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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 104 - giovedì 7 maggio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Pierluigi Popolo
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierluigi Popolo. In questi tempi fa piacere registrare l'apertura di una nuova attività capace di assorbire qualche posto di lavoro e creare, nel contempo, nuovi servizi. Così, ha fatto il giovane Pierluigi Popolo che a Campobasso proprio oggi inaugura il punto vendita "TreG" in via IV Novembre. Costretti a dovere registrare solo brutte notizie, questa volta volentieri appuntiamo questa apertura assegnando l'Oscar all'imprenditore.
Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla
Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. Sono le rappresentanze unitarie di Cgil e Uil dello Zuccherificio del Molise a chiamare in causa l'assessore all'agricoltura. "Avevamo riposto fiducia, per l’ultima volta, nel nostro Assessore al ramo...e invece dopo 44 anni lo Zuccherificio chiude". Un'amara costatazione in una regione che vede ogni giorno morire attività anche storiche. Ma, allora, cosa ci stanno a fare sulle sedie dorate della Regione se hanno contribuito, solo, allo sfascio del sistema economico?
Anche le Carresi si sono fermate. Attila Ti fa un baffo. I molisani si chiedono: Paolè, portassi
iella?
SERVIZIO A PAGINA 3
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 7 maggio 2015
Votato dal consiglio regionale all’unanimità nella Finanziaria del 2012
Il reddito minimo di cittadinanza s’è inabissato e il vitalizio è tornato a galla Finanche il cultore più convinto, il cantore più ispirato, il curatore più attento delle problematiche sociali, il vindice dei diritti degli ultimi e degli emarginati, l’enigmatico assessore alle Politiche sociali Michele Petraroia, ha scelto il silenzio Coi tagli alla spesa pubblica e la riduzione dei trasferimenti finanziari dello Stato alle Regioni, i diritti di cittadinanza vanno a ramengo. Per un verso si sopprimono le prestazioni pubbliche e per l’altro il reddito delle famiglie è minato dalla disoccupazione. Aumenta solo la fascia di povertà che ha lambito e penetrato anche il ceto medio. Questo quadro d’assieme già vivido nel 2012 ha indotto il Consiglio regionale, in uno dei rari empiti di sensibilità amministrativa e sociale, a deliberare all’unanimità l’inclusione del reddito minimo di cittadinanza nella finanziaria di quell’anno. Agli atti restano il voto unanime e le dichiarazioni rilasciate; le buone intenzioni e le difficoltà a realizzarle. Infatti, nonostante a seguito del voto si siano mobilitati la giunta e le commissioni consiliari decisi a contribuire tempestivamente alla definizione dell’impegno politico e programmatico, a distanza di tre anni dal voto all’unanimità, il reddito minimo di cittadinanza è un cumulo di dichiarazioni e di buone intenzioni, senza ulteriori sviluppi. Sicché, a dispetto dell’univoca volontà dell’assemblea regionale e delle affermazioni rilasciate in aula
e fuori dall’aula, la quadratura del cerchio i consiglieri, la giunta e il presidente non la trovano. Hanno fatto prima a trovare la soluzione tecnica e amministrativa per rimettere in piedi il castello crollato dei vitalizi. A questo fine non sono intervenuti problemi di agibilità finanziaria né tentennamenti sul valore sociale del provvedimento. Tutto è filato liscio e velocemente. Troppo delicato l’argomento del reddito minimo di cittadi-
L’INTERVENTO
nanza, troppa la speranza della povera gente; troppe le attese create, per liquidare l’argomento come uno dei tanti episodi in cui il consiglio regionale del Molise si produce nella sua migliore specialità demagogica: deliberare all’unanimità, per poi, unitariamente, far finta di niente. Eppure s’era detto che la proposta avrebbe avuto una corsia preferenziale in commissione. Corsia occupata dal ritorno dei vitalizi, come abbiamo visto. Del
Viva l’...Italicum!
di Oreste Campopiano* Sono trascorsi venticinque anni da quando Mario Segni avviò la sua vittoriosa campagna referendaria per il passaggio dalla preferenza plurima a quella singola, così limitando di fatto il potere dei Partiti politici nell’orientare il voto degli elettori. Da allora altre due modifiche della legge elettorale, il “Mattarellum” ed il “Porcellum” hanno segnato questo quarto di secolo fino all’ITALICUM. La legge del 1993, promulgata sotto la guida di colui che nel 2015 sarebbe stato eletto capo dello Stato, sebbene fosse stata uno degli ultimi atti della prima Repubblica ormai agonizzante, era forse la più equilibrata, sia rispetto al Porcellum, introdotto in fretta e furia dal governo Berlusconi nel 2006 nell’intento di contenere i danni nella ipotesi di una probabile sconfitta, sia rispetto all’Italicum che, pur correggendo le storture del porcellum, ne lascia sostanzialmente invariato l’impianto. Ma la tanto vituperata legge del Porcellum conferiva ai segretari di partito la possibilità di scegliersi gli eletti e gli apparati a loro piacimento e così modellare i gruppi parlamentari secondo le proprie esigenze. Il provvedimento era talmente una “porcata” ( così venne definita dallo stesso relatore-estensore) che anche Veltroni prima e Bersani poi la utilizzarono per soddisfare le loro esigenze elettorali. Solo la Corte Costituzionale ha posto, sebbene tardivamente, fine a quell’obbrobbrio. Certo è che nemmeno il percorso dell’Italicum è stato
reddito minimo di cittadinanza finanche il cultore più convinto, il cantore più ispirato, il curatore più attento delle problematiche sociali, il vindice dei diritti degli ultimi e degli emarginati, colui che stando all’opposizione occhieggiava con la maggioranza e stando in maggioranza parla spesso fosse un oppositore, l’enigmatico assessore alle Politiche sociali Michele Petraroia, ha scelto il silenzio. Lo stesso che oppone alla perdita di posti di lavoro, alla paralisi dei cantieri, alla mancata ripresa della produzione, all’innalzamento dell’età pensionabile, alle preoccupanti percentuali della disoccupazione giovanile. Del reddito minimo di cittadinanza ne aveva fatto un cavallo di battaglia, un distintivo della sua personalissima figura di politico, di sindacalista e di amministratore che guarda in basso, dove giacciono le maggiori difficoltà a vivere di tantissima gente. Probabilmente se ne ricorderà, frattanto ha preferito concorrere alla decisione di riesumare per sé e per gli altri colleghi di Palazzo Moffa il sempre beneamato vitalizio. Dardo
lineare. Nel tempo un po’ tutti i protagonisti hanno cambiato idea secondo le necessità e convenienze del momento. Lo stesso Renzi che ha sempre ritenuto che le leggi elettorali, per la loro rilevanza, dovessero essere approvate a larga maggioranza, si è blindato con reiterati voti di fiducia. Dal canto loro Bersani e Cuperlo che per decenni hanno demonizzato il voto di preferenza, lo hanno fatto diventare negli ultimi tempi un baluardo da difendere a tutti i costi come l’unico elemento di democrazia rappresentativa . La vicenda complessiva evidenzia lo scarso senso dello Stato di gran parte della nostra classe dirigente, incapace
di pensare al di la delle convenienze del momento. Mi riesce davvero difficile però , immaginare che le riforme elettorali ed ancor piu’ quelle costituzionali ( cui quelle elettorali sono strettamente connesse) possano essere pensate per l’utilità presente, anziché per il futuro. Nè mi rassegno all’idea che se è ormai questo il nostro modello di democrazia bisognerà necessariamente …navigare in questo mare. Se è vero che il modello Renziano di “democrazia decidente” è apprezzato dall’opinione pubblica come esempio di determinazione, ciò non toglie che lo stesso decisionismo andrebbe esteso ed applicato in tutti i campi, dalla economia , alle istituzioni, dalla scuola, alla sanità , al lavoro, con proposte e progetti condivisi e convergenti, che siano innanzi tutto capaci di offrire soluzioni concrete, efficienti e durevoli . Ma è altrettanto vero che una cosa è “amministrare” gli enti locali, ove può trovare giustificazione non solo il premio di maggioranza, ma anche il ridimensionamento delle assemblee elettive, altra cosa è il Governo del Paese ove, di contro, l’esigenza di rappresentanza e di partecipazione va garantita nella maniera più ampia e capillare possibile come elemento di democrazia e di libertà. In Italia si è deciso di adottare il modello dei Comuni nel presupposto dichiarato di garantire la …governabilità anche a scapito della rappresentanza e della partecipazione. Staremo a vedere se questo modello sarà capace di superare indenne e di sopravvivere al prossimo scossone degli equilibri politici nazionali.
Vergognarsi del dramma occupazionale di Michele Iorio Mentre apprendo con soddisfazione le permorfances del Molise raggiunte in termini di solidarietà ed ospitalità nei confronti degli immigrati, è stridente il disinteresse totale che il governo regionale riserva ai tanti disoccupati molisani e agli altrettanti lavoratori che rischiano concretamente di perdere la propria occupazione. Mi chiedo se sia giusto assistere alla legittima protesta dei lavoratori della Formazione Professionale che da una settimana stazionano, a turno, nella più totale e agghiacciante indifferenza, presso il Consiglio regionale in attesa di essere ricevuti da qualcuno, mentre l’Assessore regionale al Lavoro, un giorno sì e l’altro pure, annuncia – a suo dire – brillanti risultati relativi alla propria gestione. Spero che qualcuno si accorga di questo stato di cose e arrivi a definire una volta per tutte la soluzione dei singoli problemi che, in molti settori, sono da imputare direttamente alle ‘iniziative’ della ‘nuova’ politica regionale. I lavoratori dell’Esattorie hanno terminato anche il periodo della indennità di disoccupazione, pertanto sono disoccupati al 100%. I precari della Protezione Civile, con l’ultima finanziaria che, spero, il governo nazionale vorrà osservare, con disposizione di legge verranno licenziati. I dipendenti di Molise Dati sono legittimamente allarmati; i lavoratori di Gam, Zuccherificio e Ittierre hanno potuto misurare l’assenza di qualsivoglia iniziativa concreta che possa rassicurarli per il prossimo futuro. Passa sotto silenzio, e quindi non osservata dalla giunta regionale, una delibera che, da una parte, di fatto licenzia centinaia di operatori della sanità molisana e dell’altra prevede di sostituirli paradossalmente con persone di fuori regione. Di contro, il governo regionale produce quasi giornalmente consulenze dalla dubbia utlità e co.co.co. Ritengo che la misura sia stracolma: qualcuno dovrebbe vergognarsi di questa allarmante situazione!
