Cira hanno spiegato che Il veicolo si caratterizza per la grande manovrabilità e aerodinamicità e che nel progetto Esa l’Agenzia Spaziale Italiana ha giocato un ruolo rilevante. Ad ascoltare, tra il pubblico, anche il consigliere regionale delegato alla Cultura, Nico Ioffredi, che al termine della conferenza scientifica ha partecipato al vernissage della mostra d’arte sul cosmo ‘Là, dove tace il vento’ che fonde l’estro del poeta Giuliano Cardellini con la tecnica polimaterica e multisensoriale (c’è anche un’atmosferica e personale riproduzione dell’odore del cosmo!) dello scultore Franco Bastianelli. Ioffredi ha tagliato il nastro e accompagnato l’esposizione della curatrice Cecilia Casadei, critica d’arte e vice presidente dell’Accademia delle Belle arti di Urbino. La mostra, così come la spettacolare rassegna sull’universo accessibile, chiuderà il sipario a metà maggio. Questi gli orari e la programmazione completa del Festival dell’Astronomia, il primo in Italia, in corso di svolgimento a Campobasso.



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Isernia

25 marzo 2015

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A salvaguardia del patrimonio paesaggistico e per la tutela della salute Vasta operazione dei Carabinieri. Scattano denunce e sequestri ISERNIA. Nell’ambito di un’attività finalizzata al contrasto dell’abusivismo edilizio e la salvaguardia del patrimonio paesaggistico, nonché per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, hanno passato al setaccio varie località della Provincia particolarmente sensibili sotto il profilo ambientale. A Castel del Giudice, una 35enne di Isernia, è stata denunciata poiché era intenta alla realizzazione di un fabbricato, ad uso abitativo, in assenza delle prescritte concessioni edilizie e in luoghi sottoposti a vincoli paesaggistici. La struttura è finita sotto sequestro. Tra Monteroduni,

Montaquila e Venafro, sono finiti nel mirino dei controlli alcuni cantieri edili e attività commerciali, nel corso dei quali sono state denunciate complessivamente quattro persone, si tratta di una 40enne di Isernia, una 38enne di Montaquila, un 60enne di Gricignano di Aversa, nel Casertano, ed un 34enne di Venafro. I quattro, responsabili a vario titolo delle attività imprenditoriali operanti sul territorio, sono stati denunciati alla competente Autorità Giudiziaria per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, quelle in materia di sfruttamento del “lavoro nero”, nonché per la mancanza delle prescritte autorizzazioni e

della documentazione inerente i

piani operativi di sicurezza delle im-

prese.

Borghi Autentici d’Italia, tutti a Capracotta Assemblea Nazionale in alto Molise il 27 e 28 marzo Nei giorni 27 e 28 marzo 2015 Capracotta ospiterà l’Assemblea Generale degli associati dei Borghi Autentici d’Italia. L’Associazione ha scelto la nostra località dove arriveranno rappresentanti di numerose amministrazioni comunali aderenti all’Associazione, provenienti da diverse regioni italiane. I lavori dell’assemblea si svolgeranno nel pomeriggio di venerdì 27 marzo e nella mattinata di sabato 28 marzo. Gli argomenti in agenda saranno tutti di elevato spessore, andranno dalla presentazione del “Manifesto dei Borghi Autentici – edizione 2015” alla approvazione del conto consuntivo 2014, alla proposta di preventivo per l’anno 2015, alla proposta di nomina di nuovi consiglieri ed altre tematiche tutte molto interessanti.

Significativa la carta di identità dell’Associazione “Borghi Autentici d’Italia” una organizzazione costituita da oltre 200 piccoli Comuni, che rappresenta una rete fra territori italiani i cui protagonisti sono le comunità, le amministrazione locali, gli operatori economici e sociali dei luoghi. Realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare. E’ una piccola parte dell’Italia che è orientata da precise motivazioni strategiche nell’avviare progetti, iniziative e azioni di sviluppo che traggono spunto e valore dalla consapevolezza delle proprie risorse identitarie, paesaggistiche, culturali e storiche. Tutto ciò rappresenta la condizione essenziale per mettere eventualmente a punto, e poi valorizzare un nuovo sistema di offerta

turistica legata ad un territorio dove si “respira” un clima ospitale diffuso. Diversi sono i progetti pilota promossi dalla Associazione, che prevedono percorsi sperimentali, tra questi si ricordano: Botteghe dei Sapori Autentici che prevede una forte collaborazione da parte degli operatori economici per la creazione di un punto vendita dedicato alla valorizzazione ed alla commercializzazione dei prodotti locali e dei prodotti provenienti da altri territori aderenti ai “Borghi Autentici d’Italia”; Borghi della felicità che concepisce una strategia di sviluppo locale incentrata sulla persona che si realizza nell’individuazione dei fabbisogni locali e partecipare alla

