Frattura in usa mentre il molise affonda

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 229 venerdì 16 oTTobre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno a angelo Di stefano

sta chiudendo tutto e la politica balla

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Angelo Di Stefano. Il professionista campobassano ci sta provando a svellere i silenzi sul sistema sanitario molisano. A rompere quel velo che ci farà trovare, a breve, senza uno straccio di servizio e assistenza sanitaria. Il valente medico sta facendo quello che la politica non fa: ovvero portare a galla i problemi, denunciare quanto non va e indicare possibili percorsi solutivi. Così, mentre la politica regionale molisana vive di autoreferenzialità c'è, almeno, chi prova a squarciare i veli del silenzio.

il Tapiro del giorno a Micaela Fanelli

Il Tapiro del giorno lo diamo a Micaela Fanelli. La segretaria regionale del Pd Molise, ha ritenuto festeggiare i dieci anni del partito attraverso un suo messaggio su Facebook. Una marea di commenti negativi per l'operato del Pd in Molise e per l'incarico che la Giunta Frattura le ha riservato. E' pur vero che ha incassato il sì a questa linea del sindaco di Campobasso, Antonio Battista, ma non si sta rendendo conto che la regione sta andando a precipizio. O, pensa, che questa sia la strada per una sua candidatura al Parlamento?

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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 16 ottobre 2015

Oggi nel capoluogo della Puglia il convegno della Cisl “Ripartire dal Mezzogiorno per far crescere il Paese”

I presidenti delle Regioni del Mezzogiorno, tranne quello del Molise, schierati a Bari in favore dello sviluppo e dell’occupazione

Sarà Michele Petraroia, al quale in questa circostanza vanno gli auspici di una presenza competitiva e produttiva, a rappresentare la ventesima regione d’Italia Si apre oggi a Bari un incontro/convegno indetto dalla Cisl nazionale sul tema: “Ripartire dal Mezzogiorno per far crescere il Paese”. Sull’evento è stato volutamente apposto questo monito di Giovanni Falcone : “che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”. Un monito per aiutare i relatori a renderlo vivo, andando incontro a quella stragrande maggioranza che preferisce lamentarsi piuttosto che fare, per contraddirla. Il Mezzogiorno dunque di nuovo in prima pagina, di nuovo al centro del dibattito politico e sociale nazionale, con un bagaglio di esperienze che dovrebbe aiutarlo a non sbagliare, ad essere coeso e determinato nel tentativo di eliminare lo squilibrio economico tra Nord e Sud, a trovare al proprio interno le energie e le convinzioni necessarie per vincere. A Bari con Michele Emiliano presidente della Regione Puglia, Rosario Crocetta presidente della Regione Sicilia, Gerardo Mario Oliverio presidente della Re-

gione Calabria, Luciano D’Alfonso presidente della Regione Abruzzo, Marcello Pittella presidente della Regione Basilicata, al tavolo della presidenza non ci sarà Paolo di Laura Frattura, ancora in America dove, per felice combinazione (per lui) è anche la compagna Gilda Antonelli, ma Michele Petraroia al quale, in questa circostanza vanno gli auspici di una presenza competitiva e produttiva. Certo, senza nulla togliere a Petraroia, il Molise, che già di suo è una regione

l’intervento di Massimo Dalla Torre

Per quelli che credono nella “favola della buona notte” è giunta l’ora di ricredersi in quanto, anche il Molise, un tempo luogo di punizione unitamente alla Sardegna, vero e proprio paradiso terrestre per chi può permetterselo, è sbattuto letteralmente in prima pagina dove faccendieri e di chi crede di essere protetto in tutti i sensi ha operato e opera tutt’ora indisturbatamente. Una protezione che a quanto pare sta sgretolandosi tanto da portare alla luce fatti, anzi misfatti, che neanche nelle società più corrotte avremmo immaginato. Fatti e misfatti che lasciano sconcertati quelli che non sanno come arrivare a fine mese, perché il portafoglio si assottiglia sempre più, causa le trappole messe in atto da chi è inquisito e ha studiato le manovre diversive credendo di scappottarsela grazie la cosiddetta “porta laterale”. Certamente non è una bella immagine quella che viene fuori dalle cronache. Un’immagine i cui

marginale, ad un appuntamento della rilevanza di questa di Bari, è l’unico a non essere rappresentato dal vertice istituzionale per motivi che pochi sono disposti ad accreditare prevalenti rispetto alla possibilità di aggiungere la propria voce al coro dei protagonisti istituzionali del Mezzogiorno. Occasione da potersi considerare storica, tenuto conto che il Mezzogiorno sono anni ch’è uscito di scena, che non costituisce più una priorità per lo sviluppo del Paese, che non riesce ad essere pro-

tagonista di suo, rimasto a rimorchio di una economia in crisi e invaso da corruzione e malaffare. A Bari la Cisl ha messo in gioco la propria strategia e la propria credibilità di Forza sociale sulla base di un documento programmatico di notevole impegno e spessore, incentrato sui Fondi per la coesione, sulle infrastrutture materiali e immateriali (banda ultralarga), sulla fiscalità di vantaggio, sulle politiche industriali, sul contrasto alla disoccupazione, sulla qualificazione del contesto ter-

ritoriale e sul ruolo del partenariato e del sindacato. Una summa decisiva, cui le Regioni rappresentate al massimo livello (tranne il Molise) avranno un ruolo determinante nel volgerla in azioni e obiettivi concreti. Per il governo di Roma, a Bari sarà presente il sottosegretario Claudio De Vincenti che cura direttamente e da vicino le problematiche dello sviluppo economico e le strategie d’intervento. I lavori del convegno saranno aperti dal saluto di Giulio Colecchia segretario generale Usi Cisl di Puglia e Basilicata, seguirà l’introduzione di Giuseppe Farina segretario Confederale Cisl, quindi Lina Lucci coordinatrice Cisl delle Regioni del Sud con una comunicazione sui Fondi Europei. Previste quindi le relazioni di Alessandro Laterza vice presidente di Confindustria per il Mezzogiorno e per le politiche regionali, del sottosegretario De Vincenti e, come detto, dei presidenti delle Regioni (tranne il Molise rappresentato dal vice Michele Petraroia). Le conclusioni al segretario nazionale della Cisl Annamaria Furlan. Dardo

Anche il Molise nell’antro di Alì Babà toni sono oscuri in cui personaggi, più o meno noti, anzi non noti perché moltissimi molisani non ne conoscono neanche la faccia, hanno dato fondo alle pochissime “riserve vitali” esportandole finanche all’estero, almeno questo è quello che è riportato non solo dalla stampa locale ma da quella nazionale. In un periodo che ha annebbiato nuovamente lo stivale che vede il marchio “mafia capitale”, corruzione nei palazzi del potere meneghino con tanto di arresti, incombere pesantemente sul fragile tessuto economico-finanziario del Paese, scoprire che anche la ventesima regione d’Italia non è immune dal fascino del “potere oscuro”, non è piacevole e tanto meno c’è da stare allegri. Situazioni che portano a pensare che fino a questo momento “i vasetti della marmellata nostrana” sono stati svuotati all’insaputa di tutti, almeno che non si facesse parte degli amici, degli amici, degli amici, insomma i soliti noti del circolo Piquick molisano che, dopo essere stati scoperti stanno cercano di lavarsi le mani per poi mostrarle a dimostrazione della

loro più completa estraneità ai fatti. Estraneità che invece è in netta contrapposizione con il contenuto delle carte, che gli inquirenti hanno sequestrato e stanno studiando, tanto da portare alla luce fatti fino a questo momento inimmaginabili. Cose che in questo autunno dai toni grigi, il cui leit-motiv è la pioggia, “lordano” la faccia pulita della regione. Cose che fanno si che il Molise un tempo “scrigno di immacolata rettitudine” è nascosto, nell’antro misterioso di “Alì Babà” il mitico personaggio dei racconti di mille e una notte. Si, mille e una notte dove si è tramato e si continua a tramare nell’ombra a discapito dei molisani gente da sempre dedita al lavoro e ai sacrifici. Non ce ne voglia nessuno, specialmente i destinatari di atti giudiziari o di perquisizioni domiciliari e non, ma la questione è talmente palese che ogni commento è inutile e non trova nessuna pezza a colori che faccia passere operazioni finanziarie come normale routine, in cui le cosiddette “scatole cinesi” giocano ancora una volta un ruolo preponderante. Non ce ne

voglia nessuno, perché fino alla conclusione delle indagini, nessuno è colpevole e di conseguenza può stare tranquillo che da parte nostra non c’è acredine o ripicche personali, non è nel nostro costume di “cronisti di provincia”. Tuttavia, la cronaca inchioda, pesantemente chi per anni ha portato avanti un disegno “esfoliativo” che la dice lunga di come sempre più, si cerca nella “Provincia” il fulcro per mettere a segno “un progetto balzano” che porta indubbi vantaggi a chi crede che i molisani sono “i servi sciocchi del signore di turno”. Il quale, sicuramente, oggi più che mai, griderà al complotto, senza sapere che il detto “che prima o poi i nodi vengono al pettine” “c’azzecca”, perché se le investigazioni sono vere e non crediamo assolutamente il contrario vista la serietà degli inquirenti, sarà difficile districare i nodi. I quali, come c’insegna la tradizione marinaresca, se il canapo s’intreccia fin dal primo passaggio dell’ago, fatto di lische non è più possibile riportarlo al “rocchetto di filo” iniziale.


