Frattura chiude i cancelli ai lavoratori della protezione civile

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 78 - venerdì 3 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Manuela Petescia

Frattura chiude i cancelli ai lavoratori della Protezione civile “Trattati come delinquenti”

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Manuela Petescia. In merito alla polemica sulla nostra copertina di martedì, la collega ha ritenuto non cadere nella sterile polemica montata ad arte da chi ha inteso vedere in quella immagine, della metaforica pedata nel sedere, un qualcosa di triviale. La collega ha spiegato bene il perchè del suo distinguo. Del resto, da parte nostra non c'era alcunchè di allusivo nella nostra copertina e, pertanto, abbiamo ritenuto assegnare l'Oscar a Manuela Petescia.

Il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

servizio a pagina 2

Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. Il segretario regionale del Pd, con le sue dissertazioni relative alla nostra copertina, ha dato il via ad una polemica inutile perchè, da parte nostra, non c'era assolutamente nessuna questione sessista nè, tantomeno, allusioni più disparate. Non vorremmo che fosse stato sollevato un polverone per deviare, un tantino, quanto sta accadendo all'interno del Pd molisano? Un dubbio più che ci assale visto che la metaforica pedata era stata, per davvero, assestata dai tre parlamentari.

Ecogreen e Biomedical Vi augurano Buona Pasqua


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TAaglio lto

2 3 aprile 2015

Fuori dal lavoro 84 unità e la Regione fa trovare cancelli chiusi I vincitori di concorso dell’Agenzia regionale di Protezione civile non si sono visti rinnovare i contratti. In Giunta nessun politico disponibile a riceverli aaCAMPOBASSO. Ieri mattina, sono tornati in presidio i professionisti, vincitori di concorso dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ormai senza più contratto. Sono 84 unità che sono rimasti fuori dalla Protezione civile. “I lavoratori, arrivati nei pressi della sede della Giunta Regionale del Molise di via Genova si sono visti chiudere in faccia i cancelli di Palazzo Vitale. La tensione è salita. Probabilmente a Palazzo hanno paura di qualche decina di lavoratori accompagnati da Emilio Izzo e si trincerano dietro i cancelli. Il Comitato Impeachment presente al fianco dei lavoratori per sostenere la protesta, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, che appurata l’inutilità di tenere i cancelli chiusi hanno provveduto a ripristinare l’accesso al pubblico. Il re è magnanimo. Il Comitato e i lavoratori hanno chiesto di essere ricevuti e dopo una lunga attesa e ripetuti rifiuti la loro richiesta è stata soddisfatta. Una dele-

gazione formata da Emilio Izzo, Davide Vitiello e due tecnici è stata ricevuta dal Capo di Gabinetto, la dott.ssa Maria Olga Mogavero, poiché nessun esponente politico era presente e disponibile a Palazzo Vitale.Intanto, la rappresentante della funzione Pubblica delle CGIL molisana, Susanna

CAMPOBASSO. Il de profundis delle Provincie è ormai declinato in tutte le sue possibili tonalità. L’ultima, in ordine di tempo, è quella che registriamo sulla gestione delle biblioteche e delle teche digitali. La legge n. 56 del 7 aprile 2014, conosciuta come legge Delrio (sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, braccio destro di Renzi), trasferisce alle Regioni le competenze in materia, che prima erano delle Province. La Regione pare abbia recepito questo trasferimento ma la legge di riordino, manco a dirlo, aspetta ancora di essere discussa in Consiglio. In un accorato appello, i bibliotecari in servizio presso la biblioteca Albino di Campobasso chiedono: “una accelerazione dell’iter legislativo conseguente alla “Legge Delrio”, auspicando la regionalizzazione delle Biblioteche provinciali di Campo-

L’INTERVENTO di Nicola Messere*

Leggere alcuni commenti sulla stampa e ascoltare alcune dichiarazione di autorevoli esponenti del mio partito, il PD molisano, è a dir poco assurdo. Il livore, messo nero su bianco, o addirittura dichiarato attraverso i media locali dimostra, ove ce ne fosse ancora bisogno, che non è una questione di merito (come si vuol far passare) ma una ulteriore lotta per tentare di riappropriarsi della dirigenza del partito che, evidentemente, potrà far comodo quando ci sarà da fare le candidature

Pastorino, congiuntamente al coordinatore dei precari della medesima organizzazione, Vitiello, ha inviato una lettera al Presidente della Giunta regionale. Egregio Presidente, il 31 Marzo scorso sono scaduti i contratti degli 84 (ottantaquattro) dipendenti precari dell’Agenzia Regionale di

Protezione Civile, ricontrattualizzati part-time per un periodo transitorio di tre mesi, in seguito all’accordo sindacale “ponte” sottoscritto il 24 Novembre 2014 nella sede della Giunta Regionale. Considerato che Questa Organizzazione Sindacale ha più volte richiesto la convocazione

del tavolo di confronto per studiare una soluzione idonea al prolungamento dei contratti dei professionisti, senza però avere necessaria risposta; Tenuto conto che a seguito del presidio promosso nella giornata di oggi, giovedì 2 Aprile 2015, da una delegazione di professionisti nostri iscritti, si rende ancor più necessario arrivare a una soluzione condivisa con tutte le parti coinvolte; La FP CGIL Molise la sollecita nuovamente ad aprire subito un nuovo tavolo di confronto, con il coinvolgimento dei vertici dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e della deputazione parlamentare, per raggiungere una soluzione definitiva a una vertenza che si trascina irrisolta ormai da tempo. In assenza del necessario riscontro da parte sua, la FP CGIL Molise annuncia nuove mobilitazioni di protesta già a partire dalla prossima settimana”.

Biblioteche, nessuno se ne cura più Lo scioglimento delle Province ha determinato una situazione di caos. E la Regione? basso e di Isernia e l’istituzione di un Sistema bibliotecario molisano.” Finora, con i finanziamenti alle Province provenienti dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sono stati promossi lavori di catalogazione del patrimonio bibliografico e documentale, acquistati libri e documenti, avviate campagne di digitalizzazione che hanno permesso al Molise di essere presente in Internetculturale, portale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal quale si accede libera-

mente al prezioso Fondo Pepe di manoscritti musicali e, a breve, alle testate di periodici stampati nella nostra regione dal 1820 al 1960 e alla Raccolta Eliseo con stampe e disegni di Paolo Saverio Di Zinno. Tutto questo nonostante le perduranti e strutturali difficoltà dell’Ente. Non serve ricordare l’importanza delle biblioteche nel tessuto sociale di una comunità, il loro valore di presidio del sapere. La Biblioteca Albino rappresenta un prezioso patrimonio di conoscenze e di espe-

rienze, una importante rete di professionalità al servizio dei cittadini, un insostituibile “presidio di democrazia”. Per questo – continuano i bibliotecari - : “…facciamo appello alla sua (del presidente della giunta) sensibilità affinché il patrimonio di strutture, documenti, risorse umane e servizi costituito dalle Biblioteche provinciali possa continuare ad esistere e continuare a essere punto di riferimento del sistema bibliotecario nazionale e della vita culturale molisana e italiana.” Un appello che non possiamo che sottoscrivere, con la recondita speranza che possa essere accolto, stavolta, senza remore, intoppi, difficoltà, distinguo.

Quali ragioni per restare nel Pd? le candidature. Senza entrare nel merito delle questioni e ritenendo anche fondate alcune critiche,mi preme sottolineare comegli stessi che hanno favorito la coalizione vincente di Centro Sinistra a guida Frattura, e le relative alleanze a sostegno della stessa, ora la mettano in discussione insieme a chi la guida. Non voglio difendere nessuno ma non mi sembra un dibattito di alta politica, al contrario mi sembra tanto una lotta per avere la possibilità di continuare a giocare sulle spalle dei cittadini e avere la possibilità di riciclarsi. Non ho mai fatto politica per professione, ho fatto l’amministratore con tanta passione rimetten-

doci a volta di tasca propria, mi ha sempre appassionato la ricerca del bene comune e della verità, per mia fortuna ho un lavoro che mi soddisfa e che mi ha dato,finora, lapossibilità di contribuire insieme a mia moglie di vivere serenamente insieme alle nostre due splendide figlie. Attualmente, immodestamente, sono componente della segreteria regionale ma nonmi ritengo minimamente colpevole del decadimenti etico della stessa e non credo lo siano i mie colleghi per intenderci. Capisco che a questo punto, la voglia di riscatto in una disputa tutta personale, possa far volare stracci in casa PD come scrive la stampa ma

ritengo altresì ingiusto calpestare la dignità altrui. Sono entrato nei Democratici di Sinistra partecipando al dibattito che vide una parte di socialisti, laburisti e Cattolici Cristiani entrare in quel grande partito. Subito dopo dichiarai, schierandomi con la mozione Angius, che la costruzione del Partito Democratico poteva risultare una fusione a freddo tra due modi di interpretare la politica partitica. Nonostante tutto non ho mai pensato di militare in un altro partito solo perché la maggioranza allora non la pensò come me. Ho la presunzione di conoscere bene il Partito Democratico molisano e i suoi esponenti non essendo più un ragazzino e

mi è dispiaciuto molto leggere le accuse di soviettismoda parte di chi lo conosce più di me e rivolte alla segreteria. In passato potevano essere mosse le stesse accuse ma, che mi risulti, non si è arrivato mai a tanto Ora però, credo sia arrivato il momento di decidere, spero possa accadere qualcosa che mi faccia cambiare idea, ovviamente con questo non mi defilo dal ricercare la giusta motivazione per continuare a militare nel PD molisanocosa che, al momento, vedo difficilissima.

