Consiglio zittito dai lavoratori

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 197 - mercoledì 9 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’Oscar del giorno a Antonio Battista

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Antonio Battista. Il sindaco di Campobasso ha sostenuto la proposta di organizzazione della macchina amministrativa redatta da Antonio Iacobucci in presenza, anche, di tanti mal di pancia interni alla stessa maggioranza. Un atto amministrativo rivoluzionario, intentando per tale la distinzione dei ruoli e delle responsabilità, dei diritti e dei doveri. Questa volta è riuscito a mantenere dritta la barra e portare a compimento la proposta.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Mentre i lavoratori di Zuccherificio e Gam reclamavano i loro diritti in Consiglio regionale, l'assessore al Lavoro non si presentava all'incontro con gli stessi e il presidente Frattura tenuto nel pomeriggio. Dov'era e perchè mancava proprio l'assessore competente al ramo? disinteresse rispetto alla sorte dei lavoratori o impegnato in altro? Sta di fatto, però, che non è possibile che un assessore al Lavoro non si faccia trovare presente mentre in ballo ci sono posti di lavoro e il futuro di centinaia di persone. Altrimenti, cosa ci sta a fare su quella sedia?

In Regione, Gam e Zuccherificio

Consiglio zittito dai lavoratori SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 9 settembre 2015

La storia sanitaria che si va componendo giorno dopo giorno, mese dopo mese e anno dopo anno, dimostra che la gestione della sanità molisana è in mani poco adatte, poco accorte, poco sapienti ed efficienti

Ricostituito (per che fare cosa?) il Nucleo di valutazione regionale Tutto secondo regola sul piano formale, mentre sul piano sostanziale non si hanno elementi per dire se il Nucleo avrà o meno lavoro da svolgere La giunta regionale ha ricostituito, presso la direzione generale per la Salute, il “Nucleo di Valutazione”, organismo che sulla carta è incaricato di esaminare preventivamente gli investimenti in edilizia sanitaria. Il Nucleo nasce nel 1994 presso l’assessorato alle Politiche sanitarie del tempo. In avvio ha avuto sicuramente la possibilità di esprimere pareri essendo negli Novanta ancora praticati e possibili investimenti nell’edilizia sanitaria. Cosa, questa, molto improbabile ora, data la crisi economica in atto e il Piano sanitario di rientro dal debito accumulato da una gestione particolarmente generosa degli anni passati. Successivamente, nel 2011, la giunta regionale ha avvertito la necessità di riformularne la composizione e solo il 31 agosto scorso Frattura, Petraroia, Facciolla e Nagni, di ricostituirlo. Sul piano formale, quindi, tutto secondo regola; sul piano sostanziale non abbiamo elementi a disposizione per dire se il Nucleo avrà o meno lavoro da svolgere. Temiamo debba limitarsi a qualche correttivo tecnico presso gli impianti e le strutture sanitarie esistenti, fintanto rimarranno tali, ma di vera-

di Vincenzo Musacchio* Che in Molise ci siano infiltrazioni mafiose è un dato ormai certo e inconfutabile. Lo scrive nella sua ultima relazione il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Gli affari delle mafie nella nostra regione si concentrano in alcuni settori specifici dell’economia legale. Le attività legali condotte dalla criminalità organizzata nel nostro territorio rispondono a diverse esigenze ed è possibile individuare varie ragioni d’investimento nei mercati legali. Le mafie in Molise fanno affari principalmente per motivi di occultamento di attività criminali (riciclaggio e reinvestimento di capitali) e per motivi economici (profitto). Questo dato è di particolare rilevanza per poter analizzare con lente d’ingrandimento i vari investimenti delle organizzazioni mafiose soprattutto in campo immobiliare e societario. Nei casi in cui l’obiettivo principale è l’occultamento delle attività criminali, è possibile che l’organizzazione mafiosa investa nel settore societario (ad esempio imprese in crisi) dove le nuove normative troppo blande purtroppo facilitano il riciclaggio. In Molise l’attuale fragilità del settore

mente significativo nella sanità molisana non c’è alcun programma edilizio. Segno che i tempi sono magri e i conti economici col segno meno. Che per quanti sforzi sono stati fatti finora, rimangono tali, in meno, vanificando ogni ipotesi d’investimenti. La storia sanitaria che si va componendo giorno dopo giorno, mese dopo mese e

anno dopo anno, dimostra che la gestione della sanità molisana è in mani poco adatte, poco accorte, poco sapienti ed efficienti. In assenza d’investimenti, di programmi e di progetti di un qualche rilievo, tocca quindi dare risalto a provvedimenti amministrativi come questo, e alla sua destinazione presso la direzione generale per la Salute. Del Nu-

cleo fanno parte l’assessore regionale alla Sanità e in sua assenza il direttore generale per la Salute, in qualità di presidente; quindi il responsabile dell’Ufficio progetti e patrimonio del Servizio risorse finanziarie ed infrastrutture sanitarie, Antonio G.Vetere; il direttore del Servizio segreteria di supporto al direttore generale – esperto in Medicina territoriale Francesco Sforza; il direttore sanitario dell’Ospedale “Veneziale” di Isernia, Celestino Sassi; il dirigente Asrem – specialista in malattie infettive - Paola Sabatini; il direttore U.o.c. gestione infrastrutture e tecnologie dell’Asl provinciale di Cosenza, Gennaro Sosto; l’esperto in Lavori Pubblici, Giuseppe Cazzato; l’esperto nominato dall’Ordine degli architetti della Provincia di Campobasso, Guido Puchetti, e l’esperto nominato dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Campobasso, Federico Zaccaro. Segretaria del Nucleo Simona Gentile. Per la partecipazione non sarà corrisposta alcuna indennità, ad eccezione del rimborso spesa per i componenti residenti fuori regione. Una Regione di figli e figliastri. Dardo

“La sanità chiude e si pensa a quella digitale”

“Che la sanità digitale sia una cosa buona non c’è dubbio. Ma il problema del Molise è altro”. Lo sostiene Lucio Pastore che replica alle dichiarazioni del presidente Frattura. “Quando il 30% del FSR finisce ai privati cionvenzionati, quando il 40% dei posti letto è affidato agli stessi privati convenzionati, si sottraggono tante risorse al pubblico che non riesce più a funzionare. Su questo non vedo nessuna azione. Anzi, quando la propose Carmine Ruta, che voleva riequilibrare il rapporto pubblico-privato, fu fatto fuori. Le convenzioni come tante altre scelte rientrano in politiche clientelari del passato che permangono pure oggi. Si sta destrutturando e defunzionalizzando il sistema pubblico smontando interi ospedali od unità operative, senza toccare niente del privato convenzionato. Il diritto alla salute viene trasformato in merce ed i costi riversati sempre più sui cittadini. Del resto se il sistema pubblico ed il privato convenzionato attingono dallo stesso fondo, è naturale che il pubblico debba essere distrutto per favorire il privato”

Possibili infiltrazioni delle mafie nell’economia legale molisana industriale e commerciale potrebbe spingere nuovamente ed in maniera più incisiva le organizzazioni criminali a investire in questi specifici settori. Le infiltrazioni avvengono soprattutto in società non quotate e di dimensioni limitate questo al fine di ridurre la pubblicità delle informazioni societarie e minimizzare il rischio di essere raggiunte dai controlli. Le nuove mafie si sono notevolmente evolute e investono i loro profitti illeciti in nuove imprese utilizzando prestanomi e riducendo ai minimi termini i rischi di confisca e sequestro dei beni. In Molise, la predilezione delle mafie è per gli investimenti in terreni, fabbricati e appartamenti, più che in azioni e titoli. Uno dei settori che nella nostra regione sarebbe da mettere al setaccio è quello dei sussidi, dei finanziamenti e degli appalti pubblici. Da spulciare a fondo è l’ambito delle energie rinnovabili, mentre, particolare at-

tenzione, meritano i settori dei rifiuti, della sanità, delle infrastrutture, dei servizi pubblici e dei trasporti. Questi campi, insieme con quelli del commercio e dei pubblici esercizi, rientrano nelle categorie in cui la pubblica amministrazione svolge un ruolo decisivo attraverso autorizzazioni e concessioni. Falcone e Borsellino ci hanno insegnato che le mafie hanno particolare interesse all’infiltrazione nei mercati protetti, poiché la presenza di una rete di politici e funzionari corrotti e collusi consente di ridurre la concorrenza di altre imprese e di controllare le procedure di aggiudicazione e di concessione nonché il settore degli appalti e delle sovvenzioni pubbliche. Altri rami da non sottovalutare sono quelli riguardanti la grande distribuzione, la ristorazione e l’edilizia, soprattutto nei periodi di crisi come quella che sta attraversando in questo momento il nostro territorio. Le mafie investono in campo

