Facciamo una colletta per i poveri di molise dati

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 68 - domenica 22 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Roberto Ruta

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta. Visto e considerato che Frattura gli ha risposto che deve pensare a fare il parlamentare come rappresentante del Molise, perchè alla Regione ci pensa lui, il senatore ha deciso di raccogliere l'invito e procedere, già dalla prossima settimana, a presentare una serie di iniziative e programmi che, fino a questo momento, a livello regionale non sono stati posti nella dovuta forza. Proverà, come dire, lui stesso a fare il presidente a livello romano per cercare di risolvere qualche problema.

Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. Chissà se l'assessore regionale ai Lavori pubblici si sta realmente rendendo conto delle frane che stanno interessando in questi giorni il Molise. Chissà se sta già pensando a come fare fronte ai tanti guasti che la terra in movimento sta provocando al sistema viario provinciale spezzando, forse definitivamente, le residue speranze di ripresa di ampie aree fin qui abitate. Chissà se starà prendendo in considerazione la possibilità di spostare i 22 milioni di euro per la Metropolitana leggera al tamponamento delle situazioni in essere. Chissà.

Facciamo una colletta per i poveri di Molise Dati I dirigenti citati ieri, pranzano da “Il Potestà” Mentre i poveri citati oggi, buono pasto. Logicamente trasferta a spese della Regione Molise

A sbafo

Pierluigi Fanelli 72.371,22 euro annui Franco Pagliani 60.562,64 euro annui Pasquale Filippone 60.387,66 euro annui Domenico Terreri 59.615,91 euro annui Giuseppina Narducci 58.485,54 euro annui Enea Spinosa 57.511,88 euro annui

TOTALE 368.934,85 euro

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2 22 marzo 2015

Piano Garanzia Giovani, riveduto e corretto: si comincia daccapo Intanto i mesi passano, gli interventi ritardano, le speranze giovanili si affievoliscono Da bravi apprendisti stregoni, alla Regione Molise hanno finalmente provveduto a rimodulare il “Piano di attuazione italiano della Garanzia per i Giovani”, e a trasmetterlo al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il seguito di competenza. La rimodulazione di cui facciamo cenno segue una precedente rimodulazione che in sede di valutazione a Roma è stata ampiamente osservata e, quindi, costrette ad essere corretta nei punti più vistosamente impropri rispetto alla ratio e alla finalità di questo provvedimento che si fa carico di dare una spinta alle attività imprenditoriali e occupazionali dei giovani. Diciamo, però, che l’impianto organizzativo e attuativo ha fin qui mostrato pecche e deficienze in campo nazionale, il che in parte giustifica gli “errori” di valutazione fatti in sede regionale. Acqua passata. La nuova rimodulazione, viene fatto osservare dalla direttore dell’Area II Massimo Pillarella, è stata preventivamente discussa e concordata con le strutture ministeriali, la qualcosa dovrebbe assicurare che non ci sarà ulteriore necessità d’intervenire e di correggere il tiro. Intanto i mesi passano, gli interventi ritardano, le speranze giovanili si affievoliscono.

Eppure la presenza di Pillarella accreditato di particolari virtù professionali e manageriali una aveva fatto immaginare una garanzia che alla resa dei fatti non c’è stata. Si ricomincia pertanto daccapo. Le correzioni apportate riguardano la scheda 5 - “Tirocinio extracurriculare, anche in mobilità geografica” - il cui stanziamento è passato da tre milioni di euro a tre milioni e mezzo; la scheda 6 - “Servizio Civile” - invece è stata ridotta di 850mila euro ovvero dall’iniziale stanziamento di

1.750.340 euro a 900.340 (un colpo basso alle aspettative politiche e clientelari del governo regionale ndr); la scheda 7 - “Sostegno all’autoimpiego ed all’autoimprenditorialità” – è stata a sua volta rimpolpata di 350mila euro in quanto, con chiare motivazioni di opportunità, l’investimento è ritenuto un punto qualificante del Piano, pertanto dalle 300mila euro iniziali è passato a 650. La richiesta di rimodulazione relativa alla misura “Bonus Assunzionale” (scheda 8) è

stata superata di comune accordo con Roma, per cui rimane confermato l’importo originariamente previsto nel Piano pari a 200mila euro. Queste dunque le correzioni chieste e apportate. Ma nell’ambito degli interventi di sostegno all’occupazione giovanile previsti dal Piano “Garanzia Giovani” (fondi europei, ricordiamo), il supporto all’autoimpiego ed all’autoimprenditorialità s’avvale anche di uno speciale Fondo rotativo nazionale, il cui l’obiettivo è sostenere l’avvio di piccole iniziative

imprenditoriali promosse da giovani, mediante la concessione di finanziamenti agevolati a tasso zero e servizi integrati e mirati per la realizzazione di progetti che favoriscano la crescita di prospettive occupazionali legate all’autoimpiego. Bene, la Regione Molise, specificatamente sollecitata al riguardo, ha deliberato di partecipare con un conferimento di 250mila euro, riservandosi di valutare successivamente la possibilità di effettuare versamenti aggiuntivi, cosciente che l’adesione si può rivelare “ un valore aggiunto al buon funzionamento dell’intero Piano regionale, prevedendo tra l’altro l’utilizzo della società in house Sviluppo Italia Molise spa per l’erogazione dei <servizi di prossimità”>ai proponenti/destinatari finali. La chiamata in causa di Sviluppo Italia invita a una considerazione poco piacevole sulle altre società in house che non godono della stessa attenzione e dello stesso trattamento, anzi si vedono cancellate (il Korai) e ridurre il sostegno e le commesse (Molise Dati). Per la serie particolarmente cara alla faziosità degli amministratori regionali di avere attorno a sé figli e non figliastri. Dardo

Nagni ‘innamorato’ della Metropolitana Dal suo partito dipietrista era stata ritenuta “uno spreco” CAMPOBASSO. La programmazione è l’arma segreta del governo Frattura che, se unita alla condivisione dei programmi di coalizione, rappresentano certamente l’aspetto peculiare di questo centrosinistra. Così in Molise accade che un’opera, la metropolitana leggera dal costo di circa 24 milioni di euro, è diventata strategica per l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, più dell’autostrada. Eppure, era stata considerata uno sperpero di denaro pubblico dal suo partito di provenienza, quello di Di Pietro. Tanto che lo stesso Tonino nazionale, agli sgoccioli della sua permanenza in Parlamento, si era preoccupato di presentare un’interrogazione all’allora ministro Passera. “Non pos-

siamo più tollerare – aveva avvertito qualche mese fa anche il figlio del Tonino nazionale e consigliere Idv – le scelleratezze del governo Iorio dettate da un modo di fare politica clientelare e personalistico che determinano scelte assurde come quella di costruire un aeroporto a Cantalupo e di spendere 225 mila euro per uno studio di progettazione per la metropolitana leggera a Campobasso” si legge sul blog Italia dei Valori news. Ed ancora: “Aeroporti, sanità, terremoto... sono tanti gli esempi di spreco, perpetrati negli anni, che hanno portato il Molise ai risultati di oggi. Ricordiamo poi a Iorio e Velardi – si legge su qualche altro organo di stampa in data 21 giugno 2012 tra le dichiarazioni

Frane e smottamenti stanno devastando le strade provinciali, in lungo ed in largo, per tutto il Molise. In ordine sparso: Fossalto, Petacciato, San Giovanni in Galdo, Campolieto, Castelmauro. Fenomeni meteorologici intensi, fragilità intrinseca del territorio, superficialità nella realizzazione degli stessi tracciati ma, soprattutto, la lenta agonia dell’Ente Provincia, deputata alla manutenzione, alla base di tanto venir giù. Tutto facilmente pronosticabile (e pronosticato, cfr. gazzetta mese di febbraio…) e, probabilmente, senza facile rimedio. A guardarlo da Roma, dalla scrivania di Renzi, il destino delle Province appare segnato e, con esso, il suo portato di competenze; sacrificato alla

sempre di Cristiano Di Pietro - che siamo sempre in attesa di qualche risposta in più sulla metropolitana leggera a Campobasso che, nonostante la sua denominazione, siamo certi, costituirà un ulteriore peso per le tasche dei cittadini”. Oggi , il collegamento rapido su rotaia tra le stazioni di Matrice e Boiano, torna ad essere un argomento concreto nell’agenda del presidente della giunta regionale Frattura, dell’assessore ai trasporti, Nagni, e delle Ferrovie italiane. Cioè quel progetto che per i Di Pietro fino ad oggi è costato 225mila euro di sprechi per

lo studio di progettazione. Chissà chi lo ha elaborato. Speriamo che almeno il progettista sia molisano e vi-

