Frattura sottoscrive un mutuo da 257 milioni

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 158 - giovedì 9 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Tecla Boccardo

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boccardo. La segretaria regionale della Uil è tornata in scena parlando di crisi aziendali a Isernia alla presenza del segretario nazionale dell'organizzazione, Bombardieri. E' riuscita a riprendere il filo del discorso alla luce di quanto sta accadendo in regione. Troppe crisi aziendali, imprese che non vengono pagate, una sanità allo sfascio. E una classe politica regionale che non si avvede del precipitare della situazione. E' stato di allerta.

Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. L'assessore regionale al Lavoro è praticamente inesistente sul piano politico e amministrativo. Ha dovuto incassare le vibrate proteste dei fu lavoratori della Gam, le accuse dei sindacati mentre in mobilitazione sono tutte le categorie. Ma si rende conto che l'economia del Molise sta franando e la politica non riesce a dare uno straccio di programma? A individuare una strada progettuale? Solo chiusure e mobilità. Avrebbe dovuto già lasciare.

Sanità, Frattura sottoscrive un mutuo da 257 milioni Molisani con meno servizi e più tasse SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 9 luglio 2015

Per il direttore generale Di Mirco il provvedimento riveste carattere d’urgenza

La direzione generale per la Salute aumenta di un’unità il numero dei Servizi Sembra essere di fronte ad una Regione in progress, in movimento, nella continua ricerca di equilibrio funzionale. Fosse vero, avremmo servizi dinamici, produttivi, efficienti ed efficaci Tra direttori generali s’intendono. Le esigenze dell’uno (Mauro Pasquale Di Mirco) valgono l’esigenze dell’altro (Marinella D’Innocenzo). L’uno direttore generale della Regione Molise; l’altro direttore generale per la Salute. L’intesa ha prodotto per quest’ultimo la sollecita proposta di riorganizzazione dei servizi, come dalla stessa D’Innocenzo formulata il 19 maggio scorso. Se n’è occupato direttamente il Direttore generale Di Mirco investendo dell’urgenza il direttore del Servizio risorse umane e organizzazione del lavoro, il direttore del Servizio di Gabinetto del presidente della giunta regionale, il direttore dell’Area I e il presidente stesso della giunta, Paolo di Laura Frattura, in questi termini: “Il provvedimento riveste carattere di urgenza e si inserisce nell’ambito degli interventi tesi allo sviluppo dell’efficienza del sistema sanitario, attraverso il necessario potenziamento delle strutture e delle funzioni, con la finalità di consentire la realizzazione delle azioni strategiche funzionali all’attuazione del piano di rientro. In tale ottica, si pone l’imprescindibile esigenza di prevedere l’aumento di

l’intervento La rabbia dei lavoratori inevitabilmente scoppia! Non si intravedono soluzioni, né il tentativo di cercare una soluzione seria alla vertenza Gam. Trovarla, significa ridare respiro all’economia della Regione, significa salvaguardare posti di lavoro, restituire reddito dignitoso e futuro ai tanti lavoratori e alle loro famiglie ridotte ormai allo stremo. Le diverse richieste di incontro inoltrate al Presidente Frattura sono ad oggi rimaste inevase, tanto da indurci a ricorrere al Prefetto di Campobasso per attenzionare sulla vertenza avicola, sia rispetto al suo futuro che rispetto all’esito della procedura negoziale posta in essere dalla Gam e che ha creato ancora maggiore tensione tra i lavoratori. Nella lettera inviata alla Prefettura in data 3 luglio 2015, avevamo evidenziato il clima teso

una struttura dirigenziale rispetto all’attuale articolazione della Direzione generale per la salute, come prevista dalla deliberazione di Giunta regionale 760 del 31 dicembre 2014. Al riequilibrio delle strutture dirigenziali, necessario al fine di contenere i costi attraverso meccanismi di razionalizzazione delle posizioni dirigenziali, in applicazione della delibera della giunta regionale 701/2013, si provvederà a breve, in occasione della complessiva riorganizzazione dell’apparato organizzativo regionale, già in itinere, in applicazione della legge re-

gionale 4 maggio 2015, numero 8, recante le disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2015 in materia di entrate e spese.”. In queste poche righe c’è l’urgenza di migliorare e aumentare i Servizi della direzione generale per la Salute, l’impegno a riequilibrare il numero complessivo dei dirigenti e l’annuncio dell’imminente proposta di assestamento dell’apparato organizzativo regionale. Sembra essere di fronte ad una Regione in progress, in movimento, nella continua ricerca di equilibrio funzionale. Fosse vero, avremmo servizi

dinamici, produttivi, efficienti ed efficaci. Peccato che tutto ciò accada e si formalizzi solo sulla carta, mentre nella pratica quotidiana siamo all’eterno ritornello: “Tutto va bene madama la Marchesa”. Uno scorrere placido del tempo, e una soave beatitudine delle strutture. Mica è un caso della sorte o della sfortuna che l’attività regionale, al novanta per cento, è incentrata sull’investimento delle risorse finanziarie della programmazione 2007/2014! Vuol dire che nel corso di quel settennio le strutture non sono state in

condizione o poste nella condizione di programmare, investire, e realizzare. Ora si danno tutti a dire e a fare il possibile per creare situazioni diverse. A cominciare dalla direzione generale per la Salute che, come sappiamo affianca, integra e tenta di rattoppare il Piano di rientro dal deficit sanitario, e l’attività dell’Asrem. Per dirsi soddisfatta, la D’Innocenzo ha chiesto che la direzione generale di cui è responsabile sia dotata di questi Servizi. Ben 8: Servizio di supporto al direttore generale; di autorizzazione e accreditamento; dei livelli massimi di finanziamento; del controllo di gestione e dei flussi informativi; delle politiche delle risorse umane del Servizio sanitario regionale (Ssr) e della Formazione; della programmazione economico/finanziaria del Ssr; della politica del farmaco; della programmazione dei servizi territoriali delle attività distrettuali e della medicina generale. Pienamente accontentata. Meglio, però, se lo saranno gli utenti molisani della sanità. Dardo

Esplosiva la situazione dei lavoratori della Gam dei lavoratori e ci aspettiamo presto una convocazione. La cassa integrazione termina a novembre, le gestioni temporanee prospettate e che mai ci hanno convinto, hanno proposto soluzioni vaghe, per niente strutturate dal punta di vista della solidità finanziaria né di mercato. Siamo stanchi delle scommesse delle buone intenzioni, noi non stiamo giocando, non possiamo giocare sulla pelle di centinaia di lavoratori. Il clima teso, diventa rovente tra i lavoratori dell’incubatoio che aspettano le spettanze di giugno e continuano a lavorare con l’incertezza dei tempi di pagamento tenendo duro perché con grande responsabilità, sanno che il conto lavorazione per conto di Aia deve essere ottemperato. Il contratto dell’incubatoio con Aia, che termina a fine dicembre è ad oggi il punto più delicato.

Non abbiamo notizie sulla continuità del contratto conto lavorazione, intanto il PSR è stato approvato e nessuno ci convoca per costruire un percorso condiviso che rappresenti una soluzione

per la vertenza GAM. C’è però ancora chi investe nel settore avicolo molisano, ci dicono che i grandi competitor continuano a mettere su degli allevamenti. Allora, come sempre

abbiamo detto, l’area matesina prossima allo stabilimento della Gam è ancora appetibile può ancora rappresentare un’opportunità per il Molise. Possibile che i politici della nostra regione e i nostri senatori e deputati non se ne accorgano e non si adoperino tutti. Per ridare vigore alla nostra economia regionale si deve iniziare a salvare ciò che c’è, ciò che è rimasto anche se è molto complicato, perche è già troppo quello che è stato perduto. Le segreterie Cgil, Cisl e Uil


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3 9 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Duro affondo della Cgil Molise con un documento sulle ‘dimenticanze’ del presidente della Giunta regionale

“Frattura ha distrutto la sanità” CAMPOBASSO. “La scure degli ulteriori tagli affonda definitivamente la sanità molisana”. A sostenerlo sono Sandro Del Fattore e Susanna Pastorino della Cgil Molise. “La scure degli ulteriori tagli al finanziamento del fondo SSN decisi dalla legge di stabilità dà il colpo di grazia alla sanità molisana. C’è poco da sperare ormai. Come dire: “l’intervento è tecnicamente riuscito peccato però che il paziente sia morto”! Siamo davvero agli sgoccioli e ci troviamo ancora una volta spettatori impotenti di fronte a provvedimenti punitivi come i soliti tagli lineari e l’enorme livello di tassazione che non ha eguali in tutto il territorio nazionale, ad esempio le addizionali Irpef regionali portate alle percentuali massime, i Ticket ed i Superticket, ecc. E’ così che il Presidente Frattura, come appena dichiarato, garantisce ai cittadini che non metterà le mani nelle loro tasche? A ulteriore conferma, è di queste ore la notizia che il nostro governatore, per risollevare la sua regione dal fallimento, trovandosi la stessa da ben 8 anni in Piano di rientro, nella qualità di Commissario ad acta pro tempore, ha approvato in accordo con la sua giunta, l’accesso all’anticipazione di liquidità (prestito da parte dello Stato di ben 257 mln di euro proprio

per coprire i debiti della sanità, con restituzione a 30 anni! Vorrà spiegarci il Nostro come intende restituire il prestito senza caricare le attuali e future generazioni di questo enorme ulteriore debito. Ci viene spontaneo a questo punto chiedere sempre al Nostro Presidente dov’era quel famoso giorno della Conferenza Stato – Regioni quando avrebbe potuto e dovuto proporre per il Molise soluzioni diverse nel decreto Balduzzi prima e nel relativo regolamento attuativo poi, affinché i cittadini molisani non venissero mortificati nel diritto alla salute. Il Regolamento Balduzzi, in assenza di obiezioni della Regione Molise, ha assestato altri fendenti alla sanità lo-

