TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 118 - sabaTo 23 maggio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Nicola Travaglini
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Nicola Travaglini. Il sindaco uscente di Montenero di Bisaccia che si è ricandidato per continuare a guidare la cittadina adriatica, sembra proprio viaggiare con il vento in poppa forte di un elettorato che ne ha riconosciuto le qualità come amministratore per i risultati raggiunti. E' chiaro che si intende, in questa maniera, garantire la continuità dell'azione amministrativa proprio per centrare ulteriori obiettivi per la crescita e lo sviluppo di Montenero di Bisaccia.
Il Tapiro del giorno a Mons. Gancarlo Bregantini
Il Tapiro del giorno lo diamo a monsignor Giancarlo Bregantini. L’assemblea dei vescovi italiani, aperta lunedì da Papa Francesco, lo ha tolto da responsabile Cei dei problemi del lavoro. Al suo posto è stato eletto mons. Filippo Santoro, vescovo di Taranto, che martedì in assemblea era intervenuto parlando della drammatica situazione della città e dei lavorati dell’Ilva. La sua ultima sortita era stata indirizzata contro l’introduzione del Reddito minimo ritenuto assistenzialismo. Ad ogni buon conto, ora potrà dedicarsi ancora di più alla sua Diocesi con maggiore intensità di azione pastorale.
Camillo Colella in collaborazione con l’avvocato Iacovino: La sorgente dell’acqua Castellina è nostra e c’è la riprendiamo a picconate
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 23 maggio 2015
Siamo ancora in crisi, ma... Il rapporto redatto dall’ufficio studi di Unioncamere Molise ci parla di un Molise ancora col fango alle ginocchia ma che dimostra la forza necessaria per tirarsene fuori, nonstante politica e finanza La realtà è fatta anche di numeri. Ovviamente non solo, ma la fredda forza esplicativa dei numeri, dei dati, è sempre una buona base di partenza per ogni altro ragionamento, analisi, persino speculazione. Così il rapporto annuale realizzato dall’ufficio studi di UNIONCAMERE Molise, presentato ieri a Campobasso nel corso della “Giornata dell’Economia”, ci offre più di qualche spunto di riflessione. La situazione in regione è ancora seria, preoccupante. I consumi delle famiglie sono calati del 3,1%. Si tira la cinghia, evidentemente; c’è poca trippa per gatti e le famiglie tengono ben strette le cinghie della borsa. E’ questo, probabilmente, il dato più probante. La famiglia rappresenta il mattone standard dell’intera costruzione conosciuta come società; il fattore statisticamente più articolato da rilevare e, di conse-
guenza, più significativo in senso generale. Finché le famiglie non potranno permettersi nulla più che il mero sostentamento, la crisi non potrà dirsi superata. E finché il reddito di-
Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario de Matteis in merito ad alcuni articoli nei quali si riporta legittimamente il rinvio a giudizio nei confronti di due dipendenti dell’ente, sul caso Bizzarro, dichiara quanto segue: “Come persona che ricopre incarichi istituzionali sono portato a rispettare le indagini della magistratura e le sue sentenze, ma come libero cittadino sono sempre più convinto che molto frequentemente capiti che le sentenze che non portano audience, facciano meno notizia. Per ora, sarei cauto nell’enfatizzare l’operato di due dipendenti dell’ente, apprezzati inequivocabilmente per impegno e competenza. Sul caso in questione, non me la sento di accusare e condannare i due professionisti in questione, né per negligenza né per infedeltà. Nel leggere qualche giornale, pare si voglia intendere che chissà quale verità stia venendo a galla, quasi a voler far trapelare tentativi di offuscare o insabbiare qualcosa da parte
di Vincenzo Musacchio* Il 23 maggio, come ogni anno da quel maledetto 1992 rievoco la strage di Capaci, la morte di Giovanni Falcone, della sua compagna Francesca Morvillo e degli uomini della sua scorta. Poi, il 19 luglio a seguire, ricorderò Paolo Borsellino. Dopo ventitré anni, è difficile dire qualcosa di nuovo ma vorrei riuscire nell’impresa anche quest’anno. Nel ricordo di Falcone vorrei non far dimenticare mai ciò che accadde in quegli anni oscuri e difendere con gran forza lo Stato (nel suo significato autentico), le li-
sponibile segna ancora -0.7% quel momento è ancora al di là da venire. Finché l’incidenza delle famiglie in stato di povertà relativa (parametro che esprime la difficoltà economiche
nella fruizione di beni e servizi, riferita a persone o ad aree geografiche, in rapporto al livello economico medio di vita dell’ambiente o della nazione) segna uno stratosferico -19.6% c’è da ancora da farsi tremare le vene ai polsi. Ma nessuna notte è più nera della mezzanotte. Gli ultimi tre trimestri del 2014 hanno segnato, infatti, un saldo demografico per le imprese positivo, molto positivo; in grado di compensare quello terrificate del primo trimestre dell’anno che segnava -151. La differenza tra imprese nate e quelle cessate, cioè, segnava 151 punti a favore di quelle cessate, uno scenario da Armageddon. Nei successivi trimestri, però, il dato si è invertito fino a far segnare alla fine del 2014 un saldo positivo dello 0.38%; e bisogna risalire fino al 2011 per trovare un dato di crescita maggiore (allora fu dello 0.81%).
C’è ancora voglia di futuro, allora. C’è ancora gente in gamba in grado di investire e credere in se stessa, nella propria idea di crescita personale e, quindi, collettiva. Dobbiamo prendere questo dato e costruirci sopra una rinnovata speranza. Tra tasse, burocrazia, cattiva amministrazione è un miracolo che ci sia gente capace di portare fuori la propria azienda, i propri lavoratori, da una tempesta lunga un anno e sopravvivere, gettare lo sguardo a quello successivo. L’iniziativa privata sopravvive ai disastri che la finanza, la speculazione, la letargia della politica, le offrono come scenario, come habitat naturale. Se le aziende partecipate della Regione avessero avuto la metà della metà della forza dimostrata dalla maggior parte di quelle private il nostro Molise sarebbe stato un piccolo Paradiso.
“Strade, la Provincia non lavora per i sinistri” Così Rosario De Matteis dopo la richiesta di rinvio a giudizio per due dipendenti nostra. Tali iniziative non appartengono a me come non sono consoni alla Provincia, anzi, noi siamo dispiaciuti per il gravissimo incidente stradale e le conseguenze che ha portato alla famiglia della giovane ragazza, ma a bocce ferme sono convinto che comunque occorra, per esercitare una corretta informazione, aprire il contraddittorio e nel riportare le generalità degli indagati e dei rinviati a giudizio, laddove fosse realmente indispensabile (non mi pare il caso), aggiungere che si tratti di funzionari dalla fedina penale pulita. Troppo spesso si danno notizie senza pensare al danno psicologico che possano arrecare a chi legge ed alla loro sfera familiare e
personale. A volte è molto facile sbattere le generalità di incensurati sui giornali, generalità che restano sui telematici per anni ed anni. Troppo spesso, poi, capita che le sentenze di assoluzione trovino meno enfasi negli stessi organi di informazione che ne hanno evidenziato in precedenza il rinvio a giudizio. Ma questa volta aspetterò con serenità il giudizio finale, che poi è quello che conta, convinto che i due dipendenti usciranno a testa alta dal processo. Anche perché la Provincia non lavora per procurare sinistri ai cittadini, anzi, continuiamo ad assicurare servizi assumendoci fin troppe responsabilità, a fronte di fondi inadeguati.”
Per onorare la memoria di Giovanni Falcone debelliamo la corruzione bertà, i diritti e la democrazia spesso messi in pericolo o addirittura lesi dopo la sua morte. Credo che quest’anno il modo migliore per dire no alle mafie sia quello di alzare in alto il vessillo della legalità e lottare con tutte le nostre forze il principale male endemico del nostro Paese: la corruzione. I corruttori sono i peggiori peccatori, lo afferma Papa Fran-
cesco. Ebbene, se vogliamo veramente dare concretezza alla lotta alla mafia, da oggi, si dovrebbe iniziare a combattere seriamente la corruzione. Non dimentichiamoci che la criminalità organizzata mette le sue radici negli spazi vuoti lasciati dalla mancanza di legalità e di giustizia sociale. Falcone, negli ultimi mesi di vita, temeva che la magistra-
tura tornasse alla vecchia routine: i mafiosi che fanno il loro mestiere da un lato, i magistrati che fanno più o meno bene il loro dall’altro, e alla resa dei conti, palpabile, l’inefficienza dello Stato. Noi tutti insieme possiamo e dobbiamo evitare che questo accada. E’ sufficiente che ognuno di noi faccia semplicemente il proprio dovere! *Direttore Scuola della Legalità “Don Peppe Diana” di Roma e Presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sulla Corruzione di Roma).
