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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 120 - marTedì 26 maggio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Raffaele Pagano

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Raffaele Pagano, questore di Campobasso. Dopo avere riordinato e riassettato la Questura del capoluogo, è riuscito a garantire un maggiore controllo del territorio e, di conseguenza, fare avvertire ai cittadini il senso della sicurezza. Ora, lodevole il giro nelle scuole proprio per fare avvicinare i ragazzi al sistema sicurezza e alla Polizia. Iniziative che fanno bene al territorio e, soprattutto, rafforzano l’immagine delle forze dell’ordine.

Il Tapiro del giorno a Vincenzo Niro

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vincenzo Niro, presidente del Consiglio regionale. Seppur lodevole l’iniziativa fatta per ricordare il Centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, nel contempo non abbiamo digerito la presenza asfissiante della Regione Abruzzo quasi come atto, per noi, di appendice rispetto alla prima. Eppure, proprio gli eventi della Prima guerra, facevano segnare l’innaturalezza di quell’aggregazione regionale. E non è un caso, che di Molise se ne è parlato ben poco ma ha prevalso l’autoreferenzialità della politica e l’assurdo finale del Miserere più che i canti della guerra.

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2 26 maggio 2015

Siamo ancora in crisi, ma... Il rapporto redatto dall’ufficio studi di Unioncamere Molise ci parla di un Molise ancora col fango alle ginocchia ma che dimostra la forza necessaria per tirarsene fuori, nonstante politica e finanza La realtà è fatta anche di numeri. Ovviamente non solo, ma la fredda forza esplicativa dei numeri, dei dati, è sempre una buona base di partenza per ogni altro ragionamento, analisi, persino speculazione. Così il rapporto annuale realizzato dall’ufficio studi di UNIONCAMERE Molise, presentato ieri a Campobasso nel corso della “Giornata dell’Economia”, ci offre più di qualche spunto di riflessione. La situazione in regione è ancora seria, preoccupante. I consumi delle famiglie sono calati del 3,1%. Si tira la cinghia, evidentemente; c’è poca trippa per gatti e le famiglie tengono ben strette le cinghie della borsa. E’ questo, probabilmente, il dato più probante. La famiglia rappresenta il mattone standard dell’intera costruzione conosciuta come società; il fattore statisticamente più articolato da rilevare e, di conse-

guenza, più significativo in senso generale. Finché le famiglie non potranno permettersi nulla più che il mero sostentamento, la crisi non potrà dirsi superata. E finché il reddito di-

Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario de Matteis in merito ad alcuni articoli nei quali si riporta legittimamente il rinvio a giudizio nei confronti di due dipendenti dell’ente, sul caso Bizzarro, dichiara quanto segue: “Come persona che ricopre incarichi istituzionali sono portato a rispettare le indagini della magistratura e le sue sentenze, ma come libero cittadino sono sempre più convinto che molto frequentemente capiti che le sentenze che non portano audience, facciano meno notizia. Per ora, sarei cauto nell’enfatizzare l’operato di due dipendenti dell’ente, apprezzati inequivocabilmente per impegno e competenza. Sul caso in questione, non me la sento di accusare e condannare i due professionisti in questione, né per negligenza né per infedeltà. Nel leggere qualche giornale, pare si voglia intendere che chissà quale verità stia venendo a galla, quasi a voler far trapelare tentativi di offuscare o insabbiare qualcosa da parte

di Vincenzo Musacchio* Il 23 maggio, come ogni anno da quel maledetto 1992 rievoco la strage di Capaci, la morte di Giovanni Falcone, della sua compagna Francesca Morvillo e degli uomini della sua scorta. Poi, il 19 luglio a seguire, ricorderò Paolo Borsellino. Dopo ventitré anni, è difficile dire qualcosa di nuovo ma vorrei riuscire nell’impresa anche quest’anno. Nel ricordo di Falcone vorrei non far dimenticare mai ciò che accadde in quegli anni oscuri e difendere con gran forza lo Stato (nel suo significato autentico), le li-

sponibile segna ancora -0.7% quel momento è ancora al di là da venire. Finché l’incidenza delle famiglie in stato di povertà relativa (parametro che esprime la difficoltà economiche

nella fruizione di beni e servizi, riferita a persone o ad aree geografiche, in rapporto al livello economico medio di vita dell’ambiente o della nazione) segna uno stratosferico -19.6% c’è da ancora da farsi tremare le vene ai polsi. Ma nessuna notte è più nera della mezzanotte. Gli ultimi tre trimestri del 2014 hanno segnato, infatti, un saldo demografico per le imprese positivo, molto positivo; in grado di compensare quello terrificate del primo trimestre dell’anno che segnava -151. La differenza tra imprese nate e quelle cessate, cioè, segnava 151 punti a favore di quelle cessate, uno scenario da Armageddon. Nei successivi trimestri, però, il dato si è invertito fino a far segnare alla fine del 2014 un saldo positivo dello 0.38%; e bisogna risalire fino al 2011 per trovare un dato di crescita maggiore (allora fu dello 0.81%).

C’è ancora voglia di futuro, allora. C’è ancora gente in gamba in grado di investire e credere in se stessa, nella propria idea di crescita personale e, quindi, collettiva. Dobbiamo prendere questo dato e costruirci sopra una rinnovata speranza. Tra tasse, burocrazia, cattiva amministrazione è un miracolo che ci sia gente capace di portare fuori la propria azienda, i propri lavoratori, da una tempesta lunga un anno e sopravvivere, gettare lo sguardo a quello successivo. L’iniziativa privata sopravvive ai disastri che la finanza, la speculazione, la letargia della politica, le offrono come scenario, come habitat naturale. Se le aziende partecipate della Regione avessero avuto la metà della metà della forza dimostrata dalla maggior parte di quelle private il nostro Molise sarebbe stato un piccolo Paradiso.

“Strade, la Provincia non lavora per i sinistri” Così Rosario De Matteis dopo la richiesta di rinvio a giudizio per due dipendenti nostra. Tali iniziative non appartengono a me come non sono consoni alla Provincia, anzi, noi siamo dispiaciuti per il gravissimo incidente stradale e le conseguenze che ha portato alla famiglia della giovane ragazza, ma a bocce ferme sono convinto che comunque occorra, per esercitare una corretta informazione, aprire il contraddittorio e nel riportare le generalità degli indagati e dei rinviati a giudizio, laddove fosse realmente indispensabile (non mi pare il caso), aggiungere che si tratti di funzionari dalla fedina penale pulita. Troppo spesso si danno notizie senza pensare al danno psicologico che possano arrecare a chi legge ed alla loro sfera familiare e

personale. A volte è molto facile sbattere le generalità di incensurati sui giornali, generalità che restano sui telematici per anni ed anni. Troppo spesso, poi, capita che le sentenze di assoluzione trovino meno enfasi negli stessi organi di informazione che ne hanno evidenziato in precedenza il rinvio a giudizio. Ma questa volta aspetterò con serenità il giudizio finale, che poi è quello che conta, convinto che i due dipendenti usciranno a testa alta dal processo. Anche perché la Provincia non lavora per procurare sinistri ai cittadini, anzi, continuiamo ad assicurare servizi assumendoci fin troppe responsabilità, a fronte di fondi inadeguati.”

Per onorare la memoria di Giovanni Falcone debelliamo la corruzione bertà, i diritti e la democrazia spesso messi in pericolo o addirittura lesi dopo la sua morte. Credo che quest’anno il modo migliore per dire no alle mafie sia quello di alzare in alto il vessillo della legalità e lottare con tutte le nostre forze il principale male endemico del nostro Paese: la corruzione. I corruttori sono i peggiori peccatori, lo afferma Papa Fran-

cesco. Ebbene, se vogliamo veramente dare concretezza alla lotta alla mafia, da oggi, si dovrebbe iniziare a combattere seriamente la corruzione. Non dimentichiamoci che la criminalità organizzata mette le sue radici negli spazi vuoti lasciati dalla mancanza di legalità e di giustizia sociale. Falcone, negli ultimi mesi di vita, temeva che la magistra-

tura tornasse alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato. Noi tutti insieme possiamo e dobbiamo evitare che questo accada. E’ sufficiente che ognuno di noi faccia semplicemente il proprio dovere! *Direttore Scuola della Legalità “Don Peppe Diana” di Roma e Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sulla Corruzione di Roma).


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3 26 maggio 2015

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Chi trova un amico trova un tesoro In Italia un dirigente di primo livello della PA guadagna dieci volte il reddito medio. In Gran Bretagna il 5, in Germania il 4,3 Chi trova un amico trova davvero un tesoro. Questa non è una semplice frase fatta, un luogo comune distante dalla realtà, un artificio retorico per riempire di senso ciò che senso davvero non ne ha . Prendete il caso di Massimo Pillarella, Mariolga Mogavero e Carmela Lalli, per esempio. Tre amici personali del presidente Paolo Frattura che, con la sua elezione, si sono ritrovati ai massimi livelli dirigenziali della Regione Molise con, ovviamente, compensi da vertigine. Il direttore generale dell’area I Pillarella, il capo di gabinetto del presidente Mogavero e la consulente esterna Lalli vanno via a 120.000 euro l’anno cadauno, infatti; un (neanche tanto) piccolo tesoro. Nessuno dei tre, ovviamente, era già inserito nei quadri dirigenziali della Regione Molise prima dell’elezione di Paolo Frattura a go-

vernatore, ma godere della fiducia di cotanto amico è requisito, a quanto pare, sufficiente. Fa un certo effetto notare che gli stipendi annuali di questi tre dirigenti di così alto profilo, messi insieme, corrispondono, spicciolo più spicciolo meno, alla trance di finanzia-

mento che l’assessorato ai trasporti ha pagato, dopo mesi di tribolazioni, per permettere alle aziende di trasporto convenzionate con la Regione (ATM e SATI) il pagamento delle mensilità arretrate ai dipendenti. Una fotografia impietosa dei nostri giorni da italiani; da

molisani. In Italia, infatti, un dirigente di primo livello guadagna circa dieci volte il reddito medio procapite; in Gran Bretagna siamo al 5,5, in Germania il 4,3. Sarà che i nostri dirigenti sono fenomeni fuori mercato, geni che stanno risollevando il Paese e la nostra Re-

