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tutto quello che gli altRi non dicono anno xi - n° 257 veneRdì 20 noveMbRe 2015 - distRibuzione gRatuita

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino - Rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail Redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Sabino Iafigliola L’Oscar del giorno lo assegniamo a Sabino Iafigliola. Nell’incedere incerto e claudicante della sua stessa maggioranza, il presidente del Consiglio comunale di Campobasso ha avuto il coraggio di lasciare la presidenza. Sperava che questo centrosinistra rivitalizzasse la città e, al contrario, si è accorto che la città è finita nel più classico dei pantani dove è difficile muoversi.

INFRASTRUTTURE

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Riparto dei soldi per le strade, un disastro

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Antonio Battista Il Tapiro del giorno lo assegniamo al sindaco di Campobasso, Antonio Battista. Nel mentre c’era chi denunciava l’assenza di una strategia programmatica per la città capoluogo, ha preferito una premiazione. Anche il gruppo dei tre della sua stessa maggioranza, Ambrosio, Madonna e Colarusso hanno battuto i pugni sul tavolo per l’inerzia amministrativa. Niente da fare, per Battista tutto è a posto.

DEPOSITATA LA MOZIONE DI SFIDUCIA A FRATTURA

Da Ciocca al segretario del Pd di Isernia, tutti contro l’azione posta in essere da Nagni e Frattura.

CAMPOBASSO

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Si dimette il presidente Iafigliola Si è dimesso il presidente del Consiglio comunale di Campobasso. “Non abbiamo fatto nulla”

LA POLEMICA

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Monaco “Il Molise non è un puzzle” Il consigliere regionale, Monaco, interviene sulla questione del rischio dell’autonomia del Molise

UNIVERSITA’

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Alla ricerca non si taglino i fondi Uil e Afam, rilanciano il tema della ricerca università e chiamano in causa la Regione Molise.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

20 novembre 2015

Da Di Bartolomeo a Battista una sola domanda

Ma i milioni di euro per le scuole, la mobilità, la viabilità e ultimamente le risorse per il miglioramento energetico perché non vengono investiti e fatti produrre? La politica permissiva, giustificatrice e clientelare dell’amministrazione ha consentito alle strutture interne e alla dirigenza di adagiarsi sulla sicurezza e sulla inattaccabilità Se il sindaco Gino Di Bartolomeo è passato alla storia locale per esseri lamentato di non avere potuto disporre di risorse finanziarie nemmeno per un gelato, il sindaco Battista rischia di passare alla storia locale per eccesso di risorse disponibili che non riesce ad utilizzare. Da un estremo all’altro. Con esiti entrambi poco confortanti per la qualità della vita a Campobasso, e per l’assecondamento dell’aspirazione di centro direzionale che gli viene precluso da chi dovrebbe. L’amministrazione comunale dispone di milioni di euro rivenienti dalla riprogrammazione dell’Accordo di programma sottoscritto dal sindaco Peppe Di Fabio con Michele Iorio; milioni di euro per il completamento della tangenziale Nord e, ultimi euro in arrivo, i 650mila che la Regione ha deliberato nei giorni scorsi per il finanziamento di progetti finalizzati a rendere energeticamente più efficienti l’utilizzo degli edifici pubblici e le utenze energetiche pubbliche. Senza contare le altre risorse che Di Bartolomeo con la sua politica sparagnina ha lasciato in eredità a Battista. Insomma, l’inattività amministrativa si ammanta dell’interrogativo “Ma perché il Comune è fermo, non agisce, non investe, non programma e non realizza?”. Situazione oggettivamente imbarazzante, che penalizza la crescita strutturale e infrastrutturale del capoluogo, le imprese, l’occupazione, la colletività. Prendiamo i 650 mila euro per il miglioramento energetico. Sembrano pochi ma non lo sono, soprattutto pensando che riguardano un settore in cui quella somma può essere ripartita in più livelli d’intervento creando un ventaglio ragguardevoli di affidamenti. Se i progetti presentati sono stati finanziati vuol dire che sono progetti esecutivi. Per cui non dovrebbero esserci punti morti dall’erogazione all’investimento. Non dovrebbero, ma ciò che difetta nel-

L’intervento

Iorio: “Il peggior atto di programmazione del centrosinistra”

l’amministrazione di Palazzo san Giorgio è la reattività, ovvero la capacità a rispondere tempestivamente alle sollecitazioni e alle occasioni opportune. Probabilmente siamo di fronte ad un’organizzazione dei sevizi abituata ai tempi lunghi, alle pause e alle riflessioni anche di fronte alle emergenze. E la stagnazione degli investimenti ha assunto in pieno il carattere emergenziale dal quale è importante venire fuori al più presto. Probabilmente la “rivoluzione” posta in essere dal top manager Iacobucci ancora genera le attese che l’hanno accompagnata. Risorse finanziarie per le scuole, per la mobilità, per la viabilità, ed ora per il

l’intervento

miglioramento dell’uso energetico, possono diventare il volano per reperire altre risorse attraverso la programmazione regionale per il settennio 2014/2020, per avviare la ripresa delle attività produttive e del lavoro, per rianimare soprattutto gli apparati burocratici ai quali la politica permissiva, giustificatrice e clientelare dell’amministrazione ha consentito di adagiarsi sulla sicurezza e sulla inattaccabilità: due elementi che combinati tra loro hanno generato una forma di lassismo (a volte di fatalismo) cui non sfuggono (purtroppo) gli amministratori. Dardo

CAMPOBASSO. “Con molta enfasi oggi viene riportata sulla stampa la “notizia” su 100milioni di euro al Molise per le infrastrutture”. A sostenerlo è il consigliere regionale di centrodestra, Michele Iorio alla luce del provvedimento adottato dalla Giunta regionale, sulle opere infrastrutturali regionali. “Ciò che viene fatto passare per un grande successo rappresenta, invece, il peggior atto di programmazione di questo governo regionale. Infatti, dopo aver perso tre anni per riprogrammare opere per la maggior parte già prestabilite e finanziate dal governo nazionale, opere che potevano essere già realizzate, questo centrosinistra ha cancellato, per ora, la possibilità di far partire il cantiere dell’autostrada preferendo una metropolitana leggera a Campobasso e un buco o traforo per la viabilità cittadina a Termoli. Questo sarebbe il Molise che piace agli attuali governanti, un Molise piccolo piccolo in cui l’azione di governo non solo ritarda ciò che c’era da fare ma si auto elogia e non aggiunge nessun euro da portare alla nostra regione al di là di quei finanziamenti ottenuti dal centrodestra. Altro che enfasi per i 100milioni in arrivo! Sono tardivi e peggiorano la prospettiva del nostro territorio”.

Il segretario provinciale del Pd, Di Iorio, bacchetta la Giunta

“Nagni, a Isernia solo l’8% dei fondi” “La Provincia di Isernia esce massacrata dall’APQ sulla viabilità - commenta Alfonso di Iorio Segretario provinciale di Isernia del PD – sui 99 milioni di euro di opere da realizzare, soltanto 11 milioni sono stanziati per la Provincia di Isernia, quindi, poco più dell’ 8%: praticamente le briciole. La Provincia di Isernia ha subito e sta subendo tagli do-

Dal riparto la provincia esce maltrattata e senza soldi

lorosissimi alla sanità e all’Università ed ha pagato un prezzo molto alto alla crisi industriale ed economica, Ittierre e DR Group solo per citare i più noti, ed oggi viene ulteriormente penalizzata dal Governo regionale. Rispetto a questi fatti c’è il silenzio se non la connivenza della segreteria regionale del Pd. I numeri parlano da soli e le chiac-

chiere stanno a zero e sinceramente siamo stanchi delle parole e della propaganda. La cosa ancor più sconcertante è il silenzio assordante degli amministratori regionali e provinciali che avevano il dovere di vigilare affinché ci fosse stato equilibrio nella programmazione delle risorse.”


