TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 266 - marTedì 23 dicembre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Roberto Ruta
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta. Il senatore ci sta provando in tutte le maniere per cercare di rianimare un presidente e una giunta regionale su fatti concreti. Doveva esserci un nuovo appuntamento proprio sui punti che erano stati inseriti nell'agenda in attesa di soluzioni. Al momento, la data è slittata. Ma il senatore Ruta ci ha provato ancora una volta a fare da pungolo ai vertici regionali perchè si porti a casa qualche risultato pratico e concreto. L'ora delle chiacchiere, dei mugugni e dei fantasmi è ampiamente scaduta.
Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura
Auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo Torneremo con voi il 3 gennaio 2015
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Dopo il servizio andato in onda su Report, il presidente della Giunta regionale ha ritenuto di dovere sottolineare che "Report ha già in tasca una verità preconfezionata". Non entriamo nel merito della vicenda ma è sempre antipatico, oltre che rappresentare una caduta di stile, quando un rappresentante delle istituzioni parla di "confezionamenti" giornalistici con il retro pensiero che ci sia sempre qualcuno, nascosto nell'ombra, pronto a ordire chissà quali trame. Ma quali risultati ha raggiunto il suo governo?
A Natale regala un libro molisano
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 23 dicembre 2014
I molisani indignati non arretrano, anzi rilanciano la loro azione di resistenza civile
“Comitati di difesa uniamoci” Cosa deve scovare ancora la stampa nazionale (dopo le Iene e Report) sulla povertà morale di taluni protagonisti della vita pubblica locale, sulla inadeguatezza dei governati, sulle furbizie nel tenersi indebiti vantaggi economici e sulle illegittimità degli atti amministrativi che reggono e coprono interessi privati per vergognarci come collettività? Prima della rinnovata indignazione dei “cittadini indignati”, questa testata giornalistica ha stigmatizzato per due volte l’arroganza e la strafottenza insita nella collocazione della proposta di legge popolare al quarantaquattresimo (la prima volta) e al quarantesimo (la seconda) punto dell’ordine del giorno dell’assemblea regionale. Torniamo sull’argomento condividendo appieno le riflessioni degli indignati e le loro valutazioni sullo stato di disperazione in cui si trovano intere fasce sociali lasciate alla deriva. Condividiamo soprattutto la sottile ironia che inquadra i consiglieri regionali nella loro incongruenza. Ma temiamo che l’egoismo, l’egocentrismo, la diffidenza, l’incoerenza (che non manca mai), la delegittimazione dell’uno usata verso l’altro renda vano l’appello rivolto a tutti i comitati sorti a difesa di un territorio, di un ospedale, di un parco ambientale, di un’azienda, di un ufficio, di una scuola, di una casa popolare, di una casa per anziani, di una strada di comunicazione, di un sito archeologico; ai comitati sorti contro una biomassa, un parco eolico, una mega stalla, un’autostrada, una discarica abusiva , un terreno avvelenato, una
trivellazione in mare, a unire le forze “a testimonianza di un esigenza diffusa di buon governo al fine di non rimanere inconsapevoli terminali di una politica sempre più autoreferenziale e lontana dai veri problemi dei cittadini”. Speriamo di esser smentiti nei fatti. Sarebbe il giorno più bello dei molisani non solo indignati, quanto onesti, quello in cui tutti i comitati sorti contro la inconcludenza della politica, contro il malgoverno, contro l’interpretazione utilitaristica del potere politico e amministrativo la cui massimizzazione è nella casta di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale (sedi del consiglio e
cinismo di cui sono portatori ed espressione i consiglieri regionali – ndr) eccetera eccetera.” Tutto ciò accade in una regione che – come rileva Pasquale Bottinelli a nome degli indignati - “in cui neanche il messaggio politico del renzismo, trasportato di peso nella nostra realtà riesce a dare speranza agli abitanti e la drammatica radiografia dell’ultimo rapporto Svimez è la certificazione del fallimento politico di chi amministra e di chi lo ha preceduto”. La situazione espressa dalle parole è impressa nei rilievi statistici: tasso di disoccupazione giovanile del 49% che in un anno bruciato il 3,2% della
Auguri speciali
di Sergio Genovese
Visto che galoppando il Natale è ormai prossimo, chiedendo scusa ai lettori più recalcitranti ( troppi? pochi?) bisognerebbe fare qualcosa per sfuggire alla noia di quei comportamenti di maniera a cui tutti ricorriamo per affermare qualcosa che è a meta tra l’oleografico e il banale. La tecnologia sfrenata e post moderna ( cioè siamo andati oltre la modernità!) ci ha sottratto forse la cosa più significante di certi momenti: il piacere di scrivere gli auguri su un bigliettino. Qualcosa di intimo e piacevole per provare
della giunta regionali) trovassero la forza, la volontà, e le ragioni per unirsi e lottare in favore dell’affermazione della giustizia sociale, della trasparenza, dell’equità. Lottassero contro il consiglio regionale che ancora una volta non ha tenuto conto della proposta di iniziativa popolare sui tagli dei costi della politica sottoscritta da seimila cittadini molisani prefrendo “organizzare tavoli di discussione sulle gran manze, sui cinghiali, sullo spargimento delle ceneri da cremazione, sulla coltura della cannabis, sull’istituzione dello psicologo per lavoratori ed imprenditori in crisi (questa è l’apice del
gusto persino della colla del francobollo che assaporavamo ( parola grossa) con la lingua non sempre disposta. Tra sms e altri accidenti vari si è compresso, tra le persone, pure quel il piacere di essere originali, per questo esclusivi. Una visione piatta con un intreccio di relazioni più protocollari che di sostanza. E’ il risultato del mondo che viviamo. Mezzi uomini e mezze calzette in ordine sparso, affollano le nostre giornate e si affermano nella cultura del dire e non dell’essere. Ma nel tentativo di non appesantire, più di tanto, la lettura, pensiamo almeno alla gastronomia che conserva il fa-
l’ intervento di Vincenzo Musacchio
Sta arrivando il Santo Natale e avverto nell’aria il sentore di una crisi senza precedenti. L’immobilismo generale, la corruzione e l’incompetenza ormai hanno rotto gli argini. In Molise (ma lo stesso discorso vale per l’Italia) si è verificato il collasso di tutti gli organi vitali della nostra comunità: la politica, poi l’economia, la chiesa, la famiglia, la scuola (univer-
scino dell’attrazione proprio perché per certi versi è trasgressiva e dunque ammaliante in partenza, decisamente piena di “piombo” alla fine. Quei fornelli che sono in azione con tutti gli aromi che si trascinano appresso, sono rassicuranti e favoriscono certezze di consegna, per qualche giorno, al tempo “ monotematico” senza corse piene di ansia e teoricamente senza “incazzature”. Rimbalzeremo tra un piatto e l’altro, tra il pandoro e il panettone, sperando di sottrarci nel giorno di Capodanno al deprecabile spettacolo di chi fa uso di pericolosi petardi che si acquistano e costano e che in un momento buio, come quello dram-
matico che stiamo vivendo, forse sarebbe il caso di sostituire con qualche torrone in più o qualche regalo in più, per i nostri bambini. Sarà speciale vedere nelle nostre case che una presenza più voluminosa di persone nelle camere da pranzo, obbligherà tutti ad un migliore senso civico, ognuno darà una mano per rassettare e tenere pronta la tavola per la tombola. SPERIAMO CHE LO FACCIANO ANCHE I GENITORI DI QUEI RAGAZZI che nel fine settimana insultano il decoro di via Ferrari del capoluogo regionale. E’facile pensare che se i figli sfidano il senso del vivere civile, ( si pensi all’olezzo di
ricchezza molisana; più 20% di famiglie povere nell’ultimo anno; l’indice di occupazione nell’ultimo anno è crollato dell’8%; bruciati 8000 posti di lavoro; aziende che muoiono; trasporti inefficienti; ambiente e territorio stuprati; cultura impoverita; protezione civile smantellata; sanità appaltata ai privati; agricoltura abbandonata; uffici regionali depauperati di ruolo; istruzione e formazione senza riforme di struttura. Viene da chiedere: cosa deve accadere ancora, cosa si deve subire ancora perché la coscienza civile si decida a sbarrare la strada agli infingardi e agli approfittatori di Palazzo Moffa? Cosa ancora deve scovare la stampa nazionale (dopo le Iene e Report) sulla povertà morale di taluni protagonisti della vita pubblica locale, sulla inadeguatezza dei governati, sulle furbizie nel tenersi indebiti vantaggi economici e sulle illegittimità degli atti amministrativi che reggono e coprono interessi privati, per vergognarci come collettività? Si obietterà: al peggio non c’è mai fine. Ma la fine del peggio sì. Se la si vuole. Dardo
urina che pervade la strada dopo gli happening ) molta educazione non l’hanno ricevuta da padri e madri distratti e incapaci. Ma incapaci sono anche i titolari dei locali perché complici silenziosi e opportunisti. ( un richiamo in più potrebbe significare una birra in meno) Questo già sarebbe un grande auspicio, un vaticinio più possibile. Ritrovare il senso del rispetto per gli altri ci darebbe un motivo in più per sperare in un Natale che Gesù Cristo non poteva immaginare così pieno di peccati. Speriamo che regali qualche centimetro in più a quei nani che affollano le nostre strade. Dobbiamo sperare perché è l’ultima cosa che ci rimane da fare. Auguri.
Molise, crisi senza precedenti sità compresa), l’associazionismo e infine l’informazione. Un effetto domino quasi apocalittico. Non c’è istituzione indenne. Alla fine, del mio Molise, resta il corpo anoressico, ridotto alla fame. Un corpo privo di sensi dal quale non si ricevono segnali di miglioramento. Lo si scruta e lo si studia attentamente per capire se ci sia qualche speranza di cure efficaci ma lo si trova sempre più abulico, insensibile a qualunque sollecitazione persino all’elettroshock. Il Molise è in coma! Ma
malgrado tutto, dal coma si può uscire, nonostante sia un’impresa immane e soprattutto occorre volerlo con forza e determinazione, è necessario essere attaccati alla vita. Basterebbe cominciare a fermare i molteplici oltraggi alla legalità e alla Carta Costituzionale. Voglio però chiudere queste riflessioni con un pizzico di ottimismo. Sono ancora convinto che con un forte sussulto di dignità (la società molisana possiede energie ancora vitali) si possa tranciare il legame
(spesso complice) dei cittadini con la “mala politica”. Sarebbe già un buon inizio. La politica, quella con la “P” maiuscola, deve ritrovare il suo senso etico e con essa tutte le istituzioni vitali (chiesa, famiglia, scuola per citarne solo alcune). La crisi in Molise è profonda, seria e grave. Ma nella mia esperienza di vita ho imparato che spesso “volere è potere”, quindi, affrontiamo la tempesta non lasciamoci morire senza lottare! Rompiamo questo silenzio assordante!
