Ferrovie, il molise disegnato da frattura

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 210 giovedì 24 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a Lorena ziccardi

Mentre monta l’affare Metropolitana leggera

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Lorena Ziccardi. L’azzurra Lorena Ziccardi, pivot della Fly Sport Inail Molise Termoli, è la prima atleta made in Molise che ha partecipato ad un Campionato Europeo da titolare con la maglia azzurra della Nazionale. Mai nessuno prima di lei, sia in campo femminile sia in campo maschile, era riuscito a portare un pezzo di Molise in una simile manifestazione. E’ l’ennesimo traguardo di prestigio che sta caratterizzando una carriera sportiva breve ma intensa di una ragazza che nello sport ha trovato la sua piena dimensione.

il Tapiro del giorno a Domenico Di nunzio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. Chissà mai se il delegato regionale al Turismo avrà visto la puntata di chef Rubio sul Molise. Chissà mai se nel vederla avrà pensato che non uno straccio di proposta per programmare il settore, peraltro senza assessore, ha mai provato a presentare. Chissà mai se nel vederla avrà ipotizzato un qualsiasi pensiero di intervento. Chissà mai se si è avveduto della pubblicità che ha fatto al Molise assai distratto in tema di turismo e valorizzazione dei suoi semplici ma unici prodotti. Chissà mai...

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 24 settembre 2015

Incontro al vertice con Norberta Valentino, responsabile della Società per la valorizzazione dei sistemi urbani di Ff.Ss, e l’ingegnere Del Vasto, responsabile di Rete ferroviaria italiana per il Molise

Le Ferrovie dello Stato hanno messo di buonumore il sindaco Battista

Buone nuove per il sottopasso di Via Mazzini, per l’allargamento di Via delle Frasche e per un parcheggio multipiano nelle adiacenze della stazione ferroviaria Nel dare notizia dell’incontro del sindaco Battista con i vertici delle Ferrovie per discutere di alcuni problemi urgenti quali il completamento del sottopasso pedonale di collegamento di Via Mazzini con il Terminale delle autocorriere, l’acquisizione di un’area di pertinenza della stazione ferroviaria per la realizzazione di un parcheggio a più piani, l’allargamento di Via delle Frasche, nodo vitale della viabilità cittadina, e la progettazione del modo migliore per superare lo sbarramento alla circolazione costituito dal passaggio a livello di Via San Giovanni, abbiamo concluso così: “Andasse felicemente a conclusione l’incontro, saremmo, come cronisti, a registrare un primo passo qualitativamente e programmaticamente rilevante”. Bene, ci siamo, proprio come cronisti, a registrare un passo importante nella gestione del suolo cittadino in condivisone con le Ferrovie che, con le tratte Campobasso/Termoli e Campobasso/Isernia, spacca in due la città. Una condizione oggettivamente ostativa ai collegamenti tra i

l’intervento ROMA. Depositato ieri mattina l’emendamento condiviso dall’intero gruppo del Pd al Senato con cui si prevede che i futuri senatori saranno eletti dai consigli regionali che non potranno tuttavia non tenere conto delle scelte compiute dagli elettori al momento del voto”. Lo sostiene il senatore Roberto Ruta che si era battuto contro la nomina dei senatori senza elezione. “Il testo dell’emendamento : “La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge ordinaria”. Anche sulle funzioni del futuro Senato sono stati presentati emendamenti condivisi e che fanno ritrovare l’unità interna al Pd, consentendo un impegno uni-

quartieri e allo sviluppo stesso della città che il sindaco Battista ha affrontato con determinazione per risolverla nelle parti di maggiore incidenza negativa quale la permanenza in esercizio da parte delle Ferrovie del passaggio a livello di Via san Giovanni. L’incontro tra il primo cittadino di Campobasso e la responsabile della Società per la valorizzazione e vendita dei sistemi urbani delle Ferrovie, Norberta Valentino, e l’ingegnere Del Vasto, re-

sponsabile di Rete ferroviaria italiana (Rfi) per il Molise, c’è stato lunedì 21 settembre e s’è concluso con reciproca soddisfazione. Delle questioni poste sul tavolo s’è discusso, si può affermare, s’è parlato a cuore aperto, ovvero con estrema chiarezza e - ha ribadito il sindaco con estrema disponibilità. Che tradotto in altri termini equivale a dire che le Ferrovie metteranno in atto tutte le procedure necessarie per accelerare i lavori relativi al collega-

mento pedonale nella parte che riguarda direttamente l’attraversamento dei binari, il punto dolente dell’ultra decennale progetto. Verrà trovata e indicata la soluzione opportuna nei tempi strettamente necessari. Ciò conforta l’amministrazione comunale e i cittadini che da anni e anni attendono il giorno in cui sarà possibile raggiungere a piedi, da Via Mazzini, il Terminal e viceversa. Nessuno ostacolo alla realizzazione dell’allargamento di Via delle Frasche con l’acquisizione di una fascia di terreno di proprietà delle Ferrovie. La dottoressa Valentino è venuta appositamente a Campobasso per definire il modo e i tempi dell’operazione, collegandola, in termini di acquisizione da parte del Comune, anche, all’area adiacente alla stazione ferroviaria da destinare ad un parcheggio pubblico a

più piani. Fin qui tutto liscio e scorrevole essendoci le condizioni di un reciproco interesse. Più complicato, invece, è parso il problema relativo al superameno del passaggio a livello di Via san Giovanni. L’idea di Battista è di affidare la progettazione dell’opera alla Ferrovie per superare in anticipo la tempistica relativa alle autorizzazioni e alle compatibilità con la sicurezza, per le Ferrovie, del transito dei treni. Sarebbero i tecnici dell’Ente statale a reperire la soluzione giusta e a mettere l’amministrazione comunale nella condizione migliore per realizzarla. Sul punto il confronto è stato approfondito, come merita la complessità dell’intervento, ma favorevolmente aperto ad un accordo che il sindaco Battista ha ribadito largamente atteso dai cittadini del capoluogo e certo non estraneo al piano di razionalizzazione dei passaggi a livello che le Ferrovie hanno in atto sull’intera rete nazionale. Se ne riparlerà, dunque. E i presupposti sono favorevoli. Dardo

“Riforma, c’è il punto d’intesa” tario sui temi delle riforme. Avevo proposto l’abolizione del Senato perchè convinto che bisognava superare il bicameralismo perfetto e così sarà per il voto di fiducia e per le leggi ordinarie. Resta il bicameralismo per le riforme costituzionali . Tornano nella competenza del Senato funzioni relative al controllo delle nomine pubbliche, alle nomine dei giudici della Corte Costituzionale, al ruolo nelle politiche europee e nei confronti del sistema delle autonomie. In questo senso, grazie agli emendamenti che abbiamo presentato ed alla ferma presa di posizione assunta e grazie al confronto costruttivo messo in campo dal Governo, si è assicurato un nuovo equilibrio istituzionale nella riforma proposta, che rappresenta un passo avanti perchè garantisce pienamente il diritto dei cittadini a scegliere i propri rap-

Sati e Silvestri autisti oggi in sciopero

presentanti del futuro Senato della Repubblica. Il confronto, vale ricordarlo, è il sale della democrazia”.

CAMPOBASSO. I sindacati Faisa-Cisal e Uil Trasporti dichiarano lo sciopero nel settore del Trasporto Pubblico Locale, trasporto extra-urbano regione Molise, della Soc. F.lli Silvestri e C., per tutti i dipendenti ai quali è applicato il CCNL autoferrotranvieri, per le motivazioni e le modalità che seguono: Elaborazione turni di servizio in violazione della normativa sui riposi settimanali (L.138/58 e reg. CEE 561/07). Procedura di raffreddamento e conciliazione e scioperi già effettuati Con lettera del 30/06 è stato chiesto l’incontro per la procedura di raffreddamento. A tale lettera non è seguita la convocazione. Giorno 09/07/15 – la prefettura di Campobasso ha convocato le parti per il tentativo di conciliazione e, successivamente, in data 03/08/15 con esito negativo per mancato accordo e, nella seconda, per mancata presentazione della società. Trattasi di prima azione di sciopero. Data e modalità di sciopero: Giorno 24 settembre 2015, nelle modalità che seguono: 1 Addetti ai turni rotativi ed esercizio del trasporto extra-urbano – dalle ore 15.31 alle ore 19.31 del giorno 24/09/15: Lo sciopero è al di fuori delle fasce di àgaranzia previste. I tempi di preparazione non comprometteranno la completa funzionalità del servizio nelle fasce garantite e la pronta riattivazione del servizio al termine dello sciopero. sindacati Faisa Cisal e Uil Trasporti del Molise dichiarano lo sciopero nel settore del Trasporto Pubblico Locale, trasporto extra-urbano regione Molise, della Soc. S.A.T.I. spa, per tutti i dipendenti ai quali è applicato il CCNL autoferrotranvieri, per le motivazioni e le modalità che seguono: – Mancata consegna turni lavoro, rotazione dei lavoratori sui servizi regionali ed extra regionali, verifica tempi percorrenza e di trasferimento, riposi secondo turno, festività santo patrono, utilizzazione scorte”.


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3 24 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La strategia del governo regionale in fatto di infrastrutture dedicate ai trasporti punta decisamente sulle ferrovie. Al posto dell’autostrada, quindi, potremo a breve contare sulla metropolitana leggera che collegherà Campobasso a Bojano...

