TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 38 - domenica 15 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a mons. Gabriele Teti
L’Oscar del giorno lo assegniamo a monsignor Gabriele Teti nel giorno del suo felice compleanno. Ci piace sottolineare il suo continuo e profondo impegno nella difesa della storia, delle tradizioni e della cultura molisana. Al monsignore, nostro collaboratore e collega giornalista, i più sinceri e affettuosi auguri anche per l’imminente collocamento a riposo, dopo 39 anni di onorato servizio nelle Forze Armate dello Stato.
Il Tapiro del giorno a Tecla Boccardo
Il Tapiro del giorno lo diamo a Tecla Boccardo. La sindacalista della Uil ha ritenuto di plaudire all'iniziativa di Volpe Pasini per lo Zuccherificio senza prima attendere cosa questo significasse. Del resto, ha portato il segretario nazionale in Molise tra pochi intimi invece di fargli incontrare la regione che soffre. Che volete di più da una sindacalista che sembrava dovesse sfracellare il sistema.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
15 febbraio 2015
I consiglieri regionali si dicono legislatori ma l’attività legislativa è sostanzialmente marginale e insignificante
Consiglio, una sola legge approvata. Tutto rimandato E’ chiaro che si preferisce mantenere lo stato di fatto in cui l’assenza di regole crea spazi interpretativi ad Di leggi che possano dare ordine e snellezza ai comparti regionali, e venire incontro alle esigenze del cittadino utente, la giunta regionale non ne vuole sapere. Preferisce mantenere lo stato di fatto in cui l’assenza concede agli apparati politici (in primis alla presidenza, quindi alla giunta) spazi interpretativi ad uso e consumo politico e, spesso, a danno del cittadino utente. L’insieme delle leggi regionali d’altronde conferma la pochezza dell’attività legislativa, la sostanziale immobilità degli organi deliberanti, la vocazione a vivere e ad agire secondo consuetudine, avendo cura di non immettere novità nella gestione delle problematiche socio/economiche e culturali. La stagnazione come condizione di riposo del legislatore molisano, se non proprio di rassegnazione alla propria inadeguatezza alla funzione. Le poche leggi in materia di turismo, di agricoltura, d’industria, di assistenza sociale sono obsolete, non corrispondono alle esigenze della collettività che viene presa e sommersa dalle dinamiche della vita. I consiglieri regionali si di-
cono legislatori – e costituzionalmente lo sono – ma alla resa dei conti l’attività legislativa è sostanzialmente marginale se non insignificante. Bivaccano a Palazzo Moffa settimanalmente in assemblea, gravando sull’erario pubblico con l’incasso del gettone di presenza e del rimborso delle spese di viaggio, perennemente alle prese con una marea di interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni che alimentano unicamente rivendicazioni
di Michele Petraroia Non si cambia la Costituzione a colpi di maggioranza obbligando il Parlamento a votare in tempi contingentati su temi delicatissimi e in assenza di alcuna intesa tra le forze politiche ed i gruppi di minoranza. Il PD non è una caserma e la democrazia non prevede la militarizzazione delle coscienze nel solco dell’”Ubbidir tacendo”. Spetta al Parlamento stabilire in piena autonomia le modalità del confronto sui tempi di esame della riforma costituzionale attraverso una saggia condivisione di metodo tra i gruppi politici di maggioranza e di minoranza. La Camera dei Deputati non è il luogo dei bivacchi, della violenza e della dittatura della maggioranza, ma è la sede della sovranità popolare
di natura politica, di natura sociale, di natura economica, ma che non aggiungono nulla alla risoluzione dei problemi al di là della soddisfazione di averli sollevati, discussi (per modo di dire), e spesso rimandanti alla successiva assemblea. Questo gioco sta andando all’infinito. Ci sono interrogazioni, interpellanze e mozioni presentante da diverse mesi e di volta in volta rinviate. Leggere gli ordini del giorno del consiglio regionale del Molise è una salutare presa di co-
scienza della vuotezza amministrativa dei protagonisti e delle cose di cui si occupano. C’è una proposta di legge firmata da seimila cittadini elettori molisani che prevede la riduzione del costo della politica, ebbene viene sistematicamente iscritta in fondo all’elenco degli argomenti da discutere. Sopravanzata, come abbiamo detto, dalla marea di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Sulla riluttanza a legiferare, quindi a studiare, a riflettere, e a deliberare, possiamo aggiungere anche altri esempi illuminanti. Dalla direzione dell’Area Quarta e dall’assessorato ai Lavori pubblici nei mesi scorsi sono uscite fuori tre proposte di legge rispettivamente in materia di Sicurezza sismica, di Lavori pubblici, e di Urbanistica. Ciascuna col crisma dell’urgenza oltre l’opportunità in una regione ad alto rischio terremoto di dare sicurezza alla collettività e indicazioni tecniche ai professionisti e alle imprese; in una regione in cui gli appalti delle opere pubbliche sono “condizionati” in modo vistoso dall’assenza di una legge regionale in linea con gli indirizzi nazionali; in
L’Italia è repubblica parlamentare il governo si occupi della crisi economica e sociale che rappresenta tutta la comunità nazionale e non solo la parte che conta il gruppo parlamentare più consistente. Al Governo spetta occuparsi della crisi economica e sociale, degli strumenti di sostegno alle aree svantaggiate del Mezzogiorno e dei prov-
vedimenti da adottare a tutela delle fasce sempre più ampie di popolazione prive di ogni forma di reddito e alle prese con la povertà. Il Governo si adoperi per completare gli atti riferiti alle tante leggi delega in tema di riordino delle province, di fisco e di Jobs Act, per
d'accordi(non si sa ancora bene con chi siano stati presi questi accordi nemmeno quando) avere il diritto di prelazione sull'acquisto dell'immobile...e poi, usufruendo degli incentivi europei, riconvertire lo stabilimento per la lavorazione degli SCARTI AGRICOLI..tradotto: UNA CENTRALE A BIOMASSE Sappiamo tutti che lo zucchero non è un investimento redditizio in Italia, per una di serie infinita di ragioni e quindi, perchè Volpe Pasini vuole acquistare lo zuccherificio? Per i guadagni di un anno di produ-
zione o per quello che può diventare? Possibile che Volpe Pasini entri in regione, proponga e disponga senza che i politici sappiano nulla? Possibile che per un anno di lavoro si ceda poi alla riconversione dell'immobile in una centrale a Biomasse? I parlamentari in particolare RUTA componente della commissione agricoltura, i vertici regionali, i sindaci dell'area, in particolare Termoli, Larino... dove sono, cosa sanno e cosa stanno facendo? Il Lupo
Dardo
restituire certezze istituzionali, sicurezze normative e definire un quadro regolamentare efficace su materie importanti quali la tassazione delle rendite parassitarie, delle ricchezze finanziarie e dei patrimoni immobiliari. Il Governo apra un dialogo serio con i comuni, con le regioni, con i sindacati e con le associazioni imprenditoriali per individuare insieme un percorso condiviso sul futuro del Welfare-State in una società che conta milioni di disoccupati ed un numero crescente di anziani fragili della terza e della quarta età. I problemi della tutela della salute, della previdenza, del diritto allo studio, della casa e del contrasto alla povertà estrema, sono problemi seri che necessitano di risposte strutturali di medio – lungo termine e di istituzioni democratiche solide, rappresentative e plurali.
