Ecco il cavallo vincente i pinocchi dei valori

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 66 - venerdì 20 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Camillo Colella

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Camillo Colella. Un plauso all'imprenditore isernino che è riuscito a rimettere in funzione lo stabilimento di imbottigliamento dell'acqua Castellina nel comune di Castelpizzuto. A vincere la causa giudiziaria che gli era stata intentata contro, l'avvocato Vincenzo Iacovino. Proprio a seguito della sentenza emessa dal giudice, Camillo Colella ha potuto rimettere in funzione l'impianto di imbottigliamento. Ora l'acqua Castellina può tornare ad essere tra le regine delle acque minerali.

Il Tapiro del giorno a Salvatore Di Pardo

Ecco il cavallo vincente

La Corte di Appello di Campobasso dà ragione all’avvocato Iacovino e condanna la Rai a risarcire i danni al dipendente Servizio a pagina 5

Servizio a pagina 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Di Pardo. All'interno del Pd ci sono molti mal di pancia per la posizione assunta dall'avvocato campobassano rispetto al presidente Frattura anche in questa fase assai tribolata della vita del partito. A questo, però, sembra affiancarsi un mese assai storto in sede di Tar dove molte cause sembrano essere andate non per il verso dovuto. Queste, almeno, sembrano essere le voci propagatesi nei corridoi.

I pinocchi dei Valori

Le bugie di Cristiano Di Pietro “Ci taglieremo lo stipendio” Invece, resta al suo posto e ci regala Nagni, caricato dall’IDV al costo di 250.000 euro Insieme, costano alla collettività circa 500.000 euro annui

Le sue dichiarazioni, nel video sul nostro sito Facebook


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Basta con le lagnanze e le furbizie Frattura non è sceso dalle nuvole. Prima di essere candidato alla presidenza della Regione ha svolto per circa due anni il ruolo dell’oppositore a Michele Iorio e alla maggioranza di centrodestra. Il ruolo di oppositore gli ha conferito il diritto e il dovere di esercitare il massimo controllo sull’azione del governo regionale in carica, quindi di avere accesso e di conoscere tutti gli atti amministrativi e tutte le azioni programmatiche e tutte (qualora ci fossero state) le magagne che ogni esercizio di potere si porta incorporate. Proprio queste ultime egli le ha utilizzate a proposito e, soprattutto, a sproposito, per darsi un’immagine di fustigatore agli occhi dell’elettorato molisano in evidente saturazione di iorismo dopo l’ultra decennio di centrodestra. Nella campagna elettorale non ha mai fatto cenno allo stato di salute della Regione, né nelle linee programmatiche ha anteposto lo stato deficitario dell’Ente come una condizione che gli avrebbe creato difficoltà ed ostacoli. Pertanto abbia il buonsenso adesso che ha scalzato Iorio e s’è preso la prerogativa di “Governatore”, di smetterla con l’addebitare alla gestioni passate le cause che stanno impedendo alla sua gestione di esprimere un qualche segnale di novità, di creatività, di

fattività, di capacità. La smettano anche gli assessori che gli fanno da zerbino e i consiglieri che pendono dalle sue labbra, ovvero dalla sua permanenza al posto di comando, altrimenti si troverebbero in mezzo alla strada. Rischio e pericolo che ha indotto Di Pietro Junior ad una memorabile pennellatura, ignaro di essersi buttato la zappa sui piedi là dove con garibaldina incoscienza ha detto che egli “sulla sanità, sul lavoro, sulle politiche sociali, sull’ambiente e su tutta la revisione dell’amministrazione regionale nei suoi molteplici aspetti, sta con Frat-

tura”. All’ex poliziotto suggeriamo di dirlo in faccia agli operatori della sanità, ai malati, ai disoccupati e ai cassaintegrati, agli ambientalisti. Poi in un crescendo di autolesionismo politico s’è accreditato e ha accreditato i colleghi consiglieri del merito (Sic! –ndr) di aver consentito a Frattura di andare avanti considerandosi “seri e responsabili”. Noi avremmo aggiunto anche accorti … al portafogli. L’assenza di ossigeno in genere obnubila le menti, e dalle parti di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale è in atto una pesante rarefazione d’aria pulita, effetto collaterale della

onesta, chiara, responsabile assunzione di colpa della parte nobile del Pd nei confronti del sempre più sedicente Governatore. Che all’indomani delle critiche e degli addebiti circostanziati elencatagli dal senatore Ruta e ribaditi dagli onorevoli Leva e Venittelli, da (finto) bravo ragazzo, ha abbassato le orecchie, e s’è dichiarato disposto a cambiare metodo di governo, a essere più aperto e democratico alle collaborazioni, ad impegnarsi con tutte le sue forze a creare le condizioni della ripresa economica e dello sviluppo sociale. Una figura barbina.

L’aiutino politico e morale di Di Pietro Junior, crediamo lo capisca anche il candido Frattura, altro non è che il mantenimento in caldo della poltrona presidenziale per le austere terga politiche di papà Antonio. Al quale non andrebbe affatto bene anzitempo una crisi di regionale e il ricorso anticipato alle urne. Di parole si può anche morire. E di parole in libertà si vanno consumando anche gli ultimi baluardi della resistenza intellettuale agli strumentalismi della politica. In particolare in questo momento molisano – per dirla con il capogruppo regionale del Pd Francesco Totaro – alla “gestione privatistica e di modello societario del Pd, dove la maggioranza intende arroccarsi sulle proprie posizioni, non rispettando le idee e le valutazioni altrui”. Ribadiamolo, il renzismo molisano in sedicesimo (by Fanelli e Frattura) ha qualcosa di macchiettistico e d’insopportabile, alla componente sociale che nell’esistenza dei patiti intravede ancora un barlume di partecipazione democratica. Ba con le lagne e le furbizie. Se valete qualcosa, datene prova.

Dardo

La punzecchiatura

Petraroia, siamo alle solite Il ministro della sanità Beatrice Lorenzin ha annullato la diffida fatta al legale rappresentante della Regione Molise da parte del capo dell’Ufficio legislativo del ministero, Maurizio Borgo, di abrogare la legge regionale 17 del 20 giugno 2007 (Interventi a favore di soggetti sottoposti a trapianto di organi o affetti da patologie rare). Questo del ministro lo recepiamo come un atto dovuto ad

una comunità che sul piano sanitario è sottoposta a gravi limiti funzionali in conseguenza della inettitudine regionale nel programmare il settore, nel dotarlo di strutture adeguate, e nel non difenderlo nelle sedi istituzionali (l’assenza di Frattura alla conferenza Stato/Regioni, in cui la Basilicata nelle stesse nostre condizioni di regione sottoposta al Piano di rientro sani-

L’INTERVENTO

tario, s’è vista salvaguardata in tutte le sue esigenze, è un danno che non si può misurare né definire in tutta la sua gravità). Il vice presidente Petraroia ritiene invece che sia un suo merito per essersi reso protagonista di una richiesta in tal senso al ministro perché eliminasse quell’assurda e offensiva diffida spiegando che il contributo della Regione ai trapiantatati e agli affetti di malattie rare fa

La vergogna di essere molisani

di Angelo Cima* Ogni cittadino, ed è cosa del tutto naturale, è fiero della terra in cui è nato e dove, se può, continua a vivere. Spesso proprio le problematiche che investono il territorio costituiscono uno stimolo per la comunità che vi risiede, inducendola ad una gestione più efficace nell’interesse generale. Il Molise è testimonianza di una deroga a tale principio. Deroga che può essere quotidianamente constatata dal modo in cui vengono affrontati i problemi, anche quelli che sono sotto gli occhi di tutti. Invito i miei concittadini a fare un viaggio in treno sulla tratta Campobasso - Roma e ritorno. Prima di descrivere le modalità di confort (si fa per dire) che il servizio offre, sento il bisogno di narrare un episodio che risale a molti anni orsono. Nell’aprile del 2001, alle ore 14.00 circa, mi trovavo a Roma – stazione Termini per prendere il treno (se così si può definire) per Campobasso. Ricordo che era venerdì e per salire

capo alle spese per l’assistenza sociale e non a quelle sanitarie. Ciò che conta è che la diffida sia stata annullata. Però restano le difficoltà oggettive della Regione a intervenire

su quelle “fatiscenti” carrozze vi fu un vero e proprio assalto. Quando mi fui sistemato in piedi e vicino al bagno, il cui olezzo nausebondo contribuiva a rendere ancora più confortevole l’ambiente, mi resi conto che tra i presenti vi erano più persone in piedi che sedute. La cosa che mi colpì fu che nessuno osava protestare, ad eccezione di tre giovani che intrapresero una accesa discussione con il capotreno, lamentando fermamente il disagio dei viaggiatori. A tali proteste il responsabile del convoglio,

senza esitazione, rispose: “forse a voi sfugge che siete molisani. Dovete sapere che i trasporti sono di competenza della Regione e che con gli amministratori che vi ritrovate correte il rischio che i treni vengano soppressi”. Mi sentii in dovere, il giorno successivo, di narrare l’episodio ad un mio conoscente, amico degli amici, il quale non si scompose minimamente e mi disse: “Ma guarda, è un argomento che certo non interessa né ad assessori né a consiglieri regionali, hai mai visto uno di loro sul treno. E’ gente che viaggia con auto di servizio ed autista, non comprenderebbero mai le tue doglianze…”. Sono passati tanti anni, ma la situazione è la stessa, anzi è peggiorata. Le poche carrozze a disposizione, sempre più vecchie e maleodoranti, sono collocate al binario 20 bis della Stazione Termini, dove la pioggia battente o il vento, ed ogni altro tipo di intemperia, vo-

adeguatamente in favore dei soggetti sottoposti a trapianto di organi o affetti da malattie rare, per carenza di fondi. Siamo alle solite.

gliono ricordare ai viaggiatori che, in quanto molisani, sono cittadini di serie B. I ritardi costituiscono fenomeni ormai abituali e le cause sono le più svariate: alberi o animali sui binari, pochi centimetri di neve, rottura di parti meccaniche del convoglio, solo per citare quelle più frequenti. I viaggiatori ormai esasperati, disperati e, purtroppo, anche rassegnati sono costretti a subire ogni effetto della “mala gestio omnipotentorum”. Oggi giovedì 18 marzo sono sceso da un “Frecciarossa” di ritorno da Firenze e mi accingo a salire sul “trenino del Matese” e mentre spero di giungere a casa in orario (circa duecento minuti di sofferenza) mi accorgo che sto partendo con venti minuti di ritardo per mancanza di bloccaporte (motivazione ufficiale). Ripensando a quello che l’amico mi disse nel 2001, effettivamente i “padroni regionali” non si vedono mai su quel treno. Forse per loro è cambiato qualcosa: probabilmente non utilizzano più le “auto di servizio”, cioè quelle acquistate e gestite con i soldi dei contribuenti, ma con i loro lauti compensi (tredicimilaeuro mensili in tasca), dormono sonni tranquilli e riescono ad ignorare i problemi dei “comuni mortali”.