messa in pratica di soluzioni per il miglioramento della qualità della vita; Paesaggio e biodiversità autentici, sviluppo di un percorso finalizzato alla tutela della biodiversità locale, promozione e manutenzione del verde pubblico, con il coinvolgimento delle comunità, per la valorizzazione del paesaggio. L’amministrazione comunale di Capracotta è entrata a far parte dell’Associazione da poco tempo, ringrazia gli organi dirigenti dei Borghi Autentici d’Italia per aver scelto la nostra località per questo importante appuntamento e, in sinergia con gli altri Comuni aderenti all’Associazione, porterà avanti le strategie organizzative proposte dall’Associazione stessa.

Furto in un negozio, due minori denunciati I Carabinieri riescono a recuperare anche la refurtiva ISERNIA. Nel corso di controlli eseguiti dai Carabinieri nelle ultime ore, in tutta la provincia di Isernia, per contrastare fenomeni di microcriminalità e illegalità, due sedicenni, residenti ad Isernia, sono stati denunciati dai militari del Nucleo Operativo

e Radiomobile della locale Compagnia, in quanto resisi responsabili del furto di alcuni capi di abbigliamento, per un valore complessivo di circa duecento euro, asportati dall’interno di un negozio ubicato nel centro cittadino del capoluogo pentro. La

merce, che i due avevano occultato in parte all’interno di un borsone e in parte indossata, dopo aver rimosso i dispositivi antitaccheggio, veniva interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario, che aveva segnalato ai Carabinieri la presenza

sospetta dei due giovani all’interno dell’esercizio commerciale. I due sedicenni, venivano successivamente accompagnati in caserma dove nei loro confronti scattava una denuncia al Tribunale dei Minori per furto aggravato.

1914 – 2014: CENTO ANNI DI SPORT “Cronache e Storia dello Sci Club Capracotta” Importante appuntamento per la comunità capracottese nel pomeriggio del 28 marzo 2015. Alle ore 16,30 presso la sala polifunzionale dell’edificio scolastico sarà presentato il volume “1914 – 2014: CENTO ANNI DI SPORT - Cronache e Storia dello Sci Club Capracotta”. L’opera raccoglie gli eventi e la storia del primo secolo di vita del sodalizio capracottese che in cento anni di vita ha dato tantissimo in termini di promozione delle attività sportive invernali ed ha contributo a tenere

sempre saldi principi di solidarietà umana specialmente negli anni più difficili dell’ultimo secolo. Alla presentazione del volume parteciperanno due grandi campioni del passato dello sci di fondo italiano Gabriella Paruzzi, medaglia d’Oro alla 30 km. della XIX olimpiade invernale di Salt Lake City e Fulvio Valbusa, medaglia d’oro nella staffetta alle olimpiadi di Torino 2006. Questi campioni, nel passato hanno gareggiato sulle piste di Prato Gentile dove raccolsero lusinghieri successi per poi giungere agli onori dei me-

daglieri olimpici. Dopo i saluti del Sindaco di Capracotta, Antonio Monaco, del Presidente del Comitato “Capracotta 2014”, Agostino Angelaccio, e di Michele Conti, Presidente dello Sci Club, ci saranno gli interventi di diversi ospiti. Carmelo Parpiglia, consigliere regionale con delega allo Sport, Guido Cavaliere, Presidente Regionale CONI Molise, Daniele Marrama, Presidente Istituto Banco di Napoli – Fondazione, Giuseppe Gatti, Presidente GDF Suez Energia Italia, Giuseppe Iandolo, Presidente Comitato Regionale

Molisano FISI. A chiudere ci saranno alcune testimonianze di atleti del passato, Filomena Paglione e Pietro Paglione, e del presente, guidati dall’allenatore dello Sci Club Capracotta Oreste D’Andrea, giovanissime leve che in queste ultime settimane hanno centrato importantissimi risultati in diverse competizioni di sci di fondo di interesse nazionale e internazionale. I lavori saranno coordinati dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Antonio Lupo.