TAaglio lto
3 7 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Tutto va male? Ridiamoci su! Bisogna sorridere delle avversità, non farsi deprimere da ciò che non va. Non è tutta colpa della politica, sarà sfortuna... Quando tutto manca, nella vita, bisogna saper lasciare posto ad una fragorosa risata. Magari amara, spesso accompagnata da un’imprecazione, da cento imprecazioni, ma pur sempre una risata. Quando non sono bastate le promesse, gli impegni formali, il susseguirsi di governi regionali, di assessori al…ramo, di dirigenti di spessore, di manifestazioni di protesta, di tavoli Ministeriali resta poco, oltre un’amara risata. Se non il boomerang della rabbia; senza limiti né quartiere. Ed è questa la strada che intendiamo percorrere anche noi. Farci una risata di tutti questi Parrucconi che, a parole, hanno sempre la soluzione a portata di mano; stanno sempre lavorando senza sosta; hanno finalmente raggiunto la sintesi, trovato la quadra. Ma ci facciano il piacere, direbbe il principe de Curtis. I fatti, purtroppo, raccontano tutta un’altra storia. Non c’è una pratica, un dossier,
come dicono i portaborse dei Parrucconi, di cui questo governo regionale si sia occupato che non sia andato in malora o sia sulla strada buona. La lista, il triste rosario, lo abbiamo sgranato in prima pagina, non staremo qui a ripeterlo; anche
perché chi ha ancora il masochistico interesse a seguire gli affari della vita pubblica lo conosce già a menadito. Eppure la statistica, la legge dei grandi numeri, dovrebbe concedere una chance a chi ci governa. Il 100% di fallimenti do-
vrebbe essere una possibilità non contemplata; una buona dovrebbero proprio essere capaci di portarla a casa. Ma invece, niente. Sarà la Sfiga, allora. Non c’è altra spiegazione. Una sfortunata congiuntura astrale; un’antica maledizione;
colpe inconfessabili di qualche vita precedente che stiamo scontando. Noi, loro. Vallo a sapere. Ci dovrà essere un motivo per tanti cattivi risultati, uno dietro l’altro. Mai una gioia, mai una soddisfazione. E’ impossibile che si tratti solo della imperfettibile condizione umana. Qui c’è qualche oscura forza soprannaturale che alza venti contrari. Non c’è altra spiegazione. Ed allora ciascuno di noi badi, da oggi in poi, ad ingraziarsi le entità superiori in cui, liberamente, ha deciso di credere. Ciascuno di noi faccia la sua parte, attrezzi il proprio scongiuro per sconfiggere queste forze del male. L’unione fa la forza, si sa. Ali di farfalla, zampe di rana, aglio, fravaglio, corni di corallo rosso, tutto può esserci utile; tutto può tornare buono alla causa. Perché, parafrasando John Fitzgerald Kennedy: non chiederti cosa possa fare la Regione Molise per te, ma cosa puoi fare tu per la Regione Molise!
“Facciolla, hai fatto chiudere in silenzio lo Zuccherificio
La Lettera TERMOLI. La Rsu Cgil-Cisl- e Uil nuovo Zuccherificio del Molise oggi 7 maggio saranno presenti in Sit In permanente davanti al Mipaaf dalle ore 9. “Avevamo posto fiducia per l’ultima volta al nostro Assessore al ramo (Facciolla), che il 30 marzo si era assunto la responsabilità di creare un tavolo permanente di filiera al Ministero fra le parti. Vista la grave crisi che sta attraversando il settore saccarifero i suddetti sentivano l’esigenza di discutere: la pianificazione della campagna 2015- quindi il piano effettivo per la conservazione delle quote zucchero- la salvaguardia dei posti di lavoro di tutti gli stabili, ma anche di avventizi che rendono indispensabile con la loro presenza il funzionamento dalla fabbrica -e quindi il prossimo futuro di questo stabilimento Molisano. Ringraziamo di cuore tutti i Parlamentari Europei votati anche da noi per rappresentarci in Eu-
ICgil e Uil preoccupati per il fine corsa dell’impianto dopo 44 anni ropa, notiamo nostro malgrado che oggi sono tutti presi da politiche di dismissioni e non di tutele per la continuità sulla produzione, ricordando loro che la riforma Ocm zucchero nel 2006 ha chiuso 15 stabilimenti su 19 in Italia e lo stabilimento di Termoli ha pagato 35milioni di euro per rimanere in produzione. Grazie al Nostro governo centrale che con il suo disinteressamento sulla materia sta procurando disastri ancor prima della fine quote zucchero prevista per settembre 2017. Ed infine un grazie alla nostra grande politica Molisana TUTTA che non ha aperto bocca sulla vicenda dello Zuccherificio, lasciando soli i lavoratori e le loro famiglie distruggendo una filiera dopo 44 anni di attività. Grazie a tutti e a buon rendere.
Duro il giudizio sull’operato di Frattura e Facciolla
L’Unione Sindacale di Base dei lavoratori Forestali del Molise, rende noto al Presidente Frattura, all’Assessore Facciolla, che gli operai sono ancora in attesa delle spettanze del mese di Marzo 2015. Come ogni mese, il rispetto dei termini previsti dal Contratto di lavoro, e dagli accordi Sindacali, sottoscritti con l’Arsiam, vengono puntualmente disattesi, a discapito di chi già è fortemente penalizzato dalla perenne precarietà. All’indomani dell’approvazione del Bilancio Regionale, ci piacerebbe capire, con chiarezza, e dati alla mano, quante risorse sono previste nello stesso per la cantieristica forestale e le attività di A.I.B. Che garanzie ci sono per l’imminente futuro? Parliamo di operai che non hanno un minimo di tutela, ne contrattuale, ne di garanzia occupazionale. Assistiamo inermi al classico, e oramai, consolidato triste teatrino Regione – Arsiam, l’uno contro l’altro apparentemente, ma di
“Operai forestali senza stipendio Signori della Regione, ora basta” L’Unione sindacale di Base sottolinea la drammatica situazione dovuta al rimpallo delle competenze
fatto, gli unici ad uscirne fuori fortemente penalizzati, sono gli operai, che anche nei mesi in cui lavorano si trovano costretti ad elemosinare qualcosa che è un loro diritto. Derisi e umiliati! La Dignità non ha prezzo, e crediamo sia ora, nell’interesse di tutti, porre fine a questo triste scaricabarile. Invitiamo il Presidente Frattura, l’Assessore Facciolla, a fare chiarezza in tempi celeri, e dare risposte e certezze ad una categoria che soffre già di per se gli effetti di un precariato perenne e della forte crisi economica. Auspichiamo in tempi brevissimi un confronto serio e pacato sulla “ questione Forestali”, con l’Assessorato all’Agricoltura, il Presidente della Giunta Regionale, e i vertici dell’Arsiam, per porre definitivamente fine a questa triste realtà. Nei prossimi giorni in mancanza di riscontri, i lavoratori si riuniranno in presidio presso la Giunta Regionale e l’Assessorato all’Agricoltura.
TAaglio lto
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
7 maggio 2015
Dal Servizio rendicontazione e vigilanza sulle spese effettivamente sostenute dagli Istituti scolastici che hanno aderito all’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e la Regione Molise
Recupero di fondi regionali per complessivi 67,82 euro: quando si dice la pignoleria
Bello sarebbe se il Servizio dimostrasse che ai pochi spiccioli recuperati fanno pendant magari centinaia o migliaia di euro recuperati dalla rendicontazione dei progetti regionali Quando si dice la pignoleria. A darne prova, strano adirsi e a credersi, è la Regione Molise nell’attività di controllo svolto dal Servizio Rendicontazione e Vigilanza sulle spese effettivamente sostenute dagli Istituti scolastici che hanno aderito all’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e la Regione Molise finalizzato al miglioramento dei livelli di apprendimento della popolazione scolastica molisana e per il potenziamento delle conoscenze. Un accordo a valere per gli anni scolastici 2009/10, 2010/11 e 2011/12 utilizzando il personale docente iscritto nell’elenco delle graduatorie a esaurimento e/o nelle graduatorie d’Istituto, i cosiddetti precari. I fondi che sono serviti a pagare i precari in questo loro contributo al miglioramento dei livelli di apprendimento della popolazione scolastica e al potenziamento delle conoscenze risalgono al Por 2007/20013. Se ancora non s’è capito, il governo regionale in carica sta vivendo di rendita con le risorse non utilizzare dal governo di centrodestra a guida Michele Iorio. Certo, non solo per colpa sua,
l’intervento Vertenza lavoratori della Formazione Professionale: Quali azioni ha posto in essere la Regione Molise per dare attuazione agli impegni formalmente assunti il 23/12/2014 ? In tale circostanza, lo ricordiamo, dopo una trattativa che è durata dalle ore 19,00 del 23/12/2014 alle ore 2,00 del 24/12/2014 si era prospettata una soluzione alla vertenza della Formazione Professionale, con la sottoscrizione di un documento in cui la Regione si impegnava in tempi brevissimi: • avvio immediato della interlocuzione con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (MLPS) per lo svincolo e la utilizzazione delle risorse Wellfare to Work (WTW), pari a € 300.000,00 e “APPRENDISTATO” pari a € 500.000,00, a copertura degli oneri per il finanziamento di un “PROGETTO DI START UP” del modello di “SISTEMA REGIONALE DI ORIENTAMENTO PERMANENTE”, già realizzato nel corso della precedente attività progettuale dispiegatasi nel periodo 1° aprile / 30 settembre 2014; • verificare la disponibilità del MLPS ad autorizzare il FORMEZ e/o ITALIA LAVORO a farsi carico della realizzazione e gestione delle attività progettuali di start up di cui al precedente punto;
quanto per l’ormai consolidato accertamento dell’endemica pigrizia delle strutture interne della Regione. Di questo combinato disposto politico-amministrativo, è il Molise intero a pagare le conseguenze. Investimenti che avrebbero potuto aiutare la crescita e lo sviluppo si sono volatilizzati nel nulla e soldi non spesi a tempo debito stanno formando una nuova categoria di fa-
vori, di clienti, di destinatari. Soldi non spesi, ma da spendere, per non essere riassorbiti dall’Unione Europea, inderogabilmente entro il 31 dicembre di quest’anno. Tornando agli istituti scolastici e ai precari che sono stati impegnati, l’Istituto comprensivo statale di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado di Campomarino ha rendicontato una spesa di 50.273,40 euro che al-
l’esito dei controlli effettuati dal Servizio rendicontazione e vigilanza della Regione Molise ha presentato un debito differenziale di 50 euro (calcolato rispetto alla liquidazione di spesa di cui innanzi). Proprio così: un debito di 50 euro che la Regione ha rilevato e ha chiesto di recuperare, quale somma indebitamente percepita dall’Istituto, entro e non oltre 15 giorni dalla data di notifica
Formazione professionale, le gravi inadempienze regionali • farsi carico della diretta gestione delle attività progettuali di cui al primo punto nell’ipotesi di impercorribilità dell’iniziativa di cui al punto precedente; • avviare con la massima tempestività le iniziative legislative e regolamentari per favorire la progressiva riduzione del numero degli operatori della F.P. iscritti all’albo regionale, anche attraverso specifiche forme di incentivazione finanziaria; • assumere tutte le iniziative per la stabile strutturazione del SISTEMA REGIONALE DI ORIENTAMENTO PERMANENTE, attraverso la ricerca di canali di finanziamento comunitari e/o nazionali entro il termine di durata trimestrale del progetto di start up di cui al primo punto. Da allora, un assordante silenzio è caduto sulla vicenda. Ora è giunta l’ora di uscire dall’equivoco. La Regione non può più far finta di niente: la situazione dei lavoratori della formazione professionale è drammatica, avanzano mensilità ar-
