Brasiello fine della corsa

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 201 - domenica 13 seTTembre 2015 - disTribuzione graQuotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Pasquale Di Lena

Isernia sprofonda. Ma è il Molise a non reggere

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pasquale Di Lena. Completamente ignorato dalla Regione Molise e tagliato pure da un filmato su di una manifestazione pagata con i soldi dell'Expo, continua a restare il vero conoscitore dell'olio molisano e, anche, del vino molisano soprattutto della Tintilia. Siccome, però, ha il dono della parola e dell'intelletto e quando vede cose storte non si tira indietro nella denuncia è stato relegato in un cantuccio. I molisani, però, sono con lui.

Il Tapiro del giorno ai Pierpaolo Nagni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore regionale ai Trasporti non ne sta azzeccando più una. Fiero sostenitore dell'Autostrada ora è passato a sostenere la non utilità più della stessa. Plaude all'elettrificazione ferroviaria senza accorgersi che lui è l'assessore. Un non senso che, purtroppo, finisce a danno dei molisani. Ma sarà capace, per una volta, a dire no alla Metropolitana per l'elettrificazione della ferrovia? E recuperare, almeno, i soldi dell'Autostrada?

Brasiello, fine della corsa SERVIZIO A PAGINA 3


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

13 settembre 2015

Da alcuni giorni ha preso avvio il piano di razionalizzazione degli Uffici postali

Toscana e Umbria contro le Poste, il Molise, inerte, tace Il profitto innanzitutto, contro il diritto dei cittadini Ancora sulla razionalizzazione (con soppressione degli sportelli) delle Poste italiane. Per rimaracare ancora una volta il differente comportamento delle Regioni italiane di fronte al problema che va ad incidere sulle esigenze dei cittadini. Abbiamo scritto che la Regione Toscana ha chiesto (ed ottenuto) l’istituzione di un tavolo con la partecipazione del Governo e delle Poste per discutere e affrontare insieme i termini accettabili della necessità, per le Poste, di ridurre gli sportelli al pubblico sul territorio, ma in modo da non ledere alla radice il diritto dei cittadini, dall’oggi al domani, di potersi avvalere del servizio postale. Così la Toscana, per iniziativa del presidente della Regione Rossi. La Regione Umbria, e il comune di Narni, hanno fatto di più per difendere il mantenimento del servizio su livelli soddisfacenti. Sono ricorsi al Tar dell’Umbria la cui prima sezione, con decreto presidenziale del 3 settembre scorso, ha deciso che la nota con

l’intervento Sono circa 6.000 i comuni con meno di 5000 abitanti, presenti nel nostro Paese, pari al 72% dei comuni italiani, circa il 18% della popolazione nazionale, che custodiscono un patrimonio straordinario di beni culturali e ambientali, di tradizioni e abilità manifatturiere, di saperi e convivialità, tale da poter definire l’Italia un vero e proprio “museo a cielo aperto”. E’ altresì riconosciuto il ruolo che i piccoli comuni possono svolgere nel qualificare e rilanciare una parte consistente dell’offerta turistica nazionale. A testimoniarlo sono i recenti dati positivi e in ascesa sul turismo culturale, quello delle aree protette o rivolto verso siti e città d’arte non solamente quelle riconosciute come patrimonio dell’Unes c o . Il nostro piccolo Molise ha la particolarità di racchiudere in un lembo di terra davvero esiguo, se si pensa che circa 80 km separano le spiagge di Termoli dalle montagne del Matese, straordinari beni culturali, artistici, architettonici, storici, paesaggistici, tradizioni, usanze, manifestazioni, eventi spesso poco noti agli stessi molisani o addirittura sconosciuti ma che tipicizzano le diversità del Mo-

la quale Poste Italiane ha comunicato all’amministrazione la chiusura dell’ufficio postale di una frazione del comune di Narni, considerata la gravità del danno per l’utenza che si vedrebbe privata dell’accesso al servizio universale postale causa la chiusura dell’uffi-

cio postale medesimo vada sospesa. Due esempi virtuosi di due Regioni che sulla riduzione degli ufffici postali hanno deciso di reagire in difesa dei propri cittadini. Nel Molise, invece, la questione è stata completamente lasciata alla deriva, nel senso che sono le Poste

italiane a stabilire dove e quali devono essre gli uffici postali da eliminare e quali quelli in cui farli funzionari a giorni alterni e ad orario ridotto. Allo stato delle cose non risulta una presa di posizione della Regione, né risultano ricorsi al Tar e, tantomeno, come ha fatto

la Toscana, una qualsiasi iniziativa istituzionale di mediazione tra gli opposti interessi di Poste italiane a ridurre gli uffici postali sul territorio, e delle popolazioni locali al mantenimento del servizio. Pochi lo dicono, ma certe decisioni hanno una stretta e stringente ragione economica, resa tale dal processo di modernizzazione delle reti telematiche e dall’applicazione delle tecnologie avanzate. Per dire, la gestione di un conto corrente postale, per il 60/70 per cento dei casi, viene svolto ormai per via telematica. E con esso altri servizi e ciò va ad incidere fortemente sulla organizzazione standard degli Uffici Postali e sulla determinazione dell’amministrazione postale di ridurre gli sportelli (e il personale). Il diritto al lavoro sottomesso al diritto del profitto. Ma un sussulto della Regione dinanzi a questo quadro desolante, sarebbe quanto mai opportuno. Emulando l’Umbria e la Toscana. Dardo

Il turismo culturale una spinta per il futuro lise rendendolo unico rispetto a qualunque altra regione italiana. Unita a ciò, l’importanza sempre più riconosciuta della agricoltura di qualità, che contraddistingue diverse zone del territorio molisano, seppur con orizzonti estesi tutti ancora da esplorare, rafforza ulteriormente il potenziale di attrattività che la ventesima regione ha nel contesto nazionale e che purtroppo, non essendo presa seriamente in considerazione, sia in termini di risorse che di serie politiche di sviluppo, non riesce a rappresentare uno dei settori trainanti dell’economia regionale e locale come realtà regionali limitrofe o a noi poco distanti stanno dimostrando di saper fare. Puntare ad uno sviluppo possibile della regione Molise, enfatizzando il settore culturale, mettendolo in relazione con quello del turismo, potrebbe senza dubbio rappresentare uno stimolo vincente per porre un freno all’inesorabile spopolamento di tanti piccoli comuni e perciò contribuire al risveglio dell’attività economica e produttiva. Vuole dire investire sul paesaggio e sulla cultura che insiste in queste realtà: la cultura porta lavoro, crescita e diventa attrattiva. Significa riconoscere incentivi e sgravi contributivi

