E' sempre l'ora di pillarella

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 59 dOmeNicA 13mArzO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

L’OSCAR DEL GIORNO

Mons. Gianfranco De Luca L’Oscar del giorno lo assegniamo a monsignor Gianfranco De Luca. Il vescovo di Termoli-Larino ha inteso fare sentire la sua voce in merito al dialganete clientelismo che sta uccidendo le residue speranze di lavoro soprattutto dei giovani in Molise. Ha puntato con forza il dito nella piaga del clientelismo che ancora regna sovrano in una terra che avrebbe, invece, bisogno di altro respiro progettuale.

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Francesco Totaro Il Tapiro del giorno lo diamo a Francesco Totaro. Il capogruppo del Pd alla Regione Molise, proprio non si riesce a comprendere cosa faccia. Fino a questo momento, infatti, appare nulla la sua attività in Consiglio rispetto, anche, all’attività della Giunta regionale. Sta assistendo in silenzio alla lenta morte del Molise e non riesce proprio a dire nulla. Eppure, è il capogruppo del Pd.

Responsabile area crisi, Garanzia giovani, fondi Por, etc. Ora è direttore generale. E’, forse, Pico della Mirandola?

Servizio a pag. 3

%$00. $,/.

! .+*0( /$ $ ..1.01$,

!

# %

%% ""

!! "" " !

! ! %% ""

!

(+

"

! ! 2/ %-0/&%2

$ $))*. " ! )(%6+/.) *- ., -%+,/*( &. !!

#

! '

' ! $

'

# $

'

! ! !

' !

'

%

(), '+37 4&&,+

"

*+/ /-%*

1. (+ $,/.%$1

" !# # '' #!)"

$ &#

!#

8

%% ""

!! "" " !

'(+ &*26 3%%+*

! /$ ..2.12$, -. ! " !" $-2$).12*" -)(+. $ 2$,/ ! "

.+*1(

! $

$

! "

!

$))*. *- ., &./*( #

!

!

% !

) " #

!

! ' #

# )

"

&

) "

!

& $&# # $ $ #*)( #" 1- *& !' ((# & %) " '' )& #* *#&#

0%*+.)

*#&#

$&

' $#'( & *#&#" '' & '( ( '#"# #!! '' #" )

""

0%*+.%

& $

#

1& '( (

%

& " #$ ! *# # ( &' 1 2/ (( )#& #"#0 !)# "( "(#

0%*+.%

% $

"

!! %

"%) ! "(# )" & !#* & # # $ "& ( + #" (, (& * -& # '

)15+6+/

+.%

% 0%*

#

! # "

# (04*5*.

"

(

" !

!

&

! ! %% ""

""

$

0%*+.% #

+. '/0+)

!!

" !# # # '' #&"# !$ ( # ! (# " " ' ' & + & )(# " # '(&#" !# #"#'#* & & # $ '' (# # "" #" ( "( # " + " !# $ "' #" ' &* + # & & # & ( '*# ( * (, $ & ')# " ')# #$ & # (( $$ "# ' & (, " ' & $&#$ ! & ( (# " ( & ' # ' !# ') '' " '( ( " !# # # #'. $ "' #"

'

! #

!

#&"# ''#& "# '' $)& * $# ) ()& '$ " & " ''# '#!! !# " '$ !$# " #! " # %) " ++ & ! $# )# # " ((,! #& #" ( #& # & * & )' ! ' " # " +7 ( %) #' $ ) & & ' #!! # "( " &, $ ( ! )&# ' ( "( ( ( $ &!" " % ( '(& 1. ! * & ') "" ' "+ .%$1 #" & ((, $,/ ( # " " )" *.-( ('$5 # # ,$*+

!

!

'(+ &*14 2%%+*

!

8 !! . !

$$ !!

#

$$ !!

&

5

! "

. .01*- ! " !" $-1$) " -)(+. $ 1$,/ ! "

#

"" 6 "

!" " "" %$00. $,/. # " ('$3*.-( ,$*+

$

!$ /,+2) 0% 23%# / //3/ /23+. %.3%* ! ! .*),/ % ! 3%-0

" !!

La sfida più grande

2/ ), %-0/&%2

!

9

! !

! % " *-$

$ /$)

$

La Gazzetta del Molise da martedì 15 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

13 marzo 2016

Contrario ai margini di manovra del Piano regionale per la gestione dei rifiuti in favore dei privati Personalismi, egoismi e arrivismi hanno ridotto i partiti politici a condursi con crescenti difficoltà, distanti dalla società civile, se non addirittura ad essa ostili, né le primarie, per come si svolgono, possono colmare il deficit di democrazia e dialogo costruttivo con l’elettorato, pertanto incapaci di dare un contributo diretto e concreto allo sviluppo sociale ed economico della collettività. Partiti in crisi, e nel Molise espressione deleteria di una classe politica mediocre, e nella mediocrità, particolarmente aggressiva e vendicativa, dedita alla gestione del potere con fini speculativi e di arricchimento personale. Il tutto condito da una quotidiana dimostrazione di come le sia consentito di piegare le istituzioni ai propri fini elettorali, l’impoverimento progressivo del corpo sociale, l’avvilimento delle giovani generazioni, lo sfinimento della imprenditoria, senza pagare alcun pedaggio. Neanche le relazioni di condanna della Corte dei Conti sull’uso erroneo delle risorse della finanza pubblica riescono a scalfirla. Probabilmente qualcosa potrebbe determinare una diversa incidenza delle Procure penali. Non è detto che non accada, sull’abbrivo delle vicende in cui il sistema degli appalti traduce la stretta connessione con la politica, come s’è potuto dedurre dalle indagini della Procura d’Isernia nei mesi scorsi. Il perdurare impunemente di questo stato di fatto, ha generato l’ottundimento delle menti e della coscienza civile dei molisani. Della gran parte di essi, ma una parte significativa, invece, non s’è lasciata travolgere, e sta recuperando volontà e reattività per tornare ad essere padrona di se stessa. Anzi protagonista. Protagonista del tentativo di parlare ai molisani con il linguaggio della

l’intervento Non bastasse la sensazione generale, ci sono anche i numeri a confermare che la città di Campobasso sta vivendo una fase di riflusso. Una risacca inesorabile sta erodendo, palmo a palmo, tutto il margine faticosamente strappato, negli ultimi decenni del secolo scorso, all’arretratezza; tutto ciò che fu fatto per fare di Campobasso un capoluogo di Regione vero e non semplicemente segnato come tale sulle vecchie carte geografiche politiche appese nelle aule scolastiche. Il saldo demografico della città è negativo. Nel 2015 ci sono stati 327 fiocchi appesi alle porte delle case e 474 funerali. Molte più lacrime di dolore che di gioia. La popolazione residente in città, secondo i dati contenuti nel Documento

