TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 8 - domenica 11 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
30.000 copie in omaggio
www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook
L’Oscar del giorno a Laura Venittelli
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Laura Venittelli. Le va assegnato per rispetto perchè ha tentato di coinvolgere i politici basso molisani ai nuovi tagli previsti per la sanità. Nessuno si è presentato. Pochi anche i sanitari avvinti, ormai, dalla rassegnazione e dall'assuefazione. Ma la parlamentare ci ha provato lo stesso perchè fermarsi oggi significa, per davvero, proseguire sul quel piano inclinato che porta al declino dell'intero sistema molisano. Almeno, bisogna provarci a ribellarsi a ingiustizie e a provvedimenti assunti da chi viene da fuori regione.
Il Tapiro del giorno a Giancarlo Bregantini
Il Tapiro del giorno lo diamo a Giancarlo Bregantini. Il vescovo di Campobasso, in un incontro a Termoli, in merito a quanto accaduto a Parigi ha detto che "bisogna fare una riflessione grande e profonda sicuramente la condanna deve essere chiara e diretta, ma va fatta anche una riflessione su come utilizziamo non solo il mitra ma anche la penna e la matita”. Il politicamente corretto, riteniamo, non possa essere applicato dinanzi all'efferatezza dell'accaduto. E la satira, anche quanto punge assai, è segno di democrazia e di cultura europea.
Due facce della stessa medaglia Servizio a pagina 3
TAaglio lto
2
Tutto quello che gli altri non dicono
11 gennaio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
I molisani indignati non arretrano, anzi rilanciano la loro azione di resistenza civile
“Comitati di difesa uniamoci” Cosa deve scovare ancora la stampa nazionale (dopo Le Iene e Report) sulla povertà morale di taluni protagonisti della vita pubblica locale, sulla inadeguatezza dei governati, sulle furbizie nel tenersi indebiti vantaggi economici e sulle illegittimità degli atti amministrativi che reggono e coprono interessi privati per vergognarci come collettività? Prima della rinnovata indignazione dei “cittadini indignati”, questa testata giornalistica ha stigmatizzato per due volte l’arroganza e la strafottenza insita nella collocazione della proposta di legge popolare al quarantaquattresimo (la prima volta) e al quarantesimo (la seconda) punto dell’ordine del giorno dell’assemblea regionale. Torniamo sull’argomento condividendo appieno le riflessioni degli indignati e le loro valutazioni sullo stato di disperazione in cui si trovano intere fasce sociali lasciate alla deriva. Condividiamo soprattutto la sottile ironia che inquadra i consiglieri regionali nella loro incongruenza. Ma temiamo che l’egoismo, l’egocentrismo, la diffidenza, l’incoerenza (che non manca mai), la delegittimazione dell’uno usata verso l’altro renda vano l’appello rivolto a tutti i comitati sorti a difesa di un territorio, di un ospedale, di un parco ambientale, di un’azienda, di un ufficio, di una scuola, di una casa popolare, di una casa per anziani, di una strada di comunicazione, di un sito archeologico; ai comitati sorti contro una biomassa, un parco eolico, una mega stalla, un’autostrada, una discarica abusiva , un terreno avvelenato, una trivellazione in mare, a unire le forze “a testimonianza di un esigenza dif-
“Frattura, o cambi Giunta o l’avventura politica è finita”
fusa di buon governo al fine di non rimanere inconsapevoli terminali di una politica sempre più autoreferenziale e lontana dai veri problemi dei cittadini”. Speriamo di esser smentiti nei fatti. Sarebbe il giorno più bello dei molisani non solo indignati, quanto onesti, quello in cui tutti i comitati sorti contro la inconcludenza della politica, contro il malgoverno, contro l’interpretazione utilitaristica del potere politico e amministrativo la cui massimizzazione è nella casta di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale (sedi del consiglio e della giunta regionali) trovassero la
forza, la volontà, e le ragioni per unirsi e lottare in favore dell’affermazione della giustizia sociale, della trasparenza, dell’equità. Lottassero contro il consiglio regionale che ancora una volta non ha tenuto conto della proposta di iniziativa popolare sui tagli dei costi della politica sottoscritta da seimila cittadini molisani prefrendo “organizzare tavoli di discussione sulle gran manze, sui cinghiali, sullo spargimento delle ceneri da cremazione, sulla coltura della cannabis, sull’istituzione dello psicologo per lavoratori ed imprenditori in crisi (questa è l’apice del
cinismo di cui sono portatori ed espressione i consiglieri regionali – ndr) eccetera eccetera.” Tutto ciò accade in una regione che – come rileva Pasquale Bottinelli a nome degli indignati - “in cui neanche il messaggio politico del renzismo, trasportato di peso nella nostra realtà riesce a dare speranza agli abitanti e la drammatica radiografia dell’ultimo rapporto Svimez è la certificazione del fallimento politico di chi amministra e di chi lo ha preceduto”. La situazione espressa dalle parole è impressa nei rilievi statistici: tasso di disoccupazione giovanile del 49%
di Giovanni Muccio
gno, delegato alla Programmazione, il quale si è lamentato di non essere stato interpellato in problematiche riguardanti, proprio la Sua materia....lamentela che il Guerriero Sannita ritiene giusta. A questo punto il Guerriero Sannita ritiene di fare un’ulteriore appello al Presidente Frattura...appello più volte fatto tramite gli organi d’Informazione.....azzera la Giunta Regionale adesso e provvedi al Suo rinnovo, se pensi di attendere al
cambio o riconferma del Presidente Regionale Vincenzo Niro, per mettere mano alla Giunta Regionale, sarà troppo tardi per la coalizione e soprattutto per te caro Frattura. Non vedi che ti sta sfuggendo il tutto tra le mani? Cosa aspetti? Procedi subito questo ti rafforzerà, al contrario, il tempo ti indebolirà e sara la tua fine politica! Non sottovalutare l’analisi del Guerriero Sannita!!!
Dopo il malcontento dei così detti piccoli partiti del Centrosinistra (SEL Gigino D’angelo, PdiC Nicola Macoretta, Centro Democratico, P.S.I. e Guerriero Sannita, sulla politica fallimentare regionale portata avanti da Paolo Di Laura Frattura, Nagni Pierpaolo, Massimiliano Scarabeo Due, Vittorino Facciolla, Michele Petraroia, si è aggiunto anche Rialzati Molise con Vincenzo Cotu-
l’ intervento
di sergio genovese
Pochi giorni fa si è spento un altro monumento del calcio italiano: Angelo Anquilletti. Chiarisco, per i più permalosi, che non intendo favorire un ricordo sulla bravura tecnica dell’ex terzino del Milan. Ne voglio esaltare, invece, la storia emotiva che lui e i suoi compagni di squadra valorizzavano al-
che in un anno bruciato il 3,2% della ricchezza molisana; più 20% di famiglie povere nell’ultimo anno; l’indice di occupazione nell’ultimo anno è crollato dell’8%; bruciati 8000 posti di lavoro; aziende che muoiono; trasporti inefficienti; ambiente e territorio stuprati; cultura impoverita; protezione civile smantellata; sanità appaltata ai privati; agricoltura abbandonata; uffici regionali depauperati di ruolo; istruzione e formazione senza riforme di struttura. Viene da chiedere: cosa deve accadere ancora, cosa si deve subire ancora perché la coscienza civile si decida a sbarrare la strada agli infingardi e agli approfittatori di Palazzo Moffa? Cosa ancora deve scovare la stampa nazionale (dopo le Iene e Report) sulla povertà morale di taluni protagonisti della vita pubblica locale, sulla inadeguatezza dei governati, sulle furbizie nel tenersi indebiti vantaggi economici e sulle illegittimità degli atti amministrativi che reggono e coprono interessi privati, per vergognarci come collettività? Si obietterà: al peggio non c’è mai fine. Ma la fine del peggio sì. Se la si vuole. Dardo
Portiere, terzino destro e terzino sinistro l’interno di un calcio più umano fatto di ideali e spirito di avventura e non pieno di ballerine tatuate. Era il calcio dei portieri con le ginocchiere che pretendevano le aree di porta piene di segatura. Era il calcio dei colpi che si ricevevano e si davano un calcio riluttante a qualsiasi gesto di simulazione. Se si cadeva a terra, il colpo ricevuto doveva essere insopportabile altrimenti il codice prevedeva la resistenza in piedi ad oltranza. Altri tempi e altri uomini che vivevano con il certificato di cittadinanza nello sport con la esse maiuscola. Cudicini, Anquiletti Schnellinger, Sarti, Burnich, Facchetti, An-
zolin, Gori, Leoncini andando un po’ più in giù Lanza Grimani, Ballarin o Lanza, Grimani D’Alessandro. Era uno scioglilingua che vedeva spesso gareggiare i ragazzi dell’epoca. Non un pappagallesco esercizio di memoria ma vere e proprie poesie perché ogni lettera dei nomi di quei calciatori rappresentava un valore (l’impegno, lo stoicismo, la maglia, la sofferenza, la vittoria, la sconfitta, la lealtà ). Le partite si concludevano con le caviglie gonfie e i turbanti in testa colorati di sangue. E’ bello e malinconico esaltarne il ricordo. Ma lo sport porta a questo. Sarebbe bello se potessimo attuare
le stesse “vibrazioni” anche per chi nel passato e nel presente ha rappresentato la cosa pubblica. Uno sciogli lingua del tipo Iorio, Vitagliano, Marinelli oppure D’Aimmo, Cologiovanni, Rizzi o Frattura, Petraroia. Scarabeo. Riconosceremmo i meriti di chi ci ha governato senza esitazioni e senza farlo dipendere dalle vittorie altrimenti nessuno di noi ricorderebbe Lanza, Grimani, Ballarin o Zengaro De Agostinis Angelelli. Ci piacerebbe ricordare la passione messa in campo, i campionati vinti e quelli persi senza simulazioni con i turbanti in testa e le caviglie gonfie curate con l’acqua gelida.