retrate ed ancora oggi non percepiscono il sostegno al reddito sotto forma di cassa integrazione in deroga: c’è il rischio concreto che il disagio sociale esploda anche in eclatanti manifestazioni di protesta. Non bisogna dimenticare che la formazione professionale è un sistema che si rivolge ad una platea di utenza molto diversificata: ragazzi che abbandonano la scuola; giovani diplomati/laureati che desiderano migliorare la loro preparazione attraverso la frequenza di corsi di alta formazione; lavoratori che hanno bisogno di aggiornamento professionale; disoccupati costretti ad imparare nuovi mestieri
per rientrare nel mondo del lavoro; apprendisti che devono frequentare un periodo di formazione obbligatoria e tanti altri. Per non parlare poi dell’importanza che riveste il sistema di orientamento permanente nel quale anche l’Unione Europea investe sempre di più. Con amarezza, dobbiamo rilevare che la politica, ancora una volta, tace davanti alle esigenze del territorio e alle sofferenze dei lavoratori e dei cittadini molisani. Al presidente Paolo Di Laura Frattura, all’assessore Michele Pietraroia, all’On. Roberto Ruta, all’On. Laura Vennitelli, al direttore Massimo Pillarella, al dirigente Claudio Iocca, tutti presenti e artefici dell’accordo raggiunto, ricordiamo che la Regione il 23 dicembre 2014 si dichiarava pronta ad avviare tutto quanto concordato con la massima tempestività (un mese al massimo), ma che oggi -dopo 4 mesi e ulteriori incontri- siamo ancora fermi sulla linea di partenza. Gli operatori della FP vogliono
della determinazione del direttore del Servizio Istruzione e Formazione professionale, Claudio Iocca, del 30 aprile scorso. Se poniamo mente locale a quanto verrà a pesare questo recupero di 50 euro alla Regione, calcolando il tempo impiegato dal dirigente estensore dell’atto amministrativo e il costo relativo, vien da ridere. E cosa dire dello stesso procedimento a carico dell’Istituto comprensivo di Larino, per il recupero di 7 euro e 20 centesimi, e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Pittarelli” di Campobasso, per 10 euro e 62 centesimi? Si dirà. La legge e legge. Certo. Ma saremmo particolarmente grati e riconoscenti al Servizio rendicontazione e vigilanza della Regione Molise se potesse dimostrare che ai pochi euro e centesimi così recuperati, fanno pendant magari centinaia o miglia di euro recuperati dalla caterva di progetti europei finanziati alla Regione Molise e ancora immersi nella nebbia. Dardo
continuare ad essere protagonisti attivi anche per il raggiungimento degli obiettivi comunitari. L’impegno congiunto permetterà di rispondere alle nuove e più cogenti esigenze del mondo del lavoro nel nostro Molise. Il personale della FP è ancora in grado, come lo è stato fino ad ora, di assolvere degnamente ai compiti affidati, ma è necessario che il “Sistema di Formazione Professionale”, si riavvii perchè l’utenza ne soffre e perchè oltre 14 milioni di occupati esprimono il bisogno di aggiornare le proprie competenze oppure di apprenderne di nuove. La Formazione Professionale è “materia delegata” (al pari della sanità) ed è nata per rendere un servizio utile ai giovani, ma anche ai meno giovani in cerca di nuove opportunità lavorative. La Costituzione già dal 1947 all’articolo 117 affida alle Regioni “l’istruzione artigiana e professionale”. Con la riscrittura del Titolo V (legge costituzionale n° 3/2001), si è ribadito che la “formazione professionale”, resta di competenza esclusiva regionale. Quindi il Sistema educativo è costituito dal Sottosistema dell’istruzione, di competenza statale, e dal Sottosistema della formazione, di competenza regionale. I Lavoratori
TAaglio lto
5 7 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il senatore Roberto Ruta ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere modifiche al decreto Balduzzi A luglio scorso, a non presentarsi al tavolo della Conferenza Regioni, fu il presidente Paolo Frattura
“Sanità, il Molise non sia penalizzato”
CAMPOBASSO. Una corsa contro il tempo per la sanità molisana. “Come già assicurato alla Valle d’Aosta con 130.000 abitanti e alla Basilicata con 576.000 abitanti, anche per il Molise con 315.000 abitanti, deve essere prevista la deroga al parametro dei 600.000 abitanti per avere un presidio ospedaliero con DEA di II livello: ai molisani il diritto alla salute deve essere garantito come ai cittadini delle altre regioni con meno di seicentomila abitanti, in ossequio al dettato costituzionale”. Lo sostiene il senatore Roberto Ruta. “Dopo la richiesta di deroga presentata il 15 aprile scorso e trasmessami formalmente ieri dal Presidente della Giunta regionale, ho, senza indugi e nella stessa giornata di ieri, depositato ed anticipato nell’illustrazione a fine seduta pomeridiana del Senato della Repubblica, di ieri 5
maggio, l’interrogazione urgente al Presidente del Consiglio dei ministri Renzi e al Ministro della Salute Lorenzin, a sostegno
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Sono ormai duemila cinquecento le firme raccolte presso la biblioteca “Albino” di Campobasso in calce alla petizione popolare che chiede l’urgente regionalizzazione dell’istituzione culturale. Per gli effetti della cosiddetta legge “Delrio”, la n.56 del 7 aprile 2014, le competenze prima delegate alle Provincie vengono trasferite alle Regioni. A quanto ci è dato sapere la Regione Molise ha già recepito i dettami della “Delrio” ma manca ancora una legge di riordino che renda operativo il passaggio di consegne. “Ho intenzione di consegnare quanto prima queste firme al presidente della Regione, con la speranza – parole di Rosario De Matteis, presidente della Provincia di Campobasso – di sapere quanto prima le reali intenzioni della Regione, che non ha ancora legiferato. Ad oggi, sia quella di Campobasso che la biblioteca di Isernia, dovrebbero essere di competenza regionale, anche perché difficilmente un Comune potrebbe avocarle a se. A conti fatti, credo che non sarà difficile per trovare circa 350 mila euro per coprire le spese e quindi garantire sia un servizio di cultura che un’occupazione per circa 10 dipendenti tra le due biblioteche. Se poi le idee della Regione sono altre, vorremmo esserne partecipi”. La Regione Abruzzo, solo per fare un esempio, ha già effettivamente provveduto alla regionaliz-
CAMPOBASSO. “Il Molise ha reagito in massa, con un’affluenza di quasi il 90%, alla manifestazione contro la riforma della Scuola voluta dal Governo nazionale. E le loro voci, insieme a quelle di tanti italiani che ieri hanno manifestato nei diversi territori e a Roma, non possono e non devono rimanere inascoltate” - è il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Filippo Monaco in riferimento alla grande manifestazione che si è svolta nella giornata del 5 maggio contro la riforma dell’istruzione pubblica vo uta dal governo Renzi. “Sono decisamente in linea con i manifestanti, specie per quel che concerne l’accentramento di potere nelle mani del Dirigente Scolastico: non
dell’avanzata richiesta di deroga, per chiedere se con l’adozione del Regolamento, recante la definizione degli standard qualitativi,
strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, non ancora pubblicato, o attraverso l’ Intesa tra Governo e Regioni in merito all’attuazione della L. 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di Stabilità 2015, art. 1, commi 398, 465 e 484), relativa all’individuazione di misure di razionalizzazione ed efficientamento della spesa per il Servizio sanitario Nazionale , il Governo assicurerà che ogni regione abbia almeno un presidio ospedaliero di II livello. In base all’applicazione dei nuovi standard, fissati dal Regolamento di fatto solo la regione Molise, tra quelle con popolazione inferiore ai 600.000 abitanti e con oltre 313.000 abitanti, non avrebbe la possibilità di mantenere l’unico presidio sanitario con DEA di II livello, l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Infatti la Valle d’Aosta con meno di 130.000 abi-
La biblioteca “Albino” ancora in attesa della regionalizzazione 2500 firme già raccolte ma il provvedimento ancora manca
zazione di tutte e quattro le maggiori biblioteche di sua competenza. Viene da pensare, a questo punto, che nell’ultimo mese trascorso senza che si svolgesse un solo consiglio regionale non sarebbe stato male trovare un po’ di tempo ed un po’ di voglia per sistemare questa faccenda, una volta per tutte. Al costo di quattrocentomila euro l’anno. Ma probabilmente le missioni in cui i nostri consiglieri sembrano impegnatissimi, hanno avuto la precedenza. Così le pochissime unità ancora in servizio presso la biblioteca sono costrette a vivere sul filo del rasoio, sperando in un grazioso intervento dei nostri politici che, con la dovuta calma, ottemperino ai disposti di una legge della Stato. Saranno mica troppi quattrocento mila euro l’anno per una biblioteca? Considerato che stiamo assistendo a tagli impietosi in servizi essenziali, come quelli della sanità e dei trasporti, porsi la domanda è meno retorico di quanto possa sembrare. Speriamo dunque che si tratti solo (si fa per dire) di pigrizia, di indolenza; e che il ritardo della regionalizzazione della “Albino” possa trovare rimedio al più presto possibile. Anche solo per la soddisfazione di poter, per una volta, scrivere della avvenuta risoluzione di una vertenza aperta, di una criticità. A volte bisogna anche sapersi accontentare.
“Scuola, contro la riforma il Molise in piazza” Il consigliere regionale, Filippo Monaco, è intervenuto per chiedere modifiche alla proposta di legge si può e non si deve permettere che sia una sola persona a decidere le sorti dell’istruzione scolastica, sia per quel che concerne l’istruzione in sé - e che sia quindi il DS a decidere il Piano dell’offerta formativa, esautorando di fatto il collegio dei docenti e quello di istituto che si trasformano in meri organi consultivi - sia per quel che riguarda il ruolo dei docenti, dal momento che sarà proprio il dirigente scolastico che sceglierà gli insegnanti da utilizzare nella propria scuola, decidendo anche gli incrementi retributivi! Una riforma
pensata in questo modo creerebbe una scuola non più libera, dove l’autonomia scolastica verrebbe relegata in un angolo a favore di una persona sola che, arbitrariamente e secondo criteri del tutto soggettivi, avrà libertà personale nella costruzione dell’istruzione dei nostri figli. Con il forte rischio che a decidere l’orientamento della scuola pubblica siano i privati attraverso le donazioni. Anche l’istruzione e la formazione verrebbero, quindi, asservite ai poteri forti dell’economia”. “L’altissimo numero di persone che abbiamo visto sfilare ieri
tanti gode della clausola di salvaguardia in quanto regione a statuto speciale e la regione Basilicata con 576.000 abitanti ha ottenuto la modifica utile nel regolamento in deroga proprio alla regola dei seicentomila abitanti. Lo Stato deve garantire il diritto della salute costituzionalmente tutelato in modo uniforme per tutti i cittadini, quindi anche per la regione Molise deve essere prevista la modifica in deroga alla proposta di Regolamento che è tale perchè non ancora pubblicato, posto che il Presidente della regione Molise, come detto, ha presentato una richiesta di modifica in tal senso lo scorso 15 aprile 2015”. Del resto, la particolarità della Regione Molise è riconosciuta dalla stessa Costituzione che prevede l’elezione di tre parlamentari e di due senatori al di là della popolazione censita. .
nelle piazze della nostra Regione deve imporre a noi rappresentanti istituzionali, ma soprattutto ai rappresentanti della nostra regione in Parlamento, di dire no ad una riforma della scuola con deriva autarchica, esponendosi quindi con il proprio voto contrario. Mi appello quindi ai parlamentari molisani a portare le istanze della scuola molisana in Parlamento esprimendo il loro secco no a questa riforma che creerebbe solo ed esclusivamente disuguaglianze, clientelismo ed accentramento di potere nelle mani di un uomo solo”.