“Coscienza Civica” è nata perché non siano i Frattura, le Fanelli, gli Iorio, i Niro, i Di Pietro, i Parpiglia, i Cotugno e la schiera dei lori replicanti a dare volto al Molise Protagonista del tentativo di parlare ai molisani con il linguaggio della chiarezza e della trasparenza, della necessità di sfondare il muro dell’omertà dietro cui la politica molisana compie i propri rituali, le proprie strategie di potere, i propri affari economici

chiarezza e della trasparenza, della possibilità di venire fuori dallo stazzo in cui sono stati costretti a rifugiarsi e a vivere, della necessità di sfondare il muro dell’omertà dietro cui la politica molisana, quella becera che sta affossando il Molise, compie i propri rituali (nomine e candidature), le proprie strategie di potere (enti strumentali e sub regionali, banche, ordini professionali, as-

sociazioni di categoria eccetera), i propri affari economici (grandi opere e grandi appalti). Questo profilo sociale e culturale, marcato da notevoli propaggini amministrative e professionali, nei giorni scorsi ha preso la natura di movimento e il nome di “ Coscienza Civica”: importante aggregato della società molisana rimasta libera da condizionamenti. Si aggiunge agli Indignati

del Molise, ai comitati popolari che non hanno ammainato la bandiera della protesta né quella della proposta nei confronti della Regione (esemplari quelli in difesa della sanità pubblica). Un fermento di coscienze civili, largo e variegato, vuole rompere la catena che tiene uniti i politicanti per fare spazio alla politica. “Coscienza Civica” ha detto, infatti, che ha la determinazione di essere presente alle prossime elezioni regionali. Al movimento che si farà proposta politica, hanno aderito Antonio Carlone, sindaco di Campochiaro (portavoce); Giacomo Lombardi, sindaco di Roccamandolfi; Massimo Romano, avvocato (candidato sindaco a Boiano e già consigliere regionale); Gianluca Cefaratti, presidente del Consiglio provinciale di Campobasso; Giuseppe Notartomaso, sindaco di Campodipietra; Mario Lupo, già sindaco e attuale consigliere di Tufara; Giovanni Tesone, sindaco di Pietrabbondante; Stefano Testa, dottore commercialista e consigliere comunale dell’ ultima

amministrazione a Isernia; Serena D’Angelo, consigliere comunale di Colle d’Anchise; Roberto Carile, esponente della società civile; Walter Dell’ Omo, esponente della società civile; Maurizio d’Itri, consigliere comunale di Macchiagodena; Bruno Moncharmont, professore dell’ Unimol; Emilio Occhionero, imprenditore; Armando Pallante, ingegnere; Francesco Peccia, assessore a Cantalupo nel Sannio; Carmine Prioriello, lavoratore indipendente; Pino Ruta, avvocato; Manolo Sacco, assessore Comune di Pescolanciano; Angelo Visco, avvocato. Il Molise, dunque, fortunatamente, non è stato definitivamente piegato dai partiti né ad essi totalmente sottomesso. Il numero e la qualità dei movimenti, dei comitati, delle associazioni dicono altro. Che non saranno certo solo i Frattura, le Fanelli, gli Iorio, i Niro, i Di Pietro, i Parpiglia, i Cotugno e la schiera dei lori replicanti a dare volto al Molise. Dardo

Mancano idee, Campobasso è ferma Unico Comunale del Comune di Campobasso, è pari 49.174 abitanti; dal 2004, in cui si registrarono 51.633 residenti, un quasi impercettibile ma costante trend negativo ha procurato 2.459 campobassani in meno. Onestà vuole che si consideri il fatto che molti paesi della cintura esterna più prossima alla città (Ferrazzano, Oratino, Ripalimosani, Busso, Baranello, Vinchiaturo…) siano stati meta di molte giovani famiglie, ma la sostanza non cambia di molto. La sensazione netta è che, pur sorgendo, qua e là, qualche disarmonico casermone, la città sia ferma, non cresca. Da decenni a questa parte l’unica vera svolta significativa è stata segnata dall’Università che ha portato in città migliaia di ragazzi che, seppur

raramente davvero partecipi della vita cittadina, quella che non riguardasse essenzialmente lo svago, hanno indiscutibilmente portato una ventata di aria fresca ed enormi benefici ai proprietari di case. Per il resto tabula rasa, o quasi. Campobasso è stata amministrata senza coraggio e senza coraggio continua ad esserlo. Non si ricordano scelte coraggiose, innovative, magari di rottura, che abbiano mai animato discussione e partecipazione. Il massimo cui si può aspirare in questo senso è se chiudere o meno al traffico piazza Prefettura. Pur dovendo riconoscere la progressiva perdita di disponibilità finanziaria da parte dell’Ente Comune, non si registrano investimenti tali da generare quantomeno la perce-

zione della spinta in avanti. Solo mera, stanca, narcotizzante normale amministrazione. L’offerta culturale è deprimente per volume e qualità; anche qualche apprezzabile sforzo, praticato in genere da associazioni, è stato, alla lunga, frustrato dall’impossibilità e dall’incapacità delle varie amministrazioni, compresa quest’ultima, di proporsi come tutor e motore; di proteggere, assistere e far crescere le forze migliori che a Campobasso sono nate e che lì vorrebbero vivere con una qualche soddisfazione. L’impiantistica sportiva giace abbandonata a sé stessa, l’incuria è totale e la sporcizia assedia sempre di più l’orizzonte, segno che il disinteresse e la noncuranza hanno attecchito anche nell’anima degli stessi cittadini.

E’ un dato di fatto che, complice la cronica mancanza di lavoro, moltissimi campobassani hanno dovuto fare le valigie e di solito quelli che se vanno sono i più in gamba. Purtroppo da quelli che sono restati e che si sono impegnati in politica abbiamo registrato parabole e comportamenti spesso avvilenti: nessuna capacità di fare squadra, anzi una litigiosità non da giovani ma da bambini; nessuna proposta di forza ed originalità dirompenti, magari anche semplicemente mutuata da qualche esperiemento di città più grandi e vitali; la stessa pervicace maniacalità di curare sempre e solo il proprio orticello, ereditata dai nonni e dai padri. Giuseppe Di Iorio


TAaglio lto CAMPOBASSO. “Siamo passati dai quasi diecimila occupati del 2008 a poco più di cinquemila del 2013 con una perdita di quasi del 50 per cento degli addetti – ricorda il sindacato -. Nel primo trimestre di quest’anno la situazione è ulteriormente peggiorata, per cui siamo alla piena emergenza occupazionale e sociale, in quanto gli occupati sono stati solo 2.642 a fronte di un numero che era già di per sé drammatico di 3.163 del primo trimestre del 2013”. Finalmente, si svegliano anche Cgil Cisl e Uil sulla questione della crisi del comparto dell’edilizia. Martedì mattina, infatti, terranno una conferenza stampa alle ore 10, presso la sede della Scuola edile del Molise, per denunciare la situazione di stallo del settore. Del resto, era stata già l’Acem a manifestare più di una volta le difficoltà del settore. . Con investimenti mirati, (non come è stato fatto in passato con