TAaglio lto
3 11 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Iorio-Frattura, due facce della stessa medaglia Lo scontro dialettico in Consiglio regionale sulla Gam lo ha confermato pienamente CAMPOBASSO. La politica e l'opinione pubblica nel nostro paese si disegna spesso sui "personaggi" del momento. Ed è bastato assistere al dibattito in Consiglio regionale sulla questione Gam, con il duetto tra Iorio e Frattura, il primo ex presidente, il secondo presidente della Giunta, per rendersi conto che in Molise tutto cambia perchè non cambi nulla. Il primo, a sostenere di avere fatto bene a sostenere le ragioni della Gam con la spesa di 50 milioni di euro; il secondo, che tale somma era da considerarsi solo uno spreco. Morale della favola? L'azienda è chiusa. Negli anni, del resto, sull'azienda avicola hanno discusso tutti, e di tutto. Hanno discusso gli uomini delle istituzioni, le associazioni di categoria, le organizzazioni sociali, le Agenzie di lavoro, finanche le singole testate giornalistiche con una ampiezza di argomentazioni che mai avrebbe lasciato immaginare che il seguito sarebbe stato un flop, un terribile
flop. La Gam ora è un deserto, un luogo in disfacimento, un sogno in dissolvimento, una speranza vanificata. Se Iorio, bocciato dalle urne ha colpe, non di meno le ha
CAMPOBASSO. “Gli interrogativi vecchi e nuovi restano tutti senza risposta. Nonostante l’ennesimo Consiglio regionale in tema Partecipate, nessuno ha risposto alle domande del MoVimento 5 Stelle sui dettagli dei debiti e sulle garanzie del nuovo socio privato sia nei confronti dell’Amministrazione che dei lavoratori”. Così si esprimono i consiglieri regionale dei grillini, Federico e Manzo. “Allora riassumiamo le puntate precedenti. Durante l’ultima campagna elettorale, Frattura ha spesso promesso: “Non più un euro alle partecipate”. Poi, però, a inizio 2014 il nuovo esecutivo ha proposto per la Gam un versamento di oltre 2 milioni di euro: soldi subito richiesti dai creditori e che solo in minima parte giunsero ai dipendenti a differenza di quanto annunciato in Consiglio regionale. Un atto che doveva contenere delle linee di indirizzo, finito per essere l’ennesima dose somministrata a un paziente sofferente di dipendenza da fondi regionali, che ogni volta promette di smettere sapendo di mentire. Dopo un anno la Gam si trova con quasi 40 milioni di perdita di esercizio e oltre 21 di patrimonio netto negativo. A questo punto, al di là del piano di rilancio industriale, in cui Frattura aveva finanche descritto il ciclo riproduttivo della “nuova” pollastra molisana, si è tornati con i piedi per terra, ad una azienda decotta e in cerca di attori privati. Come detto (anche per il Consigliere Monaco che afferma di non aver capito la nostra idea!) il MoVimento 5 Stelle ha sempre puntato sulla nascita di piccole cooperative locali a cui far arrivare finanziamenti diretti, quindi
condivise Frattura. Difatti, sulle defaillance, hanno solo taciuto o fatto finta di niente. Salvo a rinfacciarsi le azioni non fatte che, alla conta ad
un osservatore neutro, sono finite con l’essere alla pari. L’uno ha speso per migliorare la situazione della Gam, l’altro ha tagliato per vendere a privati. Senza che nè
l’uno nè l’altro abbiano messo sul piatto della bilancia un vero Piano regionale per il settore avicolo. Fidando nella memoria corta, cortissima, dei molisani ai quali, a ruoli invertiti, Frattura e Iorio si apprestano a replicare la commedia della propria vicenda umana e politica. Del resto, questi uomini hanno fatto parte di quell’accrocco istituzionale che, pure, ha discusso nel corso degli anni, ha nominato amministratori alla Gam e sono tutt’ora protagonisti della vita pubblica molisana, seppure a ruoli invertiti (Iorio e di Laura Frattura). Entrambi sono cresciuti in fama e notorietà grazie ad un esplicito scontro generazionale usato fortemente per rompere con gli errori del passato, che più che prese di distanza su posizioni politiche diventano semplicemente meccanismi cari al potere per auto conservarsi. Sul piano politico invece nulla di nuovo da entrambe le parti. Insomma due facce della stessa medaglia.