Anche l’Enel abbandona il Molise L’azienda ha ridotto il numero delle squadre di pronto intervento sul territorio CAMPOBASSO. È di questi giorni la decisione della Società Enel Distribuzione SpA, di ridurre ulteriormente la presenza di squadre per il pronto intervento, che operano simultaneamente al presidio del territorio nel mantenimento efficiente del servizio elettrico, per allerta meteo e gestione guasti. L’ENEL dopo aver attuato, dal primo gennaio 2015, un piano di Ristrutturazione che ha determinato la chiusura di sedi decisionali e funzionali, attraverso l’accorpamento di strutture in tutte le regioni d’Italia, prosegue nella linea di austerità riducendo il numero degli operatori compresenti. Enel Distribuzione S.p.A., Società che gestisce il trasporto di energia elettrica (servizio essenziale e di prima necessità per i cittadini ed Imprese), ha già effettuato il suo riassetto organizzativo anche per le Sedi molisane, accorpando le 2 strutture definite a livello provinciale (Campobasso ed Isernia) in una unica Zona di dimensione regionale. Una decisione aziendale che ha modificato il presidio territoriale e la qualità del servizio, trascurando Cittadini e Clienti, senza alcun vantaggio sulle bollette, denunciano i tre Segretari regionali della Cgil Filctem, Cisl Reti - Flaei e Uil Uiltec del Molise”. È noto che l’ENEL opera in regime di concessione nell’erogazione di un servizio pubblico con l’obbligo di garantire gli standard di qualità ed efficienza su tutto il territorio, a famiglie ed imprese. L’Autorità garante del servizio elettrico ha multato pesantemente l’Azienda in occasione degli ultimi disservizi, causati dalle avverse condizioni metereologiche, durante l’ultima stagione invernale, evidenziando il ritardo nel ri-

gione dalla condizione in cui si trovano o, piuttosto, ci stanno letteralmente rapinando? Ciascuno si faccia la sua libera e personale opinione, a questo punto. Ciascuno, cui ancora interessi qualcosa, dia uno sguardo a quanto finora hanno prodotto questi profili così eccellenti dell’ amministrazione pubblica regionale. Ci dica, chi può, cosa dobbiamo a questo fior fior di classe dirigenziale in termini di innovazione, di miglioramento dell’efficienza della macchina burocratica, di modernizzazione delle procedure e delle tecnologie impiegate. Ci dica, chi può, come si giustificano certi compensi rispetto al servizio reso alla comunità, in buona sostanza. Perché, pur maltrattandoci le meningi, a noi non viene in mente nulla. Tranne che chi trova un amico trova un tesoro, naturalmente.

La nota

Quel Tapiro non è dovuto Ci scrive l’Ufficio stampa della Curia vescovile di Campobasso.

pristino del servizio elettrico. Il continuo ricorso all’utilizzo di personale di regioni lontane per sopperire ai guasti della Rete, è divenuta per l’Azienda ormai prassi consolidata a discapito di appropriati tempi d’intervento e ripristino del servizio elettrico. Questa inefficiente organizzazione aziendale nella Gestione dei disservizi, attuata con frequente ricorso all’ausilio di personale proveniente da altre regioni, accresce il rischio che gli standard qualitativi menzionati vengano negati ai Cittadini Utenti. “Come Sindacato, a fronte di fuoruscite per quiescenza ed isopensioni ( accordo Legge FORNERO), ci aspettavamo un turn-over occupazionale adeguato, in realtà il cambio generazionale è stato gestito, dall’Azienda, con scarsa lungimiranza. Le professiona-

lità uscite, copiose, dall’Azienda, sostituite da nuovi assunti ai quali non gli è stato dato tempo di raggiungere l’adeguata formazione ed autonomia lavorativa per gestire in sicurezza gli impianti e le situazioni di emergenza Guasti ,- dichiarano i tre Segretari regionali”. “Come Organizzazioni Sindacali, esprimiamo forte preoccupazione per gli ulteriori processi di abbandono del presidio territoriale e per gli esigui investimenti previsti al mantenimento in efficienza degli impianti. Per questi motivi, insieme ai lavoratori, ci batteremo con forza , richiedendo il coinvolgimento di tutte le Istituzioni presenti sul Nostro territorio e del Presidente della Regione, Paolo Frattura, per scongiurare un’ulteriore penalizzazione del Molise, concludono i tre Segretari”.

Gentile Redazione, in merito al Tapiro del 23 maggio 2015 assegnato all’arcivescovo Metropolita di Campobasso – Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini, precisiamo che l’Assemblea della CEI non ha” tolto da responsabile CEI dei problemi del lavoro” (dicitura non corretta) l’incarico a mons Bregantini perché l’incarico è quinquennale e decade naturalmente. Anzi la precisazione è che per tale incarico il vescovo Bregantini è un esempio per la Nazione e per la nostra diocesi dovuto alla sua azione pastorale incisiva nel sociale e nell’ambito dell’azione pastorale per il Lavoro, Giustizia Pace e Salvaguardia del creato, poiché tale incarico ha avuto la durata non di cinque ma di dieci anni. Pertanto l’incarico dei cinque anni come Presidente della Commissione CEI per i Problemi Sociali ed il Lavoro, Giustizia e Pace è andato oltre i termini previsti, cioè dieci anni.


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CAMPOBASSO. Dopo gli approfondimenti sui ‘Vincoli Ambientali, architettonici, paesaggistici e archeologici’, e dopo le riflessioni sul ‘Le fonti rinnovabili’, questa mattina presso la Sala della Costituzione della Provincia di Campobasso, con il terzo incontro dedicato a “Le filiere Agroenergetiche: l’esperienza del Molise”, si è concluso il ciclo di seminari che la Regione Molise ha dedicato al tema dell’energia in vista della redazione più partecipata del nuovo Pear. “Un tema, quello dell’energia che non può essere sottovalutato e accantonato. Il suo utilizzo intelligente, del tutto compatibile ed ecosostenibile, impone ormai pensare anche ad una nuova cultura del risparmio delle risorse, puntando al massimo abbattimento delle emissioni, alla salvaguardia dell’ambiente, ovvero alla salute dei cittadini”, ha sottolineato nel corso del suo intervento il Consigliere Regionale Delegato alla Programmazione, Vincenzo Cotugno. “Obiettivi, questi che coinvolgono un altro settore strategico per il Molise: l’agricoltura. L’energia, infatti, è risorsa dell’agricoltura moderna. Essere innovativi, al-

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26 maggio 2015

Piano energetico, una normativa certa Per il consigliere delegato Vincenzo Cotugno si tratta di un ottimo strumento legislativo linea con le indicazioni dell’Unione Europea, per mantenere gli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto, ma anche per favorire la diversificazione delle attività e soprattutto l’aumento del reddito delle aziende agricole stesse. Una sfida che possiamo e dobbiamo vincere, perché quello dell’energia è un settore vitale che con il nuovo Pear avrà una normativa certa per tutti, consentendoci anche di accedere ai fondi comunitari e, perché no, di creare nuove figure professionali e all’avanguardia. Ed in quest’ottica la Regione Molise, in vista della redazione del nuovo Pear, ha voluto coinvolgere, e continuerà a farlo nei prossimi mesi, stakeholder, istituzioni e cittadini, proprio per costruire un Piano Energetico-Ambientale Regionale fattivamente partecipato e partecipativo. Testimonianza ne è sia

l’avanguardia, al passo coi tempi anche rispetto alla valorizzazione degli scarti da essa prodotti è ormai un punto imprescindibile dei processi di globalizzazione e sostenibilità ambientale, e può rappresentare un elemento essenziale per la competitività delle nostre aziende agricole, nonché una grande opportunità di nuova occupazione. E compito del legislatore – ha sottolineato ancora Cotugno - è verificare che i benefici ambientali ottenuti grazie ad una produzione attenta, non siano vanificati da altre emissioni dovute sempre alla coltivazione, alla trasformazione e al trasporto delle materie prime. La Regione Molise – ha proseguito il consigliere regionale – d’altra parte nel nuovo PSR 2014/2020 ha previsto diversi interventi a favore degli investimenti in fonti rinnovabili in agricoltura per essere in

questo ciclo di seminari, che la predisposizione sul sito istituzionale della Regione Molise di un’area dedicata al Pear, all’interno dell’area Ambiente e Territorio, nella sottocartella Energia”. Nella sezione infatti sono già disponibili tutti gli approfondimenti affrontati durante i tre seminari, così come elementi del documento preliminare. Ma sarà possibile inviare, anche nei prossimi giorni, le proprie osservazioni e suggerimenti scrivendo all’indirizzo pearmolise@mail.regione.molise.it. a road map del Pear è molto chiara. “A fine mese – ha concluso Cotugno – ci sarà il documento preliminare, con la partenza della Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che ci porterà entro fine anno, all’approvazione del nuovo Piano Energetico-Ambientale in Consiglio Regionale”.

