Eravamo quattro amici al bar

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 96 - domenica 26 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Overthenet

Prima uscita di “Molise di tutti”

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Overthenet. Oggi la società informatica campobassana, di Di Bartolomeo e Molinaro, compie due anni di attività. E' stato un crescendo di risultati maturati grazie alla passione per un servizio che è andato estendendosi sul territorio garantendo qualità e costi contenuti. Un servizio sempre all'altezza che sta riscuotendo il plauso da parte della numerosa clientela. Oggi, dunque, allo spegnimento della seconda candelina un grande in bocca al lupo.

Il Tapiro del giorno a Antonio Columbro

. Il Tapiro del giorno lo diamo a Antonio Columbro. Il consigliere comunale di Campobasso già esponente di Alleanza nazionale, poi vicino al Pdl, poi ancora passato nel centrosinistra ed eletto nella lista dell'Italia dei Valori ora giunge all'interno del contenitore di Molise di tutti. Sarà finito il giro di valzer? E' l'interrogativo che in molti si pongono anche se tracce del suo passaggio negli anni di amministrazione, quasi sempre di maggioranza, non se ne trovano. Complimenti.

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

26 aprile 2015

La norma è compresa nella legge di bilancio regionale che sarà votata in Consiglio lunedì

Ritorna l’odioso vitalizio regionale

Fatta la legge, trovato l’inganno. La saggezza popolare ci offre un motto per tutte le occasioni, anche quelle più antipatiche. Con la delibera di giunta numero 158/15 che verrà presto discussa in consiglio, insieme a quella per l’approvazione del bilancio (con allegata la proposta di legge sulla riduzione della spesa di cui abbiamo profusamente detto in questi giorni), la Regione Molise istituirà la “posizione contributiva”; espressione apparentemente innocua che, però, in sostanza reintroduce l’odioso vitalizio. Abolita a seguito della “legge Tremonti” la pensione (a vita, dopo anche soli cinque anni di “servizio”) per i politici tornerà allegramente a nuova vita, portando con sé, ovviamente, nuove e sempre più saporite (l’amaro è pur sempre un sapore) sorprese. Vediamole: 1^ - su un’indennità di carica lorda di 6.000 euro il consigliere pagherebbe soli 1.200 euro mentre ben 2.400 sa-

rebbero a carico della Regione, cioè nostro. Bizzarro caso di un dipendete che paga solo la meta dei contributi, rispetto al suo datore di lavoro che, incredibilmente (ma non tanto se a pagare è sempre Pantalone!), si accolla il doppio della spesa. 2^ - contrariamente a quanto era previsto in passato, alla “posi-

CAMPOBASSO. I vitalizi che saranno nuovamente introdotti, la mancata diminuzione degli stipendi solo alcuni degli argomenti che riporteranno gli Indignati in piazza lunedì dinanzi i cancelli del Consiglio regionale. “Ancora una volta con atteggiamento sprezzante, protervo, provocatorio e di sfida ad una società stremata, Frattura e la Giunta regionale, e c’è da giurare anche il Consiglio, si accingono a ripristinare il tanto vituperato e odiato vitalizio che Iorio nel 2012 molto opportunamente, sebbene con ritardo, aveva abolito per chi non avesse ancora maturato il diritto. Come una sorta di Robin Hood alla rovescia, Frattura e la mag-

zione contributiva” saranno ammessi anche i componenti della giunta, inclusi quelli che non rivestono la carica dei consiglieri; i non eletti, gli unti del governatore. 3^ per coloro che avranno terminato i cinque anni della legislatura il beneficio della “posizione contributiva” scatterà al compimento del sessanta-

cinquesimo anno di età ma, in caso di rielezione, per ogni anno successivo al quinto si avrà diritto ad un anno di sconto per l’ammissione al grazioso pensionamento. Vale a dire che se un consigliere sarà in carica per due legislature (dieci anni) potrà godersi la (meritata?) pensione a sessant’anni. Quindi le persone nor-

“In piazza contro la Casta” Il Movimento degli Indignati protesterà lunedì dinanzi il Consiglio regionale

gioranza che lo sostiene, che senza ritegno ha la spudoratezza di definirsi di centrosinistra, con la legge di stabilità regionale e la legge di bilancio 2015 assesta il

L’INTERVENTO di Giovanni Muccio* Il Movimento regionale del Guerriero Sannita ha ritenuto di organizzare una conferenza stampa davanti alla mensa della Caritas, in cui possono trovare accoglienza persone dignitose, molte delle quali, fino a qualche tempo fa, conducevano una vita normale con il proprio onesto lavoro e che, a causa della crisi che ci attanaglia, hanno perso il posto di lavoro e grazie alla Chiesa, unica Istituzione più delle altre, tante persone possono soddisfare il loro bisogno primario, quello di mangiare un pasto caldo. Una crisi sociale molto accentuata nel Molise, più che nelle altre regioni. Sono sotto gli occhi di tutti le aziende a partecipazione regionale chiuse, come pure le tante piccole e medie aziende; numerosi i cassintegrati, i dipendenti in mobilità, molti i giovani e meno giovani che emigrano per trovare un futuro più solido altrove. Eppure, mente la crisi imprenditoriale, sociale e umana imperversa, lunedì, presso il Consiglio regionale del Molise, il Presidente Frattura esporrà la proposta di legge di stabilità regio-

colpo di grazia ai molisani: tagli ai servizi essenziali e tasse ai comuni cittadini, prebende e privilegi per la casta. Ormai è chiarissimo: l’unica pre-

occupazione di questi sciacalli è di finire di spolpare l’osso insieme alla pletora di avvoltoi che prima lo hanno fatto con il centrodestra ed oggi sotto il vessillo del cosiddetto centrosinistra. Finalmente se ne sono accorti anche i sindacati, finora attendisti e reticenti rispetto a questi inqualificabili politicanti, e preoccupati hanno proclamato lo sciopero. Meglio tardi che mai. Ma, prima che sia troppo tardi e la situazione diventi irrecuperabile è urgente e necessaria una mobilitazione straordinaria della parte viva ed onesta di questa società che non vuole arrendersi di fronte all’ar-

mali vedono alzarsi l’età pensionabile mentre i signori della casta molisana se la diminuiscono e se la fanno pagare, in ragione di 1 a 2, da noi. Niente male vero? Ovviamente la delibera troverà posto a breve nelle priorità del consiglio, mentre la proposta di legge popolare per il dimezzamento delle indennità di carica sarà, probabilmente, ancora al posto n. 39 dell’ordine del giorno, quella può senza dubbio aspettare. Così come stanno aspettando la giusta soddisfazione le promesse, spergiurate senza vergogna, circa la riduzione dei costi della politica, la riduzione del numero dei consiglieri, il dimezzamento delle indennità di carica (fontane di latte e fiumi di miele, la prossima volta). Spergiurate senza vergogna in quel frangente storico a metà tra vita reale e cabaret che passo sotto il nome di campagna elettorale.

roganza di un ceto politico avido, incapace e maneggione, che merita di essere mandato a casa. Per questo invitiamo tutti coloro che si sono sempre considerati e vogliono considerarsi cittadini, e non servi del potere, che si sentono offesi da tanta arroganza, a presidiare la sede del Consiglio regionale a partire da lunedì 27 aprile, giorno in cui è previsto l’inizio dell’esame della legge di stabilità e del bilancio. Dobbiamo impedire che venga approvata una legge vergogna. Noi ci saremo, speriamo insieme a tantissimi ! Abbiamo il dovere di non arrenderci. Lo dobbiamo soprattutto ai giovani, che invitiamo a lottare con noi, e alle future generazioni.