“Gam, il socio privato dia precise garanzie” Il Movimento Cinque Stelle torna a ribadire la necessità di chiarezza sul futuro produttivo dell’azienda avicola
senza passare per imprenditori o presunti tali, che non conoscono la realtà locale e che, forse, hanno solo interessi di breve periodo e non il rilancio della filiera. Per far arrivare a buon fine il concordato, quindi, servono circa 16 milioni, di cui poco più di 10 impegnati dalla Regione e quasi 6 composti dall’intero patri-
monio immobiliare di Gam. A questo punto potrebbe intervenire il privato che, rilevando gli asset, diventerebbe di fatto proprietario della “nuova Gam”. L’ipotesi più accreditata e insieme più pericolosa, prevede che il socio privato Aria Food spa sia interessato però solo ad un subentro temporaneo, così come da de-
libera di Giunta 747/2014, magari semplicemente fittando il ramo d’azienda per avere la strada spianata per accedere, anche mediante procedura pubblica, a finanziamenti a fondo perduto della Regione. Inoltre, resta il problema legato all’acquisto già avvenuto del marchio “Pollo Arena”: in questo modo l’imprenditore ha il coltello dalla parte del manico, avendo di fatto la possibilità di utilizzare il marchio producendo dove vuole. Pertanto il MoVimento 5 Stelle chiede che il privato compartecipi di tasca propria sia nelle fase concordataria, sia agli investimenti per il rilancio per almeno il 50 per cento. Chiede inoltre chiarimenti sul futuro ruolo della Regione, soprattutto in termini di eventuali garanzie fideiussorie e che il rilancio produttivo preveda la riassunzione prioritaria del personale già contrattualizzato presso la Gam”.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 11 gennaio 2015
Tutti a guardare il Piano di rientro e nessuno ai veri guai della sanità
Continua lo stillicidio delle liste di attesa e la disorganizzazione territoriale Il muro del silenzio dell’Asrem si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti non crolla
Il male delle liste d’attesa. Sembra incurabile; anzi lo è. Diversamente si sarebbe dovuto avere un miglioramento dopo la sequenza impressionante di denunce di casi limite (mesi e mesi per un elettrocardiogramma; per una visita dall’endocrinologo in media dai quattro ai cinque mesi; per un’ecografia ortopedica non meno di tre). Tempi biblici, ai quali vengono sottomesse, al solito, le fasce sociali più deboli. Chi può, s’avvale delle strutture sanitarie private, anche non convenzionate. E’ il frutto di una accertata disorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali, complice la flebile risposta ai bisogni e alle necessità anche del personale che a sua volta difetta di numero e, spesso, di qualità. L’attenzione della gente sulla sanità è tutta obbligata dai media sul Piano di rientro dal deficit, mentre dalla cronaca giornalistica restano fuori i problemi veri, tra cui, ribadiamo, l’abbattimento delle liste d’attesa e la riorganizzazione della medicina territoriale. E’ il caso che il sistema dell’informazione allenti, dunque, la presa sul de-
ficit e sull’andirivieni di commissari e sub commissari, e si dedichi con maggiore impegno alle faccende della sanità regionale raccogliendo le doglianze, le preoccupazioni, le paure, talvolta i drammi di gente che in attesa di un esame, di un’indagine diagnostica ci lascia la pelle. Una situazione che s’aggrava di giorno in
giorno favorita, lo ribadiamo, dalla disattenzione generale e dalla capacità del sistema sanitario a coprire le proprie magagne salvo quando, caso raro però, non si levi una voce dall’interno a farsi sentire. E dall’interno del sistema è tornata ad alzarsi la voce contro le liste d’attesa e le insufficienze organizzative dando anche conto del perché e del per come. Abbiamo letto, infatti, con attenzione, una delle cause e l’ostilità che trova ad essere rimossa. E’ buona regola dove la sanità è gestita con criterio e senso di responsabilità che i responsabili dei vari poliambulatori ogni qualvolta che si formano ritardi esagerati nelle liste d’attesa trasmettono la richiesta all’Asrem regionale attraverso il re-
sponsabile di zona. L’Asrem provvede a pubblicare l’elenco di queste richieste e nell’arco di poche settimane gli stessi poliambulatori si avvalgono di specialisti ‘ingaggiati’ appositamente per aumentare il numero delle visite e quindi ridurre i tempi di attesa. Nel Molise invece le richieste dei poliambulatori si infrangono contro un muro di silenzio e finiscono nel nulla. Nella casistica delle richieste finite nel nulla c’è stato un tempo in cui i Distretti sanitari della provincia di Campobasso hanno chiesto ore di medicina specialistica ambulatoriale nella misura necessaria, poi responsabilmente ridotta in base alla verifica delle risorse finanziarie disponibili, comunque ore sufficienti a coprire almeno in parte i turni e a ridurre le liste d’attesa. Tutto inutile. Il muro del silenzio si sta dimostrando più tetragono del muro di Berlino. Infatti, non crolla. Per cui le liste s’ingrossano, i tempi d’attesa si dilatano, le necessità dei pazienti restano inevase, il malcontento si radica sempre più a fondo nella coscienza
collettiva. Situazione cristallizzata sulla insensibilità di chi gestisce il sistema sanitario nel quale - diciamolo apertamente - in nessun Piano di rientro del disavanzo è scritto di tagliare i servizi agli utenti. Eppure accade. Ciò in quanto si preferisce stare dietro alle polemiche della politica, all’utilità o meno dei commissari ad acta, e alla fanfaluche dei tanti soloni che s’improvvisano maestri, e sono semplici apprendisti stregoni. Accade. Intanto non viene sciolto il nodo degli errori, le cui conseguenze ricadono solamente sulla pelle dei cittadini. Mentre taluni assurdi privilegi economici continuano ad essere elargiti; taluni atteggiamenti incoerenti con lo stato di salute della sanità e delle risorse finanziarie continuano a restare in piedi, contraltari insopportabili agli occhi di chi deve attendere mesi e mesi, e forse morire, prima di un elettrocardiogramma, di un’ecografia, di una visita dell’endocrinologo.
soccupati sono circa 24,5 milioni, di cui 18 milioni nei Paesi Euro. Le misure prese dal Governo Renzi non sono in grado di ottenere degli effetti, un periodo così lungo senza lavoro porta alla riduzione delle risorse, delle vitalità ed alla perdita delle speranze, soprattutto tra i giov a n i .
Occorre un piano straordinario di occupazione, una revisione della Fornero, con un piano di uscita degli anziani . Siamo in piena emergenza occupazione, molto c’è da fare, bisogna agire urgentemente, basta parole e litigi, servono fatti e, se occorrono, anche misure drastiche,con tagli ai
Antonio D’Alessandro - che questa ennesima vittoria elettorale dia a tutti noi l’entusiasmo e le giuste motivazioni per rafforzare la nostra presenza sul territorio, ci sono i margini, esistono le possibilità per il perseguimento di obiettivi proselitistici sempre più ambiziosi, a fronte dell’inconsistenza della proposta politica di altri soggetti. Dipende solo da noi – continua Antonio D’Alessandro -, dal grado di intensità che riusciremo a dare alla nostra azione e non dimenticando mai che il segreto è uno solo, sempre lo stesso: stare tra le gente, al fianco dei nostri portalettere, sportellisti, dei nostri consulenti e specialisti, responsabili di struttura, forti della nostra tutela ampia e generalizzata. Tutto ciò costa fatica, im-
pegno straordinario, sacrifici, ma questa è la nostra mission, frutto di una scelta libera e convinta. L’anno 2015 – conclude Antonio D’Alessandro - nasce sotto i migliori auspici, nuove sfide ci attendono, nuovi sentieri da esplorare, processi complicati da recepire mentalmente e governare. Un nuovo giro di boa, forse il più delicato, il più strategico per l’entità della posta in gioco e, anche questa volta, non deluderemo, ne sono certo. I rimanenti 14 seggi dell’assemblea elettiva dei delegati di Fondoposte sono stati assegnati rispettivamente alla Slc Cgil (6 seggi), alla Uil Poste (3 seggi), alla Confsal Com (2 seggi), alla Failp Cisal (2 seggi), alla Ugl Com (1 seggio).
Dardo
“Disoccupazione, un dramma” La pubblicazione dei dati dell’Istat allarma i sindacati CAMPOBASSO. “L’Istat ha comunicato i dati di novembre 2014 che hanno evidenziato un record, ovviamente negativo, nel mercato del lavoro, si stringe sempre di più la morsa della crisi, il primato è nella disoccupazione, soprattutto, giovanile, questa situazione mette in grave imbarazzo il mondo politico scatenando sul governo in carica una pioggia di critiche”. Lo scrive Alfredo Magnifico della Cisl. “La doccia gelata, arriva dai dati ISTAT la disoccupazione record senza precedenti, che conferma purtroppo il
trend da incubo e che siamo ancora nel pieno della crisi. I dati sono drammatici: il tasso dei disoccupati complessivi è arrivato al 13,4%, che rappresenta il dato più alto rilevato dal 2004. Il numero dei senza lavoro è di circa 3,5 milioni. Ma c’è purtroppo anche l’altro dato, quello che riguarda i giovani: il 43,9%, con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono in cerca di lavoro, e sono circa 730 mila,rispetto ai 710 mila dell’estate scorsa. Anche questi dati rappresentano un record negativo. Al contrario la
Germania, ha comunicato che il tasso di disoccupazione tedesco, a dicembre 2014, ha registrato il 6,5%, che rappresenta il minimo storico ed è la metà circa della disoccupazione record italiana. Sembrerebbe una situazione quasi fuori controllo se pensiamo che altri Paesi che hanno fronteggiato la crisi cominciano a vedere dei risultati in termini di riduzione della disoccupazione, anche di quella giovanile. I dati dell’ Eurozona dicono che la media si attesta all’11,5%, in calo dello 0,4% rispetto ad un anno fa. In Europa i di-
Poste, per la Cisl ottimi risultati CAMPOBASSO. Piena affermazione della lista del Slp Cisl alle elezioni per il rinnovo dei componenti del Fondoposte, il fondo di previdenza complementare per il personale non dirigente di Poste Italiane Spa e delle società controllate che ne applicano il contratto collettivo. Con il 53,66 % dei consensi, la lista della Cisl ha raggiunto la maggioranza assoluta con ben 16 seggi sui 30 disponibili, migliorando del 2% (e di un seggio) i risultati già molto positivi raggiunti nella precedente tornata elettorale del 2010. Si tratta di un risultato straordinario, ha commentato il Segretario della Cisl Poste, Antonio
D’Alessandro, che ancora una volta premia non solo la linea coerente portata avanti in questi anni dalla Cisl nell’azienda postale, ma soprattutto è il frutto della presenza costante dei nostri delegati nei posti di lavoro nel saper affrontare e offrire soluzioni convincenti ai tanti problemi dell’azienda e dei nostri colleghi. Questa rimane oggi la strada per rinnovare il rapporto tra il sindacato ed i propri iscritti: stare nei posti di lavoro, affermare il principio della contrattazione e del dialogo in tutti gli ambiti produttivi ed aziendali, senza fare sconti a nessuno.
