Allora, votiamo bregantini

Page 1

tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 282 mercOledì 23 dicembre 2015 - diStribuziONe grAtuitA

www.lagazzettadelmolise.it

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Padre Ciro Benedettini

L'Oscar del giorno lo assegniamo a padre Ciro Benedettini. Il vice direttore della sala stampa del Vaticano andrà in pensione a breve. E' stato proprio a lui ad organizzare il viaggio del Papa in Molise ed a curarne ogni aspetto. Per questo motivo, in occasione della sua andata in pensione, riteniamo di dovergli assegnare l’Oscar perchè ha ritenuto di dovere seguire da vicino proprio la visita di PapaFrancesco nella nostra terra.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Alla maggioranza comunale

Il Tapiro alla maggioranza comunale di Campobasso. Il lupo perde il pelo non il vizio. Doppia caduta del numero legale del consiglio comunale convocato ieri e l’altro ieri. Se ne riparlerà il 28 e il 30 dicembre per le seconde convocazioni. Doppio naufragio della corazzata Battista dopo una breve esaltazione di compattezza granitica con la nomina in extremis di Durante alla presidenza del consiglio A dirla con Emilio Fede … che figura di …

Allora, votiamo Bregantini

Seduta del Consiglio regionale con il Vescovo di Campobasso che illustra i suoi sette punti programmatici alla spenta politica

Servizio a pagina 3 REGIONE

VIABILITA’

IL CASO

Nuove pale eoliche a San Martino in Pensilis, Portocannone e Campomarino

pagina 5

Recuperati i fondi e sparsi nei soliti piccoli interventi senza un’opera per il futuro

Dallo Svimez un Molise a morte lenta pagina 3

Per il tuo regalo di Natale Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio

Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso Per informazioni telefonare al 339.2733334

pagina 2


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 23 dicembre 2015

Riprogrammati sette milioni e 180 mila euro del Fondo sviluppo e coesione (Fsc) 2007/2013

Niente nuove strade, solo rattoppo delle vecchie Rinuncia al completamento, all’adeguamento e al miglioramento della statale 87 e alla viabilità a servizio delle aree urbane a maggiore densità abitativa in favore della viabilità provinciale e comunale danneggiata dagli eccezionali eventi atmosferici Col cuore in gola, e la penalizzazione dell’1,5 per cento degl’importi, la giunta regionale il 14 dicembre, su indicazione dell’assessore Nagni condivisa dal presidente Frattura, ha approvato la proposta di riprogrammazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, relativo al settennio 2007/2013, per complessivi tre milioni e180 mila euro, originariamente destinate al “Completamento, adeguamento e miglioramento della strada statale 87 - “Svincolo di Casacalenda Sud” - , inserito nell’Azione “Viabilità di convergenza regionale e interregionale” della linea di intervento Asse II del Piano attuativo regionale del Fondo sopra detto, in favore degli interventi urgenti di messa in sicurezza della viabilità provinciale e comunale danneggiata dagli eccezionali eventi atmosferici che hanno interessato il territorio regionale, nonché dell’articolazione in due sub interventi del “Piano sicurezza stradale” dell’importo di 4 milioni di euro, inserito nell’ambito dell’Azione “Viabilità a servizio delle aree urbane a maggiore densità abitativa”, della linea di intervento - Asse II del Par Fsc Molise 2007-2013, con la variazione del soggetto attuatore da Regione Molise ad Anas, per l’adeguamento e la messa in sicurezza delle fermate del trasporto pubblico locale (piazzole di sosta). La ben nota inettitudine regionale a rendere

produttivi i finanziamenti i stava per combinarla grossa. Solo altri 17 giorni alla data fatidica del 31 dicembre 2015 e i milioni di euro del Fsc 2007/2013 per il completamento, l’adeguamento e il miglioramento della statale 87 (svincolo di Cascalenda Sud), e i milioni della viabilità a servizio delle aree urbane a maggiore densità abitativa, sarebbero tornati al Cipe. Questi lavori non si faranno ugualmente, ma almeno i fondi per il momento sono salvi e destinati all’Anas per l’adeguamento e la messa in sicurezza delle fermate del trasporto pubblico locale (lavori di costruzione di 22 golfi di fermata lungo le strade statali del Molise), per una spesa complessiva di 4 milioni di

euro, e alla Provincia di Campobasso e alla Provincia d’Isernia per rimettere in sesto le rispettive strade provinciali per altri 3.180 mila euro. A questi importi, però, va detratto l’1,5 per cento come sanzione a carico della Regione per non aver utilizzato i finanziamenti nel corso del settennio di programmazione 2000/2013. Cosa importante è che l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (Ogv) per il complesso delle risorse assegnate deve realizzarsi entro il termine tassativo del 30 giugno 2016, decorso inutilmente tale termine, le risorse saranno definitivamente revocate e rientreranno nella disponibilità del Cipe. Il rischio è notevole, se resteranno l’ineffi-

cienza e l’incapacità ad operare degli amministratori e delle strutture regionali. A parere dell’assessore Nagni, i nuovi interventi proposti sono dotati di un livello di progettazione tale da consentire il conseguimento delle OGV entro il termine del 30 giugno 2016. Staremo a vedere. Naturalmente il danno procurato dalla sanzione dell’1,5 per cento, come tutta la miriade di danni economici e finanziari generati e determinati dall’inefficienza regionale, passerà in cavalleria: nessun responsabile, nessuno cui addebitare una colpa, una omissione, un ritardo, una inefficienza: l’Epifania dell’irresponsabilità. Il Molise è la quintessenza della disamministrazione, della distrazione,

della inadeguatezze a governare le proprie risorse e le proprie fortune. In materia di viabilità, rinunciando all’Autostrada Termoli/San Vittore, ha raggiunto vette vertiginose di stupidità condannando i molisani a subire il calvario dell’attraversamento di Venafro, e le insidie e i pericoli di quella tratta viaria. La riprogrammazione appena proposta rinuncia a sua volta al completamento, all’adeguamento e al miglioramento della statale 87 in favore della sistemazione delle fermate degli autobus; rinuncia a realizzare la viabilità necessaria alla mobilità e alla sicurezza del traffico nell’ambito delle aree urbane a maggiore densità abitativa, vale a dire Campobasso, Isernia, Termoli e i comuni che nella scala demografica seguono a ridosso, per mettere una pezza di asfalto, correggere una curva, rettificare un dosso sulle strade provinciali. Siamo la realtà delle piccole cose, senza coraggio per cambiare e guardare lontano. Una riprogrammazione strettamente legata ai problemi di respiro locale, con implicito interesse elettorale (si pensi ai 18 lotti di lavori sulle strade provinciali), per la sopravvivenza della classe politica, mentre altre regioni programmano infrastrutture e progetti avveniristici per essere in Europa e per competervi. Dardo

Questi gli interventi

Interventi urgenti per la riapertura al traffico della S.P. 56 “Galdina” in agro del comune di San Giovanni in Galdo, 100.000 euro; Lavori di risanamento del piano viabile della S.P. n. 69 “Sepinese”

S. Giuliano del Sannio - Quadrivio di Monteverde- , 100.000 euro; Lavori di risanamento sulla viabilità provinciale del gruppo stradale 7 di Casacalenda, 260.000 euro; Lavori di sistema-

zione di tratti vari della S.P. n. 15 – Tratto Trivento F.V. Trigno e della S.P. n. 41 – Tratto dalla rotatoria bivio di Bagnoli del Trigno al bivio di Pietracupa, 410.000 euro; Lavori di sistemazione del tratto viario della S.P. 39 “Centocelle” dal bivio della S.S. 212 S. Elia a Pianisi a Macchia Valfortore, 100.000 euro; Lavori di messa in sicurezza della S.P. 78 e delle bretelline di collegamento con le S.S. P.P. 78-63 in tratti saltuari, 150.000 euro; Lavori sulla S.P. 78 Montefalcone- Acquaviva Collecroce. Dissesto del ponte, 150.000 euro; Lavori sulla S.P. 77 – Contrada Penne – Confine di regione, 100.000 euro; Lavori di

consolidamento del tratto stradale in frana della S.P. n. 124 “Serramano” - Bivio S.P. n. 13 verso S.P. n. 124 agro di Montenero di Bisaccia, 150.000 euro; Lavori di messa in sicurezza della galleria “Fonte Valloni” in agro di Belmonte del Sannio, 200.000 euro; S.P. n. 87 “Montesangrina” – Tratto da S. Pietro Avellana a Masserie di Cristo – Interventi di rettifica, miglioramento e messa in sicurezza, 200.000 euro; Lavori di messa in sicurezza della S.P. n. 22 “Castelromano” nell’agro del comune di Isernia, 160.000 euro; Ripristino e messa in sicurezza della S.P. n. 23 “Salietto” , 70.000 euro; Lavori di completamento, messa in sicu-

rezza e sistemazione della strada S. Oto di collegamento del centro urbano con la strada Bifernina 1° lotto Comune di Castelbottaccio, 180.000 euro; Intervento di completamento e messa in sicurezza della strada comunale “Don Saverio” Comune di Petrella Tifernina, 250.000 euro; Ripristino viabilità comunale – C.da Quercia Piana – C.da Casale San Felice Comune di Trivento, 250.000 euro; Lavori di completamento collegamento Frosolone – Svincolo Madonna delle Piane, 200.000 euro (totale complessivo degli interventi 3.180.000 euro).


