Antonio iacobucci torna a dirigire il comune

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 26 - domenica 1 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Umberto Uliano

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Umberto Uliano. Il presidente dei costruttori molisani dell'Ance, ha riaperto la questione della legge regionale del Piano Casa ancora ferma in Regione. Proprio nel bel mezzo di una delle crisi più aspre che sta attraversando il settore, c'è ancora una politica insensibile alla perdita di occupati e imprese. Per questo, ha inteso richiamare ancora una volta l'attenzione della classe politica al problema come ultimo avvertimento. Dopo, infatti, non che resta la protesta e la piazza.

Il Tapiro del giorno a Vincenzo Niro

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vincenzo Niro. Rappresenta l'intero Consiglio regionale che, in due anni, non è riuscito a fare praticamente nulla. Una manciata di leggi e assenza di una qualsiasi programmazione e strategia. Un Consiglio dalla vista corta che non è riuscito ad affrontare i problemi, veri, della gente molisana. A partire dalla sanità e finire a quelli dell'economia. Un Consiglio autoreferenziale capace solo di perpetuare il proprio status mentre i cittadini molisani sono sempre più alla bombola d'ossigeno.

Antonio Iacobucci torna a dirigere il Comune Servizio a pagina 7

Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 1 febbraio 2015

Un Molise drammaticamente fermo La classe politica regionale ciancia e cincischia su argomenti inutili senza centrare obiettivi CAMPOBASSO. La classe politica molisna, ciancia e cincischia su argomenti futili, e non s’accorge che il Molise è fermo, in preda alla più devastante delle crisi economiche e delle perniciose inefficienze amministrative. Si scambia elogi per cariche e incarichi che gli piovono addosso e non si rende conto che il mancato avvio della ricostruzione post-terremoto tiene bloccati oltre mille progetti, distribuiti in 60 comuni, e 356milioni di euro. Non si rende conto che la Termoli-San Vittore continua nel suo strampalato saliscendi di opera “certa ed incerta” e, poi, da “cancellare”; che il settore manifatturiero (Ittierre, Solagrital, Zuccherificio e Fiat) era e rimane pesantemente in crisi, in balia degli umori ballerini dei singoli assessori e della giunta regionale nel suo complesso, incapaci (assessori e giunta) di uscire dalle incertezze e dalle titubanze amministrative, costretti a rifugiarsi in fantomatici tavoli ministeriali; che il trasporto su gomma, elemento essenziale (ed esiziale) per i collegamenti regionali, non è stato affrancato dalla gogna dei crediti che vantano le ditte e della ipocrita razionalizzazione che viene sbandierata; che il programma regionale di sviluppo è rimasto chiuso nella cripta presidenziale, sottratto al dibattito e al con-

l’ intervento di Ivan Forte* Se un accordo sul Quirinale fosse o meno tra i punti alla base del Patto del Nazareno siglato da Berlusconi e Renzi non è dato saperlo e forse mai lo sapremo, ma le reazioni a caldo dei maggiorenti di entrambi gli schieramenti trapelate ai margini di queste convulse ore lasciano intuire che i due leader un’intesa sul Colle oltre a quella sulle riforme, l’avevano raggiunta. Pare dunque lecito pensare che per l’ennesima volta il Premier, machiavellico almeno quanto il suo illustre nobile concittadino vissuto a cavallo del 15esimo secolo, abbia con ormai consueto cinismo e arrogante spregiudicatezza affondato l’entente cordiale con l’ex Cavaliere imponendo il nome di Mattarella, quotato da tutti i bookmakers come ormai prossimo dodicesimo inquilino del Colle. Congelata l’approvazione del decreto fiscale al post-Quirinale e ottenuto da Forza Italia i voti per l’approvazione della legge elettorale, Renzi sceglie con la maggio-

CAMPOBASSO. Nella seduta del 30 gennaio 2015, la Giunta Regionale ha approvato il Progetto di presa in carico degli anziani fragili del Molise attraverso l’Assistenza Domiciliare Integrata che mira ad aiutare le famiglie e offrire ai pazienti l’opportunità di essere assistiti e curati nelle proprie abitazioni senza essere costretti a ricoverarsi in strutture esterne di lungodegenza o di carattere socio – assistenziali. “Con la Delibera di Giunta Regionale vengono stanziati 3 milioni di euro così suddivisi tra n. 7 Ambiti Territoriali di Zona (Agnone 148 mila, Bojano – Riccia 420 mila,

Api Molise “Piccola mobilità, positivi riscontri”

fronto, per cui non si hanno notizie di ciò che si vorrebbe e si potrebbe realizzare qualora gli organi tecnici e amministrativi regionali fossero nella condizione oggettiva di operare, cosa che, stando ai risultati della programmazione 2007-2013, è oggettivamente discutibile; che settori primari quali l’Agricoltura e il Turismo sono stati lasciati nella più deprecabile indeterminatezza gestionale, né si vedono correttivi all’orizzonte. Potremmo continuare con

l’Ambiente, l’Energia, il Commercio, l’Artigianato, ma non ne vale la pena, sapendo che sarebbero annotazioni il cui destino è finire nella discrezionalità di una classe politica che ha perso per strada (dal 2008) finanziamenti pubblici per oltre 300 milioni di euro senza battere ciglio. Ed ha l’improntitudine di mistificare altri finanziamenti per farne un nuovo cartello di annunci e promesse. Per sopravvivere a se stessa e tentare di andare avanti.

Ripartire dalle ceneri del Nazareno per ricostruire il Centrodestra solo autorevole interlocutore riconosciuto dai partners europei. Viene dunque da pensare che a Berlusconi, l’impavido Renzi abbia riservato lo stesso trattamento recentemente ricevuto da Enrico Letta, prima fatto fuori con una congiura di palazzo al ritmo di #enricostaiserena, poi bruciato sulla via di Bruxelles, dove Renzi con una scelta

ranza DEM un candidato moralmente insindacabile che ha però ben altre prerogative che piacciono al Premier. Persona schiva e riservata non gli farebbe ombra politica né economica (rischio che avrebbe corso con candidati bel più autorevoli da questo punto di vista come Padoan o Amato) né dal punto di vista internazionale dove il Primo ministro vuole continuare ad essere il

L’API Molise (Associazione della Piccola e Media Industria del Molise) esprime soddisfazione per la sospensione da parte dell’INPS dei rettificativi con i quali veniva richiesta la restituzione degli incentivi goduti dalle imprese sulla cosiddetta “piccola mobilità”, disposta con messaggio dell’Istituto n. 717, di oggi 30/01/2015. Sulla problematica, l’Associazione aveva condotto una lunga battaglia, scrivendo ripetutamente al Ministero del Lavoro e sensibilizzando anche i Parlamentari molisani, l’Assessore Regionale al Lavoro, le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL e le sedi nazionali e territoriali dell’INPS. “Si tratta di un risultato importante che corona il nostro laborioso impegno – spiega la Presidente dell’API Matilde Iosue – perché era assolutamente inconcepibile pretendere dalle aziende la restituzione del beneficio pur in presenza di una norma che ne garantisce la copertura finanziaria, ossia il comma 114 della legge di stabilità 2015”.

scellerata e giustificabile solamente da finalità anti-lettiane ha stroncato le ambizioni dell’ex premier alla poltrona di Presidente del Consiglio Europeo, spingendo invece, per decapitare definitivamente le velleità del suo “amico” pisano, la candidatura della anonima Mogherini a capo della politica estera di Bruxelles. L’auspicio, per noi di Forza Italia ma del centro destra più in generale, è che sulle ceneri del Nazareno possa ricompattarsi il fronte anti-Renzi e si possa tornare a ragionare su un programma politico condiviso che possa offire all’elettorato moderato una alternativa all’attuale Premier. Machiavelli diceva “Pochi vedono come siamo, ma tutti vedono quello che fingiamo di essere” e Renzi deve averlo preso alla lettera. Peccato che della bulimia di potere del Premier-Segretario del PD se ne siano accorti tutti cosi come della sua incapacità di rispettare gli impegni presi. Le volpi più scaltre finiscono in pellicceria, speriamo per il bene del Paese sia presto il caso anche di Renzi. *Coordinatore provinciale Forza Italia Isernia