Colgo l’occasione – afferma il Segretario della Cisl Antonio D’Alessandro - per ringraziare l’intero quadro dirigente della CISL Poste Molise per l’enorme sforzo profuso in direzione del rafforzamento della SLP in detto contesto. Il popolo postale rinnova e conferma la fiducia da sempre riposta sulle nostre liste, premiando la serietà e l’affidabilità dei nostri uomini, del nostro lavoro, della nostra coerenza. Una grande vittoria di squadra, di una grande squadra che non mostra cedimenti nonostante il vento di pesante delegittimazione delle pubbliche istituzioni che soffia forte in ogni ambito del paese. Auspico – dichiara
TAaglio lto
5 11 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Il 2014 è finito con la mancata protesta degli edili
Ci proveranno certo nel 2015 Da Petraroia la solita panacea degli ammortizzatori sociali in deroga di cui ha allegato la copia dell’Accordo sottoscritto il 17 dicembre a Roma con la Direzione Inps e del ministero del Lavoro Il crollo del settore edile (dai 9.814 addetti del 2009 s’è passati ai 4.821 del 2014) non ha fatto rumore. L’ha rilevato il vicepresidente della giunta regionale Petraroia nella lettera di sostegno indirizzata al responsabile della Fillea/Cgil in previsione della protesta che doveva andare in scena il 30 dicembre, questa volta proprio con l’intento di far rumore. Di creare, cioè, un’attenzione permanente ai problemi del comparto e alla sua (finora) inarrestabile caduta libera. Attenzione che per la Cigil significa innanzitutto attivazione di una sede stabile di confronto con le parti sociali, le rappresentanze istituzionali e le associazioni imprenditoriali di categoria, insieme alla Cassaedile e all’Edilcassa, alla Scuola edile e ai sindacati. Il mai disuso assemblearismo di “dannata memoria”, ma sempre caro ai comunisti che furono e ai cigiellini che sono. Il comparto chiede attenzione ma, soprattutto, programmazione e idee chiare su come sviluppare il territorio. Con la politica aggressiva di sempre o con una diversa concezione del recupero edilizio e della sua attuazione al fine di non distruggere oltre il territorio, di non alimentare un mercato fondiario drogato, di non assecondare le forme
deteriori della speculazione fine a se stessa? Per non perdere professionalità e competenze specializzate da utilizzare nelle nuove tecniche tese al risparmio energetico, alla bioedilizia e alla bioarchitettura. Lo dovranno chiatire una volta per tutte le associazioni dei costruttori, i sindacati di categoria e le istituzioni territoriali. Finora hanno marciato sul
filo del compromesso accontentandosi di porzioni di verità, di porzioni di interessi e di porzioni di utilità. Non sarà possibile continuare oltre. Se n’è accorta la Cgil; meno le altre sigle. Il 30 dicembre avrebbero sventolato solo le bandiere rosse. E non sarebbe stato un segnale confortante per la risoluzione dei problemi endemici e contingenti dell’edilizia.
Come, in fin dei conti, non lo è l’atteggiamento assunto da Petraroia al riguardo, nonostante sia stato il solo e il più lesto tra gli esponenti della politica regionale a farsi vivo, anzi, a mettere nero su bianco con la lettera inviata al responsabile della Fillea/Cgil. Ma chi crede che l’abbia fatto per dare un contributo concreto alla ripresa del settore edile, si sba-
Dardo
Lavoro e politiche sociali
L’INTERVENTO
Caro Nagni, Ferrovie sempre a zero di Filippo Poleggi* Preg.mo Assessore, confessiamo di esserci lasciati prendere, anche noi, da un momento di rassegnazione dinanzi al muro di gomma di Ferrovie dello Stato e non La abbiamo incalzata come dobbiamo. E’ bastato riprendere i nostri sopraluoghi in stazione ferroviaria per constatare che la situazione del servizio non è cambiata gran che. Così Le faccio una breve cronaca di ieri pomeriggio invitandola a fare anche Lei, ogni tanto, qualche visita in stazione. ieri 8 gennaio 2015, ore 17,20, il treno per Roma delle 17,50 è in attesa sul primo binario; comincia il flusso degli studenti che dopo le feste ritornano alle loro sedi di studio. Valigioni, borsoni pieni di rifornimenti alimentari, fidanzatine. Con il trascorrere dei minuti monta il nervosismo; la biglietteria , come avviene troppo spesso, è chiusa. Sarà il il caso di chieder conto a Trenitalia che vanta crediti che fine fanno i bei compensi che incassa per contratto per il servizio di biglietterie in gran parte non reso ? Calma, ci sono gli sportelli automatici; uno “temporaneamente non emette biglietti, , l’altro “temporaneamente non si connette al sistema centrale”, monta il panico. Qualcuno più informato si procura il biglietto presso il benemerito bar generalista della stazione, delegato a fornirli. Chissà se Trenitalia in futuro delegherà al bar l’intero servizio di trasporto. Gli altri si dibattono cercando soluzioni mentre i parenti cercano di occupare moderatamente i predellini del treno, solo per ritardare la partenza, non per fare proclami. Il capotreno ritarda moderatamente. In fine il treno parte, alcuni ce l’ hanno fatta , molti rimangono sulla banchina, in parte rassegnati al normale disservizio, altri sbattono in terra i borsoni, incazzati. Ore 17,09, stabiliamo, il treno proveniente da Napoli, meraviglia delle meraviglie, ar-
glia. Egli s’è limitato a dare ciò che è nelle sue possibilità di amministratore regionale in coda al presidente Frattura, e di ex sindacalista della Cgil. La solita panacea degli ammortizzatori sociali in deroga, di cui ha allegato copia dell’Accordo sottoscritto il 17 dicembre 2014 a Roma con la Direzione nazionale dell’Inps e con la Direzione del ministero del Lavoro, grazie al quale sono stati sbloccati i pagamenti in favore di 1.600 lavoratori, a partire dal mese di gennaio e non di ottobre 2014. Ancora e sempre pezze a colore, ma niente di programmaticamente serio. E fintanto resteranno queste formule a reggere il peso della crisi, per il settore edile non sarà facile riemergere dallo stagno in cui è finito. Dicevamo: fintanto si continuerà sul filo del compromesso e del buon vicinato tra le Associazioni di categoria, i sindacati e le istituzioni territoriali, non se ne verrà fuori da niente. La necessità che ciascuna componente assuma autonomi quanto pensati atteggiamenti e formuli proposte, non concede più spazio alle chiacchiere.