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3 23 maggio 2015
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L’assemblea congiunta dei comitati in difesa della sanità pubblica ha manifestato profonde perplessità nei confronti del nuovo Piano di riordino
NO, in quanto gravato da ambiguità organizzative, da prevedibile aumento dei costi, e viziato da sospetti su nuovi progetti d’integrazione con il sistema sanitario privato
Che sia venuto alla luce dopo due anni di presidenza e di feroci polemiche è una presa d’atto che non prescinde dalla considerazione che c’è stato qualcuno che ha lavorato a latere, che ha consultato i padroni romani della sanità, che ha filtrato gli umori e ha valutato i pro e i contro, ed ha messo in piedi l’alternativa Ce ne sarà di tempo per mettere a nudo le deficienze organizzative e funzionali dell’ipotesi di riordino della sanità regionale targata Paolo di Laura Frattura presidente della Regione Molise e sub commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario. Tempo, per fare emergere i compromessi già delineati nell’abbozzo da lui stesso reso agli addetti ai lavori in favore della sanità privata di cui non ha mancato di dare ampi esempi di generosità in favore del suo amico politico e garante Aldo Patriciello (Neuromed) e, ma con notevole distacco, in favore della Cattolica. Ora ha intenzione di aggiungere altri presidi sanitari privati tra le soluzioni ai problemi della sanità pubblica. Non tutto è da buttare, e non tutto fa riferimento ad interessi specifici di natura politico/affaristica. Vi sono realtà sanitarie private (Villa Ester di Boiano ad esempio) di buon livello, con personale medico di riconosciuta qualità. Che ciò rientri in una formula interattiva
pubblico-privato ben bilanciata, è materia da approfondire senza pregiudizio. Tutto da vedere, da seguire, da analizzare e da commentare. Che sia venuto alla luce il progetto di riordino dopo due anni di presidenza e di feroci polemiche, oltre che di atteggiamenti puntivi e ves-
satori adottatati nei confronti dei non allineati, è una presa d’atto che non prescinde dalla considerazione che mentre succedeva ciò che sappiamo, c’è stato qualcuno che ha lavorato a latere, che ha consultato i padroni romani della sanità, che ha filtrato gli umori e ha valutato i
pro e i contro, ed ha messo in piedi l’alternativa. Se però il termine di paragone sulla capacità dei collaboratori occulti del presidente nel determinare scelte come quella, ad esempio, che ha visto la fine dell’Agenzia della Protezione civile per far posto ad altro organismo di gradimento presidenziale, c’è da preoccuparsi seriamente e profondamente sulla buona riuscita e sulla validità tecnico – amministrativa - funzionale del riordino sanitario che si vuole realizzare. Per fortuna non mancherà tempo per analizzare e discutere. Come all’impronta il Piano lo ha analizzato e discusso l’ex primario del pronto soccorso dell’Ospedale Veneziale d’Isernia, Lucio Pastore (perché sia ex lo si dovrebbe chiarire una volta per tutte per avere la misura della vendicatività della politica); come lo ha analizzato e lo ha discusso l’assemblea congiunta dei comitati in difesa della sanità pubblica, tenuta nella sala conferenze dell’Ospedale Cardarelli. Tutti gli
“Ci risiamo, confezionato il pacco nella sanità” Per il senatore Ulisse Di Giacomo la legge approvata dalla Giunta regionale “è illegittima” CAMPOBASSO. “La Legge di Riordino del SSR fatta approvare in Giunta da Frattura e’: - illegittima. La Regione Molise, con le sue articolazioni istituzionali (Giunta e Consiglio), non può’ legiferare in tema di Sanita’, salvo adottare i provvedimenti dettati dal Tavolo di Verifica Interministeriale”. Lo sostiene il senatore Ulisse Di Giacomo. La ritiene “dannosa perchè invece di cercare soluzioni alla stabilizzazione dei precari ( L’ ultimo Consiglio dei Ministri ha bocciato la legge che il Consiglio Regionale aveva approvato), e a garantire i Lea, moltiplica per
due le strutture dirigenziali con relativo sperpero di risorse, dopo che questa Regione ha impiegato circa dieci anni per passare da quattro a una Azienda Sanitaria. Disastrosa. Il debito della Sanita’ ( 500 milioni di euro ), affidato ad una gestione liquidatoria, verrebbe scaricato sui cittadini, con la contrazione di un mutuo che pagheremo per decenni con l’ aumento delle imposte. Faccio appello alle opposizioni in Consiglio Regionale affinché’ non si facciano coinvolgere in questa nuova sceneggiata”. Un appello dovuto dopo la conferenza stampa delle opposizioni.
operatori e i cittadini presenti hanno manifestato profonde perplessità nei confronti del nuovo Piano di riordino in quanto gravato da ambiguità organizzative, prevedibile aumento dei costi, peraltro non compensato da adeguate garanzie di miglioramento dell’efficacia dei servizi erogati, nonché viziato da sospetti su nuovi progetti d’integrazione con il sistema sanitario privato. L’assemblea ha preso in esame anche le posizioni contrattuali del personale a tempo determinato e ha concluso dichiarando lo stato di agitazione permanente del personale. Nuove iniziative di lotta saranno il viatico critico ed analitico del nuovo Piano e delle sue occulte e meno occulte finalità, a garanzia che non venga perso di vista l’interesse pubblico e quello ancora maggiore dell’utenza ad una sanità accessibile, efficiente e tempestiva. Dardo
Cardarelli, il personale scende in agitazione CAMPOBASSO. In seguito all’assemblea congiunta dei comitati in difesa della sanita’ pubblica, indetta dal “Pro Cardarelli”, tenuta in data 21 maggio 2015 nella sala conferenze dell’Ospedale di Campobasso, tutti gli operatori ed i cittadini presenti hanno manifestato profonde perplessita’ nei confronti del nuovo Piano di Riordino della Sanita’, in quanto gravato da ambiguita’ organizzative, prevedibile aumento dei costi, non compensato da adeguate garanzie di miglioramento dell’efficacia dei servizi erogati e viziato da sospetti nuovi progetti di integrazione con il privato. L’assemblea ha, inoltre, ribadito l’assoluta necessita’ del rinnovo contrattuale del personale a tempo determinato (precari), ai fini della regolare erogazione dei servizi essenziali all’utenza. A conclusione l’assemblea decide di organizzare nuove iniziative di lotta con il coinvolgimento dei cittadini e delle istituzioni mentre il personale dichiara lo stato di agitazione permanente.
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CASTELPIZZUTO. Ieri mattina sono state rimosse tutte le opere abusive del Comune di Castelpizzuto che ostacolavano l’accesso alle fonti e captavano acqua in maniera abusiva e senza alcun permesso dalle sorgenti concesse dalla Regione Molise alla Castellina srl, come da determina ufficiale del 11 agosto 2014. Finalmente, Castellina Srl, la legittima concessionaria per lo sfruttamento delle sorgenti sgorganti dalle fonti S1 e S2 in località Folgara a Castelpizzuto (IS), potrà riprendere a pieno regime la propria attività di imbottigliamento. La società Castellina ha inviato per autotutela esecutiva a tutti gli enti coinvolti l’ordinanza che ripercorre tutta la vicenda con tutti i richiami ai documenti ufficiali. L’azienda, guidata da Camillo Colella, ricomincerà con slancio la sua attività di imbottigliamento e commercializzazione dell’acqua Castel-
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23 maggio 2015
Acqua Castellina riparte la produzione Il patron Camillo Colella pronto a rilanciare sui mercati l’immagine qualitativa dell’imbottigliamento lina, un marchio sinonimo da sempre di qualità e purezza. Si tratta, in un momento di difficoltà del settore conomico molisano, di uno spiraglio che va a squarciare un fitto telo di buio. Si tratta, ancora, della chiarificazione in merito ad una situazione che si è trascinata per anni nelle sedi giudiziarie con grave nocumento per l’immagine stessa di un’acqua che si era inserita e, bene, sul mercato italiano. Siamo certi che la società saprà recuperare in breve tempo il tempo perso e rilanciare il marchio come sinonimo della qualità stessa del Molise. E’ questa l’operazione che è già in essere proprio per dare forza espressiva all’acqua imbottigliata a Castelpizzuto.