Alla carenza di infreastrutture rimediamo col trenino Insomma, pare che il dado sia tratto. Ufficialmente. Il governatore della Regione Molise, Paolo Frattura, ha fatto conoscere la sua visione, la sua strategia di ammodernamento, ristrutturazione e potenziamento delle infrastrutture dedicate ai trasporti. Si punta tutto sulla ferrovia. Bene, per carità. Un’idea è già un’idea. Che ha anche i suoi indiscutibili punti di forza: decongestione del traffico su gomma, impatto ambientale più che positivo, con riduzione delle emissioni di anidride carbonica (tanto a quelle ci pensa Volkswagen!), sensibile risparmio dei costi per l’utenza a parità di percorso. In questo senso, evidentemente, dobbiamo leggere l’assassinio nella culla dell’autostrada del Molise. C’è una precisa strategia alternativa, ci viene da pensare. Ma purtroppo ci tocca pensare molto poco. La strategia alternativa non c’è. A patto di voler considerare la metropolitana leggera da Campobasso a Bojano, e viceversa, come l’alternativa di pari livello all’autostrada o, quantomeno al raddoppio delle corsie dell’attuale statale che porta a San Vittore. La strategia del governo regionale, la sua visione circa il ruolo e la dimensione delle infrastrutture dedicate ai trasporti nel futuro di questa regione, si riduce ad un investimento di 23 milioni per un intervento che definire marginale (ovviamente

per gli interessi della collettività regionale, non per quelli dei progettisti e della società deputata alla realizzazione) vuol dire definire per eccesso. Una reale strategia, una vera visione che puntasse tutto sulla strada ferrata, degne di un amministra-

tore di livello, avrebbero previsto, tanto per dirne una, una feroce contrattazione con Trenitalia prima di concedere (praticamente gratis, senza nessun tipo di ritorno per il Molise) il permesso di procedere al raddoppio della linea Termoli-Le-

sina, nel tratto che insiste su territorio regionale. Almeno per trarne fuori un potenziale investimento che potesse reggere il confronto con i 170, 180 milioni di euro che si è allegramente deciso di rimandare al mittente per la realizzazione dell’autostrada. No, invece. All’autostrada si rinuncia, con i sentiti ringraziamenti di tutti coloro che si recano nella capitale, ma anche solo ad Isernia o Venafro, e si mette sul piatto, come alternativa, come sforzo programmatico sulle infrastrutture, un trenino intercomunale che si, vabbè, sarà anche carino, ma che non aggiunge nulla circa la dotazione complessiva della regione in termini di vere infrastrutture. Trattando davvero con Trenitalia, si sarebbe potuto spuntare, per dirne un’altra, l’elettrificazione della tratta Campobasso-Roccaravindola, se davvero si era decisi a puntare, strategicamente, sulla ferrovia. Rendendo il viaggio verso Isernia, Venafro e la capitale, meno mortificante, più conveniente, più ecosostenibile. Ma non c’è niente da fare, con questi qui. Ci tocca la metropolitana leggera tra Campobasso e Bojano. Sarà quello il monumento all’impegno della giunta Frattura per l’ammodernamento, la ristrutturazione ed il potenziamento delle infrastrutture regionali destinate al trasporto. Del resto ognuno ha il monumento che si merita,

Frecciarossa o bianca è questo il problema di sergio genovese Un po’ interessato seguo in questi giorni la vicenda che ha animato l’opinione pubblica molisana per la mancata fermata del frecciarossa a Termoli. C’è fermento popolare. Un mucchio di iniziative sono già in movimento. Sindaci, Assessori e Parlamentari inondano le redazioni dei giornali con comunicati stampa che annunciano barricate o roba del genere, nessuno vuole farsi trovare scoperto. Le testate appartenenti al fuoco nemico ne approfittano per caricare a pallettoni microfoni e telecamere con l’intento di detronizzare colui o coloro che stanno al comando. Mi sembra uno scenario più di complemento che di sentimento, più protocollare che emozionale. Sul tema ho sentito protestare anche la gente di Taranto che si

I consiglieri comunali d’opposizione al Comune di Montenero di Bisaccia, D’Ascanio e Bozzelli, nella spiegata qualità e funzione, <<stigmatizzano l’inconcludenza dell’attuale assessore regionale ai trasporti Nagni e del compagno di cordata di quest’ultimo, Di Pietro junior, consigliere regionale di Montenero, di recente autoproclamatosi “portavoce” di un non meglio definito gruppo o associazione “Molise di tutti”. I consiglieri d’opposizione stanano l’uomo di Tonino Di Pietro nell’Esecutivo regionale e ricordano bene quando l’assessore ai trasporti si compiaceva del fatto di aver riprogrammato i fondi, prevedendo, tra gli altri, il finanziamento della c.d.metropolitana leggera,la c.d. Matrice –Bojano, sponsorizzato dal Presidente Frattura.>> D’Ascanio e Bozzelli <<denunciano il silenzio totale del Sindaco Travaglini sulla

è scelta a vessillo la grande Pennetta per rendere visibile la protesta. Per non fare la figura dell’improvvisatore ho cercato di capire quale è il motivo che ha messo in fermento tante persone. Mi pare di aver capito ( uso decisamente la formula dubitativa) che una fermata per un treno supersonico come appunto il Frecciarossa abbia dei costi altissimi che non sono ricompensati dalla potenziale utenza molisana e di quella del versante ionico. Mi chiedo ma soprattutto chiedo ai parlamentari che frequentano le stanze romane, dove è la meraviglia ? Il principio dei costi e del beneficio ha connotato con la potenza di un carro armato tutte le politiche italiane dell’ultimo decennio, perché meravigliarsi? Il mondo dell’ Istruzione è stato letteralmente raso al suolo con la chiusura di

tantissime scuole che costringono i bambini dei nostri centri interni ad uscire di casa alle sei di mattina per poter raggiungere il luogo dove poter apprendere e dove poter crescere. Pensiamo che negli anni sessanta esistevano le Scuole di campagna tanto era alta la considerazione di portare cultura in ogni luogo. Certo che farebbe comodo anche al sottoscritto avere il frecciarossa, l’autostrada, l’aeroporto. Vorrei informare l’opinione pubblica che altri stritolamenti sono annunciati per le scuole con ulteriori chiusure. La differenza è sostanziale. Se dovessimo rinunciare al frecciarossa sarebbe pur sempre disponibile il frecciabianca. Quando chiudono la Scuola a Matrice ( giusto per fare un esempio) l’alternativa è una sola: andare a Campobasso o a Campolieto. Magari

se ne parliamo con le mamme e con i papà di quei bambini che si devono alzare alle sei di mattina potremmo capire la consistenza e al pari l’incongruenza di certi parallelismi favoriti dal principio dei costi e dei benefici. Non mi sembra che per questi argomenti centrali ( la vita della Scuola) si siano sviluppati molti movimenti di opinione. Mi chiedo cosa è più importante un treno che va veloce oppure velocissimo o una Scuola che vive a Matrice oppure niente ? Per questa seconda ipotesi non mi pare che ci siano stati fermenti con raccolte di firme o insurrezioni del mondo politico. Allora è questione di audience ? Forse ora si capisce meglio cosa significhi protesta di complemento invece che di sentimento.

“Tagliati fuori per l’inconcludenza di Nagni e Di Pietro junior” vicenda (e si capisce pure il perché! Frattura, Nagni e Di Pietro lo hanno sostenuto!) e ci tengono a far sapere ai monteneresi e ai molisani, senza timori di smentite, perché – dicono - nascondere la verità ai cittadini è cosa ignobile e odiosa, che mentre il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di concerto con Ferrovie dello Stato, Trenitalia e RFI, programmava la dote finanziaria per le infrastrutture e la logistica nel programma operativo nazionale 2014-2020 (a Novembre 2014) delle Regioni, invece di fare inserire da subito la fermata del Frecciarossa a Termoli e puntare i piedi perché trattasi di fermata strategica per l’ammodernamento e la crescita anche turisticadei

Comuni costieri e dell’intero Molise, l’assessore dipietrista si inebriava della riprogrammazione dei fondi per le infrastrutture. E poi, quali iniziative concrete avrebbe assunto finora Di Pietro jr in merito

alla questione “fermata Frecciarossa” ? Invece di pavoneggiarsi, Nagni e Di Pietro jr, di fronte a siffatto fallimento, avrebbero dovuto già rassegnare le dimissioni dai rispettivi incarichi>>.


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TAaglio lto

4 24 settembre 2015

Se le dirigenze regionali funzionano

Disincagliata una buona messe di risorse finanziarie e riattizzati i piani d’intervento degli Istituti autonomi delle case popolari Il ruolo determinante del Servizio di edilizia pubblica diretto da Giuseppe Antonio Giarrusso Scossa Giarrusso. La citazione non farà piacere ai vertici regionali che con l’architetto già responsabile della Protezioni civile e fatto fuori dopo una lunga diatriba, con appendici giudiziarie, non hanno rapporti idilliaci. Tutt’altro. Ma il carattere forte e volitivo del dirigente regionale riesce a prevalere su tutte le angustie politiche e amministrative che lo hanno afflitto e dalla dirigenza del Servizio di edilizia pubblica, avvalendosi del pragmatismo dell’assessore Nagni che la politica la frequenta da professore e non da parvenu, ha disincagliato una buona messe di risorse finanziarie, ha attizzato piani d’intervento e ha proposto all’esecutivo di Palazzo Vitale di deliberare l’ammissibilità al finanziamento delle proposte di intervento pervenute dagli Istituti autonomi delle Case popolari di Campobasso e Isernia, nell’ambito del Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, e di autorizzare gli stessi Istituti ad utilizzare, come quote di compartecipazione al Programma di recupero, rispettivamente la somma di 900.000 euro e di 700.000

euro, quale parte dei proventi derivanti dalla vendita degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Ciò al fine di realizzare gli interventi di manutenzione straordinaria degli alloggi popolari. Il dato saliente raccolto in queste disposizioni è nella possibilità di avviare immediatamente la programmazione e la cantierabilità dei lavori senza soluzione di continuità, con obbligo di rendicontare alla Regione sui tempi e le

