Dacci i soldi

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SANITA’

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E’ gratis

Nuovi tagli alle Guardie mediche

Accordo quadro oer muovere fondi per 99 milioni

Accordo quadro tra Regione e ministero per recuperare 99 milioni di euro da destinare alle opere pubbliche.

Lo trovi al BAR e nei NEGOZI della TUA CITTA’

Preoccupazioni vengono espresse dai sanitari che operano come guardie mediche per i tagli dell’Asrem.

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VIABILITÀ

tutto quello che gli altRi non dicono

anno xi - n° 255 MeRcoledì 18 noveMbRe 2015 - distRibuzione gRatuita Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino - Rootostampa Molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail Redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - stampa: Centro stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

L’OSCAR DEL GIORNO

Roberto Ruta

IL TAPIRO DEL GIORNO

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Michele Petraroia

L’Oscar del giorno al senatore Roberto Ruta. E’ stato proprio il senatore a fortemente appoggiare presso i Ministeri per la istituzione di un “Laboratorio internazionale per lo studio delle aree interne e degli Appennini” che ha la finalità di favorire, in prospettiva multidisciplinare, la ricerca sui temi legati allo sviluppo delle aree interne. È un tema sul quale Unimol, proprio per la sua collocazione e per le competenze di cui dispone, può giocare un ruolo primario in Italia ed in Europa.

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Michele Petraroia. E' lui il responsabile dell'assessorato regionale all'Istruzione e all'Università Sembra, proprio, che l'ateneo molisano non gli vada proprio giù stando a quello che registrano le cronache. Tanto che la Regione Molise è la sola in Italia a non appoggiare il sistema universitario salvo a riempirsi la bocca di paroloni di circostanza. All'atto pratico, però, nessun vero collegamento.

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

La Regione deve all’Università 4 milioni di euro

“Dacci i soldi” servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 18 novembre 2015

Sì della giunta regionale ai programmi di alienazione predisposti dagli Iacp di Campobasso e di Isernia e dai comuni di Campobasso, San Pietro Avellana e Vastogirardi,

Svecchiare il patrimonio edilizio pubblico; creare liquidità per costruirne di nuovo e per alimentare il mercato edilizio privato (sollecitazione “storica” dell’Associazione dei costruttori edili del Molise <Acem>) che annovera un numero elevatissimo di invenduto; rispondere concretamente alle esigenze sociali di chi aspira ad un tetto: sono i punti cardine alla base dei programmi di alienazione predisposti dagli Istituti Autonomi Case Popolari di Campobasso e di Isernia e dai comuni di Campobasso, San Pietro Avellana e Vastogirardi, sulla scorta di quanto disposto dal Decreto (“Procedure di alienazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica”) del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti del 24 febbraio 2015. Programmi allestiti dagli Istituti autonomi delle Case popolari di Campobasso e Isernia, e dal comuni di Campobasso, San Pietro Avellana e Vastogiradi , che hanno ricevuto l’assenso della giunta regionale in coerenza con i programmi regionali finalizzati a soddisfare il fabbisogno abitativo rilevato sul territorio molisano, esclusi gli eventuali programmi di alienazione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica già avviati alla data del 20 maggio 2015. Il volano di questa “manovra” tecnica e amministrativa

Vendere il vecchio patrimonio edilizio per acquistare e realizzare il nuovo Il volano di questa “manovra” tecnica e amministrativa dai contenuti economici e sociali, il Servizio regionale di Edilizia pubblica e residenziale diretto dall’architetto Giuseppe Giarrusso dai contenuti economici e sociali, è stato il Servizio regionale di Edilizia pubblica e residenziale diretto dall’architetto Giuseppe Giarrusso, solerte nel portare all’attenzione degli Iacp e delle amministrazioni comunali l’iniziativa ministeriale di cui stimo dicendo. Oltre che tempestivo, particolarmente attento e assiduo nel sollecitare l’allestimento dei Piani di alienazione e a fare in mondo che gli effetti pratici del decreto ministeriale non fossero vanificati, specie in una realtà come quella molisana in cui il patrimonio edilizio delle Case popolari, e in genere dell’edilizia pubblica residenziale, mostra i segni del tempo e la necessità di una politica manutentiva particolarmente onerosa. Stando al decreto ministeriale, i programmi di alienazione devono favorire prioritariamente la dismis-

CAMPOBASSO. Ieri, mmobilitazione Nazionale promossa da diversi soggetti quali: le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni Studentesche, i coordinamenti dei precari dell’Università e della Ricerca per protestare contro i provvedimenti annunciati dal Governo sulla legge di stabilità e dalla presunta “buona Università”. Anche in Molise erano previsti presidi ed assemblee rinviati per non turbare un importante momento celebrativo dell’Ateneo Molisano. Comunque, nei prossimi giorni la FLC CGIL Molise porterà avanti la mobilitazione per: Difendere l’Università pubblica contro le derive che vorrebbero la trasformazione degli Atenei in fondazioni; Istituzionalizzare norme eque, certe ed esigibili di Diritto allo Studio che garantiscano la possibilità anche per le categorie sociali più disagiate di accedere ai diversi livelli del sapere e della conoscenza; Rinnovare il Contratto nazionale di lavoro (scaduto dal 2009!) con il recupero degli oltre € 6.000 persi in media dai lavoratori dal 2009 ad oggi; Rivendicare il diritto alla carriera e alla progressione economica PER TUTTI, recuperando le perdite causate dai blocchi disposti, anche per il Personale Docente delle Università, dai governi in questi anni; Investire in maniera forte nella Ricerca e nell’Università

sione degli alloggi situati nei condomini misti nei quali la proprietà pubblica è inferiore al cinquanta per cento e di quelli inseriti in situazioni estranee all’edilizia residenziale pubblica, quali aree prive di servizi, immobili fatiscenti … . Inoltre, deve essere favorita la dismissione di quegli alloggi i cui oneri di manutenzione e/o ristrutturazione siano dichiarati insostenibili dall’ente proprietario … . Le risorse derivanti dalla vendita devono restare nella disponibilità degli enti proprietari e saranno destinate all’attuazione di programmi straordinari di recupero e razionalizzazione del patrimonio esistente, all’acquisto di abitazioni e, solo in mancanza di adeguata offerta di mercato, alla costruzione di nuovi alloggi da destinare all’Eedilizia resi-

denziale pubblica. Capaci nel stare nei termini e nel presentare i programmi di vendita del loro patrimonio edilizio secondo le direttive ministeriali sono stati gli Istituti autonomi delle Case popolari di Campobasso e Isernia, e i comuni di Campobasso, San Pietro Avellana e Vastogirardi. Con l’intesa che, nel caso in cui gli immobili inseriti nei programmi di alienazione siano oggetto di interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione, il loro prezzo determinato ai sensi del decreto ministeriale del 24 febbraio 2015 viene aumentato del costo di tali interventi. Gli enti di cui sopra sono stati sollecitati a dare adeguata pubblicità al Fondo istituito con legge 23 maggio 2014, numero 80, destinato alla concessione di contri-

buti in conto interessi per l’acquisto, in questo caso, da parte dei conduttori degli alloggi. Punto fermo di tutta l’operazione è che le risorse derivanti dalla vendita restano nella disponibilità degli enti proprietari e saranno reinvestite per l’attuazione di programmi straordinari di recupero e razionalizzazione del patrimonio esistente, per l’acquisto di nuove abitazioni e, solo in mancanza di adeguata offerta di mercato, come già detto, per la costruzione di nuovi alloggi da destinare all’Edilizia residenziale pubblica. S’è passati dalla stagnazione nella costruzione e gestione del patrimonio edilizio pubblico ad un processo di vendita, di reinvestimento e di ammodernamento. Buon segno. Dardo

Cgil: “L’istruzione resti pubblica”

pubbliche con un piano straordinario nazionale di reclutamento di nuovi ricercatori, contestualmente al superamento definitivo del parasubordinariato per le figure pre-ruolo, anche emendando l’attuale Legge di stabilità; Togliere il blocco del Fondo del salario accessorio del Personale Tecnico Amministrativo minacciato dall’attuale formulazione della Legge di stabilità 2016 e per il diritto di integrarlo senza limiti di legge secondo le disponibilità economiche e le esigenze specifiche di ogni

Ateneo; Evitare le privatizzazioni e le esternalizzazioni, per la reinternalizzazione dei servizi e il riconoscimento della professionalità dei colleghi in appalto; Riconquistare il diritto a modalità eque di accesso alla pensione e quindi l’abrogazione della controriforma Fornero! Anche nella nostra Regione deve essere rilanciata con forza l’idea di Università Pubblica, non solo come opportunità formativa, ma anche come presidio socio/culturale di un territorio già martoriato dalla crisi devastante; come nuova idea di sviluppo e come settore trainante per uscire dalla crisi. L’investimento in istruzione non è mai un costo ma un’opportunità per la crescita. La FLC CGIL Molise si batte contro la deriva elitaria dell’Università e del sapere pubblico – istituzionali e non – i lavoratori, gli studenti, e le forze sociali per rivendicare interventi che valorizzino il ruolo pubblico dell’università nel nostro territorio.