Anche i duri a volte mollano. Nel caso che diciamo, a mollare è stata Marinella D’Innocenzo, la possente direttrice generale per la Salute, per alcuni mesi anche direttrice generale della giunta regionale. Campionessa di resistenza (la danno in Ufficio dalla mattina a sera inoltrata), non ha retto al doppio incarico. Tra le due direzioni generali s’è tenuta quella che le se confà per formazione e disposizione professionale: la direzione generale per la Salute, fintanto andrà avanti il Piano di rientro dal deficit finanziario che ha reso la sanità regionale un colabrodo e al commissario ad acta Frattura ha prestato il fianco per organizzarla in chiave privatistica, sollevando proteste e malumori senza che lo scalfissero di un millimetro. Difatti dribbla le proteste e tira avanti. Chiusa parentesi e tornando alla rinuncia della D’Innocenzo, a prenderne il posto alla direzione generale della giunta è salito (sempre più in alto come per anni l’ha rappresentata Mike Bongiorno sugli scherni televisivi dalla cima del Cervino, una nota marca di grappa italiana) il sodale, affidabile, disponibile, immarcescibile, onnicomprensivo ingegnere Massimo Pillarella, per il suo multiforme ingegno, ma anche per la stretta sodalità con il presidente Frattura, elevato in cronaca, su queste colonne, a “Pico della Mirandola 2016”. La direzione generale della giunta è il vertice della piramide organizzativa e gestionale dell’Ente. Vertice ambito oltre ogni immaginazione. Nel curriculum vitae, Pillarella aggiunge così la perla che gli mancava. Per anni, da professionista ai bordi della

3 13 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Edilizia, si svegliano i sindacati Martedì, conferenza stampa delle sigle sindacali insieme all’Ance sulla grave crisi che sta portando alla morte il settore edile enormi sprechi di denaro pubblico per altri scopi e non come si vuole fare anche adesso con un opera inutile e dannosa), si può uscire dalla crisi del settore delle costruzioni attraverso la ricostruzione delle zone terremotate: 884 famiglie aspettano ancora la ricostruzione della prima casa e ancora più di 800 persone abitano nelle casette prefabbricate, frutto della solid a r i e t à » . La Fillea Cgil sottolinea come «le risorse a disposizione sono ancora tante (circa 346 milioni di euro), ma rischiano di perdersi se non verranno presi i provvedimenti necessari». Fra questi vengono citati «il risanamento idrogeologico e messa in sicurezza del territorio: il Molise è interessato da 22 mila fronti

frane aperte, con forte rischio per le abitazioni, per le scuole e per le attività produttive. Se anche da noi arrivassero delle piogge copiose, come in altre parti d’Italia, buona parte del nostro territorio franerebbe cosi come del resto è successo già nel 2003 e in altre numerose occasioni. Sappiamo per certo che erano disponibili, per il risanamento idrogeologico, 9 milioni di Euro ma si dovevano stipulare gli impegni giuridicamente vincolanti (i contratti con le Imprese esecutrici dei lavori) entro il 30 giugno 2014, altrimenti si rischiava la perdita di queste risorse. Noi sappiamo anche, per certo, che nessun contratto è stato stipulato per cui o la Regione Molise ha ottenuto una proroga oppure queste risorse

sono andate perse a discapito dell’occupazione e della sicurezza dei cittadini. E ancora: messa in sicurezza di tutta la viabilità Regionale: le strade della nostra Regione sono diventate delle vere e proprie mulattiere, piene di insidie e pericolose per l’incolumità degli automobilisti; messa in sicu-

rezza di tutte le scuole Molisane:quasi tutte le scuole (65 per cento) hanno problemi strutturali e di sicurezza. Così, come sono ancora fermi i fondi del post sisma. Una situazione che rischia di mettere in ginocchio le imprese edili ancora rimaste in attività.

Massimo Pillarella eletto al soglio della direzione generale della Regione Molise Tra i dirigenti regionali in servizio, nonché tra i soggetti esterni all’amministrazione inclusi nell’apposito elenco degli idonei a ricoprire la carica di direttore generale, la giunta non ha trovato di meglio

politica, certamente capace e responsabile, ha bazzicato la Regione e ne ha tratto incarichi di lavoro prima di entrarvi, con Frattura, in pompa magna alla direzione dell’Area Seconda, quindi sovraccaricato di altri incarichi interni, presidenze di commissioni, e della responsabilità di te-

nere vivi i rapporti istituzionali con l’Unione Europea. Un soggetto di questa caratura e della particolare vicinanza amicale con la presidenza della giunta, non poteva che finire dove di fatto e finito: alla direzione generale della Regione Molise. Prima di gratificarlo della nomina, l’ese-

cutivo di Palazzo Vitale pare abbia svolto un minuzioso lavoro di comparazione tra i dirigenti regionali in servizio, nonché dei curricula vitae e professionali dei soggetti esterni all’amministrazione inclusi nell’apposito elenco degli idonei a ricoprire la carica di direttore generale, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Molise del 28 febbraio 2015. Decine e diecine di professionisti idonei ma non pari alla statura di Pillarella. Ciò conforta il cronista nel ribadirlo “Pico della Mirandola 2016”. Nessuno che gli potesse competere quindi, pur essendo i dirigenti regionali in servizio muniti di laurea e dotati della “esperienza pluriennale” nelle funzioni dirigenziali ma a parere di Frattura, Facciolla, Nagni e Veneziale privi di una “dimostrata attitudine manageriale”, valutazione di merito, questa, della Giunta regionale, “essendo a tale organo rimessa in via esclusiva la competenza alla individuazione del soggetto desti-

natario dell’incarico di direttore generale”. Come l’abbiano presa i dirigenti regionali e i professionisti esterni è un discorso a parte, che nella circostanza in cui si deve celebrare la consacrazione di Pillarella alla direzione generale dell’Ente, perde di significato. In altra parte del giornale diciamo dell’istituzione dei Dipartimenti e dei successivi provvedimenti che dovranno incasellare decine di dirigenti a capo dei Servizi e il restante personale negli Uffici. Un lavoro in cui ancora una volta Pillarella, in qualità di direttore generale, potrà influire parecchio, e in maniera determinante, nella direzione in cui la presidenza della giunta e la giunta stessa vorranno indirizzarlo. Niente è per caso. Specie in questa configurazione organizzativa, e per il resto che si profila nelle stanze della presidenza e degli assessorati. Dardo


