Aaa cercasi casa al mare per il presidente frattura

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 170 - giovedì 23 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Michelangelo Natilli

L'Oscar del giorno a Michelangelo Natilli. Con la nomina ricevuta nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, corona in tal modo 47 anni di lavoro. Da 20 anni è presidente regionale di Federcarni e il suo obiettivo principale in tutti questi anni, insieme ai colleghi, è stato quello di far conoscere a livello nazionale e internazionale il marchio Molise con i suoi prodotti e le sue tipicità. Di questi tempi, crediamo, non sia poco.

A.A.A. cercasi casa al mare per il presidente Frattura

Il Tapiro del giorno a Mariaolga Mogavero

Il Tapiro del giorno lo diamo a Mariaolga Mogavero. Si muove dietro le quinte della Presidenza della Giunta regionale ma sulla questione Expo a Milano ha non poche responsabilità. Possibile che la mega direttrice, a contratto esterno, non si sia reso conto che le cose non stanno andando nel verso giusto e, soprattutto, la Regione Molise non ha un'idea unica sulla quale poggiare? E perchè, poi, interventi disseminati tra enti, sovrastrutture e ammennicoli vari?

SERVIZIO A PAGINA 3


senza alcun finanziamento pubblico

CAMPOBASSO. “Dall’esito della riunione tenutasi presso la Prefettura di Campobasso, sento il dovere morale di intervenire sulle tante vertenze ancora irrisolte che caratterizzano purtroppo la nostra regione. Oggi in particolare presso la Prefettura si è discusso o meglio, si sarebbe dovuto discutere, del futuro di centinaia di lavoratori della Gam di Bojano e dello Zuccherificio di Termoli. Apprendo però dalla stampa con profonda tristezza che ancora una volta nessuna prospettiva o soluzione alcuna è stata proposta dall’Assessore al Lavoro Michele Petraroia il quale ha chiuso l’incontro rinviando all’opportunità di inviare un telegramma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiedere di accelerare il procedimento afferente il riconoscimento dell’area di crisi. Laddove gli è stata chiesta contezza del bando in itinere per salvare la Gam ha aggiunto solo ed unicamente un breve cenno all’approvazione del PSR. In buona sostanza ancora una volta solo tante parole che non restituiscono né lavoro né dignità ai lavoratori ormai allo stremo”. Così interviene sul tema lavoro il Consigliere Salvatore Micone che sottolinea che le politiche

TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono

23 luglio 2015

“Ma l’assessore Petraroia scrive solo comunicati?” Il consigliere regionale, Salvatore Micone, interviene dopo il nulla di fatto sui casi delle crisi aziendali dell’occupazione siano stagnanti e non produttive di alcun risultato. “Ogni tanto, messo alle strette dalle centinaia di lavoratori che hanno perso il lavoro o sono in procinto di perderlo, l’Assessore Petraroia inventa fantomatiche procedure che non sono scritte in nessun testo di diritto pubblico o del lavoro né confacenti ad alcuna prassi amministrativa. Mi riferisco in particolare all’affidamento dell’incarico avente ad oggetto l’individuazione di una metodologia per la risoluzione delle vertenze molisane in favore delle Commissioni Consiliari I e II che l’Assessore ha fortemente voluto, in assenza di risposte concrete da dare ai lavoratori, nell’ambito del Consiglio monotematico del 10 marzo scorso. Subito ho sollevato la questione di illegittimità di tale procedura dal momento che le commissioni consiliari non hanno alcun potere gestionale che compete come noto al relativo Assessorato. A distanza di 5 mesi le Commissioni, nella consapevolezza, da me condivisa, della

loro estraneità alla materia ed alla funzione legata alla gestione delle politiche del lavoro, ovviamente non hanno prodotto alcun documento né impegno in merito alle svariate crisi occupazionali; nel mentre l’Assessore, dopo aver preso sapientemente tempo per ovviare a decisioni e soluzioni immediate, ai tavoli ancora pone l’attenzione su improbabili accordi con “Roma” o rinvia alla normativa sugli ammortizzatori sociali. La verità è che non sono queste le rispo-

ste che i lavoratori si attendono. Tante famiglie sono allo stremo, senza reddito o in balia di sussidi al reddito che stanno per terminare. Si aspettano ancora interventi per risanare l’economia molisana e con essa i livelli occupazionali arrivati ad oggi al loro minimo storico. Ci si aspetta ancora una politica del lavoro che guarda al futuro di questa regione, che crede nella necessità di interventi di politica attiva. Se poi Petraroia pensa che l’onere della politica attiva del lavoro sia stato assolto con i tirocini di garanzia giovani siamo a rispondergli di spiegarci come intende tutelare le fasce più deboli, tutti quei lavoratori cassaintegrati, in mobilità, disoccupati di lunga durata privi di alcun sostegno al reddito che ancora aspettano iniziative incentivanti per eventuali assunzioni da parte delle aziende molisane. E poi vogliamo ancora chiarezza su tutti i procedimenti tra cui quelli inerenti i bonus assunzionali, i contributi per l’autoimprenditorialità, i tirocini per il Piano Integrato Giovani e

tanti altri che ristagnano presso gli uffici dell’Assessorato al Lavoro. Ci risponderà che sono partiti il servizio civile ed i tirocini di garanzia giovani… Peccato che la fascia più debole della popolazione in età lavorativa sia costituita da uomini e donne che non ne hanno più i requisiti anagrafici e che lui, da ex sindacalista, dovrebbe conoscere bene”, attacca Micone. “Forse dobbiamo aspettare che l’Assessore Petraroia si liberi dai tanti impegni legati alla stesura di comunicati stampa ed annunci mediatici, anche spesso non propriamente inerenti le sue deleghe, per trovare il tempo di sedersi a quei tavoli che lui tanto ama con tecnici specialisti del settore per cercare vere e concrete soluzioni alle problematiche del lavoro della Regione Molise. In attesa che si liberi, abbia almeno il coraggio di dire ai tanti lavoratori senza più dignità, con chiarezza ed onestà, qual è il loro futuro, insieme a quello delle loro famiglie e delle aziende per le quali essi lavorano”, conclude Micone.

Risolto il rapporto convenzionale con l’università per il Sistema telematico Molise. In 4 anni sono stati rendicontati solo 500mila euro

Fallimento inatteso Il progetto puntava al miglioramento del rapporto tra i cittadini, le imprese e le Pubbliche Amministrazioni Cinque milioni di euro buttati. Eppure, dalla Regione, erano stati assegnati non a un pinco pallino qualsiasi, ma all’Università del Molise per il completamento del Sistema Telematico Molise. Ovvero, per la creazione e l’erogazione di servizi multicanale rivolti al “miglioramento del rapporto tra i cittadini, le imprese e le Pubbliche Amministrazioni”. Accadeva il 9 aprile 2010 su proposta progettuale del dirigente responsabile del Servizio sistema informativo e privacy (chissà s’è rimato al suo posto o ha fatto carriera ndr). Sta di fatto che in quella data la giunta regionale, nell’ambito della linea di intervento B “Accessibilità immateriale”del Par Fas Molise 2007/2013, ha autorizzato la realizzazione dell’intervento, per un importo complessivo di 5.000.000 di euro. Successivamente, con una determinazione del 25maggio 2011, la 41, ancora il direttore del Servizio sistema informativo e privacy ha approvato il progetto affidandolo all’università del Molise in quanto partner scientifico e tecnologico dell’iniziativa, perché avviasse l’attività di ricerca finalizzata all’erogazione di servizi multicanale, con particolare riferimento al tema del digitale terrestre, incarico da portare a termine

in un arco temporale di 36 mesi. Tutto chiaro ed abbastanza semplice. Un cumulo ragguardevole di risorse (5 milioni di euro), un progetto interessante con di mezzo la comunicazione e l’obiettivo di collegare l’istituzione regionale all’opinione pubblica molisana, e un protagonista (l’università) accreditato di specifici valori scientifici e professionali. Queste valutazioni hanno fatto parte certamente delle motivazioni per cui la Regione ha scelto

di investire 5 milioni di euro in quel progetto ma, alla resa dei conti, si sono rivelate una bolla di sapone. L’università, di quel progetto, solo un mese fa (il 19 giugno) ha presentato una prima rendicontazione, corredata da una relazione tecnico/scientifica sulle attività svolte e sui risultati raggiunti, relativa all’anticipazione di 500mila euro corrisposta dalla Regione. Una miseria. Un chiaro venir meno ai contenuti e ai termini della convenzione stipulata

che, come abbiamo detto, prevedeva che il progetto fosse consegnato nel giro di tre anni. Ben oltre questo tempo, l’università ha presentato una relazione illustrativa del lavoro svolto, per un importo pari all’anticipazione di 500mila euro, dando di sé, in questa circostanza, un’immagine poco felice, e ai suoi detrattori nel Molise (che non sono pochi anche in seno al governo regionale), un motivo per darsi ragione nel dire che il raccordo istituzioni locali/università non è mai decollato, nonostante ci siano stati ripetuti tentativi di dargli contenuto e sostanza. Un progetto di 5milioni di euro è sembrato un atto di fiducia e un riconoscimento di professionalità in tal senso. Ma torniamo ai fatti. L’assenza di giustificazioni da una parte e dall’altra, ossia da parte dell’università e da parte della Regione su questo episodio, lascia supporre che quel cospicuo finanziamento era destinato ad un progetto (il Sistema Telematico Molise) cui probabilmente nessuno aveva un concreto interesse. E a pensare che sarebbe potuto essere destinato a investimenti per lo sviluppo economico e l’occupazione. Di questa situazione tutt’altro che piacevole, anzi sconfortante, ha preso finalmente coscienza il direttore generale della