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Tutto quello che gli altri non dicono

20 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Di Pietro jr: “Se entro cento giorni di governo le indennità non saranno dimezzate usciremo dalla maggioranza”

Parole, parole, parole... Se non ci fosse già, la campagna elettorale bisognerebbe inventarla. Per poi distruggerla a badilate, passarci sopra con la macchina, ripetutamente, tanto per essere certi di averla terminata una volte per tutte. Gran parte della colpa dello scollamento tra la Politica ed il tessuto sociale di riferimento, del senso di frustrazione e di sfiducia che tutti ci accomuna, viene, infatti, dalla distonia che c’è tra le baggianate che siamo costretti a sorbirci in campagna elettorale e la realtà con la quale facciamo i conti per il resto del tempo; fino alla prossima campagna elettorale. A tale proposito, sulla pagina di facebook de La gazzetta, potete gustarvi una breve ma gustosissima chicca; un video lungo poco più di un minuto, ma che vale come un saggio di mille pagine sulla politica (lettera minuscola, questa volta) contemporanea. Cristiano Di Pietro, accorato, dal tono solenne, benché abbigliato casual, che alla platea d’occasione dichiara le intenzioni, descrive l’identità, spiega i programmi dell’Italia dei Valori; chiedendo in cambio fiducia e voti per mandarlo in consiglio regionale: ”Se ci darete fiducia vi diamo la parola, perché con gli lettori firmiamo un contratto

ed i contratti vanno rispettati; vi diamo la parola che, se entro i primi cento giorni di governo, le indennità dei consiglieri non saranno dimezzate, usciremo dalla maggioranza e passeremo all’opposizione!” Che bella la campagna elettorale! Il mondo fantastico in cui tutti vorremmo vivere; dove i sogni son desideri, le

bianco e nero), al posto di lasciare conviene raddoppiare. Così, il solenne Di Pietro, oggi ci fa sapere: “Non accetto che alcuni esponenti di spicco del Partito Democratico offendano il lavoro del Presidente ed il nostro. Movente e mandatari di questo assalto politico di centrosinistra sono chiari, ma sia altrettanto chiaro che personalmente sono pronto a ricercare consiglieri responsabili pronti a sostenere il Presidente. Ed è proprio per questo motivo che è nata l’associazione politico culturale Il Molise di tutti, non per dare una casa agli ex dell’Italia dei Valori, ma per individuare uomini, donne e amministratori pronti a contribuire alla rivoluzione culturale, politica e amministrativa del Molise”. Eh già, lui non accetta che altri offendano. Lui che prometteva agli elettori una cosa che non avrebbe poi mantenuto; lui che non solo non ha contribuito a dimezzare le indennità ma ha votato per aumentarle; lui che sul conto spese dei cittadini ha inserito anche un assessore esterno, in quota Italia dei Valori (Pierpaolo Nagni), al costo 250.000 euro l’anno. Ma questo è solo il mondo reale, a chi volete che interessi.

zucche si trasformano in carrozze e i politici (lettera minuscolissima) tengono fede alle promesse, rispettano i contratti con i cittadini. Nel mondo reale, invece, il consigliere Cristiano Di Pietro è in ritardo di seicento giorni; in difetto di seicento giorni con se stesso. Ma ora (Mike ce lo ha insegnato quando la TV era ancora in

“Il Pd doveva essere partito innovativo ed è diventato un partito chiuso, me ne vado” A dimettersi è il segretario del circolo di Montecilfone, Antonio Di Lisio CAMPOBASSO. Antonio Di Lisio, segretario del circolo PD di Montecilfone, ha deciso di dimettersi dal suo incarico. Lo annuncia alla stampa con delusione ed amarezza dopo aver constatato sulla sua pelle il fallimento di un progetto politico sul quale aveva scommesso. Non risparmia accuse ai vertici regionali del partito, tra cui Micaela Fanelli. Di Lisio non la nomina esplicitamente ma è chiarissimo il riferimento.

L’intervento di Vincenzo Cordisco* Resto sconcertato nel leggere la ‘difesa’ d’ ufficio del segretario regionale nei confronti del governatore. Una difesa basata sulle intimidazioni e sullo zittire chi ha sempre lavorato per far crescere il nostro partito, ponendoci, sempre nuovi obiettivi e programmazione, per far ripartire il nostro Molise. Fino ad ora con il presidente Frattura non è accaduto nulla, o comunque poco, e abbiamo assistito ad uno spettacolo che non ci appartiene e dove a farla da protagonista criticandoci è Iorio e il suo vecchio governo, cioè quello che ha relegato il Molise nel baratro più profondo. Non mi sembra di avere sentito mai da parte del segretario un attacco sui giornali contro Iorio a difesa del presidente Frattura e del governo di centrosinistra, eppure ce ne ha dette di mille colori, ci ha contestato e i suoi (da Cavaliere alla Fusco Perrella) ci hanno massacrato… dal segretario regionale silenzio assordante. Lo stesso silenzio assordante sui temi caldi che riguardano questa Regione, dallo zuccherificio, alla Gam, dall’IMU agricola (sulla quale si è espressa solo all’indomani del successo della riunione di Campomarino, tanto per cavalcare l’onda favorevole.. mi domando se avrebbe fatto lo stesso comunicato se la riunione si fosse rivelata un flop!) alla VAS regionale per la costa molisana, dai precari della Protezione Civile e via discorrendo.

“Il PD doveva essere un partito innovativo – scrive – ma l’entusiasmo è durato poco, ho assistito a primarie che non condividevo perché notavo un grande inquinamento di forze politiche venute per comodo e noto, mio malgrado, che questo partito non mi rappresenta come tradizione e pensiero di uomo che viene da famiglia di radici profonde, cresciute sempre a sinistra. Il PD - accusa Di Lisio - è un partito chiuso e non collaborativo nelle decisioni per il

bene comune, dal governo centrale fino a quello regionale. Abbiamo una regione Molise abbandonata in tutti gli ambiti: Dalla sanità, edilizia, ad aziende come Itr, Gam, Zuccherificio, e le decine di piccole realtà lasciate al loro destino. Il Molise sprofonda su se stesso e sento ancora parlare dopo due anni di area di crisi, di riprese e progetti; la disoccupazione aumenta e noi aspettiamo il Papa che ci sollevi da questo grande fardello. Dinanzi a questo mio stato d’animo

sento il dovere e l’esigenza di lasciare questo incarico dentro un partito che non ci rappresenta. Ho deciso che questo segnale doveva partire dal basso.”

Sconcertato dell’intervento della Fanelli Eppure il segretario bacchetta noi che vogliamo solo cercare di ridare slancio a questo stato comatoso che oggi esiste in molti settori, minaccia di metterci fuori dal partito ma nulla risponde alle critiche di Iorio e del centrodestra. Forse attende un cambio e passaggi ulteriori dalle file del cdx verso il pd pur di garantirsi posizioni e altro. Parlare di unità gettando benzina sul fuoco è questo si da irresponsabili e cercare di zittire senza proposte lo è ancor di più ... invito tutta la Federazione e gli iscritti a chiedere spiegazioni del suo atteggiamento fuori luogo, senza farsi intimorire da niente e da nessuno. senza farsi abbindolare solo perché si fa parte della segreteria regionale e si ha “paura” di perdere quello o altri incarichi. Del resto parliamo di una segreteria monca, non avendo componenti della minoranza. Fatto grave che non è mai accaduto nemmeno nel 2007 quando siamo nati come PD e vi erano, allora si, grandi problemi di amalgama. La componente di minoranza c’è sempre stata in segreteria regionale ed è stata anche battagliera. Oggi no, oggi non è concesso alla minoranza. Oggi se la cantano e se la suonano solo con personaggi di maggioranza, peraltro alcune dei quali – PER STATUTO E DOPO ESPRESSA PRONUNCIA DELLA COMMISSIONE DI GA-

RANZIA ROMANA – non potrebbero farne parte! Nel nostro partito abbiamo sempre discusso anche in modo duro ma mai nessuno si è sognato di cacciare chi non si allinea. Quello è dove accadono queste cose è un partito diverso, con valori e credo politico diverso e se qualcuno vuole fare il “gerarca” di turno ha capito male. La lettera aperta del senatore Ruta è stata precisa nel puntare l’attenzione su temi delicati e la risposta del governatore ci era sembrato che avesse preso atto delle proposte fatte (vista la consistenza vera delle stesse). L’ unica che non ha capito nulla è stata proprio il segretario che in questa situazione ha perso due occasioni importanti….. la prima di stare zitta, come lo è stata fino ad oggi, a ragion veduta una volta tanto e la seconda di non avere espletato il ruolo di segretario del più grande partito di maggioranza regionale pronto a mediare sui problemi che affliggono il Molise. Mediando avrebbe evitato anche la presa di posizione dei consiglieri regionale che – giocoforza a salvaguardia dell’esistente o in vista di riposizionamenti rimpastati – hanno espresso solidarietà al governatore. Forse, se hanno ragione loro, dovrebbero ANA-

LITICAMENTE rispondere ai punti contestati dal sen. Ruta e facendoci conoscere (VISTO CHE NESSUNO NE SA NULLA) quali siano le iniziative vere – e non quelle enunciate con comunicati stampa – adottate ed applicate concretamente al fine della risoluzione dei mille e passa problemi di questa regione. In attesa di questo, credo sia necessario reagire fortemente e raccogliere le firme contro le affermazioni del segretario regionale che ha minacciato di cacciare dal partito chi non è allineato con Frattura. Il PD è anche casa mia, casa nostra, lo abbiamo sostenuto sempre lealmente, ci siamo spesi per questo progetto politico, ci abbiamo messo la faccia e lo facciamo ogni giorno sul territorio lavorando con serietà ognuno rispetto al ruolo rivestito nel partito stesso, rimettendoci anche economicamente vista per esempio la situazione della sede di Termoli, che viene sostenuta da noi e NON DAGLI ELETTI E NOMINATI DEL PD (e sulla cui vicenda il segretario tace al posto di cacciare loro dal pd, come da statuto nazionale) e, quindi, non credo che possa essere un semplice segretario a metterci alla porta solo perché vogliamo un Molise migliore e un governo regionale che rispetti il programma con il quale abbiamo vinto le elezioni! * Presidente Federazione PD basso Molise


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20 marzo 2015

Non nasce la nuova Provincia Manca ancora la legge regionale di attuazione per il trasferimento di competenze dalla Provincia alla Regione. Il centrodestra: “Sbagliato da parte della maggioranza dire no alla Commissione speciale, vigileremo...” Formalmente le Province non esistono già più, per come siamo stati abituati a conoscerle fino ad ora. La legge n. 56 del 2014, universalmente conosciuta come legge Delrio, dal cognome del sottosegretario alla presidenza del consiglio, braccio destro di Renzi, infatti, ne ridefinisce assetto istituzionale, composizione e competenze. Entro il 31 dicembre 2014, le Regioni avrebbero dovuto elaborare e approvare leggi per definire criteri e modalità per il trasferimento delle competenze previste dalla “Delrio”. La Regione Molise, però, sul filo di lana (31 dicembre 2014), è riuscita ad approvare solo un testo contente i principi per il riordino, riservandosi di approvare la legge di attuazione solo successivamente. “Voglio sottolineare – interviene il consigliere Salvatore Micone - il ritardo con il quale questo Governo regionale sta ottemperando alla attuazione della suddetta riorganizzazione, generando incertezza nei cittadini, che ancora non sanno da chi saranno garantiti servizi ritenuti essenziali per la collettività, e nel personale dipendente delle Province di Campobasso ed Isernia interessato dai tagli secondo il combinato disposto legge Delrio – legge di stabilità.” Per la redazione della legge di attuazione dalle forze di opposizione è stata avanzata la proposta dell’istituzione di una Commissione speciale,

Sportello Europa con Eurodesk

trasversale, composta da consiglieri di maggioranza e di opposizione. Proposta rispedita al mittente. Questa la reazione delle forze di centrodestra: “Ancora una volta la proposta di istituzione di una Commissione Speciale è stata respinta sul nascere dalla maggioranza. Ogni volta sembra quasi che venga commesso un peccato di lesa maestà verso chi amministra la Regione, quasi ad attribuire un ruolo di inquisizione alla Commissione Speciale; forse giova a tutti ricordare il ruolo ri-

l’INterVeNtO

pochi giorni il disegno di legge, in attuazione della Legge 56/2014, sarà portato all’attenzione della Prima Commissione, abbiamo deciso di mantenere iscritto il nostro ordine del giorno perché riteniamo necessario monitorare gli adempimenti che dovranno essere messi in atto per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali, il rispetto del criterio di sussidiarietà e adeguatezza, e soprattutto per assicurare la funzionalità degli enti locali.”

