Edilizia 20 milioni fermi imprese alla fame

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 56 giOvedì 10 mArzO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

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L’OSCAR DEL GIORNO

Raffaele Pagano L’Oscar del giorno lo assegniamo a Raffaele Pagano. Brillante l’operazione condotta dalla questura di Campobasso in merito al cittadino somalo che inneggiava al terrorismo e alla Jihad islamica. L’uomo è stato fermato presso il Centro di accoglienza rifugiati richiedenti asilo di Campomarino. La bontà dell’operazione dovrebbe fare riflettere sui tagli previsti per il sistema Giustizia in Molise.

IL TAPIRO DEL GIORNO

www.lagazzettadelmolise.it

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Elio Madonna Il Tapiro a Elio Madonna. Principale indiziato della debacle della mozione sulla sanità in consiglio comunale. E’ colui che, dopo aver sottoscritto la mozione a favore della sanità pubblica e in difesa del Cardarelli, folgorato sulla via di Damasco, ha ritirato la firma e non ha partecipato alla seduta di Consiglio, decretando l’inutilità della mozione e la svolta verso la sanità privata cara al presidente della Regione Frattura. Gli elettori e i cittadini avranno memoria?

La Regione ancora non firma i mandati di pagamento Operai senza lavoro e fallimenti in corso

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La Gazzetta del Molise da martedì 15 marzo 2016 sarà in tutte le edicole del Molise Da sempre vicini agli interessi dei molisani ora pronti al cambiamento $ ! "" " "

La credibilità di sempre - la forza di domani


TAaglio lto

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

10 marzo 2016

Sempre più in alto

Anche i duri a volte mollano. Nel caso che diciamo, a mollare è stata Marinella D’Innocenzo, la possente direttrice generale per la Salute, per alcuni mesi anche direttrice generale della giunta regionale. Campionessa di resistenza (la danno in Ufficio dalla mattina a sera inoltrata), non ha retto al doppio incarico. Tra le due direzioni generali s’è tenuta quella che le se confà per formazione e disposizione professionale: la direzione generale per la Salute, fintanto andrà avanti il Piano di rientro dal deficit finanziario che ha reso la sanità regionale un colabrodo e al commissario ad acta Frattura ha prestato il fianco per organizzarla in chiave privatistica, sollevando proteste e malumori senza che lo scalfissero di un millimetro. Difatti dribbla le proteste e tira avanti. Chiusa parentesi e tornando alla rinuncia della D’Innocenzo, a prenderne il posto alla direzione generale della giunta è salito (sempre più in alto come per anni l’ha rappresentata Mike Bongiorno sugli scherni televisivi dalla cima del Cervino, una nota marca di grappa italiana) il sodale, affidabile, disponibile, immarcescibile, onnicomprensivo ingegnere Massimo Pillarella, per il suo multiforme ingegno, ma anche per la stretta sodalità con il presidente Frattura, elevato in cronaca, su queste colonne, a “Pico della Mirandola 2016”. La direzione generale della giunta è il vertice della piramide organizzativa e gestionale dell’Ente. Vertice ambito oltre ogni immaginazione. Nel curriculum vitae, Pillarella aggiunge così la perla che gli mancava. Per anni, da professionista ai bordi della

Mentre il governatore de Luca accusa le strutture campane di dirottare troppi pazienti verso la Neuromed; mentre gli osservatori regionali discutono su quanto le ultime decisioni del commissario straordinario alla sanità, Paolo Frattura, abbiano sbilanciato il rapporto tra sanità pubblica e quella privata, in beneficio della seconda, ovviamente; mentre il resto del mondo procede, a torto o a ragione, verso la fornitura a carattere privato e di leggi di mercato, di servizi sanitari in senso lato intesi, la Regione Molise stringe accordi precisi. Tra l’ARSEM del Molise e l’Azienda ospedaliera di rilievo Santobono di Napoli, per esempio, viene stretto un accordo sancito dalla delibera n. 64 del 18 febbraio 2016secondo il quale si predispone il ricovero

Massimo Pillarella eletto al soglio della direzione generale della Regione Molise Tra i dirigenti regionali in servizio, nonché tra i soggetti esterni all’amministrazione inclusi nell’apposito elenco degli idonei a ricoprire la carica di direttore generale, la giunta non ha trovato di meglio

politica, certamente capace e responsabile, ha bazzicato la Regione e ne ha tratto incarichi di lavoro prima di entrarvi, con Frattura, in pompa magna alla direzione dell’Area Seconda, quindi sovraccaricato di altri incarichi interni, presidenze di commissioni, e della responsabilità di te-

nere vivi i rapporti istituzionali con l’Unione Europea. Un soggetto di questa caratura e della particolare vicinanza amicale con la presidenza della giunta, non poteva che finire dove di fatto e finito: alla direzione generale della Regione Molise. Prima di gratificarlo della nomina, l’ese-

cutivo di Palazzo Vitale pare abbia svolto un minuzioso lavoro di comparazione tra i dirigenti regionali in servizio, nonché dei curricula vitae e professionali dei soggetti esterni all’amministrazione inclusi nell’apposito elenco degli idonei a ricoprire la carica di direttore generale, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Molise del 28 febbraio 2015. Decine e diecine di professionisti idonei ma non pari alla statura di Pillarella. Ciò conforta il cronista nel ribadirlo “Pico della Mirandola 2016”. Nessuno che gli potesse competere quindi, pur essendo i dirigenti regionali in servizio muniti di laurea e dotati della “esperienza pluriennale” nelle funzioni dirigenziali ma a parere di Frattura, Facciolla, Nagni e Veneziale privi di una “dimostrata attitudine manageriale”, valutazione di merito, questa, della Giunta regionale, “essendo a tale organo rimessa in via esclusiva la competenza alla individuazione del soggetto desti-

natario dell’incarico di direttore generale”. Come l’abbiano presa i dirigenti regionali e i professionisti esterni è un discorso a parte, che nella circostanza in cui si deve celebrare la consacrazione di Pillarella alla direzione generale dell’Ente, perde di significato. In altra parte del giornale diciamo dell’istituzione dei Dipartimenti e dei successivi provvedimenti che dovranno incasellare decine di dirigenti a capo dei Servizi e il restante personale negli Uffici. Un lavoro in cui ancora una volta Pillarella, in qualità di direttore generale, potrà influire parecchio, e in maniera determinante, nella direzione in cui la presidenza della giunta e la giunta stessa vorranno indirizzarlo. Niente è per caso. Specie in questa configurazione organizzativa, e per il resto che si profila nelle stanze della presidenza e degli assessorati. Dardo

Pediatria, pesa l’accordo con il Santobono La proposta formulata dall’Asrem è stata fatto propria dai vertici della struttura sanitaria partenopea di pazienti da 0 a 17 anni presso le strutture napoletane piuttosto che provvedere a ricoverarle in strutture molisane. La dismissione delle strutture regionali in favore di quelle extra regionali viene istituzionalmente sancita. La mobilità passiva, i disagi delle famiglie e dei piccoli pazienti vengono ufficialmente sacrificati alle logiche del ministerialmente corretto e del finanziariamente lecito. Il Corriere della Sera nell’edizione di ieri anticipa l’apertura di reparti avanzati nella cura di patologie pediatriche. Pur non volendosi paragonare a realtà del genere in ambito nazionale, ma pur sempre volendo continuare a

misurarci su scala nazionale senza come molisani, certe approssimazioni ci appaiono capitali. I tagli di spesa prevalgono sulla visione di un sistema pubblico di assistenza sanitaria che riesca ancora a dare l’idea di una parvenza di stato sociale operante, questa la verità dei fatti. I comunicati stampa si susseguono, le interviste si accavallano, le decisioni politiche di stampo istituzionale purtroppo sanciscono il de profundis dello Stato sociale così come siamo stati abituati a conoscerlo. Nel disinteresse dilagante la questione dell’offerta sanitaria regionale viene lasciata alla sensibilità personale

piuttosto che ai rigori di un dibattito pubblico tanto indispensabile quanto inesistente. Di chi la colpa? Troppo facile sparare bordate di fosforo, tanto quanto ripararsi dal fuoco amico. Quello che risulta fin troppo fa-

cile è sottoscrivere una sudditanza indigena rispetto alle nostre stesse volontà ed esigenze. Siamo incapaci, in sostanza, di perorare le cause che ci identificano come molisani. Condannati a perdere, questa è la verità.