immobiliare perché traggono vantaggio dalla attuale riduzione dei prezzi. La mia esperienza, in termini di studi e di ricerche nel settore, mi porta ad affermare che la criminalità organizzata cerca anche il consenso sociale principalmente offrendo posti di lavoro e poi proponendo il voto di scambio. In questi ambiti le mafie per accrescere il proprio potere politico si servono innanzitutto della gestione dei subappalti. Riciclaggio e reinvestimento di capitali illeciti, profitti di vario genere e facile consenso sociale, costituiscono i presupposti che potrebbero spingere ulteriormente le organizzazioni criminali ad investire nell’economia legale della nostra regione. Occorre essere vigili. La mafia è ovunque, anche nei meandri della pubblica amministrazione, e ogni cittadino può e deve combatterla. In Molise si dice che la mafia non spari. E’ vero, ma semplicemente perché se non li contrasti, loro

lavorano sottotraccia. Se invece tutti uniti li contrastiamo, chiudiamo loro gli accessi e facciamo saltare i loro loschi affari, non staranno a guardare. E allora ci vorrà la massima unità possibile per reagire e denunciare chi pretende di comandare nei territori, decidere come e dove si costruisce, come si fanno le giunte, di inquinare, di interrare rifiuti tossici, di corrompere. Le mafie e la politica corrotta costano, e costano soprattutto in termini di servizi a noi cittadini. Il silenzio è complice ma soprattutto crea danni irreparabili! E’ giunto il momento che la società civile s’impegni concretamente per la legalità contro le mafie. Denunciamo la mafia e tutti i comportamenti mafiosi presenti nella politica e nella pubblica amministrazione. * Direttore della Scuola di Legalità “don Peppe Diana”


TAaglio lto

3 9 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Maestranze di GAM e Zuccherificio bloccano ancora il consiglio regionale. Urla ed insulti contro giunta e consiglieri

Cento lavoratori contro i peggiori di sempre

A tirarle troppo, le corde, finisce che poi si spezzano. Pretendere di voler demolire coscientemente la filiera agroalimentare molisana solo perché non si riesce, non si è capaci di immaginare come renderla di nuovo produttiva, e non solo un centro di costo da dover eliminare, senza subirne le dolorosissime conseguenze è un esercizio di ingenuità incommentabile. Cento lavoratori dello Zuccherificio del Molise e della GAM hanno interrotto ieri, per la seconda volta, i lavori del consiglio regionale. Lavori si fa per dire. All’ordine del giorno, infatti, una nomina da fare al CORECOM e una sfilza di amenità che va sotto il nome di mozioni ed interpellanze. Parole al vento, aria fritta da spacciare come impegno per la comunità. A migliaia di ingiustificatissimi euro al mese. Mentre cento lavoratori, cento persone, vedono il loro futuro scivolargli tra le mani e decidono che la misura è colma. Decidono di andare li e chiamare questa gente con il loro nome. Una raffica di insulti urlati a gran voce. Una

marchiatura che neanche cento docce e costosissimi prodotti di profumeria riuscirà a togliergli di dosso. Il fallimento, l’inadeguatezza, l’indebita appropriazione di stipendio generano una puzza che resta addosso e questi signori se la porteranno appresso, appiccicata ai loro vestiti di sartoria. Pecunia non

lettera aperta

olet, dicevano i latini, i soldi non puzzano; ma forse qualche volta sbagliavano anche loro. La GAM è chiusa da due anni e mezzo e non riaprirà, inutile girarci intorno. La campagna di semina delle barbabietole non è stata fatta e il più grande zuccherificio del meridione d’Europa, non d’Italia, s’avvia a diven-

Alcuni mesi fa, esattamente il 30 aprile c.a., il Vescovo di Trivento pubblicò sui quotidiani regionali un’attenta disamina delle condizioni di drammatica marginalità e di grave degrado in cui versano le aree interne del Molise. Si trattava evidentemente dell’ennesimo appello - poi trasmesso dallo stesso Prelato alle massime Autorità centrali del Paese - con cui un legittimo rappresentante di istanze territoriali indicava anche concreti ambiti programmatici di intervento, finalizzati a contrastare l’attuale processo di dissoluzione del patrimonio socioeconomico e culturale di quei territori.

Mi sembra evidente che in un contesto così drammaticamente compromesso, a nulla valgono gli appelli ai più Alti corifei della nostra screziata democrazia. E’ ormai da oltre un ventennio che tali appelli conseguono solo formali enunciazioni di solidarietà o di con-

nel silenzio demolisce. Disbosca senza ripiantare. Senza sapere che sarà inseguito per sempre dal giudizio di essere stato il peggiore tra i peggiori. Gli insulti che sono risuonati ieri in consiglio regionale sfideranno le stagioni, come il monumento ai caduti, come la statua a Gabriele Pepe. Gli ammortizzatori sociali stanno scadendo. I cento di ieri tra qualche mese saranno migliaia. Migliaia di lavoratori, di persone, senza più un futuro tra le mani ed allora sarà tutto inutile. Inutile sarà il veleno ingoiato dai lavoratori stessi, ma altrettanto inutile sarà, per costoro, tutti loro, cercare nello sguardo della gente un briciolo di considerazione, un fugace riflesso di rispetto. Qualcuno magari avrà la fortuna di essere dimenticato e, con il tempo, magari, di dimenticare quanto inutilmente è stato pagato dalla collettività. Ma la maggior parte di costoro saranno ricordati per sempre, come i peggiori di tutti. Come la prova che anche i latini sbagliavano. I soldi, a volte, puzzano.

Aree interne, una proposta dopo l’intervento del Vescovo

di Luigi Petracca

Questa delle aree interne - ormai depauperate delle migliori forze produttive - costituisce la questione centrale dell’attuale stagione politica del Molise, essendo la sopravvivenza dei Comuni montani il presupposto fondamentale ed ineludibile della stessa autonomia istituzionale della Regione Molise. In un contesto di avanzato invecchiamento della popolazione molisana, è ragionevole ritenere che si stia consumando un progressivo processo di desertificazione dei nostri territori montani, che ha già ridotto una percentuale altissima dei 136 Comuni molisani ( circa il 50%! ) ad una consistenza inferiore ai mille abitanti.

tare un altro cumulo di macerie fumanti. Ma intanto il governatore Frattura andrà cianciado, tronfio di chissà che cosa, che i conti sono migliorati. Come se stesse risanando un’azienda qualunque. Un governatore imprenditore, come quel presidente imprenditore che era tanto il suo idolo, sotto le cui bandiere per due volte, senza successo, si candidò in passato. Inconsapevole che invece che a distruggere, a riorganizzare come piace gli piace dire, dovrebbe pensare a creare speranza e lavoro; fiducia e occasioni; futuro e modernità. Invece, come fosse uno di quei tagliatori di teste assunti all’occorrenza dalle multinazionali,

divisione, mentre gli stremati Comuni delle aree interne venivano depredati dei diritti e dei servizi essenziali ad un vivere civile: le scuole, le Poste, il controllo del territorio, una sanità decente,i servizi socio-assistenziali, le politiche del riequilibrio territoriale, le vie di collegamento alle arterie di fondovalle, gli interventi di manutenzione delle strade provinciali, ridotte - nella quasi totalità dei territori montani a stradelli quasi impraticabili…..UNA VERGOGNA! C’è da chiedersi se non si tratti di un processo di disfacimento così avanzato da vanificare ogni inversione di tendenza ovvero se esistano ancora in Molise specificità e risorse materiali ed immateriali per un cambio di passo concreto ed efficace. In tema, potrebbe essere utile emulare le po-

litiche di accoglienza e di integrazione sociale in corso di attuazione in alcuni contesti regionali (Piemonte,Trentino, Umbria ecc..), dove l’impegno sinergico delle Regioni, delle Prefetture e dei Comuni ha consentito l’assegnazione di un numero molto contenuto di immigrati (non più di una ventina!) ai piccoli Comuni delle aree interne o montane, previa attenta selezione dei soggetti da coinvolgere. Mi dicono che in alcune Regioni esistono già i protocolli d’intesa che enucleano i rispettivi ambiti operativi: i SINDACI provvedono a preparare un contesto culturale e sociale favorevole alla ospitalità di soggetti sicuramente più sfortunati di noi e dei nostri figli; provvedono a reperire alloggi disponibili, da destinare agli immigrati; provvedono a porre a disposizione quattro o cinque operatori locali per Comune, creando così anche una interessante occasione di lavoro per i giovani disoccupati (cosa non di poco conto in tempi di grande crisi occupazionale!), con compiti di assistenza e di sostegno al processo di integrazione sociale degli immigrati. L’attuazione concreta del progetto viene ovviamente affidata ai Sindaci, nell’ambito delle prerogative di governo degli Enti locali e con il supporto delle Amministrazioni Regionali. Infatti, le Regioni che aderiscono alla sperimentazione, provvedono a sostenere il progetto con precisi impegni, attinenti alla

