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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 241 venerdì 30 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a Filoteo Di sandro

Micone e Monaco in maggioranza

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Filoteo Di Sandro. Pur esprimendo un apprezzamento umano ed una stima sincera nei confronti di Nicandro Cotugno, ha palesato i limiti del centrodestra in Regione e forti perplessità sulle scelte effettuate da chi dovrebbe opporsi, in modo deciso, deciso e, soprattutto, inequivocabile all’azione del governo regionale. E grave che il centrodestra non sia stato in grado di produrre una propria candidatura alternativa, foss’anche di bandiera, a quella della maggioranza.

il Tapiro del giorno al Consiglio regionale

Il Tapiro lo assegniamo al Consiglio regionale. Sarà in riunione sabato 31 ottobre, alle ore 9.00, per "la celebrazione della “Giornata della Memoria” per le vittime del sisma del 2002". Celebrare? O commemorare? Noi saremmo per la commemorazione ch’è atto di umiltà, non per la celebrazione ch’è atto di vanità. Cosa abbia da celebrare il consiglio regionale, rimarrà sempre una domanda peregrina di fronte ai 13 anni fatti trascorrere dal quel tragico evento, avendo ancora irrisolta la ricostruzione. Celebri pure, se ritiene, il consiglio regionale, ma coloro che siedono a Palazzo Moffa che hanno avuto e che hanno a che fare con la ricostruzione, abbiano il buon gusto di astenersi dal partecipare.

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Dopo Le Iene, sulla vil a al mare di Frattura, il tribunale di Larino conferma la reintegra della signora Cerio Il Tribunale di Larino, sezione civile, in composizione collegiale, nelle persone del Presidente dott. Enzo Turco e dei giudici D’Agnone e Guariniello (relatore), ha depositato, nella giornata di ieri, 28.10.2015, la decisione sul reclamo proposto dalla Pts Village srl avverso l’ordinanza del luglio scorso che aveva disposto la reintegrazione della ricorrente, sig.ra Cerio, nel possesso dell’appartamento sub 2 ubicato al pian terreno della villa sita in Termoli, lungomare Nord. I giudici frentani hanno rigettato il reclamo, rite-

nendolo infondato, e confermato integralmente l’ordinanza impugnata, con condanna della società Pts Village srl al pagamento delle spese legali. Confermata, dunque, la legittimità della detenzione dell’appartamento da parte della sig.ra Cerio, titolare di un regolare contratto di locazione, ed altresì “raggiunta la prova del fatto dello spoglio perpetrato in modo violento e clandestino dai titolari della PTS Village srl nei confronti di Maria Rosaria Cerio”, così come riferito da tutti i testimoni e “oggetto di ammissione espressa ad opera

della medesima parte reclamante”, ossia la PTS Village srl, con la conseguenza che “risulta provato, altresì, l’animus spoliandi che ha mosso i titolari della PTS a cambiare la serratura del cancello di ingresso alla villa, approfittando dell’assenza momentanea di Cerio, e ad impedire a quest’ultima, una volta fatto ritorno alla villa, di accedere all’alloggio ivi detenuto, non potendovi più accedere sia per l’avvenuto mutamento dello stato dei luoghi sia per il ricorso a guardie giurate”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

30 ottobre 2015

La struttura regionale costretta ad accattonare esperti e consulenti

La storia su ripete: ancora un apporto esterno per mettere ordine al Piano Garanzia Giovani

Incaricato Romano Benini, residente a Roma in Via dei Bresciani 23, dal cui curriculum si evince “il possesso dell’elevata competenza professionale ed esperienza necessaria”. Alla modica spesa di 20mila euro Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Mlps) ha messo a disposizione della Regione Molise risorse aggiuntive pari a 198.045 euro destinate alle spese di assistenza tecnica al Piano di attuazione regionale (Par) della Garanzia Giovani in Molise, approvato dalla giunta il 14 luglio 2014, successivamente modificato il 2 dicembre dello stesso anno, e modificato ulteriormente il 9 marzo 2015 a testimonianza delle difficoltà che hanno contraddistinto il Piano fin dall’inizio. Tant’è che della sua conduzione si può dire peste e corna, per non aver prodotto alcunché di quanto promette. L’assistenza tecnica cui facciamo riferimento è una necessità impellente per uscire fuori dalle secche. Una necessità che la Regione in prima battuta ha pensato di risolverle con l’Agenzia regionale Molise Lavoro (Arml), ma resasi conto della inadeguatezza della scelta ha deciso che la responsabilità e la gestione operativa del Piano fossero ricondotte all’interno della Regione e affidate al direttore d’Area seconda, Massimo Pillarella, in qualità anche di delegato all’attuazione del Programma Garanzia Giovani. Pillarella è un factotum, un onnisciente, un Pico della Mirandola moderno per intenderci, che la Regione ha coperto di cariche e d’incarichi e al quale ricorre ogni qualvolta deve risolvere un problema. Credeva che la

l’intervento di Umberto Persichillo* Buon giorno amici giornalisti, intervengo nella mia veste politica di segretario regionale della democrazia cristiana, per i fatti che accadono in consiglio regionale del Molise. “ persino il tempo ci fa capire che il cielo è terso e cupo”. Ancora una volta assistiamo al trasformismo politico, a cambi di facciata e di casacca, per i soli fini propri e non della volontà degli elettori e del popolo molisano che aspetta provvedimenti per il benessere sociale. Ed invece abbiamo as-

scelta fosse pertanto decisiva e risolutiva per mettere in equilibrio Garanzia Giovani in Molise, togliendolo dalla scarpata in cui era finito. Sarà pure un onnisciente Pillarella, ma può capitare anche a lui di accusare la necessità di tirare il fiato, di non riuscire a coprire da capo a fondo tutti gli impegni di cui è gravato. In questo caso s’è reso conto che l’assistenza tecnica al Piano Garanzia Giovani in Molise aveva connotati talmente specialistici e talmente specifici che difficilmente si sarebbero trovate in loco, nel Molise, le energie umane in grado di interpretarli. Difatti, all’interno del

personale regionale, e nemmeno nell’ambito degli Enti del Sistema “Regione Molise”, è stato possibile individuare un soggetto, che uno, cui affidare il compito di assicurare “le attività inerenti all’attuazione del Piano Regionale Garanzia Giovani Molise; la progettazione e l’attuazione del Piano di Comunicazione Garanzia Giovani; la programmazione delle politiche attive del lavoro regionale nonché lo svolgimento delle attività di dialogo e confronto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulla definizione delle linee guida per lo sviluppo e la riqualificazione della rete dei servizi regionali per il lavoro”. A leggerle,

non paiono attività siderali come sono parse a Pillarella e agli amministratori regionali. Una dotazione organica appena appena coerente con le competenze istituzionali di una Regione del ventunesimo secolo, le avrebbe certamente soddisfatte. Evidentemente gli organici della Regione e del Sistema “Regione Molise” formato dagli Enti sub regionali e strutturali compreso l’Asrem, sono tarati secondo parametri ordinari, ancorché clientelari. Roba da fasciarsi la testa, ma non alla Regione Molise che di verifiche alla ricerca di personale qualificato, specialistico, aggiornato, da utilizzare per dare corpo alla propria

azione politica e amministrativa (in questo caso, al Piano Garanzia Giovani in Molise) ne ha fatte a decine, e tutte a vuoto. Quando c’è da affrontare qualcosa di significativamente innovativo, l’organico regionale è un surrogato del Sahara. Abbiamo decine di dirigenti pubblici pagati a peso d’oro ma con livelli professionali ordinari, comunque insufficienti ad assicurare le attività inerenti all’attuazione del Piano Regionale Garanzia Giovani Molise come appena sopra descritte. Dall’ennesima presa d’atto che tra le centinaia di dipendenti pubblici non ci sono professionalità ed esperienze spendibili per mettere in atto i programmi finanziati coi Fondi europei, giocoforza, e per l’ennesima volta, la giunta ha dovuto ripiegare all’esterno. A cercare sul libero mercato italiano il soggetto idoneo a fornire assistenza allo svolgimento del Piano Garanzia Giovani in Molise. La ricerca s’è materializzata nella figura professionale del dottor Romano Benini nato a Brescia il 24 luglio 1965 e residente a Roma in Via dei Bresciani 23, dal cui curriculum si evince - a parere della giunta regionale – “il possesso dell’elevata competenza professionale ed esperienza necessaria per dare assistenza allo svolgimento delle attività sopra elencate”, alla modica spesa di 20mila euro. Dardo

Se viene meno anche la dignità sistito ieri alla sostituzione del presidente del consiglio regionale, non perché il precedente abbia commesso fatti o malefatte, ma semplicemente perché ci sono stati accordi politici sottobanco, alla faccia di tutti noi, elettori. Ed abbiamo assistito ad una commistione tra il centro sinistra ed il centro destra. Tutto questo deve far rifletterci che i vari personaggi politici attuali, “ se ne Fottono” degli elettori che li hanno votati, fanno e sfanno come vogliono loro, per i propri interessi di parte. Per costoro

la “ politica” non è più mezzo per rendere servizio alla collettività. Sonno anni che assistiamo ad una politica,sciapa,sterile,inconsistente e soli di sacrifici per il popolo per tutte le scelte sbagliate di questi ultimi 10 anni,( convenzioni esterne per i soliti contentini agli amici ecc.ecc.). Hanno fatto la campagna elettore con l’ intento di fare riduzioni di stipendi ecc. Ed invece non si sono ridotti di un euro i loro proventi. Questo ci fa capire. È ora di b a s t a . Molisani, svegliatevi.