CAMPOBASSO. “La razionalizzazione dell’organizzazione sanitaria in Molise non può e non deve riguardare soltanto la rete ospedaliera, ma potenziare la medicina del territorio e l’offerta ambulatoriale, innalzandola sia qualitativamente che come accesso alle prestazioni. Parlare sempre dei Lea, i livelli di assistenza minimi deve significare garantire il pieno diritto alla salute da parte della cittadinanza-utenza, anche perché quel che si riesce a fare in prevenzione permette anche un consistente risparmio di spesa evitando acuzie successive o impedendo la cronicizzazione delle patologie”.

l’intervento

cale, diversamente da quanto è successo per altre regioni, aventi caratteristiche simili a quelle del Molise, che hanno reclamato e ottenuto deroghe all’applicazione dello stesso. Come se non bastasse, ci chiediamo perché il Presidente Frattura, nell’ultima seduta della conferenza Stato – Regioni del 2 luglio u.s., abbia firmato con facilità, o dobbiamo considerarla una frettolosa svista?, un accordo senza avere un benché minimo sussulto di contrarietà politica contribuendo nostro malgrado a sancire la fine di un diritto costituzionale. Sappiamo inoltre che regioni come Veneto e Lombardia hanno dichiarato con nettezza la propria contrarietà all’in-

Con questo assunto, l’Assonconsum Molise, per il tramite del suo presidente regionale Corrado Ientilucci, rilancia la propria azione sul territorio regionale, stigmatizzando la piaga delle liste d’attesa che viaggiano tra i 6 e i 12 mesi. “La sanità molisana ha l’onere di dare risposte di efficienza ed efficacia sulla diagnostica, sia diretta che convenzionata, poiché è assurdo dover attendere periodi così lunghi per l’erogazione degli esami clinici, che in taluni casi sono il discrimine tra la diagnosi tempestiva e

tesa sui tagli che ammontano a ben 2,352 mld all’anno a partire dal 2015 che, sommati a quelli degli ultimi anni, riducono drammaticamente le risorse per garantire beni e servizi ai cittadini oltre che per rinnovare il contratto dei lavoratori. Come sempre non si va a colpire gli sprechi. Tra l‘altro gli interventi sulla spesa inappropriata valgono meno del 10% dei risparmi complessivi. Senza una seria ed efficace lotta all’inappropriatezza, allo spreco, alla corruzione e senza l’assunzione di una vera responsabilità, questi tagli ricadranno solo ed esclusivamente sui cittadini molisani. Servono scelte altre e più coraggiose. Senza regole

certe su come si spende viene meno la credibilità di chi rappresenta le Istituzioni e i cittadini. I sacrifici non possono essere chiesti sempre agli stessi. Si rispetti il Patto nazionale per la salute, si garantiscano I Livelli Essenziali di assistenza , si renda efficiente un servizio fondamentale quale quello sanitario. Ultimo atto, in ordine di tempo, l’Avviso Asrem, rivolto a medici specialisti, con il quale l’Azienda procaccia lavoro a basso costo, prestazioni low cost si direbbe in un inglese alla moda! Peccato che la traduzione sia “lesione del diritto dei lavoratori ad avere a parità di prestazione lavorativa un trattamento economico pari a quello dei propri colleghi assunti stabilmente! Medici specialisti a 24 euro lordi l’ora omnicomprensivi precarizzati per tre mesi lavorativi! No secco al dumping contrattuale e alla mortificazione di una professione di elevata responsabilità! E’ semplicemente vergognoso ed inaccettabile. Cgil e FP Cgil chiedono a tal proposito, la revoca immediata di detto Avviso e la convocazione urgente delle Parti Sociali. “In una fase di crisi tutti sono capaci di tagliare i costi, peggiorando la qualità dei servizi. La vera sfida è fare l’opposto” Stephen Goldsmith.

Una class action per la sanità

E’ l’Assoconsum a proporla per i continui tagli a fronte della tassazione quella tardiva. Ma la stessa problematica la riscontriamo per la disponibilità delle guardie mediche e della medicina turistica, sempre attivata con troppo ritardo sulla costa”. Per l’Assonconsum c’è un’altra anomalia che se non si corregge non alleggerirà mai la domanda di medicazioni e di interventi nei pronto soccorsi, la mancata operatività dei codici bianchi, rimasti sostanzialmente sulla

carta. “Su queste vicissitudini a cui l’utente molisano è costretto a subire disagi quotidiani, nonostante l’inasprimento della pressione fiscale dovuta ad addizionali insopportabili, imposte dal commissariamento e dal deficit di bilancio, ci riserviamo di valutare una class action, per difendere i diritti lesi della collettività molisana”.

Anche la Corte dei Conti bacchetta il Governatore

La Corte dei Conti ha appena espresso il proprio giudizio sul rendiconto generale della Regione Molise: tanto per cambiare sono emerse tutte le criticità segnalate da tempo dal Movimento 5 Stelle. La relazione ha espresso una serie di dubbi, in particolare quelli sulla gestione delle partecipate. Proprio su questo argomento, in Consiglio regionale, il Movimento 5 Stelle ha chiesto l’anticipazione della votazione di una mozione sul piano di razionalizzazione di queste società: un tema che si trascina da tempo e che certifica ancora una volta l’inadempienza della Regione. Peccato che, ancora una volta, l’assenza del Presidente Frattura non ha permesso al Consiglio di esprimersi in merito. Altro capitolo riguarda la spesa sanitaria. Nei mesi scorsi, per una volta, non ci dispiacque affatto l’impegno del Frattura Commissario ad acta, in visita a Roma, per battere i pugni

e chiedere risorse a garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Il tutto, per altro senza accettare le pressioni del Ministero dell’Economia per l’accensione di un mutuo da 257 milioni. Ma ora anche in questo caso dobbiamo ricrederci. Già, perché il 30 giugno scorso la Giunta ha invece deliberato l’accettazione di quel prestito che graverà per trent’anni su tutti i cittadini molisani. Un duro prezzo da pagare per evitare commissariamenti e, probabilmente, anche per avere qualche aiutino in materia di integrazione pubblicoprivato. Dunque, a quanto pare, a noi molisani non rimane che recitare la triste parte dei “cornuti e mazziati“: dopo aver subito per dieci anni lo sfascio della Sanità ad opera del governo Iorio, adesso ci toccano altri trent’anni di debiti sottoscritti dal governo Frattura per ripianare i disastri fatti. Basterebbe già questo semplice esempio per capire che è arrivato il tempo di mandarli tutti a casa.


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4 9 luglio 2015

La Coldiretti Molise ha partecipato con i propria aderenti alla manifestazione nazionale di Roma

“No al latte in polvere per i formaggi” CAMPOBASSO. Sono arrivati agguerriti gli allevatori ed i caseari del Molise in piazza Montecitorio a Roma, per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte, che danneggia ed inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. Insieme a diverse migliaia di allevatori, provenienti da tutta Italia, presenti moltissimi rappresentanti delle istituzioni italiane, tra cui il Ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina, al fianco del presidente Nazionale Coldiretti, Roberto Moncalvo, per tutelare il prestigio delle genuine produzioni casearie delle diverse regioni, che si vogliono calpestare con l’invasione di formaggi a basso prezzo, mortificando la qualità,. Durante la manifestazione a Roma, Tommaso Giagnacovo, presidente di Coldiretti Molise, ha dichiarato: “ Non possiamo accettare che il pressing esercitato dalla Commis-

sione Europea sull’Italia porti a distruggere le tipicità dei formaggi molisani, imponendoci caciocavalli e fiordilatte senza latte e, quindi, un Molise senza pascoli. E’ in atto un pericoloso braccio di ferro, che potrebbe portare alla chiusura delle stalle, alla perdita di posti di lavoro, all’omologazione e all’appiattimento qualitativo della produzione nazionale,

dopo la lettera di diffida inviata all’Italia dalla Commissione Europea.” Saverio Viola, direttore della Coldiretti Molise, specifica: “Si vuole abolire il divieto di utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto dalla legge nazionale n. 138 dell’11 aprile del 1974, che ha garantito per oltre 40 anni l’alta qualità della produ-

zione casearia nazionale. Il superamento di questa norma provocherebbe l’abbassamento della qualità, l’omologazione dei sapori, un maggior rischio di frodi e la perdita di quella distintività, che solo il latte fresco con le sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made in Italy.” Il vicepresidente dell’Associazione Regionale

Allevatori del Molise, Giovanni Monaco, denuncia: “La polvere di latte è un prodotto “morto”, privo di proprietà organolettiche, che può arrivare da qualsiasi parte del mondo. La disidratazione consente di concentrare i costituenti del latte, rendendoli conservabili a temperatura ambiente per oltre un anno e la tecnologia di produzione prevede che il latte, dopo essere stato corretto del suo contenuto di grassi, venga trattato termicamente con una perdita di valore biologico delle proteine del latte. L’Italia, grazie alla tutela della legge nazionale, ha conquistato un primato internazionale nella qualità e nella varietà della produzione di formaggi. Il via libera alla polvere di latte significherebbe aumentare la dipendenza dall’estero con la chiusura delle stalle, la perdita di posti di lavoro e l’abbandono delle montagne, come quelle del Molise, dove il formaggio si fa con il latte vero.”