e fiscali per le realtà commerciali presenti in questi borghi, potenziare l’offerta abitativa evitando l’abbandono e l’isolamento di queste piccole cittadine; stimolare interventi di recupero e riqualificazione dei centri abitati e dei borghi e realizzare una rete di strutture ricettive per un turismo locale, caratteristico del territorio e di qualità. Larino, se accanto all’organizzazione di eventi e manifestazioni per lo più di iniziativa associazionistica, si rivolgesse con uno sguardo più attento ai settori della cultura e del turismo come possibilità di sviluppo economico reale, potrebbe ritagliarsi senza dubbio un ruolo di protagonista nel panorama regionale. Alla necessaria istituzione di un assessorato alla cultura che abbia tra le principali funzioni quelle di programmare, organizzare e gestire l’intero patrimonio storico-culturale, va aggiunto appunto un vero e proprio piano turistico-culturale che permetta di agevolare la fruizione dei siti di maggior interesse ma soprattutto di migliorarne l’attrattività. Senza posporre nessun altro settore economico che già caratterizza il tessuto locale, l’idea che propone il movimento LARINascita è quella di Larino come

città di storia, arte, cultura e tradizioni. Programmando un modello di soft economy possibile grazie al turismo culturale, con investimenti di esigua entità. Un primo passo importante potrebbe essere diretto a organizzare una politica di marketing pubblicitario che, con la collaborazione di professionisti del settore, stimoli la creazione e l’istituzione di un marchio identificativo di questo territorio che possa essere diffuso attraverso tutti i canali comunicativi e che permetta di contraddistinguere Larino rendendola conoscibile nel mercato turistico globale. Si pensi ad esempio che le immagini della Basilica Cattedrale di Larino sono esposte all’EXPO di Milano (senza che sia indicato il luogo ove è ubicata) e che l’importante monumento è stato raffigurato anche in una nota campagna pubblicitaria realizzata da una tra le più grandi aziende di bevande analcoliche. Un ulteriore intervento verso una ri-programmazione immediata dei settori cultura e turismo in chiave di rilancio economico potrebbe essere rappresentato da un miglioramento di quella che viene definita accoglienza turistica. Solo a titolo esemplificativo sarebbe opportuno provvedere al ripristino della se-

gnaletica stradale che consenta una più facile accessibilità dall’esterno della città oltre che migliorare la rete dei trasporti da e verso Larino; introdurre l’apposita segnaletica turistico-monumentale tesa ad enfatizzare i luoghi di maggiore interesse presenti sul territorio; la creazione di percorsi di storia che mettano in collegamento i luoghi di maggior interesse e gli angoli più suggestivi del centro storico con l’installazione di una segnaletica interna; la programmazione della “gestione del turista” che passa anche per l’avviamento di una serie di servizi tra i quali l’info point, le guide turistiche, anche con la collaborazione di associazioni che già si occupano di promuovere i beni culturali, il “kit del visitatore” con ogni indicazione utile riguardo i percorsi storici, artistici, gli itinerari paesaggistici possibili e le indicazioni sui vari servizi offerti; l’implementazione delle attività ricettive nei campi della ristorazione, albergazione e dei servizi al visitatore. Movimento LARINascita


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3 13 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La città di Isernia si sta svuotando ed economicamente morendo al pari di quello che succede su tutto il territorio molisano

Molise, la sindrome Brasiello La caduta dopo poco più di due anni di un’amministrazione pubblica è una novità nel Molise. L’attaccamento atavico alle poltrone, di qualunque genere e natura esse fossero è uno dei tratti salienti della politica locale. Quanto accaduto ad Isernia, oltre che segnalare la frattura enorme che anima il contenitore del Partito Democratico, è quindi anche un fatto anomalo, quasi epocale. Un gruppo di politici molisani decide di azzardare le urne a metà del proprio mandato, un fatto storico. Se si è arrivati a tanto, allora, ci sono dei motivi così forti da essere capaci di scollare dei sederi dalle poltrone su cui erano adagiati. Il primo, ha a che fare essenzialmente con il declino apparentemente inesorabile di una città come Isernia. La progressiva desertificazione del capoluogo pentro, il suo continuo svuotamento produttivo e amministrativo è sotto gli occhi di tutti. Un centro amministrativo importante, un luogo un tempo punto di riferimento per un polo tessile di livello nazionale ed internazionale oggi deve arrabbattarsi con una quotidianità difficile, con una sanità che si riduce ogni giorno di più,

Venittelli “Fondi Ue, non perdiamoli”

con uffici pubblici che svaniscono o vengono trasferiti altrove. La mossa dei consiglieri comunali di Isernia in questo senso è una mossa coraggiosa e disperata. Di fronte all’ennesimo governo della città inerte, litigioso e poco incisivo è meglio chiedere agli elettori un salto di qualità, uno scossone per cercare di salvare Isernia da un

l’intervento Il destino della sanità pubblica del Molise appare ormai segnato, tra servizi ridotti, liste di attesa interminabili e precari che vengono mandati a casa. Questa è la sanità pubblica al tempo del Governatore e Commissario ad acta Paolo Frattura, nei confronti del quale oggi il Movimento Cinque Stelle chede un intervento tempestivo presso il tavolo ministeriale per salvare il destino di 170 medici precari a scadenza contratto e senza i quali il sistema sanitario regionale collasserebbe. “L’immobilismo sul rinnovo dei contratti ai medici precari può creare problemi di tenuta a diversi ospedali, soprattutto al Cardarelli: è ora di chiedere al Tavolo tecnico una deroga - sostengono i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle - oppure già da ottobre diverse strutture andranno in difficoltà a causa della carenza di personale. Non è allarmismo, è il dovere di informare i cittadini - precisano - e prevenire ogni rischio in un settore delicato come quello della Sanità. Sono ben 170 i medici precari con contratto in scadenza il prossimo 31 dicembre. Si tratta di contratti lontani dalla certezza di rinnovo, per questo molti professionisti stanno rispondendo

ingiusto e traumatico declino. La seconda ragione, quella interessante, scaturisce proprio dalla prima. Se la politica ha avuto, in una situazione chiaramente disperante e forse disperata, la capacità di uno scatto, di un sussulto allora forse anche in questa landa dimenticata da Dio e dagli uomini una luce si può intravvedere. Per-

chè quello che sta avvenendo ad Isernia, il suo declino e la sua traumatica marginalizzazione non è una vicenda che è propria solo del capoluogo pentro. No, è quello che con diversa velocità ma inesorabilmente sta vivendo anche Campobasso, anche Termoli e, soprattutto la Regione Molise nel suo complesso.