TAaglio lto

3 23 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Per la prima volta nella storia l’arcivescovo della Diocesi di Campobasso “celebra” un’intera seduta del consiglio regionale

Alle prossime elezioni vota Bregantini

E pure questa ci mancava. Seduta monotematica del consiglio regionale tenuta da mons. Bregantini, arcivescovo della diocesi di Campobasso-Bojano. Si badi non un saluto in occasione delle festività natalizie, cosa che comunque sarebbe stata quanto meno irrituale per chi, come noi, è fermo sostenitore della laicità delle istituzioni e fierissimo oppositore degli Stati confessionali, ma un’intera seduta del consiglio (pagata ai consiglieri sostanzialmente per assistervi) “celebrata” dall’arcivescovo. Con tanto di abbozzo di programma e paterni consigli sulla giusta disposizione d’animo del perfetto politico. I nostri stessi tempi ci minacciano. Tutto è confuso. La religione dovrebbe essere cosa intima e dell’anima, dovrebbe essere vissuta, nella piena libertà di culto, come esperienza salvifica per lo spirito di tutte quelle persone toccate dal dono della fede. Lo scontro di civiltà che (lo si voglia accettare oppure no) stiamo vivendo a livello globale, ne sta facendo, invece, un fattore di identità storico-culturale. Facendoci fare

L’intervento “di Luciano Scarpitti*

passi indietro sul percorso di laicizzazione che, a partire dall’Illuminismo, ha fatto dell’Europa ciò che è (era) diventata. Paradossi, riflussi culturali che dalla scala globale si declinano anche sul pianerottolo molisano. E così, per la prima volta nella storia della Regione, l’autorità spirituale amministra quella politica ed istituzionale, per un’intera seduta del consiglio regionale. E, a questo punto, facciamone una cronaca.

Analizziamo il programma dell’arcivescovo Bregantini. Sette i punti fondamentali: difesa dell’identità (appunto); cura delle periferie, sia geografiche che esistenziali; difesa della qualità della sanità; sviluppo dell’agricoltura; difesa della tipicità del territorio, delle sue produzioni e delle sue eccellenze; difesa dell’arte e della cultura delle chiese del Molise quale patrimonio regionale; regolamentazione dell`apertura dome-

nicale degli esercizi commerciali. Niente da dire, un bel programma; bello e pronto. Inutile girarci intorno, la Chiesa, a partire dalle altissime sfere fino ai parroci di campagna, ha sempre giocato un ruolo, a volte celato ma spesso anche apertamente schierato, nelle vicende politiche italiane, ma se è la prima volta che l’arcivescovo della Diocesi di Campobasso impegna l’intera seduta del massimo organo di rappresentanza delle istituzioni (regionali) un motivo ci sarà. Sarà pure un segno dei tempi. Qui non si parla di un incontro organizzato dalla Diocesi cui sono stati invitati politici ed amministratori. Qui siamo di fronte alla catechizzazione della classe politica nella sua stessa aula magna. Una roba del genere sarebbe stata impensabile anche quando la Democrazia Cristiana pontificava, egemone, sulle istituzioni nazionali e locali. La commistione tra autorità religiosa e politica, quando non la sua totale identificazione, è propria di quei Paesi, di quegli Stati che vengono definiti confessionali. Il lato buio della Luna delle istituzioni repubblicane per come

ce le hanno insegnate a scuola. Ovviamente siamo convinti che si sia trattato di un episodio ingenuo; non temiamo che, quantomeno a breve, ci trasformeremo in qualcosa di, neanche lontanamente, simile. Ma il fatto resta. E sottolinea, semmai, la debolezza di struttura e di consapevolezza di questa classe politica. Che scambia il rispetto per subalternità, che si fa dare lezione in casa propria e sommessamente ringrazia pure; che non ha nessuna considerazione e conoscenza della natura laica dell’istituzione politica o, se ce l’ha avuta, ieri se l’è messa sotto i piedi. Solo una classe politica (tutta, maggioranza ed opposizione) senza personalità e considerazione di sé e del suo ruolo poteva permettere una cosa del genere. Cosa che solo agli occhi di chi non vuol vedere nasconde la sua preoccupante verità. Del resto qualcuno molto, molto importante e che molti, molti problemi ebbe con le autorità religiose e politiche del suo tempo, un giorno ebbe a dire: “Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio.”

Nel Sud che muore, il Molise affoga lentamente

Continua a crescere il divario economico e sociale tra Sud e Nord Italia. Una forbice che invece di stringersi continua ad allargarsi, al netto dei vari annunci dei politici fatti ad ogni tornata elettorale”. Questa una delle affermazioni più imbarazzanti che si possono leggere nel rapporto annuale della SVIMEZ, l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, che ogni anno presenta il quadro della situazione nelle regioni meridionali in confronto con le regioni del centro-nord. “Un Paese diviso e diseguale – aggiunge la Svimez –dove il Sud è alla deriva e scivola sempre più nell’arretramento: nel 2014 per il settimo anno consecutivo il Pil del Mezzogiorno è risultato ancora negativo (-1,3%) e nello stesso tempo addirittura il 62% dei meridionali guadagna meno di 12mila euro annui contro soltanto il 28,5% del CentroNord”. “Nel 2014 - sottolinea la Svimez - i posti di lavoro in Italia sono cresciuti di 88.400 unità, tutti concentrati nel Centro-Nord (133mila). Il Sud, invece, ne ha persi altri 45mila. Ancora peggio se si osserva l’occupazione delle giovani donne under 34: a fronte di una media per il centro-Nord che arriva al 42,3% e di una europea del 51%, il Sud si ferma al 20,8%”. Analizzando i dati per regione notiamo le gravi difficoltà in cui si trovano Calabria, Puglia e Campania, che hanno la maggior parte degli indicatori addirittura inferiori alla media delle regioni meridionali, mentre Basilicata, Abruzzo e Molise, li hanno quasi tutti superiori alla media del meridione. Ad esempio il PIL per abitante del Molise è di 18.222 euro, mentre quello medio arriva solo a 16.976; quello più elevato è dell’Abruzzo (22.927,

ben 5mila euro più della media) e quello più basso è della Calabria (15.807). Il titolo di peggiore esportatore tocca proprio al Molise che negli ultimi anni ha avuto una forte riduzione dei già miseri valori: -6,1% nel 2012, -10,2% nel 2013, -9,7% nel 2014. L’aspetto più negativo creato dalla crisi economica si è manifestato nel lavoro: mentre il centro-nord ha avuto nel 2014 un tasso di occupazione pari a 63,3, il meridione ha raggiunto un valore di appena 41,8, suddiviso in 53,4 per l’occupazione maschile e 30,3 per quella femminile. Il Molise ha avuto un tasso di 48,5 (57,9 per i maschi e 38,9 per le femmine) a seguito di un leggerissimo aumento degli occupati di appena 1500 unità. La regione con il più elevato tasso di occupazione è stata l’Abruzzo, con un valore di 53,9;di contro, Sicilia, Campania e Calabria hanno avuto i valori più bassi (rispettivamente 39,0 - 39,2 - 39,3). All’opposto, la disoccupazione è risultata molto più elevata al Sud: a fronte di un tasso di disoccupazione di 9,4 per il centronord, il meridione ha avuto un valore più che doppio di 20,7 (19,1 maschi e 23,3 femmine). Il Molise si è attestato a 15,2 (15,1 maschi e 15,3 femmine) superiore al tasso dell’Abruzzo (12,6), ma inferiore a quello più alto raggiunto dalla Calabria (23,4). Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile d’età inferiore a 24 anni il tasso del cen-

tro-nord è stato di 35,5, mentre quello del meridione è stato di 55,9, ben 20 punti più elevato. Il Molise si è fermato a 49,3 mentre l’Abruzzo soltanto a 47,4 ed il peggiore è stato ancora quello della Calabria: 59,7. L’aspetto più preoccupante in questo campo dei dati della Svimezè che negli ultimi anni la disoccupazione giovanile è progressivamente aumentata su tutto il territorio nazionale, quindi sia al centro nord che nelle regioni meridionali. In Molise, ad esempio si è avuto un tasso di 41,9 nel 2012, di 48,9 nel 2013 e di 49.3 nel 2014. Cosa sarà dei nostri giovani in futuro? Teniamo presente che nelle regioni meridionali circa il 37 per cento dei giovani tra 15 e 34 anni non studia e non lavora. Questa percentuale in Molise scende al 30% mentre in Abruzzo è inferiore al 25%. Nello stesso tempo, però, è molto elevata la quota di emigranti in possesso di laurea: 33,4% di molisani e 33,9% di abruzzesi il che significa che le famiglie investono cifre consistenti i cui benefici andranno a favore di altri. Infine il Rapporto SVIMEZ ha studiato la po-

vertà relativa ed ha notato che la percentuale di famiglie povere si ferma appena al 5,3% nel centro-nord mentre arriva al 21,1% nel meridione; in Molise si arriva al 19,3% ed il valore più basso è dell’Abruzzo (12,7%) e quello più elevato è della Calabria (26,9%). In questo quadro generale continua a diminuire il numero delle nascite, che vede il Molise con un tasso di 7,0 Questo quadro è fortemente preoccupante: le regioni meridionali continuano ad essere preda di una crisi profondissima di cui non si vede la fine, ma la politica appare impegnata in altre “faccende” quindi non se ne accorge. Nel complesso il Molise, pur mostrando segni di peggioramento generale, per il momento regredisce ad un ritmo inferiore a quello delle altre regioni. In questo quadro generale i 12 paesi che componevano la Comunità Montana Alto Molise si caratterizzano con un ulteriore calo della popolazione residente che nei tre anni trascorsi dal censimento del 2011 è diminuita di 382 unità, cioè del 3,1%. Ulteriore preoccupazione generano i dati relativi al movimento naturale della popolazione, infatti il tasso medio di natalità di questi paesi è di 5,8, contro il valore regionale di 7,0, ed il tasso medio di mortalità arriva a 17,9, contro l’11,3 regionale. Insomma viene confermato l’inarrestabile spopolamento dell’Alto Molise, che denunciamo da molti anni, con la fuga dei giovani, e questo provoca l’invecchiamento della popolazione con ripercussioni inevitabili sulle nascite, in diminuzione, e sulle morti, in aumento. Ci sarebbe molto da lavorare, ma chi se ne preoccupa? *Presidente Associazione “Il Glicine” Carovilli


