Fernando frattura un bagaglio di molisanita'

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 198 - giovedì 10 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Alessandro Amoroso

SERVIZIO A PAGINA 2

L'Oscar del giorno lo assegniamo ad Alessandro Amoroso. Il sindaco di Petrella Tifernina è riuscito nel suo intento di inaugurare il nuovo edificio scolastico anti sismico proprio il primo giorno di scuola. Innanzitutto recuperando un finanziamento che era andato perso. Poi, vede aumentata la popolazione scolastica che tocca i 117 alunni. Ha battuto i tanti i corvi che avrebbero goduto se gli studenti, il primo giorno di scuola, per via dei lavori, non fossero rientrati regolarmente nell'edificio. Di questi tempi non sono cose di poco conto.

Il Tapiro del giorno a Pietro Montanaro

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pietro Montanaro. L'ineffabile consigliere comunale di Campobasso si è tuffato a capofitto, senza un perchè o un'iniziativa politica, sulla mancata fermata del Frecciarossa a Termoli. "Ho fondati motivi ha scritto testualmente - per rassicurare tutti sul fatto che il Frecciarossa farà tappa anche in Molise, alla stazione di Termoli”. Finora, sia dai parlamentari che dai regionali molisani, nessuno s’è spinto fino a tanto. La questione è delicata. Niente, niente Montanaro facesse l'Indovino?

Fernando Frattura, un bagaglio di molisanità Fernando non è più tra noi Fernando Frattura non è più tra noi. Abiit ad plures. Con lui il Molise perde una personalità politica di rango, distinta da energia fisica e intellettuale, generosità, disponibilità, senso dell’amicizia che spesso ha ripagato con significativi attestati di riconoscenza. Un politico sui generis. Di quelli che hanno ideato, creato e realizzato; la collettività gli ha riconosciuto merito, votandolo fino al Parlamento. Un uomo forte, ma anche capace di cedimenti sentimentali di cui, chi lo ha frequentato e cono-

sciuto, non dimenticherà mai le motivazioni profondamente umane. La natura volitiva lo ha portato a scalare una dietro l’altra le vette della politica partendo dal basso, consigliere provinciale, fino ad essere una entità regionale e una rappresentanza parlamentare con un bagaglio di molisanità inconfondibile. La sua eredità politica e morale è un premio per chi ha avuto la fortuna di averla, ma anche un fardello da portare con dignità e coerenza, per onorarne il nome e il ricordo. Ricordo che porteremo riconoscenti, come amici e come cittadini di una stessa terra.


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TAaglio lto

2 10 settembre 2015

Un malore lo ha stroncato mentre era ricoverato alla Fondazione Giovanni Paolo II

Fernando Frattura, la molisanità il suo forte

Era stato senatore, presidente della Giunta regionale, assessore alla Sanità, sindaco a nome della Dc A volte un maremoto per difendere le ragioni politiche ed economiche della sua regione di Giuseppe Saluppo “Assessore, permette un'intervista?". Erano altri tempi. Era la mia prima intervista politica da realizzare per l'allora televisione, che era Tele Radio Campobasso. L'intervistato era l'assessore regionale alla Sanità, Fernando Di Laura Frattura. Aveva appena avuto uno scambio vivace di battute con un rappresentante sindacale. Aprendo la porta, per accompagnarlo fuori dalla sua stanza, forse mi vide sbigottito per quanto avevo udito per quel suo timbro di voce, a volte, che pareva burbero. Nell'incrociare il mio sguardo, però, mi fece uno di quei suoi soliti sorrisi che ancora oggi ricordo. E, forse, fu una simpatia a primo acchito visto e considerato che non c'era momento della sua ascesa politica che non fosse contrassegnata da una mia intervista. E, non nascondo, che quando cominciai a bazzicare la politica, a Dc tramontata e Fernando Frattura ormai fuori dai giochi, ritenne di dovermi dare una mano all'atto della mia candidatura a sindaco di Campobasso, per An, nelle elezioni del 1995. Nel fluire della vita, più volte ci siamo incontrati al di là di microfoni e taccuini giornalistici. Discutendo di cose passate, quando la politica costruiva e tracciava il futuro, di quelle presenti sulle quali non mancava la nota polemica. Non disdegnando di discu-

La scheda

tere con il sottoscritto di storia del Molise, alla luce dei volumi da me scritti dei quali ne volle sempre una copia. Un Uomo, un Politico, un Amministratore, che ha fatto la storia di questo Molise, un punto di riferimento politico per tutti gli amministratori, che ha inteso il suo ruolo sempre con spirito innovativo e tenacia e che ha

assunto l’impegno civile in un’ottica di libertà e giustizia conferendo lustro alla sua comunità, ai suoi amici, concittadini prima che elettori, che gli hanno concesso sempre più ampia e meritata fiducia, in oltre trent’anni di attività politica. Oggi, a microfono spento, mi accorgo che un altro pezzo importante della storia po-

De Matteis: “E’ stato un punto cardine della Dc” Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis esprime il cordoglio a nome personale e dell’ente, alla famiglia Di Laura Frattura, per la scomparsa dell’ex onorevole Ferdinando. “Punto cardine della Democrazia Cristiana – ricorda De Matteis – è stato un autorevole esponente del partito. Più volte in Regione e alla Camera, ho collaborato con lui nel partito come nella politica attiva, in particolare quando ero sindaco di San Giuliano del Sannio.

Attivo anche come rappresentante degli ex consiglieri regionali ed in tante fasi della politica e delle scelte per il Molise. Anche il suo Abruzzo lo abbracciò amministrativamente, dopo la esperienza parlamentare, come sindaco del suo paese di origine, Alfedena, e la Comunità Montana. Il Molise e la politica perdono un uomo moderato e cortese, che ha segnato le sorti e le tappe istituzionali del territorio”.

litica di questa terra è andato via. Che si è andata spegnendo quella forza di volontà, di capacità progettuale, di visione del futuro che apparteneva ad una classe dirigente che è andata via. E sale la nostalgia per non potere più accendere il microfono e dire: "Assessore, permette un’intervista?”

Fernando Di Laura Frattura, nato ad Alfedena, in provincia dell’Aquila il 24 maggio 1932, ma trapiantato a Campobasso a causa del lavoro del padre, direttore di una filiale del Banco di Napoli, ha militato a lungo nella Democrazia Cristiana. Nel 1970 viene eletto come consigliere in provincia di Campobasso, successivamente entra in Regione Molise prima come Assessore alla Sanità, poi come Presidente del Consiglio Regionale e infine come Presidente dal 1988 al1990. Nel 1992 viene eletto alla Camera dei deputati nell’XI legislatura dove resta fino al 1994. Negli anni seguenti viene eletto consigliere nelle file della minoranza al comune di Alfedena e Presidente della Comunità Montana Alto Sangro. È deceduto nella notte del 9 settembre 2015 all’Ospedale Università Cattolica di Campobasso. Alla famiglia giungano le più sentite condoglianze dalla proprietà e dalla redazione de La Gazzetta del Molise.

Ruta: “Un pezzo della nostra storia politica”

“Esprimo la mia personale vicinanza a Paolo, a Giuliana ed alla signora Anna per la scomparsa dell’ on. Fernando Frattura”, così il senatore Roberto Ruta. “Personalità forte, decisionista, intelligenza concreta ma capace di grandi slanci, senza mai rinunciare ad una coinvolgente quanto sincera attenzione alle vicende umane delle persone, amici e avversari. Esponente di primo piano della democrazia cristiana è stato sindaco, presidente della comunità montana, consigliere regioanale, presidente della giunta regionale e parlamentare. Un protagonista della nostra storia regionale ed anche della stagione aurea del calcio molisano. Instancabile ed operoso resterà vivo il ricordo in quanti, come me, lo hanno conosciuto ed apprezzato”.


TAaglio lto

3 10 settembre 2015

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Dati deprimenti per il mondo della scuola molisana dal 2007 ad oggi. 600 precari dovranno fare, presto, le valige...

