Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 55 - sabaTo 7 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno ai Vigili del Fuoco
D’Innocenzo (direttoregeneralesanità) Frattura (grande presidente)
L'Oscar del giorno lo assegniamo ai Vigili del Fuoco. Grande il lavoro in tutta la regione degli operatori sempre in numero minore ma sempre presenti e disponibili. In alto Molise hanno dovuto sopperire anche agli aspetti sanitari accompagnando alcuni cittadini con specifiche patologie all'ospedale Caracciolo di Agnone. Sfidando il maltempo e la muraglia di neve. A livello politico, però, qualcuno si accorge che va cambiato il tiro prima della scomparsa di queste aree?
Il Tapiro del giorno a Marinella D’Innocenzo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Marinella D'Innocenzo. Il direttore generale dell'assessorato alla Sanità non può pensare di chiudere l'ospedale di Agnone. Mentre, poi, presso la sua struttura c'è uno Staff che si occupa del rientro dal piano sanitario che prende straordinari fissi più tutte le spese quando vanno a Roma al tavolo tecnico. E, ancora: è vero che si sta pensando a stipulare contratti di Co.Co.Co. per diplomati in barba alle leggi che sono entrate il vigore il 1° marzo scorso?
l’ospedale di Agnone vi aspetta. Ora. Veniteeee... Servizio a pagina 3
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TAaglio lto
2 7 marzo 2015
Istituito un raccordo tra il servizio ispettivo della direzione generale della Salute e il Nucleo operativo dell’Asrem
Finalmente partono verifiche e controlli nella sanità pubblica e privata
Apprezzabile tentativo di verificare se le strutture pubbliche ospedaliere e quelle private provvedono, con appropriatezza, all’applicazione dei setting assistenziali, alla congruenza delle informazioni riportate sulle schede di dimissione ospedaliere e alla correttezza e completezza della documentazione sanitaria C’è da credere che se avessero seriamente e responsabilmente posto in atto i controlli sull’uso corretto ed efficace delle risorse, come avrebbero dovuto rispettando il dettato della legge 449 del 27 dicembre 1997, del decreto legislativo 229 del 1999, e la legge regionale 18 del 24 giugno 2008 (Norme regionali in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture ed all’esercizio di attività sanitarie e socio-sanitarie, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private), la Regione Molise e le Aziende sanitarie e ospedaliere avrebbero potuto limitare i danni che stiamo amaramente pagando nel tentativo di appianare il buco finanziario di poco al di sotto dei 500 mila euro. Chiaro il difetto se, come diciamo, la sanità regionale (pubblica e privata) è in condizione di estremo disagio. Difficile ora valutare sul piano della concretezza il tentativo di stare nella legalità, posto in essere dalla direzione generale per la Salute (Marinella D’Innocenzo) alla scopo di meglio verificare se le strutture pubbliche ospedaliere e quelle private provvedono, con appropriatezza, all’applicazione dei setting assistenziali,
alla congruenza delle informazioni riportate sulle schede di dimissione ospedaliere e alla correttezza e completezza della documentazione sanitaria. La valutazione che più delle altre ha mosso la Direzione generale della Salute a ricorrere in modo sistematico, e non episodico, al controllo (parola poco frequentata nella Pubblica amministrazione, purtroppo) è stata quella di raccordare le funzioni ispettive e di controllo proprie della Direzione (quantunque alle prese con considerevoli problemi di carattere or-
TERMOLI. Vertenza Zuccherificio di nuovo d’attualità a Termoli e i rappresentanti dei lavoratori delle sigle sindacali di Flai-Cgil, FaiCisl e Uila-Uil hanno deciso di rivolgersi direttamente agli eletti di Palazzo Moffa, per il tramite del PRESIDENTE del Consiglio regionale del Molise Vincenzo Niro. “Si richiede una riunione urgente coi capigruppo in Consiglio regionale per discutere sulla drammatica situazione in cui versa lo Zuccherificio del Molise e sul futuro incerto dei suoi lavoratori”. Una iniziativa che ha preso le mosse vista l’assenza di risposte dopo le sollecitazioni fatte sia al governo per il tramite del Ministro del Mipaaf Martina, sia alla giunta regionale. Intanto, come anticipato anche dalle parole del neo amministratore unico Enrico Cianciosi, si è insediato come da programma martedì scorso e due sono stati i momenti che hanno caratterizzato il primo
ganizzativo dovuti alla carenza in organico di personale qualificato e specializzato in materia di controlli e attività ispettive), con quelle dell’Asrem che a sua volta ha costituito un Nucleo operativo di controllo ad hoc per meglio fare e operare. Unire le forze. E’ stato questo l’input che ha spinto la D’Innocenzo ad assumere la determinazione con la quale, appunto, in previsione della stipula dei nuovi accordi contrattuali con gli operatori privati accreditati ai sensi dell’articolo 25 della legge regionale
Dardo
“Zuccherificio, la Regione non risponde” Preoccupati si dicono i sindacati di categoria dopo la sollecitazione fatta agli organismi istituzionali e allo stesso governo denso pomeriggio d’impegni del commercialista ed ex revisore contabile della medesima società in contrada Pantano Basso. In primis, un colloquio informale avvenuto a quattr’occhi con il patron di Aria Food Diego Volpe Pasini. I due hanno consolidato lo spirito di collaborazione inalienabile per poter uscire da una fase emergenziale, quella della mancanza di semine e di terreni in cui mettere a dimora le barbabietole da zucchero. Al di là del termine di metà aprile, fuori tempo massimo per avviare colture primaverili, Pasini – che ha garantito di voler proseguire nel progetto – dovrà ora muove i passi nella direzione designata dal giudice Rinaldo D’Alonzo, che ha identificato
alcune modifiche da apporre al preliminare per poter considerare valido il contratto di fitto d’azienda. Non a caso, sempre martedì, insieme a Cianciosi e Volpe Pasini, c’è stata una riunione con la struttura commissariale della Spa, in cui si è esaminato proprio il documento sottoscritto dal magistrato della procedura concorsuale. Incontro utile a mettere in rilievo gli aspetti da variare in un secondo preliminare da sottoscrivere davanti al Notaio.
“Scuola, in pochi ci pensano” La Cgil torna a denunciare la situazione in essere con la riduzione degli alunni CAMPOBASSO. In questi giorni si discute di organici e di immissioni in ruolo. Intanto il MIUR ha consegnato alle organizzazioni sindacali i dati, calcolati sulla base dell’anagrafe studenti, relativi alla previsione degli alunni nell’anno scolastico 2015-16. Per la
18/2008, e della corrispondente fissazione dei relativi tetti di spesa, avvia un programma ispettivo congiunto, per effettuare le verifiche sulla congruità e sulla regolarità, sostanziali e formali, delle prestazioni erogate da tutti i soggetti accreditati, pubblici e privati. Per rendere fluida la collaborazione tra il Servizio ispettivo regionale e il Nucleo operativo di controllo dell’Asrem, è stato altresì istituito un meccanismo di raccordo delle due funzioni ispettive e di controllo affinché gli interventi siano a diretta
gestione regionale e dell’Azienda Sanitaria Regionale. Insomma, univocità d’interventi e di risultati. In ossequio alla tempestività quanto mai necessaria vista la finalità dell’azione congiunta Regione/Asrem, il termine ultimo entro cui si deve completare la fase relativa agli adempimenti necessari alla definizione degli accordi contrattuali e dei relativi tetti di spesa, è stato fissato al 10 marzo prossimo. Il controllo finalmente come metodo costante, come necessità improcrastinabile, come garanzia del rispetto delle regole, in un sistema sanitario che in assenza di controlli assidui ed adeguati è deragliato nel debito e nella scarsa efficienza. Bene. Gli strumenti di verifica e controllo nel grande calderone delle attività e delle funzioni tecniche e amministrative della sanità sono stati approntati e definiti. Ora resta da vedere quale sarà l’impegno in opera; come e con quale determinazione, costanza e profondità si muoveranno i verificatori e i controllori, la loro autonomia e soprattutto il loro grado di resistenza alle pressioni e ai condizionamenti, qualora dovessero verificarsi.
prima volta a livello nazionale ci sarà una diminuzione di tale numero. A fronte dei 34.000 alunni in più del corrente anno scolastico, nel prossimo ci sanno 564 alunni in meno. Dalla tabella ministeriale si evince
una previsione di decremento a livello nazionale di circa 14541 alunni nella primaria, un aumento di 891 alunni nella media ed un incremento di 13.086 alunni nel secondo grado. In totale, quindi, 564 alunni in meno. I dati mostrano un calo di alunni nelle re-
gioni del sud (Molise, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia) ed un incremento nelle regioni del centro-nord (maggiore in percentuale in Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Toscana). Nel Molise ci saranno, in percentuale, le riduzione di alunni più consistenti di tutto il Mezzogiorno d’Italia e dell’intero paese. Se il decremento a livello nazionale
previsto sarà dello 0,01%, in Molise si arriverà all’1,64%. Di gran lunga il più alto d’Italia. Ciò avrà delle ricadute inevitabili anche sugli organici. Infatti, per il prossimo anno scolastico, si prevedono 40 posti in meno (22 alla primaria, 7 alla secondaria di I grado ed 11 in quella di secondo grado).
