Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043
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TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 151 - mercoledì 1 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Pierpaolo Nagni
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Pierpaolo Nagni. L'assessore regionale alle Politiche della casa è intervenuto con immediatezza sugli sfratti per morosità incolpevole. "Quanto al bando per i fondi destinati alla morosità incolpevole, abbiamo seguito criteri razionali e utili a garantire chi ha realmente bisogno di un’abitazione a canone popolare. A questi, e non ad altri, credo vadano rivolti i nostri sforzi".
Il Tapiro del giorno a Antonio Battista
Caso Scarabeo Frattura si difende bene sul piano politico, tirando fuori documenti e dati Scade sul giudizio personale su alcuni colleghi della stampa SERVIZIO A PAGINA 3
Il Tapiro del giorno lo diamo a Antonio Battista. Fino a questo momento, ed è trascorso ormai un anno, non è riuscito a porre la parola fine sulla questione legata alla realizzazione delle case popolari in via Facchinetti. Un'attesa che si protrae e che avrebbe voluto conoscere proprio la parola del sindaco. In un momento, poi, dove l'alloggio popolare sembra essere diventata merce rarefatta il Comune avrebbe dovuto dire la sua.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 1 luglio 2015
A proposito di scandali nella Pubblica amministrazione
Una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) finanziata nel 1988 è ancora in costruzione
Accade a Colletorto paese tra i più attivi del Molise anche politicamente, essendo stato amministrato da Antonio Chieffo prima che assumesse la presidenza della Provincia di Campobasso (periodo tra i più produttivi e significativi per l’Ente) e diversi assessorati alla Regione Se per renderci conto, noi cittadini del Molise, qual è il passo della burocrazia locale, quali sono i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, perché siamo una realtà socio/economica di retroguardia, è necessario toccare con mano, ovvero, avere un esempio concreto su cui riflettere e ragionare, bene, l’abbiamo trovato. E’ la storia (in sintesi) del finanziamento e della realizzazione di una residenza sanitaria assistenziale di 60 posti letto a Colletorto. La storia inizia il 31 marzo 1988 giorno in cui è stato sottoscritto l’Accordo di Programma integrativo per il settore degli investimenti sanitari tra il Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’ Economia, e la Regione Molise, in base al quale tradotti dalle lire di allora all’euro di oggi sono stati assegnati 11.700.000 euro di cui 11.115.000 a carico dello Stato (95%) e 585.000 (5%) a carico della Regione. Nell’accordo, tra i vari interventi previsti, c’era la realizzazione, come diciamo, di una Rsa da 60 posti letto a Colletorto. Paese tra i più attivi del di Vincenzo Cordisco* Il PD si era fermato sulle posizioni di quel ricordo del 40% ed oltre, frutto delle elezioni europee, seduti sugli allori, pensando che si potesse vivere di rendita. Così non è stato ed il risultato delle ultime elezioni regionali e comunali di qualche mese fa lo hanno dimostrato; il PD perde consenso, perde elettori e qualcuno potrebbe dire “io l’avevo detto”. Oggi, finalmente, si riparte ed ho aderito con una gran voglia di partecipazione all’incontro di “area riformista e sinistra dem”, svoltosi a Roma il 27 giugno scorso. Ho ascoltato con grande attenzione l’intervento dell’on.le Speranza, le cui affermazioni “Il Pd deve cambiare rotta, perché c’è’ un pezzo della nostra gente che non si fida più e rischia di voltarci le spalle, c’è un pezzo del Paese che non si fida più
Molise. Attivo anche politicamente, essendo stato amministrato da Antonio Chieffo prima che assumesse la presidenza della Provincia di Campobasso (periodo tra i più produttivi e significativi) e diversi assessorati alla Regione. Non è da escludere, anzi è certo, che nel 1988 ci sia stato il suo zampino nella scelta di Colletorto destinatario di una Rsa di 60 posti letto, che sono un’enormità ma giustificati per un’area marginale del Molise, e nel 2007, in
qualità di assessore alla regionale alla sanità, abbia preteso e assicurato che la struttura fosse finanziata in via definitiva, riuscendo a sventare un subdolo defalcamento del finanziamento da parte di una non ancora bene identificata entità regionale del tempo. Tornando alla tempistica, si deve poi attendere il 23 febbraio del 2009 per registrare l’approvazione del progetto definitivo dell’opera sanitaria e assistenziale, per un importo di 6 milioni di euro di cui a carico dello Stato 5.700.000 euro e a carico della Regione i restanti 300mila euro. Chiunque penserebbe che dal 2009 ad oggi la Rsa sia stata realizzata, collaudata, inaugurata e avviata. Falso. Siamo a metà del 2015, a circa 30 anni dalla firma dell’Accordo del programma integrativo per il
settore degli investimenti sanitari, e solo qualche settimana fa il direttore generale per la Salute, Marinella D’Innocenzo, con la determinazione numero 100 del 12 giugno, ha impegnato la somma di 3.250.753,28 euro sul capitolo 36433 del Bilancio di previsione 2015 per il completamento della struttura. Trent’anni sono tanti, ma nel Molise, per una quantità industriale di opere pubbliche, è il tempo medio necessario per passare dal finanziamento alla realizzazione. E non sempre ci si arriva. In molti casi il finanziamento si perde per strada o l’opera pubblica rimane incompleta. La classe politica, per un verso, e la dirigenza pubblica, dall’altra, sono il paradigma del Molise in crisi, incapace di risollevarsi. Del Molise che arranca, che ansima, che si piega sulle ginocchia. Classe politica e dirigenza andrebbero entrambe rottamate. Ma la prima rimane ad ingrassarsi nei palazzi del potere (Moffa e Vitale); l’altra, beatamente a guardare. Dardo
Con l’area Dem qualcosa di nuovo nel Pd del Pd”, oppure “Non si può abusare all’infinito del nostro senso di responsabilità” o ancora “Il Pd è la forza politica che può e deve far uscire il Paese dalla crisi…. Il Pd è la più grande speranza per il Paese, ma non possiamo nasconderci che ci sono cose che non vanno e non vorrei che a forza di evocare i gufi diventiamo struzzi e non capiamo più cosa sta avvenendo….. Non dobbiamo avere paura delle idee forti e dei nostri valori di appartenenza e non dobbiamo avere paura della parola sinistra” e rivolgendosi direttamente al Premier/Segretario “Matteo sbagli, se sei tu che parli male della sinistra seghi l’albero su cui sei seduto e prima o poi vincerà la destra”, mi hanno confermato quello che da
sempre andiamo dicendo, cioè che vi è il bisogno di un maggiore confronto all’interno del partito. Una maggiore condivisione e presenza sul territorio perché ci stiamo allontanando dai problemi reali della gente, stiamo portando avanti una gran voglia di riforme ma poi le stesse non tengono conto di chi sulla propria pelle le vede applicate e le subìsce. Per troppe volte il PD di Renzi utilizza la fiducia, prendendo scorciatoie che saltano la discussione, lo scontro, la condivisione e la sintesi. Siamo finalmente giunti ad una svolta: mettere in campo un cambiamento del PD perché quello che è successo ci dimostra che è sbagliato consegnare tutto alla leadership di una unica persona. Abbiamo
bisogno di fare un salto in avanti e dimostrare che il PD non è solo Matteo Renzi e per fare questo bisogna ripartire dai territori, dai circoli, che sono stati in questi anni svuotati del loro compito, cioè quello dell’anello di congiunzione con gli organi superiori, riportando al centro dei temi quelli della sinistra. Troppi sono stati i provvedimenti che ci hanno messo in contrasto con la società “Jobs act, scuola, legge elettorale” Oggi possiamo e dobbiamo, tutti insieme, capire che ci sono le condizioni politiche per poter giocare, ma realmente, un ruolo significativo nel panorama politico nazionale, e non ridursi al ruolo di chi predica bene e razzola male, che dichiarano di essere “i pa-
ladini del cambiamento e del rinnovamento” e poi approvano tutte le scelte pur di restare saldamente al p o t e r e . Fuori dal PD esiste una realtà allarmante, Salvini, Grillo e di nuovo Berlusconi. Anche per questo che il partito oggi deve cambiare, non si possono ripetere gli errori commessi, per non consegnare l’Italia ad una destra demagogica e populista. Alle recenti elezioni amministrative abbiamo, ancora una volta, resuscitato la destra.. un po’ consentendogli di transitare nel centrosinistra per opportunità di poltrone e posizionamenti e un altro po’ con le azioni sbagliate messe in campo. *Presidente Federazione Basso Molise