“Assistenza integrata, stanziati 3 milioni” Campobasso 792 mila, Isernia 428 mila, Larino 290 mila, Termoli 655 mila, Venafro 264 mila)”. Lo sostiene l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Michele Petraroia. “Ogni Piano Sociale di Zona in collaborazione con il proprio Distretto Sanitario attiverà le procedure per la presa in carico prevista nel Bando

per l’Assistenza Tutelare di Base ricevendo un’anticipazione annuale delle spettanze pari al 60% e con il saldo del 40% a rendicontazione. Con questa misura l’Assessorato Regionale alle Politiche Sociali intende sostenere gli anziani che hanno patologie gravi e/o difficoltà di carattere sanitario certificate dalle Unità

di Valutazione Multidisciplinare, potenziando un servizio socio – assistenziale che andrà ad integrarsi con le prestazioni sanitarie di competenza dell’ASREM. Uno dei settori di intervento sarà l’Alzheimer dove questo provvedimento si accompagnerà al Progetto specifico che sarà adottato nella

prossima seduta della Giunta Regionale che per il triennio 2015-2017 prevederà uno stanziamento pari a 1,3 milioni di euro. L’integrazione socio – sanitaria in favore degli anziani fragili e dei pazienti affetti da patologie neurodegenerative e dell’Alzheimer, potrà consolidare le migliori pratiche avviate sul territorio con un finanziamento complessivo di 4.350.000 euro e un aiuto concreto alle famiglie e ai soggetti più deboli delle nostre comunità”.


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3 1 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sanità, la politica diserta la programmazione Nessuna azione programmatica è stata posta in essere dal presidente Frattura e al Governo i tecnici ne chiedono l’esonero CAMPOBASSO. Il tavolo tecnico romano ha ribadito che Frattura va commissariato definitivamente. . Del resto, i tecnici hanno già più volte ripetuto al presidente Frattura che nessun atto è stato posto in essere in termini di programmazione e di rientro dal debito. Ed altrettanto da tempo i tecnici hanno palesato al governo che la situazione molisana è ben lungi dall'avere trovato soluzioni. E’ il quadro generale della sanità regionale a preoccupare e a confermarsi un terreno minato anche per i baldanzosi rinnovatori, razionalizzatori, equilibratori del centrosinistra. Finora, nessun atto significativo, nessuna decisione coerente e coraggiosa; solo chiacchiere e lamentele. Dal che ne viene che la sanità è un pozzo di san Patrizio: senza fondo. Tra debiti pregressi e nuovi, il deficit ammonta a 87,694 milioni di euro e il 2013 dovrebbe chiudersi con un disavanzo di altri 18 milioni. Pertanto, la percentuale di disavanzo si conferma pari all’8,9% ben al di sopra della soglia del 5% considerata di riferimento per l’obbligatorietà della sottoscrizione di un piano di rientro, e tenuto conto anche dei disavanzi CAMPOBASSO. Sulla sanità c’è uno strano silenzio da parte della politica e degli stessi sindacati. Eppure, dal mese di settembre scorso, da quando è stato posto alla direzione generale dell’Asrem, il bolognese Mauro Pirazzoli, lo spettro della mannaia che si sarebbe abbattuto sul sistema sanitario regionale era percettibile. Non a caso uno dei primi atti adottati dal direttore generale Asrem, il piano di riorganizzazione ospedaliera, è stato subito infilzato da aspre critiche. Ma è stato adottato. Poi, la questione dei 21 pazienti ‘stabilizzati’ da togliere dalla Fisiomedica; in seguito i tagli alla sanità carceraria; e una serie di provvedimenti sui singoli sanitari che sembrano seguire una logica romana di indebolire ulteriormente il sistema sanitario, peraltro erogato su un territorio difficile da percorrere e abitato sempre di più da una cittadinanza anziana. Del resto, Pirazzoli è stato direttore amministrativo del Policlinico Tor Vergata durante la Giunta di centrosinistra

Giungono a poche ore dall’elezione a Capo dello stato le congratulazioni del mondo politico molisano a Sergio Mattarella, il dodicesimo Presidente della Repubblica italiana. Roberto Ruta: “E’ motivo di grande emozione per me l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della Repubblica italiana : sono certo che sarà il Presidente di tutti gli italiani, un garante inflessibile della Carta Costituzionale e dei suoi principi fondativi. Sarà punto di riferimento per le nuove generazioni per il tratto discreto e deciso, per l’alto senso di appartenenza alle istituzioni, per la sua fine cultura giuridica e come testimone dei valori della migliore tradizione dei cattolici democratici”. Paolo

pregressi, la percentuale di disavanzo risulta pari al 17,9 per cento. Una enormità. Lavoro improbo per il taumaturgo, anche per ridurre gli 800/100 giorni che occorrono di media per il pagamento ai fornitori. Per i quali si era detto preoccupato e, quindi,

deciso a intervenire. A chiacchiere. Dagli analisti del Tavolo tecnico apprendiamo inoltre che in relazione al Piano Sanitario Regionale 20132015 risultano ancora poco chiari i meccanismi di attribuzione dei posti letto alle strutture pubbliche e private, ciò a causa di una inadeguata

metodologia di determinazione del fabbisogno (non doveva essere cambiata?). E ancora incompleta risulta la riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza e di quella dei laboratori. Saremmo parziali e faziosi, però, se omettessimo quel qualcosa di buono che si va regi-

Un silenzio che rischia di mandare tutto all’aria

guidata da Marrazzo e come collega al vertice sanitario, c’era quella Isabella Mastrobuono che per qualche mese è stata in Molise come commissario della sanità inviata proprio

dai palazzi romani e, poi, rimossa. Così la nomina a novembre del direttore generale della salute della Regione Molise, Marinella D’Innocenzo, anch’essa di sponda

romana, nominata da Marrazzo all’Ares 118 e candidata alle regionali del Lazio nel listino per Emma Bonino. Coincidenze? Non è più tollerabile, però, il colpevole silenzio

Gli auguri della politica molisana a Mattarella Frattura: “Una elezione alta, una elezione eccellente, rispondente appieno ai valori e ai principi propri della Prima carica del nostro Stato. La scelta del Partito democratico, successo assoluto del nostro Segretario, Matteo Renzi, capace in questo delicato processo della migliore sintesi delle diverse anime del Pd, è una scelta che richiama la nobile missione della politica, subito l’abbiamo condivisa e sostenuta. Sergio Mattarella, già ministro della Repubblica e giudice della Corte costituzionale, punto fermo nella lotta alla mafia, è il testimone di quella politica morale, giusta, sobria, è esempio

di fermezza istituzionale e grande equilibrio: oggi il Parlamento lo ha eletto Presidente della Repubblica ed è già nel cuore e nella simpatia di tutti noi. Al Presidente Mattarella gli auguri più cari di tutto il Molise con la speranza speciale di una visita nella nostra regione, attesa già da adesso”. Aldo Patriciello: “Congratulazioni a Sergio Mattarella per la sua elezione a Presidente della Repubblica. Sono certo che il nuovo Capo dello Stato saprà dare lustro e prestigio al nostro Paese, interpretando nel migliore dei modi e con alto senso di responsabilità il delicato e prestigioso ruolo di arbitro imparziale

nonché custode dei valori su cui si fonda l’unità nazionale. In una delicata fase storica e politica, qual è quella che stiamo attraversando, l’Italia ha bisogno di una figura di alto profilo istituzionale e morale che sappia esprimere – con scrupolosità, coraggio e lungimiranza – quel forte sentimento europeista di cui il nostro Paese è stato, da sempre, uno degli interpreti principali. Il percorso umano e politico di Sergio Mattarella traccia il profilo di una persona che indubbiamente possiede gli elementi necessari per essere il degno Presidente di tutti gli italiani. Le perplessità emerse in questi giorni non