TAaglio lto
3 7 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Frattura e D’Innocenzo ora andate ad Agnone E’ facile parlare di chiusura di ospedali per chi vive altre realtà. La neve di questi giorni dovrebbe fare riflettere CAMPOBASSO. Chi di noi, in queste ore, non ha dinanzi agli occhi i muri di neve in alto Molise? Chi di noi non ha immaginato, in caso di emergenza, dove quella gente deve portarsi in caso di una patologia urgente? Sono stati i Vigili del fuoco a dovere intervenire per soccorrere chi aveva bisogno di ricovero in ospedale. E meno male che c’è ancora in funzione il Caracciolo ad Agnone. Ora il presidente Frattura dovrebbe visitare quella zona. Ora, il direttore generale dell’assessorato, Marinella D’Innocenzo, dovrebbe conoscere da vicino quella realtà. Sicuramente avrebbe ben altra considerazione rispetto ai problemi che da anni quella gente porta all’attenzione di una classe politica troppo spesso dannosa. Perchè, allora, invece di cincischiare, restare nascosti dietro l’angolo questa specie di classe politica regionale non pensa
ad un programma di salvaguardia e sviluppo (new deal) del territorio regionale? Una forte mobilitazione politica e civile per “rianimare” il territorio del Molise, con l’obiet-
CAMPOBASSO. Dopo Michele Petraroia anche l’assessore Massimiliano Scarabeo dice di aver condiviso la scelta del senatore Roberto Ruta di dimettersi dalla COMMISSIONEAgricoltura per la vicenda dell’Imu agricola. “La politica della doppia verità, quella che vorrebbe risolvere i problemi reali dei più deboli, di chi ha più bisogno in questo difficile momento economico che mette in ginocchio lavoratori e famiglie, e quella che guarda al futuro investendo sugli armamenti a scapito proprio di quelle categorie produttive che più di altre reclamano aiuto. Le richie-
Si è svolta ieri mattina, nella sala parlamentino di palazzo Vitale, la presentazione del rapporto “Vivere la bellezza En Plein Air”: una fotografia dell’esistente e un’analisi del potenziale turistico in “plein air” non ancora espresso o non ancora pronto, volta a fornire all’amministrazione regionale gli strumenti per effettuare scelte ponderate sulla base di dati reali, nell’ottica dello sviluppo di questa tipologia di turismo. Dall’analisi svolta è emerso che il Molise dispone attualmente di un buon numero di aree di sosta attrezzate. I principali bacini di affluenza dei flussi turistici sono rappresentati dalle Regioni limitrofe: Lazio, Puglia, Abruzzo e Campania. I flussi stranieri provengono prevalentemente dall’Austria, dalla Francia e dalla Germania. La permanenza media, di circa 2/3 giorni, si concentra nei mesi estivi ed è principalmente legata ad eventi culturali, enogastronomici e a raduni. Con questi presupposti la Regione si candida a qualificare la propria offerta di fruizione turistica rivolta a questo specifico segmento e a caratterizzarsi sempre più come territorio “camper friendly”, in grado cioè di offrire un prodotto turistico specifico agli amanti del turismo all’aria aperta, sempre più integrato con le ini-
tivo di assicurare una giusta, sicura e redditizia “cornice” di sopravvivenza e sviluppo, alla comunità molisana e, soprattutto, ai suoi giovani? Le identità e i bisogni locali
non possono essere considerati inutili o nostalgici orpelli, bensì capisaldi necessari per contrastare gli omologanti processi di globalizzazione imposti dallo strapotere dell’eco-
nomia e della finanza. Le identità sono garanzia di ricchezza culturale e qualità della vita. Questo è il nocciolo del problema. Ma c’è qualcuno, a livello politico, capace di comprenderlo visto e considerato l’assurdo silenzio che sta ammazzando l’economia di questa terra? E sono soprattutto le zone interne a soffrire di più. Eppure, quella neve che oggi sommerge l’alto Molise è necessaria per le sorgenti che sempre quella classe politica svende ad altre regioni. E, allora, tutti i problemi che da queste condizioni si hanno vanno a carico dei cittadini molisani che restano abbarbicati alle loro montagne. E, poi, c’è chi viene con il vestitino della festa da fuori regione per dirci che l’ospedale di Agnone va chiuso. I molisani hanno il diritto sacrosanto alla tutela della salute e ad avere prospettive di futuro.
“Dimissioni di Ruta dalla commissione, una scelta coraggiosa” ste del senatore Ruta che vanno verso la direzione di contribuire alla ripresa del comparto agricolo italiano, nella consapevolezza che a fronte del risparmio sull’Imu sui terreni agricoli e fabbricati rurali proposte in Commissione Agricoltura del Senato, ci saranno maggiori INVESTIMENTI nel settore agro-alimentare, sono risultate improponibili proprio da quella parte politica che parla di ripresa economica dell’Italia. Da qui le sue dimissioni
da capogruppo in seno alla stessa Commissione. Una scelta comprensibile la sua che affonda le radici proprio nella ferma volontà di aiutare lo sviluppo e il comparto agricolo, i coltivatori diretti che andrebbero sostenuti e incentivati per contribuire alla crescita della nostra agricoltura quale perno della ripresa economica di tutto il nostro Paese. E se nel merito se ne poteva discutere, trovarsi costretto a ritirare i propri emendamenti, rappresenta la negazione
Il Molise en plein air, il dossier di Legambiente
non soltanto dei diritti di un rappresentante del popolo ma di tutti coloro che lavorano, ogni giorno, per contribuire a che l’Italia esca dal pantano in cui si trova. Per questo al senatore Roberto Ruta esprimo la mia solidarietà per la scelta coraggiosa, sofferta, conoscendo bene le sue capacità, l’interesse per il confronto e il grande lavoro che ha svolto e continua a svolgere nella Commissione Agricoltura del Senato”.
per, abbinando il turismo itinerante a quello rurale e agrituristico. All’iniziativa erano presenti diversi sindaci, segno che c’è interesse da parte delle amministrazioni comunali a sviluppare nei propri territori questa tipologia di turismo. Il Presidente di Legambiente Molise, Maria Assunta Libertucci, aprendo la presentazione del rapporto ha dichiarato: “Il turismo molisano è da sempre evocato quale potenziale volano di rilancio economico della regione. Questo rapporto permette di dotare il Molise di un utile vademecum per dare, da subito, uno sbocco concreto alla richiesta di un target di turisti assolutamente particolare, come gli amanti del turismo en plein air, in cerca di luoghi e paesaggi esclusivi da vivere in libertà, ma sicuramente con il conforto di quei servizi logistici efficienti che garantiscano loro la qualità del soggiorno e a noi che li ospitiamo, la sostenibilità ambientale per tutto ciò che riguarda energia, smaltimento dei rifiuti, salvaguardia delle acque. Il settore camperistico attribuisce sicuramente al Molise una bella valenza attrattiva per le tante qualità ambientali e culturali, vanificata tuttavia dalla scarsità o inesistenza di servizi e infrastrutture dedicate a questo particolare settore turistico.”
I turisti con il camper un’occasione per sviluppare l’attrattiva regionale ziative e le proposte che l’amministrazione sta predisponendo sulle aree protette, la destinazione più attrattiva per i camperisti. L’approfondimento della conoscenza dei flussi turistici en plein air in Molise è stata effettuata attraverso una ulteriore indagine sui camperisti soci dei Camper Club distribuiti nelle regioni Lazio, Campania, Abruzzo e Puglia. La permanenza media
nella Regione è di 2-3 giorni, tra le motivazioni di visita prevalenti: arte e storia, natura e raduni. Tenuto conto dei fattori di attrazione della Regione, delle attuali tendenze dei mercati turistici e del profilo del camperista italiano ed estero, è stata elaborata la proposta operativa “Plein Air Molise”, quale strumento teso a favorire la valorizzazione del territorio attraverso l’utilizzo del cam-
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TAaglio lto
4 7 marzo 2015
L’anglomania sta diventando un attentato alla lingua italiana
Se parlassimo come mangiamo sarebbe meglio
All’Accademia della Crusca è stato chiesto formalmente di intervenire sul Governo e le pubbliche amministrazioni, sugli esponenti dei media, sulle associazioni imprenditoriali affinché s’impegnino a promuovere l’uso dei termini italiani in ogni occasione in cui farlo sia sensato, semplice e naturale L’anglomania impazza e si diffonde. Chi ci salva da questa invasione lessicale che sta distruggendo la lingua di Dante? Non c’è ormai comunicato stampa, dichiarazione politica, economica, culturale, messaggio che non sia infarcito di termini inglesi, di allocuzioni di cui è difficile ai più comprenderne il significato. Il fenomeno ha avuto origini lontane ma ora ha assunto proporzioni tali da mettere in allarme i cultori della bella lingua italiana, e in pericolo la considerazione universale ci cui è circondata (è la quarta più studiata al mondo). Certo le contaminazioni tra le sfere linguistiche e culturali in un mondo globalizzato sono naturali. Ma ciò che sta capitando in Italia ha assunto proporzioni inaccettabili anche perché l’anglomania non corrisponde alla conoscenza della lingua straniera: è esibizionismo, strategia comunicativa, snobismo, anzi ammissione di provincialismo. Oltretutto, molto spesso il ricorso ai termini anglosassoni è contrassegnato da pura ignoranza. E’ stato fatto notare che “Jobs Act” è un errore, perché la lingua italiana prevede l’uso di parole straniere, ma nella forma singolare anche se s’intende il plurale: pertanto, lobby e non lobbies, computer e non computers, film e non films, fan e non fans.
