Dopo 5 anni in pensione

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tutto quEllo ChE gli AltRi non diCono Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rootostampa Molise sede legale: Campobasso Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it

Anno xi - n° 251 vEnERdì 13 novEMbRE 2015 - diStRibuzionE gRAtuitA

Quintino Pallante L'Oscar del giorno lo assegniamo a Quintino Pallante. Il direttore dell'Arpa Molise ha presentato l'Annuario dei dati sulle condizioni dell'acqua, dell'aria e del territorio molisano. Positivi i dati che sono emersi dal costante controllo e che vanno, ora, preservati. Il plauso, perchè ha portato all’esterno il lavoro fatto e i dati sono controllabili da tutti i cittadini molisani. Di questi tempi, dove tutto si tende a celare, non è sicuramente poco.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

REStA AggioRnAto, SEguiCi AnChE Su FACEbook

gioRnAlE SAtiRiCo

30.000 copie in omaggio

Remo Di Giandomenico Abbiamo troppa stima di Remo Di Giandomenico, già sindaco di Termoli, già consigliere regionale e parlamentare della Repubblica, per condividere l’accettazione dell’incarico di commissario straordinario (a titolo gratuito) dell’Azienda autonoma di soggiorno della città adriatica da parte della giunta regionale. Se gli era necessaria una poltrona qualunque per riprendere un ruolo e visibilità, ha scelto la meno dignitosa, sapendo che per la Regione Molise il turismo è materia morta e seppellita. A meno che il “sacrificio” non sia viatico per il futuro. Beh, allora …

DOPO 5 ANNI IN PENSIONE (alla faccia dei molisani)

L’allegro privilegio dei consiglieri regionali del Molise

Servizio a pagina 3 LAVORO

Job Acts, in Molise dati drammatici Servizio a pagina 4

pagine 6/7

IL CASO

CAMPOBASSO

Taglio dei vitalizi? Il presidente Boeri, sbeffeggiato

Mercato coperto, esiste l’amministrazione?

Servizio a pagina 3

Servizio a pagina 5


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 13 novembre 2015

Il Tar Molise ha giudicato “in parte inammissibile e in parte improcedibile” il ricorso della New Green Energy srl per altre pale eoliche a San Martino in Pensilis In materia di tutela ambientale, irrorati di una straordinaria resipiscenza, gli amministratori regionali si vanno progressivamente convertendo alla causa. L’ex sindaco di San Martino in Pensilis, Vittorino Facciolla, è stato uno dei protagonisti dello sviluppo degli impianti eolici nel territorio amministrato. Bene. In veste di assessore regionale responsabile della gestione territoriale, nonché della gestione delle centinaia di richieste che puntano alla creazione di altri parchi eolici in aggiunta a quelli esistenti, ha così commentato la decisione del Tar Molise con cui il ricorso della New Green Energy srl al diniego della costruzione e dell’esercizio di un impianto eolico della potenza di 44 mega watt in territorio di San Martino in Pensilis è stato dichiarato “in parte inammissibile e in parte improcedibile “. Facciolla: ‘Una sentenza che da una parte conferma la correttezza dei provvedimenti assunti dalla Giunta regionale e dall’altra qualifica il livello delle scelte programmatiche che con il presidente Paolo di Laura Frattura mettiamo in campo

La Regione (giocoforza) si va convertendo all’ambientalismo Il retroterra della decisione del Tar Molise annovera soggetti e comportamenti significativi in difesa del territorio e contro l’aggressione smisurata dell’eolico tra cui la mai troppo apprezzata direzione regionale del Ministero per i Beni e le attività culturali (Mibac) in materia ambientale a beneficio del nostro territorio, del suo sviluppo sostenibile, e della qualità di vita che ai nostri cittadini vogliamo assicurare proprio a partire da una attenta politica green”. Di cosa stiano mettendo in campo lui e Frattura in materia ambientale non si hanno notizie specifiche e particolari oltre all’affidamento al professore della Sapienza di Roma, De Santoli, della redazione del Piano energetico regionale. Se ha qualche merito da far valere, lo si può circoscrivere alla decisione del Tar, di cui stiamo parlando.

l’intervento Siamo dipendenti della Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto, con la presente vorremmo manifestarvi tutto il malcontento e la delusione, dovuti all’ennesimo ritardo del pagamento degli stipendi da parte della nostra azienda e questo accade soprattutto a causa del mancato pagamento delle prestazioni sanitarie regolarmente erogate negli anni dalla Fondazione Padre Alberto Mileno agli utenti della regione Molise. Sappiamo che probabilmente questa nostra nota passerà inosservata, che il suo contenuto non lederà le vostre coscienze e che queste nostre parole, con molta probabilità serviranno solo ad infastidirvi. Voi, di sicuro NON potete immaginare le difficoltà che incontrano 300 famiglie circa a vivere (sopravvive) con mille euro al mese e quando dette spettanze arrivano con ritardo di diversi mesi, allora le difficoltà diventano un dramma e quando si è costretti addirittura a fare i conti con solleciti di pagamenti, con spese di mora , il dramma sfocia nella disperazione e nella depressione. Alcuni dipendenti per diversi motivi, familiari, di salute, eccetera, sono stati costretti a contrarre un piccolo debito, convinti in pochi mesi avrebbero potuto pagarlo tranquillamente.

Una congiuntura estremamente favorevole al Facciolla assessore regionale “ambientalista” rispetto al sindaco Facciolla concessore di impianti eolici nel territorio amministrato. Sdoppiamento di funzioni e sdoppiamento di comportamenti e valutazioni. Il mondo gira. Comunque, il retroterra della decisione del Tar Molise annovera soggetti e comportamenti significativi in difesa del territorio e contro l’aggressione smisurata dell’eolico che, come energia alternativa ha una sua destinazione solo e se contenuto in un Piano

energetico e non nella discrezionalità di chi amministra. Per questo riteniamo che nonostante le buone intenzioni, il Piano energetico regionale difetti di tempestività. Il che lascia ai pareri negativi dei soggetti istituzionali e dei giudici amministrativi la salvaguardia del territorio e non ad un assetto programmatico che equilibri l’offerta e la necessità energetica, l’impianto meno di parchi eolici. I soggetti e i comportamenti di cui abbiamo fatto cenno corrispodnono alla mai troppo apprezzata direzione regionale del Ministero

per i Beni e le Attività culturali (Mibac), che ha dato parere negativo all’insediamento eolico di San Martino, e alle indicazioni fornite a più riprese agli amministratori regionali da De Santoli nel corso dell’elaborazione del Piano energetico. Sia come sia, alcune decine di pale eoliche in meno nel Molise non sono male. In attesa che si sappia con certezza analitica e scientifica come muoversi, cosa decidere e scegliere per assicurare al Molise l’energia di cui necessita proveniente dalle fonti alternative. Dardo

Frattura, siamo rimasti senza soldi

Senza però pensare che un ente Istituzionale come la Regione Molise non pagasse il dovuto, e questo cambia le carte in tavola e ciò che sembrava facile da fare, d’improvviso diventa difficile o impossibile. Ecco allora farsi vive finanziarie e recuperi crediti che ricordano ai lavoratori i loro debiti e scadenze. Signor Presidente, dovreste ascoltare alcune telefonate che alcuni lavoratori ricevono dai Call center che cercano di recuperare il pagamento

dei piccoli crediti e così ai garbati solleciti si sostituiscono chiamate a raffica e non possono dire nulla, visto che il debito c’è. Sono comportamenti leciti che possono essere bloccati immediatamente. Basterebbe che la Regione Molise da Lei amministrata, iniziasse a pagare alla Fondazione Padre Alberto Mileno una parte delle somma dovute, somme necessarie per permettere alla Fondazione di pagare alcuni stipendi ai lavoratori, solo cosi si potrà evitare che un problema economico si trasformi in indebita pressione psicologica e in gravi stati depressivi. Forse queste nostre parole sono inutili, tanto voi non potete capire questo linguaggio umile“di basso livello”, come non possono capirlo tanti altri. Non potrete capire cosa si prova quando si lavora onestamente e si è costretti a trascorrere le festività natalizie senza stipendio e negare qualcosa di prima necessità ai propri figli. Ora, l’unica cosa che vi chiediamo e che potete fare, è aiutarci a superare questa crisi e far sì che possiamo ricever qualche stipendio arretrato”. I dipendenti della Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto


TAaglio lto

3 13 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Basteranno soltanto cinque anni a consiglieri e parlamentari per maturare il vitalizio Se poi dovessero completare due legislature potranno percepirlo a 60 anni invece che a 65 Quella che abbiamo riportato nell’edizione di ieri, circa la reintroduzione dei vitalizi, stabilita dall’ufficio di presidenza del consiglio regionale, non è che una parte dell’intera faccenda. Perseverando sulla strada del: “al peggio non c’è mai fine”, oggi vi forniamo ulteriori dettagli di questa operazione di pura violenza amministrativa perpetrata dagli eletti fin dentro le carni vive dei cittadini elettori. Secondo le attuali norme, infatti, dopo solo cinque anni di contribuzione (una legislatura) si matura già il diritto di percepire una pensione al compimento del sessantacinquesimo anno di vita, ovviamente cumulabile con altri trattamenti eventualmente maturati. Nel caso le legislature completate dovessero rivelarsi due, per il fortunato (o semplicemente molto ostinato e paziente) consigliere e/o parlamentare gli anni sufficienti a maturare il diritto all’erogazione si abbassano a sessanta. Vediamo quindi di analizzare cosa voglia dire tutto ciò, anche in termini politici; in

termini di condizionamento dell’attività strettamente istituzionale degli interessati. Proprio in questi stessi giorni, infatti, abbiamo riferito dell’iniziativa del Movimento 5 Stelle per raccogliere firme in calce ad una mozione di sfiducia da presentare in consiglio regionale contro Frattura e

questa inqualificabile maggioranza. Ora non ci vuole certo un genio per capire quale sforzo di onestà intellettuale e, molto più prosaicamente, di rinuncia ad un grazioso privilegio, ci si dovrebbe aspettare dai consiglieri perché appongano questa firma. L’unico modo per liberarci

dalla iattura rappresentata da questa amministrazione, quindi, sarebbe che la maggioranza di costoro siano abbastanza onesti intellettualmente da comprendere di aver fallito su tutta la linea e tanto disinteressati da rinunciare a migliaia di euro al mese di stipendio, per altri anni ancora, e ad altre migliaia da incassare tra qualche anno e per tutta la vita. Praticamente impossibile. Questa iattura rappresentata dalla giunta Frattura, dalla maggioranza che lo sostiene e dall’opposizione che, anche lei, alla fine, lo sostiene ce la sciropperemo fine a fine corsa. Punto. Altra considerazione. Un lavoratore qualunque per maturare il diritto alla pensione deve lavorare per un periodo che va da 35 a 40 anni, più o

meno. A questi signori ne bastano cinque; tutto questo sancito per legge. Un lavoratore qualunque per andare in pensione deve attendere il compimento del sessantasettesimo (67) anno di vita; per la maggior parte di costoro (per colpa nostra che li rivotiamo pure) ne basteranno sessanta. Questa la sostanza, questo il criterio di giustizia sociale che la politica odierna e chi l’amministra sono capaci di esprimere, avendo poi il l’ardire di tacciare di qualunquismo chi li addita come una banda di… incapaci. A voi tutti la libera interpretazione di questi che sono semplicemente fatti. A voi tutti, che avete ancora il senso civico e di rispetto verso voi stessi per leggere ancora un giornale, guardare ancora un TG, occuparvi ancora della cosa pubblica, l’onere di confrontarvi con questa realtà. E da questo confronto sicuramente scaturiranno delle scelte; l’unica possibilità che resta ancora a tutti noi di poter un giorno chiudere questa pagina inguardabile di storia collettiva.

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha parlato di recupero di somme sui politici per gli over 55 senza lavoro “Attacchi personali” di “ferocia proporzionale all’entità degli interessi. Le persone che sono andate in televisione schiumando di rabbia per attaccarmi sono persone il cui vitalizio verrà probabilmente ridotto della metà se le nostre proposte venissero accolte”. Così il presidente dell’Inps Tito Boeri, intervenendo a un convegno, ha replicato alle critiche piovute sulla proposta di legge per una riforma complessiva del sistema previdenziale pubblicata sul sito dell’istituto il 5 novembre visto che il governo, che l’ha ricevuta lo scorso giugno, continuava a tenerla nel cassetto. Una risposta durissima a tutti i parlamentari e consiglieri regionali che hanno demolito il piano dell’economista, basato sul reddito minimo per gli over 55, la flessibilità dell’età di uscita dal lavoro e il taglio degli assegni non giustificati dai contributi versati, compresi appunto quelli “per cariche elettive” e quelli degli ex sindacalisti.“Dopo la nostra proposta ci sono stati una serie di attacchi personali”, ha riepilogato Boeri a margine del convegno “Politiche previdenziali e nuovo welfare” a Campobasso. Poi l’accenno agli interessi in ballo e lo schiaffo finale: “Sono persone il cui vitalizio verrà probabilmente ridotto della metà se le nostre proposte venis-

“Il taglio dei vitalizi per un’equità sociale non va giù” Il dirigente dell’ente ha formulato la proposta a Campobasso

sero accolte”. Infatti, ha ripetuto, “sui vitalizi l’unica operazione possibile è quella del ricalcolo contributivo” e questo “in alcuni casi comporterà anche una riduzione del 50-60 per cento”. A chi ha contestato che il ruolo del pre-

sidente dell’Inps è di gestione e non propositivo, l’economista ha invece replicato: “A questi rispondo che la storia dell’Inps è una storia di proposte fatte; veniamo chiamati in Parlamento per fare proposte, c’è una interlocuzione costante con i ministeri”. Quanto alla pubblicazione del documento sul web, “è una scelta concordata con il governo. Non avremmo mai messo quel testo sul sito dell’Inps se questa scelta non fosse stata concordata con il governo. Trovo questa discussioni stucchevole“. Da Il Fatto Quotidiano edizione 12 novembre 2015

Gatti: “Ecco perchè mi sono dimessa da Tutore dei minori” “L’auspicio era che le dimissioni dall’incarico di Tutore Pubblico dei Minori rimanessero nell’alveo delle comunicazioni istituzionali e non fossero date in pasto alla stampa per sollevare l’ennesimo polverone sulla mia persona”. Così, Erminia Gatti in una sua dichiarazione “Posso confermare di aver indirizzato le dimissioni alla segreteria della presidenza del Consiglio regionale, ma le motivazioni che mi hanno indotto a tale scelta rivestono carattere personale che nulla hanno a che vedere con la sfera politica, in Molise o in altre regioni. Ho deciso di trasferirmi fuori dal Molise, mettendo in gioco altrove le mie competenze e i miei titoli, ma

smentisco categoricamente l’esistenza di fantasiosi, prestigiosi incarichi. Concludo la mia esperienza dopo quasi sette anni di pratica più o meno quotidiana di attività politica, avviandomi a puntare sul mio ruolo di professionista, che fin troppo ho trascurato per dedicare le mie risorse e le mie energie a fornire un contributo per migliorare la nostra regione. Non rinnego certo alcuna delle esperienze vissute sin qui ma dichiaro definitivamente conclusa una parte importante del mio percorso in questo territorio. Da qui un ringraziamento ai tanti che hanno avuto fiducia nelle mie capacità e nei miei programmi".


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 13 novembre 2015

Patto per la sicurezza: avviato dalla giunta regionale l’appalto per la fornitura, la posa in opera e la messa in esercizio del sistema di videosorveglianza dell’importo di 1.818.313,85 euro

Tempo un anno saremo tutti più sicuri e però tutti meno garantiti del nostro privato La sicurezza è diventata un Totem, un’esigenza primaria, resa tale dall’imbarbarimento della convivenza civile, dalla crescita esponenziale della micro criminalità. Sarà sufficiente una rete di videosorveglianza? ognuno di noi attraverso l’occhio della telecamera che osserva mentre ci muoviamo sul territorio per renderci più tranquilli: siamo sotto copertura. Per i fautori della sicurezza “costi quel che costi”, l’occhio elettronico in questo suo indagare potrà rendersi utile nell’individuare uomini e cose che collidono con le norme e con le leggi: un aiuto provvidenziale alle Forze dell’Ordine cui, come diciamo, la Regione ha voluto assicurare un supporto tecnico che secondo gli esperti è particolarmente efficace nel contrasto alla violazione della legge. Che poi, in considerazione della sicurezza, ne va di mezzo anche la privatezza, è un punto di vista che, sbiadendo progressivamente, non trova più difen-

Un appalto appetitoso per lavori a corpo (chi se ne intende sa quali e quanti sono i vantaggi), per la fornitura, la posa in opera e la messa in esercizio di un sistema regionale di videosorveglianza dell’importo di 1.818.313,85 euro ai quali vanno aggiunti 29.400 euro per la progettazione definitiva e 56.236,50 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Prende avvio in concreto, dunque, il Patto per la sicurezza che vede cointeressati la Regione, le prefetture e i maggiori comuni molisani uniti dalla volontà di creare una rete territoriale di controllo in nome della sicurezza dei cittadini. Una rete di videosorveglianza, si sa, vede e provvede, registra (buoni e cattivi), memorizza, entra nella privatezza di

sori, neanche d’ufficio. La sicurezza è diventata un Totem, un’esigenza primaria resa tale dall’imbarbarimento della convivenza civile, dalla crescita esponenziale della micro criminalità a fare da corollario alla macro criminalità. Una volta i molisani potevano considerarsi fuori dalle aree d’influenza della malavita, ora non più. Essa (la malavita) è tra noi, finanche a livelli sociali impensabili. Tempo un anno, stando al capitolato d’appalto, la Regione dovrebbe dunque disporre della progettazione esecutiva della rete di videosorveglianza e della sua messa in opera. Tempo un anno, dovremmo essere tutti più sicuri e, però, tutti meno garantiti del nostro privato. Dardo