strando nella gestione della sanità. Non è molto, ma indica che, volendo, impegnandosi, lavorando, badando al sodo, tralasciano i condizionamenti politici e territoriali, qualche traguardo lo si raggiunge. Il traguardo dell’assistenza territoriale, ad esempio. Per il quale i valori positivi sono in linea con quelli attesi come valori adeguati ,e in costante aumento dal 2009. Apprezzabili risultano anche le attività dedicate alla prevenzione, con particolare riferimento agli screening oncologici (meno il servizio di assistenza ai malati). Un ulteriore sforzo è necessario per rendere adeguata la dotazione di posti letto presso le strutture residenziali e semi-residenziali destinate alla popolazione anziana non autosufficiente. A leggere i resoconti luci poche; ombre tante. Soprattutto le ombre grevi che incombono sulle azioni di risanamento che avrebbero già dovuto essere approntate e non lo sono ancora. Ed è su queste considerazioni che poggiano la richiesta di commissariamento della sanità molisana i tecnici del Tavolo romano. Ed è per questo che si continuano a tollerare atti di tagli indiscriminati? della politica locale e dei diversi esponenti eletti, di fronte a un’azione dell’Asrem che sta mettendo in difficoltà cittadini e comunità. Ma anche i sindacati escano allo scoperto e facciano sentire la propria voce per bloccare il processo in atto di depauperamento delle risorse presenti, manifestando il proprio dissenso verso scelte scellerate. Ciò, non tanto per cercare di mantenere una erogazione del servizio sanitario sul territorio in linea con lo stesso dettato costituzionale ma, soprattutto, per elevare la qualità della stessa. Né va sottaciuta l’indifferibile esigenza di dare una soluzione definitiva alla grave carenza di personale, al ripristino delle politiche di screening, e lavorare per una gestione più efficiente delle liste di attesa, anche al fine di un progressivo abbattimento della mobilità passiva interregionale. Il Molise ha già fatto molti sacrifici sull’altare della spending review, e non solo sul versante della Sanità. Non si può chiedere di più ai cittadini di questo territorio.

hanno riguardato certamente la sua persona ma sono state, semmai, un segnale di insofferenza nei confronti di un metodo che ha tradito le intenzioni iniziali che erano quelle di trovare la più ampia maggioranza possibile ed esprimere, quindi, un nome largamente condiviso. Ancora una volta, invece, si è preferito proseguire a colpi di maggioranza secondo la perversa logica delle lottizzazioni soft che taglia le gambe a qualsiasi ipotesi di dialogo e confronto con le altre parti politiche. Un oscurantismo tattico che mina il cammino delle riforme e che, a mio avviso, non dovrebbe trovare spazio allorquando ci si appresta ad eleggere la più alta carica dello Stato”.


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TAaglio lto

4 1 febbraio 2015

Sosteneva Berlinguer Andremo per stralci, giacché l’intervista che il segretario del Partito comunista Italiano Enrico Berlinguer, il 28 luglio 1981 ha rilasciato a Eugenio Scalfari su la Repubblica, è molto lunga e articolata. Siccome è illuminante per questo oscuro periodo storico che stiamo attraversando e, per molti versi, attualissima, e per altri versi ancora prepotentemente premonitrice del disastro della politica, dei partiti, dell’economia e della società civile, riteniamo torni utile soprattutto ai sedicenti post-comunisti e nuovi democratici (manica di trasformisti) che si vanno dannando l’anima per ridurci allo stremo delle forze e della sopportazione. Utile a chiunque crede nella democrazia e nella capacità di trovare al suo interno i rimedi per abbattere il virus del malaffare, della corruzione, del clientelismo, della sudditanza. Siamo troppo facili a dimenticare, a sorvolare, a bypassare la storia, a credere che ciò che accade oggi non abbia un retroterra, e le soluzioni dobbiamo inventarcele. Una rinfrescata pertanto non farà male a nessuno. Anzi, volendo, più di qualcuno potrebbe cogliere l’occasione per rimettersi moralmente in sesto. Berlinguer sui partiti (stralcio dell’intervista del segretario del Pci a Eugenio Scalfari) «I partiti non fanno più politica», mi dice Enrico Berlinguer, ed ha una piega amara nella bocca e, nella voce, come un velo di rimpianto. Mi fa una curiosa sensazione sentirgli dire questa frase. Siamo immersi nella politica fino al collo: le pagine dei giornali e della Tv grondano di titoli politici, di personaggi politici, di battaglie politiche, di slogans politici, di formule politiche, al punto che gli italiani sono stufi, hanno ormai il rigetto della politica e un vento di qualunquismo soffia robustamente dall’Alpi al Lilibeo…».

«No, no, non è così», dice lui scuotendo la testa sconsolato. < Politica si faceva nel ’45, nel ’48 e ancora negli anni Cinquanta e sin verso la fine degli anni Sessanta. Grandi dibattiti, grandi scontri di idee e, certo, anche di interessi corposi, ma illuminati da prospettive chiare, anche se diverse, e dal proposito di assicurare il bene comune. Che passione c’era allora, quanto entusiasmo, quante rabbie sacrosante! Soprattutto c’era lo sforzo di capire la realtà del paese e di interpretarla. E tra avversari ci si stimava. De Gasperi stimava Togliatti e Nenni e, al di là delle asprezze polemiche, n’era ricambiato». Oggi non è più così? «Direi proprio di no i partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia». La passione è finita? La stima reciproca è caduta? «Per noi comunisti la passione non è finita. Ma per gli altri? Non voglio dar giudizi e mettere il piede in casa

altrui, ma i fatti ci sono e sono sotto gli occhi di tutti. I partiti di oggi sono soprattutto macchina di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune. La loro stessa struttura organizzativa si è ormai conformata su questo modello, non sono più organizzatori del popolo, formazioni che ne promuovono la maturazione civile e l’iniziativa: sono piuttosto federazioni di correnti, di camarille, ciascuna con un “boss” e dei “sottoboss”. La carta geopolitica dei partiti è fatta di nomi e di luoghi. Per la Dc: Bisaglia in Veneto, Gava in Campania, Lattanzio in Puglia, Andreotti nel Lazio, De Mita ad Avel-

lino, Gasparri in Abruzzo, Forlani nelle Marche e così via. Ma per i socialisti, più o meno, è lo stesso e per i socialdemocratici peggio ancora…». Lei mi ha detto poco fa che la degenerazione dei partiti è il punto essenziale della crisi italiana. «È quello che io penso». Per quale motivo? «I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal Governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c’è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, Il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente: ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti». Lei fa un quadro della realtà italiana da far accapponare la pelle. «E secondo lei non corrisponde alla situazione?». Debbo riconoscere, signor segretario, che in gran parte è un quadro realistico. Ma vorrei chiederle: se gli italiani sopportano questo stato di cose è segno che lo accettano o che non se ne accorgono. Altrimenti voi avreste conquistato la

guida del paese da un pezzo. Allora delle due l’una: o gli italiani hanno, come si suol dire, la classe dirigente che si meritano, oppure preferiscono questo stato di cose degradato all’ipotesi di vedere il partito comunista insediato al governo e ai vertici di potere. Che cosa è dunque che vi rende così estranei o temibili agli occhi della maggioranza degli italiani? La domanda è complessa. Mi consentirà di risponderle ordinatamente. Anzitutto molti italiani, secondo me, si accorgono benissimo del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni. Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto vantaggi (magari dovuti, ma ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti) o sperano di riceverne, o temono di non riceverne più. Vuole una conferma di quanto dico? Confronti il voto che gli italiani danno in occasione dei referendum e quello delle normali elezioni politiche e amministrative. Il voto ai referendum non comporta favori, non coinvolge rapporti clientelari, non mette in gioco e non mobilita candidati e interessi privati o di un gruppo o di parte. È un voto assolutamente libero da questo genere di condizionamenti. Ebbene, sia nel ’74 per il divorzio, sia, ancor di più, nell’81 per l’aborto, gli italiani hanno fornito l’immagine di un paese liberissimo e moderno, hanno dato un voto di progresso. Al Nord come al Sud , nelle città come nelle campagne, nei quartieri borghesi come in quelli operai e proletari. Nelle elezioni politiche e amministrative il quadro cambia, anche a distanza di poche settimane. Non nego che, alla lunga, gli effetti del voto referendario sulla legge 194 si potranno avvertire anche alle elezioni politiche. Ma è un processo assai più lento, proprio per le ragioni strutturali che ho indicato prima». Profetico. Peccato che al governo siano andati sedicenti uomini di sinistra e non la genia berlingueriana.

