B&b due sindaci nel pallone

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 152 - gioved’ 2 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Umberto Uliano

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Umberto Uliano. Il presidente dell’Ance Molise è tornato sulla questione dei fondi che erano stati destinati alla costruzione dell’Autostrada e, poi, inopinatamente dirottati verso altre opere non meglio specificate. Oggi, però, il responsabile degli edili è a chiedere alla Regione come mai non si sia mosso nulla. C’è il timore, infatti, che il Molise non conoscerà nè l’autostrada nè, tantomeno, vedrà impegnate le somme ad essa destinate.

Il Tapiro del giorno a Cristiano Di Pietro

B&B, due Sindaci nel pallone SERVIZIO A PAGINA 3

Il Tapiro del giorno lo diamo a Cristiano Di Pietro. Il portavoce di Molise di Tutti ha subito sostenuto le ragioni politiche della Giunta Frattura. Di Pietro e il “Molise di Tutti” sono a fianco di Frattura nella destrutturazione del sistema industriale (Gam, Ittiere, Zuccherificio), nell’annichilimento del turismo, nel massacro del Korai e la messa sul lastrico del personale, nel mantenimento in stand-by di Esattorie e di migliaia di lavoratori in Cassa integrazione. A fianco dell’inerzia assoluta.


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Tutto quello che gli altri non dicono

2 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Si va verso la tariffa unica regionale e la costituzione dell’ Ente gestione acque Molise (Egam)

Il dibattito sul destino dell’acqua (pubblica o privata?) ha tagliato fuori il popolo sovrano Sono i sindaci ad essere chiamati direttamente in causa Sul servizio idrico integrato (adduzione e distribuzione dell’acqua, reti fognanti e depurazione) saranno i sindaci del Molise ha dover dare un dimostrazione di responsabilità, di sensibilità e di capacità organizzativa. La legge di stabilità ha posto dei paletti alle Regioni e la Regione Molise, sebbene con il solito ritardo, ha definito i compiti e il carattere amministrativo dell’Ente gestione acque Molise (Egam). Da qui in avanti, il problema, ripetiamo, è dei comuni che devono applicare una tariffa unica dell’acqua e stabilire la forma e la formula della gestione della rete di distribuzione. Intanto devono aderire all’Egam, quindi insieme, assemblearmente, mettersi d’accordo sulla tariffazione e sulla gestione. Che tutti si augurano privilegi la forma pubblica, ovvero che i comuni formino una società in house, e non si facciano tentare da eventuale assegnazione del servizio a società o a un gestore privati. Sarebbe un atto antistorico, culturalmente inconcepibile da parte di amministratori la cui matrice politica e culturale sui beni inalienabili (e l’acqua lo è) è fortemente ancorata al valore della pubblica utilità e non a quella dell’utilitarismo privato. Ciò che hanno davanti, è una prova di responsabilità - ripetiamo - di notevole portata economica, sociale e culturale. L’uniformità della tariffa unica è un concetto che non tutti i sindaci ri-

tengono giusta. Come del resto non pare giusto che nel Molise ci siano comuni che non fanno pagare l’acqua e altri che la fanno pagare a seconda delle necessità di bilancio. Su questo fronte multilaterale non è stato facile all’assessore regionale ai Lavori pubblici Pierpaolo Nagni, presente la delegazione parlamentare molisana, e una nutrita rappresentanza di primi cittadini, trovare i necessari punti di contatto per definire una strategia comune e complessiva. Tant’è che ha indetto per i prossimi giorni un nuovo incontro con la partecipazione dell’Autorità di

vigilanza per l’energia e il gas (Aeeg), ed esperti ministeriali, per riprendere il discorso e per focalizzare meglio le questioni ancora aperte e controverse. A proposito dell’Autorità di vigilanza che ha sanzionato135 comuni molisani su 136 (escluso Termoli) riducendo, per 4 annualità, del 10 % la tariffa idrica applicata per non aver ricevuto in tempo utile i dati relativi alle tariffazioni locali, la delegazione parlamentare s’è riservata d’intervenire per eliminare la sanzione, spiegando i motivi oggettivi che hanno impedito ai comuni di corrispondere tempestivamente a quell’obbligo. La stessa richiesta, verosimilmente, potrà essere avanzata nel corso dell’incontro che l’assessore Nagni ha preannunciato necessario per spostare in alto l’asticella del confronto, direttamente dai sindaci sanzionati. Quale che sarà l’esito finale di questo percorso che, ripetiamo, conduce all’introduzione della tariffa unica regionale e all’ipotesi che si crei una società

Il Psi molisano a doppia anima Il regionale è per Frattura, il provinciale è contro CAMPOBASSO. Un partito, due anime. E’ questo il dilemma nato all’interno del partito socialista da quando il segretario provinciale di Campobasso Francesco Bonomolo e quello cittadino Fabio D’Ilio hanno rotto con il governo regionale. Più di 24 ore fa però il segretario regionale Marcello Miniscalco, con un atto unilaterale, ha sostenuto l’azione del Governo di Paolo Di Laura Frattura. “Tutto questo – ha dichiarato il segretario provinciale Francesco Bonomolo – è avvenuto senza che il segretario Miniscalco chiedesse un incontro di segreteria. L’operato del Presidente Frattura non può essere appoggiato se si parla dirinnovo del contratto di Micaela Fanelli come dipendente della Regione Molise confrontando questa cosa con il menefreghismo verso le persone che si trovano senza lavoro. Tutto questo ci ha fatto assumere una posizione di non ritorno nei confronti

dell’appoggio alla Giunta Regionale. Il quale ci sembra tanto illogico quanto inopportuno in questo momento storico soprattutto perché il partito socialista non è mai stato a favore dei poteri forti ma al fianco dei lavoratori. Lavoratori che sono stati con noi anche nel momento in cui abbiamo annunciato la rottura col Governo regionale di marca Pd”.

in house, con la partecipazione dei sindaci, per decidere sul tipo di gestione (diretta o da affidare al privato), siamo in procinto di assistere ad una rivoluzione di metodi e di mentalità in un settore, quello delle risorse idriche, delicatissimo e importantissimo. Il dibattito che sta precedendo l’approdo alla costituzione delle Ente gestione acque Molise (Egam), e ciò che essa costituzione comporta, è decisamente sottotono, non pare abbia coinvolto e appassionato l’opinione pubblica, le forze sociali, le Diocesi (che sull’acqua hanno detto molto e molto potrebbero ancora dire), e neanche i sindaci, tranne il primo cittadino di Campodipietra, Peppe Notartomaso, che sulla questione idrica in generale e specificatamente sulla tariffa unica, ha assunto posizioni di netto contrasto, argomentate con non poche ragioni di ordine amministrativo (la tariffa unica si rivelerà – egli dice – una stangata per i cittadini) e di ordine sociale (il rischio della privatizzazione della gestione – egli dice – è dietro l’angolo). Riteniamo che le ragioni dell’una parte e dell’altra debbano uscire dal chiuso degli incontri istituzionali e diventare materia di discussione e di confronto con la gente, con i cittadini/utenti, veri custodi della inalienabilità dell’acqua e la sua sottomissione ad interessi economici. Dardo

L’Indiscreto

Esordio coi fiocchi La prima dichiarazione di Cristiano Di Pietro, consigliere regionale ex Idv, in qualità di portavoce dell’Associazione politico/culturale “Molise di tutti”, è di pieno e incondizionato sostegno al presidente della giunta regionale Paolo di Laura Frattura, “ non per motivi politici e personali, ma perché crediamo (plurale maiestatis? - ndr) fortemente nella sua attività amministrativa”. Buono a sapersi. Di Pietro e il “Molise di Tutti” sono a fianco di Frattura nella destrutturazione del sistema industriale (Gam, Ittiere, Zuccherificio), nell’annichilimento del turismo, nel massacro del Korai e la messa sul lastrico del personale, nel mantenimento in stand-by di Esattorie e di migliaia di lavoratori in Cassa integrazione, nella vicenda delle centrali a Biomasse, nella catena degli interessi che hanno riversato sulla giunta il macigno giudiziario di Massimiliano Scarabeo, nella stagnazione dell’economia, nella mancata riorganizzazione delle strutture e dei servizi regionali. A fianco dell’inerzia assoluta. Frattura, pertanto non è solo. E’ in buona compagnia.


