C'e' una strada nel bosco 100 milioni di incompiute

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 221 mercoledì 7 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a giacomo Lombardi

in Molise, 18 opere pubbliche ferme da anni

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giacomo Lombardi. Non è poco, di questi tempi dove regna il silenzio, riscontrare la validità di un amministratore comunale. E' il caso del sindaco di Roccamandolfi, Giacomo Lombardi, che in questi ultimi mesi ha richiamato spesso la classe politica regionale ad un'attenta riflessione su problemi e questioni che attendono da troppo tempo delle risposte. Non da ultimo, il mancato pagamento del piano antineve di quattro anni fa. I Sindaci, prendendo spunto da Lombardi, dovrebbero iniziare a parlare.

il Tapiro del giorno a Marco Meo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Marco Meo. Il direttore generale del Campobasso calcio avrà, pure, una precisa responsabilità per quanto sta accadendo all'interno della squadra rossoblu? E' un interrogativo che ammette una risposta positiva. Dietro le quinte si è sempre mosso con la forza del direttore generale e se oggi più di qualcosa non va, e si è appena ad ottobre, qualche responsabilità ce l'ha pure lui e ben evidente. Talune scelte e l'indicazione di un percorso tecnico lo hanno visto in prima linea e il Tapiro, oggi, se lo ampiamente merita.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 7 ottobre 2015

La Pubblica amministrazione regionale è una lumaca

Accordi programmatici con le Province per 6 milioni di euro con tre anni di ritardo A leggere la storia di questa terrà riamane l’impressione che i vantaggi economici, gli arricchimenti, i favori siano appannaggio di due categorie su tutte: quella dei politici politicanti, e delle professioni a loro servizio Gli accordi di programma tra la Regione Molise e le Province di Campobasso e Isernia in materia di viabilità risalgono al 2012; il finanziamento di 6milioni di euro invece è recentissimo, del 2 ottobre scorso. Questo per dire che la Pubblica amministrazione è una lumaca; che i soldi per gli investimenti ci sono e però non vengono utilizzati. Eppoi si ciancia di sviluppo, di crescita, di occupazione. Parole piene di demagogia che illudono i gonzi. La realtà è questa che diciamo: accordi programmatici messi in circolo con tre anni di ritardo. A leggere gli atti ci si rende conto della complessità del meccanismo finanziario tra cancellazioni e reimpegno di somme sui vari capitoli, ma non da giustificare che soldi disponibili in bilancio dal 2010 trovino applicazione nel 2015. Nel dettaglio c’è da dire che stiamo parlando e scrivendo di risorse finanziarie che provengono da trasferimenti statali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti effettuati dal 2001 al 2010 attraverso decreti annuali. Di quelle risorse incamerate (ben 10.681,688,62 euro), la Regione il 2 ottobre scorso ha deciso di im-

pegnare sulla competenza 2015 del capitolo 21015 (Upb 526) la somma di 6.000.000 euro in favore delle Province di Campobasso ed Isernia, per la realizzazione degli interventi di viabilità compresi nell’accordo di programma con le stesse a suo tempo stipulato e di riservarsi di procedere nei prossimi anni 2016 e 2017 all’impegno della rimanente somma di 4.681.688,62 euro. Non stiamo più di tanto a so-

l’intervento

fisticare sul perché il Molise, pur avendo raccolto montagne di milioni di lire e di milioni di euro, sia una regione in ritardo sull’orologio della storia dall’A alla Z. Una regione che sa di posticcio, di rabberciato, di provvisorio in ogni campo in cui si ha la ventura di sondarlo con un minimo di coscienza critica. Le risorse di cui ha disposto e di cui dispone sono gestite male, con occhio spento, e cer-

vello ottundo. Diversamente, se fossero programmate e utilizzare tempestivamente, avrebbero potuto e potrebbero rendere il territorio un esempio di virtù, di opere pubbliche, di servizi. A leggere la storia di questa terrà riamane l’impressione che i vantaggi economici, gli arricchimenti, i favori siano appannaggio di due categorie su tutte: quella dei politici politicanti, e delle professioni a loro servizio. La

Dardo

Neve, Frattura quando paghi?

di Giacomo Lombardi*

Caro Presidente, le scrivo questa poche righe per chiederle quale iniziativa intenda prendere insieme alla Sua Giunta per il pagamento del lavoro svolto dalle aziende di sgombero neve, mobilitate dai Comuni (come da Decreto del Presidente della Regione n. del )in occasione delle straordinarie precipitazioni nevose del febbraio 2012. A oltre tre anni e mezzo di distanza da quegli eventi meteorologici eccezionali che misero in ginocchio tutta l’Italia centrale, i Comuni del Molise, non sono stati messi dalla Regione nelle condizioni di pagare i loro debiti nei confronti delle aziende di sgombero neve. Queste aziende hanno anticipato il gasolio, il lavoro dei loro addetti ed addirittura l’IVA sulle fatture che hanno dovuto presentare per dimostrare il loro credito. Questa mia nota, a scanso di equivoci, non

viabilità interna del Molise è un esempio tangibile di quanto sia stata precaria la programmazione per tenerla in condizioni di praticabilità e di sicurezza. Si tratta di migliaia di chilometri di strade realizzate su un territorio geologicamente fragile e tormentano, che procura frane e smottamenti. La manutenzione ordinaria sarebbe il primo obbligo da rispettare e quei 10 milioni di euro disponibili da alcuni anni sarebbero potuti servire al caso. Probabilmente dovranno servire per interventi straordinari. Comunque, sono una boccata d’ossigeno per le Province che stanno in condizioni di assoluto patimento tecnico e amministrativo, in attesa che il governo di Roma e il governo regionale definiscano le competenze, l’organico e le risorse di cui potranno servirsi. Solo per inciso vogliamo ricordare che la viabilità molisana è arcaica, ma la Regione Molise, con la classe dirigente che si ritrova, ha ritenuto che renderla moderna ed efficiente con la realizzazione del collegamento autostradale Termoli - san Vittore le avrebbe tolto il primato della stupidità.

vuole essere una polemica, ma una forte esortazione a Lei e alla Sua Giunta affinchè questo annoso problema venga risolto definitivamente.

La mia paura è quella che a breve le aziende inizino a produrre decreti ingiuntivi nei confronti dei comuni, che a loro volta potrebbero rifarsi sulla Regione Molise cre-

ando un ingorgo giuridico-istituzionale certamente sgradevole e poco gratificante per tutti. Inoltre aldilà dei possibili problemi giuridici, caro Presidente, non Le nascondo che come sindaco provo un certo imbarazzo, avvilimento e anche un forte senso di vergogna nei confronti di quelle aziende che io stesso ho chiamato e che a distanza di oltre tre anni e mezzo hanno percepito solo il 15% delle loro spettanze. Non sta a me giudicare se in tutta questa vicenda qualcuno abbia sbagliato, ma di sicuronon è mai troppo tardi per porre rimedio. Per tutte queste ragioni Le chiedo con forza di attivarsi per mettere nelle condizioni noi Comuni di pagare i nostri debiti nei confronti delle tante aziende coinvolte(circa 500 su scala regionale). Sicuro della massima disponibilità e sensibilità a riguardo resto in attesa di buone nuove in merito. *Sindaco di Roccamandolfi


TAaglio lto

3 7 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Secondo il ministero delle infrastrutture in Molise risultano diciotto opere pubbliche incompiute per un totale di oltre 63 milioni di euro di risorse finanziarie attualmente congelate. Nella lista l’ospedale di Agnone, edilizia popolare, piscine comunali e viabilità

Tutti colpevoli, nessun colpevole. Come al solito Il ministero delle infrastrutture ha pubblicato, ieri, una tabella riassuntiva per l’anno 2015 in cui vengono riportate le opere incompiute, regione per regione, da realizzare con fondi regionali o europei. Nella scheda intestata alla Regione Molise risultano diciotto interventi e la somma totale delle risorse finanziarie attualmente ferme per il completamento delle opere in oggetto ammonta a 63.160.600 milioni di euro. Davvero niente male, soprattutto se si pensa alla crisi oramai cronica del settore delle costruzioni in Molise. Non è affatto difficile immaginare quale funzione salvifica avrebbero questi milioni se venissero messi a regime, se venissero effettivamente e finalmente spesi. Ma evidentemente c’è sempre qualcosa che si mette di traverso, in questa regione, tra le chiacchiere ed i fatti, tra i progetti e le opere effettivamente realizzate. I diciotto progetti fermi vengono raggruppati in tre diversi gruppi in ragione della motivazione che prodotto lo stop dei lavori. Primo gruppo: i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti oltre il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione; secondo gruppo: i lavori di realizzazione, avviati, risultano interrotti entro il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione, non sussistendo, allo stato, le condizioni di riavvio degli stessi; terzo gruppo: i lavori di realizzazione, ultimati, non sono stati

