TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 40 - mercoledì 18 Febbraio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Antonello Caporale
Frattura, ‘passione’ Metropolitana
L'Oscar del giorno lo diamo a Antonello Caporale. Il collega de Il Fatto Quotidiano ha rilanciato, ancora una volta, le magagne molisane a livello nazionale. Questa volta ha toccato il nervo scoperto del progetto della Metropolitana leggera progettata da Frattura e, ora, per 23 milioni di euro da mettere in cantiere. A chi serve? Nasce vecchia e, soprattutto, su di una linea dell'800. Un capolavoro.
Il Tapiro del giorno a Vincenzo Niro
Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Vincenzo Niro. "E’ nostro sicuro interesse cercare di farvi stare il più possibile tranquilli”, ha detto il presidente del Consiglio regionale ai lavoratori della Gam senza soldi e senza prospettive future. Ma noi che siamo i suoi datori di lavoro, al pari di tutti gli altri consiglieri, non dovremmo privarli degli emolumenti mensili visti i risultati?
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TAaglio lto
2 18 febbraio 2015
Pillarella colpisce ancora... La Commissione Europea blocca il POR Molise 2014-2020, la Programmazione regionale fa un’altra figuraccia Cento otto ragioni per rendersi conto della pochezza, della vera e propria inettitudine, della nostra classe politica e dei dirigenti di cui si serve per mandare, malamente, avanti questa sciaguratissima legislatura; scritte nero su bianco dalla Commissione Europea per corredare la decisione di bloccare il programma Operativo Regionale (POR), cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo (FSE) nel quadro dell’obiettivo “Investimenti a favore della crescita r dell’occupazione” per la regione Molise. Si tratta, si badi bene, degli strumenti principali di programmazione dei fondi europei, risorse strategiche che nelle altre Regioni costituiscono il motore principale dello sviluppo; con i tempi che corrono un appuntamento che non si può sbagliare. Il nostro Programma, invece, redatto dall’Ingegner Pillarella (sempre lui, come per Garanzia giovani), ci viene rispedito al mittente con cento otto motivi per riflettere. Inutile sottolineare come questa ennesima bocciatura comporti un ritardo gravissimo per la disponibilità delle risorse; è fa-
cile calcolare, cioè, che ciò che avremmo potuto cominciare a spendere e/o ad investire ad inizio 2015 slitterà a fine anno. Grazie tante, Ingegnere. Ma vediamo di far cantare la carta: al punto sette la Commissione osserva che : “…riferimenti più espliciti ai siti natura 2000…dovrebbero risultare da una valorizzazione dei benefici offerti in tutti i settori che contribuiscono allo sviluppo regionale, in particolare per l’occupazione…”; già, l’occupazione. Al punto 12 una chicca: in una tabella
L’INTERVENTO di Nicola Felice E’ ormai prossima la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del famigerato Decreto Balduzzi (approvato dalla conferenza Stato-Regioni nell’agosto 2014) che contempla il regolamento con i nuovi standard qualitativi nell’assistenza ospedaliera. Per il Molise, con la sua popolazione di circa 320.000 abitanti, è consentito un solo presidio ospedaliero di I° Livello (bacino di utenza tra 150.000300.000), per un presidio di II° livello necessita un bacino di utenza di 600.000-1.200.000, di gran lungo superiore al nostro.Considerando le tre aree della nostra regione: Molise Centrale (Campobasso) 128.000 abitanti; Alto Molise (Isernia-Venafro-Agnone) 89.000 abitanti; Basso Molise (Termoli-Larno) 103.000 abitanti; con la classificazione dei presidi ospedalieri del nuovo regolamento, per le tre aree, sarà possibile prevedere solo presidi ospedalieri di base (bacino di utenza 80.000150.000).Quindi anche il Basso Molise potrà avere con il San Timoteo un presidio ospedaliero di base con il Pronto Soccorso e la presenza limitata di poche specialità: Medicina
(pag.23) Pillarella scrive: “…buona disponibilità di dotazioni informatiche (92 PC per ogni 100 funzionari)…” come giustificazione della selezione mentre la Commissione rileva che: “..le azioni dell’OT2 vanno indirizzate a cittadini ed imprese e non al rafforzamento della Pubblica amministrazione, previsto, invece, in OT11.”In buona sostanza i nostri hanno dimostrato di non conoscere lo strumento che stavano cercando di utilizzare in sede europea per accedere alle risorse.
Mancano le basi. Ma andiamo avanti, al Punto 34 la Commissione scrive: “Il PO fa riferimento a misure di internazionalizzazione e di esportazione. E’ opportuno ribadire che l’approccio della Commissione alle esportazioni è molto restrittivo(i sussidi alle esportazioni sono proibiti dal WTO -Organizzazione Mondiale per il Commercio- e sono esclusi dal regolamento sul de minimis). Per questi motivi va ricordata la natura sensibile di questo tipo di aiuti e garantito che le autorità di
gestione - leggasi Regione Molise - siano consapevoli che gli incentivi all’esportazione non possono essere concessi”. Niente da fare, alla Regione Molise neanche l’ABC, avranno pensato, i già di per sé simpatici, burocrati europei. Per ragioni di spazio abbiamo potuto sintetizzare solo alcune delle cento otto osservazioni della Commissione, ma vi assicuriamo che ce n’è per tutti i gusti: efficienza energetica, Blu Economy, Agenda digitale,, occupazione femminile, fonti rinnovabili. Cosa aggiungere. Ci sembra, ogni giorno, di sparare ai pesci nel barile; ce ne sarebbe abbastanza per cacciarli con ignominia e chiedergli anche i danni, ma tutto rimbalza, sul muro di gomma. A voi che ci leggete vogliamo fare un po’ di pubblicità al lavoro altrui: fate in modo di trovare l’edizione di ieri de “Il Fatto Quotidiano”, leggete l’articolo che, prendendo spunto dal progetto della “metropolitana leggera” (ennesima perla), dipinge nel complesso l’esperienza politico-amministrativa della Giunta Frattura. E’ tutto scritto lì. Noi, oggi, siamo un po’ stanchini, come Forrest Gump.
Come far sparire i reparti al San Timoteo di Termoli interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia, oltre i servizi di supporto H24 di Radiologia, Laboratorio, Emoteca, e la dotazione di letti di Osservazione breve Intensiva.Tutto ciò è allarmante, anche perché nel territorio basso molisano esistono solo strutture pubbliche, a differenza di altre aree, in particolar modo quella centrale di Campobasso, in cui si riscontra la presenza di diverse strutture private accreditate. Questo territorio oltre ai tagli già subiti in precedenza, stando così le cose, dovrà continuare a subire ulteriori, inaccettabili, penalizzazioni. Il Basso Molise vedrà, oltre alla riconversione dell’ospedale Vietri di Larino, privarsi nell’ospedale San Timoteo in futuro di ulteriori reparti: Ginecologia-ostetricia, Pediatria, Otorino, Urologia; specialistiche che risultano ancora presenti in tutti gli ultimi atti di programmazione sanitaria redatti. . Per evitare questa ul-
teriore “mattanza”, la possibile soluzione è stipulare accordi di programmazione integrata con le regioni confinanti in modo da garantire gli standard per le singole specialistiche e il rispetto delle soglie di bacino di utenza, come indicato nel decreto e dal nuovo Patto per la Salute 2014-2016. Questo è valido anche per consentire presidi sanitari in altre zone disagiate del Molise! Da molto tempo richiamiamo, con documenti, incontri ( IV Commissione Regionale, Consigli Comunali monotematici di Termoli), dibattiti, l’attenzione alle conseguenze per il nuovo Patto della Salute 2014-2016 e del regolamento in itinere; oltre a indicare nostre proposte e sollecitare a dare corso con immediatezza ad accordi di programma con le regioni limitrofe.Considerato che entro sei mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto, la Regione dovrà individuare e programmare il ser-
vizio sanitario e la rete ospedaliera secondo gli standard definiti e indicati, riteniamo che non è più tempo di “chiacchiere”, pacche sulla spalla, e ritenere che scelte e responsabilità siano solo del Presidente-Commissario Frattura. Non è più tollerabile, su un argomento di vitale importanza, registrare ancora il silenzio assordante e l’eclisse della classe politica e dirigente: parlamentari, consiglieri regionali, sindaci,.. E’ tempo che la politica con la P maiuscola, con la partecipazione e il contributo di tutti, individua e assuma quelle scelte coraggiose, di rigore ma anche di investimenti in tecnologie e personale, capaci di coniugare qualità del servizio, bisogni dei territori, nonché il riequilibrio e messa in rete tra servizio pubblico e privato. *Presidente Comitato San Timoteo
TAaglio lto
3 18 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Scena e retroscena della Metropolitana leggera: inquietanti rilievi della stampa nazionale
Se lo dicono gli altri ha tutt’altro sapore e valore
Antonello Caporale su “il fatto Quotidiano” del 17 febbraio: “Nella fenomenologia dei grovigli societari, delle gruviera di parenti, amici, amiche, sorelle e fratelli e cognati e papà e mamme, il Molise restituisce l’idea che il fondo non esista” Il profilo umano, professionale, politico e amministrativo del presidente della giunta regionale del Molise, Paolo di Laura Frattura, redatto da Antonello Caporale su “il Fatto Quotidiano” del 17 novembre è impareggiabile per freschezza linguistica, per acume intellettuale, per intuizione giornalistica, per brillantezza di descrizione, per inappuntabilità di documentazione (tranne Pillarella che non è direttore generale della Regione Molise, ma direttore dell’Area II: Programmazione, attività produttive, agricole, forestali, ittiche e politiche dell’ambiente, e di Michele Iorio che non è senatore) di come i molisani siano condannati ad un eterno vassallaggio, ad assistere all’immutabile andare e venire degli interessi personali nell’agone della pubblica amministrazione. La rappresentazione complessiva di questa nostra realtà invasa dalle Caste, gestita dalle Caste, condizionata dalle Caste ancora un volta muove la rabbia, vorrebbe che esplodesse la ribellione, ma ancora una volta si deve prendere atto, come ne prende atto Caporale, “che Il Molise restituisce l’idea che il fondo non esista” per cui sarebbe tutto inutile. Che ciò lo si dica – e viene detto – sulla stampa locale; che si sollecitino le autorità di controllo; che s’invochino un minimo di equità e di giustizia; che si chieda la trasparenza degli atti amministrativi, delle scelte programmatiche, degli investimenti pubblici finora non ha sortito alcun effetto. Credevamo potesse la stampa nazionale, ma anche questa, a quanto pare, non riesce a scalfire il carapace che copre il corpo delle Caste molisane. Un’eccezione però c’è stata, ma è pur sempre un’eccezione. Quella che ha visto il predecessore di
a fronte di un clamoroso evidente spocchioso eccidio di posti lavoro, di tagli ai servizi pubblici, di massacro del diritto alla salute e all’assistenza. Difficilmente le cronache giornalistiche locali raggiungono l’Ufficio del Commissario nazionale Anticorruzione, Cantone; molto più probabile che “il Fatto Quotidiano” del 17 febbraio, pagina 12, arrivi sulla quella scrivania, perché venga annotato ciò ch’è scritto e venga domandato se, come, e dove la Metropolitana leggera è stata programmata e tecnicamente avallata da chi, da quale dirigente responsabile. Lo spunto per disegnare il profilo umano, professionale, politico e amministrativo del presidente della giunta regionale del Molise, Caporale lo ha preso dalla Metropolitana leggera prevista (da Iorio), proposta e progettata per collegare, su rotaia, Matrice con Boiano. La cronaca molisana ne parla da almeno 10 anni, da quando Frattura era un architetto progettista in ascesa, aduso alle proposte milionarie e, quindi, alla parcelle altrettanto milionarie. L’idea della Metropolitana nasce e prende quota con Michele Iorio, presidente della Regione Molise, e Frattura jr, come Frattrua senior, in stretto rapporto d’amicizia e di reciproca considerazione. Poi le cose sono cambiate; Frattura jr da amico s’è elevato a maggior nemico di Iorio, con la conseguenza che la Metropolitana è rimasta nel limbo delle possibilità, fintanto Frattura jr non ha varcato la soglia di Palazzo Vitale, composto il suo staff secondo apposite gerarchie professionali e funzionali, e reperito il finanziamento necessario per procedere nella realizzazione. Seguirà qualcosa?