erogazione, ai Comuni, di risorse aggiuntive a quelle Centrali ed Europee già destinate all’accoglimento dei profughi, nonché alla immediata adozione di concreti provvedimenti Regionali di riprogrammazione dei fondi strutturali, da finalizzare ai corsi di formazione dei profughi (compresa la preparazione linguistica!), nonché al rilancio delle attività agricole e forestali, artigianali e produttive delle aree interne,nelle quali inserire anche le nuove forze lavorative. Le Regioni che stanno interpretando in chiave così intelligente il tragico fenomeno di emigrazione selvaggia verso l’Europa,hanno ben valutato gli effetti positivi di cui potrebbero beneficiare l’agricoltura, la forestazione, la pastorizia, le attività artigianali e produttive, nonché le politiche di ripopolamento dei territori montani, in condizioni di avanzata desertificazione. Sarebbe forse il caso che l’Amministrazione Regionale, i Sindaci, le Prefetture, le stesse Organizzazioni Sociali del Molise (così sensibili ai temi di cultura umanitaria), dopo l’esito positivo della fase organizzativa dei Centri di prima accoglienza per oltre 1500 profughi, valutassero favorevolmente l’adesione ad un progetto sperimentale di acquisizione degli immigrati al tessuto socio-culturale delle popolazioni molisane. Il buon esito del progetto potrebbe assurgere a testimonianza storica di sublime solidarietà con tutti i profughi del mondo, fiaccati dallo stesso dramma e dalle medesime umiliazioni che subirono gli emigranti molisani del periodo post-bellico. *Coordinatore Regionale CONFEDIRa


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 9 settembre 2015

Un’Audi “A6” di rappresentanza Per ciò che stanno rendendo all’economia, alla società e alla cultura molisane, i regionali meriterebbero di andare in giro al massimo col treno e con gli autobus Striminzita (quattro chiacchiere). E’ una determina striminzita quella del Servizio logistica, patrimonio, demanio, e servizi presso la presidenza della giunta regionale, con un oggetto, invece, che deve far riflettere su come la crisi economica, la disoccupazione galoppante, la perdita progressiva di lavoro per migliaia di soggetti viene considerata, affrontata e gestita dal governo Frattura. Striminzita nella premessa; irritante, decisamente irritante, nel dispositivo. Come irritanti sono tutti i dispositivi che riguardano gli incarichi diretti (senza evidenza pubblica) che la giunta regionale va sfornando ininterrottamente a suon di decine di migliaia di euro,

per progetti, studi, analisi, collaborazioni di cui a distanza di tempo diventa un’impresa rintrac-

ciare e verificare gli esiti prodotti. Questa determina dell’8 settembre, la numero 73, istruita da

Claudio Correra e firmata dal direttore del Servizio, Giocondo Iocca, di euro ne prevede 8.707,53

in favore della società Alba Leasing spa di Milano, per l’acquisto dell’auto di rappresentanza modello Audi “A6”, già in leasing. Proprio così: per l’acquisto di un’auto ( peraltro manco italiana, ma tedesca) in favore di chi, tra i personaggi presidenziali e/o giuntali non è detto, deve goderne. Questi personaggi, per ciò che stanno rendendo all’economia, alla società e alla cultura molisane, meriterebbero tutt’al più di andare in giro con le proprie macchine, al massimo col treno e con gli autobus, altro che Audi “A6”. Per rispetto, appunto, delle condizioni di precarietà in cui hanno ridotto il Molise e della loro modesta personalità politica.

Prosegue la manifestazione della Coldiretti al Brennero CAMPOBASSO. Mentre continuava per il secondo giorno consecutivo, con agricoltori molisani ed altri soci di Coldiretti provenienti dal nord e dal sud Italia, la mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti alla frontiera del Brennero, è arrivato tra i manifestanti, il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina reduce dal Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles dove sono state varate importanti misure di sostegno all’agricoltura. Tra le migliaia di agricoltori della Coldiretti presenti con trattori, bandiere e manifesti che continuavano a verificare i contenuti dei camion, dove sono stati scoperti prodotti stranieri sfacciatamente “spacciati” per italiani, il ministro all’agricoltura Martina è stato ricevuto dal presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo. “L’accordo raggiunto a Bruxelles dai Ministri agricoli accoglie molte nostre proposte con il via libera all’ammasso privato per i formaggi, il burro e il latte in polvere e le carni suine, in particolare i prosciutti, e lo stanziamento di 500 milioni di euro di risorse aggiuntive per gli allevamenti che si potranno aggiungere alle misure

“L’Italia deve legiferare per l’indicazione dell’origine sui prodotti alimentari”

nazionali”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare l’intesa raggiunta dal Consiglio straordinario dei ministri dell’agricoltura, i cui contenuti sono stati resi noti personalmente dal Ministro italiano delle Politiche agricole Maurizio Martina. “Un risultato importante – sottolineano Tommaso Giagnacovo e Saverio Viola, presidente e direttore di Coldiretti Molise – con la possibilità data agli Stati membri di scegliere le modalità migliori per aiutare gli allevamenti in difficoltà, dal latte alla carne. E’ chiaro comunque che la madre di tutte le battaglia resta l’indicazione dell’origine in etichetta per tutti i prodotti alimentari sulla quale si stanno realizzando importanti convergenze tra i diversi paesi dell’Unione.”.

Caccia, il caos della regione Molise La falsa partenza, anzi non avvenuta proprio, della stagione venatoria in Molise, uno ad uno sta facendo emergere il dissenso di tutte le associazioni che radunano i cacciatori molisani (e quelli che hanno licenza di caccia sul nostro territorio).L’ultima presa di posizione in ordine cronologico è quella del consigliere nazionale Enalcaccia Antonio Aufiero. “Cari signori politici, vi vogliamo rammentare che a noi in questo momento non state regalando niente, anzi è un nostro diritto tutto ciò che ci viene dato, visto che paghiamo delle tasse. Per quanto riguarda la riunione svolta ieri è stata un’ennesima presa in giro anche perché tutto quello detto andava discusso circa tre mesi fa

e non oggi quando la caccia in altre regioni e già aperta. In Regione quando c’era come assessore alla caccia un certo Nicola Cavaliere, vuoi per la sorte vuoi perché essendo anche lui cacciatore, noi siamo andati sempre a caccia anzi prima delle altre regioni.Quindi chi non è capace si metta da parte. Sappiamo ormai che il mondo della caccia e sotto l’occhio del ciclone da parte degli ambientalisti, ora ci si mette anche il Movimento 5 Stelle, scusate ma fino ad oggi dove stavate? A noi dell’orso bruno marsicano non interessa niente. Noi vogliamo solo andare a caccia nel rispetto delle regole e basta. Ci vogliono solo fatti e non parole”.


TAaglio lto

5 9 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Confindustria Molise insiste nel chiedere che la Regione abbandoni la Gam, l’Ittierre e lo Zuccherificio sperando di fare strike con la programmazione 2014/2020

Il Fondo unico anticrisi della FinMolise tiene in vita la piccola e media industria, ma è storia che non fa notizia

Trattandosi di una iniziativa che risale alla gestione di Michele Iorio, si fa di tutto per non darle risalto Il “Fondo unico anticrisi” allestito dalla Regione Molise al tempo di Michele Iorio e rafforzato con l’assessore Michele Scasserra, è ancora in vita. E’ ancora uno dei punti forti dell’attività finanziaria della FinMolise per ciò che concerne gli interventi finalizzati a consolidare i debiti a lungo termine (oltre i 5 anni), la liquidità dei capitali d’esercizio, il factoring “pro solvendo”, lo start up, il differimento degli oneri sociali e le controgaranzie sui finanziamenti delle piccole e medie imprese. Lo vogliamo segnalare al presidente di Confindustria Molise che da quando alla guida della Regione c’è il suo amico Frattura, non ha sollevato la benché minima eccezione allo stallo in materia di politica industriale, né ha riaperto il capitolo della programmazione 2014/2020, né ha promosso alcuna sollecitazione per un sistema produttivo che possa aiutare a rimettere in moto l’economia. Ha curato invece con certosina attenzione che al suo amico presidente della Regione Molise, almeno da parte degli industriali di Via Cardarelli, venisse assicurata un’esistenza politico/amministrativa meno arroventata di quella che gli riservano gli “Indignati”, i cassaintegrati, i disoccupati. Quindi, per non aggiungere problemi a problemi al presidente