La segreteria regionale del PD Molise lancia la vertenza Isernia: rilancio economico e occupazionale, rappresentanza equa e legge elettorale, elezione del vertice dell’amministrazione provinciale, mantenimento dei servizi. Sono i temi che il Partito Democratico deve affrontare nell’immediato con proposte concrete. «La questione del secondo centro del Molise è oggi cruciale nello scenario politico regionale. Per questo e per il futuro di Isernia servono proposte e non polemiche» dice Micaela Fanelli, segretaria regionale PD Molise al termine di una riunione della che ha messo al centro dell’agenda politica la questione del capoluogo pentro. La segreteria regionale del PD rilancia così su temi, persone e metodi, evitando il gioco delle speculazioni politiche, “utili forse solo a provare a mantenere rendite di posizione che si stanno perdendo nello scenario nazionale e per il ridursi degli spazi locali, ma non ad analizzare le vicende così come si sono effettivamente svolte e, soprattutto, sterili in termini di proposta politica e di soluzione ai problemi”. Ma quali sono le proposte che il PD Molise mette in campo? «Subito una maggiore rilevanza della Provincia di Isernia nell’istituzione regionale. Approfittando del riequilibrio degli assetti regionali, necessario al giro di boa, e nel pieno rispetto delle scelte che non spettano a noi e nelle quali si nutre massima fiducia, crediamo fortemente che la provincia di Isernia debba avere la massima evidenza possibile nell’istituzione regionale. Poi, in prospettiva, una legge elettorale regionale che assicuri una maggiore rappresentanza a quel territorio, grazie all’eliminazione del listino – propone decisa Fanelli. – Nel contempo serve una strategia vincente per eleggere un Presidente

collaudati nel termine previsto in quanto l’opera non risulta rispondente a tutti i requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo, come accertato nel corso delle operazioni di collaudo. Tutto il paradigma dell’inefficienza, quindi, declinato alla perfezione. Nel mucchio selvaggio dell’incompiutezza spiccano alcune voci macroscopiche, come il 42 milioni fermi per i la-

vori da effettuare presso l’ospedale di Agnone, i 7 milioni abbondanti per il completamento della strada di collegamento tra il comune di Castelmauro e la Fondovalle del Biferno, oppure gli 8 milioni e mezzo che mancano per l’ultimazione della vasca di espansione sul fiume Cavaliere, in territorio venafrano. Ma ci sono voci che si riferiscono al completamento di edifici scolastici, piscine comunali, edilizia

popolare. Ci vorrebbe davvero la pazienza di Giobbe per risalire alle cause amministrative e burocratiche che hanno prodotto, caso per caso, questo fallimento generale e probabilmente non servirebbe a granché. Tra conclamata inefficienza delle strutture deputate, operazioni mai troppo trasparenti di gestione dei capitolati di spesa, superficialità complessiva nella gestione delle procedure, il bestiario è sempre ricco, una ragione per il fallimento si trova sempre. A chi dovremmo rendere conto di questo monte di denari che giacciono inutilizzati e che, probabilmente, andranno persi, in perenzione, rimodulati o incontro a chissà quale altra sofisticazione finanziaria? Il vero dramma dell’inefficienza alla molisana (ma all’italiana va benissimo lo stesso) è che non c’è mai un colpevole, un responsabile,qualcuno destinato a dover far i conti con tanta approssimativa negligenza; e parallelamente c’è sempre qualcuno, molto pochi in verità, che se ne giova che, direttamente o indirettamente, ne trae vantaggio. Mentre le piscine restano chiuse, le strade incomplete o disastrate, gli ospedali abbandonati a loro stessi. Ma tutto tace intorno. I numeri scorrono, le pagine di giornale si riempiono ogni giorno di dati, di fatti, di realtà incontestabili ed il giorno dopo tutto è come quello prima. Non una foglia che si sia mossa.

Il Pd di Fanelli e Frattura vuole ripartire da Isernia

dell’Amministrazione provinciale espressione del centro sinistra, obiettivo alla portata e per il quale abbiamo persone di qualità in grado di coglierlo e sulle quali chiediamo a tutti di fare quadrato. Di fronte ci sono una serie di sfide da affrontare e vincere: primo fra tutti, il mantenimento dei servizi sul territorio e della presenza dello Stato. E su questo – dice Fanelli – abbiamo già compiuto significativi passaggi, immaginando, insieme al PD di altre regioni che versano in una situazione simile, come Abruzzo e Friuli, una strategia comune sostenuta dal PD nazionale ed in particolare dalla vicesegretaria Serracchiani, con cui sono stati già condivisi dei punti. La prossima settimana sono in agenda diversi incontri a Roma, il primo dei quali con il Sottosegretario al Mini-

stero dell’Interno Domenico Manzione. Faremo notare come una razionalizzazione è possibile poiché i costi della Prefettura sono riducibili, mantenendo servizi e personale. Naturalmente il discorso vale anche per Questura, Vigili del Fuoco e tutti gli uffici pubblici. E siamo certi che il Presidente Frattura già attivo sul punto, insieme con i Presidenti delle due Regioni, porterà l’argomento in sede di Conferenza delle Regioni per affrontare e risolvere il problema. Siamo dunque pronti a collaborare con tutti e a sostenere l’azione che spetta ai nostri Parlamentari e non mettendoci contro, nella convinzione che questo significhi gioco di squadra e che questo serva al territorio. Poi, più in generale – dice ancora Fanelli – c’è da affrontare la riorganizzazione delle

Province e delle aree vaste, cui delegare funzioni, e dei piani sociali e sanitari per chi versa in situazioni di bisogno. Dentro ci sono naturalmente le questioni delle scuole, dei trasporti e dei centri per l’impiego riformati e privi di risorse. Quindi, non certo da ultimo, un intervento per le imprese e l’occupazione. L’area di crisi, che deve essere destinata per le attività produttive come già deciso ai territori di Isernia e Bojano – osserva Fanelli – è l’occasione giusta per rilanciare l’occupazione, ma ci sono anche altri strumenti da utilizzare: i POR e, per il settore agricolo, il PSR e i relativi GAL, con partenariati forti da costruire; quindi l’edilizia e le infrastrutture, con un intervento di programmazione dei fondi da destinare alle reti materiali e immateriali; l’ambiente e la valorizzazione delle bellezze, come siamo stati capaci di fare all’Expo». Ecco, dunque, la piattaforma su cui la segreteria è pronta a confrontarsi in ogni sede, dentro e fuori il partito. E su cui “non bisogna dividersi ma anzi recuperare l’equilibrio e il rispetto che fanno grandi i partiti e i suoi uomini migliori. Le sfide impongono unità, pacatezze e duro lavoro e perché i cittadini sono stufi delle e polemiche, delle continue richieste di dimissioni – che peraltro non si fanno con le dichiarazioni, ma con i numeri! – utili solo a chi li propone. I cittadini rivendicano solo risposte serie a temi drammaticamente seri”.


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TAaglio lto

4 7 ottobre 2015

Alla Regione Molise un provvedimento vecchio di 11 anni

Nominati il responsabile del Servizio per la tenuta del protocollo informatico, la gestione dei flussi documentali e degli archivi e il suo vicario, ma i nomi sono “top secret” Magari ci sarà una disposizione particolare che li vuole coperti che però sarebbe stata opportuna, se prevista, fosse indicata “Il lupo perde il pelo ma non il vizio”si dice in gergo, per dimostrare come sia difficile correggere gli errori benché manifesti e reiterati. Il direttore generale della Regione Molise Pasquale Mauro Di Mirco in perenne stato di “prorogatio” pare non voglia convincersi che negli atti amministrativi in cui vengono nominati il responsabile del Servizio per la tenuta del protocollo informatico, la gestione dei flussi documentali e degli archivi e il suo vicario, cioè colui che in assenza del titolare del Servizio lo sostituisce, i dati personali dei suddetti debbano essere correttamente elencati. Invece, come diciamo, nella determinazione da lui assunta e firmata, questa regola è stata sfrontatamente ignorata. Per cui

ci tocca di non conoscere il responsabile di un importante Servizio regionale e il suo vicario. Quale sia la ragione che

Ciò che poteva essere e non è stato: la mobilitazione per lo zuccherificio. Eppure il tentativo di mettere in piedi un movimento politico, sindacale e istituzionale è stato provato. Lo riproponiamo per com’è stato, le volontà che ha raccolto, gli obiettivi che aveva fissati. C’è stato dunque un tempo, non troppo lontano, in cui rappresentanti dell’assessorato regionale all’agricoltura, dell’ Ersam, della Cgil, della Cisl, della Uil, dell’Ugl, della C.i.a. Molise, della Coldiretti Molise, della Confagricoltura, dell’Associazione Nazionale Bieticoltori, del Consorzio Nazionale Bieticoltori e della Zuccherificio del Molise Spa, hanno sottoscritto un documento senza fronzoli, essenziale nel contenuto e nell’esposizione, per sostenere in tutte le sedi competenti il mantenimento in esercizio della zuccherificio di Termoli. Di quella circostanza riportiamo in cronaca il commento a caldo, convinti che le considerazioni sviluppate allora siano di assoluta attualità ancora adesso. Più mani, una sola volontà, come disse con una legittima punta di orgoglio il segretario regionale della Cisl, Pietro Iocca. Tutti i firmatari si sono schierati a sostegno della filiera bieticola-saccarifera meridionale e della trasformazione della materia prima in condizioni di sostenibilità economica presso lo stabilimento di Termoli, alla luce del nuovo regime saccarifero utilizzando lo strumento della <massa di manovra> di 120.000 tonnellate, che rappresentava la potenzialità produttiva dei bacini bieticoli meridionali nel contesto

ha suggerito al direttore generale Di Mirco ha tenerli coperti non ci è nota. Magari ci sarà una disposizione particolare che sarebbe

stato opportuna, se prevista, fosse indicata. Con la stessa solerzia con cui è stata chiara la necessità di avvalersi di un responsabile e di un suo vicario per la gestione del protocollo informatico, la gestione dei flussi documentali e degli archivi. Oddio, anche in questa occasione la tempestività sembra non essere il lato forte dell’amministrazione regionale. Infatti, ai sensi dell’ articolo 50, comma 3 del Decreto del presidente della Repubblica 445/2000, le Pubbliche Amministrazioni sono tenute, entro il 1°gennaio 2004 “… a realizzare o revisionare sistemi informativi automatizzati finalizzati alla gestione del protocollo informatico e dei procedimenti amministrativi in conformità alle disposizioni del

presente testo unico ed alle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali, nonché dell’articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, numero 59 e dei relativi regolamenti di attuazione”. Che la Regione abbia provveduto con 11 anni di ritardo e passa alla istituzione del protocollo informatico affidandosi ad una ditta esterna pur avendo nella sua disponibilità l’esperienza e la professionalità di Molise Dati, spendendo circa tre milioni di euro, e non faccia sapere chi sono l’incaricato e il suo vicario addetti protocollo informatico, sembrano rientrare nel novero delle semplici formalità . Ma così non è. Dardo