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Tutto quello che gli altri non dicono
Campobasso
7 maggio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Una campagna straordinaria per il recupero dei rifiuti abbandonati” Il sindaco Antonio Battista ha predisposto il recupero dei rifiuti ingombranti lasciati lungo e strade CAMPOBASSO. Inizia in questi giorni il recupero straordinario di rifiuti ingombranti, abbandonati da alcuni cittadini poco civili e poco sensibili al rispetto dell’ambiente, la cui presenza ci è stata segnalata in più parti della città. “L’abbandono e il conferimento difforme alla norma dei rifiuti prevede sanzioni amministrative ma, quando si tratta di rifiuti pericolosi (ai fini del Codice dell’Ambiente sono considerati rifiuti pericolosi i monitor, i frigo-
riferi, il cartone catramato, l’amianto, le batterie auto, inerti da costruzione …. Ecc.) vi è la denuncia penale a carico dei contravventori. Pertanto il cittadino che abbandona un monitor, un frigorifero o simili, commette un reato perseguibile penalmente”. Lo sostiene il sindaco di Campobasso, Antonio Battista. “Coloro che hanno rifiuti ingombranti da smaltire DEVONO conferire gli stessi al Centro di Raccolta (co-
siddetta Isola Ecologica) sito in C.da Santa Maria de Foras (tra la chiesetta e la Dogana). L’isola ecologica è aperta tutti i giorni feriali dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Coloro che non sono in grado di conferire rifiuti ingombranti, possono contattare la mattina la sede operativa – 0874 94699 - per concordare tempi e modalità di ritiro dei rifiuti; Si segnala che sia il conferimento al Centro di Raccolta che il ritiro per il tramite dei
mezzi S.E.A., sono a titolo gratuito per i cittadini residenti a Campobasso; Il ritiro per il tramite dei mezzi S.E.A. avviene al livello stradale, nei tempi e luoghi concordati tra cittadino e sede operativa; Per mantenere una città più decorosa e dignitosa è indispensabile la collaborazione di tutti i cittadini. A causa del poco senso civico e del poco rispetto per la propria città di alcuni maleducati, ne subiscono le conse-
guenze tutti i cittadini che contribuiscono, invece, unitamente all’Amministrazione comunale, a mantenere il decoro della città, a migliorare l’ambiente urbano e a rendere questa Città più accogliente. I servizi comunali,senza il sostegno attivo dei cittadini,non possono raggiungere gli obiettivi che, con il concorso di tutti, sarà possibile orgogliosamente garantire. Insieme possiamo rendere la città più vivibile per tutti!”
L’intervento
Commissioni consiliari, pacchia finita
Approvato il nuovo regolamento per il funzionamento delle commissioni consiliari permanenti. Tante le novità introdotte, a partire dalla riduzione del numero delle commissioni da 12 a 9, con l’accorpamento e la riarticolazione delle materie in maniera più razionale e funzionale, anche a seguito della riduzione del numero dei consiglieri da 40 a 32. Tra le modifiche introdotte, alcune importanti novità proposte dal Movimento 5 stelle. L’introduzione della webcam per la registrazione e messa in onda sul sito istituzionale del comune dei lavori delle commissioni, per consentire la massima trasparenza delle sedute e dar modo ai cittadini di informarsi da casa su importanti questioni di pubblico interesse, nonché sull’andamento e la condotta dei lavori delle commissioni che, tenendosi di
norma in orario lavorativo, difficilmente consentono la partecipazione dei cittadini. Un’operazione di massima trasparenza che certamente contribuirà ad innalzare la qualità dei lavori grazie all’effetto “grande fratello” che metterà i consiglieri comunali sotto la lente d’ingrandimento e la valutazione degli elettori. Inoltre, grazie all’approvazione di un ulteriore proposta pentastellata, tutti i verbali dei lavori, comprensivi dei registri attestanti le presenze dei consiglieri, dovranno essere pubblicati in un’apposita sezione del sito web del comune. Altro importantissimo obiettivo raggiunto dal Movimento è stato l’introduzione della norma “anti toccata e fuga” che permetterà l’attribuzione dei gettoni di presenza esclusi-
vamente a quei consiglieri che parteciperanno effettivamente ad almeno il 60% della durata della commissione. Uno strumento indispensabile per arginare il malcostume, purtroppo ancora diffuso, di poter presenziare per pochi minuti, anche appena il tempo di una firma sul registro delle presenze, ed aver diritto alla corresponsione per intero del gettone di presenza alla pari di chi, diligentemente, partecipa alle sedute dall’inizio alla fine. Opportuno sottolineare che entrambe le proposte vennero bocciate, qualche mese fa, quando presentate in commissione, mentre sono state “riabilitate” dalla maggioranza per il passaggio finale in Consiglio Comunale. Un motivo di grande soddisfazione per il Movimento 5 Stelle, evidentemente meritevole, in questa circostanza, di aver saputo argo-
mentare e sostenere la bontà e l’opportunità delle proposte avanzate, facendo convergere l’intero consiglio sulle proprie posizioni, mirate esclusivamente ad elevare il livello delle commissioni e del massimo organo rappresentativo della città; la migliore risposta ai tanti episodi di cronaca che in molte altre realtà italiane, stanno gettando discredito sui consigli comunali, come nel caso dei comuni siciliani dove proprio il Movimento 5 Stelle è stato protagonista della denuncia di clamorosi casi di degenerazione ed abusi da parte dei consigli comunali, perpetrati grazie ad accordi taciti e bipartisan da parte di centro destra e centro sinistra. La pacchia è finita. Gruppo Movimento Cinque Stelle
Parco delle Morge, le manifestazioni Un laboratorio Paleontologico sarà realizzato a Trivento per sollecitare una legge regionale CAMPOBASSO. Il progetto di realizzazione del Parco delle Morge Cenozoiche del Molise,nato dall’idea di Roberto Coella e Davide Vitiello, e arrivato in pochi mesi a coinvolgere ben nove Comuni della Valle del Trigno e non solo, si arricchisce con nuove iniziative finalizzate ad ampliarne la portata. Giovedì 7 maggio una delegazione di studenti della Facoltà di Scienze del Turismo, accompagnati dalla Preside della Facoltà, la professoressa Monica Meini dell’Università degli Studi del Molise, visiterà le meravigliose morge cenozoiche situate nei Comune di Pietracupa e di Pietravalle, in agro di Salcito.
La giornata studi inizierà alle 11,30 dalla Morgia su cui sorge la “Betlemme del Molise”; proseguirà con la visita alla incantevole cripta di Pietracupa e si concluderà con l’arrivo alla morgia di Pietravallle. Sarà l’occasione per approfondire i contenuti del progetto “Parco delle Morge – Turismo di comunità” e le finalità di promozione turistica di tutta l’area interessata, anche attraverso la partecipazione e il contributo dell’Università del Molise. Inoltre, sabato 9 maggio, alle ore 18 al Centro Polifunzionale di Trivento, si terrà una nuova riunione tecnica alla quale parteciperanno gli ideatori del progetto, i nove Sindaci dei Co-
muni che hanno già sottoscritto l’accordo di programma e deliberato l’adesione al Parco delle Morge, il senatore Roberto Ruta e il Magnifico Rettore dell’Università del Molise, Gianmaria Palmieri. Nell’occasione si parlerà della imminente realizzazione del Laboratorio Paleontologico dedicato alla memoria di Flavio Bruni, lungimirante geografo scomparso prematuramente, e della proposta di legge regionale per l’istituzione del Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, arrivata di recente all’attenzione della competente commissione consiliare.
La Virtus torna a splendere La stagione è appena iniziata e i risultati già cominciano ad aversi La stagione estiva dell’atletica è appena cominciata, e la Virtus di Campobasso ha risposto presente. Un rincorrersi di avvenimenti su più fronti ha animato questo primo weekend di Maggio. La società del capoluogo ha proiettato i propri atleti, come scintille, in ogni direzione: gli Esordienti, i Ragazzi , i Cadetti ed un Junior, complessivamente una quindicina, verso Foggia per partecipare al trofeo “Favino 2015”; gli Allievi ed ancora un Junior verso Salerno per la prima prova dei campionati regionali di società; un Senior addirittura in provincia di Treviso, a Oderzo, per la corsa internazionale su strada “Città archeologica”; alcuni Master a Benevento per la 24^ edizione della “Strabenevento”, altri a Duronia per l’ultima tappa “Di corsa in Molise” ed altri ancora, nientemeno che a Scicli, in Sicilia, per la tre giorni del “Tour delle torri Iblee”. Scintille che hanno vivacizzato le diverse sedi e dato visibilità e lustro ad una società che da ben cinquantasei anni è protagonista sulle piste, sulle strade, sui tracciati agresti e sui sentieri montani dell’intero stivale. Nicola Rossodivita ed Alessio Mitri, a Foggia, rispettivamente nel giavellotto e nell’alto, hanno calcato il gradino più alto del podio, ma buona anche la prova di Giovanni Calcutta, secondo tra gli Esordienti nella gara del lungo. Personale per EmanueleCasmirro nel martello con 34.93 metri e soddisfacenti le prove di Jacopo Di Iorio e Francesca Testa. A Salerno, Claudia Nuozzi ha primeggiato nella pedana del lungo, atterrando a 4.81 metri, ma senz’altro entusiasmante è stata la prova di Mario Di Donato,quinto nei 3000 metri, che ha preceduto i compagni di squadra Davide Melone ed Andrea D’Alterio. Rossella Santanelli è invece giunta seconda nei metri 3000, dimostrando di aver superato la piccola flessione accusata
domenica scorsa nella gara dei 20 minuti. Il talentuoso Leo Paglione si è addirittura cimentato in territorio trevigiano, in una gara internazionale. La sua diciannovesima posizione ed il tempo impiegato testimoniano di un progressivo miglioramento che dovrebbe lasciare ben sperare per un risultato di prestigio ai prossimi campionati italiani universitari. Paola Di Tillo, quinta a Benevento, consolida il suo ruolo di leader tra le fondiste Master molisane. Maurizio Paladino, Nicola Iademarco e Domenico Tedeschi conquistano due medaglie d’argento ed una di bronzo nella più suggestiva corsa a tappe siciliana. Vittorie e risultati di pregio, ma soprattutto qualità costante nel tempo, frutto di un lavoro certosino e di un entusiasmo sempre più coinvolgenti, hanno impreziosito questo primo week end di Maggio, confermando le attitudini di una società sportiva che, a discapito degli anni che passano, si mantiene costantemente al vertice dell’atletica regionale.
