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GIORNALE SATIRICO


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 24 dicembre 2015

Il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura, sottolinea il provvedimento adottato

“Precari sanità,rinnovati i contratti”

CAMPOBASSO. Personale sanitario precario, rinnovo contratti e stabilizzazione: sotto questi due aspetti il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha illustrato al personale infermieristico degli ospedali pubblici molisani in riunione ieri sera al Cardarelli le importanti prospettive introdotte dallo specifico emendamento inserito nella Legge di Stabilità approvata dal Parlamento. All’incontro, utile anche per un’ampia e dettagliata panoramica sui contenuti della riorganizzazione del servizio sanitario regionale e che fa seguito a quello della scorsa settimana con il personale medico, hanno partecipato, con Frattura, il presidente della IV commissione consiliare, Nunzia Lattanzio, il direttore generale della Salute, Marinella D’Innocenzo, e il direttore generale Asrem, Mauro Pirazzoli. “Malgrado l’emorragia di personale subita, l’Asrem, la nostra sanità, è andata avanti: tutto è merito vostro”, sentito il ringra-

di Susanna Pastorino The day after”: un’esplosione ad alta quota, non ci sono informazioni molto specifiche ma buona parte della sanità pubblica molisana rischia di essere, pezzo dopo pezzo, “rasa al suolo”. Dopo aver permesso questa distruzione, il Presidente Frattura, tramite un discorso armonizzatore dichiara che il suo vero obiettivo è “assicurare al cittadino la garanzia delle cure” attraverso la realizzazione di un ospedale unico che, dal nostro punto di vista, utilizzando il film come metafora, lascerà solo macerie in termini di risposte al bisogno di salute dei cittadini molisani. Fuori metafora: ad una settimana esatta dal tavolo romano interministeriale, apprendiamo mezzo stampa, che il Presidente della Regione Molise stavolta sembra essere tornato da Roma con le valigie piene a metà. Infatti ha dichiarato ai giornalisti di avere ottenuto la concessione del fondo di solidarietà dalla Conferenza delle Regioni per riorganizzare la sanità ospedaliera e territoriale del Molise. Ma di che riorganizzazione si va narrando? Quale il progetto di innovazione e rilancio dell’offerta sanitaria a disposizione dei cittadini molisani? Si assicura il diritto alla salute universalistico e, quindi, pubblico? Dalle prime sommarie e unilaterali comunicazioni noi siamo convinti di no. Sembra evidente infatti che, per risollevare le sorti della sopravvivenza del di-

ziamento che Frattura, in apertura dell’incontro, ha voluto subito rendere agli operatori sanitari per i servizi garantiti ai cittadini molisani. “Oggi abbiamo un dato certo con l’approvazione in Senato della Legge di Stabilità: l’emendamento, che la Conferenza delle

Regioni, su nostra proposta, ha accolto e che, grazie all’impegno della parlamentare Laura Venittelli e del Partito democratico, è passato prima in Commissione e ora è nel testo di legge approvato, ci consente di parlare di immediata proroga per tutti i precari in servizio alla data del 31 dicembre

prossimo. Tutti, sia quelli in possesso dei requisiti previsti dalla Circolare Fadda (3 anni negli ultimi 5 maturati al 31 ottobre 2013 anche in diverse aziende sanitarie), sia quelli che non li hanno maturati”, così il presidente ha circostanziato gli aspetti dirimenti per la sanità molisana contemplati nella Legge di Stabilità. PROROGA CONTRATTI. L’emendamento prevede che, nell’equilibrio tra la normativa sul rischio clinico e le nuove indicazioni europee in materia di turni e riposi, le Regioni approvino un documento, entro il 29 febbraio prossimo, sul fabbisogno di risorse umane utili a garantire i Lea nel mutato quadro normativo. In Molise, grazie a un lavoro preventivo condotto da Asrem e Direzione salute, si è già appurato che è necessario tutto il personale in servizio, sia quello a tempo indeterminato che a tempo determinato. Alla luce di questa esigenza, saranno prorogati intanto fino al 31 marzo tutti i contratti, con o senza

Sanità in briciole ritto, si sia utilizzato l’espediente del “baratto” tra la Regione e le due principali strutture private convenzionate a danno della ospedalità pubblica. Si paventa addirittura la chiusura di unità operative strategiche quali la Pediatria e di conseguenza l’Ostetricia e Ginecologia ad Isernia, l’Oncologia e la Cardiologia a Campobasso. Sulla base di quali studi epidemiologici si è arrivati a questa annunciata determinazione? Del resto è lo stesso presidente Frattura a dichiarare che per Pediatria ed Ostetricia, non essendoci nel Molise un osservatorio epidemiologico, ci si è basati semplicisticamente su uno “studio (…) condotto attraverso le cartelle cliniche del 2013 e del 2014”. E’ avvenuta la stessa cosa per Oncologia e Cardiologia a Campobasso? Quanto all’idea dell’ integrazione-coabitazione tra Cardarelli e Cattolica, il Presidente ci renderà edotti di quali saranno le discipline che saranno accreditate all’una e all’altra struttura? Ed ancora, con quale modalità intende procedere? Sia chiaro che non accetter e m o nessuna integrazione-coabitazione che non sia a regia prettamente pubblica! Ogni diversa soluzione confermerebbe quanto questo sindacato va sostenendo da tempo ovvero che siamo di fronte a una vera e propria sistematica privatizzazione iniziata allorquando, nel recente passato, si

è dato corso all’applicazione del dl 101 favorendo la fuoriuscita dal SSR di molti professionisti, medici e non, senza aver contestualmente provveduto alla loro sostituzione. Non ci si dica che non si poteva fare. Si è preferito dare incarichi a primari facenti funzioni con sovraccarichi di responsabilità e aumentare il precariato al contrario di quanto affermato.A tal proposito vogliamo sapere quale sarà la nuova programmazione triennale di fabbisogno di personale visto che la legge di stabilità 2016 prevede poche risorse per nuove assunzioni, anche nelle regioni ancora in piano di rientro. E’ evidente come restino tutte da definire le questioni relative al superamento del precariato, al turn over, considerato anche quanto sta avve-

nendo con la applicazione della normativa europea sul giusto orario di lavoro. Innumerevoli e legittime sono le proteste dei lavoratori e delle lavoratrici viste le enormi difficoltà che le stesse direzioni sanitarie dei vari presidi ospedalieri hanno quotidianamente nella predisposizione dei turni di lavoro. Con riferimento poi all’importanza che riveste la rete dell’emergenza-urgenza che, sempre a detta del Presidente, sarà a carico di chi si vedrà accreditare queste discipline. Cosa intende dire quando afferma che “il privato dovrà organizzarla”? Fino ad adesso questa rete è assicurata dal pubblico con costi molto alti. Il privato invece, non ci risulta abbia mai chiesto l’accreditamento. Forse per non appesantire le proprie uscite?Queste

i requisiti previsti dalla Circolare Fadda, fermo restando che l’emendamento prevede altresì la possibilità di ulteriore proroga fino al 31 ottobre, nelle more dell’approvazione da parte del Tavolo tecnico interministeriale del documento di individuazione del fabbisogno di personale redatto da Asrem e che la Giunta regionale propone oggi in approvazione per la prossima seduta del Consiglio regionale. STABILIZZAZIONE. In virtù delle indicazioni già raccolte dall’Asrem è necessario integrare l’organico in servizio: ad aprile, dunque, sarà possibile programmare e attivare i concorsi per recuperare le professionalità che si sono perdute negli ultimi mesi. Il personale medico, infermieristico e tecnico sanitario che presenterà i requisiti dei tre anni alla data del bando, non più al 31 ottobre 2013, parteciperà al concorso con diritto di riserva, fino a un massimo del 50 percento dei posti messi a concorso

notizie, ancora sommarie, sono solo giornalistiche, visto che il Presidente Fattura ha preferito organizzare un tour informativo tra gli operatori della Sanità invece che incontrare le parti sociali così come previsto dalle corrette relazioni sindacali. Detto questo, se dovessero essere confermate, la CGIL e la Funzione Pubblica Molise metteranno in campo una forte mobilitazione contro la realizzazione di questo piano. In ultimo e non meno importante il Presidente afferma che “il sistema finora adottato non ha funzionato, perché produce cinquanta milioni di euro di debito in più all’anno per prestazioni inappropriate, ricoveri molto lunghi e molto altro”. Dov’era quando la CGIL e la FP CGIL MOLISE denunciavano le inappropriatezze? A chi vorrebbe attribuire queste inefficienze? Al solo sistema pubblico? O forse la causa è da ricercare, intanto nella mancata programmazione e controllo regionali, oltreché in un sistema di clientela e illegalità, nell’eccessivo ricorso alla esternalizzazione di alcuni servizi e nella cattiva gestione e controllo sugli appalti.La CGIL e la FP CGIL Molise hanno più volte denunciato questa situazione e proposto soluzioni ai vari tavoli istituzionali aperti sul tema. Mai risposte sono giunte a tali nostre proposte. Pertanto, rispetto a quanto denunciato, CGIL e FP CGIL MOLISE chiedono la convocazione di un tavolo monotematico urgente da tenersi nel brevissimo tempo.


