Fanelli e' ora di sfrattare hai distrutto il pd

Page 1

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 214 marTedì 29 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

giornale saTirico

30.000 copie in omaggio

www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook

L’oscar del giorno a Michele santelia

Danilo Leva punta il dito sulla segretaria

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Santelia. L'autore campobassano che integralmente scrive al contrario, opere letterarie internazionali, nella loro lingua originale, questa volta ha presentato la sua ultima opera, ritrascritta al Contrario che rappresenta il suo 74° volume e si intitola “Opere Sannite Backwards”. Tra l'altro è il libro più pesante del mondo. Pesa infatti 120 chili e 900 grammi ed è composta di 18 grandi lastre di pietra spesse ognuna 1,8 centimetri, grandi centimetri 30 X 42; i lati di tali fogli di pietra sono stati scolpiti sapientemente a mano.

il Tapiro del giorno a vincenzo niro

Il Tapiro del giorno lo diamo a Vincenzo Niro. Dopo essere stato a San Paolo (Brasile) e Buenos Aires (Argentina) dal 8 al 17 giugno, e a Bruxelles dal 8 al 11 luglio, dal 27 settembre al 1 ottobre è a Toronto per il progetto “Il Molise nel Mondo, un Mondo nel Molise”. Costo dell’operazione 40.000 euro su progetto presentato dall’associazione Incas di Campobasso per quattro incontri di cui i 3 all’estero e 1 in Italia, oltre al costo per la delegazione regionale composta dal presidente e da due consiglieri (Sabusco e Cavaliere) che si faranno carico, dicono, delle sole spese per il viaggio.

servizio a pagina 3


TAaglio lto

2

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

29 settembre 2015

Il destino delle società partecipate dalla Regione

Un occhio di riguardo a Sviluppo Italia Molise e pollice verso al Korai

In ballo il mantenimento, le dismissioni e la reinterrnalizzazzione del campionario societario del Molise una realtà a dir poco sconfortante, che traduce una regione economicamente depauperata, socialmente compromessa (disoccupazione a livelli mai raggiunti) e prospetticamente dal respiro corto Degli organismi partecipati dalla Regione Molise sono stati rilevati l’oggetto sociale, la natura dei servizi offerti e il rapporto di strumentalità, i risultati d’esercizio, il valore del capitale sociale partecipato e il patrimonio netto, la composizione dell’organo amministrativo, di controllo e il numero delle unità lavorative, nonché la strategia (mantenimento, dismissione, reinterrnalizzazzione), le modalità attuative, la tempistica, il risparmio eventualmente conseguito. Un lavoro improbo, da cui si ricava una realtà a dir poco sconfortante, che traduce una regione economicamente depauperata, socialmente compromessa (disoccupazione a livelli mai raggiunti) e prospetticamente dal respiro corto. La Regione di questa condizione oggettiva è il perno intorno al quale tutto ha ruotato e ruota. La ricognizione fatta e le strategie ipotizzate per una possibile quadratura del cerchio sotto il profilo economico e della convenienza, ancora una volta non offre che incertezze, tentennamenti, ipotesi e qualche decisione là dove è più semplice colpire e dove gli interessi politici e strumentali hanno scarsa rilevanza. La ragione dell’intervento è stato detto essere la legge n. 244 del 2007 (finanziaria 2008) che ha disposto, nei riguardi delle pubbliche amministrazioni, il divieto di costituzione e di non mantenimento delle partecipazioni in società aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessari per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali pur essendo sempre ammessa la partecipazione in società che producono servizi d’interesse generale. Il quadro d’assieme, dicevamo. Eccolo riportato in sintesi nella sua evidente traballante realtà, effetto di

La parola ai sindaci. Con l’istituzione dell’Egam i Comuni sono chiamati a decidere, non l’hanno fatto prima con le AATO, sono chiamati ora a farlo con l’Egam. Spetta a loro, infatti, scegliere la forma di gestione del Servizio Idrico Integrato. Hanno un mandato elettorale, hanno una responsabilità enorme: garantire acqua a tutti, ad un prezzo ragionevole, senza fare profitto ma mirando alla sostenibilità. Parliamone giovedì 1 ottobre in un incontro pubblico. La nuova disciplina dell’affidamento del servizio idrico integrato prevede che l’Egam (Ente di Governo d’Ambito del Molise) deliberi la forma di gestione da conferire mediante affidamento diretto in favore di una società interamente pubblica, oppure attraverso l’affidamento a privati

una classe politica che s’è cimentata con le politiche industriali priva di conoscenza, di competenza, di capacità di adattamento e d’intervento. Le società direttamente partecipate dalla Regione sono la FinMolise, Società per azioni in house providing, partecipata al 100% dalla Regione Molise, operante quale centro di coordinamento, raccordo, propulsione ed attuazione dell’attività finanziaria promossa dalla Regione, gestisce ed eroga fondi propri e/o da reperire sul mercato, nonché le provvidenze, i fondi ed i finanziamenti disposti dalle leggi regionali, statali e comunitarie. Per questa società la strategia prevista è che la Regione Molise, ritenendo ferma la propria partecipazione azionaria in “FinMolise Spa” in quanto strumentale al perseguimento delle proprie finalità istituzionali ravvisa, peraltro, di poter utilizzare la stessa come “struttura strategica” per attuare eventuali processi di incorporazione di altri Organismi societari che presentino, per compagine e funzionalità, connotati di compatibilità per l’attuazione di fusioni societarie essenziali

per ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche. L’attuazione di tale strategia, di cui è tuttora in corso uno studio, da parte degli uffici regionali competenti per materia, circa la fattibilità dell’iniziativa, potrebbe trovare concretizzazione, medio tempore, nell’esecuzione di un progetto di fusione per incorporazione della Sviluppo Italia Molise SpA nella Società FinMolise SpA. Per la Molise Dati, Società per azioni in house providing, partecipata al cento per cento dalla Regione Molise, operante nella fornitura di servizi e prestazioni informatiche, nonché di ogni attività a tali servizi connessa, contemplati dalle convenzioni, piani e progetti approvati dalla Regione Molise, la strategia regionale ravvisa, allo stato, l’opportunità di implementare l’obiettivo di contenimento della spesa pubblica, attivando eventualmente un percorso di trasformazione societaria della Molise Dati, ovvero da società per azioni, a Società consortile per azioni, preservando la mission statutaria e la natura di società di interesse generale che consentirà un abbattimento

degli impegni finanziari attualmente previsti in bilancio, in considerazione di un azionariato diffuso tra soggetti pubblici ed il contestuale beneficio derivante dall’applicazione dell’esenzione Iva sulle prestazioni rese. Sviluppo Italia Molise spa è una Società per azioni in house providing, partecipata al cento per cento dalla Regione Molise, operante esclusivamente a supporto dell’Ente quale strumento operativo per l’attuazione delle politiche di sviluppo regionale. Per questa società la Regione Molise intende procedere alla fusione per incorporazione in Finmolise Spa, ai sensi degli artt. 2501 e seguenti del codice civile, secondo le modalità che consentano una continuità operativa e funzionale delle attività facenti capo ad entrambe le Società e la realizzazione degli obiettivi a cui le stesse risultano preposte, a condizioni e costi più vantaggiosi per il Socio unico. Tale operazione, previa approvazione del progetto di fusione per incorporazione, si rende necessaria per arginare eventuali danni al patrimonio societario derivati dalle ripetute e consistenti perdite d’esercizio della Sviluppo Italia Molise SpA e facilitare nel prosieguo un efficientamento societario poiché, con l’operazione di fusione si acconsentirebbe al perseguimento di una “mission” più ampia e ad una erogazione di servizi maggiormente razionale e rispondente alle esigenze del tessuto economico e produttivo della Regione, con contestuale razionalizzazione dei costi di gestione sostenuti. Nelle more di perfezionamento del suddetto processo di fusione per incorporazione si sta valutando nell’imminenza la possibilità, qualora si ravvisasse una convenienza economica, di trasferire nel patrimonio

regionale, l’incubatore d’impresa ubicato in Campochiaro (CB) di proprietà della società stessa. La Korai è una Società a responsabilità limitata in house providing, partecipata al 100% dalla Regione Molise, attualmente non operativa, le finalità statutarie contemplano competenze nel campo della promozione del turismo, dell’educazione ambientale, dell’informatica e dei relativi servizi. L’Assemblea straordinaria dei soci (0vvero la Regione Molise) nella seduta del 27 luglio 2015 ha, tra l’altro, deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione della Società Korai srl con contestuale nomina del liquidatore e conferimento dei poteri. L’Esecutivo regionale, in considerazione delle constatazioni già ricondotte nella DGR n. 727 del 2014, e nella successiva delibera. 299, del 15.06.2015, renderà operativa ogni utile azione di competenza, unicamente per assicurare l’attuazione delle prescrizioni normative intervenute a riguardo. Messe a paragono Sviluppo Italia Molise e il Korai balza evidente il differente trattamento, al differente considerazione, a danno della Srl e a favore della Spa. Una vergogna politica, morale, economica e strategica che peraltro conferma in quale bassa considerazione la Regione tiene i settori del turismo, dell’educazione ambientale e dell’informatica e i 12 dipendenti cui è stato tolto il domani. Per motivi di spazio fermiamo qui il resoconto, riservandoci in una successiva corrispondenza di trattare di Sviluppo Montagna Molisana spa, di Geosat Molise, di Autostrada del Molise spa, dello Zuccherificio Molise spa, e di Gestione Agroalimentare Molisana (Gam) spa. Dardo

Egam, si dia la parola ai sindaci con procedura di evidenza pubblica o, in alternativa, un sistema misto pubblico-privato. Queste ultime due ipotesi sono quelle preferite dalle multiutilities, pronte ad accaparrarsi il business anche in Molise.Il MoVimento 5 Stelle si è sempre battuto per garantire il diritto all’Acqua Pubblica. Il decreto Sblocca Italia e la Legge di Stabilità, invece, incentivano processi di aggregazione, fusione e dismissione delle partecipate dagli enti locali, a vantaggio dei quattro colossi multiutilities già collocati in Borsa: Hera, Acea, A2A e Iren, che potranno inglobare tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici, relegando i Co-

muni a un ruolo sempre più marginale. La Regione Molise, dopo una diffida, ha recepito in ritardo le direttive del Governo e ha istituito l’Egam attraverso una delibera di Giunta n.285 del 15 giugno 2015. Ma in merito già a fine luglio avevamo evidenziato le perplessità sulla procedura, perché secondo noi per la istituzione dell’ente era necessaria una legge regionale. Certo, siamo ormai abituati a leggere “urgenza” o “straordinarietà” nelle leggi nazionali e regionali, ma riforme in questo settore, per noi, hanno prima bisogno di ponderate riflessioni, partecipazione e condivisione. Insomma, l’istituzione di questo nuovo Ente sarebbe dovuta

passare almeno in aula di Consiglio. Non dimentichiamo che le regole della governance del Servizio idrico integrato sono molto importanti, perché da esse passano gli investimenti presenti e futuri del settore, quindi anche le connesse possibilità di lavoro per professionisti e imprese di costruzione, oltre che un buon servizio per i cittadini. Allora, proviamo a sopperire a questa mancanza di partecipazione e condivisione con un incontro. Un faccia a faccia con le istituzioni regionali e i sindaci a cui spettano scelte determinanti. Se prima un Comune era chiamato a decidere la gestione idrica sul proprio territorio, ora i Comuni, insieme, devono

definire il sistema idrico integrato di tutto il Molise. Per questo motivo che il MoVimento 5 Stelle Molise ha organizzato un convegno pubblico sul tema dal titolo, “Dal referendum del 2011 a oggi, quali le scelte sul Servizio Idrico Integrato regionale: la parola ai Comuni”. L’appuntamento è fissato per giovedì prossimo 1 ottobre, alle ore 17, presso il parlamentino regionale in via XXIV Maggio 130. L’invito è rivolto tutti, sindaci, cittadini, ma anche ai rappresentanti del Forum per l’Acqua pubblica e agli organi di stampa. Gruppo regionale Movimento Cinque Stelle