Zuccherificio, il tempo perduto normativo. Va detto infatti che a Bruxelles era stato definito l’assetto europeo del settore saccarifero fino alla campagna 2014/15. Al suo interno sono state previste, a favore dei Paesi che rinunciano ad oltre il 50% della quota, misure accompagnatorie quali l’istituzione di un aiuto comunitario (per un quinquennio) accoppiato al 30% della perdita del reddito agricolo, e l’autorizzazione a concedere un aiuto nazionale di adattamento, per l’Italia, di 11 euro per tonnellata di bietola. L’attuazione di queste misure comportava una preliminare riduzione della quota nazionale di zucchero di oltre 778.000 tonnellate, con la conseguente possibilità di mantenere in attività 6 stabilimenti e una produzione annua di circa 130.000 tonnellate. In questo contesto lo zuccherificio di Termoli sarebbe dovuto essere il polo di trasformazione di tutto il bacino bieticolo meridionale, sul presupposto che il mantenimento della coltivazione della barbabietola da zucchero nel Mezzogiorno è indispensabile per una lunga teoria di motivi che il documento ha elencato e dimostrato analiticamente. Il mantenimento dello stabilimento termolese, sarebbe rimasto l’unico impianto rispetto ai quattro zuccherifici del Sud, giudicato indispensabile per la trasformazione in loco della materia prima prodotta (elemento essenziale per garantire, anche per il futuro, la prosecuzione della coltura al Sud); indi-

spensabile per non disperdere uno straordinario e specifico patrimonio meccanico presente in molte aziende agricole che hanno investito in tecnologie e modernizzazione; per la natura di Società con capitale a maggioranza azionaria pubblica (Regioni Molise); per il fatto che la Società Zuccherificio del Molise si era dotata di un progetto di ristrutturazione a medio termine approvato dalla Commissione Europea fin dall’aprile 2002 con investimenti per oltre 43 milioni di euro e la realizzazione di un impianto cromatografico inserito nel contratto <Molise Agroalimentare> già approvato dal Cipe; perché l’elevazione della

produzione a 120mila tonnellate dell’impianto di Termoli avrebbe permesso la realizzazione di economie di scala tali da allineare sostanzialmente i costi medi di trasformazione dello zucchero molisano a quelli degli altri impianti del Nord Italia. Il documento, per l’autorevolezza dei firmatari, tagliava di netto ogni tentativo di strumentalizzazione politica ed saerbbe dovuto essere un esempio da imitare. Purtroppo né l’una cosa né l’altra hanno avuto seguito, finite in una nuova visione politico/amministrativa di pura sopravvivenza. Anzi, di decadenza. Per cui ciò che poteva essere, non è stato.


TAaglio lto

5 7 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Consegnato dal progettista Massarella il progetto definitivo del Patto della sicurezza

Col Sistema regionale di videosorveglianza saremo tutti più sicuri e contenti Un investimento di oltre due milioni di euro che dirottato su ben altre necessità quali il lavoro e l’occupazione certamente avrebbe avuto ben altro significato Incarico compiuto. L’ingegnere Fernado Massarella, consigliere del Pd al Comune di Campobasso, ha consegnato alla Regione Molise il progetto definitivo, corredato dei dettagli, dei tempi, delle modalità attuative e dei prodotti, per la realizzazione del “Patto della Sicurezza” sottoscritto dalla Regione Molise con le Prefetture – Uffici Territoriali del Governo di Campobasso e Isernia - e i Comuni di Campobasso, Isernia, Bojano, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Termoli, Agnone e Venafro”. Era stato incaricato dell’incombenza in forma diretta “contratto di cottimo fiduciario””- dopo che era stata verificata l’indisponibilità dell’ingegnere Riccardo Tamburro e dell’ingegnere Giuseppe Di Nezza dipendenti in servizio alla Regione. Per l’impegno professionale da profondere per assicurare l’uso di tecnologie avanzate essenziali per l’attuazione di un’adeguata sicurezza del territorio, “ivi compreso il supporto per la redazione degli atti tecnici della successiva gara d’appalto”, la Regione sborserà 38.064 euro in favore del consigliere del Pd che per portare a termine l’incarico aveva avuto di tempo tre mesi che però non stati suffi-

cienti. Infatti s’è resa necessaria la concessione di una proroga giustificata dal fatto che i comuni cointeressati al Patto non erano stati solerti nel fornire al progettista le notizie necessarie. Ciò che importa è che gran parte del territorio molisano sarà monitorato e sorvegliato, una necessità ritenuta

tale e per questo lautamente finanziata con oltre due milioni di euro. Un investimento che dirottato su ben altre necessità, quali il lavoro e l’occupazione certamente avrebbe avuto ben altro significato. Ma a quanto pare, questa emergenza sociale per gli amministratori regionali viene dopo il

fabbisogno di sicurezza dei firmatari del Patto. Massarella ha provveduto a determinare gli strumenti, gli impianti e le applicazioni che possono risultare risolutive al problema. E pare che abbia centrato l’obiettivo visto che il Sistema regionale di videosorveglianza da lui elaborato, arricchito delle indicazioni emerse durante la riunione del coordinamento delle Forze di Polizia delle province di Campobasso ed Isernia, è stato ritenuto idoneo allo scopo. Preso atto della conformità del progetto alle finalità del “Patto per la sicurezza” e alle specifiche esigenze espresse dal coordinamento delle Forze di Polizia delle province di Campobasso ed Isernia, si procederà alla predisposizione di apposito atto deliberativo per demandare al Servizio Centrale Unica di Committenza regionale l’esperimento della procedura aperta di gara, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per l’affidamento del progetto esecutivo dei lavori aventi ad oggetto “Sistema regionale di Videosorveglianza”. E come nelle favole che si rispettano, tutti saremo più sicuri e contenti. Dardo

l’intervento

di sergio genovese

Il gestaccio del Senatore Barani

Chi comincia a vedere la vita dallo specchietto retrovisore si è scandalizzato fino ad un certo punto per l’ultimo deprecabile episodio vissuto all’interno di Palazzo Madama. Da un po’ di anni in quelle sale austere e piene di fascino succede di tutto. Il punto non è questo: far capire ai parlamentari l’importanza dell’esempio che devono dare in una Società degradata come la nostra, è battaglia ( mai veramente intrapresa ) ormai persa. Il danno si riproduce con inaudita potenza nei luoghi dove si tenta ( si comprenda bene la coniugazione del verbo) di fare educazione. Ma i danni che subisce una Comunità educativa che cerca di resistere, arrivano da ogni versante per questo si è vicino alla fine. I contrappesi non ce la fanno più a tenere in equilibrio la bilancia. Piuttosto

comprendiamo come sia incongruente per certi versi l’eco che ha avuto il gestaccio del Senatore Barani. Una insurrezione delle donne Senatrici era logico e legittimo aspettarselo. Trasversalmente, anche i colleghi maschi hanno censurato l’accadimento. La stampa ha riempito le prime pagine. Tutti però hanno mostrato una grande ipocrisia. Perché “incazzarsi” solo per queste occasioni? Quelle giugulari così gonfie, perché si rilassano per altri episodi analoghi anzi ancora più gravi ? E i giornalisti perché continuano a correre dietro la notizia che fa spettacolo e sono omertosi per tanto altro? Esistono le zone franche? Sulle mura delle nostre case, ovunque, ci sono scritte e disegni di una volgarità sconvolgente, chi ne ha mai parlato? I nostri bambini iniziano

a leggere a cinque anni, chi si è mai indignato? Chi ha mai denunciato tali sconci, quali Amministrazioni hanno provveduto a rimuovere le nefandezze? Non c’è casa che non abbia inni di matrice sessi-

sta. Ma andiamo oltre e parliamo degli stadi o dei campi sportivi in una versione più periferica. In questi luoghi le Senatrici saranno pure andate qualche volta. Vergogne a ripetizione e gestacci trasmessi

in mondo visione in ogni latitudine. Eppure stampa e circo della politica mai hanno fatto cenno ad uno scenario che è talmente consolidato da far apparire il contesto dentro spazi di liceità. Il vivere civile è una regola che impone rispetto in rapporto a luoghi che hanno una specificità ? E’ come dire che un Cristiano in Chiesa deve essere obbediente al Vangelo ma fuori può sentirsi libero di fare bestemmia. Oppure certi argomenti ci toccano solo se cadono addosso a noi? Una piccola riflessione ci dovrebbe spingere a capire che ormai ognuno risponde alla legge di se stesso e non delle Comunità. Chi rivendica principi e valori senza conoscere il primato dei valori è destinato a fallire ma il fallimento delle coscienze per tanti è cosa di poco conto. A questo siamo.


