Centrodestra in liquefazione e con le solite facce

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 62 - domenica 15 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Michele Ambrosio

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Ambrosio. Da tempo il consigliere comunale di Campobasso, pur facendo parte della maggioranza, non ha mancato di mettere in risalto le cose che non vanno puntando il dito, spesso e volentieri, sulla necessità di correggerle. Al momento, però, non sono stati segnalati casi di ravvedimento mentre, timidamente, qualche altro consigliere della stessa maggioranza sembra svegliarsi dal torpore che ha contrassegnato la vittoria di Battista. Un anno, però, zero risultati.

Il Tapiro del giorno a Bibiana Chierchia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Bibiana Chierchia. Sembrava dovesse e potesse una rivoluzione a Palazzo San Giorgio si è rivelata, invece, un vuoto politico nel campo dell'Urbanistica. Un settore da anni maltrattato e che ha finito con il riversare sulla città gli effetti infausti delle scelte fatte. Come assessore i risultati sono, al momento, l'equivalente di zero. Una Campobasso che sarebbe dovuta diventare europea si sta trasformando nella più buia periferia. Effetti dell'assenza di una strategia e di una visione programmatica.

Può essere una vera altternativa?

i o V a r o c An o m a v e v o d n o n ! ma ù i p i c r e d e v ? non a t s e v o d o v o il nu

Centrodestra in liquefazione e con le solite facce Servizio a pagina 3 7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono

15 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Michele Petraroia e il suo doppio

Altro che assessore alle Politiche per l’occupazione Tutt’al più assessore alla Cassa integrazione Dopo la ripetuta soddisfazione con cui il vice presidente della giunta regionale del Molise Michele Petraroia annuncia i decreti ministeriali che concedono la Cassa integrazione straordinaria in favore di questa e quella categoria di lavoratori alle dipendenze di aziende pubbliche e private in crisi, sarà il caso che il titolo del suo assessorato cambi dizione passando da assessorato alle “Politiche di sviluppo e del Lavoro” ad assessorato alla “Cassa integrazione”. Un passaggio logico e doveroso, per dare sostanza alle sue comunicazioni dense di pathos laddove, appunto, ai lavoratori rimasti privi di qualsiasi sostegno economico, a seguito dell’impegno suo e a volte di un parlamentare (a turno) del Pd, viene assicurato un aiuto economico seppure temporaneo e non già, come farebbe supporre la titolarità dell’assessorato alle Politiche di sviluppo del Lavoro, la ripresa dell’attività lavorativa. Non è una sofisticazione questa che facciamo, bensì una valutazione pragmatica, oggettiva, di due anni di governo di centrosinistra che obbligano il vice presidente della giunta regionale del Molise, permanendo l’assenza istituzionale e

vocale del presidente Frattura, ad annunciare l’uso e l’abuso degli ammortizzatori sociali e nessuna iniziativa di lavoro, alcun investimento programmatico e per lo sviluppo. La Regione Molise è in una condizione agonica, il cui respiro affannoso solo di tanto in tanto, in corrispondenza dei comunicati relativi alla concessione della Cassa integrazione (l’ultimo annuncio riguarda la Cassa integrazione straordinaria per il periodo dal 23 giugno 2014 al 22 giugno 2015 in favore dei 45 lavora-

tori della società Costruzioni Luigi Falcione posta in liquidazione giudiziale), prende fiato. Per questo riteniamo che la dizione giusta dell’assessorato di Petraroia sia alla “Cassa integrazione”, togliendo in maniera radicale ogni accenno, meglio, allusione, allo Sviluppo e al Lavoro. Che riamangono lettera morta ad un anno e passa di distanza dal finanziamento europeo per il settennio 2014/2020. Anche il progetto Garanzia Giovani ha avuto un esordio disastroso, seppure mitigato dal fatto

che il fallimento ha un risvolto di carattere nazionale: il progetto non funziona, non raggiunge lo scopo, e rischia di diventare un doppione in peggio della vessata e dannata “Formazione professionale”: stessi problemi di agibilità, di congruità, di spreco, e di clientelismo. Alle parole Sviluppo e Lavoro nel Molise corrisponde l’immagine di un panorama desertico pietrificato: lo sviluppo, un miraggio; il lavoro, una vana speranza. Non sono un miraggio e non sono una vana speranza invece i

compensi che vanno al presidente della giunta regionale, al vice presidente, agli assessori e ai consiglieri: migliaia di euro al mese che irridono la povertà, la disperazione e l’avvilimento dei senza lavoro e dei lavoratori in Cassa integrazione. Che irridono soprattutto l’inerzia amministrativa e programmatica, i giovani in cerca di lavoro, i lavoratori che hanno perso il lavoro e i lavoratori in Cassa integrazione. Dardo

Un minimo di chiarezza (e di decenza)

L’INTERVENTO di Ulisse Di Giacomo* E’ in atto da qualche tempo un sottile disegno, da parte di alcune componenti della Sinistra, di mistificare il quadro politico regionale, nel tentativo di rifarsi una verginità prendendo le distanze dalla tragica politica portata avanti in questi ultimi due anni da Frattura e dai suoi sodali. Ed è così che SEL, Comunisti Italiani , Socialisti e altri , a settimane alterne, organizzano conferenze stampa per convincere il popolo molisano che loro non c’entrano nulla con il drammatico fallimento di Frattura, anzi chiedono a gran voce “un deciso cambio

di rotta e un maggior coinvolgimento della Sinistra” nel programma politico che questa sgangherata maggioranza in regione sta portando avanti. E, cosa ancora più ridicola, cercano di proporsi come “l’alternativa” a questa situazione che loro stessi hanno determ i n a t o . Menzogne, naturalmente, con le quali stanno cercando di imbrogliare ancora una volta i molisani. La verità è che loro sono colpevoli quanto e più del PD per aver portato Frattura alla presidenza della Regione, e sono corresponsabili della drammatica situazione economica e sociale attualmente esistente in Molise. Anzi, SEL e i CI sono degnamente e diretta-

mente rappresentati in questa nefasta maggioranza dai loro consiglieri Ioffredi e Ciocca, due campioni che hanno votato e continuano a votare tutte le schifezze che vengono portate all’attenzione del Consiglio Regionale. E’ chiaro, quindi, che non possono essere di certo loro l’alternativa a se stessi, questo non può e non deve essere permesso. L’unica alternativa alla Sinistra potrà e dovrà essere organizzata esclusivamente nel campo avverso, nel centrodestra. Ed è a questo che bisogna lavorare. *Senatore della Repubblica

“Biblioteca Albino, urgono interventi urgenti per non chiuderla” Sono i bibliotecari della struttura a scrivere un’accorata lettera alla Regione CAMPOBASSO. Il de profundis delle Provincie è ormai declinato in tutte le sue possibili tonalità. L’ultima, in ordine di tempo, è quella che registriamo sulla gestione delle biblioteche e delle teche digitali. La legge n. 56 del 7 aprile 2014, conosciuta come legge Delrio (sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, braccio destro di Renzi), trasferisce alle Regioni le competenze in materia, che prima erano delle Province. La Regione pare abbia recepito questo trasferimento ma la legge di riordino, manco a dirlo, aspetta ancora di essere discussa in Consiglio. In un accorato appello, i bibliotecari in servizio presso la biblioteca Albino

di Campobasso chiedono: “una accelerazione dell’iter legislativo conseguente alla “Legge Delrio”, auspicando la regionalizzazione delle Biblioteche provinciali di Campobasso e di Isernia e l’istituzione di un Sistema bibliotecario molisano.” Finora, con i finanziamenti alle Province provenienti dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sono stati promossi lavori di catalogazione del patrimonio bibliografico e documentale, acquistati libri e documenti, avviate campagne di digitalizzazione che hanno permesso al Molise di essere presente in Internetculturale, portale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali,

dal quale si accede liberamente al prezioso Fondo Pepe di manoscritti musicali e, a breve, alle testate di periodici stampati nella nostra regione dal 1820 al 1960 e alla Raccolta Eliseo con stampe e disegni di Paolo Saverio Di Zinno. Tutto questo nonostante le perduranti e strutturali difficoltà dell’Ente. Non serve ricordare l’importanza delle biblioteche nel tessuto sociale di una comunità, il loro valore di presidio del sapere. La Biblioteca Albino rappresenta un prezioso patrimonio di conoscenze e di esperienze, una importante rete di professionalità al servizio dei cittadini, un insostituibile “presidio di democrazia”. Per questo – continuano i bibliotecari - : “…facciamo

appello alla sua (del presidente della giunta) sensibilità affinché il patrimonio di strutture, documenti, risorse umane e servizi costituito dalle Biblioteche provinciali possa continuare ad esistere e continuare a essere punto di riferimento del sistema

bibliotecario nazionale e della vita culturale molisana e italiana.” Un appello che non possiamo che sottoscrivere, con la recondita speranza che possa essere accolto, stavolta, senza remore, intoppi, difficoltà, distinguo.


