TuTTo quello che gli alTri non dicono
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L’Oscar del giorno a Roberto Ruta
Frattura, dopo due anni risultati 0
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Roberto Ruta. Il parlamento europeo ha riconosciuto la sovranità degli Stati in materia di Ogm. Era quanto aveva chiesto, con la presentazione di un'apposita mozione, al governo italiano perchè si facesse interprete di questa necessità. Così, oggi l'Italia potrà considerare il suo territorio Ogm free per la piena valorizzazione delle colture e delle tipicità di cui il nostro Paese è ricco. In questo nuovo quadro, anche il Molise potrà vedersi riconosciute quelle tipicità troppo spesso rimaste al margine.
Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni
Il Molise è al cappio Servizio a pagina 3
Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore regionale ai Lavori pubblici ha ritenuto replicare al consigliere Cotugno omettendo, però, di dire da quale programmazione strategica nasca l'assegnazione dei fondi alle opere individuate. A partire dalla cosiddetta Metropolitana leggera che sembra, per davvero, il più classico dei bluff, a parte per i progettisti. E, poi, fare a meno dell'autostrada può anche stare bene ma a fronte di quali infrastrutture e di quali ricadute sul piano economico e sociale?
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TAaglio lto
2 14 gennaio 2015
Ricchezza naturale alla mercè di non sempre chiari interessi
Acque minerali: la Regione se ne cura poco e male Si dice che in provincia di Isernia succedono cose strane nei paraggi delle sorgenti, delle derivazioni, dell’imbottigliamento e della commercializzazione, ma non se ne parla Acqua: risorsa naturale e … business. Il riferimento in questo caso non è alle acque captate, addotte, e distribuite attraverso le reti idriche, oltre che cedute con larghezza di manica alle regioni limitrofe (Puglia e Campania, in particolare), ma si allunga alle acque minerali. Un ambito poco frequentato dalla stampa e poco prodigo di eventi ed episodi per la cronaca. Eppure è un ambito per alcuni versi ambiguo, sotto il profilo amministrativo (leggasi concessioni), e poco chiaro sotto il profilo gestionale da parte della Regione Molise. Che al comparto, oltre alla scarsa attenzione, dedica anche scarso personale, e scarsa assistenza “politica”. Che significa scarsa protezione a chi si avventura a considerare le acque minerali una ricchezza in senso lato; quindi, da garantire e, soprattutto, da tutelare, e fare in modo che siano salvi gli interessi dei concessionari, gli interessi dei consumatori, e gli interessi della Regione. Diciamo questo perché sottotraccia, e in assenza di una zumata della cronaca che annoti e racconti cosa succede in proposito, si dice che in provincia d’Isernia succedano cose strane nei paraggi delle fonti minerali, delle derivazioni, dell’imbottigliamento e della commercializzazione. E, quel ch’è peggio, si dice delle traversie (letteralmente così da definire) cui è andato incon-
CAMPOBASSO. “Un’occasione persa, un gioco a somma zero dove a perdere è stata non soltanto la credibilità del nostro Paese ma anche quella spinta riformatrice ed innovativa di cui tutta l’Unione ha bisogno per tornare a crescere. Questi sei mesi sono stati caratterizzati da una distanza siderale tra parole e fatti: un vulnus che ha evidenziato tutte le lacune e l’inadeguatezza programmatica e politica del semestre italiano di Presidenza”. Ha commentato così Aldo Patriciello, europarlamentare del Gruppo del Partito Popolare Europeo, le parole del Premier Matteo Renzi al termine della seduta mattutina del Parlamento europeo riunito a Strasburgo in sessione plenaria. Un dibattito in cui la delegazione italiana, capitanata dal primo ministro, ha illustrato i risultati del semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea. “Le buone intenzioni della Presidenza italiana – ha spiegato Patriciello al termine dell’intervento del Premier – sono naufragate a causa di scelte strategiche oltremodo discutibili. Si è guardato molto all’apparenza e poco alla sostanza:
tro e continua ad andarci il solerte (e per taluni aspetti coraggioso) dirigente regionale che s’è dovuto accollare il problema in beata solitudine, imbrigliato nella complicata rete delle competenze territoriali suddivise tra l’amministrazione locale, il Corpo forestale, la Regione e il concessionario. Imbrigliato dalla lettura controversa delle norme che vien fatta da ciascuno dei chiamati in causa. Imbrigliato, ma deciso ad uscirne riportando l’intera faccenda
alla legalità e alla trasparenza. Se fosse assistito da una dotazione organizzativa degna dell’importanza del servizio, e non avesse contemporaneamente da badare ad altri servizi significativi (ad esempio il Servizio competitività dei sistemi produttivi), probabilmente avrebbe già raggiunto l’obiettivo. Ma alla Regione Molise la distribuzione delle risorse umane e delle competenze del personale è il risultato capotico di decisioni che fanno aggio
al favoritismo, al protezionismo, al clientelismo. Per cui ci sono servizi regionali sovradimensionati, dove il personale ha il problema di impiegare il tempo (coi giochi su internet), e servizi, come questo che stiamo dicendo, sottodimensionato, nonostante abbia cose importanti da fare e la difficoltà oggettiva di farle. In questo assieme di deficienze organizzative, di approssimazioni gestionali, di disimpegni politici, su cui sarebbe interessante conoscere il
“Renzi a Strasburgo, un’occasione persa” L’europarlamentare Patriciello critica l’operato del presidente italiano una mancanza di concretezza che ha indebolito non poco la progettualità e il coordinamento politico del semestre appena concluso. È mancata ad esempio un’efficace ed incisiva azione sulla gestione delle politiche migratorie, sulla salvaguardia dei prodotti made in, sull’abolizione definitiva delle tariffe di roaming e, più in generale, sulle principali questioni per il rilancio della crescita e degli investimenti in Europa. Nulla è stato fatto poi – ha aggiunto l’eurodeputato molisano – sul fronte del rafforzamento della cooperazione giudiziaria, sul caso dei nostri due marò, sulla revisione della direttiva Bolkestein che minaccia di danneggiare pesantemente gli operatori del settore balneare. Credo, insomma, che l’Italia avrebbe potuto e dovuto portare a casa molto di più che un
semplice ‘profondo cambiamento nella direzione’. Purtroppo – ha affermato Patriciello – il nostro governo ha preferito optare per scelte
politiche che hanno sacrificato l’interesse generale del Paese sull’altare del prestigio di alcuni incarichi personali, secondo una logica di lottiz-
punto di vista del presidente Frattura e degli assessori Scarabeo, Facciolla, Nagni e Petraroia, le acque minerali riescono a guadagnare l’anonimato e, nell’anonimato, il disinteresse degli organi di controllo, e ciò si traduce solo a vantaggio di chi, borderline, le utilizza per fare moneta. Il confine in cui finora sono rimaste circoscritte le responsabilità di ciascuno che con le acque minerali ha motivo di agire e interagire, torna fin troppo discutibile per essere ulteriormente tollerato. Ma da solo Gaspare Tocci, che ha dovuto affrontare la faccenda delle acque minerali isernine, difficilmente potrà districare la matassa aggrovigliata delle concessioni, delle derivazioni, dell’imbottigliamento e della commercializzazione se permarranno il sottodimensionamento dell’organico, il suo sostanziale isolamento, e la disattenzione degli organi politici e amministrativi. Eppure le acque minerali, in aggiunta alle risorse idriche captate, addotte, e distribuite attraverso le reti idriche e alle quantità “regalate” alle Puglie e alla Campania, in particolare, costituiscono un patrimonio naturale e una risorsa economica ragguardevole. A quanto pare, però, solo per chi le utilizza. In concessione. Dardo
zazione soft che nulla ha portato sotto il profilo dell’attivismo politico di cui l’Unione e l’Italia avevano bisogno in questi sei mesi di inizio legislatura. Prova ne è, ad esempio, l’assordante silenzio Di Federica Mogherini sui drammatici avvenimenti di Parigi dello scorso mercoledì: un silenzio, quello dell’attuale Alto rappresentante Ue per la politica estera, che bene evidenzia tutti i limiti di un tale incarico in assenza di un consenso unanime dei Paesi membri in tema di politica estera comune. Mi auguro sinceramente – ha concluso Patriciello - che la nuova Presidenza lettone, a cui va il mio personale augurio di buon lavoro, possa attivare al più presto ogni azione necessaria al rilancio del processo di riforme di cui l’Unione ha bisogno, a cominciare proprio dai temi che riguardano la sicurezza dei cittadini: la straordinaria manifestazione di solidarietà di Parigi sia l’atto di nascita di una nuova coscienza europea in tema di difesa dei nostri valori di libertà e democrazia”.
TAaglio lto
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14 gennaio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Gli insuccessi di Frattura e la caduta del Molise Il presidente della Giunta regionale sta bissando i risultati raggiunti con i progetti strategici di quando guidava la Camera di Commercio di Campobasso CAMPOBASSO. Paolo Di Laura Frattura sta bissando i risultati dell’allora Paolo Di Laura Frattura presidente della Camera di Commercio. Così, si esprimeva nel 2008 :“Quest’anno vedrà l’Ente sempre più protagonista dello sviluppo dell’economia locale tramite progetti strategici da realizzare in sinergia con le altre istituzioni locali, regionali, nazionali e con il mondo imprenditoriale nell’ottica di costruire una <filiera delle istituzioni> che eviti inutili duplicazioni e frammentazioni di servizi che disorientano gli utenti ed appesantiscono gli oneri burocratici. Tutto ciò richiede un’istituzione camerale al passo con i tempi, governata con logiche di tipo aziendalistico e punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale, in grado di indirizzare gli imprenditori, i professionisti e tutti gli attori del mondo economico verso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione su cui tutto il sistema camerale sta investendo, in quanto fattori imprescindibili per la competitività del sistema socio-economico”. Belle parole,come gli capita di pronunciare, ma alla resa dei conti mai un risultato che le conforti nella verità. Siamo andati alla ricerca del potenziamento dei servizi innovativi alle imprese, del miglioramento del sistema territoriale, dello sviluppo della ricerca, della formazione, delle competenze imprenditoriali, della semplificazione amministrativa in stretta relazione
Nagni e il mal della strategia
con le linee strategiche di “Industria 2015”, in cui il Governo nazionale individuava nelle reti di impresa, nella finanza innovativa e soprattutto nei Progetti di Innovazione Industriale i nuovi strumenti per garantire il riposizionamento strategico del “Sistema Italia” nell’ambito dell’economia mondiale, globalizzata, e fortemente competitiva. Di tutto questo ben di Dio non c’è traccia in giro nel Molise. Né, d’altronde, abbiamo potuto constatare la riduzione della frammentazione del modello insediativo e produttivo (oggi fortemente in crisi!), con la consequenziale aggregazione e intersettorialità fra le piccole e medie imprese che, detto tra noi,
si vanno riducendo a vista d’occhio. Meno che mai abbiamo trovato riscontro dello sviluppo dei sistemi, delle filiere, dei settori e dei comparti ad alta specializzazione come s’era ripromesso il presidente della Camera di Commercio nel 2008, prima che, con lo stesso piglio garibaldino, intraprendesse la carriera politica, senza porsi troppi scrupoli sulla compagnia di cui s’affianca. Come presidente della Camera di Commercio non gli è andata bene. Dalla poltrona sicuramente più prestigiosa (e remunerativa) della presidenza regionale sta replicandol’insuccesso.