amico, ha smesso finanche di sollecitare l’uscita della Regione dalla Gam, dall’Ittiere, dallo Zuccherificio del Molise e via discorrendo, perché queste società fossero affidate alle dinamiche del mercato. Gli segnaliamo il “Fondo unico anticrisi” per due motivi. Il primo perché gli va indigesto, essendo il “Fondo” una soluzione impiantata da Michele Iorio cui il presidente di Confindustria Molise riserva giudizi passati e presenti poco ragguardevoli; il secondo, per dirgli che il presidente Frattura, di cui si professa

di Massimo Dalla Torre “Eccoci cadere nuovamente a fagiolo”, per commentare una notizia anzi un’indiscrezione che, se fosse vera, merita la giusta attenzione. Andiamo per gradi. Non so quanti ricordano la commedia musicale degli anni 70, per la precisione era il 1974, dal titolo “Aggiungi un posto a tavola”. Un musical scritto dalla coppia per eccellenza del teatro leggero italiano Garinei e Giovannini, magistralmente interpretato da Johnny Dorelli che, nelle vesti di un prete, tra una canzone e uno scherzo invitava alla letizia e all’amicizia aberrando i conflitti e le liti. Fin qui nulla di strano, perché di musical lo scenario teatrale nazionale è ricco. Invece, la particolarità della questione che, ci ha indotto a intervenire, è che il tema conduttore che ha dato il titolo alla commedia musicale, nella seconda parte ha un refrain alquanto singolare. Infatti, oltre all’invito con cui abbiamo titolato questo intervento, il motivo prosegue …se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu, gli amici a questo servono a stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite non farlo andare via dividi il companatico raddoppia l’allegria… Proprio su

estimatore senza alcuna riserva, della FinMolise, come di Molise Dati, di Molise Acque sta progressivamente minando la piena funzionalità, con grave pregiudizio per l’esistenza di questi presidi regionali avuti in eredità. Della Finanziaria regionale, Frattura s’è liberato del direttore generale Cancellario, sapendo che non avrebbe potuto sostituirlo sui livelli da questi assicurati, creando quindi deliberatamente un primo “vulnus” all’efficienza dell’Ente, né riesce a trovare all’interno della struttura una figura che possa

coprire stabilmente il ruolo senza rischiare, come per Cancellario, di trovarsi fatto oggetto di un killeraggio politico (da mesi opera in regime provvisorio, il ragioniere Roberto Fagliarone). Né la Regione sembra in grado di accelerare i tempi per adeguare la FinMolise al testo unico bancario. Per giunta, ha perso per via anche il presidente Veneziale, andato a Palazzo Moffa a surrogare la temporanea uscita di scena dell’assessore Scarabeo. Se non avessero da sbrigare le pratiche del “Fondo”, alla FinMolise rischierebbero di impantanarsi. Dinanzi ad un quadro d’assieme di questa natura, non ci sarebbe presidente di Confindutria Molise che non avesse sollecitato la Regione a trovare soluzioni alternative, e dato suggerimenti su possibili interventi e sinergie, quantunque in un contesto di scarso dinamismo imprenditoriale qual è quello molisano. Abbiamo il sospetto che questa benevolenza degli industriali nei confronti del maggiore respon-

sabile del decadimento sociale, economico e culturale del Molise, Paolo di Laura Frattura, contenga lo scopo di vedersi assicurato a piene mani il dirottamento delle risorse finanziarie impegnate dal sistema Iorio (vale a dire la creazione di migliaia di posti di lavoro con la filiera agroalimentare) a quello che meglio può tornare utile al sistema industriale che fa capo a Confindustria Molise. Strano, pertanto, che a Frattura non venga chiesto perché tardi a mettere in carreggiata la programmazione 2014-2020, limitandosi invece a sollecitare che sia chiuso il rubinetto pubblico alla filiera agroalimentare e a quella tessile. Pesante è anche il silenzio degli industriali sulla rigidità degli istituti bancari nella concessione delle linee di credito, evitando, tra l’altro, di ricorrere all’autorevolezza dell’amico presidente della Regione perché le Banche fossero messe con le spalle al muro. Importante era, ed è, criminalizzare colui che al sistema industriale ha dato ascolto e risorse e, in attesa di nuovi benefit, fare in modo di tenere al coperto dalla critiche colui che governando il Molise da due anni e mezzo, non ha dato alcun segnale di novità. Anzi, ha peggiorato le cose. Dardo

Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più questa seconda strofa vorremo che focalizzasse l’attenzione. Un’attenzione necessaria poiché “i signori di palazzo” in barba alle vicissitudini in cui versa la nostra regione, barricandosi dietro ripensamenti e soprattutto malcontenti hanno pensato bene di allargare le file della maggioranza il che potrebbe starci visto che nel Molise una delle leggi della fisica più conosciute, ossia “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma” viene applicata quasi quotidianamente, permettendo l’ingresso a tre esponenti, che rispettiamo anche se non la pensiamo come loro; questo è il bello della democrazia, nonostante appartengano alla sinistra una volta estrema, hanno pensato di traslocare in acque più sicure. Operazione che, di fatto, blinderebbe ancora di più la maggioranza che regge le sorti di questa malandata realtà. L’unica stonatura è che l’operazione “d’allargamento” favorirebbe un’ulteriore “emorragia” a danno delle altre compagini che costituiscono il blocco di governo. Compagini che non sarebbero più rappresentate e di conseguenza tagliate fuori

dai tavoli delle decisioni, e questo non va assolutamente bene perché gli elettori di quell’area sarebbero ancora di più presi in giro. A questo punto i commenti sono inutili, anche se c’è ancora un piccolo spazio alle riflessioni che, ripetiamo, non devono essere considerate assolutamente lesive nei confronti di chi ha pensato di traslocare, di fatto, tra le braccia del partito del Tosco Renzi, che a Milano tramite la Boschi ha sbandierato un trionfale 40%; chissà poi di cosa. Riflessioni dettate unicamente dalla constatazione che i continui passaggi da “sinistra a sinistra” creano squilibri alla stabilità politica. Insomma, un vero e proprio travaso di anime che potrebbe essere arrestato solo se ci rendesse conto che siamo arrivati al dopo caffè ossia al pagamento del conto soprattutto politico. Per quelli che come noi assistiamo attoniti a queste vicende, perché non edotti sulle “manovre” ordite ai danni degli elettori molisani, verrebbe spontaneo chiudersi naso, occhi e bocca, come le tre scimmiette, in modo da non respirare i “miasmi” generati da questa “insana

palude”. Invece no, perché ci piacerebbe conoscere gli artifizi, messi in opera, dai “maghi locali”, ma soprattutto qual è la trama di questo dramma politico che potrebbe trasformarsi in una farsa. La quale, proprio perché tale non regge e di conseguenza si ritrasformerebbe nuovamente in un dramma che non esitiamo a paragonare a quelli scritti dai drammaturghi inglesi o tedeschi. Un dramma in cui le vicende, nonostante le proteste di chi è realmente legato a certe ideologie da rispettare appieno, sono offuscate grazie a complesse macchinazioni che, lette con la giusta attenzione, genera molti dubbi, numerosi sospetti e pochissime soluzioni. Un dramma dove la “guerra dei casati è iniziata da tempo. Un dramma in cui la colonna sonora non è lieta come quella di “aggiungi un posto a tavola” bensì, funesta, pesante le cui note purtroppo sono vergate su di un pentagramma sconosciuto a chi fa della politica, quella seria e vera, non un passatempo, ma una missio; ma questa è un’altra storia.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

9 settembre 2015

E’ finita sul nascere la breve storia del “pulcino nero” a Pescara E se ora Esposito vestisse il rossoblù? di Gennaro Ventresca Un attaccante che molti sognano, ma in pochi vogliono. E, tra questi, non c’è Massimo Oddo, mister del Pescara che se lo è ritrovato in Cambusa, ma al momento di fare la scremata della “rosa” ha detto ai vertici societari di poterne fare a meno. Così il pulcino nero di San Martino, il paese delle Carresi, si è ritrovato con le ali spezzate. E le piume inzuppate.

E’ finita prima di cominciare l’avventura di Vittorio Esposito col club che ha per simbolo il Delfino, il Pescara. Cercasi squadra e anche una ritrovata autostima per il codino più famoso del calcio di borgata. C’è chi dice che lo voglia L’Aquila, chi aggiunge che ci sia un interesse anche del Rimini, ma intanto Vittorio domenica ha fatto lo spettatore. Dopo aver perso la gioia della corsa dei buoi del suo

paese gli hanno tolto anche quella tanto amata sulle fasce laterali. Gli hanno vietato i dribbling, le piccole smorfie da divetto, non ci sono stati i tifosi festanti a inneggiare per una sua prodezza. E’ dura la vita di provincia, anche per i troppo buoni. Qui mi chiedo se questo talento che è rimasto sempre un diamante grezzo dopo una serie di scivoloni non possa essere preso finalmente in considerazione dal Campobasso.