Frattura (Michele Iorio) fatto oggetto di critiche e di rilievi, anche da parte di Caporale, che lo hanno portato davanti al Tribunale. Strano che le stesse critiche, gli stessi rilievi (quantunque più circostanziati e rilevanti, per entità e spregiudicatezza) mosse al presidente in carica della giunta regionale del Molise siano acqua fresca, scivolino sul vetro dell’indifferenza, della distrazione collettiva. Eppure la parentopoli, gli intrecci e le intersezioni tra interessi pubblici e privati hanno del clamoroso. Scrive Antonello Caporale “ Il Molise ha già ampiamente dato prova di sé alle cronache nazionali. Piccolino, è riuscito nell’impresa di essere teatro permanente dello spreco”. Sapesse, non di spreco si tratta, ma di un surrettizio continuo arricchimento di lobbies e potentati
Dardo
“Pro Loco, Regione scellerata” Tagliati 80mila euro alle associazioni mentre i dirigenti aumentano gli importi per le carte di credito che gravano sulla collettività CAMPOBASSO. “Una ennesima ingiustizia a danno delle PRO LOCO atto che la Regione Molise ha deciso di fare in merito al taglio di ottantamila euro, dal proprio bilancio, cifra che veniva data alle pro loco per le attività promozionali e manifestazioni che le stesse organizzano nell’arco di un anno. Si parla tanto di turismo nella nostra
Regione, ma come al solito si adottano puntualmente misure in controtendenza con le politiche di sviluppo. Scelte che vengono fatte in concomitanza con l’aumento a 5.000 ero della somma disponibile che dirigenti di alcuni enti hanno deciso, in accordo con la Politica, di avere a disposizione con carte di credito, che gravano sulla colletti-
vità, altro che risparmi dei costi. Le Pro loco sino ad oggi hanno svolto un servizio eccellente per lo sviluppo turistico dell’intera Regione, compito affidato sulla carta alle varie EPT, colpite da anni da una inerzia del tutto singolare anche e soprattutto a causa dei tagli subiti. Basta pensare che le pro loco
organizzano manifestazioni, in partenariato con i Comuni, di altissimo livello addirittura internazionale. Tagliare ad esse i anche piccoli fondi, vuol dire non consentire di organizzare manifestazioni di attrattiva turistica e culturale. Si ci augura in un immediato ripristino dei fondi e la nascita di una vera Agenzia Regionale per il Turismo, unica soluzione di funzionalità e di sostegno alle Pro loco, ambasciatrici della cultura e tradizione del nostro piccolo territorio”.
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TAaglio lto
4 18 febbraio 2015
Il 20 febbraio, alle ore 16, nei locali del Gal Molise verso il 2000 tavola rotonda sul tema: “Facilitare, accumulare, selezionare le innovazioni per lo sviluppo sostenibile per il Molise che cambia”
Innovazione, questa sconosciuta
Finalmente un cambio di scena: non più e non solo le facce note della politica e della pubblica amministrazione in proscenio, quanto, invece, un termine - “Innovazione” - e un soggetto operativo - Gal “Molise verso il 2000”. Non più ipotesi di programmi, annunci d’interventi, elucubrazioni burocratiche ma progetti, idee, proposte di pressante attualità legati alla modernizzazione dei sistemi produttivi. Da non credere, saturi come siamo di scetticismo, delusi e demotivati da un establishment politico/amministrativo che pratica l’immobilismo e la dilazione, trovarsi di fronte, d’emblée , a un fatto nuovo peraltro senza squilli di tromba, con un profilo di serietà di cui non si hanno esempi da prendere a riferimento. Sarà uno shock per la cronaca locale, per i disabituati a pensare che un futuro c’è anche per il Molise, soprattutto per i territori che fanno la cosa giusta. In questo caso a fare una serie di cose giuste sono in parecchi il 20 febbraio alle ore 16, nei locali del Gal Molise verso il 2000, in via Monsignor Bologna 15. E là, infatti, che si terrà la tavola rotonda sul tema: “Facilitare, accumulare, selezionare le innovazioni per lo sviluppo sostenibile per il Molise che cambia”. C’è un pizzico di apoditticità che non guasta, quantomeno come auspicio, dove si accenna ad un Molise che cambia.
Vorremmo averlo già visto; ci tocca attendere di vederlo. Intanto lo prefigureranno il direttore del Gal Molise verso il 200, Antonio Di Lallo, che introdurrà i lavori della tavola rotonda, illustrando la ratio e la finalità del progetto “Territori che fanno la Cosa giusta”, quindi seguiranno nell’ordine, Luca Di Domenico dell’assistenza tecnica dei Borghi Autentici d’Italia, sulle attività dei laboratori dell’’Eco innovazione e il Diario delle idee”; Carmine Nardone di Futuridea con proposte e idee innovative per una “Strategia di sviluppo locale”; Giovanna Lepore, direttore del Gal Innova Plus, coi progetti pilota di “Territori che fanno la Cosa giusta”; Elena Angela Peta di Rete rurale nazionale, con i “Partenariati europei per l’innovazione”; Nicola Pavone della Regione Molise
“Opportunità per le Start-Up tecnologiche molisane” Atraverso la rete di Sportello Europa CAMPOBASSO. “Il Molise con i suoi giovani talenti non può farsi sfuggire la grande occasione offerta dal bando Smart&Start 2015 gestito da Invitalia che ha il grande obiettivo di sostenere la nascita e la crescita delle Start up innovative ad alto contenuto tecnologico”. A dirlo è il consigliere delegato alla Programmazione Vincenzo Cotugno invitando le Start Up molisane ad aderire al nuovo bando gestito da Invitalia - l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa - che, sfruttando l’incentivo promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, destina un contributo pari a circa 200 milioni di euro. “Un incentivo – spiega ancora il capogruppo in Consiglio Regionale di Rialzati Molise – che
permetterà di sviluppare nelle Start up una cultura imprenditoriale legata all’economia digitale, valorizzando anche i risultati della loro ricerca scientifica e tecnologica. L’agevolazione infatti consiste in un mutuo a tasso zero e fino al 70% per la copertura dei costi di investimento e di gestione legati all’avvio del progetto proposto. Contributi che arrivano fino all’80% se a presentare domanda saranno i giovani fino a 35 anni, le donne o i dottori di ricerca italiani che hanno voglia di rientrare dall’estero. Una misura con cui - conclude Cotugno - le giovani imprese di questa regione, nonostante il grave momento di congiuntura economica, potranno continuare a puntare in alto investendo ancora su se stesse e sull’alta tecnologia”.
