Come ci hanno conciati

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tuttO quEllO ChE gli Altri NON DiCONO ANNO xi - N° 267 DOMENiCA 6 DiCEMbrE 2015 - DistribuziONE grAtuitA

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GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Antonio Di Zazzo

L'Oscar del giorno a Antonio Di Zazzo. In occasione del 95° Congresso di oculistica svoltosi a Roma, il Premio SOI Federica Fortunato 2015, uno dei più importanti premi dell’oculistica italiana, è andato al dr. Antonio Di Zazzo, affiliato Harvard Medical School e LV Prassad eye institut. Al giovane e affermato professionista molisano, che sta portando in alto il nome del Molise sanitario.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

rEstA AggiOrNAtO, sEguiCi ANChE su FACEbOOk

Mauro Pirazzoli

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Mauro Pirazzoli. Il direttore generale dell'Asrem è sempre più assente sui grandi problemi che affliggono la sanità molisana. Qualcuno, addirittura, pensa che possa anche dimettersi. Sta di fatto, però, che la Regione Molise non dice nulla sull'operato del direttore generale troppo assente e lontano dai problemi dei cittadini molisani. Scusate, ma se non vuole stare in Molise perchè, allora, non lascia?

COME CI HANNO CONCIATI

servizio a pagina 3

Giovedì 10 dicembre alle ore 18 sarà presentato nella sala consiliare del Comune di Campobasso il volume di Giuseppe Saluppo

I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 6 dicembre 2015

Cinquantanovemila euro dal piano sanitario nazionale all’Agenzia regionale per la protezione ambientale

Alla ricerca dell’amianto sul territorio e delle patologie correlate Prima prova, sul campo, del nuovo commissario straordinario dell’Arpa, Antonella Lavalle Esemplificando al massimo le disposizioni che disciplinano il rapporto tra il Governo e le Regioni in materia di sanità per la realizzazioni, in questo caso, degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale, tra cui, lo “Studio pilota per l’identificazione dei siti contaminati da amianto sul territorio e per l’attivazione di un programma di sorveglianza epidemiologica delle patologie asbesto-correlate, con particolare riferimento ai mesoteliomi, propedeutico all’attivazione del Centro operativo regionale”, la Regione Molise è stata destinataria di un finanziamento di 59.143 euro (nella premessa della determinazione del direttore generale per la Salute, Marinella D’Innocenzo, strabuzzando gli occhi, abbiamo letto 59.143.000, segno evidente che gli atti prima di essere pubblicati non vengono attentamente revisionati). Seppure ridimensionata, la cifra del finanziamento, vista la destinazione, è particolarmente utile e gradita. I problemi procurati dalle polveri di amianto alla salute sono notoriamente gravi; è stato staticamente provato essere, l’amianto, la causa dell’insorgenza di tumori polmonari. Va aggiunto che nel Molise sono presenti diversi “focolai”, vale a dire situazioni in cui stazionano lastre di amianto o altri elementi dello stesso materiale che sarebbero dovuti essere rimossi e invece sono colpevolmente sotto gli occhi di tutti. Ricordiamo pure che la Regione Molise qualche

Non può passare inascoltato il grido d’aiuto degli utenti e dei genitori dei bambini in cura presso il centro di riabilitazione di Termoli che rischia di chiudere. Il presagio è stato confermato il 3 dicembre scorso, per una beffarda casualità, proprio il giorno in cui ricorreva la ‘Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità’. Così ora le famiglie si sentono abbandonate. La loro storia di incertezza e preoccupazione comincia un anno fa, quando la Fondazione Centri di Riabilitazione Padre Pio ha venduto il ramo di azienda relativo ai centri ambulatoriali del Basso Molise, cedendoli alla società ‘Centri di Riabilitazione srl’. Già in quei giorni le famiglie espressero le proprie perplessità, ma chiesero

“I Centri per l’Impiego non vanno privatizzati” La richiesta alla Regione della segreteria Uil “Paradossalmente da noi in Molise sono precari coloro che devono fornire servizi ad altri lavoratori a loro volta precari: ben 56 dei 70 lavoratori dei Centri per l’Impiego di Campobasso, Termoli ed Isernia hanno contratti a tempo determinato, rapporti di collaborazione o sono legati a società esterne affidatarie di servizi. Se dovessero per disgrazia venire meno queste risorse professionali sarebbe il collasso dei servizi per il lavoro in regione, peraltro in un momento in cui la loro funzione dovrebbe intensificarsi anche a seguito del riconoscimento dell’Area di crisi.” A sottolinearlo è la segretaria della Uil Funzione pubblica. La UIL FPL ha idee chiare: “Il primo obiettivo per il sindacato: va data piena garanzia a tutto il personale impiegato nei centri per l’impiego e va subito costruito un percorso per il rapido superamento del precariato in questo servizio per valorizzare le professionalità e le competenze acquisite. Da qui deve partire il rafforzamento di questo strumento per il lavoro.” Questa, di riformare i servizi che avviano al lavoro, è comunque una sfida che la UIL FPL accetta ed anzi sollecita da anni. Con qualche chiara precisazione: “Mantenere attivi i centri e i servizi per il lavoro gestiti nell’ambito della pubblica amministrazione, adattandone la funzione e la strumentazione alle nuove politiche attive, potenziandoli con personale e mezzi moderni. Serve subito la definizione di un quadro di interventi chiaro e finalizzato all’omogeneizzazione delle azioni per le politiche attive in rapporto alle funzioni e al ruolo della nuova agenzia nazionale specifica che comincerà a operare dall’anno prossimo.”

anno fa ha stanziato 200milaeuro per una prima azione di bonifica. Ma data l’esiguità dello stanziamento rispetto alla vastità del fenomeno da rimuovere, i risultati sono stati irrilevanti. Anche i 59 mila euro dal Piano sanitario nazionale sono poca cosa, ma se impiegati con accuratezza e accortezza, possono aiutare a individuare i siti contaminati dall’amianto e, com’è nel dispositivo del finanziamento, ad attivare un programma di sorveglianza epidemiologica delle patologie correlate. Accuratezza e

accortezza verranno chieste all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) quale soggetto attuatore dello studio e delle azioni di rilevamento. Prima prova, sul campo, del nuovo commissario straordinario, Antonella Lavalle, che, come si sa, ha sostituito (ad horas) nella carica Quintino Pallante che dell’attività dell’Arpa è stato un zelante e puntuale esecutore. Motivo (politico) in più per essere sostituito. Seguendo le regole della giunta regionale. Dardo

l’intervento

Il Movimento Cinque Stelle apre il caso della struttura di Termoli

Centro riabilitazione a rischio chiusura, un danno solo che i servizi fossero garantiti. Varie amministrazioni, a diversi livelli, oltre che la società acquirente, assicurarono alle famiglie dei pazienti, adulti e bambini con disabilità più o meno grave, che la cessione non avrebbe intaccato la qualità del servizio e la continuità terapeutica. Nel corso di un intero anno, però, è rimasto tutto fermo. Anzi peggio: quattro operatori che per anni si sono presi cura di adulti e bambini, sono stati licenziati. E, come se non bastasse, alcuni utenti hanno anche visto ridursi il numero delle terapie. Nonostante questo le famiglie hanno atteso, si sono spinte a comprendere che in periodo di crisi si può finanche ri-