Spese dei gruppi, i rinvii a giudizio

Novità dall’inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari alla Regione Molise nella legislatura 2006-2011. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio anche per l’ex consigliere del centrodestra Vincenzo Bizzarro, mentre ha inviato l’avviso di conclusione indagini per Antonino Molinaro, Nicandro Ottaviano e Salvatore Muccilli. Ottaviano ha chiesto di essere interrogato, mentre Muccilli è stato già interrogato. Oggi intanto si è tenuta una nuova fase del-

l’udienza preliminare per l’ex presidente del Consiglio regionale Michele Picciano. Il gup ha nominato il perito che dovrà trascrivere le intercettazioni telefoniche e ha fissato una nuova udienza al 13 ottobre. Come noto nelle ultime settimane è stato rinviato a giudizio un altro ex consigliere, Enrico Gentile (prima udienza del processo a dicembre), mentre per l’ex sottosegretario Sabrina De Camillis l’udienza preliminare è stata rinviata a novembre. (Fonte Ansa).

Summer school, positivi i risultati CAMPOBASSO. Alla sua Terza edizione, la Summer School quest’anno è stata dedicata all’approfondimento e alla conoscenza degli Studi strategici, geopolitici e militari. In virtù dell’importanza e dell’attualità dell’argomento, essa si è avvalsa non soltanto della sinergia tra i Corsi di laurea di Scienze politiche e della Comunicazione, ma anche della collaborazione della prestigiosa Società italiana di Storia militare (Sism), della rivista scientifica “Limes” e della rivista Politica.eu. La Summer School, come sempre, si inserisce tra le iniziative volte a incrementare l’internazionalizzazione e ad approfondire temi specifici. La stretta e viva attualità di termini come terrorismo, guerra non convenzionale, geopolitica, crisi

Giunta alla Terza edizione e realizzata dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Unimol internazionale, rende necessaria la conoscenza scientifica di una realtà in atto e che si va modificando nel corso di eventi internazionali difficili da analizzare. Per questo i docenti della Summer School sono tra i maggiori esperti di discipline come la storia militare, la geopolitica, il terrorismo, la guerra asimmetrica, la guerra economica, la comunicazione e l’informazione.

Tra loro, infatti, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Virgilio Ilari, presidente della Sism, il generale Jean, l’ammiraglio Sanfelice, i professori Alegi, Breccia, Brizzi, Contini, Della Torre, Dottori, Gagliano, Mazzetti, Pasqualini, oltre naturalmente a docenti

dell’Università degli Studi del Molise. Un posto particolare occupano poi i relatori delle varie Forze armate italiane, il colonnello Carapellese, dell’Aeronautica militare, il comandante Allegrini, della Marina militare, e il colonnello Dechigi, dell’Esercito italiano, i cui contributi illustreranno la situazione del nostro Paese nell’attuale contesto politico e internazionale. La Summer School è strutturata in seminari, secondo il calendario allegato, nel mattino e nel pomeriggio, da lunedi 6 luglio a sabato 11 luglio 2015. La giornata della domenica 12 luglio sarà dedicata alla visita del Museo internazionale delle Guerre mondiali sito a Rocchetta a Volturno (Isernia).


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5 9 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Indetto un avviso pubblico

A.A.A. presidente di “Molise Acque” cercasi

Questo giocare della Regione con gli organi amministrativi territoriali, le cariche e gli incarichi sembra non aver fine Il presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura, non programma i fondi europei 2014/2020, non affronta le questioni spinose della crisi industriale e dell’occupazione, ma si diverte a coprire presidenze, direzioni generali, consulenze, e collaborazioni. Non gli stiamo dietro più di tanto in questo comporre e scomporre gli enti sub/regionali e strumentali (Ersam/Arsarp), le Agenzie (Protezione civile- “Molise Acque” - Molise Dati - Fin Molise) et similia; nel chiudere le società in house ( Korai), gli Enti del Turismo e l’Azienda autonoma di soggiorno di Termoli; nel mantenere in bilico le cosiddette società partecipate (Gam – Ittierre – Zuccherificio), se non fossimo costretti, per dovere di cronaca, a riportare le notizie così come si vengono componendo da Palazzo Vitale. In questo giocare con gli organi amministrativi territoriali, le cariche e gli incarichi, la giunta presieduta da Frattura ha deliberato di dare incarico al presidente (cioè a lui

stesso) la proposta di un avviso pubblico per la nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda speciale regionale “Molise Acque”, stando bene attenta a non mancare di precisare che a ricoprire la carica possono essere individuati anche soggetti che non abbiano formalmente manifestato la propria disponibilità a concorrere,

purché in possesso dei requisiti di cui all’articolo 1 della legge regionale 16/2002. Come dire, facciamo finta di essere trasparenti e lineari, dando luogo all’avviso pubblico, ma il potere discrezionale ce lo teniamo stretto e, se necessario, pronti ad usarlo. Non abbiano idea se il presidente Frattura vorrà avvalersi di questa sua “straordinaria” facoltà.

Dipenderà da chi risponderà all’avviso. Non ci fosse tra i partecipanti all’avviso qualcuno di gradimento potrebbe, come diciamo, scegliere anche un soggetto (altro) al di fuori. Sono questi spazi di autarchia che rendono la pseudo trasparenza delle procedure amministrative una barzelletta. Ma andiamo a “Molise Acque”. L’applicazione dell’articolo 1, comma 4, della Legge regionale 5 del 1999, ha trasformato l’Ente risorse idriche del Molise (Erim), in Azienda speciale regionale denominata appunto “Molise Acque”, ovvero un ente pubblico economico dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di autonomia statutaria, iscritto nel registro delle imprese, la cui attività deve essere svolta secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità. La legge regionale 8, del 4 maggio 2015 successivamente ha riordinato l’Azienda, modificando lo statuto sociale, e le ha assegnato un Commissario straordinario ( decreto

del Presidente della Regione 46/2015) in attesa della composizione del consiglio d’amministrazione formato da due membri eletti dal Consiglio regionale e dal presidente, a sua volta nominato con decreto del presidente della giunta regionale su conforme deliberazione della giunta stessa. Questa la breve cronistoria di “Molise Acque” e del perché il presidente Frattura, nominati dal consiglio regionale i due membri del consiglio d’amministrazione, è arrivato alla determinazione di indire un avviso pubblico per avere una rosa di nomi da cui trarre quello che meglio può fare al caso della guida politica e amministrativa dell’Azienda “Molise Acque”. Fatta salva la possibilità, come abbiamo detto e ripetuto, di rivolgersi altrove qualora i nomi di coloro che parteciperanno all’avviso non siano di gradimento e di affidamento. Staremo a vedere. Dardo

Metropolitana leggera, ci si sveglia?

Spett. Redazione, più volte ho scritto alla Vs Redazione in merito alla cosiddetta metropolitana leggera lamentando la non presa di posizione da parte di esponenti politici e di esperti del settore. Finalmente si è levata una voce autorevole, quella dell On. Patriciello che pone, tra l’altro, anche il problema della sostenibilità a lungo termine dell’opera. Se si viaggia nelle periferie di Roma o di Milano, nelle ore di punta, questi treni metropolitani sono strapieni. Nelle

CAMPOBASSO. “La nostra protesta non va in vacanza. Da Renzi un duro colpo alla scuola pubblica e agli studenti”. Così la segreteria Flc Cgil. Proseguono le iniziative di contrasto contro il disegno di legge sulla brutta scuola. Dopo aver riempito le piazze con scioperi, iniziative e mobilitazioni, il mondo della scuola si è dato appuntamento ieri davanti a Montecitorio in occasione della discussione alla Camera del ddl. Una legge che non piace al mondo della scuola, agli studenti ed ai genitori, perché prevede un sistema d’istruzione basato su: autoritarismo, mancanza di partecipazione e certificazione delle diseguaglianze sociali. Tuttavia, nonostante le grandi iniziative di contrasto, la Camera si accinge ad approvare questo provvedimento in spregio delle ragioni di diritto e di fatto che imporrebbero tempi distesi di discussione sia sul nuovo reclutamento (facendo

varie stazioni periferiche si vedono scendere e salire decine se non centinaia di persone. A Milano, in particolare, con il passante ferroviario, vi è una interconnessione tra le diverse direttrici e l’opera è giustificata dal notevole flusso di viaggiatori non ultimo quello di migliaia di visitatori giornalieri dell’EXPO. Collegare paesini di qualche centinaio di abitanti, spesso anziani, che raramente si spostano, por-

tandoli in stazioncine da tempo dismesse o collegare zone cittadine che non distano molto dalla stazione, non mi sembrano esigenze prioritarie. E’ giusto pensare ad un ammodernamento della linea ferroviaria per velocizzare i tempi di percorrenza verso Roma e Napoli. Dai paesini in prossimità della linea ferroviaria, con le strade attuali, ci si sposta comodamente in pullman dal centro abitato alla città.