TAaglio lto
3 23 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sanità, tredicesime sul filo di lana La Fials denuncia lo stato di incertezza nel settore che sta provocando una serie di problemi per i lavoratori CAMPOBASSO. “In A S Re M le incertezze derivanti dal piano di rientro e dall’imponente debito accumulato dalla regione Molise nella gestione della sanità si ripercuotono negativamente sullo stipendio accessorio dei lavoratori e sull’accreditamento della tredicesima mensilità nei tempi previsti”, è qiuesta la preoccupazione manifestata dal sindacato F I A L S. La tredicesima mensilità è nata con il contratto collettivo nazionale di lavoro 5 agosto 1937 e nel 1960, con il Decreto Presidente della Repubblica n. 1070, è diventato un diritto di tutti i lavoratori dipendenti, sia con contratto a
tempo indeterminato che a tempo determinato. La tredicesima mensilità corrisponde ad una gratifica natalizia che matura in base ai mesi di lavoro, dal 1 gennaio al 31 dicembre. Essa, pur accumulandosi nell’arco dell’anno, è riconosciuta al lavoratore subordinato a dicembre Solitamente la tredicesima viene percepita intorno al 20 dicembre, ma alcuni datori di lavoro preferiscono accorparla all’ultimo stipendio dell’anno e riconoscere i due importi in un’unica soluzione. Sta di fatto che la tredicesima mensilità dovrebbe venir erogata una volta l’anno, prima del periodo natalizio, per assicurare
Lettera aperta Che la sanità molisana fosse al lumicino, che, grazie alla mala gestione politica abbia un deficit di 400 milioni di euro è cosa ormai nota a tutti, ma che si voglia andare oltre è cosa che ancora stupisce. Premesso che anche la pazienza dei cosiddetti “sudditi” ha un limite, l’assurdo di cui si vuole rendere pubblica notizia è che l’efficientissima amministrazione ASREM avvisi gli operatori sanitari dipendenti, tramite un volantino posto nei pressi dell’orologio marcatempo dell’ospedale civile “F. Veneziale” di Isernia che, stipendi e tredicesime di questo mese di dicembre
al lavoratore una maggiore disponibilità economica nel periodo delle feste relative al Natale. Sia per ciò che concerne l’ammontare della tredicesima mensilità che il momento in cui percepirla, è necessario far riferimento al contratto nazionale di categoria o agli accordi sindacali. “Nella nostra azienda da alcuni anni viene accorpata allo stipendio e riconosciuta sempre dopo il 20.12.2014. Quest’anno con un comunicato del 24.11.2014 l’azienda informava il sindacato che le competenze stipendiali del mese di dicembre unitamente alla tredicesima mensilità venivano poste in liquida-
zione il 22.12.2014. In data 15.12.2014 l’Azienda ha predisposto un avviso pubblicato sul sito solo venerdì u.s. che recita testualmente: per sopravvenute, indifferibili pregiudiziali contabili si procede alla liquidazione delle competenze accessorie,salvo alcune indennità correlate che saranno saldate con le
competenze del mese di gennaio 2015. Questo modo di fare ha stizzito i lavoratori e inquieta il sindacato perché questi sono segnali che incidono negativamente nei rapporti di fiducia tra la parte datoriale e le maestranze. Questo atteggiamento non trova giustificazione per questo è censurato dal sindacato”.
Continua lo sfacelo della sanità molisana
verranno corrisposti la mattina del 23 corrente mese, precedentemente era il 22/12/14 e, contemporaneamente si porgono gli auguri di buone feste. Il primo pensiero è: - Buone feste il ………….. Possono mai essere buone le feste se per la prestazione di lavoro devoluta dai lavoratori , la corresponsione retributiva dovuta ad essi viene effettuata, forse, nell’imminenza delle festività natalizie? Quando le famiglie degli stessi dipendenti potranno provvedere alle spese natalizie, al fine di passare buone festività, se la retribuzione viene loro elargita due giorni prima
delle stesse? Le domande che gli operatori sanitari si pongono sono: (sarcasticamente) Hanno pensato gli organi dirigenziali ASREM a richiedere l’apertura dei vari centri di distribuzione commerciali anche per il giorno 25/12/2014? Anche la parte dirigenziale ASREM ed istituzionale regionale percepisce gli emolumenti di dicembre lo stesso giorno del 23/12/2014? Comunque, costoro per i lauti stipendi d’oro percepiti, potrebbero permetterselo senza problemi.
Come si pretende e si inviti ad incrementare i consumi (causa la crisi economica) se poi non si dà il tempo neanche per provvedere al normale fabbisogno? Dove sono le organizzazioni sindacali di categoria e lo stesso collegio professionale? O, forse tali organismi sono preposti esclusivamente ad operare quando ad essere messi in discussione sono i loro interessi? Certo, si potrebbe dire comunque di ritenersi fortunati perché almeno si ha il lavoro ed un ritardo nel pagamento mensile non è la fine del
mondo, a questo punto però, viene spontanea la riflessione: non è che il cambiamento di denominazione della tassa da TARSU in TASI (significato in dialetto piemontese di TACI) assuma un significato ben più aulico? Se l’istituzione della Regione Molise è servita solamente per favorire determinati politicanti, il popolo molisano dovrebbe provvedere con sollecitudine a mettere riparo a tale stato di cose. Inf. Prof/le. LANNI Concetta
Nonostante i drastici tagli alle finanze e l’ esodo da parte del personale
La tradizione del buon governo alla Provincia è un comandamento I servizi istituzionali sono assicurati e le strutture organizzative prontamente dimensionate e rese disponibili in rapporto alle sovvenute necessità La Provincia di Campobasso è stato nel tempo, e lo è, un ente ben strutturato, organizzato e modellato per corrispondere pienamente ai fini statutari e istituzionali. Lo dicono i dati statistici, lo dice la storia interna ed esterna che ha riguardato le attività tecniche e amministrative, lo dice la cronaca giornalistica che, alla ricerca di scoop e polemiche, a Palazzo Magno ha trovato sempre poco da spendere. Su queste colonne abbiamo scritto che la migliore dirigenza di Palazzo Magno sta emigrando altrove (alla Regione e al Comune Capoluogo, in particolare). L’affermazione, quantunque inappuntabile sul piano della verità, potrebbe lasciar pensare che la dirigenza rimasta in Via Roma non abbia le stesse stimmate di professionalità di coloro che sono andati via. Ribadiamo, la Provincia di
Campobasso è stato ed è un ente efficiente (fintanto continuerà ad esistere), soprattutto in virtù di una organizzazione calibrata e livellata su valori alti di professionalità che discendono dalla costante aderenza alle regole, alle condizioni oggettive dell’Ente e agli obiettivi programmatici; organizzazione resa con puntuale capacità professionale (a tutti i livelli), ancorché eredità di un costume comportamentale vincolato alle gerarchie e alle migliori forme di collaborazione intersettoriali. Tanto è vero che, nonostante le risorse finanziarie siano state drasticamente ridotte dal Governo e condizionate dal cumulo dei “debiti” contratti dalla Regione Molise e non pagati, i servizi istituzionali sono assicurati e le strutture organizzative prontamente dimensionate e rese disponibili alle nuove necessità. Senza
che ciò abbia avuto ed abbia riflessi negativi sull’utenza e sui cittadini. Una notazione del genere andava fatta per dare ai dirigenti di Palazzo Magno e, con loro, all’organico provinciale, il dovuto riconoscimento. Dicevamo delle difficoltà finanziare: sono notevoli e condizionanti. Per alleggerirle sono state attuate forme di risparmio al di là della razionalizzazione della spesa pubblica (spending review), con il merito di tenerle coperte da ogni forma di pubblicità. La tradizione del buon governo alla Provincia è un comandamento. Cui si attengono, in particolare, in questa transizione storica, Gabriella Santoro, Pio Amore, Giovanna Iannelli, Giorgio Carissimi e il segretario generale Paolo D’Anello: il gruppo dirigenziale di Palazzo Magno. Che sta seguendo con molta attenzione l’evolvere, in sede di Go-
verno, del percorso che entro il 2017 dovrebbe aver visto affrontato e risolto il problema del personale in esubero. Alla Provincia di Campobasso è faccenda che riguarda il futuro di 125 unità lavorative, per le quali, appunto, si stanno valutando le soluzioni alternative che possono garantire loro continuità del lavoro.
Mai visto, per il passato, la pubblica amministrazione fatta oggetto d’interventi che vanno a minare la storica sicurezza del posto fisso. Ma i tempi cambiano e non sempre in meglio. Purtroppo. Dardo
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 23 dicembre 2014
La guerra delle donne di Parità Giuditta Lembo torna a replicare alle affermazioni di angela Crolla dopo la decisione del Tar CAMPOBASSO. “Respingo ai mittenti le affermazioni anche diffamatorie nei miei confronti - afferma in una nota di replica la Consigliera di Parità della Regione Molise Giuditta Lembo – inviate oggi ai media locali dalla sig.ra Angela Crolla e dall’avv. Massimo Romano con toni perentori e alla stregua di depositari della verità. Le insinuazioni che si sono compiaciuti di diffondere hanno una matrice politica e non giuridica. Invece la questione da me sollevata davanti al TAR Molise è una questione di diritto elementare di ogni cittadino chiamato a far parte di un organismo collegiale al quale viene precluso l’esercizio del proprio diritto di voto perché non convocato per partecipare ad una riunione in cui peraltro nella circostanza si procedeva alla elezione della Presidente nella persona della sig.ra Crolla e di due vice-presidenti in assenza di alcuna convocazione della sotto-
CAMPOBASSO. Nel corso del consiglio regionale tenutosi venerdì 19 Dicembre, è stato approvato l’assestamento di bilancio nel quale sono state previste risorse necessarie per la ricontrattualizzazione per tre mesi dei 100 precari dell’Agenzia di Protezione Civile, vincitori di concorso, che dal 31 Gennaio scorso sono senza lavoro e senza reddito. Si è così dato seguito all’accordo temporaneo raggiunto nel corso del tavolo di concertazione dello scorso 24 Novembre presso la sede della Giunta Regionale del Molise,
Lettera Aperta Il Piano illustrato dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane Ing. Caio è articolato in tre parti: il punto di partenza, il nuovo contesto e la missione di Poste, il piano di crescita. Il punto di partenza ha evidenziato la situazione attuale del Gruppo con i relativi elementi di forza e di debolezza; in particolare Caio ha evidenziato come dal 2010 al 2013 a fronte di un aumento dei ricavi del 20% si sia registrata una perdita di redditività e conseguentemente dei margini economici (Ebit) pari al 25%. Il settore postale è quello più critico a causa del calo dei volumi e degli elevati costi fissi legati all’attuale quadro regolatorio ed al servizio universale (recapito su 5 gg, J+1 ecc.); anche la qualità percepita è decisamente un punto di debolezza della nostra Azienda nel settore SP. Il nuovo contesto economico e sociale in cui si dovrà muovere poste Italiane è legato essenzialmente allo sviluppo dell’economia digitale ed all’E-commerce. Per questo motivo la mission aziendale diventerà quella di fare di Poste il motore di sviluppo inclusivo per
scritta.. Quindi, mi sono limitata a ricorrere al Giudice amministrativo– continua la Lembo - affinchè venissero ripristinate le procedure corrette così come previste nella legge istitu-
tiva della Commissione pari opportunità ( legge regionale n.23/2000 ) e dall’esplicativo regolamento interno alla Commissione che indicano la Consigliera di Parità quale membro
di diritto della in questione Commissione. Aggiungo - prosegue la Consigliera- che ancora più grave è il comportamento della sig.ra Crolla che, a fronte di una palese e concla-
mata illegittimità della sua nomina, si sia rifiutata di procedere ad una nuova convocazione della Commissione costringendomi così ad adire al giudice amministrativo. Inoltre è paradossale che tale azione discriminatoria sia stata posta in essere proprio nei confronti di una figura istituzionale, qual è la Consigliera di Parità, che in qualità di pubblico ufficiale ha l’obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria dei reati di cui viene a conoscenza per ragione del proprio ufficio alfine di rimuovere ogni forma di discriminazione( vd. art.13 comma 2 codice pari opportunità). Ribadisco la mia soddisfazione nei confronti della decisione del Tar Molise che ha riconosciuto la fondatezza del mio ricorso-conclude la Lembo- visto che non mi è stato mai motivato il perchè quella riunione non si sia potuta annullare e riconvocare.