Chi muore di fame e chi si ingrassa nale 2015, parte della quale dedicata al sistema previdenziale contributivo dei consiglieri regionali. Un ‘sistema’, questo, che non si chiamerà più vitalizio - abolito nel 2012 dal Governo di Michele Iorio – anche se nella sostanza nulla cambia: ogni consigliere regionale, con soli 5 anni di mandato amministrativo, riceverà la sua pensione al compimento dei 65 anni di età e, per ogni anno di mandato consiliare oltre il quinto anno, l’età pensionabile sarà diminuita di un anno, con il limite dei 60 anni, a fronte dei 66 anni e tre mesi - ai quali aggiungere l’adeguamento alla speranza di vita , previsti dalla Legge Fornero per tutti gli altri lavoratori in genere. La quota di contributo a carico del consigliere regionale per ottenere la pensione è pari al 20% dell’indennità lorda di carica che ammonta a circa 6000 euro pro capite, per un totale di 1200 euro; quella a carico del Consiglio regionale e, quindi, del cittadino contribuente è al 40%. In definitiva, la quota mensile che versa la Regione per ogni singolo consigliere è di 2400 euro, quella per tutti i consiglieri ammonta a 50.400 euro mensili e a 604.800 euro annui.

Nelle Legge regionale del 2012 non era contemplata la quota contributiva spettante alla Regione, come al solito migliorativa quando riguarda la classe politica. L’attuale proposta di legge, invece, prevede, per i consiglieri regionali che siedono a Palazzo Moffa e che hanno già maturato il vitalizio, anche la quota con il sistema contributivo, riferita agli ulteriori anni di mandato consiliare esercitato, a partire da questa legislatura. In breve saranno loro devoluti vitalizio e pensione. Pensione per la quale la Proposta di legge prevede, inoltre, l’applicazione della disciplina della reversibilità, in vigore per gli assegni vitalizi. Tale proposta ha avuto già il voto favorevole dalla maggioranza del “Molise di Tutti” all’interno della prima Commissione consiliare – Ordinamento ed organizzazione amministrativa -, con l’unico voto contrario del consigliere Angiolina Fusco Perrella. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita, firmatario del programma elettorale del Centrosinistra, ritiene che ciò non rappresenti il “Molise di tutti”, ma, forse, un Molise per pochi. Nel programma elettorale del Centrosi-

nistra era previsto il dimezzamento delle indennità dei Consiglieri regionali e ci si auspicava, per lunedì, la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare sottoscritta da circa 6000 cittadini molisani, avente ad oggetto il dimezzamento delle indennità economiche dei consiglieri regionali, punto cardine della campagna elettorale del Presidente Paolo Di Laura Frattura. Eppure tale proposta giace, indiscussa, da quasi un anno e mezzo; evidente è la volontà di non dibatterne ed ancor più chiaro è che la stessa non conviene a nessuno. Tutto ciò, a parere di questo Movimento, è sintomo di mancanza di rispetto nei confronti del cittadino, delle Istituzioni e della nostra Carta Costituzionale. Ciò rappresenta un’umiliazione inferta allo strumento della democrazia diretta, nella quale i cittadini, in quanto popolo sovrano, sono direttamente legislatori e amministratori del bene pubblico. Il Movimento regionale del Guerriero Sannita si dissocia da questa politica che tanto dice e poco fa e che sicuramente non incarna quel “Molise di tutti” da tutti auspicato. * Presidente regionale del Guerriero Sannita


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nasce il “Molise di pochi” Antonio Di Pietro tenta di rilanciarsi in politica partendo dalla sua regione. Al battesimo anche Frattura CAMPOBASSO. ‘Il Molise di tutti’, è stato battezzato: presenti l’ex leader dell’Idv, Tonino Di Pietro, “garante e socio onorario del nuovo contenitore civico. Gli uomini e le donne operative saranno coloro che lavorano al’interno e all’esterno delle istituzioni”; il Governatore Paolo di Laura Frattura, i consiglieri regionali Cristiano Di Pietro e Carmelo Parpiglia, l’assessore regionale Pierpaolo Nagni, alcuni amministratori locali, come l’assessore comunale di Campobasso, Salvatore Colagiovanni, i consiglieri comunali del capoluogo Giovanni Di Giorgio e Francesco De Bernardo, quest’ultimo assente ma parte integrante del gruppo, l’assessore comunale di Isernia, Roberto Di Baggio, i consigliere provinciali Simona Contucci e Giovanni Varra, oltre a molti altri amministratori anche dei centri più piccoli, come il consigliere comunale di Bojano, Virgilio Spina. “Ho deciso di metterci la faccia – così ha esordito l’ex pm di Mani Pulite,Tonino Di Pietro – nei confronti di una realtà associativa che farà parte del centrosinistra. La mia esperienza passata mi ha portato a ritornare in Mo-

lise, terra per la quale ho sempre combattuto, da magistrato e da Ministro della Repubblica. Ho fatto tanto per il territorio molisano e ancora ho tanta voglia ed entusiasmo di fare bene per la nostra regione. Vogliamo andare oltre la denominazione partitica con ‘Il Molise di tutti’ e ringrazio tutti gli

amministratori che hanno fatto una precisa scelta di campo. Ci poniamo come forza progressista in funzione dei prossimi appuntamenti elettorali, rispetto ai quali ho ascoltato tanta fantapolitica. L’opinione comune è quella che Antonio Di Pietro si candiderà alla guida della Regione Molise e

Paolo di Laura Frattura proverà a farsi strada in Parlamento. Sorrido quando ascolto questi teoremi. L’attuale Governatore dal nostro movimento riceverà nuovo impulso, vedendosi riconfermata la leadership, elementi indispensabili per ricostruire una regione trovata allo sbando più assoluto

per quel che concerne i conti pubblici. Noi gli daremo forza e respingeremo tutti coloro che dalla sera alla mattina cambiano opinioni politiche”. “Non lascerò il Partito Democratico – ha ribadito il Presidente della Giunta regionale del Molise, Paolo di Laura Frattura – perché la mia appartenenza deriva dall’appoggio al premier Renzi e dal contributo fornito per il successo alle elezioni della segreteria regionale, ben guidata da Micaela Fanelli. Resto nel Pd, ma consentitemi di essere emozionato per vedere ‘Il Molise di tutti’ diventare un contenitore aperto a tutti. Agli inizi della mia avventura, in pochi ci credevano, oggi invece siamo qui a battezzare questo nuovo movimento. Al primo tentativo abbiamo pressoché pareggiato nei confronti dell’ex Governatore, poi abbiamo stravinto. E il successo elettorale è merito, anche e soprattutto, di Tonino Di Pietro, il quale, insieme con Bersani, il giorno dopo l’elezione persa solo per pochissimi voti mi convinse a inoltrare il ricorso, che ci ha permesso di tornare alle urne un anno e mezzo dopo, mandando a casa Iorio”.

