Chi troppo e chi niente

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tuttO quEllO ChE gli Altri NON DiCONO ANNO xi - N° 261 DOMENiCA 29 NOvEMbrE 2015 - DiStribuziONE grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 Campobasso tel: 0874.1919119 E-mail redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

Salvatore Colagiovanni

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Salvatore Colagiovanni. Nell’ultima seduta di Giunta, l’esponente comunale si è visto approvare il progetto per la realizzazione di strisce pedonali permanenti come quelle stese nei pressi della Gil. In questa modo si eviterà la necessaria pitturazione di momento in momento. In più, si procederà a rendere sonori i semafori anche ad uso di persone con disabilità. Qualcosa, almeno, si muove.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

rEStA AggiOrNAtO, SEguiCi ANChE Su FACEbOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Chierchia- De Capoa

Il Tapiro del giorno lo assegniamo all’assessore comunale alla Cultura, Emma De Capoa e a quella all’Urbanistica, Bibiana Chierchia. Da tempo la città sta sprofondando nell’assenza di strategie atte a garantire una ripresa dal punto di vista culturale e urbanistico. Un grigiore e un torpore stanno avvolgendo la città. Da altrettanto tempo, la stessa maggioranza sta chiedendo al Sindaco di cambiare gli assessori. Sarà la volta buona?

CHI TROPPO E CHI NIENTE CAMPOBASSO

SI SPEGNE

Servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 29 novembre 2015

A Salerno si accendono splendide luci che porteranno tantissima gente

Campobasso, una città spenta

Nel capoluogo regionale solo misere bancarelle piazzate nel bel mezzo del Corso Una città che si illumina, Salerno e una che si spegna, Campobasso. Pullman verso Salerno per vedere le luminarie mentre Campobasso vedrà le solite bancarelle piazzate in mezzo al Corso. Da un estremo all’altro. Con esiti entrambi poco confortanti per la qualità della vita a Campobasso, e per l’assecondamento dell’aspirazione di centro direzionale che gli viene precluso da chi dovrebbe. Una città che ha perso, Campobasso, il suo ruolo e lo denota, proprio, un piattume che si trascina da tempo. La città è sprofondata in un pantano dal quale non riesce ad uscire. Dallo stare insieme, dal condividere obiettivi comuni, dal fare filiera, dal creare un substrato di volontà, d’interessi e di strategie per crescere in maniera coerente e complessiva. Contro ogni forma di egoismo e di dominio dell’uno sull’altro. Di questo passo, e con questi risultati, Campobasso non arresta la corsa in basso, verso l’azzeramento della sua identità. Cominciamo, finalmente, a parlare di una città che si confronta con i giovani. Una città che sempre più è in cerca di una vocazione e che talvolta fa finta di non essere “universitaria”, autocommiserandosi per il suo (inesorabile) declino. Certo, c’è chi ha fatto di tutto per allontanare dal centro alcune funzioni strategiche, per separare il centro (allargato) da un’altra Campobasso, sempre più lontana, da collegare ad improbabili svincoli, alla ricerca di non si sa bene quale modello di svi-

TERMOLI. Un anno è trascorso, ma da una legge di stabilità all’altra, per l’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli il lavoro svolto in Parlamento porta come segno di coerenza una familiarità di temi rispetto agli emendamenti presentati lo scorso anno e quelli per l’impianto a valere nel 2016, che andrà da oggi al vaglio della Camera dei deputati, dopo la prima lettura in Senato. Proposte di modifica della parlamentare dem illustrate ieri mattina nello studio legale di sua proprietà in via Mario Pagano a Termoli. Sanità, pesca, San Giuliano e Parco del Matese tra quelli a cui la Venittelli tiene di più. Ma non sono i soli. Partendo da San Giuliano, nonostante la presa di posizione del sindaco Luigi Barbieri, che ieri sera aveva in Consiglio il primo step per la cessione dei beni comunali con cui fron-

De Girolamo: “Forza Italia tornerà ad essere grande” CAMPOBASSO. "Ho accettato con entusiasmo questo nuovo incarico e, solitamente, quando mi pongo un obiettivo riesco a raggiungerlo. È una sfida e tutti insieme potremo vincerla. La mia attività avrà come filo conduttore il rinnovamento, ma senza dimenticare tutti coloro che hanno scritto la storia del partito azzurro in questa regione". E' stata chiara l'onorevole Nunzia De Girolamo, nominata da Berlusconi a commissario di Forza Italia. "L'attuale situazione di stallo in Molise – ha affermato il parlamentare – è stata la motivazione che ha spinto Berlusconi a inviare una persona esterna. Trovare gli equilibri e ripartire con una persona e un gruppo di militanti che possano rappresentare bene il territorio. E in questo compito parte attiva, tramite la sottoscritta, sarà direttamente Silvio Berlusconi”. Sulle posizioni di Aldo Patriciello e Michele Iorio, poi, non ha avuto dubbi. " Mi sono già sentita, come era doveroso fare, con il Presidente Iorio e l’On. Patriciello . In ogni caso è mia intenzione coinvolgere da subito anche tutti quelli che credono in un progetto di centro destra, indipendentemente dal ruolo istituzionale o politico rivestito, perché Forza Italia è stata e deve ritornare ad essere un partito della gente, in cui ognuno possa esprimere le PROPRIE potenzialità, senza riserve mentali o veti. Mi rivolgerò soprattutto ai tanti giovani che vogliono dare un contributo reale per la crescita di una cultura politica e di governo che metta al centro i veri problemi della gente". Sulla questione dei tagli che stanno interessando la sanità ed altri settori, la De Girolamo ha ribadito di essere stata "sempre contraria ai tagli lineari, soprattutto in una settore così delicato come la sanità. Tuttavia non possiamo ignorare che qualcosa al sud non ha funzionato dopo la riforma Bindi. Se quasi tutte le regioni del sud, a distanza di pochi anni, si sono trovate in dissesto finanziario significa che qualcosa non abbiamo saputo gestire. Detto questo io penso che noi dobbiamo decidere quale debba essere il rapporto tra pubblico e privato, ma di certo non possiamo consentirci di spendere due volte per la stessa prestazione".

luppo. E ora si scopre che i cinema sono troppo lontani, che i centri commerciali rispondono a logiche diverse. Il problema non è mai il cambiamento. Ci sono processi inevitabili, che caratterizzano i centri storici di tante città italiane. Però, c’è modo e modo. Ciò che è mancato nella dissennata politica urbanistica che muove da lontano è qualsiasi capacità di equilibrio, di visione integrata, civile, forte della città come polis, luogo non solo di utenti e consumatori ma, prima di

tutto, di cittadini, di ogni età, a cominciare, però, dal nostro futuro, i giovani. Di fronte a queste macerie, è difficile ora “riprogettare”, ricucire strappi così profondi, perché ciò che non è stato fatto allora, sarà ben difficile – per ragioni immaginabili – poterlo fare ora. Tuttavia, crediamo che c’è sempre un po’ di tempo 'avant le déluge', ma proprio per questo diciamo finalmente. Vogliamo dare un segnale concreto e intelligente. Non è una chimera, basta volerlo.