Protezione civile scatta il sit-in I precari manifesteranno davanti la sede dell’Agenzia regionale del Molise alla presenza tra gli altri del Governatore del Molise, del Direttore Generale della Protezione Civile, della deputazione parlamentare e delle Organizzazioni Sindacali di categoria. Per avere chiarimenti in merito alla data della ricontrattualizzazione, una delegazione di precari, accompagnata dai Segretari delle Organizzazioni Sindacali Confederali, si recherà domani alle ore 10:00 presso l’Agenzia Regionale di Protezione Civile in via
Sant’Antonio Abate a Campobasso. Considerato che i Segretari delle Organizzazioni Sindacali hanno già da tempo chiesto di essere incontrati dal Direttore Generale, dot.ssa Sandra Scarlatelli, senza però avere risposta, domani si recheranno nella sede regionale della Protezione Civile con gli ex lavoratori per avere un incontro risolutivo data l’imminenza delle festività natalizie.
Poste, il nuovo piano d’impresa La Cisl torna a chiedere la piena partecipazione del sindacato accompagnare cittadini, imprese e P.A. verso la nuova economia digitale. Le priorità di Poste Italiane saranno tre: lanciare un nuovo servizio universale di qualità ma sostenibile ed un sistema logistico funzionale e capillare; essere attore centrale di sistemi di pagamento digitali, sicuri e tracciati; essere punto di riferimento per il risparmio e l’offerta assicurativa per le famiglie. Il piano di crescita illustrato da Caio prevede nei 5 anni (periodo in linea anche con la durata della nuova convenzione con CDP e con quella del futuro Contratto di Programma) un aumento dei ricavi e della redditività, 3 miliardi di investimenti in tecnologia, 3 milioni di ore di formazione annue, una crescita nel settore pacchi, un servizio postale più sostenibile (recapito a giorni alterni su aree a bassa
densità e differenziazione delle tariffe postali sulla base della velocità della spedizione ,1 o 4 giorni), 8000 tra nuove assunzioni e conversioni e la prosecuzione degli esodi incentivati. Sul versante dei servizi finanziari il Piano prevede lo sviluppo di nuove offerte relative a prodotti di risparmio caratterizzati da capitale di rischio (quindi non più solo prodotti postali caratterizzati da interessi prossimi allo zero) ed il conseguente aggiornamento professionale dei lavoratori. Questa in sintesi la presentazione dell’AD Ing. Caio. Il nostro giudizio sul Piano - riferisce il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro - è stato sospeso in attesa di ulteriori approfondimenti che dovrebbero essere illustrati in specifiche riunioni a partire dal 7 gennaio prossimo. Tuttavia abbiamo espresso
anche insoddisfazione non tanto per gli scenari descritti, per la qualità dell’analisi svolta o per le linee di azione disegnate ma perché l’Amministratore Delegato ha “nascosto” almeno una parte importante del Piano: i numeri veri delle eccedenze che la riorganizzazione dell’Azienda porterà con sé. Infatti l’affermazione di una politica di esodi in linea con il trend degli ultimi anni significa, a nostro parere un uscita di oltre 20.000 lavoratori; e le 8000 - tra assunzioni e conversioni - tanto sbandierate alla fine potrebbero rivelarsi ben poca cosa considerando che le conversioni riguardano personale già in servizio e le assunzioni pare siano al lordo delle riammissioni giudiziali previste. La nostra Azienda si avvia pertanto verso un pesante ridimensionamento occupazionale. Altri elementi di forte perplessità -
continua il Segretario della CISL Antonio D’Alessandro - riguardano da un lato l’ancora indeterminata declinazione del concetto di nuove prassi gestionali cui l’azienda ha fatto riferimento (dimensionamento organici, titolarità di zona e nuove turnazioni, flessibilità/fungibilità, scorta, inidonei, sostituzioni flessibili), dall’altro la nuova linea di azione commerciale che consentirà ai nostri uffici di collocare prodotti finanziari con livelli di rischio. Riteniamo che introdurre questa novità possa rappresentare un salto nel buio per un’Azienda la cui clientela è fatta di risparmiatori e non di investitori e vede in Poste la sicurezza offerta dallo Stato. Non vorremmo che si ripetessero le negative esperienze di un passato non troppo lontano. Infine – conclude Antonio D’Alessandro - lasciando impregiudicato ogni giudizio sul merito del Piano al momento in cui questo verrà illustrato nei dettagli, riteniamo che in ogni caso un Piano di così vasta portata difficilmente potrà essere attuato senza la partecipazione convinta ed il consenso dei lavoratori e del sindacato.
TAaglio lto
5 23 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Dirigente regionale autorizzata ad esercitare la libera docenza di Diritto del Lavoro presso il Corso di laurea in Logopedia per 13 ore in favore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Frattura: valgono la dignità del ruolo e il prestigio dell’Agenzia regionale della Protezione civile Vuoi mettere, infatti, se a capo della struttura ci sia una libera docente di Diritto del Lavoro e non un semplice architetto! E ancora vivido il ricordo degli affanni tecnici e amministrativi sofferti dall’Agenzia regionale della Protezione civile per mettere a punto gli atti per assegnare i finanziamenti per la ricostruzione delle abitazioni di categoria “A”, quelle totalmente valutate inagibili. Vivido il ricordo della figura rimediata dalla struttura e dalla giunta regionali costrette a correggere gli errori, ad annullare e rifare le deliberazioni quale conseguenza di una situazione emergenziale anch’essa evidentemente derivata da una gestione della ricostruzione post terremoto zeppa di problemi, di incertezze, di polemiche, di atteggiamenti autoritari da parte del duo Frattura/Ciocca che del post terremoto si porteranno pertanto dietro le conseguenze di quei problemi, di quelle incertezze, di quelle polemiche e delle scelte autoritarie che hanno comportato la riduzione degli importi dei progetti e delle parcelle professionali, ma i sindaci dei comuni interessati e i progettisti non hanno battuto ciglio. Così facendo, della ricostruzione sono stati creati cittadini di serie “A2” (cui è stato assicurato interamente il costo della ricostruzione ) e cittadini di serie “B” (ai quali ap-
Campobasso. Circa 660 le entrate previste dalle imprese dell’industria e dei servizi del Molise, monitorate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, in diminuzione però, diversamente di quanto accade in generale in Italia, del 4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Questa variazione tendenziale negativa è il risultato di una diminuzione del 9% delle assunzioni dirette effettuate dalle imprese, non compensata dall’incremento del 7% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 420 unità (64% dei contratti totali), mentre i contratti atipici dovrebbero attestarsi a 240 unità (36%). Il numero delle entrate, però, non compenserà le uscite attese nel periodo: 1.230 unità, infatti, usciranno dal mondo del lavoro per scadenza di contratti, pensionamenti o altri motivi. Il “saldo” occupazionale atteso nella regione sarà, quindi, negativo pari a -570 unità, in netto miglioramento rispetto alle -650 di un anno prima. Guardando alle diverse modalità contrattuali, il saldo occupazionale dovrebbe essere generalmente negativo e attestarsi attorno a -580 unità per le assunzioni dirette pro-
punto sono statati ridotti gli importi progettuali). Questa premessa sembrerà estranea a ciò che segue, ovvero alla decisione assunta dal direttore generale della Regione Molise, Pasquale Mauro Di Mirco, di concedere all’attuale responsabile dell’Agenzia regionale di Protezione civile (Scarlatelli), la possibilità di espletare l’incarico di docenza di Diritto del Lavoro presso il Corso di laurea in logopedia per 13 ore in favore dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore (facoltà di Medicina e chirurgia), ma non lo è. Qualcuno, infatti, a digiuno come noi di norme specifiche e particolari in materia di incompatibilità, cumulo di impieghi e di incarichi, si chiederà se, in presenza di notevoli e gravi problemi organizzativi e gestionali della Protezione civile, sia stata opportuna quella autorizzazione. Che non è frutto unicamente dell’autonomia decisionale di Di Mirco, quanto, invece, dell’intervento del presidente
della giunta regionale Frattura il quale, infatti, a Di Mirco ha rilasciato l’attestazione secondo la quale non c’è confliggenza dell’attività di docenza con i compiti di responsabile della Protezione civile, ancorché la mancanza di incompatibilità organizzativa e funzionale”. D’altronde, chi più di Frattura poteva mai valutare fatti e persone se a volere la signora Scarlatelli a capo dell’Agenzia regionale per la Protezione civile è stato lui? Della quale
Unioncamere Molise fotografa la domanda delle imprese grammate dalle imprese e a -20 unità per i contratti in somministrazione. Per le collaborazioni a progetto e per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita IVA, invece, il numero dei contratti attivati dovrebbe essere superiore a quello dei contratti in scadenza, da cui un saldo positivo pari, complessivamente, a +30 unità. Considerando sempre sia il lavoro dipendente che quello atipico, in entrambe le province della regione si registrano saldi occupazionali negativi, più accentuati in provincia di Campobasso, dove il valore previsto è di -380 unità. Delle 420 assunzioni di lavoratori dipendenti, la maggior parte saranno effettuate da imprese operanti nei servizi. Queste dovrebbero concentrare il 56% delle assunzioni programmate in Molise nel 4° trimestre, 14 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Aumenta quindi il peso dell’industria (costruzioni comprese), che nel periodo in esame raggiungerà il 44%
del totale. Tra i comparti dei servizi, dopo l’insieme degli “altri servizi” che concentreranno un centinaio di assunzioni (il 23% del totale), prevale il commercio, che risente della stagionalità positiva legata alle feste di fine anno, con 90 assunzioni, pari al 22% del totale regionale. Seguono infine le attività del turismo e della ristorazione, con 50 assunzioni (11%). Nell’industria, il comparto che con-
centrerà una parte significativa delle assunzioni è l’industria in senso stretto (120 unità, il 27% del totale). Non sarà questo il trimestre migliore per i giovani e per le donne in cerca di lavoro. Per il IV trimestre 2014, la quota di entrate riservate agli under 30 è del 19%, un valore decisamente contenuto, 6 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, mentre il 6% sarà riservato alle donne, quota di entrate in diminuzione di 3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. “In un quadro economico ancora dominato dall’incertezza, il miglioramento del saldo occupazionale previsto dalle imprese molisane, determinato dal rallentamento delle uscite dal mondo lavorativo, è un segnale di vitalità del nostro sistema produttivo, ancora fortemente provato dagli effetti della crisi e dal forte rallentamento del mercato interno”. Questo il commento ai risultati dell’indagine del presidente dell’Unioncamere Molise, Pasqualino Piersimoni.