Deve essere profuso il massimo impegno da parte delle Regioni del Mezzogiorno d’Italia per spendere entro il più breve lasso di tempo possibile i 9,4 miliardi di euro che mancano all’appello dei 46,7 miliardi in dote col quadro comunitario di sostegno 2007-2013”. L’onorevole del Pd Laura Venittelli condivide il monito lanciato oggi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, che rispondendo ad alcune interpellanze alla Camera dei deputati ha annunciato l’obiettivo del governo Renzi e cioè di chiudere entro le prime settimane dell’autunno l’impiego al 100% delle risorse dell’Unione europea destinate al Sud. “Le Regioni interessate dovranno muoversi con estrema tempestività nel verificare tutte le procedure ancora aperte ed evitare il rischio di dover restituire finanziamenti a Bruxelles, sarebbe una occasione mancata di irrobustire la ripresa economica che si sta sempre più manifestando attraverso gli indicatori macro-economici”

Il destino della sanità pubblica appeso ad un filo

a bandi di altre regioni, alla ricerca sacrosanta di un posto di lavoro stabile. Di più: considerando - spiegano i 5Stelle che molti di essi sono ancora alle prese con il recupero delle ferie obbligate, è possibile che già dal prossimo mese di ottobre diverse strutture subiscano le conseguenze di una drastica riduzione dell’organico. In questo scenario il Cardarelli assurge a simbolo di una Sanità ancora una volta a rischio. Già, perché per quanto riguarda l’ospedale campo-

bassano la questione dei precari potrebbe ripercuotersi sui servizi di reparti come Pronto soccorso, Cardiologia, Ortopedia, Oncologia, Rianimazione ed Endoscopia digestiva. Senza dimenticare anche la Pediatria di Termoli, nonché la rete dei Pronto Soccorso. Insomma, non serve alzare i toni per comprendere la serietà della situazione.” E quì arriva l’appello al Governatore Frattura: “Si può e si deve chiedere al Tavolo tecnico una deroga per il rinnovo dei contratti. Del

resto di mezzo ci sono molte discipline d’emergenza, dunque la deroga può essere richiesta anche nel caso di regioni in Piano di rientro come, appunto, il Mol i s e . L’aspetto tecnico si unisce a quello politico. Il Movimento 5 Stelle, infatti, vuol capire cosa c’è dietro l’immobilismo del Commissario ad acta, Presidente Frattura. Delle due l’una: o non si rende conto del problema, e in questo caso speriamo di averglielo appena spiegato a dovere, oppure il suo silenzio - accusano i 5Stelle - è il frutto di una precisa strategia, quella di creare le condizioni per giustificare e legittimare l’integrazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, ex Cattolica. Inoltre è da tener presente che il Tavolo tecnico potrebbe anche optare per una mobilità interna, favorendo una desertificazione delle altre strutture regionali. In questo caso quale sarà il destino di nosocomi come quelli di Termoli o Isernia? Ad ogni modo qualcosa ancora può essere fatto: il Presidente Frattura, in qualità di Commissario ad acta - concludono gli esponenti del Movimento - esca allo scoperto e scelga di tutelare innanzitutto la salute dei cittadini molisani.” Movimento Cinque Stelle


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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4 13 settembre 2015

La Cgil regionale ritiene che bisogna smetterla con i tagli e puntare agli investimenti

“Il Molise sta andando a rotoli” aaa segreteria regionale della CGIL, prendendo a riferimento i dati Istat sull’exoprt, eivdenzia una realtà drammatica per il tessuto produttivo e industriale del Molise con un calo evidente delle esportazioni e l’ulteriore perdita di terreno rispetto alle altre regioni italiane. Per questo il Sindacato chiede al governo regionale una sterzata radicale in termini di programmazione e di corretto utilizzo dei fondi derivanti dal riconoscimento dell’area di crisi complessa e delle risorse strutturali europee. Di seguito la nota della segreteria regionale della CGIL: “ i dati istat sull’export richiamati dal Governo nazionale, evidenziano una situazione che apparentemente pone l’Italia ed in particolare il Mezzogiorno come una realtà in forte ripresa. Infatti se la media nazionale dei primi sei mesi del 2015 risulta pari al 5 % , al Sud la crescita delle vendite all’estero registra un + 7%. Al netto dei numeri e della necessità di comprendere meglio nel merito i dati, si evidenzia

che questo presunto aumento dell’export che riguarderebbe anche le Regioni del Mezzogiorno ad eccezione di alcune, non può considerarsi un grande successo. Infatti, l’Italia è un Paese che ha perso negli ultimi 10 anni il 25% della propria capacità produttiva. Lo stesso OSCE precisa che per ritornare

TERMOLI. Lo Zuccherificio del Molise letteralmente “galleggia”: con un futuro incerto e spese elevate per la gestione, quest’anno non sarà possibile neanche accendere l’impianto ma la micro campagna annunciata si svolgerà regolarmente con lo zucchero che sarà lavorato grazie all’ausilio di un micro zuccherificio. A confermare quanto detto è lo stesso amministratore della New.Co. Enrico Cianciosi che afferma: “Avverrà una piccola campagna, quella che avevamo sempre detto già da diversi mesi, con delle barbabietole che sono di nostra produzione perché si è provveduto a seminare i 50 ettari della Regione Molise. In tal senso, la stessa verrà effettuata con un piccolo impianto che provvederemo a prendere a noleggio e i cui costi sono notevolmente contenuti per produrre un quantitativo contenuto oltre tutto. Per quanto riguarda la parte tecnica ed economica, il costo dell’impianto è coperto dall’affitto delle quote zucchero alla Sudzucker; tali entrate serviranno a pagare questa piccola campagna, il personale, gli affitti, le spese generali”. Chiaro il suo pensiero sul futuro del Nuovo Zuccherificio sul quale Cianciosi evidenzia: “non è di mia competenza, noi siamo in affitto come Srl. Il problema dello Zuccherificio come impianto è una Spa in fallimento e quindi c’è una curatela che sta provvedendo alla sua vendita: il 5 agosto ci sarà la prossima asta e se qualcuno avrà la bontà di acquistarlo vorrà dire che avremo delle prospettive positive sia per la continuità aziendale sia per l’oc-

ad una situazione economica pre-crisi, all’Italia servono almeno 15 anni poiché la struttura economica produttiva nazionale presentava già forte criticità prima della crisi attuale. Analizzando il dato parziale diffuso dall’Istat, in ogni caso vengono evidenziati ulteriori

criticità in capo ad alcune Regioni, la Sicilia arretra in termini di export con un -8,2% il Molise con un -3,3% e le Marche con un - 2,8%. Il Molise quindi non solo deve recuperare come tutte le altre regioni quanto perso negli ultimi 10 anni, ma continua a registrare un dato ancora più

