Frattura chemio no chemio si cattolica no cattolica si autostrada no autostrada si

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 187 - mercoledì 12 agosTo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a mons.Giancarlo Bregantini

L’Oscar del giorno lo assegniamo a mons. Giancarlo Bregantini. Il vescovo di Campobasso è tornato a fare udire la sua voce a difesa della Cattolica. Era ora. Anche perchè le intenzioni della Regione Molise sono per il dimezzamento della struttura ospedaliera il che equivarrebbe alla sua chiusura. Il prelato, che già organizzò una marcia a difesa della struttura, ha sottolineato come la sanità non va dimezzata. E’, pertanto, un chiaro invito alla politica a pensare alle ragioni dei cittadini.

Il Tapiro del giorno a Domenico Di Nunzio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Domenico Di Nunzio. Proprio ieri le graduatorie delle regioni con maggiori flussi turistici. Il Molise, purtroppo è ultimo. Del resto, sono stati cancellati gli Ept e non c’è l’assessore al Turismo. C’è, invece, il delegato consigliere Domenico Di Nunzio che, finora, s’è limitato a presenziare alle feste paesane, alle sagre del baccalà, e ai festival della porchetta evitando di pensare a una seria programmazione a favore di un settore che in Molise non c’è.

Frattura: Chemio no, chemio sì Cattolica no, Cattolica sì Autostrada sì, autostrada no servizio a pagina 3


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12 agosto 2015

Le condizioni sociali di molti molisani sono al limite della sopportabilità

Provveda pertanto la politica a fare il proprio dovere La giunta di Palazzo Vitale è stata posta nella condizione di approvare il Piano sociale per gli anni 2015/2018 con la felice prospettiva di sollevare tantissima gente da condizioni di disagio e di difficoltà sia economiche che sociali

La legge regionale 6 maggio 2014, numero 13 “Riordino del sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali e il regolamento di attuazione, consentono di approvare il Piano sociale e l’effettiva realizzazione sul territorio del sistema integrato di interventi e servizi. Il Piano Sociale Regionale è lo strumento di governo del sistema dei servizi e delle attività sociali e definisce gli Ambiti territoriali sociali (Ats), il raccordo tra la pianificazione regionale e quella zonale, gli obiettivi di benessere da perseguire, le caratteristiche qualitative e quantitative dei servizi e degli interventi, le priorità di intervento, le modalità di ripartizione delle risorse economiche, le modalità per l’integrazione socio-sanitaria, gli indicatori per la verifica di efficacia ed efficienza degli interventi. Sotto l’aspetto formale, nessuna eccezione; poche volte è possibile per la Regione partire col piede giusto. Questa sarebbe da non perdere, anche perché agli aspetti formali si uniscono anche quelli sostanziali: i fondi disponibili e gli obiettivi prefissati. Così stante le cose, la giunta di Palazzo Vitale è stata posta nella condizione di approvare il Piano sociale per gli anni

I sottoscritti Valter Andreola, RSA della UILCOM Molise, presso il Call Center 3g active di S. Giuliano attualmente operante a Campobasso e Gianni Andreola RSU della 3 g spa dello stabilimento di Campobasso, denunciano che oltre alla nota vertenza già aperta riguardante 74 lavoratori presso la 3G Active, dal 1° agosto anche la 3G spa a sua volta ha deciso di aprire la procedura di mobilità per altri ben 103 dipendenti dello stabilimento di Campobasso. Nel denunciare la gravissima emergenza in atto, i sottoscritti Rappresentanti sindacali evidenziano che 74 unità su 3G Active, sommati a 103 su 3G spa, rappresentano un valore specifico sul territorio anche più elevato rispetto ad altre aziende, per cui richiedono alla Regione Molise

2015/2018 con la felice prospettiva di sollevare tantissima gente da condizioni di disagio e di difficoltà sia economiche che sociali. Gli obiettivi del Piano, così come è stato allestito e proposto, investono e descrivono l’evoluzione che il sistema regionale di welfare ha avuto negli ultimi tre anni; riportano il fabbisogno economico e finanziario consolidato per l’erogazione dei servizi sul fabbisogno del territorio; definiscono, per ciascuna area d intervento, i “Livelli essenziali delle prestazioni” che s’intendono garantire a tutti i cittadini del Molise; per ogni livello essenziale definiscono gli obiettivi di

servizio delle prestazioni garantendo agli Ambiti territoriali sociali (Ats) che conseguiranno il raggiungimento di obiettivi predefiniti, un meccanismo premiale; individuano i meccanismi programmatici necessari al consolidamento ed al potenziamento del sistema di accesso ai servizi ed alle prestazioni e mirano ad implementare l’azione amministrativa e la capacità gestionale degli Ats. Inoltre gli obiettivi del Piano puntano a perseguire, a consolidare e potenziare il sistema dei servizi e degli interventi di sostegno alla capacità di cura della famiglia ed al benessere psico-fisico del minore.

Nell’area d’intervento in favore degli anziani, quale misura alternativa alla istituzionalizzazione e alla riduzione dei loro ricoveri, soprattutto non autosufficienti, il Paino prevede di consolidare e potenziare la presa in carico territoriale nel proprio contesto di vita, così anche per i disabili. Per fronteggiare lo stato di disagio negli adulti e per contrastare la povertà, il Piano individua l’attivazione ed il consolidamento della rete territoriale dei servizi e delle strutture per far fronte alle situazioni di emergenza sociale nonché l’attivazione di percorsi di in-

clusione e reinserimento sociale e lavorativo per i soggetti a rischio di esclusione sociale. Un’attenzione è stata posta anche ai migranti, ai richiedenti asilo e agli apolidi. Per costoro si ritiene necessario consolidare e potenziare il sistema del loro accesso ai servizi rafforzando gli sportelli tematici e i servizi di mediazione culturale. Il ventaglio degli interventi, dunque, è particolarmente ampio. A quanto abbiamo detto vanno infatti aggiunti l’assetto organizzativo e gli aspetti di gestione degli Ambiti territoriali, le politiche sociali integrate, il sistema informativo sociale socio sanitario, l’integrazione socio-sanitaria e, soprattutto, le risorse finanziarie per il triennio 2015/2018 provenienti dal Fondo nazionale per le Politiche sociali, da fondi propri della Regione e da ulteriori risorse che concorrono alla realizzazione dei servizi e degli interventi del Piano. Il 2015 è agli sgoccioli; il 2018 è prossimo, per cui sarebbe un delitto perdere tempo. Le condizioni sociali di molti molisani sono al limite della sopportabilità. Provveda pertanto la politica a fare il proprio dovere. Dardo

“I soldi dell’area di crisi vanno anche ai call center ormai in ginocchio” A sostenere tale necessità sono i rappresentanti sindacali della 3G Active ed alle Istituzioni tutte che le risorse inerenti il recente riconoscimento dell’area di crisi in Molise siano destinate anche alla gravissima situazione di call center. Tanto più che, nel caso della 3G Active riguardante S. Giuliano, territorio che solo ora stava cominciando a ritrovare motivi di speranza dopo il terremoto di tredici anni fa, i lavoratori in mobilità non potendo usufruire degli ammortizzatori sociali, sono stati costretti ad optare per la soluzione dell’aspettativa non retribuita, sia per far rimanere in vita l’azienda, e sia

per coltivare ancora la speranza di mantenere il posto di lavoro. Per tali ragioni, rivolgiamo appello all’Assessore Regionale al Lavoro, nonché Vice Presidente della Giunta Regionale Petraroia, a tener conto dell’emergenza occupazionale sopra tratteggiata ed in particolar modo del fatto che trattandosi di aspettativa non retribuita, si è in presenza di padri e madri di famiglia impossibilitati a fronteggiare le benché minime esigenze quotidiane, essendo privi del minimo necessario per sopravvivere.


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3 12 agosto 2015

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Frattura annulla la sospensione della chemioterapia alla Cattolica, da lui stesso sancita. Aveva scherzato...

Contrordine, compagni Contrordine, compagni! Con decreto (n.51) della struttura commissariale per la sanità, il commissario in persona, Paolo Frattura, annulla il precedente provvedimento che avrebbe comportato la sospensione dei cicli di chemioterapia effettuati presso la Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso. E, quindi, cercare di trovare un senso, un filo logico, all’attività amministrativa in questa regione si fa ogni giorno più difficile. Da sole quarantotto ore era divampata un’ accesa polemica tra la Fondazione, il commissario Frattura e la direzione regionale della sanità tutta, ed è già tempo di riavvolgere il nastro, di fare come se nulla fosse accaduto. Dobbiamo credere al Frattura di ieri che, con toni tra il minaccioso e l’infantile, accusava la Fondazione di aver fatto richiesta di pagamenti al di fuori dei Livelli Essenziali di Assistenza, causando così il decreto di sospensione del servizio, o al Frattura di oggi che lo ripristina? La verità, più banalmente la coerenza, diventano, nelle mani di costoro, merce altamente deperibile, invece di rappresentare principi solidi, difficilmente cangianti o oggetto di

repentini ripensamenti. Continuiamo a credere che chi amministri, al livello più alto, la responsabilità e la cura del bene collettivo dovrebbe avere altrettanto alta la considerazione della sua stessa parola. In modo da far percepire ai cittadini, alle persone (soprattutto a quelle che non gli hanno dato fiducia all’interno della cabina elettorale), un senso concreto di fiducia. Continuiamo a cre-

derlo, ma veniamo puntualmente smentiti. Questa amministrazione ha ingaggiato schermaglie con ogni attore della vita pubblica regionale: delegazione parlamentare, sindacati e lavoratori, università, ora la Fondazione e, ancor prima, le case di cura convenzionate. Tutto il contrario di quanto ci si aspetterebbe. Va da sé che i contenuti dell’azione di un governo, anche regionale, siano opinabili per natura. Solo il

tempo galantuomo sancirà, poi, il loro effettivo valore, il risultato ottenuto nel miglioramento delle condizioni generali del tessuto sociale di riferimento. Si possono esprimere idee contrarie, certo; fare lo sforzo di motivarle al meglio e con onestà intellettuale, ma nessuno può vantarsi di portare la verità nel taschino della giacca. Ciò che è davvero intollerabile, però, oggettivamente degno di biasimo,

