Consiglio regionale vuoto di idee ma il gettone scatta

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 233 mercoledì 21 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’oscar del giorno alla Famiglia Ferro

Ancora una seduta inutile Nessuno rinuncia ai 250 euro per la presenza

L'Oscar del giorno lo assegniamo alla famiglia Ferro. Una bella soddisfazione per il Pastificio La Molisana che si aggiudica il premio per miglior packaging nell’ambito degli Anuga Awards 2015 – L’eccellenza del Made in Italy. Sabato 10 Ottobre a Colonia, in Germania, il direttore marketing Rossella Ferro ha ricevuto il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione cui hanno partecipato anche le altre aziende che avevano concorso per le categorie: Miglior innovazione di prodotto e Miglior campagna di

il Tapiro del giorno a Antonio Battista

Il Tapiro del giorno lo diamo a Antonio Battista. Ma Campobasso, un sindaco ce l'ha ancora? Una città che è nel pantano e che avrebbe bisogno, necessità di ben altre energie da spendere e non il silenzio e il lasciare andare avanti le cose senza un sussulto. Da quando si è messo in testa di affiancare il presidente della Giunta regionale, lasciando il senatore Roberto Ruta che, pure, lo ha voluto, i risultati sono peggiori rispetto a quelle che erano le aspettative, le attese. Ma si rende conto che la città sta precipitando?

servizio A pAgiNA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 21 ottobre 2015

Giusto in tempo per rompere il grigiore, l‘avvilimento e la depressione che avvolgono l’Amministrazione provinciale in attesa che diventi l’Ente (inutile?) voluto dalla riforma che porta il nome del suo ispiratore, il ministro Graziano Delrio

27 ottobre: la giornata dell’European Job Day Molise 2015

La preoccupazione è che la parata internazionale sopravanzi la realtà che conosciamo e dalla quale non riusciamo ad uscire: la disoccupazione giovanile La parata istituzionale di martedì 27 ottobre preso la sala della Costituzione nell’ala moderna di Palazzo Magno, sarà certamente ad effetto. Viene giusto in tempo a rompere il grigiore, l‘avvilimento e la depressione che avvolgono l’Amministrazione provinciale in attesa che diventi l’Ente (inutile?) voluto dalla riforma che porta il nome del suo ispiratore, il ministro Delrio. La parata istituzionale, anzi, internazionale, visto che parteciperanno rappresentanti di alcuni paesi europei, sarà presentata oggi dal presidente della Provincia Rosario De Mattesis, nel corso della conferenza stampa appositamente convocata. Il 27 ottobre a sarà celebrata l’European Job Day Molise 2015 – Fiera Europea del Lavoro e Orientamento. Cosa sia davvero, cosa determini nel settore occupazionale, cosa sviluppi adesso e per il futuro nel Molise questa Fiera Europea del Lavoro e dell’Orientamento, in parte lo dirà De Matteis, la gran parte la diranno coloro che il 27 saranno protagonisti dell’evento. Crediamo che il disvelamento sarà una sorpresa per Tra gli accadimenti che ciclicamente caratterizzano lo scorrere di un anno, la riapertura delle scuole dopo la pausa estiva e senz’altro uno dei più sentiti. Dai ragazzi, ovviamente, dai loro genitori, sollevati anche se non lo ammetteranno mai, dagli insegnanti, depressi come i ragazzi, anche se non lo ammetteranno mai. Un rito sociale tra i più partecipati. Verrebbe voglia di scrivere un pezzo di colore sulla riapertura di quest’anno. Parlare di come sia cambiata la scuola, dell’invasione di internet anche nell’apprendimento, di quanto siano cambiati i programmi, del senso di rispetto riconosciuto all’istituzione scolastica in sé e a chi la rappresenta. Un articolo leggero, per una volta. Che ci faccia sentire parte di un mondo in movimento, costantemente in progresso, seppure con lentezza. Purtroppo i dati ce lo impediscono. Siamo costretti, come ogni giorno, a fare un report depresso e deprimente del mondo scolastico molisano. Una condanna senza fine,

tutti, e si spera una sorpresa gradevole, che dica della concretezza della manifestazione e delle reali prospettive. Vale a dire, che non si risolva nella illustrazione dotta e complessa di possibilità a venire, di strumenti da attivare, di strategie da dispiegare, mentre la disoccupazione giovanile nel Molise è a livelli straordinariamente preoccupanti (oltre il 40 per cento). La preoccupazione è proprio questa, che la parata interna-

zionale sopravanzi la realtà che conosciamo, dalla quale non riusciamo ad uscire: la disoccupazione giovanile. Comunque, sarà certamente interessante sapere e conoscere i Servizi Eures, i datori di lavoro internazionali, le reti informative europee che svolgono azioni di recruiting di personale, informazione e orientamento professionale. Male che vada, si potranno prendere appunti, notazioni, annotazioni, e

comparare la realtà europea con la nostra, con la speranza che un eventuale divario non avvilisca ulteriormente lo stato d’animo dei giovani molisani ma li spinga a reagire, a partecipare, ad aprirsi all’Europa con decisione e con gli strumenti necessari per restarvi. Il nodo da sciogliere è questo: dove e quali sono gli strumenti operativi, chi li detiene e chi li gestisce. Stando al programma della manifestazione questa possibi-

lità è nelle cose, nei contatti che si possono attivare essendo l’European Job Day Molise 2015 una Fiera Europea del Lavoro e dell’Orientamento con il sostegno della Commissione Europea e del ministero del Lavoro. Tolta la prima parte della giornata coi saluti di Rosario De Matteis, Antonio Battista (sindaco di Campobasso), e di Anna Paola Sabatini (direttore dell’Ufficio scolastico regionale per il Molise), seguirà la presentazione delle offerte di lavoro da parte di alcune aziende, che saranno chiosate dall’assessore provinciale al Lavoro Di Labbio. Quindi sarà il turno dei rappresentanti Eures di Germania, Spagna e Belgio, del direttore di Decathlon Campobasso, del consigliere del governatorato del Quebec, del consulente Eures per i Tropici e del dirigente scolastico dell’Istituto Galanti, quest’ultimo col supporto del video Progetti di mobilità Erasmus+. Dimenticavamo il dato più importante: l’apertura degli stand, alle 15, e l’avvio dei colloqui. Dardo

Scuola, timori per il futuro del sistema evidentemente. Dal 2007 ad oggi la scuola molisana ha perso complessivamente 7000 alunni, 1600 posti di lavoro e il numero folle di 30 scuole. Un’ecatombe. Considerando che i giovani e la scuola rappresentano l’incarnazione materiale e metaforica del futuro, la sua declinazione più immediata, si capisce come questa regione, nel suo complesso, sia destinata inevitabilmente ad un inesorabile tramonto. Dei 1600 precari che popolano le graduatorie dei docenti molisani, soltanto in 249, quest’anno, hanno trovato il loro primo incarico a tempo indeterminato. Nei prossimi mesi di novembre e dicembre altri 569 dovranno preparare la valigia e raggiungere la casuale destinazione che il cervellone (mai sostantivo fu più inadeguato) del ministero ha estratto

per loro dai circuiti, notoriamente senza cuore e, probabilmente, buon senso. Dopo anni, molti anni, di precarietà, ad un’età avanzata,

centinaia di persone dovranno abbandonare, famiglie, affetti, abitudini pur di non aver sprecato un’intera esistenza. Gente siciliana

mandata in Emilia, emiliani mandati in Sicilia, roba così. Ma la chiamano “La Buona Scuola”. Al giorno, d’oggi, evidentemente, con un buono slogan ed un imbonitore all’altezza, che buchi il video, non fa nulla se a furia di reiterate sciocchezze, si può convincere chiunque a fare qualunque cosa. La storia recente ce lo insegna. Solo per la fredda cronaca, che è comunque di gran lunga preferibile ai commenti che saremmo davvero tentati di esprimere, la popolazione di studenti molisani, complessivamente intesa, ammonta a 41200 unità, affidati a 5000 operatori, tra docenti e personale amministrativo, in 54 scuole autonome. Sulla cui solidità strutturale avremmo davvero preferito che fossero stati profusi i migliori sfozi; per una una scuola buona.