TAaglio lto

3 29 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ancora scintille tra Danilo Leva e Micaela Fanelli, stavolta sulle considerazioni espresse dal segretario regionale PD sulla crisi al Comune di Isernia. Per l’onorevole un affronto che andava onorato, anche menzionando la transazione tra la Fanelli e la Regione

Aria pesante sotto il tetto della casa democratica Non potevamo certo iniziare una settimana senza la nuova puntata di “Casa Leva-Fanelli”, l’ultimo show, molto seguito, per carità, ma davvero poco divertente, che la politica molisana offre ai suoi, sempre meno affezionati, spettatori. Ovviamente il tutto sbandierato ai sette venti della comunicazione social o a mezzo stampa. I panni sporchi in famiglia li lavano solo le persone normali, qualunque. A leggere il carteggio che da mesi intercorre tra l’attuale segretario regionale del Partito Democratico, Micaela Fanelli, renziana osservante e praticante, ed il suo predecessore, Danilo Leva, tornante all’ala sinistra del PD, sotto mister Bersani, si fa davvero fatica a credere che abbiano la stessa tessera in tasca. Va bene che gli slogan vorrebbero il PD “partito plurale”, ma qui si esagera, si scantona sul personale. Nell’ultima puntata, l’on. Leva risponde, non richiesto, ad un’intervista della Fanelli su un quotidiano locale, in cui la stessa sminuisce l’impatto della crisi politica al Comune di Isernia nel quadro generale di una ipotetica crisi del Partito Democratico molisano. Inaccettabile, evidentemente, da parte di Leva, questa diminutio della questione isernina. Una sorta di confessata marginalità rispetto alle questioni politiche di sostanza che ha accecato la vista al Leva, deve avergli fatto battere le vene delle tempie, perché così replica:

l’intervento di Antonio Di Rocco La querelle di questi giorni sulla prevista mancata fermata a Termoli della “Frecciarossa” sono segnali angoscianti fatti poi da un’azienda Nazionale dei trasporti; imponendo ad un territorio che sconta ancora oggi un atavica arretratezza, aggravato in questi ultimi vent’anni un ulteriore spopolamento dei giovani in cerca di lavoro. Il Problema fondamentale quindi è il calo demografico e quindi anche quello degli utenti che usano il treno. Nei decenni passati erano state previste ed avviate opere considerate strategiche che avrebbe sicuramente cambiato in meglio la situazione di oggi. Erano state previste opere importanti mirate allo sviluppo del nostro territorio e che poi invece sono stati abbandonate e/o trascurate solo perché magari promosse da precedenti amministrazioni. Oggi ci ritroviamo con una carente gestione dei Nuclei Industriali nella regione, (in particolare quello di Termoli, che per la mancata messa in sicurezza della val Biferno, dopo l’alluvione del 2002, (finanziato dallo Stato da oltre dieci anni), con il conseguente blocco sia di nuovi insediamenti produttivi che ampliamenti degli opifici già operanti nell’area del Cosib e quindi la conseguente manodopera espulsa invece che ampliarla). Ma anche per il futuro, vedi la prevista super stradale a quattro corsie San Vittore – Termoli, arteria di collegamento dei Nuclei Industriali della Regione: Venafro-Isernia, Boiano-Campobasso e Termoli- Larino); l’abbandono dell’interporto nel Nucleo In-

“Imbarazzante. Dopo 15 giorni di silenzio, in cui né il segretario regionale del più grande partito di centro sinistra, né il presidente della giunta regionale, hanno speso una sola parola per quanto accaduto a Isernia, derubricando la questione a tema di carattere locale, oggi (la Fanelli, ndr) dice

come la pensa. Io che pure so ancora leggere e scrivere non ho capito cosa il pd dice alla città di Isernia dopo aver fatto cadere la propria amministrazione comunale.” A parte un congiuntivo che poteva proprio starci, il livore che permea ogni parola è evidente e molto preoccupante, se

si considera che questo partito ha le chiavi di ogni stanza del potere in Regione, ne è il burattinaio che tutti i fili stringe in pugno. E se il clima è questo, sotto il tetto democratico, c’è da preoccuparsi un po’ per tutti. Sentite ancora Leva: “Il futuro non si costruisce sulle macerie. Ed Isernia, capoluogo di provincia, non può essere trattata come il comune di Riccia, dove magari le elezioni si vincono mettendo insieme qualche famiglia in più degli altri. E non è un problema mio personale che vedo ridurre all’orizzonte i miei spazi. Quelli in politica non te li regala nessuno ed io sono abituato, da sempre, a fare i conti con gli elettori e i cittadini, soprattutto della mia provincia. E non ci sarà Fanelli o Renzi o Bersani che potranno mai scegliere al loro posto. Ma problemi non ne avrei comunque. A differenza della Fanelli ho una mia professione e non ho bisogno né della politica e neppure del presidente di turno per progettare il mio futuro. Non siamo tutti uguali. Ti ricordo che la giunta di centro sinistra in regione ha chiuso la tua transazione personale di 80mila euro l’anno per cinque anni. Dopo aver letto la notizia mi sono pure spiegato la mancanza di autonomia di un intero partito rispetto alle politiche messe in campo da quello stesso governo.” Neanche fosse grillino, o rifondarolo, l’onorevole.

Occorrono infrastrutture strategiche e non più le chiacchiere dustriale di Termoli, (previsto sulla ferrovia adriatica, futura rete dei trasporti Europei); la prevista realizzazione della Ferrovia San Vittore-Campobasso-Lucera, (congiunzione dell’alta Puglia con il Molise e Lazio); una nuova, unica, moderna stazione ferroviaria internodale sulla linea ferroviario adriatica tra Termoli e Campomarino (in luogo dell’ex interporto); l’ammodernamento della linea ferroviario Termoli – Larino con una nuova stazione adiacente l’area produttiva del cratere di San Giuliano, Santa CroceBonefro-Colletorto-Rotello-Ururi e Larino ed altre importanti opere all’epoca sostenute. Opere che se compiute oggi potevano assicurare sicuramente lo sviluppo economico sociale di tutto il territorio molisano, aumentare l’occupazione, far rimanere i giovani in Molise e quindi oggi anche più utenti per “Trenitalia” e per i treni merci, rendendo conveniente le fermate dei treni a Termoli, unica possibilità di collegamento del Molise con l’Europa. Confidiamo molto con chi ha la competenza che stiano pensando e predisponendo Programmi, Piani e progetti strategici per salvare questo nostro arretrato territorio. Bloccare l’emorragia demografico del Molise e anzi invertirla, rilanciarne lo sviluppo economico e sociale della regione.

Un funzionale e mirato Piano straordinario e strategico da inserire in quello imminente del sud che a Palazzo Chigi sembra già in embrione. Concertare al tavolo politico Statale il da farsi e non in quello tecnico: smettere di mendicare con i funzionari e dirigenti dello Stato. Spetta ai rappresentanti del popolo: i politici e governanti progettare il futuro di un popolo. Se oggi la freccia rossa non si ferma a Termoli è perché chi gestisce il trasporto (Trenitalia) non ha “convenienza” a farlo, pensate se lo potrà fare fra qualche anno quando gli utenti di Termoli e d’intorno ne saranno sempre di meno, in quando i giovani sono stati costretti, per lavoro ad emigrare verso il nord, come quelli del terzo mondo di oggi. Che pena! Comunque, oggi bisogna fare tutto il possibile per ottenere la fermata delle varie “frecce”a Termoli, per dignità territoriale di una Regione con l’unico mezzo di trasporto in loco che la collega con il resto del Paese e l’Europa. Per il futuro invece non solo le frecce si dovranno fermare per convenienza, come pure i treni merci, che andranno anch’essi a duecento all’ora, ma tenere sempre presente però che i treni si fermano solo per convenienza di trasporto di passeggeri e merci e non per onorare bandierine.

Questo è possibile solo se si rimedita e si realizza infrastrutture strategiche in questa Regione. Riattivare la filosofia della strategia programmatica per un nuovo sviluppo; attirare nuovi investimenti, pubblici e privati in regione; rafforzare e ammodernare i Nuclei Industriali; sostenere l’agricoltura e l’agroindustria per cibi di alta qualità; il turismo, con iniziative di alto livello; l’edilizia, con sconti fiscali per chi ripristina e ammoderna in particolare nelle prossime asfittiche aree interne; Pmi in genere, con sostegni alla produzione e servizi vari; altrimenti in un futuro non remoto ci sarà la desertificazione nella nostra Regione, trascinando con se l’autonomia Istituzionale del Molise, ledendo a morte la dignità di autogoverno Regionale e la sua identità storica e culturale. In tal triste caso un giorno i libri di storia dovranno scrivere una dolorosa pagina sul Molise, dove si insegnerà ai nostri posteri come muore una identità territoriale di un popolo, che con l’ardore storico lo aveva finalmente portato ad ottenere dalla Repubblica Italiana l’autonomia amministrativa della sua Regione Molise, ma dopo x anni i molisani l’hanno riperduta, non per aver smarrito l’ardore, ma per aver smarrito, i pochi rimasti, la capacità e la forza di consolidarla”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