Zuccherificio, lo hanno distrutto

La mini campagna finirà solo per un’illusione finale

cupazione dei nostri lavoratori. Ad oggi, il maggior rischio di fallimento per la Srl non è la sua incapacità a gestirsi una piccola campagna, ma il fatto che il decreto di fallimento emesso dal giudice afferma che la stessa Srl è inadempiente: da un momento all’altro, infatti, il fallimento può avvenire. Di fronte alla mancata approvazione di un bilancio in perdita, l’atto dovuto da parte mia in qualità di amministratore, è di effettuare la comunicazione al registro delle imprese che la società è in liquidazione; questo significa che la società può continuare a portare avanti il discorso di trasformazione e di salvaguardia delle quote anche perché venerdì scorso abbiamo preso un

impegno tra italiani e tedeschi di fargli trasformare 83mila tonnellate delle nostre quote”. Con una spa fallita, un bilancio in perdita e non approvato, il futuro dell’azienda di Pantano Basso è se non nero, grigio e qui il solo atto certo è la comunicazione al registro delle imprese che la società è in liquidazione. Intanto, nel post riunione tra Cianciosi ed Rsu a intervenire è anche Antonio Di Lisio che con criticità si esprime su quanto deciso, soprattutto in tema di micro zuccherificio. “L’incontro odierno – ha affermato – ha fatto chiarezza perché abbiamo parlato di verità e siamo arrivati alla sintesi di tutte queste chiacchiere fatte nei mesi scorsi. Oggi, infatti, si è arrivato alla conclusione in cui l’amministratore dice “io non sono nelle condizioni di garantire la campagna”, nel senso di lavoro dei lavoratori in fabbrica e la manutenzione della fabbrica stessa. Ciò si traduce nel fatto che ci sono 50 ettari di barbabietole che arriveranno a maturazione attorno al 10 ottobre e lui per la conservazione delle quote si è avvalso dell’aiuto di un bluster, di un mini zuccherificio trasportabile che

negativo. Si conferma nostro malgrado la crisi industriale del fragile tessuto produttivo che da luogo ad una scarsa capacità di esportazione . I dati confermano che il Molise rischia molto sul fronte economico, sociale e dell’arretramento strutturale in parte già in essere. La CGIL ritiene fondamentale oggi più che mai concentrarsi urgentemente sul corretto utilizzo di strumenti e risorse derivanti sia dal riconoscimento dell’area di crisi complessa, sia dai fondi strutturali Europei che da quelli regionali. Urge una programmazione e una idea organica di piano di sviluppo del territorio, che al momento ancora non è dato conoscere. In questi ultimi anni abbiamo assistito solo a politiche regionali di riduzione dei costi attraverso la razionalizzazione di servizi e delle attività. Il rilancio obbligatoriamente passa attraverso una buona programmazione che sia in grado di creare le condizioni per far ripartire il lavoro e ridare speranza ai molisani.”

trasforma le bietole in zucchero in modo da consentire la conservazione della quota stessa. Da parte della Regione ci sono stati impegni anche in sede ministeriale il 14 maggio al Ministero davanti a tutti i funzionari dove il Ministero aveva preso una responsabilità verso di noi e verso la continuità e questo è venuto a mancare. Il 27 in azienda è stata ribadita la continuità del lavoro e dei lavoratori oggi queste condizioni non ci sono sia per il fallimento della Spa, sia per la sentenza che il giudice ha dato alla Srl bloccandola in ogni maniera ma io dico che il 21 era prima del 27 e quindi il 27 le verità si potevano raccontare ai lavoratori”. “Noi siamo stati presi in giro dall’inizio – il monito di Di Lisio – con qualcuno che si è illuso che tutto poteva succedere, ma questo non è successo. Non ci fermeremo qui, torneremo al Ministero per chiedere quelle che erano state le garanzie date che ci devono essere rispettate perché non possiamo essere presi in giro dopo otto mesi e lasciati in cassa integrazione lasciati al nulla e alla disperazione”. Sul micro-zuccherificio, invece, afferma: “Verremo sostituiti da un micro zuccherificio e l’azienda di per sé perderà valore dopo che è già un anno che la fabbrica è ferma quindi andremo per quest’anno ad abbandonarla completamente con la speranza che nel 2016 arrivi qualcuno che la compri per poterla manutenzionare altrimenti la si venderà a pezzi e non ci sarà speranza più per nessuno”.


TAaglio lto Ciò che poteva essere e non è stato

5 13 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La raccolta differenziata secondo il verbo dell’assessore Iannacci e il ruolo educativo del Korai Va detto che i sistemi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani si devono scrollare di dosso il sospetto di alimentare affari poco puliti. Maggiore trasparenza sull’organizzazione del servizio e maggiore possibilità di controllo da parte dei cittadini E’statisticamente provato: i molisani non sono adusi a sistemare i rifiuti solidi urbani al posto giusto. La raccolta “differenziata” la conoscono in pochi, e in pochi la praticano. Il che produce danni al servizio, e danni non sembra vero, ma è così - all’ambiente. Ce ne vuole per convincere la gente ad essere più attenta e più corretta in questa tendenza a considerare i rifiuti roba da buttare via senza badare dove e come. Eppure, ormai, non c’è Comune che non abbia contenitori differenziati che indicano dove e come buttare i rifiuti. Ma se gli adulti sono scarsamente ricettivi e, soprattutto, restii a differenziare i rifiuti - per apatia -, probabilmente, i giovani, se opportunamente informati e sollecitati, potrebbero invertire la tendenza e diventare preziosi collaboratori nelle famiglie e nella società civile. Su questa ipotesi comportamentale, frutto di una corretta e seria informazione sul valore economico della raccolta differenziata e dei riflessi positivi sull’ambiente, un assessore provinciale, Pasqualino Iannacci, s’è reso protagonista, con lo spirito dell’ambientalista fondamentalista, e “maestro” di buone maniere politiche e amministrative. L’idea che creare, dalla base, il cittadino mo-

dello del futuro prossimo, quantomeno nella trattazione dei rifiuti, aveva trovato accoglienza nel Korai (Centro di educazione ambientale) e collaborazione nella Lipu, nel Wwf e in Legambiente Molise. Insieme, infatti, gli operatori di queste sigle storiche dell’ambientalismo italiano e l’assessore Iannacci, avevano dato vita ad un progetto di educazione nei confronti degli alunni delle quinte elementari del territorio provinciale. Una vera e propria campagna di sensibilizzazione fatta con gli strumenti e le professionalità adatti a solleci-