Tagli finanziari e perdita di potere

Amarissima per le Regioni la ricetta del Governo: taglio per 2,1 miliardi sulla sanità, azzerando gli incrementi stabiliti con il Patto per la Salute 2014-2016; taglio 1,8 miliardi sui fondi Fas; taglio per 800 milioni sul Patto Incentivato e per 600 milioni su altri capitoli (borse di studio, libri di testo, Fondo nazionale affitti, edilizia sanitaria, fondo unico per l’edilizia scolastica, fondo politiche sociali, fondo per la non autosufficienza, agricoltura, scuole paritarie, ecc..). Ma non è finita. Ai tagli finanziari si aggiunge anche la presa di posizione del ministero della Salute e del ministero dell’Economia sulle faccende e sulle vicende dell’assistenza socio-sanitaria, che mira a considerare le malattie rare, i trapiantati, l’Alzheimer, i dimessi psichici – per fare degli esempi –

Vita grama per le Regioni e peggio per i cittadini Michele Petraroia si dice preoccupato per la confusione che si avverte a livello nazionale, ma non di quella che si avverte a livello regionale extra- Lea, cioè fuori dalle prestazioni sanitarie garantite. Su questo è stata e sarà battaglia nella Conferenza dei presidenti delle Regioni, ma gli esiti sono facilmente preventivabili a favore del Governo la cui sensibilità ormai è volta unicamente a se stesso, a come permanere a galla, e ad andare avanti. Le Regioni sbraitano, ma non hanno forza politica né strumenti tecnici per spuntarla. In questo clima poco raccomandabile che si va facendo incande-

scente, dovranno farsi una ragione anche dell’ulteriore perdita di potere. Infatti, sul disegno di legge di riforma costituzionale, è stata inserita la norma secondo la quale la materia delle Politiche attive del lavoro e della Formazione professionale tornano nella competenza esclusive

dello Stato. L’assessore Michele Petraroia si dice preoccupato per la confusione che si avverte a livello nazionale, con provvedimenti adottati come quelli della soppressione delle Province e lasciati sospesi nel vuoto, nel mentre non è chiaro chi deve subentrare in quelle funzioni e chi deve riassorbire il personale. Secondo lui, procedere nello stesso modo anche con le Regioni è deleterio. Oddio, in materia di confusione, la Regione Molise forse non è seconda a nessuno. E nemmeno scherza coi tagli, i licenziamenti, le dismissioni, la riduzione all’osso degli investimenti, l’incapacità di turare il buco della sanità e via dicendo. Governo da una parte e Regioni dall’altra in piena crisi e confusione e di mezzo i cittadini. Sempre più poveri e sconcertati.


TAaglio lto

5 1 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’Azienda Poste Italiane ha razionalizzato 19 uffici della Regione Molise. Provincia di Campobasso A giorni alterni: Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino S.1, Macchia V.F., Monacilioni, Montelongo, Morrone del Sannio, S.Giovanni in Galdo; Razionalizzati a due giorni: S.Angelo Limosano e Trivento Centro Ufficio chiuso: Monteverde di Boiano Provincia di Isernia: Razionalizzati a giorni alterni (da sei giorni a tre): Bagnoli del Trigno – Belmonte del Sannio – Roccasicura – Castelromano – S.Pietro Avellana;

Il nuovo Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane presenta il piano industriale Sono 19 gli uffici in Molise che saranno chiusi o resteranno aperti a giorni alterni

Poste, ecco i nuovi tagli

Razionalizzati da quattro giorni a tre: Acquaviva di Isernia e Castelpetroso

CAMPOBASSO. Ecco l’ulteriore impoverimento dei nostri paesi. Chiuse le scuole elementari ora tocca agli uffici postali mentre già le chiese parrocchiali non hanno più nemmeno il parroco e i negozi alimentari non reggono più. In questo modo si depotenziano ulteriormente quegli spazi e quei tempi che hanno dato vita alla nostra società. Intanto, ecco gli uffici postali soppressi e quelli che resteranno aperti a singhiozzo: chiusura dell’Ufficio Postale di Monteverde di Bojano e la razionalizzazione (apertura a giorni alterni) degli Uffici Postali di Cam-

pomarino Lido, Campochiaro, Casalciprano, Cercepiccola, Larino succ. 1, Monacilioni, Morrone nel Sannio, San Giovanni in Galdo, Montelongo, Trivento Centro, Macchia Val Fortore, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Castelpetroso e Castel Romano e San Pietro Avellana. Inoltre, ci saranno altre aperture a singhiozzo negli Uffici Postali di Sant’Angelo Limosano, Acquaviva D’Isernia e Roccasicura. Perchè è cosa preoccupante? Perchè tutto questo fa sì che luoghi e strutture geografiche (le Poste) radicati nel DNA di cia-

L’intervento di Antonio D’Alessandro* Ieri mattina alle ore 11,30, presso la Filiale di Via Pietrunto, si è tenuto l’incontro tra i vertici Aziendali e le OO.SS. di Categoria, volto alla presentazione del piano industriale. Presenti all’incontro i Segretari interregionali Ezio Fosca e Antonio D’Alessandro della CISL Poste. I vertici di Poste hanno parlato solo di contenimento dei costi, che vedranno, ancora una volta, penalizzati i lavoratori ed i livelli occupazionali, già molto precari, in Molise. In particolare, il piano illustratoci – parla della chiusura dell’Ufficio Postale di Monteverde di Bojano e la razionalizzazione (apertura a giorni alterni) degli Uffici Postali di Campomarino Lido, Campochiaro, Casalciprano, Cercepiccola, Larino succ. 1, Monacilioni, Morrone nel Sannio, San Giovanni in Galdo, Montelongo, Trivento Centro, Macchia Val Fortore, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Castelpetroso e Castel Romano e San Pietro Avellana. Inoltre, ci saranno altre aperture a singhiozzo negli Uffici Postali di Sant’Angelo Limosano, Acquaviva D’Isernia e Roccasicura. La CISL Poste, a tal proposito , ha espresso tutta la propria contrarietà a tale progetto, perché diminuire i punti di accesso alla rete, attraverso la chiusura degli uffici postali, farà sicuramente perdere delle opportunità di acquisire nuova clientela. La volontà di voler unicamente aggredire il mercato si scontra, a nostro giudi-

COMUNICATO

STAMPA

presso l’ufficio abbastanza vicino a casa in un luogo comunque “famigliare”, dove conoscono l’impiegato, magari chiedono qualche consiglio sul risparmio, come impiegarlo…)… ebbene tutto questo sembra che debba scomparire del tutto (perché già lo è, quasi scomparso, ma non ancora del tutto). Allora, perchè la Regione, visto che c’è un Consiglio profumatamente pagato, non propone un’alternativa altrettanto valida (magari di servizi polivalenti) al luogo stesso? Un servizio sostitutivo gestito, in accordo tra Regione e Comuni, utilizzando i

Le OO.SS. SLC CGIL e UIL POSTE rigettano tale progetto che produrrà perdita di posto di lavoro ± perdita di ulteriori servizi e maggiore desertificazione del territorio si riservano di interessare urgentemente le rispettive Confederazioni. Campobasso

29/01/2015

F.to

Segreterie

Regionali ± SLC-CGIL UIL Poste

Mimmo Fiocca ± Giuseppe Contento

scun peculiare paesaggio urbano, con alcune loro funzioni “sociali” (gli anziani che ritirano direttamente la pensione, senza imposizione di accrediti automatici; la possibilità che essi hanno, anziani, di andare

e

Un’operazione solo di tagli con i rischi di licenziamenti zio, con la necessità di mantenere la vocazione sociale dei nostri uffici. E’ quindi necessario agire con un equilibrio maggiore offrendo ai cittadini anche servizi con caratteristiche diverse da quelli tradizionali (esempio poter diventare lo sportello della pubblica amministrazione con una vera rivoluzione digitale). Il progetto complessivo ci sembra orientato unicamente a un’operazione di taglio delle risorse, senza investire sulla rete degli uffici e sulle opportunità che offre, senza cogliere le reali opportunità che la nostra rete può offrire ai cittadini e al Paese. Infatti, territori così detti minori, invece di essere abbandonati, dovrebbero essere meglio presidiati con offerte innovative (sportello servizi pubblica amm.ne, servizi dedicati al cittadino anche a domicilio ecc.); I vertici di Poste hanno assolutamente sorvolato le difficoltà esistenti, nonostante stimolati dalla CISL, di tentare di risolvere le problematiche esistenti, come: Gli Organici insufficienti che non consentono la corretta copertura delle postazioni di sportello, con gravi ricadute sui lavoratori e sulla clientela; Situazione di precarietà per i 100 part-time presenti nelle Poste Molisane; UP che in moltissimi casi non rispettano agli standard di sicurezza; Pressioni commerciali non coerenti con il protocollo sottoscritto;