l’intervento

L’onorevole Venittelli spiega gli emendamenti su sanità, post sisma e pesca

“Proviamo a modificare gli errori” teggiare la sentenza sui risarcimenti del danno ai parenti delle vittime del sisma del 2002, vede chiedere un contributo straordinario di 35 milioni di euro, onere a valere sul “fondo per interventi strutturali di politica economica” per togliere d’impaccio l’amministrazione, anche se su una condanna non imputabile allo Stato, ma all’ente locale. La Venittelli torna anche sull’istituzione del Parco nazionale del Matese, con un percorso parallelo condiviso anche da colleghi della Campania, per abbinare i due versanti. Fiscalmente parlando, c’è anche la proposta di esenzione Imu per i terreni agricoli dati in comodato ai figli, questo per agevolare la nascita di una classe di coltivatori giovani. Il piatto forte

Una legge da correggere per evitare storture è determinato dalla norma salva precari della sanità, che solo in Molise coinvolge oltre 500 operatori con esperienza e professionalità, che rischiano di tornare mestamente a casa. Un impianto che prevede che dopo il comma 306, si aggiunga il 306-bis. Gli enti del servizio sanitario nazionale sottoposti a Piano di rientro per i quali vige il blocco del turn-over, che osser-

vino i vincoli di spesa per il personale di cui alla legge 191 del 2009, possono prorogare i contratti a tempo determinato in essere, anche in deroga a quanto previsto dall’articolo 4, comma 9, del dl 101 del 2013 convertito con modificazioni, dalla legge

125/2013 per soddisfare esigenze inderogabili e indifferibili al fine di garantire i Lea, nei limiti dei posti in dotazione organica vacanti e ad invarianza di spesa. Il pacchetto corposo della pesca, passateci il termine, vede l’esenzione Imu sui fabbricati (magazzini ecc.) utilizzati per le attività degli imprenditori ittici; ammortizzatori sociali come Cisoa per personale assunto su navi adibite alla pesca (equiparandolo al lavoratore agricolo); interventi a tutela delle imprese di acquacoltura che hanno subito danni (aumentando il fondo di solidarietà) e la proroga del piano triennale per realizzare azioni a sostegno delle imprese di pesca e acquacoltura fino al 31 dicembre 2016 (era dal 2013 al 2015).


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3 29 novembre 2015

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L’assistenza sanitaria è giunta al punto di non ritorno

“Ricoverati al Cardarelli, portatevi il cuscino e le lenzuola”

Lo stato di degrado dovrebbe diventare un copioso fascicolo di un Procuratore della Repubblica: ultimo approdo verso la legalità, la salvaguardia della dignità umana e la condanna delle omissioni, delle inefficienze, delle arroganze, delle strafottenze degli affossatori della salute pubblica E’ il caso di mettere nero su bianco e dire che il degrado della sanità ha raggiunto il fondo. Ha posto i pazienti e i loro familiari nella condizione più avvilente che si possa immaginare: portarsi dietro cuscini, soprattutto, e lenzuola. Nel reparto neonatologia una caposala s’è rifiutata di prelevare il sangue a un neonato con un ago non adatto. Di quelli specifici non ne aveva. Una donna anziana colpita da ictus è stata per due giorni su una barella al pronto soccorso, in attesa di un posto letto nel reperto dove doveva andare. Siamo arrivati laddove nessuno poteva immaginare dopo aver vissuto (sicuramente oltre misura e forse necessità) un’assistenza ospedaliera “opulenta”. La discesa in basso è stata traumatica e, dicono, ma sottovoce, che Peppino Astore, assessore regionale alla sanità degli anni Novanta, aveva predisposto un piano di gestione che avrebbe evitato di scendere agli inferi. La politica alla conquista del potere, per quanto notoriamente miserabile e strumentale, lo fece fuori, favorendo l’ingresso di alcuni am-

L’intervento Nicola Felice Negli ultimi giorni sono giunte notizie positive, e cariche di speranza, dal Presidente Frattura per la sanità molisana. Una prima notizia: assegnazione al Molise, ad parte di tutte le Regioni, di un contributo di solidarietà di 30 milioni di euro per far fronte al servizio sanitario regionale, contributo riconosciuto, in maniera decrescente, anche per gli anni a seguire fino al 2018. Altra notizia ancor più positiva: lo sblocco del turnover, da tutti molto atteso e sperato, e dal Comitato San Timoteo sempre sollecitata indicandola quale elemento di massima criticità per fornire e garantire un servizio sanitario efficiente ed efficace. Il Presidente Frattura dopo la Conferenza delle Regioni ha annunciato: approvato l’emendamento (proposto dal Molise) di deroga al blocco del turnover in sanità, ed inserito nel maxiemendamento che la Conferenza delle

mazzasette, sbruffoni e sconsiderati che dapprima hanno dilapidato il Bilancio regionale, quindi la sanità, dopo averla razziata nei vertici amministrativi e nei primariati. Una sarabanda di favori-

tismi, un assalto scomposto e qualunquista alla pianta organica. Il risultato è quello che viviamo, con la rabbia di sapere che i distruttori del Bilancio regionale e della sanità se la spassano in

modo inverecondo. Con la rabbia di vedere chi oggi ha il dovere di razionalizzare la sanità non riuscire a porvi rimedio, ad aggiustare l’aggiustabile, a riallineare alla ragione e alle necessità i servizi d’assistenza. Il degrado è tale da rasentare, come diciamo, lo scandalo, aggravato da una piegata e rassegnata accettazione da parte del cittadino molisano che la protesta l’ha intesa da sempre un flebile lamento nell’intimità della famiglia, al massimo nel ristretto cerchio degli amici. Questa storica sottomissione al potere, quale esso sia, che porti una divisa, una toga, un camice bianco non fa differenza, si traduce in abusi, in av-

vilimenti, in abbrutimenti, nel mancato diritto costituzionale alla salute. Il paziente ricoverato con cuscino e lenzuola al seguito, la caposala che rifiuta di usare un ago inadatto, la vecchietta colpita da ictus tenuta per due giorni al pronto soccorso sono la traduzione plastica di un arretramento storico, sociale e culturale al primo dopoguerra e, una volta fuori dalla cronaca, dovrebbe diventare un copioso fascicolo sul tavolo di lavoro di un Procuratore della Repubblica: ultimo approdo verso la legalità, la salvaguardia della dignità umana e la condanna delle omissioni, delle inefficienze, delle arroganze, delle strafottenze, degli affossatori della salute pubblica. Dovremmo smetterla di raccontare del commissario e dei sub commissari alla sanità a decine di miglia di euro al mese, dei tavoli di concertazione, dei piani di rientro, delle razionalizzazioni che non giungono a conclusione, e fermarci sulle ferite inferte al corpo sociale del Molise per evitare che vadano in cancrena. Dardo

Sanità, qualcosa può cambiare? Il Consiglio regionale deve avere la forza di procedere con un proprio atto di programmazione del settore Regioni presenta al ddl Stabilità 2016. Con l’approvazione del Parlamento del maxiemendamento, sarà possibile rinnovare i contratti a tempo determinato di prossima scadenza, 31 dicembre, del personale sanitario precario attualmente in servizio. Con ciò si evita l’aggravarsi dei disagi al personale in servizio e i disservizi ai cittadini, finora generati dal blocco del turnover, dovuto al piano di rientro del deficit sanitario, a cui il Molise è sottoposto dal 2007. Inoltre, sarà possibile

migliorare i livelli essenziale di assistenza. Con i primi 30 milioni, aggiunti ai 40 milioni assegnati al Molise, in forma straordinaria, con la legge stabilità del 2015, e agli ulteriori 80 milioni incassati per la premialità degli anni precedenti, si potrà sperare in un cambio di verso anche per la sanità molisana. Si potrà, finalmente, affrontare e aggredire il deficit maturato sin dal 2007, e con una oculata programmazione si potrà iniziare il percorso necessario per uscire, quanto prima possibile, dal piano di rientro, quindi dal commissariamento.