TAaglio lto

3 24 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Chi non l’avrebbe votato? Chi non lo avrebbe votato un candidato alla presidenza del Molise che propugnava l’unità del popolo, la partecipazione democratica alla gestione della cosa pubblica, il benessere e il lavoro? Difatti, l’hanno votato. Salvo poi a vedere se sono pentiti. Per saperlo, bisognerà aspettare altri due anni. Solo allora il responso delle urne, ammesso che il candidato presidente votato decida di ripresentarsi, scioglierà l’arcano. Sapremo se il Molise di tutti, come era stato immaginato e promesso, non è stata solo una formula elettorale, ma un progetto realizzato. Ciò che trova difficoltà ad essere provato è il riscontro sistematico delle tante cose dette a fronte delle poche cose fatte. Le tante cose dette le abbiamo non a mente, ma tra le mani, trascritte sul volantino distribuito a migliaia e migliaia di copie venerdì 22 febbraio 2013 al cinema Maestoso di Campobasso alla folla plaudente ed eccitata all’idea di essere la protagonista vincente di una tenzone elettorale senza esclusione di colpi, contro un avversario già per buona parte demolito da una campagna denigratoria senza precedenti, abilmente montata ed orchestrata. L’apoteosi di quella serata fredda di febbraio 2013 fu la esaltazione dei sentimenti, dei valori esistenziali di chi, venne detto, era più debole, per chi non lavorava, per chi lavorava senza garanzia, per le aziende e per i giovani , per i bambini e per gli

L’intervento

anziani, per chi non aveva più fiducia, e da tempo si era arreso. Chi non l’avrebbe votato un candidato alla presidenza del Molise che parlava finalmente al cuore e alla mente della gente e non alla pancia? Che conosceva bene quale fosse la situazione reale del Molise, il grado di devastazione cui l’avevano portato anni di politiche scellerate, e come affrontarli e risolverli, non con la bacchetta magica, non con l’annuncio di miracoli, ma a piccoli passi “per rianimare la speranza con la voglia, la forza, le capacità per ricostruire”. Chi non l’avrebbe votato un candidato di questo spessore ideale, di questa forza vitale, di questa lucida visione, di questa capacità di sintesi? Difatti è stato votato. Portato con

entusiasmo alla guida del Molise, ma fin troppo presto travolto dal suo stesso credere in ciò che aveva detto e promesso in campagna elettorale alla platea plaudente del Maestoso. Uno di quelle migliaia e migliaia di volantini programmatici distribuiti alla folla non è andato perduto. Lo abbiamo tra le mani per rileggerlo e trascriverlo, in ossequio al dovere morale di non assecondare la smemoratezza, il disinteresse, l’accreditamento di vacuità alle promesse elettorali, come piace ai candidati e come pare sia diventata una astenica accettazione dell’elettore. Vediamole, dunque, le cose dette. Eccole. Per le giovani famiglie e i lavoratori a basso reddito: il diritto alla casa, con soluzioni abitative innovative a canone calmierato; per la terza

età: il patto tra generazioni, ovvero il sostegno agli anziani attraverso l’integrazione delle conoscenze tradizionali e la realtà contemporanea, e ai giovani, avvicinandoli agli anziani, le occasioni di crescita umana e professionale; per le infrastrutture: rendere più veloce ed efficiente la tratta ferroviaria Campobasso/Roma, la ristrutturazione completa delle strade interne, la posizione strategica della costa per fare del Molise la cerniera commerciale del Mediterraneo; per il lavoro: autoimpresa, merito, innovazione, salario minimo garantito per i disoccupati, l’occupazione femminile con progetti per la conciliazione degli impegni di lavoro con quelli per la famiglia; per il turismo: il bello organizzato e programmato, il settore turistico un ingranaggio perfetto e coerente all’interno di una programmazione strategica regionale; per l’amministrazione: rigore e trasparenza, riorganizzazione della macchina amministrativa regionale, stop alle consulenze faraoniche, stop ai consigli d’amministrazione inutili; per la cultura e l’istruzione: la cultura per produrre ricchezza, spazio, strumenti e occasioni di

crescita ai giovani talenti e alle tante professionalità presenti sul territorio, la scuola nel lavoro, l’alternanza scuola-formazione motore del futuro; per la sanità: sarà una medicina vicina al cittadino, interventi tempestivi con centri di prima emergenza, cure e prestazioni di qualità con strutture di alta specializzazione; per i piccoli centri: nuova linfa ai piccoli comuni, progetti di sviluppo territoriale strategico; per l’assistenza e la solidarietà: la preparazione che qualifica l’aiuto, centri diurni di assistenza ad alta professionalizzazione, residenze sanitarie assistenziali; per la ricostruzione: la fine dei lavori senza fine portati a termine, la ricostruzione post/sisma in tempi certi, iniziative specifiche per far ripartire i cantieri, per recuperare risorse utili alla realizzazione delle case che dopi 11 anni i cittadini attendono ancora; per la ripresa economica (artigianato industria - edilizia) il rilancio dell’iniziativa privata, strategia d’impresa con forme aggregative virtuose, accesso agevolato al credito, detassazione degli investimenti e pagamenti in tempi certi da parte degli enti pubblici ai fornitori; per l’agricoltura: le nuove generazioni portate d investire nel settore col sostegno alla tecnologia e alle colture strategiche: con l’agricoltura la cura del territorio. Queste le cose dette. Quali le cose fatte? Dardo

“Forza Italia farà da collante al centrodestra”

CAMPOBASSO. Conferenza stampa di fine anno del commissario straordinario di Forza Italia nel Molise, onorevole Nunzia De Girolamo.  “A gennaio organizzeremo un comitato regionale, che servirà per gettare le basi del partito azzurro sul territorio molisano, in vista delle sfide amministrative e per la ricostruzione di Forza Italia. Ho parlato, tra gli altri, con l’eurodeputato Aldo Patriciello e con l’ex governatore Michele Iorio e posso dire che sono stati due colloqui cordiali, ricchi di spunti e di idee nuove per il rilancio di Forza Italia. Credo che appena dopo le festività natalizie ci incontreremo tutti e tre insieme nell’interesse comune. Questo è il primo grande risultato che potrà raggiungere Forza Italia. L’unità è un elemento di chiarezza e, il prossimo mese, quando dirameremo l’organigramma del partito qualche novità potrebbe esserci. Saranno nomi che porteranno il proprio contributo per il rilancio di Forza Italia in Molise”. Del resto, sulla necessità di un cambiamento dei vertici si era espressa fin dal suo primo arrivo in Molise. “Coinvolgeremo figure nuove, ma io devo tener conto anche dell’esperienza di chi ha governato questo territorio. Del resto, ci sono anziani con una mentalità giovane e ragazzi con una cultura già vecchia. Forza Italia sarà un

L’onorevole Nunzia De Girolamo a Campobasso per fare il punto dlla situazione

mix tra l’esperienza della vecchia classe politica e l’entusiasmo dei giovani attivisti”. Sulla questione, poi, delle liste civiche o di associazioni che si richiamano allo schieramento di centrodestra, l’onorevole De Girolamo è stata chiara: “Chiunque costruisca un soggetto non deve dare adito a trasversalismi, che possano disorientare gli elettori. Chi fa parte del centrodestra deve rispondere ai partiti della coalizione. I movimenti civici ben vengano agli appuntamenti elettorali, quando ospitano

personalità che, diversamente, non si esporrebbero sotto il simbolo di un partito, sempre rispettando la chiarezza di far parte del centrodestra. Non devono, però, diventare strumento di indebolimento dei partiti e di Forza Italia. Il dibattito con Iorio, comunque, proseguirà, perché il confronto è elemento basilare della politica”.Una strategia che punta a ricostruire un’identità politica e territoriale di Forza Italia. “Non è la gente ad essersi allontanata dalla politica, ma è quest’ultima ad essere sorda rispetto

agli appelli incessanti delle persone. Il Molise si è sempre contraddistinto dalle altre regioni del sud, almeno fino ad una decina di anni fa, per una economia dinamica che poneva la regione, nonostante le sue ridotte dimensioni, in una posizione di avanguardia. Di sicuro la crisi economica internazionale di questi ultimi anni non ha risparmiato il Molise, ma nello stesso tempo bisogna anche analizzare quali altri fattori hanno determinato un forte arresto della produttività”. La parlamentare beneventana è intervenuta, anche, sulla questione dei tagli alla sanità. “Io sono sempre stata contraria ai tagli lineari, soprattutto in una settore così delicato come la sanità. Tuttavia non possiamo ignorare che qualcosa al sud non ha funzionato dopo la riforma Bindi. Se quasi tutte le regioni del sud, a distanza di pochi anni, si sono trovate in dissesto finanziario significa che qualcosa non abbiamo saputo gestire. Detto questo io penso che noi dobbiamo decidere quale debba essere il rapporto tra pubblico e privato, ma di certo non possiamo consentirci di spendere due volte per la stessa prestazione”.


