Fratturattila non restera' neppure un filo di molise

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 60 - venerdì 13 marzo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Michele Iorio

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Iorio. Dopo che Comitati civici, sindacati, singoli cittadini hanno chiesto a gran voce le dimissioni di Frattura, ora si è svegliata anche l'opposizione o, almeno, una parte di essa. E' stato il consigliere Michele Iorio ad uscire allo scoperto invitando il presidente della Giunta a stoppare i suoi due anni di governo che hanno prodotto solo danni. Prima che ne faccia degli altri, questo il ragionamento, è meglio che rassegni le dimissioni.

Il Tapiro del giorno a Angela Fusco Perrella

Il Tapiro del giorno lo diamo a Angela Fusco Perrella. Dell'ex assessore all'Agricoltura, non si sa come la pensi sulle dimissioni del presidente Frattura. Invece di pensare a scrivere se la proposta di legge sul Reddito minimo è stata presentata prima dalla stessa rispetto ad altre parti politiche, non avrebbe ben fatto a dire la sua sulla grave situazione economica e sociale denunciata, ormai, dall'intero Molise? L'autoreferenzialità politica non serve a nessuno meno che meno ai molisani.

Sindacati sul piede di guerra Iorio: “Si dimetta. Torniamo al voto” Assenti: strategia e programmazione

FratturAttila “Non resterà neppure un filo di Molise” Servizi alle pagine interne

7000 Persone giornalmente visitano il nosto sito. Grazie


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TAaglio lto

2 13 marzo 2015

La delegittimazione di cui si preoccupa il segretario del Pd del Medio Molise non è delle istituzioni ma solo e sempre degli uomini delle istituzioni Il problema, quindi, non è il mantenimento o meno della Regione in quanto tale, ma, soprattutto, la inadeguatezza dei consiglieri regionali a svolgere il compito statutario e il governo del territorio Il problema dei molisani è il non avere istituzioni territoriali e servizi amministrati e gestiti con oculatezza, competenza, sapienza e continenza. Altro che la “vessata questio”: Regione “Sì” Regione “No”. Questo è un problema che se verrà posto all’attenzione collettiva, oltre che alle rappresentanze istituzionali, non sarà mai dipeso dalla volontà dei molisani. Come le molte altre condizioni e situazioni che ci vengono dall’esterno e dall’alto (che non è Dio), ma da un Governo di centrosinistra che s’è imposto di cambiare l’Italia e di cambiare le Regioni. Per ora con molte difetti organizzativi e gestionali (basta dare uno sguardo al delitto perpetrato a danno delle Provincie per credere). Dovrebbe saperlo il segretario provinciale del partito democratico del Medio Molise che s’è lasciato andare ad una riflessione a tutto campo su quali sarebbero i vantaggi e quali gli svantaggi derivanti dalla perdita della identità storica attraverso la cancellazione della Regione Molise per poi concludere, come un Petraroia qualsiasi, in modo accorato, a sconsigliare di “dare l’ultimo colpo

Potere politico ed informazione, due cuori ed una capanna. Due cuori che si cercano, si attraggono secondo leggi (in)governabili, intrecciando relazioni, a volte (raramente) virtuose, a volte (molto più spesso) promiscue, arrotondando per difetto. Ma, questo è poco ma sicuro, è impossibile che facciano a meno l’uno dell’altra. La corretta informazione è uno degli indici più rivelatori di una società sana ed avanzata; un’informazione in malafede, strumentale, denigratoria andrebbe combattuta, invece, alla stregua di una classe politica incapace. E gli strumenti non mancano di certo. Sono di queste ore le dichiarazioni sprezzanti del presidente Frattura su “taluna” stampa. Senza entrare nel merito della diatriba, non può certo sfuggirci l’incompiutezza di pensiero di certe affermazioni, la loro sostanziale inconcludenza. Esiste un diritto-dovere di cronaca e di analisi, che tocca a chi opera nel mondo dell’informazione, e, parallelamente, tutto un sistema di leggi a tutela di chi finisce sotto l’occhio indagatore dei giornalisti. L’informazione può essere corretta o scorretta, fedele o infedele, attinente ai fatti oppure no. Il resto è fuffa, protervia, infantile insofferenza, acrimonia personale. Il presidente Frattura denunci la menzogna, se la vede. Si tuteli dalla diffamazione, qualora ne senta l’olezzo ma, per rispetto al suo stesso ruolo, si astenga dal bisticcio, dal battibecco da cortile. Ne va della

alla delegittimazione e delle istituzioni”. Dimenticando che la delegittimazione non è verso le istituzioni ma solo e sempre verso gli uomini delle istituzioni. Il problema vero, quindi, non è il mantenimento o meno della Regione in quanto tale, ma, soprattutto, la inadeguatezza dei consiglieri regionali a svolgere il compito statutario e il governo del territorio. Il Veneto e la Basilicata, per dire, non sono territorialmente,

ambientalmente, economicamente lontane dal Molise. Sono solo diversamente amministrate. Questo pertanto è il nodo da sciogliere, prima di andare in soccorso o meno di coloro che dinanzi al disastro dell’economia, alla insufficienza dei servizi sociali e assistenziali, alla crisi dell’economia, all’assenza di un Piano di sviluppo regionale, alla evanescenza programmatica, alla ancora più sintomatica nullaggine culturale

che sta contrassegnando il galleggiamento della storica Biblioteca provinciale “Albino, si danno anima e corpo a spingere sull’acceleratore dell’aggregazione del Molise di nuovo all’Abruzzo o comunque ad altra realtà regionale che faccia da balia e assicuri la sopravvivenza. D’altronde siamo da oltre 60 anni sostanzialmente una società civile assistita, con una notevole componente parassitaria, e ciò potrebbe

Politica ed informazione, attrazione fatale Nel mezzo una società più consapevole Cimino (odg): per un pò via la politica da stampa e tv... stessa credibilità o di ciò che ne rimane, alla luce di due anni di governo della Regione. Sulla questione ha preso posizione il consigliere dell’ordine dei giornalisti, Vincenzo Cimino. Una posizione singolare, a dire la verità. Infatti dopo una difesa d’uf-

ficio della categoria, motivata con criterio e qualche documento, il consigliere afferma: “…mi permetto di dare un consiglio a Telemolise, come a tanti colleghi. Non parlate di politica per un breve periodo di tempo. Pensate ad un tg, ad un quotidiano

momentaneamente senza la Regione… d’altra parte, e chiedete conferma dai colleghi dei telematici: le letture dei pezzi di politica sono irrisori, non se li legge nessuno, la gente non ne sente la necessità…”. D’accordo c’è dell’ironia (speriamo), ma,

aiutare a superare lo choc del ritorno al passato. Coloro che la pensano così, fanno il paio con la debolezza intellettuale, amministrativa e politica degli amministratori regionali che con una pervicacia degna di miglior causa difendono i loro stretti interessi senza curarsi della crisi in cui perseveriamo e come affrontarla con la competenza e la lungimiranza necessarie. Difendere la classe dirigente regionale in questo frangente storico è la peggiore scelta che possa fare colui che si porta la responsabilità di esprimerla (la classe dirigente al governo), che al coraggio della verità preferisce il gioco demagogico del ribaltamento della realtà. Nel caso di cui ci stiamo occupando il ribaltamento riguarda strettamente la classe dirigente alla Regione Molise e non la Regione Molise in quanto ventesima Regione d’Italia, e se tenerla in vita o cancellarla. Occultare il lato chiaro della situazione molisana e mettere in evidenza il lato oscuro ha la valenza del gioco delle tre carte. Con l’imbroglione a smazzare le carte e i gonzi a giocare. Dardo

anche questa volta, la toppa ci pare peggiore del buco. In primis proprio perché l’informazione è un diritto dei lettori (ed un dovere dei giornalisti); non una concessione spendibile a fasi alterne; poi perché sarebbe il più inatteso dei regali ad un’amministrazione che sta perdendo la sua partita con la realtà. La politica regola la vita di tutti noi, una corretta e puntuale informazione politica (anche se non la legge nessuno, sic!) è una garanzia per i cittadini, un antibiotico per il cervello, da assumere quotidianamente. La conoscenza, infatti, è l’unica forma di libertà che ci rimane. L’unico strumento che ci consente scelte consapevoli; un libero giudizio critico della realtà che ci circonda. Per coloro cui interessi, per carità.


TAaglio lto

3 13 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Annunciata una conferenza stampa per domenica 15 marzo in cui saranno spiegate la ragione della protesta

L’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia (sezione del Molise) ultimo iscritto al quaderno delle doglianze Le Pro Loco sono una realtà tra le poche ancora capaci di animare lo spirito turistico del e sul territorio Il quaderno delle doglianze dei molisani (liberi e associati) nei confronti degli amministratori regionali si va sempre più gonfiando perché non passa giorno ormai che non ci sia da registrare una protesta, un commento, un documento, un atto (politico e amministrativo) preso dai governati regionali che non muova rabbia, ribellione, insoddisfazione, e non abbia in sé le motivazioni perché venga esposto alle valutazioni della pubblica opinione. Non si trovano precedenti equiparabili che dicano dei molisani indignati, arrabbiati, motivati da sete di giustizia, demotivati dalla ignavia in cui sono condannati, nei confronti di un governo regionale che però di tanta larga insoddisfazione del proprio operato mostra di fregarsene. Rimane infatti inerte, non reagisce, non discute, non si confronta, quasi fosse una espressione di intangibile autorità e non invece ciò che di fatto

è (nei fatti e nei comportamenti): un governo autoreferenziale, raccolto intorno alla propria inadeguatezza ad amministrare il bene collettivo. La situazione è grave. La situazione,

CAMPOBASSO. Le associazioni degli utenti e dei familiari di tutto il Molise hanno concordato una serie di iniziative e di eclatanti proteste per cercare di risolvere al più presto la situazione dei programmi terapeutici di integrazione socio-lavorativa, bloccati dalla Regione ormai da 3 mesi. Questi programmi, che garantivano un dignitoso percorso terapeutico per circa 50 utenti psichiatrici sul territorio di competenza dei tre Dipartimenti di Salute Mentale, sono stati interrotti dopo quasi 4 anni e per motivi ancora ignoti. Dopo le proteste ufficiali, per vie formali, conferenze stampa e comunicati che si sono susseguiti nel corso di questi mesi, le associazioni regionali hanno deciso di contattare due studi legali per promuovere un ricorso al Tar e per verificare in sede penale se sussistano i termini per interruzione di programmi terapeutici. Nel frattempo i pazienti hanno promosso una raccolta firme, “5000 in 5 giorni”, per chiedere la discussione in Consiglio Regionale della Mozione Urgente

di Michele Marone

rimanendo l’inerzia, l’indifferenza, la strafottenza di chi siede sulle poltrone presidenziali, assessorili e consiliari dei Palazzi Vitale e Moffa, è destinata a precipitare. Si spera in un

contesto di posizioni e condizioni in cui i valori democratici non vengano dispersi o, peggio, ritenuti addirittura un ostacolo a rimuovere lo stato di fatto. Questa ricapitolazione di una realtà che la c ronca scritta e parlata del Molise, con le sue diverse sfumature (più o meno amici della verità e del potere politico prevalente), confeziona ogni giorno, è servita a dare l’ingresso ufficiale nel novero dei molisani insoddisfatti del modo e delle maniere di amministrare del governo regionale, all’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia (sezione del Molise) che, con un breve comunicato ha annunciato per domenica 15 marzo, presso i locali della Confcommercio (Colle delle Api) a Campobasso, una conferenza stampa nel corso della quale saranno riportate una ad una tutte le questioni che hanno determinato la protesta ch’è s’è formalizzata durante l’assemblea straordinaria delle

“Salute mentale, grave il blocco dei fondi adottato dalla Regione” Le associazioni sul piede di guerra. “Il Consiglio discuta la mozione” dell’opposizione affinchè sia discussa improrogabilmente per martedì 17, considerato che la calendarizzazione è attesa da più di un mese. “Evidentemente nel Consiglio qualcuno non ritiene urgente discutere l’interruzione di programmi terapeutici - dicono dalle associazioni - Saremo presenti numerosi davanti al Consiglio per cercare di ottenere che il presidente della Giunta regionale indìca un tavolo con il vicepresidente, il direttore generale della Salute della Regione, il sub-commissario, i tre direttori della Psichiatria di Campobasso, Isernia e Termoli per formalizzare quanto prima un provvedimento per il diritto alla cura di pazienti gravi che allo stato vedono interrotto il trattamento terapeutico”.