L’idea di far effettuare servizio urbano ai pullman che provengono dai paesi limitrofi è positiva e va sviluppata. La metropolitana leggera, così come prospettata dalla stampa nell’accordo di programma con RFI, non credo possa risolvere i problemi di mobilità tra città e paesi limitrofi. E poi vanno valutati i costi di gestione, chi li prenderà in carico? Distinti Saluti Michele Rocco

“Scuola, la riforma Renzi è distruttiva” La Flc Cgil non abbassa la guardia. “Così, all’aria il sistema pubblico”

salve le immissioni in ruolo sui posti disponibili), sulla mobilità e sulla valorizzazione professionale sia avendo chiaro un profilo culturale da garantire agli studenti. Un atto arrogante e autoritario degno di un disegno di legge che riporta indietro di

decenni la scuola pubblica italiana. Con un unico risultato: frammentare ulteriormente il territorio ed accentuare le diseguaglianze sociali. Il 7 luglio in piazza Montecitorio, c’è stato un affollato presidio organizzato dalla FLC CGIL, CISL

Scuola, UIL Scuola, Snals e Gilda: sindacati, lavoratori e studenti, uniti per difendere la scuola. Nei diversi interventi è stata espressa la volontà di proseguire la mobilitazione nei prossimi giorni e di tornare in piazza anche a settembre con tante iniziative per contrastare il ddl sulla scuola che presenta dei profili di incostituzionalità. La FLC CGIL del Molise ha portato a Roma una nutrita delegazione composta da 60 docenti ed ATA, che hanno fatto sentire le ragioni della scuola, offesa dai continui tagli di risorse e di organici. Una scuola ridotta al lumicino che non può dispiegare pienamente le sue potenzialità, in quanto costretta ad operare in situazioni di continua emergenza. Un personale che non è messo nelle

condizioni di lavorare in tranquillità per garantire agli studenti molisani un’appropriata formazione. Una scuola con strutture spesso non adeguate al compito e con un governo regionale che prosegue con determinazione nel non voler affrontare i temi cruciali riguardanti l’offerta formativa da garantire agli studenti molisani, mettendo nel cassetto la legge regionale sull’istruzione, non facendo niente sul diritto allo studio ed occupandosi in maniera approssimativa del dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Anche in Molise la protesta non andrà in ferie. L’opinione pubblica deve conoscere il grave scacco che, con questi provvedimenti, si dà alla scuola pubblica ed al futuro delle giovani generazioni.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

9 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Indetto dall’università del Molise alla ricerca dei mercati internazionali Seminario sull’agroalimentare rivolto ai diversi attori dello sviluppo rurale presenti sul territorio, al mondo delle professioni ed ai rappresentanti e delle istituzioni Avesse il Molise una sistemica capacità di commercializzare i prodotti agroalimentari, capiremmo meglio l’iniziativa dell’università che in proposito ha indetto per oggi, al Terzo edificio polifunzionale di Via De Sanctis, un seminario dal titolo “La valorizzazione dell’agroalimentare molisano attraverso percorsi di internazionalizzazione”. Purtroppo quella capacità non ce l’ha, nonostante qualche mistificazione statistica che vorrebbe dimostrare il contrario. Chiedere alla industrie agroalimentare per credere. Alle vane richieste di assistenza per raggiungere e penetrare i mercati esteri. Le iniziative non sono mancate, so-

prattutto nel periodo in cui la Camera di Commercio di Campobasso e l’Unioncamere Molise sono state presiedute dall’attuale responsabile della Regione Molise. Delegazioni e viaggi all’estero, incontri, simposi: risultato poco più di zero. Qualche industria meglio attrezzata è riuscita a sfondare, ma per solo merito e capacità propri, non certo per effetto di una politica regionale indirizzata a rendere la produzione agroalimentare (ma tutte le produzioni) una realtà riconoscibile e quantificabile sul piano economico. Che l’università voglia alzare l’asticella delle ambizioni e, speriamo, delle possibilità, non dispiace affatto, specie se riu-

scirà a creare un meccanismo di aiuto e di assistenza praticabile alla commercializzazione regionale, nazionale e internazionale dei prodotti locali. L’università, col seminario di oggi, vuole testare le risorse agroalimentari del Molise attraverso le diverse evoluzioni delle strategie di crescita e dei percorsi di internazionalizzazione, le opportunità presenti sul piano tecnico e socio economico, ma anche le criticità del contesto regionale. Giusto: le criticità del contesto regionale cui abbiamo fatto riferimento. E’ quello il nodo da sciogliere: la creazione di un sistema specifico, circostanziato, che sappia raccogliere, valorizzare, quindi com-

mercializzare ciò che la realtà economica molisana è in grado di presentare col marchio dell’originalità e della qualità. Dopodiché viene facile e naturale immaginare i prodotti agroalimentari del Molise farsi apprezzare dal mercato internazionale. Oggi, in particolare, si cercherà di considerare ed approfondire la pluralità di percorsi e di modalità con cui le imprese possono affrontare i mercati esteri con riferimento a casi locali di successo (La BioSapori di Casacalenda, una piccola ma già affermata realtà produttiva che opera nel campo della trasformazione dei prodotti dell’agricoltura più conosciuta fuori che nella sua regione,

soprattutto in Trentino – Alto Adige, è da tempo presente nel punto vendita del Vaticano e i suoi prodotti arrivano su i mercati del Regno Unito, della Germania, Francia e, non da molto, anche degli Stati Uniti d’America). Ad introdurre e a moderare la giornata seminariale sarà Corrado Ievoli – professore di Economia agroalimentare. L’incontro, oltreché agli studenti dei corsi di laurea del Dipartimento e agli operatori professionali, si rivolge ed è indirizzato ai diversi attori dello sviluppo rurale presenti sul territorio, al mondo delle professioni ed ai rappresentanti e delle istituzioni territoriali interessate.

Fermo dove mi pare! Mi dispiace molto che nessuno si stia preoccupandodi questo problema! Eppure siamo difronte a cittadini molisani, a gente sana, lavoratori e padri di famiglia messi in condizioni di pericolo e nell’impossibilità di muoversi agevolmente per raggiungere i luoghi di lavoro o altre destinazioni vitali. Parliamo delle genti di Ripalimosani, sito meraviglioso del Molise che purtroppo, oltre a pagare per avere un territorio fragile sotto l’aspetto geologico, sconta pene per non avere in paese uno spazio utile per l’approdo di pullman di linea così da lasciare nello sconcerto pendolari di ogni genere. Tempo fa si era trovata una soluzione per ottenere una fermata dei bus SATI sulla squallida, oscena, sempre pericolante e sempre pericolosa arteria che prende il nome di “Viadotto Ingotte”, trovata labile almeno a giudicare dal fatto che, ormai, non trova più riscontro in quanto la società di trasporti, sotto indicazione della regione Molise, non effettua da parecchio le fermate nello spazio denominato

S.Lucia perché ritenuta insicura. Premesso che la sicurezza su quella strada è un optional (basterebbe soffermarsi sulle altre fermate non solo del viadotto, bensì tutte quelle che insistono su buona parte della Bifernina), si ritiene che la sua messa in sicurezza tocchi per dovere e responsabilità agli assessorati e all’apparato tecnico che attengono alla regione di competenza, la quale, nel caso di specie, ahimè, coincide con quella del Molise, giammai ai residenti! I pendolari e i cittadini tutti chiedono con urgenza che il problema venga rimosso e chiedono altresì di non essere considerati uomini e donne di serie B. La già difficile situazione lavorativa, sociale ed economica nella quale versano gli abitanti del luogo, non può e non deve essere ulteriormente mortificata dall’ennesimo atteggiamento irresponsabile degli amministratori di via Genova i quali, ad oggi, non hanno saputo dare risposte ed attenzioni ai loro concittadini. Noncuranti del caldo e del periodo di ferie del quale godono i più fortunati,