L’assessore regionale ai Lavori pubblici ha ritenuto di rispondere al consigliere Vincenzo Cotugno che ha parlato di “gestione da club privato” in relazione alla programmazione dei fondi per le infrastrutture. Ha dimenticato, però, un passaggio. In base a quale disegno strategico per il futuro? Per la crescita economica? Si rinuncia all’autostrada, unica opera che, forse, avrebbe potuto trovare il finanziamento per cercare di spostare questo (qualora dovesse essere ancora in bilancio) su altri interventi. A partire dall’elettrificazione della linea ferroviaria da Campobasso a Roccaravindola. Ma non doveva essere questa un’opera altamente strategica e, dunque, da vedere imemdiatamente i soldi? Ed ancora, in base a quali criteri è stata prescelta la Metropolitana leggera che nopn porterà alcun vantaggio al Molise e ai molisani? Chi ha progettato l’opera? Ma le infrastrutture non dovrebbero essere pensate, realizzate o portate a compimento in base ad una strategia di crescita complessiva di un territorio? Quale la visione politica e programmatica a corredo dei soldi sventagliati sulle più diverse opere? Allora, è o non è questa programmazione similare alla gestione di un Club privato così come ha scritto il consigliere Cotugno? Il mal di strategia affligge, da sempre, questa classe politica e, per davvero, speravamo che l’assessore Nagni non seguisse pedissequamente le indicazioni del Governatore. Anche per la risposta.
L’intervento di Alfonso Mainelli Ma caro Presidente Frattura, come potrà esserci, ai fini della vendita delle quote di partecipazione della Regione Molise nel capitale della GAM, il rispetto “…delle procedure ad evidenza pubblica attraverso la predisposizione del bando Psr…” se la Giunta Regionale, compreso il suo Presidente, incontra già un privato per discutere una “proposta per la GAM”? A me sembra che le condizioni finanziarie della futura offerta pubblica potrebbero essere influenzate dagli accordi che oggi si vanno a prendere con il privato al di fuori delle regole della procedura prevista dalla legge, e i cittadini avranno il legittimo dubbio in merito alla correttezza dell’operazione. Addirittura questi incontri avvengono anche con la partecipazione dei sindacati, che, sinceramente, ho sempre difeso, anche quando apparivano così creduloni sulla “socializzazione” alle condizioni che riportavano gli organi d’informazione, ma oggi sono davvero indifendibili in questa distorsione di ogni principio non solo giuridico, ma anche di semplice buonsenso. Non credo, infatti, che potrà trovarsi qualcuno così boccalone da acquistare il 100%, o anche una minor parte, delle quote pubbliche in una società che sarà già strutturata secondo un piano industriale e finanziario predisposto da un altro privato, con l’accordo dell’Ente che dovrebbe cedere le quote di proprietà e dei sindacati che avrebbero dovuto vigilare su tutta l’ operazione. La GAM, peraltro, non può nemmeno più definirsi partecipata non essendoci altro socio partecipante con la regione. Sig. Presidente, se la GAM sarà rilevata da Aria Food SpA, a chi venderete le quote della Regione? E come si conciliano questi accordi che stanno intercorrendo con un privato con la proposi-
Frattura, sulla Gam una sorta di fantasy story
zione di un ricorso presso il Tribunale di Campobasso di un concordato preventivo in conformità alla deliberazione di Giunta regionale nr. 255 del 17.06.2014? E come è possibile che nel documento istruttorio allegato alla predetta deliberazione si affermi che gli atti adottati dalla Giunta Regionale sono finalizzati alla fuoriuscita dell’Ente dalla soc. GAM quando questo non è possibile stante la volontà del Consiglio Regionale di mantenere quelle quote di partecipazione? i sembra, insomma, che come al solito tutta la questione si affronti con troppa leggerezza, senza nemmeno verificare se certi percorsi hanno un minimo di attendibilità, con una incomprensibile esaltazione per lo spostamento di qualche lavoratore in zone fuori regione. Un po’ come è avvenuto con l’altra fantasy story dell’ Avimecc srl, soc. con capi-
tale versato di circa 700.000,00 euro che doveva avventurarsi in una operazione che richiede investimenti di ben altra entità. Con tutta la pletora di esperti che la Regione Molise paga con la cassa pubblica non dovrebbero leggersi queste cose, specialmente in merito al rispetto delle “procedure ad evidenza pubblica”, che, nel caso della GAM, mi sembrano già ampiamente violate, anche con la colpevole disattenzione dei sindacati. Sul resto è meglio tacere perché ci vorrebbe troppo spazio, e tempo, ma una cosa è opportuno sottolinearla ancora una volta. Il Presidente Frattura è innamorato del termine exit strategy, ed infatti vi ricorre ad ogni piè sospinto. E’ vero che dovrebbe essere l’ amministratore unico della GAM a chiarirgli come stanno, invece, le cose, anche perché quest’ attività è connessa al suo ruolo, ben pa-
gato dai cittadini molisani, ma, in mancanza, bisogna pur sollevare ancora una volta la questione: la normativa comunitaria, nazionale e regionale impone la dismissione delle partecipazioni pubbliche ritenute non strategiche (la cd. exit strategy tanto cara al Presidente), ma la Giunta Regionale, con deliberazione n. 1132 del 30.12.2010, al punto nr. 3 del deliberato ha autorizzato il mantenimento della partecipazione societaria in GAM in quanto la società esercita attività strumentale utile al perseguimento di finalità di carattere generale rispondenti ai bisogni della collettività regionale. Il Programma relativo al mantenimento o alla dismissione di partecipazioni societarie regionali, predisposto dalla Giunta Regionale con la predetta deliberazione, è stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 26 agosto 2011, deliberazione nr. 173, ed è, quindi, VINCOLANTE per l’ Ente. Insomma, tanto per essere più chiari, non sussistono le condizioni di legge per fare quello che dice il Presidente Frattura. Egli farebbe bene a chiedere ai suoi strapagati esperti se la sua amata exit strategy è percorribile o meno per le quote di partecipazione in GAM senza PRIMA aver votato in Consiglio la modifica del Programma di dismissioni. Se poi una simile decisione è già stata presa mi scuso con tutti per la mia distrazione. Vedremo, inoltre, spes ultima dea, se prima o poi potremo leggere il miracoloso Piano industriale della Regione Molise al quale fa riferimento il Presidente Frattura ogni volta che parla della povera GAM. Stiamo parlando di quella che era la più grande azienda agroalimentare del centrosud, e non si può gestire la questione come se essa riguardasse la piccola bottega del macellaio sotto casa.
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TAaglio lto
4 14 gennaio 2015
L’Assemblea regionale convocata il 16 gennaio
Eureka! La proposta di legge d’iniziativa popolare per la riduzione del costo della politica dal 44esimo posto all’ordine del giorno è passata al 37esimo La conferma che non basterà l’intera legislatura a portare l’argomento non diciamo al primo punto come meriterebbe, ma tra i primi Insignificante quanto si vuole, ma un piccolo passo avanti nell’elenco degli argomenti all’ordine del giorno del consiglio regionale del 16 maggio, la proposta di legge d’iniziativa popolare che mira a ridurre i costi della politica, l’ha fatto. Infatti è salta al trentasettesimo posto su 43, sopravanzando la proposta di legge del consigliere Cotugno (Disposizioni per la tutela delle donne affette da Endometriosi) e la proposta della giunta regionale (Disciplina del sostegno all’editoria locale). Ma dal primo punto al trentasettesimo in discussione, i consiglieri regionali, che di varare leggi non tengono uzzolo, come al solito (cioè da circa due anni) si occuperanno di mozioni, interrogazioni, ordini del giorno, nomine e spartizioni. La solita pietanza magra di valori, d’interessi generali, di prospettive per la società molisana, per l’economia, per l’occupazione. Una pietanza anche indigesta se, come abbiamo constatato, sono al palo mozioni presentate da oltre un anno e interrogazioni vecchie di mesi. Per le quali non si capisce come si potranno dare risposte ed assicurazioni adeguate a tanta distanza di tempo. A meno che
non si tratti, come temiamo, di mozioni e interrogazioni poco gradite al presidente della giunta e agli assessori verso i quali la presidenza del consiglio e la conferenza dei capi-
CAMPOBASSO. “Enormi sollecitazioni sono pervenute dal territorio circa la questione della cosiddetta Imu agricola. Lo scadenziario fiscale pone al 26 gennaio la data di pagamento per questo tributo, mentre il 21 gennaio al Tar del Lazio saranno in discussione i ricorsi delle Regioni che hanno impugnato i criteri di definizione dell’imposta”. A intervenire in merito è l’onorevole molisana del Partito democratico Laura Venittelli. “Un cuneo temporale che preoccupa sia i coltiva-
gruppo hanno non poco riguardi. Davvero stucchevole questa reiterazioni di consigli regionali che si fondano su questioni circoscritte, su problemi di scarsa incidenza, su
ordini del giorno rivolti a rimuove la stagnazione dei servizi e degli uffici regionali. Di proposte di legge di ampio respiro ( la legge urbanistica, la legge sismica, la legge sulla riforma dei lavori pubblici, la legge sulla tutela dell’ambiente e del paesaggio e via dicendo), di forte incidenza, nemmeno l’ombra. Né, a quanto pare, viene ritenuta tale la proposta di legge sottoscritta da seimila molisani indignati per lo spettacolo di una classe dirigente che si nutre di indebiti e provocatori vantaggi economici nel momento in cui tutte le statistiche dicono del pauroso impoverimento dei molisani. La richiesta di ridurre il costo della politica, di organizzare meglio strutture e di assicurare una maggiore trasparenza, dal quarantaquattresimo punto all’odg è passata, come diciamo, al trentasettesimo. Una misera scalata e la conferma che non basterà l’intera legislatura a portare l’argomento non diciamo al primo punto, come meriterebbe subito, ma tra i primi punti. Accadrebbe, se a Palazzo Moffa fossero consiglieri pensosi del bene comune e non solo del proprio. Dardo
“Si riveda l’Imu” Interrogazione dell’onorevole Larua Venittelli tori che gli enti locali e territoriali. Per questa ragione si è voluta promuovere una interrogazione per chiedere al Governo di rivedere i criteri di definizione delle aree svantaggiate e montane per l’esenzione dall’Imu dei terreni agricoli, individuando una griglia di criteri definiti sulla
base delle caratteristiche pedo-climatiche, per tener conto delle difficoltà oggettive di coltivazione, e sulla base delle caratteristiche socio-economiche delle aree interessate per tener conto degli indici di infrastrutturazione e di organizzazione delle filiere agricole, nonché delle dimensioni e del reddito aziendale; di istituire un tavolo di
confronto con le organizzazioni agricole e con gli Enti locali per l’individuazione degli indici più rappresentativi dei criteri suddetti; di prorogare la data di scadenza del pagamento oltre il termine previsto del 26 gennaio 2015, fino alla definizione dei suddetti criteri, tenuto conto dell’esito dei ricorsi pendenti dinanzi al Tar del Lazio”.
