Expo, 1 300 000 euro

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xii - N° 47 dOmeNicA 28 febbrAiO 2016 - diStribuziONe grAtuitA

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Vittorino Facciolla L’Oscar del giorno lo assegniamo a Vittorino Facciolla. E’ fresco, fresco stato nonomato vice presidente dela Giunta regionale al posto del dimissionario, Michele Petraroia. La speranza dei molisani è che possa dare un tocco di brio ad un esecutivo che, fino a questo momento, non ha dato certo prova di brillantezza e di risultati tangibili. Un Oscar di fiducia perchè il Molise sta precipitando.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su fAcebOOk

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Antonella Presutti Il Tapiro del giorno lo diamo ad Antonella Presutti. Il presidente della Fondazione Molise Cultura, per la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico del Molise ha preferito un accordo con l’Università del Salento -Beni Culturali. Ma la stessa Facoltà non è ben presente anche all’Università del Molise? Non sarebbe stato il caso di valorizzare qualche elemento locale?

Servizio a pag. 3

In Molise, turismo annientato e senza prospettive


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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2 28 febbraio 2016

Cinquantamila euro in due Il problema è spenderli, specie se sono soldi che risalgono ai programmi del Por Molise 2002-2006. E meno male che ancora sono spendibili, altrimenti, come altre centinaia di miglia di euro, anche questi cinquantamila euro appena recuperati, sarebbero andati perduti per colpa della conclamata inefficienza regionale a mettere a frutto i finanziamenti che ottiene dall’Europa e dallo Stato, per non dire di quelli propri. Abbiamo scritto nei giorni scorsi che il direttore generare facente funzioni (in gonnella) Marinella D’Innocenzo, a conclusione della quantificazione finale delle risorse liberate dalla rendicontazione dei “progetti coerenti” del suddetto Por 2002-2006 ha dirottato cinquantamila euro per l’assistenza al progetto “Vado e Torno” da tramutare nel conferimento di due incarichi di collaborazione coordinata e continuata (Co.Co.Co.) a supporto del Servizio per le Politiche culturali, di promozione turistica e sportiva dell’Area Terza della Regione. Giacché c’erano questi cinquantamila euro, hanno pensato bene di investirli in “risorse umane”: incarichi temporanei, ma sempre graditi soprattutto da chi, tra i tanti che hanno preso parte al bando selettivo, riuscirà a vedersi individuato e incaricato. Somma niente male, specie in tempi di crisi. Un lavoro di un anno, salvo (come sperano i Co.Co.Co.) qualche colpo di genio che riesca a sistemarli. Tra Por, Par, Fesr, Fsc, Fse, Psr, Feasr, e via dicendo, girano

Nominata la commissione valutatrice per l’assegnazione di due incarichi d’assistenza al progetto regionale “Vado e Torno”

Gaspare Tocci, presidente, Giuseppe Del Colle e Pasquale Di Fabio componenti, e Incoronata Carriero segretaria

milioni di euro che andrebbero spesi nei tempi previsti per la loro utilizzazione per avere gli effetti sperati, ma una Regione largamente inadempiente, lenta, farraginosa, astenica come questa che ci troviamo ad avere, i milioni li utilizza in parte, in parte li recupera (come nel caso dei 50mila euro del Por 2002/2026) e in parte li perde, come per taluni finanziamenti europei del settennio programmatico 2007/2013. DI questa

catrva di milioni di euro nessuno, tranne i pochi addetti ai lavori e alle ispezioni (tutto rigorosamente in famiglia), conosce la qualità e la quantità degli investimenti, i risultati utili ottenuti e le perdite subite. Tra Por, Par, Fesr, Fsc, Fse, Psr, Feasr, e via dicendo, poi capita di recuperare cinquantamila euro e, cosa di maggiore interesse politico per gli amministratori di Palazzo Vitale, di potersi creare altre due ricono-

scenze in aggiunta alle consulenze, agli incarichi e alle presidenze fin qui distribuiti a piene mani, dando lavoro per un anno a due altre figure professionali perché forniscano assistenza al progetto “Vado e Torno” (giovani che vanno all’estero per fare esperienza per poi tornare alla base). Due Co.Co.Co. da selezionare. E per selezionarli è necessaria una commissione valutatrice. Detto fatto. Con la determinazione

108 del 22 febbraio scorso la commissione è stata prontamente composta da Gaspare Tocci, presidente, da Giuseppe Del Colle e Pasquale Di Fabio componenti, e da Incoronata Carriero segretaria (personale in servizio presso l’Amministrazione regionale). Spetterà a costoro esaminare le istanze, i curriculum e i profili professionali dei partecipanti al bando selettivo, scegliendo i due fortunati che meglio degli altri partecipanti, a loro insindacabile giudizio, possono fornire l’assistenza tecnica al progetto “Vado e Torno”. Particolare: forse assente o impedita la facente funzioni di direttore generale della Regione Molise, Marinella D’Innocenzo, le funzioni della facente funzioni sono state assegnate (manco a dirlo) all’onnipresente e onnipotente direttore dell’Area Seconda della Regione Molise, l’ingegnere Massimo Pillarella da tempo assurto al rango di Pico della Mirandola 2016. Dardo

L’intervento

Sanità, continua la farsa di Frattura di Ulisse Di Giacomo Una farsa continua… Dopo la rivolta popolare contro Frattura e i suoi sodali, avvenuta ad Isernia qualche giorno fa con il suo ingresso trionfale nel palazzo della Provincia attraverso gli scantinati, ieri l’altro c’è stata la farsa organizzata all’ ex ospedale di Venafro, con truppe cammellate di qualche decina di persone chiamate ad assistere alla sceneggiata dell’illustrazione dei Piani Operativi della Sanità. E mentre Frattura e il prode Pirazzoli annunciavano la chiusura dell’Ospedale ( via il Pronto Soccorso, la Chirurgia, la Medicina , l’Ortopedia, la Rianimazione; però attenti, vi diamo la Neuro-Psichiatria in-

fantile, con migliaia di accessi previsti da tutt’Italia……) soddisfatti in prima fila sorridevano alcuni personaggi che Venafro farà bene a non dimenticare per il futuro. E nel mentre i Ministeri dell’Economia e della Salute sono in procinto di approvare i Piani Operativi, Frattura va in giro a far finta che tutto sia ancora possibile, che i cittadini, gli operatori sanitari, le istituzioni verranno coinvolti in quella che sarà ricordata per sempre come la peggior sciagura del Molise: la distruzione della Sanità pubblica e la sua privatizzazione. E la farsa continua…. Forse non tutti si rendono conto che era tutto già deciso e organizzato, a comin-

ciare dall’assenza di Frattura alla seduta della Conferenza delle Regioni del 5 agosto 2015, quando fu approvato il regolamento attuativo del fa-

migerato Decreto Balduzzi che avrebbe annientato l’organizzazione sanitaria del Molise. E a questa farsa partecipano in molti: qualche parlamentare

del PD sempre pronto a organizzare conferenze stampa, il Consiglio Regionale, qualche presidente di sedicenti comitati per la salvaguardia degli ospedali, una parte dell’ informazione che, stranamente, dal momento dell’approvazione della legge sull’editoria con relativi finanziamenti, non proferisce più parola che possa disturbare il manovratore. E tanto per chiarire come stiano realmente le cose, in un prossimo Consiglio Regionale verrà posta all’ ordine del giorno la revoca di tutti i provvedimenti attualmente in vigore che siano in contrasto con i Piani Operativi. Come diceva il marchese del grillo : io so io, e voi non siete un…!