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3 20 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Movimento 5 Stelle e Centrodestra trovano finalmente l’intesa per presentare la mozione di sfiducia

C’è vita sui banchi dell’opposizione

Irrealitico pensare che Frattura cada, ma accontentiamoci di un piccolo segnale di vitalità politica Almeno avranno salvato la faccia, le opposizioni in consiglio regionale. Finalmente la montagna ha partorito il topolino e le sei firme da apporre in calce alla mozione di sfiducia contro Frattura e la sua maggioranza sono state messe. Poca roba, direte voi, ma nel panorama di desolazione da day after in cui la politica regionale (e chi, per ventura, si trova a doverla commentare) si è mossa in quest’ultimo anno, anche una mozione di sfiducia soffia come una brezza ristoratrice. Si ha la percezione che il nastro cui è stata data la pausa riprenda a scorrere per essere letto ed interpretato; si ha la percezione che il motore rimasto fermo a lungo abbia preso un sorso di ottani per riavviarsi, pur singhiozzando; si ha la percezione che un po’ di elettricità residua viaggi ancora in nervi che sembravano paralizzati. Manzo e Federico del Movimento 5 Stelle, e Iorio, Fusco Perrella, Cavaliere e Sabusco per il (fu) centrodestra hanno trovato una piccola intesa, ma grande abbastanza per costringere il consiglio regionale a convocare una riunione che, finalmente, abbia

un senso. Una convocazione che, per una volta, abbia come oggetto una questione rilevante: cos’ha prodotto questo governo, la maggioranza guidata dal renziano d’accatto Paolo Frattura, in quasi tre anni di esercizio del potere? La risposta potrebbe apparire retorica quanto la domanda ma è vizio conclamato della (piccola) politica quello di avere una percezione alterata della realtà.

delle partecipate o delle concessionarie di servizi pubblici, della sanità, la crisi l’ha presa nei denti e ha tenuto molto più da conto le risposte che (non) arrivavano dalla politica. Quale di queste due realtà avrà più peso nella discussione che seguirà alla mozione di sfiducia? La realtà di chi fa fatica; o la realtà di chi discetta, produce sofismi e distinguo, s’appella all’Europa o alla

Tempo scaduto, torniamo al voto

L’intervento

Frattura non è più in grado di governare. Il Movimento 5 Stelle presenta la mozione di sfiducia Il primo risultato è stato raggiunto: anche il centrodestra ha raccolto il nostro appello, firmando la mozione di sfiducia al Presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. Avevamo bisogno di almeno cinque firme: le due del Movimento 5 Stelle sono pronte da tempo, ora ne sono arrivate altre quattro. La mozione è stata appena depositata presso l’Ufficio di Presidenza. Ora, secondo il regolamento del Palazzo regionale, verrà discussa in Consiglio entro 15 giorni: possibile che si arrivi alla prima settimana di dicembre. Si tratta di un atto dovuto nei confronti delle migliaia di cittadini stanchi dei siparietti di questi mesi, ma non solo. La situazione drammatica del Molise è sotto gli occhi di tutti, confermata da vertenze lavorative, sanitarie, infrastrutturali. Abbiamo lanciato decine di allarmi, ma le risposte non sono arrivate, le soluzioni non sono

Soprattutto quella frammentata in decine di migliaia di declinazioni diverse, come le singole esistenza di ciascun molisano. Il Molise degli impiegati, degli uffici, del posto fisso la crisi l’ha vista per lo più in televisione; molto più incline, quindi, all’analisi del sabato sera piuttosto che ad una sintesi critica. Ma il Molise dei lavoratori delle imprese, dei precari o a termine,

legge di stabilità? Nell’ interpretazione che delle diverse realtà dovranno dare i consiglieri, soprattutto quelli di maggioranza, emergerà il senso di fallimento o quello di ostinata conservazione di indennità e privilegi? Facile pronosticare, ammettiamolo, che Frattura e la sua maggioranza resteranno in piedi, ma il semplice fatto di poterli vedere negare l’evidenza della loro inconcludenza nel migliorare la realtà dei molisani che hanno e stanno soffrendo è un piccolo inno alla gioia. Gioia per un esercizio di democrazia che ancora ci rimane e gioia per non essere loro, per non essere costretti a negare l’evidenza pur di poter contare su uno stipendio a fine mese. Nella nostra situazione anche la velleitaria pretesa, ma formalizzata in consiglio regionale, di voler tornare al voto è una piccola ma gustosa soddisfazione. Che poi, pur tornando al voto, non ci siano le reali condizioni per un cambiamento radicale questo è un altro discorso. Che ci riserviamo di fare in un altro momento. Per il momento ci gustiamo l’effetto placebo di una mozione di sfiducia. Bisogna pur sapersi accontentare.

state trovate. Frattura manca di credibilità istituzionale e politica. Ormai simbolo di dileggio nazionale, con le sue magagne personali e amministrative il governatore ha minato la credibilità dell’intero Molise. Attaccato dai media, contestato dai cittadini, delegittimato dai parlamentari del suo stesso partito: un Pd a perenne rischio implosione che non riesce a garantire alla Giunta le basi solide per andare avanti. A questo si aggiunga il disorientamento, quasi la confusione della maggioranza consiliare per la nascita degli

Frattura non è più in grado di governare Il Molise sprofonda E’ ora di finirla intergruppi di cui pochi capiscono le cause, nessuno il significato. E che dire della commistione tra politica, parte dell’informazione e degli organi inquirenti? Una

Percorso ricostruzione post sisma: definiti i primi controlli sulle check list inviate dai Comuni all’Agenzia regionale di Protezione Civile riguardanti la documentazione di rendicontazione dei lavori eseguiti. Il secondo step, quindi, riguarderà l’invio della stessa documentazione agli uffici della Programmazione per consentire le richieste dei fondi per il pagamento degli stati di

telenovela che, a prescindere da carte bollate ed eventuali colpi di scena, indebolirà ancor più le

istituzioni. Questa Giunta regionale non può risolvere i problemi dei molisani e non può garantire stabilità alle istituzioni, quindi mancano i presupposti per andare avanti. Non possiamo restare inerti a guardare il Molise che muore. Il tempo è scaduto, è il momento di tornare al voto. Ora vediamo chi ha paura del giudizio popolare. Movimento Cinque Stelle

Post sisma, le check list avanzamento lavori, così come regolamentato dalla Delibera Cipe 62/2011. Sarà quindi richiesta la somma corrispondente all’8% del rendiconto dei lavori, che corrisponde nuovamente a circa 27 milioni di euro. Auspico che all’accelerazione impressa

dall’Agenzia segua altrettanta celerità nel completamento di ogni ulteriore procedura affinché si possa, con immediatezza, consentire i relativi pagamenti con lo scorrimento delle graduatorie”, questa la dichiarazione del consigliere delegato, Salvatore Ciocca.


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20 novembre 2015

Per la Uil e l’Afam è necessaria la permanenza di un sistema universitario di alta formazione

“La ricerca pubblica va sostenuta” Per le organizzazioni sindacali, non è possibile che la Regione disattenda gli impegni “Per la Uil Ricerca Università ed Afam è necessaria la permanenza e lo sviluppo di un sistema unitario dell’Alta Formazione e Cultura e della Ricerca Pubblica, anche sotto il profilo della specificità ed unitarietà della rappresentanza sindacale e contrattuale”. Cosi Sonia Ostrica Segretaria Generale della Uil Rua a proposito dell’imminente riforma dei comparti del pubblico impiego che dovranno essere ridotti, per effetto della Legge Brunetta, fino al numero massimo di 4 rispetto agli attuali 11. “Non riconoscere- prosegue Ostrica - la specificità ed il ruolo fondamentale dei settori di produzione del sapere, necessari per lo sviluppo economico-sociale, competitivo ed insieme qualitativo del Paese, rappresenta un agire miope rispetto ad altre nazioni europee più progredite che investono massicciamente in Ricerca, Alta Formazione e Cultura, garantendo,

così, il proprio futuro e quello delle nuove generazioni. Proprio per questo motivo-prosegue il Segretario- la Uil Rua propone la creazione e l’esistenza di un comparto contrattuale unico per Università, Enti Pubblici di Ricerca ed AFAM che rappresenterebbe, come è stato sin qui con i rispet-