A questi risultati, credo, si è giunti non tanto e solo per il buon rapporto personale e/o affinità politica tra il Presidente Frattura e il Presidente Matteo Renzi, ma soprattutto per la condivisione da parte della struttura commissariale, nel Programma Operativo 2015-2018, dei suggerimenti, indirizzi e quant’altro i tecnici ministeriali, appartenenti al tavolo tecnico di verifica dei piani di rientro, hanno prodotto. Questi ultimi atti di solidarietà a favore del Molise, appaiano come un’altra, e forse ultima, apertura di credito per il Molise. Spetta ora all’intera classe dirigente moli-

sana dimostrare massimo impegno e unità di intenti per dare concrete risposte, con l’unico obiettivo: la tutela della salute dei cittadini. E’ giunto il momento di illustrare e far conoscere, a tutti, il P.O. 2015-2018, quindi redigere ed approvare un nuovo piano socio-sanitario regionale, che tiene conto della peculiarità e delle esigenze dei vari territori, potenziando la medicina territoriale, creando un sistema ospedaliero a rete senza duplicati,con l’integrazione delle strutture pubbliche e private, in forma complementare, salvaguardando e potenziando le “eccellenze” presenti. Al Consiglio Regionale, pur essendo commissariato, spetta un ruolo essenziale indicando le scelte e linee programmatiche, che il Commissario-Presidente Frattura dovrà tener conto nella redazione e attuazione degli atti amministrativi. i Presidente Comitato San Timoteo


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4 29 novembre 2015

Domani nella Casa circondariale del capoluogo la presentazione del Protocollo d’intesa e del progetto “ “Genitori in carcere” Guardare all’interno delle carceri con occhio attento, per cogliere cosa accade e cosa può legare quella realtà al mondo esterno, e come il mondo esterno, delle istituzioni territoriali, può dare un contributo. Accade che nelle carceri siano reclusi uomini e donne che sono madri e padri ai quali riconoscere il diritto alla genitorialità, vale a dire di esercitare il ruolo naturale dell’essere padre e madre, soprattutto se di figli piccoli che hanno maggiormente bisogno. Un problema sociale e culturale di ampia portata, intorno al quale si consumano energie professionali (psicologi), legislative, organizzative e funzionali per fare in modo che questa esigenza esistenziale per chi è ristretto in carcere e per i figli in tenera età, venga assecondata e realizzata. La Regione Molise, per essa l’assessorato alle Politiche sociali, e le direzioni degli Istituiti penitenziari di Campobasso e Larino, domani, 30 novembre 2015, presso la Casa circondariale del capoluogo, sottoscriveranno un Protocollo d’intesa a sostegno del progetto “Genitori in carcere” finanziato col Fondo nazionale Famiglia 2014, approvato dalla giunta regionale il 9 marzo scorso. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’assessorato alle politiche sociali, le direzioni carcerarie di Campobasso e Larino e l’Ufficio esecuzione penale esterno avviata sulle problematiche che riguardano la genitorialità e le relazioni familiari in carcere. Il progetto e il Protocollo sono il risultato concreto della collaborazione e troverà una sua concreta applicazione col favorire l’esercizio della genitorialità e la cura delle relazioni familiari mediante l’attivazione di trattamenti interni agli Istituti penitenziari che aiutano e tutelano il diritto dei figli di genitori carcerati, nonché a superare i contraccolpi della detenzione. Molto di questa felice sperimentazione collaborativa lo si deve alla intraprendenza e alla sensibilità professionale delle direzioni delle carceri di Campobasso e Larino tese a favorire il manteni-

La Regione in soccorso della pratica delle relazioni familiari e della genitorialità nelle carceri di Campobasso e Larino Un Protocollo d’intesa per favorire le situazioni familiari

mento del rapporto genitore-figlio durante la detenzione di uno o di entrambi, nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti, affinché si realizzi l’esercizio responsabile della genitorialità

anche in condizioni particolari quali quelle che si vivono nel mondo carcerario. Il progetto si pone anche di sistemare e fronteggiare eventuali situazioni di conflitto familiare con l’aiuto di

esperti, sensibilizzare il circuito istituzionale e la società civile sulla complessità dei problemi connessi e collegati alla carcerazione, specialmente in relazione all’ingresso e alla permanenza dei minori alle interno dei penitenziari. La presentazione del progetto sarà anche l’occasione per l’amministrazione penitenziaria

di raccontarsi e di raccontare le necessità, le opportunità, le condizioni esistenziali di quel mondo chiuso, e le aperture possibili alla speranza e al futuro per coloro che sono destinati a patirlo. Un modo diretto di apprendere e valutare per poi meglio aiutare. Domani diranno di loro e dei problemi affrontati il vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia accompagnato dai responsabili delle strutture regionali del Servizio Politiche sociali, le direttrici e gli operatori delle carceri di Campobasso e Larino, il magistrato di Sorveglianza, e il direttore dell’Ufficio di esecuzione penale esterno. Dardo

Nonostante le ripetute richieste formulate dall’area Dem del partito E ci risiamo. Partito Democratico di lotta e di governo. Docente ordinario di (non) politiche di sviluppo economico e sociale su scala regionale e, allo stesso tempo, supplente di analisi critica e fenomenologia dell’opposizione. In sostanziale assenza di una vera e propria, ma soprattutto viva e vegeta, opposizione istituzionale. Davvero unico questo PD. In grado di demolire, nello scacchiere nazionale, l’opposizione interna e buona parte di quella del (l’…ex) centrodestra, ormai sempre più destradestra; ed, in quello locale, farsi una più defaticante lotta interna, senza l’assillo di veri avversari. A Stefano Buono, presidente di Molise Democratico, sulla questione della convocazione dell’Assemblea del partito non è stata data alcuna risposta. .“L’unica soluzione possibile sarebbe una presa d’atto del fallimento delle politiche regionali nei primi due anni e mezzo e, quindi , l’azzeramento della giunta e la costituzione di una nuova squadra di governo che sottoscriva un nuovo programma per la seconda parte della legislatura. In questo conte-

Pd, ancora nessuna Assemblea

sto la provincia di Isernia, ed il basso Molise e Termoli patiscono un particolare isolamento. E’ necessario quindi mettere subito in agenda , come priorità ,l’ approvazione di una legge

elettorale che dia la giusta rappresentanza anche alla provincia di Isernia.Di queste cose , e non della sostituzione di un assessore regionale , gradiremmo confrontarci finalmente nell’ Assemblea del Partito Democratico. Il segretario fantasma Micaela Fanelli la smetta di fare sterili proclami e difese d’ufficio e convochi l’assemblea del partito.” Si rivolge al segretario regionale del partito, Micaela Fanelli, Stefano Buono. Stampella di ferro e foglia di fico istituzionale, la Fanelli, del governatore, per sancire senza mezzi termini il fallimento della legislatura Frattura. Per indicare, proprio nel presidente, il feticcio di una fusione fredda politica che non ha mai prodotto un solo joule di energia positiva, un solo cavallo-vapore di spinta sensibile. Due anni e mezzo fallimentari che identificano questa stagione amministrativa come quella peggiore della storia istituzionale di questa Regione.