modalità di utilizzo dei fondi e sullo stato di avanzamento dei lavori. La linearità delle scelte tecniche, la disponibilità finanziaria sono il contraltare tangibile alle elucubrazioni della politica. Ciò avviene quando la componente tecnica fa il proprio mestiere e il proprio dovere. Giarrusso nella condizione in cui è stato collocato ha voluto dimostrare che lo spirito di servizio è un valore che tracima i condizionamenti e, se si

vuole, i risentimenti. Dopo anni di silenzio, ridotti a fantasmi amministrativi, sebbene con una legge regionale che li vede in liquidazione, gli Istituti autonomi delle case popolari sono improvvisamente risorti nella loro primaria funzione di realizzare alloggi, di manutenerli in condizioni di abitabilità, e di darli in asegnazione. Con il programma appena detto del recupero, siamo ad una prima dimostrazione pratica. Poi

ce ne un’altra (dimostrazione), altrettanto significativa che riguarda la rimessa in moto delle graduatorie per le assegnazioni degli alloggi. Anche qui la giunta regionale, nell’ambito del Programma regionale di Edilizia residenziale pubblica agevolata per la tipologia “Recupero del patrimonio edilizio abitativo esistente”, è stata posta in condizione di aggiornare la graduatoria definitiva degli ammissibili finanziabili – tipologia di solo recupero primario e secondario; la graduatoria definitiva degli ammissibili finanziabili – tipologia di manutenzione straordinaria; l’elenco motivato delle istanze escluse – tipologia di solo recupero primario e secondario, e l’elenco motivato delle istanze escluse – tipologia di manutenzione straordinaria. “Dulcis in fundo”, con determinazione dirigenziale si provvederà alla liquidazione del contributo in conto capitale a favore di ciascun operatore ritenuto ammissibile e finanziabile. Dardo

Meno male che ci ha pensato lo chef Rubio Meno male che ci ha pensato lo Chef Rubio a farci arrivare, come Molise, su una televisione nazionale in una bella trasmissione che ora circolerà anche all’estero. Sempre meglio che arrivarci con gli inviati delle Iene che intervistano i nostri consiglieri sulle alte indennità che percepiscono!

E, a proposito di pene: ma queste qualità culinarie e la generosa ospitalità, la bellezza dei monti, delle verdi colline e del mare pulito, gli importanti siti archeologici e le tradizioni culturali, tutto quanto di bello “è” il Molise, non potevamo raccontarlo noi al mondo, pubblicizzarlo in modo accattivante e “venderlo” noi senza attendere che arrivasse da lontano una troupe televisiva a dirci come si fa a valorizzare la nostra terra?

Sempre meglio che avere l’attenzione della TV nazionale solo in una “trasmissione di approfondimento” con un gruppo di lavoratrici che, fuori dai cancelli di una fabbrica chiusa, si chiedono che fine faranno i figli studenti universitari. Ce la siamo proprio gustata, invece, la trasmissione di cucina che ha tracciato un percorso fra Jelsi, Riccia, Campobasso e Bojano. Andandosene in giro alla ricerca di locande, osterie, cibo di strada, ricercando le ricette tradizionali, lo Chef ha capito e spiegato al grande pubblico che il nostro è un bel territorio, verde e ospitale, che le persone sono affabili ed aprono volentieri le loro case, che le nostre tradizioni sono orgogliosamente salvaguardate. Ha cucinato e mangiato in locande e trattorie che meritano una visita perché, come ha spiegato in simpatiche interviste che da settimane impazzano in internet, “Il Molise è il posto dove ho mangiato meglio, in assoluto.”

E noi, fra salsa, funnateglie e torcinelli, fra le chiacchiere e le sfide ai fornelli, abbiamo avuto modo quasi di guardarci allo specchio e trovarci meglio di come talvolta ci raccontiamo, di essere orgogliosi della cultura e della nostra qualità della vita che stanno nascosti anche in un umile piatto di cucina. Abbiamo persino sorriso delle sue battute sul “Molise che non esiste”, come taluni dispettosi da tempo fanno circolare su alcuni siti internet. Insomma, ci siamo sentiti orgogliosi del nostro essere molisani, nel Molise che non si arrende, piuttosto che nel Molise di

Tutti.. Poi, già da oggi si torna alle nostre pene, ai nostri problemi: tra la crisi occupazionale che ha tagliato i redditi delle famiglie e i complicati scenari di una ripresa possibile, tra stipendi che non arrivano ai lavoratori delle partecipate e i misteriosi sviluppi che qualcuno sta preparando per la nostra sanità “malata terminale”, tra i faticosi viaggi in un treno sempre in ritardo e le colline bruciate in questi giorni e che al prossimo forte acquazzone ricominceranno a franare, …

Sono anni che il Sindacato chiede una nuova legge quadro regionale per il turismo, mentre qui si è deciso di liquidare la società partecipata che avrebbe dovuto promuoverlo (e, ancora una volta, un po’ di lavoratori per strada). In Molise ci sono tutte le condizioni per un turismo di qualità, che va regolamentato meglio, promosso e praticato anche come motore dello sviluppo economico e dell’occupazione. Nulla è stato fatto e nulla si ha intenzione di fare. Coloro che dovrebbero occuparsene, se li cercate bene, li trovate attovagliati in qualche bel ristorante lussuoso, non certo a consumare il “cibo di strada” di Chef Rubio. Già, scusate, loro non sono mica “unti e bisunti”. Uil Molise


TAaglio lto

5 24 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ciò che doveva e poteva essere la stazione sciistica più importante del Centro-Sud è stata ridotta a un insieme di possibilità inespresse e di fallimenti accertati

Il degrado di Campitello Matese sarà discusso in piazza Dato incontrovertibile: tutte le afflizioni matesine hanno nella Regione Molise causa e origine Le collettività locali alla riscossa di fronte alle inefficienze amministrative e delle società di gestione del bene pubblico. Il risveglio della democrazia partecipata e il progressivo restringimento delle autarchie politiche sono segnali confortanti per rimuovere la cappa di grigiore, l’assuefazione al nullismo, la supina accettazione di forme prevaricanti tese al mantenimento dello stato di fatto, che stanno avvilendo il Molise e i molisani. Succede ormai con frequenza che i cittadini siano protagonisti nelle piazze a rivendicare propri diritti lesi, e a denunciare la cattiva amministrazione e la cattiva gestione della mano pubblica. Un riferimento alto di questo momento storico di partecipazione attiva lo darà domenica prossima la cittadinanza di San Massimo chiamata a discutere pubblicamente e collettivamente in piazza dei mancati lavori di rifacimento di strade e marciapiedi del centro storico e, soprattutto, del degrado di Campitello Matese, delle opere strutturali e impiantistiche incompiute e della programmazione della stagione

invernale. Campitello Matese è una storia lunga, complessa, nata con i migliori auspici e vissuta in parte su livelli di eccellenza turistica estiva ed invernale prima che, per la conclamata incapacità della Regione Molise di farne uno punto fermo del turismo regionale, ha sistematicamente mancato l’obiettivo seguendo e perseguendo percorsi incerti, im-

probabili, impropri dal punto di vista tecnico e amministrativo. Ciò che doveva e poteva essere la stazione sciistica più importante del CentroSud è stata ridotta a poca cosa, ad un insieme di possibilità inespresse e di fallimenti accertati. L’idea originaria di Franco Ciampitti, indimenticato presidente dell’Ente del turismo di Campobasso degli Anni

Sessanta, finché l’ideatore è stato in vita, ha avuto in Campitello Matese la sua consacrazione, affidate a gestioni di alta competenza che i molisani più accorti e informati non avranno difficoltà a farle risalire a Maurizio Beretta e a Riccardo Plattner. Ai quali sono seguiti, purtroppo, nomi della sfasata politica napoletana e molisana, entrambe cedute al

più assurdo e vieto clientelismo e dilettantismo. Il decadimento progressivo di tutta l’area del Matese non ha avuto sosta, fino alla situazione attuale in cui di Campitello, di turismo invernale, di stazione sciistica sarebbe demagogico parlare. La Regione, naturalmente, nella parte del muto, del cieco e del sordo. L’associazione onlus “La Lince” di San Massimo ritiene sia giunto il momento di rompere gli indugi e di mettere le carte in tavola e di farlo con la partecipazione dei cittadini. L’assemblea all’aperto di domenica prossima deve essere intesa e recepita un segnale forte indirizzato all’amministrazione locale, alla Società Funivie Molise Spa (amministratore Nicola Ianiro), alla società Sviluppo Montagna Molisana (amministratore Alfonso Leggieri), quali protagoniste dirette e, in maniera indiretta, alla Regione Molise che però la Onlus stranamente non chiama in causa né vi fa cenno. Eppure, tutte le afflizioni matesine hanno nella Regione Molise causa e origine. Dardo

l’intervento Voto favorevole alla richiesta referendaria in maniera incondizionata, ma niente bluff: anche la Giunta regionale faccia il suo dovere per predisporre e portare avanti una campagna referendaria che riesca ad ottenere l’obiettivo, fermare un crimine E’ servito tempo ma ce l’abbiamo fatta. Portare politici e istituzioni ad aprire gli occhi sui pericoli delle trivellazioni in mare e in terra era un dovere morale Già un anno fa, il MoVimento 5 Stelle Molise avevapresentato in Consiglio regionale una mozione contro lo ‘Sblocca Italia’, per impegnare il presidente Frattura in un’azione di contrasto agli articoli 37 e 38 del decreto: in pratica appoggiando il divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi, nonché lo stoccaggio di gas naturale nelle acque territoriali e sull’intero territorio nazionale. Da allora, quindi, abbiamo sempre provato a contestare un Decreto che rende queste attività strategiche, urgenti e indifferibili, con tutti gli espropri che ne derivano. Abbiamo prospettato elementi di incostituzionalità, ma ci hanno ostacolato in tutti i modi. Oggi il centrosinistra è costretto a seguirci in questa battaglia, tentando di mettere una pezza alla politica ambientale dissennata del Pd nazionale, nonostante le dichiarazioni di facciata che inneggiano alla rinnovata unità e alla indiscutibile concordia. L’auspicio è che i litigi interni alla compagine di Governo nazionale e