Si dice che le aree sciabili di Campitello Matese non siano ancora delimitate in maniera ufficiale. Un particolare che rischia di rallentare l’iter di sganciamento della Regione Molise dalla società Funivie, che si somma ai dubbi circa una gestione fallimentare degli impianti e che mette a rischio la sicurezza degli utenti. Inoltre restano aperti gli interrogativi sulla reale posizione debitoria della Funivie spa e sulla conclusione dell’iter di liquidazione della società consortile Campitello Matese. Proviamo a cercare un po’ di refrigerio parlando di Campitello Matese e impianti sciistici, ma non c’è niente da fare: anche in questo caso il futuro prossimo si preannuncia bollente come questi giorni d’agosto, anche perché la scadenza per il fitto di ramo d’azienda della Consortile è sempre più vicina. Innanzitutto cerchiamo di rinfrescarci almeno la memoria. La Regione detiene il 100 per cento di Sviluppo Montagna, che ha la finalità di “intraprendere una serie di iniziative per la promozione dello sviluppo delle località di Campitello Matese, di San Massimo e più in generale dell’area montana del Matese” e che

tare l’interesse e la partecipazione dei ragazzi nella fase più ricettiva della loro vita, in cui da alunni delle elementari si apprestano a diventare studenti della media e, quindi, psicologicamente più disposti ad apprendere e ad agire. Il messaggio che il progetto intendeva trasmettere era costruito sull’idea che praticare la raccolta differenziata è un gesto semplice, ma ricco di conseguenze utili e positive. Su questi due pilastri (la semplicità del gesto e la sua utilità) , era stata incentrata l’iniziativa e su quegli stessi pilastri la Provincia

di Campobasso, attraverso l’assessorato di Iannacci, intendeva andare avanti, investendo in risorse e professionalità. Gli aspetti tecnici del progetto, gli esecutori, i destinatari e la speranza che l’iniziativa nel suo complesso venisse opportunamente accolta e sostenuta, sono stati al centro dell’attenzione della cronaca locale col proposito di rimanere un canale d’informazione sempre aperto. Per dare una mano a chi, correttamente e convintamente, intendeva creare stabili presupposti per rendere la raccolta differenziata un

gesto di educazione civile e di utilità economica. La storia di questo progetto è l’ennesimo atto fallimentare di una classe politica e amministrativa inconcludente. Il progetto, infatti, non è andato avanti, e il Korai è stato fatto scomparire con un atto d’imperio del governo regionale di centrosinistra. Detto questo, va detto pure, però, che i sistemi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani si devono scrollare di dosso il sospetto di alimentare affari poco puliti. Il che sta a significare che una maggiore trasparenza sull’organizzazione del servizio e una maggiore possibilità di controllo da parte dei cittadini devono essere resi accessibili e soprattutto praticabili. Così come stanno le cose (prendiamo ad esempio la vicenda della Sea a Campobasso, ma anche la gestione delle discariche e i processi di smaltimento) non lo sono affatto. Organizzare un dibattito che vada a cogliere anche questo aspetto del problema dei rifiuti e gli intrecci affaristici che si porta dietro, sarebbe un gesto educativo e utile. Dardo

Funivie, la fuoriuscita della Regione un miraggio estivo è proprietaria di Funivie Molise. Ora l’ente regionale, dovendo dismettere le Partecipate, deve sganciarci da Funivie. Il percorso è già cominciato ed è certificato dalla delibera di Giunta regionale numero 321 del 30 giugno 2015. Il documento, in pratica, chiede di realizzare una perizia di stima che accerti il valore dei beni e degli impianti, già acquisiti in affitto d’azienda dalla Campitello Matese scarl, per darli in gestione a privati sperando che almeno loro garantiscano un rilancio dell’area turistica. Insomma, sono cominciate le grandi manovre per l’abbandono di Funivie, ma prima c’è da accertare il suo ‘patrimonio strutturale’, diciamo così. Tuttavia si profilano intoppi all’orizzonte. Stando ai rumors, le aree sciabili non sarebbero ancora state circoscritte con delimitazione topografica: materia che coinvolge

Regione e Comune. Non è un problema di poco conto. Mancando questa sorta di certificazione, Funivie Molise rischia di essere poco appetibile per qualsiasi compratore. E’ come se si mettesse a disposizione la gestione un bar che non ha licenza di somministrare bevande e alimenti. Di più. Se è vero che mancano le aree sciabili, vuol dire che manca una mappa delle zone dentro e fuori pista, con conseguente inadempienza alla legge nazionale in tema, dunque con pericolo per l’utenza. Il Movimento 5 Stelle, quindi, vuole sapere se mancano davvero queste aree sciabili. Di mezzo ci sono diversi aspetti, legati all’assicurazione infortuni, visto che nelle aree ‘non riconosciute’ c’è il rischio di non esser risarciti in caso di incidenti, e legati agli espropri ai privati. Ma vogliamo anche sapere se la questione possa rallentare la fuoriuscita da Funi-

vie, una scusa per continuare con una gestione degli impianti fallimentare, fatta di clientele passate e inefficienze presenti. Sono domande legittime, suggerite anche da migliaia di cittadini che ogni anno affollano le stazioni molisane. Già in passato il Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarezza sulle Partecipate ‘Sviluppo Montagna Molisana’ e ‘Funivie del Molise’ con atti consiliari. Domande che ancora non ricevono una risposta in aula. I dubbi esposti allora sulla gestione Caruso, durante la quale era assessore Scarabeo, sono ancora in piedi. E giova anche ricordare che proprio su queste presunte irregolarità fu presentato formale esposto da parte degli Organi di controllo. Noi non dimentichiamo. Movimento Cinque Stelle


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Campobasso

7 13 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La maggioranza di centrosinistra ancora una volta alle prese con la compattezza e la coerenza del gruppo: il consiglio comunale del 7 settembre aggiornato al 10

L’assenza di un’idea programmatica, di una frontiera, di un traguardo, di un limite da raggiuingere, era e rimane la pietra tombale sul futuro della città e di chi la abita Campobasso ha migliaia di appartamenti vuoti ma l’amministrazione di centrosinistra, seguendo il tracciato delle amministrazioni dello stesso colore che l’hanno preceduta, continua a concedere autorizzazioni a costruire E’ mancato il numero legale alla convocazione del consiglio di ieri 7 settembre. Si andrà a quello del 10 sperando che per la maggioranza vada meglio. Ma lo stato di difficoltà in cui è venuta a trovarsi e ad amministare è ormai nei fatti, nelle polemiche a ritmo giornaliero, nella contestazione dell’area moderata (Ambrosio, Madonna e Colarusso), ed anche nella impalbailità politica dell’opposione. Palazzo san Giorgio è un laboratorio di esperienze che vanno tutte ad incidere negativamente sull’etica amministrativa e sul valore stesso della democrazia rappresentativa. Per il sindaco Battista nemmeno il tempo di gongolare per l’approvazione (con 18 voti dei 21 di cui dispone la maggiornza) del Bilancio di previsione (!) ed è già di nuovo alle prese col problema della coesione e della tenuta delle forze politiche che lo sostengono. Il consiglio del 7 (come quello del 10, se si terrà), aveva buone ragioni per es-