Ma questo è niente di fronte alla possibilità di evitare termini quali “form” per “modulo” ; “market share” per “quota di mercato”. E che dire dell’uso e dell’abuso che viene fatto all’interno dei presidi sanitari con scritte tipo: day surgery, triage, emergency room, ovvero chirurgia di un giorno, selezione, e pronto soccorso? Nel cittadino medio creano imbarazzo e confusione, non essendo in grado, privo di specifica conoscenza, di raccapezzarsi negli accessi, nelle sale d’attesa e lungo i corridoi degli ospedali dove sono apposti. Oltre tutto l’inglese ricalca molte parole italiane (“manager”
viene dall’italiano maneggiare, “discount” da scontare). Non si capisce perché si debba accantonare pertanto la ricchezza di significati della nostra lingua in favore di una lingua straniera! Il problema ormai ha assunto dimensioni culturali che esigono una presa di posizione, una regolamentazione. Difatti, in difesa della lingua italiana sta crescendo a vista d’occhio la partecipazione dei navigatori della rete a sostegno della petizione - “Un intervento per la lingua italiana (#dilloinitaliano)” . Tutti, nessuno escluso, che siano un professore, un accademico, un professionista, un artigiano, uno stu-
dente, si dicono favorevoli in difesa della madre lingua, senza per questo condannare l’uso dell’inglese in assoluto (le eccezioni sono dovute là dove i termini stranieri sono ormai diventatati di uso comune e di comune conoscenza: bay-pass, che sta per deviazione cardiaca, e ticket che significa biglietto). C’è urgenza di rendere la vita più facile a milioni di italiani che di fronte al “Booster” e al “Follw-up” non sanno e non potranno mai credere di trovarsi di fronte alla vaccinazione aggiuntiva e al controllo a distanza. Chissà se il Molise vorrà adeguarsi alla riduzione degli inglesismi per restituire all’agricoltore di Codacchio, all’artigiano di Riccia, al calzolaio di Campobasso, all’idraulico di Venafro, al cittadino medio di un qualsiasi comune della regione la possibilità, una volta entrato in un nosocomio, di capire dove si trova e di accedere al servizio, all’ufficio, al reparto, al primariato che gli interessa. Ovvero di rendersi conto facilmente, e con immediatezza, di trovarsi nell’unità operativa complessa (Uoc), nell’unità operativa semplice (Uos), oppure presso l’unità operativa semplice diparti-
mentale (Uosd), e più semplicemente presso l’unità di terapia intensiva coronarica (Utic). Che se gli viene detto che la cataratta gli sarà operata in regime di day surgery significa che sarà dimesso in giornata, in quanto si tratta di una chirurgia giornaliera. A scanso di equivoci, va detto che privilegiare l’italiano non significa escludere i contributi di parole e pensiero che altre lingue possono portare. Non significa chiudersi ma, anzi, aprirsi al mondo manifestando la propria identità. Significa favorire un autentico bilinguismo: competenza che chiede un uso appropriato e consapevole delle parole, a qualsiasi lingua appartengano. Su questo presupposto, all’Accademia della Crusca- il più importante centro di ricerca scientifica dedicato allo studio e alla promozione dell’italiano - è stato formalmente chiesto di intervenire sul Governo e sulle pubbliche amministrazioni, sugli esponenti dei media, sulle associazioni imprenditoriali affinché s’impegnino a promuovere l’uso dei termini italiani in ogni occasione in cui farlo sia sensato, semplice e naturale. Cominciassimo ciascuno di noi, sarebbe un gran passo avanti. Dardo
Voi suonerete le vostre trombe noi le nostre campane di Massimo Dalla Torre
Sono una ragazza di 34anni molto semplice, ciò che più desidero è incontrare un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle, per metter su famiglia. Fisicamente sono di altezza media, magra, riccia e occhi azzurri, vesto in maniera femminile ma senza esagerare perché non amo mettermi in mostra, sono una ragazza discreta e riservata.
Ciao, sono un ragazzo di 36 anni molto sportivo, mi piace leggere, soprattutto i thriller, il cinema e il mare. Sono riservato, ci metto un po’ prima di aprirmi agli altri, ma appena abbasso le mie barriere, divento simpatico e scherzoso! Fisicamente mi considerano carino, ma ciò che le persone apprezzano maggiormente in me è la mia personalità dolce e determinata nello stesso tempo.
Sono rientrata dal nord-Italia per problemi familiari, sono molto legata alla mia famiglia, ho dei valori solidi e spero di conoscere presto un bravo ragazzo con cui costruire una storia bella con dei figli. Ho 41 anni, fisicamente sono bionda con gli occhi chiari, mi piace vestire alla moda ma sempre in modo sobrio. Sono dolce e sensibile e quando mi innamoro mi dedico totalmente alla persona che ho accanto.
Sono un ragazzo abbastanza carino, alto, magro, mi piace vestire in modo curato. Mi sono iscritto a quest’ agenzia per essere aiutato a conoscere persone nuove, mi guardo intorno e vedo i miei amici fidanzati o sposati, uscire con coppie non è stimolante. Ho 40 anni, lavoro come commerciale per un’azienda molisana, ho una vita serena, ma mi manca una compagna.
Le persone mi definiscono dolce e romantica, amo la vita in tutte le sue sfaccettature, accetto le cose belle ma anche quelle brutte! Non mi arrendo mai, sono combattiva e sincera. Ho 45 anni, fisicamente sono magra, di altezza media, capelli lunghi, pelle scura, mi piace curarmi ma senza esagerare. Ho 2 figli abbastanza grandi e autonomi e di conseguenza tanto tempo libero da dedicare a un compagno amorevole e intelligente. Sono una ragazza nubile di 50 anni, mi piace definirmi scherzosamente “con pochi pregi e molti difetti”! Ho tanta voglia di tornare ad amare e, dopo le varie delusioni, non è facile per me. Sono carina e particolare, anche il mio look non è ordinario, amo ballare, gli animali e la vita. Ho 57 anni, sono separata da molto, ho 3 figli grandi e amo stare a contatto con la natura. Mi piace cucinare e preparare dolci, pane e pasta fatti in casa, adoro prendermi cura delle persone che amo. Fisicamente sono bionda, capelli lunghi, curata, ancora una bella “ragazza”! Sono vedova da molto, ho 63 anni e due figli grandi con le loro famiglie, vivo sola e mi sento “sola”! Mi manca la presenza di un uomo nella mia vita, sentirmi amata, ricevere dei gesti di affetto e di stima! Sono disposta anche a trasferirmi o ad accoglierti a casa mia.
Nella mia vita ho avuto soltanto due relazioni importanti, per il resto mi sono dedicato solo al mio lavoro di tecnico specializzato presso una grande azienda. Ho 46 anni, sono alto, occhi chiari, caratterialmente sono buono e disponibile, in casa mi occupo di tutto, sono autonomo, ma mi manca una compagna dinamica, attenta e vivace, che riempia la mia casa di allegria e vita. Non mi sono mai sposato, ho avuto relazioni di poco conto e adesso, a 51 anni, vorrei tanto conoscere una donna, anche con precedente matrimonio e figli, con cui condividere tutto! Ho una buona disponibilità economica, una casa di proprietà e tanto tanto amore da offrire alla donna che vorrà conoscermi. Credevo di non volere più una relazione, per diverso tempo sono rimasto solo, ma oggi ho capito che non è la vita che vorrei! Sono un uomo ancora giovane sia per l’età, ho 54 anni, ma soprattutto per lo spirito. Mi piacciono le cose semplici, il mare, le gite fuori porta e mi ritengo una persona sincera e solare. Sono vedovo, lavoro in un ente pubblico e ho un figlio grande e indipendente. Ho 61 anni, sono vedovo e pensionato. Mi sono ritrovato solo nella fase della vita in cui, forse, si può tornare a rilassarsi e a prendersi cura di sè e della propria donna. Mi sento ancora giovane, ho una solida posizione economica, vorrei una compagna con cui dividere le giornate, anche senza convivenza, purché diventiamo l’una il sostegno dell’altro
Torniamo a dire la nostra su quanto deciso nei “palazzi che contano” in materia sanità. Lo facciamo perché sollecitati dalla gente, anche se lo facciamo con molta ritrosità perché disgustati degli accadimenti che vedono il Molise, specialmente per quanto riguarda la situazione sanitaria, contrapporsi con poche speranze al Governo centrale che, tramite il decreto Balduzzi, è relegato al ruolo di ambulatorio per giunta sguarnito di medicinali e soprattutto di apparecchiature che potrebbero salvare moltissime vite. Invito che facciamo citando una frase storica “ebbene giacché si domandano cose tanto disoneste, voi suonerete le vostre trombe e noi suoneremo le nostre campane. E così detto, uscì dalla sala”. Frase proferita da Pier Capponi, notabile della repubblica fiorentina dell’età medicea, a Carlo VIII l’imperatore dei francesi quando arrivato in Italia ricevette le ambascerie della repubblica gigliata e dettò le condizioni per la pace. Cosa che indignò moltissimo i fiorentini che abbandonarono la sala in cui si svolse il colloquio. Una frase che si potrebbe adattare alla situazione che ha dato mandato al Presidente della Giunta di rappresentare nei palazzi romani le esigenze sanitarie della ventesima regione d’Italia. Una situazione che ha visto fronteggiarsi in questi anni vari blocchi che hanno deciso di fare fonte comune, a nostro modesto giudizio poco incisivi, vista la situazione di non ritorno che si è venuta a creare. Azione che speriamo, per il bene collettivo dei Molisani, produca effetti positivi e non peggiorativi. Una decisione che, e questo è l’assurdo, che ancora una volta genera il diritto di primogenitura rivendicando un posto in prima fila e non un posto nel loggione chi ha deciso di immolarsi sull’altare della salute regionale. Per tornare alla frase di Capponi, che abbiamo utilizzato quale pretesto per questo nuovo “exursus” sulle decisioni prese in sede politica locale, la cosa ci sorprende e ci lascia perplessi, tant’è che sono sorte una serie di domande a cui cercheremo di dare corpo. Come mai soltanto ora a si è deciso di dare fuoco alle polveri? Come mai soltanto ora i panni sono lavati in piazza e bon nelle segrete stanze, perché non accessibili ai semplici cittadini? Come mai si è decisa questa levata di scudi? Domande cui difficilmente avranno risposte perché, di questo siamo più che sicuri, non ve ne sono. Una sciarade che neanche Niccolò Machiavelli, l’arguto politologo fiorentino, saprebbe dipanare, nonostante nell’epoca in cui è vissuto gli intrighi di palazzo erano all’ordine del giorno e quello che accade oggi potrebbe catalogarlo in semplici…baruffe fra fazioni che, per acchetarle si dovrebbe esiliare chi le ha causate…Cosa che accadde allo stesso Machiavelli che, per non avere obbedito alla Signoria, fu costretto a ritirarsi nei suoi possedimenti di campagna a meditare. Questa è la realtà dei fatti null’altro. Una realtà che vede aumentare risentimenti su risentimenti. Ecco il perché della citazione che palesa da un lato i comportamenti degli scontenti dall’altra chi è saldamente in sella che, pur di mantenere “il conquistato” non arretra di un metro. Insomma muro contro muro; ripicche contro ripicche in mezzo manco a dirlo i pazienti molisani incolpevoli vittime di dissennatezza politica che dura da moltissimi anni, nonostante i “mea culpa” degli ex che non solo servono a riempire le pagine dei giornali o le cronache dei TG, ma costringono a riprendere i viaggi della speranza fuori dai confini regionali chi le speranze per mancanza di mezzi locali non ha.