4 29 settembre 2015

Sanità molisana: un impasto scivoloso, una sorta di blob, un assieme insondabile

Gli obiettivi del piano sanitario nazionale 2013 parzialmente finanziati nel 2015 Le cifre da sole dicono tanto ma non dicono tutto: non dicono della rabbia della gente Mettere le mani nella sanità molisana si ha netta la sensazione che si tratti di un impasto scivoloso, una sorta di blob, un assieme insondabile ma dal quale di tanto in tanto, leggendo con una certa cura le determinazioni della direzione generale per la Salute, si riesce a cavare fuori una indicazione del perché la sanità sia quella sorta d’impasto e perché vada così male e sia così insoddisfacente. La cosa strana è che i programmi ci sono, forse anche le idee per farla funzionare (la sanità), ma poi le cose si complicano, senza capire dove e perché, ma si complicano. Come dire altrimenti se l’intesa sancita dalla Conferenza Permanente per i rapporti Stato/Regioni del 20 febbraio 2014 sulla proposta del ministero della Salute relativa all’assegnazione alle Regioni delle risorse vincolate alla realizzazione degli obiettivi di piano sanitario nazionale per l’anno 2013, solo qual-

che giorno fa ha trovato una parziale applicazione? Stiamo parlando di risorse vincolate alla realizzazione degli obiettivi del piano sanitario nazionale 2013, mica

Cronaca ordinaria delle ultime notizie: a Torino è stata scoperta una organizzazione che coinvolgeva dirigenti dello Stato, medici e diversi insegnanti che dietro pagamento di tangenti, ottenevano invalidità per non lavorare. Da quando un iscritto al sindacato ha denunciato alcuni misfatti, abbiamo capito che gli stipendi dei sindacalisti sono superiori ai lavoratori comuni ma soprattutto abbiamo scoperto che il percorso pensionistico cammina ad una doppia velocità. Blatter il potente Presidente della FIFA ormai agli sgoccioli della sua imperiosa carriera, è inda-

è stato deliberato il 21 settembre 2015 in favore dell’Asrem. Le cifre da sole dicono tanto ma non dicono tutto; non dicono dove si sono creati gli ostacoli che hanno impedito il trasferimento del finanziamento nel tempo dovuto; non dicono se gli obiettivi del piano 2013 sono stati mantenuti e, soprattutto, seppure in parte, comunque realizzati; non dicono delle responsabilità degli uomini che la sanità del Molise la governato (affossandola); non dicono delle gravi difficoltà in cui sono finiti gli operatori della sanità per la riduzione del personale, ancorché “aggrediti” dalle recenti disposizioni del governo nazionale sulla prescrivibilità degli esami clinici; non dicono delle liste d’attesa (una vergogna assoluta); non dicono dell’aumento dell’indice di mortalità per mancata o limitata assistenza; non dicono della rabbia della gente.

Sfascio su sfascio

l’intervento di sergio genovese

della sagra delle pannocchie, con tutto il rispetto per quella bellissima sagra molisana. Ma è mai tollerabile che gli obiettivi del piano sanitario 2013 vengono finanziati del 60 per

cento dell’importo totale solo sul finire del 2015? Il piano annoverava tra l’altro interventi per il riassetto organizzativo e strutturale della rete dei servizi di assistenza ospedaliera e territoriale per 1.482.450 euro; modelli avanzati di gestione delle malattie croniche per 1.185.960 euro; l’implementazione del piano dì’indirizzo per la riabilitazione di cui all’accordo Stato/Regioni del 10 febbraio 2011 per 118.569 euro; l’assistenza agli anziani in condizioni di fragilità e di non autosufficienza per 296.490 euro; il contrasto alle disuguaglianze in sanità per 266.841 euro; interventi per l’implementazione della rete per le malattie rare e per la promozione della rete nazionale dei tumori rari per 326.139 euro e, della stessa importanza e necessità, altre voci fino a raggiungere l’importo complessivo di 6.938.034 euro di cui solo il 60 per cento, pari a 4. 162.836,60 euro,

gato per frode ma nell’inchiesta sarebbe coinvolto anche Platini che si difende dicendo di aver incassato una parcella di due milioni di euro per una consulenza fornita alla Fifa stessa di cui era ed è Vicepresidente (al di là della consistenza della cifra può un dirigente di una organizzazione ottenere incarichi professionali dallo stesso Ente?). Queste sono le notizie più “luccicanti” ma vi assicuro che scendendo nelle nostre periferie si potrebbe citare altro. Su questi ultimi versanti ci sono strutture e persone molto chiacchierate nei commenti quotidiani che meriterebbero una migliore attenzione da parte delle Procure almeno con

CAMPOBASSO. “I valori della cooperazione trasparente sono nevralgici per lo sviluppo socioeconomico del Molise” è questo il principio ribadito dall’Assemblea regionale di UeCoop del Molise, che si è svolta a Campobasso, presso la sede della Coldiretti Molise. L’Unione Europea delle Cooperative, UeCoop, registra nel solo Molise oltre 40 cooperatve, ed aggrega cooperative che operano in tutte le Regioni ed in tutti i 14 settori della cooperazione: dal lavoro ed i servizi al sociale, dall’edilizia fino all’agricoltura. “Promuovere la cooperazione – ha sottolineato nel suo intervento Tommaso Giagnaco, presidente di Coldiretti Molise - è tra gli obbiettivi della nuova programmazione europea 2014/2020 e la nuova associazione di coopera-

qualche indagine preventiva. Finirà che molti mariuoli la passeranno liscia e magari saranno premiati anche con un attestato di fedeltà allo Stato come tante volte è successo. In questo sfascio in cui siamo finiti la cosa più grave non è la consapevolezza dell’esistenza di una robusta dose di gente disonesta (sarebbe pleonastico immaginare il contrario) ma la convinzione che ormai di fronte ad un arretramento morale delle comunità sia verosimile la omologazione in un unico blocco ( verrebbe da dire in un’unica mappata) di persone per bene ( una minoranza) con persone per male ( una maggioranza) . E’ arrivata l’ora di cominciare a pensare

che le persone per male non sono solo quelle che rubano. Sono invece anche quelle che non fanno il proprio dovere sul luogo di lavoro, quelle che ottengono ruoli di prestigio senza averne merito, quelle che non si fermano sulle strisce pedonali o che parlano con il telefonino mentre guidano ( mi affido ad una certa banalità per spiegare meglio il pensiero). Se non ricorriamo a questa “resettazione” che parte dal basso, l’Italia non si salva. Tutto continuerà ad accadere nei retroscena e non nelle scene. Il gradiente di valutazione di una situazione già gravemente compromessa è rappresentato dai nostri ragazzi. Sempre più attratti

Coldiretti e i valori della cooperazione tive, attiva in Molise, potrà dare un positivo ed importante contributo per coniugare lo sviluppo economico della regione, con la salvaguardia della qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini.” Il referente regionale dell’Unione Regionale di UECoop Molise, Ugo Centracchio, ha sottolineato che: “L’Unione Europea delle Cooperative (UeCoop) mette al centro delle proprie azioni la persona ed i territori, capitale umano e sociale, ricchezze naturali e culturali, risorse uniche del nostro Paese, sul quale fondare una nuova stagione di crescita che coniughi Pil e qualità della vita”. All’incontro, oltre alle Coo-

perative del Molise socie, ha partecipato il responsabile nazionale della Centrale delle Cooperative, Vincenzo Sette. “A base dei principi ispiratori di UE.Coop – ha affermato Vincenzo Sette - vi è un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile, che alimenta una moderna forma della rappresentanza, dove alla “verticalità” dei settori si sostituisce l’”orizzontalità” dei territori. Una rappresentanza dunque capace di rivolgersi alla gente, alle comunità, di capire e aprirsi al mondo.” “UECoop – ha detto Saverio Viola, direttore di Coldiretti Molise – rappresenta lo strumento per portare anche in tutti i settori

da droga e alcol. Sempre più felici di poter perdere il controllo di se stessi. Tutti senza volto perché tutti uguali. Ma uguali sono anche i loro genitori. Pieni di spocchia e pieni di voglia di affidare agli altri le colpe di una evidente inconsistenza a recitare il proprio ruolo. Ecco perché è urgente la resettazione. Dovremmo impedire l’uso della parola alle persone che nella loro vita hanno scritto storie piene di nebbia e fallimenti, invece le abbiamo elette a pifferai di ordinanza. Sono gli ispiratori intellettuali dei mediocri che vincono. Ma abbiamo licenziato anche il valore della dignità umana. Non ci possiamo salvare se aggiungiamo sfascio a sfascio.a

produttivi della cooperazione i principi di trasparenza delle filiere e di alleanza con il consumatore finale, caratteristiche del progetto economico di Coldiretti.” L’assemblea ha eletto quale delegati all’assemblea nazionale di UECoop il referente regionale Ugo Centracchio e Mena Aloia, che ha sottolineato: “Promossa dalla Coldiretti, UeCoop è nata per volontà di tanta gente che crede nel ruolo della cooperazione e nei valori forti di solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità, che sono alla base per una “economia etica”, che sia capace di coniugare il rispetto dell’uomo e della sua dignità con la capacità di essere sul mercato, grazie alla qualità del prodotto.”


TAaglio lto

5 29 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Comune di Campobasso è l’Ente territoriale che a differenza della Provincia e della Regione ha realizzato il compito di darsi una fisionomia leggibile, una struttura efficace e un progetto amministrativo praticabile

Organizzazione, indirizzo e controllo: tre elementi che non avevano cittadinanza a Palazzo san Giorgio Riorganizzazione: parola magica che da due anni e qualche mese tiene in piedi il direttore generale della Regione Molise che avrebbe dovuto procedere a metterla in atto per dare all’Ente una fisionomia precisa, un profilo netto di efficienza, di efficacia e di trasparenza. Da due anni e qualche mese era è rimane una parola magica utilizzata, invece, per rattoppare gli strappi più evidenti nelle strutture regionali, i buchi più vistosi con provvedimenti tampone che di efficiente, di efficace e di trasparente non hanno niente. Riorganizzazione: parola magica che da diversi mesi contrasta l’immobilismo della Provincia di Campobasso che per diventare una parvenza di Ente territoriale con un organico e con dei compiti definiti avrebbe dovuto procedervi, per dettato della legge 7 aprile 2015, n.56 entro, l’8 aprile scorso. La Provincia si sta invece svuotando di professionalità avendo dato via libera alla mobilità volontaria (di personale qualificato hanno fatto incetta la Regione Molise e il Comune di Campobasso) e non ha compiti possibili da svolgere e da realizzare. Rimane al palo, inebetita. Riorganizzazione: parola magica che per un anno il sindaco Battista ha pronunciato con molta accortezza e circospezione sapendo quanto fosse infido lasciarsi andare a pronunciarla non avendo con sé lo strumento politico necessario e il personale tecnico/amministrativo all’altezza del compito. Risolte entrambe le temporanee deficienze, il Comune di Campobasso è l’Ente territoriale che a differenza della Provincie e della Regione ha realizzato il compito di darsi una fisionomia leggibile, una struttura efficace e un progetto amministrativo praticabile. Dovendogli trovare un difetto, ha tutto per cambiare pelle, modo di essere e di fare, ma gli mancano le idee, i programmi e la volontà politica. Che non si comprano al mercato. Può darsi, però, che la nuova

