Garanzia giovani fallisce il piano

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 203 mercoledì 16 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno al signor nessuno

L'Oscar del giorno lo assegniamo al signor Nessuno. Diventa sempre più difficile individuare qualcuno per assegnargli un Oscar. La politica non sta dando esempi fulgenti o di interesse per la propria terra. Qualcosa si muove solo nell'associazionismo o in altri ambiti della società civile. E, allora, l'Oscar oggi lo assegniamo al Signor Nessuno. Figura assai presente in Molise, negli ultimi tempi, anche se resta praticamente ai margini. Così vanno le cose in questo Molise dove tutto è fermo. E l'Oscar, allora, a Nessuno.

il Tapiro del giorno a Teresio Di Pietro e Mimmo izzi

Bi-tapiro a Teresio Di Pietro e Mimmo Izzo. Immersi nel ritiro di San Giovanni Rotondo, Teresio Di Pietro e Mimmo Izzi, segretari regionale e provinciale, non si sono accorti che mentre loro erano alla festa del partito, a Isernia l’Udc, con l’apporto del consigliere comunale Domenico Di Baggio, faceva la “festa” al sindaco Brasiello. Dell’accaduto, nemmeno una parola, segno che condividono la scelta di uscire dall’alleanza a sinistra dopo soli due anni di coabitazione. Alla Regione Molise l’Udc è all’opposizione nel centrodestra, come a Termoli, ed ora ad Isernia. Unica nota stonata restano Campobasso e Montenero, dove è col centrosinistra non per ideologia, ma per evidente fame di poltrone.

Ma l’assessore Petraroia non si dimette

Garanzia Giovani, fallisce il Piano servizio a Pagina 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 16 settembre 2015

Altra seduta surreale, ieri, del consiglio regionale. Si rinvia sulla sanità, inutile discussione sull’autostrada

Parole, parole, parole...soltanto parole Altro martedì di lacrime, sudore e sangue per gli eletti. Di buon’ora, verso le 11.50 di ieri, si sono messi all’opera i consiglieri regionali del Molise. Tutti conosciamo quante emergenze, ritardi e difficoltà viva la nostra regione di questi tempi, quindi subito sotto, al lavoro, coloro che sono destinati a cercare soluzioni e strade per un futuro più prospero per tutti noi. Ma prima un po’ di lagnanze indispettite: al consigliere Angela Fusco Perrella proprio non è andato giù che le mozioni e le interrogazioni presentate dall’opposizione non siano state messe in discussione. Ma il risultato non cambia. Niente discussione, ci sono troppe urgenze, troppi dossier aperti: occupazione, sanità, infrastrutture; qui non si può più tergiversare. Beh, si, di sanità si è discusso, ma dei ricoveri estivi andati in tilt all’ospedale Vietri di Larino. Colpa delle ferie, sostiene il governatore. Sarà. Del buco di centinaia di milioni, della chiusura degli ospedali, del ruolo della Fondazione Giovanni Paolo II e della Neuromed nell’offerta complessiva se ne parlerà

un’altra volta, evidentemente. Il consigliere Totaro illumina, così, la scena, affermando che bisogna ca-

naco, Carmelo Parpiglia, ancora la Fusco Perrella. Risultato? Sia sulla mozione sui ricoveri al Vietri, sia di

mezzo di legislatura già trascorsi rimarrà, purtroppo, un mistero. Punto successivo all’ordine del giorno:

pire dove si voglia arrivare in tema di sanità. Ci vuole una proposta di legge che ridisegni l’intero settore, ridefinisca la quantità di risorse da destinare. Ah, però. Intervengono anche Michele Iorio, Filippo Mo-

sanità in senso lato è parso logico rinviare la discussione ad una futura seduta monotematica, magari successiva alla redazione dei piani sanitari. Cosa abbia impedito di fare le suddette due cose nei due anni e

messa in liquidazione della società autostrade del Molise. Secondo Michele Iorio non bisognerebbe abbandonare il progetto, né liquidare la società. I figli, si sa, so piezz’ e’ core e l’autostrada era davvero un piccolo

Sanità, allerta tsunami

di Nicola Felice* Mentre si era in trepida attesa della ripresa, anche e soprattutto nel Molise, delle attività politiche ed amministrative dopo la pausa estiva, è giunta la crisi con la caduta dell’amministrazione del Sindaco Brasiello di Isernia. Già grande preoccupazione induceva sul futuro andamento del lavori per la verifica politica-amministrativa a metà consiliatura regionale come stabilito dallo Statuto. Da qualche tempo si registra calma e silenzio, forse per non creare problemi a chi di “dovere”, dalla maggior parte dei consiglieri regionali, sia di maggioranza che di minoranza, su argomenti di primaria importanza (aziende partecipate, sanità, trasporti, ..), quasi impegnati essenzialmente al proprio posizionamento per garantirsi la conferma e/o conquista di: assessorato, presidenza, segreteria, …. Ci mancava anche la caduta dell’amministrazione di Isernia, tra le pietre miliari del centrosinistra, conquistata nel 2013 unitamente alla Regione Molise con il Presidente Frattura, per poi aggiungersi Campobasso, capoluogo di regione, e Termoli, seconda città del Molise. Considerato l’importanza che riveste la Città di Isernia, essendo capoluogo di provincia e terza città del Molise per popolazione, non è da escludere che quanto accaduto possa generare un effetto

pargoletto nel cuore dell’ex presidente. Purtroppo l’attuale presidente non la pensa così. E così, un po’ per colpa del Cipe, un po’ per la scadenza dei termini di rendicontazione (31 dicembre 2014), la Regione ha deciso, senz’appello, di riprogrammare i fondi destinati all’autostrada. Amen. La messa (in scena) è finita, andate pure in pace signori consiglieri; anche oggi potete dire di aver assolto ai delicatissimi compiti per cui il popolo molisano vi ha eletto e così lautamente vi paga. Iniziato a mezzogiorno, il consiglio finisce giusto in tempo per un pranzo ristoratore. Con il risultato di aver rinviato a data da destinarsi la discussione (monotematica, però, attenzione; risolutiva, quindi, come lo è stata quella su lavoro di qualche mese fa) sulla sanità e di aver palleggiato da fondo campo su un argomento nato morto come quello dell’autostrada. Autostrada che non si farà ma senza ancora conoscere nel dettaglio le operae che si andranno a realizzare (?) con i fondi riprogrammati. Non c’è che dire: un’altra dura giornata in ufficio.

“tsunami” sulle altre principali amministrazioni, con forti danni sull’aspetto economico ed occupazionale per l’intero Molise. E’ da sperare che l’evento Isernia non risulti essere ulteriore argomento di “distrazione”, peggio ancora “guerriglia” all’interno di partiti e/o coalizioni, per i politici e amministratori molisani, verso i problemi reali ed impellenti che da lungo tempo attendono soluzioni. Tra i settori più importanti, solo a titolo di esempio: sviluppo, occupazione, sanità, trasporti. La gravità in cui versano questi settori puntualmente viene denunciata tramite gli organi di stampa, i social network, ….. Nello specifico per la sanità, in particolar nel basso Molise e l’ospedale San Timoteo di Termoli, crescono le difficoltà e i disservizi dovuti essenzialmente alla carenza di personale medico, infermieristico e ausiliare. Da ultimo, come esempio, si è appreso di una donna anziana ricoverata da 15 giorni al reparto ortopedia del San Timoteo per la rottura del femore, ancora in attesa di essere operata. Tale, inconcepibile, caso rapportato alle buone norme e alla famigerata “appropriatezza”, è un “delitto” e merita giustizia! Inoltre, si apprende che al reparto gi-

necologia del San Timoteo, risultano attualmente in organico solo tre ginecologi di ruolo, gravati di attività aggiuntive, e altri due professionisti con contratto a tempo determinato di prossima scadenza non prorogabili. E’ evidente che in tale stato, senza l’apporto immediato di nuovo personale e investimenti necessari per dotarsi di nuova tecnologia, l’ospedale San Timoteo si avvia tristemente verso la piena attuazione dei nuovi standard ospedalieri in attuazione della legge Balduzzi, che prevede la chiusura di altri reparti e diventare un semplice ospedale di base. Priorità assoluta riveste la richiesta di deroga al

blocco del turnover, soprattutto in vista della scadenza dei contratti a tempo determinato (si dice 500 tra medici, infermieri ed ausiliari) in prossimità di scadenza e non rinnovabili in base alle nuove disposizioni legislative in merito. Tale risultato si pensa possa essere raggiunto considerato che ultimamente il tavolo tecnico interministeriale, sembra si sia espresso positivamente sulla proposta del P.O, e inoltre ha concesso 80 milioni di € di premialità degli anni precedenti. Nello stesso tempo è altrettanto urgente bandire i concorsi per l’assunzione di nuovo personale. Non per allarmismo, ma per chiarezza si fa rilevare che mentre da noi tutto tace, nel vicino Abruzzo la programmazione sanitaria procede speditamente, come un treno ! Lo dimostra ad esempio, la scelto di chiudere quattro punti nascita, iniziando da settembre con quello di Ortona, e potenziando i rimanenti tra cui quello di Vasto. Già questo, se nulla cambia allo stato attuale, comporta conseguenze negative per l’Ospedale San Timoteo di Termoli, oltre a far crescere la mobilità passiva e quindi ulteriori difficoltà al piano di rientro del debito sulla sanità.. A fronte di ciò, continuiamo a richiamare attenzione per l’ospedale San Timoteo di Termoli, essendo

struttura di “frontiera”, strategica per ridurre il flusso dei molisani verso le strutture extraregionali, e tornare ad essere attrattivo per cittadini extraregionali dei comuni limitrofi. Solo così può crescere la mobilità attiva e diminuisce quella passiva, con tutti i benefici economici che ne deriva. A tal proposito riteniamo indispensabile la presa in esame del problema “sanità” nel basso Molise da parte di tutta la classe politica e dirigente, in particolar modo dei Sindaci e delle amministrazioni, in primis quello di Termoli, del basso Molise. E’ giunto il momento di metterci concretamente oltre la faccia soprattutto le “mani” al problema ! Restiamo in attesa di conoscere la nuova proposta del P.O. 2014-2016 esaminata ultimamente dal tavolo tecnico interministeriale, sollecitiamo la redazione del nuovo Piano Sanitario Regionale, oltre ad appurare la volontà del Consiglio regionale sulla della proposta di legge regionale per il “Riordino del Servizio Sanitario della Regione Molise”. Continueremo a vigilare, proporre e sostenere ogni iniziativa utile a tutelare la salute di tutti i cittadini. *Presidente Comitato San Timoteo