“Indirizzare le Politiche di integrazione e sviluppo nella Macroregione Adriatico Ionica: il Toolkit Balcani 2020
Per un giorno (il 25 maggio) saremo nel cuore delle strategie europee
Si parlerà del progetto di Cooperazione Territoriale Europea cofinanziato dal Programma Ipa Adriatic, AdriGov, di cui è coordinatore, nonché segretario generale dell’Euroregione Adriatico Ionica, Francesco Cocco I confini ideali del Molise sembreranno ampiamente insufficienti a contenere l’ampiezza del resoconto che lunedì 25 maggio, a cominciare dalle ore 9 fino alle 13, verrà fatto del progetto di Cooperazione Territoriale Europea cofinanziato dal Programma Ipa Adriatic Cbc 2007-2013, AdriGov. Intanto un’attestazione di merito: è la prima volta che un progetto europeo interregionale, tra l’altro, viene illustrato all’opinione pubblica oltre agli addetti ai lavori (rappresentanti delle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, nonché agli esponenti del mondo accademico e imprenditoriale). Nei locali della Fondazione Molise Cultura (ex Gil- Via Milano a Campobasso) saranno sviluppati i temi dell’innovazione, della ricerca e del potenziamento delle capacità (capacity building) e come essi si inseriscono all’interno della strategia macroregionale per l’Adriatico e lo Ionio elaborata dalla Commissione Europea, strategia approvata dal Consiglio Europeo nel 2014. Tutto ciò, grazie al coordinatore del Progetto AdriGov, e segretario generale dell’Euroregione Adriatico Ionica, Francesco Cocco. I
molisani potranno avvicinare l’Europa e capire i meccanismi che la rendono spesso poco confidenziale, forse anche poco apprezzata, certamente commettendo un errore. L’iniziativa di Cocco, portando a casa sua (nel Molise e a Campobasso) questo incontro/resoconto da cui verranno fuori le motivazioni che
spingono l’Europa a favorire il processo politico di cooperazione istituzionale nell’ambito dell’ Euroregione Adriatico Ionica (Eai), e il contributo alla definizione della Strategia dell’Unione Europea per la Macroregione Adriatico Ionica (Eusair), è un modo di porvi rimedio. A Campobasso quindi si realizza
il lungo lavoro di concertazione tra la Commissione europea, gli stati dell’area Adriatico Ionico e le differenti parti interessate, quali le regioni e gli enti locali che sorreggono la Macroregione Adriatico Ionica. Il salto di mentalità che viene chiesto nel prendere in esame la proposta elaborata, è notevole. Cambiano le dimensioni geografiche, ma soprattutto l’orizzonte e gli obiettivi. L’Eusair ha lo scopo di definire ed affrontare le sfide comuni della macroarea coinvolgendo otto paesi differenti quattro Stati membri dell’Unione europea (Croazia, Grecia, Italia, Slovenia) e quattro Paesi candidati e potenziali candidati a farne parte (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia) -, mirando a creare sinergie e a favorire un coordinamento sempre maggiore tra i territori. L’Eusair poggia su quattro pilastri tematici prioritari: la Crescita Blu, la Connettività regionale (reti dei trasporti e dell’energia), la Qualità ambientale e il Turismo sostenibile. All’interno di ognuno di essi, il cosiddetto Action plan ha individuato aree di reciproco interesse e le sfide trasversali per ogni singolo Pi-
lastro: il potenziamento delle capacità (capacity building), la ricerca e l’innovazione, le piccole e le medie imprese, il cambiamento climatico, la gestione del rischio di catastrofi naturali eccetera eccetera. La conferenza campobassana, come abbiamo accennato all’inizio, ha lo scopo di discutere con i rappresentanti delle Istituzioni regionali, nazionali e comunitarie, nonché con esponenti del mondo accademico e imprenditoriale delle possibilità che sono all’interno dell’Eusair per farne oggetto d’interesse e di sviluppo. Le parole chiave pertanto saranno: Strategie Macroregionali Europee; Capacity building; Innovazione; Ricerca; Cooperazione Territoriale Europea; Area dell’Adriatico e dello Ionico; Balcani; Foreign Direct Investment (Fdi). Per un giorno saremo invitati ad uscire dal guscio regionale per accedere al fronte europeo grazie al molisano Francesco Cocco che con l’Europa dialoga e collabora da anni. In nome e per conto del Molise.
Dardo
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5 23 maggio 2015
La domanda da fare all’ingegnere Mariolga Mogavero nella qualità di direttore del servizio di Gabinetto del presidente della Regione e degli affari istituzionali è se sia compatibile che un funzionario regionale nel normale orario di ufficio possa svolgere un incarico esterno. Nel caso di cui ci occupiamo, l’incarico di curare l’organizzazione del kick off del progetto di cooperazione europea denominato Esmed approvato nell’ambito del programma Erasmus +. E che per questo lavoro svolto, soprattutto nella giornata del 1 aprile sia a Campobasso che a Termoli, nella qualità di project manager di Esmed, gli spetti l’indennità di 336,00 euro, cui vanno aggiunti 40,60 euro per rimborso spese. Vogliamo credere che almeno il primo aprile il suddetto funzionario abbia preso un giorno di ferie. Ma il nodo da sciogliere, visto che non è stato sciolto nel corpo della determinazione della Mogavero, con la quale ha liquidato il rimborso e l’indennità all’avvocato Mario Ialenti, funzionario regionale, è se ciò sia possibile. Ovvero che un dipendete regionale venga ristorato per attività esterne svolte nel normale orario d’uffi-
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Capita alla Regione Molise
Doppio lavoro retribuito cio. Lo desumiamo dal fatto che la Mogavero non dice se il compito di project manager il funzionario lo abbia svolto fuori dal normale orario di lavoro. Dice solo che gli è stato assegnato con determinazione n.35 del 24 marzo 2015 con la previsione dell’erogazione di una indennità variabile in rapporto al ruolo e alle funzioni previste nel progetto per ogni giornata di lavoro per la disseminazione, partecipazione agli eventi, conferenze, organizzazione. Vabbene che alla Regione Molise capiti di tutto e che nelle determinazioni si leggono cose dell’altro mondo, superamenti sistematici della legittimità, assenza di trasparenza, abborracciamenti dialettici per dimostrare che tutto è nella regola senza peraltro dimostralo. Qualora all’avvocato Ialenti sia stato consentito di svolgere il compito di project manager nel corso dell’orario di lavoro sarebbe
stato doveroso, anzi obbligatorio, dichiararlo e giustificarlo in base a quale regola o norma amministrativa. Caso contrario hanno ragione da vendere coloro che all’interno della Regione Molise assistono impotenti a prevaricazioni e a favoritismi ammantatati dalle determine che nella considerazione generale vengono considerate atti legittimi e trasparenti, e chiedono anche al cronista se si può pagare un dipendente regionale per un “lavoro” che svolge durante l’orario di servizio per cui è già pagato? Se esistono norme, leggi, regolamenti che concedono a dipendenti della P.A. che durante il medesimo orario di ufficio possano percepire soldi in più perché impiegati ad altro lavoro dallo stesso Ente da cui dipendono? In pratica, se impiegato in altro lavoro, non fa quello per cui è stato assunto. O no?