I dati pubblicati dall’Arpa Molise fanno ben sperare

“Il territorio molisano è ancora buono” CAMPOBASSO. L’Arpa Molise ha presentato l’Annuario sui dati ambientali del Molise. “Un lavoro frutto della quotidiano lavoro dei nostri esperti – ha esorditoPallante – con questo annuario, che comprende il triennio 2012/2015, si offre ai cittadini la conoscenza del nostro lavoro e speriamo di offrire ad essi uno strumento utile per la formazione di una coscienza comune sui problemi ambientali. Registriamo, in tal senso, un aumento delle attività di controllo e di ricerca ampliando tale esercizio non solo sull’acqua ma anche su altri elementi come il suolo e l’aria”. Andando ad analizzare nel dettaglio i dati contenuti nel documento informativo, si scopre che sullo stato ecologico e chimico dei corpi idrici presenti sul territorio, quindi lo stato di salute dell’acqua dei fiumi e dei laghi, la quaCAMPOBASSO. Nel dibattito in corso circa l’approvazione della legge elettorale regionale interviene il consigliere Filippo Monaco per sottolineare alcuni aspetti fondamentali per dare al Molise una legge equa e rispettosa della volontà degli elettori. “A mio giudizio – sostiene Monaco la legge elettorale regionale deve contenere due punti fondamentali: L’abolizione del listino maggioritario; La suddivisione in tre circoscrizioni coincidenti con i collegi uninominali

lità delle acque è prevalentemente buona, ma non mancano criticità su alcune zone. Per quanto riguarda il fiume Biferno, all’altezza dei comuni di Morrone del Sannio e Larino, lo stato di qualità, sia sul profilo ecologico che chimico, appare appena sufficiente, così come anche in alcune zone del Trigno nei comuni di Montenero Valcocchiara e Roccavivara. Sempre sullo stato di salute delle acque, questa volta di balneazione, lo stato ambientale è soddisfacente, anche se in alcune aree del litorale termolese, come la zona adiacente al Bar Giorgione e sul versante nord, la valutazione è scesa da eccellente a buona. Passi in avanti sono stati fatti sul controllo dell’aria riscontrando un ottima qualità su tutta la regione, soprattutto rispetto alle zone limitrofe

dove l’inquinamento dell’aria assume connotazioni importanti. Solo sulla zona di Venafro, a causa del massiccio passaggio di macchine a camion diretti verso l’autostrada, si registrano dati che vedono la cittadina superare i limiti di inquinamento consentiti dalle direttive a riguardo. Sullo stato di salute del suolo ci sono, anche in questo caso, da segnalare dati positivi in linea generale. Dai controlli emersi appare chiaro, però, che la maggior parte dell’inquinamento del suolo avviene a causa dei rifiuti abbandonati da parte di privati cittadini. Si rilevano, inoltre, alcune discariche abusive che contribuiscono all’inquinamento del territorio tre volte di più dei rifiuti abbandonati da imprese.

“Regione, una nuova legge elettorale” Il consigliere Filippo Monaco, ritiene che biosgna fare presto precedentemente usate per l’elezione dei Deputati, Medio Molise, Basso Molise e Alto Molise. Solo in questo modo sarà possibile garantire ai molisani di essere rappresentati in Regione da coloro che effettivamente hanno raccolto consenso presso gli elettori e tenere nella

giusta considerazione la rappresentanza territoriale. Troppe volte è successo che attraverso il listino si promuovessero le logiche spartitorie dei partiti senza alcuna considerazione per i cittadini chiamati alle urne. Sono convinto – conclude il vicepre-

sidente del Consiglio - che questi elementi, sebbene non possano assicurare la buona governance in quanto le decisioni politiche ed amministrative spettano alle persone elette, potranno certamente fare in modo che nessuno si senta escluso dalla vita politica di questa regione”.


TAaglio lto

5 13 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Mercato Coperto di Via Monforte per sua poca fortuna ha esaurito progressivamente fino all’avvilente stato attuale, la destinazione di centro d’interesse commerciale

L’amministrazione di Palazzo san Giorgio non può che vada in malora Riconsiderato in chiave amministrativa potrebbe diventare strumento e occasione di vantaggi economici e funzionali

Abituati alle piccole cose, alle piccole furbizie, alle piccole manovre utilitaristiche, e nessuna confidenza con la grande progettualità, non guardiamo al futuro con le lenti d’ingrandimento Tutto lascerebbe pensare, e propendere, che l’amministrazione comunale di Campobasso in chiaro difetto di iniziative, progetti e programmi, dovesse prendere in considerazione quantomeno il modo e la maniera di valorizzare il patrimonio immobiliare per alleggerirlo dal peso di essere una voce in perdita e non una potenzialità, come capita nella amministrazioni locali che hanno idee, spirito d’iniziativa, capacità di interagire nella rete pubblica e in quella privata alla ricerca delle occasioni possibili. Purtroppo, l’amministrazione comunale di Campobasso da questo orecchio non sente, nonostante l’Ufficio patrimonio (specificatamente il geometra Michele De Lisio) gli abbia dimostrato che utilizzando le metodologie giuste, anche i relitti stradali, i locali comunali abbandonati, i locali comunali indebitamente utilizzati e recuperati, possono determinare una voce significativa delle entrate. L’amministrazione comunale di Campobasso ha diversi immobili di proprietà, con

differenti destinazioni che, se presi in considerazione in chiave amministrativa appena appena un tantino brillante, potrebbero diventare strumento e occasione di vantaggi economici e funzionali. Dal mazzo estrapoliamo il Mercato coperto di Via Monforte che, per sua poca fortuna, ha esaurito progressivamente,

fino all’avvilente stato attuale, la destinazione di centro d’interesse commerciale e, per taluni aspetti, espressione di una cultura che privilegiava l’acquisto e all’uso dei prodotti della campagna campobassana. Dietro questo decadimento c’è la politica commerciale dell’amministrazione civica che ha scelto di dare

spazio e di favorire la grande distribuzione commerciale in misura debordante da ogni oggettiva necessità e ragionevolezza. Accertata ormai da anni ormai la decadenza economica e funzionale del Mercato, non si riesce a capire perché l’amministrazione non ne ha fatto oggetto di riflessione, di (ri)considerazione, di valutazione aprendo il ventaglio dell’alternative. Tanto più grave questa povertà d’idee e di iniziativa, se si tiene conto che qualche anno fa, il compianto imprenditore edile Mario Di Biase, aveva progettato la rivitalizzazione di quella struttura, la cui valenza architettonica è assicurata dalla firma Mandolesi, con il corredo di un’analisi economica e di un progetto di assoluto incontestabile interesse funzionale (erano state previste una molteplicità di attività commerciali,

culturali e del tempo libero, compreso parcheggi sotterranei), e di un’altrettanta dimostrata (analiticamente) validità esecutiva. Avendo avuto di fronte un’amministrazione comunale adusa alle piccole cose, alle piccole furbizie, alle piccole manovre utilitaristiche, e nessuna confidenza con la grande progettualità e col guardare al futuro con le lenti d’ingrandimento, è stato gioco forza che quel progetto sia finito inutilizzato e inutilizzabile. Rimane il rimpianto e il rammarico di un imprenditore che voleva cambiare in meglio la città e di un’amministrazione che un capoluogo di regione meriterebbe di avere e non ha. Parlando informalmente col primo cittadino, non è stata esclusa l’idea di giocare una carta importante per il rilancio del centro murattiano anche attraverso il recupero e la ristrutturazione del Mercato coperto. La speranza, si sa, è l’ultima a morire. Dardo

Job Acts, in Molise un disastro Pochi contratti e assunzioni Sul territorio italiano, invece, risultati soddisfacenti al Nord Job Acts, primi risultati e molto buoni nell’Italia del Nord. Meno nel Mezzogiorno. E in Molise? Anche qui il dato è tutt’altro che confortante e assolutamente allarmante se si pensa che è l’unica regione a riportare il segno meno per quanto concerne il totale delle assunzioni 2014-2015 con un -0,9% e, in particolare, nell’anno in corso registra il più basso numero di impiegati pari a 15.402. Dunque il precariato fa da padrone nella nostra terra, infatti, i contratti a tempo indeterminato risultano essere finora solo 6.797 anche se in rialzo rispetto al 2014 dove erano 5.602. Gli imprenditori molisani, inoltre, non sembrano prediligere neanche la formula dell’apprendistato con solo 216 contratti. Le assunzioni a termine sono 8.389 in ribasso rispetto al 2014 dove se ne registravano 9.619. Per quanto concerne, invece, le cosiddette “trasformazioni di contratto” nel complesso registrano solo un +8,0% pari ad un totale di 1026 contratti stabili. Infatti, sono solo 103 i molisani apprendisti e 923 i rapporti a termine passati a

tempo indeterminato.Siamo gli ultimi della fila anche per quanto riguarda il totale delle assunzioni stabili attuate avvalendosi dell’esonero contributivo previsto dalla legge 190/2014. Infatti, si registra un totale di chiamate al lavoro pari solo a 4034. Dati allarmanti questi che attestano come in Molise il problema del precariato e della

mancanza di lavoro risultino tutt’altro che risolti e come in generale il divario tra Nord e Sud è sempre più evidente.