Non può essere perso un servizio a favore dei più deboli nunciare a qualche sacrosanto diritto per il bene collettivo. Ma l’incertezza prosegue, ora si paventa la chiusura del centro ambulatoriale e non si sa cosa sarà degli operatori. Del resto, come hanno spiegato proprio le famiglie, “prendersi carico di un paziente, e di un bambino specialmente, non significa soltanto espletare un’attività professionale, quale è la riabili-

tazione neuromotoria o la logopedia. Significa soprattutto dedicarsi ad un essere umano e supportare la sua famiglia in un percorso che non si esaurisce nello spazio terapeutico di un ambulatorio, ma dura per anni e spesso per una vita intera”. Per questo da un anno familiari e utenti chiedono che sia garantita la continuità terapeutica con gli stessi operatori, oltre che sia preservata l’unicità del centro, per anni un punto di riferimento per la riabilitazione in età evolutiva. La città di Termoli non può perdere l’ennesimo servizio, anche per questo il Movimento 5 Stelle raccoglie l’appello delle famiglie. Per ognuna di esse si tratta di una battaglia allo stesso

tempo personale: per loro riabilitazione vuol dire, speranza, futuro. Ma è anche una battaglia collettiva, in quanto si parla di servizi essenziali. Bisogna dar voce a questo appello. La chiusura del centro di riabilitazione è un pericolo che coinvolge Termoli, il Basso Molise, ma si ripercuote anche sul resto della regione. Le famiglie lo hanno detto a chiare lettere: “La capacità di una pubblica amministrazione si misura da quanto sappia prendersi cura dei cittadini, specie di quelli più fragili, così come la forza di un’impresa si misura dalla qualità dei servizi che sa offrire”. Dunque, le istituzioni hanno il dovere di intervenire.


TAaglio lto

3 6 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Natale dei ricchi e quello dei poveri

… eravamo degli operai (ora neanche più quello)

Questa che segue è una corrispondenza del dicembre 2014 a firma del coordinamento degli avventizi dello Zuccherificio del Molise. La pubblichiamo di nuovo perché è attuale , perché è incisiva, a differenza delle tante elucubrazioni politiche, amministrative e sindacali che ruotano intorno allo stabilimento di Guglionesi, simbolo del “vorrei ma non posso” del governo regionale, quindi simbolo di una impotenza tecnica e amministrava che ha generato il declino economico della regione e, in esso, quello delle poche risorse su cui era possibile impiantare una speranza di futuro. Rileggendo la corrispondenza, si riesce a cogliere meglio, e più chiaramente, la sofferenza di coloro che del declino sono vittime, e della mancata speranza nel futuro sono interpreti straordinariamente dignitosi. Una lezione morale rivolta ai cultori del business. “Da diverso tempo non mi capitava di passare con l’auto sulla strada statale davanti lo zuccherificio durante le ore serali. Ebbene, le circostanze hanno voluto che fosse proprio durante il periodo natalizio a dover percorrere questo tragitto per cause familiari. Ormai è automatico, quando si raggiunge quel tratto di strada

L’intervento “Oltre 160 giovani operatori della Sanità regionale in questi giorni tornano a casa da disoccupati e tra questi vi sono, purtroppo, anche gli operatori dei centri diabetologici di Venafro e Isernia: assistenti tecnici, dietista, assistenti sociali e fisioterapisti. Si tratta, dunque, della “morte” del centro diabetologico dell’Ospedale di Venafro, diretto dal Dott. Cantelmo, che per 5 anni ha usufruito di operatori a progetto producendo un elevato miglioramento del servizio sanitario con notevole vantaggio per la spesa regionale, grazie anche al monitoraggio dei presidi diagnostici. Il paradosso è che il centro diabetologico di Venafro è divenuto il fiore all’occhiello del SS. Rosario, punto di riferimento e di accoglienza per migliaia di pazienti molisani e di regioni limitrofe tanto da essere addirittura oggetto di diverse tesi di laurea e decine e decine di interessamenti

all’altezza della stazione di Guglionesi‐Portocannone, girare lo sguardo verso lo stabilimento saccarifero a cui abbiamo dato tanti anni della nostra vita e verso il quale proviamo un grande affetto e speranza di ripresa. Ad un tratto un magone ha avuto il sopravvento su di me, non ci avevo mai fatto caso prima di allora, sicuramente perché di

giorno è più difficile, ma di notte non è possibile non accorgersene. In cima al silos dove viene stoccato lo zucchero prodotto annualmente durante la campagna saccarifera, mancava ciò che aveva distinto l’immagine dello zuccherificio durante le più belle feste dell’anno: Il Natale. Non è possibile pensavo tra me e me, non è possibile, manca la stella il-

luminata, simbolo di pace di gioia e di annunciazione della buona novella, manca anche l’augurio di buon anno che campeggiava sul tetto del silos. Regolarmente dalla nascita dello zuccherificio questi simboli sono stati l’immagine della zona industriale di Termoli che era viva, sana e feconda. Puntualmente l’ingegnere Tesi già dai primi giorni di dicembre dava incarico agli elettricisti di darsi da fare affinché le illuminazioni fossero pronte per il periodo natalizio in modo da annunciare l’arrivo delle feste più belle dell’anno. Ogni passeggero delle auto che provenivano da Larino, Campobasso o da qualsiasi zona dell’entroterra molisano, dirette verso Termoli, la costa e viceversa, ogni turista che veniva a passare le festività natalizie in

Molise, ogni figlio del Molise che tornava durante le feste per trascorrerle nei posti della sua infanzia doveva per forza notare quell’augurio illuminato che splendeva in tutta la sua vivacità di colori e bagliori. L’Ingegnere Tesi, purtroppo, è andato via, al suo posto abbiamo dei manager (parola che fa paura). I manager qualsiasi cosa la fanno perché così è giusto, perché così dettano i loro codici etici, ma poi, hanno tanti pensieri: i bilanci, le entrate, le uscite, il pil, lo spread, l’audit, i bonds, il target, il budget, il tutto tradotto con un’unica parola: Business, mamma mia, mica possono pensare anche alla stella…. Cari manager, cara proprietà dello zuccherificio, noi eravamo degli operai (ora neanche più quello), viviamo di cose semplici, di valori, di emozioni, di rapporti umani, ormai ci avete tolto il lavoro, la speranza, la dignità, il futuro, ridateci almeno la nostra stella illuminata durante il periodo di Natale, fateci vivere almeno di ricordi, fateci rivivere quei momenti in cui passavamo davanti lo zuccherificio ed i nostri figli ci dicevano: Papà è bellissima la stella che avete messo, ma quanti giorni mancano a Natale?”