giunta regionale, Di Mirco, il quale, avendo una diretta responsabilità, ha preso il toro per le corna. Cioè, è intervenuto ed ha deciso che, “fatta salva la verifica della funzionalità dello stralcio realizzato, della correttezza della rendicontazione e dell’ammissibilità delle spese sostenute in ordine ai risultati parziali conseguiti, ai prodotti realizzati, anche in forma di sperimentazione, ed alle eventuali positive ricadute sul territorio legate alla fruizione dei servizi realizzati (Sic! – ndr), l’intervento può essere considerato concluso. Tanto più che nessuna proroga è stata richiesta dall’università né accordata dalla Regione. Cinque milioni di euro, di cui solo 500mila rendicontati, sono stati neutralizzati per oltre 4 anni da un sistema pubblico macchiato di inefficienza. Dicano ora i responsabili regionali dove questi soldi sono stati appostati, come verranno recuperati e, soprattutto, come verranno investiti, sapendo che se non utilizzati entro la fine dell’anno, sono soldi persi. Con l’aggravante che nessuno mai pagherà per questo ulteriore sgarro all’economia molisana. Dardo


TAaglio lto

3 23 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Tribunale di Larino costringe Frattura a condividere la villa per le vacanza. O a cercarsene un’altra...

A.A.A cercasi casa per governatore Peggio dell’inadeguatezza dei politici, della loro incapacità di risolvere i problemi e migliorare la vita degli amministrati, c’è solo la loro arroganza. Quella boria, strafottente e prepotente, che sta cucita addosso a certe persone, per le più varie ragioni investite di un qualche potere, come un vestito di sartoria. Il governatore del Molise, Paolo Frattura, è indubbiamente uno dei modelli dotato del più naturale talento in questo particolare defilè. Trasuda alterigia e supponenza in maniera del tutto spontanea. Peccato per lui che, ogni tanto, debba fare un bagno di banalissima realtà. Come, ad esempio, dover riconoscere ad una comune mortale l’accesso alla casa che aveva avuto l’impudenza di voler condividere con lui. Riassumiamo la storia. Sulla costa molisana c’è una bella villa, una bifamiliare. Il 50% della proprietà è di una società del nostro presidente imprenditore, l’altro 50% di un’altra società che però, ad un certo punto, cede la sua quota ad una privata cittadina. La scorsa estate l’imprudente signora ebbe l’ardire di voler passare le vacanze non solo nello stesso stabile del governatore ma, addirittura, nello stesso periodo. Giammai, avrà pensato Frattura. Così piazzò guardie ai cancelli; negò, con la forza (dell’arroganza), alla signora l’accesso alla sua (della

signora, s’intende!) porzione di villa. V’immaginate un governatore a dover dividere l’ingresso e, addirittura, il tetto con una qualunque. Ma dove siamo!?!? Ma la signora non si lasciò intimidire più di tanto e presento denuncia contro il Potente Frattura. Già perché, per fortuna e chissà ancora per quanto tempo, di fronte alla legge siamo tutti uguali; la maggior parte delle volte. E questa è proprio una di quelle volte. Infatti, la scorsa settimana, il Tribunale di Larino si è espresso ed ha riconosciuto alla signora il diritto che Frattura, unilateralmente e brutalmente, l’anno scorso le negò: quello di poter accedere a casa sua. Quella casa che impudentemente volle condividere con l’Eletto. Quindi, ora, le cose sono due. O il democratico Paolo Frattura, folgorato sulla litoranea di Termoli, scoprirà il piacere di un bell’arrosto di pesce in compagnia della sua vicina qualunque, alzando un bicchiere di bianco con le pesche alla pace ritrovata e come implicito atto d’ammenda, o sarà costretto a trovare un’idea alternativa per godersi le sue ferie. Una torre d’avorio, magari. Anche perché, anche a volersi comprare un atollo ai caraibi, c’è sempre il rischio di ritrovarsi un Jonnhy Deep, un Bjorn Borg, un Brad Pitt (e familgia) qualunque come vicino. Tzè!

“Per superare la crisi il Sud deve lavorare come unica Area Territoriale” “Anche la classifica delle Università denuncia la profonda spaccatura che c’è nel Paese tra Nord e Sud.” - Lo dichiara il Presidente di Confindustria Molise, Mauro Natale a commento dei dati pubblicati dal Sole 24 Ore. “Nelle prime trenta posizioni ci sono solo Università del centro Nord. Quelle del Sud, all’infuori di Salerno che è al 26esimo posto, sono presenti nella seconda fascia. Ma, soprattutto, occupano le ultime posizioni della graduatoria. Di fronte a questa ulteriore testimonianza di criticità, mi domando: a cosa serve un sistema universitario del genere? Sicuramente non a far crescere il Mezzogiorno. Sarebbe meglio, allora, concentrare tutte le risorse destinate al Sud, per la formazione Universitaria, su tre massimo quattro poli di assoluta eccellenza che siano però in grado di sostenere la competizione con le migliori Università europee. Possibilmente vincendola. Sicuramente tutto il Meridione, i suoi cittadini le sue imprese, ne trarrebbero un vantaggio! Prendo lo spunto da questa graduatoria – ha continuato Natale –

Il Presidente Natale commenta la classifica del Sole 24 Ore sulle per sostenere che un modello del genere andrebbe replicato in tutti i campi se si vuole veramente far crescere il Mezzogiorno. Ricordiamolo sempre: se non cresce il Sud è l’Italia intera che non intercetterà la ripresa. Come ho sostenuto in un intervento svolto all’Assemblea di Confindustria Benevento, alla presenza di tutti gli imprenditori meridionali, per far crescere il Sud dobbiamo cambiare atteggiamento. Ci dobbiamo spogliare delle nostre peculiarità territoriali e cominciare a lavorare per un Mezzogiorno come unica grande REGIONE! Soprattutto alla politica regionale dovrebbe essere imposto questo innovativo modello nel momento in cui si devono programmare le risorse e individuare le scelte strategiche. Finendola una volta per tutte con le specificità territoriali. Siamo in una fase difficilissima: non è possibile superarla con le logiche della salvaguardia del proprio orticello. Rimettiamo prima il Paese in carreggiata con tassi di

sviluppo che consentano di affrontare le attuali drammatiche criticità sul piano occupazionale e sociale e poi potremo forse ricominciare a curare le specificità dei nostri “campanili”. E si parta dal Sud che non è la ragione della crisi del Paese ma deve

diventare l’inizio della soluzione. Sono convinto che il Sud, oggi, si dovrebbe rappresentare in maniera nuova; non più legato al rigido schematismo istituzionale che ha favorito la frammentazione di risorse penalizzando scelte strategiche condivise per un’area

importante, per il Paese e per l’Europa. Lasciare il Mezzogiorno in balia di decisioni prese sul piano di singoli territori, diversi, distinti e concorrenziali fra loro senza nessun coordinamento e nessuna visione di Area unitaria significa condannare il Sud in maniera definitiva. In questo, l’Expo, avrebbe potuto rappresentare una occasione importante da cogliere. A questo grande evento universale, sul quale per mesi si concentra l’attenzione di tutto il mondo, sarebbe stato importante che l’intero Mezzogiorno si presentasse con una strategia condivisa, tendente a valorizzare le peculiarità di un’intera Area al fine di renderla più attrattiva ed interessante. Facendo così intendere a tutto il mondo che il territorio meridionale, tutto insieme, i suoi cittadini, le sue imprese, i suoi politici, i suoi amministratori, si univano, spinti da un nuovo anelito di collaborazione, per promuovere la rinascita dell’intero Paese.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 23 luglio 2015

