Funivie molise, un gioco per la politica

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

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L’Oscar del giorno a Lucio Pastore

Funivie Molise, un gioco per la politica

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Lucio Pastore. Il primario del Pronto Soccorso di Venafro che ha riscontrato difficoltà nella gestione della struttura per carenza d’organico e per l’impossibilità di comunicare con la struttura sanitaria regionale. "Capisco la fase di transizione per i vertici Asrem, ma l’assenza di specialità di base quali pediatria, ginecologia e chirurgia rendono impossibile la gestione del Pronto Soccorso di Venafro". Come si evince, il problema strutturale è rilevante ed irrimediabile. E l'assenza della Regione palpabile.

Il Tapiro del giorno a Paolo Frattura

Il Tapiro del giorno lo diamo a Paolo Frattura. Il presidente della Giunta regionale nonchè commissario straordinario della sanità, in campagna elettorale, aveva sottoscritto con i cittadini di Venafro un patto sull'ospedale cittadino. Non avrebbe chiuso i battenti e, soprattutto, sarebbe stato potenziato. Invece, da un anno e mezzo a questa parte il nosocomio è andato via via perdendo pezzi e oggi, addirittura, ha visto lasciare anche il primario del Pronto soccorso che si è arreso dinanzi all'evidenza dei fatti.

L a so c ietà è sem pr e alle p r ese c on p r ob lem i fin a nzia ri Servizio a pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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2 3 dicembre 2014

“Il Governo ammazza il lavoro” Cgil e Uil hanno presentato le ragioni dello sciopero generale indetto per il 12 dicembre In Molise la manifestazione regionale si svolgerà a Termoli CAMPOBASSO. Si è svolta presso la sede regionale della Uil la conferenza stampa con la quale Cgil e Uil hanno annunciato lo sciopero generale ufficializzato per il prossimo 12 dicembre. La scelta delle segreterie regionali per la manifestazione è ricaduta sulla città di Termoli che ospiterà il corteo ed il comizio, le cui conclusioni sono affidate a Morena Piccinini della segreteria nazionale della Cgil. A presentare la giornata il segretario generale della Uil Molise, Tecla Boccardo e il segretario regionale della Cgil Mauro del Fattore. I punti della protesta sono comuni. “Uno sciopero territoriale e che in Molise avrà il suo luogo unico in Termoli, luogo fin ora non coinvolto direttamente. I motivi essenziali sono la nostra contrarietà al Job Acts e dalle nuove manovre del governo, avvenute senza confronto e dialogo con le parti sociali, veri attori e protagonisti del mondo produttivo. Ancora c’è tanto da capire poi sugli articoli in discussione. Riduzione dei salario ed aumento del precariato, secondo noi, saranno i risultati di

queste azioni. Chi parla di incentivi per l occupazione, parla di assunzioni con sgravi a termine e rivolti ad un mondo economico fermo e che senza investimenti non può procedere ad atti verso le assunzioni. L ‘obiettivo del governo, poi è restrin-

gere le tutele dei lavoratori, anziché estenderle ai nuovi impiegati. Ad esempio, la modifica dell’articolo 18, rappresenta una legalizzazione di un licenziamento senza motivo. Si stanno ampliando i vaucher che hanno ridotto sette milioni di lavo-

ratori alla povertà. Pensiamo agli stagionali che passerebbero da un contratto di tipo determinato, garantito e tutelato, a forme di lavoro favorevoli solo ai datori e con tutele pressoché irrisorie per i lavoratori. Si andrebbe dunque ad aggravare una già tremenda situazione, sotto il segno di una modernità ostentata ma che invece ha il sapore di servilismo. Assistiamo poi ad un restringimento della cassa integrazione in deroga, che sposta le tutele dei lavoratori al di fuori del mondo del lavoro, sostenendo maggiormente la disoccupazione. Sullo sgravio contributivo e su alcune azioni, invece, bisogna porre attenzione sulla territorialità e su un sud meno considerato e non sostenuto a lottare contro una disoccupazione insostenibile. Assistiamo solo tagli ai comuni, alle regioni, che ricadono sui servizi pubblici alla collettività, in special modo alle persone più deboli che si vedono negare anche l ‘assistenza che dovrebbe essere garantita. La legge di stabilità porta a ulteriori peggioramenti, dove si ta-

glia sul sociale e sulla non autosufficienza. Tutto ciò che sta accadendo su scala nazionale ricadrà anche sui territori e porterà nuovamente all’aumento di tasse mancando le risorse. In Molise poi, facciamo i conti conte vertenze storiche che sono ancora tutte irrisolte e su cui ogni giorno proviamo a dare risposte”. Per Uil e Cgil, infine, il mezzogiorno è a rischio desertificazione con una disoccupazione e con il 60 per cento di famiglie monoreddito e di cui gran parte in cassa integrazione o precari. “Abbiamo perso il 16% del pil e la povertà relativa e del 24 per cento. Abbiamo confronti con la Regione su diverse vertenze che non può durare per sempre e che se non avrà conclusioni positive continueremo con la mobilitazione. Partiamo dall’area di crisi per rivitalizzare polo tessile e agroalimentare. Il 12 saremo in piazza a Termoli e ci auguriamo una elevata partecipazione di lavoratori, disoccupati, precari, studenti e pensionati, facendo diventare il 12 una giornata di lotta”.

Otto i Comuni coinvolti tra le province di Campobasso e Isernia

Racket di appalti pubblici scoperti dalla Finanza ISERNIA. Un vero e proprio racket degli appalti per spartirsi le GARE sul territorio. Otto i comuni coinvolti, di cui 4 della provincia di Campobasso e 4 di quella di Isernia, in cui amministratori, tecnici comunali e imprenditori si mettevano d’accordo sull’assegnazione delle gare per la commissione di lavori pubblici. Sono i risultati dell’inchiesta della Guardia di Finanza coordinata dalla Procura di Isernia che nei mesi scorsi hanno dato il via alle indagini dopo aver rilevato alcune incongruenze contabili. I reati

contestati a vario titolo ai circa 40 indagati sono associazione a delinquere finalizzata all’aggiudicazione di appalti a danno di enti pubblici, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Le Fiamme Gialle sono rimaste per ore questa mattina negli uffici del Comune di Acquaviva di Isernia per acquisire tutta la documentazione utile. Stando ad alcuni degli elementi raccolti dagli inquirenti le gare venivano assegnate in modo incrociato, ossia lavori che riguardavano la provincia di Isernia venivano vinte da imprese della provincia di

l’ intervento

Campobasso e viceversa, anche se non sempre questo ‘criterio’ veniva rispettato. Interventi su strade, marciapiedi, dissesto idrogeologico e numerosi altri di ordine pubblico, che potevano portare anche all’assegnazione di un milione di euro di corrispettivo, sarebbero stati quindi assegnati a tavolino dalle persone finite nel fascicolo in mano alla Procura di Isernia, a cui verranno trasmette tutte le CARTE raccolte dalla Guardia di Finanza dopo averle attentamente esaminate.

“Piano Junker (330miliardi) e il Molise?” Il consigliere regionale, Michele Iorio, chiede alla Regione di muoversi in fretta CAMPOBASSO. “Il piano è stato ritenuto e propagandato come uno strumento formidabile per la crescita dell’Europa e dell’Italia. A voler dare per buona questa affermazione, che per la verità presenta allo stato tante incertezze, una cosa appare evidente: la regione Molise non c’è tra le infrastrutture richieste dal Governo italiano”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale, Michele Iorio. “Sarebbe assai grave per il nostro territorio mancare questo appuntamento, anche perché il Governo deve ancora indicare il cofinanziamento nazionale e noi rischiamo di rimanere al palo o di subire addirittura decurtazione rispetto a fondi già ottenuti. Sarebbe stato necessario richiedere il completamento del primo lotto Termoli-San Vittore, per circa 1 miliardo di Euro (progetto e finanziamento del primo stralcio già pronto per

essere appaltato per 500 milioni). Si potrebbe richiedere l’inserimento del porto di Termoli con l’Interporto e l’arretramento della Ferrovia per il raddoppio del binario Termoli-Lesina. Occorrerebbe inoltre completare le due congiungenti delle Fondovalli Trigno e Biferno: Fresilia e Castellelce. Si potrebbe richiedere il completamento del circumlacuale – Fondovalle Tammaro insieme alla Regione Puglia, con la quale il mio Governo aveva già in corso una trattativa inserita nel problema più complessivo della gestione del Lago di Occhito. Una cosa è grave: l’assenza del Molise nelle proposte del Governo e ancor di più l’indecisione della Regione sul da farsi circa questioni che riguardano da vicino il nostro futuro”.


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3 3 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Finanche Franco Mancini che di turismo è sapiente, e di gestioni societari è maestro ha dovuto alzare le mani

Funivie Molise Spa: un costoso passatempo degli amministratori regionali

Avesse avuto i finanziamenti richiesti, a tempo debito, nel corso della gestione di Giuseppe Pisani, la società oggi sarebbe efficiente e produttiva Fin qui ha “trasportato” problemi e polemiche, altro che turisti e sciatori. Parliamo di Funivie Molise Spa, altra società partecipata della Regione Molise che ha fatto cilecca e non ha prospettive rosee davanti a sé. Nonostante sia stata e magari stia ancora a cuore ad alcuni amministratori regionali di quelli che contano. Sicuramente a Scarabeo, che prima l’ha criticata, quindi l’ha esaltata (nominando un suo uomo alla presidenza), per poi abbandonarla. Un saliscendi di umori e d’interessi che conferma come il gradimento e il destino di questa società sia faccenda relativa a questo o a quell’amministratore e non già una struttura in grado di rispondere tecnicamente e funzionalmente alla valorizzazione delle piste da sci. E giacché non ce l’ha fatta finanche Franco Mancini che di turismo è sapiente, e di gestioni societarie è maestro, dobbiamo convenire con la platea degli scettici che afferma la necessità di sbaraccare. Sbaraccheranno? Dovrebbero, stando ai risultati inanellanti dalla nascita della società ad oggi. Ma i soldi pubblici

godono di una considerazione molto particolare e leggera, che li rende volatili, rispetto ai soldi privati. Per cui spendere e spandere agli amministratori regionali e ai loro rappresentanti in giro ai vertici societari della più bella specie, non pone remore né ripensamenti. Quindi Funivie Molise si candida ad una perpetuazione in perdita, e ad una