Che da anni lo apprezza, ma non fa niente per vestirlo di rossoblù. In verità Esposito ha indossato per un breve periodo la nostra blusa, ma poi si è perduto. C’è stato anche quando Lozzi gli ha consegnato gli stessi colori con il Campobasso 1919. Durò poco l’avventura. A metà stagione stretta di mano e ognuno per la sua strada. Certo, in un attacco che ha fatto scintille, non è facile aggiungere

un anarchico come Vittorio. Molto più ovvio è pensare alla difesa che traballa e valutare se il portiere Grillo da poco giunto dal Torino possa essere considerato più bravo del titolare. Resta problematico fare scelte tecniche e tattiche per chi ha il peso di un club. Tuttavia resto dell’idea che con Esposito nel suo organico il Campobasso avrebbe molte più possibilità di vincere il campionato.

Scatta il quarto premio Fasolino La manifestazione è tesa alla valorizzazione e diffusione della cultura sportiva CAMPOBASSO – Per il quarto anno consecutivo si rinnova l’appuntamento con il concorso giornalistico sportivo denominato “Premio Pietro Fasolino”. I principi fondanti dell’iniziativa rimangono sempre gli stessi, promuovere e diffondere la cultura sportiva intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali, ma tante sono le novità previste per l’edizione targata 2015. “Se siamo arrivati alla quarta edizione il merito è soprattutto di coloro che hanno sposato in pieno la mia idea e di chi, anno dopo anno, mi ha dato consigli utili affinché il Premio Fasolino potesse crescere e migliorare. E’ d’obbligo da parte mia ringraziare di cuore tutti gli Enti patrocinanti che per il quarto anno consecutivo hanno voluto legare il proprio nome a quella che a tutti gli effetti è un’iniziativa culturale/sportiva. Da quest’anno oltre ai patrocinio che sin dalla prima edizione si sono affiancati al concorso quali il Coni Molise, la Presidenza della Giunta Regionale e della Provincia di Isernia, si affianca un nuovo e quanto mai prestigioso patrocinio: quello dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise. Un patrocinio che ci rende ancor di più orgogliosi dell’iniziativa visto che la maggior parte dei partecipanti delle precedenti edizioni provenivano proprio dal mondo scolastico regionale. Un grazie di cuore al nuovo Direttore Regionale, Anna Paola Sabatini, e al suo staff di collaboratori. Siamo in attesa di ricevere anche i patrocini dell’Università del Molise, della Provincia di Campobasso e dell’Assostampa del Mo-

lise, a causa solo di tempi tecnici di approvazione della richiesta in seno ai rispettivi consigli, che già nelle passate edizioni hanno sostenuto a gran voce il concorso. Un grazie anche a tutti i colleghi Direttori Responsabili di testate giornalistiche che hanno rinnovato la loro partnership con il concorso per ospitare in una visita formativa i vincitori delle cinque categorie in gara presso le loro redazioni ai quali quest’anno si è unita anche la redazione di Molise Tv. Non posso che essere grato al Main Sponsor La Cantina Valtappino di Campobasso che ha ormai legato in maniera indissolubile il promio marchio al Premio Fasolino che contribuirà a donare ai partecipanti e ai migliori di ogni categoria un piccolo ma significativo premio. Per la premiazione di quest’anno, poi, c’è una ulteriore novità. La targa consegnata lo scorso anno dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti dai due consiglieri Cimino e Santimone non è stato un caso. Da quest’anno i vincitori delle singole categorie riceveranno una targa ufficiale dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti come preannunciato lo scosro anno dal consigliere Santimone durante la premiazione finale. Un ulteriore stimolo per i concorrenti che, lo ricordiamo, potranno stringere tra le mani un prestigioso omaggio che l’Ordine dei Giornalisti consegna solo agli iscritti, difficilmente viene riconosciuto a persone estranee alla categoria. Rinnovata stima e rispetto anche nei confronti di tutti i membri della Giuria tecnica che hanno confermato con entusiasmo anche per quest’anno la loro adesione all’iniziativa. Da quattro anni la Giuria è sempre la medesima, questo è anche

un segno di forza dell’iniziativa! L’idea nata quattro anni fa era quella di creare qualcosa che potesse diventare patrimonio di tutti gli sportivi della Regione Molise che non sono legati esclusivamente al calcio e al calcio a 5. Ebbene le premesse sono state mantenute e grazie al supporto e all’apporto di diverse persone il Premio Fasolino si sta guadagnando, pian piano, un posto di tutto rispetto. Di questo non posso che esserne fiero. Le novità di quest’anno sono il frutto di quei tanti consigli che ho ricevuto in questi tre anni che hanno permesso al Premio Fasolino di poter aggiungere in ogni edizione qualcosa di diverso e di significativo. Ma partiamo con ordine: l’iscrizione e gli articoli dovranno essere spediti esclusivamente via email entro il 31 gennaio 2016 all’indirizzo venditti.stefano@hotmail.it; a tutti i partecipanti, non solo ai vincitori, sarà data l’opportunità di prendere parte ad uno o più allenamenti presso diverse società sportive della Regione Molise con le quali è stato instaurato un protocollo d’intesa. Lo scopo è quello di far conoscere tutti gli sport praticati sul territorio molisano. A questo proposito non posso che ringraziare anche tutti i presidenti di società e di federazioni che hanno accolto di buon grado il mio invito. Saranno consegnati due premi speciali, due menzioni speciali anche quest’anno a due esponenti illustri dello sport molisano e della molisanità in Italia e nel Mondo. Mi auguro che anche quest’anno la partecipazione sia numerosa come nelle passate edizioni – ha dichiarato l’organizzatore il giornalista campobassano Stefano Venditti –“.

Terminato l’Eddie Lang Jazz Festival 2015 Presutti: “Collaborazione e programmazione armi vincenti nel futuro delle politiche culturali. Pronta la programmazione 2015/2016”. Si è conclusa con due serate ricche di partecipazione svolte nel centro di Campobasso, la venticinquesima edizione dell’Eddie Lang Jazz Festival. Soddisfazione è espressa dalla Presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti: “Quest’anno la Fondazione ha inteso essere partner di questa manifestazione, che nel corso degli anni è diventata una delle massime espressioni culturali della nostra Regione, con decine di appuntamenti di livello internazionale e che hanno posto il Molise sotto i riflettori degli eventi musicali ita-

liani, grazie ad ospiti di fama mondiale. Quest’anno la Fondazione Molise Cultura ha inteso dare il proprio forte sostegno all’Eddie Lang, siglando con l’Organizzazione un protocollo di intesa grazie al quale si è riusciti a portare a casa un grande risultato in termini di qualità dell’offerta e di numero di presenze agli spettacoli. Il tutto anche grazie a quella formula ormai vincente dell’itinerarietà degli appuntamenti, distribuiti in diverse località del Molise, dalla costa all’entroterra.

Quindi, alla luce del bilancio di questa edizione, siamo felici di aver perseguito questa scelta, premiata nei fatti e che ci vedrà al fianco dell’Eddie Lang anche nella prossima edizione 2016. E proprio da qui la Fondazione intende avviare un grande percorso di condivisione e collaborazione concreta con le altre realtà simili, al fine di creare un’offerta artistica integrata, senza sovrapposizioni e che veda protagonista l’intera Regione e le sue eccellenze che hanno raggiunto una forte riconoscibilità. Avvieremo, a tal proposito, una

serie di incontri con gli organizzatori dei maggiori Festival che esistono in Molise, così da elaborare quel tanto richiesto cartellone di eventi che permetta a tutti di poter mantenere le proprie prerogative e peculiarità, anche se all’interno di un grande contenitore che veda una regia unica e che coordini taluni aspetti degli eventi, come i periodi di svolgimento e la promozione. Dunque, si riparte da qui e dalla nostra ferma convinzione di aprirci a tutti coloro che si sforzano da anni per tenere vive le attività culturali regionali con l’obiettivo di

giungere ad un progetto culturale regionale unico che racchiuda lo spettacolo dal vivo in tutte le sue espressioni e che recepisca anche le esigenze dei territori che reclamano attenzione e supporto da parte delle Istituzioni. Noi siamo pronti a raccogliere questa nuova sfida, ha concluso il Presidente della Fondazione, forti degli importanti risultati raggiunti grazie ad un lavoro di squadra che ci ha permesso di programmare già tutte le attività della prossima stagione.”


Campobasso

7 9 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Frontale, muore un 85enne Grave incidente stradale al bivio di Campochiaro tra un Apecar e una Panda CAMPOCHIARO. Un grave incidente si è verificato in mattinata al bivio di Campochiaro, un frontale tra un motocarro Apecar e una Fiat Panda. Nello scontro ha perso la vita un 85enne di Vinchiaturo che guidava il motocarro, mentre è rimasto ferito il giovane sem-

pre di Vinchiaturo che era alla guida della Fiat Panda. Sul posto oltre ai sanitari del 118 anche i Vigili del Fuoco che hanno rimosso i veicoli, i Carabinieri di Bojano e di Guardiaregia per i rilievi del caso.