Cercate di cogliere quel sottile soffio del vento del cambiamento che aleggia nell’ aria. Non passerà molto tempo che tutti questi politici dovranno rendere conto delle loro azioni e di tutto il mal tolto al popolo s o v r a n o . Ricordatevi che la Democrazia Cristiana che ha governato questa regione per molti anni aveva fatto della regione Molise una grande regione , con un posto di rilievo in ambito nazionale, con uomini di spessore che hanno ricoperto incarichi di rilievo nella compagine del Governo, non

solo ma aveva tolto migliaia di gente dalla povertà, insomma per farla breve, il Molise era divenuto una isola felice, sviluppo e occupazione in tutti gli ambiti. Al contrario da altre un ventennio abbiamo assistito allo sfascio, allo svilimento, alla inconsistenza, alla pochezza culturale e politica, che ha riportato il Molise indietro di oltre 60 anni, ad una regione piccola piccola ed inconsistente sull’ orlo del baratro quasi morente . *Segretario Regionale DC Molise


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3 30 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Filippo Monaco e Salvatore Micone salgono sul carro di Paolo Frattura e vengono immediatamente gratificati

Tutti insieme nel “Partito del Presidente”

Il primo è il nuovo vicepresidente del consiglio, il secondo subito eletto presidente della II commissione Più volte, da queste pagine, abbiamo descritto l’operazione che ha portato Paolo Frattura a diventare governatore della Regione Molise come espressione di un consociativismo che non si vedeva dai tempi della Prima Repubblica, quella del pentapartito, per intenderci. Ovviamente con tutto il lifting estetico che si possa immaginare, dato che, nel frattempo, sono caduti il muro di Berlino, le ideologie e, con loro, la maggior parte delle (buone) idee; ma la sostanza non cambia. Questo processo deteriore di annullamento di identità e visione complessiva continua progressivamente da ormai quasi tre anni e, nella votazione di martedì scorso riguardante la nomine del presidente del consiglio regionale, del suo vice presidente e dei presidenti delle commissioni, ha raggiunto una delle sue espressioni più deprimenti. Frattura, e chi lo spalleggia, in piccolo (piccolissimo), non sta facendo altro che riprodurre l’azione che Renzi conduce a livello di governo centrale: cancellare, blandire, ghettizzare le diverse identità che, alle volte faticosamente, altre volte grottescamente, cercano di resistere a questa

inarrestabile lobotomia politica, facendosi magnete per tutti coloro che abiurano disinvoltamente il passato (spesso anche il presente) per ragioni di mera contingenza. Così come Renzi ha messo all’angolo la sinistra del suo partito e demolito la destra, imbarcando Verdini, così il suo apprendista ha di

fatto silurato il capogruppo PD Francesco Totaro, colpevole addirittura di essersi esposto per la convocazione dell’assemblea regionale del partito, ed imbarcato due nuovi viaggiatori sul suo treno (democristianamente) bianco, nelle persone di Filippo Monaco, eletto con Costruire Democrazia

l’intervento

Noi, dignità, rispetto, coerenza Tutti allineati eccetto due persone. Tutti proni alla strategia partitica eccetto due cittadini. Tutti bravi a rispettare il copione, ad intonare la stessa melodia, eccetto due voci fuori dal coro. Con l’ultimo Consiglio regionale il Movimento 5 Stelle non è riuscito a entrare nell’Ufficio di presidenza, ma ha ottenuto molto altro: mai bene come in questo caso ha marcato ancora meglio la differenza con gli altri, nessuno escluso. Il Movimento 5 Stelle è l’unico vero rappresentante della minoranza, l’unica forza politica che davvero vuole cambiare le cose. Lo abbiamo capito bene nell’ultima assise. Una pantomima in cui centrodestra e centrosinistra sono concetti ormai svuotati di significato, banali etichette di una politica che celebra solo se stessa, dove diventa labile il confine tra una finta maggioranza e una finta opposizione. Un Consiglio in cui il mandato, la scelta dei cittadini conta poco davanti al diktat di partito, alla possibilità dell’incarico. Abbiamo assistito a ore e ore di sospensione per trovare la quadra, l’equilibrio tra rivendicazioni, patti pre-elettorali, vecchie e nuove amicizie: logiche che hanno umiliato ancora una volta il senso della Politica. Rispetto a tutto questo c’è il Movimento 5 Stelle che ha saputo mantenere dignità, rispetto e coerenza. La dignità di chi rispetta il proprio ruolo, la propria missione di fare opposizione come in ogni democrazia; il rispetto per i cittadini, migliaia di uomini e donne che hanno votato un simbolo, ma soprattutto dei

principi, quindi la coerenza di chi non si è abbassato, non si abbassa e non si abbasserà mai alle logiche solite della solita politica. Oggi leggerete che l’opposizione ha perso componenti. Non è vero, l’opposizione in Consiglio regionale era ed è formata dai portavoce del Movimento 5 Stelle, come ha confermato il voto per la Presidenza del Consiglio: tutti d’accordo tranne due. E lo si è compreso meglio quando il Movimento stesso è dovuto intervenire per garantire maggiore equilibrio alle Commissioni permanenti. Ora il nostro Antonio Federico è vicepresidente della III Commissione per l’Assetto e l’utilizzazione del territorio, la nostra Patrizia Manzo è addirittura vicepresidente della II (Sviluppo economico) e componente della IV commissione per i Servizi sociali. Il nostro impegno, dunque, non si ferma nonostante sia stata certificata la volontà di tenere lontani dall’Ufficio di presidenza il Movimento 5 Stelle e oltre 30mila cittadini: troppo pericoloso per tutti. Attaccare le persone serve a poco, è importante invece denunciare un modo di concepire la politica che sta per finire. Quei due voti diversi rispetto a tutti gli altri hanno dato la prova che il Movimento 5 Stelle è qualcosa di diverso e hanno scavato l’ennesimo solco sul quale seminare il futuro. Dovremo ricordarlo tutti quando tornerà il momento della raccolta. Movimento Cinque Stelle

e subito gratificato con la nomina a vicepresidente del consiglio, e Salvatore Micone, eletto con Grande Sud e subito gratificato con la nomina a presidente della II commissione consiliare. I due per queste nuove responsabilità che hanno deciso di sobbarcarsi si gioveranno di un buon migliaio d’euro in più al mese. Ma se è innegabile che Matteo Renzi abbia un programma, che si può condividere o meno, e che lo stia portando a termine senza fare prigionieri, l’operazione di Frattura si riduce al un semplice “partito del presidente” che, in questi quasi tre anni, purtroppo per tutti noi, non s’è mai capito dove voglia andare a parare.

Forte della totale mancanza di ogni opposizione e resistenza, sia dentro che fuori i palazzi della politica, Frattura fa la sua campagna aquisti, senza però mettere sull’altro piatto della bilancia un’azione di governo e di amministrazione quanto meno riconoscibile, se non addirittura incisiva. Tutti insieme appassionatamente. Il trasformismo, la totale deideologizzazione di ogni scelta, che sia politica o anche semplicemente di rappresentanza istituzionale, rappresenta l’inizio della fine del mondo così come eravamo abituati a conoscerlo fino a pochissimi anni fa. Si è riusciti, sia a livello di massimi sistemi che di assemblee poco più che condominniali, come il consiglio regionale del Molise, a coprire il brutto buco di un sistema bloccato su schemi oramai scavalcati dalla storia, con la pessima toppa di una politica svuotata di ogni parvenza di identità e radice culturale condivisa. Una politica mancante di spirito di servizio e di coerenza etica e di valori, che consente a chi ieri era acqua di mischiarsi con chi, oggi, è olio. Superando le leggi della fisica, dell’umana comprensione e, comunque, del semplice buongusto.

Inciucio salva poltrone di Filoteo Di Sandro* Quanto si è consumato nell’Assise del Consiglio Regionale del Molise è l’ennesima dimostrazione della distanza siderale tra la richiesta di chiarezza e trasparenza da parte dei cittadini ed una politica troppo chiusa sui suoi schemi e, per ciò stesso, incapace di fornire adeguate risposte. Pur esprimendo un apprezzamento umano ed una stima sincera nei confronti di Nicandro Cotugno cui peraltro si coglie l’occasione di augurare buon lavoro, restano forti le perplessità sulle scelte effettuate da chi dovrebbe opporsi, in modo deciso, deciso e, soprattutto, inequivocabile all’azione di questo governo Regionale. Cominciamo con ordine. È pensabile, viste le polemiche ed anche le vicinissime scadenze elettorali che riguarderanno molte realtà locali, che il centrodestra non sia stato in grado di produrre una propria candidatura alternativa, foss’anche di bandiera, a quella proposta anche in barba a molti esponenti della propria maggioranza? È possibile criticare “a parole”, nelle diverse riunioni, questo sistema di potere, salvo poi sostenerlo (numericamente) nei fatti nel momento del bisogno? È possibile giustificare tale scelta in nome del troppo inflazionato “interesse pubblico”? La risposta che noi di Fratelli d’Italia – AN diamo è: ASSOLUTAMENTE NO! Un centrodestra serio, trasparente, che voglia porsi come solida alternativa a questo Governo regionale non può più ingenerare equivoci e sospetti tra i suoi elettori. È una scelta di campo, un cammino, che si deve compiere fino in fondo, nel pieno rispetto del mandato elettorale conferito da quei cittadini che scelsero con coraggio di dire no alla coalizione di centrosinistra. Se davvero vogliamo lavorare per il rilancio del centrodestra i punti devono essere fermi: alternativa chiara e netta a questa maggioranza e solido programma di sviluppo e rilancio della nostra economia, questo è il vero interesse generale da tutelare. Oltre a ciò, appare anche doveroso censurare le scelte soltanto personali (ed evidentemente utilitaristiche) che hanno visto due esponenti della minoranza saltare sul carrozzone di governo, “in soccorso dei vincitori”. Anche a Monaco (già vicepresidente uscente in “quota minoranza” e riconfermato, ieri, in “quota maggioranza”) e Micone (è bene ricordarlo eletto nelle fila del centrodestra) andrebbe ricordato che il loro è un mandato di rappresentanza non già personale, e coloro che li hanno demandati alla rappresentanza non si aspettavano di certo di vederli fare il salto dello steccato. Non possiamo permetterci di alimentare tali comportamenti che generano solamente confusione tra i nostri elettori Per noi la politica è impegno sociale, serietà e costanza; in altre parole, è anteporre gli interessi generali a quello dei pochi. Sono questi i messaggi e gli esempi che il popolo molisano si aspetta, specialmente in un periodo di crisi, non soltanto economica, come quella che stiamo attraversando. Se davvero vogliamo offrire una ricetta diversa è il momento di fare scelte definitive senza oscillazioni di sorta. Il Molise ce lo chiede quotidianamente. Fratelli d’Italia – AN ha scelto da tempo la strada da intraprendere, intendendo percorrerla con quanti vorranno unirsi in maniera seria e responsabile, con l’unico obiettivo della difesa della nostra regione e della sua gente. Chiarezza e a questione morale non sono più rinviabili. *Coordinatore regionale Fratelli d’Italia- An