“Salviamo la Corte d’Appello” Istituito un Comitato permanente che si riunirà domani Presso la sede dell’ANM/Associazione Nazionale Magistrati del Molise, si sono riuniti il Presidente dell’ANM/MOLISE Enzo DI GIACOMO, il Segretario dell’ANM/MOLISE Nicola D’ANGELO, il Rettore dell’UNIVERSITÀ DEL MOLISE Prof. Gianmaria PALMIERI, i Presidenti dei tre ORDINI DEGLI AVVOCATI DEL MOLISE, Avv.ti Demetrio RIVELLINO, Marciano MOSCARDINO e Marco D’ERRICO,

nonché la DELEGAZIONE PARLAMENTARE MOLISANA, in persona degli On.li Danilo LEVA e Laura VENITTELLI e dei Sen.ri Ulisse DI GIACOMO e Roberto RUTA. A seguito della predetta riunione, è stato costituito il COMITATO PROMOTORE UNITARIO APERTO PER LA SALVAGUARDIA DELLA CORTE DI APPELLO DI CAMPOBASSO E DELLA GIUSTIZIA DI PROSSIMITÀ, procedendo

ad approvare apposito Documento, che verrà diramato nella giornata di domani. dove alle ore 10,00, presso i locali dell’Associazione Nazionale Magistrati del Molise (Sala Biblioteca ubicata al piano primo della sede centrale del Tribunale di Campobasso in Via Regina Elena), i predetti Promotori del COMITATO terranno apposita CONFERENZASTAMPA, volta ad illustrare le ragioni costitutive e le finalità del COMITATO.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

6

Campobasso

13 novembre 2015

Riccardo Piccinni, in visita al comando della Finanza

Il comandante interregionale dell’Italia meridionale ha fatto il punto sul lavoro svolto CAMPOBASSO. Due giorni di incontri con il personale e di analisi del lavoro svolto e da fare nell’attuale contesto molisano: questo è il contenuto delle visite che il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale, Generale di Corpo d’Armata Riccardo Piccinni, ha effettuato presso il Comando Provinciale di Campobasso, il Reparto Operativo Aeronavale e la Compagnia di Termoli, spostandosi poi nella Tenenza di Larino. Nel capoluogo molisano, il Generale Piccinni, accolto presso la Caserma “Antonio Zara” dal Comandante Regionale, Generale di Brigata Vito Straziota, e dal Comandante Provinciale, Colonnello t.ST Paolo D’Amata, che a sua volta ha svolto un briefing istituzionale, nel corso del quale ha illustrato nel dettaglio la struttura ordinativa del Reparto, gli organici del personale, i profili logistici, i risultati conseguiti nei diversi comparti e le proiezioni operative delle principali attività di

servizio. Dopo aver preso cognizione delle più significative attività e della delicatezza che riveste lo svolgimento della peculiare funzione di polizia economico-finanziaria sul territorio di affidamento, il Generale Piccinni ha incontrato tutti gli ufficiali ed una

rappresentanza di ispettori, sovrintendenti, appuntati e finanzieri del Comando Provinciale di Campobasso, ai quali ha espresso parole di apprezzamento e gratitudine per il lavoro svolto, nonché di incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa, sottolineando come il

Corpo operi in prima linea sul fronte del contrasto all’evasione fiscale, allo spreco nella spesa pubblica ed alla corruzione in genere, invitando tutti a tenere sempre alta la guardia, al fine di contrastare efficacemente la “mafia degli affari” ed il conseguente arricchimento illecito. L’azione del Corpo, ha proseguito l’Alto Ufficiale, è essenziale per accrescere giustizia sociale ed equità, poiché grazie ad essa viene garantito il recupero delle risorse finanziarie necessarie per il sostenimento dei servizi pubblici a sostegno della comunità della Provincia di Campobasso. Il programma è proseguito con le visite a due reparti territoriali, la Compagnia di Termoli e la Tenenza di Larino, durante le quali l’Autorità ha incontrato il personale dipendente ed è stata informata delle peculiarità strutturali ed operative concernenti i territori di competenza, nonché delle relative progettualità in itinere. Il Generale Piccinni si è recato altresì presso il Reparto Opera-

tivo Aeronavale di Termoli, istituito nell’ottobre dello scorso anno per garantire un ulteriore e importante baluardo a tutela della legalità molisana lungo il litorale costiero, sempre esposto a minacce di traffici illeciti perpetrati via mare. Il predetto Reparto specialistico, da cui dipende la Stazione Navale e che dispone di un guardacoste d’altura, una vedetta velocissima, due vedette costiere e due unità minori, costituisce infatti la componente navale della Guardia di Finanza del Molise, con competenze esclusive di polizia economica e finanziaria dalla costa verso l’alto mare nonché, in coordinamento con i presidi territoriali, di tutela dell’ambiente e del demanio pubblico. Nella circostanza, il Comandante del R.O.A.N., Ten. Col. Roberto Di Vito, ha esposto all’Autorità le linee strategiche operative del Reparto nonché le caratteristiche del dispositivo navale dispiegato a tutela della legalità in mare.

I giovani e le politiche del lavoro L’idea progettuale partita dalla Provincia di Campobasso è stata premiata a Perugia l’Impiego – ha vinto, per aver sostenuto l’innovazione dei giovani per i giovani e rappresenta il primo modello regionale di creazione congiunta tra giovani ed istituzioni di un’app. Siamo tra le best pratices nazionali nel campo delle politiche giovanili e nuove tecnologie. Il mio ringraziamento va al Comune di Campobasso, all’Usr Molise, af euro desk Italy, ed a tutti gli enti ed associazioni che abbiamo coinvolto lungo il percorso. Penso all’Unimol, associazione Mu.Se. , centri di aggregazione giovanile di San Martino e Roccavivara e le tre scuole superiori della provincia: il Pilla di Campobasso, l’Agrario di Riccia e l’Isis di Larino. Con questo premio avremo la possibilità di formare 20 giovani attraverso un ciclo di seminari su pratiche, opportunità europee ed auto imprenditorialità. Questo riconoscimento ovviamente gratifica il nostro impegno politico amministrativo”.

CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore alle politiche del lavoro Alessandro Di Labbio comunicano che il progetto “AppyourtLand: cittadini es istituzioni nel web 2.0”, ha vinto il primo premio nazionale nell’ambito dell’iniziativa Be@ctive Social Tour, promossa dal’Upi e finanziata dall’associazione nazionale Giovani. Un premio assegna ex aequo con i progetti dei colleghi di Lodi e Perugia. “Condivido con il presidente De Matteis – afferma il capodelegazione Di Labbio – l’orgoglio e l’ottima figura dimostrata dallo staff di Palazzo Magno, un gruppo ricordiamolo di validissime professionalità ma aimè precarie. E’ una splendida pagina, una vittoria che ci inorgoglisce e che dimostra quello che comunque riusciamo a fare con le poche risorse a disposizione. Si tratta dell’unico progetto giovanile del sud oggetto di premio, che poi ci vede tutti protagonisti essendo arrivati in cima al podio. La nostra idea – aggiunge l’assessore ai Centri per

Al Pilla la patente europea per il business Da quest’anno sarà possibile conseguirla presso l’istituto di Campobasso CAMPOBASSO. Si scrive EBCL, si legge European Business Competence Licence: è la patente europea per il business. È destinata a responsabili del personale, project manager, professionisti, imprenditori, tirocinanti, studenti, dipendenti che aspirano a una promozione, ai lavoratori in cerca di una riqualificazione professionale. Da quest’anno sarà possibile conse-

guirla all’Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore ‘Leopoldo Pilla’ di Campobasso. La scuola, infatti, è stata accreditata da EBCL Italia, che ha sede a Latina, quale test center, dove è possibile seguire i corsi e sostenere gli esami, al fine di conseguire la patente europea per il business. Il marchio EBCL è di proprietà di una università austriaca, che ha

aperto la sede principale del Belpaese nella cittadina laziale e, ora, si sta espandendo nelle varie regioni. A Campobasso potranno seguire i corsi sia gli interni (gli studenti del ‘Pilla’) sia gli esterni (chiunque vorrà certificare le proprie competenze) a un costo abbastanza contenuto. Tra gli obiettivi del primo livello

del corso, quello sinora attivato di tre, ci sono: la redazione di un bilancio aziendale, l’analisi del bilancio, l’analisi dei costi, che permetteranno di saper leggere e comprendere un bilancio di un’azienda, ed elementi di diritto commerciale. Il direttore del test center Molise dell’EBCL è il commercialista Donato Toma, docente del ‘Pilla’, il

quale organizzerà gli esami e sarà coadiuvato dai colleghi professori: Giuseppe Tondi (vice), Donato Ciccaglione (supervisore) e Michele Vitantonio (supervisore), che presiederanno nelle prove d’esame. Fa parte del comitato, chiamato a gestire corsi ed esami, la Dirigente Scolastica Rossella Gianfagna, in quanto l’Istituto che dirige è quello che è stato accreditato da EBCL.