riva inusitatamente in orario. Assessore, è una piccola cronaca di ciò che accade, variamente, ogni giorno. Lei sa che abbiano apprezzato il Suo dinamismo, abbiamo anche lodato piccoli parziali miglioramenti e deboli segnali positivi, da noi anche richiesti ( vedi intervento parziale al famoso binario 21 bis di Roma Termini). Abbiamo seguito gli esiti dei vati accordi con Trenitalia e Rete Ferroviaria, sempre ostacolati dall’una e dall’altra società di servizio di Ferrovie dello Stato e di cui attendiamo la realizzazione Abbiamo apprezzato con orgoglio molisano la Sua presenza in programmi di importanti convegni. Assessore, noi riformisti gradualisti sappiamo apprezzare i risultati parziali purchè in progresso. Noi”politicamente corretti” e impegnati con modestia sui problemi strategici di settore che sono il futuro, oggi però Le diciamo se non sarà il caso che riprendiamo anche il discorso sul quotidiano, magari chiedendo a Trenitalia, che di recente Le inviò i decreti ingiuntivi, se non altro, semplicemente, che mantenga gli impegni di contratto per cui è pagata e che finalmente presenti il suo bilancio regionale. * Presidente Forum del Trasporto Pubblico Locale del Molise
di Michele Petraroia Con Determina Dirigenziale n. 1 del 09.01.2015 l’Assessorato al Lavoro ha trasmesso un proprio decreto all’INPS per procedere al pagamento della mobilità in deroga per n. 391 lavoratori che sommati ai n. 552 del 22 dicembre totalizzano n. 943 persone che percepiranno due mensilità del 2014. A questi, bisogna aggiungere n. 292 lavoratori interessati a percepire la cassa in deroga per il periodo gennaio – agosto 2014, come da Decreti Ministeriali di assegnazione dei fondi. Per gran parte di loro i pagamenti sono stati già effettuati, e si è in attesa dei moduli SR41 delle aziende per completare l’accredito dei fondi da parte dell’INPS. Nel mentre le strutture regionali si avviano a superare le criticità contabili sollevate con la bocciatura di 3 Bilanci della Regione Molise da parte della Corte Costituzionale che hanno ritardato i pagamenti sui vecchi bonus assunzionali del 2012 alle imprese, si è accelerata la procedura del nuovo bando sui bonus del 2014 registrando al 31 dicembre l’assunzione di n. 159 lavoratori con contratto a tempo indeterminato. E’ evidente che nel Bilancio 2015 sarà necessario appostare tutte le risorse necessarie per liquidare le spettanze pregresse alle imprese, ma ciò non deve farci rimanere immobili. Al contrario, serve fermezza e determinazione per reagire al taglio di 4 miliardi di euro che lo Stato ha fatto alle Regioni, individuando come stanno facendo le strutture della programmazione 4,4 milioni di euro da impegnare per ripristinare e ampliare il servizio di assistenza domiciliare integrata agli anziani e ai malati di Alzheimer per i prossimi 3 anni, senza indugiare in discussioni sterili alimentate ad arte dalla peggiore tradizione autolesionista locale. Per le politiche di inclusione e sostegno dei non vedenti, la Regione continuerà a fare la propria parte con diligenza e concretezza, tanto è vero che non ha tagliato di un euro le somme stanziate rispetto al 2014 anche perché il Bilancio 2015 è ancora da adottare. Altro è fare paragoni con i trasferimenti della metà degli anni 2000 quando lo Stato stornava 10/12 milioni di euro annui per le Politiche Sociali alla Regione Molise a fronte di 2 milioni del 2014. Non è con i ricordi su tempi migliori che si risolvono i problemi di oggi, ma con l’approvazione del Regolamento Attuativo della legge quadro regionale sulle Politiche Sociali che il 12 gennaio sarà esaminato in Quarta Commissione e che aiuterà a disegnare un nuovo modello di tutele integrate utilizzando anche i fondi dell’Obiettivo Tematico 9) dell’Unione Europea per il 2014-2020.
Promo valide fino ad esaurimento scorte STAMP. LASER B/N AL-M200DN
HP OFFICEJET 6600
EPSON WF-5620WF
+
TONER FINO A 2500 PG
Scheda di rete - Duplex
€ 149,00
TANICA FINO A 4000 PG.
+ Fronte/Retro Autom.
€ 339,00
€ 139,90
APPLE MacBooK Air MD760T
NB ACER EXTENSA
ACER SWITCH 10 NT.L4TET.016
13,3’’
€ 1033,00 iPad Air 2 WIFI + CELLULAR
€ 299,00
ZenFone 4
€ 619,00
KRAUN Wireless Headphone Beanie € 29,90
€ 139,00
Computer Discount Campobasso Via Garibaldi, 44 Tel. 0874 484426 cdcampobasso@computerdiscount.it
Prezzi unitari iva inclusa – salvo esaurimento scorte - salvo errori e omissioni
Campobasso
7 11 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Un ingiusto accanimento contro le Province” Per il presidente dell’Uprom, Colagiovanni, provvedimento facilone assunto dal Governo CAMPOBASSO. Il maxi-emendamento inserito nella Legge di Stabilità ha gettato nello sconforto i migliaia di dipendenti delle Province italiane. Entro il 1° aprile ogni Provincia dovrà compilare la lista delle persone che manterrà per gestire le funzioni rimaste. Per gli altri ci sarà la mobilità, cercando di assorbirli negli altri enti pubblici. Dal 2017 partirà il collocamento in disponibilità con annesso taglio in busta paga: una disponibilità che durerà due anni. Le eventuali cessazioni scatteranno dopo il 30 aprile 2019. I sindacati hanno già sciorinato un po’ di numeri: rischio esuberi per 20mila dipendenti a tempo indeterminato e rischio licenziamento per oltre duemila
precari. Salvatore Colagiovanni, presidente dell’Uprom (Unione delle Province Molisane), ha affermato sulla questione: “Stiamo assistendo a un ingiusto accanimento sulle Province, che a mio avviso sono enti insostituibili per i servizi offerti sul territorio. Da mesi, personalmente, sto esprimendo le mie perplessità, non condividendo questi atti così forti a danno delle Province e dei loro dipendenti. Resto basito come il Governo con tanta facilità riesca ad approvare provvedimenti che gettano nello sconforto migliaia di lavoratori, vincitori di un regolare concorso. Il testo è confuso, ma da quello che si evince a pagarne le spese saranno i dipendenti. Non è stato un bel regalo di
Natale per migliaia di famiglie. In questo periodo, anziché provare a garantire un po’ di stabilità, si va a tagliare sui servizi essenziali e su coloro che li hanno garantiti nel corso degli anni. Io mi metto nei panni di chi ha vinto un concorso pubblico, ha lavorato, ha preso degli impegni per costruirsi un futuro e garantirlo alla propria famiglia. E adesso che si fa? Si mettono in discussione persone che, una volta usciti di scena, non potranno più collocarsi sul mercato del lavoro, perché non hanno l’età pensionabile ma, al contempo, anagraficamente (e non competenze acquisite perché sono sicuramente delle risorse) non sono più competitivi. Questo modus operandi rischia di inasprire gli animi, perché si
va a ledere a migliaia di padri di famiglia un diritto sacrosanto e garantito dalla Carta costituzionale. Mi meraviglia la politica del Governo Renzi, che va a tagliare dove non dovrebbe, anziché provare ad applicare le politiche volte al risparmio altrove. Ad esempio, su qualche grande opera per la quale, almeno per ora, si può fare a meno. Si potrebbe tagliare sul compenso dei dirigenti, sulla macchina politica, ma sicuramente non si possono mandare a casa i lavoratori o decurtare lo stipendio a chi percepisce 1.200 euro al mese. Non ricordo di un Governo che ha tagliato sui lavoratori, che non li ha tutelati. Per questo motivo, invito tutte le istituzioni a far sentire la propria voce a difesa di un ente fondamentale
e dei suoi dipendenti. Non si può passare da un periodo durante il quale tutto era concesso a quello attuale con il taglio ai fondi per la sicurezza delle strade, per i riscaldamenti nelle scuole e per tutti i servizi, indispensabili e necessari, di competenza degli enti provinciali. L’Italia si fonda su diritti e doveri: il Governo calpesta i primi, impone i secondi. Occorre attivarsi per far sì che le Province e i suoi dipendenti restino al proprio posto, facendo capire quanto sono importanti questi enti e, soprattutto, i propri lavoratori. Uno sciopero per far sentire la propria voce sarebbe una soluzione, che possa rendere il Governo meno sordo, freddo e cinico, nel segno di un risparmio che andrebbe cercato altrove”.
Polizia Postale, tanti i risultati raggiunti Gli interventi in materia di pedopornografia e delle truffe on line CAMPOBASSO. Importante e fruttuosa si è rivelata, nel corso dell’anno 2014, la specifica attività che la Polizia di Stato ha realizzato, in ambito regionale e tramite la Specialità della Polizia Postale e delle Comunicazioni, con l’intento di rendere più incisivi i controlli e la repressione di illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse – per prime – le varie tipologie di attività illecite perpetrate attraverso la rete internet. Questi che seguono sono i dati più salienti che hanno caratterizzato l’intensa attività svolta, lo scorso anno, dal Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise. PEDOPORNOGRAFIA ON LINE 214 sono stati i siti monitorati, di cui 32 risultati con contenuti illeciti e segnalati per l’inserimento in black list ai fini dell’oscuramento; sono stati, inoltre, monitorati 6 spazi virtuali attinenti ai social network ed effettuate 6 perquisizioni. REATI IN MATERIA DI MONETICA 105 le denunce presentate per illecita acquisizione e utilizzazione di codici di carte di credito per un importo totale sottratto di circa 36.000 euro; 20 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria a seguito delle conseguenti attività d’indagine. TRUFFE ON LINE 173 sono state le denunce presentate riguardanti truffe on line per un importo complessivo di 491.000 euro con il conseguente deferimento di 58 persone all’Autorità Giudiziaria. COMPUTER CRIME 37 le denunce presentate per furto di identità digitale avvenuto su social network o in altri ambiti, mentre 42 sono state quelle presentate per attacchi informatici nei confronti di privati ma anche di aziende ed enti pubblici. Tali attacchi, consistenti nel defacement (manomissione) delle pagine dei siti web, sono avvenuti in gran parte dall’estero; in tale ambito sono state denunciate 3 persone, ma le indagini sono ancora in corso prevedendo ulteriori sviluppi.