Domenica scorsa a Milano nel Padiglione Italia dell’Expo 2015

Molisani nel mondo all’insegna della solidarietà

Attestatati umanitari a suor Lucilla Passoni, a Filippo Tedeschi, a Nicola Fazio, a Massimo De Vita, a Ermanno D’Andrea e a Eulalia D’Amico Nell’ambito della settimana dedicata alla Regione Molise all’interno di Expo 2015, l’assessorato alle Politiche sociali, in collaborazione con la diocesi di Campobasso, con il comune di Jelsi, l’Istituto Mater Orphanorum e con l’associazione “Padre Giuseppe Tedeschi”, ha organizzato i un evento dal titolo “Verso il Giubileo della Misericordia. Dal Molise al Mondo camminando lungo le strade della solidarietà”. Durante lo svolgimento sono stati consegnati attestati umanitari a 6 molisani che si sono distinti per la loro opera di solidarietà nel campo del sociale, della cultura, dell’impresa, della sanità e nell’azione missionaria. L’attestato intitolato alla memoria di Padre Antonio Rocco di Cercemaggiore, fon-

datore dell’Opera Mater Orphanorum, è stato consegnato a suor Lucilla Passoni della Direzione generale del medesimo Istituto di Milano, che da decenni vede le suore impegnate in Italia, in Camerun, in Angola, in San Salvador, in Guate-

mala e Colombia; l’attestato umanitario intitolato alla memoria di Padre Giuseppe Tedeschi di Jelsi, che ha dedicato la sua attività missionaria nel Barrio - Favela di Villa Itatì a Buenos Aires, è stato consegnato al fratello Filippo, ingegnere navale

trasferitosi a Milano dopo il brutale assassinio di Padre Giuseppe avvenuto il 2 febbraio 1976. Sono stati, inoltre, insigniti Nicola Fazio di Toro, che ricopre il ruolo di direttore dell’Unità oncologica medica gastrointestinale e tumori neuroendocrini presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano; Massimo De Vita di Ripalimosani, direttore artistico del Teatro Officina di Milano, da anni è impegnato in attività culturali orientate a coinvolgere il movimento operaio, i soggetti svantaggiati, i migranti, i rifugiati politici e i diversamente abili; l’imprenditore Ermanno D’Andrea di Capracotta, proprietario di una delle più importanti aziende al mondo di meccanica di precisione: la “D’Andrea S.p.A.”

con sede a Lainate (MI), che da diversi anni ha scelto di destinare una parte degli utili di bilancio ad attività umanitarie in diversi paesi dell’Africa Sub Sahariana, attraverso la costruzione di scuole, e il finanziamento di progetti di sostegno alle popolazioni locali. Un ulteriore attestato umanitario è stato infine consegnato alla giovane volontaria jelsese, Eulalia D’Amico, che dal 2008, per tre volte, si è recata nelle missioni della Mater Orphanorum di Ngaoundéré e Touboro situate nel Nord del Camerun, per aiutare i bambini abbandonati dalle famiglie povere di quelle zone. La manifestazione, ha avuto luogo nel Padiglione Italia dell’Expo, mostrando il volto del Molise generoso e solidale.

Bus fermi dalle ore 17,30 alle ore 21,30 di domani in Molise Le OO.SS. FAISA- CISAL e UILT hanno dichiarato lo sciopero nel settore T.P.L. per protesta nei confronti della società SATI spa. Purtroppo, ad oltre un anno dal neo insediamento della nuova SATI spa, dobbiamo prendere atto che tutti i tentativi di trovare un possibile valido accordo con la società sono miseramente naufragati. Anche il più ottimista non può non rendersi conto del continuo rinviare delle problematiche sollevate. Con l’attuale società è, in pratica, risultato impossibile disciplinare anche situazioni che nel resto d’Italia, almeno nelle organizzazioni più attente alla gestione del personale, sono state risolte. Solo a titolo di esempio si possono citare: I trasferimenti arbitrari, disattendendo logiche aspettative personali (con tentativi puerili di giustificazione), I numerosi ed altrettanto arbitrari metodi di promozione (eppure si gestiscono soldi pubblici); Il mancato riconoscimento della festività del santo patrono (previsto dalla legge); La mancata consegna dei turni di la-

Sati, gli autisti scendono in sciopero “Una società inadeguata” voro, previsto dalla legge (qui si è addirittura fatto un passo indietro); la negazione della rotazione su tutti i turni, per la banale motivazione di distribuzione del lavoro in maniera egualitaria (previsto dal CCNL); la verifica dei tempi di percorrenza e dei tempi di trasferimento, per il calcolo esatto delle ore di lavoro; mancanza di accordi sulle materie previste contrattualmente; utilizzazione ingiusta delle scorte e di assegnazione dei turni festivi. Eppure quelli sopra indicati sono solo alcuni dei problemi mai risolti. Purtroppo quello che dobbiamo anche registrare è l’inadeguatezza della società anche in merito alle modalità di confronto; facciamo esplicito riferimento alla convocazione in prefettura, per il tentativo di

L’INTERVENTO di Nicola Palombo e Emilio Montano a rottura della condotta d’adduzione nei pressi di Fresagrandinaria, della rete che dalla diga di Chiauci porta l’acqua irrigua ai comuni della Valle del Trigno e nello specifico a quelli di Mafalda e Montenero di Bisaccia,

conciliazione, saltata per mancata presentazione della società, la quale era stata preavvertita anche dalle OO.SS. stesse. Alla richiesta di rifare il tentativo di conciliazione ci siamo, naturalmente, opposti, anche

perché se avesse voluto evitare lo sciopero bastava prendere atto della nostra dichiarazione di disponibilità (fatta anche alla prefettura) e la dichiarazione di sciopero, in presenza di eventi significativi e modificativi,

L’agricoltura basso molisana sta soffrendo sta mettendo seriamente a rischio il raccolto di numerose aziende agricole locali, che già si trovano ad operare in un clima di difficoltà generalizzata in un comparto che le politiche comunitarie, nazionali e regionali hanno evidenziato come

strategico. Le alte temperature di questi giorni non permettono la risoluzione del problema se non in tempi strettissimi, propri dell’emergenza e della criticità. Bene ha fatto il Presidente Giorgio Manes a sottolineare tempestiva-

poteva anche essere revocata. .Altra situazione, con risposta sempre inadeguata, la segnalazione delle fermate di servizio, fuori regola, e della disciplina delle coincidenze, sulle quali è stata anche omessa la risposta (si pretendono le fermate, solo perché “storicamente previste”, nessun accenno alle responsabilità dell’autista e nessuna regola dettata per disciplinare le coincidenze, anzi hanno confuso il luogo fisico delle coincidenze con le discipline necessarie per fissare il comportamento che deve tenere l’autista, per il rispetto delle stesse). A seguito di tutto ciò, e ad oltre un anno dall’insediamento, la dichiarazione di sciopero è la logica conseguenza di una situazione deteriorata e di cui non si vede miglioramento.

mente il disagio di tanti agricoltori che in questa situazione vedono vanificare gli sforzi di un anno di programmazione, investimenti e lavoro. Per l’importanza che attribuiamo a questo settore per l’economia delle nostre comunità, ci uniamo in questa direzione per chiedere l’immediata riparazione della condotta e il ripristino di una situazione che altrimenti diventerà da parzialmente compromessa a totalmente compromessa.


TAaglio lto

5 23 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Per il parco verde di Viale Manzoni è tutto da rifare Praticamente a vuoto il bando per l’assegnazione e la gestione dello spazio verde di Viale Manzoni, che l’amministrazione comunale aveva intenzione di valorizzare con l’installazione di un punto di ristoro, con attrezzature ludiche, percorsi pedonali e un’area per l’accoglienza dei cani. Praticamente a vuoto perché le due domande pervenute in risposta al bando, sono state ritenute inadeguate, cioè non rispondenti ai requisiti richiesti. Il bando, si sa, viene predisposto dall’Ufficio patrimonio di Palazzo san Giorgio con estrema puntualità e, soprattutto chiarezza, la qualcosa finora ha consentito, là dove i bandi sono andati a buon fine, che l’amministrazione comunale arrivasse ad in-

cassare canoni a volte ragguardevoli. Due le domande pervenute, una addirittura dal Veneto, ma talmente generica da non essere stata presa in considerazione; la domanda di provenienza locale invece è stata dapprima accettata con riserva, quindi respinta, in quanto priva della documentazione necessaria per capire le reali intenzioni del richiedente. Tutto da rifare quindi. Frattanto, in attesa di un nuovo bando, magari più elastico e forse meno oneroso, lo spazio verde di Viale Manzoni è stato affidato al Comitato di quartiere che, volontariamente, provvederà a tenerlo in condizioni praticabili, essendo uno spazio vitale per tantissima gente in cerca di un luogo tranquillo e senza insidie.

Il Comune è sostanzialmente fuori gioco

Le idee progettuali della sede regionale fanno da spartiacque tra l’urbanistica d’accatto del Comune e quella di levatura professionale Tutto ciò che può venire da un eventuale dibattito in sede consiliare sullo sviluppo urbanistico di Campobasso promosso, come si sta sperando ed attendendo da un anno, dall’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia, apparirà fuori tema e fuori luogo, sopraffatto dal dibattito che inevitabilmente prenderà forma e quota non appena saranno presentati gli elaborati relativi al concorso d’idee per la realizzazione della sede regionale, come del resto è previsto nel bando stesso, e come viene chiesto a più voci dai partecipanti al concorso stesso, ciascuno desideroso di essere “vagliato” dai campobassani più che dalla commissione valutatrice presieduta dal dirigente regionale laureato in psicologia, Giocondo Vacca. Crediamo che la prima a rendersi conto dell’inattualità di un dibattito consiliare incentrato sulla genericità dei problemi che nel corso dei decenni si sono accavallati, generando una situazione urbanistica del capoluogo a dir poco caotica e dequalificata, sarà proprio l’assessore. Le propo-

ste progettuali della nuova sede regionale sono invece la quintessenza (teorica e pratica) dell’urbanistica su cui discutere, su cui riflettere, su cui programmare e gestire il territorio cittadino. D’altronde, a una domanda posta all’assessore Chierchia tendente a conoscere se l’amministrazione era convinta della necessità di riappropriarsi della gestione e della programmazione del territorio o di doverli lasciare perennemente ai gruppi di potere, siano essi i professionisti/progettisti, le imprese e i proprietari delle