Campobasso

7 13 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Lama Bianca, non si poteva fare diversamente” L’Anas sottolinea come la chiusura notturna avrebbe comportato costi aggiuntivi CAMPOBASSO. Con riferimento all’articolo pubblicato, mercoledì 11 novembre 2015, dal quotidiano ‘La Gazzetta del Molise’ a pag. 7 con il titolo “Lama Bianca, Battista tace’” sono necessarie una serie di precisazioni da parte di Anas. “Innanzitutto va detto che i lavori di manutenzione straordinaria per la captazione ed il drenaggio delle acque e per la realizzazione di un nuovo rivestimento ai piedritti attualmente in corso all’interno della galleria ‘Lama Bianca’, situata lungo la strada statale 87 “Sannitica”, sono indispensabili per man-

tenere in sicurezza il tunnel e per migliorare le caratteristiche illuminotecniche del tratto stradale. Posta, quindi, la necessità di intervento, si ricordano, qui, le deviazioni attualmente in vigore per il traffico: - il traffico proveniente da Campobasso/Foggia diretto ad Isernia/Benevento è deviato sulla provinciale 53 “Sannitica” allo svincolo per il Centro Ospedaliero di Campobasso al km 132,200 della statale 87, con reimmissione al km 128,300, in corrispondenza dello svincolo di Busso; è consentito il

traffico locale per l’accesso all’esercizio commerciale Falcone Legnami fino al km 131,220. - il traffico proveniente da Isernia/Benevento e diretto a Campobasso/Foggia è deviato lungo la provinciale 53 “Sannitica” al km 128,300 della statale 87, in corrispondenza dello svincolo di Busso, con reimmissione allo svincolo di Campobasso/Centro Ospedaliero, al km 132,200; è consentito il traffico locale per l’accesso agli esercizi commerciali presenti in loco fino al km 129,200. La deviazione per le autovetture,

quindi, è costituita da un tragitto di poco più di 3 km, con un incremento del tempo di percorrenza di circa 5 minuti, che si snoda su strada a norma; non si ritiene quindi plausibile il richiamo alla mancata garanzia della sicurezza per gli automobilisti (“[…] tanti cittadini ai quali ugualmente va garantita la sicurezza, la stessa sicurezza che tali lavori mirano a tutelare, ma che non può essere ‘sospesa’ per l’esecuzione degli stessi”). Le soluzioni proposte (ovvero quelle di concentrare i lavori in esclusivo orario notturno

oppure di istituire un senso unico alternato) comporterebbero una serie di operazioni di cantiere molto complesse, che implicherebbero un enorme aggravio del costo dell’intervento rispetto al finanziamento disponibile ed, inoltre, tempi molto più lunghi di esecuzione. Nel comprendere i disagi sostenuti dall’utenza durante il periodo dei lavori, si ribadisce, però, l’importanza dell’intervento in questione e si fa presente che la conclusione dei lavori è prevista entro la prossima metà del mese di dicembre“.

Un nuovo rischio per la Via Matris di sergio genovese Come tutti i Campobassani veri, ho accolto con grande piacere la notizia della riapertura del sito più volte fatto oggetto di atti di inciviltà. Il percorso, soprattutto in primavera inoltrata, è incantevole. Del resto, quando era aperto, mi capitava spesso di incontrare persone che ne acclamavano la bellezza. Quel posto, però, mano a mano che passavano i giorni, si presentava con qualche ala sempre più spezzata, fino a renderlo non più praticabile. Gli aguzzini, nella maggior parte dei casi, agivano di notte. E’ infatti la notte, il giorno degli aguzzini. Questa nuova categoria di specie umana, da un po’ di anni imperversa nel centro storico di Campobasso. Quelli con un gradualità di inciviltà più sfumata, si limitano a lasciare i segni della propria presenza come oracoli da mostrare: bottiglie di birra vuote o demolite, qualche escremento, qualche danneggiamento di qualche parete e una moderata soddisfazione nel pensare che quello stile di vita è quello giusto. C’è poi un’altra categoria di quelli che si rintanano per fare uso di ogni “bene” e sono quelli più a rischio poiché abbandonando spesso il controllo di se stessi, possono essere capaci di tutto, soprattutto quando avvertono la importanza di un bene comune in regime di riattazione. Sembra un racconto romanzato mentre è invece la esatta iconografia di una robusta fascia della nostra gioventù finita in un tunnel sempre più profondo. Una gran parte di genitori si è arresa perché poco all’altezza o perchè è arrivata persino a condividere gli stessi stili di vita. Ora la preoccupazione di ogni cittadino che si rispetti è una sola: fare in modo che quei trecentomila euro spesi non siano l’effetto di una impresa sociale destinata a rimanere in vita in una frazione di tempo limitata in supina attesa che i prossimi

aguzzini entrino in azione. Va da sé che gli Amministratori a cui va il plauso per la riapertura, con un’ansia pedissequa, debbano individuare le soluzioni per assicurare al luogo una copertura di vigilanza ventiquattro ore su ventiquattro. Qualsiasi indugio può essere fatale. E quelli che dovessero, con una pedagogia avanguardistica, pensare che il livello di civiltà prima o poi ritorni a dominare le coscienze dei ragazzi senza volto, sappiano che non bisogna arrendersi ma si rischia, nell’attesa, di rimediare sonore sconfitte. La speranza

infatti di avere giovani diversi da quelli raccontati è spalmata nel tempo poiché vincolata alla esigenza di servirsi di adulti diversi, repellenti sul serio al degrado. Quante volte è stata imbrattata e vilipesa la statua di Marotta nella Villa dei Cannoni? Quante volte è stata ripristinata nella sua veste migliore? Alla fine hanno vinto gli incivili perché l’opera oggi è rimasta danneggiata. Meglio organizzarsi prima per non rimediare altre sconfitte morali, intellettuali, sociali ed economiche.

Al Convitto Mario Pagano si è parlato di Legalità Gli avvocati Rivellino e Passarelli hanno conquistato gli studenti dello Scientifico Europeo Un’altra lodevole iniziativa per fortificare il carattere e la formazione dei giovani è stata appena sfornata dal Rettore del Convitto Mario Pagano, il dinamico professor Franco Fasciano. Il quale ha messo su un interessante incontro sulla legalità. Tema attualissimo in tutti i ceti e certamente di primissimo piano nel circuito scolastico. Da una parte il presidente dell’Ordine degli Avvocati, il brillante quanto compassato penalista Demetrio Rivellino e, di fronte a lui,

docenti e studenti del Liceo Scientifico ad indirizzo Europeo del Convitto Mario Pagano. I giovani hanno mostrato interesse e compostezza, e hanno interagito coll’illustre relatore, formulando domande provocatorie, ben lontane dalla banalità ricorrente. A seguire è toccato prendere il microfono all’avvocato Anna Maria Passarelli che ha trattato un argomento attualissimo quale Facebook. Il social che ha cooptato in modo particolare i giovani, senza

tralasciare le persone mature. Ebbene, la signora Passarelli con un linguaggio semplice, per renderlo accessibile agli scolari, ha ricordato i rischi penali che si corrono sull’uso improprio del network. Chiuso questo capitolo il Rettore Fasciano ha già sfogliato l’agenda per controllare le date dei prossimi incontri che i suoi studenti, accompagnati dai loro professori, avranno con altri eccellenti personaggi.





11

Isernia

13 novembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Ripristinare la normalità. Bretella Anas sempre più necessaria” A seguito dell’interruzione della Ss 85 venafrana, interviene Patriciello BRuxEllES. “L’interruzione prolungata di un tratto stradale è sempre causa di disservizi e di problemi relativi alla viabilità. Il fatto che, poi, la strada in questione sia anche la principale arteria di collegamento tra Molise a Campania, rende tutto ancor più complesso”. Commenta così Aldo Patriciello, europarlamentare molisano, l’attuale situazione della viabilità stradale a seguito dell’interruzione della SS 85 Venafrana, causata da una frana all’altezza del Comune di Sesto Campano. “Ferma restando

l’impossibilità di prevenire ogni singolo danno provocato dai sempre più frequenti fenomeni di dissesto idrogeologico – afferma Patriciello , resta l’urgenza di ripristinare quanto prima la viabilità della strada statale 85 Venafrana, attualmente interrotta all’altezza di Sesto Campano. E questo non soltanto per la normale regolarizzazione del traffico in entrata e in uscita dal Molise ma anche per ragioni proprie di sicurezza: nei giorni scorsi, infatti, sono aumentati gli incidenti tra gli automobilisti che si sono avventurati alla

ricerca di strade alternative con lo scopo di bypassare il tratto stradale interrotto. Tutte problematiche – prosegue l’eurodeputato azzurro acuite dal fatto che la nostra Regione non possiede un’ampia e strutturata rete infrastrutturale: in mancanza di autostrade, aeroporti e linee ferroviarie veloci è normale che la chiusura, seppur temporanea, di una strada statale sia fonte di numerosi disservizi per tutti i viaggiatori. Quanto accaduto rende ancor più necessaria la ricerca di nuove soluzioni per risolvere, o quanto-

meno alleggerire, i problemi legati alla viabilità dei nostri territori. Mi auguro ad esempio – spiega Patriciello - che i lavori per realizzazione della bretella Anas che collegherà Ceppagna alla SS 85 Venafrana Variante inizino il prima possibile, visto che le risorse economiche sono disponibili. Un’opera che credo sia utile non soltanto sotto il profilo della circolazione stradale ma anche e soprattutto da un punto di vista di lotta all’inquinamento urbano. Non è la prima volta, infatti, che l’Italia viene bac-

chettata da Bruxelles per la violazione della legislazione che dal 2005 impone livelli massimi di concentrazione delle polveri sottili nelle nostre città. La realizzazione della bretella stradale in questione, deviando il grosso del traffico fuori dall’area urbana di Venafro, permetterebbe una sensibile riduzione dei gas di scarico dei mezzi di trasporto che hanno causato negli ultimi anni il superamento dei limiti di inquinamento prescritti dalle normative europee”, conclude l’eurodeputato.