Noi a casa e chiude il centro diabetologico Oltre 160 giovani operatori della sanità molisana restano disoccupati E a Venafro e Isernia è notte fonda della stampa. E’ logico che il disagio che si viene a creare riducendo il personale colpisce la popolazione diabetica, che purtroppo risulta in costante crescita in tutto il mondo, con conseguente ennesimo danno anche all’economia della Città. Mentre tutte le regioni europee in fase di rientro hanno trovato soluzioni per i co.co.pro. la Regione Molise sembra che voglia smantellare, a svantaggio di alcuni cittadini, ciò che ancora

funziona. Come faranno i tanti anziani soli che nell’assistenza costante dello Sportello Diabete avevano un solido punto di riferimento? Eppure il personale in questione è stato selezionato tramite avviso pubblico, per titoli ed esami, in-

detto dalla stessa Asrem che, nelle stesse ore dello smembramento di questi uffici, ha indetto avvisi pubblici (solo per titoli) per altro personale da dedicare a missioni assai strane come ad esempio quella di verificare se l’alimentazione somministrata

negli ospedali molisani è consona alle esigenze del malato: ma non è la stessa struttura sanitaria, con professionisti strapagati, che determina cosa il paziente possa mangiare e cosa no?!! Certo è che dal primo dicembre giovani e anziani diabetici della provincia di Isernia e delle province limitrofe stanno vivendo incomprensibili disservizi ed è emblematica la riflessione di un utente: “noi molisani siamo gli unici in Italia costretti a difendersi dai propri amministratori regionali ”. La cura del malato è un diritto del cittadino e non può essere gestita in base a capricci, incompetenze o clientelismo perché è della salute delle persone che si tratta e non di barzellette. Se sono necessari tagli alla spesa pubblica non è sulla pelle dei cittadini che si devono effettuare ma, molto più onestamente, sui compensi dei politici e su opere pubbliche inopportune”.


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TAaglio lto

4 6 dicembre 2015

Si sono chiuse le due assemblee tenute a Campobasso e a Isernia contro il provvedimento del governo CAMPOBASSO. Si sono tenute Venerdì due assemblee operative del COMITATO UNITARIO, una alle 9,30 presso l’aula della Corte di Appello di Campobasso e l’altra alle 15,30 presso l’aula consiliare della provincia di Isernia entrambe volte a definire la strategia e le azioni da intraprendere per scongiurare la soppressione della Corte di Appello di Campobasso, soppressione che comporterebbe gravissimi disagi a tutti i cittadini e la perdita di importanti presìdi di legalità e che darebbe un durissimo colpo all’economia locale ed all’occupazione, già provate da anni di crisi. In apertura dell’Assemblea, il Presidente dell’A.N.M./Molise Enzo Di Giacomo ha dato notizia dell’adesione del giorno prima al COMITATO UNITARIO dell’On.le Nunzia De Girolamo, adesione particolarmente rilevante sia per il suo ruolo di Commissario regionale di Forza Italia e sia soprattutto perché si tratta di una importante e nota Parlamentare beneventana, tra l’altro anche componente della Commissione Giustizia. Ed il Comitato guarda con particolare interesse all’intero territorio sannita, ai fini della possibile estensione del distretto della Corte di Appello di Campobasso, il che ne potrebbe evitare la soppressione. Ha preso quindi la parola il Presidente della Corte di Appello Francesco Infantini, affermando di condividere le strategie del Comitato Unitario ed in particolare quella dell’estensione territoriale del distretto della Corte anche ad una parte del territorio pugliese, oltre che a quello beneventano ed a quello abruzzese (specialmente Vasto e Sulmona). Sono quindi intervenuti Consigliere della Corte di Appello Gianni Fiorilli, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso Demetrio Rivellino, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Larino Marco D’Errico, il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti Antonio Lupo, il vice Presidente della Giunta regionale Michele Petraroia, il Presidente dell’Associazione degli ex Consiglieri regionali Gaspero Di Lisa, il rappresentante della CISL Sebastiano Marino, i rappresentanti della CGIL Nicola Farina e Susanna Pastorino, il Presidente della Camera di Commercio di Campobasso e della Confcommercio Paolo Spina, il Presidente dell’Ordine degli Psicologi Nicola Malorni e l’On.le Laura Venittelli. I lavori dell’assemblea si sono chiusi con l’individuazione di due strategie da perseguire

“La Corte d’Appello non si tocca” Il Comitato ribadisce il no al taglio Giovedì nuova assemblea presso la sala della Costituzione della Provincia

contemporaneamente: quella della rivendicazione del principio democratico di una Corte di Appello per regione indipendentemente dal numero degli abitanti ed in alternativa quella dell’estensione territoriale del distretto della nostra Corte di

Appello anche al bacino di utenza delle regioni confinanti interessate. All’Assemblea operativa di Isernia hanno preso parte i Sindaci di numerosissimi Comuni della provincia di Isernia, oltre che il Presidente della Provin-

cia ed i Consiglieri provinciali, il Presidente dell’A.N.M./Molise ed esponenti della Delegazione parlamentare molisana. Tutti i presenti hanno aderito alla strategia del COMITATO UNITARIO ed al suo Documento costitutivo, concordando che la soppressione della Corte di Appello metterebbe in ginocchio non solo l’utenza ed i presìdi di legalità ma anche il già provato tessuto socio-economico del nostro territorio e della comunità che lo abita. Tutti i Sindaci presenti si sono quindi detti pronti a porre in essere azioni forti ed eclatanti per scongiurare la sop-

pressione della Corte di Appello. In entrambe le Assemblee si è altresì concordato che i rappresentanti trasmettano il Documento costitutivo del Comitato Unitario a tutti i singoli aderenti ai loro enti, ordini ed organizzazioni, (Documento costitutivo che viene allegato alla presente mail); di istituire un Ufficio Stampa ed un apposito sito Facebook del COMITATO UNITARIO, che verranno presentati pubblicamente la prossima settimana; di partecipare all’Assemblea generale che si terrà a Campobasso presso l’Università del Molise in tempi brevi, anche in preparazione ove necessario di azioni forti di pubblica protesta. Il prossimo Giovedì 10 dicembre 2015, alle ore 16,00, si terrà l’Assemblea di tutti i Sindaci della provincia di Campobasso e dei Consiglieri provinciali presso la Sala della Costituzione del Palazzo della Provincia di Campobasso.