TAaglio lto
5 7 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Solo chiacchiere per il sistema sanitario CAMPOBASSO. E’ da tempo che su queste colonne solleviamo la necessità non più rinviabile di arrivare ad un Piano di riorganizzazione che si ponga come obiettivo generale l’esplicitazione del percorso in atto di riorganizzazione e ammodernamento del Servizio Sanitario Regionale, nel rispetto del mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, diretto a favorire la riqualificazione delle risposte assistenziali garantite alle persone. Toccava farlo al Consiglio regionale prima che ci avessero pensato i commissari. Così non è stato ed ecco sfornato il piano di Filippo Basso. Per giungere a questo risultato bisogna pensare a una generale riorganizzazione strutturale dei macrolivelli assistenziali (area dell’assistenza collettiva; area dell’assistenza sanitaria distrettuale; area dell’assistenza ospedaliera) e all’innovazione del Servizio sanitario regionale. In Molise la rete dei presidi, pubblici e privati, che erogano assistenza ospedaliera è in larga parte ancora frutto di scelte effettuate negli anni ’80 ed è stata solo in parte riordinata negli anni ’90 per tenere conto dell’evoluzione degli indirizzi tecnico-scientifici che hanno guidato lo sviluppo dell’assistenza ospedaliera nei paesi industrializzati. In carenza, poi, di un Piano
CAMPOBASSO. “A metà febbraio, il segretario nazionale dell’Italia dei Valori Ignazio Messina, ha chiesto al Presidente del Molise Di Laura Frattura un incontro per conoscere quale sia la reale condizione della sanità in Molise, verificare se ci siano stati sprechi o mala gestione e quali le iniziative realizzate per migliorare i servizi ai cittadini. Ad oggi non abbiamo
La politica non considera il cittadino al centro dei livelli essenziali
sanitario regionale la rete dei presidi, pubblici e privati, che erogano assistenza ospedaliera si è altresì sviluppata in modo non organico ed equilibrato sul territorio. In particolare la distribuzione dei posti letto tra le varie specialità presenta lacune ed esuberi non solo a livello regionale, ma soprattutto nelle singole aree territoriali. Ecco perchè diventa necessario procedere alla concreta
realizzazione di una rete di strutture e presidi ospedalieri in grado di coniugare efficacia delle risposte assistenziali, accessibilità ai servizi in tutto il territorio regionale, efficienza nell’impiego delle risorse. Da qui una puntuale riorganizzazione della rete ospedaliera all’interno della Regione basata sull’esigenza di prevedere la distribuzione regionale delle specialità cli-
niche in base al rispettivo tasso atteso di ospedalizzazione e al conseguente bacino potenziale di utenza, articolandone l’attivazione sul territorio secondo il livello di diffusione da perseguire. Ma anche per procedere, ove è prevista una riduzione dei posti letto per acuti, alla loro trasformazione in posti letto post acuzie (riabilitazione e lungodegenza) e alla conseguente riconversione delle attività, a garanzia di una più appropriata assistenza a favore del paziente e per sviluppare il governo clinico degli ospedali su base dipartimentale, al fine di coordinare la gestione sanitaria delle strutture omologhe o appartenenti alle macro-articolazioni delle discipline (area medica, chirurgica, materno-infantile, servizi) o complementari, in base alla articolazione e al numero delle specialità presenti nell’azienda sanitaria. Punti qualificanti che, umilmente da queste colonne ci siamo sforzati di ribadire, perchè si potesse arrivare ad una concreta riorganizzazione del Servizio sanitario regionale garante della salute dei cittadini e della qualità degli interventi. G.D.I.
Frattura sulla sanità non si nasconda L’Italia dei valori torna a scrivere al presidente della Giunta nemmeno ottenuto risposta. Così facendo si alimenta il sospetto che il Governatore non abbia alcuna strategia su questo tema prioritario
per i cittadini o, peggio, che non si voglia fare piena trasparenza sulle modalità di gestione del settore”. A dirlo in una nota è il portavoce di
Idv Molise, Aldo Di Giacomo. “Negli ultimi anni, infatti – ha osservato l’esponente Idv - la sanità molisana ha subito un drastico ridi-
mensionamento ed a pagarne le conseguenze sono stati i cittadini che si sono visti ridurre l’offerta pubblica sanitaria ed aumentare le tasse. Il deficit del comparto è di 400 milioni di euro ed il servizio è in costante peggioramento. E’ dunque necessario scongiurare un disastro che è sempre più imminente: cosa aspetta il Presidente ad agire?”.
Inseriti nelle azioni di mobilità del Piano integrato “Molise in Europa”
40 giovani molisani sbarcheranno a Malta
Pur non volendo abbassare il livello della loro soddisfazione, non si può omettere che queste esperienze formative all’estero spesso si risolvono in un buco nell’acqua Giovani molisani viaggiano per l’Europa e fuori di essa. Vanno a farsi le ossa, a conoscere come si muovono e cosa fanno altre realtà economiche e istituzionali. Viaggiano gratis e spesati, finanziati dall’Unione Europea. I giovani molisani che andranno Malta fanno parte del progetto “PIGMeu: Piano integrato giovani Molise in Europa” promosso dalla Regione Molise nell’ambito del Programma di Apprendimento Permanente 2007-2013- Programma Settoriale “Leonardo da Vinci”. Giovani selezionati attraverso l’avviso pubblico per l’assegnazione di 90 borse di mobilità per la realizzazione di tirocini all’estero (Malta, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Francia). Da non credere, ma le mosse di questo progetto risalgono nella notte dei tempi: dalla decisione del Consiglio dell’Unione Europea del 15 novembre 2006 con cui è stata istituita la terza fase del programma d’azione comunitario, in materia di formazione del personale, “Leonardo da Vinci”, nell’ambito del più ampio programma di Apprendimento Permanente 2007-2013. Alla Regione
Molise, grazie alla convenzione sottoscritta con l’Istituto per lo sviluppo della formazione dei lavoratori (Isfol) il primo ottobre 2013, è stata concessa una sovvenzione di 285.192 euro per realizzare le 90 azioni di mobilità previste nel progetto PIGMeu curato dall’assessorato alle Politiche per l’occupazione
e la formazione professionale. Dal primo ottobre 2013 s’è dovuto aspettare il primo agosto 2014 per vedere pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione l’avviso pubblico per la partecipazione al PIGMeu. Stringendo ancora, il progetto e la selezione per la collocazione a Malta degli idonei, hanno trovato conclu-
sione il 17 febbraio 2015 con la delibera della giunta regionale con cui sono stati individuati i giovani da mandare a Malta per meglio professionalizzarsi, ossia: Loris Ucciferri, Gianluca Bernardo, Giuseppe Iuliani, Cristian Ferri, Antonio Fattore, Michele Peluso, Alessandro Palladino, Daniele Di Stefano, An-
drea Barletta, Doriano Di Criscio, Vittorio Di Lallo, Tiziano Turni, Damaris Pietrunti, Chiara Antenucci, Antonella Mazzuto, Lara Fanelli, Edvige Bibbò, Mario Rossini, Andrea Di Lillo, Alessio Migliari, Davide Cieri, Flavio Procino, Luca Manes, Giuseppe De Luca, Giorgio Graziano, Daniela Pietrantuono, Alba Di Falco, Francesca Rainone, Francesca Tamasi, Andrea Bilotta, Francesco Rossi, Andrea Nicotera, Angelo Andrea De Santis, Livia Garofalo, Giulia Tommaso, Filippo D’Aloise, Giuseppe Matteo, Maurizio Cinncindella, Giacomo Fazzini e Gilberto Fazzini. Per loro un’aspettativa, un desiderio, un preludio all’occupazione. Pur non volendo abbassare il livello della loro soddisfazione, non si può omettere che queste esperienze spesso si risolvono in un buco nell’acqua. Speriamo non sia il caso loro e che l’esperienza all’estero giovi a tutti loro per il futuro. Hanno dovuto tirare il collo, ma alla fine ce l’hanno fatta a partire. Dardo
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Campobasso
7 marzo 2015
“Allagata area Pip, cronaca annunciata” L’Api Molise scrive al presidente Frattura per l’abbandono della zona industriale di Pietracatella senza di un idoneo sistema di scolo delle acque piovane, degrado del manto di asfalto ecc.), invitandole espressamente a non sottovalutare le potenzialità dall’area. Oggi, l’Api denuncia come “le segnalazioni non siano state recepite e che le preoccupazioni all’epoca espresse non erano affatto infondate, visto che con l’ondata di maltempo di questi giorni, l’area Pip di Pietracatella è stata sommersa dalle acque, con danni ingenti per le attività industriali e artigianali della zona”.
PIETRACATELLA. Agli inizi di ottobre del 2014, l’Associazione della Piccola e media Industria del Molise aveva fatto proprie le segnalazioni pervenute dalle aziende associate ubicate nell’Area Pip di Petracatella, denunciando lo stato di degrado e di abbandono del luogo. L’Associazione aveva fatto appello alle varie autorità lanciando un grido d’allarme e chiedendo di farsi carico dell’incuria totale (inefficienza della pubblica illuminazione, carenza della rete fognaria ed as-
“Stamattina abbiamo inoltrato una nota al presidente Frattura ed all’assessore Scarabeo con tanto di supporto fotografico sui danni subiti dalle aziende – spiega la presidente dell’Api Matilde Iosue – chiedendo il loro interessamento anche presso le istituzioni centrali per fronteggiare l’emergenza e soprattutto affinché tale area possa entrare una volta per sempre a pieno titolo nell’agenda delle priorità del nostro Governo Regionale ”.
I CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI CAMPOBASSO ARRESTANO GLI AUTORI DI 4 RAPINE COMMESSE NEL 2014 IN DANNO DI ISTITUTI DI CREDITO DEL CAPOLUOGO MOLISANO In Termoli, Napoli e Campobasso, è in corso da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale unitamente a quelli della Compagnia CC di Campobasso, una operazione in cui sono stati tratti in arresto
2 soggetti, entrambi censurati e di origini partenopee, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere e perquisizioni domiciliari, emesse dal Tribunale di Campobasso su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Sul conto degli stessi sono stati raccolti numerosi elementi di reità in ordine a diverse rapine commesse in danno di istituti di credito del capoluogo molisano, nel periodo luglio-novembre 2014.
Ulteriori dettagli sull’attività in essere, saranno resi noti nella giornata di oggi, alle ore 10,30 durante una conferenza stampa che avrà luogo presso la sala riunioni del Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso.