CAMPOBASSO. E’ stata protocollata questa mattina, presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, la proposta di legge recante “Disposizioni organizzative relative all’utilizzo di talune tipologie di farmaci nell’ambito del servizio sanitario regionale” a firma dei consiglieri regionali Salvatore Ciocca (Per la Sinistra – Comunisti Italiani), Domenico Ioffredi (Sinistra Ecologia Libertà) e Filippo Monaco (Costruire Democrazia). La proposta di legge intende disciplinare, sotto il profilo organizzativo e procedurale, l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi quale ausilio terapeutico all’interno del servizio sanitario regionale; sono 10 al momento le Regioni italiane che hanno già legiferato in materia riconoscendo l’efficacia farmacologica dei dispositivi farmaceutici indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le terapie palliative del dolore su pazienti oncologici, su pazienti sieropositivi e/o affetti da Hiv, per i sintomi di patologie gravi come la sclerosi multipla e la Sla, per gli effetti collaterali delle chemioterapie e delle radioterapie, per la cura del glaucoma, dell’epilessia, dello stress post traumatico, dell’emicrania, della depressione, dei traumi cerebrali, delle malattie croniche intestinali, dell’astenia, dell’anoressia, della sindrome bipolare, della sindrome di Tourette, della spasticità muscolare, dell’artrite reumatoide e altre malattie infiammatorie e autoimmuni croniche, per l’asma bronchiale, per le malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, la Còrea di Huntington e il morbo di Parkinson. Nell’elaborazione di questa proposta di legge, i consiglieri Ciocca, Ioffredi e Monaco hanno inteso condivisibile innanzitutto il riconoscimento del diritto di tutti i pazienti di vivere senza sofferenze inutili e di ricevere cure adeguate rispetto ai problemi di salute e di relazione, rendendo quindi lo sviluppo delle cure palliative e di fine vita

nuova giostra presidenziale dopo quella appena passata con Giuseppe Pisani a rilevare Mario Colalillo; Pisani a sua volta rilevato da Mario Caruso (Carneade, chi era costui?), e Caruso da Franco Mancini e questi da Nicola Ianiri. I debiti accumulati e nisba prospettive, fanno di Funivie Molise un caso politico e amministrativo dai numerosi e indecifrabili

risvolti. Come quello emblematico che ha visto la gestione Pisani fatta oggetto di ripetuti strali polemici, di interferenze gestionali, di assottigliamenti finanziari nonostante nei pochi mesi di presidenza avesse ridotto del 40 per cento la situazione debitoria ereditata e avesse posto i paletti necessari per distinguere la gestione degli impianti di risalita di Campitello Matese da quelli di Capracotta. Naturalmente, dal comune più alto dell’Appennino Centromeridionale la pillola non è andata giù e, sindaco in testa, sono cominciate le diatribe, finanche le denunce penali, e siccome tutto fa brodo, le scelte amministrative di Pisani non sono piaciute alla sinistra governativa di Palazzo Moffa e di Palazzo Vitale che alle richieste di finanziamenti per dare credito e agibilità alla pista di Capracotta e agli impianti di Campitello, non ha mai dato risposta. Dapprima strumentalmente sotto tiro, Funivie Molise spa gestione Pisani è stata attaccata con veemenza e giudicata inutile, senza alcuna pezza d’appoggio. Anzi, al contrario, con la dimostrazione contabile di

Hanno sottoscritto una proposta di legge per l’utilizzo dei cannabinoidi a scopo terapeutico

Ciocca, Ioffredi e Monaco pensano alla cannabis

tra le priorità dei servizi sanitari e sociosanitari. Di pari passo, a seguito delle esperienze messe in campo in altre Regioni, si è inteso attivare – all’interno della proposta

di legge in oggetto – un percorso di ricerca e sperimentazione prevedendo progetti pilota di coltivazione a scopi terapeutici attraverso la stipula di convenzioni con Enti e

Gam, Aria Food punta al 2017 La proposta è stata formalizzata alla Regione proprietaria dell’azienda CAMPOBASSO. Il ripristino dell’intera filiera avicola molisana entro 3 anni, produzione a regime di 550mila polli a settimana con un fatturato annuo di 108 milioni di euro, impegno all’assunzione di un numero di dipendenti all’incirca pari agli attuali. Sono questi alcuni dei passaggi della proposta formalizzata da Aria Food per la Gam di Bojano, azienda oggi di proprietà della Regione Molise. Il nuovo polo produttivo sarà pronto entro la fine del 2017. E’ questa la prima fase portata su carta dal gruppo della società Aria Food che, ora, passa al vaglio della regione chiamata a studiare e valutare l’offerta così come pervenuta. C’è attesa per lavalutazione anche perchè, al momento, sembra essere l’unica sul tavolo regionale a dare un minimo di speranza per il futuro.

una riduzione del debito societario del 40 per cento. Avesse avuto i finanziamenti richiesti, la società oggi sarebbe efficiente e produttiva. Ma la politica è sostanzialmente sporca. Al Pisani nominato dal centrodestra doveva necessariamente seguire un uomo del centrosinistra. Difatti a Pisani è subentrato Caruso e nel giro di pochi mesi sollevato dalle responsabilità con un’appendice finanziaria molto compromessa. La situazione debitoria è diventata esponenziale al punto che neanche la competenza e la bravura di Franco Mancini hanno saputo sanare. Costringendo il noto commercialista molisano a gettare la spugna. Ma la storia continua. Da una recente determina regionale apprendiamo del finanziamento di 200mila euro alla Funivie Molise spa. Con quale prospettiva e con quale certezza di andare avanti, nessuno è nella condizione oggettiva di poterlo dire e dimostrare. Il pozzo di San Patrizio di fronte agli sperperi regionali va considerato una boutade. Dardo

Soggetti autorizzati (i Ministeri della Difesa e della Salute, le associazioni dei coltivatori diretti, l’Università degli Studi del Molise, gli istituti e/o i laboratori di ricerca). Come è infatti noto, tale terapia farmacologica non è ancora presente nel mercato nazionale dei medicinali. I medici che ritengono di dover sottoporre i propri pazienti a tale cura con derivati della cannabis possono richiederne l’importazione dall’estero così come previsto dal Ministero della Salute il primo febbraio del 1997 (Modalità di importazione di specialità medicinali registrate all’estero) oppure possono utilizzare le preparazioni magistrali allestite in farmacia. Lo scorso 5 settembre, i Ministeri della Salute e della Difesa hanno sottoscritto una apposita convenzione tesa alla coltivazione della cannabis terapeutica sotto la gestione diretta dello stabilimento chimico militare di Firenze. Con la predisposizione di tale testo normativo, si regolano anche in via amministrativa le funzioni dell’Azienda Sanitaria Locale finalizzate a coadiuvare gli assistiti, su richiesta degli stessi, nella messa in atto delle procedure d’acquisto dei medicinali registrati all’estero come già stabilito dal citato decreto ministeriale. Gli oneri di spesa sono a carico della struttura ospedaliera in coerenza con il dettato dell’articolo 5 del decreto del Ministero della Sanità del 1 ottobre 1997 e in conformità alla normativa sulle prestazioni ospedaliere. L’accollo di tali spese non comporta in ogni caso oneri aggiuntivi perché le spese per tali tipologie di farmaci sono effettuate nei limiti del budget nazionale. Tale decreto infatti consente di far gravare per intero tali oneri – così come per la generalità dei farmaci registrati all’estero – sul servizio sanitario a fronte dell’acquisto richiesto da una struttura ospedaliera in ambito ospedaliero.


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4 3 dicembre 2014

Tra la Regione Molise e l’autorità di Bacino La guerra delle stanze Per recuperare tre stanze di quelle a disposizione dell’Autorità di Bacino dei Fiumi Trigno, Biferno e minori, Saccione e Fortore presso la sede regionale in in Contrada Colle delle Api, si sono resi necessari un documento istruttorio e una delibera di giunta. La Pubblica Amministrazione è anche questo, soprattutto questo: spreco di tempo, di uomini, di risorse finanziarie. Se si fa l’analisi del tempo necessario per allestire il documento istruttorio e per riunire la giunta, quindi di quanto costa chiamare in causa funzionari, dirigenti e amministratori per dare corso al deliberato, c’è da mettersi le mani nei capelli. E per che cosa? Per sottrarre tre stanze all’ingegnere Raffaele Moffa notoriamente persona seria, compunta, moderata e morigerata in tutto, anche nell’uso degli ambienti che gli sono necessari per svolgere correttamente e pienamente le proprie funzioni e quelle dell’Ufficio che governa. Ma le tre stanze gli andavano sottratte perché, è scritto nel documento istruttorio a firma dell’istruttore/responsabile Donato Di Criscio e del direttore Giocondo Vacca, “al momento l’Autorità di Bacino dispone di 9 ambienti la-

CAMPOBASSO. Qualche giorno fa i volontari del 118 sono andati a “bussare” alle porte della Regione chiedendo che venissero saldate le spettanze di circa quattro mesi per far si che non venga meno il servizio di emergenza territoriale, perchè hanno detto i sanitari “non possiamo più permetterci di pagare di tasca nostra”. Il primo ottobre, alla presenza del governatore Frattura, del vice presidente Petraroia e degli assessori Facciolla, Nagni e Scarabeo, il governo regionale ha approvato le linee per l’affidamento del servizio di trasporto per l’emergenza territoriale. L’Asrem

vorativi e di una propria sala riunioni per una dotazione organica di soli 4 dipendenti, 2 collaboratori a contratto , e dal Segretario Generale”. Tre stanze in più, secondo l’istruttore, il direttore e la giunta regionale che andavano

quindi recuperate per essere assegnate ad altre strutture (genericamente), fino a quando, dicono, ancora genericamente, non verrà ampliata la dotazione organica di detta Autorità (dotazione che l’ingegnere Moffa ha costante-

Allo stremo il servizio 118 La Regione, intanto, pensa all’affidamento dell’emergenza territoriale con gara ad evidenza pubblica avrà in mano il 118 e il servizio dovrà essere gestito in forma diretta o nel caso che i mezzi non siano sufficienti, affidandolo attraverso una gara pubblica, a soggetti esterni. Comunque saranno disponibili 2 milioni e 731 mila euro all’anno; la maggior parte, circa 2 milioni e 300 mila euro saranno per il 92 autisti presenti nell’organico e

la somma restante suddivisa tra i costi delle diciassette ambulanze e i costi di esercizio, suddiviso in sedici unità operative territoriali. Ormai però tra i numerosi volontari che prestano servizio nella nostra regione, le numerose associazioni e per i malati che richiedono spesso questo servizio, è tangibile la paura per nuovi imminenti tagli.