Nuovo ipermercato in via IV Novembre, ennesimo scempio del “Piano Casa” Era nato per consentire modesti ampliamenti alle abitazioni, magari per ricavarne una stanza in più, il “Piano Casa” si è trasformato negli anni in uno strumento di devastazione del territorio che oggi ti consente di abbattere un paio di catapecchie e ricostruire, cambiandone la destinazione d’uso, un complesso commerciale in pieno centro, in una zona già satura di supermercati e grande distribuzione. Tutto questo grazie al governo regionale del Molise che nella nuova legge n. 7/2015, si è ben guardato dal salvaguardare il vincolo di conservazione della destinazione d’uso dei fabbricati da abbattere. Tant’è vero che la bozza della nuova legge così come licenziata dalla commissione, prevedeva il vincolo della destinazione d’uso originaria, consentendo tutt’al più la variazione in uno affine o complementare, sia per gli “ampliamenti” che per gli “abbattimenti e

ricostruzione“. Con la solita “magia” dell’ultimo minuto, invece, un emendamento by Frattura presentato dal centrosinistra in fase di approvazione della legge in Consiglio Regionale, ha fatto sparire tale vincolo, spalan-

cando così le porte a situazioni come quella di via IV novembre dove il privato costruttore, in maniera legittima, riuscirà ad edificare oltre 1200 mq di superficie, abbattendo tre vecchie case fatiscenti ed abbandonate, modificandone la de-

stinazione da uso “abitativo” a “commerciale”. Non sorprendono più di tanto quindi le dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia che, allineata alla scuola di pensiero fratturiana, riesce perfino ad intravedere un “bicchiere mezzo pieno” in quest’operazione, prevedendo addirittura uno svil u p p o dell’occupazione in città, incurante del fatto che la grande distribuzione sta letteralmente annientando il commercio locale ed impoverendo l’intero tessuto economico cittadino. E così, come sempre accaduto in

passato, vedremo per l’ennesima volta l’amministrazione di turno spartirsi in maniera clientelare la distribuzione di quei pochi posti di lavoro, come sempre precari, sottopagati e mai capaci di generare stabilità ed aspettative credibili nei giovani, mentre da qui a qualche anno, tante attività commerciali locali a conduzione familiare abbasseranno inesorabilmente le saracinesche, lasciando tante famiglie senza lavoro, spesso il frutto di sacrifici di intere generazioni. Il tutto a vantaggio esclusivo delle grandi multinazionali che quotidianamente, domeniche comprese, continuano a prosciugare stipendi e risparmi dei campobassani e dei molisani tutti, trasferendo fuori regione, se non all’estero, gli incassi degli ipermercati e delle grandi catene del franchising. E così, secondo loro, ci restituiscono la città…….. Movimento Cinque Stelle

“Egam, l’acqua non sarà più pubblica” Democrazia Popolare ritiene grave la decisione adottata dal Comune CAMPOBASSO. La Segreteria Regionale di Democrazia Popolare, unitamente ai Consiglieri Comunali Pilone e Cancellario, interviene motivando la scelta di voto contrario, sulla Proposta di delibera del Consiglio Comunale, ribadendo con forza le perplessità e i pericoli connessi all’adesione del Comune di Campobasso all’Ente di Governo dell’ambito del Molise. “Il Comune capoluogo lo scorso 2 Settembre 2015, si è ritrovato ad approvare un atto che impegnava l’Ente stesso ad aderire All’Egam. Il gruppo di Democrazia Popolare al Comune di Campobasso ha provveduto a depositare presso la Presidenza del Consiglio un ordine del giorno che chiedeva sostanzialmente la revoca della proposta di delibera consiliare e l’immediata impugnativa da parte del Sindaco degli atti amministrativi istitutivi dell’Egam,

proprio al fine di poter scongiurare il pericolo di una possibile privatiz-

zazione della filiera idrica. Molteplici sono i motivi che portano ad

avanzare dubbi di legittimità sia sugli atti deliberativi regionali che

comunali. In conclusione il Governo centrale ha chiesto alle Regioni, imponendo una scadenza, di individuare un gestore unico per il servizio idrico integrato; la Regione Molise, al fine di garantire una gestione pubblica del servizio, a tutti i cittadini molisani e a tutti gli enti locali coinvolti ,dovrebbe, in quanto ancora in tempo utile, trasformare Molise Acque in Società in house definendo così un gestore unico pubblico evitando così di creare, inutili e non richiesti, duplicati di Enti che potrebbero portare alla svendita del bene acqua con aggravi economici di costi sia in capo ai cittadini che alle Amministrazioni molisane. Democrazia Popolare si rende disponibile, sin da ora, ad affiancare ogni iniziativa utile a tutelare con forza il bene prezioso che è quello dell’acqua, ritenendolo patrimonio inalienabile della Regione Molise.



* !

) ! '

% " ! ( ' % "% ! "%

('" "

&' !)

%"! #" &&" ' !$( % % ! & ''"% " %

* "! + #"&& "!' '' % ' "! ! &'% * "! ") %' ! ' "%

!' " !) % (!



11

Isernia

9 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Territorio setacciato dalla Polizia Vasta operazione da parte degli agenti della Questura di Isernia ISERNIA. Negli ultimi giorni ed in particolare nel decorso fine settimana, la Polizia di Stato della Questura di Isernia ha intensificato, con l’attuazione di servizi mirati, l’attività di prevenzione e controllo del territorio. Nel corso di tale attività di prevenzione, sono stati effettuati 77 posti di controllo, identificate 580 persone, molte della quali con pregiudizi di polizia, controllati 350 veicoli, contestate 67 infrazioni al Codice della Strada con contestuale ritiro di 5 documenti di circolazione ed il sequestro amministrativo di un veicolo in quanto privo di copertura assicura-

tiva. La Squadra Mobile della Questura, inoltre, ha denunciato all’Autorità Giudiziaria due giovani sedicenni di Isernia, entrambi incensurati,

risalita al primo dei due giovani denunciati; questi si è giustificato dichiarando ai poliziotti di averlo acquistato da un suo coetaneo, anche egli residente a Isernia, per una cifra notevolmente inferiore al valore di mercato. Nei confronti del giovane dichiarante è scattata la denuncia per l’incauto acquisto, mentre, nei confronti del venditore, si è proceduto per il reato di ricettazione. Il telefonino è stato, quindi, sequestrato dagli agenti della Squadra Mobile e posto a disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria in attesa di essere restituito al legittimo proprietario.

uno per “Acquisto di cose di sospetta provenienza (Art. 712 C.P.)” e l’altro per “Ricettazione (Art. 648 C.P.)”. Ed infatti, a seguito della denuncia sporta nei giorni scorsi da una donna, che aveva riferito del furto del telefonino di ultima generazione e di notevole valore patito dal figlio minore mentre si trovava all’interno della locale Villa Comunale, la Polizia è

Confiscato alle mafie assegnato alla Forestale La struttura sequestrata sarà utilizzabile dal Corpo per fini istituzionali della cultura della legalità, mantenendo elevata l’attenzione sui fenomeni di criminalità ed illegalità diffusa, contribuendo alla conoscenza di questi fenomeni e della loro evoluzione e soprattutto proponendo, tramite la riutilizzazione per finalità sociali dei beni confiscati alle mafie, modelli alternativi di sviluppo sociale ed economico. Il reinserimento nel circuito della legalità dei beni confiscati non solo costituisce valida misura deterrente ma, e soprattutto, simboleggia la vittoria dello Stato sulla criminalità, che riaffermando tangibilmente la sua presenza, consente alla collettività di riappropriarsi del territorio che le appartiene. Anche Venafro, oggi, ha avuto un importante esempio in tal senso con la destinazione a fini istituzionali del Corpo Forestale dello Stato di un bene confiscato alla camorra.

