Chemioterapia frattura l'hai cancellata proprio tu

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 186 - marTedì 11 agosTo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Antonio D’Aimmo

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Antonio D'Aimmo. Ha sempre lavorato con serietà e serenità all'interno della Fondazione Giovanni Paolo II per garantire la continuità assistenziale senza uscire fuori dal seminato con polemiche sterili e inutili. E' figlio, sicuramente, di una politica che vedeva una classe dirigente capace di immaginare e costruire il futuro e non giocare a rimpiattino e distruggere quanto fino ad oggi costruito con ostinata cattiveria.

Il Tapiro del giorno a Marinella D’Innocenzo

Il Tapiro del giorno lo diamo a Marinella D'Innocenzo. Da quando è stata chiamata a reggere le sorti, a spese dei molisani, della direzione generale dell'assessorato alla Sanità non si sta finendo di capire nulla. Il caso eclatante del taglio dei posti letto alla Cattolica e Neuromed, tenuto celato, e la sospensione della chemioterapia alla Cattolica stessa non sono segnali positivi per i cittadini molisani. Ma fino a quando sarà possibile sopportare tagli e privazioni di servizi?

La Fondazione Giovanni Paolo II replica alle dichiarazioni del Presidente della Giunta

“Chemioterapia, Frattura l’hai cancellata proprio tu” servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 11 agosto 2015

Una classe politica da ricovero

Questa che si glorifica dei possibili 100 milioni dallo Stato per l’area industriale Boiano/Venafro è la stessa che ha rinunciato ai 200 milioni stanziati dal Cipe per la realizzazione della Termoli/San Vittore Quanta miseria morale, quanta misera retorica nelle parole a lingua sciolta di coloro che si sono sperticati a commentare il riconoscimento di Area di crisi del distretto industriale Campobasso – Boiano - Isernia-Venafro. Se era necessaria un’ulteriore prova di quanto sia vuota, banale, inefficiente e inconsistente la classe poltica molisana, è stata ampiamente soddisfatta dagli interventi di Frattura, Petraroia, Iorio, Di Giacomo, della Cgil, della Uil, dei signori Michele Durante, Pietro Maio e Giancluca Maroncelli. Preoccupa l’assenza di Vincenzo Niro. Ma provvederà di sicuro. Siamo alla Fiera della vanità (Frattura, Petraroia et similia); alla Fiera dei rancori (Iorio e Di Giacomo), alla Fiera della rivendicazione di merito (i sindacati), alla Fiera della vacuità (i Carneadi della politica nostrana) celebrate sul corpo agonizzante del Molise. Hanno parlato tutti per rinfacciare qualcosa a qualcuno, e qualcuno per rinfacciare qualcosa a qualch’altro. Parole vacue, generi-

che; il compiacimento per un riconscimento di uno stato di fatto (la crisi dell’Area industriale sopra detta) procurato stoltamente dalla classe politica molisana, passata, presente e, purtroppo, si teme, futura. Parole vuote, finanche dai sindacati che si sono ben guardati dall’indicare, anche per approsdsi-

mazione, quale dovrà essere la direzione da imboccare perché quell’area di crisi in cui insistono Gam, Ittierre e una miriade di altre nziende, si rianimi, riprenda fiato, torni a produrre e ad occupare. La Gam, l’Ittierre e la miriade di aziende che hanno chiuso i battenti vanno cancellate, resettate, annul-

Frattura fa rima con sciagura di Ulisse Di Giacomo Mi riferiscono che nell’ennesima, inutile conferenza stampa fatta di chiacchiere e bugie, ancora una volta Frattura abbia rivolto nei miei confronti accuse diffamanti. Avrebbe affermato che sono stato un inutile Assessore alla Sanità che ha aumentato il debito regionale, e si sarebbe chiesto cosa faccia io al Senato. Al di la del fatto che questo individuo continua ad utilizzare luoghi e ruoli istituzionali per diffamare quelli che non la pensano come lui, cosa che in altre Regioni avrebbe già determinato l’intervento di qualcuno, sono costretto ancora una volta a rispondergli, mio malg r a d o . Quando io ho ricoperto il ruolo di Assessore alla Salute della Regione Molise lavoravo già da trent’anni nella Sanità, ne vivevo i problemi , conoscevo le capacità del personale e le cose da cambiare. Il Piano di Rientro, che Frattura non sa neanche cosa sia, l’ho elaborato io, e la sua presentazione al Governo sbloccò dopo qualche mese la somma di 230 milioni di euro di premialità pregresse in favore del Molise. Non mi occupavo di impianti a bioenergia, né di costruzioni di torri, né di metropolitane, né di svincoli , né di

società più o meno occulte. Ero un medico, e mi occupavo soltanto di Sanità. Quindi, Frattura, rivolgendo lo sguardo al mio passato, posso tranquillamente affermare che tu stai alla Sanità come un paracarro sta alla Torre Eiffel. Quanto poi al tuo dubbio su cosa io faccia in Senato, ti assicuro che sono costretto a perdere un sacco di tempo per rimediare ai danni che tu quotidianamente procuri a questa povera Regione e ai Molisani. A questo è ormai dedicato il mio mandato di Senatore

late, o vanno in qualche modo riprese, rivitalizzate? Cosa eventualmente in alternativa? Altre industrie, altri ambiti produttivi, altre esperienze? Nessuno ha fatto cenno ad alcunché del genere. Unicamente dichiarazioni di circostanza, espressione del vuoto pneumatico che avvolge i loro cer-

velli. Questa classe politica andrebbe interdetta, impedita ad azzardare una qualsiai idea o proposta, messa in quarantena, e surrogata nella sua inadeguatezza da una tasck force di economisti, sociologi, urbanisti, esperti di finanza, di produzione industriale e di reti commerciali. Questa è la classe politica che si glorifica di essere stata riconosciuta responsabile della crisi dell’Area industriale CampobassoBoiano- Isernia - Venafro e per questo elimosinata di un possibile, probabile, intervento dello Stato, ma è anche la classe politica che ha rinunciato senza colpo ferire ai 200 milioni di euro stanziati dal Cipe per la realizzazione dell’asse viaro Tirreno/Adriatico (la Termoli/san Vittore), che proprio all’area di crisi avrebbe potuto dare un contributo sostanziale a risorgere. Senza una infrastruttura viaria nessun’area produttiva ha possibilità di sviluppo. La classe politica molisana è da ricovero. Dardo

Iorio: “Frattura è incapace a governare il Molise” Caro Frattura, se come affermi io sono un fallito, sappi che tu sei un incapace, presuntuoso, rancoroso, assolutamente inidoneo a governare una regione complessa come il Molise. Se una qualsiasi critica, anche quella che parte da documenti oggettivi, ti spinge ad offendere gli avversari, sappi che ormai la maggior parte, se non tutti i molisani hanno capito di che pasta sei fatto. Sei un imbonitore di bassa lega che cerca di scaricare sempre sugli altri i propri limiti. Ha ragione Ulisse Di Giacomo nel ritenere il tempestivo intervento del governo sul riconoscimento dell’area di crisi come la certificazione dei vostri fallimenti. Il guaio è che ora ci aspettano nove mesi di tavoli e contro tavoli, di strutture e sovrastrutture costose, di consulenze e quant’altro sarà necessario per porre qualche rimedio al disastro da te provocato. Aggiungi che a settembre, spero in consiglio regionale, sarai costretto a dire finalmente una parola di chiarezza su quanto è accaduto in questi mesi nella tua Giunta regionale, su quali sono stati i motivi veri che hanno portato allo smantellamento delle attività programmate dai precedenti governi per raggiungere gli scarsi risultati per la maggior parte conditi da svariati interessi personali. La politica locale non aveva mai raggiunto, né aveva mai potuto sopportare simili situazioni. Ma l’assenza di un vero dibattito politico, anche tacitato da operazioni di sottogoverno a favore di qualche amico personale, hanno impedito e reso molto difficile anche il manifestarsi del dissenso. Quale autorevolezza può più avere un segretario di partito favorita nel suo posto di lavoro in maniera eclatante e al di fuori di ogni prudenza amministrativa? Come si possono tacere le tante questioni legate, dirittamente o indirettamente, ai tuoi interessi personali? E mi riferisco alle biomasse, due torri, informatizzazione, formazione professionale… chi più ne ha più ne metta. C’è una sola cosa da fare: dimettiti e restituisci la parola ai molisani che davvero non ne possono più. Sen. Angelo Michele Iorio


TAaglio lto

3 11 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Frattura e la direzione generale della salute scatenano un’insensata guerra alla Fondazione Giovanni Paolo II

è scontro sulla chemio Prima i fatti, poi qualche considerazione a margine dell’ennesimo fatto sconcertante legato all’attività amministrativa del presidente della giunta regionale, Paolo Frattura. Ma, prima i fatti: con un decreto della struttura commissariale per la sanità, a firma dello stesso Frattura che ne è il capo, vengono sospesi i trattamenti di chemioterapia erogati dalla Fondazione Giovanni Paolo II, a partire dal primo di luglio. Causa dell’incommentabile provvedimento la presunta richiesta da parte della Fondazione di pagamenti per prestazioni extra LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Diciamo presunta perché da parte della Fondazione, sull’argomento, arriva una decisa smentita. Tra i due qualcuno mente, per il poco che conta un’ idea su chi sia ce l’abbiamo ma siamo costretti a tenercela per noi. Per più di un mese la struttura (una di quelle eccellenze su cui, a chiacchiere, la stessa classe dirigente che gli dimezza i posti letto e scatena una guerra di carta sulla pelle di malati gravi ed in pericolo di vita, dice di puntare per qualificare l’intero territorio regionale, per attrarre pazienti anche da fuori regione) continua ad erogare la prestazione a tutti quei pa-

zienti che avevano cominciato la terapia prima che il decreto venisse firmato. Un po’ per la recondita speranza che prima o poi la Regione avrebbe ritrovato il senno perduto ed un po’ per l’oggettiva difficoltà nel condannare a morte delle persone solo per gli effetti uno sciagurato pezzo di carta, mattoncino di un piano di rientro. Ma invece niente. La struttura commissariale non fa retromarcia, anzi attacca. In un surreale