Pronto soccorso di Venafro, lascia anche il primario E’ l’ultimo anello di una lunga catena che ha portato l’ospedale a chiudere gradualmente VENAFRO - Il direttore del Pronto Soccorso getta la spugna, per l’ospedale è l’ora del “de profundis”. Siamo al “de profundis”, checché se ne voglia dire o fare ! Il “SS. Rosario” di Venafro, storica struttura sanitario/assistenziale che i venafrani portavano come autentico loro fiore all’occhiello ed al quale tenevano tantissimo (lo confermano i lasciti economici nel corso dei decenni an-

mente sollecitato e al quale mai gli è stata data risposta o soddisfazione), e messe a disposizione di tutte le strutture allocate nell’immobile in cui ha sede l’Autorità di Bacino. Non solo le tre stanze, ma anche la sala riunioni sita al piano terra, “attualmente utilizzata dalla sola Autorità di Bacino (su questo punto sussiste una profonda divergenza di vedute in quanto la sala riunioni di cui si fa riferimento risulta utilizzata ampiamente da altri soggetti, da altre strutture, alcune anche estranee al reticolo regionale)”. C’è qualcosa di specioso in questa faccenducola politico/amministrativa. Diciamo politico/amministrativa perché nei confronti di Moffa non sono mancati mai sottesi ostracismi ai suoi punti vista, alle sue sollecitazioni, alle sue puntualizzazioni, alle sue istanze di efficienza. In quest’ultimo caso lo sfizio è restringerli lo spazio fisico, mettergli tra i piedi altri “inquilini”, giusto per tenerlo costantemente sotto pressione. Sforzo abbastanza inutile con chi e su chi ha dalla sua la dote della temperanza, della pazienza, e della sopportazione.

dati), un tempo punto di riferimento affidabilissimo ed assai ambito dalle popolazioni del Molise occidentale, dell’alto Casertano e della stessa bassa Ciociaria laziale, tanto che tra gli ospedali molisani era quello coi conti in attivo procurando abbondanti entrate finanziarie provenienti da altre regioni e che davano ossigeno alle ridotte risorse economiche sanitarie del Molise, il SS. Rosario di

Venafro è forse giunto al capolinea in fatto di assistenza, professionalità e prestazioni medico/sanitarie. L’ennesima e tristissima conferma arriva dal “getto della spugna” del direttore del pronto soccorso del complesso di via Colonia Giulia, il dr. Pastore, il quale ha lasciato l’incarico elencando tutta una serie di plausibilissime motivazioni : la scarsissima domanda e la ridotta affluenza di utenti, la penuria

ormai cronica di personale, prestazioni e servizi, la mancanza di reparti/base ad un ospedale degno di tal nome quali chirurgia, ginecologia, pediatria ect. e di riflesso l’impossibilità di assicurare prestazioni efficienti e garantite all’utenza, col rischio anche di andare incontro a problemi afferenti la propria professionalità. Mancano cioè al SS Rosario le garanzie necessarie per la salvaguardia della salute dei malati ed offrire prestazioni sicure sia per i degenti che per gli stessi lavoratori ospedalieri, per cui è bene lasciare prima che accada l’irreparabile. Così l’ha pensata il direttore del pronto soccorso e così ha fatto ! Una decisione forte, che purtroppo inchioda il nosocomio venafrano alla sua dura realtà : l’attuale inadeguatezza del

complesso in fatto di servizi, prestazioni ed offerta. Del resto lo confermano i dati sotto gli occhi di tutti : discreta affluenza mattutina di utenti solo grazie a laboratori ed ambulatori, corsie e reparti semideserti al pomeriggio dato il ridottissimo numero di ricoverati e nosocomio sfruttato al 30% circa delle sue potenziali capacità strutturali con interi piani e settori del tutto chiusi ed abbandonati, ossia un sottoutilizzo che la dice lunga sulla progressiva ed inarrestabile implosione del complesso sanitario cittadino. Ci sarà il rilancio del SS. Rosario, giuste le attese di tutti i venafrani ? E’ un auspicio di vero cuore dell’intera città, nel ricordo del suo altissimo passato professionale e soprattutto per garantire salute ed assistenza alla gente.


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5 3 dicembre 2014

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Ancora una volta disattesa dalla Regione Molise la legge sulla trasparenza degli atti amministrativi

Mancia consistente a chi sarà in grado di svelare il nome del Project Financial Assistant del progetto europeo Clustars Del progetto europeo “Clustars: achieving excellence in cluster management” abbiamo scritto a maggio, facendone oggetto di critica per come veniva assunto e gestito dalla giunta regionale; per come sia complicato entrare e muoversi all’interno della ragnatela dei progetti europei dalle titolazioni esotiche e, soprattutto, come sia facile invece adattarli alle varie convenienze politiche e amministrative. Ma solo da parte di chi conosce i meccanismi necessari. Questo progetto di cui niente si sa e niente si saprà, come capita per la gran parte della galassia dei progetti europei dalle titolazioni altisonanti, vale un impegno di spesa che sfiora i centomila euro, di cui 21.190 al Project Financial Assistant selezionato, su incarico della giunta regionale, dal Formez PA, che opererà all’attuazione del progetto di cui stiamo parlando presso gli uffici del “Servizio Competitività dei sistemi produttivi e sviluppo delle attività industriali ed estrattive e politiche della concorrenza” dell’Assessorato allo Sviluppo economico diretto Gaspare Tocci che, tra l’altro, con Patrizia Niro, responsabile d’ufficio, e la contrattualizzata Antonella Mar-

tino, in funzione di assistenza tecnica, fa parte sostanziale del progetto, scelti ad libitum dalla giunta regionale. Ci sono voluti alcuni mesi perché il Formez arrivasse a selezionare il Project Financial Assistant che deve avere qualcosa di particolare tale da renderlo segreto, coperto da assoluto riserbo, se il direttore Tocci, che ha stilato il documento istruttorio alla giunta regionale perché lo nominasse, s’è guardato bene dal dirlo e dallo scriverlo, ed altrettanto ha fatto la giunta nel prenderne

L’INTERVENTO Il Molise è, probabilmente come altre regioni italiane, sotto attacco di due nemici tra loro intrinsecamente collegati: l’ignoranza dei più e la colpevole mala gestione di pochi che invece di tutelare e valorizzare correttamente il bene comune, agiscono in maniera opaca, ambigua, prepotente per interessi di ristretti gruppi. Abbiamo già in altre occasioni manifestato dubbi, richieste di chiarimento, proteste sulla politica di gestione della Direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici del Molise, non ottenendo mai un sincero e aperto confronto. Ora una nuova inquietante scelta di politica culturale della suddetta Direzione regionale desta il nostro allarmato interesse. In data 15 ottobre 2014, senza alcun comunicato stampa e quindi nel disinteresse TOTALE degli organi di stampa, è stato pubblicato sul sito della Direzione il “Bando per la concessione di spazi entro siti, istituti e luoghi della cultura”. Tale bando, che si invita caldamente a leggere con molta attenzione (download), destinato alla concessione di spazi all’interno di siti e musei, favorisce di fatto una gestione monopolistica dei maggiori siti di interesse culturale della REGIONE, nello specifico del: Comprensorio di Isernia Comprensorio di Venafro Comprensorio di Sepino Comprensorio di Campobasso

atto e nel deliberare. Tocci e la giunta sono palesemente incorsi in una evidente omissione, avendo l’obbligo, per la legge sulla trasparenza e l’anticorruzione, di indicare il nome, il cognome, le qualità professionali e le ragioni per cui il Formez lo ha selezionato e la giunta lo ha incaricato. Non è ammissibile che questa necessità di trasparenza venga considerata una opzione, un capriccio, una delle tante parentesi che abbondano nei documenti e negli atti amministrativi. Assoluta-

mente no. E’ un preciso obbligo di legge che peraltro la Regione Molise s’è visto addebitare da parte dell’Ufficio dell’Autorità nazionale anticorruzione, il magistrato Raffaele Cantone. Dell’addebito e della balbettante risposta della Regione abbiamo dato notizia su queste colonne. Per cui davvero appare un pervicace atto di arroganza continuare nell’omissione e nella sottrazione del diritto, da parte dei cittadini, alla conoscenza degli atti pubblici e del loro contenuto. Conoscenza e contenuti cui ancora una volta provvediamo noi quantomeno nel dare i tratti generali di questo progetto finalizzato alle attività di formazione su come utilizzare gli strumenti di benchmarking forniti dal Segretariato europeo per le Analisi dei Cluster (Esca) al fine di valutare la performance della gestione delle organizzazioni cluster; finalizzato alle attività di formazione rivolte a tutti i partner del progetto su come assistere i manager di cluster al fine di migliorare le loro capacità di gestione e fornire servizi di alta qualità ai membri del cluster utilizzando il materiale di formazione fornito dalla Fondazione europea dei

Cluster di Eccellenza (Efce); finalizzato alle attività di sostegno agli sforzi delle organizzazioni cluster che hanno già ricevuto il marchio di bronzo dell’eccellenza, al fine di raggiungere il livello successivo di eccellenza. Sigle (Esca-Efce), strumenti (benchmarking), performance, proponimenti: probabilmente cazzate. Delle quali non avremo mai un rendiconto, né conosceremo gli effetti pratici. Una certezza al momento ce l’abbiamo e cioè, a godersi i vantaggi economici e professionali del progetto “Clustars: achieving excellence in cluster management” saranno i ricordati Tocci, Niro e Martino, più il mister X selezionato dal Formez. Del quale, però, sorretti dalle leggi sulla trasparenza (Decreto legislativo 33 del 14 marzo2013) e anticorruzione ( legge 190 del 6 novembre 2012) chiediamo di conoscere il nome e il curriculum. Strano, però, molto strano, che l’omissione sia sfuggita al nuovo responsabile regionale della prevenzione della corruzione e della trasparenza, Vincenzo Rossi. Che se c’è, batta un colpo. Dardo

Il patrimonio archeologico svenduto ai privati

Comprensorio di Larino IL male non è tanto che un ufficio territoriale del MiBACT preposto alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali abdichi alla propria precipua funzione e che sia incapace di svolgere il suo lavoro tanto da ritenere di dover affidare a privati (fondazioni, società o associazioni) tutte le azioni necessarie a porre in essere la propria missione. La collaborazione tra pubblico e privato è infatti auspicabile, anche se sempre sotto un rigoroso controllo del rispetto della competenza dell’operato e della qualità del servizi realizzati dal privato. A tal proposito nel bando non è previsto né un monitoraggio dell’operato del vincitore né tantomeno norme di revoca o addirittura penali in caso di inadempienze o scarsi risultati. Il male vero è che esiste una precisa volontà della Direzione dei BB.CC. di affidare in blocco la gestione dell’intero patrimonio culturale molisano AD un solo soggetto. Una strada percorsa già in passato utilizzando di fatto un unico canale operativo

avvalendosi di un’unica impresa, uno spinoff universitario, G.A.I.A. s.r.l., soppiantata da poco da una associazione di promozione SOCIALE Me.Mo. Cantieri Culturali con sede operativa in via Chiarizia 14 (stessa sede della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise). La preoccupazione che nutriamo resta quindi la tutela del principio della democrazia, della meritocrazia e della trasparenza della gestione dei beni pubblici, ma è anche una preoccupazione con risvolti pratici, perché l’eventuale affidamento esclusivo di tutte le possibili istanze di ricerca e valorizzazione ad una sola associazione (invece che a diverse associazioni che, attraverso un corretto procedimento di valutazione, si dimostrino meritevoli), potrebbe di fatto portare all’annullamento delle altre iniziative già attive sul

territorio. Come se non bastasse tutto ciò, il valore della concessione è di 3.400 euro annui. In pratica la Soprintendenza spiega nel bando che durante l’anno tutti i beni culturali sopra menzionati fruttano allo casse statali poco più di 17 mila EURO, pertanto ne viene data la concessione per un costo pari al 20% quindi 3.400 euro, per farvi capire la proporzione, due stanze del Castello Pandone costeranno, all’aggiudicatario del bando, meno di un alloggio popolare. Sorge naturale la domanda del perché scegliere una gestione monopolistica dell’intero patrimonio culturale regionale, invece di favorire la creazione di una rete di una pluralità di soggetti (già esistenti sul territorio) che operino secondo criteri democratici ed in base AD una trasparente valutazione di merito. GDL Cultura Molise Cinque Stelle Nota aggiunta il 5 novembre IL bando aperto il 15 ottobre e chiuso il 5 NOVEMBRE ed era rivolto solo ad associazioni con sede in molise nate prima del 30 settembre con il 90% dei soci con meno di 40 anni, con il 60% dei soci con dottorato o scuola di specializzazione e che abbia gia’ operato in collaborazione con la soprintendenza. Il bando è scaduto ora, il dado è tratto.