Persi nella nebbia

lettera aperta Operatori della formazione professionale ? che fine hanno fatto? E’ da parecchio che non se ne parla. Hanno ripreso a lavorare? Dopo la famosa notte del 23 dicembre 2014, nella sala della Giunta Regionale, dopo gli accordi presi tra governo regionale, sindacati ed enti di formazione…, degli operatori della formazione professionale, non se n’è saputo più niente !!! In quella famosa notte, erano presenti le massime autorità politiche regionali, Frattura, Petraroia, Venittelli, Ruta, e i dirigenti Iocca e Pillarella. Infatti la Regione Mo-

conosciuto a questo strumento ai sensi dell’art. 29 del nostro Statuto, che delinea come compito delle commissioni speciali quello di effettuare studi e inchieste nelle materie di competenza regionale e redigere proposte al Consiglio. Nessuna ingerenza nell’attività governativa, ma solamente un percorso di studio, di accompagnamento e di approfondimento su questioni imprescindibili per la Regione. Preso atto dell’impegno del Governo regionale, che ha garantito che entro

lise, garantiva per il trimentre gennaio/marzo 2015, l’avvio e l’attuazione di un’attività di start/up finanziandola con circa 800.000 euro. La start/up, organizzata con il supporto di Formez e di Italia Lavoro, vedeva impegnati tutti gli operatori iscritti all’albo, nell’ambito di una sostanziale prima attuazione del progetto di “orientamento permanente”. Inoltre, nel caso in cui, Formez e/o Italia Lavoro avrebbero trovato ostacoli nell’attivare dette attività, la Regione Molise si assumeva in primo grado, l’attivazione delle

stesse, nell’attesa di trovare altre soluzioni percorribili utilizzando i fondi FSE 14/20. Ebbene, siamo a fine marzo 2015 e di questo accordo, firmato e controfirmato, non s’è fatto più nulla. Come persi nella nebbia più fitta, gli operatorii della Formazione Professionale della Regione Molise, ringraziano gli esponenti politici regionali per gli impegni presi. Non avevamo dubbi, il marcio continua ad esistere !!! Un operatore deluso e illuso

Quando gli asini litigano i barili si rompono

di Massimo Dalla Torre Non è nostro costume ripescare vecchi articoli, ma l’emergenza politica locale lo impone. Necessità che ancora una volta ci fa scrivere, anche se la “pappa è scodellata” su quanto sta accadendo nei palazzi della politica molisana. Palazzi scossi da un movimento tellurico, che giunge finanche dal PD Nazionale, leggasi querelle ai vertici del partito di maggioranza che vede sparare quotidianamente bordate a chi fino a qualche mese fa “amorevolmente” stringeva alleanze e accordi sui marciapiedi del centro città, ma che ora a quanto si legge è stato messo all’indice per

Nell’ottica di ampliare e rendere più efficiente l’azione dello Sportello Europa della Regione Molise oggi alle ore 11.00 nella Sala del Parlamentino della Giunta Regionale di via Genova, lo Sportello Europa della Regione Molise, in collaborazione con Eurodesk Italy, incontrerà l’Anci Molise ed una rappresentanza di Comuni molisani. Con questa collaborazione si vuole sviluppare un sistema teso alla condivisione di idee, di modelli e di programmi sviluppati localmente, anche in vista della nuova programmazione europea che nel settennato 2014/2020 privilegia ed incoraggia la presentazione di progetti sviluppati da reti locali, con particolare riferimento ai giovani. L’incontro è stato promosso dal Consigliere delegato alla Programmazione, Vincenzo Cotugno, con l’intento di sensibilizzare le Amministrazioni locali alle politiche dell’Unione Europea, con particolar riferimento alla occupabilità dei giovani, offrendo loro la conoscenza delle opportunità.

la non univocità di pensiero. Questioni che passano dalla sanità al rilancio dell’operatività regionale, dalla crisi che attanaglia il terziario fino alla questione GAM e zuccherificio. Scosse che registrano picchi altissimi nelle scale telluriche, anche se gli ingegneri del partito assicurano che sono di lieve entità che non lasciano il segno. Dicevamo movimenti tellurici che, se non dovessero placarsi, ci auguriamo di si per il bene del Molise e dei Molisani, causerebbero ancora più disorientamento e sconcerto. Assistere a “baruffe chiozzotte” simili come le definirebbe Carlo Goldoni, pone una

serie di domande, cui si devono dare risposte certe e non farneticanti, che indichino definitivamente la strada da seguire se si vuole salvare quel poco che ancora è in piedi. Risposte che urgono, perché al punto in cui siamo, le chiacchiere che, un detto popolare dice che “se le porta via il vento” non servono più, altrimenti sarebbe meglio ridare la parola agli elettori. Abbiamo voluto rimarcare queste cose, anche se ci piacerebbe scrivere di altro, giacché le emergenze nel Molise, non mancano, perché da quando è scoppiato, il caso PD, da più parti riecheggia il fil-rouge che

caratterizza i “canti Carnascialeschi” del Magnifico“…del diman non c’è certezza”. Cosa assolutamente non accettabile, ma è la sacro santa verità; purtroppo. Ecco il perché della nostra insistenza legata a doppio al titolo. Un titolo mutuato dal vernacolo, saggezza dei popoli, da non giudicare né offensivo né lesivo all’immagine del PD in cui militano persone capaci. Un titolo che, allegoricamente evidenzia che per “incomprensioni”, cerchiamo di addolcire la pillola, che sappiamo amara, anzi amarissima, si sono persi gli obiettivi da perseguire. I quali, si spera possano portare il

tanto atteso cambiamento che fino a questo momento è alla stregua dell’araba fenice, ossia si sa che esiste ma nessuno l’ha mai vista. Un cambiamento che mandi definitivamente in pensione l’obsoleto modo di fare politica. Il quale, deve mirare al massimo per ottenere un risultato che dia l’ossigeno necessario al rilancio del Molise. Un rilancio in cui i sotterfugi, gli accordi collaterali, gli sgambetti, il cambio di casacca, la creazione di nuove formazioni politiche siano banditi. Un rilancio che soprattutto non avvalori la frase, detta dallo scomparso senatore Andreotti “Il potere logora chi non l’ha”; anche se da noi chi l’ha dimostra limitatissima capacità di azione e soprattutto di pensiero.


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5 20 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

L’Ufficio della consigliera di parità è passato alla competenza del Servizio di Gabinetto e degli Affari interni della presidenza della giunta regionale

3.290,01 euro alla Edit Coop di Roma per la fornitura di agende personalizzate Sia chiaro! Nessuno, in alcun modo, può sindacare lo svolgimento dell’attività del consigliere o della consigliera di parità, in quanto figura funzionalmente autonoma nell’espletamento delle sue funzioni Viva l’Italia! La notizia: così e semplicemente. Per i lettori de “La Gazzetta del Molise” su 3.290,01 euro spesi dalla consigliera di parità Giuditta Lembo che la notorietà la sa gestire con acume. Molti si chiedono cosa faccia e a cosa serva e perché mai il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, abbia voluto che l’Ufficio della consigliera di parità fosse di competenza del Servizio di Gabinetto e degli Affari interni. Presto detto. Il presidente, che ama circondarsi del gentil sesso nella esplicazione del suo mandato, ama soprattutto il pieno controllo degli Uffici che possono risalire alle sue dirette prerogative tra cui, appunto, l’Ufficio della consigliera di parità, per avere conto dell’operato e, dove possibile, ulteriormente assisterlo e valorizzarlo. La notizia che diamo ai lettori de “La Gazzetta del Molise” infatti riguarda il sollecito pagamento di un impegno di spesa della consigliera e il motivo. Sia l’una cosa che l’altra hanno formato oggetto di una determinazione dirigenziale dell’ingegnere Mariolga Mogavero che di Frattura, tra l’altro, è il direttore del Servizio di Gabinetto e degli Affari istituzionali, in cui racconta dei differenti ordini effettuati da parte dell’Ufficio della consigliera nell’ambito delle attività

istituzionali di propria competenza, fatti alla Edit Coop, società cooperativa di giornalisti con sede a Roma, per la fornitura di “Agenda mia” degli anni 2013 e 2014. Nel dettaglio, racconta: la proposta di preventivo per “Agenda mia” 2013,; l’accettazione della consigliera della suddetta proposta con l’indicazione degli aspetti da personalizzare; la dichiarazione dell’Ufficio della consigliera, di conformità del materiale consegnato dalla Edit Coop di Roma rispetto a quello ordinato; la fattura dell’importo di 2.080,01 euro, emessa dalla Edit Coop per la fornitura di “Agenda mia 2013” – ver-

CAMPOBASSO. Il collegio presieduto dal dott. Vincenzo Pupilella, relatrice dott.sa Margiolina Mastronardi, con dispositivo del 6 febbraio 2015 ha rigettato l’appello proposto dalla RAI avverso le sentenze di primo grado emesse dal Tribunale di Campobasso. Il giudice di primo grado con sentenza parziale del 18.3.2010 ha riconosciuto la sussistenza di un illegittimo demansionamento posto in essere dalla RAI e per essa dai suoi dirigenti a far data dal 6.8.2002 fino alla data di pensionamento intervenuto nel 2007, condannando la RAI al pagamento in favore della lavoratrice a titolo di risarcimento dell’ingiusto danno professionale di una somma pari al 50% delle retribuzioni godute durante i cinque anni di umiliante svuotamento professionale. Il Tribunale del lavoro del capoluogo in persona della dott.ssa Federica DAuria è giunta a tale conclusione dopo una lunga attività istruttoria che ha comprovato un rilevante danno professionale cagionato dall’attribuzione di mansioni implicanti una professionalità di gran lunga inferiore, una perdita di professionalità acquisita, una preclusione al miglioramento del proprio bagaglio professionale nell’ottica di un futuro eventuale avanzamento di carriera (perdita di chance). La quantificazione del danno di oltre 100.000 euro è stata determinata tenuto conto di vari elementi: la durata del demansionamento, la tipologia della professionalità in discussione, il livello di inquadramento, l’anzianità lavorativa della lavoratrice, lo svuotamento della

sione 8 marzo e personalizzazione”; la proposta “Agenda mia 2014”; la richiesta della Consigliera di 250 copie, con l’indicazione degli aspetti da personalizzare; la dichiarazione dell’Ufficio della Consigliera di conformità del materiale consegnato dalla Edit Coop di Roma rispetto a quello ordinato; la fattura dell’importo di 1.210 euro emessa dalla Edit Coop per la fornitura di “Agenda mia 2014”. Inoltre, stando a quanto dichiarato dalla consigliera di parità, la fornitura e la diffusione delle Agende rientrano nella sua competenza, trattandosi di Agende, oltre che debitamente personaliz-

zate, finalizzate alla divulgazione di informazioni relative ai diritti sui luoghi di lavoro, alla salute, al contrasto della violenza, eccetera eccetera. Basterebbe questa dichiarazione a soddisfare la curiosità di quanti vogliono sapere cosa faccia e di cosa si occupi una consigliera di parità, magari anche quanto guadagna, ma questo, nella circostanza di cui diamo conto, è marginale. Basterebbe questa dichiarazione, dicevamo, ma vogliamo essere il più generosi possibile aggiungendo che la figura della consigliera o del consigliere di parità riveste carattere di autonomia e di indipendenza e determina in piena libertà le priorità di intervento, i programmi di azione e tutto quanto necessario all’espletamento dei suoi compiti (anche le agende – ndr). La struttura necessaria allo svolgimento di tali compiti è incardinata presso l’Amministrazione di riferimento (Regione o Provincia), alla quale vengono trasferite, con vincolo di destinazione, le risorse statali del Fondo per l’attività delle consigliere o dei consiglieri di parità. Secondo le regole del bilancio pubblico, il potere di spesa rimane in capo al dirigente regionale o provinciale responsabile (nel nostro caso all’ingegnere Mariolga Mogavero). Alla

consigliera parità invece la titolarità dell’attività in materia di parità e di pari opportunità. A scanso di equivoci, il capo dell’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha ritenuto che, “fermo restando l’obbligo di controllo della legittimità della spesa da parte del dirigente responsabile, la Regione o la Provincia non possano in alcun modo sindacare lo svolgimento dell’attività del consigliere o della consigliera di parità, in quanto figura funzionalmente autonoma nell’espletamento delle sue funzioni”. In altri termini, l’ingegnere Mogavero ha titolo a controllare la legittimità della spesa, ma non può aprire bocca o muovere dito sulla scelta della consigliera di parità di essersi fornita dell’”Agenda mia” direttamente dall’Edit Coop di Roma, a centinaia. Questo dell’autonomia è un bell’esempio di amministrare denaro pubblico, non c’è che dire. Ma ciò che non si capisce bene nella determinazione della Mogavero è se i 3.290,01 euro fanno parte delle risorse statali del Fondo per le attività della consigliera, oppure sono stati addebitati al bilancio regionale. Non lo sapremo mai.