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3 2 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

B&B e due città immobili Brasiello e Battista stanno deludendo le attese. Isernia sprofonda e Campobasso la sta seguendo a ruota CAMPOBASSO. Campobasso e Isernia, due città un triste destino: quello del declino urbanistico, culturale e demografico. Non positive le esperienze amministrative dei sindaci Battista e Brasiello. Il duo B&B non ha portato a risultati apprezzabili e le città stanno conoscendo una decrescita sotto tutti i punti di vista. L’amministrazione comunale di Palazzo san Giorgio sta deludendo le aspettative a distanza di un anno dal suo insediamento. Non ha inteso, non ha voluto voltare pagina. E, così, la modestia dei risultatati del primo anno di amministrazione, la vaghezza programmatica, la evanescenza delle risorse reperite e reperibili attraverso le entrate comunali, il disastro economico del tessuto cittadino, la perdita del numero degli abitanti. Se si aggiungono i tremolii politici nella maggioranza, non è azzardato pronosticare un quinquennio in salita per il primo cittadino. Battista di problemi ne conta a biz-

zeffe di natura urbanistica, edilizia, finanziaria, economica, strutturale, culturale, gestionale, di mobilità, di sicurezza, di programmazione. Può scegliere da dove cominciare, senza tema di sbagliare. Un anno è passato. Il secondo s’è già avviato. Purtroppo, sulla stessa china. Non meglio le cose a Isernia dove il sin-

daco Brasiello, dopo la nomina personalistica di due assessori esterni, non ha più maggioranza coesa. Già nella prima fase del mandato l’amministrazione Brasiello non è riuscita a stabilire un rapporto idilliaco con la città e con i cittadini essendosi dedicata esclusivamente all’arte del-

l’effimero e non a risolvere i reali problemi che attanagliano tutte le famiglie quali assenza di lavoro e di servizi e la tassazione alle stelle. I due Sindaci, così, si trovano accomunati da uno stesso giudizio tra i cittadini che attendevano un cambio di passo che non c’è stato. Purtroppo, ad oggi, Campobasso e Isernia stanno scontando l’assenza di una programmazione finalizzata alla crescita e allo sviluppo economico. Anche quel poco che nel passato era stato costruito sta venendo meno. Le attese, le aspettative per il duo B&B, in termini di amministrazione sono andate deluse e le rispettive città stanno conoscendo un lento e pericoloso scivolamento nelle classifiche della vivibilità. Il grave, però, che l’autoreferenzialità politica delle due amministrazioni non consente di porre mano agli errori. Anche se, e lo ripetiamo, a mancare sono proprio le idee progettuali e l’immagine in proiezione delle città.

“Nè autostrada, nè soldi” Sulla riprogrammazione dei fondi per l’autostrada del Molise interviene Umberto Uliano, Presidente dell’Ance Molise, l’associazione che rappresenta la maggior parte degli imprenditori edili molisani. “Il 13 gennaio scorso siamo stati convocati presso la sede della Regione ad un incontro nel corso del quale il Presidente Frattura e l’Assessore Nagni, oltre ad illustrarci il programma regionale sulla viabilità per l’importo di circa 90 milioni di euro ad oggi ancora in attesa di attuazione, hanno fatto il punto della situazione concernente i fondi originariamente destinati alla realizzazione dell’autostrada del Molise. In quel contesto si scandirono opere e cifre. Da quel momento non ne abbiamo saputo più nulla”. Uliano aggiunge che la realizzazione dell’autostrada avrebbe consentito al Molise di uscire dall’isolamento e di restituire linfa vitale ad un settore, quello delle costruzioni, letteralmente martoriato da una crisi senza precedenti che ha falcidiato le aziende edili ed ha generato una disoccupazione fortissima. “Non

La denuncia è del presidente dell’Ance Molise, Umberto Uliano siamo mai entrati, e certamente non vogliamo farlo ora, nel merito di una scelta – fare o non fare l’autostrada – di natura politica, e che pertanto ci limitiamo a registrare. Chiediamo però chiarezza, e soprattutto tempi certi e rapidi per la realizzazione delle opere oggetto della riprogrammazione”. Uliano dice che il tempo delle attese e dell’indecisione è ormai finito. “Non vogliamo e non possiamo più attendere, Nell’incontro di gennaio ci fu detto che la disponibilità era di 171 milioni di euro di cui 60 da destinare alla costruzione della sede della Regione, 34 alla variante di Venafro, 17 all’elettrificazione della tratta ferroviaria Isernia – Roccaravindola e 60 a non meglio precisati incubatori. A prescindere dal fatto che essendo fondi destinati all’autostrada la cosiddetta riprogrammazione dovrebbe riguardare la realizzazione di opere o lavori viari e comunque strettamente edili e non altro, ribadisco: ad oggi non sappiamo nulla. Questi fondi sono effettivamente disponibili o il

Governo centrale se ne è “riappropriato” e siamo quindi rimasti nuovamente e, stavolta drammaticamente, “a bocca asciutta?” “Se così fosse – prosegue il Presidente dell’Ance – sarebbe gravissimo. Il Molise resterebbe senza autostrada e senza soldi per realizzare le opere compensative. Non vogliamo credere che ciò sia vero: attendiamo di conoscere come stanno le cose e ci aspettiamo che la

Regione Molise assuma un atteggiamento di grande fermezza e determinazione nei confronti del Governo centrale per ottenere con la massima sollecitudine i fondi che ci spettano. “Chi sa, parli, verrebbe da dire. E parli subito, informando imprese e lavoratori su come stanno le cose. I politici hanno capito che le imprese hanno bisogno di sapere su quali risorse possono contare per poter programmare un minimo di attività che possa dare un po’ di lavoro alle poche maestranze rimaste? Autostrada o no, serve lavoro. E serve subito, non tra sei mesi o tra un anno, perchè a quella data ci troveremo a fare l’ennesima conta di quante altre imprese edili hanno chiuso e di quanti altri operai sono rimasti disoccupati”.

“Aspettiamo fino al 30, poi ruspe in piazza” L’Acem ribadisce la necessità dei pagamenti CAMPOBASSO. Si è svolta l’Assemblea generale annuale dei soci ACEM durante la quale, nell’adempimento delle norme statutarie, è avvenuta come di consueto l’approvazione dei bilanci e della relazione annuale sulle attività svolte. L’Assemblea, affollata da numerosissimi imprenditori, ha registrato momenti di forte apprensione e di vivaci discussioni sulla situazione di crisi del settore edile e sui tempi di riscossione dei crediti maturati dalle imprese. L’Assemblea ha deliberato all’unanimità che se entro il 30 luglio non saranno sbloccati sia i pagamenti degli appalti pubblici finiti nella perenzione (di cui era stato garantito il reimpegno entro giugno e la liquidazione a luglio) e sia i pagamenti della ricostruzione (anch’essi promessi per luglio), sarà avviata la mobilitazione ad oltranza delle imprese, come annunciata nei giorni scorsi dal Presidente Di Niro. Del resto, il settore edile non regge più la situazione di difficoltà dovuta, soprattutto, all’inerzia delle amministrazioni pubbliche a partire da quella regionale. Da qui, la presa di posizione forte dei titolari delle imprese che rischiano di chiudere a parte quelle che hanno già conosciuto una prematura fine. La Regione, riuscirà a rispondere senza sarcasmi ma con i fatti?


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4 2 luglio 2015

Il magistrato presenterà una denuncia querela nei confronti del Governatore: “Ha utilizzato informazioni non pubbliche”

Frattura-Papa, guerra a colpi di carta bollata

La risposta del Presidente: “A tutto c’è un limite e soprattutto ai soprusi istituzionali” Il magistrato Fabio Papa ha annunciato in una nota che presenterà una denuncia-querela nei confronti del presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, in merito “alle incaute dichiarazioni rese oggi in una pubblica assise consiliare”. “Sono costretto a rompere il doveroso silenzio osservato fin qui – spiega Papa – perché anche alle calunnie e ai soprusi istituzionali inferti alla propria onorabilità, deve esserci un limite”. Il magistrato nella nota continua “sporgerò ampia denuncia querela per i numerosi reati procedibili sia d’ufficio che a querela, commessi nell’esposizione decisamente avventata e indebita di informazioni non solo non disponibili e non utilizzabili né da lui né nel contesto in cui sono state rese ma, ciò che è più grave, assolutamente non rispondenti al vero e arbitrariamente e del tutto fantasiosamente manipolate e distorte a proprio uso e consumo”. “Peraltro – sottolinea il magistrato – questa denuncia querela andrà ad aggiungersi alle altre già pendenti nelle competenti sedi. Si tratta dunque di un’ennesima manifestazione di

inaudita protervia da parte di personaggio politico soggetto a indagini che si ritiene evidentemente ‘legibus solutus’ in virtù del proprio ruolo, nonché avvezzo a ricorrere alla calunnia, al falso e alla diffamazione pur di sottrarsi alle ordinarie attività di accertamento giudiziario. Ed è un reato tanto più grave in quanto rivolto, ancora una volta, nei confronti del magistrato che conduceva ordinariamente e le-

gittimamente indagini apertesi su denuncia sul conto del Governatore stesso, indagini che risultano peraltro ancora in corso di definizione”. “Quanto al merito delle affermazioni del Frattura a me indirizzate – sostiene Papa – mi limito a ricordare che all’epoca delle intercettazioni peraltro non esisteva alcun procedimento giudiziario nei suoi confronti, quindi ‘pur volendo’ non avrei po-

tuto logicamente e cronologicamente parlare dei fatti a me attribuiti”. (ANSA). Pronta la risposta del presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. “In merito alle dichiarazioni del Dott. Fabio Papa diramate dall’ANSA ho dato mandato ai miei legali al fine di approfondire se in esse ricorrono gli estremi della diffamazione ai miei danni. Sono ben altri i soggetti che in questi anni hanno manifestato