CAMPOBASSO. “Accetto con entusiasmo l’invito al dibattito pubblico su autonomia regionale e macroregioni in programma domani a Termoli, è un’occasione importante per capire non solo il futuro che attende la nostra Regione ma cosa vogliono fare del Molise gli amministratori che lo governano” - è quanto afferma il Vice Presidente del consiglio regionale Filippo Monaco confermando la sua partecipazione all’incontro organizzato dalle associazioni “Libertà e Giustizia” e “La Fonte”, dal tema Il Molise tra autonomia e macroregioni. “Credo sia importante la massima partecipazione ad un evento che focalizza l’attenzione su un tema assai complicato, delicato ed importante specie per noi molisani come l’accorpamento delle Regioni esistenti in più macro-territori. Il disegno di legge Morassout-Ranucci ha evidenziato una cosa su tutte ovvero la scomparsa delle regioni più piccole, come ad indicare che questi territori, nel panorama nazionale, non contano nulla e mai hanno avuto importanza per qualcuno. Se l’interesse è quello del risparmio economico e del taglio agli sprechi, sono decisamente convinto che non è cancellando la storia geografica di un territorio che si riuscirà a produrre economia e risparmio. La mia è una posizione di sicura salvaguardia del Molise, terra che ha deciso anni fa di essere autonoma dal territorio abruzzese e che oggi si ipotizza di smembrarlo, dividerlo, assemblarlo come pezzi di puzzle a questa o quell’altra regione.” “Al di la della mia posizione vorrei che anche altri amministratori, locali e regionali, partecipassero numerosi a que-

tivi comparti, lo strumento essenziale di identità e valorizzazione di tutte le figure professionali operanti nel campo della ricerca pubblica, dell’alta formazione e cultura”. Anche a proposito delle recenti polemiche su comportamenti deprecabili di alcuni dipendenti pubblici, dalla Uil Rua

fanno sapere che “l’informazione non a caso evidenzia alcuni comportamenti inaccettabili a ridosso del rinnovo contrattuale, omettendo però di precisare che la percentuale di chi abusa è una parte infinitesimale e residuale rispetto alla totalità dei lavoratori pubblici, che fanno fronte, con grande professionalità, a una costante emorragia di risorse umane ed economiche non compensate e non compensabili nel prossimo futuro”. Anche Andrea Cutillo Segretario Regionale del Molise è intervenuto sul tema ricordando come purtroppo il Molise, atavicamente, si è contraddistinto per l’esiguità di risorse destinate agli investimenti in Ricerca ed Università: “dagli indicatori in nostro possesso, resi pubblici dai principali istituti di ricerca, gli investimenti nella in ricerca e sviluppo nella nostra regione risultano essere davvero esigui; eppure si ascolta all’unisono che dalla crisi

si viene fuori valorizzando la ricerca e la formazione ma quando poi si tratta di mettere in atto delle politiche pubbliche in tal senso i buoni propositi finiscono nel dimenticatoio. E’ evidente a tutti che per contenere il fenomeno emigratorio di tanti giovani che lasciano la nostra regione alla ricerca di nuove opportunità occupazionali, bisogna aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, indispensabili per scongiurare la “desertificazione” sociale del Molise. Il ruolo chiave della Ricerca oggi si rafforza ulteriormente- conclude Cutillo- data la buona rispondenza del Molise ai requisiti dei nuovi modelli di sviluppo sostenibile che la comunità scientifica sta delineando in questo periodo, che prevedono un ritorno della centralità dell’uomo con i propri bisogni di progresso, ma in armonia con lo spirito dei luoghi e con l’anima dei territori”.

“Il Molise non è un pezzo di puzzle” Sulla questione dell’autonomia regionale, interviene il consigliere Monaco

Non è possibile trattare così una terra che ha sempre dato e ben poco ha avuto in cambio sto incontro - al quale sarà presente anche Marco Olivetti, docente di diritto costituzionale, già componente della Commissione Riforme insieme ad altri 34 saggi, scelto dall’ex premier Letta –

perché mai come ora credo sia importantissimo dare un indirizzo ai cittadini: bisogna guidarli in questo quadro normativo assai confusionale e capire soprattutto cosa voler fare di questa terra,

quali sono i rischi a cui si potrà andare incontro, se difendere o meno la nostra autonomia, la nostra cultura e la nostra geografia. Io ci sarò. Per il Molise ed i molisani”.

Paretono le Giornate della banconota Presso la Filiale di Campobasso della Banca d’Italia lunedì 23 novembre 2015 alle ore 15.30 si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “Le giornate della banconota”. L’iniziativa, che vede impegnata la Banca per l’intero mese di novembre, ha incluso alcuni interventi formativi, già svolti, nei confronti degli operatori professionali del contante e una mostra, tuttora in corso, presso il salone del pubblico della Filiale stessa, per illustrare le caratteristiche delle banconote in euro della serie “Eu-

ropa”. Dai primi giorni di novembre il pubblico interessato ha potuto visitare la mostra. Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani studenti delle scuole molisane di ogni ordine e grado, che hanno potuto approfondire temi connessi con l’educazione finanziaria anche grazie all’apposito materiale audiovisivo. Si coglie l’occasione per segnalare che è disponibile sul sito della Banca d’Italia la documentazione per la 3ª edizione del concorso “Inventiamo una banconota” per l’anno scolastico 2015-16, a cui oc-

correrà iscriversi entro il 1° febbraio 2016. Il tema del bozzetto della banconota “immaginaria” da realizzare è “La ricchezza delle diversità” (di razza, di cultura, di genere, di età, di religione, di condizioni fisiche, etc.) che si intende valorizzare quale motore della crescita sociale ed economica e dunque di benessere per ogni comunità. Nella mostra sono esposti i bozzetti delle quattro scuole molisane che hanno partecipato alla 2ª edizione del premio.


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5 20 novembre 2015

Il consigliere comunale Cretella ha presentato una interrogazione per sapere se per l’affissione dei manifesti pubblicitari di un Circo equestre che ha stazionato per giorni in città sia stata pagata l’imposta prevista e dovuta. Cretella pare sia un consigliere puntuto, che si muove su dati di fatto e su più problemi ed argomenti municipali realizzando con le sue iniziative un diagramma molto vario e accidentato, nel quale compaiono problemi rilevanti (i trasporti su rotaia) ed altri meno, come potrebbe apparire questo dei manifesti che hanno occupato oltre agli spazi canonici, anche molti altri spazi fuori dalle regole. Iniziativa apprezzabile questa di mettere il dito nella piaga dell’evasione della tassa di pubblicità, evasione resa irridente dalla miriade di volantini, locandine, copie e fotocopie di sagre, incontri, spettacoli, viaggi turistici, che da mesi tappezzano giornalmente e impunemente i muri, le vetrine dei negozi in locazione, le colonnine del telefono, ciò che resta delle cabine telefoniche, il pur minimo spazio utilizzabile (pubblico e privato) che si presti al caso. Al caso di una città alla mercé di chi se ne vuole servire per i propri scopi e i propri interessi, con l’aggravante, come diciamo, di firmare senza alcuna conseguenza la dichiarazione di evasione a sberleffo dell’amministrazione e dei vigili urbani che nei compiti d’istituto annoverano anche il controllo della regolarità delle affissioni dentro e fuori gli spazi canonici. Che Cretella sia stato attento ai manifesti circensi, come abbiamo detto, ponendosi la domanda se fossero o meno in regola con il fisco comunale, è apprezzabile. Ma da un consigliere puntuto che dicono non guardi in faccia a nessuno quando c’è da contestare, da rilevare, da addebitare, sarebbe dovuto essere naturale registrare una sortita delle sue in difesa dell’estetica cittadina compromessa dall’affissione selvaggia di locandine, volantini, copie e fotocopie di sagre, incontri, spettacoli, viaggi turistici sulle cantonate e su

“Chiediamo che il Governo nazionale e la Regione Molise garantiscano le risorse necessarie, svincolandole dal Piano di Rientro dal debito sanitario, per garantire i servizi di emergenza e salvavita ai cittadini molisani in nome del diritto alla salute garantito dalla nostra Costituzione. La spesa pubblica deve essere indirizzata a garantire un diritto inalienabile quale quello alla vita così come è stato fatto, opportunamente, aumentando i fondi per la sicurezza contro il terrorismo che, allo stesso modo, mette in pericolo la vita delle persone”. Lo ha detto il consigliere provinciale di Campobasso del movimento Possibile, Michele Durante, esprimendo solidarietà e condividendo le preoccupazioni degli operatori sanitari e degli ordini professionali

senza alcun finanziamento pubblico

Una interrogazione del consigliere Cretella sui manifesti circensi mette il dito nella piaga dell’evasione della tassa di pubblicità

L’intervento

L’intervento

Tutto quello che gli altri non dicono

A volte capita di vedere la pagliuzza e non il trave

Non vogliamo credere che il consigliere abbia preso talmente confidenza con il degrado della città da tollerare i volantini, le locandine, le copie e le fotocopie di sagre, incontri, spettacoli, viaggi turistici abusivi che tappezzano la città ogni dove sia possibile usare lo scotch, componendo accrocchi antiestetici che infastidiscono la vista e, cosa peggiore, bypassano le casse comunali, formalizzando, con l’evasione della tassa di pubblicità, anche il diritto all’imbrattamento né più né meno al pari del diritto concesso ai graffi-

tari che non hanno risparmiato neanche le trecentesche pietre murali delle chiese romaniche si san Giorgio e san Bartolomeo per le loro scorribande, sortita che purtroppo non c’è stata. Non vogliamo né possiamo credere che il consigliere non abbia fatto caso a questo scempio estetico e a

questa palese evasione fiscale. Non vogliamo credere cioè che abbia preso talmente confidenza con il degrado della città da tollerare l’intollerabile. Tranne per i manifesti pubblicitari della sempre più marginale e depressa attività circense. Dardo

Il grido di allarme degli Ordini professionali ha visto il silenzio della politica. Ora, interviene Durante

