Buone vacanze

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 189 - venerdì 14 agosTo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

Vi Augura ritorneremo il 1 settembre


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

14 agosto 2015

Il tema energetico nel Molise è “vittima” di troppe correzioni, integrazioni, e interferenze

S’erano scordati dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ! Quando è sembrato che si fosse arrivati a un punto fermo con il Piano energetico ambientale, la giunta s’è ricordata della procedura di Valutazione ambientale e strategica (Vas) Bravi? Neanche poi tanto, alla Regione Molise, a produrre chiacchiere e documenti, se poi restano chiacchiere a vuoto e documenti da correggere e da aggiornare. In questo modo un atto amministrativo prima di produrre i suoi effetti decisionali impiega mesi, se non anni. Tempo che altre realtà regionali utilizzano rapidamente per andare al sodo. Il Molise non a caso è il fanalino di coda tra le Regioni in quanto a capacità di spessa e lo stesso primato lo vanta anche nella graduatoria degli investimenti comunitari 2007/2013, sperando che non replichi coi fondi comunitari del settennio 2014/2020. Dicevamo che sulla carta la Regione è abbastanza prolifica e che, però, ciò che produce poi è spesso costretta a rivedere, finanche più volte. Per cui ciò che sembrava cosa fatta, diventa di nuovo materia mobile. A esempio, in tema energetico (efficientamento e produzioni da fonti rinnovabili) allo scopo di dare vita a una economia a basso tenore di carbonio, proteggere l’ambiente e il clima, costituiscono fattori determinanti all’interno delle politiche pubbliche per il progresso

di Emilio Izzo Vista la grande esultanza da più parti arrivata, vale la pena fare alcune considerazioni sul riconoscimento dell’Area di Crisi per la regione Molise da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico. Intanto bisogna ricordare che tale riconoscimento non va a tutte le regioni, anzi, viene attivato per quelle realtà che dimostrano di avere una particolare vocazione al disastro gestionale, amministrativo, tecnico e politico. Infatti, è dimostrato ampiamente che tutte le aziende molisane hanno chiuso i battenti per la totale incapacità dimostrata dal presidente in pectore di gestire qualsiasi situazione di difficoltà creatasi nelle aree industriali tra Bojano e Venafro. E non solo! Quindi, quale migliore occasione per vantarsi del preannunciato riconoscimento?! Anche il Papa durante la sua visita in Molise aveva sottolineato la particolare situazione di degrado sociale e lavorativo della nostra terra, lasciando intendere che se particolare era (ed è), qualcuno l’aveva gettata in quello (e questo) stato pietoso! Ma che dire difronte a facce di bronzo che osano anche rilasciare dichiarazioni pubbliche sui meriti di tale riconoscimento! E’ come dire che, dopo aver ferito quasi mortalmente qualcuno, a seguito di intervento positivo da parte del chirurgo di turno, l’autore del tentato omicidio si prenda i meriti per aver chiamato i medici! Ma c’è anche di più! Dopo lo scampato pericolo di morte, lo

tecnologico, la competitività e la crescita economica e sociale degli stessi. Dappertutto. Nel Molise, purtroppo, a chiacchiere. O, quantomeno, al rallentatore. Quando è sembrato che si fosse arrivati a un punto fermo con il Piano energetico ambientale, al quale lavora il professore Livio De Santoli che, se portato a compimento come il professore incaricato lo ha illustrato a più riprese nei mesi della primavera scorsa, può

far guadagnare al Molise non pochi punti di merito in materia di innovazione; bene, quando è sembrato si fosse arrivati a punto fermo, ecco che la giunta s’è ricordata di dover accompagnare il cammino del Piano energetico ambientale, con la procedura di Valutazione ambientale e strategica (Vas), quale importante strumento per l’integrazione di misure di sostenibilità nell’elaborazione e nell’adozione dei piani e dei

programmi. L’obiettivo della Vas è quello di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”. Un arrotondamento dei contenuti e degli obiettivi del Piano energetico, indubbiamente. Ebbene, da non credere, anche sulla costituzione del gruppo di lavoro per dare alla Vas una capacità di integrazione, è stato necessario tornare più volte per darle un profilo di completezza. Quindi, mesi persi e allungamento dei tempi. In prima battuta il gruppo è stato costituto con la partecipazione dell’Autorità ambientale regionale, coadiuvata dalla Task force Vas, dal Servizio tutela e valorizzazione della montagna e delle foreste, biodiversità e sviluppo sostenibile, nonché dall’Enea per le attività di collaborazione in materia di efficienza energetica e fonti di energia

rinnovabili. In prima battuta. Perché poi, si sono verificati altri problemi di rappresentanza. In particolare, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) ha evidenziato il proprio mancato inserimento nel gruppo di lavoro come sopra costituito, chiedendo, pertanto, che venisse coperto il buco, formalizzando il proprio ingresso nel gruppo. Decisione avvenuta con provvedimento del direttore generale Di Mirco nei giorni scorsi. Pertanto, dopo aver perso abbondantemente due mesi, il gruppo di lavoro a supporto del Servizio Programmazione Politiche Energetiche nel processo di Valutazione ambientale e strategica del Piano Energetico Ambientale, è stato integrato con tre referenti dell’Arpa Molise e da una unità dell’Assistenza Tecnica ai Programmi regionali 2007/2013 dotata delle competenze e capacità necessarie per supportare l’Autorità proponente/procedente nel coordinamento del processo Vas e dell’iter di approvazione del Piano energetico ambientale regionale (Pear). E che sia finalmente la volta buona. Dardo

Area di crisi, come far sparire il malloppo sventurato si accorge che, mentre era tra la vita e la morte, qualcuno gli aveva sfilato anche il portafogli contenente le ultime risorse per un minimo di sostentamento! Di tutte quelle aziende chiuse, molte devono ringraziare proprie chi oggi esulta del riconoscimento ministeriale, persone che hanno anteposto interessi personali ed agi a fronte di possibili soluzioni per risollevare le attività produttive. Del resto è sotto gli occhi di tutti che, mentre l’agonia delle industrie e dei lavoratori era in atto, ferocemente in consiglio regionale nottetempo si bocciava la proposta di legge per la riduzione dei costi della politica e in particolare il dimezzamento dei compensi dei consiglieri! In pratica una ferocia sociale senza precedenti! Non un solo provvedimento di Consiglio di appoggio e di difesa delle industrie, le quali, di lì a poco, sarebbero precipitate in un baratro senza possibilità di ritorno. Infatti, ancora oggi, siamo in attesa di conoscere le idee progettuali, i piani di riconversione, i salvataggi che il presidente Frattura ha più volte promesso ai lavoratori durante assemblee e presidi, momenti a volte disperati durante i quali gli astanti si sono scagliati contro Frattura per non avere soccorso con una buona amministrazione le loro aziende nei tempi e nei modi dovuti. E pensare che il governatore,

nelle più disparate situazioni di tensione, abbandonava le assemblee incapace di saper rispondere e gestirle adeguatamente ma con l’atteggiamento di chi scappa perché non gli veniva riconosciuto rispetto ed educazione! Da quale pulpito! Quale sarebbe il rispetto e l’educazione dimostrate da Frattura quando bocciava la riduzione dei costi della politica? E quando si finanziava la Biocom? E quando si autorizzava la Bioamassa? E quando si autorizzava la metropolitana leggera? E quando firmava per il salvataggio degli ospedali sapendo di mentire? E quando concordava il riconoscimento del danno a due lavoratrici (vedi Fanelli & Co), a danno dell’ente pubblico? E quando metteva fuori i lavoratori della Protezione Civile perché gli stavano sui ……? E quelli della Molise Dati? E quelli……..? E quando attacca senza ritegno i suoi avversari politici in consiglio regionale approfittando dell’assenza di alcuni di essi e del ruolo che ricopre? E quando non restituisce soldi non spesi? E quando firma annullamenti di autorizzazione per odiose centrali, pilotando sapientemente amici verso la richiesta di danni derivanti da tali annullamenti? E quando invita il mondo allo spazio espositivo del Molise all’Expò facendo mangiare loro cibi che del Molise non hanno nemmeno l’odore? E quando

osanna le vittorie di capaci interpreti dello sport, del cinema, dell’associazionismo regionale (e non solo, anche se vince la Ferrari, se vince la Pellegrini…..) a fini autocelebrativi? E quando approva leggi in deroga a quelle nazionali per il maltrattamento degli animali? E quando solidarizza con indagati per i reati di maltrattamento agli animali mettendo in discussione l’operato della magistratura? E quando inserisce pedine importanti in alcuni contesti giudiziari per sviare indagini che lo riguarderebbero? E quando……….E quando arrestano componenti della sua giunta? E quando delibera per l’allargamento e il potenziamento della discarica di Montagano? E quando assiste impassibile (per certi versi complice) all’individuazione del centro HUB di San Giuliano di Puglia in odore di Mafia Capitale? E quando non si dota di leggi in difesa del territorio permettendo l’approdo di centrali, forni ed altre schifezze? Insomma, all’immoralità (e ad altro) non c’è limite in questa terra di ignavi! Però adesso c’è il riconoscimento dell’Area di Crisi e bisogna impegnarsi in tal senso. E già sento voci che chiedono di essere coinvolte nel processo di programmazione, spesso le stesse che hanno cogestito il disastro, sento richiami all’indizione degli Stati Generali, per intenderci gli

stessi che noi della lotta stiamo chiedendo in solitaria al presidente Niro durante le varie interruzioni di Consigli osceni e che dovrebbero approdare in settembre se non vigeranno le solite bugie e se, in particolare, assessori e presidente della giunta non si metteranno di traverso. Troppo comodo e troppo strano questo atteggiamento ondivago di forze sociali pronte a sostituirsi a quei cittadini che ci stanno mettendo anima, corpo e molto altro contro questo sistema di corrotti! E a proposito di corrotti, facendo un po’ di conti, già mi prefiguro un ennesimo scippo di sostanze pubbliche! Del resto cosa ci vuole a far quadrare un po’ di conti, basta una nuova Biocom, una nuova Biomassa, una nuova metropolitana leggera, un gruzzoletto di manager da foraggiare, qualche altro consiglio di amministrazione da tirar su, qualche richiesta di risarcimento danni, qualche bustarella ad associazioni o forza accomodante, qualche società da sostituire ad organismi già esistenti, qualche fondazione al posto di assessorati e arrivederci al gruzzoletto ministeriale con tanto di documentazione giustificativa a corredo! Appunto, prendo i soldi e scappo, anzi no, se resti non ti perseguono e ti fanno anche governatore, appunto, come si diceva, come di faccio sparire il malloppo 2!