Dipendente demansionato, Rai condannata La sezione lavoro della Corte di Appello di Campobasso ha riconosciuto fondate le argomentazioni dell’avvocato Iacovino. L’azienda dovrà risarcire i danni professionali professionalità, la perdita del ruolo di coordinamento, la perdita delle funzioni richiedenti energie intellettive ed organizzative di un certo grado, la perdita dell’apprezzabile margine di discrezionalità e autonomia precedentemente goduto. Con sentenza definitiva del Tribunale di Campobasso del 3.10.2011, in persona del dott. Stefano Calabria, la RAI è stata condannata a risarcire, in favore della lavoratrice anche la somma pari ad euro 30.000 a titolo di danno biologico inteso come lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona che incide negativamente sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita. Ciò sul presupposto che la condotta illecita della RAI ha violato in modo grave quei diritti della persona tutelati dalla Costituzione quale è il diritto alla salute. Il Tribunale inoltre ha condannato la RAI a risarcire la sofferenza fisica derivata dall’illecita e arbitraria condotta demansionante. Il Giudice ha infatti ritenuto che la lavoratrice da subito ha sofferto l’ingiusta azione di demansionamento, che peraltro è durata per ben cinque anni, a cui è seguita una profonda e grave crisi emotiva, relazionale e psicologica. La RAI, quindi, è stata condannata a pagare quasi 200.000 euro alla lavoratrice, costretta per cinque anni in

un vergognoso stato di demansionamento. Dispiace che i funzionari e dirigenti dell’azienda di stato, responsabili di questo tipo di atti illegittimi, che portano a condanne tanto onerose per il servizio pubblico, non ne rispondano personalmente. Dispiace che i dipendenti che vincono le cause continuino ad essere risarciti con denaro pubblico. Si ricorda infatti che la RAI è partecipata dal ministero dell’Economia nella misura del 96% e dalla SIAE nella misura del 4%, e introita il canone (imposta di scopo) per circa euro 1.800.000.000. Lodevole l’iniziativa del D.G. Luigi GUBITOSI “TGR l’Italia della legalità” e condivisibile quando afferma: “vorrei redazioni più aggressive nella denuncia. La RAI deve far conoscere ciò che non funziona”? Sarebbe opportuno però che il direttore generale, pagato col denaro dei contribuenti, rivolgesse il suo sguardo anche all’interno dell’azienda che dirige, prestando maggiore attenzione a tutte le condotte illecite e illegittime che vi si consumano. Interpellato l’avvocato della dipendente, Vincenzo Iacovino, dice: sono contento per la mia assistita che ha subito un vero e proprio calvario dai suoi superiori nel silenzio dei colleghi e che oggi può dire ancora una volta di aver avuto ragione.

Sono contento per tutti i dipendenti della RAI perché sappiano che ancora ci sono regole che tutelano la dignità e la professionalità dei lavoratori. La RAI ha pendenti circa 1200 cause. Una buona percentuale di queste sono cause per demansionamento e per mobbing. Ci sono dipendenti e giornalisti che hanno denunciato gravissimi fatti e gravissimi conflitti di interessi. Se il D.G. vuole risposte basta che dia uno sguardo a queste denunce, alcune fatte anche per il mio tramite e lasciate cadere nel vuoto. Ci dia delle risposte. Ovviamente quando vuole ne possiamo parlare anche insieme e anche pubblicamente magari davanti alla commissione parlamentare di vigilanza RAI. Al riguardo però vorrei che mi rispondesse ad una domanda: perché la RAI deve pagare i danni che suoi dirigenti provocano? Ha mai pensato di promuovere un’azione di regresso nei confronti di coloro che hanno demansionato la mia assistita e tanti altri soggetti, esponendo l’azienda ad azioni giudiziarie perdenti, come in questo caso? Ha mai pensato di rimettere gli atti alla Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità erariali? Il D.G. deve semplicemente tenere gli occhi aperti e pensare a garantire la legalità in seno alla RAI evitando giudizi e condanne come queste.

Dardo


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

20 marzo 2015

Festival dell’Astronomia, c’è l’eclissi Oggi la manifestazione unica nel suo genere a Campobasso scruterà l’orizzonte CAMPOBASSO. Al Festival dell’Astronomia e dell’Esplorazione, il primo realizzato in Italia, si viaggia veloce verso il cosmo. Oggi l’evento è stato intitolato ‘La giornata delle stelle’ perché di stelle si parlerà ininterrottamente dalle 9.30 del mattino alle 10 di sera. L’occasione propizia dell’eclissi solare, il cosiddetto sole nero, che venerdì mattina introdurrà alla primavera, è il primo dei momenti di grande interesse in programma. Oltre duecento bambini della scuola primaria “Enrico D’Ovidio” e delle medie del ‘Mario Pagano’ di Campobasso raggiungeranno con i loro maestri la centralissima piazza Municipio dove, dotati di appositi strumenti, seguiranno il viaggio nel sole, guidati dell’astronomo Giovanni Pirone che introdurrà il folto gruppo al raro spettacolo che fonde nel cielo stelle, satelliti e pianeti.

Dal sole, stella amica e speciale, adeguatamente messa in risalto nell’anno internazionale della luce e delle tecnologie basate sulla stessa, il 2015, le attenzioni saranno spostate sulla seconda conferenza del Festival. Dopo il debutto magico con il talk show tra le stelle, per parlare di universo accessibile, davanti a un’audience di 250 persone – protagonisti il presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica, Giovanni Bignami, intervistato dalla giornalista di Ansa scienze Enrica Battifoglia, e il fisico dell’Agenzia spaziale europea, Ettore Perozzi – il Festival ospita nell’aula magna della scuola “D’Ovidio” di Campobasso, a partire dalle 19, un altro ‘appuntamento spaziale’. Stavolta sotto la lente degli esperti c’è il veicolo spaziale europeo che, l’11 febbraio scorso, in 100 minuti, è uscito dall’atmosfera e si è tuffato nel Pacifico, intatto.

Esperienza straordinaria e missione riuscita perfettamente grazie anche all’assistenza tecnica fornita dal Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira) all’Agenzia Spaziale Europea nella fase di esecuzione della missione finale. Al centro della sala, un’altra apprezzata giornalista scientifica dell’Ansa, Monica Nardone. Con lei due ricercatori del Cira – Giuliano Marino e Giuseppe Rufolo – che hanno contribuito al buon esito della missione. Il velivolo ha sfidato le temperature imposte da una caduta a folle velocità, direttamente dallo spazio attraverso l’atmosfera. Per dirla in termini tecnici: un veicolo spaziale capace di eseguire una missione sub-orbitale rientrando in modo autonomo. L’entusiasmo dei giovani, la scienza degli adulti in due fasi distinte. Infine l’arte, che abbraccia il cosmo nel suo involucro

multisensoriale. E’ il terzo momento della “Giornata delle stelle”. Al termine della conferenza, alle 20.30, sarà infatti inaugurata la mostra dello scultore Franco Bastianelli e del poeta Giuliano Cardellini. “Là, dove tace il vento” è il frutto di un lungo lavoro di ricerca che ha visto i due artisti interpretare una personale dimensione del cosmo attraverso una grande installazione. La genesi della vita, le origini della materia e la sete di conoscenza sono state meravigliosamente assemblate in ventiquattro tavole polimateriche e versi che echeggiano, solenni, nell’universo. Pregevole l’allestimento, firmato da Cecilia Casadei, critica d’arte e vice presidente dell’Accademia delle belle arti di Urbino. Di particolare interesse la stanza dei sensi, in cui, per entrare, è necessario piegarsi in avanti quasi in segno di deferente saluto all’infinito, il su-

periore, accessibile o ignoto. E’ qui che una serie di essenze diffuse attraverso il meccanismo di una ruota luminosa in costante movimento, riproducono quello che per i due artisti è l’odore dell’universo. Tanto da vedere e da sapere, nella ‘Giornata delle stelle’. Tutto si incastra in spazi ampi e accoglienti. Il primo Festival nazionale dell’Astronomia rimette a… fuoco l’immagine della ‘nostra’ stella par eccellenza, che viene inserita in un circuito di bagliori, anche estetici, di grande impatto e richiamo. Sul mini-shuttle della conoscenza tanti bambini entusiasti sono pronti a sfondare i confini tra il giorno la notte e a fonderli nell’universo accessibile, aspettando il primo uomo che camminerà su Marte, che, come dice l’astrofisico fisico Giovanni Bignami, è già nato, e chissà, potrebbe essere uno di loro.

Fare Verde e gli immigrati Giornata ecologica domani presso Parco dei Pini per l’ingresso della primavera CAMPOBASSO. Domani, in occasione dell’ingresso della Primavera, Fare Verde promuove una nuova giornata ecologica presso Parco dei Pini, un’area adottata dall’associazione in collaborazione con il comitato spontaneo di quartiere, con il quale periodicamente vengono effettuati interventi di cura, pulizia e manutenzione. La manifestazione, sullo stile “Guerrilla Gardening”, vedrà ancora una volta i volontari impegnati a ripulire l’area dai rifiuti, sistemare gli alberi reduci dalla recente nevi-

cata, mettere a dimora tante nuove piante per continuare un filare di siepe cominciato dalle scorse edizioni della manifestazione. L’evento, non a caso, capita a pochi giorni dopo i recenti eventi meteorologici che hanno visto decimato il patrimonio arboreo cittadino; un segnale di rinascita e partecipazione affinchè tutta la cittadinanza si faccia parte attiva per la tutela del verde pubblico. Per l’occasione, sarà coinvolto anche un gruppo di ragazzi migranti, ospitati nella nostra città

presso la struttura “Eden”; un’iniziativa di integrazione interculturale che Fare Verde ha volentieri promosso, raccogliendo l’invito giunto dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Campobasso. A partire dalle 9.30 e per tutta la mattinata, chiunque potrà aggregarsi, partecipando attivamente ad una mattinata diversa dal solito, all’insegna dell’impegno civico e sociale, con l’intento di favorire i processi di integrazione e contribuire fattivamente alla valorizzazione del verde pubblico cittadino.