è il tono che questo governo utilizza nella sua comunicazione istituzionale. L’acrimonia, lo scherno, le allusioni dovrebbero essere bandite da ogni documento, da qualsiasi comunicato stampa. Ed è quello che proprio non riesce di fare a Frattura ed i suoi dirigenti. Le righe che, solo quarantotto ore fa, innescavano lo scontro con la Fondazione non sono degne di rappresentanti del popolo. Non hanno nulla di alto, di istituzionale, di profilo super partes, attento solo ai fatti ed alle leggi. Sottintendono, alludono, scherniscono. Non è poi un caso che il popolo ripaghi con la stessa moneta. Non è un caso che la società civile senta la politica con lontananza e crescente fastidio. La sostanza si può discutere, la forma no. Prendiamo atto della retromarcia del commissario alla sanità e andiamo avanti, allora. Puntiamo fari ed attenzione ai prossimi provvedimenti, soprattutto quelli che seguiranno il riconoscimento dell’area di crisi Campochiaro – Venafro. Per valutarne la portata ed eventualmente discuterne i contenuti ma senza essere più disponibili ad accettare toni da lite di cortile.

Bregantini: “Difendere la Cattolica è valorizzare la sanità molisana” Campobasso. Il vescovo e la pastorale della Sanità della diocesi di Campobasso – Bojano, appresa con sgomento la notizia, tramite stampa ed organi interni, della drastica riduzione dei posti letto all’interno della sanità regionale, esprime una netta opposizione al provvedimento. «Sappiamo tutti della fragilità delle risorse che oggi rendono difficile il cammino dei pazienti del Molise. Ma ci sembra doveroso chiedere, ancora una volta, che in questa ristrutturazione di risorse, il Molise venga trattato dal Governo centrale, nei tavoli romani, non semplicemente secondo puri criteri numerici, che evidentemente ci penalizzano. Chiediamo quindi che il rispetto del territorio, con le sue peculiarità’ geografiche e culturali, sia il primo criterio da utilizzare nella assegnazione delle risorse elargite alle nostre realtà periferiche. Anzi, proprio perché siamo piccoli, ancor più ci permettiamo di dire che questa esiguità di numero è di fatto un’ulteriore occasione di ricchezza qualitativa e relazionale, nei confronti degli ammalati, che apprezzano soprattutto attenzione, vicinanza e rispetto. Cioè la

priorità alla cura della Persona! In questo taglio di posti-letto, notiamo poi, amaramente, che la struttura più penalizzata è proprio la Cattolica, posta a Tappino, cuore pulsante di un servizio cardochirurgico e chemioterapico di altissima qualità, che ben si innesta con tutti gli altri servizi prestati dalle altre preziose strutture sanitarie regionali, pubbliche e private, ben integrate, a servizio dei pazienti del Molise e di fuori

regione. Per questa ragione, ci pare di dover levare le nostre voci, allarmate non tanto da notizie affrettate, ma da constatazioni ben calibrate e purtroppo fondate. La difesa di questa realtà sanitaria, che ormai fa parte integrante della nostra terra molisana, è un dovere che la politica deve prendere molto più sul serio. Come deve ugualmente fare la società civile, perché è in gioco non solo la di-

fesa dei posti di lavoro, ma soprattutto quella dignità e qualità della vita in Molise, che va posta come un obiettivo decisivo, anche sul piano culturale e sociale. Mai più viaggi della speranza, fuori regione! Queste dunque le cose che con voce sommessa ma chiara ci permettiamo di suggerire,nella certezza che la difesa della Cattolica non è un gesto di parzialità’, ma di valorizzazione del nostro bel territorio. Raccogliamo così anche le voci preoccupate di tanti Sindaci e di molta gente comune, ma vera, seriamente preoccupata di queste decisioni che uccidono il futuro dei nostri figli. Ricordiamo ancora una volta la grande massiccia manifestazione del settembre 2011, che ha vista una folla enorme a difesa proprio della Cattolica, perché tutta la Sanità molisana abbia crescente qualità e servizio alla nostra gente. Possiamo ancora incidere nelle decisioni politiche ed amministrative, per evitare il pericoloso declino della nostra speranza. San Paolo avverte: chi dona, lo faccia con gioia.


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4 12 agosto 2015

Nel Molise sono Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti e tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, che altri non hanno

Se gli amministratori regionali vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale Per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale sarebbe sufficiente leggere le opere documentali di Franco Valente

La Sicilia ch’è una grande terra, un assessore al turismo ce l’ha e si dà molo da fare per renderla turisticamente ancora più attraente e per fare del settore un vettore trainante dell’economia regionale. Sua questa sintomatica dichiarazione in concomitanza della pubblicazione sul sito dell’Ente della graduatoria definitiva dei progetti per la realizzazione di attività finalizzate alla creazione di itinerari turistici, nell’ambito del progetto di eccellenza denominato “Culto & Cultura, progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso”. Una scelta di campo questa del turismo religioso, peraltro in forte ascesa, con una target di tutto riguardo, su cui poter puntare per aumentare la permanenza turistica sul territorio. Dicevamo della dichiarazione. Eccola: “Quello naturalistico - religioso è uno dei segmenti turistici sui quali stiamo puntando per ampliare, innovare e diversificare l’offerta sui mercati internazionali, prolungare il tempo medio di permanenza sul territorio del turista, valorizzando la specificità ed il grande patrimonio di fede, natura e tradizione della Sicilia. La strategia che abbiamo posto in essere in questi mesi si è articolata in un’azione di animazione territoriale in diverse aree

dell’isola, per favorire la messa in rete dei sistemi territoriali. Il finanziamento dei progetti che hanno ottenuto i punteggi migliori, rappresenta un altro importante step che darà impulso alla realizzazione di pacchetti turistici integrati da proporre durante la prima borsa del turismo religioso che stiamo preparando per il prossimo autunno a Monreale, con la partecipazione di buyers internazionali del settore”. Tutto chiaro, sintetico e soprattutto facile da comprendere, crediamo, anche da parte del delegato al turismo della Regione Molise, visto che un as-

sessore non ce l’ha, non avendo soprattutto le idee che hanno gli amministratori siciliani e la loro capacità di tradurle in fatti concreti. Bene. Anche per il delegato consigliere regionale Domenico Di Nunzio, che finora s’è limitato a presenziare le feste paesane, le sagre del baccalà, e i festival della porchetta, non dovrebbe essere difficile rendersi conto che poi, in fondo, basta poco, per mettere in piedi un programma, una proposta, una scelta di campo nel novero delle risorse ambientali, naturali, storiche, archeologiche e religiose di cui il territorio moli-

sano può vantare, dando uno sguardo da vicino, procurando un approfondimento, eseguendo una intelligente (!) copiatura di ciò che ha realizzato l’assessore al turismo della Regione Sicilia. Una copiatura, come ogni scolaro poco preparato ma intraprendente, s’ingegna a fare. Almeno la diligenza, nel consigliere delegato al turismo del Molise, la si può pretendere, considerato che la delega, economicamente, lo equipara a un assessore. Ciò per dire ancora una volta, e ancora una volta sollecitando un pizzico d’orgoglio di essere e di considerarsi

amministratori regionali, ai signori di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale che, in assenza d’idee e di motivazioni, esiste il metodo del prendere nota, di ricalcare (magari adattandoli) una proposta o un programma (adattabili) allo striminzito e lacero pacchetto programmatico regionale del Molise. Il turismo religioso, copiando la Sicilia, nell’anno del Giubileo indetto da Papa Francesco, potrebbe essere una carta vincente per uscire dall’ombra, per creare un “unicum” di assoluto rilievo storico/religioso. Abbiamo Abbazie, Cattedrali, Monasteri, Santuari di rilevante valore per i credenti; abbiamo tracce indelebili del percorso della Via Francigena, per i cultori della storia e della vita di san Francesco, abbiano molte cose che altri non hanno. Per rendersi conto di tutte queste possibilità gli amministratori regionali, oltre a copiare la Sicilia, avrebbero la possibilità di leggere le maestose, documentate e commentate pubblicazioni di Franco Valente da Venafro, per rendersi conto dell’importanza della dotazione storico/religiosa e della sua proponibilità in chiave turistico/culturale. Se solo vincessero la loro avvizzita pigrizia mentale. Dardo

Coldiretti: “In Molise 159 specialità” territoriali ERMOLI. Non c’è solo la bandiera blu quale vessillo per il turismo. Coldiretti, infatti, ha appena diffuso le bandiere del gusto ponendo al vertice nazionale la regione Toscana per numero di acquisizioni. È questo il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari”, ha affermato all’Agi il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolineando che “si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di patrimonio anche culturale sul quale l’Italia può contare per ripartire”. Il podio delle “bandiere del gusto” arride a Toscana (461), Campania che con 28 nuovi prodotti è a quattro lunghezze dal vertice (457) e dal Lazio (393). Seguono l’Emilia-Romagna (378 prodotti), il Veneto (375), Piemonte (336) e Liguria che

può contare su 294 prodotti. A ruota tutte le altre Regioni nell’ordine che segue: Calabria (269), Puglia (249), Lombardia (247), Sicilia (242), Sardegna (183), Molise (159), FriuliVenezia Giulia (154), Marche (151), Abruzzo (147), la provincia autonoma di Trento con 105, la Basilicata che con 95 prodotti ha superato l’Alto Adige (90), l’Umbria con 70 e la Val d’Aosta con 32. A prevalere tra le specialità regionali sono, per Coldiretti, i 1.490 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1366 verdure fresche e lavorate, 782 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 488 formaggi, 221 piatti composti o prodotti della gastronomia, 143 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 155 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 153 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei.