Parte il laboratorio di fotografia
REATI IN MATERIA DI TELEFONIA Sono state presentate 33 denunce, di cui 24 relative a furto di cellulari e le restanti relative a fraudolente attivazioni di contratti di telefonia a nome di persone ignare; 8 le persone denunciate con l’effettuazione di una perquisizione. REATI CONTRO LA PERSONA In tale contesto, sono state presentate 63 denunce, di cui 4 sporte da minorenni, relative alla commissione dei seguenti reati : stalking on line 2 diffamazione on line 24 ingiurie (social network-mail – telefono) 5 minacce (social network-mail – telefono) 6 molestie (social network-mail – telefono) 26 Al termine delle attività di indagine sono state denunciate 17 persone ed è stata effettuata una perquisizione. CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE AL CORRETTO USO DELLA RETE La Polizia Postale è stata impegnata nel progetto denominato “Una vita da social”, evento itinerante promosso dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’obiettivo di aiutare i giovanissimi utenti della rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e responsabilità i dati condivisi online. Tale iniziativa, tenutasi presso questo Capoluogo lo scorso 1° aprile, ha visto la partecipazione di diversi istituti delle scuole secondarie di primo grado che hanno aderito attraverso la partecipazione di circa 200 alunni. Per le medesime finalità, sono stati organizzati 12 incontri formativi presso le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che hanno visto la partecipazione complessiva di circa 1500 studenti.
Premio Fasolino alla terza edizione
I corsi saranno tenuti presso l’edificio poli- Il concorso giornalistico sportivo per ricordare un maestro di sport funzionale Ex Omni CAMPOBASSO. Con la terza edi- Gazzetta dello Sport che scrive sul un piacere e un onore partecipare CAMPOBASSO. Dopo la partecipazione al progetto “Natale in Villa De Capoa”, con lo svolgimento di un workshop per bambini dagli 8 ai 12 anni, nei giorni 20 e 21 dicembre 2014 (in collaborazione con l’associazione Molistart), il Centro per la Fotografia Vivian Maier presenta le attività didattiche di questo inizio d’anno presso l’edificio polifunzionale ExOnmi. I corsi in partenza a gennaio sono: corso di fotografia di base curato da Mauro Presutti (partenza 20 Gennaio 2015). Laboratorio di fotografia avanzata tenuto da Massimo Di Nonno (partenza 17 Gennaio). Inoltre ampio spazio è dedicato alla formazione dei più giovani e dei bambini prevedendo corsi di alfabetizzazione fotografica a cura di Luigi Grassi, che saranno attivati nel mese di marzo. L’intento è quello di creare dei
percorsi didattici che si fondino tra di loro, attivando dei canali di studio approfonditi legati al mondo dell’immagine contemporanea, essendo la fotografia diventato uno dei linguaggi primari del nostro tempo. Come ha detto il noto pittore e fotografo ungherese László Moholy-Nagy: “non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia, sarà l’analfabeta del futuro.” Centro per la Fotografia è una vivace, giovane e fresca realtà che vuole concentrare in un unico progetto tutte l’esperienze maturate dai docenti nel campo della fotografia professionale ed autoriale, sul territorio italiano ed estero. Lo scopo dell’associazione è di trasmettere agli allievi le capacità e le competenze acquisite dai docenti durante i loro lunghi periodi di formazione e di lavoro. È il tentativo di mettersi al servizio della comunità, rivolgendosi a tutte le persone che mostrano attitudine verso la fotografia.
zione il concorso giornalistico sportivo “Premio Pietro Fasolino” ha raggiunto la sua piena maturità. Già lo scorso anno giunsero alcuni elaborati da fuori regione che dimostrarono la validità dell’idea sulla quale si basa il concorso stesso, vale a dire promuovere e diffondere la cultura sportiva intesa a 360 gradi e l’approfondimento verso tutte quelle discipline sportive che non sempre riescono a trovare il giusto e meritato spazio sugli organi d’informazione locali, ma quest’anno c’è una grande novità. Tra i contendenti che gareggeranno nella categoria Over ci sarà anche una firma molto nota nel panorama sportivo nazionale ed in special modo legata allo sport e alla sua mirabile funzione sociale che ha deciso di mettersi in gioco e di sottoporsi al giudizio dei membri della Giuria tecnica. Stiamo parlando di Alberto Francescut giornalista della
blog Incodaalgruppo e che spesso redige articoli anche sulle gesta sportive degli atleti paralimpici molisani. Francescut ha inviato due pezzi che con grande onore e piacere ospiteremo all’interno del concorso. Un attestato di stima e di valore immenso verso un’iniziativa culturale organizzata in una piccola regione, in una piccola città ma che sembra, anno dopo anno, continui a trovare estimatori di un certo spessore non solo in Molise ma anche e soprattutto fuori dai confini regionali. Come organizzatore della manifestazione non posso che esserne soddisfatto. Di seguito la nota che lo stesso Francescut ha inviato a corredo dei suoi pezzi: Gentile Stefano, per noi di incodaalgruppo, il blog della Gazzetta dello Sport che tratta di temi inerenti a “sport e sociale“, è
alla terza edizione del “Concorso giornalistico sportivo annuale Premio Pietro Fasolino”. Il mondo paralimpico è davvero un motore insospettabile solo per chi non lo conosce, pertanto non è stato semplice selezionare due storie tra quelle che il blog ha finora raccontato. Le riteniamo tutte importanti perché tutte racchiudono quella “forza dentro” che spinge l’insospettabile - appunto - motore. Tuttavia abbiamo optato per queste due che contengono qualche aneddoto curioso. Come da bando di concorso, inviamo (in allegato) due pezzi relativi ad altrettante storie di atleti paralimpici: Gianni Sasso, triatleta e calciatore della Nazionale amputati, e Lorenzo Campana che pratica il sitting volley. Ringraziandoti della tua attenzione, ti saluto caramente. Alberto Francescut
9
Isernia
11 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Scienze Politiche non deve andare a Pesche” La Run degli universitari chiede che la Facoltà resti al centro e il prossimo anno trasferita a Campobasso ISERNIA. A quasi trenta giorni dall’assemblea straordinaria indetta dalle forze sociali operanti nella sede di Isernia dell’Unimol per ottenere la permanenza in loco dei corsi di Scienze Politiche fino al termine dell’anno accademico, ancora nessuna risposta arriva, da università ed istituzioni locali tutte, circa le sorti degli studenti, delle loro famiglie e delle loro fragili economie già messe a dura prova dalla congiuntura economica in cui ci troviamo, dai continui aumenti di tasse (dichiaratamente necessari per il mantenimento dell’attuale livello di spesa universitaria) e dai sempre più carenti servizi cui fanno fronte gli studenti, autonomamente e personalmente, dimostrando una straordinaria caparbietà. “Il trasferimento nella sede di Pesche delle attività della facoltà di Scienze Politiche, deliberato a dicembre per gennaio da Rettore e Se-
nato Accademico senza tenere in alcun conto dei sacrifici cui sarebbero stati ulteriormente esposti gli studenti di Isernia è divenuto imminente e nessuno ancora, degli enti a ciò preposti, ha reputato doveroso esprimere una parola o un’azione di solidarietà e di ausilio verso la popolazione studentesca. Ad un ingente esborso per tasse regionali ed universitarie, recentemente aumentate e dalle quali è derivato un sostanziale incremento di gettito, devono corrispondere servizi adeguati e, soprattutto, garantiti e certi durante l’anno accademico. E ciò sicuramente non è affermabile se in piena sessione di esami si dispone il trasferimento delle sedi universitarie da un comune all’altro della regione senza contestualmente prevedere adeguate azioni di tutela per i diretti interessati. L’essere “sballottati” fra una sede ed un’altra, distanti chilometri, isolate
e privi di servizi e trasporti, e le promesse di un ulteriore trasferimento ad inizio anno accademico prossimo scoraggia la costanza e
sarà senza ombra di dubbio futura causa di disservizi e dispendi economici così come lo è stato in passato e lo è ora per gli studenti di
l’impegno personali di ognuno e mette a repentaglio la sostenibilità economica effettiva di un percorso di studi universitario. La scarsità di servizi di trasporto tra le sedi universitarie in provincia di Isernia
Pesche che alloggiano ad Isernia”. Per queste ragioni il gruppo di rappresentanza studentesca “Run-Molise” esprime il proprio disappunto per l’indifferenza riservata agli studenti e rinnova, a gran voce e
pubblicamente, la richiesta di permanere presso la attuale sede di Isernia ove concludere le attività dell’anno accademico ormai abbondantemente iniziato. “Ci si dichiara inoltre, come sempre, disponibili al dialogo e alla ricerca di una equa soluzione da adottarsi, coscienti del fatto che le decisioni assunte dall’amministrazione comunale pentra sembrano rappresentare un voluto abbandono a se stessa dell’università pubblica della regione Molise e, pertanto, disegno politico che tradisce i doveri di sostegno e sviluppo che costituiscono la mission degli enti locali. Ferventi sostenitori dell’unità delle forze sociali accademiche, cioè dell’unico strumento che potrà garantire una soluzione che non induca all’abbandono dell’università, attendiamo, a differenza delle precedenti occasioni, di essere ascoltati”.
