Frattura chiude anche i rubinetti di molise acque

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 99 - gioVedì 30 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Michele Ambrosio

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Ambrosio. Al momento, sembra per davvero l'unico consigliere di maggioranza che riesce a far muovere le stagnanti acque della sua coalizione. Ha dato vita al movimento del raggruppamento di centro, con la partecipazione di altri colleghi, così come ha cercato di dare una strigliata a Sindaco e dintorni vista una certa apatia amministrativa della maggioranza. Almeno, ci ha provato a dare una scossa.

Il Tapiro del giorno a Giovanni Di Giorgio

Il Tapiro del giorno lo diamo a Giovanni Di Giorgio. Sembra essere diventato l'uomo buono per ogni occasione. Prima con il centrosinistra, poi con il centrodestra fino a ricevere da Big Gino l'incarico di assessore comunale. Ancora il passaggio all'Idv con la quale lista si è ripresentato al Comune di Campobasso pur non risultando eletto. Ora, lo si è visto raggiante alla presentazione del contenitore "Molise di tutti" della famiglia Di Pietro con Frattura, Nagni e Parpiglia. Complimenti.

Frattura chiude anche i rubinetti di Molise Acque SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 30 aprile 2015

Intervista agli Indignati del Molise (mai fatta) Questa che pubblichiamo è una intervista mai fatta; un’intervista immaginaria, redatta nel giorno in cui anche il residuo di libertà d’espressione lasciato credere, è stato sbeffeggiato, oltraggiato, mortificato, annullato. La realtà sociale del Molise è dura da accettare. Ricorrere all’immaginarietà è parsa la soluzione possibile per restituirla nella sua precaria condizione morale a chi governa e a chi è costretto a viverla. D - Oggi 27 aprile 2015 siete presenti per presidiare i lavori del consiglio regionale convocato per l’approvazione del Bilancio R – Da due anni noi siamo quelli che cercano di far capire ai cittadini che questa classe politica ha preso per i fondelli gli elettori con false promesse e con la loro incapacità porteranno allo sfascio questa regione. Abbiamo raccolto 6mila firme per presentare una proposta di legge popolare per la riduzione dei costi della politica. Sappiamo che questi politicanti da strapazzo ci stanno prendendo in giro non portando in discussione la proposta di legge. Ma il tempo sarà galantuomo, gli eventi futuri travolgeranno questi politici incapaci D – Però Frattura rivendica che

con questo Bilancio 2015 ci saranno tagli alla spesa R – Certamente i tagli ci saranno, ovviamente nei confronti dei cittadini. Mentre i costi della politica aumenteranno. Si sono inventati la pensione ereditaria che, in effetti, è un nuovo vitalizio a carico dei contribuenti D – Insieme a voi indignati ci sono anche i lavoratori delle Aziende in

crisi, quindi, l’unione fa la forza R- Senta, mi faccia dire quello che penso. Noi oggi ci sentiamo come 4 fessi al bar, ci siamo illusi di poter far capire ai cittadini che nessuno può calpestare i diritti sacrosanti del popolo sovrano. Che chi siede nelle istituzioni deve amministrare la cosa pubblica per il bene degli amministrati e non per il tornaconto personale in modo anche arrogante. Ma

tornando all’oggetto della sua domanda, dove cavolo stanno i lavoratori delle aziende in crisi? Io vedo uno striscione dello Zuccherificio senza operai; uno strizione della Gam senza né polli né operai; questi credono che le manifestazioni basta delegarle ai famosi 4 fessi di cui sopra. Dove sono i disoccupati della Protezione civile? Della Biblioteca Albino? Della Molise Dati?

il primo maggio la festa, il 15 lo sciopero Licenziata la legge finanziaria regionale, messe nere su bianco le strategie della Regione su economia e lavoro, per le sigle sindacali è ora di muoversi Il primo maggio sarà la giornata di festa dei lavoratori, il quindici successivo la giornata dello sciopero. Lo confermano ufficialmente le tre confederazioni di rappresentanza dei lavoratori. Vedremo con quale piglio, con quanta energia ma, soprattutto, con quanta partecipazione. Solo la partecipazione, infatti, potrà davvero rappresentare un concreto momento di rottura e di pressione rispetto alle politiche economiche e del lavoro che la Regione Molise sta predicando e praticando. Solo la partecipazione, di massa, civile ma risoluta, potrà, auspicabilmente, illuminare qualche mente, deviare qualche traiettoria già segnata, salvare un po’ di quanto ancora salvabile. Sarà una giornata importante per tutti. Per la Politica, per il sindacato per i lavoratori. Niente come la partecipazione nutre e ristora la democrazia. Sapremo il quindici sera se il Molise è ancora padrone, per quanto possibile, del proprio destino. Se ancora potrà almeno decidere da sé di quale morte morire. Se, fino ad ora, c’è stata una certa morbidezza di toni e di azione da parte delle organizzazioni sindacali pensiamo sia stata dovuta, oltre che a ragioni chiamiamole di contingenza storica, dal fatto che la legge finanziaria regionale sia stata licenziata solo nelle prime ore della giornata di martedì, dopo un parto peraltro travagliato. Ora che le strategie del governo regionale sono chiare e nero su bianco è venuto il momento di esporsi, per i sindacati. “Non siamo assolutamente d’accordo su alcune misure che sono state licenziate,

afferenti la modifica statutaria delle società in house della Regione Molise”, rende noto il segretario regionale della UIL, Tecla Boccardo e prosegue: “Di fatto, alcune tra le società o gli Enti controllati dalla Regione come Molise Dati, Korai, Molise Acque, Protezione civile, Formazione Professionale, successivamente l’approvazione dei documenti contabili, vedono la loro cancellazione statutaria ed in alcuni casi anche operativa. Dunque chiediamo al Presidente Frattura ed all’intera maggioranza: che fine faranno i lavoratori di quelle società?

E’ stato immaginato un percorso professionale per i dipendenti, oppure si è pensato soltanto a cancellare senza badare alle conseguenze? Il risanamento economico non può passare soltanto sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini”. Certo è che il passaggio sulle società controllate dalla Regione è uno dei più delicati dell’intera manovra, quello con l’impatto più esteso sul tessuto sociale, sui cittadini. Bisognerà seguirne l’iter con molta attenzione e gli occhi aperti. Ed un buon momento per cominciare ad aprirli sarà proprio la giornata del quindici maggio prossimo. Ad maiora.

Degli edili? Della sanità? Eccetera eccetera. Però devo costatare che un gruppo dei cosiddetti lavoratori della Formazione è sull’altro lato della strada lontano dai pochi lavoratori presenti. In effetti la distinzione ci deve essere; fino ad oggi anche loro hanno goduto dei privilegi non lavorando o lavorando per qualche mese all’anno prendendo uno stipendio; nel loro intimo sperano che i privilegiati dentro le istituzioni possano trovare una soluzione per i privilegiati fuori. La verità è :“Ma chi ce lo fa fare!”. Forse Frattura conosce molto meglio di noi i molisani perciò fa quello che vuole. Siamo un popolo di servitori, cui piace strisciare per non inciampare e che fa finta di indignarsi ma sotto sotto va col cappello in mano ad elemosinare prebende dal potente. Le confesso che quasi quasi vado a fare un corso di pesca, così trascorrerò le giornate con una canna in mano e a parlare coi pesci che certamente non romperanno le palle con false promesse e false proteste. Forse altri amici faranno altre cose: chi si darà all’ippica, chi frequenterà la scuola di ballo e chi si iscriverà all’Auser. D – Ma le sembra possibile? R – Più che possibile, doveroso.

L’Api denuncia “Aree Pip, un disastro” CAMPOBASSO. L’API Molise (Associazione della Piccola e media Industria) lancia un grido di allarme sulla situazione delle Aree PIP, aree industriali all’interno delle quali operano numerose aziende attive nei più disparati settori produttivi. Le Aree PIP molisane, a causa di una cattiva gestione amministrativa e di una programmazione del territorio a dir poco contraddittoria, sono vessate da vincoli burocratici che ne ostacolano lo sviluppo frenando le attività economiche. Di più, alcune di queste ricadono addirittura in aree SIC (Sito Interesse Comunitario), con il conseguente paradosso che un’azienda anche solo per poter tagliare le erbacce è obbligata ad attivare laboriose ed estenuanti procedure burocratiche, così come previste dalle normative, generando di conseguenza ulteriori restrizioni che scoraggiano gli investimenti e impediscono la naturale attrazione di insediamenti produttivi. “Vogliamo sensibilizzare le istituzioni competenti – dichiara la Presidente dell’API Matilde Iosue – circa l’illogicità di quel che accade quotidianamente alle aziende presenti nelle aree PIP. Siamo consapevoli che esiste un punto di equilibrio fra produzione industriale e rispetto dell’ambiente, una convivenza fra attività produttive ed ecosistema che deve passare per l’imprescindibile tutela dell’occupazione e del lavoro. Alla Regione Molise e a tutti gli enti coinvolti chiediamo, pertanto, di adottare finalmente scelte chiare e precise sul destino delle aree industriali che tengano assieme le necessità basilari delle imprese economiche, i livelli occupazionali che queste garantiscono, e la tutela del nostro territorio. Pena la definitiva sfiducia da parte degli imprenditori molisani e il progressivo allontanamento di questi dal territorio regionale”.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Dopo la commissione, il commissario Per Molise Acque non c’è pace nè prosperità. 107 mila euro di commissione buttati e Molise Acque 2 in arrivo... Purtroppo la Commissione voluta dal governatore Frattura nei primi mesi di quest’anno per Molise Acque, pagando due consulenti esterni, nelle persone Mario Ferocino e Francesco Caruso, settantamila euro mal contati per il disturbo (più altri quaranta mila all’Anea), non ha avuto i risultati sperati. La ridefinizione dell’assetto istituzionale non c’è stata, l’ottimizzazione delle risorse e delle attività gestionali men che meno. Ma chi poteva immaginarlo? Noi, per esempio. Basta leggere l’edizione del 3 febbraio di quest’anno de La Gazzetta (e alcuni altri numeri successivi, a qualche giorno di distanza). Non che ci volesse la zingara, per carità. Ma questi sono i tempi. Intanto oggi veniamo a sapere che per Molise Acque arriva il commissario. Non sono stati sufficienti, quindi, l’indirizzo della giunta e del consiglio, previsti dallo statuto dell’ente, il consiglio d’amministrazione e la commissione esterna. Niente male davvero. Sappiamo però che il passivo di Molise Acque è di 20 mi-

lioni di euro, più o meno; che le esposizioni delle Regioni limitrofe, Campania e Puglia in particolare, sono cospicue ma nessuno si danna più di tanto per esigerle; che la rete idrica è un colabrodo e favorisce la dispersione di una percentuale di acqua vicina al 50%. Vedremo ora di quali poteri taumaturgici sarà dotato questo commissario (spe-

La scadenza elettorale regionale di maggio e la riforma della legge sul sistema elettorale nota come “Italicum” hanno dato una ulteriore forte spinta alla frantumazione dei partiti e delle alleanze, a loro volta conseguenza dello sgretolamento progressivo delle identità, dei blocchi sociali e dei gruppi dirigenti. Un modello involutivo che è non solo nazionale, ma anche e soprattutto locale, ove si assiste alla concretizzazione di una sostanziale subalternità dei partiti ad interessi che davvero poco hanno a che fare con le necessità dei cittadini e dei territori.