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Termoli

25 marzo 2015

“Un cavalcavia a fari spenti” Il capogruppo del Pd di Campomarino torna sulla pericolosità della strada tra la Statale 16 e il Lido CAMPOMARINO. Il capogruppo di Campomarino Cambia-Pd Vincenzo Cordisco ha chiesto lumi sulla carenza di pubblica illuminazione sul cavalcavia che collega la statale 16 al Lido. “La richiesta di intervento viene sollecitata dai numerosi cittadini di Campomarino che quotidianamente percorrono quel tratto di

strada; visto anche l’approssimarsi delle prossime festività pasquali ed il periodo estivo che porta nel nostro comune un numero consistente di turisti. Considerato che sono molti gli utenti utilizzatori del cavalcavia e che la sua scarsa o inesistente illuminazione crea problemi alla viabilità;è di tutta evidenza il danno all’immagine

per il nostro Comune oltre al rischio per la circolazione veicolare e — di fatto — anche pedonale. Per questo si chiedono aggiornate notizie in merito alla mancanza di illuminazione per un periodo di tempo così lungo ed ai tempi per un suo adeguato ripristino; in via subordinata, di intervenire nei confronti della ditta che si occupa

della illuminazione pubblica del nostro Comune al fine di risolvere al più presto tale disagio creato alla utenza. La richiesta di notizie prende spunto dalla necessità di rendere partecipe la popolazione di quanto accaduto in quel tratto di strada, considerate anche le voci discordanti che circolano in merito”.

Morto il muratore caduto dall’impalcatura Non ce l’ha fatta il 58enne di Montenero di Bisaccia che stava effettuando lavori alla propria casa MONTENERO DI BISACCIA. È morto Antonio Sappracone, il 58enne di Montenero di Bisaccia caduto domenica scorsa da un’impalcatura di 3 metri mentre stava

svolgendo alcuni lavori edili alla sua abitazione. L’uomo, presumibilmente colto da malore, era precipitato a terra battendo la testa e riportando forti traumi alla testa e al

torace. La corsa prima all’ospedale San Timoteo di Termoli e poi al Cardarelli di Campobasso per essere sottoposto a un delicati intervento chirurgico non è stata

sufficiente a salvargli la vita. Il suo cuore ha smesso di battere questa notte, fra il 23 e il 24 marzo, nel reparto di Rianimazione dov’era ricoverato. Secondo i medici

Sappracone era un soggetto cardiopatico e la gravità della sua situazione clinica gli è stata fatale. Il 58enne non aveva figli.

L’intervento

Momentive, forti preoccupazioni Mostriamo una forte contrarietà all’ampliamento per una serie di motivazioni tra cui il pericolo derivante dalla produzione di silani.lle nanoparticelle). Le PM2,5 a partire da quest’anno (01/01/2015) hanno come limite annuale 25 μg/m3 e, assieme al Black Carbon, sono direttamente collegate ad una serie di patologie respiratorie sia acute che croniche. I dati messi a disposizione da Arpa Molise riguardano solo le PM10 ed in particolare risultano alte le concentrazioni registrate dalle centralina Termoli3 (Portocannone) e Termoli4 (Campomarino) che segnalano già, rispettivamente 12 e 6 sforamenti, per quest’anno, del limite dei 50 μg/m3 sui 35 previsti per l’intero anno (dato aggiornato al 19/03/2015). Il 17 ottobre 2013 IARC-WHO si è pronunciata ufficialmente sull’inquinamento atmosferico , classificandolo come cancerogeno per l’uomo di gruppo 1. In particolare si è affermato che: · “Esistono prove sufficienti (sufficient evidence) che l’inquinamento atmosferico sia cancerogeno per gli esseri umani. L’inquina-

mento atmosferico causa il cancro del polmone”. “Esistono prove sufficienti (sufficient evidence) che il particolato atmosferico sia cancerogeno per gli esseri umani. Il particolato atmosferico causa il cancro del polmone”. Non ci convincono le deduzioni fatte sull’impatto al suolo dovute alla ricaduta degli inquinanti emessi in atmosfera, così come l’inquinamento dell’acqua e le conclusioni sull’impatto sanitario. Non ci convincono i pareri forniti da ARPA Molise e ASREM in base ai quali la Regione Molise rilascia parere favorevole. Sostanzialmente si afferma che, ottemperate le giuste prescrizione e in assenza di dati epidemiologici certi per i quali si sollecita l’attivazione di ulteriori azioni di indagine a livello ambientale ed epidemiologico, si rilascia parere favorevole. Non ci convince inoltre la documentazione su impatto ambientale e sanitario allegata alla richiesta di ampliamento presentata dalla Momentive e ci chiediamo come sia possibile affermare che la nuova produzione non comporterà un aumento delle