con la “Nuova programmazione in materia di innovazione e sostenibilità”. Innovazione: denominatore comune di tutti gli interventi e di tutte le prospettive. Non casuale, ma pressante necessità di introdurre nel lessico regionale questo termine che sta per sviluppo sostenibile, per crescita territoriale, per futuro e come farlo lievitare, approfondire, conoscere e, soprattutto, praticare. Ci sovvengono alla mente la stupidaggine di aver chiuso il Parco scientifico e tecnologico, la leggerezza (politica e amministrativa) di aver passato il pacchetto delle risorse finanziarie per la Ricerca e l’Innovazione (22 milioni di euro) all’università del Molise senza un protocollo d’intesa, una programmazione predefinita, una definizione dei settori d’intervento, una tempistica e una costante
interrelazione con i programmi regionali. Una mattana sesquipedale, di cui stranamente non si sono accorti i partiti d’opposizione, i sindacati, le associazioni di categoria, ed anche, purtroppo, soggetti come i Gal (e similari) che della innovazione, della conoscenza e della collaborazione tecnico/scientifica hanno urgente bisogno per meglio sviluppare le proprie iniziative e renderle competitive sul mercato internazionale. Avrebbero dovuto fare il diavolo a quattro. Il Gal “Molise verso il 2000” è proiettato in questa dimensione innovativa e farà conoscere i programmi attuati e i risultati ottenuti. Pensiamo inoltre alla Cittadella dell’Economia di Selvapiana, altro pilastro dell’ottimismo molisano quando c’era da credere allo sviluppo e alla volontà di perseguirlo attraverso la Ricerca, l’Innovazione l’applicazione delle Tecnologie prima che decadessero di rango nella scala delle priorità di gente come Frattura, Petraroia, Scarabeo, Nagni e Facciolla, e della programmazione che stanno allestendo. Ricerca, Innovazione applicazione delle Tecnologie titolazioni rese rarefatte e nebulose nella strategia regionale che deve badare all’avvilimento economico susseguente alla crisi, alle paturnie politiche della maggioranza, alle consuetudini dell’amministrare secondo linee d’intervento
largamente superate. La Cittadella dell’Economia è in disfacimento: milioni di euro diventano macerie. Anche qui si rende urgente un cambio di rotta per un suo recupero e rilancio; lo si potrà fare se ci si renderà conto che sono i territori poveri a riscattarsi economicamente, socialmente e culturalmente nel mondo mercé la Ricerca e l’Innovazione: l’India, la Silicon Valley, l’Indonesia e ultimamente il Cile hanno dato lezioni e sono costantemente in crescita con produzioni d’avanguardia. Il Cile soprattutto ha creato una sorta di Format su come reperire cervelli, metterli in condizione di creare e di realizzare le proprie idee innovative. Il Trentino Alto Adige s’è fatto avanti e sta avendo risultati incredibili. Domanda: che tipo di industria manifatturiera abbiamo e cosa potremmo avere attraverso metodologie innovative e tecnologicamente avanzate? La risposta sarà anche nelle conclusioni della tavola rotonda. Peccato che a trarle sia l’assessore regionale all’Agricoltura che d’innovazione mastica niente e la parte del territorio molisano meglio predisposto allo sviluppo delle attività agroalimentari voleva cederlo alla Granarolo e alle diecimila manze da portare all’ingrasso. Dardo
L’INTERVENTO
Rotola, rotola, come un barattolo rotola di Massimo Dalla Torre Con questo ritornello di una vecchia canzone degli anni 50 cantata da Gianni Meccia, tra l’altro di origine molisana, vorremo riprendere il percorso intrapreso quasi quotidianamente. Un excursus giornalistico che ci permette, di aprire una finestra, se pur immaginaria, in un’epoca in cui, l’Italia si aggiudicava “la lira d’oro” grazie alla politica attuata da Luigi Einaudi, prima Governatore della Banca d’Italia, poi Presidente della Repubblica. Una Nazione che non immaginava assolutamente alle “pensate” del “leader massimo” e dei suoi “adepti” che in queste ore, in nome di fantomatici benefici, sta attuando la rivoluzione che porta vantaggi unicamente “ai soliti noti”. Una nazione ignara che il Molise, nonostante i proclami di rilancio si è letteralmente sfaldata causa le “frane politiche” che ne hanno modificato profondamente l’aspetto e l’assetto. Una realtà in cui gli echi dei grandi avvenimenti arrivavano e arrivano ovattati, dove il lento scorrere del tempo accompagna il quotidiano di genti dedite unicamente al lavoro, fatto di sacrificio. Una regione che, per le peculiari caratteristiche che tuttora
ci contraddistinguono dal resto della Nazione, si appresta a dare il proprio contributo fattivo al Paese in balia di avventurieri e sfaccendati. Una realtà che ci riporta alla mente immagini, ora più che mai sbiadite, come i versi delle poesie di Guido Gozzano non stonano, anzi, fanno bella mostra in un mondo dove tutto è caos, tutto è compromesso. Immagini che dovrebbero far meditare, anzi ragionare, chi vuol imporci a tutti i costi, il “proprio credo”. Immagini da non accantonare come un giocattolo non più di moda perché lacero e sporco, tanto da essere abbandonate in un vecchio baule che presto la polvere ricoprirà. Immagini che tuttavia hanno permesso di costruire un’identità che difficilmente potrà essere cancellata da chi, oggi più che mai, nella tracotanza e nell’arroganza, crede di essere “il padrone delle ferriere”. Immagini che, e a tal riguardo ci agganciamo agli articoli pubblicati sulla stampa locale e nazionale, ci hanno relegato al ruolo di caricatura, anche se quest’ultima suscita ilarità che mostra il lato grottesco delle cose. Aggettivo che non appartiene assolutamente al DNA del Molise ma soprattutto dei Molisani.
TAaglio lto
5 18 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Una dura giornata in Consiglio regionale Cronaca di un martedì di lavoro tra i banchi di palazzo Moffa. E dire che c’è chi s’azzarda a chiedere il dimezzamento delle indennità riconosciute agli eletti, che senza sosta s’impegnano per il bene collettivo Cronaca di una dura giornata di lavoro in Consiglio regionale. Appuntamento alle 11.30; una levataccia, avranno pensato i lavoratori ed i rappresentanti sindacali della GAM, anch’essi presenti, che al termine dei lavori (si fa per dire, ma andiamo con ordine) avranno un incontro con il Presidente del Consiglio Niro, il Vicepresidente Petraroia (unico assessore presente, onore al merito!) ed alcuni consiglieri. Sbrigate le comunicazioni preliminari il Presidente Niro informa l’aula dell’assenza del Presidente della Giunta Frattura, dell’assessore Nagni e di alcuni consiglieri (Cotugno, Di Nunzio e Monaco). Viene poi messa a verbale la richiesta della consigliera Fusco Perrella (ed altri) della convocazione di due sedute monotematiche su “lavoro” e “sanità”; a data da destinarsi, ovviamente. La consigliera del Movimento
cinque stelle, Manzo, ha, poi, chiesto la parola per proporre l’ iscrizione e l’immediata discussione di una mozione riguardante il decreto ministeriale 28-11-2014, istitutivo dell’IMU sui terreni agricoli, non appena fosse arrivato l’assessore alle politiche agri-
Egregio Direttore, e’ oltre un quarto di secolo che noi molisani siamo alle prese con il malfunzionamento delle ferrovie dello stato specialmente nella tratta Campobasso-Roma, che ormai e’ giunta ad uno stato pietoso sia per i mezzi che per l’incuria del tratto dei binari.Negli anni sessanta trovare un ritardo del treno era cosa impossibile, i mezzi erano ottimi, i macchinisti arrivavano in stazion e tempo prima per
cole, Vittorino Facciolla. Ma purtroppo l’assessore Vittorino Facciolla non arriverà. Eh, va beh. La consigliera Fusco Perrella chiede ed ottiene l’iscrizione, ma non l’immediata discussione (che poi, un po’, gli toccava lavorare) di due mozioni riguardanti la messa in
Ferrovie, scriviamo a Mattarella accertarsi dello stato della macchina e se riscontrava qualche anomalia la rimandava al deposito dove c’era il mezzo sostitutivo ed i tecnici addetti. Poi, per la “razionalizzazione” e’ stata privatizzata - che bello -ed e’ arrivata la disfatta. Eliminato il deposito con l’officina, con mezzi che arrancavano ed arrancano ognigiorno ed arrivare a Roma o vi-
ceversa e’ un viaggio della speranza...e’ sotto gli occhi di tutti ed in special modo di noi che spesso andiamo a Roma - dove con mezzi adeguati si potrebbe arrivare in due ore e tre quarti -Va bene cosi’.Ora siccome né gli assessori precedenti, né quello attuale né Padre Pio hanno fatto il miracolo, io suggerisco a tutti i molisani di scrivere una lettera al
Tavecchio, Lotito, i Vigili urbani di Roma e l’allegra compagnia
L’INTERVENTO di sergio genovese
Mi dicono che i Social sono pieni di invettive per i personaggi che oggi governano il calcio italiano. Non era difficile pronosticarlo poiché senza particolari sforzi appaiono dirigenti sprovveduti pieni di spocchia alla amatriciana e con un profilo che si irrobustisce nei retroscena guappeschi che la telefonata registrata, ha messo in evidenza. Purtroppo il sottobosco che ha dato forza a certe “risorse umane” è diffusissimo pure nelle periferie regionali dove albergano personaggi di assai dubbie capacità ma che, come i signorotti del periodo del seicento si accomodano per decenni su certe poltrone di potere, si spostano in aereo, impazziscono per i gadget e per le foto di gruppo con gli amici di cui sopra, si autodefiniscono volontari pur perce-
liquidazione della società KORAI e la Proroga del progetto sperimentale del Centro socio-educativo per servizi di integrazione socio-lavorativa per pazienti psichiatrici. La consigliera Lattanzio, pur non dichiarandosi contraria alle varie iscrizioni, ha fatto rilevare che “non bisogna stravolgere l’ordine del giorno” con la immediata discussione, anche perché, come nel caso della richiesta formulata dalla consigliera Manzo sull’IMU, “non c’è l’assessore Facciolla”. Fine. E ora di pranzo. “Il Consiglio regionale è una scatola vuota! Oggi ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione: decine di punti rinviati per mancanza del Presidente della Giunta e degli Assessori .” Si scaldano i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Manzo e Federico: “ Abbiamo posto una questione di sfiducia a Frattura sulla sanità ed ancora una
pendo rimborsi sostanziosi finanziati dai privati ( le Società affiliate ) e in parte dal pubblico ( le rimesse dello Stato). I grevi commenti sull’episodio di Lotito ( Vice Presidente della Federcalcio) da parte di tutti i grandi elettori di Tavecchio, mostrano quale è la governance che guida il mondo pallonaro. Ora il problema che fa scandalo è di come sia stata intercettata la telefonata. Il contenuto della stessa sembra essere secondario. Incredibile pastetta all’italiana, questa volta. E di pastetta dobbiamo parlare a proposito dei Vigili Urbani di Roma, malati nelle feste di Capodanno con una percen-
tuale superiore al 90 per cento. Una stupefacente coincidenza che però, stranamente, non ha tirato in ballo pure i medici pronti a certificare tutto soprattutto nei periodi natalizi… Ora quel plotone con la salute ad intermittenza, sembra essere diventato vittima di una congiura e allo stesso tempo icona pubblicitaria dello sfruttamento lavorativo! Che bella Italia! Ma anche noi, dalle nostre parti, non ci facciamo mancare niente. La stampa, da mesi, incessantemente, recluta ossigeno solo per bombardare il Presidente Frattura e la sua Giunta. Notoriamente ho un’avversione per il teatrino della politica incoraggiando i miei tanti amici a lasciare quel mondo, ma a volte, sia pure non disconoscendo la drammaticità del momento ( come potrei farlo) sembra che si vadano cercando per strada le persone disposte a sparare ingiurie. E’ solo per un integro senso civico o ci sono altri retroscena ? Più l’accanimento è tracimante più i dubbi sorgono. Siamo davvero in grande compagnia..