Tutto Ok per il Festival dell’Astronomia S’avvicina a grandi passi l’avvio del Festival dell’Astronomia che Campobasso ospita dal 10 marzo e valorizza con una serie di manifestazioni, incontri, dibattiti incentrati sulla conoscenza degli astri e della bellezza. Già volendo, frequentando gli ambienti interni dell’ex Gil in Via Milano, sede della Fonda-
zione Molise Cultura, è possibile notare una cupola argentea adagiata nello spiazzo. Avvicinandosi si capisce trattarsi del planetario dell’Istituto nazionale di Astrofisica che sarà al centro dell’interesse delle migliaia di studenti provenienti da tutt’Italia, e poco più in là di poche decine di metri le aule multimediali
e scientifiche allestite nei tre piani dell’ala Nord della scuola primaria “D’Ovidio” di via Roma dove la rinomata ed eccellente scienza didattica del Muse (Museo delle Scienze di Trento) darà le risposte alle curiosità più varie sulle meraviglie dell’universo accessibile. Di pari passo alla organizzazione di questo im-
portante appuntamento scientifico e divulgativo sta crescendo l’interesse della gente. Tra le presenze illustri intanto spicca quella del presidente dell’Inaf, Giovanni Bignami, sostenitore del Festival al quale non ha mancato di dare sostegno la Regione Molise e il Comune di Campobasso il patrocinio.
I paesaggi impressi nella pellicola Mostra fotografica al Sannitico di Marco Felice per vedere da vicino la nostra terra CAMPOBASSO. Una mostra fotografica bella e coinvolgente quella curata e allestita al Circolo Sannitico di Campobasso da Marco Felice, giovane architetto di Vinchiaturo con due sane ed ispirate passioni: una per la macchina fotografica (ora utilizza una Nikon, ci informa, dopo aver iniziato con una Canon) e l’altra per il Molise. La mostra ha, infatti, un titolo decisamente appropriato: “Molise: cielo, mare e terra”. Tre parole che descrivono al meglio la nostra regione e rimandano al tramonto sul borgo antico di Termoli, al lago ghiacciato del Matese o alle splendide colline del Fortore stupendamente immortalate da Marco Felice. Il fil rouge delle sue vere e proprie opere fotografiche è la convinzione che il “cielo sia un po’ una finestra, capace di far entrare la LUCE e di plasmare il paesaggio, e noi che lo abitiamo”. Mentre si parla con questo giovane fotografo si capisce la genuinità delle sue convinzioni e si finisce per farsi coinvolgere in discussioni molto più ampie che riguardano le tante storture della nostra regione, “mai adeguatamente governata e costantemente inespressa”. La bellezza di queste
foto, al di là della bravura dietro alla macchina fotografica di chi ha saputo cogliere
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7 7 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Piano neve, Battista parla delle alberature Il Sindaco ha sostenuto che le difficoltà nel pulire la città siano dovute alle alberature cadute CAMPOBASSO. Breve la conferenza stampa indetta dal sindaco Battista, accompagnato dall’Assessore Maio, per informare sulla situazione interventi in città. In sintesi per il primo cittadino il “piano neve” sta funzionando, in quanto questa mattina le principali arterie cittadine erano percorribili. ” Il problema di questa ondata di maltempo non è la neve, ma la situazione degli alberi, che è critica in tutta la città. La neve era prevista, du-
rante la notte hanno lavorato 35 trattori della SEA, 15 bobcat e 17 mezzi antineve della Sea. Gli inconvenenti ci sono sui marciapiedi e nelle contrade, dovuti più alle alberature cadute e non alla neve. Stiamo ripulendo marciapiedi, la neve è tanta e ci vuole pazienza. Ripeto i problemi seri sono le alberature, migliaia sono i rami spezzati e alberi caduti, abbiamo circa 18 uomini impegnati in queste ora, un forte aiuto ce lo stanno dando i Vigili
del Fuoco, da domani mattina, considerando che le condizioni atmosferiche dovrebbero migliorare avremo altre 20 persone che lavoreranno ininterrottamente. E’ caduto un albero all’asilo nido di via Verga dove siamo intervenuti. Maggiori risorse non vengono impiegate oggi perchè è pericoloso e c’è bisogno di maggiore sicurezza di lavoro. Via Garibaldi è chiusa, via Leopardi è interessata sempre da caduta di alberi, via del Castello è chiusa, ma
stiamo intervenendo. Anche se avessimo maggiori risorse non potrebbero essere impiegate comunque nella giornata di oggi”. Un appello il sindaco Battista lo rivolge ai cittadini: ” stiamo lavorando per le emergenze ma chiedo una collaborazione ai cittadini, chiedo che si usino il meno possibile le auto, e soprattutto che non si parcheggi in seconda fila, proprio per non ostruire il lavoro”.
Una neve che ha isolato tutto In alcuni centri dell’entroterra è mancata anche l’energia elettrica CAMPOBASSO. Non solo strade colme di neve con RISCHIO ghiaccio, alberi e pali della luce caduti pericolosamente in strada sotto il peso delle precipitazioni incessanti ma l’emergenza è l’isolamento totale. Isolati dal mondo, questa la vera emergenza per la nuova ondata di maltempo che ha colpito il Molise dalla mattina di ieri, 5 marzo e che continuerà, secondo le previsioni meteo, fino a domenica, 8 marzo. Gli amministratori dei paesi dell’hinterland di
Campobasso stanno dando l’allerta meteo della Protezione Civile inviando messaggi ai cittadini: “Alcuni terminali sono in timeout a causa di un black out causato dal maltempo”. Problemi elettrici sul territorio di Torella, dove le abbondanti nevicate hanno provocato danni alla linea che proviene da Frosolone. Una criticità sul territorio che non permette ai tecnici dell’Enel di individuare la zona del guasto e correre ai ripari.
A Baranello manca la corrente elettrica già dalle ore 22 di ieri, 5 marzo, per continuare in ‘modo ballerino’ questa mattina. I disagi maggiori per il blackout sono soprattutto per le attività commerciali e per i lavoratori autonomi che sono impossibilitati a lavorare. In panne anche il comune di Vinchiaturo dove, non solo si comunicano le difficoltà per lo sgombro della neve legato all’insufficienza dei mezzi ed agli al-
beri caduti in strada, ma i telefoni cellulari degli amministratori sono in disuso per cui diventa difficile anche coordinare il lavoro di pulizia delle strade. “Purtroppo il mio telefono cellulare e quello degli altri amministratori sono isolati. In caso di reale e concreta urgenza per problemi causati dalla neve potete chiamare il Comune di Vinchiaturo allo 0874 34132 oppure su Whatsapp per chi ne ha la possibilità” così scrive il sindaco Luigi Valente.
Il racconto di un’odissea stradale di Giovanni Gianfelice Partenza alle ore 6,15 da Santa Croce insieme ad un collega per raggiungere l’ufficio a Campobasso dove lavoro. Abbiamo superato dapprima le asperità del tratturo asfaltato dopo il sisma del 2002 che nessuno sgombera dalla neve perchè si rimbalzano da sempre le competenze. Arrivati sul tratto nuovo che collega Bonefro ai reperti archeologici della sua stazione ferroviaria la nostra auto seppure equipaggiata con gomme da neve, stenta a proseguire. Andiamo avanti sul tratto Falcione non pulito e con cumuli di neve già abbastanza
alti. Le difficoltà aumentano. Ci immettiamo al bivio di Sant’Elia sul nuovo tratto della SS.87 e l’altezza del manto nevoso aumenta coprendo tutta la carreggiata. È quasi un’ora che viaggiamo senza vedere l’ombra di nessun mezzo sgombra neve. Piano piano tra mille difficoltà e sbandamenti continui ci avviciniamo al valico di Campolieto fiduciosi che, data l’altitudine forse la strada era stata pulita. Niente di niente!! Nessun mezzo dell’ANAS lungo quel maledetto tratto che a causa dei forti venti ci pregiudica la visuale dei paletti
misura neve creando una situazione di forte pericolo. Indecisi se continuare piano piano usciamo dal pericoloso tunnel, direzione Matrice. Qui la carreggiata non si vede proprio. La macchina arranca a proseguire ma ecco spuntare un trattore cingolato che ci da almeno la possibilità di utilizzare la carreggiata dei suoi cingoli. Lungo questo tratto oltre a quasi mezzo metro di neve anche molti alberi caduti sulla neve proprio in mezzo alla strada. Di spartineve ancora niente, salvo quando all’ingresso di Campobasso ne troviamo uno che
sembra procedere con tutta calma in direzione Matrice. Alle ore 8,00 meno qualche minuto siamo finalmente giunti nel capoluogo innevato. Circa due ore per fare 50 Km. Una vera vergogna!!!! Ringraziamo di cuore l’ANAS e la Provincia per il grande dispiegamento di mezzi e uomini da loro annunciato ma che nessuno ha visto. È questo il Molise che vogliamo nel marzo 2015???? Le foto che ho scattato documentano lo stato di totale abbandono delle nostre strade.
ERRARE UMANO EST…PERSEVERARE E’ DIABOLICO (A PROPOSITO DELLA NEVE IN CITTA’) Di Massimo Dalla Torre Mentre non si e’ perso tempo a chiudere le scuole, decisione azzardata in quanto le strade sono percorribili, tant’e’ che le autovetture sfrecciano causando problemi ai passanti che camminano sulla carreggiata per la presenza copiosa di neve sui marciapiedi. La città s’interroga su certe scelte fatte da chi è preposto a rendere meno disagevole soprattutto la circolazione pedonale. Domanda che si presenta ogni qualvolta arriva la neve che mette a serio rischio non solo l’incolumità’ personale ma crea distonie all’intero sistema viario urbano che, se tanto ci da tanto, vista la situazione, e’ sud-
diviso in categorie ben distinte: serie a, b se non addirittura c e d. Categorie che la dicono lunga come ancora una volta chi ha la disavventura di abitare non al centro ma in periferia o nei quartieri cosiddetti moderni e’ costretto a vedersela da solo, perché i mezzi preposti alla sgombro neve occludono materialmente i passaggi e fanno si che le carreggiate si restringano come veri e propri viottoli in cui e’ difficile camminare, se non addirittura si scivola a danno della propria persona. Costazioni non dettate da elucubrazioni notturne agevolate dall’insonnia ma da chi e’ costretto ad affrontare i
disagi materialmente senza poter fare nulla: se non imprecare contro chi spavaldamente passa e ti innaffia causando porblemi su problemi. I quali, fanno si che il contribuente, che paga le tasse senza poter essere ricambiato positivamente, è condannato a dover subire tacitamente e se si permette di protestare riceve un’alzata di spalle se non addirittura è preso a male parole cosa assolutamente inaccettabile. Cosa che scatena una rabbia interiore anche perché, per tornare alle categorie citate, non è accettabile che la città debba essere ostaggio di chi non ha nessuna cognizione di civismo e aggiun-
giamo di programmazione. Elementi che sono alla base di qualsiasi comunità che annualmente è costretta ad affrontare le bizze meteorologiche che portano neve e avverse condizioni atmosferiche. Una città che reclama rispetto perché non e’ immune dai mutamenti climatici. Una città che ancora una volta deve vedersela con chi impreparato, nonostante i piani neve, puntualmente commette gli stessi errori forse perché da corpo al detto latino: errare umano est che in questo caso e’: perseverare e’ diabolico e Campobasso e i campobassani questo non lo merita affatto.
