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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 107 - domenica 10 maggio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Susanna Camusso
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Susanna Camusso. La segretaria nazionale della Cgil ha bacchettato il presidente della Giunta regionale, dopo qualche fischio che lo aveva accolto in sala. C'è voluta una persona che è venuta da fuori regione per mettere in risalto le cose non fatte dal presidente Frattura. Due 'sberle' politiche ben assestate e, soprattutto, motivate per l'assenza di una programmazione e la presenza, invece, di una presunzione politica che lo ha allontanato dai veri problemi.
Il Tapiro del giorno a Paolo Di Laura Frattura
Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Ancora una volta impacciato è apparso nel suo intervento alla manifestazione indetta dalla Cgil a Campobasso. Non ha saputo dare risposte alle crisi aperte nè, tantomeno, alle scelte effettuate di chiudere, repentinamente, le esperienze di alcune aziende come la Gam ma anche degli enti subregionali fatti sparire a seguito dell'approvazione del Bilancio di previsione. Senza parlare, poi, della sanità. Schiaffi politici ben meritati.
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10 maggio 2015
Domani conferenza stampa in Piazza Municipio dei comitati e dei movimenti d’opinione contro la politica del governo regionale Domani conferenza stampa in Piazza Municipio da parte del Comitato popolare che riunisce tutti i comitati e i movimenti che si oppongono alla politica regionale. All’appello mancano le associazioni e le leghe che dalla Regione prendono soldi, contributi, assegnazione di progetti lasciando via libera alle pale eoliche, alle centrali a biomasse e a tutte le altre manomissioni del territorio e dell’ambiente. In Piazza le ragioni delle proteste e gli obiettivi che s’intendono perseguire: che sono tanti , e riguardano direttamente la vita quotidiana dei molisani. Non più e non solo striscioni, slogan, cartelli contro i consiglieri regionali che hanno votato il vitalizio per se stessi e l’aumento delle tasse per la collettività, che hanno promesso di ridurre il costo della politica e invece l’hanno accresciuta. Non più e non solo questo, contro l’arroganza e la strafottenza di Frattura e compa-
CAMPOBASSO. Una mezza bugia di certo non è una verità. Così come un mezzo errore resta sempre un errore. Probabilmente (si spera) a seguito delle proteste fioccate in questi giorni sulla reintroduzione del vitalizio, se non (addirittura) a causa di un intervenuto scrupolo di coscienza, il governo regionale ha deciso di ridurre del 50% l’onere a carico della Regione (da 2.400 a 1.200 euro mensili) sull’ammontare del calcolo della cosiddetta posizione contributiva. Parziale correzione di un provvedimento che davvero suona come ultimo sberleffo da parte di una classe dirigente che in campagna elettorale giurava e spergiurava (cit. De Gregori) che avrebbe ridotto i famigerati costi della politica, ridotto del cinquanta per cento le indennità di carica, il numero degli assessori e tutta la notoria raffica di fandonie che, comunque, nonostante tutto, gli è valsa un impiego statale da più di diecimila euro mensili. E ripetiamo che non sarebbe neanche la somma in sé a rappresentare una vergogna, ma quanto immensamente poco il sacrificio che la comunità compie per sostenere i suoi amministratori
gni. Dal 14 al 17 maggio il popolo molisano che non ha venduto la propria coscienza alle false promesse, che s’è svezzato dalla mammella assenzialista, che
vuole riscattarsi dalla condizione servile ed ossequiente ad un potere che lo mortifica e lo deride, avrà la possibilità di partecipare ai dibattiti che saranno allestiti in
Piazza Municipio sui tempi più caldi che lo riguardano: la sanità, la scuola, i trasporti, la salvezza dell’ambiente, la legalità, la trasparenza, l’occupazione, la ridu-
zione delle indennità dei consiglieri e, soprattutto, il 19 maggio, di prendere parte alla manifestazione conclusiva che si terrà in Via 4 novembre, di fronte alla sede del consiglio regionale. Fintanto il Molise e i molisani non si renderanno protagonisti del loro riscatto, del diritto ad essere informati e a partecipare alla vita pubblica, a pretendere giustizia ed equità, lasciando che una classe politica e dirigente egoista, insensibile, insofferente e arrogante continui ad arricchirsi depauperando il bene pubblico, per il Molise e i molisani non ci sarà futuro. La manifestazione del 19 maggio vuole essere il messaggio chiaro e tondo che la misura è colma e che il potere politico deve ritrovare in se stesso un barlume di etica, per ritornare ad essere l’interprete e l’esecutore della volontà popolare. E non dei propri interessi.
Petizione popolare per tagliare le indennità, il Consiglio regionale la ignora venga ripagato in proporzione; in termini di risultati, di quella famosa produttività di cui molti, a vario titolo, vanno vanamente cianciando. Questa posizione contributiva, poi, è davvero irritante per come è stata concepita e scritta. Dopo soli cinque anni di “servizio” si matura il diritto ad un assegna a vita al compimento del sessantacinquesimo anno di età e, se gli anni dovessero diventare dieci (due legislature, cioè) per ogni anni del secondo mandato si matura un anno di sconto; si va in pensione a sessant’anni. mentre per (quasi) tutti l’età pensionabile cresce, per Loro, diminuisce; il diritto al vitalizio viene riconosciuto anche a coloro che assumono la carica di assessore senza prima essere stati eletti consiglieri: gli unti del governatore. Adesso lor signori ci fanno la grazia di farci risparmiare quasi trecento mila euro di soldi nostri per le loro pensioni (e con quegli stipendi manco a nominarla la contribuzione volontaria, eh
no!). Poco male visto che, se abbiamo ben contato, sono ancora ottanta i vitalizi che la Regione paga a partire da 4.000 euro al mese (Frattura padre, Paolo Nuvoli, Antonio Di Rocco, Antonio Varanese, Mario Totaro) agli 896 di Franca Scarano; passando per i 3.353 di
Vittorio Rizzi i 2.210 di Alfredo D’Ambrosio, i 1.907 di Remo di Giandomenco, i 1.392 di Nunzio Ruta. Guai ad immaginare il fatto di lasciare qualcuno affrontare gli anni della vecchiaia senza una pensione decorosa, resta lecito domandarsi quanto questi importi siano
congrui in assoluto e soprattutto rispetto al reddito (anche e soprattutto derivato da professioni e/o impieghi svolti in precedenza, con pensioni riconosciute annesse, visto che il vitalizio è cumulabile) maturato parallelamente all’attività politica.