TAaglio lto

3

Tutto quello che gli altri non dicono

15 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Centrodestra molisano in liquefazione L’incontro convocato a Campobasso ha visto i soliti noti. Nessun consigliere regionale ha ritenuto partecipare CAMPOBASSO. Può il centrodestra molisano ripartire dagli stessi soggetti di sempre? Sembrerebbe proprio di sì anche se a risultare assenti sono stati i consiglieri regionali che non hanno ritenuto nemmeno affacciarsi all’incontro fissato. Molti di loro, tra l’altro, hanno ricoperto, nelle precedenti legislature regionali incarichi di rilievo. E qualcuno, pure, deve riconoscere come questo territorio sia stato ridotto in cenere: sanità al collasso, infrastrutture e trasporti da quarto mondo, politiche occupazionali inesistenti, fondi europei inutilizzati, depauperamento uffici amministrativi. A un centrodestra, ormai liquefatto, fa riscontro un centrosinistra alla guida della Regione che in due anni dimostra già di avere fallito, con una maggioranza che ha intrapreso la “strada dell’arroganza, dell’affarismo, della spartizione da manuale Cencelli, con l’accaparramento di poltrone e

d i ogni postazione pubblica. Quelli che si reputano autorevoli rappresentanti di un centrodestra liquefatto, polverizzato ed a brandelli, sono stati sconfitti dalle urne dal voto po-

p o lare e, oggi, sono i primi a temere l’eventuale ricorso anticipato alle elezioni per il rinnovo, nel vero senso del termine, del Consiglio regionale. Dinosauri della peggior po-

litica di sempre. Ma che fine ha fatto quel centrodestra che, pure aveva creato entusiasmi, passioni, speranze da animare una grande stagione e “catturato” enormi schiere di elettori? Sono svanite in un lasso di tempo scandito da esasperanti conflitti, velenosi personalismi, dannose scissioni, affrettate decisioni e stucchevoli superficialità. Un suicidio collettivo, di cui è difficile trovar traccia nella storia del passato, per le modalità stesse in cui è stato consu-

mato e per le cause che lo hanno generato. E oggi, sono gli stessi soggetti che provano a rimettere in piedi il centrodestra molisano? Non sarebbe il caso che questi dinosauri della politica lasciassero il campo? Se è vero, come è vero, che il centrosinistra alla Regione ha fallito l’alternativa non può essere questo centrodestra. Occorrono voci nuove e diverse, diversamente motivate soprattutto in favore di un Molise meno triste, meno avvilito, meno piegato dal peso della crisi e di un governo e Consiglio regionale che non promuovono, non muovono, non scelgono, non programmano, non aprono orizzonti né indicano obiettivi a se stessi e agli apparati produttivi. Il Molise ha un bisogno pazzo di aria pulita, di idee trasparenti, di proposte stimolanti e di riflessioni. Non di chi continua a parlarsi addosso o di chi fa della politica autoreferenzialità.

Comuni, alle urne il 31 maggio In Molise interessate 18 amministrazioni E’ fissato per il prossimo 31 maggio l’election day. Saranno 1.089 i Comuni d’Italia chiamati a rinnovare i propri Consigli comunali; nel dettaglio, in Molise si voterà in undici comuni della provincia di Campobasso: (Montenero di Bisaccia, Roccavivara, Bonefro, Casalciprano, Cercepiccola, Lupara, Pietracupa,

l’intervento di Laura Venittelli

Secondo una crescente attenzione degli organi di informazione del Molise, saremmo a pochi giorni dalla pubblicazione del regolamento di definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, in attuazione dell’articolo 1, comma 169 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 e dall’articolo 15, comma 13, lettera c) del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135; tale provvedimento prende altresì spunto dai contenuti del Patto per la Salute 20142016, approvato in data 5 agosto 2014, il quale, tra l’altro, prevede il termine del 31 dicembre 2014 per l’adozione da parte delle regioni del “provvedimento generale di programmazione di riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati … garantendo il progressivo adeguamento agli standard ospedalieri”; in base ai suddetti atti, i presidi ospedalieri si distinguono in base al bacino di utenza che vanno a servire: dagli 80.000 ai 150.000 abitanti si avranno i presidi di base, dai 150.000 ai 300.000 si parla di ospedali di I livello, arrivando ai presidi di II livello per un bacino di utenza compreso tra i 600.000 e 1.200.000 abitanti; queste tre categorie si differenziano per i servizi che andranno ad offrire: i presidi di base devono essere dotati, solo, di Pronto

Provvidenti, San Giuliano del Sannio, San Polo Matese, Pietracatella) e sette in quella di Isernia (Acquaviva di Isernia, Montenero Valchocchiara, Pozzilli, Poggio Sannita, Roccasicura, Sesto Campano, Chiauci, Sant’Angelo del Pesco).

Sanità, il Molise deve conoscere un provvedimento specifico Soccorso e di un numero limitato di specialità ospedaliere; i presidi di I livello devono avete un numero notevole di specialità oltre a essere muniti degli strumenti adatti per effettuare Tac, ecografie, servizi di laboratorio e immunotrasfusionali; i presidi di Il livello, invece, devono essere capaci di offrire tutto ciò che viene garantito dai presidi di I livello, ma devono anche essere capaci di affrontare tutte le discipline e le patologie più complesse; alla luce della consistenza demografica delle tre aree di riferimento della regione molisana: Molise Centrale (Campobasso) 128.000 abitanti; Alto Molise (Isernia-Venafro-Agnone) 89.000 abitanti; Basso Molise (Termoli-Larino) 103.000 abitanti, e in base alla richiamata classificazione dei presidi ospedalieri prevista dal nuovo regolamento, per le tre aree sarà possibile prevedere solo un presidio ospedaliero di I livello presso il capoluogo di Regione, mentre gli ospedali di Termoli ed Isernia sarebbero declassati a presidi di base; molti altri ospedali, come quelli di Venafro e Larino, rischiano di essere completamente smantellati, mentre il presidio ospedaliero di Agnone potrebbe non rientrare più tra gli ospedali di area disagiata; il regolamento non tiene conto delle peculiari condizioni demografiche, territoriali e infrastrutturali di tale territorio, come la

mancanza di autostrade, di superstrade con doppie carreggiate, di linee ferroviarie elettrificate, della viabilità inefficiente che rischierebbe di pregiudicare il diritto alla salute per i cittadini del territorio molisano, caratterizzato da un consistente invecchiamento della popolazione: se non ritenga necessario, anche alla luce degli elementi sommariamente esposti in premessa, riconsiderare i suddetti criteri di autorizzazione e classificazione dei presidi ospedalieri, e di riconversione dell’intera rete ospedaliera prevedendo specifiche e circostanziate deroghe, per quei territori che

presentano peculiarità demografiche, orografiche e infrastrutturali, come il Molise, privo di una valida rete di viabilità e infrastrutturale, non sacrificando così, sull’altare delle economie di bilancio, il diritto alla salute delle popolazioni ivi residenti, a tal fine autorizzando, anche in mancanza dei criteri sanciti dal decreto Balduzzi la possibilità per la stessa Regione Molise di potersi dotare di un presidio ospedaliero di II livello, permettendo così ai molisani non solo di curarsi nella regione di appartenenza invece di costringerli a recarsi nelle regioni limitrofe, ma anche riconoscendo la giusta autonomia e dignità allo stesso Molise.