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3 28 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Expo, una spesa folle e inutile Un milione e 300mila euro per la manifestazione mentre in Molise il turismo sta letteralmente scomparendo Il Molise all’Expo s’è scoperto festaiolo, enogastronomico, musicale, folkloristico, ridanciano. Quasi a voler buttarsi alla spalle, almeno per un breve periodo, i problemi gravi che lo affliggono, la impalpabilità della classe politica che lo governa, la foschia del futuro. Fa parte della storia umana che ai periodi bui, ai quali ha corrisposto sempre una classe dirigente imbelle e inefficace, nella massa salga la voglia di una effimera spensieratezza e nella classe dirigente la furbizia di assecondarla (la massa), di modo che non pensi troppo e non gli si ritorca contro. Un milione trecentomila euro spesi per la kermesse internazionale ma senza alcun riscontro oggettivo di ritorno per il territorio molisano. Tra l’altro, senza ancora rendicontare analiticamente le spese sostenute. Al pari delle feste disseminate in tutti i borghi, le contrade e i paesi, figlie di una autarchia locale e non di un calendario studiato e messo in piedi per dare del Molise un’immagine ragionata, una proposta alternativa ai turisti in cerca di novità, di esperienze diverse da quelle standardizzate che, per essere tali, hanno perso ormai vigore ed interesse, altro non sono che il risultato della messa in mora di un progetto turistico regionale. Il governatore Frattura e il

l’intervento Apprendiamo, da un’intervista rilasciata a Rai tre dal Consigliere Ciocca, Delegato alla Ricostruzione, la decisione definitiva di non rinnovare i nostri contratti, (97 lavoratori dell’A.R.P.S. Ex Protezione Civile). Decisione presa senza tenere in minima considerazione, contrariamente alle sue dichiarazioni, seppur sarcastiche, di ieri della proposta dell’onorevole Di Girolamo. La spiegazione? La più semplice del mondo... La legge non consente proroghe! Siamo letteralmente stupiti dalla leggerezza con la quale un amministratore pagato con fior di soldi provenienti delle nostre tasse rilasci dichiarazioni di un’immensa banalità tese soltanto a nascondere la propria inefficienza e quella della classe politica che rappresenta. A prescindere che sul tema dei rinnovi contrattuali esiste una casistica quasi infinita nella quale cercare “appigli” giuri-

Facciolla nominato vice presidente Subentra nella carica di Giunta al dimissionario, Michele Petraroia

delegato regionale, Domenico Di Nunzio hanno deciso, infatti, di eliminare ogni parvenza di organizzazione turistica sul territorio, di eliminare anche l’assessore al turismo (difatti, mancando la materia prima: il turismo, l’assessore sarebbe un non senso), per liberare, come abbiamo accennato, lo spirito dei molisani mortificato dalla crisi e dall’assenza di un futuro, nella sarabanda della tavolate all’aperto, delle band musicali, delle sagre (finanche della

birra!), insomma di un inutile armamentario festaiolo. E nel contempo, una Giunta regionale che ha evitato il dovere di lavorare e programmare il possibile, al fine di riorganizzare la filiera avicola, il settore agroalimentare, la produzione saccarifera, la squinternata economia locale e, se fosse capitato, anche di riassumere il turismo in ben altra espressione e funzione di quella registrata a Expo o nell’assenza di una programmazione.

CAMPOBASSO. Il presidente Paolo di Laura Frattura ha nominato con decreto l’assessore Vittorino Facciolla vicepresidente della Regione Molise. “È il riconoscimento dovuto per il lavoro svolto nel nostro governo regionale e le capacità dimostrate. Vittorino sarà anche un vicepresidente della Regione capace e appassionato, proprio come lo è in qualità di assessore. A lui auguri di buon lavoro”, dichiara il presidente Frattura. L’assessore Facciolla subentra nella carica di vicepresidente della giunta regionale del Molise all’ex assessore Michele Petraroia. “Un ringraziamento sentito a Michele – aggiunge Frattura -, per aver condotto in questi anni l’incarico con grande senso di responsabilità e piena dispon i b i l i t à , dimostrando sempre profondo rispetto per le Istituzioni”.

Non è meglio che Frattura e Ciocca si dimettano? dici, si proprio quelli.. parliamo degli “appigli” come quelli cercati e trovati per i nostri ex colleghi del Centro Funzionale di Protezione Civile ed in modo particolare per quelli “ex alluvione” che non hanno mai fatto un concorso pubblico, nemmeno uno criticato, quelli con contratti rinnovati per due anni (non ce ne vogliano ma è l’esempio più calzante). Appigli che noi vorremmo suggerirle ma che purtroppo non conosciamo perché della pubblicazione delle determine esecutive, ad oggi, non vi è traccia. Comunque sia, proprio perché la normativa in materia di rinnovi contrattuali è vasta ed a volte poco chiara, qualcuno, e ribadiamo l’unica ad oggi, l’onorevole De Girolamo, aveva lanciato la proposta di un tavolo tecnico con sua Eccellenza il Prefetto e la delegazione Parlamentare Molisana in modo da affrontare di petto la situazione

per addivenire ad una soluzione. Ma a questo punto, gentile Consigliere Ciocca, è palese che lei la soluzione non ha mai voluto cercarla; lo evidenziano chiaramente le sue azioni e dichiarazioni.. Da quando siete alla guida della Regione Molise sono stati fatti fiumi di emendamenti alla legge finanziaria e al cosiddetto milleproroghe ma lei ed il suo Presidente non avete mai speso una parola in nostro favore; anzi sono due anni che ogni tanto tornate alla carica solo per buttarci fuori e solo per fare una nuova selezione... Il vostro unico ed esclusivo intento, fin da subito, era quello di fare una nuova selezione..... chissà perché! In merito alla “questione tecnica” a cui faceva riferimento, inerente al blocco dei pagamenti alle imprese ed ai nostri stipendi (stipendi che non percepiamo da due mesi senza fiatare perché

abbiamo tutti paura di essere buttati fuori e senza i quali per sopravvivere molti di noi sono dovuti ricorrere all’aiuto della propria famiglia, perché noi le famiglie le “campiamo” con 1300 euro al mese e non possiamo permetterci di saltare un mese), invece di usare il “poletichese”, doveva assumersi le sue responsabilità e dire chiaramente che il passaggio fra i due enti è stato fatto in modo approssimativo e frettoloso, del resto come tutto quello che fate, saltando tutta una serie di passaggi che hanno portato alla incresciosa situazione odierna. Speriamo che non accada per il bene delle imprese creditrici, ma dal primo marzo, quando andremo via noi, e sino a quando, prevediamo tempi lunghi, il lavoro non vada a regime, ne vedremo delle belle.... A questo punto, gentile Consigliere Ciocca, se ha un briciolo