aree edificabili, abbiamo avuto questa risposta: “Le intenzioni della Giunta Comunale di cui io faccio parte credo siano chiare a tutti i cittadini campobassani sin dall’avvio dell’azione amministrativa. L’unica delega nella quale pienamente mi riconosco è quella che il 25 maggio gli elettori hanno deciso di condividere con il nostro progetto politico. Un territorio, che in troppe occasioni nel passato si è trovato a subire un’espansione disorganica e disordinata, deve necessariamente essere rivalutato e

riorganizzato secondo scelte politiche che lo rispettino paesaggisticamente, urbanisticamente, socialmente. Gli strumenti e la strategia della programmazione e del recupero urbano permetteranno alla giunta di Antonio Battista di restituire la città ai campobassani”. Del contenuto di questa affermazione guardando in giro non si trova alcuna traccia visibile. L’unica cosa certa è la totale assenza di un progetto politico, a meno che il progetto non sia starsene con le mani in mano. Fin troppo evidente la ge-

nericità del pensiero e dell’opera assessorili per essere commentati. Li abbiamo riproposti giusto per dimostrare che su queste basi, con queste intenzioni, e con gli strumenti appena evocati, Campobasso non potrà uscire dalla condizione di capoluogo “indeterminato” nelle funzioni, nella qualità urbana, nella qualità della vita. Diverso, ribadiamo, sarà il dibattito sulle idee progettuali raccolte da ogni parte d’Italia e dall’Europa per la realizzazione della sede che non è stata concepita come e solamente un manufatto architettonico , bensì un modello di gestione territoriale e un generatore del prodotto interno lordo (Pil). Risalta evidente la differenza tra la condizione politico /programmatica e intellettuale dell’amministrazione comunale incardinata ad un passato e ad un presente urbanistici irrilevanti, e le dinamiche (per ora solo progettuali e programmatiche) che saranno avviate e messe in moto qualora dall’ideazione della sede si dovesse passare alla realizzazione. Dardo


6

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

23 luglio 2015

E ADESSO IL TAVOLO! Lo scorso mercoledì 15 luglio 2015 alle ore 16.00, sul viadotto Ingotte al bivio S.Lucia di Ripalimosani, eravamo un bel gruppetto a protestare per avere ascolto e ragione ed ottenere diritti e sicurezza. Come si ricorderà, i lavoratori, studenti e cittadini di Ripalimosani e circondario tutto, non hanno ormai da tempo la fermata bus che li portava sui luoghi di lavoro, studio o altro in quanto soppressa dall’Anas e dalla regione perché ritenuta pericolosa. Ciò ha fatto scattare la rabbia dei cittadini che si sono riuniti in un comitato spontaneo chiamandolo “BUS DEMOCRATICO” col chiaro intento di essere considerati pari agli altri. Durante il sit in, personalmente (Emilio Izzo), chiamai l’assessore ai trasporti della regione

Molise, Nagni, il quale, in tale circostanza, si impegnò dietro nostra richiesta, al fine di organizzare un tavolo di concertazione tra i soggetti interessati. Bisogna riconoscere la tempestività del politico il quale, appena il giorno successivo, aveva informato gli interessati attraverso la convocazione che si allega alla presente. Pertanto, giovedì 23 luglio, olle ore 10.00, presso l’assessorato regionale ai trasporti in via Elena 1 a Campobasso, ci si ritroverà per trovare una soluzione giusta, sicura e democratica al problema di cui trattasi.

Protocollo d’intesa tra la Prefettura di Campobasso e l’Azienda sanitaria regionale per il trattamento delle persone segnalate per detenzione di sostanze stupefacenti Presso la Prefettura di Campobasso, il Prefetto, Francescopaolo Di Menna, e il Direttore Generale ASReM, Mauro Pirazzoli, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per il trattamento delle persone segnalate per detenzione di sostanze

stupefacenti (ai sensi dell’art. 75 del T.U. 309/90). Il documento, frutto di una consolidata collaborazione tra Prefettura e Servizi tossicodipendenze dell’ASReM che operano in provincia, è stato elaborato a seguito del mo-

nitoraggio e della valutazione dei risultati ottenuti con l’applicazione del Protocollo d’intesa già sottoscritto nel 2013. L’obiettivo è quello di garantire l’aggancio precoce delle persone segnalate, cui viene offerta la pos-

sibilità di entrare da subito in contatto con gli operatori ed instaurare relazioni significative all’interno delle quali trovare spazi di riflessione e crescita personale. L’attività di prevenzione così posta in essere dalla Prefettura è in tal

modo orientata del recupero dei consumatori di sostanze stupefacenti, valorizzando il profilo del reinserimento sociale della norma, e non soltanto quello sanzionatorio.

Dal 31 luglio al 2 agosto a Sant’Elia a Pianisi, Macchia Valfortore e Colletorto in provincia di Campobasso

Molise protagonista della seconda tappa di Girolio d’Italia Il Molise si prepara ad ospitare la seconda tappa di Girolio d’Italia, il tour del gusto promosso dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio d’intesa con i coordinamenti regionali che quest’anno ha un’edizione speciale dedicata ad Expo 2015. Una tre giorni di eventi dedicati all’extravergine in programma da venerdì 31 luglio a domenica 2 agosto in tre città diverse: Sant’Elia a Pianisi, Macchia Valfortore e Colletorto in provincia di Campobasso. Nel ricco programma: convegni, cooking show e corsi di assaggio ma anche cene e degustazioni a tema, mercatini di prodotti tipici e merende a base di pane e olio per adulti e bambini. Girolio d’Italia Molise sarà anche l’occasione per approfondire temi di scottante attualità nel mondo dell’olio. Si parlerà delle principali malattie che colpiscono gli olivi, di salvaguardia della biodiversità del paesaggio olivicolo e del ruolo delle organizzazioni dei produttori di

olio nella promozione e valorizzazione delle eccellenze locali. Grande attesa per la presentazione della Carta di Milano, il documento di impegno per promuovere stili di vita sani, agri-

coltura sostenibile e riduzione dello spreco di cibo del 50% entro il 2020, che costituisce l’eredità più importante dell’Esposizione Universale e dovrà essere condivisa e firmata da

istituzioni, associazioni e privati cittadini. “La tappa molisana di Girolio è il risultato di un grande lavoro di squadra. Gli amministratori delle città coinvolte hanno avuto l’occasione di collaborare e fare rete, condividendo esperienze e progetti - ha dichiarato Roberto Socci coordinatore del progetto - ringrazio il presidente delle Città dell’Olio Enrico Lupi e tutto lo staff per aver scelto il Molise come tappa di questa edizione speciale di Girolio dedicata ad Expo e per avere riconosciuto il lavoro svolto da tutti noi sul territorio anche attraverso la recente nomina alla vicepresidenza del nostro coordinatore regionale Antonio Sorbo a cui va un ringraziamento particolare per aver dato un grande contributo alla realizzazione di questo evento”. Nei giorni della manifestazione sarà presente anche il presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio Enrico Lupi.


Campobasso

7

Tutto quello che gli altri non dicono

23 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Punto e virgola

Il Palio del Molise di Gennaro Ventresca “Il Palio del Molise”. E’ il caso di chiamarlo così lo strano modo di comportarsi dei miei corregionali. I quali sembrano ostaggio di un virus che si materializza in quella scelta di non scegliere, quella volontà di non decidere e di fuggire da qualsiasi responsabilità: quell’immobilismo che da trent’anni tiene in scacco la nostra regione. Specie il suo capoluogo che si specchia nelle vetrine. E che non riguarda solo la casta politica che governa,ma tutta quanta la popolazione molisana.

Ad aggravare la situazione subentra inoltre quello che definisco “Il Palio del Molise”, che coinvolge l’intera regione in una sorta di immenso gioco di “tutti contro tutti”, in cui si partecipa non tanto per vincere, ma per far perdere l’avversario, in ogni contesto, a ogni livello: dall’assemblea condominiale al consiglio di amministrazione aziendale. Oggi nel Molise ci sono migliaia di giovani under 35 che ogni mattina non trovano il motivo per alzarsi dal letto, perché sono disoccu-

pati o hanno perso il lavoro: un’emergenza generazionale, che può diventare la vera cartina di tornasole sull’efficienza delle politiche di chi ci amministra. Un punto di ripartenza. Che dovrebbe staccarsi dall’ “opzione zero” per arrivare all’ “opzione uno” che non può prescindere dagli asset che anche gli osservatori neutrali assegnano al Molise: a partire dal suo ambiente sano, dalle bellezze naturali, spingendosi sino ai magnifici borghi che stranamente vengono sottovalutati, ma che invece

andrebbero valorizzati, come avviene da decenni in quelli delle regioni che hanno puntato, non solo a parole, sulla validità del turismo. Una ricchezza, quella paesaggistica che facciamo fatica a sfruttare, basti pensare che in un anno i nostri siti archeologici ricevono poche migliaia di visitatori. Meno di quanto ne fa in una sola settimana qualsiasi altro posto ubicato fuori del Molise. E in questo senso i margini di crescita possono essere davvero straordinari.