Intanto c’è chi chiede che i fondi per la Metro leggera vengano destinati a sistemare le frane

22 milioni di euro destiniamoli al ripristino del territorio revisione della spesa, vero totem dei nostri giorni. Il presidente del consiglio provinciale di Campobasso, Gianluca Cefaratti, lancia, a questo proposito, quello che sembra un curioso messaggio, a metà tra la brillante genialata ed il colpo di reni della disperazione: chiedere alla Regione Molise di destinare i

ventidue milioni che si vogliono investire nella metropolitana leggera al rifacimento delle strade provinciali molisane. Lo chiederà, anzi proporrà che lo chieda formalmente il consiglio provinciale alla Regione, alla convocazione della prossima assemblea a palazzo Magno. Non ci compete certo di-

vente. Insomma, come dire: si tratta di una coerenza metropolitana certificata dall’assessore Nagni.

scettare sulla praticabilità della cosa dal punto di vista tecnico-amministrativo, ma, di certo, colpisce il clima perennemente emergenziale con cui siamo costretti a vivere, da cittadini di questa regione. Un costante, sempiterno rincorrersi di grosse falle e toppe rabberciate. La lista delle priorità è lunga tanto quanto quella delle inconcludenze. E, come la convulsa cronaca politica di questi ultimissimi giorni conferma brillantemente, la colpa è sempre di qualcun altro, di chi c’era prima. Vi daremo certamente conto di questo curioso iter amministrativo che si prospetta. Lo mettiamo subitaneamente in lista. Ma in quella delle priorità o delle (prossime) inconcludenze?


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3 22 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Molise Dati, la dirigenza ‘zavorra’ Ha suscitato un vespaio i dati da noi pubblicati circa i compensi annui di chi è al vertice della società in house della Regione CAMPOBASSO. Un vero e proprio vespaio ha generato la pubblicazione dei corrispettivi annui dei cinque dirigenti di Molise Dati da un costo complessivo di 1.135.654,89 euro. Come dire, con una media di 227.130,98 euro. Il costo è complessivo del lordo del singolo dirigente, dell’Inps, del Tfr e del fondo pensione. Del resto, si tratta di somme che la Società in house della Regione Molise sborsa annualmente. I due pezzi forti sono il direttore generale, Giovanna Fanelli con 210,182 euro lordi ai quali si abbiano i 51.665,00 euro di Inps, i 21.760,23 euro di Tfr e di 18.715,72 euro di Fondi pensione per un totale di 302.322,95 euro. Ai cinque dirigenti si affiancano i costi dei sei impiegati di primo livello che costano 368.934,85 euro l’anno. Con un costo medio di 61.489,14 euro. Il costo totale degli 11 tra dirigenti e impiegati di primo livello assomma a 1.504.589,74 euro. Se si pensa che la Molise Dati, poi, ha in organico 27 persone ciò significa che c’è un dirigente quasi ogni impiegato. Un assurdo. A tutto questo va aggiunto il Consiglio di Amministrazione della Società che, pure, ha un costo di quasi centomila euro l’anno. Ma

Stagionali Anas, Petraroia li dimentica

non è finita qui. C’è la questione dei buoni pranzo e dei rimborsi chilometrici. Se è considerabile tutto questo per il personale di fascia bassa è mai possibile prevederlo anche per dirigenti e impiegati di primo livello? Con una disparità anche i posti ristoro frequentati? Troppi interrogativi per una Società che è nata per garantire alla Regione un supporto di rete e sistemico e che ri-

schia, purtroppo, alla luce di queste spese inutili, di finire con il rendere un favore a quanti la vogliono chiusa. Di questi tempi, ma non solo, cifre di questa consistenza non dovrebbero uscire dalle casse pubbliche per pagare dirigenti bensì per sperimentare nuovi programmi informatici e per consentire ai cittadini molisani di potere avere un accesso facilitato ai servizi regionali.

CAMPOBASSO. Dal primo di aprile prossimo (ma è cosa assai seria, purtroppo) scadranno definitivamente i contratti dei sessanta lavoratori stagionali dell’ANAS s.p.a. – compartimento della viabilità per il Molise. Altre sessanta unità si aggiungeranno al triste totale dei disoccupati molisani. Una totale da primato (su base percentuale), su scala nazionale. Quella degli stagionali ANAS è una storia che parte da lontano: pur avendo funzioni paragonabili, in tema di sicurezza stradale, a quelle della polizia stradale, dei vigili del fuoco e della protezione civile, al personale ANAS non è stata concessa, dall’ordinamento nazionale, la possibilità di derogare al blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione. Un primo decisivo colpo per il rapido ed inesorabile precipitare della situazione. Nel 2010, grazie alla mobilitazione sindacale (ULIPA – ANAS Molise in testa) , grazie anche a tavoli aperti in Prefettura, i contratti stagionali venivano, momentaneamente, rinnovati; lasciando presagire un esito favorevole dell’intera vertenza. Presagio ulteriormente rafforzato dalle vittorie in primo grado che, molti dei lavoratori precari, si vedevano riconosciute in cause di lavoro avviate contro ANAS. Ma chi di speranza vive, disoccupato finisce col restare, a quanto pare. In appello, infatti, gran parte delle sentenze sono state ribaltate a vantaggio dell’ente. Ora, quindi, il sindacato Uil ha chiesto alla Regione Molise di farsi attore di un tavolo di concertazione con l’azienda. Ma l’assessore Michele Petraroia ha fatto finta di non ascoltare. Eppure, quando era consigliere di opposizione si era fatto portavoce delle loro sitanze. Ora che, invece, come assessore potrebbe fare qualcosa non si è mosso. Stranezze della politica molisana mentre la gente va a casa.

“Molisani nel mondo”: una delegazione regionale dal 16 al 23 marzo in Argentina per fortificare i legami storici e affettivi, creare uno scambio di esperienze e di possibilità che aiutino, dove possibile, a essere vicendevolmente solidali

Finora sono le intenzioni a prevalere sui risultati pratici, anche perché non è semplice creare le basi di uno scambio pronunciatamente economico aPresentatati il progetto/giovani “Vado e Torno” e la manifestazione “Cammina Molise” gioielli di famiglia dell’assessore Petraroia Molisani in crisi, di qua e di là dell’Oceano, si capiranno facile. I molisani che sono partiti per l’Argentina da Campobasso e gli argentini che li hanno accolti. Entrambi fanno parte della politica di amicizia e solidarietà del programma regionale “Molisani nel Mondo”. Che da anni consente agli assessori che questo progetto lo governano di viaggiare per il mondo, dove risiedono comunità molisane emigrate in tempi lontani. Con gli assessori anche un gruppo selezionato di funzionari regionali e di rappresentanti di associazioni e motivatori territoriali. La ragione è sempre la stessa: rilanciare i legami con le nostre comunità emigrate, consolidando i rapporti con le associazioni e le federazioni molisane attraverso la condivisione di progetti su scambi tra scuole, università, amministrazioni e imprese ( in questa circostanza si vuole puntare sui giovani argentini da coinvolgere per eventi in Molise e di nostri giovani che con il progetto “Vado e Torno” cercano di maturare esperienze all’estero: un

andare e tornare molto aleatorio, tant’è che il progetto va assumendo il profilo di una bufala). Il rafforzamento dei legami è un ritornello che si ripete, specie con l’Argentina, ma vale con il Canada, con l’Australia, con i Paesi europei. Dovunque stazioni una comunità molisana che di solito è una presenza qualificata nel mondo politico, amministrativo e imprenditoriale del luogo. L’intento della Regione Molise, da anni, è fortificare i legami storici e affettivi,

creare uno scambio di esperienze e di possibilità che aiutino, dove possibile, a essere vicendevolmente solidali. Finora sono le intenzioni a prevalere sui risultati pratici, anche perché non è semplice creare le basi di uno scambio pronunciatamente economico. Prevalgono in genere i sentimenti di appartenenza e i valori morali e culturali (le tradizioni, i ricordi, il cibo, le consuetudini) che dal 16 marzo al 23 del mese saranno infatti al centro degli incontri, degli