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Campobasso

3 dicembre 2014

Personale di chirurgia, parte l’esposto Il personale preoccupato per l’aumento dei casi di tumore nel reparto CAMPOBASSO. Durante l’ultimo anno due medici e un infermiere operanti tutti nel reparto di cardiologia dell’ospedale Cardarelli, hanno scoperto di essersi ammalati di adenocarcinoma polmonare o più semplicemente tumore

ai polmoni. Eventi troppo ravvicinati per essere una coincidenza e per questo il personale di chirurgia ha firmato un esposto, poi inviato al procuratore della Repubblica del tribunale di Campobasso, di Bari e di Roma. Si pensa a

delle cause da cercare nell’ambito dell’ambiente lavorativo visto che tutti e tre i casi si sono manifestati in un breve lasso di tempo e nello stesso ambiente. Una denuncia simile fu inviata anche dagli uomini del Nas nel mese di

luglio ma senza alcun riscontro. Infatti il direttore del reparto interessato sollecitò più volte la dirigenza Asrem affinchè fossero eseguiti i controlli del caso ottenendo solamente la revisione della sala radiologica del reparto.

L’intervento L’intervento

Con la legge di stabilità lo “Stato sociale “ è in caduta libera di Marco Condidorio

In linea con l’azione promossa dall’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in tutta Italia, la presidenza regionale dell’UICI Onlus Molise convoca d’urgenza una conferenza stampa presso la sede regionale polifunzionale dell’Unione sita in Via Gianleonardo Palombo, 14 in Campobasso, per il giorno venerdì 5 dicembre 2014 alle ore 15.00. Alla conferenza si attende la partecipazione dei Senatori molisani Ulisse Di Giacomo e Roberto Ruta. Mercoledì 3 dicembre, esattamente in coincidenza con la Giornata internazionale delle persone con disabilità, la Presidenza regionale dell’U.I.C.I. Onlus Molise e le due dirigenze UICI provinciali, saranno ricevute in udienza presso le Prefetture di Isernia e di Campobasso per testimoniare - a nome di tutti i ciechi e gli ipovedenti gravi del Molise, adulti e minori, questi ultimi spesso in situazione di plurihandicap - una fortissima preoccupazione relativamente alla legge di stabilità e alla legge di bilancio del 2015 con le quali vengono praticamente azzerate le risorse a disposizione dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Tali risorse servono a garantire a circa un milione di ciechi e ipovedenti italiani servizi essenziali per i quali l’Unione è delegata da una legge dello Stato nr. 1047/47. Ai due Prefetti Filippo Piritore e Francescopaolo Di Menna sa-

ranno consegnate una lettera aperta indirizzata a Matteo Renzi e una lettera da far avere al Sottosegretario Graziano Delrio, per dichiarare lo stato di agitazione permanente dell’intera categoria e chiedere al Governo un impegno chiaro e risolutivo in tempi brevi perché si possa dare continuità e certezza a servizi e attività che riguardano centinaia di migliaia di persone su tutto il territorio nazionale. “Quei” fondi azzerati creeranno profondi disagi e gravi disservizi in ogni ambito della vita sociale dei ciechi e dei pluriminorati. Il ripristino dei contributi statali è fondamentale, a detta del presidente UICI Condidorio, affinché l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti possa esercitare il diritto-dovere di rappresentanza e tutela degli interessi morali e materiali delle persone in situazione di disabilità visiva (riconosciuta dalla Legge per effetto del D.P.R. 23/12/1978 G.U. 3/3/1979 n. 62) e si possano ridurre al minimo i danni attraverso l’attuazione di misure specifiche che consentano l’accesso all’istruzione, alla formazione professionale, all’impiego, alla prevenzione della cecità, alla riabilitazione, all’ informazione, alla cultura, allo sport e al tempo libero.Sono molti i cittadini in condizioni di non autosufficienza e di grave limitazione ambientale, culturale, umana

e sociale; centinaia di migliaia le famiglie provate dalle condizioni economiche, ambientali e colpite ulteriormente dalla disabilità perché un congiunto è cieco assoluto, cieco-sordo o addirittura in situazione di plurihandicap. Ancora una volta l’inadempienza dello Stato, da imputarsi alla sordità della classe politica attualmente al governo, è causa di emarginazione, tanto più grave perché colpisce la parte più fragile e vulnerabile dei cittadini, non rispettando o non facendo rispettare le leggi di cui lo Stato medesimo è protagonista nella storia della civiltà e della società.Le famiglie chiedono la presenza dello Stato, non l’assistenzialismo, ma la dignità di cittadini, di persone, di esseri umani. Desideriamo solo sostenere, come abbiamo fatto in questi quasi cento anni, il nostro dovere sociale: rispondere cioè alla chiamata dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per realizzare la propria mission: il sostegno di tutte quelle persone maggiormente fragili, spesso ai margini della vita sociale, per restituire loro la dignità di una istruzione, di una formazione professionale e lavorativa, di una libertà sociale e culturale, di una forma di uguaglianza sociale che li veda persone nella salute e nella libertà di pensiero oltre che di azione.

Polizia di Stato: Attività dell’Ufficio Immigrazione I profughi giunti con gli sbarchi ad oggi si contano in 800 unità L’ anno che volge al termine ha visto particolarmente intensa l’attività della Polizia di Stato sul fronte dell’Immigrazione. L’eccezionale afflusso di cittadini stranieri a seguito degli sbarchi sulle coste italiane, siciliane e salentine, iniziato nei primi mesi del corrente

anno, è aumentato sempre più tanto da rendere necessario un mirato piano di accoglienza e distribuzione sul territorio degli stranieri approdati sul territorio italiano. Nell’anno in corso, il locale Ufficio Immigrazione ha trattato 3400 pratiche ordinarie di cittadini stranieri, volte a definire la posizione

giuridica dei soggiornanti regolari nell’ambito della Provincia di Campobasso. L’attività ordinaria è stata affiancata da una considerevole attività straordinaria legata ai circa 15 sbarchi di profughi provenienti dalle coste, ma anche di stranieri richiedenti asilo politico presentatisi singolarmente presso l’Ufficio Immigrazione. Attività, esse, che hanno permesso di rilevare la diversa pro-

venienza geografica tra i profughi giunti con gli sbarchi ed i profughi richiedenti asilo che singolarmente si presentano all’Ufficio Immigrazione. Mentre i primi, infatti, sono prevalentemente centroafricani ed in minima parte eritrei, pakistani, siriani ed afgani, i profughi richiedenti asilo provengono, invece, per lo più, da Afghanistan e Pakistan.

I profughi giunti con gli sbarchi, allo stato, si contano in 800 circa. La Prefettura di Campobasso ha provveduto alla loro sistemazione in strutture di accoglienza temporanee dislocate nella Provincia. Alcuni di essi, circa 200, sono stati ricollocati in maniera definitiva presso strutture Sprar (Servizio per richiedenti asilo e rifugiati) sia in ambito provinciale che extraprovinciale.

Antiracket e antiusura, la formazione Alla Camera di commercio, venerdì 5 dicembre 2014 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 CAMPOBASSO. Continuano i percorsi formativi organizzati dalla Camera di Commercio di Campobasso in collaborazione con l’Associazione Libera sul tema delle infiltrazioni criminali nell’economia, trattando argo-

menti riguardanti i rischi per il sistema imprenditoriale. Il quinto appuntamento si terrà venerdì 5 dicembre 2014 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso la Camera di Commercio di Campobasso in Piazza della Vittoria.


Campobasso

7 3 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

In assenza di argomenti, vale bene anche la luminaria A Campobasso quantomeno può contribuire a rimuovere l’immagine di città cimitero, che si coglie ad ogni calar della sera. Almeno quella. La penuria di notizie da prima pagina ha costretto la Gazzetta del Molise ad elevare ad argomento cardine del giorno (1 dicembre 2014) la querelle tra l’assessore al commercio Colagiovanni e il consigliere di minoranza Pilone. Addirittura, sull’argomento e sulla polemichetta la consigliera regio-

nale Nunzia Lattanzio ha scomodato le sue prerogative analitiche sugli effetti rigeneranti delle luminarie sulle persone e sul commercio. Nella gerarchia giornalistica un argomento del genere (luci natalizie sì, luci natalizie no) andrebbe a piè di pagina. Ma ,come dicevamo, siamo a corto di notizie importanti

(lavoro, occupazione, sviluppo, sanità, agricoltura, trasporti, turismo) per cui : “Di necessità virtù”. A corto di notizie perché niente si muove, niente si decide, e niente si sviluppa nell’area politica e amministrativa della Regione e del Comune capoluogo: capisaldi istituzionali, matrici di programma-

zione e di gestione. Tutto è fermo. Paralizzati dalla crisi economica e dalla incapacità a ridurla e/o ad abbatterla. Sicché, anche una diatriba sulle luminarie diventa motivo di confronto, di dibattito e di cronaca. Ma da quando la città di Salerno delle luci natalizie ne ha fatto un motivo di interesse artistico e turi-

stico (con notevoli ricadute economiche) richiamando visitatori e ammiratori da ogni parte dell’Italia, parlare di luminarie di tipo tradizionale perde di senso. Tranne quello, per Campobasso, di contribuire a rimuove l’immagine di città cimitero, che si coglie ad ogni calar della sera. Almeno quella.