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3 10 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
La Cgil punta l’indice su Frattura Alla presenza del segretario, Susanna Camusso, qualche fischio per il governatore in un Molise distrutto “Se il servizio sanitario è in difficoltà, le sembra una politica corretta, signor Presidente che si sia arrivato ad un punto in cui in regione i cittadini preferiscono rivolgersi alla sanità privata, piuttosto che a quella pubblica?” è la domanda che Susanna Camusso ha rivolto al presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura presente alla manifestazione organizzata dalla Cgil per discutere di politiche economiche. Qualche fischio e non poche contestazioni al Presidente della Giunta regionale per le tante crisi senza soluzioni e sulle quali non ha ritenuto aprire bocca l’assessore al Lavoro, Michele Petraroia. Contestazioni, anche, per l’assessore all’Agricoltura, Vittorino Facciolla. “Noi siamo pronti a discutere sulla riorganizzazione del settore sanitario - ha aggiunto la Camusso purché si privilegi realmente la tutela dei servizi sanitari pubblici. Non si può continuare ad avere una sanità tutta fatta di convenzioni, che non risponde al cittadino e continua ad aumentare il debito; dicendo che l’innovazione non deve arrivare solo dalle politiche nazionali ma deve essere anche un prodotto dell’iniziativa locale”. Sulla questione della riorganizzazione delle parte-
cipate, altro tema di confronto bollente fra il sindacato e la Regione, il segretario della Cgil ha affermato: “Non si può affrontare il problema come se fosse una qualunque que-
È necessario tornare a discutere di mezzogiorno. Il sud deve tornare ad essere prioritario nell’agenda di governo. Siamo dentro una contraddizione: proprio nel momento in cui la crisi colpisce il Mezzogiorno in maniera più forte rispetto al resto del paese assistiamo ad una politica non all’altezza di questo passaggio, anzi piuttosto regressiva. Il Mezzogiorno è stato derubricato da tema nazionale ad argomento irrilevante”. Lo ha dichiarato Danilo Leva, parlamentare Pd. “I tagli di risorse
“Nel giorno della Festa dell’Europa preferisco, sinceramente, parlare delle sfide politiche che attendono l’Unione Europea piuttosto che rispondere alle argomentazioni strumentali di chi non ha altro di cui parlare, se non del sottoscritto. Oggi, dunque, non c’è spazio per sterili polemiche ed inutili provocazioni: oggi è importante riflettere sul senso del nostro comune essere europei. L’Unione Europea, infatti, ha compiuto grandi passi sino alla realizzazione della moneta unica ma ancora non ha raggiunto l’obiettivo più importante: quello di fondare una vera e propria federazione. Dobbiamo tornare all’ispirazione della Dichiarazione Schuman, con la quale Fran-
stione burocratica della spending review. Forse sarebbe il caso di ascoltare un po’ di più i lavoratori. Siamo qui per dire che la mobilitazione che abbiamo fatto unitaria-
mente un anno fa, ha messo in moto la necessità di affrontare questo territorio come un territorio che ha avuto una grande crisi e che quindi bisogna costruire l’accordo di pro-
“Renzi non trascuri il Sud” Il parlamentare del Pd, Danilo Leva, sottolinea l’assenza del Governo agli atenei colpiscono in particolar modo quelli del Sud, le politiche redistributive (80 euro) premiano chi un lavoro già c’è l’ha e nulla fanno per contrastare la povertà presente nel Sud in maniera superiore del doppio rispetto alla media nazionale, i tagli alla sanità colpiscono soprattutto le regioni del Sud e sono stati cancellati oltre 3,5 mi-
“Rafforzare il processo di integrazione” Festa dell’Europa, il messaggio di Aldo Patriciello cia e Germania rivitalizzarono l’idea della pacificazione europea dando vita a un’iniziativa aperta a tutti ma decisa a superare l’immobilismo del Consiglio d’Europa. L’Italia può e deve giocare un ruolo attivo lungo questa strada”. “Il Trattato di Lisbona – ha spiegato Patriciello - non può essere considerato
il punto di arrivo del processo d’integrazione. Mentre l’Europa prende tempo, i problemi del mondo corrono e si allontanano sempre più dalla portata degli europei, con danno per gli europei e per il mondo stesso. Occorre fare i conti con le sfide della globalizzazione ma per farlo è necessario costruire un’unione più forte e più coesa. La UE – ha proseguito l’europarlamentare azzurro - dimostra di funzionare laddove il metodo federale è riuscito ad imporsi, mentre si dimostra lon-
gramma, qualche progresso è stato fatto, ora ovviamente è necessario continuare e insistere. Per le amministrazioni registriamo nella discussione dei lavoratori, dei nostri delegati, una grande preoccupazione rispetto a questa stagione, in dissenso esplicito rispetto alle politiche sul lavoro che il governo ha fatto. Vediamo una crescente difficoltà con una tentazione che è quella del non voto. La nostra organizzazione ha una cultura che è quella di considerare il diritto di voto appunto un diritto, una conquista. Se poi lo vediamo dal punto di vista delle donne è una conquista giunta molto tardi rispetto ad altri e quindi, rispettando tutte le difficoltà che ci sono, preferiamo una scelta di voto a una scelta di astensione. Dopodiché una scelta di voto può essere anche una scelta di protesta”. E ha concluso: “Bisogna provare a cogliere le opportunità che ci sono per dare una via di sviluppo al territorio, facendo delle scelte, decidendo che i fondi comunitari non sono semplicemente una distribuzione a pioggia, ma devono essere risorse per lo sviluppo”.
liardo di euro dal piano di azione coesione. Ancora una volta il Mezzogiorno funge da bancomat per il resto del paese. In questo ancora non siamo riusciti a marcare una discontinuità rispetto al passato. Gli effetti di questa politica economica consegnano il Mezzogiorno ad un destino fatto di declino e marginalità. Ma un partito come il Pd deve avere un’altra visione dello sviluppo del paese. Così il Sud non c’è la fa. Ma se non riparte il Mezzogiorno non riparte l’Italia”.
tana dai suoi cittadini negli altri casi: basti pensare da una parte al ruolo difensivo che l’Euro ha giocato nella crisi finanziaria mondiale e dall’altra alla pericolosissima paralisi di fronte ai problemi di natura economica, fiscale e creditizia che la recessione globale ha fatto venire a galla. La diversità è divenuta la vera ricchezza della nostra Europa: imparare a conoscere questa diversità, ad apprezzarla, ad amarla, é indispensabile per diventare cittadini europei”. Così Aldo Patriciello, europarlamentare molisano di Forza Italia, in occasione delle celebrazioni della Festa dell’Europa del 9 maggio.