Donna salvata dai carabinieri Provvidenziale intervento per una anziana priva di sensi a causa del fumo sprigionato dal camino ISERNIA. Una pattuglia di Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Isernia, impegnata in un servizio di controllo del territorio nel centro cittadino, nella serata di ieri, aveva notato uscire del fumo denso da un appartamento ubicato in via Petrarca, decidendo di intervenire immediatamente per accertare se ci fosse pericolo per gli abitanti dello stabile e facendo rapidamente evacuare per precauzione gli appartamenti. Ma da quello da dove usciva il fumo, abitato da una anziana donna, 90enne, nessun segnale di vita. Con l’aiuto di una familiare accorsa sul posto, i Carabinieri riuscivano ad accedere nell’appartamento ormai saturo dal fumo fuoriuscito dal camino, probabilmente ostruitosi, rinvenendo l’anziana donna sdraiata sul letto priva di sensi. I militari provvedevano ad arieggiare tempestivamente gli ambienti permettendo così alla malcapitata di riprendere a respirare. Sul posto giungevano anche i sanitari del 118 per gli ulteriori soccorsi e personale dei Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza l’appartamento. Fortunatamente grazie al provvidenziale intervento dei Carabinieri, la vicenda, che avrebbe potuto avere risvolti drammatici, si concludeva con un lieto fine, in quanto la donna non riportava gravi conseguenze per la salute e i danni all’appartamento risultavano di lieve entità.

Padre Pio raccontato in un volume Il libro sarà presentato domani nella sala teatro del Sacro Cuore a Isernia ISERNIA. Sarà presentato domani, alle ore 19.00, nella Sala-Teatro “San Francesco” della Parrocchia del Sacro Cuore a Isernia (ingresso da via Piave), il libro “Padre Pio da Pietrelcina - Narratore della presenza di Dio ai giovani” scritto da fr. Nazario Vasciarelli con la prefazione del Cardinale Angelo Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. All’incontro interverranno, oltre all’autore, anche il Vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro, Monsignor Camillo Cibotti, e la professoressa Donata Caggiano, docente di filosofia e storia presso il Liceo Classico di Venafro. Il dibattito sarà moderato dal giornalista Enzo Di Gaetano. L’opera, strutturata in tre parti, nasce dalla lettura di due mondi, quello di Padre Pio e quello che tocca i giovani nella loro formazione cristiana. La domanda di fondo è questa: può la spiritualità di Padre Pio “interessare” i giovani di oggi? Il Santo di Pietrelcina può proporsi come educatore della fede? Ad un primo approccio la risposta potrebbe essere negativa, dato che padre Pio viene,

erroneamente, accomunato a persone cosiddette “âgée”. Ma, cammin facendo ci si rende conto che San Pio è stato frate cappuccino e sacerdote; questo fatto ha segnato in maniera irreversibile la sua identità e quella della Chiesa del Terzo Millennio. Come figlio di San Francesco, Pio da Pietrelcina ha esaltato i valori della preghiera-contemplazione, povertà, obbedienza e castità, e, come sacerdote, ha intessuto il suo ministero di donazione al popolo santo di Dio. Per lui fondamentali sono risultati l’Eucarestia, il ministero della Riconciliazione, la Direzione Spirituale. Ed è proprio in questo ambito fondamentale della direzione spirituale che si può notare il legame col mondo giovanile. A suo tempo, Padre Pio ha accompagnato umanamente e spiritualmente tanti giovani nel loro cammino di ricerca del percorso di vita. Con lui si sono avvicinati a Cristo tanti ragazzi: alcuni di essi si sono donati a Dio con la consacrazione religiosa e sacerdotale; altri formando famiglie sante, timorate di Dio. A colloquio col Santo del Gargano tanti uomini

e donne hanno lasciato ogni cosa per seguire la strada della donazione agli “ultimi”. La pupilla dei suoi occhi, l’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo ha mosso i primi passi con la preghiera di Padre Pio e col lavoro serio di uomini e donne che hanno creduto nella “pazzia” di seguire Cristo per i percorsi scoscesi che conducevano ai più bisognosi. Il libro si conclude con un progetto che, nato dal cuore di Giovanni Paolo II nella lettera apostolica “Novo Millennio Ineunte”, trova un suo valido interprete in Pio da Pietrelcina. Padre Pio, quindi, può ritenersi un maestro ed un educatore dei giovani? La riposta è, e non può essere diversamente, affermativa. Infine, un dato di cronaca: Papa Francesco con il prossimo Giubileo indicherà San Pio da Pietrelcina come Maestro della Misericordia. C’è da chiedersi: a chi è rivolta la misericordia? Quali ambiti tocca? Non è che Padre Pio abbia precorso i tempi e i luoghi indicati dall’attuale Pontefice?


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

12

Termoli

13 novembre 2015

In Consiglio, Egam e biometano A Campomarino aspro il confronto tra le forze politiche consiliari CAMPOMARINO. L’adesione è arrivata in extremis, nonostante la diffida inviata dalla Regione Molise lo scorso 21 settembre che obbligava il Comune di Campomarino alla stessa entro 30 giorni. Di giorni ce ne sono voluti qualcuno in più però alla fine il Consiglio comunale del paese bassomolisano ha approvato l’adesione all’Egam, l’ente di gestione delle acque molisane. Un’adesione per certi versi obbligata sulla quale, però, la maggioranza presieduta dal sindaco Gianfranco Cammilleri ha voluto trarre i maggiori benefici per la popolazione. E così è stato approvato anche un emendamento presentato dalla maggioranza ma che ha trovato d’accordo i consiglieri di minoranza Cordisco e Romano che, nella sostanza, fa istanza alla Regione Molise perché “vengano recepite le osservazioni avanzate da molti sindaci preoccupati che l’ente che si andrà a creare sia oneroso per le tasche dei cittadini”, ribadisce che “l’acqua è un bene pubblico e che la

finalità del nuovo ente sia quella di migliorare e modernizzare le reti idriche che sono soggette a sprechi e guasti”, affida la gestione dell’ente ai sindaci e una rappresentanza al Comune di Campomarino e fa in modo che le tariffe che verranno applicate ai residenti di Campomarino non siano superiori a quelle attualmente in vigore nel Comune bassomolisano. Un’adesione, quella all’Egam che “è

stata la conseguenza di un percorso ragionato. Abbiamo aspettato perché a fine ottobre si discuteva la richiesta di sospensiva – ha affermato il sindaco Gianfranco Cammilleri nel corso dell’assise civica – abbiamo ragionato sulle modifiche da apportare a una legge che ci è stata imposta e quali erano i suggerimenti che dovevamo portare in consiglio”. Un provvedimento che “nasce dall’esigenza di tutelare i cittadini nell’am-

bito di una legge che ci è stata imposta. Se avessimo fatto le cose in maniera superficiale non si sarebbe raggiunto mai questo risultato”. Emendamenti che ricalcano anche il documento programmatico presentato dalla Federazione del Pd basso Molise alla segretaria Micaela Fanelli ma che non hanno trovato d’accordo il consigliere Saburro per il quale “in altre regioni dove il pro-

cesso di formazione dell’ente unico è avvenuto prima che in Molise chi ha avuto gli incarichi di gestione non ha portato a buon fine l’incarico”. Nonostante questo, però, il consiglio comunale ha approvato l’adesione all’Egam. E il consiglio comunale ha approvato anche la mozione presentata dalla minoranza sulla realizzazione di una centrale a biometano, mozione che, però, era stata ‘allargata’ dalla maggioranza ribadendo la contrarietà dell’installazione a tutte le attività che potrebbero essere invasive per il territorio. La mozione impegna il sindaco “affinché nelle aree agricole del Prg si realizzino esclusivamente impianti destinati alla lavorazione dei prodotti agricoli e della produzione zootecnica in esecuzione delle approvate norme di attuazione, si attivi per il rigetto delle proposte di insediamento di tutte le richieste di insediamento perchè contrarie a quanto previsto”, allontanare le installazioni dai centri abitati e favorire l’insediamento delle stesse nelle aree lontane dai fabbricati agricoli.