TAaglio lto

4

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

15 marzo 2015

Milano: l’Expo delle Multinazionali è una grande occasione perduta per affermare la sovranità alimentare

Scontro aperto tra l’agricoltura contadina e quella industriale (cui piacere vincere facile)

L’Esposizione è nelle mani delle multinazionali che hanno mostrato di non avere alcun rispetto per quel bene comune che è il territorio Appare sempre più evidente che lo scontro è tra chi lavora la terra, la cura, e, attraverso il cibo prodotto ne sente i profumi e i sapori per offrire al consumatore la qualità, quella che ha un’origine strettamente legata al territorio, e tra chi questa terra, quando non la divora per dare spazio al cemento e a miniere e cave, la sfrutta con un’agricoltura intensiva che la inquina e, nel tempo, la distrugge solo per produrre quantità. Lo scontro è, quindi, tra un’agricoltura contadina e quella industriale. La prima, l’agricoltura contadina, è quella che, mentre mette a disposizione dell’uomo un cibo di qualità, si preoccupa anche della salute dell’ambiente, cura il paesaggio, alimenta la biodiversità e la stessa cultura che il cibo con i suoi differenti prodotti esprime. La seconda, quella industriale, invece, sotto l’azione di forti e crescenti concimazioni, pesticidi, semi OGM - essenziali per ottenere la quantità – produce tutto a spese dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità, e, anche, del gusto, avendo la necessità di uniformare, livellare, appiattire. Parlo di agricoltura ma lo stesso discorso vale per la zootecnia e la selvicoltura. Una quantità di cibo che, a oggi, non ha portato a dare quella sicurezza alimentare di cui ha bisogno l’umanità, ma ad affamare ancor più il mondo e a metterlo in crisi. Tutta colpa della bulimia di denaro che affligge i padroni delle multinazionali, e non solo, anche della loro natura incline all’esagerazione che, poi, si traduce in spreco di cibo. Il cibo benedetto, che è la prima, vera, fondamentale energia pulita di cui l’umanità non può fare assolutamente a meno. Infatti, non è un caso

che sono un miliardo le persone che muoiono di fame e molto di più quelle che convivono con la fame in uno stato di crescente povertà, e, tutto questo, mentre più di un terzo del cibo prodotto sono buttato. Una massa enorme di energia che è sprecata per ingrassare i quindici padroni della finanza mondiale; quella decina di multinazionali che operano nell’agroalimentare e, altre, in particolare quelle della chimica, dei medicinali, del petrolio e dei semi, soprattutto Ogm. Un lusso che il pianeta, l’umanità tutta, non può più permettersi se non vuole arrivare a situazioni disastrose e punti di non ritorno, in considerazione dei sette miliardi e più di persone che ora abitano il pianeta (più del doppio dei 3 miliardi censiti 50anni fa) e dei 9 miliardi di abitanti previsti per il 2050, cioè se non domani, dopodomani L’Expo “2015”, la grande esposizione mondiale che fra meno di due mesi si apre a Milano, nata con il proposito di “Nutrire il pianeta,

lettera aperta di Gianluca CEFARATTI* L’Amministrazione Provinciale di Campobasso è allo strenuo delle forze; non solo economiche ma, aggiungerei, morali ed anche fisiche dei suoi uomini sia dipendenti che amministratori. Dopo la iattura dei tagli indiscriminati, già di fatto insostenibili, avviati con la spending review dal Governo Monti il Governo Renzi, che Voi avete sostenuto e sostenete in sede parlamentare, con la Legge 56/2014 e con la Legge di Stabilità 2015 ci ha tolto finanche la dignità. La dignità di tante donne e tanti uomini dipendenti dell’Ente che cercano giornalmente di garantire, con il loro lavoro, servizi essenziali a studenti e cittadini di questa Provincia e di questa Regione. Terra, la nostra, martoriata da troppo tempo da problemi noti a tutti (che mi risparmio di elencare), la cui soluzione non mi pare sia all’orizzonte nonostante gli annunci quotidiani del politico di turno. La stessa dignità con la quale cerco quotidianamente, in qualità di amministratore comunale e provinciale

energia per la vita”, un’immagine e un messaggio di grande forza, soprattutto di grande attualità, è diventata e sarà la grande vetrina delle multinazionali. Tant’è che lo slogan “Nutrire il pianeta” c’è già chi l’ha trasformato in “Nutrire le multinazionali”. Una grande occasione, per questi padroni affamati di territorio, di affermare ancor più il loro strapotere, che è tanta parte di quella crisi sistemica di cui soffre il mondo e dei rischi riguardanti la difesa stessa del pianeta, nel momento in cui andrà avanti il processo da loro avviato di furto crescente di suolo e della natura che esso esprime, in particolare la biodiversità, che è vita. Continueranno ad affamare il pianeta, e, quindi, ad aggravare il problema della sicurezza alimentare, non a risolverlo, e, opereranno per abbassare ancoro di più i livelli della qualità del cibo fino a uniformare i profumi, i sapori, e, con essi, il gusto. Per loro la diversità non ha senso, non è un patrimonio di storia, cultura, tradi-

zioni, ma una perdita di tempo, l’unico spreco che non ammettono. Ecco che l’Italia e con essa, non a caso, la Spagna e la Grecia, cioè i paesi più rappresentativi dello stile di vita mediterraneo, già colpite duramente a causa di uno sviluppo che ha mostrato tutto il suo fallimento, stanno operando, per assecondare le volontà delle multinazionali. Soprattutto l’Italia con l’attuale governo se penso alle risposte date a quelle del petrolio, con “Sblocca Italia”; l’applauso al “TTiP”, il trattato America del Nord- Europa, che più di altre azioni spiega la loro volontà di comandare il mondo appropriandosi delle sovranità nazionali; lo strappo alla Carta costituzionale e alla partecipazione dei cittadini alle scelte, negata dalla nuova proposta di legge elettorale. Una situazione pesante, pericolosa per la stessa democrazia, che, al di là degli annunci, si va aggravando ogni giorno sempre più. Un Expo messo in mano alle multinazionali, alla fine, non può e non

deve meravigliare perché perfettamente in linea con le scelte in atto, tutte all’insegna del neoliberismo, che ha mostrato di non avere alcun rispetto per quel bene comune che è il territorio. Uno strapotere, quello delle multinazionali, e, in questo senso, un grande rischio proprio per il territorio, il bene più prezioso che il Paese ha. Il territorio, perché fonte di conoscenza, progettazione e programmazione, è uno straordinario e fondamentale contenitore di risorse e di valori legati alla storia, alla cultura, all’arte, alla ruralità ed alla sua agricoltura, alle tradizioni. Le tante stupende tradizioni che le nostre ottomila e più comunità hanno saputo tessere nel corso di secoli e mettere a disposizione del mondo, in particolare quelle che fanno riferimento al cibo, alla cucina, alla tavola. In questo senso l’Expo 2015 può risultare una grande occasione persa per affermare, con la difesa, tutela e valorizzazione del territorio, la Sovranità alimentare; dare a chi produce il cibo la gestione delle sue risorse e dei suoi valori; stimolare il ruolo che spetta al glocale, con tutti i suoi aspetti di vita, organizzativi e culturali, per non subire e rimanere vittima del Globale. Non era, poi, così difficile per questa esposizione internazionale, che vede l’Italia protagonista, organizzare e assicurare la sicurezza alimentare; diffondere la cultura del cibo espressione di territori e di saperi, il valore e il grande significato della sua qualità e bontà, con il tempo protagonista insieme con la stagionalità, la freschezza e la creatività protagoniste. Pasquale Di Lena