scambi, delle viste, che la delegazione molisana farà nelle città di Cordoba, di Mar del Plata, di Rosario e di Buenos Aires in cui vivono decine di migliaia di molisani tra San Miguel, Lanus, Avellaneda, Lomas de Zamora o altre località. Dall’annuncio della Regione non si capisce se della comitiva faccia parte l’assessore di riferimento, ovvero Michele Petraroia, che del programma “Molisani nel Mondo” ha preteso il rafforzamento delle disponibilità finanziare e delle iniziative da svolgere sul campo. Gli è particolarmente cara l’Argentina, dove ha trovato la morte Padre Tedeschi di Jelsi, barbaramente assassinato a La Plata il 2 Febbraio 1976 per mano dei gruppi paramilitari della Tripla A, e dove vive una forte comunità jelsese che perpetua la Festa di S. Anna e la tradizione delle traglie. Il programma del viaggio indica soprattutto motivazioni culturali a base degli incontri, e solo marginalmente fa riferimento, Sabato 21, a una visita alle Aziende di Mar de Plata disponibili ad ospitare

giovani tirocinanti del progetto “Vado e Torno”, e al pastificio “ Don Vicente”, fondato dalla famiglia Florio, originaria di Trivento. Un notevole accentramento d’interesse degli argentini verso il Molise, la Regione lo ha affidato alla manifestazione “Cammina Molise” , rafforzata dal gemellaggio con la manifestazione “Il Molise Cammina a Mar del Plata”. Nella circostanza sarà d’aiuto la presenza dell’architetto Giovanni Germano - Presidente dell’associazione Culturale “La Terra”, con sede in Molise, originario di Duronia ma residente a Roma, che da 20 anni organizza la manifestazione lungo i tratturi e l’accoglienza dei camminatori da parte dei comuni attraversati con la degustazione dei prodotti e piatti tipici locali. La manifestazione sta particolarmente a cuore all’assessore Petraroia che l’ha elevata a cattedra culturale itinerante, e ad evento a carattere promozionale all’Expo di Milano. Dei pranzi e delle cene facciamo ammenda. Dardo


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4 22 marzo 2015

Il territorio è bene comune, è capitale da spendere e da mettere in giro per renderlo patrimonio di un nuovo pensiero politico

Valorizzare la campagna nella sua duplice espressione, agricola e rurale, di attività produttiva e di aggregazione di luoghi, persone, ambienti Pieno successo dell’incontro sul tema “Territorio e Politica, riflessioni su possibili nuovi cicli economici del Molise” di Pasquale Di Lena “Territorio e Politica, riflessioni su possibili nuovi cicli economici del Molise”: un successo l’iniziativa nella sala degli incontri dell’incubatoio in via Monsignor Bologna, aperta da un intervento di Rossano Pazzagli, al quale hanno fatto seguito quello del sottoscritto e di Maurizio Marino, giovane promotore di una fattoria sociale a Montemitro e di altri, tutt’interessanti, del pubblico presente. Al centro della riflessione, il territorio, che, a partire dalla nascita del movimento “NO Stalla, SI Molise Bene Comune” e dalla sua vittoria con la rinuncia della Granarolo, la più grande industria del latte, a realizzare nel Molise una stalla esagerata (12.000 manze bisognose di uno spazio pari a 100 ettari di terra e acqua necessaria per una paese di 120.000 abitanti), ha fatto capire che non può essere più dimenticato o tenuto ai margini. Questo bene comune è un capitale da spendere e da mettere in giro per renderlo patrimonio di un nuovo pensiero politico. In Italia ogni secondo spariscono 8 metri quadrati di territorio, come dire 11 ettari l’ora, 2.000 la settimana, 8.000 ogni mese, cioè circa

100.000 ettari ogni anno, che, con la bella idea di “Sblocca Italia”, i finanziamenti per nuove case, e non per il recupero dei centri storici, raddoppieranno invece di essere salvati dall’abuso e furto. In questo modo il governo Renzi e i suoi padroni pensano di “Nutrie il pianeta” aprendo fra poco più di un mese l’Expo di Milano, nelle mani delle multinazionali. Bisogna rimettere insieme quello che oggi è solo apparente-

mente connesso: cultura e politica; città – campagna; nord – sud, eccetera. Cioè, vedere e operare, attraverso la coscienza del luogo (non è alternativa alla coscienza di classe ma l’una che comprende l’altra), per vedere come trovare percorsi, soluzioni e nuovi modelli di sviluppo alternativi a quello attuale che non è il solo possibile. E il patrimonio territoriale è una grande opportunità di rinascita che ci riporta all’identità,

Centri per l’Impiego, si apre lo spiraglio economico CAMPOBASSO. Nella seduta della Giunta Regionale del 20 marzo scorso è stato conferito incarico agli avvocati della Regione Molise, Claudia Angiolini e Antonio Galasso, per costituirsi innanzi alla Corte Costituzionale e resistere in giudizio sulla richiesta di abrogazione dell’art.6 della legge n.25 del 22.12.2014 sull’assestamento del bilancio 2014. Oltre a diversi provvedimenti inerenti il sostegno alle attività turistiche e culturali, e a diversi atti di promozione di misure in favore dell’agricoltura e a tutela dell’ambiente, la Giunta Regionale ha adottato la delibera per 550 mila euro con cui si autorizzano le Province di Isernia e Campobasso a garantire la funzionalità dei Centri per l’Impiego per il 2015 nelle more dell’entrata in vigore del JOBS ACT e dell’istituzione dell’Agenzia Nazionale dell’Occupazione che subentrerà nella gestione delle politiche attive per il lavoro attraverso l’emanazione di uno specifico decreto attuativo della Legge n. 183/2014. Con questo provvedimento la Regione impegna i residui del Fondo Sociale Europeo per consentire alle Province di coprire i costi per i n.59 dipendenti a tempo determinato dal 01.09.2015 al 15.12.2015, termine ultimo in base ai regolamenti comunitari per rendicontare e certificare la spesa. Grazie ad una soluzione tecnica individuata di concerto con il Ministero del Lavoro è stato possibile mettere in sicurezza l’ordinaria funzionalità dei Centri per l’Impiego senza causare penalizzazioni all’utenza in una fase molto complessa e senza arrecare disagi agli operatori impegnati nell’espletamento del servizio. La Giunta Regionale con altre Delibere ha accolto la sollecitazione di alcune famiglie di disabili e ha autorizzato gli Ambiti Territoriali di Zona a prevedere il prosieguo dell’erogazione dell’indennità per la non autosufficienza

direttamente ai pazienti, con la facoltà da parte degli stessi di poter optare per un’implementazione del servizio di assistenza socio-sanitaria di sollievo tesa ad alleviare le sofferenze del disabile e ad includerlo e integrarlo attraverso percorsi terapeutici, socio-assistenziali e fisioterapici. Nella stragrande maggioranza delle regioni italiane le associazioni dei disabili e le loro famiglie sollecitano i Piani Sociali di Zona, i Comuni, le Aziende Sanitarie, gli Uffici Scolastici e le Regioni ad attivare misure di integrazione in favore del paziente incentivando i percorsi di inclusione alla cittadinanza più che la monetizzazione della disabilità. Aggiungere altre somme agli assegni di inabilità, alle indennità di accompagnamento e alle pensioni di invalidità, per quelle associazioni non muta la condizione del cittadino disabile e per questa ragione si chiede alle istituzioni un piano di servizio che restituisca dignità e rispetto alla persona più che un’ulteriore erogazione finanziaria non sempre utilizzata dalla famiglia per gli scopi previsti. Ma, preso atto che in Molise c’è chi preferisce l’indennità aggiuntiva, nel Piano si è apportata la facoltà di opzione così che ciascuno scelga in base alle proprie convinzioni e alla qualità dei servizi sociali garantiti dall’Ambito Territoriale di Zona di appartenenza. Infine, la Giunta Regionale ha accolto la richiesta della Provincia di Isernia e ha stanziato 15 mila euro per permettere il prosieguo del servizio di prevenzione e accoglienza di minori in situazioni di disagio e di donne in difficoltà con figli. In una fase di grande difficoltà, con la forza dei fatti e nella consapevolezza che ciò che si riesce a fare non risolve tutti i problemi, la Regione Molise sta aiutando concretamente tante persone e tante comunità.