Telefonia mobile, la discussione Incontro a Duronia sui ripetitori che vengono istallati sul territorio DURONIA. I Giovani Duroniesi, in vista della moltitudine di ripetitori per la telefonia mobile che vengono installati sul nostro territorio, hanno deciso di approfondire il tema dell’elettrosmog, organizzando un incontro/dibattito informativo per cittadini, amministratori e associazioni, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise. Ritengono utile offrire informazioni,

approfondimenti e sensibilizzazioni dell’opinione pubblica su un tema certamente complesso e con aspetti controversi. Dopo l’introduzione di Elisa Marazzi, portavoce del gruppo Giovani Duroniesi, interverrà Vincenzo Pietrantonio, medico ISDE, Presidente scientifico del Comitato di Difesa della Salute & Ambiente Mollise – CoReA, anestesista rianimatore, Profes-

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Campobasso

7 20 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In difficoltà al Comune per le critiche al Piano Casa cui il consiglio regionale s’approssima ad aggiungere ulteriori favori alle imprese, ai progettisti e agli speculatori

Il già assessore all’urbanistica Nicola Gesualdo docente allo Iaros Da capire se la nuova amministrazione vorrà dare un seguito alla impostazione di una gestione del territorio come proposta dall’ex assessore oppure perpetuare l’andazzo di sempre L’impronta lasciata all’assessorato all’urbanistica di Palazzo san Giorgio sembra essere indelebile nelle parti in cui ha riguardato la riassunzione, piena e convinta,da parte dell’amministrazione comunale del potere di programmazione e gestione del territorio in contrapposizione con i “favori” del Piano Casa, la riscoperta del senso e del valore (anche economico) del recupero edilizio, la necessità del riordino delle periferie e il contenimento del cemento. L’impronta è del già assessore all’urbanistica Nicola, Gesualdo, al quale non è stato concesso, per chiaro strumentalismo politico condito con un pizzico d’invidia, di mettere in atto le linee guida dell’assessorato da lui proposte e, appena possibile, posto nella condizione di scegliere l’autonomia di giudizio alle conve-

nienze assessorili. Il carattere schivo non l’ha mai aiutato a far valere le proprie idee che, a distanza di tempo, si sono sempre rivelate di contenuto e sostanzialmente innovative rispetto alla “tradizione” in atto nelle strutture tecniche comunali. Lo erano innovative certamente anche quelle inutilmente offerte al giudizio del consiglio, là dove indirizzate ad analizzare e a correggere le sbavature favoristiche e speculative del “Piano Casa” cui il consiglio regionale s’approssima ad aggiungere ulteriori favori alle imprese, ai progettisti e agli speculatori e, per non cadere nello scandalo, qualche correttivo in favore del verde pubblico e privato. Altri volumi in aggiunta agli esistenti saranno realizzati sull’interno territorio, centro murattiano compreso. A scamparsela, per un pelo, ma non è detto

che l’abbia fatta franca definitivamente, il borgo medievale. Ma non è del Piano Casa che volevamo parlare quanto dell’ex assessore Gesualdo chiamato dell’Ente di formazione professionale “Iaros International” di Campobasso a tenere un corso formativo, in qualità di docente, su “Urbanistica e società di trasformazione urbana (Stu).” La Regione, di cui Gesualdo è dipendente (con qualifica direttiva) lo ha autorizzato ad espletare l’incarico con l’intesa che al compimento delle attività comunichi la dismissione e l’onorario percepito, onde consentire al Servizio gestione risorse umane di curare il seguito del provvedimento. Questo è il lato burocratico dell’incarico, diverso è invece il lato professionale che attribuisce a Gesualdo ciò che non gli ha voluto attribuire la politica a Palazzo san

Giorgio, cioè l’introduzione di una nuova visione e di nuova mentalità nel delicato impegno di gestire lo sviluppo urbanistico e territoriale. All’inizio abbiamo detto che nelle parti in cui l’operato di Gesualdo come assessore ha riguardato la programmazione e la gestione territoriale, il recupero edilizio, e la critica analitica al “Piano Casa”, c’è ancora la sua impronta. Ora è da capire se la nuova amministrazione, che il settore urbanistico l’ha volutamente assegnare alla professoressa Bibiana Chierchia per la sua sensibilità e attenzione agli sviluppi teoretici, culturali e legislativi della materia, vorrà dare un seguito alla impostazione di Gesualdo e, possibilmente, migliorarla, oppure perpetuare l’andazzo. Dardo

Lettera aperta

Battista, perchè ignori i problemi dei disabili Come Associazioni degli Utenti e dei Familiari abbiamo più volte richiesto l’aiuto ed il supporto del Primo Cittadino d i Campobasso. Non è stata certo una richiesta politica la nostra, tantomeno u n favore personale. I l Sindaco è il garante principale della salute dei propri cittadini, e siccome di salute stia mo parlando, voleva mo che ci sostenesse nella nostra richiesta d i dignità per u n diritto che oggi è sospeso. Come lo sono le borse lavoro, sospese e a lasciati a casa tutti quegli utenti lavoratori che sono anche cittadi ni di Campobasso.

È stata discussa in Consiglio comunale una mozione del consigliere Alberto Tra monta no, che voglia mo ringrazia re per la sensibilità, e che invitava il Sindaco Battista a prendere una posizione d i tutela rispetto ai percorsi d i inserimento lavorativo interrotti il 31 dicembre 2014 e non ancora riattivati. Noi eravamo presenti e ci aspettava mo che in quella sede, non meno di una settimana fa, la Giunta ed il Sindaco si esprimessero pubblica mente a l fianco delle Associazioni regionali e delle Cooperative. Siamo dell’opinione che il passato non conti molto, e che per quanto possa essere vicino e bello

è meno importante del presente: ebbene, il presente è lo sbarramento delle borse lavoro e non vorremmo che sbarrato fosse anche il futuro degli utenti che per più d i d ieci anni hanno usufruito di tali riabilitazioni I I pazienti si stanno progressivamente allontanando da l proprio percorso terapeutico, ricadendo n uova mente nella solitudine. li rischio è butta re all’a ria tanto d i q ua nto buono è stato fi n’ora fatto. Abbia mo promosso una raccolta firme insieme alle Associazioni di Termoli ed Isernia che in pochi giorni ha superato le 5.000 adesioni. I cittadini di Campobasso ha n no rispo-

sto immediatamente, a riprova che il tema è molto sentito. Ebbene, Sindaco Battista, le abbiamo già scritto i n passato privatamente senza ricevere ancora risposta. Glielo chiediamo pubblicamente, poiché secondo noi ha ancora l’opportunità di rappresenta re i suoi cittadini e di pretendere per loro che percorsi di salute che ha n no funzionato continuino a funzionare. Non voglia mo sol d i, risorse, promesse. Voglia mo il Suo im pegno per una questione di civiltà. Dopotutto, non è ma i troppo tard i. Associazione Mens Sana Associazione Liberamente Insieme

Uova di Pasqua contro le leucemie Per fine settimana ad organizzare a Campobasso è l’Ail. Il progetto per Oncoematologia al Cardarelli Si informa che l’AIL Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma Sezione di Campobasso promuove nel prossimo fine settimana la raccolta fondi delle “Uova di Pasqua dell’Ail 2015” nelle principali piazze della Regione Molise. Con l’occasione l’Associazione promuove una conferenza stampa sabato 21 Marzo 2015 alle ore 11,00 presso il Day Hospital del reparto di Oncologia dell’Ospedale Cardarelli, per portare a conoscenza l’attività dell’Associazione stessa, che effettua grazie al contributo che i sostenitori, attraverso l’acquisto delle Uova di Pasqua e delle Stelle di Natale, generosamente elargiscono per gli scopi istituzionali. L’AIL Sezione di Campobasso con competenza provinciale rivolge la sua attenzione ai pazienti affetti da neoplasie del sangue, residenti nella regione Molise. Quando l’associazione fu creata nel settembre 1997 con l’ausilio di 9 soci fondatori, nella città di Campobasso, capoluogo regionale, non esisteva neppure nell’ambito delle strutture sanitarie, la figura dell’ematologo, per cui chi aveva la sfortuna di ammalarsi di una qualsiasi forma di leucemia era costretto a recarsi immediatamente fuori regione per tentare la guarigione. Facendo tesoro delle esperienze personali dei soci, si voleva ottenere che almeno le terapie di mantenimento e le frequenti analisi che un malato era costretto ad effettuare, fossero effettuate nel capoluogo regionale, fermo restando che le cure principali andavano comunque eseguite

nei centri di cura più importanti. Oggi la situazione è cambiata e nei presidi ospedalieri della Regione sono presenti reparti di Oncoematologia, per i quali l’associazione si è prodigata negli ultimi anni. Un’attenzione particolare è stata rivolta all’Ospedale Cardarelli e precisamente al reparto di Oncoematologia, per il quale l’Associazione ha investito la maggior parte dei fondi raccolti nel corso degli anni. Attualmente ci sono 5 collaboratori che l’AIL retribuisce per supportare il reparto ed infine si sta impegnando per il progetto di arredamento della nuova ala destinata allo stesso. Alla fine del mese di novembre l’Associazione ha fornito gli arredi necessari alla svolgimento del lavoro del reparto come un impegno di Euro 22.073,00 già pagati. Il progetto finale comprende anche la fornitura di ulteriori arredi e supporti informatici, di poltrone specializzate per la chemioterapia ed un innovativo progetto di illuminazione di riqualificazione dell’impianto illuminotecnico mediante lampade a tecnologia che riproducono l’andamento della luce solare nei reparti di terapia per un importo di Euro 56.000,00 circa. Come si può capire l’investimento è notevole per la nostra associazione che sostiene anche altri centri della nostra Regione e sopratutto supporta i malati e i loro familiari, spesso bambini che per curarsi devono recarsi fuori perché l’oncologia Pediatrica nel Molise non esiste e si può comprendere le spese a cui vanno incontro le famiglie. L’obbiettivo è continuare in questa direzione, cercando di alleviare il più possibile la sofferenza di chi purtroppo si ammala.



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Isernia

20 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Caracciolo verso ospedale di area disagiata” Sembra essere stato positivo l’incontro a Roma tra la delegazione di Agnone e il sottosegretario alla Sanità AGNONE. Incontro a Roma con il sottosegretario alla Sanità, Vito Di Filippo, del sindaco di Agnone, Michele Carosella, della portavoce del comitato “Il cittadino c’è” Enrica Sciullo, e del direttore generale dell’Asrem. “La delegazione molisana è stata ricevuta dal sottosegretario che era già bene informato sulla situazione dell’ospedale di Agnone, perché messo al corrente

dagli onorevoli Maria Amato e Danilo Leva. – continua Cacciavillani – Ho portato con me un’abbondate rassegna stampa sulle emergenze di tipo sanitario che ci sono state durante i recenti giorni di maltempo. Il sottosegretario è rimasto particolarmente colpito nel leggere di ambulanze soccorse e scortate dai Vigili del fuoco e di pazienti dializzati bloccati per ore in mezzo

alla tormenta. Ci ha confermato, alla luce di queste considerazioni fatte, che non farà alcuna obiezione al riconoscimento dell’ospedale “Caracciolo” quale presidio di area particolarmente disagiata. Quello che abbiamo chiesto, insieme all’assessore Petraroia, è che tale riconoscimento sia svincolato completamente dagli accordi di confine tra le due Regioni interes-

sate di Abruzzo e Molise». Insomma l’uomo del ministero ha detto «sì», ma la vittoria non è ancora ufficiale e l’iter è ancora lungo. «Nelle prossime settimane, – riprende Maurizio Cacciavillani – l’atto aziendale Asrem del dicembre scorso, quello relativo al “Caracciolo” appunto, andrà sul tavolo tecnico. I vertici dell’Asrem, presenti ieri a Roma,

hanno ribadito che chiederanno un parere preventivo, su quell’atto aziendale, al sottosegretario Di Filippo. Con quel parere, che sappiamo sarà già favorevole, l’atto andrà davanti al Ministero e a quel punto anche la Regione Molise non potrà fare altro che riconoscere al “Caracciolo” lo status di ospedale di area particolarmente disagiata”.