Ma la chiamano: “La Buona Scuola” Tra gli accadimenti che ciclicamente caratterizzano lo scorrere di un anno, la riapertura delle scuole dopo la pausa estiva e senz’altro uno dei più sentiti. Dai ragazzi, ovviamente, dai loro genitori, sollevati anche se non lo ammetteranno mai, dagli insegnanti, depressi come i ragazzi, anche se non lo ammetteranno mai. Un rito sociale tra i più partecipati. Verrebbe voglia di scrivere un pezzo di colore sulla riapertura di quest’anno. Parlare di come sia cambiata la scuola, dell’invasione di internet anche nell’apprendimento, di quanto siano cambiati i programmi, del senso di rispetto riconosciuto all’istituzione scolastica in sé e a chi la rappresenta. Un articolo leggero, per una volta. Che ci faccia sentire parte di un mondo in movimento, costantemente in progresso, seppure con lentezza. Purtroppo i dati ce lo impediscono. Siamo costretti, come ogni giorno, a fare un report depresso e deprimente del mondo scolastico molisano. Una con-

danna senza fine, evidentemente. Dal 2007 ad oggi la scuola molisana ha perso complessivamente 7000 alunni, 1600 posti di lavoro e il numero folle di 30 scuole. Un’ecatombe. Considerando che i giovani e la scuola rappresentano l’incarnazione materiale e metaforica del futuro, la sua declinazione

l’intervento No alla privatizzazione dell’acqua, no alle manovre lucrative: serve una legge di riordino del settore e assicurare che la gestione del servizio idrico rimanga in mano pubblica! Ecco tutte le nostre proposte Il MoVimento 5 Stelle si è sempre battuto per garantire il diritto all’Acqua Pubblica che è graniticamente scolpito nella sua prima “stella”. Stiamo difendendo questo diritto in Parlamento, nei Consigli comunali e continueremo a farlo in Consiglio regionale. Con continue normative, difatti, Renzi e chi governa con lui ha intrapreso la strada verso la privatizzazione dell’acqua ribaltando ciò che oltre 27 milioni di italiani nel 2011 hanno deciso con un Referendum, svilendo di fatto il processo di democrazia diretta. Il Decreto Sblocca Italia e la Legge di Stabilità, inoltre, incentivano processi di aggregazione, fusione e dismissione delle partecipate dagli Enti locali, a vantaggio dei quattro colossi multiutilities già collocati in Borsa: Hera, Acea, A2A e Iren, che potranno inglobare tutte le società di gestione dei servizi idrici, ambientali ed energetici, relegando i Comuni a un ruolo sempre più marginale. La strategia è visibile anche in Molise. In osservanza dell’articolo 7 dello Sblocca Italia, dopo una diffida da parte del Governo, la Regione Molise ha istituito e individuato l’Ente di Governo dell’Ambito del Molise con delibera di Giunta (seguendo un iter quantomeno dubbio!) al quale stanno aderendo i Comuni molisani. Noi del MoVimento 5 Stelle, dopo esser stati i primi a segnalare il forte rischio di illegittimità sull’istituzione dell’Ente mediante

più immediata, si capisce come questa regione, nel suo complesso, sia destinata inevitabilmente ad un inesorabile tramonto. Dei 1600 precari che popolano le graduatorie dei docenti molisani, soltanto in 249, quest’anno, hanno trovato il loro primo incarico a tempo indeterminato. Nei prossimi mesi di

novembre e dicembre altri 569 dovranno preparare la valigia e raggiungere la casuale destinazione che il cervellone (mai sostantivo fu più inadeguato) del ministero ha estratto per loro dai circuiti, notoriamente senza cuore e, probabilmente, buon senso. Dopo anni, molti anni, di precarietà, ad un’età

avanzata, centinaia di persone dovranno abbandonare, famiglie, affetti, abitudini pur di non aver sprecato un’intera esistenza. Gente siciliana mandata in Emilia, emiliani mandati in Sicilia, roba così. Ma la chiamano “La Buona Scuola”. Al giorno, d’oggi, evidentemente, con un buono slogan ed un imbonitore all’altezza, che buchi il video, non fa nulla se a furia di reiterate sciocchezze, si può convincere chiunque a fare qualunque cosa. La storia recente ce lo insegna. Solo per la fredda cronaca, che è comunque di gran lunga preferibile ai commenti che saremmo davvero tentati di esprimere, la popolazione di studenti molisani, complessivamente intesa, ammonta a 41200 unità, affidati a 5000 operatori, tra docenti e personale amministrativo, in 54 scuole autonome. Sulla cui solidità strutturale avremmo davvero preferito che fossero stati profusi i migliori sfozi; per una una scuola buona. In ogni caso, buon anno (scolastico) a tutti.

L’acqua non può essere privatizzata considerata diritto umano e quantitativo minimo vitale garantito, in 50 litri per persona. Inoltre crediamo che una strada percorribile possa essere quella di riorganizzare l’Azienda speciale Molise Acque, anche in termini statutari, affinché possa essere individuata dall’Ente di Governo d’Ambito quale soggetto interamente pubblico affidatario della gestione del servizio idrico integrato. In alternativa auspichiamo che sia EGAM stesso, nella sua autonomia, a costituire una società sempre interamente pubblica, partecipata dai Comuni, che garantisca ugualmente la gestione pubblica dell’acqua. Ciò a cui ci opporremo sempre è la svendita della gestione dell’acqua a multinazionali private che utilizzeranno il bene pubblico per eccellenza solamente a fini di lucro!

una semplice delibera, ora abbiamo l’obbligo di scongiurare il pericolo di commissariamento affinché siano i territori con i loro rappresentanti a decidere, ed inoltre anche quello di evitare l’ingresso del privato nella gestione dell’acqua. La nuova disciplina dell’affidamento del servizio idrico integrato prevede che l’Egam deliberi la forma di gestione da conferire mediante affidamento diretto in favore di una società interamente pubblica, oppure attraverso l’affidamento a privati con procedura di evidenza pubblica, o in alternativa un sistema misto pubblico-privato. Proprio queste ultime due ipotesi sono quelle preferite dalle multiu-

tilities già citate, pronte ad accaparrarsi il business anche in Molise. Per questo il MoVimento 5 Stelle chiede prima di tutto una legge regionale di riordino del servizio idrico integrato che favorisca la definizione e lo sviluppo di un governo pubblico e partecipativo dell’intero ciclo dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile ma, soprattutto, solidale. Una legge che definisca l’acqua un bene comune naturale e un diritto umano universale e che preveda il servizio idrico integrato gestito senza finalità lucrative nel rispetto del pareggio di bilancio. Una legge, infine, che stabilisca l’erogazione giornaliera per l’alimentazione e l’igiene umana,

Altro aspetto da non sottovalutare è quello dei costi gestionali relativi alla struttura amministrativa dell’Ente di Governo che dovranno impattare nella misura minore possibile sulla tariffa. C’è poi la necessità di regolamentare un regime di compensazione graduale sulla tariffa stessa per i cittadini dei comuni che al momento pagano un costo nettamente inferiore alla divenenda tariffa unica, tenendo in debita considerazione i comportamenti virtuosi degli enti che da anni investono per limitare le perdite della rete idrica. PS: il MoVimento 5 Stelle sarà comunque al fianco di chi da anni, come noi, si sta battendo per l’acqua pubblica. Movimento Cinque Stelle


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TAaglio lto

4 10 settembre 2015

Con la realizzazione della sede regionale Campobasso è al centro di una transizione urbanistica molto delicata