Disagio dei Direttori Uffici Postali e dei livelli B lasciati da soli e penalizzati dal mancato riconoscimento delle indennità contrattuali previste per i monoperatori; Incoerenza tra l’operatività quotidiana degli UP ed i contenuti del Manuale della Sicurezza, con forti problematiche in caso di audit ed utilizzo “distorto” del codice disciplinare; Gestione inaccettabile delle ferie con obbligo mensile di giornate di ferie in luogo di una programmazione che tenga conto delle reali esigenze del lavoratore; Strumenti di lavoro inadeguati, sistemi informatici spesso in tilt, dotazione degli uffici scarsa ed obsoleta; Continue modifiche alla struttura commerciale; Incentivazioni commerciali spesso incomprensibili, e comunque troppo complesse perché siano efficaci, e consuntivi non sempre accessibili al fine di poter correggere/controllare la propria azione; Piani formativi e corsi inadeguati alle reali necessità e modalità di fruizione non conformi; Orario di lavoro, convocazioni, distacchi, ecc. Purtroppo i vertici Aziendali alle richieste sindacali si sono chiusi a riccio, mentre erano propensi solo a parlare di chiusure e razionalizzazioni. *Segretario Regionale SLP-CISL

ragazzi del servizio civile, il mondo del volontariato e gli uffici comunali. Il punto, dotato di potrebbe nascere nei locali finora occupati dall’ufficio postale oppure presso un’associazione di volontariato, la Pro Loco o un circolo. Con Poste sarebbe possibile definire i servizi che potranno essere offerti, finanziari e postali, dalla spedizione di un pacco alle raccomandate ad esempio. Inoltre potrebbe offrire anche servizi regionali e comunali, a seconda delle esigenze della singola comunità. E’ troppo pensarlo, studiarlo e realizzarlo?

Venittelli “Zuccherificio, coinvolgere l’Ue” TERMOLI. “Opportuna e condivisibile l’iniziativa del sottosegretario Giuseppe Castiglione nel coinvolgere l’Unione europea per la crisi del settore bieticolo-saccarifero in Italia”. L’onorevole molisana del Partito democratico Laura Venittelli si dichiara d’accordo con la strategia del Ministero delle Politiche agricole e forestali nel riportare in sede comunitaria una problematica nata dieci anni fa con la riforma dell’Ocm zucchero, quando venne di fatto avviato lo smantellamento del comparto, con una base produttiva che da 19 è passato in meno di nove anni a soli tre zuccherifici operativi su tutto il territorio nazionale. “La prevista cessazione del regime delle quote zucchero nel 2017 rende urgente e necessario da parte dell’Europa l’assunzione di responsabilità nel programmare nuovi interventi per evitare la chiusura di presidi industriali sopravvissuti, tra cui quello dello Zuccherificio del Molise”. In conclusione, la parlamentare molisana auspica che questa concertazione possa dare l’opportunità per un concreto rilancio della filiera nel Centro-Sud, fornendo quelle risposte in termini di prospettive che ora mancano e che mettono a rischio anche la campagna bieticola 2015.


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Campobasso

7 1 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’ostacolo più alto che al sindaco gli si para davanti, è lo sfacelo delle strutture comunali Non ce n’è una che funzioni a pieno regime

Antonio Iacobucci, manager in Comune

Il nuovo direttore generale ha già ricoperto tale incarico proprio quando assessore alle Finanze era l’attuale Sindaco, Antonio Battista. Assessorato che lo ha visto anche titolare durante la prima Giunta Massa Antonio Iacobucci, attuale direttore dell’ex Ersam, fa il suo ritorno a Palazzo san Giorgio nella veste che gli cala a pennello di direttore generale. Personaggio particolarmente legato a Battista per essergli stato prezioso collaboratore nel periodo in cui il sindaco di oggi è stato assessore alle Finanze. Assessorato che era stato proprio di Antonio Iacobucci durante la prima giunta guidata da Augusto Massa come tecnico esterno e che tante castagne dal fuoco tolse proprio al Sindaco di allora. Campobasso: comune in stallo, da riorganizzare, da (ri)motivare, da sorreggere con molta pazienza e buona volontà. Del resto, partenza in salita per il sindaco Battista, che maschera le apprensioni con molta nonchalance e un rassicurante sorriso stereotipato sul volto. Gli sono occorsi due mesi per mettere in

piedi la giunta, una riunione dell’esecutivo, e un consiglio. Ma l’ostacolo più alto che gli si para davanti è lo sfacelo delle strutture comunali. Non ce n’è una che funzioni a regime. Il comandante dei vigili urbani, Franco Primiani è

andato in pensione e, ad interim lo sostituisce il dirigente Vincenzo De Marco; il responsabile dell’Ufficio legale, l’avvocato Antonio Calise è andato in pensione e, ad interim, lo sostituisce il dirigente del personale, Nicola Sardella; la

responsabile del servizio Bilancio e Patrimonio, Maria Veronica Gallinaro, ha preferito Gaeta a Campobasso e, ad interim, la sostituisce il segretario generale; il responsabile (a tempo) dei Lavori pubblici l'architetto Peppe Giarrusso ha fatto ritorno in Regione. In una situazione del genere, con una giunta con due transfughi da destra (Massimo Sabusco e Salvatore Colagiovanni) e tre neofite (Bibiana Chierchia, Alessandra Salvatore e Emma De Capoa), un presidente del consiglio anch’egli transfuga da destra, Sabino Iafigliola, e un’assemblea già percorsa da brividi di freddo, c’è poco da stare allegri. Infatti, crediamo che Antonio Battista lo sia davvero poco (allegro) anche se, come diciamo, maschera bene sentimenti e risentimenti. Oltretutto, pare ci siano problemi amministrativi che

gli impedirebbero di provvedere a coprire i posti dirigenziali diventatati vacanti. Con un pesante rammarico, quello di non poter trattenere (confermandolo o dandogli altro incarico) l’architetto Giarrusso autore nei pochi mesi di permanenza a Palazzo san Giorgio di una forte accelerazione dei progetti in stand-by e delle gare di appalto. Un peccato perderlo. Ma la ghigliottina dei regolamenti, delle norme, del contenimento della spesa pubblica è inesorabile.. Altra notazione: con una dirigenza dimezzata, che senso può avere mai aver riconfermato 12 commissioni consiliari permanenti? Almeno la meta di esse non avrà un dirigente di riferimento su cui far leva nel momento delle decisioni da sviluppare. Siamo di nuovo alla perdita di tempo e allo spreco di denaro pubblico.

“Troppe le truffe agli anziani” La Polizia torna a invitare i cittadini a prestare massima attenzione CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso segnala che negli ultimi giorni, in questo centro cittadino, si sono verificate diverse truffe in danno di anziani. In alcuni casi, persone qualificatesi quali dipendenti del Comune di Campobasso o di Società di erogazione di gas, luce o telefono si sono presentate a casa di persone anziane che vivono sole e, con l’escamotage di voler praticare uno sconto sulle fatture, si sono fatte mostrare documenti, tra cui bollette di pagamento,

carte bancomat, libretti postali e/o bancari. Abbindolando la vittima, hanno sottratto informazioni o si sono impossessati della carta bancomat munita di codice oppure si sono appropriati di banconote con la scusa di verificarne l’autenticità. In altri casi, la vittima è stata fermata per strada e, con il pretesto di vantare un credito da un suo familiare (es. il computer del nipote riparato ma non ancora pagato, l’assicurazione del figlio in scadenza ecc.), il truffatore si è fatto consegnare