TAaglio lto

3 16 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Regione Molise ammette il fallimento gestionale del Piano Garanzia Giovani

Fatta fuori l’Agenzia regionale Molise Lavoro, la responsabilità passa al direttore dell’area seconda Massimo Pillarella, novello Pico della Mirandola La Regione Molise s’è resa conto che così come ha organizzato la gestione dei servizi le cose non vanno. Tempo c’ha messo, ma alfine ha preso atto della lentezza con cui si muove ed opera, della scarsezza dei risultati che ottiene e del malcontento generale che l’accompagna. Tanto che ha deliberato la costituzione di un Piano di rafforzamento amministrativo per la gestione dei Fondi Strutturali Europei di Investimento (Sie) Programmazione 2014–20, affidato ad Angelo Fratangelo, per mettere riparo. Ma non l’è parso sufficiente se ha ritenuto ulteriormente necessario, nell’ottica di massimizzare i risultati degli interventi per la promozione dello sviluppo socio economico del territorio, concentrare la programmazione strategica dei principali strumenti di programmazione (Fesr/Fse 2014-2020, Area di crisi, Piano di sviluppo rurale, Fondo per lo sviluppo e la coesione e la gestione operativa dell’assistenza tecnica del Piano di attuazione regionale Garanzia Giovani Molise, in un’unica unità decisionale regionale. Così facendo ritiene di rafforzare il potere di indirizzo della programmazione e migliorare l’integrazione delle strategie dei vari

fondi e la conseguente ottimizzazione delle risorse, soprattutto in un momento in cui “è necessario un riordino normativo di tutti gli attori, ivi compreso l’Agenzia regionale Molise Lavoro”. Parole forti, segno di un ripensamento sicuramente tardivo, ma importante per tentare in extremis di raddrizzare la barca. Il Compito di rappresentare l’urgenza di una revisione organizzativa e gestionale se l’è preso il direttore dell’area seconda della Regione, Massimo Pillarella, novello Pico della Mirandola, factotum dal mul-

Campobasso. Lieve ripresa all’anagrafe delle imprese molisane nel secondo trimestre del 2015. Rispetto allo stesso periodo del 2014, tra aprile e giugno di quest’anno, gli indicatori sulla vitalità del sistema imprenditoriale segnalano un aumento delle iscrizioni di +17,2%, mentre le cessazioni sono aumentate del 5,5%. Qualche segnale negativo proviene ancora dalle aperture di fallimenti e concordati preventivi, 33 in questo secondo trimestre del 2015, che rispetto ad un anno fa sono aumentati del 32%. In termini numerici, il trimestre primaverile ha visto nascere 594 nuove attività e certificato la chiusura di 383 attività già esistenti, con il risultato di un saldo positivo pari a 211 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo: recuperato, quindi, il saldo negativo (-179 imprese) registrato nei primi tre mesi del 2015. In termini relativi, lo stock delle imprese si è pertanto accresciuto dello 0,61% (contro lo 0,59% rilevato nel secondo trimestre 2015 e in linea con il risultato nazionale pari a +0,63%), portando il totale delle imprese registrate in Molise, al 30 giugno di quest’anno, al valore di 34.901 unità. Nel dettaglio provinciale Campobasso si pone

tiforme ingegno, al quale, non a caso, la giunta regionale ha dato le chiavi della programmazione e, in questi giorni, anche la responsabilità e la gestione operativa dell’assistenza tecnica del Piano di attuazione regionale Garanzia Giovani Molise, togliendole all’Agenzia Regionale Molise Lavoro, cui in precedenza le erano state assegnate. Anche questa una decisione forte, drastica, motivata dal fatto che alla data del 30 agosto l’Agenzia non aveva attivato le procedure di affidamento dei servizi da porre a carico

dell’assistenza tecnica del Piano Garanzia Giovani, né che a tale data risultava l’assunzione di impegni giuridicamente vincolanti. Da qui, ripetiamo, la determinazione di trasferire tutto in capo a Pillarella. Chiamato a dare un’ulteriore prova di capacità, questa volta, svolgendo le attività legate alla gestione operativa del Programma operativo Garanzia Giovani Molise, avendo preso coscienza e scienza che la scelta di attribuire all’Agenzia regionale Molise Lavoro il compito di provvedere alla progettazione e alla gestione

operativa del caso, con la certezza che avrebbe accelerato e migliorato la performance organizzativa complessiva del Piano d’attuazione regionale (Par), con una previsione di riduzione dei tempi amministrativi, l’ottimizzazione e la velocizzazione nella realizzazione delle attività, è totalmente fallita. Per addolcire la pillola all’Agenzia è stato detto che il processo di riscrittura delle politiche attive del lavoro, avviato con l’emanazione del Jobs Act, pretende un nuovo assetto organizzativo teso a cancellare l’attuale frammentazione delle politiche, individuando un percorso basato sul ritorno alla centralizzazione dei servizi al lavoro, e sulla costituzione di una rete di servizi regionali fortemente innovativi ed all’avanguardia. Tra le righe c’è la dichiarazione implicita del fallimento della gestione del Piano Garanzia Giovani, come detto e ridetto fino alla nausea su queste colonne, quindi dell’Agenzia Molise Lavoro, quindi ancora dell’assessorato e dell’assessore al Lavoro, Michele Petraroia. Da oggi in poi provvede e risponde Massimo Pillarella. Dardo

Imprese, in Molise crescita esponenziale dei fallimenti

al 36° posto per tasso di crescita, con un valore pari a +0,63% e in miglioramento rispetto ad un anno fa (+0,51%). La provincia di Iser-

nia registra, al contrario, un peggioramento, passando da +0,80% di un anno fa a +0,55% in questo trimestre. Dal punto di vista delle forme giuridiche, contributi positivi al saldo provengono dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+126 unità nel trimestre, in aumento rispetto al 2014), dalle ditte individuali (+83 unità il saldo) e dalle altre forme societarie (+7 unità). L’unico risultato negativo del trimestre proviene dalle società di persone che chiudono il secondo trimestre dell’anno con 5 imprese in meno. Tra i settori, si regi-

stra un consistente saldo positivo per le imprese agricole che chiudono il trimestre con +83 unità. Risultati positivi anche per i servizi a supporto delle imprese e le attività di noleggio (+6 unità), per le costruzioni (+2 unità), per le attività di servizi di informazione e comunicazione e per le attività immobiliari entrambe con una unità in più. Permangono difficoltà anche in questo trimestre per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-22 unità), per il le imprese del commercio (-10 unità) e per le attività manifatturiere (-9 unità). Risultato favorevole anche per le imprese artigiane che chiudono il trimestre con un saldo positivo pari a 5 unità in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo.


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4 16 settembre 2015

Ad Antonio Iacobucci il commissariamento dell’Arsarp e della messa in liquidazione dell’ex Ersam

Non tutte le proroghe alla Regione sono eguali, qualcuna è più eguale delle altre

Proroghe quante se ne vuole alla Regione Molise, sinonimo di indecisione gestionale, condizione di precarietà. Riguardano, per quanto ci viene in mente, l’Arsarp, Molise Dati, Molise Acque, Molise Cultura, l’Agenzia per la Protezione civile, l’Agenzia per l’edilizia popolare, altri ci sfuggono. Per ciascuna realtà in proroga risultano ostiche e difficili le assegnazioni delle cariche e degli incarichi. La politica non riesce, ovvero, a svolgere la matassa che essa stessa, con le regole del manuale Cencelli da applicare tra i partiti e, nei partiti, tra i gruppi e le correnti, provvede a creare. Non tutte le proroghe sono comunque da classificare frutto di indecisione gestionale. Ce ne sono alcune che rispondono ad una stretta necessità di assestare i servizi e le strutture interne dell’ente commissariato prima di consegnarlo alla gestione ordinaria, potendosi avvalere, da parte del commissario incaricato, di particolare competenza e capacità. Come nel caso dell’Arsarp, l’Agenzia re-

gionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca, che ha surrogato la soppressa Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura in Molise (Arsiam), e della liquidazione dell’ex Ersam, affidate ad Antonio Iacobucci, che dell’Arsarp è dirigente, e che dell’ex Ersam ha conosciuto vita e mi-

TERMOLI. Sono stati smentiti gli scettici: le previsioni pessimistiche di chi pensava che le rinunce dei professori precari avrebbero ottenuto percentuali a due cifre sono stati smentiti. Secondo i dati, infatti, 8.532 sono state le assegnazioni a fronte delle 8.776 a disposizione. Solo 244 professori precari, quindi, hanno detto “no” al posto fisso (52 hanno esplicitamente rinunciato e 192 non hanno risposto). Dunque, oltre il 97% dei docenti ha accettato. Soddisfatta la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini che ha affermato: “Siamo soddisfatti: il piano straordinario di assunzioni va avanti. Stiamo dando alla scuola i docenti di cui ha bisogno per garantire ai nostri studenti un’offerta più ricca che risponda ai loro bisogni formativi e guardi al futuro”. In tutte le Regioni d’Italia, quindi, ci sarebbe stato un “sì corale”; in particolare, gli 83 posti assegnati in Abruzzo sono stati tutti accettati e così anche i 26 della Basilicata e i 18 del Molise. In Calabria, su 60 posti, 55 sono stati accettati. In Campania 100 accettati su 104; in Liguria, 421 su 434; in Emilia Romagna 792 su 809; in Friuli 99 su 104; nel Lazio 1.516 su 1.550; in Lombardia 2.586 su 2.650; nelle Marche 61 su 64; in Piemonte 757 su 792; in Puglia 106 su 108; in Sardegna 153 su 155; in Sicilia 87 su 91; in Toscana 652 su 686; in Umbria 55 su 58 e in Veneto 965 su 984. Buon lavoro a tutti!

racoli. In entrambe le situazioni gioca appunto la conoscenza dei problemi e delle necessità, cosa ch’è valsa a Icobucci anche la chiamata del sindaco di Campobasso, Battista, a risolvere i problemi di riorganizzazione dell’Ente, non senza un codicillo di polemiche dentro e fuori la sua maggioranza.