Le Province sono allo sfascio Bisogna intervenire prima dell’ecatombe

(insieme ad altri “folli” colleghi amministratori locali,) di dare, ahimè sempre più invano, un contributo, in termini di impegno politico, a chi è preoccupato per le proprie sorti lavorative e a tutti quei cittadini che debbono percorrere le strade provinciali e agli studenti per garantire condizioni di sicurezza e vivibilità. minime ma essenziali, all’interno dei plessi scolastici di pertinenza della Provincia di Campobasso. Le mie preoccupazioni nascono non solo, quindi, dalla necessità di trovare una soluzione lavorativa a quei dipendenti che il 31 marzo verranno dichiarati dall’Ente in sovrannumero. Non so e non riesco davvero a comprendere se i “fortunati” saranno coloro che verranno posti in mobilità o coloro che rimarranno alle dipendenze dell’Ente Provincia. E questo perché le dichiarazioni farneticanti del Vostro premier (sono orgogliosamente italiano ma non riconosco i nominati a nessun titolo) di questa settimana circa l’iter parlamentare di riforma costituzionale di abolizione delle province mi inducono a pensare che i sovrannumerari al 31 marzo potrebbero essere i primi di una

lunga serie. E le mie preoccupazioni sono anche per coloro che avranno la fortuna, o forse la sfortuna, di continuare a prestare il proprio lavoro in questo Ente. Ma vi siete mai chiesti davvero con quali fondi quest’Ente potrà continuare a portare avanti quelle funzioni che la stessa Legge 56/2014 assegna alle Province in primis Viabilità, Edilizia Scolastica ed Ambiente le tre funzioni, in termini economici, più rilevanti? Le emergenze degli ultimi giorni causa maltempo hanno messo davvero a nudo la situazione economica dell’Ente e non perché a noi non fosse nota. Decine di tratti di Strade Provinciali chiusi, edifici scolastici che danno segni evidenti di mancata manutenzione con coperture divelte ed IMPOSSIBILITA’ A POTER INTERVENIRE in quanto l’Ente non dispone di risorse necessarie da poter impegnare per far fronte a partite di spesa fisse (a titolo esemplificativo cito: spese per il personale, mutui, locazioni edifici scolastici, spese gestioni scuole e edifici provinciali), Tanto per essere più chiari i capi-

toli di uscita sono a 0 (zero per evitare malintesi). Ed ancora la mia preoccupazione è di essere ricordato come quell’amministratore che ha fatto chiudere la Biblioteca Albino” dopo aver “regalato” il Teatro Savoia? Qualcuno di Voi si è mai chiesto cosa sarà della storica biblioteca campobassana? La chiudiamo in attesa che qualcuno dica cosa sia possibile fare con il suo inestimabile patrimonio alla mercé dei ratti??? Sono conscio e consapevole, e spero lo siate anche Voi, che a tutte queste domande non potrà dare risposte unicamente la Regione Molise. Regione Molise che ad oggi non ha varato nessuna Legge di riordino delle funzioni amministrative in attuazione della Legge Del Rio il cui termine scade il 31 marzo. Regione Molise che con le sue evidenti difficoltà economiche, spesso celate dagli attuali amministratori, nulla potrà garantire in termini di supporto economico allo stato di criticità della Provincia di Campobasso come da dichiarazione, in una riunione urgente convocata lo scorso mercoledì 11 marzo dalla Prefettura di Campobasso su ri-

chiesta dell’Amministrazione Provinciale, del Presidente Paolo Di Laura Frattura. Abbiate coraggio, confrontatevi con i Vostri colleghi parlamentari. I territori delle loro province avranno identiche difficoltà. Ponete fine ad una riforma senza senso le cui evidenze sul territorio hanno ormai già dimostrato la inattuabilità della Legge Del Rio. Date dimostrazione di attaccamento alle Vostre radici ed al Vostro territorio piuttosto che alla Vostra poltrona. La mia poltrona io sono pronto ad abbandonarla: non ora per non essere tacciato di vigliaccheria in un momento davvero difficile in cui credo ancora di poter e dover difendere il mio territorio, i miei cittadini, le mie Istituzioni ed i suoi dipendenti. Questa non è una riforma è solo la distruzione di un Istituzione e del suo territorio. Solo in sede parlamentare è possibile porre rimedio ad una situazione divenuta insostenibile. Errare è umano, perseverare è diabolico. *Presidente del Consiglio


TAaglio lto

5 15 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Prendendo spunto dell’annuncio di un Giubileo straordinario di misericordia di Papa Francesco

I Cristiano Sociali del Molise chiedono comprensione, perdono e solidarietà per il governo regionale “C’è sempre un untore da additare al popolo affinché il colpevole si salvi e l’innocente venga punito” Papa Francesco ha lasciato un forte ricordo di sé nella comunità molisana e il sentimento, più di ogni altro, lo interpreta con tutte le sfumature del caso il Movimento regionale dei Cristiano Sociali il quale, ricordiamolo, è anche l’ispiratore dei valori cristiani che affiorano dalle parole e talvolta dai comportamenti del vice presidente della giunta regionale, Michele Petraroia, laddove nelle esternazioni egli si richiama e richiama alla solidarietà e al senso della comunità. Sull’abbrivo dell’annuncio di un Giubileo straordinario da parte di Papa Francesco, i Cristiano Sociali del Molise hanno tempestivamente allestito un messaggio ai molisani. Il commento che fanno dell’evento che ha sorpreso il mondo, è denso di riflessioni cristianamente avvertite e partecipate. A nome del Movimento scrive Piera Liberanome: “Papa Francesco ribalta la visuale dei valori della chiesa e chiama i cristiani ad interrogarsi sulle loro scelte di vita per indurli a coltivare il dubbio e a non fermarsi allo stereotipo del credente che va a messa e dimentica di aiutare chi ha bisogno”. Coltivare il dubbio, quindi, evitando i giudizi apodittici, e “nutrire misericordia verso chi sbaglia e non ergersi a censore fallace della verità. Offrire sempre una

L’INTERVENTO Avete letto bene….in Molise si può morire di lavoro!!!! Non avete capito??? Adesso ve lo spiego. Mentre si consuma la pantomima della nuova proposta di legge sul sistema educativo regionale che l’Assessore al lavoro (si ..si .. al lavoro!!!) porta avanti come la panacea di tutti i mali del settore della formazione professionale che da anni subisce la questione dei cosiddetti Enti del consolidato ed operatori della formazione con il loro specialissimo “albo”, per gli altri Enti di Formazione professionale risulta difficile, ed in questo momento specifico impossibile, lavorare sebbene di lavoro ce ne sia. La maggior parte di questi Enti, circa quaranta, accreditati secondo rigidissimi standard che la Regione stessa ha stabilito, di lavoro ne avrebbe da fare ma di fatto non riesce farlo. Ma come direte voi!! LAVORO DA FARE ? Con questa crisi? Ma sarà il solito lavoro finanziato con i fondi europei, con le nostre tasse?? No, nulla di tutto questo. Esistono i cosiddetti “Corsi Liberi di formazione professionale” ovvero percorsi formativi giuridicamente riconosciuti, ma non finanziati da risorse pubbliche. Parliamo quindi di quei corsi che consentono ai partecipanti di vedersi riconosciute qualifiche professionali, specializzazioni, abilitazioni, contribuendo con pro-

nuova opportunità a chi è caduto in errore, aiutandolo a rialzarsi attraverso il perdono senza cedere al rigore fasullo dei peggiori farisei che autocelebrano la propria ipocrisia puntando l’indice verso il prossimo. C’è sempre un untore da additare al popolo affinché il colpevole si salvi e l’innocente venga punito”. Considerazioni che attingono ai vangeli, che intessono la coscienza dei veri cristiani, che esaltano la comprensione e la solidarietà che appaiono elementi sempre meno considerati e praticati. La chiarezza del messag-

gio dei Cristiano Sociali del Molise, se letto fin dove appunto valuta, commenta, esalta la decisione del Papa di indire un Giubileo straordinario della misericordia, si lascia ampiamente apprezzare per densità, partecipazione e devozione. Dove invece diventa trasposizione politico/sociale, si coglie chiaramente il sottile sostegno alle perorazioni di unità, solidarietà, tolleranza e comprensione di cui sono impregnati i messaggi subliminali del governo regionale che, nel tentativo di giustificare l’inerzia che lo detiene e di

attutire le proteste di cui è fatto oggetto, spesso ha fatto e continua a fare riferimento alla visita pastorale di Francesco. Probabilmente il “sostegno” dei Cristiano Sociali fa parte del loro bagaglio caritatevole e cristianamente lo riversano sui governati regionali. Diversamente, che altra valutazione si potrebbe dare alla conclusione del loro messaggio di questo tenore? : “La comunità molisana può guardare con fiducia a questo messaggio colmo di speranza del Papa che ci ha scelto come periferia da visitare in sostituzione delle