senza alcun finanziamento pubblico

Fidarsi è bene, non fidarsi è molto meglio, soprattutto se in ballo ci sono 11 milioni di euro. Sono quasi tre anni, infatti, che il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, si mangia le mani per essersi fidato della Regione Molise. Fu proprio nel 2013, infatti, che i due Enti siglarono un accordo secondo il quale la Provincia si impegnava ad anticipare le somme necessarie (gli undici milioni di cui sopra) per l’espletamento di lavori di manutenzione e ristrutturazione di numerose strade; sarebbe stata poi cura della Regione restituire i milioni spesi. Si firmarono le carte e si diede il via ai lavori, probabilmente tutti contenti: del resto cosa c’è da temere quando si stringe un accordo tra galantuomini? Da allora, più volte, però, da Via Roma hanno cercato di rientrare dell’anticipazione ma sempre invano, purtroppo. Ad aprile di quest’anno scade il mandato elettorale dell’amministrazione in carica presso Palazzo Magno e si dovrà provvedere a chiudere il bilancio, a lasciare le cose amministrativamente in ordine prima che la Provincia di Campobasso venga interessata dalla riforma voluta dal governo Renzi: non si voterà più per comporre una giunta ed un consiglio provinciali ma ci sarà sempre un presidente eletto dai sindaci del territorio di riferimento. Da un punto di vista strettamente finanziario ed amministrativo non è chiaro come il prossimo presidente potrà rivalersi sulla Regione per la restituzione di questi undici milioni ed è per questo che De Matteis sta pensando di promuovere un decreto ingiuntivo che dia ad un giudice la forza e la volontà che è mancata alla

TAaglio lto

4

Tutto quello che gli altri non dicono

13 marzo 2016

Prima che scada il mandato ed intervengano gli effetti della riforma, la Provincia di Campobasso sta cercando di rientrare di 11 milioni anticipati alla Regione per opere di viabilità

De Matteis a Frattura “E i soldi anticipati?”

Regione fin’ora. Dovrà tirare il collo fino alla fine, quindi, la Provincia, maledicendo il giorno in cui decise di fidarsi della parola di sua sorella maggiore, la Regione. Non passa giorno in cui non si venga a conoscenza di una difficoltà, di un intoppo, di una magagna, che sia piccola o grande fa poca differenza ad un certo punto, che veda coinvolta l’amministrazione regionale. Se quasi due mesi non sono stati sufficienti per nominare un assessore, come volete che tre anni bastino per sganciare la bellezza

di undici milioni? La letargia sembra davvero essere il tratto distintivo della nostra classe dirigente, al livello più alto. Al momento in cui scriviamo non è stato possibile trovare maggiori dettagli per chiarire modi e tempi di risoluzione di quest’ennesimo garbuglio di carte e denari pubblici ma, statene certi, non mancheremo di seguire la vicenda da presso, cercando magari di sentire la viva voce degli amministratori interessati e coinvolti. Appuntamento quindi alle prossime puntate.

“Non fate chiudere i piccoli negozi” AMPOBASSO – I piccoli negozi nei nostri comuni montani, rappresentano un servizio sociale e non occasioni di lucro per chi li gestisce. Oramai sono quasi tutti chiusi i classici generi alimentari, le mercerie che insistevano nei nostri centri, così stanno chiudendo, o hanno già da un pezzo restituito la partita iva i piccoli artigiani. Infatti, risulta ingestibile una piccola realtà commerciale o artigianale per il carico fiscale esoso e i guadagni inesistenti. Il tutto rientra in quel gioco al massacro che il fisco ha voluto indicizzare e applicare chiamato “studio di settore”, ove a prescindere dalla località in cui è collocata l’attività, i parametri di tassazione sono gli

L’appello alla Regione Molise viene dall’Associazione dei Comuni

stessi, se si ha un commercio di abbigliamento per esempio a Milano o a Vastogirardi, il Fisco presume gli stessi in-

cassi. Qualcosa si sta muovendo e parrebbe che anche il Fisco si stia rendendo conto che grazie

a questa misura assurda, tutti stanno chiudendo e quindi dovrebbero esserci degli aggiustamenti, proprio in tal senso. Purtroppo l’ecatombe di chiusure a cui assistiamo da anni hanno portato i nostri piccoli comuni montani ad un completo isolamento per la mancanza di piccole attività che dovrebbero garantire alla popolazione residente, per lo più anziani, di avere l’essenziale a portata di mano. Non si può restare inermi davanti a questo vero sfacelo, e finalmente qualcosa tardivamente inizia a muoversi. “Adottare misure per frenare la scomparsa dei

negozi dai piccoli comuni molisani”. E’ questa l’iniziativa dell’Anci lanciata in regione con una lettera inviata dal presidente Pompilio Sciulli a tutti i sindaci. Contro la “desertificazione commerciale” l’Associazione dei Comuni chiede al Consiglio e alla Giunta regionale di “varare una legge che individui sgravi fiscali e minor carico burocratico per chi possiede un negozio in un Comune montano, per chi avvia un’attività nelle Terre Alte, per chi vuole potenziare una piccola impresa, per chi apre una partita iva”.


TAaglio lto

5 13 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In barba alla Corte dei Conti che ha rilevato lo spreco delle risorse finanziarie

Gli Enti provinciali per il turismo, come le Comunità montane, continuino ad esistere unicamente sulla carta, affidati ad un commissario straordinario, con una sparuta pattuglia di dipendenti ridotti a fantasmi nello scenario onirico del turismo molisano Enti pubblici regionali di cui è stata stabilita la fine, continuano invece ad esistere e a pesare sulle tasche dei molisani. Enti che non hanno più alcuna titolarità, che non svolgono alcuna attività, che non restituiscono servizi e utilità alla collettività. Tra questi le Comunità montane e gli Enti provinciali per il turismo. La Corte dei Conti ha detto e ridetto che la Regione spreca le risorse finanziarie, la cui destinazione canonica dovrebbe essere a sostegno dell’efficienza degli apparati e degli strumenti che presiedono allo sviluppo economico e ai servizi sociali, della sicurezza, e assistenziali. A rilievi, purtroppo, non seguono sanzioni. Seguissero, probabilmente qualcosa cambierebbe in questa nostra realtà politica e amministrativa fatta sistematicamente salva da colpe. Le Comunità montane sono da oltre quattro anno iscritte nel registro dei decessi. Poste in liquidazione, l’opera-

zione, oltre che onerosa, si va mostrando intricata e complessa. Il primato comunque spetta alla liquidazione dell’Ersam, che ha superato il decennio. La Regione certe realtà strumentali le ha cancellate dal territorio, ma non dalle spese di bilancio, né riesce a trovare una sistemazione al personale, dovuta per legge. E