TAaglio lto

3 18 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il rettore Palmieri ha inaugurato l’Anno accademico con un più due percento di iscritti

“Il Molise fiero della sua Università”

La Regione Molise deve ancora 4 milioni di euro all’Unimol e non ha un programma CAMPOBASSO. Le piccole università, tra le quali quella del Molise, stanno soffrendo e non poco in questi anni a causa di una serie di leggi a livello nazionale che ne riduce drasticamente la possibilità di crescere sul piano qualitativo. Anche se i dati dell’Unimol fanno segnare ancora un segno più in termini di immatricolazioni. Lo ha detto il rettore Palmieri, nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Accademico. . Viene da chiedersi se la politica sia consapevole di ciò o se invece ci si trovi di fronte ad una cinica e dannosa scelta visto e considerato che la Regione Molise ancora non versa nelle casse dell’Unimol i 4 milioni di euro promessi. Regione Molise e università: un binomio che doveva saldare entità di rilievo amministrativo, programmatico e culturale su basi solide, e proiettarsi al futuro con ottimismo e determinazione. Per un tratto quel binomio ha cercato di realizzare la saldatura, poi, però, l’operazione è fallita ed oggi sono due entità che arrancano e con il futuro da guardare e traguardare con ottimismo e determinazione hanno poco da spartire. La Regione ha tagliato i fondi per la ricerca e l’innovazione (vale a dire il futuro), il governo ha penalizzato le piccole università oltre ogni immaginazione. C’è stato un tempo in cui la Regione ha espresso il meglio di sé, e gli veniva facile collaborare finanziariamente ai progetti e ai programmi di crescita dell’ateneo; Ed allora c'è la necessità che l'intera classe politica molisana sappia fare quadrato intorno all'Unimol per salvaguardare una struttura universitaria che, pure, nelle sue difficoltà e nelle sue contraddizioni ha dato molto al territo-

rio molisano e, soprattutto, alla città di Campobasso. Ora va scongiurato il pericolo insito nelle leggi approvate che rischiano di portare ad una desertificazione culturale nel momento in cui verrebbero a mancare le piccole università come quella del Molise. Un conto è riordinare le gemmazioni territoriali, un altro è il pensare solo a tagliare. La classe politica molisana deve ritrovarsi intorno ad un programma capace di rilanciare il sistema universitario in termini di qualità e di presenza come la vollero quanti si batterono negli anni per la sua nascita.Solo portando alla luce la reale quota scientifica dell’università, i supporti di cui ha bisogno, le correzioni necessarie, le interconnessioni, il coinvolgimento degli apparati pubblici e privati, sarà possibile avere un quadro completo del già realizzato e di ciò che ancora resta da fare per vantare, e vantarci, a giusta ragione, di avere un’università nel Molise che sia anche del Molise

L’intervento Dall’intervento del Rettore. “L’incremento delle immatricolazioni registrato anche quest’anno, nell’ordine di poco più del 2% per un totale di 1515 unità, è per noi motivo di grande soddisfazione che ci spinge ad andare avanti verso obiettivi ancora più ambiziosi, ampiamente alla nostra portata. Occorrerà al riguardo intervenire sull’articolazione di alcuni corsi di laurea che registrano qualche difficoltà e non riescono ad attrarre un numero di studenti adeguato rispetto alle proprie potenzialità. A ciò si aggiunge, e lo dico senza polemica e

“Un grazie anche ai professori per i maggiori fondi ottenuti” con inguaribile spirito costruttivo, la mancata corresponsione da parte della Regione Molise, malgrado le ampie garanzie già forniteci l’anno scorso proprio in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dal Presidente, degli importi, fatturati e rendicontati, o comunque pienamente esigibili, pari ad oltre 4 mln. di euro, dovuti ad Unimol per attività di ricerca e formazione sulla base di convenzioni con la Regione Molise. Si tratta di somme cui è legata la sorte di diversi precari, di giovani talenti di questo territorio (e sono moltissimi)

che aspirano iniziare a cimentarsi nella ricerca, dei nostri ottomila studenti che a buon motivo anelano a una riduzione dell’importo delle tasse universitarie e a poter beneficiare di interventi a sostegno del diritto allo studio a livello dei loro colleghi di Atenei di altre regioni, anche limitrofe...E che anche il Bilancio 2015 si muove in questa direzione. Infine, e questo è un merito specifico dei professori e ricercatori di Unimol, abbiamo potuto beneficiare di un’assegnazione significativa della cd. quota premiale del FFO pari a €

7.543.628. Mi sento perciò di poter dire che Unimol sta reggendo con grande dignità e forza le difficoltà legate al momento, ormai lungo, e al contesto, tanto da essere in grado di porsi ulteriori obiettivi di rafforzamento, con ricadute positive per l’economia e lo sviluppo di questo territorio. Anzi, la nostra piena tenuta credo possa dimostrare che questa regione abbia oggi delle inaspettate e notevolissime potenzialità su cui tutti insieme si può ben lavorare, scacciando una certa diffusa pigra rassegnazione”

Finora si è pensato che recidere le radici fosse un qualcosa di estremamente positivo

Perchè i giovani devono guardare alla loro terra

CAMPOBASSO. C’è la riaffermazione, necessaria, che i giovani possono studiare regolarmente e meglio in Molise. “Vale, in primis, a riaffermare che l’Università è luogo di cultura, di creatività, di formazione, di impegno scientifico e civile, di libertà. Un luogo in cui, dunque, tutti gli aspetti organizzativi e gestionali sono, e devono sempre restare, serventi rispetto agli obiettivi di carattere sociale che questa istituzione è chiamata a perseguire. Di questi tempi non è affatto scontato rimarcarlo. Inoltre, indica ai nostri giovani una prospettiva molto diversa da quella che viene spesso loro pre-

E’ bello partire da zero e in ambienti non conosciuti? La speranza rinasca a partire dal Molise sentata, da pifferai magici interessati, come “vincente”. Alludo all’ingannevole idea, che purtroppo fa molti proseliti nelle regioni economicamente più fragili del nostro Paese, tra cui anche il

Molise, secondo cui per garantirsi un futuro i giovani debbano recidere, appena possibile, le proprie radici, allontanarsi, non solo fisicamente, dalla propria terra e dalla propria storia, trasferirsi “altrove”. Senza considerare che in quell’ “altrove”, non solo geografico, si parte da zero, sprovvisti dei necessari riferimenti anche psicologici ed in posizione di evidente svantaggio competitivo rispetto a chi in quel luogo è cresciuto e si è formato. Per molti l’agognato trampolino di lancio è perciò destinato a rivelarsi un pantano in cui si annaspa per anni e da cui si esce con enormi danni e frustrazioni.

Quanti ragazzi, partiti con la speranza, sapientemente alimentata da una grande stampa non sempre libera e obiettiva, di poter ricalcare, in piccolo, le orme di un Tim Cook, possono dire di aver potuto coronare il loro sogno? Sono nell’Università da quasi trent’anni e non ne ho conosciuti molti. Il titolo di laurea, per poter dare i suoi frutti, in un mercato del lavoro asfittico e spietato, deve essere conseguito bene e presto. Gli anni perduti dagli studenti per l’adattamento”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

18 novembre 2015

Firmato l’Accordo quadro tra Regione e Ministero per sbloccare i fondi per le infrastrutture