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 23 dicembre 2015

aContributi dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo ai cittadini extracomunitari Sono 4 i comuni molisani ammessi alla ripartizione delle risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo a cittadini extracomunitari adulti, famiglie, e minori non accompagnati. Sono Casacalenda, Boiano, Cerro al Volturno e Scapoli. Un quinto, Rionero Sannitico, risulta nella graduatoria dei comuni riammissibili. Il Molise è la regione maggiormente presente in quella che sembra essere la graduatoria nazionale della solidarietà. Sono le piccole comunità locali, comunque, ad essere maggiormente sensibili al problema della migrazione. In particolare, all’accoglienza dei minori non accompagnati. E bisogna tener conto che sebbene i comuni avranno un sostanziale contributo dal Fondo, di loro dovranno metterci più di qualcosa, a conferma che il sentimento di solidarietà si porta dietro anche un peso finanziario. Casacalenda s’è vista assegnare 8 minori non accompagnati, per i quali riceverà un contributo di 13,392 euro per il 2015 e di 158.112 euro per il 2016; Boiano, a sua volta,

Casacalenda, Boiano, Cerro al Volturno e Scapoli accoglieranno migranti minori non accompagnati

ospiterà 20 minori non accompagnati e il contributo sale considerevolmente: 33.480 per il 20125 e 395.280 per il 2016. In provincia d’Isernia sono Cerro al Volturno, con 8 posti assegnati e il contributo identico a quello di Casacalenda, e Scapoli, con 7 posti assegnati e un contributo di 11.718 euro per il 2015 e di 138.348 per il 2016, a essere presenti nell graduatoria nazionale. Questo piccolo spaccato di cronaca sullo scenario complicato dei migranti e delle loro vicissitudini, compensa solo in parte, in minima parte, l’immagine di decine di migranti adulti che per mesi hanno vissuto all’aperto, dormendo all’addiaccio, nell’area antistante la Casa degli Angeli a

Campobasso, luogo calpestato da Papa Francesco nella sua visita del 5 luglio 2014. Lo spettacolo

Ma non è una cosa seria

L’intervento

di Massimo Dalla Torre Abbiamo voluto titolare questa nuova “chiacchierata mattutina” prendendo in prestito il titolo di una commedia di Luigi Pirandello. Il quale, attraverso i titoli, e non solo, apriva prima al lettore e poi allo spettatore un mondo pieno di sfaccettature che lo resero famoso per la tematica dell’uno, nessuno e centomila, ma soprattutto delle maschere. Titolo perché le notizie che giungono dal mondo della politica sono talmente sconcertanti che non lasciano alcun margine di salvezza a chi non sa come arrivare a fine mese, mentre la casta vede, specialmente in questi giorni, levitare il conto con cifre che certamente non sono riservate a chi tranquillamente la mattina ha un solo “pensiero” ingannare la collettività. Un qualcosa che rac-

indecente, con il suo carico di “disumanità” non ha mosso alcuno intervento delle istituzioni

locali (Regione – Provincia - Comune) né quello della Prefettura, e tantomeno quello della Protezione Civile. Una stasi incomprensibile essendo, dobbiamo credere, i migrati all’addiaccio regolarmente registrati e ammessi a stare sul suolo italiano. In questo caso sul suolo del capoluogo del Molise. Ha dovuto provvedere la Croce Rossa (sezione di Campobasso) con due tende e servizi igienici mobili a porre fino allo sconcio e a dare un ricovero ai migranti. Il contrappunto a questo inqualificabile stato di cose, fortunatamente, lo forniscono Casacalenda, Boiano, Cerro al Volturno e Scapoli.

chiude un modo di agire, di operare, di vivere e non vivere contemporaneamente che il vate siciliano non avrebbe saputo raccontare nei suoi capolavori. Que-

sta è la spiegazione altro non c’è. Lo sappiamo che spesso e volentieri ricorriamo all’ermetismo e portiamo il lettore fuori strada, ma se si fa mente locale agli ac-

cadimenti che ci circondano, quello che scriviamo, appare chiaro. Chiarezza che serve a snocciolare un discorso che ci permette di capire se tutto quello che accade è frutto di una distonia dilagante o è la fase prodromica di una sindrome di cui i molisani vorrebbero essere colpiti. Un ermetismo di scelta, necessario perché, il malcostume sempre più dilagante di cui siamo nostro malgrado spettatori e vittime ci costringe a usare vie di fuga alternative altrimenti si soccombe. Malcostume che fa parte del DNA di una classe politica che incombe sempre di più e che, se le cose non cambieranno in fretta, schiaccerà quel poco di buono che ancora resiste. Una sorta di avanzata dell’incongruenza su cui si sviluppa e vegeta un mondo alieno. Una realtà che non permette assolutamente di

Acem, banca dati gratuita per le imprese associate CAMPOBASSO. Tra gli innumerevoli servizi offerti gratuitamente agli iscritti, anche per il 2016, l’ACEM ha rinnovato la convenzione inerente il servizio telematico che consente alle sole imprese associate di usufruire gratuitamente della banca dati degli appalti delle gare pubblicate sull’intero territorio nazionale, riguardanti tutte le categorie di opere gene-

rali o specializzate, tramite il sito internet dell’Associazione. Le imprese aderenti all’ACEM, attraverso il portale www.acem.molise.it, hanno la possibilità di entrare nell’area riservata ed accedere, di conseguenza, al servizio telematico e relativi allegati per consultare le gare d’appalto ogni giorno.

capire la ratio che lo alimenta. Cose che costringono ad assistere a una convulsa serie di accadimenti che si smentiscono a vicenda favorendo in questo modo una danza che non esitiamo a definire “macabra” in cui la legalità lascia spazio ai sotterfugi, agli intrighi che si confanno a chi imperterrito continua a “prendere per il naso” l’elettore, il cittadino, l’uomo della strada che s’illude, perché di un’illusione si tratta, che cè stato il cambiamento, senza sapere che i cambiamenti non sono né contemplati e tanto meno citati nel vocabolario della politica sempre più imperante sui nostri destini, sempre più deleteria per chi crede che è la panacea ai mali che affliggono questa società, specialmente quella molisana, purtroppo, costruita solo ed esclusivamente sulla mancanza di coerenza e di idee.


TAaglio lto

5 23 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lo scempio continua: ignorati i suggerimenti del professore De Santoli redattore del Piano energetico.

La Regione ha detto sì all’impianto di energia elettrica da fonte eolica della potenza nominale di 83,2 mega watt nei comuni di Campomarino, San Martino in Pensilis e Portocannone

I signori che governo il Molise “vendono” il suolo e il cielo del Molise al potere economico e alle altre forme di convinzione di cui sono in possesso i tycoon del vento nel nostro Paese Gli assessori Facciolla e Petraroia avevano proposto che in attesa della definizione del Piano energetico regionale, in fase di elaborazione da parte di Livio De Santoli, la Regione avrebbe applicato la massima attenzione nel valutare le richieste di nuovi impianti eolici, conscia del fatto che l’energia prodotta supera di gran lunga le necessità del Molise, per essere quindi venduta sul mercato nazionale per l’arricchimento dei tycoon del vento, utilizzando la terra e il cielo molisani. Promesse da marinaio quelle di Facciolla (che da sindaco di S. Martino in Pensilis ha dato ampio aggio alle pale eoliche di infestare il territorio da lui amministrato) e di Petraroia che, travestito da ambientalista, s’è procurato indebita popolarità in Campania quale difensore delle montagne matesine in agro di Morcone (a ridosso di Sepino), mentre nel Molise abitualmente chiude gli occhi, si tappa le orecchie e si cuce la bocca. Sarà come sarà, ma la giunta regionale del Molise, presenti Faciolla e Petraroia, mortificando se stessa, le affermazioni degli assessori, le proposte di moratoria in attesa del Piano energetico, strumento cardine di pianificazione territoriale, il 17 novembre scorso ha rilasciato il giudizio di compatibilità ambientale, comprensiva della valutazione di incidenza ambientale, relativo alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica della potenza nominale di 83,2 mega watt e relative opere di

L’intervento

connessione, nei comuni di Campomarino, San Martino in Pensilis e Portocannone, in Provincia di Campobasso. L’inter-

L’intervento

vento è stato proposto dalla società San Lorenzo srl, con sede legale in Piazza Giovanni Paolo II, a Torremaggiore (Foggia).