Le fortune e le sfortune nel mondo sportivo di sergio genovese Nel corso della mia lunga esperienza in ambito sportivo mi sono accorto che anche questo mondo non sfugge , ahimè, alla regola che spesso nella vita è questione di fortuna. Ho conosciuto atleti e dirigenti di grande spessore che hanno avuto carriere limitate. Ho conosciuto atleti e dirigenti che non si distinguevano per le stimmate dal sangue blu, che hanno avuto risultati sovradimensionati rispetto all’effettivo valore. Per buona creanza non citerò quest’ultimi, mentre trovo utile in una analisi del tutto soggettiva, segnalare coloro che non hanno avuto ciò che meritavano. Nel calcio ho incontrato e allenato ragazzi dalle potenzialità straordinarie: Ugo Armanetti, Ora-

zio Mitri, Marco Mengucci ( Castel di Sangro) Giorgio Corona, Enzo Moretti, Alfonso Camorani, Bubù Keita che sono arrivati alla serie B qualcuno anche in serie A ma che avrebbero potuto restare a quei livelli per tanto tempo invece che stazionare e ristagnare nei campi periferici delle categorie inferiori. Keità, addirittura, il professionismo in Italia non lo ha mai praticato. Ma credo che anche Rosario De Matteis e Raffaele Di Risio avrebbero meritato carriere più ridondanti. In Atletica Leggera ricordo con ammirazione Goffredo Melogli, ragazzo isernino dai buoni modi che a quindici anni detronizzò il record italiano del salto in lungo. Da allievo superava i sette metri che negli anni ottanta più o meno era la misura limite dei più bravi senior italiani.

Grandi potenzialità che non si legarono ad una personalità vocata ad una vita mono tematica. Ho frequentato per un decennio abbon-

dante nella Federcalcio Nazionale, dirigenti di straordinario valore, veramente un’altra storia. Due purtroppo sono scomparsi Michele

protervia e che, quotidianamente ed arbitrariamente, con evidenti complicità, hanno tentato, con pervicacia, di distruggere l’immagine politica e l’onorabilità del sottoscritto e dei propri familiari con notizie fondate su fantasiose ipotesi di reato. Notizie che vengono quotidianamente “alimentate” nel tentativo di condizionare non solo l’opinione pubblica ma le istituzioni regionali e lo stesso operato della magistratura. Quanto alla circostanza che il Dott. Papa sia stato il magistrato che ha indagato sul mio conto ciò è un dato assolutamente certo ed in quella fase, proprio per il rispetto istituzionale che si deve, mai ho svolto alcuna obiezione o critica. Ad oggi però neanche quella sua originaria qualità di inquirente può farlo ritenere “immune” dalla manifestazione del diritto di critica costituzionalmente garantito, anche ad un politico, dall’art. 21 della Costituzione. E’ proprio vero, ed in questo concordo con il Dott. Papa, che a tutto c’è un limite e soprattutto ai soprusi istituzionali”.

Pierro e Franco Cortis, un altro ( Raffaele Ranucci ) è stato messo nella condizione di lasciare poiché quando sono in maggioranza le mediocrità, chi vale viene emarginato per manifesta capacità…Infine, scendendo nelle realtà nostre, ricordo i Professori Pugliese, Risi, Mancini, Ciaccia, ne cito solo alcuni. Professionisti pieni di passione, che a fronte di stipendi da fame, hanno promosso giorno dopo giorno, per quarant’anni, patti di onore con i propri ragazzi tentando ( riuscendovi ) di valorizzare i veri principi dello sport. Altro che qualche presunto specialista, profumatamente remunerato dalla casa madre, che avrebbe dovuto produrre intellettualismo metodologico ma che faceva notizia quelle poche volte che si presentava sui campi di gara. Appunto fortune e sfortune, morale e contro morale.


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5 2 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ai finti morosi porte chiuse Nagni a Di Sabato: “Non si può continuare a pensare ad una Regione assistenzialista, ci sono diritti ma anche doveri ed ognuno, nel suo piccolo, è tenuto a fare la propria parte” Oltre il trenta per cento degli inquilini delle Case popolari sono morosi; ovvero, su 3.448 alloggi popolari attualmente nella disponibilità degli Iacp, sono 1108 i casi di morosità. La crisi economica non molla la presa, e le categorie sociali più deboli pagano più di tutte. Il segnale d’allarme è proprio nella percentuale di coloro che non sono più in grado di pagare il fitto e quindi si espongono allo sfratto: un trauma tra peggiori che si può abbattere su una famiglia. L’ex consigliere di sinistra (quella vera, di cui s’è perso il seme) Italo Di Sabato, ne ha fatto una pesante questione politica nei confronti della Regione inducendo l’assessore ai lavori pubblici Pierpolo Nagni a rispondere. Certo, non per negare la drammaticità della situazione, che era e resta di allarme sociale, anche se, diversamente dal passato, la Diocesi di Campobasso e la Caritas non sono più nel vivo del problema e non mostrano più l’energia della denuncia di una condizione di povertà ormai generalizzata, né la sollecitazione per un cambio di rotta da parte del governo regionale che molti (troppi) vogliono non venga disturbato

la lettera Spett. Redazione, cose molisane che si muovono nei nostri ristretti confini regionali e che, a volte, vanno curiosamente in cronaca nazionale, ma senza alcuna conseguenza locale, dai vitalizi alla metropolitana leggera. Giorni addietro la TGR regionale Rai ha trasmesso un servizio sulle vecchie stazioni dimesse che dovrebbero essere riattivate secondo l’accordo di programma siglato tra regione Molise e Rete ferroviaria italiana. Ma è mai possibile che nessuno si chieda, comprese le testate giornalistiche che hanno riportato la notizia, perché debbano essere riattivate stazioni che sono state chiuse proprio per mancanza di utenti. La stazione di Guar-

mentre l’economia se ne va a ramengo, la disoccupazione aumenta, la perdita del lavoro è in progressione geometrica e i canoni delle case popolari non si possono pagare. Nagni, ch’è un politico sostanziale, non sfugge, affronta, e, possibilmente, interviene. In risposta a Di Sabato tiene a differenziare la morosità che deriva da una oggettiva e incontrovertibile condizione di disagio economico dalla morosità strumentale, quella con il sotteso intento di approfittare dei

vantaggi che la politica sociale e assistenziale prevede nel caso. La Regione Molise per venire incontro ai morosi “incolpevoli”, cioè alle famiglie che sono nella condizione oggettiva e incontrovertibile di non poter far fronte al pagamento del canone allo Iacp, e per questo sono finiti per essere morosi e minacciati dello sfratto, a fronte di un contributo statale di 48.000 euro, ha istituito un fondo interamente regionale di 560.000 euro per aiutarli, in uno con il “il

recupero di alloggi sul territorio da destinare a famiglie in difficoltà”. La risposta in questi termini è stata data anche al sindacato inquilini, che nei giorni scorsi ha protestato sotto le finestre della Prefettura. Ma il discrimine tra le proteste demagogiche e quelle sacrosante per Nagni è in cosa si debba intendere per “morosità incolpevole”. “Definizione - dice l’assessore - sulla quale occorre ristabilire un equilibrio che tuteli chi è davvero in condizioni disagevoli

e non chi, anche di fronte ad affitti irrisori, magari con uno o più redditi in famiglia, negli anni non ha mai (e dico mai) pagato quanto dovuto agli istituti di riferimento”. La differenza ha più di una valenza. Oltre a quella economica, tra chi ha redditi e non paga, e chi non avendo redditi non può pagare, c’è un aspetto morale che non può essere confuso. E, a quanto pare, l’assessore non intende confonderlo. Per l’accesso al Fondo destinato alla morosità incolpevole è stato vengono applicati criteri razionali che consentono di garantire chi ha realmente bisogno di un’abitazione a canone popolare da chi non bisogno non ha. Ai primi, e non ad altri, “vanno rivolti gli sforzi”. Pertanto chi non ha diritto, “si metta l’animo in pace”. Non saranno, infatti, previste misure utili a favorire ancora chi poteva pagare e non lo ha fatto. “Non si può continuare a pensare ad una Regione assistenzialista, ci sono diritti ma anche doveri ed ognuno, nel suo piccolo, è tenuto a fare la propria parte”. Tra cui quella di separare drasticamente i bisognosi dai furbi. Dardo

Quell’inutile Metropolitana leggera diaregia dista circa 4 chilometri dal paese; al tempo in cui era stata voluta e poi utilizzata, il paese contava oltre 2500 abitanti e non esisteva la superstrada per Campobasso. Nel 2011, il paese contava (dati WikipediaISTAT) 787 abitanti e non credo siano aumentati nel 2015. Quanti di essi raggiungono giornalmente Campobasso? Per quanti lo fanno, utilizzando il mezzo pubblico, troveranno, come trovano, più conveniente un pullman che dal centro del paese li porti nel capoluogo, ritengo in poco più di 15 minuti. Che interesse avrebbero questi utenti ad essere portati a quattro chilometri di distanza per attendere un trenino che raggiungerà il capoluogo in non meno di 20-30 minuti.