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5 12 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Regione s’è costituita parte civile

Frattura “accusa privata” nel processo a carico degli amministratori regionali dal 2007 al 2011 Così va il mondo: “Se sei martello batti, se sei incudine statti”. Chissà che il martello di oggi un domani non possa essere nella scomoda condizione dell’incudine La Regione Molise, con provvedimento amministrativo della giunta, ha deciso di costituirsi parte civile in ognuno dei procedimenti penali in cui sono stati coinvolti capigruppo e/o componenti dei vari gruppi politici presenti in Consiglio Regionale negli anni dl 2007 al 2011. La spiegazione che ne dà è di questo tenore: la condotta delittuosa ascritta ad ogni imputato, sicuramente contraria ai comuni canoni ed alle ordinarie regole di gestione delle risorse pubbliche, prefigura un evidente e diretto danno al patrimonio dell’Amministrazione, determinando, nel contempo, anche, una immediata e diretta lesione dell’immagine ed identità istituzionale della stessa, per effetto della negativa rappresentazione e risonanza che la vicenda ha avuto all’esterno, favorendo la diffusione nella collettività di un sentimento di dispregio, sdegno e sfiducia verso l’Istituzione regionale; in tale contesto e, in particolare, per la natura plurioffensiva del reato ipotizzato, ove l’interesse tutelato investe sia la sfera patrimoniale della P. A. sia quella morale e non patrimoniale sotto il profilo della legalità, efficienza ed imparzialità della propria attività amministrativo-istituzionale, appare utile ed opportuno tutelare le ragioni e posizioni dell’Amministrazione, eserci-

tando, attraverso la formale costituzione in ogni procedimento penale, quale parte danneggiata dal reato, la prevista azione civile per le restituzioni e per il risarcimento del danno di cui all’art. 185 c.p. nei confronti degli imputati, nella prospettiva che ognuno di essi, all’esito del relativo processo e previa dichiarazione della riconosciuta responsabilità penale, venga ritenuto colpevole e, per l’effetto, condannato alle pene di legge ed al risarcimento del danno civile, con o senza provvisionale, in favore dell’Amministrazione all’uopo costituitasi”. Una giustificazione irrorata da un sotteso risentimento, non solo politico, ma anche umano, nei confronti di amministratori regionali che hanno tutta la facoltà di sentirsi ed essere, allo stato del procedimento in atto, “non colpevoli”. Così va il mondo: “Se sei martello batti,

Il MoVimento 5 Stelle in difesa dell’acqua pubblica pronto a presentare gli atti in Consiglio per stabilire la pubblicizzazione della gestione dell’acqua Nel 2011 ben 27 milioni di persone hanno votato per un’acqua “pubblica”, quindi gestita fuori dalle logiche di mercato. Fino a oggi, però, i governi sono andati in direzione completamente opposta. Hanno dato in mano a un ente garante del mercato la definizione della bolletta e stanno accentrando nelle mani di poche società la gestione dell’acqua attraverso le norme del decreto ‘Sblocca Italia’. Attenzione però, dal 2011 l’attuale classe dirigente non ha mai parlato di “privatizzazione” dell’acqua, ma ha mascherato il concetto dietro eleganti formule come “aggregazione” o “razionalizzazione”. Anche il PD, per quel referendum, era salito sul carro del vincitore, ma non ha mai legiferato in linea con quanto deciso dai cittadini! Ebbene, lo Sblocca Italia ha introdotto nuove norme che modificano il titolo II, parte III, del Decreto legislativo numero 152 del 2006 (Testo Unico ambientale), che è una delle leggi di riferimento, prevedendo una serie di adempimenti per completare l’attuazione della disciplina che regola il Servizio Idrico Integrato e introducendo il concetto di “unicità” della gestione all’interno di ogni Ambito territoriale ottimale. Per questo è stato fissato il termine del 30 settembre 2015. Entro quella data, gli Enti di governo d’ambito dovranno completare gli

se sei incudine statti”. Chissà se il martello di oggi un domani non possa essere nella scomoda condizione dell’incudine. Così, infatti, va il mondo. Il presidente Frattura e gli assessori Nagni, Facciolla e Petraroia (Scarabeo è stato depennato essendo alle prese del provvedimento restrittivo della libertà personale emesso nei suoi confronti) si sono lasciati andare fino a ritenere che i procedimenti giudiziari a carico degli amministratori regionali del periodo 2007/2011accusati di peculato per “l’improprio uso che, secondo la pubblica accusa, avrebbe nei casi di specie ed in tale periodo di tempo portato i diversi imputati ad appropriarsi, senza pertinenti e giustificate ragioni, di parte delle somme da ognuno ricevute a titolo di contributi per il funzionamento dei gruppi consiliari, ai sensi della

legge regionale 20/1991, utilizzandole per fini diversi e non riconducibili alla specifica destinazione di legge”, avrebbero generato nella collettività un sentimento di dispregio, sdegno e sfiducia verso l’Istituzione regionale. L’oggettività dei fatti, qualora comprovati, lo giustificherebbe, come del resto, l’oggettività dei fatti comprovati, riferibili alla governance regionale, per bocca dei comitati cittadini, degli Indignati del Molise, dei disoccupati, dei cassaintegrati, da tempo esprime lo stesso sentimento di dispregio, sdegno e sfiducia verso l’istituzione regionale. La differenza è che i primi vanno al giudizio della magistratura, e i secondi a quella meno minacciosa dell’opinione pubblica. Così va il mondo. Un mondo controverso, incattivito, cinico, in cui anche gli atti amministrativi più delicati vengono avvelenati con (pre)giudizi ammantati dal formale esercizio della contemplata facoltà di costituzione di parte civile dell’Amministrazione nei processi penali ove rilevi, in conseguenza del reato, un’ipotesi di danno (patrimoniale e/o non patrimoniale) che legittimi la relativa azione risarcitoria. Dunque, la Regione sarà parte civile nei procedimenti 3051/2013; 485/2014 ; 3307/2013 ; 478/2014; 2742/2013.; 488/2014; 4291/2012;

1724/2013; 2743/2013; 487/2014 ; 2851/2013; 598/2014; 2337/2013 e n. 35/2014. In questa sua azione la giunta regionale fa sapere che potrebbe avvalersi sia del patrocinio della propria Avvocatura interna, sia del patrocinio di un legale di fiducia appartenente al libero Foro in possesso di particolare esperienza professionale e curriculare, con la possibilità, in tale ultimo caso, di attingere il nominativo dall’elenco degli avvocati iscritti alla Camera penale distrettuale messo a disposizione dal Consiglio dell’Ordine Distrettuale Forense di Campobasso. Nella sua apprezzata modestia e nella sua vocazione al contenimento della spesa pubblica, la giunta, ancora graziosamente, fa sapere che il formale conferimento dell’incarico difensivo è rinviato a successivo provvedimento che l’esecutivo regionale potrà adottare nel legittimo esercizio della esclusiva discrezionalità politica allo stesso riservata. Siamo certi che l’Avvocatura interna sarà giudicata oberata di lavoro, per cui l’esecutivo sarà “costretto” a indicare nominativi dall’elenco degli avvocati iscritti alla Camera penale distrettuale messo a disposizione dell’Amministrazione dal Consiglio dell’Ordine Distrettuale Forense di Campobasso. Dardo

Acqua pubblica senza se senza ma affidamenti, pena l’intervento sostitutivo della Regione e dello Stato. Sempre entro il 30 Settembre 2015 lo Sblocca Italia chiede a ciascun Ega, di redarre il Piano d’Ambito, di scegliere la forma di gestione e di avviare la procedura di affidamento al gestore unico. Una riforma complessiva del sistema, da molti considerata non necessaria e, tra l’altro, varata poco prima della discussione in Parlamento della proposta di legge sulla ripubblicizzazione dell’acqua a prima firma MoVimento 5 Stelle. Una riforma, quindi, che continua a scuotere i tanti forum nazionali che da sempre si battono per l’acqua pubblica. In Molise cosa succede? Dopo che nel 2009 fu soppressa l’Autorità d’Ambito con disposizione di legge nazionale, passaggio dovuto a causa delle numerose gestioni fallimentari su tutto il territorio nazionale, è stata riproposta una nuova autorità, dotata però di personalità giuridica. La Regione infatti, con unasemplice delibera (per il Movimento 5 Stelle Molise, a forte rischio di legittimità) e in grave ritardo rispetto alle disposizioni di legge, ha istituito l’Egam, l’Ente di governo dell’ATO, che dovrà redarre il Piano e affidare la gestione del Servizio Idrico molisano. A

questo Ente i Comuni dovranno aderire obbligatoriamente attraverso delibera consiliare: qualcuno lo ha già fatto, vedi Termoli e Riccia. In attesa della piena operatività dell’Egam, inoltre, tramite decreto il Presidente della Regione nominerà un commissario straordinario per la gestione ordinaria e straordinaria dell’Ente di governo dell’ambito. Un inciso: siamo ormai abituati a leggere “urgenza” o “straordinarietà” nelle leggi nazionali e regionali, ma riforme in questo settore, per noi, hanno bisogno preventivamente di ponderate riflessioni, partecipazione e condivisione. E’ evidente che le regole della governance del Servizio Idrico Integrato sono molto importanti, perché è da esse che passano gli investimenti presenti e futuri del settore, quindi anche le connesse possibilità di lavoro per professionisti e imprese di costruzione, oltre che un buon servizio per i cittadini. In Molise il fautore della riorganizzazione è l’assessore Nagni, coadiuvato da un gruppo di lavoro lautamente pagato e la cui costituzione già abbiamo denunciato alcuni mesi fa (link). Certo, l’assessore continua a parlare di gestione dell’acqua pubblica, concetto ribadito anche nei principi in una sintetica proposta di legge presentata a sua firma. Ma il Mo-