TAaglio lto

3 21 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ennesima seduta inutile e avvilente del consiglio regionale. Ma pare che non importi a nessuno

250 euro di gettone per un consiglio regionale da assemblea di condominio

Due nomine all’istituto zooprofilattico, un’emblematica discussione sulla elezione dell’ufficio di presidenza ed un rinvio Bisogna ammetterlo, non vedevamo l’ora che arrivasse martedì per mettere le mani, con l’agitazione e la trepidazione di quando, da bambini, aspettavamo che uscisse Diabolik in edicola, del resoconto della seduta del consiglio regionale. Un appuntamento ormai imperdibile, come certi film di serie B degli anni ottanta, come Blob, come il Processo del Lunedì. Qualcosa di sostanzialmente triste, dannoso per l’immagine collettiva ma con un fascino perverso, un appeal trash irresistibile. E ce lo siamo spulciato soddisfatti, il resoconto; anche questa volta non siamo stati delusi: la tragicommedia è andata in onda con puntualità. Per prendere il toro per le corna, per iniziare i lavori dall’argomento più ostico e pesante, i nostri eroi hanno immediatamente provveduto ad eleggere i rappresentanti della Regione Molise all’interno dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, nelle persone di Giampaolo Colavita e Fabrizio Cappuccilli, rispettivamente come componente del consiglio d’amministrazione e del collegio dei revisori dei conti. C’è voluta anche la richiesta di anticipa-

zione della discussione rispetto all’ordine del giorno, da parte del consigliere Ioffredi, perché, oberati come sono, i consiglieri avevano fatto scadere i termini di legge entro cui procedere alle nomine. Il tutto non senza un po’ di inutili manfrine, del resto la mattinata doveva pur

passare: c’era chi era contro all’anticipazione (Fusco Perrella, Iorio e Federico), infatti, ritenendo l’argomento non urgente (!!!) e da dover necessariamente mettere in coda alla discussione sulla proroga dei poteri dell’ ufficio di presidenza. Altra bella scorpacciata di inutil e plateale

perdita di tempo. C’è voluto, infatti, l’intervento ex machina del del direttore del Servizio Consulenza Legislativa e Giuridica, dottor Pasquale Iammarino, perché tutti i consiglieri fossero finalmente edotti del fatto che l’ufficio di presidenza esercita le proprie funzioni fino all’elezione del nuovo organismo, ma che: “Inoltre –ha scritto ancora Iammarino- la prorogatio dell’Ufficio di Presidenza non è condizionata da alcuna clausola limitativa intesa a contenerne l’esercizio delle funzioni”. Che, tradotto in una lingua di questo pianeta, vorrebbe dire che, si, l’ufficio di presidenza andrebbe rinominato ma non c’è nulla che impedisca l’esercizio

della proroga, quindi fate un po’ come vi pare. Fantastico. Per chiudere in bellezza poteva mancare un rinvio? Ma certo che no! Infatti la discussione sull’ “Articolo 3, comma 16, del Decreto legislativo n. 118 del 2011 - modalità di ripristino del disavanzo di amministrazione generato dalla L.r. n. 5/2015 e dalla deliberazione di giunta regionale n. 420/2015 di riaccertamento straordinario dei residui” è stata rinviata perché in commissione hanno ancora bisogno di un po’ di tempo per riflettere. Tanto che fretta c’è. Mica il Molise ha bisogno di interventi, energie, impegno straordinari per cercare di evitare lo sfascio. Possono tranquillamente permettersi, i nostri consiglieri regionali, di intascare 250 euro, come solo gettone di presenza, per un consiglio che si può solo definire ridicolo ed insultante, senza sentire il freddo brivido della vergogna corrergli lungo la schiena. Anche perché fuori dal palazzo (ma anche dentro, sugli altrettanto comodi banchi dell’opposizione) non c’è nessuno a pretendere che rendano conto di tanta, avvilente, inutilità.

lettera aperta di Carolina De Vincenzo* L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Campobasso, nel rispetto dei suoi principali doveri, ovvero tutela del cittadino e salvaguardia della “buona sanità”, esprime preoccupazione per le condizioni della sanità regionale, che rischia di essere privata a breve di servizi essenziali e di non garantire agli utenti il diritto costituzionale alla Salute. “A nove anni dalla sottoscrizione del piano di rientro persiste nell’unica Azienda Sanitaria un grave disavanzo contabile, non è stato chiarito il rapporto tra pubblico e privato, non esistono strutture territoriali intermedie per pazienti cronici, che assorbono ingenti risorse, non è stata adeguata la rete ospedaliera; gli ospedali pubblici, in particolar modo il “Cardarelli”, di fatto riferimento regionale, rischiano di collassare prima della prossima inevitabile scadenza con-

Sanità, Frattura ci porti alla privatizzazione?

trattuale del personale dirigente precario, il cui lavoro garantisce ancora strutture come Pronto Soccorso, Cardiologia, Rianimazione,

Ortopedia. La fuga di operatori già formati e la mancanza di un ricambio generazionale dei sanitari non troverà soluzioni se non tardive e

inadeguate. Tutto ciò è accaduto perché né le forze politiche locali né le strutture commissariali avvicendatesi hanno mai attuato, evidentemente per meri interessi elettoralistici e scarsa valutazione delle criticità inveterate, quelle scelte razionali che si imponevano e che avrebbero messo anche i Tavoli ministeriali in una condizione di recettività, e non di’totale chiusura, nei confronti del Molise, fanalino di coda in campo sanitario. L’attuale Dirigenza ASREM, pur operosa e competente, in totale assenza di decisioni istituzionali, locali e centrali, non ha attuato strumenti autonomi efficaci per la razionalizzazione delle risorse e l’avvio di un percorso virtuoso, ef-

ficiente e sostenibile. Inevitabilmente anche la sanità “condominiale”, che si è voluta offrire ai nostri utenti, collasserà o verrà gestita dalle regioni limitrofe. Solo l’intervento, con urgenti misure straordinarie, di Istituzioni Statali quali Prefettura e Ministeri, eviterebbe, almeno temporaneamente, l’interruzione di servizi indispensabili. Ci auguriamo quindi che il nostro accorato appello venga debitamente considerato e accolto. Contestualmente registriamo l’indifferenza del Commissario ad Acta Paolo Di Laura Frattura nel confronti del nostro Ordine, osservatorio privilegiato decadimento e voce di oltre 1700 medici e odontoiatri, impossibilitati a dare risposte adeguate ai bisogni di salute e per questo in grave disagio, ma col diritto di essere almeno informati dei fatti. * Presidente Ordine dei Medici


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 21 ottobre 2015

La legge sulla trasparenza alla Regione Molise non è di casa

VIETATO ACCEDERE Chi va a cliccare sul sito della Regione la deliberazione della giunta di Palazzo Vitale, la 561 del 9 ottobre 2015, trova che l’oggetto riguarda il ricorso proposto dall’Agenzia delle entrate alla suprema Corte di Cassazione per vedere “cassata” la sentenza della Commissione tributaria regionale di Campobasso (la numero 56/1/15) favorevole alla Regione Molise, ma non trova la maniera di leggere l’atto deliberativo. Cioè, non gli viene consentito di prendere visione di ciò che in quella delibera è scritto, ovvero le ragioni per cui l’Agenzia delle entrate s’è rivolta alla suprema Corte di Cassazione per vedere “cancellata” la sentenza della Commissione tributaria regionale emessa in favore della Regione Molise. Che di per sé potrebbe già essere un fatto straordinario. Di fronte ad una delibera del genere, in cui sono chiari gli spunti di natura economica, l’interesse del cittadino che paga le tasse a rendersi conto se vi sono rischi ulteriori o meno per le sue tasche, è

più che legittimo e comprensibile. Anzi, doveroso. L’interesse a comprendere in dettaglio su quali presupposti l’Agenzia delle entrate ritiene che la sentenza della commissione tributaria favorevole alla Regione Molise debba essere invece annullata, è altrettanto

del tutto evidente. A tutti, meno che alla Regione Molise che con un artificio “tecnico” impedisce di leggere per intero la deliberazione di cui stiamo parlando, rinviando l’eventuale interessato a recarsi presso la segreteria della giunta, in Via Genova, a Palazzo Vitale, a

prenderne visione. Una “costrizione” scarsamente democratica. Un abuso? Per taluni aspetti sì; certamente per ciò che riguarda la violazione della privacy del cittadino, costretto a rivelare la propria identità ai “custodi” della privatezza del presidente e

degli assessori coinvolti nella vicenda in cui l’Agenzia delle entrare si perita di entrare nella sentenza della commissione tributaria regionale favorevole al comportamento del presidente della giunta e degli assessori. Si sappia (e i lettori della Gazzetta del Molise lo sanno) che c’è un garante della trasparenza, ma è un dipendente regionale. Che, a quanto pare, mostra di essere sensibile alla necessità di non mettere in rete ciò che non torna utile agli amministratori sottraendosi agli obblighi di legge. In queste circostanze non rimane che ricorrere all’autorità anticorruzione nazionale, alias al magistrato Raffaele Cantone. Ma non tutti i cittadini hanno tempo e voglia di farlo. Mentre il diritto alla conoscenza degli atti della Pubblica amministrazione nella loro completezza, è un preciso dovere che la Regione Molise sarebbe tenuta a rispettare, se fosse meno arrogante e meno protetta di quanto è. Dardo