Il Molise se ne sta andando spizzichi e bocconi con Puglia Abruzzo e Campan
Lo sbrandellamento territoriale in favore delle aree limitrofe sta diventando via via un’ipotesi cui la dirigenza molisana pare voglia piegarsi
Protocollo d intesa Abruzzo/Molise per un Polo scolastico intercomunale a Ca Ha perfettamente ragione il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, quando dichiara, non senza un’intima soddisfazione nel vedere il suo intento di annessione progressiva del Molise alle sue disponibilità, “che la sinergia di forze tra Abruzzo e Molise, stia diventando sempre più intensa e frequente”. Di forze, si badi, e non d’istituzioni, il che aggrava il lato opportunistico di questa sinergia. D’Alfonso, così dicendo, fa eco al vescovo di Trivento che nei giorni scorsi ha auspicato forme di coesione territoriale tra le zone interne del Molise e dell’Abruzzo. Sono proprio questi sprazzi di scelte e decisioni autonome che a lungo andare fungeranno da corrosivo alla proposizione e alla posizione istituzionale che difende l’unità e l’autonomia del Molise che pare essere il boccone prelibato per parte della Puglia, per parte dell’Abruzzo, forse per parte della Campania: lo sbrandellamento territoriale in
favore di aree limitrofe sta diventando via via un’ipotesi cui la dirigenza molisana che fa capo al centrosinistra formato “dilettanti allo sbaraglio”, pare
voglia piegarsi. Nei giorni scorsi, a Pescara, l’assessore Nagni è stato convocato dal presidente D’Alfonso per sentirsi proporre un protocollo d’intesa
per realizzare un Polo scolastico interregionale (Abruzzo e Molise) ed intercomunale (Roccavivara, Montefalcone del Sannio, Montemitro, San Felice del Molise con Celenza sul Trigno e San Giovanni Lipioni), presenti i sindaci dell’una e dell’altra sponda del Trigno. La localizzazione del Polo sarebbe stata individuata nell’area di Canneto di Roccavivara dove dal 1300 svetta il campanile della stupenda chiesa romanica. Un Polo scolastico attrattivo per gli studenti dell’una parte e dell’altra, dal quale prendere spunto per affrontare il tema della riorganizzazione complessiva dei servizi, delle infrastrutture e dello sviluppo. Da cosa, infatti, nasce cosa: è un vecchio detto. A D’Alfonso, che dalla diga di Chiauci e dal Trigno deriva acqua a buon mercato per le sue popolazioni lasciando a secco il Basso Molise, il governo regionale non sa dire di no, qualsiasi cosa dica e proponga. La mallevadoria esercitata nei confronti del pre-
sidente Frattura, con l’intento di valorizzarlo nel novero della Conferenza Stato/Regioni, e la riconoscenza di quest’ultimo nei confronti del mallevadore, si vanno concretizzando con queste formule protocollari di accorpamento. Un processo privo di analisi delle convenienze e delle conseguenze. Ma piace ai presidenti, e questo basta. A Pescara, per evitare che la sudditanza di Frattura verso D’Alfonso fosse eccessivamente manifesta, è andato Nagni. Il quale, interpretando il suo presidente sull’ipotesi del Polo, s’è lasciato andare a dire: “Un risultato che ci rende doppiamente felici. Tant’è che non finisce qui. Nei prossimi giorni convocheremo una nuova riunione, anche con altri comuni che potrebbero essere interessati, per avviare tutte le azioni necessarie a portare a termine il percorso intrapreso”. L’autarchia al comando. Dardo
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Campobasso
23 maggio 2015
Un Polo scolastico a Canneto Un accordo interregionale tra Molise e Abruzzo per la sede della scuola ROCCAVIVARA. Si è tenuta presso la sede della regione Abruzzo di Pescara la riunione finalizzata alla firma di un protocollo d’intesa per la realizzazione di un polo scolastico intercomunale e interregionale. Presenti all’incontro, i sindaci dei comuni molisani di Roccavivara, Montefalcone del Sannio, Montemitro, San Felice del Molise e Celenza sul Trigno, il sindaco del Comune abruzzese di San Giovanni Lipioni, il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e, in rappresentanza del Presidente della Regione Molise, l’assessore Pierpaolo
L’intervento
Nagni. L’iniziativa nasce dalla volontà dei comuni interessati di mettere in atto un’azione tesa a disegnare una diversa articolazione della scuola nel territorio della media valle del Trigno, per fornire un’offerta formativa di elevata qualità alla popolazione e per poi affrontare il tema della riorganizzazione complessiva dei servizi, delle infrastrutture e dello sviluppo. Elementi, questi, utili ad invertire il progressivo calo demografico dei nostri territori. “La riunione – ha commentato l’assessore
Nagni – è stata utile ad individuare nella zona della Madonna del Canneto di Roccavivara, l’area per la realizzazione del progetto. A tal proposito, la regione Molise ha già dato disponibilità a verificare, a breve, l’ipotesi di una nuova struttura o, in alternativa, la possibilità di ristrutturare l’ex ostello della gioventù, attualmente in disuso. È un progetto intelligente – ha sottolineato Nagni – che comporterebbe la riqualificazione di un’area importante e che assicurerebbe la presenza di un polo scolastico strategicamente dislocato, facilmente rag-
giungibile dagli alunni dei comuni molisani e di quelli abruzzesi. Entusiasta dell’iniziativa, anche il Presidente Luciano D’Alfonso che, nell’ambito dell’incontro, ha rimarcato come la sinergia di forze tra Abruzzo e Molise, stia diventando sempre più intensa e frequente. Un risultato – ha concluso Nagni – che ci rende doppiamente felici. Nei prossimi giorni convocheremo una nuova riunione, anche con altri comuni che potrebbero essere interessati , per avviare tutte le azioni necessarie a portare a termine il percorso intrapreso”.
Sulla questione della mozione della Famiglia naturale di Antonio Battista*
Il Consiglio Comunale ha dato prova di grande maturità politica nel decidere, alla fine di un approfondito e costruttivo dibattito, di non votare la mozione “di indirizzo a difesa della Famiglia naturale e volto a promuovere la celebrazione della Festa della Famiglia Naturale”, intesa come unione consacrata nel matrimonio (come chiarito e ribadito in aula). Ebbene, non poteva essere accolta a cuor leggero l’idea, ormai superata anche giuridicamente, di classificare come famiglie vere, di Serie A (cui dedicare una giornata di festa), solo quelle basate sul matrimonio e di escludere, quindi, dal novero tutte quelle basate su di un rapporto che, se pure stabile e, magari, allietato dalla nascita di figli, non ha trovato consacrazione nel vincolo matrimoniale. Proprio ragionando su ciò che la stessa mozione, di fatto, riconosceva, ovvero che la famiglia “non è un’ideologia”, ma costituisce, ancor prima che un mero nucleo giuridico, sociale ed economico, “una comunità di affetti e di solidarietà, in grado di insegnare e trasmettere valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo ed il benessere dei propri membri e di quelli della società … il luogo dove diverse generazioni si incontrano e si aiutano vicendevolmente a crescere nella sapienza umana e ad
armonizzare i diritti degli individui con le altre istanze della vita sociale”, si è giunti alla convinzione che la celebrazione della Famiglia ‘perfetta’, mediante l’istituzione di una festa ad hoc, se da un lato nulla avrebbe potuto aggiungere alla forza ed alla centralità di quel modello -che non ha bisogno di essere ‘difeso’, ma di essere accompagnato e supportato-, dall’altro avrebbe scavato un fossato incolmabile rispetto all’universo di quei nuclei familiari che, seppure non consacrati nel matrimonio (oltretutto non sempre possibile, come nel caso, ad esempio, di coppie formate da persone ancora legate da un precedente vincolo matrimoniale), non sono, per ciò solo, meno degne di sentirsi o di essere considerate famiglie, nell’accezione più alta e profonda che tale termine ha. Questa era la reale posta in gioco: non l’istituzione di una festa della Famiglia, come giornata in cui celebrare tutto quello che di straordinario essa è (non mancano, peraltro, giornate, assai care al mondo cattolico, in cui tale celebrazione già esiste), ma il riconoscimento di una superiorità, sul piano morale, affettivo ed educativo, legata esclusivamente alla celebrazione del matrimonio (che, purtroppo, di per sé non è garanzia di amore, comprensione, tutela e condivisione).
Anche grazie alla capacità di sapere scindere le proprie personali convinzioni (quelle che avevano indotto gran parte dei consiglieri di formazione cattolica a sottoscrivere la mozione) da quelle scelte che devono fondare gli atti amministrativi, che investono tutta la comunità cittadina e quanti, con le proprie peculiarità, ne fanno parte, e che non possono e non devono sentirsi oggetto di esclusione e di marginalizzazione, si è giunti alla decisione di fare prevalere un atteggiamento inclusivo e positivo, raccogliendo, rispetto a ciò, l’invito fatto, in occasione della visita pastorale in Cons. Comunale, dallo stesso Monsignor Bregantini, che, espressamente interpellato sulle questioni poste con la mozione, ha invitato il Consesso Consiliare a ‘volare alto’ quando si parla di famiglia, a tenere un atteggiamento di accoglienza ed inclusione, nel solco dell’insegnamento più profondo e genuino del cristianesimo (“il volto della Sindone e, dunque, il volto di Cristo, è il volto di ciascun essere umano”), a non dare importanza a questioni ingigantite ed esasperate, che non rappresentano i problemi veri dei cittadini e delle famiglie, che chiedono di essere sostenute sul piano economico e sociale, di essere messe in condizioni di potere crescere con amore e serenità i propri figli. Questo in-
vito, giunto dopo un dibattito approfondito ed articolato, non ha fatto altro che confermare quanto sia importante abbandonare pregiudizi e chiusure, in nome di una fratellanza e solidarietà concreta, non solo raccontata, a testimonianza di come il mondo cattolico sia pervaso -grazie anche alla straordinaria umanità di un Papa, Papa Francesco, che non sale mai in cattedra per giudicare, ma si inchina di fronte a chi è più vulnerabile e bisognoso di essere sostenuto- da un rinnovato slancio alla empatia ed al dialogo. A questo slancio si sono ispirati quei consiglieri che, nel testimoniare con la loro quotidianità i profondi valori in cui credono, hanno deciso di non appoggiare più una posizione, che, facendo leva sulla insicurezza e sulla paura, poneva inutili barriere, per tenere fuori quelle ‘imperfette’ famiglie di fatto che, se pure non fondate sul matrimonio, sono luoghi di tutela, di valori, di attenzione e di condivisione e, dunque, meritevoli di essere, a loro volta, tutelate, sostenute ed incluse. Tutto ciò che di diverso viene raccontato, oltre che trovare smentita nelle trascrizioni del dibattito consiliare, è frutto del naturale, quanto prevedibile, gioco delle parti”. *Sindaco di Campobasso
Scoperta una discarica abusiva L’operazione è stata condotta dalla Polizia Provinciale di Campobasso Ancora una discarica abusiva a cielo aperto scovata dagli agenti della Polizia Provinciale di Campobasso nel corso di un’operazione di controllo del territorio. In questo caso i ri-
fiuti, in parte pericolosi, sono stati abbandonati nell’area sottostante il primo viadotto della Strada Provinciale 146 fra la stazione di Bonefro e quella di Ripabottoni. Diversi i materiali
incivilmente lasciati sul terreno, si tratta per lo più di contenitori in plastica, vetro, una decina di pneumatici, mobili da arredo bar, banco frigo. Rinvenute anche alcune lastre di eternit,
notoriamente pericoloso per i suoi effetti cancerogeni. L’area è stata sottoposta a sequestro. Il presidente della Provincia Rosario De Matteis e l’assessore alle politiche ambientali Alberto
Tramontano ringraziano gli agenti della Polizia Provinciale per l’ennesima operazione volta alla individuazione, denuncia e bonifica di discariche abusive di rifiuti.