Vimento 5 Stelle ritiene che questi principi, compreso quello relativo alla partecipazione attiva della cittadinanza alle decisioni sulla gestione del servizio idrico integrato, non debbano restare vuote formule teoriche, ma debbano essere specificati in precise e vincolanti disposizioni. Principalmente, il gestore unico che dovrà assicurare il servizio all’utenza e la realizzazione del programma degli interventi previsti nel Piano d’Ambito, dovrà assolutamente lavorare “in house”, perché purtroppo l’articolo 7 dello Sblocca Italia lascia chiare possibilità a gestori privati di entrare “nell’affare” dalla porta principale. Questo non può e non deve accadere. In conclusione, avremmo preferito che la nuova struttura del Servizio Idrico Integrato venisse decisa direttamente dal Consiglio Regionale e non solo dalla Giunta, ma forse l’Assessore tornerà sui suoi passi portando in assise l’atto istitutivo dell’Ente oppure porterà solo la legge di principio già all’attenzione della Commissione. Una cosa è certa: il MoVimento 5 Stelle darà battaglia in Consiglio regionale e presenterà gli emendamenti adeguati a ristabilire la pubblicizzazione dell’acqua senza se e senza ma.


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12 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“In via Vico un disastro annunciato” Il consigliere comunale Cretella denuncia la situazione dello stato dei lavori effettuati CAMPOBASSO. “Ancora una volta, come volevasi dimostrare”, è l’incipit del consigliere comunale dei Cinque Stelle, Simone Cretella dopo l’effetto della pioggia in via Gianbattista Vico. “Lo avevamo preannunciato solo qualche settimana fa: ecco quello che accade quando le cose vengono fatte in maniera posticcia e superficiale, tanto per buttare un po’ di fumo negli occhi all’opinione pubblica. Questa è quella che il sindaco ha definito una villetta ed uno spazio verde disposizione della cittadinanza in via G.B. Vico a Campobasso. Un aborto di villetta, una ignobile gettata di sassi e cemento sotto i piloni della tangenziale, per mascherare una abominevole operazione pubblico/privata, architettata scientificamente a spese della collettività, dalla premiata ditta del centrosinistra campobassano in combutta con gli amici imprenditori, finanziatori/sostenitori politici, che ha consentito di trasformare quella che doveva essere una vera villetta, qualche metro più a monte, in un parcheggio ad uso delle attività commerciali. Questo è quello che ci meritiamo, una colata di cemento e betonelle, che sarà perennemente allagata o invasa dalla terra dopo ogni pioggia (che puntualmente chiameranno “bomba d’acqua”…) e quindi del tutto impraticabile. Mi chiedo quanti e quali fior di ingegneri e geometri ci siano voluti per realizzare questa porcheria che a breve qualcuno dovrà andare a recuperare sotto il ponte della tangenziale, visto che

ha già cominciato a franare verso il basso, trattandosi di un’area del tutto inidonea, costituita esclusivamente da terreno di riporto ammucchiato di fretta e furia per rincorrere i tempi delle varianti e delle riclassificazioni urbanistiche concordate nei corridoi di palazzo San Giorgio.

Il sindaco e l’assessore all’urbanistica, con tutta la maggioranza del consiglio comunale che ha approvato, votando si, questa vergognosa operazione, saranno i responsabili diretti di questo capolavoro e, tra non molto, sarà un piacere chiedere loro il conto dei danni”.

Il Conservatorio musicale a Expo Domani e dopodomani il quintetto di fiati del capoluogo sarà a Milano CAMPOBASSO. Nino Rota e Gioacchino Rossini, insieme a Briccialdi e Cambini: questi gli autori dei brani che saranno portati in scena, ad Expo 2015, da “I Mordenti” del Conservatorio “Perosi” di Campobasso. In programma, infatti, all’esposizione universale di Milano, il 13 e 14 agosto, c’è il quintetto di fiati dell’Istituto di alta formazione musicale del capoluogo molisano, formato da Federica Talia - flauto, Simona Maffei - oboe, Angelo Muccino - clarinetto, Agustin Toma - fagotto e Cristian Santucci - corno. Il concerto che il quintetto terrà partire dalle 20.30 del 13 e 14 agosto, è inserito nel programma “Vivaio Talenti” - metafora di un luogo che aiuta le proprie risorse a germogliare - nato dalla collaborazione tra Padiglione Italia, MIUR e Conferenza dei Direttori dei Conservatori e si terrà nella Musica Performance Area di Palazzo Italia. A tenere i concerti, avviati lo scorso 18 luglio, i migliori allievi dei Conservatori e degli Istituti superiori di Studi musicali di tutt’Ita-

lia. Ben 193 i giovani musicisti appartenenti a 41 istituti musicali che si sono alternati e si alterneranno nell’esecuzione di brani dei più grandi compositori europei, secondo un cartellone che prevede musiche ispirate all’Italia. La presentazione del palinsesto musicale

si è tenuta presso il Media Centre di Expo Milano 2015, con la partecipazione di Giuseppe Sala, Commissario Unico di Expo Milano 2015, Diana Bracco, Commissario Generale di Padiglione Italia, del Maestro Paolo Troncon, Presidente della Conferenza dei Direttori dei Conservatori, e Stefania Mormone, Professoressa del Conservatorio di Milano, coordinati da Stefano Gatti, Direttore Generale di Padiglione Italia. “Poiché dai Conservatori sono usciti i migliori talenti musicali degli ultimi anni – ha affermato Gatti - è bello pensare che in Expo Milano 2015 passeranno i nuovi Uto Ughi o Maurizio Pollini”. “Abbiamo rilevato che le persone decidono il giorno in cui visitare l’Esposizione Universale anche in base agli eventi programmati – ha assicurato Sala - con questa nuova inizia-

Il Palio delle Quercigliole

Alle ore 15 l’attesa corsa equina in onore della Madonna della Neve RIPALIMOSANI. Oggi, alle Quercigliole dalle 10 la festa popolare che prevede il pic nic sotto il boschetto con stand gastronomici e bancarelle d’ogni genere. Alle 15 l’attesa corsa equina: le batterie partiranno dal tratturo e giungeranno alla cima della collinetta, dove si trova la cappella davanti alla quale si inginocchierà il cavallo vincente. I cavalli, purosangue e mezzosangue, saranno rigorosamente controllati sia prima e sia dopo la corsa, al fine di verificare il rispetto di tutte le norme del caso. Nell’ultima batteria

i fantini indosseranno i colori delle sei contrade di Ripalimosani: Piazza, Castello, San Rocco, Santa Lucia, Morgione e Villaggi, che detiene il titolo del 2014. In serata la festa si sposterà quindi in paese, dove alle 22 è atteso il concerto di Riccardo Fogli. Sul palco anche la premiazione dei fantini. A mezzanotte i fuochi d’artificio. Per l’occasione verrà organizzato il servizio d’ordine volto a far defluire il più possibile il traffico dei veicoli e a garantire la fruibilità degli spazi insieme alla sicurezza dei pedoni.

tiva offrirà quindi un’attrattiva in più in un orario di grande affluenza, magari quando i visitatori sono sul percorso verso l’Albero della Vita”. I “Mordenti“ è composto da giovani studenti del “Perosi”, ognuno dei quali ricopre ruolo di prima parte nell’Orchestra del Conservatorio oltre ad essere vincitore di concorsi nazionali ed internazionali. Si sono esibiti nelle sale e negli auditorium del capoluogo molisano e saranno il fiore all’occhiello della prossima stagione autunnale del Teatro Savoia di Campobasso. Di seguito il programma delle due serate ad Expo 2015: “Petite offrande musicale” Nino Rota “Il Barbiere di Siviglia” Gioacchino Rossini, arrangiamento Joachim Linckelmann “Quintour op.124” Giulio Briccialdi “L’italiana in Algeri” Gioacchino Rossini, arrangiamento Lelio Di Tullio “Quintett No. 2 in d-Moll” Giuseppe Maria Cambini