La collaborazione della Gioca Giò con il Comitato regionale del Coni presieduto da Guido Cavaliere dura da oltre dieci anni Forse è una delle celebrazioni/ceri-

I migliori studenti/atleti del Molise selezionati per le borse di studio “Angelo De Bernardo”

monie più significative tra quelle che si tengono nel Molise su più fronti e con più motivazioni. Lo è perché innanzitutto riguarda i giovani, quelli che sanno studiare con profitto, e sanno praticare lo sport con ottimi risultati. Il connubio Scuola/Sport nel Molise trova la sua sublimazione, e capita da oltre un decennio, con l’assegnazione di tre borse di studio a studenti-atleti da parte della Ditta Sport& Impianti Gioca Giò intitolate ad “Angelo De Bernardo”. Da oltre dieci anni dura e si consolida la collaborazione della Gioca Giò con il Comitato regionale del Coni presieduto da Guido Cavaliere. Intorno a questo evento gli istituti scolastici che annoverano gli studenti/atleti e il Coni, realizzano la parte migliore di sé, quella per la quale la Scuola e l’Organizzazione dello Sport si battono: dare alla società civile, attraverso le giovani generazioni, le forze migliori. L’edizione 2015 del Premio “Angelo De Bernardo” vede in lizza per l’assegnazione delle borse di studio Enrico Sciulli dell’Isis Fermi-Mattei, medaglia d’oro agli Europei Young Ridere; Cristiano Hantjoglu dell’Iis Pertini di Campobasso, convocato in nazionale e ai Giochi Olimpici europei; Andrea Brandimarte dell’Iiss Alafano di Termoli, secondo al campionato italiano paralimpici; Fulvio Simone dell’Iiss Alafano di Termoli, convocato ala raduno per

la selezione della rappresentativa nazionale dilettanti Under 21; Giammarco Lamanda dell’Iiss Alfano di Termoli, campione regionale di ginnastica artistica; Francesco Scarati dell’Iiss Alfano di Termoli, secondo classificato ai campionati regionali estivi di categoria 200 metri farfalla; Andrea Calabrese dell’Iiss di Boiano, campione regionale Mtb

Junior Sport; Manuel Doganieri dell’Iiss di Boiano, primo classificato al campionato regionale allievi; Cristina Spina dell’Iiss di Boiano, seconda al campionato regionale Asd Papillon; Antonella Manes dell’Iiss Alfano di Termoli, prima classificata ai campionati regionali estivi di categoria 200 metri rana; Eliana Bagnoli dell’Iis Pertini di Campobasso, seconda classificata ai campionati regionali 400 metri dorso; Giada Molinaro dell’Iiss L.Pilla di Campobasso, campionessa regionale categoria Over 16 Asd Lady Lisa – Dance; Sebastiano Simone Cappella dell’Iiss Alfano di Termoli, secondo ai campionati regionali invernali di categoria 200 metri rana; Melissa Molinaro dell’Ipseoa Federico di Svevia di Termoli, campionessa regionale categoria Over 16 di danza e Giovanni Pugliese dell’Isiss Giordano di Venafro, primo classificato ai campionati regionali invernali di categoria 200 metri delfino. La cerimonia di premiazione si svolgerà presso la sede del Comitato regionale del Coni, a Campobasso, in Via Carducci 4/M, giovedì 17 dicembre 2015 alle ore 16.30.


TAaglio lto

5 6 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dopo la nomina dell’ex parlamentare all’Agenzia del turismo di Termoli Correttezza amministrativa (e non solo) vorrebbe che quando si procede ad assegnare un incarico, il beneficiario, a garanzia dell’interesse pubblico, venga illustrato nelle peculiarità per le quali ha determinato l’interesse dell’amministrazione che lo ha scelto e lo ha nominato. In genere l’amministrazione regionale, nella sua fertilissima stagione di commissariamenti, direzioni, e assegnazioni di cariche e d’incarichi di ogni genere sopravanzando così, di gran lunga, in questo esercizio di discrezionalità e clientelismo le amministrazioni che l’hanno preceduta, si attiene a questa regola. Dei vari commissari nominati, delle direzioni generali assegnate, degli incarichi professionali elargiti, seppure per sommi capi, fin qui sono stati riportati i tratti essenziali del profilo umano, professionale e culturale del beneficiario. Una correttezza amministrativa, dicevamo, e una necessità soddisfatta nei confronti del cittadino utente, al quale, per legge, non possono essere sottratti i contenuti e le motivazioni degli atti amministrativi. Tutto questo non è valso per la nomina del commissario straordinario dell’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli. Infatti, sia nelle premesse che nel dispositivo della deliberazione adottata dalla giunta regionale nel corso della seduta del 9 novembre scorso, non c’è alcun cenno alle qualità umane, professionali e culturali che avrebbero indotto l’esecutivo a nominare il professore Remo Di Giandomenico e non altri. Nelle premesse viene richiamato l’articolo 117 della Costituzione italiana nella formulazione seguita alla riforma del Titolo V (parte seconda), che riconosce alle Regioni la potestà legislativa esclusiva in materia di Turismo; viene appellata la disciplina legislativa delle Aziende autonome di cura, soggiorno e turismo; viene indicata la disposizione che consente alla Giunta regionale di adottare misure volte all’armonizzazione delle politiche del personale degli enti regionali, ivi compresi gli enti turistici, facenti parte del Sistema Regione Molise, nonché alla semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti, delle procedure e dei servizi, e

L’intervento Per fortuna i soldi della borsa di studio per laureati in Laurea Magistrale in imprenditorialità e innovazione (Classe Scienze economiche-aziendali) da destinare all’Ufficio operativo complesso (Uoc) – Medicina trasfusionale – del presidio ospedaliero “Cardarelli” di Campobasso, della durata di 24 mesi, dell’importo lordo di 12mila euro, li mette la ditta Ortho – Clinical Diagnostics Italy srle di Milano, altrimenti ci sarebbe da fare un sacco di domande. A cominciare da cosa lega, e con quale coerenza, un Laureato in imprenditorialità e innovazione (Classe Scienze economiche-aziendali), allo studio scientifico di valutazione della prevalenza di Hcv/Hiv/HbsAg/Treponema

Il caso Di Giandomenico e i passaggi di schieramento

viene ricordato che presso il Consiglio regionale è tuttora in corso il riordino legislativo degli Enti regionali tra i quali rientra anche l’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli. Così stando le cose, sussistendo l’interesse pubblico a consentire la regolarità e la continuità di gestione dell’Azienda, la giunta ha ritenuto necessario garantire la prosecuzione dell’attività con la designazione del Commissario straordinario, atteso che il precedente incarico era scaduto il 6 ottobre 2015 senza che fosse intervenuta la proroga (bel modo di amministrare!!!- ndr); ha considerato che per il principio di continuità dell’azione amministrativa era necessario

provvedere alla designazione di un Commissario straordinario con il compito di svolgere tutte le funzioni degli organi di amministrazione della Azienda nonché la necessità e l’urgenza del provvedimento. Detto, fatto. Ricorrendo all’articolo 6, comma 1, del proprio Regolamento interno che garantisce la esclusiva discrezionalità politica dei provvedimenti giuntali, ha nominato Commissario straordinario dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo di Termoli il professore Remo Di Giandomenico. Come abbiamo fatto cenno, sia nelle premesse che nel dispositivo non c’è alcun cenno alle ragioni specifiche per cui, al di là della discrezionalità po-

litica del provvedimento, l’esecutivo abbia ritenuto opportuno e necessario nominare commissario dell’Azienda turistica il già sindaco di Termoli, consigliere regionale e parlamentare. D’accordo, il personaggio è noto, apprezzato ed apprezzabile, ma sarebbe stato riguardoso nei suoi confronti aggiungere alla discrezionalità politica della nomina qualche motivo in più. Un commissariamento che puzza di opportunismo e di strumentalismo (ambivalente). Che lascia la porta aperta a seguiti di maggiore importanza e caratura (politica). Sic transit gloria mundi! Dardo