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Isernia
7 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Due metri di neve, e l’emergenza?” Per i cittadini dell’alto Molise gli amministratori dovrebbero vivere ora questa realtà AGNONE. L’ondata di maltempo e neve che ha coinvolto, soprattutto, l’alto Molise riapre la polemica sulla questione dell’ospedale. “Ora i nostri amministratori dovrebbero venire da queste parti per rendersi ocnto cosa significa dovere uscire in caso di emergenza. Paesi senza corrente elettrica e riscaldamento, strade impraticabili, linea internet che non funziona e chi più ne ha, più ne metta. Invitiamo il governatore della Regione Molise, l’intero consiglio regionale, i vertici Asrem, l’ex senatore Augusto Massa, fautori dell’elisoccorso, a recarsi adesso, giovedì 5 marzo 2015, ore 21,38, nei centri a cavallo tra l’Alto Molise e l’Alto Vastese. Se questi signori, profumatamente pagati con soldi pubblici, hanno un briciolo di coscienza, farebbero bene a stare zitti o quanto meno a non dire idiozie megagalattiche. L’ospedale ‘Caracciolo’ rappresenta l’ultimo baluardo della sanità pubblica in queste aree di frontiera. Tutelarlo è un dovere sancito dalla Costituzione (articolo 32)”. Vigili del Fuoco al lavoro, in corso vari trasporti di dializzati che hanno urgenza necessità di raggiungere, per le cure del caso, l’ospedale. Per il trasporto si è reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco con un mezzo a trazione integrale e catenato che ha effettuato i vari trasporti. In allegato le foto relative ad un trasporto da Sant’Angelo del Pesco al Presidio Ospedaliero “San Francesco Caracciolo” di Agnone.
GRAVISSIMI DISSERVIZI PER LA SGOMERO NEVE DA PARTE DELLA PROVINCIA DI ISERNIA di Antonio Monaco* Dopo la brutta esperienza vissuta negli ultimi giorni dell’anno passato, ancora una volta si sono registrati gravissimi disservizi nello sgombero neve cui deve far fronte l’amministrazione provinciale di Isernia. Nonostante gli avvisi della Protezione Civile pervenuti con largo anticipo, la carenza di uomini e mezzi dell’amministrazione provinciale ha provocato ancora incredibili disagi sulle strade dell’altissimo Molise di competenza provinciale. Adesso si adotta la tecnica dell’immediata chiusura di tratte di strade che dapprima vengono lasciate per ore e ore sguarnite di mezzi sgombero neve consentendo accumuli enormi di neve, per poi dire che per motivi di sicurezza quella strada va
chiusa. Questa situazione è divenuta inaccettabile, come è inaccettabile quando sistematicamente accade con il continuo spostamento dei pochissimi mezzi provinciali su altre arterie per far fronte ad altre emergenze. I cittadini hanno perso il senso di sicurezza che si aveva nel passato quando il servizio funzionava di gran lunga meglio. Siamo arrivati al punto che bisogna raccomandare l’anima a Dio prima di avventurarsi lungo uno strada provinciale e sperare che non accada nulla di grave (emergenze sanitarie o di altro genere). Senza parlare, poi, dei danni ai pendolari ed all’economia locale che devono scontare gravi conseguenze per la difficoltà
dei collegamenti ed al rischio che gli automobilisti corrono in ogni momento lungo strade che meriterebbero una maggiore e diversa attenzione. L’amministrazione provinciale in questi contesti si assume una grossa responsabilità nei confronti di intere cittadinanze stanche del ripetersi di queste situazioni. Mentre è doveroso ringraziare quei pochissimi addetti provinciali che con grandissimo spirito di iniziativa e grande sacrificio si dedicano con grande passione a fare tutto ciò che è nelle loro possibilità. Per rassicurare i cittadini è opportuno informare che l’amministrazione comunale di Capracotta è in stretto e continuo contatto con
la Prefettura di Isernia, il Comando Stazione Carabinieri di Capracotta, il Corpo Forestale dello Stato, tutti pronti ad intervenire in caso di emergenze. Ma non si può sempre vivere di emergenze. Intanto della annosa problematica è stata data informazione anche alla Questura di Isernia. Ora speriamo che questa ennesima prova di disorganizzazione possa fare una volta per tutte da sprono all’amministrazione provinciale affinchè dedichi a questa propria competenza la massima attenzione e provveda con largo anticipo a programmare gli interventi a tutela della sicurezza pubblica e della incolumità degli automobilisti. * Sindaco di Capracotta
“Expo, Isernia ci sarà” Galasso e Antonelli replicano al consigliere di opposizione, Fabrizio ISERNIA. L’assessore alla cultura del Comune di Isernia, Cosmo Galasso, e il presidente della competente commissione consiliare, Bice Antonelli, replicano al consigliere del centrodestra Raimondo Fabrizio, in merito ad una presunta, mancata richiesta di candidatura all’Expo 2015 da parte di Isernia e del Museo del Paleolitico. «Il consigliere Fabrizio dimostra d’essere alquanto disinformato – hanno esordito Galasso e Antonelli – giacché, fin dallo scorso mese di gennaio, il Comune di Isernia ha in-
oltrato istanza, in sinergia col Comune di Longano, per uno dei progetti di gemellaggio denominati ‘Comuni italiani e Paesi partecipanti ad Expo Milano 2015’. Tali progetti – hanno continuato Galasso e Antonelli – prevedono veri e propri gemellaggi temporanei tra le città proponenti e le nazioni partecipanti all’Expo, ed hanno come obiettivo la reciproca promozione attraverso l’organizzazione di molteplici iniziative. Nello specifico, Isernia ha proposto la sua risorsa culturale più importante e nota a livello mondiale, che è appunto
il Museo del Paleolitico, essendo interessata ad un gemellaggio con la Spagna, dove c’è un paleosuolo analogo e ancor più antico del nostro. Ove la domanda venisse accolta – hanno continuato i due esponenti della maggioranza –, Isernia avrà la possibilità di proporre l’organizzazione di eventi all’interno del padiglione spagnolo, entrando così a far parte del calendario di iniziative di tale Paese, con la certezza d’accedere ad una importantissima vetrina di promozione internazionale. Per contraccambiare, Isernia ospiterà sul proprio ter-
ritorio manifestazioni curate dal ‘gemello’ spagnolo, nel quadro degli scambi culturali internazionali verso cui tendono i progetti a cui abbiamo fatto riferimento». «Questo è quanto – hanno concluso Galasso e Antonelli –. Fabrizio, quindi, si sbaglia. Ignora tutto ciò, forse anche perché gli esponenti del centrosinistra non cercano i riflettori ad ogni costo e preferiscono operare per il bene della città senza clamori, evitando esternazioni inopportune come quelle disinformanti alle quali il centrodestra isernino ci ha ormai abituato».