alle possibilità di programmare e costruire il futuro del Molise, del Paese. Un modo anche di rappresentarlo e di tenerlo ben tutelato perché solo così è possibile valorizzarlo e dare spazio alle possibili attività, in primo luogo il valore della campagna nella sua duplice espressione, agricola e rurale, cioè di attività produttiva e di aggregazioni di luoghi, persone, ambienti. L’agricoltura quale perno ca-

pace di far girare e vivere un nuovo tipo di sviluppo, all’insegna della sostenibilità e della sobrietà per chiudere con lo spreco. In primo luogo con lo spreco di territorio, sapendo che senza di esso non c’è possibilità di sviluppo. Basti pensare al cibo, all’acqua, all’aria, cioè a quelle che sono fonti vitali; al bisogno di arrivare alla sicurezza alimentare affermando la sua sovranità. Chi sta lavorando per forme nuove di aggregazione e per un rilancio della politica, per un nuovo tipo di sviluppo necessario e urgente se non si vuole far cadere il Paese nel baratro creato dal fallimento del sistema, deve tener conto del valore e del significato del territorio, del suo stretto legame con uno sviluppo e una programmazione possibili. Come sempre prezioso il contributo di Pazzagli col suo intervento iniziale che ha trovato il consenso unanime e dato la possibilità a Antonio De Lellis e a quanti hanno collaborato con lui nell’organizzazione dell’evento, di continuare e pensare subito ad altri appuntamenti per dare forza e sostanza alla voglia di cambiamento, soprattutto di quella massa enorme di cittadini che non va a votare, stanca di una politica che suona come una moneta falsa.

“Edilizia, i rifiuti un disastro” Per l’Acem la nuova normativa incide sulle aziende Per effetto della nuova classificazione dei rifiuti, in vigore dal 18 febbraio 2015, i residui di costruzioni e demolizioni dovranno essere trattati come sostanze pericolose e smaltiti come tali. Sul delicatissimo argomento, si è svolto ieri mattina presso la sede dell’ACEM un vertice al quale hanno preso parte le massime Autorità competenti in materia, ovvero il Comando Regionale del Molise del Corpo Forestale dello Stato, l’Assessorato all’Ambiente della provincia di Campobasso, l’Albo Gestori Ambientali della Camera di Commercio di Campobasso e professionisti del settore oltre a numerose imprese edili. Dall’incontro è scaturito che non sussistono più le condizioni per cui un chimico professionista possa esprimere un giudizio in “scienza e conoscenza” circa la pericolosità/non pericolosità di un rifiuto sulla base della forza probante dei dati, senza rischiare di incorrere in una violazione della norma nazionale, visti i profili di incertezza applicativi che dalla stessa discendono, in quanto essa contiene il riferimento a compo-

sti peggiori e/o caratteristiche di pericolo, ad oggi non determinabili per assenza di criteri scientifici univoci, con la conseguenza che tutti i rifiuti diventano “pericolosi”. Alla luce di quanto dibattuto, appare serio il rischio imminente di un blocco dei cantieri per non incorrere in sanzioni penali, con il paradosso che i centri di raccolta si vedono costretti a non poter più ricevere gli stessi rifiuti che il 17 febbraio (giorno prima dell’entrata in vigore della suddetta norma) erano non pericolosi. Secondo quanto evidenziato dalle imprese presenti, numerosi appalti affidati a fine anno potrebbero formare oggetto di riserve per gli incrementi di costi che le nuove norme comportano. All’esito dell’incontro di ieri mattina, l’ACEM si è rivolta all’Associazione nazionale di appartenenza ANIEM, chiedendo un incontro con il Ministro dell’Ambiente per la sospensione delle nuove disposizioni fino all’entrata in vigore delle norme europee, prevista per il prossimo 1° giugno.


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5 22 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Una balbettante relazione del presidente Frattura in risposta alla mozione di Iorio non ha chiarito l’arcano

Alla Protezione civile mancherebbero 10 milioni di euro e non si trovano Probabilmente saranno altri organi amministrativi, altri istituti analitici, altre autorità di controllo a definire come stanno le cose e dove e come sono finiti questi benedetti 10 milioni

Allarme rosso in consiglio regionale. Alla Protezione civile mancherebbero 10 milioni e due altri milioni spesi, non sarebbero stati coperti dal prescritto impegno preventivo. Questioni delicate, che hanno visto uno di fronte all’altro Frattura e Iorio. Con quest’ultimo che al termine dell’esposizione di Frattura sulla faccenda dei 10 milioni ballerini e dei due milioni non preventivamente impegnati prima di essere spesi, s’è detto largamente insoddisfatto e lapidariamente ha chiuso: “L’affermazione della scomparsa dei 10 milioni non è vera e non è vero neanche il fatto che ci fossero fatture senza impegno di spesa”. Vacci a capire. Una cosa è certa. La Protezione civile di questi tempi non offre chiarezza di gestione e di comportamenti s’è vero che la ricostruzione non va avanti e alcuni provvedimenti, come quelli relativi ad appalti senza la disponibilità dei fondi, si prestano, essi sì, ad necessario apprendimento. Volendo , ce n’è materia contabile per la Corte dei Conti ma, strano a dirsi, il governo regionale in molte sue sfaccettature amministrative gode di impreviste franchigie. Il presidente in carica non ha fatto altro che leggere le relazioni che gli hanno pre-

L’INTERVENTO Avete letto bene….in Molise si può morire di lavoro!!!! Non avete capito??? Adesso ve lo spiego. Mentre si consuma la pantomima della nuova proposta di legge sul sistema educativo regionale che l’Assessore al lavoro (si ..si .. al lavoro!!!) porta avanti come la panacea di tutti i mali del settore della formazione professionale che da anni subisce la questione dei cosiddetti Enti del consolidato ed operatori della formazione con il loro specialissimo “albo”, per gli altri Enti di Formazione professionale risulta difficile, ed in questo momento specifico impossibile, lavorare sebbene di lavoro ce ne sia. La maggior parte di questi Enti, circa quaranta, accreditati secondo rigidissimi standard che la Regione stessa ha stabilito, di lavoro ne avrebbe da fare ma di fatto non riesce farlo. Ma come direte voi!! LAVORO DA FARE ? Con questa crisi? Ma sarà il solito lavoro finanziato con i fondi europei, con le nostre tasse?? No, nulla di tutto questo. Esistono i cosiddetti “Corsi Liberi di formazione professionale” ovvero percorsi formativi giuridicamente riconosciuti, ma non finanziati da risorse pubbliche. Parliamo quindi di quei corsi che consentono ai partecipanti di vedersi riconosciute qualifiche professionali, specializzazioni, abilitazioni, contribuendo con pro-

parato i tecnici di cui dispone alla Protezione civile e per la prima volta, crediamo, la responsabile Scarlatelli ha avuto contezza di quanto fosse delicato il suo compito e quanto gli dovesse pesare il chiarimento che l’era stato richiesto, racchiuso in pagine infarcite di numeri, date, capitoli di bilancio, consuntivi e accertamenti bancari. Un guazzabuglio che Frattura è stato “costretto” a leggere, non avendo altra padronanza del fatto e della materia,

pur di dare una risposta a Iorio che giustamente si era piccato per alcune affermazioni del consigliere Salvatore Ciocca (delegato da Frattura alla Protezione civile) apparse sulla stampa, in cui paventava la “scomparsa” di 10 milioni di euro e l’utilizzo improprio di due milioni senza impegno di spesa “afferenti la gestione dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e la gestione Commissariale”. Affermazioni gravi, che rimangono tali anche a conclusione

della illustrazione della mozione di Iorio e della risposta di Frattura, in assenza di una definizione certa e certificata della vicenda. Infatti, la dottoressa Scarlatelli, tra il saliscendi della valutazioni, delle ricerche, dei decreti con cui ha allestito la relazione letta da Frattura in consiglio, ha inserito questa dichiarazione: “Sono in corso ulteriori approfondimenti istruttori che comprendono anche riunioni di servizio dedicate, in confronto con i procedimenti responsabili dell’area finanziaria della cessata struttura commissariale post-sisma, e verifiche degli accertamenti bancari, tramite modello 56T unificato, esaminando le voci di entrata e di uscita della contabilità speciale 3089 del Commissario delegato alla ricostruzione post-sisma e all’emergenza alluvione”. Ancora, quindi, appro-