Zucchero e la Volpe Pasini VOLPE Pasini è tornata in Molise per effettuare un altro colpaccio. Non si è mai visto che un imprenditore arrivi in una regione, contatti personalmente gli allevatori, nel caso specifico: i produttori di barbabietole e poi si presenti al governo regionale con una proposta già bella e pronta. La VOLPE incontrerà oggi gli agricoltori per convincerli sostanzialmente a produrre barbabietole, sufficienti alla produzione di zucchero per un anno. Un anno è il tempo minimo, per poter come
una regione in cui l’assetto e la gestione del territorio sono in balia del più deleterio e speculativo (in senso deteriore) anarchismo. Delle tre proposte di legge la giunta regionale ha preso in esame solo quella relativa alla sicurezza sismica passandola alla commissione consiliare competente (che però se la tiene nel cassetto), mentre le altre due le ha rimandate al mittente senza una spiegazione, senza una richiesta di chiarimenti, senza una indicazione. Un modo implicito, ma comprensibilissimo, espresso nei riguardi della direzione dell’Area Quarta e dell’assessore di farsi i c…i loro. Il valore politico della maggioranza regionale, il senso del governo della cosa pubblica, il dovere di assecondare la crescita e lo sviluppo sono in questi atti, in questi atteggiamenti, in queste espressioni di strafottenza e di indifferenza in netta contraddizione con la missione per la quale i consiglieri, gli assessori, e il presidente della giunta hanno chiesto di essere eletti e, purtroppo, lo sono stati.
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3 15 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Sanità, è tutto da rifare Il commissario presidente dimentica le firme e le promesse di campagna elettorale. Intanto partita la mannaia CAMPOBASSO. Si fa un gran parlare di sanità in questi giorni in Molise anche alla luce dell’ennesima bocciatura romana per Frattura. Intanto, però, in televisione, il presidente nonchè commissario Paolo Frattura, ha detto candidamente di avere firmato per la sopravvivenza dell'ospedale di Venafro, in campagna elettorale, ma di non avere letto bene il documento sottopostogli dal Comitato. La verità politica, è che non ha mai avuto ben in mente cosa fare della sanità molisana. Ha rassicurato sulla chiusura degli ospedali in campagna elettorale, si avvia alla chiusura degli ospedali oggi da
eletto. Ha fondato la sua campagna elettorale sul rafforzamento della sanità pubblica per poi firmare i piani operativi tagliando 101 posti letto solo negli ospedali pubblici. E intanto andava al Cardarelli di Campobasso autografando i documenti dei comitati a difesa degli ospedali pubblici. Bene. E tutta la polemica sul mantenimento dei piccoli ospedali? Ancora parole al vento. Perchè nel documento si introduce il taglio degli “ospedaletti” e delle mini cliniche private con meno di 60 posti letto. Quindi, tradotto in termini molisani, via gli ospedali di Larino, Agnone e Venafro. Via le cliniche private come
Sanità, le menzogne e amnesie di Frattura
L’INTERVENTO di senatore Ulisse Di Giacomo Il soliloquio di Frattura sulla Sanità, andato in onda ieri sera, comincia con una barzelletta: “ Quando ho firmato il contratto presso l’Ospedale di Venafro ho sbagliato a non leggerne il c o n t e n u t o ! ” Ah, ah, ah… e cosa pensava, che fosse il contratto d’affitto di un bilocale al mare o in montagna? Secondo voi, ci si può fidare di un Presidente di Regione che non legge quello che firma? E continua: “ Nel verbale del Tavolo Tecnico sono stato persino elogiato!” M vediamo invece cosa dicono davvero i tecnici del Ministero: “ Il Molise ad oggi è l’unica Regione d’Italia che non ha fatto registrare inversioni di tendenza nella gestione della sanità, sia negli aspetti economico-finanziari sia nella organizzazione della rete assistenziale. Il disavanzo nei bilanci sanitari per l’anno 2014 è di ben 428 milioni di euro, nonostante l’ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale Irpef (le più alte d’Italia), il blocco del turn over e il divieto di effettuare
LA LETTERA Egregio direttore, ogni tanto,da qualcuno si sente dire che il passato e’ la nostra base per tutto. Ebbene, ho compiuto una piccola ricerca sullo stato della economia molisana - che oggi e’ mortificata da tanti fattori -nel 1950. Perché tale anno? Perché e’ un anno di grance interesse generale in quanto e’ il primo anno giubilare che si celebra dopo una cruentissima stagione di morte e distruzione che aveva coinvolto il mondo intero.Il
Villa Ester, Villa Maria. Quindi, in base agli accordi romani, sotto la soglia di 60 posti letto gli ospedali dovranno essere “riconvertiti in strutture per l’assistenza nel territorio e la riabilitazione. E pensare che in Molise, negli ultimi 5 anni, cioè da quando Roma ha iniziato ad inviarci advisor, commissari, sub commissari, i molisani hanno speso circa 4 milioni di euro per ritrovarsi, di volta in volta, punto e a capo. Nonostante i vari tecnici. Ai molisani non resta che pregare per vedersi garantiti i livelli essenziali di assistenza (oggi non assicurati) e ospedali snelli ma specializzati ed efficienti.
spese non obbligatorie, sanzioni queste applicate in Italia solo per la Regione Molise, a dimostrazione che il percorso di risanamento iniziato con il Piano di Rientro evidenzia, per la sola Regione Molise, gravi ritardi nel relativo perseguimento. E cosa gravissima, il Tavolo Tecnico rileva che “ Solo a dicembre 2014 sono state rilevate delle ulteriori componenti economiche negative che non erano mai transitate, negli anni pregressi, nei conti economici dell’Asrem né, pertanto, nei conti consolidati regionali (di quali conti si parla? E perché non erano stati riportati prima ?). E ancora:” Pesantemente insufficienti anche i programmi operativi 2013/2015, valutati negativamente dai Tavoli Tecnici in quanto inidonei alla risoluzione delle criticità presenti nella gestione del SSR.” E infine :” Inadempienze riscontrate anche nel Piano Regionale della Riabilitazione, perché scarsamente coerente con gli indirizzi nazion a l i ” . concludono i tecnici ministeriali ribadendo l’assoluta necessità di sostituire Frattura come commissario della Sanità.