Blitz antidroga dei Carabinieri, smantellata rete criminale I Carabinieri hanno scoperto la banda che utilizzava anche minori per il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti Dalle prime ore della mattinata di ieri, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, hanno dato esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Isernia, su richiesta di questa Procura della Repubblica. Le indagini che hanno portato all’operazione di questa mattina, e che si sono sviluppate nell’arco di circa un anno e mezzo, hanno permesso di smantellare un’attività criminale dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella provincia di Isernia, e sono state condotte oltre che attraverso attività tradizionali quali i servizi di osservazione, pedinamento e controllo, anche con attività tecniche, quali intercettazioni telefoniche e riprese video fotografiche, per un totale rispettivamente di oltre ventimila conversazioni captate e millecin-
quecento ore di immagini registrate. Ai militari del Nucleo Investigativo di Isernia che hanno condotto le indagini con la fattiva collaborazione dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Venafro, si sono aggiunti nell’operazione di questa mattina anche i militari della Compagnia di Isernia, supportati da unità specializzate per la ricerca di stupefacenti dei Nuclei Cinofili dell’Arma di Chieti e Napoli. In totale sono settanta gli uomini dell’Arma impiegati nell’operazione. A finire in carcere sono stati Ergys Brunga, 26enne di origine albanese, che si occupava di fornire rilevanti quantità di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana, delle quali si approvigionava principalmente nel napoletano e nel casertano, agli spacciatori locali, anch’essi arrestati, Franco Sarachelli, 36enne di Iser-
nia, Cesare Spada, 35enne, Roberto De Silvio, 38enne, Pino Spada, 38enne e Vincenzo Spada, 65enne, tutti di Venafro e appartenenti a famiglie di rom stanziali. Ed erano proprio questi ultimi a gestire le piazze di spaccio tra Isernia e Venafro. E’ stato individuato un rilevante numero di acquirenti nel corso dell’attività di indagine, tra i quali purtroppo anche giovani studenti degli istituti scolastici della provincia: sei le persone arrestate in flagranza di reato e trenta quelle denunciate in stato di libertà, tutti soggetti residenti oltre che nella provincia di Isernia anche in quelle vicinorie di Caserta, Napoli, Frosinone, Campobasso, Pescara e L’Aquila. Convenzionale il linguaggio utilizzato per l’acquisto delle dosi di stupefacenti: “portami una birra” oppure “mezza birra” o “andiamoci a fare il bagno” erano
alcune delle frasi captate durante le intercettazioni telefoniche, con le quali i soggetti coinvolti tentavano di criptare il discorso. Da rilevare sotto il profilo della gravità della condotta delittuosa la circostanza che per condurre le attività di spaccio al dettaglio venivano utilizzate le mogli e anche i bambini, figli minorenni degli indagati. Nel corso delle operazioni è stata inoltre data esecuzione a quindici decreti di perquisizione domiciliare emessi dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di altrettanti indagati coinvolti a vario titolo nell’attività delittuosa. In tale contesto è stato rinvenuto e sottoposto a sequestro un ulteriore quantitativo di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, sostanze da taglio e una somma contante pari a circa 7.000 (settemila) euro quale provento dell’attività di spaccio.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
7 marzo 2015
Commercio, troppe saracinesche chiuse Anche a Termoli sono in aumento le attività che chiudono. “Il momento peggiore” TERMOLI. Termoli è descritta dagli esercenti, e non solo, come una città «dove il commercio sembra essere alle sue battute finali a tutto danno dell’economia locale». Sono sempre più, infatti, le attività che chiudono e i locali restano sfitti per mesi. Se negli anni passati alla chiusura di un esercizio commerciale difficilmente il locale restava vuoto a lungo, oggi non è più così. Sono
sempre meno, infatti, coloro che intendono avviare un’attività commerciale provando a fronteggiare una disoccupazione ormai dilagante. E così sempre più locali rimangono sfitti. Nel corso delle ultime stagioni la città costiera ha perso numerosi negozi soprattutto in centro. Corso Nazionale è ormai sempre più spoglio. Molti esercizi avevano già chiuso i battenti prima che si av-
viassero i lavori di riqualificazione del Corso e qualcuno ha cessato l’attività dopo l’avvio degli interventi. Situazione questa che da’ al centro costiero la connotazione di «una città economicamente allo sfascio», il commento di un commerciante del posto che ponendo l’accento sul momento storico del Paese, dove la crisi la fa da padrona, sottolinea come Termoli
stia «vivendo il suo periodo peggiore». Le attività che hanno chiuso nelle ultime stagioni sono molteplici, come anche quelle che al31 dicembre 2014 hanno abbassato la saracinesca per non ricominciare un nuovo anno fiscale. Anche in Corso Fratelli Brigida più locali si presentano con un gran numero di cartelli riportanti le informazioni per un’eventuale locazione. Vetrine di
attività che hanno chiuso da un giorno all’altro e il fenomeno interessa l’intero territorio termolese. Non è solo la zona centrale ad essere addobbata da cartelli ingialliti o freschi di stampa con la dicitura “Affittasi questo locale” ma lo stesso scenario si nota anche in periferia, a dimostrare come il commercio locale sia al tracollo.
Stop al cantiere ex Garim Per il Comune sarebbero troppi i pali dietro alla scarpata della ferrovia TERMOLI. Cosa ci fanno 116 pali posti a distanza di parecchi metri l’uno dall’altro? Secondo l’amministratore delegato della società che sta costruendo sul lungomare nord, Dante Di Dario, è una «banalissima palificazione di contenimento della scarpata dietro la ferrovia». Ma il Comune di Termoli ha più di un dubbio e, visto che mancherebbero alcuni pareri richiesti, fra cui quello della Sovrintendenza ai beni Ambientali, ha fermato i lavori. “Sospensione cautelativa”: recita così l’ordinanza del dirigente all’Urbanistica Vito Tenore, che è anche segretario del Municipio, datata 3 marzo 2015. Oggetto del provvedimento è il cantiere di via Cristoforo Colombo dove Acqua di Mare, che ha già realizzato due corpi fabbrica con un progetto di riconversione dell’ex hotel Garim, sta continuando a costruire quello che Dante Di Dario, interpellato sul-
l’ordinanza, sostiene essere un semplice muro di contenimento per la sicurezza dei residenti e dei proprietari che hanno comprato nei due stabili e a garanzia della tenuta della strada. «Guardi, non capisco lo spirito né la legittimità di questa sospensione dei lavori contro la quale faremo ricorso al Tar. E anzi, sono talmente certo che si tratta di un provvedimento illegittimo che ipotizzo che i lavori riprenderanno già la settimana prossima. C’è stato evidentemente un equivoco che sarà presto chiarito». L’assessore all’Urbanistica Pino Gallo però non sembra affatto convinto e ritiene che la sospensione sia, oltre legittima, anche inevitabile perché “mancano i pareri, a cominciare da quello della Sovrintendenza, e c’è bisogno”.
In Comune istituito il Centro Operativo Continua l’attività di monitoraggio delle criticità dovute al maltempo TERMOLI. Continua l’azione di monitoraggio del territorio a seguito dei danni creati dal maltempo. Questa mattina è stato convocato il C.O.C. (Centro Operativo Comunale) in Comune al quale hanno partecipato il vicesindaco Maricetta Chimisso, il segretario generale Vito Tenore, gli assessori, i dirigenti, i tecnici degli uffici Ambiente e Lavori Pubblici e il comandante della Polizia Municipale. Si è analizzata la situazione attuale del territorio e sono state individuate le criticità che ancora persistono in città e nei dintorni e sono state predisposte azioni mirate al risolvi mento delle stesse criticità Tra queste: – Pulizia delle ostruzioni del
torrente Rio Vivo nell’area del Parco Comunale e della zona di Rio Vivo Marinelle – Sopralluogo e messa in sicurezza del tetto della scuola di Via Catania – Verifica della pubblica illuminazione e ripristino dei 20 pali LUCE andati in corto circuito, già inoltrata segnalazione a Enel Sole – Smottamento Lungomare Nord altezza stabilimento balneare La Vela, delimitata l’area e si sta provvedendo alla messa in sicurezza Il monitoraggio da parte di tutte le autorità e gli Enti preposti continua, seguono aggiornamenti.
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Termoli
7 marzo 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli, una città spiazzata dal maltempo L’amministrazione comunale ha fatto il punto della situazione e dei danni TERMOLI. Il maltempo non scherza affatto in Molise. Non è da meno Termoli e la zona costiera che dal tardo pomeriggio di oggi sta facendo registrare molteplici urgenze e disagi. Primo tra tutti il parco comunale che, su disposizione dell’ente di Via Sannitica, è stato chiuso alla cittadinanza. Intanto, ecco la nota stampa dell’amministrazioen cittadina. “Il Comune di Termoli, a seguito dei sopralluoghi effettuati sul territorio dall’Ufficio Tecnico e dalla Polizia Municipale, ha chiuso l’accesso al Parco Comunale al fine di salvaguardare l’in-
columità pubblica. È pertanto vietato accedere al Parco comunale da qualsiasi punto e fino a nuova comunicazione da parte dell’Ente. La decisione è stata presa a causa degli allagamenti provocati dalle intense piogge e dallo straripamento del torrente Rio Vivo e dalla caduta di alcuni alberi e piante dovuta alle forti raffiche di vento. La situazione viene costantemente monitorata e nella giornata di domani si procederà con nuovi sopralluoghi”. Ecco l’elenco dei comuni che hanno diramato la nota di chiusura delle scuole: Montenero di Bisac-
cia, San Giacomo degli Schiavoni, Palata Morrone del Sannio, Casacalenda, Ripabottoni, Acquaviva Collecroce, Petacciato, Montorio nei Frentani, Tavenna. La nota di Nicola Travaglini (Montenero di Bisaccia): “Il sindaco Nicola Travaglini ha disposto, con apposita ordinanza, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine a grado per la giornata di domani, venerdì 6 marzo 2015. “Dato il protrarsi delle avverse condizioni meteorologiche annunciato dalla Protezione Civile – dichiara Travaglini – e la chiusura di alcune strade principali e secondarie sul territorio comunale, ho pre-
ferito salvaguardare l’incolumità degli studenti disponendo la chiusura delle scuole per la giornata di domani. Informo inoltre che stiamo continuando a monitorare costantemente le condizioni delle principali arterie viarie del paese, comprese quelle già chiuse per presenza di fango sulla carreggiata””. Puntuale anche la nota dei Vigili del fuoco che hanno informato i cittadini circa il numero di interventi da loro pubblicati: “i rappresenta che a causa delle avverse condizioni meteorologiche, in data odierna, il personale del Comando Provinciale dei Vigili del
fuoco di Campobasso, ha effettuato, su richiesta di soccorso tecnico urgente, n° 22 interventi per diversa tipologia come: verifica frana, rimozioni di alberi abbattuti su sede stradale e su cavi elettrici o altre PROPRIETÀ, rimozione di cavi elettrici per distacco dalla linea, soccorso a persona e veicoli in panne, rimozioni di guaina pericolante, rimozione di pannelli solari pericolanti, soccorso a persona per bloccaggio ascensore, soccorso a persona bloccata in auto, traino di veicoli in panne e soccorso animali. Altri interventi sono tuttora in cor
“Il Sinarca straripa sempre” Nuove proteste degli abitanti l’area a seguito dell’ennesima esondazione TERMOLI. La protesta per lo stato cui si riduce il territorio a quasi ogni pioggia violenta, suscita nel contempo riflessione e rabbia tra chi appare costretto a subire danni e conseguenze di questa situazione: è il caso di un lettore che contattatoci attraverso facebook denuncia: “ancora una volta il Sinarca straripa … si ripete ogni anno dal 2003: circa 13 anni di inondazioni dei terreni adiacenti al fiume nella vicinanze della foce, causando danni emergenti e permanenti ai terreni coltivabili nonché di lucro cessante, mancato GUADAGNO … con spese anticipate e da sostenere in seguito ai danni subiti; oltre ai
disagi recati alla circolazione locale. La strada di bonifica parallela al fiume è divenuta fatiscente e dissestata al punto che risulta difficile o impossibile l’accesso alle abitazioni e ai terreni nei giorni di inondazione. La zona risulta abbandonata, con scarsa manutenzione, nonostante gli appelli agli enti competenti: è possibile che in circa 13 anni di inondazioni non siano stati presi provvedimenti? Saranno definiti sempre eventi “eccezionali”, ma il dubbio che il nostro territorio sia in stato di abbandono non è poi così lontano…”.