Caro Paolo Di Laura Frattura, mi credi se ti dico che il Guerriero Sannita si aspettava l’emendamento riguardante il Commissariamento di Molise acque? Si....credimi l’avevo previsto, per me oramai sei un libro aperto...dopo averti conosciuto in profondità, sei stato un grande a presentarlo all’ultimo momento. Sei ormai come un caterpillar politico dove nessuno per il momento, può contrastarti....hai costruito una rete solidale di personaggi politici che contano e che ti supporteranno tra qualche anno anche all’interno del P.D. Vedi il Commissariamento di Molise acque, ormai conoscendoti

incuria amministrativa. Solo il tempo, però, potrà dirci se questa nomina non è, molto più semplicemente, soltanto un dispettuccio da cortile nei confronti del senatore Ruta, come i soliti maliziosi hanno già ampiamente preconizzato. Tornando alla la rete idrica vi annunciamo, cari lettori, che i nostri brillanti amministratori hanno già

Una democrazia senza popolo

di Oreste Campopiano*

di Giovanni Muccio

rando che si tratti di un profilo già a libro paga della Regione Molise e che il suo insediamento non costituisca un altro aggravio per le casse regionali e, men che meno, un’altra evitabilissima, munifica, regalia). Vedremo. Ma anche qui ci sentiamo facili profeti nel dire che non potrà mai essere l’attività di un solo uomo a porre rimedio a tanta

partorito la genialata. L’assessore alle infrastrutture, Pierpaolo Nagni, ha infatti annunciato che, entro settembre prossimo, verrà creato un altro ente che si occuperà esclusivamente della rete; dell’hardware. Eh, già. Molise Acque non bastava; è già impegnata, evidentemente, a non fare tutto quanto dovuto, se non accumulare 20 milioni di passivo; ci voleva, decisamente, Molise Acque 2. Una genialata, appunto. C’è poco da dire: la Regione Molise è un mostro ipertrofico che si nutre di burocrazia e più carta ingoia, più strutture sbrana, più diventa grasso, pigro, indolente. E così la risorsa che forse più di tutte, tra pochissime altre, potrebbe generare per la nostra regione un ritorno economico, un circolo virtuoso, diventa il solito buco nero; si perde dai tubi, viaggia verso altre regioni a qualche centesimo al metro cubo, che neanche incassiamo. Scommettiamo che tra un po’ le bollette dell’acqua nelle nostre cassette della posta cominceranno a pesare una tonnellata?

Le migrazioni da un gruppo ad un altro non sono solo frutto dell’opportunismo, ma rivelano un trasversalismo alimentato da identità debolissime e prive di ogni nobiltà. Di recente un lucido commentatore politico ha riferito questo complessivo sfascio dei partiti alle “ scissioni sociali che sono avvenute in questi anni in un’Italia affacciata sul vuoto dell’azione politica”. Se pertanto i partiti si sono trasformati sempre più in piccole tribù autoreferenziali e la politica in genere ha messo in evidenza la

sua incapacità a trasmettere messaggi forti di rinnovamento, il cemento vero è diventato il micro interesse ed i tanti “micro narcisismi collettivi” che rendono difficile qualunque aggregazione duratura. Con la duplice negativa conseguenza: da un lato, di lasciare alla Magistratura una supplenza che mostra limiti oggettivi proprio perché segue logiche non politiche e delegittima di fatto quel poco che ancora esiste della Politica; dall’altro determina il crollo della partecipazione, anche a livello locale, che suona come la risposta ad una

rappresentanza inadeguata e, nel suo complesso, inconsistente e distonica. Quello che è sotto gli occhi di tutti e che già oggi non è solo un rischio ma una difficile realtà è quindi la concreta scissione tra l’elettorato e chi non è in grado di offrirgli una possibilità di scelta. Esattamente il presupposto di una fragile e pericolosa Democrazia con sempre meno popolo. *Resp. Naz. Problemi dello Stato PSI

Frattura, sei come il Caterpillar Stai distruggendo tutto

e conoscendo chi ti supporta, rappresenta solo il primo tassello di una strategia dove i “tuoi nemici politici interni”, vedranno da qui a breve le

conseguenze. Ricordati sempre comunque nella vita esiste un inizio, un apice e una discesa. Oggi sei quasi all’apice hai ancora da sca-

lare....ma arriverà anche la discesa per mano di chi mai ti aspetterai politicamente parlando. Da parte del Guerriero Sannita, ormai l’avrai ca-

pito ma credo anche che l’avevi messo in conto.....ti sono contro politicamente e non perchè parteggio per questo o quel raggruppamento, NO ti sono contro politicamente perchè ti ritengo un politico incoerente, irriconoscente e incapace a portare benessere al Popolo che rappresenti. Ho sbagliato a supportarti anche se i miei dubbi li avevo espresso....resto comunque dell’idea che “Sbagliare è umano, perseverare è diabolico”, ecco perchè nel mio piccolo ti combatterò sempre politicamente e democraticamente. Spero almeno che mi apprezzerai per la mia schiettezza, cosa che dubito...anche se in politica la schiettezza non esiste.

*Il Guerriero Sannita


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30 aprile 2015

Trasporto pubblico locale: lite Regione – Larivera

Franco D’Abate consulente tecnico per Nagni

Una ditta storica del trasporto regionale su gomma - Larivera - costretta ad entrare in lite con la Regione. Costretta, cioè, a vedersi giudicata da un Tribunale per questioni di pura natura amministrativa, che la Regione Molise non ha voluto e non ha saputo risolvere per via bonaria, come sarebbe sempre auspicabile. Di mezzo questioni finanziarie e rivendicazioni da far valere per il riconoscimento degli oneri di trasporto esercitati al di fuori del contratto di servizio. La Pubblica amministrazione dovrebbe avere tutti gli strumenti idonei per arrivare ad una transazione, ad un accordo che salvaguardi diritti e doveri delle parti in contrasto. Alla Regione Molise preferiscono il ricorso alla magistratura, alla dilazione dei tempi di soluzione dei problemi, e all’appesantimento dei costi di gestione. Ad esempio, i 10.150,40 euro che do-

CAMPOBASSO. “E’ stato approvato dal Senato, nel corso dell’esame del ddl Madia concernente la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, con parere favorevole del Governo, l’ordine del giorno che ho presentato, che impegna il Governo, nell’ambito del riordino delle funzioni di polizia di tutela dell’ambiente, del territorio e del mare, nonchè nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare”. Così, scrive il senatore Roberto Ruta dopo la decisione asssunta dalla Commissione. In particolare, a preve-

lettera aperta

Vertenza lavoratori della Formazione Professionale: Quali azioni ha posto in essere la Regione Molise per dare attuazione agli impegni formalmente assunti il 23/12/2014 ? In tale circostanza, lo ricordiamo, dopo una trattativa che è durata dalle ore 19,00 del 23/12/2014 alle ore 2,00 del 24/12/2014 si era prospettata una soluzione alla vertenza della Formazione Professionale, con la sottoscrizione di un documento in cui la Regione si impegnava in tempi b r e v i s s i m i : · con il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (MLPS) per lo svincolo e la utilizzazione delle risorse Wellfare to Work (WTW), pari a € 300.000,00 e “APPRENDISTATO” pari a € 500.000,00, a copertura degli oneri per il finanziamento di un “PROGETTO DI START UP” del modello di “SISTEMA REGIONALE DI ORIENTAMENTO PERMANENTE”, già realizzato nel corso

vranno essere pagati al consulente tecnico di parte, Franco D’Abate, nominato per assistere la Regione nella individuazione dell’entità chi-

lometrica accumulata dalla ditta Larivera nel corso degli anni, e che vuole gli siano riconosciuti per un importo di 1.493.149,80 euro, e per

Franco D’Abate è commercialista e revisore legale dei Conti. Tra l’altro, ha elaborato il costo di tutte le società di trasporto da porre a basa delle compensazioni previste nei contratti di servizio ed ha effettuato la revisione dei bilancio di numerose aziende del trasporto pubblico locale. Insomma, della materia da trattare ha specifica competenza, che potrebbe tornare utile alla chiarificazione dei fatti in discussione. Inoltre ha già svolto prestazioni professionali in qualità di tecnico di fiducia della Regione. Sulle sue spalle dunque un peso professionale non da poco, da esercitare con scrupolo deontologico, nonostante sia un consulente di parte. Il compenso per la sua consulenza, non va dimenticato, lo pagano i cittadini del Molise. Mica Nagni o Frattura.

l’eventuale compensazione dei servizi effettuati. 10.150,40 euro in aggiunta ai costi che sono propri di una causa e delle sue implicazioni.

Dardo

L’emendamento a firma del senatore Roberto Ruta è stato approvato in Commissione

“La Poliza provinciale inserita nel Corpo Forestale dello Stato”

dere la confluenza della polizia provinciale nel Corpo Forestale dello Stato, previa verifica dei requisiti soggettivi richiesti conformi all’eventuale assorbimento del Corpo Forestale dello Stato in altra forza di polizia; a tutelare i

dipendenti con contratto di diritto privato del Corpo Forestale dello Stato. “In tal senso il ministro Madia unitamente al relatore hanno espresso parere favorevole condividendo il contenuto dell’ordine del giorno proposto”.

Noi, i derelitti della Formazione professionale della precedente attività progettuale dispiegatasi nel periodo 1° aprile / 30 settembre 2014; · verificare la disponibilità del MLPS ad autorizzare il FORMEZ e/o ITALIA LAVORO a farsi carico della realizzazione e gestione delle attività progettuali di start up di cui al precedente punto; · farsi carico della diretta gestione delle attività progettuali di cui al primo punto nell’ipotesi di impercorribilità dell’iniziativa di cui al punto precedente; · avviare con la massima tempestività le iniziative legislative e regolamentari per favorire la progressiva riduzione del numero degli operatori della F.P. iscritti all’albo regionale, anche attraverso specifiche forme di incentivazione f i n a n z i a r i a ; · assumere tutte le iniziative per la stabile strutturazione del SISTEMA REGIONALE DI ORIENTAMENTO PERMANENTE, attraverso la ricerca di canali di finanziamento comunitari e/o nazionali entro il termine di durata trimestrale del progetto di start up di cui al primo punto. Da allora,

un assordante silenzio è caduto sulla vicenda. Ora è giunta l’ora di uscire dall’equivoco. La Regione non può più far finta di niente: la situazione dei lavoratori della formazione professionale è drammatica, avanzano mensilità arretrate ed ancora oggi non percepiscono il sostegno al reddito sotto forma di cassa integrazione in deroga: c’è il rischio concreto che il disagio sociale esploda anche in eclatanti manifestazioni di protesta. Non bisogna dimenticare che la formazione professionale è un sistema che si rivolge ad una platea di utenza molto diversificata: ragazzi che abbandonano la scuola; giovani diplomati/laureati che desiderano migliorare la loro preparazione attraverso la frequenza di corsi di alta formazione; lavoratori che hanno bisogno di aggiornamento professionale; disoccupati costretti ad imparare nuovi mestieri per rientrare nel mondo del lavoro; apprendisti che devono frequentare un periodo di formazione obbligatoria e tanti altri. Per non parlare poi dell’importanza che riveste il sistema di orientamento perma-