di dignità non ci resta che consigliarle di accettare la mano tesa che le è stata data dall’Onorevole Di Girolamo e si tiri fuori dal fango. Altrimenti faccia un piacere a tutto il Molise, onori se stesso ed il suo partito e se ne torni a casa, magari insieme al suo Presidente, e si dimetta. Il Molise non ha bisogno di tagliatori di teste da diecimila euro al mese; per far quadrare i conti basta un umile ragioniere che costa alla collettività millecinquecento euro. Si ricordi sempre che lei è pagato per cercare soluzioni e, se non le trova, per cercarle ancora, senza scuse o preclusioni di sorta; altrimenti è uguale a quelli che ha sostituito se non peggio.... Gruppo precari sisma 2002


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4 28 febbraio 2016

La nuova squadra, composta da otto membri più il Presidente Enrico Lupi presentata mercoledì mattina a Roma

Il Molise ai vertici dell’associazione nazionale Città dell’olio con due rappresentanti: Antonio Sorbo sindaco di Venafro e Pasquale di Lena, fondatore dell’organizzazione C’è anche il Molise nella nuova squadra di Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Non con uno ma con ben due rappresentanti: Antonio Sorbo Sindaco di Venafro è stato eletto nell’esecutivo e altresì nominato vicepresidente nazionale mentre Pasquale Di Lena, fondatore delle Città dell’Olio nel 1994 a Larino, è stato insignito del titolo di Presidente Onorario nel corso del Consiglio che mercoledì mattina ha preceduto l’incontro al Mipaaf di presentazione del programma di governo a cui sono intervenuti, oltre ai rappresentanti delle Città dell’Olio anche il Sen. Franco Panizza Segretario IX Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare, l’On. Luigi Dallai e l’On. Colomba Mongiello rispettivamente membri della Commissione Cultura Scienza ed Istruzione e della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati e il Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero, il quale ha ribadito il proprio appoggio all’Associazione: “il mio plauso alle iniziative dell’Associazione Città dell’Olio che, in modo lungimirante, opera da oltre venti anni per connettere il prodotto ed il

di Pasquale Di Lena Non è la prima volta che racconto una delle mie tante genuine autorevoli passioni, la Pampanella di San Martino in Pensilis, che già da una ventina di anni fa ho dichiarato la più grande fabbrica del Molise. Ne ero convinto allora, ne sono ancor più convinto oggi, e il perché l’ho spiegato nell’ultimo articolo pubblicato sul numero di una settimana fa del settimanale online Teatro Naturale, che mi vede da sempre suo fedele collaboratore. È così che sono venuto a sapere di una “Pampanelleria” a Perugia, che può presto diventare una catena di negozi particolari dove, insieme alla Pampanella, si consuma il meglio del territorio molisano se, però, si ha chiaro il processo di difesa e tutela di un prodotto che esprime la sua qualità grazie all’origine, cioè al legame con il territorio. Se non c’è chiarezza e si continua a perdere tempo dietro a esperti che non sanno e, perciò, tali non sono, si può essere certi che questo processo andrà avanti e tutto a spese del Molise e della sua San Martino in Pen-

territorio e crearne un’unica identità; bellezza e riconoscibilità del paesaggio sono misure fondamentali per la promozione dell’agricoltura italiana. Lo stesso riconoscimento della Dieta Mediterranea va in questa direzione e ci consente di raggiungere risultati importanti per tutta la filiera, dalla tracciabilità del prodotto all’informazione e tutela del consumatore. Questo è il punto di forza di una promozione efficace e strategica che, con il sostegno di provvedimenti legislativi mirati, è in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi nell’ottica di una crescita della coltura e della cultura olivicola. Occorre prendere atto delle istanze che emergono dal territorio e da questa assemblea,

continuando ad operare insieme, in ambito istituzionale, ma anche educativo e sociale, per il rafforzamento di un settore strategico come quello olivicolo”.Appoggio confermato anche da parte dell’Onorevole Colomba Mongiello, che ha ribadito di essere a completa disposizione per “lavorare in prima persona al fine di riuscire a dare un riconoscimento giuridico alle Città dell’Olio ma soprattutto al lavoro che queste città svolgono per la tutela del prodotto, del paesaggio, della sostenibilità, della cultura e della quotidianità. Finora abbiamo investito molto sulla filiera olivicola ma possiamo fare ancora molto per questo settore rappresentativo di una cultura che fa

parte della nostra storia da quasi 3000 anni”. In totale sono nove dunque, otto consiglieri più il Presidente Enrico Lupi, i membri della nuova Giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Durante l’assemblea, il Presidente Enrico Lupi ha proposto la riconferma a Presidente Onorario a Pasquale Di Lena: “con molto entusiasmo e molto affetto, una proposta per molti versi facile, ma meritevole della carica di Presidente Onorario, non solo perché ideatore delle Città dell’Olio nel lontano 1994 a Larino (Cb), ma perché è un riconoscimento ad una persona di grande cultura e di grande esperienza che è stimolo continuo per l’Associazione con idee e progettualità. “C’è più di una ragione - ha commentato il Presidente Onorario Pasquale Di Lena - per essere davvero contento di questa riconferma a fianco del Presidente Lupi, che ringrazio e, con lui, ringrazio tutti i componenti di giunta, della rinnovata stima e fiducia che mi hanno voluto riservare con la presidenza onoraria dell’Associazione Città dell’Olio. La ragione di averla pensata ed essere riuscito a farla nascere a Larino, la mia città nel Molise, e, soprattutto, la possibilità di stare a

fianco dei due presidenti, Carlo Antonini prima e Enrico Lupi poi e, così, verificare, grazie al loro impegno e alle loro capacità, l’importanza del ruolo e la bontà dei risultati ottenuti. Una crescita costante che l’hanno portata ad essere, in questi ventuno anni di grande e costante attività, lo strumento più impegnato nel campo della cultura e della promozione della nostra olivicoltura e, non solo, anche di quella del Mediterraneo. E’ proprio quest’attività intensa di iniziative, tutte importanti per l’olio e i territori che sono all’origine della sua qualità, la dimostrazione della centralità del suo ruolo, tanto più oggi che c’è bisogno di costruire, tutti insieme, l’olivicoltura del domani. Un nuovo percorso, da poco iniziato, che ha bisogno prioritariamente dell’Italia olivicola, della sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni e, quindi, di un ruolo sempre più centrale dell’Anco se si vogliono raggiungere traguardi nuovi e importanti che riguardano, prima di tutto, la salvaguardia e tutela di territori che le Città dell’Olio rappresentano. L’augurio “Buon lavoro Città dell’Olio” è, più che mai, necessario”.