Area di crisi, speranze o occasione persa? Chiacchiere vuole la pubblica opinione per rasserenarsi. Specialista in materia, è l’assessore regionale alle politiche sociali e al lavoro Petraroia. Che, sebbene abbia vistosamente rallentato l’emissione dei suoi cloroformici comunicati stampa in corrispondenza delle ferie estive, alla ripresa dell’attività amministrativa ha subito rimediato, dando un ampio resoconto alla commissione tripartita degli incontri avuti a Roma il 9 settembre, al ministero dello Sviluppo economico, con i responsabili dell’unità di crisi e della direzione generale per, ancora una volta, affrontare le vessate questioni relative alle crisi aziendali di Ittierre e di Gam, “per raccordare la scadenza della cassa integrazione straordinaria, con l’avvio del Piano per la riconversione ed il rilancio industriale in via di approntamento dopo l’emanazione del decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa del 7 agosto 2015 per i nuclei industriali di Boiano, Isernia e Venafro”. Due notizie in una: il tentativo di allungare la cassa integrazione straordinaria fino all’allestimento del piano di riconversione e del rilancio industriale del territorio che include le due aziende, e la preannunciata nomina, da parte del ministro Federica Guidi, del nucleo tecnico composto dai rappresentanti dei ministeri del Lavoro,

dell’Ambiente, dell’Infrastrutture, oltre che dello stesso ministero dello Sviluppo economico e della Regione Molise, per allestire una prima proposta di rilancio dell’economia locale con le modalità adottate per le altre aree di crisi. Ovvero, con l’assistenza tecnica di Invitalia. Petraroia non lo dice, ma in questa faccenda è il ministero dell’Economia ad avere le redini in mano e a stabilire se, come, e quando, intervenire con i sistemi e le convenienze di Invitalia Spa, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’imprese che tra i pro-

pri compiti annovera il rilancio delle aree di cri industriale, nonché la creazione di nuove aziende, i grandi investimenti, il rafforzamento delle imprese, lo sviluppo del territorio, l’affiancamento della Pubblica amministrazione per gestire i fondi europei. L’area di crisi complessa del Molise, come del resto è stato per le altre simili in Italia, sarà sotto la regia e la supervisione dell’Agenzia che dirà ciò ch’è da salvare, ciò ch’è da chiudere, cosa da rafforzare e da rilanciare. Ci sarà chi di questa situazione coglierà il lato utile e positivo e chi, al contrario, non sarà

contento di essere sotto tutela. Con la Regione Molise che ci troviamo non c’è un oncia d’incertezza a plaudire alla tutela ministeriale e al ruolo egemone di Invitalia, potendoci fidare dell’esperienza dell’Agenzia e della sua finalità, che non è certamente filantropica. Più che la Regione, vista e provata nella sua indeterminatezza programmatica e gestionale, dovranno essere le forze sociali ad essere capaci di interloquire, di rappresentare i valori sociali da recuperare e da rilanciare, oltre gli interessi strettamente economici. La partita da giocare ha i

contorni della possibile risoluzione di una crisi industriale che ha molti padri, passati e recenti, da incolpare, nonché una gestione aziendale a dir poco dilettantistica, marchiata a fuoco dal timbro del clientelismo politico. Invitalia dovrebbe fare pulizia di questo pattume e ristabilire, con analisi puntuali, la potenzialità della ripresa della filiera agroalimentare e di quella tessile, in particolare, senza tralasciare le altre componenti produttive in condizione di rivitalizzarsi. Stiamo accennando a condizioni e situazioni ancora di là da venire, che sono in abbozzo, che hanno bisogno di essere concluse e fatte proprie innanzitutto dal governo regionale con la coscienza di essere stato la causa della crisi della filiera agroalimentare e di quella tessile e, quindi, involontariamente, anche l’effetto dell’intervento ministeriale e del riconoscimento dell’area di crisi complessa per i nuclei industriali di Boiano, Isernia e Venafro. Ciò dovrebbe indurre tutti i protagonisti di questa vicenda politico/amministrativa ad essere coscienti delle proprie deficienze politiche e amministrative e, diligentemente, a porsi al servizio di cercherà di tirare il Molise fuori dalle secche. Dardo


TAaglio lto

5 21 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Governo e Regioni solo ora cercano di andare in soccorso

Milioni d’italiani oltre la soglia di povertà Per la prima volta una posta di 90 milioni per i centri socio – assistenziali del “Dopo di Noi” Hanno fatto sì che milioni di italiani s’impoverissero, per poi cercare di intervenire a sollievo e a contrasto di questa “epidemia” sociale. In che modo, lo racconta l’assessore regionale alle Politiche sociali, Michele Petraroia, in questi termini: “Il governo ha inserito nella proposta di legge di stabilità per il 2016, seicento milioni di euro per il contrasto alla povertà, elevabili ad 1 miliardo per il 2017, e confermando 400 milioni al Fondo Nazionale per le non autosufficienze e inserendo meritoriamente, per la prima volta, una posta di 90 milioni per i centri socio – assistenziali del <Dopo di Noi>. Sul piano normativo c’è da registrare che le politiche per la famiglia, per i giovani e per il servizio civile, trasferire alla direzione generale delle Politiche sociali del ministero del Lavoro, perseguono un obiettivo di armonizzazione degli interventi a lungo sollecitati dalle Regioni e dagli enti locali. In una fase non semplice, per il contenimento della spesa pubblica, va espresso apprezzamento per la parte della manovra finanziaria relativa alle Politiche Sociali, fermo restando i margini di ulteriore miglioramento che possono

determinarsi nella discussione parlamentare anche in un’ottica di integrazione tra politiche di contrasto alla povertà e inclusione al lavoro dei soggetti svantaggiati e dei disoccupati di lunga durata, come dallo schema approntato dalla Commissione Lavoro della conferenza delle Regioni. In termini più complessivi, si registra l’esigenza di implementare le risposte in favore delle aree interne e a sostegno del Mezzogiorno, al fine di assicurare nelle

di Tecla Boccardo

Ecco la legge di stabilità che dovrebbe far capire come il Governo intende programmare la spesa per l’anno prossimo. Una legge finanziaria con alcuni tratti positivi e altri negativi, ma nel complesso, secondo la Uil, una manovra senza direzione, insufficiente a promuovere la crescita. L’Esecutivo non ha fatto una scelta di campo: è stato dato un contentino a tutti, secondo le vecchie logiche “cerchiobottiste”, non risolvendo strutturalmente i problemi di fondo. In realtà, siamo in presenza di più manovrine piuttosto che di una linea omogenea e coerente. Nel dettaglio, l’aspetto più negativo è il finanziamento risibile per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego: i 300 milioni stanziati per il 2016 equivalgono a un incremento di soli 8 euro mensili lordi. Questa scelta è in palese violazione della sentenza della Corte costituzionale che ha prescritto la necessità di rinnovare i contratti già a partire dal 2015. “Quel che è più grave, però - commenta Tecla Boccardo, Segretario generale della Uil molisana - è che emerge un’indicazione regressiva: uno Stato che non si preoccupa dei propri lavoratori è uno Stato che non crede nel lavoro. Da noi, in Molise, le molte famiglie che campano con uno stipendio da dipendente pubblico, stipendio che da 8 anni non ha avuto incrementi, non possono che dirsi deluse. E, in generale, meno soldi gireranno, meno consumi, più ristagno dell’economia anche nella nostra regione.” Sul fronte delle pensioni, poi, è inaccettabile che, nonostante i proclami dei mesi precedenti, non sia stato

zone con maggiori difficoltà, la possibilità di accedere ai livelli essenziali di assistenza dei principali servizi pubblici e il sostegno allo sviluppo locale, alla crescita e all’occupazione, per accorciare il divario tra il Sud ed il Centro – Nord”. In questo quadro d’assieme le Regioni intendono contribuire a rafforzare la lotta contro la povertà attraverso interventi finalizzati a migliorare la governance, a coordinare l’azione degli attori delle politiche

sociali e occupazionali per aumentare l’efficacia dell’offerta di inserimento sociale e lavorativo delle persone in condizioni di estrema povertà. Le Regioni, dunque. Ma quali, ma come, con quale risorse, in che misura e in favore di chi. La Regione Molise, ad esempio, per essere credibile dica tutto questo e lo metta in pratica. Dica quale saranno le forme di accompagnamento verso l’inserimento al lavoro sostenibile, quali i percorsi integrati multiprofessionali

come previsto a livello nazionale. Questi interventi, che coinvolgerebbero una pluralità di misure di sostegno (compresa quelle al reddito) finalizzate a inserimenti integrati socio- lavorativi, mirano all’uscita dalla povertà estrema e all’occupazione per i più vulnerabili. Importante sarà determinare con grande approssimazione queste particolari condizioni. Essere davvero poveri e non finti poveri. Varrà il reddito disponibile familiare inferiore alla relativa soglia di povertà e del valore Isee. Tuttavia, ha tenuto a sottolineare Petraroia, la misura che si vuole attuare non è un reddito di cittadinanza, universale ed incondizionato, ma uno strumento basato sulla condizione economica verificata sulla base di adeguati requisiti reddituali e patrimoniali, e sul rispetto di un patto familiare che i beneficiari dovranno stipulare per la fruizione del trasferimento del contributo monetario. La povertà contornata di obblighi e verifiche, fatta diventare materia di analisi e di misure, non sarà un ulteriore argomento della politica in combinazione con la burocrazia? Dardo