Referendum contro le trivelle sì ma la Regione faccia la sua parte regionale non distolgano l’attenzione dall’obiettivo. La politica energetica del MoVimento 5 Stelle è chiara e conosciuta a tutti: se governassimo noi non dovremmo affrontare questi problemi. Invece ancora oggi ci troviamo a fare i conti con ulteriori 3-4 pozzi petroliferi davanti alle coste di Termoli e Vasto. Oppure davanti a progetti comeOmbrina mare, proposto da una società inglese, che vuole trivellaredai 4 ai 6 pozzi di fronte alla costa di San Vito Chietino, a 7 km dalle spiagge e a meno di 60 dal Molise. Un progetto che prevede una grande nave raffineria e la costruzione di oleodotti e gasdotti. In proposito il MoVimento 5 Stelle ha le idee chiare sul modo in cui fermare almeno le trivelle entro i 7 km dalle spiagge. Puntando su unaproposta di legge delle regioni da presentare alla Camera, con procedura d’urgenza. Una possibilità, chiesta a gran voce dal territorio, alla quale daremmo tutto il nostro appoggio, evitando che i tempi lunghi del referendum possano facilitare le autorizzazioni di progetti come Ombrina. Ma c’è di più. L’articolo 38 dello Sblocca Ita-

lia oggetto di referendum non semplifica solo le procedure di estrazione di idrocarburi in mare, ma anche sulla terra ferma. Non un semplice dettaglio se pensiamo che il 65% del territorio molisano è oggetto di richieste e concessioni da parte delle multinazionali del petrolio. Basterebbe già solo questo dato per appoggiare il referendum e per votareSI’. Il Movimento 5 Stelle non si nasconde. Siamo stati, siamo e saremo in prima linea per fermare uno scempio ambientale, per difendere

la nostra terra. Ma il Pd e il resto del centrosinistra cosa faranno? Come voteranno? Daranno il proprio assenso al referendum sconfessando la politica dei propri amici di Roma? Staremo a vedere. Intanto, abbiamo fatto approvare una mozione che impegna la Giunta a promuovere una campagna di comunicazione in tema efficace e incisiva per informare i cittadini e superare lo scoglio del quorum. Per una volta, rendiamo il Molise esempio per le altre regioni. Movimento Cinque Stelle


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Campobasso

24 settembre 2015

“Frana, qualcuno se ne è accorto” Il consigliere Ciocca interviene sulla situazione inerente la fondovalle del Tappino a Pietracatella

PIETRACATELLA. “Le segnalazioni circa la pericolosità e gli urgenti interventi per la messa in sicurezza del tracciato hanno sortito gli effetti sperati: l’Anas, in una nota

Ritengo condivisibili gli auspici dell’ingegnere Giannetti circa la costituzione di una sorta di gruppo di lavoro, al quale partecipino tutti gli Enti interessati che, avendo nelle disponibilità un archivio comune contenente dati, rilievi e sondaggi possa studiare e proporre, in ambito tecnico e finanziario, le opportune azioni. Resta inteso che la identica solerzia, rispetto ai lavori di messa in sicurezza del tratto oggetto delle mie recenti sollecitazioni, sarebbe auspicabile per gli altri interventi, quelli che sono risolutori, che interessano – come è noto al capo compartimento Anas – la Fondovalle del tappino e la Succida-Tammaro

inviata alla mia attenzione nei giorni scorsi, rassicura gli automobilisti circa i lavori in itinere per assicurare il collegamento viario nonostante l’attività franosa storicamente in atto nella zona”. Lo sostiene il consigliere regionale, Salvatore Ciocca. “Nel prendere atto delle attività poste in essere per “tamponare” le troppe emergenze derivanti, in primis, dall’estrema fragilità del nostro territorio e dai molteplici movimenti franosi che coinvolgono l’area in questione, non posso che accogliere la proposta del capo compartimento dell’Anas circa la necessità di dar vita ad un coordinamento che identifichi le priorità e le metodologie di intervento a beneficio del territorio.

Padre Pio e Campobasso “Padre Pio da Pietrelcina, da studente, venne a Campobasso più di una volta per motivi vari. Nell’aprile del 1968, pochi mesi prima della sua morte, raccontava che, da giovane neo-professo, nel 1905 da S. Elia a Pianisi venne a Campobasso, nel Santuario del Monte e, secondo quanto si evince anche da una ricerca dello studioso romano Alberindo Grimani, presentata in occasione del centenario del prodigioso evento, verificatosi il 15 agosto del 1905, la Vergine comparve al Santo delle stimmate, nel Santuario mariano di Campobasso. Durante il soggiorno la stanzetta di fortuna di Pio era a destra della chiesetta e il fatto oggi è ricordato da una tela del pittore Amedeo Trivisonno, eseguita nel 1972. La Madonna è circondata da quattro angeli, due in ginocchio e due, dietro la Vergine, nell’atto di indicare a fra Pio, con alla sua destra l’Angelo Custode, la visione di Cristo che porta la Croce, in profonda prospettiva. Da una piccola finestra si intravede il castello, come simbolo di una forza fisica, una virtù morale, espressa nell’atteggiamento del religioso dalle braccia allargate in piena disponibilità al volere divino. Una sedia, una stola ed un inginocchiatoio sono simbolo del suo futuro ministero di confessore. Al visitatore colpisce in modo particolare la giovanile figura di fra Pio. È un raro esempio di arte contemporanea apprezzabile e raffigura la Vergine Maria mentre appare a un giovane fra Pio indicandogli Gesù che sale il Calvario portando la croce. L’opera è collocata dietro l’altare della cappellina laterale dedicata al Santo, ricavata a destra dell’ingresso. La precisione della scena narrata dice di un fatto realmente accaduto e, con la sua sobrietà e il suo rigore, fa da contorno e protezione a un dialogo percepibile solo ai due protagonisti: «Il Santo e il suo segreto». Fu padre Pellegrino da Sant’Elia a Pianisi, il frate che rimase vicino a padre Pio fino agli ultimi istanti della sua vita terrena, a volere con insistenza quasi importuna che il pittore Amedeo Trivisonno lo dipingesse. Era il 1971. «Amedeo» spiegò padre Pellegrino all’artista«quì la Madonna è apparsa a padre Pio molte volte. Tu, che sei tanto religioso, devi dipingere un quadro per ricordare l’apparizione più importante,

quella del giorno dell’Assunzione del 1905. È l’apparizione in cui il padre accettò di essere l’“Alter Christus”». Trivisonno era artista di buona fama anche oltre i confini italiani e, quel che più conta in tale frangente, era effettivamente molto religioso. Era legato ai cappuccini, amava Padre Pio, ma non se la sentiva proprio di affrontare quel lavoro. La rivelazione di Padre Pellegrino lo aveva turbato, ma tanta fu l’insistenza del frate che, a settembre, si mise al lavoro nel suo studio di Firenze e, a maggio dell’anno successivo, aveva terminato l’apparizione della Madonna a Padre Pio. La precisione della narrazione sulla tela testimonia che, parlando con l’amico artista, padre Pellegrino entrò nel dettaglio rivelando ciò che aveva intuito stando vicino a Padre Pio. Non si comprenderebbe altrimenti come il pittore si sentisse turbato dal fatto che a un giovane deciso a diventare sacerdote fosse chiesto di divenire ‘Alter Christus’. La conformazione a Gesù è l’essenza di ogni chiamata al sacerdozio ma, evi-

Il Perosi in Prefettura Oggi concerto presso il Salone d’onore per la Grande Guerra CAMPOBASSO. Oggi, alle ore 19.15, presso il Salone d’Onore di questo Palazzo del Governo, in occasione delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra, si terrà un Concerto dal titolo “Le canzoni per il fronte”, inserito nella ma-

nifestazione “Concerti d’Autunno”, organizzata dal Conservatorio di Musica “Lorenzo Perosi” di Campobasso. Saranno protagonisti gli studenti della Scuola di canto della professoressa Alda Caiello, accompagnati da

Vittorio Fatica al violino e Ilario Fantone al violoncello. Il concerto è interamente dedicato alle ’Canzoni per il fronte’, ossia brani di autori diversi arrangiate da D. Shostakovich (nel luglio 1941).

dentemente, a fra Pio da Pietrelcina fu chiesto molto di più: dopo la visione del 1903, che gli prospettava una vita in lotta perenne con il demonio, secondo il dipinto celato in questa cappella ora gli era chiesta la condivisione della croce e l’associazione al sacrificio divino fino a patire le sofferenze del Salvatore. L’unicità e la grandezza della richiesta sono testimoniate dal fatto che il Santo di Pietrelcina è il primo sacerdote nella storia della Chiesa a ricevere le stigmate, il suggello di Pietrelcina è il primo sacerdote nella storia della Chiesa a ricevere le stigmate, il suggello dell’adesione e della dedizione assoluta alla Passione di Cristo nella riproposizione del Calvario. Tutto questo, nel linguaggio della Chiesa cattolica può essere espresso con un solo concetto: “Santa Messa”. Da “ Il Carmelitano scalzo Fra Immacolato Giuseppe Brienza fra Terra e Cielo” di Anna di Nardo Ruffo”.


