TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno xi - n° 3 - marTedi’ 6 gennaio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
giornale saTirico
30.000 copie in omaggio
www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it resTa aggiornaTo, seguici anche su Facebook
L’Oscar del giorno a Franco Fasciano
L'Oscar di oggi lo assegniamo a Franco Fasciano. Il gusto per la polemica, ha fatto sì che le luminarie natalizie assurgessero ad argomento da prima pagina coinvolgendo aspetti socio-culturali, oltre quelli relativi ad una auspicata (quanto inconsistente) promozione economica. Merito al rettore del Convitto Mario Pagano che ha arredato di luci (e che luci!) l’area antistante il Convitto e ha dato un’anticipazione visiva di ciò che potrebbe essere l’incanto di Villa De Capoa e degli spazi verdi attrezzati della città qualora fossero oggetto della stessa cura e della stessa attenzione.
Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla
Il Tapiro del giorno lo diamo a Vittorino Facciolla. In merito alla polemiche sollevate sulla mancata considerazione dell'olio di oliva molisano all'Expò, l'assessore all'Agricoltura ha rimarcato che il tutto passa per un apposito Tavolo tecnico avendo la sua struttura curato esclusivamente il progetto che porterà le cantine molisane a “Vino, a taste of Italy”. Anche se il suo collega di esecutivo, Scarabeo, ha sottolineato come l'olio molisano ci dovrà essere a tutti i costi e che bisogna evitare considerazioni fuori posto e poco puntuali.
Gam,
La svendita del marchio Arena fa temere per il futuro lavorativo
Diego Volpe Pasini vado in Molise perchè ci sono polli Servizio a pagina 2
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
2 6 gennaio 2015
Nello stesso giorno della messa in liquidazione della società Korai srl e di decine di nuovi disoccupati... 323.300 euro alla Consedin Spa-Ernst&Young Financial Business Advisor per coprire le deficienze del gruppo di lavoro della Giunta regionale Quella del 30 dicembre 2014 numero 751 che dà altri soldi al raggruppamento temporaneo di imprese Consedin S.p.a. – Ernst & Young Financial Business Advisor S.p.a, che li sta beccando dal mese di maggio 2010 per “Servizi di assistenza tecnica e consulenza a supporto delle attività di controllo di primo livello e rendicontazione della spesa relative alle operazioni cofinanziate dal Programma operativo regionale (Por) e del Fondo per lo sviluppo economico (Fse) 2007/2013”, la segnaliamo tra le delibere di giunta più arzigogolate. Ci fermiamo alla sostanza dell’atto amministrativo che, come diciamo, si è materializzato in un finanziamento consulenziale di 323.300 euro. Chi avesse l’uzzolo di leggerla (la delibera) e con essa il documento istruttorio che la sostiene, può andare sul sito della giunta regionale e cliccare sull’atto amministrativo 751 del 30 dicembre 2014. Con l’accortezza di prendere
nota che quella deliberazione che elargisce 323.300 euro in consulenza, è stata adottata nella stessa seduta in cui l’esecutivo di Palazzo Vitale ha deciso di liquidare la Società in house providing della Regione, la Korai srl. Un esempio di cinismo estremo, di strabismo politico e amministrativo, di totale assenza di equità se si tiene conto che coi soldi dati alla Consedin S.p.a. – Ernst & Young Financial Business Advisor, la giunta avrebbe potuto ripianare l’esposizione finanziaria del Korai e dare a quella società un fine, una strategia, un futuro. La volitività, purtroppo, non appartiene ai satrapi di Palazzo Vitale. Difatti, hanno preferito agire diversamente, in favore di un servizio di assistenza al gruppo di lavoro straordinario (altro carrozzone regionale) costituito con atto giuntale numero 396 dell’11 agosto 2014, con il mandato di assicurare le migliori condizioni per: l’accompagnamento a conclu-
Un esempio di cinismo estremo, di strabismo amministrativo sione degli interventi residuali del Por 2007-2013; l’accelerazione di tutte le procedure di rendicontazione e certificazione; l’attivazione di procedure di semplificazione e informazione sperimentali, utili anche in chiave di futura programmazione 2014-2020; il traghettamento nella attuale situazione ponte, transitoria, verso i nuovi interventi di allineamento con procedure concorrenti di diversa natura e diversi fondi e che tale mandato deve ritenersi esteso, oltre che al programma Por Molise Fse 2007-2013, anche alle ulteriori azioni concorrenti quali: la Garanzia Giovani, il Piano Integrato Giovani, i Bonus assunzionali, il Bando Gio-
vani Fsc 2007-2013,il Welfare to Work, i bandi ministeriali su politiche del lavoro e dell’occupazione, le azioni connesse al riconoscimento della crisi complessa nell’area Bojano – Venafro. Sarà che tutto questo gran casino di roba da fare e da sviluppare s’è mostrato improbo per il gruppo di lavoro straordinario composto dalla direzione dell’Area Terza, dall’Assistenza tecnica, da Molise Lavoro, da Sviluppo Italia Molise, se il direttore generale Di Mirco ha ritenuto di segnalare alla giunta, per poi invitarla a muoversi nella direzione da lui indicata, la necessità di prevedere “idonei percorsi formativi e di affiancamento a beneficio del gruppo di lavoro straordinario, in relazione alle tematiche per cui è stato costituito, ovvero per i sistemi di gestione e di controllo dei Fondi strutturali, con particolare riferimento al Por Fse 2007-2013”: penosa ammissione d’inadeguatezza del gruppo e di chi quel gruppo l’ha
Spesa sanitaria, Molise ultimo CAMPOBASSO. “Regione che vai, spesa sanitaria che trovi”, verrebbe da dire questo quando, a leggere i dati diffusi dal sito soldipubblici.gov.it, elaborati dall’Adnkronos, trapela il quadro dell’intera Nazione. Così, capita che esistono regioni in cui si spende il triplo ed altre in cui la spesa è quasi definibile “irrisoria”. “Mantenere” le ex Asl e gli ospedali diventa così quantomeno vario di regione in regione al punto che poste al confronto, Lazio e Campania nei primi 11 mesi dell’anno si sono visti investire, in trasferimenti pro capite, 2.044,99 euro contro i 659,2 euro: semplicemente il 210,2% in più per un totale di trasferimenti correnti alle aziende sanitarie che sarebbero arrivati a 67,3 miliardi di euro, per un costo pro capite medio di 1.123,9 euro. Per quanto concerne le aziende ospedaliere, invece, si è arrivati a 12 miliardi, per una spesa pro capite di 200,49 euro. Ma come si colloca il Molise?
Per le aziende ospedaliere, la nostra regione è all’ultimo posto con 462,6 milioni, preceduto dalla Basilicata che, a dire il vero, propone quasi il doppio con 857 mln e dall’Umbria con 1.154,6 mln. Nella lista dei trasferimenti ospedalieri, inoltre, la nostra regione è ancora all’ultimo posto con 20,8 mln, preceduta ancora una volta dalla Basilicata con 137,9 mln e dalla Liguria con 204,5 mln. Sempre dall’Adnkronos, passando alla spesa pro capite ospedaliera più elevata, si rivela che quella dell’Umbria, con 505,09 euro, è la più elevata, seguita dal Piemonte (349,72 euro) e dall’Emilia Romagna (348,87 euro). Ultima regione è ancora il Molise con 66,52 euro che dimezza i 130,64 euro della Liguria.
Caro direttore, d’accordo con Genovese Caro Direttore, come non essere d’accordo con il buon anno di Sergio Genovese, anche di piu. Ma vorrei inquadrare anche io il Molise che vorrei: -che possa diventare una Valle d’Aosta del sud - che possano riprendere gli scavi archeologici da Altilia ad Aquilonia e in tutti gli altri siti molisani -che le montagne di Campitello e Capracotta si uniscano per il bene comune -che il mare molisano non venga deturpato ulteriormente
-che i giovani migliori non siano costretti ad andare via e cosi vanificare,per la region e i costi e sacrifici dei genitori -che l’univesrita’ del Molise sia piu’ funzionale ai giovani laureati - che le industrie molisane, cosi’ maltrattate non siano piu’ preda di fantomatici industriali e che non siano dati in mano ad incompetenti -che gli ospedali del Molise siano concretamente riorganizzati al meglio cos’ da assicurare i nostri malati -che si eviti lo spopolamento dei nostri paesi
con aiuti ai giovani agricoltori -che sia rimessa in circolazione l’orchestra regionale -che ogni tanto ci si ricordi della parola del Papa: dignita’ -che, essendo in economia di guerra,ci riappropri dello spirito che animo’ i nostri genitori e nonni dopo la sciagura della guerra vera. Per ultimo un buon anno a tutti quelli che si attengono ad una concezione di vita onesta. Buon anno a tutti i molisani..... Aldo Abbazia
perorato, impiantato e incaricato. Per Di Mirco e per la giunta ciò avrebbe reso necessario l’affidamento al raggruppamento temporaneo di imprese Consedin S.p.a. – Ernst & Young Financial Business Advisor S.p.a alla modica cifra di 323.300 euro per un anno, dei servizi relativi all’assistenza tecnica a supporto delle attività di controllo di primo livello e di rendicontazione della spesa delle operazioni cofinanziate dal Por Molise Fse 2007/2013 che rientrano nelle competenze del Servizio rendicontazione, controllo e vigilanza della direzione generale della Giunta (Area Uno). Ancora volta, dunque, soldi pubblici (e tanti: 323.330 euro) per coprire le idee sballate, le soluzioni raffazzonate, le proposte inadeguate del governo regionale cui piace (fino a goderne) licenziare, liquidare, svendere, impoverire. Il Molise e i molisani. Dardo
TAaglio lto
3 6 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
All’esame del consiglio regionale il 9 gennaio
Gam e Zuccherificio in stand-by Sarebbe deleterio che il 2015 iniziasse ancora una volta con un prologo confuso e confusionario su faccende tremendamente gravi, e ancora una volta desse spazio alla ciarla
Ci riproverà il consiglio regionale a trovare il bandolo della matassa dei problemi delle filiere avicola e saccarifera, e a districarla. L’assemblea presieduta da Vincenzo Niro è stata convocata per il 9 gennaio con all’ordine del giorno, appunto, le questioni economiche e gestionali della Gam e dello Zuccherificio. Vuole darsi subito un abito di serietà, assumere un atteggiamento responsabile senza frapporre altro tempo
al tentativo di arrivare ad una soluzione della crisi che, più e come altri settori produttivi, ha messo in ginocchio il settore avicolo e quello saccarifero. Un consiglio regionale ad hoc, quindi. Con addosso gli occhi scettici della critica. Anzi, diciamola tutta: dei lavoratori e dei sindacati. Che hanno mille motivi per sperare finalmente in un colpo di reni. In una mossa strategica che metta di nuovo in carreggiata le
due realtà che nell’economia molisana hanno un peso ragguardevole e un livello occupazionale tra i più numericamente e qualitativamente importanti, se sono veri gli interessamenti aziendali (per la Gam, soprattutto). Non è la prima volta che il consiglio regionale tenta di forzare i punti morti delle questioni che lo riguardano e ogni volta, però, ha dovuto prendere atto di non avere la forza politica per affermare un
proprio ruolo, una propria idea, una propria strategia diversa da quella fallimentare fin qui generata e prodotta dalla giunta regionale. La storia potrebbe ripetersi. Per cui, se permarranno i vincoli ideologici di una sinistra che non ha cultura liberale e quella che mostra di conoscere e di praticare è diametralmente opposta al ruolo della mano pubblica in economia, ancora una volta sulla Gam e sullo Zuccherificio saranno artifici verbali, dichiarazioni ad effetto, tentativi demagogici di finto solidarismo. Anche la voce dell’oppositore Michele Iorio non ha toni rassicuranti né riesce ad esprimere compiutamente una proposta al-