“E tu… sai salvare un bambino?”,

Il corso per insegnare le manovre di disostruzione pediatrica Fondazione Neuromed e Comune di Fornelli insieme per coinvolgere genitori e insegnanti di tutta la provincia di Isernia nell’evento del 28 marzo FORNELLI. Si terrà sabato 28 marzo 2015 presso “Il Parco degli Ulivi” a Fornelli un importante evento dedicato alla sicurezza dei più piccoli dal titolo “E tu… sai salvare un bambino?”. Si tratta di un corso gratuito, organizzato dal Comune di Fornelli e della Fondazione Neuromed, per diffondere la cultura del soccorso ai bambini, illustrando le manovre di disostruzione delle vie aeree e le linee guida per intervenire nell’immediato. Il corso è rivolto innanzitutto alle mamme e ai papà, le persone che sono più a contatto con i figli e i primi ad avere a cuore la loro sicurezza, ma è aperto a tutte le figure che ruotano attorno alla vita dei bambini. Nonni, zii, parenti, senza dimenticare inse-

gnanti e operatori scolastici, anche loro individui importanti per i più piccoli. Più in generale, non può non partecipare chi vuole imparare a salvare un bimbo. L’importanza di un evento del genere, fortemente voluto dal vicesindaco di Fornelli Gino Apollonio, è altissima. Il corso, gratuito e accessibile a quanti vogliano sapere come gestire queste situazioni di forte pericolo, è di grande attualità. Anche il Molise ha pagato un prezzo pesante in termini di morti tra i più piccoli, decessi provocati dalle piccole azioni quotidiane che, troppo spesso, si trasformano in killer impensabili. Sono circa 50 i bambini, di cui 30 sotto i 4 anni, che ogni anno muoiono in Italia per incidenti evitabili, come – ad esempio - per

il soffocamento causato da un boccone o per un piccolo oggetto messo in bocca che poi diventa letale. Ma nel nostro Paese molte scuole elementari e asili pubblici o privati sono ancora privi della formazione adeguata per ciò che riguarda le manovre di disostruzione pediatrica, come la manovra di Heimlich e di rianimazione, perché questo tipo di preparazione ad oggi è facoltativo e a discrezione del dirigente scolastico. Anche a loro è stato lanciato l’appello affinché coinvolgano il corpo docente nell’iniziativa del prossimo 28 marzo. “Invito tutti a partecipare al corso, aperto ai cittadini dell’intera provincia e che, speriamo, possa essere capace di suscitare una

maggiore attenzione alla cultura del soccorso per i più piccoli – ha spiegato il vicesindaco Apollonio -. Troppo spesso chi si trova a contatto con i bambini non riesce ad intervenire di fronte a una situazione di pericolo; al contrario, se si è sorretti dalle dovute conoscenze, è possibile salvare delle vite con poche e semplici mosse. Per questo motivo abbiamo voluto organizzare, grazie al sostegno della Fondazione Neuromed e alla professionalità dell’associazione Salvamento Academy, un corso al quale auspichiamo decidano di partecipare in molti”. Il dettaglio dell’evento verrà reso noto dalla Fondazione Neuromed dei prossimi giorni.

Iniziative per gli imprenditori Un vasto giro in provincia da parte dell’assessore regionale alle attività Produttive FROSOLONE. In questo particolare momento in cui le Imprese, le attività economiche e possessori di P.IVA, chiedono alla Regione Molise uno sforzo importante per ridare vigore al sistema produttivo affinchè i disagi causati dalla crisi non le costringa a gettare la spugna, è opportuno offrire loro tutto il supporto possibile per renderli partecipi delle iniziative che l’Assessorato alle Attività Produttive sta portando avanti. In un incontro organizzato con gli operatori economici della zona di Frosolone, alla presenza del Sindaco Giovanni Cardegna e degli amministratori locali, si è voluto informare gli stessi sulle iniziative che la Regione Molise, tramite l’Assessorato alle Attività Pro-

duttive sta portando avanti relativamente all’ innovazione, internazionalizzazione, start up e capitalizzazione, attraverso il Fondo per le imprese della Regione Molise. Gli otto milioni di euro disponibili, di questo Fondo, serviranno a finanziare interventi per l’accesso al credito e, in particolar modo a promuovere lo sviluppo del tessuto imprenditoriale locale con un occhio di riguardo all’innovazione e che serviranno alle imprese molisane, anche per ottenere prestiti relativi ad aumenti di capitale sociale, per le start up innovative e per iniziative di internazionalizzazione. Iniziativa che vuole accompagnare le attività economiche molisane nel percorso di avvio e potenziamento di ac-

cordi di rete, distretti e di crescita attraverso prestiti per investimenti innovativi o per la partecipazione delle imprese stesse a programmi di finanziamento diretti della Commissione Europea. Così come altri programmi di aiuto quali il Fondo di garanzia, denominato “Tranched Cover” destinato alla concessione di garanzie “di portafoglio” da attivarsi in collaborazione con i Confidi e le Banche operanti nella regione Molise, attraverso la fornitura di investimenti facilmente liquidabili a copertura delle perdite che si dovessero generare nelle esposizioni creditizie delle imprese per favorire l’accesso al credito visto che spesso, le PMI incontrano difficoltà verso il sistema

creditizio. Fondo che prevede uno stanziamento di 5 milioni di Euro mediante la rimodulazione delle risorse già assegnate al Fondo di Garanzia anche se il totale dei finanziamenti coperti potrà essere pari a 10 volte il valore del Fondo stesso, quindi con un importo di agevolazioni attivabili pari a 50 milioni di Euro. L’impegno della Regione Molise, come più volte ribadito, è e resta quello di fare in modo che tutto il tessuto produttivo locale possa superare questo momento difficile, consapevoli che la vicinanza e una fattiva collaborazione dell’istituzione regionale siano utili alle imprese nel percorso di rilancio dell’intera economia molisana. ”

Fornelli: il Borgo Medievale protagonista all’Expò 2015 di Milano “Una vetrina promozionale di assoluto rilievo per il nostro comune”. Così il sindaco Giovanni Tedeschi. FORNELLI. Una vetrina promozionale unica e da non perdere. L’Expò 2015 di Milano rappresenterà per tutto il nostro Paese un’occasione per far conoscere in tutto il globo terrestre le potenzialità e le bellezze del territorio italiano. Fornelli e il suo borgo medievale, grazie alla lungimirante adesione anni addietro ai “Borghi più Belli d’Italia”, avrà un suo spazio all’interno dell’area fieristica milanese. Infatti, l’associazione dei “Borghi più belli d’Italia” darà modo ai co-

muni aderenti di mettersi in mostra all’interno di un suo padiglione. Fornelli si pubblicizzerà in tutto il mondo grazie ad alcune foto del borgo e a materiale illustrativo. Le migliori foto, scattate dai fotografi dell’associazione “Officine Cromatiche”, verranno esposte all’interno dello spazio riservato al comune di Fornelli. Una presenza che l’associazione dei Borghi più Belli d’Italia, offrirà ai 150comuni italiani che fanno parte di questa rete. Ma l’occasione non è stata

colta da tutti i comuni, ma Fornelli è stato uno dei primi a dare conferma della partecipazione. Ai Borghi più Belli d’Italia verranno concessi 15 giorni di esposizione a luglio e 15 giorni di esposizione ad ottobre. Iniziativa seguita e curata dal consigliere comunale con delega al centro storico Antonio Ottaviano che con il sindaco Giovanni Tedeschi e l’intera amministrazione ha creduto fin da subito nella promozione costante del centro storico di Fornelli, uno dei

Borghi più belli d’Italia. “Si tratta di un evento di natura internazionale – ha spiegato il sindaco Giovanni Tedeschi – che non potevano lasciarci scappare. Il nostro centro storico sarà presente a livello promozionale all’Expò di Milano. Un traguardo che rappresenta un successo di primo livello, soprattutto per la nostra amministrazione che sta investendo nel suo borgo medievale, credendo nelle sue potenzialità turistiche e ricettive”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

20 marzo 2015

“Per la frana uno stanziamento apposito” Immediato l’intervento dell’onorevole del Pd Laura Venittelli al Ministero TERMOLI. Immediato intervento di carattere istituzionale e politico da parte dell’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli, che, a poche ore dall’emergenza venutasi a creare a Petacciato, coinvolgendo alcuni colleghi del Partito democratico, ha presentato una interrogazione a risposta in Commissione alla Camera dei deputati rivolta al Ministro all’Agricoltura Maurizio Martina. Una iniziativa rapida assunta in ri-

sposta alla delicatezza della questione, che ha visto il Molise costiero quasi isolato per le conseguenze sulle infrastrutture strategiche come autostrada A14, ferrovia e Statale 16. Nell’interrogazione presentata alla XIII commissione l’onorevole Venittelli, supportata dai parlamentari D’Incecco e Maria Amato, chiede al Ministro quali misure intenda assumere per favorire la realizzazione delle opere di

manutenzione straordinaria per il conseguimento almeno dei livelli minimi di sicurezza nell’area colpita dalla frana e quali misure intenda assumere per attivare le ingenti risorse messe a disposizione dallo Stato destinate alla difesa del suolo e alla prevenzione del dissesto idrogeologico, anche finalizzandole alla predisposizione di piani di manutenzione ordinaria e assicurando che l’assegnazione delle stesse avvenga in modo da

privilegiare le aree a più alto rischio franoso, come quella della provincia di Campobasso. “La comunità di Petacciato non può essere lasciata sola in un momento come questo, ma occorre affrontare il problema del dissesto idrogeologico una volta per tutte. Esprimo tutta la mia solidarietà e quella dei colleghi parlamentari firmatari all’amministrazione La Palombara e alla popolazione, che periodicamente ritorna a vivere

l’incubo dell’isolamento. Faremo il possibile per sollecitare l’interesse e l’operatività delle autorità competenti nelle sedi opportune. La battaglia contro le ferite aperte del nostro territorio, di cui quella di Petacciato è l’ultima emergenza in ordine di tempo, sarà senza quartiere e preannuncio il deposito di una ulteriore interrogazione, la prossima settimana, che verterà sull’intero Molise”, ha commentato l’onorevole Laura Venittelli.

“Differenziata, nessun debito” L’Unione dei Comuni contesta la rivendicazione riportata dalla società che si occupa della gestione del servizio LARINO. Raccolta differenziata vettore di polemiche e distinguo alla vigilia della primavera e sbocciano le precisazioni del presidente dell’Unione dei Comuni Basso Biferno Rino Bucci. Contestata la rivendicazione riportata per voce della Tekneko srl, la società che si occupa di gestire l’igiene urbana per tutte le realtà dell’Unione. “Si rappresenta che i crediti scaduti alla data

odierna (ieri, ndr) della ditta Tekneko s.r.l., aggiudicataria del servizio di raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti, ammontano complessivamente, come di seguito specificato, ad euro 283 mila e non ad oltre un milione di euro, come riportato nel predetto articolo”. Si tratta di tre importi, di cui due identici da 57.214,62 euro scaduti il 12 febbraio e lo scorso 8 marzo, quindi 169.516,60

euro decorsi dal 14 marzo scorso. “Tali somme verranno corrisposte a breve, e comunque non oltre il termine di 30 giorni dalla data odierna, alla ditta appaltatrice del servizio – ha riferito Bucci – altresì, i dati riguardanti le percentuali di raccolta differenziata registrate nell’anno 2013 nei Comuni dell’Unione erano a disposizione sin dal mese di febbraio 2014, essendo stati, peraltro, re-

golarmente comunicati agli organi competenti (Camera di Commercio, Anci-Conai, Arpa). I dati relativi all’anno 2014 sono disponibili sul sito internet dell’Unione www.unionebassobiferno.cb.it. Si rappresenta, infine, che la percentuale di raccolta differenziata del Comune di San Giacomo degli Schiavoni relativa all’anno 2014 è del 56%”.