“Sanità, i Lea non possono essere toccati” La Regione garantisca le risorse necessarie per far funzionare il sistema

(espresse nel documento dello scorso 5 novembre inviato al Prefetto di Campobasso), in particolare del personale precario che garantisce un apporto fondamentale per garantire il servizio e al quale non è stato ancora rinnovato il contratto che scadrà il 31 dicembre 2015 e, contem-

poraneamente, dovrà adeguarsi alle nuove norme europee sull’orario di lavoro, in vigore dal 25 novembre prossimo, fruendo delle ferie residue. Infatti, con il blocco del turnover in atto e per il quale il commissario ad acta, cioè il presidente della Re-

gione, non ha ottenuto ancora alcuna deroga dai tavoli ministeriali né approvato il Piano Attuativo Regionale, ci si avvia pericolosamente al collasso dell’intero Sistema Sanitario Regionale già sconta le criticità del reparto di Cardiologia ed Emo-

dinamica del Cardarelli di Campobasso impossibilitato a garantire ricoveri, terapie e procedure interventistiche nell’arco delle 24 ore. Stesso discorso per i reparti di Pediatria, Neonatologia, con i servizi di trasporto neonatale, punto nascita e Pronto Soccorso oltre a Termoli (punto nascita, Pediatria, Ostetricia ed Emodinamica) e ad Isernia, in cui rischiano la chiusura il Pronto Soccorso, la Pediatria e il punto nascita. “Bisogna tamponare immediatamente queste emergenze – ha concluso Durante – perché i tagli orizzontali non possono e non devono intaccare i Livelli Essenziali di Assistenza che il Servizio Sanitario Nazionale deve garantire al cittadino che ha diritto ad avere servizi sanitari di qualità sul proprio territorio”.


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Campobasso

20 novembre 2015

“Per la città non è stato fatto nulla” Il preisdente del Consiglio comunale, Iafigliola, ha motivato le ragioni delle sue dimissioni CAMPOBASSO. Non lascia spazi a dubbi, sullo scarso operare della maggioranza di centrosinistra a Campobasso, il presidente del Consiglio comunale, Sabino Iafigliola che ha presentato le dimissioni. “Ho lavorato con senso di responsabilità – ha affermato Iafigliola – e imparzialità, così come mi è stato riconosciuto dai colleghi, soprattutto da quelli delle opposizioni. I consiglieri di maggioranza, che pur mi avevano votato diciotto mesi fa, non si sono quasi mai

compiaciuti col sottoscritto, con qualche rara eccezione. Le opposizioni, invece, mi hanno rispettato dal primo all’ultimo giorno. Mi sarei aspettato una maggiore sintonia con il sindaco Battista, col quale però i rapporti non sono mai stati idilliaci”. “Consentitemi di dire – ha proseguito l’esponente dei Popolari per l’Italia –che io ho sempre lavorato con la massima trasparenza e dedizione, nonostante per l’ufficio di presidenza non è stata prevista alcuna risorsa finanzia-

ria, nemmeno per la rappresentanza, né umana, con una sola unità lavorativa. Non sono stati rari i casi che mi hanno visto trasformarmi in un dipendente. Tanti i problemi riscontrati, ma sempre un lavoro preciso e puntuale, anche considerando l’importanza del lavoro da svolgere, come l’esame e il controllo degli atti da sottoporre al vaglio dell’aula, in raccordo e diretto contatto col governo cittadino”. “Non ho riscontrato - le parole di Iafigliola – quel cambio di mar-

cia che avevamo promesso agli elettori. La maggioranza non ha dato concretezza alle promesse. In un periodo di forte crisi per i cittadini, nessuno della maggioranza ha dato seguito alla mia iniziativa del taglio dell’indennità. Da aprile ho percepito solo 450 euro al mese. Io ho sempre camminato con la schiena dritta e non mi sono mai piegato alle volontà altrui. Io non ho mai curato, come qualcun altro, i mal di pancia nelle segrete stanze”. “Lascio il mio incarico con un

anno di anticipo, così come da accordi, rispetto al dicembre 2016 – ha sottolineato Iafigliola - e ciò a dimostrazione che non sono attaccato alla poltrona, come tutti gli altri. Sono una mosca bianca in questo panorama. Non è eroismo il mio, ma solo una presa di coscienza, rispetto a un andamento che non persegue il bene di tutti, quello che a me preme più di ogni altra cosa”.

Battista scaricato anche dal presidente del consiglio comunale Dopo il segretario comunale è il turno del presidente del consiglio a dettare la sfiducia al sindaco Battista e la sua giunta. Con queste parole la coalizione civica al comune di Campobasso commenta le dimissioni del presidente Iafigliola, che rappresenta, secondo Coralbo, Pilone e Tramontano un atto politico severo che più di ogni altra azione commenta lo stato di crisi in cui riversa questa variopinta maggioranza. La nostra ferma volontà è quella di ringraziare il pres dente Iafigliola per il suo lavoro e per l’ampia prova che

ha dato di imparzialità e professionalità. Tutto il consiglio comunale perde un elemento di spiccato intuito politico che in più di una occasione ha saputo sbrogliare complicate situazioni nelle quali una maggioranza approssimativa si era impantanata. Quello che appare all’orizzonte è una manovra politica maldestra di un PD pigliatutto che ha designato il dott. Ramundo come nuovo presidente del consiglio.Ancora una volta continuano i consiglieri di opposizione il PD cerca di affossare ogni logica democratica e di parteci-

pazione per arrivare a governare in maniera monarchica ogni processo. Nell’esprimere il nostro sostegno al presidente Iafigliola per la sua scelta, chiudono i civici, ci auguriamo che arrivino presto le dimissioni che contano, ovvero quelle che da tempo noi chiediamo è che i cittadini chiedono e in modo particolare di quegli assessori che per una pessima interpretazione dei propri ruoli stanno determinando la paralisi di ambiti strategici dell’amministrazione. I consiglieri comunali Coralbo, Pilone, Tramontano.

Teatro Savoia, perchè non Gammieri? di Giovanni Muccio

Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritorna su un argomento posto all’attenzione della classe politica tempo addietro, senza MAI aver ricevuto la sensibilità di un minimo interessamento della stessa. E’ convinzione del Guerriero Sannita che nel Molise spesso succede, che personaggi illustri nei vari settori vengono dimenticati. Dimenticare un personaggio che ha dato lustro e onore alla propria terra, significa non riconoscere la propria storia e le proprie radici e un popolo che non riconosce la propria storia e le proprie radici è un popolo senza futuro. Prendiamo il Teatro Savoia di Campobasso che porta il nome del Re d’Italia, mi chiedo e vi chiedo cosa ci lega questo nome alla nostra terra? A Campobasso, inoltre, esiste già Piazza Savoia. Non è più giusto, che il Teatro di Campobasso riprenda il suo nome originale di Teatro Erennio Gammieri? Un musicista campobas-

sano e molisano, che incantò San Pietroburgo artista dotato di grande talento e compositore apprezzato, che nella seconda metà dell’800 ricoprì numerosi incarichi nella direzione del Teatro dell’Opera Italiano di S. Pietroburgo, tra cui quello di maestro di cappella e di M.ro Direttore del coro. Il Gammieri svolse una intensa attività musicale e compose due opere importanti e una gran quantità di musica da camera, serenate, sinfonie, ballate. La sua formazione fu di dimensione europea, poichè, all’epoca, la musica napoletana era quella che influenzava l’arte in tutta Europa. Molte sono le composizioni del maestro Gammieri, ricordiamo le principali: (1867) scrisse l’opera lirica “Tommaso Chatterton” che venne rappresentata al Teatro Imperiale alla presenza dello Zar Alessandro II° e della zarina Maria Alexandrivna, i quali molto si complimentarono col Nostro e l’opera ebbe un gran successo di

critica e parole di apprezzamento dei maggiori musicisti europei. Nel 1877 trasse dal romanzo di Guerrazzi “ L’Assedio di Firenze” l’omonimo dramma e nello stesso anno, compose l’opera in cinque atti “”Niccolò de’ Lapi”, tratto dal romanzo di Massimo D’Azelio, opera che fu rappresentata a Milano nell’anno successivo, con grande successo di pubblico. Molte furono le composizioni per pianoforte e per piano e violino; tra le tante compose delle melodie dedicate a Francesco Bucci, storico sindaco di Campobasso e suo amico. Ma è vero che nessuno è profeta

in Patria. Nonostante gli sforzi del padre Luigi, che tanto desiderava far ascoltare i successi del figlio ai molisani, le sue opere non furono mai eseguite a Campobasso e nel Molise. Oggi Erennio Gammieri e le sue musiche sono più conosciute tra i tanti appassionati di Milano e del Nord, anziché dai suoi concittadini. Egli pare si fosse dispiaciuto della distrazione della sua città per la sua arte, per cui non diede più notizie di sé. Sappiamo che si spense il 16 gennaio 1916 a San Pietroburgo e nonostante gli sforzi di tanti ricercatori, la sua sepoltura non è stata ancora rin-

tracciata. E’ arrivato il momento che il Teatro Savoia, riprenda il nome di uno di noi, di un molisano che ha dato onore a una terra che non l’ha saputo premiare. Alla luce di quanto detto il Movimento Regionale del Guerriero Sannita, chiede al Consigliere regionale Nico Ioffredi delegato alla cultura della regione Molise, di adoperarsi affinché a un nostro illustre conterraneo Erennio Gammieri, gli vengano dati gli onori che merita dalla città di Campobasso e da tutto il Molise. Il Presidente regionale del Guerriero Sannita