Alle quali il primo cittadino ha opposto la prevalenza, su ogni altro giudizio di opportunità, della personalità tecnica di Iacobucci, essendo stato in precedenza assessore della giunta Massa e direttore generale ancora con Massa e con Di Fabio, quindi nella migliore condizione per capire e intervenire dove

Scuola, tutti gli insegnanti accettano le cattedre

è necessario per riattivare il motore municipale. Titoli, questi, di merito amministrativo e non politico, come purtroppo sta accadendo per Molise Acque, per la Protezione Civile, per gli ex Istituti delle Case popolari, in attesa dell’individuazione del nome gradito al soggetto politico o alla forza politica che vanta il “diritto” di nomina. Con la deliberazione della giunta regionale del trentuno agosto (Frattura, Facciolla, Petraroia e Nagni) è stato stabilito di prorogare l’incarico di Commissario straordinario dell’Arsarp, per un congruo periodo, al dottor Antonio Iacobucci, al fine di garantire la necessaria continuità nell’espletamento delle funzioni istituzionali e di provvedere all’efficace gestione del processo di transizione verso la completa attuazione del nuovo assetto istituzionale, nonché, al fine di pervenire alla conclusione dell’attività liquidatoria presso il soppresso Ersam. Dardo

E il Centro migranti di via delle Frasche? Egregio Direttore, leggendo la pagina di stamane non c’e’ altro da fare che mettersi le mani nei capelli...chi ce li ha.Tanto non avremo il privilegio di una linea ottimale Campobasso roma by fffss, scuole modello, asili funzionanti alle svedese ed altre amenita’. Ora vorrei mettere il dito nella piaga.In via delle frasche, dopo il ponte della ferrovia, esisteva un asilo chiuso per inadeguatezza.Lo scorso anno vi fu ospitato Papa Francesco - dopo opportune migiorie statiche e dinamiche dopo di che fu dato alla Caritas come nemsa. Ora, basta farsi una camminata - e Lei Direttore puo’ farne un reportage - e vedere una cupola di plastica, due bagni chimici ed un centinaio di poveri cristi che non sanno che fare per la pochezza del luogo. Non so se ci sono docce per lavarsi, quello che so che c’e’ stato un caso di encefalite. E’ tutto dire.Non mi soffermo, basta andare a guardare le condizioni, ben sapendo che .........Un saluto, AA’ < /div> aa


TAaglio lto

5 16 settembre 2015

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E’ in allestimento il nucleo tecnico interministeriale per una prima proposta di rilancio dell’economia locale con le modalità dell’Agenzia Invitalia

Regione Molise: da causa della crisi della filiera agroalimentare e tessile, ad effetto del riconoscimento dell’area di crisi complessa I protagonisti di questa vicenda politico/amministrativa, coscienti delle proprie deficienze politiche e amministrative, dovranno porsi diligentemente al servizio di chi cercherà di tirare il Molise fuori dalle secche Chiacchiere vuole la pubblica opinione per rasserenarsi. Specialista in materia, è l’assessore regionale alle politiche sociali e al lavoro Petraroia. Che, sebbene abbia vistosamente rallentato l’emissione dei suoi cloroformici comunicati stampa in corrispondenza delle ferie estive, alla ripresa dell’attività amministrativa ha subito rimediato, dando un ampio resoconto alla commissione tripartita degli incontri avuti a Roma il 9 settembre, al ministero dello Sviluppo economico, con i responsabili dell’unità di crisi e della direzione generale per, ancora una volta, affrontare le vessate questioni relative alle crisi aziendali di Ittierre e di Gam, “per raccordare la scadenza della cassa integrazione straordinaria, con l’avvio del Piano per la riconversione ed il rilancio industriale in via di approntamento dopo l’emanazione del decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa del 7 agosto 2015 per i nuclei industriali di Boiano, Isernia e Venafro”. Due notizie in una: il tentativo di allungare la cassa integrazione straordinaria fino all’allestimento del piano di riconversione e del rilancio industriale del territorio che include le due aziende, e la preannunciata nomina, da parte del ministro Federica Guidi, del nucleo tecnico composto dai rappresentanti dei ministeri del Lavoro,

dell’Ambiente, dell’Infrastrutture, oltre che dello stesso ministero dello Sviluppo economico e della Regione Molise, per allestire una prima proposta di rilancio dell’economia locale con le modalità adottate per le altre aree di crisi. Ovvero, con l’assistenza tecnica di Invitalia. Petraroia non lo dice, ma in questa faccenda è il ministero dell’Economia ad avere le redini in mano e a stabilire se, come, e quando, intervenire con i sistemi e le convenienze di Invitalia Spa, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’imprese che tra i pro-

pri compiti annovera il rilancio delle aree di cri industriale, nonché la creazione di nuove aziende, i grandi investimenti, il rafforzamento delle imprese, lo sviluppo del territorio, l’affiancamento della Pubblica amministrazione per gestire i fondi europei. L’area di crisi complessa del Molise, come del resto è stato per le altre simili in Italia, sarà sotto la regia e la supervisione dell’Agenzia che dirà ciò ch’è da salvare, ciò ch’è da chiudere, cosa da rafforzare e da rilanciare. Ci sarà chi di questa situazione coglierà il lato utile e positivo e chi, al contrario, non sarà

contento di essere sotto tutela. Con la Regione Molise che ci troviamo non c’è un oncia d’incertezza a plaudire alla tutela ministeriale e al ruolo egemone di Invitalia, potendoci fidare dell’esperienza dell’Agenzia e della sua finalità, che non è certamente filantropica. Più che la Regione, vista e provata nella sua indeterminatezza programmatica e gestionale, dovranno essere le forze sociali ad essere capaci di interloquire, di rappresentare i valori sociali da recuperare e da rilanciare, oltre gli interessi strettamente economici. La partita da giocare ha i

contorni della possibile risoluzione di una crisi industriale che ha molti padri, passati e recenti, da incolpare, nonché una gestione aziendale a dir poco dilettantistica, marchiata a fuoco dal timbro del clientelismo politico. Invitalia dovrebbe fare pulizia di questo pattume e ristabilire, con analisi puntuali, la potenzialità della ripresa della filiera agroalimentare e di quella tessile, in particolare, senza tralasciare le altre componenti produttive in condizione di rivitalizzarsi. Stiamo accennando a condizioni e situazioni ancora di là da venire, che sono in abbozzo, che hanno bisogno di essere concluse e fatte proprie innanzitutto dal governo regionale con la coscienza di essere stato la causa della crisi della filiera agroalimentare e di quella tessile e, quindi, involontariamente, anche l’effetto dell’intervento ministeriale e del riconoscimento dell’area di crisi complessa per i nuclei industriali di Boiano, Isernia e Venafro. Ciò dovrebbe indurre tutti i protagonisti di questa vicenda politico/amministrativa ad essere coscienti delle proprie deficienze politiche e amministrative e, diligentemente, a porsi al servizio di cercherà di tirare il Molise fuori dalle secche. Dardo

l’intervento di Michele Durante* Stiamo continuando, insieme a tutti i componenti dei comitati territoriali (Lab – l’Isola che c’è e Nelson Mandela), la raccolta firme per l’indizione dei referendum abrogativi contro le trivelle in mare, la legge elettorale (Italicum), il Jobs Act e la Buona scuola. Proprio su queste due ultime riforme del governo Renzi, Durante rivolge un appello accorato ai sindacati, dopo che il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini, aveva definito il Jobs Act come “il Porcellum del lavoro” e chiesto più volte al governo di ritirare questo provvedi-

La deriva liberista del governo mette in pericolo lo stato sociale mento.“Aiutateci a cancellare queste leggi ingiuste – ha detto – che ledono i diritti e la dignità dei lavoratori. Diritti e dignità che loro stessi, con le loro e le vostre battaglie, hanno conquistato dopo tanti anni di fatica e di sacrifici e che il governo vuole ridimensionare e poi cancellare con un colpo di spugna privatizzando, di fatto, l’istruzione pubblica dopo aver distrutto l’articolo 18 che tu-

telava i lavoratori dai licenziamenti ingiusti. Solo insieme – ha concluso Durante – potremo vincere questa battaglia e tutelare i diritti e la dignità di tanti lavoratori e di tante famiglie che oggi sono più che mai a rischio”. *Consigliere comunale e provinciale (Possibile)


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Campobasso

16 settembre 2015

Battere la Samb per cancellare Scoppito Sfida da brividi con i marchigiani di costa questo pomeriggio a Selva Piana di Gennaro Ventresca La commedia dei dispetti e degli equivoci di tre giorni fa è già un ricordo. Si pensa all’oggi, giorno in cui la Lega ha fissato il primo turno infrasettimanale della stagione. E il calendario ha deciso di mettere di fronte due “grandi” di ieri che vorrebbero tornare tali al più presto, ma al momento non sono andate oltre le felici intenzioni. Dico Campobasso e Sambenedettese che, guarda caso, in comune hanno anche il rossoblù dei colori sociali. Gli osservatori che si ritengono fer-

rati nel calcio di Serie D si dicono convinti che lo scontro di questo pomeriggio sia quanto di meglio il girone possa assicurare. Senza mancare di rispetto al Fano che ha cominciato da par suo a giocare alla grande, mettendo insieme due vittorie. Mentre molisani e marchigiani di costa si sono visti imporre un pari ciascuno, da due rivali che sulla carta sembravano facilmente domabili. I due mister si sono scambiati sincere parole di reciproco apprezzamento, dopo aver lavorato duro nel caldo di un’estate mai così bollente.