emissioni con relativa conservazione della “buona” qualità dell’aria in assenza di una Zonizzazione. Ci si dimentica troppo spesso e troppo facilmente di studi condotti proprio in Basso Molise alcuni anni fa che hanno evidenziato alcuni fenomeni e patologie e che hanno posto delle serie domande cui ancora non si è data alcuna risposta. Un recente studio pubblicato nel 2013 riguardante i casi infantili di asma (Ripabelli et al. BMC Public Health) attestava: l’asma è risultata significativamente associata a persone che vivono nella città di Termoli che a fronte di attività industriali/produttive, è sottoposta anche ad una maggiore pressione ambientale dovuta a presenza di strada a pedaggio, strada statale, ferrovia, porto e che possono provocare inquinamento atmosferico da traffico veicolare a motore e aumentare l’induzione di asma. Uno studio sulla popolazione lichenica (organismo simbiotico tra un’alga e un fungo utilizzato per il monitoraggio della quantità dell’aria) evidenziava il riscontro, in una zona dell’area industriale di Termoli nelle immediate vicinanze del complesso Fiat, del cosiddetto “deserto lichenico” indice di grave compromissione ambientale. Un’indagine epidemiologica su ambiente e salute nell’area di Termoli eseguita in collaborazione con I.S.S. e che ha interessato i comuni di Campomarino, Guglionesi, Petacciato, Portocannone, S. Martino in Pensilis, Termoli ha posto l’accento su diverse “eccedenze” statistiche che richiedevano ulteriori approfondimenti. In particolare: - Per quanto riguarda le emissioni di polveri in atmosfera, sulla base delle informazioni reperite e delle simulazioni effettuate, tenuto conto dell’incertezza dovuta alla metodologia di stima e alle parziale conoscenza dei fenomeni meteorologici locali, è emerso che le aree residenziali maggiormente interessate sono quelle dei comuni di Portocannone e Campomarino, e in misura minore di Termoli e Guglionesi. Tale situazione richiede ulteriori approfondimenti.. - Indagini ulteriori paiono giustificate anche per gli ossidi di azoto, per i quali è ipotizza-

bile un superamento dei limiti orari per le ricadute a breve termine, e per le ricadute di sostanze organiche volatili, in particolare nelle aree residenziali di Campomarino.. · Numerosi elementi di interesse emergono dallo studio di mortalità geografica. In particolare, incrementi significativi della mortalità per CANCRO POLMONARE nella popolazione complessiva (uomini e donne) si osservano A CAMPOMARINO E PORTOCANNONE, i due comuni per i quali si sono stimate le maggiori esposizioni alle emissioni di polveri e alle ricadute di sostanze organiche volatili. Gli incrementi di mortalità per tumori del sistema LINFOEMOPOIETICO si concentrano soprattutto a TERMOLI E A GUGLIONESI. Questi studi pongono domande alle quali occorre dare una risposta valida, non si può dare parere favorevole all’ampliamento di una industria che necessariamente produrrà più inquinamento senza avere informazioni di base affermando che si sollecita l’attivazione di indagini epidemiologiche! Le indagini vanno fatte prima di autorizzare l’ampliamento non dopo! In Italia esistono leggi in materia di prevenzione, protezione e tutela di salute e ambiente, nonché importanti articoli della Costituzione che puntualmente vengo disattesi o solo parzialmente attuati e che favoriscono fenomeni diffusi di inquinamento ambientale. Tali fenomeni contribuiscono ad aumentare l’incidenza di malattie cardiovascolari, respiratorie, cronico-degenerative e neoplastiche tale da generare una grave situazione sanitaria nelle popolazioni italiane. In conclusione ci chiediamo come mai non venga adottato il Principio di Precauzione e quello Responsabilità che, citando il compianto e stimato Lorenzo Tomatis, impone di “accettare il dovere di informare e impedire l’occultamento di informazioni su possibili rischi per la salute ed evitare che si continui a considerare l’intera specie umana come un insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto è capace di inventare il progresso tecnologico”; e facciamo una domanda: cui prodest?! Co.Di.S.A.M. – Co.Re.A.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