L’università del Molise estranea ad ogni ipotesi di coinvolgimento e di collaborazione continua nella sua inaccettabile assenza istituzionale Necessario un dibattito sul futuro del capoluogo con l’apporto di urbanisti, storici, sociologi, geologi, filosofi, ambientalisti, architetti e progettisti La cittadella universitaria a Campobasso, nonostante le buone intenzioni confessate a più riprese dai vari rettori e dai vari sindaci della città di renderla un parte viva e integrante del contesto urbano, era e rimane un nucleo edilizio riconoscibile, quanto si vuole, per diversi segni progettuali e architettonici, nonché per funzioni differenziate (Facoltà, Biblioteca, Auditorium, palestra polifunzionale eccetera), ma del tutto estranea alla vita sociale e culturale. Un corpo a sé. Uno squarcio urbanistico di qualità, inserito in un insieme raffazzonato e qualunquistico. Si voleva fosse un polo generatore di vitalità e di energie per la città, e invece n’è del tutto estraneo, distante, precluso ad ogni forma di interazione e di colloquialità. Il fallimento di una delle missioni originarie dell’Ateneo molisano, fare cioè da traino allo sviluppo socio/culturale, è manifestamente intuibile. Le istituzioni fanno fatica ad intessere un rapporto stabile, articolato e produttivo con l’Ateneo, e viceversa, per cui da decenni si assiste ad una separazione di ruoli e d’intenti che mortifica e sterilizza le migliori aspettative riposte. S’è detto a più riprese che l’università sarebbe potuto essere il fulcro tecnico e scientifico per realizzare una nuova tessitura urbana facendo proprio, intelligentemente, il motto “Vivere la città, abitare il territorio” col quale altre realtà italiane vanno misurando e progettando il proprio futuro, e

altre università si associano, alla ricerca degli sbocchi più opportuni. A Campobasso quel motto non ha fatto presa. L’università è disinteressata alla politica urbanistica dell’amministrazione (ammesso che ne abbia una), e l’amministrazione ignora sfacciatamente ogni raccordo eventuale con l’università per gestire assieme, da un punto alto d’osservazione, la prevista realizzazione delle sede regionale, la sua connessione con le aree limitrofe, tra cui la cittadella d’università, e assieme cercare di realizzare un innalzamento del Pil cittadino, come del resto è negli obiettivi specifici del bando internazionale d’idee. La città e l’università insistono sullo stesso territorio urbano, ma non si cono-

Sul tema della ricostruzione, oggetto dell’incontro svoltosi l’8 settembre nella sala consiliare di Ururi, interviene Umberto ULIANO, Presidente dell’Ance Molise, l’Associazione dei costruttori edili molisani. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato il Presidente della Regione FRATTURA ed il Consigliere delegato alla ricostruzione CIOCCA oltre ad una nutrita delegazione di sindaci, l’Ance Molise, nel corso di un articolato intervento, ha affermato la necessità di varare al più presto due misure: la riduzione della soglia di rendicontazione dei lavori effettuati e l’attivazione di un fondo di rotazione per il tramite della FinMolise che consentirebbe alle imprese edili di risolvere l’annoso problema del pagamento dei lavori eseguiti. “Il comparto delle costruzioni – ha detto Uliano - è da anni in una situazione di piena emergenza: individuare azioni concrete per la realizzazione degli interventi della ricostruzione allo scopo di garantire alle imprese tempi certi e rapidi per la liquidazione delle spettanze arretrate ed avere finalmente a disposizione un plafond di risorse per pagare i nuovi lavori potrebbe contribuire a rimettere in moto il

scono; s’ignorano, venendo reciprocamente meno al proprio fine istituzionale. Né la collettività locale (nel cui seno dovrebbe esserci un nucleo intellettuale, politico, amministrativo dotato di sensibilità e responsabilità tali da rendersi conto di questo vuoto e di colmarlo) se ne cura, preferendo restare nel proprio anonimato, nella propria indifferenza, assecondata da un’amministrazione comunale che vive delle stesse deficienze culturali. D’altronde, anche i rettori che si sono avvicendanti nel corso degli anni, si portano dietro la responsabilità di non aver saputo intrecciare un rapporto virtuoso con l’amministrazione e con la collettività. Il dato storico è impietoso. La città non ha vissuto l’università e vi-

ceversa. L’università, del Molise, s’è appropriata solo dell’appellativo, ma del Molise non interpreta né rappresenta alcuna qualità, senso, valore o aspirazione. Siamo a un punto morto e purtroppo il sindaco Battista e il rettore Palmieri non sono diversi dai sindaci e dai rettori che li hanno preceduti. Diversamente, non avrebbero frapposto tempo a rendersi conto dalla necessità di interloquire e realizzare un modus vivendi per fare dell’università un soggetto complementare per collaborazioni istituzionali, e l’amministrazione di Palazzo san Giorgio un referente costante e non occasionale per impiantare un progetto tecnico/scientifico di crescita e di sviluppo della città. Non avrebbero frapposto tempo a realizzare un convegno, una convention, un dibattito da cui fosse stato possibile capire come vanno vissute le città (spazi attrezzati, contenitori ludici e culturali, servizi, eccetera eccetera) e come correttamente abitati i territori, coinvolgendo urbanisti, storici, sociologi, filosofi, ambientalisti, architetti

e progettisti, chiamando in causa i presidi delle Facoltà molisane che hanno ormai materiale scientifico e rilievi tecnici a sufficienza per dare un apporto incisivo e significativo alla conoscenza dello stato dell’arte e delle necessità, per il futuro, della realtà campobassana. Ovvero, un nuovo capitolo urbanistico e una nuova frontiera amministrativa, in cui non siano prevalenti gli “ecomostri” edilizi (si guardi a Vazzieri, alle due torri a ridosso della Cittadella universitaria e ai falansteri in sequenza), alle lottizzazioni selvagge, agli arrembaggi agli ultimi spazi naturali e paesaggistici (sono iniziati i lavori di tre strutture commerciali su Via IV novembre che cancelleranno il panorama più significativo della città: il Castello Monforte e le chiese romaniche di san Giorgio e san Bartolomeo). La congiuntura politicoamministrativa allo stato delle cose solleciterebbe che l’università uscisse fuori dagli stretti confini della sua astenica titolarità scientifica, per diventare uno strumento di elevazione della intera collettività locale, ma gli uomini che rispettivamente governano la città e l’università non danno alcun conforto all’idea. Sono burocrati; l’uno, il sindaco, della politica; l’altro, il rettore, del carrierismo accademico. E tanto gli basta.

Dardo

E’ la proposta lanciata dall’Ance Molise per la liquidità immediata

“Ricostruzione post-sisma, attivare un fondo di rotazione per le imprese”

settore edile da troppo tempo fermo al palo, in un territorio dalla debole struttura economica come il nostro”. Ciò costituirebbe una imperdibile occasione per garantire la ripresa non solo dell’edilizia, ma anche di tutta l’economia della regione attraverso il lavoro. “Proprio il lavoro – sostiene Uliano – è la priorità immediata: occorre attivare da subito tutte le possibili sinergie per far ripartire le attività non solo delle costruzioni in senso stretto ma anche delle 85 attività dell’indotto. L’idea dell’attivazione di un fondo di rotazione garantito dalla FinMolise potrebbe essere la soluzione vincente per sostenere la riapertura dei cantieri che molte imprese edili

sono state costrette a sospendere per mancanza di liquidità. Nel passato, all’inizio della lunga crisi che sta ancora attraversando il comparto delle costruzioni, fu adottata con successo una misura similare. Certo, va ripresa e strutturata, anche tecnicamente, in maniera rispondente alle nuove esigenze e all’attuale contesto”. Nel corso del confronto, l’Ance Molise ha chiesto tempi rapidi anche per lo svolgimento delle gare d’appalto relative al programma per la viabilità e per la riprogrammazione dei fondi per l’autostrada. Il Presidente Frattura ha affermato che per la viabilità le procedure saranno espletate e completate entro l’anno, anche avvalendosi della

Centrale unica di committenza regionale, istituita con la legge regionale n.8 del 2015. Sul tema l’Ance Molise, nel concordare sulla costituzione della Centrale unica di committenza regionale che concentrando adempimenti normalmente curati da più stazioni appaltanti consente ottimizzazione delle risorse ed immediata utilità per gli enti locali, ha manifestato la piena disponibilità ad ogni forma di collaborazione, ribadendo con forza la necessità dell’immediata istituzione nell’ambito della “Centrale” di un comitato tecnico-scientifico con propri rappresentanti con funzioni consultive di consulenza e di proposta.


TAaglio lto Che non si fa per un giorno di notorietà!