Cappellacci, con la sua faccia di filosofo somigliante a Socrate (per via della barba, non certo del sottilissimo pensiero) ha cercato di tenere a cuccia i primi censori che hanno storto il muso, specie nel guardare il primo tempo della sfida di Scoppito. Ma oggi sa benissimo che non c’è scudo che possa tenerlo al sicuro se non una convincente prestazione che dovrebbe completarsi con la vittoria. Apostolo dell’invenzione e della deviazione dalla strada del banale della nostra squadra rimane il brasiliano Dimas. Arrangiatore che non s’arrangia, il “10” resta l’uomo più at-

teso, mentre si aspettano progressi nel gioco corale che con la Recanatese s’è appena intravisto, mentre in Abruzzo si è fatto inutilmente attendere. Madido di energia e talento il brasiliano che somiglia nelle movenze all’ex romanista Emerson, detto il Puma, Dimas possiede la grinta per scuotere la squadra. Cosa di cui non dispone Todino che da capitano e pezzo forte della formazione di Farina-Vullo si è visto degradato della fascia e, soprattutto, di un posto in squadra. A Scoppito, come si ricorderà, Cappellacci con poco rispetto

lo ha mandato in campo solo nei quattro minuti di recupero. Senza tenere conto che certe decisioni non solo non sono in grado di decidere una partita, ma hanno il potere di annullare l’autostima. E noi che lo conosciamo bene sappiamo quanto sia fragile il carattere del ragazzo irpino che fu portato in rossoblù dai montelliani. E, proprio per questo, non fu accolto con simpatia. Ma una volta che la “premiata ditta” è tornata tra i suoi monti il giovanotto è esploso, sospinto anche dal pubblico che ne ha fatto un beniamino.

Lettera aperta

Meglio un rudere oggi o uno sviluppo programmato domani? Sulla vicenda “Ariston”tante sono state le posizioni prese negli ultimi mesi: in qualita’di commerciante del centro storico di Campobasso, ritengo sia giusto dire la mia, ma piu’ in geneale credo sia giusto ascoltare quelle che sono le esigenze e le richieste di “colleghi” di una zona storica della citta’ che, ahinoi, da tantissimi anni ormai e’ priva di attenzione da parte della politica e che invece vede solo abbassare le saracinesche e chiudere attivita’ commerciali. Ho letto con attenzione le dichiarazioni sia della proprieta’ della struttura, che dell’assessore all’urbanistica Chierchia, mi sono informato sui gruppi nati su facebook e la considerazione che ho fatto e’ che purtroppo la nostra amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di rilanciare il commercio nella nostra zona. Tutti i commercianti del centro storico,sia che si tratti di via Isernia,via Larino,via Orefici o della principale via Cardarelli è’ indubbio abbiano beneficiato nei decenni scorsi del movimento creato dalle centinaia di persone che quotidianamente si recavano all’ariston.film o rappresentazioni teatrali organizzate dalla famiglia De Benedittis,portavano molti concittadini a gravitare nella nostra zona e conseguentemente ad acquistare beni presso i nostri esercizi.per piu’ di 50 anni l’Ariston ha fatto storia nella nostra citta’ ;la gratitudine verso la famiglia De Benedittis e’ tanta ma gli anni passano, i settori economici strategici in cui investire si evolvono e i gusti delle nuove generazioni cambiano continuamente. Anche nella nostra piccola Campobasso le innovazioni hanno preso piede(dal multisala allo streaming,da sky a mediaset premium), il settore cinematografico non è piu’ quello degli anni 60 ,70 e 80 e spesso anche il ristrutturato teatro Savoia

ha sofferto non poco per andare avanti con fondi pubblici.da qualche anno si e’ restituita l’Ex Gil alla citta’ e notizia di qualche mese fa è stata che si e’ dovuta creare una fondazione ad hoc per poter gestire Ex Gil e Savoia altrimenti non sarebbe stato possibile far fruire alla cittadinanza campobassana di un’offerta culturale degna del ventesimo capoluogo regionale. Cio’ che mi indigna fortemente e’ che tutti i politici campobassani,anche alcuni che oggi stesso siedono sugli scranni di palazzo San Giorgio,per anni non hanno voluto ascoltare la voce di cittadini e commercianti del centro storico che chiedevano la rivitalizzazione dello stesso partendo magari proprio dalla riapertura del cinema teatro Ariston. Solo le solite promesse preelettorali da parte di entrambi gli schieramenti che si sono avvicendati; chi ha memoria lunga sicuramente ricorderà i vari sindaci, assessori e consiglieri comunali che si sono succeduti partendo dai primi anni 2000 ad oggi. Addirittura politici provinciali quando il Savoia era stato preso in gestione dall’ente Provincia si erano dichiarati pronti a risolvere la “questione centro storico”, ed Ariston nello specifico….tutte promesse da marinaio rimaste sospese nel nulla, mai nessuno di fatto si e’ occupato della vicenda. Arriviamo agli ultimi anni:a seguito del l’inerzia dei vari governi locali, sordi e ciechi rispetto alla questione, credo sia legittimo da parte della proprieta’ della struttura intavolare trattative con imprenditori privati affinche’ l’immobile prenda la direzione giusta, con una adeguata rivalutazione e con benefici indiretti per tutti noi esercenti della zona, grazie al rinvigorimento del flusso commerciale. Non mi addentro nei dettagli di tali trattative perche’ non li conosco e non com-

pete a me, ma e’ sotto gli occhi di tutti oggi in che condizioni versa la zona di via Cardarelli, via Larino ,via Orefici e via Isernia. Tutti i no dettati dagli enti hanno contribuito a generare degrado nella zona con la conseguente chiusura di parecchie attivita’.Oggi, invece, assistiamo all’ennesima beffa per noi tutti cittadini e contribuenti di serie b del centro storico di campobasso: un imprenditore vuole rilevare la struttura dall’attuale proprieta’,la legge gli permette di poter abbattere quello che oggi e’ un lontanissimo dì ricordo del nostro ariston e di ricostruire un palazzo di pregio con servizi utili a tutti(sapete tutti che la zona è totalmente priva di garages) ,di creare un passeggio attraverso una piazza e soprattutto di favorire l’apertura di attivita’ commerciali tali da riportare gente nel centro citta’ e purtroppo constatiamo per l’ennesima volta che l’amministrazione comunale preposta respinge questo progetto decretando nuovamente la nostra morte commerciale, nonostante le nostre pressioni manifestate all assessore Cherchia. Purtroppo con i ricordi nessuno mangia,lavora o fa lavorare i propri figli. tutti i campobassani hanno amato,amano e ameranno il vecchio cinema teatro ariston,ma i tempi cambiano e determinate opportunita’ non capitano tutti i giorni;l’auspicio mio e di altri commercianti della zona e’ quello di non rendere vane le nostre richieste e di pensare per una volta al nostro interesse favorendo la realizzazione di un progetto serio che porterebbe benefici a noi, alle nostre attività sofferenti, al futuro dei nostri figli! Un commerciante del centro storico

Il Castello dei bambini Largo successo al primo grande banco di prova dell’RTI Incima che gestisce il Castello Monforte Nell’ottica di promuovere iniziative legate a “Vivi la Tua Città” dello scorso 12 settembre, gli organizzatori hanno puntato sull’organizzazione di eventi legati ai bambini e alle loro famiglie per incoraggiare la conoscenza del monumento più rappresentativo di Campobasso. Infatti, le mura del Castello hanno ospitato per tutto il pomeriggio più di 80 bambini con i loro rispettivi genitori, impegnati tutti nei labora-

tori di riciclo creativo, di sartorialità e di lettura. In serata suggestivo il concerto del Maestro Oliva che ha aperto la mostra (visibile per i prossimi giorni) del fotografo Alessio Miranda. Grande finale con i Giullari del Diavolo che hanno entusiasmato il nutrito pubblico presente al Castello con giochi di fuoco dai sapori medioevali. Con grande soddisfazione degli or-

ganizzatori, i commenti positivi di chi ha partecipato hanno premiato le scelte di Incima, che con una nuova veste grafica con bandiere, cartelloni esplicativi per i turisti, operatori formati, sta contribuendo alla valorizzazione del Castello. L’associazione Promosam, insieme a Liberamente Insieme, ha contribuito aprendo il proprio punto informativo a Piazzetta Palombo per tutta la notte, fornendo alla cittadinanza

notizie utili ed informazioni sul grande mondo della salute mentale.

Solo un primo passo, ma chi ben comincia è già a metà dell’opera!