sere affrontato. Non per la solita messe d’interrogazioni, mozioni, interpellanze ed ordini del giorno che concorrono ad arruffare l’aria e a mistificare il dibattito, quanto per il pacco di deliberazioni a contenuto urbanistico ed edilizio: il vero nodo gordiano di questa sindacatura che sull’argomento aveva fatto balenare una idea niente male, mirata ad una riduzione del cemento, ad un recupero del patrimonio edilizio esistente, ad una salvaguardia ragionata e razionale dell’uso del suolo. Nel corso dell’anno e mezzo trascorso nella messa a puno della riorganizazione degli uffici e dei servizi, le paratie urbanistiche ed edilizie sono rimaste aperte ed hanno fatto passare altre miglia e miglia di metri cubi di cemento, lottizzazioni concluse ed arbitrariamente riaperte per creare tre volumi commerciali su Via 4 Novembre e la cancellazione alla vista dello storico panorama della città (il castello Monforte, le chiese romani-

che di san Giorgio e san Bartolomeo, il nucleo superiore del borgo medioevale), nuove lottizzazioni e nuovi insediamenti sul territorio, dentro e fuori il perimetro urbano: un massacro territoriale, carattirizzato da un’evidente violenza imprenditoriale e culturale, fuori da ogni analisi di opportunità e di necessità. Campobasso, infatti, ha migliaia di appartamenti vuoti ma l’amministrsazione di centrosinistra, seguendo il tracciato delle amministrazioni dello stesso colore che l’hanno preceduta, non curante di questo dato singificativamente importante sotto il profilo tecnico, amministrativo ed economico, continua a concedere autorizzazioni a costruire. Il modo naif di assecondare ciò che viene chiesto e proposto dall’economia di rapina che si viene esplicando in ogni settore e attività produttiva, ha ridotto il capoluogo regionale ad un ammasso indeterminato d’interessi,

ciascuno contrassegnato da circoscritti vantaggi per sé, e tutti segnatamente contro l’interesse generale della collettività. L’assenza di un’idea programmatica, di una frontiera, di un traguardo, di un limite da raggiuingere, era e rimane la pietra tombale sul futuro della città e di chi la abita. L’assenza dello stimolo a discutere, a confrontasri, ad aprire nuovi orizzonti è, a sua volta, la palla di piombo al piede dei consiglieri comunali, della giunta e del sindaco, impeganti in una frenetica e vuota competizione personalistica, priva di respiro politico e orfana di idee e saggezza. L’esistenza campobassana è ritmata su una quotidianità che vede la massa spettatrice apatica e inerte, e taluni poteri forti sarabandare da un capo all’altro e da un settore all’altro all’insegna della speculazione e del facile arricchimento. Tornando al prossimo consiglio e alle propsote di deliberazioni, ecco il quadro desolante, per assenza

di coerenza programmatica, delle autorizzazioni a costruire: variante al vigente Piano regolatore generale ai sensi dell’art. 5 del Dpr 447/98 e successive integrazioni e modificazioni, per la realizzazione di un deposito di materiale esplodente quinta categoria gruppi “D” ed “E” di libera vendita; programma costruttivo di edilizia sociale convenzionata in via delle Frasche (approvazione dello schema di convenzione); programma costruttivo di edilizia sociale convenzionata in via Depretis (approvazione dello schema di convenzione); programma costruttivo di edilizia sociale convenzionata in località S. Vito (Porta Napoli (approvazione schema di convenzione). Dalla lettura delle mappe, alcuni di questi programmi hanno dell’incredibile e forse dell’insostenibile sotto l’aspetto urbanistico. Ma tant’è. Si continua ad andare avanti. Dardo

Si ribalta col trattore, muore un 49enne Ennesimo incidente agricolo ieri a Colletorto. L’uomo è deceduto dopo il ricovero al Cardarelli COLLETORTO. Ennesimo incidente nei campi con un mezzo agricolo che si è ribaltato schiacciando il proprio conducente ieri nei pressi di Colletorto. Un 49enne, S.D.O. le sue iniziali, alla guida di un trattore, si è

ribaltato mentre stava lavorando il proprio pezzo di terra rimanendo schiacciato dal possente mezzo agricolo. Il fatto si è verificato intorno alle 9.30 di questa mattina in contrada Vaderame in agro di Colletorto.

L’uomo è stato tempestivamente soccorso dai Vigili del Fuoco e dai medici del 118 per poi essere trasportato d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove è tutt’ora ricoverato in prognosi riservata. Le

sue condizioni sembrerebbero essere gravi. L’incidente di ieri segue quelli di Spinete, San Giacomo degli Schiavoni, insieme al pauroso sinistro verificatosi venerdì lungo la Bifernina.

Pale eoliche, attenzione ai confinanti Incontro a Santa Croce del Sannio e Sassinoro sull’eolico selvaggio SEPINO. Presso il comune di Santa Croce del Sannio, il Vice Presidente della Regione Molise, Michele Petraroia, ha incontrato i sindaci e le giunte comunali di Santa Croce e Sassinoro per discutere del problema dell’eolico selvaggio nell’Alto Tammaro, ai confini con il Molise e con il sito archeologico di Sepino. In questa occasione, i sindaci hanno redatto richiesta formale alla Regione Molise di verificare tutte le autorizzazioni concesse dalla regione Campania, in merito all’installazione di impianti eolici in aree contermini, lamentando una mancata applicazione della normativa vigente. Sebbene l’art 10.6 delle Linee Guida prescriva la partecipazione delle regioni finitime, dagli atti delle diverse sedute della Conferenza di

servizi, è palese il mancato coinvolgimento nel procedimento della Regione Molise, portatrice di interessi pubblici primari al pari di tutte le amministrazioni interessate, attesa la vicinanza tra i confini e l’esiguo ambito territoriale in cui il parco dovrebbe insistere. Lo stesso Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in data 28/07/2014, su sollecitazione del Consigliere della regione Campania dott.ssa Giulia Abbate e del Vicepresidente della regione Molise dott. Michele Petraroia, ha chiesto chiarimenti sui titoli autorizzativi degli impianti eolici ubicati nel territorio della Regione Campania in aree contigue alla Regione Molise. Gli amministratori ribadendo di non essere assolutamente contrari a fonti di energia alternativa, e evidenziando quanto il rispetto dell’ecosi-

stema sia una loro priorità, studiando i vari progetti si sono resi da subito conto che si tratta esclusivamente di una vera speculazione finanziaria, priva delle possibilità anche solo potenziali di arrecare benefici alle amministrazioni locali ed ai cittadini. Diverse sono state le azioni fin ora intraprese contro questo scempio, sia da parte degli enti che cercano di difendere il territorio, che da parte dei comitati civici e dei singoli cittadini che si vedono sottrarre arbitrariamente le loro uniche fonti di guadagno ottenute con tanti anni di lavoro e sacrifici. La Regione Campania, è priva di una legislazione opportuna in tema di Piani energetici, né tantomeno ha recepito ed attuato in maniera efficiente quanto prescritto in materia dalle linee guida nazionali (DM