In analoga situazione si trovano Matrice, Baranello, San Polo Campochiaro e i paesi che facevano capo a queste stazioni (ad esempio per Marice: Montagano e San Giovanni in Galdo) Non credo che la riattivazione delle stazioni sia il modo di invogliare le persone a servirsi del mezzo pubblico. Ferrovie, a suo tempo, ha disattivato le stazioni, penso per problemi di gestione dei quali nemmeno i comuni si son voluti far carico. Non capisco perché oggi RFI fa un accordo per riattivarle. Ferrovie ha più volte lavorato sul tratto Cam-

pobasso-Boiano ma senza risultati apprezzabili in termini di tempi di percorrenza. Credo sia opportuno valutare la possibilità di rettificare qualche tratto, con una galleria o un viadotto, da rendere immediatamente fruibile. Ad esempio tra le stazioni di Baranello e Vinchiaturo e tra Vichiaturo e San Polo “bypassando” Bosco Redole. Con 23 milioni di euro qualcosa si potrà pur fare. L’obiettivo per l’immediato futuro è quello di collegare il capoluogo regionale e i paesi di media grandezza, come Boiano e Vinchiaturo, nel modo più veloce e meno disagevole possibile, a Roma. Su una linea velocizzata può essere valutato anche un percorso metropolitano. Michele Rocco


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Campobasso

2 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

5 luglio: I’ anniversario della visita di papa Francesco in Molise Intitolazione del parco dove il pontefice ha celebralo la Santa Messa Campobasso. La visita pastorale di papa Francesco in Molise ha lasciato una grande eredità spirituale, sociale e culturale. Cinque sono stati i discorsi pronunciati il 5 luglio 2014. Una eredità, la testimonianza e parole del Pontefice, che merita di essere assimilata, maturata e diffusa per un rinnovato dono ad una terra, il Molise, ricca di risorse. Lo spopolamento e la disoccupazione non certo favoriscono la crescita di questa piccola regione ma la sua terra fertile , le aree interne, i paesaggi possono essere plasmati e corroborati dalla forza trainante e stimolante del messaggio che il Pontefice ha donato al Molise a partire dai temi del lavoro, all’ecologia,alla disoccupazione, alla solidarietà ed alla Misericordia “La Profezia per un Mondo Nuovo”

(discorso papa Francesco, 5 luglio 2014). L’arcidiocesi di Campobasso – Bojano in collaborazione con il Comune di Campobasso e le altre istituzioni locali

promuove l’intitolazione toponomastica ”Parco 5 luglio papa Francesco” dell’aera dove il Santo Padre ha celebrato la Santa Messa un anno fa. Domenica 5 luglio 2015 alle ore

10,00 presso l’ex stadio Romagnoli di Campobasso, in prossimità dell’area dove è stata allestita la “Capanna intrecciata in bambù” per la Santa Messa, ci sarà la cerimonia dello scoprimento della targa marmorea recante l’intitolazione ed il messaggio del Papa estratto dall’inaspettato Angelus in Piazza san Pietro il 6 luglio 2014 «Vorrei salutare in modo particolare tutta la brava gente del Molise, che ieri mi ha accolto nella loro bella terra e anche nel loro cuore. E’ stata un’accoglienza calda, calorosa: non la dimenticherò mai! Grazie tante». Alle ore 11,00 il corteo, formato dalle istituzioni e da tutto il popolo di Dio, attraverserà il centro cittadino per raggiungere la Cattedrale della SS. Trinità per la Celebrazione Eucaristica,

alle ore 11,30 presieduta dall’arcivescovo S.E. mons. GianCarlo Bregantini. Papa Francesco ha voluto ringraziare il popolo molisano ed il popolo molisano, la città di Campobasso, restituirà tale dono con il segno del ricordo. Una stupenda e semplice testimonianza di amore cristiano, un amore che riceve gratuitamente e in ogni occasione ha la capacità di ringraziare. Papa Francesco in più occasioni ha detto che la famiglia, “la grande famiglia dell’umanità” deve saper pronunciare tre parole “permesso, grazie e scusi”. Il Molise è una terra dove queste tre parole ancora esistono, radicate in una cultura dal sapore della terra e dell’ingegno. Il Santo Padre, con il suo ringraziamento ha voluto,ancora una volta, ricordarlo a tutti.

Il cibo e la pittura E’ stata inaugurata mercoledì 1 luglio 2015 alle ore 17.00, presso il Palazzo Gil in Via Milano a Campobasso, la mostra Cibart, collettiva di artisti molisani curata da Nino Barone, in occasione dell’Expo 2015 di Milano. Alla cerimonia d’inaugurazione sono stati presenti gli artisti e lo stesso curatore che hanno accompagnato giornalisti e visitatori lungo la superficie espositiva. La mostra resterà aperta dal 1 al 23 luglio, dal lunedì al venerdì rispettando i seguenti orari: 9.00/13.00 – 16.00/19.00. In occasione del grande evento internazionale dell’EXPO’ 2015 di Milano, anche la nostra regione darà il suo fattivo contributo al dibattito internazionale sulla nutrizione del pianeta, partecipando con un suo stand che aprirà i battenti nel mese di luglio. La mostra degli artisti contemporanei molisani vuole essere un rafforzativo estetico all’iniziativa, che darà modo al mondo di conoscere la nostra regione attraverso i suoi prodotti enogastronomici, la qualità dell’ambiente naturale e lo stile di vita della sua popolazione. Le ricerche specialistiche più avanzate hanno confermato l’esistenza di un antico e forte legame fra il cibo e le arti figurative, che hanno consentito alla cultura artistica di tramandare e far sopravvivere nel tempo i colori e le forme delle tradizioni eno-gastronomiche. E’ attraverso le opere degli artisti che possiamo comprendere come sia cambiato il modo di guardare e pensare gli alimenti nel corso dei secoli. Nei dipinti che ornano le tombe dell’antico Egitto, la raffigurazione di cibi e bevande o le scene di raccolto avevano una funzione magica e propiziatoria. Nella Grecia antica emerge l’importanza della convivialità e dei rituali legati al bere (il simposio). In età romana la rappresentazione del banchetto diventa ostentazione di fasto. Nel Medioevo la raffigurazione del cibo inizia ad avere un valore più propriamente allegorico e di status symbol: chi mangia detiene il potere. Nel Cinquecento il banchetto racconta di nuovo sia la l’iconografia reli-

giosa dell’Ultima Cena (Leonardo da Vinci) che la convivialità sociale (Pieter Bruegel). Nel Seicento il cibo diventa figura centrale nelle rappresentazioni di vita quotidiana e di genere dovuta anche all’iconoclastia protestante: dalle tele di Caravaggio alle nature morte dei pittori fiamminghi. Nei secoli successivi la rappresentazione del cibo si fa sempre più partecipe del mondo reale per arrivare al Novecento dove il cibo in arte è sempre più evidente, fino a diventare arte che “si mangia”. Negli anni 60 Daniel Spoerri, appartenente alla corrente dell’Eat Art, mette in mostra collezioni di pasti. Mentre la Pop Art di Andy Warhol e Roy-Lichtenstein, ha realmente portato in primo piano gli oggetti di largo consumo e gli articoli serializzati della società di massa con finalità estetiche nel mondo contemporaneo. Riflettere, quindi, sul rapporto tra cibo e arte significa entrare nel vivo della storia dell’uomo e della società, rilevando la trasformazione e la moltiplicazione in diversi ambiti disciplinari del fare artistico, dai designer pubblicitari fino ad arrivare ai food designer contemporanei. In questa mostra gli artisti Salvatore Amedei Nino Barone, Elio Cavone, Michele Carafa, Maria Grazia Colasanto, Cleofino Casolino, Sara Iafigliola, Renato Marini, Vincenzo Mascia, Fabiola Mignogna, Antonio Marcovicchio, Alessandra Peri, Michele Peri, Sara Pellegrini, Luigi Petrosino, Mariangela Regoglioso, Ernesto Saquella, Mario Serra, Nazzareno Serricchio e Antonio Tramontano presentano opere che, a loro volta, hanno sviluppato e ap-

profondito il legame esistente tra la storia dei linguaggi della rappresentazione e le peculiarità culinarie dei prodotti enogastronomici locali, sperimentando metodologie operative che vanno dalla rivisitazione di antichi stilemi alle possibilità combinatorie del gioco creativo. La diversità delle tecniche espressive utilizzate, che vanno dalla pittura acrilica su diversi supporti alla pitto-scultura, dalla scultura alla fotografia e all’istallazione, creano un insieme di esperienze, affascinante e coinvolgente, che consentirà ai visitatori di partecipare al gioco sociale collettivo della domanda e risposta visiva, generando la possibilità di riflettere sul vero tema della mostra proposto dell’Expò 2015: “riuscirà l’uomo a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri?” Nel nostro specifico ambito, da questa domanda ne sorgono spontaneamente altre due:” quale arte per la cucina e gli artisti come e con quali strumenti interverranno nel nuovo processo di produzione dei beni materiali e di conservazione dei beni naturali?” Probabilmente le risposte saranno molteplici e diversificate, che troveranno stimoli e motivazioni profonde nel rapporto del pensiero filosofico tra etica ed estetica, anche sperimentando la recente teoria “Somaestetica e l’arte di vivere” di Richard Shusterman. E’ asintomatico pensare che il prossimo futuro del pianeta dipenderà inevitabilmente dalla scelta umana “da che parte vogliamo stare”, e anche gli artisti non potranno sfuggire a questa scelta.