“Immigrati, ingrata la protesta” Dopo l’episodio di Monteroduni i dubbi della gente sull’accoglienza MONTERODUNI – “Da oltre un anno un centinaia e passa di giovani africani, sbarcati sulle nostre coste a bordo dei purtroppo famosi barconi o gommoni della disperazione, vivono a spese dello Stato Italiano leggi, di noi contribuenti- in una struttura turistica di Monteroduni”. Così Tonino Atella scrive su quanto accaduto. “ Questa, prima dell’arrivo di tali extracomunitari, lavorava nella ristorazione e nell’alloggio in genere ; nell’ultima annualità ha trasformato in toto la propria offerta, adeguandosi appunto all’ accoglienza di tali giovani africani. Costoro, a meno di cambiamenti dell’ultima ora, sono tutti maschi, hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, e sono di nazionalità diverse sempre del continente nero. La maggior parte di loro sono del cen-
tro Africa, come dimostra il colore decisamente scuro della pelle, tipico dei Paesi del centro Africa. Mesi addietro si ricorda una loro protesta per il vitto ricevuto. Chiedevano una maggiore varietà di cibo, in particolare di mangiare carne nel corso della settimana e sottolineavano di non gradire ogni giorno la pasta, chiedendo alternanza nel vitto. Le domande maggiormente ricorrenti oggi, dopo oltre un anno di permanenza di tali giovani africani nella struttura recettiva di Monteroduni, ovviamente interamente a carico dello Stato Italiano, ossia dei contribuenti in genere : cosa fanno, come vivono e come trascorrono le giornate ? Svolgono lavori, mansioni, studiano o non fanno alcunché ? Hanno cioè prospettive o sono senza un futuro certo ? Premesso che
nei dettagli la situazione sfugge ad ogni controllo e quindi ad ogni certezza, è possibile solo dire che al mattino presto li si notano a decine mentre attendono il transito di pullman di linea per il Molise interno o altre direzioni, che nel corso della giornata in diversi si aggirano per Venafro ed Isernia elemosinando, mentre altri restano in loco, a Monteroduni e dintorni, senza far nulla. Non risulta che studino, che frequentino corsi professionali e che abbiano prospettive certe per il futuro. Tali africani da oltre un anno sono come “parcheggiati” nel complesso recettivo di Monteroduni, dove mangiano, si svagano, s’intrattengono a parlare e si riposano coi fondi della collettività italiana ; tra l’altro, oltre a vitto ed alloggio, ricevono anche una “paghetta” dalle nostre istituzioni
repubblicane. Soprattutto, è questo l’aspetto più inquietante e preoccupante dell’intera faccenda, non hanno alcuna prospettiva, certezze per il loro futuro. In effetti pare che non studino, che non frequentino corsi professionali propedeutici all’inserimento nel mondo del lavoro, per cui la loro persistente permanenza a Monteroduni e nel Molise occidentale non avrebbe sbocchi, non contemplerebbe inserimenti occupazionali o altro. I nostri cioè appaiono destinati a restare senza limiti temporali in regione, con vitto ed alloggio gratuiti, con la paghetta istituzionale e senza prospettive nel nostro territorio, ricevendo soltanto e senza dare nulla in cambio ! E’ quanto “tocca” al Molise e ai molisani ? Piacerebbe una risposta esaustiva dagli apparati pubblici preposti.
Al museo di Santa Chiara i resti paleolitici Erano stati rinvenuti durante una fase degli scavi in località Camiciola di Venafro VENAFRO – In località “Camiciola”, cuore della pianura venafrana, là dove erano venuti ala luce reperti di età neolitica nel corso della posa in opera di un nuovo metanodotto Molise/Lazio che attraversa la pianura dell’ estremo Molise occidentale, è tornato tutto com’era prima. La terra inizialmente rimossa per studiare ed analizzare quanto rinvenuto è stata rimessa là dov’era, per cui non sono più visibili scavi e reperti, mentre è possibile riprendere a coltivare i terreni della zona. La decisione è stata della stessa Soprin-
tendenza Archeologica del Molise una volta catalogati e rimossi i reperti di 6.000 anni orsono venuti alla luce in loc. “Camiciola” e che si trovano oggi esposti nel Museo di S. Chiara a Venafro, in particolare i resti del bimbo di età neolitica ed altri interessanti reperti. Altro materiale rimosso da “Camiciola” è invece in attesa di collocazione ed esposizione, ovviamente -si sperasempre a Venafro. Tornando alle opere in questione, prima di ricoprire il sito neolitico con abbondante strato di terreno ripristinando lo stato
dei luoghi, esperti della Soprintendenza hanno provveduto ad ispezionare minuziosamente il sito degli scavi catalogando, analizzando e studiando tutto quanto rinvenuto. E’ seguita la copertura protettiva con appositi teli dell’intero suolo neolitico, per poter eventualmente tornare ad analizzare in futuro lo storico rinvenimento, dopodiché si è ricoperto il tutto con diversi metri di terreno, che allo stato è tornato di fatto coltivabile. Nel contempo sono anche proseguiti i lavori del nuovo metanodotto.
I Parchi agricoli in Terrasanta Appuntamento internazionale domani a Venafro sull’importanza degli oliveti VENAFRO - Altro grande appuntamento organizzato dall’Ente Parco, a chiusura dell’evento Venolea, è l’incontro internazionale, dedicato alla realizzazione di nuovi Parchi agricoli in Terrasanta, dall’Orto di Gesù a Gerusa-
lemme al luogo biblico di Efraim in Palestina. L’evento è previsto presso la Dimora Del Prete di Venafro, lunedì 12 gennaio 2015, alle ore 17,00. Interverranno Fr. Raed Abusahlia, Presidente dell’Olive Branch
Foundation di Taybeh-Efraim, nonché Direttore della Caritas di Gerusalemme e il Professor Giovanni Gianfrate, responsabile dei progetti in Terrasanta dell’Associazione Coltiviamo La Pace di Firenze. Saranno illustrate le
iniziative dell’Ente Parco, dell’Associazione Coltiviamo la Pace di Firenze e dell’Olive Branch Foundation tese alla realizzazione di Parchi storici olivicoli in Terra Santa. Particolarmente rilevante è la pre-
senza di Fr. Raed Abusahlia personaggio di caratura internazionale, ambasciatore di pace del conflitto israelo-palestinese, oltre che ideatore assieme a Gianfrate di nuovi modelli di olivicoltura in Palestina.