* Componente Segreteria Regionale PD


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3 3 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La presenza del Molise all’Expo 2015 dispersa in mille rivoli e in mille soggetti (istituzionali e non) ciascuno con un fine, un obiettivo e il rischio di accavallarsi

Partecipazioni improvvisate, decise per vicinanza politica o per amicizia personale?

Comunque, non si può non augurare che questa piccola ventesima regione trovi spazio e apprezzamento Rigorosamente in ordine sparso la presenza del Molise al padiglione Italia di Expo 2015. In ordine sparso le iniziative e i finanziamenti. La Regione, di questo appuntamento, non ha saputo cogliere l’importanza di essere presente con un progetto unitario e coordinato; ha preferito disperdere le idee in mille rivoli e in mille soggetti (istituzionali e non): dai consorzi di prodotto alle associazioni imprenditoriali e culturali, alle fondazioni, alle camere di commercio, all’università, agli enti locali, ai centri di ricerca e agli enti di formazione (Si! –ndr): ciascuno con un fine, un obiettivo e il rischio di accavallarsi. Diciamo questo perché a meno di un mese dalla inaugurazione, la giunta regionale continua a deliberare partecipazioni e contributi. Sicché, a meno di un mese dall’apertura dell’Esposizione universale di Milano non c’è molisano che sappia chi rappresenterà il territorio, le sue specificità, le sue qualità, o abbia un quadro d’assieme delle iniziative che sono state e immaginate e organizzate per attirare sul Molise l’attenzione dei visitatori.

Questa è una grave carenza organizzativa, senz’altro, ma soprattutto una grave carenza di comunicazione, soprattutto da parte del Tavolo tecnico al quale partecipano i direttori dell’Area Prima, dell’Area Seconda e dell’Area Terza della direzione generale della Giunta regionale, e il Direttore del Servizio Gabinetto del Presidente della Regione, cui è stato assegnata l’individuazione di tutte le attività derivanti dalla partecipazione della Regione Molise alla Mostra. E’ pur vero che l’evento

l’intervento

Nessuna novità è emersa circa le strategie messe in campo dall’assessorato. Come è stato già illustrato in precedenza si continua a perseguire una operazione tecnico-finanziaria che ha il solo scopo di conservare le quote di produzione per le campagne 2015 e 2016 utili solo al risanamento del debito della Srl . Nella pratica i proventi derivanti dall’affitto delle quote non produttive dello stabilimento saranno utilizzati per mantenere integra una scatola che all’interno non contiene lavoro ma cassa integrazione per i dipendenti. In sintesi tra i crediti delle quote non produttive e quelli derivanti dallo Stato per la cassa integrazione non si produce nulla. Volendo fare una valutazione complessiva riteniamo che si tratta di una operazione bancaria e non una strategia rivolta al lavoro. Diversa la posizione rispetto al consiglio monotematico sul lavoro circa le modalità della micro campagna che in precedenza si chiamava minicampagna. Dalle ultime indicazioni dell’assessore si dovrà

milanese un pò per via degli scandali che lo hanno attraversato un po’ per i ritardi con cui si vanno realizzando le strutture espositive, un po’ per il clima di sfiducia che pervade il Paese, viene vissuto con condannevole distacco. La Regione ha fatto di tutto per alimentare questo atteggiamento, guardandosi bene dal creare interesse, dall’alimentare entusiasmo e sicurezza nel novero delle partecipazioni (pubbliche e private). La parcellizzazione è un sistema che non assicura il risultato e, in caso di

fallimento, non lascia individuare i colpevoli. La Regione, diciamolo, è sempre più lontana dall’immaginario collettivo come valore rappresentativo, considerata un corpo estraneo alla realtà sociale. Un blocco di potere e di potenti. L’investimento politico, sociale e culturale nel rinnovamento è andato in frantumi. L’idea della casta sta diventando opprimente. Tornando a Bomba, accennavamo alle deliberazioni di questi giorni e di queste settimane. Il 20 marzo scorso ad esempio la giunta ha deliberato di aderire al progetto ”Idee in Comune destination Expo Milano 2015” in qualità di socio dell’Associazione città del tartufo e di stanziare 20mila euro per l’attuazione del progetto. Sempre nel corso della stessa seduta, la giunta ha inoltre deliberato la partecipazione delle aziende vitivinicole del Molise a “Vino a Taste of Italy – Expo 2015”, in un’area riservata alla Regione Molise al 1° piano dell’area promozionale Vino a Taste of Italy per un periodo di 6 mesi, al costo di 90mila euro (più iva), con la possibilità per le aziende parteci-

panti di alternare la propria presenza alla manifestazione con una cadenza prestabilita di 2 mesi. Tutto ciò in prossimità dell’inaugurazione e in maniera autarchica, su proposte presentate sul filo di lana, apparentemente avulse da qualsiasi piano organico. Si decide sull’improvvisazione, forse per vicinanza politica, forse per conoscenza personale. Il tentativo di riassumere le partecipazione, i contenuti, la qualità dei progetti, l’affidabilità degli attuatori e il cumulo dei finanziamenti, per quanti sforzi abbiamo fatto, ci è risultato impossibile. Un motivo in più per chiedere che a questa impossibilità ripari direttamente la Regione indicando analiticamente tutti gli elementi che avranno composto la presenza del Molise all’Esposizione mondiale e l’impegno di spesa. Gli esiti, a loro volta, faranno parte della lettura dei dati e delle enunciazioni di parte. Comunque, non si può non augurare che questa piccola ventesima regione trovi il suo spazio e il suo apprezzamento. Dardo

Zuccherificio, cara Regione dici cosa vuoi farne?

necessariamente trattare la materia prima nel nostro stabilimento non essendo possibile fare una lavorazione conto terzi. Ci porta alla riflessione la posizione dell’amministratore delegato Dott. Cianciosi quando alla domanda se ci fossero le risorse per fare la micro campagna risponde “ dobbiamo trovarle ! ” . La domanda viene spontanea , se dobbiamo cercare

le risorse per la micro campagna perché non le abbiamo cercate per la campagna ? La micro campagna 2015 di cui ancora non conosciamo le modalità avrà una durata massima di dieci giorni con il solo scopo di conservare le quote di produzione ma tutti i dipendenti stagionali perderanno il reddito e non matureranno il diritto agli ammortizzatori sociali mentre quelli

stabili lavoreranno per dieci giorni e torneranno subito in cassa integrazione fino a novembre 2015, il limite massimo consentito dalla legge. Il 9 gennaio 2016 il concordato termina per legge e si aprono le porte della mobilità. La presente allo scopo di fare chiarezza su tutta la vicenda e nel ribadire che queste strategie non sono utili al mantenimento della filiera e l’occupazione. Ben venga il confronto presso il Ministero per cercare altre soluzioni ma doveva iniziare alcuni mesi fa poiché non dando avvio alle semine autunnali sono stati messi centinaia di lavoratori alla canna del gas. La mancanza al tavolo della società Aria Food non ci ha permesso di avere un quadro completo circa le attività che sta svolgendo e i progetti che si appresta ad avviare. Riteniamo che tutti si devono assumere le proprie responsabilità nei confronti dei lavoratori e fare chiarezza su tutta la vicenda. Per questi motivi chiediamo un confronto pubblico fra la società Aria Food, l’Assessorato all’Agricoltura e le Organizzazioni sindacali. Le Rappresentanze sindacali unitarie


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4 3 aprile 2015

L’italietta dei fraintendimenti, delle inchieste, delle rivalse, dei verbali, di rapporti, delle denunce e, fortunatamente, delle sentenze, come in questo caso, assolutorie

Il luogotenente del Corpo dei vigili urbani, Giuseppe Barone, assolto dal Gip Rinaldi perché il fatto non sussiste L’aspetto che più l’ha ferito è quello che riguarda il procedimento disciplinare concluso dall’allora comandante Franco Primiani con la sanzione della sospensione della retribuzione per un’ora di lavoro “per aver richiesto un intervento per scopi personali”, ma il fatto non sussiste Assolto perché il fatto non sussiste. È la formula assolutoria con la quale il giudice per l’indagini preliminari del Tribunale di Campobasso, Rinaldi, ha sollevato il luogotenente del Corpo dei vigili urbani, Giuseppe Barone, dal peso di un’accusa insopportabile (aver segnalato falsamente una perdita d’acqua col sospetto di un interesse personale) e dagli effetti spiacevoli della cronaca giornalistica con titolazioni roboanti (“Multa da 13 euro a vigile urbano”…), che sull’episodio non ha lesinato commenti ad una storia tipicamente italiana. Dell’italietta fatta di fraintendimenti, di inchieste, di rivalse, di verbali, di rapporti, di denunce e, fortunatamente, di sentenze, come in questo caso, assolutorie. Ma per lungo tempo il luogotenente Barone è stato oggetto, anche all’interno del Corpo, di valutazioni tutt’altro che piacevoli e, soprattutto, tutt’altro che aderenti al rigore con cui ha sempre interpretato la propria funzione di pubblico ufficiale. Forse, della vicenda di cui suo malgrado è stato protagonista, l’aspetto che male ha digerito è

quello che riguarda il procedimento disciplinare concluso dall’allora comandante Franco Primiani con la sanzione della sospensione della retribuzione per un’ora di lavoro “per aver richiesto un intervento per scopi personali”. Gli accertamenti giudiziari hanno dimostrato che il fatto non sussiste, e che gli accadimenti che sono stati letti e interpretati in maniera distorta rispetto alla realtà, fanno capo ad una serie di cir-