TAaglio lto

3 14 agosto 2015

CAMPOBASSO. Un Piano di riorganizzazione con l’obiettivo generale dell’esplicitazione del percorso in atto di riorganizzazione e ammodernamento del Servizio sanitario regionale, nel rispetto del mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, diretto a favorire la riqualificazione delle risposte assistenziali garantite alle persone. Era questo che avrebbe dovuto fare il commissario ad acta della sanità, Frattura in questi due anni e mezzo e non lasciarsi irretire da sterili polemiche, contrapposizioni inutili e beceri confronti. Nulla, invece, si è avuto. E così ci penserà il funzionario di turno, questa volta D’Innocenzo, ad agire. Bisognava pensare a una generale riorganizzazione strutturale dei macrolivelli assistenziali (area dell’assistenza collettiva; area dell’assistenza sanitaria distrettuale; area dell’assistenza ospedaliera) e all’innovazione del Servizio sanitario regionale. In Molise la rete dei presidi, pubblici e privati, che erogano assistenza ospedaliera è in larga parte ancora frutto di scelte effettuate negli anni ’80 ed è stata solo in parte riordinata negli anni ’90 per tenere conto dell’evoluzione degli indirizzi tecnico-scientifici che hanno guidato lo sviluppo dell’assistenza ospedaliera nei paesi industrializzati. In carenza, poi, di un Piano sanitario regionale la

Sanità, quel Piano mai seriamente avviato

rete dei presidi, pubblici e privati, che erogano assistenza ospedaliera si è altresì sviluppata in modo non organico ed equilibrato sul territorio. In particolare la distribuzione dei posti letto tra le varie specialità presenta lacune ed esuberi non solo a livello regionale, ma soprattutto nelle singole aree territoriali. Ecco perchè diventa necessario procedere alla concreta realizzazione di una rete di strutture e

presidi ospedalieri in grado di coniugare efficacia delle risposte assistenziali, accessibilità ai servizi in tutto il territorio regionale, efficienza nell’impiego delle risorse. Da qui una puntuale riorganizzazione della rete ospedaliera all’interno della Regione basata sull’esigenza di prevedere la distribuzione regionale delle specialità cliniche in base al rispettivo tasso atteso di ospedalizzazione e al conse-

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

guente bacino potenziale di utenza, articolandone l’attivazione sul territorio secondo il livello di diffusione da perseguire: Ma anche per procedere, ove è prevista una riduzione dei posti letto per acuti, alla loro trasformazione in posti letto post acuzie (riabilitazione e lungodegenza) e alla conseguente riconversione delle attività, a garanzia di una più appropriata assistenza a favore del paziente e per sviluppare il governo clinico degli ospedali su base dipartimentale, al fine di coordinare la gestione sanitaria delle strutture omologhe o appartenenti alle macro-articolazioni delle discipline (area medica, chirurgica, maternoinfantile, servizi) o complementari, in base alla articolazione e al numero delle specialità presenti nell’azienda sanitaria. Nel contempo, sviluppare la degenza diurna, mediante la trasformazione di posti letto di degenza ordinaria in posti letto di degenza diurna sviluppare le attività ambulatoriali programmate (day service), con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle liste di attese e di favorire la presa in carico della persona garantendo accompagnamento lungo le fasi essenziali del percorso diagnostico-terapeutico. Sono dei punti qualificanti per una concreta riorganizzazione del Servizio sanitario regionale che, ormai, non è più rinviabile. G.D.I.

Approvato il Decreto che taglia il numero degli Enti Camerali

Camera di Commercio unica, sfida tra Spina e Piersimoni Per la presidenza l’isernino spalleggiato da Frattura?

Con 4 Decreti ministeriali, datati 6 agosto 2015, il Ministero dello sviluppo economico ha dato avvio al processo di costituzione di 4 nuove Camere di commercio mediante accorpamento delle seguenti nove: Vercelli – Biella, Livorno – Grosseto, Gorizia – Trieste e - Catanzaro - Crotone e Vibo Valenzia. A marzo nasce la Camera di commercio del Molise ,frutto dell’accorpamento di Campobasso e di Isernia. E’ in fase di svolgimento la corsa per l’accaparramento della poltrona presidenziale (unica) della Camera di Commercio del Molise. Il sistema camerale italiano, per corrispondere alle linee dì indirizzo della Pubblica amministrazione, si sta dando una nuova dimensione, riducendo il numero delle Camere di Commercio provinciali. Il Molise che ne ha due, deve passare ad una. Da questo assunto sta derivando un processo di adeguamento, in piena fase di attuazione. Tra qualche mese, comunque entro l’anno, il Molise avrà una sola Camera di Commercio a governare i settori produttivi che statutariamente e istituzionalmente le appartengono. E‘ stato calcolato che sarà un vantaggio per il Sistema (sul piano economico) e, date le dimensioni territoriali e il numero delle aziende

iscritte nelle due province di Campobasso e d’Isernia, anche un vantaggio per realizzare una politica camerale più aderente alla realtà, e più efficiente. Attualmente è in fase di attuazione il censimento delle categorie produttive più rappresentative (Industria, Agricoltura, Servizi, Commercio eccetera) per stabilire, proporzionalmente, il numero dei rappresentanti nel consiglio d’amministrazione dove , successivamente, giocheranno un ruolo

determinante per l’elezione del presidente. Ed è qui, su questo punto, per questo obiettivo, che la corsa accennata all’inizio avrebbe creato (ma era già in essere) un forte dualismo tra Paolo Spina, presidente della Camera di Commercio di Campobasso, e Pasqualino Piersimoni, presidente della Camera di Commercio d’Isernia. Una corsa a due, tra le più classiche, tipo Coppi e Bartali, dicono senza esclusione di colpi, come si conviene tra rivali. Il bello è che

entrambi appartengono al cerchio degli amici di Paolo Frattura, ed entrambi devono al “Presidente 2013”, appellativo della consigliera regionale votata al fratturismo Nunzia Lattanzio, per destinarlo agli annali della storia, la loro elezione alla presidenza delle rispettive Camere di Commercio. Il dualismo che s’è acceso non sarebbe gradito né visto di buon occhio dal presidente per “antonomasia”, potendogli procurare il fastidio di doversi schierare in fa-

vore dell’uno o dell’altro. Formalmente, infatti, se ne sta alla larga, ma non è da escludere che si serva di qualcuno all’interno del sistema camerale per orientare l’esito finale in favore dell’uno o dell’altro. Questo ricorrere ad altri per fare il lavoro sporco, non è del tutto estraneo al “Presidente 2013” quando c’è da dimostrare (sempre formalmente) la sua equidistanza dagli uomini e dalle questioni. Sarà, ma intanto stanno emergendo due sintomi indicativi: uno vorrebbe Paolo Spina nervoso, che segue con sospetto l’evolvere del processo di unificazione, e l’altro (il suo avversario, Piersimoni), al contrario viene dato per serafico e distaccato. Gli interpreti del mondo camerale molisano considerano la diversa reazione di Spina rispetto a quella di Piersimoni all’evolvere del procedimento relativo alla fusione, un segnale eloquente sul possibile esito finale della corsa in favore dell’isernino. Al quale il “Presidente 2013” riserva una particolare attenzione anche in prospettiva elettorale sia che si voglia ricandidare alla Regione (iattura! –ndr) sia che voglia candidarsi al Parlamento. Dardo


TAaglio lto

4

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

14 agosto 2015

“AGRIcultura”: evento all’insegna di uno sviluppo del territorio che parta dal recupero dell’identità della terra Alto molisana e non solo

Con gente nuova, competente, idee nuove e incisive l’agricoltura diventa energia, sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente Con i valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile del territorio come luogo di appartenenza, le nuove tecnologie e le imprese multifunzionali, la riscoperta delle radici per innovare i processi produttivi, costruire una nuova coscienza agricola, una nuova Cultura dell’Agricoltura