Campobasso
7 7 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Le eccezioni dell’Intergruppo sulle delibere per nuovi volumi di cemento in città hanno avuto effetto
Per l’assessore all’urbanistica è suonata la ritirata Tutto lascia supporre di essere di fronte a una novità politica che non risponde alle strategie di potere (come nel caso della spaccatura del gruppo dell’Idv con “Molise di tutti”) bensì alla risoluzione dei problemi L’Intergruppo dei consiglieri Michele Ambrosio, Pietro Montanaro e Massimo Sabusco (Udc); Pasquale Colarusso e Sabino Iafigliola ( Popolari per l’Italia) ed Elio Madonna (Centro democratico) s’è fatto sentire, anzi valere ancora una volta, all’interno della maggioranza di Palazzo san Giorgio e nell’assemblea consiliare del 5 maggio, costringendo l’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia a ritirare le quattro proposte di delibere che avrebbero, tre di esse, procurato interventi edilizi in deroga nel cuore della città, e la quarta la riclassificazione di un’area urbana in Via Vico. Quest’ultima richiesta paga per le altre, non trattandosi di volumi e di cemento in città, ma del miglioramento funzionale di un’area a ser-
vizio di un fabbricato. Le argomentazioni che hanno portato al ritiro e, contestualmente, ad un ridimensionamento del potere assessorile e correntizio cui fa capo la professoressa Chierchia, con il presidente della commissione urbanistica Massarella, alle indicazioni operative del presidente della giunta regionale, l’architetto Paolo di Laura Frattura, sono state di ordine procedurale (il mancato rispetto della legge sulla trasparenza), non prive di ragioni di opportunità in una città in cui ci sono centinaia di appartamenti sfitti e/o invenduti, dove gli abusi edilizi sono diventatati una regola e le deroghe un diritto. Ciò che si sta verificando a Palazzo san Giorgio è una messa a punto politica (non è più il tempo delle prevarica-
zioni e degli assolutismi) in stretta aderenza ai principi della correttezza e della trasparenza, che non sono orpelli, ma elementi sostanziali per la validità di un atto amministrativo. L’Intergruppo pilotato da Ambrosio, Colarusso e Madonna mostra di reggere ad ogni sorta di contraccolpo e ad ogni tentativo di erosione in virtù del fatto che la coesione nasce dalla comune volontà di stare agli interessi collettivi e non a sottostare ai giochi politici di cui la maggioranza comunale mostra di subire fin troppo l’ingerenza (il riferimento è alla dialettica in atto tra il senatore Ruta e il presidente della Regione Frattura). Fin qui - e manca poco alla scadenza di un anno dall’insediamento – solo ordinaria amministrazione in attesa, non si capisce bene,
di quale manna dal cielo. L’amministrazione del capoluogo regionale del Molise è totalmente assente sulla realizzazione della sede regionale, sulla metropolitana leggera, sull’autostrada Termoli – san Vittore, sulla programmazione dei fondi europei per il settennio 2014/2020, sul nuovo Piano Casa regionale, sul diritto/dovere di governare il territorio in direzione di un miglioramento delle qualità ambientali, della mobilità, della sicurezza, dei servizi infrastrutturali e strutturali. L’Intergruppo ha la forza numerica e la volontà politica per farsi voce della collettività in contrapposizione anche e soprattutto a questa forma di assoggettamento amministrativo. Il ritiro delle delibere sta ad indicare che sugli interventi edilizi favoriti dal
“Piano Casa” regionale, in particolare, e sulla necessità di un confronto sulla tensione abitativa, sulla politica di sviluppo del territorio, sulla politica urbanistica, c’è un diverso modo di muoversi e di affrontare le questioni. Non più e non solo in senso veristico, ma orizzontale, con il coinvolgimento del gruppo di maggioranza e la chiamata in causa del consiglio. Tutto pertanto lascia supporre, se l’Intergruppo sarà in grado di reggere al tempo e alla dinamica politica propria e della maggioranza di cui fa parte, di essere di fronte a una novità politica che non risponde alle strategie di potere (come nel caso della spaccatura del gruppo dell’Idv con “Molise di tutti”), bensì alla risoluzione dei problemi. Dardo
Studenti del Pertini, ottimo terzo posto Le classi terze hanno ottenuto risultati positivi al progetto “Matematica e realtà” CAMPOBASSO. Le classi terze del Liceo linguistico e del biotecnologico dell’istituto “Pertini” hanno ottenuto, a Perugia, un gratificante terzo premio alla selezione finale del progetto nazionale “Matematica e Realtà” con il laboratorio IL PANE QUOTIDIANO NEL TEMPO DELLE RINUNCE .Il progetto, promosso nel 2005 dal Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Perugia, prevede una collaborazione tra università e scuola per la costruzione di una didattica innovativa della matematica collegata ad esperienze reali. Il Pertini, che dal 2008 ha partecipato quasi ogni anno all’iniziativa, riportando spesso
premi e riconoscimenti, vede anche quest’anno premiato l’impegno dei ragazzi, che hanno accettato con entusiasmo la” sfida” di tradurre un fatto concreto (consumo del pane in Italia dalla fine dell’ottocento, rapporto prezzo del grano-prezzo del pane ,ecc..) in un modello matematico. Gli studenti, quindi, sono partiti da dati concreti per avvicinarsi, attraverso esperienze reali e laboratoriali, a concetti astratti come la modellizzazione matematica. La serietà e la motivazione che hanno distinto il loro lavoro e i risultati ottenuti hanno dimostrato che è stata sicuramente una pratica vincente.
Scuole e istituzioni per la Festa dell’Europa Sabato tra Gambatesa e Tufara si svolgerà la manifestazione di sensibilizzazione GAMBATESA. Si svolgerà il 9 Maggio tra i Comuni di Gambatesa e Tufara la “Festa dell’Europa”, promossa dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Sant’Elia a Pianisi, Giovanna Fantetti, in collaborazione con i sindaci dei suddetti comuni, la Regione Molise, lo Sportello Europa Molise. Sarà presente per l’occasione anche Angelo Marino, originario di Tufara, impiegato a Bruxelles presso la Commissione Europea che terrà, nella prima parte della manifestazione, un Seminario Interattivo sull’Europa rivolto ai ragazzi delle scuole medie di Gambatesa e Tufara. Ricco ed articolato il programma della giornata che vede l’alternanza di momenti didattici dedicati agli studenti, iniziative ludiche, momenti culturali e musicali, seminari informativi orientati agli enti locali. La Festa dell’Europa si propone come obiettivo principale quello di sensibilizzare i ragazzi in età scolare agli
importanti temi che l’Unione Europea implica ed alla conoscenza delle istituzioni europee, nonché si pone come un momento di approfondimento delle molteplici opportunità che i finanziamenti europei offrono agli enti locali. La Festa dell’Europa
sarà infine l’occasione per ammirare gli affreschi del Castello di Gambatesa, ascoltare i “The Rag… sax” in concerto e le tipiche “maitunate”, adattabili ad ogni occasione e ad ogni soggetto, Unione Europea inclusa.
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Isernia
7 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Ittierre, il progetto della Missardi Si vorrebbe utilizzare la professionalità dei lavoratori dell’ex stabilimento tessile ISERNIA. Ittierre, Massimo Calugi è giunto a Isernia per illustrare i dettagli del suo piano industriale alle istituzioni, all’opinione pubblica, alle parti sociali. Il proprietario della Missardi, società per azioni operante nel settore dell’abbigliamento, incontrerà la stampa nella Sala Gialla della Provincia per un appuntamento molto atteso in città. Calugi avrebbe opzionato uno stabilimento nell’area
Pip di Miranda da cui far partire la produzione di capi d’abbigliamento. 50 i dipendenti in fase di start up, cifra che dovrebbe raddoppiare nel volgere di un paio d’anni. Le maestranze dovrebbero essere assorbite dalle liste di mobilità degli ex dipendenti Ittierre al fine di sfruttarne il know-how mentre almeno inizialmente le licenze nel portafogli dell’azienda saranno quelle portate
in dote dall’imprenditore empolese. La Missardi è una realtà industriale italiana che opera nel settore moda e accessori, uomo e donna. La struttura principale ha sede a Terrafino, in provincia di Empoli. Realizza prodotti anche per le più importanti griffe nazionali ed internazionali. L’azienda è stata creata da Massimo e Alessandro Calugi, due imprenditori che sono riusciti a tra-
sformare in industria la bottega artigianale paterna. Attualmente la Missardi lavora pellami e tessuti anche in altri stabilimenti che sono satelliti rispetto alla struttura principale. Intanto questa mattina la Ikf ha comunicato che l’Offerta vincolante per l’acquisizione di Oti srl nel contesto del Concordato Ittierre Spa e del successivo Contratto d’Affitto del Ramo d’Azienda con opzione d’ac-
quisto, è stata accettata. L’offerta Vincolante e’ attualmente al vaglio dei Tribunali di Isernia e di Milano che si esprimeranno sull’accettazione indicativamente nell’arco delle prossime due/tre settimane. La societa’ provvedera’ a comunicare gli aggiornamenti sulla situazione non appena disponibili.
I tassisti in marcia per difendere il Caracciolo La manifestazione dei noleggiatori romani si avrà sabato ad Agnone AGNONE. E’ fissata per il 9 maggio cioè sabato prossimo la marcia verso il Molise dei tassisti di origine molisana e abruzzese che risiedono a Roma. Il corteo di auto si muoverà dalla Capitale per giungere in tarda mattinata proprio ad Agnone, dinanzi all’ospedale San Francesco Caracciolo. Per
la difesa del nosocomio altomolisano i tassisti si sono già mossi in passato, tanto da formare un vasto comitato. Salvare l’ospedale è importante non solo per Agnone, ma per tutti i paesi vicini, compresi quelli al confine tra Molise e Abruzzo. Secondo quanto si apprende da fonti romane, dopo la prote-
sta del prossimo 9 maggio, si sta pensando ad organizzarne un’altra per il 16 agosto, a sfilare questa volta saranno le auto d’epoca. Una protesta singolare, ma, ovviamente, si spera ugualmente incisiva.