TAaglio lto

3 16 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Paolo Frattura vola negli Stati Uniti. Evidentemente non è scaramantico, il caso Marino non lo ha toccato

Vacanze americane. Meritate?

Che la terra delle opportunità possa ispirare il governatore a trovarne di nuove per i lavoratori molisani Paolo Frattura come Ignazio Marino. Anche lui, Frattura, vola in America mentre Roma, pardòn, la regione Molise, brucia. L’invito sarà arrivato solo da un centro di promozione culturale, e non direttamente da Sua Santità come (non) è successo per Marino, ma il parallelismo regge. Forse, quando la nave comincia ad affondare, nei nostri capitani la Sindrome di Schettino diviene insopprimibile, spinge alla fuga, alla ricerca di un po’ d’aria pulita, di qualche panorama rasserenante, di qualche faccia che ti sorrida, ma sinceramente. E così Frattura, come Marino, ha deciso di mettere tutto l’Oceano Atlantico tra sé e le angustie di una situazione regionale che, a dispetto dei suoi sforzi, del suo talento, della sua squadra, non ne vuole sapere di trovare un’inerzia positiva, che ci tiri tutti fuori dalle secche. Incredibilmente, dopo quasi tre anni, pare che nulla si sia mosso di un millimetro. Dove c’era disoccupazione ancora ce n’è, dove c’erano fabbriche chiuse, impianti fermi, operai a casa, ancora tutto è rimasto uguale. A questo punto il governatore Frattura avrà pensato bene di avere diritto ad un po’ di tregua: dalle vegliarde, testarde signore

che non gli fanno la riverenza quando si vedono sbattute fuori da casa loro, dai giornalisti locali che spulciano in procura, da quelli di Striscia o di Report, che un po’ ci sono (Report) e un po’ ci fanno (Striscia), ma che comunque tanto un bel servizio non gliel’hanno certo cucito addosso; da certi consigli regionali così insulsi ed in-

Più che il Tribunale amministrativo regionale della Toscana che ha sospeso le chiusure degli Uffici postali in tutti i comuni che avevano fatto ricorso; più che il Tar dell’Umbria che ha accolto le istanze cautelari che gli sono arrivate e, in una successiva camera di consiglio, ha stabilito che la competenza a giudicare i ricorsi contro la chiusura degli Uffici postali appartiene al Tar del Lazio, è da credere che sarà la recente decisione del Governo a imporre una verifica approfondita da parte dell’Autorità garante delle comunicazioni sui volumi reali di corrispondenza cui deve far fronte Poste Italiane, con l’obiettivo di evitare i disservizi che si sono avuti da un capo all’altro dell’Italia. Intanto il governo ha impedito alle Poste di continuare nella consegna della corrispondenza a giorni alterni nei piccoli Comuni e nelle zone di montagna, come era stato predisposto dal piano di ristrutturazione aziendale. Dal primo ottobre la posta viene distribuita regolarmente e non più a giorni alterni. Primo punto a favore dei parlamentari aderenti all’intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, di numerosi Comuni montani, dell’Uncem e dei settimanali cattolici che si sono battuti contro

concludenti che, probabilmente, avranno annoiato anche lui; dai suoi compari di partito, Morassut e Ranucci, che vorrebbero chiudergli la Regione per manifesta inutilità (sinceramente da tempi ben antecedenti al governo Frattura); dalla CGIL che convoca la stampa per oggi, annunciando, sibillinamente, che qualcosa sul ri-

conoscimento dell’area di crisi Campochiaro-Venafro, e relativi cento milioni di finanziamento statale, già si sia inceppato; da garanzia giovani; da tutto il triste rosario di vertenze, aperte e mai chiuse, di cui, quotidianamente, ci occupiamo. Come dargli torto? Speriamo solo che la vacanza americana sia servita a dargli

nuove energie, nuovo slancio. Per affrontare, per esempio, la questione della provincia di Isernia, dove il PD ha causato il collasso della giunta Brasiello (con l’aggravante dell’enesima puntata di Casa Leva-Fanelli che siamo stati costretti a sorbirci), dove il governo sta per eliminare la Prefettura e, probabilmente, a cascata, la Questura, i Viglili del Fuoco e chissà quant’altro ancora, in ossequio alla riorganizzazione, alla modernità, all’era di Renzi e di tutti i renziani, vecchi o nuovi di zecca come il presidente Frattura. Chissà che la terra delle opportunità non abbia ispirato il governatore, permettendogli di immaginarne di nuove per i dipendenti dello Zuccherificio, della GAM, delle aziende di trasporto pubblico, dei cassaintegrati e di quelli in mobilità. O di quelli che non hanno avuto è proprio niente e sono stati licenziati e basta. Eh, si. Niente come la Grande Mela può ispirare a grandi imprese. Solo così, con una grande impresa, successiva alla folgorazione sulla Quinta Strada, Paolo Frattura potrà fare una figura ed una fine (istituzionale, s’intende) migliore di quella di un altro americano di ritorno, Ignazio Marino.

Si quota in Borsa e chiude gli uffici periferici Tribunali amministrativi regionali e Governo nazionale:

Alt al piano di ristrutturazione aziendale di Poste italiane il nuovo piano di distribuzione della corrispondenza a giorni alterni nei centri piu’ piccoli e nelle aree montane, e primo punto a favore delle comunità che Poste italiane ha programmato di escludere dall’erogazione di un servizio regolare. Ciò almeno fino a dicembre prossimo. Nel frattempo verranno studiate le soluzioni che possano star bene alle Poste e che non danneggino le utenze, soprattutto quelle che per condizioni ambientali (aree interne e montagnose) sono già per sé stesse in costante difficoltà. Nel frattempo le Poste Italiane si sono quotate in Borsa e stanno spendendo milioni di euro per pubblicità e promozione aziendale. Si tagliano i servizi ai poveri, per dare occasioni finanziarie ai ricchi. L’Italia dei novelli democratici e rinnovatori.


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TAaglio lto

4 16 ottobre 2015

Nel Dpef del Governo si rischia la paralisi per la contrazione dei fondi

Molise, crollano gli investimenti

Era stato Il Sole 24 ore a lanciare in prima pagina un ampio servizio (dal titolo “emblematico”: “investimenti a rischio blocco”), corredato di dati e tabelle, da cui si evince , fra l’altro, che con il pareggio di bilancio si riducono ad un terzo i preventivi di spesa pubblica che nel 2016 supererebbero di poco i 4,5 miliardi, rispetto ai 15,8 del 2015 Insomma “rischiano la paralisi gli investimenti pubblici” e “a frenare la spesa in conto capitale per le opere pubbliche non sono solo le coperture da trovare per la manovra. Sui conti di Regioni ed enti locali pesa appunto anche la legge sul pareggio di bilancio che verrà applicata proprio da gennaio 2016. “Nel Def - scrive il Sole 24 ore - è previsto un calo della spesa in conto capitale del 10% per i prossimi 4 anni, mentre le Regioni a statuto ordinario hanno programmato solo 4, 5miliardi di investimenti”. Nelle prospettive della finanza pubblica, sottolinea ancora l’articolo de Il Sole 24 ore, “si nasconde ancora una buona dose di austerità. La si incontra alla voce “investimenti”, ed è quindi tutt’altro che indifferente per le prospettive di crescita

effettiva del reddito nazionale. Tradotta dal linguaggio dei conti, la “spesa in conto capitale” significa infatti infrastrutture, strade, edilizia, ma anche opere contro il dissesto idro-geologico e per il rinnovamento energetico, rinnovamento di strutture (per esempio sanitarie) e investimenti per la valorizzazione di immobili”. Un problema ulteriore – ricorda ancora Il Sole 24 ore - è che l’obbligo di pareggio di bilancio “a livello na-

l’intervento Il riconoscimento del Molise in regione a sé stante appaga antiche e sentite aspirazioni, ed è premessa perché si determino condizioni più favorevoli per il progresso della nostra terra. Si tratta di un territorio ben delimitato su cui vive una popolazione che ha vincoli comuni di storia, di tradizioni, di usi e di costumi e quindi anche una sentita aspirazione all’autonomia che le alterne vicende della storia italiana lasciarono inappagata, ma non sopirono mai”. Sembrano ancora riecheggiare queste parole, pronunciate dinanzi alla Camera dei Deputati da Giacomo Sedati, parole che rappresentano il vero e proprio manifesto dell’orgoglio molisano, animato, allora come oggi, da grande e legittima voglia di autonomia. Era il 17 dicembre del 1963, e dopo un lungo iter normativo, portato avanti sia dall’attività dei parlamentari molisani nelle sedi istituzionali governativi sia dall’azione del Comitato Interparitetico per il riconoscimento dell’autonomia del Molise preseduto dall’On. La Penna, alla Camera veniva approvata la proposta di legge di iniziativa del Sen. Magliano con la quale si andavano a modificare gli artt. 131 e 57 della Costituzione italiana, e di conseguenza veniva sancita la nascita della ventesima Regione italiana, il

zionale è stato appena rinviato di un altro anno, al 2018, proprio in nome dellaflessibilità contrattata con Bruxelles per dare più spinta alla ripresa, ma per i conti di Regioni ed enti locali l’appuntamento è rimasto in agenda per l’anno prossimo e porta con sé parecchie conseguenze: una complessa griglia di regole ai saldi di bilancio, e una stretta al debito che impedisce ai territori di generare nuovo passivo in misura superiore a quello rim-

borsato nello stesso periodo”. Certamente “una regola aurea per un Paese superindebitato come il nostro”, solo che “il 92% del debito pubblico è scritto nei bilanci dell’amministrazione centrale” e quindi “la nuova austerità, per ora, si concentrerebbe quindi solo sull’altro 8%, che pesa sui conti delle Regioni e, in misura minore, di Comuni e Province. Il rischio, evocato in modo corale da amministratori di ogni colore politico ( e qui è evidente il riferimento al comunicato stampa di inizio agosto dell’ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni) è il “blocco assoluto degli investimenti”, ma sarebbe sbagliato liquidare la questione come la solita cantilena anti-tagli: anche al Governo la preoccupazione è palpabile, soprattutto da parte dei tecnici, ed è intenso il lavorio per provare a smussare un po’ la novità in chiave attuativa”. Nel Documento di economia e finanza (Def) appena aggiornato dal