organizzazione riesca essa stessa a creare motivazioni, ad aprire orizzonti, a trovare i riferimenti nazionali ed europei per animare la programmazione e centrare qualche obiettivo di sviluppo. Almeno questa è parsa leggere essere l’idea del redattore del progetto di riorganizzazione Antonio Iacobucci, approvata dalla giunta comunale, nella elencazione delle Direzioni e dei Settori operativi che del Comune di Campobasso riassumono i fini istituzionali, statutari e territoriali irrorati di non poche prospettive e di non poche responsabilità, a cominciare dalla innovativa creazione e installazione, per la prima volta, della Direzione d’Area per l’organizzazione, l’indirizzo e il controllo. Tre elementi che non avevano cittadinanza a Palazzo san Giorgio e se n’è pagata largamente la conseguenza. Da questi tre impulsi, nuova energia. La Direzione d’Area appena detta include il Settore organizzazione e indirizzo, con i servizi della segretaria del sindaco, del servizio ufficio di staff del sin-

daco, dell’unità di team e del servizio pianificazione e programmazione generale e delle politiche comunitarie; il Settore controlli annovera il servizio controlli delle società partecipate, il servizio controllo di gestione e il servizio di supporto per il miglioramento della performance e al nucleo di valutazione. La Direzione Area operativa delle “risorse” fonda sul settore risorse umane, con il servizio gestione giuridica del personale, del servizio trattamento economico e contributivo del personale e degli organi istituzionali; sul Settore risorse economiche e finanziarie, con il servizio bilancio e rendiconto, il servizio ragioneria e fiscale e il servizio economato e provveditorato; quindi sul Settore risorse tributarie, tasse e servizi con il servizio tributi e tasse, il servizio idrico integrato e il servizio accertamento e contenzioso tributario; sul Settore patrimonio e attività economiche con il servizio patrimonio e il servizio farmacie. La Direzione d’Area operativa “servizi generali”

a sua volta include i servizi generali (protocollo, ausiliari e guardiania, albo pretorio informatico, trasparenza e urp) e il servizio avvocatura (contenzioso, consulenza legale interna e procedure espropriati ove); il Settore gare e contratti con il servizio gare ed appalti e il servizio contratti nonché la Polizia locale e la mobilità con il servizio di polizia locale e il servizio mobilità. La Direzione d’Area operativa “servizi alla persona” s’avvale dei servizi demografici, elettorali, Cec e Scec e del servizio informatizzazione e digitalizzazione, nonché del Settore politiche sociali e culturali con il servizio tutela e benessere degli animali, il servizio politiche socio-assistenziali per la salute e la qualità della vita e il piano sociale di zona e il servizio politiche culturali, scolastiche, giovanili, sportive e della promozione del territorio; del Settore attività produttive con il servizio commercio, artigianato e Suap e il servizio statistica. La Direzione d’Area operativa “sviluppo del territorio” infine include il Settore lavori pubblici con il servizio manutentivo e le reti di esercizio, il servizio strade, opere pubbliche ed edilizia scolastica, il servizio sicurezza sul lavoro, protezione civile e gestione degli automezzi, il servizio ambiente e depurazione e il servizio cimiteriale e, dulcis in fundo, il Settore urbanistica e politiche del territorio con il servizio edilizia privata e abusi, il servizio edilizia pubblica e interventi di edilizia integrata e complessa, il servizio regolamentazione, programmazione del territorio, cartografia, Sit e Sue e il servizio verde pubblico e politiche per l’energia. E a più di qualcuno nel consiglio comunale tutto ciò, stranamente, è risultato indigesto.

Dardo

I dati del Ministero della pubblica istruzione preoccupano la Cgil CAMPOBASSO. “Il MIUR ha reso noto nei giorni scorsi una breve sintesi dei principali dati relativi alla scuola statale: sedi scolastiche, numerosità degli alunni e la loro distribuzione nelle classi e consistenza delle dotazioni organiche del personale docente analizzati a livello regionale”.E’ la lettura che fa la Cgil Molise. “n Molise per quest’anno scolastico 2015-16 ci saranno 55 istituzioni autonome, 53 scuole e 2 CPIA, i centri provinciali per istruzione degli adulti. Contemporaneamente sono state chiuse molte sedi scolastiche. Si è infatti passati da 391 dello scorso anno alle attuali 375. Solo tre anni fa erano operativI 422 luoghi nei quali si impartiva istruzione pubblica nei comuni molisani. Intanto in regione continuano a ri-

“Mille studenti in meno in Molise. Brutto segnale” dursi drammaticamente i Alunni 2015/2016 Alunni 2014/2015 numero degli alunni. I Scuola dati del MIUR documen- Infanzia 5.894 5.964 tavano lo scorso anno Primaria 11.988 12.364 41.800 alunni, in quello 7.991 8.067 appena iniziato tra i ban- Primo Grado chi del Molise ci sono Secondo grado 14.961 15.405 solo 40.834 studenti. Una Totale 40.834 41.800 perdita secca di quasi mille alunni in un anno! maria ed ospitano 1352 alunni. prattutto di sostegno nella secondaBen oltre le previsioni dei mesi Ad una perdita secca di alunni non ria di secondo grado, per un totale scorsi. corrisponde una drastica riduzione di 4494 docenti. Ecco il riepilogo relativo al numero dei docenti (già falcidiati negli anni Pochi numeri che dovrebbero far ridi alunni, alle classi ed ai disabili scorsi), ciò per effetto delle immis- flettere sull’irreversibile declino del presenti. Sono invece aumenta gli sioni in ruolo dovute prevalente- sistema scolastico regionale e sulla alunni stranieri passati da 1331 a mente alla stabilizzazione di una necessità di attivare politiche vir1518. Mentre le scuole paritarie parte del personale supplente, so- tuose che consentano ai giovani di sono 32 nell’infanzia e 2 nella pri-

poter rimanere nel nostro territorio e di poter frequentare le scuole pubbliche della regione. Ma sappiamo che altre sono le preoccupazioni dei decisori politici. Ad esempio l’assessore regionale ai trasporti ha finanziato un autobus che porta gli studenti della regione all’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria, in Abruzzo, mentre in Molise ci sono ben tre scuole della stessa tipologia. Ecco un classico esempio di come si contribuisce ad impoverire ulteriormente la scuola pubblica molisana sottraendole risorse ed alunni”


6

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso

29 settembre 2015

Tappino-Altilia, la solita aria di festa Ambiente e sport un connubio vincente per la manifestazione CAMPOBASSO. Aria di festa e sano spirito agonistico in c/da Tappino a Campobasso-oggi-27 settembre 2015. Quasi tutte le società molisane hanno confermato la loro presenza in gara con un buon numero di atleti e tante sono state le divise colorate dei teams giunti qui da fuori regione. Una mezza-maratona-l’unica in svolgimento in Molise- dal fascino peculiare ed alla quale a fatica si riescono a voltare le spalle. Difatti anche questa edizione ha fatto registrare numeri e runners di qualità. Altro dato significativo. Elevata la percentuale di presidenti in gara alla Tappino-Altilia a riprova del fatto che tale manifestazione non solo è davvero sentita, ma incanta e rapisce amatori, top e vertici.

come una scheggia. In testa alla gara fin da subito, non ha mai ceduto, ha mantenuto il suo ritmo ed ha tagliato il traguardo con la professionalità e l’esperienza dei grandi. 1ora 09 minuti e 49 secondi il crono del

Ed ora veniamo ai risultati. Clima ideale quello di oggi. 15 i Celsius registrati al momento dello start e nemmeno una goccia di pioggia ad inficiare potenzialmente la resa dei runners. Corona d’alloro ancora una volta per Ivan Di Mario, che agli occhi dei passanti è apparso

mitico atleta della Polisportiva Molise

che ha staccato di quasi due minuti Solomon Kodom, Podistica il Laghetto, secondo classificato. Terzo al traguardo lo straordinario Gennaro Varrella, M40, 1ora 12 minuti e 17 secondi il tempo lusinghiero dell’atleta tesserato con l’Internarhional Security Service. Passo deciso, concentrazione ed indiscusso talento hanno consentito a Paola Di Tillo di scrivere il suo nome nell’albo d’oro di questo evento. 1.22.32 il tempo di Paola, che oggi centra anche il suo Personal Best sulla distanza. E molisane anche la seconda e la terza assoluta. Arianna di Pardo, Nuova Atletica Isernia e Anna Bornaschella, ASD Atletica Venafro, chiudono i 21,097 km in 1.25.52 ed 1.28.03. Ad alternarsi nel consegnare i

premi a questi validissimi atleti e ai primi dieci classificati di ogni categoria il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, il presidente della provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, il presidente del CONI Molise, Guido Cavaliere,il Consigliere con delega allo sport, Carmelo Parpiglia, il presidente della FIDAL Molise, Matteo Iacovelli, il fiduciario Tecnico Provinciale della locale federazione, Angela Costantiello ed i consiglieri Cinzia Calabrese, Filippo Cantore e Giovanni Santoro. Archiviata la XXXII^ edizione di questa gara si pensa già alla XXI^ tappa del circuito CorriMolise che vedrà i podisti scendere in pista al campo scuola “Nicola Palladino” di Campobasso domenica 18 ottobre pv.

Memorial Muccio, vince Petruccioli Scacchi, si è svolta la quarta edizione della manifestazione per ricordare Costanzo CAMPOBASSO. Si è svolto sabato 26 settembre il 4° Memorial “Costanzo Muccio”. Al torneo, ottimamente riuscito, hanno partecipato una trentina di scacchisti, di cui alcuni provenienti da fuori regione, segno del grande affetto nei confronti di Costanzo, prematuramente scomparso, all’età di 25 anni, nel settembre del 2010. Presenti alla premiazione i genitori di Costanzo, unitamente al sindaco di Campobasso, Antonio Battista, e all’assessore comunale allo Sport, Emma de Capoa. Il torneo si è giocato su 6 turni adottando il sistema svizzero. Vincitore assoluto si è imposto Antonio Petruccioli, secondo Andrea Palladino (entrambi candidati maestri), terzo Vincenzo Cianciullo, quarto Nunzio Carretta, quinto Francesco

Terzano, sesto Diego Di Sarro. Raggruppati in quattro differenti categorie, sulla base della forza di gioco, gli ulteriori vincitori (non assoluti): per la categoria A, Brunno e Zambianchi; nella categoria B Patriarchi e Angelicola; Basho, Arnaldo ed Emanuele Ramacciato si sono affermati nella categoria C; Cianciullo, Moscatiello e Chicco in quella D. Espressa, da parte di tutti, l’intenzione di proseguire con il Memorial anche nei prossimi anni e, magari, di omologarlo alla FSI (Federazione Scacchistica Italiana), con l’inserimento nel cartellone delle competizioni ufficiali a livello nazionale.