nente nel quale anche l’Unione Europea investe sempre di più. Con amarezza, dobbiamo rilevare che la politica, ancora una volta, tace davanti alle esigenze del territorio e alle sofferenze dei lavoratori e dei cittadini molisani. Al presidente Paolo Di Laura Frattura, all’assessore Michele Pietraroia, all’On. Roberto Ruta, all’On. Laura Vennitelli, al direttore Massimo Pillarella, al dirigente Claudio Iocca, tutti presenti e artefici dell’accordo raggiunto, ricordiamo che la Regione il 23 dicembre 2014 si dichiarava pronta ad avviare tutto quanto concordato con la massima tempestività (un mese al massimo), ma che oggi -dopo 4 mesi e ulteriori incontri- siamo ancora fermi sulla linea di partenza. Gli operatori della FP vogliono continuare ad essere protagonisti attivi anche per il raggiungimento degli obiettivi comunitari. L’impegno congiunto permetterà di rispondere alle nuove e più cogenti esigenze del mondo del lavoro nel nostro Molise. Il personale della FP è ancora in grado, come lo è stato fino ad ora,

di assolvere degnamente ai compiti affidati, ma è necessario che il “Sistema di Formazione Professionale”, si riavvii perchè l’utenza ne soffre e perchè oltre 14 milioni di occupati esprimono il bisogno di aggiornare le proprie competenze oppure di apprenderne di n u o v e . La Formazione Professionale è “materia delegata” (al pari della sanità) ed è nata per rendere un servizio utile ai giovani, ma anche ai meno giovani in cerca di nuove opportunità lavorative. La Costituzione già dal 1947 all’articolo 117 affida alle Regioni “l’istruzione artigiana e professionale”. Con la riscrittura del Titolo V (legge costituzionale n° 3/2001), si è ribadito che la “formazione professionale”, resta di competenza esclusiva regionale. Quindi il Sistema educativo è costituito dal Sottosistema dell’istruzione, di competenza statale, e dal Sottosistema della formazione, di competenza regionale. I Lavoratori del settore Formazione professionale del Molise


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5 30 aprile 2015

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La politica solo chiacchiere e distintivi

“Molise di tutti”: operazione patetica e meccanica resa possibile perché non è richiesta coerenza, schiena dritta e mente libera C’è del patetico nel travaso di Nagni, Parpiglia e Cristiano Di Pietro dall’Italia dei Valori (ma quali?) al sedicente movimento “Molise di tutti”. Un’operazione meccanica, inventata per ridare un po’ di luce alla figura politica di Di Pietro senior da parte del figlio, e di un gruppetto di adepti, taluni amministratori locali e provinciali, che aspira a restare a galla. Un’operazione meccanica, per consentire allo sfiatato presidente della giunta regionale, l’architetto Paolo di Laura Frattura, di riprendersi dal tiro al piccione di cui è fatto oggetto da quella parte (piccola, sparuta, ma grintosa) di molisani che non vivono di elemosina politica né sono in attesa di raccogliere le briciole dal tavolo delle spartizioni. Un’operazione da vasi comunicanti, priva di motivazioni ideali e, a ben pensarci, anche di motivazioni strategiche. D’accordo: di ideali, di ideologia, di appartenenza non se ne parla da un pezzo, da quando, cioè, i partiti sono diventatati contenitori di numeri e non di soggetti pensanti.

Fare e disfare le commissioni regionali a supporto delle attività della Regione in materia di implementazione, gestione e attuazione dei Por/Fsr, degli avvisi pubblici per la valutazione comparativa per incarichi di consulenza, per lo svolgimento di concorsi, per l’approvazione di progetti, sembra essere il trastullo dei direttori generali Di Mirco e D’Innocenzo. E’ sufficiente andare sul sito della Regione e cliccare sulla direzione generale della giunta e sulla direzione generale della salute, per avere la possibilità di rendersi conto del numero e della varietà di questi provvedimenti che compongono e scompongono le commissioni, le integrano, le cambiano: alcuni provvedimenti per errori ed omissioni, alcuni altri perché i membri si dimettono e vogliono essere sostituiti. Un esercizio al quale non può essere sottratta la certezza che i lavori vengono differiti o ritardati. In aggiunta a questo elenco di provvedimenti ci sono, anche qui in sequenza numerica rilevante, i provvedimenti con cui al personale regionale viene autorizzato di esplicare incarichi professionali fuori dall’ambito regionale: un campionario molto ricco e interessante di professionalità che vanno in soccorso di altre entità amministrative pubbliche e private. La Regione letta attraverso gli atti che vengono adottatati è un campiona-

Ammesso pure che l’operazione travaso abbia un fine strategico, che Di Pietro senior voglia ripartire dal luogo meno impegnativo, più credulone, politicamente più stupido e fazioso per tentare di mettere a frutto gli anni della vecchiaia con una can-

didatura alla presidenza regionale, niente può essere dato per scontato se rimane la politica imbelle e deleteria del centrosinistra. Nemmeno che le coperture di cui gode nei centri d’indagine e di controllo rimangano ancora tali, dinanzi allo

spettacolo dei traffici personalistici ai vari livelli della Regione. L’operazione messa in piedi per far dimenticare cosa è stata l’esperienza dell’Idv e quanta poca cosa abbia rappresentato nel Molise, non ha alcun elemento che possa giustifi-

carla oltre la strumentalità di consentire al gruppetto di comando di cambiare pelle, di darsi una lavata di faccia, e di scrollarsi la forfora dalle spalle. Di dirsi diverso da ciò ch’è stato fino a ieri, non avendo più l’etichetta con la quale ha chiesto e ottenuto i consensi elettorali per sedere alcuni di essi a Palazzo Moffa, altri a palazzo Vitale, altri nelle istituzioni territoriali locali, senza infamia e senza lode. Gli è consentito farlo perché vivono e operano nel Molise, terra in cui non è richiesta la coerenza, la schiena dritta e la mente libera. Terra delle fiere rionali e del gioco delle tre carte: “… questa vince, questa perde ..”. Mai che il mazziere e i compari che lo attorniano perdano, però. La vita politica molisana è “solo chiacchiere e distintivo”, litigio, contraffazione, compromesso, speciosità, opacità e … travaso. Fintanto dura, di riffe o di raffe, andrà avanti. Ma non è detto che duri. Dardo

Il Molise, terra dei commissari Nuova ondata di commissioni soprattutto legate al mondo della sanità

rio fantastico di provvedimenti di cui il cittadino non avrà mai però la misura delle possibilità che si creano né gli scopi per cui si creano. E i direttori generali sono lì, pagati con emolumenti ragguardevoli, a stendere e a firmare determine. Come quella con cui, a parziale modifica di quanto stabilito con la propria precedente determinazione 204 del 10 aprile 2015, il direttore generale Di Mirco è stato costretto ad espungere il nominativo della dottoressa Germana Croce; oppure, sempre Di Mirco, costretto a nominare, in sostituzione della dottoressa Si-

mona Gentile la dottoressa Mariantonietta Mucci, quale componente della Commissione giudicatrice dei vari curricula professionali avanzati a seguito dell’avviso approvato con le determinazioni. 466 del 22 settembre 2014 e 514 del 10 ottobre 2014; oppure ancora di nominare, in sostituzione del geometra Carmine Di Ielsi, il dottor Pasquale Di Fabio, responsabile dell’Ufficio Promozione Sviluppo dell'Artigianato e della Cooperazione Agevolazioni creditizie interventi di sostegno in conto capitale - mo-

nitoraggio e controllo dei finanziamenti in conto interessi alle Imprese artigiane, quale componente della Commissione giudicatrice dei curricula professionali avanzati a seguito degli avvisi pubblici emanati con deliberazione di Giunta regionale n. 10 del 13 gennaio 2015. Non è finita. Con altra determina, la direzione generale della Salute ha costituito l’ennesima commissione, l’ennesimo gruppo di lavoro, l’ennesimo supporto alle attività istituzionali. In particolare, il gruppo di lavoro cui demandare la proposta di un

nuovo “Piano di riorganizzazione delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio”, in coerenza con le indicazioni ministeriali. Ne fanno parte Francesco Sforza – direttore del Servizio di supporto al direttore generale della Salute, con funzioni di coordinatore; Giovanna Bizzarro - direttore del Servizio assistenza territoriale della Regione Molise; Giovanni Cuzzone, direttore Uoc del laboratorio d’analisi dell’Ospedale Cardarelli; Alberto Spanò - direttore Uoc di microbiologia e virologia della Asl di Roma B ; Gianpaolo Leonetti, direttore Uoc di Patologia clinica dell’Asl di Roma C; Sergio Rago – direttore del Distretto socio sanitario dell’ASReM. Alcuni nomi sono ricorrenti, cioè fanno parte di altre commissioni e gruppi di lavoro, per cui vien da domandare quando mai hanno il tempo di svolgere il lavoro per cui sono effettivamente deputati e pagati. Ripetiamo: le ramificazioni all’interno della Regione sono infinite e ciascuna risponde più che ad una dimostrata e accertata necessità, al piacere di essere qualcuno e di contare qualcosa. D’altronde, in che stato è stata ridotta la sanità nel Molise?


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Campobasso

30 aprile 2015

Spaccio di stupefacenti, scatta la denuncia L’intervento della Polizia nell’ambito del contrasto al fenomeno CAMPOBASSO. In attuazione di mirate strategie elaborate al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del consumo e spaccio di stupefacenti, la Polizia di Stato di Campobasso ha denunciato all’Autorità Giudiziaria un pregiudicato locale resosi responsabile di detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente. In particolare, nel corso dell’attività di prevenzione generale e controllo del territorio, l’equipaggio della Squadra Volante procedeva al fermo di un’autovettura condotta da un noto pregiu-

dicato locale, di anni 33, dedito anche al consumo di stupefacenti. Nutrendo il fondato sospetto che il predetto, proveniente da Napoli, potesse celare sulla persona e nel veicolo droga acquistata in quella città, gli operanti decidevano di procedere ad un controllo approfondito, effettuato con l’aiuto di una pattuglia del locale Comando della Guardia di Finanza, nel frattempo giunta prontamente sul posto, a dimostrazione della sempre proficua collaborazione tra le Forze di Polizia.

Nel corso di tale accertamento, il fermato consegnava spontaneamente diversi involucri di sostanza stupefacente del tipo eroina, cocaina ed hashish, mentre alcuni grammi di crack venivano rinvenuti nel bocchettone del carburante. L’uomo veniva, pertanto, accompagnato presso gli uffici della Questura per gli accertamenti di rito, al termine dei quali veniva denunciato alla locale Procura della Repubblica per detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente, che veniva sequestrata.