ternativa a quella dell’esecutivo di Palazzo Vitale. La faccenda è decisamente articolata anche sul fronte del lavoro: mancano idee chiare e volontà univoca; in quell’ambito si sono prodotti dualismi e divaricazioni che non aiutano ad imboccare la strada giusta di un possibile rilancio delle due filiere in difficoltà. Sarebbe pertanto deleterio che il 2015 iniziasse ancora una volta con un prologo confuso e confusionario su faccende tremendamente gravi, e ancora una volta desse spazio alla ciarla. Occhi puntati quindi su Palazzo Moffa, luogo delle anime perdute, in attesa di segnali di concretezza. Dardo
Gam, quali le vere prospettive? Intanto, il marchio Arena ceduto per appena 170mila euro. Ma non poteva prenderlo la Regione e, poi, cedere tutto? CAMPOBASSO. Ne vedremo e, soprattutto, ne sentiremo delle belle in Consiglio Regionale venerdì 9 gennaio con l’ incontro monotematico, a partire dalle ore 10,00, su Gam e Zuccherificio. Innanzitutto, c’è la Gam dove Aria Food, per appena 170mila euro si è aggiudicato il Marchio Arena. Ma se il marchio, che è l’unico ‘bene’ aziendale che abbia un residuo valore economico, viene acquistato in modo ‘scollegato’ dal resto della filiera produttiva locale, c’è il rischio concreto che quel marchio non sarà utilizzato o possa non essere utilizzato per commercializzare il ‘pollo’ molisano, bensì qualsiasi altro, prodotto e lavorato chissà dove. Ad Avellino o in qualsiasi altra parte d’Italia. Visto che la Regione ha investito negli anni qualche decina di milioni di euro di soldi pubblici per la filiera avicola e considerato che ha ancora un credito di qualche decina di milioni verso quello stesso privato ormai in procedura concorsuale, il ‘valore’ di quel marchio non è argomento di cui la stessa Regione possa disinteressarsi (o fingere di disinteressarsi) con disinvoltura. Anzi, do-
vrebbe proprio occuparsene come obiettivo prioritario di politica agroindustriale, perché la sorte dei marchi credo sia tra le pochissime, o forse la sola, ‘arma’ contrattuale che alla Regione è rimasta per (tentare di) vincolare la futura produzione avicola al nostro territorio, con ogni ricaduta socio-occupazionale che altrimenti andrebbe vanificata per sempre. Del resto, a Natale il Governo Renzi ha varato un provvedimento straordinario ad hoc per l’Ilva
di Claudio De Luca Mentre i partiti sembrano finire sempre di più in una crisi senza sbocchi, in Molise i “comitati” stanno lievitando in misura esponenziale. Riuscirebbe interessante comprendere perché questo avviene. Molti pensano che oggi i “politici” non costruiscano quasi più. Naturalmente a risentirne sono le istituzioni. Presentemente, tra il Campobassano e l’Isernino, opera una classe dirigente rissosa ed inconcludente, le cui componenti si affannano soltanto a delegittimare l’avversario o il “nemico” interno. Però, ridurre la contrapposizione ad una inutile vaiasseide quotidiana, può voler dire soltanto avere smesso di cimentarsi sui problemi reali. Quando si sia invischiati in contingenze serie, quali quelle affrontate dalla XX regione, di forte impatto sull’intera società locale, occorre sempre inquadrarle con obiettività e con lungimiranza. Incorrerebbe in un gravissimo errore di prospettiva chi, schierato dall’una o dall’altra parte, avesse a servirsi della dissidenza interna altrui per indirizzare una riforma in un senso o nell’altro. Perseve-
di Taranto: in sostanza, un investimento pubblico a carico dello Stato di “almeno 2 Miliardi di euro” per salvare il polo siderurgico e realizzare interventi di bonifica ambientale e infrastrutture strategiche. In Molise abbiamo la più perfetta filiera politico-istituzionale di tutti i tempi, con la Regione a guida PD, il Presidente e la segreteria renziana, e ben tre parlamentari su quattro del PD, ma per le crisi delle nostre filiere produttive (con migliaia di la-
voratori a spasso) non sembra esserci alcuno spazio. Per salvare la filiera avicola, ad esempio, basterebbe una cifra ridicola (rispetto a quella prevista per Taranto), ma invece di promuoverne e rivendicarne il rilancio, anche magari con un minimo investimento pubblico dello Stato, da noi si segue l’orientamento opposto: i crediti pubblici milionari restano saldamente nel portafoglio della procedura concorsuale dei privati debitori (e nessuno, a quanto si legge sui
L’intervento
Partiti? Mi faccio il Comitato rare in comportamenti così poco costruttivo, provoca soltanto brutti pensieri nell’elettore, precostituendolo a meditare su di una strumentalizzazione così evidente; e sono proprio queste riforme al brodo di giuggiole a rappresentare la colpa maggiore dell’attuale classe politica al cui interno i mestatori riescono sempre a prevalere su chi vorrebbe costruire. Oramai nella società molisana operano tre categorie di persone: i politici, i politicanti e gli accattoni della politica. Ed ecco perché la “gente” si rivolge sempre di più ai tanti Comitati che proliferano nel tentativo di respirare aria fresca. In Molise ve n’è tanti. C’è chi dedica le proprie forze all’ambiente e chi s’impegna direttamente in politica. Grazie a “Face-book, acquistano iscritti e simpatizzanti virtuali ed inondano i “mass media” di comunicati. Il fenomeno è vecchio di qualche anno. Cominciò con le pale eoliche; poi venne fuori una caterva di sigle di associazioni, di “correnti” e di comitati nati
per il vantaggio di luoghi e di materie: “In difesa della Valle del Tammaro”, “A che punto è il Molise”, i “Pastori Sanniti” … Ogni nome nuovo ne richiamava un altro; e così spuntarono: “No agli inceneritori”, “Donna Olimpia Frangipane”, “La fonte”, il “Papiro” e gli “Archeologi del Molise”. Ancora qualche mese e lievitarono ancora, magari dedicandosi al “particulare”. Arrivarono gli “Insegnanti di geografia”, “Mai le pale eoliche a deturpare il sito archeologico di Altilia”, il comitato per l’“Acqua pubblica”, il sodalizio dei “Cristiano sociali”, “l’altra Italia per l’ambiente”. Tra le sigle più anziane vanno citate l’associazione “Padre Tedeschi” e la fondazione “Don Milani”; poi non vanno scordate le “Mamme coraggio”, i sodalizi di chi intende dedicare le proprie forze alle centrali a biomasse o a turbogas da abbattere, alle trivelle da evitare, ai fuochi che originano diossina, ai pozzi di Cercemaggiore ed ai rifiuti tossici nascosti nel sot-
giornali, si è sognato di chiederne conto), mentre si consente ad altri operatori privati di concorrere all’aggiudicazione degli asset strategici, accaparrandosi ad esempio il marchio aziendale che ha ancora un significativo valore sul mercato (a che prezzo è stato rilevato? Chi ha deciso che non vi dovesse concorrere anche la Regione, magari a costo zero mediante conversione dell’originario credito vantato dal privato?), e che pertanto potrà anche essere delocalizzato altrove e senza alcuna ricaduta socio occupazionale ed industriale per il Molise? Sulla questione Zuccherificio, poi, si resta in attesa del pagamento, entro il prossimo 15 gennaio, dei costi dell’energia elettrica e del gas da parte della stessa società Aria Food che, nel frattempo, ha proceduto alla vendita del prodotto. In sede di Consiglio regionale, sarà fatta, almeno, chiarezza? Almeno, di restare in guardia dopo quanto accaduto per la Ittierre con l’inchiesta della Procura di Milano sullo stesso concordato preventivo con la società scesa in Molise per ‘rilanciare’ l’azienda.
tosuolo. Infine v’è chi si è voluto specializzare contro le “eco-mafie” e contro la corruzione. Però del dissesto e delle frane, che colpiscono quasi l’intero territorio molisane, non si occupa alcuno. In taluni casi, si nutre la più che fondata convinzione che si tratti di gente che, per candidarsi e per essere elette, ha meditato e si è detta:”Forse è più conveniente creare un comitato che aggregarsi ad un vero partito”. Una volta, quando i partiti rappresentavano un punto fermo nelle varie comunità, chi avesse voluto impegnarsi in politica doveva affrontare una sorta di cursus honorum. Prima doveva iscriversi alla sezione, poi frequentarne attivamente i locali, quindi farsi eleggere – per i propri meriti – nel Direttivo, infine tendere ad assumerne la Segreteria. Soltanto alla fine si poteva aspirare ad una candidatura che, rigorosamente, ti faceva diventare prima consigliere, assessore e – forse! – pure sindaco; da buon ultimo consigliere regionale e deputato. Oggi diventa primo cittadino persino chi non sia mai stato visto a passeggio lungo le strade del proprio paese.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
TAaglio lto
4 6 gennaio 2015
“Expò, l’olio molisano dovrà esserci” Scarabeo richiama la sua stessa Giunta a considerare il prodotto olivicolo regionale CAMPOBASSO. L’Expo 2015 l’evento mondiale sul tema dell’alimentazione può e deve rappresentare per il Molise non soltanto una importante vetrina delle eccellenze agro alimentari che siamo in grado di produrre, ma anche opportunità di sviluppo economico e imprenditoriale, in grado di aprire nuovi mercati proprio per quei prodotti di cui andiamo fieri”. A dichiararlo è l’assessore regionale Massimiliano Scarabeo. “Tra questi vi è certamente l’olio extravergine che vanta la Denominazione d’Origine Protetta (D.O.P.) e che assicura uno standard qualitativo elevato, dalla raccolta delle olive fino alla realizzazione del prodotto finito. Tutto questo deve rappresentare l’input per fare sempre
CAMPOBASSO. La rivista Tuttoscuola ha recentemente prodotto un voluminoso dossier sulla dispersione scolastica in Italia. Da esso emerge che negli ultimi 15 anni quasi 3 milioni di ragazzi italiani iscritti alle scuole superiori statali non hanno completato il corso di studi. Rappresentano il 31,9% dei circa 9 milioni di studenti che hanno iniziato in questi tre lustri le superiori nella scuola statale. In sostanza uno studente su tre si è “disperso”. La dispersione scolastica fa rima con disoccupazione. Infatti coloro che non finiscono il percorso scolastico si ritrovano, quasi tutti, tra i Neet: i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano, non fanno formazione o apprendistato. L’Istat li valuta in 2,2 milioni, pari al 23,9% di quelle classi di età. Tra le regioni, l’Umbria con un tasso di dispersione del 18,2% ha la situazione migliore, seguita da Marche e dal Molise con il 21,1%, tradizionalmente poco dispersiva. Sono 715 gli alunni molisani che, nel quinquennio, hanno smesso di frequentare le scuole superiori. Per questi ragazzi è stata una svolta negativa nella propria vita (anche nel caso in cui ricominci un nuovo per-
meglio e non il pretesto per dichiarazioni a effetto che non producono risultati ma che alimentano soltanto inutili e sterili polemiche. Se, come detto, l’obiettivo della partecipazione del Molise a Expo 2015 è quello di ottenere ricadute positive per l’economia locale, è altrettanto vero che bisogna lavorare tutti perché si ottenga un unico risultato. Per farlo occorrono, in luogo di dichiarazioni poco puntuali, utili proposte che rendano la partecipazione all’Expo 2015 più proficua possibile così come è stato già fatto proprio tra Regione Molise e Associazione Città dell’Olio nel confronto dello scorso mese di dicembre sulle prospettive e criticità del settore olivicolo, in un’annata come quella del 2014 ca-
ratterizzata da una consistente riduzione della produzione, proprio in vista dell’importante appuntamento con Expo 2015 a Milano. Sono sicuro che un prodotto di nicchia come l’olio extravergine molisano non sarà dimenticato in questa grande manifestazione, anzi, esso godrà, al pari delle altre eccellenze molisane, di un posto di rilievo nella vetrina che l’evento offre alla nostra regione la quale sarà impegnata anche per raggiungere altri obiettivi importanti per la crescita economica di tutto il territorio: la promozione di attività e interventi integrati nel settore della cultura gastronomica, dell’educazione alimentare, ambientale e del turismo sostenibile.