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TAaglio lto

4 24 dicembre 2015

Nuovo dirigente regionale a titolo gratuito alla viabilità C’è gente che agogna di andare in pensione per godersi il tempo libero secondo inclinazioni e necessità, ma anche gente che a distanza di giorni dall’andata in pensione si procura la possibilità di impiegare il tempo libero tonando alla scrivania e all’assunzione di responsabilità, per giunta gratis, come impone la legge ai pensionati. Stiamo accennando alla scelta di vita dell’ingegnere Lino Mastronardi, già dirigente e direttore generale della Provincia di Isernia, collocato a riposo a decorrere dal primo novembre 2015, che appena 13 giorni dopo s’è reso autore della manifestazione d’interesse finalizzata al conferimento di un incarico dirigenziale presso l’Amministrazione regionale. Da qualche settimana infatti è il nuovo responsabile del Servizio viabilità dell’Area Quarta della direzione generale della Giunta regionale ripetiamo, a titolo gratuito, e per la durata di un anno a decorrere dalla data di sottoscrizione del contratto, “col solo riconoscimento del diritto al rimborso delle spese documentate sostenute in ragione dell’incarico”. Una breve appendice di lavoro per l’ingegnere, in una realtà probabilmente poco diversa da quella vissuta a Isernia, comunque con motivazioni tali da indurlo a sperimentare, gratis, il modus vivendi ed operandi in Via Elena a Campobasso, nella sfera d’influenza politica dell’assessore Pier Paolo Nagni. La sua vocazione al lavoro s’è incrociata con la condizione di oggettivo sottodimensionamento del personale regionale, e con la difficoltà, per la Regione, di reperire d’acchito le professionalità – soprattutto in possesso di qualificata

L’intervento

Il 28 Dicembre, nella sede della sala consiliare del Comune di Termoli, alle ore 16, si terrà un seminario sugli ultimi aggiornamenti della Anagrafe nazionale dell’Edilizia scolastica, cui sono strettamente e direttamente interessate le Regioni e gli enti locali. L’Anagrafe si pone e si propone di stabilire e di aggiornare passo dietro passo la consistenza, le condizioni strutturali e funzionali del patrimonio edilizio scolastico allo scopo di creare uno strumento conoscitivo da cui trarre i dati necessari per stabilire le priorità d’intervento nella programmazione del settore. L’Anagrafe nazionale è la sommatoria delle anagrafi regionali che a loro volta sono alimentante dai dati e delle notizie fornite dai comuni, che abbiano o non abbiano una struttura scolastica sul territorio. Con le ana-

La vocazione al lavoro dell’ingegnere Mastronardi s’è incrociata con la condizione di oggettivo sottodimensionamento del personale regionale, e con la difficoltà, per la Regione, di reperire d’acchito le giuste professionalità

Personaggio di tutto riguardo e considerazione, venuto in soccorso di una Regione che da tre anni ha annunciato la riorganizzazione dell’Ente e l’introduzione dei Dipartimenti, per poi restarsene a braccia conserte esperienza su taluni ambiti gestionali – cui affidare incarichi di responsabilità su una pluralità di strutture di particolare complessità. Tra queste strutture il Servizio viabilità, che ha fondamentali competenze in materia di programmazione e gestione dei finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche, in particolare connesse all’atto integrativo all’Accordo di programma quadro “Viabilità”. Per fronteggiare una situazione del genere, detto del sottodimensionamento del personale regionale e della necessità di disporre di professionalità esperte e competenti, la candidatura di Mastronardi è stata la manna dal cielo. La specifica e comprovata competenza professionale in materia di viabilità, acquisita nell’eserci-

zio delle funzioni dirigenziali, anche apicali, presso la Provincia di Isernia, sorretta anche da una qualificazione culturale particolarmente funzionale alle esigenze di una corretta ed efficace ge-

stione delle problematiche specifiche da trattare in Viale Elena a Campobasso, ha spianato la strada a Mastronardi, peraltro già da tempo nel novero dei papabili a incarichi dirigenziali della Re-

gione essendo nell’elenco degli idonei all’incarico di direttore generale, di segretario generale e di direttore d’Area. Personaggio di tutto riguardo e considerazione, venuto in soccorso di una Regione che da tre anni ha annunciato la riorganizzazione dell’Ente e l’introduzione dei Dipartimenti, per poi restarsene a braccia conserte. Doveva provvedere il direttore generale fatto venire da Milano, Pasquale Mauro Di Mirco, ma ha fallito l’obiettivo, né pare sia in grado di centrarlo la facente funzioni Marinella D’Innocenzo. Tutto rinviato a tempi migliori, magari in prossimità del rinnovo del consiglio regionale. Per fare scena e conquistare un minimo di credibilità. Dardo

La sicurezza delle scuole passa per l’anagrafe edilizia regionale

grafi regionali si ha la reale situazione del patrimonio edilizio scolastico e, soprattutto, la possibilità di definire le emergenze e le necessità che si manifestano per essere affrontate e risolte coi finanziamenti della Legge 107 del 13 luglio 2015, destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici sulla scorta proprio dei

dati dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. Degli edifici scolastici, delle scuole dell’infanzia, dei circoli didattici, dei plessi, degli istituti comprensivi, delle sedi centrali della scuola secondaria di primo e di secondo grado, degli istituti di istruzione superiore, l’anagrafe regionale consente di monitorare lo stato di conservazione del patrimonio di edilizia scolastica; di realizzare una banca dati costantemente aggiornata; di storicizzare i dati raccolti; di rendere accessibili i dati nel loro complesso agli enti locali. Le operazioni da compiere e

i contributi da elargire in termini di collaborazione da parte delle amministrazioni locali sono notevoli e i tempi di realizzazione di questo progetto statistico e documentale, sono scanditi. Il 30 giugno scorso tutte le Regioni hanno provveduto a far confluire i propri dati all’Anagrafe nazionale; dal 7 agosto i dati sono stati resi noti attraverso la sezione del sito del ministero dell’Istruzione e della Ricerca “La Scuola in Chiaro”. Dal 15 dicembre 2015 al 15 gennaio 2016 è inoltre possibile immettere i dati aggiornati e tutte le informazioni pertinenti. Da qui la sollecitazione della Regione ai comuni perché comunichino tempestivamente il nominativo del soggetto designato all’aggiornamento dei dati presso l’anagrafe regionale dell’Edilizia e a sottoscrivere la relativa scheda di aggiornamento dei dati, inviandoli

all’indirizzo di Claudio Iocca – direttore del Servizio istruzione, mail: claudio.iocca@regione.molise.it, telefono: 0874-424359, e di Antonio Perrino – responsabile ufficio Anagrafe Edilizia Scolastica, mail: perrino.antonio@mail.regione.molise.it – ediliziascolastica@regione.molise.it, telefono: 0874-424383. L’invito è di massima attualità in questo frangente, e la partecipazione degli amministratori locali e dei tecnici dei rispettivi uffici al seminario del 28 dicembre 2015, altrettanto. Nella fase d’avvio dell’anagrafe, la Regione Molise s’è avvalsa dell’esperienza e della bravura dei tecnici della Toscana. Per andare avanti nel tenere aggiornato l’anagrafe e per avere la possibilità di accesso ai finanziamenti de “La Scuola in Chiaro” è d’uopo la partecipazione al seminario.


TAaglio lto

5 24 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Da più di un anno non viene convocata l’assemblea regionale del PD. Il segretario provinciale di Isernia, Di Iorio, ci riprova

Interrogato, il segretario non rispose

Interrogato, il segretario non rispose. Alle note ufficiali, ai post sui social network, alle vibrate suppliche per la convocazione dell’assemblea regionale del PD, il segretario Micaela Fanelli non ha ancora risposto. Al contrario di quanto faccia il bullesco premier Renzi con la direzione nazionale; convocata spesso e volentieri perché ogni occasione sembra buona per un’alzatina di zampa nello spigolo preferito, per far capire chi comanda. Da vero capobranco. Il segretario regionale Fanelli, invece, a quanto pare da quell’orecchio non ci sente. A ben guardare è passato più di un anno dall’ultima convocazione e per chi ha la fissa della partecipazione (vedi le primarie, peccato solo che aperte a tutti non abbiano nulla a che vedere con lo sbandierato modello americano) la cosa comincia a suonare quantomeno sospetta. Eppure gli argomenti non mancherebbero. O forse è questo che preoccupa veramente il segretario. Dalle paturnie vissute dalla e con la delegazione parlamentare del partito (soprattutto sul-

l’intervento di Giovanni Muccio*

l’attualissimo argomento della sanità), ai distinguo di pezzi importanti in consiglio regionale, primo fra tutti il capogruppo Francesco Totaro; dalla nascita di nuove correnti schierate apertamente contro il renzianissimo (!!!) binomio Frattura-Fanelli (Molise Democratico), fino all’adolescenziale dibattito via Fecebook con l’onorevole Danilo Leva; dal mai arrivato rimpiazzo dell’ex assessore Scarabeo, escluso

dalla partita dalla Guardia di Finanza, fino alla nota di ieri del segretario provinciale di Isernia, Alfonso Di Iorio, il clima all’interno del partito è sembrato sempre sull’orlo di una crisi. Di nervi ed istituzionale. Per non parlare di quanto avviane nelle giunte comunali o a seguito delle ultime amministrative, sempre a livello comunale. Dicevamo che gli argomenti non mancherebbero per la convocazione di