Governo - prosegue l’articolo de Il Sole 24 ore - che nei prossimi quattro anni prevede una flessione del 10,4% della spesa in conto capitale messa in campo da tutta la Pubblica amministrazione, centrale e locale. Ma le cifre più allarmanti si leggono quando si stringe l’inquadratura sui soli conti regionali: il prossimo anno, stando ai bilanci di previsione 2015-2017 delle Regioni, la spesa in conto capitale nei territori a Statuto ordinario supererà di qualche spicciolo i 4,5 miliardi di euro, per scendere ancora di un miliardo abbondante nel 2017. “È un disastro, che può costarci anche oltre un punto di Pil” taglia corto Massimo Garavaglia, coordinatore della Commissione affari finanziari per la Conferenza delle Regioni e assessore al Bilancio della Lombardia, sentito sempre da Il sole 24 ore. “Senza gradualità nell’applicazione delle nuove regole si brucia ogni possibilità di investimento. Le Regioni accettano la sfida dei sacrifici, noi per esempio abbiamo ridotto da 16 a 3 le Asl e tagliato drasticamente organici dirigenziali e non, ma bisogna poter reinvestire per lo sviluppo”.

Autonomia regionale ,indietro di 50 anni Molise. Un momento atteso con trepidazione da tutti i molisani e festeggiato con grande gioia perché finalmente si riconosceva l’autonomia e l’identità territoriale della nostra Reg i o n e . Ora, a distanza di quasi 52 anni da quella storica giornata, siamo chiamati di nuovo a difendere e tutelare quella stessa autonomia messa a rischio da quanto sta accadendo a livello nazionale; difatti l’approvazione al Senato dell’ordine del giorno presentato dal Sen. Ranucci, con il quale, testualmente, “si impegna il Governo a considerare l’opportunità di proporre anche attraverso una speciale procedura di revisione costituzionale la riduzione del numero delle Regioni”, lancia pesanti ombre sul futuro del Molise così come oggi lo conosciamo. Preoccupazione acuita dal fatto che lo stesso Ranucci, insieme al Sen. Morassut, è il firmatario di una proposta di legge costituzionale sulla riduzione delle Regioni italiane dalle attuali 20 alle ipotizzate 12, la n. 1694 del 25 novembre 2014, assegnata alla Prima commissione “Affari costituzionali” del Senato Per questo chiediamo la convocazione di una seduta monotematica del Con-

siglio regionale nella quale questa Assise, memore della prima storica convocazione del 30 giugno 1970, dovrà discutere e soprattutto mettere in campo ogni tipo di intervento propedeutico alla salvaguardia della nostra identità regionale, per non disperdere tutto l’impegno, politico e non, profuso dai nostri padri fondatori. Non possiamo rimanere inermi di fronte al sacrificio di valori fondanti della società, come le origini, la tradizione, l’appartenenza territoriale, in favore di concetti come “nuova stagione del regionalismo”, “semplificazione dell’architettura regionale”, “snellimento”, termini tecnici che con un colpo di spugna vorrebbero cancellare anni di storia italiana, di rivendicazioni, di orgoglio regionale, senza tralasciare l’importante ruolo che le Regioni tutte hanno avuto anche nello sviluppo economico, sociale e culturale dell’Italia. Dobbiamo ribadire con forza il nostro no ad un progetto di revisione che smembra il Molise, e con esso anche altre regioni, disegnando meri confini geografici che non tengono minimamente conto delle istanze delle varie realtà territoriali. Un disegno di legge, quello avanzato dai due Senatori, che

prevedrebbe l’annessione della Provincia di Isernia alla Regione Adriatica e della Provincia di Campobasso alla Regione del Levante. Non si può ragionare unicamente in termini economici, senza tener conto delle ragioni di un popolo, dei suoi usi e costumi, del suo diritto a vedersi riconosciuti i servizi minimi ed essenziali e di essere unico artefice del proprio destino. Compito dello Stato deve essere quello di stimolare, di sollecitare le Regioni ad operare con dovizia, con correttezza e all’interno dei parametri prestabiliti, ma la soluzione non può, e non deve essere, quella di cancellare le Regioni solo per tagliare i costi. Il Molise ha diritto di esistere e di rivendicare la propria autonomia territoriale e amministrativa, questo presupposto deve essere alla base di ogni nostra iniziativa atta a tutelare la nostra realtà e i bisogni dei cittadini, un’azione da realizzare di concerto e con il coinvolgimento di tutte le forze politiche, perché solo con una profonda unità di intenti può essere tutelato il bene comune. I consiglieri regionale: Fusco, Iorio, Sabusco, Cavaliere, Micone e Lattanzioaa


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5 16 ottobre 2015

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Palazzo san Giorgio: ieri l’altro ennesimo flop della maggioranza; oggi si discute dei limiti del Piano Casa

Il consiglio comunale di Campobasso s’è dato alla commedia dell’arte Carenze procedurali e di trasparenza denunciate dai consiglieri Ambrosio, Pilone e Coralbo ciascuno con motivazioni diverse e inoppugnabili Metamorfosi politica e amministrava a Palazzo san Giorgio. Il sindaco si disporrebbe a migrare verso Frattura e il consiglio comunale si va progressivamente spettacolarizzando. Mancando di contenuti seri, ponderati, ragionati, discussi preventivamente ed accettati, i consiglieri ormai si danno alla commedia, con il ricorso alla veemenza verbale, alla gestualità ad effetto, e alla esposizione in aula di manifesti e striscioni. L’ingresso di maggiore impatto è toccato allo striscione “Meno cemento Più ambiente” quale monito del gruppo dei moderati di centro alla propensione della maggioranza a cedere altre miglia di volumi cementizi perché si costruisca in deroga alle altezze in area urbane e sub-urbane, in condizioni di aperto dissenso con il programma elettorale del sindaco Battista in cui è stato detto che si sarebbe posto un freno alla cementificazione per dare maggiore spazio al recupero edilizio. In una città in cui stallano migliaia di appartamenti vuoti e in cui, di contro, si chiede di costruirne altre migliaia anche in aree che denotano non pochi rischi geologici. Ieri l’altro, pertanto, ennesimo flop

della maggioranza di centrosinistra il cui capogruppo del Pd, Trivisonno, s’è visto costretto a chiedere l’aggiornamento dei lavori al 21 ottobre non potendo frenare la valanga di eccezioni alle deliberazioni all’ordine del giorno per manifeste carenze procedurali e di trasparenza, da parte dei consiglieri Ambrosio, Pilone e Coralbo ciascuno con motivazioni inoppu-

CAMPOBASSO. Con Decreto Rettorale, a causa delle avverse condizioni meteorologiche che stanno interessando il Molise e le regioni limitrofe e delle conseguenti difficoltà a raggiungere le Segreterie studenti con i mezzi di trasporto, sono stati prorogati a lunedì 19 ottobre 2015, senza pagamento dell’indennità di mora prevista dal Regolamento tasse e contributi, i termini per le immatricolazioni a tutti i corsi di studio attivati presso quest’Università (compreso il Corso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive fino a concorrenza dei posti disponibili), fatta eccezione per i corsi per l’accesso ai quali vige il numero programmato. Analogamente sono (per i corsi di insegnamenti afferenti al primo prorogati a lunedì 19 ottobre 2015, senza pagamento dell’indennità di mora prevista dal

gnabili, tali da indurre il segretario generale e il sindaco Battista a considerare l’accidente una ulteriore prova di leggerezza e di superficialità da parte degli istruttori degli atti in esame. Soprattutto lo striscione governato da Ambrosio sugli eccessi cementizi e i cedimenti ambientali dell’amministrazione, di cui peraltro fa parte e si pone sistematicamente come co-

scienza critica nel tentativo, vano fin qui, di muovere una riflessione ad ampio raggio sul modo di amministrare, sugli obiettivi da perseguire, sulle responsabilità da condividere, ha avuto effetto al punto da sollecitare anche l’interesse della Digos per eventuali approfondimenti sul versante delle attività edilizie in città. Sta di fatto che la spettacolarizzazione dei

comportamenti e dei contenuti del dibattito, ha prevalso su ogni altra ragione per proseguire. Da qui l’aggiornamento al 21, con il corredo di altro possibile show all’atto della discussione sulle autorizzazioni a costruire rimaste all’ordine del giorno. Oggi, invece, salvo altre occasioni da poter cogliere per spettacolarizzare anche la seduta in agenda, la maggioranza dovrebbe discutere della opportunità di tornare ai contenuti del programma elettorale e, quindi, alla opportunità di creare le condizioni necessarie per incentivare il recupero edilizio e disincentivare nuove costruzioni, prendendo spunto dalla legge regionale più spudoratamente permissiva, il cosiddetto Piano Casa. I consiglieri con dotazioni tecniche diranno certamente la loro, barcamenandosi tra il dover contemperare gli interessi della professione di progettisti con quella della temporanea missione di amministratori del bene pubblico. Finora hanno prevalso gli interessi della professione. E continueranno a prevalere. Del Piano Casa ne faranno un mo per allungare il brodo. Dardo