La pampanella va tutelata come Dop silis. Non c’è dubbio che il territorio elettivo della “Pampanella” è quello della bella cittadina di San Leo e della carrese, ma esso, nel momento in cui non viene difeso attraverso un riconoscimento come Indicazione geografica – che non è la De.Co – può trovare con il nome “Pampanella” una sua diffusione e, così, rischiare la banalizzazione e la perdita stessa dell’immagine così fortemente legata al suo territorio di origine da sempre, cioè San Martino in Pensilis. Lamentarsi che ci sono altri nel Molise che fanno la “Pampanella” non serve, anzi pone in cattiva luce quello che uno ritiene orgoglio di appartenenza, perché tutti possono preparare questo prodotto e se, per ora, accade solo nel Molise (però abbiamo visto che non è più così) è da ritenere una buona opportunità per operatori molisani bravi, soprattutto quando si avvalgono degli allevatori di maiali del luogo. Un’opportunità per rilanciare la zootecnia e la stessa agricoltura, una

grande occasione per chi vuole diventare imprenditore e per chi ha bisogno di lavorare e in più diversi campi, soprattutto quello turistico sapendo la forza del richiamo che un prodotto esprime nel momento in cui diventa il testimone del luogo. C’è da lamentarsi, invece, del perché quanti avrebbero il compito di trasformare la Pampanella di San Martino in Pensilis in una Indicazione geografica allargata - riconosciuta dall’attuale regolamento comunitario (510/2006) che ha modificato il 2081 del 1992 - a tutto il territorio molisano (la più grande fabbrica del Molise), continua a perdere tempo e, con esso, occasioni. Parlo dei produttori/allevatori/trasformatori e delle loro associazioni e organizzazioni professionali che, con il sostegno e la collaborazione, certo, del Comune di San Martino in Pensilis e, anche, degli altri comuni, istituzioni e enti interessati a livello regionale, hanno il compito di pensare a un progetto per il riconoscimento di questo delizioso prodotto alimentare,

oltretutto unico e, come tale, davvero prezioso. Un vero e proprio progetto che dovrebbe essere parte di quella programmazione che non c’è, e, comunque, di un tipo di sviluppo che, trovando la forza nel territorio molisano, sia in grado di spendere nel migliore dei modi le risorse e i valori che esso esprime. E lo fa partendo dalla definizione di un disciplinare di produzione, Dop o Igp, che riporti il nome Pampanella di San Martino in Pensilis; la descrizione del prodotto, a partire dalla sua storia e il suo legame con la tradizione; la zona di produzione (Molise), ben descritta e delimitata; le modalità di produzione e trasformazione; le caratteristiche e, soprattutto, i caratteri organolettici del prodotto. Un riconoscimento Dop o Igp, sapendo che entrambi rappresentano un’importante e valida garanzia per il consumatore, ma anche una tutela fondamentale per i produttori/trasformatori nei confronti d eventuali imitazioni e concorrenza sleale. E’

attraverso il disciplinare di produzione Dop o Igp e il suo riconoscimento, dopo la presentazione della domanda e l’indicazione dell’ente terzo di certificazione, che viene salvaguardato e tutelato il nome e, non certo, attraverso la sola pretesa o l’orgoglio di appartenenza. Altrimenti, ripeto, il rischio è che la “Pampanella” diventi, oggi più che mai, una denominazione generica, un nome comune e, come tale, banale. Cioè, non più all’altezza di indicare un prodotto alimentare e di far pensare ai sapori ed ai saperi che esso esprime, grazie al territorio, alla capacità e alla cura degli allevatori e alle mani sapienti dei trasformatori, per lo più donne. C’è bisogno prioritariamente della volontà dei produttori/trasformatori interessati alla protezione del prodotto, identificabile in relazione al’origine geografica, per esprimere una domanda di riconoscimento e ottenere l’ottenimento dei relativi diritti, una volta che essa viene riconosciuta e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea.


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5 28 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Come rendere un pessimo servizio alla lingua italiana

Se anche l’università preferisce l’inglese … Se anche l’università si mette a massacrare la lingua italiana aprendo porte e finestre agli anglicismi è prossimo il tempo che del nostro bellissimo ricchissimo idioma rimarranno le briciole. Avremmo, per questo, voluto non dare notizia delle due giornate (1 e 2 marzo) della Ricerca scientifica indette dall’Unimol con le migliori intenzioni, tutte da assumere e da condividere peraltro: realizzare un momento di apertura al territorio e di diffusione delle conoscenze scientifiche correlate alle attività di ricerca in atto presso il Dipartimento di Bioscienze e Territorio. Aprire al territorio: un aspirazione non solo e non unicamente scientifica, quanto avvertita necessità di conoscenza da parte della collettività regionale che ha guardato all’università con particolare interesse concependola per ciò che vorrebbe che fosse: un veicolo di conoscenza, illustrazione, partecipazione. Sono passati oltre 30 anni in attesa che accadesse qualcosa di simile. Le due giornate sopra indicate pare vadano in quella direzione. Ma, come abbiamo fatto cenno, con il grave difetto di rendere il 1 e il 2 marzo giornate per addetti ai lavori, per studiosi, per esperti, per accademici ai quali sono rivolti gli argomenti insopportabilmente indicati in lingua inglese come se la lingua italiana nella circostanza fosse un tabù e non già un orgoglio. Che si voglia usare la lingua straniera lo si faccia pure (taluni dicono sia un arricchimento e può darsi lo sia), ma che fatica costa tradurre lo scritto straniero in lingua italiana? Ce lo dicano, ce lo spieghino, ce lo dimostrino il rettore e i professori dell’Unimol. Per cui, nel ribadire l’utilità che l’università del Molise si apra al territorio e a chi lo

abita, dando conto di ciò che svolge e raccoglie dall’indagine scientifica che sul territorio viene svolta dal Dipartimento di Bioscienze, siamo dell’avviso che il ricorso all’anglicismo sia una “diminutio” culturale e una piaggeria provinciale. Il giornale lo legge il colto ma anche il meno colto, lo legge chiunque sappia leggere e tutti hanno il diritto di essere informati in maniera uniforme. Ricorrere alle lingue straniere in un mondo globalizzato lo si capisce facilmente, ma questa esigenza non può assolutamente abbassare il livello di conoscenza e d’uso della lingua italiana. Per fortuna è in atto una forte campagna culturale in difesa della lingua di Dante non solo da parte degli accademici della Crusca; è in atto una salutare ribellione all’invasione degli anglicismi soprattutto in assenza di una correlata traduzione nella nostra lingua madre. Avrebbero potuto farlo anche gli estensori dei programmi relativi al 1 e al 2 marzo mettendo in condizione chiunque di avere una informazione accessibile. Che senso ha, cosa aggiunge (o toglie?) scrivere