Viabilità, via libera per i 99 milioni Si tratta di una boccata d’ossigeno per il settore delle csotruzioni fermo, ormai, da anni Finalmente sarà possibile intervenire in un settore particolarmente deficitario in Molise Viabilità, firmato apq. Frattura e Nagni: opere e lavori per 99,6 milioni Campobasso, 17 novembre 2015 – Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, l’Agenzia per la coesione territoriale e la Regione Molise nella serata di ieri hanno firmato il II atto integrativo all’accordo di programma quadro “Viabilità”: il valore complessivo è di 99.652.400 euro. Lo comunicano il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore alle infrastrutture, Pierpaolo Nagni. L’atto integrativo interessa 60 interventi di viabilità. Quattro sono di rilievo strategico per la mobilità su ferro e 56 di viabilità di convergenza regionale e interregionale distinti in tre linee strategiche: viabilità di collegamento principale (18 interventi), viabilità a servizio delle aree urbane a

maggiore densità abitativa (12 interventi) e viabilità secondaria (26 interventi). “Siamo prossimi al completa-

di sergio genovese Fare sport anche a piccoli livelli costa, eccome se costa. Il Coni e le varie Federazioni sportive, soprattutto quelle che contano più tesserati ( Calcio, Basket, Pallavolo, Nuoto) non si sono fatte mai passare per la mente, in questo periodo di grave crisi, di dare ristoro allo sport di base, riducendo i costi delle tasse di iscrizione. Anche il più recondito dei campionati minori, costa qualche migliaio di euro. Ci sono appassionati che mettono a disposizione piccole parti del proprio piccolo patrimonio pur di mettere insieme un gruppo che riesca a tacitare quella incontrovertibile voglia di sport che spinge a tavoletta, nella seconda pelle di tanti appassionati. Sono questi i veri volontari dello sport, sono questi che non godono di riflettori e menzioni speciali. Dovrebbero essere questi coloro individuati a riferimento per dare una spiegazione pratica e non filosofica del significato del volontariato sportivo. Dal mio vocabolario trovo rinforzato il principio:” Prestazione GRATUITA per persone che necessitano di assistenza e di aiuto o di una qualsiasi esigenza specifica”. Sin qui tutto chiaro se non fosse per una larga fetta di operatori che si autodefiniscono volontari ma che volontari non sono. Allora dove sarebbe il problema? Nessun problema, perché ognuno è legittimamente padrone di fare le scelte che ritiene. Il vulnus si riferisce al contenuto, poiché a valorizzare lo status di volontari sono sempre quelli che, come dicevo, di fatto, non lo sono. Gli organi di informazione, per motivi che è facile intuire, stanno al gioco riempiendo di enfasi ( sciatta) eventi e momenti che meriterebbero notorietà su altri versanti, non certa-

mento di tutti gli apq relativi alle infrastrutture. Quest’ultimo traguardo, un imponente piano di opere e interventi atteso per anni

e ovunque, è frutto di uno sforzo importante che ha visto amministratori locali e Regione condividere un serio percorso di riprogrammazione e recupero di risorse con l’obiettivo finale di offrire ai cittadini molisani un sistema di viabilità e mobilità sicuro e moderno, che ci mette, ovunque nel nostro territorio, nelle condizioni di lavorare per lo sviluppo e la crescita. L’iter amministrativo della Re-

gione si è concluso: ora si può partire con i cantieri”, così esprimono soddisfazione il presidente Frattura e l’assessore Nagni. “Attraverso recupero e riprogrammazione delle risorse Fsc 2007-2013 – proseguono –, abbiamo ridisegnato un quadro infrastrutturale generale, attento a viabilità principale e secondaria, gomma e ferro, che ci consentirà intanto di portare a termine le tante incompiute presenti nella nostra regione, con un’attenzione mirata alle emergenze e alle necessità territoriali. Con questo apq portiamo a compimento l’impegno che avevamo assunto con le amministrazione coinvolte”. “Senza dimenticare – concludono Frattura e Nagni –, le opportunità che per il settore edile si aprono con i 99,6 milioni di euro di opere da realizzare”.

La metafora del volontariato sportivo Una società senza macchie distingua i venditori di parole dai commercianti della materia mente in ordine al principio di volontariato, sventolato senza indugi e come una formula da cerimoniale. Questo quadro di irriducibile incoerenza, è sostenuto da profeti che la mattina si affidano alla poesia e la sera sono attorno ad un tavolo per contare l’incasso. E aggiungo che non meriterebbero considerazioni opache se non vendessero una merce di una particolare

stoffa contrabbandandola per altro. Tutto qui, sarebbe ora che anche nello sport si smettessero le maschere per definire, le vere identità, senza l’assillo di fare graduatorie di merito. Servirebbe a capire meglio quanto si è ingiusti a lasciare senza coni di luce quegli operatori periferici che in silenzio, senza comunicati stampa e senza qualsiasi autopromozione, danno

qualcosa di se stessi agli altri senza pretendere nulla in cambio. Il ritorno per questi benefattori è definitivo e persino aureo. E’ il confronto con la propria coscienza civica e null’altro. Sarebbe però anche giusto che una comunità attenta e soprattutto senza macchie, sapesse distinguere i venditori di parole dai commercianti della materia.

Ricetta elettronica, valida dal 1 gennaio Al via dal 1° gennaio 2016 la ricetta elettronica che il cittadino potrà utilizzare in tutte le farmacie pubbliche e private italiane. Lo prevede un decreto presentato ieri dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Grazie a questa innovazione sarà piu’ omogeneo l’accesso al farmaco nelle varie aree del Paese. In particolare il cittadino sarà agevolato negli spostamenti per lavoro o per vacanza, in quanto potrà ritirare in qualunque farmacia i farmaci che gli sono stati prescritti dal suo medico. La ricetta

elettronica, tra l’altro, consentirà anche di controllare al meglio le prescrizioni eliminando tutte le possibilità di errore nell’acquisto del farmaco e i reali bisogni dei pazienti. Inoltre il processo coinvolgerà anche la prescrizione di visite mediche. Compie cosi’ un ulteriore passo in avanti il processo di digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale teso a assicurare trasparenza, tracciabilità delle prescrizioni e appropriatezza prescrittiva. La ricetta dematerializzata, commenta Giovanni D’Agata, pre-

sidente dello “Sportello dei Diritti”, consentirà al Medico di effettuare la prescrizione online dal suo pc e a rilasciare al paziente un promemoria da consegnare alla farmacia. Il farmacista rileverà attraverso un lettore ottico il codice fiscale del paziente e il farmaco, eliminando così ogni possibilità di errore. Il prossimo obiettivo sarà quello di eliminare anche il promemoria, in questo modo il paziente potrà acquistare i farmaci di cui ha bisogno solo grazie al tesserino sanitario.


TAaglio lto

5 18 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

S’è preferito ignorare l’articolo 6 della legge regionale 8 del 4 maggio 2015

Viene da chiedere perché mai la giunta regionale dell’articolo 6 della legge regionale 8 del 4 maggio 2015 abbia rigidamente tenuto conto unicamente del capoverso in cui è detto testualmente: Al fine di razionalizzare il patrimonio societario detenuto dalla Regione Molise ed assicurare il rispetto dei principi di coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell’azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato, la Società Korai Srl in house providing è sciolta e messa in liquidazione per l’assenza di specifica finalità strategica e per il venir meno dei presupposti di strumentalità della partecipazione rispetto al perseguimento delle funzioni istituzionali della Regione Molise”, ed non abbia, invece, rigidamente, tenuto conto anche del successivo capoverso in cui è detto testualmente: “La Giunta regionale è autorizzata ad adottare gli atti necessari per lo scioglimento e la liquidazione della società secondo le disposizioni del codice civile, anche promuovendo la mobilità del personale dipendente della società Korai srl verso altre società partecipate del Sistema Regione Molise, ai sensi dell’articolo 1, comma 563, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014). Lo chiediamo sapendo che dalla giunta regionale non verrà mai data una spiegazione del proprio comportamento che, in que-

I dipendenti del Korai sarebbero potuti essere salvati se la giunta regionale avesse attuato la mobilità verso altre società partecipate del Sistema Regione Molise Incomprensibile il silenzio dei sindacati e la supina accettazione dei dipendenti di essere estromessi dal lavoro senza colpo ferire

sto caso, ha generato la chiusura di una società in house providing, e la messa sul lastrico di 12 unità lavorative. Per quanto ci riguarda, ciò facendo, abbiano corrisposto pienamente alla nostra missione giornalistica. La stessa che sollecita inoltre di chiedere come mai i sindacati di categoria e lo stesso personale del Korai licenziato non abbiano preteso di discutere e di valutare fino in fondo la possibilità che la legge di cui stiamo parlando ha lasciato all’esecutivo, cioè di promuovere la mobilità del personale di-