Gli interventi
Caso Giarrusso, e adesso chi paga?
Lavoro che manca, un disastro sociale
di Alfredo Magnifico
di Ulisse Di Giacomo La vicenda dell’ ex direttore della Protezione Civile Regionale Dr. Giuseppe Giarrusso ha dell’incredibile. Per una ripicca “istituzionale”, inventandosi di sana pianta una serie di presunte irregolarità commesse dallo stesso, contestazioni poi ridotte come carta straccia dal giudice del lavoro Dr.ssa Scarlatelli, Frattura e il suo fidato e capacissimo consigliere delegato Ciocca hanno messo alla porta Giarrusso procurando alla Regione Molise un danno economico di centinaia di migliaia di euro. Che si sia trattato di un arbitrio e di un comportamento illegittimo lo ha accertato la dr.ssa Scarlatelli, la quale nelle motivazioni della sentenza ha definito le contestazioni rivolte a Giarrusso “ infondate, esagerate e distoniche”. E allora, se è stato commesso un abuso , come appare di tutta evidenza, si proceda contro i responsabili . Ci attendiamo che gli organi inquirenti assumano le dovute iniziative e che la Corte dei Conti faccia chiarezza su chi dovrà rispondere in solido degli eventuali danni arrecati alla Regione. *Senatore della Repubblica
L’Istat ha comunicato i dati di novembre 2014 che hanno evidenziato un record, ovviamente negativo, nel mercato del lavoro, si stringe sempre di più la morsa della crisi, il primato è nella disoccupazione, soprattutto, giovanile, questa situazione mette in grave imbarazzo il mondo politico scatenando sul governo in carica una pioggia di critiche. La doccia gelata, arriva dai dati ISTAT la disoccupazione record senza precedenti, che conferma purtroppo il trend da incubo e che siamo ancora nel pieno della crisi. I dati sono drammatici: il tasso dei disoccupati complessivi è arrivato al 13,4%, che rappresenta il dato più alto rilevato dal 2004. Il numero dei senza lavoro è di circa 3,5 milioni. Ma c’è purtroppo anche l’altro dato, quello che riguarda i giovani: il 43,9%, con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono in cerca di lavoro, e sono circa 730 mila,rispetto ai 710 mila dell’estate scorsa. Anche questi dati rappresentano un record negativo. Al contrario la Germania, ha comunicato che il tasso di di-
soccupazione tedesco, a dicembre 2014, ha registrato il 6,5%, che rappresenta il minimo storico ed è la metà circa della disoccupazione record italiana. Sembrerebbe una situazione quasi fuori controllo se pensiamo che altri Paesi che hanno fronteggiato la crisi cominciano a vedere dei risultati in termini di riduzione della disoccupazione, anche di quella giovanile. I dati dell’ Eurozona dicono che la media si attesta all’11,5%, in calo dello 0,4% rispetto ad un anno fa. In Europa i disoccupati sono circa 24,5 milioni, di cui 18 milioni nei Paesi Euro. Le misure prese dal Governo Renzi non sono in grado di ottenere degli effetti, un periodo così lungo senza lavoro porta alla riduzione delle risorse, delle vitalità ed alla perdita delle speranze, soprattutto tra i giovani. Occorre un piano straordinario di occupazione, una revisione della Fornero, con un piano di uscita degli anziani . Siamo in piena emergenza occupazione, molto c’è da fare, bisogna agire urgentemente, basta parole e litigi, servono fatti e, se occorrono, anche misure drastiche,con tagli ai privilegi e alle pensioni d’oro.
TAaglio lto
5 14 gennaio 2015
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Caso limite del vice presidente della Giunta regionale ed assessore alle Politiche sociali, Petraroia
Degli immigrati non si sa quanti sono, dove sono, cosa vogliono e cosa gli si può dare Chiesta la convocazione del Comitato regionale di Coordinamento per fare il punto sia sui flussi dell’emergenza profughi che sugli ospiti del progetto Sprar Mancava la sorpresa di doverci rendere conto che siamo nelle mani di un’organizzazione pubblica squinternata. Ci sono voluti gli immigrati della provincia d’Isernia e il blocco stradale allestito per richiamare l’attenzione della gente sulla loro condizione di disagio umano e sui ritardi burocratici legati al riconoscimento di rifugiati a ricordarcelo. Poi s’è aggiunto il vice presidente della giunta regionale e assessore alle politiche sociali Michele Petraroia a rendere il dato di cronaca una inattesa quanto stupefacente dimostrazione di scollamento e di incomunicabilità tra i soggetti che degli immigrati che il Molise ha generosamente deciso di accogliere e di assecondare nelle loro vicende, per un verso e per l’altro, si devono occupare. Ma lo stupore più grande è quello che consapevolmente o inconsapevolmente (come temiamo) ha generato il vice presidente e assessore regionale alle politiche regionali, nel rivolgersi ai prefetti di Campobasso e Isernia, al direttore generale dell’Asrem, ai questori di Campobasso e Isernia, ai presidenti delle amministrazioni provinciali di Campobasso e Isernia e al dirigente scolastico regionale, per chiedere la convocazione del Comitato Regionale di Coordinamento ”al fine di
acquisire ogni elemento informativo sul numero complessivo dei migranti accolti, sulla funzionalità delle strutture convenzionate, sui tempi di attesa per il rilascio dei permessi di soggiorno e sulle modalità operative da seguire per i cittadini stranieri a cui non viene riconosciuto lo status giuridico di rifugiato o richiedente asilo”. Da non credere, ma è così: il responsabile delle politiche sociali nel Molise, il promotore di
tutte le forme di accoglienza nei confronti dei fenomeni legati alla migrazione, il politico di sinistra che predica solidarietà a tutto tondo (senza se e senza ma), colui al quale, per istituto e per destinazione, non dovrebbe sfuggire alcuna notizia circa il numero di coloro che il Molise, tramite la Regione, ha deciso di accogliere e sostenere, che dovrebbe avere la specola costantemente aperta sulla funzionalità delle strut-
ture ricettive convenzionate, che sui tempi di attesa per il rilascio dei permessi di soggiorno e sulle modalità operative in atto i cittadini stranieri a cui non viene riconosciuto lo status giuridico di rifugiato o richiedente asilo dovrebbe essere aggiornato passo dietro passo, bene, ci fa sapere che di notizie certe non né ha, e solo il clamore del blocco stradale e gli aspetti polemici della vicenda lo hanno destato, allertato e allarmato.
Consulenze Frattura come Iorio di Giovanni Muccio* Tanto si è parlato e scritto sulle consulenze e collaborazioni, in questi giorni. Il15 di quetso mese scadranno circa 50 contratti e dovranno essere rinnovati o sciolti. A tal riguardo, il Movimento Regionale del Guerriero Sannita è venuto a conoscenza del fatto che la Regione Molise ha bisogno di portare avanti progetti e impegni e che, senza queste consulenze e collaborazioni, ci potrebbero essere ripercussioni negative sullo svolgimento dell’attività
L’INTERVENTO di Carlo Scarati* Ho avuto il piacere di sentire più volte Monsignor Bregantini e, proprio nell’ ultima sua venuta a Termoli del 9 u.s., mi ha colpito il passaggio sul saper dire “Si” o “No”. Ebbene sulla scorta di tali affermazioni e di quelle di Papa Francesco che domenicalmente mette al centro della dignità umana il “LAVORO”, invito a partecipare, Monsignor Bregantini, il giorno 15 gennaio alle ore 10:30, alla riunione in Assessorato al Lavoro per poter toccare con mano i temi diametralmente opposti messi in campo dalla Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II e, come si
regionale. Sin dall’inizio, il Guerriero Sannita nulla ha avuto da dire nei confronti di questi consulenti e collaboratori, ma tanto nei confronti di questa politica, ricordando in particolar modo al PD e agli ex IDV che, quando erano all’opposizione, attaccavano il Governo Iorio sul tema delle consulenze, accusandolo e utilizzando in aula parole dure e critiche contro quello che era stato ribattezzato “sistema Iorio”: “il vizietto al ricorso delle consulenze esterne è piuttosto diffuso; la nostra rivoluzione culturale dovrà par-
Dardo
tire proprio dalle nostre risorse umane e dalla loro valorizzazione”. Il Movimento ritiene che, con il Governo Frattura, questa rivoluzione culturale tanto auspicata non si è attuata ed al sistema Iorio si è sostituito probabilmente il sistema Frattura. Il Guerriero Sannita, a tal riguardo, crede sia opportuno provvedere allo scadere dei contratti, se proprio ce ne fosse la necessità, ad un “bando pubblico”, che preveda la partecipazione di tutti i giovani “cervelli” molisani che vivono e lavorano fuori dal Molise e che con la loro preparazione professionale stanno arricchendo altre realtà territoriali.
Lettera aperta agli uomini di buona volontà possano mettere sul lastrico otto famiglie pur potendo ovviare a questo scempio sociale. Si può dire “Si” o “No” è il momento non solo delle enunciazioni ma anche delle scelte coraggiose, quelle che mettono al centro i “PAZIENTI” ed i “LAVORATORI”: disdettando il contratto con Servizi Ospedalieri S.p.A. che garantisce la sterilizzazione professionale degli strumenti operatori necessari per poter
Il candore con cui il vice presidente Petraroia s’espone alle critiche (qualche volta anche al sarcasmo per il grado di ingenuità che traduce) è davvero sorprendente. Come sorprendente è la richiesta di convocazione del Comitato Regionale di Coordinamento per “un punto complessivo sia sui flussi dell’emergenza profughi che sugli ospiti del Progetto Sprar, ponendo attenzione alle iniziative di inclusione, apprendimento della lingua italiana, formazione professionale e utilizzazione in attività di pubblica utilità e di volontariato dei migranti”. Vuole dagli altri i dati per fare il punto complessivo sui flussi d’immigrazione, sui profughi, sugli ospiti del Progetto Sprar, vale a dire competenze dirette e indirette che gli appartengono, per le quali le casse regionali hanno elargito non poche risorse finanziarie. Dovendo tirare le somme, ancora una volta dobbiamo prendere atto con rammarico che noi molisani, in questa fase storica, siamo amministrati da personaggi “fuori dall’ordinario”, in grave difetto di responsabilità, ancorché per questo motivo nella perenne ricerca di sostegno per reggere il peso della governabilità.