TAaglio lto

Si dice che un uomo valga quanto la sua parola. Lasciamo quindi a voi, lettori de La Gazzetta, la facoltà di determinare la cifra indicativa per stimare il valore di amministratori del governatore Paolo Frattura e del suo fido consigliere, delegato alla ricostruzione, Salvatore Ciocca. Per aiutarvi nel calcolo vi diamo la notizia che alla data di oggi i 20 milioni di euro promessi alle imprese edili per il pagamento dei lavori di ricostruzione post sisma non sono stati ancora accreditati. Sono passati due anni ed in questo enorme lasso di tempo, a più riprese, l’Associazione Costruttori Edili del Molise (ACEM) ha sollecitato la Regione perché provvedesse a liquidare le somme. Rimediando vuote, false rassicurazioni, quando andava bene; stizziti e sfacciati rimbrotti, quando andava male. Fino al culmine raggiunto nella conferenza stampa di diverse settimane fa in cui Frattura e Ciocca annunciavano al mondo il pagamento dei milioni dovuti alle imprese. Gonfiando il petto, probabilmente molto fieri di essere in ritardo solo di un paio di anni, e digrignando i denti per il fastidio per il polverone che, a detta loro, l’ACEM aveva sollevato sui giornali sulla questione. Permettendosi, addirittura, di reclamare a gran voce un diritto. Ecco, siccome il tempo è pur sempre un galantuomo, siamo qui oggi a valutare quanto valgano le parole di Ciocca e Frattura e, di conseguenza, quale sia la cifra del loro valore di ammi-

lettera aperta Sig. Presidente Di Laura Frattura, siamo 8 lavoratori interinali dell’Azienda Speciale Molise Acque e ci rivolgiamo a lei nella speranza che la nostra voce possa trovare ascolto e non vada ad aggiungersi alle altre vertenze aperte e non risolte di questa regione. Noi siamo, o meglio, siamo stati, alle dipendenze dell’Azienda Speciale, anche da oltre 9 anni, mediante una successione “record” di contratti interinali. Da 5 lavoratori assunti nel 2007 siamo arrivati, dopo le elezioni regionali che l’hanno vista vincitore, nel 2013, al numero di 49. Con delibera del CdAsi è deciso di farci lavorare tutti a mesi alterni.Il nostro rapporto di lavoro si è sempre svolto con la massima serietà e fiducia fino a quando, il 31 dicembre 2015 è stato interrotto dagli attuali vertici aziendali a causa dell’azione giudiziaria da noi promossa, circa due anni

3 10 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Un amministratore vale quanto la sua parola Boria e protervia non sono state sufficienti a Frattura e Ciocca per mantenera la promessa di pagamento delle somme dovute per i lavori di ricostruzione post sisma nistratori. Del resto ci voleva poco ad essere facili profeti. I venti milioni in questione sono stati iscritti nel bilancio 2015 ma i mandati di pagamento non sono stati fatti entro il 31 dicembre 2015 – troppo lavoro, probabilmente, troppa, troppa fatica – e così le somme sono state ascritte come residui passivi per l’anno in corso (2016). Purtroppo per le imprese, i lavoratori e le loro famiglie, però, i residui passivi possono essere liquidati solo con l’approvazione del bilancio di previsione 2016, operazione che di solito si

compie a primavera inoltrata (e resta quindi da capire di quale previsione si stia parlando, ma questa è un’altra storia). Come potete ben capire, quindi, il momento in cui chi ha lavorato, e duramente, vedrà riconosciuto il suo impegno con il dovuto corrispettivo è ancora ben lungi da venire. E come se non bastasse, ammesso che i milioni venissero liquidati domani mattina, il dramma vero è che da dopodomani ci sarebbe il buio più totale in fatto di programmazione e capacità di investimenti per un settore che, solo qualche lustro

addietro, era una delle architravi di tutta la costruzione della nostra comunità regionale. Si aggiungano gli interessi che le imprese stanno pagando alle banche per le anticipazioni di cui hanno goduto (si fa per dire, si tratta di un bel cappio al collo, in verità) fino ad ora ed il quadro di questo disastro politico ed amministrativo è completo. Anzi, per la verità, possiamo impreziosirlo con le uscite, simpatiche come una brutta caduta dalle scale, del consigliere Ciocca, il quale non perde occasione per regalarci

perle di ironia; come se fino ad ora non avessimo sofferto tutti abbastanza. Mentre tutto ciò accade sotto i nostri occhi il consiglio regionale di martedì scorso si è rivelato la solita matassa di nulla, impastato col niente: assente il governatore, impegnato in una non meglio precisata missione istituzionale, i nostri delegati, una volta votato un ordine del giorno di sostegno alla Corte d’Appello di Campobasso minacciata di chiusura, si sono alzati e sono andati a pranzo.

Noi precari discriminati di Molise Acque fa,dinanzi al Tribunale del Lavoro di Campobasso, al fine di ottenere la regolarizzazione del rapporto di lavoro. Così, in maniera assolutamente illegittima siamo stati discriminati e castigati per aver fatto valere in giudizio le nostre ragioni e tutto in totale spregio al diritto di difesa, tutelato dall’art. 24 della Costituzione, oltre che in violazione delle norme dettate in tema di correttezza e buona fede. La ragione di tale interruzione, a dire dei vertici aziendali, risiede nel fatto che, avendo loro, la consapevolezza dell’illegittimità dei nostri contratti, aspirano a scongiurare che altri lavoratori possano seguire le nostre orme assumendo, poi, che tagliandoci fuori dall’Azienda, non saranno chiamati a rispondere dell’eventuale risarcimento. E così dopo oltre nove anni di lavoro per la

Molise Acque, per noi, i più anziani, è arrivato il momento di essere messi alla porta. Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei per chiederLe pubblicamente un incontro, consentirci di spiegarLe le nostre ragioni e far luce su questa vicenda che a quanto pare, non interessa a nes-

suno, se non a noi, messi in mezzo alla strada da un giorno all’altro, dopo 9 anni di ottimi rapporti lavorativi con l’Azienda, e tutto per una vera e propria “punizione esemplare”!! Un lavoratore ha diritto di tutelare il proprio lavoro e la propria famiglia ma se, per sua disgrazia, è un lavoratore interinale, allora questo diritto gli viene negato con il ricatto dell’interruzione del rapporto di lavoro. Questo è quello che è accaduto a noi! Peccato che la controversia risale a due anni fa e questa dirigenza si è insediata da pochissimi mesi e tra i suoi primi atti ha deliberato la nostra estromissione dall’Azienda, e la copertura dei posti da noi “liberati” con altrettante unità lavorative. Ci spieghi Lei, se questa è una scelta legittima e lecita, in un Paese democratico che dovrebbe

garantire il diritto al lavoro, ovvero un vero e proprio abuso!! La cosa più assurda di questa storia sa qual è sig. Presidente? Che invece di punire chi ha consentito per anni il perpetrarsi di una situazione di illegittimità consapevole, stipulando contratti interinali in maniera incontrollata e continuando a farlo senza alcuna remora, si è finito per punire la parte debole, chi ha provato a tutelare un proprio diritto perché se lo è guadagnato non dietro una scrivania ma dentro pozzetti fatiscenti e gallerie, in mezzo alla neve, al ghiaccio e al fango, talvolta sino a mettere a disposizione attrezzature e mezzi propri, per contribuire a garantire l’efficienza di un pubblico servizio. Come al solito chi ci rimette è sempre l’ultima ruota del carro!precarimoliseacque@gmail .com


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 10 marzo 2016

Rapporti di collaborazione in diversi campi e settori economici

Università e Regione: crescono l’intesa e i finanziamenti

Alla base del ritrovato amore istituzionale tra c’è la finanza Università e Regione in progress, con l’obiettivo di una collaborazione su basi prevalentemente finanziarie. Le occasioni in tal senso si vanno moltiplicando dopo un periodo di incomunicabilità tra i vertici delle due istituzioni. Probabilmente generato dalla carenza di risorse oltre che dalla scarsa empatia personale. Il mondo gira. E con esso anche il modo d’intendersi della Regione con l’Università, e viceversa. Affossato il Piano paesaggistico targato Iorio/Cannata, non senza l’aggravio delle finanze regionali, è di qualche settimana fa l’approvazione da parte della giunta regionale dello schema di un protocollo d’intesa con l’Università “al fine di favorire le attività di giovani ricercatori sui temi in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica e nel contempo assicurarsi che i risultati scientifici siano in grado di accelerare i processi di sviluppo della regione”. Ohibò! La resipiscenza non è mai tardiva e in questo caso, messo da parte il Piano paesaggistico, per il quale c’è da prendere in considerazione anche il ruolo del ministero dei Beni ambientali, quindi un discorso da riprendere e riaprire, ecco il protocollo d’intesa farsi carico di incrementare l’attività dei ricercatori dell’università e di utilizzare gli esiti, soprattutto in materia di pianificazione territoriale ed urbanistica, per accelerare i processi di sviluppo del