Rocchetta, i conti tornano Approvato dal Consiglio comunale il conto consuntivo 2014. Positivi i dati ROCCHETTA AL VOLTURNO. I conti tornano e come per l’amministrazione comunale di Rocchetta a Volturno, guidata dal giovane sindaco Teodoro Santilli e da una squadra di amministratori che si stanno distinguendo per voglia di fare e affidabilità. Nei giorni scorsi, il Consiglio comunale, ha approvato il conto consuntivo 2014. Bilancio in regola chiuso con oltre 320mila euro di avanzo di amministrazione di cui 148mila vincolati. Anche il patto di stabilità è stato pienamente rispettato ed ora l’amministrazione comunale guarda avanti per programmare il futuro. Tra gli interventi da segnalare nel 2014 vi sono la prosecuzione dei lavori di completamento e copertura della piscina comunale, i lavori di rifacimento dell’acquedotto rurale Montagnola, i lavori di completamento dei cimiteri di Rocchetta e della frazione di Ca-
stelnuovo al Volturno, i lavori di sistemazione della Strada Pratola, la sistemazione del campo sportivo e l’avvio, atteso da tempo, dei lavori di sistemazione della strada che conduce a Monte Marrone. Un quadro completo riassunto nelle attività economiche del 2014 approvate in assise civica entro i termini di legge, che prevedevano l’approvazione del bilancio entro il 30 aprile 2015. Intanto, continuano le attività sul campo dell’amministrazione Santilli. Tra queste il progetto “paese pulito”, con il quale, grazie all’attivazione di dieci borse lavoro, si è concessa la possibilità a molte persone inoccupate, di rendersi utili e migliorare l’aspetto del paese con la cura del verde pubblico. Progetto che sta dando già i suoi frutti per l’operatività mostrata dai borsisti che si stanno cimentando nelle opere affidate dal comune.
Agnone si presenta al meglio all’Expo Una proposta turistica organica e di qualità con quattro iniziative “LA CITTA’ DEL FUOCO E DEI METALLI” Week end di tre giorni tra le antiche fonderie del bronzo e del rame, l’artigianato del ferro e dell’oro, alla scoperta della terra dove i Sanniti forgiavano il metallo per le loro armi ma anche per la Tavola osca e dove l’artigianato ha creato ricchezza per
AGNONE. Il meglio di Agnone e dintorni in una proposta turistica organica, ma anche differenziata, che mira alla qualità e all’organizzazione ottimale delle risorse. E’ ciò che è stato inserito nei quattro pacchetti turistici spediti alla Regione Molise dal Comune di Agnone in collaborazione con le due agenzie turistiche locali e una associazione da tempo impegnata a promuovere il territorio anche in chiave turistica. L’amministrazione comunale ha inviato le offerte turistiche alla Regione Molise rispondendo nei termini previsti, 30 Aprile 2015, all’apposito bando regionale che chiedeva a tutti gli operatori turistici molisani di proporre pacchetti turistici da
promuovere negli spazi istituzionali di Expo 2015. Quattro i pacchetti “partoriti” da Agnone, sotto il marchio “Agnone Città delle Arti” creato dal giovane grafico Giovanni Fossaceca appositamente per Expo 2015. Eccoli:
secoli. “IL LATTE, LA CIVILTÀ PASTORALE E I SANNITI” La storia antica di un grande popolo di allevatori, i tratturi, le piste verdi più grandi del mondo, la civiltà della Transumanza e _l’Oro Bianco_ dell’Alto Molise con visita agli allevamenti e ai caseifici artigianali. “I GIORNI DEL RITORNO” Il pacchetto trae origine dal progetto “Roots” (“Radici”), che attraverso la ricerca genealogica, permetterà ai discendenti degli Agnonesi emigrati oltreoceano (principalmente Canada-
USA-Argentina-Australia) di terza-quarta-quinta generazione di recuperare l’identità dei propri antenati, la storia e i luoghi della propria famiglia tornando in Agnone come turisti (c.d. “turismo delle origini”) per conoscere il luogo delle proprie radici e ricongiungersi con i parenti che qui sono rimasti. “SUI LUOGHI DI VITELIÚ” Escursioni nel territorio narrato dal primo romanzo storico sull’epopea italica: “Viteliu.Il nome della Libertà”. Alla scoperta dell’Altosannio, con i suoi paesaggi, gli altopiani e le cinte murarie nascoste nelle foreste. Visita guidata a Mostra permanente della Tavola Osca e al Santuario della Nazione sannita. Con questo sforzo creativo e organizzativo il Comune di Agnone e gli operatori locali, contando anche sugli sforzi
della Regione in occasione di Expo, hanno inteso fare quel salto qualitativo e organizzativo che mancava per sviluppare vieppiù il comparto dell’economia turistica che vede il capoluogo altomolisano e il territorio d’intorno meta sempre più frequentata da ospiti italiani e stranieri alla ricerca della qualità e dei luoghi meno conosciuti della Penisola.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
7 maggio 2015
Per San Timoteo arriva il cardinale Camastri Tutto pronto per la festa dell’11 maggio quando 70 anni fa venne rinvenuto il corpo del Santo TERMOLI. Settant’anni fa la città e la diocesi di Termoli accolsero per la prima volta le spoglie di San Timoteo, discepolo di San Paolo, ritrovate casualmente durante alcuni lavori di restauro alla cattedrale, l’11 maggio del 1945. Da allora prendono il via il culto e la venerazione per un Santo che, seppur non aveva conosciuto Cristo personalmente, ne incarnò il messaggio e divenne testimone credibile del nascente cristianesimo. Questo è quanto testimoniato stamane dal parroco don Benito che ha condiviso con la stampa il programma della festa che, a partire dal 7 maggio, prenderà il via nella città di Termoli. L’evento culminerà con il solenne pontificale, l’11 maggio, presieduto
dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano e vicario di papa Francesco. San Timoteo, per molti, è anche considerata anche una delle poche figure capaci di unire il mondo ortodosso e cristiano. Ne abbiamo parlato proprio con il parroco don Benito al quale abbiamo anzitutto chiesto di fotografarci le iniziative per questa particolare ricorrenza. “Le iniziative sono di natura religiosa perché la nostra attenzione viene focalizzata sull’evento religioso in quanto tale; ritenendo la presenza del corpo di San Timoteo, nella nostra Chiesa locale, un dono della Provvidenza, vogliamo in qualche modo indirizzarci anche noi ad essere discepoli di Cristo sulla scia
che lui ha avuto e ha disegnato prima di noi essendo il figlio prediletto di Paolo come viene definito dalle lettere Paoline”. Nell’ambito delle iniziative, il prossimo 9 maggio, a partire dalle 19.30, si svolgerà un convegno sulla figura del santo durante il quale sarà data lettura della bolla papale d’indizione dell’anno della Misericordia. Qual è l’attualità di San Timoteo? “Quanto è attuale è la stessa Parola di Dio perché il nome stesso Timoteo significa “colui che onora Dio”. Qui, il compito di ogni cristiano è proprio quello di onorare Dio nella propria vita e, quindi, il messaggio del discepolo di San Paolo ci richiama a questo; per usare un’espressione propria degli Atti degli Apostoli potremmo accogliere
l’invito a “ravvivare il dono di Dio che è in noi che è il dono della figliolanza, il dono della fratellanza, dell’appartenenza alla chiesa come famiglia””. Si parla spesso di turismo religioso, quali sono le attività poste in essere considerando anche gli scambi che ci sono stati con gli ortodossi? “Parliamo, ovviamente, di uno stimolo a riproporre la figura di Timoteo per renderlo sempre più attuale. Sicuramente in Timoteo la Chiesa s’identifica nella sua originaria unità, quando non era divisa dallo scisma di Oriente e, quindi, nella sua figura soprattutto da parte degli ortodossi che lo riconoscono come apostolo. Proprio i fratelli ortodossi nutrono un interesse spiccato al punto che il
10 maggio prossimo ci sarà qui a Termoli una delegazione di due vescovi ortodossi, di cui uno si chiama proprio Timotei, per venerare le reliquie del Santo. San Timoteo diventa così un ponte tra l’oriente e l’occidente che fa guardare la chiesa al suo passato, ispirandosi e illuminandosi dell’unità che allora alimentava la sua vita e, quindi, anche oggi è un grido verso l’unità e uno stimolo verso una unità da ritrovare nella diversità delle particolarità che sono proprie a ogni chiesa ma sicuramente che sono una grande spinta verso il desiderio di Gesù di vedere una chiesa unita”. San Timoteo, insieme a san Basso e san Pardo, è anche compatrono della diocesi di Termoli-Larino
Liscione, chieste nuove analisi dell’acqua Dopo la morìa di pesci che è stata registrata nei giorni scorsi l’intervento delle associazioni ambientalistiche GUARDIALFIERA. Sono trascorsi quasi quattro anni e mezzo dal caos trialometani, l’inquinamento dell’invaso del Liscione che portò al blocco dell’acqua potabile a lungo per 9 comuni del Basso Molise durante tutto il periodo delle festività natalizie a cavallo tra il 2010 e il 2011. Ebbene, mentre si è in attesa che il Tribunale di Roma si esprima nel merito sulla class action adita dalle associazioni dei consumatori, un nuovo preoccupante fenomeno si è mostrato sulla superficie lacustre. Circolano foto, postate anche dal blogger Michele Mignogna, sulla moria di carpe nella diga di Guardialfiera, come ci conferma lui stesso. “Le foto ci sono state spedite da un nostro amico e lettore di questo
blog, sono state scattate nell’invaso del Liscione in zona Guardialfiera e mostrano, in tutta la loro drammaticità, l’ennesima moria di pesci. Sono Carpe più precisamente, e da quel che dicono gli esperti, questa specie è la sentinella della salubrità delle acque, salubrità che da troppo tempo non è garantita nella diga del Liscione. Ne sono decine, le foto documentano solo quelle che si vedono sulla riva e come potete vedere voi stessi hanno taglie e dimensioni diverse, non ci vengano a dire che la colpa è delle alghe o balle simili, perché ora è davvero troppo. Siamo costretti, ancora una volta, a rivolgerci alla Procura della Repubblica di Larino, che ultimamente ha scoperto una sensibilità
verso la natura in generale, per chiedere che siano controllati i depuratori delle acque di tutti quei comuni che scaricano nella diga. Funzionano i depuratori? Quali i comuni in cui non funzionano? Cosa scaricano nell’invaso? Si tratta solo di depuratori o altro? Soprattutto che acqua arriva nelle case del basso Molise? Insomma, purtroppo bisogna ribadire che nella diga del Liscione, veramente c’è qualcosa che non va, sarebbe ora che la popolazione sia informata correttamente”. Ad esprimere preoccupazione è anche Ermanno Di Palma del comitato di difesa della salute pubblica, che di recente ha denunciato in Molise il fenomeno delle scie chimiche.