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4 30 ottobre 2015

Negato dall’amministrazione di Palazzo san Giorgio l’uso della sala consiliare per accogliere il viceministro Nencini

Michele Ambrosio: “Un grave sgarbo istituzionale”

Ci sono state occasioni in cui, con il consiglio comunale in corso, i lavori sono statati differiti per dare spazio a iniziative di scarso rilievo istituzionale se non addirittura incompatibili con le norme che regolano l’uso della sala consiliare oltre la sua destinazione naturale Al consigliere comunale Michele Ambrosio gliele mettono su un piatto d’argento le occasioni per sottolineare in termini critici il modo di essere e di agire della maggioranza di Palazzo san Giorgio, di cui peraltro fa parte. Una maniera perspicace la sua, di ergersi a custode di taluni valori che più che alla politica spicciola appartengono all’etica della politica. Secondo cui, ha rilevato Ambrosio nel suo ultimo comunicato alla stampa, il sindaco avrebbe dovuto senza alcun tentennamento concedere l’uso della sala consiliare al viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti del governo Renzi, Riccardo Nencini, in visita istituzionale a Campobasso il 4 novembre prossimo. Giornata particolarmente densa di appuntamenti per il primo cittadino. Oltre ad essere presente in consiglio, nel corso della mattinata, in agenda, ha la celebrazione dell’Unità nazionale e delle Forze ar-

mate in Piazza della Vittoria. La visita di Nencini è per il pomeriggio, per cui non avrebbero dovuto esserci motivi per negare la sala consiliare,

costringendo l’ospite a ripiegare sull’aula consiliare della Provincia. Per Ambrosio si tratta di uno sgarbo mai così vistosamente fatto ad un mem-

oltre la sua destinazione naturale. Stando così le cose diventano davvero inaccettabile il diniego e la impossibilità di interloquire su progetti, possibilità e interventi in materia infrastrutturale di trasporto pubblico in una realtà - ha rilevato Ambrosio – che preferisce il trenino di Matrice (alias metropolitana leggera) al Frecciarossa. La conclusione del consigliere dell’Udc è amara: “A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, e non vorrei che dietro il rifiuto della sala consiliare, peraltro concessa per le iniziative più disparate, si possa celare l’urgenza (!) di approvare il deposito di materiale esplodente in Contrada Camposarcuno e le cementificazioni in deroga, nel cuore della città”. Promesse elettorali rivendicate dai creditori? Intanto, “Sì” al cemento e al materiale esplodente; “No” a un membro di Governo. Che abbia ancora una volta ragione Ambrosio?

Nessuno sta al suo posto

l’intervento di sergio genovese Tra i motivi validanti di una vita che rotola senza più freni inibitori c’è senza dubbio la tracimazione che si è guadagnata campo in ambito di rispetto dei ruoli. Il sottocapo vuole fare il capo, il capo vuole fare il generale, il generale di comparto si sente di essere quello di corpo d’armata. Ognuno si spinge oltre pigiando a tavoletta l’acceleratore anche se è formattato per non superare certe velocità ma soprattutto è abilitato per non oltrepassare certe linee di demarcazione. Fuori dalla metafora un po’ oleografica, mi pare di poter affermare che siamo protesi socialmente a rispondere alle leggi di noi stessi ma soprattutto a riconoscere l’autorità personale, misconoscendo quella altrui. Chi vive in un contesto lavorativo che ha le sue legittime regole gerarchiche che si le-

bro del governo nazionale, con l’aggravante di perdere un’occasione di confronto su temi importanti quali sono le infrastrutture e il trasporto per l’amministrazione comunale, di cui Nencini è il titolare. Il No all’uso della sala in questa circostanza s‘ingigantisce a dismisura se si pensa che ci sono state occasioni in cui, con il consiglio comunale in corso, i lavori sono statati differiti per dare spazio a iniziative di scarso rilievo istituzionale se non addirittura incompatibili le norme che regolano l’uso della sala consiliare

gano ai profili di responsabilità molto spesso non considerati dai “peones”, comprende il quadro raffigurato. Ma nessuno sta al suo posto

È almeno la seconda volta, nel giro di poche settimane che il Castello Monforte resta inaccessibile ai visitatori. Già domenica 18 ottobre dei turisti isernini lo avevano trovato chiuso nonostante sul cartello posto all’ingresso si legga che l’orario per le visite – praticamente tutti i giorni, visto che non vengono individuati giorni di chiusura – per il mese di ottobre, è dalle 9 alle 13 (oltre alla fascia 15-17). Nel pomeriggio dello scorso mercoledì

ovunque. Così capita che i Vescovi si interessano di politica e i politici di Chiesa. L’allenatore fa il dirigente, il dirigente fa l’allenatore. Il

geometra fa l’ingegnere, l’ingegnere fa il geometra. Il bidello fa il professore, il professore fa il preside che a sua volta vuole fare il provveditore che pensa di fare il Ministro. Insomma un guazzabuglio. E’ questo fondamentalmente il vero motivo dello sfascio che si registra su tutti i versanti del nostro vivere. C’è una sovrapposizione di ruoli perché è venuta meno una robusta dose di umiltà da parte di tutti poiché ognuno dell’autostima ne fa un uso improprio che non risponde ad una lettura scientifica poiché auto stimarsi significherebbe conoscere i propri punti di forza ma anche i punti deboli. Figuriamoci se i “peones” hanno la forza intellettuale per ammettere capacità e ruoli altrui e debolezze proprie. Quando però tutti sono messi alle strette e devono comprimere il respiro egocentrico dell’aria che mettono e cacciano, al-

Castello Monforte, ancora chiuso al pubblico 28 ottobre, si è tenuta la splendida iniziativa della visita guidata riservata ai dirigenti regionali e provinciali e ai funzionari provenienti da diversi paesi d’Europa e dal Quebec (Canada). I visitatori sono stati accompagnati nel borgo

antico di Campobasso dalle brave studentesse dell’I.T.A.S “S. Pertini” che hanno dialogato in inglese con gli ospiti. L’iniziativa è stata concepita per far conoscere la millenaria storia di Campobasso ai partecipanti allo “European Job

lora tutti si defilano e valorizzano il perimetro delle proprie responsabilità e gli spazi limitati di competenza. Ho cercato di usare il fioretto per dire che siamo diventati un popolo di presuntuosi ed egoisti. Vogliamo ottenere tutto con il minimo sforzo e soprattutto disprezziamo chi ci coglie in errore la cui ammissione, per statuto, deve trovare opposizione ad oltranza. Sempre e solo a chiacchiere riconosciamo il valore dell’altro sino a quando questo non entra in contatto o in contrasto con il nostro valore. ( o disvalore?) Ci trasciniamo senza un pensiero libero perché servi di qualcuno per il quale agiamo in supina obbedienza. Basta aprire un giornale qualunque o ascoltare una qualsiasi televisione. Il posto migliore per dimorare sarebbe dentro la propria coscienza per chi ce l’ha ancora…

Day Molise 2015 – Fiera del lavoro e dell’orientamento” organizzato dalla Provincia di Campobasso. Ebbene giunti al Castello in orario congruo, i partecipanti hanno trovato il monumento chiuso. Riteniamo il fatto vergognoso! Quanto accade mette in cattiva luce l’intera città agli occhi di cittadini e visitatori. Chiediamo al Sindaco di intervenire e dare risposte in merito alla gestione del Castello Monforte.


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5 30 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cosa aspetta il comune di Campobasso a sondare tutte le possibilità per crearsi dotazioni finanziarie da destinare al miglioramento delle condizioni generali della città?

Un Risorgimento campobassano, anche modestissimo, sarebbe qualcosa

Il rilassamento del sistema dei controlli ha generato una forma di anarchia che si manifesta nell’uso e nell’abuso degli spazi pubblici, nell’imbrattamento di tutte le facciate edilizie al centro come in periferia, nel considerare il bene pubblico una possibilità di appropriazione e/o di distruzione Al Comune di Campobasso in aperta sofferenza di risorse finanziarie da destinare al mantenimento e al miglioramento delle strade e dei marciapiedi, ricordiamo che c’è una legge regionale, la numero 10 del 21 gennaio 1975, che contiene norme per agevolare l’esecuzione di opere pubbliche di competenza degli Enti locali. In particolare, c’è un articolo che prevede l’erogazione di contributi per la costruzione, l’ammodernamento e la sistemazione di strade provinciali e comunali classificate o classificabili tali. Quale sia il grado d’intervento da parte della Regione, è un problema a parte. Ad esempio, di recente, il Comune di San Felice del Molise ha ottenuto un finanziamento di 10mila euro per lavori di “manutenzione straordinaria delle strade comunali nel centro abitato”. Lavori che l’amministrazione comunale aveva ritenuto necessari per rendere dignitoso il paese agli occhi del Presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipovic in visita di Stato alla comunità di San Felice le cui origini sono croate: una delle isole alloglotte che fanno del Molise un esempio pregevole di come l’integrazione tra popoli (Croati e Albanesi) si possa realizzare e