Finora nessuna delle iniziative della Regione all’Expo 2015 di Milano, nemmeno con l’apporvazione del Piano reginale di sviluppo rulare, ha centrato in modo chiaro, inequivocabile, il valore del lavoro e della produzione agroalimentare con la ricchezza di spunti, notizie, proposte, attività e riflessioni forniti dalla Coldiretti e dall’Associazione “Tradizioni e Sviluppo” di Agnone, nel cuore di “AGRIcultura”: evento all’insegna di uno sviluppo del territorio che parta dal recupero dell’identità della terra Alto molisana e non solo. La lettura fatta e illustrata ad un uditorio vasto e composito ha rianimato l’immagine del Molise rurale, la identità territoriale, la tipicità delle produzioni, aspetti che, illustrati secondo i canoni della comunicazione istituzionale, si sono sbiaditi, hanno perso appeal, hanno assunto una ritualità che niente a che spartire con la freschezza delle idee, dell’energie, delle possibilità che l’agricoltura molisana contiene in sé e, purtroppo, non riesce a manifestare nella sua totalità. D’altronde, stando alle parole dell’assessore regionale all’agricoltura, Facciolla, a quelle del presidente Frattura e degli apparati tecnici e amministrativi che li sostengono, non si sono mai percepiti e colti gli stimoli che pervadono

di Michele Paduano*

l’Agricoltura quando diventa anche e soprattutto Cultura, come nel caso di “AGRIcultura” in cui sono esplosi in tutta la loro capacità d’attrazione i valori della sana alimentazione, della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile del territorio come luogo di appartenenza, le nuove tecnologie e le imprese multifunzionali, la riscoperta delle radici per innovare i processi produttivi, costruire una nuova coscienza agricola, insomma una nuova cultura dell’agricoltura. Una sintesi mirabile di cho debba essere l’agricoltura nel Molise per covare l’ambizione di diventare un settore di assoluta rilevanza per

lo sviluppo economico e territoriale. La novità e la diversità del linguaggio utilizzato ha avuto interpreti qualificati, riconoscibili nella loro missione e funzione. A cominciare dal vicepresidente dell’Associazione “Tradizioni e Sviluppo” di Agnone Vincenzo Scarano: “L’agricoltura è un sistema complesso multifunzionale perché non può più limitarsi al settore primario della produzione alimentare, ma deve essere in grado di fornire anche servizi alternativi che attribuiscano quel valore in più, esaltato dalle peculiarità del territorio. Infatti, ciò che potrebbe rappresentare i punti di debolezza (scarsi

collegamenti con le principali reti viarie, lontananza dagli insediamenti industriali, scarsa densità abitativa), potrebbe diventare, invece, l’elemento di forza e distintivo per attribuire qualità ai prodotti e alle nostre attività”, per proseguire col sindaco di Agnone Michele Carosella che ha incentrato il suo discorso sulla necessità che i giovani riscoprano tradizioni e attività agricole all’insegna dell’innovazione, puntando alle nuove tecnologie ed alle reti d’impresa. Lo scrittore Nicola Mastronardi ha sottolineato come la storia degli Italici (tra cui i Sanniti) offra “la straordinaria occasione di rendere riconoscibile il territorio molisano-abruzzese”, evidenziando come la Tavola Osca debba diventare la bandiera della pastorizia del Molise, con l’auspicio che possa essere portata ad Expo come simbolo dell’Italia più autentica. Mena Aloia, responsabile regionale Donne Impresa Molise, ha parlato dell’importanza dell’imprenditoria femminile, partendo dall’analisi della parola Tratturo, che implica il cammino in andata e ritorno, andando dunque alle origini della pastorizia e della transumanza, per sottolineare come dalle radici le donne possano innovare l’agricoltura e creare tante attività funzionali al settore. Da poco è stata approvata anche una legge sul-

l’agricoltura sociale in Italia a cui gli imprenditori agricoli possono avvicinarsi. Francesco D’Orsi, direttore Ara Molise, ha invitato gli allevatori a rivolgersi all’Ara per informazioni tecniche e sulla qualità delle produzioni. Il direttore di Coldiretti Molise Saverio Michele Viola si è soffermato sulla valorizzazione delle filiere corte, per difendere la qualità dei prodotti che può fare la differenza nel mercato e nella salute. Tra gli esempi, la battaglia contro il latte in polvere, e l’incremento delle produzioni di grano aureo in Molise, per fare pasta solo con grano molisano. Maria Luigia Bianco, biologa nutrizionista socia dell’Associazione “Tradizioni e Sviluppo”, ha illustrato come la buona alimentazione sia sinonimo di benessere e dunque come sia necessario avvicinarsi ad un cibo più naturale, biologico, senza agenti chimici. Infine, il presidente regionale di Coldiretti Molise Tommaso Giagnacovo ha annunciato che Coldiretti affiancherà i giovani nell’innovazione e nella creazione di nuove imprese, anche nell’ambito del nuovo Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020.”. Gente nuova, competente; idee nuove e incisive; l’agricoltura non è solo burocrazia, soprattutto energia. Basta saperla trovare e assecondare. Dardo

La Buona Scuola...il sistema dei tappabuchi

“Con l’entrata in vigore della nuova legge sulla scuola (la 107/2015) – afferma Michele Paduano - l’attuale sistema di reclutamento ordinario non ha subito alcuna modifica. Resta in piedi il criterio della suddivisione, metà e metà, dei posti per le immissioni in ruolo ordinarie (si veda il comma 109, lettera C) dell’articolo 1 della legge 107/2015: c) per l’assunzione del personale docente ed educativo, continua ad applicarsi l’articolo 399, comma 1 (è quello della suddivisione metà e metà n.d.r.), del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, fino a totale scorrimento delle relative graduatorie ad esaurimento;). Resta in piedi anche il sistema delle supplenze fino al 30 giugno con la co-

siddetta nomina del provveditore. La novità è la lotteria delle 100 province. Un sistema inventato da Renzi con la quale vengono poste in palio 52mila assunzioni a tempo indeterminato sull’organico aggiuntivo dei tappabuchi. E ciò su una dotazione aggiuntiva di 6 o 7 docenti per istituzione scolastica che servirà a garantire le sostituzioni di docenti assenti fino a 10 giorni (si veda il comma 85 della legge 107/2015: il dirigente scolastico può effettuare

le sostituzioni dei docenti assenti per la copertura di supplenze temporanee fino a dieci giorni con personale dell’organico dell’autonomia “) e a porre in atto progetti e progettini. Per partecipare alla lotteria - continua il coordinatore della Gilda Molise - (quella che chiamano fase B e fase C) bisogna presentare una domanda tramite “istanze on line” indicando tutte e 100 le province italiane secondo un ordine di proprio gradimento. Alla lotteria par-

teciperanno tutti coloro che presenteranno la domanda (potenzialmente circa 60mila persone). L’immissione in ruolo viene disposta nella prima provincia dove il candidato sia risultato sufficientemente competitivo con il proprio punteggio per entrare nella rosa degli aventi titolo ad entrare nel novero delle disponibilità della provincia medesima. Che può essere Potenza, ma anche Belluno, Nuoro o Trapani. Dopo di che bisogna farsi la valigia e partire, perché la proposta non si può rifiutare, pena il depennamento da tutte le graduatorie”. *Gilda Scuola


TAaglio lto

5 14 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Idea di Franco Valente

Trasformare il castello di Macchiagodena in Centro internazionale della cultura araldica

Alla presenza del già ministro dei Beni culturali Massimo Brai E’ successo ieri sera a Macchiagodena nella piazza antistante il Castello, con le due fontane, e la Chiesa, con le scalette piena di persone sedute, attente ad ascoltare da parte del Sindaco della patria della polenta, Felice Ciccone, la storia vissuta nel casertano da Nadia Verdini e, insieme al direttore dell’Enciclopedia Treccani, Massimo Brai, quand’era Ministro dei Beni culturali, da tutti a Macchiagodena chiamato Massimo, come uno dei suoi cittadini, anche se speciale, e i sogni raccontati da Franco Valente, l’architetto più noto del Molise, e da me che di mestiere, ora più che mai, faccio il sognatore. Persone attente –dicevo – pronte ad applaudire la consegna delle chiavi del Castello, dal 2010, grazie all’impegno dell’allora Sindaco Angelo Iapaolo, di proprietà della Regione, da parte del Vicepresidente della Regione Molise, l’assessore Michele Petraroia in sostituzione del Presidente Di Laura Frattura che, impossibilitato a intervenire, ha inviato un messaggio letto dal Sindaco Ciccone. Franco Valente ha ripercorso la storia del Castello, costruito nel 1300 per volontà di un abate di San Vincenzo al Volturno, del suo essere un punto d’incontro, nel corso dei secoli, di personalità e personaggi importanti a dimostrazione della sua importanza strate-

gica. Dopo aver posto l’accento sulla necessità e l’urgenza di intervenire per un suo recupero (non paesano) ma finalizzato a raccogliere il suo sogno, che è quello di renderlo unico punto al mondo, quindi di riferimento nazionale e internazionale, con la sua trasformazione in “Centro Internazionale della Cultura Araldica”, sapendo il grande interesse che raccoglie la materia e, così, la possibilità di sviluppare uno dei tanti turismi di nicchia di cui ha bisogno il Molise. Il mio sogno, condiviso con Angelo Iapaolo e trasformato in un appunto oggetto di una delibera di giunta, approvata all’unanimità e, dal 2010, agli atti del Comune di

Macchiagodena, è quello di renderlo nodo principale di una rete di Castelli, Palazzi e dimore storiche, in parte recuperati, con solo pochi aperti ad attività e, in parte, abbandonati, per dare visibilità, percezione ai Molisani e ai potenziali visitatori di un Molise “Città – Campagna” che, come tutte le cose importanti, ha l’anima ed è rappresentata dall’emigrazione di centinaia di migliaia di uomini e donne, a partire dalla seconda metà dell’’800. Trasformare i Castelli, Palazzi e dimore storiche in tanti tasselli che, messi insieme, possono creare un mosaico e dar vita a un grande centro di cultura, diffuso sul territorio, dell’emi-

grazione italiana e quella molisana in particolare, segnato da percorsi in grado di attraversare i 136 centri del Molise. Luoghi d’identità che hanno la possibilità di raccontare, alle generazioni di origine italiana e molisana, la storia, la cultura, le tradizioni, l’arte e la bontà dei prodotti e di una cucina. Un’idea progettuale che ha bisogno di risorse per essere trasformata in studio di fattibilità e poi progetto, che già da subito è in grado d’impegnare esperienze e professionalità, e, così, di coinvolgere soprattutto i giovani che stanno preparando le valigie per partire. Il già Ministro ai Beni culturali, Massimo Brai, chiudendo l’incontro

sotto un cielo pieno di stelle, ha parlato dell’importanza della cultura e del turismo per “un Paese al quale tutti dobbiamo il futuro… un Paese che sempre più ha bisogno di buon lavoro e di stare insieme coinvolgendo sempre più i giovani” e, facendo riferimento ai sogni che portano all’utilizzo del Castello. Ha invitato il Sindaco Ciccone a mettere insieme una commissione per valutare le idee che devono essere, sempre, condivise dalla comunità di Macchiagodena e rivolgendosi al vicepresidente Petraroia ha detto “la Regione deve saper scommettere e puntare sui valori e le risorse del suo territorio, quei beni materiali e, ora, tanto più immateriali che raccolgono tante attenzioni vista la loro grande attualità”. Bella per il già Ministro l’idea di un grande “Centro delle identità” nel Molise, la Regione che, con i suoi 136 paesi rianimati da nuovo interesse, dev’essere una protagonista del rilancio vero del Meridione. Nadia Denise, che ha coordinato in modo eccellente il dibattito, ha chiuso con l’invito ai presenti a ritrovarsi ad agosto dell’anno prossimo nella stessa piazza per verificare i risultati e dare continuità al discorso. Pasquale Di Lena