evidentemente riconosce la brillantezza di una carriera che partendo dallo scorrimento della graduatoria del concorso indetto dal Comune di Campobasso, per dotarsi di personale di ottavo livello, uno o due giorni prima delle elezioni per il rinnovo del consiglio del1999, l’ha portata in posizione di comando alla Regione in cui, com’è nei fatti, ha raggiunto livelli di responsabilità ragguardevoli. Bene tutto, ma ciò ch’è accaduto nella fase in cui la Protezione civile ha dovuto definire i finanziamenti per la ricostruzione, problemi di gestione, a dispetto dal parere del presidente Frattura, pare dovessero proprio esserci. E per ciò che da qui a qualche settimana accadrà al personale a contratto, ovvero il loro licenziamento, di cose da fare e di problemi da affrontare e da risolvere, ce ne saranno a profusione. Ma Frattura si sarà detto: “Per la dignità del ruolo della responsabile dell’Agenzia e dell’Agenzia stessa, vuoi mettere che a capo ci sia una libera docente di Diritto del Lavoro e, non più un semplice architetto. Noblesse oblige! (La nobiltà comporta obblighi) Dardo
La Fai Cisl “Subito il piano olivicolo” CAMPOBASSO. “La FAI-Cisl, di fronte alla crisi del comparto e alle gravi conseguenze negative che si ripercuotono pesantemente E drammaticamente sui livelli occupazionali, chiede con forza al Governo l’adozione del Piano olivicolo nazionale”. Lo dichiara il Commissario della FAICisl nazionale, Luigi Sbarra, che sottolinea pure come “il Piano, prevedendo il risanamento tecnico-colturale delle diverse varietà e la riorganizzazione della rete commerciale, attraverso nuovi impianti, potrebbe assicurare un futuro certo all’olivicoltura con forti ricadute in termini occupazionali”. Per Sbarra “si tratta anche di salvaguardare una coltura –quella dell’olivo appunto- che ha forti radici nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni mediterranee. Per questo è necessario la mobilitazione anche delle Regioni per fare pressione sul Governo non essendo piùrinviabile l’adozione di un Piano olivicolo nazionale che tenga anche conto delle diverse specificità colturali di ogni territorio”.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Campobasso
23 dicembre 2014
Al via il progetto per lo sviluppo locale L’iniziativa promossa dalla Provincia di Campobasso è stata finanziata dal Formez CAMPOBASSO. Il progetto“Net P.A.- progettazione e sviluppo locale” è stato ammesso a finanziamento da parte di Formez P.A. L’iniziativa rientra nell’ambito del bando “Esperi@” volta a migliorare le capacità di spesa e di gestione dei fondi europei da parte degli enti locali per la programmazione comunitaria 2014-2020, formando e specializzando il personale presente nelle varie amministrazioni. “Sono molto soddisfatto – commenta il Presidente De Matteis - per l’ampia partecipazione che l’iniziativa progettuale della Provincia, “Net.P.A. – progettazione e Sviluppo Locale”, ha avuto. Questa iniziativa rappresenta l’ennesimo riconoscimento all’Ente provinciale per la qualità delle proprie proposte progettuali. Sono già 3, infatti, i pro-
getti approvati nell’arco di un solo mese. Mi complimento con la nostra struttura per la qualità e l’impegno profuso nel lavoro. Personalmente sono convinto che questa sia la strada da seguire nel futuro immediato ovvero la nostra partecipazione a bandi di caratura internazionale e nazionale. Net P.A. ha visto l’adesione di oltre 28 comuni del territorio provinciale e oltre 110 dipendenti pubblici che potranno seguire i corsi di alta formazione professionale e i master dedicati all’europrogettazione. Proprio in previsione della Nuova Programmazione 2014/2020 che l’Ente di Via Roma ravvede la necessità di rafforzare talune competenze strategiche proprio in riferimento ai i macro ambiti che la caratterizzeranno (Analisi e Programmazione, Gestione e realizzazione degli inter-
venti, Monitoraggio e controllo, Valutazione e rendicontazione dei risultati, Ambiente, Politiche del Lavoro). Il progetto è nato partendo dai grandi cambiamenti che in questi ultimi anni hanno interessato l’assetto normativo del “lavoro pubblico” ed in considerazione delle modifiche e dei processi avviati che, su più ambiti, hanno interessato l’attività della Pubblica Amministrazione, la necessità di incentivare e migliorare la formazione ha assunto un ruolo rilevante non solo come strumento di aggiornamento e di sviluppo delle competenze, ma soprattutto come strumento di raccordo e come facilitatore dei futuri cambiamenti. L’Obiettivo della nostra proposta, infatti, è l’azione formativa e specialistica del personale dipendente a sostegno delle sviluppo di nuove competenze
nelle Amministrazioni aderenti. In particolare l’azione formativa e specialistica dovrà accompagnare e allo stesso tempo seguire il processo di evoluzione ed il percorso di cambiamento in considerazione del ruolo della nostra regione, in primis, ma anche e soprattutto dell’Ente Provincia, nel sistema di governance della autonomie locali e delle riforme normative introdotte nell’ambito del lavoro pubblico. In ragione di ciò l’azione formativa dovrà focalizzarsi sullo sviluppo delle competenze professionali e manageriali, non solo del personale con responsabilità, e sul potenziamento di una nuova formula organizzativa del lavoro finalizzata al miglioramento della performance individuale. I corsi inizieranno nel mese di marzo 2015”.
Bojano: 11 dosi di cocaina già pronte per lo spaccio Operazione dei Carabinieri che hanno denunciato un cinquantenne BOJANO. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bojano, denunciavano in stato di libertà un cinquantenne locale per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nello specifico, i militari dell’Arma, in un ampio piano di servizi mirati al contrasto degli stupefacenti predisposto dal Comando Compagnia di Bojano, controllavano, visti i movimenti e gli atteggiamenti sospetti, L.A. , classe 63, di-
soccupato, mentre a bordo della sua autovettura, una panda rossa, percorreva le vie della città senza una meta precisa. Veniva così effettuata perquisizione personale e veicolare che dava esito positivo in quanto ve-
nivano rinvenuti, all’interno dei veicolo, 11 dosi per circa 8 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina ed euro 250 circa, verosimilmente provento dell’attività illecita perpetrata dal L.A., il tutto sottoposto a sequestro.
Frontale mortale per Carlo Barbieri L’incidente domenica intorno alle ore 4 su Ingotte. Sulle cause dell’incidente indaga la Polizia Un violento frontale si è verificato sull’Ingotte alle porte di Campobasso domenica mattina poco dopo le 4. Nello scontro ha perso la vita Carlo Barbieri, 45 anni di Campobasso , che viaggiava su una Fiat Panda nuovo modello. Sull’altro veicolo, un Pickup Mitsubishi, era alla guida un 19enne che è attualmente ricoverato all’ospedale Cardarelli
con codice rosso. Ancora da chiarire le cause del sinistro. Traffico rallentato anche nelle ore successive, si è dovuto procedere con senso unico alternato. Sul posto il 118, i Carabinieri, la Polizia Stradale ed i Vigili del Fuoco. Le indagini volte ad appurare le dinamiche del sinistro sono a cura della Polizia Stradale di Campobasso.
La vittima di questo tragico episodio era molto conosciuta non solo a Campobasso ma nell’intero panorama regionale in quanto appassionato di sport ed allenatore della scuola calcio I Sanniti. Con ogni probabilità l’uomo, a bordo della sua Panda rossa, stava facendo ritorno a Campobasso dopo essere stato a Termoli dove da tempo dava una mano al circolo
del Tennis. Migliorano le condizioni del 19enne, un ragazzo di Ripalimosani, che era alla guida del pickup bianco che si è scontrato con la Fiat Panda sulla quale viaggiava il 45enne Carlo Barbieri, vittima di questo tragico episodio. Il diciannovenne, trasportato d’urgenza in ospedale,
L’ultimo saluto al giudice Falcione Ieri la cerimonia nella chiesa di San Giuliano del Sannio paese di nascita del magistrato CAMPOBASSO. Un ultimo saluto ad una persona speciale, simbolo di onestà e di rettitudine in questo mondo”. Gremita la chiesa di San Nicola a San Giuliano del Sannio dove questa mattina, 22 dicembre, si sono svolti i solenni funerali del giudice Gianni Falcione, venuto a mancare prematuramente nella giornata di ieri, all’età di 51 anni, dopo una incessante lotta contro una malattia che lo ha lentamente consumato. Proclamato il lutto cittadino a San Giuliano, paese natio del defunto. Alle esequie hanno partecipato la madre e la sorella di Falcione, i parenti tutti, gli amici, autorità
civili, politiche, religiose e militari, conoscenti accorsi anche dai paesi limitrofi per rendere omaggio alla memoria di un grande uomo. Le autorità ed i civili hanno atteso l’arrivo della salma dinnanzi alla sede del municipio per poi proseguire verso la chiesa. Parole profonde e dettate dal cuore, in un tono straziato dal dolore, sono state pronunciate dall’altare dinnanzi al quale giaceva la bara coperta da una toga: “Addio Giudice. Il mondo avrebbe bisogno di più persone come te. La morte ti ha portato via troppo presto. Ciao Gianni”.
Campobasso
7 23 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Province, a rischio 200 lavoratori La soppressione degli enti decisa dal Governo deve spingere la Regione ad un tavolo di concertazione per valutare il trasferimento dei dipendenti negli enti CAMPOBASSO. Preoccupati del loro futuro lavorativo, i dipendenti delle Province di Campobasso e Isernia hanno effettuato un sit in dinanzi la sede della Giunta regionale. Il taglio delle risorse finanziarie agli Enti locali costituirà certamente impedimento al trasferimento del personale provinciale presso gli Enti subentranti. Tanto
più che l’effettiva decorrenza di esercizio delle funzioni da parte di questi ultimi è subordinata alla garanzia di adeguata copertura finanziaria. Qualora le funzioni restino incardinate presso le Province e le Città metropolitane cosa proporrà il Governo per uscire dall’impasse? Dalla data prevista e in assenza di un riordino organico, chi garantirà
ai cittadini servizi fondamentali gestiti dal personale precario con contratto in scadenza al 31 dicembre 2014? Come sarà gestita nella nostra Regione Molise la già grave situazione del personale di enti in liquidazione come le Comunità Montane? Il Sindacato CGIL-CISL-UIL, sulla base dei documenti assembleari del
19 dicembre scorso riportanti le istanze dei lavoratori di ruolo e precari, rilancia la mobilitazione dei lavoratori delle Province contro il rischio di esuberi per circa 200 lavoratori a tempo indeterminato e del licenziamento dei precari e contro i pesanti tagli previsti in Legge di Stabilità. Tagli che mettono a rischio il funzionamento
dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro e chiede In termini di massima urgenza, la convocazione del tavolo regionale per il riordino degli enti locali, con il coinvolgimento delle Prefetture e dei Parlamentari molisani.