Concluso il congresso sulle politiche d’integrazione e sviluppo nella Macroregionale Adriatico Ionica

Europa: se la conosci non la eviti

Si lavora per integrare, sviluppare, interagire al fine di creare e coordinare le sinergie progettuali, economiche, sociali e culturali dei territori Nella sala-auditorium “ Giovannitti” i della Fondazione Molise Cultura (ex Gil – Via Milano), come abbiamo ampiamente illustrato su queste colonne, s’è parlato di Cooperazione Territoriale Europea cofinanziata dal Programma Ipa Adriatic, AdriGov, ed è stato espresso a più voci, una più autorevole dell’altra, il tema congressuale: “Indirizzare le Politiche di integrazione e sviluppo nella Macroregione Adriatico Ionica: il Toolkit Balcani 2020”. In evidenza l’innovazione, la ricerca e il potenziamento delle capacità territoriali (capacity building) e, soprattutto, la strategia europea in favore della Connettività regionale (reti dei trasporti e dell’energia), della Qualità ambientale e del Turismo sostenibile in otto Paesi differenti - quattro Stati membri dell’Unione europea (Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), e quattro Paesi candidati e potenziali candidati a farne parte (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia). In questa macroarea si lavora per integrare, sviluppare, interagire al fine di creare e coordinare le sinergie progettuali, economiche, sociali e culturali dei territori. Ciò che nasce è un ven-

taglio di occasioni, di progetti, di investimenti che l’Europa reputa utili e indispensabili per rafforzare i valori dell’Unione e dei popoli che la animano. La macroregione Adriatico/Ionica si candida ad anni di particolare vivacità nei rapporti con i Paesi della sponda opposta dell’Adriatico e in questo contesto

non dovrebbe essere difficile per il Molise trovare uno spazio vitale. Ci crede, non solo per essere molisano, anzi campobassano, il coordinatore del progetto AngriGov e segretario generale dell’Euroregione Adriatico Ionica, Francesco Cocco, che ieri è stato il perfetto padrone di casa nell’accogliere i partecipanti al

congresso aperto dal saluto di benvenuto del presidente del consiglio regionale Vincenzo Niro, dello stesso Cocco, e dell’Autorità di gestione del programma di coopera azione transfrontaliero Ipa -Adriatico 2007/2013, Paola Di Salvatore. Quindi l’intervento della direttrice del Dipartimento di geografia e ambiente della prestigiosa London School of Economics and Political Science, Simona Iammarino, su cosa spinge le multinazionali europee verso i paesi confinanti con l’Unione Europea. Alla Iammarino ha fatto eco il Capo Unità Security Research della Agenzia Esecutiva della Ricerca, della Commissione Europea, Angelo Marino, su l’innovazione come strumento per incoraggiare l’attrattività, la competitività e il collegamento della Regione Adriatico Ionica. Da registrare inoltre, a chiusura della prima sessione dei lavori congressuali,

gli interventi di Roberto Mascali, direttore di Confindustria Balcani e Confindustria Bulgaria, di Sandra Sodini, direttrice del Dipartimento di Cooperazione Economica Internazionale, Informest, e di Daniela Brahimaj, Studio Legale Brahimaj - Ferizaj (Albania). I lavori della seconda sessione sono stati introdotti da Alessandro Sforza, dottorando (PhD) in Geografia Economica alla London School of Economics and Political Science, quindi, su come migliorare la governance della Regione Adriatico Ionica attraverso il potenziamento delle capacità (capacity building), dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, Governo Italiano; Luciano D’Alfonso, Presidente della Regione Abruzzo, Italia; Harald Bonura, Commissario Straordinario Formez PA; Esmeralda Hasani, Direttrice del Forum Adriapol; Šaćir Filandra, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Sarajevo e Gildo Baraldi, Direttore Generale dell’Osservatorio Interregionale per la Cooperazione e lo Sviluppo.


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I soldi del Programma operativo regionale 2007/2013 vanno tassativamente spesi entro e non oltre il 31 dicembre 2015, ma non buttati via

Circa tre miliardi delle vecchie lire a Formez Pa per la prima sperimentazione del modello “Sistema regionale di orientamento permanente” Le risorse finanziarie non utilizzate nel corso della programmazione 2007/2013 sono tantissime. Il governo di Michele Iorio avrebbe di che dolersi, soprattutto della sua e dell’altrui incapacità a spendere. Di ciò se ne sta avvantaggiando il governo di Frattura che di suo, della programmazione 2014/2020 non ha ancora speso o investito un euro. Vive di rendita sul lascito finanziario di Iorio. E si fa bello. Su queste colonne, delle risorse che risalgono al settennio 2007/2013, stiamo dando contro pubblicando e commentando gli atti amministrativi regionali che vi fanno riferimento. Soldi per svariate finalità e obiettivi: l’Europa sembra essere un campionario inesauribile di progetti dai nomi e dalle finalità esotiche (Adriatic Cross – Borde cooperation programme – Europe adraitic sea way – Adriatic sea forum cruise, ferry, sail&yacht – welfare to work), trattandosi spesso di obiettivi immateriali e, quindi, impossibile da quantificare e da verificare in concreto. Tra questi progetti può essere incluso il sistema regionale di orientamento permanente. Di cui esiste un ricco retroterra. A cominciare dalla legge regionale 10 del 30 marzo 1995 (Nuovo Ordinamento della Formazione Professionale) per finire all’Ac-

cordo tra il Governo, le Regioni e gli Enti locali del 20 dicembre 2012, concernente la definizione del “Sistema nazionale sull’orientamento permanente”; al decreto legislativo 167 del 14 settembre 2011 (Testo Unico dell’apprendistato); all’Accordo del 20 febbraio 2014 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano relativo all’approvazione delle “Linee guida per

Il reddito minimo di cittadinanza, di cui solo qualche giorno fa ne abbiamo fatto oggetto di un articolo per riportalo a galla dopo l’inabissamento seguito all’approvazione del 12 aprile 2012, è timidamente riapparso all’interno della pletorica riunione tenuta ieri l’altro presso la Regione per l’esame della proposta del Piano sociale 2015-2017. Pletorica, abbiamo detto, per essere moderati. Superbamente affollata dagli Ambiti territoriali di zona, dalle Province, da Cgil-Cisl-Uil, dagli Istituti di patronato, dai sindacati dei pensionati, dal direttore generale dell’Asrem, dall’Anci, dalle Conferenze dei sindaci e delle rappresentanze delle associazioni del volontariato e della promozione sociale. Ci sarebbero voluti vigili e semafori per regolare il traffico degli interventi e delle valutazioni che sono stati resi da una buona parte dei convenuti, ciascuno con un carico di problemi da risolvere e di richieste da formulare. L’affollamento però ha fatto felice l’assessore Petraroia cui piace

la disciplina per il contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere”, nonché al Decreto legge 34 del 20 marzo 2014 “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese” e al Piano di attuazione regionale della Garanzia Giovani. Gira e rigira, impasta e rimpasta, visto, considerato, ritenuto e

preso atto, la giunta regionale il 6 maggio scorso ha deliberato d’incaricare Formenz PA (Pubblica Amministrazione) di elaborare una progettazione esecutiva riferita alla prima sperimentazione del modello “Sistema regionale di orientamento permanente”, in coerenza con le finalità e specificità del Por (Programma operativo regionale) 2007-2013 e delle azioni del Piano Integrato Giovani approvato dalla giunta regionale nel 2011, il tutto per l’importo complessivo di 1.720.000 euro. Oltre tre miliardi di vecchie lire per una progettazione esecutiva (!) riferita alla prima sperimentazione del modello “Sistema regionale di orientamento permanente”. Da farsi entro il 31 dicembre 2015, quindi in fretta e furia, avendo fatto passare inutilmente giorni, mesi e anni. Eppoi, perché un 1.720.000 euro? In base a quale analisi preventiva dei costi? Trattandosi di Formez PA, con cui la Regione intrattiene ottimi rapporti istituzionali, la giunta questi interrogativi non se l’è posti, mentre s’è premurata di dare mandato al direttore del Servizio sistema integrato dell’Istruzione e della Formazione Professionale di porre in essere gli atti consequenziali “ ivi compresa l’assunzione dei provvedimenti

amministrativi di impegno di spesa”. Pagare. In ossequio, crediamo, al dettato che i soldi rinvenuti dal Por 2007/2013 vanno tassativamente spesi entro e non oltre il 31 dicembre 2015. In un modo o nell’altro. Dovendo ricavare un fine pratico, dovendo indicare la finalizzazione dell’investimento, è credibile che la Regione si proponga di migliorare e di rafforzare la qualità dei servizi per l’impiego su tutto il territorio regionale, in linea con le politiche nazionali di riordino del mercato del lavoro (ex – legge 183/2014 detta Jobs Act), avvalendosi del supporto di Formez PA al fine di poter collegare le attività del Programma operativo nazionale con quelle del Ministero del Lavoro. Una ragnatela da tessere. Come fitte ragnatele di riferimenti, di rimandi, di recuperi di risorse sono da considerare i progetti europei del settennio 2007/2013, dei quali solo ben determinate sigle sono riuscite e ancora riescono ad ottenere vantaggi immediati. Del sistema regionale di orientamento permanente chissà quando sentiremo parlare, e a vedere i vantaggi che avrà apportato alla Formazione e all’Occupazione. Dardo

Reddito minimo, e ora? rendere eucumenico il suo messaggio politico-sociale, ben sorretto in questa sua preferenza dal direttore dell’Area Terza Alberta De Lisio. L’emersione del reddito minimo è valsa a rimettere il provvedimento di nuovo in discussione, come hanno chiesto i convenuti all’unanimità, per cui è stata avanzata la opportunità di apportare modifiche al regolamento, collegando l’erogazione del reddito minimo ad uno degli eufemismi cari ai burocrati e agli esperti della complicazione che in questo caso è stato tradotto in “un percorso di integrazione attiva (del destinatario – ndr)” e per un importo mensile da stabilire in base al numero dei componenti il nucleo familiare oltre che all’Isee, “con i comuni e i Piani sociali di zona con un ruolo operativo”. Chi aveva

sperato che fosse reso da subito agibile così come è stato approvato nel 2012, ha dovuto fare un passo indietro. La povertà, si sa, è un comodo elemento speculativo e clientelare. Più possono metterci mano, più può essere complicato intervenire, più si allarga il cerchio della riconoscenza. Pertanto, su proposta dell’Anci sono state concesse due settimane agli Ambiti Territoriali e al Partenariato per dar loro modo di confrontarsi con le realtà territoriali, e di sviluppare le osservazioni che ne potranno derivare , da inviare all’assessorato alle Politiche sociali (alias Petraroia). Sempre in tema di difficoltà esistenziale, i partecipanti alla riunione sono stati informati della “definizione delle 37 intese sindacali sottoscritte nel primo quadrimestre a tutela di 332

lavoratori, nonché dello sblocco, da parte del ministero del Lavoro, degli ammortizzatori sociali in deroga per 14 milioni di euro riferiti al completamento dei pagamenti 2014 su cui sono state avviate le istruttorie tecniche tese a garantire il massimo delle risposte al maggior numero di lavoratori possibile”. Tornando a Bomba, ovvero alla proposta del Piano sociale regionale, in un confronto proficuo e serrato anche con la struttura regionale, i rappresentanti del Partenariato l’ hanno “ulteriormente implementata segnalando la strutturazione di un sistema inclusivo innovativo che completi il riordino avviato con l’adozione della legge regionale quadro sulle politiche sociali, la numero 13 del 6 maggio 2014 ed il connesso regolamento attuativo.