Molise. La ragion d’essere dell’accordo è racchiusa nei programmi regionali relativi alla politica di sviluppo unitaria regionale (Programma Attuativo Regionale - Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 e nei Programmi Operativi 20142020). Programmi carichi di risorse finanziarie a sostegno del potenziamento delle condizioni che possano favorire la valorizzazione economica delle attività di ricerca (pubblica e privata) e di innovazione. Siccome abbiamo detto che alla base del ritrovato amore istituzionale tra la Regione e l’Università c’è la finanza, approfittiamo per dire che, sempre nei giorni scorsi la direzione generale per la Salute ha individuato

Martedì 8 marzo 2016 è stata eletta la nuova Giunta che affiancherà il Presidente Paolo Spina alla guida della Camera di Commercio del Molise. Il Consiglio, insediatosi il 18 gennaio scorso, si è riunito nella Sala Falcione di P.za della Vittoria e con scrutinio segreto, ha eletto i nuovi componenti di Giunta. I nomi degli otto componenti del nuovo Organo: GIAGNACOVO TOMMASO Agricoltura VIOLA MICHELE SAVERIO Agricoltura ORIENTE FRANCESCOPAOLO Artigianato RUSSO LIBERATO Artigianato FERRO ROSA Industria GIACCARI MASSIMO Industria

nell’Unimol l’ente attuatore e referente dei progetti “Attività di assistenza primaria” e “Interventi mirati nell’assistenza primaria nella Regione Molise”, con un finanziamento complessivo di 1.682.440 euro. Tornando al protocollo d’intesa nell’atto deliberativo della giunta e nello schema dell’intesa non c’è alcun riferimento all’entità dell’investimento e dei compensi. Forse sono ancora da quantificarsi nel dettaglio. Importante che il tutto rientri nei programmi regionali finanziati coi fondi europei. Al momento sia la Regione che l’Università hanno interesse a comunicare che sarà impiantata “una metodologia di base, per la costituzione del quadro conoscitivo regionale da

utilizzare nelle attività di pianificazione, generale e di settore, in ambito urbanistico - territoriale e paesaggistico - ambientale e nella programmazione socio-economica e conseguente programmazione negoziata territoriale, da utilizzare come supporto di elevata valenza scientifica; per lo sviluppo di attività di ricerca relative alla definizione di metodologie di analisi territoriale e di formazione di quadri conoscitivi per la pianificazione e le politiche territoriali secondo gli indirizzi tracciati dalla programmazione regionale; per lo sviluppo di attività di ricerca sull’analisi di coerenza tra gli strumenti di pianificazione territoriale e le previsioni di programmazione regio-

nale e sullo studio di indicatori di coesione territoriale utili a una maggiore efficacia operativa dell’azione regionale; per lo sviluppo di una documentazione del paesaggio storico della Regione Molise attraverso la digitalizzazione, geo-referenziazione, e informatizzazione di materiali archivistici, per la promozione della diffusione della conoscenza del paesaggio regionale, ai fini della pubblica fruizione e della possibilità di una più ampia partecipazione di tecnici ed esperti alla raccolta e aggiornamento dei dati quantitativi e qualitativi riferiti al paesaggio nei suoi aspetti storico testimoniali; per la realizzazione di progetti di Territorial&Social Innovation, in diversi ambiti; per realizzazione di attività di divulgazione e disseminazione dei risultati della ricerca, anche al fine di orientamento professionale, corsi o seminari di aggiornamento e qualificazione professionale nei settori disciplinari di interesse e per ogni altra attività di collaborazione che le parti riterranno opportune per il perseguimento delle finalità concordate”. C’è davvero d’alzare i calici per brindare ai novelli sposi! Dardo

Camera di Commercio, la nuova Giunta ANGIOLILLI Commercio PASQUALE PIETRO Turismo

ANGELO CARMINE

“I componenti della nuova Giunta, che rappresentano tutto il territorio regionale, sono stati scelti con l’ampio consenso del Consiglio camerale” – ha affermato il Presidente della Camera di Commercio del Molise, Paolo Spina. “Stiamo vivendo un periodo molto delicato, in cui tutto il sistema camerale è protagonista di grandi riforme: la nascita della Camera di Commercio del Molise, avvenuta soltanto pochi mesi fa, ha portato ad un diverso assetto istituzionale e ha dato il via a nuove importanti sfide; per questo saranno necessari maggiore dedizione e impe-

gno che portino al raggiungimento degli obiettivi e dei programmi che i nuovi Organi camerali andranno a delineare. Riorganizzazione territoriale, nuovo ruolo delle camere, ammodernamento della pubblica amministrazione soprattutto in chiave digitale, valorizzazione delle eccellenze, recupero di efficienza e riduzione dei costi sono tra gli elementi di maggior rilevanza da affrontare per salvaguardare il ruolo della Camera di Commercio del Molise. Lavoreremo, oggi più di ieri, con lo spirito di rafforzare il ruolo dell’Ente camerale molisano, quale punto di riferimento per le imprese, mirando all’efficienza dei servizi e alla tempestività delle risposte alle esigenze del mondo imprenditoriale”.


TAaglio lto CAMPOBASSO. Su impulso del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Larino Avv. Marco D’Errico, sul sito web di detto Ordine (www.ordineavvocatilarino.it) è stato pubblicato il “Testo integrale commissione Vietti” (cliccare su Vedi Dettagli e poi su Scarica il documento) sul così detto riordino della geografia giudiziaria, il cui contenuto era stato preannunciato nei giorni scorsi da questo Comitato Unitario. I criteri fissati in detto documento, se fatti propri dalla politica, per quanto riguarda il Molise porterebbero in un sol colpo alla soppressione (con accorpamento in altre sedi) della Corte di Appello di Campobasso e con essa (in automatico) della Procura Generale presso la Corte di Appello di Campobasso, del Tribunale dei Minorenni, della Procura presso il Tribunale dei Minorenni, del Tribunale di Sorveglianza, dell’Avvocatura distrettuale dello Stato, dei corpi dello Scico, del Gico e dello Sco, ecc., oltre che alla soppressione

5 10 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Salta il sistema della Giustizia in Molise” Il Comitato unitario preoccupato per i tagli contenuti nella proposta del governo Renzi (sempre con accorpamento in altre sedi) dei Tribunali di Isernia e di Larino e delle Procure della Repubblica di Isernia e di Larino. Sono stati già ampiamente illustrati gli ulteriori effetti perversi che deriverebbero da questa scelta deleteria per la nostra regione, con le successive prevedibili soppressioni di altri uffici su base distrettuale quali il TAR Molise, la Corte dei Conti del Molise e la Procura presso la Corte dei Conti del Molise, le Commissioni Tributarie, ecc., oltre che le successive prevedibili soppressioni di altri uffici su base regionale o provinciale quali i Comandi delle Forze dell’Ordine, Questure, Prefetture, ecc. e, a tal punto, anche di altri pubblici uffici su base regionale o provinciale ed anche di uffici privati (banche, assicura-

zioni, ecc.) stante la diminuzione del bacino degli utenti, con danni gravissimi ed irreversibili per l’imprenditoria, il commercio, l’artigianato, l’agricoltura e l’oc-

cupazione. Anche in risposta a quanto sopra, su impulso del Presidente dell’Ordine Distrettuale Forense del Molise nonché Presidente del

Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso Avv. Demetrio Rivellino, è stata indetta proprio a Campobasso per il prossimo 18 marzo, alle ore 17,45 presso il Centrum Palace, una Assemblea nazionale, quella del Comitato Nazionale dei Presidenti Distrettuali e delle Unioni Interregionali degli Avvocati di tutta Italia, anche questa già preannunciata nei giorni scorsi dal Comitato Unitario, che parteciperà alla stessa. Al riguardo, si allega al presente comunicato l’invito dell’Ordine degli Avvocati di Campobasso a firma dell’Avv. Rivellino. Tutti sono invitati a partecipare a detta Assemblea.