Campobasso

7 16 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

“Vivi la tua città, obiettivo raggiunto” Soddisfazione dei risultati raggiunti è stata espressa dal presidente di Confesercenti, Pasquale Oriente “Sono felice e molto soddisfatto per l’ottima riuscita della manifestazione – afferma il presidente di Asec Confesercenti, Pasquale Oriente. Gli obiettivi erano quelli di far riscoprire ai cittadini il piacere di passeggiare in centro e di valorizzare il commercio e le piccole e medie imprese del capoluogo. Traguardi pienamente raggiunti”. “Abbiamo ottenuto un risultato sensazionale, persino migliore di quello dell’anno scorso e per questo – continua Oriente – ho il piacere di ringraziare pubblicamente tutto il mio staff, perché non è stato facile organizzare e coordinare tutte le attività in uno spazio così ampio”. Il presidente Oriente ci tiene inoltre a ringraziare tutte le aziende di Campobasso che hanno contribuito economicamente alla realizzazione della kermesse. “Senza di loro – sottolinea – non saremmo stati in grado di produrre un evento di tale portata. Ringrazio inoltre il Sindaco Antonio Battista e tutta la sua amministrazione comunale per il supporto e la disponibilità, ma il ringraziamento più grande – conclude Pasquale Oriente – va a quelle persone che nei giorni precedenti la manifestazione ci hanno attaccato pesantemente sui media e i social network. Sono stati proprio loro a stimolare la nostra voglia di rivincita e far si che raddoppiassimo il nostro impegno per offrire a tutti i cittadini la miglior edizione di Vivi la tua città”. L’appuntamento è per il 2016 e la Confesercenti promette: “l’anno prossimo saremo ancor più carichi”.

Campobasso. Una serata da ricordare a lungo quella del 12 settembre scorso a Campobasso. Musicisti, ballerini, cabarettisti, rugbisti, modelle, donzelle medioevali, cavalli e clown hanno invaso il centro del capoluogo per la seconda edizione di “Vivi la tua Città”, la rassegna promossa dal Comune e dalla Confesercenti Provinciale di Campobasso. Un mix di luci, colori, suoni e sapori che ha richiamato al centro della città gente da tutto il Molise, dalla Campania e dalla Puglia per una serata all’insegna dell’arte, la cultura, la musica, l’intrattenimento e della cucina tradizionale. Una manifestazione “itinerante” che ha attraversato trasversalmente tutte le strade del centro di Campobasso, da via Mazzini a Piazza della Vittoria, da via Cardarelli a via Ferrari passando per piazza Pepe, piazza D’Ovidio, via Roma, Villetta Flora, Piazzetta Palombo, per arrivare dal centro storico fino al Castello Monforte. Tanti gli artisti, i musicisti e i ballerini scesi in campo per soddisfare il palato di ogni visitatore, dal più giovane al più anziano. Si è passati infatti dalla musica e dalle coreografie hip hop al liscio, dal reggae al jazz e al rock. Dalla danza classica alla salsa, dallo spettacolo di cabaret di Lello Musella di Made in Sud alla rappresentazione medioevale messa in scena dall’associazione “Laboratorio aperto” al Castello Monforte. Il tutto condito con il meglio dell’enogastronomia made in Molise.

Sicurezza, crescono i controlli I Carabinieri hanno eseguito diverse operazioni per prevenire i reati Campobasso. La Compagnia Carabinieri di Campobasso, in occasione del fine settimana appena trascorso durante il quale numerose sono state manifestazioni nel capoluogo e nei centri ricadenti nel territorio di competenza (“notte bianca” in Campobasso e “festa dell’uva” a Riccia) hanno proceduto ad intensificare i servizi di controllo del territorio al fine di prevenire la perpetrazione di reati predatori ai danni di abi-

tazioni lasciate incustodite mentre i proprietari partecipavano agli eventi organizzati dalle locali amministrazioni comunali o che l’assunzione di alcool durante quei festeggiamenti da parte di qualcuno poco attento a non porsi immediatamente alla guida potesse tradursi in sinistri stradali. Un ventiduenne del capoluogo in Campobasso è stato deferito in stato di libertà per non essersi fermato all’alt intimatogli dai Cara-

binieri dell’Aliquota Radiomobile e per aver rifiutato di sottoporsi agli accertamenti sull’uso di sostanze stupefacenti. Sempre in Campobasso i Carabinieri hanno controllato tre siciliani di età compresa tra 20 e 50 anni ed un trentenne originario della provincia di Frosinone i quali, gravati da precedenti penali e di polizia, non hanno saputo dare alcuna valida giustificazione per la loro presenza in questo cen-

tro motivo per il quale nei loro confronti è stata avanzata la proposta per l’emissione del foglio di via obbligatorio dal capoluogo molisano. In Jelsi i Carabinieri della locale Stazione Carabinieri hanno denunciato un sessantenne sorpreso alla guida di autoveicolo con un tasso alcolico superiore ai limiti consentiti dal codice della strada. Infine a Riccia i Carabinieri, impegnati fino al termine dei festeg-

giamenti in occasione dell’84^ “Festa dell’Uva”, durante le attività di controllo e monitoraggio svolte in quel territorio hanno individuato un cittadino romeno e due quarantenni, un molisano ed un foggiano, tutti gravati da precedenti penali nei per i quali è stata avanzata la proposta per l’emissione del foglio di via obbligatorio non avendo gli stessi indicato alcun valido motivo per essere in quel centro.

CasaPound affigge una targa dedicata al filosofo e ministro dell’Istruzione Giovanni Gentile Campobasso. In un periodo segnato da gravi problematiche riguardanti il mondo dell’istruzione ed all’indomani della visita in Molise del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per promuovere la ‘Buona Scuola’ CasaPound Italia Molise sceglie di commemorare la figura di Giovanni Gentile, filosofo e politico che ha segnato, con il suo pensiero e con la sua attività al Ministero dell’Istruzione, non solo le teorie pedagogiche ma anche la concezione stessa della scuola come parte fondamentale dello Stato. “ Ci sembra doveroso – spiega CasaPound Italia Molise – che la città di Campobasso ricordi un personaggio così importante intitolandogli almeno il nome di una strada. Gentile è legato al capoluogo molisano poiché tenne la cattedra di filosofia del convitto Mario Pagano dal 1897 al 1900. Fu inoltre a Campobasso che conobbe la moglie Erminia Nudi, da cui ebbe sei figli. La targa che abbiamo apposto copre quella dedicata a Scardocchia con l’intento di creare un legame simbolico tra Gentile e l’attuale struttura del

Liceo Classico Mario Pagano”. “Nel pensiero di Gentile - continua Cpi Molise – la pedagogia è strettamente legata alla filosofia, per cui l’educazione dello studente è concepita come processo di unificazione spirituale di maestro e allievo. L’Idealismo che anima la Riforma Gentile, entrata in vigore nel 1923 e mantenuta sostanzialmente inalterata fino al 1962, stride inesorabilmente con l’attuale impostazione del sistema scolastico. La ‘Buona Scuola’ di Renzi vuole invece prèsidi manager, sponsor privati e finanziamenti pubblici alle scuole private mentre uccide la scuola pubblica, quella scuola che dovrebbe essere funzione essenziale dello Stato. In un momento storico in cui la formazione è assolutamente secondaria rispetto alla produzione e lo Stato non è capace di fornire le fondamentali politiche sociali ai suoi cittadini, ribadiamo il valore dell’educazione e l’importanza dell’insegnamento. Solo attraverso una scuola pubblica e ed un corpo docente adeguato sarà possibile assicurare agli studenti una formazione coerente, che dia a tutti la possibilità di realizzare la propria vocazione e che ponga un argine al dilagante analfabetismo funzionale e di ritorno”.



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Isernia

16 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cinture e cellulari, i controlli della Stradale In provincia di Isernia raffica di controlli per evitare incidenti stradali ISERNIA. Un totale di 281 veicoli controllati nel solo week-end appena trascorso. E’ il risultato dell’intensificarsi dei controlli posti in atto dalla Sezione Polizia Stradale di Isernia su tutte le principali arterie della provincia. L’obiettivo è stato reprimere i comportamenti di giuda scorretti che stanno prendendo piede: cinture spesso“dimenticate”, quando non al-

lacciate dietro la schiena per evitare quel fastidioso e insistente “beep”, cellulari tenuti vicino all’orecchio invece di usare l’auricolare o il vivavoce e, sempre più spesso, automobilisti impegnati a scattare selfie alla guida da postare subito sui social network. Proprio tali cattivi abitudini sono la causa dell’ aumento a livello nazionale del tasso di inci-

dentalità (+2%) e di decessi su strada (+1,9%) registrato nel primo semestre del 2015, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, invertendo il trend positivo che aveva invece caratterizzato il decennio 2001-2013(fonte servizio Polizia Stradale). Il numero di contesti rilevati nella provincia di Isernia permette però di essere ottimisti: solo il

2% degli automobilisti controllati sono risultati non in regola con l’uso delle cinture o dei cellulari. Il dato inferiore alla media nazionale rivela che gli isernini sono automobilisti più attenti ma è anche il frutto dell’intensa opera di educazione e prevenzione posta in essere dalla Polizia di Stato. Parola d’ordine: continuare in tale direzione e guardare avanti.