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Campobasso

26 maggio 2015

Memorial Battistini, vince Belli La 23esima edizione dello Slalom se l’è aggiudicata il pilota di Latina CAMPOBASSO. Allo Slalom Città di Campobasso trionfa Davide Belli. Il pilota di Latina, a bordo di una Formula Gloria, ha vinto la 23esima edizione del Memorial Gianluca Battistini, la corsa della provinciale “gildonese” organizzata dall’ACI di Campobasso e dalle scuderie Tecno Motor Racing Team e Molise Racing, con il patrocinio della Regione Molise, della Provincia e del Comune di Campobasso. 66 i piloti alla partenza della gara molisana. Numeroso il pubblico che ha potuto godere dello spettacolo automobilistico, nonostante le avverse condizioni del tempo. La corsa, per il primo anno a validità internazionale, quinta prova del Campionato Europeo CEZ (Central Europe Zone), valevole anche come terza tappa del Campionato Italiano Slalom, ha visto prevalere, il driver della scuderia Latina Competition, Davide Belli, che si è lasciato alle spalle il siciliano Domenico Polizzi, secondo su Elia Avrio ST e Albero Santoro, anche lui siciliano, terzo su Radical SR4. Fuori dal podio i big in gara: Luigi Vinaccia, il campano della Campobasso Corse è finito sesto; solo ottavo il driver di casa Fabio Emanuele e addirittura decimo il sorrentino Salvatore Venanzio vincitore della scorsa edizione del “Battistini”.

PA9/90. Podio con Davide Belli su Formula Gloria, Domenico Polizzi su Elia Avrio e Alberto Santoro su Radical SR4. Nella terza manche, miglior tempo per Pietro Scrocca, su Fiat X1/9, che ha concluso in 3’18”1. Alle sue spalle, staccato di 8”6, Salvatore Venanzio che, al volante della sua Radical RS4, ce l’ha messa tutta ma non è riuscito a raddrizzare nel finale una giornata, per lui come per quasi tutti, condizionata da un meteo inclemente. Sul terzo gradino del podio di manche, Walter Meneghetti su Peugeot 106, staccato di quasi 21” dal primo.

La prima manche, partita con il sole, è stata segnata dalla pioggia che ne ha condizionato i risultati. L’ha vinta Antonino Sbaratta, con i big fuori dai giochi sotto il diluvio. Il miglior tempo l’ha siglato Salvatore Venanzio che, però, ha abbattuto un birillo finendo quarto. Sfortunato il campobassano Fabio Emanuele che ha rotto un semiasse della sua Osella PA 9/90 all’11esima postazione di rallentamento e non ha concluso la prova rimandando i giochi alle salite successive. Nella seconda manche, il driver molisano ha fatto registrare il miglior tempo, ma ha buttato giù tre birilli fi-

nendo quinto. Prima di lui il compagno di scuderia Luigi Vinaccia su Osella

Sul circuito della “gildonese” si sono

dati battaglia 5 piloti europei del CEZ. Nella classifica continentale, primo posto per l’austriaco Mathias Lidauer su Ford Fiesta ST; il pilota austriaco, campione europeo 2013, è riuscito ad avere la meglio sull’avversario più temibile, il ceco Viktor Mechl su Peugeot 106, campione europeo in carica. Il terzo gradino del podio è stato appannaggio dell’italiano, lucano di Melfi, Davide Maglione su Fiat Punto S 1.6. A seguire, l’altro ceco Stanislav Mechl su Honda Civic ed il serbo Luca Kotorcevic su Zanta Yugo 55. Tra le donne, seconda la campobassana Martina Iacampo alle spalle di Elisa Finotti. A Campobasso, anche Pino Santacroce, Presidente della Commissione Abilità 1 e Carlo Cavaglià, il giornalista addetto stampa del Campionato Italiano Slalom per ACI Sport Italia. L’edizione 2015 ha scritto la pagina più importante della storia della gara campobassana, inserita, quest’anno, nel Campionato Europeo di Slalom, oltre che nel calendario del Campionato Italiano di specialità. La manifestazione si è conclusa, come di consueto, con le premiazioni nel salone della Concessionaria Vitale Motor, teatro della cerimonia di chiusura dell’evento sportivo, nel ricordo sempre vivo di Gianluca Battistini.

L’intervento

Sepino, nessun danno all’area archeologica

E’ polemica sulla questione degli scavi didattici a Sepino. E’ l’associazione Me.Mo. Cantieri a dare la sua versione. Nel sito archeologico di Saepinum, l’area scelta per le attività di scavo didattico simulato è stata individuata in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, in quanto luogo di raccolta di terra di riporto già vagliata ed esaminata dagli organi competenti. Si porta a conoscenza che lo scavo è simulato e che la profondità dello stesso non supera i 20 cm che, nel caso dell’area individuata come sede degli stessi, non intacca minimamente strati che non siano già stati vagliati ma che evidenziano, semmai, il materiale di riporto, come si evince dalle foto pubblicate dalla nostra associazione sulla pagina Facebook. Questa pratica, precauzionale ma anche diretta conseguenza del metodo didattico, ha lo scopo di far comprendere ai ragazzi gli strumenti metodologici legati alle operazioni di scavo stesse, a seguito di una o più lezioni frontali realizzate in aula (come si evince da altre immagini pubblicate

sullo stesso social) e non di effettuare lo scavo diretto. I laboratori di scavo didattico, in Molise già organizzati e gestiti in passato dalla Soprintendenza e da altre associazioni con la stessa allora convenzionate, ad esempio nel Museo Sannitico di Campobasso e nel Museo del Paleolitico di Isernia (già dal 2003), sono una realtà consolidata in molte altre aree e musei archeologici e si configurano come pratica simulata sia con scavo in vasca che in aree delimitate all’aperto come nel caso di Saepinum. Inoltre, lo scavo didattico, erroneamente definito un “gioco”, non lo è affatto: i ragazzi, grazie alla pratica sul campo, hanno modo di comprendere il difficile mondo dell’archeologia che non è quello affascinante alla Indiana Jones, come molti ancora adesso ritengono, ma è una realtà fatta di studio, ricerca e metodologia. Sulla scia di quanto già teorizzato da Bruno Munari “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”, l’Associazione intende utilizzare la pratica come strumento primario di

conoscenza e scoperta dei valori culturali e identitari trasmessi dai luoghi della cultura in cui opera. Si comunica, inoltre, che gli scavi didattici, ideati e progettati dai soci di Me.MO Cantieri Culturali che, per titoli, sono esperti in didattica museale, sono effettuati sotto il controllo diretto non di “guide” ma di archeologi professionisti che, anch’essi soci di Me.MO Cantieri Culturali, hanno conseguito il diploma di Specializzazione. titolo che, attualmente, consente di operare su cantieri di scavo secondo la legislazione italiana. Si sottolinea, inoltre, che i soci archeologi hanno maturato esperienza di scavo, didattico e non, durante gli anni della formazione universitaria e professionale e, quindi, sono altamente qualificati per operare sul campo anche ai fini della salvaguardia e la tutela dell’area archeologica e dei reperti che, eventualmente e casualmente, dovessero venire alla luce. - Si ricorda, inoltre, che gli strumenti impiegati per lo scavo sono strumenti di piccolo formato

(malepeggio, cazzuole, palette e scopette), utilizzati in sicurezza dai ragazzi sotto lo stretto controllo degli operatori. - Si dichiara, inoltre, che il materiale archeologico, in prevalenza scaglie di pietra e laterizi, non viene rimosso ma messo da parte a margine dell’area di scavo e ricollocato a fine giornata o nell’immediato e che nulla viene regalato come “souvenirs” ai partecipanti ai laboratori, come erroneamente insinuato dall’autrice della segnalazione. - Infine, sembra scontato ma utile ripetere che, essendo una simulazione di scavo in un’area con materiale di riporto e non uno scavo archeologico vero e proprio, l’operazione non ha bisogno di concessioni ulteriori rispetto a quella già ottenuta dall’Associazione Me.MO Cantieri Culturali per operare sul sito con attività didattiche. La promozione di tali attività, tramite social network o mass media, non è un’operazione “sfacciata” ma funzionale non solo alla promozione del sito stesso, ma anche alla comunicazione.


