Famelici assessori

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tuttO quellO che gli Altri NON dicONO ANNO xi - N° 275 mercOledì 16 dicembre 2015 - diStribuziONe grAtuitA

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Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino - rootostampa molise sede legale via Normanno, 14 campobasso tel: 0874.1919119 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it - Pubblicità commerciale@lagazzettadelmolise.it - Stampa: Centro offset stampa meridionale, viale Edison 81100 Caserta

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

Raffaele Pagano

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Raffaele Pagano. Da quando guida la questura di Campobasso, eccellenti sono stati i risultati sul territorio a favore dei cittadini. Il questore ha assicurato che lo sforzo profuso dalla Polizia di Stato rimarrà costante anche per il prossimo anno con l’impegno di adottare nuovi e più efficaci metodi di contrasto a quelle fenomenologie di reato particolarmente insidiose come le truffe agli anziani o le frodi informatiche.

IL TAPIRO DEL GIORNO

L’OSCAR DEL GIORNO

reStA AggiOrNAtO, Seguici ANche Su FAcebOOk

Roberto Ruta

Il Tapiro del giorno lo diamo a Roberto Ruta. Sulla questione dei precari della sanità, degli emendamenti e sub emendamenti ha creato aspettative e illusioni. Del resto, mancano le risorse economiche certe per far sì che quello presentato sia un buon punto di partenza perché basato su risparmi regionali tutti da verificare, che riguardano Regioni “già in difficoltà economica” come il Molise. Si rischia un’assistenza sanitaria ridotta.

FAMELICI ASSESSORI

Pronti a entrare

RAMUNDO COLARUSSO Sponsor Sponsor il Pd il salto di Ruta della quaglia

IANNETTA Sponsor Nagni

In una Campobasso che muore, senza lavoro e prospettive, la Giunta sale da 6 a 9 componenti per la fame dei partiti Servizio a pagina 5

Per il tuo regalo di Natale Lo trovi in tutte le edicole e librerie della regione I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio Amministrazioni, podestà e politica nella costruzione del consenso


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 16 dicembre 2015

La Regione Molise e il concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale

La mancata pubblicazione dei progetti e il mancato confronto delle idee sta accumulando veleni che potrebbero sfociare in un fragore polemico, dalle conseguenze imprevedibili

Il risultato finale, per essere vincitore uno studio tecnico molisano, muove di suo sospetti e curiosità e la ricerca del capello nell’uovo un esercizio particolarmente per questo stimolato Sul sito dei 5 Stelle alla Regione sono consultabili i progetti che hanno preso parte al concorso internazionale d’idee per la realizzazione della sede regionale. Un investimento da 50 milioni di euro e con previsioni molto ampie di ricadute economiche, di interazione territoriale, di connessioni funzionali con le aree circostanti l’ex campo sportivo Romagnoli e l’ex Hotel Roxy. Un concorso cui hanno preso parte 83 progettisti (singoli e associati) da tutt’Italia e dalla Spagna, vinto, come è noto, dalla studio dell’architetto di Mirabello, Nicola Guglielmi, con 75,5 punti su cento, su Ottavio Di Blasi & Partners – Architetto Ottavio Di Blasi Milano con 73,5 punti e su l’architetto Roberto De Cosmo di Campobasso, con 69 punti. La Regione, stando all’articolo 19 del bando, avrebbe dovuto allestire essa per prima una mostra e pubblicare i progetti entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito del concorso, ovvero entro 30 giorni dal 23 settembre 2015. Avrebbe dovuto. Ma i doveri alla Regione Molise sono elastici. Il ruolo dei 5 Stelle è chiaramente suppletivo di una forte carenza di legalità, e la possibilità offerta al colto e all’incolto della materia urbanistica, dei procedimenti tecnici/amministrativi e valutativi delle commissioni, ha consentito vere e proprie incursioni professionali intorno ai progetti, alla qualità di proposta e progettuale, alla corrispondenza pedissequa o meno al bando, alla capacità della commissione di valutare i lavori nella loro complessa articolazione regolamentare con inappuntabilità, rigore, ed equidistanza. Più pas-

l’intervento Egregio Direttore, Da molti anni, ogni fine dicembre, mi torna in mente ciò che Leopardi scrisse con il suo “venditore di almanacchi “e sempre mi imbatto nella verità inserita in esso. Ora , vorrei fare degli auguri alla mia e nostra regione: -mi auguro ed auguro a tutti che la nostra, maltrattata per molto tempo, possa divenire una regione normale dove sia abolita la doppiezza e dove, per dirla con

sano i giorni, più le incursioni aumentano, e con esse i giudizi, le analisi tecniche, le comparazioni, le verifiche. Da osservatori esterni possiamo dire si vanno prefigurando situazioni a dir poco imbarazzanti; i meno rigidi tra gli analisti al lavoro, parlano di situazioni esilaranti per il modo con cui si sarebbe arrivati all’attribuzione dei punteggi e, quindi, alla formulazione della graduatoria. Gli occhi della critica (analitica) esterna naturalmente si sono appuntanti sul progetto vincitore del concorso e passato ai raggi X. In proposito, pare si vadano accumulando rilievi, appunti, notazioni, comparazioni, verifiche sulla corrispondenza del progetto alle indicazioni tassative del bando. Il che non prelude, com’è facile immaginare, ad un clima pacifico e sereno come dovrebbe essere quello in cui, come diciamo fin dal’inizio della proposta di realizzare la nuova sede

regionale attraverso un concorso internazionale d’idee, sarebbe dovuto essere assicurato con l’autorevolezza dei singoli componenti la commissione e della commissione nel suo insieme. Probabilmente, c’è stata eccessiva considerazione da parte della giunta regionale nella indicazione dei personaggi e nella sua formulazione definitiva dell’organismo. Una volta a contatto con le realtà progettuali, la commissione pare non abbia saputo corrispondere alle esigenze e alle conoscenze necessarie richieste dal bando se, come abbiamo fatto cenno, si vanno concretizzando rilievi e critiche in progressione geometrica la cui formula contestativa potrebbe sfociare in un fragore polemico, dalle conseguenze imprevedibili. Il concorso in sé è elemento straordinario per la realtà regionale data la dotazione finanziaria, l’articolazione progettuale e la vastità degli im-

patti susseguenti; il risultato, per essere vincitore uno studio tecnico molisano, muove di suo sospetti e curiosità; la ricerca del pelo nell’uovo, un esercizio particolarmente stimolato. Sta di fatto che il sito del gruppo 5 Stelle sta conoscendo una inaspettata (nel numero dei visitatori) popolarità. A favore del lettore de La Gazzetta del Molise, diciamo che nella valutazione delle proposte di idee, la Commissione giudicatrice ha disposto di 100 punti da assegnare secondo la capacità delle proposte di rispondere ai criteri del bando che miravano ad esaltarne la qualità estetico/funzionale, architettonica, tecnicoeconomica e comunicativa. I criteri da seguire erano: la qualità estetico - funzionale in riferimento alle soluzioni spaziali, distributive e funzionali previste; all’inserimento delle scelte progettuali nel contesto urbano, con riferimento alle radici storiche del

luogo/alla peculiarità del luogo (massimo punti 50); la qualità architettonica e la sostenibilità fra le varie unità spaziali che compongono la proposta, con riferimento anche al necessario arredo urbano e l’utilizzo di materiali, in particolar modo quelli eco-compatibili, l’uso di elementi innovativi finalizzati alla razionalizzazione delle funzioni, al risparmio energetico, al contenimento dell’inquinamento acustico e luminoso, nonché all’uso di fonti di energia rinnovabili, isolamento termico (massimo punti 35); la fattibilità tecnicoeconomica in relazione alle normative vigenti, ai caratteri del contesto entro cui si opera, alle necessità rilevate, all’economicità del costo complessivo stimato per la realizzazione dell’opera (50 milioni – ndr), del costo in fase d’esercizio, secondo quanto previsto nel calcolo sommario della spesa e nel quadro economico del progetto presentato ed ai tempi di realizzazione (massimo punti 10); la proposta operativa, al fine di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini, per valutare ed orientare la progettazione successiva sulla base dei contributi e delle richieste dei cittadini (massimo punti 5). Se la Regione avesse rispettato la tempistica mettendo in mostra e pubblicando entro trenata giorni dal 23 settembre, data dell’approvazione della graduatoria definitiva, e avesse aperto un dibattito pubblico, favorendo il confronto delle idee, probabilmente si sarebbe evitato l’accumulo di veleni di cui abbiamo in questa sede dato un anticipo. Dardo

Una Regione che sta a galla Zavattini “con buon giorno si intende buon giorno e basta” - una regione dove tornino a funzionare e bene gli ospedali; -una regione dove i treni finalmente non si rompano ed arrivino in orario con nuovi mezzi; con una politica normale e senza trasformismi senza cambiare gabbana poiché ha gia’ un corredino dove ci sono tutte le giacche che

vanno di moda, e’ uno spettacolo da cambiare; - una regione con la legge uguale per tutti: la rovina dell’impero romano fu facilitata dal clientelismo amministrativo e dal caos delle leggi; -una regione da cui non emigrino più i migliori cervelli perché non trovano un posto di lavoro dignitosamente retribuito;

una regione in cui per stare a galla non bisogna far parte del gruppo con il sostegno del principe di turno; Una regione in cui i bambini finiscano la loro giornata in un lettino con lenzuola che profumino di pulito. Non mi dilungo ma un grande augurio al nostro Molise perché le nostre ricchezze - forse poco

amate o conosciute -naturali e storiche non vengano sciupate ma trasmesse così ai nostri posteri. Forse chiedo troppo, ma confido nell’umanità di tutti i molisani. Vestiamoci di rosso ed intoniamo un canto d’amore e di riscossa. Un saluto al Molise. AA