10/09/1996). L’amministrazione regionale, invero, non si è preoccupata di individuare i siti che, per ragioni morfologiche, storico-artistiche ed urbanistiche, siano evidentemente non idonei ad accogliere impianti di energia eolica. Con Decreto n 256 del 02/05/2012 ha autorizzato nuovamente i magnati del vento alla erezione di un mega parco eolico insistente sui territori dei Comuni di Circello e Santa Croce del Sannio. Le evidenti illegittimità procedurali in cui l’amministrazione regionale è incorsa nel dare avvio alla procedura, hanno fatto sì che .molti proprietari e diversi enti si siano costituiti in giudizio. Con ordinanza del Consiglio di stato n 04453/2015, è stata altresì

accolto il ricorso cautelare presentato ai fini della sospensione dei lavori, teso ad evitare l’irreparabile pregiudizio che avrebbe causato l’inizio di lavori, in attesa della definizione nel merito del giudizio. Seppur il ricorso cautelare sia stato accolto ai fini di una celere definizione nel merito del giudizio, attesa la molteplicità di ricorsi principali ed incidentali che vertono sullo stesso oggetto, la Regione Campania ha disatteso il dictum cautelare del Supremo Collegio, autorizzando nuovamente l’immissione in possesso con decreto n. 62 del 21/05/2015 per la realizzazione della stazione di trasformazione e poi con decreto n. 103 del 17/07/2015 per l’immissione in possesso e l’esproprio dei siti individuati.



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Isernia

13 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Brasiello via, Isernia torna al voto Il sindaco finito sotto accusa per l’assenza di programma e obiettivi

ISERNIA. Brasiello cacciato dalla sua stessa maggioranza e Isernia tornerà al voto. Le reazioni. “Nel panorama politico regionale - ha dichiarato Ulisse Di Giacomo - Isernia ha da sempre occupato un ruolo fondamentale. La caduta di Brasiello sarà il primo passo verso l’ implosione del PD regionale e la fine ingloriosa di Frattura. Ed il Molise tornerà’ ad essere una Regione normale“. “È caduta

l’amministrazione comunale di Isernia - aggiunge Filoteo Di Sandro- Brasiello non è stato capace di gestire la propria maggioranza. Solo guerra di poltrone. Da domani cominciamo a lavorare per dare ad Isernia una nuova Amministrazione stabile e duratura di centrodestra“. Ha detto la sua anche il Guerriero Sannita Giovanni Muccio. “Una cosa sola voglio dirvi ha tuonato - non affliggetevi, non siate preoccupati, più nero della mezzanotte non può venire e soprattutto, CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA. Ora non resta che attendere un mesetto....e tutto sarà più chiaro. Vediamo se il vento si placa o si ingrossa, in quest’ultimo caso raccoglierà tanta di quella tempesta che sarà la fine del Molise di tutti. Il Movimento che onoro di rappresentare è libero da lacci e lac-

ciuli...decideremo cosa fare a breve per quando concerne le amministrative di Isernia“. “E’ finita l’agonia di questa esperienza politica del comune di Isernia - ha dichiarato Lucio Pastore- I presupposti di mancanza di prospettive progettuali erano già presenti nelle alleanze preelettorali. Un’armata Brancaleone fatta per raccogliere voti, senza un’anima politica che potesse dare un chiaro indirizzo. Ma la pessima gestione di questa città viene da lontano. Nell’ultimo decennio non si è avvertito nient’altro che una gestione di affari senza progetti per cui la città è in un progressivo declino. Chiudono uffici, negozi, attività. I giovani emigrano, l’Ospedale viene fatto morire per consunzione. L’ultima esperienza veramente positiva, che creò speranze e cambiò il volto della città risale agli anni 90 con la lista del Ponte. Dopo di allora niente più di significativo. Isernia è un piccolo specchio di quello che avviene a livello regionale dove si vive lo stesso tipo di agonia con consiglieri arroccati nel palazzo per non perdere le prebende. Non c’è alcun progetto se non scelte di

affari per pochi gruppi. La privatizzazione della sanità, dell’acqua, la metropolitana leggera, centrali a biomassa. L’80% dei paesi è a rischio di estinzione ed il disagio sociale, per mancanza di lavoro vero, si palpa sempre di più. In questo contesto abbiamo gli stessi personaggi, con lo stesso vuoto progettuale, che cercheranno di rioccupare lo spazio politico. Questo è l’elemento peggiore che lascia il territorio senza speranze. Se non si riesce ad andare oltre le classi politiche di CD e CS che hanno fallito su tutto il fronte,se non si riesce a selezionare una nuova classe dirigente, con una progettualità solida, capace di creare vere prospettive, avremo la morte definitiva di questa terra. Ci vorrebbe lo spirito che portò alla formazione della lista del Ponte che allora ruppe i vecchi schemi e fu capace di proiettare la città verso il nuovo. Non di un uomo solo ha bisogno il territorio ma di un’intera classe dirigente nuova, onesta e preparata, Saremo capaci di questo MIRACOLO o dobbiamo lasciarci morire con le solite ombre del passato?“

Denunciato un giovane che utilizzava il profilo Facebook di un’altra persona L’operazione è stata condotta dagli uomini della polizia di Isernia ISERNIA. La Sezione della Polizia Postale del capoluogo pentro, a seguito di indagini scaturite da una querela, ha deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria un sedicenne isernino per i reati previsti e puniti dagli artt. 494 e 615 ter del codice penale (“sostituzione di persona” e

“accesso abusivo ad un sistema informatico”). Il ragazzo, infatti, aveva carpito le credenziali di accesso al profilo Facebook di un conoscente e convinto un suo amico a inviare messaggi inappropriati ad altri loro coetanei. Tale attività di disturbo, realizzata

utilizzando il telefonino cellulare del giovane denunciato, ha indotto la vittima del “furto” del profilo a rivolgersi alla Polizia che, grazie alle indagini tecniche svolte, è risalita facilmente all’autore del reato. Già da tempo la Polizia di Stato ha stilato delle linee guida con i ver-