Bene, bravo Frattura, hai ragione, è del tutto evidente che ti hanno elogiato; anzi, la prossima volta ti proporranno anche per un premio. Piuttosto, Frattura, risponda a queste dom a n d e : - Ma davvero pensa di lasciare l’intero Alto Molise senza presidi di urgenza –emergenza? Davvero crede di affrontare il problema con la bufala dell’eliambulanza e del Pronto Soccorso stagionale? – La rappresentante del Comitato Civico Pro Vietri, ha affermato testualmente: “ Frattura all’epoca ci ha dato un contributo per ricorrere al Tar Molise contro il Piano Sanitario presentato dall’allora Presidente Iorio” Cosa significa? Ha pagato il ricorso? Ha messo a disposizione gli avvocati? Oppure significa altro? Trattandosi di un fatto gravissimo, sarebbe il caso che venisse chiarito. – Per quale motivo ha ritirato il Piano Regionale della Riabilitazione, quello, per intenderci, che comprendeva anche i 60 posti letto riconosciuti alla Fondazione Pavone di Salcito? - E ci racconti ancora la favola della nomina di
Tamburro a project manager dei Piani Operativi Regionali, bocciata anch’essa dal Tavolo Tecnico perché trattasi di una figura che non esiste, tantomeno nelle Regioni in Piano di R i e n t r o ” . E’ stata una nomina fatta dalla Dr.ssa D’Innocenzo, Direttore Generale dell’Asrem , che noi non abbiamo deliberato. “ ha tuonato Frattura. E certo, la D’Innocenzo, venuta da Roma in Molise senza conoscere nessuno, conosceva giusto l’Ing. Tamburro e le sue indubbie capacità, senza che nessuno le suggerisse nulla. Strana coincidenza, anche se difficile da sostenere. Per concludere, come diceva il grande Totò: “ Frattura, ma ci faccia il piacere….”
Quando il Molise cominciò a crescere nostro Molise, che gia’ non navigava in buone acque ne e’ stato anche esso sconvolto e il 1950 doveva servire a porre le basi per una rinascita morale ed economica. Suona bene anche oggi. Credo che si possa affermare che il 1950 si possa definire quello in cui inizia una fine di un certo post feudalesimo inteso come una regione chiusa dalla mancanza di ogni infrastruttura ed ancora pseudo-feudale che si e’ trascinato fino alla se-
conda guerra mondiale .L’analfabetismo er al massimo e non vi era stata una sapiente politica della scuola che infondesse uno spirito di conoscenza nelle n ostre speudute campagne di tutti i comuni molisani, ad esclusione dei maggiori centri in cui vi e’ stata una sporadica e non duratura “estate della cultura” e di qualche altro esempio solamente per qualche “mente”nata per un fortuito caso nel Molise:Solamente per fornire qual-
che esempio,i mulini,nel periodo bellico il numero dei mulini -nel 1943- era identico al 1950 solo che il loro potenziale giornaliero dopo la ricostruzione di quattro di essi andati distrutti,e’ variato:1943 9 mulini 1950 9 mulini mala quantità in quintali e’ raddoppiata a 2.500 .I pastifici, in numero di 42 prima della guerra alla fine del 1950 assommavano a 8 a carattere industriale e55 di tipo familiare artigiano.I frantoi
oleari prima della guerra erano 380 ed alla fine del 1950 erano saliti a 600 di cui 7 a tipo industriale dotati di moderni - per il tempo- attrezzi funzionanti a corrente.Anche le fabbriche di laterizi erano 5 e piu’ qualche stabilimento artigianale. per finire, in ogni attivit’ agricola, psatorale ed artigianale si vedeva la voglia di riscattare quanto di negativo era stato fatto fin allora con la caparbieta’ propria dei nostri antenati “sanniti”e ci sono riusciti.... fino a quando.... un cortese saluto, Aldo Abbazia
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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4 15 febbraio 2015
Ogni giorno l’agricoltura muore e, con essa, muore il territorio che viene rubato per altri fini e altri obiettivi
Liberarsi delle multinazionali
Dedicarsi alla produzione della qualità e della tipicità; ridare fiato al territorio e, in particolare, alla fertilità del suolo; mettere a disposizione dell’agricoltura energie nuove e nuove speranze “Non basta curare la terra bisogna anche conservarla”: queste sacrosante parole di Papa Francesco ci danno la possibilità di fare qualche riflessione su un incontro che si è tenuto nell’aula magna dell’Istituto Agrario San Pardo di Larino, dei coltivatori molisani con la Syngenta, una delle principali aziende dell’agroindustria mondiale, nata nel 2000 dalla fusione con la Novartis. Multinazionale svizzera impegnata nella produzione degli agro farmaci, che, da poco, ha acquisito anche una società italiana impegnata nel campo delle sementi di cereali, la PSB di Bologna. Ieri, com’è già successo altre volte nel passato, la Syngenta era all’Istituto Agrario a presentare i suoi nuovi prodotti ai coltivatori , giunti numerosi all’appuntamento. Questa multinazionale rientra nella logica di tutte le altre multinazionali dell’agroindustria che, nel corso degli anni e sull’onda della propaganda della modernizzazione dell’agricoltura, sono riuscite, con la complicità
della politica e dei governi del nostro Paese e dello stesso mondo contadino, a prosciugare il reddito dei coltivatori. E non solo, a creare loro qualche problema di salute, che ha colpito duramente lo stesso territorio, ma, soprattutto, a dare un forte contributo alla crisi strutturale che, dal 2004, l’agricoltura sopporta senza soluzioni di continuità. Una crisi che ha convinto molti coltivatori a lasciare la terra, con i giovani che non si sono la-
sciati convincere a rimanere e impegnarsi nel lavoro dei campi. Sempre nel corso degli anni, queste multinazionali sono diventate sanguisughe dei coltivatori, che, non si sa perché, si sono così legati ai loro prodotti, alle loro macchine ed alle loro medicine da non poterne fare a meno. E ciò è avvenuto sulla scia del consumismo e dello spreco, grazie ai consigli dei tecnici diventati venditori; strutture commerciali attrezzate a con-
vincere con il supporto di tanta pubblicità e, soprattutto, con il tacito consenso di chi dovrebbe stare dalla parte dei produttori coltivatori. E’ così che queste industrie sono diventate “benemerite” dell’agricoltura, tanto da ricevere in cambio, con il sudore e i sacrifici dei coltivatori produttori, denaro da poterne fare montagne. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un crescente impoverimento delle aziende agricole che ha portato all’azzeramento del reddito dei produttori, che, costretti a indebitarsi sono diventati sempre più schiavi, tali da non riuscire più a potersene liberare. C’è di più, in questo modo ogni giorno l’agricoltura muore e, con essa, muore il territorio che viene rubato per altri fini e altri obiettivi. Se è così, i soli incontri che, in questa fase, possono servire e tornare utili al coltivatore produttore sono quelli che lo portano a pensare e operare per vedere come stare sempre più insieme con gli altri rimasti, e, insieme, come liberarsi dalla dipendenza di queste multinazionali. Prima di tutto fare a meno dei silenzi