Legge stabilità, delusioni per i molisani

affrontato il tema della flessibilità in uscita, operazione che avrebbe risolto non solo i problemi dei pensionandi, ma avrebbe creato nuovi spazi per i giovani. Un piccolo passo avanti, tuttavia, è stato fatto con l’introduzione del part-time negli anni antecedenti al pensionamento: era stata una richiesta della Uil, proprio per favorire la cosiddetta staffetta generazionale. Non va molto bene, invece, per i pensionati: l’equiparazione della no tax area per i pensionati a quella dei lavoratori sarebbe da accogliere con favore, ma la sua operatività a partire dal 2017 ne depotenzia la portata. Sarebbe stato opportuno, peraltro, accompagnare questo provvedimento a una vera riduzione della pressione fiscale sulle pensioni che, nel nostro Paese, resta il doppio della media OCSE. In questo senso, sarebbe stato

utile estendere anche ai pensionati il bonus degli 80 euro. “Quante promesse deluse - è sempre Boccardo che parla - per i nonni molisani, costretti a tirare avanti con le pensioni più modeste d’Italia e aiutare le loro famiglie con cassaintegrati, disoccupati, studenti candidati all’emigrazione.” Sempre sul fronte fiscale, è sbagliata la scelta di innalzare a 3000 euro il tetto per l’uso del contante: non aumenteranno i consumi, non si aggiungerà un centesimo nelle tasche degli italiani e si rischia di incentivare, il malaffare e l’evasione fiscale mai combattuta adeguatamente. Importante è l’eliminazione delle clausole di salvaguardia: vuol dire che non ci saranno aumenti né di Iva né di accise, mentre con l’eliminazione dell’Imu sulla prima casa si comincia a ridurre la pressione fiscale che grava sulla maggioranza degli italiani. “Una misura che apprezziamo, anche se ci auguriamo che il Parlamento mantenga la tassazione sulle case di lusso. Per i molisani, molti dei quali sono proprietari di casa, questo vuol dire qualche soldo in più in tasca. È necessario però - osserva Boccardo - avere la certezza che le casse dei Comuni non risentano del mancato introito, altrimenti c’è il rischio di riflessi negativi sull’erogazione dei servizi o sulla tassazione locale che da noi è già molto alta.” Identico ragionamento e stesse preoccupazioni valgono per il mancato finanziamento integrale del fabbisogno del sistema sanitario. “Sempre meno risorse per la sanità vuol dire meno trasferi-

menti alle regioni, e per noi, che già un po’ di problemi abbiamo, questo sarà un disastro” e tutto questo si aggiunge al decreto sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie: non ha dubbi la leader della Uil molisana. Mentre “Il piano di contrasto alla povertà, inoltre, è ancora insufficiente e non appare del tutto strutturale per cui sarà complicato, anche in Molise, combattere efficacemente l’allargarsi del numero dei poveri. Bene l’eliminazione di Imu e Irap agricole, che abbassano il carico fiscale per le aziende agricole, vero settore in sviluppo nella nostra regione” Secondo la Uil Molise è importante anche il taglio dell’Ires e l’introduzione di una misura di super-ammortamento che può essere una grande opportunità per le imprese per recuperare in produttività e innovazioni di processo. Positive inoltre le misure di ripristino sulla detassazione del salario di produttività e la conferma della decontribuzione (anche se meno conveniente) per le assunzioni a tempo indeterminato che saranno effettuate nel 2016: libererà risorse che ci si augura possano in parte essere utilizzate anche per rinnovare i contratti. Per la Boccardo: “praticamente assenti i provvedimenti per il Sud. Anche in questo caso, a differenza dei proclami della vigilia, gli stanziamenti sembrano assolutamente inadeguati. Non c’è traccia di investimenti significativi per le infrastrutture materiali e immateriali che sarebbero, invece, necessari per lo sviluppo di tutto il Paese e, in particolare, del nostro Mezzogiorno.”


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

21 ottobre 2015

Molinari alla commissione commercio Dopo le dimissioni di Colarusso eletto l’esponente del Pd. Colagiovanni: “Ora al lavoro” Campobasso. “Mi complimento e faccio il mio in bocca al lupo al consigliere comunale Antonio Molinari, da oggi nuovo presidente della Commissione consiliare permanente ‘Sviluppo Economico e Attività Produttive’ – a dichiararlo è l’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Colagiovanni –. Un settore nevralgico dell’amministrazione cittadina, che sta lavorando proprio sul commercio per la ripresa dell’economia locale. Con Molinari, professionista preparato e competente, sicuramente ci sarà una stretta sinergia per lavorare alla risoluzione dei problemi del capoluogo molisano e al rilancio del commercio cittadino. I membri di maggioranza della Commissione hanno dimostrato grande senso di responsabilità, riuscendo a trovare subito l’accordo per l’elezione dell’esponente del Partito Democratico, per riprendere i nor-

mali lavori dell’organismo. Ringrazio – prosegue la nota – il presidente uscente, per l’opera fin qui svolta e per la sua esperienza nel settore di cui ne è stato a capo nella passata legislatura. Sono certo – conclude l’assessore Colagiovanni – che si affronteranno problematiche importanti in Commissione, sia gli esponenti di maggioranza che delle opposizioni sapranno collaborare e contribuire, con i propri costruttivi suggerimenti, per un vero cambiamento”. La pizzicata viene, invece, dal consigliere Francesco De Bernardo. “Complimenti e l’in bocca al lupo ad Antonio Molinari, neo-presidente della Commissione ‘Sviluppo Economico e Attività Produttive’ del Comune di Campobasso, arrivano anche dal capogruppo del ‘Molise di tutti’ a Palazzo San Giorgio, Francesco De Bernardo, consigliere di maggio-

ranza con delega al centro storico. De Bernardo si congratula con Molinari, augurandogli il buon lavoro, ma lancia frecciatine al Partito Democratico, reo secondo il poliziotto di “aver dato l’ennesimo schiaffo alle altre forze della coalizione di centrosinistra, prendendosi la settima presidenza su nove commissioni”. “Ne prendiamo atto - scrive De Bernardo, che condivide il gruppo consiliare ‘Il Molise di tutti’ con Di Giorgio - e trarremo le conseguenze rispetto a chi è convinto di poter andare avanti da solo. Il Pd - chiude De Bernardo - si ricorda dell’esistenza degli altri gruppi solo in sede di Consiglio Comunale, quando c’è necessità di votare”. “Buon lavoro ad Antonio Molinari – si legge nella nota stampa - e in bocca al lupo al sindaco e al Partito Democratico”.

Castello di Gambatesa, oltre 500 i visitatori La Faimarathon ha riscontrato un buon successo di pubblico nello storico maniero GambaTEsa. Un grosso successo di pubblico ha registrato la FAIMARATHON 2015 nel comune di Gambatesa. Quasi 500 persone, nei due turni di visita previsti la mattina e il pomeriggio, hanno atteso l’apertura dei banchetti per poter osservare gli splendori di questo piccolo borgo molisano. I turisti, partendo da piazza Vittorio Emanuele, accompagnati dalle guide locali e dai volontari del faimarathon, hanno potuto ammirare le bellezze delle chiese di San Nicola e San Bartolomeo, gli affreschi del castello di Capua, l’intero centro storico, dove il Professore e Architetto Nicola Flora dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha illustrato le diverse strategie di recupero e valorizzazione dei centri storici e le diverse esperienza di recupero degli immobili, per sostare, in ultimo, nella zona Nord del paese conosciuto con il nome “ngopp a lgrott”. Di notevole interesse i brani eseguiti dai ragazzi del conservatorio “Perosi” di Campobasso, Debussy, Britten, J.S.Bach, J. Dowland, O. Messiaen, all’interno della bella cornice del castello di Capua, atmosfere che hanno fatto rivivere, per una giornata d’autunno, gli antichi splendori del maniero di Gambatesa. La Delegazione FAI, tramite il proprio referente regionale Gerardo Pisapia, ha più volte rimarcato la fattiva collaborazione esistente tra l’amministrazione comunale del Comune di Gambatesa, il Polo Museale del Molise e il conservatorio “Perosi”, per la buona riuscita dell’evento.

Il quadro di Mazziale all’assessorato alla Cultura Il dipinto è vincitore della 26esima edizione estemporanea di pittura Campobasso. Si intitola “Il borgo” ed è una tela realizzata con la tecnica dell’acrilico da Antonio Mazziale, vincitore della 26esima estemporanea di pittura a tema libero organizzata dall’associazione San Giovannello di Campobasso a fine agosto. Si tratta della terza opera che l’associazione ha voluto donare all’assessorato regionale alla Cultura. Il dono rientra nell’iniziativa “Lascia un segno alla cultura” lanciata dal consigliere delegato, Domenico Ioffredi, con l’obiettivo di arric-

chire il palazzo di via Milano. “Non posso non rilevare la disponibilità del presidente Presutti e del vicepresidente Fugnitto che hanno risposto per ben tre volte all’appello e invito chiunque lo desideri a recarsi alla ex Gil negli orari di apertura al pubblico per visionare gratuitamente le opere già esposte”, ha commentato il consigliere Ioffredi. Gli altri artisti che hanno donato le proprie opere sono Domenico Fratianni, Luciana Picchiello, Antonio Corbo e Nicola Paolantonio.