un’assemblea che sgomberi il campo, con la forza del democraticissimo strumento del confronto, da dubbi, incertezze e perplessità. Di Iorio ne snocciola qualcuno: “Sanità, lavoro, giovani, anziani, infrastrutture, cultura, scuola, sono tante le problematiche del territorio della nostra provincia che ancora aspettano risposte... prego la Segretaria Regionale del nostro Partito di adoperarsi perché sia convocata con urgenza l’Assemblea Regionale del PD nella città di Isernia ...” Ne fa, come si vede chiaramente, una questione provinciale Alfonso Di Iorio, del resto il suo mandato glielo impone, ma anche su scala regionale il discorso non cambia. Purtroppo per lui, per tutti gli iscritti al partito, e per una sana dinamica democratica, Micaela Fanelli ha fatto fino ad ora orecchie da mercante, pur mostrando, soprattutto su internet, l’abituale sicumera e quella mitezza apparente di toni finta come una moneta da tre euro. La sostanza è che a furia di ripetere a tutti, ed a sé stessa in primis, che va tutto bene, il segretario regionale avrà finito per

convincersene davvero. Quindi a che pro convocare l’assemblea? Lasciateci (a lei ed al governatore) lavorare in pace, che diamine. Sembra quasi di sentirla. Vabbè, noi ce ne faremo una ragione: un’assemblea del PD in più, una in meno non ci cambia la vita né ci disturba il sonno. Un tantino più in ansia sembra essere il segretario provinciale di Isernia: “…ormai anche il diritto alla salute è messo in discussione. Ogni mattina si allunga sempre di più la fila di cittadini che accedono da privati a prestazioni delle quali pure avrebbero diritto. Quale sarà la sorte dell’ospedale “Veneziale”, come sarà strutturato, non è dato sapere perché i piani operativi sono segreti. Troppe volte sono stati evidenziati e denunciati tali problemi senza che si sia mai vista la soluzione di qualcuno di essi. Penso, perciò, che un dibattito all’interno dell’Assemblea Regionale, massimo organo del PD, porti ad una pubblica assunzione di responsabilità e a dare risposte certe ai cittadini del nostro territorio stufi di promesse mai mantenute.”

Possibile lasciare vuoto l’assessorato alle Attività produttive?

L’Assessorato regionale alle Politiche dello sviluppo economico, del credito, delle Società partecipate e del Marketing territoriale, da oltre quattro mesi, è privo di una guida politica. Ciò non fa che riflettersi negativamente sul già precario sviluppo del territorio molisano che mai come in questi anni vede il depauperarsi delle attività, senza risoluzioni in positivo delle innumerevoli vertenze. Un Assessorato che rappresenta per ogni regione il cuore pulsante per lo sviluppo di un territorio ed in Molise ancora privo di un assessore che rilanci una realtà in già evidente stato di agonia. Un tema delicato, dunque, su cui non è più possibile fare melina politica. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, come noto, ritiene che tale nomina debba rispondere alla “parità di genere”. Una pura questione di principio, questa, perché qualsiasi nomina che tenga conto di tale principio verrebbe salutata con somma soddisfazione dal Guerriero, sia che riguardi la segretaria regionale del P.D. Micaela Fanelli, sia che riguardi Costanza Carriero dem, o Nunzia Lattanzio unica consigliere regionale eletta nel Centrosinistra, sia che riguardi Sara Ferri, Sel, la più votata in termini percentuali tra le donne del Centrosinistra, sia che riguardi, infine, Tizia Caia, laureata, disoccupata, senza tessera politica… Due sono i principi che spingono il Guerriero Sannita a richiedere la “parità di genere”: quello più prettamente politico-sociale riguarda la presenza delle donne nelle Istituzioni non solo quale questione di rappresentanza di genere ma di qualità della de-

mocrazia. Le pari opportunità dovrebbero essere un leit motiv di tutte le politiche regionali, non solo il pre-

sidio di un assessorato. Tutte le statistiche, nazionali e internazionali, inoltre, dimostrano che la parità è una cartina di tornasole del grado di sviluppo sociale ed economico e, pertanto, le politiche di genere sono un potente motore di sviluppo e innovazione per l’economia e la società nel suo complesso. L’altro principio è giuridico. A tal riguardo il Movimento ritiene, forse sbagliando, considerato che non è un Giudice, di portare all’attenzione il parere

espresso dal Consiglio di Stato, Sezione prima – adunanza di sezione del 16 aprile 2014, Numero Affare 00455/2014. Parere riguardante il quesito posto dal Ministero dell’Interno, in materia di applicazione della legge 23 novembre 2012, n. 215, recante “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte degli enti locali e nei Consigli regionali”. Nella stessa si ripropone il principio di uguaglianza anche per la legge regionale, che deve rimuovere ogni ostacolo che impedisce la parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica e promuovere la parità di accesso alle cariche elettive. La disposizione costituzionale ha pertanto una portata precettiva, che obbliga la Regione all’adozione di misure antidiscriminatorie, non soltanto sul piano legislativo, ma anche nell’esercizio dei poteri di vigilanza sugli enti locali, In conclusione il Movimento regionale del Guerriero Sannita auspica che il Presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, per le motivazione su esposte, proceda subito alla nomina di un assessore al ramo tenendo conto della “parità di genere”. In caso contrario il Guerriero Sannita valuterà la possibilità di ogni azione democratica dovuta al rispetto delle tante donne che non possono accettare un regresso delle loro condizioni per colpa di una politica che non le ritiene fulcro della società. Bisogna impedire che questa politica riporti i diritti indietro di tanti anni, è un nostro dovere nei confronti di chi ci ha preceduto e ha lottato per tali conquiste. *Presidente regionale del Guerriero Sannita


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

24 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Campitello, i servizi per la sicurezza La Polizia ha attivato un’apposita sezione con personale specializzato E’ iniziato ufficialmente l’inverno e, nonostante il clima alquanto mite per il periodo faccia pensare ad altro, sono in molti gli appassionati della montagna che aspettano con ansia di poter trascorrere le prossime giornate festive presso la stazione sciistica di Campitello Matese, accompagnate da sole ma soprattutto neve. Per consentire ai turisti di trascorrere serenamente ed in sicurezza le loro vacanze, la Polizia di Stato di Campobasso, con l’impiego di personale specializzato proveniente dal Centro di addestramento di Moena (TN), garantirà i servizi di sicurezza e soccorso in montagna finalizzati alla prevenzione ed alle repressione delle condotte pericolose per l’incolumità degli sciatori.

L’impegno profuso dalla Polizia non si limiterà a tali servizi; come

già attuato lo scorso anno ed a seguito di sopralluogo effettuato il

22 dicembre u.s., la Polizia di Stato, con il concorso di Carabi-

nieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato, a partire dal 24 dicembre p.v. e fino al mese di marzo, nelle giornate prefestive e festive, caratterizzate, come noto, da maggior afflusso di turisti, predisporrà un articolato dispositivo su strada finalizzato a disciplinare l’ordinato afflusso dei turisti e garantire il rispetto delle norme del Codice della Strada, aspetto quest’ultimo delegato alla Sezione Polizia Stradale di Campobasso. Il Questore di Campobasso, dr. Raffaele PAGANO, nella circostanza raccomanda massima prudenza affinché tutti i turisti, prima di mettersi alla guida delle proprie autovetture verifichino l’equipaggiamento delle stesse, informandosi preventivamente sulle condizioni meteo.

Il Megapanettone della Dolce Napoli E’ stato aggiudicato e mangiato per il tradizionale scambio di auguri in piazza Municipio CAMPOBASSO. È stato il numero 27, primo estratto sulla ruota di Napoli nell’estrazione del lotto di martedì 22 dicembre 2015, ad aggiudicarsi il megapanettone, realizzato dai maestri pasticceri Nicola e Pietro Riccio, con la collaborazione di Ilaria Donatelli. A vincere l’opera d’arte, raffigurante il centro storico di Campobasso, l’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Colagiovanni, che aveva scelto proprio il numero 27. L’assessore, insieme ai maestri pasticceri della Pasticceria La Dolce Napoli, hanno incontrato la cittadinanza alle ore 17 di ieri, quando sono stati tagliati 1.800 pezzi del megapanettone, e offerti a tutti coloro che si sono recati per lo scambio di auguri nell’atrio di Palazzo San Giorgio.

Santo Natale 2015

“Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia,che sarà di tutto il popolo:oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”. La bellissima pagina del Vangelo di oggi si apre con la descrizione precisa di un evento storico con la descrizione dei luoghi e dei personaggi illustri di un fatto di cronaca fondamentale per la nostra fede. Nessuno si accorge di quel bam-

bino nato in una grotta , tranne i pastori. “Gesù è nato per noi,venite adoriamo !” Noi tutti non l’invochiamo ed attendiamo invano : nella fredda culla di Betlemme c’è il Figlio di Dio. “Gloria a Dio nell’alto dei cieli, pace in terra agli uomini di buona volontà”; facciamo in modo che questo messaggio così grande risuoni nel mondo ricordando innanzitutto che l’Incarnazione di Gesù è l’opera più meravigliosa e commovente dell’onnipotenza divina. Il Figlio di Dio,che è nato

per noi, è la luce eterna e vivente, la Parola del Padre; egli viene per scacciare per sempre le tenebre dei nostri peccati,le ombre della nostra ignoranza. Viene per amore,senza alcun merito da parte nostra; ci porta le ricchezze di Dio in cambio delle nostre miserie,viene per restare e condividere la nostra vita. Il Bimbo che giace nella mangiatoia rifulge nel cielo; è importante ricordarsi che colui che si è fatto uomo per salvarci è lo stesso Creatore e sovrano del mondo; egli inaugura

sulla terra un mondo nuovo e nelle anime una vita nuova. L’incarnazione porta a termine e corona la creazione; in Cristo l’umanità ritrova la vita del cielo, riconosce la sua dignità, riprende a camminare verso il suo destino eterno. In tutto il mondo il 25 dicembre celebriamo la nascita di un bambino e quelli che non sono cristiani, forse, si chiedono chi è questo bambino e non è male che anche noi,in questo Santo Natale ,in modo molto personale ce lo domandiamo : “Per me, chi è