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3 16 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dopo il tavolo tecnico a Roma sulla sanità, soddisfazione è stata espressa dal presidente Frattura. “Ora la ricognizione del debito pregresso”

“Approvato il Piano operativo”

CAMPOBASSO. “Il Ministero della salute ha apprezzato, approvato e condiviso il programma operativo straordinario 2015-2018 validandolo: riconosciuta la qualità del lavoro, nonché gli aspetti di sfida che lo stesso programma operativo contiene mostrando una chiara definizione del nuovo modello sanitario del Molise”, lo riferisce il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, al termine del tavolo tecnico convocato ieri mattina a Roma per la verifica degli adempimenti previsti dal piano di rientro dal disavanzo sanitario. “A fronte di questo importantissimo risultato – prosegue il presidente –, il Ministero dell’economia ritiene necessario da parte nostra ancora un ulteriore approfondi-

mento relativo al risanamento finanziario dei debiti pregressi antecedenti al 2013”. Nuovo

impegno, dunque, per la Regione indicato dal Mef: la mappatura dettagliata e aggiornata della situazione debitoria. “Dovremo – così nel merito Frattura –, procedere a una rivalutazione del debito alla luce dei contratti con i privati convenzionati firmati nonché alla definizione dei contenziosi in atto, relativi, tutti, al periodo precedente al 2013. Alla prossima riunione con i Ministeri dell’economia e della salute presenteremo una relazione sulla situazione economica e finanziaria ricostruita grazie alle economie derivanti dagli accordi contrattuali siglati e dall’azzeramento dei conteziosi”. “Finalmente il risultato atteso da tutti per la garanzia di una sanità efficiente, appropriata e

LA FREZZATA

Un Piano al buio Il Ministero della salute ha apprezzato, approvato e condiviso il programma operativo straordinario 2015-2018 validandolo" - è il commento entusiasta del Presidente della Regione dopo la riunione a Roma. Fantastico! Peccato solo che nessuno, a parte lui (e qualche altro 'eletto'?), sappia 'cosa' sia stato condiviso. Un tipico 'appuntamento al buio': speriamo solo che non ci saranno brutte sorprese quando 'accenderemo la luce'... Massimo Romano di qualità che i nostri cittadini meritano. Siamo certi che rispetto alle gratificazioni che ci sono giunte oggi dal Tavolo tecnico, con il Ministero della salute che ha, come detto, apprezzato, approvato e condiviso il nostro programma operativo, il cui merito è di una squadra coesa che va dalla rigenerata struttura commissariale

alla nostra direzione generale della salute e a tutta la struttura regionale, supportata con competenza dall’advisor, tutti siamo più motivati ad andare avanti. Abbiamo la carica giusta: alle indicazioni richieste dal Mef non mancherà l’apporto costruttivo di tutti gli attori chiamati a contribuire”, conclude il presidente Paolo Frattura.

Sulla questione, interviene Susanna Pastorino della Funzione pubblica Cgil CAMPOBASSO. “In questi ultimi giorni si rincorrono da più parti comunicati stampa sul destino del diritto alla salute per i cittadini molisani. Il dibattito sulla questione sanità nella regione Molise sta prendendo sempre più piede nei vari spazi di confronto sindacale e politici ma in realtà nessuno sa concretamente com’è la situazione attuale della sanità.”. A sostenerlo è la segretaria della Cgil Funzione pubblica, Susanna Pastorino. “Tanta confusione, tanta incertezza su quelle che saranno le scelte che verranno dettate dal tavolo interministeriale di oggi martedì 15 a Roma. Ministeri che da ben otto anni seguono costantemente il risanamento dei nostri bilanci e anche il relativo riequilibrio dell’offerta sanitaria, obiettivo tra l’altro non ancora raggiunto nonostante la nomina dei vari commissari ad acta che non hanno prodotto alcuna inversione di rotta. Nei fatti si continua a registrare un aggravio della spesa sanitaria, con aumento dei ticket e delle addizionali IRPEF (tra le più alte d’Italia), il mancato riequilibrio tra offerta sanitaria territoriale ed ospedaliera, oltre che tra sanità pubblica e privata conv e n z i o n a t a . La Regione Molise non ha avuto la capacità politica di procedere ad una seria programmazione e riorganizzazione del suo sistema sanitario pur avendo ricevuto continue nostre sollecitazioni e proposte di merito sulla questione. Ci auguriamo di non assistere il 15 dicembre all’ennesimo viaggio della speranza con valigie vuote. Quale misterioso piano di fuoriuscita dal Piano di Rientro

“Chiacchiere al vento per la sanità Quale programmazione e obiettivi?” Per il sindacato c’è il rischio che il sistema regionale possa arrivare a un punto di tracollo

E’ mancata la capacità politica di procedere ad un vero riordino

presenterà il Commissario ad acta nella riunione dei tecnocrati romani? Quale riforma sanitaria si intende proporre e realizzare per fare in modo che anche i cittadini molisani possano tornare a disporre di un diritto fondamentale quale quello della salute e a che prezzo? Nel frattempo certezze si hanno a livello nazionale sulla conferma dei tagli al FSN che condanneranno al declino inesorabile tutti i sistemi sanitari regionali e in modo particolare proprio quelli delle Regioni sottoposte ai Piani di Rientro che si vedranno negare tutte le possibilità di assunzioni di personale medico, infermieristico etc Vi è di più, l’on. Ruta annuncia di aver presentato al question-time alla Camera interrogazioni al Ministro sull’emergenza sanitaria dovuta a carenza di personale, ottenendo da parte del Governo un

emendamento con il quale, a suo dire, si autorizza una riserva del 50% dei posti disponibili del personale medico e infermieristico in servizio, in possesso dei requisiti dei tre anni di servizio anche non continuativi negli ultimi 5 con contratti a Tempo Determinato di collaborazione o con altre forme di lavoro flessibile. Ma delle due l’una: 1) la legge di stabilità non prevede risorse aggiuntive per nuove assunzioni, anzi; 2) le regioni in piano di rientro non possono comunque procedere a nuove assunzioni se non attraverso la fuoriuscita dai piani di rientro. Pertanto ci chiediamo a cosa serve fare annunci che poi si rivelano del tutto privi di fondamento? È evidente come restino ancora tutte da definire le questioni relative al superamento del precariato, al turnover, alla luce anche del recepimento della normativa europea sul giusto orario di lavoro.

Confermiamo quindi tutta la nostra contrarietà: non servono trucchi, non servono deroghe e non servono proroghe. Servono invece più risorse per la sanità così come servono le giuste risorse per rinnovare il contratto CAMPOBASSO. Ulteriore mannaia sulla sanità pubblica. della sanità scaduto da troppi Nulla da fare per circa 6 mila precari tra medici e inferanni. Appare sempre più chiaro il mieri, di cui oltre 500 solo in Molise. Saltano almeno per progetto del governo in linea con ora le assunzioni e i rinnovi dei contratti. Con un colpo di chi sostiene che la sanità comscena l’emendamento atteso come un’ancora di salvezza plementare è ormai necessaria per i numerosi precari della sanità è saltato nella tarda seabbattendo così i livelli essenziali rata di ieri. E questo malgrado il provvedimento fosse già di assistenza e gli stipendi delle stato licenziato con parere favorevole dalla ragioneria dello lavoratrici e dei lavoratori. Non è Stato. Al Ministero alla Sanità non nascondono il nervosiciò che i cittadini si smo per quanto acmeritano, non è ciò che caduto e noi vogliamo, siamo annunciano che la per una sanità di quanorma adesso selità e pubblica per tutti. guirà il normale percorso parlamentare. Ma visto che le assunzioni sarebbero dovute partire già a Gennaio, tutto slitterà di molti mesi. L’idea era quella di recuperare le risorse necessarie alle assunzioni, circa 350 milioni di euro, dalla nuova legge sulla responsabilità professionale civile dei medici. Le nuove assunzioni sarebbero servite inoltre a fronteggiare i nuovi orari imposti dall’Europa. Prevedono riposi più lunghi e turni settimanali più corti di quelli fatti in molti ospedali italiani, che così si sono trovati con carenze di organico.