5 10 settembre 2015

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Frecciarossa? Tranquilli, ci pensa Montanaro Se lo dice Pietro Montanaro, consigliere comunale a Campobasso per l’Udc, paramedico al Cardarelli, che il Frecciarossa fermerà a Termoli, bisogna credergli. La sua determinazione, infatti, non concede dubbi o perplessità; probabilmente avrà agganci tali, e importanti, in alto loco, da potersi permettere di dichiarare testualmente:” “Ho fondati motivi per rassicurare tutti sul fatto che il Frecciarossa farà tappa anche in Molise, alla stazione di Termoli”. Finora, sia dai parlamentari che dai regionali molisani, nessuno s’è spinto fino a tanto. La questione è delicata. Il Molise, i molisani, i politici del Molise hanno storicamente poca incidenza nelle faccende di valenza nazionale; siamo l’ultima ruota del carro “Italia”; siamo meno di un quartiere medio di Roma; co-

munque siamo costituzionalmente una Regione e vorremmo essere ri-

di Fernando Tartarino

conosciuti per tale. Ma in questa transizione storica che sta facendo

seguito ad una delle crisi economiche più devastanti, è l’interesse economico il Deus, il Totem, il Leviatano su ogni speranza e su ogni diritto nostrani. Anche sul diritto che Frecciarossa si fermi alla stazione ferroviaria di Termoli, quale porta d’ingresso del Molise, dal lato orientale. La questione è delicata e complessa. Prudenti i parlamentari; prudenti i regionali. Montanaro, la cui dirompente personalità politica e amministrativa è nota all’establishment nazionale, invece s’è lasciato andare. Egli ha fondati

motivi per ritenere che il Frecciarossa fermerà a Termoli. Incuriositi da tanta sicumera siamo andati a cercare gli appigli che la sorreggono. E qui è cascato l’asino. I fondati motivi di Montanaro, si pensi un po’, sarebbero racchiusi nella certezza che la Regione Molise “farà di tutto per rimediare a quella che è una vera e propria ingiustizia nei confronti dei cittadini molisani che verrebbero privati di un servizio importante, indispensabile per limitare l’isolamento che contraddistingue il Molise. Il governo regionale indurrà Trenitalia a tornare sui propri passi. Il Frecciarossa fermerà anche alla stazione di Termoli”. Ipse dixit! Di Montanaro non sappiamo il reparto sanitario in cui presta servizio. Non vorremmo fosse psichiatria.

Si può amministrare solo con i sacrifici?

Amministrare una regione e una città chiedendo solo ed unicamente sacrifici ai cittadini rappresenta un segnale di decadenza morale, intellettuale e professionale. Ma di questi tempi se analizziamo con attenzione e scrupolo di quale classe politica siamo al cospetto ci rendiamo perfettamente conto con quali bassissimi livelli siamo abituati a convivere da decenni. Basta scorrere con altrettanta sagacia e purtroppo reale constatazione i numerosi curri-

l’intervento

di Michele Ambrosio* Cementificazioni, supermercati, inceneritore, deposito esplosivi e forno crematorio; in un anno di amministrazione Battista, la città è diventata la nuova eldorado delle costruzioni e ciò senza la minima azione di governo del territorio: Campobasso elevata a terra promessa del mattone.

cula dei personaggi che illuminano la scena politica e la loro provenienza scolastica per renderci conto con chi abbiamo a che fare. Avendo partecipato personalmente a diverse sedute, sia del Consiglio regionale che comunale, mi sono sentito umiliato e demoralizzato, nella mia onestà intellettuale, nell’ascoltare più di qualche oratore che, oltre ad incorrere in gravissimi orrori grammaticali, ha avuto anche l’ardire di dire che in quell’assise si era giunti ad un livello di

alta scuola politica. Un orrore per qualsiasi libero pensatore di media cultura che nella sua vita scolastica ha quanto meno avuto nelle mani delle pagine austere di grandi pensatori del passato, i quali oggi avrebbero senz’altro sfigurato davanti a tanta miserevole ignoranza e pochezza di idee e progetti! Da queste brevi considerazioni si deve purtroppo comprendere come questa nobile e difficile arte, la politica, non sia da tutti.

Occorrono dei presupposti etici e di umiltà intellettuale che molti non posseggono ma hanno la presunzione di dire di avere. Uomini mediocri e di piccolo spessore intellettivo, totalmente asfittici ed asettici a migliorare. Un consiglio spassionato a chi ci Governa.......la cultura non è un optional ma un mezzo di civiltà e di progresso. Delegato regionale alla Sanità del Movimento Guerriero Sannita

Campobasso, terra promessa del dio mattone Così, i cinquantamila metri cubi di cemento fresco, cui il Consiglio comunale di domani si appresta a dare il via libera in deroga alle altezze, saranno il passepartout per altre richieste, magari con l’alibi dell’accordo di programma, come quello che si profila per ulteriori cinquantamila metri cubi in piena zona agricola, a San Giovannello. Salvaguardia del suolo, riqualificazione urbanistica, limitazione degli interventi in addizione, ripensamento del ruolo di ambiente e paesaggio, rinnovato concetto della qualità della vita e di benessere: sono le bugie previste nel programma di mandato, sconfessate dai fatti di una amministrazione e un sindaco che appaiono sempre più deboli con i forti e forti con i deboli.

Centinaia di migliaia di metri cubi tra insediamenti abitativi e commerciali hanno trovato o troveranno a breve l’avallo dell’amministrazione comunale sotto l’egida politica del Pd e ciò nonostante la realtà registri il fermo di quasi tutti i cantieri, l’invenduto di quanto realizzato, l’indice più alto di superficie commerciale tra i capoluoghi di regione. *Capogruppo UDC


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Campobasso

10 settembre 2015

“Perchè non è stata aperta la strada?” I cittadini del quartiere Cep intervengono sul caos all’ex edificio per gli studenti risolvere il problema, la strada in foto è stata realizzata per risolvere in parte il problema, ma, come vedete è chiusa, oggi, per motivi di causa di forza maggiore, doveva essere aperta... rimane il fatto che, con le strutture comunali, paghiamo l’affitto allo IACP, (con i soldi nostri, del popolo). Sindaco, almeno la struttura scolastica di Via Giustino Fortunato andrebbe riattivata, quella di Via Cirese, a detta di qualcuno, è inagibile, però, vedo un via vai di persone e sempre a detta di qualcuno, è destinata alle associazioni, ma... Una terza struttura in Via DE Gasperi è stata dichiarata inagibile, Signor Sindaco,

Caos in Via De Gasperi, le auto parcheggiate ovunque, molta gente, tra genitori degli alunni e residenti bloccati nel traffico che si è creato in prossimità della scuola. Cosa vi aspettavate, hanno concentrato i bambini di tre scuole in un unica struttura, che, non è nata nemmeno come scuola, ma, casa dello studente, a detta del precedente Sindaco, doveva essere una situazione provvisoria, massimo due o tre anni e poi i bambini tornavano nelle sedi delle strutture Comunali esistenti da mettere a norma, ad oggi, ci ritroviamo in questa situazione, questo è il terzo anno e ancora non è stato fatto niente per

non è solo un mio problema, il popolo vuole una risposta, ci spieghi cosa è successo, ho visto che, al quesito che vi hanno posto riguardo allo stadio comunale di Campobasso avete dato una risposta celere, per un problema così importante non ho ricevuto risposta, la Scuola, la Sanità, la Pubblica Sicurezza, sono le istituzioni più importanti per il popolo e vanno salvaguardate, sono ancora fiducioso nel vostro operato, però, è anche vero che, i fatti sono più importanti delle parole... Ai piedi della collina di San Giovannello, accanto all’edicola, è apparsa una statua...