Formazione professionale, la pantomina della Regione prie risorse senza alcun impiego diretto di denaro pubblico. Quindi corsi con i quali gli allievi acquisiscono competenze, abilità, titoli nec e s s a r i a FUTURE attività/opportunità lavorative. Per diventare parrucchieri, estetiste, personale addetto all’assistenza e cura delle persone in ambito sanitario e familiare, disegnatore CAD, pizzaiolo e tantissimo altro sono previsti percorsi specifici riconosciuti a livello nazionale. Ecco in Molise, così come in tutte le altre regioni, la normativa prevede la presentazione, da parte degli enti di f.p. di richieste di autorizzazione dei corsi liberi, con cadenza trimestrale, e la successiva autorizzazione e approvazione dei percorsi formativi da parte dell’ente pubblico preposto ovvero la Giunta regionale, previo parere di legittimità e di regolarità tecnicoamministrativa espresso dal Direttore del Servizio, sentiti i pareri del Direttore d’Area e del Direttore Generale. AL MOMENTO TUTTO QUESTO PROCESSO AUTORIZZATIVO E’ FERMO DA CIRCA 1 ANNO!!! AVETE CAPITO BENE…1 ANNO. Da circa 1 anno le richieste degli Enti di formazione non trovano alcuna risposta. Questo comporta appunto che LE PERSONE, I MOLISANI,

rivolgendosi agli Enti di formazione, NON TROVANO RISPOSTE ALLE PROPRIE ESIGENZE FORMATIVE. UN DUPLICE DANNO……CHI POTREBBE LAVORARE FORMANDO PERSONE NON PUO’ LAVORARE, CHI ATTENDE DI ESSERE FORMATO PER POTER LAVORARE ATTENDE INVANO…..IN MOLISE SI MUORE DI LAVORO….LAVORO CHE VIENE NEGATO AGLI ENTI DI FORMAZIONE ed a tutte le professionalità che operano al loro interno (centinaia di persone), LAVORO CHE VIENE NEGATO COME OPPORTUNITA’ A CHI VUOLE APPRENDERE, IMPARARE, PERFEZIONARSI, QUALIFICARSI, SPECIALIZZARSI PER

FARE IMPRESA, METTERSI A DISPOSIZIONE DEI DATORI DI LAVORO CON COMPETENZA E PROFESSIONALITA’. Non più tardi di lunedì pomeriggio in una riunione presso l’Assessorato al lavoro (lavoro di chi???) le istituzioni presenti sono rimaste impassibili al grido di dolore manifestato dai rappresentati e dai lavoratori degli Enti di formazione, IMPASSIBILI DI FRONTE AD UNA LEGITTIMA RICHIESTA CHE TRA L’ALTRO NON PREVEDE APPUNTO ALCUN IMPEGNO DI SPESA PUBBLICA. LAVORO CHE GENERA POSSIBILITA’ DI IMPIEGO SUCCESSIVO, IL TUTTO CON RISORSE PRIVATE…….UN MIRACOLO IN UN PAESE DOVE LA SPESA PUBBLICA HA PORTATO TUTTI NOI AD UN PASSO DAL BARATRO DEL DEFAULT. Gli Enti di formazione si chiedono: ma perché accade tutto questo??? A chi giova questa situazione?? Non riusciamo a comprendere quale logica ha portato a questo PARADOSSO!!! PERSONE CHE NON POSSONO LAVORARE, AVEN-

fondimenti, riunioni di servizio, finanche un gruppo di lavoro per approfondimenti istruttori e verifiche contabili sulla questione e confronti, per mettere a fuoco la verità di chi, come Iorio, ritiene che tutto sia in regola e che se permangono difficoltà a chiarire, queste non possono che essere fatte risalire alle difficoltà dell’attuale gestione (politica e amministrativa) della Protezione civile di capirci qualcosa della Protezione civile, e di chi, di converso, partendo dal presupposto che ciò che ha riguardato la ricostruzione post-terremoto “l’è tutto da rifare”, sono necessari ulteriori approfondimenti, riunioni, confronti e raffronti. Sarà come sarà, ma non è assolutamente uno spettacolo degno di un’assemblea regionale la balbettante relazione di Frattura da cui non si sono potute trarre conclusioni di nessun genere. Probabilmente saranno altri organi amministrativi, altri istituti analitici, altre autorità di controllo a definire come stanno le cose e dove e come sono finiti questi benedetti 10 milioni che pare non si riescono a trovare. Dardo

DONE LA CONCRETA POSSIBILITA’, PERCHE’ UN ASSESSORATO AL LAVORO HA DECISO, NON DECIDENDO, DI NON FARLE LAVORARE!!!! QUESTA E’ LA REALTA’ CHE SI REGISTRA!!! Oltre a registrare questa realtà, ci assale un dubbio, manifestato in queste ultime ore da altre figure istituzionali di questa martoriata regione: non è che l’Assessorato al Lavoro (mi ripeto di chi e per chi??) ha intenzione di “Selezionare e ridimensionare scientificamente (Leggi portare alla morte per mancanza di sostentamento)” il numero degli enti presenti sul territorio regionale, con il fine ultimo di continuare nello status quo che vedrebbe un risicato numero di enti, magari “consolidati” ed un numero limitato di operatori, magari del famigerato “Albo”, operare in regime di oligopolio?? A PENSAR MALE SI FA PECCATO MA……… SONO FERMAMENTE CONVINTO CHE A BREVISSIMO LE ISTITUZIONI PREPOSTE PROVVEDERANNO A PORRE IMMEDIATO RIMEDIO AL VULNUS DI CUI SOPRA……ma al momento rimango convinto che…IN MOLISE SI MUORE DI LAVORO; ASSESSORATO AL LAVORO…MA AL LAVORO DI CHI??? Un modesto Operatore della Formazione professionale. (Lettera Firmata)


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Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

22 marzo 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Vasta operazione della Polizia Intensa ed articolata attività sul territorio per la sicurezza dei cittadini CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso ha operato un’intensa ed articolata attività di prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti che ha interessato questo Capoluogo e la città di Termoli. A Campobasso, la Squadra Mobile, unitamente al Reparto Prevenzione Crimine e alle Unità cinofile di Pescara, ha effettuato 5 perquisizioni a carico di persone con specifici precedenti in materia di stupefacenti e reati contro il patrimonio, a seguito delle quali sono stati rinvenuti e sequestrati circa 40 gr. di hashish. Nel corso dell’attività, a bordo di un veicolo in uso ad una delle persone sottoposte a controllo, è stata rinvenuta una pistola giocattolo – priva di tappo rosso - simile ad un modello in

uso alle Forze di Polizia, un bastone in ferro con impugnatura sferica ed altri oggetti atti allo scasso. L’uomo è stato, quindi, denunciato all’A.G. per possesso ingiustificato di armi ed arnesi atti allo scasso. In serata, è stato controllato anche un esercizio pubblico in pieno centro cittadino, abituale ritrovo di pregiudicati. Tutti gli avventori sono stati identificati, eseguendo un accurato controllo preventivo con unità cinofile. Contemporaneamente, altri operatori della Squadra Mobile hanno effettuato un analogo servizio di osservazione e controllo nella città di Termoli, traendo in arresto - in flagranza di reato – un quarantacinquenne di origini pugliesi, ma

residente nella cittadina adriatica, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Il predetto, con numerosi precedenti penali, è stato notato dagli operatori della Squadra Mobile mentre spacciava la droga, spostandosi da un luogo all’altro a bordo di una bicicletta. In modo “atletico” e veloce, in tuta ginnica, pensando di non essere intercettato dagli agenti, effettuava le consegne a domicilio, prelevando lo stupefacente da un singolare luogo di occultamento: il vano contatori dell’energia elettrica di un condominio, lontano da occhi indiscreti. I suoi movimenti, però, non sono sfuggiti agli uomini della Polizia di Stato che sono riusciti a documentare tutte le fasi del

prelievo e dello scambio della sostanza. La perquisizione ha consentito di rinvenire complessivamente 15 dosi di cocaina confezionate e destinate allo spaccio e 500 euro in contanti provento dell’attività di spaccio. Durante la perquisizione domiciliare sono stati, inoltre, rinvenuti e sequestrati una pistola a salve prima di tappo rosso e tre grimaldelli tipo “spadini”. L’uomo è stato, quindi, tradotto presso il carcere di Larino, dove rimane a disposizione dell’A.G. competente. Intensa e proficua si è rivelata anche l’attività posta in essere, nel corso della settimana, dalla Squadra Volante della Questura di Campobasso.