L’istituzione dei Dipartimenti è solo l’inizio di un percorso organizzativo che vedrà la scelta e la destinazione dei dirigenti, quindi il resto dell’organico

La “nuova” Regione sarà a immagine e somiglianza, assoggettata ai voleri e ai piaceri, di chi la governa Crescono attesa e fermento tra quanti aspirano ad insediarsi a capo dei Dipartimenti; quanti a capo dei Servizi e quanti a capo degli Uffici e negli Uffici Mettere ordine alla Regione Molise: opera titanica, quanto necessaria, per sperare che un giorno l’Ente riesca ad essere un meccanismo operativo efficiente e produttivo. Doveva provvedere un manager fatto venire apposta da Milano, Pasquale Mauro Di Mirco, ma in quasi tre anni di permanenza alla direzione generale di Via Genova, non è riuscito nell’impresa. Andato via Di Mirco, il presidente Frattura ha scelto il “fai da te”, la soluzione più accomodante ad assecondare i desideri di accomodamento. Ovvero, un’organizzazione a carattere familiare, secondatrice di carriere e di sistemazioni molto prossime alle aspirazioni dei singoli (dirigenti e dipendenti) più che alle esigenze di funzionalità dell’Ente. Da tempo andiamo dicendo che via via che si avvicina la scadenza del mandato popolare dobbiamo aspettarci che da Palazzo Vitale escano provvedimenti finalizzati a creare e a determinare favori e consenso. In questa direzione va certamente l’atto di giunta con il quale (finalmente, direbbe qualcuno) sono stati istituiti i Dipartimenti: strutture complesse “con funzioni di coordinamento, gestione e rac-

cordo operativo delle attività dei Servizi afferenti ad un complesso di materie, attività o progetti tra loro omogenei, connessi o interdipendenti”. La costruzione della nuova organizzazione interna quindi è stata cominciata dall’alto. Infatti, a seguire verranno la rimodulazione delle strutture dirigenziali (Servizi) e degli Uffici. Una platea affollata di gente che non aspetta altro che la propria sistemazione al meglio delle possibilità che saranno disponibili. E su questa platea in attesa incombe, come diciamo, la mano abile e del

presidente e della giunta, pronta a incasellare la dirigenza e il personale, seguendo (inevitabilmente) l’obiettivo del tornaconto elettorale. La “nuova” Regione sarà pertanto a immagine e somiglianza, assoggettata ai voleri e ai piaceri, di chi la governa. Sul piano della strategia e della tempistica finalizzate a creare favori e consensi, le mosse poste in atto dall’esecutivo regionale sono inappuntabili. Non c’è chi non immagina il fermento creato tra quanti aspirano ad insediarsi a capo dei Dipartimenti; quanti a capo dei Servizi e quanti ancora a

capo degli Uffici e negli Uffici. Figurarsi l’attivismo politico e quello ancora più pernicioso delle raccomandazioni: pane inzuppato di demagogismo per palati abituati a mangiarlo a sazietà. Quella che si preannuncia è una mobilitazione di uomini e cose senza precedenti in cui si avranno gli eletti, ovvero i figli primogeniti del centrosinistra secondo le regole renziane (favorire gli amici innanzitutto) interpretate da Frattura, nei posti cardine, quindi i pària ( i figli spuri di Michele Iorio ancora in servizio) a tirare la carretta. Insomma, se ne vedranno di cose da commentare. Con l’istituzione dei Dipartimenti s’è solo all’inizio di un percorso organizzativo che vedrà la scelta e la destinazione dei dirigenti e, quindi, del resto dell’organico. Dardo

Senza assessore e presidente i giovani turchi ricevuti dal funzionario

CAMPOBASSO. La Regione Molise senza assessore alla Cultura, con quello alla scuola e università dimissionario, con il presidente della Giunta regionale impegnato fuori, ha accolto una delegazione di giovani e professori della Turchia grazie a un funzionario. Certamente, una gran bella figura per una Regione che, dice a chiacchiere, di volere figurare come punto di riferimento dell’area balcanica e mediterranea.


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Campobasso

10 marzo 2016

Apertura tratto viario via De Gasperi-via Piave Da oggi è aperta la strada che va a migliorare i collegamenti all’interno del Cep Campobasso. Da oggi è ufficialmente aperta la strada che collega via De Gasperi a via Piave. Un tratto ‘cerniera’ che renderà molto più sicura ed agevole la viabilità nel quartiere Cep a ridosso della nuova scuola elementare, ex casa dello studente. Soddisfatti per la conclusione dell’opera il sindaco Antonio Battista, l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio e il presidente della

Commissione consiliare Lavori Pubblici Ferdinando Massarella. Un intervento importante che va a snellire, sensibilmente, il volume di traffico che si crea nelle ore di ingresso e di uscita degli alunni nelle classi. “Oltre a decongestionare il traffico - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Pietro Maio - la strada in questione garantirà anche una maggiore sicurezza dei piccoli

studenti che frequentano le elementari e le loro famiglie che ogni giorno li accompagnano fino al cancello dell’edificio. Con l’apertura di questo tratto viario si va ultimare l’offerta dei servizi legata alle primarie del Cep e nel contempo si rafforza quell’attenzione che questa amministrazione intende riservare al patrimonio scolastico della città“.

“Positivo l’arrivo di Mattarella” Per il senatore Roberto Ruta, la presenza del Presidente rafforza l’Università del Molise Campobasso. “Molto bene ha fatto il Rettore dell’Università degli Studi del Molise, Gianmaria Palmieri, ad invitare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione del Centro di Ricerca Nazionale sugli Appennini, che avrà la sua sede nell’istituendo Parco Nazionale del Matese”. Ad affermarlo, in una nota stampa, il senatore del Partito Democratico, Roberto Ruta. Il Capo dello Stato sarà nel capoluogo molisano venerdì 22 aprile 2016. “La presenza del Presidente della Repubblica, oltre a colmare un’assenza della più alta carica dello Stato in Molise da troppi anni, conferisce – ribadisce Ruta - una

valenza strategica straordinaria alla scelta di investire sul patrimonio ambientale e paesaggistico della nostra Regione, come volano per il rilancio delle nostre produzioni agroalimentari di qualità e per il recupero del patrimonio edilizio medievale che caratterizza i nostri 136 borghi. Ritengo quanto mai opportuno che le istituzioni, le rappresentanze sociali e civiche, in maniera unitaria e condivisa, definiscano i due o tre punti su cui chiedere la massima attenzione al Presidente della Repubblica e l’impegno ad attivare, per quanto di competenza, ogni sinergia utile. In questo modo sapremo, come comunità molisana, cogliere proficuamente questa straordinaria presenza in Molise”.

Ritrovata una delle due Pissidi rubate a novembre Venerdì 11 Marzo 2016 Celebrazione Eucaristica di riconsegna da parte della Polizia Campobasso. Ritrovamento di uno dei due calici rubati a Sant’Antonio Abate. Le attività di indagine svolte sin dal primo momento del furto - sacrilegio delle due Pissidi - avvenuto a novembre 2015 - nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Campobasso, ha portato alla restituzione

di una delle due Pissidi e alcune Ostie contenute all’interno di essa. L’attività info investigativa “a tenaglia” condotta dalla Squadra Mobile di Campobasso ha fatto rinvenire, stamani, 8 marzo 2016, nei pressi della Piscina Comunale in via Gorizia a Campobasso una Pisside contenente

alcune Ostie Consacrate ed altre sparse nell’ area circostante in stato di decomposizione dovuto al tempo. Giunta sul luogo del rinvenimento, la Polizia ha avvertito il parroco don Ugo Iannandrea per il riconoscimento del Calice trafugato lo scorso novembre 2015 nella chiesa di san-

“Piazza Prefettura da tenere aperta” I commercianti ‘sposano’ la proposta presentata dal consigliere comunale, Francesco De Bernardo CAMPOBASSO “In merito alla nota diffusa nei giorni scorsi dal consigliere Francesco De Bernardo, relativa alla questione di Piazza Pepe, il Comitato spontaneo degli esercenti operanti nella zona esprime un plauso alle dichiarazioni e all’interessamento dimostrato dal consigliere comunale.

“Finalmente - fanno sapere i commercianti della zona – è stata posta pubblicamente attenzione da parte di un componente della maggioranza di Palazzo San Giorgio, nei confronti di una situazione di disagio che è oggettivamente sotto gli occhi di tutti. Alle difficoltà legate al momento storicoeconomico, si aggiunge infatti una desertificazione oggettiva determinata dalla volontà di chiudere un tratto di strada, che indubbiamente ha ridotto il ‘Salotto buono della città’ ad una landa desolata, ricovero di visibili disagi. Nel fare nostre le proposte del consigliere Francesco De Bernardo, – concludono poi dal comitato -ribadiamo con forza la necessità di regolamentare, di nuovo, la ‘vita’ della Piazza con effetto immediato, prima che altre attività siano costrette a chiudere, senza aspettare oltre, nel nome di soluzioni lontane e improbabili”.

t’Antonio Abate – nel centro storico di Campobasso – durante un Consiglio Parrocchiale. Nel pomeriggio la Polizia di Stato ha provveduto a riconsegnare la Pisside e le Ostia al parroco Iannandrea accompagnato dal diacono Antonio Di Niro. Venerdì 11 marzo 2016 alle ore

17,30, presso la chiesa di Sant’Antonio Abate l’arcivescovo di Campobasso – Bojano S.E. mons. GianCarlo Bregantini presiederà una Celebrazione Eucaristica di restituzione alla presenza di tutti i fedeli. Le indagini per il ritrovamento della seconda Pisside sono tuttora in corso.