Per una borsa di studio da svolgere al “Cardarelli”

Un avviso pubblico dell’Asrem che mette curiosità nei donatori (presumiamo di sangue –ndr) della regione Molise. L’avviso pubblicato dall’Asrem non dà nessuno aiuto in proposito. Tocca al cronista mettere assieme i requisiti richiesti e i titoli preferenziali per capire dove l’avviso vuole andare a parare. Proprio i titoli preferenziali sono particolarmente indicativi della possibilità di legare la laurea in Scienze economiche- aziendali con lo studio scientifico di valutazione della prevalenza di Hcv/Hiv/HbsAg/ Treponema nei donatori (presumiamo di sangue –ndr) della regione Molise. Chi tra i laureati che vor-

ranno rispondere all’avviso avrà svolto una tesi di Laurea in ambito sanitario, e abbia avuto esperienza documentata già acquisita, a qualsiasi titolo (!), in ambito sanitario, con particolare riferimento all’esperienza ottenuta nella valutazione economica dei dati oggetto dello studio sopra indicato presso strutture aziende sanitarie/ospedaliere, sarà certamente favorito. Un avviso, questo che stiamo presentando, che incuriosisce e, direbbe qualche maligno, insospettisce. E meno male che i soldi sono privati!



Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

6 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

A Giulianova i ragazzi con le bluse rossoblù provano a tornare a vincere

“Per salvare la stagione” Perrucci suona la carica e chiede uno sforzo alla squadra in attesa dei rinforzi “Apprima le rescissioni e poi i nuovi acquisti” ha dettato ai cronisti Giulio Perrucci il presidente del nostro traballante club. Altre strade non ce ne sono. Senza le partenze non è pensabile attendersi nuovi arrivi. Questione di soldi, prima che pratiche. Mi è poi piaciuta la seconda lapidaria frase del presidente: “Salviamo la stagione e l’anno prossimo ripartiremo alla grande”. Parole che fanno capire che a Selva Piana si è preso coscienza del delicato momento dei nostri colori. Ci vorrebbe un portiere dalle mani insostituibili, innanzitutto. E poi, una punta con la dinamite nei piedi. E, quindi, un difensore alla Alessandro Nesta, capace di arri-

vare là, dove gli altri non sono capaci. E, per finire, un regista, uno geniale come Fellini e neorealista come Vittorio de Sica. Non so se mi sono spiegato: questo quartetto me lo sono appena sognato stanotte. Visto che soffro d’insonnia e quelle poche ore che riesco a stringermi tra le braccia di Morfeo le passo spesso con la

blusa rossoblù sulle spalle. La squadra distratta e sorda di questa prima (lunga) fase del campionato, quella condiscendente di indifferenza dovrebbe lasciare da subito il posto a quella nuova. “Capace di salvare la stagione”, per dirla alla Perrucci, il presidente senza portafoglio, ma prezioso come un monaco benedettino nel suo giornaliero silenzioso lavoro. C’è un partito che definisco degli accidiosi più che degli invidiosi

che trova il modo di fare le unghie al buon Giulio. Il quale ha appena comprato l’unica casa della sua vita, nel cuore del centro storico, e non può pensare di venderla per fare campagna acquisti. Ci sono tanti modi (onesti) di guidare un club. Perrucci, ringraziando iddio, ha scelto una di queste. E bisogna dirgli grazie. Una cosa è il rimbalzo mediatico, un’altra sottrarre tempo, energie e affetti a lavoro e famiglia. Il tutto a parametro zero. Dicono che troveremo un Giulianova rinvigorito da alcuni risultati positivi e dall’arrivo di cinque giocatori definiti “rinforzi”. Anche se non sempre gli ultimi arrivati sono migliori di quelli che sono partiti.

Favo ha il suo da fare a mettere insieme una formazione credibile. I fuochi di questa settimana sono stati più alti di quelle passate. E allora bisognerà capire quali saranno gli uomini più credibili, in Abruzzo, sulle spume dell’Adriatico, a pochi passi dalla casa di Cappellacci, i nostri ragazzi dovrebbero tornare a vincere. Perchè se la bufera ci è penetrata sino all’osso, come penetrano per tutta la casa gli odori che vengono dalla cucina, è sicuramente vero che i nostri ragazzi, sbandate a parte, sono in grado di battere tutti i loro rivali. Ecco perchè questa volta credo che ce la faranno a tornare a vincere. “Per salvare la stagione”, come umilmente ci ha tenuto a precisare Giulio Perrucci.

A Petrella Tifernina la seconda edizione dell’evento ricco di appuntamenti

Torna “Dalle strade italiche alle vie del web” Tra gli ospiti il procuratore generale della Corte d’Appello di Campobasso, un consigliere di Stato, giudici, docenti, avvocati, storici e giornalisti Convegni, letture, teatro, laboratori, degustazioni e tanto altro ancora nella seconda edizione dell’evento “Dalle strade italiche alle vie del web”. Appuntamento, l’11 ed il 12 dicembre al Comune di Petrella Tifernina, con ospiti di eccezione. Due giornate per discutere di diritto, economia, tecnologia, innovazione, politiche ambientali e buone pratiche scolastiche, con un omaggio speciale al giudice Antonio Pizzi, di origini molisane, scomparso nel 2014 all’età di 72 anni. Saranno il procuratore generale della Corte di Appello di Campobasso, Maurizio Grigo, ed il consigliere di Stato, Carlo Visciola, a ricordare la figura dell’amico noto per aver coordinato l’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano chiusasi con condanne di imputati eccellenti, compresi i vertici della loggia P2. Un magistrato distintosi anche per aver guidato la Procura di Busto Arsizio negli anni dei delitti dei giovanissimi adepti delle Bestie di Satana e per aver lanciato numerosi allarmi sulla penetrazione delle organizzazioni mafiose nell’economia brianzola. Il suo ultimo incarico a Bari.