CAMPOBASSO. Dopo che, oltre alla epidemia degli ulivi in atto nella confinante Puglia, sono state individuate piante infette dalla “Xylella”, batterio che ne causa la morte, su piante ornamentali in Lombardia, la Coldiretti Molise ed il Consorzio Produttori Olivicoli Molisani, CO.PR.O.M., scrivono all’Assessore all’Agricoltura della Regione Molise, per chiedere misure cautelative e preventive per evitare che la micidiale infezione possa entrare in regione. La richiesta congiunta, Coldiretti Molise e CO.PR.O.M., riferita al patogeno che sta distruggendo gli ulivi senza che sia stata ancora individuata una profilassi efficace, riporta quanto segue: “Le manifestiamo la preoccupazione degli olivicoltori molisani per i rischi connessi alla possibile propagazione dell’infezione della ‘Xylella’, la malattia che sta decimando gli ulivi pugliesi e di cui l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e foreste della regione Lombardia ha individuato il patogeno su alcune piante ornamentali del genere Coffea arabica, della famiglia della rubiaceae, appartenenti ad un

costanze (l’addetta al call center del Comune al primo giorno di lavoro chiaramente frastornata) che, concatenate ad arte, hanno disegnato un’ipotesi di reato tanto fasulla quanto insopportabile. Dicevamo della sanzione disciplinare. Letta a bocce ferme, e alla luce della sentenza assolutoria, mostra quale fosse il livello antagonistico all’interno del Corpo e come fosse mal gestito e, peggio, mal curato. Una spacca-

tura che, stando alle voci e agli episodi che ancora si vanno realizzando tra i vigili in competizione tra loro, ancora non è stata saldata, né l’attuale responsabile del Corpo, il dirigente Vincenzo De Marco, pare abbia gli strumenti legislativi e regolamentari necessari per intervenire. Anzi, l’attribuzione del Comando sarebbe, stando ad una recente sentenza del Consiglio di Stato, illegittimo, es-

“Uliveti, la Regione non stia a guardare” La Coldiretti chiama in causa l’assessorato all’Agricoltura dopo la patologia che colpito le piante in Puglia lotto infetto arrivato dal Costa Rica attraverso l’Olanda. Come risulta dai dati tecnici della Regione Puglia, il batterio della Xylella attacca , oltre agli ulivi, la vite, gli agrumi, gli oleandri, il prugno, il mandorlo, provocando la necrosi interna dei canali linfatici e quindi la morte della pianta. Le chiediamo, pertanto, di voler tenere alta l’attenzione ed i controlli delle strutture tecniche della Regione Molise e di prendere posizione, anche all’interno della Confe-

renza Stato-Regioni, affinché vengano rafforzati i controlli per le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America, con un adeguato periodo di quarantena delle piante provenienti dai focolai di infezione e dai Paesi extra Unione Europea, al fine di selezionare il commercio di materiale vegetale infetto. Le manifestiamo piena disponibilità e collaborazione della nostra associazione per approfondire ed attivare iniziative utili ed opportune per ridurre il rischio infezione

sendo il dirigente privo di divisa e di grado. Una situazione precaria, che non aiuta ad esercitare con la necessaria autorità e autorevolezza il ruolo delicato del comando di uno spezzone della municipalità che maggiormente ha bisogno di essere e di apparire coeso e coerente nella sua autonomia. Fatti come quelli accaduto al luogotenente Barone sono emblematici, invece, di uno stato di fatto largamente compromesso sotto il profilo della trasparenza e della legittimità. Non è facile vedersi sanzionato e “sputtanato” sulla stampa per fatti che non sussitono. Ha provveduto il giudice a stabilire la verità. E provvede questo giornale a rimettere in equilibrio un dato di cronaca che lo vedeva sanzionato per un’ora di lavoro: il luogotenente Giuseppe Barone non ha mai richiesto un intervento per scopi personali durante il servizio, né ha mai sottratto un “limitato tempo di lavoro all’’Ente”. I fatti non sussitono. Dardo

nella regione Molise, nella quale, dai dati ad oggi disponibili non risulta la presenza del batterio della Xylella.” In Molise i terreni coltivati ad olivo sono oltre 13mila ettari e la produzione di olio di oliva supera le 5mila tonnellate e vanta oltre oltre diciotto apprezzatissime varietà autoctone. La Direttiva comunitaria del 2000/29, che vietava di importare piante e parti di piante di vite e agrumi perché possibili ospiti di xylella, osserva la Coldiretti Molise, è risultata inefficace ed inadeguata. Per questo l’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha suggerito di emendarla, portando l’elenco delle piante da controllare in via cautelativa ad oltre 100, che, però, continuano ancor oggi ad entrare senza alcun problema in Europa. Come spiega CO.PR.O.M., Consorzio Produttori Olivicoli Molisani, la schiusa delle uova della cosiddetta “sputacchina”, insetto vettore del batterio della malattia, avverrà proprio in questo periodo, ed occorrerà più attenzione nel monitorare le piante.


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5 3 aprile 2015

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Conclusa la missione dell’assessorato regionale Molisani nel Mondo in Argentina

L’assessore Petraroia non è andato per risparmiare

Ma i costi della presenza dell’architetto Germano,patron di Cammina Molise, in tempo di crisi, sono stati a suo carico o a carico della Regione? Dall’Argentina con un bagaglio di soddisfazione e di compiacimento. Lo hanno trasportato i rappresentanti della delegazione molisana che nel Paese sudamericano hanno dato vita ad una serie d’incontri con le comunità molisane del posto e presentata la manifestazione “Cammina Molise” che da 20 anni l’architetto Giovanni Germano provvede a realizzare con l’intento di mettere in risalto le peculiarità ambientali e tradizionali dei territori attraversati. L’architetto Germano ha fatto parte della delegazione guidata da Maria Tirabasso del’assessorato regionale dei “Molisani nel mondo” e non ha mancato di dare il suo contributo tecnico e culturale nelle circostanze in cui la delegazione ha incontrato i rappresentanti delle maggiori associazioni dei molisani d’Argentina. Paese in cui non è andato l’assessore Petraroia, per non appesantire, in tempo di crisi, il costo della missione. Apprezziamo, ma siamo indotti a sapere, ad esempio, se i costi della presenza dell’architetto Ger-

mano, in tempo di crisi, siano stati a suo carico o a carico della Regione. Non è una differenza da poco. Specie se la s’interpreta come paravento della presunta saggezza economica dell’assessore. Al di là questo, come dicevamo, la missione è ben riuscita. La stampa argentina s’è occupata del Molise ed è già una buona cosa. Come, ad esempio, sono interessanti

i legami d’origine che si risaldano e che prendono valore con iniziative e scambi da realizzare nel tempo: a Mar de Plata, per dire, è andata in scena “Cammina Molise”. Più che dei possibili vantaggi per il Molise, da queste missioni all’estero, viene una fuori una bella realtà: molti personaggi della vita pubblica locale sono molisani: di Jelsi, di Palata, di

Montagano, di Montaquila eccetera. L’esempio argentino – ha tenuto a commentare l’assessore Petraroia non è isolato, perché l’11 aprile a Montreal la Federazione molisana del Quebec con le sue 27 associazioni comunali terrà un “Gran gala” premiando il responsabile della Mapei America Nicola Di Tempora

Trasporti, la politica del nulla La disfatta del sistema generato dall’assenza di una programmazione CAMPOBASSO. La disfatta in corso del sistema del trasporto pubblico in Molise è una delle poche cose che destano ancora meraviglia in una regione oramai avvezza alla cattiva gestione del territorio, all’assenza di programmazione e alla mancanza di priorità nelle cose da fare a fronte di una congiuntura economica sfavorevole. Se ne sarà accorto l’assessore Nagni? Da politica-simbolo dell’efficienza programmatoria dell’ente regionale, il trasporto pubblico si è quasi d’improvviso trasformato, senza una spiegazione plausibile che non si nasconda dietro la coperta troppo corta della crisi, in un groviglio insolubile: riduzione delle corse, soppressione di linee ritenute “non essenziali”, cronica carenza di manutenzione dei mezzi, di blocco di tutti i progetti, alcuni già finanziati, e persino dell’arresto insensato di cantieri già pienamente in corso. Con una illogica distinzione da tutte le altre regioni italiane, ma anche da tutte le altre nazioni europee, in Molise si è ritenuto sensato provare a riequilibrare i bilanci e i rendiconti in rosso agendo sul trasporto pubblico, come se si trattasse di un accessorio utile, ma non indispensabile. Il Rapporto della Fondazione Cittalia, tanto per citare una fonte indipendente, mette in evidenza come il rafforzare la mobilità di tipo pubblico sarebbe una delle poche cose da fare in tempo di crisi, quando diventa necessario razionalizzare le risorse e ridurre i costi e le pressioni sulla società. Come, inevitabilmente, rileva Cittalia, infatti, il trasporto pubblico ha ricadute dirette sull’accessibilità ai servizi pubblici urbani, sulla qualità dell’ambiente, sull’efficienza e la competitività delle aree urbane, sulla qualità della vita dei cittadini, dei lavoratori, delle fasce più deboli. I costi sociali, in termini economici e ambientali, di una sua irrazionale riduzione, soprattutto nelle fasi di crisi, ricadranno sulla collettività in misura amplificata e sempre meno sostenibile. L’assenza di programmazione e l’attuale confusione generata da chi