e dei cattivi consigli e ripensare alla cosiddetta “modernità”, che - i risultati lo dimostrano - dà più il senso di arretratezza, sotto l’aspetto del reddito, della salute del coltivatore e dello stesso territorio. Invece, pensare seriamente a un nuovo modo di coltivare, che è quello che guarda alla sostenibilità quale unica possibilità per uscire dalla crisi che sta distruggendo l’agricoltura, soprattutto quella contadina. Cioè prendere in mano la situazione e operare per fare a meno o ridurre drasticamente il peso dei fitofarmaci, della chimica e dei cavalli vapori. Liberarsi delle multinazionali rende più facile dedicarsi alla produzione della qualità e della tipicità; ridà fiato al territorio e, in particolare, alla fertilità del suolo; mette a disposizione dell’agricoltura energie nuove e nuove speranze. Un’agricoltura – come ha detto Papa Francesco – è tale solo se in grado di curare la terra e, soprattutto, di conservarla per il bene delle future generazioni. Pasquale Di Lena
Seminario di studio sul tema domani 16 febbraio presso l’Istituto scolastico “Leopoldo Pilla” Eccessivo, magari, per la modesta e assonnata platea molisana, ma certamente utile e interessante. Alludiamo al seminario nazionale incentrato sul tema “Conoscere il territorio per amarlo e proteggerlo”: una esortazione accorata che i molisani dovrebbero assumere ad ordine del giorno, ma stando come stanno le cose in casa nostra, una esortazione da assorbire lentamente sperando che venga trattenuta, a cominciare appunto dal seminario organizzato dall’Istituto scolastico “Leopoldo Pilla” presso la sede di Via Veneto 21, con il patrocinio del ministero dell’Interno – Ufficio territoriale del Governo di Campobasso – e dall’Istituto regionale per gli studi storici del Molise (Iresmo) “Vincenzo Cuoco”, in programma il 16 febbraio alla ore 10.30. Importante che l’impulso venga da uno degli Istituiti scolastici di maggiore tradizione; un segnale da non trascurare, auspicio che le nuove generazioni abbiano la volontà e l’interesse ad invertire la rotta , cioè a conoscere il territorio per poterlo amare e, soprattutto, proteggerlo. Proteggerlo dalle discariche a cielo aperto, dalle cave estrattive lungo le dorsali montuose, dalle pale eoliche a ridosso dei siti archeologici e nei luoghi panoramici e paesistici di maggior pregio
“Conoscere il territorio per amarlo e proteggerlo”: ditelo agli amministratori regionali Proteggerlo dalla discariche a cielo aperto, dalle cave estrattive lungo le dorsali montuose, dalle pale eoliche a ridosso dei siti archeologici e nei luoghi panoramici e paesistici di maggior pregio ambientale, dai pannelli solari impiantati sui terreni produttivi sottratti alle attività agricole ambientale, dai pannelli solari impiantati sui terreni produttivi sottratti alle attività agricole eccetera. Il Molise che guardato dall’alto è un corpo ferito da una miriade di abusi edilizi, di interventi distruttivi del suolo, e da montagne di rifiuti, alcuni, cosidetti pericolosi, fatti colare nelle grotte di Cercemaggiore, o sotterrati nella piana di Venafro e di Campomarino. Conoscerlo dunque questo Molise, anche per amarlo, ma segnatamente per proteggerlo da ulteriori scempi allorché ciascun molisano si sentirà in dovere di denunciare gli abusi, la distruzione del suolo e di opporsi alle amministrazioni che hanno ceduto e s’apprestano
a cedere il territorio agli speculatori di ogni risma. Il seminario si propone di dare un contributo scientifico alla materia, ricapitolando la storia e ricordando gli uomini che la storia del Molise l’hanno fatta avendo cura del territorio e delle sue peculiarità. Il contributo scientifico , dicevamo. Lo daranno Massimo Mancini trattando di Leopoldo Pilla: “ Il sogno e il prezzo della libertà di uno scienziato molisano indipendentista”; Flavio Brunetti trattando di “ La Cartografia e e la Storia”; Antonio Iannuzzi trattando di “Difendere il territorio: la scuola e le nuove opportunità”. Le conclusioni saranno tratteggiate dal prefetto Ga-
brielli, responsabile della protezione civile italiana, che di problemi legati all’uso improprio del territorio ne sa una più di tutti. Sarà interessante sentirlo, magari sperando che dica qualcosa sul decreto governativo “Sblocca Italia” che gli ambientalisti più accorti, liberi, e autonomi, giudicano particolarmente pregiudizievole. Gli organizzatori del seminario hanno avuto la saggia idea di non chiamare in causa alcun politico o amministratore. Sarebbe stato imbarazzante vederli tra gli accusati di scarsa conoscenza del territorio e massimamente saperli, nei fatti e nei comportamenti, tutt’altro che amanti e protettori di esso. Agli
amministratori regionali che non dotano l’Ente di un piano paesaggistico, né di un piano urbanistico, né di un piano di sviluppo territoriale andrebbe riservato un seminario ad hoc, per istruirli a conoscere il territorio, quindi, possibilmente, per amarlo e proteggerlo. Fino a tanto saranno le speculazioni e gli speculatori ad averla franca nel mettere a segno i loro interessi a danno del territorio, che conoscono solo per i loro scopi, che non amano e che non hanno alcun interesse a proteggerlo. Dardo
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5 15 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Hanno mille volte ragione coloro che si battono perché siano le Regioni ad essere abolite dopo che la Corte dei Conti ha stabilito che i due terzi della corruzione in Italia fa capo alle istituzioni territoriali (Regioni, Province e Comuni)
Regioni come il Molise, che non producono leggi, che non assistono l’economia, che non risolvono i problemi della disoccupazione, che non sostengono il lavoro, che non curano il destino dei giovani, sono la negazione dei più elementari valori di giustizia, equità e trasparenza Intanto la proposta di legge d’iniziativa popolare per il taglio della spesa pubblica e la riduzione degli emolumenti dei consiglieri, degli assessori e dei presidenti del consiglio e della giunta ristagna nei bassifondi dell’elenco degli argomenti all’ordine del giorno Speciali questioni di scuole al centro del consiglio ultimo regionale ancora una volta svolto sulla base di interrogazioni e mai di proposte di leggi che, quelle poche che sono da mesi iscritte all’ordine del giorno, continuano a restare al palo. Migliaia di euro il costo di ogni seduta consiliare, che rimane un pedaggio insopportabile per il cittadino e insostenibile per l’erario regionale. Hanno mille volte ragione coloro che si battono perché siano le Regioni in Italia ad essere abolite dopo che la Corte dei Conti ha stabilito che i due terzi della corruzione in Italia fa capo alle istituzioni territoriali (Regioni, Province e Comuni). Le Regioni come il Molise, che non producono leggi, che non assistono l’economia, che non risolvono i problemi della disoccupazione, che non sostengono il lavoro, che non curano il destino dei giovani, sono di fatto la negazione dei più elementari valori di giustizia, equità e trasparenza. Speciali questioni di scuole al centro del consiglio ultimo regionale hanno monopolizzato la seduta sotto la spinta di una chiassosa presenza in aula degli interessati (una delegazione di docenti, personale Ata e genitori dell’Istituto d’Istruzione Superiore Ipia -Cuoco di Campobasso) ch’è valsa al consigliere Ioffredi di farsi protagonista della presentazione, della iscrizione e