consolidare senza perdere ciascuno le proprie radici. Campobasso non ha origini se non quelle italiane (a meno che non voglia riandare ai Sanniti) e non ha alle viste alcuna visita di Stato che possa determinare una richiesta straordinaria alla Regione per mettere in sesto le strade e i marciapiedi in dissesto. Non sono infatti bastati gli interventi fatti alla vigilia della visita del Papa del 5 luglio 2014 a rimediare alla vastità dei danni che strade e marciapiedi della città mostrano impietosamente. Per

l’intervento di Massimo Dalla Torre Prendiamo spunto dl film di Alberto Sordi il cui titolo è “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare……” (non continuiamo perché se riportassimo integralmente il titolo del film rischieremo di sottrarre spazio ai contenuti di questo intervento), per porvi la stessa domanda. Un interrogativo che sorge spontaneo visto le incongruenze venute fuori violentemente nel corso dell’elezione dei vertici di Palazzo Moffa sede del Consiglio regionale del Molise. Elezione che, come sempre accade in questi casi, ha visto crearsi due fronti opposti: favorevoli e opportunisti molti, contrari pochissimi e coerenti tanto da poterli contare sulle dita di una sola mano. Tornando alla domanda del titolo l’unica certezza è che se fosse fatta a chi di politica non s’interessa, aumentano a vista d’occhio, avrebbe una sola risposta “tutte stro….. è meglio che vanno a zappare” – tutto il nostro rispetto per gli agricoltori. Quesito su cui invece ragionare senza “menare il can per l’aia”. Un ragionamento serio e soprattutto aperto che evidenzi quelli che sono gli intendimenti veri, non quelli di facciata, di chi si professa il paladino delle sorti del Molise. Per-

cui temiamo che, pur rivolgendosi alla Regione in forza della legge 10 del 1975 per un contributo finanziario, difficilmente si vedrebbe accontentato. Ma non è detto. Bisognerebbe verificarlo. Cioè bisognerebbe che il comune di Campobasso si decida a sondare tutte le possibilità per crearsi dotazioni finanziarie da destinare al miglioramento delle condizioni generali della città, che vanno dalle strade ai marciapiedi, alla segnaletica verticale e orizzontale, alla cura del

verde, alla razionalizzazione degli spazi pubblicitari (allo stato è la cosa peggiore, per dequalificazione urbana, che viene offerta alla vista), alle condizioni igieniche (gli escrementi sui marciapiedi sono uno schifo), alla cura dei pochi siti storici. Si avverte netto il bisogno, insomma, di una di pulizia sistematica e a fondo, come avviene in ogni casa che si rispetti. E siccome la città è la casa di tutti i campobassani, pare proprio che sia il caso che l’amministrazione comunale ne prenda atto e

faccia qualcosa di tangibile per migliorarla nell’estetica e nella funzionalità. Il rilassamento del sistema dei controlli ha generato una forma di anarchia che si manifesta nell’uso e nell’abuso degli spazi pubblici, nell’imbrattamento di tutte le facciate edilizie al centro come in periferia (siamo ad un graffitismo parossistico senza alcun segno artistico, che non esclude messaggi estremistici), nel considerare il bene pubblico una possibilità di appropriazione e/o di distruzione. La città vive una forma di autogoverno al ribasso, vale a dire tendente al disinteresse verso il bene comune in favore del bene e dell’interesse privato. Di questo passo si corre il rischio di rendere vano ogni tentativo di recupero che invece va fatto tempestivamente e con determinazione da parte dell’amministrazione, pretendendo dalle strutture comunali l’assunzione delle responsabilità che le sono proprie, alle quali non è più ammissibile concedere tolleranza. Un Risorgimento campobassano. Anche modestissimo sarebbe qualcosa. Dardo

Riusciranno i politici molisani a ritrovare la loro identità?

sonaggi i quali, grazie alle doti camaleontiche di cui è in possesso continua e continuerà a sedere alle mense altrui pur di “banchettare” a base di “scellerataggine”: “vox populi”. Considerazioni amare che inducono a scavare nella memoria storica e dei suoi personaggi che, con i loro atteggiamenti e le azioni, nel corso dei secoli hanno prestato il fianco a interpretazioni che tutt’ora continuano a far discutere. Tra questi vorremo citare due esempi: Diogene che, per trovare la propria identità, girava per le strade di Atene in una botte mantenendo in mano una lucerna attirando la curiosità di chi

lo incontrava e Socrate che pronunciò la frase “conosci te stesso”. Frase che oggi è impressa sulle magliette di centinaia di teen-ager che forse, non conoscono il vero significato della scritta in quanto, il periodo della “Democrazia” e delle “Polis” è lontano dal loro modo di vedere le cose e di conseguenza di vivere la realtà odierna, in cui la Democrazia è un optional e soprattutto le auto celebrazioni con tanto di auto proclamazioni sono all’ordine del giorno. Esempi che, se si ripetessero, permetterebbero un confronto serrato su quello che è il ruolo di chi vuole a tutti i costi entrare nel par-

terre di chi conta. Un luogo, caratterizzato unicamente dall’inesistenza di scrupoli, dove il compromesso è il vangelo che permette senza se e senza ma di occupare la poltrona, anche la più piccola, con un unico obiettivo: tradire gli ideali e la volontà del cittadino. Un modus operandi che si può sintetizzare con la frase detta da Alberto Sordi nel Marchese grillo: “io sono io mentre voi non siete un ca…” tanto per rimanere sul filo cinematrografico di quest’ articolo. “Un fil-rouge che mette a confronto realtà e finzione. Cosa che costringe a gettare via la maschera d’ipocrisia che molti indossano pur di arrivare alla meta stabilita. Una maschera che, come insegna Pirandello, mostra un solo volto: nessuno. Si nessuno! in cui le contraddizioni sono perenni. Le quali non permettono assolutamente di capire a fondo il vero significato di fare politica in una realtà a dimensione d’uomo, dove il cittadino, l’elettore è alla stregua del manichino utilizzato soltanto all’abbisogna; e se le cose stanno come stanno ancora una volta è l’unico vero perdente sotto tutti i punti di vista.


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Campobasso

30 ottobre 2015

“In Comune è caos strutturale” Il consigliere Pilone ha chiesto l’intervento del prefetto sulla situazione in atto CAMPOBASSO. Il Capo Gruppo di Democrazia Popolare al Comune di Campobasso, Francesco PILONE ha inoltrato una lettera al Prefetto di Campobasso, Francescopaolo DI MENNA, e per conoscenza all’Albo Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, in merito a quanto sta accadendo presso l’Amministrazione Comunale di Campobasso attraverso l’adozione di atti e il verificarsi di accadimenti che, oltre che a minare le basilari norme democratiche che regolano il nostro ordinamento, hanno provocato, molto probabilmente, anche la decisione dell’ormai ex Segretario Generale del Comune di Campobasso, Dott. Giuseppe DE CICCO, di rimettere il proprio mandato. “Come è ormai noto, in relazione alla vergognosa deliberazione di G.C. n° 161 del 07.08.15 circa la modifica della struttura organizzativa dell’Ente, il

sottoscritto, con i colleghi dell’opposizione, ha presentato nello scorso mese di Agosto, una mozione volta al ritiro della Delibera. In occasione della discussione del documento, avvenuta nella seduta di Consiglio Comunale del 10 Settembre u.s., il Segretario Generale del Comune di Campobasso, Dott. DI CICCO Giuseppe, interpellato dal sottoscritto per esprimere un parere tecnico sulla questione, ha comunicato all’aula che in relazione alla Delibera di G.C. n° 161 del 07.8.15 ha inoltrato per iscritto all’esecutivo comunale proprie osservazioni di merito. Preso atto di questa importantissima dichiarazione, al fine di essere messo al corrente di quanto sostenuto dal Segretario Generale nella sua missiva all’esecutivo in relazione alla Delibera di G.C. n° 161 del 07.8.15, ai sensi dell’art. 22 e seguenti della L. 241/90 e successive modifiche e

integrazioni, in data 29 Settembre 2015 chiedo di potere esercitare il diritto d’accesso ai documenti amministrativi attraverso il rilascio di una copia delle osservazioni del Segretario Generale sopra citate. In data 26 Ottobre 2015, con prot. N° 1739, il gabinetto sindacale del Comune di Campobasso mi inoltra la copia delle osservazioni del Segretario che, oltre che ad evidenziare tutti i dubbi di legittimità di un atto viziato nella sostanza, mettono in evidenza aspetti normativi che vanno in tutt’altra direzione rispetto agli indirizzi e alle questioni stabilite con l’atto giuntale. Nello specifico, le osservazioni del Dott. Di Cicco ribadiscono che: L’area di indirizzo e controllo viene collocata in posizione sovraordinata rispetto alle altre aree, andando in contrasto con la previsione regolamentare così come modificata dall’atto giuntale n° 256

del 16/12/2014 che viceversa colloca la nuova figura dirigenziale (Dott. Antonio IACOBUCCI) esterna nella struttura dell’Ente con funzioni e compiti alla stregua degli altri dirigenti. L’attività di controllo interno, ex art. 147 bis e ter del testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali (D. Lgl. 267/00) come modificato dal D.L. 174/12 convertito in Legge 213/12, è assicurata sotto la direzione del Segretario Generale; così come il controllo di gestione ai sensi dell’art. 6 del vigente regolamento per i controlli approvato dal C.C. con atto n° 3 del 05/02/13, è assicurato da apposita struttura che risponde al Segretario Generale. I predetti controlli sono strettamente correlati all’altra competenza attribuita per legge al Segretario in materia di prevenzione e corruzione (L. 190/12). Non trova giustificazione la previsione del visto di conformità al-

l’azione amministrativa agli indirizzi programmatici che viene data al dirigente Iacobucci, in quanto tale prerogativa spetta al Consiglio Comunale. Va fatto presente che tutte le osservazioni del Segretario Generale non sono state prese in considerazione da parte dell’Esecutivo Comunale. In data 16 Ottobre 2015, il Dott. Giuseppe DI CICCO annuncia al Consiglio Comunale della città di Campobasso di rimettere il suo mandato di Segretario Generale del Comune di Campobasso. Non solo!!! Attualmente l’Amministrazione Comunale del Capoluogo di regione è sprovvista di un Segretario Generale di nomina ufficiale e l’attuale Segretario facente funzione, essendo un dirigente di Area, non può “sovrintendere” la regolarità degli atti a favore dell’imparzialità da garantire sia all’organo giuntale che consiliare.

