TuTTo quello che gli alTri non dicono
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Discarica di Montagano, salta l’ampliamento?
SERVIZIO A PAGINA 3
L’Oscar del giorno a Gianmaria Palmieri
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Gianmaria Palmieri. Il rettore dell’università del Molise sta provando in tutte le salse a dare sempre maggiore vigore all’Ateneo molisano. Ma, purtroppo, deve scontrarsi anche con chi, invece, dovrebbe essergli vicino. E ci riferiamo, nello specifico, alla Regione Molise. Prima ha bloccato i 22 milioni di euro destinati all’Unimol, poi non ha concesso appieno i fondi destinati per la ricerca. Ma perchè la Regione Molise non segue l’esempio virtuoso di altre entità regionali che, pure, sono molto vicine alle realtà universitarie locali?
L’Arpa ha rilasciato il certificato AIA per potere garantire una serie di controlli Assurdo arrivare a 50mila tonnellate di rifiuti Il Tapiro del giorno a Pietro Maio
Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Pietro Maio. L’assessore ai Lavori pubblici al Comune di Campobasso, è proprio sordo rispetto al grido di allarme dell’Acem che ha chiesto per le imprese locali una particolare attenzione ed evitare, così, piccole gare d’appalto per ridotti investimenti. Se le imprese locali non possono lavorare sul proprio territorio, perchè scavalcati da quelle che vengono da fuori regione, dove andranno a partecipare? Dove, i lavoratori troveranno occupazione? Sono questioni importanti in una comunità che ha molte, troppe difficoltà a sopravvivere.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 29 maggio 2015
Tutti a chiederlo, ma nessuno sa di cosa si debba occupare
Un Piano industriale, ma quale?
Non ne parla il presidente della giunta regionale; non ne parla il presidente degli industriali associati; non ne parlano i sindacati. Muti. Parla la crisi, e il suo linguaggio è tremendamente ostico alle orecchie foderate di cinismo, di indifferenza, d’inesperienza, d’inefficienza Dinanzi al perdurare della crisi economica non c’è chi ormai non invochi l’urgenza di mettere mano ad un serio piano industriale che faccia da riassunto delle vicende passate e apra un nuovo orizzonte al Molise. Rimanere pietrificati dinanzi alle situazioni di Gam, Ittierre e Zuccherificio (le più emblematiche) è un grave errore. Cui, purtroppo, la compagine politica guidata da Paolo di Laura Frattura, sembra non dare importanza. E’ anche vero che il Molise e chi il Molise lo ha governato negli anni, non hanno un retroterra culturale connesso a un processo d’industrializzazione del territorio, tale che gli assegni un tasso di sensibilità adeguato, per cui, in un certo senso, vanno anche giustificati. Ciò che di un processo d’industrializzazione il Molise e la classe politica che lo ha governato e lo governa conoscono, discende da una industria-
l’intervento
lizzazione figlia spuria (tra l’altro) degli investimenti pubblici (Cassa per il Mezzogiorno, Fondi nazionali ed europei), fatta eccezione per ciò ch’è stata e per ciò che rimane dell’industria molitoria e pastaia: unica industria e classe industriale di pregio che possiamo vantare. Il resto è derivazione, se non addirittura im-
provvisazione. La Gam ,l’Ittiere e lo zuccherificio si possono assimilare ad una affermazione del genere. Il conto economico, salatissimo, che il Molise sta pagando è determinato dal numero delle industrie sovvenzionate e partecipate, perite o fin di vita. La Fiat di Termoli è un discorso a sé e, difatti, in controtendenza, è
stata di recente inserita tra gli stabilimenti in fase di rilancio con l’assegnazione di un nuovo motore. Di fronte a questo insieme, dicevano, non c’è chi non invochi una Piano industriale per il Molise; e non c’è chi non sia d’accordo. Ciò che rimane stranamente nel limbo delle buone intenzioni, ovvero la necessità di un Piano industriale, andrebbe però illustrato e spiegato: che Piano, e per quale tipo d’industria: manifatturiera, meccanica, agroalimentare, molitoria, pastaia, turistica? Da chiare inoltre, nell’ambito del Piano, quale dovrebbe essere il ruolo della mano pubblica e del capitale pubblico. L’esperienza di Gam, Ittiere e Zuccherificio potrebbe aiutare a chiarificare le acque torbide della polemica in cui quelle tre industrie stanano affogando. La mano pubblica nei processi industriali e pro-
Consorzi industriali: carrozzoni ancora fermi ai box
Ennesimo nulla di fatto: il Consiglio regionale sospende la discussione della riforma. Scontato il NO del Movimento 5 Stelle, che ha già pronta una lista di emendamenti per garantire trasparenza alla proposta di legge in tema Sono mesi, ormai, che il Consiglio regionale rinvia la trattazione di una proposta di legge di riforma dei Consorzi industriali. Un pantano nel quale il Movimento 5 Stelle non vuol farsi trascinare. Una situazione di stallo, peraltro, che pesa ancor di più visto l’attuale contesto economico, vista la situazione degli stessi Consorzi in Regione, veri e propri carrozzoni in mano alla politica che, negli anni, senza alcuna programmazione di sviluppo industriale e infrastrutturale, ha fatto sentire sempre più il peso della propria ingerenza. Il Movimento 5 Stelle resta convinto della necessità di una riforma che semplifichi l’organizzazione e il funzionamento dei Consorzi industriali. Ma non resta inerme davanti alla possibile intrusione della politica. Ecco perché proporrà una serie di emendamenti per inserire nella proposta di legge, misure di trasparenza e tutela dell’autonomia, alle quali sarà legato il ‘sì’ in aula alla riforma. Il Molise ha bisogno di una riorganizzazione dei Consorzi industriali, di una gestione unitaria, di azioni mirate allo sviluppo del territorio e delle relative norme urbanistiche in tema di infrastrutture; necessita di servizi alle imprese,
duttivi, soprattutto in realtà povere di retroterra e di management, non è un delitto se bene guidata e saggiamente incoraggiata. Al dunque. Certo, occorre un Piano industriale, ma si dica quale, e in quale settore indirizzarlo. L’assenza di qualsiasi indicazione da parte degli organismi pubblici e privati che fanno programmazione e investimenti, ha aperto la porta ad ogni sorta d’ipotesi tutte qualunquisticamente riferite a un Piano industriale, purchessia. Non ne parla il presidente della giunta regionale; non ne parla il presidente degli industriali associati, non ne parlano i sindacati. Muti. Parla purtroppo la crisi, e il suo linguaggio è tremendamente ostico alle orecchie foderate di cinismo, di indifferenza, d’inesperienza, d’inefficienza. Dardo
Povero Zuccherificio del Molise di Giovanni Venuto
di adeguate iniziative di marketing territoriale, di internazionalizzazione. Sarebbe ora di trattare la proposta di legge al più presto. Invece, dopo settimane, il Consiglio regionale sospende la discussione, nonostante varie audizioni che hanno scomodato sindacati, industriali e Consiglio delle autonomie locali. Il Movimento 5 Stelle si è opposto a questa ennesima perdita di tempo ed è già pronto a dare battaglia sul testo della riforma. Movimento Cinque Stelle
Tanto per essere chiari riporto un passo sulla FUNZIONE di un Amministratore Delegato in una SPA : Gli amministratori debbono tendere alla massimizzazione dell’ efficienza produttiva dell’impresa e alla massimizzazione del profitto di esercizio e del dividendo da distribuire ai singoli soci: il raggiungimento di tale obiettivi avviene attraverso un’ amministrazione diligente, regolare e disinteressata e rispettosa di tutti i doveri fissa...ti dalla legge e dall’atto costitutivo a carico degli amministratori. ERGO! Cosa hanno fatto di BUONO gli amministratori Delegati NOMINATI dalla Politica REGIONALE MOLISANA a favore dello Zuccherificio????? Sia quando c’era IORIO presidente e sia ora con Frattura Presidente. N.B. Non avendo dati e numeri CERTI, lascio ai Lavoratori dello Zuccherificio, ai sig.ri Consulenti REGIONALI e soprattutto a chi DEVE esercitare i CONTROLLI di Legge ogni CONCLUSIONE su questo ed altri FALLIMENTI, che haanno ridotto il MOLISE ad un CIMITERO di AZIENDE e alla POVERTA’ di Migliaia di Famiglie (e questi sono DATI e NUMERI che tutti i Molisani e Non conoscono).......