“Un ingiusto accanimento contro le Province” Per il presidente dell’Uprom, Colagiovanni, provvedimento facilone assunto dal Governo CAMPOBASSO. Il maxi-emendamento inserito nella Legge di Stabilità approvato in nottata ha gettato nello sconforto i migliaia di dipendenti delle Province italiane. Entro il 1° aprile ogni Provincia dovrà compilare la lista delle persone che manterrà per gestire le funzioni rimaste. Per gli altri ci sarà la mobilità, cercando di assorbirli negli altri enti pubblici. Dal 2017 partirà il collocamento in disponibilità con annesso taglio in busta paga: una disponibilità che durerà due anni. Le eventuali cessazioni scatteranno dopo il 30 aprile 2019. I sindacati hanno già sciorinato un po’ di numeri: rischio esuberi per 20mila dipendenti a tempo indeterminato e rischio licenziamento per oltre duemila precari. Salvatore Colagiovanni, presidente dell’Uprom (Unione delle Province Molisane), ha affermato sulla questione: “Stiamo assistendo a un ingiusto accanimento sulle Province, che
a mio avviso sono enti insostituibili per i servizi offerti sul territorio. Da mesi, personalmente, sto esprimendo le mie perplessità, non condividendo questi atti così forti a danno delle Province e dei loro dipendenti. Resto basito come il Governo con tanta facilità riesca ad approvare provvedimenti che gettano nello sconforto migliaia di lavoratori, vincitori di un regolare concorso. Il testo è confuso, ma da quello che si evince a pagarne le spese saranno i dipendenti. Non è stato un bel regalo di Natale per migliaia di famiglie. In questo periodo, anziché provare a garantire un po’ di stabilità, si va a tagliare sui servizi essenziali e su coloro che li hanno garantiti nel corso degli anni. Io mi metto nei panni di chi ha vinto un concorso pubblico, ha lavorato, ha preso degli impegni per costruirsi un futuro e garantirlo alla propria famiglia. E adesso che si fa? Si mettono in discussione persone che, una volta
usciti di scena, non potranno più collocarsi sul mercato del lavoro, perché non hanno l’età pensionabile ma, al contempo, anagraficamente (e non competenze acquisite perché sono sicuramente delle risorse) non sono più competitivi. Questo modus operandi rischia di inasprire gli animi, perché si va a ledere a migliaia di padri di famiglia un diritto sacrosanto e garantito dalla Carta costituzionale. Mi meraviglia la politica del Governo Renzi, che va a tagliare dove non dovrebbe, anziché provare ad applicare le politiche volte al risparmio altrove. Ad esempio, su qualche grande opera per la quale, almeno per ora, si può fare a meno. Si potrebbe tagliare sul compenso dei dirigenti, sulla macchina politica, ma sicuramente non si possono mandare a casa i lavoratori o decurtare lo stipendio a chi percepisce 1.200 euro al mese. Non ricordo di un Governo che ha tagliato sui lavoratori, che non li
ha tutelati. Per questo motivo, invito tutte le istituzioni a far sentire la propria voce a difesa di un ente fondamentale e dei suoi dipendenti. Non si può passare da un periodo durante il quale tutto era concesso a quello attuale con il taglio ai fondi per la sicurezza delle strade, per i riscaldamenti nelle scuole e per tutti i servizi, indispensabili e necessari, di competenza degli enti provinciali. L’Italia si fonda su diritti e doveri: il Governo calpesta i primi, impone i secondi. Occorre attivarsi per far sì che le Province e i suoi dipendenti restino al proprio posto, facendo capire quanto sono importanti questi enti e, soprattutto, i propri lavoratori. Uno sciopero per far sentire la propria voce sarebbe una soluzione, che possa rendere il Governo meno sordo, freddo e cinico, nel segno di un risparmio che andrebbe cercato altrove”.
Parte il progetto “Sos sordi” Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto tra il questore Pagano e l’Ente sordomuti CAMPOBASSO. Ieri mattina, presso i locali della questura, il questore Raffaele Pagano e il presidente della sezione provinciale dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi – Onlus (Ens), Antonio De Michele, hanno sottoscritto il protocollo di intesa per la realizzazione nella provincia di Campobasso del progetto “Sos Sordi”. Le persone sorde sono cittadini e utenti con un enorme svantaggio comunicativo-relazionale che impedisce loro l’utilizzo dei normali canali di accesso alla comunicazione e all’informazione per il normale svolgimento delle attività quotidiane; i sordi sono costretti a rivolgersi a parenti, amici o estranei anche solo per fare semplici telefonate personali, e in una situazione di emergenza ciò diviene ancora più difficile. L’iniziativa rientra nel progetto nazionale ideato dall’Ens in collaborazione con il Ministero dell’In-
terno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato, avente lo scopo di realizzareservizi di emergenzaaccessibili alle persone sorde. L’intesa, che ha durata triennale ed è rinnovabile, consentirà alle persone con disabilità uditive l’accesso in piena autonomia al numero di emergenza “113” tramite un’applicazione per smartphone o tablet. Per tale servizio, presso la centrale operativa della Questura di Campobasso è stata attivata una casella di posta elettronica, operativa nell’arco delle 24 ore, collegata all’indirizzo emergenzasordi.quest.cb@p oliziadistato.it, dedicata esclusivamente alla ricezione delle richieste provenienti dagli utenti, che a tal fine potranno scaricare sul proprio smartphone o tablet l’applicazione “SOS Sordi” anche dal sito dell’Ente www.ens.it. L’utente, dopo avere scaricato l’applicazione e compilato un modulo,
entrerà in contatto con il “113” cliccando una serie di icone (furto, rapina, soccorso, ambulanza) e subito il messaggio raggiungerà uno spe-
ciale display installato presso la centrale operativa della Questura. Lì un operatore di polizia, ricevuta la richiesta, confermerà con una
mail di risposta la ricezione della segnalazione, attivando gli interventi necessari a corrispondere all’emergenza.
“Parco delle Morge” nella Valle del Trigno Si ripeteranno le serate legate agli antichi stornelli per le strade del paese Si terrà nel pomeriggio, alle ore 16:00 presso la sede della Diocesi di Trivento, alla presenza del Vescovo della Diocesi Domenico Angelo Scotti e del Sindaco di Trivento Domenico Santilli, l’incontro operativo tra amministratori, rappresentanti della Regione, deputazione parlamentare, operatori socio-culturali, per la realizzazione del Parco Regionale delle Morge
nella Valle del Trigno. Nel corso dell’incontro verrà presentata la proposta di legge regionale “Parco delle Morge” e l’accordo di programma quadro “Parco delle Morge-Turismo di Comunità”. Partecipano i Sindaci e amministratori di Trivento, Salcito, Pietracupa, San Biase, Limosano, Sant’Angelo Limosano, Mon-
tefalcone nel Sannio, Roccavivara, Bagnoli del Trigno. Interverrà il Governatore della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, il consigliere regionale con delega al turismo Domenico Di Nunzio, Il Capogruppo PD alla Commissione Agricoltura del Senato Roberto Ruta, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e del mondo della cooperazione regionale.
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Isernia
23 dicembre 2014
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Auditorium, il Comune chiarisce Sugli interventi in merito al completamento di alcuni locali, interviene l’amministrazione ISERNIA. In merito agli interventi di completamento di alcuni locali dell’auditorium Unità d’Italia da adibire ad aule universitarie, l’amministrazione comunale di Isernia chiarisce che la somma di 100mila euro (ossia i due terzi dell’importo complessivo), proveniente da finanziamenti regionali assegnati nel 2011, era stata prevista per una semplice ipotesi progettuale finalizzata, nei propositi, alla ristrutturazione di parte dell’edificio della scuola San Giovanni Bosco; quindi per un elaborato del tutto virtuale e obiettivamente inutile giacché irrealizzabile in mancanza di
risorse destinate alla sua fase esecutiva, nonché alla luce degli oltre sei milioni di euro chiesti nel 2013 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dall’ex commissario prefettizio del Comune, Vincenza Filippi, al fine della riqualificazione dell’edificio San Giovanni Bosco in funzione del suo pregio storico e monumentale, a cui va aggiunta la segnalazione fatta dal sindaco al governo nazionale per le scuole sicure. Pertanto, allo scopo di destinare la somma regionale ad opere effettiva mente realizzabili, l’amministrazione comunale ha ufficialmente
chiesto alla Regione Molise: «la devoluzione del menzionato finanziamento per l’adeguamento di alcuni spazi dell’auditorium da adibire ad aule per l’università», senza per altro indicare se si trattasse della Sapienza o dell’Unimol. E la Regione ha dato l’assenso alla devoluzione. In altre parole, i 100mila euro sono stati spostati da una idea progettuale preliminare e irrealizzabile, ad uno scopo attuabile e fondamentale come quello del completamento di alcuni locali dell’auditorium, un edificio incompleto per circa il 70% della sua
estensione cubica e che, quindi, è in gran parte inutilizzabile nonostante gli elevatissimi costi dell’opera. L’opportuna destinazione di detti locali, al momento, appare quella dei corsi di laurea in professioni sanitarie della Sapienza, giacché detto ateneo è presente in Isernia da venti anni, vanta circa quattrocento iscritti e ha bisogno di spazi più idonei rispetto a quelli dove sono oggi ubicate le sue aule. Sono altresì com patibili altre destinazioni d’uso dei medesimi locali, comunque correlate all’università e alla cultura.
Isernia: Scatta l’operazione “Natale sicuro” Raffica di denunce e sequestri da parte dei Carabinieri sul territorio ISERNIA. Nell’ambito di una serie di controlli che sono stati ulteriormente intensificati dai Carabinieri su tutto il territorio della provincia di Isernia per garantire un “Natale sicuro” a cittadini e vacanzieri, quattordici persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati che vanno dal falso alla minaccia, dal furto alla detenzione illegale di stupefacenti, dal danneggiamento all’attività di commercio abusivo, dalle violazioni alle norme sulla tutela del lavoro a quelle in materia di sicurezza stradale. A Montaquila, i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 35enne di Gallo Matese nel casertano, titolare di una ditta boschiva il quale al fine di aggiudicarsi l’appalto pubblico per il taglio e la vendita di legna in quel
Comune, produceva all’Ente appaltante quale cauzione per l’adempimento degli obblighi contrattuali, una polizza fideiussoria di diecimila euro, rilasciata da una compagnia assicurativa con sede in Napoli, risultata palesemente falsa. La documentazione è finita sotto sequestro. Ulteriori indagini sono i corso sulla vicenda. A Venafro, i militari della locale Stazione hanno denunciato una 45enne del luogo per gravi minacce proferite nei confronti di un suo coetaneo. Sul movente che hanno spinto la donna a commettere l’azione delittuosa sono in corso tuttora accertamenti. A Monteroduni, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, hanno denunciato due 40enni del luogo per furto aggra-
vato. I due, titolare di una attività commerciale, tramite un magnete collocato sul contatore ENEL, usufruivano illegalmente dell’erogazione di energia elettrica senza alcuna spesa. L’impianto è finito sotto sequestro. Ancora a Venafro, un 25enne ed un 20enne, di Monteroduni, sono stati denunciati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, per detenzione illegale di sostanze stupefacenti. I due sono stati trovati in possesso di alcune dosi di cocaina. La droga è finita sotto sequestro, mentre continuano le indagini per accertare se le dosi erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio. Ad Agnone, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale
Compagnia hanno denunciato un 22enne, un 21enne ed un 50enne, tutti di origine rumena, per attività di commercio ambulante abusivo. I tre avevano messo in vendita luci e luminarie natalizie confezionati con materiali di scarsa qualità e ad alto rischio di incendio, privi del marchio “CE” e di qualsiasi altra autorizzazione per la commercializzazione. Tutto il materiale, ritenuto ad alto rischio per la salute e la sicurezza, è stato sottoposto a sequestro. A Macchiagodena, un 20enne, un 19enne ed un 24enne, del luogo, sono stati denunciati dai militari della locale Stazione, per il reato di danneggiamento. I tre, per futili motivi, avevano danneggiato la porta laterale di un deposito di una attività com-
merciale. A Macchia d’Isernia e ad Agnone, i militari delle Stazioni territorialmente competenti, hanno denunciato un 40enne di Napoli e un 48enne di Belmonte del Sannio, i quali, in qualità di imprenditori edili, non osservavano le norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, omettendo l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale durante i lavori edili all’interno dei cantieri. Tra Isernia e i comuni limitrofi, sono stati inoltre istituiti numerosi posti di blocco lungo le arterie principali, sottoposti ad accertamenti ottanta veicoli in transito, identificate centocinque persone tra conducenti e passeggeri e contestate sedici violazioni alle norme del codice della strada.