Sanità, l’inerzia di Frattura giustifica la richiesta di dimissioni

Come ho avuto già modo di dire sia in campagna elettorale che in altri incontri pubblici il Decreto Balduzzi che doveva essere concertato in sede di conferenza di servizi laddove si potevano apportare delle deroghe per garantire anche il servizio alla salute nella regione Molise purtroppo è stato approvato così come proposto perché all’ultima riunione del 5 agosto la Regione Molise era assente e l’assenza ha significato il voto favorevole al Decreto Balduzzi. Il problema è che siccome il decreto pone delle regole ferree circa gli standard sul numero degli abitanti e prevede un presidio ospedaliero di primo livello solo laddove ci sia un numero di abitanti di 600mila allora si capisce bene che il Molise starebbe fuori dal presidio ospedaliero. Ecco perché ci sarebbe la necessità, stando l’iner-

Pro Loco svoltasi lo scorso 21 febbraio a Castropignano. Le Pro Loco sono una realtà tra le poche ancora capaci di animare lo spirito turistico del e sul territorio; sono in una certa misura i guardiani dei valori storici, ambientali e tradizionali dai quali non si può prescindere laddove si voglia parlare d’identità, di specificità, di ricchezza culturale. A questa presenza fatta di volontariato, di entusiasmo, di passione e di conoscenza, la Regione ha tolto l’ossigeno, avendo deciso che debbano morire. L’elenco dei morti (Gam, Ittierre, Zuccherificio, Korai) e dei morituri (Molise Dati, Molise Acque, Aziende commerciali, artigianali, società di servizi eccetera eccetera) è già stato depositato all’archivio della storia locale. Purtroppo, alla data del 13 marzo 2015 manca (ma non si sa fino a quando) la giunta regionale del Molise.

zia che ha caratterizzato l’azione politica della Regione Molise nel processo formativo della concertazione in sede di conferenza Stato-Regioni, è necessario, e questa è la nostra proposta, che adesso si proponga una petizione popolare con raccolta di firme dei cittadini da presentare direttamente al Ministro della Salute in modo da cercare di arrivare a una deroga prima della data del primo luglio. Azione Civica Molise in rappresentanza di tutta la collettività chiede che posto che in questa materia così importante per tutto il popolo molisano ossia la garanzia del diritto alla salute che è costituzionalmente garantito e poiché non è stato assistito da un’azione politica nelle sedi opportune da parte dei vertici della Regione, del PRESI-

DENTE che è anche commissario alla sanità, questa manifesta inerzia amministrativa ne legittima da parte del popolo la richiesta delle sue dimissioni. L’unica cosa che ci rimane è quella di fare una petizione popolare forte con raccolta di firme da parte di tutti i cittadini e presentarla al Ministro della Salute per rappresentare la vera situazione in cui versa la regione Molise sia per quello che riguarda la sua particolare caratteristica orografica che non permette di stare negli standard previsti a livello governativo. Ecco perché si va nella conferenza Stato-Regioni perché in materia di amministrazione CONCORRENTE come è la sanità laddove un provvedimento amministrativo attuato in sede centrale ha un impatto sul territorio per

essere efficace deve necessariamente avere l’intesa con tutte le regioni e siccome questa intesa è stata data anche in assenza della Regione Molise non resta che rimboccarci le maniche noi cittadini e andare avanti con la petizione popolare diretta. Questa proposta condivisa dai sindacati degli operatori sanitari sono già partiti ora la faremo anche noi come azione civica perché abbiamo bisogno di mettere da parte gli ideologismi politica per chiedere la deroga al decreto Balduzzi per date servizi giusto ed efficaci Speriamo che diano la deroga ma devono andare con il cappello in mano non puoi trovare giustificazioni. Cerchiamo di fare qualcosa la delegazione parlamentare cosa sta facendo per la regione Molise? Il popolo molisano ha tutto il diritto di prendere in mano la situazione e portare la petizione all’attenzione del Ministro.


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TAaglio lto

4 13 marzo 2015

“Autoimpiego, no ai tagli” L’eurodeputato, Aldo Patriciello, interviene sul rischio dei tagli agli incentivi finanziari per il Centro Sud CAMPOBASSO. “Il centro-sud ha bisogno di tutto fuorché di ulteriori tagli. Pensare di eliminare i già pochi strumenti di sostegno all’imprenditorialità giovanile significa predisporre un pericoloso percorso ad ostacoli che mortifica le possibilità e le capacità di chi ha ancora voglia di investire e di fare impresa”. Interviene così Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia, sull’ipotesi di soppressione, da parte del Governo Renzi, degli incentivi del cosiddetto decreto “Autoimpiego” destinati al finanziamento di attività imprenditoriali giovanili nel settore del commercio, dell’artigianato, del turismo, etc. Un passo indietro, quello ipotizzato dall’esecutivo, che eliminerebbe gli incentivi economici per i giovani disoccupati delle regioni del centro e sud Italia previsti nel D. Lgl 185/2000, attuando una cancellazione del tutto identica a quella già operata nel 2013 nei confronti delle aree del centro-nord. “Le agevolazioni finanziarie presenti nel decreto

‘autoimpiego’ – spiega Patriciello – sono spesso l’unico mezzo a disposizione di quei giovani che sognano di avviare una propria attività ma non hanno la possibilità di accesso al credito. Non è pensabile di eliminare questo tipo di incentivi in un

periodo di drammatica crisi economica ed occupazionale e soprattutto in un territorio, come quello del centro-sud, già fortemente a rischio di desertificazione industriale e umana. In assenza di un serio piano industriale per il Mezzogiorno - ag-

giunge l’eurodeputato azzurro - , di un’adeguata e moderna rete infrastrutturale e di una strategia a lungo termine per lo sviluppo economico territoriale è difficile comprendere la ragione per cui il Governo possa fare una scelta simile: così facendo si rischia seriamente di aggravare una situazione già al limite della sostenibilità sociale. Se a questo aggiungiamo il fatto che nel nostro Paese giacciono inutilizzati, dal 2007, circa 20 miliardi di euro di fondi europei destinati all’occupazione giovanile, allora la situazione assume un aspetto decisamente paradossale. Si toglie di più a chi ha di meno: un non sense economico contro ogni logica. Ho scritto una lettera ai colleghi del Parlamento italiano a Roma– conclude Patriciello – pregandoli di intervenire al più presto ed impedire, in tal modo, che il Governo vari un provvedimento che sarebbe pesantemente penalizzante e discriminatorio nei confronti della popolazione del centro e del sud Italia”.

Oltre i 50 c’è di più Costituita un’Associazione che raccoglie soci dai cinquant’anni in su Oltre i 50 ce n’è di problemi, di occasioni, e di scelte da fare e … da vivere. Possibilmente in salute e con forme sempre più adeguate di assistenza e solidarietà. Sono i cardini su cui si fonda la nascita dell’Associazione di volontariato della terza età posta in piedi da Luigi Zappone che la testa la usa molto volentieri per arrivare dove altri fanno fatica ad arrivare. Dai cinquant’anni in su, quindi, con l’obiettivo di sostenere gli ex lavoratori e i pensionati sotto tutti i punti vista – dice l’ideatore di questa Associazione che intanto sta crescendo di numero e di qualità. Oltre i 50 anni è anche l’età in cui taluni problemi esistenzialismi s’aggravano, diventano più pesanti e più difficile da superare. Bene, l’Associazione intende farsi carico di aiutarli a risolverli (i problemi). Nello statuto è scritto che lo scopo sociale è anche quello di sostenere gli iscritti negli adempimenti burocratici e nell’assistenza socio/sanitaria. Questo gradino da salire per moltissimi oltre i 50 anni è particolarmente faticoso. Creare un sistema basato sul volontariato che sia in grado di dare una mano, di sopperire alle carenze personali, sembra davvero un’opera meritevole, tanto più che l’As-

L’INTERVENTO di Angela Fusco e Nunzia Lattanzio Bisognerebbe semplicemente superare le barriere ideologiche per portare avanti una battaglia in favore del tessuto sociale molisano. “Vogliamo ricordare ai colleghi del Movimento 5 Stelle che una proposta di legge sull’istituzione del reddito minimo garantito già esiste, è stata presentata il 29 settembre del 2014, sottoscritta da me e dai consiglieri Lattanzio, Sabusco e Iorio e trasmessa alla IV Commissione dove è tuttora in giacenza. Un’iniziativa nata con la volontà di contrastare e prevenire il fenomeno della povertà dando sostegno a coloro che hanno ogget-

sociazione non ha alcun scopo di lucro. E’, e vuole essere, un volano della solidarietà umana, di cui si vanno ogni giorno perdendo le tracce. Contrastare l’egoismo imperante, fare in modo che si abbia sempre qualcuno pronto a intervenire in soccorso pone questa Associazione tra le realtà che fanno piacere e a cui guardare con interesse. Anche perché, s’è vero che oltre i 50 il cumulo dei problemi è sempre più ingombrante, è altrettanto vero che negli anni appena dopo i 50 e oltre, ci sono ancora energie da spendere, interessi da sviluppare, speranze da perseguire. L’Associazione ne ha tenuto conto e sempre ai fini statutari, nell’attività sociali ha inserito manifestazioni e altre attività socio/culturali finalizzate a creare circuiti di svago e di partecipazione. A tal fine l’Associazione ha previsto di poter partecipare, aderire, e affiliarsi ad altri Circoli e/o Associazioni e Federazioni che perseguono gli stessi obiettivi. Nel proprio ambito sociale fanno parte inoltre le attività di promozione e d’incoraggiamento a facilitare lo scambio d’informazioni e notizie su ciò che concerne la terza età e i problemi ad essa legati; l’organizzazione di corsi di forma-

zione di ogni genere; la pubblicazione di periodi i cui argomenti trattati siano d’interesse generale per gli associati; tavole rotonde, convegni, conferenze, congressi, dibattiti, mostre scientifiche, seminari, proiezioni di film e documentari; incontri dei soci in occasioni di festività e ricorrenze; mostre estemporanee o permanenti legate al mondo del lavoro; forme di intrattenimento musicale, danzante e di ricreazione per famiglie, bambini, anziani, pranzi sociali. All’Associazione si possono affiliare o cittadini italiani o stranieri “di sentimenti e comportamenti democratici”. La novità, crediamo, non risieda tanto nel novero e nel numero delle attività, quanto nell’aver chiamato in causa una fascia sociale verso la quale si vanno stemperando progressivamente le attenzioni dei sistemi pubblici di assistenza, esposta ad una pericolosa fragilità sociale e ad una altrettanto pericolosa esclusione culturale. Che l’Associazione “Oltre i 50” riesca in una qualche misura a ridurre questo handicap è un soppesato augurio per il suo futuro. Dardo

UniStem Day, c’è anche l’università molisana Saranno coinvolti gli studenti delle Superiori CAMPOBASSO. Torna UniStem Day la giornata divulgativa sulle cellule staminali. 46 gli Atenei e centri di ricerca coinvolti in Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito, insieme a 20.000 studenti delle scuole superiori oltreché ai ricercatori, comunicatori della scienza, sociologi, clinici e molti altri che tutti insieme continuano perseguire la pacifica conquista nel nome della passione per la ricerca. Giunta alla sua 7° edizione la giornata vuole essere un’occasione per l’apprendimento, la scoperta, ed il confronto sul tema della ricerca legata alle cellule staminali, ma anche momento di riflessione sul valore educativo ed emancipativo dell’esperienza scientifica nel mondo delle cellule staminali.Un connubio che UniMol ha inteso immediatamente continuare a cogliere. L’esperienza scientifica è un’essenziale opportunità di crescita individuale per le sfide continue e future, in particolare per chi le condivide quotidianamente e per chi vi si dedica. In tale prerogativa l’Ateneo ha inteso coinvolgere gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori del territorio regionale; ragazzi e insegnanti infatti sono stati partecipi in attività progettuali collegate alla ricerca e alle sue aspettative culturali, al lavoro quotidiano dello scienziato ed ai meccanismi della scoperta scientifica, evidenziando anche il ruolo che l’istruzione scientifica riveste ed ha quale contenuto indispensabile dell’educazione civica.