Unimol, il Rettore rinvia il pagamento delle tasse Regolamento tasse e contributi, anche i termini per le iscrizioni agli anni successivi e per la presentazione delle domande di iscrizione ai corsi singoli (per i corsi di insegnamenti afferenti al semestre), di trasferimento ad altra Università, di presentazione o variazione del piano di studio individuale, di iscrizione con regime di impegno a tempo parziale e di equipollenza di un titolo straniero. Scadono, invece, il prossimo 23 dicembre 2015 i termini per la presentazione delle domande di passaggio ad altro corso di studio, di cambio d’Indirizzo e di opzione ai corsi del nuovo ordinamento.


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Campobasso

16 ottobre 2015

Ecco la vera storia del vulcanico Eziolino Capuano

Disse no a Berardo che lo voleva portare a Selva Piana. Quando allenava la Puteolana fu lui a favorire la serena ospitalità dei nostri mille tifosi di Gennaro Ventresca Se Cristo, come sembra, invece di fermarsi a Eboli, ha deciso di finire la sua corsa a Termoli, dimenticando così il nostro piccolo e “inutile” Molise, è altrettanto sicuro che sia passato ad Arezzo, città dell’oro e degli orafi. Ha fatto altrettanto anche di Eziolino Capuano, minuscolo quanto pepato allenatore della locale squadra di calcio. In questi giorni, da quando cioè è venuta a galla la sfuriata negli spogliatoi del mister salernitano con la faccia da puffo, Eziolino è salito al proscenio nazionale. Guadagnandosi, con aria divertita, un bel tapiro, consegnatogli durante una seduta d’allevamento, dal famoso Staffelli, di Striscia la notizia. I media ci hanno affondato il pane in questo siparietto nato dallo sfogo, forse anche un po’ troppo focoso, dell’indemoniato Eziolino. Per questo sono andati a rovistare gli archivi, per trovare altri scatti d’ira del piccolo mister, famoso anche per i suoi foltissimi capelli corvini (per gentile intervento del suo parruc-

chiere di fiducia) e per l’eleganza proverbiale. Eziolino è un vecchio amico di chi firma questa nota. Erano i tempi d’oro dell’Adelmo e la nostra squadra, in C2, si recò in visita il 6 dicembre del 2000, in casa della Puteolana che guidava la classifica assieme al nostro club. Neanche a dirlo, Eziolino era il coach dei campani che giocavano in un impianto molto approssimativo. Che però fu capace di ospitare, per sorprendente signorilità dei dirigenti granata, uno dei colossali esodi del popolo rossoblù, che raggiunse il mare di Pozzuoli in non meno di mille unità. La distensione tra le due società la creò soprattutto Eziolino che fece da ponte tra i due club, tanto da guadagnarsi, per simpatia, anche una bella opera pittorica di Domenico Fratianni, donata da Ignazio Annunziata prima dello schieramento delle due squadre a centrocampo. L’allenatore era considerato un fenomeno nascente. I giornalisti lo appellarono il Van Gaal dei poveri. Avendo giocato solo nel cortile di casa, Eziolino per imparare il me-

stiere si trasferì in Olanda, a seguire gli allenamenti del bollente manager, oggi dal Manchester United. Da quel momento cominciammo a frequentarci, favoriti anche dalle sue continue puntate nella nostra città. Non si contano le volte che in

sua compagnia finimmo a pranzo da Concetta, cavatelli e tracchiulelle, prima di tutto. Eziolino diventò anche amico dell’Adelmo, ma dovette rifiutare di allenare la nostra squadra, avendo già un contratto, ancora da depositare in lega, con il Taranto, in C1.

Ad Arezzo, se vogliamo, è stato proprio l’Adelmo a segnalarlo. E si deve proprio al nostro ex presidente che l’anno scorso gli è stato vicino come direttore sportivo, se Eziolino sia diventato un pezzo “grosso” non solo in Toscana, ma in tutto il paese dei calci d’angolo.

Scuola Aperta per l’immigrazione I corsi sono stati pensati dalla Polizia di Campobasso su impulso del questore Pagano CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso, su impulso del Questore Pagano, sta ponendo sempre maggiore impegno nel creare percorsi formativi rivolti in particolare al mondo giovanile, finalizzati a rafforzare il concetto di legalità. Da tale intento ed in piena collaborazione con le amministrazioni comunali e le istituzioni scolastiche, è nato il progetto “Scuola Aperta” che già l’anno scorso ha prodotto ottimi risultati in termini di consenso in numerosi istituti scolastici della provincia, consentendo a circa 250 studenti di incontrare i poliziotti e di relazionarsi con loro su un tema così importante come quello della legalità. Il progetto, che ha ripreso il via con il nuovo anno scolastico, è attualmente in fase di svolgimento. Il personale della Polizia di Stato ha già incontrato gli studenti degli istituti omnicomprensivi di Casacalenda e Santa Croce di Magliano, mentre altri incontri saranno tenuti, prossimamente, nelle scuole di Larino, S. Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone. Nel medesimo contesto, si colloca un’altra importante inizia-

tiva alla quale la Polizia di Stato di Campobasso ha aderito, venendo incontro ad una specifica richiesta di un istituto scolastico di questo Capoluogo.

Nel pomeriggio di oggi, infatti, presso la scuola secondaria di 1° grado “Leopoldo Montini”, personale dell’Ufficio Immigrazione terrà un incontro di formazione e sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione rivolto agli alunni delle classi 3^B e 3^C del citato istituto scolastico. In tale contesto, gli operatori – avvalendosi anche di una presentazione video appositamente realizzata – illustreranno ai ragazzi le normative vigenti in materia di immigrazione, fornendo varie notizie sul tema, come il numero degli immigrati che attualmente soggiornano in provincia, da quali Paesi provengono e quanto tempo permangono sul nostro territorio. Didatticamente, l’incontro è inserito nell’ambito di uno specifico “Laboratorio” svolto dagli alunni delle suddette classi e finalizzato alla diffusione della cultura dell’integrazione. L’iniziativa si concluderà con l’elaborazione di un numero speciale del giornalino d’Istituto denominato “Il Montiniano” che verrà pubblicato, entro dicembre, sul sito internet della Scuola www.icmontinicb.gov.it.

Arrestato per minaccia Pronto intervento degli uomini della Volante a Campobasso CAMPOBASSO. La Polizia di Stato di Campobasso ha tratto in arresto T.L., di anni 26, pluripregiudicato residente in questo Capoluogo, colto nella flagranza del reato di minaccia, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. Nella tarda serata di ieri, un equipaggio della Volante interveniva in una via del centro cittadino dove era stata segnalata la presenza di una persona che suonava

ripetutamente al citofono di una famiglia abitante in un condominio della zona, contro la quale, come si è appurato in seguito, nutriva grave rancore. Al loro arrivo sul posto, gli agenti constatavano la presenza del T.L., già colpito da provvedimento dell’autorità giudiziaria che gli precettava di non potersi avvicinare alla citata famiglia, il quale – alla vista degli operatori – cominciava ad inveire contro di

loro, aggredendoli e ponendo in essere comportamenti violenti dovuti, anche, ad un evidente stato di ebrezza alcolica. A fatica, gli agenti della Volante riuscivano a condurlo in Questura, dove l’uomo veniva sottoposto a perquisizione personale ed informato di essere in stato di arresto. Stante, inoltre, il perdurare degli atteggiamenti violenti e di rabbia contro i poliziotti, veniva richiesto l’intervento del 118 che,

diagnosticato uno “stato ansioso”, sottoponeva lo stesso alle cure farmacologiche del caso. Su disposizione del P.M. di turno, T.L. veniva quindi trattenuto in Questura in attesa di essere giudicato, per i reati di cui sopra, dalla competente A.G. con rito direttissimo. L’uomo, inoltre, dovrà rispondere anche di inosservanza ad un provvedimento di ammonimento.