Dispersione a scuola, il Molise è tra le migliori Il fenomeno in regione è tra i più bassi d’Italia. In un quinquennio sono stati 715 gli alunni a smettere di frequentare le Superiori corso formativo); per la società rappresenta un cattivo ritorno dell’investimento sostenuto in capitale umano per lo sviluppo. Le proposte per cercare di migliorare tale situazione, non mancano. Si dovrebbe: a) intraprendere una decisa azione di contrasto contro le bocciature nei primi due anni di scuola secondaria superiore, b) rendere più efficace l’orientamento nella scuola secondaria di primo grado prevedendo azioni di monitoraggio, consulenza alle famiglie e accompagnamento degli alunni in difficoltà fin dal primo anno, c) agevolare il passaggio ad altro indirizzo di studio nel corso dei primi mesi di frequenza del primo anno di scuola secondaria superiore consen-
“Poste, noi della Cisl abbiamo combattuto” A sostenere la tesi è il segretario regionale molisano, Antonio D’Alessandro Ogni fine anno, come di consuetudine, tutti i rappresentanti di istituzioni o enti pubblicizzano il bilancio del proprio lavoro svolto, come a dimostrare la bontà del proprio operato, ma, che nella realtà, - riferisce il Segretario della CISL Poste Abruzzo Molise Antonio D’Alessandro - nessuno percepisce ne i benefici ne i miglioramenti. Forse – precisa Antonio D’Alessandro - la strada per tracciare un bilancio del proprio lavoro c’è stata data da Papa Francesco. Il 5 luglio dell’anno appena trascorso, meno di sei mesi fa, proprio nella nostra terra, ci esortava ad un “patto per il lavoro”. Il messaggio che ci voleva lasciare
era chiaro: mettere amore e passione nello svolgimento del proprio lavoro, per ottenere un risultato dignitoso. La classe politica, le istituzioni, le OO.SS., non devono fermarsi ad individualismi, contrasti e chiusure ma avere un atteggiamento positivo diretto al benessere delle persone, delle famiglie ed alla diffusione di una mentalità realistica, solidale, partecipativa e lungimirante, avendo il coraggio di muovere tutte le leve possibili affinché la vita dell’individuo nella società sia dignitosa, soddisfacente ed in costante miglioramento. Se a questo - continua Antonio D’Alessandro - aggiungiamo il discorso di fine anno del
Presidente della Repubblica, anch’esso non un semplice bilancio di tante fatiche, bensì tracciare la strada del prossimo futuro: “riforme, guerra alla corruzione, ripresa economica, lotta alla disoccupazione giovanile e sempre più Europa”. Su queste considerazioni - comunica Antonio D’Alessandro - ha lavorato la SLP-CISL Abruzzo-Molise, senza fare uno sterile elenco, ma cercando, quotidianamente, di lavorare per il bene comune, negli obiettivi da realizzare e sostenere. Siamo stati, molto spesso, guida per gli altri e nessun ostacolo ci ha fatto demordere dal raggiungimento dei traguardi prefissati all’origine. Ci
siamo continuamente esaminati per rilevare se i metodi utilizzati permettevano spazi di apertura per chi la pensa in maniera diversa da noi, ci siamo corretti, ma senza ritornare indietro. Abbiamo indicato – conclude il Segretario Antonio D’Alessandro - la retta via, tracciato il solco, abbiamo fatto programmi di ampio respiro ragionando oltre la limitata prospettiva umana. Siamo stati d’esempio con il proprio comportamento. Abbiamo valorizzato e reso concreti gli Ideali e i valori. Questo è il bilancio 2014 e con queste prospettive ci accingiamo ad affrontare il 2015.
tendolo almeno fino al 31 gennaio, d) rafforzare il collegamento tra scuola e mondo del lavoro, incrementando ulteriormente le occasioni di incontro degli alunni di terza media con realtà formative diverse da quelle scolastiche e con ambienti di lavoro. Una legge regionale sull’istruzione (purtroppo assente dall’agenda politica) che abbia al suo interno anche regole e processi che riguardino l’orientamento in entrata ed in uscita, con protagoniste le istituzioni scolastiche, sarebbe un buon viatico per ridurre i numeri della dispersione in un Molise che si sta sempre più impoverendo di alunni, ridotti – lo ricordiamo- di altri 307 rispetto allo scorso anno scolastico. aa
TAaglio lto
5 6 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Nella sanità regionale “malata”, le politiche sociali costrette a farsi carico delle prestazioni sanitarie
Il caso dei malati di Alzheimer al centro del contenzioso Asrem Il Tavolo tecnico interministeriale di verifica sulla gestione del sistema sanitario regionale ha sanzionato la Regione Molise per le prestazioni erogate ai cittadini e considerate fuori dei Livelli di Assistenza (L. e . a.) Sanità e assistenza socio/sanitaria: di male in peggio. Giudizio che trova convalida sulla scorta delle informazioni dell’assessore regionale alle politiche sociali Michele Petraroia, campione nel mescolare realtà, ipotesi, desideri. Nelle sue esternazioni c’è di tutto oltre la critica e il commento contingenti. Abile shakeraggio, appunto. Come quello del 4 gennaio sullo stato della sanità e delle politiche socio/sanitarie. Entrambe segnate dalla crisi, dai tagli finanziari del governo, dalle contestazioni della Corte dei conti, dalle proteste e dalle necessità degli utenti. Quotidiana rappresentazione del Molise del Terzo millennio imbrigliato nella rete delle contraddizioni di chi lo governa: incapace di fronteggiare l’emergenza e paralizzato dalla paura di osare. Da Petraroia sappiamo quindi che il Tavolo tecnico interministeriale di verifica sulla gestione del sistema sanitario regionale ha sanzionato la Regione Molise con un susseguirsi di rilievi su prestazioni erogate ai cittadini e considerate extra - L.e.a. (fuori, cioè, dei Livelli Essenziali di Assistenza tutelati dall’art.32 della Costituzione). Prima botta. Seguono altre. Dice Petraroia: “Basta leggere i verbali del Tavolo tecnico e le diffide inviate dal sub-commissario ad acta alla Corte dei conti, al ministero dell’Economia e ad altri organi di controllo, per acquisire le ragioni del contenzioso sorto tra l’Asrem e l’Assessorato alle Politiche Sociale che improvvisamente si è trovato a farsi carico del rimborso delle pre-
stazioni sanitarie individuate come extra - L.e.a. per importi di gran lunga superiori ai 2 milioni annui che il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale trasferisce alla Regione Molise per il finanziamento delle attività erogate dagli Ambiti territoriali di zona o pagate direttamente dalla Regione”. Il Governo non dà i soldi, la Regione Molise è costretta a sopperire. A buco (finanziario) corrisponde altro buco (finanziario). La diatriba è in scena da diversi anni. Gli stessi in cui la sanità molisana ha accumulato un debito vertiginoso che ha generato il commissariamento e con esso un rimedio peggiore del male. Nonostante il presidente in carica della Regione Molise in campagna elettorale, e per battere Michele Iorio,
avesse fatto promesse mirabolanti rimaste tali e nessuno ha il coraggio di sbattergliele in faccia. Oddio, ci sta provando il Tavolo tecnico interministeriale, ma tutto finisce sistematicamente nella fogna del “panta rei” (tutto scorre). Tra soldi che occorrono e soldi che mancano, apprendiamo che il rimborso per trapiantati e per le malattie rare incide per 800 mila euro ogni anno; quello per l’acquisto dei farmaci di fascia “C” si aggira sui 400 mila euro; la quota parte da stornare ai comuni per le rette dei minori affidati dal Tribunale agli Istituti di rieducazione arriva a 1 milione di euro; gli stanziamenti per il funzionamento dei 7 Ambiti territoriali di zona non possono essere inferiori a 2 milioni di euro, pena l’interruzione dei ser-
“Pazzia sospendere i servizi”
persona i propri cari affetti da Alzheimer, sia per i stessi malati; vogliamo oltretutto ricordare al presidente Frattura – continuano i consiglieri – che il progetto A.D.A. nacque (con Deliberazione di Giunta Regionale n. 543 del 9 maggio 2005 si era proceduto all’approvazione, in via sperimentale, del servizio di Assistenza Domiciliare Alzheimer (A.D.A.) per l’intero territorio regionale; con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1423 del 17 ottobre 2005 furono approvate le linee guida per l’erogazione del Servizio di Assistenza domiciliare in favore dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer, elaborate dal competente Gruppo di Coordinamento) anche e soprattutto con il proposito di limitare le spese, aiutando le famiglie in modo tale da incentivare le cure domiciliari a scapito di strutture di ricovero, per le quale i costi sarebbero stati sicuramente maggiori. Non dobbiamo inoltre trascurare il fatto che le patologie cronico-degenerative nel corso degli anni hanno assunto un impatto
Sulla questione Alzheimer, interrogazione di Fusco e Sabusco CAMPOBASSO. “Sospendere il progetto di Assistenza Domiciliare Alzheimer (A.D.A.) è l’ennesimo atto di una politica che esclude e dimentica i diritti fondamentali dei cittadini”. A parlare i consiglieri regionali Angiolina Fusco Perrella e Giuseppe Sabusco, i quali hanno presentato una interrogazione urgente al presidente Paolo di Laura Frattura per conoscere quali sono stati i motivi che hanno portato alla cessazione del progetto. “Sentiamo, dai banchi della maggioranza, parole e parole su battaglie di diritti e di civiltà. E invece, grazie alle sole parole, non seguite dai fatti, ci troviamo di fronte ad un welfare che esclude e che dimentica proprio i diritti. Il progetto A.D.A. non solo è fondamentale per le persone affette da tale patologia e per i loro familiari ma permette anche un risparmio della spesa sanitaria. Ma l’attuale maggioranza ci sta ben inse-
gnando come applicare la ‘politica al contrario’: e cioè distruggere le buone prassi, con buona pace dell’unica categoria penalizzata, quella che gli ha permesso di essere seduti in consiglio regionale, e cioè i cittadini molisani. Il presidente Frattura, con questa scelta, ha sbattuto la porta in faccia ad una delle categorie più fragili, l’ennesima dichiarazione di abbandono della maggioranza al governo in un momento di crisi economica e sociale così grave. Il Servizio di Assistenza Domiciliare Alzheimer (A.D.A.) – continua la nota a firma di Fusco Perrella e Sabusco – è finalizzato a fornire assistenza a persone parzialmente o totalmente non autosufficienti ed inserite in un contesto familiare; le otto ore di assistenza settimanale previste dal servizio costituiscono un valido aiuto sia per i familiari che hanno scelto di accudire in prima
vizi sociali comunali; per non dire del contributo per gli 11 centri diurni socio-educativi cui si aggiungono le spese per i percorsi di inclusione sociale dei dimessi psichici o altro forme di intervento per le dipendenze patologiche, i reclusi, i migranti e i disabili. Il divario tra le disponibilità del bilancio della sanità (650 milioni) e l’esigenza suppletiva per le prestazioni sopra dette si aggira sui 13 milioni di euro, ovvero il 600% in più di quello che lo Stato trasferisce alla Regione col Fondo delle Politiche sociali. Il linguaggio dei numeri è difficilmente cointestabile. Contestabile invece è il tipo di organizzazione sanitaria che teniamo in piedi e le formule delle varie assistenze socio/sanitarie che vengono praticate: l’una e le altre
inadeguate sotto il profilo organizzativo e gestionale. Secondo Petraroia da qui prende origine il contenzioso sulla natura delle prestazioni se sono o meno da considerarsi semplice servizio sociale o erogazioni di servizi sanitari e/o socio-sanitari. Ad esempio, il caso dei malati di Alzheimer: assistenza socio-sanitaria o prestazioni sanitarie? Entrambe, non c’è da discutere. Infatti, il 23 e il 30 dicembre 2014 Petraroia ha tenuto due riunioni con gli Ambiti territoriali di zona e con l’Asrem per la continuità delle prestazioni sanitarie a tutti i pazienti in trattamento, e per predisporre l’avvio di un progetto esecutivo integrativo triennale di carattere socio-sanitario e sociale, con risorse proprie della Regione non riconducibili a quelle attribuite dallo Stato per il Fondo Sanitario. Da non credere, ma vero. Infatti, secondo le intese tecniche già definite con gli Ambiti territoriali verranno alleviati i disagi delle famiglie e restituita la serenità ai pazienti, sebbene in un contesto controverso di attribuzioni e competenze, determinato dal commissariamento del sistema sanitario regionale. Che, come abbiamo detto e ribadiamo, s’è rivelato rimedio peggiore del male. Il tonfo del passaggio da Michele Iorio a Paolo Frattura è da paura. Sentire i medici, i paramedici, gli assistenti sociali per credere. Dardo
sociale rilevante in considerazione del grave peggioramento della qualità della vita nei pazienti e nelle loro famiglie, motivi che rendono fondamentale l’attivazione di strategie assistenziali in grado di affrontare le diverse problematiche connesse. Con provvedimento del Direttore Generale dell’Asrem n. 68 del 7 novembre 2014 – aggiungono Fusco Perrella e Sabusco era stato stabilito di proseguire il servizio di Assistenza Domiciliare Alzheimer fino al 31 dicembre 2014;il 31 dicembre la doccia fredda, e cioè la comunicazione ai familiari dei malati di Alzheimer e agli operatori socio-sanitari del progetto A.D.A. che a partire dal primo gennaio 2015 il progetto sarebbe cessato. Per questo – concludono i consiglieri Fusco Perrella e Sabusco, vorremmo conoscere dal presidente della Giunta Regionale del Molise Frattura quali sono stati i motivi che hanno portato alla sospensione del progetto A.D.A., che per anni ha rappresentato un sostegno importante e necessario per le famiglie che ne hanno usufruito”.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
6
Campobasso
6 gennaio 2015
Campitello, perchè tante difficoltà? La pista principale, la Del Caprio, ancora senza collaudo CAMPITELLO MATESE. Diverse le lagnanze dei turisti invernali a Campitello Matese per la quasi impossibilità a sciare nelle piste più alte. A Campitello non si scia non
perchè non c’è neve, che, può essere presa col gatto, per rendere fruibili le piste, ma perchè la pista principale, “La del Caprio” non è ancora stata collaudata. Questo doveva essere
fatto a settembre ma con la situazione di confusione vissuta a Funivie Molise non è stato fatto. E quest’anno che la neve c’è la pista principale resta chiusa. Qualcuno, pure, sarà
responsabile di quanto sta accadendo nella località sciistica?