della discussione di un ordine del giorno urgente che gli stava a cuore e che stava a cuore agli astanti. Scongiurata così la fine del polo degli Istituti professionali, che sarebbe derivata dall’accorpamento dell’Ipsia Montini all’Istituto Tecnico Industriale e dell’Ipc Cuoco all’Itas. Varata anche la richiesta di modifica del piano di dimensionamento per la riorganizzazione dei centri territoriali permanenti (Ctp) per la educazione degli adulti, e dei corsi serali funzionanti presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado in Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (Cpia - uno a Isernia e uno a Campobasso). Sul piano della soddisfazione e personale e del risultato ha goduto anche
di Michele Iorio Campobasso è diventata la scenografia dell’ennesima scorrettezza politica di questo centrosinistra. Come troppo spesso accade negli ultimi due anni, il governo regionale commette forzature inaccettabili, facendo passare per “invenzioni” proprie la realizzazione di progetti che sono stati ideati, finanziati e coordinati nel corso della mia legislatura. L’ultima trovata è quella della firma del “Patto per la sicurezza” tra le Prefetture di Campobasso e Isernia, la Regione Molise e
il consigliere Cotugno che s’è visto approvato all’unanimità l’ordine del giorno (anche questo urgente) che impegna “il Presidente della Giunta Regionale ad adoperarsi presso Poste italiane sia in campo regionale che nazionale, affinché, tra l’altro, la logica del solo contenimento dei costi non sia sinonimo di disservizi nei confronti della popolazione molisana”. Disservizi che riguarderebbero gli uffici postali dei comuni di Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Larino, Macchia Valfortore, Monacilioni, Montelongo, Morrone del Sannio, San Giovanni in Galdo, aperti a giorni alterni, e aperti per soli due giorni a settimana, invece, sarebbero gli Uffici postali di Sant’Angelo Li-
mosano e Trivento, mentre sparirebbe definitivamente l’ufficio postale di Monteverde di Bojano. Sempre a giorni alterni, ovvero tre aperture settimanali su sei, per Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura e l’ufficio della città di Isernia localizzato a Castelromano e quello di San Pietro Avellana. Scenderebbero, infine, a tre su quattro le aperture di Acquaviva di Isernia e Castelpetroso. Sia Cotugno che Ioffredi sono stati protagonisti della seduta in quanto capaci di immettere nella discussione due argomenti che non facevano parte dell’elenco stilato dai capigruppo, la qualcosa ha smosso i nervi del già presidente della giunta regionale del Molise Michele Iorio che è sbottato: “Certi argomenti come quello proposto da Cotugno meritano un approfondimento e comunque ogni volta non si può stravolgere l’ordine del giorno concordato in conferenza dei capigruppo. I provvedimenti vanno valutati con calma e non presentati all’ultimo momento. Una mia interrogazione risale a novembre 2014 ed è stata iscritta al punto 23 dell’odg”. Sbollita la rabbia, lo stesso Iorio nel corso del dibatto sulle Poste è intervenuto per dire: “E’ di fondamentale importanza l’argomento per la nostra Regione. I comuni più piccoli sono l’anima del nostro territorio. Sono in
Sicurezza, l’ennesima scorrettezza i Comuni di Campobasso, Isernia, Campomarino, Guglionesi, Larino, Montenero di Bisaccia, Riccia, Termoli, Agnone e Venafro. Apprendo dai giornali che oggi il centrosinistra gioisce e festeggia per il “nuovo e prezioso strumento per la prevenzione e il contrasto di episodi criminali”. Ne deduco che, al di là degli slogan propagandistici da parte dei miei avversari politici, alla fine anche loro convengono con il
fatto che il governo di centrodestra abbia realizzato e finanziato progetti ottenendo però, solo oggi, il plauso dell’allora opposizione. E’ evidente che questo governo regionale riesce a realizzare buone cose, per il Molise e per i molisani, solo quando attua ciò che il mio governo di centrodestra ha ideato e finanziato. E allora ripristiniamo la verità dei fatti con dati oggettivi che la scorrettezza politica di
sintonia con quanto affermato dal consigliere Cotugno. In proposito invito la Giunta a riprendere un discorso che fu interrotto con Poste italiane per la conclusione della legislatura. Avevamo già avviato una serie di incontri per cercare di trovare un accordo. Gli uffici postali e altre situazioni ci avviano verso una fase di desertificazione. Occorre affrontare con determinazione l’aspetto da parte dell’esecutivo”. Il consiglio regionale è di questa fatta e di questa levatura. I problemi che affronta sono quelli appena riportatati, mentre la proposta di legge d’iniziativa popolare (seimila firme in calce da parte dei cittadini molisani) per il taglio della spesa pubblica e la riduzione degli emolumenti dei consiglieri, degli assessori e dei presidenti del consiglio e della giunta ristagna nei bassifondi dell’elenco degli argomenti all’ordine del giorno. Stessa sorte è riservata ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, Manzo e Federico, che vorrebbero l’annullamento delle leggi/vergogna, la numero 30 del 2005 e la numero 33 del 2006, per eliminare la disparità di trattamento economico lasciato in essere ai quadri direttivi (D1 e D3). Dardo
chi governa oggi, puntualmente tace. Il Patto per la sicurezza è stato approvato dalla Giunta regionale il 4 agosto 2011 nell’ambito del PAR FSC 2007/2013. Esecutivo di centrodestra che ha destinato risorse pari a 5 milioni di euro per la sicurezza dei cittadini e il miglioramento delle condizioni per favorire uno sviluppo sostenibile dei sistemi urbani e la prevenzione dei fenomeni di disagio e di marginalità. Mi rendo conto che è difficile per il centrosinistra ammettere che i progetti a favore dei cittadini sono solo quelli lasciati in eredità dal governo Iorio”.