Il Molise si fa onore ……. anche al “ Matteo Cristalli “ Vince nelle organizzazioni, nelle competizioni, affascina e strabilia Ricordate il successo del 1^ Raduno di aeromodellismo a Campitello Matese ? Bene, il successo genera una emotività che permette di andare avanti e sperare che qualcosa possa cambiare, nel modo in cui le iniziative vengano, poi considerate, non fini a sé stesse, ma per un progressivo andamento funzionale del veicolo “ territorio “. E, Campitello ha dato il via ad una serie di iniziative che hanno portato tanti amatori e non ad appassionarsi del nostro Molise. E non solo…. Il Molise , per la straordinaria accoglienza offerta dagli operatori economici di Campitello Matese, dal ristoratore all’albergatore, per passare dal contadino, a chi dispone degli impianti, agli organizzatori, alle migliaia di persone che a Campitello, sfidando il freddo, hanno accolto i piloti con il giusto entusiasmo, all’amministrazione di San Massimo, a chi come l’Impresa

Terrica ha fornito gratuitamente la propria opera di rullaggio della pista, a chi come Bruno Cicchese che entusiasta ha messo a disposizione i suoi terreni per poter gioire delle due giornate, a professionisti del settore intrattenimento come David Rausa con il suo splendido teatro con i piedi, ad amici musicisti di Campobasso, a Luca Battista, Francesco Scarselli, piccolo campione del

Mondo di organetto, a Mago Alan, ai condomini di Campitello, a Funivie Molise ,è ancora ricordato ed, in occasione del 25^ raduno di aeromodelli “ Matteo Cristalli “ che si è svolto presso l’aviosuperficie di San Severo, un plauso unanime dalle centinaia di piloti venuti per l’occasione da tutta Europa, ha conclamato Campitello Matese, come la più bella location mai usata per un ra-

duno di genere, con la speranza che la magnifica manifestazione possa ripetersi e migliorarsi sino a diventare tappa fondamentale dell’aeromodellismo internazionale. Un onore e grandissimo orgoglio, sentirsi fare plausi del genere , non c’è che dire. Il Molise che vuol dare il meglio di sé esiste e, non spegniamo questo ultimo focolaio… Aiutiamo il Molise ed i Molisani affinché portino alto e fiero questo nome come, l’amico molisano di Guglionesi, Antonio Fulvio ha bene interpretato proprio a San Severo, sfoderando una performance da brividi, con il suo Eurofighter a turbina. Passaggi radenti, picchiate, candele, velocità incredibile, e tantissima abilità nel comandare il suo Jet, hanno fatto il resto……… e gli applausi a fine performance, da parte dell’innumerevole pubblico, sono stati l’eloquenza all’esibizione. Il Molise dalle tante realtà non conosciute, non messe debitamente in rete, non considerate, deve trovare

spazio e la politica non deve ignorare ogni possibilità di conoscenza e programmazione e, siamo certi che tutto ciò, con un minimo di impegno, verrà riconosciuto e come,qualcuno già di è attivato, sollecitiamo i privati, poiché Campitello né è stata la prova, a non demordere e più di adesso, a scendere in campo con l’entusiasmo e la voglia di essere protagonisti. Presto un incontro presso la sede regionale con il delegato al turismo. Una giornata incredibile, quella di San Severo, che segue quella di Campitello e che darà seguito ad altre incredibili manifestazioni curate da Sudinvolo con il suo coordinatore,che anche in e per il Molise avranno ricadute benefiche. I piloti molisani non sono tantissimi , per mancanza di strutture, ma, non sfigurano…. Luigi da Campobasso, Antonio da Guglionesi, Bruno da Toro, né sono la riprova e questo , come succede per tutti le altre discipline, ci gratifica ancor di più !!


Campobasso

7 29 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Se non vince subito Cappellacci va a casa Concessa fiducia a termine al tecnico di Tortoreto dopo lo scivolone col Chieti di Gennaro Ventresca Un sabba di insulti. Fuori dal catino maleodorante per le quattro pere incassate dalla nostra squadra. Ecco la scena che non avevi messo in programma. Col caldo bollente dell’interminabile estate che ci ha appena salutato si erano sprecati gli elogi e gli annunci. Come un politico di nuova generazione il barbuto Roberto Cappellacci, senza usare mezze misure, si era immediatamente spinto a promettere: “Vinciamo il campionato. Il secondo posto varrebbe una retrocessione”. Si, ma intanto, non siamo nemmeno secondi, né terzi, né quarti e neppure quinti. Siamo già caduti in basso, a sei lunghezze dal duo di testa (Fano e Samb) e ancora storditi dai quattro gol incassati a domicilio dal Chieti che, solo una domenica prima, sul proprio campo, aveva rimediato un affannoso pareggio, contro l’Avezzano, appena tornato in D, dopo anni

passati in Eccellenza abruzzese. Un torrente, una cataratta, un’infornata di pensieri…Giulio Perrucci è stato sveglio sino alle cinque del mattino. Non solo per vedere la luna lucente che ritroveremo solo tra 30 anni. Eppure, così giura, non aveva cenato a base di salsiccia e peperoni fritti. Gli erano rimasti di traverso le quattro pere neroverdi, la vergogna degli insulti e la classifica che sbugiarda i sogni fatti a tavolino. MALLARDI Il Campobasso si è squagliato in fretta. La grande illusione è durata lo spazio di poche partite, appena cinque sono bastate per smascherare il bluff. Dopo la caduta contro la qualificata Samb al replay la nostra squadra si è fatta infilzare come un mallardo (uccello un po’ tondo, che si lascia facilmente sparare anche dai cacciatori novelli). Lasciando basiti i suoi tifosi che, a fine gara, hanno manifestato la loro delusione con

una bordata di fischi, ai quali sono seguiti gli insulti nei paraggi degli spogliatoi. In tanti hanno chiesto la testa dell’allenatore. Che, per il momento, è stato salvato dai vertici societari. Ma è sin troppo chiaro: se domenica prossima la formazione rossoblù non dovesse vincere e convincere a San Nicolò (Teramo) il mister può tranquillamente risparmiarsi il viaggio di ritorno. PERRUCCI Nel mio salotto domenicale di Molise Tv il presidente Perrucci, imba-

razzatissimo, ma senza perdere il proverbiale aplomb, ha lanciato un messaggio neanche tanto criptato: “E’ chiaro che sono i risultati a decidere i destini degli uomini”. Come dire: Caro Cappellacci i bonus sono finiti. Altrimenti, avanti un altro. FIORE E pesare che il nuovo arrivato Fiore, a cui era stato consegnato il “10”, aveva subito messo in vetrina alcune giocate da far leccare i baffi. Ma dopo alcune percussioni senza esito anche lui si è spento, adeguandosi all’andamento lento della squadra che ha nella difesa il suo reparto più imbarazzante. Ma questo non assolve il gracile centrocampo né chiama fuori gli attaccanti che hanno alzato solo un po’ di polvere e niente

più. MANAGER Su queste pagine più volte avevamo rimproverato i padroni del lupo di aver dato troppa libertà di agire a Cappellacci che, in pratica, si è fatta la squadra che voleva. Liberandosi di tutti i giocatori dello scorso anno che pure avevano conquistato, anche attraverso alcune belle prestazioni, un incoraggiante quarto posto. Mi è parso eccessivamente tenero Minadeo che non si è limitato a farsi guidare dal suo mister. Compiacendolo in ogni richiesta. UNDER Sugli under ci sarebbe da fare un discorso ancora più lungo. Al momento sono stati quasi tutti al di sotto delle attese, soprattutto i terzini. Per questo appare discutibile che non si sia mai preso in considerazione di mettere in campo Cianci e Tucci che non sono fenomeni, ma almeno hanno sangue molisano nelle vene.

La Prima guerra e Montagano Una mostra, un convegno e i canti per la memoria storica MONTAGANO. A Montagano, nella recuperata Neviera, è stata aperta una mostra dei cimeli e ricordi storici dei soldati montaganesi che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale. Il paese vide morire 43 suoi uomini nel corso del conflitto mondiale. La difesa della memoria storica collettiva alla base dell’iniziativa posta in essere che ha visto anche due momenti di lettura di quella guerra: il primo, ad opera del giornalista e storico, Giuseppe Saluppo che ha tratteggiato il significato della grande guerra per il Mo-

lise; il secondo, attraverso un concerto nella chiesa di Faifoli con i canti nati da quella guerra. Un Mo-

lise che si presentava al cospetto bellico - come ha detto Saluppo con le speranze di un rivolgimento

di una realtà stantia, di un’ anacronistico accostamento all’Abruzzo, di compimento dell’unità nazionale. Un Molise che dette alla Patria oltre 5.400 caduti. La Grande guerra, fu la prima, grande prova di maturità dell’Italia, unita da poco più di cinquant’anni. Il nostro Paese entrò in guerra povero e impreparato, scommettendo su un conflitto breve e vittorioso per strappare le “terre irredente” al nemico di sempre, l’Impero austroungarico. Il fatto che ormai da mesi la guerra in Francia si fosse

trasformata in un sanguinoso e logorante conflitto di posizione non scalfì la convinzione dell’alto comando in una rapida marcia verso Vienna. Ma le cose andarono diversamente. La guerra durò tre anni e mezzo, divorando risorse umane e materiali inimmaginabili. Rischiammo persino di perderla, dopo Caporetto. A Montagano la rilettura di quegli anni ha trovato un pubblico attento e pronto a conoscere un passato che rappresenta la memoria storica di questa terra.

Puliamo il Mondo Quasi 1.500 kg di pneumatici fuori uso rimossi nel Comune di Pietracatella, grazie a Legambiente ed EcoTyre Anche quest’anno il Molise torna a essere protagonista con ‘Puliamo il Mondo’. L’iniziativa di Legambiente sbarca nella regione del centro sud con un intervento legato alla raccolta degli pneumatici abbandonati illegalmente. Grazie al supporto logistico di EcoTyre, il Consorzio specializzato nel trattamento degli Pneumatici Fuori Uso (PFU), è stato possibile rimuovere circa 150 pneumatici di diverse dimensioni, molti dei quali abbandonati in fondi privati del Comune di Pietracatella, in provincia di Campobasso. Puliamo il Mondo (in programma dal 25 al 27 settembre 2015) rappresenta l’edizione italiana di Clean up the world, il più grande appuntamento internazionale di volontariato ambientale che coinvolge ogni anno oltre 35 mi-

lioni di persone in circa 120 Paesi. L’operazione ha visto il coinvolgimento di decine di volontari e studenti delle scuole del comune molisano, che sono stati impegnati per alcuni giorni nelle attività di raccolta. A fornire il proprio supporto anche i migranti, ospiti del Centro di accoglienza (Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo rifugiati) di Pietracatella. Oggi gli PFU, provenienti da diverse aree del territorio e conferiti dai volontari nel centro di raccolta comunale, sono stati caricati sui camion di EcoTyre e sono stati tutti avviati al corretto recupero, senza costi per il Comune. Per il 3° anno consecutivo la partnership tra EcoTyre e Legambiente consentirà la raccolta degli pneu-

matici abbandonati in diverse aree del territorio italiano. Infatti, oltre al Molise, sono in programma anche altri interventi in regioni quali Abruzzo, Basilicata e Calabria. Questi interventi hanno una grande valenza ambientale. Gli PFU infatti rappresentano una vera e propria risorsa perché possono essere recuperati al 100%. Una parte cospicua degli pneumatici raccolti nell’ambito di ‘Puliamo il Mondo’ (circa il 65%) sarà triturata per produrre il cosiddetto ‘polverino’, un materiale di riciclo che può essere riutilizzato in una molteplicità di forme: nei sottofondi stradali, nel rivestimento di piste di atletica, di aree gioco per bambini e molto altro. Il restante 35% sarà, invece, destinato al recupero energetico.