11
Termoli
11 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sanità la politica snobba Venittelli La parlamentare del Pd aveva invitati tutti ad un confronto sui nuovi tagli ai servizi TERMOLI. “Ho invitato tutti i consiglieri regionali del Basso Molise di minoranza e di minoranza ma non è arrivato nessuno”. A rimarcare il dato politico è stata la parlamentare del Partito Democratico, Laura Venittelli. Lei aveva organizzato l’incontro di ieri mattina nella sala della parrocchia di San Timoteo con i Comitati a difesa degli ospedali di Termoli e di Larino. “Questa assenza non può essere sottovalutata - ha osservato la deputata del Pd - il confronto tra politica e comitati serve per trovare la migliore soluzione per tutelare la sanità pubblica nonostante le richieste del Governo e l’esigenza di contenere la spesa. Il tutto al fine di una sanità di eccellenza che eviti anche di andare in altre regioni per curarsi».
Secondo Nicola Felice, presidente del Comitato San Timoteo, “ci troviamo di fronte a un sistema chiuso ermeticamente che non permette di dare risposte. Aspettiamo di conoscere lo stato attuale delle cose. Abbiamo fatto diverse proposte ma vorremmo sapere che fine hanno fatto”. Anche Pardo Spina, presidente del Comitato pro Vietri, ha sbattuto i pugni parlando di un “colpo di mano” che non può essere accettato. “Il nostro - ha osservato - è un impegno che vuole difendere una realtà che dura da oltre un secolo e la si vuol chiudere prima ancora che abbia dato tutti i suoi frutti”.
Zuccherificio, le residue speranze Per la Regione la cessione delle quote zucchero una valida soluzione al problema TERMOLI. La situazione dello Zuccherificio è distante anni luce da quella della Gam, non c’è una procedura concordataria, c’è un quarto bando….Lo zucchero nel 2012 è stato venduto a 700 euro a tonnellata, nel 2014 è stato venduto a 400 euro a tonnellata.Dal 2012 al 2014 lo zuccherificio ha subito una perdita devastante anche per il valore dimezzato del prezzo dello zucchero, visto che non produce altro….”Oggi il vero tema che noi stiamo affrontando, cercando di capire in che modo possiamo ancora essere competitivi, è quanto produrre per cercare di fare pareggio di bilancio”, così l’assessore Vittorino Facciolla. “Quale è la quota che ci consente di giungere al limite minimo per pareggiare il bilancio. E’ un tema che va affrontato certamente dalla po-
litica, ma lo affronta ancora di più il management dello Zuccherificio del Molise…Abbiamo avuto un ennesimo incontro, proprio ieri, presso il Ministero per discutere sulle vicende degli zuccherifici italiani per cercare di capire se lo Zuccherificio del Molise potesse essere in grado di poter cedere una quota maggiore di conto lavorazione dello zucchero, della barbabietola da zucchero, a Sudzuker, che è stato il partner più importante, per non dire l’unico, dell’ultimo periodo,per la lavorazione dello zucchero stesso. Ciò al fine di comprendere in che modo potevamo essere utili ancora una volta a consentire che l’asset strategico produttivo dello zuccherificio del Molise, anche per il prossimo anno e ancora di più per il 2016 potesse continuare ad esistere. Il discorso è
questo: se non abbiamo la possibilità di cedere la quota zucchero pro-quota, noi non abbiamo possibilità di produrre, perchè lo zuccherificio non è assolutamente in grado di lavorare 84 mila quintali di zucchero. Non è in grado di poterlo fare. Quindi l’azione di cessione della quota è una azione di salvaguardia del valore produttivo residuo dello zuccherificio.Ma i regolamenti europei dicono che tu devi prima produrre eppoi, in via residua, cedere in conto lavorazione. L’attività principale di uno zuccherificio è la produzione e la trasformazione della barbabietola da zucchero, non è attività commerciale di cessione di una quota che gli promana da un regolamento europeo che vede lo zuccherificio detentore del titolo a produrre. Quindi abbiamo detto ai respon-
sabili ministeriali se, rispetto agli anni passati, nei quali lo Zuccherificiio ha ceduto 50 mila tonnellate di produzione di zucchero a Sudzuker, potevamo, stante la crisi attuale del settore, stante la impossibilità di pareggiare il bilancio con 400 euro a tonnellata, cedere una quota maggiore di zucchero in conto lavorazione a Sudzuker, con la quale stiamo trattando da tempo un prezzo che sia compatibile con la esigenza di quadrare di nuovo il bilancio…Con Sudzuker stiamo cercando di promuovere un accordo che ci consenta di cedere subito 50 mila tonnellate di zucchero da produrre, ed eventualmente anche la quota residua da valorizzare e, quindi, da ponderare meglio all’esito delle coltivazioni che riusciremo a porre in essere nel prossimo futuro”.
Illuminazione, troppi problemi Crescenti le segnalazioni di guasti e disfunzioni da parte dei cittadini di Termoli TERMOLI. Continuano a pervenire segnalazioni su guasti e disagi per lampioni e pali della pubblica illuminazione. L’Enel Sole, capofila dell’Ati che dal primo gennaio ha preso in carico la gestione esterna di tutti i punti luce della città, ieri ha comunicato un nuovo indirizzo mail, ma chi ha contattato il numero verde per segnalare disservizi nei
pressi della residenza ha scoperto anche un altro potenziale problema. L’operatore richiede la numerazione dei lampioni, che dovrebbe essere progressiva e contenuta in una targhetta rossa affissa sul retro del ‘palo’. Ma non tutti hanno questa catalogazione e allora pare che
laddove non ci sia, sarebbe il Comune a dover intervenire. Pare una questione di lana caprina e intanto anche in punti sensibili come la trafficata via Corsica, oltre via del Nuoto e altre zone di Termoli, i lampioni o rimangono accesi anche di giorno o sono spenti di sera
“Io, nel Termoli calcio, ci rimetto la faccia” Il presidente Calarco a largo raggio sulle prospettive della società TERMOLI. Ieri pomeriggio sembrava, dopo una settimana davvero scoppiettante, una giornata abbastanza tranquilla per quanto riguarda il Termoli calcio, ma così non è stato perché a indispettire Calarco sono state le parole dell’ex ds Alfredo Padovano sulle prospettive economiche della società giallorossa e del suo patron Calarco. Una questione che ha fatto arrabbiare non poco lo stesso presidente che ha scelto la nostra testata per ribadire caparbiamente e decisamente le accuse che gli sono state fatte. Allora presidente, oggi poteva essere una giornata tranquilla, ma invece … “Innanzitutto si è venuta a creare una situazione che ha generato delle visioni dif-
ferenti su quella che era la direzione da prendere in questa vicenda riguardante il nostro Termoli calcio. Premetto che io non posso che ringraziare i dirigenti dimissionari Diego Recino, Valerio Viero che è un grande amico, Angelo e l’avvocato Drago i quali hanno ritenuto, in questo momento, di intraprendere un percorso differente; io con loro sono in ottimi rapporti e non c’è nulla che io posso criticare sul loro operato poi ognuno è libero di esprimersi come meglio crede. Però, prima di scendere nei dettagli, vorrei precisare una cosa: le poche disponibilità economiche a noi e me attribuite sono irreali e non fanno che creare inutili tensioni. Mettersi a criticare Padovano non è nel mio stile; io Padovano
posso solo ringraziarlo per il lavoro che ha fatto e lo ritengo una persona degnissima, libera tra l’altro di avere tutte le opinioni che vuole e di esprimere anche un suo malcontento ma non possiamo dimenticare che il presidente ci mette la faccia, è presente sul suo posto e i giocatori mi sembra che siano al loro post, sono di livello e tutti ben felici: la nostra organizzazione va avanti bene. Io sono in ottimi rapporti con la dirigenza e una cosa voglio dire ai tifosi: non criticate. La vita è fatta di percorsi e intenti, a volte si sta insieme a volte no, adesso sputare veleno non serve e io voglio solo tranquillità perché ho bene a mente il percorso e quello che è il mio progetto. La mia coscienza è pulita e sono un profes-
sionista perché c’ho messo e ci metterò sempre la faccia. Il Termoli viene prima di Francesco Calarco, prima di Pino De Filippis, prima di Marcello Casu. Il Termoli, in questo momento, è la cosa più importante e dispiace profondamente vedere che alcuni sputano veleno in maniera irresponsabile. Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni però poi quando uno esprime le proprie idee deve anche supportarle con i fatti. La realtà adesso è una sola ed è che io sono qui e questo deve tranquillizzare i tifosi; io sono qui e sto facendo il mio lavoro, chi è rimasto farà lo stesso; quindi, come può vedere, da parte mia non ci sono rancori e sceneggiate, è una questione di stile”.