Campobasso
7 23 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“La Polizia è sempre al servizio del cittadino” Il questore di Campobasso, Pagano ha illustrato le attività svolte per garantire ’ordine e la sicurezza CAMPOBASSO. Si è celebrato ieri mattina, anche a Campobasso, il 163° anno di fondazione della Polizia. Dopo un primo toccante momento dedicato al ricordo di tutti i Caduti della Polizia di Stato, che ha visto il Prefetto ed il Questore di Campobasso deporre - presso la locale Scuola Allievi Agenti - una corona di alloro alla lapide della Guardia di P.S. Giulio Rivera, la celebrazione è proseguita all’interno dell’Aula Magna del citato Istituto di istruzione. Alla presenza dei poliziotti e delle loro famiglie, dei funzionari, delle rappresentanze A.N.P.S della provincia, di autorità civili, militari e religiose, inizialmente è stata data lettura dei messaggi che il Presidente della Repubblica, il Ministro dell’Interno ed il Capo della Polizia hanno voluto rivolgere agli appartenenti alla Poli-
zia di Stato in occasione della ricorrenza odierna. Dopo l’intervento di saluto del Questore Raffaele Pagano, si è proceduto alla consegna delle onorificenze concesse ai poliziotti che si sono distinti per azioni non comuni e l’alto senso del dovere. “A dispetto delle fatiche e talvolta delle difficoltà - ha detto il questore Pagano - facciamo nostro con convinzione il motto che anche quest’anno segna la ricorrenza della cerimonia di fondazione della polizia di Stato, “esserci sempre”. Ogni ricorrenza, anche questa, sottolinea la armonica saldatura tra passato, presente e futuro, tra analisi retrospettiva, riflessione sugli obiettivi perseguiti e riformulazione delle strategie future per il raggiungimento di nuovi e più alti traguardi, anche sollecitati dai cambiamenti in corso, con i quali non possiamo non confrontarci,
pena una autoreferenzialità che si rivelerebbe in ultima analisi triste inutilità perché non darebbe risposta ad esigenze attuali e reali. Abbiamo voluto garantire non solo una sorveglianza generica con finalità di presenza diffusa, di visibilità, ma un servizio multidirezionale, capace di selezionare, tra le variegate situazioni di criticità, quelle di volta in volta più problematiche. I nostri Uffici di Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, le articolazioni di Polizia Stradale, i presidi della Polizia Ferroviaria, e della Polizia delle Comunicazioni hanno vigilato nei centri storici e nelle periferie, nei parchi e nelle stazioni ferroviarie, nella città residenziale ed in quella relazionale, lungo gli itinerari stradali e quelli telematici, nell’ottica di contrastare le pratiche delittuose, specie quelle predatorie, le aggres-
sioni alla integrità dei minori, ogni altro comportamento deviante che si rinviene nelle tracce del disordine urbano fisico e sociale: tutte quelle condotte cioè che si riflettono negativamente sui sentimenti di coesione delle comunità locali, ne feriscono emotività e sensibilità, ne compromettono il senso di sicurezza e tranquillità. La elasticità delle strategie approntate – prezioso a tal riguardo è stato l’impiego del Reparto Prevenzione Crimine - ci ha permesso di proiettare in modo mirato e selettivo nelle aree più diverse della Provincia, la presenza dello Stato vigile e pronto a ripristinare l’ordinato vivere violato. Tanto copioso, quanto prezioso l’impegno speso nei numerosi servizi di ordine pubblico per garantire il sereno svolgersi delle variegate attività (ludiche, sportive, culturali, politi-
che, sindacali) che scandiscono il quotidiano vissuto delle nostre città; dispositivi ora attenti e discreti, ora articolati e complessi ora visibilmente poderosi nel loro dispiegarsi: situazioni diverse ma nelle quali tutte abbiamo esercitato equilibrio e lucidità per assicurare i diritti e le libertà di tutti, anche ove questi si dimostrino confliggenti tra loro. Voglio riferirmi però anche alla attività di ascolto quotidiano, a quel farsi carico della fragilità dei nostri anziani, della solitudine dei pensionati, della preoccupazione degli operatori commerciali; all’assumere, al farsi carico di paure ansie dei cittadini nell’intento di sciogliere i grumi di disagio e di incertezza che segnano il vissuto anche delle nostre comunità ancora privilegiate per tenuta sociale”.
PREMI FESTA POLIZIA 2015 ENCOMI Primo Dirigente ROSSI Maria Pia DIVISIONE P.A.S.I Ispettore Capo CARELLA Pietro SEZIONE P.G. c/o Procura Repubblica Larino Ispettore DOTOLI Carmel Ass. C. FERRIGNO Piera SQUADRA MOBILE LODI Vice Questore Aggiunto SALVEMINI Daniela Ispettore S.U.P.S.CANDELA Antonio Assistente Capo MARSELLA Massimiliano Assistente GIOVANNUCCI Tania Sezione POLIZIA STRADALE (CB) Ispettore S.U.P.S. GIGLIO Michele Ass. C. D’IMPERIO Domenico SQUADRA MOBILE Ispettore DOTOLI Carmela Ass. C. FERRIGNO Piera Ass. C. RUSSO Carlo SQUADRA MOBILE
Sovrintendente ANGIOLILLO Salvatore Assistente CRISTOFARO Danilo COMMISSARIATO P.S. TERMOLI Assistente Capo DI SANTO Ettore Assistente Capo GUERRERA Antonello Assistente Capo SCIANDRA Raffaele U.P.G.S.P.- Squadra Volanti Assistente Capo SULMONA Alfredo Assistente Capo DURANTE Raffaele Assistente Capo VENDITTI Francesco Assistente Capo D’IMPERIO Domenico SQUADRA MOBILE Assistente Capo RUSSO Carlo SQUADRA MOBILE LODE Assistente Capo MASTRANGELO Alberto COMMISSARIATO P.S. TERMOLI
Trivento ricorda i suoi 91 caduti Oggi la cerimonia a memoria del centenario dell’entrata in guerra dell’Italia TRIVENTO. Il Gruppo Alpini di Trivento, in collaborazione con le associazioni Agorà Montagna, Cielo e Terra, cenobio di Maiella, Cheope e la Pro Loco Terventum, ha organizzato per sabato 23 maggio 2015 una manifestazione in memoria
dei caduti triventini della guerra 1915-1918. Il programma prevede il momento culturale a partire dalle ore 17,30, presso il salone polifunzionale comunale, sul tema: “Per non dimenticare, la guerra ‘15-’18” con i saluti del Sindaco, Dome-
nico Santorelli e la relazione di Giuseppe Saluppo autore del libro “Il Molise e la Grande Guerra”. Alle ore 21, corteo con una fiaccola per ogni caduto di Trivento, preceduto dalla fanfara alpina, con arrivo al Monumento dei Caduti.
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Isernia
23 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Isernia, una città che resta tranquilla” In occasione della Festa della Polizia, il punto della situazione del questore Vuono ISERNIA. Per la festa della Polizia a Isernia, il questore Vincenzo Vuono ha inteso tratteggiare il consuntivo delle attività svolte. “Dal 1° maggio 2014 al 30 aprile 2015, sono state identificate 10.406 persone e controllati 6.250 veicoli. Sono aumentate le misure di prevenzione ; in particolare, sono triplicati gli Avvisi Orali (57) e più che raddoppiati i Fogli di Via Obbligatori (47) nei confronti di pregiudicati identificati nell’ambito dell’attività quotidiana di controllo del territorio che non hanno saputo fornire valide motivazioni della loro presenza in questa provincia. Dall’inizio di quest’anno, particolare attenzione è stata rivolta al controllo del territorio anche con pattuglioni settimanali, che hanno visto impiegati, oltre al personale della Questura, i Reparti Prevenzione Crimine di Napoli e Pescara, in servizi mirati al contrasto dei reati predatori. Dal 1° gennaio al 15 maggio di quest’anno sono stati effettuati 795 posti di controllo a fronte dei 510 dello stesso periodo dell’anno precedente, con oltre 5.000 persone e 3.200 veicoli controllati.