Da qualche giorno assistiamo ad una escalation di notizie riguardanti la Cattolica di Campobasso eil Cittadino molisano che legge i giornali o ascolta i TG regionaliè assolutamentedisorientato e confuso.

comunicato stampa, Frattura commenta la sospensione da lui decisa di una prestazione salvavita come : “… nuove opportunità che non solo tutelano ma rafforzano la vocazione oncologia del Centro specialistico di Campobasso”. E, nel tentativo di rassicurare coloro che giustamente cominciano a farsi prendere dal panico ci spiega che: “Le prestazioni oncologiche in Molise saranno garantite con nuovi farmaci di comprovata ef-

Come confondere i cittadini

Le associazioni di volontariato - il cui scopo, ricordiamo, è quello di tutelare i propri associati con attività di supporto ma anche con attività di denuncia per ingiustizie o soprusi subìti - si sono lamentate perché la Fondazione ha dovuto sospendere i trattamenti di chemioterapia a seguito di un decreto del Commissario regionale che ha sospeso dal 1 luglio le tariffe di alcune prestazioni che considera extra-LEA. Ebbene dopo pochi giorni lo stesso Commissario ha accusato la Fondazione (?!?) di speculare sui pazienti quando sa bene ,che il Decreto lo ha emanato lui stesso e che tutti gli Enti interessati sono tenuti ad adeguarsi, senza possibilità di scelta ed infine che i cittadini possono manifestare il loro dissensolegittimamente quando ritengono di avere avuto leso qualche diritto. La Direzione della Fondazione ritiene doveroso a questo punto fare alcune precisazioni: PRESTAZIONI DI CHEMIOTERAPIA Sui trattamenti di chemioterapia la Regione ha emanato un Decreto nel quale, modificando alcune prestazioni LEA,ha cancellato del tutto la possibilità di erogare tali prestazioni, addirittura eliminando la prestazione e la relativa tariffa.( i Livelli Essenziali di Assistenza,

ficacia. Questo, in virtù del decreto della Struttura commissariale che recepisce, per la cura dei tumori, l’elenco dei farmaci innovativi che potranno essere somministrati sia dalla struttura pubblica che dalla Fondazione Giovanni Paolo II.” Peccato solo che non ci dica se ci sarà continuità temporale nella somministrazione, quali siano questi farmaci innovativi di cui lui, e solo lui, al momento è a conoscenza; che bisogno

c’era di un provvedimento come quello oggetto del contendere se anche la Fondazione potrà somministrare questi farmaci. Se fosse vera la richiesta di pagamenti extra LEA da parte della Fondazione presumiamo che questa sarà stata fatta con un documento ufficiale, di cui ci dovrà pur essere traccia in qualche protocollo regionale. Se così non fosse davvero ci troveremmo di fronte ad una insensata guerra scatenata da chi dovrebbe soltanto avere a cuore il bene comune. Ed il bene primario è la salute, questo lo sanno anche i bambini. Invece il governatore, il commissario alla sanità, la direzione generale della salute trovano il modo di far volare gli stracci tra loro ed un presidio della sanità pubblica. Un fatto intollerabile. Ovvio che nella gestione amministrativa di enti così importanti qualcosa possa andare storto, possano insorgere incomprensioni e difficoltà, ma chi ha l’onere di governare non dovrebbe mai abbassarsi al livello dell’invettiva puerile. Il tasso di litigiosità di questa classe dirigente è indegno (di una classe dirigente). Ne definisce meglio di mille parole la sua incompatibilità con il ruolo, la sua totale, mortificante inadeguatezza.

LEA, sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket. E’ utile chiarire che queste prestazioni devono essere appropriate anche secondo il regime di erogazione - alcuni possono essere appropriati solo se erogati in regime ambulatoriale piuttosto che in regime di Day Hospital o peggio ancora,di ricovero ordinario in Ospedale -) La nostra struttura per oltre un mese ha continuato ad erogare, in forma appropriata come sempre, tali prestazioni nella speranza che la regione modificasse taleincomprensibile decisione. Non solo ma, a tutt’oggi, sta conti-

nuando a erogare le prestazionia tutti i pazienti che avevano iniziato i cicli in data antecedente alla nota di sospensione. La Fondazione non ha mai fatto fino ad oggi richiesta di pagamenti per prestazioni extra-LEA né ritiene che si possa mai fare - e sa bene che i Decreti del Commissario vanno applicati, anche quando non sono condivisi, come inquesto caso. Inoltre ha fatto presente, in tutti i modi possibili, che non si possono considerare extra-LEA tali prestazioni chemioterapiche, spesso salvavita, e che nessuna regione -anche se in piano di rientro- ha mai fatto ciò. La Fondazione, invece, le ha erogate a proprio rischio per un mese ma poi, di fronte a nessuna risposta,le ha dovuto sospendere. GRAVITÀ SOTTO IL PROFILO ETICO Condividiamo la gravità assoluta, soprattutto sul piano etico, della sospensione di tali prestazioni ma, come si evince da quanto detto fin qui, è il Commissario Regione che ha emanato tale decreto di sospensione e spetta alla stesso, se lo ritiene, doverlo correggere. Non si è a

conoscenza di alcun provvedimento al riguardo, salvo gli annunci sulla stampa, anche se ci auguriamo di leggerlo presto affinché i cittadini non vengano danneggiati ulteriormente. ASPETTO ECONOMICO Il Presidente della Regione, sa pure che la Fondazione vanta crediti per gli anni 2012-20132014 sul saldo delle prestazioni e nonostante tutto sta continuando a lavorare tra mille difficoltà, con i fornitori che si lamentano e con notevoli danni per gli interessi bancari. Ci sembra pertanto ingenerosa, e poco elegante, l’accusa alla Fondazione di attenzione al mero aspetto economico. Il Presidente conosce bene tutte questi aspetti economicie sa bene che la Fondazione è un ente no-profit. In un passato non molto lontano, tra Regione e Cattolica/Fondazione si era parlato di collaborazione, di integrazione, di eliminazione delle duplicazioni dei servizi sanitari, e della necessità di offrire al Molise alcune specialità che rispondessero ai bisogni dei cittadini. LaFondazione è sempre stata disponibile ma, visto quanto recentemente successo,ci chiediamo quali sono le motivazioni per un tale atteggiamento ostile e soprattutto se persiste ancora l’interesse della regione Molise ad avvalersi della nostra struttura. Direzione Fondazione Giovanni Paolo II


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 11 agosto 2015

Il riconoscimento dell’area di crisi Campochiaro-Venafro è l’ultima occasione di rilancio. Da non perdere

La ricetta dei sindacati per un piatto da cento milioni

Programmazione, rete istutuzionale, unità di intenti sono gli strumenti con cui rendere efficaci le risorse che arriveranno. Filiera agroalimentare, tessile e settore edile le aree pricipali su cui iniziare a ricostruire il futuro Il riconoscimento a parte del Governo dello stato di crisi per il Molise, benché sia il formale riconoscimento dell’incapacità di diverse amministrazioni nel programmare i pubblici investimenti, benché sia la pietra tombale su quanto, nel corso degli anni, non si è stati capaci di fare, viene paradossalemtne spacciato come un successo politico. Ma vabbè, accontentiamoci della ciccia, del centinaio di milioni di euro che arriveranno per cercare di tappare le falle, per impedire che il Molise affondi definitivamente. Ed è comprendibile come le organizzazioni sindacali vedano nel riconoscimento dell’area di crisi un’occasione imperdibile per salvare capra e cavoli, compresa la loro credibilità come attori protagonisti sul palcoscenico della vita pubblica. Sergio Del Fattore, CGIL: “Occorre - ha dichiarato - un concreto intervento in favore di piano di sviluppo e lavoro. Si dovrà dare vita a una cabina di regia per coinvolgere esperti e ricercatori per garantire qualità del progetto che porterà al rilancio del Molise. Gam, Ittierre e settore edilizio ora hanno bisogno dell impegno del sindacato. Che si impegnerà nel trovare altre condizioni per sconfiggere la crisi del mezzogiorno e del Molise.” Gianno Notaro, CISL: “La crisi che sta deser-

Uiltucs: “Commercio, il 15 esercici tutti chiusi”

tificando il sud rischia di far pagare al Molise un prezzo molto alto - ha aggiunto- dobbiamo investire su settori come industria ed edilizia.Il riconoscimento dell’area di crisi è frutto della tenacia del sindacato. Che si è Impegnato in tutti i livelli verticali delle associazioni. Il Molise ha dimostrato di avere una una voce sola. Da tempo chiediamo una idea di sviluppo a questa regione. Vogliamo ora che ci sia un luogo di confronto vero perchè l’Area