Formazione professionale, la pantomina della Regione prie risorse senza alcun impiego diretto di denaro pubblico. Quindi corsi con i quali gli allievi acquisiscono competenze, abilità, titoli nec e s s a r i a FUTURE attività/opportunità lavorative. Per diventare parrucchieri, estetiste, personale addetto all’assistenza e cura delle persone in ambito sanitario e familiare, disegnatore CAD, pizzaiolo e tantissimo altro sono previsti percorsi specifici riconosciuti a livello nazionale. Ecco in Molise, così come in tutte le altre regioni, la normativa prevede la presentazione, da parte degli enti di f.p. di richieste di autorizzazione dei corsi liberi, con cadenza trimestrale, e la successiva autorizzazione e approvazione dei percorsi formativi da parte dell’ente pubblico preposto ovvero la Giunta regionale, previo parere di legittimità e di regolarità tecnicoamministrativa espresso dal Direttore del Servizio, sentiti i pareri del Direttore d’Area e del Direttore Generale. AL MOMENTO TUTTO QUESTO PROCESSO AUTORIZZATIVO E’ FERMO DA CIRCA 1 ANNO!!! AVETE CAPITO BENE…1 ANNO. Da circa 1 anno le richieste degli Enti di formazione non trovano alcuna risposta. Questo comporta appunto che LE PERSONE, I MOLISANI,

rivolgendosi agli Enti di formazione, NON TROVANO RISPOSTE ALLE PROPRIE ESIGENZE FORMATIVE. UN DUPLICE DANNO……CHI POTREBBE LAVORARE FORMANDO PERSONE NON PUO’ LAVORARE, CHI ATTENDE DI ESSERE FORMATO PER POTER LAVORARE ATTENDE INVANO…..IN MOLISE SI MUORE DI LAVORO….LAVORO CHE VIENE NEGATO AGLI ENTI DI FORMAZIONE ed a tutte le professionalità che operano al loro interno (centinaia di persone), LAVORO CHE VIENE NEGATO COME OPPORTUNITA’ A CHI VUOLE APPRENDERE, IMPARARE, PERFEZIONARSI, QUALIFICARSI, SPECIALIZZARSI PER

FARE IMPRESA, METTERSI A DISPOSIZIONE DEI DATORI DI LAVORO CON COMPETENZA E PROFESSIONALITA’. Non più tardi di lunedì pomeriggio in una riunione presso l’Assessorato al lavoro (lavoro di chi???) le istituzioni presenti sono rimaste impassibili al grido di dolore manifestato dai rappresentati e dai lavoratori degli Enti di formazione, IMPASSIBILI DI FRONTE AD UNA LEGITTIMA RICHIESTA CHE TRA L’ALTRO NON PREVEDE APPUNTO ALCUN IMPEGNO DI SPESA PUBBLICA. LAVORO CHE GENERA POSSIBILITA’ DI IMPIEGO SUCCESSIVO, IL TUTTO CON RISORSE PRIVATE…….UN MIRACOLO IN UN PAESE DOVE LA SPESA PUBBLICA HA PORTATO TUTTI NOI AD UN PASSO DAL BARATRO DEL DEFAULT. Gli Enti di formazione si chiedono: ma perché accade tutto questo??? A chi giova questa situazione?? Non riusciamo a comprendere quale logica ha portato a questo PARADOSSO!!! PERSONE CHE NON POSSONO LAVORARE, AVEN-

città più ricche e blasonate d’Italia. Al cospetto di un vuoto cosmico di unità di intenti, solidarietà e senso di comunità, il Molise rischia di smarrirsi in un individualismo esasperato, di una lotta d’interesse di tutti contro tutti. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, altrimenti eviti di seminare odio in un territorio alle prese con problematiche che scaturiscono da scelte egoistiche dei ricchi del mondo che impongono la loro austerità per togliere diritti ai poveri di Atene e per mantenere i propri privilegi a Berlino. La comunità molisana si ispiri con fiducia al messaggio di Papa Francesco e segua il suo insegnamento di semplicità, unità e fratellanza. Insieme sarà dura, ma non sarà impossibile salvare il Molise”. La comunità cristiana molisana certo si dispone favorevolmente al messaggio papale, ma sarebbe più rassicurata e fiduciosa se potesse essere certa che la sua stessa disposizione fosse anche di chi la comunità molisana la governa. Purtroppo – lo sanno anche i Cristiano Sociali - in assenza di giustizia sociale, di equità, di tolleranza, di comprensione, di dedizione e di fattività. Dardo .

DONE LA CONCRETA POSSIBILITA’, PERCHE’ UN ASSESSORATO AL LAVORO HA DECISO, NON DECIDENDO, DI NON FARLE LAVORARE!!!! QUESTA E’ LA REALTA’ CHE SI REGISTRA!!! Oltre a registrare questa realtà, ci assale un dubbio, manifestato in queste ultime ore da altre figure istituzionali di questa martoriata regione: non è che l’Assessorato al Lavoro (mi ripeto di chi e per chi??) ha intenzione di “Selezionare e ridimensionare scientificamente (Leggi portare alla morte per mancanza di sostentamento)” il numero degli enti presenti sul territorio regionale, con il fine ultimo di continuare nello status quo che vedrebbe un risicato numero di enti, magari “consolidati” ed un numero limitato di operatori, magari del famigerato “Albo”, operare in regime di oligopolio?? A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA……… SONO FERMAMENTE CONVINTO CHE A BREVISSIMO LE ISTITUZIONI PREPOSTE PROVVEDERANNO A PORRE IMMEDIATO RIMEDIO AL VULNUS DI CUI SOPRA……ma al momento rimango convinto che…IN MOLISE SI MUORE DI LAVORO; ASSESSORATO AL LAVORO…MA AL LAVORO DI CHI??? Un modesto Operatore della Formazione professionale. (Lettera Firmata)


Promo valide fino ad esaurimento scorte STAMP. LASER B/N AL-M200DN

HP OFFICEJET 6600

EPSON WF-5620WF

+

TONER FINO A 2500 PG

Scheda di rete - Duplex

ÎŚ 149,00

TANICA FINO A 4000 PG.

+ Fronte/Retro Autom.

ÎŚ 339,00

ÎŚ 139,90

APPLE MacBooK Air MD760T

NB ACER EXTENSA

ACER SWITCH 10 NT.L4TET.016

œœ

ÎŚ 1033,00 iPad Air 2 WIFI + CELLULAR

ÎŚ 299,00

ZenFone 4

ÎŚ 619,00

KRAUN Wireless Headphone Beanie ÎŚ 29,90

ÎŚ 139,00

Computer Discount Campobasso Via Garibaldi, 44 Tel. 0874 484426 cdcampobasso@computerdiscount.it

Prezzi unitari iva inclusa Âą salvo esaurimento scorte - salvo errori e omissioni