Lettera aperta
Signor sindaco e il decoro cittadino?
Gentilissimo Signor Sindaco,
Desideriamo augurarle Buon Anno con l’auspicio che la sua amministrazione attui una svolta decisiva nei confronti del tema Decoro Cittadino. Inutile rimarcare che anche in occasione di questo capodanno i soliti idioti si sono divertiti a sfregiare con le bombolette un esercizio commerciale del centro (pizzeria di fronte al convitto Mario Pagano), ed e’ altrettanto inutile dire che, a parte l’ira di uno dei pochi esercenti che si sono costantemente impegnati a ripulire gli aborti, al gesto sono seguiti il silenzio assordante e l’indifferenza delle istituzioni, dei cittadini e delle associazioni di categoria. Tutto questo deve finire, Sindaco. Non e’ possibile ne’ degno di un cittadino che si continui ancora a chiedersi se sia un reato o no, quando i Paesi d’oltralpe hanno superato DA ANNI l’ampasse applicando pene di migliaia di euro senza sconti, destinando i vandali alla ripulitura sotto gli occhi del pubblico, perche’ configurano il reato come associazione a delinquere, senza se e senza ma. Lei ha il potere dell’ordinanza, i cittadini hanno il diritto-dovere di organizzare ripuliture collettive e di denunciare se sanno o vedono, le scuole devono rispolverare il concetto
di Educazione Civica, le associazioni di categoria devono piantarla di autocommiserarsi e lasciare soli quei pochi fra i loro associati che non ci stanno e decidono di ripulire, le Forze dell’Ordine devono essere piu’ presenti sul territorio. Nei confronti di queste ultime e del nuovo Questore desideriamo esprimere tutto il nostro plauso, perche’ in effetti piu’ presenti lo sono. Non e’ un caso se, a seguito della nuova organizzazione voluta dal Questore, l’imbrattatore per eccellenza di Campobasso sia stato preso (vorremmo sapere se sono seguite sen-
tenze punitive). Adesso seguano le catture di tutte le firme i cui nomi non ripetiamo perche’ non hanno bisogno di pubblicita’, ma solo di certezza della pena e di un recupero etico e culturale. Certezza della pena: proprio perche’ i teppisti sanno che non c’e’, ne approfittano. E’ come se lo Stato godesse nel farsi mettere i piedi in faccia! E aggiungiamo: proprio perche’ sanno che sono pochi i cittadini che ripuliscono, e continuano a farlo in caso di recidiva, perseverano nella loro idiozia. Al contrario, e’ pro-
vato che quanto piu’ si reagisce agli atti vandalici, tanto piu’ si fiacca la volonta’ dei writers: ne possiamo dare testimonianza in prima persona senza timore di essere smentiti. Di conseguenza, alle suore che gestiscono l’asilo in Viale Elena e al condominio in Via Cavour, entrambi oggetto di scempi ben visibili, vorremmo dare un consiglio: non aspettate oltre, ripulite le scritte, le spese sono contenute, e se avete bisogno di consigli sulla ripulitura, ci siamo, oppure chiedete a una qualunque impresa di pulizie o colorificio. Ma fatelo! E nella logica del fare rientri anche l’installazione delle telecamere, che stiamo aspettando da anni e che hanno spinto alcuni di noi ad acquistarle personalmente. Se mettessimo lo stesso interesse che poniamo nei confronti degli smart phones e altri strumenti tecnologici, avremmo smesso di subire e risolto il problema. Un giorno leggemmo un articolo dal titolo “Non siamo un Paese normale” con riferimento a questo tema. Smetteremo di esserlo quando metteremo da parte dibattiti e servizi giornalistici ed agiremo. Grazie per l’attenzione Mariapaola Marchitto Mauro e Gisella D’Ambrosio Donatella e Dario Autieri
“Il catasto comunale in linea” A giorni a Campobasso sarà disponibile online il servizio. L’assicurazione dell’assessore Chierchia CAMPOBASSO. Conferenza stampa dell’assessore Bibiana Chierchia per affrontare il discorso del riciclaggio e della raccolta differenziata in termini più ampi e fare un piccolo bilancio di fine anno, con sguardo all’appena cominciato 2015. Sul cartellone del Natale sotto le Stelle ha espresso molte note positive e un ringraziamento agli assessori Colagiovanni, De Capoa e Salvatore e al consigliere Durante. “Qualcuno ha criticato il fatto che vi fossero troppi eventi in concomitanza. Io penso che questo sia un bene, vuol dire che questa amministrazione sta veramente cambiando qualcosa, piuttosto ciò deve rappresentare la norma, ossia la possibilità per un cittadino di scegliere uno o l’altro evento”. Sull’evento curato dall’associazione Malate-
sta. “Auspichiamo di coinvolgere più persone possibili, perché rappresenta l’emblema di un cambiamento culturale di cui dobbiamo essere portatori e di una delle priorità dell’amministrazione Battista”. Poi due importanti comunicazioni. “A giorni sarà disponibile online il Sit (Sistema Informativo Territoriale, ndr) di modo che tutti i cittadini potranno accedere più facilmente al catasto. Rappresenta una svolta epocale, già messa a punto in altre amministrazioni italiane, e sarà un’importante sfida poterlo aggiornare in tempi celeri. Inoltre abbiamo sbloccato la procedura per la riassegnazione di un milione e 250mila euro per la riqualificazione del centro storico, muovendo una graduatorie che era ferma al 2009″.
Presepi al Museo, buon successo Tanti i visitatori alla mostra allestita da Giovanni Teberino tra i Misteri CAMPOBASSO. Sta riscuotendo un buon successo di pubblico la mostra I Presepi e la Tradizione – storia di fede, arte cultura e amore – di Giovanni Teberino al Museo dei Misteri di Campobasso. Lodevole l’operato dell’Associazione Misteri e Tradizioni, che anche quest’anno ha aperto il Museo durante tutte le festività natalizie senza ricevere nessun contributo pubblico, dando così l’opportunità ai tanti visitatori non
solo di ammirare i Presepi ma anche una delle tradizioni più antiche e meravigliose non solo di Campobasso ma dell’intero Molise, i Misteri di Campobasso. La Mostra dei Presepi di Teberino ha ricevuto una lettera speciale inviata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con l’augurio di preservare e valorizzare una secolare tradizione artistica legata a uno dei momenti più sentiti nella storia della nostra
comunità come il Natale e anche il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana dell’UNESCO. Tantissimi sono stati visitatori che si sono recati al Museo dei Misteri e le scolaresche venute da Acquavica Collecroce e San Giovanni in Galdo, dove sono rimasti incantati dalla creatività, originalità, fede, arte e semplicità dei Presepi. Le considerazioni, i commenti sinceri e originali lasciati sul registro delle
presenze ne sono la testimonianza che i Presepi di Teberino sono apprezzati per l’amore, la passione e il lavoro che mette su ogni opera. Una bella vetrina di opere d’arte, che per l’intero periodo natalizio ha attirato appassionati, gente comune, famiglie intere accompagnate da bambini e turisti provenienti da gran parte d’Italia all’interno del Museo dei Misteri. 38 i Presepi, collocati elegantemente
nella sala espositiva dove accanto ad ognuno oltre a una particolare didascalia che ne illustra il significato, quest’anno don Antonio Pizzi, parroco di Fossalto, ha voluto scrivere una poesia per ogni presepe in quattro quartine in dialetto. Sarà possibile visitare la mostra fino a domenica 11 gennaio 2015 dalle 16..00 alle 19.30 nei giorni feriali, mentre nei festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30
Campobasso
7
Tutto quello che gli altri non dicono
6 gennaio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
“Piano antineve, tutto bene” Nuovo incontro ieri al Comune di Campobasso convocato dal sindaco, Battista CAMPOBASSO. Dopo la nevicata di Capodanno e la ‘spolverata’ di ieri, il sindaco di Campobasso, Antonio Battista, ha convocato ieri mattina a Palazzo San Giorgio un incontro per la verifica della situazione in città. Seduti a quello che è stato definito un tavolo permamente dallo stesso sindaco, oltre al primo cittadino, gli assessori Maio e Colagiovanni, il consigliere incaricato Bucci, il responsabili della Sea e della Seac e i dirigenti comunali De Marco, Giarrusso, Sardella. L’incontro ha avuto tra gli obiettivi anche quello di verificare i tempi e le modalità della risposta dell’organizzazione sgombero neve, che come annunciato nei giorni scorsi da Battista, “si sono dimostrate all’altezza della situazione”.