11

Isernia

29 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il Molise “accende” Milano Grande successo per la manifestazione molisana “Il Giorno del Fuoco” presso la nuova Darsena milanese AGNONE. E’ stato un giorno di festa, di calore e di colore quello che si è svolto sabato presso l’affascinante cornice della nuova Darsena di Milano, alla presenza delle istituzioni lombarde e molisane e dei tanti cittadini e turisti accorsi per questa appassionante manifestazione. Il fuoco è stato l’indiscusso protagonista, già da metà pomeriggio, quando l’evento ha preso il via con la processione dedicata a San Francesco Caracciolo, santo patrono dei cuochi, che ha vissuto tutta la sua vita ad Agnone (Is). La sua urna, in occasione dell’Expo, è stata portata in processione dai cuochi della Federazione Italiana lungo la Darsena del Naviglio, arrivando quindi alla Basilica di Sant’Eustorgio, dove si è svolta una messa in suo onore. L’interessante pomeriggio è poi proseguito in Porta Ticinese con la benedizione della campana - del peso di una tonnellata, di bronzo puro - creata dalla Pontificia Fonderia Mari-

stemmi del Comune di Milano, della Regione Molise e del Comune di Agnone, ma anche le immagini stilizzate della ‘ndocciata e di San Francesco Caracciolo. Inol-

nelli di Agnone (Is) e donata alla città di Milano con l’obiettivo di ricordare e celebrare l’esposizione universale. L’opera raffigura nei suoi rilievi ornamentali il logo di Expo, gli

tre sui lati della campana sono raffigurati due tra i più importanti dipinti conservati a Milano: la “Canestra di frutta” di Caravaggio e “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci. Il fuoco ha poi illuminato la sera milanese, creando affascinanti giochi di luce che hanno deliziato il gran numero di milanesi e visitatori, durante la tradizionale ‘Ndocciata di Agnone. La sfilata delle grandi torce d’abete, che solitamente si svolge nel cuore dell’Appennino molisano l’8 e il 24 dicembre, ha visto ieri sera partecipare 135 portatori con 550 torce per far vivere uno dei più grandi riti al mondo del fuoco. Lo spettacolo si è poi concluso con le torce che si univano nel grande Falò della Fratellanza, proprio ai bordi della Darsena. Il numeroso pubblico presente ha inoltre potuto visitare e “gustare” le tipicità molisane in piazza XXIV Maggio, presso gli stand espositivi e di promozione territoriale.

Droga e armi, denunce e sequestri da parte dei Carabinieri Controlli a tappeto in tutta la provincia Nel corso di una serie di attività predisposte dai Carabinieri in varie zone sensibili della provincia di Isernia, al fine di contrastare fenomeni di microcriminalità e di illegalità, quattro persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria, mentre sono finite sotto sequestro dosi di hashish ed un fucile calibro 12. Ad Isernia, nei pressi del centro storico, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno denunciato due 18enni, entrambi del posto, in

quanto trovati in possesso di involucri contenenti sostanze stupefacenti del tipo “hashish”, di cui avevano invano tentato di disfarsene. La droga rinvenuta è stata sottoposta a sequestro mentre le indagini continuano per accertare se le dosi erano per uso personale o se destinate all’attività di spaccio. A Colli al Volturno, un 50enne del luogo, è stato denunciato dai militari della locale Stazione, per detenzione illegale di armi. L’uomo è stato trovato in possesso di un fu-

cile calibro 12 di cui non ne aveva mai denunciato la detenzione. L’arma è finita sotto sequestro. A Venafro, nel centro cittadino, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia, hanno sorpreso alla guida della propria autovettura un 23enne del posto, completamente ubriaco, che metteva in serio pericolo la sicurezza stradale. Nei confronti del giovane è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica, il sequestro del veicolo ed il ritiro della patente di

guida. Posti di blocco sono stati istituiti lungo le principali arterie che collegano la provincia di Isernia con quella di Caserta, in particolare con i comuni di Capriati al Volturno, Gallo Matese, Letino, Ciorlano e Presenzano, sottoposti a controllo 75 veicoli in transito e identificate 95 persone, tra conducenti e passeggeri. Contestate 13 violazioni a norme del Codice della Strada e sottoposti a sequestro due veicoli privi di copertura assicurativa.

Conclusa la Notte dei Ricercatori Neuromed 2015 In migliaia a Pozzilli tra studenti e cittadini per un incontro con la scienza Dopo tre giornate intense, è calato il sipario sulla Notte dei Ricercatori 2015. Un ‘tour de force’ che ha visto, nelle mattinate di giovedì, venerdì e sabato, cinquemila studenti - provenienti dal Molise e dalle regioni limitrofe - affollare il Parco Scientifico Neuromed di via dell’Elettronica. E migliaia di cittadini e associazioni hanno fatto lo stesso nei pomeriggi e nelle serate tanto da portare il numero di visitatori al Centro ricerche a un totale di diecimila. E’ stato un modo per incontrare i ricercatori, dialogare con loro, condurre semplici esperimenti. In una parola, avvicinare scienza e società, nello spirito di una manifestazione che l’Unione Europea promuove ogni anno. Sullo sfondo dell’edizione 2015 c’era un tema di base: la luce, a richiamare direttamente la decisione ONU di intitolare proprio il 2015 “anno internazionale della luce”. La luce in tutti i suoi aspetti, medici e scientifici, è stata infatti al centro di molte delle iniziative proposte. La luce vista dagli occhi, quella dei laser che aiutano a scoprire i segreti delle cellule, o ancora quella particolare usata in alcuni tipi di microscopio. Ma non solo. C’è stata l’occasione per parlare di malattie rare, di frontiere della ricerca sulle patologie neurodegenerative e sui tumori cerebrali; di innovazione tecnologica con il progetto Cyber brain, di studi sulla prevenzione, di corretti stili di vita, delle nuove tecniche chirurgiche e delle patologie legate agli occhi, vere finestre del cervello. Scienza e salute si sono quindi fuse per fornire a studenti e cittadini una prospettiva globale su quello che è il mondo della scienza, e su cosa si-

gnifica per la vita di tutti il lavoro che i ricercatori fanno ogni giorno. La Notte dei Ricercatori è stata poi arricchita da una serata, quella di venerdì, che ha visto telescopi e planetario a disposizione del pubblico, per una visione ancora più ampia della scienza sotto i suoi vari aspetti. Sabato, infine, dopo la visita degli studenti delle scuole superiori, spazio al cuore, all’alimentazione e allo sport. La ‘pedalata del cuore’, ha visto assieme i bikers dell’Associazione Iapca Iapca, i ricercatori e il personale Neuromed, i cittadini di Pozzilli e dei paesi vicini. Ospite della serata conclusiva, tra i tanti accorsi durante la manifestazione, S.E. Monsignor Giancarlo Bregantini, Vescovo dell’Arcidiocesi di Campobasso che così ha commentato il suo percorso della luce al Neuromed: “resto molto ammirato da

questa abbondanza di modalità di diffusione didattiche. Dal fatto che i ragazzi delle scuole si interessano, vedano, sperimentino insieme ai ricercatori, perché credo che l’impegno della medicina di oggi sia, oltre saper curare, quello di diffondere l’idea che la malattia è un’esperienza della vita non da nascondere ma da affrontare. La conoscenza che i bambini sviluppano con questa attività, di accorgersi dei difetti del proprio corpo guardando gli altri, permette loro di sentire che la vita ha una normalità anche nel momento del dolore che è, quindi, da capire e da affrontare”. La frase di Marie Curie è molto bella – ha continuato il vescovo metropolita - non c’è da temere se io conosco per poi imparare ad affrontare la vita. La dedizione dei ricercatori rappresenta un altro esempio didattico per i ragazzi. Infine la dimensione mondiale della ricerca, che qui al Neuromed si coglie, ci fa rendere conto che lo scienziato non ha confini”. La Notte dei Ricercatori 2015 di Neuromed ha quindi chiuso i battenti segnando un successo che ha superato tutte le aspettative. La Notte dei ricercatori Neuromed ha visto il Patrocinio del Parlamento Europeo, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, del Ministero della Salute, della Regione Molise, della Provincia di Isernia e del Comune di Pozzilli


12

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

29 settembre 2015

Zuccherificio, ricompare Volpe Pasini La sua società, Aria Food, rilancia con il metano e le bietole TERMOLI. Come lo scorso anno, anche per la micro-campagna 2015 il salvatore della Patria si chiamerà Diego Volpe Pasini con la sua Aria Food e questo è clamoroso se pensiamo agli sviluppi degli ultimi mesi, quando, lo stesso imprenditore friulano aveva dapprima sottoscritto un preliminare per rilevare il fitto d’azienda della Newco dalla Spa e poi, dopo un paio di mesi di fuochi d’artificio, era stato costretto a gettare la spugna, parlando di condizioni non più idonee per un impegno di-

almeno in apparenza, il duo Mirella Mileti-Fabio Marone ha posto le condizioni per avviare la campagna e anche gli impegni sulla manutenzione sembrano essere mantenuti, poiché in fabbrica sono arrivati tutti i materiali necessari e sono stati anche saldati.

retto. Ballavano i debiti della Srl, che ha portato anche il braccio operativo dello Zuccherificio del Molise sull’orlo del fallimento. Tuttavia, proprio tra febbraio e aprile, Aria Food sottoscrisse contratti di impegno per il conferimento delle bietole con gli agricoltori, che ora andranno a fare cumulo insieme a quelle maturate sui terreni della Regione Molise tra Termoli e Campomarino. Insomma, alla fine della fiera,

L’unico dubbio ancora da sciogliere sarà quello del numero di addetti da confermare al lavoro, poiché i 61 richiamati dalla cassa integrazione straordinaria paiono troppi.