Nagni: “Argini Biferno, via libera per 15 milioni di euro” CAMPOBASSO. “Sono definitivamente salvi i fondi, pari a 15 milioni di euro, per la messa in sicurezza degli argini del fiume Biferno”. A darne conferma l’assessore regionale ai LL.PP. Pierpaolo Nagni. Proprio in queste ore – ha dichiarato – ho ricevuto una nota ufficiale del Ministero dell’ambiente e della Tutela del territorio

C’è voluta la nuova ondata di piogge per far avviare le pratiche che conferma il parere negativo al procedimento di revoca. Tali fondi – ha ricordato l’assessore – ri-

schiavano, infatti, di essere perduti a causa di un rallentamento del percorso di assegnazione delle risorse da parte del soggetto attuatore, ma siamo riusciti, grazie alla nostra perseveranza e ad una sinergia con nostri rappresentanti parlamentari, a recuperare una situazione che, fino a poco tempo fa, non faceva sperare in nulla di

buono. E’ la conferma, questa, di un’azione politica, quella del governo regionale, che porta avanti giuste battaglie raggiungendo risultati concreti. Provvederemo ora a porre in essere tutti gli adempimenti tecnicoamministrativi, con i progetti esecutivi, per poter dare immediato avvio alla realizzazione degli interventi”.


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5 29 novembre 2015

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La mobilità interna alla Regione ancora motivo di discussione e polemiche A volte la predestinazione. Ad esempio, quella della dottoressa Gilda Fantetti, categoria “D”, profilo professionale “D3 amministrativo contabile” che dal Servizio Politiche per l’occupazione dell’Area Terza è stata trasferita all’Autorità di Audit 20014/2020. In che modo, e su quali presupposti, lo abbiamo rilevato dalla determinazione della direzione generale, mai avara di singolarità, con la quale, appunto, è stato disposto il trasferimento della Fantetti e, in suo favore, anche l’incarico di responsabilità dell’unità operativa organica denominata Ufficio “Controllo Fondi Europei”. Va detto subito che l’unità operativa organica denominata “Controllo fondi europei” è incardinata alla presidenza della giunta regionale ed è alle dirette ed esclusive dipendenze dell’Autorità di Audit 2014/2020. Un ufficio strategico, a supporto dell’autorità preposta alla verifica e al controllo dell’attività amministrativa particolarmente collegata alla programmazione 2014/2020, che la presidenza della Regione vuole strettamente sotto il suo controllo. Un ufficio strategico e delicato, che per essere gestito presuppone particolari qualità professionali, capacità operative e, fanno notare gli esperti della strategia regionale, particolari doti di serietà, segretezza e affidabilità, nonché il gradimento di Frattura. Un salto di qualità significativo per la dottoressa, facilitato, crediamo, dalla circostanza che la direzione generale abbia ritenuto di non prendere in considerazione le manifestazioni di interesse avanzate a quel trasferimento da parte di due dipendenti regionali categoria “D”, profilo professionale “amministrativo contabile”, per i quali – è scritto nella determinazione - “in ragione di motivazioni diverse, non è possibile procedere al trasferimento interno”. I due dipendenti non presi in considerazione erano stati gli unici a rispondere all’avviso per il reperimento di 2 dipendenti regionali appartenenti alle categorie “D” e “C” da assegnare all’Ufficio “Controllo fondi Europei”. Gli avvisi interni sono fatti per garantire il riconoscimento dei diritti dei dipendenti ad avvalersi delle opzioni preposte dall’amministrazione. Una forma oggettiva di reperimento del personale, sulla scorta

L’intervento Dall’ordine del giorno approvato in Consiglio regionale del Molise Il progresso del Molise ed il benessere della sua intera comunità, a livello sia economico che sociale e amministrativo, si sono potuti concretizzare soltanto con il riconoscimento di quell’autonomia istituzionale, la cui assenza nel passato aveva costretto i molisani a dipendere dagli uffici pubblici disseminati in ben sette regioni contermini. Si rileva poi nel provvedimento votato all’unanimità che le azioni ed i programmi messi in campo e che hanno consentito al Molise, ad esempio, di crescere economicamente e socialmente fino ad uscire dal cosiddetto Obiettivo 1, rappresentano il frutto dell’attività che solo una governance regionale può esercitare, interpre-

Quando si dice la predestinazione! Gli avvisi interni sono fatti per garantire il riconoscimento dei diritti dei dipendenti ad avvalersi delle opzioni preposte dall’amministrazione non nel caso che diciamo

della corrispondenza o meno ai requisiti richiesti dall’avviso, lontana dal sospetto di favoritismi. In questo caso, siccome nella determinazione non è detto che le richieste formulate dai due dipendenti non corrispondevano ai requisiti dell’avviso, essendosi la direttrice generale della giunta regionale, Marinella D’Innocenzo, nell’escluderli, fermata a non precisate “motivazioni diverse”, è stata lasciata la porta aperta a tutta una serie di considerazioni. Non esclusa quella che, pur non avendo la Fantetti partecipato al bando interno, sia stata ritenuta la persona giusta al posto giusto. E per collocarla là dove è stata ritenuta opportuna e necessaria, accantonata la parentesi dell’avviso pubblico e delle due domande di trasferimento non prese in considerazione senza una motivazione esplicita e circostanziata, è stato fatto ricorso all’Atto di organizzazione della mo-

bilità interna del personale dipendente, in particolare al comma 2 dell’articolo 4 che prevede che il trasferimento definitivo dei dipendenti, finalizzato alla ottimale allocazione delle risorse umane, è collegato alle ipotesi di: processi di riorganizzazione dell’apparato burocratico; processi di rimodulazione dell’organizzazione del lavoro; preminenti esigenze di assolvimento di funzioni e compiti non espletate per assenza di personale; risolvere possibili situazioni di incompatibilità ambientale. Per la Fantetti è stata riconosciuta “la sussistenza di preminenti esigenze di assolvimento di nuove funzioni e compiti, allo stato non espletati per assenza di personale, presso l’Autorità di Audit, che rendono necessario il trasferimento, in ragione del curriculum professionale, della funzionaria regionale dottoressa Gilda Fantetti, categoria “D”, profilo professionale “D3

amministrativo contabile”, dal Servizio Politiche per l’occupazione dell’Area Terza all’Autorità di Audit”. Non solo. La D’Innocenzo ha determinato anche di conferirle l’incarico di responsabilità dell’unità operativa organica denominata Ufficio “Controllo Fondi Europei” e l’incarico, ad interim, di responsabilità dell’unità operativa organica denominata “Ufficio Promozione reinserimento al lavoro soggetti espulsi dal sistema produttivo - attuazione dei programmi e progetti inerenti i servizi per il lavoro dell’Area Terza”. Quando si dice la bravura, la fortuna e la predestinazione. Un pensiero di consolazione ai due dipendenti che hanno risposto all’avviso interno, e non sono stati considerati, comunque va rivolto. Dardo