Festa della Musica a Ripalimosani Domani il circolo Mascagni consegnerà gli attestati agli allievi RIPALIMOSANI. In occasione della XXII edizione della Festa della Musica, in onore di Santa Cecilia, sabato 21 Novembre alle ore 17:00, presso l’Hotel Rinascimento, a Campobasso, il Circolo Musicale “P.Mascagni” di Ripalimosani consegnerà, come ogni anno, gli attestati agli allievi, della scuola Mandolinistica e Chitarristica, che si sono distinti nello scorso anno ai Laboratori Musicali. Verrà poi premiato il Musico Ripese. Novità di quest’anno sarà la presentazione del 1° Concorso Internazionale di Composizione premio “Nino Iammarino”, musicista e mandolinista di Ripalimosani scomparso il 18 Settembre 2014. Il Concorso Internazionale, organizzato dal Cir-

colo Musicale Mascagni in collaborazione con la Federazione Mandolinistica Italiana e con la Flavour of Italy group con sede in Irlanda, vedrà la partecipazione di compositori provenienti da ogni parte del mondo e culminerà con un concerto e la premiazione del vincitore prevista per il mese di Settembre 2015 a Dublino. In programma la proiezione di un videomessaggio di saluto dell’Ambasciatore italiano in Irlanda, Giovanni Adorni Braccesi rivolto a tutti i molisani. Animeranno la serata l’Orchestra a Plettro “P.Mascagni” e il Coro Polifonico di Montagano.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

20 novembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Ecco quello che il nostro diesse deve urgentemente sapere

Tonino Minadeo impari a copiare Mino Raiola E poi studi Montali, Mourinho, Valdano, Borges e i grandi scrittori del calcio di Gennaro Ventresca Non ha la lingua affilata e allegra. Forse anche per questo non sa difendersi come altri più abili parolai. La sua voce non è di fuoco e i suoi occhi fanno fatica a tradurre in parole i gesti più insignificanti e le storie meno ovvie. Fare il diesse, come si può notare, non è poi così semplice. Non serve essere un bell’uomo come il “nostro”, né avere un fisico slanciato e sportivo. Se così non fosse Mino Raiola avrebbe dovuto a fare il pizzaiolo a vita, nel chioschetto appena fuori lo strepitoso stadio di Amsterdam. Mino Raiola, per la verità, viaggia con la sua smisurata ricchezza dentro i suoi cento e più chili di felicità. Da Nocera Inferiore ai più alti palcoscenici calcistici il viaggio è stato breve. Questione di feeling, ma soprattutto di carattere. Quando i giocatori dell’Aiax passavano nel suo punto di

ristoro dopo gli allenamenti, lui li ha presi a ben volere, venendone ricambiato. Così i dirigenti, tra i quali svetta il diesse dei lancieri che accoglie la richiesta di essere tampinato giorno e notte. In modo da imparare il mestiere. E Mino, furbo e intelligente come certa gente del Sud, ha rubato subito i segreti. Diventando in men che non si dica il più noto manager di calciatori celebri. Ibra a Balotelli

davanti a tutti, anche se il suo capolavoro l’ha compiuto con Pogba, strappato a Fergusson a parametro zero, mica al primo pinco palla. Questa lunga premessa si è resa necessaria per far capire al mio caro e giovane amico Tonino Minadeo che i mestieri non s’improvvisano. Quello dei calci d’angolo ancor meno. Ci vogliono gli occhi inclementi

e arrotare il mondo con voce frettolosa per fare il diesse. Non sto scherzando. E poi avere poco scrupoli, meglio non averli proprio. Ho frequentato a lungo Ernesto Bronzetti che da tempo ronza intorno a Florentino Perez al Real Madrid. Ebbene, non aveva mai giocato a calcio. Eppure ne intuì immediatamente le sue pieghe. Lasciò da parte lettere e cartoline a Chioggia, a due bracciate da Venezia, e coraggiosamente si mise a rincorrere una palla. Le cose gli sono andate subito bene, anche se il ciclone del calcio scommesse ad un certo punto lo spazzò via. Ma dopo aver scontato la pena rieccolo più forte che mai, accanto a Galliani e alle stelle dei calci d’angolo. Tonino Minadeo è un bravo giovane che nonostante il bell’aspetto e un po’ d’esperienza addizionata qua e là in alcuni centri d’Italia (Alessandria, Andria e

Gallipoli) è rimasto uno di provincia. Forte dei suoi sani principi e del rispetto delle regole. Ecco perchè ha bisogno di giganteschi passi avanti per continuare a fare il mestiere che ha appena cominciato. Per farsi largo nel campo dei calci d’angolo bisogna sapere tutto, anche i peccati che accadono sotto le sottane e i pantaloni dei suoi protagonisti, tutte le idiozie che impediscono la felicità dei calciatori e soprattutto dei tifosi. Studi tutti i particolari il mio caro Tonino Minadeo. Va bene il Corriere dello Sport, ma ci metta vicino le pubblicazioni di Gian Paolo Montali, Josè Mouriho, Jorge Valdano, Borges, Montalban. E trovi il modo di avere relazioni con i padroni del mercato. Solo così potrà essere sicuro che i suoi 183 centimetri e i 75 chili saranno sufficienti a far buona guardia alla sua anima.

No del WWF Molise alle trivelle sul territorio della provincia di Campobasso Nel corso dell’affollata assemblea pubblica tenutasi nella sala consiliare del Comune di Campobasso è emersa, in tutta la sua drammaticità, la problematica dell’assalto al territorio della provincia di Campobasso da parte di spregiudicate aziende che, grazie al grimaldello fornito loro dal Decreto “Sblocca-Italia”, sono pronte a perforare il sottosuolo di numerosi Comuni, allo scopo di cercare presunti giacimenti petroliferi. Nel mese di ottobre 2015, infatti, è stata presentata al Ministero dell’Ambiente, da parte dell’azienda Irminio srl, la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale (Procedura VIA) per il progetto di ispezione sismica finalizzato alla ricerca di idrocarburi denominato Santa Croce, insistente su un’area di 87 chilometri quadrati nel territorio dei comuni di Campodipietra, Cercemaggiore, Cercepiccola, Ferrazzano, Gildone, Mirabello Sannitico, San Giuliano Del Sannio e Vinchiaturo.

Evidenziare i possibili danni derivanti dall’utilizzo dei cosiddetti “Camion Vibroseis” che emettono onde sonore a notevole profondità e dall’uso, in particolari terreni, addirittura dell’esplosivo fino a 15 metri di profondità, peraltro in una porzione di territorio che è caratterizzata da fragilità strutturale e delicate particolarità ambientali, storiche e culturali sia pure non ancora sufficientemente valorizzate e ancor meno indagate, assume il sapore di banalità se pensiamo che proprio in quello stesso scenario dove la ricerca di idrocarburi, con la vicenda legata alle attività della Montedison a Cercemaggiore, ha prodotto effetti di cui tuttora non sono chiare le reali dimensioni e che implicano radioattività, effetti sulla salute umana, inquinamento di terreni, sorgenti e di foraggi per animali da carne e da latte, anche se – per ora – si tratta di ricerca e non (ancora) di estrazione.

Dal nostro punto di vista la “Valutazione di Impatto Ambientale” è superata dalla concreta ”Esperienza di un Impatto Ambientale” e quindi il WWF Molise, esprimendo la propria assoluta contrarietà ad una politica energetica ancora basata sulla ricerca dei fossili, nello specifico, si opporrà con ogni mezzo alla trivellazione del territorio. Il territorio molisano, per le caratteristiche che ancora conserva, potrebbe ancora aspirare a un futuro di alta qualità, basato sulla forza dell’ affermata green economy e dovrebbe essere preservato da questi attacchi, provocati, favoriti ed indotti dall’approvazione di strumenti normativi nazionali che mortificano le competenze degli enti locali, e che costringono i cittadini a subire la menomazione dei diritti più essenziali nel nome di un concetto di sviluppo non condivisibile e tantomeno equamente distribuito.