Le carenze progettuali della scuola materna di Via S. Antonio dei Lazzari

Una cannonata sparata dai “grillini” all’indirizzo degli amministratori e dell’ufficio tecnico comunale Simone Cretella: “Il sindaco, la giunta e la struttura dei lavori pubblici farebbero bene a valutare una radicale revisione dei lavori in corso d’opera, adeguando progetti ed impianti prima che sia troppo tardi, anche individuando eventuali responsabilità derivanti da errate progettazioni” Dando notizia che la scuola elementare di Via Kennedy dismessa da alcuni anni per decisione autarchica dell’allora amministrazione comunale sarà oggetto di messa in sicurezza, ci siamo avventurati ad aggiungere testualmente: “Confortante che siano frattanto nate altre due nuove scuole, sebbene agli occhi attenti ed esperti di alcuni tecnici all’avanguardia sulle nuove metodologie costruttive, e sul contenimento energetico, appaiono non proprio inappuntabili. Gli uffici tecnici comunali chiamati a progettare pare non siano propriamente e sufficientemente aggiornati”. Bene, ciò che abbiamo formulato in termini dubitativi s’è trasformato in una interpellanza del consigliere Simone Cretella del gruppo 5 Stella a Palazzo san Giorgio. Il contenuto è dirompente. Il consigliere, esercitando il suo diritto/dovere di accedere agli atti comunali, ha rilevato che il progetto del costruendo edificio scolastico destinato ad ospitare una scuola materna in Via S. Antonio dei Lazzari è carente in materia di efficienza energetica, nei calcoli relativi alla dispersione termica e al fabbisogno energetico per gli impianti di riscaldamento e per la classificazione energetica. Come dire: un progetto che non è un progetto. L’inosservanza delle normative in vigore costituirebbe infatti una grave inadempienza, tanto da inficiare l’eseguibilità e la regolarità dell’appalto e il diniego del rilascio del titolo edilizio. Una bomba. Una cannonata sparata all’indirizzo degli amministratori e dell’ufficio tecnico comunale. Emersione di fatti e circostanze che dimostrano come in Municipio si sia in ritardo nel recepire e nell’applicare le leggi e quanto sia colpevole considerare il contenimento energetico un orpello progettuale e non un elemento essenziale. Da queste colonne stiamo insistendo sulla opportunità che tutti: amministratori, tecnici, cittadini, si prenda coscienza dell’efficienza energetica ché, oltre ad essere un elemento progettuale nelle nuove costruzioni, diventi anche un modello comportamentale. Il consigliere Cretella ha sollevato il velo che fin qui ha coperto non poche inefficienze e inadempienze le cui conseguenze, ripe-

tiamo, potrebbero essere particolarmente pesanti e mettere in serio imbarazzo l’assessore ai lavori pubblici Pietro Maio che s’è lasciato andare a dire che a Palazzo san Giorgio, da una fase emergenziale, s’è passati ad una lungimirante programmazione. I cui esiti, a quanto pare, sono quelli che il consigliere pentastellato ha snocciolato nella sua interpellanza che - ne siamo certi - metterà in moto anche la discussione se sia utile e produttivo affidare le progettazioni all’ufficio tecnico e non correttamente ai liberi professionisti. Diatriba vecchia, ma sempre attuale, specie quando accadono e si formano situazioni del genere che stiamo trattando. Ovvero, che a Campobasso, anziché costruire “ ambiti scolastici sani, salubri ed efficienti, con condizioni ideali per una corretta crescita e formazione, si costruiscono veri e propri <ecomostri energivori>” con gli stessi criteri di 30 o 40 anni fa e già obsoleti prima ancora di essere inaugurati”. Da qui si capisce come e perché “gli amministratori locali si vedano costretti a minacciare la sospensione dell’attività didattica per mancanza di fondi per il riscaldamento; cifre spesso esorbitanti che alimentano inquinamento e spreco di denaro pubblico”. Il gruppo dei grillini, dando una conclusione alla loro iniziativa, hanno assumono la necessità che “il sindaco, la giunta e la struttura dei lavori pubblici farebbero bene a valutare una radicale revisione dei lavori in corso d’opera, adeguando progetti ed impianti prima che sia troppo tardi, anche individuando eventuali responsabilità derivanti da errate progettazioni. Non è più pensabile di far coincidere la stazione appaltante, la progettazione, la direzione dei lavori ed il collaudatore con lo stesso soggetto, ovvero l’amministrazione comunale. Ben venga la progettazione interna, qualora si sia in possesso delle necessarie competenze, ma è altrettanto indispensabile definire i ruoli di controllo e le responsabilità delle eventuali cattive progettazioni, che non possono e non devono ricadere sulla collettività”. Più chiaro di così! Dardo

“Eternit, a Campodipietra problema irrisolto” Il consigliere comunale, Giovanni Barra, torna a denunciare la situazione CAMPODIPIETRA. “Permane il problema dell’amianto a Campodipietra, a tutt’oggi nulla è stato fatto. Una storia che arriva da lontano, questa: era infatti il 3 ottobre 2012, quando Giovanni Barra, consigliere comunale di Campodipietra segnalava all’ARPA che in c.da Selva di Campodipietra, al bivio con la statale per Foggia, vi era una struttura, non visibile dalla strada e neanche dall’altura confinante, con il tetto sfondato con copertura di eternit. La struttura che non si vede che ha una copertura in eternit di oltre 2 mila metri quadri: Il caseggiato che apparteneva a Fasolino Carni, costituita da locali e depositi che servivano alla macellazione di polli ed altro”. Lo sostiene il consigliere Giovanni Barra capogruppo di Unione e Partecipazione. Con la nota non si volevano creare allarmismi, ma con il doveroso intervento dell’Arpa bisognava evidenziare il problema ALMENO PER POTER TRANQUILLIZZARE I RESIDENTI DI CAMPODIPIETRA MA ANCHE QUELLI DELL’AREA DEL FORTORE, ricordando che le lastre piane o ondulate di cemento-amianto, impiegate per copertura in edilizia, sono costituite da materiale non friabile che, quando è nuovo o in buono stato di conservazione, non tende a liberare fibre spontaneamente. Il cemento-amianto, quando si trova all’interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall’installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione. Pertanto veniva richiesto, in relazione ai principali indicatori utili di valutare lo stato di degrado delle coperture in cemento-amianto, in relazione al potenziale rilascio di particelle: la friabilità del materiale; lo stato della superficie ed in particolare l’evidenza di affioramenti di fibre; la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture; la presenza di materiale friabile o polverulento in corrispondenza di scoli d’acqua, grondaie, ecc.; la presenza di materiale polverulento conglobato in piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento. Il 4 gennaio 2013, l’Arpa, dopo gli accertamenti, comunicava al Sindaco, alla Regione alla Pro-

vincia al Prefetto e ad altri, che “…tutto il complesso creato negli anni 70,ormai è in uno stato avanzato di disfacimento e che da anni non è soggetto ad alcuna manutenzione e controllo riguardante specialmente i pannelli di copertura del capannone in materiale di cemento amianto vi è la possibilità di dispersione nell’atmosfera delle fibre di amianto….Si ravvisa quindi, l’esistenza del rischio per la salute pubblica per cui risulta urgente un immediato intervento di bonifica….”. A seguito di altre segnalazioni anche da parte del Comitato sorto a tutela dell’ambiente, nuovi accertamenti sono stati effettuati dall’ARPA MOLISE, ma questa volta dal Dipartimento di Isernia, unitamente ai Carabinieri del NOE, che in una nota del 14 ottobre 2014 confermava quanto già accertato. Infatti nella nota leggiamo :”...il problema ambientale riscontrato è rappresentato prevalentemente da materiale solido contenente amianto posto a copertura degli immobili in disuso, che essendo esposto costantemente all’azione erosiva degli agenti atmosferici, potrebbe nel tempo sfaldarsi e mutare e mutare consistenza facendo affiorare all’esterno le fibre di amianto contenute; valutatoche nelle vicinanze insistono: una strada trafficata, alcuni esercizi commerciali ed alcune abitazioni.” . Per questo motivo venivano effettuati ulteriori accertamenti al fine di rilevare la presenza di fibre disperse nell’atmosfera circostante. Sempre nella stessa nota si legge ancora: “In conclusione ….si ritiene opportuno rilevare che la problematica ambientale sollevata in ordine alla possibile dispersione di fibre di amianto nell’aria circostante le strutture dell’ex ditta Fasolino Carni, trova reale fondamento nelle precarie condizioni riscontrate su alcune strutture esistenti nel sito.” Per questo, anche se la struttura è recintata “ ….non si può escludere una dispersione delle fibre oltre l’area recintata, in quanto trasportate dai venti. Infine, L’ARPA, al fine di ridurre al minimo tale evenienza, propone di rimuovere i materiali usurati, rotti e precari, adottando un piano di bonifica mirata ad eliminare le probabili fonti di dispersione di fibre ai sensi del D.M.06/06/94. Nel frattempo, l’area nelle vicinanze del sito è stata indicata per la realizzazione di un generatore a biomasse, già contestata dai residenti di c.da Mascione e delle adiacenti contrade di Campodipietra. E questa è un’altra storia”


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Lo ha stabilito la Sezione Centrale d’Appello della Corte dei Conti

SERGIO FLORIO: NON CI FU DANNO ERARIALE L’Ing. Sergio Florio, già Direttore dell’ASREM, difeso dall’avv. Francesco Mancini di Campobasso, È stato mandato assolto da ogni addebito dalla Corte dei Conti- Sezione Giurisdizionale Centrale d’Appello (Pres. Fausta Di Grazia; Rel. Bruno Tridico) – in ordine a fatti risalenti al 2006, quando, nella suddetta veste, aveva rescisso il rapporto con due ingegneri, in precedenza incaricati dall’Azienda Sanitaria di prestazioni di assistenza tecnica e di global service, per un compenso di euro 40.000 annui.

Interrotto il contratto per favorire risparmi di spesa, l’allora Direttore Generale si era visto addebitare dalla Procura Regionale della Corte dei Conti il danno erariale di € 15.000,00, per avere corrisposto le somme residue, relative alle prestazioni rese dai due professionisti prima dell’annullamento dell’incarico. La Sezione Giurisdizionale per il Molise decideva per la responsabilità dell’Ing. Florio, per avere au-

torizzato il pagamento integrale delle fatture fino ad allora emesse. Appellando la sentenza dinanzi alla Sezione Centrale, l’avv. Mancini ha evidenziato gli enormi vantaggi prodotti all’Azienda dalla condotta diligente dell’Ing. Florio che, sciogliendo i rapporti professionali in questione, aveva generato un risparmio di circa 300.000 euro.Ha eccepito, inoltre, l’assenza di prova di un effettivo danno, dal momento che, per contestare util-

mente la quantificazione delle somme pregresse, l’Asrem si sarebbe dovuta fare carico di spese legali e dell’acquisizione di una perizia, così rendendo non conveniente l’azione giudiziaria. I Giudici della Corte Centrale, sebbene la Procura Generale avesse richiesto il rigetto dell’appello, lo hanno accolto, con condanna alle spese, in considerazione del fatto che la differenza tra quanto effettivamente corrisposto ai due profes-

sionisti e quanto avrebbe dovuto essere pagato secondo i Primi Giudici è di tale esiguità da fare fondatamente dubitare della reale sussistenza del danno e di una colpa grave per le valutazioni operate dal Direttore. Una bella soddisfazione per l’Ing. Sergio Florio, che aveva dimostrato di essere animato dalla chiara volontà di razionalizzare le spese sanitarie, tema quanto mai attuale e spinoso.