Dopo esattamente due anni di sacrifici economici e speranze di ritrovare un briciolo di serenità, i dipendenti della 3g Spa tornano a fare i conti con il licenziamento collettivo dichiarato dal proprio datore di lavoro. Infatti la 3g Spa, in data 01 agosto 2015, ha avviato nuovamente la procedura di riduzione di personale, prevista ai sensi della legge 223 del 1991, per le unità organizzative di Campobasso, Sulmona, Chieti, Roma e Milano. Il duro bilancio di questa procedura prevede il licenziamento di un organico di molto superiore a quello dichiarato solo due anni fa, quando, per mezzo di un accordo siglato con le organizzazioni sindacali di Abruzzo e Molise, UGL TLC, UILCOM UIL, FISTEL CISL e SLC CGIL, il licenziamento fu scampato grazie ai contratti di solidarietà, attraverso i quali i dipendenti della 3g hanno potuto, fino allo scorso 31 luglio 2015, mantenere il posto di lavoro. Ad oggi parliamo di 232 famiglie dichiarate in esubero su un totale di 601 dislocate in tutte le sedi coinvolte nella procedura. Parliamo, solo nelle sedi di Campobasso e Sulmona, rispettivamente di 103 famiglie su un organico complessivo di 225 e di 101 famiglie su 324 attualmente in servizio. Questi dati sono a dir poco drammatici non solo perché il perimetro occupazionale a rischio, in regioni come

di crisi abbraccia un territorio specifico. Necessario ora è creare capacità attrattive evitando la cancellazione di aziende intere. La vertenza Gam resta la più complicata. Ma con risorse dimezzate dobbiamo avere la capacità di progettare bene.” Tecla Boccardo, UIL: “Se la politica farà la sua parte dichiara- sarà possibile ripartire dare una sterzata a questa regione. Si è visto quello che è accaduto con le partecipate. C’erano forti resistenze per il

riconoscimento dell’ area di crisi ma grazie a ogni forma di pressione si sono superate le difficoltà. La Uil indicherà un esperto nazionale che possa risolvere i problemi del Molise. Per costruire una rete giusta che faccia ripartire tutto il Molise. La politica non deve più fare amministazione, ma programmazione. Con soldi freschi come ha fatto la Toscana quando ha ottenuto il medesimo provvedimento.” Ora tocca alla Regione.

CAMPOBASSO. “La UILTuCS Molise, è costretta a denunciare l’ennesima bruttura di mezza estate: il 15 di agosto, giornata nella quale perlomeno i capoluoghi molisani si svuotano, le attività commerciali resteranno aperte”. Lo sostiene il segretario della Uiltucs, Pasquale Guarracino. “A cosa serve un centro commerciale aperto a Ferragosto a Campobasso e ad Isernia, quando non ci sarà nessuno, solo i lavoratori costretti a sacrificare l’ennesima giornata festiva, a discapito dei rapporti familiari ed interpersonali? Si pensa, per caso, di poter risollevare il settore del commercio, uscito a pezzi dalla crisi, col sistema delle aperture selvagge, che, fino ad ora hanno portato zero risultati? Dov’è il rispetto per i lavoratori del settore, che non vivono certo in una zona ad alta densità turistica e che si trovano, loro malgrado, costretti ad andare ad animare un’attività commerciale che si preannuncia già più o meno desolata?”

Noi operatori della 3G lasciati da soli e senza lavoro

Abruzzo e Molise, rappresenta un patrimonio inestimabile e prezioso per l’economia locale ma soprattutto perché, su Campobasso in particolare modo, la 3g Spa è forse la seconda realtà più grande attualmente esistente. Non si può non evidenziare gli innumerevoli sacrifici ai quali i dipendenti si sono sottoposti, soprattutto negli ultimi anni,

per permettere alla società di affrontare le complicate dinamiche che ad oggi caratterizzano il mercato dei call center e la contrazione dei volumi di attività affidati. Evidentemente, 3g non è stata in grado di sfruttarli, vanificando gli sforzi dei propri dipendenti. Le parti sindacali, già nell’incontro tenutosi il 22 luglio e nuovamente nella

giornata del 06 agosto 2015, hanno incontrato la società invitando la stessa a rinnovare, per altri 12 mesi, i contratti di solidarietà o, in alternativa, a trovare una tempestiva soluzione sul tavolo ministeriale con la comune mission di salvaguardare l’intero perimetro occupazionale senza perdere alcun lavoratore. La 3g non solo ha avuto una chiusura sui contratti di solidarietà evidenziando chiaramente una non volontà a proseguirli, ma ha anche ribadito, nonostante i vertici aziendali abbiano concordato con le organizzazioni sindacali sull’importanza di rivolgersi al tavolo del Ministero del Lavoro, che l’apertura di questa procedura di licenziamento collettivo è necessaria per arginare la grave situazione da loro prospettata. L’incontro si è chiuso con una raccomandazione da parte delle organizzazioni sindacali verso la società 3g Spa. Per il prossimo incontro, che a giorni verrà definito, le parti sociali hanno invitato la società a tornare al tavolo con un atteggiamento più propositivo, valutando, soprattutto, tutti i difficili scenari che tale azione, da loro intrapresa, potrebbe causare di qui a pochi mesi. Le Rsu dello stabilimento di Campobasso


TAaglio lto

5 11 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Non si contano più i fallimenti delle idee, dei propositi e delle scelte che arrabattano a Palazzo Vitale

Il sistema della ricostruzione voluto da Frattura e da Ciocca, supinamente accettato dai terremotati, dalle amministrazioni comunali colpite dal sisma e dalle imprese che si sono avventurate nella ricostruzione, è vicino al collasso A saperci leggere negli atti amministrativi c’è tutta la capziosità con cui sono trattabili gli elenchi delle richieste di liquidazione e le sortite favoristiche e clientelari Lo abbiamo scritto: la giunta regionale, con il presidente Frattura in testa e, a seguire, il consigliere delegato alla ricostruzione post/sisma, Salvatore Ciocca, non sono stati in grado di allestire nei tre mesi che essi stessi avevano pomposamente annunciato all’indomani della trasformazione dell’Agenzia della Protezione Civile in Servizio dipartimentale alle dirette dipendenze della presidenza, di mettere in piedi l’Agenzia regionale per la ricostruzione. Dovrebbero farcela per fine anno. Ormai non si contano più i fallimenti delle idee, dei propositi e delle scelte, che arrabattano a Palazzo Vitale. Sicché, a loro scorno e derisione, sarà ancora il Commissario straordinario dell’Agenzia della Protezione civile Sandra Scarlatelli a seguire, altro non riesce a fare, purtroppo, data la complessità della funzione, i problemi incancreniti della ricostruzione post/sisma. Superando l’imbarazzo del caso (vogliamo credere che l’algido direttore generale Pasquale Mauro Di Mirco, arrossisca ogni qualvolta è tenuto mettere una pezza a colore allo sdrucito abito amministrativo della giunta), il direttore generale, per evi-

tare il crollo dell’intera impalcatura della ricostruzione post/sisma, è stato costretto a stabilire che l’elenco provvisorio delle richieste di liquidazione degli interventi post/sisma, predisposto dalla competente struttura, nel quale confluiscono sia gli interventi oggetto degli accordi di programmi quadro sia gli interventi già oggetto di finanziamento con decreti commissariali, ordinati cronologicamente in relazione alla data di acquisizione al protocollo del-

di Sergio Genovese Le drammatiche note di cronaca che ci giungono dalla Romagna e dalla Puglia, solo per coloro che vivono con la bocca aperta guardando il cielo, hanno riproposto e oserei dire commercializzato, (i servizi speciali davanti alle discoteche in questi giorni si sprecano) il gravissimo e ormai radicato problema dell’alcol e della droga verso cui i nostri ragazzi appalesano un’attrazione sempre più dilagante. É bene chiarire che, pur stando nella trincea di queste fenomenologie ormai di massa, qualsiasi azione pedagogica, informativa, morale e sociale, allo stato, non ha dato frutti. Quindi c’è da riconoscere un evidente fallimento di tutte le agenzie educative. Ovviamente un vero educatore, non si deve mai rassegnare. Fare breccia é difficilissimo, la cultura del fine settimana da consegnare allo sballo (per capire la gravità del problema basterebbe solo fare l’anamnesi del significato della parola) é talmente tracimante che porre un argine diventa, sul serio, un’impresa. Sembra che si voglia affermare il culto di un divertimento che é tale

l’Agenzia della prima mota utile trasmessa dai competenti soggetti attuatori inerente l’iter istruttorio, costituisce parte integrante della determinazione; che l’Agenzia provvederà alla messa in pagamento delle pratiche incluse nell’elenco provvisorio delle richieste di liquidazione degli interventi post/sisma, progressivamente secondo la completezza documentale al momento del pagamento, senza tener conto della rigida sequenza numerica pro-

gressiva ordinata, e fino alla concorrenza delle somme versate dalla Regione Molise (all’Agenzia); che le strutture competenti dell’Agenzia effettuino una ricognizione amministrativo/contabile sull’ammissibilità al pagamento delle pratiche di riparazione/ricostruzione in giacenza alla data della determinazione, nonché sull’effettiva capienza dei relativi impegni di spesa; che la determinazione stessa sia comunicata alle strutture competenti dando mandato di procedere alla materiale liquidazione e che la determinazione sia trasmessa al presidente della giunta regionale del Molise e al consigliere delegato in materia di protezione civile e ricostruzione post/sima 2002. In queste disposizioni c’è tutto il guazzabuglio del sistema della ricostruzione così come lo hanno voluto Frattura e Ciocca e supinamente accettato e subito dai terremotati, dalle amministrazioni comunali colpite dal sisma e dalle imprese che si sono avventurate nella ricostruzione. C’è, a saperci leggere, tutta la capziosità con sui sono trattabili gli elenchi delle richieste di liquidazione, per possibili sortite favoristiche e clientelari. Dardo

Venittelli: “Area crisi, muoviamoci tutti” CAMPOBASSO. “Il riconoscimento dell’area di crisi VenafroIsernia-Bojano è un grande risultato raggiunto dal Molise, propedeutico a un rilancio dell’economia territoriale e occupazionale, ma deve essere considerato un punto di partenza, non un punto di arrivo. Altro aspetto importante, anzi una lezione alla quale dovremmo rifarci più spesso, il gioco di squadra conta e partendo da una risoluzione parlamentare abbiamo raggiunto un grande obiettivo”. Si esprime così l’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli sull’affermazione ottenuta rispetto al governo nazionale, che ha accolto la richiesta proveniente dal Molise per mettere in condizione un’ampia porzione del territorio molisano di ripartire, dopo anni di terribile crisi.