Arbitri molisani: al raduno anche Alfredo Trentalange CAMPITELLO MATESE. E’ iniziata a Campitello Matese l’era di Alessandro Petrella, nuovo presidente del comitato regionale arbitri del Molise. Il ‘timoniere’ dei fischietti molisani insieme a tutta la sua squadra dirigenziale composta dal suo vice Italo Paglione e dagli altri designatori Giuseppe Cifelli, Luca Tagarelli, Andrea Cordeschi e Alfonso Pagano, ha radunato tutti gli arbitri che dirigono le gare in Promozione ed Eccellenza dopo il raduno di 10 giorni fa rivolto a Prima e Seconda Categoria. Un appuntamento particolarmente costruttivo che ha visto la straordinaria partecipazione del responsabile del settore tecnico arbitrale, l’ex arbitro internazionale Alfredo Trentalange, che ha svolto per i fischietti molisani una lezione tecnica mirata e scrupolosa, ponendo particolare attenzione all’approfondimento sulla regola del fuorigioco. Per il comitato nazionale era presente Erio Iori. Oltre a Trentalange per quanto concerne il settore tecnico c’erano anche Sergio Coppetelli e Vito Albanese. La tre giorni dedicata alla formazione si è aperta con un momento di stage per gli arbitri e gli assistenti: lezioni sul campo, analisi della casistica, allenamenti specifici per una resa atle-

tica sempre più efficace, spostamento sul terreno di gioco. Nei due giorni successivi Petrella e tutta la sua squadra hanno impartito ai ragazzi disposizioni e consigli utili per una direzione di gara sempre al top. Importante il momento di confronto tra

arbitri e osservatori arbitrali. Anche questi ultimi sono stati impegnati in test tecnici e approfondimenti sulla stesura della relazione finalizzata alla valutazione dei colleghi arbitri. Gli arbitri hanno dato prova di ottima preparazione sia nella conoscenza del regolamento che nella capacità atletica. Soddisfacenti anche le risultanze dei quiz sul regolamento per quanto concerne gli osservatori. A sostegno dei fischietti molisani anche i tre presidenti di sezione: Andrea Nasillo (Campobasso), Nicola Musacchio (Termoli) e Domenico De Falco (Isernia). A chiusura del raduno non è mancato l’intervento del presidente della Figc Molise, Piero Di Cristinzi che ha ribadito a Petrella e a tutti gli arbitri la massima collaborazione ritenendola elemento imprescindibile per il successo del calcio.

Il Giro delle 12 Chiese Domenica si svolgerà la manifestazione che ha trovato tante adesioni CAMPOBASSO. Nell’ambito delle attività del “Comitato Trivisonno 2015”, domenica 13 settembre 2015 torna il Giro delle 12 Chiese. Durante la manifestazione, nata nel 2002 e giunta ormai alla sua XI edizione, i volontari dell’Associazione Centro Storico Campobasso accompagneranno i visitatori alla scoperta del borgo antico di Campobasso, delle sue chiese officianti, sconsacrate o addirittura scomparse attraverso vicoli e siti poco conosciuti ma molto suggestivi. A tutti i partecipanti verranno regalati una mappa del centro storico e 12 segnalibri dedicati alle chiese del borgo. La partecipazione è gratuita ma tutti verranno invitati a versare un contributo per la raccolta fondi finalizzata al restauro dell’opera di Amedeo Trivisonno “Gli Evangelisti” che si trova nella chiesa di Santa Maria

della Croce. Per partecipare è necessario prenotarsi. INFO E PRENOTAZIONI: 3801842751 L’Associazione ha aderito al “Comitato Trivisonno 2015”, gruppo informale costituito da diverse associazioni del Molise che, in occasione del ventennale della scomparsa del pittore Amedeo Trivisonno, intende realizzare una serie di eventi per valorizzare la figura dell’artista e favorire la conoscenza delle sue opere presenti nella Regione Molise. Tutte le iniziative del comitato sono finalizzate alla raccolta fondi per finanziare il restauro dell’opera “Gli Evangelisti”, realizzata nel 1937 da Amedeo Trivisonno, nella volta della cappella dedicata all’Addolorata della chiesa di Santa Maria della Croce di Campobasso.


Campobasso

7 10 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Campobasso: Inizia l’anno scolastico sotto l’occhio vigile dei carabinieri I Carabinieri della Compagnia di Campobasso, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico 2015-2016, come negli altri anni, hanno predisposto nel capoluogo e nei limitrofi comuni ricadenti nel territorio di competenza un’attività di controllo nei pressi delle scuole di ogni ordine e grado. Finalità dell’attività, quella di rendere sereno il rientro a scuola dei più piccoli e prevenire ogni forma di illegalità che l’euforia dei primi giorni potrebbe indurre a commettere: atti di bullismo, cessione di sostanze stupefacenti, imbrattamento o danneggiamento delle strutture. Sereno l’inizio del nuovo anno scolastico non si sono verificati eventi per cui si è reso necessario l’intervento dei Carabinieri che, dall’apertura fino all’inizio delle lezioni, hanno presidiato la gran parte degli istituti scolastici o sono comunque transitati nei pressi degli stessi. Le attività saranno ripetute nei prossimi giorni ed analoghi servizi accompagneranno gli scolari durante tutto l’anno scolastico. Ancora una volta l’Arma dei Carabinieri, in occasione di un delicato momento quale quello della riapertura delle scuole, ha voluto manifestare la propria sensibilità, ad una tematica, quella dell’istruzione, ritenuta punto cardine per lo sviluppo e la crescita della società.

Nuovo anno stesse problematiche Nicola Simonetti* Questo COMUNICATO STAMPA vi giunge, solo oggi per motivi di lavoro trovandosi ieri fuori sede, in comune accordo con la Dirigente M.C. Prof.ssa Battista e con l’intero Consiglio. Chi vi scrive è il Presidente del Consiglio di Istituto dell’Istituto Comprensivo Statale I. Petrone di Campobasso, Nicola Simonetti. Lunedì 7 settembre abbiamo registrato e denunciato ai Carabinieri l’ennesima VIOLAZIONE e DANNEGGIAMENTO effettuato ai danni dello stesso Istituto. Nella notte, “baldi giovani” approfittando della comodità con la quale si possono commettere tali reati, data la carenza completa e totale di un impianto di allarme e video-sorveglianza, sono riusciti, dopo aver divelto sui tetti l’oblo-finestra posto

a protezione, con il solito uso di estintori a polvere, a spargerne il contenuto ovunque per due piani e l’archivio, quest’ultimo riordinato e sistemato due giorni prima. Inoltre, hanno aperto le scatole contenenti il materiale scolastico di consumo quali, tempere etc. ed hanno effettuato scritte minacciose sui muri e sparso le stesse per i corridoi. Forse il tempo e le porte delle classi chiuse a chiave non hanno fatto registrare danni ulteriori. Oggi, l’impresa di pulizia sta operando per ripristinare l’ordine e la pulizia per accogliere al meglio gli alunni per questo nuovo anno scolastico. La mia amarezza e che dall’insediamento del nuovo Consiglio di Istituto, lo scorso anno, abbiamo registrato incursioni continue e sistematiche (esistono denunce retrodatate di 3-4 anni), dove sono state sottratte attrezzature, personal

computer, etc. le stesse, tutte, denunciate non hanno avuto seguito. Allo stesso tempo alla struttura amministrativa Comunale, nella persona del Sindaco Battista, sono stati richiesti provvedimenti ed interventi immediati, che potessero limitare dette incursioni. Le risposte, che oggi registriamo, è la determina della Regione Molise riguardante la sicurezza (leggi video-sorveglianza), in quali tempi?! Nel frattempo, quali sono le azioni che Codesta Amministrazione intende mettere IMMEDIATAMENTE in

campo...la nostra paura, come anche la minaccia scritta sui muri “COLPIREMO ANCORA”, potremmo registrarla in altre Plessi ancor più isolati. Comprendiamo bene, se pur amaramente, che i tempi di razione della

Pubblica Amministrazione non sono quelli messi in campo ogni giorno dai nostri figli. In attesa….la SCUOLA. *Presidente del Consiglio di Istituto I. Petrone CB

Jovine, un’inaugurazione diversa Il preside Genovese ha organizzato una manifestazione all’insegna della socialità Domani alle ore 10,30 presso la sede Centrale sarà inaugurato I’anno scolastico dell’Istituto in una maniera insolita sfuggendo da manifestazioni protocollari che spesso si consegnano ad una retorica senza effettivi signifìcati. Nella considerazione che i ragazzi stanno vivendo una emergenza educativa che va oltre ogni pessimistica lettura, nella verifica che tutte le azioni riformatrici della Scuola sembrano voler trascurare una realtà per certi versi terribile, si pensi all’uso spregiudicato di alcol e droga, la Scuola ha

pensato di aprire ufficialmente i battenti facendo incontrare i suoi ragazzi con Padre Lino Iacobucci fondatore della Comunità La Valle. Questa iniziativa è solo la prima di tante che vorranno denunciare il rischio altissimo che vivono i ragazzi rispetto ad una dipendenza psicologica sempre più riscontrabile rispetto a certi eccessi che connotano tutti i fine settimana. All’incontro presenzierà anche il Sindaco di Campobasso Antonio Battista.