Villa Maria, dipendenti senza stipendio I sindacati preoccupati per i mancati pagamenti degli stipendi CAMPOBASSO. Le Organizzazioni Sindacali FP Cgil, FP Cisl Abruzzo-Molise, UIL Fp a seguito dei mancati pagamenti degli emo-

lumenti stipendiali del personale dipendente della Casa di Cura “Villa Maria” di Campobasso ( febbraio solo acconto € 500; intere

mensilità di marzo, aprile maggio e giugno 2015), comunicano 3/2000) e delle norme contrattuali di comparto in materia, la CON-

VOCAZIONE delle parti per esperire la problematica sia al prefetto di Campobasso che alla stessa Casa di Cura.

La Biodiversità agraria: quale futuro per il Molise? Il convegno avrà luogo a Campobasso il 23 luglio 2015 alle ore 9,00 presso la Sala Convegni ARSARP, in G. Vico a Campobasso del Molise arch. Paolo Di Laura Frattura e le conclusioni all’Assessore delle Politiche Agricole avv. Vittorino Facciolla. Apre la sessione di interventi la dott.ssa Michelina Colonna -agronomo dell’ARSARP e coordinatore progetti del PSR – presentando le attività e i risultati dei progetti della Linea 2 “Patrimonio zootecnico autoctono regionale e ruolo nella salvaguardia della biodiversità” e della Linea 3 “Aree agricole incolte e abbandonate e impatto sulla biodiversità”. Seguirà l’intervento del dott. Dante Rosati -agronomo dell’ARSARP e coordina-

prof.ssa Valeria Negri ed il dott. Renzo Torricelli -Università degli Studi di Perugia- tratteranno, rispettivamente, l’importanza economica della biodiversità di interesse agrario per il Molise ed il tema della caratterizzazione molecolare e morfo-fisiologica delle risorse genetiche; infine, la dott.ssa Valentina Formaggi per SIN-Agea presenterà il software “Geo-DataWarehouse” per la mappatura del territorio regionale. Concluderanno la mattinata le testimonianze degli “agricoltori custodi” della biodiversità vegetale e animale. Grazie all’utilizzo delle risorse comunitarie nell’ambito della misura 2.1.4. - azione 7 “Progetti integrati e sistema regionale della biodiversità” del PSR Molise 2007/2014, sono stati raggiunti interessanti risultati che rappresentano una base conoscitiva importante per future attività di tutela e valorizzazione della biodiversità del patrimonio regionale

Auguri a Tony Persich

“La Biodiversità agraria: quale futuro per il Molise?” è il titolo del convegno organizzato dall’ARSARP che avrà luogo a Campobasso il 23 luglio 2015 alle ore 9.00 presso la Sala Convegni dell’ARSARP. L’evento, di particolare importanza per la Regione Molise, tratterà della salvaguardia e va-

lorizzazione della biodiversità di interesse agrario, tema attualmente ai primi posti nelle scelte politiche agro-ambientali comunitarie, nazionali e regionali. La giornata sarà moderata dal dott. Antonio Iacobucci, Commissario ARSARP. I saluti sono affidati al Presidente della Giunta Regionale

tore progettisull’indagine territoriale per la valutazione della biodiversità dei terreni a pascoli e incolti. La

In silenzio e con la forza della serietà e della tenacia il nostro concittadino Tony Persich già componente della polizia municipale di Campobasso e da qualche anno di quella di Termoli è stato promosso Luogotenente. Facile immaginare la felicità e la soddisfazione di tutta la famiglia (moglie Patrizia, figlie Giulia, Ilaria e Michela) e in modo particolare del papà Bruno, vecchia colonna del Campobasso calcio e ufficiale in pensione del corpo dei vigili urbani del capoluogo. A Tony rallegramenti e auguri.



* !

) ! '

% " ! ( ' % "% ! "%

('" "

&' !)

%"! #" &&" ' !$( % % ! & ''"% " %

* "! + #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%

!' " !) % (!



11

Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

23 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“La Giunta Brasiello sta bloccando la città” Il consigliere comunale di Isernia, Stefano Testa, interviene sulla crisi in atto ISERNIA. “Guardo allibito a tutto quello che si sta verificando nella nostra amata regione ed ancor più nella nostra devastata provincia e cerco di capire dove ci stanno portando i tanti “Schettino” che guidano la politica regionale e quella dei comuni più importanti“. A sostenerlo è il consigliere comunale di opposizione, Stefano Testa. “Ebbene sempre per usare la metafora “Schettino” non vedo all’orizzonte capacità e/o professionalità capaci di superare il mare in tempesta nel quale ci troviamo ma solo personaggi senza idee che non hanno neanche la capacità di scegliersi consulenti in grado di segnare una rotta che abbia degli obiettivi chiari e definiti. Ci si serve esclusivamente di “yes man”, di parenti più o meno capaci scegliendo strategicamente quelli che non hanno lo stesso cognome in maniera da rendere invisi-

bile l’operazione. Si tratta di operazioni totalmente in danno delle nostre realtà in quanto i migliori, in barba a tutte le dichiarazioni di principio che vengono evocate senza crederci, sono costretti ad emigrare per affermarsi laddove vige il prin-

cipio della meritocrazia. Sarebbe troppo semplice fare un elenco di nomi, ma sono convinto che ognuno nella nostra piccola realtà demografica è in grado di aggiungerne altri: resta il fatto evidentissimo che lo spopolamento continua e solo nella

nostra provincia negli ultimi anni siamo diminuiti di oltre 4.000 abitanti. A questo punto cerco, avendo ben chiaro il quadro socioeconomico nel quale operiamo, di pensare al futuro ipotizzando una attività politica ricca di contenuti, ricca di proposte mirate alla nostra realtà, ricca di coinvolgimenti professionali che abbiano la vista lunga di chi ha esperienze certe e documentate. Questo mi porta a riflettere che la politica si può fare in due modi: o rivolgendosi alla base, ai cittadini elettori cioè alla gente; oppure attraverso accordi ed intrallazzi al vertice. Si tratta di due strategie che confliggono totalmente ove si consideri che la prima è stata utilmente utilizzata dopo i grandi rivolgimenti sociali. Infatti dopo la caduta del fascismo e per un certo numero di anni i grandi partiti storici come la DC, il PCI, il PSI,il MSI ecc. si sono rivolti diret-

tamente alla gente. Successivamente, raggiunto un nuovo equilibrio, gli appelli alla gente sono diventati sempre più radi per affidarsi sempre di più agli accordi di vertice. Questo concetto raggiunge la sua apoteosi con la legge cosiddetta “maggioritaria” dove diventa possibile candidare un quid qualsiasi, al di là delle capacità reali dello stesso, sul quale i vertici (maggiorenti) hanno raggiunto l’accordo. In genere gli accordi sono sempre contro i cittadini amministrati perché i vertici (i maggiorenti) designano solo persone di scarsa qualità che non devono creare problemi ai loro interessi acquisiti, cioè non devono crescere, anche in barba agli interessi dei partiti di appartenenza. Questa è la motivazione per la quale la gente diserta le urne e il partito delle astensioni è diventato il primo partito d’Italia”.

Ittierre, prorogata la cassa integrazione Il Ministero ha attivato velocemente le procedure per correggere il provvedimento ISERNIA. “Nell’esprimere un sentito apprezzamento per la sensibilità mostrata dalle strutture amministrative del Ministero del Lavoro che hanno rapidamente provveduto a correggere il provvedimento di concessione della CIGS in favore dei n.247 dipendenti dell’ITTIERRE S.p.A. di Isernia, si sollecita l’attivazione

della ripresa del confronto nazionale sul futuro della filiera tessile molisana in virtù dell’imminente emanazione del Decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa ex art.27 legge n.134/2012 da parte del MISE confermata per le vie brevi anche nella giornata di ieri da parte dei dirigenti preposti dello

stesso Ministero“. Lo sostiene l’assessore, Michele Petraroia. “La positiva risoluzione del contenzioso giudiziario che ha portato la società IKF a predisporre un progetto di rilancio dell’ITTIERRE S.p.A. è un ulteriore elemento che potrà agevolare il rilancio di uno dei settori portanti dell’economia regionale.