Reddito minimo garantito, la proposta di legge è già ferma in Commissione tive difficoltà ad inserirsi nel mondo lavorativo, non solamente una semplice protezione o misura assistenziale ma un’opportunità, un investimento sul futuro, uno strumento di garanzia di libertà per i cittadini con lo scopo di ridurre il condizionamento della scelta del lavoro, favorendo in maniera tale la qualità dello stesso. I beneficiari dell’intervento sono disoccupati, inoccupati, lavoratori autonomi, lavoratori a tempo parziale, lavoratori precariamente occupati e privi di retribuzione, soggiornanti nella Regione Molise

da almeno 24 mesi, in età non pensionabile e con un reddito annuo inferiore agli 8 mila euro. Il beneficio ha durata di un anno e può essere rinnovato nel caso in cui permangano le condizioni di accessibilità. Uno strumento, un punto di partenza su cui discutere, programmare e pianificare che quindi già esiste, e invitiamo i colleghi Federico e Manzo a superare ogni tipo di barriera ideologica in virtù della rilevanza e dell’importanza di una iniziativa da portare avanti negli interessi di un tessuto sociale sempre più in difficoltà su tutto il territorio

regionale. Una battaglia da affrontare insieme, con condivisione e unità di intenti, per trovare l’adeguata copertura finanziaria e per far calendarizzare e discutere al più presto la proposta di legge in commissione e in aula consiliare. Solo così potremo dare risposte concrete ai cittadini che a più riprese hanno chiesto di non perdere tempo sull’introduzione del reddito minimo garantito e raggiungere due obiettivi prioritari della nostra società: l’inclusione sociale e il diritto al lavoro e alla formazione.


TAaglio lto

5 13 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“L’Albino va regionalizzata, non dispersa” La legge “Delrio” trasferisce la competenza dalle Province alla Regione. “Il presidio di democrazia delle biblioteche va preservato” Il de profundis delle Provincie è ormai declinato in tutte le sue possibili tonalità. L’ultima, in ordine di tempo, è quella che registriamo sulla gestione delle biblioteche e delle teche digitali. La legge n. 56 del 7 aprile 2014, conosciuta come legge Delrio (sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, braccio destro di Renzi), trasferisce alle Regioni le competenze in materia, che prima erano delle Province. La Regione Molise pare abbia recepito questo trasferimento ma la legge di riordino, manco a dirlo, aspetta ancora di essere discussa in Consiglio. In un accorato appello, i bibliotecari in servizio presso la biblioteca Albino di Campobasso chiedono: “una accelerazione dell’iter legislativo conseguente alla “Legge Delrio”, auspicando la regionalizzazione delle Biblioteche provinciali di Campobasso e di Isernia e l’istituzione di un Sistema bibliotecario molisano.” Finora, con i finanziamenti alle Province provenienti dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sono stati promossi lavori di catalogazione del patrimonio bibliografico e documentale, acquistati libri e docu-

menti, avviate campagne di digitalizzazione che hanno permesso al Molise di essere presente in Internetculturale, portale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal quale si accede liberamente al prezioso Fondo Pepe di manoscritti musicali e, a breve, alle testate di periodici stampati nella nostra regione

“Frattura si dimetta” Così Michele Iorio “La maggioranza di centrosinistra che governa, ormai da due anni, la nostra regione ha fallito in tutti i suoi obiettivi”. Lo sostieme Michele Iorio. “Il Molise sta vivendo una condizione inaccettabile di crisi, mentre non si intravedono progetti concreti che possano neanche fare immaginare una possibile ripresa. Sebbene le forza sociali accusino tutto il Consiglio regionale, la responsabilità sulle scelte da fare sono esclusivamente da addebitare alla maggioranza di governo. A questo punto, l’unica strada percorribile è rassegnare le dimissioni e restituire la parola ai cittadini elettori, chiudendo questa inutile fase politica, e aprire una nuova prospettiva che ridia vigore, ma soprattutto dignità, a una regione che ha in sé tutte le potenzialità di potercela fare”.

Governo regionale senza una strategia La vera sinistra deve passare all’opposizione

Lettera Aperta di Silvio Arcolesse* Caro Gigino, caro Nicola, è senz’altro apprezzabile l’intenzione di aprire uno spazio di riflessione e di proposta entro il qualemettere a valore esperienze e competenze che si richiamano alla sinistra. Senonché, in una fase drammatica come l’attuale per il Paese e per il Molise, è fondamentale stabilire qual è la prospettiva politica entro la quale tale proposta si colloca. Se si sbaglia, infatti, nell’individuazione, da sinistra, della giusta prospettiva politica, i laboratori tematici, diventano, nella migliore delle ipotesi, un mero esercizio intellettualistico, nella peggiore, il paravento di spregiudicate operazioni opportunistiche.

dal 1820 al 1960 e alla Raccolta Eliseo con stampe e disegni di Paolo Saverio Di Zinno. Tutto questo nonostante le perduranti e strutturali difficoltà dell’Ente. Non serve ricordare l’importanza delle biblioteche nel tessuto sociale di una comunità, il loro valore di presidio del sapere. La Biblioteca Albino rappresenta un

prezioso patrimonio di conoscenze e di esperienze, una importante rete di professionalità al servizio dei cittadini, un insostituibile “presidio di democrazia”. Per questo – continuano i bibliotecari : “…facciamo appello alla sua (del presidente della giunta) sensibilità affinché il patrimonio di strutture, documenti, risorse umane e servizi costituito dalle Biblioteche provinciali possa continuare ad esistere e continuare a essere punto di riferimento del sistema bibliotecario nazionale e della vita culturale molisana e italiana.” Un appello che non possiamo che sottoscrivere, con la speranza che possa essere accolto, stavolta, senza remore, intoppi, difficoltà, distinguo.

Ora a me pare che dal vostro appello e dalla vostra conferenza stampa emerga la volontà di collocarvi, oggi e per il futuro, nel quadro del “centrosinistra”. E’ senz’altro legittimo dare valutazioni differenti dell’esperienza delle coalizioni e dei governi di “centrosinistra” ( personalmente, non posso non ricordarne, in senso negativo, la furia privatizzatrice, l’azione di destrutturazione del mercato del lavoro, lo zelo bellicista filoatlantico e filoamericano), ciò che non è possibile è ignorare che essa appartiene irrimediabilmente al passato. A chiuderla definitivamente ci ha pensato il maggior partito della coalizione, il Pd. Esso, infatti, da un lato si

muove entro lo schema, dichiarato o praticato di fatto, delle “larghe intese”, dall’altro , con la proposta di nuova legge elettorale (“italicum”), rilancia ed esaspera la “vocazione maggioritaria” di veltroniana memoria, aspirando al ruolo di partito pigliatutto. Nel nostro Molise, una giunta di “centrosinistra”, già in origine frutto dell’accordo trasversale tra lobbies politico-affaristiche, sta svolgendo, in piena continuitàcon le passate giunte di “centrodestra”, la funzione di curatore fallimentare della regione per conto del governo centrale. Non un sussulto in difesa del sistema sanitario regionale, pesantemente colpito dai tagli e dal “decreto Balduzzi” nella propria

capacità di fornire livelli di assistenza dignitosi, anzi, in questo drammatico contesto, solo un affaccendarsi per salvaguardare gli interessi delle lobbies della sanità privata! Nessuna iniziativa tesa a lanciare un piano di risanamento e di salvaguardia del nostro martoriato territorio, contro le logiche aggressive, privatizzatrici e cementificatrici insite nello “sblocca Italia”, anzi l’accettazione supina-o forse interessata- del business che ne può derivare! Mi permetto di suggerire, Gigino e Nicola, che un atto di sicuro buonsenso politico sarebbe che i vostri partiti indichino ai consiglieri eletti nelle vostre liste di passare all’opposizione.

Veramente crediamo che questo “centrosinistra” possa costituire lo spazio politico entro il quale sia possibile esercitare una funzione di sinistra? Mi permetto, umilmente e fraternamente, di indicarvi un’altra via, sicuramente difficile e faticosa, ma, a mio parere, ineludibile: quella di costruire in Molise una coalizione sociale e politica che aspiri a governarlo sulla base di un progetto alternativo alle politiche neoliberiste di austerità e non si limiti a cogestire piccoli spazi graziosamente concessi dall’avversario. Con Amicizia *Segretario regionale PRC

“Il job acts diminuisce le protezioni” CAMPOBASSO. A Campobasso, un seminario promosso dalla segretaria Regionale della UilTuCs, in cui si è approfondito il jobs act e quelle che potrebbero essere le problematiche ed i nuovi scenari offerti dalla manovra che il Governo ha recentemente varato sulle politiche dell’impiego. Ospite della giornata, il Segretario Nazionale della categoria Gabriele Fiorino che durante la sua disquisizione ha confermato che “Il Sindacato non è ancora convinto sulla bontà di questa imponente manovra, che ancora non chiarisce in quale modo possa offrire nuova linfa ad un sistema economico ormai atrofizzato. Ad oggi, ha sottolineato Fiorino, l’unica certezza è la diminuzione delle tutele dei lavoratori che vedono arretrare i loro diritti e facilitata la

Seminario a Campobasso della Uiltucs con il segretario nazionale, Fiorino possibilità di essere licenziati. Il Governo continua a ribadire che con queste nuove regole si avranno nuovi posti di lavoro, noi pensiamo che invece che questi neo contratti a tutele crescenti non fanno altro che favorire le aziende nell’assumere dipendenti in maniera meno impegnativa, considerata la facilità con cui quel personale può essere mandato a casa. È apprezzabile, di contro, il tentativo di questa normativa di abolire quella enorme gamma di contratti di lavoro atipici che non rientrano nella subordinazione dei rapporti lavorativi e che si sono moltiplicati negli ultimi anni, generando un vero e proprio abuso. Ci auguriamo, comunque, che la precarietà delle posizioni

grazie a questo intervento diminuisca nel tempo. La riforma degli ammortizzatori sociali, invece, non ha visto estendere le sue

tutele ai lavoratori che oggi ne sono privi e riduce le INDENNITÀ di mobilità, strumento che ha permesso sin ora di risolvere gravi crisi in alcune aziende. Comunque, come Organizzazione rimarremo sempre vigili su come il Governo proseguirà nel cammino delle riforme, offrendo sempre la disponibilità a dialogare e confrontarci, ma anche rimarcando la nostra decisione ad opporci qualora venissero intraprese strade che mettano i lavoratori ancora più in difficoltà di quanto già lo siano”.