TAaglio lto
3 29 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
No all’ampliamento della discarica L’ARPA non concede l’autorizzazione all’ampliamento dell’impianto di Montagano. Il futuro è tutto da scrivere L’ARPA Molise (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha trasmesso alla Regione Molise parere negativo circa l’ampliamento della discarica di Montagano. Avevamo più volte messo l’accento su questa paventata possibilità; di ampliare, cioè, in ragione di quasi quattro volte, un impianto che già al suo regime ordinario destava qualche perplessità. A cominciare dall’infelice posizione (a monte del fiume Biferno, laddove un’impermeabilizzazione men che perfetta dei terrazzamenti causerebbe gravissimi presupposti di inquinamento a causa del percolato), passando per l’assenza del certificato A.I.A. (Autorizzazione Integrazione Ambientale), rilasciato con enorme ritardo, soltanto a seguito dell’incontro tecnico tenutosi tra l’ARPA ed il gestore dell’impianto di Montagano giovedì scorso, 21 maggio. Una
certificazione che fissa alcuni imprescindibili parametri per la corretta gestione del conferimento e del trattamento dei rifiuti, del contenimento del percolato, per il controllo di eventuali emissioni, finanche quelle
Cosa non daremmo per avere, ogni tanto, qualcosa di buono, di positivo da poter raccontare; su cui fare una cronaca leggera e, magari, venata di speranza. Purtroppo, ovunque si volga lo sguardo, ciò che salta agli occhi sono rapporti difficili, ritardi, difficoltà (apparentemente) incomprensibili in ogni settore della vita pubblica ed amministrativa di questa regione. L’Università del Molise, ad esempio, sarebbe (sicuramente lo è stata, probabilmente, ancora lo è) un vettore formidabile di sviluppo per la comunità: come polo di attrazione di giovani dalle regioni limitrofe, con evidente ristoro dell’economia regionale; come fucina di ingegni; come partner prezioso per eventi culturali e di promozione didatticoscientifica e mille altre evidenze. Sarebbe interesse preminente dell’ amministrazione regionale tessere rapporti quantomeno sereni, se non addirittura virtuosi, con l’Università. Invece assistiamo alla consueta ripicca iconoclasta, in dispettosa discontinuità con la passata legislatura. Se, infatti, oggi sarebbe improponibile, considerato il periodo storico, che la Regione stanziasse i 22 milioni che la giunta Iorio assegnò all’UNIMOL (7 per la ricerca, il restante per le infrastrutture), delibera immediatamente revocata dal governo Frattura, appena insediatosi, sarebbe quanto meno auspicabile che almeno il milione e mezzo, oggetto di un accordo formale sottoscritto ben più di anno fa, venisse liquidato. Non fosse altro che per dare l’idea di essere un’ amministrazione seria, leale, di quelle per cui un impegno è un impegno; un amministrazione che tiene nel dovuto conto un’istituzione come l’Università. Ed invece niente. E’ passato oltre
radioattive. Oltre alla possibilità, da parte dell’ente regionale, di poter svolgere controlli sull’impianto in ogni momento. Ma il fatto che la discarica possa essere stata operativa per tutto questo tempo in assenza di questa cer-
tificazione resta comunque inconcepibile. L’ARPA dunque, a quanto sembrerebbe, non ritiene che ci siano i presupposti per l’ampliamento dell’impianto montaganese, a quanto pare già potenziamele impattante così com’è. Usando ogni cautela possibile e potendo coniugare i verbi solo e soltanto al condizionale potremmo dire che ci sarebbero le condizioni per protrarre i conferimenti di rifiuti alla discarica di Colle Santonianni per al massimo un altro paio d’anni; al termine dei quali l’impianto avrebbe esaurito la sua capacità di carico e, a quel punto, stante il diniego all’ampliamento, andrebbe chiuso. Resta quindi poco tempo, a meno di non voler dare per scontato il ricorso del gestore avverso questa mancata autorizzazione (con conseguente battaglia amministrativa tra TAR e Consiglio di Stato, prassi ormai quasi abituale), per
Unimol dimenticata dalla Regione A mancare sono i fondi per la ricerca
un anno e quell’impegno formale è rimasto disatteso. Certo l’Università dipende direttamente dal Ministero per la quasi totalità del suo esercizio corrente, ma un fattivo intervento delle istituzioni locali, come dimostrato da quasi tutte le altre Regioni del Paese, fa la differenza tra circoli virtuosi e circoli viziosi. Sostenere la ricerca, i dottorati, ad esempio, è un modo per le i governi regionali di assolvere con pienezza ai propri doveri di promozione e sviluppo sociale e civile. Ed invece
niente. Fino al triste caso della prossima “Summer school” (una denominazione in italiano sarebbe stata assai più degna e meno grottescamente provinciale n.d.r.), organizzata dall’UNIMOL sul diritto militare internazionale; costo complessivo settemila euro. Davvero non sappiamo cosa sia peggio se la richiesta di contributo da parte dell’Università, per un importo totale francamente praticabile, o il rifiuto arrivato dall’amministrazione Frattura; che sa tanto di bambinesco dispetto. Impressione venuta in trasparenza anche rispetto agli scorsi abboccamenti in tema di riforma del sistema sanitario regionale. In sostanza rimane la frustrazione nel vedere un altro meccanismo del corretto sviluppo della nostra realtà, incepparsi per il solito, beffardo, inspiegabile, irritante granello di sabbia.aa
l’individuazione di un altro sito. Al momento oltre a quella di Montagano sono operative altre due discariche in regione: una a Guglionesi, l’altra in territorio di Rionero Sannitico. Facile immaginare quale percorso tribolato potrebbe avere la ricerca di un nuovo sito. Ma, con tutta evidenza, un luogo andrà pur trovato. Diventa imprescindibile, a questo punto, utilizzare questa finestra temporale di due anni per lavorare in anticipo, selezionando un luogo idoneo ed una tipologia di impianto tecnologicamente avanzata, al passo con i tempi. E di passi avanti nel settore ce ne sono stati. Programmazione, come si suol dire. Una regione a fortissima vocazione turistica e con tanto da proteggere da un punto di vista paesaggistico ed ambientale non può permettersi il lusso di passaggi a vuoto su questi temi. Avrebbe davvero troppo, diremmo tutto, da perdere.
La letterina
Metropolitana leggera, l’Orient Express Matrice-Bojano Caro Dardo, leggo stamane della famigerata e fumosa “metropolitana leggera” adesso mascherata sotto diciture politichese: Io non so dove questi signori di rfs vivono e se conoscono l’attuale situazione della nostra bistrattata - dagli stessi molisani - regione. Per andare a Roma ci sono delle automotrici che devono essere spinte a mano per arrivare, quando arrivano, a Roma e, chi frequenta quella tratta lo sa bene. Mancano mezzi moderni e qui si parla di metropolitana leggera da un paese in via di svuotamento lungo un tratto bellissimo del Molise per arrivare a Boiano ed in ultimo per migliorare il tratto Cb-Roma.. Ci sono o ci fanno? Le nostre industrie sono alla canna del fucile, il turismo e’ sventrato, l’agricoltura soffre, i giovani se ne vanno all’estero, Ultime partenze: Zurigo, Londra, Uppsala- e questi che vogliono fare? Una metropolitana leggera:Roba da sceicchi arabi, quando si sta smantellando la Sanità, ed e’ meglio - per il fegato molisano non andare oltre. Certamente il raro turista che viene a Campobasso - a far che ‘’ non vede l’ora di provare l’ebbrezza del tratto Matrice <Bojano come se fosse un viaggio sull’Orient Express. Poveri noi molisani:Girate il Molise e ve ne renderete conto, pochi giovani e molti....anziani. Evviva la Metro leggera. A.A.