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10 maggio 2015
Una serie di eventi e incontri per sensibilizzare i cittadini sui problemi della difesa idrogeologica
“La Terra nutre, l’uomo la divora” La settimana della bonifica Una serie di eventi e di incontri per sensibilizzazione i cittadini sui problemi della difesa idrogeologica, gestione e tutela delle acque di superficie, salvaguardia ambientale ed energie rinnovabili,oltre che sull’attività dei Consorzi di Bonifica ed Irrigazione, saranno organizzati anche dai tre Consorzi di Bonifica del Molise nella “Settimana Nazionale della Bonifica”, dal 16 al 24 maggio prossimo. E’ quanto comunica Giorgio Manes, presidente dell’Unione dei Consorzi di Bonifica del Molise, nell’annunciare che anche in Molise si svolgeranno passeggiate e visite guidate, conincontri e momenti di confronto. I grandi impianti idraulici del Molise saranno aperti al pubblico nei due fine settimana e le scuole, i gruppi organizzati e le persone interessate potranno contattare, per programmare le visite, i Consorzi di Bonifica di Larino, Termoli e Venafro.“La Terra nutre, l’Uomo la divora” è lo slogan che l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica, lancia per la Settimana Nazionale della Bonifica 2015, il cui logo è una mela ‘spolpata’, per ricordare che c’è bisogno di un nuovo modello di gestione del territorio, ad iniziare dallo stop alla continua cementificazione, con una maggiore oculatezza nell’utilizzo delle risorse
L’INTERVENTO Il movimento LARINascita torna su una delle questioni che hanno caratterizzato l’ultimo anno di attività amministrativa della giunta Notarangelo, vale a dire la chiusura dell’Ufficio Territoriale di Larino, lo sportello superstite dell’Agenzia delle Entrate, dedicato alla registrazione degli atti giudiziari, servizio strettamente connesso all’attività del tribunale. Con il provvedimento n. 2013/65463 del 29/05/2013, veniva disposta la chiusura dello sportello sito in Piazza del Popolo, nello stesso stabile del tribunale. Il 14 novembre scorso lo sportello superstite dell’Agenzia delle Entrate, che fino a circa due anni fa era presente a Larino, dedicato perlopiù alla registrazione degli atti giudiziari, servizio strettamente connesso all’attività del tribunale, è stato chiuso per essere aggregato alla sede di Termoli. La ragione principale a fondamento della perdita dell’ennesimo servizio sembrava essere legata alla mancata messa a disposizione di una sede adeguata per ospitare l’ufficio pubblico da parte del Comune di Larino. L’amministrazione Notarangelo, seppure tardivamente, era riuscita a trovare un accordo col
naturali.In Molise, evidenzia l’Unione dei Consorzi di Bonifica, se la superficie forestale regionaleregistra un aumento si riduce, invece, progressivamente la Superfice Agricola Totale. Per la forestazione, infatti, si è passato dai 147.750 ettari del 2005, che già rappresentavano quasi il 33% della totale superficie regionale, agli attuali 172.222 ettari. L’avanzata dei boschi molisani, in linea con la tendenza nazionale, è stata fortemente sostenuta, con le misure mirate dei Piani di Sviluppo
Rurale 2007-2013, in Molise le risorse rese disponibili per tali interventi sono state circa 30 milioni di euro. Per la Superficie Agricola Totale, invece, in Molise l’ultimo censimento registra 252.322 ettari, con un calo dell’11,4% in dieci anni.Secondo dati di Coldiretti, negli ultimi 20 anni, in Italia ed analogamente in Molise, si è dimezzata la superficie di bosco di proprietà delle aziende agricole, che hanno difficoltà a realizzare concrete opportunità economiche con le superfici boschive, e viene
a mancare, quindi, chi svolge l’indispensabile attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza del bosco. Aumenta, quindi, la superficie boschiva, ma quella non custodita.Gli alberi dei boschi, se non vengono opportunamente curati, con una gestione agricola-produttiva, tendono a prolificare e crescere in modo selvaggio ed invecchiando, con i residui di tronchi morti, rami secchi e sterpaglie, creano fenomeni di erosione del terreno. Il fogliame ed i rami caduti finiscono, spesso,
per ostruire i canali di scolo delle acque pluviali, ed in estate aumenta il pericolo di incendi. Tragedie come quelle subite da regioni come la Liguria danno un forte monito.E’ questa, conclude Giorgio Manes, una delle ragioni della fragilità del territorio , ed è il risultato di un modello di sviluppo sbagliato che, in Italia, ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni ben 2,15 milioni di ettari di terra coltivata.
Scusate, ma a Larino dov’è lo sportello dell’Agenzia delle Entrate? direttore regionale dell’agenzia per conservare almeno lo sportello dedicato alla registrazione degli atti giudiziari utile all’attività del tribunale di Larino. I locali allora individuati, situati nella parte vecchia della città e ben distanti dal tribunale, in via Cluenzio, presso la sede dell’ex carcere, furono anche oggetto di sopralluogo da parte dei rappresentanti degli enti interessati, tant’è che non si possono non ricordare gli immediati proclami con le immancabili foto di rito che festeggiavano la permanenza dello sportello dell’agenzia dell’entrate a Larino e l’imminente riapertura nel centro storico della città che così avrebbe finalmente beneficiato di chissà quale rilancio economico. La realtà, come spesso accade, è tutt’altra. La registrazione degli atti giudiziari viene svolta presso l’agenzia delle entrate di Termoli che, col carico di lavoro proveniente da Larino, con difficoltà riesce a rispondere alle esigenze dell’utenza mentre quello sportello strettamente connesso con l’attività del tribunale larinese, a distanza di mesi, stando anche a quanto dichiarato dal neo assessore al bilan-
cio e alla programmazione Stefano Vitulli, nel corso della sua relazione sul bilancio approvato durante l’ultima assise comunale, è nella fase che “si spera che possa essere riaperto”. Eppure va specificato che a seguito del sopralluogo avvenuto presso i locali dell’ex carcere in via Cluenzio, l’amministrazione Notarangelo si era impegnata a realizzare i lavori di adeguamento dei locali per un importo di 10.000 euro e, infatti, con una recente determina, la n. 92 del 2015, la ditta, che già da qualche mese aveva consegnato le opere, è stata liquidata. A che punto è l’iter per la riapertura dello sportello per la registrazione degli atti, se i lavori di adeguamento richiesti sono stati consegnati da mesi e i locali sono perciò idonei all’uso? Oppure bisogna pensare che, il neo assessore Vitulli, in tutta onestà, in consiglio comunale abbia affermato il vero e cioè che ci muoviamo ancora nell’alea della speranza per tornare a vedere l’ufficio dell’agenzia delle entrate a Larino, nonostante siano stati spesi 10.000 euro di soldi pubblici?