Legge di stabilità, non passa l’emendamento per i precari


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16 dicembre 2015

Varato il regolamento della legge 11 del 20 maggio 2015: “Disciplina del sostegno all’editoria locale” Tempo due mesi, e la giunta regionale ha provveduto a dare una risposta al consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Vincenzo Cimino, che il 30 ottobre, in un comunicato stampa, criticava la mancata emanazione del regolamento per l’applicazione della legge regionale per l’editoria: “Editori e giornalisti ancora presi in giro dalla Giunta Regionale”, chiosava Cimino. Accadeva a cinque mesi dall’approvazione della legge regionale con la quale una parte della stampa scritta e parlata del Molise si vedrà ristorata con denaro pubblico. Altra parte, della stampa, tra cui la Gazzetta del Molise, rimarrà fuori dalla ripartizione a garanzia della sua totale e assoluta libertà d’espressione, comunque aliena da qualsiasi condizionamento. Si ha un bel dire dell’oggettività della legge, ma nessuno può sottacere che la mano pubblica nell’esercizio dell’informazione porta inevitabilmente ad una sorta di sudditanza psicologica, in questo caso del potere amministrativo e legislativo della Regione. Dicevamo, la giunta regionale, sebbene, con ritardo, e senza alcun coinvolgimento preventivo del Corecom, come ha rilevato Cimino, è pervenuta al regolamento della legge 11, del 20 maggio 2015, dal titolo “Disciplina del sostegno all’editoria locale”. Resta il fatto che al pari della legge, anche il regolamento è frutto di una elaborazione autarchica del legislatore molisano, sempre restio a confrontarsi, a verificare anzitempo gli effetti di ciò che delibera e approva. Il regola-

Bollettino del viaggio della speranza Roma Termini – Campobasso n°2. Abbiamo già scritto di treni che si fermano, che bruciano i vecchissimi motori a gasolio; che vengono rimpiazzati da convogli sostitutivi ma si rompono anche quelli; di viaggiatori costretti a salire su bus che fondono anche loro il motore e di altre rocambolesche vicende che rendono la tratta Roma – Campobasso un vero e proprio viaggio della speranza. 198 chilometri di incertezza, conditi dal brivido dell’imprevisto sempre in agguato. Un po’ come capitava alle carovane dei pionieri mentre, miglio dopo miglio, conquistavano le terre ad occidente, il Lontano Ovest. Oggi raccontiamo, invece, della sparizione del treno. Ieri, Stazione di Roma Termini. Belli schierati e puntuali al binario 20 bis, quello dei parìa, i molisani che tentavano la fortuna

Soldi pubblici alla stampa scritta e parlata

Di fronte a tanta munificenza, un pizzico di riconoscenza il legislatore regionale certamente se l’aspetta dalla stampa mento appena varato, ai sensi dell’articolo 69, comma 2, dello Statuto regionale, è stato inviato alla commissione consiliare permanente competente per materia per l’espletamento della funzione consultiva. Tutto in famiglia, non si vede cosa possa cambiare: una pura formalità, e ulteriore perdita di tempo. Ciò che conta è la scelta operata dalla giunta, sperando che abbia tenuto conto dello spirito e della lettera della legge: “Riconoscere e garantire, conformemente ai principi costituzionali e statutari, il pluralismo dell’informazione locale quale promotore di crescita sociale e culturale e di partecipazione dei cittadini alle attività di interesse generale, nonché di formazione di una opinione pubblica democratica e consapevole (Sic! – ndr) ”. Di più. Il legislatore di Palazzo Moffa con l’adozione della legge e del regolamento ha inteso “promuovere il sistema dell’informazione locale, in quanto diffusore di conoscenza della realtà territoriale regionale, con interventi volti a sostenere l’editoria molisana, e

la professione giornalistica in ambito regionale”. Belle parole, salvo poi le reazioni smodate e le querele ad ogni accenno di critica un rigo più in su. Di fronte a tanta munificenza, larghezza di vedute, valori democratici sbandierati, un pizzico di riconoscenza il legislatore regionale certamente se l’aspetta dalla stampa. Ed è qui il nodo tecnico e morale di tutta la questione legata al sostegno finan-

ziario. C’è un punto della legge che dovrebbe sollecitare la massima attenzione. Riguarda lo stanziamento di bilancio. Nella delibera della giunta del 30 novembre è scritto: “ La Regione, nei limiti della disponibilità di bilancio, eroga contributi a soggetti che esercitano, in forma imprenditoriale o in altre forme consentite dalla legge, l’attività di editore dell’informazione locale, e che

presentano i requisiti nella stessa legge elencati”. A riflettere, si potrebbe verificare che la Regione, avvalendosi dei “limiti della disponibilità di bilancio”, che di anno in anno essa stessa determina, potrebbe decidere se dare di più o di meno, se premiare o punire la stampa, a seconda che sia stata docile oppure critica. Passando al lato pratico della questione, la Giunta regionale nel regolamento ha specificato i criteri per l’adeguamento del riparto del fondo attualmente stanziato in Bilancio, ovvero la ripartizione per ambiti di appartenenza (stampa scritta e parlata – ndr); i termini e le modalità per la presentazione delle domande; i tempi e le modalità per l’erogazione del contributo e ogni altro aspetto concernente il procedimento amministrativo avente ad oggetto gli interventi di cui alla legge, i controlli successivi all’erogazione del contributo e le modalità per la revoca. Naturalmente la stampa e l’editoria finanziate ringraziano. Dardo

Sparisce il treno per 40 minuti Ennesimo rocambolesco episodio della saga dei molisani in viaggio da e per Roma cercando di raggiungere le terre molisane di frontiera vedevano passare i minuti e niente treno, niente carrozzone, niente convoglio. Dieci minuti, venti minuti, trenta minuti e, come in un film di Sergio Leone, solo rumori di fondo, un cigolio lontano, clangori di ferro, mancava solo l’armonica. Ovviamente nessuna spiegazione, nessuna informazione, nessuna voce narrante. Dopo quaranta minuti di mistero ecco all’orizzonte il treno. Anche stavolta brividi, incertezza, sofferta attesa ma lieto fine. In carrozza. Ma solo fino a Cassino, poi in bus fino a destinazione; a Campobasso. Il perché, il motivo è solo un dettaglio, oramai anche inutile da inseguire.


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5 16 dicembre 2015

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In predicato Ramundo, Colarusso e l’esterna Enza Iannetta

Allargamento della Giunta comunale da 6 a 9 Per mettere “pace” all’interno della maggioranza e, soprattutto, per togliere dall’imbarazzo i transfughi che dal centrodestra sono passati al centrosinistra, alcuni col marchio del tradimento Barra leggermente più a sinistra a Palazzo san Giorgio con l’elezione di Michele Durante alla presidenza del consiglio essendo, il Nostro, uomo di Pippo Civati, ma con propensione maggioritaria, cui il Pd ha dato ciò che gli mancava: una poltrona che gli desse visibilità (fisica) e possibilità dialettica, non disgiunte da un sotteso esercizio di potere (le convocazioni dell’assemblea, gli ordini del giorno, le relazioni interpersonali coi consiglieri e i gruppi eccetera). Dalla presidenza Iafigliola, di timbro centrista, alla presidenza Durante, di timbro sinistra, per una equilibratura delle rappresentanze partitiche in grado di aumentare l’egemonia del Pd. Cosa che si avrà da qui a breve, con l’allargamento della giunta da sei a nove. Anche questa operazione è richiesta e voluta per mettere “pace” all’interno della maggioranza e, soprattutto, per togliere dall’imbarazzo i transfughi dal centrodestra, alcuni col marchio del tradimento. Soprattutto costoro vanno sollevati dal disagio dell’appellativo e delle considerazioni di accompagnamento. Quale migliore occasione dell’allargamento dell’esecutivo, per tacitare le coscienze inquiete e soddisfare le ambizioni personali? Il Pd darebbe il distintivo di assessore al consigliere Ramundo che di Gino di Bartolomeo (a destra che più a destra non si può) è stato il portavoce, il fiduciario, il sodale e il “con-

sigliore”. Da Di Bartolomeo a Battista nel ruolo e nelle funzioni, oltre l’assessorato, non farà differenza. Importante esserci. E Ramundo in giunta ci sarà, con Colarusso che con Ma-

donna ed Ambrosio per mesi ha fatto parte del gruppo dei moderati in versione costantemente critica alla politica evanescente della maggioranza. Di quella politica, evidentemente alla critica

Colarusso preferisce la compartecipazione, incurante dell’abbandono di un gruppo e di un’esperienza che gli sono valsi stima e considerazione. Così va il mondo: ciascuno per sé. Una

Cotugno: “La Regione impegnata sui cambiamenti climatici” “Anche il Consiglio Regionale del Molise, nel suo piccolo, ha cercato di dare un contributo per il miglioramento delle condizioni climatiche approvando nella seduta del 1° Dicembre scorso una delibera che ha impegnato l’intera Giunta regionale a svolgere un ruolo propulsivo nei confronti del Governo nazionale sulle tematiche relative alle scelte energetiche e al contrasto dei cambiamenti climatici”. Lo ha sostenuto il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Cotugno. “Proprio in questi giorni l’associazione Mamme per la Salute ha lanciato l’ennesimo

allarme al riguardo che faccio mio e in ragione del quale è mia intenzione sollecitare formalmente la Regione Molise e tutti i Comuni della Piana ad adottare tutti gli atti necessari per scongiurare l’eventualità che gli inceneritori di Pozzilli e Sesto Campano possano ottenere il codice CER 19.12.12. e bruciare rifiuti indifferenziati ovvero le eco-balle di Napoli. Il Consiglio regionale del Molise” conclude il Presidente Cotugno “lavorerà di concerto con tutti gli enti e le associazioni per la tutela concreta della salute e del benessere della nostra popolazione”.

giostra di egoismi, opportunismi, trasferimenti e tradimenti mai tanti e così vistosamente irritanti a Palazzo san Giorgio. Palazzo esteticamente austero, internamente sbracato politicamente, amministrativamente, moralmente e culturalmente. L’assenza di coscienza civica e di reattività collettive fanno da fondale allo spettacolo in scena. Giunta sarà anche per qualcuno dell’Idv. Meriterebbe Columbro, ma non sarà della partita, e nemmeno De Bernardo e neanche Di Giorgio. L’Idv di Palazzo san Giorgio guarda al suo mentore Pierpaolo Nagni e ne asseconda le necessità strategiche e consensuali che, nella fattispecie, gli suggeriscono di guardare fuori dal gruppo consiliare. Alla ricerca di una doverosa ricompensa per il sacrificio fatto e il ricorso elettorale non fatto, che avrebbe creato un guazzabuglio incredibile alle elezioni comunali. Circola insistentemente il nome di Enza Iannetta, candidata al consiglio comunale, che per un mero errore di trascrizione dei dati personali non ha potuto partecipare al voto, ma ricorrendo, come avrebbe potuto, avrebbe posto in forse le urne. Un sacrificio peraltro mai rivendicato, al quale ora si vuol porre rimedio ad opera dell’Idv e di Nagni, col consenso degli altri partiti. Gesto di fair-play in ambiente ostico e scorbutico. Chi l’avrebbe mai detto. Dardo