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Campobasso
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Tutto quello che gli altri non dicono
15 febbraio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Commissione da 30mila euro al mese
A gennaio a Campobasso a tanto ammonta la spesa per i gettoni di presenza dei consiglieri CAMPOBASSO. Taglio della spesa pubblica: un ritornello che, ormai, da qualche anno siamo abituati a sentire. A Campobasso, però, balza agli occhi ladetermina dirigenziale numero 274 del 9 febbraio 2015, avente ad oggetto: “Gettoni di presenza per le riunioni del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari – Mese di gennaio 2015 – Impegno di spesa e liquidazione”. 29.438,87 euro è la cifra uscita dalle casse comunali e terminata nelle tasche dei consiglieri di Palazzo San GIORGIO, relativamente al solo primo mese del nuovo anno. In diversa misura, a seconda delle rispettive presenze nelle dodici commissioni consiliari. Per essere precisi: 27.132,58 euro quale corresponsione dei gettoni di presenza; 2.306,29 euro la cifra destinata agli oneri Irap. Il gettone corrisposto è di 50,32 euro per ogni partecipazione, ma c’è un lim-
ite che l’ente può liquidare per ogni consigliere, fissato in 1.183,53 euro. Su trentuno consiglieri comunali, in due hanno rinunciato a qualsiasi tipo di INDENNITÀ: si tratta di Michele Scasserra, imprenditore e alla guida della Coalizione Civica, e Alberto Tramontano, il quale ha optato per il rimborso mensile in qualità di assessore alla Provincia di Campobasso. Partecipazione record alle Commissioni consiliari da parte di dieci ‘laboriosi’ consiglieri comunali, i quali hanno superato la soglia rimborsabile, avendo dovendo ‘rinunciare’ a qualche centinaio di euro, a causa del tetto fissato dall’art. 82, comma 2, D. Lgs. 267/2000, così come modificato dall’art. 2, comma 5, L. 244/2007. I consiglieri più presenti alle Commissioni, ai quali per il mese di gennaio 2015 è stata liquidata la somma massima di1.183,53 euro, senza distinzioni di colori politici, sono: Michele Am-
brosio, Antonio Columbro, Simone Cretella, Maurizio Biagio D’Anchise, Francesco De Bernardo, Giovanni Di GIORGIO, Michele Durante, Elio Madonna, Gianluca Maroncelli e Francesco Pilone. Costoro hanno preso parte a un numero di commissioni che varia tra 24 e 33. Occorre considerare che a gennaio tra festivi, sabato e domeniche si sono registrati ben undici giorni di riposo. Il che vuol dire che i dieci consiglieri comunali, nei 20 giorni lavorativi, sono stati super impegnati. Vicini alla cifra record di 1.183,53 euro di soli gettoni di presenza nelle Commissioni consiliari, anche altri otto membri di Palazzo San GIORGIO: Lello Bucci (21 presenze e 1.056,72 euro), Marialaura Cancellario (22 presenze e 1.107,04 euro), Antonio Molinari (20 presenze e 1.006,40 euro), Pietro Montanaro (21 presenze e 1.056,72 euro), Alessandro Pas-
cale (21 presenze e 1.056,72 euro), Luca Praitano (23 presenze e 1.157,36 euro), Francesco Sanginario (22 presenze e 1.107,04 euro), Giuseppe Trivisonno (21 presenze e 1.056,72 euro). Al di sotto della soglia dei mille euro, invece, i restanti undici consiglieri comunali: Pasquale Colarusso (704,48 euro),Michele Coralbo (553,52 euro), Giuseppe D’Elia (654,16 euro), Luigi Di Bartolomeo (754,80 euro), Paola Felice (704,48 euro), Roberto Gravina (452,88 euro), Carlo Landolfi (553,52 euro), Ferdinando Massarella (603,84 euro), Enrico Perretta (201,28 euro), Stefano Ramundo (855,44 euro) e Giovanna Viola (654,16 euro), tutti compresi tra le 4 e le 15 presenze nelle rispettive Commissioni consiliari. Una notizia, questa, che getta nello sconforto la cittadinanza, quella che fa
fatica ad arrivare a fine mese. Noi di CBlive ci chiediamo: è necessario convocare le Commissioni consiliari tutti i giorni? La mappa dell’assise comunale di Campobasso è varia e tra i consiglieri ci sono imprenditori, dipendenti pubblici e privati ai quali è garantito anche il giorno di permesso con tanto di INDENNITÀ corrisposta, appartenenti alle forze militari, professionisti che lavorano in proprio, disoccupati e cassintegrati. Non è che la convocazione quasi quotidiana delle Commissioni non sia un modo per assicurarsi un altro lauto stipendio? A questo punto è lecito chiedersi: non sarebbe meglio, in un’ottica di efficienza ed economicità, convocarle ad oltranza? E, poi, chi controlla che i consiglieri che firmano la presenza lavorano in Commissione per tutta la sua durata?
“Urbanistica, proposte errate”
La denuncia è del consigliere comunale, Michele Coralbo, sopo l’ultimo Consiglio CAMPOBASSO. “Squadra che vince non si cambia”, cosi il consigliere di Palazzo San GIORGIO, Michele Coralbo, commenta quanto accaduto durante la seduta dell’ultimo Consiglio comunale a Campobasso al momento della discussione dello spinoso argomento riguardante l’urbanistica. “Sembra – continua Coralbo - che la particolare abitudine di portare proposte di delibera composite ed architettate quasi per poter essere impugnate e contestate, continui ad essere lo sport principale di un assessorato per definizione molto complesso. Anche in
quest’ultima occasione infatti, in Consiglio comunale, è approdato un provvedimento che nelle premesse chiedeva una riclassificazione di un’area a ridosso di una recente lottizzazione collocata nell’area dello Scarafone, ma nei fatti sanava una strada abusiva, una cessione di aree, e un’ancora più machiavellica operazione di plusvalenze in una fitta telenovela di espropri contestati e compravendite tra privati cittadini, ditte esecutrici e amministrazione comunale”. “Ma se è vero come è vero – ribadisce Coralbo – che la storia si ripete, se da un lato si
continua il valzer delle delibere incomplete, errate, o contestabili, dall’altro, ovvero dai banchi dell’opposizione continua il perseverante lavoro di chi non abbraccia il partito del ‘NO’ a tutti i costi ma il più romantico e quanto mai attuale criterio del così detto bene comune. E’ assurdo - prosegue il capogruppo di Polo Civico – che la pubblica amministrazione cada in tranelli che di fatto scavalcano le volontà del Consiglio comunale. E’ grave che a fronte di una riclassificazione urbanistica concessa non si chieda alla Ditta beneficiaria del provvedimento di sanare gli