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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Campobasso

13 marzo 2015

Muore schiacciato dal trattore Il corpo senza vita del 42enne di Campobasso è stato ritrovato solo nella mattina di ieri CAMPOBASSO. Alle prime ore dell’alba, di ieri mattina, un agricoltore di 45 anni, Massimo Tullo, ha perso la vita nelle campagne di contrada Camposarcone a Campobasso. Il trattore su cui

l’uomo era a bordo si è ribaltato, schiacciandolo. Da una prima ricostruzione, sembra che l’uomo sia uscito con il mezzo pesante per spalare la neve nei pressi della propria abitazione e nel rientro

a casa, sarebbe finito contro un muretto, ribaltandosi. La vittima sarebbe rimasta sotto il peso del mezzo per ore fino a quando, intorno alle ore 8.30, insospettiti dai rumori del motore del

trattore, i familiari hanno chiamato i soccorsi. Giunti sul posto, però, gli operatori del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. In queste ore la Polizia sta indagando sulle

esatte dinamiche dell’incidente. La vittima che gestiva una piccola azienda agricola tra il capoluogo e Campodipietra, lascia una compagna e una figlia di 8 anni

Fossalto messo in ginocchio dalle frane Il paese resta ancora isolato e le scuole sono state riaperte solo ieri FOSSALTO. Un paese messo in ginocchio da centinaia di frane e di fatto isolato. E’ piena emergenza a Fossalto dove il maltempo degli ultimi giorni ha fatto precipitare una situazione gia’ da tempo difficile. Ieri in riunione il Consiglio comunale monotematico dedicato proprio all’emergenza frane. L’amministrazione comunale ha calcolato che il 60-70 per cento delle strade interpolerai e’ stato inghiottito dagli smottamenti, uno di questi riguarda la principale via di accesso al centro abitato. “La situazione e’ catastrofica – spiega il sindaco Nicola Manocchio – perche’ siamo praticamente isolati. In questo momento stiamo cercando di ridare ai residenti almeno i servizi minimi essenziali e cioe’ di consentirgli di raggiungere le loro case”. Il primo cittadino fornisce quindi alcuni numeri dell’emergenza: “Sul territorio comunale abbiamo cento chilometri di strade interpoderali e sono quasi tutte danneggiate. Ci sono in atto cinquanta frane che interessano infrastrutture pubbliche e private e altre centinaia sui terreni”. Una casa e’ stata dichiarata inagibile mentre le scuole del paese sono rimaste chiuse fino a ieri e ripristinate ma solo grazie a percorsi provvisori che stiamo predisponendo”.

Senza corrente per la neve, l’Adoc Molise tutela i cittadini e si occupa dei rimborsi CAMPOBASSO . l’Adoc Molise si occuperà di richiedere i rimborsi e i possibi risarcimenti per chi ha subito danni e disservizi per le recenti nevicate e per il maltempo in Molise. Gli importi, per le utenze domestiche, vanno da 30 euro fino a un massimo di 300 euro. Se il cliente ha diritto a un rimborso per un’interruzione prolungata lo dovrà ricevere di-

rettamente in bolletta, senza necessità di farne richiesta. In caso di interruzione senza preavviso dell’erogazione del servizio di energia elettrica è possibile formulare una richiesta di indennizzo indicando il periodo di disservizio e l’evento. Se l’interruzione subita ha superato gli

standard fissati dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per il tempo massimo di ripristino della fornitura, il cliente ha diritto di ricevere un indennizzo automatico, che, tuttavia, viene calcolato in base a tensione di alimentazione, tipologia d’uso, potenza contrattualmente impegnata. Se il rimborso non dovesse essere ero-

gato, occorre presentare una domanda entro 8 mesi dall’interruzione. Per qualunque domanda sull’argomento o chiarimento, l’ADOC Molise invita tutti i cittadini a chiamare il numero 0874 413052 ovvero recarsi presso la sede dell’Associazione – Campobasso alla Via Conte Verde n. 3 ovvero scrivere a adoc.molise@libero.it

“No alla riforma Renzi sulla scuola” Studenti in piazza anche a Campobasso contro la proposta del governo CAMPOBASSO. Gli studenti sono tornati in piazza nel giorno in cui il Governo ha presentato in Consiglio dei Ministri il ddl per tradurre in via legislativa le linee guida de La Buona Scuola. Le motivazioni delle manifestazioni di ieri in tutta Italia sono state annunciate con un blitz studentesco messo a segno nella notte davanti al Miur, dove è stato esposto uno striscione per dire ‘stop’ alla riforma del governo e per supportare la LIP e le proposte dell’Altrascuola. “Le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni confermano la giustezza degli ultimi mesi di agitazione contro la proposta del Governo sulla scuola: noi non faremo passi indietro!” dice Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. “Nonostante le mobilitazioni e la scarsissima partecipazione degli studenti alla consultazione, vogliono calarci dall’alto una riforma che in buona parte risponde alle esigenze dell’impresa e dei poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie la scuola privata. La scuola deve restare pubblica invece questa riforma ci nega i diritti”

Solidarietà del ‘Pagano’ per l’Africa Il testimonial è stato portato dal dottore campobassano, Massimiliano Guerriero CAMPOBASSO. Un bel gesto di solidarietà arriva dagli studenti del Liceo Classico ‘Mario Pagano’, che hanno raccolto e inviato al Lacor Hospital di Gulu in Uganda la somma di 450 euro, una cifra che in Africa è davvero importante. L’idea è nata dopo la lezione tenuta ai discenti dell’istituto di via Scardocchia da parte del medico campobassano, Massimiliano Guerriero. “Alcuni mesi dopo dal mio ritorno dalla mia esperienza in Africa – ha affermato il dottore Massimiliano Guerriero, medico anatomopatologo, dirigente dell’Ospedale ‘Cardarelli’ – come medico volontario, a titolo gratuito per un mese, al Lacor Hospital di

Gulu in Uganda, ho pensato che la mia missione dovesse continuare anche in Italia, in attesa della mia nuova partenza, in programma il prossimo autunno”. Il medico di Campobasso ha raccontato, così, la sua esperienza agli studenti del Liceo Classico ‘Mario Pagano’: “A scuola ho rivissuto emozioni forti – ha proseguito –, raccontando il mio viaggio a una platea molto particolare, un gruppo di studenti particolarmente interessati. In due giornate consecutive, ospite dell’assemblea d’Istituto, ho riportato le mie impressioni e ho parlato loro delle difficoltà in cui vive il popolo ugandese. Molti dicono che le nuove generazioni siano insensibili e dis-

tratte. Devo dire che ho trovato, invece, una platea molto attenta e interessata. Abbiamo proiettato brevi filmati volti a far entrare i ragazzi in quella realtà e a fare conoscere la storia di quei posti, la profonda povertà nella quale versa quella popolazione, ho provato a descrivere come ‘funziona’ il sistema sanitario in Africa, le difficoltà che hanno incontrato negli anni passati quando è arrivato Ebola. E, prima di concludere, Cinzia Calabrese, mia moglie, ha descritto come sia dura la vita dei bambini lì: quanti chilometri sono costretti ad affrontare solo per poter avere delle taniche di acqua da bere e con cui lavarsi. I sorrisi e l’allegria, che dispensano a chi li avvicina”.


Campobasso

7 13 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Iacobucci firma il contratto La sottoscrizione dell’atto ieri a palazzo San Giorgio. Una macchina amministrativa che ha bisogno di muoversi CAMPOBASSO. Via libera della giunta regionale all’incarico di manager presso il comune di Campobasso del dirigente Antonio Iacobucci, che sta svolgendo anche funzioni di commissario presso l’ex Ersam. Così ieri la sottoscrizione del contratto e all’avvio della collaborazione esterna. Che cade in un mo-

mento particolarmente delicato per gli amministratori di Palazzo san Giorgio informati dalla Corte dei Conti delle gravi deficienze riscontrate nella gestione finanziaria e contabile e, soprattutto nella mancata collaborazione come è stato eufemisticamente affermato dai giudici contabili - da parte delle strutture mu-

nicipali nella fornitura delle notizie richieste con appositi questionari. Della vicenda questo forse è il lato meno accettabile e giustificabile in quanto denuncia oltre che una scarsa sensibilità anche una forma di arroganza che non può esercitarsi soprattutto nel dialogo e nel confronto tra pubbliche amministrazioni. Un

difetto di manico? S’è dovesse essere un difetto di dirigenza, bene, sarà il caso che tra i consiglieri più accorti che siedono a Palazzo san Giorgio qualcuno si ponga la domanda e cerchi di avere una risposta.

Nulla osta della direzione generale della Salute

A Campobasso un Centro privato di procreazione medicalmente assistita Donazione, approvvigionamento, controllo, lavorazione, conservazione, stoccaggio e distribuzione di tessuti umani e cellule umane La verifica della sussistenza dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi inerenti l’attività sanitaria in materia di procreazione medicalmente assistita (pma) di I° livello, svolto dal Dipartimento di Prevenzione dell’unità operativa complessa (uoc) Igiene e Sanità Pubblica dell’Asrem, ha consentito alla direzione generale della Salute di concedere allo Studio Eco Center in Campobasso, dei dottori Angelo Marcheggiani e Nicola Ivan Leccia, il nulla osta ad esercitare. La notizia riguarda soprattutto le donne e le famiglie che hanno

problemi di procreazione e colma un vuoto in un ambito socio/sanitario molto particolare, molto complesso e delicato. Per arrivare alla concessione del nulla osta ci sono voluti non pochi passaggi tecnici e burocratici e ciò conferma che siamo in presenza di un’attività con particolari risvolti etici/morali di cui peraltro era avvertita la mancanza. Il responsabile del Centro è il Dott. Angelo Marcheggiani laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “Federico II di Napoli”il 31.07.1989, specialista in Ginecologia ed

Ostetricia dal 24.06.1994 e iscritto presso l’Ordine dei Medici Chirurghi della Provincia di Campobasso al n. 2374 dal 10 gennaio 1990. La direzione generale della Salute nella determinazione assunta ha tenuto a precisare che ciò non costituisce un nuovo accreditamento e che le prestazioni erogate non rientrano tra quelle acquistabili dal Servizio Sanitario Regionale. La materia appena introdotta nella realtà sanitaria privata è regolata dalla legge 40 del 19 febbraio 2004 recante “ Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” e, in

particolare, dall’art. 10, comma 2, ai sensi del quale le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano stabiliscono i requisiti delle strutture sanitarie pubbliche e private autorizzate ad eseguire interventi di procreazione medicalmente assistita (PMA). Inoltre, la definizione di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione di tessuti umani e cellule umane è governata dalla direttiva europea del 31 marzo 2004.