Dopo 150 anni chiude la “Albino” Il 31 dicembre è data ultimativa. . Al 31 dicembre si fanno terminare rapporti di lavoro per trovarsi in ritmo con gli appetiti del fisco o le paturnie dei commercialisti e al 31 dicembre di quest’anno si farà la festa anche alle Province. Con l’ultimo suo respiro la Provincia di Campobasso porterà con sé nel cimitero delle istituzioni novecentesche anche la biblioteca provinciale “P. Albino” di Campobasso. Niente è per sempre, questo è certo, ma vale la pena ragionare su cosa si perde e, soprattutto, sul perché. Pur non avendo mai pulsato come un cuore e spinto sangue fresco nelle vene di Campobasso e di tutta la regione, la biblioteca “P. Albino” è sempre stata presente nella vita di moltissimi di noi. Come quelle vecchie zie che si vedono nelle occasioni di festa, ma sempre volentieri. Perché ti fanno sorprese gradite o

Con la chiusura delle Province restano scoperti i 400.000 euro di costo di gestione. Sorda la Regione, ancora di più il delegato alla cultura Nico Ioffredi succulenti manicaretti. Così la biblioteca è servita per ricerche, convegni, assemblee tra le più disparate in ben centocinquanta anni della storia del capoluogo ma, ripetiamo, dell’intera regione. Sono moltissimi coloro che hanno cercato tra gli scaffali le risposte che cercavano, per gli studi, le passioni o le manie che impegnavano le loro esistenze. La biblioteca in una comunità rappresenta quel valore di formazione dell’identità comune di cui si sentirà la mancanza e si percepirà il valore solo nel momento in cui la si perdrà. E noi la perderemo per 400.000 euro di costo di gestione, che la Regione Molise s’è guardata bene dal sostenere come istituzione supplente una volta dipartita la Provincia. 400.000 euro

possono sempreare una bella cifra presi come valore assoluto ma in relazione al bilancio dell’ente regione sono poco più che una paghetta, a ben guardare si potrebbero coprire rinunciando a due o tre di quelle consulenze che hanno prodotto ben

poco per il pubblico interesse se non qualche ulcera da stress. Eppure dai palazzi della Regione nei mesi passati nessun orecchio interessato s’è levato ad ascoltare le richieste di aiuto e di intervento che da più parti si sono levate. Men che meno

quelle del delegato alla cultura Nico Ioffredi. In altre regioni, invece, sono intervenuti. In Abruzzo le tre biblioteche principali sono state riunite in un unico polo regionale. Cosa che qui ci si è guardati bene dal fare, magari coinvolgendo il Comune di Campobasso che qualcosa spende per la sua biblioteca comunale che poteva benissimo essere incorporata nell’ “Albino” creando così un’unione virtuora di intenti con la Regione. Ma questa è solo una delle mille soluzioni che una volontà decisa avrebbe potuto trovare. Invece ci apprestiamo a salutare un’istituzione che dopo centocinquanta anni cede alle ingiurie del tempo e dei tempi che cambiano.


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Campobasso

16 dicembre 2015

“La Polizia a servizio dei cittadini” Ottimi i risultati raggiunti dalla questura di Campobasso. Plauso del questore Pagano CAMPOBASSO. Il Questore Pagano ha incontrato presso la Sala Rosano della Questura di Campobasso gli organi di stampa per i tradizionali auguri di natale. Nell’occasione sono stati presentati i due Dirigenti della Polizia di Stato recentemente assegnati alla Questura, il Dott. Domenico Farinacci che assumerà l’incarico di Dirigente della Divisione Anticrimine in sostituzione del Dott. Claudio Castellan trasferito alla Questura di Verbania e la dott.ssa Ida Tammaccaro che invece dirigerà la Divisione Polizia Amministrativa e Sociale in sostituzione della Dott.ssa MariaPia Rossi trasferita presso la Questura di Caserta. Presenti all’incontro anche il Vicario del Questore Dott.ssa Faranda Cordella, i Funzionari della Questura e delle specialità

della Polizia di Stato ai quali il Questore ha espresso la propria soddisfazione per i risultati conseguiti nel corso del 2015. Un sentito ringraziamento è stato rivolto anche a tutto il personale della Polizia di Stato in servizio

nella provincia di Campobasso per l’impegno profuso e per la costante attività svolta che ha permesso anche quest’anno di confermare il trend positivo nell’opera di contrasto alla criminalità come testimoniato

dall’ulteriore calo dei reati predatori e dall’incremento delle attività repressive. Nel formulare gli auguri di buon natale, il Questore ha assicurato che lo sforzo profuso dalla Polizia di Stato rimarrà costante

anche per il prossimo anno con l’impegno di adottare nuovi e più efficaci metodi di contrasto a quelle fenomenologie di reato particolarmente insidiose come le truffe agli anziani o le frodi informatiche che in controtendenza stanno facendo registrare, così come riportato nei dati statistici mostrati in conferenza, un aumento dei casi denunciati. Al termine dell’incontro è stato presentato il calendario della Polizia di Stato 2016 realizzato con gli scatti del fotografo Massimo Sestini che ha voluto con le sue fotografie rappresentare l’operatività della Polizia di Stato in tutte le sue forme attraverso riprese effettuate da una prospettiva inusuale come quello dello zenit, il punto più in alto, perpendicolare all’osservatore.

Jelsi presenta il progetto “Piacere di Conoscermi”

JELSI. In occasione delle feste natalizie il Comune di Jelsi, in collaborazione con la cooperativa sociale “La Sfinge” onlus, propongono alla propria comunità il progetto “Piacere di Conoscermi” Il progetto, estremamente semplice nell’attuazione, propone - a chi ne ha desiderio - di accogliere per il Cenone della Vigilia di Natale, nella propria casa, un ospite del Centro di Accoglienza Temporanea del Comune. Jelsi infatti ospita nella propria comunità sia un centro di accoglienza (CAT) che un progetto SPRAR e propone diverse attività volte all’integrazione o più semplicemente alla conoscenza delle persone e delle storie dei giovani ospiti che sono stati costretti a fuggire dalla propria terra. Non si può giudicare senza conoscere, Pablo Pi-

casso diceva: “Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per conoscere” è questa l’anima del progetto, l’intelligenza di fermarsi a riflettere, di porsi delle domande e di conoscere gli altri. Il razzismo si può ancora vincere, oggi più che mai c’è bisogno di coraggio e di unione tra popoli e razze, tra culture e religioni. In questi giorni si stanno aprendo porte sante in tutto il mondo, Papa Francesco ha voluto che queste porte si aprissero sulla misericordia, apriamo anche noi le nostre porte a chi chiede solo di farsi conoscere. “Piacere di Conoscermi” è un’altra tessera per costruire un futuro di pace e multiculturalismo dove le differenze di colore, di cultura e di religione saranno la ricchezza delle nuove comunità.

Tornano i cuori di cioccolato Sabato e domenica 19 e 20 dicembre in 3000 piazze la manifestazione Telethon

CAMPOBASSO. Torna a dicembre la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Telethon, da oltre vent’anni impegnata a finanziare e sviluppare la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. Sabato e domenica 19 e 20 dicembre, grazie a centinaia di volontari Telethon, in circa 3000 piazze italiane sarà possibile, con una donazione minima di 10 euro, ricevere un maxi cuore di cioccolato e sostenere la ricerca Telethon. In Molise saranno allestiti banchetti a Campobasso e Isernia e in diversi comuni delle rispettive province. È possibile trovare la piazza più vicina sul sito www.telethon.it/piazze a partire dal 14 dicembre. I cuori di cioccolato sono inoltre in distribuzione presso alcune agenzie BNL-BNP Paribas, partner Telethon.