Campobasso

7 21 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Si continua a discutere sul Campobasso e dintorni

Temporale o brutta stagione? di Gennaro Ventresca Ci vorrebbe un medico per individuare dov’è il nostro misterioso problema, che ci spingesse con forza l’addome (fa male qui?), lo stomaco (e qui?) e il petto (qui? fa male?), e riuscisse a fare qualcosa di diverso e forse di più importante rispetto a mettere la nostra squadra illusoriamente in salvo. Bisogna avere la fortuna di non avere troppi lampi, dentro. Non avere troppo buio. Oppure bisogna rimboccarsi le maniche, ed essere talmente determinati da sfidare e provare a

controllare il temporale. Un temporale o una brutta stagione? Viene spontaneo chiederselo. Visti i domenicali rinvii a tempi migliori. I vertici rossoblù pur non amando i politicanti, senza forse neppure accorgersene, li stanno imitando. I loro verbi sono al futuro, se per caso dovessero girarsi alle spalle troverebbero solo fogli sgualciti e promesse non mantenute. Sull’abbrivio della nuova sconfitta, in casa rossoblù avevano pensato di esonerare Roberto da Tortoreto. Stufi delle nuvole di fumo e del misero arrosto. Ma la notte ha fatto

partorire nuove speranze. “Cambiare mister equivarrebbe a dover tirar fuori altri soldi per il suo ingaggio. E, in aggiunta, bisognerebbe tener conto dei rinforzi che il nuovo “maestro” chiederebbe per dare dignità alla squadra e solidità alla traballante classifica”. Così avrà ragionato soprattutto Edoardo che non compare ma dirige l’orchestra. Edoardo è molto sensibile alle parole del suo amico Tonino Minadeo che è stato inventato direttore sportivo, dopo una onorata carriera con la nostra e con altre divise. E si sa che il ripese che vive a Colle d’Anchise crede nel mister abruz-

zese. Per coerenza, non certo per gioco e risultati. Tutti e due deficitari. Ma, attenzione: essere senza passato dirigenziale non significa non avere la stoffa per diventarci. C’è poi il sibemolle delle prime a “soli” sei punti dai nostri. E, si sa, sei punti equivalgono ad appena due partite. In cui i nostri ragazzi dovrebbero vincere e tutte le altre undici squadre che li precedono perdere. Questo è un paradosso, naturalmente, ma rende forse meglio di qualunque paragone l’idea. Staremo a vedere. Anche perché i prossimi due avversari dei rossoblù, sulla carta, sembrano tenerelli.

Dico Agnone domenica a Selva Piana e Castelfidardo nella città delle fisarmoniche. Attenzione: anche Avezzano doveva essere poco più di una semplice gita nel Fucino. Invece siamo tornati con le ossa ammaccate. C’è una piccola corrente di pensiero che ha preso le difese del giovane portiere Grillo. Opinione condivisibile, coi giovani non bisogna essere mai duri. Ma dire che i primi due gol non sono sulla coscienza del ragazzo proveniente dal Torino non è un modo di sostenere un giovanotto, ma dire una inveterata bugia.

La Molisana, premio al packaging Una bella soddisfazione per il pastificio di Campobasso per gli Anuga Awards zione pastaia italiana. Il design recupera a piene mani il passato, ridando vita al logo originale, al fascino delle illustrazioni realizzate a china e alla Medaglia d’Oro e Gran Palma d’Onore ricevuta nel 1927 alla Fiera Campionaria di Roma. “Il premio per miglior packaging ci soddisfa particolarmente perché rende omaggio alle confezioni del primo Novecento esprimendo competenze autenticamente italiane tramandate di generazione in generazione –

CAMPOBASSO. Una bella soddisfazione per il Pastificio La Molisana che si aggiudica il premio per miglior packaging nell’ambito degli Anuga Awards 2015 – L’eccellenza del Made in Italy. Sabato 10 Ottobre a Colonia, in Germania, il direttore marketing Rossella Ferro ha ricevuto il riconoscimento durante la cerimonia di premiazione cui hanno partecipato anche le altre aziende che avevano concorso per le categorie: Miglior innovazione di prodotto e Miglior campagna di comunicazione internazionale. “Accanto alla linea di formati quotidiani caratterizzati da un pack innovativo dominato dal bianco e dalla trasparenza, La Molisana, azienda pastaia dal 1912, ha voluto celebrare i suoi 100 anni di

continua Rossella Ferro- Il Made in Italy non è solo una serie di prodotti, ma un sistema di valori. Chi acquista un prodotto italiano sceglie di condividere un pezzo di noi, della nostra storia e del nostro know how. Nell’immaginariocollettivo dei consumatori di tutto il mondo i nostri prodotti riescono ad evocare eccellenza produttiva e qualità della vita: la cultura senza tempo, la creatività innata, la purezza delle forme, il saper trasformare e accogliere.”

attività con la linea di formati speciali Pastificio Extra di Lusso – afferma soddisfatto Giuseppe Ferro – Grano pregiato con il 15% di proteine, acque incontaminate del Matese, lavorazione secondo tradizione e trafilatura al bronzo sono gli ingredienti che rendono questa pasta sublime, tenace, ruvida”. Ma a conferirle carattere ed eleganza è anche la confezione in preziosa carta blu. Dopo un anno di ricerche nella memoria storica, l’agenzia Dispenser ha saputo affidare il racconto dell’azienda -bottega artigianale diventata leader nel settore della pasta- ad elementi unici e distintivi come la carta ruvida, il lettering dorato e il linguaggio prezioso in grado di evocare la tradi-

Nuove sinergie dello Sportello Europa, avviata la collaborazione con la Camera di Commercio e l’Università degli Studi del Molise. Si è tenuto nei giorni scorsi, presso la sede della Regione Molise, un primo incontro tra lo Sportello Europa, l’Unioncamere Molise e l’Università degli Studi del Molise per discutere sulle possibili attività di collaborazione che potrebbero coinvolgere le tre istituzioni per avviare sinergie sul territorio, fondamentali per orientare cittadini, studenti e aziende nel

vasto panorama delle opportunità offerte dall’Europa. “Abbiamo il compito di migliorare e garantire ai molisani canali facilmente accessibili sulle informazioni offerte dall’Europa. Un risultato possibile solo se tutti facciamo squadra, viaggiando uniti nella stessa direzione” ha detto il Consigliere Regionale Delegato alla Programmazione, Vincenzo

Cotugno, durante il vertice a cui hanno partecipato anche il Dirigente Responsabile dello Sportello Europa, dott. Nicola Pavone, l’Amministratore Unico di Sviluppo Italia Molise, Claudio Pian, il Segretario Generale dell’Unioncamere Molise, dott.ssa Lorella Palladino, ed prorettore per i Fondi Strutturali ed Horizon 2020, prof. Fabio Pilla.

“Uniti infatti potremmo sicuramente ottenere risultati migliori, a beneficio unico dei molisani che riusciranno ad orientarsi più facilmente nel panorama dei Programmi Europei e dei Fondi Strutturali. E ciò sarà possibile ha aggiunto Cotugno - solo se Sportello Europa, Unimol e Unioncamere Molise condivideranno informazioni, sfruttando al

massimo le loro potenzialità”. Uno scambio reciproco che ha trovato concordi sia il segretario generale dell’Unioncamere Molise, dott.ssa Lorella Palladino, che l’Unimol, rappresentata dal Prof. Fabio Pilla. Con tutti lo Sportello Europa si incontrerà nuovamente nei prossimi giorni per definire ulteriori passaggi.





11

Isernia

21 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Pluripregiudicato spara ad un anziano Si tratta di un calabrese di 40 anni ai domiciliari ad Isernia che ha esploso colpi di pistola verso un 70enne ricoverato in ospedale ISERNIA. Tentato omicidio intorno alle 7 in via Toscana ad Isernia. Per futili motivi – probabilmente problematiche legate a questioni di vicinato – è nata una colluttazione tra un 40enne pluripregiudicato calabrese attualmente ai domiciliari ed un 70enne isernino. L’uomo ha

esploso cinque colpi di pistola verso l’anziano, colpito in due parti del corpo (nel fondoschiena e ad un piede) e attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia. Ferito ad una mano anche il 40enne che è stato subito arrestato dai Carabinieri. L’uomo è stato

trasportato per essere medicato al pronto soccorso del ‘Veneziale’ prima di essere portato al carcere di ponte San Leonardo. Sul luogo della colluttazione i militari hanno recuperato cinque bossoli dei colpi esplosi dalla pistola, tra l’altro detenuta illegalmente, ma non ancora ritrovata.