M. Vitullo - Key note speaker? Non esiste forse una terminologia equivalente in italiano? Con questa premessa, confermando la presa d’atto che l’università del Molise si sta aprendo al territorio e a chi lo abita, aggiungiamo, con le riserve culturali sopraespresse, i programmi del 1 e del 2 marzo, così, come, incomprensibilmente hanno ritenuto di redigerli: 1 marzo 9.00-13.00 Aula Galileo Galilei Saluti Key note speaker: M. Vitullo (ISPRA) La COP21 di Parigi: risultati e prospettive future Cambiamenti climatici Moderatore: M. Marchetti Evangelista, Frate, Carranza, Stanisci Changes in composition, ecology and structure of high-mountain vegetation: a re-visitation study over 42 years Sallustio, Vizzarri, Ottaviano, Palombo, Pazzagli, Munafò, Lasserre, Tognetti, Marchetti Cambiamenti di uso e copertura del suolo: presente e

future prospettive di ricerca Di Nezza, Bufalo, Lopez, Ambrosone Sottoprodotti oleari da rifiuti a risorsa: nuovi adsorbenti-riducenti del Cr(VI) Trupiano, Cocozza, Baronti, Amendola, Oliva, Ginerete, De Zio, Iannotta, Polzella, Nini, Lustrato, Montagnoli, Terzaghi, Fantasma, Vaccari, Di Lonardo, De Felice, Iorizzi, Tognetti, Ranalli, Chiatante, Scippa Biochar and plant growth: a multidisciplinary approach for a pilot study in Molise Iasimone, Fantasma, De Felice, Pirozzi Le microalghe dalle acque reflue: una coltivazione ad impattozero Calderaro, Palombo, Sallustio, Vizzarri, Fracasso, Tognetti, Marchetti Impacts of climate and land-usechanges on mountain forests in Central Apennines Benessere umano Moderatore: L. Brunese Fiorilli, Di Cagno, Iuliano, Aquino, Calcagno Different consecutive training protocols to design an intervention program for obese youth: a randomized controlled study Moffa, Iuliano, Fiorilli, Aquino, Di Cagno, Calcagno Effetti acuti di Whole Body Vibration sul controllo posturale e l’equilibrio in soggetti non vedenti Maggialetti, Parente, Guerriero, Brunese Ruolo della Tac multidetettore 320s nell’analisi del danno cardiovascolare nel paziente iperteso: studio dello spessore del setto interventricolare Gargaro, Rainieri, Fabbrocino, Gerbino Verso la progettazione di Smart Health Facility 2 marzo Key note speaker: A. Tramontano (Sapienza Università di Roma) Alla ricerca dello sviluppo (perduto?) Cambiamenti climatici

Moderatore: R. Tognetti Frate, Evangelista, Carranza, Stanisci Variazioni a lungo termine nella vegetazione d’alta quota in habitat della Rete Natura 2000: l’utilizzo dei dati contenuti in database floristici Palombo, Antonucci, Calderaro, Cocozza, Conte, Lasserre, Lombardi, Perone, Tognetti, Marchetti From dendrochronology to dendroanatomy, how and because questioning the trees, natural archives of thechanging environment Antonucci, Rossi, Deslauriers, Lombardi, Marchetti, Tognetti Analisi fenologiche dei meristemi primario e secondario in conifere a diverse latitudini Conte, Lombardi, Palombo, Tognetti, Battipaglia, La Porta, Di Lallo,Marchetti Dinamiche di accrescimento, sensitività climatica e Water-Use Efficiency in popolamenti puri e misti di Faggio e Pino silvestre in Trentino Oltre il territorio Moderatore: R. Tognetti Ravera Biomonitoraggio dell’inquinamento atmosferico nell’area urbana di Terni (Umbria) Guidarelli, Colangelo, Ciucci, Loy, Meloro The Marsican bear (Ursus arctos marsicanus): morphological evidences on taxonomic and ecological distinctiveness Vitone, Bianchetto, Bidini, Pelleri Impianti policiclici con file binate: un esempio di piantagione in provincia di Lodi Alfano, Ranalli, Berg From symbiosis to antagonism: role of nutrients in the ambivalent interaction of Stenotrophomonas rhizophila with fungal counterparts Hashmi, Sadat, Samad, Shah, Shaukat Life and researches in Pakistan

Area di crisi, passa la proposta del Molise Campobasso. Con il via libera ricevuto dal Ministero dello sviluppo economico alla mappa dell’area di crisi presentata dalla Regione Molise sono stati definiti i territori in cui dovranno essere localizzate le imprese che usufruiranno delle misure straordinarie e degli incentivi per la ripresa economica ed occupazionale. Lo comunicano il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore regionale alle attività produttive, Carlo Veneziale. Nel dettaglio, la mappa che è stata formalizzata al termine

dell’incontro con i tecnici del Mise stabilisce l’ingresso nell’area di crisi per quei centri che rientrano nei distretti dei nuclei industriali di Campobasso-Boiano e Isernia-Pozzilli. Nel perimetro sono inseriti anche i comuni che rispondono a due requisiti fondamentali: l’esistenza di aziende e di addetti per gli indotti di Gam, Ittierre e Automotive e la presenza di aree attrezzate per la nascita e la localizzazione di nuove imprese. Definite, poi, con i tecnici del Ministero le misure. Primo tra

tutti il contributo in conto capitale del 40% per gli imprenditori che investiranno in Molise, destinato al settore dell’agroalimentare. A questo si aggiungono gli incentivi per chi invece vorrà rilanciare la propria attività, attraverso l’erogazione di bonus occupazionali per riassumere i lavoratori usciti dal ciclo produttivo. “Entro marzo le politiche attive, di ricollocazione e occupazionali che metteremo subito in campo avvalendoci anche di strumenti innovativi. Un grazie va alle strutture della Regione

Molise, Sviluppo Italia Molise, Inps e Italia lavoro senza il cui impegno non sarebbe stato possibile ottenere questi risultati e senza i quali non avremmo avuto un’analisi dettagliata dello stato di crisi del Molise, convincendo i tecnici della necessità per il nostro territorio di questi finanziamenti. Un ringraziamento – concludono il presidente e l’assessore – anche alla delegazione parlamentare che ci ha permesso di avviare questo percorso”.