Le ipocrisie italiane

solo se si perde la cognizione dell’essere presenti a se stessi. Senza inventarmi sociologo, basta osservare gli adolescenti ma anche i preadolescenti, nelle ore che precedono i momenti più “caldi”. Si muovono per le nostre strade in gruppi disordinati, urlano, si strattonano, sono scomposti. Si preparano, cioè , psicologicamente a vivere un momento di svago

( assolutamente legittimo) perdendo, appunto, quelle cognizioni che, a fatica, controllano nel resto del loro vivere ordinario ( assolutamente illegittimo). Le albe dei Venerdì e dei Sabato, sono tutte uguali. Quando incontro i vari gruppi é difficile trovare un ragazzo che deambula in equilibrio o che parla seguendo un filo logico. Ora mi chiedo :” Possibile che tutto

questo sfugge alle famiglie o bisogna credere a quelle mamme e a quei papà che, con la bocca aperta e gli occhi verso il cielo, negano che il proprio figlio partecipi a certe abitudini collettive?” La vergognosa ipocrisia degli italiani si manifesta, nitida, nella indignazione che in queste ultime ore si sta provando nei confronti del sindaco di Gallipoli che ha detto una cosa che ci diciamo mille volte al giorno: dove sono le famiglie? Perché sono così distratte? Può darsi che non hanno la forza di farcela ma questo é un altro discorso. Chiedano aiuto. Negare l’evidenza é grave! Da una mamma di un mio studente a cui con molta prudenza dissi che il ragazzo andava aiutato, mi sentii rispondere che le mie erano spregiudicate illazioni. Quel giovane, purtroppo , ora non c’è più. Continuando ipocritamente ad indignarci, continueremo a promuovere le vie del male e non del bene premettendo che tutto è terribilmente difficile ma non bisogna rassegnarsi.


6

Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

11 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Quel paradosso dello stadio di Selva Piana chiuso per mancanza di agibilità

Tutti colpevoli, quindi nessuno colpevole di Gennaro Ventresca Se leggi i loro resoconti sembrano stiano tutti al soldo dei potenti. Ma suppongo che non sia così. Lo fanno perché hanno poca grinta e, quindi, scarsa voglia di documentarsi prima di mettersi a redigere i loro servizi. Limitandosi ad amplificare i comunicati. Di loro, in genere, ci mettono il fiocco. Che diventa più fosforescente una volta sparato il titolo. Un gran titolo, naturalmente. Bocche cucite e qualche sospiro quando arriva la notizia di giocare a Selva Piana, lo stadio dei nostri sogni, a porte chiuse. E con pochi smarriti cronisti impalati a bordo campo, a prendere appunti in piedi. Proprio come potrebbe accadere nell’ultimo campo di paese sperduto. Chissà cosa avrà pensato il mio amico Tonino Molinari di ciò che è accaduto sabato pomeriggio nel “catino” da lui voluto e realizzato con forza, in contrapposizione alla pigrizia della nostra città. In cui, se ci avete fatto caso, se vuoi campare bene e senza pensieri, non devi far nulla. Ti devi godere lo stipendio o la pensione, senza alzare mai i toni. Magari farti bello quando hai l’occasione di incrociare il Governatore, l’Assessore, il Sindaco o

anche l’ultimo dei consiglieri che ancora deve dare il primo consiglio. Così, dopo essere stato il cavallo di battaglia di Iorio (datore del milione di euro) e di Frattura (beneficiario della sua eredità calcistica) e ancora di Ginone Di Bartolomeo e poi di Antonio Battista e Pietro Maio non solo non si hanno riscontri dei lavori pubblici allo stadio, ma neppure si è provveduto a trovare pochi euro per mettere a norma l’impianto. In modo da consentire di giocare le amichevoli e, tra una ventina di giorni, il campionato di D. Si dirà e lo dicono tanti maestrini che ci sono priorità che vanno ben oltre il rimbalzo di un pallone. Ma il fatto è che le priorità (e ce ne sono tante) sono state anche esse disattese. Quindi: tutti con le braccia conserte. Come vuole la nostra storia con la proverbiale accidia. Ero lì, con i colleghi di Benevento che non credevano ai loro occhi quando sono stati incanalati verso la porta carraia e ospitati sotto la curva sud. C’era un sole vorace al quale nessuno ha resistito. Neppure i giornalisti del club giallorosso. Così, alla meglio, ognuno ha preso la propria seggiola e si è andato a sistemare all’ombra. E poco importa che abbia potuto vedere quel poco

che ha visto. Neppure l’acqua minerale hanno passato. Neanche a parlare di bar. Anche per quello c’è ancora in piedi uno stucchevole contenzioso. Eppure si è giocato egualmente. E, se può interessare, anche abbastanza bene. Un vero peccato che il pubblico non c’era e che le riprese di Molise Tv (che ha trasmesso l’intera sfida sono state “zoppe”, fatte cioè a bordo campo, da una postazione defilata. Comunque sia, qualcuno avrà visto in televisione come si sono svolti i fatti. Ma non credo che sia andato oltre l’indignazione. Ci spiace per Battista sul quale avevamo puntato, dopo il fallimento del Fuciliere. Pure lui si è perduto tra i gangli della burocrazia. Sono gentili e garbati i suoi modi, ma la sostanza è burrosa.. Vedrete: in extremis verranno eseguiti i lavori urgenti a Selva Piana. Tornerà il sorriso. Chi si era defilato comparirà sul piccolo schermo e finirà sui giornali facendosi addirittura bello per aver fatto il minimo sindacale. Anche Perrucci e i suoi amici del club rossoblù torneranno a sorridere, vedremo tante incoraggianti pacche sulle spalle. La giostra riprenderà a girare, lenta e cigolante. Così vanno le cose a Campobasso un capoluogo senza capo.

Possesso palla, non Tiki Taka Ecco le note nuove del Campobasso di Cappellacci di Gennaro Ventresca Il fatto che due dei migliori giocatori dello scorso campionato (Todino e Fusaro) allo stato dell’arte non facciano parte della formazione base di Cappellacci obbliga il cronista a qualche doverosa considerazione. La prima è che (forse) i colleghi che sono appena arrivati sono più forti di loro. La seconda è che il mister che ha ispirato personalmente gli acquisti di Tonino Minadeo difenda le sue scelte. Probabilmente la verità, ammesso che ce ne sia una nel mondo dei calci d’angolo, è a metà via. Contro il Benevento che va considerato complesso di prima fascia della Lega Pro, dove

da qualche anno primeggia senza lo smalto di spuntarla per approdare per la prima volta in B, il Campobasso ha fatto una buona figura. Anche se molto c’è ancora da sudare, in tutti e tre i reparti. C’è stato un brano dell’amichevole che ha mostrato la nostra squadra vispa, elegante e ben disposta. I nostri ragazzi con la nuova maglia rossoblù (il davanti rosso e il dietro blu) hanno messo più volte alle strette la formazione di Auteri (squalificato e unico ammesso in tribuna). Sarebbe bastata un po’ di freddezza sotto misura per far volgere la sfida a loro favore. Ma il gol, si sa, è merce rara, spesso sembra una chimera. Come dimostrano i tre gol clamorosamente mangiati dai nostri nel primo tempo, e un paio di opportu-

nità bruciate nella ripresa, quando erano sotto del gol di Cruciali, ispirato dalla prepotente giocata dell’ex milanista Di Molfetta. C’è l’impronta di Roberto Cappellacci nel nuovo Campobasso. Il Klop di Tortoreto sa ciò che vuole. Prima di tutto ordine tattico, due tocchi e scambio del pallone veloce. In modo da poter mettere in difficoltà la squadra rivale. Non è un vero e proprio Tiki-taka ciò che pretende il barbuto mister abruzzese che somiglia a Socrate da giovane. Ma un autorevole possesso palla, questo si. Per cui emerge che, quest’anno, comunque dovesse essere la classifica dovremo dominare gli avversari. Cosa che non è avvenuto né con Farina né con il suo successore. Per la gioia di Edoardo Falcione che, come Berlusconi, vor-

rebbe che fossero sempre i suoi a menare il torrone. Ma mentre Silvio, delegando l’ineffabile Galliani, continua a tesserare in mezzo al campo gente che dà del “lei” al pallone, Edoardo ha preteso giocatori tecnici. Del resto senza i piedi buoni neppure Guardiola saprebbe fare miracoli. Noterella al margine: Roberto Cappellacci come l’emergente collega Sarri è un accanito fumatore. I due,durante le pause degli allenamenti non resistono al gusto della nicotina. E si fanno subito una bella sigaretta a filtro giallo. In partita, con le nuove regole non si può, ha dovuto rinunciare al fumo persino l’ostinato Zeman. Ma con lo stadio chiuso e senza pubblico uno strappo è consentito ai più viziosi.