Campobasso

7 12 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il bello dell’estate, in cui tutti sognano di fare macelli calcistici di Gennaro Ventresca E’ il bello di essere in estate. Stagione piena di sogni e di aspettative. Specialmente nel mondo dei calci d’angolo. I tifosi auspicano successi a ripetizione, i mister di dimostrare di essere più bravi di Mou e Guardiola messi insieme, in quanto ai giocatori non vi dico di ciò che pensano. Al punto che quasi quasi finiscono col crederci. Tra i più convinti a prendersi una rivincita ci sono certamente Todino e Fusaro, gli unici di prima fascia riconfermati della scorsa stagione in cui prima con Farina e poi con Vullo sono stati punti chiave della formazione base. Todino, in verità, deve fare i conti con i limiti del suo carattere fragile. Se non si

sente importante il giocatore portato a Campobasso dai montelliani finisce con lo smarristi. Solo Farina, a dir la verità, ha avuto fiuto e tatto per trasformarlo in giocatore vero. Vullo ne ha raccolto solo l’eredità, avendo cura di vestirlo con il “dieci” e farlo giocare costantemente sulla zona sinistra d’attacco. Dove Beppe ha fatto le cose migliori della sua traballante carriera. Ora Todino si sente braccato dall’arrivo di compagni che sono pronti a fargli le scarpe. Del resto, stando alle prime uscite, s’è capito che Cappellacci gli preferisca, al momento, Alessandro. Ma siccome siamo in estate ecco che Todino sogna non solo di vincere la con-

correnza, ma di fare meglio dello scorso campionato. Anche in fatto di gol. Alcuni siglati dal dischetto, dopo che Miani aveva denunciato qualche milite realizzativo. Sembra più sereno il campobassano Fusaro che ha l’invidiabile qualità di essere l’unico centrale difensivo di sinistra dell’organico. Ma ciò non lo mette al sicuro dalla grinta dei concorrenti che gli insidiano una maglia. Alcuni scelti proprio dal mister che ne ha suggerito l’acquisto. Fusaro –vedrete- alla fine la spunterà. Lo sogna tutte le notti stellate di questa interminabile estate. Sogna di far meglio del padre Edoardo Fal-

cione. L’illustre genitore sfiorò la promozione in B, a lui tocca vincere almeno la D, per riportare il Campobasso in un territorio più consono. Sogna ad occhi aperti anche il giovane Cianci che Cappellacci sta sperimentando come terzino. Come Tucci, nonostante ogni giorno veda arrivare nello spogliatoio qualche giocatore in prova con intenzioni di assicurarsi una scrittura da centrocampista centrale. E così tutti gli altri, a incominciare da Bucchi, ancora legnoso, ma sicuro di potersi esprimere come nelle stagioni migliori o, addirittura, meglio di quanto abbia fatto il più famoso fratello Cristian.

Il comandante Del Sette alla Casermette Cerimonia alla scuola allievi Carabinieri di Campobasso CAMPOBASSO. Il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Tullio Del Sette, in visita ufficiale, questa mattina 11 agosto, a Campobasso Comando Legione Carabinieri Molise e alla Scuola Allievi Carabinieri. L’Alto Ufficiale è stato accolto dal Comandante della Legione Carabinieri “Molise” Gen. B. Vito Paparella e dal Ten. Col. Antonio Renzetti, Comandante della Scuola Allievi Carabinieri del capoluogo. Il Comandante Generale ha quindi incontrato una rappresentanza del personale in servizio presso i reparti della sede, unitamente ai delegati dei Co.Ba.R. e dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri in congedo. Il Generale Del Sette, nel rivolgersi ai Carabinieri del Comando Legione Carabinieri e della Scuola Allievi, ha espresso il suo apprezzamento per la quotidiana attività svolta e in particolare per i risultati ottenuti nell’azione di prevenzione e di contrasto a ogni forma di criminalità, esortandoli a continuare

ad operare con entusiasmo e professionalità, al fine di fornire risposte sempre più concrete alle esigenze dei cittadini. Il Comandante Generale si è poi recato al Comando Provinciale Carabinieri di Campobasso, alla Stazione Carabinieri di Ripalimosani, alla Compagnia Carabinieri di Bojano, alla Stazione Carabinieri di Cantalupo nel Sannio, al Comando Provinciale Carabinieri di Isernia e alla Compagnia Carabinieri di Venafro, dove ha ribadito al personale la propria soddisfazione per gli elevati livelli di efficienza espressi e per gli ottimi risultati conseguiti.

A Cercemaggiore l’ultima fase di Miss Italia La serata ha visto la giuria scegliere Maria Cristinzio e Valentina Colecchia CERCEMAGGIORE. Da Cercemaggiore a Jesolo con due biglietti di solo andata, almeno per ora. Sabato sera il Molise ha eletto altre due prefinaliste nazionali di Miss Italia in occasione della tappa svoltasi a Cercemaggiore, presentata e organizzata dall’agente regionale nonché scrittrice e conduttrice radiofonica Lidia Morelli. Ad aggiudicarsi le due ambite fasce regionali sono state la molisana Maria Cristinzio, 22 anni, di Monteroduni, in provincia di Isernia, miss Eleganza Molise, e Valentina Colecchia, miss Equilibra Molise, 18 anni, di Orta Nova, in provincia di Foggia. Maria Cristinzio, alta un metro e 80, occhi marroni e capelli castani, ha momentaneamente abbandonato gli studi universitari per dedicarsi all’attività commerciale della mamma, ma spera di tornare al più presto a studiare. Si augura di laurearsi in economia e di diventare commercialista. «Mi piace il mondo della moda – spiega Maria – e adoro sfilare. A Miss Italia ho deciso di partecipare perché ho la grinta e il carattere necessario per farlo». Una fascia importante quella vinta dalla Cristinzio, che è stata istituita nel 1950 per assegnarla a Sophia Loren, divenuta poi un’icona della bellezza italiana nel mondo. Valentina Colecchia invece, alta un metro e 76, occhi e ca-

pelli castani, è una studentessa del liceo linguistico, vorrebbe diventare interprete ma le piacerebbe entrare nel mondo dello spettacolo per fare la showgirl: Monica Bellucci, Bianca Guaccero e Alessia Marcuzzi sono i suoi punti di riferimento. «Miss Italia – racconta Valentina – è stata sempre la mia più grande ambizione da quando ero piccolina, ho sempre sognato di partecipare e mi ha sempre affascinato il concorso». Le due concorrenti dal primo

settembre rappresenteranno il Molise a Jesolo. Durante la selezione è stata presente la molisana Sara Affi Fella, vincitrice della fascia di Miss Curvy d’Italia 2014 durante le finali nazionali di Jesolo. Una prestazione storica per la regione perché rappresenta il miglior risultato di sempre, ottenuto grazie allo scouting dell’agente regionale Lidia Morelli. Durante la serata è stato apprezzato, inoltre, lo show del comico romano, già protagonista a Zelig e a Colorado Cafè, Gianfranco Phino. C’è sempre tempo per iscriversi: basta compilare il modulo su missitalia.it e le iscritte saranno contattate telefonicamente. Possono partecipare le ragazze di età compresa tra i 18 e i 30 anni. La prossima tappa in programma è a Frosolone lunedì 17 agosto. Le prefinali nazionali inizieranno l’1 settembre in Veneto. Anche quest’anno, per la terza volta, la finalissima del concorso sarà trasmessa in diretta su LA7 il prossimo 20 settembre da Jesolo, presentata da Simona Ventura. Prima dell’atto conclusivo andranno in onda in tivù due anteprime che faranno conoscere le protagoniste che si sfideranno in passerella per vincere l’ambita fascia di più bella d’Italia.



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Isernia

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Per l’ospedale Caracciolo di Agnone sfileranno auto, moto, trattori e taxi d’epoca AGNONE. Hanno aderito pure albergatori, ristoratori, garagisti e agricoltori. Si allarga il “movimento” che chiederà un incontro al presidente Frattura. Il “Gruppo Tassisti di Roma per il territorio e per l’ospedale interregionale di Agnone” lo avevano già annunciato: domenica pomeriggio 16 agosto, all’apice della presenza dei vacanzieri, avrebbero sfilato ancora una volta a favore dell’ospedale Caracciolo con i loro taxi ma anche con un centinaio di auto e moto d’epoca. Adesso la novità è che a tale manifestazione agostana hanno aderito pure albergatori, ristoratori e garagisti di Roma originari dell’alto Molise e dell’alto vastese. Ed ha aderito pure un significativo rappresentante del mondo rurale, l’azienda agricola di Giovanni Battista e figli di Poggio Sannita, una delle più importanti del territorio pure perché possiede la più bella e fornita collezione di macchine ed attrezzi agricoli d’epoca. Infatti, tale azienda parteciperà alla sfilata “pro ospedale” con alcuni antichi trattori per evi-

denziare la preoccupazione degli agricoltori sulla espropriazione del sacrosanto diritto alla salute in una zona così fortemente difficile. Così dalla prima manifestazione dello scorso 9 maggio, mese dopo mese, attorno ai tassisti di Roma si sta aggregando un vero e proprio “movimento” per la difesa dell’ospedale Caracciolo il quale finora si era dimostrato assai utile per le popolazioni di queste zone montane che sono tra le più disagiate d’Italia. Un ospedale di confine tra Abruzzo e Molise che è stato depauperato ma chiede soltanto di svolgere un ruolo almeno minino, essenziale ed indispensabile che salvaguardi la salute e la dignità delle persone. Però questi tassisti molisano-abruzzesi di Roma si chiedono come mai sia possibile un simile illogico e antistorico depotenziamento socio-sanitario quando già si parla di macroregione Adriatico-Jonica con una maggiore valorizzazione delle prospettive di coesistenza e di progresso territoriale che impongono una

più stretta ed utile collaborazione di confine tra Abruzzo e Molise! Intanto, il programma della sfilata di domenica 16 agosto prevede nel primo pomeriggio a Villacanale il raduno di auto, moto, trattori e taxi d’epoca con partenza alle ore 17 per Agnone dove il corteo passerà davanti all’ospedale Caracciolo salutato dal personale sanitario, da pazienti e da loro parenti per poi proseguire fino alla centralissima Piazza Unità d’Italia. Qui ad attendere i partecipanti ci saranno il sindaco di Agnone Michele Carosella assieme ad altri sindaci dei paesi di confine, ad altre autorità, al popolo e ai vacanzieri più curiosi e interessati. Dopo tale saluto ufficiale, la sfilata proseguirà per il centro storico della cittadina altomolisana fino alla sosta di cortesia e di ospitalità al Caseificio Di Nucci, nella zona artigianale, dove i partecipanti potranno degustare i prodotti tipici di tale azienda. Il corteo proseguirà per Poggio Sannita per poi concludersi a Villacanale dove, il collaborazione con il Casei-

ficio Di Pasquo e di altre aziende locali, sarà offerta a tutti gli ospiti cena e musica. I principali organizzatori della manifestazione, Tonino Schiappoli e Arnaldo Sabelli (promotori del Gruppo Tassisti di Roma), non soltanto hanno consapevolezza che fin dalla loro prima manifestazione del 9 maggio sia stia formando un vero e proprio “movimento”, specialmente con le nuove consistenti adesioni di categoria, ma ritengono che sia ormai giunto il momento del “confronto” con le autorità regionali. Perciò, a Piazza Unità d’Italia, durante l’incontro con i sindaci e la popolazione, domenica pomeriggio 16 agosto, chiederanno ufficialmente un incontro sulla “vertenza Territorio & Caracciolo”con il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, riservandosi di contattare in seguito pure il presidente della Regione Abruzzo. Domenico Lanciano