Perchè il Molise deve conservare la sua autonomia tando direttamente le istanze e le richieste del territorio e della comunità molisana. I Consiglieri Regionali del Molise sottolineano quindi come la stabilità del tessuto sociale è invece concretamente minacciata da ricorrenti iniziative statali che, in ragione di finalità legate puramente alla riduzione della spesa pubblica, prefigurano scelte incomprensibili ed inappropriate –quali ad esempio la soppressione della Corte d’Appello o di altri uffici giudiziari e amministrativi, come le Prefetture e Questure- che ridurrebbero, in termini di sicurezza pubblica, la presenza dello Stato nel territorio e comprometterebbero le garanzie giurisdizionali fondamentali dei cittadini. L’Assise, allora, esprime viva pre-

occupazione e fondatissime perplessità per quelle proposte parlamentari di ridisegno del quadro regionale italiano elaborate secondo criteri che denotano un’evidente insensibilità politica nel non voler comprendere le fondamenta etiche, culturali e fisiche che hanno puntellato, nella sua lunga storia, la coesione identitaria del Molise. “L’adozione –si legge ancora nell’OdG- di decisioni limitative dell’autonomia regionale e finanche decisive del territorio del Molise costituirebbe una lesione insanabile dell’identità sociale, configurando un’applicazione irragionevole del principio costituzionale di uguaglianza, ignorando la tutela delle minoranze linguistiche presenti nella regione, alterando il bilanciamento dei diritti

aventi rilevanza costituzionale nei confronti di una comunità penalizzata da sacrifici eccessivi rispetto a tutte le altre realtà regionali, così determinando una sostanziale disapplicazione del principio della generalità della legge che ammetterebbe per alcuni cittadini trattamenti penalizzanti rispetto a tutti gli altri”. “I problemi e le sfide impongono invece -conludono le premesse dell’Ordine del Giorno- di rafforzare l’autonomia regionale, caratterizzandola con una più marcata specialità e dotandola degli strumenti normativi ed operativi tali da corrispondere alle attese dei cittadini ed all’esigenza di continuare a promuovere lo sviluppo dell’intera comunità molisana”. L’intero Consiglio Regionale, pertanto, impegna il Presidente della

Giunta a rappresentare al Presidente della Repubblica, al Governo ed al Parlamento l’assoluta necessità di preservare e rafforzare l’autonomia territoriale ed istituzionale del Molise che, sola, può interpretare e dare soluzione alle richieste dei cittadini ed alle prospettive di sviluppo, evitando quindi di assecondare iniziative politiche e di assumere decisioni che determinerebbero gravissime conseguenze per l’integrità territoriale e sociale di una regione e di una comunità che sarebbero condannate ad un irreversibile e pericoloso ritorno al passato, che proprio l’istituzione regionale e l’adeguata presenza dello stato hanno storicamente evitato, dando fiducia ai molisani ed alla loro capacità di costruire il proprio futuro.



Campobasso

7 29 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Pronta una gabbia con qualche spintone per fermare Esposito

Ragazzi vincete per voi e per noi

Col Matelica si gioca una gara da spartiacque: rilancio o cronica mediocrità di Gennaro Ventresca L’eterna telenovela del “finalmente si torna a vincere?” potrebbe concludersi oggi pomeriggio. Un po’ prima delle 16,30. Ovviamente, con un bel successo. Se vogliamo, andrebbe bene anche se il successo fosse brutto. Nel segno di un gioco opaco, pieno di scivoloni, di lapsus ed errori di ortografia. In fondo, il gioco più bello del mondo si è trasformato in un’accozzaglia di chincaglieria. E allora lo si butta giù, nella maggior parte dei casi, come se fosse una purga. Non proprio l’olio di ricino di lontana memoria, ma sempre di purga si tratta. Non mi convincono i giovani colleghi quando, alla vigilia di una sfida decisiva, intervistano a pagina intera il giovane e quindi acerbo Rhao. Il quale, avendo anche un cognome un po’ singolare, non riesce a bucare né teleschermo né il foglio del giornale. Così i media hanno perduto una ghiotta occasione per sollevare il fumo alla vigilia del confronto odierno col Matelica. Piccola squadra di una piccola città che però, stando alle informazioni

raccolte, sul piano economico e organizzativo non se la passa certamente male. Dicevo di Rhao, sul quale non ho nulla di personale. Se dovessi incontrarlo per il corso di Campobasso, sempre più deserto, neppure lo riconoscerei. Dicevo dei miei giovani amici del giornalismo parlato e scritto che si sono allineati, senza battere ciglio. Se il Campobasso, dico società questa volta, ha fatto scelte rivedibili anche nella comunicazione, decidendo giornalmente di designare, a rotazione, uno dei tesse-

rati non vuol dire che come tanti soldatini i giornalisti debbano “obbedire”. Sorbendoci le frasi senza sale di Corbo, Cianci, Lucchese, Lenoci, Di Pasquale e via discorrendo. Avete visto mai che alla vigilia di una sfida cruenta, sul primo foglio sportivo di tiratura nazionale, venga fuori l’intervista a Gabbiadini (che peraltro è infortunato) anziché a Higuain e Melo? Sbaglia di grosso l’ufficio stampa rossoblù a regimentare le interviste. Meglio far scegliere al cronista l’uomo da sentire. Il pubblico, per scaldarsi, ha bi-

sogno dei personaggi più solidi. Negli anni passati, ad esempio, ci facevano comodo le dichiarazioni di Gigi Caliano, prima del derby con l’Isernia. Il goleador napoletano le sparava grosse. Gasando il nostro ambiente e facendo incavolare quello isernino. Per riaccendere la Santabarbara di Selva Piana bisognerebbe studiare anche queste minute strategie. Se proprio Raho doveva dire la sua mi sarei aspettato che se ne fosse uscito con una frase del genere: “A Esposito lo blocco io”. Invece è rimasto a nuotare nella

piscinetta di casa, con l’acqua che copre appena le caviglie. Quando saranno diventati “grandi” potranno prendere a ragione il microfono anche Raho e compagnia cantando. Ora no, meglio affidarlo a Bucchi che, nonostante lo scatto smarrito, resta sempre l’unico vero attaccante della nostra squadra. Se avesse personalità potrebbe fare la sua parte mediatica anche Todino. Il quale, però, si perde nelle sue malinconie. Comunque sia, cari ragazzi, dateci dentro e vincete per voi e per noi questa partita. Ai sofismi delle interviste ci penseremo dopo. Oggi, ad esempio, provate a chiudere in una robusta gabbia il furetto Esposito che ama infilarsi tra le gambe dei difensori, quindi anche delle vostre. Sorvegliate bene la difesa e, se potete, fate sentire anche il peso dei vostri chili sul Calimero di San Martino. In quanto a Favo s’inventi qualcosa e ci riporti alla vittoria. P.S. Se questa fosse appena una città normale, per sapere cosa ci aspetta nel 2016 sarebbe sufficiente interpellare un astrologo, per esempio quel fenomeno di