25 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Zuccherificio, strano silenzio della Regione” I vertici nazionali della Flai Cgil tornano a chiedere chiarezza alla Giunta regionale TERMOLI. Mentre una delegazione di operai e sindacalisti ha manifestato davanti alla sede della giunta regionale, c’è stata la presa di posizione dei vertici nazionali della Flai-Cgil sulla vertenza dello Zuccherificio del Molise. “Desideriamo ottenere quanto prima un tavolo di confronto in merito al destino dei lavoratori dello Zuccherificio del Molise di Termoli. Sono mesi – dichiarano Ettore Ronconi e Roberto Iovino – che chiediamo alla Regione di chiarire quali intenzioni ha in merito alla programmazione della campagna zucchero 2015. Allo stato attuale, tranne numerose e contrad-

dittorie dichiarazioni agli organi di stampa, nessuna risposta convincente è stata fornita. Lo Zuccherificio è ormai a un punto di non ritorno. Se entro fine marzo non saranno seminate le bietole, si avrà la certezza che la campagna 2015 non sarà svolta e la filiera bieticola-saccarifera sarà fermata in tutto il Centro-Sud Italia dopo 44 anni di continuità produttiva. Una volta saltata la campagna 2015 sarà difficile immaginare un futuro per lo stabilimento di Termoli, con notevoli ripercussioni sui posti di lavoro legati alla produzione saccarifera e della filiera agricola

collegata a essa”. “Abbiamo chiesto alla Giunta Frattura di assumersi le sue responsabilità, sono state numerose le richieste d’incontro, ma evidentemente la Giunta ha scelto la strada che nega il confronto con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori, una strada di arroganza e insensibilità nei confronti di chi oggi rischia di perdere il proprio posto di lavoro a causa dell’incapacità di una classe politica regionale che si è dimostrata inadeguata a fornire le giuste soluzioni ad una situazione che nel tempo è diventata drammatica. Chiediamo poi al Governo nazionale di intervenire e di convocare prima

possibile il tavolo di confronto che la Regione Molise ci ha negato. Noi continueremo in tutti i modi a manifestare il nostro dissenso fintanto non saranno fornite risposte adeguate e non ci sarà presentato il piano per lo svolgimento della campagna zucchero 2015. Se non arriveranno risposte, nelle prossime ore saremo costretti a essere ancora più determinati nel promuovere iniziative e mobilitazioni per far sentire la nostra voce. Non accetteremo – concludono Ronconi e Iovino – l’ennesima chiusura di uno Zuccherificio e la perdita di altri posti di lavoro”.

“Sanità, le cose non dette da Frattura” Dopo il consiglio comunale di Termoli, la puntualizzazione del movimento 5 stelle Durante la seduta del consiglio comunale a Termoli sulla sanità del 20 marzo 2013 il presidente Paolo di Laura Frattura, dopo la chiusura degli interventi da parte dei consiglieri di minoranza, ha richiesto la parola e in maniera scorretta, menzognera e senza possibilità di replica ha attaccato i consiglieri regionali M5S Patrizia Manzo ed Antonio Federico accusandoli di essere stati gli unici a non portare proposte in consiglio regionale per affrontare il problema della sanità. Per chi non lo sapesse il Movimento 5 Stelle

il 3 marzo 2015 ha presentato un documento in consiglio regionale con cui ha proposto di utilizzare almeno l’85% del budget previsto nel fondo regionale per il funzionamento delle strutture pubbliche. Attualmente viene utilizzato circa il 73% del budget a disposizione mentre il restante 27% viene riversato nelle strutture sanitarie private. Una chiara tendenza a favore della ripubblicizzazione di parte dei servizi sanitari regionali e contro il sistema privato. Inoltre il documento proponeva la riorganizzazione

della rete ospedaliera pubblica prevedendo la presenza di posti letti per acuti nei presidi pubblici di Campobasso, Isernia e Termoli e individuando il presidio di Campobasso come Dea di II livello e quelli di Isernia e Termoli come Dea di I livello, caratterizzando infine l’ospedale di Agnone come ospedale di “Area disagiata”. Ovviamente la proposta del Movimento 5 Stelle, condivisa e sottoscritta da numerose associazioni e comitati operanti in Molise, è stata respinta sia dai consiglieri di centrosi-

nistra, sia dai consiglieri di centrodestra, palesando la loro volontà di andare sempre più verso la privatizzazione della Sanità Molisana. Alle menzogne del Presidente Frattura il consigliere comunale Nicolino Di Michele, nonostante le sue ripetute richieste di intervenire, non ha avuto la possibilità di replica, complice il Presidente del consiglio comunale, Vigilante, che per l’ennesima volta si è nascosta dietro un articolo del regolamento per evitare la discussione.