Sesto Campano, restano gli sfollati Le 60 famiglie le cui abitazioni sono state toccate dalle pietre cadute a valle, resteranno fuori casa SESTO CAMPANO. Le abbondanti piogge si sono abbattute su tutta la regione hanno creato ovunque danni e disagi. Segnalati numerosi allagamenti sia in provincia di Campobasso che in quella di Isernia. Particolarmente difficile la situazione nell’area del Matese, nei comuni di Guardiaregia, Bojano e Vinchiaturo, dove i torrenti hanno invaso strade e campi. Stesso scenario nella zona di Venafro dove l’acqua ha invaso anche alcune abitazioni. Il torrente Rava a livelli di guardia tra Pozzilli e Venafro, mentre gli alunni di “Camelot”, sono stati fatti evacuare. Acque alzatesi di 3-4 metri negli argini del torrente, ma il punto critico resta il sottoponte sull’85 Venafrana, ingresso sud di Venafro, data anche la confluenza del canale di scolo “S. Nicola”. Proprio a Venafro stamattina a causa delle infiltrazioni di acqua si sono staccati alcuni pannelli dal controsoffitto nella scuola ‘Testa’ e per precauzione i bambini sono stati fatti uscire. Cantine allagate, problemi anche al SS. Rosario, Vigili

del Fuoco e Protezione Civile hanno lavorato per liberare garage e seminterrati. Lunghe code sulle strade con automobilisti in alcuni casi rimasti bloccati nell’abitacolo a causa dell’acqua. La situazione più grave si registra

a A Sesto Campano, in contrada Taverna, dove uno smottamento è finito sulle abitazioni. Fango, detriti, pietre, alberi, sono arrivata fino ai tetti delle abitazioni, solo un miracolo ha evitato la tragedia. Una sessan-

tina di persone sono state evacuate, paralizzato il traffico. La Protezione Civile è al lavoro per l’accoglienza degli sfollati in albergo.

Sua Maestà il Raviolo Scapolese protagonista ad EXPO Milano 2015 con lo Chef Stefano Rufo

Il Comune di Scapoli e la Venerabile Confraternita del Raviolo Scapolese, sodalizio enogastronomico nato per la tutela e la promozione delle eccellenze molisane, espri-

mono grande compiacimento per la partecipazione ad EXPO Milano 2015 dello Chef Molisano Stefano Rufo, patron e sommelier della “Locanda Belvedere” di Castelnuovo a Volturno. Presentati ad una platea qualificata di ospiti prestigiosi i piatti tipici dell’Alto Volturno rivisitati e reinterpretati in chiave moderna. Particolarmente apprezzata la magistrale esecuzione della ricetta tradizionale di Sua Maestà “Il Raviolo Scapolese De.C.O.” che esalta mirabilmente i prodotti genuini di una terra incontaminata. Sapori e profumi inimitabili di un prezioso prodotto tutelato con la De.C.O. dal Comune di Scapoli, hanno letteralmente inebriato i numerosi ospiti. Questa preziosa occasione della quale è stato protagonista lo Chef Rufo è servita soprattutto a promuovere presso il grande pubblico un’eccellenza gastronomica unica nel suo genere, rappresentativa del Molise anche se, purtroppo, ancora circoscritta ai confini regionali.


12

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

21 ottobre 2015

“Cavalcavia, un’opera sbagliata” Il capogruppo di Campomarino nel cuore, Antonio Saburro, denuncia i lavori così come fatti CAMPOMARINO. Il capogruppo di Campomarino nel Cuore Antonio Saburro, esponente di minoranza consiliare, critica i lavori di sistemazione del cavalcavia. “La giunta regionale ha concesso un finanziamento pari a centomila al Comune di Campomarino. La Regione, in virtù del principio di autonomia delle amministrazioni locali e dei principi fissati dalla legge regionale n. 34 del 29/09/1999, riservava al Comune di Campomarino, ogni potere in relazione a tutte le attività da compiere per la conforme e completa realizzazione dell’opera a regola d’arte. In virtù di quanto

delibero dalle Regione Molise, chiedo all’amministrazione comunale: perché a due anni dalla sua realizzazione l’opera risulta ancora incompleta? Perché gli spartitraffico, oltre che ad essere rimasti incompleti, risultano già rotti in diversi punti? Perché realizzati con una tecnica che lascia dubbi sulla sua perfetta regola d’arte o perché vandali li hanno rotti? Necessitava la realizzazione degli spartitraffico considerato che gli autobus e i mezzi pesanti, fanno fatica ad effettuare manovre perché si è creato uno spazio limitato? Penso di no. Per giunta, anche i guardrail,

che hanno sostituito quelli esistenti, risultano incompleti. Il biglietto da visita che Campomarino offre ai propri turisti, si può dire che inizia

dal Cavalcavia. Ogni volta che questa amministrazione mette in campo un progetto, anche se di semplice realizzazione,

riesce sistematicamente a realizzarlo male e a lasciarlo incompleto per mesi. Ma siete ancora convinti che le opere messe in campo stanno migliorando l’assetto urbanistico del nostro territorio? Oramai, sono troppe le opere che vengono iniziate e non ultimate, oltre al fatto che la loro realizzazione lascia molti dubbi sulla loro perfetta regola d’arte. Invece di continuare nel vostro atteggiamento saccente e sarcastico, fareste meglio a mettere sotto controllo il vostro operato, per cercare di migliorare e non rovinare, Campomarino”.

SAN MARTINO IN PENSILIS:

Recuperati dai Carabinieri trattore agricolo e una colonnina adibita alla distribuzione automatica di carburante I Carabinieri della Compagnia di Larino hanno rinvenuto e sequestrato un trattore agricolo gommato di 145 c.v. e recuperato una colonnina con relativa cassaforte, entrambi asportati durante la notte a San Martino in Pensilis. In particolare, durante la decorsa notte, ignoti hanno dapprima asportato da un’azienda agricola di San Martino in Pensilis il trattore e, successivamente, hanno sradicato, servendosi di tale mezzo, una colonnina, con relativa cassaforte, adibita alla distribuzione automatica di carburante, installata nell’area di servizio sita sulla S.P. 40. Le ricerche, immediatamente avviate

dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, collaborati da quelli della stazione di Ururi e da quelli del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Termoli, hanno consentito, poco dopo il furto, di rinvenire, a circa 8 km di distanza, il trattore e la colonnina con all’interno la cassaforte contenente ancora le banconote, corrispondenti ad euro 3.000,00 circa, abbandonati frettolosamente dai malviventi braccati dai militari operanti. La refurtiva è stata recuperata e restituita agli aventi diritto. Le indagini continuano per identificare gli autori del reato.

Termoli calcio, esonerato Chiarella Nel giro di un mese sono stati tre gli allenatori che si sono alternato sulla panchina giallorossa TERMOLI. Ora è ufficiale: il Termoli calcio avrà un posto di rilievo nel prossimo libro dei Guinness dei primati: Zamparini, si potrebbe dire, è roba vecchia perché i dirigenti dell’Asd Termoli calcio hanno deciso di essere loro a conquistarsi il primato di mangia allenatori. Nel giro di un mese, infatti, ad avvicendarsi sono stati Lopolito, Catalano e Chiarella. No, cari amici, non siamo su “Scherzi a parte” ma all’interno di un mondo, al di là delle categorie, dove ormai regna la confusione. Una volta c’era una canzone che aveva un passaggio pressappoco così: “La musica è finita, gli amici se ne vanno che inutile serata”, queste poche righe riassumono perfettamente il momento attuale del Termoli calcio, ma non solo come abbiamo detto prima. E adesso che succederà? Arriverà un quarto allenatore che pur di lavorare non si porrà il problema, magari

come invece aveva fatto Catalano che è stato allenatore del Termoli scarsamente per 24 ore, il quale forse sull’esperienza fatta al Termoli dal fratello Lillo, ha voluto certe garanzie che evidentemente non si potevano dare e così ha ringraziato e salutato tutti. Sicuramente agli occhi degli osservatori esterni non ci facciamo una bella figura, già in passato quando intervistammo alcuni giocatori ci dissero che il valzer degli allenatori non ha certo favorito il loro ambientamento tecnico-tattico. Come si fa a inglobare un tipo di gioco di tre e prossimamente quattro allenatori nel giro di un mese? C’è da uscirne quantomeno depressi. Noi non vogliamo certo fare i conti in tasca a nessuno, men che meno con la dirigenza giallorossa, ma permetteteci di dissentire da queste operazioni che non hanno nessun sbocco: non è certo questo il modo per programmare un futuro di rilan-

cio della società, no non ci siamo. Adesso l’unica cosa certa che di primo acchito ci viene in mente è che ci saranno altri cambiamenti epocali a livello societario. Speriamo non ripetere la serie di episodi dello scorso gennaio con una aggravante che adesso abbiamo cominciato a ottobre molto prima e la tortura sarà più lunga per arrivare a maggio quanso, si spera, si potrà mettere al parola fine a tutto ciò. L’ultima domanda è questa: domenica con chi e come riusciremo ad affrontare la seconda forza del campionato, il Vastogiorardi? Ci sarà un allenatore nuovo che si spera arrivi presto e dovrà far conoscenza della squadra, e far capire il suo credo. E pensare che tra mercoledì e giovedì ci avevano preannunciato dei cambiamenti a livello societario, ma questo preambolo non l’avevamo messo in cantiere anche se, sinceramente qualche spiffero nei giorni scorsi era volato.