Auto storiche, regine della strada Successo per la manifestazione a Bojano con 80 modelli presenti Domenica 9 agosto con l’esposizione in piazza Roma di Bojano di circa 80 autovetture storiche di gran pregio si sono conclusi con successo i 4 giorni della XIII^ edizione “Incontro con le auto di ieri” organizzata dall’Associazione Gruppo Auto Classiche “IL SORPASSO”, attirando tanti appassionati e curiosi che hanno potuto ammirare le bellissime auto storiche di cui molte provenienti da diverse regioni d’Italia. L’edizione di quest’anno è stata dedicata all’amico Angelo DOGANIERI, uno dei fondatori del Gruppo, scomparso pochi mesi fa, che è stato ricordato nel corso della manifestazione con la consegna da parte del Presidente dell’associazione di una targa ricordo alla vedova Sig.ra Carmelina. Le quattro giornate della manifesta-

zione sono state ricche di appuntamenti; hanno avuto inizio nella giornata di giovedì 6 agosto, con una cena di benvenuto con tutti gli equipaggi giunti da diverse regioni d’Ita-

lia. Nella giornata di venerdì 7 agosto dopo una visita al Santuario di Castelpetroso è stata organizzata una bellissima “scampagnata” nel pianoro di Campitello di Roccaman-

dolfi, con degustazione di prodotti tipici molisani. Nella giornata di sabato gli equipaggi hanno raggiunto l’Agriturismo “I Doci Grappoli” di Larino, ove hanno potuto visitare e conoscere l’annessa cantina del Sig. Angelo D’Uva ove vengono prodotti vini DOC e IGT in particolare la TINTILIA. Nel corso della visita sono state illustrate le varie fasi della vinificazione con la degustazione dei vari vini prodotti dall’azienda. Nella serata è stata organizzata una visita guidata nel Borgo antico di Civita di Bojano con cena all’aperto. Nella giornata di domenica sono stati inoltre celebrati i 60 della Fiat 600, un’icona dell’automobilismo che ha motorizzato l’Italia del boom economico, alcuni esemplari di pregio hanno fatto da cornice alla celebrazione.

Quest’anno la manifestazione è stata selezionata e ammessa alle votazioni per il premio “ITALIVE 2015”. ITALIVE.IT è una iniziativa promossa dal CODACONS, in partnership con AUTOSTRADE PER L’ITALIA e in collaborazione con COLDIRETTI, presente all’EXPO2015 di Milano nel Palazzo Coldiretti di Padiglione Italia. La manifestazione anche quest’anno è riuscita nell’intento di far ammirare ed apprezzare la ricchezza e la varietà dei contenuti naturali, paesaggistici e gastronomici della nostra Regione, condividendo la passione per le auto storiche senza tralasciare i valori dell’ospitalità che tutti i partecipanti, hanno manifestato di apprezzare. Arrivederci al prossimo anno ……… per la XIV^ edizione.


Campobasso

7 11 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La proposta di organizzazione approvata dalla giunta è un atto amministrativo rivoluzionario, intentando per tale la distinzione dei ruoli e delle responsabilità, dei diritti e dei doveri

Al di là delle critiche e delle polemiche esplose a Palazzo san Giorgio L’introduzione dei meccanismi di controllo e di valutazione dell’operato e della qualità del lavoro è un obiettivo sempre pensato, qualche volta tentato, mai realizzato La pietra dello scandalo (politico e amministrativo) della deliberazione della giunta comunale con la quale è stato approvato e reso immediatamente esecutivo l’organigramma redatto e presentato dal dirigente dell’area Organizzazione Indirizzo e Controllo Antonio Iacobucci allo scopo di rivitalizzare, riordinare, motivare ed “efficientare” il Comune Capoluogo da anni in letargo, sarebbe il punto H del dispositivo, che dice: “Tutte le proposte di deliberazione di competenza della Giunta e del Consiglio devono essere trasmesse al dirigente dell’area Organizzazione, Indirizzo e Controllo per essere visionate e vistate per attestarne la coerenza con gli indirizzi della programmazione comunale e con gli obiettivi assegnati alla struttura burocratica e che lo stesso provvederà al successivo inoltro alla Segreteria Generale o alla Presidenza del Consiglio per l’approvazione degli organi di competenza”. La lettura e la interpretazione che n’è stata fatta, ha confermato che il tentativo di omogeneizzare ruoli e responsabilità perché vadano in unica direzione, peraltro individuata e tracciata con chiarezza nel momento in cui è stato fatto ricorso ad un coordinatore delle attività amministrative (leggasi Icobucci), cioè alla dirigenza dell’area organizzazione indirizzo e controllo (mai vista

negli annali comunali un organismo d’indirizzo e di controllo incardinato a Palazzo san Giorgio ), deve fare i conti con la presunzione di intangibilità dei consiglieri, del consiglio, dei singoli assessori, della giunta e del sindaco, tutti visti e considerati compressi dal semplice fatto che le delibere del consiglio e della giunta siano coerentemente assunte in base agli indirizzi programmatici del consiglio e agli obiettivi assegnati ai vari settori. Nient’altro, dunque, che l’affermazione della funzione e

delle motivazioni per cui è stato saggiamente deciso di avvalersi (finalmente) di un dirigente e di una struttura comunali in grado di tenere nell’alveo della nuova volontà politica ed organizzativa dell’Ente l’intero apparato di Palazzo san Giorgio. Questa novità assoluta, questa rivoluzione di metodi e di contenuto, non poteva non generare nei consiglieri comunali, la reazione che ha generato: un misto di altezzosità, di dispetto, di lesa indipendenza, di lesa autorevolezza (ammesso che ne ab-

biano), ossia il male endemico che ha portato il Comune di Campobasso alla paralisi operativa e alla esaltazione della retorica fine a se stessa. La proposta di organizzazione approvata, è innegabilmente un atto amministrativo rivoluzionario, intentando per tale la volontà di mettere tutti i tasselli del quadro politico e amministrativo al proprio posto, con le proprie prerogative, con le proprie responsabilità, i propri diritti e i propri doveri. La reazione pertanto è smodata e fuori luogo, provocata forse da una lettura e da un’analisi critica del provvedimento prevenuta e superficiale. Che le delibere assunte dal consiglio e dalla giunta trovino anche l’avallo di coerenza con i programmi deliberati dal consiglio e dalla giunta, e con gli obbiettivi assegnati alle singole strutture, appare tutt’altro che un’ingerenza o un limite all’autonomia degli organi amministrativi. Semmai un forte contributo all’efficienza, da raggiungere attraverso la distinzione dei ruoli e delle responsabilità. Più che il punto H, avrebbe dovuto essere oggetto di analisi e di critica l’intero progetto di riorganizzazione e la introduzione dei meccanismi strutturali di controllo e di valutazione dell’operato e della qualità del lavoro. Un traguardo sempre pensato, qualche volta tentato, ma mai realizzato.

Scuola, 247 nuovi docenti L’immissione in ruolo della prima tranche in vista della riapertura dell’anno scolastico CAMPOBASSO. Al via, domani e il 12 agosto in Molise, le prime immissioni in ruolo per 247 docenti, su un totale di 569 posti. Lo rende noto la Flc-Cgil. Questa prima tranche riguarderà, al 50%, gli inclusi nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie dei concorsi. Intanto il sindacato sottolinea

che “si tratta di un numero di posti inferiore all’organico di fatto che determina le nomine annuali” e che “per far parte di questo organico, i docenti molisani stanno compilando un modello on line, dichiarando di essere disponibili ad andare a lavorare in una delle province italiane”. Per la Cgil, tutto questo

INCARICHI E LAVORI FIDUCIARI SENZA REGOLAMENTO di Michele Ambrosio* A distanza di oltre un anno e mezzo dall’approvazione, da parte della precedente giunta, del piano di prevenzione della corruzione e dell’affidamento ai dirigenti dei vari uffici comunali del compito di istituire appositi albi di operatori economici (tra cui anche i prestatori d’opera intellettuale quali avvocati, ingegneri, architetti etc.) tali prescrizioni, ivi compreso il regolamento interno per gli affidamenti di lavori, forniture e servizi in economia e quello per il conferimento di incarichi esterni, sono rimaste lettera morta. Nonostante le premesse deliberative

si prefiggessero “di garantire i principi di trasparenza e non discriminazione, in modo da salvaguardare la tutela della concorrenza e della libertà di iniziativa economica” degli atti consequenziali, albi e regolamenti, e sebbene trascorsi 18 mesi dalla loro previsione, non v’è traccia o notizia, neanche fosse l’ottava fatica d’Ercole, disattendendo anche le direttive del piano di prevenzione della corruzione che ne contemplava la formalizzazione. Gli argomenti, per i quali ho inteso presentare distinte interpellanze, verranno inseriti in agenda dei lavori della prossima seduta del Consiglio comunale, e saranno l’occasione sia

per comprendere le motivazione dei ritardi nell’adozione dei suddetti strumenti sia per sollecitarne la predisposizione e l’approvazione in termini non più procrastinabili. In sede consiliare, inoltre, verrà data contezza di tutti gli incarichi conferiti e dei lavori affidati dal giugno 2014 ad oggi, per i quali ho chiesto l’elenco analitico, compresi quelli “al momento” senza onere, e verrà chiesta l’attivazione immediata delle procedure per l’adozione di una centrale unica d’acquisti. *Consigliere comunale di Campobasso

dimostra come la legge 107/15 sia stata fatta “non tenendo conto degli interessi degli alunni e della professionalità maturata dai docenti, ma con lo scopo di irrigidire i rapporti all’interno delle istituzioni scolastiche, accentuandone i tratti autoritari ed antidemocratici”.