Anestesia, un corso specifico I giudici del Tar condannano il Comune di Macchia Valfortore al risarcimento del danno CAMPOBASSO. I sistemi sanitari moderni sono impegnati a governare l‘alta complessità derivante dai numerosi elementi umani e tecnologici che li compongono, orientando le attività verso standard di qualità in sintonia con le aspettative dei pazienti. Il miglioramento della qualità richiede necessariamente di porre attenzione ai temi della Sicurezza e di attuare misure di gestione del Rischio clinico. La chirurgia rappresenta inevitabilmente una delle attività a

maggior rischio clinico intrinseco. In passato, per minimizzarlo ci si è concentrati soprattutto sulla verifica preoperatoria dello stato fisico generale del paziente, modulando l’approccio operatorio successivo sulla base delle eventuali criticità rilevate. Tuttavia, non di rado, il buon esito di un intervento dipende anche da valutazioni e decisioni estemporanee che gli specialisti possono effettuare soltanto in fase operatoria, in un arco di tempo variabile, ma sempre relativa-

mente limitato. Per approfondire le caratteristiche di questo delicato processo decisionale e individuare possibili strategie per ottimizzarlo è stato organizzato dalla Fondazione “Giovanni Paolo II” il corso “Gestione del rischio clinico intraoperatorio: verso nuovi standard di riferimento” che si svolgerà oggi. Il corso, rivolto agli Anestesisti Rianimatori, tratta il tema, molto attuale, della sicurezza perioperatoria del paziente.

Cross Country della Piana dei Mulini Si è svolta nell’incantevole scenario di Piana dei Mulini-in agro di Colle d’Anchise la seconda edizione del Cross Country della Piana dei Mulini, manifestazione podistica checome da regolamento prevedeva gare giovanili ed una competitiva sulla distanza di 8km. Strepitoso piazzamento di Martina Meola, prima tra le Esordienti. E’terza tra le Cadette sua sorella Francesca Meola. Ed ora veniamo alla XXII^ tappa CorriMolise. Decimo assoluto e terzo per la sua categoria lo straordinario Piero Mignogna, che chiude la sua gara in 30.27.54. Ultima il tracciato in 39.44.46 Candida Pascale, crono che le vale il terzo gradino del podio delle Assolute. Un acquerello dalle tinte accese e vive quello che si perfeziona con cadenza assai frequente in casa Meola. Candida Pascale ha partecipato con assiduità al circuito CorriMolise eavendo rispettato con scrupolo e metodo le tabelle predisposte ad hoc dal suo coach - è salita sul podio delle assolute nella quasi totalità delle manifestazioni. Analogo discorso per le sue due figliole, che con grinta e sacrificio hanno affrontato gare su

pista, su strada e di cross, riportando sempre risultati lusinghieri. Raro esempio e per tale motivo da emulare il nucleo familiare appena menzionato nel quale c’è un’atmosfera serena che favorisce la sana competizione ed il rispetto dei valori sportivi e dove l’atletica leggera ha il giusto spazio e non inficia in nulla il profitto delle giovani Martina e Francesca.Ed ancora. E’ quinta tra le dodici donne in gara Stefania Di Lisa. Confermano grinta e talento Luca Santopuoli e Akim Antonicchio rispettivamente ventesimo e ventitreesimo. In gamba anche Paolo Di Leo ed Antonio Del Cinque. Ad incitare e sostenere i podisti lungo il percorso Angela Costantiello, presidente della Runners Termoli. Prima di archiviare l’evento il presidente del team citato in qualità di Fiduciario Tecnico Provinciale della locale federazione si è alternata con suo marito Filippo Cantore, consigliere FIDAL Molise e con gli altri membri della federatletica presenti in loco nella cerimonia delle premiazioni. Buono il piazzamento-poi- di Agostino Cipolla, M60, che giunge terzo per la

sua categoria al 1° Trail di Roccaraso (AQ). La gara sulla distanza di 20,500km ha visto l’avvio nel centro della cittadina abruzzese alle ore 10.00 di domenica 25 ottobre. E sempre in tale data, ma a Lubiana, Fortunato Niro ha stabilito il

suo Personal Best sulla mezza maratona. Un’ora 40 minuti e 02 secondi il tempo impiegato dal summenzionato atleta per coprire i 21,097km. Ed in conclusione 1.22.29 il tempo di Vincenzo Grassi alla XXI^ Stra-

Salerno, mezza maratona disputatasi in Campania nella mattinata del 25 ottobre 2015. Ed ora è iniziato il count-down per l’ultima tappa del circuito CorriMolise-prevista a Termoli (CB) il giorno 8 dicembre 2015.


Campobasso

7 30 ottobre 2015

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Sembra finita l’esperienza del pupillo dei tifosi con la blusa rossoblù

Todino-Cappellacci: è rottura L’ex capitano vuol cambiare aria. E ha forti mal di pancia anche il brasiliano Dimas di Gennaro Ventresca Todino si. Todino no. Capita di sfogliare la margherita. Quando il mister non ti vede. E ti preferisce sempre quelli che fanno parte della nuova infornata. Peccato. Perché il giovanotto col ciuffo poteva essere l’uomo in più. Invece, un po’ alla volta, è risultato l’uomo in meno. Sembra giunta al capolinea l’esperienza del ragazzo irpino nella nostra città. Da capitano-giocatoregoleador a panchinaro da minutaggio sempre più ridotto. Capace di irritare Roberto da Tortoreto quando dalla tribuna si alzavano cori al suo indirizzo. Non è il primo caso che il pupillo della tifoseria caschi in disgrazia. I più giovani non possono sapere che Valentin Angelillo che detiene ancora il record di gol in una sola sta-

gione (33), fu cacciato dall’Inter, per volere di Helenio Herrera che non tollerò la sua relazione con una ballerina da night. E poi ci fu l’altro Herrera, dicol’uraguagio Heriberto che alla Juve mise fuori squadra il principino Omar Sivori che fu ceduto al Napoli. E potrei andare avanti con altri eclatanti casi. Come quello di Guardiola che appena giunse al Barca cacciò l’idolo Ronaldinho e l’anno dopo fece acquistare e cedere Ibra. Ovviamente in queste pagine si parla di casi in miniatura. Ma, vuoi o non vuoi, Todino per noi è stato un ragazzo di casa. Uno a cui ancora vogliamo bene: le sue sortite, i dribbling, quei tiri capaci di curvare la momento giusto ci sono piaciuti. Giuseppe Todino “s’è stufo”, avrebbe debbo il ruspante Tonino di Pietro. E così ha preso cappello e ha detto:”Vado via”. Sono per la verità

ancora in atto operazioni di mediazione: Minadeo sta facendo il possibile per ricomporre i pezzi che sembrano però in frantumi. Peccato Intanto, i nostri sono fuori dalla Coppa. A Manfredonia, durante la coda dei rigori ha sbagliato quello decisivo Dimas, succede anche ai migliori. Ma anche con il brasiliano sembrano esserci problemi tecnici. Non è ormai un mistero che il sosia del Puma non sopporti di fare il “tredicesimo”. Si evince che alla riapertura del mercato possa cambiare blusa. Ora ci sono due trasferte per i lupi, domenica a Castelfidardo: la domenica dopo a Pesaro. Solo con sei punti in tasca si potrà pensare di annettere una vitale importanza alle tre gare che seguiranno: con Monticelli e Matelica in casa, inframmezzate dallo scomodo viaggio a Fano.

“ Cercasi Assessori…..e Sindaco” Il gruppo di Polo Civico al comune di Campobasso chiama in causa l’amministrazione CAMPOBASSO. “A volte è giusto e doveroso parlare anche dai “presenti”, con queste parole il consigliere Coralbo apre la sua nota di commento alle attività comunali di Campobasso. E’ giusto sottolineare, continua il consigliere di opposizione, che oggi la giunta Battista, ed oserei dire l’intero consiglio comunale di Campobasso, può registrare la sola azione politica dell’assessore Colagiovanni“. Lo sostiene il capogruppo di Polo civico al comune di Campobasso, Michele Coralbo. “Si può condividere o meno l’iniziativa politica dell’assessore al commercio, continua l’esponente di Polo Civico, ma

i fatti dimostrano ampiamente che se la città non avesse avuto il contributo politico del giovane assessore, ai quali vanno i miei più cari auguri per il compimento dei suoi quarant’anni, questa città non avrebbe annoverato nella sua iniziativa politica nessun accadimento ovvero nessun evento degno di nota. A voler essere ancora più puntuali, continua l’ing. Coralbo, la presenza in giunta dell’assessore al commercio a volte catalizza talmente l’attenzione tanto da mitigare i disastri politici del resto dell’esecutivo, che purtroppo non riesce a dare segni del suo operato e quei pochi segnali che arrivano evidenziano la totale catastrofe in termini di governance del territorio e di

risorse economiche sociali culturali ed intellettuali. Ormai a quasi un anno e mezzo dall’insediamento di questa giunta, chiude Coralbo, non ci sono quasi più margini di manovra per risvegliare impeti che dovrebbero segnare il cambio di passo per un buon governo della città. “Non ci resta che piangere” avrebbe detto qualcuno, nell’attesa che questa buia e lunga notte passi, magari con qualche momento di sollievo (vedi festa del cioccolato ed altro), che il buon Colagiovanni vorrà concederci.“