è salito al potere in regione, sta trasferendo direttamente sui cittadini e sui pendolari, non solo il costo più elevato in termini economici per l’aumento costante delle tariffe, ma soprattutto il disagio e le difficoltà di ritrovarsi, quasi d’improvviso, in un territorio meno interconnesso, frammentato, dove persino il percorso casa-lavoro non pare più garantito. Un risultato sbalorditivo e in gran parte legato non tanto alla difficile congiuntura economica, quanto molto di più a politiche regionali mediocri e finalizzate, di concerto con il governo centrale, a non spendere danaro, per ora, in attesa di tempi migliori.

nato in Via San Giovanni a Campobasso, e Giuseppe Panzera, uno dei più grandi imprenditori di Montreal, nato a Jelsi. Ancora Petraroia: “Per fine aprile sarà il Console d’Italia a Liegi a promuovere un evento ad Herstal, in Belgio, città di 40 mila abitanti, di cui 2 mila originari di Castelmauro, ed esprime due consiglieri comunali, nel mentre il vice sindaco è di San Felice del Molise”. Chiudiamo con una nota di colore che, siamo convinti, abbia fatto particolarmente riflettere l’assessore sulla differenza della parola crisi pronunciata dai politici da quella di gente che le crisi le ha vinte. Tra i messaggi ricevuti dall’Argentina, questo: “Ma hai idea di cos’era il Molise nel 1950? Mancava tutto, il pane, il lavoro, la scuola, l’elettricità, l’acqua corrente, le strade e per curarsi bisognava vendere la terra per chi ce l’aveva. Di quale crisi stai parlando nel 2015?”. Dardo

Piano Casa, in Consiglio l’8 aprile CAMPOBASSO. “Le modifiche, tutte rilevanti, apportate alla legge regionale 30 del 2009, più conosciuta come “Piano casa”, arriverannoall’attenzione del Consiglio regionale mercoledì prossimo, anticipando i tempi della discussione per evitare il periodo in cui l’assise si occuperà, in maniera monotematica, di Finanziaria. Una decisione che non avviene per caso, che è indice della volontà di portare a compimento questo importante strumento operativo”. Salvatore Ciocca, presidente della Terza commissione consiliare, definisce «attento, condiviso e responsabile» il lavoro svolto per arrivare alla definizione della legge. “Il segnale che qualcuno ancora si aspetta – prosegue Ciocca - mi pare, quindi, sia argomento ormai superato dall’evidenza dei fatti; gli auspici, poi, oggetto di comunicazioni ufficiali si rivelano superfluo esercizio di stile posto che la proposta di legge è argomento ben noto, anche nelle sue specificità. Un lavoro – conclude il consigliere che ha trovato la condivisione dei componenti della Terza commissione (i colleghi Di Nunzio, Di Pietro, Federico, Iorio): prova ne è la sottoscrizione della proposta di legge che mercoledì prossimo – e non per caso – arriverà in aula”.


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Campobasso

3 aprile 2015

Auto senza Iva, arrestato un 44enne La Polizia di Stato a Campobasso ha fermato l’uomo che commercializzava veicoli CAMPOBASSO. la Polizia di Stato ha tratto in arresto un quarantaquattrenne di Campobasso, in esecuzione di un ordine di espiazione di pena detentiva – di anni due - in regime di detenzione domiciliare emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Campobasso. Il predetto, infatti, risultava condannato per il reato di associazione a delinquere commesso nel periodo gennaio 2003 - novembre 2006. La persona tratta in arresto dalla locale Squadra Mobile, unitamente al fratello - legale rappresentante di una società di commercializzazione di auto in Campobasso - introduceva nel territorio nazionale circa 1000 veicoli, nuovi ed usati, provenienti da Stati membri dell’Unione Europea, senza provvedere al pagamento dell’IVA. L’attività criminale veniva attuata attraverso l’acquisto delle vetture per il tramite di alcune società risultate vere e proprie “scatole vuote”, in quanto prive di risorse patrimoniali. Continuano inoltre, ininterrottamente, a cura della Polizia di Stato di Campobasso, i controlli

straordinari di controllo del territorio predisposti nell’ambito di questa provincia, al fine di prevenire e contrastare particolari fenomenologie di criminalità diffusa che notoriamente creano notevole allarme sociale e viva preoccupazione nella popolazione. L’attività, che – negli ultimi giorni - ha interessato i Comuni di Campobasso, Lupara, Castellino del Biferno e Castelbottaccio, è stata espletata dalla Squadra Mobile con il concorso di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Pescara, appositamente aggregati. Sempre più incisiva e diffusa, quindi, l’attività di prevenzione e controllo del territorio che la Polizia di Stato di Campobasso sta portando avanti in ambito provinciale. Questi i risultati conseguiti nel contesto di tale attività: persone controllate 185, di cui 14 con precedenti veicoli controllati 123 posti di controllo effettuati 22

Top of Form 1 “La famiglia naturale va difesa” Primo firmatario Francesco Pilone è stata presentata una mozione in Consiglio CAMPOBASSO. E’ stata presentata, a firma di 25 Consiglieri Comunali di Opposizione e Maggioranza, una Mozione volta alla tutela della Famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna e concepita come istituzione naturale aperta alla trasmissione della vita nonché l’unico ed adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti i minori in difficoltà, anche attraverso gli istituti dell’affidamento e dell’adozione. Nella piena consapevolezza che la “famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società” e come tale “ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato” secondo quanto sancito dall’art.16, comma III, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, si è ritenuto necessario predisporre un atto di indirizzo da discutere nella prossima seduta utile di Consiglio Comunale volto a difendere il concetto stesso di Famiglia, ultima-

mente attaccato da strategie propagandistiche sia a livello periferico che centrale. In tutta la Nazione, infatti, con il pretesto di combattere “inutili” stereotipi, si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale, soprattutto nel mondo scolastico con proiezioni di film e sitcom, diffusione di fiabe rivedute e

corrette che mirano a destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei bambini, soggetti deboli e con la propria personalità in via di formazione, siffatti insegnamenti. Non solo!!! Si sta applicando in numerose scuole materne ed elementari d’Italia il “Documento Standard per l’educazione sessuale in europa” che prevede, tra l’altro, per i bambini

ricompresi nella fascia di età fra i 4 e i 6 anni, l’introduzione alla masturbazione infantile precoce, capacità di identificare i genitali nei dettagli e l’identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce. A questo va aggiunto che a livello parlamentare la legge c.d. “Scalfarotto”, approvata alla Camera e in discussione attualmente al Senato, parifica l’omofobia ai reati già condannati dalla legge Mancino (razzismo, antisemitismo, etc.). Una legge, questa, sull’eterofobia che nell’attuale formunalazione, una volta approvata in via definitiva, comporterà che chi, ad esempio, si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso sarà punito con un anno e 6 mesi di reclusione (che possono arrivare a 4 anni se il reato è svolto in forma associativa). Gli apparati dello Stato, inoltre, avranno l’obbligo di procedere d’ufficio anche se la persona ritenuta offesa dovesse ritirare la querela.

Tutto ciò premesso, la mozione è volta a far voti affinchè il Consiglio Comunale dichiari la propria opposizione a qualunque tentativo di introdurre nell’ordinamento giuridico disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia, comprimere i diritti dei genitori all’educazione dei propri figli, ignorare l’interesse superiore dei minori a vivere, crescere e svilupparsi all’interno di una famiglia naturale; ed impegni la giunta comunale ad individuare una data per la celebrazione della “Festa della Famiglia Naturale”, fondata sull’unione fra uomo e donna, promuovendone sia direttamente che indirettamente, attraverso scuole, associazioni e comitati, la valorizzazione dei principi culturali, educativi e sociali; a chiedere al Governo centrale la non applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’Ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Bianca Mastromonaco e Barbara Petti chiudono la mostra “Noi, utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani” CAMPOBASSO. Domani, alle ore 11,30, in occasione della chiusura della mostra “Noi, utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani”, presso il Mercato Comunale di via Benevento a Campobasso, le attrici Bianca Mastromonaco e Barbara Petti leggeranno i testi che compongono la struttura della mostra realizzata dall’Associazione Culturale Vivian Maier, inaugurata lo scorso otto marzo. Bianca Mastromonaco e Barbara Petti daranno così vita ad una performance che guiderà i visitatori all’interno della struttura narrativa di questo importante allestimento, voluto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di

Campobasso e dall’intera amministrazione comunale cittadina, per rimarcare l’importanza della figura e dell’operato delle donne in un contesto, come quello locale, nel quale la loro azione appare sempre più determinante per guardare all’immediato futuro senza dimenticare le proprie radici e le proprie passioni. La mostra “Noi, utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani”, in questo mese di apertura, ha destato riscontri positivi e ha contribuito, in un modo diverso e propositivo, a riportare la giusta attenzione per un luogo della memoria popolare cittadina: il Mercato coperto di Campobasso.