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Campobasso

7 28 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Lucarino, una svolta urbanistica” L’assessore all’Urbanistica, Bibiana Chierchia, sottolinea la bontà del provvedimento adottato dal Consiglio comunale

CAMPOBASSO. Come, dove e quando poter costruire nelle aree che

rientrano nella perimetrazione Lucarino. Approvata dal Consiglio co-

munale di Campobasso, che si è riunito questa mattina, la nuova regolamentazione che riguarda gli insediamenti abusivi. Le aree interessate dal provvedimento sono 12: Coste di Oratino, Macchie, San Vito-Colle Longo, Sant’Antonio dei Lazzari-San Nicola delle Fratte, Sant’Antonio dei Lazzari-Colle delle Api, Colle delle Api-San Giovanni in Golfo, Colle dell’Orso, Colle dell’Orso 2, Limiti, Mascione-Polese, Tappino e Cese. Il lavoro dell’Ufficio Tecnico di Palazzo San Giorgio, su indicazione dell’assessore all’Urbanistica Bibiana Chierchia, dopo un lungo lavoro di concertazione effettuato nella Commissione consiliare Urbanistica presieduta da Lello Bucci, che a sua volta si è confrontata con i rappresentanti degli ordini professionali, ha ridefinito le aree in questione che

per anni sono state oggetto di dibattito e di scontro politico. Quello di questa mattina è il secondo importantissimo atto di governo del territorio che porta la firma dell’assessore Bibiana Chierchia, dopo la delibera del novembre 2014 che detta le linee guida per l’attuazione dell’articolo 14 del Piano casa riguardante sempre l’edificazione nelle zone Lucarino. Con l’ausilio di un sistema informatico a disposizione della struttura comunale si è proceduto alla verifica e all’aggiornamento della consistenza dei volumi e delle superfici occupate dai fabbricati esistenti nelle aree di recupero urbano dopodiché è stata eseguita una ricognizione che ha evidenziato i lotti ancora liberi nei quali sarà realizzata la nuova disciplina integrata delle norme tecniche di attuazione. Come dichiarato dal-

l’assessore al ramo, il provvedimento deliberato in data odierna rappresenta una svolta significativa in materia di recupero urbanistico ed edilizio nonché un imprescindibile laboratorio per la realizzazione delle linee di governo dell’amministrazione, guidata dal sindaco Antonio Battista, così come saranno elaborate nel corso di quest’anno dal costituendo Ufficio di Piano. Provvedimento quello in questione che è stato votato da una maggioranza compatta che ha dato prova di solidità su una delle tematiche più complesse e che in passato ha generato spaccature all’interno del Consiglio. Uno degli obiettivi fondamentali di questo e dei prossimi provvedimenti è quello di promuovere la partecipazione dei cittadini nelle scelte concrete che l’amministrazione andrà ad adottare.

Truffa e furto, tre denunce Distinte operazioni a Campobasso da parte dei Carabinieri CAMPOBASSO. Al termine di alcune mirate e distinte indagini esperite dai Carabinieri della Stazione capoluogo, sono state deferite tre persone alla competente Autorità Giudiziaria: Un 41enne della provincia di Pesaro, cantautore ed artista,responsabile ditruffa, sostituzione di persona ed uso di atto falso per aver utilizzato due carte d’identità

false ed una falsa delega, spacciandosi per un dipendente di una ditta, al fine di attivare tre abbonamenti con partita IVA presso un centro di telefonia del capoluogo molisano, in modo da farsi consegnare tre telefoni cellulari per un valore di Euro 2.400,00, addebitandone le rate alla predetta ignara società; Un 39enne, campobassano, denunciato per

furto in quanto, approfittando della distrazione del personale preposto alle vendite di un centro commerciale del capoluogo, si impossessava di una autoradio del valore di Euro 150,00 occultandola sotto il proprio giubbotto. Lo stesso è stato individuato ed identificato anche con l’ausilio delle immagini del sistema di video sorveglianza pre-

sente all’interno del locale commerciale; Un 21enne, campobassano, denunciato per furto posto in essere all’interno di un negozio di ottica ubicato in altro centro commerciale sempre de capoluogo; dopo aver abilmente rotto il sistema antitaccheggio ha sottratto un paio di occhiali da sole di una nota marca.

III^ DOMENICA DI QUARESIMA Il Vangelo di Luca in questa terza domenica di quaresima ci parla del modo in cui Gesù ci chiama alla conversione. Il quotidiano contatto con la folla gli permette di essere informato dell’atroce morte per mano di Pilato di alcuni pellegrini giunti a Gerusalemme. Il Maestro, però, non entra nel merito della questione politica sottesa e non avalla l’idea molto sentita dai suoi concittadini che i pellegrini sono morti a causa dei loro peccati. Risponde invece con un riferimento storico: la caduta di una torre situata vicino alla piscina di Siloe che aveva procurato la morte di diciotto persone. Gesù smentisce la connessione che i sopravvissuti si sono salvati perché meno peccatori e aggiunge che faranno la stessa fine gli uomini della sua generazione per la loro incredulità. La famosa parabola del fico, poi, serve ad illustrarci l’urgenza della conversione. Abbiamo un proprietario terriero e un colono che discutono se tagliare l’albero oppure no visto che da più di tre anni non da frutto. Ma i due protagonisti sono Dio e i suoi collaboratoti terreni , gli operai del regno. E’ chiaro che vi è una contrapposizione di opinioni dove al rigore di Dio vi è la supplica dell’uomo. E’ chiaro che il Signore è sempre l’eccelso, l’altissimo, ma poi si lascia sempre piegare dalle richieste e dai suggerimenti dei suoi amici e coadiutori umani. Il fedele ha sempre accesso presso di Lui , fino a farlo recedere dalle sue decisioni. Ecco perché la lezione principale di questa parabola del fico non è la subordinazione di Dio alle richieste dell’uomo ma ci richiama alla misericordia di Dio, alla bontà e alla disponibilità di Dio verso le sue creature, noi tutti che siamo i suoi figli. Soprattutto sottolinea l’urgenza della conversione. Dio è longanime , anche tollerante ma alla fine , davanti alla non risposta dell’uomo, di-

venta inesorabile. Il vignaiolo reciderà l’albero infruttuoso, Dio reciderà l’uomo impenitente. Per questo è urgente la conversione, rifiutare qualsiasi pigrizia o lentezza al riguardo: anche perché, ci può mancare l’occasione buona per ravvederci e può capitare ad ognuno di noi ,come all’albero del fico, che è rimasto sterile ed è finito così, prima del tempo, nel fuoco. Dobbiamo , infine , rispondere alla domanda se la nostra fede è tanto forte e salda da presentare molti frutti al Signore, quando lo incontreremo? Che frutto porteremo nelle nostre mani da consegnare al Signore ? Anche nel tempo di quaresima di quest’anno Gesù ci da l’opportunità di curare l’albero per aiutarci a dare il frutto che dovremmo portare per la nostra salvezza. Il padrone della vigna attenderà ancora un anno prima di farlo tagliare ? “ Rinnoviamoci e ripariamo al male che nella nostra ignoranza abbiamo fatto perché non ci sorprenda la morte e non ci manchi il tempo di convertirci.” Non dimentichiamo che è la nostra fede, la nostra fiducia nel Signore che rende possibile la sua azione nella nostra vita. Ci ha lasciati liberi, vuole essere amato , vuole la nostra fiducia non per dovere ma per libera scelta. Ci ha proposto a rimedio dei nostri peccati il digiuno, la preghiera e le opere di carità fraterna ma a noi che riconosciamo la nostra miseria siamo certi che ci salverà la sua infinita misericordia. Mons. Gabriele TETI