“Lettere d’amore a Campobasso” un racconto della città Tantissima gente alla presentazione del nuovo libro del collega Gennaro Ventresca CAMPOBASSO. Un plauso al collega Gennaro Ventresca per il suo ultimo libro: “Lettere d’amore a Campobasso”. Raccontano una storia, all’interno della quale ci sono tante storie avvenute in tempi diversi e in contesti diversi. Se la storia dà forma e dà senso, quale utilizzo migliore se ne può fare se non laddove c’è un concentrato di storie: la strada, il campo sportivo, la redazione di un giornale, la propria casa, i ricordi. E queste pillole di storia individuale entrano a far parte di una storia collettiva, di un progetto di ricerca analitica: nelle mani di Gennaro Ventresca, infatti, il racconto diventa uno strumento per la lettura e l’interpretazione della società campobassana, ma anche per entrare nei mondi che ci abitano, che visti esternamente

sembrano semplici e lineari, ma che da vicino si rivelano essere complessi ed articolati. Le loro storie si attorcigliano come fili di lana seguendo i quali si giunge ad un’altra storia, per fare un tuffo nel passato, nelle radici di un territorio, quello della città di Campobasso, con il racconto di realtà diverse e diversificate. Di un’umanità che ha dato un senso alla città capoluogo e che Gennaro ha saputo imprimere nei suoi tratti di racconto con abile, sapiente e arguta maestria. Un atto di amore verso la sua città: Campobasso, un punto fermo per conoscerne quelle tante figure che l’hanno animata e fatta vivere. Per ripercorrere un tratto di strada e conoscerne la storia. Con l’invito viscerale a lasciarsi trasportare dalle sensazioni.





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Isernia

30 ottobre 2015

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“Corruzione dilagante, pubblici servizi assoggettati” Un arresto e due pubblici ufficiali interdetti queste le misure adottate dal magistrato a Isernia IsernIa. Un “totale asservimento” del pubblico ufficiale alla volontà dell’imprenditore. Con queste parole il GIP presso il Tribunale di Isernia, Elena Quaranta, ha accolto parte delle richieste della Procura pentra, emettendo nei confronti di un imprenditore della zona, Giuseppe Favellato, e di due pubblici ufficiali, Roberto Bucci e Pasquale Carruolo, un provvedimento cautelare ed interdittivo per corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Alle prime luci dell’alba, i carabinieri del ROS di Campobasso e i colleghi del Comando provinciale di Isernia hanno eseguito la misura degli arresti domiciliari nei confronti del primo indagato, amministratore della ditta Edilmoviter di Fornelli (IS), e la sospensione dall’esercizio di qualunque pubblico ufficio e servizio, per dodici mesi, nei confronti delle altre due persone coinvolte. Tutto è partito da un’attività investigativa condotta dal ROS di Campobasso, su delega della Procura Campobassana. L’indagine, inizialmente, era volta ad accertare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici, in particolar modo quelli

inerenti allo smaltimento di rifiuti pericolosi. Le indagini, passate poi alla Procura di Isernia, hanno consentito di ricostruire due gravi episodi di corruzione. Sotto accusa, da un lato, una gara di appalto del valore di quasi 6 milioni di euro per l’aggiudicazione del trasporto pubblico locale, bandita dal Comune di Isernia nell’aprile del 2014 e aggiudicata da Favellato nel 2015, dall’altro l’affidamento diretto di lavori, da parte del consorzio industriale di Pozzilli, allo stesso imprenditore. A seguito di attività tecniche, inter-

cettazioni, accertamenti patrimoniali e bancari, i carabinieri del ROS di Campobasso, con il supporto tecnico del Reparto di Roma, hanno potuto ricostruire i fatti, presentando alla Procura un fascicolo molto articolato e complesso. Roberto Bucci, dirigente del Comune e Responsabile unico del procedimento, avrebbe, secondo gli inquirenti, modellato il disciplinare di gara in base alle esigenze della so-

cietà di movimento terra, con sede a Fornelli (IS). “Favellato – ha affermato il procuratore Paolo Albano, nel corso di una conferenza stampa in procura- con contatti diretti ha partecipato alla stesura del bando, programmando tutto e consigliandosi con il RUP”. A supporto di tale tesi, i requisiti previsti dal bando che favorivano la ditta della provincia di Isernia, che non opera nel trasporto urbano. Ad esempio punteggi maggiori venivano assegnati a ditte che impiantavano pensiline piuttosto che a quelle che possedevano autobus ecologici. Tra gli indagati, almeno una decina, risulterebbero esserci anche esponenti del mondo accademico, professori universitari che hanno fatto parte della Commissione di gara, indicati dallo stesso Favellato, per ottenere punteggi più alti. Secondo la Procura, Favellato avrebbe consegnato a Bucci persino una pen drive contenente il documento già redatto. Il tutto in cambio di somme di denaro. Per camuffare le tangenti, Bucci, allora presidente della Pro-

loco, avrebbe ricevuto versamenti per 4 mila euro, come donazione all’associazione, ma risulterebbero altri numerosi prelievi da conti correnti, intestati a familiari di Favellato, e destinati alla Proloco isernina. Stessa storia a Pozzilli, qui a finire nei guai è il dipendente del consorzio e responsabile della manutenzione degli impianti, Pasquale Carruolo. Anche in questo caso, il pubblico ufficiale avrebbe ricevuto somme di denaro per redigere false certificazioni dei presupposti di “somma urgenza”, un escamotage che avrebbe consentito di evitare il ricorso alle gare, procedendo per lavori inferiori ai 50 mila euro, all’affidamento diretto a favore della stessa ditta “amica” Edilmoviter. In questo caso, gli inquirenti hanno contestato versamenti per 31.500 euro a favore di Carruolo da parte dell’imprenditore molisano, sia attraverso bonifici su conti correnti riconducibili al dipendente del Consorzio, sia attraverso false fatture per lavori inesistenti, emesse dall’azienda di un familiare dell’impiegato di Pozzilli. Intanto le indagini continuano, ma dalla Procura non si sbottonano.

Isernia: Truffa, droga ed altri reati Nove persone finiscono nella rete dei Carabinieri. Sotto sequestro sostanze stupefacenti IsernIa. Nove sono state le persone finite nella rete tesa dai Carabinieri, impegnati nelle ultime ore in varie zone della provincia di Isernia, al fine di contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità. A Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione, hanno denunciato per truffa aggravata M.S. 55enne e M.M. 44enne, entrambi di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, i quali secondo quanto accertato dai Carabinieri, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, si spacciavano quali rappresentanti di un’associazione sportiva facendosi consegnare da alcuni cittadini, almeno in due circostanze, per l’or-

ganizzazione e la partecipazione ad una gara di pesca, la somma contante di duecentocinquanta euro. I militari scoprivano che oltre al fatto che la gara era inesistente, smascherando così i due truffatori, a carico di entrambi pendevano numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e la persona. Nel corso di controlli antidroga, eseguiti lungo le strade di collegamento tra il venafrano e i comuni dell’alto casertano, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato C.S., 30enne di Sesto Campano, G.S. 45enne di Pozzilli, A.N. 31enne e R.M. 35enne, entrambi di Ve-

nafro, i quali a seguito di rispettive perquisizioni eseguite nei loro confronti, venivano trovati in possesso di alcune dosi di hashish, eroina e cocaina. La droga è finita sotto sequestro mentre i quattro dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ora le indagini sono tese ad accertare dove i quattro si sono approvvigionati e a chi fossero destinate le dosi rinvenute. Infine a Sesto Campano, nell’ambito di un’attività antisciacallaggio predisposta dai militari della locale Stazione nei pressi delle abitazioni evacuate in località Taverna, colpita da una frana lo scorso 19 ot-

tobre, tre persone con a carico precedenti per furto, ricettazione, truffa ed altri reati contro il patrimonio, G.A. 40enne, C.N. 35enne e A.B. 33enne, tutti di Nola, in provincia di Napoli, sono state sorprese dai Carabinieri mentre si aggiravano tra le case disabitate proprio con l’intenzione di portare a compimento qualche azione criminosa. Per questo motivo il terzetto è stato fermato e accompagnato in caserma, dove nei loro confronti sono state avviate le procedure per l’applicazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno per la durata di tre anni.

Forestale: intensificati i controlli volti alla tutela dell’ambiente IsernIa – Prosegue l’attività operativa del Corpo forestale dello Stato per la tutela del ricco patrimonio ambientale e per il contrasto agli illeciti in danno al patrimonio faunistico e floristico della provincia di Isernia. Tra i controlli salienti, che hanno consentito di individuare un illecito penale, si segnalano quelli effettuati dal Comando stazione di Forlì del Sannio nell’ambito di servizi mirati di polizia venatoria. Una pattuglia di forestali, infatti, ha sorpreso nel territorio di Montenero Valcocchiara un 44enne originario di Villaricca (NA) intento a catturare car-

dellini mediante delle reti nonché con l’ausilio di richiami elettromagnetici e richiami vivi. Il trasgressore al momento della constatazione aveva già catturato più di una trentina di cardellini, riposti all’interno di gabbiette e che successivamente sono stati rimessi in libertà. L’uomo era privo di licenza di caccia e pertanto è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia per furto venatorio aggravato e maltrattamento di animali. Il materiale utilizzato per la cattura dei cardellini è stato sottoposto a sequestro penale e

messo a disposizione della magistratura. Sul fronte della polizia ittica i controlli hanno consentito a una pattuglia del Comando stazione di Colli a Volturno di accertare una violazione amministrativa a carico di due uomini residenti in Bojano (CB). I due, infatti, poiché esercitavano la pesca in periodo di chiusura nel territorio di Montaquila, sono stati sanzionati per un importo di poco superiore ai 200 € e hanno subito il sequestro del pescato e delle canne da pesca. Una pattuglia del Comando stazione di Iser-

nia, infine, ha sorpreso e sanzionato, nel territorio di Carpinone, quattro cercatori di funghi irregolari. Questi, infatti, sono stati trovati sprovvisti del tesserino di idoneità alla raccolta e di un capo di abbigliamento ad alta visibilità, obbligatorio se si esercita la raccolta in aree dove è consentita anche l’attività venatoria. Nei prossimi giorni i controlli della Forestale proseguiranno e consentiranno di prevenire e reprimere illeciti che comportano danni, talvolta irreversibili, alle varie componenti ambientali e al paesaggio.