* !

) ! '

% " ! ( ' % "% ! "%

('" "

&' !)

%"! #" &&" ' !$( % % ! & ''"% " %

* "! + #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%

!' " !) % (!



11

Isernia

11 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Pronto soccorso, il Comune non resti in silenzio” Giovanni Muccio torna sulla questione della struttura dell’ospedale Veneziale di Isernia ISERNIA. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, ringrazia il Consigliere comunale d’Isernia Davide Avicolli, il V. Segretario Provinciale del PD Ing. Antenucci, il membro della Segreteria Regionale di Sel Cosmo Carancii, il Segretario Provinciale di Sel Sara Ferri e il Segretario regionale del Sindacato USB Calce, che hanno sentito il dovere morale e civico, di dare manforte al Guerriero Sannita sulla problematica inerente la drammaticità del “Pronto Soccorso”, una drammaticità che si ripercuote inesorabilmente sul cittadino più debole, il malato.

“Tale reparto - sottolinea Giovanni Muccio rappresenta la porta d’ingresso della struttura ospedaliera, il primo approccio medico a cui si sottopone il cittadino, per tali ragioni devono porsi come il fiore all’occhiello degli ospedali”. Il Movimento ritiene sia arrivato il momento di dare delle risposte concrete, non più procrastinabili. La carenza di personale nei reparti comporta, per i lavoratori in servizio, un carico di lavoro insopportabile che non consente il fisiologico recupero psico-fisico garantito dalle leggi in materia di sicurezza e salute. Per tale motivo desideriamo interes-

sare il presidente della Regione, Paolo Di Laura Frattura, ad intervenire e farsi carico di queste problematiche che interessano da vicino la salute dei cittadini molisani. Mi auguro che Frattura intervenga energicamente, per dare risposte concrete al popolo pentro ed al personale sanitario che opera in tale situazione. Saremo vicini sempre ai cittadini e agli operatori sanitari, consapevoli che ciò rappresenta una battaglia di civiltà e di democrazia. Nel caso in cui, come già successo in passato, non ci saranno risposte, ritorneremo a Isernia per manifestare pubblicamente e di

nuovo il nostro dissenso sulla situazione attuale, questa volta rendendo edotto il Popolo pentro in anticipo, a quale forza politica, sociale, politici regionali, Consiglieri provinciali e comunali, è stato interessato a supportare questa battaglia sul “ pronto soccorso” e lo faremo anche con il volantinaggio. La salute è un bene primario che va salvaguardato e non sottovalutato dalla politica e il Sindaco Brasiello su questo campo lo voglio vedere al fianco del Guerriero e del suo popolo, i comunicati non bastano più caro Sindaco“.

Sicurezza, maggiori controlli sul territorio La Polizia di Stato ha intensificato l’attività per garantire i cittadini ISERNIA. In occasione dell’esodo estivo, la Questura di Isernia ha incrementato l’attività di controllo del territorio nel capoluogo ed in provincia. Nel corso di questa prima settimana di agosto, i poliziotti diretti dal Questore dr. Vincenzo Vuono, con l’impiego di varie pattuglie delle Volanti e della Polizia Stradale, hanno effettuato 85 posti di controllo, identificando più di 900 persone, molte delle quali con pregiudizi di polizia e controllato 490 veicoli; nella circostanza sono stati ritirati 3 documenti di circolazione ed elevate 137 contravvenzioni al Codice della Strada. Sempre nell’ambito di tale attività, la locale Squadra Mobile ha denunciato uno straniero, residente da anni nel capoluogo pentro, che in un locale del centro storico aveva aggredito, procurandogli delle lesioni, un suo connazionale. Inoltre, il Questore Vuono ha emesso un provvedimento di

“ammonimento” nei confronti di un cittadino italiano resosi responsabile di reiterati comportamenti di minacce ed aggressioni nei confronti della sua ex convivente. Infine, la Sezione di Polizia Postale di Isernia ha deferito in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di truffa un cittadino italiano, F.G. di anni 56, residente in una provincia del nord Italia il quale, dopo aver pubblicato un’offerta di vendita di un’autovettura su un noto sito web, si accordava telefonicamente con l’acquirente per farsi versare la somma pattuita su una sua carta prepagata ma, ad operazione effettuata, si rendeva irreperibile. La tempestiva segnalazione da parte della vittima della truffa ha permesso, anche in questo caso, di attivare subito le indagini da parte della Polizia Postale che, in tempi brevi, ha identificato e denunciato l’autore del raggiro.

A VANESSA DI MELLA IL PREMIO“MACCLA SARACENA” Nel castello di Macchia d’Isernia in primo piano “LA CULTURA AIUTA I BORGHI” La cultura è il collante più forte per lo sviluppo sociale ed economico. Partendo da questa convinzione un gruppo di persone dotate di buona volontà e notevole impegno ha dato vita all’Associazione “Maccla Saracena” (antico nome di Macchia d’Isernia) che nella sezione “LA CULTURA AIUTA I BORGHI” per iniziativa del Prof. Giulio de Jorio Frisari ha istituito un premio per tesi di laurea o tesi di dottorato dedicato al Prof. Giusto – detto Dino – Siravo. Tale premio è stato promosso dall’Istituto Molisano Studi e Ricerche conferendo il patrocinio e sviluppandone la parte ideativa e scientifica. L’iniziativa coinvolge personalità del mondo della ricerca scientifica e umanistica e vuole individuare lavori di tesi universitarie sui tre livelli, a turno, dottorato, magistrale e triennale. Si vuole innescare un circolo virtuoso che dovrà far nascere lavori su temi universali, ma tali da coinvolgere la memoria locale presente a Macchia d’Isernia. La tesi di laurea premiata quest’anno è stata realizzata della studentessa, ormai dottore, Vanessa Di Mella, che ha elaborato il testo per la cattedra di genetica del prof. Fabio Pilla, ed ha individuato la presenza di mandorli nell’area di Macchiagodena – Frosolone, cioè in territorio di montagna della dorsale appenninica centro meridionale. Questo lavoro rivela come sia nato l’artigianato della confettatura: all’ombra delle grandi casate feudali i prodotti venivano elaborati, poi, con il diffondersi della moda, sorgevano le ditte artigiane. La premiazione è avvenuta presso il salone delle feste del castello di Macchia di Isernia alla presenza del Consigliere Re-

gionale delegato alla Cultura, Domenico Ioffredi, nel corso di un convegno presieduto dalla scrittrice Maria Pia De Martino e che ha visto la partecipazione di circa trecento persone; nella stessa occasione sono stati premiati anche i lavori di Gilberto Marconi, Silvia Jovine e Alessia Iannicelli. L’importanza della tesi della dottoressa Vanessa Di Mella da Macchiagodena sta nel fatto che recupera una memoria e ne cura la salvaguardia. Notevole è anche il fatto che il lavoro in-

crocia le esigenze produttive, riferite alla qualità ed alla identità, della importante e premiata azienda “Papadolceamaro” dei fratelli Papa dottor Silvano e cavaliere Claudio. Proprio questo è uno dei principi che muovono la sezione “LA CULTURA AIUTA I BORGHI”, ideata da Giulio de Jorio Frisari: la cultura, lo studio della memoria, la ricerca agronomica e genetica e ogni altro approfondimento scientifico, se messi tra di essi in relazione, risultano molto utili anche allo sviluppo economico di alta qualità ovvero al tanto sbandierato made in Italy. Le memorie storiche di Macchia Saracena conservano la gastronomia dei prodotti da mandorle: nel settecento le produzioni di Frosolone e Macchia Saracena erano riunite da un’unica organizzazione feudale, per cui i confetti fatti in casa, il gateau mandorlato, e anche dei pasticcini duri tipo dragees, fatti di mandorle e cioccolato, ma anche i formaggi e altri prodotti erano uniti da una specifica memoria feudale, dalla memoria genealogica dei baroni D’Alena. Anche Giacomo Leopardi nel suo periodo napoletano andava ghiotto per i confetti di Sulmona – il luogo appenninico più celebre – dove molte famiglie del grande potere feudale e anche della potente borghesia rurale facilitarono il diffondersi del commercio di quei dolci.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

11 agosto 2015

Aree verdi da tenere pulite Il sindaco di Termoli ha emesso un’ordinanza precisa e severa TERMOLI. Sarà la stagione eccessivamente torrida, ma anche in assenza di incendi di portata particolare, pervengono al Comune di Termoli segnalazioni da parte di cittadini che lamentano inconvenienti igienico-sanitari dovuti alla presenza, sul territorio comunale, di terreni ed aree libere incolte per i quali i proprietari tralasciano qualsiasi intervento di manutenzione. La presenza di aree incolte confinanti con abitazioni, attività commerciali e

terreni coltivati, costituisce un ottimo habitat per topi, ratti, bisce ed insetti nocivi che facilmente completano il loro ciclo vitale nei luoghi trascurati e con accumuli di materiale vegetale; che tale circostanza se non controllata, può essere causa di inconvenienti igienici e che la prevenzione si attua garantendo la pulizia dei terreni. Per questa ragione, reiterando anche misure in vigore negli anni passati, con una propria ordinanza il sindaco

Sbrocca intima ai proprietari delle aree verdi di provvedere alla pulizia dei cigli e delle ripe con taglio delle siepi vive e della vegetazione in genere, compresi arbusti ed essenze arboree che si protendono dai fondi laterali delle strade comunali, vicinali e rurali, in quanto ostacolano la visibilità degli utenti della strada e la leggibilità della segnaletica; le loro eventuali precarie condizioni fitosanitarie e di stabilità potrebbero determi-

narne la caduta sulla sede stradale e la folta vegetazione su ambo i lati della sede stradale può determinare il salto della carreggiata da parte delle fiamme durante gli incendi di chioma ostacolando di fatto le operazioni di spegnimento. Un provvedimento basato sulla necessità di obbligare i proprietari ad assicurare la costante manutenzione dei terreni in stato di abbandono e delle aree libere in stato di degrado al fine

di risolvere le anzidette problematiche igienico-sanitarie, oltre che prevenire il propagarsi di possibili fenomeni di autocombustione con l’approssimarsi della stagione estiva e l’aumento della temperatura, ed assicurare condizioni di decoro dell’abitato all’interno del territorio comunale. Vale sia per i privati che gli enti pubblici. In caso di inottemperanza si rischiano sanzioni da 50 a 500 euro.