Succida-Tammaro, mancano i soldi La Provincia di Campobasso non ha i fondi per gli espropri dei terreni CAMPOBASSO. La costruzione dell’arteria che collegherebbe le fondovalli Succida e Tammaro dovrebbe essere un cantiere già aperto. E invece rischia di essere un progetto irrealizzato, rinviato a data da destinarsi. Il problema, però, non dipende da uno stato di immobilismo della Provincia di Campobasso, ma sembrerebbe a questo punto legato a motivi tecnici ed economici. Due giorni fa il consigliere regionale con delega alla Ricostruzione e Protezione Civile Salvatore Ciocca nel corso di un incontro col sindaco di Riccia nonché segretario regionale del Pd e consigliere provinciale Micaela Fanelli aveva annunciato di aver sollecitato il numero uno di Palazzo Magno a trovare una soluzione circa il progetto dell’arteria di collegamento, chiedendo cosa intendesse fare dal momento che le operazioni necessarie, scriveva Ciocca, erano concluse da un anno. Dal presidente Rosario De Matteis non sono arrivate risposte ufficiali, ma secondo i ben informati la Provincia di Campobasso non può procedere all’appalto

dei lavori in quanto i terreni lungo i quali dovrebbe essere costruita la strada di collegamento non sono stati ancora espropriati. Motivo: ci vorrebbero circa 300mila euro come corrispettivo da versare ai proprietari, somma di cui la Provincia non dispone e che non può anticipare visti i vincoli del Patto di Stabilità. In sostanza, quindi, senza la completa espropriazione di questi terreni i lavori non possono essere appaltati, anche perché il progetto di costruzione è già stato approvato. Peraltro De Matteis a dicembre aveva già avvisato chi di dovere, compreso il sindaco di Riccia, sull’impossibilità a procedere. A questo punto la palla, come si suol dire, potrebbe passare alla Regione, che potrebbe essere coinvolta affinché vi siano i finanziamenti necessari a garantire la realizzazione del progetto. Ma a patto che ciò sia possibile e condivisibile, bisognerebbe verificare se, visto anche l’eventuale iter burocratico, vi saranno ancora i tempi tecnici per avviare i lavori, pena il rischio per la Provincia di perdere il precedente finanziamento.

somme di denaro, arrivando anche ad accompagnare la vittima in banca o all’Ufficio postale per ritirare le somme di denaro che, a suo dire, gli erano dovute. Il truffatore di solito è una persona distinta, dai modi gentili, che usa un linguaggio forbito. Fa presumere di essere a conoscenza di molte informazioni riguardanti la famiglia della vittima nonché di situazioni che, per il modo con il quale vengono esposte, parrebbero corrispondere al vero.

La Polizia di Stato invita, pertanto, la cittadinanza a prestare la massima attenzione: non vi fidate, non aprite la porta di casa ad estranei, non date confidenza a sconosciuti per strada, anche se sono persone distinte e dai modi affabili. Al minimo sospetto, chiamate il 113 e personale della Polizia di Stato vi raggiungerà e vi darà sostegno. Al fine di prevenire tale tipologia di reati, tra i più spregevoli perché perpetrati carpendo la buona fede di per-

sone vulnerabili come appunto gli anziani, nei prossimi giorni, verranno tenute delle conferenze sul tema, proprio per informare gli anziani sui pericoli e sulle tecniche utilizzate dai truffatori. Il primo incontro, organizzato dall’ASREM ed al quale è previsto l’intervento di un Funzionario della Polizia di Stato, si svolgerà il prossimo 5 febbraio, alle ore 8.00, presso la “Sala della Costituzione” della Provincia, sita in questa Via Milano.

“Bucci, un polverone inutile” Le opposizioni respingono le accuse di inciucio lanciate dal neo presidente della Commissione commercio CAMPOBASSO- Un polverone ‘virtuale’ post-elezione del nuovo presidente della Commissione Commercio al Comune di Campobasso si solleva sulla pagina facebook della nostra testata. All’indomani della nomina del consigliere comunale del Pd, Lello Bucci, è proprio lo stesso neo-presidente a commentare a caldo le votazioni e a puntare il dito contro quella che ha definito “un’assurda politica fatta di strategie” dove il Polo Civico, con il voto della consigliera Marialaura Cancellario, e il voto del Movimento 5 Stelle sono andati a favorire l’esponente di Forza Italia, Alessandro Pascale. Insomma secondo Bucci, a Palazzo San Giorgio, è in atto un nuovo Patto del Nazareno che vedrebbe l’alleanza dei grillini con Forza Italia. S’infiammano gli animi dei pentastellati e del Polo Civico che smentiscono categoricamente ogni idea di alleanze sottobanco e spiegano il perché del proprio voto. Il primo ad intervenire è il con-

sigliere Simone Cretella che, non solo ricorda al neo-presidente Bucci l’accordo stretto nelle stanze del nazareno tra Renzi e il ‘condannato’ Berlusconi “un patto che massonicamente tiene in scacco tutta l’Italia” ma rimanda di riflesso a Lello Bucci una serie di domande: “Dov’era il consigliere Madonna in un momento così importante e come sarebbe andata a finire se qualcuno non avesse riportato di peso in aula Colarusso che se n’era andato sbraitando contro la sua stessa maggioranza? Perché c’è stato bisogno di rimpiazzare un Presidente dimissionario (Pasquale Colarusso)? Perché Lello Bucci è stato eletto solo dopo tre elezioni? Perché per i corridoi di Palazzo San Giorgio si è consumata una vera caccia all’uomo per trovare il voto mancante per la vittoria di Bucci?” e sull’alleanza M5S-Forza Italia risponde: “Il Movimento ha semplicemente sostenuto la candidatura dell’esponente di minoranza che, comunque, resta lontano anni luce dalla polit-

ica del M5S”. Toni meno accesi, ma comunque decisi, quelli usati dal consigliere penta stellato Luca Praitano, che continua a smentire accordi precostituiti oppure scelte strategiche e invita il neo presidente alla riflessione: “Piuttosto sarà che Bucci era il peggior componente della Commissione da votare tra i sette?”. A chiudere una replica che, in pieno stile moderno, viaggia sui social network è invece la consigliera del Polo Civico, Marialaura Cancellario che ribadisce di aver semplicemente votato, come accade sempre, il rappresentante di minoranza. All’accusa di aver messo in atto “assurda politica” piuttosto riflette sulla gravità di come si sono svolte le elezioni: “A otto mesi dall’insediamento della nuova amministrazione, non si può eleggere il nuovo Presidente di commissione con un solo voto in più e non si può eleggere il nuovo Presidente dopo tre scrutini, solo perché qualcuno della maggioranza evidentemente non ha digerito il nome del nuovo presidente”.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

1 febbraio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“An non sará stampella di nessuno” Sulla crisi al Comune di Isernia il no a inciuci da parte di Fratelli d’Italia ISERNIA. In questi giorni si sono susseguite, sulle varie testate giornalistiche, numerose dichiarazioni relative alle possibili soluzioni della “crisi” che ha investito il Sindaco Brasiello e la sua maggioranza consiliare. Per fare chiarezza sulla vicenda il Coordinamento Provinciale di Fratelli d’Italia - AN si è riunito nel pomeriggio odierno ed ha elaborato il seguente documento: “Sono mesi che Fratelli d’Italia – AN denuncia, per il tramite dei Consiglieri Di Perna e Kniahynicki, l’immobilismo dell’amministrazione targata Brasiello. Mentre la città

muore, le tasse aumentano, le attività commerciali chiudono, le strade diventano ogni giorno più dissestate ed i cittadini lamentano la totale assenza di una direzione amministrativa, la maggioranza consiliare e la sua Giunta sono in altre faccende affaccendati. Organizzano spettacoli (a carico della collettività), inaugurano opere già cantierate dalla precedente gestione, si improvvisano politici esperti e poi si incartano nei loro stessi documenti. È quanto avvenuto nei giorni scorsi con la crisi aperta da ben 10 consiglieri di maggioranza

che, di fatto, hanno dato ragione alle nostre critiche ed hanno denunciato la totale mancanza di programmazione e condivisione delle scelte da parte del Sindaco Brasiello. Naviga a vista, insomma, mentre il mare è in tempesta. Non possiamo più permettercelo! Isernia ha bisogno di un capitano che tenga ben saldo il timone, che mantenga la rotta facendo affidamento su una squadra di marinai (ciascuno nel proprio ruolo) che si adoperi per prendersi cura della città e dei suoi abitanti. Un ammutinamento in piena regola era l’ul-

tima cosa che potevamo permetterci, mentre attorno la situazione si complica. In questo caos generato interamente da eccessi di personalismo e lotte intestine sbaglia chi crede di poter pescare, all’interno della minoranza, uomini pronti a sopperire alle carente interne all’attuale maggioranza. Nessun “Nazareno” dunque, nessuna stampella, nessun aiuto da parte del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – AN che invita il Sindaco a trarre da solo le conseguenze. Se non si ha la piena

fiducia della propria squadra che credibilità si può avere nei confronti dei cittadini? Se non si ha un programma (a meno che sia effettivamente il Sindaco di Camaiore) come si può elaborarlo in corsa? Se non si hanno idee come ci si può aspettare che siano gli altri a fornirle? Sarebbe opportuno per tutti che il Sindaco rassegnasse le dimissioni e restituisse la parola agli elettori. Siamo certi che sapranno premiare la coerenza di chi ha sempre denunciato con forza le mancanze di un’amministrazione assente.”