effettuare interventi chirurgici senza procurare nocumento ai pazienti sottoposti ad intervento, la Fondazione di Ricerca e Cura Giovanni Paolo II ha fatto la sua scelta. Dal 01 febbraio queste lavorazioni delicatissime che potrebbero arrecare danni definitivi sui pazienti, verranno effettuate da personale che non avrà sicuramente la stessa professionalità, perché sino ad oggi,
*Guerriero Sannita
ha fatto altro e non ha la stessa preparazione. Al Presidente della Regione abbiamo fatto il primo appello ma non si è avuto alcun riscontro, all’ Assessore al Lavoro ed alle Politiche Sociali, unico interlocutore fattivo in questa vicenda, diciamo grazie di essersi interessato e speriamo che gli otto lavoratori trovino almeno il sollievo nei cinque mesi di cassa in deroga. Terremo informati i molisani, per capire meglio il senso delle omelie domenicali. *Segretario Regionale UILTEC del Molise
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Campobasso
14 gennaio 2015
“Intendo dedicarmi solo al Comune” Salvatore Colagiovanni si dimette da consigliere provinciale. Al suo posto, Giovanni Varra CAMPOBASSO. Salvatore Colagiovanni, consigliere provinciale e presidente dell’Uprom, oggi pomeriggio, lunedì 12 gennaio 2015, si è dimesso dall’ente di via Roma, così come aveva già annunciato in un suo intervento nel corso dell’assise provinciale lo scorso 29 dicembre. Colagiovanni, che dallo scorso mese di giugno è anche l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Campobasso, ha deciso di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla vita amministrativa e politica del capoluogo molisano. “Avrei potuto continuare a ricoprire la carica di consigliere provinciale e presidente dell’Unione delle Province Molisane - ha affer-
mato Salvatore Colagiovanni -, imitando tanti miei colleghi che fanno collezione di incarichi. Io penso che viviamo in un periodo durante il quale, quando i cittadini ti conferiscono la propria fiducia con il voto, occorre prendere una decisione, seppur a malincuore, allo scopo di dedicarsi completamente, 24 ore al giorno, a impegnarsi per il bene della comunità e dei suoi abitanti. Io ho scelto, garantendo al Comune la mia presenza giornaliera e alla Provincia un consigliere, già esperto, che può dedicare la sua attività politica e amministrativa esclusivamente per questo importante ente”. Lo scranno di Salvatore Colagiovanni alla Provincia di Campobasso sarà occupato da
Giovanni Varra, già inquilino dell’ente di via Roma: “Formulo a Giovanni il mio in bocca al lupo, perché per lui inizia un periodo di proficuo lavoro in un momento difficile per le Province, per le quali io spero che il Governo progetti un futuro migliore. Parliamo di un ente importantissimo che, oltre a occuparsi di materie importanti per la collettività, dispone di una pianta organica composta da dipendenti che nel corso degli anni hanno dimostrato la propria qualità e correttezza nello svolgimento delle proprie mansioni. Negli anni in cui sono stato alla Provincia ho visto sempre il massimo impegno in tutti i lavoratori e a loro va il mio ringraziamento, per quanto hanno dato per l’ente e per il sottoscritto, e il mio saluto.
E’ indubbio che in Italia esistono ancora enti inutili, ma sicuramente tra questi non possono annoverarsi le Province”. Sul futuro dell’attività politica, Colagiovanni afferma: “Innanzitutto lascio la Provincia a un collega esperto, che avrà modo di mettere a disposizione tutto il suo tempo per l’ente. Condizione indispensabile per garantire alle Province la sopravvivenza, facendo capire al Governo centrale che occorre salvaguardare sia l’ente che i suoi dipendenti. E che i tagli vanno fatti altrove. Io mi dedicherò esclusivamente al Comune di Campobasso, perché l’obiettivo è quello di rilanciare il capoluogo molisano dal punto di vista economico e sociale”.
Iscrizioni a scuola, interviene Adiconsum L’associazione ricorda che bisogna effettuare il tutto on line. “La contribuzione è volontaria” CAMPOBASSO. La circolare n. 51 del 18 dicembre 2014 del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della ricerca (MIUR) ha stabilito che la data per le iscrizioni alle prime classi della scuola primaria, media e superiore per l’anno scolastico 2015-2016, sarà compreso tra il 15 gennaio e il 15 febbraio 2015″. A dichiararlo è l’Associazione Regionale Difesa Consumatori e Ambiente. “Ricordiamo che da un paio d’anni, come disposto dalla legge sulla razionalizzazione della spesa pubblica, le iscrizioni alle prime classi sono online. Fanno eccezione le iscrizioni alla scuola d’infanzia.
Cosa fare I genitori per poter effettuare l’iscrizione on line devono: 1) individuare la scuola d’interesse (anche attraverso il servizio Scuola in Chiaro del Ministero ) 2) registrarsi a partire da lunedì 12 gennaio 2015 al sito www.iscrizioni.istruzione.it o attraverso il sito del Ministero 3) compilare la domanda in tutte le sue parti. Purtroppo anche il mondo della scuola – dichiara Monia Felice, Presidente regionale di Adiconsum Molise – presenta criticità e disservizi. Per tutelare i diritti degli studenti di
ogni ordine e grado e le loro famiglie Adiconsum ha aperto la pagina Facebook Adiconsum Scuola, un luogo di incontro, dialogo e confronto, per affrontare e risolvere le problematiche di questo importante tessuto della società. Adiconsum ricorda, inoltre, che i contributi scolastici chiesti dalle scuole al momento dell’iscrizione, ormai diventati una consuetudine, rientrano nelle “erogazioni liberali”, cioè volontarie. È inammissibile che vengano annoverati come tasse o contributi obbligatori. I contributi liberali possono essere scaricati dalla Dichiarazione dei redditi nella misura del
19%: è necessario apporre sulla causale del bollettino la dicitura “erogazione liberale” per innovazione tecnologica oppure ampliamento dell’offerta formativa o edilizia scolastica”. Le famiglie possono inoltre chiedere, all’atto dell’iscrizione a scuola, l’indicazione dettagliata delle spese che dovranno sostenere per la realizzazione delle attività inserite nel POF, a quale cifra ammonta il “contributo volontario” e quali spese copre. In occasione dell’inizio delle iscrizioni online, invitiamo, pertanto, i consumatori a segnalare eventuali disservizi o criticità sulla pagina face book Adiconsum scuola”.
La Provincia premiata dal Formez I corsi mirati alla crescita dei dipendenti per favorire lo sviluppo locale CAMPOBASSO. La Provincia di Campobasso è stata premiata da Formez P.A. per la qualità della candidatura del progetto ‘Net P.A.progettazione e sviluppo locale’. L’iniziativa, che ha avuto l’approvazione da parte dell’Istituto Nazionale, rientra nell’ambito del bando ‘Esperi@’ che mira a migliorare le capacità di spesa e di gestione dei fondi europei da parte degli enti locali per la programmazione comunitaria 2014-2020, formando e specializzando il personale presente nelle varie amministrazioni.
La proposta progettuale della Provincia di Campobasso è dunque finalizzata all’attivazione di percorsi di formazione specialistica rivolta, oltre che alla specializzazione di figure già presenti, soprattutto alla riqualificazione delle figure professionali da impegnare nell’attività di progettazione, monitoraggio, gestione dei fondi dell’Unione Europea e controllo delle politiche di sviluppo locale e coesione territoriale. Ed è proprio in previsione della Nuova Programmazione 2014-2020 che l’Ente di Via Roma ravvede la necessità di rafforzare ta-
lune competenze strategiche in riferimento ai i macro ambiti che la caratterizzeranno (Analisi e Programmazione, Gestione e realizzazione degli interventi, Monitoraggio e controllo, Valutazione e rendicontazione dei risultati, Ambiente, Politiche del Lavoro). “Sono molto soddisfatto – commenta il presidente De Matteis – per l’ampia partecipazione che l’iniziativa progettuale della Provincia, ‘Net.P.A. – progettazione e Sviluppo Locale’, ha avuto. Hanno aderito, infatti, oltre 28 comuni del territorio e oltre 110
dipendenti pubblici che potranno seguire i corsi di alta formazione professionale e i master dedicati all’europrogettazione.L’Obiettivo della nostra proposta – ha detto – è, infatti, l’azione formativa e specialistica del personale dipendente a sostegno delle sviluppo di nuove competenze nelle Amministrazioni aderenti. In particolare l’azione formativa e specialistica dovrà accompagnare e allo stesso tempo seguire il processo di evoluzione ed il percorso di cambiamento in considerazione del ruolo della nostra regione, in primis, ma anche e so-
prattutto dell’Ente Provincia, nel sistema di governance della autonomie locali e delle riforme normative introdotte nell’ambito del lavoro pubblico. In ragione di ciò l’azione formativa dovrà focalizzarsi sullo sviluppo delle competenze professionali e manageriali, non solo del personale con responsabilità, e sul potenziamento di una nuova formula organizzativa del lavoro finalizzata al miglioramento della performance individuale. I corsi - ha annunciato in conclusione De Matteis - inizieranno nel mese di marzo 2015”.
RICERCA E GIOVANI
All’I.R.C.C.S. Neuromed un nuovo anno di informazione e didattica Inizia all’insegna dell’informazione e della didattica il nuovo anno della Fondazione Neuromed.E’ infatti appena terminata una due giorni di incontri con gli studenti delle prime classi dei licei Classico e Scientifico di Venafro. L’iniziativa nasce a seguito di una convenzione, stipulata tra l’I.S.I.S.S. Giordano e l’Istituto Neuromed, che mira a portare gli studenti nei laboratori del Centro Ricerche di Pozzilli. Quello appena trascorso è stato il primo incontro teorico, nell’ambito delle attività didattiche, dedicato all’approfondimento delle droghe d’abuso. Il professor Giuseppe Battaglia, dell’Unità di Neurofarmacologia dell’I.R.C.C.S., ha fatto un’ampia panoramica delle sostanze di abuso, guidando i ragazzi verso una conoscenza più approfondita dei loro meccanismi e degli effetti che hanno sul sistema nervoso centrale. Subito dopo, la prima visita dei ragazzi tra i laboratori Neuromed. “Non intendiamo impressionarvi quando parliamo di droghe e di ricerca scientifica – ha
detto il Presidente della Fondazione Neuromed, Mario Pietracupa nel corso del suo saluto agli studenti e agli insegnanti - ci limitiamo a trasferirvi delle verità, senza giudicare, cercando di essere utili. E’ un ruolo didattico e culturale quello che Neuromed cerca di interpretare al meglio, in perfetta sinergia con le esigenze scolastiche e formative. Per questo credo che progetti come questi debbano essere bidirezionali. Quando entrerete nel vivo del progetto vorrei che da parte vostra ci fosse una sensibilità maggiore per voi stessi e per la vostra salute in generale. Ed anche una vivacità che deve portarvi ad interagire con i nostri ricercatori, a fare domande e quindi ad essere parte attiva del progetto al fine di attività dare il vostro contributo. Il problema delle droghe – ha poi detto Pietracupa – è cruciale; vi chiedo per questo di essere più aperti e di avere più fiducia nelle persone che vi sono vicine”. Anche il dottor Edoardo Romoli, direttore sanitario dell’I.R.C.C.S. Neuromed ha sottoli-
neato, nel suo saluto, l’aspetto bidirezionale del progetto con gli Istituti Scolastici, non tralasciando la conoscenza della ricerca scientifica targata Neuromed non solo come fonte di informazione ma anche di successivi interessi: “Credo che i giovani rappresentino la linfa del futuro – ha detto Romoli - il vostro apporto è determinante anche per stabilire le nostre strategie didattiche. Vi trovate all’interno di un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere scientifico che poggia sui tre pilastri: la clinica, la ricerca e la didattica. È dalla fusione delle informazioni che derivano questi tre pilastri e dal vostro contributo che possiamo ancora di più fornire un valido supporto all’informazione ed alla formazione. È importante, inoltre, che voi possiate capire dove stanno andando le neuroscienze e di come possa essere il vostro futuro anche da un punto di vista professionale. Proprio all’interno di questo Istituto potrete vedere come ci siano differenti professionalità che vanno da quelle sanitarie a
quelle scientifiche, ad ingegneri e chimici. Professionalità che si fondono per ottenere risultati comuni”. “Questo tipo di incontro con i ragazzi è fondamentale per avvicinarsi al problema delle tossicodipendenze. – afferma Giuseppe Battaglia, neuro farmacologo Neuromed Una buona informazione è cruciale perché permette ai giovani di decidere, consapevolmente, se utilizzare o no una droga. E la giusta informazione sugli effetti scaturenti da tale assunzione è la base indispensabile per allontanare l’utilizzo di qualsiasi sostanza. Ma la nostra giornata è solo il primo passo di un programma molto più vasto che prevede una fase di seminari teorici nei quali saranno illustrate le caratteristiche della ricerca che viene svolta all’Istituto Neuromed. Successivamente un percorso pratico coinvolgerà gli studenti più interessati, che entreranno nei laboratori e seguiranno direttamente i ricercatori durante i giorni di attività quotidiana”.