VENAFRO. Dal 2012 il Corpo Forestale dello Stato e l’Associazione Libera, presieduta da Don Luigi Ciotti, a seguito della formale stipula di una convenzione, collaborano per la realizzazione di campagne, iniziative e progetti attraverso i quali promuovere la sensibilizzazione e l’educazione dei cittadini alla cultura della legalità. La prevenzione ed il contenimento delle aggressioni all’ambiente, al territorio ed al paesaggio, compiti istituzionali del Corpo Forestale, infatti, s’inseriscono in un più ampio contesto volto alla diffusione dei principi e dei valori della legalità. In quest’ottica la Forestale e Libera perseguono, in collaborazione con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il rafforzamento

“Tributi, non si giochi alle tre carte” Il sindaco di Roccamandolfi interviene sulle proposte presentate dal premier Renzi ROCCAMANDOLFI. Pochi giorni fa, il Premier Matteo Renzi parlando al forum Ambrosetti ha confermato che nel 2016 saranno abolite IMU e TASI, poi ha rilanciato la posta

in gioco promettendo nuovi interventi di riduzione delle tasse: nel 2017 l’IRES e nel 2018 l’IRPEF. Poco dopo l’annuncio “Fonti di governo” hanno diffuso stime in base alle quali gli interventi annunciati dal premier comporteranno

un calo delle tasse di 5 miliardi di euro l’anno prossimo, 20 quello successivo e altrettanti nel 2018. A regime si parla dunque di 45 miliardi di introiti fiscali in meno nei prossimi tre anni. Sarebbe una riduzione senza precedenti – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – che se da un lato è fortemente auspicabile vista la forte pressione fiscale a cui i cittadini italiani sono sottoposti, dall’altro impaurisce, per non dire terrifica non poco gli enti locali, che storicamente sono i primi ad essere penalizzati con tutto quello che ne consegue in termini di servizi ai cittadini e di sopravvivenza degli stessi. La sola TASI ad esempio, lo scorso anno ha fruttato alle casse dello Stato un gettito di 3,5 miliardi.

Non vorremmo – continua il sindaco lombardi – che si trattasse di spot elettorali, che poi si traducono di fatto in meno entrate agli enti locali, i quali di conseguenza per sopravvivere sarebbero costretti o ad aumentare al massimo(molti comuni già le applicano) tutte le altre imposte o peggio a tagliare quei pochi servizi necessari e indispensabili,che gli stessi con estremo affanno ancora riescono a garantire alla collettività. L’abolizione dell’attuale imposta sulla prima

casa(la TASI) è prevista da tempo visto che il governo intende sostituirla con la cosiddetta localtax, che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe accorpare IMU, TASI e diversi tributi minori imposti dalle amministrazioni locali. Il solito rischio per i cittadini –conclude lombardi – è quello di subire il gioco delle tre carte, ovvero, che cambino solo il nome o le sigle, mentre l’esborso complessivo resti sempre lo stesso.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

9 settembre 2015

“Petrosino non si tocca”

La Giunta comunale di termoli conferma l’incarico di consulenza esterna TERMOLI. La conferma dell’incarico di consulenza esterna per i servizi gestionali al dottor Donato Petrosino eccezion fatta per l’assessore all’Ambiente Filomena Florio ha avuto il favore dell’intera maggioranza, che ha voluto attaccare a viso aperto le critiche, anche plateali, delle opposizioni. “Ancora una volta la minoranza del Comune di Termoli, in via chiaramente strumentale, ripropone una inutile querelle sulla persona del dottor Petrosino. Appare chiaro che la minoranza politica, nei limiti della correttezza istituzionale, può dire e fare quello che ritiene, ma quando gli attacchi si rivolgono a tecnici, la critica diventa assai sospetta.

I consiglieri di maggioranza del Comune di Termoli, ad ogni buon conto, vogliono ribadire, per l’ennesima volta, il loro ringrazia-

mento per l’attività che il dottor Petrosino sta svolgendo, svolge e svolgerà per la nostra amministrazione. Molti di noi, all’inizio del mandato, non conoscevano il professionista ma, nel tempo, hanno avuto modo di apprezzarne le doti personali e professionali e l’incredibile supporto che sta dando alla gestione dei vari settori comunali. Pertanto, riteniamo che ben ha fatto la Giunta a programmare la proroga del periodo di supporto gestionale al professionista in quanto l’apporto dato dallo stesso, ribadiamo, è stato, è e sarà prezioso per la nostra comunità. Noi vogliamo che la nostra città cambi e migliori in tutte le sue variegate facce e che questo cambiamento sia supportato unicamente da persone competenti e che possano dare il loro

contribuito per il raggiungimento dello scopo. Forse da qualcuno questo non è voluto.

E Di Pietro soccorre l’assessore Florio L’esponente di Giunta aveva ritenuto di non dovere appoggiare la scelta di Sbrocca

TERMOLI. Che i rapporti tra il notaio Greco da sindaco di Termoli e l’allora Ministro e leader dell’Idv Antonio Di Pietro non fossero più idilliaci era notorio, ne abbiamo una conferma oggi, quando la giunta di cen-

trosinistra 2.0 nata anche per volontà dell’ex primo cittadino, assoluto sponsor del candidato sindaco Angelo Sbrocca, prima alle primarie del Pd e quindi alle amministrative, ha messo all’indice l’assessore Florio, colpevole di aver votato contro la conferma della consulenza all’ex segretario generale Donato Petrosino ora consulenze esterno per i servizi gestionali. Ma questa è una novità quasi lapalissiana, che nulla aggiunge, vista l’assenza del brand dipietrista dal novero dell’attuale maggioranza. Giocando coi nomi potremmo dire che ‘Il Molise è di tutti’ ma a Termoli non sempre tutto il mondo è paese e questa compagine politica è granitica, o quanto meno tale appare. Che interesse vi è nel soccorrere l’assessore all’Ambiente Filomena Florio? Il tentativo di porre una questione etica e legalitaria, oppure

l’approccio per avere riferimenti locali per il nuovo movimento. Fa oltremodo specie, ma non negativamente, solo come mero rilievo, che Di Pietro, dopo un excursus ormai ventennale in politica, dal primo governo Prodi al Mugello per passare fino all’abbandono della sua creatura Italia dei Valori, si sia classificato e presentato all’opinione pubblica come ex Pm di Mani Pulite, a 23 anni di distanza dall’esplo-

Gtm, nessuna fase di conciliazione Nulla di fatto dal vertice tenuto nella sede dell’azienda sulla situazione in essere sporto pubblico urbano a Termoli. I tre esponenti sindacali, Giorgio Simonetti, Carlo Lamenta e Cristino Lepore hanno chiesto lumi sulla questione stipendi, non potendo ricevere rassicurazioni certe, vista l’impasse del rapporto tra Comune di Termoli e Regione Molise, hanno esperito negativamente la procedura di raffreddamento e conciliazione, avviata dopo la proclamazione dello stato di agitazione, che pertanto rimane in vigore.

TERMOLI. Vertice a 4 ieri nella tarda mattinata, a mezzogiorno, nella sede della Gtm srl a Termoli. In via Martiri della Resistenza, nei locali del Terminal bus, faccia a faccia tra i tre rappresentanti sindacali della Filt-Cgil e la rappresentante aziendale Cinzia Maciariello, delegata dall’Azienda. Al centro dell’incontro la situazione del tra-

sione di Tangentopoli. Un ritorno al futuro che potremmo analizzare in tanti scenari. Uno è certo, la dicotomia di pensiero tra Greco e il suo entourage e lo stesso Di Pietro.


13

Termoli

9 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parcheggi, il punto dell’assessore A Termoli situazione sotto controllo da parte della struttura comunale TERMOLI. Croce e delizia di Termoli sono i parcheggi. Un problema particolarmente sentito soprattutto durante questi mesi di caldo, sole e vacanze che hanno regalato alla città una ricca presenza turistica. Diverse le rivoluzioni portate

dall’amministrazione Sbrocca, a cominciare dalla pedonalizzazione del Corso, dalla modifica da bianche a blu delle strisce di sosta in piazza Sant’Antonio e al Porto, sino a concludere con la riapertura del parcheggio di via Campania.

È su questi temi che abbiamo interpellato l’assessore ai trasporti di Termoli Vincenzo Ferrazzano. “Per quanto riguarda il porto abbiamo avuto la possibilità di utilizzare i parcheggi, cosa che gli altri anni ci era impedita dall’installazione delle giostre. Per

quello che riguarda il parcheggio di via Campania, man mano è stato sempre più apprezzato e adesso dovremmo completare l’installazione con i tabelloni numerosi e per quello che riguarda gli abbonamenti siamo a buon punto all’80% dei posti disponi-

bili”. Sullo sfondo resta il progetto che va avanti spedito della realizzazione dei nuovi parcheggi in piazza Sant’Antonio che, a detta dei più, risolveranno definitivamente l’annoso problema della sosta nella città adriatica.