Disponibili 2 milioni di euro per le attività 2015 Altro che ferie per le Organizzazioni di Volontariato (ex-Legge 11 agosto 1991, numero 266) iscritte all’Albo della Regione Molise da almeno 2 anni. Se sono capaci, hanno tempo dal 14 agosto al 21 settembre per trasmettere al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali i progetti sperimentali ed innovativi finanziabili con il Fondo Nazionale del Volontariato (ex art. 12 della medesima Legge 266/91) per 2 milioni di euro del 2015. Se capaci, possono ottenere fino a 30mila euro di finanziamento. Immaginiamo sia un mondo in fibrillazione quello del volontariato molisano che, dicono, sia in costante crescita. Vuol dire che lo spirito di solidarietà è forte ma, crediamo, sia forte anche l’incentivo economico. Possono presentare progetti fino 30mila euro, che non sono bruscolini. Progetti i cui ambiti d’azione sono stati definiti dal ministero, e vanno dalla promozione della cultura del volontariato, soprattutto tra i giovani, all’attivazione personale e della cittadinanza attiva; alla non discriminazione e alle pari opportunità; all’accoglienza e al reinserimento sociale dei soggetti svantaggiati compresi i migranti, i profughi e i rifugiati; alla fragilità, alla marginalità e all’esclusione sociale; alla tutela, allo sviluppo e alla valorizzazione dei beni comuni; alla legalità e alla corresponsabilità; alla prevenzione

Il mondo del volontariato pronto a far festa Si possono ottenere finanziamenti sino a 30mila euro . Lo spirito di solidarietà è forte ma, crediamo, sia forte anche l’incentivo economico

e al contrasto alle dipendenze , inclusa la ludopatia (la dipendenza dai giochi d’azzardo); al sostegno a distanza e al volontariato d’impresa. Un grande ventaglio di possibilità, un campo molto vasto d’interventi. Trentamila mila euro da spendere per almeno tre ambiti

d’azione tra questi sopra descritti. Fare del volontariato è certamente un atto meritorio, anche quando, come nei casi che stiamo commentando, nella formazione dei costi sono comprese le spese per il personale che si prevede d’impiegare nella realizzazione del progetto, incluse quelle di progettazione. Potranno inoltre essere ricompresi nei 30 mila euro il costo del personale dipendente delle associazioni di volontariato, quello dei collaboratori e/o dei consulenti esterni; i rimborsi delle spese corrisposti al personale interno ed esterno, sempre che non si superi il 20 per cento del costo complessivo del progetto. Niente male, a ben vedere. Si dà indubbiamente sostegno a chi ne ha bisogno, si porta conforto agli sfiduciati, agli emarginati, ai migranti, ai profughi e ai rifugiati, si dà uno sguardo ai gio-

vani nella loro difficoltosa inclusione sociale, si fanno tante belle cose col volontariato, compresa l’offerta di lavoro ai dipendenti delle Associazioni, ai collaboratori e ai consulenti. Un mondo composito, intorno al quale l’alone di simpatia e di riconoscenza è sempre ampio, nonostante si sia di fronte ad un volontariato organizzato, gerarchico, specializzato che non è certamente quello spontaneo e disinteressato retrocesso, purtroppo, sul confine della retorica buonista. Un mondo sicuramente in fibrillazione dal 14 agosto al 21 settembre 2015, che rimane tale in attesa di conoscere l’esito dell’ammissibilità o meno dei progetti presentati al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. I 2 milioni di euro disponibili per il 2015 dovrebbe essere capienti abbastanza. Dardo


6

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

14 agosto 2015

“Lo Stadio sarà agibile per il campionato” Le rassicurazioni del sindaco Battista dinanzi le rimostranze del Comitato “Noi siamo il Campobasso CAMPOBASSO. “Il ritardo nei lavori già ha creato un danno economico alle casse della società rossoblù che non ha potuto godere dell’importante incasso che si sarebbe ricevuto dalla partita contro il Benevento. L’interesse primario è quello di tornare il prima possibile alla riapertura al pubblico dell’impianto”. Lo hanno ribadito i tifosi del Comitato “Noi siamo il Campobasso” al sindaco Battista. Un’umiliazione, quella della chiusura al pubblico dell’amichevole tra i lupi e il Benevento, che è stata subita da tutto il popolo sportivo del capoluogo e che, assicura il sindaco, non si verificherà più.

Nell’oggetto dell’incontro anche la proposta del progetto, ideato dal Comune, per la miglioria e la messa in sicurezza dello stadio di Contrada Selva Piana, destinatario del finanziamento regionale ammontante a 800mila euro. “Entro fine agosto – ha assicurato il sindaco Battista – il finanziamento sarà disponibile nelle casse comunali e partiremo immediatamente con i lavori, i quali porteranno la capienza dello stadio dai 4mila di oggi a circa 10mila spettatori, con l’augurio che possano servire per un prossimo campionato di Lega Pro. I lavori – ha proseguito – riguarderanno soprattutto la videosorveglianza, necessa-

ria per la categoria superiore e per le zone adiacenti all’impianto attraverso dei muri divisori che consentiranno un più sicuro accesso e flusso delle tifoserie ospiti. Sarà usufruibile anche il parcheggio antistante la tribuna, così da non dover più creare la fila di auto lungo la strada. A essere migliorato sarà anche l’interno dello stadio con l’inserimento di seggiolini in plastica per l’anello inferiore, esclusa la zona distinti, oltre alla ristrutturazione dei servizi igienici”. Nel verbale della Commissione, infatti, tale realizzazione è condizione necessaria per l’utilizzo pubblico dell’impianto e non si può, dunque, aspettare i tempi tecnici del finanzia-

mento regionale per assolvere a questo dovere impellente. A tal proposito Battista ha risposto: “L’urgenza di creare una divisione tra le diverse zone indicate, può essere, temporaneamente, risolta con la creazione di barriere rimovibili e siamo convinti che ciò potrà essere sufficiente per avere il parere favorevole della Commissione di Vigilanza. Successivamente provvederemo, attraverso i fondi regionali, alla realizzazione di un muro, così come da progetto. Saremo pronti –conclude – per l’inizio del prossimo campionato e anche per quello successivo in caso di salto di categoria”.

Carceri migliorate? solo chiacchiere che avvengono nelle nostre carceri vedono spesso i nostri Agenti, Sovrintendenti, Ispettori picchiati e feriti dalle violenze ingiustificate di una consistente fetta di detenuti che evidentemente si sentono intoccabili”, sottolinea Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “I dati utili a comprenderli organicamente la situazione delle prigioni del nostro Paese: ometterli è operazione mistificatoria”, prosegue il leader del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria con il Segretario regionale SAPPE del Molise Luigi Frangione. “Dal 1 gennaio al 30 giugno 2015 nelle 3 carceri molisane si sono infatti contati, il tentato suicidio in cella di un altro detenuto sventato in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria e 20 atti di autolesionismo posti in essere da detenuti. Significativi i numeri delle violenze contro i nostri poliziotti penitenziari: parliamo di 2 colluttazioni ed un ferimento. Ogni

Cento detenuti in meno rispetto allo scorso anno ma tensione costante nelle carceri regionali del Molise. E’ quello che emerge dalla fotografia scattata dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE che sottolinea come “i detenuti complessivamente presenti nelle carceri regionali del MOLISE erano, il 30 luglio scorso, 271. 100 in meno di quelli che c’erano un anno fa quando, nello stesso giorno del 2014, erano 371. Restano però costanti gli eventi e gli episodi critici nelle celle”. “Per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria le condizioni di vita dei detenuti, in linea con le prescrizioni dettate dalla sentenza Torreggiani, sono migliorate in Italia. Non si dice, però, che le tensioni del sistema penitenziario italiano continuano a scaricarsi sulle donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria, quotidianamente impegnati a contrastare le tensioni e le violenze

giorno, insomma, le turbolenti carceri molisane ed italiane vedono le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria fronteggiare pericoli e tensioni e per i poliziotti penitenziari in servizio le condizioni di lavoro restano pericolose e stressanti”. “Ma il DAP queste cose non le dice”, denunciano infine Capece e Frangione: “l’unica preoccupazione, per i solerti dirigenti ministeriali, è evidentemente quella di migliorare la vita in cella ai detenuti. I poliziotti possono continuare a prendere sberle e pugni, a salvare la vita ai detenuti che tentato il suicidio nel silenzio e nell’indifferenza dell’Amministrazione penitenziaria…..”. Campobasso e Larino le due carceri molisane con il più alto numero di atti di autolesionismo (quando un detenuto si lesiona il corpo ingerendo chiodi, pile, lamette, o procurandosi tagli sul corpo): rispettivamente 16 e 4 casi.