“Sono indifferibili e improcrastinabili i lavori sulla Trignina A sostenerlo è il Comitato sorto proprio a tutela degli automobilisti ”TRIVENTO. “Ancora oggi abbiamo ricevuto sia alla posta elettronica del Comitato che dal socio Masciulli Nicola di Mafalda e Berardi Angiolino di Trivento una grande ondata di proteste per lo stato comatoso nel quale versa la strada statale 650 , cosidetta Fondo Valle Trigno. Sono circa due anni che aspettiamo i lavori di sistemazione del manto stradale. Abbiamo sollecitato e reiteratamente invitato l’ Anas a muoversi, poiché i

danni che stanno subendole autovetture e gli autocarri sono indicibili, cerchioni piegati, gomme bucate, braccetti eccetera. Nella giornata di ieri mattina ho visto persino autovetture che si muovono a zig-zag per evitare le buche”. Lo sostiene Antonio Turdò presidente del Comitato Pro Trignina. “Abbiamo avuto riscontro che l’appalto di fine gennaio è stato vinto dalla ditta Camardo Costruzioni di Campobasso. In questi giorni si

stà completando all’ufficio contratti dell’Aquila la procedura amministrativa, antimafia e polizze fideiussorie. Ricordiamo che il lotto di lavori è pari a 1milione 700 mila euro di cui 650 destinati alla Trignina. Ci hanno assicurato che i lavori inizieranno dalla Trignina, appena dopo pasqua circa venti giorni dopo, e confermato che appena finiti i lavori saranno rettificati e sistemati i limiti di velocità in modo uniforme a 90 km

orari e si eliminerà quello scandalo del limite di velocità a 70 km orari sul territorio di Tufillo. Ci siamo fatti sentire con ardimento come è nostro solito , però avvisiamo l’Anas che se entro il prossimo mese non ci sarà l’inizio lavori organizzeremo un sit-in con gli automobilisti, con i Sindaci e con le ditte che operano sulla Trignina.e occuperemo la strada . Come si suol dire “ uomo avvisato mezzo salvato”.

Le mani della mafia cinese sulla città di Massimo Dalla Torre L’allarme era stato lanciato già in altre occasioni: la provincia segreta, anzi il malcostume della provincia “italiota” torna a far parlare di se serpeggiando a trecentosessanta gradi; e quanto meno te lo aspetti viene fuori mostrando la faccia più deleteria e nefasta. Allarme nuovamente scattato qualche giorno fa ore grazie ad una brillante operazione portata a termine dalla squadra mobile del capoluogo regionale che ha fatto irruzione in un centralissimo stabile della città e ha chiuso un appartamento a luci rosse nel cui interno soggiornava e si concedeva a clienti occasionali una compiacente ragazza cinese, espulsa dalla regione, che teneva i contatti con i fruitori di servizi erotici tramite telefono. Fin qui nulla di strano, anche se la stranezza c’è ed è palese, perché episodi simili accadono in tutte le regioni d’Italia, anche se da noi è la novità; ma si sa che il Molise essendo “fuori rotta” arriva sempre in ritardo anche nell’illecito. Notizia che in altre realtà, visto il malcostume che dilaga e che alimenta il mercato dell’inconsueto, di cui il sesso occupa la prima posizione, si potrebbe considerare di routine. Un qualcosa che ha acceso nuovamente i riflettori sui vizi di chi, pur di uscire dal grigiore del quotidiano, si concede un’insolita “botta di vita” che, se palesata, compromette il tranquillo menage familiare spesso in crisi d’identità e lontano dai canoni classici del quieto vivere; eppure accade. Accadimenti

che alimentano le anomalie che vengono fuori prepotentemente, quando a reggere il bordone al malaffare, in primis della prostituzione, non sono le solite organizzazioni malavitose, ossia: mafia, ndrangheta, sacra corona unita e camorra, bensì quelle che giungono dai Paesi Orientali, considerati la nova frontiera del proibito. Ecco che le città da qualche anno, si sono trasformate in succursali di China Town, Soho, Shangai, Taiwan, in cui i profumi, i colori, le lingue e la confusione trasportano in Paesi lontani migliaia di chilometri di cui Marco Paolo nel “Milione” ne decantò le meraviglie. Luoghi in cui agisce e opera indisturbata il nuovo pericolo: la mafia cinese se non addirittura la temutissima Jakuza. Considerate il nemico numero uno da tutti gli organismi d’intelligence e polizia mondiale. Organizzazioni malavitose con gli occhi a mandorla che hanno conquistato una grossa fetta del mercato del malaffare, inondando il pianeta non solo di tonnellate di sostanze stupefacenti, coltivate e raffinate nei laboratori chimici di altissima tecnologia situati nei territori più impervi del triangolo d’oro della droga, ossia Laos, Cambogia e Vietnam, ma, ha messo le mani su tutto quello che rientra a far parte dell’illecito. Il quale, senza alcuno scrupolo, vede tra le altre nefandezze, sfruttare chiunque si trova in difficoltà e visto che in Asia, e non solo, la cosiddetta manodopera non manca,

dato la percentuale d’abitanti che si aggira attorno al miliardo e mezzo di popolazione, i conti sono presto fatti. Conti che vedono, e qui torniamo a casa nostra, arrivare nelle città, sempre più persone d’etnia orientale che spesso, sono schiavizzate, nonostante i comportamenti alquanto garbati senza sapere che nascondono un dramma personale. Dramma che vede da un lato la vittima dall’altro gli sfruttatori che non si fanno fa scrupolo, pur di ottenere il massimo guadagno, tenere in ostaggio finanche i familiari delle ragazze quale arma di ricatto pur di raggiungere l’obiettivo: il danaro. Un guadagno che passa nel turpe mondo del sesso legato sempre più al mercimonio degli esseri umani e in particolare della donna. Donna che è avviata al mestiere più vecchio del mondo facendo concorrenza al cosiddetto “prodotto nazionale” o “dell’est” o “brasiliano” che affolla non solo i marciapiedi delle strade di periferia, ma anche gli appartamenti e i locali, ci scusiamo se ci permettiamo di scrivere queste cose alquanto crude; lo facciamo non per mancare di rispetto alle tante Susy-Wong, o Natasha, o Joao, ovviamente nomi di fantasia, ma per rimarcare lo sconforto e il disagio che si prova, quando ci si trova dinanzi a questi episodi di uno squallore inaudito. Sensazioni dettate soprattutto dallo sgomento che s’ingenera nel venire in contatto, anche se per ragioni di cronaca che spesso e volentieri ci espone in

prima persona a rischi e pericoli, con quello che si cela dietro questo turpe mercato, del resto giornali e televisioni giornalmente ne riportano. Un mercato che si suddivide in mille rivoli che passa attraverso gli appalti, il traffico delle autovetture di grossa cilindrata, i grandi affari, l’immigrazione clandestina, le armi, il gioco d’azzardo e il riciclaggio di denaro frutto di transazioni poco pulite i cui artefici a volte sono gli stessi governanti delle nazioni in cui la delinquenza organizzata ha le radici. Il tutto, in nome della pecunia che, in questo caso non olet amalgamata purtroppo dal sangue. Ecco perché le operazioni portate a compimento con professionalità dalla squadra mobile e coordinate dalla magistratura sono meritorie, anche se il “market del piacere” passati i primi momenti di trambusto, purtroppo non cesserà, anzi continuerà tant’è che gli annunci sui giornali e sui siti internet, altro mezzo utilizzato per adescare i clienti, in prima battuta cancellati o oscurati, compariranno nuovamente per chi vuole provare l’insolito senza sapere che l’insolito alimenta altro insolito; e a Campobasso l’insolito e la trasgressione a quanto pare è divenuto di uso comune e non solo tra chi ha una posizione sociale agiata, ma anche da chi non ha la possibilità di acquistare neanche i generi per il sostentamento suo e della famiglia.



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Isernia

13 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“La Regione ci sta portando alla morte” Preoccupazioni sono state espresse dal segretario della Fiom Giuseppe Tarantino ISERNIA. Area di crisi, ma più che altro aria di crisi. Il segretario regionale della Fiom Cgil, Giuseppe Tarantino, dalla sede venafrana del sindacato interviene sul tema del lavoro lanciando fendenti contro la Regione. Senza peli sulla lingua. “Non c’è un’idea di sviluppo, non c’è programmazione, si fanno solo chiacchiere. Nel frattempo prosegue

l’emorragia di posti di lavoro”. Dalla Fiom e non solo sono molto amareggiati dal comportamento e dalle azioni (mancate) della Regione. Tarantino, che conferma il dato impressionante di 1.700 posti di lavoro persi nell’area del Venafrano rincara la dose e accusa i rappresentanti regionali di “inesperienza ed incompetenza dal punto di vista politico in

merito al tema del lavoro”. Secondo il segretario della Fiom Cgil, dunque, governatore, assessori e consiglieri con cui il sindacato si trova a confronto non hanno “esperienza rispetto a determinate situazioni”. Inoltre, e ancora giù fendenti, “non si vede la volontà di risolvere i problemi della gente. Non sembrano all’altezza”. La seduta monotema-

tica del Consiglio regionale ha insomma lasciato più strascichi che segnali positivi. Tarantino spinge sull’acceleratore e vorrebbe interventi concreti e risolutivi perché – dice – “la crisi c’è ed è pesante ma un ‘minimo sindacale’ di idee per lavoratori e sindacati stessi dovrebbe esserci, invece niente…”. Quindi, il segretario molisano dei metalmec-

canici Fiom avverte: “Al di là del riconoscimento dell’area di crisi (su cui ormai tutti sembrano puntare come ultima spiaggia, ndr), il governo regionale deve mettere in campo una programmazione industriale seria”. Poi, con una battuta ha riassunto la (grave) situazione: “Nella crisi speriamo di non morire di area di crisi…”.

“ Ittierre, un incontro su proroga CIGS Lo ha chiesto l’assessore regionale al Lavoro, Petraroia, per evitare un disastro sociale ISERNIA. Premesso che in data 04.02.2015 si è svolto presso il Ministero del Lavoro, alla presenza della Regione Molise, un incontro inerente la vertenza in oggetto, conclusosi con un Verbale di aggiornamento alla successiva riunione svoltasi in data 13.02.2015, nella quale è stato siglato un verbale di accordo per collocare in mobilità 247 lavoratori ai sensi degli artt. 4 e 24 della L. 223/91. Fermo restando la riserva che, qualora si fossero determinate le

condizioni di legge ex-art. 3, commi 1 e 2 della Legge 223/91 per autorizzare la proroga della cassa integrazione straordinaria, si sarebbe proceduto alla revoca delle lettere di licenziamento con contestuale presentazione dell’istanza di proroga al Ministero del Lavoro. “Vista la Circolare interpretativa della Direzione Generale degli ammortizzatori sociali e degli incentivi all’occupazione del Ministero del Lavoro n. 4 del 02.03.2015 riferita all’am-

bito di applicazione dell’art. 3 della Legge n. 223/91 e dando seguito agli impegni assunti presso il Ministero dello Sviluppo Economico in data 23.02.2015 e al successivo confronto per le vie brevi con il Vice Ministro De Vincenti in data 27.02.2015 e considerata la positiva formalizzazione dell’offerta di acquisto presentata dalla Società Investment Company IKF quotata sull’Aim Italia, tesa a subentrare negli impegni assunti dalla Società O.T.I. per

il piano concordatario dell’ITTIERRE, sussistono tutti i presupposti di legge per attivare la richiesta di proroga della CIGS per un periodo di 6 mesi ai sensi dell’art. 3, comma 2 della Legge 223/91. Stante l’imminente scadenza della Cassa Integrazione Straordinaria per i 247 dipendenti, si sollecita l’urgente convocazione delle parti al fine di stipulare l’intesa per la proroga della CIGS”.