La nostra attività è finalizzata alla prevenzione ed al contrasto dei reati in generale con particolare attenzione alle fasce più esposte di popolazione, in particolar modo gli anziani, a volte vittime di truffe, ed i giovani, che subiscono atti di bullismo o finiscono nella rete della droga o dell’alcool. Per quanto riguarda l’attività di polizia giudiziaria, in quest’anno, sono raddoppiati gli arresti rispetto al periodo precedente con 34 persone arrestate in flagranza o in esecuzione
di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria. Le persone denunciate sono state 203. L’attività di prevenzione e repressione già evidenziata ha comportato una diminuzione dei reati predatori. Infatti, da un confronto tra i delitti denunciati dall’1.5.2013 al 30.4.2014 con i delitti denunciati nell’anno successivo, emerge una flessione dei furti e delle rapine di circa il 10%. In particolare, gli scippi sono calati di circa il 60%, i furti in abitazione
del 18%, i furti su auto in sosta del 16%, i furti di autovetture del 12%. Per quanto concerne le altre tipologie di reati si riscontra una sensibile diminuzione delle truffe che sono diminuite del 10%, dei delitti informatici del 28% e dei danneggiamenti del 21%. Inoltre, si evidenzia che sono calati del 16% anche i reati di lesioni personali. Attualissimo è il dibattito a livello politico internazionale sulle operazioni di accoglienza di migranti provenienti dall’Africa denominate “Mare nostrum” e “Triton”. In tale ambito, da marzo 2014 ad oggi, con l’eccellente coordinamento della locale Prefettura UTG e anche con la piena collaborazione delle altre Forze di Polizia per l’aspetto dell’ordine pubblico, abbiamo gestito 26 arrivi in questa provincia di migranti chiedenti asilo politico, per un totale di 778 cittadini stranieri. In particolare, dall’inizio di quest’anno, sono stati 7, di cui 3 solo negli ultimi 15 giorni, per un totale di 92 presenze. Isernia è in testa alla classifica delle province più accoglienti d’Italia in
proporzione al numero degli abitanti. Rilevante anche il contributo delle Sezioni della Polizia Stradale e della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Isernia e del Distaccamento della Polizia Stradale di Agnone. In particolare, la Polizia Stradale ha controllato 13.001 persone, delle quali 6.964 con precursori ed etilometri, e 12.788 veicoli, ed ha accertato 13.640 infrazioni al Codice della Strada accertate. Ha denunciato 61 persone in stato di libertà. La Polizia Postale ha effettuato 2.752 controlli alle agenzie di Poste Italiane presenti in provincia. Ha ricevuto 258 denunce/querele, delle quali 94 per illecito utilizzo di strumenti di pagamento e clonazione di carte di credito e per accessi abusivi a sistemi informatici protetti. Ha denunciato 69 persone in stato di libertà. I risultati sin qui illustrati sono stati ottenuti grazie alla collaborazione della cittadinanza e all’impegno, alla dedizione ed al senso dello Stato delle donne e degli uomini della Polizia di Stato di Isernia che ringrazio con affetto”.
Dodici giornalisti per conoscere il territorio E’ stata l’Università delle generazioni di Agnone a promuovere l’iniziativa AGNONE. L’Università delle Generazioni è sempre stata convinta che un grande e qualificato contributo al rilancio territoriale e sociale dell’Alto Molise possa essere dato dai giornalisti (radio, tv, internet e cartaceo), specialmente di quelli della Stampa Estera. Infatti, con il contributo economico del sig. Giuseppe Marcovecchio (e la collaborazione del comitato direttivo di “Tradizioni e Sviluppo”), l’associazione agnonese è riuscita a portare nell’Atene del Sannio e dintorni i primi 14 importanti giornalisti che, provenienti dai cinque continenti, hanno soggiornato il 9 e il 10 maggio 2014 con buoni
risultati promozionali. Costoro, guidati dai due vice-presidenti e dal segretario della Stampa Estera di Roma, sono stati talmente conquistati dalle bellezze di questo territorio che avevano proposto alle Istituzioni locali di realizzare proprio qui una “Casa della Stampa” per far soggiornare, a turno, tutti i giornalisti esteri della Capitale (circa 500 accreditati), famiglie ed amici compresi, ma anche della sede di Milano (circa 300). Purtroppo, chi avrebbe dovuto rispondere alla realizzazione di questo originale e utilissimo desiderio (che altre località avrebbero pagato a peso d’oro) ha preferito ignorarlo (forse anche
ostacolandolo con polemiche errate e controproducenti). Adesso, un’altra associazione (la I.A.M. – Identità Alto Molisana), adottando il medesimo metodo dell’Università delle Generazioni, ha invitato 12 giornalisti italiani (carta stampata, radio e TV) di varia estrazione e indirizzi tematici, a trascorrere due giorni per “assaggiare” il nostro territorio (come ben dicono gli autori della lodevole ed utile iniziativa). L’Università delle Generazioni (che crede davvero assai in questo tipo di pregevole promozione, purché suffragata da altri conseguenti necessari interventi operativi
socio-culturali e amministrativi) intende dare ai giornalisti in arrivo un molto caloroso e cordialissimo “Benvenuti in Alto Molise!” sperando che i loro “reportages” possano far arrivare in questo nostro territorio tanti turisti, in particolare persone o famiglie che, suggestionate dalle molteplici caratteristiche e dalle potenzialità altomolisane, vogliano acquistare case e terreni abbandonati per contribuire (come hanno fatto alcuni olandesi e inglesi a Castelverrino, a Civitanova del Sannio e in altri paesi molisani) a ridurre lo spopolamento e la desertificazione, rivitalizzando borghi ameni e lussureggianti campagne.
Carsic, revocate le mobilità E’ stato sottoscritto il Verbale di accordo tra le parti per salvare i lavoratori VENAFRO. Grazie alla positiva istruttoria tenutasi presso l’Assessorato Regionale al Lavoro, questa mattina è stato sottoscritto il Verbale di Accordo tra le parti per revocare la procedura di mo-
bilità avviata dall’Istituto CARSIC per n. 23 dipendenti. L’esito della riunione agevola un proficuo rasserenamento dei rapporti aziendali e aiuta ad affrontare le altre problematiche aperte con
spirito costruttivo nell’interesse dei pazienti, degli operatori e dell’Istituto CARSIC. L’Assessorato al Lavoro, pur sottoposto ad una pressione quotidiana derivante dall’esame di decine di vertenze
e da innumerevoli situazioni di crisi conferma con concretezza la propria azione istituzionale a tutela delle comunità locali, dei cittadini e delle parti sociali.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
23 maggio 2015
Per Travaglini a Montebello grande l’afflusso di gente Il sindaco uscente è stato stretto dal calore umano dei cittadini di Montenero MOnTEnERO dI BIsaccIa– Nonostante la reiterazione di insulti, offese gratuite e di comizi diffamatori nei confronti del sindaco Nicola Travaglini e dell’Amministrazione uscente, prosegue nel segno della serenità e della determinazione la campagna elettorale della lista “Uniti per Montenero”. Ed è proprio all’insegna della concretezza, delle attività svolte e della verità dei fatti, che il candidato sindaco Nicola Travaglini e i membri della lista Uniti per Montenero stanno proseguendo gli incontri con i cittadini monteneresi, preferendo in questa fase della campagna elettorale il contatto diretto con la gente e il dialogo costruttivo. Ieri sera è stata la volta di un incontro pubblico tenutosi in contrada Montebello, la splendida terrazza naturale sul Mare Adriatico, sede dell’ormai famosa torre restaurata. Ed è proprio nel corso dell’affollato evento organizzato dal candidato locale con residenti e simpatizzanti, che si è determinata ancora una volta quella speciale empatia tra sindaco, aspiranti consiglieri e comunità, che da tempo non si
percepiva nelle manifestazioni elettorali. Fin da subito, infatti, sono stati illustrati gli interventi messi in atto proprio in questa importante Contrada e i progetti, già finanziati, che saranno realizzati per valorizzare l’intera area dal punto di vista turistico: ne sono un esempio, tra i tanti altri che si potrebbero fare, il restauro della Torre di Violante per un importo di 350 mila euro, il rifacimento dell’acquedotto rurale per un importo di 130
mila euro, la ristrutturazione già appaltata di due edifici situati nelle adiacenze della Torre per un importo complessivo di oltre 457 mila euro. Il consenso testimoniato dalle numerose persone intervenute alla serata di ieri - molte delle quali non sono riuscite ad accedere all’interno della sala stracolma - e la visibile soddisfazione espressa dai presenti nei confronti delle opere realizzate e dei programmi illustrati,
hanno dato l’ulteriore segno che gli elettori hanno compreso la differenza tra chi alza bandiere nere e chi dialoga in maniera costruttiva, tra chi ha impostato la campagna elettorale sulla menzogna e chi, invece, sui fatti e sulle proposte concrete. Gli incontri tra candidati e cittadini di queste ultime settimane, gli eventi come quello di ieri e come quello tenutosi in occasione della presentazione della lista presso la sala consiliare, testimoniano oltre ogni ragionevole dubbio che i cittadini di Montenero hanno già scelto la squadra che dovrà amministrare questo paese; e lo hanno fatto da tempo, guardando con molta attenzione alla credibilità dei candidati alla carica di sindaco e alla competenza dei candidati consiglieri presenti nelle singole liste. I cittadini hanno scelto cioè di essere uniti intorno ad un programma che esprime chiaramente l’auspicata coesione sociale, hanno scelto una squadra seria e determinata. Hanno scelto Uniti per Montenero, con buona pace dei denigratori della prima e dell’ultima ora.