fintanto non arriva a queste conclusioni, rimarranno i commissari liquidatori e i dipendenti a braccia conserte. L’aggettivo pertinente è: “scandaloso”. Pare che scandaloso lo sia anche per la Corte dei Conti, cui però i molisani sarebbero particolarmente grati se potesse contribuire a ridurli e non solo a rilevarli e ren-

derli pubblici ad ogni inaugurazione degli anni giudiziari. Scandaloso che gli Enti provinciali per il turismo continuino ad esistere unicamente sulla carta, affidati ad un commissario straordinario, con una sparuta pattuglia di dipendenti ridotti a fantasmi nello scenario onirico del turismo molisano. Il permanere di queste condizioni di illogicità amministrativa e di inutilità operativa, accompagnate dall’appesantimento finanziario degli onorari ai liquidatori e lo stipendio al personale (a braccia conserte), pone seri problemi di gestione all’intero appartato regionale. Soprattutto là dove, per gli Enti provinciali del turismo, ad esempio, rimangono in piedi le rispettive sedi in regime di locazione, oltre luce, acqua, riscaldamento e pulizie: spese inammissibili, ingiustificabili, tenendo conto che una buona parte del patrimonio immobiliare della Regione è libero e potrebbe quindi essere desti-

nato ad accogliere ciò che rimane del personale degli enti in estinzione. La razionalizzazione della spesa è obbligo di legge, ma anche quest’obbligo, quindi la legge, alla Regione si riducono a valutazioni discrezionali. Lo spunto per questa riflessione su come si vanno conducendo da anni le operazioni di liquidazione degli Enti non più funzionali e funzionanti lo ha fornito la deliberazione della giunta regionale con cui ha approvato l’assestamento di bilancio dell’Ente provinciale per il turismo di Campobasso cui aveva destinato un contributo di 125mila euro ma glie ne ha liquidati soltanto 100. Un bilancio reale di 215.437,73 di un Ente fittizio. Una spesa pubblica priva di valida giustificazione ma regolarmente ammessa e onorata. A carico della fiscalità regionale. Cioè, a carico dei molisani. Dardo

“Scuola, troppe situazioni da rivedere” Si sono concluse in questi giorni le assemblee organizzate dalla FLC CGIL Molise. Si è trattato di un importante momento di confronto democratico, che ha coinvolto le 54 scuole della Regione, oltre all’Università ed il Conservatorio. In totale, 2100 tra personale docente ed amministrativo hanno partecipato alla discussione sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro. Abbiamo rilevato molto interesse sull’argomento, e ciò ci spinge ad andare avanti verso un obiettivo che è ambizioso e impegnativo: dare vita ad un nuovo e moderno Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che concili le grandi conquiste del passato con il nuovo mondo del lavoro, includendo chi finora è stato escluso da ogni forma di tutela. Nelle scuole, le assemblee

Si sono concluse le assemblee degli iscritti alla Cgil che hanno lanciato anche una petizione hanno rappresentato anche l’occasione per fare il punto della situazione sulle diverse problematiche che riguardano il mondo della conoscenza, alle prese con l’applicazione delle pesanti storture ed illegittimità insite nella legge 107/2015. Si è discusso del cd “bonus” del merito, dei criteri del comitato di valutazione, delle problematiche del personale ATA, di precariato e del nuovo concorso. E’ stata anche l’occasione per affrontare i nodi che riguardano la mobilità e per sentire l’opinione dei lavoratori sugli esiti della trattativa. Dal dibattito e dal confronto con i lavoratori è emerso un profondo senso di contrarietà verso l’impianto autoritario insito

nella legge 107 e la volontà di opporsi in ogni modo per contrastare misure lesive della libertà di insegnamento che introducono una gestione antidemocratica della scuola, pensiamo in particolare alle modalità di attribuzione del “cd bonus del merito” e alla chiamata diretta dei docenti. E’ stata più volte evidenziata, inoltre, la necessità di risolvere nell’immediato la questione dei rinnovi contrattuali: l’irrisorio stanziamento di risorse contenuto nella legge di stabilità, non permette un adeguato rinnovo del contratto, bloccato da oltre sette anni. Infine, si è ribadito in ogni circostanza come sia necessario una intervento strutturale di riforma sull’attuale

sistema pensionistico, per dare certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani, e restituire una parte delle risorse risparmiate sulla loro pelle e per riaffermare solidarietà, flessibilità, equità. Su questi ed altri temi, quindi, è necessario che la mobilitazione vada avanti, a partire dalla petizione unitaria, lanciata in questi giorni dalla FLC CGIL insieme a CISL Scuola, UIL Scuola e Snals. Tra i punti essenziali della raccolta delle firme, che si svolgerà in tutte le scuole, il rinnovo contrattuale, la richiesta di stabilizzazione per il personale docente ed ATA, il superamento dei vincoli imposti alle sostituzioni del personale assente che ostacolano

i l buon andamento della didattica, il pagamento degli stipendi con regolarità ai supplenti. Le firme raccolte verranno consegnate alla Presidenza del Consiglio in occasione di una manifestazione nazionale delle RSU prevista il prossimo 28 aprile a Roma. Con l’assemblea prenderà avvio una vertenza generale su una piattaforma i cui obiettivi comprenderanno, oltre al rinnovo del contratto nazionale di lavoro, anche tutti gli altri temi riguardanti la qualità della didattica e dell’organizzazione scolastica. Siamo pronti a scendere nuovamente in piazza quindi, insieme ai rappresentanti democraticamente eletti da un milione di lavoratori.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180


Campobasso

7 13 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Su proposta del Gal Molise verso il 2000

Campobasso inclusa nella Misura 19 del Piano di sviluppo rurale “Approccio Leader”

Primi effetti pratici della istituzione di un ufficio comunale per le politiche europee