Campobasso

7 3 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Metropolitana, i soldi diamoli per le frane” Passa in Consiglio provinciale a Campobasso la mozione presentata da Cefaratti lemi di carattere politico”. Dopo un ampio dibattito, il documento passa con undici voti favorevoli, quattro contrari e un solo astenuto (pare Remo Grande) la mozione di Cefaratti viene approvata. Si smarca dal centrosinistra Durante: “Appoggio pienamente questa mozione: di fronte a questa emergenza non c’è metropolitana che tenga”. Poi lancia una provocazione ai colleghi di Palazzo Magno: “dimettiamoci tutti perché la Provincia non ha più la possibilità di intervenire per la manutenzione ordinaria delle strade”. E alza il tiro chiamando in causa il governo di Palazzo Vitale: “Mi aspetto dalla Regione una legge dedicata al dissesto idrogeologico, deve essere portata in Consiglio regionale e finanziata sostanzialmente”. Netto il no alla mozione del Pd. “C’è stata una strumentalizzazione politica”, sottolinea Caravatta a nome del centrosinistra. Resta invece in silenzio il capogruppo Micaela Fanelli. Approvati anche gli altri due punti in agenda: l’ordine del giorno di Antenucci per interventi urgenti sulla Trignina e quello di Colalillo sull’inserimento lavorativo degli utenti psichiatrici.

CAMPOBASSO. “La metropolitana leggera è un’opera di cui il Molise non ha bisogno perchè ci sono venti strade provinciali chiuse a causa del dissesto e che hanno bisogno di interventi immediati. Dunque, è meglio riprogrammare qui 24 milioni di euro”. Con queste parole Gianluca Cefaratti ha convinto il Consiglio provinciale ad approvare la sua mozione che creato non pochi ‘pruriti’ in maggioranza. “Sono soddisfatto del risultato raggiunto – ha dichiarato l’attuale vice-sindaco di Campodipietra, Gianluca Cefaratti – e, dopo una settimana di fibrillazioni anche in maggioranza, siamo riusciti ad approvare una mozione forte, che porterò sul territorio ai primi cittadini. Dobbiamo interessarci più al territorio che agli interessi personali. La mia mozione è un atto concreto, destinata a reperire i fondi, che tra le altre cose ci sono, quelli destinati a un’opera, la metropolitana leggera, che non sarà un mezzo di sviluppo per il territorio, quali potranno essere migliori collegamenti stradali. Quelle arterie colpite dal dissesto idrogeologico. I fondi, così come ci sono, possono anche essere riprogrammati. Io sono convinto che questa mozione, che sarà accolta favorevolmente dai sindaci, porterà a tanti prob-

La Metropolitana gliela l’hanno data e guai a chi la tocca Nagni che bacchetta Cefaratti è l’ennesima versione autoritaria e autoreferenziale del governo regionale Si convincano i molisani e si convincano gli amministratori locali: la metropolitana leggera non si tocca. Non è calata dal cielo; ha fatto parte di una proposta programmatica territoriale, quindi appartiene a molteplici responsabilità, non esclusa quella dell’Amministrazione provinciale. La responsabilità dell’attuale governo regionale di centrosinistra di stampo renziano, autoritario ed autoreferenziale, è portala a realizzazione semmai sarà capace d’indire la gara d’appalto entro dicembre 2015. Intanto, bacchettate sul palmo delle mani a quanti, e a coloro, che alimentano suggestioni populiste e alternative tecniche (i soldi della metropolitana all’emergenza dissesto

idrogeologico) . Questa volta, di bacchettare, se ne occupa l’assessore Nagni nei confronti del consigliere provinciale Cefaratti, primo firmatario della mozione che il consiglio provinciale ha votato a maggioranza. Reprobi e cattivi coloro che si sono espressi a favore del cambio di destinazione dei fondi Cipe per la Metropolitana leggera; saggi e apprezzabili i consiglieri provinciali che hanno preso le distanze dal documento. Se le cose andranno per verso giusto Frattura se ne ricorderà, e saranno premiati. La metropolitana leggera è molto cara al presidente che l’ha curata per un pezzo, allorché era fuori dalle cariche istituzionali e pienamente dentro agli incarichi professionali.

“Pronto, Polizia? Sto per fare una rapina” Una donna a Campobasso fermata mentre tentava di portare via 500 euro dall’ufficio postale CAMPOBASSO. Nella prima mattinata di ieri, sull’utenza 113 della Questura di Campobasso, giungeva una telefonata da parte di una donna che, con voce serena, preannunciava che avrebbe compiuto una rapina presso l’Ufficio Postale di questa Via D’Amato. L’Operatore di Polizia informava il personale della Squadra Mobile che, immediatamente ed ancor prima che

il citato ufficio postale aprisse al pubblico, predisponeva un accurato servizio di osservazione esterno ed interno. Effettivamente dopo un po’, gli agenti notavano una donna che con fare sospetto si era avvicinata ad una delle casse, chiedendo ad un dipendente di mettere 500 euro sul bancone e di chiamare la Questura. Al fine di salvaguardare la sicurezza dei numerosissimi clienti e dei di-

pendenti presenti nell’ufficio, gli agenti si avvicinavano prontamente alla donna e, senza creare pericolo per i presenti, la invitavano a seguirli all’esterno, cosa che la stessa faceva senza opporre resistenza. La donna consegnava al personale intervenuto anche un coltello da cucina, con la lama di circa 11 cm che, a suo dire, avrebbe voluto utilizzare per minacciare il dipendente delle

poste al fine di farsi consegnare il denaro richiesto. Negli Uffici della Squadra Mobile, visibilmente alterata, chiedeva dapprima di voler essere tratta in arresto, poi - in considerazione del suo stato psicologico - di voler essere condotta in Ospedale per un controllo medico, dove, infatti, veniva accompagnata dal personale del 118 intervenuto in Questura.

La cinquantenne, residente a Campobasso, è stata denunciata per tentata rapina e porto di oggetti atti ad offendere. Si è accertato, infine, che la stessa, anche nella tarda mattinata di ieri, aveva creato problemi all’interno dell’ufficio Postale di questa Via Mazzini da dove era stata allontanava a seguito dell’intervento di una pattuglia della Polizia Postale.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia q LQL]LDWD OD GLIIHUHQ]LDWD ´SRUWD D SRUWD¾. $ FDVD D ODYRUR D VFXROD QHJOL DPELWL GL YLWD TXRWLGLDQD GLIIHUHQ]LD FRUUHWWDPHQWH L ULILXWL LO WXR JHVWR SXz FRQWULEXLU e a salYDJXDUGDUH OœDPELHQWH H D JDUDQWLUH DOOH JHQHUD]LRQL IXWXUH XQ OXRJR SXOLWR LQ FXL YLYHUH QHOOœLQWHUHVVH GHO EHQH FRPXQH .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta Ď´ĎŹĎŹÍ˜ϭϾϾ͘ϳϏϴ

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

LocalitĂ Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di ProssimitĂ Spinta &RQIHULVFL L ULILXWL QHOOH RUH VHUDOL SUHVVR OÂśecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedĂŹ al venerdĂŹ dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

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Isernia

3 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Sulla sanità, caro Frattura, non raccontare il solito ritornello di Alberto Gentile Al Capo Condomino della Regione MOLISE Un consiglio personale da «indifferente», non venga a Isernia perché questa è la patria di Andrea da Isernia (1230 circa Napoli 1316), giurista italiano di epoca basso medioevale; di O. Fascitelli, dei d’Avalos, Iadopi e tanti altri, per cui non abbiamo bisogno di spiegazioni, di convincimenti, di frasi articolate, di giochi di parole. Siamo un popolo un po imborghesito negli anni, ma tenaci, pragmatici, orgogliosi e sempre a difesa della nostra dignità. Nella sua campagna elettorale gli slogan «fioccavano»: da «Molise

di tutti» a «Sarà la Regione del Lavoro», «sarà il Molise Moderno», «Sarà una Regione che cresce». All’indomani della vittoria, con qualche legittimo bicchiere di spumante così dichiarava: ”Nuove risorse e opportunità, queste le ricette invece per affrontare l’emergenza lavoro. «Il rilancio delle imprese in crisi e il riconoscimento della professionalità e dei diritti dei lavoratori» saranno altre priorità, puntando sul rilancio dello Zuccherificio, sul recupero dell’azienda Pantano Basso, «che potrà essere aperta all’investimento di giovani», alle aziende agricole dell’Ersam. Per il

neo presidente tutti i centri del Molise avranno un ruolo da protagonisti: «Sarà una giunta itinerante, si riunirà nelle sale consiliari dei singoli comuni per affrontare direttamente le questioni del territorio, con la partecipazione attiva dei cittadini, faremo scelte insieme». Perché, dice sempre il neo presidente, «Il Molise deve tornare a essere una regione norm a l e » . Due anni trascorsi, ahimè, niente, anzi nulla di tutto si è intravisto e non si intravvede all’orizzonte. Lo so che questo mio appello cadrà nel vuoto, lei ha bisogno di spiegare anche agli isernini che la

colpa è dell’eredità, ma sono trascorsi ormai due anni ed il «ritornello», come qualsiasi ritornello comincia ad annoiare. Considerato che l’appello è fatto da una nullità, libero pensatore quando gli capita di pensare, almeno risponda a due domande sulla sanità che deve ai cittadini isernini attraverso il Consiglio Comunale: 1)-perché ha liquidato nel giro di qualche giorno il piano sanitario del Manager Carmine Ruta che, tra l’altro, sarebbe stato approvato anche dall’organismo tecnico del Ministero della Sanità? 1)-perché non era presente alla ri-

unione/i (dicono assente per 3 sedute) Stato/Regioni quando si approvava il Decreto Balduzzi? Nel ricordarle di essere prudente quando parla di «responsabilità», «appropriatezza» che non so che significa e «rigore» di contenuto metodologico ed etico, che non so cosa significa, perché, tutti sanno e comprendono che corrispondono alla canzone di Mina: parole parole. Come dicono gli ipocriti, ricordo a me stesso, che la MENZOGNA finalizzata non è reato, ma è un crimine sociale. Con tutta la mia «indifferenza» personale e politica.