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Isernia

28 febbraio 2016

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Melogli può essere la sintesi” Forza Italia a Isernia rilancia la necessità per il centrodestra di restare uniti ISERNIA. “Forza Italia accoglie con favore la disponibilità dell’Avv. Gabriele Melogli ad una sua ricandidatura, convinta che alla pari dell’Avv. Raimondo Fabrizio possa guidare una coalizione in grado di rilanciare la città, coinvolgendo nel progetto la società civile” è quanto

dichiarato dal portavoce Giacomo Papa, il quale ha anche precisato che “Siamo certi peraltro che molti dei punti programmatici enunciati dall’On. De Girolamo all’Hotel Europa saranno condivisi dall’Avv. Melogli”. Massima disponibilità e condivisione è giunta anche dal-

l’Avv. Raimondo Fabrizio il quale ha dichiarato che “Se la candidatura dell’Avv. Melogli è utile a ricomporre il centrodestra sono pronto a fare un passo indietro. Mi auguro ora che analogo senso di responsabilità animi anche gli altri partiti del centrodestra”

Carabinieri in azione contro i furti ed altri reati predatori A Isernia, scattano misure di prevenzione per undici pregiudicati ISERNIA. Nell’ambito di una serie di servizi predisposti dai Carabinieri tra Isernia e comuni limitrofi, al fine di prevenire il fenomeno dei furti e quelli più in generale di criminalità predatoria, che maggiormente allarmano la popolazione locale, nei confronti di undici persone, tutte pregiudicate per furto ed altri reati contro la persona ed il patrimonio, è stata proposta l’applicazione della misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio con divieto di ritorno dal territorio “pentro”. Ad agire i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Isernia, e quelli delle Compagnie di Isernia, Venafro e Agnone. Nel dettaglio si tratta di un 45enne di Montesilvano e un 38enne di Città Sant’Angelo, entrambi in provincia di Pescara,

un 27enne di Recale, in provincia di Caserta, un 25enne di Gambatesa, in provincia di Campobasso, un 28enne ed un 30enne di Napoli, tutti fermati in vari controlli eseguiti nel centro abitato e nella periferia del capoluogo, dove si trovavano senza giustificati motivi, e pertanto accompagnati in caserma dove veniva avviata la procedura per l’irrogazione della misura di prevenzione. Stesso provvedimento anche per un 37enne, un 26enne ed una 29enne, tutti di Napoli, fermati nel territorio del comune di Pozzilli, per un 50enne di Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila, fermato a Rionero Sannitico e per un 40enne di Montenero di Bisaccia, in provincia di Campobasso, fermato nel comune di Capracotta. Sugli undici pregiudicati, fortemente

sospettati di essere in zona per commettere azioni criminose, oltre all’applicazione della misura di prevenzione sono in corso ulteriori

indagini per accertare il loro coinvolgimento in eventuali furti commessi nel recente passato in provincia di Isernia.

Sequestrati 70 grammi di droga Operazione della Guardia di Finanza nella vallata del venafrano VENAFRO. Nell’ambito di servizi mirati alla prevenzione ed al contrasto dei traffici illeciti, i militari della Guardia di Finanza di Isernia hanno effettuato numerosi controlli lungo le principali direttrici viarie della

provincia con l’ausilio dei cani antidroga in forza alla Compagnia di Campobasso. L’attività svolta dalla tenenza di Venafro, in Montaquila e Sesto Campano, ha permesso di sequestrare

complessivamente 61 grammi di marijuana e 9 grammi di hashish. Nei confronti di un quarantaseienne pescarese, trovato in possesso di 58 grammi di marijuana, è scattata la denuncia alla Procura della Repub-

blica di Isernia ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. 309/90. Altri cinque ragazzi, tutti cittadini italiani residenti nella provincia di Napoli, di età compresa tra i 26 ed i 32 anni, detentori di sostanza stupefacente per uso per-

sonale, sono stati segnalati alla Prefettura per i profili di competenza. Proseguono ora le attività della Guardia di Finanza per accertare eventuali responsabilità di altri soggetti

Anticrimine in azione A Isernia notificati dalla Polizia cinque provvedimenti di avviso Negli ultimi giorni la Divisione Polizia Anticrimine, diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato Dr.ssa Rosa Angelo, ha adottato una serie di misure di prevenzione nei confronti di 5 persone poiché sulla base del comportamento da loro tenuto sono stati ritenuti pericolosi per la si-

curezza pubblica. I destinatari di tali misure, tutti residenti nella provincia di Isernia, sono quattro uomini, rispettivamente di 20, 44, 58 e 59 anni ed una donna di 35 anni ed annoverano a loro carico pregiudizi di Polizia per diversi tipologie di reati.

Gli stessi, con l’irrogazione di tali provvedimenti, sono stati “avvisati” a cambiare condotta di vita ed in caso di inottemperanza potrà essere applicata loro la misura più grave della sorveglianza speciale, così come previsto dalla legislazione vigente in materia di sicurezza

pubblica. L’adozione di tali misure scaturisce dalla costante attività di prevenzione posta in essere dalla Questura e dall’analisi delle varie segnalazioni ed interventi effettuati dalle Forze di Polizia presenti sul territorio.



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Termoli

28 febbraio 2016

“Raddoppio ferroviario, un disastro” I cittadini di Termoli preoccupati per le scelte effettuate da rete ferroviaria italiana TERMOLI. Tutto si sarebbero aspettato i Cittadini Termolesi da Rfi s.p.a tranne che costringesse l’Assessore Regionale Pierpaolo Nagni a definire “la solita zuppa” il progetto del raddoppio ferroviario confezionato per il Molise. “Assessore ci fa piacere, annoverarLa tra i cittadini che, da almeno 3 anni definiscono “spezzatino servito ai termolesi” il progetto del raddoppio ferroviario. Ma la condivisione e la critica gastronomica al progetto si ferma alla zuppa e allo spezzatino. Infatti, la solita zuppa per noi cittadini termolesi prevede,in dettaglio,

questo: – due barriere antirumore ininterrotte localizzate in corrispondenza del pieno centro abitato di Termoli che presentano le seguenti caratteristiche: Barriera antirumore continua lato mare per una lunghezza di 2 Km circa, con altezza sul piano del ferro variabile da 2 m a 7,5 metri oltre il basamento. La barriera si estende da via Cristoforo Colombo/SS16 (all’altezza del civ.120 in corrispondenza dello Stadio) fino alla via Rio Vivo (all’altezza del civ.65 in corrispondenza dell’incrocio tra via Nisida e la SS16). Barriera antirumore continua lato città

per una lunghezza di 1,2 Km circa con altezza sul piano del ferro variabile da 2m a 7,5m. La barriera si estende da via dello stadio (proprio in corrispondenza dello stadio stesso) fino alla via Cavalieri di Vittorio Veneto (all’altezza dell’incrocio tra via della Pesca e via degli Ormeggi). Altre due Barriere antirumore ininterrotte partono da dove arrivano le prime 2 cioè dalla rotonda Agip (dopo il ponte sul Parco) e costeggiano il mare per oltre Km 4 al binario dispari (lato mare) e quasi Km 4 di barriera di pannelli antirumore binario lato interno città. Que-