TAaglio lto
3 1 luglio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Caso Scarabeo, la difesa di Frattura Il presidente della Giunta ha inteso distinguere le situazioni imprenditoriali dell’assessore da quelle politiche CAMPOBASSO. “La Regione ha intrapreso tutte le attività necessarie alla revoca del finanziamento e che tutta la questione parte dal 2012, quando il governo regionale era guidato da Iorio, il Direttore Generale era Frangioni e Scarabeo non era membro di Governo.” Così, il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura in Consiglio regionale intervenendo sulla questione Scarabeo. Per questo, ha rigettato le richieste di dimissioni perchè i fatti portati dalla Magistratura interessano l’imprenditore Scarabeo e non il politico Scarabeo. “Se ho richiamato la dichiarazione del procuratore in una mia affermazione è perché ho letto un agenzia di stampa in cui il Procuratore conferma che non esistono legami tra il ruolo di assessore e di imprenditore nella questione”, ha aggiunto Frattura. Come un fiume in piena, poi, Frattura è tornato sulla vicenda Biocom: “Intendo tornare sulla questione Biocom ancora una volta. Tale società riceve un contributo con i fondi ex art 15 e non riesce a portare a termine il suo investimento causa inadempienze del Comune Termoli. In-
tanto si avvia procedura di revoca ed il sottoscritto non è più amministratore, ma nonostante continua a metterci la faccia”. Non poteva mancare un riferimento alla transazione attiva che ha interessato Micaela Fanelli: “Sul segretario del Pd e la ormai nota transazione attiva, ricordo all’aula che nel 2002, Iorio ebbe l’ardire di stipulare un contratto dirigenziale alla sua assistente. Non avendole, poi, concesso gli obiettivi e non avendo lei po-
tuto godere di quei benefici, l’assistente in questione chiamò in giudizio la regione. La differenza però è che mentre noi abbiamo inteso rivolgerci all’avvocatura per un parere e ricevere un orientamento, Iorio, dal canto suo si inventò una transazione senza nessun parere legale, riconoscendo alla sua assistente dirigente la modica cifra di 32.000 euro. Questo per confermare il modo diverso di agire. Fanelli, invece, all’epoca dei
fatti possedeva tutti i titoli, vincitrice di selezione ed esperienze maturate. Ma solo per essersi candidata contro di lei (IORIO) ha visto prevedere strumento di incompatibilità, caso unico in Italia”. In chiusura, Frattura ha cercato di stemperare l’intervento: “Mi auguro comunque che per il futuro il contraddittorio politico e personale avvenga in questa aula e si abbia il buon senso di richiamare norme e fatti. Che si rassegni chi vuole buttare fango e veleno. Abbiamo avuto fiducia dei molisani e abbiamo avuto la coscienza pulita e andiamo avanti con le spalle dritte. Il tempo sarà galantuomo”. La seduta non prevedeva fiducie o documenti di sostegno ma Frattura ha chiesto ai suoi di confermare in qualche modo vicinanza e sostegno all’attività sua e del Governo attraverso dichiarazioni singole. Dichiarazioni che sono arrivate da parti di tutti, compreso Francesco Totaro che nonostante il 18 marzo non votò il documento a favore del Governo oggi si è schierato dalla parte di Frattura per ciò che attiene il mandato amministrativo, ma confermando la distanza politica e di approc-
cio su alcuni macro-temi, ancora oggetto di una forte discussione all’interno del Pd, di cui comunque lui resta Capogruppo. Duro, infine, il giudizio politico di Michele Iorio: “Mi aspettavo di più sulla questione Scarabeo e sulla posizione politica della maggioranza, invece Frattura si è limitato ad attaccare frontalmente me e quanti hanno governato prima di lui. E lo ha fatto in modo violento, offendendo e mostrandosi inadeguato a coprire il ruolo che riveste. Frattura ha utilizzato poi argomenti ed informazioni riguardanti delle indagini e che personalmente non ho modo di conoscere, cosa questa che mi riservo chiarire in tutte le sedi. Comunque, la rabbia mostrata da Frattura in un’aula di Consiglio nella quale si lamenta che i suoi oppositori utilizzino le conferenze stampa per far politica è paradossale e naturalmente continueremo a fare politica ovunque ce ne sarà occasione. Ritengo comunque, alla luce di quanto accaduto oggi, che per il bene del Molise e dei molisani Frattura e questo governo si facciano da parte e restituiscano la parola ai molisani.
Petraroia, il tutto e il contrario di tutto Il vice presidente della giunta regionale Petraroia (il presidente Frattura non compare mai nelle elucubrazione del suo vice, e fa bene) c’è l’ha a morte con lo stato accentratore, che dopo aver smantellato le Province combinando un bel guaio sul piano della funzionalità, spinto dai poteri forti, si appresterebbe a smantellare le Regioni, ritenute il cuore dello spreco e della corruzione. I grandi giornali si sono ormai schierati con gli smantellatori, sospettati di essere al servizio non degli interessi dei cittadini ma dei grandi capitali. Se la prede con lo Stato che vuole essere sempre meno tale e sempre più mercato. Evidentemente Petraroia, ma non si mai perché mai nessuno finora lo ha saputo collocare nel Pd, non è renziano, dato che Renzi è con la Confindustria, col mercato, coi grandi interessi economici e finanziari. Lo smantellamento delle Province davvero si va risolvendo in un disastro, con il personale in diaspora e l’Ente in crisi d’identità. Petraroia dice che allo smantellamento non è seguito un atteggiamento coerente e razio-
Per l’assessore il Molise deve entrare in macro regione nale dello Stato , cosa che teme fortemente potrebbe accadere con lo smantellamento delle Regioni. Per consolarsi e consolare chi la pensa come lui, alle accuse di corruttela e di spreco rivolte alle Regione egli oppone, per contrappeso, la corruzione nei ministeri, quasi che il bilanciamento dei mali fosse, e dovrebbe essere per tutti, un sollievo. Se guardasse allo specchio ciò che non riesce a vedere in prospettiva Petraroia si accorgerebbe che le Regioni sono indiscutibilmente un ordinamento ormai fagocitato dall’autoreferenzialità, dalla diserzione delle risorse, dalla incapacità di spesa e dalla forte capacità di spreco. Il Molise che ha occhieggiato coi signori del vento e dei pannelli solari, che ha rapporti poco trasparenti con il sistema dello smaltimento dei rifiuti, che ha varato la peggiore legge in materia edilizia ed urbanistica (il Piano Casa regionale) in ossequio alle direttive dei costruttori e dei professionisti/progettisti, che sta mandando in
malora la sanità, in crisi l’industria, in apnea l’agricoltura e in difficoltà il commercio, forse riuscirà a sfangarla sul piano della corruzione, ma su quello dell’inefficienza è la quintessenza e, come tale, è uno dei paradigmi che sostengono la necessità di cancellare una classe politica che
ha tradito il motivo di fondo che ha sostenuto la nascita e l’affermazione delle Regioni. La difesa delle Regioni così come sono è blanda, di maniera, retorica. E come al solito, equivoca. Perché mentre la critica al Governo alle sua politica di accentramento è forte e pesante, diventa
melliflua nel momento in cui, pur di sopravvivere, Petraroia ritiene che il Molise possa (anzi debba) andare verso la composizione di una delle sette/otto macroregioni di cui si va parlano in Italia. E per consolazione (sua e nostra di molisani) fa sapere che “i cittadini molisani non hanno timore di essere inclusi in un’amministrazione più vasta, ma hanno il diritto di sapere, prima e non dopo, su come saranno risolti i loro problemi, a chi dovranno rivolgersi e in che modo. La soluzione che si prospetta non va demonizzata ma l’esperienza delle Province insegnerà pure qualcosa. O no ?”. A lui finora non ha insegnato a governare. Ma Petraroia è così, e va accettato per com’è, facendolo passare per un accidenti della storia politica del Molise, anzi l’interprete più aderente della facile adattabilità dei molisani all’obiettivo di restare a galla. Lui di fatti ci sta riuscendo. Affermando tutto e il contrario di tutto. Un gioco caleidoscopico che lo diverte moltissimo. Dardo
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 1 luglio 2015
Via libera dall’assessore Nagni al sistema del controllo preventivo dei progetti delle opere pubbliche
La validazione sarà mai applicata alla Metropolitana leggera?