Plauso per le 5 mini isole ecologiche A Isernia la raccolta differenziata supplementare per le attività commerciali ISERNIA. 5 mini Isole Ecologiche per la raccolta dei rifiuti differenziati derivanti dalle attività commerciali. “Dopo una serie di consultazioni con la Ditta Smaltimenti Sud – informa l’Assessore comunale all’Ambiente Marco Amendola – è stata presa una decisione condivisa: fornire un servizio supplementare di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per tutte le attività commerciali con particolari esigenze”. A loro disposizione mini isole ecologiche con pannelli di mascheramento con all’interno i quattro contenitori necessari per conferire in maniera differenziata i rifiuti prodotti durante l’esercizio della loro attività commerciale. L’accesso è riservato alle sole attività che hanno presentato richiesta di autorizzazione al V Settore del Comune di Isernia. Un intervento questo, dettato anche dalla necessità di mantenere un decoro estetico, prevenendo accumuli di rifiuti sulle strade principali della città. Le mini isole ecologiche sono state dislocate sul territorio comunale nelle seguenti aree: Stazione terminal autobus “Francesco Martino”; Via Dante Alighieri; Piazza Puccini; Via Occidentale; Via Maiorino (nei pressi della scuole Pascoli). In sostanza, un altro passo in avanti volto a creare tutte le condizioni per poter effettuare correttamente il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti nella città di Isernia. Raggiunto anche questo obiettivo, sarà possibile procedere nella giornata del 2 aprile anche alla rimozione dei cassonetti che fino ad oggi, ubicati nello spiazzale antistante la piscina comunale e presso l’uscita Isernia-Santo Spirito, hanno accompagnato tutti i cittadini nella prima fase di implementazione del nuovo servizio di raccolta rifiuti. Un’altra importante novità riguarda la raccolta e il relativo conferimento degli olii esausti da cucina. Dal prossimo martedì 7 aprile, infatti, presso l’Ufficio start-up “raccolta differenziata” ubicato al V Settore (piano terra della sede dell’Ufficio Ambiente del Comune di Isernia – Loc. Acqua Solfurea), cominceranno ad essere distribuite alle utenze domestiche delle pratiche tanichette per la raccolta dell’olio esausto. I cittadini potranno conferire l’olio raccolto presso lo stesso Ufficio start up, ove è stata collocato un contenitore specifico per la raccolta. Si ricorda, invece, che presso l’Isola ecologica - località Tremolicci (nei pressi della piscina

comunale), aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 12:30 e dalle ore 14:30 alle 17:00 e il sabato dalle ore 9:00 alle 12:30, è possibile conferire - afferma Antonio Pirolli della Smaltimenti Sud – le seguenti tipologie di rifiuti: ingombranti, tubi fluorescenti, apparecchiature furori uso contenenti clorofluorocarburi, farmaci, batterie ed accumulatori provenienti da utenze domestiche, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e metallo. Per ulteriori informazioni contattare la Smaltimenti Sud al numero verde 800.199.708 o scrivere una mail all’indirizzo smaltimentisud@alice.it.

A Isernia l’acqua meno cara L’inchiesta in Italia è stata condotta da Cittadinanzattiva ISERNIA. A Firenze, a Prato e a Pistoia che l’acqua costa di più: 563 euro all’anno è la cifra media sborsata dai Toscani per un bene prezioso, lì preziosissimo. La meno cara è Isernia, dove si spen-

dono 120 euro all’anno; al secondo posto c’è Milano con 136. Primato per il Molise anche nel confronto tra le regioni, perché è qui che si spende di meno. I dati sono dell’Osservatorio prezzi

e tariffe di Cittadinanzattiva, che in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (celebrata domenica il 22 marzo) ha diffuso i dati di un’analisi nella quale le reti del nostro Paese si rivelano come un

colabrodo: una dispersione che arriva fino al 60% in casi come quello della Calabria e del Lazio. In media l’Italia perde il 37% delle proprie risorse idriche nel viaggio lungo gli acquedotti, con un au-

mento del 3% rispetto al 2013. Una famiglia italiana media ha speso per l’acqua 355 euro all’anno. Alta la dispersione idrica, tanti, troppi, i casi di disservizio o addirittura di dolo.


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Termoli

3 aprile 2015

“Blocco Momentive, un disastro” Duro il giudizio del presidente di Assindustria dopo la decisione del Comune sull’ampliamento TERMOLI. Dopo aver dibattuto a distanza anche con toni ispidi nell’autunno 2013 con l’allora sindaco Di Brino, il presidente dell’Assindustria Molise Mauro Natale non ha preso di buon grado la notizia della revoca del parere sull’ampliamento della Momentive al Comune di Termoli. “Sarà un pesce d’aprile, mi sono chiesto stamane leggendo la stampa… Purtroppo non lo é! E’ solo un passo indietro, l’ennesimo! E’ un cambio di idee, un errore, un difetto di competenze… Direi una sorta di pentimento pre Pasquale dell’amministrazione di Termoli… Il Comune, infatti, ha revocato il permesso a realizzare l’ampliamento della industria chimica Momentive Performance Srl (permesso rilasciato soltanto alcune settimane fa) e “cambia verso”. Frena, prende tempo, approfondisce, vuole rileggere le carte per capire meglio se autorizzare o meno gli americani che hanno scelto Termoli per ampliare la loro produzione. Il sindaco Sbrocca – rappresentante della coalizione di centro sinistra che ha vinto le ultime elezioni amministrative con un programma di rilancio anche dell’industria nel comune costiero – dovrebbe sentirsi responsabile, in negativo, dell’accaduto.

Ma – a quanto pare – il centro sinistra molisano, di cui Sbrocca fa parte, così come il consigliere Totaro, non ha le idee chiare né sull’ampliamento richiesto da un’importante azienda del Nucleo Industriale di Termoli (la Momentive, appunto), né sull’area di crisi per il Molise. Un centrosinistra che, qui da noi, è sulla stessa lunghezza d’onda del centro-destra (vale a dire la pensa

come il Senatore Di Giacomo, il consigliere Di Brino e Marone), ma anche come l’associazione dei consumatori, il Movimento 5 Stelle e quanti altri oggi si stanno divertendo a demonizzare l’industria per costruirsi un po’ di visibilità. L’ho già detto e torno a ribadirlo: la rinascita economica dei nostri comuni (da Termoli a Bojano, da Isernia a Venafro) passa

anche attraverso l’industria, unico segmento economico in grado di produrre ricchezza e occupazione per il territorio in cui si insedia, come la storia economica di questa regione, e dell’Italia, testimonia. O lo si capisce e lo si accetta, laddove l’industria riceve la legittimazione ad insediarsi e a produrre, nel rispetto delle normative e delle autorizzazioni rilasciate dagli enti preposti (e pagati) per farlo, o lo si

nega e lo si combatte, in nome di uno sviluppo che deve andare in un’unica direzione: il turismo, la tutela del paesaggio, la rinascita delle tradizioni artigianali locali, la valorizzazione dei tratturi e cose di questo genere. Se tutti i nostri rappresentanti politici propendono per questo tipo di sviluppo, non comprendo perché continuano a sollecitare il nostro intervento per accelerare il riconoscimento dell’area di crisi – sul quale so benissimo quanto l’On. Leva si sta spendendo – dedicata al tessuto industriale locale. L’area di crisi, lo ricordo, dovrebbe portare risorse aggiuntive al Molise per facilitare l’arrivo di nuovi insediamenti produttivi e dare nuova occupazione. Ma quali industrie potranno mai interessarsi in Molise, o quali potranno consolidare la loro presenza in un territorio che non le vuole e che è disposto anche a revocare le autorizzazioni già concesse, per assecondare mobilitazioni di quartiere o di comitatini che frenano lo sviluppo?. Infine, come ho già detto in altra circostanza, mi chiedo a che servono questi politici che vogliono conservare i Nuclei Industriali senza volere più le industrie!”.