Onav, arriva Intini Domani la presenza del presidente nazionale dell’Organizzazione CAMPOBASSO. Domani, presso la Piana dei Mulini, a Colle d’Anchise, ci sarà un momento importante per la vita della giovane delegazione regionale dell’Onav (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino). Per la prima volta, il presidente nazionale dell’Organizzazione, Vito Intini, sarà con noi per conoscere da vicino la realtà molisana e le produzioni vitivinicole regionali. Un momento di riflessione, sulle attività poste in essere dalla nostra delegazione negli ultimi anni e la crescita registrata, in termini

di preparazione e qualificazione, dei nostri esperti tecnici assaggiatori. La produzione vitivinicola molisana sta crescendo in termini di qualità, e non è un caso, la presenza del nostro presidente nazionale in Molise, regione che, fino a qualche tempo fa, era rimasta relegata al cospetto di altre più forti. E’ per noi, come molisani, un momento importante che ci offrirà l’opportunità di presentare non solo, la nostra realtà associativa, ma anche, e soprattutto la produzione vitivinicola molisana nel

migliore modo possibile. Il Presidente Intini, coglierà l’occasione per presentare agli Onavisti Molisani, i progetti per il prossimo triennio, e fare un bilancio di quanto fin qui realizzato dall’Onav, tra cui la nascita della Consulta Nazionale del Vino , ad un anno esatto dalla sua elezione. Inoltre verranno consegnate le tessere AMICO ONAV al Dott. Pasquale Di Lena, e all’Architetto Franco Valente, per il loro instancabile impegno nel comunicare la Cultura Molisana. Di certo, non sfuggirà questa ve-

trina nazionale che va ad aprirsi per il Molise vitivinicolo proprio grazie alla presenza di Vito Intini. Programma Ore 18:00 Saluti e relazione del Presidente Ore 19:00 Consegna delle Patenti ai neo-Assaggiatori delle delegazioni CB e IS Ore 19:30 Consegna Tessera Onoraria al Dott. Pasquale Di Lena e all’Architetto Franco Valente Ore 20:00 Conviviale





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Isernia

20 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Prefettura di Isernia, sospiro di sollievo” Ruta e Leva:proficuo l’incontro con il sottosegretario di Stato agli Interni on. Giampiero Bocci IsernIa. “Importanti passi in avanti per la Prefettura di Isernia, organo periferico del Ministero degli Interni, ma prima e in mancanza della decisione formale finale non si deve abbassare la guardia “ hanno sottolineato i parlamentari molisani. Dopo l’incontro con il vice Ministro agli Interni sen. Filippo Bubbico che ha confermato sia l’interessamento per la questione della Prefettura di Isernia quanto la sua prossima presenza in Molise per le questioni di pubblica sicurezza e dei relativi presidi

presenti sul territorio molisano, il Sen. Roberto Ruta e l’On. Danilo Leva hanno avuto l’ incontro con il Sottosegretario agli Interni On. Gianpiero Bocci (delegato specificatamente per le materie di competenza del Dipartimento per gli affari interni e territoriali con riferimento alle tematiche afferenti proprio le autonomie locali e territoriali), al quale hanno espresso le preoccupazioni per la proposta di riorganizzazione degli uffici centrali e periferici del Ministero dell’interno che prevede la chiusura di

23 prefetture, tra cui anche quella di Isernia che verrebbe accorpata a Campobasso. In particolare, i due parlamentari hanno rappresentato la necessità di mantenere la Prefettura di Isernia quale presidio di sicurezza in una zona di confine con territori ad elevata presenza di criminalità organizzata. Il Sottosegretario Bocci, nel far presente che l’iter di approvazione del regolamento è solo agli inizi e non c’è ancora nessuna decisione definitiva, ha sottolineato che vi sarà lo spazio per un

confronto serio con le istituzioni locali, che tenga conto delle istanze provenienti dal territorio. In tal senso l’on. Bocci ha voluto specificare di conoscere bene la specifica valenza della prefettura di Isernia e delle ragioni evidenziate dai parlamentari molisani. Peraltro, la procedura di approvazione del regolamento di riorganizzazione prevede l’acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti in materia, che potranno così fornire il loro prezioso con-

tributo di analisi e di proposta. “ Il nostro impegno continua fino al raggiungimento formale e finale del risultato, proseguiremo in tutte le sedi la battaglia perchè non è campanilistica ma volta a far valere le ragioni di sicurezza della nostra comunità e di tutela del nostro territorio e della sua funzione naturale di cerniera tra il centro e il sud d’Italia, a confine con realtà in cui la presenza della criminalità organizzata è ancora radicata”, hanno sottolineato i parlamentari.

Blitz dei Carabinieri, due persone arrestate Hanno recuperato un’auto rubata. Due denunciati E’ di due persone arrestate, due denunciate a piede libero e il recupero di un’auto rubata, il bilancio dell’ultima operazione in ordine di tempo eseguita dai Carabinieri per contrastare reati di particolare allarme sociale, come lo spaccio di sostanze stupefacenti, i furti ed altri reati contro la persona ed il patrimonio, in tutto il territorio della provincia di Isernia. Il primo a finire in manette è stato G.S., 30enne di Isernia, già con a carico precedenti per reati in materia di droga, furto in abitazione, estorsione e porto illegale di armi. Il giovane, tempo fa fu indagato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo in quanto dedito all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti di giovani acquirenti, in particolare studenti della provincia di Isernia e dei paesi limitrofi del casertano, quali Capriati a Volturno e Gallo Matese. Questa mattina all’alba i militari della locale Stazione, hanno eseguito l’arresto del

pregiudicato, rintracciandolo presso la sua abitazione, e le dopo le formalità di rito, in esecuzione di un mandato di cattura emesso dalla competente Autorità Giudiziaria, è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Ponte San Leonardo. Il secondo arresto, è stato eseguito a Cantalupo nel Sannio, dove i militari della locale Stazione, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di detenzione domiciliare

nei confronti di A.Z., 35enne del luogo, anch’egli con a carico precedenti di reato in materia di droga, furto in abitazione e attività commerciali. Nella circostanza, il provvedimento è scaturito a seguito di indagini che avevano permesso di accertare il coinvolgimento dell’uomo in un’attività di spaccio di stupefacenti del tipo eroina e cocaina, tra Isernia e il basso Lazio. Del reato di

minaccia aggravata dovranno invece rispondere due persone. Il primo S.M., 23enne di origine afghana, ospite in una struttura di accoglienza, è stato denunciato dai militari della Stazione di Rionero Sannitico, in quanto per futili motivi ha minacciato il titolare dell’attività, il secondo, G.I., 40enne isernino, è stato invece denunciato dai militari della locale Stazione, per minacce nei confronti di una donna sua conoscente. Infine, a Colli al Volturno, i militari della locale Stazione, sono riusciti a recuperare una Peugeot 307, rubata in provincia dell’Aquila. I malfattori, vistisi braccati dai Carabinieri che stavano eseguendo una serie di posti di blocco proprio per prevenire e contrastare fenomeni di microcriminalità, hanno deciso di abbandonare l’auto, che è stata così restituita al legittimo proprietario, un giovane operaio, che ha voluto ringraziare personalmente i militari per aver recuperato la sua autovettura.

Scolari e forestali celebrano la festa dell’albero IsernIa – Diverse scuole dell’infanzia e primarie della provincia di Isernia hanno deciso di celebrare, oggi 20 novembre, la Festa dell’albero, grazie anche alla collaborazione del Corpo forestale dello Stato. Il Comando provinciale del CFS e l’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Isernia, infatti, saranno presenti con numerose rappresentanze alle varie cerimonie il cui momento culminante consisterà nella messa a dimora di piccoli alberi da parte degli scolari. Grazie a questo evento i forestali avranno la possibilità di spiegare agli scolari quanto siano importanti gli alberi per gli ecosistemi, per il ciclo della vita, per

l’equilibrio climatico e per la sopravvivenza di tutte le specie viventi, uomo compreso. Questa festa si è affermata per la prima volta negli Stati Uniti in conseguenza di gravi disastri naturali dovuti principalmente ai grandi disboscamenti che interessarono quei territori. Nel 1872, il Governatore dello Stato del Nebraska, Sterling Morton, decise di dedicare un giorno all’anno alla piantagione di alberi e fu chiamato Arbor day. In Europa si diffuse negli anni successivi e, in Italia la prima “Festa dell’albero” fu celebrata nel 1898 per iniziativa del Ministro della Pubblica Istruzione Guido Baccelli. In seguito fu istituzionalizzata con la