“Isernia ha bisogno di altro” Il Forum della Sinistra giovanile interviene sulla crisi al Comune di Isernia ISERNIA. “Il terremoto politico su Isernia segna l’inizio di un nuovo ordine di cose. C’è bisogno di una nuova classe dirigente e soprattutto bisogna ripartire dai giovani per ricostruire un tessuto politico che torni a guardare l’interesse della collettività e il bene comune”. A sostenerlo sono Roberto Colella e Sara Ferri. “Bisogna riconquistare la fetta dell’astensionismo, una generazione che seppure distaccata dalla politica non risulta essere impolitica. I giovani la guardano e la ignorano allo stesso tempo, invece politica e mondo giovanile devono necessariamente riavvicinarsi. Presto a Isernia si tornerà al voto ed è sbagliato pensare soltanto ad un ruolo da riempi-lista per i gio-

vani, il cui vero obiettivo deve essere una partecipazione politica che non si riduca solo alla competizione elettorale. Come Forum della Sinistra Giovanile Molisana lanciamo un appello affinché su Isernia si punti ad un vero rinnovamento, con menti libere e pensanti, affrontando una seria discussione anche nei partiti. Politici non si nasce ma si diventa. Non è più possibile seguire il canonico iter del “candidarsi e farsi eleggere senza un progetto di reale cambiamento”. Noi come Forum lo stiamo dimostrando attraverso la Scuola di Scienza Politica del Molise e con iniziative concrete come “Molise 2020”, una vera e propria piattaforma reale con la quale abbiamo lan-

ciato progetti concreti su temi importanti come Lavoro e Turismo. Bisogna riflettere sulla complessità del sistema e avere il coraggio di porsi quesiti sulla dura attualità, per formarsi un personale, autonomo senso critico, libero da vecchie ideologie semplicistiche e clientelari. Anche Isernia deve guardare al futuro e in modo consapevole. Finora le amministrazioni precedenti non lo hanno dimostrato. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare i nostri coetanei, capire i loro problemi, al di là dei facili schemi precostituiti dalla politica degli ultimi anni, e offrire soluzioni concrete. Alcuni problemi sono noti da tempo: precarietà, povertà, disoccupazione alle stelle, mancanza

di parità di accesso al lavoro per le donne. A questi problemi si aggiungono l’impossibilità per i giovani di crearsi una famiglia e il più delle volte l’essere costretti a “prostituirsi” per poter lavorare. Queste sono le vere questioni irrisolte su cui la Sinistra deve far sentire la sua voce. Isernia può tornare ad occupare un ruolo importante nella strategia regionale e lo deve fare esprimendo una nuova classe dirigente che coinvolga maggiormente le nuove generazioni. Come Forum siamo pronti a dare il nostro contributo in favore di una città abbandonata dalla politica ma che invece può tornare competitiva solo se totalmente formata e rinnovata.

“Corrisernia anche senza amministrazione” Domani mattina la conferenza stampa di presentazione della manifestazione ISERNIA. Si terrà domani mattina la conferenza stampa di presentazione della 10^ Corrisernia. Alla conferenza parteciperanno, tra gli altri, Carmelo Parpiglia, consigliere regionale delegato allo Sport, e Guido Cavaliere, presidente del CONI Molise, istituzioni queste da sempre vicine alle iniziative promosse dalla NAI. Al momento la società non è in grado di comunicare la sede dell’incontro con la stampa, in un primo momento fissato nella sala Raucci del Comune di Isernia, per le note vicende che negli ultimi giorni hanno investito l’assise comunale. Gli organizzatori dell’evento a una settimana dalla manifestazione si sono ritrovati senza un punto cardine dell’iniziativa. La giunta Brasiello, infatti, aveva garantito una serie di servizi, logistici e di sicurezza, di cui la NAI dovrà fare a meno, o meglio, dovrà accollarsi gli oneri degli stessi. Tuttavia, il direttivo della società, riunitosi ieri nel tardo pomeriggio in una riunione di urgenza, ha garantito di essere in grado di far fronte a tutte le necessità sopravvenute a seguito della caduta della giunta comunale e di garantire i medesimi standard di qualità che hanno caratterizzato la manifestazione negli ultimi anni. “L’amministrazione comunale in questi anni è stata un importante interlocutore per la valorizzazione della CorrIsernia che, nel tempo, è diventato un appuntamento importante per la città a livello nazionale – così Luca Maddonni, vice presidente della Nuova Atletica Isernia. Gli ultimi eventi politici ci hanno privato di un fondamentale punto di riferimento per la logistica e la sicurezza della gara, ma logicamente non si può tornare indietro e dal momento che l’appuntamento di domenica 20 settembre rappresenta una vetrina nazionale per la città e l’intero territorio molisano la NAI si farà carico anche degli impegni assunti dall’amministrazione comunale attingendo alle proprie risorse economiche (affitto gazebo, service, navette trasporto migranti, solo per fare qualche esempio) con la speranza di trovare nel dirigente del V settore, Roberto Bucci, il necessario riscontro”.

“Tutto questo sarà possibile – continua Maddonni – grazie all’impegno dal punto di vista delle risorse umane della NAI, ma soprattutto grazie all’impegno economico dei consolidati partners commerciali della società pentra, tra cui GateLab, Biscotti Traslochi Storage and more, Esposito Costruzioni, Mediolanum, Marconi Group, Herambiente, Conad, Valentino Dolciaria, Dolceamaro, oltre ai nuovi partners che si sono aggiunti in questa edizione, tra cui Italia Service, Odontosalute ed Emmetti”. Tutte primarie aziende a livello nazionale e internazionale che credono fortemente nella NAI e nei suoi progetti, a queste aziende vanno ad aggiungersi tanti commercianti locali che hanno voluto dare il loro contributo, malgrado le difficoltà che attraversano in questo momento. Le necessità sopravvenute negli ultimi giorni saranno meglio specificate nel corso della conferenza stampa di giovedì, mentre per la parte ludico-agonistica, al di là della gara unica promozionale dedicata agli alunni delle scuole di Isernia, rimane confermato l’impianto organizzativo che negli ultimi anni ha fatto crescere la Corrisernia: raduno già dalle 15,30 per le iscri-

zioni; dopo la gara promozionale delle 16,30 – cui farà da contorno come gli altri anni la corsa dei diversamente abili assistiti dai volontari dell’UNITALSI – alle 17,30 la gara degli amatori; in coda agli amatori partirà la stracittadina. Insieme alla non competitiva è confermata anche per quest’anno la corsa a sei zampe promossa e patrocinata dall’associazione ENPA di Isernia. “Un’altra piccola grande novità – dice il vice presidente – sarà nel pacco gara della manifestazione non competitiva quest’anno identico a quello della competitiva, con, tra le altre cose, una maglietta tecnica di qualità con una simpatica stampa “cult” che diventerà attrattiva anche per le prossime edizioni”. Sempre per la non competitiva alla partenza ci saranno anche i migranti ospitati dei centri di accoglienza dell’isernino nell’ottica della integrazione che rappresenta una missione fondamentale per gli scopi sociali della NAI. Confermate, altresì, le presenze dell’AVIS con un gazebo che distribuirà gadget e premi alla speciale classifica avulsa degli amatori; la Cooperativa LAI, l’Associazione dei celiaci, dove sarà possibile chiedere informazioni anche all’atleta di punta della NAI, Daniele D’Onofrio, che nonostante la celiachia corre e vince, un esempio concreto di come con una dieta adeguata tutto si può fare. L’Associazione al termine della gara organizzerà un ristoro particolare dedicato proprio ai celiaci. Infine, a conferma della formula di successo iniziata in occasione del Campionato Nazionale dello scorso maggio, sarà presente l’Associazione Me.Mo Cantieri Culturali, con lo scopo precipuo di unire sport e cultura.


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Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Termoli

16 settembre 2015

“Illegittimo l’operato del consiglio comunale di Guardialfiera” Lo ha stabilito il Tar in merito alla decadenza del consigliere di opposizione Malvino Di Sabato Con due successive delibere del 15.04.2014 e del 09.06.2014 il gruppo di maggioranza del Consiglio Comunale di Guardialfiera guidata dal Sindaco Remo Grande avevano decretato la decadenza del capogruppo di minoranza Prof. Malvino Di Sabato. Il Prof. Di Sabato sin da subito aveva denunciato il tentativo della maggioranza consiliare di estrometterlo dall’assise comunale per eliminare uno scomodo oppositore politico che lo vedeva costretto a rivolgersi al TAR che lo aveva immediatamente reintegrato nelle sue funzioni. Il TAR Molise con sentenza n.328/2015 ha evidenziato che la decadenza dalla carica di consigliere comunale (comportando un munus pubblico) vanno interpretate restrittivamente e con estremo rigore e l’assenza alle sedute del consiglio comunale è rilevante solo se diventa sintomo di un patologico disinteresse all’esercizio della carica pubblica.

Nel caso di specie il TAR, accogliendo le tesi degli Avvocati Vincenzo Fiorini e Vincenzo Iacovino, ha evidenziato che non solo non vi era un disinteresse ma il “ricorrente ha dimostrato di aver svolto un’intensa attività politico-istituzionale come consigliere comunale di minoranze, con reiterate richieste di accesso agli atti, istanze di convocazione del Consiglio, presentazione di emendamenti alle proposte di deliberazioni, interrogazioni consiliari, mozioni, per un totale di n.88 note scritte in entrata a firma del ricorrente medesimo”. Alla luce di quanto sopra,ristabilita la verità dei fatti, il TAR Molise ha accertato la violazione di legge e dello Statuto Comunale condannando il Comune anche al pagamento delle spese legali. Non è da escludersi che la vicenda avrà ulteriori risvolti sia in sede penale che di magistratura contabile.

Dà fuoco alle sterpaglie ma le fiamme distruggono la sua auto I Carabinieri della Stazione di Montenero di Bisaccia, hanno deferito in stato di libertà una persona del luogo con l’accusa di incendio. La vicenda scaturisce dal tentativo di un operaio trentasettenne di dar fuoco ad alcune sterpaglie su un terreno di sua proprietà lungo la SS. 55, fiamme che però si sono propagate ed in maniera incontrollata hanno lambito la vettura dello stesso. La Peugeot del giovane montene-

rese è stata così raggiunta dalle fiamme che in poco tempo si sono propagate ed hanno avvolto l’automezzo distruggendolo. E’ stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco di Termoli e dei Carabinieri della locale Stazione i quali, dopo gli accertamenti hanno dovuto deferire in stato di libertà l’uomo con l’accusa di incendio, così come previsto dal codice penale.