Campobasso

7 16 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Ha destato scalpore il provvedimento punitivo nei confronti di Boldrini, fermato per 8 turni

Lassù nessuno ci ama, questo si che è preoccupante La prova tv, pur scagionando il nostro interno, non è ammessa nel nostro campionato di Gennaro Ventresca Ingiustizia è fatta. E, quel che è peggio, sembra che non ci sia molto a fare, per rimettere le cose in ordine. L’arbitro di Campobasso-Fermana ha usato il pugno duro con il nostro centrocampista Boldrini, scrivendo cose inesatte, esageratamente gonfiate, nel suo referto. In cui si legge. “Il giocatore Boldrini mi spingeva, spostandomi di un metro e aveva un atteggiamento duro quando gli ho intimato di uscire dal campo, per espulsione”. Tutto falso, l’unica cosa vera è che Boldrini è stato espulso e che è rimasto a dir poco stupito nel vedersi volteggiare in faccia il cartellino rosso. Proprio nel momento in cui la partita era entrata nella sua fase calda e i nostri giocatori si stavano opponendo con tutte le loro residue risorse per respingere gli attacchi reiterati di Degano (ex Milan e Parma) e compagni. Ci sono le immagini che inchiodano il direttore di gara. Ma non serviranno. Nel nostro campionato la

prova tv non è ammessa. Al limite il nostro club, attraverso un ricorso che è al vaglio dei suoi legali, chiederanno la diminuzione della severa pena (8 giornate di squalifica). Una riduzione che si prevde minima, tenuto conto di ciò che è stato scritto

sul “verbale”, a fine partita dall’arbitro. Che sino a quel momento aveva diretto serenamente. Concedendoci anche il secondo gol, quello di Bontà, per rimangiarsi tutto, su segnalazione del guardalinee ha dovuto convenire che l’autore della

marcatura era in posizione regolare, ma Censori, sfiorando appena la palla, era in fuorigioco, sia pur di poco. Non si comprende quindi il suo comportamento a dir poco discutibile. Attraverso la tv abbiamo potuto

notare che il nostro centrocampista, entrato da poco, a gioco fermo e con diversi giocatori rossoblù intenti a protestare intorno all’arbitro lo ha appena toccato, ma sicuramente in modo involontario. Boldrini, infatti si è trovato l’uomo-nero davanti, dopo che lo stesso aveva fatto un repentino dietro-front, per sottrarsi alle proteste da alcuni nostri ragazzi, in disaccordo su una punizione, in zona bollente, consegnata tra i piedi del temibile Degano che già in altre occasioni aveva obbligato il nostro portierino Grillo ad alcune scomode parate. Questo episodio fa capire che lassù nessuno ci ama. Ed è questo un segnale allarmante. Per vincere, infatti, non serve solo avere una squadra attrezzata, ma stare anche nei pensieri di chi è al vertice, in Lega. Per il momento non resta che aspettare l’esito del ricorso, ma è chiaro che a questo punto Roberto da Tortoreto dovrà escogitare qualche soluzione per sopperire all’assenza di Boldrini, considerato uno degli uomini chiave della sua formazione.

Denunciato dai carabinieri dopo due giorni perchè nuovamente sorpreso a rubare CAMPOBASSO –A distanza di pochi giorni, incurante di essere già stato denunciato per lo stesso reato, C.C. 28enne, ha messo a segno un altro furto di generi alimentari, questa volta cambiando esercizio pubblico e con l’ausilio di un complice G.M. 44enne, entrambi già noti alle forze dell’or-

dine. I due campobassani avevano architettato il furto indossandoentrambi contemporaneamente due giubbetti dove, solo sotto il secondo, avevano nascostoalcune confezioni di salumi e formaggi,al fine di eludere eventuali controlli. All’uscita hanno però trovato due

Carabinieri che, liberi dal servizio, li hanno riconosciuti e fermati con l’ausilio di un’autoradio della quale avevano chiesto il supporto. Giunta la pattuglia dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Campobassoin servizio di prevenzione di reati

predatoriai danni di attività commerciali, i rei sono stati fermati e perquisiti. Recuperata la merce sottratta la stessa è stata restituita al legittimo proprietario. I fermati sono stati condotti in caserma e deferitiin stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per furto.

Il volume su le caserme della Finanza Il lavoro sul territorio molisano dei luogotenenti, Lanza e De dona CAMPOBASSO. “Le Caserme della Guardia di Finanza nella Provincia di Campobasso 1864 – 2011 e Frammenti di vita del Corpo”. Il libro, scritto a quattro mani dai Luogotenenti delle Fiamme Gialle, Antonio Lanza e Giuseppe De Dona, è stato realizzato in collaborazione con l’Archivio di Stato, dove gli autori hanno tratto informazioni e documenti storici per la realizzazione della pubblicazione. Il volume è una ricostruzione storica delle caserme della Guardia di Finanza nella Provincia di Campobasso, dagli anni successivi all’Unità d’Italia, fino ai giorni nostri. L’opera è nata da un preciso lavoro di ricerca realizzato utilizzando fonti dell’Intendenza di Finanza, dell’Uf-

ficio Tecnico Erariale, articoli di giornale, contratti e protocolli. Inoltre la loro analisi è passata anche per i ricordi delle famiglie di finanzieri che non ci sono più e di alcuni uomini dell’Arma ora in pensione. Lo studio che i due autori hanno fatto ha consentito di individuare le caserme del Corpo risalenti agli ultimi anni del 1800, quando la Guardia di Finanza era ancora denominata Guardia Doganale. Il libro, inoltre, tratta avvenimenti di vita vissuta di finanzieri protagonisti di atti eroici, come per esempio Antonio Calderone che il 26 novembre del 1967 ha perso la vita a causa di un infarto mentre inseguiva dei contrabbandieri e Vincenzo Barretta che nel 1945, mentre prestava servi-

zio, è stato coinvolto in un incidente, che lo ha reso inabile. Un lavoro, dunque molto prezioso e impegnativo, che come ha ricordato il Generale di Brigata Vito Straziota, che ha anche curato la prefazione del volume, i due autori

hanno svolto gratuitamente. Nel capitolo introduttivo a firma di Giuseppe Reale, sono tracciati i profili socio-economici del territorio, nel periodo di riferimento. Un’analisi, quindi del tessuto ambientale, sociale ed economico del

Molise. Vincenzo Cimino, Consigliere Nazionale dell’ordine dei giornalisti, ha definito l’opera un lavoro impegnativo e certosino, in quanto ha visto un lungo periodo di ricerche e di studio.





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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

16 ottobre 2015

senza alcun finanziamento pubblico

La pioggia invade il Ss Rosario L’ospedale di Venafro sta conoscendo un pericoloso abbandono ed emergono i primi segnali VENAFRO. Acqua piovana a diabetologia e nel corridoio al II° piano del SS Rosario, mentre si parla del trasferimento dei ricoverati dal reparto di riabilitazione. Con le abbondanti piogge delle ultime ore, l’acqua piovana è entrata di prepotenza nella struttura rea-

lizzata ai primi anni ’80 infiltrandosi e ristagnando un po’ ovunque : a diabetologia e nel corridoio al II° piano. Conseguentemente si sono avuti problemi enormi per degenti, operatori sanitari, lavoratori ospedalieri e familiari, parenti e conoscenti dei ricoverati. Ci si è ri-

trovati tutti in un lago d’acqua e con tante infiltrazioni un po’ dappertutto, con grossi disappunti soprattutto da parte dei ricoverati che non pensavano certo di dover restare in un complesso sanitario umido, inzuppato d’acqua e quindi in condizioni nient’affatto accetta-

bili dato il loro stato di salute. In queste ore è anche circolata la voce di un possibile trasferimento dei degenti del reparto di riabilitazione, dal che il grosso disappunto e lo sconforto dei venafrani dai concetti che seguono : “Non escludiamo -asserisce più di uno in

città- che non potendo chiudere il SS Rosario per vie politiche, si tende a renderlo inagibile in modo da decretarne, attraverso la progressiva chiusura di servizi e reparti, la sua morte definitiva !”. Che tristezza ! Quante miserie umane !

Appalti pubblici, 144 indagati L’inchiesta della Guardia di Finanza ha interessato un giro di lavori per 27 milioni di euro ISERNIA. 144 persone indagate, 23 amministrazioni comunali delle province di Campobasso e Isernia coinvolte, 47 appalti pubblici truccati per un importo complessivo di oltre 27

milioni di euro e un danno erariale ipotizzato superiore ai 5 milioni. Sono, questi, i numeri di una inchiesta sugli appalti pubblici in Molise conclusa dalla Guardia di Finanza per una lunga

serie di reati, tra questi associazione per delinquere, corruzione, truffa aggravata e falsità ideologica. Nel corso delle indagini, durate circa un anno, ci sarebbero state numerose perquisizioni

oltre a sequestri e acquisizioni di documenti. Sono stati accertati anche casi di sorteggi truccati, falsificazione di atti amministrativi e simulazione di necessità di urgenza.