“Un grande partito di destra” CAMPOBASSO. Dopo la fase iniziale, tesa soprattutto a radicare sul territorio della provincia di Campobasso il movimento, Fratelli d’Italia-An guarda con soddisfazione al raggiungimento dell’obiettivo che si era prefisso: ricostruire un grande partito di destra dal quale far ripartire l’azione politica di tutto il centrodestra. “Dal 5 gennaio 2014, giorno in cui ho ricevuto l’incarico di Portavoce della costituente provinciale di Campobasso, ho cercato, insieme agli altri dirigenti locali, di ricostruire la casa politica di quei tantissimi italiani cui era stata tolta la possibilità di riconoscersi nei valori in cui hanno sempre creduto – spiega il portavoce provinciale Costanzo Della Porta - non è stato facile ricominciare dalle macerie lasciate dopo la nefasta parentesi del Pdl. Donne, uomini, ragazzi ogni giorno si avvicinano a Fratelli d’italia, che oggi vanta una struttura completa sia a livello locale che provinciale. Certo, molto è ancora da fare, ma siamo sulla strada giusta. Vogliamo parlare agli italiani e ai molisani a cuore aperto, certi di avere delle risposte agli innumerevoli problemi che li costringono ad una vita di sacrifici, se non di stenti, provocati dalle scelte improvvide di un centro sinistra che sia a livello nazionale che regionale sta realizzando una vera e propria macelleria sociale a danno dei più deboli”. La sala piccola dell’hotel Meridiano, dove si sono consumati i destini di molti incroci e alleanze del centrodestra nel recente passato, teatro ieri pomeriggio del rilancio su scala regionale, provinciale e territoriale della destra, quella che ancora guarda ai valori autentici

Fratelli d’Italia ha presentato il suo organigramma per il rilancio della politica sul territorio

come famiglia, patria e cattolicesimo come capisaldi della società e che non smorza la fiamma che arde nei loro cuori da oltre sessant’anni. Fratelli d’Italia-An è l’ultima declinazione valida per chi dall’Msi in avanti ha vissuto diverse epopee, di lotta e di governo e le generazioni ieri rappresentate erano molteplici. Un’occasione per presentare l’impegno in Molise del partito guidato da Giorgia Meloni, che se non fosse per la secessione, potrebbe ammiccare anche a Salvini, più che Alfano e Berlusconi. Insomma, in un panorama dove il ruolo dei conservatori è da rifondare si ritorna al passato recente, quando il Pdl non era ancora nato e c’era Alleanza nazionale. Filoteo Di Sandro, coordinatore regionale, il portavoce provinciale Costanzo Della Porta, la leader dei giovani Luisa Iannelli e il ‘titolare’ dell’incombenza sul

tesseramento e luogotenente a Termoli Luciano Paduano hanno accolto decine di aderenti, tra cui i responsabili dei nuovi dipartimenti. In sala anche esponenti storici come Alfonso Testa e alleati, Bruno Fraraccio dell’Udeur, Michele Marone dell’Azione civica Molise e Francesco Roberti capogruppo di Forza Italia. “Non moriremo renziani”, ha tuonato Della Porta, che ha posto l’accento sulla necessità di siglare un nuovo patto generazionale e dare una casa politica a chi non ce l’ha più. “Mi sento come un maratoneta, che dopo i fatidici 42 km e 195 metri è stanco ma soddisfatto”. Per Di Sandro, “Fratelli d’Italia -An è una realtà in continuo fermento, lo dimostra l’attivismo che ha animato, in questi mesi il costante e caparbio lavoro portato avanti dal nostro Portavoce Provinciale di Campobasso Costanzo Della Porta.

Ecco perché esprimo soddisfazione per la strutturazione territoriale del partito che, nella provincia di Campobasso, comincia a radicarsi sempre più tra la gente. Del resto l’opera sapiente di un partito che voglia essere effettivamente rappresentativo e partecipato non può che passare attraverso l’organizzazione capillare e il desiderio forte di appartenere ad una comunità che condivida idee e valori. Se ci guardiamo intorno, infatti, la desolante realtà politica contemporanea lascia ben poche speranze ai cittadini che, invece sentono di poter contribuire al cambiamento reale della gestione della cosa pubblica. I sondaggi degli ultimi giorni ci premiano, siamo sempre in costante crescita seguo che, se si lavora bene, si raccolgono i frutti. Sono sicuro che questo sia solo il primo grande passo verso il recupero del legame elettorato-politica”.

Infine, l’intervento della responsabile di Gioventù italiana, Luisa Iannelli. “È un vero motivo di orgoglio, specialmente per noi giovani, poter assistere al rilancio di un’attività nobile, come quella della politica fatta tra la gente e per la gente. Ricostruire un partito, strutturato ed organizzato come non si vedeva da anni, non può che riempirci di speranza perché consente di avere un luogo comune di confronto ed elaborazione di idee e proposte. Spesso abbiamo assistito al declino della partecipazione politica, al distacco dei più giovani da un’attività spesso etichettata con i più spregevoli appellativi. Grazie e Costanzo Della Porta ed agli amici della Provincia di Campobasso, abbiamo dimostrato che la volontà di miglioramento è il motore più grande per smuovere le acque e riconsegnarci un modo diverso di intendere il nostro essere cittadini. Quanto affermato da Giorgia Meloni sulla necessità di tornare alla politica sta diventando realtà; abbiamo bisogno dell’impegno di tutti ma è necessario che quei tutti possano chiaramente distinguere in che casa stare e che obiettivi perseguire. Chiarezza nelle posizioni, trasparenza nell’organizzazione, partecipazione ed entusiasmo, sono queste le premesse per ricominciare a sperare che il futuro possa essere migliore del presente. Colgo l’occasione per formulare gli auguri di buon lavoro a tutto il coordinamento provinciale con un pensiero speciale al Portavoce Provinciale giovanile. Gianluca De Santis cui spetta un compito difficile che saprà, di certo, affrontare al meglio”.


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26 aprile 2015

Tornare alla terra per produrre e salvare l’ambiente e la biodiversità

Agricoltura non è prestare centinaia di ettari per l’allevamento delle manze della Granarolo Il Molise che ha sperimentato la fase industriale e la fase post-industriale ha più di un motivo per riaprire con idee nuove e nuove energie il capitolo dello sviluppo agricolo e della pastorizia

L’agricoltura sta risalendo, seppure lentamente, la scala dei valori economici e sociali e, seppure con colpevole ritardo, la politica si va orientando a sostenerla nella volontà di crescere. In corrispondenza del ristagno e delle difficoltà che investono l’industria manifatturiera il ritorno alla terra ha al suo attivo molti aspetti positivi. Oltre all’incremento della produzione agroalimentare, il ritorno alla terra è un modo concreto di costituire e di salvaguardare “una grande varietà di habitat seminaturali di grande pregio, svolgendo un ruolo fondamentale nel preservare l’equilibrio dell’ambiente e nella conservazione della biodiversità”. Qualcuno dirà che si tratta di una visione bucolica che non ha contenuti economici rilevabili, per cui non si troverebbe in linea con le motivazioni e la spinta socio-economica che stanno contraddistinguendo il ritorno alla terra soprattutto dei giovani. Errore. Proprio dai giovani che si danno all’agricoltura sale l’attenzione alle attività agricole che non si fermino all’intensività della produzione ma alla qualità. Nel Molise la tendenza a riscoprire le attività agricole come sbocco all’occupazione e alla produzione, ha avuto un momento di riflessione e di dibattito interessante, che vogliamo giust’appunto ricordare, per iniziativa dell’Associazione Ecologisti Democratici, con la partecipazione, tra gli altri, di Lore-