Una volta verificato e approvato il progetto non può subire modifiche. Diversamente chi avrà sbagliato sarà tenuto a pagare L’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni non manca occasione per confermarsi tra gli assessori di Palazzo Vitale il più politicamente attrezzato e, cosa rara, coerente con il suo modo di essere nella vita e nella politica: un pizzico di spregiudicatezza miscelato con intelligenza al compito che gli tocca vivere. Nella giunta Frattura, è colui che rattoppa, cuce, tesse e, di conseguenza, propone. Nell’ultima dichiarazione pubblica ha creato molto interresse tra gli ordini professionali e l’imprenditoria affrontando un tema scottante (la validazione dei progetti delle opere pubbliche da un’autorità terza, vale a dire equidistante dalla stazione appaltante e dai progettisti), avendo alle spalle un retroterra totalmente scoperto in materia, quindi, facilmente attaccabile. Accennando alla spregiudicatezza miscelata con intelli-
Ferdinando Mancini Uil La riunione convocata dal Direttore Claudio IOCCA in Regione per il giorno 26 giugno e per le ore 10,00 è iniziata alle 11,30 con un’ora e trenta di ritardo, con l’arrivo dell’Assessore.L’Assessore Petraroia ha comunicato ai presenti che erano stati invitati perchè dovevano sapere che alcuni operatori legittimamente hanno inviato una diffida alla Regione Molise. Ha chiesto ripetutamente a tutti un’opinione in merito. Era per questo che il Direttore della struttura dott. Iocca aveva fatto intervenire i responsabili dell’ufficio legale della Regione.Quando molti dei presenti hanno fatto notare che della diffida si occuperanno altri soggetti e in altre sedi, e ho comunicato che era la UIL Scuola Molise ad aver supportato anche legalmente i firmatari della diffida, si è finalmente spostato il tiro sulla vera problematica e cioè su cosa succederà il 1° luglio agli operatori della FP iscritti all’Albo Regionale ormai senza stipendio.L’Assessore ha scaricato immediatamente le responsabilità sui sindacati chiedendo a noi come intendevamo affrontare il problema e soprattutto come intendevamo risolverlo, tirandosene fuori completamente.Ha subito smentito che l’altra sera (venerdì scorso) aveva annunciato che era disponibile a finanziare un progetto di formazione per i formatori affidato all’Ente Bilaterale ed ha subito chiarito che soldi non ne vuole dare (lui afferma di non averne, ma dimentica -forse volutamente- i tanti rivoli in cui vanno dispersi i pochi -ma
genza, volevamo dire proprio questo. Cioè, della sua capacità di esporre il petto alle critiche e, se gli viene bene, però, a gonfiarlo per gli elogi. Con l’ultima di-
chiarazione ha raccolto le une gli altri. Ma ciò che conta davvero è vederlo alla prova dei fatti. Non gli mancheranno le occasioni, avendo annunciato finanziamenti e opere in materia di depurazione della acque luride, di viabilità interna, e di trasporto su gomma e su rotaia. Bisogna vedere da dove comincerà ad introdurre la validazione dei progetti. Alcune opere sono in essere, altre, come la Metropolitana leggera, no. La disponibilità ad introdurre come sistema un meccanismo che garantisca i tempi della realizzazione delle opere pubbliche come da progetto validato, ossia preso in considerazione sotto l’aspetto strettamente tecnico, finanziario e amministrativo, evitando varianti in corso d’opera, è un notevole salto avanti in una regione in cui finora la quasi totalità delle opere pubbliche viene progettata dalle strutture in-
terne degli enti locali e dalle stesse verificate e validate, con il risultato che sappiamo: opere che durano decenni e varianti una dietro l’altra a gonfiare gli importi. Con la proposta di Nagni nasce l’era dei maggiori controlli in aggiunta a quelli canonici la cui incidenza, per quanto raccontano le cronache, è impalpabile se non addirittura inesistente: controlli formali, legati da una catena di solidarietà tra impresa, direzione dei lavori e collaudatori. Ciò che si vuole introdurre - ha spiegato l’assessore - è una verifica del progetto aggiuntiva, finalizzata ad accertare la conformità della soluzione progettuale prescelta alle specifiche disposizioni funzionali, normative e tecniche contenute nello studio di fattibilità e nel documento preliminare alla progettazione”. Tradotto in termini meno arzigogolati, sta a significare che
Formazione professionale, fumata nerissima non tanto pochi- fondi regionali). Ho poi preso la parola e gli ho ricordato i tanti tavoli inconcludenti che sono stati fatti finora in questi due anni e che la Regione ha una diretta responsabilità in quanto la formazione è materia delegata, quindi l’Assessore è tenuto a dare delle risposte ed è anche tenuto a proporre soluzioni. Chi “amministra” o “non amministra” la cosa pubblica è colui che ha avuto voti e consenso popolare per amministrare e che dovrebbe poi render conto agli elettori.Ho chiesto con insistenza cosa vuol fare della formazione, gli ho ribadito che ha abbandonato completamente gli operatori ed i cittadini molisani che sono stati privati di un servizio che la Regione è tenuta ad elargire in base alle norme costituzionali, che la Struttura ha dimostrato da tempo che non funziona in quanto ha impiegato 8 mesi per chiudere i conteggi e pagare la mensilità di settembre e che addirittura una persona aspetta ancora lo stipendio di marzo 2014 non solo, ma che al termine dell’ultimo incontro non siamo riusciti ad avere copia del verbale regolarmente sottoscritto.Ho poi aggiunto che mentre le leggi vanno verso l’eliminazione dei co.co pro. l’assessorato regionale al lavoro ha approvato, con determina del Direttore Generale, un progetto ponte che prevede proprio questo tipo di contrattazione. Il Molise non vuole andare avanti, vuole indietreggiare.Poi ha parlato Alida
dello Snals dicendo che non abbiamo tempo da perdere se poi non si decide mai e ha ricordato che gli operatori iscritti all’Albo hanno dei diritti innegabili e che il progetto Formez non impegnerà tutti gli operatori.Giovanna Salomi ha chiesto di nuovo cosa si fa dal 1° luglio.Di nuovo ho ricordato all’Assessore che tempo addietro aveva chiesto dei pareri legali sulla mobilità ma poi di quello scritto dalla Professoressa universitaria Bettini e quello dell’Avv. Naso della UIL non se ne è più servito, o comunque non ci ha dato contezza di cosa ne ha fatto; questo significa anche non avere rispetto degli altri, professionisti compresi, e tantomeno dei sindacati per il tanto tempo impegnato senza vedere poi risultati. Quindi ha abusato della nostra e dell’altrui bontà e disponibilità data nella speranza di veder finalmente risolto il problema della FP, problema che –con un pizzico di buona volontà- poteva essere facilmente risolto da tempo.Ho ricordato quanto sottoscritto dalle parti il 23 dicembre in Giunta regionale e ho detto; “se non valgono più nè la firma del Presidente, nè dell’Assessore, nè dei Senatori, nè delle rappresentanze sociali, serve ancora la Regione Molise ?”Petraroia a questo punto ha affermato che la riunione con l’ufficio del contenzioso della Regione è stata convocata per trovare un accordo tra gli operatori e i datori di lavoro ma che, se non fosse necessaria la presenza della strut-
tura regionale, tale soluzione avremmo potuta cercarla da soli in altre sedi. Adesso si doveva passare a fare proposte dal momento che fino ad allora non ha avuto nessuna proposta e mi ha assalito verbalmente dicendo che la UIL non ha mai fatto proposte ma solo chiesto risorse (come se fosse la UIL a dover mettere le risorse a disposizione o che fosse la UIL a gestirle).Ho ricordato le varie proposte fatte, anche quella odierna del progetto della formazione formatori da svolgersi per un mese, progetto richiesto anche dal segretario della FLC CGIL e da altri, ma di cui sia l’Assessore che la struttura non vogliono sentirne parlare senza dirci il perché. Anzi hanno dimostrato di non voler risolvere il problema delle centinaia di lavoratori molisani (quelli della FP non sono i soli) che, purtroppo, hanno perso prima il lavoro, poi la speranza ed anche la fiducia in chi governa il Molise, anche se spesso si appella a Papa Francesco e al Suo viaggio in Molise. Allora Enrico Passerini ha detto di essere disposto a far rientrare i propri dipendenti per pochissime ore la settimana; Antonietta Ricca e Marilanda Maselli lo hanno poi seguito. Intanto Pino Lafratta ha richiesto di continuare a verificare se è possibile organizzare un corso per i formatori utilizzando risorse della legge 236, ma non ha avuto risposta solo un “non è etico” da parte della dr.ssa De Lisio (come se fosse etico che Dirigenti
una volta verificato e approvato il progetto, non può subire modifiche. Diversamente, chi avrà sbagliato, sarà tenuto a pagare. Questa “pericolosissima” ipotesi pare si stia materializzando sulla nuova scuola elementare di Via S. Lorenzo a Campobasso, a seguito di una interrogazione del gruppo 5 Stelle e l’interessamento dell’Ordine degli architetti. Come dicevamo, sarà interessante, ad esempio, vedere l’applicazione di questo nuovo sistema, al quale l’assessore Nagni s’è votato “toto corde”, alla progettazione della Metropolitana leggera per la cui realizzazione sono stati previsti 23 milioni di euro e qualche anno per la sua entrata in funzione. U n progetto irto di difficoltà topografiche. Dalle parole, dalle intenzioni, ai fatti il passo sarà breve per l’assessore regionale ai Lavori pubblici. Dardo
ed Assessore ben pagati non riescano a risolvere nessuna delle tante vertenze che assillano i lavoratori molisani).La seduta è stata aggiornata a martedì alle ore 16,30 una data alquanto tardiva per risolvere il problema del giorno dopo (ulteriormente rinviata al primo luglio). CONSIDERAZIONI nostre La Struttura amministrativa regionale e la parte politica non curanti di chi non ha la possibilità di portare onestamente a casa un pezzo di pane continua a precare soldi in consulenze, vitalizi, spese superflue e bandi pubblici utili solo a tenere impegnata la struttura senza un riscontro reale nella necessità dei cittadini (cfr. concessione di Voucher per attività socio educative e sportive di circa 200 euro certamente riservati a pochi, visto che -tra l’altro- il bando e i volantini non sono stati nemmeno distribuiti nelle scuole molisane). In una regione dove tutti si accontentano di guadagnare di meno pur di evitare di essere licenziati, i politici regionali diano il buon esempio: drastica riduzione delle consulenze, drastica riduzione dei costi inutili della politica, riduzione dei vari appannaggi, riduzione delle indennità, riduzione-eliminazione dei premi di risultato in considerazione del fatto che di risultati positivi in questa regione finora non se ne vede l’ombra, sburocratizzazione dell’Amministrazione regionale, inutili opere pubbliche, finanziamenti per edifici scolastici senza alunni, ecc..