Diga di Chiauci, pronta la protesta I sindaci dell’area si dicono preoccupati per la decisione di non completare l’opera CHIAUCI. La Diga di Chiauci nell’Alto Molise è una struttura strategica per la promozione turistica e per il rilancio dell’economia, il non completamento sarebbe un attacco mirato alle potenzialità rappresentate da un patrimonio ricco di attrattive culturali e naturalistiche uniche nel territorio. Siamo amareggiati e delusi nel constatare, come a oggi, chi avrebbe potuto e dovuto operare per risolvere i problemi connessi alla piena fruizione dell’opera non abbia fatto nulla.” È quanto dichiarano i sindaci dei comuni di Pescolanciano e Chiauci, a seguito dell’incontro ufficiale che si è tenuto a Roma giovedì scorso, con il direttore generale dell’«Ufficio Dighe», dott. Cinelli, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “È stato fondamentale andare direttamente da chi ricopre il ruolo di controllo delle dighe presenti in Italia. In un’ora di colloquio con il Direttore Generale – commenta il sindaco di Pescolanciano, dott. Domenico Padula – abbiamo avuto la conferma che le risorse finanziarie per l’opera e che avrebbero dovuto essere messe in campo dalla regione Abruzzo praticamente sono inesistenti, l’assunzione di decisioni di carattere politico sono chiare, non c’è stata un’azione in questi ultimi anni in grado di rendere protagonista la Diga di

Chiauci. Vorrei ricordare – dice Padula – come nell’estate del 2014 abbia rivolto una richiesta al governo Renzi, per far destinare 25 milioni di euro delle risorse finanziarie totali dell’allora decreto “Sblocca Italia”, per ultimare la diga di Chiauci e il lago di Pescolanciano (circa 69 milioni di euro del decreto, convertito successivamente in legge, n°164 del 11 novembre del 2014, sono stati destinati alla regione Abruzzo)”. “Adesso non ci resta che attendere la visita del governatore dell’Abruzzo, D’Alfonso. Lo avevo contattato prima della riunione che si è

tenuta al ministero – afferma il sindaco f.f. di Chiauci, Domenico Di Pilla – e mi aveva promesso che entro ottobre sarebbe venuto a Chiauci, anche per rendersi conto della grave situazione che si è creata. Ma non solo. Dopo quanto abbiamo appreso, vogliamo conoscere le reali intenzioni riguardo questo progetto. La fase di sperimentazione non può durare in eterno, il bacino di Vasto può trarre solo vantaggio dal completamento dell’invaso, per cui la regione Abruzzo non può traccheggiare a scapito dei nostri territori che subiscono conseguenze non dipendenti dalla nostra azione.

L’auspicio – continua Di Pilla – è che anche il Presidente Frattura sia presente all’incontro e che solleciti con estrema trasparenza le azioni da intraprendere per i suoi cittadini, minacciati anche per le possibili conseguenze della salute pubblica”. “Il territorio dell’Alto Molise – ribadiscono congiuntamente gli amministratori – chiede la dovuta attenzione, la stessa riservata dalla Regione Abruzzo per la programmazione delle altre opere ricadenti nel suo territorio regionale. Deturpare un gioiello della natura, come questo, senza ultimare la chiusa, dimostrerebbe chiaramente come la gestione della cosa pubblica sia servita ai politici per l’altare dei tagli, sacrificando la buona volontà degli amministratori locali. La valle della Diga è ora un cratere pieno di melma. Ora siamo arrivati all’apice di questa «beffa», procrastinata da circa trent’anni. Metteremo in atto tutte le azioni possibili per far destinare la cifra necessaria all’ultimazione della diga, un’opera pubblica che è costata alla collettività svariati milioni di euro. Se non ci saranno risposte immediate – concludono i due sindaci – siamo pronti insieme al popolo dell’Alto Molise a manifestare, non tolleriamo più il menefreghismo della politica, indipendentemente dal colore politico. Vogliamo atti concreti.”

Rocchetta, recuperata un’area degradata La sistemazione riguarda la strada montana Monte Marrone ROCCHETTA AL VOLTURNO. L’amministrazione comunale di Rocchetta a Volturno si contraddistingue , ancora una volta, per la rilevanza degli interventi eseguiti sul territorio comunale. Di grande importanza è il risultato raggiunto in località Castelnuovo al Volturno, dove è stata completamente recuperata e messa a nuovo una zona degradata, sulla quale da tempo non veniva effettuata una manutenzione straordinaria di grande impatto. La zona in questione, che si trova lungo la strada montana “Monte Marrone”, è quella dove è ubicato il cippo dedicato a Giaime (“Jaime”) Pintor . Una sistemazione completa eseguita

in economica con soli 26mila euro. Intervento realizzato grazie ad un finanziamento regionale. Zona resa accessibile con l’installazione anche di un nuovo arredo urbano in modo tale da permettere a passanti e turisti di sostarvi con tranquillità. Soddisfatto il primo cittadino di Rocchetta a Volturno Teodoro Santilli che con la sua giovane amministrazione comunale sta puntando molto sugli interventi a sfondo turistico, infatti, l’area risistemata si trova ai piedi di Monte Marrone e da qui in molti quotidianamente si recano sulla vetta delle Mainarde per visitare l’area naturalistica e il rifugio di Charles Moulin.


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Termoli

16 ottobre 2015

“No alle trivellazioni in mare” Il Governo è intenzionato ad andare avanti ma la protesta dei cittadini resta forte TERMOLI. L’iter autorizzativo è in dirittura di arrivo ma per la decisione della conferenza di servizi che si sarebbe dovuta tenere ieri mattina a Roma e che avrebbe dovuto vedere seduti allo stesso tavolo i rappresentanti della Regione Abruzzo, di Ombrina, degli enti locali, tecnici e funzionari de Ministero dello Sviluppo economico bisognerà aspettare altre tre settimane. Si è conclusa con un nulla di fatto la riunione di ieri mattina negli uffici del Mise. In centinaia erano partiti anche dal basso Molise per manifestare la propria contrarierà alla realizzazione di un progetto che porterà all’installazione, nei prossimi mesi, di una piat-

taforma per l’estrazione del petrolio (e in piccola parte anche di gas) a 5 chilometri dalla costa abruzzese che sarà collegata a una grande nave che stazionerà a 10 chilometri dal litorale e che si occuperà dello stoccaggio e delle prime fasi della lavorazione. Il tutto in prossimità di una costa che nel 2001 è stata ‘scelta’ per la realizzazione di un parco naturale ma che non è soggetta a tutela ambientale solo per una serie di inadempienze. La riunione è slittata di tre settimane a causa di un difetto di notifica all’azienda Rockhopper, proprietaria di Ombrina. Stando a quanto riportato dall’Ansa ci sa-

rebbero stati anche dei momenti di tensione quando i manifestanti avrebbero cercato di ‘sfondare’ il ‘cordone’ di protezione della Polizia. Un progetto, quello di Ombrina, che fu anche al centro della grande manifestazione di protesta dello scorso maggio quando arrivarono a Lanciano circa 60mila persone tra cui anche una delegazione dei comitati molisani e dell’amministrazione comunale di Termoli. Qualora dovesse essere realizzata, infatti, la piattaforma potrebbe portare a conseguenze negative anche per l’ambiente molisano nonostante sia, di fatto, in territorio

abruzzese. E mentre prosegue la mobilitazione popolare va avanti anche l’azione dei Governatori delle Regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Basilicata e Marche che si sono uniti per presentare un referendum abrogativo di uno degli articoli dello Sblocca Italia che, di fatto, favorisce la realizzazione di progetti di trivellazione e perforazione a largo delle coste italiane. La richiesta è stata approvata dal consiglio regionale molisano alla fine di settembre al pari di quanto fatto anche dalle altre Regioni. Intanto a Roma, ieri mattina, sono arrivati anche dei rappresentanti di

Greenpeace. “Dieci Regioni hanno promosso un referendum sul tema, sul decreto Sblocca Italia pende un ricorso alla Corte Costituzionale – ha affermato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – nelle zone interessate i cittadini dimostrano quasi quotidianamente la loro contrarietà a questi progetti, ma Renzi e il suo esecutivo non colgono, o fanno finta di non cogliere, questi chiari segnali. Bisognerebbe quanto meno arrestare questa insensata corsa alle poche gocce di petrolio presenti sotto i nostri fondali, e rivedere la strategia energetica nazionale”.

Istituto Alberghiero, un punto di riferimento La centralità della scuola termolese è stata riconosciuta dalla rete nazionale TERMOLI. La centralità e il prestigio dell’istituto alberghiero Federico II di Svevia riconosciuti dall’assemblea generale della rete

nazionale degli istituti alberghieri, il Renaia. Dal 19 al 21 ottobre prossimi. Tre giorni di dibattiti e presentazioni che proietteranno la

città di Termoli al centro del sistema uno degli indirizzi tra i più richieste del panorama didattico nazionale. Quattro i gruppi di lavoro in cui saranno divisi i partecipanti, sull’organico funzionale e il potenziamento dell’offerta formativa, riservato ai dirigenti scolastici, coordinato da Bruno Lupica. Quindi la presentazione della piattaforma spiaggiari, per la gestione e la certificazione dell’alternanza Scuola-Lavoro, riservato ai

dirigenti scolastici e docenti; coordina Maria Grazia Campioni. Il terzo gruppo verterà sulla strutturazione del curriculum per competenze nell’ottica di una didattica pluri-disciplinare, riservato ai docenti e coordinato da Alessandra Rossi. Infine, il 4^ gruppo sulle proposte per il nuovo regolamento di contabilità, a cura di Liviana Conti. Questa sessione inaugurale del pomeriggio di lunedì sarà ospitata nella sede dell’Ipsoa di Termoli. Il 20 mattina, invece, in sala consiliare, convegno “Quali sinergie tra scuola e mondo del lavoro alla luce delle più recenti innovazioni normative”. Saranno presenti anche esponenti di Federalberghi, Aica e Fipe. L’ultima delle tre giornate sarà dedicata alla scoperta della realtà adriatica, proprio in tema di turismo.