“Dirigenti, il perchè del taglio” La Provincia di Campobasso ha illustrato il perchè della decisione CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore al lavoro Alessandro Di Labbio comunicano che l’ente, in una delibera di giunta, ha inteso avviare l’iter di ristrutturazione. Il primo indirizzo è la soppressione del

profilo dirigenziale. “Si tratta di una scelta unanime, maturata in virtù dei tagli – spiega l’assessore Di Labbio – che consentirà all’ente di evitare pressoché in toto, la messa in mobilità dei dipendenti, visto il grande risparmio per le casse dell’ente. Non si tratta

di un accanimento nei loro riguardi, né di una sfiducia nel loro lavoro e della loro competenza, anzi il loro supporto alla Provincia è sempre stato eccellente, ma è una scelta maturata nell’ottica di una più facile ricollocazione del personale. Difatti riteniamo che

professionalità più elevate, hanno maggiori opportunità di impiego, a differenza delle categorie più basse. Pertanto adesso sarà riformulata la pianta organica e le funzioni attribuite ai dirigenti, saranno assegnate ai funzionari”.

Con il passaggio di De Bernardo e Di Giorgio a “Molise di tutti”

Il Gruppo dell’Idv a Palazzo san Giorgio si fa in due, anzi in uno: Columbro Questo comporre e scomporre la volontà degli elettori secondo personali interessi conferma la carenza di ogni forma di decenza (politica e morale) Il gruppo dell’Idv al Comune di Campobasso formato da Columbro, Di Giorgio e De Bernardo s’è diviso in due: Columbro è rimasto là dove è stato eletto, gli altri due sono migrati a “Molise di tutti”. Bisogna dire grazie a costoro che aiutano la critica giornalistica ad avere ragione quando parla di strumentalità delle cose, della carenza di ogni forma di decenza (politica e morale) in questo comporre e scomporre la volontà degli elettori secondo personali interessi. Quindi nasce un altro gruppo tra i tanti, tra i troppi che si sono formati a Palazzo san Giorgio rendendo il Municipio uno stazionamento permanente di commissioni e di consiglieri/commissari. Un via vai giornaliero di vaghezza politica e am-

ministrativa; soldi pubblici dilapidati per sostanziare il “nulla di fatto”. Ci domandiamo se la nullità amministrativa espressa dalla maggioranza in questo primo anno di amministrazione non debba risalire alla nullità propositiva delle commissioni. Lo sdoppiamento dell’Idv è una operazione che sfrutta le pieghe regolamentari dello statuto e la furbizia di coloro che lo interpretano. Rimane infatti possibile il gruppo monocellulare di Columbro in quanto derivato dalla competizione elettorale; nasce il gruppo nuovo “Molise di tutti” per volontà di due consiglieri (il minimo richiesto) stanchi di essere portatori di “valori” e interamente rapiti dalla nuova missione di rendere la presenza politica e il

messaggio politico un invito al movimentismo qualunquistico, abilmente incartato da qualunquisti di razza nel cellophane dell’antipartitismo. Con il nuovo gruppo, un nuovo capogruppo (De Bernardo) e ciò che ne consegue: maggiore ore di permessi retribuiti spettanti ai capigruppo, possibilità di partecipare a tutte le commissioni e un numero maggiore di gettoni di presenza. In nome e per conto non più e non solo di un partito, di una sigla, di una appartenenza ideologica, ma di un gruppo di uomini ai quali occorre una base meno compromessa di quella fin qui praticata per rimanere in campo a giocare la partita delle convenienze. La faccenda ha anche un risvolto

tutto ancora da decifrare e da chiarire. L’assessore Colagiovanni, che ha aderito a “Molise di tutti”, è entrato in giunta in quanto espressione di un gruppo di tre consiglieri ora diventato di uno (Columbro). Il quale però s’è fatto fotografare con Di Pietro senior (ispiratore e fondatore di “Molise di tutti”), ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione e ha dichiarato di continuare a sostenere Colagiovanni. Vedremo se questa posizione di un piede in due staffe sarà gradita al segretario regionale dell’Idv, Di Giacomo. Dovesse risultare tale, c’è davvero da ritenere i giochi della politica tremendamente sporchi, anche ai livelli bassissimi.

“Campobasso in Fiera, un successo” Il presidente di Confesercenti, Pasquale Oriente, sottolinea i numeri della manifestazione CAMPOBASSO. “Sono estremamente soddisfatto per l’ottima riuscita della manifestazione. È stato un successo di pubblico senza precedenti”. È il commento del presidente della Confesercenti provinciale di Campobasso, Pasquale Oriente, al termine della 72esima edizione di “Campobasso in fiera” dello scorso 26 aprile. “Domenica – aggiunge – abbiamo raggiunto un nuovo record di presenze. Un risultato straordinario, ottenuto grazie all’ottima qualità dei prodotti presenti sui banchi, ma anche grazie alle diverse attività collaterali messe in piedi da Anva e Confesercenti”. In vetrina infatti, oltre ai migliori prodotti agroalimentari e dell’artigianato locale, c’erano anche le opere degli studenti del liceo artistico Manzù di Campobasso raccolte nella

mostra “Essere e non essere”. Una riflessione estetica e introspettiva sul tema dell’essere uomo attraverso rielaborazioni e opere personali realizzate con tecniche grafiche, pittoriche, plastico-scultoree e fotografiche. Oltre alla mostra, la 72esima edizione di “Campobasso in fiera” ha ospitato anche Oipa e Apac, due associazioni ambientaliste molto attive su territorio che hanno promosso una raccolta fondi e cibo per il canile di Mirabello Sannitico. Un modo per sensibilizzare le persone su un tema di grande attualità al quale il pubblico della fiera ha risposto con grande passione e numerose donazioni. “Due iniziative di estremo interesse che hanno raccolto un’enorme partecipazione sottolinea il presidente Pasquale Oriernte. Ed è per questo – aggiunge - che ci tengo a rin-

graziare Anna Valente dell’Anva, i volontari di Oipa e Apac, gli studenti e i docenti del liceo artistico Manzù, il dirigente scolastico, Antonio Venditti, e il Rotaract Club di Campobasso. Un ringraziamento speciale – con-

clude il presidente – va inoltre al sindaco di Campobasso, Antonio Battista, e all’assessore al Commercio, Salvatore Colagiovanni, intervenuti alla kermesse con grande entusiasmo”.





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Isernia

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Isernia: un arresto e sei persone denunciate Operazione dei Carabinieri che hanno sequestrato armi e recuperato refurtiva ISERNIA. Controlli dei carabinieri su tutto il territorio della provincia di Isernia, sono stati predisposti per contrastare ogni forma di criminalità e di illegalità. I militari del Nucleo Investigativo, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso nei confronti di Nicola Neri, 50enne di Pozzilli, con a carico numerosi precedenti di reato che vanno dalla associazione per delinquere alla truffa, dal furto alla rapina, dalla ricettazione ai reati in materia di stupefacenti e porto illegale di armi, tutti reati commessi gli scorsi anni tra Isernia, Caserta e altre provincie del centro-sud. L’ordine di carcerazione emesso, riguarda il reato di riciclaggio di assegni rubati e violazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza. Secondo le risultanze investigative, negli ultimi anni in diverse occasioni, si era recato presso vari uffici postali oltre che della provincia di Isernia, anche in alcuni della provincia di Caserta, come quello di Capriati al Volturno, e dopo aver sostituito il nome del beneficiario, incassava gli importi per svariate migliaia di euro, relativi ad assegni bancari e circolari, destinati a persone alle quali erano stati precedentemente trafugati durante le spedizioni. Reati che, tra l’altro, erano stati commessi mentre il 50enne era sottopo-

sto a misura di prevenzione. In virtù di tale provvedimento dovrà scontare una pena pari a circa tre anni di reclusione presso la Casa Circondariale di Isernia. Ad Isernia, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 55enne del luogo per violazione di obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria, mentre a Macchiagodena, i militari della locale Stazione, hanno denunciato un 18enne di Isernia, perché sorpreso alla guida di un’autovettura, nonostante lo stesso non avesse mai conseguito la patente di guida, mettendo così in grave pericolo la sicurezza stradale. A Venafro, i militari della locale Stazione, hanno invece denunciato un 55enne di Ciorlano, in provincia di Caserta, per minaccia aggravata nei confronti di una donna impiegata presso un ufficio amministrativo, che a suo dire non avrebbe seguito l’iter di alcune pratiche che lo riguardavano. Ancora a Venafro, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 27enne ed una 24enne, entrambi di origine Rumena, per truffa e frode informatica. I due, secondo quanto accertato dai carabinieri, attraverso artifizi e raggiri, si sarebbero fatti versare la somma di circa cinquecento euro tramite carta postpay, da un giovane Venafrano, per l’acquisto on-line di alcune parti di un’autovettura BMW

320, di fatto inesistenti. E’ stato inoltre identificato anche l’autore del furto di un carrello elevatore, avvenuto alcuni giorni fa presso un magazzino del nucleo industriale Isernia-Venafro. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, e quelli della Stazione di Filignano, avevano già denunciato per ricettazione un 48enne, titolare di una piccola azienda, che era stato trovato in possesso del mezzo. Ora gli stessi Carabinieri hanno denunciato anche l’autore materiale del furto, si tratta di un 35enne di Isernia, che aveva effettuato dei lavori di manutenzione presso i magazzini dove era custodito il carrello elevatore, impossessandosi delle chiavi di accesso. La refurtiva, del valore di circa diecimila euro, è stata restituita al legittimo proprietario. Infine, a Rionero Sannitico, all’interno di un fienile, che i Carabinieri della locale Stazione hanno accertato essere appartenuto ad una persona deceduta da oltre venti anni, sono stati rinvenuti due moschetti a ripetizione manuale, calibro 7,35 e calibro 6,5, nonché una pistola a tamburo calibro 10,9. Sulle armi, che sono state sottoposte a sequestro, sono in corso ulteriori indagini per accertare a che periodo risalgono e per quale motivo fossero state custodite in quel vecchio fienile.