Giù le mani dal Museo militare Non vi è spazio per la cultura a Venafro. Silenzio assordante sullo sfratto esecutivo del museo militare Winter, intimato dallo IACP per il 5 di aprile prossimo. Una vergogna l’assenza di un cenno di interesse dell’Assessore Regionale con delega anche allo IACP, oltre che ai Lavori Pubblici e ai Trasporti Pierpaolo Nagni. Un’assenza colpevole che pesa come un macigno sui tanti sacrifici degli appassionati che con impegno hanno realizzato il museo civico della seconda guerra mondiale sulla “Winter Line, ubicato a pian terreno del palazzo De Utris PROPRI-

ETÀ dello IACP, nel centro storico della città, con un contratto di comodato gratuito che sarebbe scaduto nel 2016. I gestori del Museo si sono visti recapitare lo sfratto e il rischio che anche le utenze – luce ed acqua – vengano staccate. Luciano Bucci e Donato Pasquale i principali esponenti, fautori e realizzatori del museo di Venafro vanno aiutati, ma l’assessore regionale che potrebbe risolvere la questione è totalmente latitante, come lo è sugli appalti pubblici e sui trasporti. Una città che viene privata, insieme all’intera regione, anche delle normali

linee di collegamento ferroviario al minimo accenno di intemperie che investe il nostro territorio, come non si era mai verificato con altre gestioni amministrative in precedenza. Come i cittadini di Venafro, non avevano mai assistito ad un così grave affronto delle istituzioni. Lo sfratto dello IACP è la punta dell’iceberg di una mancanza di sensibilità, di strategia, che giunge come un fulmine a ciel sereno investendo quanto di BUONO, istruttivo e storicamente valido si era voluto regalare alla nostra città. L’Associazione “I Venafrani” intende stigmatizzare

l’inerzia amministrativa dell’Assessore delegato allo IACP Pierpaolo Nagni, sperando che si ricordi che la sua delega assessorile, è al servizio della collettività regionale tutta, non solo quella della città capoluogo di Regione a cui dedica le maggiori attenzioni, e prima che sia troppo tardi rivolga il suo sguardo nella direzione del museo di Venafro e si prodighi per evitarne la definitiva chiusura. Associazione “I Venafrani”

Presidio turistico della Provincia, ecco la verità di Emilia Vitullo Scrivo nella mia qualità di Responsabile del Servizio Turismo, Cultura, Musei e Beni Culturali, e quindi anche responsabile del funzionamento del Presidio Turistico Provinciale di Isernia. Premetto che negli ultimi mesi non si è mai verificata la chiusura del Presidio Turistico e che, pure quando in passato il Presidio è rimasto occasionalmente chiuso, di ciò è stata data comunicazione agli utenti mediante l’affissione di un cartello informativo. L’articolo, evidentemente, allude al fatto (grave) che il Presidio fosse chiuso indebitamente. In esso si fa riferimento alla venuta a Isernia del giornalista in un non meglio precisato mercoledì, che però non è difficile identificare nella data dell’11 febbraio scorso, giorno in cui si è tenuto, presso la sala Gialla della Provincia, il convegno dell’Ordine dei Commercialisti di Isernia, citato dall’articolo stesso. Mi è stato quindi possibile tentare una ricostruzione oggettiva di quanto accaduto quel giorno, nel tentativo di dimostrare inconfutabilmente che l’affermazione non fosse vera. Ricordo bene quella giornata, una giornata di lavoro particolarmente intenso per diversi motivi: in primis, la necessità di fornire alcuni atti a una collega, in vista di una scadenza; l’appuntamento in ufficio con un imprenditore del luogo, che si è protratto per quasi due ore, il quale aveva necessità di essere assistito per un evento promozionale a carattere turistico in vista di un convegno in programma per il giorno successivo presso la CAMERA DI COMMERCIO DI Isernia; infine, ricordo distintamente quella giornata a causa delle mie condizioni di salute non proprio ottimali. Tutto questo per dire che posso affermare, senza ombra alcuna di dubbio, che mai come quel giorno sono rimasta nel mio ufficio per tutta la mattinata. All’interno del Pre-

sidio Turistico, inoltre, erano presenti con me gli altri tre addetti. Preciso che la presenza dei collaboratori è attestata non solo dalle firme di presenza, ma anche dal controllo che posso personalmente effettuare, essendo il mio ufficio ubicato all’interno del Presidio Turistico nel quale essi svolgono le attività di front-office aperte al pubblico. Ma la presenza – si potrebbe obiettare – non serve ad accertare che il Presidio fosse effettivamente aperto al pubblico. In realtà non si capirebbe perché, essendo presenti almeno in tre all’ora indicata nell’articolo, la porta avrebbe dovuto rimanere chiusa. In ogni caso, poiché non pretendo di essere creduta solo sulla parola, l’apertura del Presidio può essere attestata da quanti, due persone in particolare, all’incirca a quell’ora vi hanno avuto accesso, senza aver certo avuto bisogno di bussare per farsi aprire. I loro nomi, nonostante entrambi mi abbiamo espresso solidarietà e disponibilità ad attestare quanto ho dichiarato, non faccio qui per evidenti motivi di opportunità. Volendo evitare una inutile difesa fatta solo di parole, ho quindi cercato, con l’aiuto dei colleghi dell’Ufficio Personale e del Centro Elaborazione Dati, di documentare il più possibile la presenza mia e degli altri collaboratori nell’ufficio. La timbratura del cartellino attesta la mia presenza dalle ore 9,07 alle ore 14,57: ovvio, non basta, visto che essendo io un pubblico dipendente sono implicitamente tacciata di essere un’assenteista che, dopo aver timbrato la presenza, se ne va allegramente al bar. Ho quindi chiesto se fosse possibile avere notifica del traffico telefonico effettuato dai telefoni fissi del Presidio Turistico e traccia dell’accesso al sistema informatico che documentasse in maniera dettagliata le operazioni compiute sui compu-

ter, come ad esempio l’utilizzo del sistema Windows, gli accessi a internet ecc., in modo da comprovare l’effettivo utilizzo dei computer nel corso della giornata, in particolare intorno alle ore 11,00. Pare che non registriamo le telefonate in entrata e che il sistema informatico può rilevare solo gli orari di accensione e spegnimento dei computer, mentre i tabulati completi sono accessibili solo alla Polizia Postale, che dunque mi riservo d’interpellare. Ho chiesto comunque i tabulati telefonici, sperando che le telefonate in uscita possano essere d’ausilio al mio tentativo di documentare i fatti. In ogni caso, in data 11 marzo, ho inviato una mia comunicazione al Presidente della Provincia, al Segretario Generale, al Direttore Generale e al Dirigente del Settore, con la quale ho chiesto formalmente agli Amministratori e ai Dirigenti dell’Amministrazione di attivare ogni possibile ulteriore intervento teso all’acquisizione di riscontri oggettivi, in base ai quali attivarsi in ogni sede ritenuta opportuna per la tutela dell’onorabilità non soltanto mia e dei miei collaboratori, ma anche e soprattutto di quella dell’Ufficio e di tutta l’Istituzione. Ma soprattutto ho chiesto loro, altrettanto formalmente e con l’onestà intellettuale che il caso impone, che se invece dovessero emergere oggettivi riscontri alle affermazioni riportate nell’articolo siano applicate nei miei confronti le opportune misure disciplinari, previste dalle Leggi o dai Regolamenti vigenti, che sanzionino eventuali miei comportamenti non conformi agli obblighi contrattuali o al codice etico di comportamento dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Spero sempre che l’attenzione di quanti svolgono il delicato compito d’informare sia rivolto qualche volta a quanti vivono il proprio lavoro

nel pubblico con dignità, amor proprio e senso del dovere, che non mi vergogno di rivendicare, di ostentare e soprattutto di riconoscere a quanti, pur nella precarietà, mi affiancano ogni giorno con uno slancio e una dedizione difficili da immaginare per coloro che non hanno per la pubblica amministrazione che disprezzo e spregio. Certo, non voglio generalizzare a mia volta, non sono tutte rose e viole e non siamo tutti degli stachanovisti votati alla causa: noi, dal di dentro del sistema, ne conosciamo bene tutte le magagne. Ma non si parla che di quelle, agitandole pure quando non esistono, finendo per trascinare nel tritacarne tutto e tutti. A nessun giornalista interessano mai i progetti messi in campo nel turismo, le buone pratiche riconosciute all’esterno e certificate da risultati tangibili in ordine alla resa, in ricaduta economica sugli operatori del settore, degli INVESTIMENTI pubblici, alla difficoltà giornaliera di portare avanti, tra esiguità economiche e inadeguatezza politica, un lavoro che pure in alcuni momenti è stato appassionante, per il quale non ci siamo risparmiati, mai ripagati appieno per gli sforzi compiuti. Tuttavia, noi restiamo ugualmente qui, caparbiamente a disposizione di quanti vorranno capire, conoscere davvero e soppesare, sia pure criticamente e con rigore, il nostro lavoro e le difficoltà nelle quali lo svolgiamo. Sempre che il piano degli esuberi non abbia eclissato me e mandato a casa i miei precari ed efficienti collaboratori, il Presidio Turistico provinciale di Isernia è al piano terra del grigio Palazzo della Provincia, aperto tutti i giorni dalle nove all’una. Pure alle 11 di un qualunque mercoledì. *Responsabile del Servizio Turismo, Cultura, Musei e Beni Culturali.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

13 marzo 2015

MINACCIA LA MOGLIE. MARITO TROVATO CON ARMI ILLEGALMENTE DETENUTE CASACALENDA. Il personale della Stazione Carabinieri di Casacalenda ha proceduto nei confronti di un ultrasessantenne italiano (O.L.) per la detenzione illegale di armi, tra cui una pistola con matricola abrasa. I militari sono inizialmente intervenuti su richiesta della moglie

dell’uomo,la quale ha chiesto aiuto poiché vittima di un’aggressione domestica da parte del coniuge stesso. Appena giunti nella casa, gli operanti si sono resi conto che la lite, fortunatamente interrotta, poteva sfociare in atti particolarmente critici. Hanno, quindi, proceduto a raccogliere le

prime informazioni ed a perquisire l’abitazione. L’esito dell’intervento è stato il rinvenimento, distribuite in vari punti di quell’ambiente, di armi e munizioni detenute senza alcuna autorizzazione. Esattamente, i militari hanno trovato e sequestrato un fucile da caccia del calibro 12 mm

non risultato censito nella Banca Dati delle Forze di Polizia, una pistola del calibro 7,65 mm che aveva la matricola abrasa, oltre che centinaia di cartucce di varia tipologia. Con i determinanti riscontri così acquisiti, l’uomo è stato tratto in arresto e condotto presso la Casa Circondariale e di

Reclusione di Larino. I primi accertamenti, inoltre, hanno permesso di ritenere che l’episodio di aggressione domestica non fosse unico. La donna, quindi, è stata indirizzata verso la Rete Nazionale Anti-Violenza per l’adozione delle prime misure a sostegno delle vittime dei delitti c.d. “di genere”.