Campobasso

7 24 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parcheggio stadio, partiti i lavori Si spera che entro poche settimane l’area potrà essere fruibile CAMPOBASSO. Da almeno sei anni chi frequenta la domenica lo stadio di contrada Selvapiana vorrebbe evitare l’affannosa ricerca di un posto auto. Ora che le ruspe sono al lavoro si spera che tutto fili liscio come l’olio: entro poche settimane i campobassani avranno un’area parcheggio come si deve. Parola dell’assessore comunale ai Lavori pubblici Pietro Maio. “Finalmente ci siamo”, annuncia. “L’opera, che si era incagliata, è stata sbloccata ed entro la fine di ottobre, stando alle indicazioni tecniche della struttura e salvo imprevisti legati alle condizioni atmosferiche o burocratiche, quell’area sarà resa fruibile ai tifosi campobas-

sani e anche a coloro che verranno da fuori regione. Tutto questo grazie al lavoro di squadra dell’amministrazione Battista, a cominciare dai presidenti delle Commissioni Sport e Lavori pubblici”. Il parcheggio, inoltre, risponderà anche alla normativa vigente. Spiega ancora Maio: “In quell’area dovremmo provvedere poi alla separazione fisica dei parcheggi destinati alle due tifoserie, quella ospite e quella locale. E’ un

imperativo categorico che ci ha posto sia la Commissione provinciale che la Questura di Campobasso. Stiamo lavorando per step per raggiungere anche questo obiettivo”. E poi Palazzo San Giorgio sta lavorando per rimodulare i famosi 800mila euro che la Regione Molise ha destinato allo stadio di Selvapiana. “Lo faremo – assicura Maio – in linea con le richieste della tifoseria attraverso l’associazione ‘Noi siamo il Campobasso’ e della società guidata da Giulio Perrucci, per rendere quello stadio funzionale e poter aumentare la capienza degli spettatori da 4mila a 8mila. In aggiunta ai lavori già previsti, saranno installate le telecamere, condizione richiesta per legge per aumentare la capienza”.

Incontro trenitalia e Forum trasporto pubblico locale CAMPOBASSO. Si è svolto un lungo e proficuo incontro tra la Direzione del Molise di Trenitalia ed una delegazione del Forum del Trasporto pubblico locale del Molise: Il Direttore Alessandro TULLIO ha accolto la delegazione dichiarando che Trenitalia con profonda motivazione intende aprire con i cittadini e le associazioni, un rapporto di massima disponibilità improntato all’assoluta trasparenza, correttezza e puntualità. Filippo Poleggi, Presidente del Forum ha ribadito che il Forum e le sue associazioni intendono concorrere alla soluzione dei problemi con spirito collaborativo nella assoluta autonomia del ruolo

e nella convinzione delle proprie posizioni. Si è fatta poi una larga disamina dei problemi del sistema di mobilità regionale e di quello ferroviario in particolare. Il Forum, tenendo conto dell’articolazione del Gruppo Ferrovie dello Stato in tre società, si è detto consapevole che su alcune questioni, che non rientrano nelle attribuzioni della Direzione di Trenitalia, come il problema della fermata a Termoli di freccia rossa, il Direttore non può dare risposte ma gli ha chiesto di sentirsi parte della comunità molisana e sostenere le posizioni del Molise nei rapporti, nella situazioni

che gli si presenteranno nel corso del suo operato. Sulla questione dei treni nuovi al Molise si è preso atto con soddisfazione che si è sbloccata; la Regione ha pagato la rata di esercizio del 2015 e la rata del debito pregresso e quindi, ha garantito il Direttore Tullio, il primo dei tre treni nuovi entrerà in esercizio entro l’anno perché Trenitalia non ha mai sospeso la costruzione dei nuovi treni presso il fornitore.

pulitori viaggianti sui treni.

In merito alla pulizia dei treni il servizio viene ripristinato pienamente con un lieve potenziamento, Il Forum ha chiesto il ripristino dei

In merito alla riapertura di un punto di manutenzione a Campobasso per il materiale rotabile, Tullio ha dichiarato di non essere in grado di at-

Sulla questione del funzionamento delle biglietterie il Direttore ha dichiarato un’effettiva difficoltà organizzativa per carenza di personale ma di aver organizzato le risorse disponibili al meglio per ottenere un miglioramento. Il Forum ha chiesto l’impegno per prevedere con l’imminente il nuovo e imminente contratto di servizio la copertura piena dell’organico.

tuarle il provvedimento ma di aver costituito una squadra di tecnici itineranti per interventi rapidi senza bisogno di portarli tutti all’officina di Benevento sottraendoli al servizio regionale. Il Forum ha insistito sul ripristino del DCO a Campobasso per il Governo della rete a binario unico. Il Direttore non ha dato risposta positiva ma ha dichiarato che si sta facendo uno sforzo di migliore coordinamento tra varie strutture tecniche con i primi risultati positivi sui tempi di percorrenza e puntualità leggermente migliorate negli ultimi tempi.

La polizia di stato festeggia il suo santo patrono Domani a Campobasso la manifestazione alla presenza dei vertici nazionali Martedì 29 settembre ricorre la festività di San Michele Arcangelo,

Patrono della Polizia di Stato. In tale occasione, in questo Capoluogo sarà celebrata, alle ore 10.30, presso l’Aula Magna della locale Scuola Allievi Agenti, una Santa Messa officiata dal Cappellano della Polizia di Stato, Don Giovanni Diodati. La celebrazione di San Michele Arcangelo “principe delle celesti milizie”, proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949, assume per gli uomini e le donne della Polizia di Stato un alto significato simbolico poiché i valori di legalità trasmessi dal Santo costituiscono la guida spirituale che

ispira ogni poliziotto nell’adempimento dei propri doveri, da sempre svolti quotidianamente con abnegazione, spirito di sacrificio e impegno professionale. Nell’occasione la Polizia di Stato, rammentando tale ispirazione, ribadisce il proprio impegno a man-

tenere costante la lotta contro ogni illegalità a garanzia della libertà e della sicurezza ed al servizio dei cittadini, in particolare di quelli più bisognosi. Nell’ambito della cerimonia avrà luogo l’iniziativa “Family Day”, un momento di incontro nei luoghi

ove giornalmente viene svolta l’attività di servizio, tra gli operatori della Polizia di Stato ed i propri familiari, finalizzato ad accrescere il senso di appartenenza all’Amministrazione e di reciproca vicinanza tra colleghi e le loro famiglie.





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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

24 settembre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Stazione, mai così nel degrado Sempre di più le critiche e le proteste dei cittadini e viaggiatori per la pericolosità della struttura ISERNIA. Mai come adesso la situazione è diventata insostenibile e fortemente preoccupante. Molti abitanti della zona e pendolari che ogni giorno prendono il treno per lavoro o studio ci hanno scritto, inviato segnalazioni etc … per far si che si accendano i riflettori sui disagi della nostra stazione (spaccio, degrado, sporcizia, delinquenza, accattonaggio etc …). Riconosciamo che talvolta sono anche state prese delle contromisure pattugliando la zona con più frequenza, ma la mancanza di un posto di polizia stabile all’interno della stazione è un grosso handicap. Purtroppo i maggiori con-

trolli delle forze dell’ordine sono sempre durati solo pochi giorni e la situazione è sempre precipitata nuovamente nel baratro. La presenza di una pattuglia della Polizia su Piazza

della Stazione, quando c’è, ha portato qualche beneficio, ma non basta, spacciatori, vagabondi e ubriaconi sono in giro mattina e sera, continuando a fare tranquillamente i loro porci comodi. Non vogliamo assolutamente discutere l’operato delle forze dell’ordine, per le poche risorse che hanno a disposizione, fanno anche troppo. All’interno della stazione di buon mattino, appaiono i primi nullafacenti che si riforniscono di vino e birra e iniziano il loro bivacco quotidiano, nelle sale dove i viaggiatori attendono i treni, o sulle due panchine presenti. Bevono,

fumano, urlano, talvolta si picchiano, danno fastidio alle persone che aspettano i treni, ovviamente, lasciano tutti i rifiuti (bottiglie avanzi di cibo, tappi, mozziconi di sigaretta, cartacce etc …) ovunque. Mancano solo i borseggiatori ed il quadro è completo. Ci sono dei rumeni senza fissa dimora che dormono da tempo in stazione, si sono creati dei giacigli dove passano la notte, non è uno spettacolo bello da vedere. Sono anni che viene denunciato lo stato di abbandono e di degrato in cui versa la stazione, ma come sempre si fa finta di niente.