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5 10 maggio 2015
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Il fare e disfare del gruppo di lavoro per l’elaborazione della proposta di un nuovo Piano di riorganizzazione delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio
La tela di Marinella Fare e disfare determinazioni: è toccato al direttore della Salute Marinella D’Innocenzo che di problemi importanti e complessi da risolvere ne avrà sicuramente a iosa. Invece, di recente, tra il 21 aprile e 6 maggio, ha dapprima costituito il Gruppo di Lavoro per l’elaborazione della proposta di un nuovo “Piano di riorganizzazione delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio”, in coerenza con le indicazioni ministeriali; quindi, il 29 aprile ha giudicato necessario ed opportuno integrarlo per poi, il 6 maggio, revocare l’integrazione. Se il tempo di un direttore generale deve essere impiegato in questa sorte di cuci e scuci, dobbiamo ritenere che i soldi che l’erario regionale sborsa sono mal ripagati. I fatti nella loro cronologica attuazione. Le Regioni per legge devono disporre di un Piano di riorganizzazione della rete delle Strutture pubbliche e private accreditate eroganti prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio, al fine dell’adeguamento degli standard organizzativi e di personale coerenti con i processi di incremento dell’efficienza resi possibili dal ricorso a metodiche au-
Hanno rinunciato agli introiti di una giornata lavorativa per manifestare a salvaguardia dell’ospedale Caracciolo di Agnone, che garantisce il diritto alla salute nei territori a cavallo tra l’Alto Molise e i centri dell’altissimo Vastese. In tutto oltre una cinquantina i tassisti di Roma, origini di Bagnoli del Trigno, Pietrabbondante, Salcito, Schiavi di Abruzzo, Poggio Sannita, Agnone, che questa mattina hanno deciso di sfilare silenziosamente dinanzi la struttura sanitaria intitolata al patrono dei cuochi. Partiti dalla frazione di Villacanale, il corteo scortato dagli uomini della Polstrada di Agnone, ha attraversato le principali arterie cittadine per poi ritrovarsi in piazza Unità d’Italia. Ad attenderli diversi sindaci della zona (Belmonte del Sannio, Pescopennataro, Poggio Sannita, Schiavi di Abruzzo, Castiglione Messer Mar i n o , Agnone) e il vescovo della diocesi di Trivento, monsignor Domenico Angelo Scotti. Carosella commosso – Il primo a prendere la parola è stato il sindaco di Agnone, Michele Carosella che nel ringraziare i promotori dell’iniziativa, non è riuscito a nascondere la propria emozione. “Nel vedere sfilare il corteo a stento sono riuscito a trattenere le lacrime
tomatizzate, per cui il direttore D’Innocenzo il 21 aprile 2015 ha ritenuto necessario ed opportuno costituire un gruppo di lavoro con il compito di proporre un nuovo Piano di riorganizzazione delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio, maggiormente in linea con le indicazioni ministeriali a suo tempo rese. Allo scopo ha chiamato
in causa il direttore del Servizio di supporto al direttore generale della Salute, con funzioni di coordinatore, Francesco Sforza; il direttore del Servizio assistenza territoriale della Regione Molise, Giovanna Bizzarro; il direttore dell’unità operativa complessa “Laboratorio Analisi” dell’ ospedale Cardarelli di Campobasso, Giovanni Cuzzone ; il
direttore dell’unità operativa complessa “Microbiologia e Virologia” dell’Asl di Roma B, Alberto Spanò, il direttore dell’unità operativa complessa “Patologia clinica” della Asl di Roma C, Gianpaolo Leonetti, e il direttore del Distretto socio sanitario dell’Asrem, Sergio Rago. Non convinta in toto delle scelte fatte, la D’Innocenza il 29 aprile ha integrato
il gruppo di lavoro con il Ilio Giambini, Coordinatore tecnico di laboratorio della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma Un nome in più, una professionalità in più, un professionista romano in più, giusto per non sentirsi sola. Ma dovrà essere successo qualcosa, una ribellione, una protesta, una notazione, una riflessione, una constatazione se il 6 maggio sempre la D’Innocenzo ha dovuto prendere atto che, “da una successiva valutazione è emerso che le professionalità già presenti nel gruppo di lavoro risultano idonee e sufficienti a garantire i lavori del gruppo in parola”, e che pertanto era opportuno revocare la nomina di Ilio Giambini e di confermare la costituzione del gruppo come in origine. Va da sé che nel determinare e nel revocare, il gruppo di lavoro non è stato attivo, e la direzione della Salute in tutt’altre faccende affaccendata, rispetto alla gravità della condizione generale della sanità molisana.
Dardo
I tassisti romani dell’Alto Molise “L’ospedale Caracciolo non si tocca”
– ha esordito il primo cittadino -. La vicinanza di queste persone e lavoratori, è la dimostrazione evidente di come occorre necessariamente continuare una battaglia unitaria, che
ne sono sicuro, porterà i risultati sperati. Pronti a bloccare Roma – La dichiarazione di “guerra” porta la firma di un tassista della capitale, ma orinario di Schiavi di Abruzzo, Franco Amicone che si è fatto portavoce dei colleghi nella battaglia pro Caracciolo. “Oggi siamo una settantina – ha detto – ma siamo pronti a bloccare la capitale se chi di dovere continuerà a calpestare il diritto alla
salute sancito dalla Costituzione. Un ospedale come quello di Agnone che opera in un territorio dell’entroterra, fortemente disagiato, non va chiuso bensì potenziato. A Roma siamo ottomila tassisti – ha proseguito nel suo intervento a braccio Amicone – di cui l’80% originari dei centri dell’Alto Molise e Vastese, se non ci staranno a sentire siamo pronti a bloccare la capitale. Scrivetelo pure”. Testimonianza choc del sindaco Borrelli – La notte del 6 ottobre del 1996 fui colto da infarto mentre ero nella mia abitazione a Belmonte del Sannio. Fondamentali furono le prime cure che ricevetti all’ospedale di Agnone dove arrivai nell’arco di dieci minuti. Se oggi sono qui a parlarvi, lo devo grazie a questa struttura e al lavoro dei suoi me-
dici e infermieri che mi hanno salvato la vita. La testimonianza è di Errico Borrelli, primo cittadino di Belmonte del Sannio, che mai prima d’oggi aveva rivelato in pubblico la sua esperienza. Problema politico – Il sindaco di Pescopennataro, Pompilio Sciulli in qualità di presidente dell’Anci Molise ha puntato il dito nei confronti della classe politica regionale. “Se l’ospedale di Agnone ancora non riceve il riconoscimento da parte della Regione di struttura sanitaria particolarmente disagiata, la colpa è esclusivamente della classe politica che ci governa. Sarà pure una verità scomoda, ma è così. Si tratta di un problema strettamente politico – ha rincarato la dose Sciulli – visto che in altri posti del Paese lo status, che salverebbe il Caracciolo, è stato concesso a strutture lontane anni luce da quelle che sono le reali problematiche di chi vive in montagna”. Carosella si sfila la fascia e se ne va – Le parole di Sciulli non sono piaciute affatto al sindaco di Agnone, Michele Carosella che dopo aver inveito contro il collega di Pescopennataro, in uno scatto d’ira si alza, e sfilatosi la fascia tricolore, abbandona l’incontro. Il sindaco di Agnone è dello stesso colore politico del governatore Paolo di Laura Frattura. Entrambi sono del Partito democratico.