Le condizioni di stress psico-fisico di un rave party possono, da sole, causare alterazioni neurologiche simili a quelle provocate dall’ecstasy POZZILLI. I “rave party” vengono di solito considerati eventi ad alto rischio per i giovani, principalmente per via delle droghe che spesso sono assunte dai partecipanti, prima fra tutte la cosiddetta ecstasy (MDMA nella denominazione chimica). Ma, anche senza l’uso di droghe, le particolari condizioni ambientali di un evento del genere sono capaci di creare disfunzioni neurologiche simili a quelle provocate dall’ecstasy stessa. Sono i risultati di uno studio condotto presso il laboratorio di Neurofarmacologia, Dipartimento di Patologia Molecolare, I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), sotto le direttive del professor Ferdinando Nicoletti e pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Pharmacological Research. I ricercatori dell’Istituto molisano hanno esaminato gli effetti sul comportamento e sul cervello indotti dalla esposizione a condizioni ambientali tipiche di un “rave”: sovraffollamento, musica techno ad alto volume e forti luci intermittenti. “Questo esperimento - dice Carla Letizia Busceti, del laboratorio di Neurofarmacologia, Dipartimento di Patologia Molecolare del Neuromed, primo autore del lavoro scientifico – fa seguito ad una nostra precedente ricerca nella quale avevamo visto come l’ecstasy provocasse alterazioni neurochimiche estremamente simili a quelle della malattia di Alzheimer nell’ippocampo, una regione cerebrale che sappiamo essere profondamente implicata nei processi di apprendimento e

memoria. Ma l’ecstasy è una droga molto usata nel contesto dei “rave party”. Ci siamo così chiesti se anche le condizioni esterne tipiche di quegli eventi particolarmente stressanti potessero avere, indipendentemente dalle droghe, un qualche effetto neurologico. Ed è proprio quello che abbiamo trovato: i topi sottoposti ad una situazione di stress analoga a quella di un “rave” presentavano alterazioni nelle capacità di apprendimento e memoria”. Lo studio ha permesso di svelare uno stretto parallelismo tra gli effetti neurochimici associati all’uso di ecstasy e quelli indotti dalla esposizione ad una condizione di stress multifattoriale rappresentata da fattori ambientali che ricalcano le condizioni di un “rave party”. “Abbiamo trovato – continua Busceti – alterazioni comportamentali e neurochimiche simili a quelle che si riscontrano dopo l’assunzione di MDMA. Ad essere colpita, in particolare, è la proteina Tau, un componente critico della struttura cellulare dei neuroni. Gli effetti, come nel caso dell’ecstasy, erano principalmente a carico dell’ippocampo. Ed ancora una volta, sono caratteristiche simili a quelle che si riscontrano nella malattia di Alzheimer”. Le alterazioni del comportamento e gli effetti neurochimici osservati negli animali esposti allo stress multifattoriale erano transitorie, ma non per tempi brevi: il picco delle alterazioni si aveva a trentasei ore dall’inizio delle stimolazioni stressanti. Questo vuol dire che per un periodo critico di tempo il cervello rimane co-

munque alterato in quei processi critici che negli esseri umani sono legati allo studio, alla concentrazione sul lavoro e alla capacità di usare macchinari o guidare un’automobile. “Naturalmente – conclude Busceti – dobbiamo considerare che le condizioni sono diverse tra gli animali del nostro esperimento e la realtà dei giovani che partecipano ad un “rave”. Tanto per cominciare, un ragazzo va volontariamente a queste feste, e può decidere di restare o andarsene quando vuole. Saranno quindi necessarie altre ricerche per valutare con certezza se questi fenomeni avvengano anche negli esseri umani. Ci troviamo di fronte ad un potenziale fenomeno subdolo, nel quale non c’è un malessere evidente eppure le capacità cognitive sono alterate, e lo rimangono nel tempo”. Un individuo che partecipa ad un evento “rave” nella convinzione di aver sperimentato solo “libertà e ribellione”, non è consapevole che la sua vita quotidiana possa essere condizionata da una inconsapevole e subdola alterazione cellulare a livello cerebrale con caratteristiche simili a quelle della malattia di Alzheimer. La durata di tali alterazioni non è definibile nell’uomo e non è detto che il quadro di transitorietà dei fenomeni cerebrali non possa sfociare in irreversibilità se associato a concomitante uso di droghe o alcol. Lo studio, infatti, descrive un incremento delle alterazioni neurochimiche

osservate a livello ippocampale in animali in cui l’esposizione allo stress multifattoriale è stata associata alla somministrazione di ecstasy. Tale effetto di potenziamento delle alterazioni cerebrali indotto dall’uso concomitante di ecstasy è stato descritto in termini di entità ma non di durata dell’effetto. Tuttavia, questo risultato non esclude il rischio di irreversibilità potenzialmente inducibile da concomitante esposizione a droghe nell’uomo. “Questo lavoro – commenta Valeria Bruno, del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia, Università Sapienza di Roma, e Responsabile del Laboratorio di Neurobiologia Cellulare e Molecolare del Neuromed – si inquadra nel più ampio filone delle ricerche che il nostro laboratorio conduce da tempo sugli effetti dell’abuso di droghe. Vogliamo esplorare in maniera approfondita la tematica, per mettere nel giusto contesto questi fenomeni, a cui spesso non si attribuisce il giusto peso e non sono considerati un problema. Qui abbiamo dimostrato che l’esposizione a stimoli ambientali stressanti causa alterazioni in aree cerebrali coinvolte nelle funzioni cognitive. Se a questo si aggiunge l’abuso di droghe che si riscontra in alcuni contesti, il rischio di danni cerebrali potrebbe raggiungere livelli preoccupanti. Ci troviamo di fronte ad alterazioni che possono influenzare pesantemente la vita dei giovani e delle quali spesso non si ha coscienza”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

23 luglio 2015

“Campomarino, comune di serie B” Il consigliere comunale Saburro vota contro il provvedimento Costa dei Delfini CAMPOMARINO. “Con il Consiglio Comunale del 21 Luglio l’Amministrazione Comunale ha approvato la Convenzione per l’armonizzazione dell’offerta turistica ed identificazione del logo comune, denominato “Coste dei Delfini” . Convenzione che prevede l’adesione dei 4 comuni molisani della fascia costiera (Termoli, Campomarino, Montenero di Bisaccia e Petacciato). Il mio, è stato un voto contrario, perché una convenzione a senso unico“. Lo sostieneil consigliere comunale, Antonio Saburro. “In effetti la convenzione prevede : Comune di Termoli Capofila, sede operativa a Termoli, Sindaco di Termoli Presidente, Sindaco di Termoli che convoca le sedute e Sindaco di Termoli che ha poteri di rappresentanza. Non è stato rispettato il criterio di equità, in quanto la fascia costiera molisana costituita da 35 km circa di costa, Termoli ne rappresenta solo una parte, come ne rappresenta solo una parte dell’intero turismo balneare della fascia. Perché i tre Comuni appartenenti all’Unione dei Comuni Basso Biferno (Campomarino, Montenero e Petac-

ciato) hanno dato la possibilità a Termoli da farla da padrona? Ma perché i tre comuni non hanno la stessa importanza Turistica di Termoli in termini di estensione e di numeri ? Perché dare a Termoli la possibilità di fare una convenzione a senso unico ? Nella convenzione si parla di un territorio (quello della fascia costiera) con presenza di numerose strutture ricettive e di strutture alberghiere ed extra - alberghiere di medie e piccole dimensioni. Ma fino ad ora, il Sindaco di Campomarino e quello di Termoli, cosa hanno fatto per evitare la trasformabilità delle strutture turistiche ricettive in centri di accoglienza? Come mai non hanno difeso il territorio “Costa dei delfini” da un bando prefettizio che non ha tenuto in considerazione la vocazione turistica ? Allora mi chiedo : a cosa serve una convenzione che prevede di promuovere l’intero territorio della costa molisana creando una filiera turistica se poi non ci si adopera congiuntamente per tutelare il territorio ? Altro voto contrario è stato quello di

affidare in concessione a terzi i servizi di recupero evasione/elusione IUC (IMU-TASI-TARI) per un importo complessivo di 285.140,00 Euro. Contrario perché in questi anni il Comune ha tartassato la cittadinanza e se la gente non ha pagato è perché in difficoltà economiche. Ma l’importo di Euro 285.140,00 non viene pagato anche da noi cittadini? Oltre al danno, la beffa. Allora ho proposto al Consiglio, il rinvio del punto all’ordine del giorno per la predisposizione di un

Regolamento comunale che prevedesse, per Campomarino, la possibilità del “Baratto amministrativo” e che definisse i criteri per poterne usufruire. In effetti l’art. 24 della Legge 164/2014 prevede che i Comuni possano definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purchè individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbelli-

mento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di arredo urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di arre e di beni immobili inutilizzati. Ma la solita maggioranza, ha deciso ugualmente di procedere nell’approvazione del punto all’ordine del giorno che prevede la concessione a terzi del servizio di recupero /elusione IMU-TARI-TARI per un importo di Euro 285.140,00 (a base d’asta), senza prendere in considerazione la mia proposta di rinvio del punto messo all’ordine del giorno. Anche se sono riuscito a strappare alla maggioranza un impegno per la predisposizione del regolamento in un secondo momento, ritengo che bisognava rinviare il punto all’ordine del giorno, predisporre il Regolamento comunale che preveda il “Baratto amministrativo” e poi eventualmente verificare la necessità o meno di altre forme di riscossione. Così tanti cittadini a breve si vedranno arrivare cartelle di recupero da società terze per tasse non versate. Società terze, pagate da tutti noi“.