“Continueremo a difendere il nostro ruolo” A Cerro al Volturno la minoranza ‘attacca’ l’operato dell’amministrazione CERRO AL VOLTURNO. “Tutti sappiamo che la discussione è sempre foriera di positività. In generale la discussione politica ci consente di rafforzare la Democrazia, con la “D” maiuscola. Ed in politica chi non ama essere discusso vuol dire che non sa a quale “gioco gioca”, o nasconde nel proprio animo sentimenti che nulla hanno a che vedere con la Democrazia che si addice ai nostri tempi e che dobbiamo sempre essere pronti a difendere ed a riproporre da qualsivoglia attacco negativo”. Lo sostiene, Roberto Fattore, consigliere di minoranza della lista “Uniti per Cerro”. “Ultimamente a Cerro sembrava essere sceso “il silenzio”, che sicuramente aiuta a riposare bene quando uno è stanco ma, tutti sappiamo che “non fa assolutamente bene alla vita politica e civile di una collettività”. Perciò rispettando il mandato elettorale, in qualità di consigliere di minoranza, mi sono sentito in dovere di osservare, legittimamente, alcune

dichiarazioni apparse sulla stampa locale, a mio avviso e di tutta la minoranza e la Lista Uniti per Cerro “molto sproporzionate” rispetto a quanto i fatti amministrativi cerresi dimostrano. Le mie osservazioni , mai dirette alla persona, hanno evidenziato solo fatti acclarati dagli atti amministrativi del Comune e della Regione. Quindi ritengo assolutamente pretestuosa e strumentale la risposta del Sindaco in carica e certamente fuori tema. Infatti la sua risposta si è risolta in un attacco alla mia persona ma nulla ha detto sulle questioni da me sollevate e che anche qui gli riproponiamo, trasparenza amministrativa, avvio dei lavori, rispetto dei diritti della minoranza, eliminazione del clientelismo e favoritismi, sostegno sociale e iniziative concrete verso i più deboli, imparzialità nella programmazione delle opere pubbliche, uguaglianza di investimento in tutte le Frazioni. Proprio perché sono amministratore da

lunga data conosco bene la vita e la storia amministrativa del mio Comune e non mi sono mai alterato più di tanto quando il sindaco in carica proponeva , “veementi attacchi” sulla stampa locale contro la mie amministrazioni sulla stampa locale, riconoscendo il diritto della minoranza a manifestare pubblicamente il proprio dissenso. Inoltre vorrei ricordare che molti amministratori di ieri, che stavano con me, e un forte elettorato (o grandi elettori) che oggi si nascondono nella maggioranza attuale hanno avuto ruoli di forte spicco nelle mie amministrazioni (1999-2008) e forse sono molto più responsabili di me per eventuali danni di cui oggi sono ingiustamente accusato, per il semplice fatto che difendo la democrazia e il diritto della minoranza di controllare l’operato della maggioranza. Ma fa parte delle regole della vita politica. E perciò, né me ne dolgo e né mi faccio intimorire da chi non ha alcuna esperienza am-

ministrativa importante, e ancora ha molto da imparare, perché affrontare le questioni concrete è tutt’altra cosa che “predicare”. Sulla distinzione dei ruoli, è veramente “infantile” la risposta e l’accusa che mi viene fatta, in quanto, chi non la conosce ? solo chi non ha mai amministrato. Invece ciò che io volevo evidenziare, e che probabilmente il sindaco ha ben compreso (visto la “foga” che traspare dalle sue parole, per non dire altro) è la mancanza o addirittura assenza di leadership netta della “parte politica su quella amministrativa”. La programmazione comunale, la questione P.I.P., l’equilibrio degli interventi sul territorio, il trattamento alla pari di tutte le Frazioni, l’attenzione giornaliera, costante e paritaria rispetto ai problemi del nostro comune, delle nostre Frazioni, la destinazione degli investimenti sul territorio, questo lo decide e sceglie la parte politica e non la parte amministrativa.

Al via il “progetto Compete” Neuromed ospita il seminario conclusivo che vedrà la presenza degli studenti dell’ITAS Pertini di Campobasso POZZILLI. L’Eccellenza dell’assistenza sanitaria attraverso la formazione continua. Questo il tema del seminario conclusivo del progetto COMPETE a cui l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed partecipa insieme ad altre imprese regionali

aderenti a Fondimpresa, allo scopo di formare i collaboratori e gli addetti al settore sanitario in maniera innovativa. L’I.R.C.C.S. Neuromed ospiterà i lavori del seminario che si svolgeranno martedì 3 febbraio 2015 presso la Sala Conferenze del Parco Tecnologico di

Pozzilli, a partire dalle ore 10:30. Presenti il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa, e il Direttore sanitario dell’I.R.C.C.S. Edoardo Romoli; il Presidente dell’Associazione degli Industriali del Molise, Mauro Natale, e la professo-

ressa Marialuisa Forte, preside dell’I.T.A.S. Pertini. Nella prima mattinata, inoltre, Neuromed ospiterà una delegazione di studenti dell’Istituto Tecnico per le Attività Sociali S. Pertini, indirizzo biotecnologico, di Campobasso. I ra-

gazzi visiteranno la clinica di Pozzilli e il Centro ricerche al fine di toccare con mano la realtà dell’Istituto di Ricerca e Cura in un’ottica di formazione e informazione della realtà sanitaria di eccellenza e tecnologicamente avanzata di Neuromed.

Zone Umide, Legambiente incontra gli alunni di Castelpetroso Continuano le iniziative per promuovere la realizzazione del Parco nazionale del Matese con tre giornate di incontri e passeggiate naturalistiche CASTELPETROSO. In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, stamane Legambiente Molise, Legambiente Scuola e Formazione Molise, il Circolo di Piedimonte Matese, il circolo Archè di Santa Maria del Molise, il Circolo E.Cirese di Campobasso hanno incontrato gli alunni della scuola primaria di Castelpetroso. Con una lezione interattiva e coinvolgente, il prof. Nicola Prozzo, docente dell’Università degli Studi del Molise, ha

ricordato come le zone umide sono particolarmente minacciate dall’impatto dei cambiamenti climatici. “ Nonostante l’adozione della Convenzione di Ramsar del 2 febbraio1971-ha spiegato Prozzo- è ancora necessario compiere delle azioni di sensibilizzazione e di informazione per contrastare i cambiamenti climatici, tutelando il territorio con le sue bellezze: i laghi, le paludi, le aree marine, i parchi, le foreste e la biodiversità di questi spazi”. Dal 1900, infatti, circa il 64% delle zone

umide sono scomparse. L’iniziativa dell’associazione ambientalista è un ulteriore passo verso la realizzazione del Parco Nazionale del Matese : “Non vogliamo lanciare un semplice spot di marketing territoriale- ha chiarito Legambiente Molise- l’istituzione del Parco Nazionale del Matese è un investimento di portata epocale per la salvaguardia di un ecosistema complesso e vitale, un serbatoio di acqua potabile in grado di rifornire il Molise, un’ampia zona della Puglia e

della Campania”. Per questo motivo è necessario compiere delle politiche ambientali chiare e lungimiranti: “La qualità della vita è un elemento di forza per il nostro territorio- aggiunge Legambiente Molise-e le aree protette, come quelle dei Parchi nazionali possono contribuire notevolmente alla difesa di un equilibrio biologico capace di rispettare la specie viventi”.