“Digitale terrestre, che succede?” I consiglieri Marinucci e Paradisi hanno presentato un’interrogazione per il malfunzionamento TERMOLI. I consiglieri comunali Paolo Marinucci e Daniele Paradisi in una mozione che sarà protocollata al Comune chiedono al Sindaco di impegnarsi ad interfac-
ciarsi al più presto con gli organi competenti affinché vangano effettuati dei controlli specifici su tutto il territorio cittadino per verificare il segnale del digitale terrestre e vengano
presi le opportune contromisure. Nel maggio 2012 c’è stato lo “switch off” del vecchio sistema di trasmissione televisivo con il conseguente passaggio al digitale terrestre.
Come consiglieri comunali, abbiamo raccolto da vari cittadini lamentele, che pur avendo implementato e aggiornato i sistemi di ricezione riscontrano un segnale
visivo scarso oppure discontinuo. Motivo per il qualche chiediamo al Sindaco di impegnarsi a chiedere agli organi competenti delle verifiche
“Territorio bene comune”, i premi La Fondazione Lorenzo Milani ha proceduto alla cerimonia di premiazione TERMOLI. La Fondazione “Lorenzo Milani” ha tenuto, presso la sala della parrocchia del Carmelo, ha dato luogo alla cerimonia di premiazione del Concorso Scolastico “Territorio Bene Comune”, indetto anche quest’anno per le scuole di ogni ordine e grado della città di Termoli. Il Concorso, giunto alla sua terza edizione, vuole come sempre favorire il coinvolgimento attivo delle studentesse e degli studenti attraverso l’approfondimento di tematiche volte alla costruzione di una coscienza civica e sociale, che li
porti ad essere sentinelle del loro territorio e protagonisti di uno sviluppo non distruttivo. La Fondazione Milani da sempre considera: “la scuola come un luogo adatto e privilegiato di trasmissione ed elaborazione dei saperi, di formazione umana e culturale, perché in classe si possa imparare a divenire cittadini consapevoli”. A questa edizione 2015 hanno partecipato istituti scolastici di tutti e tre i gradi, attraverso elaborati molto vari ed interessanti che spaziano dalla comunicazione classica a quella musi-
cale e audiovisiva. La passione e le capacità creative evidenziate dagli studenti confermano la vivacità culturale e formativa che il sistema scuola mantiene. Presenti all’appuntamento la presidente della Fondazione, Marcella Stumpo, don Silvio Piccoli, parroco della Parrocchia Sacro Cuore, Marcelllo Antonarelli ed altri membri della fondazione. I premiati sono stati: Scuola Primaria tema “Il Molise com’era e com’è”; direzione didattica III Circolo via Stati Uniti, Pannello grafico
delle classi 3C e 3D; Scuola secondaria di primo grado “Bernacchia e Brigida”, tema: “Questa terra è la mia terra” con un video con canzone classe 2N, 1 Cd con canzone “Coro scuola brigida”, un book fotografico classe 2N. Scuola secondaria di secondo grado tema “Cura, non profitto”, Istituto tecnico industriale “E. Majorana” un plastico “Please Just Stop” per le classi 1C e 1G, una Poesia classi 1CIN-GR 1 Book Fotografico classi 1C e 1G. Istituto tecnico commerciale G. Boc-
cardo, un video e un disegno classe 2D; Istituto Professionale Alberghiero, un video con canzone classe 4A. Menzioni speciali al coro della scuola Media Brigida per la professionalità dell’esecuzione e la rielaborazione della canzone “Look at our world”, agli alunni Mirko Cifoni, Danilo Cristino e Giuseppe Occhionero, 4A istituto professionale Alberghiero Federico di Svevia per la qualità del prodotto, anche se non pienamente rispondente al tema proposto.
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Termoli
23 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Via Catania, la gente scende in piazza TERMOLI. Un nutrito gruppo di residenti di via Catania, in contrada Porticone a Termoli, ha deciso di far sentire alta la propria voce di protesta per far sapere che non ci stanno a essere trattati come gli “ultimi” della città. Due sono state le molle che hanno fatto scattare questa protesta pubblica; una è l’enorme buca apertasi all’inizio di via Catania, ironia della sorte, mentre stavano svolgendo dei lavori di ripristino del manto stradale (ora il tratto è stato transennato ma il pericolo di altre voragini esiste visto il sottosuolo li è proprio vuoto), la seconda è quella che la maggior parte dei residenti di un gruppo di palazzine, dall’oggi al domani, sono rimasti senza luce elettrica condominiale: per intenderci gli è stata tagliata l’energia elettrica delle scale, degli ascensori, dei cancelli automatici, luci esterne, citofoni e quel che più grave anche per l’autoclave per
l’erogazione dell’acqua potabile. I motivi di ciò sarebbero legati al fatto che alcuni condomini erano morosi per le quote spettanti; in pratica non sono state pagate le bollette.
“E questo che vuol dire?”, ci hanno detto alcuni di loro, “Perchè per colpa di pochi noi che abbiamo sempre pagato la nostra quota dobbiamo stare senza luce? Si prendessero provvedimenti contro i singoli, non certo contro tutti”. In effetti, se le cose stanno in questi termini, la procedura adottata non può essere che per educarne pochi si penalizzano molti. “Non staremo con le mani in mano questo è certo …!”, hanno affermato alcuni di loro paventando l’ipotesi di denunciare i fatti ai Carabinieri e tornando al degrado di via Catania, un altro dei condomini inviperiti ha denunciato: “qui siamo davvero da terzo mondo, quando fa un ‘acquazzone la strada che ha superato di livello del marciapiede, diventa come la cascata del Niagara” … e ci mostra le foto di quanto dice: “gli alberi sono pericolanti e molto insicuri, ma nessuno se ne preoccupa. Siamo stufi di sentirci così abbandonati da tutto e da tutti, adesso come hanno detto i miei amici, non ci fermeremo”.
Piazza Monumento, riaperto un tratto di strada Intanto proseguono velocemente i lavori per chiuderli prima dell’avvio dell’estate TERMOLI. Pare quasi che ci siamo: proseguono incessanti i lavori di pavimentazione in piazza Monumento al punto che stamane, dopo la riapertura di un tratto di piazza Monumento, prende forma
l’opera di restyling dell’intera zona. A breve i cantieri e le voragini saranno solo un ricordo perchè la ditta De Francesco Costruzioni sta lavorando rispettando i tempi alla perfezione, al punto che l’ipotesi di
riapertura nei primi giorni di giugno potrebbe davvero trovare conferma. Un ulteriore passo in avanti viene così compiuto verso la riapertura totale della strada e della piazza vetrina termolese.
Di turismo si può iniziare davvero a parlare … ovviamente in attesa del calendario e delle iniziative estive che a breve potrebbero essere annunciate. Intanto, la città inizia ad ospitare diversi turisti che, anche se
in sordina, stanno passeggiando nel nascente e spazioso corso. Insomma, possiamo tranquillamente dire di “esserci”: la “nuova” Termoli, città della Costa dei Delfini è quasi realtà.
L’intervento
Momentive, colpevole chi ha detto no La Momentive ha annunciato che non farà più l’investimento a Termoli perché la tempistica con la quale si è dovuta scontrare non coincide più con i loro interessi. L’investimento si farà in Texas o a Leverkusen in Germania. Volevo ringraziare, anche a nome delle 150 famiglie che vivono in maniera più che decorosa da 35 anni con lo stipendio della Momentive, tutti coloro che si sono prodigati per far fallire questo investimento. In particolare un caloroso ringraziamento va all’MS5, alla Fondazione Milani, all’Amministrazione Comunale, alla Codacons che tanto si sono prodigati per tutelare il territorio e la salute dei cittadini. Credo che anche le centinaia di famiglie che vivono grazie all’indotto
Momentive abbiano qualcosa da dire in merito, ma mi astengo dal portare un loro parere.