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Campobasso

7 ottobre 2015

Il “Mario Pagano” a Playenergy Premiazioni in corso a Expo sui temi dell’ambiente e dell’energia CAMPOBASSO. Enel porta ad Expo gli alunni della V A dell’anno scolastico 2013/2014 dell’istituto Comprensivo Mario Pagano di Campobasso per le premiazioni del concorso Playenergy, che vede studenti delle scuole di ogni ordine e grado confrontarsi con i temi dell’energia e dell’ambiente. La classe è infatti vincitrice nazionale per la categoria “Scuola Primaria”. Gli alunni, guidati dalla docente Orsola Perrino, hanno presentato il progetto “Sweet Box & Quick Shower”. L’energia è un bene prezioso e fondamentale, ma ancora oggi ci sono persone che non hanno accesso a questa risorsa. Partendo da questa considerazione, i bambini hanno ideato una serie di servizi utili per la comunità, con particolare attenzione ai senzatetto. Sono nati così gli sweet box: spazi accoglienti dotati dei comfort necessari per garantire ospitalità e ristoro a chi ne ha bisogno. Le unità sono energeticamente autosufficienti, grazie all’integrazione di impianti di microgenerazione da fonti rin-

novabili su una rete elettrica smart. E per l’igiene personale? Ecco le quick shower: doccia, sanitari, pannelli fotovoltaici e sistemi di controllo per una doccia calda e veloce. L’energia in eccesso, infine, non andrà persa ma verrà riutilizzata dal Comune di Campobasso a beneficio di altri servizi per i cittadini. Un plastico completa quest’idea all’insegna della sostenibilità e della solidarietà. Sono particolarmente lieto e orgoglioso che i ragazzi della classe V^ A dell’anno scolastico 2013/2014 dell’Istituto Comprensivo “Mario Pagano” di Campobasso saranno premiati l’8 ottobre p.v., presso l’EXPO 2015, - dichiara il Sindaco di Campobasso, Antonio Battista - quali vincitori nazionali - categoria “Scuola Primaria”- del concorso “Playenergy” promosso da Enel. Il progetto “ Sweet Box & Quick Shower”, presentato dalla scuola, è particolarmente interessante, non solo perché i ragazzi si sono appassionati ai temi dell’energia e dell’ambiente, ma anche perché tali

temi sono stati coniugati con i valori della solidarietà a favore degli emarginati e delle classi più deboli della popolazione. In questo particolare momento in cui viviamo, il nostro pensiero va soprattutto ai migranti e ai senza tetto che, con l’attuazione del progetto premiato, potranno usufruire di servizi utili alle loro esigenze di igiene quotidiana; la società acquista senso se si valorizzano queste iniziative progettuali sostenibili che contribuiscono alla sua crescita e al suo sviluppo. Non mi resta altro che complimentarmi con i ragazzi, gli insegnanti e il Dirigente dell’Istituto Comprensivo Mario Pagano per la sensibilità dimostrata verso i grandi temi dell’ambiente, dell’energia e della solidarietà, nonché per il loro spirito di iniziativa e di innovazione e ringraziare Enel che da molti anni coinvolge i ragazzi su argomenti così importanti per il loro futuro.

Giornata mondiale della vista, Stop alle malattie oculari. Domani i gazebo a Campobasso e in altri centri CAMPOBASSO. Italia con gazebo informativi assieme alla IAPB Italia onlus e all’UICI. Iniziative in 74 città italiane, con check-up oculistici gratuiti, conferenze, informazioni e prevenzione. È questa la formula della Giornata mondiale della vista che quest’anno si celebra giovedì 8 ottobre con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in stretta collaborazione con le Sezioni provinciali dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e i Comitati della IAPB Italia. I temi portanti saranno la prevenzione delle patologie oculari in età adulta e la riabilitazione visiva. Ci si potrà informare presso i gazebo allestiti in per l’occasione, anche laddove le Unità mobili oftalmiche svolgeranno controlli oculistici gratuiti. Oltre alla distribuzione degli opuscoli in piazza Municipio a Campobasso, presso la farmacia Cipolla sita in Campobasso in via Mazzini, è stato organizzato un’incontro informativo aperto al pubblico sulle principali patologie oculari, giovedì 8 ottobre 2015 presso la sede di Campobasso sita in via Palombo, 14 dalle ore 10.00 alle ore 12.00. Verrà inoltre distribuito un opuscolo sulle malattie oculari che colpiscono specialmente gli adulti – cataratta, glaucoma, retinopatia diabetica, degenerazione maculare legata all’età – assieme a un simulatore che fa capire come vedono le persone colpite da queste malattie. Dunque non bisogna mai perdere di vista la prevenzione. Questo perché la salute visiva va

sempre preservata: “Vista, luce dei miei occhi” sarà lo slogan della giornata. “Ogni cittadino – consiglia l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus – deve recarsi dall’oculista non solo quando si presenti qualche problema, ma deve sottoporsi a controlli periodici. La Giornata è una manifestazione annuale di grande sensibilità sociale, finalizzata alla preven-

zione della cecità e dell’ipovisione affinché, nel mondo, queste diminuiscano. Questo messaggio deve trovare accoglimento in qualsiasi persona, perché la vista è un bene meraviglioso che dà autonomia, libertà ed è il simbolo della salute stessa. Ciò è fondamentale per una vita più serena, d’integrazione e partecipazione”.

Shaw per la sicurezza delle donne La nuova applicazione per smartphone voluta da Giuditta Lembo CAMPOBASSO. Dopo la presentazione del 7 aprile scorso in Molise e la Conferenza di Milano Expo Pechino +20, ripartono le attività sul territorio degli Stati Generali delle donne questa mattina alle ore 11.00 presso l’aula Magna dell’Istituto Pilla di Campobasso con la presentazione di “Shaw”, la nuova applicazione per smartphone (disponibile sia sullo store Apple che Android), ideata appositamente per la sicurezza delle donne. All’incontro, fortemente voluto dalla Consigliera di Parità della Regione Molise Giuditta Lembo e dal coordinamento degli Stati Generali del Molise, parteciperà la curatrice del progetto “Soroptimist Help Application Woman” nonchè vice-Presidente Soroptimist Italia, Mariolina Coppola, che illustrerà in maniera dettagliata la funzione dell’App“Shaw” . Si tratta di in un’applicazione gratuita (il nome è un acronimo “Soroptimist Help Application Woman) ed è il primo strumento realizzato appositamente per fornire aiuto in caso di emergenza e per rispondere alla richiesta di sempre più persone, su informazioni

specifiche e strumenti efficaci per contrastare il fenomeno della violenza e dello stolking. “Shaw” trasforma in un attimo lo smartphone in un’efficace contromisura, consentendo una chiamata diretta al 112 (in caso di percolo immediato), o una di aiuto al 1522, il numero nazionale accreditato, che smista le richieste di soccorso ai centri antiviolenza e fornisce un aiuto alle donne in difficoltà, inclusa l’assistenza, in caso di ipotetico pericolo. Dalla home page, semplice e immediata, è possibile anche geolocalizzarsi e trovare tutti i contatti dei centri antiviolenza accreditati in tutta Italia ed eventuali altri numeri di strutture registrate che si occupano di soccorso alle vittime. Dal menu si può anche consultare una scheda con tutte le informazioni che riguardano la legge 119/2013, con un testo di sintesi che illustra gli aspetti più importanti in termini di violenza, stalking e informazioni sugli eventuali “percorsi rosa bianca” negli ospedali ( S.O.S. Codice rosa). L’importo per la creazione si “Shaw” (sviluppato da Kulta Srl) è stato interamente pagato

dai club Soroptimist promotori ed è in atto una campagna di crowdfunding per i futuri aggiornamenti e per la traduzione in altre lingue. La vice-Presidente Coppola illustrerà nei dettagli il funzionamento dell’applicazione , si tratta di un importante strumento che inizia ad offrire un aiuto concreto alle donne e che vuole ancora una volta riportare l’attenzione delle Istituzioni sulla necessità e l’urgenza di interventi attuativi della Legge regionale contro la violenza di genere approvata da ormai oltre due anni dal Consiglio regionale del Molise. Il mio impegno – afferma la Consigliera Lembo- e quello del Coordinamento degli Stati Generali del Molise insieme a quello delle tante/i iscritte ed iscritti degli Stati Generali, va nella direzione della tutela dei più deboli e delle persone discriminate , nella direzione del fare , sostenere, ascoltare e condividere, collaborando fattivamente a costruire un futuro migliore in funzione di un presente costruttivo e dinamico.


Campobasso

7 7 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

E’ vero che ci sono i precedenti di recuperi prodigiosi della nostra squadra

Ma cambiammo tutto, dall’allenatore ai giocatori

Nel ’99-2000 recuperammo nove punti al Taranto aiutati anche dal Martina di Gennaro Ventresca Non mancano di certo i precedenti. Uno dei più clamorosi ha visto come protagonista la squadra dell’Adelmo. Era il 1999. E, per la terza volta, l’ex portiere di riserva del Campobasso in C1 si accingeva a tentare la scalata alla C2. Partì male, sbagliando allenatore e acquisti. Come mister puntò sul fumoso Anastasio e con i giocatori non si fece un lavoro preciso e ordinato. Il Taranto scappò subito e noi gli finimmo presto a nove lunghezze di distanza. Tutto sembrava perso, ma non per l’Adelmo. Che la notte invece di dormire si girava nel letto in cerca di un filtro magico. Arrivò Busetta, nome nuovo per la

nostra piazza, ma pieno di buon senso e di un discreto passato sulle panchine della D. Da Salerno giunsero alcuni under qualificati e il mercato offrì Taribello (Barletta) e qualche altro pezzo forte come Mitri. L’ostinazione del presidente più competente della nostra storia fu premiata. Un po’ alla volta il Taranto perse colpi, l’altra favorita, il Martina, naufragò presto. Anzi ci fu un’intesa tra l’Adelmo e il presidente Carelli della società pugliese: “chi di noi starà meglio in classifica riceverà i favori da parte dell’altra”. E fu veramente così. Come fu dimostrato in occasione di CampobassoMartina del ritorno, in cui il fortissimo Labellarte non impaurì

più di tanto la nostra difesa. E i nostri colori potettero affermarsi senza problemi. Grazie a una squadra forte, a un ambiente galvanizzato, all’aiuto della Salernitana e ad alcune operazioni “diplomatiche” il team di Berardo riuscì a vincere all’ultimo assalto, vittoria sul Vasto, già retrocesso, davanti a una folla mai così numerosa per una sfida del campionato Dilettanti. Come si può notare dovettero confluire tanti fattori per far pendere la bilancia dalla parte del Lupo. Per questo sembra solo esercizio retorico quello di andare a ricercare i precedenti positivi per incoraggiare la nostra squadra che, in sei partite, ha dimostrato di non essere ancora una squadra.