Fiat, dal basso Molise a Melfi Buone notizie per gli aspiranti operai metalmeccanici per lo stabilimento lucano TERMOLI. Buone notizie per gli aspiranti operai metalmeccanici disposti ad andare in trasferta a Melfi, allo STABILIMENTO Sata del
gruppo Fiat-Chrysler. La previsione di nuova occupazione rivelata dall’amministratore delegato Sergio Marchionne ha aumentato il bacino
potenziale di assunzioni fino a sfiorare le duemila unità, con 1.900 maestranze di nuovo impiego che dovrebbero essere sicure.
Dal Basso Molise già diversi sono stati i dipendenti assunti nell’impianto lucano che assemblea i modelli di nuova produzione. Un
riscatto determinato anche dal MERCATO che sta premiando il Gruppo anche oltre le medie di nuovo in ascesa
Sistema informatico, parte l’interrogazione A presentarla è il consigliere di opposizione Michele Marone TERMOLI. Il consigliere comunale di opposizione al comune di Termoli Michele Marone, primo firmatario, ed altri quattro colleghi di coalizione hanno presentato
nei giorni scorsi una interrogazione a risposta scritta sull’affidamento del nuovo sistema informatico del comune di Termoli alla P.A. Digitale Adriatica
srl. L’interrogazione si è resa necessaria in quanto al momento non è data intendere la motivazione che ha indotto a revocare il servizio al precedente gestore che
peraltro erogava il servizio ad un costo decisamente inferiore di quello attuale. Ma anche perché non si era mai evidenziato nessun disservizio. Anzi, con l’affida-
mento del servizio alla nuova società da ormai due mesi il sistema informatico del comune di Termoli presenta numerosi disservizi.
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Opinioni
7 marzo 2015
Incredibile, questa notizia sa dell’incredibile eppure, vi assicuriamo, …. è vera !!! sic !!!
Di proprietà privata, la famiglia titolare, Caldora, risiede in Abruzzo, fu roccaforte di Tommaso da Celano, distrutto da Ruggiero di Pescolanciano, ricostruito nel XIV secolo dalla famiglia D’Evoli,ed ampliato e rifortificato dai Caldora di cui oggi ancora conserva il nome. Dopo una serie di famiglie nobili il castello divenne proprietà dei Cicinello che dopo il 1613 lo cedettero
senza alcun finanziamento pubblico
essere della famiglia Caldora che attualmente né è proprietaria e , ha deciso di disfarsene ponendo esso in vendita dando incarica ad una nota agenzia immobiliare abruzzese l’incarico di tale operazione.
Il Castello di Carpinone è in vendita ad un prezzo pari ad 1.000.000 di euro. Come fu per il castello Pignatelli di Monteroduni, al castello di Macchiagodena, per fortuna acquistati, rispettivamente da Comune e Regione, il castello di Carpinone, maniero importante per la storia e la cultura Molisana, è in vendita.
Tutto quello che gli altri non dicono
Castello di Carpinone in vendita? per essere acquistato dalla famiglia De Risio. Nel 1954 il notaio Valente, uno
degli ultimi proprietari, lo ristrutturò alla meno peggio ristrutturando il piano
nobile ed il secondo piano. Alla fine degli anni 80 inizi 90 il castello tornò ad
Il castello è legato alle figure di Giacomo ed Antonio Caldora che posero loro residenza che condizionarono la politica del luogo e non solo, ospitando in tal maniero ospiti e personaggi famosi che si resero protagonisti delle guerre che si scatenarono tra Angioini ed Aragonesi, proprio per la conquista del Regno di Napoli. La terra Molisana ed il Castello Caldora di Carpinone, furono spettatori e vittime di una lotta spietata che portò desolazione, morte e povertà . Dal 1442 Alfonso di Aragona riuscì a prevalere su Renato D’Angiò e tra i protagonisti di tale contesa troviamo proprio Antonio Caldora, conte di Trivento e feudatario di Carpinone, figlio
del più famoso Giacomo. Un tradimento caratterizzò questa guerra. Paolo Di Sangro , nella battaglia di Sessano, che ha cambiato le sorti dell’Italia e, di cui i libri di scuola non né fan alcun accenno,dalle file Angioine passò a quelle Aragonesi, contribuendo alla vittoria di Alfonso di Aragona e da li il deposito del tesoro dei Caldora, proprio nel castello di Carpinone. Una storia affascinante quanto crude che ha interessato l’Italia e l’Europa intera. Non perdiamo una così importante risorsa del territorio. Gli Enti pubblici facciano la loro parte e facciano in modo che il “ CASTELLO CALDORA” diventi “ BENE PUBBLICO “ e che possa tornare ai fasti che merita ed alla possibile visitazione pubblica. Con la cultura si mangia e noi abbiamo davvero fame…………………..
Pneumatici fuori uso, buoni i risultati Sono questi i numeri principali di un fenomeno che rappresenta un’eccellenza italiana in Europa Tutti i rivenditori di veicoli nuovi sono iscritti al sistema informatico per la gestione degli PFU e sono quindi in grado di comunicare in tempo reale l’immissione sul mercato di un veicolo e di versare in forma telematica il contributo ambientale. In Molise ci sono 22 rivenditori di veicoli nuovi, su 6.484 rivenditori in Italia. Gli autodemolitori che ricevono il servizio di ritiro gratuito degli PFU sono necessariamente iscritti al sistema informatico del Comitato. In tal modo possono comunicare in tempo reale l’avvenuta demolizione di un veicolo e, periodicamente, effettuare la richiesta di ritiro in modo semplice e veloce. Il numero totale di autodemolitori è di 1.365 unità; in Molise ce ne sono 12. Nella sola regione Molise nel 2014 sono state raccolte 128,980 tonnellate di pneumatici fuori uso, con un icnremento del 9,1 % rispetto al 2013 quando ne erano state raccolte 118,27 tonnellate. In Italia nel 2014 sono state raccolte 19.453,06 tonnellate di PFU con un incremento del 15,9% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un risultato positivo considerando il fatto che il Sistema è stato avviato solo nel 2012 e le operazioni di raccolta sono iniziate nel 2013. Ancora più importante è il fatto che tale quantitativo rappre-
senta il 100% degli pneumatici che, successivamente alla demolizione, sono stati destinati al riciclo. L’importante crescita riscontrata nel 2014 attesta le sempre maggiori capillarità ed efficienza del servizio garantite su tutto il territorio nazionale dai vari soggetti della filiera. Molise. Se si osserva il costo medio per la raccolta e l’avvio al riciclo si nota come esso non sia uguale in tutte le regioni. La media nazionale si attesta intorno a 266 euro per ogni tonnellata gestita ma passa dai 240 euro per il Piemonte agli 287 per la Sicilia o il Friuli Venezia Giulia. In Molise il costo medio per la raccolta e l’invio al riciclo degli pneumatici fuori uso è di € 280 per ogni tonnllata di neumatici. Sul costo effettivo di gestione influiscono diversi elementi di carattere logistico e operativo come la dislocazione territoriale o la presenza nella regione di impianti per il trattamento e il riciclo degli PFU. Il Comitato di Gestione degli Pneumatici Fuori Uso, costituito presso l’ACI dal Ministero dell’Ambiente, ha raccolto nel suo primo report tutti i dati relativi al Sistema di Gestione degli PFU da demolizione nei primi due anni di attività. Da questo strumento, essenziale per il settore, emerge che l’Italia rappresenta a livello europeo un vero e proprio caso d’eccellenza. Alcuni dati contenuti nel Report Sono state 19.453 le tonnellate di
PFU raccolte in Italia nel 2014 (+15,9% rispetto all’anno precedente), il 100% degli pneumatici che, successivamente alla demolizione, sono stati destinati al riciclo. Le operazioni di ritiro di PFU, effettuate nei 1.365 autodemolitori dai 29 operatori abilitati, sono state 3.231 (+19%). L’importante crescita riscontrata nel 2014 attesta le sempre maggiori capillarità ed efficienza del servizio garantito dai vari soggetti della filiera su tutto il territorio nazionale. Analizzando i dati territorialmente, i livelli più elevati di raccolta si raggiungono nelle regioni più popolose e in quelle dove maggiore è la presenza di demolitori: Lombardia (2.575 tonnellate raccolte con un incremento del 15,4%), Campania (2.376 tonnellate, con quasi il 9% in più rispetto al 2013) e Lazio (2.341 con un aumento di ben il 56,5%, la variazione più alta in Italia). Nel 2014 il peso medio di ogni ritiro diminuisce leggermente e si attesta intorno alle 6 tonnellate. Si è registrato, inoltre, un decremento minimo (-5%) anche del costo medio per ritiro. Il calo del peso medio e dei costi per ritiro e l’aumento dei ritiri comprovano l’efficienza del Sistema in grado di fornire un servizio sempre più adeguato e puntuale da parte dei soggetti abilitati nei confronti degli autodemolitori. Come funziona il Sistema di Gestione Il Sistema coordinato dal Comitato
PFU copre l’intero ciclo di vita degli pneumatici. Nel momento in cui il consumatore acquista un veicolo nuovo, paga anche il contributo ambientale, una voce aggiuntiva indicata in fattura e soggetta a IVA, determinato ogni anno dal Comitato e relativo ai costi di ritiro, trattamento e avvio a corretto recupero degli PFU (92%) e di gestione del sistema informatico e amministrazione del Fondo per la Gestione degli PFU (8%). Nel 2014 si è ridotto drasticamente: l’importo, riferito ad esempio a un’automobile, è pari a 3,95 euro per i quattro pneumatici più la ruota di scorta (circa 0,79 euro per pneumatico).
I rivenditori, 6.484 in Italia, comunicano, poi, al Comitato attraverso il sistema informatizzato dell’ACI l’avvenuta riscossione del contributo e l’importo equivalente al Fondo. I demolitori accreditati dall’ACI stoccano gli PFU, non ritenuti più utilizzabili. Accumulate almeno 1,5 tonnellate di PFU, fanno richiesta di ritiro gratuito agli operatori abilitati, presenti sul portale del Comitato, che prelevano gli PFU e si occupano delle operazioni di deposito, separazione e stoccaggio temporaneo oltre che del trasporto degli pneumatici alle aziende di trattamento. Qui il 100% di PFU è avviato al recupero di materia.