Sempre più cinghiali in basso Molise Diversi gli incidenti che hanno provocato gli ungulati sulle strade TERMOLI. Genera non poca preoccupazione il fenomeno che sta caratterizzando sempre più il nostro territorio. Stiamo parlando dell’aumento vertiginoso (e pare incontrollato) dei cinghiali che popolano la nostra area. Appena tre settimane fa, ricordate, abbiamo raccontato di un 20enne che sulla strada tra San Giacomo degli Schiavoni e Guglionesi ha finito con l’investire, in piena notte con la sua Alfa Romeo 147, un cinghiale; per lui 10 giorni di prognosi e un’auto distrutta… eppure la minaccia cinghiali cresce sempre più. La preoccupazione, ad oggi, è più che giustificata e trova conferma dal video allegato che mostra un numero di cinghiali (quantificati un una sessantina dal realizzatore del video

amatoriale inviato a Termolionline.it) muoversi in branco in Basso Molise. L’attesa per la cittadinanza è che vi siano prese di posizione concrete e che si possa, quanto prima, prendere provvedimenti per arginare questa situazione. Una sorta di appello alle Istituzioni che si spera non resti inascoltato. In ogni caso, la richiesta è quella d’essere sempre prudenti per le strade a ridosso della campagna e moderare la velocità soprattutto di notte. Nello stesso tempo, non possiamo dimenticarlo, i contadini sono in allarme per le loro coltivazioni che sarebbero messe in serio pericolo dalla voracità degli stessi cinghiali.

Uomo e donna Dio li creò” Al cinema Sant’Antonio una dibattito aperto TERMOLI. Si è tenuto nella sala del cinema Sant’Antonio un incontro-dibattito dal titolo “Uomo e donna Dio li creò”, organizzato dalle associazioni Liberi di Costruire e il centro culturale “Il circolo dei Lazzari”; ospite pronto a rispondere alle domande degli organizzatori, ma anche a quelle poste dai presenti in sala, il giornalista Luigi Amicone, direttore del settimanale “Tempi”. Abbiamo avvicinato Mario Mascilongo dell’associazione “Liberi di Costruire” per parlare degli argomenti trattati nel dibattito. Un ottima platea, segno tangibile che l’argomento del dibattito oltreché molto sentito da spazio anche ad argomentazioni che danno spunti di interessante conversazione “Sì, in effetti la scelta della nostra associazione negli ultimi mesi, già dalla primavera scorsa, è stata quella d’individuare le tematiche di stretta

attualità e d’interesse per tutti su cui avviene un approfondimento. Approfondimento per noi significa dare un aiuto a dare un giudizio su questi temi; giudizio che riusciamo a dare

se abbiamo le sufficienti informazioni. Quindi, il taglio che abbiamo dato a questi dibattiti è stato quello di chiamare delle persone che ci aiutino in-

nanzitutto a capire meglio di che cosa si tratta cosa c’è in ballo; quali sono i temi caldi, diciamo gli aspetti più significativi di questi temi”. Come le dicevo prima, vedere una sala così piena di sabato sera, con una società che negli ultimi tempi si va sempre più disgregando, i valori umani ridotti ai minimi storici, il tema della famiglia diversa da quella tradizionale, unioni di fatto e altro ancora, il tema forte trattato questa sera “Uomo e donna Dio li creò” fa ben sperare”. “Sì, è vero quando dice quello che stiamo vedendo qui anche stasera lascia sperare bene anche altre esperienze del genere fatte in passato dove abbiamo anche lì trattato argomenti caldi come il lavoro, libertà di stampa, abbiamo parlato del disamore verso la politica e, in effetti, abbiamo sempre avuto una partecipazione significativa di pubblico e

erano anche serate infrasettimanali ma nonostante questo abbiamo sempre avuto un pubblico attento numeroso e partecipe”. Tutte queste disgregazioni in atto nel mondo, nell’era cosiddetta tecnologica, informatica, secondo lei da cosa possono dipendere? Può essere determinante l’avere troppe distrazioni, a volte devianti o che altro? “Certo che l’affollamento di fatti, notizie, eventi e situazioni possono contribuire in questo senso; io spero che da questa serata, con l’aiuto del nostro relatore, il giornalista Luigi Amicone, si riesca a chiarire meglio questo punto trattato questa sera che è di strettissima attualità e, alla fine, uscendo di qui gli amici intervenuti possano tornare a casa con tante risposte chiarificatrici e qualche convinzione in più che di questi tempi non guastano mai”


13

Termoli

29 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I pescherecci tornano in mare Dopo il fermo pesca, è finita l’attesa per i titolari dei pescherecci di Termoli TERMOLI. Dalla mezzanotte pescherecci di nuovo in mare aperto a Termoli. E’ finita, dunque, la grande attesa per le flottiglie, gli armatori, ma anche clienti privati, esercenti ittici e ristoratori, costretti a rifornirsi di un pescato diverso da quello del medio Adriatico, considerato tra i più prelibati. Il fermo biologico ha riguardato le marinerie di 4 regioni, Marche, Abruzzo, Molise e Puglia, anche se in quest’ultimo caso solo per una porzione della costa. Ma come è andata in questo interre-

del nostro mare che ha bisogno di respirare – dichiara – e su questo non ho nulla da obiettare. Se ragiono però da commerciante storco un po’ il muso. Sono costretto ad andare a Gaeta e Formia per prendere la merce che vendo qui e se alle spese che normalmente già ci sono si aggiungono anche quelle del viaggio sono quasi costretto ad alzare i prezzi. La conseguenza quasi inevitabile è che vendo molto meno. Per fortuna a fine fermo potrò tornare a proporre ai miei clienti prodotti del nostro mare».

gno sempre meno gradito? Il mercato del pesce di Termoli soffre il fermo pesca. Questo è un dato di fatto che si evince dalle poche e sporadiche dichiarazioni dell’unico venditore disposto a dialogare con noi, tra i tanti che espongono sui banchi del mercato di San Timoteo. «Sono consapevole che questa misura sia molto utile per la ripopolazione

lettera da Termoli a...Tex Willer-Bonelli Con la morte di Sergio Bonelli, avvenuta quattro anni fà, l’editoria ha perso un colosso, la cultura uno degli intellettuali più attivi e il mondo del fumetto un innamorato fedele, che alla narrativa disegnata e ai “ballons” ha dedicato ogni giorno della propria esistenza. Scomparso improvvisamente poco prima di compiere settantanove anni, Bonelli è stato un sognatore capace di condividere le sue fantasie con milioni di lettori, che oggi lo piangono come se avessero perso un amico, o un fratello. Il segreto della sua popolarità, la formula magica del successo della Sergio Bonelli Editore è, prima ancora che nel talento degli sceneggiatori e disegnatori che ogni mese garantiscono l’uscita in edicola degli albi della casa editrice, nell’approccio “famigliare” che Bonelli ha saputo dare al lavoro. Per lui, l’approccio al lavoro e ai collaboratori è sempre ri-

masto lo stesso di quando doveva improvvisarsi fattorino (“..partivo da Milano in Lambretta per andare a prendere in Liguria le tavole di Galeppini per Tex”), magazziniere, o curare in prima persona la corrispondenza con i lettori. Una disponibilità totale che, lo ha reso “il principale artefice del

passaggio del cartoon da strumento di intrattenimento a prodotto di dignità culturale, creando, nel corso di una carriera cinquantennale, una delle case editrici di fumetti più importanti del panorama nazionale e internazionale”. Ovviamente, parlando delle edizioni Bonelli, non si può fare a meno di ricordare il ranger che , dal 1948 è il simbolo dell’azienda: Tex amico dei pellerosse, Tex capace di combattere i corrotti anche se indossano la stella da sceriffo, o se sono politici potenti, Tex nemico di ogni forma di razzismo e discriminazione, cresce nell’humus della famiglia Bonelli. Nell’Italia dei furbetti e mestatori, degli incolti e faccendieri, la figura di Sergio Bonelli, uomo di gentilezza e generosità infinite, che portava con invidiabile leggerezza sulle sue spalle i destini di buona parte dell’editoria fumettistica italiana, rimane un esempio insuperato. Ciao Sergio, ciao carissimo Tex. P.S. chissà quanti politici nostri corregionali leggono Tex, chissà forse Tex mette in imbarazzo per la sua Etica Quotidiana. Certo tra una crisi comunale e un rimpasto regionale in Molise “i nostri” sono componenti, con dignità acquisita, della tribù pellerossa dei Hualpai...popolo del deserto roccioso. cappellaroccodettotommaso

Referendun No Triv, risveglio di coscienze Soddisfazione è stata espressa dai Comitati a difesa del mare e delle coste TERMOLI. Dal coordinamento nazionale No Triv prime luci sulle tenebre petrolifere. “Sette Regioni hanno già detto sì ai referendum promossi dal Coordinamento Nazionale No Triv contro le estrazioni petrolifere in mare e su terra ferma e in favore della democrazia. Basilicata, Puglia, Marche, Molise, Sardegna, Abruzzo e Veneto, hanno deliberato a riguardo all’unanimità o a maggioranza assoluta. A queste potrebbero aggiungersi la Campania e la Liguria (il 29 settembre). I referendum abrogativi riguardano norme che consentono le estrazioni petrolifere in mare, alcune disposizioni dello Sblocca Italia sui procedimenti per il rilascio dei titoli minerari nonché altre norme che tolgono voce e decisione ai cittadini ed agli enti locali sulle politiche energetiche che riguardano i loro territori. Se coronati da successo, porranno in modo definitivo la parola “fine” ad ogni tipo di marcia indietro da parte del Governo sul divieto di attività estrattive entro il limite delle 12 miglia. A dispetto della moral suasion portata avanti negli ultimi giorni dal Governo nei confronti delle Regioni e di singoli consiglieri regionali, di fronte all’ampio spiegamento di forze sceso in campo a dar man forte alla proposta del Coordinamento Nazionale No Triv, quello ottenuto è il primo risultato concreto e positivo in tanti anni di rinnovata verve petrolifera. Si tratta di un’iniziativa nata dal basso, che ha visto grandi mobilitazioni di piazza, l’attivazione di oltre 200 associazioni, organizzazioni e movimenti e di decine e decine di personalità

del mondo culturale, accademico, politico, artistico e che sta via via convincendo sempre più organizzazioni sociali e politiche che vedono in un modello di sviluppo sostenibile la via per uscire dalla crisi ambientale ed economica. A fronte dei mutamenti climatici in atto è infatti anacronistico favorire le energie fossili, che ne sono la causa principale, anziché puntare sulle rinnovabili che oltre ad essere gratuite, potrebbero

creare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Il Coordinamento No Triv nel mese di ottobre inviterà tutti i cittadini e le organizzazioni interessate, a partire dalle 200 organizzazioni che si sono raccolte attorno a questa iniziativa, ad una Assemblea Nazionale per costruire un comitato referendario aperto e inclusivo che possa portare la maggioranza degli italiani a votare. I Referendum No Triv stanno assurgendo a simbolo del rinascente desiderio dei cittadini e degli enti locali di riconquistare il diritto di poter decidere sulla tutela dei propri territori, dei mari, della salute dei cittadini, del paesaggio e delle economie locali che da questi dipendono.