Festività natalizie, maggiori controlli Il questore di Campobasso, Pagano, ha predisposto speciali servizi per la sicurezza CAMPOBASSO. Come ogni anno, l’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno fanno registrare una maggiore affluenza di persone nei principali centri della provincia e in quelli a vocazione turistica con un considerevole incremento di presenze presso centri commerciali, locali pubblici ed altri obiettivi considerati a rischio. Al fine di garantire le migliori condizioni di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e di prevenire e reprimere eventuali attività criminali, sia contro il patrimonio che le persone, il Questore Pagano ha predisposto – in questo Capoluogo e nella città di Termoli

– specifici, mirati servizi di prevenzione a carattere generale e di controllo del territorio, supportati da una pronta ed efficace attività info-investigativa. In particolare è stata disposta una intensificazione delle attività di controllo, anche mediante l’impiego di pattuglie appiedate in uniforme e di personale della Squadra Mobile e della Digos, oltre che nei luoghi delle città più frequentati, anche in prossimità di centri commerciali, chiese, istituti di credito, supermercati, uffici postali, gioiellerie e di altri negozi che per tipologia sono più esposti a possibili azioni delittuose da parte della criminalità. Sarà pertanto garantita me-

diante una maggiore presenza della Polizia di Stato al fine di assicurare un attività di contrasto al fenomeno dei reati predatori con particolare riferimento a furti, rapine, scippi, spaccio di sostanze stupefacenti e truffe, specie in danno di anziani spesso soli e preda di malintenzionati. Ulteriori e mirate azioni di prevenzione saranno attuate per contrastare altre attività criminali ricorrenti nel periodo natalizio quali la vendita illegale di artifici pirotecnici nonché l’abusivismo commerciale in materia di prodotti contraffatti.

29 novembre 2015

I DOMENICA D’AVVENTO Prepariamoci ad accogliere Gesù a Natale. Ogni anno la Chiesa comincia il nuovo anno liturgico con questa prima domenica dell’Avvento. Iniziano,oggi, quattro settimane di preparazione al Natale, la venuta del Signore nella storia umana. Gesù, il Figlio del Dio vivo, è venuto più di 2000 anni fa, cambiando definitivamente il cammino dell’umanità per portarci la salvezza eterna e, quindi, una speranza e un senso decisivo ad ogni vita umana. Ma la nostra salvezza, in virtù di questo evento prodigioso, non è automatica: Cristo non può salvarci contro la nostra volontà e, soprattutto, senza la nostra attiva collaborazione e la nostra piena accettazione. Come è stato accolto il Figlio di Dio la prima volta che è venuto? Pochissimi erano pronti, perche’ è venuto in un modo inaspettato; nac-

que povero, figlio di un falegname, visse nascosto per trent’anni e, dopo tre anni di vita pubblica, in cui ammaestrò i suoi apostoli, fu crocifisso. Tre giorni dopo è resuscitato apparendo e inviando i suoi discepoli a costruire la Chiesa. Dopo la sua ascensione al cielo, ha mandato il suo Spirito Santo e, attraverso la sua presenza, Gesù e il Padre continuano a venire da noi per abitare nel nostro cuore. Ed è proprio tramite lo Spirito Santo, attraverso i sacramenti, e nel battesimo specialmente, che conquistiamo la salvezza. Dunque, prepariamoci ad accogliere Gesù a Natale, reale ma invisibile, l’amico più intimo che viene per salvarci. Facciamogli spazio nel nostro cuore,affinché il suo Spirito Santo possa entrarvi ed edificarvi il suo santo tempio. Viviamo questa realtà, o abbiamo già man-

dato via Gesù, con le nostre scelte da egoisti ? L’Avvento è il momento propizio per rivedere il nostro rapporto con Gesù, e prepararci ad accoglierlo risolutamente nelle nostre scelte di ogni giorno. Sgombriamo il cuore dagli ostacoli che impediscono la venuta di Cristo nel nostro intimo. Lasceremo entrare Gesù nella nostra vita nella misura in cui sapremo avvertire l’instabilità della nostra esistenza nel tempo, e rammentandoci di essere pellegrini, in viaggio verso la patria dell’eternità. Non lasciamoci travolgere a nostra volta da ciò che è vano, da ciò che andrà perso nelle bufere della vita: meditiamo sulle nostre scelte. La liturgia di oggi ci scuote dal nostro torpore, e alimenta il nostro coraggio. Manteniamoci fedeli al Signore, perchè non ci trovi impreparati:

“ Vegliate dunque, perchè non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà ! “. Se il mondo attuale è sconvolto da guerre, terrorismo , disordini e sbandamenti di idee con la depravazione dei costumi, tutto questo deve essere per noi tutti un avviso: ripudiando Dio l’uomo perisce, solo da Lui può essere salvato. Per questo la Chiesa mira a suscitare nei nostri cuori il desiderio e il bisogno della salvezza per non lasciarci sommergere e travolgere dalle vicende terrene per dominarle e viverle in vista della venuta del nostro Salvatore. Per questo siamo invitati a “vegliare pregando” in ogni momento e avvalerci del tempo che ci è donato per progredire nell’amore verso Dio e verso il prossimo, che è il cuore del messaggio di Gesù. Monsignor Gabriele TETI



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Isernia

29 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“La Passarelli, un doppio incarico” Per l’onorevole Danilo Leva la nomina a commissario del Nucleo industriale è fuori luogo POZZILLI. Una ‘doppietta’ davvero poco gradita, a quanto pare ad una parte del Pd. La nomina di Stefania Passarelli a commissario del Nucleo industriale di Pozzilli, giunta a stretto giro di posta dall’elezione di Vincenzo Cotugno a presidente del Consiglio regionale, non è stata ancora del tutto digerita da parte del Partito democratico. In particolare, la ‘corrente’ che fa capo al deputato Danilo Leva ha inteso criticare pesantemente la scelta – adom-

brando persino presunti conflitti di interesse quantomeno morali – della giunta regionale e del governatore di mettere il sindaco di Pozzilli a capo del Nucleo industriale. Il parlamentare di Fornelli ha espresso dunque la sua “netta contrarietà alla decisione di affidare ad una persona riconducibile al gruppo Patriciello la guida del Consorzio per lo sviluppo industriale Isernia-Venafro”. Secondo Leva si tratterebbe di una “scelta sbagliata non solo po-

liticamente, ma anche sul piano pratico. Sorgono infatti grandi perplessità – ha dichiarato Danilo Leva a Primo Piano Molise – che una dipendente di un’azienda dell’area industriale possa sedere a capo del Nucleo… Anche per quanto riguarda la gestione della parte debitoria dell’ente industriale: insomma, il commissario non può fare controllore e controllato”. Questa ovviamente è l’opinione, autorevole, del deputato del Pd che inoltre mette il ca-

rico spiegando come “oltre all’opportunità politica c’è per lo meno una questione di opportunità morale che avrebbe scongliato tale nomina”. Il gruppo che fa capo all’onorevole Leva, secondo indiscrezioni, starebbe quindi valutando addirittura un’iniziativa parlamentare sulla questione, malgrado la consapevolezza che la nomina sia di competenza regionale. Insomma, clima rovente soprattutto nel Pd molisano.