volta non riusciamo a discuterne in Aula. Abbiamo raccolto firme bipartisan, su un documento senza simboli, per una risoluzione sulla questione dell’IMU agricola ma non se ne è potuto discutere per l’assenza dell’Assessore al ramo: gli unici a non firmare sono stati i Consiglieri del PD ai quali forse è mancato l’ordine ad agire del segretario regionale del partito. La Fanelli infatti proprio ieri annunciava che “senza strumentalizzazioni politiche” il PD regionale si sarebbe impegnato nella risoluzione del problema, ma come al solito la politica delle parole regna sovrana!” Non c’è che dire: la cronaca cruda di una giornata di sforzi sovrumani, dicevamo in apertura, per il bene collettivo. Come osiamo chiedere il dimezzamento della paga a gente che, così duramente, si spezza la schiena per quasi due ore intere?
nuovo Presidente della repubblica ed informarlo dello stato pietoso in cui siamo con la speranza che ci metta una “buona parola” con gli alti gradi di Trenitalia ( che bella fusione Treno ed Italia e che risultato).Dopo tutto le ferrovie sono state fatte anche col sacrificio degli italiani che ci hanno preceduto ed il Presidente e’ di tutti gli italiani.Un saluto a tutti i pendolari in......ti. AA
“La politica si sveglia solo a cose fatte” La Cisl sui tagli alle Poste CAMPOBASSO. “Gli ennesimi tagli agli uffici postali massacrano il Molise, già messo a dura prova da ritardi e disservizi di ogni genere. Prevale la logica del mercato e dei numeri – sostiene Antonio D’Alessandro Segretario della CISL Poste –, metodi inaccettabili e che ci induce a costringere il coinvolgimento delle Istituzioni, del Ministro, dei nostri parlamentari. Evidentemente, la Politica vuole la morte dei piccoli centri. Da parte nostra faremo un’azione congiunta con tutti gli attori coinvolti. La chiusura dell’ufficio postale è la cessazione di un servizio pubblico che, per una piccola comunità come quelle della nostra Regione, significa perdita di autonomia e disagio. L’ormai prossima razionalizzazione di altri 19 uffici postali e la chiusura totale di uno allarma la CISL Poste. Ma perchè la politica si sveglia sempre solo a cose fatte?” Durissima, la presa di posizione della CISL Poste. “Se vogliamo portare allo spopolamento i piccoli Centri questa è la strada giusta, ma ritengo che sia una strada clamorosamente priva di ogni fondamento!”
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Campobasso
18 febbraio 2015
Pietracatella, isolata un’intera contrada La Regione da anni si è disinteressata dell’importante arteria di collegamento con la fondovalle PIETRACATELLA. Tutto il Molise ha numerose zone con problemi di stabilità del terreno e strade quasi impercorribili, ma in particolare vogliamo richiamare l’attenzione sulla montagna di Pietracatella e nello specifico, c.da Fiumarello: per intenderci, prima era la strada più breve per andare a Campobasso, che collega Pietracatella alla fondovalle sul bivio di Monacilioni. Sono anni che viene chiesto che questa strada sia resa percorribile, e ha varie vicende alle spalle, e in tutto ciò, gli abitanti della zona e i proprietari dei terreni hanno sempre proseguito la loro attività imperterriti, nonostante le difficoltà e le varie “ pezze” messe ogni tanto, a tamponare, ma non risolvere, i vari movimenti franosi, accontentandosi di poter continuare le loro attività anche se in maniera disagiata. Ma la settimana scorsa una frana, l’ennesima , ha bloccato l’intera
zona. Si sta parlando del braccio più produttivo di tutta la zona: infatti ci sono varie aziende zootecniche, ben 8 tra allevamenti di bovini ed ovini , una di apicoltura, impianti freschi di forestazione, numerose aziende agricole, due aziende per la commercializzazione di animali per la macellazione, per arrivare ad un CENTINAIO tra aziende e famiglie in totale. Per le aziende zootecniche in particolare, vi sono problemi gravissimi, perchè non sono raggiungibili nè dai veterinari né dalle cisterne per la raccolta del latte, nonché per l’approvigionamento del mangime e gasolio: tutto necessario giornalmente. Senza contare che una famiglia è a tale disagio che è costretta a attraversare la zona fango cambiando
persino gli scarponi, per poter portare anche solo il figlio a scuola: ma siamo nel 2015, o nel medio evo?? E se qualcuno si sente, male, deve essere portato a spalla?? Ed è scandaloso che una ditta, la più grande della zona, è addirittura senza acqua potabile da tempo ( ma questa è un’altra storia), per cui anche l’approvigionamento in questi giorni dell’acqua è alquanto difficoltosa. Al momento i grandi trattori, sono costretti quindi a portare il latte al bivio di Monacilioni andando incontro alla cisterna della raccolta del latte impossibilitata a raggiungere le aziende, per cui è improrogabile ed urgente aggiustare la strada in direzione Campobasso. Fatiche e costi aggiuntivi per aziende che già, si sa, fanno i conti con le troppe spese e tassazioni. E se non si agisce subito, anche le aziende agricole avranno i loro aggravi nel tempo!
Ed ora, esasperati, non ci stiamo più, a dover convivere giornalmente con una strada di tal tipo, tra l’altro fangosa e piena di buche gigantesche e dossi ove percorribile. In questi giorni, il nostro comitato costituitosi ha incontrato i tecnici e il commissario del Comune in varie riunioni, ove e si è presa coscienza che vi è bisogno di un cambio di mentalità sul come curare le terre, sia da parte di noi conduttori delle aziende che da parte del Comune. Entrambe le parti ci siamo impegnate nella maggiore cura e manutenzione rispettivamente delle parti private e delle parti comuni per far fluire l’acqua ristagnante. Noi proprietari abbiamo fatto anche delle proposte concrete al fine di coadiuvare questa azione di risanamento del territorio, che partono dal far formulare un piano globale e quindi
conseguente formazione, alla alberazione ove possibile e ad azioni coordinate e regolate per TUTTA la montagna per evitare il ripetersi di tali disastri. Ma per poter risolvere, e andando verso questa strada, il comune non ha risorse a sufficienza. E’ doveroso che la Regione Molise provveda immediatamente all’erogazione di una somma in emergenza per permettere il ripristino della viabilità temporaneo e giornaliero essendo la frana in movimento, MA SOPRATUTTO che deliberi l’assegnazione di una somma consistente e realmente sufficiente per poter effettuare a brevissimo e appena le condizioni del territorio lo permettano, lavori di interventi definitivi di transitabilità dell’intera strada: si chiede sia presa in esame la questione con grandissima priorità!! Marialetizia Maselli
Sventato suicidio alla stazione
Il fatto è accaduto a Campobasso. Pronto l’intervento della Polfer CAMPOBASSO. Personale della Polizia di Stato di Campobasso ha sventato un tentativo di suicidio nella Stazione Ferroviaria del capoluogo da parte di una donna di 48 anni, originaria del posto. Durante il servizio di vigilanza nello scalo F.S., il personale della Polizia Ferroviaria ha notato lo strano comportamento della donna che, mentre discuteva animatamente al cellulare, si posizionava al centro dei binari. I dipendenti del Posto Polfer di Campobasso,
prontamente intervenuti, si sono subito resi conto delle intenzioni della donna e, dopo aver impedito un tentativo della stessa di lanciarsi sotto un treno in arrivo nella stazione, riuscivano, con molta difficoltà, a convincerla a desistere dall’estremo gesto. L’opera di dissuasione degli agenti è continuata ancora fino a quando, riportata la situazione alla calma, la donna veniva affidata ai familiari che nel frattempo erano giunti sul posto.