La ricetta di Brasiello per Isernia - Due nuove poltrone in Comune di Stefano Testa* Mi corre l’obbligo di segnalare che oggi spegne la prima candelina l’impegno che esattamente un anno fa l’amministrazione assunse nei confronti del Consiglio Comunale di Isernia di dotare entro 4 mesi l’Auditorium Unità d’Italia di un regolamento per la sua gestione. I consiglieri di Isernia infatti è bene ricordarlo, il 28 aprile 2014 all’unanimità, su di una discussione scaturita da una mozione presentata dal sottoscritto che stigmatizzava la gestione discrezionale della struttura, votarono un ordine del giorno con il quale decidevano che entro quattro mesi da quella data l’Amministrazione avrebbe dovuto provvedere ad elaborare linee chiare, trasparenti ed univoche circa la concessione in uso e la complessiva gestione della struttura. Il dibattito sollevato infatti aveva messo in evidenza carenze ed esigenze e l’intero consiglio convenne che non era possibile continuare con la medesima gestione discrezionale ed incapace a dare a questa struttura un ruolo operativo, un’anima che fosse in grado di produrre cultura in ogni ora del giorno a vantaggio dell’intera collettività, degli operatori culturali, delle associazioni che a vario titolo operano per la promozione del nostro territorio. Tutto questo non si è verificato e ciò è spia dell’autoreferenzialità dell’ amministrazione che in alcuna considerazione tiene le istanze che vengono dai Consiglieri e dai Cittadini di una città che muore, beandosi inoltre di una improbabile classifica che colloca l’indice

di gradimento del Sindaco “in medio” cioè tra gli ignavi. E’ appena il caso di chiedersi: ma gli estensori di tale classifica hanno tenuto conto che Isernia ha una situazione fallimentare sotto ogni punto di vista? Il commercio è alla canna del gas, l’artigianato esiste solo per piccole iniziative, l’industria ne morta, moltissime attività di servizio stanno emigrando altrove vista l’assenza di domanda; è ovvio che tutto questo significa calo demografico e calo del valore dei beni immobili che erano stati acquistati con grandi sacrifici. Purtroppo di tutto questo non si fa cenno in nessuno dei documenti comunali, quantunque il Sindaco, da ex Presidente della Camera di Commercio dovrebbe avere una particolare sensibilità per le statistiche , per i numeri, per una visione prospettica del futuro della nostra città di cui non si conosce traccia. Ebbene con tutte queste problematiche, che attanagliano l’intera popolazione isernina ed in particolare i giovani che nella stragrande maggioranza sono costretti ad emigrare, l’Amministrazione comunale di Isernia che come dimostrato non ha in alcuna considerazione l’organo consiliare sta elaborando una strategia rivoluzionaria che tra poco verrà sottoposta all’attenzione di tutti. L’amministrazione, come dicevo, si sta adoperando per modificare addirittura lo Statuto del Comune e tutto questo a quale fine?? Al fine della creazione di un ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che oltre alla figura del Presidente preveda la presenza

di 2 Vicepresidenti (uno di maggioranza ed uno di minoranza). Incredibile, ma vero! Non ci sono parole sufficienti per biasimare questa proposta che ha il sapore di quelle pastette politiche che tutti condannano. Infatti questo è il modo per provare ad azzittire accontentandoli un membro della maggioranza , possibilmente scelto tra i dissidenti o pseudo tali, ed un membro della minoranza, possibilmente scelto tra quelli che più danno fastidio. Ebbene, al di là dell’assenza di una indennità di carica per le due nuove poltrone da assegnare, chiedo al Sindaco, all’amministrazione tutta ed ancor più ai cittadini di Isernia, ma quali esigenze reali di efficientamento della macchina amministrativa hanno spinto l’amministrazione ad elaborare una simile proposta? I consigli comunali si tengono quasi con cadenza bimestrale, l’ eventuale assenza del Presidente si risolve con la supplenza del Consigliere Anziano e tutto finora è andato per il verso giusto; forse il Presidente Capone non riesce più ad adempiere al suo ruolo e pertanto necessita di tale allargamento?? Questa è la nota di un consigliere di minoranza che da sempre cerca di dare contributi positivi in termini di proposte ma, l’arroganza e l’autoreferenzialità di questa amministrazione disdegnano qualsiasi iniziativa ritenendole quasi un’intrusione in un’area riservata a pochi : i risultati sono sotto gli occhi di tutti. *Consigliere Comunale

Macchiagodena in miniatura” A cura del prof. Filippo Ungaro “Italia in miniatura”? Anche nel Molise, piccolo e grande “Heart of Italy”, non manca, su scala ridotta, un qualcosa del genere. Intendo riferirmi alle “Maccle… de Godini”, antico ed illustre toponimo di Macchiagodena (prov. d’Isernia), ove vive un generoso artigiano, cultore di usi, costumi, tradizioni e folclore molisano. Affettuosamente conosciuto da tutti come “Gino” (Manocchio, classe 1948), da tempo egli alterna i suoi impegni di lavoro, nei quali eccelle come valente restauratore di antichi mobili, quadri, arredi e preziosi utensili, con la realizzazione progressiva, non di poco faticosa poiché in miniatura fedele, del nucleo storico del

suo paese nativo. Nel suo fondaco, sito nella parte posteriore della sua abitazione, con prospettiva panoramica sul maestoso Matese, l’antico abitato macchiagodenese va prendendo, sempre più, forma e consistenza, fino a suscitare in coloro che lo ammirano, emozioni profonde e sensazioni bellissime del tempo che fu. Nella bottega del simpatico ed affabile “Gino” c’è di tutto: oggettistica varia, arnesi domestici obsoleti, vasi in argilla cotta al forno e, finanche, un grande Crocifisso in tempera, da lui dipinto con maestria non comune, frutto di innate tendenze artistiche,

d’elevato pregio. Egli ha tanto da insegnare ai fruitori delle diverse manifestazioni dell’arte! Lo si può vedere dalle immagini allegate. A questo punto, non è azzardato affermare che, se “Italia in miniatura” è un parco tematico dell’Emilia-Romagna, “Macchiagodena in miniatura” non è da meno, pur nelle dovute proporzioni, come area, esplicitamente informativa e testimoniale, di alcuni aspetti della civiltà e della cultura dell’Alto Molise. BRAVO GINO! Un plauso di cuore da Filippo Ungaro e Romualdina Dell’Omo, suoi compaesani ed amici.

Dalla Marinelli la campana per Expo La Fonderia presenterà il prototipo della campana che, poi, suonerà per tutta la manifestazione AGNONE. In occasione dell’apertura dell’esposizione universale del 1°maggio, la Fonderia Marinelli inaugura il prototipo del bronzo che sarà protagonista a Milano nell’evento agnonese de “Il Giorno del Fuoco”. In concomitanza con l’inaugurazione di Expo Agnone sarà invasa dal suono delle sue campane. Sarà presentata sabato 1° maggio 2015, in occasione dell’apertura di Expo 2015, il prototipo della campana ideata dalla millenaria Fonderia delle campane Marinelli di Agnone per la grande esposizione universale di Milano, che per 6 mesi terrà puntati gli occhi del mondo sull’Italia. Il campione in miniatura del grande bronzo di 850 kg che raggiungerà presto la città milanese sarà “inaugurato” in concomitanza con Expo negli

spazi dell’antica e pontificia fonderia agnonese, che ha pensato di salutare l’evento con il dolce suono delle sue campane. Nei prossimi mesi, la Campana di Expo forgiata ad Agnone sarà protagonista a Milano, dove sarà benedetta per dare il via a “Il Giorno del Fuoco”, il grande evento tutto agnonese – che vede in prima linea il Comune di Agnone e la Proloco – pensato per il Fuori Salone, nell’ambito di Expo in Città, il palinsesto delle iniziative nella città lombarda durante l’esposizione universale. Il bronzo di 850 kg mostra nei suoi rilievi ornamentali il logo di Expo e gli stemmi di Milano, della Regione Molise e del Comune di Agnone, ma soprattutto l’immagine stilizzata di San Francesco Caracciolo, morto nella cittadina alto

molisana e patrono dei cuochi d’Italia. Inoltre sulla campana sono raffigurati due tra i più importanti dipinti conservati a Milano: la “Canestra di frutta” di Caravaggio e “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci. L’effigie di San Francesco Caracciolo non è un caso. Il patrono dei cuochi è infatti il filo conduttore dell’evento “Il Giorno del Fuoco”, che si aggancia alla tematica del cibo su cui è incentrata l’esposizione universale. L’idea è infatti di inaugurare a Milano il grande bronzo coinvolgendo tanti chef italiani. Il fuoco è uno dei 4 elementi naturali: produce energia, riscalda, illumina e fonde i metalli, è simbolo di vita. Per questo, dopo l’inaugurazione della campana di Expo, in un’importante location milanese (in

fase di definizione) sfileranno le torce ardenti della ‘Ndocciata, rituale ancestrale legato alla cultura agro-pastorale del Molise. I costruttori delle ‘ndocce agnonesi sono già a lavoro per realizzare mille fiaccole per incendiare di magia Milano e portare uno spettacolo unico davvero in tutto il pianeta. Grazie al coordinamento del Comune di Agnone si sta lavorando per fare dell’iniziativa l’evento conclusivo di Expo 2015. La pontificia fonderia Marinelli, che da secoli porta avanti la sua particolare attività artigianale nel cuore della cittadina alto molisana, ha già partecipato nel 1861 all’Expo di Londra, esibendo un carillon di 10 campane, ricevendo importanti riconoscimenti e una medaglia d’oro da re Vittorio Emanuele.


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Termoli

30 aprile 2015

Irrigazione, ripristinata la condotta Dopo la frana a Petacciato il Consorzio Bonifica ha provveduto ad effettuare i lavori PETACCIATO. Il Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno comunica che è stata riattivata la condotta per l’irrigazione dei terreni agricoli seriamente danneggiata dall’ultima frana nel Comune di Petacciato. Secondo quanto riferisce il presidente del Consorzio di Bonifica di Termoli, Giorgio Manes, gli interventi, fatti in maniera emergenziale, sono provvisori in quanto occorre attendere le adeguate risorse economiche per poter intervenire in modo adeguato e ripristinare definitivamente l’importante condotta idrica. “Voglio pubblicamente ringraziare – ha di-

chiarato Giorgio Manes – i tecnici e gli operai del Consorzio di Bonifica Trigno e Biferno che, anche in questa occasione, hanno dato prova di professionalità ed alto senso di responsabilità, realizzando celermente gli interventi provvisori che permettono di scongiurare il rischio di drastici danni alle colture ed al reddito delle centinaia di aziende agricole servite da tale condotta, il cui raccolto sarebbe stato gravemente compromesso se non suffragato dalla necessaria irrigazione nella stagione in corso.” Se momentaneamente rassicura la soluzione tampone trovata

per l’irrigazione, rimane il problema di affrontare in modo sistematico e

strutturale il problema della frana di Petacciato, ma in generale della fra-

gilità del territorio molisano ed italiano nei confronti dei rischi idrogeologici. L’Associazione Nazionale delle Bonifiche, cui aderiscono anche i Consorzi di Bonifica del Molise, ha presentato, a febbraio scorso al Governo Italiano, il Piano 2015 per la riduzione del rischio idrogeologico in Italia. La sollecitazione di Giorgio Manes, anche nella sua veste di presidente dell’Unione dei Consorzi di Bonifica del Molise, è che le proposte ed i progetti in esso contenuti possano trovare condivisione ed adeguate risorse per la loro realizzazione.