A Montefalcone il Parco delle Morge E’ partito anche nel paese il progetto al quale hanno già aderito altri comuni del Trigno MONTEFALCONE DEL SANNIO. E’ ufficialmente partito ieri pomeriggio dall’incantevole cornice della Piana del Signore in località Iermana a Montefalcone nel Sannio, il tour di presentazione del “Parco delle Morge Cenozoiche del Molise”, il progetto ideato da Roberto Colella e Davide Vitiello. Davanti ad oltre cinquanta cittadini, di cui in gran parte giovani, gli ideatori del progetto, affiancati dal Sindaco Gigino D’Angelo, hanno parlato delle prospettive di sviluppo turistico-occupazionali connesse all’istituzione del Parco delle Morge, cui hanno già aderito dieci Comuni dell’area del Trigno e non solo, vale a dire: Trivento, Pietracupa, Salcito, San Biase, Limosano, Sant’Angelo Limosano, Montefalcone nel Sannio, Roccavivara, Castropignano e Oratino. Un’idea progettuale nella quale l’amministrazione comunale di Montefalcone, con in testa il Sindaco D’Angelo, ha creduto fin dal primo momento e per questo l’ha sposata con convinzione ed entusiasmo. “Montefalcone – ha

affermato il Sindaco Gigino D’Angelo – crede nella validità di questo progetto e lo riempirà di contenuti legati alla nostra identità, alle nostre tradizioni, al nostro meraviglioso paesaggio. In linea con questo principio abbiamo rifiutato fin dal primo momento l’idea di svendere il territorio alle lobby delle pale eoliche e di questo ne andiamo orgogliosi”. Partendo dall’adesione al Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, l’amministrazione comunale di Montefalcone, all’interno del Piano di Azione Locale, punta a costituire un pool di giovani esperti da affiancare agli ideatori del progetto. L’unione fa la forza! Appunto è con questa convinzione che è nata l’idea di condurre un viaggio estivo nei centri dell’istituendo Parco delle Morge, viaggio che proseguirà oggi pomeriggio a San Biase con un incontro pubblico che seguirà la presentazione del testo sul Brigantaggio ad opera dello studioso Michele Tanno.


Campobasso

7 14 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nei Palazzi del potere

Il caldo fa brutti scherzi Il calore dilata i metalli. Quest’estate particolarmente calda sta dilatando anche gli appetiti politici se, come viene data per certa, cresce la voglia di allargare, dilatandole, le giunte di Palazzo Vitale (Regione) e di Palazzo san Giorgio (Comune capoluogo). Due giunte peraltro una monca per via di un assessore ai domiciliari e l’altra costantemente sotto tiro, specie in alcuni elementi, per l’assenza di iniziativa, di proposta, di gestione. Situazioni già di per sé “calde”, figurarsi con l’aggiunta dei circa 40 gradi centigradi sofferti nel corso del trascorso mese di luglio! Sta che, come accenniamo, c’è voglia di dilatare , seppure per ragioni e motivazioni dif-

ferenti nei due Palazzi. Alla Regione ha messo mano la magistratura e gli sviluppi, visto che Scarabeo qualche rigurgito d’insofferenza all’ipocrisia dei colleghi lo ha fatto trapelare, al momento non sono valutabili. Dovesse permanere la “riduzione” di una seggiola assessorile, va da sé che gli appetiti ad occuparla si sviluppino in progressione geometrica. Si aggiunga la recente coraggiosa presa di posizione della corrente “Molise democratico” all’interno del Pd che ha perorato il cambio di passo del governo e nel governo il cambio di taluni, e il quadro della situazione si rende meglio profilato. Al Comune, nonostante il sindaco Battista difenda gli as-

sessori Maio e Chierchia dalle critiche e abbia assegnato deleghe particolari ai consiglieri Pd che più degli altri avrebbero potuto soffrire il ruolo di gregari, i sommovimenti di pancia non si sono placati nel gruppo di maggioranza. Figurarsi, fino a lambire i gruppuscoli satellitari, e personaggi che hanno dovuto attendere decenni (prendiamo Elio Madonna cui quand’era nella destra con Gino Di Bartolomeo ha avuto l’occasione di stare in giunta ma non si ritenne all’altezza) per prendere il coraggio a due mani e chiedere per sé stesso una maggiore visibilità esterna. Difatti, lo danno in continua peregrinazione nelle stanze decisionali a sollecitare l’allar-

gamento della giunta e un diverso equilibrio delle rappresentanze partitiche. E per meglio sottolineare ruolo e presenza, lo stesso andirivieni lo vede pencolare tra essere adepto tout-court di Battista e a volte un volatile elemento della maggioranza affetto di sacro furore moderato all’interno dell’Intergruppo, con Ambrosio e Colarusso. Chi lo segue sul piano della cronaca corre il rischio di diventare strabico. Per cui non resta molto d’attendere per capire dove possa andare a parare. Se gratificato, come spera da Battista, oppure tacciato d’incoerenza all’interno dell’Intergruppo. Effetti del calore e della conseguente dilatazione che produce.

Un Ferragosto cristiano Monsignor Gabriele TETI Come ci insegnano gli studiosi di storia romana il termine ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall’imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. L’antico Ferragosto aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane allo scopo di fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti. Ma noi, con gioia, in comunione con tutta la Chiesa celebriamo oggi la solennità dell’Assunzione di Maria vergine al cielo. Si tratta di una festa molto antica, sebbene la proclamazione del dogma dell’assunzione di Maria al cielo risalga solo al secolo scorso (precisamente, la definizione dog-

matica è del 1950 ad opera di Papa Pio XII , con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus). Una festa antica, che nei primi secoli veniva denominata “Dormizione di Maria” (denominazione che permane ancora oggi nella Chiesa d’Oriente), mentre in Occidente, a partire dall’VIII, prese il titolo di “Assunzione di Santa Maria”. Celebrando la festa dell’Assunzione di Maria al cielo, siamo aiutati a comprendere che la nostra vita non è chiusa dentro un orizzonte di finitudine, ma è aperta verso il futuro, verso Dio, là dove Cristo ci ha preceduti e, dietro a Lui, Maria. Siamo aiutati a comprendere che il nostro morire non è la fine di tutto, ma l’ingresso nella vita che non conosce fine, così che il nostro tramontare all’orizzonte di questo mondo è un risorgere all’aurora del mondo nuovo. Veramente per ogni credente Maria è una presenza piena di speranza. Come la

misteriosa donna dell’Apocalisse, Maria brilla nel cielo della nostra umanità per dirci ciò che Dio vuole fare con ciascuno di noi, se siamo aperti alla sua grazia, dove vuole condurre la nostra vita. E Dio vuole accogliere questa nostra vita accanto a lui. Chiediamo a Maria di ravvivare la nostra speranza nella vita eterna scaturita per ogni uomo dalla Pasqua del Signore, così da poter essere noi stessi, ancora oggi, segni di speranza per il mondo intero. Il dogma dell’ Assunzione al cielo in anima e corpo di Maria poi, sollecita, la nostra attenzione e la nostra riflessione anche sull’ importanza del corpo umano, destinato pur esso alla gloria eterna grazie alla Pasqua di Gesù. L’importanza del corpo, destinato alla gloria, e il rispetto per il corpo, sia dal punto di vista fisico, con la prevenzione e la cura della salute, ma anche con l’impegno di

Nozze d’oro per Domenico e Giuliana Fratianni L’amore mente, ma in questo caso è sincero. Come dimostrano i 50 anni di matrimonio di Domenico e Giuliana Fratianni. Mezzo secolo vissuto in famiglia, con figli (Annalisa e Gerardo), nipoti e affetti collaterali. I due “sposi” hanno voluto festeggiare la solenne ricorrenza in uno scrigno in cui hanno infilato amici e parenti che sono rimasti piacevolmente stupiti per l’organizzazione, l’eleganza e la raffinatezza della festa. Sul piano religioso il noto pittore e la sua inseparabile

compagna hanno scelto la meravigliosa chiesetta di S. Maria a Faifoli (Montagano, paese d’origine dell’artista), affidando a Padre Lino Iacobucci la celebrazione e la toccante omelia. I festeggiati hanno poi salutato gli invitati a Villa D’Evoli, location tra le più raffinate e sciccose del circondario, a cui hanno offerto una cena stellata, con lo chef che si è superato in bravura. Taglio della torta al chiaro di luna, accanto alla romantica piscina. Un rispettabile cast ha

formato il cerchio degli invitati, tra i quali si segnalano il Presidente della Provincia Rosario De Matteis, il Presidente del Coni Guido Cavaliere e i giornalisti Gennaro Ventresca, Antonio Campa, Vittoria Todisco, Mauro Carafa, Maria Grazia Fascitelli, Sergio Bucci e Aldo Fabio Venditto. Particolarmente apprezzata è stata una poesia del compianto Peppe Jovine, amico ineguagliabile di Domenico, letta non senza emozione dal figlio del poeta, il medico romano Carlo Jovine.

prudenza sulle strade, negli sports, nelle escursioni e nei viaggi. Sia con la difesa della dignità del corpo, e quindi della persona umana, che inizia con la difesa della vita umana, dal concepimento, contro l’aborto chirurgico e chimico, alla fine naturale, contro l’eutanasia, e che suppone, proprio per il rispetto del corpo, un comportamento morale quotidiano, fatto di temperanza, custodia dei sensi, concezione corretta della sessualità, educazione dei sentimenti, ben lontana dall’edonismo che domina mass-media e spettacoli. E’ questo un punto caratteristico della visione cristiana dell’uomo: la persona umana è anche il suo corpo. Esso dunque non è un oggetto di cui fare uso e da manipolare arbitrariamente. Il corpo è la persona. Purtroppo sono molte le forme di mercificazione cui il corpo, e quindi

la persona, è oggi sottoposto. Il corpo – soprattutto femminile – usato per vendere prodotti; la nobilitazione di qualsiasi uso della sessualità umana; la conseguente progressiva disistima dell’amore coniugale, umiliato dall’essere equiparato a convivenze ben diverse. Sono solo alcuni esempi del profondo disprezzo che la cultura contemporanea, anche se afferma il contrario, ha del corpo. La solennità odierna è anche la glorificazione del corpo umano: di Maria in primo luogo, e del corpo di ognuno di noi. Ci viene detto, oggi, che l’altissima vocazione dell’uomo coinvolge anche il suo corpo. Per questo, la luce gloriosa della odierna solennità illumini la nostra coscienza e la nostra vita, e ci insegni a vivere la nostra giornata terrena non nell’attesa di una notte eterna, ma del giorno pieno che non conosce tramonto: Cristo nostro Signore, “primizia di coloro che sono morti”.