“legge forestale” nel 1923. Quest’anno la Festa dell’albero è dedicata alla lotta ai mutamenti climatici, il 2015 è infatti un anno decisivo: a dicembre nel vertice delle Nazioni Unite si dovrà definire il nuovo accordo internazionale sul clima, “l’ultima vera opportunità per salvarci” come afferma il Pontefice nell’enciclica Laudato sì. Gli alberi, quindi, costituiscono una risorsa naturale contro il riscaldamento globale, la loro presenza garantisce una risposta sicura ed efficace ai danni causati dalle attività umane. Proteggere gli alberi vuol dire proteggere il futuro.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

20 novembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Discarica abusiva, l’aiuto di tutti” L’amministrazione di Montenero di Bisaccia interviene sulle polemiche per la foce del trigno MONTENERO DI BISACCIA. Pronta risposta da parte dell’amministrazione comunale di Montenero di Bisaccia sulla denuncia per la presenza di eternit alla foce del Trigno. In relazione alle segnalazioni fatte pervenire dall’associazione Ambiente Basso Molise, riguardanti un abbandono indiscriminato di materiale inerte sulle sponde del fiume Trigno, tra cui lastre di Eternit, l’assessore all’Ambiente Simona Contucci informa che sono stati tempestivamente informati gli Enti preposti al fine di avviare nel più breve tempo possibile le procedure di messa in sicurezza del-

l’area e della successiva rimozione di quanto ritrovato. “Già nella mattinata di lunedì – dichiara l’assessore Contucci – abbiamo informato gli Enti preposti alla gestione dell’area flu-

viale interessata dall’abbandono del materiale inerte, al fine di risolvere il problema. Ribadiamo in questa occasione la nostra assoluta disponibilità a collaborare con le associazioni locali

sui temi della tutela ambientale, come del resto è avvenuto per la passeggiata naturalistica di domenica scorsa che è stata patrocinata proprio dal Comune di Montenero di Bisaccia e alla quale ho partecipato in prima persona. Sono anche gli eventi belli e straordinari come quello di domenica, infatti, che ci permettono di accedere a zone situate fuori dal transito ordinario di automezzi e persone, consentendoci di scoprire situazioni altrimenti difficilmente individuabili. Pur essendo coscienti della diffi-

coltà di identificazione degli autori di simili atti, confidiamo sempre in un sussulto di coscienza da parte di chi vorrà consegnare alle future generazioni un territorio sano e non irrimediabilmente malato”. “Stiamo combattendo una battaglia impari sul fonte dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti e del materiale inerte – afferma il sindaco Nicola Travaglini – ma siamo certi che le azioni sinergiche che stiamo cercando di mettere in campo assieme alle Forze dell’Ordine ci permetteranno di arginare questi atti assolutamente contrari al buonsenso”.

Open Gates, tutti assolti Sentenza di assoluzione per Antonio Del Torto, ex presidente Cosib e Michele Iorio TERMOLI. Sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste. Con questa formula i giudici del tribunale di Campobasso hanno assolto i cinque imputati, per i cinque capi d’imputazione a vario titolo loro ascritti dalla Procura del

capoluogo. Una decisione che ha messo fine a una giornata carica di tensione nel palazzo di giustizia di Campobasso, dove si sono avvicendate per ore le arringhe dei difensori, tra cui Domenico Bruno, Antonio De

Michele e Arturo Messere. Principali imputati erano Antonio De Torto, ex presidente del Cosib, e l’ex governatore Michele Iorio. Nel troncone d’indagine sotto la lente dei

giudici i presunti reati ambientali e quelli relativi alla nomina dello stesso Del Torto a commissario straordinario del Consorzio Industriale Valle del Biferno effettuata da Michele Iorio, allora presidente della Regione Molise.

La sicurezza perno dello sviluppo Seminario al Cosib sulle problematiche legate al mondo del lavoro TERMOLI. Tanto l’interesse per il seminario organizzato congiuntamente dagli Ordini degli architetti e degli ingegneri, insieme con relatori provenienti alle varie istituzioni. Un incontro moderato dalla collega professionista Pina Petta. Tra saluti e interventi veri e propri sono sfilati sul leggio della sala convegni il sindaco Sbrocca, i presidenti degli Ordini Gaetano Oriente e Guido Puchetti, Giovanni Bosco Concetti, Giancarlo Ripabelli, Rocco Mario Del Nero, Leonardo De Padova, Vincenzo De Lisio, Francesco Salerno, Antonio Zuliani, Luciana Fornali, Nicola Prozzo, Stefano Bonometti e l’assessore regionale Michele Petraroia. Nel corso dell’assemblea emerso come la sicurezza sia un processo, non un prodotto, che riguarda qualsiasi attività, non esclusivamente lavorativa, e pone continuamente all’attenzione situazioni problematiche da affrontare e risolvere quotidianamente in diversi ambiti,

aziendale, domestico, industriale, agricolo, sportivo, stradale, ricreativo, e tanti altri ancora. Al di là di ogni aspetto specialistico e/o normativo deve emergere il carattere culturale della sicurezza da intendersi come propensione e atteggiamenti rivolti alla costante attenzione e allo sviluppo di una mentalità correttamente orientati proprio alla sicurezza. Il Seminario ha fatto seguito al Master Universitario di I livello in “Management per le funzioni di coordinamento in igiene, sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro” organizzato, nel periodo ottobre 2014–luglio 2015, dall’Università degli Studi del Molise in collaborazione con l’Inail; in particolare, prende spunto dall’Elaborato Finale dal titolo “La comunicazione efficace: uno strumento indispensabile per lo sviluppo della Cultura della Sicurezza nei luoghi di lavoro”. Sull’evento anche il patrocinio del-

l’Amministrazione Provinciale di Campobasso e dell’Assessorato all’Istruzione, all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione, alle Politiche Giovanili, della Famiglia e di Parità, alle Politiche Sociali, alle Politiche per l’Occupazione e alla Formazione Professionale della Regione Molise, con la collaborazione di numerosi Enti, Organizzazioni e Associazioni che sostengono l’iniziativa, aventi sede anche al fuori dei confini della regione Molise. L’evento ha replicato per l’utenza del Basso Molise quello organizzato a Campobasso il 28 ottobre scorso volendo costituire il primo momento di una strategia articolata in una serie di incontri informativi, formativi, specialistici e multidisciplinari intorno al tema della sicurezza, declinata da una pluralità di punti di vista riconoscibili negli interventi di autorevoli e qualificati relatori.

Piazza del Papa e il semaforo? L’incrocio è pericoloso ma l’impianto resta spento TERMOLI. Da qualche giorno l’ultimo degli impianti semaforici di Termoli, quello in piazza del Papa, non funziona più e lampeggia soltanto. Vi possiamo lasciar immaginare il caos che si viene a creare nelle ore di maggior traffico quali, ad esempio, la mattina quando si entra a scuola, a mezzogiorno e quando si esce durante questi bei pomeriggi… insomma, sempre! Ora, a parte il traffico, la cosa principale è la pericolosità di quel crocevia senza semaforo con annesso il rischio incidenti che è all’ordine “dell’istante” e, per questo, è sempre “in agguato”. A tal uopo, si tratterà pure di un guasto, ma quando sarà sistemato? Speriamo presto perchè davvero quell’incrocio è pericoloso.


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Termoli

20 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parcheggio Sant’Antonio, pronto il bando Già da lunedì la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale da parte del Comune di Termoli TERMOLI. La manifestazione d’interesse per il progetto più ambizioso dell’amministrazione comunale di centrosinistra ha dato notevole impulso all’azione politica della maggioranza, che vuole investire in reputazione quanto poi raccogliere come dividendo nel consenso della gente. Il parcheggio interrato di piazza Sant’Antonio si propone come la sfida epocale del terzo millennio e per questo, proceduta spedita alla mano, sarà pubblicata la gara ad evidenza pubblica comunitaria già la prossima settimana, lunedì 23 novembre, sia sulla Gazzetta Ufficiale che su quella dell’Unione europea, oltre alla stampa tradizionale. L’annuncio è stato dato nella riunione di maggioranza di martedì sera, dove il sindaco Angelo

Sbrocca ha fatto il punto della situazione. La riqualificazione urbanistica di

una delle zone di pregio maggiori della città adriatica, unita potenzialmente al recupero dell’ex ci-

nema Adriatico (garantito dal progetto in itinere dei privati proprietari della struttura) e all’am-

pliamento dell’offerta di posti auto fino a un numero di 600 (lordi, da considerare quelli che non ci saranno più) sarebbe un biglietto da visita clamoroso e se s’imbrocca anche il tunnel. Plastici, allo stato, come quelli resi celebri da Vespa a Porta Porta, per ora, ma che il primo cittadino vorrà trasformare da rendering a realtà vera, con buona pace della minoranza. Sempre nell’incontro di ieri è stata annunciata l’apertura nel 2016 della casa di Kore, struttura d’accoglienza in via dei Campioni, progetto ereditato dalla precedente amministrazione (su impulso di Fernanda De Guglielmo) per ospitare i minori disagiati, attualmente dislocati in strutture protette di fuori regione o del Molise stesso.