Imu agricola, il Comune di Bonefro ha deciso di reagire Claudia Lalli: “Presentiamo ricorso al Tar contro una tassa illegittima” BONEFRO. Con Delibera n .28 del 09.03.2015, il Comune di Bonefro ha aderito in forma congiunta alla proposta dell’Anci Umbria per il ricorso al Tar del Lazio contro il Decreto legge del Governo n.4/2015, che sancisce il pagamento dell’Imu per i terreni agricoli e una nuova classificazione dei Comuni montani e non montani. L’annuncio del Vicesindaco Claudia Lalli: “Il Comune di Bonefro con il nuovo Decreto legge è stato

classificato nella categoria P, ossia Parzialmente montano, liminando tutti i criteri precedentemente esistenti (di territorio montano). Ciò significa che l’esenzione del pagamento Imu sui terreni agricoli, secondo il Decreto del Governo, è valido solo per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli a titolo principale”. “Una norma - prosegue Lalli - che rappresenta un colpo mortale per l’agricoltura dell’intero territorio

regionale e nazionale e che grava sulla testa di molti cittadini. Una tassa ingiusta che mortifica un settore importantissimo per la nostra economia, già particolarmente provato da una tassazione insostenibile e da un mercato molto competitivo”. “Bonefro - spiega il Vicesindaco - è fortemente penalizzato da questo Decreto legge, si ravvedono in esso profili di illegittimità per diversi motivi: in primo luogo la viola-

zione del principio di irretroattività delle norme tributarie, poi l’irragionevolezza della violazione dell’art.81 della Costituzione, che riduce l’assegnazione del fondo di solidarietà comunale, quindi entrate certe, sostituendole con entrate future e incerte. Infine l’inattendibilità e l’irragionevolezza dei criteri individuati per determinare il carattere montano o non montano, eliminando i criteri esistenti e richiamando l’elenco dei

Comuni italiani predisposto dall’Istituto Nazionale di Statistica”. Per questo si è stabilito di avvalersi del prof. Avv. Antonio Bartolini del foro di Perugia, per proporre ricorso al Tar del Lazio avverso al D.L. n. 45/2015, nei confronti del ministero dell’Economia e delle Finanze, del ministero per le Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, di quello dell’Interno e della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Con i Carabinieri per l’educazione stradale I militi hanno tenuto una serie di lezioni nel plesso scolastico della “Bernacchia” TERMOLI. Prevenzione come primo obbiettivo per le forze dell’ordine e allora merito ai militari dell’Arma che si sono resi disponibili alla Oddo Bernacchia di via Gioberti per un corso di educazione stradale. Il maresciallo Cantore ed i suoi due colleghi Maccarone e Ambrosino in due quinte e altri due nel plesso distaccato della stessa Bernacchia a Difesa Grande hanno affrontato l’argomento con gli scolari. Iniziativa che rientra in una delle campagne più lodevoli portate avanti sul territorio e organizzato dalla Provincia di Campobasso. I Carabinieri in mattinata hanno consegnato

ai bambini hanno consegnato ai bambini dei questionari con delle domande sul comportamento e le regole da rispettare, alla fine dovranno anche realizzare un disegno sul tema indicato. Alla fine del piccolo esame a tutti i ragazzi è stata consegnata una patente che attesta la loro idoneità come ciclista e anche pedone. Stando ai risultati del test, si sono dimostrati molto più bravi nel conoscere le regole del codice della strada di tanti grandi, su tutti il fatto che i piccoli sanno molto meglio come immettersi in una rotatoria, croce e delizia degli automobilisti.



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Opinioni

L’attacco al bene comune territorio in Molise sta ormai arrivando alla fase finale: se si guardano in successione i fatti succedutisi negli ultimi sette-otto mesi non si può fare a meno di percepire un disegno preciso, certo non casuale. Non si tratta più, ammesso che mai sia stato così, di semplice inerzia o mancanza di intuizione delle possibili conseguenze negative di una decisione, ma di coscienti scelte deleterie. Scorriamo velocemente il riepilogo, forse anche incompleto, dei colpi inferti alla qualità della vita in Molise dall’anno scorso ad oggi, colpi purtroppo sin qui quasi riusciti: - ripubblicizzazione dell’acqua a Termoli: si decide di non decidere, rimandando tutto all’azione della Regione. Nel frattempo arriva il Decreto Sblocca Italia (efficacemente ribattezzato Sporca Italia per i suoi nefasti effetti sull’ambiente) e rimette in pista la possibilità di privatizzare, cancellata dal voto di milioni di italiani. E nonostante gli sforzi titanici del Comitato Acqua Bene Comune di Termoli, dopo un primo incontro non si riesce ad andare avanti nei contatti con la costosissima Commissione Regionale appena insediata ad hoc, che ha già dichiarato di essere aperta a tutte le opzioni, inclusa quella privata. Tanto per ricordarci che non dappertutto va così, a Napoli è stato da poco approvato lo Statuto di Abc, Acqua Bene Comune, la società tutta pubblica che gestisce il servizio idrico integrato. - Decreto Sblocca Italia: per arginarne le gravissime conseguenze, dato che di fatto con esso il governo centrale esautora tutti gli enti locali dalla possibilità di impedire gli insediamenti dannosi per il territorio, i comitati civici molisani chiedono alla Regione di impugnarlo davanti alla Corte Costituzionale, come subito hanno fatto già sei regioni italiane. La Regione Molise non firma, si limita ad impugnare la legge di stabilità, rinunciando così ad un’arma potente contro lo strapotere