“Io Sono Originale” per dire no alla contraffazione Il road show farà tappa a Campobasso oggi in Piazza V. Emanuele CAMPOBASSO . Grandi eventi in programma per “Io Sono Originale”, l’iniziativa finanziata dal Ministero dello Sviluppo economico Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione – UIBM e realizzata da diverse associazioni dei consumatori, tra cui l’ADOC, che mette in campo attività di informazione e di sensibilizzazione per i cittadini sulla contraffazione e sulla tutela della proprietà industriale. Per questa campagna di comunicazione nazionale, “Io Sono Originale” girerà l’Italia con un coinvolgente road show per arrivare dritto al cuore e alla mente delle persone con il suo importante messaggio: la contraffazione è un fenomeno che va combattuto, fa male alla no-

stra economia e alla nostra salute, scegliere prodotti originali è invece sinonimo di sicurezza e di garanzia. Il road show farà tappa a Campobasso oggi durante l’intera giornata

dalle ore 11.00 alle ore 19.00. L’obiettivo sarà quello di coinvolgere il maggior numero di persone. Il road show non passerà inosservato: gazebo, totem e un pick up personalizzato “Io Sono Originale” compongono la struttura mobile

dove si potranno ricevere materiali informativi sulla lotta al falso e simpatici gadget. Non mancheranno inoltre spettacoli e giochi per i bambini. L’evento di Campobasso è stato patrocinato dalla Confcommercio di Campobasso che porterà in piazza alcuni propri iscritti (come estetisti, parrucchieri e rivenditori di giocattoli), al fine di informare i cittadini sulla differenza tra prodotti originali e contraffatti. In occasione dell’evento, anche gli operatori del mercato che la Coldiretti svolge proprio il giovedì mattina nella piazza del capoluogo daranno ai consumatori informazioni in merito alla contraffazione “alimentare”. Verranno allestiti dei punti informativi che potranno fornire informazioni sul progetto e distribuire materiale sulla contraffazione.

il Comitato nei prossimi giorni sarà sul torrido tratto di strada incriminato per tenere una conferenza stampa-sit in durante la quale sarà ufficializzato il nascente Comitato e resi noti e chiari tutti i motivi della protesta. L’assessore al ramo Nagni e il presidente Frattura, unitamente a tutti coloro i quali sono interessati ad ogni livello al problema di cui trattasi, sono fin da ora invitati a portare sul luogo risposte serie! Si prega di astenersi da metropolitane leggere! Lunedì della prossima settimana renderemo notiil luogo esatto, la data e l’ora dell’iniziativa preannunciata. PER IL COMITATO Gianfranco Fede, Francesco Ciaramella, Michele Palermo Emilio Izzo Per info e contatti: Gianfranco Fede – 3339101143 – gianfranco.fede@virgilio.it Emilio Izzo – 3476402951 – emilcult@libero.it

Una città sporca e abbandonata Egregio Direttore, ho letto lo scritto dell’amico Ventresca e come non essere in accordo : Anche io potevo andare in altre citta’ ma l’appartenenza e l’affetto per i miei genitori ed amici mi ha fatto rimanere. Non mi pento anche se da qualche lustro mi fa pensare che avrei fatto meglio ad andare altrove. Semplicemente perché e’ divenuta una citta’ sporca, spocchiosa, dove nessuno rispetta le regole del traffico, della pulizia dei muri, non ci sono re-

gole. Ma altrettanto incantatori sono stati gli amministratori che si sono succedutiPinocchio era un apprendista.. Sono state chiuse le scuole e gli asili. e’ stata chiusa la via Matris, nessun albero di via Roma, viale del Castello, della riforestazione

dei Monti,...solo cemento e va bene, pero’, pero’....pero’....i giovani.... Saluti AA


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

9 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Invitato dagli Indignati del Molise e da Frane Molisane

Il sindaco Battista alla prova della Piazza Una prova di maturità democratica e di coraggio non avendo la cronaca cittadina esempi precedenti da mettere in parallelo Avremo il sindaco Battista in Piazza a parlare con i cittadini. A confrontarsi sulla gestione della città, sui programmi futuri, sulle possibilità di migliorarne la qualità della vita. A confrontarsi sulla politica finanziaria e fiscale dell’amministrazione (tasse alte ha ereditato e tasse alte continua ad applicare), sullo sviluppo edilizio, sulla mobilità, sulla politica commerciale, sull’ordinaria amministrazione. Un ventaglio largo e composito di argomenti e di questioni che attengono strettamente alla vita dei cittadini e al diritto di essere partecipi e coinvolti. Ciò che il sindaco Battista, dopo oltre un anno di amministrazione, mantiene intatto (anzi lo ha aumentato di due punti percentuali), è il gradimento personale, il suo essere disponibile, il suo affrontare a viso aperto i problemi, la sua capacità di ascoltare (molto meno, forse, la capacità di fare tesoro delle

cose giuste che gli vengono dette). Una prova di maturità democratica e, diciamolo pure, di coraggio, non avendo la cronaca cittadina esempi precedenti da mettere in parallelo. Il sindaco s’è detto aperto alla richiesta che gli è stata formula dai rappresentanti degli Indignati del Molise e di Frane Molisane: due movimenti d’opinione intenzionati ad andare avanti nella faticosa arrampicata verso la mobilitazione della coscienza civile collettiva su ciò che incide e condiziona la vita quotidiana di ciascuno. Al momento di dare la notizia (meritevole di particolare attenzione e apprezzamento), resta ancora da decidere il giorno (il luogo invece pare scontato: l’area antistante il Municipio). Un dettaglio, che sarà definito in questi giorni. Il sindaco quindi è disponibile; disponibili gli Indignati; ora bisogna verificare il grado di sensibilità della gente chiamata ad

essere protagonista, a rendersi attiva nel corso dell’incontro con domande, riflessioni, magari suggerimenti. Si prefigura un vero e proprio happening, con una notevole carica di originalità e di spontaneità. Chi immagina gli Indignati e gli altri movimenti civici incollati alla rivendicazione fine a se stessa, alla denuncia delle cose e dei comportamenti che non vanno, senza peraltro dare un contributo attivo alla lievitazione del sistema democratico, è in errore. L’obiettivo fondamentale della loro azione è creare le condizioni e le occasioni perché il cittadino possa esercitare pienamente i propri diritti costituzionali e le proprie prerogative sociali. Metterlo faccia a faccia con il capo dell’amministrazione comunale è indubbiamente una circostanza favorevole a liberare la voglia di conoscere, di sapere, di giudicare, di con-

frontare. Ciò sarà possibile grazie alla disponibilità di Antonio Battista che sa perfettamente come ciò che lo aspetta sia un passaggio delicato per se stesso e per l’amministrazione che rappresenta. Una prova più o meno simile l’ha già passata (indenne) all’interno del consiglio comunale, chiamato in quella sede ugualmente a rendere conto dell’attività del primo anno d’amministrazione da parte del gruppo dei consiglieri di matrice moderata che avvertono e ribadiscono in ogni occasione l’eccessiva preponderanza politica e gestionale del gruppo del Pd. Ripetersi forse gli giova. Soprattutto per dare una giustificazione (indicando le cause) ad un anno amministrativo senza scossoni, senza sussulti, senza proposte e, sopratutto, senza soluzioni. Dardo

Punto e virgola

Quel piccolo parco giochi che piace ai bambini di Gennaro Ventresca qualcosa di molto più importante. L’avrete capito che ci stiamo riferendo alla modesta porzione di Villa dei Cannoni ove ci sono voluti due anni, uno da parte della vecchia amministrazione che l’aveva transennata e uno da quella in arpione che ha fatto eseguire le opere. Che hanno richiesto appena una quindicina di giorni di lavoro. Andamento lento. Proprio come quando c’è un cambio di gestione. E’ accaduto lo stesso anche con le aiuole e le fioriere del centro. Che una volta sistemate con un minimo di decoro hanno indotto il consigliere delegato, l’elegante Antonio Molinari junior, a parlare di rilancio della città giardino.