TAaglio lto Progetto del 2011 vede la luce nel 2015
5 1 luglio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Telesoccorso - teleassistenza – telemedicina: attivato il servizio
Anche questo finanziamento, questa possibilità di lavoro temporaneo per chi si dovrà occupare di assistere con i mezzi telematici e telefonici anziani in condizione di difficoltà, non è farina del sacco del governo regionale in carica La gara d’appalto, come la quasi totalità delle gare d’appalto della Regione Molise, è stata tribolata, vista e rivista, come capita spesso di fare, prima di arrivare all’aggiudicazione. La gara per l’attivazione del servizio di telesoccorso - teleassistenza – telemedicina sul territorio molisano è stata aggiudicata al raggruppamento temporaneo di impresa “Rti Digis srl – Linea aperta srl ed Evolvo srl, per un importo complessivo di 1.037.555,78 euro e per una durata 28 mesi (inizialmente la durata era stata prevista di 36 mesi ) a partire dal primo luglio 2015 e comunque non oltre il 31 dello stesso mese, in ragione degli obblighi derivanti dalla delibera Cipe 166/2007. Anche questo servizio, questo finanziamento, questa possibilità di lavoro temporaneo per chi si dovrà occupare di assistere con i mezzi telematici e telefonici una particolare utenza, essenzialmente anziana, in condizione di difficoltà, viene da lontano, non è farina del sacco del governo regionale in carica. Come andiamo dicendo da tempo, cioè, ogni qualvolta abbiamo un dato di
cronaca da notificare ai lettori del nostro giornale, si tratta (seppure con anni di ritardo) di scelte e decisioni passate, che fanno capo ai fondi europei e nazionali relativi al settennio programmatico 2007/2013. Il Molise, grazie alla sua inadeguata classe dirigente e ad una dirigenza pubblica che si rende complice di un sistema di dilazioni, di rinvii, di braccia conserte, di paras-
sitismo, è un treno accelerato rispetto ai direttissimi delle altre Regioni. Viaggia a passo di lumaca mentre le altre realtà italiane viaggiano ad alta velocità. Non a caso, per viaggiare su rotaia, ci serviamo del Pendolino mentre gli altri italiani si servono delle varie Frecce (Rosse, Argento, Bianche). Questa condizione di ignavia, di abbandono, di tolleranza pasiva, poi confluisce
e si disperde nel grande calderone delle competenze degli organi di controllo. Dovrebbe esserci, infatti, qualcuno incaricato di verificare l’uso e la destinazione dei fondi pubblici. Nel Molise non risulta. Risulta invece che per l’attivazione del servizio di telesoccorso, teleassistenza e telemedicina, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), il 12 gennaio
2011 ha preso atto del Programma attuativo regionale (Par) a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc) 2007-2013; che la Giunta regionale il 4 agosto 2011, nel prendere atto della decisione del Cipe, ha approvato il Programma attuativo regionale; che il 15 gennaio 2013 ha deliberato l’attivazione della linea “Rete socio – sanitaria regionale” e dei Servizi socio sanitari in favore degli anziani (telesoccorso - teleassistenza – telemedicina), disponendo che fosse attivato per il triennio 2013-2015, e solo pochi giorni fa ga deliberato l’aggiudicazione del servizio. Alla cronologia sancita negli atti ufficiali della Regione crediamo sia superfluo ogni altro commento. Si commenta infatti da sola. Un servizio di valenza sociale e assistenziale di ragguardevole incidenza, certamente utile per tantissima gente anziana che vive sola ed emarginata, per entrare in funzione ha impiegato oltre tre anni, dal momento della scelta programmatica (giunta presieduta da Michele Iorio) all’assegnazione. Dardo
“Acqua potabile, diritto fondamentale” “Non tutto può sottostare alle logiche del mercato unico. L’acqua potabile ed i servizi sanitari, ad esempio, non sono semplici prodotti ma veri e propri diritti universali: spetta all’Europa, dunque, promuoverne la più completa ed ampia diffusione”. Queste le parole di Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia e promotore, insieme con altri 33 eurodeputati, della dichiarazione scritta con cui l’Eurocamera chiede una maggiore attenzione per i temi legati all’approvvigionamento delle risorse idriche. Il testo, sottoscritto dagli europarlamentari ed inoltrato all’attenzione del Consiglio e della Commissione
E’ la dichiarazione scritta presentata dall’eurodeputato, Patriciello Europea, sottolinea l’importanza di “agire per un’equa distribuzione delle risorse idriche e tutelare le fasce più deboli della popolazione non solo all’interno dei propri confini ma soprattutto nei paesi in via di sviluppo”. “Sono convinto che la dichiarazione presentata – spiega Patriciello – sia un ottimo punto di partenza per l’avvio di un processo che riconosca come diritto umano fondamentale per tutti i cittadini l’accesso all’acqua ed ai servizi igienico-sanitari. La gestione delle risorse idriche – aggiunge l’eurodeputato forzista - è una sfida cruciale in cui
l’Unione Europea deve giocare un ruolo da protagonista: abbiamo bisogno di una legislazione che da un lato imponga a tutti i governi dei Paesi membri di tutelare e garantire questo diritto e, dall’altro, vieti che le risorse idriche possano essere considerate parte integrante del mercato unico alla
stregua di prodotti e servizi. C’è grande sensibilità e un consenso trasversale su questo tema: mi auguro che sia la Commissione che il Consiglio decidano di intraprendere quanto prima ogni azione necessaria a sostegno della dichiarazione che abbiamo presentato. In questo periodo di grande incertezza politica ed economica – conclude Patriciello – la UE deve avere il coraggio di proseguire con maggiore forza e convinzione sulla strada dell’integrazione tra Stati: occorre allargare, e non restringere, la portata dei diritti per tutti i cittadini”.
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Campobasso
1 luglio 2015
Jelsi concluderà il suo edificio scolastico Il paese vedrà, finalmente, il completamento del plesso dopo anni di attesa JELSI. La comunità di Jelsi vedrà finalmente il completamento dell’edificio scolastico, garantendo, dopo decenni,ai ragazzi e all’intera comunitàjelsesela possibilità di avere un luogo al coperto dove poter praticare attività fisica per tutto l’anno, ma non è finita qui. Infatti, grazie al continuo lavoro del sindaco Salvatore D’Amico e dell’Assessore Michele Mazzocco, la Regione Molise ha concesso un finanziamento di 1 milione di Euro per il completamento dell’Edificio scolastico Comunale di Via Generale D’Amico. Il progetto, condiviso con la dirigenza dell’Istituto comprensivo, prevede non solo la realizzazione della palestra scolastica indoor e dei servizi ad essa dedicati, ma anche una sala convegni multimediale per avvicinare gli studenti all’uso delle nuove tecnologie digitali, aule, uffici e il completo abbattimento delle barriere architettoniche di tutto il plesso scolastico.
Con questo bel risultato, si certifica una volta per tutte, la continua attenzione che l’amministrazione comunale sta mettendo in campo per la scuola, per gli studenti, le famiglie, e tutti gli operatori scolastici. Infatti, fra pochi giorni, dopo la chiusura dell’anno scolastico, partiranno i lavori per la messa in sicurezza della parte posteriore del plesso scolastico, attraverso un finanziamento di 200.000 euro ottenuto nell’ambito del programma #scuolesicure del Governo Renzi. L’Amministrazione Comunale ha saputo cogliere, in tempi molto brevi, la concreta opportunità offerta dal Governo Renzi che ha deciso di investirenell’edilizia scolastica attraverso il Decreto del Mistero delle Finanze del 23 Gennaio 2015, detto “decreto mutui”, in attuazione dell’art.10 della legge di conversione n. 128/13. Grazie a questo strumento, il Governo consentirà alle Regioni di contrarre mutui trentennali, a tassi
agevolati, con la Banca Europea per gli investimenti, la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa, la Cassa depositi e prestiti o con gli istituti bancari.Si tratta, quindi, di contributi pluriennali per 40 milioni annui i cui oneri di ammortamento (sia per la parte capitale sia per la parte interessi) saranno a carico dello Stato a partire dal 2015. Una operazione che dovrebbe sviluppare complessivamente circa 905 milioni di euro, consentendo di far fronte alle carenze strutturali delle scuole o per la costruzione di nuovi edifici scolastici. La Regione Molise, seguendo le indicazioni del decreto, ha approvato con DGR n. 143 del 30/03/2015 le linee guida per la presentazione dei progetti da parte degli Enti Locali, che sono stati chiamati a presentare i progetti “canteriabili” nel mese di Aprile. In base ai criteri decisi, la struttura regionale dell’Assessorato ai Lavori Pubblici ha potuto stilare il Piano Triennale di Interventi 2015-
2017 e i Piani Annuali per tutti e tre gli anni., approvati con Delibera della Giunta Regionale del Molise n. 185. Dalla delibera emerge che il progetto candidato dall’Amministrazione comunale di Jelsi ha ottenuto un punteggio tra i più alti riuscendo così ad essere inserito nella graduatoria delle opere finanziabili nel Piano Annuale del 2015, il primo del triennio 20152017 in cui verranno attuati gli interventi. Il Governo, per mano del MIUR,Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha raccolto i Piani Regionali ed approvato il Programma Nazionale,e qualche giorno fa ha ufficializzato la ripartizione dei fondi a livello regionale, assegnando alla Regione Molise un contributo annuale per il 2015 di circa 10 milioni di euro. Grazie a questo stanziamento, si prevedono per il 2015, la realizzazione di 15 interventi in Molise, fra cui quello assegnato al Comune di Jelsi.
Nelle more della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è partita la macchina amministrativa per poter realizzare i lavori il prima possibile e poter garantire servizi importanti ed essenziali agli studenti jelsesi. Il ringraziamento dell’Amministrazione va al dirigente scolastico, al corpo docenti e al personale scolastico per l’impegno e la passione che mettono nella crescita dei nostri ragazzi, e alla struttura tecnica comunale e ai progettisti, che hanno operato in maniera efficiente e perfetta per arrivare al raggiungimento dell’obiettivo. Soddisfatto l’Assessore Mazzocco che su facebook ha dato l’annuncio: ‘E’ ufficiale. Il Comune di #jelsi ha ottenuto il finanziamento per il completamento definitivo del plesso scolastico. Contenti di riuscire a dare ai nostri ragazzi e a tutta la comunita’, una palestra al coperto, aule, sala convegni polifunzionale e tanto altro ancora...’