Insieme per il cuore: tecniche di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce Co.Di.S.A.M., in quanto partner del progetto Viva! la settimana per la rianimazione cardiopolmonare, dopo aver lanciato nel mese di agosto la campagna regionale nel Molise “INSIEME PER IL CUORE” volta a realizzare una serie di eventi finalizzati a informare le diverse fasce della popolazione molisana sulla rilevanza dell’arresto cardiaco e l’importanza di conoscere e saper eseguire delle semplici e sicure manovre che possono salvare la vita, organizza il 17 ottobre, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, presso la Sala della Parrocchia MARIA SS. DEL MONTE CARMELO, Via Panama Termoli (CB) un evento informativo/formativo sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce nell’ambito della settimana dedicata alla rianimazione cardiopolmonare. Viva! 2015 avrà infatti il suo culmine nella settimana dal 12 al 18 otto-

bre; in particolare il 16 ottobre sarà il giorno in cui tutti i Paesi Europei aderenti concentreranno le loro iniziative. Il progetto Viva! è nato nel 2013 ed ha raccolto l’invito, che il Parlamento europeo ha inviato agli Stati Membri il 14 giugno 2012, a istituire una settimana di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco, con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla rianimazione cardiopolmonare. In Italia il progetto è portato avanti da Italian Resuscitation Council e IRC Comunità cui si sono aggiunti vari enti e associazioni tra le quali anche la nostra. L’importanza di tali manovre, semplici e sicure che chiunque può eseguire, risiede nei dati riportati dalla letteratura scientifica internazionale riguardanti la diffusione di questo problema e le basse percentuali di sopravvivenza. Difatti

le percentuali di sopravvivenza nei pazienti vittime di arresto cardiaco extra-ospedaliero in Italia e in Europa sono molto basse: meno del 20 per cento. Per migliorare la percentuale di sopravvivenza occorre incentivare la diffusione delle tecniche di rianimazione cardio-polmonare di base e di defibrillazione precoce, sappiamo che intervenire subito nell’arresto cardiaco può fare la differenza, ma la maggior parte dei cittadini non sa cosa fare né come comportarsi in questo frangente. La ricerca internazionale ha dimostrato che eseguire le manovre di rianimazione cardiopolmonare di base da parte di testimoni dell’evento nei primi istanti dello stesso migliora l’outcome, ovvero la sopravvivenza, in modo deciso, inoltre è stato dimostrato che i cittadini sono più propensi ad iniziare la RCP (Rianimazione Cardio-Polmonare) se devono eseguire solo

le compressioni toraciche su una vittima di arresto cardiaco anche se la RCP con ventilazioni di soccorso rimane il gold standard. Dunque si possono adottare le seguenti tecniche: Se il testimone di un arresto cardiaco è una persona inesperta che non ha ricevuto una formazione adeguata oppure è incerta su come eseguire la RCP con ventilazioni e compressioni toraciche, LA RIANIMAZIONE CON LE SOLE COMPRESSIONI TORACICHE è la tecnica consigliata Se, invece, il testimone di un arresto cardiaco è una persona addestrata e sicura nell’eseguire le manovre di RCP con ventilazione e compressioni toraciche queste devono essere erogate secondo le linee guida internazionali con un rapporto di compressioni/ventilazioni 30:2. L’evento del 17 ottobre, in partnership con Viva! la settimana

della rianimazione cardiopolmonare, ci vedrà impegnati attraverso una disanima veloce sull’arresto cardiaco, proiezione di filmati, dimostrazione su manichino delle tecniche di RCP, ma soprattutto vedrà come protagonisti i cittadini che si potranno cimentare in prove pratiche su manichino aiutati dagli esperti di Co.Di.S.A.M. con la supervisione del nostro Presidente. La RCP solo con compressioni (RCP Hands Only) può aumentare il numero di interventi sulla scena da parte di membri della comunità consentendo di aumentare il numero di vite umane salvate. Verranno seguite le linee guida internazionali ILCOR così come suggerite da ERC ed IRC. Il relatore/supervisore sarà il dott. Vincenzo Pietrantonio specialista in anestesia e Rianimazione, prof.a.c. presso Università degli Studi di Padova, Presidente del Comitato di Difesa Salute & Ambiente Molise.


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Termoli

16 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Termoli Nord, una zona degradata” Il Movimento Noi con Salvini pronta ad un’azione di denuncia TERMOLI. Si estenderà a tutte le contrade di Termoli Nord l’azione locale del gruppo di attivisti che fa capo al Movimento Noi con Salvini, che vede in città in prima linea Nicola Tedesco e Anacleto Monti. Nel prossimo fine settimana, sabato 17 e domenica 18, ci sarà una iniziativa pubblica, con un gazebo allestito tra via Manzoni e via Pascoli. “I cittadini delle contrade di Termoli Nord sono stanchi e stufi di essere presi in giro da venti anni, quasi tutte le amministrazioni promettevano in campagna elettorale di realizzare le opere mancanti, ma prendevano voti senza mai portare a termine i lavori per poi ripresentarsi alla successiva campagna elettorale per raccontarci lo stesso ritornello. Noi in un tempo non sospetto, da campagne elettorali, diciamo basta e partiremo con varie iniziative ha contestare energicamente ed ha incalzare questa amministrazione di tenere non solo presente, ma eseguire i lavori iniziati e quelli da iniziare. Il movimento Noi con Salvini Termoli sarà nei quartieri periferici della nostra città per carpire e portare avanti politicamente dalla voce

senza uscita; via Saba senza illuminazione marciapiedi e manto stradale; via Verga strada di Prg senza illuminazione , marciapiedi servizi primari e secondari; via Pascoli marciapiedi da completare,tappetino da ultimare; strade interne di lottizzazione via Moravia, via D’Annunzio (per non dire via Quasimodo, via Petrarca, via Leopardi che le anno realizzate i cittadini stessi ) si era avviata con la passata amministrazione un accordo, perché non si è andati avanti? Vecchie strade interpoderali ‘impraticabili Rivolta del Re’; revisione trasporti pubblici; eco-centro lungo il Sinarca; i cittadini chiedono una chiesa, anche questa trattativa portata avanti per un po’ poi!; conferimento alle discariche di sfalcio ‘potature erbacce ecc’; per la sicurezza dei cittadini chiediamo la video sorveglianza sulle strade di Prg. Tutto ciò chiediamo ai cittadini delle contrade di Termoli nord di partecipare numerosi al gazebo che si terrà sabato 17 e domenica 18 ottobre in via A. Manzoni angolo via Pascoli e successivamente in comune per essere ascoltati dal sindaco”.

dei cittadini quelle difficoltà che possono far vivere al meglio i nostri quartieri. Elenchiamo alcuni lavori già in cantiere e non: 1) secondo tratto via A. Manzoni rete fognaria sappiamo che anche per questo anno i cittadini dovranno stare attendi ad uscire di casa per non essere investiti da getti di acqua causati dal passaggio di macchine; realizzazione primo tratto via Manzoni già in cantiere, sappiamo che anche per questo anno non verrà realizzata; strada e illuminazione secondo tratto via Manzoni non ancora in cantiere; strade di piano regolatore via Ungaretti, strada

Il Comune di Termoli ascolti i cittadini di Antonietta Siviero L’azione dei comitati TERMOLI DECIDE e PARTECIPA TERMOLI che lanciano e promuovono l’idea di un Referendum Popolare sui tre quesiti: Tunnel, Spostamento del Tracciato Ferroviario e Acquisizione da parte dell’Amministrazione Comunale dell’ex Cinema Adriatico, nasce dalla consapevolezza che una amministrazione che si definisce democratica abbia il sacrosanto dovere di dare voce alle esigenze e alle prospettive di sviluppo dell’habitat dei termolesi ai termolesi. La Costituzione della Repubblica Italiana definisce il Referendum uno strumento di democrazia diretta. La possibilità di ricorrere all’espressione diretta della volontà popolare risponde pienamente al principio del bilanciamento dei poteri. Il presidente della

Commissione dei 75, Meucci Ruini, nel corso della Costituente dichiarò: “Il Referendum è necessario giacchè il vero sovrano deve essere il popolo. I cittadini hanno il diritto di esercitare la loro sovranità e incidere sulle scelte di chi li governa”. Nel pensiero politico moderno il Referendum trova il suo primo e più valido sostenitore in J-J Rousseau che affermava la necessità che ogni cosa sia ratificata dal popolo. Nell’ordinamento svizzero e in molti Stati degli USA il Referendum è stato introdotto principalmente come mezzo per decentrare il potere politico e ritrasferirlo dalle assemblee al popolo. I politici appartenenti ai partiti di destra o di sinistra, quando fanno propaganda contro i Referendum commettono un reato. In

democrazia si rende agli eletti la democrazia rappresentativa, ma, agli elettori la democrazia diretta. Da “OGGI” dell’8 gennaio 1977, Indro Montanelli: “E’ inutile chiudere le porte alle idee. Non c’è mai stata polizia per quanto potente ed organizzata che abbia potuto fermare il pensiero. Non ci riesce nessuno. Le idee non si possono eliminare per la ragione che nascono da certe esigenze della società e quindi, prima o poi un’espressione la trovano”. L’art. 2 della Costituzione Italiana garantisce i diritti inviolabili dell’uomo. Il Referendum non è forse un diritto? Possono gli amministratori comunali di Termoli privare i termolesi di un diritto sancito dalla nostra Costituzione?