Locazioni, il bando per le domande
Il Comune di Venafro ha pubblicato le norme per i contributi integrativi VENAFRO. Palazzo Cimorelli ha pubblicato la graduatoria provvisoria relativa al bando pubblico per le domande di con-
tributi integrativi a valere sulle risorse assegnate al Fondo nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione. Tutto
per dare una mano alle famiglie in difficoltà e che vivono in case in affitto pagando un canone mensile, come previsto dal
bando, non superiore a 352,46 euro. La graduatoria è stata stilata e sottoscritta dalla segretaria generale dell’ente Anna Cascardi
tenendo conto del reddito annuo imponibile complessivo pro-capite del nucleo famigliare chiedendo il sostegno.
“Il biologico, scommessa per il futuro” Per le città del Bio riconoscimento per il sindaco di Castel Del Giudice per il ventennale lavoro CASTEL DEL GIUDICE. Un altro mondo è indispensabile. Modelli economici fondati sulla speculazione e sulla dissipazione delle risorse perseguiti nel secolo trascorso, ci hanno portati sulla sogli di un baratro. Bisogna rimettere al centro l’agricoltura basata sull’azienda biologica e contadina, multifunzionale, capace di garantire la produzione di cibo di qualità, il governo e la coservazione del territorio e l’integrità dell’ambiente in cui viviamo. Per favorire l’affermazione di questa cultura innovativa e originaria nello stesso tempo, è nata “Città del Bio”,
l’associazione intenazionale dei comuni e degli enti locali e regionali che promuove la cultura biologica, mettendo in realazione i territori urbani (consumatori) con quelli rurali (produttori). “Città del Bio” intende suscitare con più decisione di quanto già non faccia, il contronto fra progetti che, messi in rete, potranno rappresentare la fisionomia di un nuovo modello di crescita economica sostenibile. L’Associazione ha sede in Piemonte e si avvale dell’adesione di quella Regione e del Comune di Torino; con l’elezione del nuovo Consiglio Diret-
tivo, il sodalizio intende rilanciare la sua iniziativa a livello nazionale e internazionale. Presidente è stato eletto Antonio Ferrentino, già sindaco e attualmente Consigliere di Sant’Antonio di Susa (To) e Consigliere regionale del Piemonte, il quale ha dichiarato di voler lavorare nella prospettiva del “III° Forum mondiale sullo sviluppo economico locale”, che avrà luogo a Torino dal 13 al 16 ottobre 2015. Nel Consiglio Direttivo di “Città del Bio”, insieme ad amministratori di realtà rilevanti italiane ed estere, è stato eletto il sindaco di Castel del Giudice
Lino Gentile, a riconoscimento del lavoro ormai ventennale che ha saputo svolgere, per mettere in opera, sul suo territorio, iniziative di crescita economica e sostenibie, apprezzate in ambiti sempre più vasti. Il Comune di Castel del Giudice ha saputo guidare e motivare le forze imprenditoriali locali e la piccola, minuscola sua comunità, nella realizzazione di alcune, significative intraprese, basate sulla partecipazione attiva e consapevole dei cittadini. Perciò l’esperienza di Castel del Giudice è stata assunta a caso di scuola e d’eccellenza dalla “Società dei Terri-
torialisti” sorta presso l’Università di Firenze; per questo si è aggiudicata il prestigioso “Premio Angelo Vassallo” per il 2014 e di recente le è stato assegnato un ambito riconoscimento internazionale dall’UNESCO. In questo graduale ma solido percorso promozionale del “modello Castel del Giudice”, s’inquadra anche la designazione del suo sindaco, Lino Gentile, nel Consiglio Direttivo dell’Associazione “Città del Bio”; sarà uno stimolo ulteriore, per la piccola comunità altomolisana, a proseguire nella prospettiva segnata da tempo.
La prospettiva di una nuova strada terapeuticacontro la sclerosi laterale amiotrofica
Una ricerca condotta nell’I.R.C.C.S. Neuromed evidenzia le possibilità offerte da molecole che agiscono su determinati recettori delle cellule del sistema nervoso Una strada da esplorare per nuove possibilità terapeutiche contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è stata individuata da una ricerca condotta nei laboratori di Neurofarmacologia del Dipartimento di Patologia Molecolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS). Attraverso l’attivazione di specifici recettori cellulari, è stato ottenuto, in modelli animali, un miglioramento della sintomatologia ed una protezione dei motoneuroni, anche se non si osserva un aumento della sopravvivenza. Si è aperta comunque una nuova prospettiva da esplorare in future ricerche. La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia progressiva neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Nelle persone affette da questa gravissima patologia (attualmente si calcola siano 3.600 in Italia), i motoneuroni vanno incontro a degenerazione seguita da morte cellulare. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista scientifica Neurobiology of disease, i ricercatori del Neuromed hanno concentrato l’attenzione sulla
possibilità di “proteggere” i motoneuroni dalla degenerazione aumentando l’azione di due molecole presenti normalmente nel sistema nervoso e prodotte dalle cellule gliali (cellule che possono essere considerate “assistenti” dei neuroni). La prima è il GDNF, che con la sua capacità neuroprotettiva si rivela estremamente interessante per una serie di patologie nervose degenerative. La seconda molecola, il GLT-1, è capace di eliminare il glutammato presente negli spazi tra un neurone e l’altro. Il glutammato è fondamentale nel sistema nervoso perché agisce nelle sinapsi inducendo la trasmissione dell’impulso nervoso. Quando è in eccesso, però, finisce per avere un’azione tossica proprio sui i neuroni. “Conoscevamo già l’azione di GDNF e GLT-1 nel proteggere, con due meccanismi diversi, i neuroni dalla degenerazione – dice il dottor Giuseppe Battaglia, primo autore della ricerca – Partendo da qui, la nostra idea è stata di indurre le cellule gliali ad aumentare la produzione di queste due molecole”. I ricercatori molisani hanno raggiunto questo risultato, su modelli speri-
mentali animali di SLA, agendo su particolari proteine presenti sulle cellule: i recettori mGlu, che comprendono otto diversi tipi. E’ qui che entra in scena la molecola sperimentale protagonista della ricerca, capace di attivare sia i recettori mGlu2 che mGlu3 (proprio i recettori mGlu3 sono in grado di stimolare la produzione di GDNF e GLT-1). Dopo la somministrazione, gli studiosi del Neuromed hanno valutato gli effetti sull’attività motoria degli animali e hanno letteralmente “contato” i motoneuroni nel midollo spinale per valutare gli eventuali effetti protettivi. “I risultati – continua Battaglia – vanno interpretati nella giusta prospettiva. Da un lato ci mostrano che, negli animali da laboratorio, il trattamento con la molecola sperimentale migliora i sintomi motori e protegge i neuroni. Purtroppo la sopravvivenza non aumenta. Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire questo fenomeno, che potrebbe, ad esempio, essere dovuto all’attivazione contemporanea anche del recettore mGlu2. Nuove molecole più selettive, che agiscano solo sui recettori mGlu3, potrebbero offrirci prospettive migliori nei prossimi studi”.
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Termoli
23 dicembre 2014
Gtm, sarà possibile pagare le tredicesime Scongiurato il rischio di un nuovo blocco del sistema di trasporto pubblico urbano TERMOLI. Tregua sul fronte del servizio di trasporto locale a Termoli. L’incontro in extrema ratio di ieri mattina alle dieci in municipio tra l’amministrazione comunale adriatica e la
componente aziendale della Gtm srl ha permesso di ricomporre un quadro accettabile nei confronti delle maestranze. Il segretario generale della Filt-Cgil Molise Giorgio Simonetti ha
così comunicato la revoca dell’annunciato presidio dei lavoratori Gtm, previsto da oggi a mercoledì 24 dicembre. Il motivo del presidio era da ascrivere alla mancata erogazione
delle tredicesime; la responsabilità delle parti, nonostante le difficoltà tecniche di attuazione, ha permesso di rinnovare i termini dell’accordo raggiunto in Prefettura alcuni giorni fa e
che aveva permesso di determinare un percorso condiviso, mirato principalmente ad assicurare ai dipendenti Gtm, sia mensilità arretrate che tredicesima mensilità.
Un Poster per la pace, premiati gli studenti La manifestazione di caratura nazionale che unisce i Lions Club d’Italia TERMOLI. Deyi Davide Zheng, Nicola Ferrante, Anastasia Berchicci, Maria Letizia Tutolo, Enzo La Serra, Francesco Leccese, Claudia Sbardi, Antonio D’Amelio. Sono questi i nomi dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado che hanno partecipato e vinto il concorso ‘Un poster per la pace’, manifestazione di caratura nazionale che unisce i Lions Club di tutta Italia. Con le immagini realizzate dagli studenti delle scuole “Oddio
Bernacchia” plesso “Schweitzer”, plesso “M. Brigida” di Termoli, scuola “Vincenzo Cuoco” di Petacciato, scuola secondaria di primo grado di San. Martino in Pensilis, Istituto Comprensivo “Carriero” di Campomarino, Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi, Istituto Comprensivo di Portocannone, è stato realizzato il calendario 2015 del Lions Club Tifernus di Termoli
Miticoltura, due impianti a Termoli Sono partite le procedure amministrative per la costruzione degli impianti TERMOLI. Si torna a parlare di mitilicoltura a Termoli. Da sabato scorso sono partite le procedure amministrative e tecniche per la realizzazione di due impianti nello specchio d’acqua di Nord-Est.
A realizzarli sarà l’impresa sannita Energia Verde srl di San Giorgio del Sannio, per conto dell’organizzazione produttori San Basso e Tornola Militi cooperativa sociale, che ottennero la concessione demaniale
marittima (6 e 7 del 2012) dalla direzione Opere marittime e idrauliche della Regione Molise. Il tratto di mare interessato è di quasi 500mila metri quadrati, (498.750 per l’esattezza) per il primo e 385mila
per il secondo. In quella parte di Adriatico, non lontana dalla costa, per motivi di sicurezza sono vietati il transito, l’ancoraggio, la pesca e altre attività connesse all’uso del mare.
La Capitaneria di Porto con l’ordinanza 73/14 ha anche disciplinato l’obbligo delle due società concessionarie di installare le boe di segnalamento marittimo.