Salvano il Gargano e distruggono il paesaggio molisano, approfittando di amministratori regionali e locali che non si fanno scrupolo di niente, che massacrano il territorio, mutano e imbruttiscono il paesaggio, inquinano acusticamente l’ambiente, per essere incapaci di proteggere la terra in cui abitano e vivono, il diritto dei molisani a partecipare alla produzione di energie alternativa, ma in un quadro di necessità calibrate ed accertate, quali sono quelle che il professore De Santoli, nel corso degli step del Piano energetico, ha reso pubblici, con la convinzione che intorno al problema degli impianti eolici “selvaggi” possa nascere una coscienza popolare e la pubblica

amministrazione prendere provvedimenti adeguati al loro contenimento. Niente di tutto ciò. Il Piano energetico dicono sia stato depositato, ma non dicono dove e a chi, come è successo con il Piano paesistico affidato all’università del Molise e poi tolto dalla circolazione. I signori che governo il Molise, i Piani e le forme di regolamentazione, se possono (e purtroppo possono, in dispregio di leggi, regolamenti, norme scritte e non scritte) li ignorano, preferendo “vendere” il suolo e il cielo del Molise al potere economico e alle altre forme di convinzione di cui sono in possesso i tycoon del vento nel nostro Paese. Dardo

Uliano: “La Regione nemmeno ci sente” CAMPOBASSO. “Per la seconda volta dobbiamo registrare una grave mancanza nei nostri confronti – stigmatizza Umberto Uliano, Presidente dell’Ance Molise. Nonostante la nostra Associazione rappresenti il quadruplo delle imprese iscritte ad altre associazioni, non siamo stati convocati in 1^ Commissione regionale – come già accadde in occasione della discussione sul bilancio regionale - per discutere in merito al provvedimento che riguarda la possibilità per la FinMolise di erogare anticipazioni agli enti coinvolti nella realizzazione dei lavori inerenti alla ricostruzione postsisma”. “Un tema della massima

importanza – prosegue Uliano – che proprio noi come Ance Molise abbiamo più volte sollecitato, in particolare nell’incontro svoltosi in estate ad Ururi con il Presidente della Regione Frattura. In quella sede avevamo prospettato soluzioni concrete, dichiarando la piena disponibilità a predisporre, con il supporto del nostro qualificato ufficio legale, un testo “ad hoc”, che poi abbiamo effettivamente elaborato, e che, se recepito, avrebbe risolto il problema definitivamente, istituendo un fondo di garanzia per pagare le opere eseguite dalle imprese edili. “Esprimiamo la nostra ferma protesta al Presidente della 1^ Commissione regionale. Abbiamo la sen-

sazione che più si vuole collaborare avanzando proposte fattive che risolverebbero i tanti gravi problemi in cui si dibattono le imprese edili della regione, più, invece, si scelgono soluzioni “di comodo”. “Sono tante le questioni sollevate e sulle quali abbiamo elaborato idee e documenti, anche normativi, precisi e puntuali; tra questi, solo per fare degli esempi: 1) lo stanziamento di una parte del P.I.L. regionale per i lavori pubblici allo scopo di far ripartire il mercato potendo contare su risorse certe da programmare nel tempo; 2) una direttiva regionale sulle procedure di appalto semplificate; 3) le modifiche alla legge regionale sul Piano Casa

Acqua bene pubblico, una lezione di partecipazione “Successo, sabato scorso, per l’incontro su Acqua, Egam e il ruolo dei piccoli comuni. La sala comunale di Roccavivara era piena: in più l’appuntamento era visibile anche in diretta streaming, registrando altri cinquanta accessi”. Lo sostengono i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle. “Finalmente il tema dell’acqua pubblica sta acquistando la giusta rilevanza anche in Molise, seppure sulla spinta di preoccupanti risvolti che rischiano di minare le fondamenta di quello che è un diritto. Il MoVimento 5 stelle com-

batte ogni giorno per un’acqua pubblica nelle istituzioni e tra i cittadini, negli incontri, nei dibattiti, davanti a sindaci e associazioni. Per questo la nostra ‘agenda Egam’ è sempre piena. Per ora abbiamo ottenuto una chiara vittoria in Consiglio regionale e abbiamo suggerito una “delibera consiliare per la modifica dello statuto comunale” inviata a tutti i Comuni molisani, ma abbiamo anche ascoltato i cittadini: prima Campobasso e Bojano, ora Roccavivara, ma andremo avanti. Siamo sempre più certi degli obiettivi: acqua bene

comune e diritto universale; ciclo integrato dell’acqua pubblico, partecipato, sostenibile e solidale; legge di riordino del settore; regime di compensazione per i Comuni che ora pagano di meno e per quelli virtuosi; costi gestionali minimi per la struttura dell’Ente di governo; gestione del sistema idrico integrato affidata a un soggetto interamente pubblico. Sarà importante che i Comuni all’interno dell’Ente, siano informati sui meccanismi di affidamento del servizio idrico, perché la gestione non vada ai privati, nella maggior

parte dei casi legati alle multinazionali del settore. Per questo bisogna lavorare sullo statuto dell’Egam e fissare al suo interno vincoli precisi, a tutela dei cittadini. Siamo convinti che la politica debba operare programmando, pianificando e valutando obiettivi, fini raggiungibili sui quali investire, senza trincerarsi dietro imposizioni improvvise, calate dall’alto senza preavvisi. Per fortuna i cittadini chiedono a gran voce di conoscere, partecipare: anche in Molise le coscienze iniziano a risvegliarsi!


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

23 dicembre 2015

Le promesse di Natale di sergio genovese La città ben rappresentata da luci e arredi finalmente di pregio, si appresta, ansiosa, a festeggiare il Natale da paese equatoriale e non da centro della dorsale appeninica. Poveri bambini che con gli occhi al cielo implorano Giove Pluvio per far cadere qualche fiocco di neve invece che raggi di sole primaverili. In mezzo al dissesto ci si è messa anche la meteorologia. Ma tant’è! Per una scivolosa tradizione tutti gli uomini e tutte le donne che si devono far perdonare i peccati, tengo doverosamente fuori la purezza dei bambini, a Natale si affidano al vaticinio madre. Lo fanno soprattutto quelli che si sono affermati dentro dinamiche di vita grigie, piene di incoerenze e dense di doppi e tripli giochismi. Questa nutrita rappresentanza di persone è quella più disposta a battersi il petto ma è anche quella più veloce a cadere nelle recidive. E diciamocelo con onestà, questa iconografia non riguarda solo i componenti della casta oramai sotto il tiro facile di chiunque ma rappresenta il larga

parte tutti noi. Nel nostro piccolo, gestendo piccoli spazi, ognuno si dedica al peggio lasciando al meglio la retorica del buonismo fulminante di questi giorni. Quanti auguri non sinceri e quante promesse che non saranno rispettate. Non l’orgoglio di dire una cosa e farla ma la su-

blimazione di un accordo di scena sapendo in partenza di tradirlo. Non è filosofia spicciola o perbenismo di ritorno, è la rappresentazione endemica della cifra che la nostra vita legge in regime di diuturnità. Ho letto e condiviso che se c’era una cosa che dava poesia al Natale erano i bigliettini

di auguri che si scrivevano con le proprie mani ed erano diversi da destinatario a destinatario. Effettivamente c’era una introspezione più intensa nella pratica che ora si è appiattita con tutte le occasioni che ci fornisce la tecnologia per renderla, a mio parere, insincera. Aggiungiamo storture a

storture poiché i messaggi saranno identici per il nostro amico del cuore e per il nostro capo ufficio. Tanto vale non farli. E allora se si volesse prendere spunto da questo racconto apocalittico che fare? E’ difficile darsi una risposta ma è facile individuare un itinerario. Mai parlare al futuro, Mai rincorrere i bilanci di previsione, ma affidarsi solo ed esclusivamente ai consuntivi e darne, solo dopo, lettura. Si dovrebbe pertanto rivoluzionare il concetto e il principio di promessa. Senza dubbio uno scenario copernicano ma affideremmo alle nostre giornate, non solo quelle di Natale, il nostro migliore battito del cuore. Se parlassimo e cantassimo alla festa di Gesù con questa poesia e con questa sensibilità, potremmo, senza essere troppo ambiziosi, aprirci uno spazio più largo dentro al degrado in cui siamo finiti , per ridimensionarlo. Allora proviamo a non fare promesse ! Facciamoci raccontare dalle storie a consuntivo, sarebbe un Natale, finalmente diverso.

Hashish, fermato un extracomunitario Il giovane è stato fermato dai finanzieri alla stazione di Campobasso CAMPOBASSO. Baschi Verdi in azione nel Capoluogo. Con l’ausilio di unità cinofile, i Finanzieri hanno intercettato e bloccato presso la stazione ferroviaria un giovane extracomunitario proveniente da Napoli, sorpreso con circa 50 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish. L’uomo è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria di Campobasso ai sensi dell’articolo 73 del D.P.R. 309/90 e lo stupefacente sottoposto a sequestro.

La passione per la musica Una scuola per la rinascita della banda “Città di Campobasso” CAMPOBASSO. La passione per la musica, una scuola di preparazione, la voglia di fare rinascere la banda musicale città di Campobasso, tutto questo ha portato l’Associazione ad organizzare, domenica scorsa, una serata presso la chiesa di san Pietro nel capoluogo. E’ stata, anche, la prima volta e la prima occasione perchè i giovani dell’associazione

parrocchiale, che si stanno già cimentando con la musica, hanno avuto l’opportunità di suonare insieme dinanzi a tanta gente. I posti, infatti, erano tutti gremiti. Il programma ha visto l’esecuzione di una serie di canti natalizi ai quali sono seguiti pezzi di musica lirica e moderna. Ad affiancare gli orchestrali, un tenore e un soprano. A

LUTTO E’ morta a Campobasso nell’affetto dei propri cari la gentildonna Corinna Mariani Mattarocchia, nativa di Campolieto. Donna Corinna si è spenta all’età di 102 anni, vita lunga e serena con un passato che la vede protagonista in Venezuela per molti anni. Ultima discendente della famiglia Mattarocchia, dal carattere algido e altero, come l’educazione di un tempo prevedeva, donna dalla forte fibra e dal cuore impetuoso.

dirigere la splendida esibizione, il maestro Pasquale Aiezza che nel recente passato aveva già diretto la banda città di Campobasso. Rimasta, poi, nell’ombra a causa dell’insensibilità della politica rispetto alla musica. Proprio questo concerto, ha riattivato in molti la voglia di far rinascere il complesso bandistico

che ha avuto una storia e una tradizione a Campobasso. Mai, però, accompagnati da interventi a sostegno e supporto da parte degli amministratori. Così, questa volta, si vuole partire dal basso per la preparazione dei giovani attraverso specifici corsi di base. Una vera e propria scuola per banda e orchestra che

è operativa nelle sale della chiesa di San Pietro a Campobasso e che, così sperano gli animatori, possa dare vita ad una nuova banda musicale. A guidare la nuova compagine, Sonia Galante, contattabile al 388.0918363, Alessandro Capuano 339.1518754 e Giuseppe Muccillo 339.5412964.