* !

) ! '

% " ! ( ' % "% ! "%

('" "

&' !)

%"! #" &&" ' !$( % % ! & ''"% " %

* "! + #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%

!' " !) % (!



11

Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

14 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Controlli e sanzioni nel settore agro-alimentare Controlli e sanzioni nel settore agro-alimentare Dalla Forestale, elevate sanzioni amministrative pecuniarie per un importo di 6.500 euro SAN PIETRO AVELLANA. Il periodo estivo è particolarmente ricco di manifestazioni enogastronomiche finalizzate a valorizzare il ricco patrimonio del territorio regionale e provinciale, con particolare riferimento ai prodotti caseari ed al tartufo, vera eccellenza nazionale. In occasione della 26^ fiera annuale del tartufo, che si è tenuta domenica scorsa in San Pietro Avellana, gli agenti del locale comando stazione forestale hanno svolto controlli mirati presso gli stand presenti al fine di verificare la corretta applicazione delle norme relative alla vendita dei prodotti, in gran parte a base di tartufo. I controlli eseguiti, inseriti nell’ambito di attività ordinarie, erano finalizzati a verificare il rispetto dei diritti e della salute dei consumatori in uno dei conte-

sti di maggiore rilievo nazionale, quale è la manifestazione di San Pietro Avellana, oltre a verificare il rispetto delle norme connesse alla raccolta del tartufo, sempre più minacciato da abusi di varia natura. I controlli svolti hanno peraltro attestato come nella gran parte dei casi gli operatori del settori siano pienamente consapevoli delle norme ed abbiano investito risorse anche per assicurare il totale rispetto delle stesse, innalzando il livello complessivo di un settore economicamente molto rilevante per il contesto territoriale regionale. Tuttavia non sono mancate alcune irregolarità che sono state rilevate dagli agenti e che hanno riguardato due fattispecie principali: la mancanza di indicazioni informative previste per i prodotti sfusi attraverso appositi cartelli e la

mancanza di etichettatura per i prodotti confezionati. È bene sottolineare che la mancanza delle informazioni previste dalle norme vigenti va a scapito del consumatore il quale ha il diritto di conoscerle preventivamente e procedere in modo consapevole nell’acquisto di un determinato prodotto. Tra le informazioni obbligatorie vi sono l’indicazione della specie di tartufo, che fa ovviamente la differenza visto che in Molise ve ne sono diverse – dal bianco (Tuber magnatum) al nero pregiato (Tuber melanosporum) al cosidetto “Scorzone” cioè il tartufo nero estivo (Tuber aestivum) – di diverso pregio e, ovviamente, di diverso costo. Tale aspetto, troppo spesso sottovalutato, può indurre il consumatore poco attento ed informato ad acquisti improvvidi.

Stesso discorso vale per la provenienza del prodotto di origine, che deve essere chiaramente indicata nelle etichette, attestando di fatto la qualità dello stesso, troppo spesso minacciata da contraffazioni ed utilizzo di prodotti di importazione, con minore valore organolettico e conseguente minore valore commerciale. Durante i controlli sono stati rilevati quattro casi di violazioni alle norme ed ai commercianti sono state comminate sanzioni amministrative pecuniarie con importi variabili dai circa 1.100 € fino agli oltre i 3.000 € per un totale di circa 6.500 €. Considerata la rilevanza delle attività, altri controlli saranno svolti nel corso dell’estate al fine di assicurare il rispetto delle norme di legge e tutelare i diritti dei cittadini.

Lettera aperta

Nagni, ci hai dimenticato Caro Assessore, nelle ultime settimane ho letto per decine e decine di volte, la delibera di giunta regionale n°344 del 30/06/2015 avente ad oggetto i trasporti su gomma, nella speranza di essere caduto in distrazione a causa del caldo torrido di questi giorni. Invece, con molto rammarico, dispiacere ed anche con un pizzico di amarezza, ho dovuto costatare che nulla di quanto le avevo più volte sollecitato per iscritto è contenuto nella delibera in oggetto. Nello specifico le ricordo che in data 25/10/2013 con una nota a firma del segretario Confederale Cgil Molise, Giorgio Simonetti e dei comuni di Roccamandolfi, Cantalupo, Santa Maria del Molise, Macchiagodena, Castelpetroso, Boiano, San Polo e Campochiaro, le chiedevamo di ripristinare le seguenti corse: Roccamandolfi – Campobasso. Con partenza da Roccamandolfi alle ore 6:35 con fermata a Cantalupo, Boiano, Bivio Campochiaro, Bivio San Polo, Vinchiaturo; Campobasso – Roccamandolfi. Con partenza da Campobasso

alle ore 12:35, che dava la possibilità di recarsi a Vinchiaturo, Bivio Campochiaro – coincidenza con Bernardo, Bivio San Polo, Boiano, Cantalupo; Roccamandolfi – Isernia. Con partenza da Roccamandolfi alle ore 7:15, con fermata a Cantalupo e Bivio Santa Maria del Molise; Isernia – Roccamandolfi. Con partenza da Isernia alle ore 13:25, con fermata Bivio Castelpetroso, Bivio Santa Maria del Molise, Cantalupo. Comprendo benissimo che amministrare è sempre più difficile e che lo è ancor di più dover compiere delle scelte dolorose, quando le richieste e le pressioni sono tante, ma almeno la coppia di corse che va da Roccamandolfi a Campobasso con partenza alle ore 6:35 da Roccamandolfi e il relativo ritorno con partenza da Campobasso alle ore 12:35 per lo stesso percorso a ritroso doveva essere ripristinata, poiché erano tanti i comuni interessati e tantissimi i lavoratori e gli studenti che ne beneficiavano giornalmente per recarsi nel capoluogo di regione.

Cross Country Sessano del Molise: un successo annunciato E’ stato un successo la prima edizione della Cross Country Sessano del Molise, la kermesse fuoristrada che ha visto alla partenza un’ottantina di bikers da Molise, Lazio ed Abruzzo, tra categorie agonistiche ed amatoriali, sotto l’egida della Federciclismo Molise. Tantissimi riscontri positivi e ottima cura nei dettagli per gli organizzatori della Sessan Bike Sport e Natura Asd, diretti da Tonino Bucci, che hanno allestito un circuito spettacolare e tecnico che ha richiesto molta confidenza con la propria mountain bike e la massima concentrazione. Al termine di un confronto molto equilibrato e monopolizzato dall’inizio alla fine dallo scatenato terzetto in fuga composto da Donato D’Aurora (Bike Pro Bottecchia), Stefano Altieri (Isernia Bike Team) e Christian Giura (Sessan Bike Sport e Natura), dopo un’ora e 30 minuti di corsa D’Aurora ha anticipato d’un soffio il diretto inseguitore Giura in vista dell’arrivo mentre a una trentina di secondi si è classificato l’ex compagno di fuga Altieri. Per D’Aurora è arrivata la settima vittoria stagionale e la quarta di fila, con tanto di complimenti personali agli organizzatori della Sessan Bike per la tipologia di percorso con alcuni punti tecnici da Coppa del Mondo e da cross country puro. Ovazione speciale per i due bikers della provincia di Isernia, Giura e Altieri, che in tutti i modi e in tutte le maniere hanno provato a resi-

stere all’intenso ritmo impresso da D’Aurora meritandosi entrambi il premio della combattività. Oltre a D’Aurora (élite), Giura (Master 3) e Altieri (élite sport), primati di categoria ad appannaggio di Emiliano Lombardi (Isernia Bike Team) tra i master 1, Giuseppe Di Donato (Asd Iap’ca Iap’ca Fili-

La delibera di giunta regionale, invece, non prevede nulla di tutto ciò, se non l’istituzione di una corsa scolastica (cosiddetta zoppa) con partenza da Campobasso alle 13:05 ed arrivo a Boiano alle 13:34 di KM 28,2 identificata in delibera con il codice CB025 Roccamandolfi – Campobasso, della serie dopo il danno la beffa, considerato che la corsa in questione non attraversa i comuni di Cantalupo e quello di Roccamandolfi. Per tutte queste ragioni, riconoscendole da sempre una certa dinamicità, intraprendenza e concretezza, Le chiedo ancora una volta con forza a nome dell’Amministrazione Comunale che mi onoro di rappresentare e dei tanti cittadini che firmarono una petizione per il recupero di queste corse, di rivedere la delibera in oggetto apportando le modifiche o le integrazioni di cui sopra. Con l’affetto e la simpatia di sempre… Giacomo Lombardi Sindaco di Roccamandolfi

gnano) tra i master 2, Ennio Cappelli (Nw Sport Cicli Conte Fans Bike) tra i master 4, Sebastiano D’Ettorre (Asd Ciclopazzi) tra i master 5, Antonio Marfisi (Jolly Asd) tra i master 6, Lino Cardillo (Bike Team Isernia) tra i master 7 e Pietro Verrecchia (Asd Iap’ca Iap’ca Filignano) tra i master 8. La gimkana promozionale è stata la vera chicca della giornata e portata avanti grazie all’esperienza del Pedale Molisano di Gaetano Rossi per l’evento che ha richiamato una ventina di bambini nella piazza centrale di Sessano e fatto da contorno alla competizione vera e propria con la presenza sul campo gara di Giuseppe D’Ippolito (sindaco di Sessano del Molise) e Giancarlo De Gregorio (responsabile settore fuoristrada per conto della Federciclismo Molise). In casa Sessan Bike Sport e Natura ci si proietta già sull’organizzazione della prossima edizione ma tutto ha funzionato alla meraviglia domenica scorsa: dal gradimento dei partecipanti, al calore del pubblico del comune pentro che sono stati i veri punti di forza del successo di questa edizione senza dimenticare il supporto fondamentale del Comando dei Carabinieri di Sessano del Molise, del soccorso alpino Cnsas Isernia, del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Isernia in chiave sicurezza e di presidio lungo i punti strategici del percorso, del lavoro di ordinaria amministrazione della giuria federale e del servizio chip-cronometraggio di Pescara, di tutti i volontari del paese di Sessano che si sono messi a disposizione per il dopo gara con il pranzo cucinato dalle massaie locali e tutto ciò che è servito alla causa di un’organizzazione da manuale della XC Sessano del Molise che ha lasciato ricordi indelebili nella mente di tutti i partecipanti.