Filo conduttore delle iniziative di dicembre è la campagna #nonmiarrendo, un’espressione che testimonia la difficoltà quotidiana delle persone malate e delle loro famiglie ma anche la fiducia nella possibilità di farcela nella difficile battaglia contro la malattia. Il “Cuore di cioccolato” Fondente o al latte, il cuore di cioccolato da 210 grammi è stato prodotto per la Fondazione Telethon da Caffarel, l’azienda torinese che dal 1826 produce cioccolato d’eccellenza, in un’elegante confezione regalo. “Io sostengo la ricerca con tutto il cuore” è il messaggio che si legge sulla scatola, e il testo riportato all’interno della confezione ricorda l’importanza della generosità e della voglia di donare: i pazienti rari di tutto il mondo hanno bisogno di aiuto per superare le difficoltà della loro malattia e per continuare ad avere fiducia nella ricerca, che ha già restituito a molti bambini una vita migliore.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

16 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Ragazzi immigrati, decide il Tribunale

Riconoscimento delle tesi degli avvocati Iacovino, Passarelli, Fiorini e Di Lalla

CAMPOBASSO. Gli Avv.ti Vincenzo Iacovino, Pierpaolo Passa-

relli, Vincenzo Fiorini e Silvio Di Lalla stanno continuando ad ottenere importanti vittorie sul fronte degli immigrati richiedenti protezione allo Stato Italiano. Si tratta di importanti riconoscimenti giurisdizionali per ragazzi stranieri rifugiati e ospitati nella nostra Regione, presso i centri di accoglienza. Sia il Tribunale di Napoli che il Tribunale di Campobasso hanno infatti sancito la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento della protezione sussidiaria e

della protezione umanitaria in favore di tre ragazzi, due provenienti dal Pakistan e uno dal Gambia. Il Tribunale di Campobasso, in particolare, ha ritenuto che, “alla luce della complessiva valutazione della situazione politica del Gambia”, sia presente nel Paese africano una situazione dei diritti umani “oggettivamente preoccupante”, frutto di episodi di sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, frequenti e gravi abusi da parte delle autorità locali, inti-

midazioni e arresti arbitrari, tale da far ritenere fondata la domanda di protezione umanitaria del ricorrente. Il Tribunale di Napoli è stato ancora più incisivo: ha riconosciuto la protezione umanitaria per un ragazzo del Pakistan, in ragione della “situazione di rischio tuttora esistente in Pakistan, ad oggi sempre più minacciosa, come si evince dagli ultimissimi eventi verificatesi nel Paese”; per un altro ragazzo, proveniente invece da una delle regioni più pericolose

del Paese arabo, il giudice partenopeo ha riconosciuto l’importante istituto di tutela noto come “protezione sussidiaria”, che si caratterizza per una protezione ancora più piena e intensa. In definitiva, i ragazzi immigrati hanno potuto gioire - dopo tante difficoltà - per il riconoscimento giurisdizionale delle esigenze di protezione internazionale e per la possibilità di rimanere in un Paese che continua, nonostante tutto, a dare prova di grande civiltà.

Ecco la storia della seconda squadra cittadina che si sta dibattendo nella bassa classifica

Il Campobasso 1919 non vuole lasciare l’Eccellenza Pochini 10 punti in 16 partite, sabato col Gambatesa si aspetta il riscatto di Gennaro Ventresca Tutti gli inizi sono belli, ma bisogna fermarsi sulla soglia. Comincio con una breve citazione di Goethe, senza per questo darmi le arie da intellettuale (che non sono). Ma dal momento che mi trovo, provo ad aggiungere alla lapidarie parole del filosofo tedesco: E come si fa a sapere dove finisce la soglia? Non conosco la musica, quindi non so suonare il pianoforte, ma so fischiare il tema principale della Settima sinfonia di Shubert. Che nulla ha da dividere con questa piccola storia di calci d’angolo di provincia. Qui si parla del Campobasso 1919 che la vulgata, a cominciare dalla maggior parte dei miei colleghi, continua a chiamare 19-19, come se fosse un prefisso telefonico. Invece, lo dico solo per ricordarlo a me stesso, indica l’anno di nascita del club. Che, sia ben chiaro, non è quello della famiglia Lozzi (marito e moglie), ma di lontanissima memoria, risalente a quando nella nostra città fondarono il Campobasso calcio. Una quindicina di anni fa Umberto Lozzi, puntando sull’intuito e anche su una piccola dose di sfrontatezza, se ne impossessò e, in una incancellabile conferenza stampa, modulata dal compassato Franco Palladino, nei locali di un concessionario auto di Vinchiaturo, ne annunciò la nascita o la rinascita. Aggiungendo anche una promessa: “Faremo in modo di riportare i colori rossoblù ai fasti della Serie B”. Sapete benissimo che quelle previsioni sono risultate eccessivamente ottimistiche, la realtà è stata ben diversa. Lozzi e i suoi sodali si dissero convinti di ritrovarsi intorno, stretta al colore della nostra maglia, una città o addirittura una regione. Fantasie ed elucubrazioni non sono

servire a nutrire i sogni del professore di Educazione Fisica che per passione fa l’allenatore di calcio. La realtà si è rivelata dura. Le cronache di tre estati fa si sono occupate della vendita del titolo di Eccellenza alla cordata creata da Edoardo Falcione (rimasto, come sempre, nell’ombra). Lozzi, non senza rimorsi, cedette il suo giocattolo più caro, incassò gli assegni e ripianò i debiti contratti col modesto stipendio di statale. Per risorgere ecco un’altra trovata (geniale), acquisizione del titolo del Vinchiaturo e ripartenza dalla Promozione. Per tornare in Eccellenza, per carenza di iscrizioni, appena un anno dopo, con la formula del ripescaggio. E siamo all’oggi. Cominciando dal penultimo posto in classifica, con appena 10 punti in 16 partite, frutto di tre vittorie e un pareggio. C’è odore di pericolo dalle parti

della bassa classifica. Lozzi lo sa e lo sa perfettamente anche il suo prezioso e impareggiabile collaboratore, l’agente pubblicitario Genny Campanozzi, papà dei due gemelli Aldo e Simone che giocano da difensori nella squadra. Ecco perchè deve fare in modo di dare una scossa ai suoi ragazzi. Per evitare una pessima figura, sotto forma di retrocessione e il cappello in mano negli uffici di Di Cristinzi per chiedere un nuovo accesso in Eccellenza, per decreto. Va spiegato che di soldi ne girano pochi. Campanozzi padre gira tra i pochi imprenditori ancora in in salute, per chiedere sponsorizzazioni. La raccolta è stata minima: appena 25 mila euro, con i quali, calcolatrice alla mano, hanno dovuto infilare il filo nell’ago. I conti tornano nel campo ragionieristico (anche per merito di Antonio Lozzi, zio di Umberto, già bancario ed esperto di orologi di pregio). Ma è il campo che sta dando allarmanti riscontri. Il regolamento impone tre retrocessioni, una diretta e le altre con la formula dei play out. Dai quali i rossoblù vorrebbero trovarsi fuori. L’arrivo della prolifica punta Del Zingaro (Riccia) dovrebbe risolvere più di un problema, a patto che i due ragazzi africani Ibeque (fratello dell’ex Campobasso) e di Saviang facciano qualcosina in più. Ci mettono l’anima i fratelli Roberto e Marco Morena (che non beccano neppure un euro), come i gemellini di casa Campanozzi, presi dagli studi e dalle ragazzine che restano intrappolate nei loro magnetici occhi di ghiaccio. Debbono fare meglio anche gli unici due “strangers”, ovvero due lucerini che “pesano” sul rachitico bilancio aziendale. Chiosa: sabato a Selva Piana arriva il Gambatesa. Dalle promesse si dovrà passare ai fatti.

L’Ipia Molise e i motori

Indimenticabile visita alla Ducati di Borgo Panigale per gli studenti del terzo anno CAMPOBASSO. Semplicemente straordinario ciò che ha caratterizzato la tre giorni in Emilia Romagna per gli studenti del terzo anno dell’IPIA Montini di Campobasso. Lezioni di meccanica e di elettronica nel cuore pulsante dei motori della Ducati di Borgo Panigale, tra i tecnici dei reparti di lavorazione, tra la leggendaria Scrambler, la muscolosa Diavel e la smaliziata Hypermotard oltre alle storiche Streetfighter e Panigale. Gli ingegneri si sono poi soffermati ad illustrare con tanto orgoglio l’anteprima mondiale 2016 della Monster che grazie ai suoi 160 CV è la più estrema, la più sportiva e la più potente di sempre. Una emozione crescente tra i settori della produzione della moto, una vera eccellenza dell’industria italiana e grazie all’aiuto degli ingegneri gli studenti dell’IPIA Montini hanno potuto comprendere l’organizzazione del lavoro e il nuovo metodo di gestione della catena di montaggio. Dalla Ducati di Borgo Panigale alla Lamborhini di Sant’Agata Bolognese, tra auto di lusso e tecnologia sofisticata, un tuffo nell’elite dell’auto mondiale con la nuova

Huracan LP di un fascino irresistibile con un profilo dinamico eccellente. Successivamente la visita alla “bottega artigianale” della Pagani con le sue macchine stellari o alla batman con la Huayra da 720 CV e 6000 di cilindrata un mostro di bellezza; gli studenti dell’IPIA Montini hanno avuto la sensazione di visitare una bella famiglia con operai e tecnici artigiani padroni della fibra in carbonio, un esperienza unica e indimenticabile. Il clou a Maranello dove gli ingegneri della Ferrari hanno saputo creare emozioni e passioni da brividi con la 488 GTB, la California T, e la 488 Spider e l’esercitazione al PIT Stop simulato sulla vettura di Vettel. Ferrari, l’eccellenza del Made in Italy nel mondo con gli studenti dell’IPIA Montini protagonisti di un sogno pazzesco. “Questo è il vero viaggio di istruzione dove la teoria si realizza con la pratica e la lezione

diventa esperienza”, le parole del Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Luisa Forte che ha sostenuto il progetto scuola e motori per le classi terze dell’IPIA Montini.





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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

16 dicembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Casa Pound e la campagna contro le banche Anche ad Isernia la manifestazione contro la situazione della finanza tossica ISERNIA. Anche ad Isernia gli attivisti di Casa Pound Italia hanno dato vita alla campagna ‘La tua amica banca ti ha tradito’ con uno striscione e una cravatta annodata a simboleg-

giare ‘il cappio messo al collo dei risparmiatori dagli usurai in doppiopetto’. “Basta bruciare i risparmi degli italiani in finanza tossica – sottolinea il movimento – perché il

caso di Banca Etruria e affini ha dimostrato nella maniera più tragica il fallimento del sistema, completamente liberalizzato, che avrebbe dovuto risollevare le sorti dell’econo-

mia nostrana e che invece ha portato solo a danni e truffe. E i truffati, neanche a dirlo, sono i più deboli: non i grossi imprenditori in foulard, non gli speculatori o i mafiosi, ma famiglie

qualunque che, credendo ancora nell’Italia, nelle sue banche e nelle sue imprese, hanno consegnato i risparmi di una vita nelle mani della Banda Bassotti”.