Stazione, mai così nel degrado Sempre di più le critiche e le proteste dei cittadini e viaggiatori per la pericolosità della struttura ISERNIA. Mai come adesso la situazione è diventata insostenibile e fortemente preoccupante. Molti abitanti della zona e pendolari che ogni giorno prendono il treno per lavoro o studio ci hanno scritto, inviato segnalazioni etc … per far si che si accendano i riflettori sui disagi della nostra stazione (spaccio, degrado, sporcizia, delinquenza, accattonaggio etc …). Riconosciamo che talvolta sono anche state prese delle contromisure pattugliando la zona con più frequenza, ma la mancanza di un posto di polizia stabile all’interno della stazione è un grosso handicap. Purtroppo i maggiori controlli delle

forze dell’ordine sono sempre durati solo pochi giorni e la situazione è sempre precipitata nuovamente nel baratro. La presenza di una pattuglia della Polizia su Piazza della Stazione, quando c’è, ha portato qualche beneficio, ma non basta, spacciatori, vagabondi e ubriaconi sono in giro mattina e sera, continuando a fare tranquillamente i loro porci comodi. Non vogliamo assolutamente discutere l’operato delle forze dell’ordine, per le poche risorse che hanno a disposizione, fanno anche troppo. All’interno della stazione di buon mattino, appaiono i primi nullafacenti che si riforniscono di vino e birra e iniziano il

loro bivacco quotidiano, nelle sale dove i viaggiatori attendono i treni, o sulle due panchine presenti. Bevono, fumano, urlano, talvolta si picchiano, danno fastidio alle persone che aspettano i treni, ovviamente, lasciano tutti i rifiuti (bottiglie avanzi di cibo, tappi, mozziconi di sigaretta, cartacce etc …) ovunque. Mancano solo i borseggiatori ed il quadro è completo. Ci sono dei rumeni senza fissa dimora che dormono da tempo in stazione, si sono creati dei giacigli dove passano la notte, non è uno spettacolo bello da vedere. Sono anni che viene denunciato lo stato di abbandono e di degrato in cui versa la stazione, ma come sempre si fa finta di niente.

Giornata europea del pellegrino “L’ospitalità dei rioneresi stupisce e vince” Il Molise quando deve esserci e mostrarsi al Mondo come Regione attiva e propositiva c’è ….. Perché grazie alla base, partendo dal basso, si deve e si può anzi, si attiva …. Si era detto e si è avverato. Il 5 giugno 2015 in Roma presso la sede del 5^ Municipio di via Casilina 655, fu formalmente istituita la Giornata Europea del Pellegrino e l’8 agosto 2015 a Rionero Sannitico è successo qualcosa di incredibilmente “ STRAORDINARIO “ Decine di Pellegrini provenienti da tutta Italia e qualcuno anche dall’estero, hanno animato con i loro racconti e con le loro esperienze una accogliente e propositiva, Rionero Sannitico. Una accoglienza che ha strabiliato gli ospiti tanto da emozionarsi alla ripartenza e tanto da programmare immediatamente un ritorno in Molise per un’altra emozionante esperienza di cammino che andremo a svelare più innanzi nel tempo. Un intero paese ha aperto le case a decine di pellegrini che hanno potuto toccare con mano che il Molise è terra di accoglienza e, di gente che ama visceralmente la propria terra senza dogmi e con il piecere di offrirsi all’esterno. Una giornata all’insegna della partecipazione che ha visto momenti di incredibile emozione soprattutto nella consegna dei Bordoni ai pellegrini e nel contatto umano con la gente. Ricordiamo che, quasi un anno addietro il sindaco di Rionero Sannitico ebbe a dichiarare la volontà della sua amministrazione di istituire la giornata del pellegrino ed, il Consiglio Co-

munale nella seduta del 16 maggio 2015 ha deliberato l’istituzione della giornata Europea del pellegrino che si terrà, proprio a Rionero Sannitico, ogni 8 agosto 2015. Proprio il 5 giugno 2015 la delibera e la richiesta di Patrocinio Europeo , sono state consegnate nella mani della Presidente Commissione Cultura del Consiglio d’Europa, on.le Silvia Costa. Ella , attivamente, si è prodigata per il tanto agognato riconoscimento del tratto sud della via Francigena ed è impegnata nella valorizzazione dell’intero reticolo viario riconosciuto nell’ormai lontano 1994 sino a Roma da Canterbury che, con il riconoscimento Sud, da Roma a Gerusalemme, diventa indiscutibilmente il più grande itinerario culturale al Mondo. Una due Giorni, in quanto i festeggiamenti sono inziati il

giorno 7 agosto con la partecipazione dei gruppi locali quali “ Le Terre Rioneresi “, di assoluto coinvolgimento e di partecipazione al di la di ogni schieramento, logica e prospettiva numerica, culminati con la serata dell’8 agosto che, dopo il saluto ai pellegrini ed alle autorità presenti, con un piccolo neo non polemico, della non presenza del Presidente della Provincia di Isernia, nonché Sindaco di Isernia, Luigi Brasiello che, nel progetto è capofila, ha avuto il culmine partecipativo nella piazza della Trinità in occasione dello splendido concerto di Musica Classica degli allievi del Conservatorio Perosi di Campobasso dei talenti , Francesca Sinibaldi e Michele Pannitto che, davvero hanno saputo infondere grande attenzione e grande partecipazione in un pubblico straordinariamente numeroso che ha apprezzato, applaudito e osannato gli artisti che hanno potuto per chidere la serata, godersi uno straordinario Tony Binarelli che ha saputo anch’egli entusiasmare, stupire e partecipare gli spettatori che per l’occasione , hanno letteralmente preso di assalto la piazza per onorare il Tony di sempre, il pù bravo prestigiatore ed illusionista d’Europa.


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Termoli

12 agosto 2015

“Non sparare i razzi inutilmente” La raccomandazione è della Capitaneria di Porto di Termoli dopo una segnalazione falsa in mare TERMOLI. Razzi rossi in mare allertano la Capitaneria di Porto che attiva ricerche nella notte tra domenica e lunedì, riprese poi all’alba di ieri, ma senza esito. L’allarme lanciato, intorno alle 21.45 di ieri sera, all’altezza della struttura turistica

Martur, ha determinato una nottata di pattugliamenti continui da parte della Guardia costiera, ma senza trovare alcuna imbarcazione in difficoltà. Ieri mattina, il Comandante del porto Antonio Nasti ha invitato diportisti,

villeggiati e, più in generale, i cittadini ad utilizzare i razzi di segnalazione di un pericolo in mare con maggiore attenzione ed accortezza onde evitare ricerche a vuoto e distrarre le motovedette da altre attività di tutela della vita umana.

“Fermo restando la buona fede di chi ieri sera ha lanciato vari razzi rossi di segnalazione di un’emergenza in mare – ha commentato Nasti -, ringrazio i cittadini per le segnalazioni perché veniamo messi nella condizione di fare il nostro mestiere, però,

nel contempo, desidero esortare tutti ad una maggiore attenzione in quanto tali situazioni comportano un inutile impiego di risorse e ci distraggono da altre attività di tutela e pattugliamento in mare”.

L’intervento

Hanno annientato il san Timoteo Il dibattito sulla riforma dell’organizzazione ospedaliera in Molise è davvero all’ordine del giorno. Mille le sfaccettature di un riordino che comunque vada andrà a intaccare le abitudini di interi territori, che vedranno cambiare l’offerta del diritto alla salute. Da quando, il primo agosto, sono venuto meno i 14 ausiliari all’ospedale San Timoteo la diatriba, soprattutto per mano sindacale, si è accesa ancora di più, come dimostra l’intervento della Rsu G. O. La figura degli ausiliari (Oss-Ota) è ridotta ai minimi termini. Eh già, ormai quanto si diceva già da tre anni in uno nostro articolo scritto dal rappresentante Rsu e sindacalista Fsi e pubblicato nell’agosto di 3 anni fa. Oggi si è avverato quasi del tutto. Infatti dallo stesso sindacalista, apprendiamo che l’Asrem, anziché rafforzare e rinnovare l’incarico agli ausiliari con contratto già scaduto il 31/7/2015, e nonostante il notevole incremento della popolazione cittadina,soprattutto in questo periodo estivo, ha pensato bene di risparmiare fondi (o meglio di risparmiare la modesta somma di 20mila euro mensili, tale ammontava la totale mensilità dei circa 15 ausiliari precari del San Timoteo rispediti a casa e senza lavoro. “Di sovraccaricare quindi, di ulteriori mansioni quei pochi rimasti, forse 20 o anche meno. Alcuni di essi tra l’altro con gravi problemi e limitazioni fisiche, già accertate da medico competente. Pertanto il paziente Molisano, se ricoverato,