Durante il vertice lo sguardo è stato rivolto al futuro e alle strategie da mettere in atto in situazioni di emergenza maltempo. In modo particolare è stato stabilito come nei prossimi giorni si farà il punto: sull’adeguamento dei regolamenti co-
munali in materia, la redazione di una carta dei servizi per la gestione neve, per la dotazione a bordo dei mezzi Sea o sotto contratto con la società di dispositivi satellitari o radio per una più puntuale gestione dei mezzi sul territorio. Da Palazzo
San Giorgio arriva anche l’idea di un unico Ufficio Relazioni con il Pubblico neve che dovrà interagire con i cittadini in situazioni simili, nonché di sistemi digitali per la raccolta delle segnalazioni. Il primo cittadino ha anche fatto sapere come siano “state acquisite le chiavi per accedere ai cortili delle scuole e procedere, in caso di necessità, alla pulizia degli stessi”. Sempre Battista, in linea con quanto fatto nei giorni scorsi ha poi ancora una volta voluto invitare “i cittadini a prestare attenzione nel percorrere le vie della città, a limitare al necessario gli spostamenti con le auto private e a servirsi maggiormente dei mezzi pubblici”. “Chiedo – ha proseguito – di essere ancora scrupolosi e collaborativi nel parcheggio delle
auto, di rispettare il codice della strada evitando rigorosamente la sosta disordinata, in doppia fila o in condizioni tali da rallentare lo scorrimento del traffico veicolare o la rimozione della neve da parte dei mezzi operanti. In situazioni simili, i Vigili Urbani saranno molto severi al riguardo. Ricordo inoltre – ha detto - che tutti i mezzi circolanti devono essere provvisti di gomme da neve o avere montate le catene”. Battista non ha mancato nemmeno di dare i numeri dei mezzi impegnati in queste ore sulle strade della città: 5 spazzaneve e spargisale; 3 bob kat e 30 mezzi spazzaneve privati. “Nello sgombero la priorità è stata data - ha ricordato infine il primo cittadino – alla viabilità per gli ospedali”.
Caro Sindaco Battista, di sergio genovese Sono stato un Suo elettore ma non lo affermo per ingraziarmi i Suoi favori, sono un inguaribile orgoglioso figuriamoci se cedo a certe tentazioni. Lo sostengo invece per mettere le carte in tavola senza il trucco. Ho notato che è pieno di buona volontà e questa è già una partenza che non richiede il doppio colpo dello starter. Per i Campobassani con il tatuaggio del Castello Monforte, quelli che esaltano la Sagra dei Misteri e non abbandonano in quei giorni la città, lo stadio Vecchio Romagnoli ha rappresentato negli anni lontanissimi e non solo, il crocevia di una socialità che insieme univa passioni sportive, morali ed economiche. Era un Santuario dove tutti andavano anche quelli che si mostravano refrattari al gioco di un pallone che ha rimbalzato, nel tempo, sulla carbonella, sulla sansa ( per poco) e poi sull’erba. Sarà un caso: ( ma non credo) quel senso di appartenenza che univa la gente della nostra
città ha cominciato a scricchiolare per essere definitivamente detronizzato proprio da quando il Vecchio Romagnoli si è consegnato all’oblio. Poco si è detto e poco si è raccontato su che cosa ha rappresentato quel luogo per la storia della città. Al momento della demolizione delle gradinate i più sensibili si sono visti estrarre qualcosa di proprio. Fu molto apprezzato l’amico Lino Santone quando ci disse di dover rinunciare per sempre alla lettura, su quei muri, della dichiarazione di amore per la ragazza che poi sposò. Non appaia unta e scivolosa questa rivelazione. Se il Vecchio Romagnoli era l’altoparlante delle emozioni e delle pulsioni adolescenziali, la iconografia che ne viene fuori è nitida e al netto di qualsiasi interpretazione relativa o soggettiva. Come tutti sappiamo abbondantemente, quell’area avrà un destino che seppellirà un segmento importante di Campobasso. Non
sono un tecnico ma credo che per qualche volta piani regolatori, progettisti e amministratori possano rinunciare a ragionare con il compasso in mano. ( chiedo scusa ai cibernetici ) Qualche volta si può procedere con la voce che viene da dentro, una sorta di ragion pura, uno scatto di reni o di orgoglio nel tentativo, per i nostri figli già rischiosamente dispersi, di riverniciare e rilanciare una storia che faceva vivere il centro di Campobasso ventiquattrore su ventiquattro. Torneremmo ad educare i giovani al rispetto che si deve per un luogo del bene comune. Se il Vecchio Romagnoli fosse ripristinato, torneremmo ad apprezzare, la Villa De Capoa, quella del Municipio, il Corso. Riempiremmo i bar, i ristoranti senza farlo dipendere esclusivamente dai successi della squadra. Cominceremmo a scongelare la pigrizia sociale che ammanta i Campobassani. Si faccia un giro per la piazza
di una qualunque giornata. Si accorgerà di un contesto malinconicamente consegnatosi alla resa. Si renda promotore con il Presidente Frattura di una magia. Si potrebbe favorire uno scambio con l’area del Nuovo Stadio. Il MIRACOLO della rinascita del Vecchio Romagnoli, un piccolo stadio con la capienza di sette, otto mila persone, restituirebbe a tutti noi un museo dinamico/ sperimentale e una storia che altrimenti, al contrario, accelera la fine di tutti già all’orizzonte. Il Filadelfia di Torino e il Flaminio di Roma sono già più che un progetto per la loro rinascita. Quegli ingegneri e quegli amministratori non hanno fatto questioni di parcheggi, di mobilità o quisquiglie varie. Si renda promotore di questo miracolo. Vedrà, se ci dovesse riuscire, convinceremmo quei Campobassani radical chic ( presunti ) a non lasciare la città mentre le donzelle, i diavoli e gli angeli si liberano in cielo.
La Pro loco di Termoli per i bimbi di Cercemaggiore Domenica i soci dell’associazione hanno consegnato i doni raccolti nelle festività natalizie CERCEMAGGIORE. La generosità della Pro loco di Termoli si è mostrata in tutta la sua ampiezza. Neanche il tempo di rinnovare la fiducia al Presidente, che la macchina organizzativa della Pro Loco già macinava chilometri. Com’ è accaduto per gli anni scorsi e annunciato per le festività natalizie
2014/15, allorquando, nel giorno di Santo Stefano, nella sede di via Padova, venne allestito un centro raccolta per riciclare il regalo, allo scopo di raccogliere doni, abiti e alimenti da destinare ai bimbi orfani di Cercemaggiore e Cercepiccola, nella mattinata di domenica, Luciano Calignano, Maurizio Ric-
ceri,Salvatore Testa e Aldo Pacucci si sono prodigati per andare a consegnare personalmente i giocattoli per i piccoli meno fortunati. “Ci siamo recati presso l’ orfanatrofio “Casa Santa Maria dell’opera Mater orphanorum” di Cercemaggiore per portare i doni riciclati con l’evento “riciclo del re-
galo” – ci ha riferito il presidente Luciano Calignano – siamo stati accolti con tanta gioia, rispettivamente da due suore che ci hanno ringraziato con un buon caffe’, raccontandoci la storia dell’ orfanotrofio e del suo fondatore. Per una evidente questione di privacy minorile alla delegazione Pro loco non
è stato permesso di incontrare i bambini, ma la gioia per aver regalato momenti di svago, quando loro stessi potranno avere i giochi messi da parte con cura e amore dai promotori di questo nobile gesto, che ha anticipato di qualche ora l’arrivo della Befana, ha compensato il lungo viaggio.
Caccia al tesoro, si farà il 18 gennaio Per il maltempo la manifestazione è stata posticipata. Ad organizzare l’associazione Quartiere Nord CAMPOBASSO. La caccia al tesoro con le squadre dei quartieri di Campobasso, organizzata a cura della Associazione di quartiere ‘Campobasso Nord’ e con la collaborazione, oltre che dell’associazione ‘Il nostro quartiere San Giovanni” e delle altre associazioni di quartiere, della Me.Mo. Cantieri Culturali a.p.s., viene posticipata, viste le condizioni atmosferiche e la possibile presenza di ghiaccio, dal 4 gennaio 2015 è stata posticipata al 18 gennaio 2015, ore 10,00. La caccia al tesoro, che si snoderà nel centro storico del capoluogo e a all’interno del Museo Sannitico, sara’ l’occasione per fare riscoprire ai ragazzi luoghi, arte, storia e leggende della città e del borgo antico. Ogni squadra riceverà il portafortuna preparato dai Centri Sociali Anziani di riferimento. La squadra vincitrice avrà anche il compito di scegliere e premiare le tre foto più belle selezionate tra quelle parte-
cipanti al concorso fotografico “Un amore a quattro zampe: scene di quotidianità con gli amici di una vita”, la cui esposizione è posticipata alla mattina del 18 gennaio stesso. Le foto potranno essere consegnate entro il 16/01/2015, presso palazzo San Giorgio. Il concorso è aperto a tutti, con partecipazione gratuita. REGOLAMENTO CONCORSO FOTOGRAFICO Le foto dovranno avere come soggetto scene di vita quotidiana che hanno per protagonisti gli amici a quattro zampe (cani, gatti ecc.), che interagiscono con la loro famiglia umana o tra loro, a testimonianza di come gli animali di affezione non rappresentino il capriccio del momento (magari soddisfatto proprio in occasione del Natale), ma siano i compagni di vita, da amare e curare con responsabilità.
Le foto potranno pervenire entro e non oltre il 16 gennaio 2015, presso Palazzo San Giorgio. COME PARTECIPARE Nel periodo dall’8 dicembre 2014 al 16 gennaio 2015, fare pervenire massimo tre foto presso Palazzo San Giorgio, con l’indicazione del nome e cognome del protagonista/dei protagonisti umani, nome dell’animale/degli animali d’affezione, luogo e data in cui le foto sono state scattate. I partecipanti devono garantire la titolarità e la originalità dei contenuti delle foto ed attestare che le foto inviate sono libere da vincoli ed in regola con le vigenti normative sul diritto d’autore. Non saranno ammesse al concorso le fotografie i cui contenuti siano esplicitamente lesivi
Promo valide fino ad esaurimento scorte STAMP. LASER B/N AL-M200DN
HP OFFICEJET 6600
EPSON WF-5620WF
+
TONER FINO A 2500 PG
Scheda di rete - Duplex
€ 149,00
TANICA FINO A 4000 PG.
+ Fronte/Retro Autom.
€ 339,00
€ 139,90
APPLE MacBooK Air MD760T
NB ACER EXTENSA
ACER SWITCH 10 NT.L4TET.016
13,3’’
€ 1033,00 iPad Air 2 WIFI + CELLULAR
€ 299,00
ZenFone 4
€ 619,00
KRAUN Wireless Headphone Beanie € 29,90
€ 139,00
Computer Discount Campobasso Via Garibaldi, 44 Tel. 0874 484426 cdcampobasso@computerdiscount.it
Prezzi unitari iva inclusa – salvo esaurimento scorte - salvo errori e omissioni
11
Isernia
6 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
“L’ospedale di Agnone non deve essere toccato” Dall’amministrazione comunale la sottolineatura proprio a seguito dell’ultima nevicata AGNONE. L’Alto e Altissimo Molise sono senza dubbio i cunei territoriali più svantaggiati dall’ondata di maltempo e dall’emergenza neve. L’assessore alla Protezione civile del comune di Agnone Daniele Saia è intervenuto per sottolineare quanto occorra potenziare la sanità in quei comprensori. “Di queste ore le notizie sugli interventi di vigili del fuoco, carabinieri e forestale per soccorrere dializzati nei comuni dell’Alto Molise. Una donna incinta di Pescopennataro, invece, ha impiegato circa tre ore a bordo di un fuoristrada-ambulanza del presidio di Agnone per raggiungere il nosocomio di Isernia. Un infarto o una ischemia sarebbero stati fatali per i pazienti, considerati i tempi impiegati. La sala operatoria del ‘Caracciolo’, dove era programmata la sessione operatoria, è entrata in funzione grazie alla polizia stradale di Agnone, che ha prelevato l’anestesista a Isernia.