12

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

14 agosto 2015

Strada più stretta, Termoli superata A Candela la viuzza che ha tolto il primato alla cittadina adriatica TERMOLI. La “Rejecelle” termolese non potrà più vantarsi del titolo di strada più angusta di Italia. Centimetro alla mano è, infatti, la Trasonna di Candela la strada più stretta del Belpaese. Con i suoi 40 centimetri (38 nella parte centrale dell’arteria) è riuscita a surclassare la

viuzza che si trova proprio nel cuore del Borgo Vecchio di Termoli, mai effettivamente valorizzata nonostante sia apparsa sia sull’edizione del 1961 della Domenica del Corriere sia su altre decine di riviste di curiosità e turismo. La ‘brutta’ sorpresa per i termolesi è arrivata

domenica scorsa quando l’arteria è stata inaugurata dopo la riqualificazione a seguito dell’ottenimento, da parte del Comune di Candela, di 318mila 500 euro di fondi regionali. Un’opera di riqualificazione che ha interessato non solo la Trasonna ma tutto il quartiere

attraverso il reperimento di fondi comunitari e regionali che hanno consentito di non utilizzare risorse comunali. Una viuzza, quella della Rejecelle, che non ha mai vissuto di una grande fama e che per anni è stata considerata alla stregua di un orinatoio pubblico o di un posto dove abbandonare i rifiuti.

Il parchetto torna a brillare Dopo le proteste dei cittadini la pulizia dell’area che è tornata ad essere vivibile TERMOLI. Sino a due giorni fa c’era di tutto in quel parchetto poi, grazie a un addetto, tutto è tornato a splendere. Un plauso al dipendente che ha provveduto a sistemare l’area e assicurarla a un rigido decoro. Ovviamente parliamo dei giardini “Aldo Moro”, quelli che si trovano alle spalle del Boc-

cardi e del comando della Polizia municipale, che hanno ripreso a “brillare”. Nell’area, prima della nostra denuncia avvenuta lo scorso 11 agosto, nella quale abbiamo invitato chi di competenza a provvedere a sistemare il giardino, vi era un pò di tutto: da

deiezioni ad abiti, passando per bottiglie, lattine e cartacce … insomma, il peggio! Colpa ovviamente anche della cittadinanza e, ad oggi, la speranza è che tutto possa filare liscio e l’arte del tener pulito possa tornare d’attualità.

Gemellaggio S.Croce di Magliano-Burkina Faso Interessati dall’iniziativa il Liceo Scientifico e le scuole di alcuni villaggi africani SANTA CROCE DI MAGLIANO. Al liceo scientifico “R.Capriglione” è stato gettato il seme di un GEMELLAGGIO tra l’ ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO DI S.CROCE e la SCUOLA DI ALCUNI VILLAGGI AFRICANI DEL BURKINA FASO. All’incontro erano presenti il sig. François Guira, Presidente di Cooperatives de Commerce Equitable e già Sindaco di Guiba, città del Burkina Faso, la vice preside prof.ssa Immacolata Lamanna, la responsabile di Plesso scolastico Antonietta Pilla, il vicesindaco Maria Florio, e il consigliere comunale Antonio Petruccelli, promotore dell’incontro.

Diversi gli argomenti trattati della giovane democrazia dell’ex-colonia francese: la situazione Politica, la Scuola, la Cultura, le Religioni, l’Economia, le Coop. Equo e solidali, la Sanità, le Infrastrutture, l’influenza attuale della Francia e del Presidente Hollande, i rapporti con la Banca mondiale e le istituzioni internazionali, oltre ai problemi quotidiani come il cibo, l’acqua potabile, le infezioni, le malattie. L’attenzione di François Guira è stata focalizzata, nell’ambito dei progetti internazionali di sviluppo e cooperazione equo-solidale che sta promuovendo in giro per l’Europa,

sulla valorizzazione delle risorse naturali, e risorse umane presenti nel Burkina Faso. Tale visione ha trovato pieno appoggio dai partecipanti all’incontro: non sdradicare mai (o possibilmente) le persone dalla propria terra, ma trasferirgli tutti gli strumenti e le tecniche necessarie per gestire al meglio un territorio e costruire così un futuro. E la Scuola - unanime pensiero dei partecipanti – è lo strumento dal quale il Burkina Faso (80% della popolazione è analfabeta) può e deve ripartire per creare nuove prospettive al Paese. Più istruzione equivale a dire più diritti, più idee,

Ruoli riavvio della riscossione La decisione è stata adottata dal Consorzio di bonifica di Larino Il Consorzio di bonifica di Larino, nella riunione del Comitato Esecutivo del 6 agosto 2015, ha revocato la precedente propria decisione del 21 luglio scorso, con cui, su sollecitazione delle associazioni di categoria del settore agricolo, era stata disposta la sospensione del versamento dei ruoli di contribuenza 2015 e del conguaglio sui ruoli di contribuenza 2014, codici tributo 630 e 662. Si rende quindi noto che è stata ripristinata la regolare procedura di riscossione dei ruoli ricordati, invitando pertanto i consorziati a corrispondere il dovuto a titolo di ruoli di contribuenza 2015 e di conguaglio sui ruoli di contri-

buenza 2014, codici tributo 630 e 662, mediante i bollettini postali allegati agli avvisi bonari di pagamento precedentemente recapitati, con la precisazione che nessuna sanzione sarà applicata dal Consorzio anche per i versamenti effettuati dopo la scadenze fissate

negli avvisi. “Il Consorzio dà comunque la facoltà ai consorziati di corrispondere, relativamente ai soli avvisi bonari per i ruoli di contribuenza 2015 (esclusi quindi conguagli e recuperi 2014), l’80% del carico originario, dando atto che la riscossione del rimanente 20% resta temporaneamente sospesa, nelle more di possibili trasferimenti da parte della Regione Molise.”

più sviluppo, più benessere. In altre parole migliore democrazia e libertà. L’Istituto Ominicomprensivo di S.Croce ha appoggiato in pieno il gemellaggio e ha dato disponibilità, non appena la situazione politicaistituzionale a livello governativo e amministrativo del Burkina Faso si stabilizzerà, ad avviare progetti di interscambio culturale tra i ragazzi del comprensorio di S.Croce e quelli africani. La decisione ha trovato pieno sostegno dal Prof. Giuseppe Colombo, neo Provveditore agli studi di Campobasso (oggi purtroppo assente per impegni istituzionali), dall’Amministrazione D’Ambrosio, e ovviamente dal pro-

motore del gemellaggio, il consigliere Petruccelli. Alla fine dell’incontro il consigliere Petruccelli ha donato ai ragazzi della Scuola del Burkina Faso la somma di 200,00 euro, ricavata dalla pesca collegata alla sua iniziativa culturale “LEGGERE NON E’ MAI TROPPO TARDI”, come contributo per l’acquisto di un personal computer. Successivamente François Guira è stato ricevuto presso il Municipio dal vice-sindaco Maria Florio e dall’Ass. all’Ambiente Marilisa Giordano, dal cui confronto sono emerse numerose idee per arricchire il Gemellaggio in corso con il Burkina Faso.


13

Termoli

14 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Referendum su cinema e sottopasso Il Comitato referendario “Partecipa Termoli” ha avviato la raccolta delle firme TERMOLI. Hanno scelto uno dei luoghi simbolo della loro battaglia civica, piazza Sant’Antonio, Pierluigi Caruso e gli altri promotori del comitato referendario “PartecipaTermoli”, una delle due nuove realtà attraverso cui si vuol dare voce alla cittadinanza sulle scelte strategiche per il territorio. Ieri sera, alle 19.30 presentati gli obiettivi dell’iniziativa che mira a coinvolgere la popolazione con due referendum, come ne spiega il portavoce. “Il 29 luglio abbiamo presentato la richiesta di indire il referendum in municipio, parallelamente all’altro comitato, i nostri due quesiti riguardano lo spostamento del tracciato ferroviario e l’acquisizione e riqualificazione dell’ex cinema Adriatico. Il segretario del comune di Termoli entro 48 ore avrebbe dovuto trasmettere gli atti alle autorità e agli

organi competenti, ma ad oggi e sono trascorse tre settimane quasi, nulla è

stato fatto e la commissione per il referendum ancora non si è costituita.

La delibera di costituzione della commissione deve essere approvata in

Consiglio comunale con la maggioranza di due terzi. Oggi presentando il comitato Partecipa Termoli li sollecitiamo a istituire immediatamente la commissione per il referendum e poter proseguire con l’iter procedurale. Noi rileviamo gravi problemi di inquinamento sul progetto di raddoppio ferroviario della dorsale adriatica nel nostro territorio, non c’è un piano di risanamento acustico, noi proponiamo la delocalizzazione del tracciato ferroviario, per permettere la ricucitura del tessuto urbano. Per il cinema Adriatico occorre muovere le acque dopo tantissimi anni di degrado. Quindi l’unica strada per non subire lo stop dai vincoli dei Beni culturali è l’acquisizione da parte del Comune di Termoli e una ristrutturazione finalizzata alla creazione di un centro di promozione culturale”.