Capiamo la decisione di Edoardo e company di confermare la fiducia a Cappellacci nonostante il parere dell’intera tifoseria. Ci sono due ragioni. La prima è di non bocciare in poco più di un mese il progetto ambizioso dell’estate. La seconda è di ordine economico. Prendere un secondo mister vorrebbe dire pagare un altro stipendio e tornare sul mercato. Per correggere i difetti più visibili dell’attuale organico che ha preso alcuni elementi eleganti ma senza sostanza. Per eseguire la lampante correzione ci vorrebbero soldi che i vertici societari sperano di risparmiare. Fidando in un miracoloso cambiamento. Perché stando a ciò che si è visto nelle sei partite sin qui giocate, cinque sono

state scadenti. Solo quella di Jesi ha pienamente soddisfatto. MODULO Per evitare che gli avversari vadano in gol ogni volta che attaccano sarà utile alla nostra squadra cambiare non solo ritmo, ma soprattutto modulo. Non ha senso lasciare scoperte le fasce, dove sono nati i nostri maggiori guai. Meglio rinunciare al 4-33, a fronte di un più salutare 4-4-2, vero. Non solo annunciato. Con due terzini che ignorano il senso tattico bisogna offrire loro sostegno in mezzo al campo. Sperando anche che in avanti Bucchi non si limiti a fare le sponde, lontano dalla porta e che Alessandro o magari il tanto atteso Todino siano efficienti sotto misura.

Orti urbani e la crescita ambientale Il seminario si è svolto a Campobasso nella festa promossa da Legambiente CAMPOBASSO. Il controllo biologico e integrato è stato l’argomento al centro di un seminario che si è svolto presso la residenza sanitaria assistita “Don Carlo Pistilli” di Campobasso, dove si è celebrata la giornata degli Orti in festa promossa da Legambiente. L’associazione ambientalista ha voluto ancora una volta portare all’attenzione della città il valore degli orti urbani che hanno un ruolo fondamentale per la citta, infatti non solo con l’orto della casa Pistilli si è riuscito a riqualificare uno spazio della città per destinarlo alla tutela della biodiversità, ma l’orto è molto utile per la promozione di percorsi formativi nelle scuole. Non a caso gli studenti dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Campobasso con questa iniziativa hanno avuto la possibilità di

seguire un focus sulla pratica della lotta biologica in agricoltura. Questa tecnica, come ha spiegato ieri il professor De Cristofaro, docente titolare della cattedra di “Controllo biologico e integrato” dell’ Università degli Studi del Molise, sfrutta i rapporti di antagonismo fra gli organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi. Essa si è evoluta a fini agronomici e in genere si applica in campo agroalimentare per la difesa delle colture e delle derrate alimentari. Il progetto dell’orto urbano in realtà è nato all’inizio dell’anno e in pochi mesi, come ha illustrato il responsabile del progetto Andrea De Marco, i volontari di Legambiente e gli adolescenti segnalati dall’U.S.S.M. hanno dato nuova vita ai terreni incolti prospicenti la residenza sanitaria assistita guidati da una

studentessa iscritta presso il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise e vincitrice di una borsa di studio assegnata dal Circolo Legambiente “E. Cirese”. Ad accogliere i ra-

gazzi presso la struttura è intervenuta Angela Palange che ha rimarcato l’importanza sociale dell’orto per la promozione di percorsi formativi sull’educazione alimentare nelle scuole

Sindrome Down, i gazebo in piazza Domenica volontari e famiglie raccoglieranno i contributi per finanziare i progetti di autonomia CAMPOBASSO. L’invito che l’Associazione Italiana Persone Down rivolge a quanti, Domenica 11 ottobre, si recheranno in una delle oltre 200 piazze in tutta Italia, dove i volontari e le famiglie delle Associazioni aderenti al Coordown offriranno il consueto messaggio di cioccolato, in cambio di un contributo che sarà utilizzato per finanziare i Progetti di autonomia dedicati a giovani e adulti con la sindrome di Down. Le persone con sindrome di Down, se adeguatamente seguite, hanno potenzialità di autodeterminazione e grandi margini di miglioramento nell’ambito delle autonomie personali e sociali. È però fondamentale che acquisi-

scano gli strumenti e le competenze necessarie per affrontare le sfide quotidiane della vita e del lavoro. Per questo il tema della Giornata

Nazionale delle persone con sindrome di Down sarà “ Un futuro indipendente è un futuro possibile”. Con la campagna di quest’anno

ognuno può sostenere una migliore qualità della vita delle persone con sD e contribuire a un futuro che riservi loro le opportunità come a chiunque altro, a scuola, nel lavoro, nello sport, ecc… La Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, che ricorre da dodici anni, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e di affermare l’importanza di una cultura della diversità, contro i tanti pregiudizi che ancora colpiscono le persone con disabilità. Perché “essere differenti è nor-

male”. Le persone con sindrome di Down non sono tutte uguali. È fondamentale conoscerle e metterle alla prova per scoprire che molte di loro hanno enormi potenzialità e sono capaci di svolgere una professione con impegno e costanza, di studiare con soddisfazione e di praticare sport a ottimi livelli come ha dimostrato la molisana Paola Giorgetta nei giochi mondiali di nuoto a Los Angeles. A Campobasso l’appuntamento è in piazza Municipio; altri punti di incontro saranno allestiti a: Boiano, Casacalenda, Cercemaggiore, Larino, Riccia e Sant’Elia a Pianisi. L’hashtag ufficiale della Giornata Nazionale è #GNPD2015



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Isernia

7 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Minacce e rapina impropria, tre persone denunciate Sotto sequestro armi e munizioni nell’operazione condotta dai Carabinieri Ancora Carabinieri in azione su tutto il territorio della provincia di Isernia, per contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità. A Frosolone, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 50enne del posto per minaccia aggravata. L’uomo, secondo quanto accertato dai Carabinieri, a seguito di dissidi sorti con un suo vicino per motivi di confine, lo minacciava di morte. I militari, tempestivamente intervenuti, per motivi precauzionali sottoponevano a sequestro tre fucili calibro 12, due fucili calibro 16 e relativo munizionamento, legalmente detenuti dal 50enne. Ulteriori indagini

sono in corso sulla vicenda. Ad Agnone, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato un 45enne ed un 20enne del posto, i quali a seguito di dissidi di natura familiare, aggredivano un loro parente all’interno di una azienda agricola provocandogli contusioni giudicate guaribili con sei giorni di prognosi. Inoltre, proferendo gravi minacce, si impossessavano di uno smartphone, con il quale la vittima voleva chiedere aiuto ai Carabinieri a seguito dell’aggressione. I due dovranno ora rispondere oltre che di minaccia aggravata e lesioni personali, anche del reato di

concorso in rapina impropria. Infine, nel corso di un’attività di monitoraggio predisposta per la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro e per contrastare lo sfruttamento del lavoro nero, reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia e personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dell’Arma, congiuntamente a funzionari della Direzione Territoriale del Lavoro, hanno passato al setaccio numerosi cantieri edili e altre attività imprenditoriali tra Isernia e comuni limitrofi. Quattro sono state le persone, titolari di imprese edili, denunciate per inosservanza alle norme previste

per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazionale dei lavoratori. Si tratta di un 55enne ed un 50enne della provincia di Campobasso, di un 36enne della provincia di Foggia e di un 40enne Isernino. Nel corso dei controlli sono state riscontrate numerose violazioni quali la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari posizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con elevato pericolo per i lavoratori,

gravi carenze relative ai livelli di sicurezza degli impianti elettrici, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata redazione di tutta la documentazione prevista dal piano operativo di sicurezza del cantiere. Durante le ispezioni, si è proceduto anche alla identificazione di 10 lavoratori, di cui alcuni a nero. Il titolare di un esercizio commerciale, 30enne di Venafro, è stato invece denunciato per aver installato, all’esterno dei locali, un sistema di video-sorveglianza totalmente abusivo.