Gli episodi ripropongono il tema della Sanità nelle aree interne della provincia di Isernia, le più lontane dai principali centri di cura. Bensì dei ‘diritti’ di un territorio che subisce i disservizi, ma anche gli extra costi rispetto agli altri residenti: pensiamo solo alle addizionali pagate per l’energia e la mobilità. Questo per dire che bisogna andare oltre le politiche per le urgenze prospettate nel piano sanitario. Una sanità strutturata, non quella che impacchetta il paziente e lo trasporta in ospedale dopo un viaggio di oltre un’ora, deve qualificare l’attenzione regionale verso chi vive in Alto Molise. Alla popolazione di questa area non si può continuare a chiedere tasse e poi negare servizi, infrastrutture, politiche per il lavoro e la vivibilità. Se è vero che il Sud abbandonato rischia di trascinare il Paese verso l’altra sponda del Mediterraneo, le zone deboli della regione devono
essere sostenute, prima di danni irreparabili
alle persone e all’assetto istituzionale”
“Consorzio, basta con i balzelli” E’ il movimento dei consorziati di Venafro che chiede la cancellazione degli elenchi VENAFRO – Torna a “bussare” ai media regionali il movimento libero ed autonomo dei “Noi Consorziati Nostro Malgrado” di Venafro che da anni chiede di non versare gli inutili ed impropri balzelli al Consorzio di Bonifica della Piana dell’estremo Molise occidentale, quali tributi per presunti servizi consortili che di fatto non vengono fruiti. La storia: l’ente di bonifica venafrano puntualmente ogni inizio anno chiede ai propri consorziati di Venafro, Sesto Campano, Pozzilli, Montaquila, Capriati al Volturno ect., iscritti negli elenchi consortili quali proprietari di terreni e beni ricadenti in zone agricole e quindi fruitori di migliorie agricole e servizi erogati dal Consorzio di via Colonia Giulia, chiede il versamento di tributi in ragione delle rispettive proprietà, tributi utilizzati dall’ente per assicurare ai consorziati le prestazioni finalizzate a bonifica, migliorie agricole ect. Tale raccolta arriva a diverse centinaia di migliaia di euro
annui, oltre 600.000 euro (!), ed investe praticamente tutti, anche chi -e veniamo a “Noi Consorziati Nostro Malgrado” di Venafro- non ne avrebbe affatto l’obbligo, ricadendo i loro terreni o altre proprietà in aree urbanizzate da decenni e come tali non più nelle condizioni di ricevere alcun tipo di prestazioni della bonifica. “Per questo e solo per questo -ribadiscono con assoluta convinzione quelli di ” Noi Consorziati Nostro Malgrado”-chiediamo la cancellazione dagli elenchi consortili, non avendo più alcun tipo di legame o collegamento con le finalità istituzionali della bonifica né con le prestazioni rese dal Consorzio. Si badi, stiamo parlando nel nostro caso di poche decine di euro l’anno, ossia di autentici balzelli, che però da fastidio versare in quanto a nostro parere non sono dovuti e quindi assolutamente gratuiti per quanto appena spiegato. Da anni continuiamo a chiedere per iscritto, sia al Comune di Venafro che
dovrebbe modificare i propri ambiti territoriali per rendere possibile quanto da noi richiesto e sia al Consorzio di Bonifica atteso a prendere atto della innovazione, la cancellazione dei nostri nominativi dagli elenchi consortili. Ciononostante non veniamo ascoltati né riceviamo risposte nel merito. Stiamo parlando di diritti disattesi, di tributi di fatto non dovuti ma ugualmente impostici per legge, eppure nessuno si muove ! Si tratta, lo ribadiamo, di balzelli, che però riguardano diverse centinaia di contribuenti loro malgrado, i quali ogni anno si ritrovano tra le mani gli odiosi ed odiati bollettini di c/c da effettuare, pur non ricevendo alcunché in cambio ! Si riuscirà finalmente, tra Comune e Consorzio di Bonifica di Venafro, a dare ascolto alla voce dei contribuenti, intervenendo una volta per tutte e difendere le tasche di tanti cittadini ? In tutta sincerità ce lo auguriamo, perché trattasi di diritti disattesi e calpestati”.
Forza un posto di blocco, arrestato Si tratta di un 25enne rumeno che in macchina aveva dosi di eroina AGNONE. Forza un posto di blocco e tenta di liberarsi della droga che aveva con sé, una cin-
quantina di dosi di eroina, ma viene arrestato dai carabinieri di Agnone: protagonista dell’episodio un ro-
meno di 25 anni accusato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane non si è fermato,
con la sua auto, all’alt: da qui l’inseguimento e il fermo dello straniero che prima di essere raggiunto
ha cercato di gettare la droga, che invece è stata recuperata e sequestrata.
Correndo con la Befana Tradizionale appuntamento a Isernia con la manifestazione podistica non competitiva Torna puntuale l’appuntamento con “Correndo con la Befana”, manifestazione podistica non competitiva organizzata dalla Nuova Atletica Isernia e giunta alla sesta edizione. La passeggiata – aperta a tutti -, dopo lo spostamento di percorso dello scorso anno, torna a invadere le piazze e i vicoli del centro storico di Isernia. L’appuntamento è fissato per martedì 6 gennaio alle ore 10.00 in piazza Concezione nei pressi della Fontana Fraterna dove alle 11.00 sarà dato il via. L’iniziativa regalerà allegria alla mattinata isernina: sono previsti cioccolatini per tutti i bimbi presenti offerti dall’azienda Papa DolceAmaro, leader, non solo regionale, nella produzione del cioccolato, e una calza per tutti i bambini che parteciperanno alla corsa. L’aspetto più importante della manifestazione resta, però, la beneficenza: l’intero ricavato della stessa, frutto del contributo volontario dei
partecipanti alla passeggiata, sarà devoluto all’UNICEF, l’organizzazione internazionale in difesa dei minori, sempre in prima linea nelle aree di crisi e nelle emergenze che coinvolgono i bambini di tutto il mondo. Dopo il successo fatto registrare lo scorso anno le locali sezioni dell’organizzazione sono state ben contente di replicare la collaborazione, che si spera possa condurre agli stessi numeri del 2014 e magari superarli. Collaborazione che è arrivata indiscussa anche dagli sponsor storici della NAI, nonché dalla Traslochi Biscotti e dalla Dolciaria Valentino, quest’ultima si occuperà del buffet finale a base di panettone. Continua, quindi, anche nel 2015 l’impegno sociale della NAI che dopo la manifestazione, sarà incollata alla tv, a partire dalle ore 14.50 (diretta Rai Sport,) per seguire le sorti del neo tesserato, l’azzurrino Da-
niele D’Onofrio, impegnato in Lombardia per la 58^ edizione del Campaccio, gara must del cross country che per la prima volta vede ai nastri di partenza un atleta della Nuova Atletica Isernia. Per quanto riguarda, invece, la corsa campestre regionale, proprio nella mattinata di oggi il presidente Agostino Caputo, il responsabile dei percorsi Nicola D’Alise e il tecnico Luciano Di Pardo hanno trascorso qualche ora all’Isernia Golf Club per visionare il terreno della struttura che, in accordo con la proprietà Melfi, ospiterà i Campionati Regionali di Cross Country del prossimo 1° febbraio. La società isernina, a cui la FIDAL Molise ha affidato l’organizzazione dei Campionati, ha scelto il suggestivo scenario della struttura di località Fragnete ritenendola location ideale per tale tipo di manifestazione.
La replica del concerto Gospel Questa sera alle ore 18,30 la Cappella Celestiniana si esibirà nel palazzo della Provincia ISERNIA. Martedi 6 Gennaio 2015, una data da non perdere: alle ore 18.30 presso la Sala Convegni del palazzo della Provincia di Isernia, la “Cappella Celestiniana” replichera’ il tanto apprezzato e memorabile Concerto Gospel. Dopo il trionfo del 21 Dicembre scorso presso l’Audi-
torium Unità d’Italia, la decisione di riproporre il grande evento. L’ormai famoso gruppo canoro, che vanta alle spalle una tradizione piu’ che ventennale, sotto l’impeccabile direzione del Maestro Fabio Palumbo, tornera’ nuovamente ad illuminare i volti di grandi e piccoli a chiusura
delle festivita’ Natalizie. Gli splendidi coristi, con le meravigliose voci soliste del soprano Carmela Anna Fascino, del baritono Michele Fascino e del tenore Damiano Piccoli, uniti ai musicisti Erika Petrarca al pianoforte e Giacomo Bucci alla batteria, daranno vita ad
un vasto repertorio che spaziera’ dalle magiche melodie prettamente natalizie ai canti spiritual-gospel piu’ famosi e che toccano il cuore, per un’esperienza autentica e da non perdere. A presentare il tutto la radiosa Daniela Antonilli che con la sua verve e la sua simpatia contri-
buira’ ad allietare questa fantastica serata. Imperdibile appuntamento per coloro che amano la buona musica e che non vogliono rinunciare ad uno spettacolo pieno di sorprese, la “Cappella Celestiniana” vi aspetta e vi invita ad intervenire numerosi! L’ingresso e’ gratuito.
12
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Termoli
6 gennaio 2015
Si rinnova la Befana del detenuto L’iniziativa è della parroccia San Timoteo di Termoli per i carcerati di Larino TERMOLI. “Non più schiavi, ma fratelli” è il magnifico tema della giornata mondiale della pace appena celebrata il primo gennaio u.s. come si fa, ormai, da 48 anni. Fu il Papa Beato Paolo VI che intuì e propose questa celebrazione che mette al centro delle attenzioni il desiderio di essere costruttori di pace. Papa Francesco quest’anno ha scelto un filone molto interessante e provocante: la liberazione degli uomini da ogni
forma di schiavitù degradante e denigrante, che offusca la bellezza di ogni persona umana. Talvolta la dignità viene talmente lasciata al margine e ignorata che taluni fratelli sono destinati, loro malgrado, ad essere schiavi, finanche per la mancanza delle necessità primarie. Il mondo della detenzione appartiene un po’ a questa categoria. Il carcere, erroneamente considerato come discarica umana, talvolta viene dimenticato e non fa
parte dell’agenda degli interventi perché, si pensa, provvede lo Stato o le famiglie di origine a fare fronte alle necessità dei suoi abitanti. Un po’ per risvegliare la coscienza assopita, un po’ per riproporre alla considerazione di molti che esistono tanti fratelli dimenticati, ogni anno, l’Associazione IKTUS – ONULUS mette in evidenza con l’iniziativa della “BEFANA DEI DETENUTI” ponendo in prima lista la pratica dimen-
ticata sotto la pila di impegni. Il 6 gennaio, solennità liturgica dell’Epifania, presso la Parrocchia di san Timoteo in Termoli, sede legale dell’Associazione si ripropone la possibilità, per chi desidera, di soccorrere la popolazione detenuta presso la Casa Circondariale di Larino, offrendo quanto è necessario per l’igiene personale e indumenti intimi di cui mancano tanti di loro perché dimenticati perfino dalle famiglie o
provenienti da molto lontano o meno abbienti di tanti altri loro colleghi. Durante la giornata del 6 gennaio p.v. i fedeli che si recheranno alla celebrazione delle messe: ore 08,30 – 11,00 – 18,00 potranno portare quanto preparato e consegnarlo al momento della raccolta. Fare del bene bonifica se stessi e benefica i fratelli, ristabilisce la giustizia che diventa amore condiviso e attenzione donata.