Campobasso
7 10 maggio 2015
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L’intervento
Ma esiste l’assessore Chierchia? Invitiamo l’assessore Bibiana Chierchia a desistere dal replicare ai comunicati stampa che da qualche tempo colpiscono il suo operato (?). Consigliamo piuttosto di cominciare finalmente a dedicarsi alla promozione della “nuova edilizia” attraverso provvedimenti tesi ad agevolare quanto più possibile l’efficientamento energetico, la ristrutturazione e l’adeguamento degli edifici esistenti alle più
stringenti norme sismiche. Non si può continuare ad assecondare vecchie concezioni. Questa Amministrazione potrà mestamente continuare a svolgere i compitini ordinari, perpetrando una politica di consumo del suolo che ci si ritorcerà contro fra qualche decennio. Oppure potrà ergersi ad esempio per tutti gli altri Comuni molisani, prevedendo incentivi alla ristrutturazione che vadano oltre le premialità sulla cubatura già
previste in alcuni casi. Servono forme di incoraggiamento che si sommino agli sconti sugli oneri di urbanizzazione previsti dal Piano Casa. Per rilanciare il settore bisogna far crescere la domanda di interventi sull’esistente e non l’offerta di nuove costruzioni, soprattutto alla luce dell’inesorabile calo demografico che sta subendo la regione Molise. In questo modo riusciremmo a:
- migliorare la nostra città rendendola più bella e sicura; - tutelare le innumerevoli funzioni che una risorsa limitata e non rinnovabile come il suolo - si legga beni comuni - fornisce al benessere dei cittadini. In buona sostanza, salveremmo il nostro territorio. MoVimento 5 Stelle Campobasso
Gli studenti del Montini alla stazione navale della Finanza Prosegue l’attività promozionale del Corpo di vicinanza agli studenti delle scuole scuperiori CAMPOBASSO. L’attività promozionale del Corpo condotta dal Comandante del ROAN Ten.Col. Roberto Di Vito erivolta a tutte le scuole della Regione Molise,ha consentito a circa 60 alunni,dell’Istituto Professionale “Montini” di Campobasso, accompagnati dai propri docenti, di poter visitare, nel corso della giornata del 08 maggio 2015, gli ormeggi della Stazione Navale della Guardia di Finanza. Gli studenti hanno avuto modo di poter fruire di brevi briefing
e video illustrativi della componente navale e del servizio svolto,presentati dal Comandante della Stazione Navale Cap. Francesco Caroppi, direttamente a bordo dell’unità maggiore, un Guardacoste d’altura della classe Corrubia di 27 metri. Inoltre durante la visita guidata, tutti i ragazzi, anche chi meno fortunato dalla vita, tramite la presenza sempre vigile ed il sostegno dei militari, hanno potuto osservare da vicino le dotazioni tecnologiche e le strumentazioni avanzate di ultima
generazione installate a bordo delle varie unità del Corpo, debitamente illustrate con elevata competenza e professionalità dagli equipaggi. Gli incontri rivolti ai giovani sono stati l’occasione per avvicinare le future generazioni al mondo della legalità e far scoprire loro l’attività che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente a presidio degli interessi Economico Finanziari del Paese.
Si è spento Vincenzo Cosco Il giocatore e allenatore molisano non ha superato la brutta patologia CAMPOBASSO. A 51 anni Vincenzo Cosco, l ’allenatore di Santa Croce di Magliano, non c’è più. The Wolf’, come veniva soprannominato nell’ambiente calcistico, aveva vinto 8 campionati nella sua carriera, l’ultimo con il Matera nella passata stagione. Nato a Santa Croce di Magliano il 12 gennaio 1964, Cosco è arrivato alla C2 con la Vastese. Ha vestito le maglie di Campobasso, Termoli, Castel di Sangro, Turris Santa Croce ed Aurora Ururi. Nel 1996 la prima interruzione dell’attività calcistica e la prima battaglia vinta contro il cancro. A dicembre dello scorso anno nuova interruzione per il ritorno della malattia. Il Presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis esprime il cordoglio alla famiglia Cosco, per la scomparsa improvvisa di Vincenzo. “Ho conosciuto Vincenzo come allenatore e ne avevo avuto una ottima impressione anche come giocatore. La sua malattia aveva gettato tutti nello sconforto e la sua morte inaspettata addolora non solo gli addetti ai lavori, ma una intera comunità che aveva visto in lui, uno sportivo di spessore, che ha rappresentato a buoni livelli il Molise. Un calciatore umile, grintoso, un mister che avrebbe potuto dare tantissimo e che avrebbe potuto regalarci soddisfazioni maggiori anche come calciatore, ma evidentemente un destino atroce ha imposto a Vincenzo una sorte diversa. Da presidente della Provincia, da ex calciatore – commenta De Matteis – e da uomo di sport, un abbraccio fraterno alla famiglia Cosco. Il Molise perde un bravo allenatore, ma non è una frase di circostanza, essendo Cosco un professionista apprezzato ovunque, non solo nel campo e negli spogliatoi, ma anche sugli spalti. Così il Molise perde anche un giovane che ha dato tutto al calcio e che ha preso poco rispetto all’amore profuso per il pallone”. Alla famiglia Cosco giungano le condoglianze della proprietà e della redazione de La Gazzetta del Molise.
Bonefro UP, l’applicazione che promuove il territorio realizzata dagli studenti Il progetto, organizzato dal Comune in collaborazione con le scuole, sarà presentato lunedì prossimo alle ore 9. BONEFRO. Lunedì 11 maggio 2015, alle ore 9, presso la Sala multimediale della Scuola primaria di Bonefro, sarà presentata l’applicazione turistica BONEFRO UP. Destinata ai principali sistemi operativi mobili android e IOS, è online da oggi, scaricabile gratuitamente e focalizzata su contenuti con riferimenti alle esigenze del turismo outdoor. Il progetto comunale è stato organizzato in collaborazione con le scuole di Bonefro. Afferma l’assessore al Turismo Claudia Lalli: “L’Assessorato al turismo di Bonefro ha avuto tra i suoi filoni di intervento, la valorizzazione e la promozione territoriale. Le App (Applicazioni) turistiche/territoriali rappresentano oggi la soluzione ideale per la valorizzazione del patrimonio di un territorio in modo rapido, ottimale e gratuito per le esigenze del moderno visitatore”. “Le guide turistiche interattive - prosegue - per smatphone e tablet rappresentano al giorno d’oggi il più efficacie strumento di promozione e si pongono come anello di congiunzione e comunica-
zione tra il visitatore e la realtà locale. Con la geolocalizzazione dei punti di interesse, la varietà dei contenuti, la personalizzazione delle informazioni e la loro disponibilità in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, le App turistiche forniscono all’utente uno strumento pratico e intuitivo per visitare il territorio in perfetta autonomia e vivere appieno le bellezze del luogo”. “Bonefro UP - spiega l’assessore - consentirà di accompagnare i turisti nell’esplorazione delle risorse di Bonefro attraverso mappe e descrizioni dettagliate, sistema museale, news ed eventi in evidenza e informazioni e servizi. Un’App che diventa uno strumento di approfondimento, di conoscenza culturale e naturalistica dell’intero territorio”. La realizzazione dei contenuti storici, culturali, artistici e l’ideazione degli itinerari turistici della “Bonefro Up” sono stati affidati agli alunni della scuole di Bonefro con il prezioso coordinamento delle dottoresse Angela Santoianni, Amalia Di Marzo, Mariangela Agostinelli e la collaborazione delle insegnanti.