Campobasso
7 14 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Là dove hanno funzionato, lo stato fornisce biciclette a motore per favorire la mobilità
Piste ciclabili: un errore da trecentomila euro
Soldi che utilizzati con criterio e responsabilità, sarebbero potuti servire a turare le buche che infestano le strade o a rimettere in sesto qualche marciapiede Delle piste ciclabili e della segnaletica resta quasi niente. L’assenza di manutenzione e il trascorrere del tempo hanno cancellato quasi del tutto i percorsi stradali assegnati ai ciclisti. Qua e là qualche residuo a ricordare l’inutilità di una scelta che non ha mancato di sollevare perplessità per il modo con cui era stata realizzata e, soprattutto, per l’assoluta indifferenza mostrata dai cittadini e, cosa ancora più grave, dai ciclisti. Che a Campobasso non usano il mezzo per spostarsi da un capo all’altro della città, ma praticano il ciclismo amatoriale sulle lunghe distanze. La pista, insomma, è stato un flop gigantesco. La cui realizzazione ha creato spunti esilaranti
per l’assurdità e la pericolosità di taluni percorsi che finivano a ridosso di un muro o nel bel mezzo di un incrocio stradale. La gente campobassana deve sapere che questo “diversivo urbano” è costato quasi trecentomila euro. Soldi che utilizzati con criterio e responsabilità, sarebbero potuti servire, chessò, a turare le buche che infestano le strade o a rimettere in sesto qualche marciapiede. Per onestà di giudizio bisogna dire che l’orografia urbana è poco favorevole all’uso della bici e, quindi, all’utilizzazione di eventuali appositi percorsi. La cosa giusta da fare sarebbe stata non utilizzare (anzi non sprecare) quelle centinaia di miglia di euro. Chi ha
deciso diversamente avrà avuto le sue buone ragioni soprattutto se, dal progetto delle piste ciclabili, ha ricavato qualche vantaggio economico per sé. Che l’esperimento sia andato in fumo, e non abbia avuto più seguito, lo si ricava dalla diversa fortuna che le piste ciclabili hanno avuto in altre realtà urbane. Ovvero, dalla fornitura di biciclette a pedalata assistita ad alto rendimento, dotate di un particolare motore che non inquina. Ebbene, Campobasso non c’è, a conferma che l’esperimento delle piste ciclabili, al quale era stato ammesso e finanziato, è stato ritenuto sostanzialmente fallito. Le biciclette a motore ad alto rendimento e a inquinamento zero sono
state pertanto assegnate ai comuni in cui è costume usare la bici per risolvere in maniera intelligente ed economicamente valida i problemi della mobilità interna. Nel caso a: Benevento, Bologna, Bra, Brescia, Cagliari, Casal Velino, Casale Monferrato, Castiglione della Pescaia, Catania, Chieri, Cologno Monzese, Conegliano, Cremona, Cuneo, Faenza, Ferrara, Firenze, Foligno, Frosinone, La Spezia, Lodi, Melito di Napoli, Milano, Monterotondo, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Perugia, Pesaro, Pordenone, Reggio Emilia, Rivello, Roma, Rovigo, San Donato Milanese, Saronno, Schio, Torino, Venezia, Verona e Vicenza. A ciascuno di
questi comuni è stata assegnata una consistente dotazione di biciclette a motore per essere usate a sollievo del traffico automobilistico e per migliorare la qualità ambientale. Campobasso non figura in questo elenco avendo dimostrato di non essere in grado di assecondare concretamente e fattivamente l’introduzione di sistemi di mobilità innovativi. Quale sarebbero state considerate le piste ciclabili qualora non avessero presentato errori di tracciato e condizioni oggettive di inutilizzabilità, che le hanno rese sostanzialmente impraticabili. Dardo
“Incivili certi writers” Il consigliere comunale Cretella denuncia l’imbrattamento dei muri CAMPOBASSO. Una città che sta conoscendo il continuo sporcare i muri da parte di cosiddetti writers. Cosi il consigliere comunale Simone Cretella fotografa l’ultimo sfregio di ‘Pensa’, così come si evince dalla firma del murales, fatto alla città di Campobasso dove stavolta vittima è uno dei più belli e prestigiosi palazzi, ristrutturato da poco tempo a suon di quattrini e che imbratta la facciata in pietra dell’edificio che si trova in via Nazario Saurio, all’angolo di via D’Amato, dove c’è l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Anche questa volta il vandalismo porta il nome ‘Pensa’, con ogni probabilità lo stesso ventenne campobassano che il 13 novembre è stato colto in flagranza di reato mentre era con bombolette alla mano pronto per sporcare i muri del centro commerciale della città. Due mesi fa ‘Pensa’ era
stato denunciato per danneggiamento aggravato e lo stesso aveva già sollevato le proteste di tanti cittadini che, contro la sua
inciviltà, avevano scritto una lettera alla Questura per manifestare lo sdegno collettivo. Ma ‘Pensa’ continua la sua attività indisturbato, creando ingenti danni non solo al decoro urbano tanto che Simone Cretella tuona aspro: “È clamoroso come questo giovane continui ad imbruttire la nostra città tranquillamente. Qui non parliamo di Street Art, l’arte è tutt’altro, è quella che in città ha portato il Festival della ‘Draw the Line’ con delle vere opere d’arte di writers civili che hanno contribuito a migliorare il decoro e l’arredo di Campobasso. Di fronte allo scempio dei murales con la scritta ‘Pensa’ c’è solo indecenza e tanta inciviltà.”. La riflessione del pentastellato Cre-
tella si sofferma anche sulla possibilità di inasprire le pene per questi reati: una semplice denuncia non basta se poi si continua a reiterare, fin quando non si viene colti di nuovo in flagranza. Insomma un imbrattatore seriale che di certo quando danneggia la bellezza della città non ‘Pensa’ affatto ai danni, sopraffatto solo dal suo barbaro egocentrismo. Così conclude la sua denuncia pubblica il consigliere Cretella, anche a mò di provocazione: “Mi domando se in un paese civile è lecito aspettarsi che il responsabile, noto a chi di dovere, sia chiamato a risarcire tutte le spese necessarie per ripristinare il decoro dei luoghi. Intanto proporrei come prima e severa punizione un corso obbligatorio di storia dell’arte e di educazione civica, e successivamente la pulizia di tutti i muri da lui imbrattati in città”.
Annuario ricorre al Consiglio di Stato In Consiglio comunale, al suo posto, è entrato Maroncelli. Ora, il nuovo ricorso CAMPOBASSO. Mario Annuario, candidato alle scorse comunali per uno scranno a Palazzo San Giorgio e beffato dall’attuale consigliere Gianluca Maroncelli, continua la sua battaglia legale, rivolgendosi al Consiglio di Stato, dopo il ricorso al Tar, bocciato da parte dei giudici
amministrativi, ai quali tramite l’avvocato Di Pardo aveva richiesto il riconteggio delle schede. Il legale campobassano, infatti, ha inoltrato ricorso al Consiglio di Stato, con l’udienza a Palazzo Spada a Roma già fissata per il prossimo 21 aprile.
Annuario in un primo conteggio aveva ottenuto gli stessi voti di Maroncelli e, dunque, eletto perché nella lista consegnata al Tribunale il giovane campobassano era iscritto prima di Maroncelli, avendo scelto ‘Segnale Civico’ di riportare i candidati in ordine alfabetico. Dopo
il controllo da parte del Tribunale di Campobasso, a Maroncelli era stata calcolata una preferenza in più, arrivando a quota 186, rispetto ai 185 di Annuario. “Confido nei giudici del Consiglio di Stato - ha affermato Mario Annuario - per riprendermi quel seggio
che io ritengo essere mio, pur rispettando la decisione dei giudici amministrativi. Aspetto il 21 aprile per definire una volta per tutte questa situazione, sperando di entrare nel Consiglio comunale di Campobasso
Al Romagnoli di scena Campobasso-Termoli Il sindaco Battista ha invitato il collega Sbrocca ad essere presente sugli spalti CAMPOBASSO. Oggi il recupero del derby tra Campobasso e Termoli. Intanto il sindaco del Capoluogo, Antonio Battista, ha invitato il collega di Termoli, Sbrocca, ad essere presente alla partita per suggellare la giornata di sport. Intanto, mori opposti all’interno dei due team. In casa rossoblù, infatti, sarà indispensabile vincere considerando che i lupi hanno raccolto un solo punto nelle ultime due uscite. La gara contro il Termoli sarà occasione per rientrare in zona playoff e per iniziare la corsa al primo posto, obiet-
tivo per la prima volta dichiarato ufficialmente, in questa stagione, dall’allenatore Vullo nel giorno della sua presentazione. Nello spogliatoio giallorosso, invece, l’umore è a mille con le ultime due vittorie, contro la Vis Pesaro e a Chieti, coincise con il rafforzamento dell’organico e che hanno dato respiro alla classifica degli adriatici. Il tecnico Sasà Vullo, dopo l’esordio con pareggio contro la Jesina, vuole ottenere il primo successo della sua gestione e ha avuto altri due giorni per prendere confidenza con il
gruppo. L’allenatore dei lupi avrà a disposizione il capitano Minadeo e il mediano Pani, assenti domenica contro i marchigiani per squalifica. Qualcosa potrebbe cambiare nell’assetto iniziale. Conti sarà confermato tra i pali, al centro della difesa dovrebbero giocare Minadeo e Bosco, quest’ultimo autore di un buona prova due giorni fa, mentre sulle corsie laterali potrebbero operare Scudieri a destra e Fusaro sulla mancina. In mediana, accanto a Vitone, è ballottaggio tra Marinucci Palermo e Pani, supportati dagli
under Iovannisci e uno tra Cianci e Nicolai. In avanti, con Di Gennaro, potrebbe esserci Todino. Se quest’ultimo, invece, dovesse andare in panchina, accanto all’ex Matera ci sarà, come contro la Jesina, Miani. Il trainer giallorosso Casu potrebbe riconfermare l’undici che ha espugnato in rimonta l’Angelini di Chieti con l’esperto Marconato tra i pali, Falco e Fuschi al centro della retroguardia con gli esterni Scalbi e Sorianiello. In mediana Romano e Camporeale, supportati da Santoro e Felici. In avanti Dimatera e Ragatzu,
i due match-winner della gara in terra teatina. I lupi dovranno fare attenzione, in particolar modo, alle giocate di Dimatera e alla verve di Ragatzu, che in una partita e mezza con la maglia dei giallorossi ha già segnato due reti. Allo stadio di contrada Selva Piana attesi oltre duecento supporter giallorossi. Dirigerà l’incontro Simone D’Angelo della sezione di Ascoli Piceno, coadiuvato dagli assistenti Simone Teodori e Giovanni Lanese, entrambi di Fermo. Fischio di inizio alle 14,30.