La Befana della Croce Rossa I figli della famiglie assistite potranno ricevere i doni in piazza Olimpia TERMOLI. La Croce Rossa, in linea con le regole guida di un’associazione internazionale che da quasi centocinquanta anni si occupa dei bisogni umani negli ambiti più diversificati, continua ad assistere famiglie di ogni provenienza e religione sostenendole con personale totalmente volontario. La Componente femminile di Termoli, nata negli anni ot-
L’intervento
tanta, si è sempre distinta per il lavoro svolto nell’ambito socio assistenziale delle fasce più disagiate della Comunità. Il personale di Croce Rossa investe le proprie energie per alleviare i disagi di una popolazione sempre più povera, non solo economicamente ma anche di ascolto e accoglienza. “Il 6 gennaio, ricorrenza della Befana, è una giornata di festa che si vuol condividere con i più piccoli
assistiti, gli stessi che nel quotidiano vivono il disagio della precarietà, per regalare loro l’emozione di un gioco e la tradizionale calza piena di dolcetti e caramelle. Per noi tanta emozione!”. L’invito è per i figli delle famiglie assistite, che dalle 10 alle 12 di domani potranno recarsi nella sede di piazza Olimpia, accanto allo stadio Cannarsa, per ricevere il proprio dono.
Nasce la scuola della legalità di Vincenzo Musacchio*
Un sogno sta diventando realtà. La Scuola della Legalità intitolata a “Don Peppe Diana” ha ormai assunto rilievo nazionale. Abbiamo presentato istanza per l’accreditamento al MIUR (Ministero dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università) in modo da poter agire in piena conformità con le leggi vigenti in materia di forma-
zione ed istruzione. Quest’anno andremo (già invitati da enti ed istituzioni) in Campania, Puglia, Abruzzo, Lazio, Lombardia ed Umbria. Stiamo stipulando protocolli di intesa con altre istituzioni. Siamo partner ufficiali nell’ambito di un progetto di formazione ministeriale che vede come capofila il primo circolo didattico di Termoli. Abbiamo
appena designato il nostro Presidente onorario all’unanimità: è il dr. Antonino Di Matteo, magistrato a Palermo dove indagò per primo sulle stragi di Falcone e Borsellino e attualmente indaga sulla trattativa tra Stato e mafia. E’ stata una gioia immensa, perché nei limiti dei suoi impegni e dei rischi che attualmente corre, il magistrato ha manifestato
persino la volontà di essere presente in qualche nostra attività finalizzata alla diffusione e alla difesa della legalità. Le gioie e le soddisfazioni non terminano qui: è arrivato un attestato di merito anche dal Sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, il quale ci ha espressamente invitato nel Comune dove nacque e fu assassinato don Peppe Diana, proponen-
doci una presentazione ufficiale della Scuola della Legalità presso uno dei beni confiscati alla camorra. Il nostro veliero ha preso il largo e speriamo che don Peppe da lassù ci guidi sempre più verso i lidi del trionfo della legalità. *Direttore della Scuola della Legalità “Don Peppe Diana”
Un gruppo di appassionati del trekking provenienti da tutta l’Italia in visita a Termoli TERMOLI. Sabato, un gruppo di 22 persone appartenenti all’Associazione Amici del Trekking e della Natura provenienti da diverse regioni d’Italia e in visita da alcuni giorni nella nostra regione, dopo aver effettuato alcune escursioni nei tratturi della zona di Isernia, nei giorni scorsi, hanno visitato Termoli. Ad organizzare le visite delle diverse località della nostra regione l’Associazione isernina Tr@tturo Coast2Coast nelle persone di Barbara e Francesco Cimino. I graditi ospiti, dopo aver pernottato ieri sera a Termoli, sono stati accolti questa mattina sotto il castello dal Presidente dell’Archeoclub di Termoli Oscar De Lena che, dopo aver fatto visitare loro uno dei trabucchi che, per alcuni, era una no-
vità in quanto era la prima volta che lo vedevano, sono stati accompagnati per le stradine e le piazzette del Borgo Antico naturalmente visitando la Cattedrale, il Castello e la famosa “rejiecelle” il vicolo, al momento, il più stretto d’Italia con i suoi 41 cm. Ai graditi ospiti è stata raccontata la storia della nostra città a partire dalla sua fondazione risalente a circa 1600 anni fa fino ad oggi. Centinaia le foto scattate prima del concedo avvenuto nella tarda mattinata con gli elogi da parte di tutti per la bellezza del nostro Borgo Antico che hanno potuto ammirare. Oscar De Lena Presidente Archeoclub Termoli
13
Termoli
6 gennaio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Contenitore sulla spiaggia, nessuna sostanza nociva
Riunione in Capitaneria di porto per fare il punto sul ritrovamento del bidone TERMOLI. È stata aperta un’inchiesta, dalla Procura di Larino, sul contenitore di sostanze nocive ritrovato ieri mattina sul lungomare nord di Termoli. Dinanzi alla situazione citata, stamane in Capitaneria si sono incontrati i rappresentanti della Guardia costiera accompagnati dal sindaco Angelo Sbrocca, dai Vigili del Fuoco e dagli uomini della Polizia municipale con l’obiettivo di fare il punto sul ritrovamento del bidone contenente sostanze chimiche e potenzialmente nocive rinvenuto sulla spiaggia del litorale nord. Ad ora, l’area dove è presente il fusto è costantemente sorvegliata dai militari della Capitaneria e si sta operando per avviare le operazioni di bonifica della stessa. Quanto è chiaro è che il conteni-
tore con solventi è appartenente a una multinazionale con sede in Abruzzo che opera nel settore delle prospezioni geologiche e servizi alle aziende produttrici di acquedotti e gasdotti. Intanto, a sedere al Tavolo tecnico di oggi c’erano anche il luogotenente della Municipale Pietro Cappella, il dirigente al settore Ambiente Enzo Mancini, il Capitano di Corvetta della Capitaneria di Porto di Termoli comandante Cillo, il CR dei Vigili del Fuoco Ciccone. In attesa delle operazioni di messa in sicurezza dell’area, quindi, si sta lavorando alla soluzione per la rimozione e lo stoccaggio del contenitore rinvenuto ieri mattina che, a seguito del sopralluogo da parte degli uomini della Capitaneria di Porto di Termoli, dei Vigili del
Fuoco, della Polizia Municipale, dell’assessore e del dirigente al
settore Ambiente del Comune di Termoli Filomena Florio ed Enzo
Mancini, è risultato è risultato vuoto.
Ici alla Fiat, nuovo ricorso Sarà la Suprema Corte di Cassazione a definire il contenzioso tra azienda e Comune TERMOLI. Si definirà davanti alla Suprema corte di Cassazione un contenzioso ventennale che ha visto parti in causa il Comune di Termoli, lo stabilimento Fiat di Rivolta del Re e l’Ufficio tecnico erariale di Campobasso. Terzo grado di giudizio necessario a dirimere la controversia per stabilire l’esatta valutazione della rendita catastale della fabbrica battente Fiat-Chrysler ora. La giunta Sbrocca ha dato mandato all’avvocato Ferdinando
D’Amario di proporre ricorso per chiedere l’accoglimento integrale delle tesi già prodotte in appello, alla commissione regionale tributaria di Campobasso. All’origine del contenzioso gli avvisi di accertamento n. 1018, n. 1019 e n. 1020 del 23.12.2004, relativamente alle annualità 1999 e 2000. La Fiat li ha impugnati con tre separati ricorsi del 1.6.2005 con cui chiedevano l’annullamento degli stessi, fondando la domanda
sul presupposto, così come rilevato nella sentenza n. 182/03/09 del giudice di primo grado, che “la rendita attribuita era stata impugnata e che al momento la controversia pendeva dinanzi alla Ctr. Nelle more del giudizio, l’Agenzia del Territorio e la Fiat Partecipazioni Spa pervenivano ad un accordo sull’ammontare della rendita, per cui in data 25/6/2007 redassero un “verbale di conciliazione”, extragiudiziale, deter-
minando la rendita in 2.290.130 euro e pattuivano che “la causa già pendente avanti la Commissione tributaria regionale, evidenziando l’illegittimità dell’annullamento degli atti accertativi. Con la sentenza n. 176/3/14 la Commissione Tributaria Regionale di Campobasso ha “ritenuto ” che l’imposta Ici per gli anni di imposta 1999 e 2000 vada calcolata sulla base della rendita di 2.290.130 euro.
Si butta dalla finestra e muore sul colpo A farla finita un uomo di 76 anni artigiano in pensione TERMOLI. L’atmosfera delle festività natalizie per chi vive condizioni di sofferenza personale non riesce che acuire i malesseri e talvolta induce a pensieri e gesti estremi.
Sarà accaduto questo all’anziano, classe 1938, che intorno alle 9.30 ha deciso di farla finita, lanciandosi dalla finestra della sua abitazione. La moglie era nell’appartamento insieme a lui e ha visto il marito
aprire l’imposta del terzo piano, l’ultimo della palazzina, e mai avrebbe immaginato un epilogo così tragico. L’uomo si è lanciato nel vuoto ed è finito sulla strada, purtroppo un volo che non gli ha
dato scampo. Sgomento sia nei familiari che nella gente comune che ha assistito al suicidio. Sul posto il 118 coi volontari della Misericordia e una pattuglia dei carabinieri.
Si tratta di un artigiano in pensione. Sul posto ha raggiunto i familiari anche il parroco del Carmelo, don Ulisse Marinucci, il 76enne era infatti suo parrocchiano.
I Cavalieri di Termoli dal Papa Per festeggiare l’Epifania oggi cavalli e cavalieri termolesi saranno in piazza a Roma TERMOLI. L’associazione “I cavalieri di Termoli” sono pronti per un evento davvero eccezionale… A spiegarci di cosa si tratta è il padre fondatore dell’associazione stessa, Timoteo Antonetti. “Il prossimo 6 gennaio, noi dell’Associazione su invito di amici equestri di Roma, saremo nella Capitale per festeggiare l’Epifania al cospetto di Papa Francesco e lo faremo con addosso i costumi medievali di Crociati e da Arcieri. Non solo, saremo anche in sella dei nostri sette cavalli che trasporteremo con mezzi adatti a Roma. A fornirci i costumi sono stati gli aderenti alla Pro Loco di Termoli. Avremo così l’onore, assieme ad altre associazioni, di offrire al nostro Papa l’Epifania”.
Come siete riusciti a inserirvi in questo evento cosi importante? “Tramite dei nostri amici, Pino e Simone, che vengono sempre alle iniziative che proponiamo, come quella del 25 aprile. Con loro è nato un rapporto di stima e amicizia e ci avevano promesso che avrebbero fatto del tutto per farci partecipare a questo evento; devo, quindi, ringraziarli perché sono stati di parola e così saremo una decina di persone a partire alla volta di Roma”. Chi partirà? “Io, mio fratello Vittorio, mia figlia Amelia, la presidente dell’associazione, Gildo, Romino, mio genero Riccardo
Mimmo, Alessio Mario, Vincenzo e altri amici che ci seguiranno con i loro mezzi”. Non vediamo nell’elenco quella simpaticona di tua figlia Federica… “Lei viaggia controcorrente, non ne vuol sapere di cavalli, però devo riconoscere che quando c’è da dare una mano non si tira mai indietro”. Un evento che porterà Termoli e il suo nome ad avere buona visibilità… “Noi saremo lì con i gonfaloni, con i colori nostri e porteremo anche il classico “trajine”, il carro tirato dai cavalli con lo striscione con su scritto “Termoli saluta il Papa”.