Campobasso

7

Tutto quello che gli altri non dicono

15 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Stoccatina all’assessore Chierchia Mezza sfiducia dei centristi rispetto all’operato dell’assessore all’Urbanistica CAMPOBASSO. Una scossettina l’ha avuta il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, per la posizione assunta dai centristi in Consiglio comunale. Il colpettino è stato un avvertimento nei confronti dell’assessore Bibiana Chierchia. “Nessuna crisi di maggioranza”: così risponde il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, rispetto alle voci che si erano diffuse nel primo pomeriggio dopo la sospensione del Consiglio comunale, votata dalle minoranze (Polo Civico e Movimento 5 Stelle) e da alcuni consiglieri di maggioranza, ovvero Ambrosio, Montanaro, Colarusso, Madonna e Iafigliola. A sfavore della sospen-

sione, oltre all’ex sindaco Gino Di Bartolomeo, il Partito Democratico, l’Italia dei Valori e i Comunisti. “Ci sono stati alcuni consiglieri – ha proseguito il primo cittadino Battista – che hanno preferito aggiornare la seduta al pomeriggio nella piena libertà di decisione che caratterizza la nostra maggioranza a Palazzo San Giorgio. Accade di sovente che si vota sulla sospensione e questa volta i colleghi consiglieri hanno preferito la mia presenza, per le risposte da dover rendere in aula. C’era la necessità, infatti, che io approfondissi alcuni argomenti, senza averne l’opportunità perché avevo l’importante im-

pegno della inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti del Molise. Era un appuntamento noto a tutti e, così, si è preferito posticipare alcune interrogazioni e interpellanze al pomeriggio”. Nessuna sfiducia, dunque, da parte dei consiglieri comunali per il vicesindaco Bibiana Chierchia? “Assolutamente no. Non è stato un voto contro Bibiana, anche perché la sfiducia si dà al sindaco e non anche al vice. C’erano risposte rispetto ad alcune interrogazioni che toccavano a me dare, perché si trattava di situazioni che avevo seguito in prima persona”. La maggioranza, quindi, tiene? “La

maggioranza a Palazzo San Giorgio è unita. Non nego che c’è qualche situazione da dover riequilibrare, ma credo sia anche normale. Vuol dire che abbiamo un team di consiglieri comunali ambiziosi, che vogliono crescere all’interno dell’assise. E noi non possiamo che essere contenti, perché vuol dire che c’è voglia di lavorare per il bene della città da parte di tutti. Nelle prossime ore mi renderò meglio conto della globalità della situazione, anche perché sono stati giorni di intenso lavoro. Approfitterò del fine settimana per fare il punto della situazione con la mia squadra”.

Furto alla Chiesa, individuati i responsabili Sono stati denunciati dai Carabinieri gli autori del colpo a Santa Maria Assunta di Ripalimosani RIPALIMOSANI. Sono stati individuati e denunciati dai Carabinieri della Compagnia di Campobasso gli autori del furto consumato ai danni della chiesa di S. Maria dell’Assunta in Cielo di Ripalimosani, si tratta di S.D. (classe 1979), S.D. (classe 1972) e S.W. (classe 1973) domiciliati nelle provincie di Lucca e La Spezia. Le indagini,coordinate dalla Procura della Repubblica di Campobasso, sono state interamente condotte dai Carabinieri della Stazione di Ripalimosani che la sera del24 febbraio scorso, allertati dal parroco, immediatamente lo raggiunsero in chiesa dove ignoti si erano introdotti e, dai locali interrati, aperta la cassaforte, si erano impossessati dell’oro votivo contenuto nelle teche di Sant’Antonio e della Madonna della Neve senza operare alcuno scasso. Sentite subito le persone che avevano assistito alla celebrazione eu-

caristica pomeridiana e che si erano intrattenute in chiesa dopo la stessa, è emerso che un soggetto aveva tentato di sottrarsi all’attenzione dei presenti ma era stato allontanato dal parroco, mentre un’altra persona, anche questa non di Ripalimosani, era stata notata all’interno della chiesa. Quest’ultimo non aveva però destato sospetti in quanto noto al parroco poiché rappresentate di una ditta di arte sacra. I Carabinieri di Ripalimosani non hanno tralasciato nessuno spunto investigativo e, proprio dalle indicazioni fornite sul rappresentante, hanno accertato che lo stesso aveva dato delle generalità false al prete e che, con i suoi dati anagrafici, era censito nella Banca Dati delle Forze di Polizia perché resosi autore in passato di reati contro il patrimonio. Si è di lì proceduto ad approfondire le indagini e ad accertare che nei giorni precedenti avevano frequen-

tato i luoghi dove è stato perpetrato il furto altre due persone, risultati poi essere fratelli del “rappresentante”, anche loro con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Sulla base degli elementi raccolti è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Campobasso un decreto di perquisizione a carico dei tre residenti in provincia di Lucca e La Spezia. La perquisizione dei domicili dei fratelli eseguita dai Carabinieri delle Compagnie delle citate province ha consentito di ritrovare, in un camper in uso a S.D., nascosta tra scatole di scarpe, una borsa contenente 24 orologi, una corona da rosario, catenine e braccialetti in argento che sono stati sottoposti a sequestro. Le foto degli oggetti rivenuti sono state inviate alla Stazione Carabinieri di Ripalimosani che le ha mostrate al parroco di quel centro il quale ha riconosciuto solo un orolo-

gio come sicuramente custodito all’interno della teca della Madonna della Neve ed asportato la sera del furto. Proseguono le indagini dei Carabinieri per accertare se gli altri oggetti ritratti nelle fotografie allegate e tro-

vati nelle disponibilità provengano dal furto ai danni della chiesa di Ripalimosani o da altri episodi delittuosi messi a segno ai danni di luoghi sacri e per approfondire la posizione ed il ruolo dei tre denunciati.

Auto danneggiate, buon risultato della Polizia Compiacimento è stato espresso per la pronta risposta da parte delle Forze dell’ordine CAMPOBASSO. I recenti episodi di danneggiamento a numerosi veicoli in sosta nel centro di Campobasso, che avevano destato non poca preoccupazione nella cittadinanza, hanno visto la pronta risposta della Polizia di Stato del Capoluogo che, in brevissimo tempo, ha assicurato alla giustizia il responsabile.

La veloce e positiva soluzione del caso ha destato sentimenti di grande apprezzamento nei cittadini, manifestati mediante numerose comunicazioni pervenute in Questura. Parole di elogio e compiacimento sono state espresse, inoltre, dal Sindaco Battista che - nel corso di una telefonata fatta pervenire al Questore Pagano - ha rivolto, anche

a nome dell’Amministrazione Comunale e della cittadinanza tutta, il suo più sentito ringraziamento per la brillante attività portata a termine dalla Polizia di Stato che, venendo incontro alle esigenze di sicurezza della popolazione, ha restituito ai campobassani la necessaria tranquillità.

IV DOMENICA DI QUARESIMA 15 marzo 2015 Questo brano evangelico viene proposto come una catechesi cristiana, nella quale la grande concentrazione di temi dottrinali fa sì che essa sia una delle pagine più affascinanti del quarto Vangelo. Si parla del Signore incarnato-crocifisso-risorto in cui viene a concentrarsi e ad esprimersi l’amore di Dio: viene insegnato che in Cristo si gioca il presente e il futuro dell’uomo il quale, accogliendo Cristo mediante la fede, accoglie l’amore del Padre, oppure, rifiutando il Figlio e ripudiando così l’amore del Padre, decide la propria destinazione alla tenebre. Per questo concentriamo la nostra attenzione su tre insegnamenti presenti nel brano evangelico: alla base del cristianesimo sta l’amore assolutamente gratuito e immotivato del Padre celeste manifestato con l’invio del suo “Figlio unigenito” al fine di donare la salvezza, anzi la vita eterna a chiunque accolga con fede il suo Figlio; è su questa fede/accoglienza che si giocano la salvezza oppure la perdizione dell’intera umanità. Questo messaggio manifesta la sua ricchezza quando ne vengono

esplicitati alcuni dettagli. L’amore di Dio è rivolto all’intero “mondo” umano. Davvero l’amore viene donato dal Padre in una sua gratuita iniziativa: Dio ama tutti senza discriminazione di persone e prescindendo dalla risposta che esse daranno al suo amore. “L’amore di Dio è la realtà fondante” di tutto il rapporto di Dio con il mondo. Come la luce è la prima delle creature di Dio, così l’amore è la prima realtà con il quale Dio agisce e si dà a conoscere. Lo stesso Giovanni ha scritto una delle pochissime definizioni di Dio che si leggono nella Bibbia; la più ricca di senso religioso è certamente questa: “Dio è amore”. Da essa deriva la definizione dell’amore cristiano: “l’amore è da Dio”. E, dunque, chi vuol conoscere chi è Dio scopra i segni dell’amore di Dio che si danno a vedere nella storia della salvezza e anche nella storia di ciascuna persona: tutto è gravido dei segni dell’amore di Dio. A Nicodemo, poi, che rappresenta tutti noi che siamo alla ricerca di senso e che cerchiamo Dio con cuore sincero , Gesù parla di tenebre e di

luce : “ La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce”. E tutti diventiamo tenebra quando ci chiudiamo in noi stessi , lontani da Dio, senza affetti, senza progetti e quindi incapaci di bene. Certamente “ fare la verità e venire verso la luce” oggi è ancora più difficile ma ci viene in aiuto il Signore perché “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui”. Infatti il giudizio o la condanna l’abbiamo quando non cogliamo l’occasione della grazia e ci chiudiamo volutamente al dono di Dio. Anche per questo un buon cristiano non può mai dimenticarsi della Croce di Cristo e non può oggi neanche starsene troppo tranquillo davanti ad essa. Non dobbiamo mai dimenticare che Dio non condanna, ma ci offre la vita, il perdono e la salvezza. Mons. Gabriele TETI