Rio Vivo, la spiaggia con materiale organico Il vento ha portato sul bagnasciuga fogliame ed erbacce ora in putrefazione TERMOLI. Sulla spiaggia di Rio Vivo vi è una larga distesa di materiale organico in putrefazione che conferisce al paesaggio un inquietante aspetto spettrale. È così che si presenta la spiaggia di Rio Vivo da circa dieci giorni, da quando l’ultimo temporale si è abbattuto sulla costa provocando violente mareggiate. Il maestrale, gelido vento del nord, ha investito il litorale ter-

molese per più giorni, e le mareggiate hanno depositato sulla costa tonnellate di detriti. Materiale giunto a mare dai fiumi e che le correnti hanno spinto sugli arenili. Fogliame e rami spezzati misti a erbacce secche è quanto giace sulla spiaggia da giorni «sotto gli occhi di tutti, ma nessuno si muove» il commento dei balneatori che lanciano l’appello all’amministrazione

affinché prenda provvedimenti. I detriti, che donano al paesaggio tonalità di uno sgradevole marrone scuro, hanno iniziato il processo di putrefazione con il conseguenziale cattivo odore di marcio. «La spiaggia è diventata impraticabile per chi volesse fare quattro passi a ridosso del bagnasciuga» sottolineano i balneatori i quali lanciano l’appello all’amministrazione af-

finché provveda ad avviare al più presto, un accurato lavoro di rimozione del materiale maleodorante. Dichiarano che se dopo la comunicazione ufficiale, che intendono inoltrare nei prossimi giorni, non dovesse giungere alcun segnale da parte di chi di dovere, sono pronti ad andare avanti e sporgere querela all’Ente.

“Il Termoli calcio può salvarsi” Pino Di Meo rilancia la necessità che i tifosi si stringano intorno alla squadra giallorossa TERMOLI. L’abbiamo incontrato al campo della Polisportiva S.S. Pietro e Paolo poco prima che desse inizio alla seduta di allenamento del mercoledì. All’alba del successo ottenuto contro l’Agnone, che potrebbe aver riacceso qualche fiammella di speranza che sembrava ormai sopita per questo Termoli che vive un momento che più caotico non poteva essere, Pino Di Meo ha accettato comunque la guida della compagine giallorossa. Il che la dice lunga sul fatto che il tecnico non ha paura di affrontare situazioni al limite delle possibilità umane e tecniche. Insomma lei da allenatore esperto vuole continuamente mettersi in gioco e vincere una scommessa che ai più ancora oggi appare disperata? “Se sono venuto ad allenare a Termoli, ben sapendo a cosa andavo incontro, l’ho fatto principalmente per la grande passione che nutro per il calcio ed allenare. Poi son venuto anche perché mi piace mettermi in discussione sotto tutti i punti di vista. E’ come quando vai in un

posto, tocchi il fondo e poi riparti. Ho detto subito ai ragazzi che qui bisogna completamente estraniarsi da quello che ci circonda. Al di fuori del campo sportivo non pensare a nulla che non fosse cercare di cen-

Sanità, il 20 Consiglio monotematico TERMOLI. “A seguito della nostra iniziativa, oggi nella conferenza dei capogruppo, si è deciso di convocare il consiglio comunale monotematico sulla sanità in seduta aperta venerdì 20 marzo ore 18.30. Confidiamo in una nutrita e massiccia partecipazione. Ci è stata assicurata dal presidente del Consiglio la partecipazione di Frattura”. Lo scrive Antonio Basso Di Brino, anticipando così l’atto con il quale il comune ufficializzerà lo svolgimento del Consiglio comunale monotematico in tema di sanità.

trare l’obbiettivo principale che è la salvezza, perché per loro riuscire a salvarci con una situazione come quella in essere qui vuol dire molto. Sarebbe il massimo in prospettive tecniche FUTURE per la loro carriera. Io personalmente sono venuto qui convintissimo di far bene. Mi conosco: quando ci metto questa passione e questo entusiasmo spesso, anzi quasi certamente, centro l’obbiettivo. Se centreremo la salvezza quest’ano avrà la stessa valenza di se avessimo vinto il campionato”. Mister ci dica ma il fatto, anche antipatico, di averla messa quasi per un mese in ‘naftalina’, averle fatto fare chilometri di strada per vedere giocare la sua ipotetica futura squadra e poi, quasi sempre, non si arrivava mai, non l’ha un po’ indispettita e fatto dire basta Termoli non ne voglio più sapere? “No, sinceramente avevo dato una parola a De Filippis. Il Ds già da gennaio mi aveva chiesto se ero disponibile a venire a Termoli. Io e lui ci conosciamo da tempo, era un favore che dovevo a lui e l’ho fatto con tutto il cuore. I favori quando

c’è feeling tra due persone si fanno. Lui sa come lavoro io e altrettanto io so come lavora lui e farò di tutto per arrivare all’obbiettivo”. Mister per un attimo usciamo dal campo e analizziamo quello che è accaduto e sta accadendo attorno al Termoli. Da uomo esperto di calcio che idea si è fatto di tutto ciò? Sono cose che accadono spesso nel calcio o Termoli è un caso più unico che raro? “Francamente quello che ho visto a Termoli è una situazione che non ha eguali, davvero unica nel calcio. Ci sono tante cose che non vanno affatto, però mi sono detto chiudiamo gli occhi. Non guardiamo queste cose qui e andiamo avanti”. Certo che riuscire a chiudere i ragazzi, e lei stesso, all’interno di una teca di vetro estraniandoli dalle vicende extracalcio potrebbe essere paragonabile ad una vittoria sportiva. “Certo c’è bisogno di una capacità caratteriale. Io e il mio secondo Antonio Dell’Oiio, che siamo due persone che sanno di calcio, ci siamo detti che dovevamo cercare di riu-

scire a compiere questa impresa che appare impossibile. Ecco se noi riusciamo a tenere fuori la squadra da questo contesto che è negativissimo, con la voglia e le facce positive arriveremo alla meta”. Domenica solo al 90′ l’abbiamo vista abbozzare un sorriso di soddisfazione meritata, ma lei ha fama di essere davvero un ‘pitbull’ sia all’interno dei 90 minuti ma soprattutto durante le sedute di allenamento. Non le manda a dire, anzi li riprende anche a brutto muso. Alla fine è una tattica produttiva questa vero? “Io, grande o piccolo, non guardo in faccia nessuno. Quello che devo dire glielo dico direttamente in faccia. Nello spogliatoio mi faccio sentire anche con modi bruschi. E’ il mio carattere. Certamente non porto rancore a nessuno ma se devo dire qualcosa a qualcuno, anche se sconveniente per lui, gliela dico guardandolo dritto in faccia. Non mando ambasciatori”. Ultimamente, ci perdoni, non eravamo più abituati a vedere queste situazioni in campo. “Una delle prime cose che ho detto quando sono arrivato era quella che volevo portare professionalità in un AMBIENTE negativo e depresso. Ho fatto il professionista da calciatore e da allenatore. Con la professionalità si arriva dappertutto, senza non vai da nessuna parte”. Cosa si sente di voler dire ai tifosi che mai come oggi sono stati vicini alla squadra non solo come tifo ma anche materialmente? “Che dire, li ho visti molto vicini alla squadra. Hanno capito il momento difficile. Dico loro di continuare così perché al momento l’unica situazione, l’unica parte chiara e pulita sono loro i ragazzi. Sostenere sempre loro per fare in modo di raggiungere la salvezza, e forse ci salveremo anche all’ultimo minuto, perché nel calcio può accadere anche questo”.


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Termoli

13 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Parco comunale, avviati i lavori Sarà così possibile restituire decoro e sicurezza all’area verde di Termoli TERMOLI. Sono iniziati i lavori di sistemazione e messa in sicurezza del Parco Comunale. Il sindaco Angelo Sbrocca, lo scorso 4 marzo, aveva emanato un’ordinanza in cui si ravvisava lo stato di potenziale pericolosità per gli utenti del parco e ordinava che si provvedesse con urgenza al ripristino delle

condizioni ottimali dell’area verde senza che l’affidamento del Parco all’Ati ‘Vivere il parco’ potesse costituire un impedimento. La precedente Amministrazione comunale aveva affidato la GESTIONE del Parco pubblico all’Ati che però si era dimostrata inadempiente lasciando l’area verde in uno

stato di progressivo abbandono e degrado. Lo stato di emergenza maltempo dei giorni 5 e 6 marzo non ha fatto altro che aggravare la situazione di pericolosità delle diverse zone del Parco Comunale. Questo pomeriggio sono quindi iniziati i lavori di pulizia e messa in si-

curezza dell’area dei campi da tennis che si trovano più vicini all’ingresso dove la ditta che li aveva in gestione ha iniziato i lavori per rimuovere quel che restava del pallone pressostatico; pallone che diverso tempo fa era stato danneggiato ed era rimasto in abbandono sullo stesso campo favorendo l’ac-

cumulo intorno a sè di acqua, detriti e immondizia. Si tratta solo di un primo intervento mirato alla riqualificazione del parco, riqualificazione che sarà possibile per intero solo quando si sarà risolto il rapporto con l’Ati che attualmente ha ancora in GESTIONE l’intera area.

Commercio tra proposte e proteste Un sit in di commercianti per affrontare con gli amministratori comunali i tempi più caldi TERMOLI. Dopo aver protestato per le multe a iosa che si stanno facendo a discapito delle loro attività, questa la critica rivolta a Comune di Termoli e Polizia municipale, sitin di protesta di una ventina di operatori economici, quasi tutti quelli sopravvissuti all’ondata di chiusure, coincise soprattutto coi lavori di riqualificazione. Ma cosa chiedono questi commercianti, che vedono tra gli altri in prima linea Filomena Limongi, Maria Vazzana e Antonio Mautone? “Il giorno 9 marzo era stato fissato un incontro con il sindaco più volte rimandato per discutere dello stato di avanzamento dei lavori e per trovare delle soluzioni dirette a rilanciare il commercio nel centro di Termoli. L’avvocato Sbrocca non si è presentato e ab-

biamo parlato con gli assessori competenti. In seguito a quell’incontro ci siamo ampliamente documentati su iniziative analoghe in altre città italiane come Venezia e Mestre e pertanto richiediamo con urgenza una delibera che renda gratuita la sosta nelle prime due ore di parcheggio sulle strisce blu con disco orario nonché la sospensione delle Ztl . Almeno nel fine settimana. Questa misura si aggiunge a quella da noi già prospettata il 9 marzo consistente nella creazione di un servizio navetta che colleghi continuativamente il centro con i parcheggi limitrofi di via Catania e del cimitero. Si chiede inoltre una collaborazione nell’organizzazione di eventi aventi come finalità la

sopravvivenza delle attività commerciali nonché il rilancio del centro cittadino e tutto ciò con estrema urgenza considerando l’estrema difficoltà di proseguire le attività senza parcheggi che consentano una frequentazione del centro da parte dei termolesi. L’ingegnere Caruso ci aveva promesso l’ultimazione dei lavori entro il 28 febbraio tale termine è inutilmente decorso chiediamo almeno che i lavori siano ultimati fino all’incrocio con via XX Settembre entro il 31 marzo in modo da consentire il regolare svolgimento del lavoro durante la settimana santa. Inoltre considerando l’ingente quantitativo di multe degli ultimi giorni, una maggiore tolleranza da parte dei vigili in luogo della politica del terrore che stanno attuando

e che non è certo un incentivo per far tornare gente in centro. Chiediamo un nuovo e urgente incontro con il sindaco per l’adozione immediata di misure in aiuto in tal senso. Infine ci rivolgiamo a tutti i termolesi chiedendo di non abbandonare il centro, il cuore di Termoli”. Finito il sit-in pacifico, ma potrebbe essere l’ultimo con questi toni, ecco arrivare un fornaio che brandisce l’ennesima contravvenzione. Foglietto rosa buscato perché ha violato di qualche minuto gli orari di carico e scarico. “Ma se un negozio mi chiede del pane che devo rispondergli, che dopo le 10 non si dovrà più far fare la SPESA alle famiglie?”.