TAaglio lto
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29 maggio 2015
I progetti finanziati con fondi europei vagano da un’area all’altra della Regione Molise
L’Europa che dissipa Centinaia di miglia di euro senza approdare a qualcosa di concreto e di verificabile Fondi europei: a parte il fatto che si vanno spendendo quelli del settennio 2007/2013, la gran parte è indecifrabile. Vale a dire, è assolutamente impossibile capire a cosa sono serviti (quelli spesi) e a cosa servono. Se e quando, chi e come li ha mai analizzati e accertato che abbiano centrato l’obiettivo. Qualche giorno fa alla Fondazione Molise cultura c’è stato un convegno che riguardava la strategia europea per incentivare i rapporti economici, sociali e culturali della macroregione “Adriatico Ionio”, con la partecipazione di rappresentanti della sponda italiana (Marche, Abruzzo, Molise e Puglia) e di quella opposta dell’Adriatico (Croazia, Grecia, Slovenia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Serbia). Ne abbiano parlato bene, perché è stata rappresenta un’Europa caratterizzata da un forte impegno a integrare, sviluppare, interagire al fine di creare e coordinare le sinergie progettuali, economiche, sociali e culturali dei territori coinvolti. Se ne occupa tra l’altro un molisano, Francesco Cocco, responsabile del progetto AdriGov e segretario generale dell’Euroregione Adriatico Ionio. Un’eccezione; un caso particolare,
CAMPOBASSO. “Trentasette anni fa la Regione Molise stipulò con la vicina Puglia un accordo teso a riservare, in nostro favore, una quota di 20 milioni di metri cubi delle acque invasate nel serbatoio di Occhito rinunciando ad ogni obiezione in relazione all’avanzamento delle opere irrigue per il Consorzio Capitanata”. Lo sostiene il consigliere regionale Salvatore Ciocca. “Si prese atto di quell’accordo nel 1989, con delibera di Giunta regionale numero 3407; contestualmente si acquisì il disegno attuativo di quella intesa con una rigida tabella temporale che contemplò, come primo atto, la destinazione di 5 milioni di metri cubi per l’irrigazione del comprensorio irriguo previsto nel progetto 23/781 del
anche per la qualità degli intervenuti. Citiamo per tutti la partecipazione del rappresentante della London School of Economics and Political Science. Tornando a noi, alla dimensione regionale, e ai progetti finanziati con fondi europei che vagano da un’area all’altra della Regione Molise, capita, per un motivo e per l’altro, di incrociare l’Ipa Adraitic Cross- Borderc Coopertaion Programme – progetto strategico “Europe Adriatic Sea Wai”. Ed ogni volta viene spontaneo chiedere che cosa sia, cosa riguardi, a cosa serva,
a che fine l’hanno finanziato, cosa lascerà sul terreno una volta concluso. L’’impenetrabilità inizia dal il titolo e dall’abbondanza di terminologia anglosassone. L’italiano ormai è lingua di retroguardia. Diciamo subito che “Europe Adriatic Sea Wai” è parte integrante del Programma Operativo (PO) di Cooperazione Transfrontaliera approvato dalla Commissione Europea il 25 marzo 2008. Sì, avete letto bene: 2008. Quindi naviga per gli uffici regionali da oltre sette anni. L’ultimo incrocio, il 19 maggio scorso, leggendo la de-
termina del direttore d’area Rodolfo Cocozza, con la quale è stata liquidata la somma di 786,36 euro in favore del collaboratore Camillo Marracino per la missione svolta il 23 e 24 aprile, ospite dell’hotel “Importanne Resort” di Dubrovnik, in Croazia, in occasione dell’allestimento dell’info point all’interno dell’evento “Adriatic Sea Forum Cruise, Ferry, Sail&Yact”. Perché in missione, e perché in Croazia? Perché nell’ambito del Progetto, tra le competenze della Regione Molise, rientra l’organizzazione di “inizia-
tive di comunicazione e di disseminazione orientate alla promozione del progetto”. Capito? Dopo sette anni e a pochi mesi dalla scadenza definitiva dell’impiego delle risorse del Fondo (179.507,64 euro di cui l’85% proveniente da fondi IPA e il 15% da fondi nazionali) siamo ancora ai Work Packages, le cui voci di spesa, incluse quelle per ripagare di 786,36 Camillo Marracino, sono (rigorosamente in lingua anglosassone in quanto l’italiano è ormai una lingua di retroguardia): Staff, Travel and Accomodation, External Expertise, Meetings and Events, Promotion Costs, Equipments, Investements, Financial charges e guarantees. L’Europa dei soldi vorticosi, dei progetti ostici e dei risultatati improbabili e impenetrabili è fatta molto di questo. Alla Regione Molise di determinazioni dirigenziali con centinaia di migliaia di euro che ballano a piacimento, senza approdare a qualcosa di concreto e di verificabile, ne circolano a decine. Missioni di collaboratori comprese. Soldi vorticosi senza un fine, e migliaia di giovani di disoccupati a grattarsi la pancia. Dardo
Risorse idriche, una nuova programmazione dell’acqua che viaggia verso altre Regioni Consorzio di bonifica integrale larinese. Nella stessa deliberazione si rinviava a successivi provvedimenti definitivi per l’utilizzo globale dei 20 milioni di metri cubi anche sulla base delle risultanze operative rinvenienti dal Piano di bacino del fiume Fortore e degli studi ad esso connessi. Anche la Regione Puglia, con deliberazione di Giunta regionale numero 4456 del 18 settembre 1989, stabilì – in maniera identica a quanto fatto dalla Regione Molise – di prendere atto dell’accordo del 14 novembre 1978 intervenuto fra i Presidenti dell’epoca, rin-
A sollevare la questione il consigliere Salvatore Ciocca viando a successivi provvedimenti per la verifica dei programmi definitivi per l’utilizzo globale dei 20 milioni di metri cubi di acqua, sulla base di capacità di accumulo, trasporto delle adduzioni e dei vincoli derivanti dalle quote di erogazione e di utilizzazione. In 37 anni nessun Governo regionale ha mai dato seguito concreto a quell’accordo; nessuna programmazione
è mai stata definita con la evidente conseguenza che la Regione Molise rinuncia all’utilizzo di almeno 15 milioni di metri cubi annui. E’ evidente anche la cifra del mancato introito per le casse della Regione Molise, direttamente conseguente all’assenza di programmazione attuativa stabilita nelle deliberazioni delle Giunte regionali di Molise e Puglia.Con l’obiettivo di dare finalmente seguito all’accordo intervenuto tra le due Regioni nel lontano 1978, nella considerazione dell’interesse di questo Governo regionale dimostrato nei fatti con la
definizione di nuovi accordi con le Regioni Campania e Lazio per quanto attiene l’utilizzo delle nostre riserve idriche, questa mattina ho presentato una mozione con la quale auspico l’impegno del presidente della Giunta regionale, dell’assessore Nagni e dell’intero Esecutivo al fine di adoperarsi con immediatezza per incontrare – non appena si sarà insediato – il nuovo governatore della Puglia per definire la programmazione attesa dal 1989 e quindi arrivare all’equa compensazione circa il mancato utilizzo dell’acqua e il mancato introito derivante.
TAaglio lto La Corte dei Conti del Molise ha assolto tutti i componenti della Giunta Regionale, oltre il dirigente del Settore Trasporti, che avevano deliberato la costituzione della società mista per Termoli-Jet, per i quali la Procura aveva richiesto un risarcimento per danni erariali di oltre 7 milioni di euro. Ciò rappresentava il costo dell’operazione che era stata finanziata con i fondi della Protezione civile afferenti al terremoto del 2003. L’assoluzione è stata motivata perché l’azione risarcitoria era stata iniziata quando il credito era già prescritto. Si ricorderà che il Giudice Penale aveva già assolto gli imputati dall’accusa di truffa e danno alla Regione perché i reati ipotizzati non erano configurabili. Il Prof. Giovanni Di Giandomenico, che ha difeso con l’Avv. Ernesto Sallese gli ex Assessori Vitagliano e Picciano
5 29 maggio 2015
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Termoli jet, assoluzione anche dalla Corte dei Conti Chiusa l’ennesima pagina per la precedente Giunta regionale vano annullato la gara, mettendo così in difficoltà la costituita società, che poi è fallita. Tale tesi è stata contrastata dai difensori in quanto la Giunta regionale si era limitata ad individuare la parte privata, ma poi tutta l’operazione era stata condotta dalla struttura commissariale costituita dalla Protezione Civile Nazionale. La Sezione Giurisdizionale per il Molise della Corte dei Conti ha ritenuto, viceversa, preclusivo l’argomento della prescrizione, essendo stata iniziata l’azione risarcitoria oltre i limiti temporali di legge. E così ha prevalso la prescrizione.
nel giudizio innanzi alla Corte dei Conti, ha spiegato che l’assoluzione penale non comportava necessariamente anche l’assoluzione in sede di responsabilità amministrativa, avendo i due fatti giuridici (reato da una parte, danno erariale dall’altra) due profili diversi, anche se il fatto materiale era lo stesso. L’addebito si riferiva alla decisione della Giunta molisana di costituire una società con un privato individuato con trattativa diretta e senza gara. Il fallimento della stessa, poi intervenuto, era addebitato dalla Procura contabile al fatto che, a seguito di ricorso di altri imprenditori, il TAR ed il Consiglio di Stato ave-
Stando al dispositivo della legge 213 del 7 dicembre 2012
La Corte dei Conti potrebbe dirci se i conti della Regione sono in regola ma non ce lo dice
L’intento del legislatore: dare all’opinione pubblica ciò che l’opinione pubblica vuole: trasparenza nei comportamenti dei pubblici amministratori e chiarezza nei conti della spesa pubblica Obbligo di comunicare e di rendere noti i provvedimenti amministrativi, le scelte e le decisioni programmatiche ce n’è a bizzeffe. Leggi che ne fanno materia per organi specifici interni ed esterni alla Pubblica amministrazione, non mancano. Manca la volontà di darle seguito. Tra i meno volenterosi, data per scontata la riottosità delle amministrazioni territoriali, può essere inclusa, senza lesa maestà, anche la Corte dei Conti che, stando al dispositivo della legge 213 del 7 dicembre 2012, ha assunto il controllo dei costi della politica delle Regioni (comma 7 dell’articolo 1 della legge). Per cui: “Le sezioni regionali della Corte dei Conti verificano, con cadenza semestrale, la legittimità e la regolarità delle gestioni, nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e del pareggio di bilancio di ciascuna Regione. A tale fine, il Presidente della Regione trasmette trimestralmente alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti un referto sulla regolarità della gestione e sull’efficacia e sull’adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato, sulla base delle