“Sfratti per morosità, la Regione intervenga” Manifestazione dinanzi la prefettura a Campobasso per sollecitare interventi urgenti CAMPOBASSO. Manifestazione dinanzi la Prefettura di Campobasso per chiedere alla Regione l’applicazione della legge per le morosità degli sfratti inconsapevoli. Da anni la crisi economica, con la chiusura di attività e la scomparsa di posti di lavoro, miete incolpevoli vittime di un sistema che non funziona. Licenziamenti, cassa integrazione a zero ore e disoccupazione hanno messo in ginocchio migliaia di famiglie che non riuscendo più a pagare l’affitto, o le rate del mutuo, si trovano sbattute in mezzo alla strada . Nell’ultimo biennio abbiamo registrato in Molise (dati del Ministero degli Interni) un incremento del dell’86,1% di procedure di sfratti. Bisogna necessariamente agire urgentemente ! I fondi messi in campo dalla Regione Molise per affrontare, in parte, la difficile situazione (Deliberazioni di G.R.n.541 del 20 ottobre 2014 e n.638 del 25 novembre 2014) non sono stati neanche tutti utilizzati, a causa di criteri ultraselettivi per l’accesso al
bando da parte degli inquilini morosi. Contestualmente, però, la Regione Molise ha legiferato per la svendita del patrimonio pubblico ai privati, scaricando cosi il peso della crisi e del debito sulle famiglie più povere. Inoltre, il Piano Casa di Renzi e Lupi da un anno a questa parte non ha provocato altro che danni: sponsorizzata e difesa dal presidente Frattura come soluzione all’emergenza abitativa dilagante, in realtà la legge mette all’asta 800 mila case popolari, nega residenze e utenze agli occupanti per necessità e sottrae risorse pubbliche inizialmente destinate alla casa per regalarle ad EXPO e quindi alla mafia che si è gestita gli appalti. È chiaro che di fronte a dati simili e all’assenza di politiche sociali degne di questo nome, diviene sempre più necessaria la capacità di autorganizzazione, la diffusione delle pratiche di riappropriazione e la determinazione nella
resistenza. L’unico Piano Casa credibile parte da una moratoria immediata sugli sfratti per morosità incolpevole, il cui numero altrimenti è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Il blocco temporaneo di tutti gli sfratti è necessario per salvare nell’immediato centinaia di famiglie dalla strada. Va inoltre ritirato il Piano Casa e messo in atto un piano di implementazione degli alloggi residenziali pubblici, ad ora totalmente insufficienti per soddisfare i bisogni delle famiglie, anche attraverso i metodi sperimentali della requisizione dell’invenduto e dell’autorecupero, evitando cosi ulteriore speculazione e cementificazione del territorio. Chiediamo la riapertura del bando per l’accesso al fondo per la morosità incolpevole, con criteri per l’accesso dettati dalle reali condizioni finanziarie e sociali degli inquilini.
Ripalimosani, il concorso Lefra La terza edizione per ricordare Leonardo Tartaglia fotoreporter scomparso nel 2013 RIPALIMOSANI. Il Comune di Ripalimosani, in collaborazione con la Pro Loco Ripa, organizza il terzo concorso fotografico “Leonardo Tartaglia – LEFRA”, in omaggio al fotoreporter scomparso nel 2013 che, in oltre un cinquantennio di instancabile attività, ha fissato nei suoi scatti gli innumerevoli aspetti delle comunità molisane, con le loro caratteristiche, tradizioni, evoluzioni. Il tema del concorso è “Ripalimosani: le tradizioni, i luoghi e gli eventi”.
La partecipazione al concorso è aperta a tutti i fotografi dilettanti di qualsiasi età e nazionalità. Le immagini partecipanti al concorso dovranno essere presentate entro e non oltre le ore 12.00 del 10 settembre 2015. I risultati del concorso saranno resi noti sul sito internet istituzionale del Comune di Ripalimosani (www.comune.ripalimosani.cb.it) e sul sito www.ripalimosanionline.it; la premiazione avverrà nel mese di settembre 2015, nel corso di una serata de-
dicata; la data sarà tempestivamente comunicata non appena verrà individuata dall’organizzazione. Saranno premiati i primi tre classificati; la giuria si riserva di dedicare una menzione speciale a opere particolarmente meritevoli. Tutti i dettagli sono nell’avviso pubblico reperibile sul sito istituzionale www.comune.ripalimosani.cb.it. Sempre dal sito è possibile scaricare la domanda di partecipazione.
Campobasso
7 1 luglio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
In una città che da decenni non vara un Piano di sviluppo, un progetto infrastrutturale, un disegno di crescita sociale e culturale degni di tal nome.
La difficile vita dell’intergruppo dei moderati a Palazzo san Giorgio
Ambrosio, Colarusso e Iafigliola continuano a restare in posizione critica sulla linea di demarcazione che separa l’interesse dei partiti dagli interessi oggettivi della collettività I moderati all’interno del centrosinistra a Palazzo san Giorgio si vanno riducendo nel numero e anche l’incisività dell’azione politica annunciata e fatta credere per innovatrice di un metodo che, non rinnegando i valori della rappresentanza e dell’appartenenza (al centrosinistra), avrebbe dovuto rappresentante la necessità di una maggiore partecipazione e corresponsabilità nel governo della città, si va affievolendo. Il messaggio, aperto e non cifrato, comunque rimane valido. Rivolto al Pd nel ruolo di partito di maggioranza relativa, che a Palazzo san Giorgio ha fagocitato poltrone, cariche, incarichi e potere gestionale, lasciando gli “alleati”, specie i consiglieri di matrice moderata, a fare tappezzeria. Gli iniziali 5 aderenti alla formazione dell’intergruppo (Ambrosio e Montanaro dell’Udc; Iafigliola e Colarusso dei Popolari per l’Italia e Madonna del Centro Democratico), sono passati a tre (Ambrosio, Iafigliola e Colarusso)
avendo Montanaro preferito rifarsi e riferirsi all’assessore Massimo Sabusco (per una futura garanzia nel partito), e Madonna alla carità (politica) del sindaco Battista, come in precedenza è stato abilmente alla carità (politica) dei primi cittadini con cui ha avuto la ventura di condividere la politica e suoi munifici (quanto sottesi) vantaggi nella ormai ventennale presenza in Municipio. L’intergruppo formato e pubblicizzato come un atto di trasparenza politica, di responsabilità amministrativa e di apertura ad una visione democratica dello stare assieme a governare, dopo un esordio abbastanza incisivo, fino al punto da chiedere e ottenere un consiglio ad hoc in cui s’è discusso dell’operato del sindaco, della giunta e dei consiglieri delegati dal sindaco a determinati settori amministrativi, stenta a riappropriarsi della visibilità ottenuta e dell’interesse mosso nei cittadini, nonostante continui l’opera di contenimento dello strapotere nei confronti
dell’esecutivo e del primo cittadino in particolare, ogni qualvolta in cui viene a galla, e si conferma, la vocazione all’eccesso, ad andare oltre i confini della corretta relazione interpartitica, a privilegiare i casi particolari a quelli di generale e collettivo interesse. E’ accaduto nella recente assemblea monotematica sull’urbanistica; è accaduto nell’ultimo consiglio, nel corso del quale è stato resettato il bilancio dai residui (attivi e passivi) e approvata una variante a corredo di un insediamento edilizio in Via G.B. Vico. In entrambe le circostanze è stata notata l’assenza di Ambrosio, di Colarusso e di Iafigliola: un segnale di dissenso verso la pochezza amministrativa del primo anno di amministrazione (programmatica e gestionale, soprattutto del settore urbanistico) e verso l’approvazione di varianti “a posteriori”, a cose fatte. L’assenza non ha avuto ripercussioni in quanto i gruppi di minoranza a Palazzo san Giorgio sono a loro volta affetti da perso-
nalismo e da incoerenza, e per questo alleati involontari (?) della maggioranza. Per un breve periodo di tempo si era prospettata la possibilità di creare una linea trasversale dell’intergruppo dei moderati con la minoranza nei casi in cui il giudizio di merito sull’azione dell’amministrazione fosse apparsa affine, se non addirittura concordante. Anche questa ipotesi è facilmente evaporata dinanzi agli egoismi personali dei consiglieri a tutela della loro “carriera” politica e del loro permanere nella strategia degli opportunismi. Non così Ambrosio, Colarusso e Iafigliola che continuano a restare in posizione critica sulla linea di demarcazione che separa l’interesse dei partiti dagli interessi oggettivi della collettività. In una città che da decenni non vara un Piano di sviluppo, un progetto infrastrutturale, un disegno di crescita sociale e culturale degni di tal nome. Dardo
“Troppa l’acqua che va perduta” di Michele Ambrosio Il “sistema acquedotto” del comune di Campobasso fotografa una realtà urbana costituita da 600 Km di tubazioni,1.910 pozzetti principali, 13 serbatoi (di cui 9 comunali e 4 di Molise acque) 15 reti indipendenti a servizio di un territorio di 56 km2 con 50.000 abitanti residenti, con il 97% dell’acqua distribuita che proviene dall’acquedotto molisano destro di Molise acque (sorgenti del Biferno) e 29.231 punti di
consegna all’utenza. A fronte di un sistema complesso e articolato, la realtà registra anche un consumo idrico annuale, rilevato sulla scorta delle letture dei contatori, di circa 4milioni di metri cubi a fronte però di una fatturazione a Molise Acque per circa 10milioni di metri cubi per l’approvvigionamento della rete idrica cittadina, per un esborso di circa 2milioni di euro a carico delle casse comunali.
Una differenza di circa 6milioni di metri cubi d’acqua ogni anno tra quella pagata all’azienda speciale regionale e quella registrata agli utenti tutta da spiegare, non solo per la sua perpetuazione negli anni, (rilevata anche dai vari rapporti ecosistema urbano di Legambiente) e che stante i dati, ipotizzerebbe una seconda Campobasso, una città fantasma che si approvvigiona di acqua a spese di quella reale.