LE CENERI - INIZIO QUARESIMA L’origine di questa celebrazione risale all’antica forma penitenziale. Originariamente,infatti, il sacramento della penitenza non veniva celebrato con le modalità attuali, ma aveva una forte dimensione pubblica, e la celebrazione “delle ceneri” costituiva il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli, che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del giovedì santo. Col tempo, il gesto dell’imposizione delle ceneri si è esteso a tutti i fedeli, non solo ai pubblici penitenti. Il duplice significato delle ceneri lo ricaviamo dalla Bibbia: in primo luogo, è il segno della debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo, la cenere rappresenta anche il segno estremo di chi si pente del proprio peccato e decide di riprendere il cammino verso il Signore. La semplice ma coinvolgente liturgia del mercoledì delle ceneri conserva questo duplice significato espresso nelle formule di imposizione: “ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” e, quella più usata oggi, “convertiti e credi al Vangelo”. Il digiuno quaresimale ha certamente una dimensione fisica: oltre l’astinenza dal cibo, può comprendere altre forme, come la privazione del fumo, di alcuni divertimenti, della televisione. Tutto questo però non è ancora la realtà del digiuno; è solo il segno esterno di una realtà interiore, un rito che deve rivelare un contenuto salvifico. Il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo sono giorni di digiuno totale dal cibo. I venerdì di Quaresima sono giorni di astinenza
dalla carne e dai cibi ricercati o costosi mentre, negli altri venerdì dell’anno, i fedeli possono sostituire l’astinenza dalla carne con altre opere di carattere penitenziale. Al digiuno sono tenuti i fedeli dai diciotto anni compiuti ai sessanta incominciati; invece, all’astinenza dalla carne i fedeli che hanno compiuto i quattordici anni. Anche coloro che non sono tenuti all’osservanza del digiuno, i bambini e i ragazzi, vanno formati al genuino senso della penitenza cristiana. Per l’inizio dell’itinerario quaresimale, la liturgia propone un brano del cosiddetto “discorso della montagna”, riguardante tre delle più importanti pratiche religiose dell’ebraismo; l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Ciascuno di esse è visualizzata pittoricamente mediante una metafora di carattere ironico e finalizzata a evidenziare il lato sbagliato. Questi atteggiamenti sono accomunati (come molti altri simili) da sciocca vanità e da futile esteriorità e, in quanto tali, sono ripudiati da Gesù. L’insegnamento di Gesù è finalizzato non soltanto a biasimare ogni verbalismo, ogni ritualismo e ogni efficientismo finalizzato all’esteriorità ma, soprattutto, a richiamare all’interiorità, alla spiritualità del cuore. E’ nel cuore, nell’intimo della persona, che si realizza l’ascolto della parola di Dio e si celebra l’incontro personale con Lui. Gesù ha insegnato il rifiuto dell’esteriorità con alcune metafore, come quelle della “mano destra” che tiene celato il suo agire alla sinistra, quella della “profumazione del capo”
che cancella dalla folta e lunga capigliatura degli orientali ogni altro odore, e quella della camera e della sua “ porta chiusa”. Il significato di tutte queste metafore è stato ben esplicitato da Sant’Ambrogio mediante uno splendido insegnamento esegetico e spirituale: intendi per “camera” non il luogo delimitato da pareti in cui viene rinchiusa la tua persona, ma la “cella” che è dentro di te, dove sono racchiusi i tuoi pensieri e si agitano i tuoi sentimenti. E’ li che si può stabilire con Dio il dialogo e intrattenersi in comunione con lui. Questo è vero e avviene perché, come ci assicura Gesù, “il Padre tuo vede nel segreto”. Nel “segreto” del cuore il Padre vede, ci ascolta e ci parla. Infine, è da tenere in mente che l’insegnamento di Gesù aveva un profondo significato per i “commedianti” della giustizia religiosa del suo tempo e che, purtroppo, suona attualissimo anche nel nostro tempo, in cui siamo soverchiati dalle parole di tanti falsi e ipocriti maestri, dalle immagini, dall’effimero e dal futile, che ci portano ovunque, ma sempre lontano dal “cuore”, dalla Verità. Per questo non dobbiamo mai dimenticare che la Verità è una sola, quella che conduce alla Vita eterna, percorrendo con coraggio e lealtà la retta Via ogni giorno, ogni giorno della nostra vita. Mons. Gabriele TETI.
Campobasso
7 18 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Con l’Italia e le istituzioni in subbuglio per le inchieste sugli appalti pubblici, con arresti e indagini a 360 gradi Strano a dirsi e a credersi, ma Campobasso continua a fare scuola di inappuntabilità Quando abbiamo scritto che a Campobasso, nonostante i lavori appaltatati dall’amministrazione comunale, spesso classificati contingibili e urgenti, sono unidirezionali, cioè per la gran parte vedono quasi sempre un unico soggetto imprenditoriale prevalere sugli altri, senza aver mai sollevato un dubbio o mossa un’indagine, si deve credere che le procedure sono così accorte, serrate, attente, minuziose da non lasciare spazio ad alcun sospetto. Quando abbiamo scritto così eravamo convinti, e ci tocca esserlo di nuovo, che le procedure di gara sono inappunta-
bili, inappuntabili i bandi, inappuntabili le commissioni aggiudicatrici, e per questa loro inappuntabilità, meritevoli di essere presi a modello, in ciò confortati dalla circostanza che nessuna autorità di controllo, dinanzi al quadro della situazione, ha mai trovato motivo per eccepire. Soprattutto la Guardia di Finanza che, invece, da mesi è sulle pagine della cronaca molisana per le indagini in fase di svolgimento presso una serie di comuni in provincia d’Isernia in cui gli appalti di opere pubbliche presenterebbero qualche legittimo dubbio. Tanta solerzia al-
trove e nessuna a Campobasso sarebbe anche per gli scettici incalliti la conferma indiretta che nel capoluogo regionale gli appalti pubblici, pur nella loro diversità procedurale e degli importi, vanno a gonfie vele. Questa condizione è abbastanza singolare in un contesto nazionale (“Mafia capitale” a Roma, “Expo 2015” a Milano, per citare i casi più eclatanti) e locale, in cui il dato ricorrente nelle inchieste sui fenomeni corruttivi e malavitosi è che gli appalti vanno spesso da una sola parte. La situazione corruttiva in Italia è talmente grande e diffusa da
aver preteso l’istituzione di un apposita Autorità affidata al magistrato napoletano Raffaele Cantone. A Roma la Procura ha scoperchiato forse l’impasto malavitoso più maleodorante con dentro spezzoni della Pubblica amministrazione, spezzoni di Mafia e spezzoni di estremismo politico (di destra). Anche nella capitale il dato ricorrente che ha generato l’indagine è stata la canalizzazione degli appalti in un’unica direzione, col risultato di decine di mandati di cattura e il progressivo allungamento dell’elenco degli indagati da parte
della Procura. In questo marasma generale che va dalle Alpi alla Sicilia, pertanto un’eccezione: Campobasso. Dove gli appalti pubblici, indipendentemente dal colore delle giunte e delle maggioranze politiche che si sono avvicendate a Palazzo san Giorgio, sebbene vadano prevalentemente da una sola parte, appaiono (fino a prova contraria) corretti nella forma e nella sostanza, avvalorati dal fatto che la Procura fin qui pare non abbia trovato elementi per mettervi mano. Qualcuno dal fondo potrebbe dire: “Ma c’ha provato?”.
Territorio, parte il progetto di promozione Un gruppo eterogeneo di tecnici pronti per il nuovo cammino del Master CAMPOBASSO. Il gruppo eterogeneo dei 16 corsisti (5 archeologhe, 6 architetti, 5 esperti di didattica e di comunicazione dei beni culturali) del Master in Progettazione e promozione del paesaggio culturale è entrato nel vivo del Project Work, l’elaborato finale, frutto dello sforzo congiunto delle diverse competenze. Caratteristiche peculiari del master, che nasce da una collaborazione tra l’Università, la Regione e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise, sono il forte orientamento pratico, che si esprime nella prevalenza delle attività di stage/tirocinio e di laboratorio progettuale (Project Work), e l’integrazione dei differenti contenuti teorico-pratici in un programma forma-
tivo transdisciplinare, ispirato anche ai contenuti della Convenzione europea del paesaggio. A guidare i corsisti il comitato tecnico – scientifico presieduto dalla Professoressa Gilda Antonelli e dai co – direttori i Professori Luciano De Bonis e Carlo Ebanista. Il cammino del Master è iniziato a giugno 2014 con una prima fase di didattica frontale che si è alternata ad alcune settimane di tirocinio, differenziato per profilo, e che ha visto gli architetti impegnati a Bari presso l’Ufficio di Piano della Regione Puglia, i comunicatori ed esperti della didattica a Roma presso il Museo Etrusco di Villa Giulia e le archeologhe alle prese con le attività di scavo nella necropoli di Trivento, oltre ad alcune espe-
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rienze comuni a tutti i profili come la partecipazione alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Il percorso pratico del Master continua tuttora con le collaborazioni dei corsisti con la Fondazione Molise Cultura, nell’ambito della Mostra “Giorgio De Chirico. Gioco e Gioia della neometafisica”, con la Regione Molise per il lavoro preparatorio di partecipazione ad Expo 2015 e con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Molise per la attività di tutela e valorizzazione. Nell’ambito del percorso didattico del Master sono giunti in Molise studiosi di fama internazionale che, oltre a tenere lezioni per la classe del Master, hanno partecipato a seminari di divulgazione pubblica riscuotendo un
ottimo successo di pubblico tra addetti ai lavori e semplici curiosi. Il giurista e magistrato della corte costituzionale Paolo Maddalena, gli archeologi Richard Hodges e Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, i pianificatori Alberto Clementi e Alberto Magnaghi, Presidente della Società dei Territorialisti, i geografi Giuseppe Dematteis e Franco Farinelli, presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani, la Responsabile delle Collezioni di Fotografia del MAXXI Architettura Francesca Fabiani, per citare solo alcuni degli studiosi che hanno dato il loro prezioso contributo alle attività del Master inProgettazione e promozione del paesaggio culturale.