linee guida deliberate dalla Sezione delle autonomie della Corte dei Conti; il referto è, altresì, inviato al Presidente del consiglio regionale”. Chiaro l’intento del legislatore, ed anche il fine. Dare all’opinione pubblica ciò che l’opinione pubblica vuole: trasparenza nei comportamenti dei pubblici amministratori e chiarezza nei conti della spesa pubblica. Detto questo, dobbiamo aggiungere che della disposizione di legge sopra riportata, sul piano della comunicazione all’esterno, è tabula rasa. Eppure una gran massa di cittadini vorrebbe sapere se alla
Regione Molise il mantenimento in vita di una spesa di circa tre milioni di euro all’anno riversati sui conti correnti di individuati, immarcescibili locatori, sia compatibile con l’equilibrio di bilancio dopo aver speso 6 miliardi di vecchie lire per realizzare la sede, e con essa l’eliminazione delle locazioni? Già sentiamo una voce dal fondo ricordare che la Regione sta vagliando le idee progettuali per la nuova sede. Ma questa storia dura da 40 anni, e sarebbe ora di farla finita col denaro pubblico destinato a gonfiare i conti correnti privati. Un anno, un
mese, un giorno guadagnati sarebbero la giusta misura in risposta al senso intimo della legge e della sua corretta applicazione. La curiosità di conoscere cresce in parallelo alle titubanze della Regione a decidere; alle interferenze del Comune e di taluni gruppi consiliari accodati a fantomatici comitati ambientalisti che guardano di malocchio l’edilizia pubblica e di buon occhio quella privata (non si sono infatti pronunciati sulla lottizzazione Parco dei Pini, non si sono pronunciati sul Piano casa regionale che consente di abbattere e ricostruire con aggiunte stratosferiche di volumi in ogni angolo del suolo urbano ed extraurbano). Non è una curiosità da poco, a ben vedere. Anzi, è da mettere “in conto” alle verifiche e agli accertamenti di cui alla sopracitata legge del 2012, che la Corte dei Conti può realizzare sulla base di intese con il ministro dell’Economia e delle finanze, con l’intervento del Corpo della Guardia di finanza. Talune leggi paiono essere la risposta alle attese della pubblica opinione sulla trasparenza e l’efficienza della Pubblica amministrazione, tanto sono ricche di adempimenti, di verifiche, di controlli (trimestrali e se-
mestrali). Però, se non interpretate con la dovuta disponibilità, non rendono niente alla pubblica opinione che di fatto resta esclusa. Esclusa anche dai risultati delle verifiche dei Servizi ispettivi di finanza pubblica. Sicché, della Regione Molise, le cui spese dei gruppi consiliari sono ancora sotto inchiesta della magistratura penale, il cittadino non è messo in condizione di sapere se ha i conti in ordine e se gli strumenti e le metodologie di controllo interni sono regolarmente applicati (dicono che con l’avvento di Angelo Fratangelo alla cura delle finanze e del bilancio, siano stati introdotti il rigore e la competenza). Oppure, in caso contrario, se agli amministratori di Palazzo Moffa vengono irrogate le sanzioni pecuniarie pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte la retribuzione goduta al momento della violazione. Purtroppo, come diciamo, non comunica la Regione; non comunica la presidenza del Consiglio regionale; non comunica la Corte dei Conti. Nell’era della comunicazione, nel Molise vince l’incomunicabilità. Dardo
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Campobasso
29 maggio 2015
Parco delle Morge, ora c’è la proposta di legge La presentazione ieri dal proponente Francesco Totaro e dal senatore Ruta CAMPOBASSO. È stata presentata presso la sala del Parlamentino dell’ex giunta regionale la proposta di legge sull’ istituzione del parco delle Morge, che visto come relatore il consigliere Francesco Totaro. Proprio lui ha aperto i lavori.”È opportuno ringraziare il rettore dell’ Università ed i promotori dell’ iniziativa che presentiamo oggi, i quali, assieme ai sindaci dei comuni aderenti hanno inteso dar vita ad un progetto che li vede insieme nella realizzazione. Una iniziativa che può rivestire il ruolo di opportunità di sviluppo per quei terri-
tori ma anche per tutto il molise. Da consigliere ho voluto presentare la proposta che andrà al vaglio delle commissioni competenti con l’ auspicio che questa proposta diventi legge al più presto. Credo che il ruolo di consiglieri sia quello di raccogliere dal territorio istanze come queste e fare in modo che l’iter istituzioale sia il più breve possibile. Ad oggi sono satati impegnati 100.000 euro su questa idea, ma auspichiamo di catalizzare anche risorse europee che vadano a sostenere il progetto“. Presente all’ incontro il senatore Roberto
Ruta:“I due giovani mi coinvolsero all ‘inizio di questa idea creando un incontro con il comitato scientifico che voleva sviluppare l’idea turistica per determinati territori. Si vedeva già da allora la forte volontà di voler proseguire su questa strada. Far emergere quanto sl territorio esiste ma che spesso ignoriamo. Infatti auspico che attraverso questa iniziativa quante più persone possibile potranno scoprire tutto ciò che quelle zone nascondono e racchiudono dal punto di vista storico, oltre che naturalistico con un’ azione di sviluppo locale dal basso.
Mai perdere il gusto di meravigliarsi”. Il rettore ha sottolineato : “l ‘università è disponibile a partecipare a questo bellissimo progetto che coinvolge una ricchezza di questo territorio costitutivo dalle Morge che ho avuto occasione di conoscere attraverso visite personali nel recente passato. Un’ area che possiede un patrimonio con un elevato potenziale culturale e l’ università contribuisce allo sviluppo sociale culturale ed economico del territorio. Quindi il nostro statuto si inquadra perfettamente con questa attività. Con entusiasmo, rimarco la nostra vicinanza con
i nostri docenti che possono offrire un contributo scientifico di primo piano e auspico la presenza dell’Unimol all’ interno della parte scientifica del progetto“.Camillo Santilli, sindaco di Pietracupa e capofila del progetto ha rimarcato ”l’entusiasmo che circonda questa iniziativa che assume risonanza sempre maggiore anche grazie all’ impegno dei presenti e del rapido iter legislativo che tale iniziativa sta seguendo. L impegno sei sindaci è normale soprattuto quando in campo ci sono la crescita e lo sviluppo dei territori, specialmente se in rete tra loro”.
Capanna Papale trasferita a Jelsi Un dono da valorizzare nel nome di Sant’Anna “Gran Madre delle Messi” Jelsi . La Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo, il Comune e il Comitato Festa Sant’Anna di Jelsi a nome dell’intera comunità jelsese, ringraziano la Curia Arcivescovile di Cambobasso-Bojano e in particolare a Mons. Giancarlo M. Bregantini, per il dono della grande capanna papale situata fino a ieri nell’ex-Stadio Romagnoli. Il dono della capanna, smontata sotto la supervisione di alcuni tecnici comunali di Campobasso e dalle mani abili degli artigiani jelsesi, addobbata di verdi rami di olivo e usata da Papa Francesco per la celebrazione dello scorso 5 luglio 2014, ben s’intreccia con il dono agricolo del grano, dei carri e delle trecce di Sant’Anna, che lo scorso anno la comunità jelsese ha donato per realizzare il percorso di spighe e di grandi covoni nell’ex-Stadio e per
l’addobbo dell’altare papale. Un dono tipico che unendo olivo e grano, come ci ha insegnato Papa Francesco, accresce la vocazione agricola della terra molisana, la ruralità e la tipicità del nostro territorio. La capanna papale, altrove non adeguatamente valorizzata, presto diventerà il trono per le celebrazioni della Compatrona Sant’Anna, precisamente all’Aia di Sant’Anna, dove si chiudono le festività della Santa con la trebbiatura del grano. Aiuterà così tutto il Molise a non dimenticare la storica visita di Papa Francesco ma ad essere fieri della nostra storia, della nostra cultura, del patrimonio agreste e ancor più dell’alto e prezioso insegnamento ricevuto: “contadini per vocazione e non per costrizione”.
La BiblioMediaTeca parte da giugno con nuovi orari e nuovi eventi Il 4 giugno il primo appuntamento a Santa Maria della Croce Parte da lunedì 1 giugno il nuovo corso della BiblioMediaTeca comunale di Campobasso, realtà culturale e informativa che opera nel capoluogo molisano sin dal 2003. Infatti, dalla prossima settimana e con l’inizio del nuovo mese, la BiblioMediaTeca comunale di Campobasso in via Alfieri, osserverà un nuovo orario di apertura, lasciando accessibili le proprie sale ai cittadini anche il sabato per tutta la giornata, unica biblioteca pubblica operante sul territorio a offrire un tale servizio.
I nuovi orari di apertura saranno i seguenti: dal lunedì al sabato, la mattina dalle ore 8.30 alle 13.30, il pomeriggio dalle 15.30 alle 19.30. Quindi, rispetto al passato, più ore di apertura e una più forte e viva presenza anche nel campo dei maggiori social network, dove sono di fatto già attivi da pochi giorni i profili della BiblioMediaTeca, per una struttura pubblica che del legame continuo con i propri utenti ha fatto uno dei propri punti di forza. Proprio per rilanciare questo senso
di appartenenza reciproco tra la città e la propria biblioteca, verrà promosso sin dalla settimana di Corpus Domini, il nuovo progetto “BiblioMediaTeca fuori di sé”, attraverso un primo significativo evento. Insieme all’Assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso, la BiblioMediaTeca ha ideato un appuntamento, inserito nel cartellone ufficiale del Corpus Domini 2015, aperto a tutta la cittadinanza, senza bisogno di prenotazione alcuna, che si terrà giovedì 4 giugno alle ore
18.30, presso la chiesa di Santa Maria della Croce a Campobasso, intitolato:“Di Zinno, Misteri e... Visita guidata della Chiesa di Santa Maria della Croce”. L’iniziativa ha lo scopo di condurre i partecipanti alla scoperta delle travagliate vicissitudini vissute dalla Chiesa di Santa Maria della Croce. Attraverso la descrizione di opere d’arte realizzate tra il XVI e il XX secolo, verranno raccontati aspetti curiosi e particolari insoliti legati all’edificio sacro senza trascurare il suo ruolo
di primo piano nell’ambito della tradizionale Processione dei Misteri. Particolare attenzione sarà dedicata ai lavori dello scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno che nel corso del XVIII secolo ha dato un notevole contributo all’arricchimento e abbellimento della chiesa. L’ evento vedrà la presenza e l’intervento, oltre che della BiblioMediaTeca comunale, anche dell’Associazione Centro Storico Campobasso e dell’Associazione Guide Turistiche del Molise.