Agricoltura e territorio in un convegno A Santa Croce di Magliano si cercherà di capire le linee politiche imposte dalla politica europea SANTA CROCE DI MAGLIANO. Si torna a parlare di Pac 2014-2020 in Basso Molise, con un convegno organizzato presso la sala consiliare di Santa Croce di Magliano. Tra i promotori il giovane agronomo di Ururi Donato Occhionero, già organizzatore di un analogo evento mesi or sono a Campomarino. Quali tematiche preferenziali si affronteranno nel convegno sul settore agricolo organizzato dall’assessorato all’agricoltura del Comune di Santa Croce di Magliano? “Penso che discutendo il discorso si potrebbe articolare, cominciamo nel dire che la nuova Pac da oggi al 2020 ridurrà le risorse modulate agli agricoltori attraverso i pagamenti diretti (primo pilastro) la perdita sarà in percentuale, quindi i titolari di aziende che hanno un alto valore di titoli unitario, acquisito su data sto-
rica, avranno più perdite cumulate nel periodo, per capirci le aziende intensive ossia quelle ad alto input, chi coltiva ortive da sempre. Le risorse finanziarie applicate ai nuovi Psr subiranno una curva di accrescimento esponenziale a vantaggio quindi di aziende agricole che vogliono e concepiscono l’ammodernamento tecnologico come processo iniziale per la creazione di valore aggiunto. La Pac è articolata e vasta,comporta una serie di misure, ci sono ad esempio quelle attinenti allo sviluppo rurale, di cui occorre garantire il finanziamento per contribuire al conseguimento degli obiettivi della politica agricola comune, fare investimenti in maniera capillare vuol dire crescita sul territorio, comprensori agricoli improntati da una agricoltura che può cambiare di forma. cercheremo di
focalizzare le nostre discussioni sui Psr”. Ti riferisci all’uscita dei nuovi bandi? “Sì, non chiedermi le date perché sono un’ incognita, a marzo 2015 i titolari di aziende agricole potranno espletare dichiarazioni di impegno, serviranno all’assessorato per sondare il campo… Parlami in maniera semplice dei Psr. “Il secondo pilastro della Pac, per molti agricoltori è un termine sconosciuto, precedentemente era diviso in assi attualmente il Psr viene diviso in aree tematiche, non sto ad elencarle tutte, mi soffermo brevemente sull’organizzazione della filiera alimentare e sull’uso efficiente delle risorse naturali. Le nuove risorse saranno destinate alle aziende agricole meritevoli e con requisiti, aziende che hanno intenzione di in-
vestire per creare valore aggiunto e aprire nuovi canali commerciali, qualcuno ha parlato di internalizzazione io parlerei di localizzazione, i prodotti agricoli hanno un target e una destinazione sul territorio, in fase di trasformazione non vengono adattati ma vengono elaborati e migliorati”. I benefici ambientali nella Pac sono sempre la parola d’ordine? “Certo, la parola d’ordine è preservare il territorio, io sono un tecnico non un politico e voglio toccare dei particolari tecnici. Gli agricoltori devono continuare ad adottare una buona pratica agricola per ottenere i pagamenti diretti, quello che spesso viene meno sul nostro territorio, siamo a Santa Croce di Magliano e parliamo un po’ anche dei processi di erosione accentuati soprattutto nei versanti di
alta collina, l’erosione da acque meteoriche è alla base della desertificazione anche se in molti pensano alla forte evapotraspirazione delle colture e all’inaridimento causato dalle siccità estive. Il precedente commissario europeo Ciolos, è stato fortemente interessato all’introduzione delle cosiddette aree di interesse ecologico come il prato e pascolo, questo per spingere parte dei fondi di garanzia anche su aree marginali a capacità inespressa del Nord Est europa, ma alle nostre latitudini il greening inteso come prato e pascolo all’interno di aziende che coltivano equivale a fattore a reddito zero, soprattutto per i terreni a giacitura pianeggiante dotati di buona fertilità”.
Palata, successo per il Concerto di Natale Alla fine della Santa Messa si sono esibiti i ragazzi delle “Dolci Note” di Michelina Leone Alla fine della celebrazione Eucaristica dell’ultima domenica di avvento, a far tornare il sorriso sul viso dei fedeli stanchi dei problemi quotidiani delle tasse pagate e da pagare, ci hanno pensato i ragazzi delle “Dolci note dell’ACR” con il loro concerto di Natale. Ad aprire la manifestazione è stato il coro parrocchiale direttore e voce solista il parroco don Elio Benedetto. Si sono presentati con una canzone tratta dall’album ”la messa dei giovani “del 1966, detta anche “messa beat”. Sono canti che incrociano varie correnti di musica religiosa leggera e canto gregoriano. L’entrata dei ragazzi del coro accompagnati da don Elio, ha riscaldato il cuore dei presenti. Hanno cantato insieme al parroco cantautore una delle sue più belle canzoni da lui scritte presente nell’ultimo
album “Fides”, “Sete di te”, centrato sulla figura della samaritana che Gesù incontra al pozzo. Ora la scena è tutta delle dolci note, che con le loro felpe rosse hanno una gran voglia di cantare per annunciare, che Gesù nasce ancora una volta, che è come l’acqua che dal cielo scende sulla terra e la feconda, nasce la vita, nasce la pace. Ci ricordano che la luce della stella cometa che guidò i Re Magi, è una luce che brilla in modo differente penetrando nelle segrete profondità dei cuori irradiando calore e pace, dissipando le tenebre: è la luce vera che illumina ogni uomo. Quella luce chiama ciascuno di noi a recarci alla grotta di Betlemme ad adorare un bambino, il re dei re, nato da una Regina senza ori, senza gemme e senza corona. Maria è Regina perché è la Madre di Cristo, è Regina perché eccelle su tutte le creature in santità. Grande il successo, applausi veri, sorrisi e
gesti di affetto sono la ricompensa per don Elio, il maestro Pino Piccirilli, Michelina, Gabriella
e Paola che insieme ai ragazzi si sono impegnati per la buona riuscita della manifestazione.
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Termoli
23 dicembre 2014
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“Altro che Buon Natale per i termolesi” I consiglieri comunali del Nuovo Centrodestra criticano le tasse troppo alte in città TERMOLI. Il Nuovo Centrodestra di TermoIi riannoda ancora una volta il dialogo con l’elettorato termolese, anche in occasione delle vacanze natalizie. “E’ innanzitutto gradito porgere gli auguri di un sereno Natale e felice anno nuovo a tutte le cittadine e i cittadini termolesi di trascorrere le festività con le persone che più amate. Il 2014 è stato un anno movimentato anche da un punto di vista politico, soprattutto per quel che concerne la nostra città di Termoli. Infatti proprio a conclusione dell’anno corrente, è opportuno fare una serena riflessione sull’attività dell’amministrazione Sbrocca. Nello specifico durante questi mesi di mandato da sindaco sono stati “lanciati” degli spot elettorali, senza percepire che la propaganda è finita già da diverso tempo, badando quindi molto alla forma e poco alla sostanza. I cittadini Termolesi oggi
come oggi, hanno bisogno di risposte e di azioni concrete per rilanciare il turismo, lo sviluppo e finanche l’economia locale. L’amministrazione attuale non ha posto la dovuta attenzione a quelle opere pubbliche che erano state già avviate precedentemente durante l’amministrazione Di Brino. Entrando nel merito della questione, ad esempio la messa in sicurezza delle diverse strade di lottizzazione, una su tutte Via Udine; Il primo tratto del lungomare Nord non solo oggi è un opera incompiuta, ma si è generato un vero e proprio caos per la viabilità cittadina e, allo stesso modo, il secondo tratto del lungomare Nord, fino alla torretta saracena, ha subito una battuta d’arresto per la procedura di gara inerente il tratto in questione. Altro problema che merita particolare attenzione è stata la riqualificazione del Corso Nazionale e di Piazza Monumento:
vi è stato in primis un enorme ritardo per l’inizio dei lavori, provocando quindi diversi disagi economici (e non) al settore del commercio e in secundis, vi è stata una modifica del progetto iniziale, generando un malcontento nei cittadini termolesi, dato il colore “funereo” delle piastrelle poste sul corso principale della città. I lavori destinati al mercato di Via Inghilterra sono stati bloccati così come quelli per la rete fognante di Contrada Marinelle, per il depuratore del Sinarca e per la realizzazione di due pompe di sollevamento in località Rio Vivo per la definitiva delocalizzazione del depuratore al porto. Inoltre si sottolineano i ritardi per lo spostamento della Cabina Enel di Via degli Aceri e la chiusura dell’anello della stessa via. In tema di riqualificazione del territorio, sono stati sospesi e ritardati i lavori di Via Sangro e di Via Manzoni, non an-
un arresto della circolazione su mezzi pubblici e questo inevitabilmente ha portato dei seri disagi alla collettività termolese, soprattutto per i tanti cittadini che risiedono nelle zone periferiche della città. Facendo un paragone sportivo, è come se Termoli avesse subito in questi sei mesi di amministrazione Sbrocca un cartellino rosso, tanto da non poter esprimere al meglio la sua bravura in tema di sviluppo. In conclusione e in maniera molto serena, ci auguriamo che il 2015 sia un anno proficuo sia per il turismo, sia per l’economia, sia per tutti i settori che fanno della nostra città un fiore all’occhiello per tutto il territorio molisano, con la speranza che anche quest’amministrazione renda merito (e attenzione) alle tante opere che in precedenza erano state programmate con cura e pronte per essere consegnate alla nostra città”.
cora viene attivata la messa in funzione della casa di Kore per l’accoglienza dei minori abbandonati. Ad oggi non c’è una chiara volontà da parte dell’amministrazione Sbrocca in merito al progetto degli orti urbani e se vi è ancora la possibilità di perseguire l’interesse delle singole associazioni presenti sul territorio, dando loro una sede a P.za Olimpia per gestire e svolgere al meglio le proprie funzioni. L’Auditorium Comunale di Via Cina non ha una destinazione d’uso, cosa che inizialmente aveva, perché progettata per offrire una “casa” alle associazioni, per l’esposizione di quadri e per momenti di natura pubblica come premi, convegni, incontri e iniziative ricreative da parte delle numerose scuole presenti sul nostro territorio. Infine ma non per ultimo stigmatizziamo l’interruzione del servizio di trasporto pubblico locale, non si è mai verificato
Premio Termoli nel nome di Pace La prossima edizione celebrerà i sessant’anni della rassegna voluta dal maestro TERMOLI. La presenza dell’artefice e creatore del Premio Termoli, rassegna d’arte contemporanea che nell’edizione 2015 celebrerà il sessantennale, ha dato e garantito entusiasmo ed energia culturale alla rassegna 2014, che con un impeto di coraggio è stata destagionalizzata e collocata a cavallo delle festività natalizie. Una rassegna molto quotata, ben più fuori dai confini regionali che dentro, tanto che nelle schede biografiche di innumerevoli artisti la presenza in riva all’Adriatico è considerata punto di arrivo di una carriera. Stamani in galleria civica il Maestro Pace, accompagnato dalla consorte, da Michele Macchiagodena, Stefania Aiello e Giovanna Raspa, ha animato un interessante workshop sulla ratio delle scelte artistiche compiute nella cura dell’evento, ’59+1′, dove uno sta per l’inserimento delle opere del Gruppo Uno, fondato da Pace e che ha fatto la storia. Platea gremita, con in prima linea il sindaco Sbrocca, il vice Chimisso e tra gli amministratori Di Tella e Casolino. “L’arte è il rapporto con la vita, se perde questo contatto è vuota”, ha affermato Achille Pace, nel rievocare anche la storia di un Premio che non cessa di avere importanza e futuro. “L’arte non contiene quella tensione dell’essere che per esistere deve impegnarsi. Per affermare questa volontà di essere l’artista agisce, il suo segno è esistenza”. Per Pace l’arte non si è allontanata dalla società, ma l’ha fatta propria, afferma con grande determinazione l’essere. L’esistenzialismo nasce dalla condizione dell’artista di non potersi esprimere per mancanza
di referenti”. Il primo cittadino si è detto onorato della laectio magistralis del Maestro. “Vogliamo puntare molto sulla cultura, sull’arte e sulla pittura”. Il delegato alla cultura Macchiogodena ha pre-
sentato la bozza del catalogo 2014, che diventerà tra poche ore versione definitiva. Il catalogo è contraddistinto da un particolare che non sfugge, le pagine in rosso indicano le opere dei pittori che fanno parte o hanno fatto parte del Gruppo Uno.