di Claudio De Luca

Matteo Renzi aveva voluto imporsi ed aveva detto “basta” ai veti congiunti di tanti Consigli regionali e dei circoli ambientalisti. Da un punto di vista tecnico non aveva manco torto, visto che, concernendo la materia una risorsa di pubblica utilità e richiedendo la sua trattazione somma urgenza, sarebbe stato giusto ricondurla tra le competenze esclusive dello Stato e sottoporla al rilascio di un titolo concessorio unico. Insomma si voleva fare chiarezza sul petrolio per offrire assicurazioni agli investitori esteri, allarmati per la confusione e per la lunghezza dei procedimenti italiani. Purtroppo il Senato gli ha rotto le uova nel paniere e lo “Sblocca Italia” sta rischiando di perdere pezzi lungo una strada ritornata ad essere impervia. Cosicché, a pochi mesi dalla sua conversione in legge, stanno reiterandosi gli assalti parla-

25 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Territorio, un bene da salvare

del governo in materia ambientale. E i nostri parlamentari hanno tutti votato lo Sblocca Italia, nonostante gli appelli in senso contrario. - Tagli alla Sanità: dopo anni e anni di gestione “poco accorta”, il commissariamento prima e il Decreto Balduzzi poi mettono in ginocchio il diritto alla salute dei cittadini molisani. Due consigli comunali (nel 2014 e pochi giorni fa) a Termoli non bastano per indurre Sindaco e Presidente della Regione a prendere una posizione decisa davanti al governo in difesa del bene comune salute,particolarmente sotto attacco nel Basso Molise. Addirittura la Regione non si presenta alla Conferenza di Servizio per far valere la specificità di un territorio difficile, dove le chiusure ormai quasi certe renderanno l’assistenza medica una scommessa con il destino, dalla nascita di un bimbo al soccorso ad un cardiopatico, violando in modo palese la Costituzione. E il Comune tace.

Nel vicino Abruzzo i sindaci con la fascia tricolore guidano i cortei di cittadini e vanno a Roma a presidiare il Ministero, dichiarando e dimostrando con i fatti che non lasceranno sguarnito il loro territorio. - Ampliamento industrie chimiche, o meglio ampliamenti: oltre alla Momentive, infatti, anche la FIS (industria farmaceutica) pare abbia ottenuto l’autorizzazione ad aumentare la produzione. La Regione ha dato il via libera alla Momentive, nonostante tra le altre criticità manchi il piano di zonizzazione (come fatto rilevare dallo stesso Ministro Clini ) sin dal 2002. Il piano di zonizzazione, è bene ricordarlo, definisce gli interventi idonei per la riduzione degli inquinanti e le loro concentrazioni atmosferiche. Manca insomma lo strumento di controllo e governo del territorio: come è possibile allora asserire che non vi sarà aggravio del

carico inquinante totale, e autorizzare nuove produzioni, se non abbiamo il quadro del contesto esistente? Già nel 2010 l’Istituto Superiore di Sanità invitava a monitorare attentamente l’area del Nucleo, dove alcune concentrazioni erano vicine allo sforamento; da allora l’Arpa è stata inoltre indebolita nei suoi poteri di controllo, con i tagli economici e lo smantellamento del laboratorio di Termoli. Di che cosa parliamo, allora? Signori della Regione, come fate ad autorizzare nuove emissioni senza avere il piano di zonizzazione? E come mai i cittadini ancora oggi, 20 anni dopo il 1995 (quando pochi coraggiosi cominciarono a denunciare il totale buio che avvolgeva il Nucleo di Termoli), non sanno nulla delle decisioni in merito (come dimostra la Fis, del cui ampliamento nessuno sapeva nulla)? E l’attuale amministrazione non ha davvero nulla da dire?