Campobasso
7 29 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
ACEM: inammissibile che il comune di Campobasso continui a mandare in appalto gare di piccoli importi “Indifferenza totale alle sorti delle imprese locali” CAMPOBASSO. L’ACEM – che già dallo scorso mese di settembre è intervenuta più volte sulla questione - manifesta stupore ed sdegno sull’atteggiamento del Comune di Campobasso che si ostina nel mandare in appalto con procedure aperte lavori di importi
bassi, quali l’ultimo pubblicato in questi giorni di appena 84mila euro, riguardante la realizzazione di tratti di rete fognaria in contrada Cacciapesci. L’Associazione manifesta stupore in quanto non sono stati ascoltati i ripetuti appelli a dotarsi di un re-
golamento per l’affidamento dei lavori in economia ed a far ricorso alle procedure negoziate previste dalle normative vigenti, sdegno perché in questo modo si continua ad esporre piccoli appalti al rischio di essere aggiudicati ad imprese di fuori, con le piccole
aziende del posto senza lavoro. “Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico - dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro - eppure il Comune di Campobasso dimostra di essere totalmente insensibile alle sorti dell’imprenditoria locale. In que-
sto modo non si può chiedere il coinvolgimento in iniziative di sponsorizzazione, senza assumersi le giuste responsabilità per aiutare l’economia locale travagliata dalla crisi, salvaguardandola nel rispetto delle leggi vigenti dalla morsa esasperata della concorrenza di fuori”.
UNA MATTINATA SPECIALE LE CLASSI QUINTE DELLA “GUERRIZIO” ALLA REDAZIONE DE “LA GAZZETTA DEL MOLISE” zione che entra nelle nostre case e constatare con quanta passione ognuno di voi svolge il proprio lavoro nei diversi ruoli che sono necessari per una comunicazione efficace e corretta. Siamo particolarmente soddisfatti dell’esperienza vissuta e che ci ha visti coinvolti nella simulazione al computer allo scopo di creare una pagina di giornale.
Gli alunni delle classi 5^A , 5^B e 5^ C ringraziano per l’ospitalità. Un grosso grazie al direttore e a tutto lo staff della redazione giornalistica “La Gazzetta del Molise”, da parte degli alunni e delle insegnanti delle classi quinte della scuola primaria “N. Guerrizio” dell’istituto comprensivo D’Ovidio. Nella mattinata di lunedì 25 maggio ci avete accolti con cortesia, disponibilità e professionalità, dedicandoci tutto il tempo necessario per soddisfare le nostre curiosità e permettendoci di arricchire sul “campo” le conoscenze acquisite in classe.
Dopo essere stati nella vostra reazione ci siamo sentiti “giornalisti in erba”, affascinati ed attratti da questa professione e, questa volta, siamo noi a dedicarvi il nostro articolo augurando a tutta la redazione un buon lavoro per l’importante ruolo che svolge quotidianamente al servizio della collettività.
Grazie a questa esperienza abbiamo potuto esplorare gli spazi in cui nasce l’informa-
Il ricordo di Gino Iannaccone
Aveva 75 anni l’ex gestore di uno di un ritrovo storico del capoluogo Per quasi mezzo secolo ha tenuto aperto il Bar “Ciccio di Santa Maria” di Gennaro Ventresca Questa è una storia che parla di un uomo semplice, dall’andamento lento che ha incarnato come pochi altri il ruolo di barman di periferia. Per la fattispecie del centro storico, ancora più precisamente dell’angolo tra via Marconi e via Roma. Quel bar, ancora oggi che i tempi sono completamente mutati, per la vulgata rimane “Ciccio di Santa Maria”. Visto che il primo proprietario si chiamava Ciccio ed era abilissimo a preparare paste fresche e in estate primeggiava per i gelati che serviva nei coni. Il più piccino costava dieci lire, metà crema e l’altra metà cioccolato. Per quasi mezzo secolo il Bar di Ciccio lo ha gestito l’uomo che è venuto a mancare da poco. Vale dire Gino Iannacone, da
non confondere col nipote, meglio conosciuto come Albertosi. Aveva 75 anni e tante storie da raccontare. Nel chiuso del suo locale ne ha sentite di aneddoti e di pettegolezzi. Il bancone, i tavoli per qualche sfogliata di carte, il bigliardo nella sala interna, il gagliardetto del Milan e la foto dell’ultima formazione del Campobasso. Era stato aggredito dal solito male del secolo Gino, inutile è stata la sua lunga e tormentata battaglia contro il tumore, più forte di farmaci e chemioterapia. Così se n’è andato in un letto d’ospedale, lasciando senza il punto cardine la sua numerosa famiglia, costituita da quattro figli e da una nidiata di nipoti. Gli hanno voluto bene gli avventori del suo esercizio, venen-
done ricambiati. Il ricordo dell’amico è stato testimoniato anche da un manifesto listato a lutto, grondante di frasi commoventi, con cui gli amici hanno inteso ringraziarlo per aver tenuto in vita l’attività, per tanti anni, incurante del cambiamento di passo del commercio e dei nuovi clienti che stentavano a farsi vivi. Senza inciampare sul sentiero della retorica è appena il caso di sottolineare che se ne va da via Marconi e dintorni un altro pezzo di storia locale. Gino è stato il cameriere retrò per antonomasia, come hanno sempre sottolineato i piedi “dolci” e la giacca bianca un po’ stropicciata. Gino è stato unico a saper costeggiare con umiltà e dedizione la sottile linea rossa che separa la parte snob del capoluogo da quella popolana.
Over the net Italia azienda di vendita automobili sita in via Tiberio n 108 a Campobasso, tel. 087462444, CERCA PERSONALE da inquadrare nel settore commerciale. Per ogni ulteriore informazione è possibile contattarci telefonicamente o inviare una e-mail a amministrazione@overthenet.org .
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Isernia
29 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Aiutiamo tutti il Pronto Soccorso di Isernia” il grido di allarme viene dato da Giovanni Muccio del Guerriero Sannita ISERNIA. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ritiene che il grido di allarme del medico dott. Lucio Pastore non vada isolato nelle sue battaglie riguardanti le criticità del Pronto Soccorso, battaglie di democrazia a difesa del cittadino e degli operatori sanitari. Un problema, quello del Pronto Soccorso di Isernia, che investe tutte le strutture sanitarie territoriali del Molise. Non è la prima volta che il Movimento denuncia la precarietà di questo importante reparto ospedaliero, problematicità che peggiora sempre di più e rispetto alla quale molti fanno “orecchie de mercante”.
“E’ convinzione del Guerriero Sannita che c’è bisogno di intervenire e venire incontro alle esigenze del cittadino e del personale medico e paramedico in forza a detti reparti, ormai ridotti al lumicino in termini di personale; solo grazie al loro sacrificio si riesce a dare ancora quel minimo di risposta. Insomma, un personale, quello del Pronto Soccorso, nella precarietà più totale, e, spesso ,i cittadini ignari di ciò, riversano su questi operatori che il Guerriero ama definire “medici senza frontiera” le colpe di disservizi. Attese lunghe anche per il ricovero dei malati …. la riduzione dei posti letto ha fatto sì che spesso
questi “medici senza frontiera” inizino il loro turno senza posto letto ..i malati a volte stazionano nelle sale di osservazione del Pronto Soccorso, a volte un giorno, poi due poi tre, in attesa di un posto libero …. anche qui proteste rivolte al personale e disagio per il cittadino paziente. E’ arrivato il momento di dare delle risposte concrete, non più procrastinabili. La carenza di personale medico e paramedico al Pronto Soccorso comporta per i medici carico di lavoro insopportabile, fattore che non consente il recupero psico-fisico garantito costituzionalmente e dalle vigenti leggi in mate-
ria di protezione dei lavoratori e di sicurezza clinica per i pazienti, nonché una risposta celere al paziente che si reca presso il Pronto Soccorso e che, spesso, attende ore ed ore prima di essere visitato. In conclusione, il Guerriero Sannita chiede al massimo vertice politico istituzionale, il Sindaco di Isernia, nonché Presidente della Provincia, Luigi Brasiello, di intervenire e di farsi carico di queste criticità che interessano da vicino la salute dei cittadini isernini e di quelli della Provincia pentra . E’ arrivato il momento che il Sindaco faccia sentire la propria voce
nei confronti del suo “Molise di Tutti”, senza se e senza ma, per il bene del Popolo che amministra. I Pronto Soccorso rappresenta per il Guerriero Sannita un reparto di estrema importanza per tutti i cittadini, è la porta d’ingresso della struttura ospedaliera, è il primo approccio medico a cui si sottopone il cittadino. Il Guerriero Sannita è vicino ai cittadini e agli operatori sanitari e le sue battaglie rappresentano denunce morali, dirette nei confronti del “Molise di Tutti”, spesso insensibile al grido di disperazione proveniente dal popolo molisano”.