Campobasso

7 26 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Bucci, ma quali distrazioni Il consigliere Simone Cretella replica alle affermazioni dell’esponente del Pd CAMPOBASSO. “A volte il silenzio è molto più dignitoso di una spericolata arrampicata sugli specchi per giustificare l’ingiustificabile. Il consigliere Bucci mente, sapendo di mentire: mai nella storia politica si è vista una maggioranza bocciare una propria mozione ( !!!!!)”. Così,scrive su Facebook il consigliere Simone Cretella in merito alla lettera di Lello Bucci del Pd. “E dico “propria” perchè la maggioranza

delle 23 firme appartenevano proprio al centrosinistra, di cui ben 6 del PD (su 9 consiglieri, quindi la netta maggioranza).Mettere la firma sotto una mozione, per di più dal contenuto così forte, significa condividerla in pieno e sottoporla all’attenzione del consiglio. Inutile nascondere la verità dei fatti: l’approvazione di questa mozione avrebbe creato un terremoto politico che si è dovuto, per forza di cose,

evitare per non compromettere ulteriormente i fragili equilibri di questa maggioranza “variopinta”, molto più variopinta del M5S !!!!! La tirata d’orecchi è stata evidentemente severa e l’ordine perentorio: votare NO, anche a costo della pessima figura fatta. Per “avallare”il dibattito, vorrei ricordare, sarebbero bastate 3 le firme necessarie per presentare la mozione; se se ne sono aggiunte altre

20 è segnale evidente che la componente democristiana è la vera maggioranza di questo consiglio e se non fosse stato per i voti del M5S, ne avremmo viste delle belle! Che dire poi dello strano modo di avere “scambi di idee” all’interno del PD campobassano? se scambiarsi le idee significa dare vita a scene da farwest, per non dire da mercato del pesce, dove a fatica si è riusciti ad evitare lo scontro fisico, vuol dire

che stiamo, anzi state, messi davvero male. La verità è che ancora una volta la violenta faida tra le diverse correnti all’interno del PD si ripercuote sulla vita amministrativa dell’intera città; evidente che il consigliere Bucci ha cominciato la sua scalata alla guida del gruppo consiliare, e sono pronto a giurare che da quì a qualche giorno lo stesso farà le scarpe all’attuale capogruppo. Scommettiamo? Staremo a vedere”

“Pilone, basta con le spaccature” Il sindaco Battista interviene sulle polemiche sorte sulla mozione della famiglia CAMPOBASSO. “Quando si parla di temi etici e delicati come la famiglia è logico che esistano sensibilità diverse: tutte meritano considerazione e su tutte vale la pena riflettere”. Così, il sindaco Antonio Battista alle rimostranze del consigliere Pilone sulla mozione in merito alla famiglia. “Queste sensibilità, poiché coinvolgono la nostra società, vanno anche rispettate. Sarebbe riduttivo e meschino immaginare di ingabbiare concetti, che hanno a che fare con i sentimenti e la vita affettiva e quella famigliare, in steccati estre-

mamente rigidi, radicali e che francamente risultano emarginanti. Bene che qualche consigliere sia fiero del proprio pensiero. Ma deve essere consentito, a chi la pensa diversamente e a chi non vuole essere costretto a discutere esclusivamente nel perimetro che delimita la famiglia naturale, di essere orgoglioso del proprio pensiero e della propria maturità. Gli amministratori, però, oltre ad esprimere la propria posizione, devono essere garanti di coesione sociale e di diritti. Per tutti. Personalmente ritengo che ci sia matu-

rità politica ovunque esista onestà intellettuale e nella mia maggioranza, quella che amministra Campobasso, l’onestà e la coerenza esistono sia tra coloro che hanno votato la mozione, sia tra coloro che l’hanno respinta. Poca onestà intellettuale intravedo invece in chi pensa di radicalizzare le posizioni per generare spaccature su un tema delicato qual è appunto la famiglia quale nucleo e pilastro della nostra società. Società che si evolve come si evolve la famiglia. Credo che oggi non si debba trovare nella difesa di uno status

la ragione per autocelebrarsi e sono altrettanto convinto che occorra garantire alla nostra società la coerenza di percorsi decisionali che non siano escludenti. Campobasso, attraverso la diversità di opinione, manifesta molta maturità e io rispetto ogni singola posizione, senza alzare bandiere né muri insormontabili. Le barriere vanno abbattute, non costruite”.

L’intervento

Urbanistica, noi stiamo lavorando di Bibiana Chierchia* Ho letto e ascoltato, nelle ultime settimane, attacchi gratuiti (e inopportunamente personali sulla mia sfera privata) contro la mia figura, contro l’assessorato all’Urbanistica, nonché contro la maggioranza di governo di questa città. È nel giuoco delle parti, così come fa parte della dialettica politica presentare le iniziative sulle quali si lavora con solerzia e sottotraccia, fin quando arriva il momento di portarle definitivamente alla luce. Il governo e lo sviluppo di un territorio – mi preme sottolineare – si percepiscono sul medio e lungo periodo. Provo a fornire soltanto qualche esempio: ripartirà, a breve, il cantiere con cui l’amministrazione comunale ha commissionato la costruzione di trenta alloggi di edilizia sociale in via Facchinetti, una seconda palazzina gemella di quella che la ditta Tedeschi dovrà consegnare nei prossimi mesi all’amministrazione comunale a seguito dell’accordo di programma predisposto prima e siglato poi dalle precedenti amministrazioni. Saranno appartamenti da assegnare alle fasce deboli della città, una possibilità abitativa che potrà restituire dignità a quei cittadini che vivono una situazione difficile. Assicureremo massima trasparenza nella modalità di assegnazione, che saranno di competenza dell’assessorato alle Politiche Sociali.

Prosegue, inoltre, l’iter dei provvedimenti per concludere l’assegnazione dei fondi che l’assessorato all’Urbanistica ha recuperato da un bando del 1992, con il quale la Regione Molise assegnò contributi a fondo perduto per la ristrutturazione degli edifici del centro storico di Campobasso. Sono decine gli interessati che, a seguito delle notifiche pervenute a cura della struttura dell’assessorato, stanno confermando in questi giorni l’intenzione di usufruire dei finanziamenti stessi. Concertata con il consigliere delegato al Centro Storico, Francesco De Bernardo, si tratta di un’operazione finalizzata al recupero architettonico e strutturale di alcuni immobili del borgo antico del capoluogo molisano. Su questo, prossimamente, sarà fornito un report sulle attività a cura del mio assessorato e del consigliere De Bernardo. Un’altra iniziativa, solo apparentemente meno importante, è quella del ‘bookcrossing’, portata nella competente commissione dopo il vaglio dell’assessorato all’Urbanistica. Questa iniziativa, che, messa a regime coinvolgerà anche gli assessorati alla cultura e alle politiche sociali, trasformerà le cabine telefoniche smantellate in biblioteche circolanti, dove sarà possibile condividere i propri libri. Due gli scopi: conservare e trasformare la memoria storica di un ‘arredo urbano’ che ha contraddistinto le nostre città negli ultimi

decenni e spingere la popolazione a leggere. Siamo, inoltre, presenti anche a sostegno dell’iniziativa ‘Draw the line’, condivisa anche dalle ultime amministrazioni. Si tratta di un lavoro di arredo urbano con la ‘street art’, in collaborazione con l’Associazione ‘Malatesta’, chiamata a gestire i muri di diverse zone del capoluogo con graffiti artistici. Nel corso degli anni questa idea ha assunto valenza internazionale, perché i disegni realizzati sui muri di Campobasso rientrano da sempre in rassegne mondiali, grazie all’arrivo in Molise di artisti rinomati nel settore. Per quel che riguarda nello specifico la struttura amministrativa dell’Urbanistica, con la conclusione del nuovo bando che prevede finalmente l’arrivo del dirigente tecnico al ramo dovrebbe definirsi e assestarsi il passaggio riorganizzativo atteso, in questo come in ogni altro settore. Occorre ovunque, soprattutto a livello amministrativo, continuare a favorire quel gioco di squadra che è il motore della nostra azione politica. Tutta la maggioranza di governo di Palazzo San Giorgio ha in sé un forte senso di responsabilità e ognuno, secondo le proprie mansioni, lo sta dimostrando in un cammino che ci vede uniti”. *Assessore all’Urbanistica Vice-sindaco di Campobasso


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8 26 maggio 2015

Attualità

Al teatro Savoia di Campobasso la celebrazione dei cento anni dall’ingresso in guerra dell’Italia. CAMPOBASSO. Per ricordare gli oltre 5.000 caduti molisani e la storia Che tristezza, però, che in sala ad essere assente praticamente l’intero Consiglio regionale, a parte i due presidenti; i consiglieri comunali del Capoluogo; la deputazione parlamentare, tranne Ruta. Per fortuna, tanti Sindaci vera espressione del territorio. C’erano, poi, alcuni esponenti politici del vicino Abruzzo per tornare a parlare di un affratellamento che, ad onor del vero non c’è mai stato. Anzi, il Molise era solo una piccola e fastidiosa appendice. Peccato, è stata un’occasione

mancata per cercare di dare un tono a questa terra. Per ricordare, davvero, i morti, i feriti, i mutilati e gli orfani di quella guerra. Che caddero, sì, per la piena unità d’Italia ma anche come riscatto di quel fronte interno fatto di arretratezza, manipolazioni elettorali, secondi agli abruzzesi, speranze di avvenire. Invece, in sala di questa classe politica non c’era praticamente nessuno. Che tristezza. Il fatto mi riporta a uno scritto di Michele Romano su La Libera Rassegna del 1914: “E ci pare che sul suolo sacro d’Italia, sulle ossa dei morti per la Patria, si

muova una mischia di piccoli degeneri uomini, capaci solo di concepire e di attuare il contrabbando dell’alcool ...Non per questo due generazioni di padri salirono o discesero a marcire nelle segrete orribili o affrontarono la morte sulle barricate e sui campi di battaglia”. Già, come avrebbe scritto Nicola Scarano, grande storico della letteratura italiana nativo di Trivento: “Chi non sente la religione del sangue di quei caduti: è un empio”.