“Una città spenta e morta” I residenti del centro storico di Venafro lamentano l’assenza di programmi comunali VENAFRO. I residenti del centro storico di Venafro: “Comprendiamo le ristrettezze finanziarie del Comune, ma ci sentiamo abbandonati e dimenticati per l’assenza di addobbi e luminarie natalizie su strade e piazze dei rioni antichi”. Ospitiamo le rimostranze di quanti vivono nel centro storico di Venafro, che hanno contattato il cronista per esternare la loro delusione in merito al mancato “clima festivo” con addobbi, luminarie e quant’altro su strade e piazze dei rioni più antichi della città. “D’accordo sulle difficoltà finanziarie del nostro Comune – attacca Mario, residente al quartiere San Francesco, ovest cittadino – ma non possiamo nascondere delusione e contrarietà

per il sostanziale abbandono e la noncuranza dei nostri quartieri anche per l’imminente Natale. Non un addobbo, non una luminaria, non un segno del prossimo periodo festivo nei rioni più antichi e suggestivi della città. Zero assoluto di interventi pubblici alle Monache, a Cristo, alle Manganelle, all’Annunziata, al Castello, a San Francesco, ossia sull’intero centro storico, eccezion fatta per il Mercato ai piedi della casa municipale. Delle due l’una: o, tolti i residenti del Mercato, tutti gli altri abitanti dei rioni antichi siamo cittadini di serie B pur pagando canoni, tributi e servizi come gli altri venafrani, oppure le casse comunali sono tanto all’asciutto da

aver consentito appena le luminarie su piazza Cimorelli ed aree limitrofe, ossia del solo rione Mercato. Trattasi comunque, se così stanno le cose, di una parzialità assolutamente fuori luogo, antipatica e mal vista da tanti”. Il prosieguo dello sfogo di coloro che vivono nei quartieri più antichi : “Abbandono, noncuranza o dimenticanza del centro storico nello spoecifico – aggiunge Alfredo che vive nei pressi del Colle – risaltano ancora di più in quanto da noi non ci sono negozi, bar ed attività commerciali che altrove con propri addobbi e luminarie private rischiarano esercizi, marciapiedi, strade e piazze, creando l’atmosfera della festa nonostante l’assenza

anche lì dell’intervento comunale per le predette ristrettezze economiche delle casse municipali. Con questo intendo dire che altrove a Venafro, grazie ai privati, si vive una sorta seppure modesta di atmosfera festiva. Tutt’altro avviene purtroppo nei nostri rioni antichi, dove regnano silenzio, solitudine e buio. A modesto parere di tanti di noi che abitiamo al Colle, a Cristo, alle Manganelle, a San Francesco, all’Annunziata, alle Monache ect. proprio in ragione di tutto quanto appena detto si sarebbe dovuta avere tutt’altra attenzione verso la Venafro antica ed invece stiamo qui ad esternare disappunto e delusione. No, non è proprio bello quanto in atto!”.

“Proteggiamo il paese natio” Campagna di sensibilizzazione dell’amministrazione comunale di Roccamandolfi ROCCAMANDOLFI. L’amministrazione comunale di Roccamandolfi in questi giorni sta promuovendo una campagna di forte sensibilizzazione civica volta a far crescere il rispetto e l’amore del meraviglioso luogo in cui si vive. Abbiamo pensato come amministrazione comunale – afferma il sindaco di Roccamandolfi Giacomo Lombardi – in maniera molto semplice, ma altrettanto sentita di ribadire anche attraverso avvisi e brochure, il rispetto di quei principi e di quelle sane regole civiche, che se seguite dalla maggior parte dei cittadini di una comunità possono e devono migliorare e tutelare il luogo in cui si vive.

L’attività di stimolo dell’amministrazione – continua ancora lombardi - vuole essere una battaglia culturale affinchè vengano evitate o quanto meno ridotte al minimo tutte quelle azioni, che vanno contro il buonsenso civico quali: il buttare a terra mozziconi di sigarette; il lasciare passeggiare liberamente i cani per il paese senza apposito guinzaglio, il rispetto di tutti gli spazi e beni pubblici(naturali o materiali che siano). Gli spazi ed i beni pubblici - continua ancora il sindaco – sono un patrimonio di tutti e vanno utilizzati e rispettati da ciascun cittadino come se si trattasse di cose a ciascuno di noi care o di nostra proprietà, molte volte

invece i beni pubblici in quanto tali sembrano quasi di non essere di nessuno meritando scarsa attenzione e vigilanza. Siamo da sempre convinti – conclude Giacomo Lombardi – che il ruolo di un’amministrazione comunale non sia solo quello di organizzare manifestazioni o realizzare opere pubbliche, ma anche e soprattutto quello di educare al rispetto delle regole di una buona convivenza civica, al fine di preservare e lasciare alle nuove generazioni una comunità ricca di comportamenti e atteggiamenti virtuosi che sicuramente valorizzano e caratterizzano il territorio in cui si vive.

“L’Agenzia spaziale nel costruendo ospedale?” L’università delle generazioni spinge perchè l’Esa utilizzi l’incompleta struttura del noscomio di Agnone AGNONE. “In Agnone c’è una delle incompiute più grandi d’Italia, la struttura che, una volta completata, avrebbe dovuto ospitare il nuovo ospedale civile. Nata negli anni settanta assieme agli altri nuovi ospedali di Campobasso, Isernia, Venafro, Larino e Termoli, tale struttura è l’unica della regione ad essere rimasta triste scheletro di cemento armato. E se le precedenti generazioni di politici agnonesi e molisani hanno lasciato che ciò accadesse, le attuali generazioni pubbliche non riescono a trovare una soluzione prima che tale complesso edilizio crolli. Una omissione ed una incuria assai colpevoli e milioni di euro dei contribuenti che verranno definitivamente persi, se non verrà utilizzato in qualche modo. Un

monumento allo spreco è ritenuto!”. Così, scrive Domenico Lanciano dell’università delle generazioni. “L’ESA (Agenzia spaziale europea) è in cerca di un grande edificio dove collocare una sua struttura logistico-strategica. L’Università delle Generazioni ha contattato l’ESA che si è detta interessata ad avere le planimetrie dell’incompiuto ospedale nuovo di Agnone per esaminare se è adatta alle sue esigenze. Incrociamo le dita! Ma potrebbe essere interessata pure l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), impegnata come è specialmente con le attuali crisi umanitarie che diventano sempre più grandi, potrebbe utilizzare la struttura agnonese per depositi operativi, cosa che potrebbe fare pure

la nostra Protezione Civile nazionale. La centralità territoriale di Agnone nella penisola italiana, la relativa vicinanza con gli aeroporti di Pescara, di Foggia, di Napoli e della stessa Roma, i porti marittimi di Vasto, di Termoli e della stessa Napoli rendono strategica la posizione di Agnone. La stessa strategica posizione potrebbe valere anche per la NATO, l’organizzazione del patto del nord-Atlantico che unisce militarmente e politicamente tra loro Europa, Stati Uniti e Canada. Specialmente adesso che è impegnata su vari fronti anche mediterranei (e, quindi, vicini), la NATO potrebbe giovarsi della struttura agnonese per un magazzino o altra attività utile ai compiti d’istituto

(come, ad esempio, una centrale per telecomunicazioni o un centro sanitario per la convalescenza assistita di militari feriti nei vari scacchieri bellici internazionali). Andrebbe bene pure un deposito auto di giapponesi o per altra multinazionale!” Insomma, dicono all’Università delle Generazioni, gli usi possono essere molteplici in una simile grande struttura che verrebbe così salvata sia dal disfacimento edilizio ed ambientale e sia dalla vergogna nazionale! E se lo Stato italiano non intende risolvere tale problema (nonostante sia stato sollecitato persino dal “Gabibbo” Mediaset e da altri organi di stampa), intervenga un organismo internazionale o sovranazionale!