Campobasso

7 23 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Bilancio della prima parte del campionato dei nostri ragazzi

Quarto posto, certo che si può

Ripetere il piazzamento dello scorso campionato non sarebbe male vista la deficitaria partenza di Gennaro Ventresca “Ama il tuo caos” ha sentenziato Albert Espinosa nel suo fortunatissimo romanzo che va sotto il titolo “Braccialetti azzurri”, dove ci consiglia di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, senza pensare ai doveri e alle regole che ci hanno insegnato. Un po’ quello che suggerisce Paolo Sorrentino nel film “La giovinezza”. Desidera e non invecchierai mai. Bella aspirazione, ma nella realtà come si fa? Guardando la storia vera di Espinosa che ha messo su carta la sua struggente storia di malato di tumore, capisci che sui libri non ci sono solo parole, ma anche fatti veri. Tempo fa, nel corso della mia trasmissione domenicale a Molise Tv, ho mandato in onda una clip

perdutamente commovente: un tifoso danese, malato terminale, prima di morire ha voluto vedere l’ultima partita della sua squadra del cuore. I dirigenti del club, con rara sensibilità, gli hanno concesso di dare addirittura il calcio d’avvio alla storica partita. Con la faccia scavata dalla sofferenza e col berrettino di lana per coprire i segni della chemio, con la moglie da una parte e la figlia dall’altra, il coraggioso tifoso è riuscito persino ad accennare un pallido sorriso mentre il pubblico, col groppo alla gola gli ha tributato un interminabile applauso. Quella sfida, nella civilissima Danimarca, è passata alla storia e certamente sarà incancellabile nella memoria collettiva. Certo, non sarà così per quelli che erano al Lancellotta di Isernia, dome-

nica, per assistere al derby, giocato male dalle due squadre, anche per colpa del vento, fattore sottaciuto dai media e dagli stessi protagonisti della contesa. Che si sono dimenticati di mettere in evidenza anche l’inadeguatezza del prato, pieno di buche e di dispettosi ciuffi d’erba. “Ama il tuo caos” ci dice Espinosa che ci invita a seguire solo i nostri desideri. Col nostro caos, in fondo, ci viviamo tutti i giorni, accettando tutto ciò che la vita ci offre. Ci siamo arresi da sempre alle cattive amministrazioni pubbliche, alle ruberie dei politici, dei dirigenti, dei funzionari e anche di semplici comprimari. Non ci fa più specie vedere le auto parcheggiate anche in terza fila, non ci sfiora il più piccolo segno di reazione se ve-

diamo gettare dal finestrino il box delle sigarette appena fumate, né ci indigniamo se il bimbo, finito di mangiare il trancio di pizza, benchè alla mano della mamma, getta la carta unta per terra. Nè ci ribelliamo all’abbaiare del cane del vicino che ci disturba anche nelle ore destinate al riposo. Ci limitiamo a fare bla bla bla per il posto di lavoro perduto, all’azienda sorta con tutti soldi pubblici che si sbriciola, allarghiamo impotenti le braccia per i figli che si avviano con stucchevole ritardo al lavoro, quasi sempre sottopagato. Tutto questo lo sopportiamo. Mentre non tolleriamo che la nostra squadra sbagli la campagna acquisti, che il nostro portiere faccia una colossale papera e la

nostra punta di riferimento manchi tre gol che avremmo segnato anche noi. A tutto c’è un rimedio, tranne che nel mondo dei calci d’angolo. L’altro giorno, a commento alla partita, sono stato sin troppo tollerante con i nostri ragazzi e ho previsto per i rossoblù un conclusivo quanto onorevole quarto posto. Ero convinto che un pizzico di ottimismo avrebbe fatto bene all’ambiente. Invece mi sono accorto che la maggior parte degli intervenuti nella conversazione virtuale su FB si sono mostrati delusi. Confermando che il mondo dei calci d’angolo è un settore a sè stante. Ove in molti vi pattinano, nella speranza di rifarsi delle brutture e dei soprusi che si accumulano in altri settori.

Babbo Natale arriva nella scuola materna “Cep Nord” e porta dolci e regali a tutti i bambini CAMPOBASSO. E’ stata una mattinata all’insegna dei doni e dell’allegria quella che i piccoli della scuola materna ‘Cep Nord‘ hanno trascorso ieri in compagnia di babbo natale e delle loro maestre. Tutto é stato organizzato alla perfezione grazie alle insegnanti: Lucia; Angela; Concetta; Francesca; Rossana e Maria Rosaria per le classi materne e le bravissime e dolcissime Cinzia e Maria Antonietta della sezione primavera anche con il prezioso contributo della collaboratrice scolastica: la signora Antonella. I piccoli hanno trascorso una giornata davvero particolare; Babbo Natale é arrivato alle 10 e 30 del mattino portando doni a tutti e rispondendo alle domande dei bambini che sono stati i veri protagonisti intonando canti natalizi e recitando simpatiche poesie. Ad esibirsi per primi sono stati gli alunni della classe materna e subito dopo é stata la volta dei bimbi della primavera: Andrea; Gianmario; i due Stefano e Noemi. Un appuntamento che ha riscosso un enorme successo e durante il quale i

seguito le indicazioni delle loro maestre e cantato, ballato e recitato. Prima nell’atrio dell’edificio, dove é stato allestito un grazioso presepio, poi divisi per gruppi nella varie classi hanno scattato la tradizionale foto di gruppo con babbo natale. Davvero bravi! Brava anche la dirigente scolastica Agata Antonelli sempre attenta alle esigenze dei suoi piccoli alunni e sensibile a iniziative di questo tipo.

bambini entusiasti e felici si sono trasformati anche in tanti piccoli modelli sorridendo al flash delle macchinette fotografie e delle telecamere. Abbigliati con i loro bellissimi cappellini natalizi hanno

I ragazzi della “Castellana “ si ritrovano dopo quasi 50 anni L’amicizia non ha tempo e prezzo. Eccoli di nuovo insieme come ogni anno per rivivere nel ricordo e raccontarsi le loro storie e vicende vissute insieme.. negli anni ruggenti... non contano gli anni trascorsi, altrimenti si sentirebbero ragazzi... troppo giovani. L’iniziativa intrapresa ha visto Barone Francesco, Bontiempo Fernando, Cerone Alessandro, Cipullo Giovanni, Cocca Cosimino, Colagrossi Giovanni, D’Alessandro Siro, Di Stefano Mario, Nazzareno Antonio, Paolucci Antonio, Zarrilli Gino, Ziccardi Gennarino coinvolti come ogni anno con lo scopo di riunire tutti i compagni che facevano parte di una squadra di calcio che rappresentava in quel periodo una determinata zona della città (san Paolo e via del Castello). Hanno vissuto periodi belli, felici e spensierati, cercando di superare difficoltà che si presentavano applicando il motto “uno per tutti... tutti per uno “. Anche allora, c’erano le piccole liti o invidia, ma era fatto tutto in modo controllato e anche se non si usava chieder scusa verbalmente, lo si faceva capire con gesti o azioni che

ti facevano dimenticare la piccola e triste offesa che ti veniva fatta .... il tutto terminava con una manata sulla spalla. Un pregio molto importante di qui tempi e che era anche il “motore” che ci accumunava tutti, era la grande solidarietà e amicizia,

che si può definire “amicizia fraterna”, che si instaurava tra noi. Purtroppo questi valori di rispetto ed aiuto del prossimo, ai nostri giorni, si sono un pò persi; ma per fortuna noi abbiamo avuto dei genitori che ce li hanno trasmessi, ed il nostro compito è di fare altrettanto con i nostri figli e nipoti. La dimostrazione di questo rispetto verso quello , che siamo stati....... (allora classificati delinquenti oggi ragazzi vivaci) è da dove siamo nati.... è nella nostra presenza in questa cena annuale. La cena incontro è terminata recandoci tutti nei luoghi della nostra infanzia ( via del Castello, via Ziccardi, i monti, san Paolo ) portandoci dietro anche i giochi di allora (mazz e piuz, frezz, circhie e carrozz e naturalmente non poteva mancare u pallon )