In tale contesto sono state identificate 1.581 persone e controllati 914 veicoli. 240 sono stati i controlli effettuati a persone sottoposte a misure di sicurezza. Due persone, inoltre, sono state denunciate per reiterata inottemperanza al provvedimenti di divieto di ritorno nel Comune di Campobasso. Per tre persone è stata, invece, proposta l’emissione di fogli di via; due sequestri amministrativi sono stati operati a carico di due venditori abusivi di merci, elevando altrettante sanzioni amministrative il cui importo, per un massimo di 5.000 euro, verrà determinato dal Comune di Campobasso cui è stato trasmesso il relativo rapporto. Cinque le sanzioni elevate al Codice della Strada.

La Festa del Grano sotto il Patrocinio del Padiglione Italia dell’Expo 2015 di Milano Pochi giorni fa è arrivata la comunicazione direttamente dalla direzione dell’Expo 2015, la 210° edizione della Festa del Grano in onore di Sant’Anna avrà il patrocinio del Padiglione Italia dell’Expo 2015. Grazie all’interessamento e alla volontà dell’Assessore comunale Michele Mazzocco e del nuovo “Comitato Festa del Grano”, con questo riconoscimento si dimostra il valore assoluto che la festa bicentenaria ha costruito nel corso di questi anni. La Festa del Grano di Jelsi è la prima manifestazione in tutto il Molise che potrà esibire il patrocinio del Padiglione Italia con il quale potrà sempre più caratterizzarsi come manifestazione di carattere nazionale e internazionale. E’ un bell’attestato di stima per tutta la Comunità Jelsese che ogni anno con tanta passione, tanto lavoro, tanta devozione realizza un “capolavoro” che ha pochissimi eguali a livello nazionale e che esprime la sua bellezza anche con le manifestazioni svolte dalle Comunità jelsesi all’estero: Canada, USA, … . La direzione del Padiglione Italia ha ritenuto idonea la candidatura presentata qualche settimana fa, ritendendo la festa jelsese meritevole dell’importante riconoscimento, con il quale Expo 2015 esprime la sua adesione a particolari iniziative.

In particolare Expo 2015 S.p.A. concede, sempre nell’ambito della propria discrezionalità, il “patrocinio non oneroso” ad iniziative di alto profilo culturale, scientifico e/o umanitario, in attinenza con i valori fondanti del BIE (pace, tolleranza, dialogo, ecc.) e i temi e le finalità di Expo Milano 2015 così specificate: sostenibilità nella filiera della produzione di cibo sul pianeta; best practices e innovazioni nel settore dell’alimentazione, salute, benessere, sostenibilità e tecnologia; coinvolgimento dei paesi con le istituzioni, le delegazioni ufficiali e i Capi di Stato; sistemi di trasporto intelligente e a basse emissioni inquinanti; sistemi e materiali di costruzione sostenibile e innovative; rapporto tra energia e ambiente – implementazione di soluzioni sostenibili e innovative; turismo e cultura; qualità della vita e sport.

Il Settenario per la Vergine Addolorata Da ieri nella chiesa di Santa Maria della Croce l’esecuzione dello zucheta-zù CAMPOBASSO. Da sabato 21 marzo 2015, nella chiesa di S. Maria della Croce a Campobasso avrà inizio il Solenne SETTENARIO alla Vergine Addolorata. L’esecuzione della cantata Sacra “ Oh di Gerico Beata”, intitolata così dal Maestro De Nigris, autore di parole e musica fu composta nel 1890. La prima rappresentazione fu eseguita nella chiesa della Cattedrale. Da alcuni manifesti dell’epoca, 1912, si evince

che data l’importanza e solennità della funzione, il tenore veniva espressamente da Napoli, non essendoci voci così importanti in loco. Durante la “sette-na”, in gergo campobassano da sette sere, la chiesa è gremita in ogni ordine di posto, pronta ad emozionarsi nell’ascoltare le dolci note del Maestro De Nigris. Comunemente il settenario è conosciuto dai campobassani come il canto dello “zucheta-zù”, una specie

di botta e risposta tra violini e contrabasso che chiudono le varie parti. Il programma inizia sabato 21 marzo per terminare venerdì 27 marzo e prevede per tutte le sette sere la celebrazione della S. Messa alle ore 19.00 a seguire l’Inno per il Settenario. L’orchesrta intitolata al Maestro De Nigris, i solisti e il coro saranno diretti dal Maestro Antonio Colasurdo.

V DOMENICA DI QUARESIMA Nei giorni della sua vita terrena Gesù entra profondamente nel tessuto dell’umano. E’ uomo fino all’obbedienza al Padre, verso il quale si protende, chiamando coloro che vogliono seguirlo. Gli uomini lo cercano, anche gli stranieri, anche i greci. Egli offre una nuova alleanza che viene scritta non su tavole di pietra, ma nel cuore dell’uomo ed è rivolta a tutti. Gesù giunge a Gerusalemme, entrando nel vivo della sua missione. L’evangelista Giovanni nota la presenza di alcuni Greci che domandavano di vederlo. All’inizio di ogni conoscenza e di ogni relazione c’è sempre una curiosità, un desiderio. Così anche per la fede: prima di credere, si vuole vedere. Ed è la curiosità di alcuni pellegrini greci giunti a Gerusalemme per la festa di Pasqua che offre a Gesù lo spunto per il suo ultimo discorso pubblico. Avviene un passaggio significativo, quasi una catena di testimoni: i Greci si rivolgono a Filippo, forse proprio per la sua origine greca riconosciuta dal nome; questi domanda aiuto all’amico Andrea e poi, insieme, vanno da Gesù

che sembra avere un sussulto, come se questo fatto gli aprisse l’orizzonte facendogli scorgere l’ora segnata. Egli non presenta ai discepoli e ai Greci delle credenziali teoriche, ma li introduce nell’avventura che egli stesso si appresta a vivere: la morte per la vita, simile al chicco di grano. E’ Cristo il chicco di grano che, mentre si dissolve nell’umido della terra, fa spuntare il germoglio: il germoglio della sua risurrezione e della vita nuova offerta a chi crede in Lui. Seguendolo in questa strada, anche il discepolo arriverà dove giunge il Maestro. Gesù cammina verso il suo destino e il discepolo, tutti i discepoli, possono seguirlo perché il suo non è il percorso di un eroe solitario, ma una strada aperta a tutti. Il chicco di grano muore per una nuova fioritura. Gesù accoglie l’ora tremenda e desiderata per la quale riceve conferma dalla voce del Padre, perché è un’ora di salvezza per tutti: quando sarà innalzato da terra, attirerà tutti a sé. Il nostro desiderio di “vedere Gesù”, come i Greci, non cade nel nulla ma incontra ri-

sposta, perché l’alleanza di Dio con noi è scritta nel cuore e permane indelebile. Cristo, poi, non fuggendo dalla croce, entra nella vita eterna e ne rende partecipe anche tutti quelli che credono in Lui. Perché la croce è anche la glorificazione per il cristiano che in essa vi trova il senso della vita: amare, dare la propria vita per gli altri, impegnarsi per il bene comune, fare opere di carità, sostenere i dubbiosi , essere operatori di pace nelle proprie comunità . Intanto, mentre scorrono le circostanze della vita, offriamo “preghiere con forti grida e suppliche a colui che può liberarci dalla morte” e pregare oggi, come i greci del vangelo, di volerlo vedere, di incontrarlo nella santa messa, innalzato in croce e risorto, di incontrarlo nell’adorazione eucaristica, per diventare finalmente per tutti gli uomini e tutti i popoli segno di unità e di pace. Mons. Gabriele TETI