“Anch’io sono la Protezione civile” Campo scuola organizzato dalla Valtrigno di Mafalda per ragazzi dagli 11 ai 14 anni TERMOLI. Grandissimo successo è stato riscosso dal campo scuola “Anche io sono la Protezione Civile” organizzato dalla Valtrigno Protezione Civile Mafalda con il patrocinio del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento Nazionale di Protezione civile nei giorni dal 1 al 7 Agosto. 21 i partecipanti, ragazze e ragazzi dagli 11 ai 14 anni, provenienti da diversi comuni (Mafalda, Tavenna, Palata, Petacciato, Lentella Castglione Messer Marino e Roma) che si sono

immedesimati in piccoli volontari di protezione civile. Dall’Alza Bandiera con l’inno Nazionale alle lezioni sulla Protezione Civile, dalla pulizia delle Campo all’attività fisica, dalle escursioni ed esercitazioni ai giochi di squadra inerenti agli argomenti svolti questa è stata la giornata tipo dei piccoli volontari, che a loro dire: “ E’ stata una bellissima esperienza, quello della Protezione Civile è un mondo stupendo e immenso, pieno di cose da scoprire e imparare.

Gli argomenti affrontati riguardano il mondo della protezione civile a partire da: Che cos’è la protezione civile, quali sono gli organi, com’è organizzata, fino ad arrivare agli argomenti specifici dei diversi rami di intervento. AIB (Antincendio Boschivo) con annessa esercitazione e visita alla caserma dei Vigili Del Fuoco di Termoli; Soccorso Sanitario e cinofilo con ricerca di persona dispersa presso il fiume Trigno; Soccorso in mare con lezione svolta dall’As-

sociazione Dei dell’Acqua, grazie alla quale i ragazzi sono riusciti a capire l’importanza del rapporto con gli animali e provare praticamente quello che è il prezioso aiuto che i caniBagnigno riescono a dare in momenti di bisogno. Oltre il soccorso da terra, i ragazzi hanno vissuto un esperienza di cosa vuol dire salvare persone in difficoltà con il reparto Sommozzatori, cimentandosi a largo della costa Adriatica nel salvataggio di pericolanti.

Traversata di Rio Vivo, Casolino c’è L’88enne nuotatore termolese ancora in acqua insieme a 25 ragazzi traversata, seguiti a vista da un gommone della Capitaneria di Porto e da barche di appoggio con a bordo sanitari pronti ad intervenire in caso di bisogno. Tanti applausi per loro all’arrivo e poi tutti sull’acqua-scivolo dello stabilimento balneare per divertirsi. “Sono contentissimo che anche quest’estate sia riuscita la nostra festa, si perché di festa si tratta – ha detto il pluridecorato nuotatore – Non era certo una gara agonistica, abbiamo nuotato con il chiaro intento di divertirci e ci siamo riusciti, ora aspetto l’anno prossimo”. Ha davvero uno spirito indomito Antonio, solo nelle more della Pasqua scorsa rimase vittima di un incidente grave nei pressi della chiesa di Sant’Antonio, caduto a terra con problemi a un femore e nemmeno dopo tre mesi era di nuovo in pista, potenza dello sport e della passione natatoria che premia gente tosta come Antonio Casolino.

TERMOLI. Tra un paio di stagioni entrerà nella decima decade, ma anche a quasi 88 anni il decano e simbolo del nuoto termolese, Antonio Casolino, non rinuncia alle sue tradizioni. Anche quest’anno, seppur superando traversie e molte difficoltà, Casolino è riuscito a organizzare la traversata con i suoi “cuccioli” in quella che lui considera a tutti gli effetti una festa del nuoto. I suoi primi 88 anni li compirà a dicembre, ma ancora oggi, come da sempre, quando si avvicina all’acqua del suo mare diventa a sua volta anche lui bambino e non può fare a meno di tuffarcisi, dentro e l’occasione della traversata ne è la dimostrazione. Oltre 25 i piccoli che hanno risposto all’appello di Casolino, che di buon mattino. intorno alle 9, guidati dallo stesso Master si sono recati ad un chilometro circa dalla Cala dei Longobardi, sede di arrivo e una volta in acqua hanno dato vita con lui alla

Ubriaco provoca incicente e rissa La Polizia ha arrestato un uomo di Campomarino in preda ai fumi alcolici La Polizia di Stato di Termoli, ha tratto in arresto un uomo originario di Campomarino, già noto alle Forze dell’Ordine a causa dei suoi numerosi precedenti di Polizia per resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo di anni 56, in preda ai fumi dell’alcol, ha prima urtato danneggiandola una vettura nel parcheggio di un distributore di benzina sito sulla SS. 16 in località Campomarino. Dopo di che, con modi spavaldi, inveiva contro la proprietaria del veicolo incidentato. All’arrivo di una pattuglia della Polizia, l’uomo, dopo aver oltraggiato gli Agenti, si as-

serragliava in auto cercando di fuggire. La folle corsa terminava sulla SS. 16 al Km. 548+900, quando una pattuglia tentava di bloccarlo e l’uomo andava a sbattere contro il guardrail, con l’auto in panne. Da quel momento, non è bastato l’intervento della Polizia (giunta con tre equipaggi) e dell’Arma dei Carabinieri (sul posto con una pattuglia) per portare alla calma l’uomo che, rimanendo sempre chiuso nella sua auto, gettavamateriale vario contro le Forze di Polizia, brandendo un punteruolo poi denudatosi si masturbava alla vista degli operatori.

Atteso che il punto in cui l’auto era ferma, costituiva pericolo per l’incolumità pubblica, considerato che non c’era modo di riportare l’uomo alla ragione, nonostante nel frattempo fosse intervenuto anche personale del 118, si decideva di portare con un carroattrezzi l’auto (ed il suo autista) al Commissariato P.S. di Termoli, non prima di aver assicurato le portiere con delle cinghie per evitare gesti autolesionisti. Durante il percorso da Campomarino a Termoli, l’uomo continuava a gettare contro i veicoli in transito del materiale. All’arrivo, continuava prima in una resistenza passiva,

che si trasformava in attiva nel momento in cui lanciava contro gli operanti, cipolle, bastoni, tenaglie, tronchesi, marmitte e cassette in plastica. La Polizia con l’ausilio dei Carabinieri riusciva ad immobilizzare l’uomo, tratto successivamente in arresto e messo a disposizione del P.M. di turno della Procura di Larino dott. L. Venturi. La vettura veniva sequestrata, come tutto il materiale utilizzato nel lancio contro gli operanti, due dei quali riportavano nell’intervento danni fisici refertati in cinque giorni.


13

Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

11 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Turismo, ottima ripresa In crescita i numeri dei pernottamenti a Termoli e dei viaggi verso le isole Tremiti TERMOLI. 42mila turisti sbarcati alle Isole Tremiti nel solo mese di luglio, ben 8mila in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sono questi i dati che arrivano dalle Diomedee, l’arcipelago a poca distanza da Termoli che si conferma sempre più meta ambita delle vacanze ‘Made in italy’. Un dato che annuncia il gradimento dell’area anche da parte dei vip e, non a caso, appena qualche settimana abbiamo documentato la presenza, con tanto di imbarco e sbarco da Termoli, del ct della na-

Qualche albergo in più, quindi, e Termoli sarebbe realmente una città turistica. Intanto, numeri alla mano, nei primi sei mesi del 2015, 17.872 sono stati gli ospiti delle strutture ricettive termolesi per un totale di 48.316 pernottamenti. Atteso un nuovo pienone nelle prossime ore sulla costa molisana, anche in concomitanza con il ferragosto, con i concerti di Max Gazzè, dei Kutso e di Rocco Hunt, ma anche con le tante iniziative dei privati lungo le zone nevralgiche della città.

zionale Antonio Conte. Insomma, il nostro mare piace e continua ad incantare al punto da restituire un sold out in tutti gli alberghi della città già a partire dalla seconda metà di giugno. Con le temperature decisamente più alte degli ultimi anni, il turismo a Termoli sta passando un buon periodo. Lo scorso anno, di questi tempi, la musica era diversa si piangeva su dati sconfortanti e clima avverso ma ad oggi tutto è cambiato e sono stati già sfiorati i 16mila pernottamenti in città nei soli mesi di caldo.