Ma la riflessione, oltre che di natura economica, è anche sul “valore” dell’acqua, bene comune e prezioso che deve essere preservato anche in rapporto alle sempre maggiori necessità, non solo in ambito locale, ma mondiale, tenuto conto che tra poco meno di un decennio, in rapporto all’andamento demografico un terzo della popolazione non avrà accesso all’acqua potabile. Il tema verrà portato all’attenzione del
Consiglio comunale con una specifica interpellanza che ho inteso presentare a riguardo e volta ad avere riscontri e risposte su tutti gli aspetti connessi, dalla dispersione ai controlli effettuati negli ultimi dieci anni, dai costi (in definitiva a carico dei cittadini) alla sistemazione ed efficientamento della rete idrica per i quali sarebbero sufficienti poco più di 3milioni di euro, l’equivalente di soli tre anni di risparmio tra approvvigionato e rilevato.
Errata corrige
La foto pubblicata nel numero di domenica non era attinente all’articolo Nel numero di domenica 28 giugno 2015, è stata affiancata all’articolo riguardante la conferenza stampa dei consiglieri comunali di Campobasso del Movimento Cinque Stelle, inerente la lottizzazione in via Giambattista Vico della Di Biase Costruzioni, la foto di un fabbricato realizzato dall’impresa Tedeschi che nulla ha a che vedere con la situazione oggetto della conferenza stampa dei consiglieri ‘gril-
lini’. Ce ne scusiamo con i lettori e con l’impresa Tedeschi per l’involontaria apposizione della foto raffigurante il palazzo che riproponiamo nel numero odierno. L’articolo desunto dalla conferenza stampa dei Cinque Stelle, infatti, aveva a base altra situazione. Il fabbricato della impresaTedeschi, invece, non presenta alcun problema di natura urbanistica e quant’altro.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
1 luglio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Stanno facendo naufragare Isernia di Stefano Testa * Guardo allibito a tutto quello che si sta verificando nella nostra amata regione ed ancor più nella nostra devastata provincia e cerco di capire dove ci stanno portando i tanti “Schettino” che guidano la politica regionale e quella dei comuni più importanti. Ebbene sempre per usare la metafora “Schettino” non vedo all’orizzonte capacità e/o professionalità capaci di superare il mare in tempesta nel quale ci troviamo ma solo personaggi senza idee che non hanno neanche la capacità di scegliersi consulenti in grado di segnare una rotta che abbia degli obiettivi chiari e definiti. Ci si serve esclusivamente di “yes man”, di parenti più o meno capaci scegliendo strategicamente quelli che non hanno lo stesso cognome in maniera da rendere invisibile l’operazione. Si tratta di operazioni to-
talmente in danno delle nostre realtà in quanto i migliori, in barba a tutte le dichiarazioni di principio che vengono evocate senza crederci, sono costretti ad emigrare per affermarsi laddove vige il principio della meritocrazia. Sarebbe troppo semplice fare un elenco di nomi, ma sono convinto che ognuno nella nostra piccola realtà demografica è in grado di aggiungerne altri: resta il fatto evidentissimo che lo spopolamento continua e solo nella nostra provincia negli ultimi anni siamo diminuiti di oltre 4.000 abitanti. A questo punto cerco, avendo ben chiaro il quadro socioeconomico nel quale operiamo, di pensare al futuro ipotizzando una attività politica ricca di contenuti, ricca di proposte mirate alla nostra realtà, ricca di coinvolgimenti professionali che abbiano la vista lunga di
chi ha esperienze certe e documentate. Questo mi porta a riflettere che la politica si può fare in due modi: o rivolgendosi alla base, ai cittadini elettori cioè alla gente; oppure attraverso accordi ed intrallazzi al vertice. Si tratta di due strategie che confliggono totalmente ove si consideri che la prima è stata utilmente utilizzata dopo i grandi rivolgimenti sociali. Infatti dopo la caduta del fascismo e per un certo numero di anni i grandi partiti storici come la DC, il PCI, il PSI,il MSI ecc. si sono rivolti direttamente alla gente. Successivamente, raggiunto un nuovo equilibrio, gli appelli alla gente sono diventati sempre più radi per affidarsi sempre di più agli accordi di vertice. Questo concetto raggiunge la sua apoteosi con la legge cosiddetta “maggioritaria” dove di-
venta possibile candidare un quid qualsiasi, al di là delle capacità reali dello stesso, sul quale i vertici (maggiorenti) hanno raggiunto l’accordo. In genere gli accordi sono sempre contro i cittadini amministrati perché i vertici (i maggiorenti) designano solo persone di scarsa qualità che non devono creare problemi ai loro interessi acquisiti, cioè non devono crescere, anche in barba agli interessi dei partiti di appartenenza. Questa è la motivazione per la quale la gente diserta le urne e il partito delle astensioni è diventato il primo partito d’Italia. Occorre riprendere l’iniziativa politica, quella vera, quella che parla alla gente: sarà difficilissimo perché i poteri forti non lo consentiranno, ma sono convinto che con una azione tenace, con proposte concrete sui grandi temi di interesse generale; laddove proporre concretamente si-
gnifica spiegare che cosa si vuole e come fare per ottenerlo in maniera che la gente possa comprendere la proposta e, se l’approva, possa appoggiarla politicamente. Con questi pensieri partecipo ad un consiglio comunale che si prospetta misero di proposte che non siano quelle provenienti dalla minoranza, dilaniato da atteggiamenti dispotici da parte del Sindaco, mortificato da una pseudo attività politica che tende ad escludere addirittura il parere vincolante delle commissioni consiliari con l’unico risultato di aver determinato una paralisi amministrativa di dimensioni tali da distruggere l’apparato socio/economico/politico della nostra realtà dove con grande spirito di appartenenza tutti noi ci ostiniamo a risiedere e ad operare. – consigliere Comunale di Isernia
Lettera aperta
Al Sindaco del comune di Isernia Luigi Brasiello E la rappresentanza femminile in Giunta? L’associazione culturale “ Promozione Donna” essendo una associazione particolarmente attenta alle problematiche di carattere socio-politico che riguardano il mondo femminile, ha potuto rilevare a seguito del comunicato stampa da parte del sindaco della Città di Isernia Luigi Brasiello, relativamente alla nomina di due assessori esterni, un non rispetto della legge n° 56 / 2014 ( legge “ DELRIO”) il cui art. 1, comma 137,recita: “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico.” La garanzia contenuta nella norma costituisce espressione
della volontà del legislatore di ottenere un riequilibrio della rappresentanza politica dei due sessi, in attuazione delle finalità perseguite dall’articolo 51, comma 1, della Costituzione. Il principio di parità democratica nella rappresentanza e il riequilibrio tra uomini e donne, era già stato evidenziato dal TAR Lazio-Roma, con la sentenza n. 6673 del 2011. Il TAR aveva segnalato come ne costituiscano espressione l’articolo 6, comma 3, del TUEL (d.lgs. 267/2000), modificato dalla Legge 215 del 23 novembre 2012, e il Codice delle pari opportunità tra uomo e donna (d.lgs. 198/2006 ) che nel testo novellato prevede: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra
uomo e donna ai sensi della L. 10 aprile 1991, n. 125, e per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali non elettivi del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da esso dipendenti.” L’allargamento della Giunta posta in essere dal sindaco Brasiello con la nomina di due nuovi assessori non rispetta quanto previsto dalla legge DELRIO. In virtù delle normative citate l’associazione culturale “Promozione Donna “ chiede anche a nome delle tante socie iscritte e simpatizzanti, al sindaco della Città di Isernia, di integrare una maggiore rappresentanza femminile all’attuale Giunta Comunale. L’Associazione culturale “ Promozione Donna”
Agnone e lo sviluppo della montagna L’Università delle Generazioni rilancia la necessità di coinvolgere i giovani AGNONE. L’Università delle Generazioni ha voluto incontrare i giovani dell’associazione Identità Alto Molisana che si è recentemente costituita con importanti finalità di impegno per il progresso e la rinascita di queste montagne. Al centro dell’incontro un’accorata riflessione sulla ‘rappresentatività politica’ che manca a livelli superiori (regione, parlamenti italiano ed eu-
ropeo), senza la quale è assai difficoltoso portare avanti iniziative promozionali serie ed efficaci. Secondo l’Università delle Generazioni, la ‘Generazione Iam (nata e cresciuta nel benessere, costituita prevalentemente da giovani attorno ai 30 anni, in gran parte laureati o diplomati, continuatori di utili imprese familiari) potrebbe e dovrebbe essere protagonista di quel recupero di
rappresentatività che oggi manca ad Agnone e all’Alto Molise. “Tali iniziative – evidenzia Domenico Lanciano – erano già state indicate o sollecitate più volte alla società altomolisana dalla stessa Università delle Generazioni con la visita della stampa estera nel maggio 2014 e con la proposta ‘Agnone città dei raduni’ e con due progetti turistici orientati”.