“Piatto ricco mi ci ficco”: una delle massime del poker, fatta propria dal comune di Campobasso su proposta del Gal Molise verso il 2000, per aderire alla Misura 19 del Piano di sviluppo rurale - Molise 2014/2020 “Approccio Leader”. Fondi europei, per intenderci. Il Gal è dentro i meccanismi delle politiche comunitarie, agisce con continuità su quel versante, ed ha le antenne per captare le opportunità

in agenda e metterle a frutto. Con la Misura 19 per il comune di Campobasso s’è resa praticabile l’occasione di aderire al progetto di sviluppo locale che il Gal ha in fase di elaborazione. L’area territoriale prescelta per essere finanziata è la frazione di S. Stefano, con vocazione prevalentemente rurali e agroalimentari: qualità giuste per entrare nel cono d’attenzione dei progetti regionali e dei programmi europei, quindi a

pieno titolo nella proposta che il Gal di Antonio Di Lallo si appresta a presentare a conclusione delle consultazioni in corso sul territorio con il partenariato. L’amministrazione comunale di palazzo san Giorgio sta recuperando velocemente il tempo perduto sul versante dei finanziamenti europei. In proposito, nei giorni scorsi abbiamo dato notizia dell’istituzione di un apposito ufficio affidato alla vo-

litività lavorativa e professionale di Claudia Romaniello e Sabrinta Tirabassi, sotto la diretta responsabilità del Top Manager Antonio Iacobucci. Una decisione saggia e opportuna per un Comune che tra le voci in entrata del bilancio raramente ha potuto inserire uno stanziamento europeo, frutto di un progetto tra i tanti che, anno dietro anno, vengono proposti e finanziati da Bruxelles. Buco tappato, dunque, e, come accen-

niamo, la possibilità di creare iniziative autonome o in collaborazione come nel caso del Gal Molise verso il 2000. La frazione di S. Stefano sarebbe un primo destinatario di questo nuovo modello amministrativo avviato a Palazzo san Giorgio. Frazione, ripetiamo, con una sua micro/economia agricola e agroalimentare, con una chiara vocazione turistica e con diverse potenziali capacità di sviluppo.

Il disagio dei dossi artificiali non in regola Egregio signor sindaco, Il concetto di “regole” è ancora estremamente fumoso nella nostra città. I numerosi incidenti stradali parlano da soli, nella mancanza d’intervento da parte di chi dovrebbe intervenire e nella presuntuosa assunzione di non colpevolezza da parte degli automobilisti. Una città senza regole è una città invivibile, e tale Campobasso sta diventando, con il colpevole silenzio delle istituzioni. Vorremmo capire qual è l’ostacolo all’installazione dei dossi artificiali qui allegati in zone come via Cavour, via San Giovanni, via Mazzini. E’ sicuramente un ostacolo culturale, e nient’altro, perché

i dossi in oggetto sono regolamentari e basta solo deciderne l’installazione perché non ci siano più automobilisti sconsiderati che attentano alla vita delle persone e perché, finalmente, Campobasso possa dirsi una città civile. Sono tante le lacune della nostra piccola realtà, e non averne colmata neanche una in tutti questi mesi di mandato denota la volontà di perpetuare un certo status quo, e conseguentemente di fidelizzare un determinato bacino elettorale. Le difficoltà economiche le hanno tutti, caro sindaco, ce lo può insegnare, eppure sono tante le municipalità italiane che hanno installato rallentatori di velocità per ri-

durre la pericolosità di certe zone, sono tante le municipalità italiane che hanno piantato degli alberi, sono tante le municipalità italiane che hanno emanato ordinanze contro gli imbrattatori seriali e si sono costituite parte civile nei processi, sono tante le municipalità italiane che hanno installato videocamere di sorveglianza per contrastare gli atti di microcriminalità. Il volto di Campobasso sta peggiorando ed è sotto gli occhi di tutti: non capiamo quale interesse ci sia nel continuare a deturparlo. Distinti saluti Donato Paolucci Angelo e Angela Miele

V Domenica di Quaresima

In questa quinta domenica il quarto vangelo ci presenta ancora una volta il tentativo degli scribi e dei farisei di mettere in difficoltà Gesù con un tranello. Infatti, nell’episodio dell’adultera, se Gesù decide la causa a favore della donna e la lascia andare viola le chiare prescrizioni della legge mosaica; se ordina di lapidarla, che era la pena di morte per tutti i tipi di adulterio, avrà delle noie con i romani, proprio perché ormai il Sinedrio non aveva più il potere di giustiziare. A noi, invece, oggi, interessa vedere come l’incontro del Maestro con l’adultera evidenzia la dimensione del perdono dei peccati da parte di Gesù, proprio a seguito dell’incontro personale con Lui. Agli accusatori Gesù non risponde affatto mantenendo un assoluto silenzio ma mettendosi a

scrivere con il dito per terra. Che cosa scriveva Gesù ? Per alcuni scriveva i peccati degli accusatori; per altri la sentenza che avrebbe pronunciato , oppure l ‘attuazione di Geremia : “ Quanti si allontanano da te saranno scritti nella polvere, perché hanno abbandonato il Signore, la fonte di acqua viva”. C’è chi pensa ,poi, che Gesù scrivesse le parole dell’ Esodo : “ Non presterai mano al colpevole “ per essere un falso testimone , in riferimento chiaro al marito che ha cospirato per avere testimoni falsi contro la moglie. Propendiamo, invece, per l’ipotesi più semplice: Gesù si limita a tracciare delle semplici linee per terra mentre è intento a pensare, per mostrarsi imperturbabile , per contenere i suoi sentimenti di disgusto per il violento zelo dimostrato dagli accusatori . Infatti, se

il contenuto dello scritto fosse stato importante l’evangelista lo avrebbe certamente riportato. All’insistenza degli accusatori Gesù dice: “ Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. Certamente la donna non può negare la colpa commessa ma i suoi accusatori sono costretti ad un esame di coscienza. Il marito ha mostrato malizia e sospetto nel prendere in trappola la moglie e i testimoni hanno acconsentito al tranello. E così che tutti i presenti, inclusi i più anziani, convinti della loro poca coscienza se ne andarono mentre Gesù resta solo con la peccatrice: prende atto che il processo cade a pezzi perché i testimoni e gli accusatori se ne sono andati ma non relativizza il peccato, facendo prendere coscienza alla donna : “ Neanch’io ti condanno; va e d’ora in poi non peccare più”. Gesù le offre il perdono , mette un punto fermo sul passato, non la lega al peccato commesso , crede fortemente alla sua conversione. In questo episodio Gesù prima le salva la vita fisica e poi , cosa importantissima, con il perdono, la mette sulla strada di una nuova esistenza, per la vita eterna . Per noi tutti è importante , alla luce del vangelo di oggi, astenersi dai giudizi e dalle condanne nei confronti del prossimo. Occorre

invece saper vedere solo i nostri errori e peccati e non quelli degli altri. Mettiamoci la mano sul cuore e domandiamoci se abbiamo sofferto per essere fedeli,

se siamo disposti a sofffrire per fedeltà a Dio e all’uomo, nostro fratello. Monsignor Gabriele TETI.