Campobasso

7 2 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Tra perdite dalle condutture, allacci abusivi e contatori aggirati

Una città fantasma si approvvigiona di acqua a spese di quella reale Oltre duemilioni di metri cubi all’anno vengono indebitamente pagati dai cittadini Storia vecchia quella della ingente perdita d’acqua dalle tubature della rete di distribuzione; storia vecchia anche gli allacci abusivi e il sistema per aggirare i contatori. Sta di fatto che almeno due milioni di metri cubi ogni anno se ne vanno in gloria, ma le casse comunali sono costrette a pagarli regolarmente rientrando nei 6 milioni di metri cubi che l’amministrazione di Palazzo san Giorgio deriva dall’Agenzia Molise Acque. Storia vecchia ma, come si vede, sempre attuale. Oggi più che mai, come diciamo in altra parte del giornale, che si va verso la tariffazione unica regionale e nuove forme di gestione della rete di distribuzione. Ciò che succede a Campobasso ha dello straordinario. Si sono spesi centinaia di milioni di lire per aggiornare con nuovo materiale la rete di distribuzione senza alcun risultato apprezzabile. Acqua si perdeva prima dalla tubature, acqua si perde oggi. Si spendono milioni di euro per tamponare qua e là le rotture e per il

sistema di telecontrollo pagato, anche questo, fior di milioni. Chissà cosa hanno messo sotterra e come mai, visto che le tubature saltano con estrema facilità, e l’acqua a disperdersi a fiumi, i lavori sono stati collaudati e, purtroppo, pagati. Campobasso, lo si dice da sempre, fa letteralmente acqua, e non metaforicamente come qualcuno potrebbe credere valutando la scarsa incisività amministrativa che da anni si ripete su una routine di assoluta mediocrità, senza un sussulto, uno scatto d’orgoglio, una manifestazione d’intelligenza e di volontà per cambiare l’andazzo. Campobasso fa acqua in senso lato: con le perdite dalle tubature della rete di distribuzione, con gli allacci abusivi, e i collaudati sistemi per aggirare i contatori: Campobasso è una città senza controlli. Il cui risultato è nella crescente manifestazione di anarchia in tutti i settori: viabilità, edilizia, commercio, trasporto. L’attualizzazione del problema relativo all’annosa (irrisolta) questione della

rete idrica, la si deve al consigliere comunale Michele Ambrosio del gruppo Udc a Palazzo san Giorgio cui, nel marasma politico e amministrativo cittadino, va riconosciuta una salutare testardaggine nel perseguire un minimo di trasparenza e una diversa attenzione alla gestione dei servizi municipali. I dati tecnici forniti sulla vastità e la complessità della rete idrica aiutano a capire, ma non a giustificare, i difetti gestionali e la inadeguatezza degli interventi per limitarli. Seicento chilometri di tubazioni, 1.910 pozzetti principali, 13 serbatoi (di cui 9 comunali e 4 di Molise Acque) 15 reti indipendenti a servizio di un territorio di 56 chilometri quadrati con 50.000 abitanti residenti, il 97% dell’acqua distribuita che proviene dall’Acquedotto molisano destro (sorgenti del Biferno) e 29.231 punti di consegna all’utenza, danno la misura della dimensione fisica del problema e dicono chiaramente che il sistema di controllo è del tutto inadeguato. Al

Campobasso in fiera, appuntamento il 30 agosto Un successo che continua quello dell’appuntamento mensile di Confesercenti CAMPOBASSO. Ferie estive anche per“Campobasso in fiera” quest’anno. La rassegna promossa dall’Anva e dalla Confesercenti provinciale di Campobasso salterà infatti la tappa dell’ultima domenica di luglio per ripresentarsi domenica 30 agosto con la 75esima edizione che presenterà tante novità. “A luglio ci prenderemo un turno di riposo – spiega il presidente di Anva, Anna Valente. La data del 26 luglio è stata soppressa – aggiunge – ma ad agosto torneremo con maggiore passione e ancor più entusiasmo. Intanto – conclude Valente – ho il piacere e l’obbligo di ringraziare tutti coloro che si impegnano per la realizzazione della manifestazione, tutti gli operatori su aree pubbliche che ogni ultima domenica del mese raggiungono il capoluogo e infine il pubblico, che

ha sempre risposto con grande ardore alla chiamata di Campobasso in fiera” . Soddisfatto per i numeri registrati dalla kermesse anche il presidente dell’Asec Confesercenti, Pasquale Oriente. “Anche domenica scorsa c’è stato un grande successo di pubblico. Persone da tutto il Mo-

lise e da fuori regione hanno affollato ancora una volta l’area fiere della zona industriale di Campobasso. Ed è proprio loro – continua il presidente – che voglio ringraziare con grande affetto, perché sono stati presenti durante tutto l’anno”.

punto da tollerare l’intollerabile: la perdita di milioni di metri cubi d’acqua e l’aggravio della bolletta a carico del cittadino, quello onesto, che non deriva surrettiziamente e non by-passa i contatori. Ambrosio ha adombrato in proposito che ci sia una seconda Campobasso: una città fantasma che si approvvigiona di acqua a spese di quella reale. Questa faccenda ha bisogno quindi di una nuova valutazione in sede tecnica e in sede amministrativa. La si potrà avere in occasione della discussione dell’interpellanza che Ambrosio presenterà al sindaco perché se ne parli in consiglio: “Dalla dispersione ai controlli effettuati negli ultimi dieci anni, dai costi (in definitiva a carico dei cittadini) alla sistemazione ed all’efficientamento della rete idrica, per i quali sarebbero sufficienti poco più di 3milioni di euro, l’equivalente di soli tre anni di risparmio tra approvvigionato e rilevato”. Dardo.



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Isernia

2 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Venafro, alloggi popolari non assegnabili I 14 appartamenti disponibili non potrebbero conoscere la manutenzione necessaria VENAFRO. Situazione paradossale in atto a Venafro e dal Comune nessuno interviene a mettervi mano e risolvere. Nelle apposite graduatorie normali e speciali dei richiedenti un alloggio di edilizia popolare ci sono ben sessanta famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio popolare e coi pieni diritti ad averlo vuoi per il numero di figli minori vuoi per le precarie soluzioni logistiche in cui vivono vuoi per altro di altrettanto consistente. Di contro esistono a Venafro da anni tra centro storico ed

aree di edilizia popolare di nuova espansione cinquanta alloggi dell’Iacp che però continuano a restare chiusi e non vengono assegnati perché -questa la motivazione ufficiosa passataci- mancherebbe loro la cosiddetta manutenzione ordinaria, che non verrebbe fatta causa la mancanza di fondi ! Cose assurde che confermano lo stato di (pessima !) salute della macchina statale e delle istituzioni pubbliche in genere. Come si può infatti, tanto per esemplificare, continuare a tener serrati

14 nuovi appartamenti realizzati nel rione popolare di via Flacco senza assegnarli a quanti li aspettano come il pane e l’acqua ? Come è possibile non assegnare decine di alloggi popolari nel centro storico dopo aver espropriato palazzi ed immobili privati con tanto di contrarietà degli originari proprietari, ed oggi non riuscire ad assegnarli perché manca la manutenzione ordinaria, cioè perché non ci soldi per farla ? Il settore preposto del Comune di Venafro se ne lava le mani e replica

: “Noi, non appena l’Iacp di Isernia ci metterà nelle condizioni di farlo, procederemo alle assegnazioni senza indugi. Ma senza il preventivo intervento dell’Istituto abbiamo le mani legate !”. Di contro gli aspiranti assegnatari, ormai datatissimi, non nascondono delusione e contrarietà. Per tutti abbiamo ascoltato il 57enne Pasquale, il pluriennale baraccato del Campaglione che da mesi vive assieme alla moglie Paola, 53enne invalida e cieca civile, in un caravan donato loro dalla “Boutique del

Campeggiatore” di Portici (Na) a seguito della mobilitazione del Camper Club d’Italia : “Siamo secondi in una graduatoria e terzi in un’altra afferma Pasquale- ma di assegnazione dell’alloggio nessuno parla ! E’ una situazione avvilente e mortificante, mentre continuiamo a vivere con questo caldo tra plastica, precarietà ed animali selvatici. Tra Iacp d’Isernia e Comune di Venafro riescono a rendersi conto di tutto questo, o sono del tutto insensibili e sordi ad ogni richiamo ?”.