L’intervento

di Fernando Tartarino L’ennesima bufala perpetuata a carico della continuità assistenziale ex guardia medica, dai commissari Basso e Rosato, con la complicità di alcune sigle sindacali e di parte di politici regionali, in tema di spending review per il rientro del deficit sanitario della regione Molise e il riequilibrio della spesa sanitaria, unitamente alla parte pubblica presso il Ministero dell’Economia e delle finanze. L’aver adottato dei criteri di taglio sugli emolumenti circa 300 euro al mese x 12 all’anno=3600.00, alla sola categoria di medici appartenenti alla continuità assistenziale, rappresenta un’operazione senza precedenti di arcaica manifattura, autentica discriminante e iniquo criterio classista sia dal punto di vista sociale che economico; e grida vendetta per la sua modalità di probabile evidente illegittimità e incostituzionalità quanto di matrice punitiva come se i mali di gestione del settore sanitario fossero da attribuire a Un sacrosanto diritto incontrovertibile e legittimato dalla stipula di un contratto decentrato regionale tra parte pubblica ASREM+REGIONE MOLISE e rappresentanze sindacale. Pertanto

pendente della società Korai srl verso altre società partecipate del Sistema Regione Molise. Niente. Silenzio e disinteresse assoluto. Supina accettazione di una “prepotenza”, se messa in relazione ad altre soluzioni e ad altri atteggiamenti assunti dalla giunta regionale per salvaguardare i dipendenti delle Comunità montane in liquidazione e il futuro della segretaria regionale del Pd, Micaela Fanelli, assicurandole una retribuzione di poco inferiore ai centomila euro. L’evidenza con cui in questo caso si manifesta la

perniciosa volontà della giunta regionale di sbarazzarsi del Korai, disperdendo precise professionalità nel settore turistico e ambientale, è davvero imbarazzante. Come certamente è imbarazzante per qualsiasi amministratore regionale accettare tra le cause della liquidazione del Korai “l’assenza di alcuni dei presupposti indispensabili per stabilire un collegamento funzionale tra le finalità della società partecipata e gli obiettivi della programmazione regionale”. Le finalità erano chiare e note alla

giunta regionale nel momento in cui ha acquisito l’intero pacchetto azionario della Srl, mentre non lo erano, e non lo sono, gli obiettivi della programmazione regionale. Volendolo, comunque, non sarebbe stato difficile far collimare la programmazione regionale con le finalità del Korai. Quelle appena lette, delle cause che avrebbero concorso alla liquidazione della piccola società in house providing, sono affermazioni apodittiche che andavano sezionate e poste in evidenza ma che la pigrizia degli organismi di tutela del diritto al lavoro ha vanificato. In fondo che sono 12 posti lavoro in meno rispetto alle migliaia che si contano nel Molise? Cinismo, incapacità, oscurantismo politico e amministrativo. Maggiormente incomprensibile, però, il silenzio e la supina accettazione dei dipendenti di essere estromessi dal mondo del lavoro e della produzione senza colpo ferire. Quel capoverso dell’articolo 6 della legge numero 8 del 4 maggio 2015 andava preteso e fatto valere. E non da escludere che lo si possa ancora invocare. Dardo

Come uccidere le Guardie mediche aver cancellato tale stipula contrattuale con un vero colpo di mano non solo rappresenta un abuso legislativo, ma ritengo abbia le caratteristiche di una appropriazione indebita nei confronti di una singola ed esclusiva categoria che presenta dei costi irrisori di spesa di bilancio, pur operando in condizioni strutturali e organizzative di assoluta precarietà, fa altrettanto comodo a molti in primis all’azienda sanitaria, fungendo da parafulmine alle numerose carenze e lacune della medicina generale. A tutto ciò sembra lecita una considerazione: “Se analizziamo con ragionevolezza quali sono le cause del disastro sanitario, queste sono da ricercare altrove, ovvero nelle stanze dei direttori generali e de dirigenti amministrativi, che oltre a percepire emolumenti da capogiro ingiustificati in tempi di ristrettezza economica per tutti, ma non per loro, non sono in grado per scelta o per volontà politica di mettere a punto un piano sanitario regolamentato, che riguardi in particolare la revisione della spesa sanitaria in quei settori improduttivi quali quelli della medicina dei servizi e di base (spese per cup-pass ai medici di base, rintracciabilità telefonica,

consulenze esterne, incarichi annuali per progetti spesso senza riscontro sull’utilità e per finire agli appalti con aziende per materiale e forniture di prodotti sanitari tra i più disparati senza un fattivo controllo della spesa e spesso senza documentate gare di appalto; e che dire degli assurdi e clientelari criteri di assunzione di pers o n a l e medico-amministrativo vedasi il numero scriteriato di direttori di distretto, senza alcun beneficio per la collettività, ma solo sperpero di risorse umane e di denaro pubblico. Rivolgo un appello ai colleghi di categoria chiedendo quali e immediate strategie da intraprendere per tentare di abbattere l’attuale sistema, che in maniera arrogante e discriminante, vuole demolire la nostra categoria già di per se debole contrattualmente e che riven-

dica una giusta ed equa posizione meritocratica rispetto alle altre e una più consona, decorosa aspettativa professionale, economica e logistica, per il raggiungimento di uno standard di qualità ed efficienza sanitaria, con un miglior utilizzo di risorse umane, senza incidere sul bilancio regionale e quindi dare sempre migliore risposte al cittadino che si rivolge alla medicina territoriale. *Responsabile medico Guerriero Sannita


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Campobasso

18 novembre 2015

“Fondovalle Fortore, l’Anas intervenga” La Terza commissione regionale propone una vera e propria task force per risolvere il problema RICCIA. La seduta della Terza Commissione consiliare incentrata sia sugli eterni lavori di allargamento della sede stradale in agro di Toro, sia sull’imponente fenomeno di dissesto idrogeologico che da anni interessa in maniera preoccupante la Fondovalle del Tappino al chilometro 18 , in corrispondenza del bivio per Pietracatella, ha consentito un confronto – a dire il vero atteso da tempo – fra gli amministratori dei Comuni del Fortore

molisano, che hanno partecipato all’audizione, il capo compartimento dell’Anas Molise, l’ingegnere Giannetti, e l’assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Molise rappresentato dall’assessore Nagni. La Fondovalle del Tappino è una arteria strategica per la nostra regione; è l’unica dell’entroterra che collega il Molise alla Puglia, è percorsa quotidianamente da migliaia di persone ed è stata teatro – troppo

spesso – di incidenti mortali. Ma nonostante tutto questo, non risulta oggetto di alcun progetto di messa in sicurezza, che riguardi non solo la sede stradale ma anche e soprattutto il vasto movimento franoso che la sta, letteralmente, “mangiando”. L’aver rimandato una soluzione vera – e non tampone – ha di fatto reso sempre meno sicura l’arteria, la cui percorribilità sarà destinata solo a peggiorare se non si inter-

viene, in tempi brevi, in maniera definitiva e risolutiva. Ho accolto positivamente l’idea di una sorta di task force che coinvolga l’Anas, la Regione Molise e le amministrazioni del Fortore al fine di individuare, con una tempistica adeguata, le modalità e le risorse economiche con le quali intervenire per dare finalmente una risposta a chi vede quotidianamente compromessi i propri diritti. Nell’attesa che questa vicenda si

concluda con la realizzazione di una infrastruttura viaria sicura, con il risanamento definitivo dei movimenti franosi, con la predisposizione di lavori risolutivi che coinvolgano tutte le situazioni emergenziali che contraddistinguono l’arteria, mi rivolgerò direttamente ai vertici nazionali dell’Anas che, fino ad oggi, hanno chiuso troppe volte gli occhi di fronte alle legittime richieste di questa parte della nostra regione.

Molise cultura, i fondi dello Spettacolo Quattordici i comuni interessati dal progetto presentato dalla Fondazione CAMPOBASSO. Quattordici comuni coinvolti sull’intero territorio regionale, una Fondazione, quella di Molise Cultura, a guidare il progetto, il Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) per investire in cultura e “alzare l’asticella dei contenuti”, riprendendo le parole usate dal presidente della Regione Frattura nella conferenza stampa di presentazione delle attività finanziate all’ex Gil di Campobasso. L’intervento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali comporterà solo per il primo anno (su un totale di tre) un finanziamento di 64mila euro, esito della domanda di programma annuale nell’ambito delle attività ‘Teatro – Circuiti regionali’ ai sensi del Decreto Ministeriale 1 luglio 2014 art. 16. Per la prima volta Molise Cultura ha voluto puntare sulla costituzione di una solida rete regionale di distribuzione teatrale per la promozione e la formazione del pubblico. Ciò anche per rafforzare la tenuta identitaria e la conoscenza del territorio, passando per i bellissimi borghi del Molise, favorire il ricambio generazionale e permettere l’incon-

tro fra le realtà produttive locali e le eccellenze nazionali ed internazionali. Le location coinvolte sono: il Teatro Argentino di Agnone, il Teatro comunale di Bojano, il Teatro Savoia e l’Auditorium Giovannitti di Campobasso, il Cinema Teatro ‘Roma’ di Casacalenda, il Teatro del Loto di Ferrazzano, il Teatro Fulvio di Guglionesi, la Sala della Provincia, l’Auditorium ‘Unità d’Italia’ e l’Aula Magna dell’Università ad Isernia, il

C’è la luce del Telefono Azzurro il 21 e 22 novembre le piazze illuminanate con le casette del telefono azzurro per non stare zitti difronte alla violenza e agli abusi CAMPOBASSO. Sabato 21 e domenica 22 Novembre 2015 Telefono Azzurro “scende in piazza” presso il Centro Commerciale “IL MOLISE” di c.da Colle delle Api - CAMPOBASSO, con l’iniziativa di raccolta fondi e sensibilizzazione “ LE CASETTE DI LUCE”. Con una donazione minima di solo nove euro sarà possibile acquistare la “Casetta del Telefono Azzurro”, che è “il simbolo del calore e della vicinanza ad ogni

bambino-ragazzo che subisce maltrattamenti, violenze e soprusi e che vive nel buio dell’indifferenza, del silenzio e della solitudine. Per tutti questi bambini da sempre c’è la luce di TELEFONO AZZURRO. Con LA CASETTA si potranno sostenere e quindi potenziare le attività dell’Associazione, offrendo aiuto ad un numero sempre maggiore di bambini e adolescenti. Oltre al Centro di Ascolto - n° tel.