Lavoratori ex Carrefour, sempre sul lastrico Nuovo incontro in Comune per valutare possibili situazioni in evoluzione TERMOLI. Un incontro interlocutorio e nulla in più, è quanto svolto al Comune alla presenza del sindaco Sbrocca e dell’assessore Ferrazzano che hanno incontrato una rappresentanza dei lavoratori dell’ormai ex Carrefour che hanno chiesto di essere aggiornati sulla loro situazione. A fargli da portavoce è Daniele Capuano, referente sindacale della Filcam Cgil che afferma: “chiediamo, visto che i lavoratori tra cinque mesi termineranno la mobilità, di sapere dal Comune di Termoli rispetto alla vertenza Carrefour aperta due anni fa come mai in un anno non abbiamo avuto notizie rispetto alla proprietà. Ci eravamo lasciati con la vecchia amministrazione che c’era un progetto e la sicura riapertura e da allora non abbiamo saputo più niente. Adesso siamo non più i lavoratori dell’ex Carrefour ma siamo i fantasmi del Carrefour, perché i lavoratori sono stati abbandonati e chiediamo due cose: di sapere esattamente la legge sul commercio rispetto alla licenza se dopo un anno la proprietà
ha riconsegnato la licenza al Comune e di capire un po’ di cose. C’è un fabbricato e un Imu da pagare e vogliamo capire se la proprietà ha effettuato regolarmente i pagamenti in questi due anni di chiusura e chiediamo di rimettere la palla al centro rispetto al problema lavoro che in questa città ha raggiunto dei picchi di disoccupazione elevatissimi e quindi vogliamo capire questa amministrazione cosa vuole fare”. Le idee da mettere in campo ci sono e sono tante, presentate anche durante i tanti tavoli tecnici svolti negli scorsi, ma la soluzione appare lontana. Intanto, durante l’incontro, s’è riparlato della vecchia proposta dello stesso Capuano: “Come sempre, quando si arriva dopo Pasqua, arrivano voci di una riapertura di un soggetto interessato alla riapertura dell’alimentare e noi questo vogliamo sapere se sono voci vere, se l’amministrazione è a conoscenza e di aprire un tavolo per trovare le soluzioni. Abbiamo fatto tante proposte anche con il coinvolgimento del tavolo tecnico e della Regione personalmente ho sempre presentato un progetto rispetto a un chilome-
tro zero dove poter occupare i lavoratori che sarebbe anche il primo supermercato a chilometro zero in Molise.Di iniziative ne abbiamo proposte per poter risolvere il problema e vogliamo che questa amministrazione si incominci a interessare del settore commercio che è in crisi e il problema della disoccupazione. Qui parliamo di tanti giovani mamme e padri di famiglia che tra cinque mesi non avranno nessun reddito”. Dal canto suo l’amministrazione comunale prende atto, registra quanto detto e non può promettere nulla. Ci si informerà e cercherà di trovare una soluzione che però pare davvero nascosta anche alla luce del fatto che la proprietà sarebbe difficile da contattare. La licenza, intanto, sarebbe scaduta e l’Imu verrebbe regolarmente pagata. All’uscio però vi sarebbero alcuni piccoli imprenditori intenzionati a fare di quel plesso un centro outlet. A margine dell’incontro è stato reso noto l’intento di avviare un nuovo tavolo tecnico con la proprietà nei prossimi giorni.
Bonifica radon, riapre la scuola Il plesso scolastico di via Tremiti è stato bonificato dal Comune di Termoli TERMOLI. “Siamo lieti di affermare che il problema della presenza di gas radon nel plesso scolastico di via Tremiti è stato risolto e quindi la scuola è stata correttamente bonificata” ha detto il sindaco Angelo Sbrocca nel corso della conferenza stampa di questa mattina. Il sindaco ha ripercorso le tappe che hanno portato dalla prima valutazione dei livelli di radon da parte dell’Arpa fino alla bonifica e al ripristino del plesso scolastico. “Continueremo a tenere sotto controllo i livelli di radon – ha confermato il sindaco Sbrocca – monitorando, secondo quanto consigliato dagli esperti, una volta
l’anno”. Presente all’incontro anche l’assessore all’Ambiente Filomena Florio che ha spiegato ai presenti che il monitoraggio condotto dall’Arpa nel 2012 rientrava in un progetto di indagine conoscitiva sull’esposizione al gas radon degli studenti in età pediatrica e che su 44 scuole regionali soltanto in 4 vennero rilevati livelli di radon superiori alla media. “Per quanto riguarda la scuola di via Tremiti a Termoli – ha aggiunto l’assessore Florio – la Asrem aveva prescritto la bonifica di un solo locale, senza finestre e tra l’altro dove non avevano accesso gli studenti.
Noi abbiamo voluto che l’attività di monitoraggio e messa in sicurezza riguardasse l’intera scuola, facendo di più di quanto ci era stato richiesto. Al momento si stanno monitorando i livelli della presenza di radon anche nella scuola di via Volturno e siamo in attesa dei risultati”. L’assessore alla Scuola e vicesindaco Maria Chimisso ha spiegato che dalla prossima settimana i bambini della scuola dell’infanzia di via Stati Uniti si sposteranno nel plesso di via Tremiti per consentire l’inizio dei lavori di manutenzione e messa in sicurezza nella scuola di via Stati Uniti. A rotazione, e per evitare la presenza degli alunni
nelle scuole in concomitanza con i lavori, saranno spostati anche i bambini delle scuole dell’infanzia di via Cina, via Volturno, via Montecarlo e via Rio Vivo”. In tutte queste scuole sono previsti i lavori di messa a punto, secondo quanto ha spiegato il dirigente Matteo Caruso che ha anche aggiunto: “Abbiamo deciso di partire il prima possibile così da concludere i lavori entro l’inizio del nuovo anno scolastico e creare meno disagio possibile”. Presente all’incontro anche la dirigente scolastica, professoressa Emilia Mastronardi che oggi pomeriggio insieme agli assessori
Chimisso e Florio, incontrerà i genitori degli alunni di via Stati Uniti. Presenti al comune anche le referenti dell’associazione “La Giusta scuola” che hanno manifestato il proprio scetticismo e si sono augurate l’affissione all’esterno dell’Istituto di via Tremiti del certificato rilasciato dai tecnici che attesti l’agibilità dell’istituto e l’avvenuta bonifica. Intanto, le scuole del terzo circolo saranno protagoniste di lavori di ristrutturazione per circa 440mila euro che furono comunque già finanziati dall’amministrazione Di Brino.
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Termoli
7 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“L’area San Pietro cambierà volto” Al via i lavori di realizzazione di un oratorio, una sala per conferenze e spettacoli teatrali TERMOLI. Un consiglio comunale, una questione lunga forse un decennio e poi, come si suol dire, alla fine del tunnel c’è sempre la luce ed ecco che a San Pietro sono apparse ieri mattina le prime recinzioni, segno evidente che dopo le tante polemiche dei mesi scorsi, i lavori “s’hanno da avviare”. Il popoloso quartiere di Termoli, che ospita circa undicimila persone, avrà quindi un centro sociale, nuovi spazi per l’oratorio e una sala per conferenze e spettacoli teatrali. San Pietro, a questo punto, è facile dire che cambierà volto e lo farà in linea con le esigenze di un quartiere
di riferimento che, per molti e nonostante abbia tutto, è quasi considerato di periferia. Contro l’intervento, in programma già ai tempi dell’amministrazione Greco, hanno provato a scendere in campo alcuni residenti e l’ex sindaco Antonio Basso Di Brino che rilevavano alcuni dubbi circa la possibilità di attuare il progetto stesso, ma evidentemente non v’era motivo alcuno per stoppare l’opera e perdere quei finanziamenti della Cei, Conferenza episcopale italiana, che tra qualche mese daranno alla città un nuovo polo culturale. Nel carnet delle cose da fare, ci
sarà l’ampliamento della parrocchia, la realizzazione di un nuovo fabbricato che fungerà da centro sociale, con al suo interno aule per la catechesi e altre attività parrocchiali, ma anche una sala per conferenze e spettacoli teatrali capace di disporre di ben 350 posti a sedere. Il termine dei lavori dovrebbe ricadere a circa 12 mesi dal loro avvio, questo significa che, se tutto andrà per il verso giusto, la prossima festa di San Pietro la si celebrerà inaugurando la nuova struttura. Una nuova grande notizia per il quartiere di San Pietro …
Biglietto in nero, capotreno denunciato A un viaggiatore privo del documento di viaggio aveva chiesto il pagamento intascando la somma TERMOLI. A ‘incastrarlo’ è stata la registrazione che il passeggero aveva effettuato con il proprio cellulare e che, insieme ai soldi e al biglietto che gli agenti gli hanno trovato in tasca, è servita da vera e propria ‘prova di reato’. E’ stato denunciato con l’accusa di concussione un capotreno di 61 anni residente nel foggiano.
L’uomo, stando a quelle che sono state le risultanze investigative, avrebbe preteso il pagamento ‘in nero’ di 30 euro. Tutto si è consumato sul treno a lunga percorrenza che da Termoli porta a Pescara. Il viaggiatore era salito sul convoglio senza il biglietto non avendo fatto in tempo ad acquistarlo. Al passaggio del capotreno
voleva regolarizzare la sua posizione pagando i 65 euro comprensivi di sanzione che sono previsti in casi del genere ma, non avendo denaro a sufficienza con sé, ha proposto il pagamento con la carta. Il capotreno però non ha accettato la carta di credito dicendo che era straniera e avrebbe, a quel punto,
chiesto 33 euro in contanti al viaggiatore per risolvere la questione. L’uomo, però, ne aveva solo 30 che il capotreno avrebbe accettato. Al momento di scendere alla stazione di Pescara si sarebbe diretto dagli agenti della Polfer e avrebbe denunciato l’accaduto. Gli agenti, a quel punto, hanno in-
terrogato il capotreno e lo hanno perquisito trovandogli ancora addosso il denaro e il biglietto da otto euro. Ad aggravare la posizione del capotreno anche la registrazione dell’accaduto il cui audio è stato consegnato dal viaggiatore alla Polfer che, a quel punto, non ha potuto fare altro che denunciare il 61enne.