Via Colonia Giulia, un disastro La strada di Venafro che vede il traffico sul tratto Campobasso-Roma è in pessime condizioni VENAFRO. No, non ce la farà a sopportare un altro inverno, ossia a fronteggiare l’intenso traffico interregionale che quotidianamente l’attraversa e soprattutto le intemperie del prossimo periodo invernale ossia pioggia, grandine, gelo, possibili nevicate ect., se non ci saranno interventi e lavori di ripristino, sistemazione e nuova bitumazione. Il riferimento va alla trafficatissima Colonia Giulia di Venafro, arteria che ogni giorno e 24 h 24, è percorsa da tir, pullman, furgoni, auto, motocarri ect. che in effetti l’hanno ridotta decisamente male, mancando da tempo opere di miglioramento! Asfalto in più punti saltato e spazzato via, buche a non finire, avvallamenti continui, fossi,

sede stradale sconnessa nel cuore della città e tant’altro che mette a dura prova pneumatici e sospensioni dei mezzi su gomma in transito e la stessa incolumità dei pedoni che l’attraversano. Un’arteria cioè, la Colonia Giulia, che reclama interventi immediati di ripristino e messa in sicurezza, visto le condizioni in cui versa. Del resto, è impensabile che la trafficatissima strada urbana venafrana possa fronteggiare un altro inverno, carico delle intemperie che lo accompagneranno, senza alcun lavoro di ripristino, soprattutto senza

stenderci sopra un rassicurante strato di bitume. Appare urgente cioè intervenire sulla Colonia Giulia, restituendole sicu-

rezza e la più tranquilla percorribilità, fattori oggi in forse date le sue impossibili condizioni.

L’anticancro, il Prunus spinosa Presentato a Roma lo studio portato avanti sulle valenze scientifiche del frutto raccolto a Bagnoli del Trigno BAGNOLI DEL TRIGNO. Nella Sala del Refettorio, esperti e ricercatori fanno il punto su ricerca e integrazione terapeutica in oncologia. L’ orgoglio di una ricerca tutta italiana, che continua a fornire nuove prospettive partendo dalle proprietà antitumorali dimostrate in maniera netta – in vitro – dal composto brevettato che unisce l’estratto di Prunus Spinosa Trigno raccolto in Molise nell’areale di Bagnoli ed un Complesso Attivatore Nutraceutico. “Trigno M, nuove prospettive in Oncophytoterapia”, è il tema del convegno che si è svolto a Roma, alla Camera dei Deputati, nella sala del Refettorio, organizzato dalla SIMeB (Società Italiana di Medicina Biointegrata) e dall’ IMeB (Istituto di Medicina Biointegrata). Il Prof. Franco Mastrodonato – Presidente della SIMeB – ha illustrato la metodologia con cui la Medicina Biointegrata affronta le problematiche oncologiche, con particolare riferimento alla Phytoterapia. Un ambito, quello della medicina naturale, che raccoglie l’interesse anche di personalità del mondo politico ed istituzionale. Particolarmente significativo il messaggio inviato

in una lettera dal Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il quale ha mostrato apprezzamento per quei progetti di ricerca che, in maniera seria e approfondita, studiano le potenzialità offerte dalla natura, nell’ ottica di una integrazione con le terapie classiche come chemio e radioterapia. “E’ importante che si crei un circolo virtuoso tra quanto puo’ offrire la medicina in tema di terapie “classiche” e quanto invece si puo’ attingere dalla medi-

cina naturale, in funzione del miglioramento della qualità della vita del paziente” ha scritto il sottosegretario. La Dott.ssa Stefania Meschini, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità, ha ribadito i risultati – sorprendenti – ottenuti trattando in vitro con la miscela Prunus Spinosa + Can, cellule tumorali di diverse linee, prelevate da pazienti. Gli studi proseguono, fornendo una visione precisa di come avviene il fenomeno dell’ “apoptosi”, ossia

della morte delle cellule tumorali – pari al 78% nelle 24 ore – indotta da questa miscela. “Abbiamo visto che quando le cellule sono trattate con il Trigno M, si assiste ad una depolarizzazione del mitocondrio, un organulo fondamentale per la vita della cellula” – ha spiegato la ricercatrice. Così alle cellule tumorali viene a mancare l’energia per riprodursi. Il passaggio successivo, sarà quello della sperimentazione in

vivo e continuare la ricerca, con scrupolo e impegno, per giungere nel futuro alla produzione di un farmaco. Da alcune settimane è intanto disponibile il “Trigno M” come integratore alle terapie convenzionali. Oggetto di brevetto in pari quota tra l’ ISS ed l’azienda molisana Biogroup che lo produce, il preparato è stato già richiesto da un numero considerevole di pazienti. “Va assunto su indicazione medica o di una persona esperta”, è stato sottolineato durante l’incontro che per larga parte è stato destinato al dibattito con la partecipazione diretta del pubblico. Tra i relatori, l’oncologo Massimo Bonucci, Presidente Artoi, il chimico farmacologo Giovanni Occhionero ed il Prof. Sebastiano Delfine della Università del Molise, che hanno affrontato in maniera globale il tema del convegno. Significative le presenze istituzionali, tra le quali l’on. Adriano Zaccagnini, l’on. Laura Vennittelli, l’Assessore alle Politiche agricole della Regione Molise, Vittorino Facciolla ed Angelo Camele, sindaco di Bagnoli del Trigno, luogo da cui è partito l’intero progetto.