Attualità

9 26 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Gli alunni della scuola di via D’Amato in visita alla nostra redazione Visita in redazione delle classi quinte delle sezioni A-B e C della scuola “Nina Guerrizio” di via D’Amato che fanno capo all’Istituto comprensivo “D’Ovidio” di via Roma. I ragazzi, accompagnati dalle insegnati: Lina Antonelli, Evelina Colecchia, Stefania Di Tullio e Silvia Cretella, hanno potuto vedere sul campo la composizione del giornale. Molte le domande che hanno posto su come si compone un articolo, sul flusso delle notizie, sulla registrazione della testata e la stesura di titolo, occhiello e riga a chiudere. Un’esperienza sul campo dopo che hanno seguito il progetto a scuola sul mondo del giornalismo e della composizione grafica di un giornale. Un’esperienza che ha animato, anche, la redazione arricchita dalla vivacità dei ragazzi delle tre classi e, soprattutto, dalla loro curiosità e spirito di osservazione. Proprio nel momento in cui il giornale a stampa conosce una difficoltà, rispetto ai moderni telematici, la presenza dei più giovani testimonia la valenza del disegno dello scritto e della predominanza del giornalista.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

26 maggio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Allontanato un pluripregiudicato rumeno L’operazione è stata condotta dagli uomini della Polizia di Stato a Isernia ISERNIA. Nei giorni scorsi è stato rintracciato ad Isernia, dagli agenti della Polizia di Stato dell’Ufficio Immigrazione, il cittadino rumeno E.M.S., di anni 30, pluripregiudicato, destinatario di un Decreto di Allontanamento dal territorio ital-

iano del Prefetto di Isernia del 17 aprile scorso. Il provvedimento è stato emesso in quanto il soggetto ritenuto una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica sussistendo a suo carico numerosi precedenti penali e pregiudizi di polizia (lesioni perso-

nali, maltrattamenti in famiglia, guida sotto l’effetto di alcool e senza patente, plurime condanne per furto aggravato ed in abitazione e numerosi reati contro il patrimonio). Il Questore di Isernia ha conseguentemente emesso un Decreto di ese-

cuzione all’allontanamento che, così come prescritto dalla Legge relativamente ai cittadini comunitari, è stato convalidato in udienza dal Tribunale di questa provincia. Dopo la convalida, personale dell’Ufficio Immigrazione ha accompagnato il

citato cittadino rumeno alla frontiera di Fiumicino da dove è stato rimpatriato e non potrà far rientro nel territorio italiano prima che siano decorsi cinque anni.

San Vincenzo al Volturno come parco archeologico E’ la proposta di legge che la Giunta regionale sembra propensa a presentare CASTEL SAN VINCENZO. “L’iter amministrativo per il riconoscimento del Parco archeologico, storico, artistico e naturale del sito dell’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, prosegue attraverso la presentazione alla Presidenza della Giunta Regionale della relazione tecnico-finanziaria della proposta di Legge Regionale che mira a istituirlo. Il sito è di preminente interesse scientifico e lo scopo della proposta di legge regionale, è finalizzato proprio alla salvaguardia e alla gestione delle testimonianze materiali pertinenti al complesso monastico di San Vincenzo al Volturno. La sua valorizzazione, insieme a quella del monastero altomedievale, va ampiamente sostenuta, attraverso uno specifico provvedimento legislativo regionale, certo che questa iniziativa sarà ampiamente condi-

del territorio di riferimento, attraverso la ricostituzione e il miglioramento degli eco-sistemi naturali, il rispetto ecologico, naturalistico e paesaggistico, nonché quello dei corsi d’acqua e dei sistemi idrici, idrografici e idrogeologici ad esso collegati.

visa in quanto è indubbio l’interesse rappresentato dall’istituzione di un Ente Parco per

la salvaguardia del sito, alla promozione del complesso monastico, alla tutela ambientale

Il Molise, inoltre, ha tutte le potenzialità di diventare un importante punto di riferimento turistico, per questo un altro aspetto da tener presente è rappresentato proprio dalla presenza di visitatori che il sito, quale fonte importante di promozione ai fini culturali, scientifici e didattici, può determinare in un prossimo futuro. I vantaggi possono quindi ricadere in termini positivi sull’economia dando impulso al tessuto economico ed occupazionale della provincia di Isernia e del Molise.”

Incarico internazionale per Anna Ambrosini E’ la responsabile dell’Unità Operativa di Medicina delle Cefalee dell’I.R.C.C.S. Neuromed La International Headache Society (IHS) è la più importante società scientifica a livello mondiale nel campo delle cefalee, e ne fanno parte i massimi esperti in questo settore. E’ proprio dal suo ultimo Congresso, tenutosi nella scorsa settimana a Valencia, in Spagna, che arriva un importante traguardo per la dottoressa Anna Ambrosini, Responsabile dell’Unità Operativa di Medicina delle Cefalee dell’I.R.C.C.S. Neuromed. La dottoressa Ambrosini è stata infatti eletta dai Soci della IHS a far parte del Consiglio Direttivo (Board of Trustees), con l’incarico di Trustee (Consigliere), carica che, nei trenta anni di storia della Società è stata ricoperta finora solo da pochissimi studiosi Italiani. “Non posso nascondere che sia una grandissima soddisfazione – dice la dottoressa Am-

brosini – perché nelle elezioni per il Consiglio IHS sono i singoli Soci a votare il singolo Candidato, e gli altri Candidati godevano anch’essi di ottima reputazione scientifica e grande visibilità internazionale. Essere eletti nel Board rappresenta un traguardo cui ogni Ricercatore nell’ambito delle Cefalee ambisce, ed un riconoscimento insostituibile di quanto il proprio lavoro venga apprezzato nella comunità scientifica internazionale”. Il lavoro che aspetta i membri del Consiglio Direttivo è decisamente impegnativo. La International Headache Society conta oltre 1.300 soci, tutti ricercatori e medici nel campo delle cefalee. I suoi numerosi Comitati e Gruppi Speciali, coordinati proprio dal Consiglio, sono coinvolti in una serie di iniziative, che vanno dalla formazione ed educazione alla

realizzazione di progetti e linee guida fino alla divulgazione al pubblico. “Per fare un esempio, – spiega Ambrosini – è la IHS a stilare la classificazione delle cefalee e le sue revisioni periodiche, l’unico strumento diagnostico disponibile per questa diffusissima patologia”. “Per il nostro Istituto – dice il professor Erberto Melaragno, Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed – è certamente una grande soddisfazione. Siamo sempre impegnati sul fronte della qualità e dell’eccellenza del lavoro scientifico. E questi sono fattori che si misurano in base all’impatto delle nostre ricerche e al riconoscimento dei ricercatori a livello internazionale. L’elezione della dottoressa Ambrosini nel Consiglio Direttivo della IHS va proprio in questa direzione, confermando l’alto livello della squadra Neuromed”.


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Termoli

26 maggio 2015

“Troppi 200 immigrati a Campomarino” L’assessore provinciale Di Labbio torna sulla scottante questione CAMPOMARINO. L’assessore provinciale Alessandro Di Labbio torna sulla questione immigrati. “In merito ad alcuni articoli diffusi nelle ultime ore, desidero, nel prendere atto della tardiva reazione da parte del sindaco di Campomarino sulla questione rifugiati – richiedenti asilo, ringraziare quanti in questi giorni mi hanno seguito in un percorso di tutela della cittadinanza. Insieme ai consiglieri della minoranza e a centinaia di cittadini, andiamo avanti nella richiesta affinché il prefetto di Campobasso presti maggiore attenzione a Campomarino come località turistica e presidio di confine col foggiano. Ora che anche Camilleri ha inteso darci prova di esistere e di comuni-

care il suo pensiero, saremo più forti nel mantenere un concetto che per me resta inequivocabile ed imprescindibile: equilibrio nell’acco-

glienza, trasparenza negli atti e programmazione a breve e medio termine. Pertanto, se l’Amministrazione nella sua inte-

rezza e la Provincia sono in sintonia, io credo sia utile, più che recriminare sulla tipologia di bando al quale i richiedenti hanno risposto, quanto piuttosto sul numero dei rifugiati da accogliere. D’altra parte la frittata oramai è in tavola. Che sia però una quantità gestibile, controllabile, compatibile con la nostra comunità, con la vocazione turistica, con le risorse umane presenti e con la dimensione delle forze dell’Ordine. E di certo 200 persone sono una cifra, a mio avviso, eccessiva e fuori misura, a fronte di una manciata di carabinieri e vigili municipali che devono far fronte all’arrivo della stagione calda. Di conseguenza, lavoriamo insieme, sentiamo il parere della gente, con-

frontiamoci con gli albergatori richiedenti e con il prefetto, ma andiamo da S.E. Francesco Paolo Di Menna con una sola idea, senza se e senza ma. E sono certo che la mediazione farà da padrone, con il prefetto che ne dovrà prendere atto. Altrimenti insisteremo con la raccolta di firme che sarà un boomerang nei confronti di chi sapeva ed ha taciuto, e di chi non si rende conto del malcontento che palpabilmente alberga tra la cittadinanza. E’ giunto il momento di mettere da parte rancori, partiti, elezioni e di pensare solo a equilibrare il senso civico, il dovere di accoglienza, alla prevenzione e perché no, ai legittimi timori che nutrono le famiglie, visto anche ciò accade altrove”.