“Un supermercato a San Giovannello?” Mette le mani in avanti il consigliere Ambrosio che chiede al Sindaco chiarezza CAMPOBASSO. Si è appena conclusa la “vertenza” parco dei pini che già si parla di un altro insediamento della grande distribuzione in una zona a poche centinaia di metri dall’area su cui il Consiglio comunale il 12 settembre ha rigettato la proposta di ampliamento per la realizzazione di edifici commerciali. Il sito in questione dovrebbe essere quello di fronte la pineta di San Giovannello, una delle ultime aree verdi della periferia (nel triangolo di confluenza delle

strade S.A. dei Lazzari, Colle delle api, XXIV maggio) che coincide con la principale “porta” d’accesso alla città, a presidio peraltro di un paesaggio da preservare. Una nuova struttura in una città ormai letteralmente invasa da supermercati, ipermercati e centri commerciali, in una zona in particolare (quella di via XXIV Maggio – Colle delle Api) in cui tali attività hanno ormai sostituito di fatto paesaggi e abitazioni trasformando urbanisticamente l’area.

L’ennesimo tentativo che rischia di dare il colpo di grazia alle piccole attività contribuendo alla definitiva desertificazione del centro cittadino, in un’area peraltro caratterizzata da un elevato carico veicolare e dalla saturazione commerciale con decine di analoghe strutture l’una a ridosso dell’altra. L’area, peraltro, è interessata trasversalmente dal passaggio di un importante tratturo, uno dei pochi rimasti tali in città, che l’amministrazione ha il dovere di

“Un bonus per il rifacimento delle facciate delle case” L’Acem ha ribadito al sindaco di Campobasso di attivare un sistema di incentivazione CAMPOBASSO. L’ACEM (Associazione Costruttori Edili del Molise), ritenendo prioritario in una fase di grave crisi per il settore dell’edilizia promuovere la riqualificazione dei centri abitati, ha espresso al Sindaco di Campobasso Antonio Battista, nel corso di un recente incontro, la necessità di attivare un sistema di incentivazione che porti alla riqualificazione delle case e dei quartieri del

Comune capoluogo, partendo dal centro storico e quindi del patrimonio edilizio della città. In particolare, nel corso dell’incontro avuto col Sindaco Battista, il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro ha chiesto all’Amministrazione della città di attivare una politica incentrata sulla premialità, mediante la concessione di un bonus o sgravio del 15-20% da applicare sulle imposte comunali,

a beneficio dei privati o condomini che intendano procedere al rifacimento delle facciate delle proprie abitazioni il cui incentivo, cumulato con la detrazione del 50% prevista per le ristrutturazioni o manutenzioni, rappresenterebbe uno stimolo per attivare una serie di interventi per il rilancio dell’edilizia nel capoluogo riqualificando contemporaneamente il patrimonio immobiliare.

Bullismo, a Riccia il numero verde L’amministrazione comunale ha attivato il sito per prevenire il verificarsi di simili episodi nelle scuole RICCIA. Un numero verde. Un incontro formativo per personale docente e famiglie. Un grande aiuto per genitori e ragazzi. L’amministrazione comunale di Riccia si attiva con forza e decisone per prevenire il bullismo nelle scuole e contrastare il consumo di sostanze stupefacenti. Nell’IPAA (Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente) si è tenuto un incontro formativo, vivo e di qualità, rivolto al personale docente e alle famiglie della scuola primaria e secondaria di I° grado e di II° grado, sul ‘Bullismo e cyberbullismo: profili psicologici e interventi di prevenzione e recupero’, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo Statale di Riccia. A seguito delle disposizioni del Ministero

dell’Interno, su un ulteriore potenziamento delle attività per prevenire e contrastare il consumo di sostanze stupefacenti e il bullismo nelle scuole, è stata attivata una specifica utenza telefonica presso la Questura di Campobasso, a cui potranno essere inviati sms per segnalare, in forma anche anonima, episodi di spaccio e bullismo. Il numero verde è 0874 43002. L’amministrazione comunale di Riccia si immediatamente attivata per dare diffusione della nuova possibilità di poter segnalare casi di bullismo, di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti. E lo ha fatto organizzando anche un incontro formativo/informativo per dare maggiori strumenti di analisi e intervento ai fini della prevenzione in merito a queste importanti e complesse

tutelare e valorizzare inserendosi nel percorso (e nei finanziamenti) di recente avviato dalla regione Molise ed inserito nel p.s.r. 2014/2020. Auspico, nel caso in cui l’ipotesi dovesse diventare proposta, che la maggioranza usi il medesimo metro utilizzato per parco dei pini, attivandosi invece e da subito per il recupero e la valorizzazione delle vie armentarie presenti in città, candidate sin dal 2009 a rientrare nel patrimonio Unesco.

Persone down, la giornata di formazione

Nel pomeriggio la fase di preparazione destinato ai volontari che lavorano per aiutare i più deboli CAMPOBASSO. L’Associazione Italiana Persone Down di Campobasso, organizza una giornata di formazione per quanti intendono impegnarsi nel volontariato in maniera preparata e consapevole (è aperto naturalmente a tutti quelli che sono interessati a vario titolo alla Sindrome di Down: insegnanti, studenti, operatori sociali…) La giornata, che vedrà la partecipazione di Anna Contardi, coordinatrice nazionale delle attività dell’AIPD, sarà incentrata sul volontariato come esperienza qualificante che affina le capacità di leggere la realtà, di sentire i bisogni dell’altro e spendersi per “rendere un servizio” . Il seminario sarà destinato soprattutto alla formazione di coloro che, a titolo volontario, parteciperanno nelle diverse attività che la

tematiche. L’evento formativo, realizzato dal dott. Francesco Basilico, Psicologo e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale, e dalla dott.ssa Antonella Di Domenico, Psicologa e Psicoterapeuta sistemico familiare e Assessore alle politiche sociali del comune di Riccia, ha mirato a offrire agli insegnanti e alle famiglie strumenti adeguati per individuare i possibili segnali d’allarme a cui prestare attenzione ai fini della prevenzione di comportamenti violenti, fenomeni bullistici e di abuso di sostanze da parte dei ragazzi, e a dare utili consigli su come chiedere aiuto in caso di necessità. Numerosi i docenti e le famiglie

sezione di Campobasso organizza. Tutte queste attività sono ispirate al concetto di “educare all’autonomia” ovvero di insegnare ai ragazzi Down come “cavarsela da soli” nella vita di tutti i giorni: sapersi orientare, saper usare servizi e i mezzi pubblici, effettuare acquisti nei negozi … La metodologia adottata è quella di “imparare facendo” e si svolge nel tempo libero. E’indispensabile, pertanto una formazione da cui non si può prescindere se si dà un valore alla crescita delle realtà associative e un’importanza alle loro finalità. L’incontro è aperto a quanti sono interessati alle tematiche dell’handicap e si svolgerà oggi dalle ore 15.00 alle ore 18.30 nella sede dell’AIPD di Campobasso.

che hanno partecipato all’incontro con interesse e partecipazione. Soddisfatti il sindaco del comune di Riccia Micaela Fanelli e il Dirigente dell’Istituto Omnicomprensivo Statale di Riccia Umberto Di Lallo, i quali hanno sottolineato “l’importanza del ruolo educativo della scuola, e dell’opportunità di offrire momenti di incontro e condivisione anche alle famiglie e al personale docente su tematiche di così grande rilevanza sociale. Perché la scuola sia sempre più aperta, riflessiva e attenta al benessere dei propri alunni”.



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Isernia

3 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Decapitata una banda di bracocnieri Gli agenti del Corpo forestale hanno effettuato una vasta operazione nell’area del Parco. Due gli arresti AGNONE. E’ stata decapitata, con due arresti, dal Corpo Forestale dello Stato, una banda di bracconieri che opera nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. I due bracconieri sono stati colti sul fatto, con una carabina con matricola abrasa, in località S.Sebastiano di Bisegna, in provincia dell’Aquila. Uno ha tentato la fuga. Nelle perquisizioni domiciliari sono state sequestrate carabine, pistole, munizioni, armi da punta e da taglio, trofei, fauna tassidermizzata, parti di cinghiale congelato. Il vertice di una banda di brac-

conieri che operava all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è stato smascherato in un’operazione effettuata domenica pomeriggio dai Comandi stazione di Avezzano e di Gioia dei Marsi del Corpo forestale dello Stato. A seguito di una intensa ed efficace attività di investigazione, i Forestali coordinati dal Comando Provinciale di L’Aquila e dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Pescasseroli hanno colto in flagranza di reato, in località S. Sebastiano del comune di Bisegna (AQ), due bracconieri “storici”,

già attenzionati da tempo perché notoriamente dediti alla caccia di frodo e con precedenti penali specifici. Al momento del blitz uno dei due è scappato dileguandosi nella fitta vegetazione, ma inseguito dai Forestali è stato bloccato. L’altro, che impugnava una carabina con matricola abrasa, dotata di un sistema ottico decisamente professionale, vistosi circondato si è fermato all’alt. Nell’eseguire le perquisizioni domiciliari sono state sequestrate anche carabine, pistole, munizioni, armi da punta e da taglio, trofei,

fauna tassidermizzata nonché parti di cinghiale congelato. I reati contestati vanno dall’esercizio di attività venatoria in area protetta, alla detenzione e utilizzo di arma con matricola abrasa. Il Pubblico Ministero reperibile della Procura di Avezzano ha disposto la misura degli arresti domiciliari per entrambi i bracconieri. Ora l’organizzazione che faceva riferimento ai due arrestati è senza punti di riferimento e non si esclude che ci possano essere successivi sviluppi investigativi.