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Termoli

30 ottobre 2015

“Momentive, grande realtà” Assindustria sottolinea la valenza dell’impresa chimica presente sul territorio TERMOLI. “Ancora una volta la Momentive, l’azienda chimica che opera nel Nucleo industriale di Termoli, ci ha inviato una testimonianza positiva nel rapportarsi al territorio molisano. Siamo orgogliosi di avere al nostro interno realtà industriali strutturate e attive come la Momentive e per questo le affianchiamo e le supportiamo nei progetti che hanno in cantiere di realizzare qui in regione. Oggi mi preme far conoscere al territorio la recente iniziativa di cui la Momentive è stata protagonista”. Lo ha sottolineato il Presidente di Confindustria Molise, Mauro Natale. L’azienda ha ospitato, giorni fa, circa 40 persone, tra ingegneri dell’Ordine di Campobasso e rappresentanti dei Vigili del Fuoco del

capoluogo per verificare sul campo il funzionamento dei sistemi antincendio di cui é provvista un’azienda caratterizzata a rischio rilevante. Gli ingegneri coinvolti nell’iniziativa sono in procinto di

conseguire il patentino per diventare tecnici specializzati nella prevenzione incendi. L’obiettivo dell’evento è stato mostrare agli ospiti i sistemi di gestione e dell’antincendio messi in atto dalla

Momentive a partire dagli anni 80’ fino ai giorni nostri. Dopo una sessione in aula, durante la quale i manager hanno presentato l’azienda, lo stabilimento e i sistemi di gestione della sicurezza, si è andati in campo

dove si sono svolte alcune simulazioni di funzionamento degli impianti sprinkler e di spegnimento a schiuma. Al termine della mattinata, tutti i presenti convenuti hanno espresso il loro apprezzamento per gli interventi, ma soprattutto per la visita svolta all’interno dello stabilimento e le simulazioni effettuate in campo. L’espressione più interessante è stata:”Non tutti i giorni ci capita di vedere impianti antincendio di questo tipo, solitamente siamo abituati a vedere delle Cinquecento, ma oggi abbiamo visto una Ferrari”. Tale evento rientra in un più ampio progetto aziendale di ‘aprire le porte alla comunità’ per dimostrare come la chimica impatta positivamente sulla vita di tutti giorni.

“EGAM, questo sconosciuto“ La denuncia di quanto accade a Campomarino è del consigliere Cordisco CAMPOMARINO. Con formale diffida notificata via PEC il 18 settembre 2015 al Sindaco di Campomarino ed al Presidente del Consiglio, la Regione Molise ha assegnato 30 giorni di tempo per procedere o meno all’adesione all’Ente di Governo dell’Ambito del Molise, per il riassetto del servizio idrico integrato. “Sindaco e maggioranza hanno fatto scadere i termini perentori assegnati (21 ottobre scorso) e – alla data odierna – il nostro Comune è passibile di commissariamento da parte del Presidente Frattura per inadempienza, esercitando i poteri sostitutivi e

con spese a carico dell’ente. In Commissione (20 ottobre) e Conferenza Capigruppo (22 ottobre), ho fatto presente più volte che si era fuori termine per adottare qualsivoglia provvedimento e che non vi è stata nessuna discussione su questo argomento delicato ed importante, trattandosi della gestione di un bene prezioso quale l’acqua (pubblica!). Inadempienza cronica, visti i primi 60 giorni assegnati e la proroga di altri 30 per esprimersi in Consiglio comunale. Una gestione pressapochista e politicamente insignificante e non incisiva, ma che

si ripercuote sui cittadini campomarinesi che, a questo punto, dovranno accettare le scelte regionali senza fiatare, senza conoscere a cosa si va incontro con il commissariamento su questa problematica. Ancora una volta assistiamo alla pochezza politica e scarsa preparazione di questa maggioranza, tanto che in commissione la parte politica non “parla”, non si esprime nel merito delle questioni, non discute di quanto c’è da fare per Campomarino… tutto tace, parlano i tecnici comunali che però, malgrado la loro buona volontà, non sono parte politica non dovrebbero toccare

a loro le scelte da intraprendere. Loro possono consigliare, preparare report sulle spese, predisporre indicatori ma non possono – e non devono – andare oltre. Ancora una volta, invece, questa Amministrazione mette in atto una soluzione pilatesca, decide di non decidere e questa la dice lunga sul volere fare il bene del paese. Fare politica il più delle volte significa prendere decisioni che al momento possono sembrare impopolari ma poi con il passare del tempo si rivelano vincenti, non prenderle affatto lascia invece senza parole e pensare che siano altri a decidere per te è umiliante”.

“Accoglienza, Bonefro c’è” Don Antonio Di Lalla si dice pronto ad ospitare una famiglia di immigrati BONEFRO. Il Papa invita all’accoglienza e il Molise risponde. Lo fa quasi anticipando i tempi attraverso l’azione di un parroco noto a queste attività e da sempre incline alle stesse, con le braccia, utilizzando un linguaggio proprio alla chiesa, protese verso gli ultimi. “Quella del Papa – ha affermato don Antonio Di Lalla, parroco di Bonefro – è stata una scelta felicissima e un dire non basta guardare è necessario intervenire”. La parrocchia, quindi, è pronta a rimboccarsi le maniche, da sempre “molto sensibile e accogliente nei confronti degli immigrati. Attualmente – ha continuato don Antonio – ce ne sono quattro

che abitano da me e poi vanno in cerca di lavoro in Puglia o al Nord”. E così, mentre si attende che la Caritas italiana dirami i regolamenti per l’accoglienza, dopo le parole di Papa Francesco d’inizio settembre e alle porte del Giubileo della Misercordia, a Bonefro c’è già all’opera la realtà virtuosa guidata da don Antonio Di Lalla che è pronta ad accogliere una famiglia. La disponibilità è stata data, “poi troveremo il modo anche di autotassarci con le famiglie disponibili ma è necessaria l’accoglienza prima di tutto. Io credo che il Molise sia un territorio molto solidale proprio perché noi abbiamo sperimentato la fame, la sofferenza,

l’emigrazione e quindi ci sentiamo aperti e accoglienti nei confronti degli altri anche senza mostrarlo”. Tenendo fede a quanto trapela dalla

Conferenza Episcopale italiana, presto le comunità parrocchiali nazionali potranno ospitare e dare una reale opportunità agli immigrati at-

traverso percorsi d’accoglienza quasi alternativi ai già noti centri presenti da oltre un anno sul territorio.


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Termoli

30 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Via Mar Mediterraneo, e la strada?” I residenti chiedono a gran voce l’intervento immediato del comune TERMOLI. “L’ideale sarebbe quello di fare l’asfalto ma anche un po’ di breccia per coprire le buche e le pozzanghere perché quando piove c’è tutto fango e poi lo so che è difficile amministrare un Comune ma qui ci sentiamo abbandonati. Ci dobbiamo arrangiare in tutto e per tutto anche quando portiamo a spasso i cani con le pile qui ci sono i bambini che scendono a giocare chiediamo qualche intervento”. Ad affermarlo è Michele, uno dei residenti di via Mar Mediterraneo, strada che secondo chi ha acquistato quegli appartamenti di ‘nuova generazione’ è abbandonata a se stessa. “Qui non va niente – gli fa eco Antonio – abbiamo bisogno di una strada di sicurezza per poter uscire nei casi in cui ci sono incendi come l’anno scorso quando non avevamo via di fuga. Abbiamo bisogno dell’intervento del Comune per la strada, i lampioni perché non c’è luce e abbiamo paura anche di uscire fuori casa perché qui passa di

sappiamo che pesci prendere”. La lamentela nasce dalla mancanza di una strada adeguata e dal fatto che non vi sarebbe alcuna illuminazione. Sulla questione abbiamo interrogato l’assessore comunale all’urbanistica Pino Gallo che ha affermato

tutto, tante persone che non sappiamo chi sono abbiamo avuto anche dei furti e la sera ci chiudiamo in casa per paura. La strada è comunale perché abbiamo anche i bidoni e paghiamo tutto ma il Comune ci ha abbandonato qui il Comune dice che per aprire la strada dobbiamo chiedere all’Anas e l’Anas rimanda al Comune e non

quanto l’amministrazione comunale si stia “occupando da tempo di via Mar Mediterraneo. Stiamo cercando di trovare una soluzione sia con l’Anas che con i proprietari delle aree su cui dovrebbe passare la strada io spero che nel giro di poco tempo riusciamo a trovare una soluzione. Stiamo valutando – ha continuato l’assessore – e abbiamo già avviato un discorso con l’Anas per quello che riguarda un eventuale accesso dalla Statale 16 anche a senso unico non è una situazione facile è un altro caso dell’Urbanistica termolese quella di non riuscire prima a realizzare le opere infrastrutturali e poi a costruire ce ne sono diversi torniamo sempre al caso di via Udine come simbolo di questo modo di agire noi ci stiamo attivando su tutti questi casi cercando di trovare soluzioni che non sono semplicissime da trovare. C’è un intreccio di situazioni tra strade di lottizzazione e strade di Prg su cui insistono anche proprietà private”.