abusi in essere e soprattutto di garantire i requisiti minimi di vivibilità a quei cittadini che hanno acquistato un bene frutto probabilmente dei sacrifici di un’intera vita. E’ assurdo che ad oggi si paghino ancora gli errori dell’amministrazione Di Fabio che a colpi di commissariamento è stata capace di far realizzare sul territorio comunale decine di abitazione prive addirittura di un semplicissimo accesso. Questa amministrazione chiude l’ingegnere Coralbo - non può assumere il ruolo di ratificatore degli errori del governo Di Fabio, ha il dovere di traghettare
Oltre seimila le richieste di partecipazione all’evento
Festival nazionale dell’astronomia: uno spot per Campobasso e il Molise Attrazioni del Festival: il planetario dell’Inaf collocato sul terrazzo del palazzo ex Gil e la mostra curata dal Museo delle scienze di Trento (Muse) negli spazi della scuola primaria Enrico D’Ovidio Dal 1 marzo a fine maggio prossimo, avremo la possibilità di … ammirare le stelle. Di staccarci idealmente dal suolo per navigare nell’universo, “ospiti” e “protagonisti” del Festival dell’astronomia e dell’esplorazione che, con straordinaria fortuna per il Molise, ha scelto di essere celebrato tra noi e con noi. Merito agli organizzatori che hanno individuato il nostro territorio il luogo in cui l’osservazione astrofisica può dare dei vantaggi ambientali. Sarà. Dobbiamo credere. Ora il Molise deve rispondere da par suo a questo evento che, informano dall’organizzazione, ha già mobilitato richieste di partecipazioni a migliaia: “Numerose scuole di ogni ordine e grado hanno inviato la loro conferma alla segreteria organizzativa che ha cominciato a stilare il programma delle visite alle principali attrazioni del Festival tra cui il planetario dell’Inaf, che sarà collo-
cato sul terrazzo del palazzo ex Gil, e la mostra curata dal Museo delle scienze di Trento (Muse) negli spazi della scuola primaria Enrico D’Ovidio di via Roma, a Campobasso, con opere interattive e uno spettacolare percorso didattico legato all’esplorazione del cosmo”. Innumerevoli inoltre i cicli di conferenze e l’attività nelle scuole: il fine promozionale è chiaro, come l’è quello scientifico e divulgativo. Un evento che non ha precedenti su cui parametrare il successo e l’interesse che, come diciamo, si va manifestando nel numero delle adesioni: “Per ‘vivere’ il Festival, stanno arrivando conferme, prenotazioni e richieste di informazioni da tutta Italia, in particolare da istituti della Puglia, dell’Abruzzo, della Campania e delle Marche”. Questa partecipazione che si amplia e cresce in fase di avvicinamento alla data del primo marzo deve essere percepito un
efficace spot per Campobasso e il Molise e, soprattutto, un incentivo a creare le condizioni organizzative degne della circostanza in cui saranno presenti scienziati astronomi, tecnici, cultori della materia, osservatori, curiosi: un mix straordinario al quale non potrà mancare oltre all’attenzione collettiva quella particolare delle istituzioni locali. D’Altronde, si tratta di un Festival nazionale. Serio e importante. La manifestazione ha già avuto una sua connotazione nazionale sotto l’aspetto organizzativo e promozionale con il flash mob organizzato a Milano due mesi fa (https://www.youtube.com/watch?v=zC3QoIdTMhI ), iniziativa ‘passata’ su diversi canali mediatici compresi quelli informativi on line come il sito www.corriere.it e altri ‘giornali telematici’ e portali nazionali.
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Isernia
15 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Cerca di raggirare un anziano, arrestato Il 49enne pregiudicato napoletano è stato fermato dalla Polizia in flagranza di reato per truffa ISERNIA. Cerca di raggirare un anziano, la Polizia arresta 49enne truffatore pregiudicato. Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Isernia hanno arrestato in flagranza di reato G.A. di 49 anni originario di Napoli, con numerosi precedenti penali specifici, per tentata truffa aggravata a danno di una persona anziana.
Gli agenti, infatti, nel corso di servizi mirati, hanno rintracciato nel piazzale antistante un supermercato di questo centro cittadino, una vettura, già segnalata in precedenza a questa Sala Operativa, in quanto usata in episodi di raggiro ai danni di anziani. Gli operatori di Polizia si sono appostati e poco dopo hanno notato,
nei pressi dell’auto, un giovane ed una persona anziana che, dopo una conversazione apparentemente amichevole, baciava l’anziano porgendogli una busta con all’interno dei capi di abbigliamento ed a tal punto hanno deciso di intervenire. Le indagini hanno permesso di accertare che il truffatore, utiliz-
zando l’ormai noto espediente di vantare amicizie in comune con la vittima, con modi garbati e gentili ne aveva conquistato la fiducia inducendola a comprare dei capi di abbigliamento ed effettuare una cospicua ricarica sulla sua Poste Pay. La perquisizione, sia personale che dell’autovettura, ha permesso
di rinvenire numerosi capi di abbigliamento ed una Poste Pay sulla quale sono in corso accertamenti relativi alle ultime transazioni. Inoltre, dalle prime indagini è emerso che G.A. appartiene ad una banda dedita a questa tipologia di reato che ha colpito ultimamente numerose province della Campania.
Furti, droga e maltrattamenti, tre persone denunciate dai Carabinieri In provincia di Isernia sotto sequestro dosi di marijuana e recuperata refurtiva ISERNIA. Una serie di controlli sono stati eseguiti dai Carabinieri in varie zone della provincia di Isernia per contrastare fenomeni di microcriminalità. Ad Isernia, i militari della locale Stazione hanno denunciato per furto aggravato una 40enne del posto, la quale aveva asportato prodotti cosmetici all’interno di un esercizio commerciale tentando poi di darsi alla fuga. La donna è stata bloccata dai Carabinieri che hanno recuperato la refurtiva per un valore di circa un centinaio di euro. A Rionero Sannitico, i militari della locale Stazione hanno denunciato per detenzione illegale di sostanze stupefacenti un 40enne di Torre del Greco in provincia di Napoli, beccato durante un posto di controllo lungo la strada statale, alla guida di una Fiat Punto. L’uomo, che alla vista dei militari ha mostrato evidenti segni di nervosismo, ha
operazione, a Sesto Campano, i militari della locale Stazione hanno denunciato per maltrattamenti in famiglia un 45enne del posto, in quanto avrebbe in più occasioni, per futili motivi, aggredito e minacciato la moglie 40enne. Nella circostanza, a scopo precauzionale, i Carabinieri hanno anche sottoposto a sequestro un fucile calibro dodici con relative munizioni che l’uomo deteneva legalmente. Anche su questa vicenda sono in corso tutt’ora ulteriori indagini.