Si, però. Nello stesso arco di tempo i giapponesi avrebbero fatto un bel tratto di autostrada. Si, però. Accanto all’opera scultorea di Gino Marotta non dovevano finirci nove giochini per bambini. Si, però. Quel breccione messo lì a terra, appena ricoperto con trucioli di sughero, è a prova di slogatura e di ginocchi sbucciati. Si, però. Sarebbe stato meglio scegliere la frescura della Villa Comunale De Capoa per la gioia dei bambini e per il rilancio di uno dei più bei parchi di “Giardino all’italiana”. Si, però. Quel piccolo lavoro è costato più del previsto. Si, però. I giapponesi hanno costruito un ponte in appena sei mesi. Tutto vero. Eppure nessuno può disconoscere che quei modesti giochi (di colore aragosta) per bambini stanno intercettando simpatia non solo dei piccoli, ma dei loro genitori e, soprattutto, dei loro nonni. Campobasso conferma anche in questa versione di essere una città a modo suo. Una città che sfugge a tutte le regole. Capace di eccitarsi per niente e di restare ingessata di fronte a

Agenti feriti, migliorano le condizioni Il questore Pagano, intanto, ha formulato agli stessi gli auguri di pronta guarigione CAMPOBASSO. A seguito dell’incidente stradale verificatosi la scorsa settimana nei pressi di Roma, nel quale sono rimasti gravemente feriti il Commissario Capo Teresa Mastrolitto e l’Assistente Capo Massimo Libertone, entrambi in servizio alla Questura di Campobasso, il Questore Pagano rivolge un sentito ringraziamento alla cittadinanza

tutta per la vicinanza e la partecipazione dimostrate, in tale circostanza, nei confronti della Polizia di Stato di Campobasso. Nel comunicare che la Dr.ssa Mastrolitto, nella giornata di ieri, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, brillantemente riuscito, e che le condizioni di entrambi i dipendenti sono in netto migliora-

mento, il Questore Pagano – a nome di tutto il personale della Polizia di Stato di Campobasso e rendendosi interprete degli affettuosi sentimenti di vicinanza espressi dalla cittadinanza - desidera formulare al Commissario Capo Teresa Mastrolitto e l’Assistente Capo Massimo Libertone gli auguri più sentiti di pronta guarigione.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

9 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Fresilia verso l’ultimazione? L’opera stradale potrebbe consentire il rapido collegamento di Agnone con Campobasso AGNONE. La nuova aggregazione territoriale sancita dal protocollo di intesa tra i comuni di Agnone, Frosolone e Trivento ha portato ad un primo straordinario risultato il collegamento della fondovalle Fresilia con la fondovalle Verrino. Se lo studio di fattibilità commissionato dalla Regione per un importo di 400 mila euro darà esito positivo, l’Alto Molise potrà finalmente collegarsi a Campobasso in tempi molto più rapidi. La cosa rilevante è che questo nuovo asse stradale si configurerebbe come tratto fondamentale per il collegamento tra la Bifernina e la fondovalle Sangro.’

Queste le parole apparse sul profilo facebook dell’Assessorato ai lavori pubblici di Agnone. Va comunque ag-

giunto che l’infrastruttura consta già di due tratti principali e ben delineati. Il primo è già percorribile anche se

con diverse difficoltà e conduce da Frosolone fino alla Bifernina, mentre il secondo tratto, che sarà poi deputato

a collegare Frosolone, e la sua zona industriale alla Trignina, è quello per il quale è stato commissariato lo studio di fattibilità di cui si parlato poc’anzi e che non è stato ancora ultimato in corrispondenza del comune di Civitanova del Sannio. Con la costruzione di una simile arteria il Molise Alto potrebbe uscire dall’isolamento in cui rischia di rimanere incastrato, inoltre qualcosa di positivo è stato già fatto visto che sono stati stanziati due milioni di europer rimettere in sicurezza il primo tratto dell’infrastruttura già percorribile ma interessato da numerosi movimenti franosi.

“Una situazione esplosiva” Incontro del segretario organizzativo Uil con i lavoratori delle aziende isernine ISERNIA. Il Segretario Organizzativo della Uil Nazionale, Pierpaolo Bombardieri, è arrivato a Isernia per incontrare i lavoratori di diverse aziende che insistono su quel territorio. Il rappresentante della Segreteria nazionale, tra gli altri, ha incontrato i lavoratori dello stabilimento della Comep, azienda di Roccaravindola che si occupa di manufatti in cemento e prefabbricati. Durante il suo discorso ai dipendenti dell’azienda ed alla proprietà, Bombardieri ha toccato temi legati alla crisi nazionale e molisana: “Nel corso di questi mesi ho avuto modo di conoscere da vicino la realtà economica e sociale del Molise ed al pari di altre realtà italiane anch’essa sta vivendo un momento di estrema difficoltà. Appalti fermi, difficoltà nel l’accesso al credito e nella riscossione delle proprie spettanze. Una costante, purtroppo, che in Molise come in Italia sta affossando un economia che necessità di azioni forti di rilancio e di manovre determinate”. Interrogato sulla questione legata alla firma del Contratto d’area, per rendere operativa l’Area di crisi, Bombardieri ha aggiunto che “ Il riconoscimento dell’Area di crisi per il distretto industriale di Campochiaro-Venafro potrebbe rappresentare un punto di partenza da cui far ripartire buona parte del sistema economico molisano. La politica, in questa delicata fase, è chiamata a lavorare ad un accelerazione forte che porti alla rapida firma del decreto e immediatamente lavori ai progetti da sottoporre all’attenzione di quei partner che dovranno esser partecipi della ripresa economica del Molise.

E’ opportuno ricordare, infatti, che lo status di Area di crisi, per quanto importantissimo, è uno strumento, non un traguardo.” A fare eco al vertice nazionale, la Segretaria regionale della

Uil, Tecla Boccardo “A distanza di oltre due anni, ancora non vediamo la ripresa annunciata in campagna elettorale dai componenti dell’attuale Governo e attendiamo con ansia questa prossima svolta politico-amministrativa annunciata recentemente da Paolo Frattura, ormai al giro di boa del suo mandato elettorale. Inoltre vorremmo ricordare ai nostri amministratori che esistono Risorse europee per quasi 50 milioni di euro non ancora investite e che rischiamo di perdere se non saranno utilizzate entro l’anno.” Sul Contratto d’area, Boccardo ha poi aggiunto “Speriamo che questo riconoscimento non sarà l’opportunità per assegnare poltrone ai “trombati” della politica, con la unica conseguenza di elargire lauti gettoni in estesi Consigli di Amministrazione. Si pensi invece ad utilizzare professionisti già in forze ai vari Enti locali, così come, qualora vi sia necessità di risorse umane, ricollocare quel personale già esistente e che non ha più definito il proprio ruolo nella pubblica amministrazione. Comunque, ha concluso Boccardo, “Noi saremo sempre vigili e presenti e continueremo a dar voce ai lavoratori che non hanno neppure più la forza di rivendicare i loro diritti.” Dopo le visite programmate Bombardieri ha partecipato ad un’affollata riunione presso la sede della Uil di Isernia dove, alla presenza della Segreteria regionale e di vari rappresentanti della dirigenza del sindacato, si è discusso della regionalizzazione della Uil, della presenza sui vari territori e delle prossime iniziative di rilancio previste per la Provincia di Isernia e per l’intera Regione.

Festival del libro in estate Torna a Isernia la manifestazione con incontri e dibattiti ISERNIA – Torna il festival del libro. Il cartellone previsto per domenica 12 luglio in piazza Celestino V propone tre incontri, undici relatori, romanzi, elaborati storici e dibattiti con il coinvolgimento del pubblico. Si parte alle ore 18 con ‘Le

armi e le preghiere’ di Marcella Tamburello, insieme al professore di scienze politiche dell’Unimol Giuseppe Pardini. Moderatore, lo storico dell’arte Ulderico Iorillo. Alle ore 19 è il turno della professoressa Rosanna Carnevale, scrittrice e mu-

sicista, con il suo ‘Andante Affettuoso’. A commentare il romanzo, l’avvocato e presidente della Commissione Cultura al Comune di Isernia Bice Antonelli, insieme alla giornalista Alessandra Decini. Durante l’incontro il giovane attore Elio

Musacchio leggerà alcuni passaggi tratti da ‘Andante affettuoso’, accompagnato dal maestro Morris Capone al contrabbasso. Chiudono la kermesse, Vasco di Salvo (scrittore e scenografo), Nicola De Luca (fumettista) e Nunzia Fiacchino (Le

Cose) con un dibattito sul ‘Book Trailer’. Il tutto verrà allestito tra i divani dell’Alter Ego, dove sarà servito l’aperitivo e si potrà ascoltare musica e restare in compagnia fino a tarda serata.


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Termoli

9 luglio 2015

Alghe putrefatte a Campomarino La loro putrefazione dovuta al caldo che porta a formare bolle d’acqua calda e il mare diventa marrone CAMPOMARINO . Le alte temperature vanno a creare delle bolle d’acqua calda che mandano in putrefazione le alghe portando l’acqua a cambiare la tonalità che può diventare ‘gialla’ ma anche più scura a seconda delle specie che si polverizzano. E’ questo il caso di Campomarino dove alcuni bagnanti hanno segnalato il caso alla Capitaneria di porto. Si tratta, comunque, di episodi che compaiono, peraltro, solo in alcuni

momenti della giornata come osservato anche da alcuni turisti che al mattino presto escono di casa per fare una passeggiata. Per monitorare il fenomeno, segnalato anche a Petacciato e a Termoli, e raccogliere tutti i dati necessari l’Arpa ha effettuato i rilievi tecnici per esaminare i campioni in laboratorio e stendere un report. Della questione si è interessato anche l’assessore comunale all’Ambiente, Romeo Sabatini.