Campobasso

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10 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

Arrestato un somalo per terrorismo L’uomo, richiedente asilo politico, istigava alla lotta per la Jihad CAMPOMARINO. Ieri mattina, alle ore 6.30, presso il Centro di accoglienza rifugiati richiedenti asilo di Campomarino, personale della Polizia di Stato di Campobasso – DIGOS – ha proceduto all’esecuzione di fermo di indiziato di reato di un cittadino somalo, richiedente asilo, emesso dal Procuratore della Repubblica di Campobasso, Armando D’Alterio, per il seguente reato: artt. 81 e 302 c.p.: perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, svolgeva reiterata attività di istigazione alla commissione di delitti con finalità di terrorismo, nei confronti di correligionari ospiti della struttura di accoglienza per richiedenti asilo “Happy Family” di Campomarino. In particolare, resa nota ai predetti ospiti la sua adesione agli obiettivi e metodi delle organizzazioni terroristiche internazionali, di matrice confessionale, “Al Shabab” (operativa in Somalia) e “Isis” ovvero “Daesh” (operativa in Iraq, Libia ed altri Stati del Medio Oriente e Nord Africa) aventi lo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale, nei Paesi europei ed extraeuropei, in quanto ritenuti contrapposti ai principi ed agli interessi dell’Islamismo, nell’eccezione estremista e violenta sostenuta da dette organizzazioni, invitava alla conseguente azione violenta, da realizzare nell’ambito della “Jihad” islamica, al punto da ottenere seguito da alcuni ed altamente allarmare altri

correligionari, riottosi alla deriva terroristica, così costretti ad allontanarsi dalla preghiera comune ed indotti ad auspicare l’intervento delle forze dell’ordine. Nel dettaglio, allo scopo di rafforzare l’istigazione, sfruttava la qualità, carismatica per i correligionari e foriera di ascendente a fini persuasivi, di Imam della locale comunità islamica, dallo stesso rivestita, al fine di organizzare attività di preghiera, nel corso della quale invitata alla Jihad contro gli infedeli; divulgava l’attività terroristica di stampo islamico, in particolare visionando, con alcuni di essi, ed esprimendo commenti elogiativi, immagini e filmati cruenti di azioni riferibili alle organizzazioni islamiche estremiste e riferendo agli astanti, alloggiati nello stesso centro, provenienti da zone prossime alle sedi del conflitto (Medio Oriente e Nord Africa) l’intenzione, una volta ottenuto il “passaporto” (cioè la concessione dell’asilo politico in Italia) di recarsi in Siria a combattere. Esaltava inoltre gli attentati terroristici di Parigi, ed il martirio suicidiario, indicando come bersaglio la stazione ferroviaria di Roma, e comunque invitando i precitati ad unirsi alla cruenta Jihad, allo scopo seguendolo, come dallo stesso reiteratamente proposto, nell’allontanamento dal Centro di accoglienza, nella giornata del 9 marzo 2016, e in un successivo viaggio vero la Siria, da intraprendere, con finalità di arruolamento.

Così agendo, concretamente istigava la commissione dei delitti di attentato per finalità terroristiche (art. 280 c.p.), atti di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, con pericolo per l’incolumità pubblica (art. 280 bis co. 4 c.p.) partecipazione ed arruolamento nelle predette associazioni terroristiche (artt. 270 bis, 270 quater c.p.). Condotta posta in atto con finalità di terrorismo (circostanza rilevante, ai fini dell’ammissibilità del fermo, ex art. 384 co. 1 c.p.p. ed art. 270 sexies c.p. ultima parte, che rinvia alle convenzioni e norme di diritto internazionali vincolanti per l’Italia, dunque alla Decisione Quadro U.E. 2002/475/GAI, art. 3, come modificata dalla Decisione Quadro

U.E. n. 919 del 2008 e art. 17 della Risoluzione Onu n. 2178 del 2014, attributive della predetta finalità anche alle condotte di istigazione al terrorismo): con l’aggravante di aver commesso il fatto tramite l’uso di strumenti informatici e telematici (video ed immagini scaricate da internet anche contestualmente sottoposte alla visione di ospiti della struttura di accoglienza) ex art. 2 d.l. 18.2.2015, n. 7, conv. in l. 17.4.2015, n. 43. Contestualmente al fermo, si è proceduto alla perquisizione della persona dell’indagato, di altro soggetto ospitato di nazionalità somala, nonché di pertinenze immobiliari del Centro di accoglienza, pervenendo al sequestro di cellulari utilizzati per comuni-

cazioni connesse ai fatti di cui sopra. L’indagine è iniziata nel dicembre scorso e si è svolta attraverso acquisizione di sommarie informazioni, indagini tecniche, perquisizioni ed attività di osservazione e controllo sul territorio. Il fermato viene tradotto presso la Casa Circondariale di Larino, a disposizione della Procura di Larino, per le competenze inderogabili connesse alla sola richiesta di convalida del fermo, trattandosi di reato di competenza distrettuale, che permane in trattazione dunque presso la Procura della Repubblica di Campobasso che coordina le indagini, in collegamento info-operativo con la Direzione nazionale antimafia ed antiterrorismo e con Eurojust.

“Troppi i siti contaminati” Secondo i dati dell’Arpa Molise bisogna recuperare le aree degradate e inquinate CAMPOBASSO. Secondo i dati dell’ultimo Annuario dell’Arpa Molise, impegnata nell’attività di controllo del territorio, su 198 siti controllati nel 2014, 159 sono risultati contaminati per una percentuale complessiva che si attesta intorno all’80%. Fondamentale, pertanto, è il recupero delle aree degradate e

inquinate da precedenti attività industriali, artigianali o di smaltimento dei rifiuti da parte di ignoti, che deve avvenire prioritariamente attraverso la bonifica dall’inquinamento del sito e successivamente tramite opportuni interventi di riqualificazione. Con l’obiettivo di salvaguardare in maniera più incisiva la salute dei cittadini e l’ambiente assicurando così una migliore qualità della vita, il consigliere Regionale e capogruppo del “Molise di Tutti”, Cristiano Di Pietro ha chiesto la creazione di un apposito capitolo

di bilancio dove destinare ben il 50% dei proventi della Ecotassa alla bonifica di discariche abusive e siti con presenza di materiale contaminante. “Tenendo fede alla nostra etica basata sul pieno rispetto dell’ambiente e considerate le difficoltà incontrate dagli Enti Locali nel far fronte agli elevati costi per il risanamento di un sito inquinato, con questa iniziativa protocollata in data odierna – commenta il consigliere Di Pietro – intendiamo convogliare la metà del tributo speciale derivante dal pagamento dell’Ecotassa da parte delle discariche e degli inceneritori al netto delle percentuali già destinate dalla legge 549/95, proprio in un apposito capitolo destinato esclusivamente alla bonifica dei siti pericolosi. Un modo, aggiunge l’esponente del “Molise di Tutti”, che faciliti e acceleri il ripristino ambientale di quei siti caratterizzati da inquinamento diffuso, la cui bonifica nell’interesse della salute dei cittadini, costituisce un problema di prioritaria importanza”.

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Isernia

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10 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

“Salviamo il reparto Maternità”

L’associazione “LeNeomamme” scrive una lunga lettera al distretto sanitario di Isernia ISERNIA. Il gruppo de “LeNeomamme” di Isernia, nato tre anni fa in occasione della fortunata conoscenza tra donne che intraprendevano insieme il percorso della maternità, è cresciuto pian piano dalla volontà di una mamma che ha iniziato a condividere le proprie esperienze su gravidanza, allattamento, puerperio, accudimento dei bambini nelle diverse fasi di crescita con altre tre mamme conosciute in occasione del corso pre-parto. Oggi nel gruppo contiamo più di 400 membri ci sentiamo forti della solidarietà che si è creata tra di noi, dei progetti che abbiamo orgogliosamente portato a termine e per i quali ancora lavoriamo seriamente (il più recente è il convegno del 13 Giugno 2015 organizzato con il Patrocinio della Regione e del Comune sulle Vaccinazioni tenutosi presso la sala piccola dell’Auditorium di Isernia). Nel tempo siamo riuscite ad programmare diversi incontri informativi, ricreativi e di socia-

lizzazione che ci hanno coeso ed hanno fatto sì che si creasse quel patto di alleanza tale che il gruppo è sempre un luogo sicuro dove potersi confrontare, condividere paure e gioie, dubbi ed incertezze. Qualche settimana fa è nato un interessante dibattito sull’attuale situazione della sanità molisana. Essendo a conoscenza del reale rischio di chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, abbiamo pensato a come poter fare in modo che le mamme scelgano l’Ospedale di Isernia anziché altre strutture ospedaliere. Da qui è nata spontaneamente l’idea di mettere a disposizione del personale medico e dei dirigenti il nostro contributo attraverso alcune proposte che riteniamo possano significativamente migliorare i reparti e far sentire le mamme accolte e al sicuro, serene di poter scegliere l’Ospedale di Isernia anziché altre strutture. Vogliamo fortemente che il reparto di ostetricia e ginecologia raggiunga e superi le famose 501