La conversione di san Martino a Campomarino E’ stato il parroco a volere la rappresentazione della storia del santo CAMPOMARINO. È stato ripercorso un momento della conversione di San Martino ieri sera a Campomarino. Su iniziativa del parroco, don Rosario Candigliota, si è vissuto un momento di festa nella parrocchia del centro Basso Molisano con la rappresentazione dell’arrivo del Santo a cavallo che, toccato nel cuore dall’immagine di un mendicante al suolo in un giorno di freddo, decise di strappare il proprio mantello con la spada e donare un pezzo di stoffa all’uomo per permettergli di coprirsi. Nello specifico, ricordiamo, San Martino era un “circitor” e il suo compito era quello della ronda di notte e dell’ispezione dei posti di guardia, nonché la sorveglianza notturna delle guarnigioni.

L’uomo, infatti, proprio durante una di queste ronde incontrò un mendicante seminudo e vedendolo immerso in una grande sofferenza, tagliò in due il suo mantello militare e lo condivise con il mendicante. L’episodio della sua conversione diventa ancora più evidente quando, la notte seguente, vide in sogno Gesù rivestito della metà del suo mantello

militare. Lo udì affermare: “Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito”. Al suo risveglio, Martino ritrovò il mantello integro, segno che l’uomo soccorso la notte precedente era proprio Gesù. La festa di ieri è stata arricchita dalla degustazione di castagne e “pettole” magistralmente preparate dalle parrocchiane e dalla collaborazione del gruppo scout. A gestire la sicurezza e il traffico gli uomini della municipale di Campomarino. La festa nasce dal desiderio del parroco, don Rosario Candigliota che, originario della Germania, rivive questa tradizione di anno in anno dove san Martino è particolarmente venerato.

Le agevolazioni fiscali per il gasolio Il mondo degli autrotrasportatori a confronto con i commercialisti TERMOLI. Si è tenuto a Termoli, presso la sala convegni dell’Alberghiero ‘Federico di Svevia’, organizzato con la collaborazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Larino-Termoli, un convegno sulle agevolazioni fiscali sul gasolio per l’autotrasporto. Nostro interlocutore, questa volta nelle vesti di commercialista, è l’assessore Pino Gallo che precisa: “Si tratta, oggi, di un incontro informativo su un tema importante che è quello delle agevolazioni sulle accise per quello che riguarda il settore dell’autotrasporto; un settore importante anche per la nostra regione si tratta di benefici rilevanti per quella categoria di imprenditori. Incontri come questo tenuti da funzionari dell’Agenzia delle Dogane sono importanti per poter operare nel migliore dei modi possibili e non incorrere in errori che possano pregiudicare l’ottenimento delle agevolazioni. Per quanto riguarda si tratta di agevolazioni che esistono da anni non ci sono particolari novità ma rappresenta un aspetto

fondamentale per gli imprenditori di quel settore”. Durante l’incontro, al centro del dibattito tante precisazioni, quindi, più che novità sull’argomento con i relatori che hanno illustrato gli aspetti e l’iter procedurale per la fruizione delle agevolazioni. Presenti all’evento Giuseppe Ciccarelli, direttore dell’Ufficio delle Dogane di Campobasso e Liliana Smargiassi, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Larino-Termoli, apriranno i lavori del Convegno, ma anche i funzionari doganali Giuseppe Tozzi, Ernesto Giannubilo e Fabrizio Lotti che hanno illustrato gli aspetti e l’iter procedurale per la fruizione delle agevolazioni.


13

Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

13 novembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Termoli, sta cambiando” L’assessore comunale ai Lavori pubblici, ha fatto il punto della situazione TERMOLI. È arrivato il parere positivo delle Belle Arti al recupero edilizio dell’ex cinema Adriatico di piazza Sant’Antonio. La notizia è stata ufficializzata dall’amministrazione comunale che si è anche auspicata l’inizio del lavori già dal prossimo anno. Per l’assessore comunale Pino Gallo non ci sono dubbi perché quello raggiunto “è un passo avanti fondamentale per quello che sarà il volto del centro di Termoli. La Soprintendenza delle Belle arti, infatti, ha concesso il parere di massima rispetto al progetto di fattibilità che la ditta aveva presentato a luglio “questo significa che la soprintendenza e la ditta hanno trovato un punto di accordo per quello che riguarda l’intervento di manutenzione e conservativo dell’opera; soprattutto la ditta proprietaria ha recepito al-

cuni indirizzi della soprintendenza che erano stati formulati già nel 2004 e quindi è questa una prima base per poter partire per la redazione del progetto esecutivo definitivo”. Obiettivo dell’amministrazione, quindi, è quello di portare nuove opere alla città?

“Diciamo – ha continuato Gallo – che è nel nostro programma c’è quello di portare nuove opere alla città e realizzare un qualcosa di importante dal punto di vista urbanistico per la città adesso ci stiamo avviando dopo un primo periodo di rodaggio e messa appunto dell’attività amministrativa stiamo concre-

tizzando”. Intanto l’attenzione è anche sul parcheggio multipiano che dovrebbe essere realizzato in Piazza Sant’Antonio. “Il project sul parcheggio di Piazza Sant’Antonio è quello che abbiamo avviato per primo. Abbiamo proceduto all’apertura delle buste c’è una

proposta e nella scorsa settimana la Giunta ha decretato l’interesse pubblico di quella proposta e ora ci apprestiamo a mettere a bando la proposta vedremo chi se l’aggiudicherà”. Un’amministrazione, quella guidata dal sindaco Sbrocca, che pare essere impegnata a guardare al futuro senza aver paura dei tempi per la realizzazione delle opere, è giusto? “Bisogna avviare le opere. Questa amministrazione – ha concluso Gallo – guarda molto al futuro e getta le basi per poter cambiare la città in senso positivo. Penso che siano opere che se si lavora con attenzione e con impegno si possono realizzare anche in un periodo di tempo ridotto. Nel mandato che questa amministrazione ha si può realizzare molto di quello che questa amministrazione ha in progetto”.

“Contratto vecchio e scaduto” Prosegue la raccolta di firme del sindacato degli infermieri indipendenti TERMOLI. Durerà un mese la raccolta firme del sindacato degli infermieri FSI teso a manifestare al Governo la necessità di arricchire il contratto retributivo di categoria. A spiegare l’iniziativa è Fernanda De Guglielmo. “Si tratta di una sfida – ha affermato Fernanda De Guglielmo, segretaria regionale FSI – partita a livello nazionale con il sindacato che ha promosso questa raccolta firme per far capire al Governo che non si può rinnovare un contratto con 8 euro lordi. Quindi, chiediamo uno stipendio adeguato ai tempi anche con il recupero di quello che abbiamo perso bloccando il contratto. La cittadinanza risponde bene alla nostra causa anche perché è un qualcosa che riguarda i lavoratori ma riguarda anche il cit-

tadino perché avere una sanità adeguata significa anche dare servizi non dico ottimale perché in Molise ce lo possiamo dimenticare ma per lo meno sufficiente per i cittadini. Abbiamo un mese per raccogliere quel che serve perché il sindacato ha fatto un emendamento visto che la legge finanziaria ha dato dei fondi che sono irrisori per il contratto e quindi l’ha presentato al Parlamento e al Senato e prevede questo aumento ma anche altre cose importanti tipo il riconoscimento del lavoro usurante per gli operatori del servizio sanitario nazionale che fanno i turni di notte. L’aumento che abbiamo chiesto è parecchio

perché in quattro anni abbiamo perso 390 euro quindi già una perdita sostanziosa non ci si può presentare con 5 euro. Al centro delle richieste, però, non ci finisce solo l’ade-

guamento economico ma anche altri temi di eguale importanza”. Aderire alla raccolta firme è possibile negli ospedali di Termoli e Isernia.

“No al parco eolico a San Martino” Anche il Tar ha ritenuto di respingere il ricorso presentato dalla società SAN MARTINO IN PENSILIS. Il Tar del Molise ha dichiarato “in parte inammissibile e in parte improcedibile” il ricorso con cui la New Green Energy srl aveva richiesto l’annullamento della Deliberazione di Giunta regionale n. 261 del 20/6/2014 e degli atti ad essa connessi con la quale la Regione Molise rilasciava giudizio negativo di compatibilità ambientale per la costruzione e l’esercizio di un impianto eolico (potenza 44 MW) nel Comune di San Martino in Pensilis. Un ricorso avverso anche alle modalità con le quali la Giunta regionale del Molise ha proceduto alle valutazioni negative di impatto ambientale, sulla base dello stesso parere negativo espresso dalla direzione regionale del Ministero per

i Beni e le Attività Culturali (Mibac). Più precisamente, la New Green Energy srl contestava numerosi ‘vizi’ della delibera di Giunta Regionale che, tuttavia, il Tar Molise ha ritenuto essere infondati giudi-

cando prevalente, la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici così come determinato dalla Giunta regionale. La sentenza del TAR, depositata il giorno 6 novembre 2015, sancisce la ‘vittoria’ della Regione Molise

contro il ricorso presentato dalla New Green Energy srl, evitando la realizzazione di un nuovo impianto eolico in basso Molise e le possibili ricadute negative in termini ambientali (conservazione della natura) e culturali- paesaggistici.