Soppressione Prefetture, tanto tuonò che piovve! di Carmela Amura Tanto tuonò che piovve! Ed infatti è ormai risalente e ricorrente l’intento di sopprimere le Prefetture, finora sventato solo grazie al peso della figura dei Prefetti. All’inizio si voleva chiuderle tutte, poi ne hanno cambiato solo il nome, trasformandole in Ufficio Territoriale del Governo. In tempi più recenti si voleva ridurle a 40. Lo schema di decreto inviato alle Organizzazioni Sindacali il 10 settembre scorso ne sopprime 23, lasciandone in vita 80. Tanto tuonò che piovve! Ma un altro proverbio, altrettanto noto, dice che piove sempre sul bagnato. Ed infatti tra le 23 Prefetture – Utg da sopprimere c’è anche quella di Isernia. Analogo destino subiranno la Questura e il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. E questo a pochi giorni dall’approvazione della roboante Riforma della Pubblica Amministrazione, tradottasi nella Legge n. 124 del 7 agosto scorso. Proprio la cd legge “Madia”, che cambia di nuovo il nomen alla Prefettura-Utg, trasformandola in Ufficio Territoriale dello Stato, la individua come “punto di contatto unico tra amministrazione periferica dello Stato e cittadini”. Ai Prefetti, alla fine esclusi dal Ruolo

unico della dirigenza pubblica, viene affidata la responsabilità dell’erogazione dei servizi ai cittadini, nonchè compiti di coordinamento degli altri uffici pubblici. Allora non si capisce come tutto questo possa avvenire se contestualmente viene disposta la riduzione delle sedi sul territorio. Nel caso di Isernia un territorio già profondamente provato da una disastrosa situazione economica, tanto da avere appena avuto il riconoscimento di “Area di crisi”. Una vera contraddizione! Non bastava la soppressione della Provincia, che anzi, nè è il presupposto, non bastavano le vicissitudini politiche locali, non bastavano le profonde difficoltà del tessuto economico che vedono il Molise, e il territorio isernino in particolare, nei primissimi posti delle statistiche della disoccupazione, specialmente giovanile. E le prospettive si fanno sempre più buie. I servizi al cittadino si allontanano sempre più. Affrontare un viaggio su strade sconnesse e impervie o su treni da terzo mondo, quali quelli che sono riservati ai molisani, per una patente, una legalizzazione, una cittadinanza, una sanzione amministrativa e quant’altro,

scoraggerà e ridurrà la possibilità di esercitare i propri diritti. E’ questo che si intende per snellimento della P.A.? E il personale, che ogni giorno assicura l’erogazione di servizi e tutele, con un forte fenomeno immigratorio in crescendo, ai confini con il territorio campano, difendendo strenuamente i valori della legalità a forte rischio? Nel decreto nessun accenno al destino di tanti lavoratori che hanno davanti, nella migliore delle ipotesi, lo spettro del pendolarismo. Viaggeranno verso il capoluogo, su una “scassatissima littorina” insieme a quelli che si troveranno davanti come utenti. Risorse finanziarie, già scarse, investite in viaggi, non di piacere, e sottratte ai consumi. Il sistema economico già in ginocchio vivrà una nuova agonia. Così si vuol favorire la ripresa economica? Così si vuol sostenere la famiglia? Il Personale della Prefettura-Utg e della Questura di Isernia, riunito in assemblea oggi, come in tutte le sedi accorpate in Italia, ha gridato il proprio dissenso, la propria delusione, il disagio dell’incertezza. Ha espresso l’ incredulità rispetto a scelte che rivelano l’assenza di programmazione

sottostante, guidate solo dalla logica ormai imperante dei tagli nei confronti dei cittadini evidentemente più indifesi. Più che un grido, un lamento, raccolto in un documento unitario dai sindacati confederali CGIL, CISL E UIL presenti alla riunione, alla quale ha partecipato anche l’europarlamentare Patriciello. Il Segretario Generale Uil Molise, Tecla Boccardo, ha assicurato la solidarietà di tutte le categorie, anche private. Perchè la sofferenza di questi lavoratori non deve passare nell’indifferenza o peggio, nella soddisfazione dei cittadini ormai abituati a pesanti campagne denigratorie. Quando la desertificazione del territorio si sarà ormai compiuta, sarà troppo tardi. La maggior parte di questi lavoratori, che oggi spinge e sostiene almeno la microeconomia isernina, che oggi non conosce quale sarà il suo destino, non è in età da “valigia di cartone”, ma nell’età in cui invece si dovrebbe avere nel cassetto la domanda di pensione. Ma questo è un altro capitolo. Coordinatore Regionale UILPA Interno Molise.

Lo sviluppo e il Mezzogiorno A Isernia per l’evento inaugurale della Fondazione Lello Lombardi ISERNIA. Proseguirà ad Isernia il confronto sul tema della crescita del territorio meridionale, con i grandi protagonisti che hanno animato il dibattito nazionale sulla stampa negli ultimi mesi, che si incontreranno domani, alle ore 16, presso la sala conferenze dell’ITIS Enrico Mattei, per l’evento inaugurale della Fondazione Lello Lombardi. Il convegno, incentrato sul tema “La politica delle idee: l’impegno per lo sviluppo del territorio” vedrà presenti, per gli aspetti politici, personaggi come Gerardo Bianco, Presidente Associazione ex- Par-

lamentari della Repubblica, e Giampaolo D’Andrea, Capo di gabinetto del Ministero dei Beni culturali e del turismo; per la tavola rotonda, Adriano Giannola, Presidente SVIMEZ, Carlo Borgomeo, Presidente Fondazione con il Sud e il Rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri, coordinati da Ilaria Zilli, direttrice centro di Cultura UNIMOL, che attualizzeranno il dibattito su sviluppo e occupazione, sull’ investimento nel sociale e sulle Università meridionali e sul turismo culturale nel Sud. Il dibattito sarà preceduto dai saluti del Presidente della Regione

Paolo Di Laura Frattura, del V. Presidente della Provincia di Isernia Cristofaro Carrino e del Presidente della Camera di Commercio di Isernia Pasqualino Piersimoni. A testimonianza dell’impegno concreto a favore del territorio, in questa occasione saranno banditi premi di studio riservati a giovani residenti nel Molise, finanziati dall’Istituto Banco di Napoli Fondazione, per corsi in Europrogettazione e corsi in Alta Formazione Politica, per stimolarli ad acquisire le competenze necessarie a diventare la classe dirigente e la classe politica del domani.

Controllo straordinario del territorio La Questura di Isernia, al fine di prevenire la commissione di reati di tipo predatorio, ha intensificato l’attività di prevenzione attuando un piano di controllo straordinario del territorio, con l’impegno di diverse pattuglie della Polizia di Stato. In particolare, nella mattinata di ieri, congiuntamente a personale della Polizia Locale, con cui continua un proficuo rapporto di collabo-

razione, si è provveduto a controllare vari esercizi commerciali del capoluogo, verificando la regolarità delle autorizzazioni e identificando gli avventori. Sempre nell’ambito di tale attività, inoltre, negli ultimi giorni, unitamente alla locale Sezione della Polizia Stradale, sono stati effettuati oltre 120 posti di controllo, identificate 1000 persone, molte delle quali con pregiudizi di po-

lizia e controllati oltre 600 veicoli; sono stati ritirati 3 documenti di circolazione, elevate 130 contravvenzioni al Codice della Strada ed un veicolo è stato sottoposto a sequestro amministrativo poiché sprovvisto di copertura assicurativa. La Squadra Volante, infine, durante un controllo effettuato in una via di questo centro, ha rintracciato due egiziani, sprovvisti di per-

messo di soggiorno. Per tale motivo, ai predetti stranieri, dopo gli accertamenti di rito effettuati presso gli uffici della Questura e dopo le operazioni di identificazione mediante sottoposizione a rilievi foto-dattiloscopici, sono stati notificati rispettivamente due “Decreti di Espulsione” emessi dal Prefetto di Isernia dr. Piritore e due “Ordini di lasciare il territorio nazionale”, da parte del Questore dr. Vuono.


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Termoli

24 settembre 2015

In sciopero i lavoratori dell’istituto “La Vigilanza s.a.s.” La uiltucs molise e la filcams cgil molise terranno una conferenza stampa per spiegare le ragioni della protesta. La UILTUCS MOLISE, nella persona di Pasquale Guarracino, e la FILCAMS CGIL Molise, nella persona di Daniele Capuano, comunicano di aver proclamato per oggi, una giornata di sciopero delle guardie particolari giurate dell’Istituto di vigilanza “La Vigilanza s.a.s.di Astore Pasquale” di Termoli. Le precedenti mobilitazioni dei lavoratori , che avrebbero dovuto scuotere le coscienze ed il portafoglio del datore di lavoro, purtroppo non hanno portato ai risultati auspicati: ai lavoratori è stato ancora una volta proposto esclusivamente il pagamento del 50% delle retribuzioni maturate, contrariamente agli impegni assunti dall’azienda nei mesi scorsi e tenendo presente che,

ad oggi, è notevolmente aumentato il credito dei dipendenti nei confronti dell’Istituto. La motivazione addotta, ma non condivisa, né condivisibile sia da parte delle Organizzazioni Sindacali che dei lavoratori è, come sempre, l’assenza di liquidità: e che dire, inoltre, degli assegni famigliari e delle indennità di malattia, anch’essi pagati a metà,, nonostante siano a carico dell’Ente previdenziale? Il comportamento del datore di lavoro è ormai intollerabile e, dunque, ancora una volta, l’astensione collettiva dal lavoro è stata l’unica soluzione percorribile per far avvertire la protesta, ma soprattutto il perenne disagio di questi lavoratori, co-

stretti ad elemosinare il pane, pur a fronte del regolare svolgimento dell’attività. Per tali motivi, oggi, dalle ore 10.00, nei pressi dell’Istituto “La Vigilanza s.a.s. Di Astore Pasquale”, a Termoli, in via Corsica, la UILTuCS Molise e la FILCAMS CGIL, nelle persone di Pasquale Guarracino e Daniele Capuano, terranno una conferenza stampa per esprimere le ragioni della protesta e spiegare tante altre questioni, sempre più convinti che solo un lavoro REGOLARMENTE RETRIBUITO consenta alle persone di conservare la propria dignità di uomini, mariti, padri, figli e, soprattutto, onesti lavoratori.

“Frecciarossa, aperto il dialogo con Fs” Il sindaco Sbrocca interviene sulle polemiche di questi giorni per la mancata fermata a Termoli TERMOLI. Chiamato in causa da più parti e col convoglio più veloce ormai in movimento da tre giorni sulla tratta adriatica, a uscire allo scoperto sulla vicenda Frecciarossa è stato il sindaco Angelo Sbrocca, che rafforza l’esigenza della sosta a Termoli, in attesa che il Governatore Frattura incontri il ministro Delrio allo scopo di trovare il bandolo della matassa.