Pro loco di Termoli riconosciuta come “Aps” Dopo un lungo iter prima realtà in Molise ad avere il riconoscimento TERMOLI. Dopo un iter lungo un anno, finalmente dal 24 febbraio scorso ufficialmente è stato firmato il decreto ministeriale per il riconoscimento della Pro Loco Termoli, quale Aps, “Associazione di Promozione Sociale”. Un impegno in più per la Pro Loco, prima nella regione Molise,

ad essere iscritta all’albo Nazionale delle Aps. Le caratteristiche e il ruolo svolto dalle associazioni di promozione sociale sono molto vicine a quelle delle organizzazioni di volontariato. Le Associazioni di Promozione Sociale sono disciplinate dalla legge 383/2002 che stabilisce: “sono con-

siderate associazioni di promozione sociale le associazioni riconosciute e non riconosciute, i movimenti, i gruppi e i loro coordinamenti o federazioni costituiti al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o di terzi, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e dignità degli asso-

ciati. Da oggi si è aperto per la Pro Loco, un nuovo spiraglio per promuovere al meglio la nostra città, Turismo, Cultura e Sociale, un mix che sicuramente daranno alla luce nuovi progetti di sviluppo. Al 31 marzo 2015 risultano iscritti alla Pro Loco di Termoli 400 cittadini; 400 famiglie che, grazie alle

convenzioni Pro Loco e grazie all’Unplicard, si trovano la loro carta spesa di risparmio. Un aiuto alle famiglie e un aiuto al commercio termolese, questo sempre nell’ottica del promuovere il territorio.

Operaio si taglia la falange alla Fiat Grave incidente sul lavoro ieri allo stabilimento di Rivolta del Re TERMOLI. Un grave incidente sul lavoro è avvenuto ieri mattina. Mentre era intento ad azioni di manutenzione, un uomo di 43 anni, residente a Termoli, è stato vittima di un incidente nello stabilimento metalmeccanico Fiat di Rivolta del Re. Secondo le prime informazioni che trapelano, l’uomo sarebbe

finito sotto la lama di un dispositivo meccanico che stava manutenendo il quale, in un istante, gli avrebbe tagliato una falange della mano sinistra. A seguito dell’incidente è stata necessaria la parziale amputazione del dito; ad ora l’operaio è stato trasportato presso il no-

socomio termolese del San Timoteo ed è tuttora ricoverato nel reparto di Ortopedia in attesa dell’intervento chirurgico previsto per il caso. Repentino è stato il soccorso e il trasporto ospedaliero per l’operaio.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

3 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Porto, il Piano andava portato in Consiglio” L’esponente politico di centrodestra sottolinea la necessità di una discussione sul progetto TERMOLI. Nel mosaico della contrapposizione tra la minoranza di centrodestra e le amministrazioni di centrosinistra si aggiunge anche la tessera polemica sul piano regolatore portuale. Argomento brandito dal consigliere comunale di opposizione Michele Marone. “Oggi, primo aprile, la terza commissione consiliare urbanistica è stata convocata per la trattazione all’ordine del giorno del seguente argomento: “Piano Regolatore (Prp) del porto di Termoli”. Così come appreso dagli organi di stampa qualche giorno fa, però, la giunta comunale di Termoli ha già reso l’intesa di cui all’articolo cinque, comma 3, della legge n°84/94 e ciò con delibera n°21 del 30 gennaio 2015. Ovviamente ai sensi della citata legge 84/94 (riordino della legislazione in materia portuale) il piano portuale, ottenuta l’intesa comunale viene inviato per il parere al consi-

glio superiore dei lavori pubblici che si esprime nei quarantacinque giorni successivi. Dopo di che, esaurita la procedura appena citata, viene sottoposto a quella di valutazione di impatto ambientale e successivamente viene approvato dalla regione

(cfr art 5 comma 4 l. 84/94). Ciò significa che, stando così le cose, è accaduto che uno strumento così importante che si riflette in maniera straordinaria sul territorio comunale nonché sul tessuto socio-economico della comunità ter-

molese risulta licenziato dalla giunta senza alcun passaggio in consiglio comunale, organo quest’ultimo deputato per legge al governo ed alla gestione del territorio. Nella fattispecie viceversa, come puntualmente osservato a verbale nell’ultima seduta della terza commissione, era necessario e soprattutto opportuno sotto il profilo amministrativo che il piano venisse esaminato in consiglio comunale e ciò non solo perché da una semplice comparazione delle planimetrie (quella del nuovo piano con quella del Prg) non sembrano essere puntualmente coerenti ovvero compatibili, ma anche e soprattutto perché trattandosi di strumento di pianificazione che ha riflessi significativi e importanti sulla comunità termolese risulta decisamente opportuno che a decidere “l’intesa”, prevista dal citato articolo cinque della l. 84/94, sia o meglio sarebbe dovuto essere il

consiglio comunale. Peraltro non è dato sapere se la citata delibera di giunta n°21 del 30 gennaio 2015 con cui è stata resa l’intesa, sia stata adottata previa concertazione con gli operatori di settore e con le relative parti sociali interessate. Senza dire, infine, che la delocalizzazione dei pescherecci dall’attuale bacino portuale costituirebbe uno sconvolgimento della tradizione popolare e culturale della città di Termoli che da sempre ha avuto le sue imbarcazioni da pesca immediatamente sotto le pendici dello splendido borgo vecchio. A questo punto però i giochi sono fatti senza nessuna discussione democratica che poteva e doveva avvenire prima nell’ambito delle commissioni consiliari competenti e poi in consiglio comunale. Alla faccia della democrazia partecipata e della sbandierata trasparenza”.

“In Comune avremmo fatto diversamente” I consiglieri di Libera Termoli, Marinucci e Paradisi hanno criticato le prime azioni dell’amministrazione TERMOLI. Hanno inteso rendicontare la cittadinanza sul portato a termine dalla loro attività, i consiglieri di Libera Termoli Marinucci e Paradisi. Per quest’ultimo, l’avvio dei discorsi è tutto sulla questione Momentive: “la nostra azione politica è descritta dalle iniziative assunte già nella precedente legislatura. Oltre all’atto che abbiamo protocollato un paio di settimane fa, infatti, noi chiediamo di valutare le ricadute sulla salute dei cittadini, sull’ambiente e sul territorio come condizione preliminare al rilascio di qualsiasi autorizzazione perché qui una cosa è rilasciare l’autorizzazione edilizia urbanistica e un’altra è rilasciare un’autorizzazione perché si hanno a disposizione dei dati che, ribadisco, ad oggi non sono ancora presenti”. E qui il riferimento è al registro tumori per il quale occorrerà ancora attendere almeno un biennio prima di avere un report attendibile, veritiero ed affidabile relativamente alla casistica molisana. “Qualsiasi iniziativa – continua Paradisi – deve essere subordinata alla disponibilità di dati attendibili sulla mortalità all’interno del territorio della popolazione presente”. Parcheggi rosa, il devolvere il gettone di pre-

senza alle associazioni di volontariato, ma anche raddoppio ferroviario e la riorganizzazione della sanità sono stati al centro delle argomentazioni: “un anno è passato – ha aggiunto paradisi – ed abbiamo intrapreso delle iniziative che a volte si sono sovrapposte rispetto alle altre opposizioni; queste, in alcuni casi hanno trovato anche la convergenza con la maggioranza e in altri casi sono rimaste delle iniziative che non hanno visto esiti favorevoli, ma è giusto fare un riferimento di questo tipo perché nell’odierna legislatura ci sono varie opposizioni consiliari animate da convincimenti personali differenti ed è giusto che l’opinione pubblica sappia quali sono le posizioni che stanno tenendo le varie opposizioni rispetto all’azione amministrativa e quali sono le idee che hanno rispetto alla sviluppo di questa città”. Intanto, a quasi un anno dall’amministrazione Sbrocca, ecco il commento di Libera Termoli sull’attività del neosindaco: “È ovvio che dopo un anno si possono fare delle iniziali valutazioni ma è difficile fare un consuntivo ognuno ha i suoi tempi noi avremmo agito in maniera diversa e con tempi differenti. Le iniziative e gli argomenti su cui saranno valutati stanno per venire al pettine mi

riferisco alle nuove attività in tema di lavori pubblici che potranno determinare uno stravolgimento dell’assetto urbanistico e dello sviluppo della città ed è su quelli che aspettiamo di fare delle valutazioni motivate dallo spirito costruttivo e non distruttivo e sicuramente saranno animate dai nostri convincimenti sui temi. Siamo in attesa di vedere sui grandi temi l’amministrazione cosa farà e come si comporterà”. Altri capitoli aperti, quello della difesa dell’ospedale San Timoteo, del Parco Comunale e del raddoppio ferroviario, ma novità ar-

rivano anche sulla questione “acqua” con Marinucci che ha provveduto a protocollare una nuova interrogazione al sindaco per avere chiarimenti sul perché non siano stati rispettati accordi pregressi circa la convocazione degli “esperti” del Forum nazionale per andare verso la ripubblicizzazione del bene. “Continueremo la nostra attività nella costruzione di una Termoli migliore”, la promessa conclusiva di Daniele Paradisi e Paolo Marinucci.