Gesù Cristo ? “ Soltanto se Gesù Cristo è il mio unico vero Dio, il mio Salvatore, il mio modello, il mio tutto , solo allora riuscirò a renderlo presente nella vita di tutti i giorni, perché Egli vive veramente negli uomini che credono in Lui, lo amano e seguono i suoi passi,per ricordarci ogni giorno il nostro destino, la vita eterna. E dovremmo imparare proprio dai pastori, che mentre compiono il loro difficile dovere,vegliano sul gregge e si fidano degli angeli. E dovremmo imparare dagli angeli ad esprimere la gioia cantando, a rallegrarci con la nostra famiglia, a stare con chi ci vuole bene , senza altro scopo che lo stare insieme , per la nascita del nostro Salvatore. Con questa gioia nel cuore formulo i più affettuosi auguri di un Santo Natale vissuto con i propri cari ma con lo sguardo rivolto al bambino del presepe , vera fonte di serenità e di pace interiore per tutti, in rendimento di grazie per tutti i suoi benefici. BUON NATALE A TUTTI I LETTORI. Monsignor Gabriele TETI.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

24 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Immigrazione, in Prefettura il nuovo corso In riunione il Consiglio territoriale per fare il punto della situazione e altre azioni da mettere in campo CAMPOBASSO. Presso la Prefettura di Campobasso si è riunito il Consiglio territoriale per l’Immigrazione, convocato dal Prefetto di Campobasso Francescopaolo Di Menna. Dopo una breve illustrazione delle attività svolte dallo Sportello Unico Immigrazione nel corso del 2015, è stato illustrato il protocollo che la Prefettura di Campobasso ha stipulato con l’Ufficio scolastico provinciale

per lo svolgimento delle sessioni di formazione civica e di informazione dei cittadini stranieri e quello, di imminente sottoscrizione, per lo svolgimento del test di italiano. Si è, quindi, passati all’esame delle misure di accoglienza in favore dei cittadini stranieri ospitati nel territorio provinciale, con particolare riferimento alla questione della permanenza – nelle strutture di accoglienza tempo-

ranea – di coloro cui sia stata riconosciuta una misura di protezione internazionale, ma che non abbiano trovato collocazione in un progetto territoriale SPRAR. Per dare una riposta concreta a tale problematica, la Curia vescovile di Termoli, d’intesa con la Prefettura, procederà, a partire dal mese di gennaio 2016, ad avviare per i predetti cittadini percorsi di accoglienza straordinari, gestiti

attraverso mezzi, servizi, strutture e personale della Diocesi di Termoli-Larino. Tra gli interventi in favore dei cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale, è stata resa nota la recente attivazione del protocollo che la Prefettura ha stipulato con la Regione Molise e l’ASREM per l’assistenza sanitaria dei migranti ospiti delle strutture di accoglienza temporanea e illustrati i pro-

getti di inclusione sociale elaborati dai Comuni nell’ambito dei protocolli d’intesa sottoscritti con la Prefettura. È stata, infine, annunciata l’imminente adozione di misure a favore delle categorie vulnerabili, tra le quali i minori stranieri non accompagnati, e l’elaborazione di un protocollo operativo in materia di vittime di tratta, con il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali.

“Via Garibaldi, ora si cambia” Soddisfazione è stata espressa dal gruppo civico al Comune per l’approvazione della mozione CAMPOBASSO. Il Consiglio comunale di Campobasso ha approvato all’unanimità dei presenti una mozione della Coalizione Civica sul miglioramento della situazione stradale di via Garibaldi. Pilone, Cancellario, Tramontano e Coralbo hanno impegnato il sindaco Battista e la Giunta comunale del capoluogo molisano a mettere in essere miglioramenti relativi alla segnaletica orizzontale e verticale, alla pubblica illuminazione, a una maggiore e capillare presenza della Polizia Municipale nella zona e ad eseguire interventi per aumentare il numero degli attraversamenti pedonali. “Siamo soddisfatti – l’opinione di Pilone e Cancellario – del voto unanime. Via Garibaldi è una zona strategica di Campobasso con le sue tante attività commerciali e come snodo su diverse direttrici

viarie. Abbiamo chiesto misure che portino vantaggi per i commercianti della

zona e per i cittadini, considerando che sono frequenti gli incidenti stradali. È una

esigenza richiesta da più parti e l’assise civica ha dimostrato che su determinati argomenti riesce a lavorare, superando le barriere politiche e ideologiche”. “Ho apprezzato la mozione dell’opposizione – ha dichiarato l’assessore Salvatore Colagiovanni – Daremo tutte le attenzioni a via Garibaldi per la sua importanza per l’economia cittadina. Sono concentrate tante attività commerciali, i cui titolari meritano tutte le misure per mettere in sicurezza l’area. È stato un esempio di buona amministrazione con la proposta positiva e propositiva dei colleghi della Coalizione Civica. Su via Garibaldi la mia struttura ci sta lavorando molto e ricordo le due iniziative che hanno portato altrettanti eventi serali, durante i quali i commercianti sono stati i protagonisti più importanti”.

I corti a Campobasso La produzione cinematografica ha visto come set la città capoluogo di regione CAMPOBASSO. Una serie di cortometraggi sono stati girati a Campobasso. Conferenza stampa ieri in Municipio per un primo bilancio. “Abbiamo accolto con entusiasmo la scelta della Innocenzi di girare dei cortometraggi nella nostra città. L’occhio delle telecamere, infatti, sono un ottimo strumento per rilanciare le bellezze di Campobasso al di fuori della nostra regione. Saremo attenti ai tanti bandi europei predisposti per le attività cinematografiche, sia per dare un’opportunità agli attori campobassani di esprimere il proprio talento, ma anche per incentivare il turismo”. Così, l’assessore Salvatore Colagiovanni.

Per Stefania Innocenzi, una delle protagoniste, “sono contenta di essere in questa bellissima città che mi stupisce, ogni giorno di più, per l’accoglienza e il calore della gente. Durante le riprese – ha proseguito – abbiamo trovato una grande disponibilità da parte delle persone, le quali erano entusiaste di prestarsi all’esperienza di fronte alle telecamere. Mi stupisco dell’assenza del Molise che, in

ambito cinematografico, non ha mai presentato proposte ai tanti bandi europei messi a disposizione. Questa città, come tutto il territorio molisano, è perfetta per queste attività”. Presente alla conferenza anche la protagonista dei corti, l’attrice bojanese Monica Monaco, la quale ha illustrato il tema dei due lavori cinematografici. “Con questi cortometraggi - ha affermato – si è cercato di inserire il linguaggio delle emozioni nel cinema. Un corto tratterà degli obbiettivi personali e sul come questi possono essere raggiunti. L’altro lavoro tratterà del rapporto interpersonale tra la gente, inserendo il modello arem all’interno delle scene. Entrambi i corti avranno come elementi in comune, l’ironia e la comicità”.





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Isernia

24 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La costituzione stracciata di Stefano Testa

Il dibattito sviluppatosi sulle questioni riguardanti l’assetto della sanità nel Molise non può prescindere da due elementi di fondamentale importanza, ambedue previsti dalla nostra Costituzione: il ruolo dei partiti (art. 49) e il diritto alla salute (art. 32). Orbene devo prendere atto con rammarico che nel Molise la Costituzione è talmente poco conosciuta che la potremmo relegare tra quei testi di cui abbiamo sentito parlare ma di cui nessuno sa il contenuto. La Costituzione Italiana, che qualche studioso ha sancito che sia “ la più bella” tra quelle cono-

sciute, in Italia è applicata a macchia di leopardo: vi sono regioni che hanno una sanità capace di venire incontro ai bisogni dei cittadini, riuscendo ad avere anche bilanci economici positivi, e regioni dove il diritto alla sanità dei cittadini è una chimera perché questo comparto viene gestito esclusivamente in termini politici creando, oltretutto, disastri economici di dimensioni spaventose. Questo, purtroppo, è il caso del Molise dove registriamo il mutismo più assoluto da parte dei partiti ed in particolare del PD che, appiattito sulle posizioni di totale inefficacia di Frattura, non ha la

capacità né di spronare la propria maggioranza, né di parlare ai cittadini con atti certi sui quali poter dibattere. La situazione molisana è paradossale: il presidente Frattura annuncia il riordino della sanità molisana attraverso i “Piani Operativi”, ne parla in termini superficiali quasi che fosse un incontro salottiero senza capire che si tratta di questioni di vitale importanza che devono essere suffragate da documenti e da atti certi capaci di coinvolgere l’intera opinione pubblica su un problema così delicato che coinvolge l’intera popolazione molisana.