9

Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

13 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Quattro persone denunciate, sotto sequestro sostanze stupefacenti Servizio straordinario di controllo del territorio dei Carabinieri VENAFRO. Un servizio di controllo straordinario del territorio è stato predisposto nella ultime ore dai Carabinieri nelle vie del Centro di Venafro e zone limitrofe, al fine di contrastare ogni forma di criminalità e di illegalità. Ad agire, anche nel corso della notte, pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle locali Stazioni. Un 30enne di Napoli, è stato intercettato lungo la strada di collegamento tra Venafro e Capriati a Volturno, in provincia di Caserta, alla guida della propria autovettura, all’interno della quale venivano trovati occultati alcuni involucri contenenti sostanze stupefacenti del tipo marjuana. La droga è finita sotto

sequestro, mentre continuano le indagini per accertare se le dosi rinvenute erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio nel territorio venafrano. E an-

cora a Venafro, nelle vicinanze di un supermercato due donne pregiudicate, una 28enne ed una 22enne, provenienti dai campi rom di Capua, in provincia di Ca-

serta, s o n o state ferm a t e mentre si aggiravano con fare sospetto tra le auto in s o s t a presso il centro commerciale, verosimilmente con l’intento di commettere qualche furto o altra azione criminosa. Entrambe sono state accompagnate in caserma, dove nei loro confronti è stata

avanzata la proposta per la misura di prevenzione del rimpatrio con Foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno. Sempre a Venafro, nei confronti di un 40enne di Macchia d’Isernia, con precedenti per reati contro la persona ed in materia di armi, è scattata la proposta della misura di prevenzione dell’Avviso Orale di Pubblica Sicurezza. Infine accertamenti e perquisizioni sono stati eseguiti nei confronti di dieci persone attualmente sottoposte agli arresti domiciliari o a misure di prevenzione, prevalentemente per reati che vanno dal furto allo spaccio di stupefacenti, dalla truffa ad altri reati contro la persona e il patrimonio.

Metadone, denunciato un giovane La Squadra mobile di Isernia ha fermato un giovane ISERNIA. Personale della Squadra Mobile della Questura di Isernia, nel corso di mirati servizi di prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, procedeva al controllo di un giovane che era stato notato mentre si aggirava con fare sospetto all’interno della locale stazione ferroviaria. Lo stesso, tossicodipendente ed incensurato, residente

fuori provincia, dopo essere stato sottoposto a perquisizione personale veniva trovato in possesso di un quantitativo di “metadone” di gran lunga superiore a quanto prescritto dal suo programma terapeutico. Inoltre, la sostanza stupefacente era già suddivisa in più flaconi e quindi pronta per essere venduta ad atri tossicodipendenti di questo centro.

Gli agenti operanti precedevano pertanto all’immediato sequestro della sostanza ed al deferimento in stato di libertà alla Autorità Giudiziaria del giovane che ora dovrà rispondere di traffico di sostanze stupefacenti così come previsto dall’art. 73 del Testo unico in materia di stupefacenti (D.P.R.309/90).

Il libro sui Podestà fascisti alla libreria Razzante

Il volume edito da La Gazzetta, sarà presentato a Isernia sabato 19 marzo alle ore 17,30 ISERNIA. La Libreria Razzante di Isernia ha organizzato, presso il proprio punto di vendita in via Santo Spirito, 22, la presentazione del volume di Giuseppe Saluppo “I COMUNI MOLISANI SOTTO IL SIMBOLO DEL LITTORIO – AMMINISTRAZIONI, PODESTÀ E POLITICA NELLA COSTRUZIONE DEL CONSENSO” che si terrà a Isernia sabato 19 marzo 2016 alle ore 17:30 . Si

tratta della prima ricostruzione storica del periodo podestarile in Molise dall’insediamento dei primi podestà, voluti dal fascismo al posto dei sindaci e dei consigli comunali, fino alla fine del Regime. Una lettura dell’attività svolta nei singoli comuni, delle lotte tra le famiglie, delle contrapposizioni, a volte, con le sezioni del Fascio. Il tentativo di allineare il Molise alla politica nazionale e il contributo dato

dalla regione alle scelte in materia economica e sociale. Insieme all’autore interverranno: il Prof. Giulio de Iorio Frisari – Università degli Studi del Molise il Prof. Giovanni Petta - Liceo Scientifico Ettore Majorana di Isernia Saranno inoltre esposte le opere d’arte degli artisti: Carma, Nazzareno Serricchio e Enzo Valerio.

CYBER BRAIN A ELISIR Pietracupa: “Orgoglioso dei nostri ricercatori” “Da Presidente della Fondazione Neuromed sono sempre più orgoglioso di appartenere ad una struttura che annovera specialisti di altissimo profilo. Donne e uomini proiettati costantemente a sfidare le nuove tecnologie con iniziative uniche come nel caso del progetto Cyber Brain che, senza questi esperti, non avrebbe mai visto la realizzazione. Ringrazio tutti coloro, protagonisti alla pari, che fanno parte di questa ambiziosa sfida che attrarrà ricercatori da tutto il mondo. Senza dimenticare le difficoltà, voglio sottolineare che tutte queste persone sono mosse esclusivamente dall’amore per la Scienza.

La Ricerca biomedica indirizza le sue attività al miglioramento della qualità della vita, e il progetto Cyber Brain ha come fine ultimo l’ampliamento delle conoscenze sul sistema nervoso, l’esplorazione di strade innovative per il collegamento tra cervello e computer e, di conseguenza, lo sviluppo di tecniche che potranno aiutare tanti pazienti colpiti da malattie neurologiche a riacquistare una vita normale.” Così il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa, commenta l’approfondimento tematico effettuato della trasmissione di RaiTre Elisir, andata in onda oggi, sul Polo d’Innovazione Cyber Brain, sviluppato dalla Fondazione Neuromed, I.E.ME.S.T. e Fonda-

zione Neurone. “Guai in questi casi ad essere autoreferenziali. – continua Pietracupa - Cyber Brain è un progetto che si apre ad ogni contributo migliorativo. È in gioco il futuro di un Paese che vuole superare gli stereotipi per essere al passo con i tempi. Noi lo facciamo mettendoci la faccia e il lavoro quotidiano dei nostri giovani ricercatori. Un’impostazione da sempre portata avanti dal Neuromed che proprio per i giovani ricercatori molisani rappresenta un riferimento alla loro crescita e alla loro carriera. Sono orgoglioso di appartenere a questa terra e a questa Istituzione che promuove eccellenza”.