Degrado a “Pozzo dolce” A Termoli i cittadini dell’area chiedono al Comune interventi sanatori TERMOLI. Di “dolce” ormai da tempo in quell’area di Termoli denominata “Pozzo Dolce” non c’è rimasto nemmeno l’ombra e tutto è diventato un pozzo amaro come il fiele. La zona, infatti, viaggia nel degrado più totale e, come vi mostriamo nelle foto, le ultime “perle” sono i fili elettrici staccati e penzolanti su un marciapiede molto frequentato con attaccati chiodi arrugginiti ad altezza di bambini che, se per disgrazia venissero a contatto, potrebbero procurare danni anche seri. Cassette elettriche disintegrate con fili in bella vista, muri che non hanno più cemento al punto da far affiorare il ferro. Ultima perla segnalata: lo spiazzo sopra, dove una volta venivano posizionati i tavolini per consumare i prodotti di un esistente locale, oggi è diventata una suite d’albergo sotto le stelle di senzatetto. Purtroppo, come abbiamo detto in altre occasioni, il nostro sforzo di trovare situazioni decorose per la nostra Termoli non riesce a prevalere e vincere il confronto con aree degradanti.

“Frecciarossa, grave la mancata fermata” Il consigliere provinciale del Pd, Fiore Aufiero, ha presentato un ordine del giorno

TERMOLI. Vertenza Frecciarossa, in campo il consigliere provinciale del Pd Fiore Aufiero, che ha presentato un ordine del giorno da discutere nell’assise di Palazzo Magno. “Entro pochi giorni o al massimo entro fine anno anche la dorsale adriatica sarà interessata dal passaggio dei treni Frecciarossa, il top dell’offerta di Trenitalia, che consentono di raggiungere Milano da Bari in sei e mezza, una significativa riduzione dei tempi di percorrenza rispetto alle circa otto ore dei treni Frecciabianca. Tali tempi di percorrenza nel prossimo futuro saranno decisamente minori quando ci sarà il completamento del raddoppio ferroviario tra Termoli e Lesina. Un plauso va quindi a Trenitalia che utilizzando i nuovi convogli aumenterà la qualità del servizio offerto, contribuirà a ridurre la quantità d’inquinanti emessi in atmosfera perché più utenti sceglieranno il treno, ma soprattutto contribuirà a ridurre la distanza tra le due Italia. Ma se questo è vero per tutte le altre regioni della dorsale adria-

tica non è vero per il Molise; infatti la nostra è l’unica regione che non usufruirà di tale servizio a meno che i cittadini molisani non vogliano raggiungere Foggia o Pescara per salire sui “Frecciarossa”. Il Molise, così come altre regioni del Meridione d’Italia, risulta oggi essere interessato dalla cosiddetta “ fuga intellettuale”, la nuova emigrazione di laureati e studenti universitari che non credono di avere più un futuro in questa regione e che scelgono l’estero o le città del Nord. Ed allora mi chiedo e vi chiedo: una regione che perde il suo capitale umano ha un futuro? Ancora una volta lo sviluppo economico di tutto il Molise e di Termoli in particolare, snodo molisano della dorsale adriatica, viene compromesso da scelte dettate meramente dalla logica dei numeri, da criteri di domanda potenziale e di offerta esistente. Come si può parlare di sviluppo del Molise, di cre-

scita, di occupazione, se invece del potenziamento delle vie di comunicazioni, quale volano di sviluppo della regione, si ottiene addirittura l’esclusione dalla “alta velocità”? Per un’errata scelta di altri sono improvvisamente diventati inutili tutti gli sforzi di promozione turistica operati da Regione, Province e Comuni. Quei pochi o tanti viaggiatori, che in futuro sceglieranno il treno veloce per raggiungere le località di vacanza, come faranno mai a fermarsi a Termoli? O dobbiamo aspettare che ci sia prima una pletora di turisti in Abruzzo ed in Puglia sperando che per stravaso qualche turista possa “cadere” in Molise? Questa scelta operata da Trenitalia è davvero inaccettabile ed è la politica tutta che si deve ergere a portavoce dei diritti dei cittadini molisani ricordando che esistono ragioni di opportunità politica che prevalgono rispetto alle leggi di mercato. Quindi tutti insieme dobbiamo chiedere al Governo Nazionale ed al Ministro competente che il Molise non può diventare terra di fuga per le giovani generazioni e che la sorte del popolo molisano non può essere decisa dai profitti economici di Trenitalia. Per tale ragione chiedo al Presidente della Provincia di Campobasso e a tutti i colleghi Consiglieri di votare unanimemente questo mio ordine del giorno e di inoltrare tale documento al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, e per conoscenza al Presidente della Regione Molise, Paolo Frattura, e all’assessore ai Trasporti, Pierpaolo Nagni”.



15

Opinioni Di Claudio de Luca La vicenda del “caporale” di Torremaggiore, pizzicato nei giorni scorsi dalla Polizia di Stato nel Basso Molise, permette di rievocare uno stato abbastanza diffuso in regione. La Dia ha sempre affermato che il Campobassano e l’Isernino rischiano concretamente. Il modello organizzativo orizzontale della Camorra casertana è individuabile in centri decisionali minori ancorati al conseguimento di obiettivi immediati. Nel Napoletano le forme di aggregazione criminale controllano ambiti caratterizzati da un elevato numero di piccoli insediamenti produttivi e di micro-attività economiche, condizionandone il mercato legale. Per quanto riguarda le campagne, chi lavora sono gli immigrati stagionali di colore. Ma, poiché il lavoro è in “nero”, è chiaro che all’INPS non vengono destinati contributi ed è verosimile che questi vengano riferiti a braccianti di carta poi trasferiti altrove affinché il gioco possa continuare in un’altra regione. D’altronde un’azienda, per assumere braccianti, deve affrontare solo un problema: procurarsi un terreno incolto. Con i documenti ottenuti, l’INPS fornisce (suo malgrado) l’armamentario burocratico a contratti falsi (di affitto o di proprietà), contenenti riferimenti catastali imprecisi, per ciò stesso riutilizzati più volte per terreni affittati a soggetti diversi, in modo da lucrare più volte sul medesimo campo. In definitiva, accanto a titolari di aziende-fantasma, che sottoscrivono moduli, vi sarebbero terreni inesistenti (o addirittura di proprietà altrui) e “braccianti” di cui vengono utilizzate solo le generalità;

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

9 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Le montagne di carta quello scoperto in molte altre regioni dove i campi sono seminati a raggiri cartacei, se non addirittura piantumati ad alberi che fruttano evasioni fiscali per milioni di euro.

mentre, nella realtà, sarebbero gli extracomunitari a lavorare per un pugno di euro. Messe così le cose, diventa giusto ipotizzare che, pure nella ventesima regione, i braccianti si renderebbero protagonisti di giornate virtuali che porterebbero al corollario di assunzioni inesistenti, di contributi mai versati e di indennità di disoccupazione percepite senza titolo. Questo mercato di carta fonderebbe la propria vivacità sul meccanismo degli assegni spillati alla Previdenza sociale sulla semplice scorta del numero di giornate di lavoro dichiarate ma non lavorate. Chi indaga sul fenomeno ri-

tiene che, a gestire il tutto, sarebbero delle aziende campane, ramificate sul territorio molisano, utilizzando – in nero – centinaia di extra-comunitari per lucrare, successivamente, il frutto delle attestazioni rese da braccianti locali. Il fenomeno sarebbe d’importazione e si sarebbe affacciato nella Patria di Cuoco solo di recente perché il Molise, a tale proposito, viene ritenuto un territorio vergine. Queste aziende otterrebbero dall’INPS importi incongrui se rapportati alla scarsa entità della classe bracciantile locale. In sostanza pure nella ventesima il fenomeno sarebbe analogo a

Negli ultimi tempi, il lavoro nelle campagne è diventato oggetto di numerose inchieste. Di recente l’Unione dei lavoratori agroalimentari è stata contattata da un Sindacato norvegese che vuole boicottare i pelati in scatola, pretendendo una certificazione sul rispetto delle normative sul lavoro. In Europa ne ha parlato “France 2” e “Der Spiegel”. In Italia è stato il periodico “Terre libere” a chiedere maggiore trasparenza. Molti ritengono che lo sfruttamento del bracciantato sia solo una piaga del Sud; in realtà il fenomeno è ben radicato anche al Nord. Si va dal pomodoro in Puglia alle arance di Rosarno fino ai vini piemontesi. La Capitanata parrebbe detenere il “record” dell’imbroglio contributivo ma altri territori vantano “Guinness” specifici: il Veneto per il vino e le fragole; il Piemonte per l’utilizzo dei minori per la vendemmia e la Sicilia per l’uso dei braccianti-fantasma che incassettano le arance. La rivista “Terre libere” conferma la costituzione di cooperative di carta, apparentemente legali, un po’ dovunque. Somministrano salari decurtati ad extracomunitari che non possono permettersi manco un’abitazione in affitto, vivendo un tuguri orrendi; cosicché l’accoglienza degli stagionali è diventata un costo sociale che origina pesanti situazioni di ordine pubblico, deteriorando l’immagine dell’agroalimentare italiano in Europa.

Votatemi perchè devo poter campare benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.