Rimosso l’autovelox di Macchia La decisione, dopo tante proteste, è stata assunta dal sindaco per consentire alcuni lavori nell’area MACCHIA D’ISERNIA. L’autovelox posizionato nel territorio di Macchia d’Isernia lungo la Statale 85, che collega il capoluogo pentro a Venafro, è stato rimosso. È l’epilogo di una battaglia a suon di ricorsi al giudice di pace, che nell’ultimo anno hanno dato ragione agli automobilisti relativamente all’illegittimità dell’installazione dell’apparecchio da parte del Comune di Macchia. Per il sindaco si tratta di un’azione necessaria e provvisoria in quanto l’espletamento di alcuni lavori dell’area Pip del comune sarebbe incompatibile in presenza del rilevatore di velocità, ma al termine degli stessi l’autovelox potrebbe essere ripristinato. Per l’associazione sindacale Fiadel e il Comitato Pro Tri-
gnina si tratta invece di una grande vittoria, ottenuta dopo mesi di battaglie. “Dopo lo smantellamento dell’Autovelox installato illegittimamente dal Comune di Isernia sul viadotto Forno lungo della SS. 85 e dopo lo smantellamento dell’Autovelox installato irregolarmente dal Comune di Cantalupo nel Sannio lungo la SS. 17 per Campobasso – scrivono in una nota – ecco che finalmente è stato smantellato anche l’Autovelox installato abusivamente dal Comune di Macchia d’Isernia lungo la SS. 85 venafrana al Km 36+777. Grande soddisfazione esprimono l’Associazione Sindacale F.I.A.D.E.L. ed il Comitato PRO TRIGNINA, rappresentati rispettivamente dal Sig. Di Schiavi Feliciantonio e dal
Sig. Turdò Antonio, i quali, se da un lato sono contenti per il risultato raggiunto, dall’altro esprimono rammarico perché a garantire il rispetto delle regole sarebbero dovute intervenire le istituzioni che a ciò sono preposte ed invece, per il caso di Macchia d’Isernia, se le sono ritrovate come controparte. Infatti, anche ieri, 26.05.2015 la Prefettura di Isernia si è presentata innanzi al Giudice di Pace di Isernia in una causa patrocinata da questa Associazione F.I.A.D.E.L. a sostenere che l’Autovelox di Macchia d’Isernia è legittimo e naturalmente ha avuto torto così come ha avuto torto per centinaia e centinaia di cause nelle quali, spesso è stata anche condannata a risarcire i ricorrenti (cosa che fino ad oggi an-
cora non fa). Esprimono altresì rammarico perché migliaia e migliaia di automobilisti che non si sono rivolte alle nostre associazioni hanno dovuto pagare per verbali palesemente illegittimi ed hanno dovuto subire perdite di punti sulle loro patenti di guida, mentre un Comune incassava centinaia e centinaia di migliaia di Euro a mezzo di un Autovelox illegittimo”. Ma i ‘giochi’ non sono ancora conclusi. “Tuttavia, messa la parola fine con Macchia d’Isernia, ora ci rivolgiamo ancora una volta al Prefetto di Isernia affinchè ordini lo smantellamento dell’Autovelox di Sesto Campano perché è più illegittimo di quello di Macchia d’Isernia, di quello di Cantalupo nel Sannio e di quello di Isernia”.
Antidroga, arrestato un 40enne
Operazione dei Carabinieri a Isernia e in tutta la provincia per la sicurezza ISERNIA. Continuano senza sosta le attività dei Carabinieri per contrastare fenomeni di criminalità e di illegalità in tutto il territorio della provincia di Isernia. Proprio nel capoluogo “pentro”, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno arrestato V.S. 40enne del posto, perché resosi responsabile di evasione dai “domiciliari”, a cui si trovava sottoposto a seguito di un’operazione antidroga condotta dai militari del Nucleo Investigativo, che lo avevano arrestato tempo fa insieme ad altre tredici persone tutte accusate di traffico e spaccio di stupefacenti. Il pregiudicato, è
stato sorpreso mentre si aggirava per le vie cittadine, violando così la misura cautelare degli arresti domiciliari. E’ stato trasferito in caserma e messo a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Ancora ad Isernia, i militari del N.O.R. della locale Compagnia hanno denunciato un 18enne del posto per furto aggravato. Il giovane è stato sorpreso subito dopo aver perpetrato un furto di alcuni capi di abbigliamento all’interno del centro commerciale. La refurtiva è stata recuperata è restituita al legittimo proprietario. E sempre ad Isernia, un 41enne ed un 50enne
di Melito di Napoli, sono stati denunciati dai militari della locale Stazione, per commercio di merce contraffatta, infatti i due sono stati sorpresi mentre erano intenti nel centro cittadino, alla vendita di borse, valige ed altri prodotti di marche famose, palesemente false. Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro. Un 20enne, originario del Bangladesh, è stato invece denunciato per immigrazione clandestina, in quanto sorpreso mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi della locale Stazione Ferroviaria. Da un controllo eseguito dai militari del N.O.R., è emerso che lo stesso era
privo di permesso di soggiorno è pertanto nei suoi confronti scattavano le procedure di espulsione dal territorio nazionale. A Cantalupo nel Sannio, i militari della locale Stazione, hanno denunciato due 60enni del luogo, per violazione di domicilio in concorso, in quanto dopo aver forzato la porta d’ingresso si introducevano all’interno di un immobile appartenente ad un loro familiare, vantando un presunto diritto ereditario sulla proprietà. Infine a Colli al Volturno, un 30enne di Isernia, è stato denunciato dai militari della locale Stazione per simulazione di reato, in quanto dopo aver causato
un incidente stradale per fortuna senza gravi conseguenze, ed essendo privo di patente di guida perché precedentemente sospesa, si dava alla fuga con l’autovettura. Subito dopo per evitare eventuali provvedimenti di natura penale, simulava il furto del veicolo che era in suo possesso. Inoltre un suo amico, 40enne, anch’egli di Isernia, veniva denunciato per favoreggiamento personale in quanto forniva un falso alibi al conducente, dichiarando che lo stesso al momento dell’incidente si trovava con lui in altro luogo. L’autovettura è stata sottoposta a sequestro.
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Termoli
29 maggio 2015
Tari, per gli artigiani balzelli in meno L’incontro al Comune di Termoli tra il sindacato e gli amministratori TERMOLI. Presso il Comune di Termoli si sono incontrati gli amministratori della Federazione Regionale di CASARTIGIANI MOLISE (A.M.A.) - accompagnati da alcuni imprenditori artigiani di Termoli operanti nel settore manifatturiero e l’Amministrazione Comunale della città adriatica, rappresentata dal Sindaco Avv. Angelo Sbrocca, dall’Assessore alle Attività Produttive, Dr. Vincenzo Ferrazzano e dalla dirigente del settore. Presenti all’incontro il Presidente Regionale dell’Associazione, Errico Russo, il Segretario Regionale, Dr. Liberato Russo e il legale di CA-
SARTIGIANI MOLISE, Avv. Antonio Zio che ha trattato gli aspetti prettamente tecnici. Il Presidente Errico Russo ha sottolineato come l’incontro sia stato proficuo e teso a migliorare, comprendere e risolvere una delle questioni che preoccupa attualmente le aziende artigiane: gli elevati costi della tassa sui rifiuti (meglio conosciuta come TA.RI), ovvero l’aumento esponenziale delle tariffe applicate agli opifici artigianali. Gli avvisi di accertamento, giunti come una mannaia sulle imprese già in crisi e con le proprie attività fortemente compromesse, hanno allar-
mato l’intero settore che ha chiesto a gran voce all’Associazione di categoria di appartenenza, una risoluzione concreta al problema. Il Presidente ha perciò chiesto al Sindaco di Termoli una sensibilità maggiore rispetto a tale problema, in virtù del momento economico particolarmente difficile, che induce le aziende a cadere in taluni casi in situazioni di disperazione. “La categoria – ha continuato Russo – ha sempre contribuito al miglioramento e alla crescita dell’economia territoriale, superando momenti di tensione e di difficoltà, senza mai portare la propria voce nelle proteste di piazza
ed evitando scontri istituzionali. Anche quando tali azioni, in taluni casi, potevano essere giustificate, gli imprenditori dell’artigianato e del commercio – e con essi l’Associazione che li rappresenta – hanno sempre scelto la strada del dialogo costruttivo, facendo prevalere il buon senso e la collaborazione”. Queste le premesse che hanno consentito anche questa volta di cucire un rapporto trasparente e sincero con l’Amministrazione Comunale che, ad onor del vero, ha aperto le porte alle richieste presentate dall’Associazione, resasi subito disponibile ad ascoltare i dubbi e le perplessità
della categoria. Dal canto suo, lo stesso Sindaco della città adriatica, ha spiegato nel dettaglio le motivazioni che hanno apportato variazioni ai parametri di valutazione per l’applicazione della TA.RI. alle imprese, motivi per altro tutti legati alla Legge Finanziaria. Una riflessione più attenta sulle tariffe TA.RI. applicate agli opifici è già all’ordine del giorno dell’Amministrazione Comunale per l’anno 2015, motivo per cui il Regolamento Comunale deliberato a suo tempo in Consiglio, potrà essere rivisto per una migliore ripartizione dei costi.