SPORT, PREVENZIONE E SALUTE La Fondazione Neuromed insieme all’Associazione IAPCA IAPCA per un corretto stile di vita Una collaborazione nata da un anno ma che sta portando ad iniziative sempre più seguite dai cittadini nell’ottica della promozione del corretto stile di vita e della prevenzione. È proprio questo il collante che lega Fondazione Neuromed all’Associazione IAPCA IAPCA di Filignano: la voglia di accomunare sport, prevenzione e salute con la valorizzazione del territorio. Ed è per questo che dopo la seguitissima gara, andata in scena domenica nelle montagne del centro molisano, verrà organizzata tra poco una passeggiata ecologica su parte di quei sentieri che i bikers

hanno toccato per la competizione sportiva. La Mainarde Bike Race organizzata dall’Associazione IAPCA IAPCA, a distanza di un anno dalla prima edizione, ha assunto un carattere nazionale e numerosi sono stati i cittadini che in quella giornata hanno effettuato lo screening e il colloquio gratuito con gli specialisti dell’I.R.C.C.S Neuromed. Un giorno di festa ma anche di impegno non solo sportivo. Il tutto visto con la lente della collaborazione e dell’amore per la scienza. “E’ stato un immenso piacere essere di nuovo presenti a Filignano. – ha detto Mario

Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed – Abbiamo fin dal primo anno creduto molto in questa manifestazione che nel giro di pochissimo tempo ha riscontrato un considerevole numero di partecipanti provenienti dalle varie Regioni. Ringrazio gli organizzatori, il Presidente Pietro Verrecchia, il sindaco di Filignano Lorenzo Coia e tutti gli associati di IAPCA IAPCA che lavorano ogni giorno non solo per la competizione ma anche per curare e preservare i sentieri percorsi dalle bike degli appassionati.

La Fondazione Neuromed è presente, inoltre, per continuare a puntare su un messaggio importante che è quello del corretto stile di vita di cui lo sport rappresenta una parte essenziale. Puntiamo sulla qualità della vita e sulla prevenzione senza dimenticare che siamo molisani e che è indispensabile preservare anche il nostro territorio insieme alle nostre tradizioni. Non a caso è nostra intenzione organizzare, a breve, una passeggiata ecologica e didattica aperta a tutti i cittadini proprio su parte del percorso utilizzato da IAPCA IAPCA”.

“Vista, luce dei miei occhi” Seminario oculistico presso l’Istituto Majorana –Fascitelli di Isernia La città di Isernia anche quest’anno sarà grande protagonista, assieme all’Istituto Majorana – Fascitelli e ai suoi studenti, della cultura della prevenzione oculistica. Giovedì 8 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Vista promossa dall’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Isernia organizza in collaborazione con il Comitato provinciale della IAPB, un seminario oculistico interamente dedicato all’importanza della prevenzione in giovane età così come in età matura.

Molte malattie oculari possono passare inosservate: il glaucoma, la retinopatia diabetica, la degenerazione maculare, la cataratta, soprattutto dopo i 50 anni. Il seminario si terrà presso l’Aula Magna dell’Istituto Majorana –Fascitelli di Isernia dalle ore 11.00 alle 13.00, a cura di un medico oculista e di un ortottista. Interverranno la Dirigente scolastica prof.ssa Lina Di Nezza, il presidente regionale dell’UICI Onlus Molise Giovanni Fiacchino, i Dirigenti dell’UICI Onlus Isernia e il presidente onorario nonché Responsabile per l’istruzione della Commissione nazionale UICI, prof. Marco Condidorio. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipove-

denti ha scelto di coinvolgere gli studenti del Majorana – Fascitelli grazie alla disponibilità e all’entusiasmo mostrati dalla Dirigente Di Nezza e dall’intero Personale del plesso scolastico nei confronti della tematica legata alla prevenzione delle minorazioni visive, in modo da proporre il Majorana–Fascitelli quale Istituto scolastico promotore e volano della pregevole iniziativa, anche ai fini di una sensibilizzazione del territorio. Gli studenti e i docenti tutti riceveranno il materiale informativo (gli opuscoli e un simulatore delle quattro principali malattie oculari in età adulta: glaucoma, retinopatia diabetica,cataratta e degenerazione macu-

lare legata all’età). Uno stand informativo sarà aperto alla cittadinanza dalle ore 10.00 alle ore 14.00, in piazza della Repubblica. Nella mattinata di giovedì 8 ottobre, una delegazione dell’Unione isernina parteciperà alla conferenza stampa organizzata dall’IAPB – sezione italiana, a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica, a cui si prevede la partecipazione del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Nel pomeriggio il Quirinale consentirà, per l’occasione, una visita riservata dei propri splendidi giardini a un gruppo di persone ipovedenti, che potranno muoversi senza barriere lungo un percorso dedicato di colore rosso.

“L’Inner Wheel sulle orme dei Longobardi” Si è svolto nell’antica Abbazia Benedettina di San Vincenzo al Volturno il Convegno “Dalle fonti del Clitumno alle sorgenti del Volturno”, Interclub tra i clubs di Foligno, presieduto da Franca Di Cesare Romagnoli, di Spoleto, presieduto da Simona Calai Granelli, di Isernia, presieduto da Marialuisa Pallotta Evangelista e di Formia-Gaeta, presieduto da Paola Ottaviani

Fabiani, per proseguire il Progetto Europa “L’Inner Wheel sulle orme dei Longobardi”. L’abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno sorge nel comune di Rocchetta a Volturno in provincia di Isernia, un luogo di straordinaria bellezza, dove si incontrano natura e arte, spiritualità e cultura, nel nome della Regola benedettina dell’

“ora et labora”. La storia del primordiale cenobio, di cui si possono ammirare i resti, inclusa la preziosissima Cripta di Epifanio, narra le vicende di tre nobili beneventani Paldo, Tato e Taso che, consigliati dall’Abate Tommaso di Farfa, si recarono presso le sorgenti del Volturno e qui fondarono una piccola comunità monastica intorno ai resti

di un preesistente oratorio consacrato al nome di Vincenzo nell’anno 703. A raccontare le vicende dell’antico complesso monastico, lo scopritore di San Vincenzo, l’archeologo inglese Prof. Richard Hodges che per vent’anni circa ha riportato alla luce il sito originario lungo la sponda sinistra del fiume.


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Termoli

7 ottobre 2015

Caso Sotu, confermato il pestaggio Effettuata l’autopsia sul corpo del 46enne rumeno ucciso a bastonate una settimana fa TERMOLI. Termina nel primo pomeriggio di ieri, intorno alle 15.30, all’obitorio dell’ospedale San Timoteo di Termoli, l’autopsia sul cadavere di Ion Sotu, il 46enne romeno senza fissa dimora ucciso a bastonata una settimana fa in un casolare al confine tra Abruzzo e Molise, in località contrada Padula di Montenero di Bisaccia. Ad eseguire l’esame un medico legale dell’Università di Foggia, in-

caricato dalla procura della Repubblica di Larino, che sta indagando sul caso sulla base dell’informativa dei Carabinieri del comando compagnia di Termoli. Obiettivo degli inquirenti in questa fase è svelare l’eventuale volontarietà del delitto, per il quale un connazionale 48enne è in regime di carcerazione preventiva nel penitenziario di Larino con l’accusa di omicidio. Dalle prime indiscrezioni che tra-

pelano, ci sarebbero una ferita al cranio, diverse ecchimosi e lividi attribuibili calci e pugni ma soprattutto un trauma addominale esteso, che è alla base di una emorragia interna. Adesso si attende per capire se la morte sia avvenuta a causa di quest’ultima ferita o di quella al cranio, procurata dal suo connazionale con l’ausilio di un bastone. Tutte ipotesi ad ora, ma si ragiona sulla

necessità di attribuire o meno la volontarietà di questi gesti efferati all’uomo. C’è stata o meno l’intenzione ad uccidere? È la domanda che cerca risposta. Entro sessanta giorni si dovrebbe sapere di più, intanto a Termoli è arrivata la sorella che ieri ha realizzato il riconoscimento cadaverico. Nel frattempo, resta in carcere

l’unico presunto colpevole, il connazionale di 48 anni che la sera di lunedì 28 settembre dopo aver presumibilmente realizzato il delitto, avrebbe accompagnato i militari dell’Arma sul posto. Ad ora, infine, il bastone e altri oggetti prelevati nel casolare sono affidati alla Scientifica che è impegnata nella comparazione tra le ferite, la presunta arma del delitto e le impronte.

Dog parking in arrivo Termoli si adegua alle grandi città con gli appositi spazi TERMOLI. Prende piede anche a Termoli la moda del dog parking. Più di un’attività, infatti, ha dotato l’ingresso del proprio locale di “ganci” nei quali è possibile “parcheggiare” il proprio amico a quattro zampe. La “moda” sta prendendo piede, come abbiamo detto, in molte attività del centro cittadino ma ci auspichiamo che possa diffondersi sempre più perché rappresenta una reale utilità per tutti. E allora, basta guardarsi intorno e quando si trova il cartello con scritto “Dog Parking” beh, è il luogo giusto dove lasciare qualche istante il proprio quadrupede. A proposito…. Non si paga!