15

Opinioni Ultima Opera, ritrascritta al Contrario di Michele Santelia che rappresenta il suo 74° volume e si intitola “Opere Sannite Backwards”. E’ un’Opera un po’ particolare, sotto certi punti di vista ancora più inedita delle precedenti, poiché per me rappresenta molto, in quanto l’ho dedicata alla nostra cara Regione, al Molise e alle sue genti. Quali i motivi di tale dedica così speciale? Come si sa oggi il Molise non è più quell’oasi di pace e di tranquillità, di benessere sociale ed economico come era una volta, poiché da tempo è diventato una sorta di terra di nessuno, dove tutti vengono da altri siti per trarre profitti iniqui che non hanno mai avvantaggiato la nostra cultura, i nostri lavoratori, i giovani e gli anziani; le mie riflessioni sono inoltre dettate da eventi ingiustificabili che sono di dominio pubblico, tipo le impietose pale eoliche che ogni tanto si vorrebbe posizionare nei pressi di Altilia, a Sepino, o sulle nostre coste, le vie di comunicazione, comprese quelle ferroviarie, impietosamente dissestate, l’Università che non ha più la sua sede a Isernia – pazzesco, vergognoso, inimmaginabile nei miei sogni più astrusi -, la crisi edilizia – un tempo colonna portante della nostra economia - e tutto il suo indotto che sta costringendo i molisani, come è successo negli anni ’60 ad emigrare in altre regioni o paesi, la completa dissoluzione delle poche industrie che sorreggevano l’economia regionale, anche dal punto di vista occupazionale, la fuga all’estero dei nostri giovani, soprattutto quelli laureati, le menti eccelse che qui non hanno alcuna prospettiva di inserimento, le campagne, oramai abbandonate e ridotte a “siti preistorici”, la Sanità che snocciola debiti da tutte le parti; e qui – badate - mi fermo, per non annoiarvi più di tanto o per dirvi cose che già sono alla portata di tutti. Siamo poco più di 300 mila abitanti, potremmo essere il fiore all’occhiello dell’Italia, eppure abbiamo più problemi delle altre ben più grandi regioni italiane, noi che numericamente siamo più o meno quanto un quartierone di Roma. Più passano i giorni e più la nostra cara terra corre il rischio di essere smembrata, dilaniata, distrutta fino a perdere la sua identità, la sua fisionomia, oltre che fisica, anche culturale e sociale. E non a caso, esempio emblematico di questa dissoluzione, l’amaro accadimento di qualche giorno fa: la Freccia Rossa delle ferrovie dello Stato non ha fatto sosta nella stazione di Termoli: le Ferrovie già hanno iniziato ad ignorarci e lo stanno facendo da tempo, vedasi la tratta ferroviaria Campobasso - Roma…! Eppure, nella mia dedica particolare ho definito il Molise: “la perla più preziosa incastonata nello scrigno Italia.”. Invece le nostre istituzioni, anziché rivalutare il passato eroico della nostra amata regione, fatto di difensori strenui della libertà, quali erano i Sanniti, le sue bellezze naturali, come il mare, l’alta montagna, le pianure, le oasi naturali, i numerosi siti archeologici, l’aria pura di cui gode, le ottime e gustose pietanze che forse in altre regioni italiane ormai non è più possibile assaporare, la stanno portando al suo inevitabile declino, al suo fatale smembramento: haimè, forse non saremo più molisani, nel senso che qualcuno di noi sarà abruzzese, altri pugliesi, altri ancora campani e chi più ne ha, più ne

29 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Michele Santelia si cimenta con i classici Sanniti pur di non cadere sotto il giogo straniero. I Sanniti parlavano la lingua osca, una lingua indoeuropea risalente al gruppo italico. Ebbene, in segno di devozione e di omaggio per il nostro caro Molise, ho realizzato, “Opere Sannite Backwards”. Ho realizzato tale opera digitando contemporaneamente su quattro tastiere bianche di computer, senza vedere il videoterminale durante la digitazione, la maggior parte delle opere Sannite, compresa la Tavola Osca o di Agnone; tra queste, le opere più importanti sono: - La Tavola di Agnone o Tavola Osca - la Tabula Bantina

- il Cippo Abellano

metta. Sono questi i motivi che mi hanno indotto a ritrascrivere al Contrario la mia ultima Opera, dal titolo molto emblematico, quindi per via della mia concezione principale che mi porta a scrivere in tale modo, che consiste in un voler riappropriarmi degli antichi valori della vita, dove non esistono più egoismi, violenze, drammi, profanazioni, mancanza di valori, amore per la propria terra. Ho infatti ritrascritto al contrario la maggior parte delle più importanti Opere Sannite e, pensate, le ho poi fatte incidere su delle grandi lastre di pietra, proprio come usavano fare i nostri antichi progenitori, i nobili Sanniti; ma c’è di più, le ho ritrascritte al contrario usando l’antico idioma dell’alfabeto Osco, la lingua dei nostri Avi. Ho raccolto tali fogli di pietra in un enorme volume che pesa ben 120 chili e 900 grammi che ritengo sia il libro più pesante del mondo. Intendo far entrare “Opere Sannite Backwards” nel Guinness World Records anche come il libro più pesante del mondo, oltre che per tutti i records relativi alla sua ritrascrizione al contrario. Per la realizzazione di questa Opera, mi sono avvalso della collaborazione di amici a me tanto cari che ringrazio pubblicamente e di vero cuore in questa sede, ossia: La professoressa Cacciuttolo che ha tradotto la dedica per il Molise in Latino; La ditta Perrella Marmi di Ferrazzano che mi ha fornito le lastre di pietra e le ha incise, sotto la mia supervisione, dopo che ho ritrascritto l’opera al contrario; Il Signor Alessandro Gargano che ha realizzato in modo esemplare la copertina dell’Opera. E questa è la dedica che ho fatto alla mia cara Terra: Dedico “Opere Sannite Backwards” alla mia dolce, cara, amata terra, il Molise, la perla più preziosa incastonata nello scrigno Italia. La Dedico inoltre, con grande spirito di commozione a tutte le genti molisane, passate, presenti e

future, nelle cui vene scorre il sangue dei nostri antichi progenitori, gli arditi e prodi Sanniti. Ma perché un’Opera così inedita da dedicare al Molise? Come vi dicevo è un omaggio che ho voluto rendere alla mia grande, bella, generosa Terra e per questo sono andato indietro – metaforicamente parlando - di oltre 2.000 anni, in un’epoca storica che ha fatto grande la nostra Regione e i territori circostanti, seppure confinanti con la smisurata potenza della Repubblica di Roma. Di solito, l’immagine e la conoscenza del popolo Sannita vengono associate alle guerre sannite, in particolare, all’episodio delle Forche Caudine, quando i consoli e i centurioni romani, certi di essere sconfitti dai sanniti ed in trappola, furono costretti a passare, col capo chino, sotto il giogo delle Forche Caudine. Non tutti però sanno che i Sanniti erano uomini fieri e liberi e che alla libertà anteponevano anche la morte certa; il loro centro era, per l’appunto, proprio il Molise. Per lunghi secoli, il dominio dell’Italia meridionale fu ostacolato ai Romani proprio da questa grande civiltà; nessun’altra civiltà della storia seppe precludere più di quella Sannita l’espansionismo di Roma; nessun popolo fu così vicino a contendere ai romani il predominio sull’intero territorio italico. Il centro di questa grande civiltà, stanziata su un territorio chiamato Sannio che comprendeva le attuali regioni della Campania, dell’Alta Puglia, del Basso Abruzzo, del Molise, e dell’alta Basilicata, pensate, era proprio il Molise; infatti delle quattro grandi tribù in cui erano divisi i Sanniti, i Pentri era la più importante ed imponente; essi occuparono un vasto territorio che corrisponde più o meno all’attuale provincia di Isernia. La capitale era l’antica Bovianum, ossia Boiano; altri importanti e fiorenti centri erano Aquilonia – Montaquila -, Montagano – Saepinum - Altilia – Venafrum – Venafro -. I Sanniti avevano già un’organizzazione politica in cui le cariche venivano acquisite democraticamente tramite le elezioni, sebbene riservate ai ceti più abbienti e questo, per quei tempi, era una cosa straordinaria. Tra l’altro è stato dimostrato, in seguito a recenti scoperte archeologiche che la civiltà Sannita fosse più avanzata di quanto si pensasse; infatti lo stato era organizzato in una forma repubblicano confederata tra i vari gruppi, ed esistevano figure di spicco come quella di questore e di magistrato. Ovviamente, i romani stessi, forse più di noi nel terzo millennio, capirono la valenza di tale grande civiltà e oltre ad apprenderne i costumi e le antiche usanze e norme, non hanno mai voluto infierire ed assorbirla completamente, ben sapendo che non sarebbero riusciti nel loro intento, contro uomini disposti a morire,

- L’Epigrafe di Punta Campanella - L’Epigrafe di Molise - Herculaneum - L’Iscrizione di Pietrabbondante 1 - L’Iscrizione di Pietrabbondante 2 - Il Frammento di Travertino di Pietrabbondante - L’Iscrizione Castel di Sangro - L’Iscrizione da Campobasso - Il Tegolone di Pietrabbondante - Il Ciottolo di Sepino - Le Iovile. L’ho ritrascritta usando l’antico idioma dell’alfabeto Osco. Come vi dicevo ritengo Opere Sannite Backwards il libro più pesante del mondo. Pesa infatti 120 chili e 900 grammi ed è composta di 18 grandi lastre di pietra spesse ognuna 1,8 centimetri, grandi centimetri 30 X 42; come potete vedere, i lati di tali fogli di pietra sono stati scolpiti sapientemente a mano. Alta cm. 40 è grande cm. 42 X 49. Al centro della copertina campeggia, incastonata, un’altra lastra nella quale ho fatto incidere, in latino, la mia speciale dedica al Molise. Inoltre, come ogni libro che si rispetti, è formata da un frontespizio interno e da un indice che raccoglie il nome delle 38 Opere ed Epigrafi sannite da me ritrascritte al contrario. Ovviamente le pagine di pietra sono numerate progressivamente e sfogliabili singolarmente; sono dotate anche di segnalibro. E’ composta complessivamente da: 38 opere ed epigrafi sannite; 18 pagine di pietra; 1.343 parole; 8.491 caratteri; 280 paragrafi; 454 righi. Ho iniziato a ritrascriverla al Contrario il 14 marzo 2015, l’ho terminata il 23 marzo 2015. A tutt’oggi, ho ritrascritto integralmente al Contrario digitando contemporaneamente su 4 tastiere bianche senza vedere il videoterminale durante la digitazione, 74 enormi volumi composti complessivamente da: 28.865 pagine; 3.871.993 parole; 21.800.395 caratteri; 277.360 paragrafi; 575.852 righi.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.