Fiat, l’Ugl fa il punto della situazione A Termoli, presente il segretario generale dei metalmeccanici, Antonio Spera TERMOLI. Il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, ha presieduto il Direttivo regionale dell’Ugl Metalmeccanici del Molise, che si è tenuto presso la sede dell’Utl di Campobasso. Presenti il se-
gretario provinciale dell’Ugl Campobasso, Nicolino Libertone, il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici, Giuseppe De Luca, nonché i dirigenti sindacali regionali e gli rsu e rsa di tutti gli stabilimenti molisani.
“L’incontro – ha dichiarato Spera – è servito per fare il punto sulla situazione generale che l’industria regionale sta attraversando, soprattutto in un momento in cui nuovi investimenti sullo stabilimento Fca di Termoli
Sfratti per morosità, i contributi comunali A Termoli pubblicato il bando per potere beneficiare dei fondi alle famiglie in difficoltà TERMOLI. Sfratti per morosità, si possono evitare con il contributo del Comune. È stato pubblicato un avviso per la concessione di contributi a valere sul fondo statale per la morosità incolpevole. Possono presentare la domanda per il contributo le famiglie in grado di dimostrare di trovarsi in una situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione (almeno del 30%) della capacità reddituale del nucleo familiare verificatasi nel seguente periodo quinquennale (20152014-2013-2012-2011) dovute ad una o più delle seguenti cause: perdita del lavoro per licenziamento; accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro; cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevol-
mente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente; malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali. Il Comune di Termoli provvederà alla concessione dei contributi di cui all’Avviso, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili assegnate dalla Regione Molise e, comunque, in misura non superiore ad € 8.000,00 per ciascun nucleo familiare, in favore
di inquilini, nei cui confronti sia stato emesso provvedimento di rilascio esecutivo per morosità incolpevole, che sottoscrivano con il proprietario dell’alloggio un nuovo contratto a canone concordato (più favorevole all’inquilino); inquilini la cui ridotta capacità economica non consente il versamento di un deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione. In tal caso deve essere assicurato che il contributo sia versato contestualmente alla consegna dell’immobile; inquilini che possono dimostrare la disponibilità del proprietario dell’alloggio a consentire il differimento dell’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile a seguito della estinzione o riduzione della morosità.
lasciano intravvedere discreti margini di rigenerazione del tessuto produttivo locale. Inoltre l’occasione è servita anche per discutere e chiarire cosa prevede parte del rinnovo del Ccsl di Fca”.
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Termoli
29 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Abuso edilizio, condannato Muscatelli Riconosciuta al maggiore dei carabinieri la violazione dei vincoli su zona di notevole interesse pubblico. Prescritti i reati contravvenzionali Si è chiusa, almeno nel primo grado di giudizio, la lunga storia giudiziaria che ha visto come imputato il maggiore dei carabinieri Fabio Muscatelli, accusato di abuso edilizio e violazione delle norme paesaggistiche e di notevole interesse pubblico. Muscatelli era accusato in particolare di aver cambiato sagome e spazi della sua villa acquistata all’asta nella lottizzazione Lucente (nella fascia pedemontana del Morrone), motivo per il quale nel 2009 la polizia giudiziaria sequestrò l’immobile (poi dissequestrato). Per questo il maggiore aveva trascinato in giudizio mezza procura della Repubblica di Sulmona (il sostituto procuratore Aura Scarsella e gli incaricati alle indagini Leonardo Mercurio e Giovanni Amicarella) e alcuni vigili ur-
bani, tra cui il comandante. Tutti prosciolti però dal tribunale di Campobasso dalle accuse di abuso e omissione di atti d’ufficio. Secondo Muscatelli infatti i controlli effettuati sulla sua villa, sarebbero stati frutto di una ritorsione per
una lite avuta proprio con il comandante Antonio Litigante. Muscatelli aveva inoltre citato in giudizio Zac e il suo direttore per aver riportato ka notizia, non reputandola di interesse pubblico: una richiesta di 50mila euro di risarcimento che il tribunale civile di Roma ha respinto, condannando il maggiore al pagamento delle spese legali. Ora è arrivata, nei fatti, la prima condanna di questa lunga storia: il giudice Paola Petti ha comminato a Muscatelli per il reato di violazione del vincolo su zona di notevole interesse pubblico (mentre è andato pre-
scritto il reato di abuso edilizio) una pena di dieci mesi di reclusione, il pagamento delle spese processuali e di custodia delle cose in sequestro e, soprattutto, la concessione della sospensione della pena “subordinata alla eliminazione delle conseguenze dannose del reato mediante riduzione in ripristino dello stato dei luoghi”. Muscatelli, per il quale il pubblico ministero Patrizia Bernardi aveva chiesto un anno e due mesi di reclusione, insomma, se non vorrà finire in carcere dovrà demolire le opere non autorizzate oggetto della condanna, entro e non oltre tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza. Pubblicato da ZAC 7.it postato il 7/5/2015 alle ore 21:58
Gtm, Nagni tardivo nella scelta Prosegue il presidio dei lavoratori senza stipendio dopo i tagli della Regione all’azienda TERMOLI. Svolta tardiva, probabilmente, per la vertenza Gtm che vede protestare e manifestare i dipendenti iscritti alla Filt-Cgil davanti al municipio, in piazza Sant’Antonio. Ieri secondo giorno di presidio,
coi lavoratori che rivendicano la dignità e lo stipendio, ma la vicenda è ben più complessa. Sabato scadranno i 15 giorni di proroga concessi per legge a chi deve rinnovare l’assicurazione scaduta e da domenica gli auto-
bus della Gtm, la società concessionaria non potranno più viaggiare in città. Per rinnovare tutte le polizze occorrerebbero 57mila euro ai quali si aggiunge l’onere per pagare i salari ai conducenti e agli altri di-
Ponte della ferrovia, bivacco di immigrati Il rischio è anche la vicinanza con il passaggio dei convogli ferroviari TERMOLI. Sotto quel ponte avevano costruito la loro residenza, in pratica per tetto un cielo di stelle, sotto gli occhi di tutti e probabilmente tra l’indifferenza anche di chi poteva evitare che tutto questo accadesse e non lo ha fatto. Fino a quando sono stati sfrattati da quell’abitazione di ‘emergenza’ sotto il ponte della ferrovia, nei pressi della sede universitaria. Dopo un periodo di ‘vuoto’ arriva la segnalazione del ritorno degli extracomunitari ancora più numerosi, stando al numero dei materassi ammucchiati in quel ‘lembo’ di marciapiede. Inutile dire che lo spettacolo che appare in bellavista ma soprattutto la grande pericolosità per le stesse persone a diretto contatto con
il passaggio dei convogli ferroviari e il traffico sulla direttrice adriatica che è molto frequente. Una tragedia che è sempre e comunque dietro
l’angolo. Già in passato, infatti, proprio TermoliOnLine segnalò un simile bivacco sotto l’altro ponte, quello della Madonnina, dove i giacigli di fortuna erano ancora più pericolosamente vicini ai binari e lì c’erano anche molti bambini, quindi con il maggiore pericolo. L’invito, quindi, a chi di competenza affinché vengano prevenute queste situazioni, magari attraverso un massiccio controllo per prevenire bivacchi notturni pericolosi come questi.
pendenti, fondi che in cassa non ci sono vista la decurtazione che da aprile ha visto il contributo regionale dimezzarsi a 127mila euro. L’assessore regionale Pierpaolo Nagni ha convocato per venerdì
pomeriggio le parti alle 15.30, ma sia per un impedimento legittimo dell’Azienda, sia per l’imminente scadenza della proroga, la FiltCgil ritiene tardiva questa convocazione e invoca una soluzione più tempestiva.