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Termoli

29 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“No alla mega discarica” I componenti di “Noi con Salvini” lanciano a Termoli la protesta contro l’impianto TERMOLI. Prosegue l’azione sul territorio di “Noi con Salvini” con l’obiettivo di radicarsi sempre più tra i cittadini del Basso Molise. Si punta alle periferie e ai tanti luoghi che l’Amministrazione comunale troppo spesso a detta dei referenti del movimento politico, dimentica. “Tra i temi che stiamo portando avanti – ha affermato Nicola Tedesco, coordinatore cittadino di Noi con Salvini – c’è la tutela del territorio oltre alle nuove politiche che vogliamo portare a Termoli non dimentichiamoci che tempo fa dissi che la cosa più importante è ripartire dalle periferie e abbiamo avuto dimostrazione che Difesa Grande inizia ad avere problemi. mi auguro che l’amministrazione dia più importanza alle periferie che sono importanti perché la maggior parte della popolazione vive in periferia dove abbiamo

bisogno di illuminazione, di strade e di parchi gioco per i bambini. Come abbiamo fatto a contrada Colle della Torre non è da escludere che nei prossimi periodi ci troveremo nelle altre

periferie della città di Termoli”. Un impegno concreto e quotidiano per un gruppo politico non rappresentato in consiglio comunale. “Sicuramente – afferma Tede-

sco – paghiamo tanto la mancanza di una rappresentanza in consiglio comunale però stiamo lavorando e abbiamo capito che la cosa importante è stare in mezzo alla gente perché avere

una rappresentanza ma poi fare demagogia non ci serve a nulla e non porta a nulla”. Al centro del dibattito ci finisce anche la realizzazione di una presunta maxi discarica a Serracapriola, ad appena una manciata di chilometri dal confine con il Molise, ed è su questo tema che interviene il leader cittadino di “Noi con Salvini” affermando: “La mega discarica che hanno progettato di fare a Serracapriola vogliamo capirci di più e con gli amici della Puglia cerchiamo di tenere sotto osservazione il progetto di questa discarica dove si parla di amianto. Il nostro è un voler capire quello che potrà accadere in futuro sul nostro territorio perché il basso Molise, come la costa pugliese, si basa anche sul turismo balneare e quindi potremmo avere delle ripercussioni sia a livello agricolo che a livello turistico balneare”.

Mafalda torna alla normalità Dopo i problemi per le forti piogge, si pone ora la questione della chiusura della Trignina proprio allo svincolo per il paese MAFALDA. Passata la bufera d’acqua e vento degli scorsi giorni e rientrata l’emergenza, è tempo di tirare le somme. Innanzitutto c’è da dire che fortunatamente non ci sono stati danni gravi alle persone, nonostante il pericolo, nonostante la furia della natura. Danni materiali invece si, e pure molti. I disagi alla circolazione sono evidenti. Con la fondovalle Trigno bloccata in entrambe le direzioni, il traffico è stato deviato all’altezza dello svincolo di Mafalda in direzione Vasto. Chiaramente visibili sono i cartelli che indicano la strada interrotta e l’uscita obbligata in direzione del piccolo centro basso molisano. Qui però inizia la giostra. Uscendo dalla “trignina” si è costretti a percorre il tratto di strada che costeggia la zona industriale e si giunge, dopo un paio di chilometri, allo svincolo

della “Castellelce”. Qui le direzioni obbligatorie sono due: San Felice del Molise sulla destra e Mafalda, e di conseguenza la costa, sulla sinistra, mentre risulta impossibile proseguire verso il santuario della Madonna del Castello perché, essendo straripato il torrente che scorre tra le due colline, fango, pietre e ruspe bloccano il transito. Quindi l’Anas ha deciso di indirizzare tutto il flusso che dall’alto Molise scende verso la costa in questa direzione. La strada provinciale che collega lo svincolo della fondovalle a Mafalda, che già da tempo non era in ottime condizioni, ripristinata la viabilità che nella mattinata di ieri era stata interrotta proprio all’altezza del bivio, è diventata l’unico passaggio percorribile per giungere sul mare. In paese c’è un via vai di mezzi e per-

sone che mai si era visto, e questo può essere anche un aspetto positivo, bisogna notare però come gli automobilisti, una volta giunti nel centro abitato, si ritrovino spesso spaesati e persi perché manca la segnaletica d’emergenza. Infatti non sono stati rari i casi in cui, alcuni camionisti, parcheggiato il loro mezzo a bordo strada, sono andati a chiedere informazioni nelle vicine case. Per il resto tutto pare essere tornato alla normalità: i livelli di allerta del Trigno e dei suoi affluenti sono scesi, nonostante la potenza dell’acqua abbia visibilmente cambiato il corso del fiume, e la mota e i detriti che occupavano le principali vie di comunicazione sono stati rimossi.

“ScopriTermoli” per rilanciare la città Dopo che mareggiate e piogge hanno toccato la città, in programma ora la corsa TERMOLI. In una Termolioggi- devastata da una tempesta che ha distrutto uno dei trabucchi simbolo della riviera adriatica l’entusiasmo che caratterizza la fase di preparazione della ScopriTermoli, un evento dal programma ricco e variegato non è scemato. Anzi. Ognuno dei tesserati Runners Termoli è impegnato nell’offrire il proprio contributo mirato alla perfetta riuscita della manifestazione. Ivan Di Mario e Barbara De Lorenzo sovrani della scorsa edizione sono pronti a cedere il loro scettro a chi riuscirà a trovare la concentrazione giusta per conquistare il gradino più alto del podio. Ultima tappa del Circuito CorriMolise, spalmato quest’anno su 23 appuntamenti, la undicesima edizione della ScopriTermoli, gara su strada sulla distanza di 10km saprà entrare

nel cuore di quanti avranno scelto di parteciparvi per la prima volta e consentirà ai tanti podisti che torneranno a percorrere vicoli, strade della cittadina molisana di provare emozioni forti. Un coinvolgimento raro quello che porta centinaia di atleti a confrontarsi su di un tracciato molto sugge-

stivo e in cui il richiamo del mare è violento ed in grado di ammaliare amatori e top. Alle ore 9.30 sarà previsto il ritrovo giurie/concorrenti e lo start delle gare giovanili. Poi si darà l’avvio alla competitiva vera e propria nonché alle gare collaterali. Cinque i chilometri che dovranno affron-

tare coloro i quali avranno optato per la non competitiva. Sempre 5 saranno i chilometri che dovranno percorrere i nostri amici a 4 zampe accompagnati dai loro padroni per la “Mi fido di te”. Ed in conclusione anche quest’anno gli appassionati di arte e di fotografia avranno modo di catturare scorci di natura, espressioni degli atleti o istanti decisivi da immortalare e poi inviare all’indirizzo di posta elettronica runnerstermoli@virgilio.it entro le ore 20.00 del giorno 12 dicembre 2015 puntando ad un utile piazzamento nella graduatoria finale stilata a seguito dell’insindacabile verdetto della giuria composta da membri della società che organizza l’evento. 5 saranno le foto premiate, riconoscimenti in natura verranno consegnati agli autori dei migliori 5 scatti. Verranno

altresì premiati i primi tre assoluti uomini e donne che avranno preso parte alle gare giovanili, i primi 5 assoluti della competitiva, nonché i primi cinque M ed F di ogni categoria. Per ciò che attiene alle società a ricevere doni saranno i primi tre teams regionali e le prime tre compagini provenienti da fuori regione. E sia che Eolo non vorrà placare la sua ira sia che il sole vorrà illuminare con i suoi tiepidi raggi lo spettacolare litorale adriatico a Termoli grazie all’impeccabile impegno di Angela Costantiello, presidente della società madrina dell’evento e dei suoi probi collaboratori/tesserati il divertimento e l’adrenalina non mancheranno. Appuntamento dunque a martedì 8 dicembre in Corso Nazionale per condividere momenti all’insegna dei sani valori sportivi.


Da dicembre in edicola e librerie


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