Spopolamento, l’alto Molise a rischio La situazione della diocesi di Trivento è stata analizzata comune per comune AGNONE. La situazione è drammatica e l’analisi fatta dalla diocesi di Trivento, porta a dati che vanno verso il baratro. I paesi della diocesi di Trivento a cavallo tra Abruzzo e Molise sono destinati a sparire. La causa, o meglio l’effetto, è lo spopolamento. Già, l’effetto, il risultato è lo spopolamento, perché la causa, anzi le cause, vanno cercate altrove, soprattutto nei palazzi della politica. Ma torniamo un attimo ai numeri, quelli non sono opinabili: attualmente tutti i paesi della diocesi di Trivento arrivano a contare poco più di trentottomila abitanti. Negli anni ‘60 la popolazione totale superava le 110mila unità. L’esodo è iniziato proprio

negli anni ‘60, per proseguire fino ad oggi, inarrestabile. La diocesi di Trivento, quaranta paesi più o meno piccoli arroccati sui monti di tre Province e due Regioni, nell’ultimo decennio, fino al 2013, ha perso 4985 abitanti, esattamente l’11 per cento rispetto alla popolazione residente dieci anni prima. E’ come se Agnone, ad esempio, fosse scomparsa nel nulla con tutti i suoi abitanti. E infatti il Comune che ha perso più abitanti, con un preoccupante meno 596 abitanti, è proprio Agnone, l’Atene del Sannio, patria di esorcisti e santi, manager, letterati e fonditori di campane. A seguire Trivento, con un meno 434 abitanti e

Schiavi di Abruzzo con meno 412 residenti. Le nascite crollano ovunque, le morti, al contrario aumentano in ragione dell’invecchiamento della popolazione, e i giovani e meno giovani continuano ad emigrare perché qui sui monti c’è ben poco da fare. Per quanto riguarda il tasso di natalità la diocesi di Trivento si attesta su valori molto bassi: Frosolone, con 8 nati ogni mille abitanti, è quello più virtuoso e che si avvicina alla soglia dell’8,5 che rappresenta la media nazionale del 2013. Una media comunque bassissima rispetto al resto d’Europa. Seguono Trivento e Belmonte del Sannio

La ‘Ndocciata dedicata al Papa Tutto pronto per l’Immacolata per lo svolgimento della tradizionale manifestazione AGNONE. La ‘Ndocciata è cosa antica” dicono i contadini di Agnone mentre, intenti alla costruzione delle gigantesche ‘Ndocce (torce di abete bianco e ginestre, alte fino a 4 metri), si apprestano a ripetere un rituale antico quanto le prime civiltà umane. Ogni anno, all’imbrunire del 24 dicembre, accompagnati dal suono delle cento campane della città, i gruppi delle contrade (Capammonde e Capabballe, Colle Sente, Guasta, Sant’Onofrio, San

Scatta il servizio di videosorveglianza

Nel perimetro urbano sono state istallate 28 telecamere per il controllo della città ISERNIA Nel perimetro urbano, sono state installate 28 telecamere allo scopo di potenziare il controllo del traffico veicolare e migliorare le attività di vigilanza della polizia municipale e, più in generale, delle forze dell’ordine. L’impianto è stato già collaudato e funzionerà secondo quanto previsto da un regolamento che tutela, tra l’altro, il trattamento dei dati sensibili e la privacy, il cui Garante ha autorizzato l’attivazione del sistema di controllo, emanando le relative prescrizioni. Le telecamere saranno gestite da una centrale operativa ubicata in via XXIV Maggio, nella sede dei vigili urbani.

Quirico) costituiti da centinaia di portatori di tutte le età, accendono le ‘Ndocce e si incamminano verso il corso principale trasformandolo in un gigantesco ed emozionante fiume di fuoco e dando vita alla più grande manifestazione natalizia legata al fuoco che si conosca oggi nel mondo. L’origine della tradizione del fuoco che “infiamma” la Vigilia di Natale ad Agnone si perde nella notte dei tempi. Da principio la ‘Ndoccia (fonema dialettale che

sta per “grande torcia”) faceva parte certamente della ritualità pagana legata alla scadenza solstiziale del 21 dicembre. Anche gli antenati degli attuali abitanti di Agnone, gli Osci e i temibili Sanniti, erano legati al fuoco, ai suoi significati e alle sue suggestioni. E’ da questo legame che deriva certamente la tradizione ultramillenaria del fuoco solstiziale che si è evoluta nella ‘Ndocciata. Rito dedicato al sole ed al suo ciclo annuale fatto proprio dal cristianesimo e divenuto per questo fuoco in onore al Dio che

nasce, al Cristo Luce e Salvatore del mondo. La ‘Ndocciata, per la sua forza suggestiva e spettacolare, negli ultimi anni – come a tutti noto – si è definitivamente affermata nel panorama nazionale, assurgendo quale evento di maggior richiamo turistico della nostra regione, tanto vero che, nel luglio 2011, il Ministero per il Turismo nel presentare il nuovo marchio “Patrimonio d’Italia per le Tradizione”, riservato alle eccellenze nazionali che contribuiscono a valorizzare l’immagine dell’Italia e generare nuovi flussi turistici, ha inserito la ‘Ndocciata nel top degli eventi italiani, fregiandola del titolo di Ambasciatrice d’Italia nel mondo. Nel dicembre 2012, la manifestazione ha ricevuto un ulteriore prestigioso riconoscimento dalle Poste Italiane che, su proposta del Ministero dello Sviluppo Economico, ha emesso in 3 milioni di esemplari un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Il folklore Italiano” dedicato alla ‘Ndocciata. Si è ritenuto che sia un atto dovuto, per la propria terra, non escludersi mai dalla sua storia e che solo il recupero di quelle che sono le proprie identità, radici e tradizioni, può costituire e rappresentare un momento di crescita sociale. Quest’anno si è deciso di dedicare la ‘Ndocciata del prossimo 8 dicembre a San Giovanni Paolo II, alla presenza di eminenze ed altri prelati della Città del Vaticano, per rievocare lo straordinario ed irripetibile evento del 1996 benedetto dal Pontefice di venerata memoria. La manifestazione, come da tradizione, verrà riproposta il 24 dicembre 2014 alle ore 18.00


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Termoli

3 dicembre 2014

Immigrati nel cratere, è polemica

Dopo i moti del comitato No Hub anche i cittadini temono per l’arrivo nel villaggio provvisorio SAN GIULIANO DI PUGLIA. Dopo i moti del comitati No Hub di Santa Croce di Magliano, altri cittadini del Cratere si esprimono criticamente per l’accordo tra l’amministrazione Barbieri e la Prefettura sul centro di accoglienza per immigrati da allocare nel villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia. “Apprendiamo che ieri 1 dicembre è stato siglato l’accordo tra il Comune di San Giuliano di Puglia e la Prefettura di Campobasso relativamente alla convenzione, della durata di tre anni, che prevede la

trasformazione del villaggio provvisorio, costruito dopo il terremoto del 2002, in un centro di prima accoglienza che potrà ospitare fino a cinquecento profughi. Il Comune, che da ciò riceverà un canone di 400mila euro annui, ha chiesto garanzie in termini di sicurezza, tant’è che verranno incrementati i controlli da parte delle forze dell’ordine sia nel villaggio, con una postazione operativa h. 24, che con incremento di militari e di mezzi nei comuni limitrofi e si conta di beneficiare anche su un risvolto economico ed occupazionale lo-

cale. Ma non sempre è oro tutto ciò che luccica. Resta il fatto che un paese, anzi paesi che hanno superato l’emergenza del sisma e sono tornati alla normalità, presto si confronteranno con un altro tipo di esperienza e poi non tutti i cittadini dell’area sono d’accordo: «Questo modello non è adatto a piccole realtà già provate dal post-sisma», si tratta di numeri troppo elevati per un territorio impreparato ad un impatto sociale del genere, l’area del cratere sarebbe più adatta, invece, ad accogliere

piccoli gruppi in ogni paese e non a ricevere una “invasione” di tale proporzione che di certo avrà risvolti negativi sull’intera area che non solo si limiteranno al comune di San Giuliano di Puglia, ma abbracceranno l’intera area, quindi, a mio parere, la questione doveva essere gestita in unione con l’intero territorio, interessando attivamente sia i cittadini che i sindaci di tutti i comuni dell’area del cratere e non prendere la decisione in maniera del tutto autonoma. Purtroppo, però, la decisione solitaria è stata presa e ratificata dal Pre-

fetto di Campobasso Di Menna e come cittadino molisano la cosa mi rattrista moltissimo, perché è si vero che dobbiamo essere pronti e disponibili verso il prossimo, ma è altresì vero che per lunghi anni il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia è stato lasciato al più totale abbandono, invece di essere utilizzato per finalità, le più varie, a vantaggio della popolazione locale. Adesso, invece, cosa si fa? Siccome c’è la possibilità di “fare cassa” ci si ricorda di avere queste strutture? Sono davvero rattristato, per non dire indignato”.

Bonifica Rio Vivo, terminata la ripulitura Il Consorzio Trigno-Biferno ha ultimato le operazioni più volte sollecitate dai cittadini TERMOLI. Il Consorzio di Bonifica Trigno-Biferno ha ultimato i lavori di ripulitura dei canali di Rio Vivo a Termoli. Lo rende noto il presidente del Consorzio di Bonifica, Giorgio Manes, che ricorda che le opere sono state finanziate attraverso un progetto della Regione Molise, di cui il Consorzio è stato individuato quale ente attuatore, e che i lavori sono stati svolti in stretta sinergia con l’Amministrazione Comunale di Termoli ed avvalendosi anche dei contributi e segnalazioni degli abitanti di Rio Vivo, al fine di far fronte al meglio alle esigenze di prevenzione del territorio. “L’acqua ha una importanza vitale per l’uomo e per la vita degli ecosistemi naturali, – continua Manes – ma fiumi e canali necessitano di adeguati interventi di manutenzione per evitare disastri, che co-

sterebbero molte volte di più in termini di danni alle attività umane ed all’ambiente. Con il Sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, ci stiamo attivando per individuare eventuali altre aree che possono presentare criticità al fine di stimolare sul territorio la più ampia collaborazione

e concertazione tra i Consorzi di bonifica, gli Enti locali e gli altri soggetti istituzionali che governano il territorio e le risorse naturali, preposti alla difesa del suolo, alla gestione delle acque ed alla tutela e salvaguardia dell’ambiente, che possono promuovere accordi di

programma per l’attuazione coordinata di azioni di comune interesse e, comunque, per il conseguimento di obiettivi comuni rientranti nell’ambito delle rispettive finalità istituzionali, così come previsto dalla leggere regionale del Molise n. 42/2005, che disciplina l’ordina-

mento dei Consorzi di Bonifica.” “Come spesso richiamato da Coldiretti, un’azione molto importante ed insostituibile per la mitigazione dei rischi di disastri idrogeologici – conclude Giorgio Manes – è svolta dagli agricoltori, che attraverso le buone pratiche agricole, alle quali sono vincolati anche dalla Politica Agricola Comune, oltre alla produzione garantiscono fondamentali lavori di regimentazione e drenaggio delle acque, che non potrebbero essere realizzati diversamente. Il rischio aumenta, invece, con la presenza di terreni non coltivati, che non vengono assoggettati alle pratiche agronomiche indicate dalla Politica Agricola Comune. Lo sviluppo dell’agricoltura e delle imprese agricole è insostituibile anche per la tutela del territorio.”