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Isernia
14 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Accoglienza immigrati in Molise, ora la verifica Dopo la protesta degli immigrati a Monteroduni, interviene l’assessore Petraroia MONTERODUNI. “In riferimento al susseguirsi di episodi ed iniziative di mobilitazione attivate da nuclei di immigrati ospitati in Molise inseriti nella gestione emergenziale del Ministero dell’Interno, si chiede la convocazione del Comitato Regionale di Coordinamento al fine di acquisire ogni elemento informativo sul numero complessivo dei migranti accolti,
sulla funzionalità delle strutture convenzionate, sui tempi di attesa per il rilascio dei permessi di soggiorno e sulle modalità operative da seguire per i cittadini stranieri a cui non viene riconosciuto lo status giuridico di rifugiato o richiedente asilo”. Lo sostiene l’assessore alle Politiche sociali, Michele Petraroia. “Nella circostanza si potrà fare un punto complessivo sia sui
flussi dell’emergenza profughi che per gli ospiti del Progetto SPRAR ponendo attenzione alle iniziative di inclusione, apprendimento della lingua italiana, formazione professionale e utilizzazione in attività di pubblica utilità e di volontariato dei migranti. Sia l’ASREM, che l’Ufficio Scolastico Regionale, i Piani Sociali di Zona e le Questure di Isernia e Campobasso
potranno relazionare in sede di Comitato sulle materie di loro competenza di carattere sanitario, scolastico sociale e di pubblica sicurezza. Le recenti vicende internazionali hanno accentuato le preoccupazioni dei cittadini rendendo opportuna una sessione istruttoria del Coordinamento Regionale finalizzata ad informare e rasserenare l’opinione pubblica”.
“E ora, prima gli italiani” Dopo la manifestazione degli immigrati Casa Pound Isernia interviene sui centri di accoglienza MONTERODUNI - “I centri di accoglienza della valle del Volturno vanno chiusi”. E’ la presa di posizione di CasaPound Italia dopo la protesta inscenata da decine di immigrati ospitati nel centro di accoglienza di Monteroduni, che hanno bloccato ieri la statale 85 paralizzando il traffico allo scopo di promuovere la loro richiesta di concessione del permesso di soggiorno, minacciando inoltre ulteriori proteste qualora questo non venga concesso in tempi rapidi. “Non è la prima volta che la popolazione della valle del Volturno si trova a subire questi disagi e a con-
vivere con la paura di una situazione che è ormai fuori controllo. CasaPound aveva segnalato fin dall’inizio quali sarebbero state le
conseguenze derivanti dallo stanziamento di un così cospicuo numero di immigrati in un’area totalmente priva delle risorse per sostenere
un’accoglienza che ormai va protraendosi ben oltre i tempi inizialmente previsti – sottolinea Agostino Di Giacomo, responsabile isernino CasaPound, in una nota – I fatti di Monteroduni, che vanno a sommarsi ai tanti episodi di cronaca con protagonisti extracomunitari delle settimane passate, dimostrano il totale fallimento della gestione del fenomeno immigrazione tanto da parte del governo centrale, quanto delle amministrazioni locali. Nell’immediato, visto il deterioramento ormai irreversibile del rapporto di convivenza, la soluzione non può essere che la chiusura delle strutture di
accoglienza presenti nella valle del Volturno, con buona pace di quelle forze politiche che in maniera del tutto irresponsabile avrebbero istigato gli immigrati alla rivolta, sacrificando la tranquillità dei residenti a squallidi calcoli di tornaconto politico”. “I fatti di Monteroduni – conclude Di Giacomo – dovrebbero far riflettere bene le autorità sulle possibili conseguenze del progetto di stanziare altri immigrati in regione, e in particolare sulla folle idea di creare un gigantesco ‘hub’ con centinaia di extracomunitari nell’ex villaggio sismico di San Giuliano”.
Strada Capriati-Venafro, scrive Patriciello L’europarlamentare ha sollecitato l’intervento del presidente della Provincia di Caserta VENAFRO. Sulla strada Capriati Venafro, l’europarlamentare Aldo Patriciello ha scritto una lettera al presidente della Provincia di Caserta, Zinzi. “Caro Presidente, con la presente vorrei sottoporre alla tua attenzione il problema inerente la strada provinciale che collega Capriati al Volturno con Venafro. Tale strada, interessata nei giorni scorsi da una frana che ne ha compromesso inevitabilmente la viabilità, è tutt’ora chiusa al traffico automobilistico ai cittadini della zona, ivi
compresi i tantissimi studenti e lavoratori che quotidianamente devono raggiungere il centro di Venafro. Quanto sopra riportato assume una rilevanza ancora maggiore ove si consideri che la chiusura del tratto in questione ha avuto come naturale conseguenza l’aumento del traffico stradale lungo la Statale 85 venafrana, un’arteria percorsa da un numero già elevato di autovetture, motocicli e camion di ogni genere. Un simile aumento del traffico, oltre a rappresentare un ulteriore pericolo
per la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni (specie in coincidenza
dell’orario di apertura e chiusura delle scuole) ha, tra le altre cose, in-
nalzato il livello di inquinamento ambientale cittadino, i cui livelli di criticità sono stati già segnalati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Molise pochi giorni orsono. Appare pertanto necessario che tutte le Istituzioni interessate si facciano promotrici di ogni utile iniziativa finalizzata al ripristino della strada provinciale in questione, ponendo fine in tal modo al disservizio ed ai disagi cui i cittadini sono costretti a far fronte quotidianamente”.
Collaborazione olivicola tra il Parco dell’Olivo ed Efraim, luogo biblico in Palestina VENAFRO – Quasi una missione di pace e di collaborazione internazionale per la fine di ogni conflitto israelo/palestinese, attraverso una specifica collaborazione olivicola tra Venafro ed Efraim, luogo biblico in Palestina. E’ una delle principali finalità emerse nel corso dell’incontro a Venafro per la collaborazione olivicola promosso dal Parco Regionale dell’Olivo della città, presieduto da Emilio Pesino, d’intesa coi Parchi dell’Olivo in Terrasanta, in particolare quello di Taybeh Efraim. A rappresentare tale Parco era presente a Palazzo Del Prete, sede dell’appuntamento, Fr. Raed Abusahlia, Presidente dell’Olive Branch Foundation di Taibeh Efraim, nonché Direttore della Caritas di Gerusalemme, accompagnato dal prof. Giovanni Gianfrante, responsabile dei progetti in Terrasanta dell’Associazione “Coltiviamo la Pace” di Firenze. Ambasciatore di pace nel conflitto israelo/palestinese, oltre che ideatore con Gianfrante di nuovi modelli di olivicoltura in Palestina, Fr. Raed è stato esplicito : “Noi cristiani della Palestina -ha detto- vogliamo continuare a vivere e lavorare nella nostra terra, dove benissimo possono coesistere cristiani, musulmani ed ebrei. Del resto non avrebbe senso una Terrasanta senza cristiani. Per questo ci stiamo adoperando da anni per incentivare e promuovere l’olivicoltura nel villaggio di Taybeh Efraim, dove abbiamo creato tanto e continueremo a farlo. Non è nostro in-
tendimento arricchirci, ma realizzare lavoro e fonte di vita, facendo carità. Stiamo a Venafro per ufficializzare la collaborazione ed il gemellaggio tra la realtà olivicola di Venafro e la nostra di Efraim, e vi invito a venire in Terrasanta ad Efraim per constatare dal vivo la nostra realtà. Mi auguro si possa concretizzare questo mio piano promuovendo il prodotto comune, ossia l’olio di Venafro ed Efraim”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Fr. Raed il Presidente del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, Pesino, il Presidente della Provincia d’Isernia, Brasiello, ed il Sindaco di Venafro Sorbo. In chiusura, intervento tecnico dell’operatore olivicolo Venuto che si è soffermato su qualità e prezzo dell’olio venafrano, sulle richieste del prodotto da parte dei maggiori mercati internazionali in particolare quello cinese, che però non si riescono a soddisfare mancando in loco la quantità d’olio necessaria per soddisfare la domanda, e soprattutto la necessità di unire gli sforzi per concretizzare occupazione e ritorno economico dal settore olivicolo. Dopodiché, a mò di chiusura della serata, le immancabili degustazioni degli oli di Venafro ed Efraim, unitamente a squisitezze tipiche orientali. Dalle parole bisogna passare
adesso ai fatti : occorre cioè procedere col gemellaggio/collaborazione Venafro/Efraim in nome dell’olio sia per comuni vantaggi finanziari e lavorativi e sia per aiutare i palestinesi a restare, in pace, nella loro Terrasanta, finalità questa abbondantemente prioritaria e preminente stando alle parole dello stesso Fr. Raed Abusahlia.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Termoli
14 gennaio 2015
Vertenza Gtm, una pausa di sospensione Scongiurato il blocco del servizio di trasporto pubblico urbano restano i problemi per i tagli TERMOLI. A seguito di incontro richiesto dalla Filt-CGIL Molise al dottor Ferrazzano della Amministrazione comunale di Termoli, si è giunti ad ulteriore, temporaneo accordo tra Comune ed Azienda GTM, che esercisce il trasporto Urbano della città. L’incontro era stato richiesto per evitare la sospensione del Servizio,
così come accaduto alcune settimane fa e per assicurare ai dipendenti il puntuale incasso del salario mensile. Aldilà degli esiti parzialmente apprezzabili dell’incontro, riteniamo che le Parti debbano trovare una definitiva soluzione a questa problematica che da alcuni mesi mette in ansia i rappresentanti dei lavora-
tori e le Associazione a difesa degli Utenti del Trasporto Pubblico Locale. “A causa del dimezzamento delle risorse finanziarie da parte della Regione al comune di Termoli e quindi alla nostra imprese già dal mese di agosto 2014, quest’azienda non è più nelle condizioni economiche di poter sostenere l’onere finanziario del
servizio. Non è più nelle condizioni di poter garantire la sicurezza sul lavoro del personale dipendente. A causa della mancanza di approvvigionamento del carburante e dei materiali d’uso per la manutenzione degli automezzi, si dispone che tutto il personale Gtm impiegato sui turni di lavoro destinati allo svolgimento del servizio pub-
blico urbano effettui forzatamente le ferie, a partire dal 13 gennaio 2015 e fino ad esaurimento di ogni singola disponibilità da parte di ciascun dipendente. E’ escluso da tale ordine di servizio il personale impiegato sui turni di lavoro destinati allo svolgimento dei servizi per il trasporto scuolabus e trasporto per diversamente abili”.