Il ministero dà l’ok alla piattaforma Ombrina Preoccupazione viene espressa dalle associazioni ambientaliste pronte alla battaglia TERMOLI. La ‘battaglia’ alle Tremiti è già pronta. Una ‘battaglia’ che gli organizzatori hanno annunciato come pacifica, dove i protagonisti saranno manifestanti pronti a tendersi la mano in un ‘abbraccio’ collettivo per salvare l’isolotto di Cretaccio nel paradiso incontaminato delle Diomedee; quello stesso isolotto che fece innamorare ancheLucio Dalla. E così, mentre alle Tremiti si cerca di evitare lo scempio paesaggistico che potrebbero portare progetti di trivellazione in mare, in Abruzzo il clima è decisamente più nero. Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini hanno, infatti, firmato il decreto di compatibilità ambientale per la costruzione della piattaforma Ombrina Mare della multinazionale Rockhopper al largo della Costa dei Trabocchi, in provincia di Chieti. Si tratta dell’ultimo atto amministrativo, a parte il decreto di concessione del Ministro dello Sviluppo economico che, però, a questo punto diventa una mera formalità, prima dell’avvio dei lavori per la nascita dell’impianto petrolifero. Quello dell’Ombrina Mare è uno dei progetti più contestati di trivellazioni in Adriatico che spinse quasi 60mila persone alla manifestazione organizzata lo scorso 23 maggio a Lanciano a cui partecipò anche l’amministrazione comunale di Termoli. Il decreto emesso obbliga da un lato la società a realizzare il progetto entro cinque anni ma nello stesso tempo ammette il ricorso al Tribunale amministrativo regionale entro 60 giorni

dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale e al Capo dello Stato entro 120 giorni. Un ricorso al quale la Regione Abruzzo, che assieme al Molise organizzò il ‘summit’ di Termoli proprio contro il pericolo delle trivellazioni in mare, sta già lavorando. E in questo

potrebbe tornare utile il “Manifesto di Termoli” stilato da sei Regioni (Abruzzo, Molise, Marche, Puglia, Calabria e Basilicata) e presentato a Roma dall’assessore molisano all’Ambiente, Vittorino Facciolla, proprio per spingere il Governo Renzi a rivedere le sue politiche sulle trivellazioni.

Zuccherificio, nuovo bando e nuovi dubbi L’azienda bassomolisana ha avviato le procedure per una nuova gara TERMOLI. È sceso da 11milioni e mezzo a poco più di 9milioni il nuovo prezzo a base d’asta per la vendita dello Zuccherificio del Molise Spa. Dopo l’asta di agosto, andata deserta, i curatori fallimentari hanno avviato le procedure per una nuova gara per la vendita dello stabilimento saccarifero. La comunicazione ufficiale del

nuovo provvedimento è stata pubblicata sul sito internet dello Zuccherificio del Molise che riporta anche le date di scadenza per la manifestazione d’interesse. Entro le ore 12 del 28 settembre, quindi, le eventuali offerte economiche dovranno pervenire. Ieri mattina, intanto, l’amministratore unico della Srl, Enrico Cianciosi, ha incontrato i rappresentanti

delle Rsu aziendali del Nuovo Zuccherificio del Molise; al centro delle argomentazioni il ricorso agli ammortizzatori sociali con Cianciosi che ha comunicato alle Rsu di aver avviato la richiesta di attivazione della Cigs per tutti i dipendenti attualmente in forza. Decisione che, purtroppo, sta creando agitazione tra i lavoratori.



15

Opinioni Di Claudio de Luca Per tanti Mussolini non è stato un politico eccelso. Solo un istrione protagonista di una rappresentazione che (commedia, farsa e tragedia allo stesso tempo) seppe coinvolgere gli Italiani e quei Termolesi il cui Consiglio comunale ha voluto cancellare dal nòvero dei “cittadini onorari”. Il giornalista (e ricercatore storico) Roberto Colella, collaboratore de “Il Fatto quotidiano, a proposito delle vicende molisane, ha scritto: “Cosa dire dei 30 termolesi che parteciparono alla Marcia su Roma? Mi preme ricordare i loro nomi: Salvatore Amassari, Manfredi Campolieto, Basso De Cesare, Attilio Di Domenico, Domenico Marulli, Domenico Cecchini, Nicola Camporeale, Eugenio e Giuseppe Cannarsa, Angelo Pazienza, Raffaele Di Giulio, Pasquale De Fanis, Giovanni Buontempo, Michele Plinio, Vito Carsarella, Andrea Vito D’Andrea, Antonio, Tommaso e Liberato Russo, Giacinto Marella, Salvo Salvi, Amilcare Sciarretta, Domenico Luzzi, Florindo Ragni, Stefano Aiello, Antonio Mugnano, Giovanni Ciaccia, Basso Sciarretta, Mario Pesa, Arnaldo De Gioia. Vogliamo cancellare i loro cognomi dall’elenco telefonico? La Storia non si può cancellare!“. Quest’ultima racconta che al Duce venne concessa la cittadinanza onoraria per motivi che, secondo il giornalista Pietro Eremita, non dovrebbero essere ignoti al cons. Marinucci: “Da chi fu costruita la Scuola dove, presumo, egli abbia frequentato elementari e medie? Da Mario Milano, la cui strada è tra le più note ed importanti della Città. L’acqua in casa gliela portò quell’Uomo contro cui, anacronisti-

14 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli, l’errore di avere tolto la cittadinanza onoraria a Mussolini

camente e inutilmente, ha lottato per la revoca della cittadinanza onoraria. Se i suoi predecessori sfuggirono al contagio della malaria, lo devono solo alla sua opera di sanificazione del territorio. Gli orfani della Grande Guerra poterono sostenersi grazie all’Onmi istituita sempre da quell’Uomo Senza voler fare apologia, credo che colui, o coloro che 91 anni addietro intesero attribuire a Mussolini questa importante onorificenza, sapevano quello che stavano

facendo”. Ma, oramai, cosa fatta capo ha. Vediamo perciò quanto bacata, dal punto di vista amministrativo, sia stata questa intrapresa e domandiamoci se Palazzo S. Antonio si sia mai dato uno Statuto ed un Regolamento disciplinante la concessione (e la rèvoca) della “Cittadinanza onoraria”, riconoscimento onorifico nei confronti dei cittadini particolarmente distintisi per l’impegno morale, civile, culturale, sportivo e reli-

gioso, dando lustro alla Città e favorendo la conoscenza del territorio e del suo patrimonio storico a livello nazionale ed internazionale. Insomma un attestato di stima e di gratitudine nei confronti di una personalità distintasi. Ciò posto, occorre chiedersi se, questo Consesso che “depenna”, abbia mai istituito l’Albo dei Cittadini onorari. Della “cappellata” amministrativa s’è accorto subito il Sindaco Sbrocca che, all’apertura della Seduta, ha dichiarato che ogni cittadinanza onoraria cessa i propri effetti con la morte del personaggio a cui essa sia stata conferita. Perciò, preso atto che Mussolini è defunto da tempo, oggi non è più cittadino “ad honorem”. Per conseguenza non si può revocare una cosa che non esiste. “Uno sbaglio storico”, secondo il Movimento del Guerriero Sannita che ha ricordato come la Città di Ravenna, decorata con la Medaglia d’oro nella lotta antifascista, ebbe a bocciare la medesima pretesa col voto di Pd, Sel e Pdl e con l’M5s che non partecipò al voto. Il Sindaco, figlio di partigiani, dichiarò: “Abbiamo ritenuto che cancellare quell’errore storico non fosse giusto. Farlo restare è un’occasione di riflessione sul perché il fascismo non deve tornare mai”.

Due qualità poco conosciute e poco apprezzate di Pasquale Di Lena Nei primi mesi di quest’anno, la stampa nazionale ha parlato molto del Molise grazie a un suo frutto spontaneo, diffuso dappertutto, il Prugnolo selvatico (Prunus spinosa), per le sue proprietà di potente antiossidante, prezioso per la prevenzione e la cura del cancro. La notizia data come una scoperta eccezionale che, se ben sfruttata, potrebbe fare le fortune di una regione come il Molise che, per i suoi caratteri rurali e agricoli, paga le crescenti difficoltà dovute alla pesante crisi che vive il Paese e, con essa, l’agricoltura in particolare. Per la verità, già qualche anno prima della grande scoperta, Antonella Baccari, tecnologa alimentare, che, subito dopo la laurea presso l’Università del Molise, ha saputo coinvolgere un gruppo di donne di Casacalenda dando vita a una cooperativa tutta al femminile aveva preso in considerazione il Prunus e, dopo la necessaria fase di ricerca e sperimentazione chiusasi positivamente, è riuscita anche questa volta, con altri due prodotti, un nettare e uno sciroppo di prugnolo, ad arricchire la linea dei prodotti dell’azienda BioSapori. Due prodotti davvero

Le virtù terapeutiche del Prugnolo sono pari a quelle economiche della BioSapori speciali, che ora sono altri due fiori all’occhiello. Un successo reso possibile all’insegna del bio; la grande passione e l’amore per il territorio, conoscendone le virtù, le straordinarie potenzialità, e, sapendo anche, che la qualità è nell’origine, cioè in questo bene comune che, se mantenuto integro dei suoi valori (storia, cultura, tradizioni) e delle sue risorse (ambiente, paesaggio e agricoltura), sarà ancor più prezioso. Sta qui la scelta del biologico e come essa diventi, da subito, il sigillo dell’intera attività, cioè BioSapori, questa piccola grande realtà al pari del suo Molise. Una realtà che si rinnova per essere sempre più in alto quale bandiera delle eccellenze agroalimentari molisane, cioè dei prodotti legati alla tradizione, che hanno un forte bisogno di salvaguardia e tutela del territorio per una loro trasformazione in testimoni esclusivi del Molise, una stupenda ed esclusiva città-campagna, che merita di essere visitata per essere, con BioSapori, meglio degustata.


"# )))

"'

%

($# ''

#!

* ($# ''

&"

" !

#!

'(%#

' +


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.