Roccamandolfi e il sì a Frecciarossa Anche il sindaco Lombardi ha firmato la petizione on line ROCCAMANDOLFI. Anche il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi ha firmato nei giorni scorsi la petizione online lanciata e organizzata su facebook da Stefano Gioia per fermare il Frecciarossa nella città adriatica. La petizione indirizzata al Presidente di Trenitalia Marco Zanichelli, all’Amministratore Delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Onorevole Graziano Delrio, ha lo scopo di sensibilizzare le istituzioni competenti in materia,affinchè il percorso Milano – Bari del Frecciarossa, preveda una fermata anche in Molise(Termoli) evitando alla nostra regione di essere l’unico territorio sprovvisto dell’alta velocità. Ho sentito il dovere come cittadino in primis e come amministratore locale poi – afferma Giacomo Lom-

bardi – di dare il mio modestissimo contributo per far sì che il Molise non perda questa opportunità di sviluppo e innovazione. Oltre ad essere penalizzante dal punto di vista economico e turistico, questa decisione sciagurata – continua lombardi –aumenterà il dislivello qualitativo dei servizi, tra i viaggiatori molisani e tutti quelli che risiedono nelle altre regioni. Inoltre, Il tratto Pescara – Foggia, risulta con i suoi 180km è il più lungo della linea e di conseguenza

aggiungere una fermata a Termoli, la quale è situata giusto a metà del percorso, non comporterebbe alcun tipo di problema, se non una piccola variazione di tempo, la quale ammonterebbe a circa 6,7 minuti. L’augurio e la speranza di tutti noi molisani – conclude lombardi – è quella che la politica e le istituzioni tutte, a prescindere dagli schieramenti, in maniera forte, compatta e decisa riescano ad evitare al Molise questo ennesimo primato negativo che saprebbe veramente di beffa.

tici di Facebook per prevenire e contrastare gli abusi commessi sui social network, al fine di garantire agli utenti una migliore e più serena fruizione del servizio. Negli ultimi giorni, infine, la Polizia di Stato della Questura di Isernia ha intensificato l’attività di prevenzione e controllo del terri-

torio. Nel corso di tali servizi, sono stati effettuati 80 posti di controllo, identificate 680 persone, molte della quali con pregiudizi di polizia, controllati 370 veicoli, contestate 127 infrazioni al Codice della Strada con contestuale ritiro di ben 12 documenti di circolazione.



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Termoli

13 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Florio non si presenta in Giunta L’assessore aveva criticato l’operato del sindaco sul caso Petrosino TERMOLI. Non si ricompone la frattura maturata in seno alla giunta comunale di Termoli. Nessun segnale di riavvicinamento o di distensione nei rapporti tra il sindaco Angelo Sbrocca e l’assessore all’Ambiente Filomena Florio. Troppo forte il dissidio sulla presa di posizione contraria rispetto alla decisione di rinnovare l’incarico di consulenza esterna per i servizi gestionali affidata al dottor Donato Petrosino. Il gruppo consiliare Vota per Te ancora non fa trapelare nulla circa l’ipotesi di una diversa indicazione sulla rappresentanza nell’esecutivo,

ma è chiaro che l’epilogo difficilmente sarà diverso da quello della revoca. A confortare questa opinione la seduta di giunta dello scorso 4 settembre, in cui in previsione dell’esecuzione sul riaffidamento all’amministrazione del parco Girolamo La Penna, quindi si parla di un argomento vicino alle competenze dell’ambiente, anche se incastonato nei Lavori pubblici, come proprietà comunale, la Florio non ha partecipato alla seduta. Sintomo chiaro della mancanza di comunicazione che ormai regna tra sindaco e assessore.

Zuccherificio, una mini produzione? In ballo ci sono 11 milioni di euro che, diversamente, andrebbero perduti TERMOLI. Undici milioni di euro che non possono essere assolutamente persi. E’ questo l’obiettivo che adesso si deve perseguire allo Zuccherificio del Molise dove l’obbligo è quello di effettuare la campagna saccarifera sia per non perdere il denaro proveniente dalla Sudzucker per l’affitto delle quote zucchero

per i prossimi due anni, sia per mantenere gli attuali livelli occupazionali. Sono queste le novità che riguardano lo stabilimento bassomolisano che arrivano all’indomani della riunione che c’è stata tra il curatore fallimentare della Spa, Mirella Mileti, il nuovo amministratore unico della Srl, Fabio Marone e il nu-

mero uno di Aria Food, Diego Volpe Pasini. Una situazione di incertezza, quella dello Zuccherificio del Molise, che si sta riversando anche sui lavoratori che hanno incontrato l’assessore all’Agricoltura Vittorino Facciolla. La Regione Molise ha rimarcato la sua intenzione di uscire dalla governance del-

l’azienda continuando sulla strada della exit strategy. Resta ancora da definire la prossima campagna saccarifera che potrebbe essere realizzata o tramite bluster o tramite l’accensione di una parte dello stabilimento. Una ipotesi, quest’ultima, che ad oggi appare la più accreditata.

Parchetto Aldo moro, troppo degrado I cittadini residenti nell’area denunciano l’increscioso stato di fatto TERMOLI. Un nuovo “report” fotografico sullo stato dei giardini “Aldo Moro” è giunto alla nostra redazione. Cittadini sempre più stanchi per il degrado del parchetto, si rivolgono a noi, sempre più spesso, al fine di rendere nota la situazione e invitare chi di competenza a provvedere quanto prima al ripristino della “vivibilità” della zona. Certo la colpa è anche della cittadi-

nanza, ma controlli e affini sono ben pochi nella zona. “Tra vetri, cartacce, rifiuti inerti e organici non se ne può più. Inoltre il suolo è pieno di buche pericolose nel complesso sembra un giardino abbandonato. Neanche i cespugli in prossimità dei passaggi vengono sfoltiti”: ci scrive una cittadina… noi riportiamo, speranzosi che qualcuno operi

Acqua di Mare, interviene il Tar Continua il braccio di ferro tra il Comune di Termoli e la società costruttrice TERMOLI. Continua il braccio di ferro tra la società Acqua di Mare e l’amministrazione comunale di Termoli. L’ultimo round è stato appannaggio dell’azienda immobiliare che sta completando il luxury living sul lungomare Nord Cristoforo Colombo. Questa la nota che abbiamo ricevuto, sulla riattivazione del cantiere in precedenza bloccato con apposita ordinanza a firma del neo dirigente all’Urbanistica, l’architetto Livio Mandrile. “Siamo lieti di comunicare che il presidente del Tar Molise con decreto n. 326 del 10/09/2015 ha sospeso l’Ordinanza n.215 del 02/09/2015 emessa dal Dirigente del Settore III del Comune di Termoli, con cui sospendeva i lavori del fabbricato C di Acqua di Mare.

Per cui in data odierna abbiamo ripreso regolarmente i lavori. Il Decreto del Tar accoglie provvisoriamente la domanda cautelare, fissando la trattazione collegiale per il 08/10/2015. Il provvedimento è stato adottato, in accoglimento del nostro ricorso, perché il Tribunale ha appurato che il provvedimento del Comune di Termoli è produttivo di danni gravi ed irreparabili per la nostra società. Il predetto provvedimento ci rende giustizia. Noi siamo certi e sicuri della correttezza e legittimità del nostro operato. Questa, unitamente alla voglia di agire con trasparenza nel pieno rispetto delle regole e dei rapporti, di realizzare costruzioni direttamente sul mare di alta classe a prezzi decisamente competitivi, è la nostra forza.



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