Non so che pensare; se è una strategia vuol dire che si vogliono nascondere altre cose di cui è bene che i molisani non sappiano nulla; se è superficialità allora occorre che i molisani adottino tutti quegli strumenti per mandare via questi amministratori incapaci ed insensibili che non hanno saputo tutelare gli interessi della nostra regione. Ancora un volta mi torna alla mente la domanda: ma il Molise è stato trattato diversamente dalle regioni l’Umbria e la Basilicata che hanno le nostre stesse caratteristiche? Colgo l’occasione per invitare i

partiti tutti ed ancor più il PD, fino ad ora colpevolmente silenti, ad avere un ruolo positivo e propositivo in questa vicenda e ad unirsi senza timore alla richiesta di trasparenza che lunedì scorso, coinvolgendo il Commissario Straordinario Saladino quale rappresentate dell’intero Consiglio Comunale, il movimento “Persone e Idee per Isernia” ha indirizzato al Presidente Frattura chiedendogli ufficialmente la pubblicazione dei “Programmi Operativi della Sanità 2016/2018” Persone e Idee per Isernia

Piano regionale dei rifiuti monta la protesta popolare di Gaetano Patriciello Il titolo era bello: “Hera Ambiente non potrà bruciare CSS 4.3.2.”. Ma la lettura dell’articolo è stata deludente: di ben piccola conquista si trattava! Ieri mattina sul giornale telematico di Mario Lepore si leggeva una notizia all’apparenza confortante: la sostanza più brutta, dal nome un po’ da fognatura e un po’ da squadraccia nazista, non sarà bruciata nella Piana di Venafro, grazie a un emendamento al Piano Regionale dei Rifiuti. Una sorta di contentino o di specchietto per le allodole, che lascerebbe aperte questioni enormi: sia gran parte di quelle sollevate dal comitato “Mamme per l’ambiente e per la salute”, sia altre sulle quali il “Gruppo di azione popolare”, capeggiato dall’imprenditore edile Gaetano Patriciello, non fa sconti a nessuno. Vediamone qualcuna. 1. Alla Piana di Venafro sarebbero “risparmiati” alcuni rifiuti “proposti” da Hera Ambiente ma non si parla degli altri: quelli “(compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti”, come li definisce il codice CER 19.12.12. (in pratica, rifiuti del… trattamento dei rifiuti!). 2. Non si dà risposta alla seconda richiesta del comitato “Mamme per l’ambiente e per la salute”: “Munire A.R.P.A. Molise di strumenti idonei al controllo delle attività impattanti esistenti nel nostro territorio, perché si possano mettere in atto le

azioni di controllo previste nel documento A.I.A. sia per Herambiente che per Colacem”. Perché si guarda solo a Hera Ambiente e non pure al colosso Colacem e al suo mega-cementificio di Sesto Campano? 3. Si elude la terza richiesta dello stesso comitato “Mamme per l’ambiente e per la salute”: “Valutare attentamente il Piano Regionale Rifiuti, prima di approvarlo”, verificando “che esso sia rispettoso nei fatti delle disposizioni di legge inerenti l’obbligo di aumentare la raccolta differenziata, con conseguente diminuzione di materiale da portare all’incenerimento o in discarica e non il contrario”. Quest’ultima questione è la più spinosa. “Valutare attentamente” deve significare dare a tutti la possibilità di studiarsi il corposo Piano (un volumaccio di quasi mille pagine piene di dati tecnici!), avvalendosi di esperti che abbiano le competenze per “fare le pulci” a chi quel Piano ha redatto. E come si può pretendere che questo si faccia in un mese (ormai in meno di una settimana), con la scusa che il documento dev’essere per forza approvato entro dicembre? La conclusione è che la Regione non deve approvare il Piano. Non basta qualche emendamento: bisogna non votarlo e dare, invece, alle popolazioni interessate il tempo e la possibilità concreta di esaminarlo e presentare osservazioni meditate, dettagliate, confortate da

argomentazioni tecniche ineccepibili. “Non ho dubbi – dichiara Gaetano Patriciello – che la Regione saprà tenere nella giusta considerazione l’ansia della gente per la tutela dell’ambiente: a partire dal Presidente Frattura e dall’Assessore al ramo, Facciolla, fino al Consiglio tutto. Una garanzia sarà sicuramente il Presidente dell’Assemblea, Vincenzo Cotugno, che già in passato si è speso per questa nobile causa, nella quale anche con le ultime dichiarazioni si conferma coinvolto personalmente”. “Come è noto – continua l’imprenditore – sono legato a lui anche da uno strettissimo vincolo di parentela, che mi fa nutrire fiducia nella sua sincera preoccupazione per la salute delle nostre popolazioni. Lui non deluderà, ne sono più che certo, le legittime aspettative della sua terra e metterà in campo tutta l’autorevolezza che gli deriva dalla quasi unanimità di suffragi che lo ha portato al supremo scranno dei legislatori regionali. Di quell’autorevolezza si avvarrà per fare in modo che il Consiglio regionale dia una risposta politica giusta, chiara e inequivocabile alle migliaia e migliaia di abitanti della Piana di Venafro. Dal canto nostro – aggiunge – ci rivolgeremo a tutte le forze rappresentate in Consiglio, non escludendo, ovviamente, il Movimento 5 Stelle, sempre sensibile a queste problematiche, confidando indistintamente in tutti i Consiglieri, di maggioranza o mi-

noranza che siano, purché interessati al bene comune”. “Bene comune – spiega Gaetano Patriciello – che è cosa diversa dal bene di qualche associato alla Confindustria molisana, al cui Presidente, Mauro Natale, è bene far notare che qui parliamo di salute, non di business e che gli imprenditori che si stanno ribellando rappresentano una base dieci, venti, cento volte più ampia di quella di una Colacem o di una Hera Ambiente, tanto per citare le più direttamente interessate al problema. Una base fatta di lavoratori occupati nelle loro aziende, cui si è unita tanta altra gente della società civile: professionisti, esponenti dello sport, uomini impegnati in politica…”. Fa anche qualche nome: Raffaele Cotugno, della Coldiretti, consigliere del Consorzio di bonifica della Piana di Venafro; Antonio Di Vito, imprenditore, Massimiliano Di Vito, imprenditore; Fabrizio Tombolini, Consigliere comunale di Venafro; Nico Palumbo, noto commercialista, e tanti altri. “A loro e a tutta la popolazione – conclude – i politici dovranno dimostrare di avere come unico obiettivo l’interesse della gente. Quella gente che, in caso di approvazione del Piano farà sentire forte la sua protesta contro una classe politica che sarà ritenuta responsabile in prima persona di avere svenduto il bene più prezioso di questa regione, rappresentato proprio dal patrimonio ambientale”.

“Galleria di Belmonte, poteva intervenire la Provincia” L’assessore regionale, Nagni, risponde ai pendolari che chiedevano interventi urgenti AGNONE. “La delibera relativa all’intervento in questione è stata già assunta dalla Giunta Regionale qualche giorno fa. Aspettiamo il parere definitivo del Ministero ( essendo la fonte finanziaria una riprogrammazione di fondi europei) che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno”.

Risponde, così, l’assessore Pierpaolo Nagni, alla lettera dei pendolari. “Da quel momento, la Provincia di Isernia, titolare del tratto viario in questione e per questo soggetto attuatore, potrà intervenire sulla galleria. Io sono venuto a fare un sopralluogo già diversi mesi fa, ma, va

ricordato, aldilà delle ironie televisive, che la Provincia, in casi simili potrebbe utilizzare forme di urgenza o somma urgenza anticipando i costi che, la regione, ovviamente rimborsa successivamente ( essendo il percorso burocratico regionale un po’ più lento)”.


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Termoli

24 dicembre 2015

Finanza: scoperta evasione milionaria

Indagini condotte dalla Compagnia di Termoli presso un’azienda operante nel settore della commercializzazione di prodotti alimentari TERMOLI. La Compagnia di Termoli ha appena concluso una complessa attività ispettiva nei confronti di un’azienda bassomolisana operante nel settore della commercializzazione di prodotti alimentari di varia tipologia, non-

ché vini, liquori, articoli per la casa e tessuti. All’esito dell’ispezione contabile, che ha interessato varie annualità, i Finanzieri hanno accertato la mancata dichiarazione di ricavi per circa 7 milioni di Euro, non-

ché infrazioni alla normativa I.V.A. ed IRAP. L’impresa aveva architettato un articolato sistema di frode fiscale, basato sull’emissione di fatture false e sul mancato pagamento dei fornitori; in quest’ultimo

caso, le merci venivano immediatamente cedute in “nero” evitando qualsiasi stoccaggio. Una segnalazione di reato a carico dell’amministratore della società ispezionata è stata infatti inoltrata alla competente Autorità

Giudiziaria per violazioni al D.Lgs 74/2000, in materia di omessa presentazione delle dichiarazioni annuali, distruzione di scritture contabili obbligatorie ed emissione di fatture false per circa 25mila Euro.