Chiuso l’Anno del Rotary a Isernia Soddisfazione per l’intensa attività svolta dall’associazione sul territorio ISERNIA. Si è conlcuso il 30 giugno, l’anno rotariano 20142015, che per il Club di Isernia, presieduto per quest’anno da Cosimino Pallotta, è stato un anno particolarmente intenso, con lo svolgimento di una lunga serie di attività al servizio della città e del suo territorio. La chiusura dell’anno è stata celebrata prima di tutto a livello del Distretto 2090, del quale il Molise fa parte insieme ad Abruzzo, Marche e Umbria , con il Congresso tenuto a Spoleto dal 19 al 21 giugno, nel corso del quale il Governatore Distrettuale uscente Marco Bellingacci ha assegnato una lunga serie riconoscimenti ai soci del Club di Isernia. Insigniti del “Paul Harris Fellow”, il massimo riconoscimento rotariano, sia Antonio Sanità, per aver ricoperto brillantemente nell’anno l’incarico distrettuale di Assistente del Governatore, sia lo stesso Presidente Cosimino Pallotta, per l’organizzazione del forum interdistrettuale sul turismo tenuto a Isernia lo scorso mese di maggio. Attestati di benemerenza sono stati attribuiti anche ai soci che hanno maggiormente contribuito alle attività e ai progetti distrettuali: Pasquale Corrado, Giuseppe De Marco, Enzo Di Luozzo, Maria Luisa Di Ninno, Giancarlo Valente ed Emilia Vitullo. Terminato il Congresso, il 26 giugno, nella splendida cornice del Chiostro del Comune di Isernia, il Rotary Club di Isernia ha quindi dato vita all’evento del “Passaggio del Martelletto “, con l’investitura di Gabriella Marinelli quale Presidente per l’Anno Rotariano 2015/2016. In apertura della serata e a chiusura del suo anno, il Presidente Cosimino Pallotta, che ha guidato il Club attraverso eventi, progetti e programmi per l’anno 2014/2015 e che ha avuto il grande pregio di rafforzare l’unione tra i soci e di far conoscere gli obiettivi del Rotary International nel nostro territorio, ha ricordato, anche attraverso un video gli eventi salienti dell’anno: attività che hanno

spaziato dagli appuntamenti culturali e artistici – cominciando dalla rievocazione del X Settembre, proseguendo con il convegno sulla Madonna della Luce, che ha visto anche l’esibizione estemporanea di alcuni “madonnari” e culminando con la rassegna artistica “Coralmente Rotary” che ha riscosso uno strepitoso successo e ha consentito una generosa raccolta di fondi per il programma “End Polio Now della Rotary Foundation – a quelle ludiche e sportive – i tornei di Golf e quello di Burraco ; dalle manifestazioni d’impegno sociale – l’evento sul femminicidio con la rappresentazione di una pièce teatrale scritta da Gioconda Marinelli e quello sulla prevenzione orale in età pediatrica che ha visto la partecipazione di ‘Nduccio – ai progetti di sviluppo dell’economia dei territori – il contributo all’integrazione tra scuola e lavoro dato con la manifestazione sul degrado strutturale dei ponti e il forum distrettuale di presentazione di un progetto di sviluppo turistico che, nato tutto all’interno del Club di Isernia, è stato adottato come modello progettuale distrettuale e, a partire dal prossimo autunno, esteso a tutti i Club. Dopo una carrellata di tutti gli eventi, ripercorsa grazie a un bellissimo filmato realizzato da Anna Sanità, si è quindi svolta la cerimonia del passaggio delle consegne alla nuova Presidente del Club, Gabriella Marinelli, che ha presentato alle Autorità, ai soci ed agli ospiti, giunti numerosi alla conviviale, il suo programma e la squadra che la affiancherà alla guida del club di Isernia. Il nuovo Presidente sarà coadiuvato da un Consiglio Direttivo così composto: Presidente Onorario Giuseppe De Marco, Vicepresidenti Renata Silvestri e Maria Luisa Di Ninno, Segretario Paola Ialongo, Segretario Esecutivo Antonio Sanità, Prefetto Giuseppe Pardini, Tesoriere Umberto Martella, Rapporti con le Istituzioni

Ottavio Balducci, Rapporti Interclub Eugenio Silvestre, Rapporti Rotaract Domenico Ragozzino. Vedrà, inoltre, impegnati come Presidenti delle Commissioni Gennaro Costagliola (Commissione Effettivo), Vincenzo Di Luozzo (Commissione Fondazione Rotary) Antonio Di Luozzo (Commissione Amministrazione Finanziaria), Antonio Buono (Commissione Programmi di Servizio), Claudio Papa (Commissione Pubbliche Relazioni), Luisa Di Ninno (Commissione Solidarietà), Pasquale Damiani (Commissione Programmazione Evento 60 Anni Rotary Isernia), Francesco Tufano (Commissione mobilità), Emilia Vitullo (Commissione Turismo). Il tema dell’Anno rotariano 2015/2016 “Cultura e Teams” è stato scelto dal nuovo Presidente Gabriella Marinelli perché, come lei stessa ha dichiarato, “il Club di Isernia sarà in questo anno impegnato a coltivare questo valore che è la nostra cultura, quale espressione di conoscenze che coinvolgono le tradizioni, gli usi, le arti del nostro territorio, con una elaborazione moderna, che punterà a valorizzare i siti archeologici, i castelli della Provincia, i progetti turistici , in un percorso itinerante che porterà i soci ad esplorare gli infiniti percorsi della conoscenza della nostra identità storica”. A rimarcare in modo tangibile la grande centralità che la Presidente Marinelli intende riservare alla cultura, alla serata è stata lo spunto per presentare un interessante progetto, che prevede un workshop di jazz con docenti di fama internazionale dal 23 al 26 luglio prossimi, da parte di un gruppo di giovani musicisti in trasferta da Parigi, Giordano Carnevale, Simone Pace e Francesca Mignogna della Nuova Accademia di Jazz il Tetracordo (www.tetracordojazz.org) che, nel presentare il loro progetto nel corso della serata, hanno profuso ritmi e armonie in grado di coinvolgere e suscitare entusiasmo in tutti i presenti .

Hera ambiente e Colacem saranno autorizzate a proseguire l’attività ma con prescrizioni ispirate al principio di precauzione VENAFRO. Si è tenuta la conferenza di servizi decisoria per le A.I.A. degli impianti di Hera Ambiente e Colacem, i quali, secondo le conclusioni cui è giunta, potranno proseguire l’attività finora svolta con significative prescrizioni. Esprimiamo la nostra soddisfazione per il lavoro svolto dall’ARPA Molise che ha colto un’esigenza di imparzialità proveniente dal territorio e non ha chiuso gli occhi di fronte ai problemi che esso vive. Nel fare ciò, come essa ha più volte ribadito, si è

limitata ad applicare la legge e a utilizzare gli strumenti messi a disposizione. Ugualmente ha fatto un buon lavoro la Conferenza di Servizi che ha recepito in toto l’operato dell’ARPA. Infatti diamo atto che la procedura di valutazione è stata svolta coniugando le esigenze produttive con la tutela dell’ambiente, e che le prescrizioni per il rilascio dell’autorizzazione sono state ispirate al principio di precauzione a fronte di una criticità conclamata della piana

di Venafro. Va dato atto altresì che entrambe le aziende (almeno così è sembrato) hanno accettato le prescrizioni, proposte dall’Arpa e fatte proprie dalla Conferenza di servizi, tra le quali segnaliamo: limiti più restrittivi per le emissioni, la trasmissione dei dati grezzi del monitoraggio in continuo e non solo di quelli validati dalle aziende medesime, il miglioramento del sistema di controllo della combustione e dei rifiuti in ingresso, la realizzazione di un piano

di monitoraggio sulle condizioni meteo-climatiche, sulla caratterizzazione del PM2,5 e le ricadute al suolo degli emessi, E’ un primo passo, ma importante (e nemmeno scontato), perché ciascun impianto è stato guardato ed esaminato nel contesto geografico e ambientale in cui è collocato, e al contempo ponendosi l’obiettivo di garantire il miglioramento della qualità dell’aria e renderla soddisfacente per la salute umana, così come prevede la legge. Ciò ha implicato una

seconda e importante affermazione: ossia che il rispetto dei limiti di legge non garantisce l’assenza di impatti significativi sull’ambiente né è sufficiente ad escludere l’obbligo di eseguire indagini appropriate in tal senso. Ci auguriamo che nella stesura dell’autorizzazione la Regione recepisca integralmente le prescrizioni approvate dalla Conferenza di servizi e soprattutto vedremo quali saranno i risultati delle indagini prescritte.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