Risultato apprezzabile quello ottenuto dai Comitati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per illustrare le motivazioni di contrarietà al progetto per la costruzione dell’ennesima centrale eolica prevista nel comune di Montecilfone. “Diciamo subito che non è stata una passeggiata e non è stata una formalità. Per ben due ore (!) abbiamo illustrato nel dettaglio ciò che potrebbe accadere nel caso nefasto di una autorizzazione e, ancor più, cosa già è accaduto in quelle che noi definiamo

Lunedì 27 aprile, alle ore 12.00, gli 800 Atenei di tutto il Continente, da Mosca a Lisbona, osserveranno un minuto di silenzio. La CRUI e le Università italiane aderiscono all’iniziativa dell’EUA (European University Association) proposta per ricordare i 147 studenti uccisi e i 79 feriti durante l’attacco terroristico del 2 aprile scorso alla sede di Garissa della University College in Kenya. E invitano tutte le componenti dell’Università, a partire da quella studentesca, ad unirsi a questo momento unico e di alto

dana Pietroniro del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio; di Antonio De Cristofaro, docente di Entomologia generale e applicata presso l’università degli Studi del Molise e dell’onorevole Siro Marrocu della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Il punto più alto dell’analisi e dell’approfondimento svolto in quella occasione (se non andiamo errati nel corso del 2013) ha riguardato lo stato in cui versa il settore agricolo nel Molise e l’obiettivo di un’agricoltura di qualità che può essere raggiunto “pianificando una

corretta gestione del territorio a difesa del suolo fertile e attivando sistemi integrati di ricerca scientifica finalizzati all’introduzione di innovazioni nei settori del controllo biologico e integrato delle avversità delle piante e all’individuazione di tecniche colturali, sistemi di allevamento, specie e cultivar autoctone che comportino un minore impiego di risorse naturali e minore dispendio energetico”. Concetti limpidi, coerenti con la sostenibilità della produzione di qualità o di nicchia, che dir si voglia, di cui non è passato giorno in cui non se n’è sentito par-

lare. Almeno fintanto all’agricoltura non è andato un avvocato che dell’agricoltura ha una visione tutt’altro che “bucolica”, virgiliana, ma tremendamente pragmatica: l’idea di prestare centinaia di ettari per l’allevamento delle manze della Granarolo è stato l’apice di questa mentalità che prefigura per il Molise non la produzione di nicchia, non la tipicità, non la qualità, ma la dimensione industriale. Insomma, per esemplificare, mentre a parere degli Ecologisti Democratici, del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio e del docente di Ento-

mologia generale e applicata dell’università degli Studi del Molise andrebbe pianificata “una corretta gestione del territorio a difesa del suolo fertile e attivando sistemi integrati di ricerca scientifica finalizzati all’introduzione di innovazioni nei settori del controllo biologico e integrato delle avversità delle piante e all’individuazione di tecniche colturali, sistemi di allevamento, specie e cultivar autoctone che comportino un minore impiego di risorse naturali e minore dispendio energetico”, per i responsabili regionali dell’agricoltura il modello cardine è l’ingrassamento delle 10mila manze della Granarolo. A dispetto di costoro, il Molise che ha sperimentato la fase industriale e la fase post-industriale, ha più di un motivo per riaprire con idee nuove e nuove energie il capitolo dello sviluppo agricolo e della pastorizia, facendo tesoro delle tecnologie e delle innovazioni che possono aiutare, rilanciando il ruolo dell’ex Agenzia regionale per l’innovazione e lo sviluppo dell’agricoltura, le cui competenze annoverano tra l’altro assistenza tecnica qualificata ai produttori singoli ed associati che dei prodotti di nicchia e di qualità vogliono essere autori e protagonisti sul mercato nell’anno in cui a Milano si celebra il valore del cibo per la vita. Dardo

Eolico selvaggio, la pratica Molise finisce a Roma grazie ai Comitati “disattenzioni” e “irregolarità” commesse nell’iter finora adottato dal comune in questione e successivamente dall’ente regione. Abbiamo avuto modo di far presente, anche nella sede capitolina, che oltre alle istanze tecniche-amministrative inerenti il problema, c’è anche la magistratura, la quale, attra-

verso l’impeccabile lavoro della procura di Larino, sta operando al fine di accertare se le nostre denunce hanno o meno motivo di esistere. Nello specifico abbiamo contestato gli scopi ed i contenuti delle convenzioni tra comuni e società, il possibile scambio di denaro e conseguente scempio ambientale-

paesaggistico, le incobatibili ed inopportune coincidenze tra esponenti politici e professionisti, la non applicazione delle norme emanate dalla legge della regione Molise riguardante “Misure urgenti in materia di energie rinnovabili”, le strane ed incredibili risultanze di due ben distinte conferenze di servizio (a fronte

di una sola conferenza richiesta per legge!) tenute rispettivamente dall’ing. Tamburro e successivamente dalla dott.ssa Aufiero, succeduta al primo senza un motivo apparente, la mancanza di pareri fondamentali, le discrepanze tra i verbali trasmessi a Roma e quanto effettivamente accaduto nelle stanze dell’assessorato.

Le Università di tutta Europa si fermano per ricordare i morti di Garissa valore simbolico. L’EUA e la CRUI ribadiscono la loro convinzione che qualsiasi atto di violenza o di attacco all’istruzione è in contrasto con i valori di tolleranza, libertà di pensiero e di espressione. Non solo, esso mina l’ambizione e il diritto di ogni giovane a ottenere un’istruzione adeguata e a dare un contributo alla

propria Nazione, alla società e al mondo. Gli attacchi contro le università e contro ogni opera dell’ingegno sono un affronto ai valori fondamentali della persona e mettono in pericolo la civile con-

vivenza del mondo intero. La ricerca della conoscenza non ha confini e le università trascendono le frontiere geografiche e politiche. In linea con questi princìpi l’EUA e la CRUI invitano le università di tutta Europa, e non solo, a unirsi nella ferma condanna di ogni forma di violenza e di intolleranza.


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5 26 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

All’indomani della sparizione degli Enti provinciali per il turismo e dell’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli

Turismo: finanziamenti a pioggia, spese autarchiche, investimenti a capocchia saranno i benefit della dissennata politica regionale da utilizzare in campagna elettorale Alla Regione Molise tolgono di mezzo gli Enti provinciali per il turismo e l’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli e, in contropartita, nessuna organizzazione che possa trattare in termini tecnici e amministrativi la materia. Se ne possono occupare tutti e … nessuno. Alla Regione pare se ne vogliano occupare tutti s’è vero che non c’è consigliere o assessore (e lo stesso presidente) che non argomenti sulle bellezze del Molise, sulle unicità che lo porrebbero (a loro dire) tra le regioni italiane meglio dotate di interessi culturali e ambientali (Scarabeo: “Attraverso la valorizzazione delle ricchezze del Molise in un percorso storico che inizia dal sito del Paleolitico di Isernia, passando per quello medievale delle Abbazie, ci rende una terra ricca di potenzialità artistiche e culturali che la scarsità di risorse economiche non riesce a sfruttare come si potrebbe,facendoci perdere lo slancio per l’organizzazione di una rete digestione dei vari siti di rilievo storico e archeologico presenti sul nostro territorio. Senza le risorse sufficienti, purtroppo si vanificano anche gli sforzi che sono stati già avviati tra Regione Università e Soprintendenza del Molise per nuove operazioni di scavo e di conserva-