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Isernia
10 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il Molise è ancora depositario della pastorizia transumante
Transumanza 2015 da San Marco in Lamis ad Acquevive di Frosolone Nel Molise questa centenaria tradizione è viva, grazie alla famiglia Colantuono di Frosolone che governa una mandria di 300 capi bovini di razza podolica e marchigiana A Expo 2015 la rappresentazione virtuale della transumanza; dal 25 maggio al 28, la rappresentazione plastica di questo evento che racchiude valori economici, ambientali e culturali, che si tramanda da secoli e da secoli nella sua reiterazione propone la suggestione di un viaggio straordinario di uomini e animali lungo ciò che rimane dei tratturi. Il Molise è ancora depositario della pastorizia transumante che nell’appello dell’Onu ai governi mondiali è stata ritenuta «molto più in accordo con gli obiettivi della green economy di tanti altri metodi moderni di allevamento» . Nel Molise questa centenaria tradizione è viva, grazie alla famiglia Colantuono di Frosolone che governa una mandria di 300 capi bovini di razza podolica e marchigiana. Da dieci anni la risalita della
mandria dalla Puglia al Molise è stata elevata a manifestazione turistico/culturale seguendo in maniera attenta tutte le fasi della transumanza, delle soste, dei tracciati, delle difficoltà naturali e della bellezza paesaggistica. Nell’anno dell’Expo essa certifica concretamente e spettacolarmente i tratturi illustrati all’interno della Mostra mondiale di Milano: “Nei padiglioni milanesi sono stati ‘stregati’ dalla pastorizia transumante perché le ‘vie verdi’ intese come ‘vie del cibo’ sono in grado di fornire numerosi prodotti naturali di altissima qualità, la cui domanda è aumentata in questi ultimi anni sul mercato globale”. La Transumanza 2015 parte da San Marco in Lamis, località Foresta, il 25 maggio: “Quattro giorni più tardi l’arrivo ad Acquevive di Frosolone,
dopo aver percorso 180 chilometri quasi tutti molisani e attraversato il territorio di tre province – Foggia, Campobasso, Isernia - con soste a San Paolo Civitate, Santa Croce di Magliano, Campobasso, Ripalimosani e Frosolone. Un percorso nel tempo, per leggere e vivere il paesaggio, che riparte, placido e rassicurante, come il movimento di greggi e bovini, accompagnato dall’eco dei campanacci nella natura incontaminata”. E’ l’unico esempio di transumanza di tipo orizzontale ancora attivo in Italia. E’ la straordinaria esperienza che, dal 25 al 28 maggio, come abbiamo detto, vedrà le vie molisane dei pascoli e delle migrazioni, protagoniste di un viaggio collettivo nel tempo”.
IL PROGRAMMA Lunedì 25 Maggio ore 16: partenza della transumanza; ore 23:00 arrivo a San Paolo Civitate (Fg), con sosta notturna presso la Vecchia Dogana e la Chiesetta della Madonna del Ponte sulle rive del fiume Fortore (Tratturo Aquila-Foggia). Martedì 26 Maggio: sosta mattutina nel riposo sul tratturo AquilaFoggia a San Paolo Civitate. Ore 16: partenza per Santa Croce di Magliano attraversando il territorio del Comune di Serracapriola (Fg). Ore 21: arrivo a Santa Croce di Magliano sistemazione e sosta notturna Mercoledì 27 Maggio ore 6: partenza da Santa Croce di Magliano per la località “Femmina Morta” lungo il tratturo Celano-Foggia at-
traversando i territori dei comuni di Bonefro, San Giuliano di Puglia, Sant’Elia a Pianisi, Ripabottoni, Monacilioni. Camminando sul braccio Centocelle-Cortile si prosegue per Campolieto, Matrice, Campobasso, Ripalimosani. Sosta notturna presso il Santuario della Madonna della neve in località “Quercigliole” a Ripalimosani. Giovedì 28 Maggio ore 5: partenza per Frosolone. Si attraversano i territori di Santo Stefano, si scende lungo la costa, si guada il Biferno, si risale verso Costropignano, che si attraversa, e poi Torella del Sannio, Molise, Frosolone, il centro storico e poi direzione località Acquevive . Ore 13: arrivo della mandria in località Acquevive di Frosolone (IS) ai pascoli della “Montagnola Molisana”.
Il Rotary e la Madonna della Luce Oggi e domani l’associazione ha organizzato una serie di eventi a Isernia ISERNIA. In questo mese mariano il Rotary Club Isernia ha organizzato, col patrocinio del vescovo d’Isernia mons. Cibotti, del Comune e della Provincia d’Isernia e dell’Ambasciata di Grecia in Vaticano, alcuni eventi dedicati alla icona della Madonna della Luce della Cattedrale d’Isernia, che il presidente Cosimino Pallotta ha scelto come protettrice del suo anno.Egli ha voluto dedicare questo anno di presidenza quasi concluso, che per Rotary ed ONU è stato l’anno internazionale della Luce, al simbolismo che la Madonna della Cattedrale d’Isernia usa per indicare la via verso la Luce della salvezza. In questo secolo iniziato con le immani tragedie prodotte da moderni strumenti di morte e violenza creati dall’uomo, in cui terribili atti di brutalità minacciano la cultura e la storia di una parte dell’umanità
stessa, oscurando la nostra stessa civiltà, emergono con drammaticità i limiti della scienza e della tecnica a rispondere alle aspettative del mondo contemporaneo e sanciscono il fallimento di quella cultura dei lumi che li ritenevano capaci liberare e migliorare la natura umana. L’icona d’Isernia indica a tutti noi che, senza la luce della Fede, i lumi della Ragione non sono capaci di risolvere i problemi dell’umanità e di creare un mondo a dimensione umana. Il questo senso la Madonna “illuministica” d’Isernia invia un moderno messaggio a tutta l’umanità, invitando a conciliare la Ragione con la Fede. Gli eventi organizzati dal Rotary si svolgeranno in due giornate. Domenica 10 maggio cinque artisti della scuola napoletana dei madonnari eseguiranno su pannelli multistrato 120×80 posti
sui sagrati delle 5 principali Chiese cittadine, nell’orario delle funzioni religiose domenicali, opere di Madonna con bambino che rispondono al tema concordato col la curia “Ad Jesum per Mariam”, che dovranno interpretare l’icona della Madonna della Luce d’Isernia. A questi artisti si potranno affiancare studenti d’arte o artisti locali volontari che volessero partecipare all’evento con pannelli di dimensioni minori. Nel pomeriggio le opere saranno completate nel centro storico, attorno alla cattedrale, dove alle 18.00, il padre gesuita Tommaso Guadagno, S.J., presidente nazionale dell’Apostolato della preghiera, studioso di icone bizantine e supervisore del recente restauro della icona della Cattedrale d’Isernia, terrà una funzione religiosa in cui le Madonne donate dal Rotary saranno benedette dal vicario del
vescovo, don Claudio Palumbo, per essere poi conservate nel Museo diocesano. Ricorrendo il 10 maggio anche la festa della mamma, le opere dei Madonnari saranno dedicate dal Rotary Club Isernia a tutte le mamme d’Isernia ed in particolare alla memoria delle mamme di quei soci che hanno permesso di realizzare l’evento adottando un madonnaro. Sulle tavole che gli artisti prepareranno saranno apposte delle targhe in memoria di queste mamme. Le opere rimarranno poi nelle disponibilità della curia vescovile donate dal Rotary per il nascente Museo diocesano d’Isernia. Lunedì 11 maggio alle 17, nella Aula Magna dell’ex-seminario vescovile (ex sede universitaria) col contorno di queste opere, si terrà un convegno dedicato alla icona della Madonna della Luce d’Isernia con la partecipazione del
Vescovo e delle autorità cittadine. Ulderico Iorillo autore di un libro in cui è stato ricostruito il percorso che ha portato questo dipinto fino ad Isernia parlerà della storia e di questa icona ed il presidente onorario del Rotary Club d’Isernia Peppino De Marco della sua personale storia familiare d’artisti e restauratori di opere d’arte religiose del nostro territorio. Il Rotary spera infine che questa icona cretese, arrivata ad Isernia nel 1567 col vescovo Giovanni Battista Lomellino, dal cui padre fu messa in salvo,possa anche essere testimonianza delle pene di tutti i cristiani in fuga da violenze e minacce prevaricatrici e serva a ricordarci il nostro obbligo d’accoglienza verso i cristiani, perseguitati nelle loro terre, e costretti a migrare, oggi come tanti secoli fa, dalla furia distruttrice della guerra e della violenza.