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Termoli

16 dicembre 2015

Termoli calcio verso la schiarita Alla società giallorossa assicurata la copertura delle spese per la gestione in corso TERmoLI. Lunedi 14 dicembre, si è tenuto un incontro tra Carlo Brandolini, attuale reggente dell’A.S.D. Termoli Calcio 1920, Lino Iamele, presidente della Società Cooperativa Sociale SIRIO, accompagnato da un legale di fiducia che affiancherà la cooperativa nel percorso di un progetto

finanziario per il futuro, il consigliere comunale Antonio Giuditta, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale nel seguire gli sviluppi della vicenda, e Alessandro Petriella, Presidente dell’Associazione Gente di Mare. L’incontro, incentrato sulle ultime vicende ormai note della prima

squadra cittadina, ha visto il sig. Lino Iamele interessato alle sorti del Termoli Calcio. Il suo interesse si traduce in un impegno sia immediato che futuro. Nell’immediato l’interesse è volto a sostenere le spese logistiche fino a fine stagione, mentre per il futuro, a cercare di ampliare la base so-

cietaria dopo aver verificato la situazione debitoria. I presenti, avendo comunque apprezzato l’impegno profuso dagli esponenti dell’Associazione Gente di Mare (presenti in società fino al 2 dicembre sia come consiglieri che collaboratori), hanno chiesto alla stessa associazione di

continuare a prestare fino al termine della stagione la propria collaborazione nella logistica dell’A.S.D. Termoli Calcio 1920. Il Presidente Petriella, ringraziando per gli apprezzamenti ricevuti, estenderà la richiesta della Sirio agli associati nell’imminente assemblea dei soci

Il Giubileo parte dai detenuti “Anche noi siamo amati e siamo scelti da Dio” LaRINo. “È una porta che molti possono varcare, al di là della quale abitano persone che ci hanno dato lezioni di vita che dobbiamo saper cogliere per arricchire la nostra quotidianità. A loro, nessuno escluso, va il nostro affetto e la nostra considerazione”. È con queste parole che don Benito Giorgetta, parroco di San Timoteo e da sempre attivo nella cura spirituale dei detenuti del carcere di Larino, ha definito l’apertura della Porta Santa nella Casa circondariale frentana che si è tenuta ieri mattina. Un’iniziativa che arriva all’indomani dell’apertura della Porta Santa della Diocesi di Termoli Larino individuata nella Cattedrale della città adriatica che ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli. L’inaugurazione dell’anno giubilare della Misericordia, opportunità reale di riconciliazione con sé stessi e con gli altri, diventa la giusta occasione per gridare con forza che “il peccato è una strada senza uscita e noi – ha asserito don

Benito – dobbiamo dirottare su una strada infinita che è quella dell’amore di Dio, di questo Dio che è aperto a tutti e ci ricorda che ci stancheremo prima noi di peccare che lui di perdonarci”. Giornata di profonda spiritualità quella vissuta a Larino anche perché ad animare la giornata di preghiera sono stati gli aderenti al movimento del Rinnovamento nello Spirito Santo (già impegnati a livello internazionale con progetti di conversione nelle carceri) che hanno suonato e cantato assieme ai detenuti allo scopo di regalare il sorriso a chi, a causa di alcuni errori passati, a tratti lo ha perso. All’evento si è arrivati con una profonda formazione fatta di un percorso di avvicinamento constato di catechesi e penitenziali portato avanti nelle scorse settimane dal cappellano del carcere don Marco Colonna e da don Benito Giorgetta che hanno preparato ciascuno ad accogliere il perdono ma soprattutto a perdonarsi in vista dell’avvio dell’Anno Santo.

Questo perché “l’’uomo non è il suo errore”, come ha ribadito don Benito ricordando le parole di don Oreste Benzi e aggiungendo: “in questo luogo le persone si devono chiamare per nome e non per il reato compiuto e questo significa dare il primato alla dignità della persona umana che anche se ha sbagliato va riconosciuta nella sua totalità e una ulteriore possibilità. D’altronde come fa Dio con ciascuno di noi facendoci diventare creature nuove”. Tra coloro che hanno raccolto le confessioni dei detenuti anche lo stesso vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Gianfranco De Luca, che nella sua puntuale omelia ha voluto lanciare un messaggio forte di speranza. Una vera e propria “chiamata alla gioia”, come l’ha definita il Pastore della Diocesi, che deve portare a “rallegrarsi” in quanto “tutto è possibile perché Dio viene a cercare non per giudicare o condannare ma perché ama e vuole dare amore”.

“Sport in Strada” a Campomarino Ci si diverte grazie all’Amministrazione comunale CamPomaRINo. Grande successo per la manifestazione “Sport in Strada” organizzata dal Comune di Campomarino con l’assessore Anna Saracino e il delegato allo Sport Giuliano Rainone,in collaborazione con le associazioni sportive e culturali locali. Tantissime le persone che si sono riversate lungo Viale Marconi pronte a farsi coinvolgere nelle discipline sportive più varie e per far divertire i bambini con i mitici gonfiabili,respirando un aria gioiosa che caratterizza il periodo natalizio. Tante le discipline presentate,dall’ equitazione,al calcio,l’ hockey on line, Sanda, WTA, Zumba, ma anche lo “Sport per la mente” con i libri nello stand di Istituzione Cultura e l’artigianato delle hobbiste . L’amministrazione ringrazia tutte le persone che hanno collaborato per la realizzazione di questo evento come di tutto il Cartellone Natalizio,quest’anno elaborato e realizzato con solidarietà,condivisione e senso di appartenenza, ci dice l’ assessore Saracino, le festività natalizie rappresentano un momento importante di riflessione e condivisione,sopratutto in questo periodo storico difficile,con la

speranza che queste festività alimentino e rafforzino l’attaccamento al nostro paese e al territorio, per un futuro migliore per tutti. Un ringraziamento sentito va : all’ Istituzione Centro Servizi Turistici e Culturali, La Bottega delle Idee, Michele

Rendina, Il Maneggio di “O”, S.S. Adriatica Campomarino Scuola Calcio, Tifernus Dragon Campomarino, Daniele Trapanese WTA, Le formiche laboriose, Master Studio Dance, Bajlando en la luna,Fit Campomarino,CVP Campomarino.

“Carresi, vigileremo sull’applicazione della legge” Enpa: incolumità e benessere animale solo con lo stop definitivo alla manifestazione Roma. «Prendiamo atto del dissequestro degli animali e dell’approvazione di un regolamento finalizzato, ma solo in teoria, a garantire l’incolumità e il benessere dei buoi impiegati nelle carresi: siamo infatti convinti che il solo modo per non causare sofferenza o stress ad un altro essere vivente sia quello di non sfruttarlo per attività tutto innaturali. Quali, appunto, la corsa indotta con espedienti vari lungo le vie di una città in mezzo al frastuono degli spettatori accalcati ai margini delle strade». Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che, con una denuncia presentata la scorsa primavera, aveva dato inizio

al procedimento giudiziario da cui sono originati il sequestro dei buoi e lo stop alla manifestazione. D’altro canto, come dimostrano i casi di altre manifestazioni – il Palio di Siena o la Giostra dell’Orso di Pistoia – norme, codici e regolamenti non bastano a prevenire infortuni, spesso mortali, ai danni degli animali. Anche perché non di rado i controlli sull’applicazione di quelle norme e di quei regolamenti o sono del tutto assenti oppure presentano gravi carenze. «Continuiamo pertanto a ritenere che quella trovata per le carresi rappresenti una “non soluzione” e che continui a sussistere un problema di benes-

sere e incolumità per gli animali. Naturalmente – prosegue l’Enpa – i nostri volontari intensificheranno le attività di controllo e di vigilanza, per verificare il rispetto di tutte le norme di legge e dei regolamenti approvati». La Protezione Animali resta comunque in attesa degli ulteriori sviluppi relativi al procedimento giudiziario avviato la scorsa primavera e ad alle querele presentate per gravi atti di diffamazione nei confronti dei dirigenti dell’associazione. I quali, è bene ricordarlo, sono stati oggetti non solo di pesanti insulti, ma anche di vere e proprie minacce di morte.


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Termoli

16 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Alloggi Iacp, la graduatoria provvisoria Emergenza abitativa, 142 le domande accolte per l’assegnazione delle case TERMOLI. Emergenza abitativa, è stata pubblicata stamani dal Comune di Termoli la graduatoria provvisoria per l’assegnazione degli alloggi Iacp di edilizia residenziale pubblica. La classifica, se così vogliamo definirla, poiché si basa su punteggi rispondenti a determinati requisiti, è stata licenziata lo scorso 11 dicembre da una commissione che nel corso dei cinque anni di impegno ha visto alternarsi sette componenti, con la variazione dei dipendenti assegnati dall’Ente per motivi personali.

Ben 150 le pratiche esaminate, relative ad altrettante richieste di assegnazione, di cui solo 8 sono state rigettate e le restanti 142 formano la graduatoria provvisoria. Gli interessati che ai sensi dell’articolo 10 della legge regionale 4.8.88 n. 12 e modifiche successive intendessero promuovere opposizione contro questa graduatoria dovranno farlo presentando entro 30 giorni dalla scadenza della pubblicazione, (2 mesi da oggi) alla Commissione per la formazione della graduatoria con sede presso il Comune di Termoli.

Furto alla Chiesa di 200 euro Violato da ignoti il Santuario della Madonna delle Grazie TERMOLI. Furto con scasso sacrilego per arraffare intorno ai 200 euro in contanti, violando il Santuario della Madonna delle Grazie. E’ quanto alcuni malviventi dalla fede smarrita, certo non quella nuziale, hanno portato a compimento domenica pomeriggio. L’occasione era ghiotta, poiché tutto il clero diocesano era al centro tra la chiesa di San Timoteo e la Cattedrale per l’apertura della Porta Santa. In verità, anche loro hanno aperto una porta, quella che li ha introdotti dall’esterno nei locali retrostanti la chiesetta di via Madonna delle Grazie e hanno rovistato fino a scovare il denaro frutto della questua. Il furto è stato denunciato al comando stazione dell’Arma dei Carabinieri di Termoli.