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Isernia

10 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Falsi invalidi, invalidi veri e disoccupati di Filomena Calenda* Di tanto in tanto si enfatizzano casi di presunti “falsi invalidi”: il cieco che guida, il malato terminale che corre ecc.. TV e tutti i mezzi di informazione, per giorni e giorni, bombardano sempre sullo stesso argomento, tanto da ingenerare in molti la convinzione che questi presunti falsi invalidi, siano un esercito. Giova sottolineare che, alla fine di iter tormentati, mortificanti ed avvilenti, tanti di questi presunti, molto presunti truffatori, vengono prosciolti. Certo, truffatori in materia di invalidità ve ne sono, ma, anziché enfatizzare il fenomeno, si colpiscano pesantemente i falsi invalidi, ma quelli “sicuramente e veramente falsi” e ci si chieda pure come è possibile che una Commissione composta da valenti medici, sia stata indotta in errore!…… Che dire di invalidi veri a cui viene decurtata di qualche punto, la percentuale di invalidità e

perdono la pensione? Sono falsi invalidi pure questi? Forse bisognerebbe parlare dei tanti invalidi veri, con patologie anche serie, che non riescono ad avere una “pensione di invalidità”. Periodicamente si convocano tantissimi pen-

sionati di invalidità, per stabilire la persistenza o meno dell’invalidità stessa ed allora, perché non si richiamano a “controllo” anche i cittadini a cui la richiesta di invalidità è stata respinta?. Il Governo, sta impegnando risorse

ingenti, per mantenere nel nostro Paese, una crescente massa di “migranti”, di cui solo a una netta minoranza sarà riconosciuto lo status di “rifugiato”. Ogni migrante costa, per il mantenimento complessivo,, dai 35 ai 40 euro al giorno, si pensa di impiegarli, in alcuni casi, su base volontaria nei “servizi di pubblica utilità” (???), ma si hanno già delle notizie che alcuni di questi “ospiti” non sanno che farsene di tale opportunità, ma vogliono un lavoro fisso, e possibilmente, ben retribuito. Filomena Calenda si chiede: “ MA DEI NOSTRI DISOCCUPATI, CHI SI INTERESSA’ PER I TANTI CITTADINI SENZA REDDITO, SENZA CASA, CON FIGLI A CARICO, LO STATO ITALIANO, TANTO ATTENTO AI “MIGRANTI” COSA FA? *Consigliere comunale Isernia

Progetto Primavera a Cerro al Volturno Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Di Ianni CERRO AL VOLTURNO. Il mese di settembre, come noto, sancisce la ripresa delle attività, sia esse lavorative che scolastiche. Anche quest’anno, come successo l’anno scorso, il Comune di Cerro al Volturno non ha voluto farsi trovare impreparato ed ha prontamente inoltrato richiesta alla Regione Molise per l’attuazione del Progetto Primavera per l’anno scolastico 2015/2016, da svolgersi presso l’Istituto Comprensivo Dante Alighieri. Infatti, grazie all’impegno del primo cittadino Remo Di Ianni, coadiuvato dalla struttura degli uffici comunali e dal Consigliere con delega all’Istruzione, Sara Cappello, è stato possibile riconfermare la Sezione Primavera. Un grande risultato dunque, specie se si considera che oltre ai bambini di Cerro al Volturno, i quali hanno

aderito in massa, convinti della valenza del progetto ai fini educativi e sociali, hanno sposato la causa anche diversi piccini dei paesi limitrofi, come ad esempio Rocchetta a Volturno. Dal paese altovolturnense giungeranno a Cerro molti bambini che aumenteranno il numero dei partecipanti al Progetto e, soprattutto, avranno già alle spalle un anno di attività ludiche e culturali con i pari età cerresi in vista poi della Scuola dell’Infanzia. Sicuramente un bel risultato quello raggiunto, sia per quanto riguarda la cooperazione con il comune di Rocchetta a Volturno e sia per l’aumento del numero di frequentanti l’Istituto Comprensivo di Cerro. Oltre a questa collaborazione per il Progetto Primavera, degna di nota è anche un’altra iniziativa che merita menzione e che dimostra

come, uniti, si possono superare sterili campanilismi. Infatti, le Amministrazioni Comunali di Cerro al Volturno e Rocchetta a Volturno, Pizzone e Castel San Vincenzo nella persona dei rispettivi sindaci, avvieranno, con l’approssimarsi dell’inizio delle attività scolastiche, un servizio di trasporto scolastico intercomunale, con l’obiettivo di dare un servizio che sia sempre

di più vicino ai bisogni ed alle necessità degli studenti e delle famiglie da un lato, e che miri ad un abbattimento dei costi per gli Enti amministrati dall’altro.

Udc, alla festa nazionale anche Isernia Una delegazione è partita dalla città per San Giovanni Rotondo

ISERNIA. Anche una delegazione di Isernia, guidata dal consigliere nazionale, nonché segretario provinciale Domenico Izzi, parteciperà alla Festa Nazionale dell’Unione di Centro, che si svolgerà a San Giovanni Rotondo dall’11 al 13 settembre prossimi.

“Come ha sottolineato il segretario nazionale Lorenzo Cesa, l’appuntamento annuale dell’Udc quest’anno intende lanciare un nuovo appello ai cattolici popolari richiamando la necessità di rifarsi a quei valori che furono il patrimonio più importante di De Gasperi e Don Sturzo. Per cui l’obiettivo è di preparare un terreno affinché le idee ed i valori tornino ad essere gli elementi più salienti della politica. E, nel contesto attuale – afferma Mimmo Izzi –, i cattolici popolari sono chiamati ad avere un peso importante per accendere i riflettori e giocare un ruolo attivo e da protagonisti sui cambiamenti in atto, sia sotto il profilo politico-istituzionale, sia economico e sociale”. Nella tre-giorni sul Gargano diversi saranno gli appuntamenti di rilievo con tavole rotonde e dibattiti ai quali parteciperanno i nomi più importanti del panorama politico nazionale ed europeo, alla presenza della maggior parte degli amministratori e dirigenti dell’Udc. “Saranno affrontati i temi più attuali e scottanti della politica nazionale ed internazionale e sicuramente interessante e pieno di spunti sarà il convegno dal titolo Dalla crisi greca all’emergenza immigrati: inizio o fine dell’Europa? in programma sabato 12, a partire dalle ore 18.30, quando – spiega il segretario provinciale dell’Udc di Isernia –, dopo l’introduzione dell’on. Rocco Buttiglione, interverrà, tra gli altri, anche il Parlamentare Europeo del Molise, Aldo Patriciello”.


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Termoli

10 settembre 2015

Resa dei conti tra romeni A Guglionesi un singolare incidente dovuto ad uno speronamento GUGLIONESI. Forse una resa dei conti alla base dell’incidente di sabato scorso in territorio di Guglionesi. Dinamica poco chiara, o forse troppo chiara, quella che sabato scorso, più o meno all’ora di pranzo, ha visto protagonisti di un incidente abbastanza ‘severo’ una Citroen

Xsara e un minivan adibito a trasporto di persone. L’incidente, nonostante paresse frontale, nel tratto di strada che congiunge i territori di San Giacomo degli Schiavoni e Guglionesi, ha riservato qualche elemento di dubbio. Coinvolti, infatti, 5 romeni, tra loro non estranei. In ospedale, al pronto

soccorso dell’ospedale San Timoteo ne sono stati portati in 3, ma due dimessi poco dopo e una terza, una donna, ricoverata all’Uoc di Otorinolaringoiatria per la frattura di una vertebra. Il sinistro non sarebbe stato accidentale, ma frutto di una sorta di speronamento, causato da motivi economici.