L’INTERVENTO di Isernia Bene Comune La disastrosa situazione in cui versa il nostro SSR viene da lontano ed è da attribuire in gran parte alla gestione dell’ex Presidente della Regione, Michele Iorio e della sua maggioranza. Infatti, dopo il risanamento di gran parte dei debiti pregressi effettuato dall’ultimo governo Prodi, si è continuato con la solita politica clientelare, senza procedere ad una razionalizzazione del sistema. Ciò ha portato il debito attuale a quasi 500 milioni, e alle accise ed aliquote fiscali più alte d’Italia. Nonostante lo sperpero di soldi, si hanno tempi biblici di attesa per gli esami specialistici, Pronto Soccorsi costantemente congestionati e difficoltà di ricovero per i pazienti. Inoltre manca quasi del tutto la medicina territoriale, mentre sono aumentate a dismisura le convenzioni con strutture private, nonostante la pletora di strutture pubbliche. Il Presidente Paolo Di Laura Frattura avrebbe potuto cambiare il

zione del patrimonio archeologico molisano e questo non dobbiamo permetterlo”). Alla resa dei conti non restano che parole e propositi, perché di risultatati apprezzabili dalle tante politiche turistiche annunciate e praticate, non si trovano tracce. La partecipazione del Molise all’Expo 2015 è la traduzione esemplare di questa concezione dilatata (o slabbrata?) di considerare i caratteri turistici del territorio un’occasione

per chiunque di proporre e di proporsi attore e protagonista nella grande manifestazione milanese. Insomma, il turismo è sostanzialmente una grande mangiatoia. Si possono chiedere ed ottenere contributi, finanziamenti, crediti e accrediti senza peraltro l’obbligo di un rendiconto e di una dimostrazione tangibile dei destinatari di quei fondi e degli esiti che hanno determinato. L’anarchia fatta regola amministra-

tiva è l’ultima genialità del governo regionale, oltre che l’ennesima dimostrazione che a governare c’è una manica di improvvisati legislatori/amministratori in fase di apprendistato. Lasciare la ricettività, la valorizzazione dei beni storici, architettonici, archeologici, ambientali, tradizionali, folcloristici e culinari alla mercé di chiunque covi un interesse, ma al di fuori della visione d’assieme di questi valori, ra-

senta la follia, certamente la impossibilità a creare un progetto globale e quindi la individuazione di un obiettivo finale: fare del turismo molisano una componente privilegiata del prodotto interno loro regionale. Finanziamenti a pioggia, spese autarchiche, investimenti a capocchia saranno i benefit della dissennata politica regionale da utilizzare in campagna elettorale. Chi sta governano ha interesse, oltre quello immediato di rimpinzarsi la pancia, di cercare la riconferma. A qualunque costo. Tra coloro che hanno parlato recentemente di turismo non propriamente a vanvera, s’è segnalato l’assessore alle attività produttive Scarabeo per fare sapere ai molisani di aver incontrato il Sottosegretario Francesca Barracciu presso il Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, ricavando non poche speranze di avere fondi per l’incremento del turismo slow ( percorsi ciclabili, pedonali, equestri) che il Governo sta mettendo a disposizione in occasione dell’Anno Giubilare. L’assessore nell’occasione ha fatto riemergere dal dimenticatoio la Via Francigena e il progetto che coinvolge altre regioni del centro-sud Italia nell’antico percorso dei pellegrini. Ma poi?

Sanità, Frattura perchè hai liquidato il Piano proposto da Carmine Ruta? corso degli eventi. Infatti, se avesse adottato, in qualità di Commissario ad acta, il piano del Dott. Carmine Ruta — che, tra l’altro, aveva ricevuto il parere favorevole del Tavolo Tecnico, con la sola richiesta di indicare un cronoprogramma — , si sarebbe potuto iniziare a razionalizzare il sistema. Detto piano, pur non essendo completamente privo di influenze e compromessi clientelari, andava, tuttavia nella giusta direzione. Esso prevedeva, infatti, un riequilibrio del rapporto pubblico-privato, che costituisce il fulcro del problema sanitario regionale. La classe politica al governo in Molise, invece, non ha gradito le scelte presenti nel piano Ruta, l’unico su cui il Tavolo tecnico abbia espresso parere favorevole. Pertanto il piano di riorganizzazione sanitaria del Dott. Carmine Ruta è sparito e quel Direttore Generale è stato eliminato.

Anche il Tavolo tecnico e il Governo centrale non sono esenti da responsabilità per l’attuale disastro. Infatti, il Tavolo tecnico, che avrebbe dovuto controllare e prevenire, ha inviato, invece, diversi subcommissari, che hanno ulteriormente aggravato la situazione regionale con il loro operato. Il Governo centrale, a sua volta, non ha mai rimosso il commissario ad acta, così come più volte richie-

sto dal Tavolo tecnico. Quindi non solo la politica locale, bensì anche il sistema di controllo ministeriale e la politica centrale hanno grosse responsabilità per l’attuale criticità del sistema sanitario regionale. In questa situazione si è inserito il Decreto Balduzzi, che, con il suo regolamento, corre il rischio di destrutturare completamente la rete degli Ospedali molisani. Infatti, poiché un DEA di II livello, con tutti i suoi servizi, non può essere attivato per una popolazione inferiore a 600.000 abitanti, questo verrebbe perso dal Molise e gli altri due Ospedali diverrebbero strutture zonali. Cosa si può fare per ovviare a questa situazione? L’On. Danilo Leva vuole chiedere di proporre una deroga per permettere di avere un DEA di II livello con tutti i servizi collegati. Speriamo che questo possa acca-

dere ma dubitiamo che il Governo centrale possa concederla, in quanto il Molise, con i suoi 300.000 abitanti, si scosta eccessivamente dai parametri nazionali e ciò determinerebbe richieste di deroga a cascata su tutto il territorio nazionale. Il Senatore Roberto Ruta propone la trasformazione degli Ospedali in Azienda Ospedaliera Universitaria, ritenendo che in questo modo si possa aggirare l’ostacolo per un DEA di II livello. Tuttavia, l’istituzione di una Azienda Ospedaliera Universitaria non è possibile per espresso divieto ministeriale e, senza risorse aggiuntive, implicherebbe il sacrificio di molti servizi utili alla popolazione, in quanto i fondi necessari alla loro erogazione dovrebbero essere utilizzati, invece, per le strutture universitarie. Solo in presenza di risorse aggiuntive congrue si può ragionare su questa ipotesi.



Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

26 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Volantinaggio selvaggio a Campobasso: non c’è parabrezza di autovettura che non trovi un messag-

Un’invasione di cavallette darebbe meno fastidio

Fenomeno debellabile solo aggiornando il regolamento di Polizia urbana La miriade di volantini pubblicitari che svolazza nelle giornate di vento, e che in quelle di calma copre le strade, i marciapiede e le piazze, dà alla città un’immagine di sciatteria, di scarsissimo senso civico. Come lo danno gli inguacchi sulle cantonate dei palazzi, i marciapiedi scassati, i pali dei segnali stradali piegati, le buche e gli avvallamenti sulle carreggiate stradali, le aiuole spartitraffico con i bordi divelti o spaccati, le rotatorie allestite con materiale mobile in plexiglas, i cassonetti dell’immondizia sparpagliati alla rinfusa senza alcuna logica. E’ molto chiedere agli amministratori comunali di ridare un minimo di dignità ai luoghi e alle persone che li frequentano? Nel regolamento della Polizia urbana era previsto il divieto di fare volantinaggio pubblicitario, poi qualche assessore al commercio largo di manica ha pensato bene di allentare la corda concedendo, dietro pagamento, di fare volantinaggio che, pare, sia la forma di pubblicità più frequentata, oltretutto a basso costo (per chi la fa) e scarso vantaggio per l’Amministrazione comunale. Il fenomeno sta dilagando. Non c’è parabrezza o lunotto posteriore di autovetture parcheggiate che non abbiano

uno o più messaggi pubblicitari infilati sotto i tergicristalli. Un’invasione di cavallette sarebbe meno fastidiosa e irritante. Ma il peggio viene quando l’automobilista, dopo aver dato (quando lo dà) uno sguardo al messaggio pub-

blicitario, lo butta a terra. Sicché, in men che non si dica, nel corso della giornata, al centro e in periferia, dovunque sia passato l’esercito del volantinaggio, si forma uno strato di carte che la gente calpesta con assoluta indifferenza.

Uno spettacolo incivile in un contesto urbano in cui non mancano altre forme di degrado urbano: scritte e scarabocchi sui muri, cassonetti ricolmi e puzzolenti nei pressi di bar, pizzerie e ristoranti (Sea dove sei?), cartelli pubblicitari infissi sui marciapiede e agli incroci stradali diventano un’insidia per i pedoni e per gli automobilisti, escrementi sui marciapiedi impossibili da evitare, oltre che scassati. Campobasso, al risveglio, è una pattumiera: bottiglie di birra disseminate e avanzi di cibo dappertutto. D’altronde, nessuno controlla; nessuno interviene, nessuno contesta; nessuno sanziona. Anarchia galoppante. Che la città subisce inerme; peggio, indifferente. L’assuefazione è il peggior male da curare. Il degrado legato alla pubblicità mediante volantinaggio (ma anche quella con tabelle, tabelloni, insegne, macchine pubblicitarie ferme agli incroci, eccetera, meriterebbe un giro di vite) sarebbe facilmente “debellato” se si tornasse ad un regolamento comunale in cui sia previsto e sanzionato il volantinaggio e i vigili urbani fossero più presenti nelle aree il fenomeno è ormai radicato. Richiamare in vita il senso civico, e farlo rispettare. Dardo

Arte in Fiera di Confesercenti Gli alunni del liceo artistico Manzù di Campobasso protagonisti della 72esima edizione in concomitanza con la Fiera di fine mese a Campobasso. Gli alunni del Liceo artistico Manzù di Campobasso saranno protagonisti della 72esima edizione di “Campobasso in fiera”, la kermesse promossa dalla Confesercenti provinciale di Campobasso in collaborazione con Anva e il Rotaract Club. Al via oggi infatti il secondo appuntamento con “Arte in Fiera”, l’iniziativa che punta a valorizzare il talento e la creatività degli studenti attraverso mostre, esposizioni e laboratori di pittura con tecnica “One stroke”. “Essere e non essere” è il tema della rassegna. Si tratta di una riflessione estetica e introspettiva sul tema dell’essere uomo attraverso rielaborazioni e opere personali realizzate con tecniche grafiche, pittoriche, plastico-scultoree e fotografiche. Una bella opportunità per tutti i visitatori della Fiera che avranno inoltre il “compito” di giudicare le opere dei ragazzi votando quelle più meritevoli. I primi tre classificati saranno premiati con dei riconoscimenti messi a disposizione dalla Confesercenti. Un ulteriore

premio sarà conferito invece da una commissione di esperti presieduta dal professor Lorenzo Canova, docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli studi del Molise e responsabile scientifico-artistico del Laboratorio di arti visive “L’Aratro”. “Sono molto orgoglioso – afferma il presidente della Confesercenti provinciale di Campobasso, Pasquale Oriente - di poter ospitare ancora una volta in Fiera le bellissime opere degli alunni del liceo Manzù. È con grande piacere – aggiunge – che mettiamo a loro disposizione uno spazio dove possono esprimere il loro estro e confrontarsi con il mondo esterno”. La mostra sarà allestita presso la Galleria AXA dell’editore Gino Palladino, nella zona industriale del capoluogo. L’appuntamento con la premiazione delle opere più belle è alle ore 20. Tra gli altri interverranno il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, l’assessore al Commercio, Salvatore Colagiovanni e il dirigente scolastico del Liceo Manzù, Antonio Venditti.

“A scuola di OpenCoesione” Martedì a Campobasso l’avvio del progetto al convitto Pagano CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis, l’assessore all’istruzione Rita Colaci e l’assessore al lavoro Alessandro Di Labbio comunicano che martedì 28 aprile, a partire dalle ore 10.00, avrà luogo il progetto “A Scuola di OpenCoesione” – presso il convitto Mario Pagano di Campobasso. Sono stati invitati a presenziare e a dare il proprio contributo referenti del Comune Capoluogo, della Provincia, il Centro di informazione Europe Direct, l’Ufficio Scolastico regionale per il Molise, l’Assessore regionale ai Trasporti ed alla viabilità Pierpaolo Nagni. “A Scuola di OpenCoesione – dichiara De Matteis -è un progetto altamente innovativo del Dipartimento delle Politiche di Sviluppo destinato agli istituti superiori italiani. L’innovazione è insita e nella tematica trattata (politiche di coesione e fondi strutturali) e nelle metodologie utilizzate nella gestione dello stesso: analisi degli open data, data journalism, esplorazioni di monitoraggio civico sul territorio, ad esempio. Obiettivo quello di svilup-

pare la partecipazione civica degli studenti attraverso la promozione di principi di cittadinanza attiva. Si procede in questo modo: all’interno del sito www.opencoesione.gov.it viene individuato un progetto che impatta sul proprio territorio e si verifica come è stato portato avanti, quali difficoltà hanno registrato i soggetti gestori, se e quali risultati sono stati perseguiti con l’utilizzo di fondi comunitari (si tratta di progetti finanziati con fondi strutturali ovvero con il cofinanziamento nazionale ai fondi strutturali, fondo per lo sviluppo e la coesione e risorse proprie del Piano di azione per la Coesione). Alla fine dell’iniziativa si organizza un evento finale per raccontare, chiedere conto e proporre soluzioni alle autorità interessate”. Il team degli studenti del Mario Pagano, coordinato dalle prof.sse Ciocca e Liberatore, ha scelto di chiamarsi OPENPASS e il progetto preso in esame, individuato tra quelli molisani inseriti nel portale di Opencoesione, è stato “Sistema scuole sicure, città e mobilità cittadina-completamento del ter-

minal bus”. La scaletta dell’evento conclusivo prevede che, dopo i saluti istituzionali, la parola passi subito agli studenti, i veri protagonisti della giornata. Illustreranno le modalità attraverso cui hanno partecipato al progetto ed i risultati ottenuti. Inoltre porranno domande alle autorità presenti, sempre allo scopo di saperne di più sul tema da loro individuato, che è appunto la sistemazione del terminal bus di Campobasso. Nell’edizione 2014 del progetto sono state selezionate e quindi hanno partecipato in totale 80 scuole per complessive 100 classi, 2500 studenti e 30 Centri di informazione Europe Direct tra cui quello di Campobasso. Nella nostra regione sono state selezionate ben 4 scuole: il liceo scientifico A. Romita e il liceo Mario Pagano di Campobasso, l’IIS Giordano di Venafro, l’IIS Boccardi di Termoli.Ad esso concorrono tutte, assieme alle altre, per vincere il viaggio premio a Bruxelles finanziato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea.