9

Isernia

15 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Stop alla vendita di generi alimentari fuori dalle attività A Isernia la decisione è stata adottata dall’amministrazione comunale ”ISERNIA. Nel corso dei lavori riguardanti il “Regolamento per il rispetto del decoro urbano nell’esercizio delle attività economiche”, sul quale la IV Commissione Consiliare, presieduta da Linda Dall’Olio, ha espresso parere favorevole, alla unanimità, rimettendo al Consiglio comunale la conseguente approvazione, si è constatata la necessità di proporre al sindaco l’emanazione di apposita ordinanza riguardante l’esposizione e la vendita di generi alimentari all’esterno dei locali commerciali. Tale iniziativa è stata avallata anche dalla I Commissione Consiliare, presieduta da Bice Antonelli. L’argomento è stato oggetto di ana-

lisi giacché agli uffici comunali competenti erano pervenute numerose segnalazioni per una situazione di generale degrado provocato dalla conduzione di talune attività di commercializzazione di prodotti alimentari, in particolare ortofrutticoli, che espongono notevoli quantitativi di

merci all’esterno dei locali di vendita, con occupazione di suolo pubblico che talvolta pregiudica la circolazione pedonale e veicolare, oltre a provocare deterioramento delle condizioni igieniche degli spazi pubblici di pertinenza, dovuto anche al depositarsi di residui orga-

nici. In sede di Commissioni è stato anche considerato che i prodotti destinati all’alimentazione e collocati all’esterno delle attività commerciali sono soggetti al deposito di numerose sostanze nocive all’organismo umano in caso di ingestione, quali polveri sottili, benzene, piombo, anidride solforosa e altro ancora; col conseguente alto rischio sanitario. Pertanto, il sindaco Luigi Brasiello ha firmato oggi una ordinanza con la quale dispone che i titolari di esercizi commerciali cessino immediatamente l’esposizione e la vendita di generi alimentari all’esterno, con rimozione di tutte le strutture utilizzate per tali fini, sia su aree

pubbliche che private. Lo stesso atto sindacale prescrive di non sporcare le aree di pertinenza commerciale né le zone pubbliche ad esse prossime, rimuovendo prontamente qualunque residuo e ripulendo la pavimentazione. L’ordinanza, però, fa salva l’esposizione di prodotti alimentari effettuata su aree pubbliche specificamente individuate dall’amministrazione comunale. La polizia municipale effettuerà costanti controlli per verificare il rispetto o meno di tale disposizione, la cui inosservanza comporta la violazione dell’art. 650 del codice penale.

Controlli stradali, operazione dei Carabinieri Lavoro intenso dei militi dell’Arma sul territorio provinciale di Isernia ISERNIA. Lavoro intenso per i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, impegnati per garantire in particolare la sicurezza stradale durante le ultime ore lungo le arterie principali che attraversano i vari comuni della Provincia. Numerosi i posti di blocco diurni e notturni. Nel corso delle attività sono stati sottoposti a controllo95 veicoli in transito e identificate 110 persone. Numerosi i test eseguiti sui conducenti, mediante l’apparato etilometro in dotazione per rilevare il tasso alcolemico e accertare una eventuale guida in stato di ebbrezza. Contestate inoltre 15 violazioni alle

norme del Codice della Strada. Tra le infrazioni più frequenti risultano quelle per il mancato rispetto dei limiti di velocità e della segnaletica stradale, il mancato possesso dei documenti di guida o di circolazione, la mancata revisione del veicolo, il mancato uso delle cinture di sicurezza e l’utilizzo del telefonino cellulare durate la guida. Ritirati anche 5 tra documenti di circolazione e di guida, mentre 3 sono stati i veicoli sottoposti a sequestro perché privi di copertura assicurativa.

Giovedì fiaccolata per la sanità A Isernia organizzata da Lucio Pastore la manifestazione a difesa del Veneziale ISERNIA. Giovedi’ 19 marzo, alle ore 18,30, a partire dalla piazza della stazione di Isernia è stata organizzata una fiaccolata in difesa della sanità pubblica e per chiedere all’azienda

sanitaria di preservare il pronto soccorso del nosocomio isernino. “Tutta la cittadinanza e’ invitata a partecipare – afferma Lucio Pastore, dirigente medico del

reparto, dal suoi profilo facebook – ed a difendere un suo diritto. Non lasciateci soli a difendere un bene comune”. La manifestazione è stata organizzata dal co-

mitato ‘Veneziale Bene Comune’ e dal personale che ha proclamato lo stato d’agitazione all’interno del pronto soccorso di Isernia.

Capracotta, i 100 anni dello Sci Club Il sodalizio sportivo si appresta a festeggiare il secolo di vita attraverso un prezioso volume CAPRACOTTA. Un secolo di vita. Lo Sci Club Capracotta si appresta a festeggiare cento anni di vita. Lo farà sabato 28 marzo in occasione della presentazione del volume 1914.2014: Cento anni di sport. Cronache e storia dello Sci Club di Capracotta. L’evento si terrà nella sala polifunzionale dell’edificio scolastico. Ospiti d’onore Gabriella Paruzzi, consigliere nazionale Fisi e medaglia d’oro alle olimpiadi invernali di Salt Lake Ciry e Fulvio Valbusa, medaglia d’oro a Torino 2006. Previsti gli interventi del sindaco di Capracotta, Antonio Monaco, del presidente dello Sci club, Michele Conti, del presidente del comitato Capracotta 2014, Agostino Angelaccio. Inoltre saranno presenti, Carmelo Parpiglia, consigliere regionale con delega allo Sport, Guido Cavaliere, presidente Coni Molise, Giuseppe Marrama, presidente della fondazione del Banco di Napoli, Giuseppe Gatti, presidente Gdf Suez Energia Italia, Giuseppe Iandolo, presidente del comitato regionale della Fisi. Filomena Paglione, Pietro Paglione e Oreste D’Andrea, gli atleti che testimonieranno l’impegno dello Sci Club Capracotta tra passato e presente. Moderatore della kermesse, Antonio Lupo, presidente dell’ordine dei giornalisti molisani.



11

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

15 marzo 2015

Ampliamento Momentive, il sì del Comune L’amministrazione comunale di Termoli ha autorizzato la richiesta dell’industria chimica TERMOLI. Il dado è tratto, quanto per molti era temuto si è avverato e ora ci saranno come sempre guelfi, tanti e ghibellini, pochi. Ma di cosa stiamo parlando? Dell’amministrazione Sbrocca riguardo l’iter per autorizzare l’ampliamento della Momentive Performance Materials di Termoli, la principale fabbrica chimica attiva

nel nucleo industriale bassomolisano. Di ieri la pubblicazione sull’albo pretorio dell’ente di via Sannitica, a firma del dirigente dello Sportello unico Attività produttive Alfredo Dalla Torre, del parere positivo all’ampliamento, proprio nel giorno in cui un nuovo incontro civico voleva fare il punto della situazione.