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Tutto quello che gli altri non dicono
Termoli
1 luglio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Tribunale malato, il punto della situazione Le principali segnalazioni riguardano liste di attesa e codici di priorità non rispettati TERMOLI. È il momento di tirare le somme per le iniziative termolesi del Tribunale del malato. A sei mesi dalla sua attivazione presso l’ospedale San Timoteo di Termoli, abbiamo incontrato Mario Vitarelli, responsabile regionale del progetto che ha fatto il punto sulle segnalazioni pervenute. Sei mesi di attività a Termoli per il tribunale dei diritti del malato, come sta andando? “Il tribunale ha riaperto lo sportello
da circa 6 mesi iniziano ad arrivare le segnalazioni da parte dei cittadini. Le principali segnalazioni sono sulle liste di attesa e i codici di priorità che sono molto importanti e principali problemi sentiti dalle persone. Stiamo aumentando gradualmente le segnalazioni perché ovviamente non conoscendo ancora tutti l’apertura del servizio le persone con il passa parola e la promozione dell’attività ci stanno portando tutte le problematiche riscontrate sul servizio sani-
tario nazionale che sono notevoli e complesse. Molte segnalazioni abbiamo ricevuto su Termoli sulla problematica della cura del servizio di dialisi che stanno trasferendo dall’ospedale di Larino, molte anche sui disservizi e la riduzione dei servizi all’ospedale di Larino”. La crisi in cui versa il sistema sanitario regionale sta incidendo sull’attività del tribunale del malato? “Sta incidendo in relazione al numero di segnalazioni perché an-
dando a tutelare quelli che sono i diritti del malato quello che ci riportano le persone sono i disservizi che riscontrano quotidianamente molte volte portano a noi lamentele che sono anche molto semplici e spesso andrebbero fatte all’Urp della stessa azienda ma spesso c’è una mancanza di fiducia e vengono da noi per ricevere semplici informazioni sui disservizi che potrebbero essere risolti dalla stessa azienda e noi spesso li giriamo e cerchiamo di tutelare e
dare le informazioni appropriate e precise”. Perché rivolgersi a voi? “Perché siamo cittadini che volontariamente cercano di informare e dare un servizio per il corretto funzionamento dei servizi sanitari in favore di tutti i cittadini senza discriminazione. Siamo attivi nei presidi di Termoli e Campobasso e abbiamo in programma una apertura anche a Isernia ma ancora non abbiamo una data di apertura”.
Prostituzione, un arresto Il 27enne di San Severo costringeva una bulgara a a prostituirsi lungo la Statale 16 TERMOLI. La piaga della prostituzione da strada e della quasi schiavitù in cui ignare ragazze dell’Est vengono coinvolte è difficile da debellare, anche a causa della domanda di sesso a pagamento che ancora persiste. Tuttavia, c’è chi si ribella, come avvenuto ieri sulla statale 16, quasi al confine tra Molise e Puglia, in territorio di Campomarino. Era arrivata in Italia dalla Bulgaria per un modesto lavoro da bracciante agricola, ma una 31enne, giunta nel bel paese, s’è vista di punto in bianco costretta a vendere il suo corpo e prostituirsi lungo la statale 16. L’aguzzino di turno è M. A., pluri-pregiudicato di 27 anni originario di San Severo, tuttora agli arresti con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e porto d’arma da taglio atta a offendere: nella sua auto, infatti, dopo le perquisizioni sono stati trovati coltelli e contanti per diverse centi-
naia di euro. La donna, tenuta segregata in una casa di campagna nell’hinterland di Guglionesi, alla vista degli agenti ha assaporato la salvezza ed ha così deciso di collaborare e aiutare gli stessi a incastrare il suo aguzzino. Di lì a poco l’avvio delle indagini e l’aver smascherato una presunta organizzazione che gestisce l’arrivo di ragazze dell’est Europa in Italia. Nel corso della Conferenza, Iasi ha invitato i proprietari di appartamenti a verificare con oculatezza a chi si offrono le case in affitto. L’intensificazione dei controlli sulla costa sta dando i suoi frutti e il 27enne, dopo la convalida dell’arresto da parte del gip Cappitelli su richiesta del Pm Carrai, è oggi associato al carcere di Larino. Le indagini per individuare ulteriori responsabilità proseguono serrate da parte degli uomini della Polizia di stato.
Parcheggio multipiano, ora si parte La struttura di sosta torna a nuova vita dopo dopo la ristrutturazione TERMOLI. Il parcheggio multipiano di via Campania torna finalmente a nuova vita. Dal 13 luglio 2009 al 30 giugno 2015, le due date che hanno segnato l’inaugurazione primaria e bis della struttura che dovrebbe risolvere una parte dei problemi di sosta nella città di Termoli. Una cerimonia, sobria, anzi una mera conferenza stampa, col sindaco Angelo Sbrocca, l’assessore ai Trasporti Enzo Ferrazzano, l’assessore all’Urbanistica Pino Gallo, il presidente del consiglio comunale Manuela Vigilante e il consigliere Antonio Giuditta. Presenti anche un delegato Aipa e il comandante della Polizia municipale Massimo Albanese. Interessanti i lavori di ristrutturazione del plesso, con pian terreno adibito agli abbonamenti, i superiori agli occasionali, che pagheranno 60 centesimi l’ora con un massimo di 6 euro. Disabili con l’ingresso a raso da via Martiri della Resistenza. Recinzioni tutt’intorno e messa in sicurezza di un edificio martoriato dai vandali, con saracinesche elettroniche, sistema d’in-
gresso abbonati come il Telepass – col riconoscimento delle targhe – e videosorveglianza. L’obiettivo è la capacità di massimo riempimento e non sarà difficile nei primi dieci giorni, gratis per tutti, poi via alla campagna abbonamenti e si punterà da settembre a incentivare quelle del personale scolastico, visto che nei paraggi insistono almeno tre istituti importanti, come Alfano, Tiberio e Boccardi, ma non lontano nemmeno dalla Schweitzer. Altre novità di rilievo, quelle della fermata della navetta su viale Trieste, per permettere il collegamento col lungomare Nord e la catellonistica luminosa negli ingressi principali a Sud e Nord della città adriatica. Infine, la questione orari. Dalle 7 alle 22, con la possibilità di estenderli in forma elastica con una domanda estiva particolare nelle occasioni di rito, il Ferragosto, San Basso, la Sagra del pesce e laddove necessitassa.
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Termoli
Tutto quello che gli altri non dicono
1 luglio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Newco Zuccherificio, non passa il bilancio Potrebbe essere la fine dell’attività saccarifera dell’impianto di Termoli. A luglio l’assemblea TERMOLI. La Newco dello Zuccherificio del Molise al capolinea? Si deciderà nell’assemblea di luglio. Ieri pomeriggio era in programma l’assemblea dei soci, rappresentati dai curatori fallimentari Mirella Mileti e Nicolino Musacchio in luogo proprio della Spa, ormai non più afferente alla Regione Molise. Il bilancio proposto dall’amministratore unico Enrico Cianciosi prevedeva una perdita di 14 milioni di euro, somma che prendeva in considerazione 7 milioni di ‘rosso’ dell’ultimo esercizio, ma anche 3 milioni di perdita su crediti vantati verso la Spa, un altro mezzo milione di crediti inesigibili verso altri clienti e una esposizione di 3,5 milioni inserita in un apposito fondo rischi, per la differenza del prezzo
da corrispondere ai bieticoltori per il 2014 dai 39 euro rivendicati ai 26,29 che rappresentavano il minimo garantito. Il bilancio non è stato approvato dai due curatori fallimentari e adesso partirà la comunicazione al registro delle imprese sulla messa in liquidazione della società. Cianciosi dovrà convocare nuovamente l’assemblea e lo farà entro il dieci luglio, in quel contesto ci sarà la nomina di un commissario liquidatore, che dovrebbe farlo decadere dalla carica. Ma il nuovo gestore dovrà anche decidere se rinviare la liquidazione della società a fine campagna. E’ questo il nodo da sciogliere, poiché c’è anche da rispettare le quote zucchero, che ammontano a 84.300 tonnellate. 900 di queste dovevano es-
sere trasformate in loco, mentre 83.400 sono state cedute alla SudZucker nell’accordo perfezionato la settimana scorsa, per un corrispettivo di 5,05 milioni di euro, che vedranno la luce con la prima tranche nel prossimo autunno. Il saldo del 2014 era avvenuto a febbraio. Su questa ipotesi di prosecuzione della micro-campagna si riaffaccia l’intesa con la Green Power Industries ltd del micro-zuccherificio, che trasformerebbe in zucchero grezzo le barbabietole seminate poche settimane fa a un costo inferiore di 7-8 volte a quello industriale. Ieri pomeriggio, prima dell’assemblea, il referente della Gpi Leandro Gandossi ha incontrato i due curatori fallimentari e Cianciosi, ponendo le premesse per un accordo contrattuale.
Vigili urbani, polemiche su due mansioni A protestare per le qualifiche superiori agli agenti è il sindacato della Cisl Funzione pubblica TERMOLI. Le grane al comando di Polizia municipale di Termoli risolte con l’arrivo del nuovo comandante Massimo Albanese, per la Cisl Funzione pubblica non proprio, che ha messo per iscritto tutto il proprio dissenso rispetto a un provvedimento amministrativo della giunta Sbrocca che tramite il segretario generale Vito Tenore ha attribuito mansioni superiori a due agenti di Piazza Olimpia. “Pare sia stato adottato o è in itinere proce-
durale un provvedimento, probabilmente di determinazione dirigenziale, circa l’individuazione di personale della Polizia Municipale al quale affidare incarichi di mansioni superiori. Si condivide, nel pieno rispetto dell’autonomia dell’ente e delle valutazioni discrezionali del Dirigente, tali scelte finalizzate all’affidamento di incarichi che possano risolvere, almeno temporaneamente, la carenza di personale di categoria D da individuare come ufficiali di Polizia municipale
per l’esercizio delle funzioni di addetto al coordinamento e controllo e quindi per le funzioni anche di ufficiale di polizia giudiziaria. Sulla base di notizie, che si spera siano infondate, parrebbe che gli incarichi in questione siano stati dati a personale dipendente del corpo sicuramente meritevoli, ma senza una procedura in grado di consentire a tutto il personale, in possesso dei requisiti e dei titoli previsti nell’ambito
di criteri prefissati, di manifestare il proprio interesse e di partecipare ad una selezione aperta. Per quanto sopra, a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della Polizia Municipale di Termoli, si chiedono chiarimenti in merito ai paventati atti anche attraverso un costruttivo incontro di collaborazione e contribuzione al benessere nel corpo della Polizia municipale e di conseguenza nell’Ente”. Una missiva inviata dal segretario regionale Ettore Cibelli.