si troverà sicuramente in condizioni estremamente disagiate sia per quanto riguarda l’igiene personale, sia il cambio della biancheria, oltre che al trasporto degli stessi per eseguire esami e consulenze varie – afferma la stessa Rsu – a nulla è valso il tentativo di tutte le organizzazioni sindacali avuto con gli organi di stampa affinché l’Azienda prorogasse il rinnovo di contratto agli ausiliari. Noi sindacalisti ancora oggi stiamo aspettando una risposta. Qualcuno mormora che non ci sono più fondi, però i fondi per pagare le cosiddette”prestazioni aggiuntive” soprattutto al personale medico l’azienda ce li ha, tanto è vero che queste prestazioni aggiuntive esercitate dai medici anestesisti e del pronto soccorso, vengono pagate 60 euro l’ora. Per poter fare il turno notturno dove si lavora meno, ma si guadagna di più, i medici fanno a strattoni pur di accaparrarsi il turno per intascare la congrua somma di 720 euro a notte. Quasi l’intera mensilità di un ausiliario. Qui la domanda sorge spontanea: dov’è il risparmio? Anzi, questo modo intasa ancora di più le sale del pronto soccorso, perché i medici sono due a turno di notte; e tre di giorno, mentre l’ausiliario rimane spesso da solo e soprattutto di notte, viene costretto ad occuparsi anche dei vari decessi che avvengono in altri reparti. Così i pazienti dopo essere stati visitati, rimangono per ore ad aspettare che l’ausiliario

si renda disponibile per poterli accompagnare a fare esami e consulenze varie. Chissà perché la figura medica è sempre sopravvalutata e stimata? Ciò mi fa pensare che anche nella sanità Molisana vige “la legge della natura” dove l’animale grande tende di divorare il piccolo. Ma questo tra esseri umani non può e non deve esistere, a volte noi ‘piccoli’ lavoratori, siamo costretti a ricorrere dal proprio legale per ottenere quanto ci spetta, come nel recente caso di un autista del parco macchina aziendale, che per ottenere il pagamento dello straordinario effettuato per oltre quattro anni, è dovuto ricorrere al suo legale. Così l’Azienda, dopo gli accertamenti del caso da parte dell’Autorità competente, non solo ha dovuto versare gli arretrati all’autista, ma ha dovuto sostenere anche le spese legali nonché le parcelle dei due legali interessati alla causa. Di esempi come questi ce ne sono diversi, pertanto fino a quando l’Azienda Molisana è manovrata da questa sorte di ‘classe politica’ a noi piccoli onesti lavoratori non rimane altro che la ‘rassegnazione’ nel vedere ormai prossimo il totale declino del San Timoteo; che avverrà probabilmente il prossimo 31/12/2015 quando ci sarà anche la scadenza del contratto dei colleghi infermieri, se non verrà rinnovato nemmeno a loro. La cosa oggi appare del tutto palese. Oggi l’Azienda

Domeniche d’estate si faccia la raccolta” I cittadini chiedono alla società di svolgere il servizio rifiuti per evitare cassonetti stracolmi TERMOLI. C’è qualcosa da rivedere nella pianificazione del lavoro di ritiro dei rifiuti a Termoli durante il periodo estivo. Non è possibile che la domenica sia considerata come nei periodi invernali, e se ciò non dovesse già essere si dovrebbero controllare di più e meglio i conferimenti e le abitudini di turisti e residenti. Perché? Perché nella seconda domenica di agosto è assurdo che ci siano una situazione di degrado e di scempio urbano. L’immagine della città di Termoli, al di là delle Bandiere blu ammassate negli ultimi 13 anni, non può essere sporcata da una gestione ambivalente, da parte pubblica e da

parte privata, così deficitaria. Ci si regoli, ma per l’estate 2016, quando crediamo andrà a regime il nuovo capitolato di appalto, oltre a

rivedere spazzamento e altri vulnus dell’attuale impianto contrattuale da giugno a settembre le domeniche non devono essere zona franca

per sopperire alla carenza degli ausiliari ha istituito un team di tre persone, i quali già da diversi anni oltre al loro normale stipendio, percepiscono soldi inutili per la cosiddetta ‘posizione organizzativa’. Sta di fatto che tale figura non ha mai fatto niente di concreto anche se i soldi a disposizione c’erano e comunque andavano intascati. Adesso l’Azienda ha dato loro, il compito di coordinare i pochi ausiliari rimasti, in sostanza è come arrampicarsi sugli specchi perché il paziente soprattutto quello allettato, rimane comunque abbandonato a se stesso e non viene né lavato né accudito perché il suddetto team, questo tipo di lavoro, non lo ha mai svolto e probabilmente non sa nemmeno come si fa. Ma per questo gravoso danno subìto all’Azienda, dobbiamo solo dire a tutta la classe politica succedutasi negli ultimi 20 anni di ‘vergognarsi’ per le loro nefandezze commesse, per il loro menefreghismo ed incapacità del gestire la sanità, di vergognarsi per lo stipendio oneroso che percepiscono e sempre ben salvaguardato. Ma soprattutto di vergognarsi per aver saputo annientare l’ottimo funzionamento che il San Timoteo godeva 20 anni fa e che oggi per la nostra sanità si riesce a spendere più della regione Lombardia. Non è veramente assurdo?”. Rsu ospedale Termoli


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Termoli

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No trivelle, una catena umana E’ quella che si avrà alle Tremiti il 27 agosto. Parteciperanno tutti i comuni molisani della costa TERMOLI. Sarà un abbraccio all’isola di Cretaccio (Isole Tremiti) con la più lunga catena umana in acqua. È questo l’obiettivo che si prefigge l’associazione Tremiti Punto a Capo, composta da ristoratori, albergatori, cittadini e operatori turistici delle Diomedee, che organizza l’evento con l’obiettivo di porre l’attenzione su un tema importante e dire un ‘NO’ chiaro e deciso alle Trivellazioni nel mare Adriatico. L’appuntamento è alle ore 12,00 del 27 agosto 2015 alla Banchina del Porticciolo di San Domino per poi

disporsi intorno all’isolotto di Cretaccio. La manifestazione alle Isole Tremiti arriva dopo quelle di Peschici, Vieste, Manfredonia, Lanciano e quella di Termoli del 2011 durante la quale anche un testimo-

nial d’eccezione come Lucio Dalla si era espresso in difesa dell’Adriatico. “Il nostro mare e soprattutto il tratto di Costa dei Delfini compresa l’area delle Isole Tremiti, è una delle zone

più pulite e incontaminate dell’intero Adriatico, è un bene da tutelare e proteggere da ogni tipo di abuso, non solo dal pericolo delle trivellazioni ma anche dall’inquinamento dato dalla presenza sempre più massiccia di plastica, polistirolo e retine, gettati in mare – ha detto il sindaco Angelo Sbrocca -. L’appello è per tutti, turisti, pescatori, cittadini, diportisti, ad aver cura del mare, del nostro mare, della fauna e dell’ecosistema che ha un equilibrio particolarmente fragile. L’Amministrazione di Termoli sarà presente alle Isole Tremiti il 27 Ago-

sto per ribadire il suo NO alle Trivellazioni, invitiamo anche tutti i termolesi a partecipare alla manifestazione”. All’evento, patrocinato dal WWF e dal Comune di Tremiti, parteciperanno le Amministrazioni dei quattro Comuni della Costa dei Delfini, Termoli, Campomarino, Petacciato e Montenero di Bisaccia e sarà seguito dalla RAI Tv Nazionale. Si invita la stampa locale a partecipare. Per chi vorrà trascorrere l’intera giornata alle Isole Tremiti alle ore 21,00 ci sarà la Sagra del Pesce e musica dal vivo

Castello diVino oggi a Termoli Seconda edizione della manifestazione promossa dall’Onav Molise

TERMOLI. Torna alla grande oggi al Castello Svevo di Termoli sarà di scena Castello Di Vino, l’evento creato dall’ONAV Campobasso è già alla sua seconda Edizione. Dopo il successo dello scorso anno, anche questa volta sarà possibile degustare tutte le Dop Molisane, in un’atmosfera affascinante quale quella del Castello Federiciano di Termoli. Dalle 20,30 in poi gli Assaggiatori dell’ONAV accompagneranno i visitatori in un percorso degustativo partendo dai vini Bianchi, per passare ai Rosati

ed attraverso i rossi concludere con la Tintilia. Non mancheranno poi le Bollicine Molisane, ormai anch’esse espressione del nostro Territorio. L’appuntamento, dunque, è questa sera presso il Castello Svevo di Termoli. La vocazionalità del territorio, infatti, è condizione imprescindibile per una viticultura ed una enologia di qualità e il Molise sta crescendo sotto tutti gli aspetti. Al Castello di Termoli, così, sarà possibile conoscere da vicino questa crescita e il prodotto vino del Molise.