Auto bruciate, svolta nelle indagini A Montenero di Bisaccia i carabinieri hanno sorpreso l’uomo mentre tentava un’altra bravata MONTENERO DI BISACCIA. Svolta nelle indagini sugli incendi di autovetture a Montenero di Bisaccia con i Carabinieri della locale Stazione che hanno incastrato l’autore di un tentativo di incendio, non andato a buon fine, la notte tra il 5 e 6 luglio, poiché lo stesso è stato sorpreso mentre cospargeva un autoveicolo di liquido infiammabile. La segnalazione è pervenuta dalla stessa proprietaria del mezzo che, accortasi della presenza di una persona con fare sospetto nei pressi della propria vettura, ha dato l’allarme ai militari che, come ogni notte nel corso degli ultimi mesi, stavano effettuando un apposito servizio connesso alle indagini sui precedenti episodi. La descrizione dettagliata del soggetto ha consentito ai militari di rintracciarlo e identificarlo, si tratta di un cinquantaquattrenne

originario del posto ma residente in Abruzzo,

D.L.N. le sue iniziali. L’uomo è stato denun-

ciato in stato di libertà e dovrà rispondere del reato di danneggiamento a seguito di incendio. La donna proprietaria del mezzo è stata già vittima di un incendio di un automezzo il 9 maggio scorso nonché di un tentativo non riuscito lo scorso 3 giugno. Il movente ipotizzato dagli inquirenti è legato a problematiche private connesse alla compravendita di un ciclomotore poi risultato rubato fatto per il quale lo stesso D.L.N era stato deferito per ricettazione. Ora saranno le successive ed ulteriori indagini, anche di tipo scientifico, a cercare di far luce, ricostruendo la natura e gli eventuali collegamenti, sui precedenti episodi di incendio di autovetture avvenuti nell’arco degli ultimi due mesi a Montenero.

L’Ospedale e le nostre paure di Cristaldi Francesco Una notte d’estate, un dolore allo stomaco che comincia a montare e non si ferma fino a diventare una vera e propria colica insopportabile, l’intervento del 118, la corsa al pronto soccorso e la terapia antidolorifica. Poi, una ecografia conferma una cistifellea in pessime condizioni, anche se non calcolosa, e suggerisce il ricovero. “Oh madonna”, i pensieri si sovrappongono, “chissà che mi aspetta in una corsia di ospedale” su cui ho sentito e sento tante critiche. Dieci giorni di ricovero in chirurgia. Cinque per trattare con antibiotici una cistifellea messa male, il sesto per l’intervento chirurgico, il resto per convalescenza fino alle dimissioni e medicazioni successive. Dieci giorni vissuti da “ paziente “ a letto. Uno stato che ti pone nella inevitabile condizione di doverti affidare agli altri confidando nella loro sensibilità oltre che professionalità. Qui emerge un mondo completamente diverso da quanto descritto dalla gente.

La gente, quella moltitudine di individui pronta a giudicare in ogni modo e sempre riferendosi ad altri. Come se l’individuo che disserta di disservizi e dispensa critiche o elogi ad ogni piè sospinto non appartenesse alla gente, non fosse uno dei protagonisti, con i propri comportamenti, del degrado o della esaltazione di una società, di un ambiente. Noi, esseri umani, siamo prima di tutto il soggetto che osserva ciò che ci circonda, siamo gli autori, collettivamente, della fotografia della realtà. Siamo nodi di una rete di scambi nella quale ci passiamo immagini, strumenti, informazioni, e conoscenza. Ma del mondo che vediamo e commentiamo, spesso aspramente, siamo anche parte integrante, non siamo osservatori esterni immuni da responsabilità. Siamo situati in esso. La nostra prospettiva su di esso è dall’interno. E qui, la verità, la testimonianza, vista da una condizione di assoluta

debolezza quale quella del malato messo in un letto. Professionalità e sensibilità dei medici, dal più giovane al più esperto, manifestamente tangibile alla visita quotidiana di ogni paziente. Professionalità e sensibilità di tutto il personale infermieristico, peraltro meravigliosamente giovane, verso tutte le persone ricoverate. Attenzione e risposta alle chiamate in linea con gli incredibili impegni di giornata. Quaranta persone ricoverate, di cui in media tre uscite da sala operatoria ogni giorno, per, credo, un paio di persone operative in turno. Troppi familiari ad assistere il proprio congiunto pronti a chiamare in preda a condivisibile emotività che però rappresenta una aggiunta al lavoro degli addetti. Le pulizie fatte ogni mattina, ( lavare per terra e spolverare ) Il cambio delle lenzuola fatto ogni mattina. Con professionalità, dedicando il tempo suo e avendo cura di chi è meno autonomo. Le pulizie degli infermi, dai bisogni

al cambio intimo, “nonno girati un po’ di qua piano piano, ti aiutiamo noi” frasi ascoltate e azioni messe in pratica. Dulcis in fundo; gli splendidi ragazzi della scuola infermieristica che fanno pratica mettendo flebo, misurando pressioni, rilevando temperatura corporea e glicemia etc, etc. Cose normali, ma che non ti aspetti così in base al sentito dire. Certo, c’è anche “la gente”. Quella che viene in visita ai malati o che assiste il congiunto. Un uomo scambia il corridoio del reparto per il parco giochi e gioca con il bimbo di un paio di anni rumoreggiando e fotografando. Un gruppo passeggia nel corridoio chiacchierando con forza di frivolezze senza curarsi che il corridoio rimbomba i suoni. “La gente”. Che telefona indiscriminatamente pensando di essere in piena stazione centrale. Magari sono gli stessi che credono di essere pienamente entro i limiti di un comportamento etico e dispensano critiche.

Questo è il micro mondo che ho osservato da un letto per 10 giorni. Certamente vi sono margini di miglioramento sia all’interno del reparto che nelle relazioni interne con gli altri reparti. Un processo cliente/fornitore interno ben applicato e funzionante porterebbe le unità operative verso punti di eccellenza. Ciò porterebbe l’ospedale ad una notorietà che avvicinerebbe clienti dalle regioni limitrofe, il che avrebbe il doppio vantaggio di ampliare il bacino di utenza andando incontro agli standard richiesti e portando guadagni in regione. Ma, al di la di questa scontata considerazione, quanto ho visto mi spinge a dire pubblicamente : Per fortuna che questa colica è arrivata nella città in cui vivo; grazie al pronto soccorso ( dott. Rocchia ) grazie al dott. Fabrizio ( Direttore del Reparto di chirurgia ) ed a tutti i suoi collaboratori in egual misura.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

9 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Tentano di rubare bici, bloccati A Termoli arrestato un bosniaco. Il secondo si è dato alla fuga. Recuperato il bottino TERMOLI. Serata da thriller a Termoli dove due uomini, con tutta probabilità dell’est Europa, hanno tentato il colpo nel negozio di biciclette Tesla Bike di via Sardegna. Già visto il modus operandi con i malintenzionati che hanno legato dapprima la saracinesca alla loro Volkswagen Passat station wagon immatricolata in Germania (i ladri hanno posto del nastro adesivo sulla targa durante il tentato colpo) e avviato la marcia l’hanno del tutto sradicata.

Di lì a poco hanno sfondato la porta d’ingresso in vetro e iniziato a caricare nella propria automobile l’intero bottino: biciclette di valore anche superiore ai mille euro. Un inizio colpo filato liscio come l’olio, almeno finché l’allarme non è scattato ed ha segnalato l’intrusione non autorizzata. Ne è seguito il tentativo di fuga con gli agenti di Polizia del Commissariato di via Cina ad avviare il pedinamento nell’immediatezza sostenuti anche dell’Arma dei Carabinieri

con un militare che smontante dal turno avrebbe visto i movimenti sospetti. Un breve inseguimento, lo speronamento di due auto in sosta con i ladri in controsenso in via Isole Baleari e la corsa interrotta nella strada chiusa di via Nisida, segno che i due non conoscevano Termoli e non erano del posto. Con Carabinieri e Polizia alle calcagna i due non hanno potuto fare altro che abbandonare l’auto e la refurtiva e darsela a gambe levate lungo i terreni incolti e bui

circostanti. Fuga sinora parzialmente riuscita, almeno per uno dei due perché l’altro, un giovane bosniaco, è stato tratto in arresto dagli uomini del commissariato questa mattina. Sul posto anche la scientifica, impegnata nella ricerca delle impronte e il titolare dell’attività commerciale che ha recuperato tutte le bici, qualcuna è rotta o graffiata, ma il danno è di certo inferiore al temuto. Ottima l’azione coordinata tra Polizia e Carabinieri.