2 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Multipiano, si chiude all’una di notte Il parcheggio, in estate, avrà un orario prolungato rispetto a quello tradizionale TERMOLI. Il parcheggio Multipiano di via Campania chiuderà all’1.00 di notte nei mesi di luglio e agosto 2015. Questa è la decisione presa all’indomani dell’apertura al pubblico della struttura in via Campania. Il precedente orario, le ore 22.00 era stato indicato dalla società che gestisce il parcheggio, l’Aipa, che aveva sottolineato la volontà di tutelare il luogo che, troppo spesso in passato, era stato obiettivo di atti vandalici. Per agevolare cittadini e turisti l’Amministrazione comunale ha intrapreso un dialogo con la società che gestirà il parcheggio arrivando alla soluzione attuale: nei mesi di luglio e agosto 2015 il parcheggio chiuderà

alle ore 1.00 e per i giorni 15 agosto, Ferragosto, e 4 agosto, Santo Patrono San Basso, la chiusura verrà estesa fino alle ore 2.00 Per quanti stipuleranno un abbonamento con l’Aipa per parcheggiare al Multipiano al costo di 15 euro settimanali, 25 euro mensili o 200 euro annuali, il parcheggio sarà aperto 24 ore su 24. Si ricorda che i primi dieci giorni di apertura del parcheggio Multipiano si potrà sostare gratuitamente e che il bus navetta che conduce al lungomare farà una sosta proprio davanti al parcheggio di via Campania.

“La Fiom ha lavorato per gli operai” Il sindacato della Cgil ha risposto alla nota diffusa dalle altre organizzazioni sindacali TERMOLI. A seguito del comunicato apparso sugli organi di stampa il 26 giugno a firma dei sindacati FIM, UILM, FISMIC, UGL, AQCF, la FIOM-CGIL ritiene doveroso chiarire alcuni aspetti. Condividiamo con le suddette sigle sindacali l’obbiettivo di salvaguardare posti di lavoro e di contribuire a crearne altri. La differenza sostanziale consiste nel fatto che la FIOM, per il raggiungimento di tale obbiettivo, non intende sacrificare le condizioni di vita dei lavoratori e i loro diritti. Voglio ricordare che la FIOM non è il sindacato che dice no a prescindere. Per quanto riguarda FIAT nello specifico, siamo sempre stati presenti nella fase iniziale delle trattative per il CCSL , ma visto che quel contratto prevede (oltre a una forte restrizione della possibilità di contrattazione per i sindacati) l’aumento dei carichi di lavoro e la riduzione dei diritti dei lavo-

ratori, si è scelto di non sottoscriverlo. Da quel momento la FIOM è stata esclusa da qualsiasi forma di partecipazione democratica all’interno dell’azienda e questo è avvenuto anche grazie alla posizione delle sigle sindacali che hanno sottoscritto quel contratto. Anche di recente l’Azienda ha ignorato le richieste inoltrate dalla FIOM REGIONALE,unitamente alle RSA, di discutere le ragioni dei sabati comandati, e degli investimenti relativi al reparto cambi,le cui linee manifestano evidenti criticità strutturali e gestionali. Infatti ,nonostante l’intervento della Magistratura che ha riportato la presenza della FIO negli stabilimenti del gruppo FIAT, l’atteggiamento dell’azienda e delle altre sigle sindacali continua ad escluderci. La FIOM ha sempre dimostrato di avere, in qualsiasi contesto, proposte serie e concrete su cui avviare una discussione. Purtroppo,

all’interno del gruppo FIAT non ci vengono concessi gli spazi per farlo. Eppure la FIOM,in ogni vertenza nazionale e regionale,non solo ha avanzato proposte,ma ha anche sottoscritto numerosi accordi. Oggi, a distanza di alcuni anni dalla firma del contratto non sottoscritto dalla FIOM, alla prima consultazione democratica in cui sono presenti tutte le sigle sindacali (elezioni RLS) la FIOM vince, non solo a Termoli, ma in tutti i siti in cui si è già votato. Questo sta a significare che i lavoratori ci hanno dato ragione ,che il consenso accordato a noi è solo il frutto delle scelte fin qui fatte, dalla FIOM,dall’azienda e dalle altre sigle sindacali. Credo che questo dato debba invitare tutti a riflettere piuttosto che lasciarsi andare ad accuse strumentali, prive di fondamento e perfino calunniose ,come quelle che ci sono state rivolte. Capisco che una sconfitta possa far male e

possa generare atteggiamenti di questo tipo, ma alcune dichiarazioni, volte solo a screditare la FIOM, non portano a costruire nulla di buono e mettono in cattiva luce l’immagine dei sindacati tutti, finendo per dare ragione a chi oggi sostiene che nel nostro Paese non c’è bisogno del Sindacato. Pertanto l’invito rivolto a tutte le parti coinvolte in questa discussione è a “correggere il tiro” e a riflettere su quale sia l’atteggiamento più giusto per affrontare il futuro lavorativo del nostro stabilimento, alla luce dei nuovi investimenti messi in campo. Soprattutto l’ invito è a rispettare l’opinione di quei lavoratori che nelle urne hanno scelto la FIOM, perché lo hanno fatto nel pieno delle loro facoltà e delle loro capacità di giudizio. Forse il loro voto ha tenuto conto anche del contesto più ampio, considerando la storia della FIOM e quello che la FIOM rappresenta oggi nel nostro Paese.

Motonautica, semi tappa a Termoli Domani la manifestazione toccherà il porto della cittadina adriatica molisana TERMOLI. La manifestazione di motonautica, regina del mare, salpa da Venezia diretta a Montecarlo dopo aver toccato 10 porti lungo tutta la Penisola. L’evento si svolgerà dal 1 al 12 Luglio 2015 quale “Special Event UIM”. Organizzata da CEFID Multimedia sotto l’egida della Union Internationale Motonautique (UIM), l’autorizzazione del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), della Federazione Italiana Motonautica (FIM) e della Federation Monegasque Motonautique (FMM), con il patrocinio di EXPO Milano 2015 e in collaborazione con Marina Militare Italiana e i Comitati Organizzatori Locali di Tappa. Coinvolge inoltre la Lega Navale, i Cantieri, le Organizzazioni economiche, lo Stato Maggiore Marina Militare, il Comando Generale Guardia Costiera e Capitanerie di Porto, la Guar-

dia di Finanza, le Autorità Portuali, con il Patrocinio di Expo 2015 proiettandosi verso DUBAI 2020. La gara si svolge nel rispetto dell’accordo internazionale che istituisce il Santuario Pelagos per la protezione dei cetacei e dei loro habitat. La VeMo ha inoltre il patrocinio di AIPS Europe, sezione continentale della associazione mondiale dei giornalisti sportivi. Nel progetto di sviluppo internazionale si avvale dell’apporto dell’Istituto Commercio Estero. CEFID MULTIMEDIA. Presidente sin dal 1995, Fiorella de Septis, ha dato un nuovo impulso all’evento inserendo negli anni alcune modifiche volte a coniugare il periodo attuale con la necessità di nuovi orizzonti in un momento di equilibri e assestamenti anche economici, con una mappa nei Paesi in

mutazione, senza rinunciare al patrimonio della tradizione. Questa è la stagione del grande ritorno. VIII edizione. La Venezia Montecarlo si mette al servizio del sistema Paese che guarda al mare, coinvolgendo tutte le istituzioni e le aziende che curano la nautica, come strumento per contribuire allo sviluppo della blu economy, e che ruotano intorno all’elemento azzurro potenziando la comunicazione sulle specificità dei territori toccati. Storia. Debutta nel 1990 a opera del Circolo Motonautico Veneziano e dello Yacht Club de Monaco su iniziativa di un gruppo di appassionati, pur essendo alla sua VIII edizione. Dopo lo stop nel 1993, quest’anno taglia il traguardo dei 25 anni. Piena di argento vivo torna la grande gara di altura a tappe, sull’esempio del Giro d’Inghilterra.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