11

Isernia

23 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Moda impresa è una sfida al futuro” Il presidente della Provincia di Isernia, Coia, sulla nuova attività aziendale a Pettoranello PETTORANELLO DEL MOLISE. Il Presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia sulla presentazione nell’area industriale di Miranda dell’azienda Moda Impresa. “Oggi si corona un sogno. Siamo in presenza – ha affermato Coia – di un progetto innovativo e per certi versi rivoluzionario per il Molise, portato avanti da 18 ex dipendenti della ex Ittierre che trovandosi in regime di mobilità hanno investito i

propri risparmi mettendo a disposizione il proprio know how sviluppato in oltre 20 anni di esperienza, diventando così imprenditori di se stessi. Un’azienda con un business plan sostenibile, portata avanti con entusiasmo da un giovane manager Romolo D’Orazio con esperienza acquisita nel settore della moda come la Ittierre e in altre importanti aziende del settore, che ha raccolto con entusiasmo l’idea da

parte del presidente della Camera di Commercio di Isernia Pasqualino Piersimoni di ideare un corso formativo che fungesse da incubatore per le idee di start up che venivano fuori dal corso stesso. Sono stato sempre a fianco dei lavoratori ex Ittierre e mi ritengo un loro amico. Ricreare un distretto del tessile è motivo di forte soddisfazione. Come Provincia abbiamo dato di recente una mano al progetto “Diamoci una mano”

e a breve nascerà in quest’area industriale di Miranda un’altra grossa realtà la “Calugi” che darà posto ad altre persone. Dunque si sta muovendo qualcosa di concreto attorno a quest’area industriale che è una di quelle realtà che rientra nell’area di crisi. Ci sono, dunque, le condizioni per lavorare e avere i giusti incentivi. Da parte delle istituzioni – ha proseguito Coia nel suo intervento – avrete tutto l’appoggio. Siamo

dalla parte di chi vuole fare rete, fare quadrato attorno a progetti sani. Ho notato il vostro entusiasmo genuino di far parte di un distretto tessile con le giuste esperienze accumulate in questi anni di lavoro in Ittierre. C’era bisogno di un’iniezione di entusiasmo. E voi oggi l’avete data a tutti noi presenti in sala. E’ il più bel regalo in termini di fiducia che oggi avete dato al Molise intero”

“Quella galleria va riaperta” Gli studenti pendolari dell’alto Molise tornano sulla questione dell’infrastruttura di Belmonte del Sannio BELMONTE DEL SANNIO. Lettera denuncia degli studenti pendolari provenienti da Belmonte del Sannio e dai paesi limitrofi. Non è necessario avere grandi conoscenze politiche o tecniche per osservare che il danno presente nella galleria consiste in semplice crollo di crosta superficiale di calcestruzzo, dovuto semplicemente alla mancata manutenzione della volta del traforo. Pertanto se non c’è volontà di fare controlli ordinari adeguati, bisogna poi attivarsi prontamente quando, di conseguenza, saranno necessari degli sforzi straordinari, come nel caso della tanto prolungata chiusura della galleria in questione. Infatti si deve notare come questo non solo influisce sulla vita dei giovani (sia nel raggiungimento del polo scolastico sia nella volontà di restare in queste zone che potranno sopravvivere solo grazie alle nuove generazioni), ma anche sulla vita di pendolari, per lo più anziani, che de-

vono giornalmente raggiungere l’Ospedale in Agnone e sulle regolari attività turistiche di cui i nostri paesi hanno sempre avuto bisogno. Nonostante tutti, politici compresi (quindi, a quanto pare, non solo noi ragazzi…), siano consapevoli di queste notevoli perdite culturali ed economiche, sembra quasi che da sei mesi a questa parte, in Regione si “dilettino” a fornirci false speranze… Infatti, in aggiunta alla

lieve gravità del danno, non potevano che esserci i tempi burocratici: come saranno in grado di gestire questa situazione quando arriverà effettivamente l’inverno? Come tutti i pendolari, intendiamo fare pressione affinché capiscano il vero senso della nostra protesta: vogliono permettere che si passi ancora per quella “mulattiera” o prendere al più presto la decisione migliore di rendere transitabile almeno una corsia all’interno della galleria?

Ora, solo dopo che noi (ragazzi) ci siamo interessati veramente alla situazione, altri cittadini hanno fatto sentire la propria voce, finché non sono arrivati anche inviati del programma Striscia La Notizia: nell’intervista a riguardo era stato dichiarato che, tempo un mese avrebbero avuto inizio i lavori. Per questo ci auguriamo che venga fatto davvero qualcosa al più presto; in caso contrario possiamo assicurare che la nostra, allora, non sarà più semplice protesta ma proposta, a testimonianza di un’autentica “cittadinanza attiva”. Sarà attivata da noi stessi una raccolta fondi come sfida per un inizio immediato dei lavori: da buoni cittadini non ci tireremo indietro. Preghiamo, dunque, coloro che sono più in alto di noi, di “scendere” nelle nostre umili realtà e toccare con mano come queste aree debbano essere agevolate anziché essere sommerse nel mare della burocrazia.

Pronto il cartellone del “Natale Capracottese“ Tantissime le iniziative favorite anche dalla neve sulle piste di Monte Capraro CAPRACOTTA. Anche quest’anno ricco di iniziative per allietare tutti colori che sceglieranno la nostra località per trascorrere in montagna le vacanze natalizie. Ci saranno momenti dedicati alla cultura, altri che consolideranno il ritorno alle tradizioni. Il 26 dicembre ci sarà, infatti, il raduno in Piazza Falconi vestiti con il tipico cappotto a ruota, il tabarro. Con degustazione di dolci, caldarroste, vin brulè e prodotti a base di ortica e di rosa canina Altri momenti saranno dedicati ad eventi musicali con interessanti concerti ed un importante appuntamento è fissato per il giorno 2 gennaio del nuovo anno quando si ricorderanno momenti molti significativi dei giorni di EXPO 2015 con la riproposizione di una sintesi degli eventi tenutisi a Milano nel mese di agosto con l’organizzazione del Sistema Turistico Locale Alto Molise e Mainarde. Evento voluto ed organizzato dall’S.T.L. che vedrà la partecipazione di diverse am-

ministrazioni comunali aderenti al Sistema Turistico Locale. Un importante appuntamento sportivo è fissato per il giorno 29 dicembre, con la prima gara regionale di sci di fondo. Mentre per gli appassionati della montagna nel pomeriggio del 31 dicembre si ripeterà la tradizionale fiaccolata di Monte

Campo a chiusura dell’anno 2015. Altra fiaccolata si terrà lungo le piste di discesa di Monte Capraro organizzata dai maestri di sci alpino. Per i più piccoli, oltre a momenti di animazione, saranno riproposte le tradizioni di Babbo Natale e della Befana. Per festeggiare l’arrivo del

nuovo anno si può prenotare il veglione di fine anno presso le strutture ricettive locali, mentre è possibile degustare ogni giorno prodotti della nostra migliore gastronomia e della nostra produzione agro alimentare. C’è né per tutti i gusti. Intanto le piste da sci conti-

nuano ad essere perfettamente innevate, sia quelle di Monte Capraro per gli amanti dello sci alpino, e sia quelle di Prato Gentile per gli amanti dello sci di fondo. Chi preferisce “passeggiare“ sulla neve, può farlo ciaspolando percorrendo sentieri e tragitti che consentono di ammirare panorami incantevoli.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

23 dicembre 2015

Finanza, ambiente e controlli sulla sicurezza dei prodotti

Sequestri e denunce in Basso Molise. Attività coordinata dal Comando Provinciale di Campobasso TERMOLI. Un’area di oltre 1000 metri quadri, destinata a discarica abusiva, è stata sequestrata dai Finanzieri della Compagnia adriatica in località Lungomare nord del Comune di Termoli. Accatastati alla rinfusa, scarti di lavorazione edile, plastica e materiali ferrosi. Una segnalazione di reato è stata inoltrata

alla competente A.G. di Larino per le violazioni contemplate dal D.Lgs. 152/2006, in materia di abbandono incontrollato di rifiuti. L’attività di inserisce nell’ambito di un più ampio ed articolato piano d’intervento predisposto dal Comando Provinciale G. di F. di Campobasso in tema di intensificazione dei

servizi di prevenzione e controllo del territorio nell’intera Provincia. Nell’ambito della medesima operazione, la Compagnia di Termoli ha sottoposto a sequestro circa 7000 articoli fuorilegge (prodotti per la casa, per la cura della persona ed accessori in genere) presso tre attività commerciali operanti in

due comuni bassomolisani. Le violazioni riscontrate, sono riconducibili al D. Lgs. 206/2005 (Codice del Consumo) ed alla Legge 791/77 (sicurezza materiale elettrico e marcatura CE), con particolare riferimento alle indicazioni in lingua italiana, alle informazioni minime relative al produttore, alla presenza di sostanze potenzialmente dan-

nose per l’uomo o per l’ambiente e, più in generale, alle “avvertenze d’uso”. Le attività di prevenzione e controllo proseguiranno senza soluzione di continuità nell’intera circoscrizione operativa, sotto il costante coordinamento del Comando Provinciale di Campobasso.

Disabilità e integrazione con lo sport La partita di pallacanestro in carrozzina per parlare di temi assai attuali PETACCIATO. Al Palasabetta per l’incontro di Basket in carrozzina tra la squadra molisana e quella campana del Battipaglia i nostri alfieri si sono potuti fregiare del tifo assordante di quasi un centinaio di tifosi speciali che fanno parte del gruppo di ragazzi profughi ospiti delle strutture di Petacciato. A portarli a Termoli è stato il professor Arnaldo Franceschini, assessore allo Sport del comune di Petacciato che ha raccontato così l’esperienza: “Davvero un bel momento. A Petacciato il problema dell’immigrazione è molto sentito; abbiamo due strutture ospitanti quindi due associazioni che ne accolgono circa una settantina presso il centro Le Dune e un centinaio presso Il Colle per una somma pari a circa 200 immigrati. È un tema sentito quello della loro presenza, perché per la nostra comunità gli scambi sia di tipo culturale che sociale sono sempre più frequenti. Non da ultimo, da circa un mese insieme a pochi altri comuni del Molise, con una intesa tra comune, prefettura e associazione, abbiamo realizzato un progetto di coinvolgimento degli immigrati delle Dune che prestano in maniera volontaria alcuni servizi sociali a Petacciato. È chiaro che noi siamo riconoscenti e oltre ad ascoltare le loro problematiche e storie, che ci coinvolgono emotivamente e che ce li fanno considerare come una risorsa e non certo un problema, abbiamo organizzato diverse attività quali la possibilità di farli allenare sul nostro campo, il Marchesi Battiloro, e abbiamo scoperto anche dei ragazzi che sono davvero bravi a giocare al calcio e