“La fermata del Frecciarossa è un problema che non deve avere solo un colore politico – ha affermato il primo cittadino – ma bisogna far sì che tutti insieme si adoperino affinché a Termoli fermi il Frecciarossa. Io parto dal principio che Termoli è la stazione di tutto il Molise almeno sull’Adriatica. E credo che dovremmo chiedere come già ho fatto all’amministratore di Fs la fermata di tutti i

treni che passano a Termoli quanto meno quelli che riguardano i passeggeri. Poi – ha continuato il primo cittadino – dobbiamo fare la valutazione di ordine tecnico perché quello che deve far fermare un treno in una stazione non possono essere solo dei numeri ma devono essere anche il coinvolgimento che una città ha nella regione. Termoli è la stazione di tutto il Molise”.

Lo stesso Sbrocca che sta già portando avanti un suo operato. “Frattura parlerà con Delrio ma abbiamo già iniziato delle interlocuzioni con i vertici di Fs proprio per cercare di ottenere il massimo possibile per la città e la Regione”. Un puntare al rialzo, quindi, vedremo come andrà a finire

Via della Guardia costiera, l’inaugurazione Completati i lavori oggi sarà disponibile anche la nuova sede di Comando permettere a chi in mare di aggrapparsi e salvarsi in caso di sciagura. A sponsorizzare la rotonda è la Marinucci Yacthing. Questa mattina alle 10, quindi, l’inaugurazione anche della nuova sede della Capitaneria di Porto: un evento significativo organizzato dal comandante del porto Antonio Nasti. La nuova struttura ospiterà circa 90 militari. Una svolta importante per un Corpo che si contraddistingue sempre più per l’opera che svolge lungo la costa.

TERMOLI. Si chiamerà viale della Guardia Costiera appena la nuova bretella viaria che accompagnerà gli automobilisti al Porto. L’intestazione, piantata dagli operai del Comune ieri mattina, verrà scoperta oggi ufficialmente assieme alla rotatoria che, come si vede dalle immagini, non poteva non richiamare un tema marittimo. Anche il sistema di cordone fa riferimento a un tipico nodo marino, quello in pratica del “Pater nostro” che si trova su tutti i salvagente per

Pellegrinaggio a piedi per Casacalenda Sabato la partenza dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie di Guglionesi GUGLIONESI. “Il pellegrinaggio è la metafora della vita: un cammino interiore e una testimonianza esteriore che aiuta a trasformare noi stessi. «Ognuno di noi può essere errante o pellegrino», Papa Francesco, ha detto «il tempo che viviamo vede molte persone erranti perché prive di un ideale di vita e spesso incapaci di dare senso alle vicende del mondo. Con il segno del pellegrinaggio, voi mostrate la volontà di non essere erranti». La manifestazione è stata organizzata dall’Associazione “Uomini in cammino”. “Essere pellegrini, significa fare un cammino per incontrare Cristo insieme ai fratelli, un percorso non privo di ostacoli e difficoltà, affrontandolo lodando Dio come il salmista: “beato chi trova in te la sua forza e decide nel

suo cuore il santo viaggio” per scoprire la bellezza del camminare con altri che hanno la stessa meta e con i quali si condivide tutto nella mutua reciprocità di aiuto e sostegno. Potremmo ancora dilungarci nel descrivere il pellegrinaggio in tutti i suoi significati, ma ci sono cose che per capirle profondamente bisogna viverle, farne esperienza. A tal fine “l’Associazione Uomini in Cammino” anche quest’anno ha organizzato il – 9° Pellegrinaggio a piedi – ”Guglionesi-Santuario della Madonna della Difesa di Casacalenda” .

Vi aspettiamo, Sabato 26 Settembre 2015, a Guglionesi c/o la chiesa di S. Maria delle Grazie a Castellara, alle 20:30. Dopo la Santa

Messa, verso le 21:15 partenza. Arrivo previsto al Santuario verso le ore 7:00 di Domenica 27 settembre. Buon cammino a tutti”.


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Termoli

24 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Alloggi inesistenti, indaga la Finanza Il sistema era stato messo in pratica da tre persone della provincia di Foggia TERMOLI. Offrivano in affitto un alloggio che non esisteva – Brutta avventura per una famiglia piemontese che ha presentato denuncia alle Fiamme Gialle di Termoli – All’esito delle indagini, tre persone sono state denunciate per truffa in concorso – Tre persone – due uomini ed una

donna -, sono state individuate e denunciate dai Finanzieri della Compagnia di Termoli per truffa in concorso (articoli 640 e 110 del C.P.). Il sistema architettato dai tre giovani originari della provincia di Foggia, era molto semplice: con un annun-

cio pubblicato su un noto sito di inserzioni, veniva offerto un alloggio a Termoli per il periodo estivo; la caparra, pari ad Euro 500 doveva essere immediatamente anticipata a mezzopostepay. La casa, tuttavia, non esisteva, tant’è che, persino nelle fasi di contrattazione, veniva

indicata soltanto la strada e mai il numero civico. Una famiglia piemontese ha sporto denuncia alla Compagnia Guardia di Finanza di Termoli dopo aver compreso il raggiro (all’appuntamento nella cittadina adriatica non si era presentato nessuno) ed aver visto compromessi

sia le vacanze che la caparra. Immediate le indagini da parte dei Militari di Termoli, che hanno ricostruito l’intero disegno truffaldino, segnalando i tre responsabili all’Autorità Giudiziaria di Larino.

Bocciodromo, il nuovo bando Scaduta la convenzione si punta all’indizione della gara d’appalto TERMOLI. Continua l’azione di verifica di tutte le convenzioni comunali di utilizzo degli impianti sportivi a Termoli. Dopo la procedura legale che ha tolto all’Ati Vivere il parco il polmone verde di via del Molinello e anche la revocatoria sui campi di calcetto di via Asia, stavolta nel mirino dell’amministrazione Sbrocca è finito il bocciodromo comunale sempre di via Asia, una delle strutture più imponenti della città, seconda solo ai campi di calcio e ai palasport. La convenzione tra l’associazione concessionaria è scaduta e a rendicontazione finale dei lavori di sistemazione del manto di copertura dell’edificio adibito allo sport delle bocce, il Comune ha richiamato l’articolo 6, decretando la fine della gestione. A far legge la determina 1207 del 17 settembre scorso. Il finanziamento della manutenzione straordinaria era di 35mila euro ed era stato accordato alcuni anni fa, quando amministrava la giunta Di Brino. Adesso non è chiaro quanto tempo ci sarà in regime di prorogatio per permettere agli appassionati di lanciare biglie e pallino, anche perché il bocciodromo dovrà essere al centro di un nuovo bando di affidamento gestionale, che occorrerà settimane se non mesi per essere perfezionato, pubblicato e poi altro tempo ancora per avere la società aggiudicatrice.

Class action, ora i danni Per l’acqua ai trilometani chiesto il risarcimento per l’accaduto MONTENERO DI BISACCIA. Chi non ricorda il drammatico inverno che si visse in Basso Molise a cavallo delle festività natalizie del 2010-2011. I rubinetti di diversi comuni virtualmente sigillati per gli scopi alimentari a causa dell’inquinamento da trialometani. Sono trascorsi cinque anni dal caso dell’interruzione del servizio idrico, causa inquinamento, nel Basso Molise. Due giorni fa le richieste di risarcimento in favore dei cittadini dei due Comuni pilota (Montenero di Bisaccia e Petacciato) della class action, che hanno dovuto subire il pesante disagio. Il portavoce regionale del Molise di Tutti, Cristiano Di Pietro, comunica che gli avvocati Antonio Di Pietro e Claudio Belli hanno depositato, presso la sezione II del Tribunale di Roma, le richieste di risarcimento danni per i cittadini di Montenero di Bisaccia e di Petacciato che aderirono alla class action per l’interruzione del servizio idrico verificatosi durante le festività natalizie a cavallo tra il 2010 e il 2011.

Nello specifico, è stata chiesta la condanna dei due Comuni e dell’Azienda speciale Molise Acque nonché delle due compagnie assicurative (Aig Europe e Lloyd’s di Londra), al pagamento, in favore di ogni aderente, di euro 420 per danno patrimoniale ed euro 500 per danno non patrimoniale da per l’inadempimento contrattuale riconducibile alla

mancata fruizione dell’acqua a fini potabili e ad uso domestico. E’ stata fatta inoltre richiesta di restituzione integrale ai cittadini degli importi già pagati nei mesi di dicembre 2010 e gennaio 2011. I due avvocati hanno chiesto, inoltre, per ogni aderente, il pagamento di euro 1.000 a titolo di danno non patrimoniale extra-contrattuale. In se-

guito alla richiesta, i giudici del collegio capitolino hanno concesso quaranta giorni alla parti in causa per memorie conclusive da depositare prima della decisione definitiva. “Dopo un lungo iter giudiziario – ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro – eccoci finalmente giunti alle battute finali.

Siamo fiduciosi che una sentenza a noi favorevole possa arrivare in tempi brevi, così da poter dare una risposta con la R maiuscola a quei numerosi cittadini che hanno creduto in noi”. “Si tratta di una pronuncia di grande rilevanza collettiva i cui principi, in caso di esito positivo del giudizio, potranno essere estesi a tanti casi e situazioni analoghe in tutto il Paese” – ha aggiunto Claudio Belli, patrocinatore della controversia – “Un esito positivo del giudizio aprirebbe, infatti, degli spazi di tutela inediti per tanti cittadini che, senza lo strumento della class action, hanno subito, in questi anni, fenomeni intollerabili di inquinamento e la beffa di dover pagare egualmente il canone idrico. In ogni caso– ha sottolineato Claudio Belli – va rilevato che, al di là del valore economico della controversia, la forza di questo tipo di azioni è la valenza deterrente che esse assumono in funzione di tutela degli interessi e della salute della generalità dei cittadini”.