Fallimento Cisam, operai abbandonati Un’altra brutta storia: non hanno avuto nemmeno un euro TERMOLI. Dalla Fa.Mi. alla Cisam, un’altra storia che riguarda la chiusura di una delle aziende del nucleo industriale di Termoli. Anche stavolta la testimonianza è diretta, da parte di uno degli ex dipendenti. Una vertenza che vide presidi sindacali e proteste a cavallo tra il 2011 e il 2012, sotto le insegne della Fim-Cisl. “Vi ricordate la ditta Cisam srl serramenti in alluminio fallita nel 2011? Io sono un ex dipendente, ho lavorato per 32 anni in quella fabbrica. Con l’entrata di nuovi soci che hanno acquistato il 25% delle quote, tutti laureati ma con nessuna conoscenza in quel campo, successivamente delegando un’amministratore esterno che la prima cosa che ha fatto e di non pagare nessuno, portandola in breve tempo al fallimento. Io personalmente vanto un credito di 28.424,42 euro lordi e non lavoro da allora per avanzata età ma gio-

vane per la pensione, 2 giorni prima del fallimento un tir ha quasi svuotato la Cisam dei macchinari, portandoli in un’altra officina dove ancora oggi lavorano con le macchine dell’azienda, a nulla sono servite denunce alla Finanza, non so per quale diavoleria siano ancora lì, oltretutto sono stati venduti anche i mezzi di proprietà come auto, camioncino. Vogliamo sapere che fine abbiano fatto i soldi di queste cessioni. Perché il credito che vantano i dipendenti è privilegiato, ma nessuno ci sta tutelando. Chiediamo ufficialmente al curatore fallimentare di uscire allo scoperto e dirci le cose come stanno. In conclusione questa storia è finita nel dimenticatoio e noi tutti abbandonati e non capisco come i vecchi soci

si fanno vedere in giro senza nessuna vergogna sapendo che ci hanno messo in mezzo a una strada e ci devono tutti questi soldi mentre loro nuotano nell’oro”.

Arbotti, annullata la sentenza La Cassazione ha riabilitato il procuratore sportivo termolese TERMOLI. Clamoroso al Cibali e perché no, anche alla suprema Corte di Cassazione e a Termoli. Un trittico geografico per annunciare all’opinione pubblica come sia stata annullata dai giudici capitolini l’ordinanza di custodia cautelare a carico del procuratore sportivo termolese Fernando Arbotti, arrestato dagli agenti della Digos lo scorso 23 giugno su mandato della Procura di Catania, nell’ambito dell’inchiesta ‘I Treni del gol’. Accolta, dunque, in pieno la tesi portata avanti da sempre dal collegio difensivo composto dagli avvocati Angelo Sbrocca e Nicolino Cristofaro, nonostante i dinieghi ottenuti sia dallo stesso giudice per le indagini preliminari che dal tribunale del Rie-

same. La decisione di annullare l’ordinanza di custodia di fatto fa emergere come secondo i magistrati cassazionisti l’arresto di

Arbotti non si doveva ordinare né compiere e il procuratore molisano ha trascorso tra domiciliari e obbligo di dimora oltre 4 mesi con misure cautelari che

hanno compresso la sua libertà personale. La piena libertà era stata ottenuta qualche settimana fa, dopo l’ennesima istanza di revoca

presentata al gip. Nel frattempo correva il filone dell’impugnazione del diniego della corte della libertà catanese in Cassazione, con i giudici del massimo grado ad esprimersi sia contro le misure del gip che contro le conferme del Riesame. Arbotti era tra i sette soggetti arrestati per la presunta compravendita delle partite del Catania calcio per evitare la retrocessione dalla serie B alla Lega Pro, poi avvenuta con l’intervento della giustizia sportiva. Tra gli altri, il presidente del club, Antonio Pulvirenti, dell’amministratore delegato Pablo Cosentino, del direttore generale Daniele Delli Carri, Giovanni Impellizzeri, Piero Di Luzio, Fabrizio Milozzi.



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Opinioni

20 novembre 2015

di Claudio De Luca Al “Festival dell’acqua” di Milano si è discusso di depurazione delle acque Ed è stata delineata una “Charta” per combattere gli sprechi e per promuovere un accesso equilibrato alle risorse naturali. “Utilitalia” (ex-“Federambiente” e “Federutility”) era presente in forze, ed il suo Direttore ha detto che quello italiano costituisce l’unico esempio di dissesto di una certa entità a livello continentale. “Le cause sono molte. Innanzitutto il basso livello di investimenti. Però accade pure che, quando i soldi ci siano, le progettazioni ritardino ad essere approntate e che i lavori rimangano fermi”. Poi ci si mettono le Amministrazioni locali che, per carenza di fondi, gestiscono i servizi in economia, spesso senza di avere in organico personale adatto. Ed ecco che, parlando di acque, potremmo dire tranquillamente che nelle tubature ne arrivi di torbida al punto che l’Unione europea ha preso a multare il Paese delle “chiare, fresche e dolci acque” cantate da Francesco Petrarca. Dunque, fra le tante emergenze che investono il territorio c’è pure quello della mancata depurazione dei reflui urbani che, naturalmente, affligge anche il Molise. Scarsi investimenti (e mala gestione!) fanno di questa regione uno dei territori più arretrati. Lo ha dichiarato, in diverse sentenze, la Corte di Giustizia europea che ora – anche per colpa della Patria di Cuoco – si prepara ad infliggere una multa salata al Paese. Sono circa 200 milioni di euro, se ci si limitasse alle condanne già inflitte; ma il conto potrebbe lievitare di tre volte se riferito a tutti i procedimenti “in itinere”. Quante, e quali, siano le sanzioni lo sapremo nel corso del 2016; perciò, per il

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Depurazione delle acque, i ritardi della Regione Molise

momento, al fine di comprendere l’entità del fenomeno, basterà prendere atto che il 7% dei cittadini è scollegato dalle reti fognarie e che il 20% dei reflui non sono trattati al punto da inferire gravi danni all’ambiente. Il fenomeno molisano è veramente notevole. Un esempio? Nel 2013, a Larino, il depuratore è rimasto inattivo da aprile a luglio e l’impianto di sollevamento di “Cappuccini 2” non ha funzionato per otto mesi. Basterebbe controllare i registri di lavoro per rendersene conto; oppure collazionare le segnalazioni fatte

pervenire al Comune dall’addetto alla vigilanza. Questi episodi (presumibilmente verificatisi anche negli anni precedenti) permettono di ritenere che i cittadini abbiano corrisposto la depurazione persino ad impianto fermo, facendo fronte ad utenze su cui le voci “fognatura” e “depurazione” incidono per oltre il 100%. Ciò significa che, se un mc d’acqua costa “x”, in fattura quell’importo verrà a raddoppiarsi. Naturalmente le conseguenze non sono soltanto di natura contabile perché si realizza anche un inquinamento

ambientale. Difatti – per il tramite della rete fognaria cittadina – finirebbero nel Biferno acque non depurate. Da un punto di vista contabile, nel caso di non-funzionamento degli impianti, la tariffa è dovuta dagli utenti solo a partire dal ripristino ed i gestori – sempre che ne siano richiesti – sono tenuti a restituire le somme riscosse al netto degli oneri sostenuti per l’avvio degli stessi. E’ stata sancita la natura di corrispettivo della tariffa e stabilito il principio per cui non può essere imposto il pagamento di un servizio non fornito. Il Parlamento, nel dare attuazione alla sentenza n. 335/2008 della Corte costituzionale, ha dichiarato che vanno rimborsate le somme riscosse, ritenendo illegittimo l’art. 14 della legge n. 36/1994 nella parte in cui poneva, a carico degli utenti l’obbligo di corrispondere la tariffa di fognatura, “anche nel caso in cui questa fosse stata sprovvista di impianti centralizzati di depurazione oppure quanto essi fossero temporaneamente inattivi”. Una conclusione che si basava sulla natura giuridica della tariffa, quale corrispettivo di prestazioni contrattuali, e non di tributi.

Se l’ambiente è dimenticato . C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza

della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non erano in regola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive,

con ben 88 comuni a rischio per l’instabilità dei versanti caratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni franosi (144 beni solo per la provincia di

Campobasso). Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.



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