Cinema Sant’Antonio, salta la riconversione Il sindaco Sbrocca pensa anche ad altre eventuali soluzioni possibili TERMOLI. Abbiamo anticipato nei giorni scorsi l’ipotesi che, nonostante i sopralluoghi e la paventata possibilità di riconversione del cinema Sant’Antonio in teatro, l’accordo tra il sindaco di Termoli Angelo Sbrocca e il vescovo diocesano di Termoli-Larino Gianfranco De Luca fosse saltato e, infatti, così è stato. A colloquio con il sindaco, però, la questione avrebbe assunto altri termini perché

si sarebbe arrivati a questa situazione dopo essersi scontrato con costi elevati per l’adeguamento della struttura. “Non è che si è arenato – ha affermato il Sindaco – ci sono anche delle possibilità ma stiamo pensando ad altro siccome dovevamo spendere dei soldi pubblici per farlo diventare anche teatro e, ad oggi, stiamo valutando (e stiamo anche a buon punto) per la creazione di un piccolo teatro

leggero comunale”. Una bella iniziativa che, a questo punto, alleggerirebbe un problema con il quale da ormai diversi anni si confronta la città: la mancanza, appunto, di un teatro. L’idea di Sbrocca, a questo punto, troverebbe l’assenso di molti cittadini soprattutto perché alla domanda relativa al dove sarebbe allocato il nuovo plesso, lui risponde così:

“Stiamo valutando il dove, ma probabilmente valuteremo una zona non centrale ma semi periferica”. Restano quindi Colle della Torre, Difesa Grande, San Pietro, Porticone, Rio Vivo e Colle Macchiuzzo. A naso, però, crediamo proprio che le scelte alla fine potrebbero ricadere sul quartiere San Pietro che, tra l’altro, è anche la zona più popolosa della città.

Pressione arteriosa, farmacie aperte L’iniziativa rientra nel progetto nazionale. Da maggio a luglio controllo della pressione gratis TERMOLI. Secondo dati OEC/HES l’ipertensione arteriosa è una patologia molto diffusa nella popolazione italiana, tanto da essere considerata un rilevante problema sanitario, sociale ed economico che nel nostro paese colpisce il 56% degli uomini e il 43% delle donne. Da maggio a luglio i cittadini troveranno nelle farmacie Rete, dislocate in tutta Italia, risposte a tutte le questioni legate alla pressione – i livelli a norma, lo stile di vita corretto da adottare e come combattere i problemi di pressione. Gli verranno consegnate schede dietoterapiche dettagliate per seguire una dieta ali-

mentare corretta e il diario metabolico, un vero e proprio calendario che aiuta a monitorare il proprio stato di salute tenendo conto di alcuni valori chiave, come la pressione arteriosa e il livello di glicemia e di colesterolo. Le farmacie aderenti all’iniziativa nella provincia di Campobasso sono: Farmacia Labrozzi - Via Pietravalle, 42 - 86030 Petacciato CB Farmacia Marino - C.so Nazionale, 42/44 - 86039 Termoli CB Il 25 giugno è invece la giornata scelta dalle farmacie di Rete Farmacisti Preparatori per offrire alla propria clientela la misurazione delle pressione arteriosa gratuita.

I cittadini interessati avranno la possibilità di prendere appuntamento con il proprio farmacista di fiducia per affrontare nel dettaglio dubbi, difficoltà e problematiche legate alla pressione. “Da maggio a luglio parleremo nelle nostra farmacie anche di ipotensione, condizione meno frequente dell’ipertensione, ma che non va trascurata – spiega Santo Barreca, uno dei rappresentanti di Rete Farmacisti Preparatori –. Il nostro scopo è fornire un servizio utile ai cittadini per far capire che i farmacisti della Rete sono sempre in collegamento per la loro salute e il loro benessere.”

A scuola di riciclo Gli allievi delle elementari di Petacciato hanno visitato l’azienda di materiale plastico PETACCIATO. Gli allievi della scuola elementare Marconi di Petacciato si sono recati nei giorni scorsi a scuola di “riciclo”. Due classi prime, sotto l’attenta guida delle maestre Caruso, Paduano e Ramunno hanno infatti visitato l’azienda NPT SRL di Fresagrandinara che assembla materiale plastico per alimenti e stoviglie monouso in plastica. La visita è stata realizzata nell’ambito di un progetto sul riciclaggio dal titolo “il rifiuto dove lo butto?” che vede la collaborazione tra l’azienda e Ambiente Basso Molise, per avvicinare i bambini alla cultura del riciclo e della sostenibilità ambientale, oltre che alla conoscenza del mondo del lavoro. Agli allievi del Marconi è stato illustrato l’intero processo di riciclo e la successiva trasformazione del rifiuto in un prodotto per alimenti dal titolare dell’azienda Domenico Borgia.

È stata una grande sorpresa vedere come sia possibile ricavare dalla plastica nuova plastica e così far tornare a vivere un prodotto che nella visione collettiva smette di avere una propria funzione quando viene gettato via.È stato molto istruttivo capire che fine fanno i rifiuti che provengono dalla raccolta differenziata. “Molto spesso - sottolinea Luigi Lucchese - i ragazzi ci chiedono qual’è il modo corretto di differenziare, oppure, si è poco convinti che quello che venga differenziato serva poi ad avviare un nuovo ciclo di vita del prodotto. In questi stabilimenti abbiamo visto tutto il processo. La cosa più importante su cui riflettere è che puntare sul riciclo ha sulla società un enorme beneficio sia economico che ambientale. Durante il viaggio di ritorno le classi si sono fermate a visitare il CEA di Petacciato ed i luoghi del Life Maestrale”.


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Termoli

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sbrocca si preoccupa delle Carresi e non dell’ambiente a Termoli di Paolo Marinucci* Moglie e buoi dei paesi tuoi” afferma un vecchio detto popolare. Alla luce dei fatti degli ultimi giorni, che hanno visto il sindaco Angelo Sbrocca partecipare alla fiaccolata in difesa delle carresi, verrebbe da stravolgere il vecchio detto affermando “Sindaco e buoi dei paesi tuoi”. Risulta quantomeno sorprendente, infatti, che il sindaco di Termoli, città che non annovera tra le sue tradizioni quella della corsa dei carri,

prenda posizione pubblicamente, con tanto di fascia tricolore, ad una fiaccolata che, se da un lato ha come intento quella di difendere le carresi (e non è mio obbiettivo entrare in merito alla questione), dall’altra si schiera apertamente contro la decisione della Procura di Larino. Ciò che viene richiesto ad un primo cittadino è innanzitutto il rispetto delle istituzioni e, in questo caso, Sbrocca ha dimostrato di non averne. Proba-

bilmente sul buon senso avrà prevalso il legame strettissimo con l’amico – assessore regionale Vittorino Facciolla grazie al quale ha vinto le elezioni ormai quasi un anno fa. Guardando alla partecipazione di Sbrocca alla fiaccolata in questione, ancora più sorprendente risulta il silenzio (assenso!) sull’ampliamento delle chimiche, sullo stravolgimento dell’ospedale termolese, sui danni

ambientali e sull’attacco ai territori dello “Sblocca Italia” o sui tanti disagi sociali che affliggono i nostri concittadini. Alla luce della sua partecipazione alla fiaccolata con tanto di fascia tricolore, dove era quando gli armatori e comandanti della marineria termolese prendevano multe dai risvolti penali per poter dare la possibilità a tante persone di “vivere” la processione a mare di San Basso? Multe che ancora oggi gra-

vano sulle loro teste e sul loro lavoro. Dov’era quando lo scorso anno la processione era in forse per i motivi detti prima? Forse non c’era nessuno a cui dover rendere favore? Dopo questo primo anno di governo Sbrocca, della cui inefficienza ho avuto (e di sicuro avrò!) modo di parlare, non c’è nient’altro da dire. Avevano ragione gli anziani: “Sindaco e buoi dei paesi tuoi”. *Consigliere Comunale Termoli

“Il fermo delle Carresi, risultato storico” L’Ente protezione animali ritiene che il risultato raggiunto è frutto di un lungo lavoro SAN MARTINO IN PENSILIS. Dopo la pubblicità data in conferenza stampa lunedì mattina dal procuratore della Repubblica Ludovico Vaccaro alla denuncia promossa nel 2014, esce allo scoperto anche l’Enpa, l’ente nazionale per la protezione animali. “Con il sequestro preventivo dei carri, dei bovini e dei cavalli che nei prossimi giorni avrebbero dovuto prendere parte alle Carresi molisane, sequestro operato nei giorni scorsi dai carabinieri del Nas e delle Compagnie di Larino, Termoli, Campobasso e Boiano su provvedimento del gip di Larino, il nostro Paese taglia un traguardo storico: per la prima volta una manifestazione popolare viene bloccata per impedire che gli animali possano subire maltrattamenti”. Così l’Enpa in occasione della con-

ferenza stampa in cui sono stati presentati i dettagli del blitz; conferenza alla quale erano presenti il responsabile del Servizio Nazionale Guardie Zoofile dell’Enpa, Antonio Fascì, e il referente scientifico, il dottor Giovanni Ferrara. “Quanto accaduto con le Carresi – dichiara la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi -sia di monito per tutti coloro i quali pensano che sia ancora possibile sfruttare gli animali in nome di presunte tradizioni. Il messaggio lanciato da Campobasso è evidente: nessuno potrà e dovrà più violare la legge per alimentare una forma di presunto e malsano divertimento. Ringrazio Carabinieri e magistratura per l’efficienza e la professionalità dimostrata con questa operazione”. Il blitz contro le Carresi nasce

anche da una iniziativa dell’ufficio legale Enpa che negli anni ha raccolto grazie alle Guardie Zoofile della Protezione Animali una nutrita documentazione circa presunti maltrattamenti subiti dagli animali, ipotizzando anche che ad essi venissero somministrati farmaci illegali. “L’Ente Nazionale Protezione Animali – fa sapere l’avvocato dell’associazione Claudia Ricci – continuerà a seguire da vicino l’evolversi della vicenda e si costituirà parte civile nel caso in cui si dovesse arrivare a un processo, che appare probabile visto l’alto numero di indagati”. “In attesa che le indagini facciano il loro corso, un dato certo c’è già: quest’anno le Carresi non si correranno. E’ questo – secondo l’Enpa – rappresenta un risultato storico”.

Trivellazioni, fermare l’aggressione al territorio” A Termoli il senatore dei grillini, Gianluca Castaldi, ha fatto il punto della situazione TERMOLI. Si sono dati appuntamento a Termoli gli attivisti di Movimento 5 stelle che hanno affrontato il tema delle trivellazioni in Adriatico alla presenza del senatore Gianluca Castaldi che ha affermato: “la posizione del M5S in tema trivellazioni è chiara. Noi siamo l’unica forza politica che lotta contro la trivellazione selvaggia soprattutto dell’Adriatico

stamattina siamo stati a Vasto che è una battaglia comune di tutta la costa anche quella croata che è piena di autorizzazioni di concessioni. Abbiamo cercato di informare la popolazione anche sull’altra sponda dell’Adriatico e faranno un referendum ed è opportuno che le persone vengano informate e che non avvenga come qui che siamo disinformati. Abbiamo la Ba-

silicata che doveva essere il Texas di Europa e adesso è la regione più povera di Italia questa ricchezza va a pochissime persone, non viene riversata sulla cittadinanza e il rischio ambientale è altissimo. In sostanza bisogna far cadere il governo perché è finanziato dai petrolieri. Lo Sblocca Italia ha limitato la forza delle associazioni locali, dei co-

mitati, dei municipi e anche della regione, si passa direttamente per il Via del Ministero e quindi è difficile perché non abbiamo appigli se non emendamenti sui vari decreti che si susseguiranno. Tempo fa c’è stato un emendamento che ha messo il bastone tra le ruote dei petrolieri però Renzi immediatamente ha bloccato il disegno di legge alla Camera e quindi

vediamo, noi ci siamo combatteremo e stiamo cercando di riunire le forze, anche gli ambientalisti come Greenpeace, Legambiente perché una battaglia come e non bisogna dividersi anzi fare squadra e lottare in tutte le sedi, noi in Parlamento in altre sedi istituzionali deve lottare tutti i giorni e stare attento ad inserire delle modifiche quando possibile”.