All’Alberghiero per il libro “La ferocia” Un incontro si è svolto all’istituto con il giovane barese, Nicola Lagioia autore del volume TERMOLI. Un incontro, all’Istituto Alberghiero Federico di Svevia, si è tenuto con l’autore 41 enne Nicola Lagioia, barese di origine, per presentare il suo libro dal titolo “La Ferocia”. Lagioia, prima di questo libro, ha già pubblicato “ Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj” ( 2001 ), “Occidente per principianti (2004)”, “Riportando tutto a casa (2009)”. “La ferocia” è un libro che ha avuto diversi premi letterari; è storia am-

bientata in Puglia con al centro del romanzo una famiglia barese, padre costruttore, madre casalinga, quattro figli di cui uno (Michele) nato fuori dal matrimonio … e proprio quest’ultimo è l’elemento estraneo che si mette alla caccia della verità. Lagioia racconta il crollo della famiglia, del suo sistema di malaffare, mettendo in scena una galleria di personaggi spaventosi e realistici. Il termine “Ferocia” è legato al territorio, afferma l’autore: “perché

credo che, complice anche la crisi, il clima si sia incarognito, inferocito: siamo diventati tutti più feroci con un ritorno alla natura dalla quale pensavamo di esserci smarcati e che invece ci vede ancora protagonisti”. La ferocia in Italia, dove sta annidata maggiormente? “Secondo me sta sempre nella società. Noi oggi abbiamo dei politici pessimi però spesso i politici siamo noi in uno specchio deformante

della nazione. Siamo l’esasperazione del carattere nazionale e siccome si rischia sempre che gli italiani siano sempre gli altri e mai noi stessi, un modo per non mettersi mai in discussione, secondo me, essendo al centro del mio romanzo una famiglia di costruttori, di speculatori edilizi, degli squali fondamentalmente non si fanno scrupoli anche a corrompere e fanno di tutto per raggiungere i loro obbiettivi che sono obbiettivi di arricchimento,

mantenimento del potere. Ebbene, quella roba lì è un po’ uno specchio, più che dello Stato, della società italiana”. In pratica, corsi e ricorsi storici che seppure passano gli anni si ripetono costantemente … il malaffare c’era e c’è ancora e probabilmente ci sarà ancora in futuro, non se ne esce più? “L’importante è mettere in guardia le nuove generazioni, non bisogna deprimersi”.

Prevenzione e protezione, partito l’avviso Il Comune di Termoli è in dirittura d’arrivo per la scelta del responsabile del servizio TERMOLI. Un altro bando finalizzato a reperire professionalità da mettere al servizio della collettività con incarichi affidato dal Comune di Termoli è in dirittura d’arrivo in via Sannitica. Parliamo dell’avviso pubblico esplorativo per la formazione di un elenco di soggetti idonei alla prestazione del servizio di responsabile del servizio di prevenzione e protezione (Rspp).

Due sono le candidature pervenute entro il termine di scadenza. L’acquisizione della candidatura non comporta l’assunzione di alcun obbligo specifico da parte del Comune, né l’attribuzione di alcun diritto al candidato, in ordine all’eventuale conferimento dell’incarico. Come già accaduto in occasione dei bandi precedenti per le consulenze gestionali, sarà l’amministrazione poi a scegliere in base

alle competenze specifiche. Intanto, prende servizio forse già oggi – il decreto di nomina è datato ieri – il nuovo dirigente all’Ambiente (a titolo gratuito) Vincenzo Mancini, nato a Castelmauro il 17 ottobre del 1946 e laureato in architettura e urbanistica nel 1976 con il massimo dei voti, sta per conseguire la sua seconda Laurea in Ingegneria.

Tra le altre qualifiche; dal 1986 è iscritto nell’elenco dei Tecnici autorizzati dal Ministero dell’Interno ad emettere il Cpi (Certificato prevenzione incendi), dal 1994 è iscritto all’albo dei collaudatori della Regione Molise per le categorie: a) – opere edili e stradali; b) – opere igieniche, idrauliche, marittime e difesa del suolo, dal 1998 è abilitato al ruolo di coordinatore in materia di sicurezza e salute.


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Termoli

3 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Servizio autobus urbano, proroga fino a marzo La decisione è stata assunta al termine dell’incontro tra gli assessori Ferrazzano e Nagni TERMOLI. Positivo l’esito dell’incontro avuto ieri mattina dall’assessore ai Trasporti del comune adriatico Enzo Ferrazzano col suo omologo della giunta regionale Pierpaolo Nagni. Il casus belli era dettato dall’applicazione della delibera dell’agosto scorso con la quale la Regione Molise decurtava contributi per il Tpl termolese nell’ordine di oltre il 45% il livello del finanziamento a un servizio che copre una vasta rete, territoriale, turistica, scolastica e per i lavoratori del nucleo industriale. La delibera è stata impugnata al Tar, ma i giudici amministrativi non hanno accolto la sospensiva cautelare mettendo a rischio la prosecuzione dell’attività da parte dell’azienda, che già aveva annunciato un primo stop, poi rientrato, a

partire dal primo ottobre. L’udienza di merito avrà luogo a metà marzo e stante anche le difficoltà finanziarie per far fronte agli stipendi dei 45 dipendenti, la società concessiona-

ria che opera in regime di prorogatio, paventava di fermarsi sul serio. Per questa ragione, al di là del contenzioso amministrativo, Comune e Regione hanno cercato un patto di

non belligeranza ulteriore, sancito la prima volta addirittura dal prefetto con la presenza dell’Azienda stessa e sono stati garantiti adeguati trasferimenti sino a che l’udienza di merito al Tar potrà sciogliere ogni dubbio sulla vicenda, che vede la giunta Frattura ribadire di aver erogato molti più soldi del dovuto alla Gtm e quest’ultima rivendicare crediti per oltre due milioni di euro. Una boccata d’ossigeno sia per i dipendenti che per gli utenti, come sottolinea il segretario regionale della Filt-Cgil Cristino Lepore. “Esprimiamo vivo apprezzamento per il felice esito dell’incontro, tenuto nella sede dell’assessorato regionale ai Trasporti e avente all’ordine del giorno l’annosa vicenda della riduzione delle risorse regionali destinate al trasporto pubblico urbano della città di Ter-

moli. La soluzione, seppur temporanea, sospendendo il provvedimento di riduzione fino a marzo 2015, quando dovrà essere il Tar Molise a pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento, permette a tutti i soggetti coinvolti, di trovare soluzioni definitive per scongiurare il rischio di riduzioni di personale e di un drastico abbassamento quantitativo del servizio di trasporto urbano. La condivisa soluzione ci porta a ritenere doveroso, da parte della ditta Gtm, il superamento della annunciata sospensione del servizio e della rinuncia alla procedura di mobilità per il personale dipendente. Il senso di responsabilità delle parti, permetterà alle famiglie dei dipendenti, di trascorrere le imminenti festività natalizie nella dovuta serenità”.

“Mai più quartieri al buio” I termolesi potranno beneficiare di un servizio di chiamata di emergenza per la luce pubblica TERMOLI. Dal 1 gennaio 2015 i termolesi avranno un numero diretto (800 901 050) da chiamare per ogni tipo di emergenza o segnalazione legata ai guasti della linea elettrica. Questo è solo uno dei vantaggi legati alla convenzione tra il Comune di Termoli all’Ati che comprende Enel Sole e la Eredi Paci, accordo che permetterà alle casse della città un risparmio di circa 41% sulla spesa elettrica (tale risparmio coincide anche con l’abbattimento del Tep tonnellate equivalenti petrolio e del CO2), costo che attualmente è di circa 800mila euro l’anno, esclusi i costi di manutenzione dei vari impianti. L’accordo è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco Angelo Sbrocca,

il dirigente al ramo Lavori Pubblici Matteo Caruso, l’architetto Silvestro Belpulsi, il responsabile di Enel Sole Carmelo La Rosa e il responsabile della ditta partner eredi Paci Gerardo. I lavori di rivisitazione di quasi tutti i corpi illuminanti e pali di Termoli cominceranno a gennaio e nell’arco di circa un anno saranno conclusi. “Si tratta di un accordo che permette un notevole risparmio al Comune di Termoli – ha spiegato il sindaco Angelo Sbrocca – e in questi tempi il risparmio è un must”. Il dirigente Matteo Caruso ha spiegato che “Grazie all’accordo con Enel Sole tutto sarà gestito con più efficienza e Termoli compirà un primo passo per diventare una smart city”. L’architetto Belpulsi ha illustrato tecnicamente

i vantaggi dell’accordo che prevede oltre ai punti previsti dall’appalto come la rivisitazione delle linee obsolete e fatiscenti e la messa in opera di nuovi pali e corpi illuminanti a norma di legge (quelli attualmente in uso non rispettano la normativa sull’inquinamento luminoso) e a risparmio energetico, anche altre migliorie come l’illuminazione artistica della Cattedrale a quella della facciata del Castello in occasione di eventi, due telecamere di videosorveglianza, due spot wi-fi, e l’implementazione dell’illuminazione della cinta muraria del Borgo” Carmelo La Rosa, responsabile di Enel Sole Centro Italia, azienda che ha vinto l’appalto per il quale erano arrivate 11 proposte di al-

trettante ditte a livello nazionale, ha spiegato l’importanza di un accordo tra pubblico e privato in un momento particolarmente delicato come questo in cui le pubbliche amministrazioni da un lato hanno problemi economici e dall’altro sentono fortemente l’esigenza di ammodernamento. “Con il nuovo sistema saranno risparmiati un milione e 800 mila kilowatt ora, pari al consumo medio di 700 famiglie”. La Rosa ha ricordato che dal 1 gennaio ci si potrà rivolgere al numero verde al quale rispondono operatori diretti e che le segnalazioni di pronto intervento saranno risolte entro 45 minuti mentre gli interventi su singola lampada saranno risolti entro 48 ore dalla segnalazione.

Droga, blitz della Finanza Il gruppo investigazione criminalità organizzata ha proceduto ad arresti anche a Termoli TERMOLI. Si chiama “Operazione Gold&Camel”, quella sventata alle prime luci dell’alba nel foggiano, dai finanzieri del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata di Bari, in collaborazione con personale dello SCICO di Roma. I militari hanno proceduto all’esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare nonchè al

sequestro di preventivo di beni mobili, immobili, aziende e somme di denaro per un valore stimato in circa 15 milioni di euro. Disposte dal gip Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, le misure cautelari personali e reali, traggono origine dalle indagini svolte

nei confronti di un sodalizio composto da soggetti inseriti nella criminalità organizzata foggiana che selezionavano la clientela con ordinativi fatti anche tramite facebook e successivamente provvedevano a far girare la sostanza stupefacente attraverso un sistema di consegne a domicilio che si estendeva tra Molise, Marche e ovviamente Puglia. Nel

corso delle indagini sono stati otto i soggetti tratti in arresto dal GICO in flagranza di reato a Foggia, Jesi e Termoli. Il sodalizio era in grado di commercializzare circa 20 kg di stupefacente al mese, generando un volume di affari criminale di circa 60.000 euro mensili.