Rifiuti in mare gettati dalle barche Sono visibili nel porto di Termoli e galleggiano vicino le imbarcazioni TERMOLI. I rifiuti non sono mai un biglietto da visita presentabile. Ovviamente non bisogna fare gli utopisti immaginando un mondo che ne è privo, sarebbe impossibile, inimmaginabile e forse invivibile ora come ora. Quello che si chiede però è maggiore accortezza, maggior rispetto e cura, forse un dignitoso riguardo per l’ambiente che ci circonda. Tutto questo non vogliamo dirlo per fare i moralisti o per sfoderare la spada contro qualcuno, ma semplicemente per denunciare una situazione di degrado. In effetti non è certamente uno spettacolo decoroso vedere la marea di rifiuti che

galleggiano nel porto di Termoli vicino le barche ormeggiate. Il primo paragone che verrebbe a mente è quello della casalinga svogliata che per pigrizia, invece di raccogliere la polvere, la butta sotto il tappeto del salone. Ironia a parte, qui la questione è molto più seria perché i rifiuti in questione non sono polvere ma polistirolo; e sappiamo bene che non è un materiale facilmente deperibile ne tantomeno salutare e commestibile per il pesce che finisce sulle nostre tavole. Pulire è un atto nobile ma va compiuto senza sporcare tutto ciò che abbiamo intorno … soprattutto il nostro amato mare



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Opinioni Di Claudio de Luca LARINO. “Con il voto di oggi si avvia a conclusione l’iter di riforma costituzionale, per superare il bicameralismo perfetto, dopo 30 anni di discussioni e di tentativi che non hanno raggiunto l’obiettivo”. Il sen. Ruta ne è felice, ma scorda che il meccanismo di elezione del nuovo Senato è piuttosto curioso. Saranno gli elettori a scegliere i consiglieri regionali; e, tra di essi, individueranno pure quelli da spedire a Palazzo Madama. Si tratta di un secondo livello di elezione contorsionistico, originato dal compromesso tra chi volevano un secondo grado secco di elezione e chi sosteneva un’Assemblea di nomina popolare. Ma saranno pochissime le Regioni in grado di aderire subito a questo strambo meccanismo perché la gran parte non rinnovererà subito i Consigli. Però, non potendo l’Assemblea senatoria funzionare a metà, i consessi in attività dovranno indicare, al loro interno, i consiglieri-senatori; e, a questo punto, è facile immaginare le corse in avanti che si scateneranno. Anche perché ci sono da definire i criteri e, soprattutto, le garanzie per le minoranze. Haimé si tratta di un problema comune alla gran parte delle Regioni poiché, per il momento, solo 8 Assemblee andranno (probabilmente) al voto con la legge sul Senato operativa. Tra di queste c’è il Molise, poi la Valle d’Aosta, la Lombardia, il Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia Giulia, il Lazio, la Basilicata e la Sicilia. Intanto la cosiddetta riforma sta procedendo nel suo “iter” ad onta delle maggioranze risicate che raggranellava. Ma poiché in Parlamento non ha mai ottenuto i 2/3 dei voti, dovrà essere sottoposta al giudizio di un “referendum” popolare. Si tratta di uno scoglio ulteriore, mentre l’unica all’orizzonte sarebbe quella per cui – con la nuova Assemblea – ci

di Claudio de Luca LARINO. C’è un gruppo di mamme che si dedica alla salute ed all’ambiente e che opera a Venafro. Qui, in passato, alcune Aziende risultarono essere state utilizzate per affari poco leciti sinché furono rinvenute le colleganze tra l’aumento di talune patologie tumorali e l’inquinamento ambientale. Forse non era una novità, dal momento che – tra i grandi problemi del Molise – si annoveravano di già la scarsa manutenzione del territorio, una mancata difesa idrogeologica, un ecosistema urbano poco amichevole. Tempo addietro, il Governo si rese conto di questi disagi ed assegnò alla Regione 60 milioni di euro. Tra Campobasso ed Isernia 7 centri su 10 sono a rischio idrogeologico; ed il fenomeno interessa l’87% delle comunità. I dati emersero da un dossier illustrato da “Legambiente”. Per colpa del graduale abbandono delle terre (e della carenza delle tradizionali attività di manutenzione) le comunità minacciate da frane e da alluvioni costituiscono una percentuale incredibile e ne sono state censite 108 solo in Molise. Questi dati sottolineano la fragilità di un territorio reso particolarmente esposto all’abusivismo, al disboscamento dei versanti ed all’urbanizzazione irrazionale. Lo confermarono chiaramente le attività di vigilanza della Direzione regionale del lavoro che riferirono come, su 60 cantieri controllati, più di 50 non

16 ottobre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Nuovo sistema elettorale, disarmo per i cittadini

dovrebbe essere meno Casta e meno spese. I senatori non saranno più 315, ma 100, composti da 74 consiglieri regionali, da 21 sindaci e da 5 personalità nominate dal Presidente della Repubblica. Non riceveranno alcuna indennità (spese vive a parte), con un risparmio di circa 50 milioni di euro l’anno. Però questa difesa, scandita in termini di risparmio, appare poco fondata perché la burocrazia senatoria resterà comunque in piedi e di milioni ne consumerà ben 500. Inoltre chi non condivide la riforma (per preferire l’abolizione totale

dell’Assemblea), quando avrà la possibilità di utilizzare l’arma del “referendum”, difficilmente potrà dimenticare i tanti disastri compiuti dai consiglieri ed il dispendio di danaro pubblico conseguitone. E non si tratta soltanto delle spese pazze dei Picciano, dei Bonomolo e dei tanti altri inquilini del Palazzo. Accadrà che le tante cronache giudiziarie locali e nazionali, sia pure con la prudenza che ha caratterizzato i contenuti delle prime, contribuirà ad allontanare dalla politica. Per di più chi potrebbe scordare i toni di quella ingarbugliata

giungla retributiva che tante Regioni hanno costruito al proprio interno, facendo un uso clientelare dei soldi dei contribuenti? I dati hanno riferito che, solo per il personale, questi enti hanno speso una media di 3.124 euro per cittadino. La Lombardia è la più virtuosa (239 euro di spesa “pro capite“). Nel Lazio la spesa a carico di ogni cittadino per alimentare le buste-paga dei “regionali” è stata di 3.796 euro; nel Molise, che però conta meno abitanti di un quartiere di Roma, si arriva a 4.622 euro. Naturalmente il record appartiene alla Sicilia che, per gli stipendi dei burocrati, spende 2 miliardi l’anno, un terzo dei 6 spesi da tutte le Regioni. La Lombardia (tra Regione, Province e Comuni) ha 44,3 dipendenti pubblici ogni 1.000 ab., contro i 57,7 della media italiana. Si è calcolato che se tutte le Regioni fossero altrettanto virtuose, in Italia vi sarebbero 700-750mila burocrati in meno, con un risparmio di 1,3 miliardi. Ecco perché, a fronte di tutti questi dati, nei panni del Presidente Renzi, non saremmo tanto sicuri di una vittoria referendaria che dica “sì” all’inutile Senato delle Regioni. Sia detto con buona pace del’ottimismo del sen. Ruta.

Salute e ambiente, temi caldi

erano in regola, al punto che i Servizi ispettivi dovettero intensificare la propria attività, scoprendo 7 discariche abusive estese per 10mila mq. I rifiuti giacevano abbandonati, lungo la costa, tra Petacciato, Termoli e Campomarino. Si trattava di scarti edilizi, pneumatici, materiali ferrosi, pali di cemento armato precompresso ed arredi domestici vari. Nella graduatoria nazionale per rischio di dissesti idrogeologici, in particolare per le frane, il Molise è al 3° posto Ve ne sono 8.800 attive, con ben 88 comuni a rischio per l’instabilità dei versanti ca-

ratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3.560 km su un totale di 4.618. Secondo una classifica comparsa su “La Stampa” la regione si posiziona al 1° posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4% per frane e smottamenti. Il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio, al punto che il Ministero ha stilato una “Carta” ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere che rischiano di crollare a causa di fenomeni franosi (144 beni solo per la provincia di Campobasso).

Furono posti sotto esame pure il consumo e lo spreco idrico, la capacità di depurazione, i livelli di polveri tossiche (nel capoluogo molisano siamo al livello PM10 considerato da allarme). Addirittura l’area pentra si ritrovava (e si ritrova) al penultimo gradino di questa classifica. Per la qualità dell’aria andrebbero esaminate le concentrazioni di polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono. Ma in Molise nulla si muove. Si tende a minimizzare, ad evitare gli odiosi allarmismi. Se ne dichiarò convinto il giudice Ferdinando Imposimato, che, già alla fine degli anni ’80, aveva denunciato le infiltrazioni malavitose. Poi, grazie alle Mamme di Venafro, vennero portati alla luce i risultati di diverse analisi condotte su di una foglia di fico, prelevata nei pressi della “Colacem” di Sesto Campano. Nella polvere di cemento dell’Azienda venne riscontrata la presenza di particelle di ferro, con titanio e manganese e poi presenze di uranio e torio. Nel 2010 e nel 2011 furono due i casi di diossina nella carne bovina. Le “mamme” denunciarono anche la presenza di diossina nel latte materno dopo i riscontri dei tecnici dei laboratori del Consorzio interuniversitario di Chimica di Marghera.



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