Finita locazione, l’avviso pubblico Il Comune di Termoli ha emanato il bando per contenere il disagio abitativo dei nuclei familiari sotto sfratto TERMOLI. Al fine di contenere il disagio abitativo e di favorire il passaggio da casa a casa è stato emanato un avviso pubblico destinato ai nuclei soggetti a procedure di sfratto per finita locazione (l’avviso non include lo sfratto esecutivo per morosità incolpevole). L’obiettivo è quello di fornire i dati alla Regione Molise per attivare una

prima ricognizione mirata al finanziamento dei programmi di edilizia residenziale pubblica.

locazione (che non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza)

Per partecipare all’Avviso c’è tempo fino alle ore 13,00 del 2 aprile 2015; i dati da trasmettere alla Regione Molise riguardano: 1) I conduttori residenti nel Comune di Termoli soggetti a procedura di convalida di sfratto per finita

2) Con reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, che rientrano in una delle seguenti condizioni: A) Siano o abbiano nel proprio nucleo familiare malati terminali;

B) Siano o abbiano nel proprio nucleo familiare portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento; C) Abbiano, nel proprio nucleo familiare, figli fiscalmente a carico. Tutti coloro che rientrano nelle suddette condizioni sono invitati a fornire al Comune di Termoli entro e

non oltre il 2 aprile 2015 ore 13.00 la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà debitamente compilata. Lo stampato relativo all’autocertificazione può essere ritirato presso 1) L’Assessorato alle Politiche Sociali – Ufficio di Cittadinanza 2) Gli uffici URO del Comune di Termoli

LARINO: FORSE QUESTA NOSTRA COMUNITA’ DEVE UN ATTIMO FERMARSI E RIFLETTERE Di Elvio Petrecca Forse una comunità deve un attimo fermarsi e riflettere sul significato di comunità e di vita e su tutto quello che di buono possa fare questa comunità per la vita. Forse bisogna riflettere su tutto quello che facciamo per i nostri giovani e capire quello che si può costruire attorno a loro, per sperare che non si ripetano ormai le cicliche e inaccertabili tragedie. Il sistema spesso si disinteressa di loro, delle loro esigenze sociali, della loro formazione culturale, demandando ipocritamente alla fatalità, il loro troppo spesso, tragico destino. Forse tutti dovremmo credere

con decisione che per loro qualcosa sia possibile fare. Sicuramente in una piccola comunità, ognuno per i ruoli che occupa, deve far spazio al dare in dono, quello che di meglio ha in se, per fare la differenza e creare le condizioni sociali che ricostruiscono lentamente il senso del vivere compiutamente e civilmente la propria esistenza. C’è un forte bisogno di costruire attorno ai nostri giovani una pesante, spessa corazza, che li protegga dalle insidie che li circondano. Una protezione sociale che si nutre d’onestà, correttezza, altruismo, amorevole condivisione e li

guidi a una preparazione culturale che li rende consapevoli e li aiuta a riconoscere il vero valore della vita e a non superare mai i limiti, qualsiasi essi siano. Una protezione sociale che crea le condizioni ideali per indirizzarne gli interessi verso attività che conducono a sani stili di vita, che possano emotivamente coinvolgerli, impegnarli, gratificarli, ma soprattutto, distrarli da altre insidiose temporanee frivole emozioni. Questa nostra comunità, continua a richiedere un impegno alla creazione di luoghi “protetti” per i nostri giovani, che possano offrire sane op-

portunità di crescita e generare valori sociali ed educativi positivi. Luoghi idonei, accoglienti, efficienti, sicuri, in cui i nostri giovani, possano esercitare pienamente il diritto all’istruzione, allo svago, al gioco, alla pratica sportiva, e crescere in modo armonioso ed equilibrato, con i valori che da essi ne derivano. Forse bisogna riflettere su tutto quello che non facciamo per i nostri giovani e portare sempre con noi le flebili parole di una povera madre, abbandonare le inutili dispute e costruire per loro un futuro migliore.


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Termoli

20 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Sanità, un pericoloso smantellamento” Prosegue la mobilitazione sulla costa contro le decisioni romane di tagliare i servizi TERMOLI. Prosegue la mobilitazione sulla costa contro il regolamento Balduzzi, prossimo a divenire decreto. La Fsi, che forte dei consensi avuti dalla sua coordinatrice regionale in Basso Molise Fernanda De Guglielmo nel rinnovo della Rsu Asrem, sta promuovendo a tutto spiano la petizione popolare contro il provvedimento di riordino della rete ospedaliera italiana. Un banchetto preso d’assalto al San Timoteo, ma non solo, poiché i fogli della petizione, oltre che in ogni reparto, si trovano anche all’esterno del presidio di viale San Francesco. In alcuni locali pubblici tra i più frequentati di Porticone (bar via Firenze), zona Airino e Sant’Alfonso (pasticcerie Zara di via Argentina e via Mascilongo) e da oggi anche a Difesa Grande (bar Panoramik). Giorni fa riportammo anche la notizia del banchetto interno alla scuola d’infanzia statale di via Cina. Intanto anche il Comitato San Timo-

teo torna ad intervenire: “Sono ormai trascorsi diversi giorni dall’invito che abbiamo rivolto alla nostra classe politica, amministrativa e dirigente, di abbandonare, momentaneamente, il senso di appartenenza a un partito, club, ….per fare “squadra” e affrontare uniti (Consiglio Regionale e delegazione parlamentare) l’ardua sfida con il Governo centrale per ottenere le deroghe, indispensabile al Molise, al regolamento degli standard nell’assistenza ospedaliera, di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, in attuazione della legge Balduzzi. Ciò per garantire anche ai molisani il diritto alla salute come dettato dall’art. 32 della Costituzione. All’invito si è accompagnato la richiesta di sottoscrizione di dimissioni irrevocabili e differite al consiglio regionale (primo firmatario il Presidente Frattura) e all’intera delegazione parlamentare. In più occasioni, e non ci stancheremo di ripetere, si è chiarito che la richiesta

non ha alcun significato e/o obiettivo politico, ma l’unica meta: richiamare la giusta attenzione, che l’argomento richiede, del Governo centrale, al fine di tutelare la salute dei molisani! Ad oggi si registra solo qualche “spruzzo” positivo sul fare squadra, ancor meno se non il nulla sull’ipotesi di dimissioni differite. Anzi, ultimamente si sono accentuati segni di divergenze, se non divisioni, tra i rappresentanti apicali del Partito Democratico, facendo pensare al peggio. Da ultime notizie di stampa pare che nel P.D., e nella maggioranza di governo regionale, non ancora sia tornata la corretta dialettica di confronto, ciò non facilita l’auspicata convergenza delle altre forze politiche. Bisogna fare ogni sforzo, non mancheranno in futuro argomenti e momenti bellicosi per tornare a confrontarsi aspramente, dividersi e persino tendere alla “resa dei conti”. Ma ora non è consentito, ne giustificabile, dividersi sulla salute dei citta-

dini, che non ha colore politico, e che tocca tutti, ancor più la povera gente, e và tutelata da tutti ! E’ bene tenere sempre presente che “salute e lavoro”, sono i pilastri su cui si fonda la dignità dell’uomo ! La prima prova utile per l’unità di intenti, si presenta con il Consiglio comunale di Termoli, monotematico aperto, in programma per venerdì 20 p.v. Occasione da non sprecare per raccogliere, in un unico atto da approvare all’unanimità, idee e proposte, scevre da interessi di parte, ma rispettose delle vocazioni e potenzialità che il basso Molise esprime. Atto responsabile e utile a sostenere le richieste di deroghe che saranno formulate al Governo centrale, a tutela della salute di tutti. E’ innegabile che grande sarà il sacrificio che si richiede a tutti i partecipanti della seduta consiliare, nel conservare il senso di responsabilità, questo soprattutto nel considerare lo stato di crisi in cui Termoli e l’intero basso Molise vive, frutto di un de-

cennio in cui questo territorio non è stato tenuto nella considerazione dovuta, se non proprio bistrattato, nelle passate programmazioni regionali, dimenticando che da sempre è stato motrice, non solo economica, dell’intero Molise. L’attenzione del momento è centrata nel settore sanitario, già gravato dai numerosi tagli subiti in passato, negli unici presidi ospedalieri pubblici presenti nel territorio bassomolisano, a questi vanno aggiunti gli ulteriori tagli di 4 reparti (Ginecologia,Pediatria,Urologia,Otorino) nell’ospedale San Timoteo e la riconversione del Vietri, qualora dovesse entrare in vigore il nuovo regolamento senza avere apportato le necessarie deroghe. Questa ulteriore “mannaia” è assolutamente inaccettabile, e và debellata con ogni mezzo! Spetta a tutti, indistintamente, che eletti dal popolo, hanno l’onore e l’onere di provvedere !”

“Non tocca a noi pulire la spiaggia” I balneatori sul piede di guerra dopo l’invito formulato loro dall’assessore all’Ambiente, Filomena Florio TERMOLI. Non è piaciuto per nulla l’invito formulato dall’assessore all’Ambiente Filomena Florio agli operatori balneari di pulire loro stessi le aree adiacenti agli stabilimenti sul litorale nord e sud della città di Termoli.

Per questa ragione, stamani una nutrita delegazione si è recata in municipio, a distanza di pochi giorni dall’ultima volta, per evidenziare il pensiero a riguardo. I balneatori si ancorano all’impossibilità fino

ad aprile di gestire i tratti in concessione demaniale, che solo per le stagioni primaverile ed estiva viene data loro per l’accoglienza di turisti e bagnanti e l’organizzazione dei servizi connessi all’elioterapia e alle altre atti-

vità potenziali da svolgere sull’arenile. Tuttavia, non c’è stata possibilità di parlarle, poiché non era in sede e il confronto è stato rimandato a oggi.

Il progetto, “Una scelta in Comune” I consiglieri comunali Marinucci e Paradisi hanno chiesto a Sbrocca di aderire all’iniziativa degli Emodializzati TERMOLI. I consiglieri comunali Paolo Marinucci e Daniele Paradisi lata al Comune chiedono al Sindaco e all’Amministrazione tutta di aderire al progetto “Una scelta in Comune” promosso dall’ Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto – Onlus- ANED Onlus.

La donazione di organi e tessuti rappresenta un atto di grande solidarietà verso il prossimo, un segno di civiltà,di rispetto per la vita e di maturazione culturale di un paese, nonché costituisce un’ efficace terapia per alcune gravi malattie e l’unica soluzione per patologie non altrimenti curabili.

Ad oggi, le norme di legge (si veda l’articolo 43 del decreto legge 69/2013, convertito dalla Legge 98/2013) dispongono che la carta d’identità può contenere l’indicazione del consenso ovvero del diniego della persona a donare gli organi in caso di morte (si tratta per altro, per il singolo, di una facoltà e non di un obbligo).

Per questi motivi chiediamo alla Giunta di aderire al progetto “Una scelta in Comune”. Il progetto consiste in un protocollo d’intesa tra il Comune il Centro Regionale Trapianto (CRT) e il Centro Nazionale Trapianto (CNT). Si offrirà quindi, una possibilità di scelta al cittadino, di esprimere il

proprio consenso alla donazioni di organi tramite il documento riconoscimento della Carta d’identità. La donazione di organi è una scelta consapevole ed un gesto di estrema generosità e civiltà. Ad oggi hanno aderito i Comuni de L’ Aquila, Pizzoli, Mosciano, Roseto e Filetto.