13

Termoli

21 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“I referendum devono andare avanti” La gente di Termoli deve potere dire la sua sulle opere infrastrutturali previste in bilancio la spesa prevista per lo svolgimento di un eventuale referendum. La Giunta Sbrocca ad un anno e mezzo dal suo insediamento non ha ottemperato a nessuno dei due doveri istituzionali. Nel frattempo, cinque mesi fa si costituivano nella nostra città due comitati referendari che il 29 Luglio 2015 presentavano tre quesiti referendari depositando regolarmente le firme per avviare il procedimento amministrativo per lo svolgimento del referendum. A quel punto l’amministrazione Sbrocca poteva sopperire ad una sua mancanza istituzionale, grave, costituendo la Commissione referendaria. Non l’ha fatto. Preso atto di una realtà istituzionale ad dir poco refrattaria all’istituto referendario i Comitati hanno sollecitato e pregato la Presidenza del Consiglio di indire una assise del Consiglio comunale al fine di istituire la commissione referendaria. Di fatto

TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a cura dei comitati promotori partecipaTErmoli TermoliDECIDE. “Per capire cosa sia veramente successo nel consiglio comunale del 15 Ottobre 2015 sulla istituzione della Commissione per il Referendum bisogna dire del come ci si è arrivati e da chi è stato indetto. Senza questa doverosa ricostruzione tutto può diventare plausibile e le posizioni ormai contrastanti, tra l’Amministrazione comunale e i Comitati Referendari, quasi incomprensibili. Acquisito ormai dall’opinione pubblica molisana che Termoli è l’unico comune della Regione che possiede un regolamento che consente lo svolgimento di un Referendum cittadino, uno dei primi atti di una nuova Amministrazione che si insedia al governo della città e che ha a cuore i procedimenti democratici, è quello di istituire la Commissione Referendaria e di inserire

trascorsi due mesi la Presidente Vigilante non l’ha fatto. I comitati Referendari venuti a conoscenza che il consiglio comunale con all’ordine del giorno l’istituzione della su menzionata commissione poteva essere indetto con una delibera firmata da 5 consiglieri

si è rivolto ad essi. Quindi, si può capire da questa breve ricostruzione, che l’Amministrazione Sbrocca è stata letteralmente trascinata in Consiglio dai Comitati Referendari. Aggirata e confusa, che fa l’Amministrazione Sbrocca? Si inventa un emendamento alla de-

libera, ambiguamente strumentale, della istituzione della Commissione, probabilmente irricevibile in quanto attinente alla modifica del Regolamento sul referendum e non alla costituzione della Commissione referendaria richiesta dai consiglieri che hanno convocato il Consiglio comunale. Un palese atto, oltre che di scorrettezza istituzionale, di volontà manifesta di voler impedire lo svolgimento dei referendum. L’emendamento, presentato e approvato dalla maggioranza, che procrastina sine die lo svolgimento dei referendum, ha anche un vizio morale. Infatti, in modo subdolo, viene architettato dopo il non adempimento del dovere istituzionale di nominare la Commissione per il Referendum. Dovere improcrastinabile, non solo perché lo esige la legge, ma anche e soprattutto perché lo esige il diritto dei cittadini di partecipare alle scelte riguardanti la loro vita e la loro città”.

“Rio Vivo sempre allagata” I residenti hanno chiesto anche alla Regione di intervenire per risolvere il problema l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Nagni, accompagnato dalle foto di quello che è successo appena una manciata di mesi fa. “Stiamo aspettando ancora il suo intervento come promesso”, si legge nel post di un cittadino che ha raccontato di aver subito “cinque alluvioni e allagamenti fin dentro casa con danni per circa 40-50mila euro. Cosa bisogna fare in questo paese per avere un minimo di diritti e servizi?”, si domanda il residente. “E’ mai possibile che debba pagare tasse su tasse per una casa per cui non abbiamo ricevuto fin ora nessun servizio primario (intendo fognature, illuminazione, strada ecc.) e per di più ogni anno a rischio alluvioni? Come me un intero quartiere di circa 50 famiglie. E’ stato speso un milione di euro per un’area camper comunale senza aver messo prima in sicurezza ne l’opera che si andava a realizzare ma cosa più grave ne le abitazioni della zona”. La richiesta, quindi, è quella di avere interventi immediati per porre un freno a una situazione che anche quest’anno rischia di essere di nuovo tragica.

TERMOLI. La situazione si ripete, ciclica, tutti gli anni. C’è chi, addirittura, racconta di aver subito “cinque tra alluvioni e allagamenti fin dentro casa”, per danni stimati attorno ai 40-50mila euro. E adesso, quando la situazione meteorologica diventa più incerta e la possibilità di piogge (anche torrenziali) cresce con il passare dei giorni, sono gli abitanti di Rio Vivo a sollecitare la Regione Molise. Lo hanno fatto attraverso Facebook, il popolare social network al quale tanti affidano i loro pensieri e le loro considerazioni. L’appello accorato di uno dei tanti cittadini che si sono allagati anche l’hanno scorso, è stato postato sulla pagina personale del-

“Diamo forza agli alberghieri” A Termoli una due giorni dei responsabili degli istituti alberghieri italiani TERMOLI. È una tre giorni di programmazione e confronto quella che sta avendo luogo nella città adriatica e che vede i membri della Rete nazionale degli istituti alberghieri confrontarsi su tanti temi, primo tra tutti il decreto del governo Renzi “La buona scuola” e l’alternanza scuola-lavoro. A dare il benvenuto ai partecipanti è la vice sindaco, nonché dirigente dell’alberghiero di Termoli, Maria Chimisso accompagnata dalla presidente Manuela Vigilante e dal Sindaco Sbrocca che ai nostri microfoni parla della bella opportunità conquistata dalla città che lui stesso guida. “Dobbiamo ringraziare – ha affermato

Sbrocca – l’istituto Alberghiero e il suo corpo docenti, ma anche la dirigente e vice sindaco della nostra città Maria Chimisso per quello che stanno facendo in questa realtà del mondo dell’istruzione. Stiamo parlando di un istituto che è uno dei più popolosi della nostra città e del Molise e ovviamente rappresenta una possibilità di sbocco lavorativo per quelli che raggiungono il diploma. È la prima volta che la Re.Na.I.A., che è l’associazione che raggruppa tutti gli istituti Alberghieri di Italia, fa capo al Molise e nel Molise ha scelto Termoli come sede di questa assemblea nazionale. Ne siamo contenti sia per quello che si-

gnifica per noi l’enogastronomia che per quello che speriamo sarà n secondo step di formazione sempre sull’enogastronomia che sarà quella universitaria. Ci teniamo molto al fatto che la formazione scolastica di uno studente possa iniziare a 14 anni e finire anche con un diploma universitario in modo tale da formare anche persone molisane e di Termoli e anche di fuori regione in una città molto bella e votata al turismo”. Guarda a “La buona scuola”, al futuro dei giovani e alle opportunità degli studi alberghieri, invece, Ilario Irace, presidente nazionale

Re.Na.I.A. che afferma: “questo è uno degli appuntamenti annuali, l’anno scorso siamo stati in Sardegna quest’anno con piacere siamo venuti qui; l’idea è di raggiungere anche quelle Regioni meno centrali ma interessanti perché sono da scoprire. Ci siamo interrogati sul nuovo decreto Renzi sia come rete che come singoli istituti, chiaramente ci sono delle opportunità da sfruttare e delle criticità che bisogna vedere come fare per risolverle. Fattore importante e fondamentale perché i nostri istituti, tradizionalmente, in tema di alternanza scuola-lavoro sono avanti rispetto agli altri perché la

praticano. Gli istituti Alberghieri, da sempre, effettuano stage i nostri studenti a volte anche autonomamente prestano attività lavorativa che ha una valenza formativa e un ritorno economico per i ragazzi e le famiglie”. “L’obiettivo – ha aggiunto – è irrobustire la filiera perché siamo in crescita considerando che gli istituti Alberghieri sono la seconda scelta per i ragazzi di terza media e dopo il Liceo Scientifico e questo comporta una crescita che va accompagnata e tradotta in opportunità per i nostri allievi non deve essere un parcheggio ma neanche un diplomificio”.