Turismo, Termoli si affida ai locali Un concorso fotografico è stato indetto per coinvolgere i cittadini con gli scatti più belli TERMOLI. Le migliori immagini di Termoli, gli scatti più cari ai cittadini, i panorami e i particolari più amati della città. Sono questi i cardini del concorso fotografico ‘PICS4TERMOLI’ indetto dall’Amministrazione Comunale e finalizzato a raccogliere le immagini più belle di Termoli e a coinvolgere i cittadini in quella che è una delle azioni di promozione turistica del territorio. “Fino ad oggi – ha detto Michele Macchiagodena, delegato al Turismo del Comune di Termoli – la proposizione turistica dell’immagine di Termoli è stata affidata a professionisti che forse non avevano un feeling emozionale con la città. Quest’anno invece vogliamo che a scegliere cosa mostrare ai turisti siano proprio i cittadini, coloro che la città la vivono e ne sono innamorati, chi meglio di un termolese di nascita o di adozione può suggerire ai turisti un particolare panorama, l’immagine di un piatto tipico, una danza tradizionale, un modo tutto termolese di vivere il mare facendo sport, un angolo di bellezza, in sostanza le emozioni che questa città gli ha trasmesso? Il concorso vuole essere infatti un’occasione per condividere non solo immagini ma soprattutto emozioni”. Sono ammessi a partecipare all’avviso pubblico inviando le proprie immagini, tutti i fotografi professionisti e amatoriali del territorio che si impegneranno a fornire il materiale a titolo gratuito. Una commissione valuterà tra le proposte pervenute. Le fotografie selezionate entreranno a far parte della brochure di Termoli che verrà distribuita sul territorio locale e na-

zionale. Al vincitore andrà l’onere della copertina e un premio di 200,00 euro. A tutti i partecipanti la cui foto sarà selezionata per la riproduzione nei media promozionali, verrà garantita la citazione (diretta o indiretta) su ogni supporto dove la stessa sarà riprodotta. Le fotografie dovranno essere fornite con le seguenti caratteristiche: – Lato inferiore minimo 25 cm – Risoluzione 300 dpi – Metodo Tiff o Eps, tollerato JPG massima qualità. Non verranno ammesse al concorso le opere prodotte con fotomontaggi di immagini. Le fotografie dovranno essere presentate con la dicitura “Concorso fotografico PICS4TERMOLI e con le seguenti modalità: 1- Invio Email pics4termoli@comune.termoli.cb.it di un link Flikr, Tumblr, Facebook o pagina web;2- CD room o penna USB da far pervenire a: Comune di Termoli – Ufficio Cu tura Turismo e Sport, via Sannitica, 5 86039 Termoli; 3- Book fotografico o demo su pc, tablet da sottoporre all’Assessorato Cultura, Turismo e Sport. Maggiori informazioni riguardante il bando si possono avere all’Ufficio Cultura, Turismo e Sport tel. 0875/712380 – 3667820876, o als eguente Link

A Termoli gli anziani Ugaf della Fiat Si tratta dei seniores dell’azienda di Val di Sangro che hanno visitato Termoli TERMOLI. Ieri mattina, in una bella giornata di sole, circa 140 pensionati Ugaf Associazione Seniores Aziende Fiat dello stabilimento di Termoli e della Sevel di Val di Sangro hanno visitato il nostro Borgo Antico accompagnati dai loro rispettivi Presidenti Giuseppe Giannetti e Amerigo Di Giulio. L’incontro si è svolto per contraccam-

biare la visita che lo scorso anno fecero i pensionati Fiat di Termoli alla Sevel di Atessa. A far da guida al Borgo ai numerosi ospiti, il presidente dell’Archeoclub Oscar De Lena e la giovane Erica Ciarabellini che hanno raccontato loro la storia, i personaggi, gli aneddoti e le leggende legate alla nostra città. Dopo una dettagliata visita per le

viuzze e le piazzette del borgo e dopo aver visitato la Cattedrale con la sua cripta dove negli ultimi secoli sono state rinvenute le reliquie dei nostri due santi S.Basso e S.Timoteo, il giro turistico durato circa due ore, si è concluso facendo passare tutti gli ospiti attraverso l’ormai famosa “Rejiecelle” e una visita al Castello.

Tanto l’entusiasmo e gli apprezzamenti sia del gruppo termolese che degli ospiti abruzzesi a fine visita. Grazie a due pullman messi a disposizione dell’efficiente organizzazione sul piazzale del porto, tutti i pensionati sono stati condotti poi allo stabilimento Fiat dove, nell’enorme struttura gestita dalla Ugaf è stato servito un ricco pranzo men-

tre un dj con le sue musiche e le sue canzoni faceva ballare i numerosi partecipanti. A conclusione della festa, nel tardo pomeriggio, i due presidenti Ugaf Di Giulio per Termoli e Giannetti per Val di Sangro si sono scambiati dei doni e una bellissima targa ricordo che ha ufficializzato il gemellaggio tra i due stabilimenti del gruppo Fca.


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Termoli

26 maggio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Rifiuti pericolosi, operazione della Polizia provinciale Gli ispettori hanno riscontrato nell’area portuale di Termoli oli esausti incontrollati TERMOLI. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore all’ambiente Alberto Tramontano si complimentano con il personale della Polizia Provinciale per l’ennesima operazione contro i rifiuti pericolosi. Dai sopralluoghi effettuati nelle date 15 aprile, 15 e 18 Maggio 2015, durante il normale servizio di vigilanza ambientale, gli ispettori hanno riscontrato nell’area portuale di Termoli, un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non pericolosi in prossimità dell’Isola Ecologica n. 3, nel deposito degli oli esausti e all’interno della stessa Isola Ecologica n. 3. Sempre la stessa Isola Ecologica come risulta dalla cartellonistica posta sulla parete esterna del gazebo in legno, è adibita alla raccolta di rifiuti solidi urbani ed assimilati prodotti dagli operatori portuali e dai concessionari del Porto di Termoli. Nella stessa cartellonistica sono indicate le modalità di conferimento: Secco residuo (contenitore grigio), Umido organico (contenitore marrone), Vetro e metalli (contenitore blu), Plastica (contenitore giallo), Carta (contenitore bianco), Cartone dopo la riduzione volumetrica appoggiato vicino al cassonetto. In base alle indicazioni, gli orari di apertura e chiusura dello stesso gazebo: 6-12 bassa stagione; 6-18 da giugno a settembre; la raccomandazione di chiudere la porta dopo l’uso; l’immagine della

telecamera impressa sul cartello fa supporre che l’area sia sottoposta a viedeosorveglianza. Dal sopralluogo della polizia dell’ente, è invece emerso che l’area relativa al deposito incontrollato sopra indicato, è accessibile, a chiunque e con qualunque mezzo, in quanto non sono presenti ostacoli naturali od artificiali. All’interno del gazebo, all’atto del sopralluogo sono stati rinvenuti solo tre cassonetti: bianco, grigio e verde; mancano le

porte che ne limitano l’accesso; l’area non è recintata e non risulta sottoposta a videosorveglianza; manca la segnaletica di divieto di abbandono rifiuti. Inoltre tale area è visibile a tutti i passanti che si recano al molo del porto, compresi turisti che devono imbarcarsi per le isole Tremiti. Nello stesso deposito incontrollato le principali tipologie di rifiuti rinvenuti, è relativa a tipologie di rifiuto provenienti da attività portuali di cui: contenitori oli esausti

in metallo e plastica, filtri motore contenenti oli, reti da pesca, funi, ecc.; e provenienti da attività non portuali di cui: un frigo congelatore, pneumatici esausti, contenitori in metallo e plastica, due sacchi in plastica contenenti rifiuti, materasso, frigorifero, frigo gelati, contenitori in plastica, pneumatici esausti, busta nera in plastica contenenti rifiuti, reti da pesca, contenitori, carte, plastica ecc. La situazione si era evidenziata il 15 aprile, ma nei successivi sopralluoghi, è emersa un’altra area antistante il depuratore comunale con le stesse caratteristiche di degrado ambientale del deposito incontrollato dell’isola ecologica n. 3 di cui: contenitori di oli esausti mancanti delle norme tecniche che regolano lo stoccaggio e l’imballaggio dei rifiuti contenenti sostanze pericolose; deposito incontrollato di un cumulo di reti, funi, pneumatici, contenitori, attrezzi in ferro da pesca, All’atto del sopralluogo, sono emerse, appunto, attività illecite relative al deposito temporaneo. In seguito all’accertamento della fattispecie illecita sopra esposta, sono stati avviati indagini per l’individuazione dei responsabili del fenomeno riscontrato ma, con esito negativo. Non sono emerse altresì, indicazioni atte a configurare una responsabilità colposa o dolosa in capo al proprietario e/o agli eventuali titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area.

“No ombrina, tutti in piazza” Tantissimi a Lanciano per protestare contro le trivellazioni in mare TERMOLI. Un mare di giovani, un mare d’acqua (pioggia), un mare di abruzzesi con un po’ di molisani e marchigiani, un coro ininterrotto “No Ombrina, a noi piace il nostro mare”, ma, anche, un mare di emozioni vedere il centro di Lanciano, la bella città frentana, vivere una manifestazione imponente, straordinaria, intensa e forte di passione per la difesa del proprio territorio contro lo strapotere dei petrolieri, accontentati da Renzi con Sblocca Italia. Un mare di striscioni, cartelli, bandiere, fasce tricolori, gon-

faloni a significare la voglia di partecipare per contare e decidere il destino di un mare, L’Adriatico, e, anche del territorio che lo affianca con le sue dolci colline, dal Friuli alla Puglia, con l’Abruzzo il più esposto con “Ombrina”, la piattaforma antistante il porto di Ortona. Un mare di gente che scorreva tra due ali di folla fermi a guardare, leggere, ascoltare, fotografare e commentare, con l’eco del messaggio della Conferenza episcopale Abruzzo e Molise, guidata da Mons. Tommaso Valentinetti, che

risuonava “ Pensiamo a un cambio di prospettiva radicale che richiede l’emergere di una biociviltà che preferisce la vita al lucro, il bene collettivo ai profitti individuali, la cooperazione alla competizione”. Dicevamo dei molisani arrivati tutti da Termoli con due pullman con il Consigliere di opposizione Marinucci e il Sindaco di Montefalcone, Gigino D’angelo, con la fascia tricolore, tanti amici che abbiamo incontrato nel momento in cui si è scatenato un violento temporale, che non ha intaccato il suc-

cesso della grande manifestazione “NoOmbrina, NoTriv”. L’Abruzzo, con la partecipazione corale di oggi pomeriggio a Lanciano, ha dimostrato che quando viene messa in dubbio la propria identità, cioè il territorio con i suoi valori e le sue risorse, la risposta è così chiara e forte che neanche i padroni assoluti, prepotenti e arroganti, con il codazzo dei loro servitori, possono far finta di non vedere e non sentire. Un esempio soprattutto per il Molise fortemente interessato dalle trivellazioni che ri-

guardano interamente il suo mare e per il 66% il rimanente territorio, cioè tutto se si escludono le cime del Matese e delle Mainarde. Un esempio per il Paese, che non può più perdere altro territorio, sapendo che quello che è rimasto è tutto lungo l’Appennino, cioè il centro e il meridione, le realtà prese di mira da chi pensa solo al profitto, al vil denaro. NoOmbrina, NoTriv, Sì al territorio bene comune, un patrimonio che spetta lasciare alle nuove generazioni per assicurare loro il futuro.