Trivelle, il Senato ‘rottama’ Renzi

mentari per scardinare ciò che meno piace di un provvedimento che, nella sua articolazione iniziale, doveva rappresentare “il passo dell’oca” del Governo utile a controbattere le pretese di una politica locale fatta di rinvii e di veti incrociati. Nel mirino del Parlamento c’è l’art. 38 che riguarda la disciplina della ricerca e della estrazione degli idrocarburi in mare. Un’ampia maggioranza (che parte

da Forza Italia, passa per Sel ed M5s ed approda al Pd) ha ottenuto di far mettere ai voti un ordine del giorno sui reati ambientali che impegna l’Esecutivo “a non rilasciare nuove autorizzazioni relative alle attività di prospezione, ricerca, coltivazione, stoccaggio di idrocarburi a mare e a non dare seguito ai procedimenti in corso di istruttoria, ai sensi dell’art. 38“, ed a sospendere ogni procedi-

mento non conforme alla Direttiva europea n. 30 del 2013. Uno dei proponenti dell’o.d.g. (Giuseppe Compagnone, senatore di Gal ed ex-Pdl) ha spiegato:”Finalmente la coscienza ambientalista ha prevalso ed ha impedito che, con un solo atto, si rilasciassero autorizzazioni valide per 52 anni“. Il fatto è che un odg rappresenta semplicemente una dichiarazione di intenti. Perciò si spera che prevalga la sensibilità e che si consideri che l’Italia vive di turismo e delle sue bellezze paesaggistiche. Per il resto le fonti energetiche non sono rappresentate solo dal petrolio. Dichiaratamente contrario all’odg, è Carlo Giovanardi (Ncd-Udc):”In Adriatico la Croazia e la Slovenia stanno facendo affari giganteschi alle spalle dell’Itlia. La conseguenza è che le nostre Aziende devono andare a lavorare lì e che le ‘royalties’ le incassano le succitate Nazioni mentre a noi rimangono i problemi

Emergenza trivelle e gasdotti: molti non sanno ancora che il territorio del Molise è esposto ad un altro pericoloso attacco, quello delle numerosissime autorizzazioni chieste per svolgere ricerche di idrocarburi, in terra e in mare. Il 70 per cento della nostra terra è coinvolto, e parallelamente è in corso di approvazione l’approvazione di un elettrodotto che dall’Abruzzo arriverà a Larino, attraversando e scempiando siti di interesse comunitario e zone di produzione agricola pregiate. Sempre per effetto dello sciagurato Decreto Sblocca Italia, sarà comunque difficile per le amministrazioni locali opporsi. Il tutto nell’indifferenza di politica e cittadini,poiché resta purtroppo vero che il nostro tasso di reattività è molto basso. Eppure la vicenda delle Gran Manze e della biomasse bloccata a Campochiaro ci insegnano che reagendo con decisione e unendo le forze si riesce talvolta a fermare le aggressioni alla vita; perché di questo si tratta. Il diritto ad un’esistenza sicura, in un territorio alla cui crescita collaboriamo e il cui futuro decidiamo insieme, non può esserci sottratto dai giochi di una politica piccola piccola, che sta cercando di trasformare la democrazia del nostro paese in una meschina dittatura. Noi della Fondazione Milani ci siamo battuti su tutti i fronti qui elencati, e chiediamo a tutti i cittadini del Molise di svegliarsi prima che sia tardi, di informarsi, di partecipare agli incontri e alle iniziative che le varie associazioni stanno preparando, dovunque vengano proposte, e di difendere il territorio con tenacia e senza paura: solo alzandoci in piedi e dicendo NO con consapevolezza possiamo riprenderci il diritto di decidere del nostro futuro, solo rifiutando il ricatto salute-lavoro possiamo cambiare la strada che ci viene prospettata come unica possibile, solo infrangendo le catene del baratto elettorale dei posti di lavoro riprenderemo a sentirci cittadini e non sudditi”.

ambientali“. Estrarre petrolio lungo lo Stivale è estremamente vantaggioso. Lo conferma un documento depositato in Commissione ambiente della Camera da cui viene fuori che, dalle Alpi al Lilibèo, sono in esercizio 700 pozzi (di cui 70 ubicati in mare) e che sono state installate 115 piattaforme. Poiché il fatturato annuo ammonta a 15 miliardi di euro, l’introito per lo Stato è pari a 2 miliardi per tasse e per “royalties“. Per le trivelle che minacciano il cuore delle Diomedee, si incasserebbe ben poco: appena 5,16 €/mq. Considerata la risicatezza degli importi, la “Petroceltic” si è aggiudicata non 1 ma 9 permessi di esplorazione per l’attingimento di petrolio e di gas. L’area (estesa da Martinsicuro alle cinque isole dirimpettaie di Termoli) è parte di un parco marino istituito nel 1989. Ciò nonostante, le trivellazioni toccheranno questo e quello finitimo nazionale del Gargano, che si diparte ad un soffio da Pianosa.



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