Danza, crescono i numeri La scuola di Giusy Vergallo continua a conoscere ottimi risultati “In punta di piedi”, ma non troppo. Sì, perché dopo l’anno inaugurale della scuola di avviamento professionale alla danza diretta dalla maestra Giusy Vergallo, ci si avvia a un clamoroso bis, come quello ottenuto in termini di entusiastica approvazione per l’esito delle due performance di inizio estate 2015, i saggi “Abracadabra…” a Vasto e sulla scalinata del folklore a Termoli. Una miscellanea metafisica di classico, moderno e contemporaneo capace di proiettare le allieve in una dimensione assoluta. Lezioni a buon fine, dunque, durante il corso annuale, che si ripresenta ai nastri di partenza e con novità succulente peraltro. La palestra di via Corsica, dunque, si appresta a vivere un’altra stagione piena di soddisfazioni, che verrà aperta dall’opening gratuito in programma martedì sera, 15 settembre, alle 20.30, dove genitori e figli potranno saggiare – un verbo calzante – i programmi per il 20152016, acquisendo utili informazioni sugli orari dei corsi e anche sulle attivazioni, cioè stili e balli che si ag-

giungono al carnet del primo anno. Un plafond quanto mai completo, che non potrà non cogliere l’interesse di chi nelle arti motorie a ritmo di musica predilige l’impegno dei figli verso discipline che maturano e puntano all’estasi dei gesti. Ricordiamo l’importante esperienza accumulata negli anni, dai titoli alle stagioni vissute sul parquet e alla

sbarra di Giusy Vergallo. “Ho cominciato a insegnare danza a vent’anni, nel 2000 e ho maturato un percorso di crescita che mi ha portato a studiare presso l’Académie de dance classique de Montecarlo prima e poi col perfezionamento allo stage dell’Accademia di danza di Roma”. Non solo ma anche a frutto gli insegnamenti di docenti prove-

nienti dal teatro alla Scala di Milano, la summa del classico e del balletto in Italia. “Per una dozzina d’anni ho formato e seguito ogni anno 120-130 allievi di danza classica, ora, dopo un paio di anni in coabitazione in un’altra struttura, esperienza parimenti gratificante, ho deciso di compiere di nuovo il balzo per riaprire una scuola tutta mia, che possa pre-

parare gli allievi alle grandi accademie nazionali”. Chi frequenterà i corsi della scuola ‘In punta di piedi’, non avrà difficoltà a sostenere esami di ammissione in moderna, danza e contemporanea, anche perché sarà preparato adeguatamente anche dai numerosi workshop e stage che ciclicamente apriranno nuovi orizzonti ai corsisti partecipanti. “Noi ci rivolgiamo essenzialmente a un bacino potenziale che va dai 3 ai 18 anni, poiché si sa che con la maggiore età e il conseguimento del diploma, i giovani tendono a uscire per frequentare corsi di studio universitari o magari proprio inseguendo il sogno fantastico di danzare per dare libero sfogo alla propria cifra e ambizione artistica. L’associazione sportiva dilettantistica ‘In Punta di piedi’ si fregia anche dell’affiliazione alla Libertas, ente di promozione sportivo riconosciuto dal Coni, opportunità anche per usufruire di sconti e convenzioni, che in periodi come questo fanno sempre comodo.


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Termoli

16 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cosib, beffa per i cittadini Il Consorzio di sviluppo industriale contestato dal movimento Cinque Stelle TERMOLI. “Il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Valle del Biferno sembra ormai divenuto un bancomat: nuovo esempio di sperpero di denaro pubblico. Guglielmo) aboliva per i propri membri il gettone di presenza di € 400,00 per tramutarlo in stipendio mensile da € 1.600,00”. A sostenerlo è il movimento Cinque Stelle. “L’operazione era annunciata come grande risparmio per le casse pubbliche: in pratica una vera e propria mistificazione della realtà e una contraddizione in termini. Di più. Il sindaco Antonacci giustificava il ‘colpo da maestro’ con queste parole: “All’apparenza questa operazione potrebbe sembrare un atto di arroganza e di ulteriore sperpero di denaro, ma così non è. Noi infatti faremo risparmiare un sacco di soldi alle casse dell’ente perché con una situazione di crisi così grave riunirsi solo 4 volte al mese è insufficiente e non servirebbe a nulla, e ben capisce che se le sedute diventano 6 o 7 i costi aumenterebbero in maniera sconsiderata. Quindi abbiamo deciso di optare per questa soluzione”. Peccato che, a quanto pare, la necessità di quelle “6 o 7” sedute al mese,

almeno finora, non c’è mai stata. Anzi, le sedute del Consiglio direttivo dell’Ente sarebbero diventate magicamente inferiori a 4, con l’avvento della nuova presidenza Sbrocca (sindaco di Termoli). Colpa delle vacanze? Può darsi, sta di fatto che i cittadini continuano a pagare lauti compensi per riunioni più rare di prima. Di certo, però, ci sono altri numeri: il bilancio Cosib 2013 si è chiuso in rosso con una perdita di 104.380 euro, mentre quello 2014 con una perdita di 147.414 euro, quindi 43.000 mila euro in più. Sebbene i ricavi si sono contratti, è pur vero che c’è stata una esplosione dei costi per il personale, infatti nel 2014, la posta di bilancio relativa ai salari e agli stipendi, comprensivi degli oneri sociali (INPS, INAIL,

ecc..) sono aumentati di 53.590 euro rispetto al 2013. Ma facciamo qualche passo indietro per vedere da chi è composto il Cosib, facendo notare anche in questo caso la consuetudine della politica “destra/sinistra” a soddisfare la voglia di poltrone negli enti a nomina partitica, come lo sono i consorzi industriali. Membro del Consiglio direttivo per tanti anni è stato l’ex sindaco di centrosinistra di Guglionesi: Cloridano Bellocchio; anche presidente della Net-Energy (società partecipata del Cosib) durante la presidenza di Antonio Del Torto (membro influente del centro destra termolese e molisano); sulle ‘pluripoltrone’ di Bellocchio (quelle di sindaco, presidente Net-Emergy e membro del direttivo Cosib) è salito Antonacci che ha mantenuto i suoi posti durante le presidenze Del Torto, Mascio (sindaco di centrodestra) e ora Sbrocca (sindaco di centrosinistra) e che, sotto la guida di quest’ultimo, mantiene saldamente

ancora la presidenza di Net-Energy, nonostante il suo mandato sia scaduto a fine luglio scorso. Il quadro pare completo. Il MoVimento 5 Stelle ricorda che uno dei punti cardine del programma elettorale della lista ‘Molise di tutti’ del governatore Frattura era proprio la riforma dei consorzi industriali, riforma anche finalizzata a una razionalizzazione dei suoi costi, che tuttavia giace morta in Consiglio regionale. I vari tentativi di comprimere i costi di questi carrozzoni sono andati tutti a vuoto. Ci aveva provato anche il consigliere Pd Totaro che, con un emendamento, fece cadere la mannaia della spending review anche sugli enti economici come il Cosib, riconoscendo ai membri del suo direttivo un gettone di presenza di soli 30 euro. Ma vista la scarsa perseveranza nel perseguire lo scopo, viene il dubbio se l’agire di Totaro fosse guidato dal senso di equità oppure dal desiderio di fare un dispettuccio al concittadino Facciolla, amico stretto ed ex collega proprio dei membri del direttivo Cosib. Ad ogni modo, dato che secondo l’articolo 7 della Legge regionale n.

8 dell’8 aprile 2004, i consorzi sono sottoposti alla verifica da parte della Giunta regionale, il MoVimento 5 Stelle si chiede quali attività di verifica abbia portato avanti la Giunta del Presidente Frattura! Insomma, guardando certi dati catastrofici, sarebbe corretto parlare di CO.S.P.M., Consorzio per lo Sviluppo della Politica Molisana piuttosto che di Cosib, il cui scopo doveva essere, è bene ricordare: “Favorire nuove iniziative industriali di cui sia prevista la concentrazione in una determinata zona, i Comuni, le Province, le Camere di Commercio, industria e agricoltura e gli altri enti interessati possono costituirsi in Consorzi col compito di eseguire, sviluppare e gestire le opere di attrezzatura della zona, quali gli allacciamenti stradali e ferroviari, gli impianti di approvvigionamento di acqua e di energia per uso industriale e di illuminazione, le fognature, le opere di sistemazione dei terreni nonché tutte quelle opere d’interesse generale idonee a favorire la localizzazione industriale“. Una importanza messa nero su bianco che non deve essere svilita con sperpero di denaro pubblico.

Rubano pannelli fotovoltaici ma trovano i carabinieri I ladri li avevano rubati nelle piane di San Martino in Pensilis che si sono imbattuti in un posto di blocco SAN MARTINO IN PENSILIS. Hanno preso di mira un parco fotovoltaico dal quale hanno smontato ed asportato molti pannelli tanto da riempire due furgoni. Ma sulla via del ‘rientro’ sono incappati in una gazzella del Carabinieri. Ingente furto di pannelli fotovoltaici messo a segno intorno alle 3.00 di ieri mattina, in agro di San Martino in Pensilis (zona Piana di Larino). Al posto di blocco dei militari, rientrante nell’ambito dei servizi di intensificazione di controllo del territo-

rio, si è fermato solo uno dei due furgoni ‘incriminati’. Al suo interno gli uomini dell’Arma, a seguito della perquisizione, hanno rinvenuto i costosi pannelli rubati poco prima. Per il conducente sono scattati fermo e denuncia per furto ag-

Due interventi della Capitaneria Pronta azione per un malore per un membro dell’equipaggio di una nave e un’imbarcazione in avaria TERMOLI. Si è risolto tutto con un grande spavento per un membro dell’equipaggio della nave che rifornisce di acqua le Isole Tremiti. E’ stato il comandante della nave a contattare i militari della Capitaneria di Porto di Termoli di stanza alle Diomedee per segnalare che un membro dell’equipaggio era stato colpito da un malore. Subito dopo la segnala-

zione è scattato il soccorso da parte della Guardia Costiera che ha trasportato a bordo in pochi minuti i sanitari del 118 che hanno prestato le prime cure del caso. Li hanno ritrovati sull’isola di San Nicola dopo che avevano abbandonato il gommone e avevano scalato il costone roccioso mettendosi in salvo. Due turisti svizzeri di 40 e 60

anni sono stati salvati dalla Capitaneria di Porto di stanza alle Isole Tremiti. Sono stati gli amici a dare l’allarme preoccupati del fatto che i due non davano più notizie da ore. I militari sono usciti a cercarli con l’aiuto di una motovedetta e li hanno trovato sull’isola di San Nicola. Per loro solo tanto spavento ma nessuna conseguenza fisica di rilievo.

gravato, mentre la refurtiva dall’alto valore commerciale è stata sequestrata e sarà riconsegnata al legittimo proprietario. Quanto al secondo furgone, questo è stato ritrovato poco più avanti. Molto probabilmente, alla vista dei Carabinieri, il secondo ladro ha deciso di abbandonare veicolo e refurtiva e fuggire a piedi nelle campagne circostanti. E’ caccia all’uomo. I militari, intanto, indagano sul caso cercano di capire se nel furto sono coinvolte anche altre persone che avrebbero prestato il loro aiuto nello smontare i pannelli fotovoltaici.