Portocannone e Perugia, il gemellaggio Successo per l’affiliazione dell’associazione calcistica locale con il blasonato Grifone PORTOCANNONE. Entusiasmo alle stelle per l’intera giornata di ieri a Portocannone. La presentazione dell’affiliazione tra la locale associazione sportiva dilettantistica Portocannone 1993 e il blasonato Perugia calcio ha indotto decine e decine di piccoli calciatori a coltivare ora davvero un sogno, quello di approdare un domano tra i professionisti. Una collaborazione avviata già nel dicembre scorso, per volontà del presidente Costantino Di Pietrantonio, ma anche dei dirigenti della squadra umbra. Una giornata intensissima, quella di ieri, che ha visto una duplice presentazione, al mattino
alle 9.30 e alle 18, ambedue le volte a Palazzo Manes, nella piazza Skanderberg in ristrutturazione, con nella seconda occasione anche la presenza del sindaco Luigi Mascio. Insieme a loro l’entourage del Perugia calcio, prima tra le squadre del panorama professionistico che hanno risposto all’invito formulato dal Portocannone 1993, che cercava un partner di grido con cui affiliarsi. Una cerimonia che ha visto la presenza nutrita dei calciatori in erba, che hanno gremito la sala dell’imponente Palazzo ducale, coi genitori a fare da cordone alle loro spalle, lieti di una chance così interessante. Sì, perché non è da
tutti i giorni poter collaborare con quadri tecnici di assoluto livello, rappresentati in loco da Mauro Lucarini (direttore generale), Luca La Manna (preparatore atletico), Paolo Damiani (tecnico) e Mauro Cecchetti (tecnico). Testimone di questo scambio di gagliardetti (un gesto simbolico) il presidente provinciale della Figc Raffaele Sorgente. Di Pietrantonio, che non ha davvero tradito emozione nel rivolgersi ai suoi ragazzi, riuniti tutti dinanzi a lui, ha ribadito la volontarietà assoluta dell’impegno calcistico e sportivo, ma non ha nascosto le ambizioni che questa intesa possono corroborare, per un futuro dei suoi
aspiranti campioni in serie ben più prestigiose. I ringraziamenti di rito non hanno tolto l’essenza di un connubio che davvero nasce su basi nobili, poiché quando ci si impegna per i ragazzi e per la loro formazione e disciplina, si compie un dovere da secondi padri. Parole udite anche nell’intervento del sindaco Luigi Mascio, in primis con la riconoscenza del grande lavoro svolto in seno all’Asd guidata da Di Pietrantonio, quindi sottolineando l’elemento di coesione sociale che rappresenta il ‘pallone’ e dulcis in fundo, tessendo le lodi di una realtà che vanta tra le migliori strutture sportive dell’intero Molise
Rsu Fiat, si torna al voto Saranno chiamati alle elezioni i dipendenti dello stabilimento di Rivolta del Re TERMOLI. Ormai ci siamo, a fine mese i dipendenti dello stabilimento Fiat di Termoli, come dell’intero gruppo ormai battente bandiera internazionale, saranno chiamati alle urne per eleggere la loro rappresentanza sindacale aziendale. Sono solo 4 le organizzazioni che potranno competere, oltre alla Fim-Cisl, che ha il maggior numero di Rsa uscenti, ci saranno
la Uilm-Uil, la Ugl metalmeccanici e la Fismic. Per meglio approcciare una consultazione strategica, visti i tanti e delicati argomenti in discussione, compreso lo sviluppo dei nuovi prodotti a Rivolta del Re, ma anche il rinnovo del Ccsl, la segreteria regionale della Fim-Cisl ha convocato per le 9 di venerdì 16 gennaio presso la sede Cisl di Termoli sul Corso Nazio-
nale 170il direttivo collettivo regionale della Fim. Interverranno oltre a Riccardo Mascolo il segretario interregionale Domenico Bologna e il segretario Interregionale Usi Giovanni Notaro. In discussione non solo le modalità organizzative del rinnovo Rsa in fabbrica, ma anche la trattazione delle vertenze aperte delle aziende in crisi sul territorio.
“Finalmente avremo una strada” Il sindaco di Civitacampomarano plaude ai fondi stanziati dalla Regione per la Colle d’Ambra CIVITACAMPOMARANO. Il sindaco di Civitacampomarano Paolo Manuele ha espresso il suo ringraziamento pubblico nei confronti dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni e al presidente Paolo Frattura per la programmazione di interventi in tema di viabilità che riguarderanno proprio Civitacampomarano. «Il nostro è il paese delle frane e della viabilità tortuosa, alcuni addirittura si sbilanciano a dire “per venirci occorre l’elicottero” – scrive Manuele in una nota -. Senz’altro è giusto ricordare che i tanti soldi spesi, per la messa in sicurezza della ex. S.S. 157 alle porte del centro abitato, sono stati l’esempio della polverizzazione di risorse senza raggiungere alcun risultato». Il primo cittadino mette in evidenza «due dati evidenti: la mancanza di un collegamento viario decente e dignitoso con la Fondovalle Biferno, rappresentato dalla strada Colle d’Ambra prima iniziata e poi caduta nel dimenticatoio, per questa comunità ha rappresentato la principale causa di spopolamento dimezzando nell’ultimo ventennio la popolazione residente; sulla viabilità provinciale di questo territorio nell’ultimo scorcio del 2013,
l’Ufficio Viabilità della Provincia di Campobasso ha addirittura emesso ordinanza di limitazione al transito a determinate categorie
di utenti su molti tratti della S.P. 163. Oggi, come dicevo in premessa, l’assessore regionale Nagni e il presidente Frattura, hanno
dato risposte fattive alle istanze storiche di questa comunità e di un’intera area interna del Molise». Tra gli interventi programmati c’è il finanziamento della Strada Colle d’Ambra di collegamento con la F.V. Biferno per un importo di due milioni di euro e lamanutenzione e messa in sicurezza della S.P. 163 tra Castelmauro e Civitacampomarano per un importo della stessa cifra. «A poco serve la prospettiva e la possibile realizzazione di un’arteria viaria, a prescindere dalla tipologia, di “livello superiore” se sul territorio manca la base – aggiunge Manuele -. La mancanza delle infrastrutture viarie ha spopolato le aree interne, portandole quasi alla desertificazione, con tutti i relativi risvolti devastanti, quali abbandono dell’agricoltura e cura dei terreni, incremento consequenziale del dissesto idrogeologico, mancato sviluppo derivante dalle risorse storiche, culturali, delle peculiarità agro-alimentari che sono presenti soprattutto in tali aree. Non riesco davvero a spiegarmi come si possa pretendere di fare turismo, piccola e media impresa, garantire servizi essenziali socio-sanitari, non avendo l’infrastruttura viaria
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Termoli
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“Attenti alle scuole”, la telefonata minatoria L’anonimo così ieri alla sala operativa della Guardia di Finanza di Campobasso TERMOLI. Psicosi o stupida emulazione, sta di fatto che la strategia della tensione da Parigi, dopo le stragi della scorsa settimana, comincia a
propagarsi a macchia d’olio. “Attenti alle scuole di Pescara, Vasto e Termoli. Fermate la strage”. E’ il contenuto di una telefonata anonima
giunta questa mattina alla sala operativa della Guardia di Finanza a Campobasso. Sono in corso accertamenti sulla telefonata, sono
stati attivati i protocolli di sicurezza e intensificati i controlli, con pattugliamenti davanti alle scuole primarie. L’ha riferito il notiziario
dell’Ansa. Il questore di Campobasso ha predisposto controlli in tutti i plessi scolastici della Provincia
“E la luce pubblica la notte?” I cittadini di alcune zone di Termoli protestano per l’illuminazione a macchia di leopardo TERMOLI. Sono trascorsi ormai 13 giorni dall’entrata in vigore del nuovo regime di gestione esterna della pubblica illuminazione, ma a regime il servizio pare
non riuscire ad andare con l’Ati Enel Sole. Sì, perché si susseguono le segnalazioni su lampioni spenti di sera anche in zone
periferiche, le più insidiose col buio, e dei pali lasciati accesi di giorno, come viene testimoniato dalla foto scattata in piazza Bega.
Nella serata di ieri a rimanere senza illuminazione la zona di via dei Palissandri e via Corsica, nei pressi degli uffici del giudice di pace e del centro per l’impiego.
Municipale ancora senza comandante La Polizia di Termoli pronta allo scorrimento della graduatoria TERMOLI. La polizia municipale di Termoli è senza una guida dallo scorso primo novembre, giorno in cui il capitano Ugo Sciarretta è andato in pensione e un mese prima, dall’1 ottobre, era maturato anche il trasferimento del vice comandante Alessandra Marchetti. Nessuna novità sul vincitore di concorso che nel 2009, Antonio Valente, si era aggiudicato la prova di selezione messa a bando dall’allora giunta Greco, procedura finita sia al Tar che al Consiglio di Stato, per l’opposizione e il ricorso del secondo classificato, e per la revoca in autotutela dell’intero iter amministrativo della giunta Di Brino. Con un proprio atto di indirizzo l’amministrazione Sbrocca aveva scelto la via della riconciliazione, per evitare ulteriori esborsi legali e possibili richieste di risarcimento danni visto l’ormai trascorrere del tempo dall’avvenuta selezione. Tuttavia, lo stesso Valente pare che non abbia più interesse a insediarsi al vertice della Polizia municipale di Termoli, tant’è che i vigili urbani sono ancora coordinati al loro interno dal più ‘anziano’, cioè da chi ha maturato più anni di servizio. Due le strade, che si faccia scorrere la graduatoria, dunque, oppure che si decida in altro modo, ma qualora non si optasse per la prima si potrebbero avere ulteriori contenziosi.
“Che c’era in quel bidone?” Interrogazione al ministro per l’Ambiente dell’onorevole Venittelli TERMOLI. “Con l’interrogazione scritta depositata alla Camera dei deputati e indirizzata al Ministro per l’Ambiente Galletti vogliamo che si faccia piena luce sul rischio di inquinamento del mare Adriatico, dopo il rinvenimento del fusto metallico adibito a stoccare asfaltene e ritrovato in via accidentale da privati cittadini sulla spiaggia Nord di Termoli”. L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli ha così commentato
l’iniziativa parlamentare assunta alla ripresa dell’attività istituzionale a Montecitorio riguardo l’episodio dello spiaggiamento del bidone che in origine conteneva solventi pericolosi, ora avviato allo smaltimento dopo l’intervento della task-force costituita dal Comune di Termoli, dalla Polizia municipale, dai Vigili del fuoco, dalla Capitaneria di Porto e dall’Arpa Molise. “Chiarire cosa sia accaduto e so-
prattutto innalzare il livello di guardia affinché non ci siano più sversamenti di questa natura è fondamentale nell’ottica della salvaguardia dell’eco-sistema marino, che vede soprattutto continue mattanze di tartarughe, delfini e persino capodogli nella costa tra Abruzzo e Molise. Sono eventi che debbono farci riflettere sul viatico dello sfruttamento delle risorse naturali e del sottosuolo, che mai dovranno pregiudicare l’ambiente”.