1.96.96 -, al quale ogni minore può rivolgersi, Telefono Azzurro - www.azzurro.it - offre nuove opportunità di contatto: chat e servizi sms, Whatsapp, Skype e socialnetwork). Con la vendita delle Casette, simbolo di una luce che dà aiuto e protezione, Telefono Azzurro vuole portare affetto, vicinanza e tutela a tutti quei i bambini e ragazzi che vivono, purtroppo, nel buio e nel silenzio, spesso di chi dovrebbe ascoltarli e tutelarli .

Teatro Risorgimento e l’Anfiteatro romano di Larino, la Sala comunale e il Teatro Sannitico di Pietrabbondante, la Sala Scuola ‘Ciccaglione’ di Riccia, la Chiesa di Canneto di Roccavivara, la Sala Santo Stefano e il Teatro romano Altilia a Sepino, la Galleria Civica e il Cinema teatro Lumière a Termoli, la Residenza del Prete e piazza San Francesco a Venafro. All’incontro di presentazione sono intervenuti amministratori e uomini di spettacolo, come Stefano Sabelli che è anche il direttore artistico del Teatro del Loto, il consigliere regionale con delega alla Cultura Nico Ioffredi, l’assessore di Campobasso con la medesima delega Emma De Capoa, il presidente di Molise Cultura Antonella Presutti. Tutti hanno espresso grande soddisfazione e hanno parlato di svolta importantissima per allargare le ambizioni della regione, sia a vantaggio di chi lavora nello spettacolo che per il pubblico che ne fruisce. Il pensiero è andato inevitabilmente alle stragi di Parigi e alla volontà di portare ancora più avanti un simile progetto contro l’odio del terrorismo, dal momento, hanno sottolineato, che sono stati attaccati luoghi di cultura e di aggregazione tipici della società occidentale.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

18 novembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Non basta la sola esperienza del nuovo mister per rilanciare una squadra imbolsita

Favo si trasformi subito in motivatore Il napoletano rubi a Mourinho e a Gian Paolo Montali i segreti per far svegliare i rossoblù di Gennaro Ventresca Un torrente, una cataratta, un’infornata di pensieri...Una squadra “agile” come un bradipo artrosico, che s’inerpica mediante triplicazioni di passaggi all’indietro, di “poscia” e “pria” e qualsivoglia. E poi t’interroghi: ma come hanno potuto costruire una squadra così illogica? E vai avanti: più che un mister servirebbe un “maestro”, un pedagogista di stampo fascista, capace di ripartire dal sillabario. Altro che motivatore, come si usa chiamare oggi il professionista capace di iniettare nel gruppo il senso dell’insieme, dentro fiale contenenti l’appartenenza. Non disponendo, anche per questione di budget, di Josè Mourihno e avendo perso le tracce di Gian Paolo Montali, il re del volley, bisogna adattarsi con l’onesto Massimiliano Favo che si sarà messo le mani nei capelli nel vedere così mal messa la squadra che gli hanno appena affidato.

Il napoletano che vive ad Ancona pensava di poter rimettere a posto con un paio di bacchettate, alcune zollette di zucchero e qualche carotina la squadra insensata costruita da Cappellacci, presentato alla nostra città come “il più bravo allenatore italiano”. Di categoria, abbiamo aggiunto noi, per paura che crollasse il Castello.

Eppure non può essere vero che quei tesserati col luminoso curriculum stampato sullo smartphone siano diventati autentici “bidoni”. Non è possibile che abbiano disimparato anche i concetti elementari del mondo dei calci d’angolo. Ecco perchè penso a Mourihno, a Montali, al pacioso Donadoni prima di soffermarmi su Favo di cui non conosco an-

cora né metodi né qualità. Ma è chiaro che del nuovo mister debbo occuparmi. I tre celebri nomi lì ho buttati lì come provocazione. In modo da prendere lo slancio per arrivano al “dunque”. Che mi fa pensare a un Campobasso migliore. Del resto immaginarlo peggiore sarebbe veramente troppo. Nel salone dei miei pensieri ho immaginato una formazione ancora più logica di quella già sensata schierata contro il Monticelli. Una formazione capace, attraverso il gioco di recuperare un po’ di autostima. E’ l’autostima che non c’è. Manca soprattutto quella. Non è pensabile che l’intero cast, una volta sul set, sappia solo produrre scivoloni e lapsus. Fiore e Dimas non possono essere quei

due sbadati che abbiamo visto sin qui; Gattari e Ferrani avranno mandato in avanscoperta qualche loro congiunto per prendere il posto di quelli veri; e che dire di Valentini e Bucchi che sembrano due anime vaganti? Niente da dire su Lucchese, Grazioso, Le Noci e gli altri under. Con i “minorenni” ci vuole fortuna e pazienza. Certo, non si è stati oculati nelle scelte. Più che consiglieri si sono consultati autentici consigliori che hanno presentato l’incerto Capuano (97) come il sosia di Donnarumma e fatto passare Grillo (97) come uno dei tanti talenti delle giovanili del Toro. Si sono rivelati invece interessanti Matteo Corbo (98) e Alessandro Raho (96). Due righe a margine le merita Francesco Cianci (96) dotato di una buona corsa e di un decoroso bagaglio tecnico, ma senza un briciolo di personalità. Forse per questo non forza mai la giocata per liberarsi per il cross, incartandosi al primo ostacolo, con irritanti e continui retropassaggi.

Crea scompiglio alla Cattolica, arrestato Il 48enne avrebbe reagito anche contro gli agenti di Polizia allertati dai presenti CAMPOBASSO. Nel corso dell’attività di prevenzione generale e controllo del territorio, la Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto un uomo di 48 anni, residente in provincia, resosi responsabile di minaccia, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. In particolare, nella mattinata di ieri, l’equipaggio della Squadra Volante si recava presso la Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II, ove era stata segnalata la presenza di una persona che infastidiva una dipendente della struttura. Giunti tempestivamente sul posto gli operanti, su indi-

cazione della richiedente e di altre due persone lì presenti individuavano e fermavano l’uomo segnalato il quale, però, evidentemente infastidito dalla presenza degli Agenti di Polizia, assumeva un atteggiamento aggressivo ed inveiva nei loro confronti con frasi ingiuriose e minacciose cercando, subito dopo, di darsi alla fuga. Con l’ausilio di altra Volante nel frattempo inviata sul luogo, l’uomo veniva bloccato ma, improvvisamente, mentre gli operanti tentavano di riportarlo alla calma, colpiva violentemente al collo e allo stomaco uno degli Agenti, continuando poi a dimenarsi ed a colpire con

calci e pugni gli altri Poliziotti che, però, riuscivano a fermarlo. Dichiarato in arresto per resistenza, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale, il predetto veniva accompagnato negli uffici della Questura e, al termine degli accertamenti di rito, come disposto dal Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Nella mattinata di ieri, in sede di giudizio per direttissima l’arresto del predetto veniva convalidato.

L’ictus ischemico nel progetto Moli-sani Nel pomeriggio a Campobasso il primo incontro per parlare di salute CAMPOBASSO. Sarà a Campobasso il nuovo appuntamento de i Campanili della Salute, gli incontri dedicati ai temi della prevenzione. In serata, alle ore 18,30, in corso Mazzini n° 6, presso il Centro Sociale “L’Incontro” si terrà il prossimo appuntamento dal titolo: “Prevenzione dell’ictus cerebrale e delle malattie cardiovascolari: dal Progetto Moli-sani al Registro Molisano dell’Ictus Ischemico (REMOLIC)”. Quella de I Campanili della Salute rappresenta un’occasione importante, per tutti i cittadini molisani per confrontarsi direttamente con vantaggi e difficoltà della prevenzione. Come consuetudine in questi appuntamenti, medici e ricercatori sono in prima linea disponibili ad affrontare

con il pubblico temi di prevenzione e salute, con particolare riguardo all’ictus cerebrale: a tale scopo sarà illustrato in particolare il progetto REMOLIC, coordinato dall’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli. A relazionare sul tema saranno Giovanni de Gaetano e Licia Iacoviello del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione delI’ I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Mediterraneo “NEUROMED” di Pozzilli. Moderatore dell’incontro sarà il cardiologo Vincenzo Centritto, Presidente dell’Associazione Cuore Sano O.N.L.U.S. di Campobasso. L’evento, organizzato come sempre da questa Associazione, in collaborazione con la presidenza del Centro Sociale “L’incontro”,

rientra in una nutrita serie di incontri pubblici che si sono svolti lungo tutto il 2015 in vari comuni della Regione Molise. I Campanili della Salute, che riscuotono un crescente interesse

da parte della popolazione molisana, prendono spunto nei contenuti dai risultati del noto progetto “Moli-sani” che a breve tornerà nel capoluogo regionale a chiamare a raccolta i 25mila cittadini

che hanno partecipato negli anni scorsi alla p r i m a fase dello studio epidemiol o g i c o . L’ i n f o r m a zione sul territorio è una iniziativa costante e regolare che attraverso queste iniziative, coinvolge i cittadini del Molise in una presa individuale di consapevolezza sulle malattie e sulla loro prevenzione, aiutandoli a compiere scelte autonome di salute per il proprio futuro.