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Isernia

26 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Ecco come potere salvare il Veneziale, e non solo” Un documento articolato è stato redatto da Isernia bene Comune ISERNIA. Il diritto alla salute, così come sancito nell’art. 32 della nostra carta costituzionale, è un bene comune. In quanto tale deve essere preservato e non può essere assoggettato ad una logica di profitto. Pertanto riteniamo che nella nostra Regione l’organizzazione del Sistema Sanitario debba essere pubblica e che il privato convenzionato debba svolgere solo una funzione complementare per alcuni servizi che il pubblico non riesce ad erogare. Complessivamente, l’incidenza del privato convenzionato, così come avviene nella media del resto del nostro Paese, non può e non deve incidere per più del 20% in ogni singolo settore — posti letto per acuti, posti letto di lungodegenza, medicina territoriale — e deve essere assoggettato ad un budget predefinito di spesa del 15% del FSR, tenendo conto della pletora di strutture pubbliche. Il Molise ha il secondo indice di invecchiamento della popolazione in Italia ed è giusto portare i servizi in prossimità dei pazienti. L’organizzazione del SSR deve passare, pertanto, dall’attuale impostazione ospedalocentrica ad una impostazione territoriale. Nell’attuale ingorgo strutturale solo tre Ospedali devono essere individuati come strutture per acuti: Campobasso, Isernia e Termoli. In queste strutture, l’attivazione delle Unità Operative deve rispondere strettamente al parametro del bacino di utenza. Ogni Unità Operativa dovrà avere la dotazione ottimale di mezzi

e personale per il proprio funzionamento. L’attività di queste U.O. si estenderà sul territorio regionale con postazioni ambulatoriali che faranno sempre riferimento, specialmente per le attività chirurgiche, alle suddette U.O. Quando, per le caratteristiche del bacino di utenza, deve essere attivata una sola U.O., questa va ubicata nell’Ospedale Regionale di riferimento, che non può che essere il Cardarelli di Campobasso. Gli Ospedali di Larino e Venafro vanno riconvertiti in Strutture con posti letto a bassa e media intensità di cura, Ambulatori attivi h 6-12, Ospedali di Comunità. Questi ultimi costituiscono una struttura fondamentale di riferimento, ad alta incidenza di assistenza infermieristico-riabilitativa, gestita

con la collaborazione dei medici di base e di continuità assistenziale. È un supporto fondamentale del territorio per pazienti non gestibili a domicilio, ma che non hanno patologie acute che richiedono ricovero ospedaliero. L’Ospedale di Agnone, se effettivamente ci sarà un accordo di confine con l’Abruzzo e sullo stesso inciderà il 15% della popolazione abruzzese con relativo e proporzionale contributo economico, potrà rimanere come Ospedale di zona disagiata. In assenza di questo accordo e relativo contributo finanziario dovrebbe avere la stessa riconversione degli Ospedali di Larino e Venafro La riconversione di questi ospedali permetterà di mantenere l’indotto economico in quelle aree cambiando solo la tipologia degli utenti.

Un altro punto essenziale della medicina territoriale è l’assistenza domiciliare. Anche in questo caso il coinvolgimento dei medici di base e di continuità assistenziale, nonché l’associazione delle organizzazioni dei Dottori in Infermieristica, è fondamentale per meglio armonizzare i servizi da portare al domicilio dei pazienti. È indispensabile, in ogni caso, abolire la precarizzazione dei rapporti di lavoro in tutte le forme attualmente previste. I danni del precariato si ripercuotono sul funzionamento delle strutture, con una perdita continua di personale formato e, quindi, di conoscenze. La precarizzazione destabilizza le comunità minando i rapporti sociali e toglie la sicurezza del futuro. È necessario rimodulare l’organiz-

zazione del 118. In quasi tutte le Regioni italiane il personale del 118 è gestito dai Pronto Soccorso. Questa organizzazione permette di armonizzare meglio l’emergenza ospedaliera e territoriale. Permette, inoltre, una continua osmosi di informazioneformazione, nonché di adattamento organizzativo tra ospedale e territorio. Per ottimizzare le risposte all’utenza va anche implementata la telemedicina, come supporto all’attività dell’emergenza territoriale. Deve esserci un continuum nella presa in carico del paziente dal territorio fino ad arrivare nella struttura più idonea al trattamento della patologia da cui è affetto, senza passare per altre strutture intermedie. Vanno rimodulate, in base anche ai dati in possesso, le attuali postazioni del 118 per un migliore utilizzo delle risorse. La medicina convenzionata va proporzionata alle esigenze del territorio. Indicazioni estremamente utili vengono dall’analisi dei dati del dott. Carmine Ruta. Da quei dati si può partire per le convenzioni da fare. Un discorso a parte, ma che dovrà diventare fondamentale in una prospettiva a breve termine, è quello della medicina preventiva. Riuscire ad investire per modificare gli stili di vita ed i rischi ambientali significa ridurre, nel tempo, l’incidenza di molte patologie. Tuttavia questa è una scelta non strettamente sanitaria bensì di politiche sociali, lavorative, industriali, alimentari. È un discorso fondamentale da inquadrare in una gestione politica molto più ampia.

A Isernia, denunciati nove titolari di imprese Blitz dei Carabinieri a tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro

Nel corso di una costante attività di monitoraggiopredisposta per tutelare la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e contrastare il fenomeno dello sfruttamento di lavoratori in nero, una task force dei reparti territoriali del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia edel Nucleo Ispettorato del Lavoro

dell’Arma,hanno passato al setaccio numerosi cantieri edili e altre attività imprenditorialitra Isernia e comuni limitrofi. Nove sono state le persone denunciate alla competente Autorità Giudiziaria per inosservanza alle norme previste per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e sulla regolarità occupazio-

nale dei lavoratori. Si tratta di un 36enne ed un 53enne di Isernia, un 55enne di Castelpetroso, un 58enne di Castelpizzuto, un 41enne di Napoli, un 46enne di Macchiagodena, un 35enne di Sesto Campano, un 60enne di Agnone ed un 30enne di Villa di Briano, in provincia di Caserta. Nel corso dei controlli sono state riscontrate numerose violazioni quali la mancata presenza di adeguate impalcature o ponteggi, la mancata presenza di idonee protezioni atte ad evitare la caduta dei lavoratori, la presenza di materiali vari posizionati in maniera disordinata in modo da intralciare il passaggio con elevato pericolo per i lavoratori, gravi carenze relative ai livelli di sicurezza degli impianti elettrici, la mancata presenza di idonei dispositivi di protezione individuale e la non corretta o mancata

redazione di tutta la documentazione prevista dal piano operativo di sicurezza del cantiere, nonché assenza delle prescritte autorizzazioni della Direzione Territoriale del Lavoro.Durante le ispezioni, si è pro-

ceduto anche alla identificazione di quattro lavoratori in nero, per i quali sono state contestate relative sanzioni amministrative a carico dei datori.



Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

26 aprile 2015

“Una seconda Molise Acque? Che caos” I movimenti civici hanno espresso forti criticità rispetto alla proposta di Nagni TERMOLI. Arrivano novità dal Governo regionale in tema di gestione del servizio idrico integrato molisano. Alla luce delle dichiarazioni dell’assessore Pierpaolo Nagni, seguite da una delibera di Giunta regionale, chiara diventa l’ipotesi di veder nascere una seconda Molise acque entro il prossimo autunno. Questa nuova realtà aziendale che l’impegno di gestire l’accesso al bene acqua in tutti i comuni del Molise.