nascite che vengono richieste per evitarne la chiusura: – Flessibilità di orario per i corsi pre-parto (mattina-pomeriggiosera) per consentire a tutte le mamme di parteciparvi (sappiamo della possibilità di avvalersi del certificato medico per partecipare ai corsi, ma ci sono situazioni in cui neanche questa è una soluzione data la criticità del rapporto di lavoro); – Presenza e coinvolgimento attivo di un’ostetrica presso il consultorio durante il corso pre-parto; – Travaglio e parto: sarebbe gradito dare alle gestanti l’opportunità di scegliere la posizione per partorire (non necessariamente da sdraiate) ed avere una o più sale travaglio accoglienti, dotate anche di pochi accorgimenti essenziali come stereo, vari tipi di seduta, corde, ecc. (alcune ostetriche si avvalgono già di questi strumenti e noi vorremmo che diventasse una prassi); – Possibilità di somministrare

l’epidurale a chi ne fa richiesta; – Incoraggiare, nei casi in cui è possibile, il parto naturale anche dopo un parto cesareo; – Nel caso specifico dei parti cesarei, ci piacerebbe fosse data, da subito, alla madre, la possibilità di stare col neonato e, nel caso non fosse possibile, di dare la stessa opportunità al padre, ritardando pratiche come il primo lavaggio, la prima pesata e il taglio del cordone in favore del primo contatto tra madre e neonato; – Sostenere l’allattamento: fare sempre in modo che madre e neonato siano a contatto da subito e per il tempo necessario per favorire l’attaccamento al seno (sarebbe auspicabile maggiore presenza ed empatia da parte delle ostetriche). Inoltre, allattamento a richiesta vuol dire non avere poppate prestabilite ed evitare ciucci, aggiunte e glucosate (salvo diverse indicazioni del medico che però andrebbero comunque portate all’attenzione

dei genitori per chiederne il consenso alla somministrazione); portare il più possibile i neonati nelle stanze riservate alle mamme oppure chiamare le mamme nel nido per attaccarli a richiesta; – Facciamo presente che non dovrebbero esserci discordanze tra il personale del nido e il personale del reparto di ostetricia. La definizione di una linea unica sull’allattamento è necessaria. Attualmente accade che, da un lato le ostetriche e i ginecologi raccomandano di allattare a richiesta, dall’altro le infermiere del nido consigliano di allattare con orari fissi: un evidente paradosso; – Richiesta del rooming-in (neonato accanto alla mamma, con massimo due madri per stanza e possibilmente con bagno in camera); nel caso il rooming-in non fosse fattibile, basterebbe portare il neonato tutto il giorno alla madre e di notte farlo allattare a richiesta.

Scippata un’anziana donna nel Quartiere San Lazzaro Intervento lampo della Squadra Mobile che ha fermato un 44enne isernino ISERNIA. La Sala Operativa della Questura di Isernia riceveva una richiesta di intervento urgente in quanto una anziana donna era stata, pochi istanti prima, scippata della propria borsa in una via del Quartiere San Lazzaro di Isernia. La donna prontamente soccorsa da una Volante intervenuta immediatamente sul posto, riferiva che, uscendo da un esercizio commerciale dove aveva effettuato alcuni acquisti, notava un individuo di circa 40-50 anni, presumibilmente di etnia rom, che la seguiva con fare sospetto e, dopo un centinaio di metri, improvvisamente le strappava la borsa dandosi a precipitosa fuga e facendo perdere le sue tracce. Gli operatori effettuavano subito un giro di perlustrazione in zona e rivenivano dopo poche centinaia di metri, sia la borsa che il portafogli ivi contenuto dal quale il malfattore aveva sottratto solo 20 euro. Immediatamente scattava una vera e propria caccia l’uomo da parte della Polizia e poco dopo, un equipag-

Condotto presso gli Uffici della Squadra Mobile, l’uomo, S.G. di anni 44, residente ad Isernia, pregiudicato, di fronte ai fatti contestati ammetteva le sue responsabilità. La signora, seppure molto spaventata ma fortunatamente incolume, nel corso della individuazione fotografica riconosceva S.G., senza ombra di dubbio, quale autore dello scippo gio della Squadra Mobile, in base alle precise descrizioni fornite dalla vittima, intuendo di chi potesse trattarsi, si recava presso la sua abitazione dove lo stesso veniva trovato ancora con i vestiti uguali a quelli descritti dalla donna scippata.

subito. L’uomo, è stato denunciato in stato di libertà e dovrà rispondere all’Autorità Giudiziaria del reato previsto e punito dall’art. 624 bis del Codice Penale (Furto con strappo).

Nuovi mezzi assegnati al Nucleo Radiomobile dei Carabinieri Per un controllo più efficace del territorio arriva la Seat Leon 2.0 TDI ISERNIA. Per i Carabinieri del Comando Provinciale di Isernia, arrivano nuovi mezzi per un controllo più efficace del territorio. Ad ampliare il parco veicoli in dotazione al Nucleo Radiomobile, è stata assegnata una Seat Leon 2.0 TDI, una berlina di due volumi con un livello di potenza pari a 150 CV. L’abitacolo è diviso in due da una separazione di policarbonato trasparente. Sul cruscotto è allestito un sistema informatico che permette il colle-

gamento in tempo reale con le Banche dati delle Forze di Polizia, della Motorizzazione e dell’ANIA. Oltre alle interrogazioni in mobilità, l’apparato opera in rete (networking) con il software delle sale operative cui può inviare foto e video (observation). L’auto è parzialmente blindata e con vetri antisfondamento. Portiere e vetri posteriori, a comando elettrico, possono essere sbloccati solo dall’equipaggio per consentire il trasporto in massima sicu-

rezza di eventuali persone in stato di arresto. Sul tetto i dispositivi elettro-acustici accorpati in una barra attrezzata multifunzione, luci di emergenza, faro orientabile e pannello luminoso integrato aerodinamicamente con la carrozzeria. Quest’ultimo dispositivo, permette di segnalare agli utenti della strada diversi tipi di situazione di pericolo, quali incidenti stradali, nebbia, controllo Carabinieri, etc..


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Termoli

10 marzo 2016

Una piazza per la Guardia costiera A Montenero di Bisaccia la decisione è stata adottata dall’amministrazione comunale ciolla, il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, il responsabile della direzione marittima di Pescara Enrico Moretti e il comandante della sede di Termoli, Antonio Nasti, assessori e consiglieri di Montenero, l’assessore comunale di Termoli, Vincenzo Ferrazzano. Al centro del piazzale è stata collocata un’opera che rappresenta un’ancora donata dalle famiglie Iacovitti e Marchesani della Gocce di mare. Per il sindaco, Nicola Travaglini si tratta di un gesto significativo che si inserisce in un progetto di sviluppo sostenibile della marina di Montenero di Bisaccia: «Siamo onorati di averlo fatto per rinnovare una collaborazione indispensabile per il futuro del nostro paese e di tutto il Molise

MONTENERO DI BISACCIA. Un punto di riferimento per la sicurezza in mare e per tutti gli operatori presenti lungo la costa. La Capitaneria di Porto conferma l’impegno sull’intero territorio anche in vista della prossima stagione turistica. Per rinnovare la sinergia tra le istituzioni, le attività e un presidio così importante il Comune di Montenero di Bisaccia ha voluto dedicare una piazza della marina Costa Verde alla Guardia Costiera. L’area si trova proprio a ridosso della passeggiata ed è stata individuata con il una delibera di Giunta per esprimere la viva gratitudine per i servizi resi dalla Capitaneria. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato numerose autorità tra le quali il vicepresidente della Regione, Vittorino Fac-

Sequestrato un capannone in amianto Operazione della Finanza a Campomarino CAMPOMARINO. Nel corso di un’approfondita attività d’indagine, volta alla prevenzione e repressione di attività illecite in materia di tutela dell’ambiente e salvaguardia della salute pubblica, da tempo intrapresa dal Reparto Operativo Aeronavale di Termoli, gli investigatori della dipendente Stazione Navale individuavano nel Comune di Campomarino, un’intera area di circa 10.000 mq, incluso un capannone di 2000 mq in evidente stato di abbandono e degrado contenente eternit (amianto), materiale di scarto derivato dalla stessa copertura del tetto, particolarmente dannoso per la salute pubblica. L’area in questione di facile accesso, rappresentando un palese pericolo per l’incolumità pubblica, è stata sottoposta a sequestro cautelativo per violazione alle norme sulla tutela ambientale mentre il responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria. L’attività in parola rientra in un più vasto controllo economico del territorio, finalizzato alla tutela della legalità.