11

Termoli

13 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Raddoppio ferroviario, Nagni preoccupato L’assessore ha condiviso le perplessità dei Comitati che hanno ribadito la necessità di un referendum cittadino sul progetto TERMOLI. Si è svolto, presso la sede dell’assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Molise, un incontro tra i componenti del Comitato per il Referendum “PartecipaTErmoli” e l’assessore Pierpaolo Nagni. Argomento della riunione il raddoppio ferroviario Termoli-Lesina, inserito tra i tre quesiti referendari proposti dal Comitato ed attualmente al vaglio della Commissione consiliare del Comune di Termoli competente per l’approvazione definitiva e l’autorizzazione allo svolgimento. Nagni, a margine della riunione,

ha affermato che“Condividiamo molte delle preoccupazioni che manifestano i membri di “PartecipaTErmoli” e che in parte coincidono con quelle espresse dal Comune di Termoli attraverso atti amministrativi da noi segnalati agli Organi competenti. Sul raddoppio ferroviario Termoli – Lesina, comunque, confermiamo la nostra posizione espressa chiaramente alcuni giorni fa. Ci preme ricordare, infatti, che nell’ambito della delibera Cipe, erano state individuate dalla Regione Molise alcune prescrizioni sulla progettazione dell’infra-

struttura, con l’obiettivo di rimodularla e diminuire il forte impatto che essa creerebbe sul territorio interessato dalla sua realizzazione. Purtroppo, però, Rfi non ha modificato il progetto iniziale, ritenendo le nostre proposte di modifica eccessivamente onerose. Ribadiamo, tuttavia, il concetto basilare secondo cui il raddoppio avrebbe dovuto portare benefici al nostro territorio e non considerare il Molise come semplice un by-pass. Qualora tale principio non sarà rispettato, la Regione Molise rimarrà contraria all’opera e pronta ad ogni tipo

di protesta. Seguiremo, comunque, con estrema attenzione, quelli che saranno gli sviluppi del referendum, consapevoli che se esso sarà ammesso ed una grande maggioranza di cittadini si esprimerà in maniera contraria all’opera, non si potrà ignorare tale indicazione popolare. Dinanzi a tale evenienza, tutti i livelli istituzionali, a partire dal Comune di Termoli, certamente si attiveranno e sarà necessario riaprire immediatamente il tavolo con Rfi e con tutti i soggetti interessati, spostando in alto l’asticella del confronto.

Come sempre, conclude Nagni, continueremo ad ascoltare e tener conto delle richieste che provengono direttamente dai cittadini, ma mi sento di consigliare al Comitato di lavorare anche su proposte e non soltanto su proteste poiché, qualora si dovessero riaprire alcuni spazi, è necessario farsi trovare pronti con idee e progetti alternativi. In fasi delicate come queste, infatti, i no a prescindere sono percepiti soltanto come oggetto di scontro politico e come tali vengono distinti e considerati qualora non confortati da proposte diverse e percorribili

Frecciarossa adriatica, scarsi i risultati L’esperimento del treno veloce lungo la dorsale, non ha prodotto gli effetti sperati. Pochi i viaggiatori TERMOLI. L’esperimento del Frecciarossa sulla dorsale adriatica, nei collegamenti tra Milano e la Puglia, con annessa fermata a Termoli prevista dal 13 dicembre scorso, non sta andando affatto bene. Chissà se davvero sulla costa di questi risultati Trenitalia e Rfi pensino valga la pena investire centinaia di milioni di euro sul raddoppio ferroviario nella tratta tra il centro adriatico molisano e Lesina. Scenari fantasiosi questi, poiché probabilmente non è l’alta velocità, ma l’alta capacità di passeggeri e merci a interessare i vertici delle Ferrovie dello Stato. Certo che avere dei coefficienti di riempimento sul 35% non è idilliaco nel rapporto costo-ricavi e così la questione è finita dritta nel dibattito parlamentare, col ministro ai Trasporti (e alle Infrastrutture) Graziano Delrio a rispondere all’interrogazione del deputato Rocco Palese, sulla richiesta di prolungamento della tratta fino a Lecce. “La coppia di treni Frecciarossa che abbiamo messo tra Milano e Bari, che è stata attivata in via sperimentale sempre all’inizio dello scorso autunno, rientra tra i ser-

vizi a mercato per i quali non è previsto nessun contributo pubblico, ma ci si è impegnati congiuntamente, regione e Governo, in questa fase di start-up, a eventualmente compensare, con le modalità che dovranno essere studiate, eventuali deficit. Purtroppo l’esperienza iniziale – lo devo dire a onor del vero – del Frecciarossa Milano-Bari non è stata così entusiasmante come speravamo; speriamo che il tempo, invece, aiuti ad avere un successo maggiore. Abbiamo un carico medio del 35 per cento nel treno; sono solo sessantotto i passeggeri medi che prendono il treno per andare a Bari. In questo momento la coppia di treni determina una perdita complessiva sui 2 milioni e mezzo di euro, quindi c’è una difficoltà in questo avvio. Noi co-

munque insistiamo, insisteremo, proveremo anche il prolungamento a Lecce, con la convinzione insieme che dobbiamo in tutti i modi tentare di velocizzare. Stiamo già investendo oltre 350 milioni per la velocizzazione della linea adriatica ed entro il 2017 la velocizzeremo completamente”. E’ evidente come anche la fermata a Termoli abbia inciso davvero poco nell’economia della linea.

“A Ripabottoni va ampliata la Rsa”

Ne è convinta Nunzia Lattanzio, presidente della IV commissione regionale, che ha visitato la struttura per anziani RIPABOTTONI. Strutture per anziani in Molise, prima visita della consigliera Nunzia Lattanzio, presidente della IV commis-

sione consiliare, presso la Casa dei nonni d’Italia di Ripabottoni. Avviata l’attività di conoscenza delle strutture dedicate agli an-

ziani presenti in Molise da parte della consigliera regionale Nunzia Lattanzio, presidente della IV commissione consiliare partico-

larmente sensibile in materia. Prima tappa, “La Casa dei nonni d’Italia Rsa Pietro Ramaglia” di Ripabottoni. La struttura, di proprietà della Fondazione Arturo Giovannitti, ospita 36 anziani ed è gestita dalla cooperativa Sirio. Nell’occasione della visita, la direttrice Patrizia Pano ha illustrato alla presidente le attività non solo ricreative, ma anche e soprattutto di supporto al miglioramento delle condizioni psicofisiche degli ospiti. Un approfondito sopralluogo ha evidenziato la presenza, all’interno della stessa struttura, di alcune camere di proprietà comunale, realizzate con fondi pubblici, ma non ancora fruibili per ulteriori attività. Un particolare interessamento è stato chiesto alla consigliera affinché tale problematica possa essere risolta. L’ampliamento della Rsa

renderebbe possibile l’accreditamento di un modulo come struttura socio- sanitaria protetta. Sulle ragioni del ritardo della fruibilità, la consigliera Lattanzio, per quanto di sua competenza, chiederà chiarimenti alla persona del sindaco Orazio Civetta. Ulteriori delucidazioni saranno richieste anche per la vicina struttura diurna realizzata sempre dal comune di Ripabottoni con fondi pubblici. Intanto la presidente ringrazia la direttrice Patrizia Pano per la calorosa accoglienza ricevuta e per l’impegno e l’amore con cui opera quotidianamente unitamente agli altri operatori. “Una bellissima realtà quella de la Casa dei nonni d’Italia di Ripabottoni, modello di ospitalità dedicata che ripropone l’ambiente e le cure tipicamente e tradizionalmente familiari”.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.