“Lungomare non adatto ai passeggini” La denuncia di una mamma che ha anche un bambino disabile che ha difficoltà di accesso al mare TERMOLI. Sempre più spesso il canale dei media è quello foriero di segnalazione e risposte, ben più che quello protocollare, perché quando un argomento lo si connota della pubblica evidenza è difficile sfuggirvi. Per questo la lamentela che stiamo per proporvi viene veicolata per il tramite della nostra homepage, affinché acquisisca forza e venga diffusa il più possibile. Indirizzata com’è al sindaco di Termoli Angelo Sbrocca. “Sono mamma di due bambini, uno di due anni, meraviglioso bimbo down, e uno di nove mesi. Abbiamo appena trascorso una settimana di vacanza presso il residence Colombo a Termoli. Struttura molto bella sul lungomare con la presenza di tutto ciò che occorre per muoversi con passeggini, in pratica senza barriere. Usciti dal residence però ecco il problema, anzi più che problema direi una vergogna. I miei bimbi non camminano, per cui ci spostiamo con i passeggini, quando andiamo a piedi. Un disabile in carrozzella e anche i passeggini non possono assolutamente facilmente raggiungere la spiaggia. Il problema sembra essere comunale, regionale e provinciale. Ad ogni modo credo che il primo importante referente sia proprio Lei; proprio per questo motivo ho deciso di scriverLe. Presso il lungomare ci sono diversi parcheggi per disabili, ‘forse per dare al disabile la possibilità di guardare il mare almeno da lontano. Personalmente, per raggiungere la spiaggia, dovevo chiamare il bagnino e farmi aiutare a scendere le scale. Un grosso peccato e una grossa vergogna per una cittadina
tanto bella e per chi Vi abita. Magari un vostro intervento potrebbe far smuovere qualcosa e magari anche disabili e i pas-
seggini potranno godere delle meraviglie di quel mare con facilità”.
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Opinioni
1 luglio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Ecco perchè il calcio in provincia sarà sempre più duro di Gennaro Ventresca La generazione con pollici e indici puntati sullo smartphone è anche quella che poco si chiede perché mai per un ripescaggio in Lega Pro si debbano versare, a fondo perduto, ben 500mila euro. L’equivalente del vecchio e caro miliardo dei giorni radiosi in cui il nostro Paese usava la lira. L’oggi degli sms è anche quello della sfacciataggine. Eppure non c’è un solo soggetto che non continui a parlarci della crisi e delle sue conseguenze. Il piccolo mondo del dramma dei calci d’angolo è solo un piccolo e semplice specchio dei tempi. Tolta la Serie A e qualche modesta eccezione della B il resto è fuffa. Poco conta la provincia, il cuore, la maglia, l’appartenenza e compagnia cantando. Chiedono solo soldi per far girare la giostra che continua a ingrassare i signori del Palazzo e a offrire, ancora per poco, ingaggi consistenti a un esercito di calciatori. Molti dei quali, per come sono messi tecnicamente, meriterebbero un consiglio spassionato: “Andate a lavorare”. Facciamo un po’ di conti. Prendendo in esame la squadra del nostro cuore (almeno del mio lo è di sicuro). Se per ipotesi volesse aspirare a salire per decreto in Lega Pro (come mi piacevano di più i tempi in cui c’era la C/1) dovrebbe assicurare, assieme alle scartoffie, un bonifico da mezzo milione. Affiancando il
Di Claudio de Luca LARINO. Ora che l’onda delle emozioni si è placata, di Lucio Dalla si ricorda soltanto chi lo ha amato. I politici si “immersero” solo nella commozione popolare, e fecero di tutto per tirare (metaforicamente) la giacca al cantautore a cui vollero attribuire inesistenti ascendenze regionali. Raisi lo definì “un grande Bolognese” ed Errani “un grande Emiliano”; Vendola ipotizzò una sua presunta “pugliesità”, solo perché amava le Trèmiti (dove aveva una casa e si recava per molti mesi all’anno) e qualcuno azzardò persino che era un amico del Molise solo perché le Diomedee sono considerate un arcipelago nostrano. Poi c’è stato chi ha detto che era lombardo di diritto (Pisapia) per certe sua canzoni sul capoluogo meneghino; che era fiorentino (Renzi) per essere stato un “innamorato della Città”; che era napoletano (il Sindaco De Magistris) perché aveva “saldato la musica pop alla canzone classica napoletana”; che era siciliano (Fabio Granata) “per cultura e per scelta”. Insomma, a quella povera salma fecero attraversare una crisi di identità tale da far paura. Molto più sobriamente, come peraltro è suo costume, la deputata “dem” Anna Paola Concia tenne a ricordare:”Il mio primo bacio ad una donna l’ho dato mentre cantavamo sulla spiaggia i suoi brani”. E pensare che, in vita,
Per il ripescaggio in Lega Pro servono due milioni
tutto con il versamento dell’iscrizione e una fideiussione bancaria. Il tutto per un altro mezzo milione. Facendo di conto il nostro presidentepaperone prima ancora di ordinare ai suoi tec-
nici di fare la squadra dovrebbe tirar fuori un bel milioncino, tondo, tondo. Con una certa approssimazione per affrontare poi la stagione, a secondo gli obiettivi, ci vorrà
almeno un altro milione. Come dire: per far divertire un modesto numero di tifosi bisognerebbe mettere mano a due milioni. Sul divertimento dei tifosi va subito detto che non è certo assicurato. I conclamati supporter, infatti, appena le cose non dovessero andare per il meglio sarebbero i primi a contestare la proprietà e i vertici societari, per girare le spalle. E darsi appuntamento per tempi migliori. Il calcio di terza serie si è ristretto incredibilmente. Si è ridotto a poca cosa, per caduta, quello di quarta serie, ovvero la nostra Serie D. Non torneranno più i tempi in cui si aspettava la domenica per andare alla partita. Ora il calcio “vero” si vive soprattutto in tv. Come comprovano i sette milioni di abbonati tra Sky e Mediaset. E le desolanti immagini degli stadi vuoti che ci giungono in salotto, anche per le partite della cadetteria. A Roma, dove si comanda il pallone, intanto chiedono sempre più soldi. E annunciano che quello che sta per cominciare sarà l’ultimo anno dei ripescaggi. Tra un anno chi non potrà permetterselo se ne starà a casa. E i campionati di Lega Pro anziché a tre gironi si rimpiccioliranno a due.
Lucio Dalla dimenticato dai politici
Lucio – a chi gli diceva “quando sarai morto, verranno i politici a farti visita” – rispondeva sorridendo:”Allora è meglio non morire!”. Esaurito il “Ghota”, avrebbe piacere di rivangare qualche ricordo pure il vostro cronista (che è nessuno). Il mio primo ricordo rimonta ai primi Anni ‘60 quando – da poco – ero arrivato a Larino da S. Maria C. V. All’epoca sarebbe stato difficile ascoltare musica perché essa veniva diffusa soltanto dai “juke-box””; ma, per fare funzionare quelle macchinette,
occorreva inserire monetine di cui non sempre si poteva disporre. D’altronde i 45 giri di vinile nero costavano troppo per poterseli permettere. Per fortuna io abitavo proprio di fronte ad un negozio che usava diffondere canzoni per pubblicità. E così potei ascoltare “Pezzo 0”, un lato “B” che faceva onore alla vena jazzistica del “bulgnais”, ostentando una modulazione vocale estremamente simile alle carezzevoli e rotonde circonvoluzioni clarinettistiche. Fu quello il mio primo impatto con Lucio Dalla che, più tardi, potei persino apprezzare nelle vesti di attore in un film in bianco e nero in cui (brutto come uno scimmione peloso) interpretava la parte di un confinato politico detenuto in una di quelle isole prescelte dal regime fascista per tenere lontani dalla vita pubblica gli avversari. Già allora quel cantante era un personaggio che “tirava”, che incuriosiva. Trascorrono un po’ di anni e, da universitario, presi a frequentare i portici di Bologna. Avendo appreso che allora dimorava in piazza Cavour, mi ci recavo spesso nella
speranza di poterlo incontrare. Finalmente mi si materializzò, sia pure per un fascio di secondi, e lo vidi fuoriuscire come un proiettile dal portone di casa. Inforcava un enorme motociclettone, mentre, seduta dietro questo giovanottino barbuto, c’era una di quelle “strafiche”, cantate da Fred Buscaglione. Solo molto più tardi, laureato, sposato ed incardinato in un posto fisso, potei permettermi di acquistare musica; e fu allora che riuscii a dotarmi di tutte le musiche di Dalla. Il cantante faceva parte dell’immaginario collettivo e di lui aveva a raccontarmi piccoli episodi un amico dalla voce magica, come quella di Nico De Palo dei “New Trolls”, che faceva pianobar alle Trèmiti ed aveva occasione di incontrare e di discorrere con il Maestro tutte le sere. Infine potei incontrarlo in “Sala borsa” a Bologna. Si sorreggeva con l’aiuto di un sottile bastone di canna, come quello di Charlot, ed i suoi “capelli” rossicci (un parrucchino!) una volta tanto non erano celati sotto quei suoi classici copricapo. Tant’è che salutava, sollevando il toupet con la mano destra. Ora che Dalla non c’è più, rimane la sua musica e – purtroppo – il chiacchiericcio dei politici. E l’uomo del “Disperato erotico stomp” rimarrà una figura miliare del pop d’autore italiano.
Hotel “Le Cupolette�
Riparte la stagione estiva Sabato 13 giugno 2015 riapre la piscina
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