Tumori, prevenzione e diagnosi E’ il senso del convegno organizzato dall’Avis e dall’Associazione per le leucemie TERMOLI. Dalla bellezza alla salute delle donne, nel video di apertura di ieri mattina, al cinema Oddo, il senso del convegno organizzato dall’Avis giovani e dall’Ail. Immagini di signore nel reparto di onco-ematologia del San Timoteo di Termoli. Grazie alla disponibilità del primario Lino Spagnuolo e del direttore sanitario Filippo Vitale che hanno apprezzato il progetto. Le due associazioni insieme per parlare dell’importanza della prevenzione e della riscoperta della femminilità. “Grazie agli affetti e alla forza di volontà spesso riusciamo a superare i momenti bui della vita – così introduce il convegno la delegata nazionale Federica Ianieri – il video proiettato in sala è la ri-

sultanza dell’impegno volontario e gratuito di due professionisti, l’acconciatore Cleofino Casolino e Chiara Manes, make up artist. Aperti i lavori con i saluti delle autorità, il sindaco Angelo Sbrocca ha ritenuto importante sottolineare la figura della donna e l’emancipazione della stessa negli anni, la sua forza nell’affrontare la vita quotidiana. L’assessore alle politiche sociali e vice sindaco Maria Chimisso ha voluto spronare i giovani nella scelta di sani stili di vita e a porre l’attenzione su queste tematiche sociali, che ai giovani sembrano tanto lontano ma potrebbero essere comuni e vicine a tutti. Si è passati poi agli interventi più tecnici, quello del dottor Giovanni Fabrizio, direttore uoc Chirurgia generale e

presidente Lilt Campobasso. Fabrizio ha sottolineato l’importanza degli screening e degli interventi di prevenzione primaria al fine di avere un aspettativa

di vita migliore, come la scelta del non fumo o di approcciarsi ad un’alimentazione sana come la dieta mediterranea, possono portare ad una diminuzione dei

tumori. La prevenzione come monito per prevenire i tumori e la diagnosi precoce per evitare il lento declino della malattia


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

10 marzo 2016

senza alcun finanziamento pubblico

“Referendum sul tunnel, nessuno ci ascolta”

Il Comitato ha chiesto al Comune di Termoli un’audizione per cercare una soluzione TERMOLI. “Sette mesi e 10 giorni per costituire la Commissione per il Referendum e dal 17 febbraio (giorno in cui è stata nominata) ad oggi ancora non è stata convocata neanche una volta. E dopo mesi di silenzio e l’impossibilità di avere incontri con l’amministrazione comunale che si è chiusa rispetto a un confronto dialettico, il comitato Termoli Decide alza il volume della voce. E’ per questo motivo - dichiarano i componenti del comitato - che abbiamo scelto di mettere in campo un

nuovo strumento di partecipazione che è quello della petizione popolare. L’obiettivo è sempre lo stesso: chiediamo che l’iter di realizzazione del tunnel tra il porto e il Lungomare venga congelato fino all’indizione del referendum e che si ascolti quella che è la volontà dei cittadini termolesi”. in una conferenza stampa sono stati spiegati i motivi dell’iniziativa, infatti hanno spiegato che è stata necessaria “in quanto l’amministrazione di Termoli, con a capo il sindaco Sbrocca,

sta costantemente impedendo con ogni mezzo lo svolgimento del referendum cittadino e per la decisione della presidente del consiglio comunale di non inserire la trattazione dell’argomento (e in particolare della mozione presentata da Antonio Di Brino) nel prossimo consiglio comunale. E così mentre l’iter per l’indizione del referendum ‘brancola nel buio’, quello di approvazione del progetto del tunnel e quello relativo alla gara per l’aggiudicazione dei lavori – continuano dal co-

mitato – sono andati avanti speditamente e, osiamo dire, in maniera affrettata. Questi due esempi dimostrano come l’amministrazione Sbrocca voglia mettere l’intera cittadinanza di fronte al ‘fatto compiuto’ mento che può mettere fine a questa triste vicenda. Essa è parallela e rafforzativa dell’iniziativa referendaria e, se sottoscritta da numerosi cittadini termolesi, può eliminare il concetto antropologico deleterio che questi “uomini” hanno nei nostri confronti”. Una petizione che è

già stata avviata lo scorso fine settimana quando sono state raccolte circa 300 firme in poco meno di due ore. “I banchetti continueranno anche sabato e domenica prossimi in Piazza Monumento – hanno concluso gli esponenti del comitato Termoli Decide – basterà presentarsi al banchetto muniti di un documento di riconoscimento. Chi vuole firmare, però, potrà anche usufruire dei moduli presenti presso il bar Grecale, la libreria Il Ponte e il ristorante Il Battello Ebbro”.

“Magistratura, se ci sei batti un colpo!” L’Associazione Civico frentano denuncia la chiusura dei laboratori analisi LARINO. “Nella completa ignoranza ed inottemperanza della sentenza n. 297 del 9 luglio 2015 con cui il TAR per il Molise ha di fatto sancito l’illegittimità e la nullità dei provvedimenti,emanati dal Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario (ivi compreso quello citato nella disposizione del Provvedimento del Direttore Generale n. 202 del 3 marzo 2016, ovvero il DCA n. 41 del 08/08/2016 che, a rigor di logica e considerata la data riportata non esiste) con i quali quest’ultimo si arroga un potere legislativo che non gli compete; non essendo stata apportata alcuna modifica alla vigente normativa in materia di Piano sanitario regionale che, lo ricordiamo, resta quello appro-

vato con Legge Regionale n. 34/2008; non avendo, di conseguenza, il potere di emanare Piani Operativi i cui contenuti siano in contrasto con la richiamata norma e che di fatto sono stati bocciati in tutte le varie versioni fino ad oggi presentate; in assenza quindi di validi e legittimi atti che possano conferire legalità a provvedimenti volti allo smantellamento dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino, l’Associazione “Comitato Civico Frentano” chiede l’immediata ottemperanza della citata sentenza“. Così, il Comitato civico frentano in una nota. “In particolare, oltre all’intimazione del ripristino della Chirurgia Generale, l’Associazione diffida la ASREM dall’applicare il recente Provvedimento del Direttore

Generale n. 202 del 3 marzo 2016 emanato in completa violazione della sentenza di cui sopra e firmato, tra l’altro, da un Direttore Generale dimissionario le cui azioni dovrebbero riguardare solo e soltanto l’ordinaria amministrazione e non certo la riorganizzazione delle strutture pubbliche di diagnostica di laboratorio. L’Associazione annuncia che se fosse data attuazione al suddetto provvedimento “fantasma” procederà alla denuncia nei confronti dei firmatari dello stesso, nonché del dottor Giovanni Cuzzone. E vista la totale inerzia in merito ad accadimenti di tale gravità (si stanno chiudendo illegalmentegli Ospedali pubblici) non resta che invocare: Magistratura, se ci sei batti un colpo!“.

Primo soccorso, progetto benessere Prosegue all’istituto professionale di Montenero di Bisaccia l’offerta formativa della scuola MONTENERO DI BISACCIA. Prosegue nell’Istituto professionale “Ipsia” di Montenero di Bisaccia il ciclo di appuntamenti inseriti nel progetto “Benessere”, il cui obiettivo è quello di ampliare l’offerta formativa della Scuola, coinvolgendo in prima persona gli studenti. Ospiti del terzo e del quarto incontro sono stati il presidente dell’associazione “Salvamento Molise”, Nicola Fratangelo, e il componente del Comitato scientifico nazionale della “Società di Salvamento”, Michele Colella. I due esperti hanno intrattenuto gli alunni con un Corso di “Primo soccorso” articolato in due parti: una teorica e l’altra pratica. Prima di entrare nel vivo, Fratangelo ha presentato la “Salvamento Agency”, Istituto di alta formazione fondato nel 1871 il cui compito è quello di occuparsi della prevenzione, della sicurezza, del primo soccorso, della salvaguardia della vita umana e dell’ambiente. «Imparo per me, imparo per gli altri, imparo a soccorrere»: questo il motto che lega insieme numerosi volontari che quotidianamente si impegnano a diffondere la cultura del soccorso. Ma sapere “cosa fare” nelle situa-

zioni di pericolo rende tutti capaci di affrontare le stesse anche quando si è coinvolti in prima persona. «Poi, se abbiamo un cuore generoso – è stato evidenziato – serve a noi per soccorrere gli altri nel caso in cui dovessimo trovarci di fronte a una o più per-

sistenza pur in assenza di personale medico. È stata evidenziata la necessità di essere in grado di identificare un “codice di gravità” in base al quale agire, essere lucidi e determinati. Sincope in acqua, shock, svenimento, reazioni allergiche, epilessia, esposi-

scere qualcosa e sapere cosa fare e cosa non fare». Alla teoria ha fatto seguito una lezione pratica di cui si è occupato Nicola Fratangelo. I discenti hanno ricevuto informazioni interessanti in merito alla capacità di gestione dell’emergenza. Nel

sone in pericolo di vita o comunque bisognose di soccorso». A soffermarsi sugli aspetti teorici è stato il dottor Colella. A lui il compito di intrattenere gli studenti sugli “Elementi di primo soccorso”. Nell’incontro i ragazzi hanno dunque imparato a riconoscere i segni e i sintomi dei principali problemi di tipo sanitario e come comportarsi per fornire as-