All’I.R.C.C.S. Neuromed un seminario sulla complessità delle terapie farmacologiche negli anziani Il problema di terapie diverse, con molti farmaci, soprattutto nel caso di pazienti oncologici L’invecchiamento della popolazione causa inevitabilmente un aumento di malattie croniche e, di conseguenza, un aumento delle prescrizioni mediche. Questo può portare al rischio di interazioni tra farmaci diversi, ma anche a problemi di natura diversa in quella che viene definita “politerapia”. I pazienti possono infatti assumere anche otto o più farmaci al giorno. In questi casi, oltre alle interazioni tra farmaci, i rischi della politerapia includono le interazioni tra il farmaco e la malattia, la tossicità dei farmaci stessi, la mancata adesione alla terapia e il costo. Un numero di criteri sono stati sviluppati per guidare la prescrizione delle medicine nell’anziano, ma mentre
questi criteri sono utili da un punto di vista di valutazione della qualità, non forniscono informazioni sui rischi attuali della politerapia e i metodi più adatti per studiare il problema. E’ questo il tema al centro del seminario “Importanza dell’epidemiologia farmacologica nello studio dei tumori dell’anziano”, che sarà tenuto lunedì 11 maggio alle ore 14 nella Sala conferenze del Parco Tecnologico Neuromed, in via dell’Elettronica, Pozzilli (IS). L’appuntamento, organizzato dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed, vedrà come relatore Lodovico Balducci, Professore di Oncologia e Medicina, nonché capo della divisione di Oncologia geriatrica, del H.
Lee Moffitt Cancer Center and Research Institute di Tampa, in Florida. “Il professor Balducci – dice Giovanni de Gaetano, Direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed - è considerato uno dei massimi esperti americani di ematologia geriatrica. Le problematiche relative all’uso dei farmaci negli anziani diventano ogni giorno più importanti e rilevanti anche da noi in Italia. Balducci unisce una profonda conoscenza dei problemi scientifici ad una appassionata attenzione al paziente come persona. Il suo seminario riporterà dati sconcertanti sui danni che un uso non appropriato dei farmaci nel paziente geriatrico provoca
negli Stati Uniti, e non solo in quel Paese”. “Balducci – aggiunge Maria Benedetta Donati, Capo del Laboratorio di Medicina Traslazionale - è anche direttore della rivista “Journal of Medicine and the Person”, il cui obiettivo è di sostenere il ruolo centrale della persona, cioè delle necessità di paziente, medico, infermiere. Secondo Balducci, infatti, l’ operatore in sanità accompagna uomini e donne attraverso l’esperienza della malattia e quindi del proprio limite. Perciò sente profondamente l’interesse per gli aspetti clinici, professionalizzanti e umani del proprio lavoro, sempre utilizzando una metodologia scientifica rigorosa”.
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Termoli
10 maggio 2015
BAGNO DI FOLLA PER LA PRESENTAZIONE DELLA LISTA “UNITI PER MONTENERO” E DEL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO 2015-2020
MOnTEnERO dI BIsaccIa. E’ stata presentata ufficialmente nella serata di ieri, presso la Sala Consiliare di Piazza della Libertà, la lista Uniti per Montenero. I dodici candidati consiglieri e il primo cittadino uscente Nicola Travaglini sono stati accolti da un vero
e proprio bagno di folla all’interno di una sala gremita al punto che tanti cittadini hanno dovuto desistere dall’entrarvi, riuscendo comunque a seguire gli interventi sostando all’esterno. Travaglini ha ringraziato i presenti per la grande partecipazione e per l’affetto dimostrato, rivelando di essersi emozionato alla vista di così tante persone che hanno deciso di partecipare in massa a questo evento. E l’attesa di chi si aspettava qualche dichiarazione rovente non è stata vana. Dopo la presentazione dei singoli candidati, infatti, Travaglini ha passato la parola a Domenico Porfido. Il presidente del consiglio comunale uscente, oltre a sottolineare il metodo guida che ha caratterizzato le scelte dell’Amministrazione guidata da Travaglini e del nuovo gruppo Uniti per Montenero, fatto di
dialogo, di condivisione e di partecipazione, ha demolito in poche battute le menzogne diffuse nelle settimane precedenti dal candidato sindaco di una lista concorrente, dimostrando con alcuni semplici esempi, oltre che con numeri e documenti alla mano, che la realtà e tutt’altra cosa rispetto alle fantasie diffuse nel periodo elettorale da chi è stato definito “l’uomo solo al comando”. Porfido ha poi chiesto al folto pubblico presente di riflettere sul peso specifico delle singole liste, invitando a guardare alla squadra e alle competenze di chi dovrà poi confrontarsi con le sfide che si porranno dinanzi alla nuova Amministrazione comunale. Il sindaco uscente Nicola Travaglini, dal canto suo, dopo essersi tolto qualche sassolino dalle scarpe tracciando un breve profilo politico della persona che si sta ripropo-
nendo agli elettori in qualità di candidato sindaco di una lista avversaria, ha invece incentrato il suo intervento sui risultati conseguiti dall’Amministrazione comunale nel quinquennio 2010-2015, elencando una miriade di opere pubbliche e di iniziative realizzate in tutti i settori, come ad esempio nel campo sociale, in quello turistico e nella promozione del territorio, con un investimento complessivo che supera i diciassette milioni di Euro in un periodo comunque caratterizzato dalla peggiore crisi economico-finanziaria che l’Italia abbia conosciuto dal dopoguerra ad oggi. Travaglini ha quindi spiegato i punti salienti del programma, indicando la rotta di questa nuova esperienza elettorale, dichiarandosi sereno per quanto fatto fino ad oggi e determinato per il lavoro che assieme alla sua squadra intraprenderà dal giorno
successivo alle elezioni del 31 maggio, in caso di riconferma. Travaglini ha poi voluto sottolineare ai cittadini presenti che il Comune di Montenero, grazie ad un’attenta ed oculata gestione delle risorse disponibili, è riuscito a mantenere i conti in ordine nonostante le corposa riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, chiudendo il bilancio con un cospicuo avanzo di amministrazione e portando il nostro paese ad essere citato come esempio di virtuosità in numerosi convegni che si sono tenuti nella nostra regione. Una dimostrazione di consenso solida, quella di ieri sera. Un messaggio chiaro ed inequivocabile che è arrivato dritto e roboante nelle vicine sedi elettorali avversarie: non solo ci siamo, ma siamo in tanti e siamo al fianco della lista Uniti per Montenero e del futuro sindaco Nicola Travaglini.