Nuovo Itag, mettere al sicuro i reperti e procedere con la costruzione della scuola Ha suscitato molto clamore la recente notizia del ritrovamento di una necropoli durante gli scavi per la costruzione del nuovo Polo Scolastico che la Provincia di Campobasso sta realizzando in contrada Cappuccini. Nell’area interessata dalla costruzione della scuola sono stati rinvenuti alcuni resti umani dei quali la Soprintendenza per i Beni archeologici del Molise non ha ancora attribuito l’interesse storico e archeologico nonostante gli “esperti de noantri” già li attribuiscono all’epoca romana. Non sono mancate tuttavia le reazioni da parte dei nostalgici della costruzione dell’Itag in villa Romano-Petteruti, già sede dell’istituto, i quali abbandonandosi al solito sogno, si sono dati alla disinformazione utilizzando argomenti privi di qualsiasi fondamento e perlopiù mendaci. Come aveva già avuto modo di chiarire con l’articolo di stampa dello scorso aprile 2014, è intenzione del Movimento LARINascita invece sgomberare il campo dalla serie di “risibili invenzioni” che sono state espresse sui media e sulle pagine dei social e ristabilire un minimo di realtà confortata dagli atti amministrativi. La più grande delle sciocchezze che si vanno faziosamente riportando qua e là riguarda il costo del terreno per l’edificazione dell’opera. Si è addirittura affermato che la Provin-

cia di Campobasso lo abbia acquistato “a suon di centinaia di migliaia di euro” spendendo ben 700.000 euro. Quanto di più falso! I terreni espropriati ad un privato per la superficie di 92 are, altro che 3 hettari!, hanno avuto un costo di 170.572,00 euro a titolo di indennità di esproprio e di 22.000 euro a titolo di indennizzo in favore dell’affittuario che

la falsa notizia che la Soprintendenza dei Beni archeologici abbia sostenuto in precedenza che l’area interessata dall’erigenda struttura poteva essere interessata da reperti storici. Con atto del 20.02.2014 n. 836, la Soprintendenza per i beni archeologici del Molise, dopo aver verificato preventivamente l’interesse archeologico della zona, ha rila-

l’agrario rilanciando l’ipotesi di costruire quella sorta di struttura da 3000 mq “tra la terrazza storica esterna del villino Petteruti, il viadotto della statale, un’area inedificabile per l’esistenza del vincolo archeologico e sull’altro lato, ad una distanza di circa 30-50 metri, da un areale, individuato nel progetto PAI della Regione Molise, a pericolosità

conduceva i terreni. La somma già a disposizione per la procedura rientra nel fondo provinciale di 538.612,98 euro, dei quali circa 300.000 euro sono già stati utilizzati per la progettazione. Dello stesso tenore di grossolanità è

sciato il parere nel quale si legge che “essendo state rispettate tutte le prescrizioni impartite, si ribadisce il parere positivo già precedentemente espresso”. Che non sia soltanto un pretesto per rinvigorire il sogno degli amici del-

da frana estremamente elevata (PF3) ed elevata (PF2)”. Per la precisione anche l’Autorità di Bacino, con atto del 09.08.2012 n. 31429, come si legge, ha affermato che l’area individuata a ridosso di villa Petteruti, part.lla 23, foglio 78 “è limitrofa ad

un areale perimetrato a pericolosità da frana estremamente elevata (PF3) e pericolosità elevata (PF2) per la presenza di un movimento franoso tipo “crollo” allo stato attivo cui corrisponde, rispettivamente, un livello di rischio elevato R3 e moderato R1”. Per il Movimento LARINascita, qualora si dovesse accertare la rilevanza storica archeologica dei reperti rinvenuti, non sarà sufficiente metterli al sicuro e procedere rapidamente verso la costruzione di una scuola necessaria quanto prima, considerata anche la situazione del Liceo F. D’Ovidio che a distanza di 13 anni dal sisma è ancora dimorato in una struttura sanitaria tra l’Hospice e l’obitorio? Oppure, si vuole l’interruzione dei lavori di costruzione del nuovo plesso, lasciare all’abbandono i ritrovamenti, come del resto avviene per tutti gli altri già presenti, sperperare i soldi pubblici già spesi dalla Provincia e così ripartire con una nuova procedura di progettazione su un diverso sito, al solo scopo di agevolare le opportunità di redistribuzione degli incarichi per la progettazione e degli appalti di affidamento dei lavori rischiando di non realizzare affatto la scuola? Movimento LARINascita www.larinascita.eu


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Termoli

7 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli sud, finalmente l’appalto Dopo le polemiche per le luci spente, si corre ai ripari da parte dell’azienda TERMOLI. Goccia dopo goccia si scava la roccia e anche dall’Anas Termolionline ottiene, finalmente, la risposta esaustiva sul ripristino della pubblica illuminazione in via Corsica, all’uscita dalle rampe della Statale 87 Sannitica. Ancora qualche settimana di attesa e non ci saranno più lampioni

malinconicamente spenti ad accogliere chi entra da Sud nella città adriatica, provenienti dall’autostrada A14, dalla statale 16 e dalla Bifernina soprattutto. Ecco cosa ci scrive l’ufficio stampa dell’Anas, che ricorda come il disagio è stato creato da un’azione vandalica, protesa al furto dei cavi di rame.

“Con riferimento all’articolo pubblicato da ‘Termolionline.it’ – a firma della Redazione – con il titolo “Da 9 mesi l’Anas lascia al buio l’entrata sud di Termoli, mancano i fondi” è necessario – innanzitutto – precisare che Anas non ha lasciato irrisolta la questione, nonostante l’assenza di illuminazione a servizio dello

svincolo sud di Termoli sulla strada statale 16 “Adriatica” sia stata causata da un atto vandalico (furto di cavi di rame), che ha arrecato un danno economico stimato intorno ai 60mila euro. Nel dettaglio, infatti, Anas ha condotto un’indagine di mercato finalizzata ad appaltare i “lavori di rifacimento delle linee elettriche

dell’impianto a servizio dello svincolo tra la SS16 “Adriatica” e la SS87 “Sannitica” al km 547,300 della SS16”. Attualmente sono in corso le procedure per la definitiva aggiudicazione dell’appalto ed è previsto che l’intervento venga realizzato nel prossimo mese di novembre”.

“Sbrocca ha paralizzatoTermoli” Il Nuovo Centrodestra lancia strali nei confronti dell’amministrazione comunale di Termoli alle parole del giovane Zaami c’è l’architetto Rocco Fiorilli che ha stilato un lungo elenco di questioni lasciate in sospeso dall’entourage di Sbrocca. Tra questi trovano spazio il mercato di via Montecarlo, l’auditorium di via Cina e tanto altro ma soprattutto, nel suo intervento, ha inteso contestare “l’inopportuna attenzione che si pone alla realizzazione del tunnel” che lui stesso definisce una “trincea coperta”.

TERMOLI. Una decina di emendamenti ritenuti inammissibili (per Di Brino in modo “illegittimo”) dall’amministrazione Sbrocca sono alla base della convocazione della conferenza stampa ad opera del Nuovo Centro Destra che attraverso l’ex sindaco Di Brino, il coordinatore cittadino Zaami e l’architetto Fiorilli ha dibattuto sulle presunte inadempienze dell’attuale maggioranza al comune. Al centro delle argomentazioni ci finiscono il sempre più chiacchierato tunnel, le opere di compensazioni relative al raddoppio ferroviario e la “gravosa pressione fiscale” che, a detta dell’ex sindaco, vede in Termoli una delle città più tassate d’Italia. Il Nuovo Centrodestra cittadino, quindi, vede nell’Amministrazione guidata da Angelo Sbrocca sia una realtà impegnata “ad offrire sempre meno servizi e sempre più tasse” sia un’amministrazione “disattenta alle famiglie e alle esigenze dei cittadini”. Fra gli emendamenti “bocciati” dalla maggioranza al Comune vi sarebbero state “proposte atte alla diminuzione della pressione fiscale su famiglie e imprese”, opportunamente realizzate e sottoscritte dalla minoranza al comune che, a detta di

A sugellare le proteste è il consigliere di minoranza Di Brino che evidenzia il loro “chiedere l’approvazione di cose a favore della cittadinanza” e le puntuali bocciature del consiglio comunale.

Zaami, rappresenterebbero una delle “prime cose da fare in un momento di crisi e difficoltà economiche come quello che vive l’Italia”. In antitesi a questo ci sarebbe l’azione di Sbrocca che “offre consulenze a personaggi di fuori regione”. A dar man forte

“Occorre bitumare le strade, realizzare la rete fognaria a Rio Vivo Marinelle, abbassare le quote delle tasse (sia tari che tasi) e ridiscutere dell’Imu agricola”, evidenzia Di Brino che chiude la “lista della spesa” con la questione legata “all’apertura di nuovi accessi al mare, della strada fra via Dante e piazza Garibaldi, dei lavori di riqualificazione del secondo tratto del Lungomare nord e del piano del traffico”. “Oggi la città è del tutto bloccata” ha concluso l’ex sindaco annunciando una costante azione politica da parte della minoranza e del Nuovo centro destra.