ste 2 ultime barriere e il loro carico sfregiante per tutto il tessuto urbano e costiero di Termoli, sono state autorizzate e sottoscritte dall’assessore Nagni e dall’attuale Amministrazione di Termoli, e ai cittadini termolesi non sono giunte voci di protesta o di blocco di binari. Altrove le muraglie si abbattono, a Termoli si costruiscono e non serviranno nemmeno allo scopo per cui sono già autorizzate dalla Regione Molise e dal Comune di Termoli a novembre 2014. Infatti, poiché il traffico ferroviario previsto in aumento per Termoli sarà prevalente-

mente merci e poiché esso sarà prevalentemente notturno, i 12 km totali di barriere alte fino a 7,5 metri non riusciranno a riportare nei limiti di legge l’inquinamento acustico prodotto, e allora RFI ha previsto di cambiare gli infissi, a proprie spese, ai cittadini nelle cui abitazioni il rumore non può essere riportato nei limiti di legge ma a patto che i cittadini non aprano quegli stessi infissi (prigionieri in casa propria di infissi di proprietà di RFI s.p.a. che non dovranno essere aperti per salvaguardare la propria salute!)“.

A San Giuliano il museo della Memoria Un punto per diffondere buone prassi di prevenzione e protezione dalle avversità naturali SAN GIULIANO DI PUGLIA. A San Giuliano di Puglia sta per nascere il METE, un Museo fondato sulla memoria della tragedia del 31 ottobre 2002, con lo scopo di attivare percorsi culturali, didattici e diffondere buone prassi di prevenzione e di protezione dalle avversità naturali, attraverso contenuti scientifici e strategie di comunicazione appartenenti all’universo dell’arte. Per questo, lo scorso 24 febbraio si è svolto l’incontro periodico programmato nell’ambito del percorso di progettazione partecipata, voluto dall’Amministrazione Comunale, per la creazione dell’organo di gestione del METE Museo del Terremoto. I cittadini intervenuti, molti della comunità di San Giuliano

ma tanti anche dei territori limitrofi, hanno avuto la possibilità di visitare in anteprima le nuove e particolari attrezzature del Museo e, specialmente, la Sala Multimediale realizzata da Studio Azzurro, importante studio milanese fondato nel 1982 da un gruppo di artisti dei nuovi media, autori anche della prima videoinstallazione interattiva oltre 20 anni fa. Il Museo, presso il Centro culturale “Le Tre Torri” nel complesso polivalente di San Giuliano di Puglia, si è animato di persone, contenuti e idee, che, grazie anche alla guida di facilitatori presso il comune, si sono potute condividere e valutare, iniziando già a immaginare le prime ipotesi di gestione e conduzione degli spazi museali e degli attigui lo-

cali ad uso laboratorio. Quindi, dopo il coinvolgente “collaudo” dei cittadini dell’installazione multimediale di Studio Azzurro, opera interattiva pensata per la memoria e l’educazione al territorio, ci si è spostati nell’auditorium, dove un brainstorming valutativo ha posto questioni più operative sul nucleo di gestione nonché ha fornito strumenti di comprensione e stimoli alle persone che si vogliono impegnare per l’avviamento dell’ambizioso progetto collettivo. Il prossimo passo prevede la definizione delle prime scelte strategiche nonché la costruzione del programma di massima dell’inaugurazione del museo e del primo semestre di funzionamento della struttura.

“Valle del Sinarca, la Regione l’ha dimenticata”

Protestano i sindaci e i cittadini per l’abbandono e la mancanza di finanziamenti GUGLIONESI. Il dibattito ‘La valle del Sinarca: un dissesto idrogeologico’, ha avuto come tema la situazione, appunto della zona del Sinarca, post alluvioni. Una situazione che si estende non solo al territorio del comune di Guglionesi, ma anche ai paesi limitrofi, daPalata, dove il corso d’acqua nasce a Termoli. Nel ‘tavolo tecnico’ della sala della casa del Fanciullo, sono intervenuti i primi cittadini dei comuni interessati, il sindaco di Guglionesi, Leo Antonacci, i sindaci di Montecilfone,Franco Pallotta, Petacciato, Gabriele Domenico La Palombara e Palata, Michele Berchicci e, anche, il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis e il presidente del comitato civico ‘Vita e Territorio’,Pietro D’Ambra. Quest’ultimo ha posto all’attenzione di tutti i presenti, i problemi che si sono susseguiti e tutt’ora si susseguono con le ‘grandi piogge’. Per chi vive nelle zone del Sinarca diventa, appunto, “problematico vivere lì, quando il corso d’acqua è in

piena. E vuoi o non vuoi, per come stanno ora le cose, esonda“. Nel giro di otto mesi, i residenti della valle del Sinarca si sono trovati ‘allagati’ senza che nessuno facesse qualcosa. Niente risposte, o meglio, solo una risposta “Non ci sono soldi! Ma nel 2016 qualcosa deve esser pur fatto!” Ed è proprio per questo che i primi cittadini presenti hanno dato la loro parola e disponibilità di attuare un “piano e un tavolo tecnico, con persone specifiche per riuscire ad ‘arginare’ questo grave problema che riguarda Guglionesi e i paesi limitrofi“. “Vogliamo che gli enti preposti– continua D’Ambra- siano elastici, che ci vengano incontro”. Aspettano una risposta dal presidente della regione, Frattura, che entro “la prossima settimana- ha spiegato Antonacci– dovrebbe riceverci”. “Bisogna affrontare il problema– ha esclamato il sindaco di Montecilfone, Franco Pallotta- non possiamo uscire da questo incontro senza aver buttato delle linee di condotta”. Più duro, invece, il punto di vista del

sindaco di Palata “bisogna smettere di usare i soldi pubblici per fare un favore al politico di turno! Bisogna curare bene la manutenzione delle strade già esistenti invece che farne di nuove! Devono esser stanziati dei fondi, dei soldi. Mi passa la voglia, ormai da due anni di amministrare in queste condizioni”. Un plauso al comitato civico e all’associazione Fuoriporta dal presidente della Provincia, De Matteis

che prendendo la parola ha voluto rimarcare l’assenza della regione Molise. “Ci sono mille difficoltà, tagli ai servizi, ci barcameniamo tra queste cose. Abbiamo avuto dei finanziamenti che andranno a toccare anche la Valle del Sinarca. Ma cosa ce ne facciamo di questi fondi se non bonifichiamo l’area?”. “Noi nel nostro piccolo – ha continuato De Matteis- stiamo intervenendo per sistemare questa

situazione, insieme ai primi cittadini dei comuni interessati”. Istituire, quindi, un tavolo tecnico, subito. Non deve rimanere un incontro di facciata ma deve esser un input per iniziare qualcosa di buono per superare il problema. I molti agricoltori presenti, però, hanno dei dubbi, sperano che questo incontro, davvero, non rimanga un pour-parler e che qualcosa inizi a cambiare.


Da dicembre in edicola e librerie


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