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Isernia

18 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Veneziale”, manca il personale Numerosi i reparti che rischiano la chiusura con grave nocumento per l’intera zona ISERNIA. L’ospedale Ferdinando Veneziale di Isernia rischia di seguire la stessa sorte dell’ospedale di Venafro. Infatti, la carenza di personale sia medico che infermieristico, pone a reale rischio chiusura definitiva i reparti di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Cardiologia, oltre che alla “Stroke Unit” (l’unità di pronto intervento nel caso di ictus). Se la politica sanitaria non interviene garantendo l’adeguato personale, Isernia e provincia subirà una gravissima perdita con il rischio che la salute non sarà più garantita.

Con questa tendenza, i servizi sanitari nel pubblico saranno totalmente privatizzati a vantaggio di chi ha già solide basi in questo segmento, diciamo anche legittimo della sanità nazionale, come il caso della “Stroke Unit “che qualora chiudesse ad Isernia solo il Neuromed (privato avrebbe la possibilità di curare i pazienti d’urgenza afflitti da ictus). Comunque con una stroke unit a Pozzilli, ad una distanza di circa 15 minuti dal capoluogo di provincia, sarebbero garantite le emergenze. La situazione è ben più preoccupante prevedendo la

perdita anche del reparto di Cardiologia, tra i più importanti nel panorama regionale. In caso dei pazienti in arresto cardiocircolatorio, senza questa fondamentale unità, il rischio decesso salirebbe al 100%. La chiusura di Pediatria e Ginecologia, costringerebbe le famiglie ad esodi costosi in altri ospedali extraregionali, come già avviene per patologie più complesse. Un disordine quello sanitario che indebolisce il territorio e pone i cittadini nell’impossibilità di essere garantiti per i famosi L.E.A.

(livelli essenziali di assistenza). Guai ad ammalarsi ad Isernia, dove oltre alla crisi e alla disoccupazione, oramai è difficile anche curarsi. Un encomio solenne, dando a Cesare quel che è di Cesare, va fatto nella direzione di ogni singolo componente, sia medico che infermieristico dei reparti del Veneziale, in quanto con personale ridotto al lumicino e memori del giuramento di Ippocrate, ognuno si fa in quattro pur di sostenere al massimo, le emergenze e i pazienti, nonostante le quotidiane avversità decretate per legge,

nella direzione esasperante dei tagli e delle riduzioni. E’ giunto il momento di porre un argine a questa emorragia deplorevole a cui bisogna appellarsi tenendo ben presente l’Art. 32 della Costituzione italiana che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Pietro Calamandrei, Altiero Spinelli, i nostri padri costituenti, osservando quello che sta accadendo alla nostra sanità, non staranno riposando

Il centrodestra per Ditri Pieno il sostegno delle forze politiche per il sindaco di Longano che corre per la Provincia ISERNIA. Si e’ svolto sabato un incontro tra i vertici della Provincia di Isernia di Forza Italia, UDC e Fratelli d’Italia. Alla riunione, tenutasi all’Hotel Europa, erano presenti per Forza Italia Forte Ivan e Raimondo Fabrizio, per l’Unione di Centro Mimmo Izzi e per Fratelli d’Italia Alessandro Altopiedi. Un’occasione utile intanto per ribadire il sostegno al Sindaco di Longano, Antonio Ditri, impegnato per l’elezione del Presidente della Provincia di Isernia che vedrà tutti gli amministratori in carica dei comuni del territorio provinciale impegnati al voto il prossimo 26 novembre. Un metodo, quello che ha portato alla scelta di Ditri, avvenuta attraverso un coinvolgimento partecipativo al processo decisionale di tutti i Sindaci di centro destra, che è sintomatico di una nuova visione, di condivisa concertazione contro ogni forma di candidatura “imposta”, portata avanti dai partiti di centro destra al fine di evitare gli errori del passato e che non è escluso possa essere utilizzato, con forme e tempi ancora da delineare, in vista delle elezioni comunali di Isernia,

previste nella primavera del prossimo anno. I rappresentanti dei tre partiti hanno altresì colto l’occasione dell’incontro per esprimere pieno e convinto apprezzamento verso le iniziative portate avanti dall’ANM Molise per scongiurare la pa-

ventata soppressione del distretto giudiziario molisano. Una soppressione che comporterebbe la chiusura di fondamentali presidi di legalità in una Regione come la nostra su cui già da tempo, ed in maniera per fortuna limitata dall’ottima azione delle forze

dello Stato, si estende la longa manus della criminalità proveniente da Puglia e Campania. Un provvedimento che, laddove approvato, genererebbe inoltre effetti economici e sociali disastrosi per la comunità molisana oltre a costituire il probabile primo passo verso un riordino delle Regioni che metterebbe anche in seria discussione la sopravvivenza stessa del Molise. In effetti, la chiusura della Corte d’appello determinerebbe a cascata un pericoloso circolo vizioso con la conseguente chiusura di numerosi uffici pubblici e la fisiologica contrazione di attività private (banche, assicurazioni, esercizi commerciali, libere professioni) con il rischio di desertificare demograficamente ed economicamente un territorio, quello molisano, già pesantemente colpito dalla crisi economica che ne ha distrutto i principali poli occupazionali.

“Se hai il diabete puoi perdere la vista” Questo lo slogan dell’Unione italiana ciechi per la manifestazione a Venafro. “Meglio vederci prima.” ISERNIA. Questo è stato lo sponsor della giornata mondiale del diabete di quest’anno. Per questa importante occasione il 14 Novembre 2015, l’ Unione Italiana dei Cechi e degli Ipovedenti (UICI) ONLUS di Isernia, in collaborazione con la IAPB (Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità), ha deciso dha organizzato un seminario improntato sulla diagnosi e sulla prevenzione di quella che è la maggior complicanza della patologia diabetica: la retinopatia diabetica. Ma che cos’è la retinopatia diabetica? Come è stato illustrato dai relatori del seminario “ Diabete più in vista”, il dott. Antonio Biondi e la dott.ssa Marianna Lo Stracco, la retinopatia diabetica è tra le mag-

giori cause di cecità e di ipovisione. Questa patologia è caratterizzata da un abbassamento lento e graduale della vista (visus) con associata distorsione delle immagini, da un’improvvisa perdita della visione in un occhio per un’emorragia abbondante o per l’occlusione di un grosso vaso della retina. I soggetti colpiti hanno un’età che oscilla tra 20 ed i 65 anni. I principali fattori, che contribuiscono allo sviluppo della patologia, sono: la durata di malattia ed uno stile di vita poco sano. Infatti le statistiche stimano che almeno il 90% dei pazienti, con diagnosi di diabete da circa 20 anni, soffrono di retinopatia diabetica. A questo punto, dopo aver insinuato una “ pulce nell’orecchio” del lettore, è lecito

informarlo su cosa fare per prevenire l’insorgenza o la progressione di questa complicanza. Innanzitutto per i pazienti diabetici sono consigliati una visita oculistica annuale e l’adozione di uno stile di vita sano che comprenda il controllo del metabolismo della glicemia, attraverso una dieta adeguata ed una corretta attività fisica. Oltre ai relatori, nominati in precedenza, tra gli addetti ai lavori di “Diabete in vista” erano presenti la presidente provinciale di Isernia Marilena Chiacchiari, il presidente regionale dell’UICI Giovanni Fiacchino, e il consigliere nazionale dell’UICI Marco Condidorio. A questa importante iniziativa dell’ UICI di Isernia hanno parte-

cipato e contribuito la Direzione Sanitaria di Venafro e il Reparto di Diabetologia dell’ospedale SS Rosario di Venafro, dove si è

svolto il seminario, il vice sindaco di Venafro avv. Alfredo Ricci, l’On. Eugenio Riccio e lo scrittore Tonino Atella.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

18 novembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Foce del Trigno, una pulizia necessaria L’associazione life Maestrale ha riaperto il caso dell’area fluviale stato fatto anche dal presidente Lucchese, che ha illustrato gli obiettivi del Life Maestrale. “Si è passati poi dalla vita del fiume a quella del mare. Un mare incredibilmente limpido, gabbiani, cormorani al sole con le loro ali aperte e purtroppo anche una Caretta Caretta spiaggiata. Ma la bellezza dei luoghi non ha nascosto quello che l’uomo riesce a fare meglio: inquinare! Lastre di eternit nel fiume e sulle sponde e con esse l’immancabile deposito di rifiuti edili. Cosa bisogna fare per debellare queste nefandezze? Eppure a noi sta a cuore solo il territorio e la salute di chi lo abita. Dopo la pausa pranzo il numeroso gruppo si è dedicato alla pulizia della spiaggia”.