Fallimento per “Mare Pronto” Fine della corsa per l’azienda ex Arena. In Mobilità gli 81 dipendenti TERMOLI. Prima la procedura di mobilità per gli 81 dipendenti rimasti in organico, tra 54 operai e 27 impiegati, ora la dichiarazione di fallimento. Parola fine per l’esperienza imprenditoriale agro-alimentare dell’ex Arena Mare Pronto al nucleo industriale
di Termoli. Il giudice delegato Rinaldo D’Alonzo ha rigettato ieri mattina al tribunale di Larino la richiesta di concordato preventivo, sancendo la fine dell’azienda, ora in liquidazione. I lavoratori sono uffi-
cialmente a casa, nelle liste di mobilità, già dallo scorso 19 dicembre. A determinare il mancato accoglimento del concordato preventivo il ricorso di qualche creditore, che non era soddisfatto del piano di riparto rispetto a quanto avanzava dalla società.
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Opinioni
14 gennaio 2015
di Claudio De Luca Anni fa, prima dell’inizio di una campagna elettorale per le “regionali”, l’allora Ministro Sacconi (che, di solito, era prudente non assumeva mai imprevedibili atteggiamenti) ebbe un lampo di genio e propose (in forza di una legge “ad hoc”) di fissare l’ineleggibilità di quegli amministratori locali che avessero governato producendo un disavanzo di bilancio. All’epoca, a subirne le conseguenze in Molise, sarebbe stato il Presidente Michele Iorio a causa della sua gestione della Sanità pubblica. Oggi la “novella” si sarebbe riverberata tranquillamente sul suo successore (altra faccia della medaglia) Paolo Di Laura-Frattura. L’idea sarebbe stata ottima se l’obiettivo avesse potuto essere quello di costringere ogni ente a conseguire sempre bilanci in pareggio, come peraltro avviene già negli Stati uniti d’America. Perciò, chi avesse governato originando soltanto debiti (che poi sarebbero rimbalzati sul “groppone tributario” dei cittadini-elettori) avrebbe dovuto cambiare mestiere immantinenti, contribuendo in tal modo all’equilibrio dei vari patti di stabilità fissati dal legislatore ed introducendo un meccanismo di selezione della classe politica, fatta finalmente di soggetti privi di patenti semplicemente regalate da una volubile (e colpevole!) opinione pubblica e non più di gente munita solo di titoli conquistati in forza di clientelismi esercitati alla grande. Insomma “kaputt!” a tutti i politici politicanti ed agli accattoni della politica. E Dio sa quanti ve n’è nella ventesima regione. L’idea di Sacconi avrebbe dovuto far discutere un po’ tutti dal momento che certe proposte avrebbero portato ad èsiti sicuramente favore-
Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha appena pubblicato i dati complessivi delle 17 regioni che accolgono luoghi di cultura statali. I numeri del 2014 mostrano un aumento di presenze che interessa quasi tutte le regioni, dovuto soprattutto alla Riforma Franceschini, che prevede nuovi piani tariffari, orari d’ingresso anche serali e l’istituzione della “domenica al museo”, che ha permesso l’entrata gratuita nei siti statali a qualcosa come un milione e mezzo di persone nelle 6 edizioni annuali. Il trend positivo ha coinvolto tutte le regioni, all’apparenza anche il Molise. Ma approfondendo i dati, ci rende conto della nuova debacle regionale. I numeri, infatti, restano impietosi: 77.168 visitatori annuali per un incasso di poco superiore ai 25.000 euro; quindi, circa 200 visitatori al giorno che, divisi per i 13 siti molisani di interesse statale, fa una media di circa 15 visitatori giornalieri. Numeri imbarazzanti a dispetto dei tanti giudizi positivi espressi, come quello di Nico Ioffredi consigliere con delega alla cultura. (link) E ora entriamo nel dettaglio. Boom di visite per il Museo Paleolitico di Isernia, passato dai 6.563 visitatori del 2013 (1.587 paganti e 4.976 non paganti) agli 11.673 del 2014 (4.343 paganti e 7.330 “free”). Bisogna però ricordare che nel dicembre 2013 è stato inaugurato il padiglione didattico che completa l’unica sala espositiva accessibile al museo isernino. Un’apertura che avrebbe dovuto e potuto aggiungere decine di migliaia di visitatori al sito, basti seguire il confronto con il MUSE, il Museo delle Scienze di Trento, inaugurato
Chi ha fatto deficit non può candidarsi
voli. E, fra di tutti, a farle proprie sarebbero dovuti essere soprattutto i rappresentanti della Lega nord, se non altro al fine di perfezionare la marcia del Federalismo fiscale. Avrebbero potuto fare questo proponendo una riformina
di fiancheggiamento dal momento che sono soprattutto le Regioni in disavanzo a creare problemi all’intera collettività, non riuscendo a sopportare i costi “standard” di produzione di servizi pubblici quali la Sanità, i Trasporti e
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
l’Assistenza sociale e rischiando di fallire in assenza di robusti trasferimenti somministrati direttamente dalle consorelle più virtuose. In sostanza, le Regioni ed i Comuni indebitati all’epoca rappresentavano l’equivalente della Grecia per l’euro. Prima o poi avrebbero posto l’Italia intera in una crisi di sostenibilità fiscale per i debiti contratti. Ecco perché, in un tale contesto, per quelli del “Carroccio” sarebbe stato meglio “ruggire” e proporre una riforma estrema, se non altro per mantenere lontane le mele buone da quelle bacate. In definitiva, il Federalismo può far comodo esclusivamente alle Regioni in avanzo di bilancio, cosicché quelle in disavanzo andrebbero abolite per legge, assegnandone funzioni e competenze allo Stato centrale, fatta eccezione per gli Enti a Statuto speciale, intoccabili perché tutelati dalla Carta costituzionale. La decisione avrebbe portato ad una semplificazione radicale dello scenario economico da cui avrebbe potuto trarre giovamento l’intero Paese. E, se le Regioni virtuose fossero lievitate con il Federalismo fiscale, guadagnando in competitività, quelle in disavanzo sarebbero state assorbite nei vari Ministeri dello Stato centrale che, così, avrebbero potuto finanziarne al meglio i disavanzi; e curare, con una sorta di commissariamento, i mali cronici della finanza pubblica locale, Molise in testa. Chi potrebbe essere contrario a tanto? Secondo noi strillerebbero soltanto quei politici che avessero perduto una poltrona da 10mila euro al mese (oltre ai “benefit”). In compenso, l’Italia intera eviterebbe l’onta di diventare alla stregua di una Grecia, assestando una botta autentica ai parassiti della spesa pubblica, Molise compreso.
Beni culturali, un disastro
nello stesso anno, che nel solo primo mese di apertura ha registrato 85.000 visite, quindi più di quelle registrate in tutti i siti molisani in un anno. Da segnalare, inoltre, gli introiti irrisori del museo di Isernia: soli 8.342 euro del 2014. Soldi che non coprono neanche le spese di gestione di un solo mese (almeno si pensa, visto che non sono reperibili informazioni a riguardo). Ora, invece, vediamo nel dettaglio i numeri impietosi relativi agli altri siti regionali: Museo Sannitico di Campobasso (gratuito): 3.173 nel 2013, 4.629 nel 2014 (+ 1.426 presenze e zero entrate); Palazzo Pistilli di Campobasso (gratuito): 2.349 nel 2013, 1.755 nel 2014 (-594 presenze e zero entrate); Castello di Civitacampomarano (gratuito): 3.652 nel 2013, 1.510 nel 2014 (-
2.142 presenze e zero entrate); Castello di Gambatesa (gratuito): 3.817 nel 2013, 3.999 nel 2014 (+182 presenze e zero entrate); Anfiteatro di Larino: disponibili i dati solo del 2014, 1.351 visitatori e zero incassi; Area archeologica di Sepino (gratuita): 17.368 nel 2013, 14.770 nel 2014 (-2598 presenze e zero introiti), dati forniti in maniera del tutto approssimativa visto che non esiste nessun tipo di conteggio; Museo archeologico di Sepino: 3.255 nel 2013, 3.849 nel 2014 (+594 presenze e 2.472 euro di incassi); Spostandoci in provincia di Isernia: Museo archeologico di Santa Maria delle Monache di Isernia: 1.200 nel 2013, 671 nel 2014 (-529 presenze e 413 euro di incassi); i numeri bassissimi sono dovuti anche alla momentanea chiusura della struttura
durante l’anno e al trasferimento di parte del materiale preistorico nel nuovo museo; Complesso Monumentale di San Vincenzo al Volturno (gratuito): 9.790 nel 2013 e 9.337 nel 2014 (453 presenze e zero entrate); Santuario Italico di Pietrabbondante: 11.269 nel 2013, 11.122 nel 2014 (147 presenze e 12.373 euro di incassi); Museo archeologico di Venafro: 3.050 nel 2013, 3.426 nel 2014 (+376 presenze e 1.877 euro di incassi); Castello Pandone di Venafro (gratuito): 10.024 nel 2013, 9.076 nel 2014 (-948 presenze e zero introiti). Sette siti su undici sono in passivo nel conteggio delle visite che nel 2014 non sono aumentate che di due, trecento unità. Insomma, la prima convenzione voluta dal Soprintendente ai Beni culturali Gino
Famiglietti e lo spin off dell’Università del Molise, ‘GAIA Business System’, per valorizzare molti di questi siti, pare non aver portato a nulla. Non solo. Ad ottobre scorso, sempre Famiglietti ha voluto indire un bando (già criticato dal MoVimento 5 Stelle il 3 novembre 2014) per l’assegnazione ad una sola associazione della gestione di tutti, sì proprio tutti i siti culturali statali in Molise. Il bando è stato assegnato in maniera automatica visto che c’era un unico partecipante: l’associazione di promozione sociale Me.Mo. Cantieri Culturali. Il MoVimento 5 Stelle attende ora i risultati di questa nuova gestione, sperando che la perseveranza del dott. Famiglietti sia ripagata con risultati tangibili, vista la situazione in cui versano da oltre 20 anni i beni culturali in Molise, a causa della incompetenza e della negligenza dei responsabili di settore. Una cosa è certa: la scelta del Soprintendente appare in netta controtendenza rispetto al nuovo decreto del ministro Franceschini che apre la gestione del patrimonio culturale ai grandi operatori privati, anche stranieri, per superare la frammentarietà gestionale dei piccoli operatori locali. Anche da questo si deduce l’assenza di dialogo tra il Ministro e il suo rappresentante in Molise, entrambi fautori di due modelli che comportano una gestione monopolistica (micro in un caso, macro nell’altro) del patrimonio culturale, invece di favorire la creazione di una rete di soggetti, già presenti sul territorio, che operino secondo criteri democratici e in base ad una trasparente valutazione di merito. Movimento Cinque Stelle Molise