Porto, casse di polistirolo in mare Decine di cassette vuote nello specchio di mare antistante l’area portuale termolese TERMOLI. La denuncia viene direttamente da facebook ed è documentata attraverso un corredo di due fotografie che evidenziato lo sciagurato stato cui versava ieri pomeriggio lo specchio d’acqua antistante il Porto. Non vogliamo immaginare che tutto sia stato generato dall’incuria e dalla scelleratezza di un qualche “uomo”, ma vogliamo sperare che le decine di cassette di polistirolo (altamente inquinanti ed impattanti) possano essere semplicemente “volate” via e non buttate appositamente in mare. Già nei giorni scorsi denunciammo altri esempi di degrado nell’area … confidiamo nell’operato degli organismi preposti ma soprattutto in un maggiore senso civico da parte di tanti responsabili che in un modo o nell’altro dimostrato, con questi gesti, di non amare la città di Termoli.



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Opinioni

3 dicembre 2014

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Napoleone Stelluti La storia della istituzione cittadina è legata al vecchio antiquarium, le cui raccolte ebbero inizio intorno al 1949 , proprio in concomitanza con il ritrovamento di alcuni mosaici pavimentali d’epoca romana ubicati nel sito dell’ antica Larinum , area cosidetta di Via Mura Vecchie in corrispondenza dell’attuale Viale Giulio Cesare ,i quali vennero distaccati dal sito di origine e ricollocati al centro storico medievale ,nella sede municipale, in tre sale del Palazzo Ducale. Negli stessi locali fu successivamente sistemata anche alla Biblioteca Comunale “B.Preziosi” inaugurata il 2 giugno 1976, con una dotazione libraria di diecimila volumi, ivi funzionante fino 1995 quando per lavori di restauro fu trasferita in altri locali sullo stesso piano di fronte nell’angolo a nord est. A tale periodo risalgono le operazioni di recupero di molti reperti archeologici sparsi sul territorio e dalla cosiddetta Ara Frentana e depositati sotto il porticato dell’atrio dello stesso Palazzo Ducale, e valorizzati mediante una serie di mostre tematiche a cura della Soprintendenza Archeologica del Molise anche dopo il terremoto del 2002 . Nel Salone d’ingresso si trovano esposte, due grosse anfore in terracotta chiamate dolium, a sinistra reperti litici dell’epoca preistorica, vasi

Un Museo civico a Larino, e subito ,anfore e blocchi di pietra calcarea decorati fra i quali una copertura di tomba con protomi leonine, festoni con bucrani, e maschera teatrale di commedia , la cosiddetta Ara Frentana , sulla parete un’erma di marmo raffigurante la testa di Giove. Di fronte basi di colonne ,con capitelli

di stile corinzio detti anche a calice foliato, e altri capitelli di stile dorico e ionico . Sulla parete a sinistra una piccola raccolta di lapidi sepolcrali tra le quali spiccano una dedicata a Celia Tertulla sacerdotessa bambina della Diva Augusta, al quattuorviro edile ……., l’amico Lucio Mecio

Onesimo, del II sec. d.C. ,a Gaio Vibio Luperco, ed infine a Quinto Adio Massimo alfiere o vessillifero della coorte VI. Nella seconda sala e nelle vetrine fibule, oggetti in avorio, vetro, bronzo, monete, bolli laterizi , tubuli in terracotta e piombo, frammenti di statuine

e di intonaco dipinto, vasi e anforette dell’epoca romana. Nella terza sala il mosaico policromo “degli Uccelli” del II sec.d.C. con raffigurazione di un motivo floreale abitata da uccelli. Nel corridoio due basi di statue con iscrizione onoraria in latino , la prima dedicata da una Colonia Romulensis a Caio Vibio Postumo, famoso personaggio locale , settemviro epulone ovvero addetto ai solenni conviti sacri, il quale raggiunse l’apice della carriera diventando Console,nella seconda base il decurionato decreta l’erezione di una statua in onore dell’imperatore Cesare Nerva Traiano , Augusto Germanico,Pontefice massimo,dotato di podestà tribunizia per la terza volta,console per la seconda volta, padre della patria, CIL,IX,728. Nella quarta sala il mosaico policromo “del Leone” del II sec.d.C. composto da un emblema centrale con leone dietro albero palmato racchiuso da una cornice ad ogive, nella parte più ampia fasce diagonali che si intersecano con riquadri a stuoia e pelte che ruotano intorno ad un quadrato a lati curvi, cornice ad intreccio a quattro capi e cornice periferica con volute a spirali terminanti con fogliolina d’edera cuoriforme. In conclusione l’Amministrazione Comunale attuale non può continuare ad eludere una esigenza così importante specialmente per una cittadina ricca di storia e cultura come Larino.

Concorso tributo a Margherita Hack

Fotografare le stelle Dal Festival Nazionale dell’Astronomia e dell’esplorazione un input all’arte di divulgare lo splendore del cosmo Scrutare il cielo blu notte, fermarsi e fotografare le stelle: sarà un concorso fotografico intitolato alla grande astrofisica Margherita Hack a dare un’altra opportunità agli appassionati del genere. Una competizione aperta a tutti, che contribuirà a definire il lato artistico del Festival Nazionale dell’Astronomia e dell’Esplorazione in programma in Molise dalla fine di dicembre, con attività concentrate a ridosso della fine dell’inverno e dell’inizio della primavera. Quello all’astrofisica fiorentina, scomparsa nel 2013, vuole essere un omaggio alla donna di scienza e divulgatrice eccelsa delle meraviglie dell’universo. La sua capacità narrativa ha rappresentato una fonte di conoscenza e ispirazione per tantissimi ricercatori e semplici appassionati di stelle, comete e buchi neri. Inestimabili il suo approccio didattico con i bambini, entusiasti di ascoltarla, proprio perché la sua era diventata una materia alla portata di tutti, e il contributo costante al mondo della cultura e al microcosmo femminile in particolare. Questa è la strada che anche il Festival dell’Astronomia e dell’Esplorazione intende seguire, nel segno dei tempi e dell’arte, tramite lo stimolante contributo di un concorso fotografico. Nei mesi in cui si rinnova l’attenzione per il cosmo, per i suoi misteriosi corpi celesti, per le esplorazioni più ambiziose, per il fascino infinito, come la sua storia, e nei giorni in cui nascono applicazioni, come la neonata NichtCap Pro di Apple, che consentono di ottenere immagini di grande qualità, per gli amanti della fotografia digitale si aprono orizzonti sconfinati sulle potenzialità artistiche e tecniche di una disciplina in sorprendente evoluzione. La fotografia vive ormai di interazioni continue con altri ambiti in cui la creatività dell’uomo e la tecnologia del supporto rendono

possibile l’impossibile e accessibile l’ignoto. Anche grazie alle nuove app, fotografare le stelle sarà una nuova grande scommessa dell’arte che ha nell’immagine il suo incomparabile mezzo di espressione. Dal cielo scintillante del Festival Nazionale dell’Astronomia e dell’Esplorazione, evento frutto della collaborazione tra la Regione Molise e l’Istituto Nazionale di Astrofisica, Inaf, arriva in questo modo la manna di un concorso che permetterà, anche tramite iphone, di osservare e raccontare la magia dell’universo attraverso le

immagini. La giuria composta dal comitato scientifico del Festival, integrata da un nome autorevole dello “scatto d’autore”, metterà un sigillo di qualità sull’iniziativa. Meccanismi di partecipazione e caratteristi-

che del concorso saranno pubblicati sul sito www.festivaldellastronomia.it da dove sarà possibile aggiornarsi anche sul programma e sulla vita del Festival ai blocchi di partenza.

L’aglio fa bene alla salute e all’economia locale Worshop “Innovazione per la produzione di seme di ecotipi di aglio molisano: dal risanamento fitosanitario al collaudo di processo e trasferimento alle aziende agricole Il progetto, sviluppato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Molise 2007-13, ha coinvolto, in un partenariato, il Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise e l’azienda agraria molisana AIS-BIO SEED. In un periodo complicato sotto diversi punti di vista, come quello attuale, ogni sforzo veicolato sull’attività di ricerca risulta determinante, ancor più per il settore agroalimentare e, nello specifico, per quello dell’orticoltura. L’orticoltura, comparto di rilievo nel settore agrario del nostro Paese, è stata protagonista di significative innovazioni scientifiche e tecnologiche che hanno consentito il raggiungimento di eccellenti risultati, anche in termini di sostenibilità. Ciononostante, le esigenze di un mercato agroalimentare globale e la necessità della conservazione delle biodiversità/tipicità italiane, richiedono un’intensa innovazione nelle filiere delle colture agrarie dal “seme al cibo”. I regolamenti dell’Unione Europea, dalla produzione delle sementi fino al “Food Safety and Quality”, sono sempre più stringenti. È in tale contesto che la ricerca avrà un ruolo determinante nell’individuare percorsi in innovazione di processo da trasferire alle realtà agroalimentari. Nell’ambito del Programma di sviluppo regionale 2007-13, il progetto“Aglio InPRoSA”,, con la responsabilità scientifica dei professori Filippo De Curtis (Patologia vegetale) e Antonio De Cristofaro (Entomologia vegetale), ha coinvolto il Dipartimento

di Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise e l’azienda agraria molisana AIS-BIO SEED di Pasquale Molinara e C. (San Martino in Pensilis), impegnate nel risanamento fitosanitario di ecotipi di aglio molisano e per la certificazione del materiale di propagazione. C’è da dire che l’Italia importa il 50-80% dell’aglio consumato e la produzione di “seme” regolarmente certificato nel nostro Paese, è solo l’1,17% di quella necessaria alla coltivazione. In Molise la coltura dell’aglio riveste un’elevata importanza e la coltivazione di questa specie ha raggiunto un elevato livello di professionalità e di tecnologia. Allo stato attuale, però, come accade a livello nazionale, il materiale di propagazione certificato, viene acquistato all’estero o, come accade in alcune aziende viene utilizzato parte dell’aglio prodotto nell’anno senza una selezione fitosanitaria adeguata. I principali obbiettivi raggiunti nel progetto, “Aglio InPRoSA”, vanno dalla messa a punto dei protocolli biotecnologici di laboratorio, fino alla coltivazione in campo di materiale di propagazione esente da patogeni come virus, funghi e nematodi; questi risultati hanno consentito il disegno del “Disciplinare per la Produzione di “Seme” di Aglio Risanato” da sottoporre alla regolare certificazione fitosanitaria e successiva iscrizione al Registro Nazionale Varietà del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.


Ac e la n to r d i i c os a n n qu tr u i d eg zi al li a on la n n e st Pr i i cr o r ma u c i ic a gu a li e p e r in o li r a m Mo ti c o nd li s e a ial e

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