Sequestrate armi, munizioni e droga Arrestato dai carabinieri un 49enne di Santa Croce di Magliano LARINO. I Carabinieri della Compagnia di Larino hanno tratto in arresto a Santa Croce di Magliano, C.A., 49enne del luogo, per detenzione abusiva di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nello specifico i militari del Nucleo Operativo della Compagnia frentana, unitamente a quelli della Stazione di Santa Croce di Magliano, tramite accurati controlli hanno individuato alcune persone, ritenute responsabili di detenere illegalmente armi e munizioni e, nel contempo, hanno svolto numerosi servizi di osservazione in prossimità dei luoghi frequentati dalle stesse (o nella loro disponibilità), ove le armi potevano essere state probabilmente occultate. Al termine di tali servizi, avendo acquisito sufficienti elementi per ritenere l’effettiva detenzione illegale di armi da parte, in particolare, di un 49enne del luogo, i carabinieri hanno deciso, alle prime luci dell’alba di ieri 22 dicembre, di effettuare una perquisizione nella sua abitazione e in quella ubicata in un suo fondo agricolo. Nella prima hanno rinvenuto, abilmente occultati in vari ambienti, una pistola a tamburo cal. 32 e 14 cartucce dello stesso calibro, sei delle quali inserite nel caricatore, altre 20 cartucce di diverso calibro, un coltello di genere proibito, 73 grammi circa di sostanze stupefacenti del tipo marijuana e hascisc, e un bilancino di pre-

cisione. Le armi e le munizioni, illegalmente detenute, e le sostanze stupefacenti sono state sottoposte a sequestro e il 49enne tratto in arresto per detenzione illegale di armi e munizioni e per detenzione ai fini di spaccio di sostanze

stupefacenti. L’arrestato è stato tradotto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, così come disposto dalla Procura della Repubblica di Larino che dirige le indagini, affidate al dott. Federico Carrai.

Eternit, partita la bonifica A Montenero di Bisaccia operai all’opera per la rimozione delle coperture in lastre di cemento amianto MONTENERO DI BISACCIA. Riceviamo e pubblichiamo la note del Comune di Montenero di Bisaccia riguardo la bonifica di due capannoni nei pressi del fiume Trigno. L’agenzia del Demanio ha informato il Comune di Montenero di Bisaccia dell’avvio dei lavori di somma urgenza per la rimozione e la bonifica della copertura in lastre di cemento amianto (eternit) di due capannoni ubicati sul territorio di Montenero, nei pressi del ponte del fiume Trigno. Le opere porteranno inoltre alla bonifica delle aree esterne e la messa in sicurezza di entrambi i siti. I capannoni in questione sono da anni in stato di abbandono e sorgono in un’area pressoché isolata, ma comunque interessata da servitù di passaggio in favore di agricoltori e maestranze delle limitrofe attività industriali che quotidianamente transitano in quella zona. “Giunge finalmente a conclusione – dichiarano il sindaco Nicola Travaglini e l’assessore

all’Ambiente Simona Contucci – l’iter che porta alla bonifica di questi due siti industriali dismessi, contenenti purtroppo il famigerato cemento amianto. Anche se i capannoni sono ubi-

cati a diversi chilometri dal centro abitato, non abbiamo avuto remore nel sollecitare la messa in sicurezza dei siti e la loro conseguente bonifica, al fine di per riportare l’ambiente circo-

stante ai livelli di normalità. Si tratta quindi di una bella notizia, che giunge come un graditissimo regalo alla nostra comunità in questo periodo di festività natalizie; per tale ra-

gione rivolgiamo il nostro ringraziamento all’Agenzia del Demanio, con l’auspicio che il percorso di risanamento dell’area possa terminare nei tempi stabiliti”.


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Termoli

24 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Inquinamento, c’è il basso Molise L’area compare nella mappa stilata dal ministero della Salute tra quelle più esposte ai tumori TERMOLI. Il ‘puntino’ con la scritta Termoli-Guglionesi compare nella mappa che il Ministero della Salute ha redatto per mettere nero su bianco quelle che sono le 44 aree più inquinate e soggette a tumori di tutta la Penisola. A finire al centro delle attenzioni è il sito Guglionesi II che, a 20 anni di distanza dalla sua realizzazione, resta uno di quelli più inquinati nella zona Sud dell’Italia. Una storia che parla di un terreno che, anni fa, il Ministero dell’Ambiente inserì tra le zone più pericolose e inquinate di Italia. Si trova a sette chilometri da Guglionesi e a poche centinaia di metri

dal Biferno. Nato come una sorta di ‘discarica a cielo aperto’, dal 1996 aspetta una bonifica che ancora non arriva facendo crescere a dismisura l’incidenza di malattie tumorali. Per anni camion provenienti anche da fuori regione avrebbero scaricato, sotterrato e sversato tonnellate di rifiuti altamente nocivi per poi lasciare il sito al totale abbandono. Ad aprile dell’anno scorso, ricordiamo, anche il MoVimento 5Stelle è tornato a chiedere l’intervento della Regione Molise attraverso una mozione presentata in consiglio regionale.

Nel settembre 2001, stando alla ricostruzione dei Pentastellati, il decreto numero 468 del Ministero dell’Ambiente individua il sito Guglionesi II tra i siti di interesse nazionale (Sin) e per la sua messa in sicurezza e successiva bonifica assegna 1milione 446mila euro rideterminate a seguito dell’accensione di un mutuo in 1milione 548mila euro. “Somme che ad oggi risultano tutte spese”, affermano i 5Stelle. Come speso risulta anche il mezzo milione di euro messo a disposizione anni dopo dalla Regione Molise per gli stessi motivi. E sempre per il recupero delle aree

inquinate, con un accordo di programma del 2011 sottoscritto tra Ministero, Regione, Provincia di Campobasso e Comune di Guglionesi, vengono richiesti più di 692mila euro. In tutto, dunque, sono tre i finanziamenti con lavori di cui esistono relazioni finali: il primo stralcio arriva nel 2006 per 1milione 387mila euro, il secondo stralcio nel 2012 per 500mila euro e il terzo stralcio nel 2013 per 692mila euro. Soldi che, però, non sono bastati per bonificare il sito e che non arriveranno più considerando che nel 2013 il Ministero dell’Ambiente ha stabilito che Guglionesi

II fuoriesce dall’elenco dei siti di interesse nazionale quindi non è più oggetto di attenzione e finanziamenti da parte del Ministero e che le competenze passano tutte alla Regione Molise a cui è anche imposto di “relazionare annualmente al Ministero dell’Ambiente in merito allo stato di avanzamento fisico, procedurale e finanziario degli interventi individuati”. E adesso, a due anni di distanza da quella decisione, Guglionesi II continua ancora ad essere inserito tra i siti più inquinati di Italia, quelli che influenzano l’eventuale incidenza dei tumori nella popolazione del luogo.

Commercio abusivo, Termoli escluso Per l’assessore comunale di Termoli, Pino Gallo, hanno funzionato le regole imposte TERMOLI. “Termoli non ha fenomeni di abusivismo tali da giustificare una perimetrazione così come prevista dalla legge regionale”. Parola dell’assessore all’Urbanistica, Pino Gallo. In consiglio comunale, infatti, è arrivato uno dei temi più ‘scottanti’ che hanno riguardato la città negli ultimi venti anni: ossia l’individuazione di aree soggette ad abusivismo edilizio. Secondo il vertice dell’Urbanistica, infatti, che ha proposto (e ottenuto a maggioranza) in sede di assise civica l’archiviazione della pratica, gli unici abusi attualmente esistenti nella zona di Rio Vivo sarebbero quelli relativi a tettoie e balconi ‘fuori norma’. Niente che possa giustificare la perimetrazione di pezzi interi della città che avrebbero portato, tramite la ‘scappatoia’ del Piano Casa, alla realizzazione di 14 progetti edilizi che “nulla avevano a che fare con il settore turistico-ricettivo ma consistenti, a eccezione di un caso, in villette a schiera con il giardino e, per giunta, posizionate in zone della città che con il turismo avevano poco a che fare”. Il caso affonda le sue radici nel ‘lontano passato’ e precisamente nell’89 quando venne avviata l’individuazione degli insediamenti abusivi. Da qui si susseguirono altre fasi nel 1995, nel 2005 e nel 2012. “Dall’89 al ’95 – ha affermato l’assessore Gallo nel corso del suo intervento – il Comune di Termoli tira fuori una sola perimetrazione senza, però, dare corso alle varianti di Piano Regolatore che sono richieste dalla procedura per rendere attuabile l’individuazione degli insediamenti abusivi”. Si avvia, quindi, un iter che compie un altro step nel 2000 quando l’allora Commissario ad acta approva un deliberato che, però, viene annullato in consiglio comunale. Nel 2005, invece, anno dell’ultimo condono, “si tenta di fare un’altra perimetrazione”, arrivando al 2009 quando il consiglio regionale approva la legge sul Piano Casa

“che nuovamente – ha continuato l’assessore – fa riferimento alla necessità di effettuare una individuazione e perimetrazione degli insediamenti abusivi”. Lo stesso Gallo che, nella sua lunga disamina, ha messo in evidenza i passaggi formali che si sono susseguiti fino all’affidamento di un nuovo incarico all’ingegnere che aveva approvato, in qualità di Commissario ad acta, il progetto di perimetrazione. Una “prima bozza che è stata presentata alla nostra amministrazione comunale. Ne abbiamo preso visione invitando l’ingegnere ad approfondire quello studio conducendo una nuova analisi sui condoni” che ha portato al protocollo di una proposta di perimetrazione “che a giudizio di questa amministrazione non risponde ai criteri dell’articolo 5 della legge 17 – ha affermato Gallo – in quanto si ritiene che nelle due aree perimetrate non vi siano abusi tali da poter determinare una perimetrazione come prevista dall’articolo 5”. Si tratta, quindi, secondo Gallo di “abusi di poco

conto” come tettoie non propriamente a norma e stanze allargate rispetto a quello che era previsto sulla carta. Una decisione, quella di archiviare la pratica, che non è piaciuta al consigliere comunale Michele Marone per il quale attraverso la perimetrazione si sarebbero potute aprire le porte di nuove iniziative turistiche o di alloggi per l’edilizia sociale. Una disamina che, però, il vertice dell’Urbanistica ha ‘smontato’ pezzo per pezzo. “Questa amministrazione – ha concluso l’assessore Gallo – tiene in maniera particolare allo sviluppo turistico ricettivo di questa città ma allo sviluppo vero. Non a quello camuffato e frutto di escamotage così come deriverebbe dall’articolo 14. Il turistico ricettivo va collocato nel modo giusto. Occorre una revisione del piano regolatore di alcune parti della città come Rio Vivo dove potremmo immaginare un intervento con premialità per trasformare seriamente le abitazioni in turistico ricettive”.