Lungomare Nord, il secondo lotto Si tratta di altri tre chilometri che prolungherà il litorale settentrionale TERMOLI. I lavori di riqualificazione per il primo lotto del lungomare Nord aggregato al centro storico sono ancora in itinere, ma in amministrazione, a Termoli, si pensa già al futuro. E’ stata assegnata ieri mattina, infatti, la gara d’appalto da 3,3

milioni di euro, che permetterà di prolungare la nuova fattezza del litorale settentrionale termolese per alcuni chilometri, estendendo il grado di appeal turistico della città. In realtà si auspica una riuscita migliore del primo tratto, ma le criticità sono completamente diverse, non essendoci la presenza

massiccia di lidi e con un costone ferroviario meno invasivo. L’aggiudicazione provvisoria disposta dalla Commissione (in 13 avevano presentato la loro offerta in origine) è andata alla cordata formata dalla Astra Spa e dalla costruzioni Camardo di Baranello.



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Opinioni

3 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Alpini, il fermento dell’adunata anche in Molise

di Mons. Gabriele Teti* Come noto l’Adunata Nazionale degli Alpini è una importantissima e sentita manifestazione annuale che si svolge di solito la seconda domenica di maggio in una città d’Italia scelta con largo anticipo dal Consiglio Direttivo Nazionale dell’ ANA ( Associazione Nazionale Alpini ) . La manifestazione si ricollega alla prima adunata spontanea organizzata da alcuni reduci alpini e che si tenne 88 anni fa sul Monte Ortigara , nel vicentino. Si svolge in più giorni e termina sempre di domenica con la grande sfilata che vede, per tutta la giornata , migliaia di alpini per le strade della città ospitante. Alla sfilata vera e propria partecipano però solo gli alpini, cioè chiunque abbia svolto comunque servizio effettivo nella famosa e storica specialità dell’Esercito Italiano . Essi sono divisi per Sezione , corrispondenti pressappoco all’area regionale d’appartenenza. Quest’anno , in occasione del centenario della Grande Guerra e in onore della

Tutto quello che gli altri non dicono

compatta falange alpina abruzzese - molisana che si è immolata per la Patria, saremo ospiti della Sezione Abruzzo che chiuderà , di diritto, il lieto ed atteso evento , mentre la nostra Sezione Molise parteciperà avanti a loro. La storia della Sezione Abruzzi inizia nel 1929 quando l’ ANA decise di solennizzare i Patti Lateranensi con la decisione di effettuare l’Adunata Nazionale proprio a Roma. I reduci di allora raccontano che l’8 aprile più di 35.000 penne nere prima salutarono in Piazza S. Pietro il Santo Padre e , dopo la Benedizione Apostolica, sfilarono acclamatissimi per le vie della Città Eterna fino al Quirinale, ove resero gli onori militari al Re d’Italia. Quando, poi, le nostre penne nere passarono davanti all’Altare della Patria due aquile

appena liberate si levarono alte e maestose nel cielo della Capitale portando così il saluto di tutti i

soldati di montagna al Milite Ignoto. Ovviamente all’Adunata parteciparono i reduci della Grande Guerra assieme ai più giovani di leva, con i generali e tutti i soldati , affratellati tutti in un solo ideale , spinti da una sola fede e da quello spirito di Corpo che ha sempre distinto la nostra Specialità . Al ritorno in Abruzzo tutti i presenti decisero di costituire la nuova Sezione denominata Abruzzi, che comprendeva anche le province del Molise, con il parere favorevole della Direzione Nazionale del 18 aprile del 1929. Anche quest’anno il Raduno Na-

di Tiberio Occhionero

GIOVANNI GENTILE, un Grande Italiano a settantuno anni dal barbaro assassinio (Dioràma Storico “proibito” della Guerra Civile in Italia: 1943-1945) Chi fosse Giovanni Gentile, nato a Castelvetrano (Catania) nel 1875, lo si sapeva ben prima che i sicari troncassero la sua terrena esistenza. I suoi meriti culturali, filosofici, politici, morali ne fanno una delle maggiori personalità italiane del XX secolo. Poderosa e soittile mente di Filosofo, rinnovatore della scuola e del pensiero, “facitore di cultura” indefesso ed incessante, portò i segni del suo Genio in vastissimi campi dell’umana attività. L’elenco delle cariche da lui ricoperte basterebbe per illustrare la vita. Ma di là dell’uomo pubblico stava il privato, modesto, amante della famiglia e dell’insegnamento, protettore dei perseguitati politici e razziali, Maestro instancabile di vita prima che di cultura. La sua vita politica pubblica si era andata spegnendo dopo il 1930; ma ritornò in prima linea nel giugno 1943, con un discorso agli Italiani pronunciato al Campidoglio mentre la disfatta della nostra Patria era imminente. Aderì alla REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA, accollandosi l’onere di Presidente dell’Accademia d’Italia: come egli stesso scrisse in una lettera alla figlia, non accettare la carica “sarebbe stata suprema vigliaccheria e demolizione di tutta la mia vita”. Il suo testamento morale sta in poche righe della stessa lettera: “Aspettare, tappato in casa, che maturino gli eventi è il solo modo che ci sia di comprometterli gravemente. Bisogna marciare come vuole la coscienza. Questo ho predicato tutta la vita. Non posso smentirmi ora che sto per

Giovanni Gentile, un filosofo e l’idea finire. Dio ci aiuterà”. Gentile pensò a gettare un ponte fra gli Italiani lacerati dalla Guerra Civile, prevedendo la necessità di una pacificazione nazionale che oggi, quattordici lustri dopo, ancora non si è verificata! Scrisse ed operò di conseguenza, con l’ostilità degli ambienti fascisti estremisti e ovviamente dei comunisti. Pochi giorni prima della morte, il grande filosofo parve presagire la propria fine, quando dichiarò, commentando il secondo centenario della scomparsa di Giovanni Battista Vico: “Oh, per questa Italia noi ormai vecchi siamo vissuti: di essa abbiamo sempre parlato ai giovani, accertandoli che

essa c’è stata sempre nelle menti e nei cuori e c’è, immortale. Per essa, se occorre, vogliamo morire; perché senza di essa non sapremmo che farci dei rottami del miserabile naufragio!”. Ma gli appelli alla fratellanza lanciati da Gentile non piacevano ....... ai Comunisti, avidi del sangue della Guerra Civile per scatenare nuovi lutti e nuove rappresaglie. La sentenza venne, a chiare lettere dal periodico del Partito Comunista Italiano “LA NOSTRA LOTTA” del marzo 1943, con un articolo anonimo ma attribuito al famoso latinista Concetto Marchesi (1878-1957), che si chiudeva con queste ammonitrici e caine-

zionale sarà caratterizzato dalla gioia di riprendere i contatti , rimettere il vecchio Cappello alpino , ricordare la vita del Battaglione e del proprio Reggimento , senza dimenticare di cantare le nostre belle e famose canzoni, brindare con del buon vino alle gesta eroiche ed amorose, per continuare imperterriti a mantenere elevatissimo lo Spirito di Corpo , sempre ed ovunque! Servirà , certamente, a ritrovarci ancora fratelli e rivivere le giornate gloriose della nostra giovinezza spensierata e serena, ricordando tutte le attività svolte in montagna con impegno e professionalità , tramandandole con orgoglio alle nuove generazioni che, oggi, ci rappresentano nel mondo, con fierezza ed audacia. E’ doveroso, infine, ricordare come l’adunata nazionale degli alpini avviene esattamente sei anni dopo il terremoto del 2009 e ci auguriamo sarà anche l’occasione per dimostrare che ci si può rialzare ed affrontare gli eventi anche da soli per ritrovare, soprattutto, la fiducia in se stessi. *Sezione ANA Molise

sche parole: “Per i manutengoli del tedesco invasore e dei suoi scherani fascisti, senatore Gentile, la Di alta cultura giustizia del popolo ha venne freddato da un gruppo emesso la sent e n z a : di partigiani M O RT E ! ” . il 15 aprile L’appello non del 1944 rimase inascoltato: un gruppo di partigiani fiorentini si incaricò della soppressione del filosofo. Il 15 aprile 1944 Giovanni Gentile venne freddato, a colpi di rivoltella, sulla sua automobile, mentre si accingeva a rispondere agli sconosciuti che si avvicinavano. L’impressione suscitata dal crimine fu enorme, al punto che dapprima si cercò di addossarlo all’ala estremista del Fascismo repubblicano fiorentino, e che lo stesso Partito d’Azione deprecò il delitto. Ma il Partito Comunista rivendicò la paternità politica e morale del vile assassinio di Giovanni Gentile. Non vi furono rappresaglie, per espresso desiderio dei familiari del filosofo e per volontà diretta di Benito Mussolini (1883-1945). Gentile venne poi sepolto degnamente in Santa Croce a Firenze, ove tuttora riposa. Gli assassini dell’illustre Figlio della nobilissima Sicilia non furono mai puniti: la loro viene considerata (ancora oggi) una azione di guerra, similmente a tutti gli altri maramaldeschi ed efferati attentati partigiani. Quando la polizia della Repubblica Sociale Italiana credette di aver trovato uno dei colpevoli, e lo stava interrogando, costui (un certo Bruno Fanciullacci di anni 25) preferì suicidarsi gettandosi nel vuoto dalla finestra. Alla sua memoria, of course, venne concessa una medaglia al valor ....... “resistenziale”!



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