Ad esprimere grande soddisfazione l’assessore regionale alla Tutela dell’Ambiente, Vittorino Facciolla: ‘Una sentenza-dichiara– che da una parte conferma la correttezza dei provvedimenti assunti dalla Giunta regionale e dall’altra qualifica il livello delle scelte programmatiche che con il presidente Paolo di Laura Frattura mettiamo in campo in materia ambientale a beneficio del nostro territorio, del suo sviluppo sostenibile, e della qualità di vita che ai nostri cittadini vogliamo assicurare proprio a partire da una attenta politica green”. La Regione Molise, dunque, persegue nella sua linea di difesa di conservazione ambientale, piuttosto che sostenere esigenze speculative sul territorio.



15

Opinioni

13 novembre 2015

di Claudio De Luca

Al fine di semplificare l’attività della P.a. l’ordinamento nazionale si arricchì di decine di decreti legislativi. Si trattò di atti (con valore di legge) emanati dal Governo, previa delega conferitagli dal Parlamento. Sarebbero dovuti servire ad “attenuare”; ma, per provare ad arginare la mole delle norme vigenti, si dové imporre dapprima uno sfoltimento generale delle fonti (con Calderoli) e poi innestare provvedimenti nuovi. Questo paradosso rese la vita difficile persino alle riforme Bassanini e Bersani, unici tentativi di lotta alla burocrazia. Punte di diamante della cura furono le realizzazioni dello sportello unico e della dichiarazione di inizio attività con l’abbattimento di un esorbitante numero di certificati e di autorizzazioni. Oggi permane lo scoglio maggiore rappresentato dalla quantità dei Comuni (8.103); e, soprattutto, dalla presenza del 95% di enti rimasti, demograficamente, sotto la soglia dei 20mila abitanti mentre il 73% (pari a 5.903) ne conta meno di 5.000. Si pensi pure che, nei 7.848 Comuni fino ai 20mila, vivono quasi 27 milioni di persone rappresentative del 47% dell’intera popolazione, mentre nei restanti vive la maggioranza degli Italiani ed opera la gran parte delle imprese. Pensare che i nuovi strumenti dell’antiburocrazia possano attecchire in simili realtà sarebbe davvero chiedere troppo; tant’è vero che i succitati istituti navigano in forti difficoltà applicative. Ragguagliando certi dati alla realtà molisana, si ottiene un quadro sconfortante (fatto di Comuni-polvere) ed una sola certezza: se l’andamento demo-

di Claudio de Luca LARINO. Giocare d’azzardo è una delle manie dei Molisani. Secondo i contenuti di uno studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, su 40mila studenti, la percentuale di 15-19enni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno sarebbe lievitata rispetto al passato, soprattutto tra le ragazze. Quasi un adolescente su due (compresi gli infradiciottenni) si sarebbe lasciato prendere la mano da giochi come il “Gratta e vinci”, il “Superenalotto”, i “videopoker” e le puntate “on line“. Lungo lo Stivale, questi giochi vengono praticati da giovani e da adulti e sarebbero cresciuti al ritmo del 13% ogni anno. Ammonterebbero a poco meno di 60 i miliardi di euro puntati. Tutto questo è accaduto (e continuerà ad accadere) nonostante si sappia che, sui tempi lunghi, finisce col perdere sempre chi gioca. Una constatazione sicuramente poco allettante per gli incalliti praticanti dell’azzardo. La Dea bendata non esiste; ma, seppure Madama Fortuna fosse un’entità reale, bacerebbe raramente gli audaci. A dirlo non è un esperto di psicologia, e manco un educatore impegnato in una campagna contro siffatta tipologia di dipendenza, quanto piuttosto gli èsiti di un principio elaborato da alcuni matematici. Grazie ad una moltiplicazione, dal meccanismo difficile da esplicitare dai non addetti ai la-

Quanta ‘polvere’ in Molise, regione delle piccole patrie grafico ed economico dovesse mantenersi costante, potremmo avere – quanto prima – una decina di comunità in meno per sopravvenuta estinzione. Infatti, nell’arco degli ultimi anni, è stato registrato un calo demografico pari allo 0,6%, peraltro insorto a causa di un’inedita ondata migratoria giovanile che sta superando le migliaia di unità. Se accoppiamo questo dato a quello legato alla denatalizzazione, diventa impossibile vedere spiragli di luce per il fu-

turo. Perciò, quando in campagna elettorale, le parti politiche (formiche rosse, bianche o nere che siano) verranno ad illustrare “le magnifiche sorti, e progressive”, della 20.a regione, occorrerebbe interromperne certi enfatici eloqui per rappresentare al caporione di turno che la buona sorte incontrerà magari soltanto il suo portafogli; e bisognerà rammentargli che, quando il Contado era amministrato dai Borboni, contava 331mila ab., mentre nel 2020

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico (quando a fronte di ogni bambino si conteranno 8 anziani) potrà vantarne di gran lunga meno di 300mila, con una popolazione in età lavorativa calata di migliaia di unità rispetto a quella di un decennio fa. Oggi si assiste alla diminuzione del numero degli occupati; ed alla diminuzione di questi fa riscontro l’aumento del numero di soggetti in cerca di occupazione. Tutti questi dati, seppure formati da fonti autorevoli, non hanno fatto molta impressione alla classe politica locale cui, forse, bisognerebbe augurare l’immortalità. Probabilmente soltanto in tal modo maturerebbe aspettative di più alto profilo (per dismissione di quelle praticate presentemente), rispetto a quelle oggi improntate alla perseguita filosofia oraziana del “carpe diem”.Ciò premesso, come si sono organizzati i nostri Comuni a fronte di questo sfacelo sociale ed economico? Manco con i mezzi suggeriti dal legislatore. Hanno partorito finzioni di Unioni che si rivelano più o meno cartacee, nate solo nella speranza di potere gestire al meglio (fruendo di più cospicui fondi di finanza derivata) quell’una, o due, legislature che toccano oggi in sorte al nostro politico“mordi e fuggi”. Eppure la scelta “unionista” è obbligata, come l’apprestamento di servizi sovra-comunali; ma nessuno ha il coraggio di cancellare, riducendoli a semplici “municipi”, manco quei Comuni da 250-300 anime dove, visivamente, non si sa come tirare avanti, dal momento che occorre comunque elargire ai propri amministrati gli stessi servizi offerti all’utenza da enti maggiori. Nel frattempo la cassa piange, piena com’è di ragnatele.

I molisani e il gioco d’azzardo vori, pure un “jouer” inarrestabile potrebbe conoscere in anticipo – e con estrema esattezza – quanto danaro avrà perduto dopo mesi (od anni) di assidua pratica del tavolo verde. Gli esperti nel calcolo delle probabilità sono stati chiari: ”Per sua natura, ogni gioco rimane organizzato allo scopo di portare guadagni al banco che, quasi sempre, fruisce di un margine fisso e sicuro”. Dunque, sui tempi lunghi, la sconfitta rappresenterebbe soltanto un dato da calcolare; e, “ciò che uno perde costituisce il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma messa in palio nel tempo”, dal momento che ogni trattenimento (“roulette“, “Superenalotto”, “Win for life” od altro che sia) ha una sua percentuale di vincita sicura. Ciò nonostante è stato calcolato che un’aliquota di adolescenti, pari all’11%, una volta coinvolta, rischia di diventare vittima della cosiddetta “patologia dello scommettitore”. Sulla scorta degli ultimi dati pubblicati, in testa alla classifica della gioventù che gioca si trova la Campania (57,8% di studenti); seguono la Basilicata (57,6%) e la Puglia (57%) ed il piccolo Molise conferma il suo 50%, unitamente a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Umbria. Per quanto riguarda i luoghi adibiti a siffatte attività ludiche, ai primi tre posti si trovano i locali pubblici, sia pure non dedicati espressamente al gioco (come

bar, tabaccherie, “pubs“: 32%; case private: 20%; sale-scommesse: 12%). Il gioco virtuale viene utilizzato nel 7% dei casi; ed una quota di quello praticato nelle dimore rimane effettuato tramite “internet” ed appare destinato a lievitare. Rispetto alla frequenza, cresce il numero di coloro che ammettono di avere giocato più di 2 volte in un anno (transitati dal 43% al 45%). Invece chi riferisce di avere giocato oltre 20 volte è parte di un’aliquota che oscilla tra il 13 ed il 14%. Infine, diminuiscono i soggetti che si sono impegnati 1 o 2 volte (dal 44% al 41%), mentre rimane pressoché stabile l’importo delle poste. In proposito, il 6,5% degli studenti dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese.

In molti casi il vizio del gioco è tracimante; e chi arriva a concretare una vera e propria dipendenza può essere paragonato tranquillamente ad un tossicodipendente che accusi una compulsione, vale a dire una necessità irrefrenabile che lo spingerà ad impegnarsi sempre di più, ed una sorta di astinenza nel caso in cui non riuscisse a prodursi nella “performance“. Gli psicologi descrivono tali soggetti (che nei Paesi molisani abbondano soprattutto fra gli adulti di sesso femminile) come abbisognevoli di forti emozioni, presumibilmente perché non riescono a ricavare scosse emotive dagli affetti familiari e dai rapporti con gli altri.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.