15

Opinioni di Pasquale Di Lena

La degustazione, come il corretto abbinamento cibo-vino, non è una novità. Anzi, è una pratica sempre più diffusa che permette di scoprire e capire i caratteri organolettici di un vino, pregi e difetti. Nel 2003, grazie all’Enoteca italiana di Siena, è uscito un libro “Sensi di vini – Il segreto del cervello nella degustazione “ che riporta, per la prima volta, il punto di vista di neurologi di fama mondiale con i risultati di una ricerca mediante risonanza magnetica, che hanno fatto capire il fondamentale ruolo di quella macchina meravigliosa che è il cervello. “Questi risultati – scrive, nel suo saluto di presentazione, il premio Nobel Rita Levi-Montalicini, che ho avuto la gioia di conoscere – pongono in evidenza la straordinaria proprietà del cervello umano di registrare un processo così altamente differenziato nella degustazione di una bevanda complessa quale quella del vino”. In pratica dal confronto di due gruppi di soggetti, sette sommelier, cioè esperti, e sette senza esperienza di tecniche degustative, è venuto fuori che vengono attivate aree diverse, nel caso del primo gruppo, più ampie. Il libro pensato da Benigna Mallebrein, giornalista tedesca in Italia, e illustrato da un grande artista, Michael Auth, è stato curato da un grande scienziato tedesco, Prof. Jürgen Mai, relatore al congresso mondiale sul cervello umano, che si è tenuto, nel 2002, a Roma presso la Fondazione Santa Lucia e che ha visto protagonista l’Enoteca italiana con i suoi grandi vini italiani Doc e Docg.Un libro fortunato, uscito in italiano e tedesco e, lo scorso anno – come mi ha subito informato il prof. Mai – anche in russo, che mi viene richiesto

di Claudio de Luca LARINO. Giocare d’azzardo è una delle manie dei Molisani. Secondo i contenuti di uno studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, su 40mila studenti, la percentuale di 15-19enni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno sarebbe lievitata rispetto al passato, soprattutto tra le ragazze. Quasi un adolescente su due (compresi gli infradiciottenni) si sarebbe lasciato prendere la mano da giochi come il “Gratta e vinci”, il “Superenalotto”, i “videopoker” e le puntate “on line“. Lungo lo Stivale, questi giochi vengono praticati da giovani e da adulti e sarebbero cresciuti al ritmo del 13% ogni anno. Ammonterebbero a poco meno di 60 i miliardi di euro puntati. Tutto questo è accaduto (e continuerà ad accadere) nonostante si sappia che, sui tempi lunghi, finisce col perdere sempre chi gioca. Una constatazione sicuramente poco allettante per gli incalliti praticanti dell’azzardo. La Dea bendata non esiste; ma, seppure Madama Fortuna fosse un’entità reale, bacerebbe raramente gli audaci. A dirlo non è un esperto di psicologia, e manco un educatore impegnato in una campagna contro siffatta tipologia di dipendenza, quanto piuttosto gli èsiti di un principio elaborato da alcuni matematici. Grazie ad una moltiplicazione, dal meccanismo difficile da esplicitare dai non addetti ai lavori, pure un “jouer” inarrestabile potrebbe conoscere in anticipo – e con estrema esat-

21 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La degustazione è vera e propria arte del vivere

da molti ricercatori, soprattutto nel campo filosofico, di Università del mondo, ultima la prof.ssa Giorgia Cecchinato, insegnante di filosofia presso l’Università di Belo Horizonte in Brasile. Di questo stupendo libro riporto quanto è scritto in quarta di copertina “Gustare il vino è un’arte, che va sviluppata nel tempo con un approfondimento costante. Il sapere del sapore, infatti, aumenta il sapore del gusto”. Un pensiero che mi trova perfettamente d’accordo e che mette in luce il ruolo fondamentale di quanti professano con grande passione

quest’arte della degustazione. Una verità di cui si era occupato qualche decennio prima uno studioso si Storia economica, il prof. Federigo Melis, che si definisce “un modesto dilettante, in materia” e racconta .”Il mio interesse per il vino – il gusto del quale, in me innato, mi è piaciuto di educare – si può riassumere nel termine oggi di moda: un hobby, che mi aiuta a sollevarmi dalle sudate carte della disciplina di mia specializzazione – la Storia economica – dalla quale ho, tuttavia, tratto qualche elemento alle mie indagini, alle mie riflessioni sui temi vitivinicoli: se non altro, perchè io localizzo i miei studi nel basso Medioevo, che è il periodo in cui rinasce il vino, così come rinascono tanti aspetti salienti dell’alimentazione”. L’ illustre studioso, autore di un libro stupendo, edito dalla Casa editrice, Le Monnier di Firenze, “Il vino nel Medioevo”, è un “dilettante” che conosce molto bene il vino, la sua storia e, di essa, uno dei periodi più importanti quando il vino, con la rivoluzione dei trasporti, si apre a nuovi mercati e, quindi, a nuovi consumatori

soprattutto per stare a tavola e combinarsi con i cibi, che educa il proprio gusto e prova gli abbinamenti stabilendo che “è proprio il vino che agisce da fattore di allacciamento, di coesione e connessione …secondo regole precise ed in maniera da formare un sistema”. Un sistema che deve trovare la sua realizzazione in ogni zona d’Italia e, visto come sono andate le cose in fatto di globalizzazione, anche nel mondo, tenendo presente un dato, e cioè, che “in moltissime località, il vino sembra fatto apposta per taluni piatti e viceversa. Una correlazione che riporta al concetto dell’origine, il territorio. E il territorio, straordinario bene comune solo dal quale è possibile programmare il futuro di un Comune, di una Regione o di un Paese, merita rispetto, soprattutto se l’intento è di valorizzarlo e promuoverlo e non di schernirlo e maltrattarlo. Una regola fondamentale, che i professionisti della degustazione e degli abbinamenti conoscono molto bene, è quella di un crescendo che fa divieto di tornare indietro nella sequenza dei piatti e dei vini, e questo per dare risalto al gusto, o meglio, al piacere del gusto. In pratica partire da un vino bianco per poi passare al rosato e al rosso; da un vino giovane a un vino invecchiato; da uno a bassa gradazione a uno a più alcolico. Non a caso, parlando di abbinamento, si dice “si sposa” molto bene con questo piatto, cioè esprime armonia nel senso che si lega bene ed esalta il gusto, senza soluzione di continuità, appunto in un crescendo di piacere, del cibo, del vino e della tavola.

I molisani e il gioco d’azzardo tezza – quanto danaro avrà perduto dopo mesi (od anni) di assidua pratica del tavolo verde. Gli esperti nel calcolo delle probabilità sono stati chiari: ”Per sua natura, ogni gioco rimane organizzato allo scopo di portare guadagni al banco che, quasi sempre, fruisce di un margine fisso e sicuro”. Dunque, sui tempi lunghi, la sconfitta rappresenterebbe soltanto un dato da calcolare; e, “ciò che uno perde costituisce il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma messa in palio nel tempo”, dal momento che ogni trattenimento (“roulette“, “Superenalotto”, “Win for life” od altro che sia) ha una sua percentuale di vincita sicura. Ciò nonostante è stato calcolato che un’aliquota di adolescenti, pari all’11%, una volta coinvolta, rischia di diventare vittima della cosiddetta “patologia dello scommettitore”. Sulla scorta degli ultimi dati pubblicati, in testa alla classifica della gioventù che gioca si trova la Campania (57,8% di studenti); seguono la Basilicata (57,6%) e la Puglia (57%) ed il piccolo Molise conferma il suo 50%, unitamente a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Umbria. Per quanto riguarda i luoghi adibiti a siffatte attività ludiche, ai primi tre posti si trovano i locali pubblici, sia pure non dedicati espressamente al gioco (come bar, tabaccherie, “pubs“: 32%; case private: 20%; sale-scommesse: 12%). Il gioco virtuale viene utilizzato nel 7% dei casi; ed una quota

di quello praticato nelle dimore rimane effettuato tramite “internet” ed appare destinato a lievitare. Rispetto alla frequenza, cresce il numero di coloro che ammettono di avere giocato più di 2 volte in un anno (transitati dal 43% al 45%). Invece chi riferisce di avere giocato oltre 20 volte è parte di un’aliquota che oscilla tra il 13 ed il 14%. Infine, diminuiscono i soggetti che si sono impegnati 1 o 2 volte (dal 44% al 41%), mentre rimane pressoché stabile l’importo delle poste. In proposito, il 6,5% degli studenti dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese. In molti casi il vizio del gioco è tracimante; e

chi arriva a concretare una vera e propria dipendenza può essere paragonato tranquillamente ad un tossicodipendente che accusi una compulsione, vale a dire una necessità irrefrenabile che lo spingerà ad impegnarsi sempre di più, ed una sorta di astinenza nel caso in cui non riuscisse a prodursi nella “performance“. Gli psicologi descrivono tali soggetti (che nei Paesi molisani abbondano soprattutto fra gli adulti di sesso femminile) come abbisognevoli di forti emozioni, presumibilmente perché non riescono a ricavare scosse emotive dagli affetti familiari e dai rapporti con gli altri.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.