2 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Balneatori-Comune, scontro aperto Non c’è tregua nei rapporti tra i rappresentanti di categoria e l’amministrazione TERMOLI. Non c’è tregua nel rapporto conflittuale tra l’amministrazione comunale di Termoli e la categoria degli operatori balneari. Dopo la replica del primo cittadino al documento di protesta dei titolari dei lidi a Termoli, è arrivato il contrappunto del vicepresidente del Sib-Confcommercio, Domenico Venditti. “La Tari indirettamente interessa anche i cittadini al contrario di quello dichiarato dal sindaco perché con l’aumento da circa 4mila euro a 10mila euro si ripercuoterebbe sull’aumento dei prezzi; il doppio senso di marcia sul lungomare se ne è iniziato ha parlare a fine estate 2014 sono passati 10 mesi e ancora non sono iniziati i lavori per attuarlo, (siamo tutti d’accordo senza eliminare numerosi parcheggi) l’illuminazione doveva essere installata prima dell’estate 2014 sono passati 12 mesi e si rinvia ancora a fine estate 2015 la sistemazione dei lavori del primo tratto lungomare nord

(marmi muretto, pavimentazione scale pubbliche, panchine, cestini per l’immondizia, griglie porta-bici) dovevano essere sistemati sempre a inizio o fine estate 2014; pulizia delle spiagge libere in modo accurato e non com’è stato effettuato in modo superficiale o addirittura coprendo la sporcizia. La battigia è

un’area pubblica come da ordinanza della guardia costiera in tutt’Italia deve essere pulita da enti pubblici e non dai concessionari indipendentemente la quantità di detriti portata dal mare. Ribadiamo che questa non vuole essere una polemica ma che le parole diventino fatti con-

creti per una città che si reputa a vocazione turistica ma in realtà è una città sporca e maleodorante con cantieri edili aperti sul tratto centrale del lungomare nord durante tutta la stagione estiva con via vai di mezzi pesanti, polvere, cemento e rumori. Vogliamo essere partecipi alle decisioni che riguardano la nostra categoria (non siamo stati invitati nemmeno alla presentazione dell’estate termolese) e non veniamo coinvolti in attività dell’estate termolese (la notte blu/bianca verrà fatta anche in parte sui lungomare?) Ai rappresentanti di categoria non sono state consegnate le bandiere da distribuire alla categoria ma solo quella personale e nemmeno dal primo cittadino come auspicabile”. Intanto, sulla Bandiera blu gli operatori balneari si sono consultati e sono arrivati alla conclusione che sarebbe gradita che venisse loro consegnata presso le relative strutture.

Pesca Molise, associazione da ricostituire Dopo le dimissioni di 4 dei 5 componenti il Consiglio si cerca di ricucire lo strappo TERMOLI. “In un momento delicato, per non dire decisivo per la categoria armatoriale accogliamo con dispiacere la scelta di disimpegnarsi dal Consiglio d’amministrazione dell’associazione Armatori Pesca Molise, tuttavia, proprio in ragione della necessità di non far mancare l’adeguato supporto a tutti gli operatori del settore, provvederemo a ricostituirlo, seguendo le prerogative statutarie alla lettera, nel breve volgere di qualche giorno”. Il presidente dell’Associazione Armatori Pesca Molise, Maria Antonietta Cordone, si esprime così dopo la nota diffusa riguardo le dimissioni di 4 dei cinque componenti del Cda. “Sabato prossimo è in programma il sorteggio per la processione a mare di San Basso 2015 e la marineria non può presentarsi con una immagine di conflittualità e smobilitazione. Chiediamo uno scatto di orgoglio a tutti coloro che hanno a cuore sia la sorte del settore che il rinnovo delle tradizioni. Per queste ragioni sarebbe opportuno che chiunque possa avere possibili conflitti d’interesse con altri compartimenti ittici nel Paese faccia un deciso passo indietro, lasciando in mano a chi vive e opera nel Molise i processi decisionali utili alla tutela degli Armatori locali”. Il presidente Cordone, infine, ringrazia i componenti che in

questo primo anno di guida dell’Associazione ne hanno coadiuvato l’attività. “E’ stato un anno importante, per questa ragione voglio ringraziare i 4 componenti che hanno deciso di dimettersi, per il lavoro portato avanti insieme, al di là dell’ultima presa di posizione. A cominciare dal fermo pesca 2015 e sull’intera contrattazione negoziale con l’Ue gli Armatori molisani devono mostrarsi compatti per ottenere riforme finalizzate all’aumento di redditività e competitività, sempre nel massimo rispetto dell’ecosistema marino, oltre a vincere sfide importanti in sinergia con le istituzioni e le autorità marittime

“E il ritiro dell’umido sul Lungomare?” Le lamentele vengono dalla Confesercenti. Da tre giorni i rifiuti restano nei cassonetti TERMOLI. Ancora lamentele da parte degli operatori balneari all’indirizzo dell’amministrazione comunale di Termoli. “Siamo stati costretti a chiamare noi alle 10,30 di oggi (dopo tre giorni di non passaggio e ritiro rifiuti) la ditta per il mancato ritiro dei rifiuti dell’umido. Crediamo doveroso dare una svegliata a chi ci accusa sempre di fare polemiche quando noi tocchiamo quotidianamente con mano tutte le disfunzioni e i disservizi per turisti, cittadini, operatori”.

Una lamentela dai toni poco concilianti, quella divulgata per conto della categoria dal presidente della Fiba-Confesercenti Pietro D’Andrea. “Sono oltre 3 giorni che la TeAm non ritira l’umido sul lungomare… ristoranti e pizzerie aperte, una puzza insopportabile, menefreghismo e lassismo nei controlli. Per il sindaco ogni momento è buono per accusarci di strumentalizzare e fare polemiche; per lui ogni nostra denuncia è una strumentalizzazione e un momento per accuse pole-

miche! Bene, in risposta e chiarezza del nostro ruolo che non è strumentale, denunceremo ogni omissione, mancanza di dovere, controllo, precarietà. Signor sindaco, dobbiamo pagare un servizio per la tassa rifiuti così oneroso e ingiusto (Tari 2014), sproporzionato e disfunzionale anche quando il servizio crea problemi alla cittadinanza e ai turisti? Dobbiamo come cittadini-contribuenti pagare stipendi e gettoni di presenza ad amministratori assenti al dovere del loro mandato? Noi balneari della città riteniamo di no”



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Opinioni

2 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La rilevazione fatta a Petacciato, da attribuire a fenomeni naturali Dal Trigno fino al Tecchio di Petacciato, in una particolare area della spiaggia, è possibile rilevare la presenza di polvere ferrosa. A segnalarlo è stato nei giorni scorsi un cittadino del luogo, che in seguito ad alcune analisi effettuate a proprie spese, ha potuto riscontrare la presenza di materiale ferroso pari al 18%. Un dato che è stato considerato in un primo momento allarmante. Secondo il segnalatore, infatti, l’origine del fenomeno è riconducibile alla presenza delle industrie metalmeccaniche nella Z.I di San Salvo. Legambiente Molise non è rimasta indifferente, e ha voluto approfondire il caso, coinvolgendo, come previsto anche dal protocollo stipulato dall’Unimol e Legambiente, il prof. Claudio Colombo. Sono stati interessati della cosa anche Nicola Scapillati, Angelo Sanzò, Franco Ortolani della SIGEA sez. Molise. In seguito ai dati emersi delle analisi, l’associazione ambientalista ha dichiarato: “Vogliamo tranquillizzare il cittadino di Petacciato circa la presenza di scarichi industriali nei fiumi Trigno e Tecchio e ai relativi depositi di scarti di lavorazione industriali sulla spiaggia ad essi adiacenti, in quanto dall’analisi effettuata è risultato che la presenza ferrosa è di origine vulcanica, quindi di un fenomeno del tutto naturale. E’ inoltre emerso che la sabbia è ricca di titomagnetite: un mine-

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

Polvere ferrosa sulla spiaggia? Nessun problema rale che a causa delle sue caratteristiche, molto pesante e poco alterabile, si concentra facilmente.” La SIGEA ha precisato : “La provenienza del materiale roccioso è da riferire ad una delle particolarità geologiche più interessanti dell’intera penisola italiana ovvero la ben nota punta delle pietre nere, costituita da una curiosa associazione di rocce sedimentarie e ignee, di natura carbonatrica, le prime e di origine vulcanica, quelle congregate, ricche di minerali ferromagnetici”. Nessun allarme quindi. Il prof. Claudio Colombo ha ipotizzato che il fenomeno è da ricollegare a depositi sedimentari derivati dal disfacimento di rocce vulcaniche. Secondo Pasquale Lollino e Fabiana Berardo, rispettivamente presidente del Circolo di Legambiente di Termoli e Responsabile del comitato scientifico di Legambiente Molise: “La causa dell’emersione è riconducibile a diverse possibili cause, come ad esempio, ai movimenti erosionali dell’ambiente dunale che ha portato alla luce strati profondi e geologicamente più antichi”.

La politica e gli aumenti di ogni bene benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.


Hotel “Le Cupolette�

Riparte la stagione estiva Sabato 13 giugno 2015 riapre la piscina

C.da Santa Maria delle Macchie, sn - 86019 Vinchiaturo (CB) Italy Info: +39 0874 340043 Fax +39 0874 340038 www.lecupolette.com - lecupolette@gmail.com


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