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Isernia
18 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Ittierre, sequestrati capi contraffatti Blitz della Guardia di Finanza che hanno requisito 110mila capi Ferrè ISERNIA. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Isernia hanno proceduto al sequestro di oltre 110.000 capi di abbigliamento e accessori contraffatti, riportanti il marchio FERRE’ e sue declinazioni, a conclusione di una lunga operazione, iniziata lo scorso mese di novembre e terminata in questi giorni, presso i capannoni della “ITTIERRE SpA in concordato preventivo”. Per la società di Pettoranello non è una novità: dall’estate del 2013, le Fiamme Gialle pentre hanno più volte constatato la presenza in azienda di capi contraffati sia di FERRE’ che di altre note griffe della moda. In questo caso, però, l’operazione di servizio è stata molto più complessa ed articolata. E’ iniziata lo scorso novembre a Milano, allorquando lo studio legale che tutela i marchi “FERRE’” per conto della societa’ “I.T.C. s.r.l.” di Milano,
ha denunciato la presenza di capi di abbigliamento contraffatti nei magazzini della “ITTIERRE SpA”. La direzione delle indagini è stata subito assunta in prima persona dal Procuratore della Repubblica di Isernia, Dr. Paolo ALBANO, che, sulla base dell’informativa ricevuta, ha emesso uno specifico decreto di perquisizione locale nei confronti della società in concordato preventivo. Dalle primissime fasi esecutive della misura cautelare reale, i finanzieri pentri si sono trovati di fronte ad una quantità enorme di capi di abbigliamento ed accessori logati FERRE’, sui quali era indispensabile avere certezza della loro contraffazione e/o falsità rispetto agli originali, prima di procedere al relativo conteggio e sequestro. Si è reso, dunque, preliminarmente necessario avvalersi dell’ausilio di periti nominati allo
scopo di supportare l’attività di polizia giudiziaria. Le operazioni, a questo punto, sono proseguite nei tre mesi successivi, con il conteggio e la contestuale perizia attestante la falsità di ogni singolo capo e/o accessorio di abbigliamento rinvenuto. La merce presente nei depositi della società ispezionata, è stata, cioè, sottoposta ad una specifica e dettagliata attività peritale volta a certificare l’effettiva contraffazione dei capi mediante il raffronto analitico degli stessi con i modelli originali approvati dalla casa di moda. Tale accertamento tecnico è stato eseguito da professionisti che tutelano il marchio FERRE’ nel nostro Paese, in possesso delle opportune competenze e conoscenze in materia (Vds. allegate riproduzioni fotografiche). Al termine delle operazioni, sono stati certificati come contraffatti nr. 112.426
capi di abbigliamento e accessori, riportanti il richiamato marchio FERRE’ e sue declinazioni. Eseguito il sequestro, è stata redatta un’informativa di reato con la quale sono stati segnalati, a piede libero, alla locale Autorità Giudiziaria, i rappresentanti legali della società, ravvisando a loro carico la sussistenza delle fattispecie penalmente rilevanti di contraffazione, frode in commercio, commercio di prodotti falsi nonché la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, previste e punite dagli artt. 473, 474, 474 Ter, 515 e 517 del C.P., in concorso tra loro. Il Procuratore della Repubblica, Dr. Paolo ALBANO, non esclude che nelle prossime settimane, durante le quali saranno ultimati gli accertamenti ed i riscontri sull’origine dei prodotti sequestrati, vi possano essere ulteriori sviluppi investigativi con il coinvolgimento di altri soggetti.
Isernia, l’inefficienza amministrativa di Stefano Testa* Nei bei tempi dell’Isernia che contava a livello regionale e nazionale e che rappresentava un esempio di efficienza politica ed amministrativa si diceva: “ … non si muove foglia che …..(citando il personaggio di turno ) …. non voglia” Oggi il detto è cambiato perché si dice: “…….non si muove foglia (e basta)” cioè non si fa niente; ormai i rappresentanti delle Istituzioni sono onnipresenti nelle manifestazioni che garantiscono visibilità e apparizioni televisive che in maniera falsa e tendenziosa vorrebbero dimostrare una attività che non esiste nei fatti. A questo proposito mi giova ricordare che ad Isernia sembra di trovarsi in uno dei tanti paesi a regime dittatoriale del terzo mondo in cui le televisioni di stato per propagandare l’attività del governo trasmettono ripetutamente le immagini del “Lider” che come una star gira per la città va negli asili, nelle scuole, nei mercati salutando tutte le persone. L’atteggiamento autoreferenziale e l’inerzia dell’esecutivo incide su tutta l’attività amministrativa del comune in maniera devastante.
Il 30 ottobre ultimo scorso,presentai interrogazione scritta al Sindaco e relazionai all’intero consiglio comunale, presentando ampia documentazione, sul problema dei legali che avevano assistito funzionari e/o amministratori che avevano avuto la necessità di difendersi a causa della loro funzione e che erano stati assolti con sentenze passate in giudicato. Ebbene, a fronte delle richieste reiterate di questi legali circa la liquidazione delle loro competenze professionali il Comune ha solo risposto in maniera negativa o nel migliore dei casi non ha risposto affatto. Pertanto, tali funzionari e/o amministratori ed i loro legali, quantunque dimostravano la legittimità delle loro richieste sono stati costretti ad agire in qiudizio contro l’ente ed, è di questi giorni, una prima sentenza che condanna il comune di Isernia al pagamento delle somme richieste con l’aggiunta degli ulteriori costi legali che ammontano a circa 2.000 Euro A questo punto mi chiedo: ma se il sottoscritto aveva segnalato pubblicamente la questione, evidenziando anche la certezza della soccombenza in caso di giudizio, perché non è
stato ascoltato? Sicuramente non per ignoranza in quanto il comune dispone di un qualificato ufficio legale che, se fosse stato interpellato, avrebbe certamente evitato la brutta figura per il comune ed ancor più l’ulteriore danno emergente. Ma allora, se il Sindaco e l’Amministrazione hanno agito in dispregio delle più elementari norme comportamentali, arrecando così un danno alle finanze comunali, non sarebbe opportuno ed eticamente corretto che il Sindaco e la Giunta risarciscano il comune per il danno arrecato? Sarebbe questo un bel gesto di correttezza amministrativa che potrebbe anche significare che il Sindaco e la Giunta hanno agito in buona fede. Se tutto ciò non avverrà chiederò all’intero Consiglio Comunale una censura sull’operato dell’amministrazione segnalando il tutto con maggiore veemenza all’opinione pubblica ed ancor più alla Corte dei Conti. * Consigliere comunale
MANAGEMENT PER LE PROFESSIONI SANITARIE Al via il Master di primo livello all’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli Management per le funzioni di coordinamento infermieristico e per le professioni sanitarie, questo il tema del Master di primo livello promosso dall’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed nell’ambito di una convenzione con il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Facoltà di Medina e Chirurgia dell’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”. Sotto la responsabilità della dottoressa Rosaria Alvaro, il Master rappresenta una buona opportunità di formazione avanzata per coloro
che sono in possesso della Laurea di primo livello in area sanitaria. Una ulteriore specializzazione che infermieri, ostetrici, logopedisti, tecnici di laboratorio etc. possono spendere in ambito professionale. Il corso garantisce l’acquisizione di competenze specifiche nell’area gestionale-organizzativa e si focalizza sull’interazione fra persone e contesto di lavoro. Al termine del Master lo studente è in grado di: attuare politiche di programmazione sanitaria specifiche per le profes-
sioni sanitarie; analizzare e decodificare la domanda ed i gap organizzativi e/o formativi; progettare e gestire interventi di miglioramento sui processi produttivi e assistenziali e degli specifici processi professionali riguardanti le professioni sanitarie; fornire consulenza su tematiche di competenza specifica delle professioni sanitarie; progettare e gestire un sistema di sviluppo delle risorse umane che risponda ai bisogni assistenziali re-
lativi alle professioni sanitarie; progettare e gestire un sistema premiante da attuare per le professioni sanitarie; progettare e gestire un intervento educativo; progettare e gestire i processi di miglioramento di qualità e di ricerca; sviluppare e controllare il sistema informativo e informatico. Il Master ha la durata complessiva di un anno accademico e prevede l’acquisizione di 60 crediti pari a n.1500 ore di attività didattica distribuite: n.
510 ore di attività didattica frontale alla presenza di docenti e le restanti ore in attività pratiche da svolgersi presso IRCSS Neuromed di Pozzilli (IS). La domanda di ammissione deve essere effettuata entro e non oltre il 20 febbraio 2015 in modalità on-line, connettendosi al sito di Ateneo http://delphi.uniroma2.it. Trenta i posti disponibili la cui selezione avverrà il giorno 24 febbraio 2015. L’elenco degli ammessi sarà pubblicato entro 27 Febbraio 2015 sul sito web http://www.uniroma2.it
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Termoli
18 febbraio 2015
Vigili urbani, insediato il nuovo comandante Dopo otto anni il Corpo vedrà una guida. Si tratta di Massimo Albanese vincitore del concorso TERMOLI. Giornata a suo modo epocale quella di ieri al comando della Polizia municipale di Termoli, in piazza Kennedy (in quella che fu la sede dell’ex distaccamento del tribunale di Larino nella città adriatica). Dopo tempo immemore, a memoria diciamo almeno 8 anni abbondanti,
il corpo dei Vigili urbani è tornato ad avere un comandante di ruolo, che mancava dal pensionamento di Giuseppe Sorella. Massimo Albanese, vincitore di concorso, dopo la decadenza dichiarata di Antonio Valente, si è trasferito di fatto dalla vicina Campomarino, località in cui poche
settimane prima aveva assunto lo stesso incarico, per andare a colmare dunque quel vuoto atavico. Nell’ultimo periodo, per due anni e mezzo a partire dal marzo 2012 all’ottobre 2014, era stata la vicecomandante Alessandra Marchetti ad avere i gradi più alti tra le ‘guardie’ comunali.
Ad Albanese, dunque, il compito di riorganizzare mansioni e servizi insieme con l’organico presente, che tuttavia risulta ovviamente inferiore all’abbisogna, per una realtà così estesa sia demograficamente che territorialmente per il Molise. Albanese, come abbiamo già riferito in altre edizioni, allorquando
venne incaricato dalla giunta Sbrocca, ha partecipato alla selezione dell’autunno 2009, ma poi l’esito del concorso fu bloccato da un suo ricorso contro il primo classificato per poi arenarsi ulteriormente con la procedura di autotutela decisa dall’amministrazione precedente.
“Imu agricola, la protesta a Roma” Il Comitato di lotta del Basso Molise si dice pronto a ‘marciare’ sulla Capitale glio dell’Unione dei comuni Basso Biferno ho ritenuto opportuno invitare i 10 sindaci dei comuni appartenenti all’unione perché è da questi comuni che mi auguro parti una protesta forte per poi essere estesa all’intera Regione per arrivare fino a Roma. Devo dire che negli ultimi giorni qualcosa si sta muovendo, tanti comuni iniziano a essere sensibili, ma è ancora poco, anzi ancora non abbiamo fatto nulla. Non è giusto pensare di poter combattere la crisi e risanare il debito pubblico colpendo solo ed esclusivamente il popolo. La verità è che l’Imu sui terreni agricoli serve per recuperare il BONUS degli 80 euro e credo sia giusto andare a recuperare queste risorse altrove, visto che il grasso che cola nelle pubbliche amministrazioni esiste in abbondanza. Oggi tantissimi giovani, sono costretti ad effettuare un altro lavoro perché, con una piccola azienda non si riesce a dare alla propria famiglia la possibilità di vivere dignitosamente, oggi e domani con la pensione. Io dico no all’Imu agricola e lo dico con convinzione perché non può essere tassato un bene strumentale, un bene che, anche se coltivato, lascia troppe incertezze sui ricavi futuri”.