In tal senso, diverse le criticità espresse dagli attivisti dei Movimenti per l’acqua pubblica i quali hanno anche lamentato il mancato coinvolgimento in fase di realizzazione della neonata realtà di chi, a loro detta, “conosce il tema meglio di chiunque altro”. E così, riunitisi a Termoli, hanno espresso le proprie criticità. Per Antonio De Lellis, membro del Forum Movimenti per l’acqua pubblica, “la situazione in basso Molise non è tranquilla perché il Comune di

Termoli persiste nella sua volontà di non trovare una soluzione e sul servizio idrico integrato delega la Regione. A conti fatti però l’Ente di Governo costituito dalla Regione che dovrà sorgere con il contributo di tutti i Comuni molisani si presenta come un ente zoppo perché dal nostro punto di vista potrà privatizzare il servizio idrico integrato anche a Termoli ma il grosso problema è che avrà una gestione totalitaria di tutti i Comuni del Molise, a tariffa unica e quindi con possibilità di affidare il

servizio a privati e questo per noi è un grosso problema. L’unico punto a favore di questo Ente è la consulta idrica aperta alle associazione e al Forum Acqua che, però, ha solo una funzione consultiva. Noi siamo stati auditi come Forum Acqua Molisano dalla commissione ma senza verbalizzare e accettare i documenti che avevamo proposto e cioè una soluzione che valorizzasse la Molise Acque, estendesse l’oggetto sociale della Molise Acque ed evitasse quello che invece

è il rischio di un affidamento del servizio idrico integrato dell’intera regione a un soggetto privato”. Presente all’assise anche il sindaco di Montefalcone del Sannio, Gigino D’Angelo e alcuni esponenti dell’associazionismo locale. A Termoli, inoltre, scadrà a fine giugno il contratto di gestione con la Crea e qui sorgono le domande degli attivisti che si chiedono cosa ne sarà e chi gestirà il servizio idrico cittadino.

“Facciolla, dove sei?” I bieticoltori preoccupati dal silenzio della Regione scendono in piazza il 29 aprile TERMOLI. I sindacati agro-alimentari non mollano la presa e hanno indirizzato una nuova richiesta alla Regione Molise. “Premesso che il 30 marzo scorso, a seguito dell’incontro con le parti sociali, l’assessore Facciolla ha dato disponibilità a un confronto permanete con le organizzazioni sindacali presso il Mipaaf per ricercare ogni possibile soluzione circa la grave situazione in cui versa lo Zuccherificio del Mo-

lise, la richiesta di incontro nazionale del 2 aprile scorso ad oggi non è stata formalizzata nessuna convocazione da parte Vostra. Poiché abbiamo forti preoccupazioni sullo svolgimento della campagna saccarifera 2015 e dell’imminente futuro ci troviamo costretti ad organizzare qualsiasi forma di manifestazione ad oltranza dal 29 Aprile se non dovesse pervenire alcuna convocazione

Carresi a rischio? Gli animali sarebbero stati dopati. Sigilli alle stalle usate come ricoveri SAN MARTINO IN PENSILIS. Nella mattinata di ieri i militari del Nucleo Anti Sofisticazione di Campobasso ed altri militari dell’Arma a supporto hanno messo sotto sequestro cautelativo le stalle di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone dove sono alloggiati i buoi per le tradizionali Carresi. I controlli che si sono susseguiti nelle ultime settimane avrebbero rilevato uso di sostanze dopanti nel caso di due comuni, mentre a Portocannone il problema sembra vertere su presunte violazioni alla legge Martini sulle manifestazioni popolari con animali. Le corse del 30 aprile a San Martino in Pensilis e del 3 maggio a Ururi rischiano di saltare?

San Timoteo in un libro e la festa La Chiesa diocesana di Termoli celebra il 70esimo anniversario del ritrovamento delle spoglie del Santo TERMOLI. Nell’anno in cui la chiesa diocesana di Termoli Larino celebra il settantesimo del ritrovamento delle spoglie di San Timoteo, l’artista e docente Antonietta Caruso ha realizzato e presentato un libro che tratta del santo dal titolo “Non dimenticare il dono che possiedi”. A introdurre i lavori e la figura del discepolo di San Paolo è don Giuseppe De Virgilio Don Giuseppe De Virgilio, biblista e docente Pontificia Università, ai nostri microfoni si esprime così circa la figura di San Timoteo: “è stato un collaboratore dell’Apostolo Paolo, un uomo di spiritualità e di evangelizzazione penso che oggi sarebbe un po’ come il Santo Padre Francesco. È un uomo che sa dire la parola forte a tanta gente, che sa stare accanto ai piccoli e ai poveri e che sa guidare una chiesa. Penso che oggi c’è bisogno di un pastore così. 70 anni fa casualmente nella cattedrale di Termoli furono ritrovate le reliquie di San Timoteo e questo avvenimento oggi rende la nostra chiesa, credenti e non credenti, attenti a questa figura che diventa un messaggio per tutti quanti noi. Ogni ritrovamento diventa un

grande messaggio e San Timoteo è molto attuale oggi per questo motivo lo vogliamo festeggiare anche in questo modo”. La presenza di San Timoteo a Termoli può essere e diventare un motivo valido per rilanciare il turismo religioso ed è in questo senso che si sta muovendo l’azione della diocesi anche attraverso molteplici attività e iniziative proprio alla luce del fatto che il discepolo di San Paolo è figura venerata anche nel mondo ortodosso. In tal senso, don Giuseppe De Virgilio aggiunge: “I vescovi passati hanno fatto numerose iniziative bibliche anche da un punto di vista culturale. Le due lettere che Paolo scrive a Timoteo sono una delle testimonianze più belle che possono rendere anche Termoli non soltanto luogo di turismo e grande riflessione ed è per questo motivo che ci stiamo impegnando a pubblicare non soltanto noi ma anche tanti sacerdoti e laici a realizzare numerose opere per parlare di San Timoteo. Ricordo soltanto i lavori che ha fatto don Marcello Paradiso, il dvd che è stato fatto a cura di don Benito Giorgetta, i tanti vescovi che hanno promosso numerose

iniziative culturali e bibliche su questa figura dobbiamo impegnarci di più a farla conoscere. San Timoteo è un uomo che ha saputo dialogare e proprio per questo motivo oggi, in questo tempo, diventa attualissimo non possiamo costruire muri dobbiamo costruire ponti di dialogo. E San Timoteo proprio qui a Termoli lancia un discorso ecumenico il nostro vescovo De Luca in particolare ha costruito numerose opportunità ecumeniche e penso che lui ci dia la testimonianza di come vivere l’esperienza ecumenica attraverso San Timoteo”. Il percorso che anticipa la festa del prossimo 11 maggio consta di tre iniziative. Alla presentazione del libro di giovedì scorso, infatti, seguirà l’inaugurazione di una mostra pittorica (questa sera alle 19) e il prossimo 2 maggio si svolgerà l’incontro-dibattito dal tema “Timoteo e le donne”. Presenti all’incontro anche il sindaco Sbrocca e numerosi esponenti del mondo culturale bassomolisano e dell’associazionismo cattolico diocesano.



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