Zuccherificio, tra vendita e mobilità Per lo stabilimento saccarifero non ci sembrano più esserci spazi di manovra TERMOLI. Incontro ieri dall’ora di pranzo al pomeriggio tra le rappresentanze sindacali dello Zuccherificio del Molise e i vertici di Spa ed Srl a Termoli. Istanza presentata lo scorso 13 ottobre. In discussione il nodo delle adesioni alla mobilità volontaria, che sarà sciolto entro la metà di novembre, questo l’auspicio espresso ieri sulla base degli impegni da ambo le parti. Ormai quasi in regime di conservazione, lo stabilimento saccarifero di Pantano Basso necessita ancora di lavori di manutenzione come lo svuotamento del silos e la pulizia

dello stesso, ma anche di dare continuità alla portineria. Ma non era l’unica situazione ieri in ballo, si è discusso anche del nono bando di vendita della Spa, che dovrebbe vedere la luce con le prime manifestazioni d’interesse entro il prossimo 24 novembre, ma c’è il rischio concreto che si vada verso l’ennesima fumata nera. Per il futuro la Curatela fallimentare non può rispondere in quanto non sa cosa accadrà il 24 novembre alla “scadenza del bando”, alla domanda dei rappresentanti dei lavoratoti su quale sarà il loro futuro a

livello lavorativo e se in qualche modo possano rimanere attaccati alla vendita, ha risposto che le sue competenze sono quelle di tutelare il patrimonio e di vendere per soddisfare i creditori, aggiunge però che il tutto è avvenuto anche grazie a operai e maestranze , quindi prende atto di ciò ed a fatto in modo di prolungare il fitto del ramo d’azienda al 31 gennaio. La problematica è questa, nel prolungare il fitto fino a gennaio non si risolve il problema in quanto c’è una clausola che dice che si può rescindere quando si vuole. Se il 24 novembre ci sarà

il compratore, il nuovo imprenditore il giorno dopo porta i libri i tribunale anche della Newco, in quanto la Srl ha 15 milioni e poco più di esposizione debitoria e il personale andrebbe alla Spa. Avendo usufruito degli ammortizzatori sociali nel 2012 col fitto del ramo d’azienda spetterebbe loro solo la mobilità. Infine, il non aver sottoscritto un accordo ieri per un eventuale ricollocamento determina giochi fatti in quanto colui che comprerebbe potrebbe decidere di impiegare chi volesse, senza vincolo alcuno.

“Un metanodotto tra Chieti e Larino?” L’interrogazione è stata presentata al Parlamento europeo dal deputato Cinque Stelle, Pedicini LARINO. Interrogazione alla Commissione europea del portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini sulla realizzazione del nuovo metanodotto Larino-Chieti, in relazione al rispetto delle norme comunitarie in tema di tutela ambientale e paesaggistica. L’esponente pentastellato ha chiesto alla Commissione di far sapere se le autorità italiane stanno rispettando la Direttiva Ue 42/2001/Ce e se, per poter dare le autorizzazioni per la realizzazione del metanodotto, andrebbe prima predisposta, in via preliminare, una procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). Dai documenti – viene spiegato nell’interrogazione – si evince che il metanodotto, dovendo avere una lunghezza di oltre 113 chilometri, non può essere definito un progetto

che interessa piccole aree a livello locale e quindi dovrebbe essere sottoposto alla Valutazione ambientale strategica (Vas) in base all’art. 2, lettera a), della Direttiva 42/2001/Ce, così come previsto per tutti i piani e i programmi che riguardano il settore energetico. Il progetto, che é attualmente in fase di procedura di Via regionale (Valutazione di impatto ambientale), è stato presentato sul sito della Regione Abruzzo il 23 dicembre 2014 dalla Società Gasdotti Italia S.p.A. Insieme al progetto, sono stati pubblicati lo Studio di impatto ambientale, la Sintesi non tecnica, lo Studio di incidenza e la Relazione paesaggistica. Il metanodotto prevede due allacciamenti, uno all’area di stoccaggio Cupello, autorizzata e in esercizio, e l’altro all’eventuale area di stoccaggio Sinarca.



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Opinioni Di Claudio de Luca LARINO. Le notizie cominciano ad avere un sapore di meglio, ma certamente non per merito dei Signori del vapore locale. Si spera almeno che costoro non abbiano a fiondarsi per collocare il loro “cappello” sulla sedia – diventata più comoda – dell’economia regionale che, sicuramente, per stare godendo di una timida ripresa, deve avere fruito dell’ausilio di ben altri Santi . In effetti le previsioni per il 2016 (di fonte “Unicredit”) parlano di un incremento del “pil” che porterebbe il Molise sulla strada di un progressivo miglioramento (sia pure con una dinamica di minor peso a fronte di quella nazionale). La cosa dovrebbe aiutare la ventesima regione ad uscire dalla situazione di difficoltà in cui ha versato per fin troppo tempo. Secondo l’Osservatorio del citato Istituto di credito, nel 2015, l’andamento del settore primario ha avuto un’accelerazione e l’industria è tornata a crescere mentre ha recuperato anche l’edilizia. Quest’ultimo settore, dal -19,9% del 2013 al -5,3% del 2014, è transitato ad un accattivante -1,6%. E’ cresciuto pure l’”export” mentre si registra persino un incremento dei consumi. Nel primo semestre l’erogato “Unicredit” alle “pmi” della regione è lievitato del 7% rispetto al 2014 (+ 9% i prestiti concessi ai privati). Quest’anno dovrebbe essere il valore aggiunto dell’industria a registrare la miglior ripresa (da -8% a +0,6%). Questi dati fanno intravedere i segni di una ripresina. Analizzando la composizione dell’”export” per settori, già nel 2014 c’era stata un’impennata per l’industria estrattiva, per i mezzi di trasporto, per i prodotti alimentari e per le vendite estere

di Pasquale Di Lena

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale quella del vino”. In pratica dal confronto di due gruppi di soggetti, sette sommelier, cioè esperti, e sette senza esperienza di tecniche degustative, è venuto fuori che vengono attivate aree diverse, nel caso del primo gruppo, più ampie. Il libro pensato da Benigna Mallebrein, giornalista tedesca in Italia, e illustrato da un grande artista, Michael Auth, è stato curato da un grande scienziato tedesco, Prof. Jürgen Mai, relatore al congresso mondiale sul cervello umano, che si è tenuto, nel 2002, a Roma presso la Fondazione Santa Lucia e che ha

30 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Per il Molise, una ripresa che tarderà ancora

(apparecchi elettrici, +13,4%; legno e prodotti in legno, carta e stampa, +6%; sostanze e prodotti chimici, +1,2%), mentre soffriva il comparto della gomma-plastica. Oggi appaiono cresciuti i flussi diretti verso il Nord Africa e gli scambi con Europa occidentale, USA e Repubblica ceca. Riferendosi al numero degli occupati in regione, l’Osservatorio “Unicredit” ha rivelato che, al +2,1% dell’anno scorso, è seguito un -0,2% nel 2015, essendo peggiorato il quadro occupazionale in edilizia

ed in agricoltura. Rallentata anche la crescita di addetti nei servizi (+2,1% quest’anno mentre nel 2014 la variazione era del +2,4%), mentre l’industria ha accelerato notevolmente (+16,2%). Per quanto riguarda le famiglie del Campobassano e dell’Isernino, i consumi hanno fatto registrare un +1,1% (+0,3% nel 2014) e, nel 2015, (da -1% del 2014 a +0,6% del 2015). La propensione al risparmio (ossia la quota di reddito disponibile accantonata dalle famiglie per il risparmio) scende di

poco e si attesta al 10,2%. A margine piace sottolineare le discrepanze tra redditi dichiarati e consumi nelle due province molisane. Un’analisi fondata su indicatori significativi confronta il reddito disponibile al tenore di vita ed ai consumi ricavando l’indice attraverso la media dei valori assunti dalle variabili standardizzate. Ne salta fuori un indice fattoriale di scostamento fra reddito e benessere che, nel caso di Isernia e di Campobasso, rivela: a) IS: reddito disponibile, 18mila euro; consumi alimentari “pro capite”, 2.500; consumo energia elettrica, 1.000; consumo benzina, 300; autovetture di cilindrata superiore a 2mila cc., 8; auto immatricolate per 1.000 ab., 37; variazione percentuale media degli ultimi anni dei depositi, 2; percentuale delle abitazioni di pregio, 11; indice fattoriale di scostamento tra reddito e benessere espresso, 0,3. B) CB, le medesime voci hanno fornito le seguenti cifre: 16mila; 3mila; 1.500; 260; 7; 33; 1,50; 0,20; 0,7. Ciò che balza all’occhio è che in alcune province italiane i redditi ed i livelli di benessere (consumi) vanno di pari passo, mentre in altre la capacità di consumare ed il tenore di vita sembrano decisamente superiori ed inferiori al livello di reddito disponibile. Per potere leggere, e comprendere, i dati basta tenere conto che – a scarti positivi – corrispondono realtà in cui il livello di benessere dei residenti è inferiore al reddito disponibile.

Riconoscere un buon vino

visto protagonista l’Enoteca italiana con i suoi grandi vini italiani Doc e Docg.Un libro fortunato, uscito in italiano e tedesco e, lo scorso anno – come mi ha subito informato il prof. Mai – anche in russo, che mi viene richiesto da molti ricercatori, soprattutto nel campo filosofico, di Università del mondo, ultima la prof.ssa Giorgia Cecchinato, insegnante di filosofia presso l’Università di Belo Horizonte in Brasile. Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo

con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamentale di quanti professano con grande passione quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti dell’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi mercati e, quindi, a nuovi consumatori soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agi-

sce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo. Una regola fondamentale, che i professionisti della degustazione e degli abbinamenti conoscono molto bene, è quella di un crescendo che fa divieto di tornare indietro nella sequenza dei piatti e dei vini, e questo per dare risalto al gusto, o meglio, al piacere del gusto. In pratica partire da un vino bianco per poi passare al rosato e al rosso; da un vino giovane a un vino invecchiato; da uno a bassa gradazione a uno a più alcolico. Non a caso, parlando di abbinamento, si dice “si sposa” molto bene con questo piatto, cioè esprime armonia nel senso che si lega bene ed esalta il gusto, senza soluzione di continuità, appunto in un crescendo di piacere, del cibo, del vino e della tavola.



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