Fermarli si può: stop a Ombrina Nella legge di stabilità inseriti appositi emendamenti correttivi TERMOLI. Il governo, dopo un incontro con il Presidente della Regione Abruzzo, ha deciso di inserire nella Legge di Stabilità emendamenti che rappresentano, se approvati, una vittoria storica del popolo abruzzese e di tutti i movimenti che si sono impegnati contro la petrolizzazione dell’Adriatico e dell’Italia tutta. Verrebbe infatti reinserito il limite delle dodici miglia dalla costa per gli insediamenti non ancora definitivamente approvati, reintrodotto la competenza decisionale della Regione e abolita la strategicità delle attività di ricerca energetica : Ombrina, il mostro che avrebbe distrutto territorio ed economia della Costa dei Trabocchi, viene così bloccato. Tutto questo grazie unicamente alla decisione, la tenacia e la serietà con cui la popolazione abruzzese ha continuato ad informarsi, ad opporsi, a manifestare pacificamente, ad intraprendere azioni giudiziarie: in una parola a difendere la sua terra dalla devastazione e dal saccheggio, sostenuta dalla Chiesa locale, dai comitati civici, dalle scuole, dalle categorie produttive, dai sindaci, dalla Provincia e nella fase finale

dalla Regione. Il lieto fine che speriamo sia reale ci insegna che solo la mobilitazione di chi il territorio vive può costringere tutti gli altri portatori di interesse, specie quelli istituzionali, ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire nel nome dell’interesse collettivo: senza la

pressione delle decine di migliaia di cittadini che in questi anni hanno marciato, sfilato, presidiato il territorio in tutte le sedi e le occasioni possibili, forse i decisori politici abruzzesi avrebbero preso altre strade, più comode e meno impegnative. Ovviamente l’assalto non è finito:

restano in piedi tutte le richieste di ricerca e coltivazione oltre le dodici miglia marine, e tutte quelle su terra. Noi Molisani restiamo in prima linea. Per il Molise si tratta ora di seguire l’esempio abruzzese, e costruire la mobilitazione, messa su in anni di lavoro, che lì sta

portando alla vittoria: ora a chi dice che “ è già tutto deciso, tanto non possiamo fare nulla” possiamo rispondere che fermare le trivelle si può, che la volontà della popolazione può portare al coinvolgimento di tutte le categorie produttive e all’impegno delle amministrazioni per bloccare la distruzione. Ma occorre il contributo e la partecipazione di tutti, perché la resistenza alla petrolizzazione diventi lotta di popolo. Ora è ancora più stringente la necessità che i cittadini siano presenti alle iniziative del Coordinamento Trivelle Zero, espongano la bandiera, chiedano iniziative concrete alle amministrazioni. Ora è indispensabile che la Regione sottoscriva e presenti le osservazioni avverso il Progetto Santa Croce, che i sindaci facciano lo stesso, che in ogni consiglio comunale del Molise siano approvate delibere anti trivelle. Ora, in una parola, è tempo di essere cittadini impegnati, quelli che si occupano e si preoccupano della loro terra, della loro salute, del tipo di futuro da costruire.



Opinioni di mons. Gabriele Teti Successo di gente e di critica per il volume : “I Comuni molisani sotto il simbolo del Littorio” editi per i tipi de “I libri de La Gazzetta” che ci narra per la prima volta delle amministrazioni ,podestà e politica nella costruzione del consenso . Anche per questo dobbiamo essere profondamente grati al bravissimo e chiarissimo Dottor Pino Saluppo per averci voluto donare ancora un nuovo, importantissimo ed approfondito lavoro dedicato alla Storia della nostra amata Regione, il Molise. Un volume bellissimo che segue quelli già pubblicati e andati a ruba sul Ventennio fascista e la Grande Guerra: fieri di un Molise che si lanciava su di un percorso di crescita pure conoscendo guerre, situazioni ambientali non felici ma con la volontà di lavorare per prosperare. Questa volta ci accompagna a riscoprire la vita movimentata di tutti i Comuni molisani attraverso le intense lotte amministrative ed il lavoro sinergico fra Prefetti, Podestà e Federali ( che rappresentarono una rilevante novità rispetto al vecchio regime liberale), portando così il popolo italiano ed il fascismo sotto una unità compatta, infrangibile, formidabile e capace di sfidare tutti i suoi nemici e anche l’andare del tempo. Infatti, in ogni comune , come ci viene egregiamente descritto in questa opera, molte furono le resistenze al nuovo corso, soprattutto da parte dei vecchi notabili e possidenti massoni che non volevano, in alcun modo , perdere il controllo di tutte le attività amministrative, fonte di favoritismi e di gravi e ripetuti illeciti. Nel libro troviamo anche

di Napoleone Stelluti La storia della istituzione cittadina è legata al vecchio antiquarium, le cui raccolte ebbero inizio intorno al 1949 , proprio in concomitanza con il ritrovamento di alcuni mosaici pavimentali d’epoca romana ubicati nel sito dell’ antica Larinum , area cosidetta di Via Mura Vecchie in corrispondenza dell’attuale Viale Giulio Cesare ,i quali vennero distaccati dal sito di origine e ricollocati al centro storico medievale ,nella sede municipale, in tre sale del Palazzo Ducale. Negli stessi locali fu successivamente sistemata anche alla Biblioteca Comunale “B.Preziosi” inaugurata il 2 giugno 1976, con una dotazione libraria di diecimila volumi, ivi funzionante fino 1995 quando per lavori di restauro fu trasferita in altri locali sullo stesso piano di fronte nell’angolo a nord est. A tale periodo risalgono le operazioni di recupero di molti reperti archeologici sparsi sul territorio e dalla cosiddetta Ara Frentana e depositati sotto il porticato dell’atrio dello stesso Palazzo Ducale, e valorizzati mediante una serie di mostre tematiche a cura della Soprintendenza Archeologica del Molise anche dopo il terremoto del 2002 . Nel Salone d’ingresso si trovano esposte, due grosse anfore in terracotta chia-

15 16 dicembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il fascismo e i podestà nella storia del Molise

ben tratteggiato soprattutto l’evolversi del sistema podesterale con la ricerca spasmodica di uomini nuovi, colti e nello stesso tempo volenterosi e capaci nel gestire tutte le difficili problematiche legate alle numerose competenze dell’amministrazione comunale del tempo. Anche perché è subito dopo la Grande Guerra che comincia la Storia d’Italia, la vera storia d’Italia, perché se prima si poteva pensare che la storia d’Italia fosse il risultato più o meno complicato di manovre diplomatiche, di intrighi di governo, di passioni di minoranze,è solo con l’anno 1915 , col “maggio radioso” del 1915 , che il popolo

italiano irrompe sulla scena politica, caccia i trafficanti dal tempio e diventa finalmente l’artefice del suo destino. Alcuni esempi concreti di vita rurale narrati nel testo,poi, ci permettono di comprendere meglio le difficoltà legate alle mai sopite contrapposizioni fra le varie famiglie , con tutte le ricadute negative sia sulla vita civile che amministrativa delle comunità interessate . E’ cosi che ,indubbiamente, il Dottor Saluppo in modo chiaro e circostanziato approfondisce , anche con inediti documenti, la storia della nostra Regione facendoci conoscere meglio l’ evolversi

della figura e dell’attività dei vari Podestà , con la rimozione di alcuni di loro da parte degli alleati o deportati dai tedeschi; i fatti del 1931 e del 1943, il difficile trasferimento delle diocesi da Larino a Termoli e da Bojano a Campobasso, con la costante e lodevole opera diuturnamente compiuta dai militari dei Carabinieri Reali che, lealmente ed obbiettivamente , concorsero più volte , con difficoltà, a riportare la calma fra le nostre litigiose popolazioni rurali .

Larino, un Museo civico e subito

mate dolium, a sinistra reperti litici dell’epoca preistorica, vasi ,anfore e blocchi di pietra calcarea decorati fra i quali una copertura di tomba con protomi leonine, festoni con bucrani, e maschera teatrale di commedia , la cosiddetta Ara Frentana , sulla parete un’erma di marmo raffigurante la testa di Giove. Di fronte basi di colonne ,con capitelli di stile corinzio detti anche a calice foliato, e altri capitelli di stile dorico e ionico .

Sulla parete a sinistra una piccola raccolta di lapidi sepolcrali tra le quali spiccano una dedicata a Celia Tertulla sacerdotessa bambina della Diva Augusta, al quattuorviro edile ……., l’amico Lucio Mecio Onesimo, del II sec. d.C. ,a Gaio Vibio Luperco, ed infine a Quinto Adio Massimo alfiere o vessillifero della coorte VI. Nella seconda sala e nelle vetrine fibule, oggetti in avorio, vetro, bronzo, monete, bolli laterizi , tubuli in terracotta e piombo, frammenti di statuine e di intonaco dipinto, vasi e anforette dell’epoca romana. Nella terza sala il mosaico policromo “degli Uccelli” del II sec.d.C. con raffigurazione di un motivo floreale abitata da uccelli. Nel corridoio due basi di sta-

tue con iscrizione onoraria in latino , la prima dedicata da una Colonia Romulensis a Caio Vibio Postumo, famoso personaggio locale , settemviro epulone ovvero addetto ai solenni conviti sacri, il quale raggiunse l’apice della carriera diventando Console,nella seconda base il decurionato decreta l’erezione di una statua in onore dell’imperatore Cesare Nerva Traiano , Augusto Germanico,Pontefice massimo,dotato di podestà tribunizia per la terza volta,console per la seconda volta, padre della patria, CIL,IX,728. Nella quarta sala il mosaico policromo “del Leone” del II sec.d.C. composto da un emblema centrale con leone dietro albero palmato racchiuso da una cornice ad ogive, nella parte più ampia fasce diagonali che si intersecano con riquadri a stuoia e pelte che ruotano intorno ad un quadrato a lati curvi, cornice ad intreccio a quattro capi e cornice periferica con volute a spirali terminanti con fogliolina d’edera cuoriforme. In conclusione l’Amministrazione Comunale attuale non può continuare ad eludere una esigenza così importante specialmente per una cittadina ricca di storia e cultura come Larino.


INFO: 339.2733334 - 334.2739180


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