Servizio civile, nuove opportunità Il Comune di Termoli ha avviato l’iter del bando per selezionare quatro volontari TERMOLI. Opportunità d’impiego col Servizio civile al Comune di Termoli. A illustrarne prerogative, opportunità e finalità ieri mattina in sala giunta sono stati l’assessore competente Maricetta Chimisso, anche vicesindaco, e il dirigente Marcello Vecchiarelli, che di collaborazioni se ne intende visto che è stato per anni responsabile del Centro per l’impiego di via Corsica. Un bando grazie al quale sa-

ranno selezionati 4 volontari. L’amministrazione del Comune di Termoli, infatti, nell’ambito dei progetti nazionali per l’attuazione del programma europeo “Garanzia Giovani” è stata riconosciuta dalla Regione quale soggetto attuatore dei seguenti progetti: “I giovani per l’edutainment” – SETTORE educazione e promozione culturale e “I giovani per gli anziani – settore assistenza. Pertanto saranno selezionati due vo-

lontari per ciascun modulo, a cui andrà un assegno mensile di euro 433,80 per dodici mensilità. Tra i requisiti per partecipare alla selezione ci sono l’età che deve essere compresa tra i 18 e i 28 anni non compiuti al momento della presentazione della domanda, essere regolarmente residenti in Italia, essere disoccupati o inoccupati, essere REGISTRATI al Programma iniziativa occupazione giovani in data antecedente a

quella della presentazione della domanda, non essere inseriti in un ulteriore percorso di istruzione e formazione. “Questo progetto è rivolto anche a persone che hanno già esperienze nell’ambito della garanzia giovani e mira, come tutto ciò che stiamo facendo nell’ambito dell’assessorato a una riqualificazione sociale e culturale dei cittadini termolesi – ha spiegato la Chimisso – i requisiti sono o disoccupati o inoccupati

Porto, finalmente le luci Sono terminati i lavori dell’impresa che hanno restituito dignità all’area TERMOLI. Sono terminati i lavori della ditta competente e al porto è tornata la luce. Ora, a differenza di qualche giorno fa questo problema finalmente non esiste più. Abbiamo aspettato l’imbrunire per vedere l’effetto che fa e, in effetti, le luci che sono state montate a pochi metri l’una dall’altra lungo tutta la diga foranea vecchia e nuova, ora illuminano quasi “a giorno”. Ottimo lavoro e un plauso a chi ne ha disposto l’esecuzione. Con oggi possiamo dire “archiviato” un serio problema in una zona molto trafficata della città.

e non essere all’interno di un sistema di istruzione quindi non studiare, non lavorare e avere comunque perché è una normativa nazionale delle esperienze pregresse non perché chi non le possiede è escluso ma perché nella VALUTAZIONE dei titoli si terrà conto anche di esperienze in termini di competenze formale non formali e informali due volontari per attività rivolte ai giovani e due per attività rivolte agli anziani”.



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Opinioni

13 marzo 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca Il territorio molisano patisce danni da dicembre a febbraio e, talvolta, nel pieno della stagione estiva. Per essere confortato nelle forti intemperie marzoline, il PRESIDENTE Frattura ha inoltrato a Roma l’istanza volta ad ottenere la dichiarazione dello stato di calamità naturale. Ma di quanto lo Stato allargherà i cordoni della borsa? In queste evenienze, al fne di arraffare danaro pubblico, l’Italia si rivela una Repubblica fondata su chi le spara di più. I Ministeri competenti lo sanno ed erogano a seconda del BUDGET che, di questi tempi, “piange”. Ed ecco perché, alla fine dell’istruttoria, alle Regioni viene somministrato 1/10 del richiesto. Risultato: lo “stato di calamità naturale” non costituirà la panacèa dei vari mali regionali. Spesso il maltempo provoca danni alle colture olivicole, vitivinicole ed ortofrutticole di vari comuni del Basso Larinese e l’Assessorato regionale attiva le procedure di rito. Fa questo ad ogni pioggia torrenziale, ad uno smottamento, ad un’alluvione o ad una esondazione; e ciò che si verifica viene resocontato, in prima battuta, dalle varie testate giornalistiche. Però, esaurita la risonanza mediatica, è necessario che sia la Gazzetta ufficiale ad elencare gli importi atti a fronteggiare accadimenti che riverbereranno i propri effetti persino negli anni a venire. Ma, ove gli stati di emergenza fossero troppi, come potrebbe il Governo centrale sovvenire a tutti? Si pensi che, negli elenchi ministeriali, si trovano ancora: 1) il sisma molisano ed il maltempo delle isole Eolie del 2002, con la protrazione dei “superpoteri” ai Sindaci di queste ultime

Le gambe corte delle calamità naturali per gli “interventi straordinari finalizzati alla risoluzione del contesto emergenziale”; 2) le vicende dello STABILIMENTO“Stoppani” di Cogoleto (GE), per “il carattere straordinario ed urgente della sua messa in sicurezza e per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi”; 3) la sistemazione del bacino idrografico del fiume Sarno (dal 1995); 4) la messa in sicurezza della diga di Beauregard di Valgrisenche. E lo strumento legislativo della proroga vale non solo per le calamità, per il maltempo e per l’immondizia quanto pure per la mobilità nelle grandi città

A 40 anni dall’inserimento degli alunni con disabilità nella scuola pubblica, lo scenario culturale e sociale è completamente cambiato. Per questo, in occasione della campagna di sensibilizzazione della Tredicesima Edizione del FIABADAY 2015 “Educhiamo alla diversità….formiamo il nostro futuro”, il Dipartimento Scuola FIABA , l’Istituto Omnicomprensivo di Montenero di Bisaccia, il Comune di Montenero di Bisaccia, la Provincia di Campobasso, organizzano il Convegno, con l’obiettivo di intervenire nell’attuale dibattito culturale e politico, sollecitando le Istituzioni ad avviare il cambiamento e adattare le normative sulla spinta dei bisogni provenienti dagli studenti, dal personale scolastico, dai docenti e dai dirigenti. I focus della giornata sono: il ruolo dell’insegnante, l’aggiornamento e la formazione obbligatoria degli insegnanti e il confronto tra le esperienze umane e professionali dei docenti, lo sport come terreno di uguaglianza e pari opportunità. Porteranno un saluto e la propria esperienza, l’On. Laura Coccia, Componente della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera dei Deputati; l’On. Laura Venittelli; la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, dott.ssa Giuliana Petta; la Prof.ssa Annarosa Costantini, Dirigente Scolastico dell’Istituto Omnicomprensivo”; l’insegnante di sostegno coordinatore della Commissione Benessere ins. Leo Galizia; l’assessore

(vedi il dpcm relativo al traffico romano, reiterato a far tempo dal 4 di agosto del 2006 per “consentire la prosecuzione delle iniziative programmate”). Insomma le emergenze autentiche sono poche e gli enti locali le “simulano” aggravando fenomeni più o meno normali. Cosicché, nel settore delle calamità, talune ”bugie” comunali e la “manica larga” usata dal Governo a COPERTURA di intuibili risvolti politici rappresentano l’aspetto (non secondario) di una Repubblica fondata su chi le spara più grosse per vedersi somministrare

pubblico danaro. Va ricordato che, nel decennio 1994-2004, lo Stato si è esposto per poco meno di 21 miliardi di euro per danni di alluvioni, terremoti e frane più gravi. Ad un impegno tale si sarebbe potuto sopperire con la stipula di una polizza contro le calamità naturali che, per i danni patiti da un appartamento medio, rappresenterebbe il costo di appena 200 euro l’anno. Il sisma che ha colpito l’Abruzzo ne ha provocati per circa 2-3 miliardi di euro alle sole abitazioni civili, di cui appena 300 milioni versati da Gruppi assicurativi. Tale dato attesta la scarsa

Disabilità e scuola pubblica

provinciale al ramo, Rita Colaci; il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis; il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro; il prof. Marco Condidorio presidente UIC Molise; il presidente di FIABA, Giuseppe Trieste; Ing. Giovanni Bosco Concetti, la dottoressa Eliana Marraffino , prof. Marco Tagliaferri,

il consigliere regionale Filippo Monaco, il senatore Roberto Ruta, la consigliera di parità della Regione Molise Giuditta Lembo, con la partecipazione dei maestri di zampogna ed organetto Cristian Di Fiore ed Antonello Iannotta percussioni. Il Convegno affronterà vari aspetti legati all’inclusione e alla figura dell’insegnante: “Il vero ruolo

penetrazione delle polizze contro le catastrofi; e così, puntualmente, i Pgr riferiscono di eccessi termici, di grandinate e di piogge alluvionali, di trombe d’aria, di accumuli di neve e di venti sciroccali. A scorrere certe relazioni, si scopre che – nel 2007 – territori incastonati nel cuore del Mediterraneo e posti fra tre mari Tirreno, Ionio ed Adriatico. sarebbero divenuti un autentico deserto; e che la somma richiesta per i danni patiti sarebbe stata pari a quella buona a fronteggiare un terremoto di notevole scala. In questi casi il Ministero sente la Conferenza Stato-Regioni, attinge al magro BUDGET disponibile e stanzia 1/10 di quanto richiesto, affidandolo al Dipartimento della Protezione civile. Fu così che, in anni passati, alla Calabria finirono 15 milioni di euro su 446 richiesti; all’Emilia-Romagna (che ne aveva preventivati 252) solo 8 ed alla Sicilia 6 (contro i 192 pretesi). Ma Frattura è ottimista: la spunteremo. A certe “amplificazioni” non si sottrae manco il Molise. Il fatto è che, non esistendo un ente di controllo in grado di certificare l’entità dei danni patiti, tutto rimane affidato ai tecnici degli enti locali territoriali ed alle relazioni (asseverative o negazioniste) dei vari Uffici periferici di Governo e dell’Arma dei Cc. Perciò, quando tutto abbia finito con il “gonfiarsi”, al Ministero – che non ha alcun BUDGET nascosto nel fondo del pozzo di S. Patrizio – non resta altro che aprire con parsimonia la sua cassaforte per evitare che aiuti anti-calamità abbiano a trasformarsi in mèri sostegni illegali a redditi politici localistici. Quando le bugie abbiano le gambe corte non può che accadere questo.

dell’Insegnante di Sostegno e le politiche inclusive”, “Valorizzare la diversità e formare per una scuola inclusiva”, a “Quale Inclusione?” . Gli alunni poi si confronteranno raccontando il proprio lavoro e intersecando le vicende personali di vita con la storia normativa dell’integrazione scolastica nel nostro Paese. L’evento avrà la collaborazione e la partecipazione di atleti “ dis..abili “ che si confronteranno con gli alunni nell’arco della giornata del 19 marzo, in attività ludiche nelle ore scolastiche con Mascotte della Bf Production di Barbara Fino e sezione dedicata alla musica con l’organetto del maestro Luca Battista. Ospiti l’atleta molisano campione di tennis tavolo , Andrea Bradimante e straordinariamente in Molise, la Accademia d’Armi “ Musumeci Greco “ , scuola di importanza mondiale che spazia dal cinema alla nazionale italiana di scherma. Stella d’oro al merito Sportivo, BI Campioni Europei Master 2013, Epta Campioni Mondiali Master 2014-2018, che da anni pone l’attenzione al mondo della disabilità con il progetto “ Scherma senza limiti “ con corsi gratuiti per atleti diversamente abili in carrozzina, non vedenti, ipovedenti. Conosciutissima per aver interpretato con i suoi fondatori storici “ La Freccia Nera, l’Innocente , il deserto dei tartari “ aver lavorato nella lirica con Placido Domingo, Zeffirel, Cerami……Sino al Re Lear, Kean con Gassman, Monicelli ,ai Promessi Sposi….. Che dire…Un mondo d’arte , sport, cultura…..



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