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Termoli

1 febbraio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Raddoppio ferroviario, insorgono le opposizioni Salta il tavolo di confronto tecnico e le minoranze chiedono un Consiglio urgente TERMOLI. È stato un impedimento dell’ultima ora a far saltare l’atteso tavolo di confronto, di carattere tecnico, programmato a Termoli sul raddoppio ferroviario. Una mancata convocazione che ha deluso i membri della minoranza al comune che ai nostri microfoni hanno esposto le proprie perplessità e chiarito la loro posizione che nasce anzitutto dalla mancanza di spiegazioni in merito alla questione e dalla non convocazione del consiglio comunale. Per Paolo Marinucci di Libera Termoli: “ci è arrivato un sms poco prima di pranzo dove diceva che, per indisponibilità, l’assessore Nagni non poteva più essere a Termoli. Noi ovviamente sul raddoppio abbiamo molte perplessità, le abbiamo già dimostrate chiedendo la convocazione della IV Commissione, ma non abbiamo (ancora oggi) avuto delle spiegazioni in merito e vediamo sempre più notizie confuse che vedono Termoli trattata male sia a livello regionale che a livello di Rete Ferroviaria Italiana. Vogliamo capire e spera-

vamo che oggi l’assessore venisse a spiegare quelle che sono le posizioni in Regione, quello che si vuol fare. Siamo d’accordo che il raddoppio va fatto perché c’è bisogno di infrastrutture ma non è possibile prescindere da progettualità che non guardino per una volta questa città e al rispetto di questa città e degli abitanti”. Obiettivo è capire qual è la posizione del Comune, soprattutto alla luce del fatto che gli accordi pregressi sarebbero tutti non validi e ad oggi non esisterebbe alcuna opera di compensazione realmente da realizzare. E qui, a trattare il tema è Annibale Ciarniello dei Popolari liberali che specifica: “finora si è sentito parlare sempre di accordi compensativi relativi all’anno 2005, quando c’era la giunta Di Giandomenico, nonché il successivo accordo integrativo della Giunta Greco, ma gli accordi con le Ferrovie su Termoli risalgono a ben prima, al 1992 quando ci fu un appalto e una gara vinta da una società per svariati miliardi delle vecchie lire per la massicciata giù a Campomarino che già prevedeva un accordo com-

pensativo con la copertura della stazione di Termoli”. A intervenire è anche Valerio Fontana di Movimento 5 stelle: “come cittadino, tengo a sottolineare come in tutte le fasi di questo procedimento noi siamo stati costantemente tagliati fuori da ogni decisione e da ogni dibattito politico. Oggi si doveva tenere un tavolo tecnico sull’argomento che è saltato per l’assenza dell’assessore Nagni; di solito nei tavoli tecnici le figure che contano sono i dirigenti di area e non gli assessori che hanno un indirizzo politico. Evidentemente, il tavolo tanto tecnico non era, ma il problema resta perché, anche se si fosse tenuto, sarebbe stato a porte chiuse e, quindi, anche questa volta i cittadini non solo non avrebbero avuto il diritto di parola ma neanche quello di partecipazione. Per questo, quello che Movimento 5 Stelle chiede, è che questa amministrazione si apra e finalmente presti ascolto a quel che hanno da dire i cittadini termolesi che chiedono solo la tutela della propria salute”. A chiudere la carrellata degli intervistati è l’ex

sindaco Antonio Basso Di Brino del Nuovo centro destra: “il tavolo tecnico è saltato, ma non avrei partecipato lo stesso perché non comprendo se un tavolo è tecnico cosa possano entrarci i politici. Io sono assolutamente contrario a questo metodo. Come gruppo di minoranza abbiamo chiesto la convocazione del Consiglio comunale su questo argomento dal 19 dicembre e, ancora oggi, la Presidente continua a nicchiare nonostante la diffida del Prefetto. Adesso aspettiamo la convocazione del consiglio e lì dibatteremo: non mi sembra opportuno e giusto che noi consiglieri che abbiamo il nostro ruolo e le nostre prerogative, dobbiamo discutere fuori dal consiglio di temi che interessano l’intera cittadinanza che nella nostra azione politica ha deposto la propria fiducia”. La minoranza al comune, forse per la prima volta, è davvero coesa e chiede a gran voce un consiglio comunale monotematico la cui richiesta di convocazione potrebbe pervenire direttamente al tavolo del Prefetto già agli inizi della prossima settimana.

Trasporti, nuove grane per il Comune L’ennesima decisione di un giudice sulla questione potrebbe aprire un nuovo capitolo TERMOLI. Ancora strascichi legali sulla vertenza del trasporto urbano a Termoli. Sindaco e giunta all’atto di insediarsi alla guida dell’amministrazione comunale di Termoli non avrebbero mai immaginato che uno dei fronti più difficili e delicati da affrontare sarebbe stato quello del trasporto pubblico locale. Grane e contenziosi a non finire per la gestione in concessione del servizio di mobilità

urbana, che dovrà peraltro essere rivisto con un nuovo piano e una gara d’appalto. Attori della contesa di volta in volta la Regione Molise e la Gtm srl, oltre ovviamente all’ente di via Sannitica. Nelle stesse ore in cui l’esecutivo ha deciso di ricorrere ancora una volta contro via Genova per la richiesta di rimborso da quasi 1,7 milioni di euro, un altro filone sarà deciso con un’ulteriore azione legale e stavolta nel mirino della giunta Sbrocca c’è

una decisione di un magistrato del tribunale di Larino. Il giudice delle esecuzioni frentano con una ordinanza dello scorso 3 dicembre ha assegnato alla Gtm una somma di 367.288 euro, rivendicata con un decreto ingiuntivo di circa un anno fa, per rimborsi Irap del periodo 2008-2010. Nacque un procedimento civile che bloccò somme fino alla concorrenza di 450mila euro sul conto della tesoreria comu-

nale. Dopo alcuni mesi arriva la sentenza del magistrato che svincola quelle somme, che fanno parte degli oltre dieci milioni di euro di valore del contratto di concessione per la gestione del servizio di Tpu, e le assegna alla Gtm. Per questa ragione l’amministrazione impugnerà il provvedimento, affidandosi al legale Eligeo Roberti, motivandolo col rischio di grave ed irreparabile pregiudizio per le casse dell’ente.

Truffe on line smascherata dai Carabinieri Una denuncia era stata presentata a Guglionesi. Smascherati tre giovani piemontesi GUGLIONESI. Ancora una denuncia dei militari dell’Arma per quanto riguarda le truffe on-line, questa volta le indagini, condotte dai Carabinieri di Guglionesi guidati dal maresciallo Salera, hanno smascherato una truffa consumata ai danni di una persona del luogo. Le indagini sono scattate a dicembre a seguito della denuncia sporta da una persona del luogo la quale aveva effettuato un acquisto di un bene, tramite internet, per un valore di circa 700 euro.

Dopo il pagamento del bene, un calcio balilla, effettuato tramite bonifico bancario il venditore era sparito nel nulla, così allo sfortunato acquirente non è rimasto che sporgere denuncia. Le indaginihanno permesso di smascherare i presunti autori identificati in tre giovani piemontesi di età compresa tra i trentanove ed i ventiquattro anni i quali avevano messo in piedi la vendita truffaldina. Ora dovranno rispondere di frode truffa ai danni del malcapitato denunciante.

Chiavette magiche, sospesi i dipendenti La Fiat di Termoli ha adottato il provvedimento per il raggiro attuato ai danni della Elaq TERMOLI. La dirigenza di Rivolta del Re ha avviato le contestazioni disciplinari ai dipendenti accusati del reato di associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta denominata “Chiavette magiche”. Negli ultimi dieci giorni i dipendenti diretti della Fc hanno ricevuto le lettere di sospensione cautelare dal posto di lavoro, preambolo del licenziamento. Per loro impossibile avvicinarsi ai cancelli dello stabilimento di Termoli. Una posizione scontata visto il clamore suscitato per la truffa delle macchinette di distribuzione di snack e bevande, che venivano saccheggiate con ricariche virtuali, che fruttavano soldi sporchi

agli autori del meccanismo portato alla luce grazie all’indagine della compagnia Carabinieri di Termoli e dalla Procura della Repubblica di Larino. Parimenti, la Fiat ha preso provvedimenti anche nei confronti delle ditte esterne i cui dipendenti si erano macchiati della condotta penalmente rilevante, obbligandone il rimpiazzo. Ora a tremare saranno le altre decine e decine di operai che erano i fruitori delle chiavette, anche se la posizione è più leggera rispetto agli ‘organizzatori ed esecutori materiali’ del raggiro da 300mila euro ai danni della Elaq.



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