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Opinioni Di Domenico Lanciano Quasi 30 anni fa, il 7 ottobre 1986, ho lanciato, con lo slogan “Badolato paese in vendita in Calabria” un SOS per salvare il borgo medievale del mio paese natio il quale, abbandonato allora da più dell’84 per cento dei suoi abitanti (da 4800 a 800), rischiava una morte certa.

24 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Spopolamento, difendiamo l’Alto Molise

Quell’appello ha fatto il giro del mondo e sulle colline dello Jonio sono giunti parecchi acquirenti, soprattutto dall’estero, i quali hanno avuto interesse non soltanto per le case vuote dell’antico ed ameno borgo (vero e proprio paese d’arte) ma anche per terreni e case rurali, dal livello del mare fino a 1200 metri di altitudine. Infatti, sono tuttora davvero tanti gli “stranieri” (persino provenienti dagli USA, tra cui Nicholas Iannone il cui nonno era nativo di Toro in provincia di Campobasso e la moglie Catherine Rosinski) i quali coltivano vigne ed uliveti, orti e serre di fiori, contribuendo così non soltanto a salvare il borgo come patrimonio edilizio e urbano ma anche la continuità agricola del territorio, riducendo significativamente le terre incolte. Successivamente con l’altra iniziativa del 1997-2000 di “Badolato paese dell’accoglienza” (di extra-comunitari) il borgo si è popolato di tante nazionalità (vi si parlano mediamente una trentina di lingue), diventando pure un borgo di artisti (ad esempio, ci abita pure il famoso cantante Pierò Pelù che contribuisce ad animare molto la locale vita culturale). La vicenda di “Badolato paese in vendita” (che ha tenuto banco nei mass-media italiani ed esteri per oltre due anni) ha evidenziato, per la prima volta in modo così clamoroso, lo stato di abbandono dei paesi e dei borghi non soltanto del sud Italia, ma anche del resto della dorsale appenninica ed alpina italiana e del resto delle regioni euro-mediterranee. Allora si stimò essere oltre dodicimila i borghi a rischio spopolamento ed estinzione. La stessa Comunità Europea affermò che nel vecchio continente erano ben 40 milioni le dimore rurali di pregio già abbandonate e in fase di sgretolamento. Una situazione che necessitava di un progetto unico europeo di valorizzazione di tale ingente patrimonio. Dopo seri studi sociologici e statistici, personalmente, intervistato da giornali e televisioni di mezzo mondo (una pagina fu dedicata a ciò persino dal lontano The New York Times), ho ritenuto in tutta coscienza di dover lanciare l’allarme ponendo un problema socio-economico assai strategico che, poi, i decenni seguenti hanno mostrato aggravarsi sempre di più in tutto il mondo. E, qui in Molise (specialmente in Agnone) fin dal 1987 (c’è

traccia di ciò anche nel mensile agnonese L’ECO) ho cominciato ad esortare dirigenze e popolazioni a reagire al fenomeno dello spopolamento auspicando una strategia unitaria tra le istituzioni e le famiglie (specialmente emigrate) che avevano case vuote e terreni incolti. Un’azione, la mia, incessante di sensibilizzazione che è giunta, a varie tappe d’intervento, fino a portare il 9 e 10 maggio 2014 in Alto Molise 14 giornalisti della Stampa Estera per lanciare da Agnone un utile SOS internazionale al fine di rivitalizzare borghi e campagne dell’Alto Molise e dintorni (un po’ come è già avvenuto in modo spontaneo a Castelverrino e in altri paesi molisani con una prima significativa presenza di famiglie provenienti da altri paesi europei). Quei giornalisti (provenienti da Inghilterra, Germania, Spagna, Belgio, Israele, Venezuela, Australia, Egitto, ecc.) erano rimasti così affascinati da queste montagne altomolisane che hanno chiesto di realizzare in Agnone una “Casa della Stampa” per un utilissimo “turnover” di giornalisti e loro amici scrittori. Una proposta, si può ben capire, tanto preziosa (si può immaginare l’eco mondiale che avrebbero avuto i loro continui reportages) quanto incompresa dalle istituzioni locali, nonostante fossero intervenuti nel dibattito (non si sa ancora se soltanto per pura visibilità e vetrina) il vicepresidente della Giunta regionale Michele Petraroia e il deputato europeo Aldo Patriciello, mentre l’Amministrazione comunale agnonese fu apertamente contraria o comunque contraddittoria alla presenza della Stampa Estera e i restanti sindaci altomolisani, pur avvisati per iscritto, risultarono assenti persino nel segnalare o no il loro interesse. Questa ormai è storia, memoria e anche monito! Adesso, a firma di Vittorio Labanca alla pagina 15 de “Il Quotidiano del Molise” di mercoledì 23 settembre 2015, si legge, sotto il titolone di apertura del foglio “Case, Agnone piace agli stranieri”, l’en-

fasi con cui il vicesindaco Maurizio Cacciavillani reclamizza l’interesse di fantomatici acquirenti esteri (quanti e da dove?) verso le case (del borgo o della campagna?). Leggendo, mi è parso di capire che il tutto sembra essere comunque frutto di spontaneismo (di cui si compiace l’assessore-vicesindaco ma in verità non attribuisce meriti della sua amministrazione, anche se forse lascia intendere che ci potrebbe essere un qualche “zampino” diretto o indiretto, lascia pensare, altrimenti perché una simile imbeccata alla stampa?). Quindi, al momento, tutto ciò pare sia frutto di spontaneismo non di una precisa strategia istituzionale o privata, promossa in collaborazione con i proprietari e in base ad un vero censimento (Maurizio D’Ottavio, direttore editoriale L’Eco dell’Alto Molise, scriveva un anno fa che sono addirittura attorno a mille le case vuote nel territorio agnonese) e su un’assistenza tecnico-legale in loco a chi proviene dal resto d’Italia e dall’estero. Forse, Cacciavillani, con questo intervento intendeva premiare, in modo sottinteso, la mia iniziativa del maggio 2014 (sostenuta economicamente da Giuseppe Marcovecchio e dall’associazione “Tradizioni e Sviluppo”)?… Oppure il premio-stampa è riservato a quella analoga mia iniziativa realizzata un anno dopo nel maggio 2015 dall’Associazione I.A.M. (Identità Alto Molisana) la quale associazione, amica di alcuni amministratori che vi partecipano attivamente, non risulta produrre più iniziative significative dopo gli entusiasmi iniziali. O più probabilmente, Cacciavillani pensa di sommare come propri meriti, come spesso erano soliti fare tanti politici ambiziosi e di lungo vedere, con questo forse presunto ed indiretto successo amministrativo, in vista di un lancio politico regionale o nazionale?… Il dottore Cacciavillani Maurizio sembra non aver dato al giornalista Vittorio Labanca riferimenti chiari e certi su cui ragionare e valutare, perciò l’articolo si presta a tante interpretazioni e persino illazioni, che lette da una pagina di giornale sembrano illusorie soluzioni individuali che nuocciono, come dimostrano intere vecchie generazioni di politici nostrani poco lungimiranti, alla concreta ed efficace lotta per la

migliore e condivisa difesa del territorio. Morale della favola: non lo spontaneismo, l’ambizione ed il mal’orgoglio individuale riusciranno a salvare l’Alto Molise ma una salda strategia unitaria (tra istituzioni e istituzioni e tra queste ed i cittadini) che poi dialoghi con il resto del mondo, con posatezza, concretezza e lungimiranza. Agnone nel suo insieme e senza personalismi (in particolare con la leadership della sua Amministrazione cittadina) può ancora giocare un utilissimo e meritorio ruolo comprensoriale di confine (molisano-abruzzese) anche in questo settore della rivitalizzazione di borghi e ruralità (non soltanto per la difesa dell’ospedale e di altre peculiarità). Finora amministrativamente (come dimostrano le cronache e i fatti seguenti al maggio 2014) si è preferito combinare pasticci istituzionali, specialmente neutralizzando persone come me ed altri che per prima si erano mosse e a proprie spese per indicare una strategia comune per le case vuote ed i terreni incolti. Sono forse autorizzato a pensare che qualcuno volesse utilizzare e beneficiare gratis del lavoro fatto da me, da Giuseppe Marcovecchio e da “Tradizioni e Sviluppo”?… Comunque, nonostante il pesante boicottaggio dell’esperienza della Stampa Estera, nell’ultimo anno (giugno 2014-2015) ho cercato di coinvolgere ancora una volta nella strategia altomolisana le immobiliari agnonesi (già invitate precedentemente e rimaste mute), nonché il sindaco di Pietrabbondante Giovanni Tesone, il giovane Andrea Cirulli che poi ha realizzato il sito “www.casealtomolise.com” ed altri. Adesso ho rallentato alquanto in questa operosità, sia perché l’età non consente sforzi che qui diventano sproporzionati persino per la cose più semplici e sia perché ho ancora tanto lavoro intellettuale mio da portare avanti e da concludere. Spero, perciò, che Maurizio Cacciavillani e tutto coloro i quali vogliono veramente bene a questo territorio possano agire nel miglior modo possibile per il bene comune. Ribadisco, però, che l’esperienza ci dice e ci raccomanda che senza una strategia unitaria e lungimirante non si fa molta strada. Auguri, Alto Molise!



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