15
Opinioni
6 gennaio 2015
TERMOLI. La storia che non t’aspetti, quella che è intrisa di emozioni, quella raccontata con il cuore in mano da una ragazza di Termoli la quale, forte del suo coraggio, ha deciso di scrivere a Francesco per raccontarle le sue esperienze. “Una Vita è tante storie che ne fanno una e tra tante vite c’è la mia, che si racconta si legge e si rivede, nella storia che segue”: così introduce la sua lunga lettera. Ruberemo del tempo a voi lettori, ma ne varrà la pena… sul serio. “A Francesco. Per avere rappresentato essa stessa un potere forte, esercitato attraverso liturgie, rituali, monumenti e concetti, manipolando e pilotando sogni e speranze dell’ immaginario collettivo. Per aver legittimato la disumana guerra in nome di Dio. Perché Gesù di Nazareth fu il primo rivoluzionario della storia, perché la Bibbia è il libro sacro, il trattato filosofico, la poesia, il manuale di storia e la fiaba più antica al Mondo, che riesce ancora ad essere contemporanea, perché curò gli infermi, sfamò i poveri ed accolse gli ultimi, perché diede pace e pienezza a chi non poteva trovarla altrove, perché predico il valore della condivisione e l’arte della contemplazione; perché si pose domande esistenziali e contro bilanciò la cultura scientista, perché estese oltre il visibile l’universo di tutte le certezze, chiamando l’entità invisibile Il mistero della Fede ed alimentandola con il lume della speranza. Per questo e tanto altro la mia interpretazione di Chiesa, religione, fede e Dio, nacque alquanto schizofrenica. Crescendo, iniziai a distinguere l’Istituzione ecclesiastica, dalla sua ideologia, maturando un concetto intimo e personale di spiritualità che andava oltre le singole religioni, alle quali riconobbi una profonda e deviante radice storico culturale, e dunque rintracciai e sposai degli universali spirituali, capaci di oltrepassare i particolarismi dei singoli culti per giungere nella fede dove mi sentii vicina agli uomini di tutta l’esistenza. Iniziai a pensare che poco conta il nome del tuo Dio e ciò che più importa è l’applicazione quotidiana del suo più nobile principio. Nel mio cammino interiore dopo aver universalizzato, iniziai a secernere e per dunque a contemplare tutti quei simboli e parole che racchiudono un universo eterogeneo troppo vasto per potersi contenere nell’idea di Chiesa, nel confine d’Italia, nel concetto di Essere umano; fino a poter dire che ci sono Chiese e Chiese Papi e Papi ed Uomini ed Uomini. Ed è proprio per questo che ho deciso di rivolgermi a te Francesco e di chiederti aiuto con la semplicità con cui un essere umano ri-
Caro Papa Francesco, perchè deve chiudere la Faced? conosce il suo limite e condivide la sua speranza. La mia storia è tortuosa, inquieta e carica di errori, ma è la mia storia e riserva altrettanti colori , vite, ricordi, nomi ed emozioni. Mi chiamo S. ho 27 anni etc etc… A 14 anni fui cacciata di casa in piena notte, per aver accolto un cucciolo randagio. Insieme andammo a dormire in un parco che fece di me un altrettanto giovane, randagia e smarrita anima incerta. Conobbi l’unica cosa che dava quiete a tutte le mie guerre, era bianca, era calda, madre amica ed amante, era droga e con il suo tornaconto non si gioca. Era il mio Dio, ambulante venditore di dosi di immortalità, mi sentii padrona di frantumare quanto di spiacevole potesse circondarmi. E tutto a quei tempi mi sembrava maledettamente spiacevole. Allora iniziai a ricercare i valori con la smania di dissacrarli, distruggerli ed oltrepassarli, cercai il centro propulsore dei valori contemporanei e lo trovai nella Chiesa; li dove doveva consumarsi il mio sterminio. Di lì uccisi come so che con parole e gesta si può fare, e ferire con un dolore che
va oltre il fisiologico morire. Credimi, Francesco, ero dissacrante, insolente e presuntuosa che quasi non mi sarei accolta da sola ed il folle a mio avviso era il gregge che proseguiva dritto. A quel punto mi accolsero come nessuno aveva mai fatto in una casa cantoniera di piccole dimensioni da cui un’associazione nata dalla profonda fede di due persone fondò la comunità il “Noce” nel 1993 che ancora oggi si occupa di accogliere le persone, ed in particolar modo quelle che presentano problemi di dipendenza. Una di queste persone si chiama M. è una madre di famiglia che ha esteso il suo amore senza distinzioni, che ha educato un estraneo con la stessa cura e passione con cui ha cresciuto i suoi figli, partendo dalla tossicodipendenza della figlia superata con successo. È una signora bella, delicata ed elegante, ma la sua forza d’animo è un guerriero saldo e monumentale tanto quanto la sua saggezza. Casualità, coincidenza o come entrambi Francesco potremmo pensare, qualcosa che va oltre noi stessi e di divino agisce, le ha fatto incontrare il giovane A.
Il sentore dell’estetica del silenzio di Claudio de Luca Se dobbiamo parlare di “cronisti” molisani, di “contraddittori” locali e di “lettori” paesani, dobbiamo ricordare che il più antico papiro esistente (in sostanza il “papà” di tutti i “giornali” conosciuti) è quello che si attribuisce a Prisse, scritto sotto la V dinastia dei Faraoni (2.000 anni a. C.). Conservato a Parigi, questo documento contiene un trattato morale in cui si rimpiangevano (da ieri ad oggi nulla è cambiato!) le virtù delle età trapassate. A quel tempo, esistevano i cronisti, ma non ancora erano spuntati i contraddittori, vale a dire quei “signori” che, non appena viene pubblicato un articolo, cominciano a parlarne ed a commentarlo sui “social”. Ne sviscerano i contenuti con tanta sicurezza e competenza da lasciare meravigliato e senza parole l’Au-
tore stesso che, interrogato e punzecchiato nelle repliche, si ritrova come un colpevole a cui venga chiesto: perché, come e quando l’hai fatto? Lo farai ancora? Da chi hai imparato? Assalito da ogni parte, l’Autore prende a mormorare delle scuse, si trincera dietro qualche influenza o derivazione, brancola tra le approssimazioni, quasi che lo scritto non fosse stato frutto della sua mente e del suo cuore bensì una cosa che si era ritrovata in tasca e di cui non riesce a giustificare il possesso. Solo più tardi sono arrivati i lettori che amano replicare; e si è scoperto che chi pratica il mondo dei giornali finisce per leggiucchiarli, magari attratto da un’illustrazione, da un titolo o dalle poche righe di un corsivo. Si tratta di soggetti anomali che spesso sorprendono per una citazione rara, per un concetto insolito e, talvolta, per avere rivelato un dato storico o
letterario che ci era del tutto sconosciuto. Temiamo allora di essere in presenza d’uno studioso d’eccezione, di un erudito inattaccabile o d’uno specialista versato nella sua materia. Invece, si tratta di cleptomani che rubano oggetti vari nei grandi magazzini del Sapere universale. Da qualche tempo, certi giornalisti (in ispecie quelli delle testate “on line”) hanno scoperto il filone redditizio della dissacrazione politica; e sono convinti che sia sufficiente praticarlo per farsi una posizione nel mondo delle gazzette. Dissacrare vuol dire deridere, mettere in caricatura, rovesciare ciò che può essere ritenuto sacro (o quanto meno istituzionale). Purtroppo, le idee fondamentali, i princìpi, le essenze prime hanno una localizzazione sconosciuta a chi dissacra professionalmente; a chi, pur credendo di nominare certe cose per
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
un intellettuale di profonda fede che unì le sue aspirazioni di rivoluzione sociale all’ ideale cattolico facendo delle sue idee dei valori da perseguire come guide polari del suo intervento. A. aveva invece combattuto contro la tossicodipendenza di un amico uscendone insieme a quest’ultimo più che vittorioso, e decidendo di unire la sua esperienza individuale all’impegno sociale e soprattutto spinto e guidato dalla sua fede. E fu così che nacque la Faced “Famiglie contro l’emarginazione e la droga” che con l’aiuto di don S., G. e tanti altri avvio un lavoro silenzioso e dignitoso. Qui sono cresciuta io, in un clima di semplicità, dove del resto non mi è mancato nulla, ed ho avuto più di quel chiedevo, più di quel che conoscevo. Ho avuto un punto di riferimento nel momento in cui ne ero priva, ed ho fatto di me il mio punto di riferimento. Ho imparato a contare prima di agire e dopo ho imparato a contare prima di parlare. Ho imparato ad osservare e mi sono in parte trovata, ho guardato ancora meglio ed ho scoperto l’esistenza dell’altro. Ho imparato a domandare, a studiare, a cercare ed ho scoperto la mia ignoranza, l’ho temuta, l’ho conosciuta e l’ho fatta amica. Ho imparato ad abbracciare, a piangere ed a volere bene. Ho imparato ad amare, ed ho avuto paura dell’amore, poi ho contemplato la guerra ed ho capito che l’uomo non poteva fare la guerra e temere l’amore. Ho costruito il mio spirito critico, ed ho scoperto: l’ingiustizia, l’avaro ed il cattivo, li ho giudicati, ne ho fatto dei modelli antagonisti e dopo ho riconosciuto la loro debolezza nella mia diffidenza. Ho imparato che esiste uno spirito, ed ho cercato la mia fede, che oggi si dice buddhista e domani potrà essere cattolica, induista e non so cosa; ma che esiste si domanda e cresce. E caro Francesco di vite come la mia ne ho viste cambiare in questo posto, un porto di mare che parla come un narratore interno di tante vite, dove come tu saprai il lieto fine non è certo garantito; di qui si passa ed in qualche modo si cambia. Ora che vivo Francesco ed ho voglia di vedere il Mondo, toccarlo, e disegnarci un immenso sorriso sul volto, ora che voglio che gli ultimi siano i miei preziosi compagni, ora che cerco la saggezza per divenire ultima, dimmi come posso lasciare che questo posto muoia per carenza di fondi, perché il mercato non contempla l’ inestimabile del capitale umano. Dimmi cosa posso fare io, se non so che scrivere, per aiutare chi mi ha aiutata e per far si che altri possano avere quello che io ho ricevuto, dimmi che quando inizia il limite dell’essere umano ad andare avanti è la sua fede, dimmi che per questo posto una speranza c’è”.
trascinarle al proprio livello, finisce semplicemente con il mettere in vetrina se stesso, lasciando incontaminate le entità che vorrebbe spogliare e mostrare al mondo, senza riuscire a smascherare ed a sconfiggere quei miti. Ci vuole altro che dirsi untori per diffondere la peste e per compiere una strage. Dopo tutti questi soggetti, c’è chi, ogni mattina, suole esaminare le testate (a stampa ed “on line”). Magari solo per autopunirsi. Di alcuni di esse basta leggere i titoli per farsi un’idea precisa della scarsità dei contenuti; un po’ come capita col vino quando, per giudicarne la qualità, è sufficiente umettarsene le labbra. La lettura fa venire in mente che – bene spesso – si parla di una crisi del linguaggio da parte di quanti ritengano che il pensiero abbia raggiunto un alto livello di complessità o da chi vuole che il vivere sociale, con le sue complicazioni e contraddizioni, abbia causato una saturazione della ricet-
tività dei singoli che non riescono più ad accettare né discorsi né immagini, propinati a ritmo ossessivo ed a fini estranei alla pura coscienza. La crisi del linguaggio consentirebbe una sola proposta logica: la pratica dell’estetica del silenzio, vale a dire la ricerca di una comunicazione profonda che non abbisogni di parole né di forme. Però questa pratica (che pure potrebbe impedire a tanta gente di scrivere inutilmente sui giornali) dovrebbe essere anteriore al linguaggio che pratichiamo. Non può venire dopo, quale rimedio o ritorno. Ne deriva che pure essa finisce per diventare una delle tante proposte di “reductio” alle origini, di rientro nel ventre materno, nell’inespresso o nel dominio dell’istinto. Un riscatto da cui potrebbe di nuovo concretarsi l’impresa, felice o disgraziata, dell’”homo sapiens” molisano.