“Le fabbriche diminuiscono ma i rifiuti peggiorano” Intervento del consigliere regionale, Filippo Monaco, sulla situazione al Cosib TERMOLI. I timori per questa piccola fetta di Italia non finiscono mai. Il pericolo che il territorio possa essere abusato con pericolose manovre a danno dell’ambiente è sempre alla massima allerta. Così si scopre, andando a visitare il sito internet del Consorzio industriale, che esiste un Regolamento per il conferimento presso l’impianto di depurazione consortile dei rifiuti liquidi non provenienti dalle reti interne al consorzio. Nulla di nuovo, visto che l’autorizzazione venne concessa dalla Regione Molise alcuni decenni fa, lascia qualche dubbio l’assenza dell’indicazione relativa alla deliberazione del comitato direttivo. Nonostante questo il regolamento è in vigore dalla data di pubblicazione sul sito. “Questa vicenda – afferma il consigliere regionale Monaco – è già preoccupante in sé, anche se fosse tutto sotto controllo, ma dal momento che è ancora in corso un procedimento giudiziario legato a danni ambientali verificatisi proprio nel-

l’ambito del Consorzio industriale il campanello d’allarme suona come una sirena di allarme bombardamento. Il Comitato Direttivo è in male fede se non firma la delibera o ci sono altri motivi ostativi?” Tra gli allegati indicati nel Regolamento stesso figura la determinazione n.405 della Regione Molise risalente al 2009, firmata il giorno stesso della scadenza della precedente autorizzazione, ma con una modifica importante. Qualche mese prima, infatti, l’allora Presidente del Consorzio industriale del basso Molise aveva chiesto che l’autorizzazione venisse integrata prevedendo “un quantitativo complessivo di 190.000 mc annui di rifiuti, così suddivisi: 180.000 mc di rifiuti non pericolosi e 10.000 mc di rifiuti pericolosi”. In particolare i rifiuti pericolosi autorizzati sono: acido solforoso e solforico, acido cloridrico, idrossido di calcio, idrossido di sodio e potassio, soluzioni acquose di lavaggio.

“Non voglio entrare nei particolari della vicenda - prosegue Filippo Monaco - perché sono tutti in mano alla magistratura, ma se l’ex Presidente è sotto processo per chiarire le responsabilità dello smaltimento irregolare dei rifiuti del Nucleo Industriale ed è stato proprio lui, avvalendosi della relazione tecnica del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione‎, a chiedere le modifiche poi apportate all’autorizzazione sarebbe opportuno attendere almeno l’esito del processo per consentire il conferimento di rifiuti di provenienza esterna. Mi chiedo, a questo punto, se è il caso di aprire le porte a materiali che non siamo certi di saper gestire perché i danni ambientali sono facili da procurare, ma difficili da riparare e procurano danni pericolosissimi a carico di tutta la collettività, anche per le generazioni a seguire, soprattutto se la provenienza possa in qualche modo essere dubbia. Le ecomafie hanno braccia lunghe, come la storia insegna, evitiamo di caderci dentro”.



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Opinioni di Claudio de Luca Se si discute di evasione fiscale, la sensibilità dei Molisani si acuisce. D’altronde, se – nel gioco del calcio – ogni tifoso si atteggia a Commissario tecnico, nel mondo delle imposte molti ambirebbero di sedere sul soglio della Direttrice generale dell’Agenzia delle entrate. E così, bene spesso, si ascolta tuonare contro l’evasione, ma senza che siano proposti rimedi atti a combattere il fenomeno, a parte un generico appello al comune senso civico. Tempo addietro, in Molise, un professionista salì al “disonore” delle cronache locali per non avere provveduto a dare a Cesare ciò che era di Cesare. Così facendo, aveva accumulato un “tesoro” di 14 milioni di euro. La “performance” gli era andata bene almeno sinché non rimase impigliato nella panìa delle indagini tributarie. Se vicende del genere avessero a rivelarsi positive anche dopo l’esaurimento dei processi, la notizia sarebbe intrigante e, nella regione, non esisterebbero più nullatenenti con “yacht” od avvocati privi di reddito. Il fatto è che i furbi saranno pure in tanti (l’anno scorso si apprese che – nell’Isernino – circolavano 1.506 auto da 2.500 cc.), ma è pur vero che – bene spesso – vengono pizzicati solo i profittatori di sussidi economici pubblici, i “ciechi” miracolati come Lazzaro, gli arrampicatori delle graduatorie per le case popolari e chi si sia auto esentato dal “ticket” e dalle tasse universitarie. Se la situazione è questa, c’è chi ritiene che possa essere adottato un sistema semplice ed efficace: applicare il redditometro alla fonte sulle proprietà immobiliari che – in definitiva – sono le uniche a non potere essere trasferite all’Estero. In sostanza, se si ha un immo-

di Pasquale Di Lena Anche questo anno si sono svolte a Buttrio (Ud), ormai definita la “capitale dei vini autoctoni”, le Finali di Vinibuoni d’Italia, la Guida del Touring Club Italiano curata da Mario Busso e Luigi Cremona. Dopo tre giorni di attenta selezione, dal 22 al 25 luglio, sono state attribuite le Corone, ovvero il massimo riconoscimento conferito a quei vini che si sono distinti per piacevolezza di beva e per indiscussa emozionante qualità. Le Corone sono state assegnate dai 25 coordinatori della Guida riuniti in 3 commissioni. Mentre con l’iniziativa “Oggi le corone le decido io” – a carico di una commissione parallela aperta ai wine lover, giornalisti e blogger – sono stati assegnati i riconoscimenti indicativi del gradimento degli eno-appassionati. “Il Molise si è contraddistinto per uno standard qualitativo indiscutibile, ormai in evidente crescita anche per le cantine sociali, e per la diversificazione delle varietà autoctone proposte, quindi non solo Tintilia”, ha commentato con entusiasmo la neo coordinatrice della Guida, Jenny Viant Gómez, giornalista enogastronomica e sommelier residente nel vicino Abruzzo, dove è avvenuta la preselezione dei 65 campioni pervenuti da 10 cantine molisane. Il dato nazionale complessivo ci parla di circa 25.000 vini ricevuti e degustati rigorosamente alla cieca, 652 campioni ammessi alle Finali (cioè ap-

12 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I quattro cantoni del fisco molisano

bile intestato, si deve pure fruire di un reddito per mantenerlo, oltre che per mantenere sé stessi. Perciò, lungi dal praticare una sterile caccia ad affitti in nero o ad altre fonti occultate, sarebbe sufficiente presumere che l’immobile sia comunque affittato; che lo sia ad altri oppure a sé stessi è indifferente. Immagino già il contraltare di altri secondo cui occorrerebbe considerare che, qualora lo Stato avesse più soldi, saprebbe come sprecarne ancora di più; e che il “deficit” è stato originato dai ripetuti disavanzi del bilancio e

non dalla evasione fiscale, secondo un semplicissimo (ma sempre ignorato!) principio: quello per cui non bisogna spendere più di quanto si incassa. Considerazioni troppo elementari? Può darsi, ma si tratta di concetti posti alla base di una corretta “governance”. Infine, si ricordi che esiste la tassazione separata delle rendite finanziarie, per cui queste finiscono col non comparire nel “740”; oppure le società familiari (e via di questo passo). Servendosi di questi “èscamotage” gli imprenditori riescono a dichiarare poco,

avendo già pagato altrove. Certe considerazioni possono apparire valide solo in apparenza, intinte (come sembrerebbero) in un che di demagogia ed in una voglia di caccia all’untore. Può darsi. Però vorrei ricordare a me stesso che, nel 1907, Luigi Einaudi aveva descritto uno scenario molto simile a questo odierno; segno che il vizio molisano ed italico di non versare le imposte è antico. Da una parte operano contribuenti e commercialisti impegnati ad inventare le forme più complesse ed artificiose per saldare il meno possibile; dall’altra si muovono gli agenti fiscali che devono usare la maggiore accortezza per riuscire a spogliare le dichiarazioni dei redditi dalla corteccia posticcia. L’illustre Uomo di Stato suggeriva che, se tutti avessero corrisposto il dovuto, le finanze pubbliche si sarebbero potute adagiare su quote ben più alte, paghe degli allori conseguiti. Al contrario la frode, persistente da oltre un secolo, costringe a riflettere se possa addirittura convenire un abbassamento delle aliquote. Cosa concluderne? Sia detto col facile senno di poi, il Nostro è un Paese che ha un radicato e scarso senso civico. Vuoi da una parte vuoi dall’altra. Ecco perché (secondo “Il Sole – 24 ore”) nel Meridione si pagherebbe grosso modo la metà delle tasse versate da quelli del Nord; e, tra le province peggiori, risultano ben piazzate proprio Isernia e Campobasso. La prima perché conferisce il 56% del dovuto e la seconda perché sborsa ancora meno (il 52%).

Tre vini molisani nella Guida ai vini buoni d’Italia pena il 2,62%) e 467 premiati con la Corona (appena l’1,87% dei partecipanti). La Guida Vinibuoni d’Italia, l’unica dedicata agli autoctoni, in base alla quantità di produttori presenti nel territorio riserva a ciascuna regione una determinata quota di finalisti, al Molise sono destinati 3 posti, che possono trasformarsi concretamente in Corone durante le Finali. Per questa edizione i 3 finalisti scelti si sono aggiudicati il massimo riconoscimento (l’anno scorso le Corone sono state 2 su 3 finalisti). Gli autoctoni da Corona per la Guida 2016 sono: Terre degli Osci Igt Rosato Ros_is 2014 di Cantine Salvatore, Biferno Doc Rosso Ramitello 2013 di Di Majo Norante e Tintilia del Molise Doc Rosso 2012 di Terresacre. “L’auspicio è quello di incrementare il numero delle aziende in Guida e potenzialmente il numero di Corone. Ciò è possibile se in fase di reclutamento dei campioni le aziende aderiscono numerose e con tempestività, al fine di consentire lo svolgimento delle preselezioni nei termini previsti. Il Molise ha caratteristiche pedoclimatiche e ampelografiche invidiabili. La produzione è

contenuta e di qualità sorprendente, bisogna solo veicolare nel modo opportuno l’unicità di questa meravigliosa regione, il comparto vitivinicolo può dare un supporto impor-

tante”, conclude Viant Gómez, nota amante del territorio e dei suoi vini, che dopo il nuovo incarico sarà spesso in Molise per incontrare i produttori.


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