“No trivellazioni, no Ombrina” Nuova interrogazione del consigliere comunale di Termoli, Marinucci TERMOLI. Il progetto Ombrina Mare della Medoilgas (MOG) di Londra prevede la trivellazione di sei pozzi di petrolio, l’installazione di una piattaforma a sei chilometri da riva e di una nave desolforante di tipo FPSO a nove chilometri dalle spiagge d’Abruzzo. Già nell’aprile 2013 ci fu una mobilitazione di oltre 40.000 persone per dire no a tale progetto, tra i partecipanti anche il consigliere Marinucci, e, grande assente, l’amministrazione dell’allora sindaco Di Brino. Il 23 maggio prossimo vi sarà un’altra grande mobilitazione popolare a Lanciano per ribadire il secco no alla trivellazione del mare adriatico, e a tal proposito, i consiglieri Paolo Marinucci e Daniele Paradisi intendono impegnare
l’amministrazione Sbrocca affinché si faccia portavoce della tutela del mare molisano. “Ieri mattina abbiamo protocollato una mozione indirizzata all’intero consiglio comunale per richiedere l’adesione formale del Comune di Termoli alla manifestazione NO OMBRINA – ADRIATICO, UN MARE CONTRO IL PETROLIO che si terrà a Lanciano il prossimo 23 maggio e di essere presenti al corteo con la fascia tricolore ed il gonfalone della città. Tutto questo perché è inaccettabile che sia qualcun altro, dall’alto e dispoticamente, a decidere le sorti del nostro mare e della nostra terra: a tal proposito vorrei ricordare che i due terzi del territorio molisano sono nel mirino delle
multinazionali petrolifere e i tre principali centri della Regione ricadono addirittura in concessioni o istanze di concessione; non solo, perché gran parte del mare antistante la regione è sottoposto a richieste per estrazione o ricerca idrocarburi. E cosa dovremmo fare noi cittadini? Restare a guardare immobili mentre ci scippano il nostro mare e distruggono la nostra terra? Dovremmo accettare silenziosamente la costruzione di pozzi petroliferi nelle nostre acque e tra i campi arati?” “A tutto questo il mio totale disappunto che già specificai partecipando (insieme all’allora consigliere Di Blasio) alla precedente manifestazione del 2013. Non vorrei trovarmi da solo anche
Summer Camp con la Pro Loco Le scuole chiudono e parte il campo organizzato dall’associazione per l’aggregazione giovanile TERMOLI. Arriva l’estate e arriva anche il divertimento con il Summer camp della Pro Loco di Termoli Le scuole sono chiuse e i genitori che lavorano non hanno la possibilità di tenere in custodia i loro bambini a casa. Un problema non da poco specie se non si può fare affidamento sui tanto amati nonni o parenti vari: ecco che si intravede come ancora di salvezza il campo estivo, in cui i bambini trascorrono parte del loro tempo giocando in compagnia di altri ragazzi. Ed ecco la salvezza, la Pro Loco
di Termoli per il secondo anno consecutivo, organizza il Summer Camp. Gli educatori faranno in modo che non sia la noia a far da sovrana organizzando al mattino attività sportive che di certo sveglieranno i bambini dal sonno mattutino in modo da non rimpiangere il letto lasciato solitario nelle loro case. Di pomeriggio dopo aver dedicato il giusto tempo a rifocillarsi con un buon pasto tutti insieme, solitamente si fanno i compiti assegnati nelle rispettive classi. I ragazzi, opportunamente suddivisi, possono praticare gli sport
preferiti fra, nuoto, calcio, tiro con l’arco. I più piccoli, seguiti accuratamente, vengono coinvolti in esercizi ludici, giochi di movimento e di ambientamento in acqua. I giovani saranno coinvolti in laboratori di approfondimento sul tema del bullismo e sport, promuovendo la cultura del rispetto e dell’accettazione così da stimolare la creatività dei giovani, la loro capacità di comunicare e favorire l’aggregazione giovanile nel rispetto dei principi di uguaglianza e fratellanza.
questa volta ma mi piacerebbe appunto che sia in primis l’amministrazione comunale a difendere il territorio di Termoli e della regione. Spero che la mia istanza venga ac-
colta e che il 23 maggio anche la bandiera di Termoli possa svettare alta in mezzo a tutte le altre che si battono in difesa del mare adriatico”
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Opinioni
7 maggio 2015
di Claudio de Luca Sicuramente avete sempre letto dei famosi “patti di stabilità” comunali e, magari, vi siete sempre chiesti di cosa esattamente si tratti. Furono introdotti nel 1997 per imporre ai Comuni di spendere solo i soldi incassati nell’anno, mantenendo congelati nella Tesoreria centrale (dal 2012) tutti i risparmi degli anni precedenti. Il risultato è che le entrate correnti bastano appena a coprire le spese quotidiane mentre gli investimenti (ed i relativi pagamenti) rimangono fermi. Nella sostanza lo Stato ha azzerato i trasferimenti, compensati solo parzialmente dal gettito-Imu ai Comuni, provocando situazioni che si possono sintetizzare come segue: 1) un Comune ha un debito riferibile a lavori commissionati. Non paga (perché non può) e viene reso destinatario di ingiunzioni di pagamento dall’impresa creditrice. Quando ciò accada, il danno è doppio perché, alle spese avvocatizie, occorre aggiungere ciò che è dovuto alle imprese (e gli interessi). 2) Un Comune non ha debiti, anzi ha un attivo-’cash‘; ma non può toccarlo. Cosicché per ottenere risorse, occorre aguzzare l’ingegno. Basta incassare all’inizio dell’anno (e non alla fine), magari rendendo edificabili dei terreni per poi rivenderli; oppure cedere degli appartamenti di proprietà o partecipare a bandi pubblici che prevedano il trasferimento di risorse legate a specifici programmi. 3) Un Comune vorrebbe sostituire le lampade della pubblica illuminazione per risparmiare il 40% della bolletta; ma occorrono 400mila € che non possono es-
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
simo potrà limitarsi a transennare l’area, acquistando delle transenne (e facendo una inutile spesa in più). Or bene, se gli amministratori sono ridotti a mendicare, come potrebbero permettersi di procedere ad assunzioni? Però è pur vero che, quando si voglia, tutto è possibile, eludendo la legge-Brunetta, esibendo qualche comoda formulazione sul patto di stabilità che – miracolosamente – permette di integrare (sia pure “pro tempore“) la dotazione organica senza attingere prima alle graduatorie nazionali della mobilità. Di solito certe deroghe vengono praticate soltanto per determinate categorie professionali, mentre – ben di rado – si procede ad assumere operatori ecologici, operai o agenti di Polizia locale Quando a questi ultimi, che nel Molise sono stati posti nella condizione di non potere più operare, la situazione è veramente grave. Sarebbe possibile attingere alle graduatorie dei cosiddetti “ausiliari” formati dalla Regione, ma l’effetto liberatorio sarebbe solo temporaneo. Dev’essere chiaro che oggi il Vigile va considerato un professionista impossibile da improvvisare con qualche (sia pur provvida) lezione. A Larino, per esempio, da oltre un quinquennio, il Corpo è stato “degradato” a mero Servizio (sotto le 7 unità) quando, sino a tutti gli Anni ’90, la dotazione organica era di 10 risorse umane. Il risultato? Si sta assistendo alla “morte” fisica di una struttura un tempo apprezzata nell’intera Regione che certamente non va meglio, visto che i 300 e passa agenti di 3 quinquenni fa sono diventati meno di 200.
Patti di stabilità, i Comuni sempre più in difficoltà
Un affascinante viaggio attraverso l’economia, la storia, i sapori, la musica e la cultura di un terra antica che nei giovani trova nuovi stimoli e risorse. Per tornare a correre. L’appuntamento è ad Agnone, in provincia di Isernia, il 23 e il 24 maggio prossimi. In quel luogo e in quella data si terrà la prima edizione del “Weekend nell’Alto Molise”, un progetto di promozione a tutto campo di una terra dinamica e sorprendente, a torto considerata marginale. L’evento – con il patrocinio della Camera di commercio di Isernia – rappresenta una delle prime azioni dell’associazione “Identità Alto Molisana”, organismo di recente istituzione composto da giovani imprenditori e professionisti locali, disposti ad investire e a lottare per assicurare visibilità al territorio. Un’iniziativa finalizzata anche a restituire ai giovani del posto la voglia di restare in Molise e di costruire nuove occasioni di impresa e di lavoro. Puntando alle vocazioni naturali dell’Alto Molise: la sua storia millenaria legata ai Sanniti e ai tratturi, le potenzialità produttive di aziende antichissime (il paese ospita la millenaria fonderia di campane “Marinelli”, seconda al mondo per età tra le imprese a carattere familiare), le solide connotazioni ambientali, le singolari espressioni culturali ed enogastronomiche.
sere attinti dalla Cassa, nonostante il notevole avanzo di cui l’Ente (se è ‘virtuoso’) gode. In sostanza, lo Stato trattiene l’intero attivo dei Comuni di conclamata virtù, conferendo ad essi un misero interesse. 4) Un Comune è indebitato e fa i salti mortali per pagare. Per di più lo Stato ha dato
un obiettivo: risparmiare rispetto all’anno precedente. Però l’Esecutivo non conosce ancora l’entità dei tagli che gli verranno praticati da Roma e dalla sua Regione. Intanto deve attivarsi per urgenti lavori di sicurezza scolastica, ma non può farlo. Cadono le tegole dal tetto? Bene! Al mas-
Conoscere l’alto Molise Un tour di giornalisti dalla Capitale
Un impegno basato su una certezza: solo la libera iniziativa di chi vive quotidianamente il contesto territoriale, di chi affronta giorno dopo giorno difficoltà e problemi concreti, di chi conosce la reale condizione delle nuove generazioni, è in grado di rilanciare “dal basso” un tessuto produttivo logorato dalla crisi e dalla disoccupazione. “Weekend nell’Alto Molise” vuole essere una fine settimana di festa. Per riprodurre un lembo d’Italia che ha ancora tanto da dire e da offrire, a chi vuole visitarlo, a chi cerca opportunità di business. Ricco e articolato il programma predisposto dagli
organizzatori. Le due giornate – 23 e 24 maggio – prevedono, tra l’altro, un “tour in pullman” per i giornalisti, lungo itinerari storicamente significativi dell’area e presso aziende di punta e una serata di parole e musica, a testimonianza delle insospettabili tradizioni letterarie e musicali locali. Il tour si configura come un viaggio tra città, borghi, ambienti naturali e contesti produttivi, testimoni di una realtà in movimento, che sa coniugare bellezza e utilità, economia e cultura. Articolato in due itinerari (sabato e domenica), il giro
– partenza da Roma e ritorno a Roma – è arricchito dalla presenza di una guida, in grado di offrire informazioni puntuali di carattere storico, culturale, sociale, ambientale, enogastronomico. Senza tralasciare elementi di aneddotica, leggende, antiche usanze, credenze, personaggi illustri (reali o mitologici) che con l’Alto Molise hanno avuto rapporti. Alla guida si aggiunge un esperto in economia, che inquadra i diversi contesti produttivi. All’intrattenimento e al piacere della tavola è invece dedicata la sera del sabato. A Palazzo San Francesco di Agnone – edificio di straordinario valore architettonico – saranno allestiti stand con esposizione di manufatti artigianali; ambienti di degustazione delle tipicità enogastronomiche, presentate dagli stessi produttori; uno spettacolo ad elevato valore simbolico. Emblematico il titolo della rappresentazione teatrale: “Alto Sannio. L’alba dell’uomo nel silenzio del tratturo”. Sapori, voci, armonie in un’atmosfera di grande suggestione sonora e visiva.
Caterina Venturini – attrice e regista teatrale – citerà pagine letterarie, aforismi, versi, idealmente collegati a questo angolo d’Italia. Il gruppo musicale guidato da Piero Ricci, uno dei più noti musicisti di zampogna a livello internazionale, presenterà brani tratti dal repertorio molisano, fatto di danze popolari e canti che raccontano storie di briganti, episodi di vita dei pastori transumanti, leggende agiografiche. Compositore ed esecutore di musica colta, Ricci esegue splendide composizioni nate tra le valli delle Mainarde e del Matese, utilizzando la zampogna e altri strumenti originali, tipici della civiltà agro pastorale sannita. La partecipazione alla serata – spettacolo, degustazione e area stand – è gratuita. “Quello che vogliamo fare – sostengono i giovani organizzatori dell’associazione Iam – è cominciare a promuovere l’immagine delle attività economiche locali in modo nuovo. Attraverso la comunicazione ‘positiva’ del contesto in cui sono nate e cresciute. Il territorio diventa così un vero e proprio ‘marchio di qualità’, per nobilitare la provenienza dei prodotti, per sostenerne l’originalità. D’altra parte, in un mercato globale che privilegia i grandi numeri, solo l’aggregazione dei diversi attori garantisce successo e proiezione. Uniti si vince. Separati si rischia di soccombere”.