“Le Carresi restano sospese” Anche i giudici del Tribunale del Riesame hanno respinto il ricorso. Giovedì le motivazioni TERMOLI. Nulla da fare, anche per i giudici del tribunale del Riesame le Carresi così come si fanno non possono essere svolte. Hanno respinto il ricorso promosso dai Comuni di San Martino in Pensilis, Portocannone e Ururi contro il sequestro di buoi, carri e cavalli operato dai carabinieri lo scorso 25 aprile con un vero e proprio blitz nei centri bassomolisani interessati ogni
anno da millenni, dalle Carresi. Il sequestro è frutto di un’indagine portata avanti da oltre un anno. Per gli inquirenti gli animali sono maltrattati e a loro vengono somministrate sostanze in quantità eccessiva. Non è ancora dato sapere le motivazioni, ma il Riesame ha respinto il ricorso. Le Carresi restano bloccate.
Operazione dei Carabinieri di Termoli e Campomarino. Una persona arrestata, sequestrata una pistola e munizioni da guerra. Il 30 aprile scorso i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Termoli con il supporto dei militari della Stazione di Campomarino hanno tratto in arresto un autotrasportatore trovato in possesso di una pistola detenuta illegalmente oltre a numerose cartucce tra le quali anche munizionamento calibro 9 Parabellum, lo stesso in uso alle forze di polizia e forze ar-
mate NATO. L’operazione è scattata nel corso della notte durante il pattugliamento delle principali arterie del territorio, allorquando sulla Statale 16 un equipaggio del Nucleo Radiomobile ha proceduto al controllo di un TIR.Nel corso del controllo l’autotrasportatore ha cercato di darsi alla fuga abbandonando il mezzo pesante, ma i militari lo hanno inse-
guito riuscendo a bloccare l’uomo dopo una corsa nei campi circostanti. Appena fermato l’uomo è stato perquisito rinvenendo la pistola, una calibro nove, completa di 16 proiettili nel caricatore e di questi alcuni erano del tipo Parabellum, calibro esclusivamente utilizzato in armi classificate da “guerra”, in pratica utilizzato dalle Forze Armate e dalle
Forze di Polizia. Successivamente una minuziosa perquisizione effettuata sull’autoarticolatoha portato al rinvenimento di ulteriori 29 cartucce calibro 9 Parabellum. Il camion, carico di circa 30 tonnellate di farina, è stato così svuotato del carico e perquisito anche con l’ausilio di una unità cinofila senza ulteriori esiti.
Per il trasportatore si sono aperte le porte del carcere di Larino con la grave accusa di porto abusivo di arma e detenzione di munizionamento da guerra. Il G.I.P. del Tribunale di Larino ha convalidato l’arresto e disposto la detenzione in carcere , accogliendo le richieste del Sostituto Procuratore della Repubblica Dottoressa Ilaria Toncini.
Lettera aperta
Porto di Campomarino, è ora di fare chiarezza di Alessandro Di Labbio Gentile direttore, mi rivolgo a lei prima come cittadino di Campomarino, poi nelle vesti di assessore al lavoro della Provincia di Campobasso, con una semplice lettera aperta. Di recente, il Comune di Campomarino ha pubblicato un avviso per l’assegnazione di 108 posti barca, per il periodo che va da giugno al 31 maggio. Leggendolo si evince il drastico aumento dei prezzi che supera il 70% (voglio ricordare che da mesi, causa insabbiamento, non si può entrare ed uscire in mare) oltre al perentorio sgombero, per chi non avrà la nuova assegnazione, entro le ore 18,00 del 29 maggio
pur avendo pagato per la vecchia assegnazione fino al 31 maggio. Le domande alle quali non riesco a dare risposta sono tante. Ne indico le più importanti: come si fa ad aumentare i prezzi se si è continuamente avuto una diminuzione dei servizi? Pochi giorni fa si sono impegnati oltre 60,000 euro per affidare un servizio di vigilanza notturno ed un servizio di custodia diurno, l’uno per un anno mentre l’altro per 5 mesi. Non era possibile trovare altre soluzioni?
Il porto è insabbiato da diversi mesi e finalmente sempre da pochi giorni si è deliberato, impegnando altre somme, per dragare. A tal proposito ricordo che la Regione Molise ha deliberato 800,000,00 euro per lavori all’imboccatura che eliminino il problema in futuro, ma tali somme (di cui ne ho contezza perché personalmente ne ho fatto carico la Regione Molise) devono essere impegnate dal Comune come ente attuatore e deve esserci almeno l’affidamento provvisorio dei lavori entro il 31 Dicembre 2015 altrimenti si perdono le somme e purtroppo ad oggi nessun atto è stato fatto dall’ente. Perché?
Tanto ancora ci sarebbe da dire ma non servirebbe a nulla. Sto maturando l’idea di chiedere un intervento della Regione che prenda direttamente in carico il porto, lo gestisca, lo migliori e finalmente gli dia l’occasione che merita. Entro lunedì incontrerò l’assessore regionale Nagni chiedendogli l’ennesimo intervento per Campomarino. Credo sia un atto dovuto per non vanificare quanto fatto fin ora e per porre fine a tale situazione che nelle mani del totale disinteressamento dell’amministrazione ha raggiunto il suo picco più basso. La ringrazio per lo spazio concessomi.
Spiaggia pulita a metà Le lamentele sono per i rifiuti di ogni genere portati dalle mareggiate dalla Torretta a salire TERMOLI. Val bene la pulizia dell’arenile in concessione per le festività pasquali, ma la spiaggia di Termoli, nel tratto che dalla Torretta
prosegue lungo tutto il litorale nord è un campo di battaglia e l’approssimarsi della stagione estiva, che nei weekend vede già parecchi bagnanti
scendere a calpestare sabbia, battigia e immergersi in acqua, non depone a favore del biglietto da visita migliore per la nostra città.
Numerose le segnalazioni per una spiaggia divenuta ricettacolo di tronchi, rami, rifiuti di ogni genere portati dalle mareggiate che si sono
succedute negli ultimi mesi. Uno spettacolo davvero squallido al quale occorre necessariamente porre rimedio.