MONTENERO DI BISACCIA. L’uscita di domenica 15 novembre proposta dall’ associazione culturale Quarto Vuoto ha raggiunto appieno il proprio obiettivo: percorso tra natura ancora incontaminata e soprattutto la partecipazione di numerosi cittadini. Un percorso incantevole pieno di natura: aironi, garzette, cormorani, martin pescatore e falchi di palude hanno accompagnato i partecipanti in questa “gita-giornata insostenibile” che si è rivelata al contrario molto sostenibile. Sotto la guida esperta della prof. Angela Stanisci dell’Università del Molise che ha generosamente messo a disposizione dei partecipanti la propria conoscenza e competenza. Un piccolo intervento è

Frecciarossa, fissati gli orari Via alle prenotazioni per il nuovo treno in servizio per Milano TERMOLI. Via alle prenotazioni per il nuovo treno Frecciarossa che dal 13 dicembre 2015 fermerà anche a Termoli. I posti sono disponibili sul sito ufficiale di Trenitalia e non mancano le offerte per chi prenota prima. Due i treni in servizio dall’orario invernale: il primo, il Frecciarossa 9593 parte da Milano alle 7.50 e arriva a Termoli alle 12.39 impiegando 4

ore e 49 minuti, almeno un’ora in meno rispetto al Frecciabianca. L’altro, il Frecciarossa 9594, arriva da Bari e parte da Termoli alle 17.58 e raggiunge Milano Centrale alle 22.50, impiegando sempre meno di cinque ore. Confermati, dunque, gli annunci. Ora si conoscerà anche l’utilità di questo collegamento tanto atteso dai molisani.

All’arbitro Sabetta il premio Cosco La manifestazione nella splendida cornice della Città della scienza TERMOLI. La splendida cornice della Città della Scienza aBagnoli di Napoli ha fatto da scenario all’”Amico Atletico”,manifestazione organizzata dalla Fondazione “Gabriele Cardinaletti” e dall’Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana), che da nove edizioni premia coloro che, sul territorio nazionale, si sono distinti per gesti di fair play, durante eventi sportivi, di qualsiasi disciplina e categoria. Coloro che sono stati premiati nel corso degli anni sono entrati a far parte del “Club Amico Atletico”, che annovera campioni di diverse discipline sportive, come (solo per citarne alcuni) Roberto Mancini, Demetrio Albertini, Valentina Vezzali, Yuri Chechi, Bruno Conti, Luca Marchegiani, Arrigo Sacchi, Giovanna Trillini, Andrea Zorzi, Jean-Claude Blanc. Era membro del “Club Amico Atletico” anche il compianto allenatore di calcio molisano, Vincenzo Cosco, per il quale l’organizzazione ha previsto l’intitolazione di un premio speciale (su forte spinta dell’Ussi Molise), che da quest’anno è entrato a pieno diritto nella manifestazione. Da una segnalazione, attraverso la pagina facebook dell’evento, così la prima edizione del premio “Vincenzo Cosco” se l’è aggiudicata un corregionale del compianto mister: l’arbitro internazionale di pallacanestro, Enrico Sabetta, termolese e che appena sette giorni prima di ritirare il premio “Vincenzo Cosco” aveva tagliato il traguardo delle 600 partite dirette in serie A.

Sabetta ha partecipato alla serata di gala a Napoli insieme ai vertici dell’Ussi Molise, il presidente Mauro Carafa, il vice-presidente Giuseppe Formato e il consigliere nazionale Antonio Fatica; alla famiglia di Vincenzo Cosco, lamoglie Silvana e i figli Gaia e Luigi; al cugino Flaviano Colombo; e ai suoi ex compagni di avventura ad Andria, squadra allenata in serie C1, l’ex amministrazione delegato Luca Vallarella e il padre spirituale del club pugliese e dello stesso mister Cosco, don Riccardo Agresti.

Momento di commozione sul palco quando Enrico Sabetta è stato chiamato a ritirare il premio “Vincenzo Cosco” con le immagini dello Special Wolf che scorrevano sullo schermo gigante, posizionato alle spalle dei protagonisti della serata. Il presentatore ha letto integralmente la motivazione che ha spinto la giuria ad attribuire all’arbitro molisano il premio e le immagini di Sabetta si alternavano a quelle di Cosco: un momento che ha emozionato l’intera sala. “Sono onorato – le parole di Enrico Sabetta sul palco della sala “Isaac Newton” a Città della Scienza – di essere la prima persona a ritirare il Premio “Vincenzo Cosco”. Era un professionista amato in Molise e in tutte le città doveva aveva lavorato. È stato un esempio di fair play sui campi di calcio e per me, che sono un arbitro, colui che è chiamato a far rispettare le regole, questo premio ha un valore di particolare importanza. Mi rispecchio nella segnalazione che è stata inviata per l’attribuzione del premio e questi riconoscimenti ripagano di tutti i sacrifici che un professionista affronta durante la sua carriera”.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

18 novembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Viabilità, cambiano alcuni sensi A Termoli è scattata l’operazione del miglioramento del traffico TERMOLI. Avevamo anticipato alcune settimane fa la rivoluzione copernicana della viabilità al volgere del quartiere Sant’Alfonso. Disposte con una ordinanza del dirigente Livio Mandrile, la chiusura al traffico del tratto terminale di via della Vela compreso tra via del Nuoto e via Magellano; l’inversione del senso unico di marcia in via dello Sport, tra via della Vela e via degli Atleti; l’istituzione del doppio senso di marcia nel tratto di via Mascilongo compreso tra via Magellano e via Germania; l’inversione del senso unico di marcia in via Germania, tra viale Trieste e via Mascilongo;

l’istituzione del doppio senso di marcia nel tratto di viale Trieste compreso tra via Germania e l’isola spartitraffico circolare posta all’inizio del cavalcavia ferroviario di via Duca degli Abruzzi; l’inversione del senso unico di marcia in via di Spagna, tra via Mascilongo e viale Trieste; l’istituzione di un sistema di circolazione a rotatoria nell’area di incrocio posta all’inizio del cavalcavia ferroviario di via Duca degli Abruzzi, trasformando l’esistente manufatto dell’isola spartitraffico circolare in una rotatoria stradale compatta. Preavvisate tutte le forze dell’ordine.

Termoli calcio, fine della storia? La dirigenza, però, è pronta a cercare ogni soluzione per non far sparire il calcio TERMOLI. Squadra e tifosi giallorossi rischiano di dire addio, dopo la serie D, anche al campionato di Eccellenza. Attesa conferenza stampa i eri alle 11 al Cannarsa con gli attuali dirigenti del Termoli calcio 1920, espressione dell’associazione Gente di Mare. Presenti Carlo Brandolini, Alessandro Petriella, Iole Di Palma e il segretario Silvio Luciani. Le premesse non erano certo allegre o positive, c’era anche la squadra al completo, col tecnico Torre e i tifosi. Chi oggi si aspettava il de profundis del Termoli calcio dovrà attendere ancora, ma questo non vuol dire che adesso le problematiche sono risolte tutt’altro. Carlo Brandolini ci ha delineato una situazione che ci ha messo i brividi addosso e non dimentichiamo che stiamo parlando di una società che milita nel campionato regionale di Eccellenza. Abbiamo sentito parlare di centinaia di migliaia di euro di debiti che sono stati catapultati addosso alla società di cui non conosciamo la matrice, proprio perché stiamo ancora parlando di calcio. In effetti i dirigenti ci hanno detto che se non accade il miracolo fino a domenica, con l’arrivo di un bonifico promesso e mai pervenuto sino ad ora, domenica prossima contro il Sesto Campano c’è il concreto rischio che la squadra non si presenti in campo, con tutte le conseguenze del caso. Lo stesso Brandolini ha promesso che cercherà insieme agli altri di scongiurare l’epilogo negativo fino all’ul-