Carresi, pronto il disciplinare Nuovi regolamenti in discontinuità col passato SAN MARTINO IN PENSILIS. Carresi primaverili al palo e anche quelle estive, allora nel triangolo della passione, quello tra Portocannone, San Martino in Pensilis e Ururi si pensa già all’edizione 2016. Quelle che si cercherà di mandare ‘in onda’, magari acconsentendo a quelle modifiche necessarie dopo lo stop imposto dalla Magistratura frentana lo scorso 25 aprile col clamoroso blitz dei Carabinieri nelle stalle delle tre località basso molisane. Per questo, il comitato che raggruppa associazioni carristiche (tutte e 9) e le amministrazioni locali è tornato a riunirsi sabato scorso a San Martino in Pensilis, alla presenza del referente legale Antonio De Mi-

chele e dell’assessore all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Molise Vittorino Facciolla. E’ stata l’occasione utile a illustrare il contenuto delle relazioni formulate dai tecnici incaricati dal comitato medesimo, impianto disciplinare nuovo di zecca in discontinuità totale col passato e quindi senza possibili rilievi giuridici e sanitari come accaduto nel recente passato. Ora questo documento, di cui per ora non sono stati diffusi all’esterno i dettagli, andrà al vaglio degli inquirenti, per far sì che ci sia un placet che ponga fine alla questione, ripristinando la tradizione popolare in tempo per le Carresi 2016.

In 110 hanno animato il corteo storico medievale A Termoli l’organizzazione dell’evento per la valorizzazione del Castello TERMOLI. Dopo la bellissima notte medievale, dove i protagonisti: Normanni, conti e crociati, hanno dato vita rappresentando e raccontando la storia, dell’ anno 1100-1200, nelle vie del centro storico, Centodieci figuranti hanno ridato vita alla storia attraverso un tuffo nel passato che ha riportato Termoli nell’antichità. Giocolieri, giullari e trampolieri hanno catturato lo sguardo dei bambini pieni di meraviglia e di stupore, mentre le bandiere degli sbandieratori di Torremaggiore roteavano in cielo, accompagnati dal suono di trombe e tamburi, tutto questo in prima serata, mentre nella seconda parte, le quali visite al castello, si sono prolungate sino a mezzanotte, Il Castello rimandato indietro di anni

e anni, con giochi di luci, cavalieri crociati e nobili Normanni. Il tutto si è svolto sotto l’accurata regia della Organizzatricedell’evento, la Pro Loco di Termoli e la clemenza del meteo, oggi il presidente Luciano Calignano, intende ringraziare l’amministrazione del Comune di Termoli per il Patrocinio dell’evento, tutte le associazioni e i loro figuranti che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento, partecipando alla rievocazione storica: Fly Zone, Cavalieri Di Termoli, Arcieri Del Mare, Ordo Cavalieri Termule, Sbandieratori di Torremaggiore, i soci figuranti della Pro Loco, i Giullari e i Trampolieri.


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Termoli

10 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il parco torna al Comune Blitz di ufficiali giudiziari, Vigili urbani e Forestale TERMOLI. Dopo due estati e 15 mesi di coabitazione forzata, si scinde il legame gestionale che univa, eredità dal passato, l’Ati Vivere il Parco e l’amministrazione comunale di centrosinistra. Blitz della Guardia forestale e della Polizia municipale con l’ausilio di un ufficiale giudiziario, gli operai del Comune del settore Lavori pubblici. L’ente di via Sannitica, dopo un braccio di ferro durato sin dall’insediamento e dopo le voci di rescissione del contratto dal luglio 2014, è tornata nella piena disponibilità del polmone verde intitolato alla memoria di Girolamo La Penna. Una vera e propria esecuzione, quella compiuta stamani, anche per mettere mano alla situazione di degrado e incuria alla base della medesima procedura. A riguardo il sindaco Sbrocca ha detto, “Abbiamo ottenuto il rilascio

della struttura da parte del presidente del tribunale dopo la richiesta dell’amministrazione comunale. Riteniamo che il contratto si sia risolto per le inadempienze da parte dell’Ati Vivere il Parco e il giudice ha accolto la nostra richiesta e ha ordinato il rilascio avvenuto questa mattina. Ora con il parco nell’effettiva disponibilità del Comune, faremo la valutazione dello stato di fatto e delle migliorie da apportare e poi fa-

remo sicuramente una gestione temporanea e poi si vedrà lo stato del parco attuale e quello che si deve fare per metterlo in sicurezza. Non sappiamo se lo daremo in gestione a un privato. Può anche darsi che si farà un bando oppure lo prendiamo noi è una cosa da valutare dobbiamo vedere lo stato del parco attuale per prendere una decisione e fare un piano finanziario”.

Scuola, il Sindaco incontra gli studenti A Termoli, Sbrocca ha inteso visitare la scuola media frequentata dalla figlia TERMOLI. Prende il via l’anno scolastico in Molise, prima regione d’Italia a far suonare la campanella e lo fa subito con un obiettivo. “Io sono completamente in disaccordo a far iniziare la scuola il 9 settembre – ha affermato il sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, questa mattina in visita in alcuni dei plessi cittadini per incontrare i giovani studenti – ho sentito anche molti altri sindaci del basso Molise e vorremmo assolutamente fare una richiesta alla regione per spostare l’inizio dell’anno scolastico per l’anno prossimo perché credo che il 9 settembre siamo ancora nella piena stagione turistica in città turistiche come Termoli, Campomarino, Petacciato, Montenero e fa ancora caldo credo che non si

possa iniziare la scuola così presto nella nostra regione. Credo che sia giusto iniziare a fare scuola come hanno fatto tutte le altre regioni a metà di settembre”. Oltre le polemiche, tra i banchi si sono ritrovati tutti stamane, intenti e desiderosi di far bene, tra sorrisi ed emozione perché, come noto, per quanto “mai piaciuta” la scuola è il polo educante per eccellenza ed è su questo che ci si deve basare quando si avvia un anno scolastico. “La scuola – ha proseguito il primo cittadino – è fondamentale e lo è sempre di più perché rappresenta l’educazione e l’istruzione per i bambini e come è stato detto anche stamattina la scuola può vivere solo con un connubio con la famiglia perché l’educazione può essere data

dalla famiglia e in relazione con la scuola mantenendo i valori fondamentali della libertà e del rispetto che credo debbano essere valori principi del nostro vivere civile e devono essere insegnati nella scuola. Libertà perché con l’istruzione c’è libertà in quanto chi è istruito è più libero e con la libertà si deve avere anche il rispetto delle regole e degli altri. Il Sindaco, stamane, dopo aver accompagnato al primo giorni di scuola media la propria figlioletta, ha avviato un mini tour per le scuole cittadine (accompagnato dall’assessore Chimisso) tra l’emozione dei più piccoli con i quali si è intrattenuto a dialogare.

Dopo i recenti tentativi di furto avvenuti in paese

VERTICE SULLA SICUREZZA A MAFALDA Controproducente ingigantire certi episodi, la situazione è sotto controllo Presso la sede del Comune di Mafalda, si è svolto un vertice sulla sicurezza, convocato dal Sindaco Riccioni a seguito dei tentativi di furto che si sono ripetuti in paese negli ultimi giorni. Oltre al primo cittadino erano presenti il Vice Sindaco Rossi, l’Assessore Sacchetti, il Consigliere Mastrangelo, la Polizia Municipale ed il Comandante della locale stazione dei Carabinieri, Maresciallo Lamanda. Secondo quest’ultimo, i recenti episodi non sono opera di professionisti: più che danni materiali, essi hanno provocato un diffuso senso di insicurezza nei cittadini; questi episodi non vanno sottovalutati, ma non vanno nemmeno ingigantiti. I carabinieri hanno già intensificato la loro opera di sorveglianza sul territorio e la situazione può tranquillamente dirsi sotto controllo. Da parte dell’Amministrazione Comunale va registrata l’accelerazione dell’installazione di un sistema di videosorveglianza nei punti strategici del paese. Nel giro di pochi giorni – il tempo necessario per ottenere le autorizzazioni necessarie – verranno montate le telecamere, le cui immagini saranno costantemente monitorate sia dalla polizia municipale che dai carabinieri. «Invitiamo i mafaldesi a non farsi prendere dal panico, alimentato magari anche da certe notizie che si sentono in tv, ma allo stesso tempo a prestare molta attenzione e a segnalare

eventuali situazioni di pericolo a chi di competenza. Le istituzioni lavorano costantemente per la sicurezza del nostro paese»: queste le parole del Sindaco Riccioni a conclusione del vertice.