che potrebbero dare una grossa mano alle squadre locali. Nel frattempo, cerchiamo di far fare a loro delle esperienze belle e gioiose dove si possono divertire; ad esempio abbiamo disputato un incontro di calcio tra loro e una squadra cittadina che milita nel campionato di Promozione”. Lo stesso Franceschini ha voluto fortemente l’iniziativa al Palasabetta, forte dell’amicizia che lo lega a Giorgio Brandimarte: “Sì, lui poi è stato anche un mio giocatore lo ricordo con particolare affetto e adesso faccio una battuta: mi sembra che sia più bravo a giocare a Basket che a calcio (ride di gusto)”. Arnaldo, rapporti tra le vostre strutture di Petacciato e

quella di Termoli esistono? “È una cosa di cui se ne può discutere e parlare e organizzare qualcosa insieme; sicuramente ai ragazzi queste situazioni fanno enormemente piacere viverle, come potete anche vedere loro sprizzano entusiasmo contagioso ed ogni opportunità, ogni ambiente nuovo che conoscono o toccano con mano, è motivo di gioia e divertimento per loro è vita anche perché loro vengono da circostanze così drammatiche dove la parola libertà è un optional. Questi ragazzi si portano dietro delle cicatrici indelebili, dietro di loro ci sono storie davvero drammatiche che davvero ascoltandoli ti fanno accapponare la pelle per cui noi siamo veramente lieti di poter dare tutto questo senso di disponibilità”. Allora, per chiudere Arnaldo, possiamo dire e sottoscrivere che quello che voi con la vostra opera fate è comunque un bel messaggio di speranza futura? “Sicuramente, questo è il nostro intento ed è l’intento non solo dell’amministrazione comunale, ma dell’intera cittadinanza e, infatti, quasi tutte le associazioni di volontariato a Petacciato cominciano ad avere un rapporto quasi quotidiano con questi ragazzi”.

Alla “Campolieti” la magia del Natale Nell’ambito delle manifestazioni scolastiche per la celebrazione della santa festività TERMOLI. Nell’ambito delle manifestazioni scolastiche inerenti alle festività Natalizie non poteva certo mancare in questa l’evento preparato con scrupolosità e dovizia di particolari della Scuola primaria paritaria “Campolieti” che con la sua ormai collaudata Corale, diretta dal maestro Tiziano Albanese, allieta sempre più genitori e pubblico. L’evento “Concerto di Natale” ha avuto la sua location nell’ampio spazio offerto dalla chiesa di San Timoteo il quale, affollatissimo da genitori, nonni, zii e altri ancora, ha visto ciascuno gustarsi le performance canore dei piccoli cantori. Dopo il discorso di saluto della Coordinatrice Didattica Antonella Direlli, le parole e la musica sono andate ad appannaggio dei coristi della corale Natalizia che, ricordiamo, è un cardine della proposta educativa della scuola

primaria Campolieti; quest’anno, a differenza delle volte scorse quando il concerto di Natale era aperto solo ai familiari dei coristi, approfittando anche del maggiore spazio a disposizione offerto dalla

chiesa San Timoteo, è stato deciso di attuare un’apertura a tutti coloro che volevano semplicemente assistere al recital e non necessariamente familiari e così per oltre un’ora si sono potute

ascoltare con la musica di Tecla Marcovicchio al Pianoforte, Loredana Vaccaro al Clarinetto e Antonio Varanese al Violino con la direzione del maestro Albanese.

I canti, a una e due voci, sono stati tratti dal repertorio tradizionale mondiale natalizia cominciare dal famosissimo White Christmas (Bianco Natale), Tura Lura, Nanita Nana, Go tell it on the mountain, Nòel Nòel, In notte placida, Felice Navidad e tante altre, senza naturalmente dimenticare quella di Johnn Lennon e Yoko Ono ormai diventata un inno mondiale “Happy Xmas”. Oltre al coro dei bambini più piccoli c’è stata anche l’esibizione dell’orchestra della scuola formata da alunni delle IV, V e Prima media che hanno suonato il brano “Deck the halls” e la simpatica We wish you a merry Christmas. Alla fine, la meritata standing ovation in una serata dalle mille emozioni natalizie e non solo per un concerto di Natale a dir poco “magico”.


13

Termoli

23 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Tassa dei rifiuti quasi triplicata” La situazione è cambiata da un anno all’altro TERMOLI. Siamo in prossimità del santo Natale, la festa più bella dell’anno, ed il clima che si dovrebbe respirare dovrebbe essere quello della gioia, del divertimento e della spensieratezza, di acquisti e regali natalizi da fare ai propri cari e gli amici, i negozi specializzati dovrebbero pullulare di acquirenti dalla mattina alla sera. Tuttavia, ci chiama un commerciante di via De Gasperi a Termoli e ci parla a cuore aperto a nome anche dei suoi colleghi della vera e propria esplosione della tassa rifiuti per le attività. “Nel mio caso, avendo un locale di 76 mq, rispetto allo scorso

anno abbiamo avuto un aumento di circa 520 euro in più rispetto a quello che abbiamo pagato lo scorso anno quindi siamo passati nel giro di un anno da 300 euro alla bellezza di 820 euro, a questi ci dobbiamo già aggiungere 1300 e rotti euro di Imu che paghiamo sul locale, per cui dobbiamo versare 2.100 euro di gabelle. A questo punto se la situazione va avanti in questo modo non ci rimane che una soluzione, chiudere le serrande e portare le chiavi al sindaco cosi le potrà gestire assieme alla sua amministrazione le attività commerciali termolesi. In questi giorni

apprendiamo dai giornali e televisioni che la nostra amministrazione è in procinto di creare progetti faraonici, tunnel, parcheggi interrati, arredi urbani e quant’altro, la domanda a questo punto, visto che per fare tutte queste opere progettate ci vogliono tanti soldi, e non certo noccioline,nasce spontanea tutti questi soldi che servono per costruire queste opere faraoniche dove li prenderanno, per caso aumentando le tasse a noi cittadini come sta accadendo. Invece di trovare delle soluzioni per far tornare a rifiorire le attività commerciali, qui tendono al contrario, a dar loro il colpo di

grazia, davvero non si può più andare avanti in questo modo”. “Noi di ricette miracolose non ne abbiamo – prosegue l’esercente – dovrebbero essere loro che sono teste pensanti, a trovarne di soluzioni che non siano solo tassare, tassare, tassare, magari agevolando la cittadinanza e le attività commerciali, giusto come ha detto lei se proprio non si riesce a diminuirle, ma almeno non aumentarle. Risparmiare nelle cose non essenziali e vitali, senza naturalmente penalizzare i servizi socialmente utili ecco che questo potrebbe essere già una buona soluzione e questo è riferito

anche di rimando al governo nazionale perché le loro decisioni poi si ripercuotono per forza di cose sui comuni e che a loro volta come si vede si rifanno sui cittadini, questa è una situazione ormai che non si può tollerare, più mi dica lei come possiamo pensare a festeggiare il Natale in queste condizioni”. Questo, come abbiamo detto è lo sfogo di un commerciante che parla anche per conto di colleghi ai quali dice anche “Che davanti a situazioni del genere la categoria tutta dovrebbe essere un po’ più unità e far sentire la voce della protesta più alta che mai”.

“Una bruttura i nuovi lampioni” I cittadini di Termoli contestano le scelte fatte per l’illuminazione di Corso Nazionale TERMOLI. “Se i lampioni dovessero essere questi anche lungo Corso Nazionale siamo messi proprio male”. Dopo le ‘prove tecniche’ lungo Corso Nazionale, cominciano a spuntare anche in Piazza Monumento i primi pali della pubblica illuminazione che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale dovrebbe dare un ‘volto nuovo’ alla piazza centrale di Termoli dopo i lavori di restyling che hanno interessato il centro cittadino. Lampioni che ricordano tanto la Londra dell’800, per quello stile vagamente retro’ e il colore decisamente ‘antracite’. Una ‘novità’ che pare non essere piaciuta più di tanto ai cittadini termolesi che ieri si sono fermati ad osservare le operazioni di ‘messa in posa’ di un

paio di pali davanti alla scuola Principe di Piemonte. I commenti che hanno accompagnato l’installazione, però, non sono certo stati i migliori. Tra lo stile e il colore decisamente ‘triste’, più di qualcuno ha commentato che “se dovevano essere questi è meglio non averli avuti proprio”. E c’è anche chi non ha potuto fare a meno di notare che, per trattarsi di una nuova riqualificazione della piazza centrale di Termoli, quei pali dell’illuminazione sono decisamente ‘già visti’. “Si sono usati in tante altre città ma almeno 10 anni fa”, commenta qualche termolese ‘giramondo’. Un giudizio decisamente negativo che va ad unirsi a quello non altrettanto bello associato alle luminarie natalizie e agli addobbi.