“Troppi liquami fognari” Inviperiti contro il Comune gli operatori commerciali di via dei Lecci TERMOLI. Operatori economici e commerciali di via dei Lecci a dir poco infuriati. Che succede? Semplice, la rete fognaria non funziona a dovere e i liquami dai tombini finiscono per colmare la strada, anche in prossimità di quelle attività che trattano beni alimentari. Il vaso della pazienza è colmo, non solo la fogna, e all’ennesima fuoriuscita, avvenuta stamani, siamo stati chiamati in causa per denunciare questa situazione non più sopportabile, che si sta trascinando da mesi nella zona artigianale.

I problemi di urbanizzazione sono sempre evidenti.

Uno dei titolari delle attività in protesta ci ha rivelato che la

Crea, investita della problematica, non è ancora intervenuta e

anche la richiesta ulteriore di oggi fatta telefonicamente alla Polizia municipale circa un sopralluogo in zona è stata disattesa, hanno richiesto da piazza Kennedy chiarimenti per iscritto. Insomma, il solito refrain, con buona pace degli imprenditoricontribuenti. “Noi vogliamo solo lavorare senza che ci sia alcun rischio igienico-sanitario”, per questo invocano l’immediato intervento dell’amministrazione comunale.



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Opinioni

24 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca Gli idrocarburi non portano con loro solo aspetti negativi. Le cifre dicono che, in Basilicata, le Compagnie somministrano 1,3 miliardi alla Regione e 225 milioni ai Comuni (Viggiano ne ha incassato 142). Altri 290 sono stati dirottati ad un Fondo nazionale che distribuisce buoni-benzina a chi sia titolare di una patente di guida in quella regione. Tutto questo danaro ha fatto sì che in questo territorio: 1) la disoccupazione è prossima allo zero; 2) le varie addizionali per le tasse comunali non sono previste; 3) il “bonus” predisposto per la nascita di un bebé arriva sino a 5mila euro; 4) gli anziani frequentano le terme gratuitamente; 5) i corsi universitari fruiscono di una copertura delle tasse fino all’80%; 6) gli alunni delle scuole primarie e gli studenti di quelle secondarie operano in scuole che più accoglienti non potrebbero essere. Chi volesse ristrutturare l’abitazione godrebbe di un rimborso pari ai 4/5, il gas consumato per il riscaldamento rimane coperto da 600 a 1.000 euro ed il cittadino che presentasse un progetto all’Ufficio sviluppo della Regione se lo vedrebbe subito finanziare se di interesse collettivo. Per quanto riguarda il Molise, qualcuno potrebbe dire che il petrolio esista solo a Rotello mentre questa risorsa riguarda in particolare il mare, non risparmiando manco le aree marine protette. Tra le ultime istanze vi è stata quella della “Petroceltic Italia” per permessi di ricerca tra la costa teramana e le isole Tremiti. Questo arcipelago è interessato pure da altre ricerche concernenti un’area marina, vasta 730 kmq, più o meno posta a ridosso del Comune di Tremiti. Di recente, una nave affittata dalla “Shell” è stata incaricata di eseguire studi e prospezioni per individuare quello che viene considerato “un autentico tesoro”. Nei nostri mari risultano

non hanno il pregio di essere cospicui come quelli della Basilicata a causa dei quantitativi dell’estratto. Ma, per poco appetibili che siano, ad un ente di dimensioni minime fanno sempre comodo. Anni or sono, una parte degli utili derivanti dalle estrazioni di Torrente Tona in Rotello fu reclamata da questa comunità. La Regione incassava il 55% delle “royalties” mentre il Comune di Rotello introitava soltanto il 15% e lo Stato il restante 30%. Dai conteggi effettuati, la Regione Molise aveva incassato, dal 1977 ad oggi, poco meno di 10 milioni di euro, utilizzati per il finanziamento del proprio bilancio; ma, trattandosi di somme percepite per estrazioni avvenute su di un territorio comunale, gli importi dovevano essere parzialmente restituiti all’ente locale. Il capitolo di questo danaro è tutto da scoprire nella considerazione che si potrebbe trattare di importi che potrebbero fare comodo a tanti piccoli Comuni molisani. In conclusione, per quanto concerne il petrolio, occorrerebbe prendere atto di una verità: basta alla regola del sentito dire, amplificata dai “mass-media” e cavalcata dalla politica a caccia di voti facili. La buona fede degli ambientalisti non deve bastare; occorre anche assodare quanto di buono possano apportare le prospezioni.

Idrocarburi, brutti sporchi e cattivi operative tre piattaforme localizzate dinanzi alla costa abruzzese-molisana (Vasto-Termoli). Per estrarre il greggio della “20.a” è partita una “lottizzazione” senza scrupoli; perciò andrebbe valutato se il gioco valga la candela, almeno dal punto di vista occupazionale. Le stime di “Assomineraria” quantificano la rilevanza economica e lavorativa del settore estrattivo in un risparmio di 100 miliardi di euro nelle importazioni di greggio dall’Estero nei prossimi 25 anni e nella creazione di 34mila posti di lavoro. Insomma, per quanto concerne le ricerche dell’oro nero,

l’Italia ed il Molise sono ritenuti una sorta di Paradiso, cosicché va sempre più avanti il progetto della palermitana “Irmino Srl” che ha sottoposto a prospezioni ben 745 kmq, di cui 641 interessanti il Molise su di una direttrice che si estende da Ripalimosani a Matrice per giungere fino a Morcone, Sassinoro, Santa Croce del Sannio e Castelpagano (BN). In Regione si parla poco degli introiti concernenti gli idrocarburi. Però, almeno per quanto concerne il gas-metano, si sa che i Comuni molisani si vedono somministrare interessanti “royalties” i cui importi, però,

Tari e Tasi in Molise scendono? aliquote-detrazioni, troviamo Campobasso con un’aliquota sulla prima casa del 2,4 per mille a fronte di nessuna detrazione, mentre Isernia riporta un’aliquota del 3 per mille e in detrazione la rendita catastale fino a 600euro con detrazione di 70euro.

aaDai dati diffusi dal servizio Politiche territoriale della Uil, emerge che nella maggior parte dei comuni italiani si pagheranno mediamente 119 euro di Tassa sui Servizi Indivisibili, la nuova imposta comunale istituita dalla legge di stabilità 2014, con un aumento del 9,1% rispetto al 2014. Nelle città capoluogo, invece, l’aumento è pari al 4,6%, mentre Olbia risulta l’unica città capoluogo a Tasi zero. Per effetto dell’aumento delle aliquote e della diminuzione delle detrazioni, in 958 comuni italiani (tra cui 12 città capoluogo) il costo della tasi è salito: 19,7 milioni i proprietari di immobili sono stati già chiamati a pagare il saldo. Per quanto riguarda invece l’Imu sulle seconde case, il costo medio è di 887euro; a dicembre il conto Imu risulta pari a 10,1 miliardi

di euro, mentre per quanto riguarda la Tasi si ferma a 2,7 miliardi, di cui 1,9 miliardi di euro per la prima abitazione. Cifre decisamente più alte: al netto degli 844 Comuni “ritardatari”, la tendenza è stata quella di confermare le aliquote dello scorso anno, ma ben 958 realtà locali hanno rivisto al rialzo le aliquote oppure hanno

diminuito le detrazioni. Solo 143 i comuni che hanno invece diminuito le aliquote o alzato le detrazioni. Per quanto riguarda la Tasi, le cose al Molise non vanno affatto male: la tassa, infatti, diminuisce a Bari, Campobasso, Isernia, Oristano e Trapani. Analizzando nel dettaglio i

costi, troviamo Campobasso con una media costo annuo Tasi sulla prima casa pari a 212euro, mentre la media saldo Tasi sulla prima casa al 16 dicembre ammonta a 101euro. Situazione simile ad Isernia, che nel primo caso fa registrare un costo medio annuo pari a 204euro, nel secondo pari a 92euro. Rimanendo al rapporto

Sono 19,7 milioni gli italiani proprietari di prima casa chiamati al versamento dell’ultima rata della tasi, ai quali si aggiungono 25 milioni di proprietari di altri immobili chiamati a versare l’Imu e la Tasi. Il conto tra Imu e Tasi con il saldo di dicembre sarà di 12,8 miliardi di euro, di cui 10,1 miliardi per l’Imu e 2,7 miliardi di euro per la Tasi (1,9 miliardi per la prima casa). Fabio Marucci



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