Altari di San Giuseppe, un successo nella tradizione Si è chiuso ieri sera il giro dei termolesi nelle singole postazioni degli allestimenti in onore del Santo TERMOLI. E’ il tour tradizionale che i termolesi compiono tutti gli anni prima della giornata dedicata a San Giuseppe. E anche quest’anno noi di termolionline.it abbiamo seguito tutti gli Altari dedicati a San Giuseppe “I Vetere de San Giuseppe”, che da mercoledì pomeriggio fino a oggi nella tarda mattinata sono visibili a tutti coloro che vorranno farne visita. La prima ‘tappa’ è stata quella alla Fondazione Opera Serena anche perché gli ospiti anziani, qualcuno non in perfetta forma fisica, non possono stare in piedi fino a tardi. Un bell’altare, sobrio ed elegante il loro come sempre con gli ospiti impegnati a recitare anche una preghiera in onore di San Giuseppe. La seconda ‘tappa’, invece, è stata quella all’altare allestito dal gruppo folklorico ‘A Pa-

ranze. Appena salita la scala di via Montecastello, quella con la “N” storta della parola Montecastello, siamo arrivati proprio mentre don Enzo Ronzitti dava la benedizione al luogo. Ridiscesa la scalinata, nel locale dove molti anni fa c’era a Cantine de Petrucce, ha fatto base l’altro Gruppo Folklorico Marinaro ‘A Schcaffette. Un altare singolare e originale dove è stato allestito un vecchio comò con specchio. Ricca la tavola dove spicca una sontuosa Schcaffette di pescato fresco ed anche una ciotolina di gustosissima “Lecette spujate”. Scendendo per Vico San Pietro la famiglia Salerno è la prima a mostrare il tradizionale altare sempre più bello. Oltre al panino benedetto la signora Vittoria ha anche offerto la buonissima pizza fatta con il bicarbonato, vecchi ricordi d’infanzia. Oggi, in-

vece, spaghetti con la mollica di pane per tutti a mezzogiorno. Qualche decina di metri più in là, alla sede della Caritas, un piccolo altare sobrio ma raffinato. Arriviamo camminando qualche decina di metri più avanti, in via Vescovo Pitirro, e qui il tradizionale Altare della Famiglia Ronzitti -Ciccihino dove oltre al panino riceviamo anche il classico “San Geseppe ” cotto di legumi. Risalendo la ripida strada arriviamo in piazza Duomo, alla Chiesa di sant’Anna, e lì, da qualche edizione, ad allestire l’altare ci sono gli Amici del Borgo Vecchio con il loo altare caratteristico e molto elegante. In via Vico Duomo IV, qualche metro più sotto, forse quello più originale è della famiglia Barone. Si tratta di un altare allestito in una nicchia di una finestra. Piccolo ma davvero simpa-

tico. Usciti dal Borgo, a proposito di simpatia, in via Fratelli Brigida, eccoci davanti all’Altare montato dalle “Simpatiche Canaglie” della Parrocchia Sant’Antonio e di Don Bruno Buri. Con loro c’è un occhio di riguardo in più proprio per la loro candida freschezza di simpatiche canaglie. Arriviamo in corso Nazionale e saliamo poco prima dell’apertura al pubblico a vedere quello allestito dalla Scuola Campolieti. Lo scorso anno il tema era marinaro, quest’anno invece è dedicato alla casa e alla famiglia. Cambia il tema ma davvero la Campolieti non si smentisce mai in positività e lungimiranza. L’ultimo in centro città, ma non per importanza, quello del centro Sociale anziani in via Sannitica.



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Opinioni

20 marzo 2015

dal libro: “Il Molise e la Grande Guerra” di Giuseppe Saluppo Prima c'era stata l'anteguerra e c'era l'attesa di una guerra come farmaco, soluzione di un malessere che proveniva da più cause. "Ma ora una folata di sentimento e di azione ha spalancato le vetrate, ha messo in subbuglio i banchi frigidi tormentatori ed è venuta la guerra. Viva la guerra", scriveva Momo Longarelli su La Provincia di Campobasso il 31 agosto 1915. Si era riflettuto sui giornali delle prospettive del Molise e di quelle del Paese e nell'inquieto interrogarsi su vecchi e giovani, si immaginava un domani diverso e migliore. E così il mito della guerra come soluzione e grande occasione unificava in un ventaglio di spinte e motivazioni fuori della pace. E a un certo punto, s'intendeva, si incrociavano pure Trento e Trieste, un mito nel mito che funzionava e durava più di altri. Patria, irredentismo, giusta guerra, Trento e Trieste, il Risorgimento erano stati i concetti per giustificare l’intervento dell’Italia in guerra, le parole d’ordine politico. "La guerra ci darà una più grande Italia: ma la guerra ci deve dare anche una più alta disciplina morale, un più alto senso dei valori spirituali che solo possono formare una grande nazione" . Saranno questi i valori fondamentali di quei processi avverso l’assetto statuale che percorreranno tutto il periodo 1915–1918 per sfociare nelle tensioni del dopoguerra fino a fare da base al fascismo. Ora, passata la sbornia interventista, si era in guerra e la distinzione tra atteggiamento di partecipazione e atteggiamento di rifiuto, che aveva animato il dibattito

La prima giornata delle due previste a Montenero di Bisaccia per il 19 e 20 marzo , a 40 anni dall’inserimento degli alunni con disabilità nella scuola pubblica, è stata davvero un successo entusiasmante ed una completa gratificazione per docenti, alunni ed organizzatori. Per questo, in occasione della campagna di sensibilizzazione della Tredicesima Edizione del FIABADAY 2015 “Educhiamo alla diversità….formiamo il nostro futuro”, il Dipartimento Scuola FIABA , l’Istituto Omnicomprensivo di Montenero di Bisaccia, il Comune di Montenero di Bisaccia, la Provincia di Campobasso, organizzando l’evento, con l’obiettivo di intervenire nell’attuale dibattito culturale e politico, sollecitando le Istituzioni ad avviare il cambiamento e adattare le normative sulla spinta dei bisogni provenienti dagli studenti, dal personale scolastico, dai docenti e dai dirigenti, ha visto Il focus della giornata “ lo sport “ come terreno di uguaglianza e pari opportunità. La giornata ha avuto la collaborazione e la partecipazione di atleti “ dis..abili “ che si sono confrontati con gli alunni nell’arco dell’intera

La prima guerra mondiale e il Molise

politico nel primo anno di neutralità, si andava attenuando sino a confondersi in un diffuso atteggiamento di accettazione. Qualsiasi occasione era buona per improvvisare discorsi all’atto della partenza dei soldati per il fronte, per scrivere opuscoli, articoli. Stesse le tematiche: sconfitta del sistema parlamentare, prevalsa della piazza, dialogo con la gente, necessità della guerra per rovesciare i rapporti di forza. Il periodo agosto 1914–maggio 1915 aveva creato un vasto coagulo di forze interventiste: nazionalisti, democratici, dannunziani, riformisti. Aveva portato alla luce fermenti rivoluzionari, il bisogno di una coscienza nazionale, l’inquietudine contro un sistema

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“imbelle e gretto”. Questo coagulo di forze aveva vinto, era riuscito ad imporre il proprio volere ad un Parlamento abulico ed indeciso. Ora bisognava guardare avanti. Le distinzioni sarebbero dovute emergere solo al termine della guerra. Per il momento vi doveva essere esclusivamente l’unità spirituale di tutti gli italiani. In un articolo “Il nostro dovere”, La Riscossa il 13 giugno riassumeva questo stato d’animo. “Occorre che tutti ci diamo interamente alla causa santissima col fermo ed incrollabile proposito di non sostare nella propaganda e nell’azione se non quando la vittoria avrà coronato i nostri ardimentissimi voti”. La Provincia di Campobasso si lasciava andare ad un’apoteosi dell’onorevole Salandra. “Nell’esultanza della Patria – scriveva - altera del suo glorioso figliolo vada il culto glorificatore del primo, politicamente tra gli italiani viventi, Salandra, questo patriota, questo vindice di tutte le cause belle è oggi la più alta e la più intera incarnazione della Patria”. Di rincalzo L’Idea Molisana che nel ricordare la proposta fatta in Consiglio comunale a Campobasso dai consiglieri nazionalisti ed approvata, per la concessione della cittadinanza onoraria all’uomo di Lucera, tornava a sottolineare come “oramai i giolittiani sono tramontati, e per sempre dal nostro orizzonte politico, ed ogni tentativo o sforzo per riprendere il prestigio ed il favore del pubblico, è ormai vano”. Era proprio su Salandra che poggiava la composita area interventista nonostante il suo accertato conservatorismo liberale. In quel momento, però, era l’elemento che aiutava a scardinare il sistema giolittiano, un’opportunità, una tappa in attesa di un nuovo processo politico. Mentre Michele Pietravalle, eletto ad agosto presidente della Provincia di Campobasso, così sintetizzava i concetti emersi nei mesi passati: "Volgiamo ad essi il pensiero: a tutti i nostri fratelli, a tutti i nostri figli che con la gloria delle armi nazionali rinnovano i fasti del nome italiano...Inviamo uno speciale, fervido saluto ai molisani caduti con al fronte al nemico, agli altri conterranei che umilmente, con eroismo spesso ignorato, tengono alto nelle dissanguate trincee il nome del Molise serenamente votando la vita alle fortune della Patria nostra".

Parte “Fiabaday”

mattinata del 19 marzo, in attività ludiche con la fantastica e suggestiva Mascotte della Bf Production di Barbara Fino e con la sezione dedicata alla musica con l’organetto del maestro Luca Battista ed il suo allievo Luigi. Ospiti l’atleta molisano campione di tennis tavolo , Andrea Bradimarte,

gli atleti diversamente abili della scuola di Karate di Termoli e straordinariamente in Molise, la Accademia d’Armi “ Musumeci Greco “ , supportata egregiamente da atleti della Scuola San Nicola di San Nicola la Strada, che da anni pone l’attenzione al mondo della disabilità con il progetto “ Scherma senza li-

miti “ con corsi gratuiti per atleti diversamente abili in carrozzina, non vedenti, ipovedenti. Incredibile apprezzamento l’esibizione di scherma da parte di atleti della nazionale italiana, affermati in campo nazionale ed internazionale guidati dal maestro Mario Renzulli, che ha entusiasmato i ragazzi, e non solo, sia per l’esibizione in sé, ma soprattutto per la professionalità e leggiadria della esibizione con un tifo da stadio soprattutto per la gara tra Fioretti e Squeglia che ha regalato, un’ora di sorriso e sana competizione, in quanto i bambini in seguito si sono esibiti in una prova tecnica, alla platea . Una giornata al’insegna dell’inclusione e dell’attiva partecipazione

che, ha davvero lasciato il segno e che a fine incontro ha lasciato l’amaro in bocca a tutti : ragazzi, insegnanti e corpo dirigente. L’amaro dalla conclusione forzata dovuta al tempo di rientro dei ragazzi è un segnale forte e da sprone per non desistere ma …. Continuare……… Visibilmente soddisfatta la Dirigente scolastica, Annarosa Costantini che ha accolto da superba padrona di casa, gli atleti e gli organizzatori. La giornata del 20 servirà a focalizzare l’attenzione su queste tematiche per ricordare a tutti che l’assistenza ed il sociale sono un obbligo e non si può tagliare su un settore che vede in prima linea persone che dovrebbero essere difese e non bistrattate e relegate ad una vita di secondo livello. Una totale qualità della vita per una vita migliore per tutti, riflettendo sul fatto che nella vita di un uomo almeno 4 volte ci si trova ad essere disabili. E, la stessa verrà caratterizzata, oltre agli interventi di assoluto rilievo, dalla messa in onda di u filmato inerente le paraolimpiadi dell’anno 1960, dalla musica del duo Cristian Di Fiore ed Antonello Iannotta e, dalla voce recitante di Marco Caldoro.



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