zione al freddo o ipotermia, esposizione al caldo che può provocare crampi, sincope o colpo da calore, avvelenamento, intossicazioni, ustioni, ictus, elettrocuzione e folgorazione, lesioni da animali o insetti, flora, fauna marina: questi alcuni dei problemi sanitari nei quali il dottor Colella ha spiegato essere facile imbattersi e per i quali è utile «cono-

corso, rivolto a volontari non professionali, Fratangelo ha mostrato come utilizzare il defibrillatore, spiegando come, in alcune situazione (come ad esempio subito dopo un incidente) la possibilità di sopravvivenza di una persona possa dipendere dal tempestivo riconoscimento dei sintomi dell’arresto cardiaco in atto e dall’avviamento di una corretta

sequenza nelle pratiche di rianimazione. Reperire il maggior numero possibile di informazioni, contattare il 118, mettere se stessi e gli altri in condizioni di sicurezza, comunicare dati precisi agli operatori sanitari: sono questi alcuni step fondamentali da seguire in presenza di una situazione di emergenza. A ciò si aggiunge la valutazione ambientale, la chiamata ai numeri di emergenza, la valutazione primaria (respiro, stato di coscienza, battito cardiaco), manovre di rianimazione, ripristino battito cardiaco. Fratangelo ha spiegato l’importanza di effettuare tali manovre nel modo corretto, tenendo conto dell’età delle persone. L’ultima parte della lezione ha visto gli alunni alle prese con la pratica delle manovre di primo soccorso direttamente sul manichino. I ragazzi, guidati dall’esperto, hanno quindi messo in pratica quanto appreso nell’incontro, ascoltando inoltre le istruzioni del defibrillatore in dotazione del personale. Si è trattata di un’esperienza efficace, che ha suscitato molto interesse nei ragazzi che si sono mostrati desiderosi di informarsi e prepararsi al meglio per le situazioni di emergenza.



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Opinioni di Claudio de Luca Quasi mezzo secolo fa, un professore dell’Università di Stanford (Usa) fece un esperimento: fece abbandonare per istrada due autovetture identiche; stessa marca, modello e colore. Una venne parcheggiata nel famigerato Bronx, un’altra a Palo Alto, zona ricca e tranquilla della California in cui risiede gente di ben altra estrazione sociale. Un “team” di psicologi analizzò le reazioni degli abitanti dei due quartieri. Si poté constatare che l’auto abbandonata nel Bronx fu smantellata in poche ore, un po’ come succede a Napoli. Di contro quella di Palo Alto fu lasciata intatta. Preliminarmente fu semplice attribuire le cause alla povertà. Però, dopo una settimana, i ricercatori decisero di procedere ad un esperimento: frantumarono un vetro della vettura lasciata a Palo Alto. Il risultato fu identico a quello registrato nel degradato Bronx ed anche quest’ultimo veicolo venne smantellato. Così si comprese che non era soltanto la povertà ad innescare certi processi ma che su questi incideva pure qualcosa che aveva a che fare con la psicologia, con i comportamenti umani e con le relazioni sociali. Un semplice vetro rotto aveva trasmesso un senso di deterioramento, di disinteresse, di noncuranza, una sensazione di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole e di inutilità nel cercare di tutelare gli oggetti, fino ad arrivare a una violenza irrazionale nei confronti di ciò che oramai appariva una “res nullius”. Poi gli studiosi andarono oltre, e stabilirono che l’incuria ed il disordine accrescono addirittura mali sociali, fisiopsicologici, contribuendo a fare degenerare la cura dell’ambiente. Persino in una casa privata, il disordine ed il caos tendono a rendere più difficile l’educazione dei figli, generando una mancanza di rispetto fra i componenti della stessa famiglia sino ad

10 marzo 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sentimento di tolleranza e comportamenti incivili

innescare una ricaduta sulla qualità dei rapporti interpersonali interni e con la società in generale. Per la prima volta la “teoria delle finestre rotte” venne applicata, alla metà degli Anni Ottanta, nella metropolitana di New York City, il punto più pericoloso della città. La Polizia cominciò contrastando le piccole trasgressioni: i graffiti scomposti, lo sporco dalle stazioni, i soggetti ubriachi e drogati cronici, l’evasione del pagamento del biglietto, i piccoli furti; poi furono attuate azioni di disturbo. I risultati furono subito evidenti: una volta ovviato alle piccole trasgressioni, quegli Agenti riuscirono a fare della metropolitana e delle sue adiacenze un luogo sicuro. Era il 1994, e l’allora Sin-

daco Giuliani si era basato proprio sulla teoria delle finestre rotte per promuovere una politica che venne definita “di tolleranza zero”. Il risultato pratico fu un abbattimento dei tassi di criminalità registrati sino a quel momento. Anche in Molise occorrerebbe un po’ di tolleranza zero. Ma questa parola risuona da decenni, senza èsiti, perché nella “ventesima regione” siamo buonisti e tolleranti ed abbiamo una gran paura della repressione. Però ci portiamo dietro il complesso dell’autoritarismo. Però questo va esercitato, ma a condizione che non sia rivolto verso noi stessi che, comunque, non intendiamo esporci manco assumendo una pubblica posizione al riguardo. L’ideale

sarebbe una maggiore prevenzione (e repressione) delle Forze dell’ordine, mai esercitata nei nostri confronti; e noi dovremmo solo dirne male. Insomma ambiremmo ad una sorta di militarizzazione da temere e da aborrire, comunque esercitata nei confronti degli altri. Un modo di pensare che poi non dovrebbe farci gridare allo scandalo se, rotto il vetro di una finestra, notassimo segni di deterioramento, sfregi di carrozzerie, vetri rotti di bottiglie usate da giovani e santi bevitori che si fanno pure una canna. I piccoli reati si originano proprio così (e non si ha manco la percezione di essere incappati in illeciti penali). Dopodiché si andrà incontro automaticamente, quasi per istinto, a crimini più gravi. Se gli spazi pubblici sono danneggiati e nessuno interviene, saranno abbandonati per essere occupati dalla criminalità. Anche in merito all’abuso di autorità, dovrebbe valere la tolleranza zero. Non tanto nei confronti della persona che commette il reato, ma di fronte al reato stesso. In mancanza, assisteremo allo spettacolo di chi fa i propri bisogni in istrada o, andando oltre, all’uso sempre più consueto di spranghe di ferro, coltelli o addirittura machete.

Due qualità poco conosciute e poco apprezzate di Pasquale Di Lena Nei primi mesi di quest’anno, la stampa nazionale ha parlato molto del Molise grazie a un suo frutto spontaneo, diffuso dappertutto, il Prugnolo selvatico (Prunus spinosa), per le sue proprietà di potente antiossidante, prezioso per la prevenzione e la cura del cancro. La notizia data come una scoperta eccezionale che, se ben sfruttata, potrebbe fare le fortune di una regione come il Molise che, per i suoi caratteri rurali e agricoli, paga le crescenti difficoltà dovute alla pesante crisi che vive il Paese e, con essa, l’agricoltura in particolare. Per la verità, già qualche anno prima della grande scoperta, Antonella Baccari, tecnologa alimentare, che, subito dopo la laurea presso l’Università del Molise, ha saputo coinvolgere un gruppo di donne di Casacalenda dando vita a una cooperativa tutta al femminile aveva preso in considerazione il Prunus e, dopo la necessaria fase di ricerca e sperimentazione chiusasi positivamente, è riuscita anche questa volta, con altri due prodotti, un nettare e uno sciroppo di prugnolo, ad arricchire la linea dei prodotti dell’azienda BioSapori.

Le virtù terapeutiche del Prugnolo sono pari a quelle economiche Due prodotti davvero speciali, che ora

sono altri due fiori all’occhiello. Un suc-

cesso reso possibile all’insegna del bio; la grande passione e l’amore per il territorio, conoscendone le virtù, le straordinarie potenzialità, e, sapendo anche, che la qualità è nell’origine, cioè in questo bene comune che, se mantenuto integro dei suoi valori (storia, cultura, tradizioni) e delle sue risorse (ambiente, paesaggio e agricoltura), sarà ancor più prezioso. Sta qui la scelta del biologico e come essa diventi, da subito, il sigillo dell’intera attività, cioè BioSapori, questa piccola grande realtà al pari del suo Molise. Una realtà che si rinnova per essere sempre più in alto quale bandiera delle eccellenze agroalimentari molisane, cioè dei prodotti legati alla tradizione, che hanno un forte bisogno di salvaguardia e tutela del territorio per una loro trasformazione in testimoni esclusivi del Molise, una stupenda ed esclusiva città-campagna, che merita di essere visitata per essere, con BioSapori, meglio degustata.



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