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Opinioni Con l’intento di presentare un realistico spaccato storico-politico- religioso del periodo pre e post-unitario, soffermandosi in particolare sulle vicende locali del Brigantaggio, e al fine di esaltare una figura di grande levatura spirituale, come quella di Padre Raffaele Petruccelli, che visse da vicino la difficile esperienza della chiusura di molti Conventi francescani molisani, campani e pugliesi, la Pro loco planisina ha organizzato la V edizione d “Il Borgo Rivive”, una interessante manifestazione culturale che si terrà venerdì 11 settembre a Sant’Elia a Pianisi per richiamare particolari avvenimenti del passato. In programma, alle ore 16,30 un convegno nella sala Pace e Bene del Convento dei Padri Cappuccini che vedrà la partecipazioni di esperti, professori e rappresentanti istituzionali. Tra i relatori interverrà anche Pino Aprile, noto autore del testo “I Terrori”. Ad aprire il convengo il cantautore molisano, Luigi Farinaccio, che eseguirà un motivo composto dopo aver letto il libro di Aprile. Ai saluti del vicepresidente della Provincia di Campobasso, Gianluca Cefaratti, del dirigente scolastico, prof. Giovanna Fantetti, dei sindaci dei Comuni dell’area, seguirà un breve intervento del Superiore del Convento, Padre Aldo Broccato, già Ministro Provinciale. Padre Emidio Cappabianca, cultore e storico, parlerà de: “L’attualità della figura di Padre Raffaele Petruccelli”; il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico, si soffermerà su: “Dai primati del Regno delle Due Sicilie a emigranti”. Atteso l’intervento del noto giornalista e scrittore Pino Aprile, che approfondirà le tematiche relative alla “Questione meridionale” con l’intervento: “Da briganti a terroni”. Tra i relatori anche la prof.ssa Simonetta Tassinari, docente e scrittrice: “Donne di malavita. Le compagne dei briganti nella considerazione popolare e negli atti giuridici”. Seguirà l’intervento dell’assessore alle Politiche Agricole, Vittorino Facciolla: “Promuovere l’inclusione sociale e la riduzione della povertà per uno sviluppo economico nelle zone rurali”. Un breve cenno anche sul “Ruolo sociale ed economico del credito cooperativo nel territorio” da parte di Pasquale Abiuso, presidente Banca Credito Cooperativo di Gambatesa. Ultimo intervento quello di Padre Timoteo D’Addario, studioso ecclesiastico, che si soffermerà sulle problematiche legate alla legge della soppressione degli Ordini

10 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La notte del brigante salvato dall’intervento di Padre Raffaele

Religiosi. Moderatrice del convegno la giornalista Maria Saveria Reale, membro del consiglio di amministrazione Unpli Molise, che spiegherà anche le motivazioni che hanno spinto la Pro loco Planisina alla realizzazione della rievocazione storica. In programma, alle ore 15,00 visite guidate al Convento di Sant’Elia a Pianisi, che ospitò Padre Pio durante gli studi giovanili. Prevista per le 20,00 la deposizione dei fiori ai piedi della statua di Padre Raffaele in ricordo di un particolare episodio, riportato nel libro di Padre Alessandro da Ripabottoni: la sua intercessione per salvare un condannato dalla pena capitale, Domenico Ciricillo, che con successive indagini fu dichiarato innocente, proprio grazie al suo intervento. Alle ore 20,30 i visitatori saranno accolti nei borghi del centro storico per la cena a base di piatti tipici. Saranno allestite: la Taverna “U Brgand”, la Locanda “Sand Vnnitt”, la Cantina “Du Porr”, la Locanda “Tre Còll”, la Locanda “Sott u cambanar”, la Taverna “Fondan vecchia”, dove saranno serviti anche i cava-

telli preparati dalla Pro loco di Monacilioni. Nel corso della serata saranno organizzate visite guidate anche alla casa natale di Padre Raffaele. Lungo il percorso collocati stand per l’esposizione di prodotti tipici dell’area fortorina, come l’Angolo della Morgia di Pietracatella. La serata sarà allietata da gruppi musicali itineranti, dal gruppo delle Sandulianell; musiche e balli popolari a cura di Paolo Colia e il suo staff. L’iniziativa, che intende avvalersi del contributo di esperti e professionisti, rientra nell’ambito del Progetto di promozione turistico-religiosa: “La presenza del Monaco Santo nelle vicende del Brigantaggio”, in preparazione al Bicentenario della sua nascita e in attesa della conclusione del processo di venerabilità. La Pro Loco Planisina intende indire, in collaborazione con la scuola, un concorso su: “I Cunt di Nonn” che ricordano Padre Raffaele e le storie dei Briganti. I briganti filo-borbonici uccisero due guardie nazionali in contrada Centocelle. Arrestati furono presto e stranamente scarcerati: erano filo-borbonici, come la magistratura che li difendeva. GLI STRANI EPISODI DEI BRIGANTI DI S. ELIA A PIANISI Il brigantaggio a S. Elia a Pianisi: una pagina inquietante e particolare della storia locale. In una serie di documenti dell’Archivio di Stato di Napoli (Fondo Ministero di Grazia e Giustizia), infatti, “si deplora la debolezza e l’inerzia dei giudici mandamentali che causavano malcontento nella popolazione e credenza di debolezza del governo”. La situazione locale fu ben descritta dal capitano Crema che, venuto a conoscenza delle tendenze borboniche della magistratura di Sant’Elia a Pianisi, inviò il 29 settembre 1861, un dettagliato rapporto al segretario generale del Dicastero di Grazia e Giustizia, nel

quale evidenziava che il giudice di Sant’Elia, un certo Arriola, fu sostituito da un supplente che mise in libertà alcuni responsabili dell’eccidio del 20 luglio 1861 a Centocelle, dove i briganti, alcuni anche di S. Elia, avevano barbaramente freddati con due colpi di schioppo due guardie nazionali. “Inspiegabilmente – si legge - i processi davanti alla Magistratura di Sant’Elia a Pianisi procedevano con ingiustificata lentezza; così anche per il giudizio a carico degli altri imputati santeliani, responsabili, come cospiratori borbonici, di aver impedito le libere elezioni comunali, che erano invece avvenute negli altri comuni del meridione. I briganti di S. Elia avevano “così messo fine ad una rigenerazione politica da tanti secoli desiderata” . Ruolo non secondario quello delle brigantesse come “mestatrici di professione che mettevano scompiglio nelle famiglie delle guardie nazionali ingaggiate a Sant’Elia. Persuadendo cioè le mogli dei militi a ritirare i loro mariti perché il governo li avrebbe ingannati mandandoli a morire a Venezia. Tentativi che poi producevano effetti negativi”. Episodio di rilievo è senza dubbio la vicenda del brigante Domenico Ciricillo di Saverio, che ritenuto reo di omicidio delle guardie nazionali, fu arrestato in quel di Colletorto e condannato all’impiccagione. Si scoprì, grazie all’ intervento del Monaco Santo, padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi, che per mero equivoco era stato imprigionata la persona sbagliata invece di Domenico Ciricillo fu Baldassarre, ancora latitante. Nella notte precedente all’esecuzione, padre Raffaele andò nel carcere per confortare e confessare l’infelice condannato. Prima che il condannato fosse giustiziato dalla porta del convento, all’ improvviso, apparve padre Raffaele: “Comandante! Autorità! Nel nome di Dio vi dico che quest’uomo è innocente”. L’illustre sindaco don Giambattista Colavita prese su di sé la responsabilità e disse al comandante: “Sospendete la pena, perché il padre Raffaele ha detto che il condannato è innocente; dobbiamo credergli perché è una persona santa”.



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