tentato di liberarsi di un involucro contenente varie dosi di “marijuana”, che sono state immediatamente recuperate e sottoposte a sequestro. Sono in corso ulteriori attività di indagine per accertare se le dosi erano per uso
personale o se destinate all’attività di spaccio nella provincia pentra. Infine, in un’altra
CORSO PER IL CONTROLLO DEL PESO CORPOREOE DELL’OBESITÀ CON METODO PSICOLOGICO ISERNIA. Nella quasi totalità dei casi l’obesità non dipende da fattori organici, ma si presenta collegata ad un’alterazione del comportamento alimentare, le cui origini vanno ricercate nella sfera psichica, che è responsabile della Programmazione comportamentale. La prescrizione dietetica di per sé, pur essendo indispensabile, risulta in qualche
modo paradossale, in quanto prevede che il soggetto si sforzi di fare proprio ciò che non è capace di attuare: mangiare di meno. Occorre per questo affiancare a una dieta un trattamento psicologico che individui e rimuova le cause intrapsichiche che rendono impossibile e difficile assumere la giusta quantità di cibo per mantenere il
peso su valori normali. Da queste premesse, nasce a Isernia,l’idea progettuale che prevede un corso per il controllo del peso corporeo e dell’obesità, con metodo psicologico. “Il progetto,che sarà condotto da personale esperto in materia: uno psicologo e uno psicoterapeuta – spiegano gli organizzatori - offre la possibilità di
iscriversi al corso di educazione e prevenzione alimentare per il controllo del peso, il recupero del piacere gustativo e l’adozione di sani stili di vita. Il percorso prevede sette incontri con cadenza settimanale. La prima seduta sarà dedicata ad individuare il tipo di sovrappeso/obesità e lo stile alimentare di ciascun partecipante. Sei sedute
saranno dedicate al percorso cognitivo comportamentale previsto dal metodo. Infine, una seduta di verifica sarà svolta allo scadere dei sei mesi dall’ultimo incontro”. Il corso si potrà svolgere anche nei luoghi di lavoro, nelle scuole qualora il numero degli iscritti raggiungesse le 12 persone.
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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
15 febbraio 2015
Rio Vivo, in arrivo due milioni di euro I soldi serviranno alla cantierizzazione della nuova barriera frangiflutti TERMOLI. Un milione 944mila euro lordi: è questa la cifra che servirà per la creazione di una nuova barriera frangiflutti con il rifiorimento di quella già esistente. È così che l’incubo dei residenti di via Germano Reale potrebbe finire. Il progetto si chiama “Difesa Costa Lotto 9” ed è stato messo in campo dal Governo regionale con l’obiettivo, come ESPRESSO ieri mattina in IV Commissione ai Lavori pubblici del Comune di Termoli, di su-
perare le difficoltà e le problematiche che si stanno verificando nella zona di Rio Vivo al centro, negli ultimi anni, di denunce costanti di allagamenti non appena il vento soffia più forte o il mare, come si suol dire, si “alza”. Una vera e propria boccata d’ossigeno per gli abitanti di via del Germano Real che appena tre giorni fa si erano rivolti a sindaco Sbrocca per chiedere una soluzione al problema e ieri avrebbero ricevuto spi-
ragli di soluzione. Ricordiamo che diverse sollecitazioni sono pervenute anche dal consigliere Francesco Roberti (Forza Italia) e dallo stesso Mario Orlando che presiede la citata commissione consiliare. I lavori, ad ogni modo, potrebbero non essere particolarmente lontani perché, secondo quando trapela, entro fine mese dovrebbe essere redatto il disciplinare del bando di gara e la perizia di fattibilità men-
tre a marzo dovrebbero essere fatte le pubblicazioni e dovrebbe concludersi l’iter per l’aggiudicazione definitiva dei lavori che, di conseguenza, dovrebbero partire dopo l’estate. “Abbiamo voluto dare conto di quello che la Regione intende fare per il risanamento della costa – ha affermato il consigliere Orlando – e per quello che ci riguarda verificheremo subito quello che si può andare a sostituire a terra in modo
da risolvere almeno una parte del problema”. Soddisfatto dell’iniziativa anche il consigliere Roberti che, però, ha intenzione di “approfondire la situazione” al fine di fare di questa iniziativa un punto di partenza “per mettere in sicurezza, oltre alla zona di Rio Vivo, anche il Biferno e tutti i fiumi minori come il Sinarca dove, tutte le volte che piove, si verificano degli episodi di allagamenti”.
Spiagge, aperto il dialogo con lo Stato Si tenta di superare la Bolkestein che prevede l’asta per le concessioni TERMOLI. Riunione al ministero dell’Economia con il sottosegretario del ministero dell’Economia e delle Finanze con delega al Demanio, Pier Paolo Baretta. Lo ha riferito Gabriele Cascino, assessore al Demanio della Regione Liguria, che si occupa della materia per la Conferenza delle Regioni, affermando al termine della riunione che “il Governo è
aperto a un dialogo con le Regioni e l’Anci” e “a breve verrà avviato un tavolo confronto”. L’incontro ha permesso l’avvio di “un confronto delle Regioni italiane sulla bozza di legge quadro del governo sul Demanio marittimo, non solo per superare la Bolkestein, che nel 2020 imporra’ l’asta delle concessioni – spiega Cascino – ma per avviare rapidamente
una vera e propria riforma dell’intero sistema dei canoni demaniali, e anche delle concessioni che non riguardano solo le spiagge ma l’intero settore del turismo”. Baretta “ha assicurato – ha riferito Cascino – che appena nomineranno il nuovo ministro degli Affari regionali chiuderanno il testo del nuovo disegno di legge. Appena il testo sarà stabile lo in-
vierà alle Regioni valuterà le nostre proposte”. Un passaggio, afferma Cascino, “che si annuncia epocale, condiviso con le Regioni e con i Comuni alle prese molto spesso con burocrazia e complessi problemi demaniali”.
“Mare d’inverno” al Saccione La tradizionale pulizia delle spiagge voluta da Fare Verde TERMOLI. Le mareggiate delle ultime settimane ci hanno restituito tonnellate di immondizia, bottiglie, flaconi, polistirolo, sacchetti, confezioni, imballaggi, usa e getta di ogni tipo, che invaderanno le nostre spiagge fino all’approssimarsi dell’estate. Per ricordare a tutti che l’inquinamento del mare dura 12 mesi all’anno, FARE VERDE promuove IL MARE D’INVERNO, l’operazione nazionale di tutela e monitoraggio dei litorali che si svolgerà anche in Molise, domani 15 febbraio, sul litorale di Campomarino, nei pressi della foce del torrente Saccione, in prossimità del confine con la Puglia. Decine di volontari si ritroveranno, armati di guanti e sacchi, per raccogliere e censire i rifiuti e bonificare il sito, ma anche per godere dello splendido fascino del Mare d’inverno in un tratto di costa di importantissimo valore ecologico. Con Fare Verde ci saranno anche i volontari di Ambiente Basso Molise, Accademia Kronos, OIPA, Guardie Ecologiche Volontarie e la Protezione Civile di Campomarino. Perchè l’ecologia, secondo Fare Verde, è quella dei fatti, da su-
bito, da tutti. L’appuntamento è alle
9.45 presso lo spiazzo nei pressi del
cavalcavia sul torrente Saccione,
lungo la statale adriatica.