Gli immigrati si lamentano per il troppo caldo Si leva la protesta di quanti all’hotel Modena anche per l’interruzione del Pocket money TERMOLI. Si leva la protesta degli immigrati dell’Hotel Modena che ad oggi lamentano non solo il troppo caldo che sono costretti a subire ma anche l’interruzione del “pocket money”, in pratica i 2,50 euro destinati a ciascuno di loro. Alla base della protesta vi sarebbe l’incapa-

cità dell’associazione a pagare i dipendenti questo perché a fare la parte dell’inadempiente sarebbe lo stesso Ministero, tuttora in forte ritardo con i fondi. Problemi analoghi anche per i centri di Monteroduni e Montecilfone dove già la scorsa settimana la situazione ha rischiato di esplo-

dere. Secondo quanto si apprende, due mattine fa dei dirigenti della Asl si sarebbero presentati nella struttura del Lungomare nord attuando una sorta di blitz atto a verificare la veridicità del denunciato come gli spazi angusti, le camere sporche, i bagni insufficienti e la totale

assenza di soluzioni tese (dai ventilatori all’aria condizionata) a combattere il caldo infernale che si sta abbattendo sulla costa. Gli ospiti lamentano anche il mancato gradimento del cibo a loro offerto e la non disponibilità di spazi per il loro svago: “Ci sono troppi turisti e auto in sosta”, lamenterebbero.

Montenero, telecamere in paese Il servizio di videosorveglianza diventerà presto realtà nel centro basso molisano MONTENERO DI BISACCIA. Diventerà presto realtà il progetto di videosorveglianza nei comuni molisani con più di cinquemila abitanti. L’annuncio arriva da Montenero di Bisaccia dove sono state illustrate, presso la Sala Giunta del Municipio, le fasi attuative del progetto denominato “Patto per la Sicurezza”, stipulato il 13 febbraio 2015 fra la Regione Molise, le Prefetture di Campobasso e Isernia e i Comuni di Campobasso, Isernia, Bojano, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Termoli, Agnone e Venafro, con la firma dei rappresentati legali di tutti gli Enti Locali aderenti e da parte del Vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico. Nel corso dell’incontro, alla presenza del sindaco Nicola Travaglini, del vicepresidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro e del

consigliere regionale delegato e coordinatore del progetto Vincenzo

Cotugno, è stato affrontato l’importante tema della sicurezza dei citta-

dini e del territorio, incardinato sul progetto specifico della videosorveglianza: due milioni e mezzo di euro sono stati infatti impegnati dalla Regione Molise per l’installazione di telecamere negli undici comuni aderenti. Gli operatori dell’informazione hanno potuto inoltre verificare i dettagli dei progetti di installazione delle videocamere sul territorio. Piena soddisfazione soprattutto per Cristiano Di Pietro (Molise di tutti) che nel breve intervento ha affermato: “abbiamo dato un ulteriore segnale – ha dichiarato Di Pietro – del significato di collaborazione. Stiamo dimostrando con i fatti di essere in grado di lavorare per il benessere di questa comunità e dell’intero Molise ed è per questo motivo che siamo certi di poter lasciare un’impronta seria e visibile del nostro modo di amministrare la cosa pubblica. Posso dire, inoltre, che la realizza-

zione della videosorveglianza negli undici comuni con popolazione superiore ai cinquemila abitanti non sarà l’unica iniziativa in tema di sicurezza; stiamo infatti pensando di estendere il progetto, attraverso il reperimento di ulteriori fondi, anche agli altri comuni più piccoli del territorio regionale”. Per il sindaco Nicola Travaglini, “quello raggiunto è una risultato importante perché stiamo dando risposta alle aspettative dei cittadini attraverso un progetto che innalzerà il livello di sicurezza su tutto il nostro territorio. L’intento è di creare un deterrente per eventuali malintenzionati e di monitorare le aree sensibili, ma è anche quello di dare opportuna attenzione ai fenomeni di abbandono indiscriminato dei rifiuti, che attanagliano purtroppo anche il nostro paese”.


13

Termoli

23 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Isola ecologica, non funziona L’area di viale Marinai d’Italia si presenta come una vera discarica TERMOLI. Isola ecologica di viale Marinai d’Italia: specchio della città che non funziona e non soltanto, ovviamente, per parte pubblica, ma anche e soprattutto per parte privata. Chi segue dal principio l’avventura editoriale e giornalistica di Termolionline sa bene quanto ci teniamo al decoro della città di Termoli. Battaglie continue ingaggiate per cercare di inculcare responsabilità e rispetto delle norme di igiene urbana verso la cittadinanza, aziende dei rifiuti, prima la Molise Ambiente e quindi la Team per gran parte del percorso, insieme alle istituzioni comunali. Ma quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi è vergognoso. Ma piuttosto di lanciare critiche generiche, siamo andati a fondo della vicenda. Abbiamo monitorato con il nostro fido e mitico segugio Micky Guidetti lo sfacelo che si proponeva agli occhi di residenti e turisti in transito dalla porta Sud di Termoli in via Corsica, in orari ben distinti della giornata, nella prima mattinata e nel tardo pomeriggio e se possiamo usare un eufemismo è stato un crescendo rossiniano, col corredo del paradosso. Riusciremo mai a diventare località che da vocazione turistica possa concretizzare la propria potenzialità? Forse, non ci diamo per vinti, ma oc-

corre un salto di mentalità per colmare il gap che si è venuto a creare negli anni. Tornando al caso di specie, così clamoroso da meritare attenzione ‘inquirente’, la sfilata di cassette di polistirolo, persino di divani e altre arredi, oltre che di buste, affiancate a una sequela di contenitori colorati nemmeno fossimo a un casinò di Las Vegas, ha una triplice spiegazione, ma che non toglie nulla di responsabilità a chi di competenza. L’opera di pulizia ieri mattina era stata fatta dalla Team sul presto, come ha confermato l’ingegner

Enzo Mancini, dirigente all’Ambiente del Comune di Termoli. La sua è una testimonianza diretta, poiché abita nei pressi e ha la facoltà di verificare in tempo reale ciò che accade. Allora più di qualcuno si è ‘divertito’, diciamo così, a dar fastidio, ammonticchiando salotti che per nessuna ragione al mondo dovrebbero essere conferiti in quel modo. La seconda problematica, oltre all’inciviltà colpevole dei trasgressori è data dalla chiusura dell’isola ecologica. Incomprensibile. A che serve ritinteggiare un arredo se poi non lo si rende fruibile? In questo caso

chiediamo lumi sia al Comune di Termoli che alla Regione Molise. Aprite quel dannato chiavistello e rendete libero l’accesso, magari esortando i conferenti a impilare le cassette e non gettarle alla rinfusa, per evitare che il volume a disposizione si saturi facilmente creando olezzo a più non posso e sbordando fuori dallo stesso casotto in legno. Terzo capitolo: monitoraggio e controllo. Le foto che pubblichiamo in questo articolo sono state anche ‘attenzionate’ dall’assessore all’Ambiente Filomena Florio. Con sommo sgomento suo e del sindaco Sbrocca.

Noi chiediamo alla Polizia municipale, che ha un nucleo ecologico, alla stessa Team e agli amministratori comunali che non siano eletti solo per insediare le terga in Commissioni e Consigli, parimenti agli assessori in Giunta, di avere occhi vigili sul territorio, specie nei luoghi turisticamente di pregio, per segnalare qualsivoglia disfunzione. In quella postazione riteniamo imprescindibile anche l’installazione della videosorveglianza, per prevenire e reprimere gli abusi, sanzionarli e che sia un deterrente nel medio-lungo periodo. Ma come diavolo si fa ad abbandonare un divano in quello scenario? Occorre essere davvero dei malsani patentati. Quindi, una sveglia a 360 gradi, ma soprattutto controlli estesi. La tolleranza zero non si applichi solo alle violazioni del codice della strada in materia di soste, vogliamo un pugno duro contro chiunque attenti all’immagine di Termoli. Ma con i fatti, non a chiacchiere. Come ad esempio sta avvenendo da qualche tempo per le deiezioni canine, altro punto dolente in passato. Alla fine della fiera, la Team, dopo il meccanismo messo in moto ieri sera, ha garantito che avrebbe ripulito l’area nottetempo. Staremo a vedere quel che accadrà d’ora innanzi. da Termolionline

“Gtm, noi ancora senza stipendio” La Cgil torna a denunciare che nonostante gli accordi i soldi non arrivano TERMOLI. “La politica si accorda ma per noi ci sono solo frutti virtuali. L’ultimo passaggio positivo alla Regione Molise è solo di pochi

giorni fa, ma ora i mesi senza stipendio per noi diventano 4, non più 3, e la situazione si sta rivelando davvero insostenibile”. Con queste

parole il delegato aziendale Gtm e componente della segreteria regionale della Filt-Cgil Cristino Lepore tuona ancora una volta all’indirizzo

di enti e istituzioni che non riescono a far sbloccare la situazione sul trasporto pubblico urbano della città di Termoli. “La nostra sta di-

“Rio Vivo, regna il degrado” I residenti tornano a denunciare la situazione di abbandono che regna nella zona TERMOLI. Ormai possiamo considerarla un’area del tutto abbandonata perché gli abitanti della zona di via Rio Vivo e via Rio delle Pavoncelle, ma anche via del Germano Reale e delle tante strade e stradine dell’area citata, sono ostaggi in casa loro (e soprattutto con questo caldo), del gran e nauseabondo male odore che un canale che passa a pochi metri dalle loro case e con le varie diramazioni finisce in mare, riesce ad offrire. Dacchè dovrebbe raccogliere le acque bianche, quel canale è una cloaca a cielo aperto che anche per noi che siamo stati sul posto siamo rimasti sconcertati per quel che abbiamo “annusato”. Insomma, si potrebbe parlare senza problema alcuni di vergogna. “Io ho dovuto dormire, con questo caldo insopportabile, con le finestre sprangate per la puzza che ci entra in casa”, ci dice uno dei re-

sidenti esausti che ci ha contattati per dare voce al suo problema. “Pensa che fra pochi giorni avrò anche ospiti a casa e questo sarà lo spettacolo che offrirò … oc he Termoli offrirà. Abbiamo chiamato tutti quelli che c’erano da chiamare, ma questa storia va avanti ormai da troppo tempo”. Rifiuti, odori indicibili, fermate del bus sommerse da una vegetazione “lasciata sola” … insomma,. Rio Vivo è quanto di peggio la città può offrire, soprattutto se consideriamo che è a ridosso del mare e che la nostra si dice una “città turistica”

ventando un’estate amarissima e a chi dobbiamo ringraziare?”, ammonisce col suo solito modo corrivo l’esponente cigiellino.