In un contesto dai contorni giuridici, gli studenti presenti, oltre che il resto del pubblico, saranno guidati nel mondo de “Il Diritto ai tempi dei social network” . Nell’immenso universo di internet vigono regole sempre più puntuali e leggi che puniscono i, purtroppo, costanti reati telematici: furti di identità, truffe, adescamenti di minori. Nell’occasione non mancheranno i contributi di docenti ed esponenti delle forze di polizia. Così nel pomeriggio, avvocati, giudici e giornalisti tratteranno di reati configurabili sul web, di principi costituzionali sulla libertà di informazione, di esercizio della professione giornalistica, diritti d’autore e commercio elettronico. Ed ancora, con esperti del settore spazio a laboratori e ad un percorso di educazione alimentare per valorizzare tipicità ed educare al gusto. Ambiti che saranno ripresi anche il giorno seguente. Del resto prodotti tipici ed iniziative di crowdsourcing, globalizzazione e rete, oggi, rappresentano volani per le imprese e per una più generale evoluzione econo-

mica. Rappresentanti di aziende e professori universitari illustreranno aspetti salienti per ‘crescere ed attrarre’. Ed anche in questo caso non mancherà un concreto confronto con studenti di alcune scuole. A rendere, oltre che interessante, anche magica la due giorni a Petrella Tifernina ‘una festa per tutti i sensi: ascoltando, gustando, osservando, toccando e respirando le meraviglie offerte nei vicoli del paese; teatro di strada, musiche natalizie ed il coro polifonico Jubilate. L’evento, promosso da Cse, Centro Soluzioni Editoriali di Campobasso, vedrà inoltre l’illustrazione di una interessante proposta “Il Museo dei sapori”: un contenitore per apprezzare le tipicità alimentari del territorio, per comprendere come i principali prodotti della terra vengono lavorati e per degustare. Un ulteriore strumento per sensibilizzare i giovani, e non solo, alla cultura della ‘terra’. La kermesse, aperta a chiunque voglia partecipare, racchiude dunque in se l’anima della tradizione senza tralasciare le opportunità legate alla continua evoluzione della rete telematica.

6 dicembre 2015

II DOMENICA D’AVVENTO Era credenza ebraica che il profeta Elia sarebbe ritornato prima della venuta del Messia, e che proprio lui sarebbe stato l’araldo del nuovo Re: “Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore “. Giovanni indossava un vestito di peli di cammello ed una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi. Quella è proprio la descrizione data di Elia (2 Re 1,8). Gli uomini riconobbero Giovanni come profeta, anche se erano ormai passati molti anni da quando si era levata una voce profetica. Giovanni era una luce, dovunque regnasse l’oscurità e il male. “La verità – disse Diogene – è come la luce per gli occhi dolenti”. “Colui che mai offese alcuno”, disse pure, “neppure ha mai fatto del bene a qualcuno”. Ci sono occasioni in

cui non è più tempo di usare modi vellutati e gentili, ma è il momento buono per un sano rimprovero. Giovanni era una voce che chiamava gli uomini a case più elevate. Non è abbastanza dire agli altri ciò che non devono fare, ma è fondamentale che gli orizzonti degli ideali cristiani siano ben chiari davanti ai nostri occhi. Non si può continuare ad essere genericamente offesi da certi atteggiamenti senza iniziare noi un cammino di conversione . Perché altri dovrebbero cambiare mentre noi perseveriamo nell’errore ? Oggi è necessario, soprattutto alle giovani generazioni , una convinta ed autorevole testimonianza di fede viva , lontana da tante chiacchiere inutili , anzi veramente dannose ! “Convertitevi , perché il Regno dei cieli è vicino”. Giovanni era come un

segnale che indicava oltre se stesso, verso Dio. Egli non si preoccupò mai di ciò che gli altri pensavano di lui, né mai cercò la ribalta per se stesso. Per questo oggi preghiamo così: “ Insegnami, o Dio, ad essere per gli altri un segnale indicatore rivolto verso Te, fa’ che non mi preoccupi tanto di come appaio agli occhi degli altri, ma piuttosto di come sono ai tuoi, Signore. Insegnami ad essere tua luce e tua voce per tutti quelli che mi sono vicini. Nelle mie azioni di oggi, non cercherò le luci della ribalta, prestando meno attenzione a come gli altri mi vedono, e preoccupandomi solamente di essere fedele a Dio, che mi vede sempre e legge nel mio cuore. Anche perché , come dice il Vangelo odierno : “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri !

Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio “. Il deserto è assenza, è vuoto , è qualcosa di informe dove,come noto, non ci sono strade, eppure il Battista invita tutti noi, anche quest’anno, a preparare proprio nel deserto una strada per il Signore. Proprio perché sono molti i deserti nei quali spesso ci rifugiamo, che non abbiamo il coraggio di mostrare, il Signore, che conosce già tutto di noi e non se ne scandalizza, decide anche in questo Natale di venire ad abitare proprio lì, e di creare la strada da percorrere assieme, per la nostra salvezza. Monsignor Gabriele TETI .



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Isernia

6 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Isernia, prefettura salva Il governo ha fatto marcia indietro sul taglio di 23 strutture periferiche ISERNIA. “Risultato raggiunto, grazie alla mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini: il Governo si impegna formalmente a ritirare lo schema di Dpr che prevedeva la soppressione delle 23 prefetture“. Ad annunciarlo le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil in seguito alla nota ufficiale giunta questa mattina dal Ministero dell’Interno. «Grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori, il Governo farà marcia indietro su un provvedimento sbagliato che rischiava di cancellare presidi essenziali di sicurezza, legalità e tutela sociale in tanti territori», commentano con soddisfazione Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa impegnate da mesi a difesa dei citta-

dini e dei 1.300 lavoratori dei 23 uffici territoriali del governo che l’esecutivo minacciava di chiudere. Battaglia vinta per la prefettura di Isernia. L’accorpamento

col presidio di Campobasso è stato scongiurato. Nelle scorse ore il Governo ha fatto dietrofront sulla riorganizzazione del ministero dell’Interno, resa nota a set-

tembre, attraverso un decreto del presidente della Repubblica. Quello schema prevedeva la soppressione di 23 prefetture italiane, tra cui appunto quella di Isernia. Ebbene l’esecutivo ha fatto marcia indietro, ritirando quello schema con cui gli uffici territoriali del governo venivano ridotti da 103 a 80. Oltre a Isernia erano risultavano a rischio Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Verbano-CusioOssola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno. In realtà il taglio era comparso su una bozza di documento che il Governo aveva trasmesso ai sindacati,tra le 23

prefetture ‘sforbiciate’ anche quella di Isernia, una decisione che aveva scatenato una serie di proteste da parte dei territori, poi arrivate anche in Parlamento. Da qui il dietrofront dei ministri che pare abbiano assicurato di voler trovare altrove i risparmi secondari. Del resto, il taglio delle sedi di cui era stata ipotizzata la chiusura comporterebbe un risparmio di appena 6 milioni, cifra che potrebbe essere oggetto di risparmi nell’intero territorio nazionale e non solo nelle 23 aree di cui sino a oggi si è discusso. Così, l’importanza del fatto che lo Stato non arretri, ma continui a garantire la sua presenza soprattutto in termini di sicurezza e servizi al cittadino.