Gtm, ancora stipendi ridotti La Regione ha decurtato i fondi e diventa difficile per l’azienda far quadrare i conti TERMOLI. Ancora noie per la riscossione degli stipendi da parte dei dipendenti della Gtm, nonostante dal comune di Termoli sia partito il versamento di 127mila euro e rotti come contributo al trasporto pubblico locale del mese di aprile. Tardano ad arrivare gli emolumenti

e per questo, la Filt-Cgil, ha promosso l’ennesima iniziativa di protesta, che si sostanzierà in un presidio dei lavoratori dipendenti dalle 10 di mercoledì 27 maggio fino alle 19 del giorno successivo. Si tratterà del terzo sit-in dei lavoratori dal dicembre scorso.

Il presidio avrà luogo in piazza Sant’Antonio e si interromperà solo durante le ore serali e notturne. Durante il presidio saranno utilizzate bandiere, altoparlanti ed altri strumenti di propaganda ed informazione. Ma la partita è di ben altra portata,

poiché in ballo c’è anche l’affidamento del futuro servizio di Tpl a Termoli, gara che dovrà essere definita nei prossimi mesi (non crediamo prima) dall’amministrazione Sbrocca. L’aumento tariffario imposto da via Sannitica dal primo gennaio non ha

portato a un decremento significativo dei viaggiatori e dei fruitori del servizio urbano, tutto sommato gli incassi reggono, ma senza quella metà di contributo decurtato far quadrare i conti per la Gtm è impossibile



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Opinioni

26 maggio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

In Molise si vive più a lungo ma sempre meno sono i nati

di Claudio de Luca Nello Stivale il censimento 2011 registrò oltre 59 milioni di abitanti (+4,3% rispetto a dieci anni prima). Di contro, in Molise, da 320.601 che erano, i discendenti di Cuoco diventarono (almeno sulla carta) 313.660. Solo la Basilicata (-3,3%) e la Calabria (-2,6%) fecero registrare numeri peggiori. Esigua anche l’entità degli immigrati (il 25,6% ogni 1.000 abitanti). In realtà, gli Italiani erano diminuiti di 250mila unità mentre gli altri erano cresciuti da 1.334.889 a 4.029.145, segnando un +201,8%. Pure in questo caso la percentuale molisana era rimasta esigua ove confrontata a quella del resto dello Stivale (67,8% ogni 1.000 unità). Oggi i dati Istat riferiscono che, nella 20.a regione si vive più a lungo, si nasce di meno (7 neonati per ogni 1.000 abitanti) ed i residenti continuano a diminuire (-5.3%).Naturalmente il contenimento» delle nascite può dipendere da cause tra le più diverse. Le attese di vita sono pari a 79,6 anni per gli uomini ed 84,9 per le donne. Gli stranieri residenti sono 11mila e nella gran parte dei 136 Comuni della “ventesima” si assiste al fenomeno dello spopolamento. I dati dicono: 1) che l’11,9% dei Molisani sono infraquattordicenni; 2) che il 64,8 conta dai 15 ai 64 anni; 3) che il 23,3% ha più di 65 anni, compresi i tanti ultracentenari che affollano la regione. Nel 2014 si è registrato un aumento della speranza di vita alla nascita, dal momento che i “maschietti” oltrepassano gli 80 e le “femminucce” gli 85.

Tutto quello che gli altri non dicono

Altro dato analizzato è stato quello relativo al movimento migratorio. Il saldo con l’estero (che poi rappresenta la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza dall’estero e quello dei cancellati per trasferimento di residenza all’estero) è pari ad uno (stima su 1.000 ab.). Quello interno (che è la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza da altro Comune e il numero dei cancellati per trasferimento di residenza in altro Comune) è negativo (-2 su 1.000 ab.). Per conseguenza il saldo migratorio totale negativo è risultato pari a -0,9/1.000 ab.). In Molisesi ‘fanno’ pochi figli, e da tempo non si raggiunge il livello di 1,2 pargoli per ogni donna. Il dato permette di classificare la regione tra quellecon il livello più basso di natalità: 7,2 nati per ogni 1.000 ab. Il tasso di mortalità è pari a 11,5 decessi ogni 1.000, con un tasso di incremento naturale negativo pari al 4,3/1.000. La riduzione delle nascite costituice il frutto di due componente: quelle del concomitante contenimento riproduttivo delle italiane e delle straniere, caratterizzato da una fecondità solo poco più alta nel Nord (1,32) rispetto a quella del Centro e del Mezzogiorno (1,29).

La Famiglia Colantuono di Frosolone porta avanti l’unico esempio di transumanza, di tipo orizzontale, ancora attivo in Italia. La partenza è fissata il 25 maggio per la mandria, di circa trecento capi bovini di razza podolica e marchigiana, della famiglia Colantuono di Frosolone (Is) che dovrà attraversare le vie dei pascoli e percorrere gli antichi tratturi pugliesi e molisani. Quattro giorni, programmati da Asvir Moligal e Regione Molise, per far rivivere un’antica tradizione nel presente di un turismo di qualità, dello spirito ed esperienziale, percepito nella declinazione dei cinque sensi, soprattutto il gusto, come certifica la presenza ben amplificata dei Tratturi a Expo 2015. La Transumanza 2015 partirà da San Marco in Lamis (Fg), località Foresta, il 25 maggio. L’arrivo ad Acquevive di Frosolone (Is) è previsto il 28, dopo aver percorso 180 chilometri e attraversato il territorio di tre province, Foggia,

Nella 20.a regione il dato demografico più rilevante rimane quello degli ultracentenari. Per esempio, in Ururi, oltre ai 6 censiti, sono numerosi i 90enni. La cosa preoccupa con riferimento al sistema regionale di protezione sociale che non dovrebbe occuparsi soltanto dei fattori primari di sopravvivenza, bensì attendere ad uno sviluppo umano integrale. Per ciò stesso dovrebbe mirare soprat-

tutto alla somministrazione degli ausili per le fasce di povertà e per il disagio familiare. In questo campo, secondo una elaborazione “CensisUnipol”, fatto 100 il valore-indice Ue, il Molise si trova al 32° posto con un punteggio di 96,3 (mediobasso), quando la media italiana è di 97,9. In questa classifica, che accomuna Regioni italiane e Stati europei, il 1° posto rimane occupato dal

Transumanza, 300 capi fanno ritorno a Frosolone Campobasso e Isernia, con soste a San Paolo Civitate, Santa Croce di Magliano, Campobasso, Ripalimosani e Frosolone. L’iniziativa non è legata soltanto a Expo, ma il viaggio lungo i tratturi di interesse dell’Unesco, in vista della candidatura a Patrimonio sia materiale sia immateriale dell’Umanità e dell Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) grazie all’ultimo importante riconoscimento ottenuto per questa manifestazione, ancora intatta della civiltà agro-pastorale. PROGRAMMA Martedì 26 MAGGIO: Sosta mattutina nel riposo

sul Tratturo Aquila-Foggia a San Paolo Civitate. ORE 16:00 Partenza per Santa Croce di Magliano (CB) attraversando il territorio del Comune di Serracapriola (FG). ORE 21:00 Arrivo a Santa Croce di Magliano (CB) sistemazione e sosta notturna Mercoledì 27 MAGGIO: ORE 6:00 Partenza da Santa Croce di Magliano per la località “Femmina Morta” lungo il Tratturo Celano-Foggia attraversando i territori dei co-

Trentino-Alto Adige (108,7) che supera persino i Paesi Bassi (107,4), la Svezia (105,5), la Germania (105,0) e la Finlandia (102,7). Ad ogni buon conto la 20.a regione fa meglio di Spagna (93,0) e Grecia (92,2), ma soprattutto surclassa la Sicilia (fanalino di coda) che raggranella il punteggio di 82,4 (da considerare basso da 92 in giù).

muni di Bonefro (CB), San Giuliano di Puglia (CB), Sant’Elia a Pianisi (CB), Ripabottoni (CB), Monacilioni (CB). Camminando sul braccio Centocelle-Cortile si prosegue per Campolieto (CB), Matrice (CB) Campobasso (CB) Ripalimosani CB). Sosta notturna presso il Santuario della Madonna della Neve in località “Quercigliole” a Ripalimosani (CB). Giovedì 28 MAGGIO ORE 5:00 Partenza per Frosolone. Si attraversano i territori di Santo Stefano (CB) si scende lungo la costa, si guada il Biferno, si risale verso Costropignano (CB), che attraversiamo, e poi Torella del Sannio (CB), Molise (CB), Frosolone (IS), il centro storico e poi direzione località Acquevive . ORE 13:00 Arrivo della mandria in località Acquevive di Frosolone (IS) ai pascoli della “Montagnola Molisana”.


Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.


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