CAMPOMARINO. Non è stata fine a se stessa la riunione affollata di sabato mattina alla sala consiliare di Campomarino sull’Imu agricola. Le iniziative del Comitato di lotta del Basso Molise si estenderanno, forse anche territorialmente, viste le sponde avute da zone diverse. Ieri sera, sempre a Campomarino, è stato messo a punto il documento di sintesi dell’incontro. Si parla di mettere insieme una comunità di agricoltori ancora più folta per un incontro con cui fare una prova muscolare dell’adesione, ma il promotore dell’iniziativa, Antonio Saburro, supportato dai consiglieri Vincenzo Cordisco (che per primo trattò pubblicamente l’argomento) e Luigi Romano, ha voluto esternare il suo pensiero. “Abbiamo pagato e stiamo pagando un prezzo salatissimo di una crisi che certamente esiste ma che non è stata creata da noi. Oggi ci chiedono di pagare anche l’Imu sui terreni agricoli, su un bene strumentale e indispensabile per (cercare) di portare reddito a casa. Io credo sia arrivato il momento di reagire e far sentire la nostra voce, la voce del popolo. Ed ecco il perché della riunione, ora bisogna far sentire la nostra voce. In qualità di presidente del consi-
“Un plauso agli operatori di Ostetricia” Una lettera di un paziente riapre la questione della validità dell’ospedale San Timoteo TERMOLI. Ancora una lettera di encomio per l’ospedale San Timoteo di Termoli e stavolta il reparto destinatario dell’elogio è la divisione di Ginecologia e Ostetricia, dove è giunta la missiva di compiacimento per l’operato svolto su un caso specifico, di cui l’ufficio stampa dell’Asrem omette opportunamente per motivi di privacy l’identità del mittente. “Come tante persone ci rendiamo conto di certe realtà solo quando le viviamo direttamente, di solito vengono evidenziati dai giornali solo situazioni negative che, ahimè, purtroppo ci sono e mettendo i giusti ritocchi fanno notizia da scandalo dando modo a commenti ed invettive nei con-
fronti di un sistema che non va. In un certo senso siamo abituati a certe notizie, in un quadro sanitario che purtroppo arranca tutti i giorni per mancanza di fondi. La mia esperienza mi induce a scrivere una nota positiva nei confronti del reparto di Ginecologia e ostetricia di Termoli, diretta dal dottor Bernardino Molinari, innanzitutto per la professionalità di tutto il reparto e l’equipe dei medici che, in brevissimo tempo hanno individuato il problema mettendoci dinanzi ad una situazione d’urgenza e peraltro essendo in cura da “dottoroni” fuori regione, la mia diffidenza ed incredulità che mi assaliva in quel momento, ha rasentato l’offesa nei confronti dei medici presenti
in quel turno. Tuttavia si decise per la soluzione che poi si è rivelata la più saggia e meno rischiosa. Di questa esperienza mi preme soprattutto sotto-
lineare che aldilà dei risultati che purtroppo non possono essere sempre positivi come è capitato a me, l’umanità era ed è uno strumento essenziale per questo parti-
colare lavoro, che lenisce il dolore al pari di una medicina, ed io in questo reparto di umanità ne ho trovata veramente tanta. Un ringraziamento a tutti”.
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Termoli
18 febbraio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“I bieticoltori vanno pagati secondo contratto” Minacciano di non avviare le semine primaverili se prima non vedranno il pagamento del dovuto TERMOLI. Non c’è pace per lo Zuccherificio del Molise. “Faremo delle azioni legali, delle denunce, perché vogliamo essere pagati le bietole a 39 euro a tonnellata e non a 20 come stanno facendo dallo Zuccherificio”. Ad annunciarlo il responsabile del Cast, la principale associazione dei bieticoltori, Salvatore Montanaro all’indomani della riunione nello Zuccherificio del Molise con l’imprenditore Volpe Pasini che ha presentato il nuovo marchio “Zucchero Italia Termoli – Molise” ed un programma di rilancio dello stabilimento che prevede nuove lavorazioni collegate alla produ-
zione di zucchero come la cioccolata, marmellate, alimentazione per zootecnia ed umana. “Noi oggi diciamo che non semineremo le bietole primaverili – ha proseguito Montanaro – se non viene messo in chiaro il pagamento del pregresso. Pasini ha fatto un compromesso per l’affitto delle quote zucchero dal proprietario che è la Spa dello Zuccherificio ma si è accollato la situazione debitoria della Srl mettendo nel bilancio il pagamento delle bietole a 20 euro a tonnellata mentre noi abbiamo un contratto a 39 euro a tonnellata per cui debbono darci ancora la differenza, 19 euro a tonnellata.
Ci hanno dato appena il 55 per cento del dovuto (20 euro a tonnellata). Su questo faremo delle azioni legali. Non è giusto che i bieticoltori vengono presi per i fondelli”. Il progetto firmato dall’imprendi-
tore friulano, secondo i bieticoltori, va bene e si poteva già fare 10 anni fa se si fossero effettuati degli investimenti. “Prima di parlare di futuro – ha proseguito Montanaro – dobbiamo risolvere prima il pas-
sato ed il presente. Ben venga il Piano di rilancio se Pasini ha delle risorse da investire nello Zuccherificio ma prima di tutto viene il pagamento dei bieticoltori”.
“Chimiche, perchè no all’ampliamento” L’ex sindaco Di Brino motiva la sua decisione contraria ad aumentare l’area TERMOLI. Pare sempre più paventata l’ipotesi di “ampliamento della chimica” nel consorzio industriale. Un qualcosa che nei mesi addietro ha chiamato in causa gran parte della popolazione e ha investito la politica del ruolo di compiere determinate scelte Di Brino: richiama quelli che sono stati i principi che abbiamo dettato in campagna elettorale nel 2010. “Noi avevamo deciso di difendere il nostro territorio, l’ambiente e la salute dei cittadini per cui qualsiasi azienda che fosse una azienda ad alto rischio come le chimiche avremmo ESPRESSO un parere contrario. Questo è accaduto con la Biocom, con la Momentive, con la Fis, la C&T, la biomassa con tutte quelle aziende che avrebbero appesantito l’inquinamento ambientale nella nostra area industriale. L’obiettivo doveva essere quello di sviluppare il settore turistico, ricettivo piuttosto che incidere sullo sviluppo industriale inteso come ampliamento o realizzazione di nuove centrali ad alto rischio o eccessivamente inquinanti. La nostra linea – prosegue l’ex primo cit-
tadino – è stata quella di fare progetti di miglioramento dell’aspetto estetico della città intervenendo su Corso Lungomare e Porto, rendendo Termoli attraente dal punto di vista turistico. Personalmente, dal punto di vista industriale ho fatto una scelta che mi è costata tanto, sia dal punto di vista istituzionale che politico: parlo della scelta di non partecipare più alle assemblee del Consorzio Industriale dopo i noti fatti che hanno determinato anche delle
inchieste della Procura che hanno visto quell’area gestita in maniera non proprio lineare e trasparente. Lì sembra quasi si pensi di poter incrementare lo sviluppo industriale aprendo le porte alle industrie pericolose. Da qui la nostra scelta. Nel momento in cui si parlò di ampliamento delle chimiche l’iniziativa di consiglio comunale è stata presa da Paolo Marinucci che io ho condiviso tanto che, quando in quel famoso consiglio comunale si è deciso di vo-
tare a favore o contro l’ampliamento delle chimiche, io mi sono ESPRESSO contro esprimendo un voto chiaro, preciso e definito che mi è costato anche una spaccatura all’interno della maggioranza. Quei consiglieri comunali che hanno fatto cadere l’amministrazione e che evidentemente avevano e hanno ancora dei rapporti molto stretti con coloro che gestiscono il consorzio industriale e non hanno quella sensibilità di difesa della città di Termoli perché non sono termolesi, ebbene quei quattro consiglieri comunali hanno votato a favore delle chimiche. Evidentemente il progetto di far cadere l’amministrazione era un progetto che veniva da lontano. Di Brino doveva cadere perché stava dicendo troppi “no” e non si piegava agli indirizzi e alle indicazioni di qualcuno che a Termoli non vive ma che a Termoli vuole comandare. Quindi, rispetto a questo, io sono orgoglioso di essere caduto per aver difeso la mia città, il mio territorio e per aver combattuto per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
Associazionismo, cambiano le regole Modifiche per l’albo comunale per un migliore funzionamento delle società TERMOLI. Modifiche da parte della giunta comunale per l’albo comunale delle associazioni. Nella seduta dell’esecutivo dell’11 febbraio scorso, presieduta dal vice sindaco Maria Chimisso, è stata affrontata la necessità di procedere all’aggiornamento dei dati relativi alle associazioni locali aventi sede legale e operativa nel territorio del Comune di Termoli, prevedendo l’istituzione di un unico albo delle associazioni locali operanti nel ter-
ritorio del Comune di Termoli in coerenza con quanto prevede lo Statuto comunale. Per garantire il funzionamento dell’albo comunale delle associazioni locali si è deciso che è opportuno articolare l’albo in tre sezioni distinte sulla base della tipologia e della funzione specifica perseguita dalle associazioni: Sezione prima comprende le società, associazioni sportive – o altri organismi, comunque costituiti sotto qualsiasi forma, aventi
come finalità la promozione di pratica sportiva e motoria. Sezione seconda comprende le associazioni o enti che perseguono finalità nell’ambito culturale, promozione turistica, valorizzazione del territorio, protezione civile, salvaguardia dell’ambiente, valorizzazione del patrimonio storico, artistico e delle tradizioni. Sezione terza comprende le associazioni o enti che perseguono finalità nell’ambito so-
ciale e/o assistenziale, tutela e promozione dei diritti umani, sostegno alle situazioni di disagio e di qualsiasi tipo di emarginazione. Sezioni che costituiranno un aggiornamento delle associazioni attualmente operanti nel territorio comunale e che, quindi, le richieste pervenute in periodo antecedente si intendono decadute senza prelazione alcuna; La validità delle iscrizioni sarà triennale e sarà bandito un avviso pubblico per la ricognizione e l’iscrizione 2015.