Per la festa di San Timoteo, i percorsi culturali A Termoli per il 70esimo anniversario del ritrovamento delle spoglie del Santo TERMOLI. Prosegue il percorso culturale dedicato a Timoteo, il compatrono della diocesi di Termoli-Larino che il prossimo 11 maggio sarà celebrato dalla città e da tutto il clero. Dopo la presentazione del libro dello scorso giovedì, è stata inaugurata, presso la galleria civica di Termoli, una mostra con opere in acrilico e digitali dell’artista Antonietta Caruso. Visitabile sino al prossimo 7 maggio, la mostra è arricchita da un progetto editoriale che narra la vita del Santo attraverso immagini e testo curati dalla stessa Caruso. Il percorso si concluderà il prossimo 2 maggio con un incontro dibattito. “Quest’anno – ha affermato l’arti-

sta – ricorre il 70esimo del ritrovamento delle spoglie di San Timoteo nel Duomo di Termoli ed è l’occasione per indagare sulla contemporaneità di questa presenza non per rievocarla ma per una indagine sulla persona, una persona che è un grande testimone della fede, colui che ha trasportato la chiesa dalle origini e l’ha portata poi avanti e se è arrivata a noi è merito di San Timoteo. Ma oltre ad essere un grande testimone della chiesa è una presenza importante per la città di Termoli perché Termoli ha avuto una svolta artistica ed economica dopo l’arrivo di questo corpo nel Duomo di Termoli, lo stesso Duomo è stato ricostruito interamente dopo l’arrivo di San Timoteo.

La mostra parte da una rilettura delle lettere di Paolo a Timoteo. Io faccio una rilettura da laica perché non sono teologa o biblista e cerco di interpretare le parole di Paolo a Timoteo e come le lettere non raccontano la vita neanche i quadri raccontano la vita di Timoteo si cerca solo di percepire alcuni aspetti della sua personalità dove emerge soprattutto il carattere umano, sensibile dell’uomo Timoteo. D’altronde un Santo prima di essere un santo è un uomo un santo è più uomo. Si va ad indagare anche il rapporto molto stretto, quasi da padre a figlio di Paolo a Timoteo si colgono alcune frasi che per me sono state significative e si interpretano anche alla luce della realtà

di oggi che è una realtà contemporanea ma in fondo non è tanta diversa dalla chiesa del I secolo perché Timoteo viveva in una realtà sociale molto conflittuale, dove c’erano dissidenti, c’erano persone che contestavano che interpretavano le scritture in maniera arbitraria, una realtà molto simile a quella di oggi quando si sta riacuendo la violenza verso i cristiani che sono molto vessati e quindi trovo che tutto questo è attuale. Noi abbiamo avuto il 23 un incontro sull’incontro nella presentazione di un libro perché ogni mostra che si rispetti per me deve essere accompagnata da un catalogo che racconta l’esperienza che si tratti di una mostra artistica o documentaristica c’è sempre alla

base una ricerca che va raccontata perché quando una mostra finisce i quadri vengono smembrati ma quello che resta è un libro. Il 2 maggio questo incontro sul Timoteo e le donne in particolare emerge la figura femminile nelle lettere di Paolo a Timoteo in più punti forse perché sono una donna ma questo mi ha colpito molto e sono andata ad indagare sia attraverso la pittura che attraverso un libro e faremo un dibattito su questo tema con la partecipazione sia di un sacerdote che di alcune donne impegnate nel campo dell’arte”. Quest’anno, ricordiamo, ricorre il settantesimo anniversario dal ritrovamento delle spoglie di san Timoteo in Cattedrale.



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Opinioni

30 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Già sindaco, presidente di Gal, e ora storico e scrittore

ciale, popolarismo e fascismo) e Valeria Capocefalo (Oltre i secoli la forza di un’idea). Al termine della presentazione, nella gliette” (Don Balduino Migliarese - tico e un corale apprezzamento per la sala intitolata a monsignor Rateni, Storia di un impegno civile brillantezza della prosa e lo spessore c’è stata l’apertura della mostra do1912/1924), presentato nella storica dei fatti, il sindaco Alessandro Amo- cumentale su Petrella Tifernina negli chiesa di san Giorgio a Petrella Tifer- roso, Deborha Muccino (Scrigni anni di Migliarese. Un ritorno al pasnina. Avvenimento al quale hanno dato della memoria), Luigi Picardi (Don sato perché sia utile al presente e soun sostanziale e fattivo contributo cri- Balduino Migliarese, tra impegno so- prattutto al futuro.

Presentato a Petrella Tifernina il volume di Antonio Di Lallo “Coppole e Pagliette” - Don Balduino Migliarese

Antonio Di Lallo è stato un buon sindaco di Petrella Tifernina, è un buon presidente del Gal “Molise verso il Duemila”, che fosse anche uno storico e un raccontatore facondo della vita e dei personaggi del suo paese non lo si sospettava. Alla bontà di sindaco e di presidente di Gal ieri ha aggiunto anche il titolo meritorio di autore del volume “Coppole e Pa-

L’incontro è di quelli che promettono scintille. L’oggetto del contendere di questo secondo match della quattordicesima edizione di Ti racconto un libro - il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione promosso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli, e sostenuto dalla Fondazione Molise Cultura e dalla Regione Molise – Assessorato all’Istruzione e con il patrocinio della Provincia di Campobasso e del Comune di Campobasso – è Il Cardellino, romanzo di Donna Tartt, Premio Pulitzer 2014. Una sfida tutt’altro che facile quella che attende gli scrittori Matteo B. Bianchi e Federico Baccomo sul ring del Pugilato letterario. La formula è immutata - un libro, due sfidanti, un arbitro e un unico giudice, il pubblico- ma il finale è tutto da scoprire.

con Studio illegale, ispirato all’omonimo blog, un romanzo di grande successo da cui è stato tratto un film interpretato da Fabio Volo ed Ennio Fantastichini. Anche La gente che sta bene, il suo secondo romanzo, uscito nel 2011, è diventato un film con protagonista Claudio Bisio, Margherita Buy e Diego Abbatantuono.

Bianchi e Baccomo al Pugilato letteraio

Già noto al pubblico di Ti racconto un libro, Matteo B. Bianchi ha pubblicato i romanzi, “Generations of love” (1999), “Fermati tanto così” (2002) ed “Esperimenti di felicità provvisoria” (2006), tutti per Baldini Castoldi Dalai editore. Per diversi anni è stato autore del programma quotidiano “Dispenser” di Radio Due RAI ed è uno degli autori dello show televisivo “Very

Lo spazio espositivo dell’Università degli Studi del Molise presenta un doppio appuntamento con l’arte contemporanea: la mostra UTOPIA, personale di Massimo Palumbo artista visivo e architetto attivo tra Latina e il Molise, ideatore del grande progetto MAACK-Kalenarte, il Museo a cielo aperto di arte contemporanea di Casacalenda (Cb), e la presentazione del catalogo e proiezione del video documentario del progetto di residenza per artisti del progetto Vis à Vis – Fuoriluogo 17. Nella sua mostra, Massimo Palumbo fonde i suoi diversi campi espressivi in una grande installazione dove i linguaggi delle arti visive e dell’architettura si legano per mettere in scena una riflessione sul tema dell’Utopia come spazio mentale e concreto dell’irrealizzato, del possibile e del progetto. L’Utopia rappresenta, infatti, da secoli uno dei motivi portanti di un’importante visione dell’architettura vista non solo in senso estetico, ma come metodo e strumento di innovazione e di sviluppo, di intervento sul mondo e sulla società, come spazio di pianificazione, di immaginazione e di pensiero dove l’architetto agisce con il disegno e la scrittura ipotizzando e costruendo spazi fittizi o reali attraverso una teoria che tende costantemente a concretizzarsi. In questo contesto, si colloca l’azione stessa di Palumbo, in particolare in Molise (ma

Victoria”, in onda su MTV. Scrive su “Linus”, “Rolling Stone” e “D di Repubblica” e dirige on-line la sua personale rivi-

sta di narrativa “ ‘tina “. Sul fronte opposto il milanese Federico Baccomo (in arte Duchesne) che ha esordito

Al centro della sfida sarà Il cardellino a firma del Premio Pulitzer Donna Tartt, uno dei 10 libri più venduti al mondo nel 2014, che racconta la storia di Theo Decker, adolescente di New York la cui vita viene sconvolta completamente da un attentato al Metropolitan Museum, che causa la morte della madre, il suo unico genitore. Ad arbitrare l’incontro ci penserà come sempre l’esilarante attore Eugenio Canton, mentre il giudizio insindacabile del pubblico di Ti racconto un libro decreterà il vincitore alla fine di sei accesissimi round. L’appuntamento con il match è in programma mercoledì 29 aprile alle ore 19 nell’Auditorium del Palazzo GIL di Campobasso. Il prossimo appuntamento di Ti racconto un libro è in programma mercoledì 6 maggio alle ore 18.30 nella sala conferenze della Biblioteca P. Albino di Campobasso con Nicola Lagioia, candidato al Premio Strega 2015, che presenterà il suo applauditissimo La ferocia edito da Einaudi.

Utopia e il Museo a cielo aperto

non solo), la sua visione dell’arte contemporanea proprio come Utopia permanente di una nuova visione del reale, come sistema di azione per dare un nuovo impulso sociale e culturale al suo territorio di origine. La scrittura, l’oggetto, il disegno e la luce sono i fili conduttori che ci accompagnano in questa esposizione intrecciata, in un al-

lestimento allo stesso tempo lineare e complesso che rappresenta bene il mosaico di interessi e creazioni composto da Palumbo, il suo metodo dove prassi e idea, progetto, esecuzione e visionarietà si coniugano in un solo e articolato discorso teso perennemente verso un’azione destinata a dare forma materiale al sogno, non solo estetico, del-

l’Utopia. La mostra di Palumbo sarà preceduta dalla la presentazione del catalogo del progetto di artisti in residenza Vis à Vis – Fuoriluogo, (ideato dall’Associazione culturale Limiti inchiusi arte contemporanea e curato da Silvia Valente), un progetto che consiste nell’accoglienza di artisti provenienti dall’Italia e dall’estero, chiamati a compiere un lavoro di ricerca sul territorio molisano. Il progetto è sostenuto dalla Regione Molise (Assessorato alla Cultura) e dai Comuni di Limosano e Oratino, in collaborazione con ARATRO – Archivio delle arti elettroniche dell’Università degli Studi del Molise. Vis à Vis – Fuoriluogo è giunto al suo terzo anno ed è in programma una quarta edizione per l’estate 2015. Scopo del progetto è favorire l’accoglienza degli artisti e promuovere il territorio molisano attra erso l’arte contemporanea. La terza edizione di Vis à Vis – Fuoriluogo si è svolta la scorsa estate nei comuni di Limosano (CB) e Oratino (CB) e ha visto la partecipazione di due artisti contemporanei: Maria Chiara Calvani (Perugia, 1975) ospitata a Limosano e David Fagioli (Roma, 1968) ospitato, invece, a Oratino.



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