Gtm, non si sblocca la vertenza La Regione continua a non pagare l’azienda nonostante la sentenza del Tar TERMOLI. Non si sblocca la vertenza sul Trasporto urbano a Termoli e a distanza di alcuni giorni dal vertice torrenziale in cui si confrontarono Regione, Comune, Gtm e sindacati, con la partecipazione della Filt-Cgil, il delegato aziendale Cristino Lepore coinvolge nuovamente questi attori istituzionali con una nuova missiva, estesa anche al prefetto di Campobasso. “Questa Federazione Sindacale, intende dare seguito alla riunione del 2 luglio scorso tenutasi presso la Sala consiliare del Comune di Termali, che ha visto la partecipazione della Amministrazione comunale, dell’Assessorato ai trasporti della Regione e della Impresa Gtm, oltre alla scrivente Federazione e durante la quale venivano esposte e ricordate le cause, i ritardi e le possibili inadempienze che hanno generato i mancati pagamenti ai dipendenti della Azienda Gtm, dal mese di maggio in poi. Ricordiamo che una sentenza del Tar Molise, la 243/2015 accogliendo il ricorso formulato dal Comune di Termoli, ha ripristinato l’ori-

ginario-contributo da corrispondere all’Impresa che esercisce il trasporto urbano e non comprendiamo le ragioni ostative alla piena ed immediata esecuzione di tale sentenza che tra l’altro ammonisce per ‘la violazione delle regole della deontologia, della discreziona-

lità e del vizio di eccesso di potere oltre che della violazione di legge’. Ricordandolo anche nella riunione, ribadiamo che da sempre il personale e in modo particolare durante il periodo agosto 2014aprile 2015 ha garantito la continuità e la re-

golarità del servizio, sopportando stoicamente la diatriba tra enti pubblici e tra enti e impresa, affrontando con grande dignità e responsabilità la mancanza delle dovute retribuzioni a loro favore. Ora diciamo basta a questo ennesimo tentativo di sottostimare le loro aspettative e necessità. Intanto sollecitiamo l’Azienda a dare immediato riscontro alla nota inviata sul problema della mancata regolarità di quasi tutte le fermate della rete di trasporto urbano, indicando in tempi brevi il comportamento da tenere rispetto alla mancanza dei requisiti, anticipando l’intenzione di non garantirne più l’effettuazione, con assoluta immediatezza e fino a completa conformità al Codice della Strada e del suo regolamento di esecuzione. Gli operatori di esercizio, infatti, intendono alienare le proprie responsabilità di natura civile, penale e amministrativa, coi rischi annessi all’effettuazione delle stesse in mancanza di un’assunzione di responsabilità da parte della ditta concessionaria o delle istituzioni committenti”.

Trivellazioni, incontro in episcopio I presidenti delle Regioni adriatiche si troveranno a Termoli per fare il punto della situazione TERMOLI. Diventa ancora più viva la lotta alle trivellazioni in Adriatico e, dopo i no secchi da parte dei comuni costieri di Termoli e Montenero di Bisaccia e la manifestazioni delle scorse settimane a Lanciano, a scendere in campo nella nostra città costiera saranno i Presidenti delle regioni bagnate dall’Adriatico. Lo faranno il prossimo 24 luglio nei locali dell’Episcopio di Termoli con l’ovvio placet del vescovo Gianfranco De Luca, già noto per le sue lotte a tutela del territorio che ad oggi porrà Termoli quale “capitale del No-Triv”. Intanto, l’allarme sull’attuazione del Decreto Sblocca Italia giunge da più fronti e nei mesi scorsi furono proprio i vescovi della Conferenza episcopale di Abruzzo e Molise a dire sorprendentemente “No” alle disposizioni varate dal Governo Renzi. L’iniziativa del 24, è opportuno precisare, sarà prettamente politica e a tutela del territorio, certo non è organizzata dal nostro vescovo Gianfranco De Luca, ma il suo appoggiarla è frutto della certezza che per egli stesso è importante tutelare il territorio. Dopo i no al nucleare e i si all’acqua pubblica, a scendere in campo per la nuova minaccia al territorio nostrano saranno anche i cattolici.

Prima regione a meglio muoversi è l’Abruzzo: “Un referendum abrogativo – scrive l’Ansa – per dire ’no’ alle Trivelle. La proposta parte dall’Abruzzo, con l’assessore all’Ambiente, Mario Mazzocca. Il 24 luglio prossimo ’summit’ delle regioni adriatiche, con l’appoggio del presidente della Puglia, Michele

Emiliano, a Termoli, in Molise, per discuterne l’iter. Sotto accusa le norme sulle concessioni dei titoli minerari dello ’Sblocca Italia, che rischiano di trasformare l’Abruzzo in distretto minerario per gli idrocarburi”. A prendere parte all’incontro saranno, con tutta probabilità, i Presidenti o loro delegati delle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Marche. “La Regione Abruzzo – aggiunge Mazzocca all’Ansa – raccoglie l’invito del coordinamento nazionale ’No triv’ e ’A Sud onlus’ e lancia la proposta di indire un referendum abrogativo dell’art. 35 (comma 1, D.L. 22 giugno 2012, n. 83 (“Decreto Sviluppo” convertito con modificazioni dalla Legge 7 agosto 2012, n. 134″. Di concerto con i presidenti delle Regioni, quindi, il prossimo 24 luglio all’Episcopio di Termoli si incontreremo i rappresentanti per confrontarsi, approfondire e promuovere, nel più breve tempo possibile, le azioni da intraprendere sul tema e discutere l’iter amministrativo necessario a deliberare l’indizione del referendum abrogativo delle disposizioni previste dallo Sblocca Italia per quanto concerne le concessioni dei titoli minerari.



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Opinioni di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

di Nicola Felice Da diverso tempo camminando per strada, riconosciuto come componente del Comitato San Timoteo, vengo fermato da comuni cittadini che chiedono notizie sul servizio sanitario, sugli ospedali, in particolar modo sul San Timoteo di Termoli. Sono molte le persone che si mostrano preoccupate, amareggiate, arrabbiate nel sentire, da tempo e da più parti, i rischi che l’ospedale corre di perdere ulteriori reparti nell’imminente futuro. Persone che chiedono cosa si può fare, pur riconoscendo la loro impotenza in quanto, ormai da tempo, sempre più non vi sono occasioni e luoghi per poter manifestare e rappresentare il proprio dissenso a chi è stato eletto nelle varie istituzioni ricevendo onore ed onere di rappresentarli, tutelarli, salvaguardando gli interessi e i beni comuni. E’ facile riscontrare che tutto ciò è vero! In più occasioni si è fatto appello ai vari rappresentanti di ogni ordine e grado nelle varie istituzioni, con l’unico risultato che fino ad oggi si è registrato un assordante silenzio: sembra quasi che nessuno voglia disturbare il “manovratore”. Eppure, in ogni campagna elettorale non vi è candidato che non strombazzi a “mari e monti” che con la sua elezione si avranno “palazzi e case di vetro, porte aperte” e totale disponibilità! Una volta eletti, in qualsiasi istituzione, quanto preannunciato puntualmente viene smentito e crescono le difficoltà per il cittadino ad avere un confronto o un semplice ascolto. Difficilmente gli eletti si incontrano in ambienti aperti: strade, piazze, mercati. Solo a pochi intimi che costituiscono i co-

9 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La politica e gli aumenti di ogni bene benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.

Ah! quella politica di un tempo

siddetti “cerchi magici” tutto è possibile, mentre i cittadini comuni sempre più stressati dalla crisi economica ed occupazionale, si vedono impossibilitati a penetrare ambienti chiusi “ermeticamente”, sistemi filtranti “segretarie”… costruiti, forse, artatamente per evitare contatti personali. Da qualche decennio siamo stati guidati da una classe dirigente miope, carente di progettualità, incapace persino di conservare e salvaguardare quello che nel passato è stato costruito e demandato alle nuove generazioni. Si registra la continua crescita dell’egoismo e del disinteresse ai problemi della “povera gente”, che oggi

appare essere prerogativa solo di Papa F r a n c e s c o . Come non rimpiangere i tempi andati, con quei luoghi (sedi dei partiti, associazioni di categorie, ecc..) e quella classe dirigente che non lesinava mai il confronto, il contatto, l’ascolto dei cittadini che avveniva non solo nelle sedi istituzionali, ma anche nelle abitazioni e studi privati, persino nei giorni festivi, occasione quantomeno per un sostegno morale e di speranza a quanti vivevano momenti di difficoltà. Molti dell’attuale classe dirigente ritiene

assolto il proprio operato diffondendo il loro “verbo” tramite il “comunicato stampa” per qualsiasi occasione, giornaliero e più delle volte inutile, quasi solo a dimostrare di “esserci”. Questo non ha fatto che produrre sempre più disaffezione della gente alla politica; lo dimostra anche l’astensione alle ultime elezioni circa del 50%, aumentata negli ultimi sei anni di oltre il 30%. Ritengo che una delle causa di ciò è l’assenza, ormai datata, di partiti “veri” utili a formare e selezionare una classe dirigente capace, onesta, eticamente e moralmente indiscutibile. Oggi la politica, per i più, sembra non svolgere quell’arte nobile ma essere stata relegata a stipendificio, erogatore di benefit, o peggio ancora a palestra del “malaffare”. Occorre con urgenza superare l’attuale sistema regolato da partiti (contenitori vuoti), club, “clan”… rappresentati da pochi e soliti soggetti che impossessatesi di timbri e carte intestate partecipano ai “tavoli” di coalizione con lo scopo principe di garantire posizioni e interessi personali, loro e degli intimi, nei vari enti e istituzioni. Per uscire da questo stato occorre da subito, in primis, un atto di orgoglio e di rivalsa con presenza e impegno diretto di tanti cittadini capaci e onesti, che disinteressandosi della politica, ritenendola “sporca”, hanno lasciato spazio a soggetti non all’altezza del compito e raggiungere il degrado, di ogni forma, che tristemente registriamo. Questo lo si deve soprattutto alle future generazioni.


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