“Gtm, ancora senza stipendi” La segreteria regionale della Filt Cgil, Simonetti, ha scritto una nuova lettera al Comune TERMOLI. Doppia missiva da parte del segretario generale della Filt-Cgil Molise, Giorgio Simonetti all’indirizzo del sindaco Angelo Sbrocca sulla vertenza Gtm. Prima una diffida per il mancato pagamento degli stipendi di febbraio (che dovevano essere corrisposti ieri) e quindi una nota con cui si cerca di riaprire un nuovo canale di dialogo. “In nome e per conto dei dipendenti iscritti a questa sigla che ci hanno conferito formale incarico, evidenziamo che anche per la mensilità corrente si prevedono ritardi non definiti nel pagamento della retribuzione. Tale circostanza continua a comportare notevoli danni per i dipendenti, ma costituisce anche chiara ed inequivocabile reiterazione dell’inadempimento rispetto al contratto di servizio. Ci preme sottolineare l’obbligo dell’ente locale che, conferendo un servizio pubblico, non solo deve garantire il fine pubblico perseguito, ma è soggetto a precise responsabilità, anche di carattere solidale, in virtù di quanto previsto dall’articolo 29 del decreto legislativo 276/2003. Con la conseguenza che, pur non potendo incidere direttamente sul vincolo contrattuale

che lega il Comune di Termoli e la Gtm Srl ed a prescindere dall’imputabilità delle responsabilità, si invita l’Ente locale a diffidare la stessa Gtm al puntuale pagamento della retribuzione, onde evitare gli aggravi conseguenti all’invocata applicazione della legge vigente”. Ma c’è di più, e viene sviscerato nel secondo documento. “Le incerte vicende finanziarie che negli ultimi mesi hanno coinvolto l’ente concessionario e l’ente che trasferisce le necessità finanziarie all’assolvimento della completa erogazione del servizio di trasporto pubblico urbano, hanno caratterizzato l’azione dei rappresentanti sindacali dei lavoratori della

ditta Gtm, costretti ad alzare il livello dello scontro, ma l’azione sinergica ha prodotto, grazie anche all’innegabile impegno dell’assessore Enzo Ferrazzano, soddisfacenti soluzioni al problema della insufficienza delle risorse destinate al Trasporto Pubblico Urbano di Termoli. Questo è il riassunto degli ultimi mesi, dei rapporti tra il Comune e la nostra federazione. Ed ancora, la sgradevole sensazione di non riuscire più a co-gestire, limitatamente alla competenza che la funzione sociale di una organizzazione sindacale confederale impone, un processo di regolazione dei conflitti sociali

causati dalla incertezza nella continuità e nella puntualità del pagamento del salario, certezza e puntualità assicurati dalla affidabilità economica degli enti statali e locali che trasferiscono risorse alle Imprese che forniscono servizi pubblici, affidabilità oggi fortemente compromessa a causa delle discutibili scelte di Politica economica dei governi che si sono succeduti. Sappiamo che il prossimo 15 maggio, scadrà anche la proroga della concessione del trasporto pubblico urbano di Termoli. Le chiediamo, preoccupati delle difficoltà fin ad ora incontrate e sopra esposte e che auspichiamo possano non più riguardare nessun lavoratore dipendente della Gtm, né tantomeno l’incolpevole utenza, qual è lo stato della programmazione dei futuri affidamenti ed i progetti di gestione della rete urbana e se in un breve arco temporale si riusciranno a prevedere ed attuare assetti definitivi di conduzione del servizio succitato. E quindi se ci si muoverà ancora nella attuale incertezza, la cui responsabilità amministrativa dell’Ente che lei Presiede, per quel che riguarda la mera operazione di erogazione di risorse nell’attuale quadro legislativo, è certamente limitata”.

Riorganizzazione sanitaria, interviene laFsi La federazione sindacati indipendenti ha organizzato un incontro sul decreto Balduzzi TERMOLI. Si sono dati appuntamento per discutere del piano di riorganizzazione sanitaria gli aderenti alla Federazione sindacati indipendenti. Una opportunità per esprimere la propria posizione e condividere le iniziative da porre in essere quali la realizzazione di una raccolta firme proprio atta ed evidenziare la contrarietà verso le modalità imposte dalla riorganizzazione sanitaria. Per Fernanda De Guglielmo, coordinatrice regionale Federazione sindacati indipendenti, “il decreto

Balduzzi così come il Patto della Salute rivoluzionano tutto il sistema organizzativo della sanità in generale ma soprattutto della nostra regione e quindi vorremmo mettere a confronto le leggi che stanno per andare in vigore con l’organizzazione ospedaliera della nostra regione. La mia posizione personale è quella che questo decreto oltre al fatto che alcuni punti del patto della salute potrebbero essere anche positivi mentre per il decreto Balduzzi penalizza fortemente la sanità del Molise tanto che siamo contrari a questa

cosa abbiamo già lanciato una raccolta di firme che sta andando molto bene la prossima settimana da lunedì metteremo anche un punto di raccolta dentro il presidio ospedaliero e andremo avanti così perché i cittadini devono essere tutti uniti e combattere per qualcosa che ci tocca di diritto anche perché siamo la regione che paga un tasso più alto di Irpef e quindi sono tutte spese che vanno a carico del cittadino e non ha ragione di avere una sanità adeguata visto che molte specializzazioni andranno via”.

Ad aprire i lavori il dottor Vitale, direttore sanitario del San Timoteo, che ha lamentato il silenzio e la stasi caratterizzante gli ultimi anni della sanità per una riorganizzazione che, per certi versi, andava programmata meglio. Al centro dei discorsi ci torna poi Frattura con la De Guglielmo che afferma: “Io non so cosa non ha fatto Frattura perché non l’ho mai sentito parlare di sanità ma poi sono gli atti quelli che parlano, non possiamo incolpare unicamente Frattura dello sfascio della sanità in Molise. A li-

vello nazionale sono decreti legislativi che vanno applicati in tutte le regioni per cui anche la regione Abruzzo dove hanno iniziato a fare degli accordi di confine ha bisogno di rivedere la sanità nonostante sia uscito già da diverso tempo dal piano di rientro e ha razionalizzato oggi la regione Abruzzo si trova a dover razionalizzare ulteriormente”. La raccolta firme contro il decreto proseguirà la prossima settimana attraverso dei punti di raccolta che saranno allestiti direttamente presso il nosocomio termolese.

Rubavano nelle campagne, fermati quattro romeni I Carabinieri di Guglionesi hanno individuato gli autori dei reati commessi sul territorio GUGLIONESI. Sempre operativa la stazione Carabinieri di Guglionesi, protagonista nelle ultime settimane di numerose denunce. In particolare, continuano i sevizi organizzati di notte per prevenire furti e reati commessi sul territorio, sia nella realtà bifernina che nelle altre nove stazioni coordinate dalla Compagnia di Termoli. Nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, infatti, i militari dell’Arma del comando guglionesano hanno intercettato e

bloccato una vettura, con a bordo quattro persone, mentre si aggirava in agro del comune bassomolisano. La Berlina, una Bmw con targa belga, ha insospettito i militari che hanno proceduto oltre che al controllo delle persone anche al controllo del veicolo. All’interno del mezzo infatti sono stati rinvenuti numerosi attrezzi da scasso ed una lattina da 5 litri contenente benzina, oltre ad alcuni

telefoni cellulari privi di scheda sim. Il quartetto, due uomini e due donne, tutti di nazionalità rumena e dimoranti in un comune del foggiano al confine con il Molise, sono stati quindi condotti presso il comando di Guglionesi per gli accertamenti. I militari sono riusciti ad appurare che la lattina di carburante era stata asportata poco prima dall’interno di un’officina meccanica del luogo, mentre gli immigrati dell’Est non

hanno saputo fornire spiegazioni sul possesso dei telefoni cellulari di dubbia provenienza. Tutto il materiale rinvenuto nelle loro mani è stato sequestrato, mentre il carburante è stato restituito al legittimo proprietario. I due uomini, sui quali sono stati raccolti elementi di responsabilità in merito, sono stati deferiti in stato di libertà per furto aggravato e possesso di arnesi da scasso.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.