Tartufaia, sospesa l’istituzione Il Tar Molise si è espresso sull’esecutività degli atti per l’impianto di San Pietro Avellana SAN PIETRO AVELLANA. Con ordinanza n. 147, il Tar Molise ha sospeso l’esecutività degli atti relativi all’istituzione della tartufaia controllata di San Pietro Avellana (IS). Confermando il precedente decreto provvisorio di novembre, il Collegio ha emesso un articolato pronunciamento cautelare che ha, in particolare, statuito che “la mancanza di una procedura competitiva circa l’assegnazione di un bene pubblico suscettibile di sfruttamento economico, introduce una barriera all’ingresso al mercato, determinando una lesione alla parità di trattamento, al principio di non discriminazione ed alla trasparenza tra gli operatori economici, in violazione dei principi comunitari di concorrenza e libertà di stabilimento (Corte costituzionale sent. n. 180/2010); peraltro, anche a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (TFUE), l’indifferenza comunitaria alla qualificazione nominale delle fattispecie, consente di sottoporre ai principi sull’evidenza pubblica l’affidamento di concessioni su beni pubblici (cfr.: Cons. Stato V, 31.5.2011 n. 3250)”. Il Tar Molise ha, dunque, stoppato sul nascere il tentativo, oramai sempre più frequente da parte dei Comuni non soltanto

molisani, di impedire la libera raccolta del tartufo facendo ricorso all’espediente della istituzione di tartufaie controllate. Secondo i giudici amministrativi, infatti, “nel caso di specie, l’oggetto dei provvedimenti impugnati non è propriamente o esclusivamente la costituzione di una tartufaia controllata, bensì la concessione in uso gratuito di una porzione di territorio boschivo comunale di San Pietro Avellana a una associazione di tartufai del luogo, senza alcuna procedura concorsuale, competitiva o di evidenza pubblica”. Tutto sospeso, dunque, fino alla celebrazione dell’udienza di merito che è stata già fissata al 17 maggio 2016. Soddisfazione è stata espressa dai ricorrenti, associazioni di cavatori abruzzesi e molisane, tutti rappresentati e difesi dall’avv. Massimo Romano, il quale aveva già precedentemente, nel 2013, incassato l’annullamento giurisdizionale di ulteriori provvedimenti, sempre del Comune alto molisano, limitativi del diritto di libero accesso e libera raccolta del tartufo (nel caso di specie, si trattava di divieto di transito sulle strade interne di accesso alle aree tartufigene). “Un pronunciamento, quello del Tar Molise, che segna un punto a favore di tutti

coloro che si battono per la libera ricerca del tartufo e contro il tentativo, oramai sempre più diffuso in tutta Italia, di creare delle “riserve indiane” per limitarne la fruizione soltanto a “pochi eletti”, non

certo per ragioni di tutela ambientale bensì per interessi economici che, com’è noto, assumono dimensioni davvero considerevoli” – ha dichiarato l’avvocato Massimo Romano.

Addobbi natalizi con gli scarti L’associazione Io Riciclo a Venafro si è attivata per la particolare manifestazione VENAFRO. Buttiamo tutto nella spazzatura, dopo averne fatto uso ? Assolutamente no, è il parere delle aderenti a “Io Riciclo”, associazione venafrana nata tre anni orsono per sensibilizzare al riciclo ed al riuso di materiali vari. E in effetti tale associazione si è “armata“ di tanto materiale di riciclo e riuso raccolto o portato da privati, addobbando ed abbellendo in maniera magnifica ed assai suggestiva per l’imminente periodo natalizio tre splendidi pini : uno su piazza D’Acquisto, dinanzi alle Poste, ed altri due su piazza Marconi, all’interno della

Villetta con al centro la statua della Madonna di Lourdes, di fronte al laghetto. Già addobbato l’albero di piazza D’Acquisto con bottiglie di plastica ed altro materiale usato, nei prossimi giorni si procederà con analoga operazione sulle conifere della Villetta di piazza Marconi, e alle h 19 dell’8 dicembre prossimo ci sarà l’accensione del pino alle Poste, con tanta festa e partecipazione. La presidente di “Io Riciclo”, Marisa Valvona : “Ringrazio di cuore -afferma la donnaquanti hanno partecipato e collaborato per la riuscita dell’inizia-

tiva : da docenti ed alunni del Mons. Testa e dell’Istituto Comprensivo “Pilla” agli amministratori comunali che ci sono stati vicini, dai privati che hanno conservato le bottiglie di plastica vuote ai commercianti, dagli artigiani a quanti si sono prodigati perché l’idea prendesse corpo. Si è trattato di un positivo impegno di partecipazione e collaborazione comune e di tanto va dato atto a coloro che hanno contribuito ad abbellire il centro, riciclando materiale usato”.



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Termoli

6 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Acqua non potabile, una vergogna” Le opposizioni al comune di Termoli tornano su quanto accaduto nei giorni scorsi TERMOLI. Hanno chiesto una commissione di inchiesta per verificare “come è stata gestita l’emergenza idrica che si è verificata non solo a Termoli ma in tutto il basso Molise”. Sono sul piede di guerra i consiglieri di minoranza al Comune di Termoli, Michele Marone e Paolo Marinucci. L’occasione per parlare di quello che si è verificato in città è stata data dalla conferenza stampa che si è tenuta questa mattina nella sala della minoranza per discutere del progetto di realizzazione di un tunnel sotterraneo in centro. “E’ stata una vergogna quello che è successo a Termoli e tutto il basso Molise la settimana scorsa a causa dell’interruzione

del flusso idrico che ha comportato l’assenza dell’acqua per diversi giorni e poi sta comportando ancora la non potabilità dell’acqua che non può essere usata sotto il profilo alimentare perché siamo ancora in attesa di ulteriori analisi”. E’ quanto affermato dal consigliere Michele Marone che, nella sua lunga disamina politica su quanto successo, ha puntato l’attenzione sul comportamento della Regione Molise che, a suo dire, avrebbe abbandonato Termoli e i suoi cittadini senza acqua. “Io dico una cosa – ha affermato Marone – la Regione Molise dove era quando l’amministrazione di Termoli ha chiesto

aiuto, ha chiesto l’intervento delle autobotti e si è vista rispondere che la Protezione Civile non poteva garantire l’intervento perché sembra che non ci siano. E quindi come si fa a garantire la sussistenza di questo bene primario a tutti i cittadini? Se io fossi stato il sindaco di Termoli – ha continuato il consigliere di minoranza – avrei interpellato il Ministero attraverso la Prefettura, avrei fatto intervenire l’esercito per portare l’acqua ai cittadini di Termoli ma questa regione è la stessa regione che un anno e mezzo fa stava sul palco durante la campagna elettorale di un anno e mezzo fa e dove stava il presidente della Re-

gione adesso che ha lasciato la città di Termoli senza acqua?”. Secondo Marone il comportamento della Regione Molise “manifesta soltanto una evidente inefficienza dell’azione politica e amministrativa di questo governo regionale nei momenti di crisi e non solo”. E mentre il consigliere di minoranza chiede al presidente della Giunta di dimettersi perché “è intollerabile che la cittadinanza debba rimanere senza acqua”, è Marinucci a rincarare la dose parlando di “una azione politica che è stata deficitaria. Non è possibile pensare di gestire una situazione di questo tipo inviando le lettere presso i centri cottura lunedì nella tarda mattinata per

dire che non si può utilizzare l’acqua per usi potabili. Non abbiamo visto nulla di scritto sulle richieste alla Protezione Civile riguardanti autobotti e cose simili per questo abbiamo chiesto una commissione di inchiesta per capire come è stata gestita a livello politico questa emergenza”. Sotto la lente del candidato sindaco anche la questione degli allagamenti a Rio Vivo. “Molti dicono che le strutture fatte lì sono condonate e quindi entrano nel parco urbano della nostra città e quindi in base a questo come quando lo Stato o gli enti locali si sono presi i soldi per il condono così oggi si deve rispondere a loro in altro modo”.