RICOSTRUZIONE TRASMISSIONI
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Opinioni
29 maggio 2015
di Gennaro Ventresca Era maggio del 2000. E il Campobasso vinse il campionato che lo riportò in Lega Pro. Presidente era l’indimenticabile Adelmo, uomo competente e temerario. Nella divisione dei meriti di quella prepotente rincorsa al formidabile Taranto di Papalia, all’Adelmo toccò certamente la fetta più consistente. Senza il suo saper fare, anche fuori dal rettangolo di gioco, difficilmente il nostro club avrebbe assaporato il gusto del succoso successo. Si sa che la vittoria ha cento padri. Resta sempre più orfana e negletta, invece, la sconfitta. Tra i “papà” di quel lusinghiero risultato che arrivò al terzo tentativo –gli altri due avevamo portato a due beffardi secondi posti- c’è da trovare un ruolo di rilievo ad Angelo Busetta che, a campionato in corso, prese la guida tecnica della squadra. A prima vista Busetta non mi fece una felice impressione: più che un mister sembrava un pescatore o, meglio, un contadino delle fertile terra catanese, di Paternò, per l’esattezza. Ebbene, quell’uomo dallo stile discutibile, fece leva su tutta la sua esperienza per dirigere la nostra squadra che, come succede nei campionati Dilettanti, presentava molte lacune tecniche e organizzative. E arrivò la risicata vittoria, in barba al Taranto che si dovette accontentare del secondo posto. Che, comunque, gli fu utile, per sfruttare l’opportunità del ripescaggio. Questo lungo prologo vuole spiegare ai notabili del club rossoblù che sull’allenatore non è consentito sbagliare. Il mister, infatti, è paragonabile al portiere: da solo non è in grado di farti vincere, ma può
di Claudio de Luca
Nello Stivale il censimento 2011 registrò oltre 59 milioni di abitanti (+4,3% rispetto a dieci anni prima). Di contro, in Molise, da 320.601 che erano, i discendenti di Cuoco diventarono (almeno sulla carta) 313.660. Solo la Basilicata (-3,3%) e la Calabria (-2,6%) fecero registrare numeri peggiori. Esigua anche l’entità degli immigrati (il 25,6% ogni 1.000 abitanti). In realtà, gli Italiani erano diminuiti di 250mila unità mentre gli altri erano cresciuti da 1.334.889 a 4.029.145, segnando un +201,8%. Pure in questo caso la percentuale molisana era rimasta esigua ove confrontata a quella del resto dello Stivale (67,8% ogni 1.000 unità). Oggi i dati Istat riferiscono che, nella 20.a regione si vive più a lungo, si nasce di meno (7 neonati per ogni 1.000 abitanti) ed i residenti continuano a diminuire (-5.3%).Naturalmente il contenimento» delle nascite può dipendere da cause tra le più diverse. Le attese di vita sono pari a 79,6 anni per gli uomini ed 84,9 per le donne. Gli stranieri residenti sono 11mila e nella gran parte dei 136 Comuni della “ventesima” si assiste al fenomeno dello spopolamento. I dati dicono: 1) che l’11,9% dei Molisani sono infraquattordicenni; 2) che il 64,8 conta dai 15 ai 64 anni; 3) che il 23,3% ha più di 65 anni, compresi i tanti ultracentenari che affollano la regione. Nel
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
In casa rossoblù si lavora per creare le basi per una formazione d’alto bordo Si cerca un mister di grande esperienza farti perdere e come. MISTER. In questi giorni stanno circolando molti nomi di allenatori sui quali Minadeo sta lavorando. Ma credo che a determinare la scelta peseranno anche i pareri di Falcione, Meo e Perrucci, senza tralasciare Elio Giordano, un passionale che sa ragionare col cervello. Spero che quando si arriverà a fare la scelta, dopo aver valutato qualità tecniche, umane ed economiche, venga fuori l’uomo giusto. Magari anche bravo a bucare il video, nel corso delle interviste e delle conferenze stampe. Non mi dispiacerebbe, ad esempio, un tipo alla Mourinho o alla Conte. Uno, cioè, capace di fare sempre opinione e di scaldare i cuori tiepidi dei nostri tifosi che, non si sa bene perché, ancora non si scuotono dallo strano torpore. UNDER. Si continua a ripetere, in chiave rinforzi, che la forza di una squadra stia negli under. Affermazione vera solo in parte. Come ampiamente dimostrato dalla stagione appena finita. In cui nello spogliatoio di Farina prima e poi di Vullo i due mister hanno potuto avvalersi di un bel gruppo di giovani di prospettive. A incominciare dai due portieri
che si sono rivelati altrettante sicurezze, pur mostrando qualche sbavatura legata all’età. Conti e Maggi hanno meritato più della semplice sufficienza. Non sono stati da meno gli esterni Dragone e Nicolai. Invece non è stato valorizzato
Bosco, mandato a casa prima del tempo; assieme a Jovanisci; soddisfacente è stato il rendimento di Bernardi. Hanno reso al di sotto delle attese lo sgraziato difensore Di Gioacchino e il campobassano Cianci. Mentre si potrà contare su Lapenna e Tucci. Al tirar delle somme i ragazzi non hanno demeritato. Anzi. ACQUISTI. Per costruire una squadra di sostanza servono, invece, alcuni giocatori di qualità, in grado di imprimere una precisa fisionomia alla squadra che, specie a metà campo, non ha trovato gli interpreti desiderati. Marinucci Palermo ha sfacchinato ma senza picchi; Pani e Vitone sono stati le vere delusioni stagionali. Il sardo inoltre si è portato dietro muscoli di seta che si sono continuamente sfilacciati. La difesa ha vissuto sostanzialmente dell’esperienza di Minadeo che si è ritrovato come sodale il ruspante Scudieri. Dal che emerge che il nuovo diesse dovrà assicurarsi al più presto la cerniera difensiva della nuova formazione. Per passare poi al centrocampo e in attacco dove per scontato, al momento, c’è solo la riconferma di Todino.
Molise, sempre meno nati e sempre più morti 2014 si è registrato un aumento della speranza di vita alla nascita, dal momento che i “maschietti” oltrepassano gli 80 e le “femminucce” gli 85. Altro dato analizzato è stato quello relativo al movimento migratorio. Il saldo con l’estero (che poi rappresenta la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza dall’estero e quello dei cancellati per trasferimento di residenza all’estero) è pari ad uno (stima su 1.000 ab.). Quello interno (che è la differenza tra il numero degli iscritti per trasferimento di residenza da altro Comune e il numero dei cancellati per trasferimento di residenza in altro Comune) è negativo (-2 su 1.000 ab.). Per conseguenza il saldo migratorio totale negativo è risultato pari a -0,9/1.000 ab.). In Molisesi ‘fanno’ pochi figli, e da tempo non si raggiunge il livello di 1,2 pargoli per ogni donna. Il dato permette di classificare la regione tra quellecon il livello più basso di natalità: 7,2 nati per ogni 1.000 ab. Il tasso di mortalità è pari a 11,5 decessi ogni 1.000, con un tasso di incremento naturale negativo pari al
4,3/1.000. La riduzione delle nascite costituice il frutto di due componente: quelle del concomitante contenimento riproduttivo delle italiane e delle straniere, caratterizzato da una fecondità solo poco
più alta nel Nord (1,32) rispetto a quella del Centro e del Mezzogiorno (1,29). Nella 20.a regione il dato demografico più rilevante rimane quello degli ultra-
centenari. Per esempio, in Ururi, oltre ai 6 censiti, sono numerosi i 90enni. La cosa preoccupa con riferimento al sistema regionale di protezione sociale che non dovrebbe occuparsi soltanto dei fattori primari di sopravvivenza, bensì attendere ad uno sviluppo umano integrale. Per ciò stesso dovrebbe mirare soprattutto alla somministrazione degli ausili per le fasce di povertà e per il disagio familiare. In questo campo, secondo una elaborazione “Censis-Unipol”, fatto 100 il valore-indice Ue, il Molise si trova al 32° posto con un punteggio di 96,3 (medio-basso), quando la media italiana è di 97,9. In questa classifica, che accomuna Regioni italiane e Stati europei, il 1° posto rimane occupato dal Trentino-Alto Adige (108,7) che supera persino i Paesi Bassi (107,4), la Svezia (105,5), la Germania (105,0) e la Finlandia (102,7). Ad ogni buon conto la 20.a regione fa meglio di Spagna (93,0) e Grecia (92,2), ma soprattutto surclassa la Sicilia (fanalino di coda) che raggranella il punteggio di 82,4 (da considerare basso da 92 in giù).
Ci avviciniamo alla data del 24 maggio. Cento anni dall’intervento dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il volume curato dal nostro collega Giuseppe Saluppo: “Il Molise e la Grande Guerra”, offre uno spaccato della nostra regione al cospetto degli eventi bellici e sociali. Immaginiamo una delle tante vallate del nostro Molise. Sembra vedere scendere da una di quelle strade, oggi asfaltate (seppure ridotte a mal partito), cento anni fa bianche e soffocanti di polvere, giovani con in tasca la cartolina precetto per la Grande Guerra. Hanno salutato i loro cari, prima di partire, qualcuno per l’ultima volta, tra silenzi cupi e parole sulla necessità della partenza. Un vocìo a passo a passo tra le fratte di bacche rosse che costeggiano quelle strade e frotte di uccelli che attraversano in alto l′aria. I ponti sul Biferno come sul Fortore o sul Volturno con l’acqua del fiume che pare immobile e metallica. Voci e gesti e in tutti gli animi il terrore superstizioso, le fantasie incolte, commenti, scongiurazioni lamentevoli, preghiere, in un rumorio cupo. “Ieri salutammo i partenti per le arene della Libia con uno slancio di entusiasmo frenetico, domani baceremo in fronte, senza una lacrima, i nostri soldati anelanti di ricongiungere i fratelli delle terre irredente alla Grande Patria Italiana”, si leggeva su La Provincia di Campobasso il 3 aprile 1915. Nulla sarebbe stato come prima. E’ possibile acquistare il libro di Giuseppe Saluppo, “Il Molise e la Grande Guerra”, a Campobasso nelle edicole di Via Mazzini, Piazza della Repubblica, Piazza Vittorio Emanuele e Terminal; a Isernia, presso libreria Della Corte ed edicola Stazione. Oppure presso la redazione de La Gazzetta del Molise, via Normanno 14 a Campobasso o chiedendolo via email: redazione@lagazzettadelmolise.it. Un Molise presente nella storia d’Italia.