Campomarino lido, il cavalcavia al buio Nuova protesta dei residente per la mancata attivazione dell’impianto pubblico CAMPOMARINO. Nuova protesta da parte dei residenti di Campomarino Lido. Stavolta la loro attenzione è rivolta alla carenza di pubblica illuminazione sul cavalca-
via che dalla statale 16 conduce al borgo turistico. “Ormai sono settimane che il cavalcavia di Campomarino è al buio. Non si conosce la causa di questo
disservizio e non si capisce come si possa lasciare al buio per settimane un incrocio così importante. Oltre al semplice ‘disservizio’ andrebbe considerata la ‘sicurezza’ per gli auto-
mobilisti visto e considerato che il citato tratto stradale è interessato dai lavori di ‘sistemazione’, lavori iniziati ma al momento sospesi. Non credo che servano segnalazioni visto
che il tratto stradale viene attraversato giornalmente da molti automobilisti e tra questi credo anche amministratori locali. Ennesimo pessimo biglietto da visita”.
Un Punto di valore per il Concerto A Termoli plauso all’associazione culturale che ha mostrato una valente orchestra giovanile TERMOLI. Il concerto di Natale dell’Associazione culturale Punto di Valore svoltosi ieri sera nella Chiesa del Carmelo a Termoli è stato un successo senza precedenti. Protagonisti dell’evento l’orchestra giovanile, formata da oltre 40 giovani talenti del Basso Molise, diretta dai maestri Basso Cannarsa e Gianluca De Lena e il coro femminile, composto da 12 coriste, diretto dal maestro Alessandro Di Palma. Il folto pubblico, che ha riempito la Chiesa all’inverosimile, ha apprezzato con applausi scroscianti l’unica realtà molisana
orchestrale non scolastica, impreziosita dalla presenza del coro che si è unito, con grande eleganza, nelle esecuzioni nella seconda parte del concerto. Molto graditi, in particolare, gli arrangiamenti realizzati dagli stessi maestri fondatori dell’Orchestra, che hanno fatto rivivere l’atmosfera natalizia, spaziando nel repertorio dai classici Let it snow, Jingle bell rock, Happy Xmas ai ritmi sudamericani degli aguinaldos venezuelani, per concludere con la marcia di Radetzky e lo spiritual Oh happy day, richiesti a gran voce come bis.
In sede di presentazione, l’Associazione ha sottolineato l’altissimo valore culturale, sociale e formativo del progetto, che vede impegnati durante l’intero anno più di cinquanta giovani musicisti provenienti da tutti i Comuni del Basso Molise nell’arte del fare musica insieme. Grande la partecipazione anche nel concerto del 20 dicembre, tenutosi nella splendida cornice del Teatro Fulvio di Guglionesi, in collaborazione con l’associazione L’altro Cantiere.
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Opinioni
23 dicembre 2014
di don Benito Giorgetta. “Sono nato – dice il Bambino Gesù – col desiderio di odorare di umanità, di immergermi e rivestirmi di quell’abito fragile che Dio, nostro Padre, ha creato. Fango misto a pagliuzze d’oro è l’uomo che io voglio incontrare e redimere. Sono venuto per servire, nascendo in una stalla, in periferia e nel silenzio della notte. Sono nato per essere adagiato in una mangiatoia, non su un trono. Ho chiamato per primi i pastori a visitarmi perché sono i poveri e gli umili i più attenti ad accogliere, a condividere, ad ascoltare. Non sono nato per offendere, ma per portare amore e pace, eppure, alla fine, con la “pretesa” di “rispetto”, per la rappresentazione del presepe, mi fate rimanere solo e abbandonato, proprio il contrario di quello che avrei voluto”. A scuola, il presepe, non sempre si può fare, s’offendono i musulmani. Ma se proprio lo si vuole realizzare, magari solo a casa, si deve togliere il bue, l’asinello e le pecorelle, perché s’offendono gli animalisti. Le fontanelle con l’acqua devono essere abolite per la lotta agli sprechi, la capanna di legno incentiva la deforestazione, meglio la grotta, le luci autorizzate sono esclusivamente quelle crepuscolari, per via del risparmio energetico e per evitare l’inquinamento. Il pane non si può fare all’aperto per le norme igieniche, il fabbro deve avere la maschera da carrozziere, il forno a legna è sconsigliato perché cancerogeno, il tornitore deve tenere sul tavolo la partita Iva. La donna che fila la lana deve possedere il registro di cassa. I re Magi sono portatori neri di doni a un bam-
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mentatevi, sbizzarrite la vostra fantasia, sia occasione per stare insieme, di condividere gioie ed emozioni. Chi crede in ciò che rappresenta ci riconoscerà il mio amore per ogni uomo. Chi non crede ricorderà un fatto accaduto e si tramanderà la tradizione presepistica. Pittori, scultori, poeti, ninna nanne, canti natalizi hanno sempre allietato e rallegrato il cuore di tutti coloro che hanno voluto rappresentare la nascita del Figlio di Dio. La tolleranza La forza del presepe sta non può essere posta nella bontà del più grande che a fasi alternate entra nel più o per moda piccolo, che o convenienza prende la mia condizione per servirmi da Betlemme, in una mangiatoia, fino a Gerusalemme, su una croce. Mangiatoia, culla, croce, tomba: giacigli di Dio. In filigrana dietro ogni presepe questo si legge, questo si deve vedere: il percorso di Dio per amarmi. Chi tifa presepe vede amore, chi non lo vuole, rappresenta, in una sorta di presepe vivente, il rifiuto che Dio ha ricevuto finanche quando ha chiesto, semplicemente, un luogo dove nascere. La tolleranza, che tanto s’invoca come segno di civiltà e di moderna apertura verso ogni forma di diversità, perché non arriva fino a “permettere” pure a Dio di esistere tra gli uomini anche se solo per rappresentarlo nella nascita? Oltretutto mimetizzato, incarnato fra loro? Lui vuole solo odorare di umanità! E non certo solo spruzzandosi addosso l’essenza umana, ma diventando lui stesso uomo, il più povero, il più periferico, il più rifiutato. Il presepe, quando ostacolato, ne è una conferma.
Il Presepe è il simbolo dell’atto di amore di Cristo bino bianco, un chiaro segno di razzismo, e poi sfruttano i cammelli come il peggiore dei circhi di provincia. Su Maria e San Giuseppe ci affidiamo al buon cuore, potrebbero urtare la sensibilità degli omosessuali. Meglio due falegnami o due Madonne oppure due numeri, 1 e 2, genitore 1 e genitore 2,
quelli facili ed economici delle candeline di cera in uso nei compleanni: nascondono bene le differenze sessuali. Scusate, meglio dire ‘di genere’. Se si è in ansia andate sicuri sull’albero di Natale. Le palle ancora non le hanno vietate (dal web, rivisitato). “Il presepe, se possibile, continuate a farlo, ci-
I muri della diffidenza crollano... di mons. Giancarlo Bregantini L’ultimo muro crollato! «Anche i muri crollano, uno ad uno, in tante parti del mondo. Ne restano ancora alcuni e altissimi, come quello in Palestina. Ma intanto il muro tra Cuba e USA, fatto di un mare invalicabile e pericolosissimo per gli alligatori che tanti profughi disperati hanno divorato: questo muro è crollato. Proprio il 17 dicembre, giorno del 78° compleanno di papa Francesco, che è stato uno degli attori più fiduciosi di questo crollo. L’umanità tutta esulta. Tuttavia è bello, in dialogo serrato, alla luce anche della freschezza che ci ha regalato Benigni, capace di rileggere le Dieci parole con un linguaggio inatteso e fortemente attualizzato, esaminare fraternamente alcune delle cause che hanno contribuito a questo segno. Un’analisi che ci potrà aiutare a definire il lavorio che ciascuno di noi è chiamato a compiere, per abbattere quei muri che noi, spesso, sappiamo alzare, in politica, in famiglia, tra colleghi, nelle comunità parrocchiali. Tre a mio giudizio sono state la
cause che hanno permesso, un po’ alla volta, di attraversare quel braccio di mare, lungo solo un centinaio di miglia. Vicini e lontanissimi quei due mondi. Prima di tutto, lentamente è maturata tra la gente cubana una progressiva consapevolezza dell’ingiustizia del regime. Poi, gli americani si sono accorti, con crescente amarezza, che l’isolamento economico non aveva per nulla funzionato. Soprattutto, sotto quel muro, tra quelle due sponde avversarie, tantissimi ambasciatori di pace hanno lavorato adagio adagio, in grande silenzio, per superare le ostilità e vincere le diffidenze reciproche. Un lungo cammino, paradigmatico anche per il nostro vissuto in Molise, oggi. La gente di Cuba è sempre stata fiera, tenace e decisa. Tutti noi li abbiamo guardati con ammirazione. Ed oggi, ancor più, perché si avviano a consolidare quei cammini di crescita scientifica che hanno compiuto nella medicina, specie mettendosi a servizio di chi nel mondo soffre maggiormente. Come quei centinaia di medici, già partiti per l’Africa, per fronteggiare l’epidemia di Ebola. Nessun altro paese al
mondo ha inviato così tanti medici. Veramente senza frontiere. Per tanti paesi poveri, quell’isoletta è un sicuro punto di riferimento. Ora lo potrà essere ancor di più, coltivando però ideali alti, veri, solidali, senza cedere alle lusinghe dell’immediato guadagno. Ce lo auguriamo tutti. Saggio è poi constatare che l’isolamento non ha funzionato, come ha detto espressamente Obama, in televisione, nel darne l’annuncio. Volesse il cielo che questa consapevolezza della inutilità della violenza, di ogni tipo, potesse essere la linea di condotta degli Usa in tutti i paesi del mondo. Ed anche nel nostro cuore. La mitezza vince sempre. Non così la violenza. Anzi, il Signore rovescia i potenti dai troni ed innalza gli umili. Anche in questo caso! Con immediata eloquenza. I muri, adagio adagio, cadono tutti. I metodi violenti si sgretolano. Troppo grande è il cuore dell’uomo per restare dentro i recinti. Soprattutto, è bello venire a conoscenza che per questo crollo tanti hanno pregato, hanno operato, hanno portato un soffio di spirito nuovo. Sia in Usa che a Cuba. A cominciare dall’azione di pace di papa
Giovanni, per superare il rischio di uno scontro planetario, nel 1962. Poi, il viaggio trionfale di papa Giovanni Paolo II, nel 1998, ripreso recentemente da papa Benedetto nel 2012, culminate nelle tante lettere e telefonate di papa Francesco! No es facil ripetono con saggezza a Cuba. Non è stato facile: non è stata una sola spallata a far crollare il muro, un solo gesto per solcare quel mare pericolosissimo. Al contrario è stato reso possibile da un intreccio di mani, di gente che ha sognato e combattuto e non si è rassegnata “ad accettare un mondo come è, per sognare invece un mondo come dovrebbe essere”, nella spinta di papa Francesco, ed è accaduto perché la pace è artigianale, come ama dire con saggezza il pontefice, nella sua Evangelii gaudium. Ma ora cosa accadrà? La storia ci insegna che non mancheranno le insidie. Anch’io, come vescovo, sento
che, quando si riesce a mettere allo stesso tavolo contendenti storici, a far abbracciare cuori divisi da molto tempo, certamente non basta un singolo gesto. Le insidie che intuisco sono quelle che spesso mi sono ritrovato davanti, con amarezza. Perché la pace è artigianale, dicevamo! Decisiva sarà la purificazione della memoria, che resta la vera arte interiore e culturale della pace: essa parte sempre dalle lavagne delle scuole. Poi, sarà necessario non cedere alla voglia di vendetta di chi è scappato decenni fa e vuole ora rifarsi, con atti di eloquente dimostrazione: noi abbiamo sofferto…soffrano anche loro! Infine, decisivo resta il proposito di uscire insieme dal labirinto, mai da soli! E’ proprio vero che la storia è magistra vitae! Ci auguriamo di esserne discepoli attenti e fedeli, attorno al presepe, tutti insieme! »