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Opinioni di Claudio de Luca In un‘Italia dove ogni campanile espone il suo pennacchio, seppure fosse malpiumato, non soltanto i sindacati di seconda categoria (le cui sigle servono solo ai referenti locali per nascondere la propria inconsistenza dietro uno scudo più ridondante), quand’anche organizzazioni che possono vantare acrònimi di maggior peso, hanno assicurato che sapranno difendere, sino all’uso minimo della baionetta, le proprie Prefetture che – quanto prima – saranno accorpate oppure cancellate in forza della legge. Cavalli di Frisia a parte, l’annuncio (che riguarda ben ventitré Uffici di Governo) ha originato un cicaleccio in ogni capoluogo interessato. Ciò è accadutouesti anche in Isernia ancora “piangente” per la perdita di Mazzuto. Naturalmente, fingendo di fare gli interessi dei lavoratori, queste sigle hanno inteso opportuno di dovere porre in primo piano gli ipotizzabili trasferimenti a cui si dovranno sottoporre i dipendenti. Dopo quelle delle OO.SS., sarà fatale prevedere le proteste che sapranno architettare i Consigli comunali, i Partiti, le Associazioni, le testate “on line” ed a stampa ed i vari telegiornali regionali i cui editorialisti non si stancheranno di illustrare quanto grande (ed ingiusta) potrà rivelarsi – nel tempo – la “diminutio capitis” patita dal capoluogo privato del Palazzo del Governo. Ma, a tale proposito (caro on. Leva!), si può sottolineare che non sono state toccate solo Prefetture che contano pochi anni o, al massimo, qualche decennio. In effetti, a quelle di Vibo Valentia, di Pordenone, di Lecco, di Lodi, di Fermo, di Isernia, di Verbania, di Biella, di Prato e di Oristano, si ag-

Di Claudio de Luca Alla prossima convocazione del massimo consesso civico, Palazzo ducale dovrà occuparsi della questione-Egam ed i Consiglieri frentani dovranno decidere se aderire (o meno) al nuovo Ente-carrozzone. Alcuni Assessori (a corto di argomenti!) avrebbero già esternato: non c’è che fare, associarsi è un obbligo e non un’opzione. Ma questa tesi è stata già smentita dallo stesso Ministero. La verità è che, mentre è tuttora vigente una legge regionale in materia (la n. 8 del 3 marzo 2009), l’Esecutivo Frattura, baipassando il contenuto dell’art. 16 dello Statuto, ha espropriato la potestà consiliare sulla gestione pubblica dell’acqua con una semplice deliberazione (la n. 285/2015) ed ha istituito questo nuovo ente di Governo di Ambito che, peraltro, si rivelerà molto costoso. Basti pensare alle indennità da prevedere a favore dei nuovi Amministratori, del Direttore generale e della struttura che, naturalmente, graveranno sulle spalle dei Molisani, destinati a vedere lievitare le tariffe. Purtroppo la parola d’ordine di chi pensa di dovere aderire è quella per cui occorra evitare ad ogni costo il commissariamento del Comune; e fa girare – artatamente – la voce secondo cui un comportamento diverso costerebbe l’esborso dell’indennità da corrispondere al dirigente regionale incaricato. Ma vero è che si tratterebbe di cifre risibili, al massimo limitate al ristoro delle spese vive sostenute dal Commissario che, essendo un dirigente della Regione Molise, non potrebbe essere reso destinatario di compensi ulteriori. Per di più la sua venuta non comporterebbe alcuna ripercussione sull’as-

16 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Quando anche le Prefetture abbandonano le province

giungono Uffici periferici statali che risalgono all’era fascista. E’ il caso di Enna, di Rieti, di Asti e di Savona. Per non citare quelle più blasonate che rimontano addirittura all’Unità nazionale, come Cremona, Massa-Carrara, Rovigo, Benevento, Sondrio, Piacenza, Belluno, Teramo, Chieti. Naturalmente, a rendere ancora più profondo il solco delle “spartacate” leviane saranno anche le rivalità, incancrenitesi nel corso dei secoli, fra Province limìtrofe. Perciò è facile prevedere che il popolo sannita si sentirà umiliato perché la Prefettura di Benevento non doveva

essere maltrattata a scapito di quella di Avellino; che i Piacentini mal sopporteranno di finire i propri giorni terreni sotto il giogo impiegatizio dei Parmigiani. Poi c’è Pescara, divenuta capoluogo a spese di Chieti (si trovano a pochi minuti di auto l’una dall’altra) che ora patisce l’ennesima offesa per essere stata accorpata ad una città che, solo ottant’anni fa, contava come il due di coppe quando la briscola è a denaro. Naturalmente accaddero incasinamenti più o meno uguali quando si vollero rimodulare le Sedi provinciali delle Banche d’Italia. E le difficoltà di simili opera-

zioni si sono già sperimentate quando furono ristrutturate le filiali della Banca d’Italia e, di recente, durante il Governo Monti allorché si mise mano ad una diminuzione del numero delle Province; per non parlare della riscrittura della geografia giudiziaria – ancora “in itinere” – che origina malcontenti che approdano in Parlamento grazie alle interpellanze ed alle interrogazioni depositate dai rappresentanti politici locali. Il fatto è che, su di un piano di mera razionalità, la fondatezza di simili accorpamenti è inattaccabile. Anzi, se proprio ci si volesse lamentare per qualcosa, si dovrebbe sottolineare la limitatezza di certe soppressioni. Parliamoci chiaro, se criteri simili si applicassero alle Regioni, non avrebbe alcun senso il Molise che ha la popolazione di un quartierino di Roma Capitale (300mila abitanti). Eppure questo ente sovraordinato nacque per gestire un territorio dove i contribuenti pagavano già per mantenere due Province, 136 Comuni e qualche Unione. Quanto alle prime, continuano ad operare perché il loro “decesso” è stato limitato al voto popolare e ad alcuni tagli nelle spese. Si sono rese obbligatorie le Unioni, ma soltanto un piccolissimo numero di enti locali territoriali ha accettato di conglobarsi. E ciò benché i dati dell’ultimo censimento abbiano registrato 1.192 Comuni da 5 a 10mila abitanti, 2.162 enti da 2 a 5mila e ben 3.521 sotto i 2mila. Dura minga. Non può durare!

Egam, chiare, fresche e dolci acque setto dell’Esecutivo locale, dal momento che – in discussione – ci sarebbero soltanto i contenuti dell’eventuale deliberazione di non adesione. Chi si dice entusiasta per l’avvento dell’Egam è il vice-Presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro: “Si tratta di un progetto necessario adottato per ottemperare alle nuove norme. Perciò le perplessità circa l’opportunità di aderire all’Ente di governo per l’ambito Molise non sono condivisibili, pure per evitare al Molise di incorrere in pesanti sanzioni, visto che la gestione condivisa è obbligatoria per decisione governativa”. Il mendace figliolo dell’ex-Pm ha pure dichiarato che non potranno verificarsi aumenti indiscriminati e che non sarebbe giusto lasciare esente dal pagamento del canone chi disponga di fonti idriche nel proprio territorio a differenza di altri molisani meno fortunati. Ma non pensa Di Pietro che cedere gratuitamente all’Egam le reti idriche e fognarie comunali costituisce una ‘perdita’ economica per i Comuni non solo in termini di ‘prezzo’ quand’anche in ‘valore economico’? E che rinunciare persino alle sorgenti, quando se ne disponga, sia da considerare un vero e proprio ‘furto’ perpetrato ai danni degli enti locali territoriali? Tutto ciò posto, ci pare giusto concludere con un parere, qualificato “modesto” addirittura da chi lo ha lanciato sulle colonne di “Face book”. Lo citiamo volentieri perché i conte-

nuti che lo concretano rappresentano l’uovo di Colombo e delineano una sorta di “o” di Giotto. “Premesso che l’adeguamento normativo è possibile – scrive Alberto Gentile – c’è da osservare che, sulla questione, c’è già una vecchia legge in materia di servizio integrato. L’acqua è demaniale; le sorgenti pure, ma le reti di distribuzione (fatta eccezione per quelle dell’Erim) sono comunali. Perciò sarebbe sufficiente che i Comuni deliberassero per un’adesione alla captazione dell’acqua in esubero alla sorgente del proprio servizio idrico

per mantenere il Servizio della distribuzione nel proprio ambito. In sintesi, è vero che l’acqua è demaniale, ma alla sorgente; e quindi l’Egam capti l’esubero, ma non il resto”. Più chiari di così! Purtroppo la solita manfrina politica e gli accordi politici han fatto sì che soltanto pochissime assisi civiche abbiano votato “no”, affidandosi alle decisioni dei Giudici del Tar, mentre la gran parte ha ritenuto opportuno di fare cordata legandosi mani e piedi (ed a scapito dei propri elettori!) ai propri capi-corrente. Storia stantia che “puzza” persino!



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