Treno Bianco arriva a Termoli Dopo l’odissea per il maltempo che ha flagellato la Costa Azzurra TERMOLI. Finita l’odissea per il convoglio molisano Unitalsi, il cosiddetto Treno Bianco, rimasto bloccato assieme alle carrozze destinate anche a tornare in altre regioni in Francia, a causa dell’alluvione tragica che ha colpito nel weekend scorso la Costa Azzurra. I pellegrini sono rientrati alla stazione adriatica intorno alle 14. Dal Molise questa carovana era stata organizzata direttamente dal capoluogo. La spedizione italiana dell’Unitalsi è stata fermata in diverse stazioni francesi dopo l’alluvione che ha sconvolto la Costa Azzurra. Fermi ore e ore a causa dell’alluvione che ha colpito il Sud della Francia: 2.500 pellegrini italiani provenienti dal Santuario di Lourdes sono stati bloccati dal maltempo per un’intera giornata. Erano su cinque “treni bianchi” dell’Unitalsi e tra loro molti i disabili e i malati. Si tratta di vetture super-attrezzate e autonome ma l’attesa che si è protratta per ore (dovevano arrivare in Italia ieri mentre sono riusciti a rimettersi in marcia dai binari francesi solo nel pomeriggio) ha destato qualche preoccupazione. Diretti in regioni diverse d’Italia sono stati colti dalla pioggia eccezionale in località diverse: Tolone, Marsiglia e Cannes. Per un treno, quello fermo a Marsiglia, la situazione si sblocca intorno a mezzogiorno, poi via via anche gli altri quattro convogli hanno ripreso la via del ritorno verso l’Italia. I pellegrini che avevano visitato il santuario mariano più famoso di Francia (e del mondo) arrivavano da quasi tutta Italia, in particolare da Marche, Sicilia, Calabria, Emilia Romagna, Piemonte Basilicata e Puglia. A fine giornata tira un sospiro di sollievo Salvatore Pagliuca, presidente dell’Unitalsi, l’associazione che si occupa dei pellegrinaggi delle persone

malate o disabili. “Adesso che tutti i nostri treni stanno completando il loro viaggio di ritorno per concludere il pellegrinaggio a Lourdes voglio ringraziare i nostri soci, gli ammalati, disabili e tutti i volontari per la pazienza e la tranquillità con cui hanno affrontato le lunghe ore di attesa per far fronte all’emergenza”. L’associazione si era già mobilitata per portare generi di conforto ai pellegrini bloccati attraverso auto e pulmini. Ad avventura conclusa, Pagliuca ringrazia la Protezione Civile, le ferrovie francesi, Trenitalia, la Croce Rossa, e “in modo particolare i responsabili dell’Unitalsi a bordo dei treni, per come hanno saputo gestire l’emergenza, con la calma, la serenità e l’esperienza”. Per le oltre 20 ore di attesa i passeggeri a bordo dei cinque treni bloccati hanno infatti ricevuto costante assistenza sia dai volontari sul treno che da quelli giunti alle stazioni. In alcuni casi per stemperare paure e tensioni i volontari hanno improvvisato anche momenti d’animazione. Nessuno ha avuto problemi ma la preoccupazione chiaramente saliva col trascorrere delle ore. I momenti più difficili a Tolone, quando le autorità francesi stavano decidendo di far scendere dai treni i passeggeri per ospitarli negli alberghi. Una solu-

zione che preoccupava molto “perché a bordo abbiamo malati anche gravi, tra cui alcuni dializzati”, aveva spiegato dall’Unitalsi. Sui treni l’assistenza ai malati, grazie alla presenza anche di medici e infermieri, è rodata; ma una volta scesi la situazione poteva complicarsi. Poi il via libera a ripartire ha risolto l’impasse. Non è la prima volta che i “treni bianchi” dell’Unitalsi verso o da Lourdes rimangono bloccati: lo scorso anno, furono 600 i pellegrini, compresi 200 malati, a rimanere per ore alla stazione di Ventimiglia per lo sciopero dei ferrovieri francesi. Più grave quanto avvenne nel 2003, quando a causa di un black-out in Francia rimasero bloccate per ore sui treni oltre 6.500 persone provenienti da tutta Italia.



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Opinioni di Claudio de Luca Quasi mezzo secolo fa, un professore dell’Università di Stanford (Usa) fece un esperimento: fece abbandonare per istrada due autovetture identiche; stessa marca, modello e colore. Una venne parcheggiata nel famigerato Bronx, un’altra a Palo Alto, zona ricca e tranquilla della California in cui risiede gente di ben altra estrazione sociale. Un “team” di psicologi analizzò le reazioni degli abitanti dei due quartieri. Si poté constatare che l’auto abbandonata nel Bronx fu smantellata in poche ore, un po’ come succede a Napoli. Di contro quella di Palo Alto fu lasciata intatta. Preliminarmente fu semplice attribuire le cause alla povertà. Però, dopo una settimana, i ricercatori decisero di procedere ad un esperimento: frantumarono un vetro della vettura lasciata a Palo Alto. Il risultato fu identico a quello registrato nel degradato Bronx ed anche quest’ultimo veicolo venne smantellato. Così si comprese che non era soltanto la povertà ad innescare certi processi ma che su questi incideva pure qualcosa che aveva a che fare con la psicologia, con i comportamenti umani e con le relazioni sociali. Un semplice vetro rotto aveva trasmesso un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza, una sensazione di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole e di inutilità nel cercare di tutelare gli oggetti, fino ad arrivare a una violenza irrazionale nei confronti di ciò che oramai appariva una “res nullius”. Poi gli studiosi andarono oltre, e stabilirono che l’incuria ed il disordine accrescono addirittura mali sociali, fisiopsicologici, contribuendo a fare degenerare la cura dell’ambiente. Persino in una casa privata, il disordine ed il caos tendono a rendere più difficile l’educazione dei figli, generando una mancanza di rispetto fra i

7 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sentimento di tolleranza e comportamenti incivili

componenti della stessa famiglia sino ad innescare una ricaduta sulla qualità dei rapporti interpersonali interni e con la società in generale. Per la prima volta la “teoria delle finestre rotte” venne applicata, alla metà degli Anni Ottanta, nella metropolitana di New York City, il punto più pericoloso della città. La Polizia cominciò contrastando le piccole trasgressioni: i graffiti scomposti, lo sporco dalle stazioni, i soggetti ubriachi e drogati cronici, l’evasione del pagamento del biglietto, i piccoli furti; poi furono attuate azioni di disturbo. I risultati furono subito evidenti: una volta ovviato alle piccole trasgressioni, quegli Agenti riuscirono

a fare della metropolitana e delle sue adiacenze un luogo sicuro. Era il 1994, e l’allora Sindaco Giuliani si era basato proprio sulla teoria delle finestre rotte per promuovere una politica che venne definita “di tolleranza zero”. Il risultato pratico fu un abbattimento dei tassi di criminalità registrati sino a quel momento. Anche in Molise occorrerebbe un po’ di tolleranza zero. Ma questa parola risuona da decenni, senza èsiti, perché nella “ventesima regione” siamo buonisti e tolleranti ed abbiamo una gran paura della repressione. Però ci portiamo dietro il complesso dell’autorita-

rismo. Però questo va esercitato, ma a condizione che non sia rivolto verso noi stessi che, comunque, non intendiamo esporci manco assumendo una pubblica posizione al riguardo. L’ideale sarebbe una maggiore prevenzione (e repressione) delle Forze dell’ordine, mai esercitata nei nostri confronti; e noi dovremmo solo dirne male. Insomma ambiremmo ad una sorta di militarizzazione da temere e da aborrire, comunque esercitata nei confronti degli altri. Un modo di pensare che poi non dovrebbe farci gridare allo scandalo se, rotto il vetro di una finestra, notassimo segni di deterioramento, sfregi di carrozzerie, vetri rotti di bottiglie usate da giovani e santi bevitori che si fanno pure una canna. I piccoli reati si originano proprio così (e non si ha manco la percezione di essere incappati in illeciti penali). Dopodiché si andrà incontro automaticamente, quasi per istinto, a crimini più gravi. Se gli spazi pubblici sono danneggiati e nessuno interviene, saranno abbandonati per essere occupati dalla criminalità. Anche in merito all’abuso di autorità, dovrebbe valere la tolleranza zero. Non tanto nei confronti della persona che commette il reato, ma di fronte al reato stesso. In mancanza, assisteremo allo spettacolo di chi fa i propri bisogni in istrada o, andando oltre, all’uso sempre più consueto di spranghe di ferro, coltelli o addirittura machete.

Due qualità poco conosciute e poco apprezzate di Pasquale Di Lena Nei primi mesi di quest’anno, la stampa nazionale ha parlato molto del Molise grazie a un suo frutto spontaneo, diffuso dappertutto, il Prugnolo selvatico (Prunus spinosa), per le sue proprietà di potente antiossidante, prezioso per la prevenzione e la cura del cancro. La notizia data come una scoperta eccezionale che, se ben sfruttata, potrebbe fare le fortune di una regione come il Molise che, per i suoi caratteri rurali e agricoli, paga le crescenti difficoltà dovute alla pesante crisi che vive il Paese e, con essa, l’agricoltura in particolare. Per la verità, già qualche anno prima della grande scoperta, Antonella Baccari, tecnologa alimentare, che, subito dopo la laurea presso l’Università del Molise, ha saputo coinvolgere un gruppo di donne di Casacalenda dando vita a una cooperativa tutta al femminile aveva preso in considerazione il Prunus e, dopo la necessaria fase di ricerca e sperimentazione chiusasi positivamente, è riuscita anche questa volta, con altri due prodotti, un nettare e uno sciroppo di prugnolo, ad arricchire la linea dei prodotti dell’azienda BioSapori. Due prodotti davvero

Le virtù terapeutiche del Prugnolo sono pari a quelle economiche della BioSapori speciali, che ora sono altri due fiori all’occhiello. Un successo reso possibile all’insegna del bio; la grande passione e l’amore per il territorio, conoscendone le virtù, le straordinarie potenzialità, e, sapendo anche, che la qualità è nell’origine, cioè in questo bene comune che, se mantenuto integro dei suoi valori (storia, cultura, tradizioni) e delle sue risorse (ambiente, paesaggio e agricoltura), sarà ancor più prezioso. Sta qui la scelta del biologico e come essa diventi, da subito, il sigillo dell’intera attività, cioè BioSapori, questa piccola grande realtà al pari del suo Molise. Una realtà che si rinnova per essere sempre più in alto quale bandiera delle eccellenze agroalimentari molisane, cioè dei prodotti legati alla tradizione, che hanno un forte bisogno di salvaguardia e tutela del territorio per una loro trasformazione in testimoni esclusivi del Molise, una stupenda ed esclusiva città-campagna, che merita di essere visitata per essere, con BioSapori, meglio degustata.



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