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Isernia

22 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“ Pro-Veneziale” speranza a tutta la cittadinanza” A sottolineare la bontà della manifestazione a difesa dell’ospedale, il consigliere Stefano Testa ISERNIA. “Giovedì sera Isernia si è ribellata alla incapacità, all’ignavia dei nostri rappresentanti politici a tutti i livelli: una manifestazione di popolo a cui onestamente non siamo abituati e le cui dimensioni ricordano le foto che documentano i tempi in cui l’intera cittadinanza combatteva per il riconoscimento di Isernia capoluogo di provincia”. A sottolinearlo è il consigliere comunale, Stefano Testa. “Ebbene, anche Giovedì sera si è verificato il miracolo, al di là delle posizioni politiche , partitiche, e delle questioni personali, tutti gli isernini si sono sentiti impegnati per la difesa del nostro presidio sanitario rappresentato dallo storico “Ospedale F. Veneziale”. L’Ospedale Veneziale ha avuto un ruolo straordinario nella storia di Isernia e del suo ruolo di città guida dell’intero territorio provinciale: ha avuto illustri personaggi che con la loro opera hanno illustrato la medicina ed hanno fatto si che questa struttura divenisse il riferimento di una ampio territorio che travalicava anche i confini del Molise. Oggi, non per volontà specifica, ma per incapacità di chi è preposto alla difesa del diritto alla salute previsto anche dalla nostra costituzione, Isernia dovrebbe perdere questo patrimonio di esperienze, questa struttura

che tanto lustro ha dato alla nostra città e, questo, solo perché vi è un disegno scellerato che fa sì che il Molise privilegi la sanità privata e non quella pubblica. E’ chiaro che c’è qualcosa che non funziona, pertanto mi chiedo: è solo

incapacità amministrativa o vi è qualcosa di indicibile che ha molto a che vedere con le problematiche etico-morali a cui assistiamo da troppi anni? La manifestazione pro-Veneziale ridà una speranza, una nuova voglia

di impegno a tutta la cittadinanza, perché concretamente si può e si deve superare la logica del potere concentrata nelle mani di chi una volta eletto ritiene di essere il deus ex machina. Si è toccato con mano che i partiti

non hanno più ne la rappresentanza politica ne la capacità politica pertanto bisogna superali, bisogna che in primis tutti quelli che hanno capacità, idee, possibilità di tempo e di risorse intellettuali si impegnino per realizzare quella rivoluzione copernicana della buona amministrazione senza la quale il Molise, ancor più di altre regioni più forti, soccomberà su tutti i fronti perché nessuno dei nostri rappresentanti è riuscito a far capire allo stato centrale che le risorse non possono essere ripartite con il criterio del numero degli abitanti. Un elogio sincero all’onorevole Leva e al senatore Ruta per il coraggio dimostrato nell’analizzare l’attività posta in essere dal Presidente Frattura: è un chiaro sintomo di una visione della politica che non può essere legata ai semplici interessi di bottega, e che solo volando alto si potranno raggiungere risultati significativi. Purtroppo, in quello che dice Frattura, e che dice Brasiello, non si trova una sola proposizione programmatica che faccia intravvedere la loro idea di Molise: qualcuno potrebbe pensare: “.. non parlano molto, ma quando parleranno vi faranno vedere ….!”, ebbene non vorrei che invece non esprimano pensieri semplicemente perché non hanno nulla da dire!! “

Basilica minore dell’Addolorata di Castelpetroso 127° anniversario dell’Apparizione della Patrona del Molise CAStElpEtRoSo. Un importante cammino di Fede, frutto copioso di laboriosa preghiera. La Basilica dell’Addolorata di Castelpetroso con il suo imponente monumento, ricorda quest’anno 127 anni dell’apparizione della Madonna alle due pastorelle Bibiana e Serafina. Oggi la Basilica è punto di riferimento per la devozione mariana del Molise e di tutte le regioni confinanti. La sua posizione, lungo un importante tratturo è luogo di percorrenza di numerosi pellegrinaggi a piedi, a cavallo, con pullman, mezzi propri. L’imponente monumento si affaccia sulla principale arteria della strada statale 17 che porta a Roma, Benevento, Napoli, Foggia. La ricorrenza dell’apparizione viene ricordata anche quest’anno con una programma ideato dal vicario Episcopale per il Santuario, don Massimo Muccillo insieme ai frati e alle comunità di religiose presenti in Basilica. Ricco di momenti spirituali, liturgie e incontri tematici, il programma si conclude con il Solenne Pontificale, presieduto da S.E. mons. GianCarlo Bregantini, arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano oggi alle ore 11,30. Era il 22 marzo 1888 ad una settimana antecedente la Pasqua quando, una luce apparve in un anfratto ai piedi del Monte Patalecchia. In quella rupe , nella località “Cesa tra Santi”

Fabiana Cicchino, chiamata in paese, Bibiana, recatasi per coltivare un appezzamento di terreno, perse una delle due pecorelle che portò con sé insieme a Serafina Valentino, l’altra contadina di Guasto, frazione di Catelpetroso. L’affanno per il ritrovamento della pecorella era tale che le due contadine si misero a cercare e, nella spasmodica ricerca, finalmente la trovarono in una “gola” tra le rocce i pendii e gli alberi: una forte luce incuriosì Bibiana. Una luce che trasmetteva un’ immagine ai suoi occhi surreale. Quell’ immagine era l’apparizione della Madonna Addolorata che portava tra le braccia suo figlio Gesù, morto. La Vergine non parlò. E, trascorsi dieci giorni, apparve nuovamente con lo stesso atteggiamento, anche a Serafina. La notizia dell’apparizione si diffuse rapidamente e il numero dei curiosi e dei fedeli cresceva di giorno in giorno fino raggiungere il numero infinito di migliaia di pellegrini. L’augurio di questa festa – ricorda il Rettore della Basilica don Massimo Muccillo - è un augurio di Fede, misericordia e gioia a tutti i devoti, a tutti i pellegrini che ogni giorno arrivano numerosi al Santuario dell’Addolorata di Castelpetroso per “offrire” preghiere alla Patrona del Molise.

Media felicità, buona Isernia Lo rivela una classifica elaborata a partire dall’analisi dei tweet ISERNIA. Media felicità” per le province di Campobasso e Isernia. Lo rivela una classifica elaborata a partire dall’analisi dei tweet estrapolati da “Voices from the

Blogs”. La mappa di iHappy (così come è stato ribattezzato lo studio) è riportato anche da il Corriere.it che offre la possibilità di scaricare gratuitamente l’apposito

ebook con relative spiegazioni in merito all’indagine condotta in ambito nazionale. Quarantanovesima posizione, dunque, per la provincia di Isernia alla quale segue,

qualche gradino più in basso, al sessantaduesimo posto, la provincia di Campobasso.



Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Termoli

22 marzo 2015

Sanità dibattito in Consiglio A Termoli il confronto politico alla presenza dei Sindaci e del presidente Frattura TERMOLI. “Intenti e obiettivi comuni” è il focus cui prende il via il Consiglio comunale monotematico di Termoli in tema sanità. Almeno duecento cittadini in sala consigliare per ascoltare le parole prossime ad essere espresse con una nutrita rappresentanza di mamme e di amministratori dei comuni locali quali Leo Antonacci (Guglionesi), Gianfranco Camilleri (Campomarino), Luigi Mascio (Portocannone), ma anche l’assessore Facciolla e membri di associazioni e movimenti. L’obiettivo è costruire il possibile, almeno stando a quanto afferma Frattura in prima battuta che avvia l’assise con una disanima numerica di quel che c’è e quel che resta della sanità in Basso Molise. Prima di lui, però, significativo il minuto di silenzio proposto dal consigliere di minoranza Michele Marone per le vittime dell’attacco di Tunisi e la lettura del documento che Azione cattolica ha inteso inviare e la cui lettura ha aperto l’intera assise. Spazio poi al dottor Rocchia, del Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo, che ha presentato una richiesta protocollata per iscritto: “io sono un medico di Termoli – ha affermato – che sta qui a parlare occasione estremamente importante di un problema che riguarda tutti. Parlo a nome anche di tanti medici perché credo che in questo momento la coscienza civile di tutti debba sollevarsi e impegnarsi in questo problema che ritengo importante per tutti quando entrai ero veramente fiero e orgoglioso di lavorare a Termoli che aveva un ospedale che era il fiore all’occhiello del Molise. Dopo poco tempo mi sono reso