Termoli abbraccia Cammina Molise I 250 partecipanti alla manifestazione naturalistica hanno conosciuto il borgo antico del borgo. Il Presidente dell’Archeoclub, prima di salutare gli ospiti che costeggiando il mare avrebbero proseguito poi per Campomarino, ha fatto dono al responsabile del gruppo, Giovanni Germano, di una copia del suo ultimo libro uscito la scorsa settimana: “Tra mito, storia e leggenda ti racconto Termoli”. Centinaia le foto scattate dai tanti appassionati di fotografia presenti nel gruppo. Casual-

TERMOLI. Erano oltre 260 i partecipanti provenienti da tutta Italia presenti ieri mattina a Termoli alla ormai famosa“Cammina Molise 2015″ , manifestazione naturalistica socio-culturale, un cammino di testimonianza attraverso il percorso di San Leo, le Carresi e il centro storico di Termoli nel basso Molise e il percorso dell’arte romanica tra Matrice e Petrella Tifernina nel Molise Centrale. In una giornata con una temperatura che oscillava intorno ai 35°, con lo sfondo di un mare splendido e azzurro, il numeroso gruppo ha iniziato il tour termolese dai tra-

mente erano presenti nel Borgo anche alcuni componenti dei gruppi folkloristici delle isole Hawaii e della Repubblica di Kabardino-Baklkaria ai quali sono state scattate centinaia di foto. Molto apprezzato è stato anche lo stato di conservazione e la pulizia del Borgo. Tra canti e suoni di un gruppo musicale presente nel gruppo, verso le 11,30 i graditi ospiti hanno lasciato Termoli per proseguire per Campomarino e poi nel pomeriggio per Portocannone.

bucchi dove, dopo i saluti istituzionali agli ospiti da parte di Michele Macchiagodena, delegato al Turismo del Comune, il Presidente dell’Archeoclub di Termoli Oscar De Lena ha raccontato loro la storia del nostro Borgo Antico. Tramite la scaletta della ex Torre Tornola gli ospiti sono stati accompagnati in piazza Cattedrale dove era stato organizzato un break sotto un gazebo con acqua fresca e anguria molto apprezzato dal gruppo. E’ seguita una visita alla Cattedrale e ad alcuni dei caratteristici vicoli

“San Timoteo, soliti problemi” Il consigliere regionale, Filippo Monaco, torna sulla questione ospedale TERMOLI. Non usa mezzi termini per definire la situazione del San Timoteo di Termoli il consigliere regionale Filippo Monaco. “Da quando sono consigliere regionale – spiega – non ricordo una estate in cui non sia intervenuto sulla situazione che ogni anno, proprio come una influenza di stagione, vede protagonista il nosocomio termolese: se qualcuno della Direzione Generale della Asrem avesse il buon senso di andare a controllare cosa succede a Termoli in que-

sti giorni, si renderebbe conto che la gestione delle emergenze sanitarie al San Timoteo è decisamente carente, scarsa, insufficiente. Personale lasciato totalmente allo sbando: medici, infermieri e ausiliari che non riescono, nel numero, a far fronte ad una utenza che puntualmente, nel periodo estivo, triplica la sua portata. E la salute, ricordo, non è un problema o un dovere, è un diritto”. “Non si può – aggiunge – abbandonare una struttura che offre servizi al cittadino di primaria importanza allo sbando totale, non si può trattare il malato, il paziente, o chiunque abbia necessità di farsi curare con insufficienza ed io sono stufo di assistere annualmente a questo sfascio”.



15

Opinioni di Pasquale Di Lena

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale quella del vino”. In pratica dal confronto di due gruppi di soggetti, sette sommelier, cioè esperti, e sette senza esperienza di tecniche degustative, è venuto fuori che vengono attivate aree diverse, nel caso del primo gruppo, più ampie. Il libro pensato da Benigna Mallebrein, giornalista tedesca in Italia, e illustrato da un grande artista, Michael Auth, è stato curato da un grande scienziato tedesco, Prof. Jürgen Mai, relatore al congresso mondiale sul cervello umano, che si è tenuto, nel 2002, a Roma presso la Fondazione Santa Lucia e che ha visto protagonista l’Enoteca italiana con i suoi grandi vini italiani Doc e Docg.Un libro fortunato, uscito in italiano e tedesco e, lo scorso anno – come mi ha subito informato il prof. Mai – anche in russo, che mi viene richiesto

di Claudio de Luca LARINO. Giocare d’azzardo è una delle manie dei Molisani. Secondo i contenuti di uno studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, su 40mila studenti, la percentuale di 15-19enni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno sarebbe lievitata rispetto al passato, soprattutto tra le ragazze. Quasi un adolescente su due (compresi gli infradiciottenni) si sarebbe lasciato prendere la mano da giochi come il “Gratta e vinci”, il “Superenalotto”, i “videopoker” e le puntate “on line“. Lungo lo Stivale, questi giochi vengono praticati da giovani e da adulti e sarebbero cresciuti al ritmo del 13% ogni anno. Ammonterebbero a poco meno di 60 i miliardi di euro puntati. Tutto questo è accaduto (e continuerà ad accadere) nonostante si sappia che, sui tempi lunghi, finisce col perdere sempre chi gioca. Una constatazione sicuramente poco allettante per gli incalliti praticanti dell’azzardo. La Dea bendata non esiste; ma, seppure Madama Fortuna fosse un’entità reale, bacerebbe raramente gli audaci. A dirlo non è un esperto di psicologia, e manco un educatore impegnato in una campagna contro siffatta tipologia di dipendenza, quanto piuttosto gli èsiti di un principio elaborato da alcuni matematici. Grazie ad una moltiplicazione, dal meccanismo difficile da esplicitare dai non addetti ai lavori, pure un “jouer” inarrestabile potrebbe conoscere in anticipo – e con estrema esat-

11 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La degustazione è vera e propria arte del vivere

da molti ricercatori, soprattutto nel campo filosofico, di Università del mondo, ultima la prof.ssa Giorgia Cecchinato, insegnante di filosofia presso l’Università di Belo Horizonte in Brasile. Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamentale di quanti professano con grande passione

quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti dell’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi mercati e, quindi, a nuovi consumatori

soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agisce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo. Una regola fondamentale, che i professionisti della degustazione e degli abbinamenti conoscono molto bene, è quella di un crescendo che fa divieto di tornare indietro nella sequenza dei piatti e dei vini, e questo per dare risalto al gusto, o meglio, al piacere del gusto. In pratica partire da un vino bianco per poi passare al rosato e al rosso; da un vino giovane a un vino invecchiato; da uno a bassa gradazione a uno a più alcolico. Non a caso, parlando di abbinamento, si dice “si sposa” molto bene con questo piatto, cioè esprime armonia nel senso che si lega bene ed esalta il gusto, senza soluzione di continuità, appunto in un crescendo di piacere, del cibo, del vino e della tavola.

I molisani e il gioco d’azzardo tezza – quanto danaro avrà perduto dopo mesi (od anni) di assidua pratica del tavolo verde. Gli esperti nel calcolo delle probabilità sono stati chiari: ”Per sua natura, ogni gioco rimane organizzato allo scopo di portare guadagni al banco che, quasi sempre, fruisce di un margine fisso e sicuro”. Dunque, sui tempi lunghi, la sconfitta rappresenterebbe soltanto un dato da calcolare; e, “ciò che uno perde costituisce il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma messa in palio nel tempo”, dal momento che ogni trattenimento (“roulette“, “Superenalotto”, “Win for life” od altro che sia) ha una sua percentuale di vincita sicura. Ciò nonostante è stato calcolato che un’aliquota di adolescenti, pari all’11%, una volta coinvolta, rischia di diventare vittima della cosiddetta “patologia dello scommettitore”. Sulla scorta degli ultimi dati pubblicati, in testa alla classifica della gioventù che gioca si trova la Campania (57,8% di studenti); seguono la Basilicata (57,6%) e la Puglia (57%) ed il piccolo Molise conferma il suo 50%, unitamente a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Umbria. Per quanto riguarda i luoghi adibiti a siffatte attività ludiche, ai primi tre posti si trovano i locali pubblici, sia pure non dedicati espressamente al gioco (come bar, tabaccherie, “pubs“: 32%; case private: 20%; sale-scommesse: 12%). Il gioco virtuale viene utilizzato nel 7% dei casi; ed una quota

di quello praticato nelle dimore rimane effettuato tramite “internet” ed appare destinato a lievitare. Rispetto alla frequenza, cresce il numero di coloro che ammettono di avere giocato più di 2 volte in un anno (transitati dal 43% al 45%). Invece chi riferisce di avere giocato oltre 20 volte è parte di un’aliquota che oscilla tra il 13 ed il 14%. Infine, diminuiscono i soggetti che si sono impegnati 1 o 2 volte (dal 44% al 41%), mentre rimane pressoché stabile l’importo delle poste. In proposito, il 6,5% degli studenti dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese. In molti casi il vizio del gioco è tracimante; e

chi arriva a concretare una vera e propria dipendenza può essere paragonato tranquillamente ad un tossicodipendente che accusi una compulsione, vale a dire una necessità irrefrenabile che lo spingerà ad impegnarsi sempre di più, ed una sorta di astinenza nel caso in cui non riuscisse a prodursi nella “performance“. Gli psicologi descrivono tali soggetti (che nei Paesi molisani abbondano soprattutto fra gli adulti di sesso femminile) come abbisognevoli di forti emozioni, presumibilmente perché non riescono a ricavare scosse emotive dagli affetti familiari e dai rapporti con gli altri.


"# )))

"'

%

($# ''

#!

* ($# ''

&"

" !

#!

'(%#

' +


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.