15

Opinioni

23 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I tifosi sperano che tra gli ottimi rinforzi rossoblù ce ne sia uno fortissimo

Minadeo hai preso anche il Signor F?

Di Gennaro Ventresca Non so a voi, ma la nostra squadra mi sembra ben cucita, solida, disegnata. Certo, se avesse avuto nel suo organico anche due miei vecchi pallini, Esposito e Ricamato, sarebbe stata un gioiellino. Ma non si può avere tutto. E, allora, si vada avanti con quello che c’è. Nella speranza di rispettare le attese. Che sono quelle di vincere il campionato. O, almeno, di fare una lunga corsa al fianco delle migliori. Lo scorso anno è pur vero che i nostri colori si sono mischiati a quelli delle divise delle primissime del girone, ma nessuno può negare che non hanno mai primeggiato. Troppo forti sono apparse Maceratese (che avrebbe poi vinto) e il Fano. Ha clamorosamente steccato la Samb che in pratica ha confezionato due squadroni, uno in estate e l’altro in inverno, senza però indovinare né mister né i presunti campioni. Dopo un magistrale girone d’andata s’è accasciata la Civitanovese che è rimasta col serbatoio a secco. Solo dopo questo quartetto c’era la nostra squadra, che grazie al suo migliore assetto societario, è riuscita a piazzarsi davanti al Chieti la cui cifra tecnica senza dubbio era più alta della nostra. Ora, sembra che Minadeo (alla prima esperienza dirigenziale) abbia trovato subito l’intesa con Cappellacci. Il fresco diesse, con

intelligenza e una piacevole umiltà, si è fatto guidare dal navigato mister, ma sbaglia chi pensa che si sia fatto anche condizionare. Se è vero che Cappellacci ha indicato più di qualche giocatore è altrettanto sacrosanto che il ripese ha lavorato di testa sua. Consigliandosi

ora con Edoardo, ora con Giulio, ora con Marco e ancora con Elio, vale a dire i dirigenti-amici, con i quali vive in perfetta sintonia. Le squadre, state pur certi, si costruiscono in estate. Stagione calda e nel nostro caso bol-

lente. E, come prima cosa, hanno bisogno di avere nel proprio organico il fattore F. Che qualcuno, più prosaicamente chiama fattore C. Insomma, detto come si vuole, è indispensabile avere Fortuna. La palla non ha spigoli e quindi molte volte diventa capricciosa. Ecco perché serve domarla col fattore F. Tanto per fare un esempio: al debutto in rossoblù Pasinato esibì tutto il suo Fattore F: sul campo del Campania la nostra squadra andò in vantaggio su un’autorete di Costa, poi si mise con tutto il pullman davanti alla nostra porta e difese a denti stretti la vittoria. Da quel momento ci fu la riscossa che portò in B, dopo un avvincete braccio di ferro con la Nocerina. Ecco, sarebbe bello che assieme a Bucchi e compagnia il nostro dirigente Tonino Minadeo avesse infilato una maglia rossoblù anche al Signor F. Se così fosse saremmo tutti più tranquilli.

Il calendario della Polizia di Stato 2016 dalla prospettiva verticale dello Zenith

L e immagini aeree riprese dalla prospettiva verticale dello Zenith formeranno il nuovo calendario da collezione della Polizia di Stato per l’anno 2016. Gli scatti dal cielo, che ritraggono le attività più significative della Polizia, sono stati realizzati dal fotografo Massimo Sestini, tra i vincitori, nell’anno, del premio General News del World Press Photo of the Year (dal 1995 uno dei più importanti premi foto giornalistici al mondo). Quindi è già partita la macchina organizzativa per la realizzazione del calendario 2016 e, tra le prime fasi di lavoro, c’è quella di conoscere per tempo il numero di copie da realizzare. Per questo, già da oggi e fino al 21 settembre è possibile effettuare la prenotazione presso la Questura della propria provincia. Le modalità per assicurarsi il calendario e, soprattutto, contribuire alla realizzazione del progetto Unicef “Sud Sudan-protezione per i bambini vittime dell’emergenza

Nell’ambito del progetto europeo Life Maestrale, l’associazione Ambiente Basso Molise e l’associazione Demetra propongono tre serate all’insegna dei pipistrelli (attività previste nel calendario estivo 2015 “Naturalmente sulla costa molisana”). Le escursione saranno guidate dalla dott.ssa Federica Roscioni esperta di chirotteri dell’Università degli Studi del Molise. I pipistrelli sono abili e voraci predatori che si nutrono di circa 2000 insetti a notte, funzionando da naturale ”insetticida” contro moscerini, zanzare e insetti volanti. Negli ultimi due anni il Life Maestrale ha installato nel basso Molise circa 400 batbox le casette studiate per dare ai

umanitaria”, sono le seguenti: coloro che sono interessati possono prenotare, per questa provincia, presso la Questura di Isernia –Ufficio di Gabinetto, esibendo la ricevuta di versamento sul conto corrente postale n.745000, intestato a “Unicef comitato italiano”. Sul bollettino dovrà essere indicata la causale: “Calendario della Polizia di Stato 2016 per il progetto Unicef “ Sud Sudan-protezione per i bambini vittime dell’emergenza umanitaria”. Per la richiesta dell’edizione da parete la somma è di 8 euro, mentre per quella da tavolo la somma è di 6 euro. L’anno scorso, con la realizzazione del calendario 2015, sono stati devoluti 157.557 euro al progetto Unicef “Repubblica Centro Africana-nutrizione per i bambini vittime dell’emergenza umanitaria”.

UN PIPISTRELLO PER AMICO IN TOUR pipistrelli un rifugio sicuro all’interno delle nostre città e nei luoghi dove è alta la biodiversità. Le casette per i pipistrelli sono state progettate dai chirotterologi (gli studiosi dei pipistrelli) ed il tour 2015 organizzato dal Life Maestrale propone azioni ed iniziative a favore di questi piccoli mammiferi con le bat night. Le bat night sono serate in cui gli esperti di chirotteri (pipistrelli) incontrano il grande pubblico e oltre a sfatarne i miti negativi permettono alla gente di scoprire il fantastico mondo segreto dei pipistrelli, facendo sentire il loro canto ultrasonoro attraverso

l’utilizzo del bat detector (rilevatore di ultrasuoni). Sabato 25 luglio la bat night partirà alle ore 20.00 dal CEA di Petacciato marina e percorrendo l’ambiente dunale e la pineta, sarà possibile scoprire i pipistrelli che volteggiano tra il torrente Tecchio e il mare. Domenica 26 luglio la bat night partirà alle ore 20.00 dal Bosco Le Fantine di Campomarino, per poi muoversi lungo la pineta di Campomarino lido. Infine lunedì 27 luglio, con raduno e partenza alle ore 18.30 dalla casa comunale di Campomarino, ci sarà un’escursione nei pressi della tenuta Spagnoletti, dove sarà possibile fami-

liarizzare con i chirotteri e assistere al montaggio delle casette per i pipistrelli. Si tratta quindi di iniziative volte a sensibilizzare il grande pubblico di adulti e bambini sui problemi ambientali e della biodiversità Le attività del Life Maestrale a favore dei pipistrelli continueranno con azioni di monitoraggio durante l’arco di alcuni anni. Nel periodo scolastico inoltre, i volontari di Ambiente Basso Molise si recheranno nelle scuole per far conoscere questo piccolo mammifero che, purtroppo, negli ultimi decenni è sempre più a rischio di estinzione. Per fortuna la costa moli-

sana, non essendo ancora degradata del tutto, permette a questi piccoli mammiferi di avere un ambiente potenzialmente idoneo per la loro presenza e tutela, grazie anche alle bat box installate e alle misure di conservazione previste dal progetto europeo Life Maestrale. La salvaguardia e la tutela delle nostre splendide coste, permetterà di garantire ai pipistrelli e a altre specie di pregio presenti, di avere un futuro meno incerto. I comuni di Termoli, Campomarino e Petacciato partecipano attivamente alle iniziative. NATURALmente vi aspettiamo numerosi alle tre serate organizzate per avvicinarvi a questi piccoli e particolari mammiferi volanti.


"# )))

"'

%

($# ''

#!

* ($# ''

&"

" !

#!

'(%#

' +


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.