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Opinioni
18 febbraio 2015
di Gianluca Di Lonardo E’ singolare come un’opera pubblica sia in grado di essere periodicamente al centro dell’attenzione per poi ripiombare nel dimenticatoio. La diga di Chiauci è un argomento da campagna elettorale (sia abruzzese che molisana) ed è la materializzazione di una tipica espressione italiana: un buco nell’acqua. In questo caso il paradosso è rappresentato dal buco, che c’è e purtroppo si vede, e dall’acqua che invece è ormai leggenda. Tra continue promesse e costanti rinvii nel 2015 festeggeremo il trentesimo anniversario dell’inizio dei lavori di una delle opere più attese e dispendiose della regione Molise. Il decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi non prevede altri finanziamenti per ultimare l’invaso, Legambiente invece presenta un documento in cui tra le 101 opere fondamentali per il rilancio nazionale trova spazio proprio il bacino artificiale altomolisano che ad oggi è costato allo Stato circa 154 miliardi di Lire. Cifra davvero esorbitante e totalmente senza controllo, basti pensare che il Consorzio di bonifica Sud con sede a Vasto ha un passivo che sia aggira intorno ai 22 milioni di Euro, lo dichiarava il Presidente del Collegio dei revisori dei conti Raffaele Felice nell’estate 2013 il quale senza mezzi termini aggiunge che la cifra è destinata a crescere senza controllo: “serve un autorevole e immediato intervento delle competenti autorità, con invito alle forze politiche di Vasto di prenderne visione e collaborare per una soluzione positiva del problema, che riguarda tutti gli agricoltori del territorio, ed essere pronti, con gente nuova e preparata, alla gestione del consorzio anche in considerazione delle nuove sfide da affrontare, per i nuovi compiti che la Regione ha deciso di assegnare ai consorzi e anche per evitare che un domani la diga di Chiauci passi sotto il controllo della Regione Molise, se la gestione dell’ente non subirà alcun cambiamento”. E’ importante capire il senso dell’ultima frase, evitare che la diga di Chiauci passi sotto il controllo della Regione Molise. Qui infatti si annida l’assurdo. Chiauci è una piccola località
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
di mantenere un livello minimo d’invaso e lo sfruttamento delle condotte per la produzione d’energia. Agli interventi elencati si aggiungerebbero la sistemazione a verde dell’ex area di cava e la creazione di un’area per la fauna lacustre, lavori abbondantemente realizzabili con i 154 miliardi spesi fino ad oggi ma che non saranno all’ordine del giorno con i 5 milioni appena restituiti e insufficienti perfino a saldare l’ingente debito del Consorzio vastese. Il Consigliere Camillo D’Alessandro si affretta a rassicurare gli L’acqua andrà abruzzesi ga- tutta in Abruzzo rantendo uno grazie stop agli sprea Sblocca Italia chi, ci augue all’inerzia riamo che prima o poi voregionale glia fare altrettanto con i molisani che attendono dal 1985 la fine di un’opera controversa che ad oggi ha lasciato lungo le sue sponde una serie di opere incompiute ed inutilizzabili. La totale assenza di considerazione nei confronti dei molisani che subiscono la violenza di un’opera senza vederne la fine sperata e tanto attesa, la deficitaria gestione dei fondi pubblici e l’assoluta mancanza di un piano di fruibilità dell’invaso portano a pensare che la Regione Molise consideri Chiauci ed il suo lago una sorta di enclave abruzzese costretta ad adempiere al suo compito di enorme cisterna d’acqua per la piana di Vasto, tutto questo mentre il Consorzio di Bonifica rimane al suo posto di comando sperperando le ultime risorse rimaste. Mi auguro che il presidente Paolo Di Laura Frattura decida di mettere fine a questo teatrino durato troppo a lungo e trasformi in realtà ciò che Raffaele Felice teme da oltre un anno, credo che l’Alto Molise sia una risorsa da tutelare e da usare con abilità evitando abusi e danni con progettazioni ormai anacronistiche. Ci auguriamo che il Molise voglia cambiare il corso delle cose quanto prima restituendo ai suoi abitanti ciò che gli spetta da trent’anni: il diritto di poter decidere del proprio destino. Ai posteri l’ardua sentenza.
Diga di Chiauci, il Molise resta assente
di Napoleone Stelluti La storia della istituzione cittadina è legata al vecchio antiquarium, le cui raccolte ebbero inizio intorno al 1949 , proprio in concomitanza con il ritrovamento di alcuni mosaici pavimentali d’epoca romana ubicati nel sito dell’ antica Larinum , area cosidetta di Via Mura Vecchie in corrispondenza dell’attuale Viale Giulio Cesare ,i quali vennero distaccati dal sito di origine e ricollocati al centro storico medievale ,nella sede municipale, in tre sale del Palazzo Ducale. Negli stessi locali fu successivamente sistemata anche alla Biblioteca Comunale “B.Preziosi” inaugurata il 2 giugno 1976, con una dotazione libraria di diecimila volumi, ivi funzionante fino 1995 quando per lavori di restauro fu trasferita in altri
della provincia d’Isernia, nonostante ciò il bacino idrico che ha distrutto una cascata naturale senza nessuna valutazione d’impatto ambientale trasformando una vallata in un enorme cantiere abbandonato non è di sua competenza. Ce lo ricorda il nome del Consorzio che se ne occupa e lo ribadisce il Dottor Raffaele Felice nel suo intervento. Si aggiunga una notizia delle ultimissime ore, il Cipe ha restituito 5 milioni di Euro al Consorzio di bonifica, finanziamento precedentemente revocato a causa dell’inerzia per l’utilizzo di tale somma da parte dello stesso Consorzio. Il Consigliere abruzzese Camillo D’Alessandro dichiara che tale operazione è fondamentale sotto diversi punti di vista e aggiunge che questi fondi saranno decisivi per ultimare l’incompiuta: “il Governo regionale e’ al lavoro per finanziare ulteriormente le opere a Chiauci e rendere chiaro a tutti che mai piu’ la Regione o gli enti ad essa collegati dovranno rappresentare una zavorra per le esigenze del
nostro territorio”. E’ incredibile pensare che il Cipe abbia deciso di restituire il portafogli a chi ha dimostrato in trent’anni di avere le mani bucate e scarsa voglia di fare. A dirlo è la stessa Regione Abruzzo che definisce il Consorzio “una zavorra”, lo fa sia D’Alessandro che Felice nel documento del 2013.Alla luce delle incredibili falle di bilancio e dell’indifferenza con cui i responsabili abruzzesi hanno risposto all’incontro di poche settimane fa organizzato dai Comuni molisani sarebbe il caso che la Regione Molise prendesse effettivamente il controllo dell’opera e invitasse ad un tavolo tecnico realmente utile e costruttivo tutti i Comuni interessati fisicamente dal bacino idrico per un nuovo progetto in grado di portare a termine le opere fondamentali per il territorio ed il fattivo funzionamento dell’invaso. Opere quali Il disboscamento completo del fondale, la sistemazione delle paratie e dei canali, la realizzazione di un secondo sbarramento di ritenuta in grado
Un Museo civico a Larino, e subito locali sullo stesso piano di fronte nell’angolo a nord est. A tale periodo risalgono le operazioni di recupero di molti reperti archeologici sparsi sul territorio e dalla cosiddetta Ara Frentana e depositati sotto il porticato dell’atrio dello stesso Palazzo Ducale, e valorizzati mediante una serie di mostre tematiche a cura della Soprintendenza Archeologica del Molise anche dopo il terremoto del 2002 . Nel Salone d’ingresso si trovano esposte, due grosse anfore in terracotta chiamate dolium, a sinistra reperti litici dell’epoca preistorica, vasi ,anfore e blocchi di pietra calcarea decorati fra i quali una copertura di tomba con protomi leonine, festoni con bucrani, e
maschera teatrale di commedia , la cosiddetta Ara Frentana , sulla parete un’erma di marmo raffigurante la testa di Giove. Di fronte basi di colonne ,con capitelli di stile corinzio detti anche a calice foliato, e altri capitelli di stile dorico e ionico . Sulla parete a sinistra una piccola raccolta di lapidi sepolcrali tra le quali spiccano una dedicata a Celia Tertulla sacerdotessa bambina della Diva Augusta, al quattuorviro edile ……., l’amico Lucio Mecio Onesimo, del II sec. d.C. ,a Gaio Vibio Luperco, ed infine a Quinto Adio Massimo alfiere o vessillifero della coorte VI. Nella seconda sala e nelle vetrine fibule, oggetti in avorio, vetro, bronzo,
monete, bolli laterizi , tubuli in terracotta e piombo, frammenti di statuine e di intonaco dipinto, vasi e anforette dell’epoca romana. Nella terza sala il mosaico policromo “degli Uccelli” del II sec.d.C. con raffigurazione di un motivo floreale abitata da uccelli. Nel corridoio due basi di statue con iscrizione onoraria in latino , la prima dedicata da una Colonia Romulensis a Caio Vibio Postumo, famoso personaggio locale , settemviro epulone ovvero addetto ai solenni conviti sacri, il quale raggiunse l’apice della carriera diventando Console,nella seconda base il decurionato decreta l’erezione di una statua in onore dell’imperatore Cesare Nerva
Traiano , Augusto Germanico,Pontefice massimo,dotato di podestà tribunizia per la terza volta,console per la seconda volta, padre della patria, CIL,IX,728. Nella quarta sala il mosaico policromo “del Leone” del II sec.d.C. composto da un emblema centrale con leone dietro albero palmato racchiuso da una cornice ad ogive, nella parte più ampia fasce diagonali che si intersecano con riquadri a stuoia e pelte che ruotano intorno ad un quadrato a lati curvi, cornice ad intreccio a quattro capi e cornice periferica con volute a spirali terminanti con fogliolina d’edera cuoriforme. In conclusione l’Amministrazione Comunale attuale non può continuare ad eludere una esigenza così importante specialmente per una cittadina ricca di storia e cultura come Larino.