timo e oggi stesso si recherà in municipio per chiedere udienza al sindaco, ma per amore del Termoli ha chiesto anche una mano – l’ennesima? – ai tifosi, quelli da sempre vicini ai colori giallorossi. Si tratterebbe di mettere mano al portafoglio e contribuire alla raccolta di una somma utile a fronteggiare le incombenze più urgenti, tra cui i compensi ai giocatori. Poi gli stessi dirigenti sono ancora fiduciosi di incamerare il contributo regionale, all’incirca 20.000 euro, non una cifra stratosferica ma almeno utile a tamponare qualcosa, anche se di questo contributo ne sentiamo parlare

dai tempi di Calarco e ancora devono materializzarsi. Insomma la situazione è del tipo il paziente è ancora vivo ma non è detto che non muoia. Noi abbiamo chiesto al presidente di Gente di Mare, Alessandro Petriella, di sintetizzarci la situazione. Alessandro si parla di un rosso che sfiora i 150mila euro, in realtà come è la situazione? “Bella battuta. Quello che sta accadendo nel Termoli calcio lo ha esposto molto bene il vicepresidente Carlo Brandolini, c’erano delle spese iniziali di cui noi eravamo a conoscenza, poi sono arrivati altri debiti di cui noi non eravamo a conoscenza e che mettono in difficoltà il futuro di 95 anni di storia!” Difficoltà che si traducono come? “Quello che ha fatto fino ad oggi l’associazione Gente di Mare è encomiabile, tirando fuori dall’anno scorso ad oggi ad occhio e croce circa 20mila euro e stiamo parlando di persone che fanno gli operai e liberi professionisti e non certo imprenditori. Oggi noi non possiamo certo accollarci tutte queste pendenze economiche, quindi o si mette mano al portafogli o altrimenti si devono cercare altre soluzioni. Quella più brutta che adesso mi frulla per la testa adesso è che il Termoli calcio fra tre giornate visto che la sanzione scatta solo dopo tre rinunce, non presentandosi in campo per tre volte terminerà la sua storia calcistica”.

Il Boccardi vicino alla Francia

Gli alunni della quinta B hanno ritenuto fare una riflessione sull’accaduto TERMOLI. “In questo momento di terrore e immenso dolore che sta colpendo famiglie francesi e non, gli alunni della 5 B Rim dell’Istituto tecnico commerciale “G. Boccardi” di Termoli, coordinati dalla professoressa Maria Della Posta, hanno dedicato il loro pensiero a quanto accaduto, utilizzando la cultura che li accomuna come unica e più potente arma contro il massacro e il terrore. Essi hanno prodotto lavori in classe, osservato minuti di riflessione e realizzato cartelloni di sensibilizzazione e solidarietà. Ci associamo alla tanta umanità che in questi giorni si sta diffondendo attraverso ogni mezzo di comunicazione, e, cosa più importante,

noi studenti abbracciamo l’iniziativa #PorteOuverte, indicata con questo hashtag sui social networks, come segno di vicinanza ai parigini, a tutti i francesi, estendendo il nostro supporto a tutti i popoli che stanno soffrendo ingiustizie. Infine, condividiamo a voce alta il messaggio che molti personaggi hanno trasmesso in queste ore: il terrorismo e l’ignoranza vogliono lasciarci inermi, ma la cultura e la pace non hanno paura. Tutti insieme ci impegneremo e utilizzeremo le nostre armi più forti, la cultura, l’informazione, e il cuore, per combattere quotidianamente, nel nostro piccolo, ogni forma di spregio dell’essere umano, e per diffondere pace”.



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Opinioni

18 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un’inchiesta fa il punto della situazione in regione nel 2014

IL CASO

In regione sono stati 511 gli incidenti che hanno causato la morte di 27 persone

Incidenti stradali, in lieve diminuzione

E’ la Bifernina la strada che presenta maggiori problemi e situazioni di pericolo

traurbane (Cartogrammi in allegato). La quota più elevata di incidenti avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane (40,3% del totale) sia su quelle extraurbane (38,2%). In ambito urbano gli incidenti che si verificano in corrispondenza degli incroci rappresentano il 34,8% del totale, seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (11,0%) e in curva (7,0%). Nelle strade extraurbane il 34,5% degli incidenti si verifica in curva e il 12,2% in cor-

aNel 2014 si sono verificati in Molise 511 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 27 persone e il ferimento di altre 782. Rispetto all’anno precedente si registra un incremento degli incidenti (+0,8%) e dei decessi(+3,8%), in controtendenza rispetto alle variazioni rilevate nell’intero Paese (rispettivamente -2,5% e 0,6%). Il numero dei feriti diminuisce del 2,3%, a fronte di un calo in Italia del 2,7% Il Terzo e il Quarto Programma d’azione europeo per la sicurezza stradale, rispettivamente 20% 15%

10% 5%

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

0%

Incidenti

Morti

per i due decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidenti stradali con una particolare attenzione,nel decennio in corso,agli utenti vulnerabili. La regione Molise si posiziona tra quelle che hanno conseguito riduzioni inferiori alla media nazionale: nel 2014 i decessi sono diminuiti del 27%rispetto all’anno 2001 (Italia-52,4%,Cartogrammi in allegato). Nel primo periodo di attuazione del Quarto programma (2010-2014) in Molisele vittime della strada si riducono solo del3,6% (-17,8% in Italia).L’indice di mortalità passa fra il 2010 e il2014 da 5,0 a5,4nellaprovincia di Campobasso e da 2,6 a 5,0in quella diIsernia,evidenziando per entrambe le province grandi difficoltà nel perseguire l’obiettivo. In Molisel’incidenza di utenti vulnerabili classificati secondo l’età (bambini, giovani e anziani)morti per incidenti stradali è inferiore alla media nazionale(rispettivamente 37,0% e 46,1%), con differenze riguardo ai tre gruppi considerati (Figura 1).Il peso

Feriti

Indici mortalità

Indici gravità

relativo degli utenti vulnerabili per l’età feriti sul totale è, invece, superiore rispetto al dato medio nazionale (37,3% contro35,3%):nel 2014 nella regione hanno riportato infortuni complessivamente 292 persone tra bambini, giovani e anziani. Nel complesso, il numero di morti e feriti degli utenti vulnerabili per l’etàè in diminuzione rispetto al 2010 (-30,9%). Riguardo agli utenti vulnerabili per ruolo (conducenti/passeggeri dei veicoli a due ruote e pedoni) che hanno perso la vita, il peso relativo sul totale dei deceduti misurato nella regione (18,5%) è di più di venti punti percentuali inferiore a quello nazionale (49,3%) Tra il 2013 e il 2014 l’indice di lesività èin diminuzione nella regione(da 157,8 a 153,0 feriti per 100 incidenti) mentre l’indice di mortalità è in lieve aumento (da 5,1 a 5,3 morti per 100 inci-

denti).La pericolosità rimane alta lungo l’Autostrada A14, la Strada Statale 16 Adriatica lungo la costa, la Strada Statale 647 Fondo Valle del Biferno, la Strada Statale 17 Appulo Sannitica e la Strada Statale 85 Venafrana. L’indice di mortalità cresce nei comuni costieri e in quelli dell’area Nel 2014 il maggior numero di incidenti (273, il 53,4% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 3 morti (11,1% del totale) e 387 feriti (49,5%). Gli incidenti più gravi avvengononel tratto autostradale: 27,3 decessi ogni 100 incidenti sulle autostrade contro 9,3 decessi sulle altre strade extraurbane (statali, regionali, provinciali, comunali extraurbane) e 1,1 sulle urbane.Rispetto all’anno precedente i sinistri diminuiscono del4,9% in ambito urbano, restano invariati sulle autostrade e aumentano dell’8,6% sulle altre strade ex-

rispondenza di una intersezione del Biferno. La più elevata concentrazione degli incidenti si è avuta nei mesi estivi, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza. Tra luglio e agosto si contano 112 incidenti (il 21,9% degli incidenti dell’anno) in cui hanno subìto lesioni 178 persone (22,8%) e 5 persone sono decedute (18,5%)(Figura 5). L’80% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 3 e le 4 della notte (50 morti ogni 100 incidenti) e tra le 6 e le 7 del mattino (28,6), con valori di molto superiori alla media giornaliera (5,3) (Figure 6 e 7). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 43,9% degli incidenti notturni, il 66,7% delle vittime e il 45,3% dei feriti nelle ore notturne. L’indice di mortalità degli incidenti notturni è in media pari a 10,5 decessi ogni 100 incidenti, contro 5,3 registrato in totale. Il valore massimo dell’indice di mortalità è raggiunto il sabato notte, con 18,8 decessi ogni 100 incidenti (33,3 per le sole strade extraurbane).



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