conto che qualcosa non andava come doveva. Ci fu la proposta dell’allora assessore Astore di unificare i due presidi di Termoli e Larino devo dire che ci fu una insurrezione popolare che solo adesso sto vedendo. Ci fu anche un politico locale che con una passione eroica difese l’unità dell’ospedale della sua città fino a quando l’obiettivo non fu raggiunto. A distanza di tanti anni non so se quella soluzione era la migliore. Da allora ogni volta concludiamo con faremo e diremo e con verbi al futuro. Abbiamo dei problemi che sono diventati contingenti. Il problema di coprire il turno e lo dico per sottolineare un altro problema. La sanità di Termoli è fatta di medici vecchi. Io sono uno degli ultimi medici che sono stati assunti. Per il resto i giovani che oggi lavorano a Termoli sono tutti precari. Alcuni reparti si reggono quasi ed esclusivamente sui precari. Io ho avuto la

possibilità di accompagnare i vecchi all’ospedale e trovare una struttura che li accoglieva non so se dovesse succedere quello che si ipotizza con il Decreto Balduzzi se noi quando saremo vecchi e cercheremo l’ospedale a cui rivolgerci dovremo andare fuori dalla nostra regione. A Vasto non troviamo le porte aperte così come a Pescara e Foggia. Quando ero di guardia e mi capitò di assistere un giovane termolese con una grave problematica acuta e necessitava di un intervento specialistico nel Molise non c’erano posti dove accoglierlo l’unico posto fu Pescara dove ho avuto la sfortuna di trovare un collega che non voleva ricoverarlo dicendo una frase che è stato un pugno in un occhio. Ha detto “noi non possiamo mica accogliere sempre la merda del Molise”. Il paziente è partito comunque per Pescara ma la frase mi ha fatto riflettere perché quando ci rivolgeremo a strutture esterne alla nostra

saremo sempre pazienti di seconda fila perché sempre mi sento ripetere “dobbiamo vedere se nel pronto soccorso c’è qualche paziente nostro. Se non c’è nessuno possono venire i vostri”. Io spero che questo non accada e di dare lo stimolo a che possiamo reagire tutti quanti per evitare che questo possa accedere. Ricordando a Frattura che è il referente più importante lei deve essere quello che deve portare avanti l’iniziativa supportato da tutti noi perché se non la risolvete voi la nostra generazione sarà ricordata per essere quella che avrà decretato la fine della sanità e della regione Molise”. Gli segue il Governatore Frattura che cita i numeri e, dati alla mano, fa la conta di quel che ci sarà e preferisce parlare di “potenziamento di quel che ci sarà piuttosto che togliere”. “Inizierò presentando – ha affermato Frattura – una serie di ipotesi che riguardano l’offerta sanitaria del basso

Molise. Sottoscrivo tutto l’intervento di Rocchia ma la persona che meglio aveva inquadrato l’orizzonte di questa regione per la sanità era Astore che non era portatore di una politica di rigore e chiusura ma di efficientamento. Aveva parlato di una differenziazione e diversificazione dell’offerta per acuti e post acuti ai cittadini dobbiamo il rigore della verità e la politica può svolgere il ruolo da protagonista costruendo il possibile. Il comprensorio vale 102mila abitanti. Il numero dei posti letto per acuti è di 2,1 per mille il che vuole dire che rispetto ai 211 posti letto possiamo incrementare i posti letto considerando il presidio di Termoli la sperequazione di posti letto va colmata rispetto all’Hub di Campobasso. Le deroghe le possiamo ottenere quando dimostriamo la qualità dell’offerta sanitaria. Potremo superare la sperequazione con un aimento arrivando a 2,5 posti per mille il primo elemento di applicazione del decreto porterà la ridefinizione dell’ospedale di Larino che sarà riconvertito in presidio territoriale e potenziato con servizi che garantiscano la cronicità con una riorganizzazione di Termoli e Larino. Termoli spostamento post acuti a Larino le attività a bassa intensità come chirurgia ambulatoriale semplice e complessa a Larino sempre a Larino garantita la chirurgia ambulatoriale complessa di oculistica per rispondere alla filiera di cronicità. Analisi epidemiologica sulla base delle cartelle cliniche del 2013. Oggi Termoli presenta in base al dcpm sono a rischio per i volumi di attività e mobilità passiva ostetrica, ortepedia, oculistica.

Spiagge sporche, il confronto Comune e balneatori per pulire gli arenili dopo le mareggiate invernali TERMOLI. Mancano solo due settimane al weekend pasquale, primo vero test turistico per la costa adriatica molisana e ancora si scontano gli effetti del maltempo sulla spiaggia. Potrebbe sbloccare la questione pulizia integrale degli arenili, dopo le mareggiate devastanti delle ultime settimane, sui lungomari Nord e Sud di Termoli, il sopralluogo che l’assessore all’Ambiente del Comune di Ter-

moli Filomena Florio ha promesso ieri mattina a una delegazione composita da rappresentanti delle varie associazioni di concessionari demaniali marittimi. Un incontro ospitato al municipio di Termoli. I problemi per avallare un intervento a largo raggio anche sulle aree in concessione sarebbero di natura economica, poiché non vi sono fondi sufficienti per mettere mano a una si-

tuazione straordinaria. I balneatori nutrono fiducia dopo il rendez-vous con la Florio, ma hanno chiesto una risposta costruttiva da parte dell’amministrazione comunale adriatica, in un contesto storico di grande difficoltà per gli operatori economici, che stanno ancora pagando sia la crisi che il pessimo meteo dell’estate 2014, non solo, ma hanno anche prospettive di mera incertezza dettate dalla

direttiva Bolkestein. Un biglietto da visita per i turisti, quello che si cerca di ottenere per le festività pasquale, con oltretutto l’operatività dei mezzi che volendo solo pulire la striscia non in concessione sarebbero costretti a dei percorsi a zig-zag più disagevoli che passare su tutte le zone.

Il 2° Concorso “Bonolio Salus Festival” premia due oli molisani: Di Vito Giovanni di Campomarino e L’olio di Flora di Larino Il Concorso, organizzato dalle Associazioni GastroliArt e Duc in Altrum con la regia del Dr. Vincenzo Nisio, ha come scenario il Matese campano con il suo piccolo centro, Gioia Sannitica, contornato da ben sette borghi all’ombra di due montagne di oltr 1300 metri, Monte Monaco di Gioia e Monte Eubano. Nella categoria Fruttato leggero, primo e secondo classificato sono risultati l’olio extravergine di oliva del Frantoio oleario Di Vito Giovanni di Campomarino e L’Olio di Flora de

La casa del Vento di Larino. Due oli che, non da oggi e insieme con altri importanti oli delle 18 varietà che rappresentano la biodiversità olivicola molisana, sono messaggeri dell’olivicoltura regionale che, in questi ultimi giorni, ha fatto sentire più di un’eco all’esperto ed al consumatore esigentedi olio di qualità. Un nuovo riconoscimento per due oli già vincitori, nel mese di dicembre a Larino, dei premi del Concorso Goccia d’Oro. Per L’Olio di Flora che onora “la

Casa del Vento” e premia i caratteri della varietà “Gentile di Larino”, la bontà e salubrità di un olio ottenuto da olive coltivate con metodo biologico, questa conferma è importante alla vigilia del grande evento, organizzato a Ostia da Simona Cognoli presso la sua Oleonauta, “INCONTRO CON IL MOLISE – l’olio extravergine e le eccellenze enogastronomiche di un territorio tutto da scoprire”. L’Olio di Flora, che vive da giorni la grande emozione, rappresenterà l’olio molisano.

Intanto, questa mattina, ha preso il via la due giorni di Gioia Sannitica, con al centro il concorso “Bonolio Salus Festival” e tante altre iniziative dedicate con incontri che parlano dell’olio, il grande protagonista a tavola, in cucina e sempre più percepito come il prodotto per la salute per eccellenza; stand enogastronomici; degustazioni; mostre d’arte e di artigianato artistico e spettacoli. Domani sera la chiusura della ricca manifestazione con una serata di

gala nel Castello “la torre d’argento” dove avverrà la consegna dei premi ai tre vincitori nazionali e ai tre regionali, ai secondi e terzi classificati e, l’applauso finale, all’olio degli oli in concorso, che gli organizzatori annunceranno solo nel corso della premiazione. Tutti a Gioia Sannitica a vivere questa due giorni dell’olio e del suo concorso, Bonolio Salus Festival, che è già importante nonostante sia giunto solo alla seconda edizione,



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