La certezza invece dell’investimento mancato porta ad una logica conseguenzialità dei fatti:
1) La Momentive in futuro ci riproverà a fare investimenti a Termoli? Evidentemente no, perché è diven-
tato un territorio dove gli interessi della multinazionale male si sposano con quelli del territorio; 2) La Momentive, senza investimenti continui continuerà a sopravvivere per altri 35 anni? Anche qui l’evidentemente no è d’obbligo, perché una multinazionale chimica che non fa investimenti è destinata a chiudere. Quindi, ad evitare ciò, gradualmente dismette alcuni siti (forse quello di Termoli?), diluendo i costi di dismissione nel tempo e praticando investimenti altrove. Quindi grazie a tutti per aver fatto in modo che la produzione dell’NXT, prodotto ecologico per eccellenza perché aumenta la durevolezza degli pneumatici, non venga fatta a Termoli ma altrove….. Segreteria Cgil chimici
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Opinioni di Monsignor Gabriele Teti* Cento anni fa , esattamente il 24 maggio del 1915, i primi soldati italiani varcarono la frontiera che separava l’ Italia dall’Impero Austro-Ungarico subito dopo la dichiarazione di guerra approvata dal parlamento. Era l’inizio di una epopea eroica e sofferta da tutto il popolo italiano che si trovò comunque unito per restituire alla Patria i territori occupati dal nemico : Trento, Trieste e Gorizia. Al conflitto parteciparono anche i giovani del Molise che si coprirono di gloria guadagnando numerose decorazioni al Valor Militare. In particolare, i campobassani furono tra i primi ad accorrere al combattimento sacrificando, se necessario, anche la propria vita. Fra questi giovani spiccano i tre fratelli Pistilli Sipio , l’avvocato Angelo, lo studente Carlo e l’ufficiale Silvio. Carlo era studente universitario della facoltà di giurisprudenza di Napoli ; nell’ateneo , che gli concesse la laurea honoris causa, troviamo, sulla lapide dell’ingresso, il suo venerato nome. Silvio era ufficiale dell’Accademia Militare di Modena ove è ricordato assieme ai suoi commilitoni che si sono immolati per la nostra amata Patria. Per la sua commemorazione nella cattedrale di Campobasso , avvenuta il 20 settembre 1917 , il celebrante disse :“ Fronte Giulia fu suo campo per oltre due anni. Là gioiva; là ricordava la casa paterna, la mamma lontana in trepidazione, i congiunti tutti in attesa di sue nuove; là fremeva contro al
23 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
1915-24 maggio-2015 La nostra IV guerra d’indipendenza nemico o mirava il cielo limpido e le bufere devastatrici o le nevi candide dei monti altissimi invitanti a lotta tremenda, alla conquista gigantesca, alla completa dedizione dei proprii sentimenti e della vita per la supremazia della madre Italia. “ E’ doveroso, poi, ricordare il particolare sentimento d’orgoglio pubblicamente manifestato dalle famiglie con la soddisfazione di vedere finalmente e doverosamente onorati e sepolti i propri caduti, per il riposo eterno, proprio nella loro amata città di Campobasso , precisamente presso il Sacrario Militare del Castel Monforte. Dei 650mila soldati italiani morti nella grande guerra il primo fu l’alpino Riccardo Di Giusto dell’8 Reggimento, nato ad Udine il 10 febbraio del 1895. Tra le due e le tre di notte del 24 maggio 1915 Riccardo e gli altri Alpini , mentre penetravano in territorio nemico per occupare la cima del monte Natpriciar , trovarono presso il valico 14 gendarmi austroungarici che aprirono il fuoco, nel buio. Di Giusto fu
di Claudio De Luca
Nell’Italia tutta il fenomeno collegato alla interruzione delle gravidanze si connota in dimensioni sicuramente ristrette. Conseguentemente queste ultime appaiono ancora più tenui in una regione a forte scarsità demografica come la ventesima. Della tutela sociale della maternità si occupa una legge, la n. 194 del 1978, i cui dettami impongono al legislatore un resoconto periodico i cui termini risultano, ogni volta, sempre molto eloquenti, confermando l’assunto recato in apertura. I dati ufficiali. diffusi dal Ministro Orlando, sono concordi nel riferire che – nell’anno 2014 – sono stati appena 136 i procedimenti finiti sulle scrivanie delle Procure della Repubblica della Penisola. Per di più non sono state registrate tendenze ad eseguire aborti clandestini; e questo né in strutture pubbliche né in quelle private. Le componenti che appaiono più marcata sono: 1) l’incidenza degli stranieri nel fenomeno (33%); 2) la catalogazione dei delitti (sono dolosi quasi il 64%): 3) il numero delle richieste di autorizzazione all’aborto inoltrate per minorenni (sono 923) e per ultradiciottenni (una sola). Limitandoci alla casistica relativa agli anni 1989 e 2014, può dirsi che nelle regioni settentrionali le richieste di aborto sono state, rispettivamente, 41 e 46; in quelle centrali 32 e 27; in quelle meridionali 20 e 19, nelle Isole 7 ed 8. La marcata incidenza degli stranieri, a fronte del totale delle persone iscritte nei fascicoli delle Procure costituisce un dato rilevante, soprattutto ove si tenga conto
colpito da un proiettile , spirò in pochi minuti ed ebbe solo il tempo e la forza di invocare il nome della madre. La salma fu tumulata nel locale cimitero e traslata ad Udine nel 1923. Trovo, infine, veramente significativo il progetto ideato dal Centro Studi ANA (Associa-
zione Nazionale Alpini ) di dare un volto e una identità ai nomi dimenticati incisi sui monumenti dei nostri paesi e delle nostre città anche perché sono convinto che le storie dei nostri Caduti, i sacrifici e le sofferenze delle famiglie coinvolte vadano riconosciuti per essere compresi
Interruzione gravidanze, la situazione molisana
che la popolazione straniera residente costituiva – al 1° gennaio dell’anno scorso – soltanto l’8,1% di quella intera residente in Italia. Peraltro il Molise, preceduto soltanto dalla Campania, vanta un altro primato: è il primo territorio in classifica per la percentuale di medici obiettori ope-
ranti nella regione. Si tratta di un’aliquota che, ove riferita ai dati di qualche anno fa, dimostra l’ulteriore lievitazione della quantità di ginecologi contrari alle interruzioni di gravidanza. Addirittura talune Associazioni di categoria confermano che, in realtà, i cosiddetti obiettori siano molti di più di quelli censiti; anzi, se le cifre ufficiali parlano di
e rispettati. E’ un patrimonio fatto di memoria e di valori capace di migliorare noi stessi, la nostra vita , la nostra millenaria civiltà cristiana. *Sezione ANA Molise
una media del 70%, quelle ufficiose accennano ad oltre il 90%. Per il resto, nel Campobassano, le Procure della Repubblica addirittura non si sono dovute occupare dei delitti previsti dalla legge “194” negli anni dal 1995 al 2001, quando i Pubblici ministeri non sono stati resi destinatari di alcun caso. Solo nel 2003 questi ultimi hanno dovuto aprire 3 fascicoli, di seguito scesi ad uno solo nel 2005 e ad un altro nel 2013. In quanto alle persone iscritte a reato, queste sono state 9 nel 2003, una nel 2005, 3 nel 2009 e appena una nel 2013. Nel contempo le richieste di autorizzazione ad abortire sono state 10 nel 1989, 19 nel 1993, 20 nel 1997, altrettante nel 2001, 12 nel 2003, 9 nel 2005, 13 nel 2007, 9 nel 2009, ancora 9 nel 2011, 4 nel 2013 e 3 nel 2014. Nell’intera Penisola, almeno sino al 2007, c’è stata una media di 1.300 casi di aborto, calati a 923 negli anni appresso. Suddividendo, e citando soltanto il 1995 ed il 2014, si apprenderebbe: che l‘aliquota è stata – rispettivamente – del 41,7% e del 40,4% al Nord; del 22,6% e del 18,4% al Centro, del 25% e del 28,7% al Sud e del 10,7% e del 19,5% nelle Isole. Le persone incriminate sono state il 37,9% ed il 30% nelle regioni settentrionali; il 19,3% ed il 14,8% in quelle centrali; il 33,1% ed il 41, 3% nel Meridione; il 9,7% ed il 13,9% nelle aree insulari. Infine, per gli aborti clandestini, la relazione ministeriale fornisce i seguenti numeri: 36 nel 1995; 80 nel 1999; 79 nel 2003; 57 nel 2007; 69 nel 2011; 92 nel 2013 e 37 nel 2014.
Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.