32° presepe vivente: Torna l’appuntamento E’ una delle rappresentazioni più suggestive d’Italia MONTENERO DI BISACCIA. Torna puntuale anche quest’anno il tradizionale appuntamento con il Presepe Vivente di Montenero di Bisaccia, rappresentato nel suggestivo scenario delle Grotte Arenarie. L’evento, curato dall’Associazione di promozione turistica “Pro-Loco Frentana”, è patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Montenero di Bisaccia. Il calendario prevede per la notte del 24 dicembre, a partire dalla mezzanotte, la rappresentazione della sola scena della Natività; il 26 e 27 dicembre 2015 e il 2 e 3 gennaio 2016 si potranno visitare tutte le scene del Presepe dalle ore 17 alle ore 20, mentre il 6 gennaio alle 14,30 partirà il corteo dei Magi con i cammelli da Piazza Giovanni XXIII°; l’accesso all’area del Presepe, dopo l’ingresso dei Magi, sarà aperto dalle ore 17 alle 20. L’evento del 3 gennaio sarà caratterizzato inoltre da una gra-

dita novità; a vestire i panni della Regina Mariamne II alla corte di re Erode, ci sarà l’attrice Roberta Scardola, interprete della “Carlotta” nella fiction televisiva “I Cesaroni”. “È con vero orgoglio che rivolgo l’invito a visitare la trentaduesima edizione del nostro Presepe

Vivente - ha dichiarato il sindaco Nicola Travaglini - ringraziando fin da ora tutti coloro che sceglieranno di recarsi presso la suggestiva location delle grotte arenarie, risalenti al 10.000 A.C. Grazie alla passione e alla dedizione di centinaia di volontari aderenti alle associazioni locali,

i quali ogni anno si mettono a disposizione di questa comunità per dare vita ad un evento straordinario e unico nel suo genere, è possibile rievocare perfettamente lo scenario della Natività del Cristo, venuto alla luce in un ambiente molto umile; alle scene della Palestina di duemila

anni fa, sono poi accostate quelle della vita tradizionale dei contadini del nostro paese, al fine di offrire ai visitatori uno spaccato reale della storia di questo territorio. Vi aspettiamo quindi a Montenero di Bisaccia, per vivere appieno lo spirito del Natale e della nascita di Gesù”.



15

Opinioni

23 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca Un vero e proprio esercito di ex-parlamentari e di ex-consiglieri regionali “vive bene” con il cosiddetto vitalizio. Senza rendersene conto, i contribuenti sostengono quasi 5.500 persone (tra cui più di 3mila amministratori locali, più di 1.400 ex-deputati e quasi 900 ex-senatori). Solo nel 2014, questa “Casta senza cadrèga” è stata resa destinataria di 406 milioni, di cui 170 erogati dalle Regioni e 236 dai due rami del Parlamento. Quando la cronaca s’è occupata di questo fenomeno, la gente ne è rimasta scandalizzata. Ma il colpo di spugna non c’è stato e l’istituto del vitalizio è tuttora vivo e vegeto. Solo taluni Consigli l’hanno cancellato, ma naturalmente non a chi già lo perpecisce in base alle vecchie regole. In Molise prospera una “Casta” che vive con dovizia, in molti casi senza avere mai avuto né arte né parte, solo per essersi attergata comodamente su di una cadrèga pubblica. A 60 anni, un consigliere, con una sola legislatura alle spalle, incassa ben oltre 2.000 euro al mese; quasi 3.500 per due; poco più di 4.500 per tre. All’addio c’era stato il “PREMIO di reinserimento” (5 mensilità, oltre 50mila euro). L’ammontare della pensione-”fac simile” fa sborsare alla Tesoreria regionale la bellezza di 300mila euro ogni mese che – per ciascun anno – transitano ad oltre 3 milioni e mezzo. L’Emilia-Romagna le ha abrogate, ma i consiglieri le hanno cancellate solo per i loro successori, preservandole per sé. La conseguenza è stato un bilancio oberato da 5 milioni per 160 soggetti già a libro paga a cui se ne aggiungerà un’altra quarantina che ha appena concluso la legislatura. La Toscana, nel 2014, aveva in bilancio 4,6 milioni che fanno quasi il paio con quanto l’Ente spende per i consiglieri in

di 32 milioni, eliminando gli assegni. Il Lazio abbatte tutti, considerato che, nel 2015, devolverà, ai suoi “ex” 16 milioni dopo una sforbiciata di 3 che comunque non muta il quadro complessivo dello sperpero. La Lombardia ha deciso un taglio del 10% dei vitalizi; ma, nel bilancio, figura un’uscita di 7,1 milioni per i vecchi inquilini del “Pirellone”. Diciamolo chiaramente: chi fa politica è giusto che venga remunerato, ma qui si tratta di privilegi che si riverberano nel tempo. Nel recente passato i Presidenti delle Regioni si sono incontrati ed hanno approvato un o.d.g. con l’allineamento dell’età pensionabile a 65 anni (per un solo mandato). Chi ne abbia maturati di più otterrà il vitalizio a 60 anni, ma con una serie di detrazioni. Sarà applicato un prelievo a chi lo percepisce già (dal 6 % al 15 % per gli assegni che superano i 6mila ). L’abbattimento salirà al 40 % per chi percepisca pure l’assegno da parlamentare. Naturalmente in periferia si agitano, annunciano ricorsi e lanciano “j’accuse” ai colleghi parlamentari, visto che Cossutta ha un vitalizio di 6.939 euro, Bertinotti di 4.987, Martelli di 4,992, Prodi di 3.022, Di Pietro di 3.992 e la pornostar radicale Ilona Staller di circa 2mila.

L’insopportabile peso dei vitalizi carica (6,7). Per di più il vitalizio compete pure oltre la morte degli ex-consiglieri, e la reversibilità passa agli eredi. E’ previsto pure che questi politici possano farsi anticipare l’INDENNITÀ di fine mandato; e sono una ventina coloro che si sono fatti versare il Tfr. Il Piemonte prevede una decurtazione del 40% del vitalizio nel caso di cumulo con altre indennità; e, nel 2015, i 199 “ex” percepi-

ranno 8 milioni con un risparmio, per la Regione di appena 740 mila euro. In Sardegna la Regione non voleva rendere pubbliche le generalità dei percettori; ma, alla fine, ha dovuto cedere e si è scoperto così che i 317 fortunati hanno introitato lo scorso anno 15,8 milioni. In media si tratta di 50mila euro l’anno per ogni vitalizio, seppure questa Regione abbia avviato un taglio dei costi con una riduzione

I molisani e il benessere passato di Claudio De Luca Dopo alcuni dati Istat i Molisani si chiedono se possano fronteggiare le esigenze della vita in tutta tranquillità dopo che si era radicata un’immagine di benessere originata da chi affolla le spiagge, frequenta gli alberghi e pratica le discoteche. Poiché la situazione non appariva tragica, se non per i giovani senza lavoro, costretti ad emigrare, c’era l’ottimista ed il pessimista; ma la realtà è che tutti tirano a campare, riuscendo a vivere decentemente. I corregionali hanno sempre tribolato, però l’economia “domestica” ha sempre tenuto.Secondo l’Istat, un Italiano su 4 rischierebbe di finire in povertà. L’Istituto lo ha ribadito in una analisi da cui emerge una conclusione: la Penisola sarebbe scivolata, sia pure lentamente, nelle secche del “disagio”, ma ora comparirebbe all’orizzonte un barlume. Per tale nuovo ottimismo di fondo gli esperti rilevano che, ove ci si fosse soffermati contestualizzando, storicizzando e comparando i vecchi dati, già i vecchi numeri avrebbero dovuto disporre ad una diversa connota-

zione. Perciò va “considerato” il pensiero di chi si mantiene ottimista, seppure una gran parte di Molisani (quelli i cui redditi sono ben noti per derivare quasi totalmente dai trasferimenti pensionistici), è diventata più “povera”. Il qualificativo, rapportato ai giovani senza reddito o alla generazione 1.000 euro, diventa relativo.Però le sinecure risultano

più elevate rispetto alla media italiana ed europea. Insomma la discesa verso un più accentuato disagio economico sarebbe solo presunta. Tendenza analoga si riscontra per un altro indicatore: quello della popolazione, in famiglie a rischio di povertà o di esclusione. Il dato italiano è di poco superiore a quello medio; e, analizzando, i

singoli numeri risulterebbero meno sensazionali quando posti a confronto con quelli delle Nazioni consorelle. Secondo l’Istat, un elevato valore, associato ad uno ridotto riferibile ad una grave deprivazione, indicherebbe una marcata disuguaglianza nella distribuzione del reddito, ma “standard” di vita comunque accettabili, anche per i meno agiati. È questo il caso dell’Estonia, della Spagna e del Regno unito, ma soprattutto quello dell’Italia e del Molise dove le persone gravemente deprivate sono circa il 10%, valore superiore alla media dei Paesi dell’area-euro (6%), ma comunque cònsono a quello calcolato sull’Unione (8%). Infine, l’indicatore di esclusione dal mercato del lavoro mostra che in Italia quasi il 10% degli infrasessantenni vive in una famiglia ad intensità lavorativa molto bassa. Questo dato è prossimo a quello delle medie europee, e valori simili si osservano in Danimarca, a Malta, in Francia e nei Paesi Bassi. Per il Molise la situazione si fa diversa sotto altri aspetti: 81,6 comunità su 100 potrebbero sparire

e la maggior parte degli agglomerati in predicato di estinzione trova ubicazione nelle aree interne. La stessa Larino, nel giro di qualche decennio è scesa da poco meno di 8.500 ab. a 6.900. La “miopia” dei politicanti ha sempre privilegiato Campobasso, Isernia e Termoli, lasciando nel più nero disagio tutte le altre Comunità. Perciò, l’immagine che ne è fuoriuscita è stata quella di un Molise sostanzialmente autarchico, dove si campa anche con i prodotti dell’”orto di guerra” di casa propria; di un luogo dove si vive di una economia pressoché curtense, in territori tagliati fuori da ogni concetto di globalizzazione. Un’area cosiffatta non può che permanere lontana dai flussi degli investimenti legali; cosicché tutti i soldi ricevuti dallo Stato, mese dietro mese, sotto forma di vitalizi, finirebbero nel pozzo bancario oppure disperdendosi nei mille rivoli della solita gestione amministrativa pubblica corrente, ponendo in essere interventi ben lontani dal permettere il raggiungimento di risultati produttivi.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.