San Basso, la Messa per il Patrono Ieri mattina la celebrazione eucaristica alla Cattedrale a Termoli come atto di devozione TERMOLI. Si sono dati appuntamento ieri mattina poco dopo l’alba per testimoniare la propria devozione all’amato Santo Patrono, i tanti cittadini che, convocati in Cattedrale, hanno voluto rivolgere all’amato Basso, la propria preghiera e devozione.

Assente il sindaco Angelo Sbrocca e a indossare la fascia tricolore è stata la vicesindaco Maricetta Chimisso. In prima fila anche tanti amministratori locali tra minoranza e maggioranza. A celebrare l’Eucaristia è il vescovo dioce-

sano Gianfranco De Luca che ha messo in evidenza, nella breve e intensa omelia, l’impegno della chiesa diocesana in questo tempo particolare dove, tra l’altro, ci si avvia anche alla celebrazione del Giubileo della Misericordia indetto da Papa France-

sco. A margine della messa, tutti in processione verso il Porto per rendere omaggio ai caduti ai piedi del Monumento dedicato alla “Gente di mare” di cui San Basso, il santo dei pescatori, ne è protettore.

Via XXIV Maggio tra fossi e buche Protestano i residenti della strada di Termoli per le condizioni di degrado TERMOLI. Protestano i residenti di via XXIV Maggio a Termoli che affermano: “Hanno fatto dei lavori sul manto stradale e guardate in che condi-

zioni hanno lasciato dove hanno lavorato”, ci dicono arrabbiatissimi e, in effetti si sono formate due enormi voragini nel punto dove hanno operato,

che se inciampasse qualcuno si farebbe davvero un gran male. Se un autista non si accorge del profondo buco, può senz’altro rovinare la vettura perché ormai

anche a causa delle piogge dei giorni scorsi la strada è in una situazione precaria. Poi, nei giorni scorsi, oltre alla voragine sono rimasti senza

luce pubblica tornata solo ieri”. Situazione inconcepibile in centro con i residenti che si definiscono “sconsolati”.

L’Anno Santo a Termoli Il vescovo Gianfranco De Luca ha lanciato il suo messaggio ai cittadini e alla diocesi TERMOLI. L’invito è di considerare ‘porte Sante’ non solo quelle delle Chiese ma anche quelle dei luoghi in cui abita la sofferenza; quegli stessi i luoghi dove ci sono gli ammalati, i disabili e gli anziani e dove ognuno può andare a dare la propria dimostrazione di misericordia. Saranno “la porta e il pellegrinaggio” i simboli dell’anno Santo così come vissuto dalla diocesi di Termoli Larino. Un impegno che la chiesa particolare guidata dal vescovo Gianfranco De Luca vorrà compiere attraverso gesti semplici. Le ha chiamate “opere segno” monsignor Gianfranco De Luca durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio presso l’Episcopio di Termoli con l’obiettivo di fare il punto delle iniziative in vista dell’inaugurazione dell’Anno Giubilare della Misericordia. Tra queste, accanto a un riavvicinamento al momento della confessione (“per il quale ci saranno degli orari prestabiliti in tutte le parrocchie”) e alla realizzazione di un luogo attorno ai terreni dell’ex seminario “dove si vivrà la natura e l’agri-

coltura nel segno dell’inclusione sociale”, c’è quella principale dell’accoglienza agli immigrati, “a coloro che scappano dalle guerre e dalle sofferenze”. Un impegno concreto che ‘prende e rilancia’ quello che è stato il messaggio lanciato da Papa Francesco nel corso dell’Angelus del 6 settembre scorso all’accoglienza. “I due segni fondamentali nell’Anno Santo sono quello della porta e quello del pellegrinaggio – ha affermato De Luca – la porta è l’apertura verso il compimento e la realizzazione”. Cristo come “porta che ci immette nel compimento”. Quel Cristo che “si è fatto fratello ed è diventato la porta attraverso la quale entriamo al Padre”. Per il vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, però, “se vogliamo vivere quella realtà che ci dona dobbiamo attraversare la porta di ogni fratello. Allora mi piace cogliere il pellegrinaggio come un uscire da sé per attraversare il fratello accogliendolo, servendolo e amandolo e stabilendo delle relazioni di fraternità.

In questo senso ci vogliamo muovere come chiesa locale”. Un invito, quello del vescovo della Diocesi bassomolisana, che è stato raccolto finora da dieci parrocchie. Si tratta di tre realtà di Termoli, Santa Maria degli Angeli, San Timoteo e San Francesco, due di Santa Croce di Magliano, ma anche Rotello, San Giuliano di Puglia e Bonefro che nelle prossime settimane si faranno carico di richiedenti asilo accogliendoli presso le proprie strutture. “Ci sono parrocchie e famiglie che si sono rese disponibili per l’accoglienza di un gruppo famiglia o di un singolo rifugiato nelle proprie case per un periodo che va da sei mesi a un anno – ha affermato don Marcello Paradiso, responsabile della Caritas diocesana – è un’opera segno, un gesto di accoglienza che vuole essere anche educativo e pedagogico per le nostre comunità perché, per una comunità cristiana, l’accoglienza è centrale nel senso che la comunità è accolta dall’amore misericordioso del Padre”. Di qui, quindi, l’essere accoglienti “mo-

strando misericordia verso chi veramente vive situazioni di disagio”. Un disagio che si manifesta tutto nei ‘viaggi della speranza’ che fuggono dai propri paesi per motivi di guerre. “E’ un gesto che esprime una coerenza con la nostra fede con il nostro vivere la misericordia che è un tratto inscindibile della fede cristiana”, ha continuato don Marcello. Un gesto possibile attraverso l’esperienza che la Caritas bassomolisana ha raccolto grazie al progetto Sprar. E sarà proprio la Caritas a guidare tutta la parte della formazione e della verifica delle disponibilità che arriverà dalle singole parrocchie oltre a “tutto il lavoro amministrativo, legale e di salute. Il grosso è proprio il problema della formazione di chi si renderà disponibile a confrontarsi per un periodo di tempo, giorno per giorno, con altri di diversa cultura, civiltà e religione è una sfida perché – ha concluso don Marcello – si tratta di vivere con il diverso e con l’altro, con uno di un altro mondo per cui l’accoglienza è messa alla prova concretamente”.


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